Rassegna 15 febbraio

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15 febbraio

pagina 12 Martedì 15 febbraio 2011

di Marco Palombi

I l decreto Milleproroghe,tradizione di ogni iniziod’anno, sta per essere ap-provato dal Senato e, co-

me al solito, un innocuo stru-mento nato per evitare pro-blemi con le scadenze ammi-nistrative – tipo il blocco de-gli sfratti – è diventato il vei-colo per gli innumerevoli fa-vori che il governo deve aisuoi parlamentari e questi ul-timi a chissà chi: con unemendamento, per dire, il mi-nistro del Welfare MaurizioSacconi tenta di riformarenientemeno che la legge 40sulla fecondazione assistita(ne parliamo più in basso). Ie-ri l’aula di Palazzo Madama hacominciato a discutere diquesta meraviglia: chiacchie-re al vento, visto che stamat-tina il governo porrà la que-stione di fiducia su un suo ma-xi-emendamento (si dovreb-be votare già nel pomerig-gio). Gli ultimi tentativi di as-salto alla diligenza si scontra-no con la decisione del gover-no di porre la fiducia sul testouscito dalle commissioni.Con una eccezione: dovreb-be saltare l’emendamento“salva-precar i” del Pd, quelloche riapriva i termini per i ri-corsi contro i licenziamenti

ingiusti fino alla fine dell’an-no. Per una cosa che manca,però, molte altre ce ne sono equasi tutte hanno un nome.

SACCONI. Il ministero dellaSalute potrà conoscere i nomidi chi ricorre alla fecondazioneassistita in barba a leggi e dirit-to alla privacy.

C O S E N T I N O. “Nick o ’me-r icano” porta a casa lo stop alledemolizioni per le case abusivein Campania: anche se c’è unasentenza penale, dice il decre-to, bisogna sospendere in atte-sa che la regione emani i nuovipiani paesistici. Come si ricor-derà, il Pdl ci aveva già provatocon un decreto ad hoc a giu-gno, poi affossato dalle assenzealla Camera.

BOSSI. Anche la Lega, ovvia-mente, ha le sue cambiali da pa-gare: gli allevatori che violaro-no le quote latte, per dire, ot-terranno una nuova proroga disei mesi al versamento dellemulte (i 30 milioni che servonoarrivano dal fondo per la sicu-rezza, cioè la benzina dei poli-ziotti). Non solo. Il Carroccioincassa pure un emendamentoche congela le graduatorie de-gli insegnanti precari fino adagosto 2012: i lumbard preten-dono che chi chiede il trasferi-

mento da una provincia adun’altra venga messo in codaalla lista a prescindere dal pun-teggio (la Consulta ha già boc-ciato il principio, ma loro ci ri-provano). Il senatur ottiene pu-re nuovi finanziamenti per l’al-luvione in Veneto (e in Liguria,così è contento anche il Pd): ilproblema è che una parte diquesti fondi – un centinaio dimilioni –vengono “d i s t ra t t i ”daquelli destinati al risanamentoidrogeologico del Mezzogior-no. “Se è così, se lo votano dasoli”, dice Edmondo Cirielli, sa-lernitano e deputato Pdl.

A L E M A N N O. Il sindaco di

Roma, invece, gioisce per unemendamento del suo vicesin-daco, senatore Cutrufo: legrandi città, invece che 12, po-tranno avere 15 assessori. Trein più: “Li useremo per le quotero s a ”, dice lui.

TREMONTI. Il ministro del-l’Economia ha fatto inserire neltesto una robetta assai pesante:Poste italiane potrà scorporarela società Bancoposta e, volen-do, comprarsi altre banche, lequali finirebbero così –per li ra-mi – praticamente in mano alTe s o ro .

PANNELLA. Oltre a un po’

“Esuberi all’Elettrolux? Licenziamo gli stranieri”PORDENONE, COSÌ LA LEGA REAGISCE AL TAGLIO DI 580 POSTI DI LAVORO DELLA MULTINAZIONALE SVEDESE DEI FRIGORIFERI

ECONOMIA

di soldi per giornali (30 milio-ni) e tv locali (15) e qualchespicciolo per il Fondo unicodello spettacolo (altri 15 milio-ni), il premier si sarebbe impe-gnato ad allungare di un anno(fino al novembre 2012) la con-venzione con Radio radicale.

BERLUSCONI. Nel decretoc’è una strana norma che sem-bra fatta apposta per impedirea Sky e Telecom di investire nel-la carta stampata anche in fu-t u ro .

MORATTI-TOSI. Tre milio-ni alla Scala di Milano e altret-tanti all’Arena di Verona. Gli al-

tri enti lirici, ciccia.

TUTTI. Un “condonino” perle multe arrivate ai partiti perl’affissione illegale di manifestie l e t t o ra l i .

TERREMOTATI. Per loroqualche nuova tassa. Una parti-colarmente odiosa è quella chesostanzialmente obbliga le re-gioni colpite da calamità natu-rali ad aumentare le addizionaliper pagarsi la ricostruzione.Sgradevole pure l’aumento diun euro dei biglietti del cinemada luglio – sale parrocchialiescluse – per finanziare gli in-centivi a chi produce film.

di Erminia della Frattina

“E lectrolux licenzi gli stranie-r i”. E’ l’ennesima proposta

choc di un amministratore leghi-sta, che capovolge il mantra del“prima i veneti” invitando la mul-tinazionale svedese a lasciare acasa prima i dipendenti stranieri.L’idea, che si fa un baffo della leg-ge 223 del 1991 che disciplina lamateria ed è talmente balorda dacostringere i vertici del Pdl friu-lano, il presidente leghista del Ve-neto Luca Zaia e buona parte del-la nomenclatura padana a pren-dere le distanze, viene dal “signorBasta” Danilo Narduzzi, capo-gruppo della Lega Nord in con-siglio del Friuli.

Dai Re Magiai campi rom

INSEGNANTEdi Pordenone, 48anni e una laurea in storia, Narduz-zi è quello che ha fatto sparire i ReMagi dal presepio perché eranotroppo neri, quello che ha chiestodi inviare la Guardia di finanza neicampi rom per verificare l’or iginedelle loro finanze (e magari se fat-turano o c’è del nero anche li). E’quello del “basta” alimentare asso-ciazioni che vivono di contributipubblici, basta mediatori culturali(ha proposto di trasformarli in tra-duttori), quello che ha lottato perla proposta di legge che obbligavaprima i medici e poi i presidi a de-nunciare i clandestini. Ma stavolta

“mister Basta” Narduzzi ha così ab-bassato l’asticella da spaccare la Le-ga e costringere i colleghi a un ve-loce dietrofront. A cominciare daZaia: “L’occupazione deve esseregarantita a tutti i cittadini di un ter-ritorio, che siano originari o immi-grati. Il lavoro deve essere assicu-rato a tutti questi cittadini, sianostranieri o italiani”. Anche il Pdl re-gionale si dissocia: “E’ inaccettabi -le porre la questione in questi ter-mini” taglia corto Isidoro Gottar-do, coordinatore regionale, che ag-giunge: “Non siamo una società inregressione che reagisce mandan-do via gli immigrati”. Pure l’appellodi Narduzzi a Giunta e sindacati ècaduto nel vuoto.Ma che succede a Pordenone, feu-do della Lega friulana che si prepa-ra alle elezioni comunali con unCarroccio spaccato e una maggio-ranza che litiga su tutto?Succede che la multinazionale sve-dese Electrolux ha annunciato 580esuberi nelle sedi di Susegana (Tre-viso) e Porcia (Pordenone), nelcuore del distretto del mobile alconfine veneto-friulano. Un pianoche rischia di alimentare una disoc-cupazione già pesante (“Solo a gen-naio a Treviso ci sono stati 1323 li-cenziamenti” dice Paolino Barbie-ro segretario generale Cgil Treviso)ma anche di svuotare l’intero in-dotto della Inox valley. “S a re m otutti più poveri” dice un altro sin-dacalista: almeno un migliaio diaziende contoterziste lavorano peril gruppo di Stoccolma, sbaragliatodalla concorrenza nelle lavatrici e

nel settore del freddo da cinesi, co-reani e turchi che hanno occupatoil 20 per cento della quota venditeeuropea. Ieri i sindacati hanno in-detto uno sciopero di due ore da-vanti ai cancelli di Susegana, ma siannuncia uno scontro aspro e forseinutile. “Manca un piano industria-le del governo che stabilisca suquali produzioni investire per farlerimanere in Italia” spiega Barbie-ro .Il piano comporta l’esubero di ol-tre 500 impieghi entro il 2014, deiquali 115 dal precedente accordodel 2008, altri 310 operai, 48 “in -d i re t t i ” compresi dirigenti e 12 im-piegati. Ma il gigante del freddoche conta 44 stabilimenti nel mon-

do e oltre 9mila dipendenti in Ita-lia, 1.700 finora a Susegana (oggiante-tagli sono già scesi a 1.296) an-nuncia che è l’inizio di un nuovomodo di produrre. “A Susegana ab-biamo già tolto le pause, inserito iturni di notte, abbassato i tempi diproduzione della catena di mon-ta ggio” dice Barbato.Ora se per i siti del “bianco” il grup-po prevede di investire, per quellidei frigoriferi ci sono poche spe-ranze perché è un mercato con co-sti di produzione troppo alti. Si sal-veranno gli stabilimenti del grup-po che hanno sede a Solaro (lava-stoviglie) Forli (forni e incasso) ePorcia (lavasciuga).Quelli del freddo, Scandicci (frigo

per alberghi) e Susegana (frigo freestanding) potrebbero chiudere,anche se il piano disegna la chiusu-ra del primo e l’ottimizzazione delsecondo dove verranno investiti15 milioni su una fabbrica dimez-zata.

Verso la produzionein Ungheria

“LA CONTRAZIONE dei volu-mi dell’elettrodomestico bianco èdel 40 per cento – spiega Barbiero– il frigorifero “l i b e ro ” non a incas-so in Italia non conviene produrlopiù. Se si aggiunge la crisi dell’im -mobiliare e la facilità di trovare al-

l’estero manodopera abasso costo, si capisceperché anche Whirlpool eMerloni sono a rischioch i u s u ra ”.Così Electrolux ha presola decisione di spostareparte del prodotto freestanding in Ungheria, do-ve i costi sono più bassi.“La Lega e gli altri devonocapire che si deve impo-stare una politica indu-striale territoriale – chiu -de Barbiero – c e rch i a m odi programmare attivitàindustriali nuove da farcrescere nel Trevigianoche rischia di svuotarsi do-po i tanti tagli agli impie-ghi. Il razzismo contro glistranieri non serve a nes-suno, è pura demagogia”.

La propostadi Narduzzi,capogruppoalla regione(che volevatogliere i Re Magidal presepio)

Legge 40, altroche privacy

“Sacconipotràc o n o s c e rei nomi di chiricorre allafecondazioneassistita

Dispense peri protetti dei leghisti

“È previstauna dilazioneper ilpagamentodelle multeda quotelatte

Più imposteagli sfollati

“Aumentodelle tasseper le regionicolpite dacalamità naturaliper pagarsi laricostruzione

Piaceria Cosentino

“Nonostanteuna sentenzapenale, c’èlo stop alledemolizioni perle case abusivein Campania

VOTO DI FIDUCIASUL DECRETO“M I L L E - FAVO R I ”Nel Milleproroghe aiutini a ministrie amici, più tasse per i terremotati

Il ministro dell’EconomiaGiulio Tremonti e quello per

le Riforme istituzionaliUmberto Bossi (FOTO ANSA)

Danilo Narduzzi,capogruppo della

Lega Nordin consiglio

del Friuli (ANSA)

IL TIRRENO «Non ce l’aspettavamo, presto un’altra iniziativa» GROSSETO. La piazza ha spiazzato anche gli organizzatori. Ieri pomeriggio quando l’assessore alle Pari opportunità della Provincia Tiziana Tenuzzo è arrivata in piazza della Vasca, dove da lì a poco sarebbe dovuta partire la manifestazione, di persone non ce n’erano granché. Ma poco a poco, hanno cominciato ad arrivare, alla spicciolata, poi tutti insieme. «Non ci aspettavamo tutta queste gente - dice l’assessore - perché anche se le adesioni da parte delle associazioni c’erano state, oggi in piazza c’erano tante donne che sono uscite di casa e hanno scelto di sfilare per difendere la loro dignità». Alla manifestazione avevano aderito, oltre alla giunta provinciale che ha anche adottato una delibera ad hoc, la Cgil, l’associazione Olympia de Gauges, l’associazione Escargots, l’Arci, la commissione pari opportunità della Provincia e dell’Amiata, l’Italia dei valori, il Pd, Sinistra e libertà, la Rete degli studenti medi. I simboli, però, nella stragrande maggioranza dei casi sono stati lasciati nelle sedi di associazioni e partiti. L’unico ammesso era quella sciarpetta bianca annodata un po’ ovunque. L’assessore Tenuzzo la sfoggiava al polso e alla borsa mentre saliva e scendeva le scale di palazzo Aldobrandeschi indaffarata a risolvere qualche problema tecnico. «Abbiamo dovuto organizzare una seconda proiezione del documentario - dice - perché tutti in Sala Pegaso non c’entravano. Non ce l’aspettavamo tanta gente così, segno che la misura è colma. Per questo abbiamo deciso di ripetere l’iniziativa, magari con un’altra forma». Il perché lo ha scritto un’altra donna in un cartello: «Mi chiamo Italia. Mi ha steso nuda».

IL TIRRENO LE ORGANIZZATRICI «Una folla che crede nei valori veri, presto altre iniziative» GROSSETO. C’era tanta gente in piazza domenica a Grosseto per “Se non ora quando?”, logica la soddisfazione degli assessori provinciali Patrizia Siveri, Cinzia Tacconi e Tiziana Tenuzzo: «È stato - scrivono - un forte segnale che il Paese ha dato contro il modo di rappresentare il ruolo della donna oggi». «È stato molto importante che donne e uomini siano scesi in piazza a manifestare per la dignità della società femminile ed il decoro morale della classe dirigente. Un corteo composto e festoso ha affollato il centro di Grosseto: migliaia di donne e di uomini convinti che le competenze e le capacità debbano valere di più dell’avvenenza fisica, che la fatica e lo studio siano gli unici mezzi leciti e dignitosi per permettere ad ognuno di trovare il proprio posto all’interno della società. Tutte quelle persone hanno voluto dire a voce alta che esiste un’Italia diversa da quella rappresentata finora. C’è un Paese che lavora, che crede nell’uguaglianza sostanziale dei suoi cittadini, che è migliore della sua classe dirigente». «Dopo questo grande successo dobbiamo raccogliere la sfida e mantenere alta l’attenzione: è necessario continuare la battaglia di civiltà iniziata domenica. Il nostro impegno prossimo è di mettere subito in cantiere altre iniziative concrete. Siamo fiduciose perché, dalla nostra parte, c’è la vera bellezza che ogni donna ha: l’intelligenza».