Radiokit 2003 12

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rivista radio ed elettronica applicata

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Consulenza

• Sono quasi 20 anni che uso lostesso tratto di cavo coassiale(un RG-8U); mi sembra chefunzioni ancora bene (metten-do un cavo coassiale al termi-nale di antenna misuro sempreun ROS di 1:1), ma mi chiedose sia meglio sostituirlo.

Il conduttore che è all’internodel cavo ha la tendenza ad ossi-darsi col tempo, ed il dielettricopuò cominciare ad assorbirecondensa: questi sono i motivifondamentali che possono porta-re ad aumentare le perdite, co-sicché il ROS indicato può appa-rire migliore di quello che è real-mente.

In effetti, 15 � 20 anni si pos-sono considerare come il limiteutile per un buon coassiale, maquesto limite può variare netta-mente a seguito delle condizioniambientali e dei materiali costi-tuenti il cavo.

Per valutare le condizioni effet-tive del cavo, la cosa migliore dafarsi è misurare la potenza RFall’ingresso del cavo stesso equella sul carico fittizio dall’altraparte: sottraendo quella d’uscitada quella in ingresso sulla linea,si valuterà quanta RF si perdelungo la stessa e si potrà confron-tare con le specifiche del cavo.

In tal modo si avrà una valuta-zione esatta di quanto il vecchiocavo si è scostato dalle sue con-dizioni originali; per esempio laperdita di potenza per 15 m diRG-8 a 14 MHz dovrà essere 0,4dB, circa 9 W su 100.

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• Che cos’è un tasto di tipo “iam-bick”?

Un manipolatore di tipo iam-bick è un keyer elettronico chepuò essere operato con un di-spositivo a due paddles (o palet-te).

Per convenzione, per una per-sona che usi la mano destra, lapaletta di destra (quella per ildito indice) produce una seriecontinua di “punti” quando èpremuta e quella di sinistra(quella per il pollice) producecontinuamente “linee”.

La parte iambic vera e propriasi verifica quando le palette ven-gono attivate contemporanea-mente: in tal caso il keyer produ-ce i simboli alternativamente,cioè di-da-di-da...

Da un punto di vista metrico iltermine da i ambic, che sta adindicare un sostantivo costituitoda una sillaba breve seguita dauna sillaba lunga.

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• Collegando un vecchio lineareal mio transceiver perfetta-mente funzionante (IC 751), mitrovo un ROS di 3 a 1 fra radioed amplificatore, il che fa síche il 751 si trova ad erogaresolo il 50% della sua potenza.Come mai?

Evidentemente c’è qualcheguaio nel circuito d’ingressodell’amplificatore; molti dei vec-chi amplificatori usavano circuitisintonizzati d’ingresso commuta-ti assieme al cambio di gamma,

A.E.T ..............................................................7

ACOM ITALIA ..............................................31

ARNO ELETTRONICA...................................106

BIAS.........................................................42

BIT LINE ....................................................44

BITEL......................................................108

C.E.D. DOLEATTO ........................................41

C.E.P. .....................................................104

CENTRO LAB. HI-FI.......................................96

CPM .........................................................38

CTE INTERNATIONAL................................. 107

DAE..........................................................12

DIGISAT ....................................................15

DITTA MARTELLI ......................................... 64

ECO ANTENNE ..........................................102

EDIRADIO ................................................100

ELECTRONIC SERVICE RADIOTELEC. ................71

ELETTROMAGNETIC SERVICES .......................44

ELETTROPRIMA...........................................99

FONTANA ................................................102

FOSCHINI..................................................44

FUTURA ELETTRONICA....................................9

GUIDETTI.................................................104

HARDSOFT ................................................11

ICAL ............................................101 - III cop.

KENWOOD ...........................................IV cop.

KEPS COMMUNICATION ...............................15

LEITNER ....................................................85

MARCUCCI ................................5-12-103-109

MAS CAR ...........................................5-89-95

MAZZONI ..................................................16

MICROSET.................................................13

MILAG ......................................................53

MOSTRA CIVITANOVA MARCHE......................67

MOSTRA GENOVA .......................................97

MOSTRA MODENA ......................................14

MOSTRA SCANDIANO ................................108

MOSTRA TERNI.........................................105

NEGRINI ...........................................103-106

P.L. ELETTRONICA .......................................54

PARSIC ITALIA ................................................37

PIANETA ELETTRONICA .................................10

R.I.A.E. ..................................................8-63

RADIO CENTER............................................31

RADIO COMMUNICATION .........................II cop.

RADIO SYSTEM ..................................... II cop.

RADIOSURPLUS..........................................62

TELEMICRON .................................................80TIPOLITOGRAFIA BONANNO..............................54

VI-EL.......................................................102

WEB.......................................................110

II NDICE

NSERZIONISTI

NDICE

NSERZIONISTI

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La funzione di un’antenna èquella di convertire l’ener-gia elettrica a radio frequen-

za in onde elettromagnetiche.Affinché l’onda elettromagne-

tica si possa generare debbonoessere assicurate alcune condi-zioni (teorema di J.H.Poyting).[1]1. Si deve creare un campo elet-

trico E ed un campo magneti-co H

2. I due campi devono essere si-multanei e nello stesso volumespaziale

3. I due campi devono esseresempre in quadratura fra loro(90 gradi)

4. Il rapporto fra il campo elettri-co (Volt/metro) ed il campomagnetico (Amperspire/me-tro) deve essere uguale a376.7 �, impedenza dellospazio libero)

Qualsiasi antenna soddisfaqueste condizioni ad una certadistanza da se stessa (far field).

Caratteristiche principali diun’antenna

Le caratteristiche fondamentalidi un’antenna sono:[2]

PolarizzazioneDirettività e guadagnoRendimentoImpedenza di radiazione

PolarizzazioneLa polarizzazione dell’antenna

è data dalla direzione delle lineedel campo elettrico rispetto allasuperficie del suolo, natural-mente il campo magnetico saràsempre in quadratura al campoelettrico.

Direttività e guadagnoSi considerano soltanto ele-

menti radianti (illuminatori) enon sistemi a concentrazione disegnale come specchi, parabolee lenti a RF.

Possiamo immaginare un’an-tenna che irradi energia in modouniforme in tutte le direzioni,dell’angolo solido, attorno adessa (antenna isotropica), comeuna piccola lampada sferica ac-cesa al centro di una stanza an-ch’essa sferica.

In questo modo tutti i punti del-la superficie sferica della stanzasono illuminati con la stessa po-tenza.

Ora se con un riflettore, senzaperdite, riusciamo a concentraretutta la luce solo su metà dellasfera avremmo dato una direttivi-tà al nostro illuminatore e la parteilluminata riceverà il doppio del-la potenza.

Perciò possiamo affermare cheil sistema si comporta come seavesse 3 dB di guadagno.

Così restringendo l’angolo so-lido d’illuminazione dell’anten-na questa concentrerà la suaenergia irradiata soltanto versouna direzione, comportandosicome se avesse un guadagno.Naturalmente l’energia totale ir-radiata è sempre la stessa.

In ricezione vale la legge dellareciprocità, ma vale la pena difare alcune considerazioni.

Un’antenna molto direttiva ri-ceve il suo massimo segnale sol-tanto nella direzione della sor-gente irradiante, essa non riceveun segnale più forte di un’anten-na omnidirezionale, bensì riceveminore rumore da tutte le altredirezioni.

In un apparato ricevente non èimportante la forza del segnalericevuto, ma il rapporto tra il se-gnale ed il rumore.

In questo modo il rapporto fra ilsegnale e il rumore sarà propor-zionale alla direttività dell’anten-na, dunque una antenna moltodirettiva, a parità di segnale, ri-ceve meno rumore. La reciproci-tà è così soddisfatta.

La Direttività è uguale all’an-golo solido diviso il prodotto de-gli angoli dei lobi, orizzontale everticale, a -3 dB. [2]

D =41253

H(3dB) E (3dB)�

Dove:H = angolo orizzontale;E = angolo verticale

Rendimento o efficienzaQui sopra è stata definito il

guadagno proporzionale alla di-rettività, ma non è sempre così.

Usando sempre lo stesso esem-pio della lampadina accesa alcentro della stanza sferica imma-giniamo di schermare metà delfascio luminoso con un paralumeassorbente. Avremo ugualmen-te, soltanto, metà stanza illumi-nata, ma non avremo nessun in-cremento della luminosità, per-ciò abbiamo aumentato ladirettività ma non il guadagno,perdendo metà della potenza ir-radiata.

Da questo deduciamo che ilguadagno è influenzato dall’effi-cienza �:

G = � • D

Misure della resistenza di

radiazione di una

EH-ANTENNA(Relazione presentata all’ARI di Bologna il 1 giugno 2003)

ANTENNE - LINEE

di Eraldo Sbarbati I4SBX

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Qualsiasi elemento passivo in-trodotto nel nostro sistema dimi-nuirà il rendimento dello stessofacendo in modo che non tutta lapotenza fornita all’antenna si tra-sformi in onde elettromagneti-che.

Impedenza di RadiazioneL’antenna oltre a convertire

un’energia sotto forma di poten-za elettrica in onde elettroma-gnetiche si comporta, anchecome un trasformatore adattan-do l’impedenza del vuoto (376.7�) all’impedenza del nostro tra-smettitore.

Analisi dell’impedenza diradiazione di un’antenna per i20m(Analisi effettuate con il pro-gramma Mmana [3] [*] )

Prendiamo in esame un dipololungo lambda / 2 (10.352 m @14 MHz) di filo sottile (dia. = 2mm) alimentato al centro e instal-lato nello spazio libero avremoun’impedenza di circa 73.5 �senza componenti reattive (riso-nante) ed un guadagno di 2.03dBi (fig.1).

La fig. 2 mostra il risultato dellasimulazione di un dipolo di lun-ghezza = � anche esso dispostoorizzontalmente nello spazio li-bero ed alimentato al centro.

In questo caso l’impedenza diRadiazione cresce a circa 4100� resistivi e i lobi di radiazione si

restringono, quindi il guadagnoaumenta a 3.55 dBi.

Un’antenna reale ad una certaaltezza dal suolo avrà un guada-gno maggiore dovuto alla rifles-sione terrestre e un’impedenzaleggermente diversa.

Allungando l’antenna ad unnumero di � tendente all’infinitol’impedenza di radiazione segueuna curva come in fig.3. [2]

Questa curva è una specie dispirale che a multipli di �/ 4 pre-senta un valore reattivo dell’im-pedenza di radiazione uguale alvalore zero, mentre il valore dellaresistenza di radiazione oscillafra un valore minimo per �/4 di-

spari e un valore massimo per�/4 pari.

Per una lunghezza del dipolotendente all’infinito la Resistenzadi Radiazione tende a:

( / )� �o o = 376.7 �

�o = Permeabilità magneticadel vuoto (1.2566e-6), �o = co-stante dielettrica del vuoto(8.859e-12)

Antenne più corte di �/2

Se la lunghezza totale del di-polo è più corta di �/2 la parte re-sistiva dell’impedenza decresce

Fig. 1 - Simulazione di un dipolo di �/2 alimentato al centro, dispo-sto orizzontalmente nello spazio libero. Per � (Lambda) =Lunghezza d’onda.

Fig. 2 - Simulazione di un dipolo di lunghezza = � disposto oriz-zontalmente nello spazio libero alimentato al centro.

Fig. 3 - Curva dell’impedenza di radiazione di un dipolo, alimentato al centro, in funzionedella sua lunghezza.

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diminuendo la lunghezza e laparte reattiva è sempre capaciti-va ed aumenta, in valore assolu-to, diminuendo la lunghezza deldipolo.

Per un’antenna con ciascunmonopolo lungo 15.7 cm diame-tro 5 cm spaziati 5 cm (fig.4).

Abbiamo a 14.050 MHz un’im-pedenza di radiazione di:

Zr = 0.071 –j3290 ohm(~3.5 pF@14MHz)

ed un Guadagno = 1.06 dBi

Il guadagno resta soddisfacen-te, -1dB di differenza rispetto aldipolo lungo �/2, ma l’antennanon è risonante.

Per avere il massimo trasferi-mento di potenza dovremo adat-tare tale impedenza con i 50 �puramente resistivi del genera-tore.

Per rendere risonante questaantenna a 14 MHz dovremo usa-re un’induttanza di 37.25 �H.Con un Q di 200 avremo:

Zr = 16.5 � e un Guadagno di–22.6 dBi

La parte resistiva dell’impe-denza di radiazione è quasi to-talmente dovuta alla resistenzadi perdita della bobina, uguale a16.44 � di fronte ad una resi-stenza di radiazione di 0.071 �.Da questa deriva la perdita diguadagno -23.7 dBi rispetto aldipolo lungo �/2.

Alla luce di queste semplici si-mulazioni abbiamo potuto vede-re che il guadagno dell’antennanon è deteriorato in misura signi-ficante dalla lunghezza dei dipo-li.

É la bassissima resistenza di ra-diazione associata ad un’alta im-pedenza capacitiva che rendeimpossibile l’accordo dell’anten-na senza perdere in efficienza.

Con delle comuni bobine, sen-za usare improbabili supercon-duttori raffreddati in azoto liqui-do, difficilmente potremo rag-giungere fattori di merito Qmaggiori di 200-300 e con que-sti valori abbiamo delle perditedi oltre 20 dB vale a dire oltre il99 % di perdita di potenza.

Per aumentare l’efficienza del-

le antenne corte, rispetto allalunghezza d’onda �, si sono cer-cati dei metodi per far aumenta-re la Resistenza di RadiazioneRR.

Molte altre antenne corte, oltrele EH, presentano delle alte Resi-stenze di Radiazione, come leAntenne a Condensatore [4] o idipoli alimentati fuori centro.(Off Center Fed Dipole) [5] [6].

Off Center Fed DipoleSpostando l’alimentazione dal

centro verso un lato il dipolo va-ria la sua resistenza di radiazio-ne. Le antenne accorciate dellaCushcraft, e Gap-Antenna fannoparte di questo genere di anten-ne.

Provando con lo stesso simula-tore il dipolo dell’esempio di fig.1 otteniamo le seguenti impe-denze di radiazione:

73.4 – j0.2 � Gain 2.03 dBialimentato al centro della lun-ghezza totale.

94.5 – j7.2 � Gain 2.02 dBialimentato ad un terzo della lun-ghezza totale.

137 – j16.2 � Gain 2.02 dBialimentato ad un quarto dellalunghezza totale.

257 – j54 � Gain 2.02 dBialimentato ad un sesto della lun-ghezza totale.

Setup della misure dellaresistenza di radiazione dellaEH-Antenna

L’antenna sotto misura è statacostruita secondo le indicazionidell’inventore Ted Hart W5QJRdescri t ta nel f i le “20_Me-ter_Backpaker.pdf” nel suo sitoufficiale [7]

Per la costruzione delle Anten-ne EH, consiglio i lettori di visita-re il sito sopraddetto e di consul-tare gli ottimi articoli citati nellabibliografia.

Per avere una maggiore accu-ratezza della misura ho cercatodi evitare errori dovuti alle cor-renti di modo comune sul cavocoassiale.

Quando un cavo coassiale ali-menta un carico perfettamenteadattato la corrente che scorrenel conduttore centrale è perfet-tamente uguale a quella chescorre sulla calza in senso oppo-sto. Questa corrente è detta dimodo differenziale.

Se il carico non è perfettamen-te adattato al cavo o semplice-mente non ha lo stesso bilancia-mento verso la massa si puòcreare una ulteriore corrente,detta di modo comune, che scor-re soltanto sulla calza del coas-siale richiudendo il circuito con il

Fig. 4 - Simulazione di un’antenna con ciascun monopolo lungo 15.7 cm diametro 5 cmspaziatura fra i monopoli 5 cm.

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generatore con le capacità versoterra.

Il cavo coassiale percorso dauna corrente di modo comunediventa a sua volta un sistema ra-diante.

Questo fenomeno sulle EH-Antè stato ben studiato e descritto daVadim Demidof [8] e [9].

Un balun (choke), costruito av-volgendo alcune spire del cavocoassiale su se stesso o su un nu-cleo di ferrite, blocca le correntidi modo comune senza influen-zare le correnti di modo differen-ziale.

Per evitare degli errori sistema-tici dovuti alle correnti di modocomune, ho collegato un balunfatto con un grosso choke di 430mH, costruito con 52 spire diRG174 su un toroide di ferrite di50 mm di diametro, direttamenteall’uscita della rete di sfasamentodell’antenna.

Come strumentazione princi-pale ho usato l’analizzatore dispettro Marconi TF2370 contracking incorporato e una testi-na per misurare il return loss �.

SWR = (1 + |� | ) / (1 - | �| ).

La testina di misura del Re-turn_Loss è stata collegata diret-tamente al balun.

I cavi collegano la testina all’a-nalizzatore sono stati disaccop-

piati con 4 perle di ferrite ciascu-no (fig.5).

In questo modo si è evitataqualsiasi corrente di modo co-mune, anche sulle calze dei cavicoassiali dello strumento.

L’assenza di correnti di modocomune è stata verificata conuno “sniffer” aucostruito con untoroide Amidon T200-2 e unadecina di spire di rame smaltatoche comanda un microampero-metro dopo previo raddrizza-mento.

Questo strumento si comporta,per la RF, come i comuni Ampe-rometri a tenaglia degli elettrici-sti.

Misure

Sarebbe stato molto difficile, edel tutto inutile, misurare l’impe-denza di radiazione del solo di-polo accorciato in quanto la EH-Ant non è tale se non è costituitadalla sua rete di sfasamento.

Per misurare l’effettiva Impe-denza di radiazione è stato usatoun modo indiretto detto anche disostituzione.

Prima di tutto va tarata l’anten-na per la sua massima radiazio-ne e un accoppiamento perfettodell’ordine di –40 dB di Return-Loss (SWR = 1:1,02) in questomodo siamo certi che all’uscital’antenna presenta esattamente50 � puramente resistivi fig.6A.

L’analizzatore Marconi TF2370permette di mettere in memoriauna figura e continuare a lavora-re su un secondo canale.

Una volta trovato un buon pun-to di taratura dell’antenna vamessa in memoria la curva delReturn-Loss e va disconnesso ildipolo, senza muovere nessunaltro componente dell’antenna,e connesso al suo posto un trim-mer capacitivo C (3-10 pF) in se-rie ad esso una piccola resisten-za R variabile (0-50 �).

Regolare la capacità e la resi-stenza in modo da avere sull’a-nalizzatore una curva di returnloss perfettamente uguale e so-vrapposta alla precedente, giàmemorizzata.

La fig. 6A mostra le due tracceperfettamente sovrapposte, laresistenza variabile R ed il trim-

mer C sono regolati in modo chesimulino esattamente il sistemaradiante.

La fig. 6B mostra un esempiodove il Return Loss è di soli –24dB, il valore di R non è quellogiusto. Bisogna regolare R e poiritoccare C.

La fig. 6C mostra un altroesempio, qui la frequenza è spo-stata. Bisogna regolare C e poiritoccare R.

Attenzione. La vicinanza delnostro corpo all’antenna varia lataratura perciò questa va fattaper tentativi allontanandosi ognivolta dal sistema sotto test tenen-do d’occhio lo schermo dell’ana-lizzatore.

Quando le due curve sono

Fig. 5 - EH-Antenna sotto misura. L’anten-na è separata dalla testina di misu-ra da un Balun in cavo coassiale(RG174) avvolto su un toroide dipolvere di ferro. I cavi che vannoall’analizzatore sono passati entro4 perle in ferrite.

Fig. 6 - Curve del Return Loss visto all’ana-lizzatore. Vert. 10 dB div. Orizz. 200kHz div.6A Return Loss del sistema radian-te e della rete R e C le curve sonoperfettamente sovrapposte. Re-turn Loss oltre –40 dB.6B Il valore di R non è adeguato lacurva del Return Loss raggiungesolo –24 dB.6C Il valore di C non è adeguato ledue curve non si sovrappongono.

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esattamente sovrapponibili sipuò disconnette il condensatoree la resistenza variabili e si misu-rano i valori con un ponte la pri-ma e con un buon tester digitalela seconda.

Si riconnette il dipolo ricontrol-lando che la curva del Return-Loss si sovrapponga ancora allaprecedente. In caso contrarioqualcosa è cambiato durante lamisura e va rifatto tutto da capo.

In questo modo siamo certi cheil sistema radiante (dipolo) sicomporta esattamente come laresistenza ed il condensatore ap-pena misurati.

Tutto il circuito di sfasamento edi trasformazione al carico di 50� (matching) è lo stesso per lamisura con il dipolo o con la no-stra rete RC perciò esso influen-za le due misure nello stessomodo.

Bisogna, tuttavia, prestare mol-ta attenzione alla ripetitività dellamisura onde evitare che qualcheparametro sia cambiato a causadelle nostre manovre attornoall’antenna.

Altra nota particolare attorno alvalore del Return_Loss:

se non abbiamo un valore direturn loss molto basso (<<-30dB SWR=1:1.065) avremo unvalore della componente reattivanon del tutto trascurabile, quindicon un errore più elevato.

La fig.7 mostra la Resistenza diRadiazione di oltre 50 diverseEH-Antenne con diverse reti disfasamento.

Per coprire il range di frequen-za da 9 a 27 MHz sono state usatebobine di sfasamento L1 da 29 a

12 spire, L2 da 4 a 9 spire C1 =120~350pF, C2=50~500pF [7]

Tutte le misurazione sono ripe-tibili e gli errori di misura stannoampiamente entro il 10 %.

La parte reattiva va da un mini-mo di 6 ad un massimo di 7 pF sututta la banda misurata

Conclusioni

Le EH-Antenne lunghe dall’1al 3 % della lunghezza d’onda,da me misurate, hanno presenta-to dei valori di Resistenza di Ra-diazione dell’ordine di 13 ~ 40� e – j 900 ~ 2700 � (capacitivi).

Questi valori rispetto ai pochimilliOhm dello stesso dipolo vistoin modo convenzionale ci per-mette di accoppiare l’antennaEH senza perdite significative.

Con una impedenza di radia-zione media di 30 -j1750 �@14MHz per neutralizzare laparte reattiva abbiamo bisognodi una induttanza di circa 20�H.

Assumendo un Q = 200 abbia-mo una resistenza di perdita del-la bobina = 8.8� vale a dire unrendimento in potenza uguale:

�= 30/(30+ 8.8) = 0.77 (77%)

10 log 0.77 = –1.1 dB

In questo caso avremo soltantouna perdita di 1.1 dB dovuta allaperdita dell’induttanza in con-fronto ai 22.6 dB della stessa an-tenna alimentata in modo con-venzionale.

La larghezza di banda, a –3dB, per questa antenna sarà:

BW = f0 / Q

Q = |X| / R

Sostituendo i valori:

Q = 1750 / 30 = 58.3

BW = 14 MHz / 58.3 = 240kHz

Per la stessa antenna Hertzianaclassica con impedenza di 0.071- j3290 avremmo avuto una BWdi 302 Hz.

Le EH-Antenne con la rete disfasamento a ponte (LL) costruitedalla Arno Elettronica usano, nelloro circuito di sfasamento, delleimpedenze di valore più basso(3~5 �H @14MHz) in questomodo raggiungono dei rendi-menti sulla rete di sfasamento ol-tre il 95 %.

Ringraziamenti:Ringrazio Franco I4LD e Roberto IK4AVZper gli aiuti tecnici e gli incitamenti mo-raliTed Hart W5QJR, Stefano IK5IIR e MarcoIZ5EPP, per la loro squisita disponibilitàa qualsiasi richiesta di chiarimenti sulleEH-Antenne.

Riferimenti e bibliografia:[1] J.d.Kraus “Antennas” Mc Graw-HillBook Company, Inc[2] ARRL Antenna Book 18th Edizione[3] http://www.qsl.net/mmhamsoft/[4] Robert.K.Zimmerman, Jr “ElectricSlot Radiators: A Mechanism fo AtomicRadiation” IEEE[5] ARRL QST sett. 1974[6] ARRL QEX Gen./Feb..2002[7] ht tp://www.eh-antenna.com/20_Meter_Backpacker.pdf[8] http://www.eh-antenna/fromru.com[9] http://www.antennex.com

Alessandro Santucci I0SKK -“E/H Nuovafrontiera” - R.k. Elettronica 2/2002Nino Paglialonga IZ7DJR - “Zippiro E/Hper i 7 MHz” - R.k. Elettronica 2/2002 ewww.qsl.net/iz7djr/Giuseppe Accardo IW0BZD - “Una E/Hper i 50 MHz” - R.k. Elettronica 4/2002Gino Graziani IK3TZB - “L’Antenna EH inpratica” - Radio Rivista 11/2002G Remo Campedelli IM0JZJ - “AntenneEH” - Radio Rivista 3/2003W.Favaro I2BWK - “EH in 20 metri” - Ra-dio Rivista 7-8/2003http://groups.yahoo.com/group/eh-antenna

*Il programma Mmana qui usato è unemulatore simile, ai più conosciuti,EzNec, Gsolver, Nittany ecc. ma ha ilvantaggio di non avere limitazioni ed ècompletamente gratis.

[email protected]

Fig. 7 - Resistenza di radiazione di 54 diverse EH-Ant

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Ricevitore FM 144 MHz percaccia alla volpe

RICETRASMISSIONE

di Pietro Iellici I2BUM

Il ricevitore è stato progettatoper la localizzazione di TX FMa banda stretta di debole po-

tenza nella gamma 144-144.2MHz. Le caratteristiche principa-li che lo contraddistinguonosono l’alta dinamica, la buonaschermatura e l’ampia visualiz-zazione del livello del segnale informa analogica. Ecco i datiprincipali:

Circuito supereterodina dop-pia conversione (45 MHz / 455kHz).

Sintonia: continua con VXO144 / 144.275 kHz.

Stabilità: ca 700 Hz / ora.Sensibilità: - 118 dBm (12 dB

SINAD).Selettività: 8Kc entro 3 dB; 23

kHz entro 100 dB.Indicatore livello: doppia sca-

la; 0 / -70 dBm e –60 / -130 dBm.Campo apprezzabile: 0 / -120

dBm.Potenza BF: 1 W con altopar-

lante interno + presa jack.Alimentazione: entrocontenuta

6 Pile ministilo 1.5 V + presaesterna.

Assorbimento medio: 100 mA.Dimensioni: 70X93X110 mm.

Descrizione tecnica

Per garantire anzitutto unabuona schermatura, il ricevitoreè stato realizzato impiegando la-minato per cs doppio rame, op-portunamente tagliato e saldatoa stagno in corrispondenza deglispigoli interni. Come si vede dal-le foto, si è ottenuta una scatola

con i relativi scomparti schermatiper il montaggio dei componen-ti. Seguendo lo schema elettrico,il BNC di antenna entra nel pri-mo scomparto con filtro elicoida-le a 3 celle, che comprende an-che il preampli, il mixer DBM edin parte il filtro a quarzo 45 MHz.

Dovendo sopportare segnali diingresso fino a 0 dBm quando siè in prossimità del TX, si è sceltoun Tr 2N5109 in configurazionebase comune che dà ca 14 dB diguadagno con IP3 di ca 20 dBm,lo stesso vale per il mixer chesopporta ben +9 dBm con 1 dBdi compressione.(IP3 ca 24dBm) A fianco del primo scom-parto, si trova il VXO con relativovariabile di sintonia. La frequen-

za fondamentale 14.177 MHzviene variata dal circuito L/CL1-Cv1 in modo da ottenere in 7°armonica un campo di 99/99.275 MHz. L’armonica vienegià sintonizzata sul collettore diTR2, mentre TR3 provvede a se-parare/amplificare il segnalefino ai +13 dBm richiesti dal mi-xer. Il cond. C3 regola il campodi escursione del variabile e al-trettanto 1-2 spire di L1. È impor-tante dopo la taratura della fre-quenza, bloccare L1 con silico-ne. I l terzo scompartocomprende l’ampli di media a 45MHz, il 2° mixer ed il 1° filtro ce-ramico a 455Kc. L’uscita di FL2,con banda di 15 kHz entra in IC3che con G= 25 dB a basso rumo-re alimenta il mix 2. Il pin 7 di IC3in funzione della polarizzazioneconsente un’attenuazione fino a70 dB; il deviatore int2 selezionail partitore R14-15-16 per per-mettere la lettura delle 2 scale. Ivalori sono 1/10 K; per il campo–60 / -130 si avrà sul pin 7 ca 2V,mentre per l’altra scala; ca 4.5 V.

Il segnale di iniezione permix2, in questo caso più mode-sto, +7dBm, ci porta agli scom-parti sul lato opposto; si possononotare il quarzo da 44.545 MHze i filtri passa basso che sonomolto importanti per evitare infil-trazioni FM locali dovute alla 2°armonica. Il filtro FL3 ha unabanda di 8 kHz a 3dB e 60 dbfuori banda e si collega con IC4che è il cuore del dispositivo.NE604 comprende infatti i se-guenti blocchi:

a) 2 amplific. MF tot. 90dBb) limitatorec) demodulatored) indicatore logaritmico di se-

gnale (RSSI) di precisione.

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23

Tra i due amplif. MF è inseritoFL4, sempre 8 kHz di banda e ol-tre 60 dB fuori; si ha pertanto unulteriore aumento della selettivi-tà e riduzione del rumore a largabanda. L’uscita RSSI dal pin 5tramite il separatore TR6 alimen-ta lo strumento M1 tramite i po-tenziometri di taratura P1-3.D1-2 e R22 sono per la compen-sazione termica. Il segnale di BFdal pin 6 va al volume P2 edall’ampli finale IC5 e relativo al-toparlante. Le alimentazioni cri-tiche sono stabilizzate, pertanto ilricevitore consente un’escursio-ne di tensione ca 7.5/10 V. Per lataratura sono necessari un gene-ratore di segnali- frequenzime-tro-oscillografo/voltmetro elet-tronico.

Elenco componenti

FL1 = fil. Elicoid. 1504-0090.FL2 = fil. Quarzo 45 MHz tipo R3FL3 = Murata CFW455GFL4 = Murata CFM455Gmix1 = TFM3MHmix2 = TUF1Xt2 = 44.545 MHzIC3 = SL 1611TR1 = 2N5109TR2-3 = 2N5179TR4 = 2N2222TR5 = 3N203TR6 = 2N3819L7 = 455 kHz tipo ZI 014D1-2 = BAT83RfC 1-2 = 3.5 �HRfc3 = 500 �HN.B. componenti reperibili c/o RF ELET-TRONICA SENAGO. IC1 = 78L05IC2 = 78L06IC4 = NE604IC5 = TDA2003J1-2 = Jack da pannelloInt 1-2 = deviat. a levaALT = altoparlante 8 � 0.5 WM1 = microamp. 500 �AB1 = portapile 6X1.5 VXt1 = quarzo fondam. 14.177 MHzR1 = 75; R2-16 = 3.3 KR3 = 470R4 = 5.6 KR5 = 18 KR6 = 100 KR7-17 = 100R8-10-20 = 68 KR 9-18 = 33R11 = 47

R13-19-21 = 1.2 KR14-15 vedi testoR22 = 47 KR23 = 390R24 = 2.2R25 = 1.5P2 = pot. Logar. Volume 10 KP3 = trimm. Multig. 5KP1 = trimmer mulig. 100KCv1 = cond. sintonia con demolt. 50 pFCv2-3-4-5 = trimmer capac. 6/35 pFCf = ceram. Multistr. 100 nFC1-2-11-12 = 1 nF cerC3 = 1.6/4.7 pF np0 vedi testoC4-17-21 = 47 pF np0C5-13-19 = 100 pF np0C6-18-20-22 = 10 pF np0C7-8-23 = 22 �F 16VC9 = 56 pF cerC10 = 22 pF cerC14 = 33 pF np0C15 = 27 pF cerC16-27 = 10 nF cerC24-25 = 1 �FC26 = 47 �F 10 VC28 = 350 nFC29 = 220 �F 16VC30 = 100 �F 16VC31 = 150 pf cerT1 = 6 sp bifil. 0.3 FT37-43T2 = 30 sp 0.3 presa a 5 sp FT37-43L1 = 50/52 sp 0.5 T68 gialloL2 = 2+9+5 sp 0.3 T44 gialloL3 = 7 sp 0.6 presa a 3 sp in aria d=5mmL4 = 7 sp 0.6 prese a 1 sp e 5 sp in ariad= 5 mmL5-6 = 7 sp 0.4 T37 giallo

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Terminale PIC per ilcontrollo di ricevitori

“Black Box”(Icom PCR1000 e simili)

RICETRASMISSIONE

di Giuliano Carmignani I0CG

Da tempo cercavo un nuovoambiente, hardware e soft-ware, che mi consentisse di

realizzare facilmente piccoli pro-getti nell’ambito amatoriale.

La mia intenzione è quella disfruttare appieno tutti i compo-nenti che oggi la tecnologia ren-de disponibili ma che hanno l’in-conveniente di richiedere quasisempre un microprocessore peril controllo.

Dopo un po’ di ricerche la miascelta è caduta sulla gamma dimicroprocessori della MICRO-CHIP denominati PIC.

Le motivazioni sono le seguen-ti:• Basso costo dei componenti• Basso costo dell’ambiente di

sviluppo (quasi completamen-te gratuito)

• Grande velocità di program-mazione sfruttando la tecnolo-gia “flash” e la programmazio-ne “in circuit” (vedi in seguitola descrizione di tali modalità)

• Reperibilità sul web di una no-tevole quantità di esempi hard-ware e software

• Possibilità di utilizzo di lin-guaggi ad alto livello come ilBasic o il linguaggio C.

Per verificare la potenzialità diquesti dispositivi ho realizzato al-

cuni progetti qui di seguito elen-cati:• Pannello di controllo di ricevi-

tori di tipo “black box” come ilPCR1000 Icom: ricevitore ope-rante nella banda 100 kHz -1300 MHz in AM, SSB, CW, FMe WFM.

• Pannello per RX320 Ten-Tec: ri-cevitore HF 100 kHz - 30 MHzoperante in AM, LSB, USB, CWmunito anche di DSP e con 32selettività IF nel range 300 Hz -8000 Hz.

• Controllo tramite telecomandoIR TV degli apparati ICOMoperanti con protocollo CI-V.

• Misuratori di SWR.• Misuratori di potenza.• Misuratori di campo.• Controllo di sintetizzatori DDS

AD9851, AD9834, AD9951.• Ricevitori e trasmettitori HF ge-

stiti da controller PIC.Oggetto del presente articolo è

il controllo di ricevitori denomi-nati “Black box” .

Cosa sono i ricevitori“Black Box”

Come si capisce dalla defini-zione inglese, si tratta di ricevito-ri contenuti in una piccola scato-la nera senza nessun pannellofrontale. Questi ricevitori sono

completamente controllati da unPC, tramite una via serialeRS232 ed un pannello virtualedisegnato graficamente sulloschermo del PC stesso.

Il software di controllo è nor-malmente distribuito dalla casamadre del ricevitore ma vi sonoanche molti altri software realiz-zati da terzi ugualmente validi efunzionali, scaricabili on-line.

La peculiarità di questi ricevi-tori è quella di avere, a costocontenuto (300-500 euro), fun-zionalità riscontrabili solo in rice-vitori di tipo professionale, dalcosto molto più alto.

Questa soluzione ha, natural-mente, alcune limitazioni:• Necessità di impegnare sem-

pre un PC• Lentezza dovuta ai tempi di ac-

censione del PC per accederealle risorse del ricevitore

• Interferenze RF dovute al PCstesso, che ha segnali di clocke segnali digitali sulle stessefrequenze del ricevitore

• L’ utilizzo del ricevitore in por-tatile o in mobile non è moltopratico. Infatti è necessario do-tarsi di un PC portatile nonsempre disponibile.In sintesi, tutte le limitazioni

sono legate all’utilizzo del PC.Proprio a queste limitazioni ho

cercato di porre rimedio realiz-zando il controller oggetto diquesto articolo.

Nel realizzare il piccolo termi-nale PIC ho tenuto conto anche

Il terminale per il PCR1000 completo.

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della possibilità di riutilizzarel’hardware per altri progetti, in-fatti il terminale prevede una se-rie di periferiche standard quali:• Via seriale RS232 predisponi-

bi le DTE (Data TerminalEquipment) o DCE (Data Cen-tral equipment). In altre paroleil PIC si comporta dal punto divista dell’invio dati,come un PC(DCE) oppure come un perife-rico connesso ad un PC (DTE).

• Interfaccia I2c bus per il colle-gamento ad alta velocità, consoli 2 fili, con altri perifericiquali : porte di espansione I/O,conv. D/A e A/D, memorie se-riali ecc.

• Convertitori A/D a 10 bit su 5canali indipendenti che rendepossibile la realizzazione dimultimetri, misuratori di ROSecc.

• Display LCD da 2 righe per 16caratteri necessario in qualsia-si progetto per risolvere i pro-blemi di visualizzazione.

• Interfaccia infrarosso per con-sentire l’operatività tramite te-lecomandi TV.

La scelta del micro, dopo avereffettuato qualche esperimentopreliminare sul più noto 16F84, ècaduta sul PIC16F876 e per iprogett i più complessi sulPIC18F252 .

I motivi sono legati a tre fattori:• memoria di 8 kbyte o 16 kbyte

(da 8 a 16 volte maggiore aquella del 16F84);

• maggiore disponibilità di I/O(22 rispetto a 12);

• presenza del convertitore ana-logico digitale necessario inquasi tutti i progetti radio-ama-toriali.

Mezzi di sviluppo delsoftware

Il sistema di sviluppo softwareda me utilizzato è reso disponibi-le gratuitamente dalla MICRO-CHIP ed è scaricabile al sitowww.microchip.com

Esso è costituito dall’ambienteMPLAB per assemblare, compi-lare e lincare. Interessante nota-re che la famiglia dei PIC87x è

l’unica che ha la possibilità di es-sere emulata in tempo reale conil pacchetto MPLAB ICE 2000In-Cicuit Emulator.

Sul sito sopra menzionato sonoscaricabili anche molti esempiHW e SW.

Chi non avesse una grande fa-miliarità con l’assembler può uti-lizzare in alternativa un compila-tore basic PICbasic pro. Me-diante tale compilatore lavelocità di realizzazione del soft-ware aumenta almeno di 10 vol-te. L’unico inconveniente è lega-to al fatto che, purtroppo, il com-pilatore non è disponibilegratuitamente ma ad un prezzomoderato. Cercando su Internetcon la parola “Picbasic” si posso-no trovare i vari produttori.

Mezzi di programmazione deiPIC

Devo dire che sono apparsimolti articoli su hardware e soft-ware disponibili gratuitamente oa basso costo per la realizzazio-ne di programmatori PIC, ed an-che in rete se ne trova più d’uno.

Per quanto mi riguarda ho pre-ferito acquistare un sempliceprogrammatore, tra l’altro anchemolto economico, che e’ in gra-do di programmare tutti i PIC di-sponibili sul mercato anche inmodalità “in circuit”.

Questo programmatore è notocon il nome di EPIC . Per reperireinformazioni vale quanto dettoprecedentemente.

Cosa è la programmazione incircuit

Sulla schedina da me realizza-ta ho predisposto un connettoreche si collega “pin to pin” con ilprogrammatore EPIC.

Con tale connessione, e sfrut-tando la caratteristica di memo-ria flash, è possibile caricarenuove versioni software diretta-mente sulla scheda definitiva eapprezzarne i risultati nell’arcodi pochi secondi.

In pratica, è possibile procede-re allo sviluppo del software con-trollandone l’esecuzione sul cir-

Le funzionalità del PCR1000 tramite telecomando universale TV

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cuito “targhet” quasi in temporeale, evitando quindi la neces-sità del ricorso ad un emulatore.

Breve descrizionedell’applicazione SW perIcom PCR1000 (SW V4.2)

Sempre allo scopo di renderegenerale la scheda con ilPIC16F876 ho realizzato unapiastrina aggiuntiva che si colle-ga agli I/O del PIC tramite unaserie di pin montati intorno alPIC.

Su questa piastra sono montatisette tasti per le funzioni di con-trollo del PCR1000 ed un enco-der meccanico per il TUNINGdel ricevitore.

Nella mia ottica, solo sostituen-do questa piastrina, si ottengonole altre applicazioni.

Caratteristiche principali delsoftware PCR1000 versione 4.2:• Controllo di tutti i modi di rice-

zione USB, LSB, CW, AM, FM eFMW.

• Controllo di tutte le selettività2.8, 5, 15, 50 e 230 kHz.

• Controllo di squelch, noiseblanker, band pass tuning, at-tenuatore d’ingresso ecc.

• Controllo della frequenza conrisoluzione variabile da 1 Hz a10 MHz step.

• Controllo di frequenza me-diante tasti facilitata dalla fun-zione “auto-repeat”.

• Controllo opzionale medianteencoder meccanico che simu-la la classica manopola di “tu-ning”.

• Memorizzazione non volatile di20 canali con associati tutti iparametri (frequenza, incre-mento step, selettività, modo diricezione ecc.).

• Controllo del volume up/down• Visualizzazione dell’intensità

segnale ricevuto nel formatoda S1 a S9+.

• Funzione di scanning tra duefrequenze con o senza stop sufrequenza occupata.

• Gestione di tutte le funzioni so-praelencate anche con un nor-male telecomando TV.

• Gestione delle funzioni delDSP opzionale (solo tramite te-lecomando).

• Impostazione diretta della fre-quenza mediante tastierino nu-merico del telecomando TV.

Sugli altri apparati, preceden-temente menzionati, (ricevitoreTEN-TEC, transceiver ICOM)sono implementate le stesse fun-

zioni, laddove possibili e pratica-bili.

Il manuale operativo completoè scaricabile dal mio sito web.

Per avere un idea dell’operati-vità vedere l’assegnazione dellefunzioni ai tasti del tastierino odel telecomando TV.

In figura un esempio di visualizzazione e la disposizione dei tasti della piastra Keyboard

Dettaglio display e tastierino.

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Schema del piastrino Tastiera ed encoder

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Descrizione elettricadettagliata del controllerPCR1000

Come accennato precedente-mente il controller è suddiviso sudue piastre circuito stampato: lapiastra PIC e la tastiera.

La piastra PIC si basa, per que-sta applicazione, sul micropro-cessore PIC18F252.

Come si può osservare dalloschema elettrico la scheda PICpuò essere alimentata indifferen-temente in alternata ed in conti-nua con tensione compresa tra 8e 12 V. Nel caso di utilizzo dellacontinua non ci si deve preoccu-pare della polarità in quanto ilponte di diodi D1 provvede aportare sempre il positivo sul re-golatore 5 V U1. Nel caso dellatensione alternata il ponte prov-vede al raddrizzamento dellastessa. All’uscita del regolatoredi tensione U1 è disponibile latensione 5V necessaria ad ali-mentare tutto il circuito.

La visualizzazione è realizzata

mediante un visualizzatore LCDcon due righe da 16 caratteri al-fanumerici.

L’LCD è installato sul connetto-re LCD1 ed è sollevato dallascheda con 4 colonnine alte 16mm.

In questa maniera i componen-ti relativi alla alimentazione e allavia seriale rimangono sotto il di-splay.

Il potenziometro R3 permettedi variare il contrasto del display

La retro-illuminazione consen-te un ottima visualizzazione an-che in condizioni di bassa lumi-nosità ambientale. Nel caso difunzionamento a batteria si puòridurre il consumo aprendo ilponticello JP1 che toglie il 5V aidiodi di retro-illuminazione deldisplay. In questo modo il consu-mo della piastra scende da 120mA a soli 20 mA. Il display è col-legato al PIC tramite la porta Bcon 4 fili di dato (DB0-DB3) e tresegnali di controllo (RS, R/W, E).

Il segale R/W non è strettamen-te necessario al funzionamento

del display in quanto, in generesull’ LCD si fanno solo operazionidi scrittura (potrebbe essere col-legato direttamente a massa).Hopreferito collegare un I/O perfare anche operazioni di letturain quanto, al suo interno, il di-splay contiene molta memoria ditipo RAM non visualizzata e quin-di disponibile come memoriad’uso generale. Normalmentenei PIC la risorsa più carente èproprio la memoria RAM, così,grazie a questo artificio, si ha piùmemoria a disposizione.

Al PIC è collegato un quarzocon frequenza di 20 MHz neces-sario per il clock interno del mi-croprocessore. Il PIC18F252può funzionare anche con clocka 40 MHz ma, per compatibilitàcon il PIC16F876, ho preferitousare sempre 20 MHz. D’altraparte la frequenza di clock delPIC è già sufficientemente eleva-ta per questa applicazione nonestremamente critica dal puntodi vista dell’elaborazione.

Il connettore JP3 è utilizzato per

Piastra stampata e disposizione componenti tastiera ed encoder

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Schema elettrico piastra PIC

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Piastra stampata e disposizione dei componenti

Elenco dei materiali scheda PIC

C2 = 100 �F 16 VC1 = 100 �FC3 = C4 = C5 = C6 = 1 �FC8 = C7 = 100 nFC9 = C10 = 10 pFD1 = BRIDGE 100V 1AJP1 = JUMPER2JP2 = connettore passo 2.54 mm 4X2pin

JP3 = connettore passo 2.54 mm 5X2pinJP5 = JP4 = connettore passo 2.54 mm14 pinJ1 = AC inLCD = 1LCD16X2 GDM11602B XIA-MEN OCULARP1 = CONNECTOR DB9 femaleR1 = R2 = R4 = R3 = R5 = 10KU1 = 78L05U2 = PIC18F252 o 16F876

U3 = MAX232Y1 = Quarzo 20 MHzPiastra circuito stampato PIC

Scheda tastieraSW1-SW7 = Tasti SMDR1-R10 = resitenza 10 KEnc1 = encoder meccanicoPiastra circuito stampato TastierinoJP4-JP5 = connettore passo 2.54 mm 14pin (femmina)

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la programmazione “on board”precedentemente descritta .

Tramite JP3 è quindi possibileprogrammare il PIC senza to-glierlo dallo zoccolo della pia-stra.

U4 può servire per installareuna memoria seriale tipo EE-prom per una eventuale espan-sione della stessa; infatti all’inter-no del pic sono disponibili solo256 Byte; tuttavia in questa ap-plicazione la memoria U4 è inuti-lizzata.

Sul connettore U4 (usando soloi pin 6,7 ed 8) si può collegare unsensore ad infrarossi (opzionale)collegato alla porta C sul pin C3.Io uso il tipo IS160 facilmente re-peribile. Mediante tale sensorel’operatività del controller puòessere eseguita con un normaletelecomando TV di tipo universa-le (va programmato per i TV mar-ca Philips).

Questa idea è stata da me uti-lizzata anche per altri progetti inquanto è molto economico di-sporre di una tastiera con ben 30tasti al costo di un telecomandoTV universale (io uso un teleco-mando che costa circa 10 euro).

Sugli I/O della porta C6 e C7 èinfine collegata la via serialeRS232 tramite la nota interfacciaMAX232 che provvede autono-mamente a generare le tensioni+ e – necessarie nello standardRS232.

Il connettore JP2, tramite dueponticelli, consente di invertire ifili TX ed RX sul connettore d’u-scita DB9. Questa inversione ènecessaria per definire il mododi funzionamento del terminaledi tipo DCE (Data CentralEquipment) o DTE (Data Termi-nal Equipment). In pratica con-sente di usare un cavo dati pin topin Standard sia che ci si colle-ghi ad un terminale che ad unPC. Altrimenti sarebbe necessa-rio realizzare cavi dedicati oadoperare i cosiddetti “Null-Mo-dem”.

Al connettore DB9 è disponibi-le la via seriale standard RS232collegabile al Ricevitore ICOMPCR1000.

Infine i connettori JP4 e JP5,collegati in prossimità del PIC,consentono l’installazione del ta-

stierino di controllo del PCR1000.

Il tastierino si inserisce diretta-mente sul PIC attraverso JP4 eJP5. Questa soluzione consente,tramite 4 colonnine alte 16 mm,di portare questa piastra allastessa altezza dell’LCD.

Su questa piastra è installato,oltre ai 7 tasti necessari per la ge-stione del software, anche un en-coder meccanico utilizzato per ilcontrollo della sintonia del rice-vitore.

L’encoder genera su due ca-nali due onde quadre sfasate di90°; l’inversione della direzionedi rotazione dell’Encoder provo-ca l’inversione di fase dei duecanali rendendo leggibile al PICil senso di rotazione dello stesso.A questa rotazione corrispondel’incremento o decremento dellafrequenza di Tuning.

Schema elettrico e circuitostampato e montaggio dellepiastre

Gli schemi elettrici e circuitistampati sono visibili nelle figure,le PCS sono realizzate in versio-ne mono-faccia per ridurre i co-sti.

Vista la semplicità del circuito,ognuno può realizzalo come me-glio crede, adattandosi ai com-ponenti che ha a disposizione.Visto il numero esiguo di compo-nenti utilizzati, il circuito può es-sere realizzato anche a mini wirewrap utilizzando le classichepiastre mille fori.

Il montaggio non richiede par-ticolare attenzione in quanto icomponenti sono pochi. Il tempodi montaggio con le PCS a di-sposizione è di appena un’ ora.

Il PIC programmato e le piastrecircuito stampato sono disponi-bili su richiesta.

Aggiornamenti del progetto edella documentazione

Tutte le informazioni riguar-danti i miei progetti si trovano su(http://it.geocities.com/giulia-noi0cg )

Per eventuali informazioni scri-vete alla mia [email protected] [email protected]

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Millivoltmetro elettronicocon indicazione analogica

(2ª parte)

LABORATORIO - MISURE

di Gian Clelio Collina

Calibratore di tensione

continua

Come detto in precedenza, ataratura eseguita, applicandouna tensione di 1 mV al “testpoint” (TP) l’indice dello stru-mento deve portarsi esattamentea fondo scala. Il tocco finale poi,che consente di “valutare” la ta-ratura del nostro MILLI-VOLT-METRO, consiste nel controllarele varie portate; controllare, cioè,che applicando allo strumentotensioni comprese nel range 100microvolt-3 volt, secondo gli stepdel partitore di ingresso, l’indicesi porti sempre a fondo scala.

Affinché le operazioni descritteportino al risultato voluto, cioè lataratura dello strumento, occorredisporre di una sorgente di ten-sione affidabile. Tale sorgentepuò essere costituita dal calibra-tore di tensione il cui schemaelettrico è illustrato in figura.

Come si nota è un circuito mol-to semplice il cui elemento fon-damentale è un integrato dellaNational (LM336-5) che ha lafunzione di generare la tensionedi riferimento (è una specie dizener supercompensato in tem-peratura e molto preciso nell’e-rogare i 5 volt).

La tensione iniziale di 15 voltviene fornita da un pacco batte-rie. Questa tensione viene ab-bassata e stabilizzata a 10 volt daun regolatore LM78L10. Segue il

riferimento di tensione LM336-5,che in uscita da 5 volt. Questo va-lore di tensione può essere rego-lato agendo sul trimmer R4. Taleoperazione va eseguita utilizzan-do un buon tester digitale, al finedi non vanificare tutta l’operazio-ne. Infine un partitore provvedea generare i valori di tensione dautilizzare per verificare le varieportate del MILLIVOLTMETRO ela precisione del fondo scala conla portata di 1 volt.

La precisione del tutto è circadell’1%, sufficiente per nostroutilizzo. Si potrebbe aumentarela precisione, ma aumenterebbela complessità del circuito e an-che, considerevolmente, il costo.

Scheda del calibratore

Calibratore

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Anche per questo circuito tro-vate in figura il disegno dellostampato. Il tutto andrà racchiu-so poi, come al solito, entro uncontenitore metallico.

Amplificatore RF

Come detto all’inizio, questostrumento è nato anche per potereffettuare misure di tensione aradio frequenza, cioè di tensionia frequenze elevate e valori diampiezza molto bassi.

A tale scopo si potrebbe pen-sare di poter utilizzare un diodoper raddrizzare le suddette ten-sioni: in realtà ciò non è possibileFig. 3 - Circuito elettrico del calibratore di tensione.

Elenco componenti calibratoredi tensioni

R1 = 5K6 - 5% - 1.5 WR2-R3 = 5K - 1% - (10K +10K in paralle-lo)R4 = 2K trimmer multigiriR5 = 25K - 1% (24K - 1% +1K-1% in se-rie)R6 = 5K 1% - (10K + 10K in parallelo)R7 = 18K - 1%R8 = 1.98K - 1% (1K8 - 1% + 180�. 1%in serieR9 = 18 � - 1%R10 = 2 � - 1% (5 resist. da 10 � in pa-rallelo)R11 = 2k7 - 5% - 0.5 WC1-C2 = 100nF poliestereC3 = 1�F - 25 V elettroliticoD1 = LM336-5.0VD2-D3-D4-D5 = 1N4148U1 = LM78L10ALED = rosso 3 mmSW1 = interruttore miniaturaSW2 = Commutatore 1 polo 10 posizio-niJ1 = BNC femmina da pannelloBT1 = Batteria 15 V

Scala per la manopola del calibratore

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in quanto la soglia di interventodella maggior parte dei diodi èdi 0,5-0,7 volt circa, inoltre que-sti valori possono variare sensi-bilmente da diodo a diodo.

Per risolvere la situazione hopensato allora di amplificare latensione da misurare; ciò mi èstato possibile, considerate lefrequenze in gioco, facendo ri-corso a particolari componentiche la tecnologia mette oggi adisposizione: esistono, infatti, incommercio degli amplificatoriintegrati che lavorano dalla con-tinua (DC) ad almeno 2 GHz e ol-tre; sono i cosiddetti MMIC. Han-no la forma e le dimensioni di untransistore RF e richiedono, peroperare correttamente, un appo-sito circuito calcolato e realizzatoin “microstrip” perché questi in-tegrati MMIC, oltre alle frequen-ze elevate che possono amplifi-care, con un più che discretoguadagno, presentano ancheuna impedenza di ingresso e diuscita di 50 �, valore, direi, clas-sico in RF.

Dovrei dilungarmi parecchioper spiegare come sono fatti,come funzionano e che caratteri-stiche hanno i MMIC, ma non èquesta la sede adatta per farlo,quindi: abbiate fede!

Passiamo a descrivere il circui-to amplificatore RF, che, comedirò in breve più avanti, non hasolo l’applicazione utile nel no-stro caso specifico.

L’amplificatore è composto dadue stadi identici dove C1 e C2sono i condensatori di accoppia-mento e di blocco per la conti-nua in ingresso; C10 e C11 sono

Circuito stampato del calibratore di tensione.

Disposizione componenti del calibratore di tensione

Scheda dell'amplificatore RF

Interno dell'amplificatore RF.

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quelli in uscita; C3 e C4 sonoquelli di accoppiamento fra i duestadi. Il valore della capacità ditali condensatori è determinatodalla larghezza di banda che sivuole ottenere: nel nostro casoda circa 100 kHz a circa 1 GHz,utilizzando i MMIC di tipoMAV11, oppure da circa 100 kHza circa 2 GHz, utilizzando iMAR6.

R1e R2 sono le resistenze dipolarizzazione dei due MMIC e

Fig. 4 - Circuito elettrico dell'amplificatore RF e relativo alimentatore.

Elenco componenti ampli RF

R1-2 = 100 R - SMDR3 = 2K7 - 5% - 0.5 WC1-3-6-10 = 1 nF - SMD ceramicoC2-4-5-9-11 = 10 pF - SMD ceramicoC7 = 100 nF - SMD ceramicoC8 = 1�F - 16 V SMD elettroliticoC12 = cond. passante 1 nFC13 = 1 �F - 25 V elettroliticoC14-15 = 100 nF poliestereU1-2 = MAV11 oppure MAR6LED = Rosso 3 mmL!-2 = 3 spire filo di rame smaltato diam. 0.3mm su perlina di ferriteJ1-2 = connettore BNC femmina da pannel-loSW1 = Interruttore SPSTBT1 = Batteria 9 volt

determinano i valori di tensione edi corrente di alimentazione deidue circuiti integrati come stabi-lito dal produttore. L1 e L2 sonole induttanze di blocco per la RF.

Gli altri condensatori sonoquelli di disaccoppiamentodell’alimentazione per le variefrequenze.

Tutto il circuito è quello consi-gliato dal produttore dei MMIC.

L’alimentazione è ottenuta dauna pila a 9 volt, tensione che

viene abbassata e stabilizzata a 5volt con un regolatore 78L05.L’alimentazione tramite una pilaè resa possibile dal basso assor-bimento del circuito ed è consi-gliabile per eliminare problemidi interferenze, sempre possibilicon una alimentazione da rete.

Come MMIC si possono impie-gare sia i MAV11 sia i MAR6:sono pressoché identici per quelche riguarda il guadagno e la fi-gura di rumore; l’unica vera dif-

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ferenza da tenere presente è nellimite della larghezza di banda:1 GHz per i MAV11 e di 2 GHzper i MAR6. C’è anche da direche il MAV11 è più lineare comeguadagno su tutta la gamma difrequenze.

Perché il circuito fornisca ilmeglio delle sue prestazioni,deve essere montato su un cir-cuito stampato in “microstrip”,

questo per rispettare le caratteri-stiche di impedenza di ingressoe uscita che, come detto, debbo-no essere tassativamente di 50ohm, se si vogliono evitare perdi-te notevoli e malfunzionamentiche potrebbero portare anchealla distruzione dei due MMIC.Tenendo conto del loro costo,non credo valga la pena rischia-re.

Le piste del circuito stampatosono state calcolate in funzionedel materiale di supporto, che, inquesto caso, per le frequenze ingioco, è vetronite. Per frequenzepiù elevate, si sarebbe dovutousare teflon.

I componenti sono in tecnolo-gia SMD e con un po’ di pazien-za, usando un saldatore conpunta sottile e potenza non supe-riore ai 30W, si riescono a salda-re sulle piste dello stampato. Per-sonalmente procedo in questamaniera: fisso i componenti sullo

stampato utilizzando una gocciadi collante e adoperando la pun-ta di uno stuzzicadenti per posi-zionarli; una volta essiccato ilcollante, eseguo le saldature.

L’amplificatore descritto, oltreche per l’impiego specifico diquesto caso, può essere utilizza-to anche per rendere più sensi-bile un frequenzimetro un po’“duro” alle frequenze più alte,oppure un radioricevitore, aven-do l’accortezza, in quest’ultimo

Circuito stampato dell'amplificatore RF Disposizione componenti dell'amplificatore RF

Circuito stampato dell'alimentatore del-l'amplif. RF

Disposizione componenti dell'alimentato-re dell'amplif. RF Fig. 5 - Circuito elettrico del Probe RF

Elenco componenti probe RF

R1-2 = 100R SMDR3 = 25R oppure 27R SMDC1 = 100 pF SMDD1 = HP 5082-2800 oppure meglio Mi-crowave DiodeJ1-2 = Connettore BNC femmina dapannello

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caso, di anteporre al nostro am-plificatore dei filtri di banda sin-tonizzabili onde evitare, con se-gnali forti, che si verifichino feno-meni di intermodulazione.

Il circuito stampato è a doppiafaccia. Su una di queste sono po-sizionate le piste del circuito,mentre l’altra faccia costituisce ilpiano di massa che va collegatocon spezzoni di filo di rame nudoalle piste del circuito. Questi col-legamenti, e relative saldature,vanno fatti su una griglia conquadrati di circa un centimetrodi lato, come si può vedere daipuntini bianchi disegnati sullostampato. Questo serve a mini-mizzare le capacità disperse.

Tutto il circuito è racchiuso nel-la solita scatoletta metallica con iBNC di entrata e uscita fissatinella parte anteriore e in quellaposteriore della scatoletta comesi può vedere dalle foto.

All’uscita dell’amplificatore ot-teniamo un segnale di ampiezzasufficiente da poter essere rivela-

to con una sonda a diodo. Que-sta sonda può essere reperitanuova in commercio oppure fra ilmateriale surplus, ma in entram-bi i casi ha un costo abbastanzaelevato, per cui io ho preferitoautocostruirla. Lo schema èquello che si può vedere: moltosemplice. Il tutto è realizzato suun pezzetto di vetronite, semprecon la tecnica microstrip. Anchequi i componenti sono SMD,tranne il diodo che, per chi nonha pretese di lavorare oltre i 70 o150 MHz, può essere un diodo algermanio oppure al silicio tipo1N4151 o similare. Fino a 500-1000 MHz può essere utilizzatoun diodo Schottky. Io ho utilizza-to un HP 5082-2800. Tenete pre-sente che i terminali del diododevono essere più corti possibileper essere stagnati alla pista del-lo stampato.

Il tutto andrà poi racchiuso inun contenitore cilindrico di otto-ne di dimensioni adeguate con iBNC messi a pressione alle dueestremità.

Per collegare l’amplificatore alprobe si utilizzerà un adattatoreBNC maschio-maschio. Cosìcome pure per collegare il probeal MILLIVOLTMETRO.

Nel caso in cui, invece, si vo-glia usare solo il probe senzal’amplificatore, per collegare l’u-scita del circuito sotto misura alprobe si potrà utilizzare una son-da da oscilloscopio x1, e si pro-cederà come sopra per collega-re il probe al MILLIVOLTME-TRO.

E con questo credo proprio diavere finito.

Circuito stampato della sonda RF

Disposizione componenti della sonda RF

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38

NOTE

1. La precisione globale dellostrumento, se ben realizzato, è di+/-2 ,5%.

2. Una STRIPLINE è, in pratica,una guida d’onda realizzata sudi un supporto isolante. Nel no-stro caso l’isolante è vetronite deltipo G10, e riusciamo ad ottene-re un’impedenza d’ingresso euscita di 50 � costruendovi so-pra una pista di larghezza pari a2,74 millimetri; questa dimensio-ne è determinata dallo spessoredel dielettrico (vetronite) che è di1,6 millimetri.

3. Attenzione: sul MAR6 il pun-to di riferimento indica l’ingres-so, sul MAV11 indica l’uscita.

4. Se al posto del MAR6 si usa ilMAV11 si devono utilizzare i se-guenti componenti e valori cir-cuitali:

BT1 = 12VU3 = LM78L09 oppure

LM78L10R1 = 56 �R2 = 56 �In questo caso la banda pas-

sante è di 1 GHz contro i 2 GHzche si hanno impiegando ilMAR6.

5. Valori tipici del guadagnoper i MMIC:

A = guadagno

NF = figura di rumore

I valori riportati nelle prece-denti tabelle sono riferiti ad am-plificatori ad uno stadio. Se sihanno due stadi, come nel nostrocaso, il guadagno teoricamenteraddoppia, però, in realtà, il suovalore effettivo dipende dal gua-dagno reale di ciascun MMICutilizzato e dall’accuratezzadell’esecuzione del circuito. Daquest’ultima, poi, dipende mol-tissimo anche la NF.

6. Tenendo conto dei valorisuddetti si può sapere con unasufficiente approssimazionequale tensione indica il milliam-perometro. Ad esempio, utiliz-zando dei MAR6. lo strumentoindica 2 mV (0.002 V) ad una fre-quenza di 0.1 GHz.

VRF =V

A

strumento: 1,41

0.002V / 20 = 0.0001V = 100 �V

e tenendo conto del fattore DIO-DO, dividendo per 1.41, si otten-gono 70 �VRF

Se fossero stati 2 mV a 2 GHz,con A = 3.548, avremmo ottenu-to 399 �V RF

Per questi valori bisogna tene-re conto anche della precisionedello strumento del +/- 2.5 %.

Bibliografia

National Semiconductor - General Pur-pose Linear Devices Data Book, 1989National Semiconductor - Linear Ap-plications Data Book, 1986Intersil INC. - Component Data Catalog,1987P M I - Analog IC Data Book. 1990MINI CIRCUIT / AVANTEK - MonolithicAmplifiers, 2000Waveguides, Striplines, Coaxial lines –Math Soft Inc., 1989G.Biondo-E.Sacchi Manuale di elettro-nica e telecomunicazioni – HOEPLIGlenn M. Glassford Analog ElectronicCircuits – PRENTICE HALL

NOTE AI CIRCUITI STAMPATI

Non avendo realizzato dei circuiti a dop-pia faccia è stato necessario alcuni ca-vallotti per poter scavalcare delle piste:Nella disposizione componenti sono evi-denziati come delle piste molto più sottilidelle normali tracce in rame.Le piste per i trimmer resistivi sono fatteper poter utilizzare sia i normali trimmera carbone, sia trimmer cermet.Lo stampato dell’amplificatore RF equello della sonda RF, vanno incisi suvetronite doppia faccia. Le piste con icomponenti sono nella parte superiore,per cui è necessario disporre il disegnodello stampato per trasparenza e nonappoggiare sulla parte ramata il disegnocome si vede, ma in trasparenza come sefosse una pellicola.

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GHz 0,1 0,5 1 2

dB 20 18,5 16 11

A 10 8,414 6,31 3,548

NF =3 in tutta la banda

MAV11(unostadio)

GHz 0,1 0,5 1

dB 12,7 12 10,6

A 4,316 3,981 3,55

NF =3,6 in tutta la banda

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Uscita TTL per ilgeneratore di funzioni

GEN038

LABORATORIO

di Lapo Pieri IK5NAX

Amie spese mi sono accortodella mancanza di unauscita a livello TTL sul ge-

neratore di funzioni da me pre-sentato alcuni mesi fa su questepagine. Pertanto ho realizzatouno squadratore che potesse for-nire un’onda quadra a livelli TTLper tutta la gamma di frequenzegenerabili. Il MAX038 prevedeuna uscita ad onda quadra chia-mata SYNC che fornisce un se-gnale ad onda quadra a livelli0-5V adatto a pilotare dispositivilogici; però tale uscita non è unaversione squadrata dell’uscitaprincipale, ma una vera e pro-

pria uscita di sincronismo conl’onda generata dal cuore delgeneratore. Ciò comporta chel’uscita SYNC sia un’onda qua-dra con duty-cycle fisso al 50%,per questo motivo ho deciso direalizzare questo semplice cir-cuito. Inoltre la stessa Maxim ri-porta sul data-sheet di abilitaretale uscita SYNC solo quando siastrettamente necessario perchéla forma d’onda principale po-trebbe essere perturbata daifronti ripidi delle commutazioni,e vi assicuro che questo è vero,anche curando il cablaggio.

Le soluzioni realizzative pre-

sentate sono due: un circuitinoda aggiungere dentro il conteni-tore del generatore (c’è ancoratanto posto) per chi abbia giàrealizzato il generatore, e unnuovo circuito stampato (versio-ne 2.1) di tutto il generatore checomprende anche la sezione peruscita TTL. Quest’ultimo circuitoè stato cablato, verificato, manon l’ho mai provato in pratica,anche se non ritengo proprioche ci possano essere dei pro-blemi.

Fig. 1 - Schema elettrico squadratore per GEN038 v2.0

Elenco componenti squadratore

C1 = 470p ceramicoC2 = 33u elettrolitico 16VC3 = 47u elettrolitico 16VC4 = 100n ceramicoJ1 = INJ2 = OUT TTL BNCJ3 = +5VQ1 = BC237 TO92R1 = 3k3R2 = 680R3 = 120R4 = 10kR5 = 3k3R6 = 1M trimmerR7 = 47kR8 = 47kU1 = 74HC14

Tutte le resistenze sono da 1/4W al 5% senon diversamente specificato.

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Il circuito

L’uscita del MAX038 è a livellocostante di circa 1V di picco, ilche semplifica molto la realizza-zione di un circuito squadratore.L’utilizzo di comparatori di ten-sione integrati economici e facil-mente reperibili (come ad esem-pio l’LM311) non porta a buonirisultati per la limitatezza dellavelocità rispetto alle frequenzegenerate del GEN038. La solu-zione più semplice in grado dicoprire tutto il campo di frequen-ze generate è stata quella di usa-re un transistor bipolare per am-plificare e adattare il livello finoalle soglie delle logiche 74HC atrigger di Schmitt, come si vedenella fig. 1. Le capacità di pilo-taggio della serie 74HC (fanout)sono tali da poter pilotare sia lastessa famiglia HC che la 74LS;non è difficile verificare che sia-no possibile, sotto minime restri-zioni, pilotare molte altre fami-glie logiche.1

Il dimensionamento del circui-to può essere un utile eserciziosui transistor e sulla progettazio-ne in generale: ecco come si puòprocedere.

Dalle specifiche del MAX038[2] si ricava che l’ampiezza delsegnale di uscita (VOUT) può esse-re compresa fra un minimo di1.9Vpp (picco-picco) e 2.1Vpp,mentre per il 74HC14 ([3]) le so-gl ie sono VT + m a x=3.15V eVT–min=0.9V, l’isteresi del triggerdi Schmitt pur avendo un valoretipico di VH=0.9V potrà andareda 0.4V a 2.25V. É necessarioconsiderare il caso peggiore,cioè quello in cui il MAX038 for-nisca l’ampiezza minima e il74HC14 scatti solo al raggiungi-mento delle soglie che competo-no alla massima istreresi; il valoredi amplificazione del segnaleche serve per rispettare questacondizione sarà

AV min =V

V

H

OUT

max

min

.

.�

225

19= 1.18

Se l’amplificazione fosse mag-giore il segnale in uscita dallostadio a transistor verrebbe tosa-to, senza grandi problemi per ilfunzionamento, semprechè nonsi arrivi alla saturazione, oltre laquale si avrebbe una deforma-zione del duty-cycle della formad’onda; la saturazione del transi-stor avverrà per

AV max =V V

V

CC CE sat

OUT

��

max

.

.

5 0 3

21

= 2:24

Sarà conveniente mettersi ametà di questi valori in modo daessere sicuri che con le tolleran-ze dei componenti si sia abbon-dantemente rispettata la condi-zione imposta da AV min e contem-poraneamente si sia lontani dallasaturazione; si sceglierà quindiAV =1.8.

L’altra condizione da rispettareè che il livello di riposo del transi-stor, ovvero la tensione di collet-tore (VC) in assenza di segnaleall’ingresso, sia uguale alla me-dia delle soglie alta e bassa del74HC14, ovvero essendo

vm =V V

T T� ��

2= 2.025 V

si porrà, a riposo, VC=2V.Iniziamo con il porre R1=0

nello schema di figura 1; in que-sto modo, dovendo essere

R2/R3 = AV (1)

e

VCC – R2IC = VC (2)

scelto IC=10mA si otterrebbero:dalla (2) R2=300 � (valore com-merciale 330 � e quindiIC=9.1mA) e dalla (1) R3=183 �

(valore commerciale 180); soloche così facendo si otterrebbe

VCE=VC – ICR3 =2– 9.1•10-3 180

= 0.362V

insufficienti per garantire l’e-

scursione del segnale richiestaper pilotare il 74HC14.

Anche variando la corrente dicollettore non si riesce ad ottene-re i risultati sperati, allora convie-ne introdurre la resistenza R1 checrea una attenuazione primadello stadio a transistor. Questofarà sì che il guadagno dello sta-dio a transistor debba essere piùalto, ovvero R3 più bassa; conse-guentemente la riduzione di ca-duta di tensione sulla stessa R3

renderà disponibile più cadutaper la VCE.

Indicando, allora, con AV ilguadagno in tensione fra il col-lettore di Q1 e la tensione pre-sente alla connessione fra R1 e C2

e con AV

' quello fra il collettore diQ1 e la base dello stesso, si potràimporre che A

V

' =5.4, poi R1 saràdimensionata in modo da ripor-tare il guadagno totale a quel va-lore di AV =1.8 che si era impo-stato all’inizio.

Risfruttando la (1), usando oraA

V

' al posto di AV , e la (2) e conIC=5mA si ottengono R2=600�

(valore commerciale 680� equindi IC=4.4mA) e R4=126�

(valore commerciale 120�); inquesto modo si ha VCE=1.47Vche è sufficiente.

Per il partitore di base, ricavatoche la tensione della base rispet-to a massa, dovrà essere

VB = VBE + ICR4 =

0.65 + 4.4 • 10-3 120 = 1:18V

e seguendo la classica regola difare scorrere nel partitore 10 vol-te più corrente di quanta non neassorba la base, ovvero

IB = 10I

h

C

FE

si possono ricavare R4=10k� eR5=3k3�, già adattate ai valoricommerciali.

Per il dimensionamento di R1 sipartirà dal valore di attenuazioneche dovrà realizzare il partitorecomposto da R1 (l’impedenza diuscita del MAX038 è di circa0.1�) e la resistenza di ingressodello stadio a transistor, calcola-bile tramite l’espressione

1- Per 10 ingressi HC le tensioni di uscitarisulteranno al massimo di 0.1V per lozero logico e di Vcc-0.1V per l’1 logico;per la famiglia LSTTL un singolo caricoporterà questi discostamenti a non oltregli 0.4V

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RIN = [hie + (1 + hfe)R3] ��R1��R2

Quindi dovendo essere

A

A

R

R R

V

V

IN

IN

'�

�1

= 0.333

si ricava che R1 ~5000� (aven-do preso per hie e hfe dei valori in-dicativi); il valore commercialepiù prossimo è di 4k7�.

In effetti a seguito delle primeprove è stato necessario portarela R1 a 3k3�. Inoltre la (1) è vali-da quando R1 + hie << (1 + hfe)R3 (l’espressione corretta sareb-

be AV =�

� � �

h R

R h h R

fe C

ie fe1 31( )),

alle alte frequenze questo non èpiù vero e il condensatore C1 èstato aggiunto proprio per com-pensare questa perdita di gua-dagno ed ottenere una rispostapiatta fin oltre i 2MHz.

Realizzazione

É stato disegnato un circuitostampato di dimensioni 1.6 x

0.975 (41 x 25 mm) a singola fac-cia.

Il montaggio è quanto di piùsemplice si possa pensare, scon-siglio l’utilizzo degli zoccoli pergli integrati, il loro costo è con-frontabile con quello degli inte-grati stessi.

Sul circuito stampato sono stateriportate alcune scritte in prossi-mità delle connessioni per facili-tare il lavoro di cablaggio; riferir-si comunque sempre alla dispo-sizione dei componenti riportatasulla destra della figura 2.

Il circuito stampato è dispo-nibile su www.qsl.net/ik5naxcome file postscript; questo for-

mato permette una riproduzionedel master con ottima qualità tra-mite una comune stampante(meglio se laser). Vari program-mi commerciali e liberi permet-tono di leggere questo tipo di filee di inviarli alla stampate che siha installata sul proprio sistemaoperativo. Fra tutti consiglierei ilGhostView disponibile per diver-se piattaforme (GNU/Linux,MS-Windows) ad esempio suhttp://www.cs.wisc.edu/~ghost/.

Il circuito stampato è stato pen-sato per una realizzazione casa-linga, per questo oltre al latocomponenti interamente ramato(i componenti connessi a massadovranno essere saldati al pianodi massa sul lato componenti), èstato preso l’accorgimento che ifori siano tutti di circa 0.25mm, inmodo da poter utilizzare questaarea senza rame al centro dellapiazzola come foro di centraturaper una foratura a mano. Sequalcuno desiderasse far realiz-zare tale circuito da una indu-stria posso modificare il file met-tendo i giusti valori dei fori e pro-ducendo un file gerber (solo chese non serve a nessuno faccio ameno di farlo...).

Il master del circuito stampatoriprodotto nella figura 2 deve es-sere usato in modo che le scrittevengano leggibili; stampandolocosì come si è fatto per la figura 2il toner (o altro inchiostro) vienedalla parte che va a contatto conil fotoresist evitando le sfuocatu-re.

Nel contenitore c’è spazio so-vrabbondante per il fissaggio diquesto nuovo circuito stampato;si può sfruttare una delle colon-nine del guscio inferiore con unavite autofilettante.

Fig. 2 - Circuito stampato lato saldature e disposizione dei componenti.

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Il pannello frontale non per-mette l’alloggiamento di un altroconnettore, non resta che mette-re questa uscita sul retro fissandouna presa BNC femmina da pan-nello con la paglietta per la mas-sa. Un corto spezzone di cavoschermato RG174 servirà perconnettere l’uscita dello squa-dratore al BNC, anche se l’impe-denza dell’uscita TTL è tutto fuoriche 50 �.

La connessione alla piastraprincipale del generatore (v2.0)non presenta difficoltà: è suffi-ciente connettere (meglio se conuno spezzone di cavetto scher-mato) l’ingresso dello squadrato-re al piedino 19 del MAX038 eprelevare il +5V tramite un sin-golo filo che connetterà le duepiastre; per la massa sono suf-ficienti le calze dei due collega-menti del segnale.

Fig. 3 - Circuito stampato GEN038 v2.1 lato saldature e disposizione dei componenti

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Fig. 4 - Schema elettrico GEN038 v2.1

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44

Elelnco componenti GEN038 v2.1.

C1 = C3 = C12 = C13 = 1n ceramicoC10 = C22 = 470p ceramicoC11 = 4u7 elettrolitico 16VC14 = C15 = 1000u 25V elettrolitico25VC16 = C17 = C18 = C19 = C20 = C21= 100n ceramicoC2 = C4 = C6 = 1u elettrolitico 16VC23 = 33u elettrolitico 16VC5 = 10n ceramicoC7 = 470n ceramicoC8 = 47n ceramicoC9 = 4n7 ceramicoCONN1 TRASFOD1 = ROSSO LEDD2 = D3 = D4 = D5 = 1N4148D6 = D7 = D8 = D9 = 1N4007J1 = OUT BNCJ2 = OUT TTL BNCQ1 = 2N1711 TO5Q2 = 2N2905 TO5Q3 = BC237 TO92R1 = 1k potenziometro lineareR10 = 47kR11 = 1M potenziometroR12 = 1MR2 = R3 = R13 = R14 = R15 = R16 =R36 = 10k

R17 = R18 = 22R19 = 39R20 = R21 = 2k2R22 = 4k7R23 = R27 = R28 = 22kR24 = R25 = 18kR26 = 10k trimmerR29 = 4k7 potenziometro lineareR30 = R31 = R33 = R37 = 3k3R32 = 390R34 = 680R35 = 120R38 = R39 = 47kR4 = 100kR40 = 1M trimmerR5 = 100kR6 = R7 = 270R8 = 4k7 potenziometro lineareR9 = 12kS1 = FORMA comm 1 via, 3 posS3 = WF comm 1 via, 6 posU1 = U2 = LM358U3 = MAX038U4 = LM7805 TO220U5 = LM7905 TO220U6 = 4051U7 = 74HC14

Tutte le resistenze sono da 1/4W al 5% senon diversamente specificato.

Aggiornamento circuitostampato GEN038 v2.1

Seguendo quanto scritto soprae nell’articolo precedente ([1]) larealizzazione di questa nuovaversione non presenta difficoltàne differenze sostanziali.

Per la reperibilità dei compo-nenti non ci dovrebbero esseredei problemi eccetto che per ilMAX038: l’unico fornitore di cuisia a conoscenza per acquisti di

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Riferimenti bibliografici

[1] L. Pieri Generatore di funzioni - conMAX038 RadioKit Elettronica 11/2002pag 41-45[2] MAXIM data-sheet MAX038 (reperi-bile su http://www.maxim-ic.com/

quick_view2.cfm/qv_pk/1257)[3] Fairchild Semiconductor data-sheet74HC14 (reperibile su http://www.fair-childsemi.com/pf/MM/ MM74HC14.html)Per chi avesse dei dubbi, volesse sugge-rire modifiche, o quant’altro sono rag-giungibile nei seguenti modi:Lapo Pieri (IK5NAX) via A. dei Corbizi, 950127 FIRENZE T. [email protected]

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Page 45: Radiokit 2003 12

45

L'ASPETTO TEORICO

di Nico Grilloni

Proseguendo nella descrizio-ne e nel dimensionamentodei comparatori con op-

amp, si illustrano di seguito ulte-riori configurazioni e si introducequindi l’utilizzazione dell’opera-zionale nei circuiti regolatori ditensione

Rivelatore di passaggioper lo zero

Il rivelatore di passaggio per lozero (zero crossing detector) èun comparatore che, realizzatocon op-amp, fornisce in uscitaun segnale che si porta da +Vsat

a –Vsat e viceversa ogniqualvoltail segnale applicato in ingressopassa per lo zero.

La configurazione è riportatanella figura 1. L’op-amp, privo direazione, lavora in open loop,ossia ad anello aperto. È notoche in questo caso è sufficienteun segnale in ingresso, anche dipochi microvolt affinché l’uscitasi porti al livello di saturazione.

Più in particolare quando il se-gnale di ingresso passa per lozero nel suo fronte discendente,l’ingresso non invertente dell’o-perazionale diviene negativo ri-spetto all’ingresso invertenteche, tramite la resistenza R1, è alivello zero di massa. L’uscita es-sendo la conf igurazionedell’op-amp non invertente, si

vertente dell’operazionale divie-ne positivo rispetto all’ingressoinvertente e l’uscita si porta quin-di a +Vsat.

Quanto appena descritto è evi-dente nel diagramma della figu-ra 2 dove, come di consueto, imarker orizzontali indicano l’am-piezza dell’uscita Vo che, appun-to, si porta da +Vsat a –Vsat e vice-versa. I diodi D1 e D2 - figura 1 -sono di protezione per gli ingres-si dell’op-amp.

Comparatore a finestra

Il comparatore a finestra (win-dow comparator) è un particola-re comparatore che consente diindividuare un segnale compre-so fra due ben definiti valori ditensione escludendo il passag-gio di tutti i segnali la cui ampiez-za è al di sopra o al di sotto deidue valori medesimi.

Una configurazione che realiz-

Progettare è divertente e facile

L’op-amp come comparatoree regolatore di tensione(2)

Fig. 1 - Rivelatore di zero con op-amp.

Fig. 2 - Andamento delle tensioni Vi e Vo nel zerocrossing detector della figura 1.

porta quindi a –Vsat. Quando, alcontrario, il segnale di ingressopassa per lo zero nel suo fronteascendente, l’ingresso non in-

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za un comparatore a finestra è ri-portata nella figura 3 a. Qui ilpartitore costituito dalle tre resi-stenze R3, R4 e R5 fissa i valori del-le tensioni applicate all’input in-vertente dell’op-amp A1 e all’in-put non invertente dell’op-ampA2. Con i valori attribuiti alle treresistenze si ha sull’ingresso (–)dell’operazionale A1 una tensio-ne di 2 V, mentre sull’ingresso(+) dell’operazionale A2 si hauna tensione di 1 V.

Questi due valori, 1 V e 2 V, sta-biliscono l’ampiezza della fine-stra. In parole semplici ciò signi-fica che in uscita è presente il se-gnale solo se il segnale Vi diingresso ha un valore compresofra 1 e 2 V. La caratteristica di tra-sferimento del comparatore a fi-nestra si presenta pertanto comein figura 3 b. Se il segnale di in-

gresso sarà minore di 1 V, l’uscitaa livello alto dell’op-amp A2, at-traverso il diodo D2, porterà inconduzione (in saturazione) ilBJT Q1 e quindi il collettore diquesto si porterà a una tensioneprossima a zero. Se il segnale Vi

sarà maggiore di 2 V, sarà l’op-amp A1, con la sua uscita a livelloalto, a portare in conduzione ilBJT. Se infine, il segnale Vi haampiezza compresa fra i valori li-miti prefissati, ossia fra 1 e 2 V, leuscite di entrambi gli operazio-nali saranno a un potenziale ne-gativo e quindi il BJT sarà in in-terdizione e la tensione Vo diuscita sarà pari a +5 V.

È intuitivo che variando il valo-re delle resistenze del partitore sipotrà modificare a piacimentol’ampiezza della finestra.

La verifica di quanto su descrit-to si è effettuata in simulazioneinviando all’ingresso un segnalea onda quadra di ampiezza paria 1,5 V. Il risultato è visibile nellafigura 4 dove i marker orizzontalic e d indicano i valori estremidella finestra (1 e 2 V). Nella stes-sa figura si vede che il segnale diuscita replica il segnale di in-gresso dal momento che que-st’ultimo ha ampiezza compresafra 1 e 2 V. L’unica differenza frainput e output sta nell’ampiezza:a una Vi = 1,5 V corrisponde unaVo di ampiezza pari a 5 V, ossiaeguale alla tensione di alimenta-zione di Q1.

Più interessante, perché piùversatile, è il comparatore a fine-stra della figura 5 che consentedi modificare sia l’ampiezza sia ivalori estremi della finestra sem-plicemente modificando i valoridelle tensioni continue Va e Vb

applicate rispettivamente agli in-gressi invertente e non invertentedell’op-amp A1. Mentre il valoredella Vb, che può essere sia posi-tiva sia negativa, impone la ten-sione nel punto centrale della fi-nestra, il valore della Va, semprepositivo, sommato e sottratto allaVb impone i valori inferiore e su-periore della larghezza della fi-

Fig. 3 a - Comparatore a finestra con due operazionali.

Fig. 3 b - Caratteristica di trasferimentodel comparatore a finestra.

Fig. 4 - Nel comparatore di cui alla figura 3 a, la tensione Vo è presente in uscita solo se ilsegnale di ingresso ha un’ampiezza il cui valore è interno alla finestra la cui lar-ghezza è determinata dalle resistenze R3, R4 e R5.

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nestra. Poiché l’op-amp A1 sicomporta da sottrattore al puntoM sarà presente la tensione (Vb –Va) che stabilisce il limite inferio-re della finestra, mentre al puntoN, ossia sull’uscita dell’op-ampA2, sarà presente la tensione (Vb

+ Va) che stabilisce il limite supe-riore della stessa finestra. Questedue tensioni vengono quindi ap-plicate a un comparatore deltipo, per esempio, già riportatonella figura 3 a (nel quale si sonoovviamente eliminate le resisten-

ze R3, R4, R5).In simulazione si è imposto Va

= 0,5 V e Vb = 1,5 V e pertantoall’ingresso invertente dell’op-amp A3 ci sarà la tensione (Vb +Va) = 2 V, mentre all’ingressonon invertente dell’op-amp A4 cisarà la tensione (Vb – Va) = 1 V.La finestra ottenuta avrà quindicome limiti estremi 1 V e 2 V euna tensione nel punto centralepari a 1,5 V.

Queste condizioni sono evi-denti nei diagrammi di cui alla fi-gura 6 dove i marker orizzontali ce d indicano i valori di tensioneagli estremi della finestra, men-tre al segnale Vi di ingresso si èattribuita un’ampiezza di 1,5 V,ossia un’ampiezza compresa fra idue valori limite. Si constatacome per i valori attribuiti alla Va,alla Vb e alla Vi, in uscita, sul col-lettore del BJT Q1, sia presente ilsegnale Vo di ampiezza comun-que pari alla tensione di alimen-tazione del medesimo BJT.

Se la tensione Vi di ingresso èmaggiore di 2 V o minore di 0,5V, se cioè il valore della Vi è supe-

Fig. 5 - Comparatore a finestra di grande versatilità poiché consente di ottenere un notevole numero di finestre, ossia di finestre in mol-teplici campi di tensione.

Fig. 6 - Con riferimento alla configurazione di cui alla figura 5, per (Vb – Va) = 1V e (Vb + Va)= 2 V, si ha il segnale di uscita Vo solo per un segnale Vi la cui ampiezza sia com-presa fra 1 e 2 V. In simulazione si è posto Vi = 1,5 V.

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rioremente o inferiormente ester-no alla finestra, il transistor Q1permane in saturazione e quindila sua tensione di collettore, os-sia la tensione di uscita Vo, rima-ne praticamente a zero.

Oltre ai comparatori a finestraqui illustrati esistono altre confi-gurazioni che, poco più com-plesse, consentono per esempio,di disporre di più circuiti per il ri-levamento della tensione inco-gnita in ingresso. È questo il casodello staircase window compa-rator che presenta una più am-pia capacità di risoluzione. Que-sto, infatti, ponendo a disposizio-ne più finestre, consente di“intercettare” la tensione inco-gnita di ingresso in tempi note-volmente inferiori.

I rivelatori a finestra hanno unavastissima utilizzazione. Una loronotevole applicazione si riscon-tra, per esempio, nei sistemi diallarme e, più in generale, nellacircuitazione dei computer.

I regolatori con op-amp

È noto che le apparecchiatureelettroniche devono essere ali-mentate, nella maggior parte deicasi, con tensioni continue che simantengano stabili quanto più èpossibile sia nei confronti dellefluitazioni della tensione di rete,sia nei confronti delle possibilivariazioni del carico. Per tal mo-tivo si fa ricorso ai circuiti regola-tori (anche definiti stabilizzatoridi tensione) il cui principio difunzionamento può essere me-glio compreso ricorrendo alsemplice circuito della figura 7.Qui l’ingresso non invertentedell’op-amp è connesso ad unatensione di riferimento Vref men-tre l’input invertente, tramite leresistenze Rf e Ri che costituisco-no la rete di reazione, è connes-so al terminale di uscita. Que-st’ultima connessione fa sì che levariazioni di tensione ai capi delcarico RL vengano appunto tra-smesse all’input (–) dell’op-amp.

Dal momento che negli ampli-ficatori operazionali un ingressosegue l’altro, la tensione sull’in-put invertente tenderà ad egua-gliare costantemente la tensione

Vref sull’input non invertente. Es-sendo quest’ultima costante, al-trettanto costante sarà la tensio-ne sull’input invertente. Per latensione al punto K si ha pertan-to:

VK = Vref =

(Vo • Ri) / (Ri + Rf) = Vo • � [1]

avendo indicato con � il rapportoRi / (Ri + Rf).

Dall’espressione precedente siha quindi per la tensione di usci-ta Vo:

Vo = Vref /� [2]

Se la tensione di riferimento Vref

è costante - così come deve esse-re - costante sarà quindi anche latensione Vo di uscita.

Nel regolatore di cui alla figura7 si è posto, tramite il diodo zenerDz, Vref = 5,1 V e si è applicata iningresso una tensione Vi = 10 V.Nell’ipotesi che si voglia in uscitauna tensione, per esempio, di 8V, si determina dapprima il valo-re di � con l’espressione [2]. Si haquindi:

� = Vref / Vo = 5,1 / 8 = 0,6375

Dalla [1] si ricava:

Rf = [Ri (1 – �)] / � [3]

Pertanto, attribuito alla resi-stenza Ri un valore compreso fra2 k� e 20 k�, ossia ponendo, peresempio, Ri = 10 k�, dalla [3] si

ricava per Rf:

Rf =10000 1 0 6375

0 6375

( , )

,

=5686 �

La resistenza Rz si calcola con-siderando di far fluire nel diodozener, che sarà da 500 mW o da1 W, una corrente Iz di 5 o 10 mA.

Ponendo Iz = 5 mA si ha per Rz:

Rz = (Vi – Vz) / (5 × 10–3) =

(10 – 5,1) / (5 × 10–3) = 980 �

La figura 8 riporta lo stadio re-golatore qui dimensionato con idiversi valori di tensione eviden-ziati dalla simulazione al compu-ter. Si può constatare come letensioni siano pressoché coinci-denti con quelle impostate e/ocalcolate.

Per quanto riguarda l’op-ampqui si è fatto uso di un LM324 cheè un operazionale previsto peralimentazione singola, ma nullavieta che si faccia ricorso ad ope-razionali ad alimentazione dua-le.

L’espressione [1] può porsinella forma:

Vo = Vref [1 + (Rf /Ri)] [4]

Da quest’ultima si vede comesia possibile sostituire alla resi-stenza Rf un trimmer per avereuna tensione Vo di uscita variabi-le. Ponendo per esempio, untrimmer da 10 k� si ha la possibi-

Fig. 7 - Circuito di base di un regolatore di tensione con op-amp.

Page 49: Radiokit 2003 12

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lità di variare la Vo da Vref (per Rf

= 0) a 2 Vref (per Rf = Ri = 10 k�),ossia, nel caso del regolatore dicui alla figura 7, da 5,1 V a 10,2V, (avendo però l’accortezza diporre Vi non inferiore a 11 o 12 V).

A causa della modesta corren-te di source degli op-amp, nelcaso siano da alimentarsi carichiche assorbano più di alcuni mA ènecessario ricorrere a configura-zioni del tipo illustrato nella figu-ra 9. In questo caso la corrente di

source dell’op-amp è senz’altroin grado di pilotare il BJT Q1 cheandrà scelto in funzione dellacorrente IL di carico. Questa, in-fatti, coincide con ottima appros-simazione con la corrente di col-lettore. Pertanto, in ogni caso, ilBJT dovrà essere in grado di dis-sipare una potenza non inferiorea quella ricavabile con l’espres-sione:

PQ1 = (Vi – Vo) / IL

Il principio di funzionamento,per quanto riguarda l’op-amp, èpressoché identico al preceden-te, mentre il BJT, che è posto inserie al carico (regolatore-serie)si comporta come resistenza va-riabile il cui valore dipende dallafluttuazione della tensione direte o dell’assorbimento del cari-co. Se, per esempio, la tensioneVo di uscita dovesse tendere adun incremento per un innalza-mento della Vi, l’uscita dell’op-amp risponderà riducendo il pi-lotaggio del BJT e a ciò, come ènoto, corrisponderà un incre-mento della tensione collettore-emettitore VCE dello stesso BJT.Se, al contrario, la tensione Vo

dovesse tendere a diminuire perun decremento della Vi, il BJTsarà maggiormente pilotatodall’uscita dell’op-amp e ciòporterà ad una diminuzione del-la tensione collettore-emettitore.Si rammenta infatti, che è co-munque:

Vi = VCE + Vo

e quindi anche:

Vo = Vi – VCE

Da questa espressione si vedeche affinché la Vo sia costante adun aumento della Vi deve corri-spondere un immediato incre-mento della VCE e, analogamen-te, ad un decremento della Vi

deve corrispondere un immedia-to decremento della VCE. L’uscitadell’op-amp, il cui ingresso noninvertente è sensibile alle varia-zioni della tensione di uscita at-traverso le resistenze Rf e Ri, mo-dificando l’entità del pilotaggiodel BJT fa sì che il valore della VCE

sia sempre tale da rispondereadeguatamente alle variazionidella Vi (e quindi della Vo).

Per il calcolo delle resistenzedel canale di reazione dell’op-amp, così come per la resistenzaRz di protezione del diodo zener,si ricorrerà alle espressioni già ri-portate.

Nel caso del regolatore della fi-gura 9, essendo comunque:

Vo = Vref /�

Fig. 8 - Il circuito regolatore della figura 7 nel quale sono posti in evidenza i diversi valoridi tensione. Si noti la tensione Vo pari a 8 V così come era richiesto.

Fig. 9 - Circuito regolatore con op-amp e BJT in serie. Si sono qui evidenziati anche i valo-ri di tensione nei diversi punti.

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per � = Ri / (Ri + Rf) ) = 10000 /30000 = 0,33 e Vref = 3,3 V, si ha:

Vo = 3,3 / 0,33 = 10 V

Come si può ricavare dall’ap-plicazione dell’espressione [4],sostituendo la resistenza Rf conun trimmer, per esempio, da 20k�, si potrà far variare con conti-nuità la tensione di uscita fra ilvalore della Vref (3,3 V) e il valore3Vref = 10 V. Nella stessa figura 9sono riportati i valori, ricavati insimulazione, delle diverse ten-sioni.

Infine, una considerazione sul-la tensione Vref di riferimento. Es-sendo Vo = Vref /� si comprendebene che la stabilità della tensio-ne Vo di uscita dipende sostan-zialmente dalla stabilità dellatensione di riferimento. Al pre-sente esistono molteplici soluzio-ni per ottenere una Vref notevol-mente stabile. Il mercato dellacomponentistica è, infatti, riccodi diodi zener compensati intemperatura e in grado di forniretensioni di riferimento anche di 1V. Si rammenta poi la serieLM236, LM336, ecc. della Natio-nal costituita da diodi zener inte-grati che presentano oltre ai ter-minali usuali, anodo e catodo, unterzo pin il cui utilizzo consentedi ottenere tensioni di riferimentostabili e variabili da 4 a 6 V. Sipuò quindi ricorrere ai regolatoria tre terminali e, infine, agli am-plificatori operazionali già dotatidi tensione di riferimento comel’LM611 che, ad alimentazionesingola (da 4 a 36 V), è dotato ditensione di riferimento variabileda 1,2 V a 6,3 V.

Nota per il lettore

I diagrammi qui riportati sonostati ricavati con il software di si-mulazione CircuitMaker che uti-lizza SPICE (Simulation Programwith Integrated Circuit Empha-sis) realizzato dalla MicrocodeEngineering Inc. – Utah – USA.Sito Internet: microcode.com

(Continua)

Finalmente!!!! TERNI EXPO

13-14 DICEMBRE 2003

LARGO MANNI - TERNI

1ª MOSTRA MERCATO NAZIONALE DI ELETTRONICA,INFORMATICA, TV SAT, TELEFONIA E RADIANTISMO

Sarà organizzata dallaMultiservice S.A.S. di Terni incollaborazione con la SezioneA.R.I. di Terni e sotto ilpatrocinio della Provincia e delComune di Terni, la primaedizione di "Terni Expo" nelcuore della città. Per arrivare aLargo Pietro Manni èconsigliato uscire a Terni Est eproseguire dritto per via treVenezie. Da qui seguire iltragitto indicato nella pianta.Appena arrivati ci sarà asinistra un parcheggiosotterraneo mentre a destra"Terni Expo".

Augurandovi di trascorre una

felice giornata a Terni avendo

anche l'occasione di visitare le

rinomate cascate delle

Marmore.

Domenica 9 novembre 2003 è partito dal Porto di Cagliari - Lega Navale la barcaoceanica Ulixes, al comando di Gian Biago Mulas, IS0EZZ, pilota, radioamatoree vecchio scout (che non significa “vecchio” ma “sempre”), alla volta delle Cana-rie, per poi proseguire verso Gibilterra e le Azzorre da dove ripartire, con l’aiutodegli Alisei e di un pizzico di fortuna, alla volta dei Caraibi.La traversata atlantica dovrebbe durare intorno ai 28 giorni, e le frequenze sullequali staremo in ascolto tutti assieme, Radioamatori e Scout, sono: 14.245 kHz(principale) e 7.097 kHz (alternativa).Chiunque desideri offrirsi per turni di ascolto può contattare Sandro([email protected]) oppure Franco Bachetti IS0VSU (E-mail: [email protected]).Gian Biagio, compatibilmente col tempo che la barca gli lascerà a disposizione,sarà felice di sentire la nostra vicinanza.

L’A.I.R. Contest 2004 “Attilio Leoni” avrà inizio alle ore 00.00 UTC del01/01/2004 e terminerà alle ore 24.00 UTC del 11/01/2004. La partecipazione èaperta a tutti i radioappassionati, anche non Soci A.I.R., ovunque residenti. Du-rante il Contest si dovranno ascoltare, una sola volta, il maggior numero di stazionibroadcast indicate nell’elenco che segue.Prima parte: dedicata all’ascolto di qualsiasi stazione dal continente Asia (conproprio trasmettitore o via relay) dalle ore 00.00 UTC del 01/01 alle ore 24.00UTC del 06/01/2004, in qualsiasi lingua (frequenze comprese tra 150 e 26100kHz - bande di radiodiffusione).Seconda parte: dedicata all’ascolto delle stazioni indicate, in qualsiasi orario adiniziare dalle ore 00.00 UTC del giorno 07/01 alle ore 24.00 UTC del11/01/2004, in qualsiasi lingua (frequenze comprese tra 150 e 26100 kHz - ban-de di radiodiffusione):- ALGERIA, RTAlgerienne - MAROCCO, RTMarocaine- AUSTRALIA, HCJB - SUD AFRICA, Channel Africa- BELGIO, RTBF - SVEZIA, Radio Sweden- BRASILE, Radio Bandeirantes - TOGO, Radiodiff. Togolaise- CILE, La Voz Cristiana - UNGHERIA, Radio Budapest- CROAZIA, Hrvatski Radio - USA, WWCR- CUBA, Radio Habana - VENEZUELA, Radio Táchira- FINLANDIA, Radio Finland - YEMEN, Radio San’aPer informazioni: A.I.R. Associazione Italiana Radioascolto, C.P. 1338, 10100 TorinoE-mail: [email protected] - www.arpnet.it/air

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RADIOSONDA Type Eo77

SURPLUS

di Claudio Moscardi I5KWO

Mi sono sempre state gradi-te le sorprese, soprattuttoquando sono di natura

elettronica!In effetti una radiosonda rien-

tra a pieno titolo nelle apparec-chiature di origine surplus equesta merita una particolarenota di commento in quanto unaradiosonda è pur sempre unostrumento di misura che la collo-ca senz’altro nella privilegiatacategoria degli strumenti scienti-fici.

Una sonda è un dispositivo chesi utilizza per effettuare misure inposti o luoghi difficilmente ac-cessibili o completamente inac-cessibili, quali possono essere lezone impervie o zone altamenteinquinate. Nei casi più comuni,intendo dire per impieghi indu-striali, le sonde sono collegatecon lo strumento di misura amezzo di cavi. Esempi classicissi-

mi sono l’uso di termocoppie perla misura delle temperature ele-vatissime dei forni, gli elementiper il controllo della fiamma neibruciatori per caldaie a nafta,ecc.

Quando, come in meteorolo-gia, non è possibile stendere icavi per effettuare la misura si ri-corre ad un sistema via radio pertrasmettere l’informazione, daqui il nome di radiosonda.

La radiosonda, oggetto del no-stro studio, è un dispositivo capa-ce di trasmettere il solo dato rela-tivo alla temperatura dell’atmo-sfera attraverso cui passa. Perquesto motivo la nostra radioson-da è stata progettata per essereportata in volo da un pallone me-teorologico ed appartiene aquella categoria di apparecchidel tipo “expendable”, cioè uti-lizzabili una sola volta.

La Radiosonda Type Eo77, che

viene venduta dalla Radiosur-plus al prezzo di soli 2 euro, rien-tra perfettamente nelle conside-razioni ora enunciate.

Le caratteristiche sono le se-guenti:

Frequenza di emissione404 MHz (nominali)

Precisione della frequenza+5 parti su 1.000.000

Tipo di modulazione AMFrequenza di modulazione

400 – 1.000 HzPotenza d’uscita RF

20 – 50 mW (stimata)Lunghezza dell’antenna

16 cm.Tensione di alimentazione

9 V.Corrente assorbita 14 mAPotenza assorbita 125 mWDimensioni del contenitore

120x85x80 mm.Peso con batteria 9 V 130 gr.Costruttore Deutschen Wet-

terdienst (Germany)

La radiosonda in origine

La radiosonda viene vendutadalla Radiosurplus in condizionidi “Brand New”, cioè nuova dizecca. Sarebbe impossibile altri-menti trovarla in stato di usato!Viene ceduta nel suo contenitoredi polistirolo che contiene pureun apposito alloggio per il senso-re termico. Degno di nota è il fat-to che ogni radiosonda reca uncartellino con le correzioni dellatemperatura. Tale cartellino ri-guarda la specifica radiosonda acui fa da arredo ed è differenteda una radiosonda a un’altra.Purtroppo tale cartellino non ser-ve a niente perché manca la ta-bella dei valori su cui fare talecorrezione. Ma ciò sta ad indica-re la professionalità con cui è sta-ta curato questo tipo di strumen-to. Non ho dati sull’anno di co-struzione, ma è certo che lacostruzione è recente.

Impiego in stato originale

La radiosonda è direttamenteed immediatamente utilizzabileattaccando nell’apposita presa

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una pila alcalina a 9 V che, datoil basso consumo, consente unalunga autonomia. Notare che ilcircuito è protetto contro le inver-sioni di polarità. Tale pila è per-fettamente alloggiabile nell’ap-posito spazio ricavato all’internodella scatola di polistirolo. Sinto-nizzando un ricevitore su 404MHz udiremo una nota audiocontinua emessa dalla nostra ra-diosonda. Tale nota sale verso gliacuti man mano che la tempera-tura captata dal sensore aumen-ta. Può trovare impiego attaccataad un pallone (pallone-sonda)ad uso per gli appassionati dimeteorologia, ma anche allog-giata su un albero per la salva-guardia dagli incendi dei bo-schi, che purtroppo nelle setti-mane di agosto sono stati gliobiettivi principali dei piromani.

Descrizione

Di tale radiosonda non esiste loschema elettrico, pertanto la de-scrizione esposta riguarda solo ilragionamento dato dalla logicadella disposizione dei compo-nenti.

Sezione RFComprende 2 transistor. Il pri-

mo è un oscillatore a quarzo su101 MHz (nominali) seguito dalsecondo transistor con la duplice

funzione di quadruplicatore difrequenza e finale di potenzamodulato in ampiezza.

Sezione Modulatore:E’ costituito da un integrato

tipo MC1741CP (4+4 pin) confunzione di oscillatore RC con-trollato in banda audio dal sen-sore in temperatura. Tale senso-re è un termistore, elemento cioèla cui resistenza varia con la tem-peratura, e quindi variando latemperatura varia la frequenzadelle oscillazioni generate. Taleoscillatore va a modulare diretta-mente in AM il finale RF.

IMPIEGO PER USOAMATORIALE:

Campione di riferimento infrequenza

La radiosonda è direttamenteutilizzabile quale Campione diFrequenza, o per meglio direcon parole grosse, Comb Gene-rator o Generatore a pettine,ove cioè le armoniche generatehanno una ampiezza piuttostocostante su un largo spettro difrequenze. Questo perché ilquarzo è indubbiamente un rife-rimento in frequenza, ma nonsolo. Essendo alloggiato in uncontenitore di polistirolo, si trovanelle condizioni ideali per otte-nere la massima stabilità di fre-quenza, in quanto non risentedella variazione esterna di tem-

peratura. E se poi ne risente,possiamo verificare tali variazio-ni misurando la frequenza dellanota audio emessa! Nel nostrocaso lo spettro coperto si estendeda 101 MHz fino ad oltre 2 GHz,fatta la sola eccezione della fre-quenza interessata di 404 MHz.Prendendo come riferimento 0dB, a questa frequenza ho stilatouna tabella delle attenuazionidelle armoniche fino alla 25° ar-monica data dal quarzo, 2.525MHz (vedi tabella 1). Purtroppo ilmio “scanner” non mi ha conces-so di più.

L’emissione è naturalmentemodulata in AM, che in certi casipuò essere utile in altri meno.

Comunque esiste pur semprela possibilità, come avrò modo didescrivere, di togliere la modu-lazione.

Particolare del termistore

Particolare del circuito nel suo imballo in polistirolo.

Freq. Livello

MHz dB

101 - 20

202 - 20

303 - 20

404 0

505 - 30

606 - 30

707 - 15

808 - 20

909 - 20

1010 - 20

1111 - 15

1212 - 20

1313 - 30

Freq. Livello

MHz dB

1414 - 25

1515 - 20

1616 - 25

1717 - 20

1818 - 20

1919 - 20

2020 - 15

2121 - 20

2222 - 35

2323 - 35

2424 - 40

2525 - 50

Tabella 1

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Precisione della frequenza

La Radiosonda Type Eo77 nonè stata costruita per essere unCampione di Frequenza, comeappare ovvio, anche se può es-sere adattata a tale uso. Le fre-quenze generate non hanno va-lore “pari” , come indicato nellatabella 1, per cui occorre avvici-narsi il più possibile alla frequen-za di 101,00000 MHz. Comun-que le prove pratiche fatte conanalizzatore di spettro hanno di-mostrato che usando la radio-sonda così come è in origine,mostrando cioè un errore di + 12kHz a 2.525 MHz, tale errore nonè significativo per la taratura del-lo strumento. Se l’errore assumevalore significativo allora tale va-lore va conteggiato nella misura.

Tuttavia immagino che qualorasorga il problema di effettuaremisure precisissime in frequenzaè meglio avvalersi di idonei fre-quenzimetri pilotati da MASER,non certo affidandosi ad una ra-diosonda dal costo di un paiod’euro.

Modifica della frequenza

Ho acquistato 5 radiosonde e 4sono rientrate nella tolleranza in-dicata. La modifica più sempliceper portare la frequenza emessaal valore desiderato è stata quel-la di agire sul nucleo della bobi-

na più vicina al quarzo fino araggiungere il valore richiesto,ma non sempre ciò è possibile.

La quinta radiosonda era fuorifrequenza e la 25° armonica erasu 2.525,084 MHz, un valore difrequenza che ho giudicato in-tollerabile e non ammissibile,neppure per le tarature appros-simative. Dopo diverse prove tro-vai il modo abbassare tale valo-re. Ciò si ottiene semplicementesaldando un filo di 3 cm di lun-ghezza alla bobina vicina alquarzo. Sono partito da un filolungo 30 cm ed ho cominciato atagliare fino a giungere al valoreindicato. Credo convenga usareun filo lungo 6 – 7 cm e tagliare, epoi spostare tale filo fino a rag-

giungere diversi kHz sopra la fre-quenza di 2.525 MHz. Però il va-lore della frequenza di oscilla-zione del quarzo è influenzataanche dal coperchio in polistiro-lo, per cui, seppur avendo taratoper 2.525 MHz esatti, mi sono ri-trovato con una uscita a 2.524,993MHz, perfettamente tollerabileed in linea con l’opinione che miero fatto di questa radiosonda, dinon andare incontro cioè a valo-ri di precisione altissimi , tali darenderli esosi ed assurdi, vista lasemplicità del circuito. Questadel filo può apparire una modifi-ca rozza, ma non sono riuscito atrovare un metodo più elegante,ma sicuramente più complicato,in alternativa a questa.

Particolare della modifica per far funzionare la radiosonda Eo77 senza modulazione del-la portante.

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Q

18

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14

AV

Q

DX

88

Lis

t.L

.Te

lef.

13.6

(4.1

m)

13

.6' (

4.1

m)

18

' (5

.5m

)

18

' (5

.5m

)

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Impiego come OscillatoreLocale

In considerazione della stabili-tà di frequenza che il quarzo of-fre, avrei modo di suggerire l’ im-piego di questa radiosondacome O.L. per essere accoppia-ta a mixer per attivare le bandeUHF e SHF.

Ricordando che l’emissione diquesta radiosonda è modulata,usandola così com’è in stato dioriginale come O.L., avvieneche ricevendo una portante nonmodulata, tale portante vienemodulata dalla nota di modula-zione della radiosonda, per cuiavviene p.e. che una emissioneC.W. sia resa udibile indipen-dentemente dalla sua stabilità infrequenza. Esattamente il con-trario di quello che succede colBFO, ma la nota non è variabile,a meno di non variare quella au-dio data dalla radiosonda. Nullavieta di usare in tale proficuomodo la radiosonda.

Nei normali sistemi riceventi l’O.L. è privo di modulazione ed èquesto il sistema più diffuso. Nelnostro caso non ci resta che to-gliere la modulazione con unaoperazione semplicissima. Sitratta di eliminare il termistore ta-gliandone i due fili e disconnet-tere il componente di vetro (a for-ma di cilindro) dallo stampato,per ottenere emissione.

La radiosonda emette in que-sto modo una portante non mo-dulata perfettamente adatta ainostri scopi e nulla vieta, conl’aggiunta di un semplice inter-ruttore, di ripristinare la modula-zione, così come avveniva in ori-gine.

A questo punto è sufficiente fil-trare, e se necessario amplifica-

re, l’armonica interessata ed ilgioco è fatto. Vediamo la bandedi interesse:

Banda 432 MHzValore O.L. 404 MHzValore di uscita IF 28 – 30 MHz

(404+28 = 432 MHz; 404+30 =434 MHz)

Banda 1296 MHzValore O.L. 1313 MHzValore uscita IF 15 – 17 MHz

(1313-17 = 1296 MHz ; 1313-15= 1298 MHz)

Banda 2450 MHzValore O.L. 2424 MHzValore uscita IF 26 – 30 MHz

(2424+26 = 2450 MHz;2424+30 = 2454 MHz)

Naturalmente per attivare talibande occorre selezionare l’ar-monica giusta e sopprimere, perquanto possibile, le altre armoni-che, in special modo quelle piùvicine a quella interessata. Con-siderato il valore delle frequenzein gioco la cosa può apparire didifficile attuazione, essendo learmoniche distanti 101 MHz fraloro, per cui occorre realizzaredei filtri particolarmente selettiviper ottenere una buona purezzaspettrale. Inoltre anche l’elevatovalore delle frequenze di nostrointeresse farebbe desisteredall’impresa il più incallito speri-mentatore. Ma anche a questo

problema c’è una soluzione. Civiene incontro Franco, I2FHW, ilben noto fornitore di componentimicroonde, che anche in questocaso ci permette la possibilità dirisolvere il problema in manierapiuttosto semplice e pratica. Sitratta di far uso di filtri di tipo eli-coidale, che essendo a due o trecelle, permettono un elevatogrado di selettività, e quindi rap-presentano l’ideale per la risolu-zione del problema, in quantoalle eccellenti prestazioni elettri-che si uniscono anche le piccoledimensioni fisiche di questi com-ponenti.

Da tenere presente che, sem-pre Franco, dispone di mixer edamplificatori che possono essereusati per la realizzazione deiconverter sulle bande prima ci-tate.

Non consiglio di andare oltre labanda dei 2,4 GHz, in quanto ledifficoltà cui andiamo incontrosono di non facile soluzione conmezzi semplici e quindi non rien-trano nella filosofia dell’utilizzodi questa radiosonda.

Credo di aver detto tutto suquesta interessante radiosonda,sulla quale si può continuare acondurre esperimenti e trovaremille e una applicazione per inormali impieghi che quotidia-namente l’attività radioamatoria-le ci propone.

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Il 16 settembre scorso è entrato in vigoreil Decreto Legislativo del 1 agosto 2003,pubblicato sul supplemento ordinario

n. 150 della G.U. n. 214 del 15 settembre.Il D.L. contiene il Nuovo codice delle co-municazioni elettroniche. Dopo i DPR e iDM dell’anno scorso, almeno per quelloche riguardavano il Servizio di Radioama-tore e CB, abbiamo una normativa piùcompleta ed aggiornata, in funzione dellaLegge Delega del Parlamento e delle ulti-me Raccomandazioni e Direttive dell’U-nione europea.

Questo nuovo Codice non “cancella”del tutto la normativa precedente, almenoper quel che ci riguarda e come ci aspetta-vamo. Ma, comunque, ci sono alcune novi-tà interessanti che portano il Servizio di Ra-dioamatore in Italia tra quelli più avanzati.

Sono riportate anche le norme generaliapplicabili ai titolari di Autorizzazione ge-nerale (e i Radioamatori lo sono) o che, seanche non specificatamente indirizzate aiRadioamatori, costituiscono norma appli-cabile per estensione o per analogia an-che al nostro Servizio.

Forse vi sarà qualcosa in arrivo ancheper quanto riguarda il CW si o CW no, os-sia una eventuale estensione delle bandeHF anche alle licenze di Classe B (gli IW),sia pure con limitazione di potenza a 50 W.Con questo D.L., la potenza degli IW è sta-ta portata a 50 W.

Ma staremo a vedere, visto che le Ammi-nistrazioni, a seguito della non più neces-saria conoscenza del CW per le autorizza-zioni al di sotto dei 30 MHz, scaturita dallaWARC 2003, sono libere di richiederlo omeno ai loro aspiranti radioamatori. Per ilmomento si sa che hanno autorizzato all’u-so delle HF, sia pure con le limitazioni dipotenza previste nei rispettivi paesi, le Am-ministrazioni delle seguenti nazioni: Sviz-zera, Austria, Germania, Inghilterra, Olan-da, Belgio, Nuova Zelanda, Norvegia e Ir-landa. Sarà un bene o un male? La qualitàdipende dagli operatori e non dagli appa-rati o dalle bande di frequenza usate. Co-munque …. incrociamo le dita!

Va sottolineato ed evidenziato che, men-tre nelle normali Leggi o Decreti Legge sidettano norme che hanno necessità di re-golamenti applicativi successivi, nel caso,almeno per i Radioamatori, nell’allegato n.26 vi sono già le norme tecniche e di eser-cizio che completano le norme generali.

E non è poco. Chi ha lavorato perché

questo accadesse, ha lavorato bene, an-che se c’è qualche neo.

Nei prossimi numeri di RadioKit vi saran-no i commenti sugli articoli che interessa-no il Servizio di Radioamatore; commentiche faranno parte di una Tesi di Laureaspecifica sul “Diritto all’antenna del Servi-zio di Radioamatore, con riferimentoall’art. 21 della Costituzione ed alle leggivigenti italiane ed europee”. (Si accettanoSponsor per una eventuale Borsa di stu-dio…..).

CODICE DELLE COMUNICAZIONIELETTRONICHE

DECRETO LEGISLATIVO 1 agosto 2003,n.259

Supplemento Ordinario n. 150 allaGazzetta Ufficiale n. 214 del 15

settembre 2003.In vigore dal 16 settembre 2003

TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI ECOMUNICapo I - DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1- Definizioni……….nn) stazione radioelettrica, uno o più tra-

smettitori o ricevitori o un insieme di tra-smettitori e ricevitori, ivi comprese le appa-recchiature accessorie, necessari in unadata postazione, anche mobile o portatile,per assicurare un servizio di radiocomuni-cazione…….

Art. 3-Principi generali1. Il Codice garantisce i diritti inderoga-

bili di libertà delle persone nell’uso deimezzi di comunicazione elettronica…..

Art. 4-Obiettivi generali delladisciplina di reti e servizi dicomunicazione elettronica

1. La disciplina delle reti e servizi di co-municazione elettronica è volta a salva-guardare, nel rispetto del principio dellalibera circolazione delle persone e dellecose, i diritti costituzionalmente garantitidi: libertà di comunicazione;…….

Art. 91- Limitazioni legali dellaproprietà

1. Negli impianti di reti di comunicazio-ne elettronica di cui all’articolo 90, commi1 e 2, i fili o cavi senza appoggio possono

passare, anche senza il consenso del pro-prietario, sia al di sopra delle proprietàpubbliche o private, sia dinanzi a quei latidi edifici ove non siano finestre od altreaperture praticabili a prospetto.

2. Il proprietario od il condominio nonpuò opporsi all’appoggio di antenne, disostegni, nonché al passaggio di condut-ture, fili o qualsiasi altro impianto, nell’im-mobile di sua proprietà occorrente persoddisfare le richieste di utenza degli in-quilini o dei condomini.

3. I fili, cavi ed ogni altra installazionedebbono essere collocati in guisa da nonimpedire il libero uso della cosa secondola sua destinazione.

4. Il proprietario è tenuto a sopportare ilpassaggio nell’immobile di sua proprietàdel personale dell’esercente il servizio chedimostri la necessità di accedervi per l’in-stallazione, riparazione e manutenzionedegli impianti di cui sopra.

5. Nei casi previsti dal presente articoloal proprietario non è dovuta alcuna inden-nità.

6. L’operatore incaricato del servizio puòagire direttamente in giudizio per far ces-sare eventuali impedimenti e turbative alpassaggio ed alla installazione delle infra-strutture.

Art. 92-Servitù………..7. Il proprietario ha sempre facoltà di

fare sul suo fondo qualunque innovazione,ancorché essa importi la rimozione od il di-verso collocamento degli impianti, dei fili edei cavi, né per questi deve alcuna inden-nità, salvo che sia diversamente stabilitonella autorizzazione o nel provvedimentoamministrativo che costituisce la servitù.

Art. 97- Danneggiamenti e turbative1. Chiunque esplichi attività che rechi,

in qualsiasi modo, danno ai servizi di co-municazione elettronica od alle opere edagli oggetti ad essi inerenti è punito ai sen-si dell’articolo 635, secondo comma, n. 3,del codice penale.

2. Fermo restando quanto disposto dalcomma 1, è vietato arrecare disturbi o cau-sare interferenze ai servizi di comunicazio-ne elettronica ed alle opere ad essi ineren-ti. Nei confronti dei trasgressori provvedo-no direttamente, in via amministrativa, gliispettorati territoriali del Ministero. Laviolazione del divieto comporta l’applica-zione della sanzione amministrativa pecu-niaria da 500,00 a 5.000,00 euro.

Art. 101- Traffico ammesso1. Il titolare di autorizzazione generale

ad uso privato può utilizzare le reti di co-municazione elettronica soltanto per tra-smissioni riguardanti attività di pertinenzapropria, con divieto di effettuare trafficoper conto terzi.

2. Nei casi di calamità naturali o in situa-zioni di pubblica emergenza, a seguitodelle quali risultino interrotte le normalicomunicazioni, il Ministero può affidare,per la durata dell’emergenza, a titolari diautorizzazione generale ad uso privato, losvolgimento di traffico di servizio del Mini-stero stesso, o comunque inerente alleoperazioni di soccorso ed alle comunica-zioni sullo stato e sulla ricerca di persone edi cose.

3. Le norme particolari per lo svolgi-mento dei servizi, di cui al comma 2, sono

Nuovo Codice delle

comunicazioni elettroniche

LEGGI - REGOLAMENTI

di Mimmo Martinucci IN3WWW

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emanate con decreto del Ministro delle co-municazioni, sentito il Consiglio superioredelle comunicazioni.

Art. 102 - Violazione degli obblighi.1. Chiunque installa od esercisce una

rete di comunicazione elettronica ad usoprivato, senza aver ottenuto il diritto d’usodella frequenza da utilizzare, è punito conla sanzione amministrativa pecuniaria da1.000,00 a 10.000,00 euro.

2. Chiunque installa od esercisce unarete di comunicazione elettronica ad usoprivato, senza aver conseguito l’autorizza-zione generale, è punito con la sanzioneamministrativa pecuniaria da 300,00 a3.000,00 euro.

3. Il trasgressore è tenuto, in ogni caso,al pagamento di una somma pari ai contri-buti di cui all’articolo 116, commisurati alperiodo di esercizio abusivo accertato ecomunque per un periodo non inferioreall’anno.

4. L’effettuazione di servizi di comunica-zione elettronica ad uso privato in difformi-tà da quanto indicato nel provvedimento diconcessione del diritto d’uso di frequenzaè punito con la sanzione amministrativapecuniaria da 500,00 a 5.000,00 euro.

5. L’effettuazione di servizi di comunica-zione elettronica ad uso privato in difformi-tà da quanto previsto per le autorizzazionigenerali è punito con la sanzione ammini-strativa pecuniaria da 250,00 a 2.500,00euro.

6. I trasgressori che per effetto della vio-lazione commessa, di cui ai commi 4 e 5, sisono sottratti al pagamento di un maggiorcontributo, sono tenuti a corrispondereuna somma pari al contributo cui si sonosottratti; tale somma non può essere infe-riore al contributo previsto per un anno.

7. Indipendentemente dai provvedi-menti assunti dall’autorità giudiziaria, efermo restando quanto disposto dai commi1 e 2, il Ministero, ove il trasgressore nonprovveda a disattivare l’impianto ritenutoabusivo, può procedere direttamente, aspese del possessore, a suggellare, rimuo-vere o sequestrare l’impianto stesso.

8. L’accertamento delle violazioni e l’ap-plicazione delle sanzioni di cui al presentearticolo, spetta al Ministero.

Capo IICATEGORIE DI RETI E SERVIZI DI

COMUNICAZIONE ELETTRONICA ADUSO PRIVATO

Art. 104 - Attività soggette adautorizzazione generale

1. L’autorizzazione generale è in ognicaso necessaria nei seguenti casi:

…………c) installazione o esercizio di sistemi che

impiegano bande di frequenze di tipo col-lettivo:

1) senza protezione da disturbi tra utentidelle stesse bande e con protezione da in-terferenze provocate da stazioni di altriservizi, compatibilmente con gli statuti deiservizi previsti dal piano nazionale di ri-partizione delle frequenze e dal regola-mento delle radiocomunicazioni; in parti-colare appartengono a tale categoria lestazioni di radioamatore nonché le stazionie gli impianti di cui all’articolo 143, comma1; ...

Art. 105 - Libero uso1. Sono di libero uso le apparecchiature

che impiegano frequenze di tipo collettivo,senza alcuna protezione, per collegamentia brevissima distanza con apparati a cortoraggio, compresi quelli rispondenti allaraccomandazione CEPT/ERC/REC 70-03, tra le quali rientrano in particolare:

a) reti locali a tecnologia DECT o UMTSnell’ambito del fondo, ai sensi dell’art. 99,comma 5;

b) reti locali di tipo radiolan e hiperlannell’ambito del fondo, ai sensi dell’articolo99, comma 5;

c) sistemi per applicazioni in campo fer-roviario;

d) sistemi per rilievo di movimenti e siste-mi di allarme;

e) allarmi generici ed allarmi a fini so-ciali;

f) telecomandi dilettantistici;g) applicazioni induttive;h) radiomicrofoni a banda stretta e ra-

diomicrofoni non professionali;i) ausilii per handicappati;j) applicazioni medicali di debolissima

potenza;k) applicazioni audio senza fili;l) apriporta;m) radiogiocattoli;n) apparati per l’individuazione di vitti-

me da valanga;o) apparati non destinati ad impieghi

specifici;p) apparati per comunicazioni in “ban-

da cittadina - CB”, sempre che per questeultime risultino escluse la possibilità dichiamata selettiva e l’adozione di conge-gni e sistemi atti a rendere non itercettabilida terzi le notizie scambiate; sussiste il di-vieto di effettuare comunicazioni interna-zionali e trasmissione di programmi o co-municati destinati alla generalità degliascoltatori. Rimane fermo l’obbligo di ren-dere la dichiarazione di cui all’articolo145.

2. Sono altresì di libero uso:a) i collegamenti su supporto fisico, ad

onde convogliate e con sistemi ottici realiz-zati nel fondo ai sensi dell’articolo 99, com-ma 5;

b) gli apparati radioelettrici solo rice-venti, anche da satellite, per i quali nonsono previste assegnazione di frequenze eprotezione: non sono compresi gli appa-recchi destinati esclusivamente alla rice-zione del servizio di radiodiffusione.

3. Le bande di frequenze e le caratteri-stiche tecniche delle apparecchiaturesono definite a norma del piano nazionaledi ripartizione delle frequenze.

Art. 107 - Autorizzazione generale……….Nei casi di cui all’art. 104, comma 1, let-

tera c), numero 1), il soggetto è tenuto apresentare una dichiarazione contenentele informazioni di cui al modello riportatonell’allegato n. 18.

Capo IVDISPOSIZIONI COMUNI ALLE RETI E

SERVIZI DI COMUNICAZIONEELETTRONICA AD USO PRIVATO

Art. 112- Validità1. Le autorizzazioni generali hanno vali-

dità non superiore a dieci anni, sono rinno-vabili, e la loro scadenza coincide con il 31dicembre dell’ultimo anno di validità.

2. L’interessato può indicare nella di-chiarazione un periodo inferiore, rispetto aquanto previsto nel comma 1; il rinnovodeve essere richiesto con sessanta giornidi anticipo rispetto alla scadenza, con lemodalità prescritte per le dichiarazionidall’articolo 107.

3. Possono essere richieste autorizzazio-ni generali temporanee con validità infe-riore all’anno. Tali autorizzazioni sono as-soggettate ai contributi di cui all’allegaton. 25.

Art. 114 - Requisiti1. Fermo restando quanto stabilito

dall’articolo 99, comma 1, non può conse-guire l’autorizzazione generale chi abbiariportato condanna per delitti non colposia pena restrittiva superiore a due anni ov-vero sia stato sottoposto a misure di sicu-rezza e di prevenzione finché durano glieffetti dei provvedimenti e sempre che nonsia intervenuta sentenza di riabilitazione.

Art. 115 - Obblighi1. Il titolare di autorizzazione generale è

tenuto, nel corso di validità del titolo, ad ot-temperare a norme adottate nell’interessedella collettività o per l’adeguamentoall’ordinamento internazionale con speci-fico riguardo alla sostituzione o all’adatta-mento delle apparecchiature nonché alcambio delle frequenze.

2. Il soggetto, titolare di autorizzazionegenerale, è tenuto a rispettare le disposi-zioni vigenti in materia di sicurezza, di sa-lute della popolazione, di protezione am-bientale, nonché le norme urbanistiche equelle dettate dai regolamenti comunali intema di assetto territoriale.

3. Ai fini dell’installazione o dell’eserci-zio di stazioni ricetrasmittenti negli aero-porti civili e nelle aree adiacenti soggettealle relative servitù’, l’interessato è tenutoad acquisire il benestare di competenzadell’Ente nazionale per l’aviazione civilerelativamente agli aspetti di sicurezzaaeronautici.

Art. 116 - Contributi1.I contributi inerenti alle autorizzazioni

generali, di cui all’articolo 107, sono ripor-tati nell’allegato n. 25.

Art. 117 - Verifiche e controlli1. Il titolare di autorizzazione generale è

tenuto a consentire le verifiche ed i con-trolli necessari all’accertamento della re-golarità dello svolgimento della relativa at-tività di comunicazione elettronica.

2. I competenti uffici del Ministero han-no facoltà di effettuare detti controlli e veri-fiche presso le sedi degli interessati, chesono tenuti a fare accedere i funzionari.

3. L’accertamento delle violazioni delledisposizioni recate dal presente Titolo èsvolto, ferme restando le competenze degliorgani di polizia, dagli uffici periferici delMinistero ai quali compete l’applicazionedelle previste sanzioni amministrative.

Art. 118 - Rinuncia1. Gli interessati possono rinunciare alla

autorizzazione generale entro il 30 novem-bre di ciascun anno, indipendentementedalla durata della validità del titolo. La ri-nuncia ha effetto dal 1° gennaio dell’annosuccessivo. Le relative comunicazioni pos-sono essere consegnate anche diretta-mente all’ufficio competente del Ministero.

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Art. 119 - Requisiti delleapparecchiature

1.Le apparecchiature impiegate per leattività di cui agli articoli 104 e 105, se nondisciplinate dal decreto legislativo 9 mag-gio 2001, n. 269, devono essere rispon-denti alle specifiche stabilite in materia dicompatibilità elettromagnetica, di sicurez-za elettrica e di altri requisiti essenzialinonché alle specifiche previste in materiadi conformità tecnica.

Art. 120 - FrequenzeL’utilizzazione delle frequenze deve

conformarsi al Piano nazionale di riparti-zione delle frequenze.

Capo VII- RADIOAMATORI

Art. 134-Attività di radioamatore1. L’attività di radioamatore consiste

nell’espletamento di un servizio, svolto inlinguaggio chiaro, o con l’uso di codici in-ternazionalmente ammessi, esclusivamen-te su mezzo radioelettrico anche via satelli-te, di istruzione individuale, di intercomu-nicazione e di studio tecnico, effettuato dapersone che abbiano conseguito la relati-va autorizzazione generale e che si inte-ressano della tecnica della radioelettricitàa titolo esclusivamente personale senza al-cun interesse di natura economica.

2. Al di fuori della sede dell’impiantol’attività di cui al comma 1 può essere svol-ta con apparato portatile anche su mezzomobile, escluso quello aereo.

3. L’attività di radioamatore è disciplina-ta dalle norme di cui al presente Capo edell’allegato n. 26.

4. È libera l’attività di solo ascolto sullagamma di frequenze attribuita al serviziodi radioamatore.

Art. 135 - Tipi di autorizzazione1. L’autorizzazione generale per l’im-

pianto e l’esercizio di stazioni di radioama-tore è di due tipi: classe A e classe B corri-spondenti rispettivamente alle classi 1 e 2previste dalla raccomandazione CEPT/TR61-01, attuata con decreto del Ministrodelle poste e delle telecomunicazioni 1°dicembre 1990, pubblicato nella GazzettaUfficiale della Repubblica italiana n. 5 del7 gennaio 1991.

2. Il titolare di autorizzazione generaledi classe A è abilitato all’impiego di tutte lebande di frequenze attribuite dal pianonazionale di ripartizione delle radiofre-quenze al servizio di radioamatore ed alservizio di radioamatore via satellite conpotenza massima di 500 Watt.

3. Il titolare di autorizzazione generaledi classe B è abilitato all’impiego dellestesse bande di frequenza di cui al comma2, limitatamente a quelle uguali o superioria 30 MHz con potenza massima di 50 Watt.

Art. 136 - Patente1. Per conseguire l’autorizzazione gene-

rale per l’impianto e l’esercizio di stazionedi radioamatore è necessario che il richie-dente sia in possesso della relativa patentedi operatore, di classe A o di classe B di cuiall’allegato n. 26.

2.Per il conseguimento delle patenti dicui al comma 1 devono essere superate lerelative prove di esame.

Art. 137 - Requisiti1. L’impianto e l’esercizio della stazione

di radioamatore sono consentiti a chi:a) abbia la cittadinanza di uno dei Paesi

dell’Unione europea o dello Spazio Eco-nomico Europeo, di Paesi con i quali sianointercorsi accordi di reciprocità, fermo re-stando quanto disposto dall’articolo 2,comma 2, del decreto legislativo 25 luglio1998, n. 286, ovvero sia residente in Italia;

b) abbia età non inferiore a sedici anni;c) sia in possesso della relativa patente;d) non abbia riportato condanne per

delitti non colposi a pena restrittiva supe-riore a due anni e non sia stato sottoposto amisure di sicurezza e di prevenzione fin-ché durano gli effetti dei provvedimenti esempre che non sia intervenuta sentenzadi riabilitazione.

Art. 138 - Dichiarazione1. La dichiarazione di cui all’articolo

107, commi 5, 9, e 10, riguarda :a) cognome, nome, luogo e data di na-

scita, residenza o domicilio dell’interessa-to;

b) indicazione della sede dell’impianto;c) gli estremi della patente di operatore;d) il numero e i tipi di apparati da utiliz-

zare fissi, mobili e portatili;e) il nominativo già acquisito come di-

sposto dall’articolo 139, comma 2;f) il possesso dei requisiti di cui all’arti-

colo 137.2. Alla dichiarazione sono allegate :a) l’attestazione del versamento dei con-

tributi dovuti, di cui all’allegato n. 25;b) per i minorenni non emancipati, la di-

chiarazione di consenso e di assunzionedelle responsabilità civili da parte di chiesercita la potestà o la tutela.

Art. 139 - Nominativo1. A ciascuna stazione di radioamatore è

assegnato dal Ministero un nominativo,che non può essere modificato se non dalMinistero stesso.

3.Il nominativo deve essere acquisitodall’interessato prima della presentazionedella dichiarazione di cui all’articolo 138,comma 1, da inoltrare entro trenta giornidall’assegnazione del nominativo stesso.

Art. 140 - Attività di radioamatoreall’estero

1. I cittadini di Stati appartenenti allaCEPT, che siano in possesso della licenzarilasciata ai sensi della relativa raccoman-dazione, sono ammessi , in occasione disoggiorni temporanei, ad esercitare in ter-ritorio italiano la propria stazione portatileo installata su mezzi mobili, escluso quelloaereo, senza formalità ma nel rispetto dellenorme vigenti in Italia.

2. I soggetti di cui all’articolo 137, com-ma 1, lettera a), che intendano soggiorna-re nei Paesi aderenti alla CEPT, possono ri-chiedere all’organo competente del Mini-stero l’attestazione della rispondenzadell’autorizzazione generale alle prescri-zioni dettate con decreto del Ministro delleposte e delle telecomunicazioni del 1° di-cembre 1990, pubblicato nella GazzettaUfficiale della Repubblica italiana n. 5 del7 gennaio 1991.

3. L’impianto e l’esercizio della stazionedi radioamatore, in occasione di soggior-no temporaneo in Paese estero è soggettoall’osservanza delle disposizioni del rego-lamento delle radiocomunicazioni, delle

raccomandazioni della CEPT e delle nor-me vigenti nel Paese visitato.

Art. 141 - Calamità - contingenzeparticolari

1. L’Autorità competente può, in caso dipubblica calamità o per contingenze par-ticolari di interesse pubblico, autorizzarele stazioni di radioamatore ad effettuarespeciali collegamenti oltre i limiti stabilitidall’articolo 134.

Art. 142 - Assistenza1. Può essere consentita ai radioamatori

di svolgere attività di radioassistenza in oc-casione di manifestazioni sportive, previatempestiva comunicazione agli organi pe-riferici del Ministero del nominativo dei ra-dioamatori partecipanti, della località,della durata e dell’orario dell’avvenimen-to.

Art. 143 - Stazioni ripetitrici1. Le associazioni dei radioamatori le-

galmente costituite possono conseguire,nel rispetto delle disposizioni recate dagliarticoli 107, commi 5, 9 e 10, e 140, l’auto-rizzazione generale per l’installazione el’esercizio:

a) di stazioni ripetitrici analogiche e nu-meriche;

b) di impianti automatici di ricezione,memorizzazione, ritrasmissione o instrada-mento di messaggi;

c) di impianti destinati ad uso collettivo.2. L’installazione e l’esercizio di stazioni

di radiofari ad uso amatoriale sono sogget-ti a comunicazione; la stazione deve essereidentificata dal nominativo di cui all’artico-lo 139 relativo al radioamatore installatoreseguito dalla lettera B preceduta da unasbarra.

Art. 144 - Autorizzazioni speciali1. Oltre che da singole persone fisiche,

l’autorizzazione generale per l’impianto el’esercizio di stazioni di radioamatore puòessere conseguita da:

a) Università ed Enti di ricerca scientifi-ca e tecnologica;

b) scuole ed istituti di istruzione di ogniordine e grado, statali e legalmente rico-nosciuti, ad eccezione delle scuole ele-mentari; la relativa dichiarazione deve es-sere inoltrata tramite il Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, chedeve attestare la qualifica della scuola odell’istituto;

c) scuole e corsi di istruzione militareper i quali la dichiarazione viene presenta-ta dal Ministero della difesa;

d) sezioni delle associazioni dei radioa-matori legalmente costituite;

e) Enti pubblici territoriali per finalitàconcernenti le loro attività istituzionali.

2. L’esercizio della stazione deve, neidetti casi, essere affidata ad operatori no-minativamente indicati nella dichiarazio-ne, di età non inferiore ad anni diciotto,muniti di patente e dei requisiti richiestidall’articolo 137 per il conseguimentodell’autorizzazione generale connessaall’impianto o all’esercizio di stazioni di ra-dioamatore.

Art. 145 - Banda cittadina - CB1. Le comunicazioni in “banda cittadi-

na”-CB, di cui all’articolo 105, comma 2,lettera p), sono consentite ai cittadini di etànon inferiore ai 14 anni dei Paesi dell’U-

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nione europea o dello Spazio EconomicoEuropeo ovvero dei Paesi con i quali sianointercorsi accordi di reciprocità, fermo re-stando quanto disposto dall’articolo 2,comma 2, del decreto legislativo 25 luglio1998, n. 286, nonché ai soggetti residentiin Italia.

2. Non è consentita l’attività di cui alcomma 1 a chi abbia riportato condannaper delitti non colposi a pena restrittiva su-periore a due anni ovvero sia stato sottopo-sto a misure di sicurezza e di prevenzione,finché durano gli effetti dei provvedimentie sempre che non sia intervenuta sentenzadi riabilitazione.

3. I soggetti di cui al comma 1 devonopresentare al Ministero una dichiarazioneda cui risulti:

a) cognome, nome, luogo e data di na-scita, residenza o domicilio dell’interessa-to;

b) indicazione della sede dell’impianto;c) la eventuale detenzione di apparati

mobili e portatili;d) l’assenza di condizioni ostative di cui

al comma 2.4. Alla dichiarazione sono allegate:a) l’attestazione del versamento dei con-

tributi di cui all’articolo 36 dell’allegato n.25;

b) per i minorenni non emancipati, la di-chiarazione di consenso e di assunzionedelle responsabilità civili da parte di chiesercita la potestà o la tutela.

5. In caso di calamità coloro che effet-tuano comunicazioni in “banda cittadina”possono partecipare alle operazioni disoccorso su richiesta delle Autorità compe-tenti.

Art. 160 - Licenza di esercizio1. Presso ogni singola stazione radioe-

lettrica per la quale sia stata conseguital’autorizzazione generale all’eserciziodeve essere conservata l’apposita licenzarilasciata dal Ministero.;…….

Capo IIABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DEI

SERVIZI RADIOELETTRICI IN QUALITÀDI OPERATORE

Art. 162 - Obbligo del titolo diabilitazione - Esenzioni

1. Per l’esercizio di qualsiasi stazionetrasmittente, o ricetrasmittente, e nel servi-zio mobile marittimo od aeronautico, an-che di quelle solo riceventi, è necessarioche il personale operatore sia in possessodi un titolo di abilitazione rilasciato dal Mi-nistero.

Art. 163 - Titoli di abilitazione1. Con regolamento adottato ai sensi

dell’articolo 17, comma 3, della legge 23agosto 1988, n. 400, dal Ministro delle co-municazioni sentito il Ministro delle infra-strutture e dei trasporti sono stabiliti:

a) le classi ed i tipi dei titoli di abilitazio-ne;

b) le modalità di espletamento dei servi-zi;

c) gli esami per il conseguimento dei ti-toli;

d) l’ammissione agli esami;e) le prove d’esame;f) la costituzione delle commissioni esa-

minatrici;g) la revoca, la sospensione e la deca-

denza dei titoli di abilitazione.2. Dall’emanazione del regolamento di

cui al comma 1 non derivano ulteriori oneria carico del bilancio dello Stato ed i costi difunzionamento delle commissioni esami-natrici sono coperti

esclusivamente con gli introiti dei contri-buti fissati dall’articolo 5 dell’allegato n.25.

Art. 209 - Installazione di antennericeventi del servizio di

radiodiffusione e di antenne per lafruizione di servizi di comunicazione

elettronica.1. I proprietari di immobili o di porzioni

di immobili non possono opporsi alla in-stallazione sulla loro proprietà di antenneappartenenti agli abitanti dell’immobilestesso destinate alla ricezione dei servizi diradiodiffusione e per la fruizione dei serviziradioamatoriali.

2. Le antenne, i relativi sostegni, cavi edaccessori non devono in alcun modo im-pedire il libero uso della proprietà, secon-do la sua destinazione, né arrecare dannoalla proprietà medesima od a terzi.

3. Si applicano all’installazione delle an-tenne l’art. 91, nonché il settimo commadell’articolo 92.

4. Gli impianti devono essere realizzatisecondo le norme tecniche emanate dalMinistero.

…….

Art. 214 - Esecuzione di impiantiradioelettrici non autorizzati

1.Chiunque esegua impianti radioelet-trici, per conto di chi non sia munito di au-torizzazione quando questa sia richiesta, èpunito con la sanzione amministrativa pe-cuniaria da euro 240,00 a euro 2.420,00 .

Art. 215 - Uso di nominativi falsi oalterati. Sanzioni

1. Chiunque, anche se munito di regola-re autorizzazione, usi nelle radiotrasmis-sioni nominativi falsi od alterati o sopran-nomi non dichiarati, è punito con la san-zione amministrativa pecuniaria da euro34,00 a euro 670,00 se il fatto non costitui-sca reato più grave.

2. Alla stessa sanzione è sottopostochiunque usi nelle stazioni radioelettricheuna potenza superiore a quella autorizzatadall’autorizzazione od ometta la tenuta el’aggiornamento del registro di stazione.

Art. 217 - Uso indebito di segnale disoccorso

1. Chiunque usi indebitamente il segna-le di soccorso riservato alle navi od alle ae-ronavi in pericolo, compreso quello emes-so dalle radioboe d’emergenza, è punitocon l’arresto fino a sei mesi o con l’ammen-da fino a euro 670,00, salvo che il fatto co-stituisca reato punito con pena più grave.

Allegato n. 25 (Contributi)

Art. 5 - Contributo per esami1. Il contributo per esame per il conse-

guimento dei titoli di abilitazione all’esple-tamento dei servizi radioelettrici è fissato ineuro 25,00.

Art. 35 - Radioamatori1. Per ciascuna stazione di radioamato-

re, indipendentemente dal numero degli

apparati, l’interessato versa un contributoannuo, compreso l’anno a partire dal qua-le l’autorizzazione generale decorre, dieuro 5,00 per le autorizzazioni generali diclasse A e di euro 3,00 per quelle di classeB a titolo di rimborso dei costi sostenuti perle attività di cui all’articolo 1, comma 1.

Art. 36 - Attività in banda cittadina1. Per ciascuna stazione CB, indipen-

dentemente dal numero degli apparati,l’interessato versa un contributo annuo,compreso l’anno in cui è stata presentatala dichiarazione di cui all’articolo 145 delCodice, di euro 12,00 complessivi a titolodi rimborso dei costi sostenuti dal Ministe-ro per le attività di vigilanza, verifica e con-trollo.

Art. 37 - Attività assimilate a quella inbanda cittadina

1. Per attività assimilate a quella svolta inbanda cittadina si intendono:

a) i servizi che fanno uso di apparati tipoPMR 446;

b) le attività di telemetria, telecontrollo etelemisure eserci tate nel la banda436,000-436,100 MHz, come stabilito nelpiano nazionale di ripartizione delle fre-quenze.

2. Per le attività di cui al comma 1 l’inte-ressato, indipendentemente dal numerodegli apparati, versa un contributo annuo,compreso l’anno a partire dal quale l’auto-rizzazione generale decorre, di euro 12,00a titolo di rimborso dei costi sostenuti dalMinistero per le attività di cui all’articolo 1,comma 1.

Art. 42 - Contributi provvisori -conguagli

1. Per l’anno 2003, ed ove necessarioper i seguenti, si applica, ai fini dei versa-menti in acconto, il decreto del Ministrodelle comunicazioni 30 gennaio 2002,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana n. 32 del 7 febbraio2002.

2. Fatta eccezione per quanto dispostodal comma 3, i titolari di autorizzazioni ge-nerali e di autorizzazioni generali con con-cessione del diritto d’uso delle frequenze,entro un mese dalla comunicazione delMinistero, sono tenuti ad effettuare il versa-mento dei contributi del conguaglio, salvala facoltà di rinunciare entro il medesimotermine a decorrere dalla data della relati-va comunicazione.

3. I titolari di autorizzazione generaleper l’impianto e l’esercizio di stazioni ra-dioamatoriali, di cui all’articolo 35, e di sta-zioni CB ed assimilate, di cui agli articoli36 e 37, sono tenuti al versamento dei con-tributi stabiliti nei citati articoli 35, 36 e 37 odel relativo conguaglio entro 45 giorni dal-la data di entrata in vigore del Codice, sal-va la facoltà di rinunciare entro il medesi-mo termine a decorrere dalla data dellarelativa comunicazione.

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PLT, Internet,larga banda... e gli OM?

TELECOMUNICAZIONI OGGI

di Mauro Tinarelli I4TNM

Nel numero scorso abbiamoaccennato alla sperimenta-zione della trasmissione

dati ad alta velocità effettuata sulinee elettriche, realizzata o incorso nel nostro Paese, e abbia-mo anche cercato di dimostrareperché la banda larga (indipen-dentemente dal supporto cheutilizzerà) sarà la protagonistadel futuro di Internet.

Iniziamo ora la pubblicazionedel materiale reperito sulla rete,solitamente redatto a cura delleAssociazioni Internazionali deiRadioamatori, non al fine dicreare allarmismo, ma per pren-dere coscienza del problema,della sua vastità, delle difficoltàgià incontrate in altri Paesi.

Vogliamo solo aggiungere,che non siamo assolutamentecontrari al “progresso” (in questocaso Internet a banda larga), masosteniamo che le tecnologie at-tuali: ADSL, DSL, su doppino te-lefonico, fastweb su fibra ottica osu satellite, consentono già dioperare a velocità fino a 2Mbit/s. Questa velocità consenti-rebbe alla gran massa di utilizza-tori di sfruttare tutte le offerte pre-senti sul mercato, se i costi fosse-ro decisamente sostenibili e nonrivolti solo ad un’elite di clienti.

Come si può immaginare,quindi, il problema è solo politi-co.

Per realizzare una rete PLT,occorrono comunque dei so-stanziosi investimenti. La rete

elettrica è di un solo proprietario,quindi si verrebbe a creare unaltro monopolista Internet, si ri-schierebbe molto probabilmentedi “sporcare”, in modo non so-stenibile, lo spettro radio.

Allora perché non dirottare gliinvestimenti disponibili, sulle retipreposte alla trasmissione dati,magari favorendo una concor-renza reale, quindi un riduzionesostanziale delle tariffe, capacidi stimolare efficacemente i con-sumi?: POLITICA!

Con questo nostro contributoci proponiamo anche di stimola-re le Associazioni Italiane cherappresentano radioamatori eradio appassionati in genere, af-finché con i loro esperti tecnici e iloro rappresentanti, inizino aconfrontarsi seriamente con leAutorità Governative sulla si-tuazione di casa nostra, facendotesoro di quanto già fatto nel re-sto del mondo.

Iniziamo con un documentodella RSGB che non presentaaspetti tecnici particolari (vedre-mo anche quelli), ma che essen-do edito da un’Associazione Eu-ropea di Radioamatori è abba-stanza vicino alla nostra realtà.

Non abbiamo creduto neces-sario aggiungere alcun com-mento a ciò che ha scritto G4JKSHilary, perché c’è sembrato chegli argomenti sostenuti sianoascrivibili anche solo al buonsenso.

PLT…E IL FUTURO DELLOSPETTRO HFdi G4JKS Hilary del comitatoEMC del RSGB pubblicato suRadcom febbraio 2003(brani liberamente tradotti edadattati).

Tutti noi conosciamo la posi-zione del governo inglese sullalarga banda in Inghilterra.

Questa posizione è stata chia-rita in diverse riunioni tecniche,dicendo efficacemente che in In-ghilterra la Banda Larga è cosìimportante che il governo deci-derà i livelli d’interferenza am-missibili, dopo avere pesato icompromessi che dovranno es-sere accettati.

La RSGB ha formalmente se-gnalato i problemi di potenzialiinterferenze radiofoniche da si-stemi “che utilizzano l’infrastrut-tura di rame esistente” dal 1998,ed è stata coinvolta in forum, indiscussioni, e gruppi di lavoro finda allora.

La domanda ora è, “vogliono lepersone che effettivamenteprendono la decisione, chiun-que esse siano, essere completa-mente informate e non esserecondotte fuori strada da cortocir-cuito politico ed espedientecommerciali?”.

La più importante attività dellaRSGB in quest’area, è stata lanostra partecipazione al diGruppo Tecnico Lavoro di RA(TWG), su “Compatibilità diVDSL e PLT [vedi più avanti] conServizi Radio nell’intervallo da1.6 a 30MHz”.

La RSGB è stata lieta di parte-cipare, sul RA TWG stesso, an-che al gruppo che ha redatto labozza del rapporto.

Su completamento di questolavoro del gruppo, si è credutoche il rapporto fosse stato rivistoed emendato da rappresentantidi diversi corpi governativi.

La versione finale del rapportoè stata fatta circolare a membridel TWG.

La maggioranza delle osserva-zioni sollevate dalla RSGB e daaltri radio-utenti sembra sianostati ben indirizzati. Tuttavia, cisono ancora certi aspetti del rap-porto con cui la RSGB non con-

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corda totalmente.Nel contesto europeo, la RSGB

è stata rappresentata nel CEPT/ECC Gruppo di progetto SE35osservazione di “PLT, DSL, co-municazioni in cavo (tra cui TVvia cavo), LAN, e il loro effetto suservizi radiofonici”, e nel gruppodi lavoro congiunto di ETSI/CE-NELEC, incaricato di disegnarelo standard Europeo finale peremissioni da reti di telecomuni-cazione.

Guardando il contenuto gene-rale dei documenti, documenti epagine web di discussionesull’utilizzo di “infrastruttura dirame esistente” per la trasmissio-ne dei dati, alcuni sono eccellen-ti, presentando buone informa-zioni di ingegneria in un modoprofessionale.

Gli altri sono veramente il con-trario, esibendo dati incredibili eignorando completamentel’EMC, o più spesso, passandolocome una semplice domandaper l’ottenimento degli standardEMC, finalizzata a gestire il lorosistema come se il loro diritto allospettro fosse una scontata con-clusione.

Il coinvolgimento della RSGBdurante gli anni ha condotto allaconclusione triste che benchél’impatto di sistemi come ADSL eforse VDSL sull’ambiente elettro-magnetico sia stato pensato ra-gionevolmente bene, i problemipotenziali delle proposte piùcontroverse, come diverse formedi PLT, sono capiti molto menobene anche da alcuni dei loroproponenti.

MALINTESI

Sono riportati qui alcune mez-ze verità e malintesi proposti indiversi aspetti. In alcuni casiquesti possono essere dovutisemplicemente a una mancanzadi conoscenza dell’ambienteelettromagnetico. In altri casi ladisinformazione sembra delibe-rata.

1. Non è necessario un control-lo dell’interferenza più rigido diquello degli Standard di Prodot-to UE esistenti.

Questo non è semplicemente

vero. Gli standard di prodotto(come EN55022) sono un com-promesso pratico. La maggiorparte dell’interferenza ai radioa-matori viene da sorgenti che essestesse sono conformate agli stan-dard. L’unica ragione per cui ilservizio con deboli segnali,come la radio di dilettante, puòesistere è perché la maggiorparte dei prodotti è migliore diquanto gli standard richiedano ein molti casi sono operativi soloper un tempo limitato. Emissionia banda larga 24 ore al giorno almassimo livello permesso daglistandard di prodotto correnti sa-rebbero un disastro.

2. Il livello di emissione del ru-more ambientale su HF è cosìalto, che gli alti livelli di emissio-ne sulla banda HF sono giustifi-cati.

Ancora questo non è semplice-mente vero. In aree residenziali,il disturbo ambientale HF è rela-tivamente basso per la maggiorparte delle volte, con sequenzedi segnali di disturbo che sonofastidiosi ma che non impedisco-no la comunicazione radio. An-cora, un rumore a banda largapresente tutto il tempo, sarebbeun problema totalmente diverso.

3. Misure fatte con strumenti dialto livello e calibrati, possonodare un’immagine vera.

Sono stati pubblicati dei graficidove il presentatore ha “dimenti-cato” di notare che il livello piùbasso del grafico è il rumore difondo dell’antenna di misura,non il rumore di fondo ambienta-le, il quale può esser fino a 30dBpiù basso di quello che il graficoindica. Questo è quindi utilizzatoper giustificare l’affermazioneche il disturbo ambientale esi-stente è alto. Allo stesso modo,larghezze di banda di misurainadeguate, sono state utilizzatedando l’impressione che il di-sturbo ambientale era molto piùalto di quanto, in effetti, è.

4. Sicurezza e Servizi per la sal-vezza della vita potrebbero esse-re protette da interferenzacreando zone esclusive attornoalle postazioni riceventi.

Questo può o non può esserevero. Alcuni studi indicano che lezone di esclusione potrebbero

essere impraticabili. In qualsiasievento la RSGB ha detto chiara-mente che un tale concetto è to-talmente inaccettabile. Se leemissioni sono così cattive chetali misure sono richieste, alloranon ci può essere alcuna giustifi-cazione per infliggere l’interfe-renza al cittadino privato.

5. Le comunicazioni HF sonoantiquate e la banda HF sarebbepiù vantaggiosamente utilizzataper un accesso Internet a bassocosto.

Questa è così ridicola che diffi-cilmente ha bisogno di una ri-sposta, però lo crediate o no, èstata fatta a più di una riunione“professionale”. Vale la pena diprecisare che non è necessarioavere alte emissioni HF per forni-re un accesso Internet ad alta ve-locità e a basso costo, sull’infra-struttura di rame esistente. Siste-mi xDSL soddisfacenti sonoimpiegati ampiamente in GranBretagna e all’estero e non sem-brano causare nessun problemainsolubile. La domanda presu-mibilmente è se “alzare emissioniammissibili su HF per dare mag-gior competizione”, tuttavia daregran costo all’ambiente. Qual-cuno potrebbe seriamente chia-mare questo un campo su cuigiocare?

6. Sono state fatte prove del no-stro sistema, e non c’era alcunalamentela di interferenza radio-fonica.

Questa è una delle affermazio-ni più pericolose perché sembracosì convincente alle personenon tecniche. Gli organizzatoridi alcune prove hanno ricono-sciuto che l’interferenza radiofo-nica è un argomento cruciale ehanno collaborato ai tentativi dideterminare l’estensione delproblema. Altri hanno tenuto leloro prove “sotto copertura” ehanno dichiarato quindi chenessun’interferenza era stata ri-ferita. Nel caso di PLT, dove lefrequenze utilizzate sono nellabanda HF, cioè al di fuori dallebande radiofoniche domestiche,potrebbe essere necessarioqualche tempo, prima che l’in-terferenza sia identificata e se-gnalata. Anche senza questoproblema è da disperati contare

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su lamentele del pubblico gene-rico, poiché la maggior partedelle persone non ha nessun’i-dea su come identificare e se-gnalare un’interferenza radiofo-nica. I membri possono ascoltareun campione di suono nel sitoweb RSGB EMC dove è mostratala natura dell’interferenza PLT.Mentre la RSGB si è preoccupa-ta da diverso tempo per questi si-stemi, il livello generale di preoc-cupazione altrove, in particolaresu sistemi PLT, sale ora. Con l’ac-cordo degli autori, riproduciamoqui due esempi di articoli recentiche esprimono preoccupazionisulla minaccia da qualsiasi im-piego esteso di PLT. Abbiamoanche chiesto il RA che includes-sero una loro dichiarazione inquest’articolo, per esporre laloro posizione, e questo è ripro-dotto qui (vedi la “compatibilitàdi reti di telecomunicazione ca-blate con servizi radiofonici”). LaRSGB continuerà a lavorare inGran Bretagna e nelle sedi Euro-pee degli standard, per definireil rilevamento e la fissazione deilimiti di emissione per assicurareche lo spettro HF rimanga una ri-sorsa utilizzabile per le radioco-municazioni.

TECNOLOGIE PER SISTEMICHE UTILIZZANOCABLAGGIO ESISTENTE

ADSL:Frequenze utilizzate: fino a

1.1MHz. Generalmente inseritonella linea telefonica dalla cen-trale di commutazione locale.

Impiego: ADSL è impiegato inGran Bretagna e ci sono moltemigliaia di clienti.

Potenziale di interferenza: lostandard che rilascia i limiti diemissione ammissibili su ADSLnon è per quanto stretto quelloche vorremmo, ma in praticasembra che i sistemi siano mi-gliori di quanto lo standard ri-chieda e perciò non sembra es-sere un problema significativo.Finora l’EMCC non ha ricevutonessun rapporto di interferenzada, o verso, un’installazioneADSL.

VDSL (Linea digitale avelocità in bit molto alta):

Frequenze utilizzate: fino a12MHz. Generalmente inseritonelle linee telefoniche all’arma-dio di strada.

Impiego: Non impiegato (ec-cetto forse su una base speri-mentale) in Gran Bretagna.

Potenziale di interferenza: Lepotenze di inserimento sonocontrollate completamente daregolamenti internazionali perevitare interferenza reciprocanei cavi multi anima. Il regola-mento include facoltativamentedei “notches” per le bande ama-toriali. L’intenzione è che questisarebbero richiamati se ci fosseun problema di interferenza.

Non è possibile al momentodire se VDSL NON SARA’ mai im-piegato in Gran Bretagna e sesarà un problema per i radioa-matori.

PLT (telecomunicazioni) dilinea di alimentazione:

Frequenze utilizzate: Per ac-cesso Internet (generalmenteconosciuto come accesso PLT),fino a circa 10MHz.

I segnali a banda larga sonoiniettati alla sottostazione elettri-ca ed entrano nel cablaggio do-mestico di ogni casa collegata.Proposta “in casa”, i sistemi po-trebbero andare fino a 30MHz.

Impiego: L’accesso PLT non èimpiegato in Gran Bretagna (sal-vo alcuni esperimenti molto limi-tati).

Le prove finora hanno confer-mato alti livelli di emissionedall’accesso a sistemi PLT.

Potenziale di interferenza:Non c’è alcun requisito di siste-ma perentorio per limitare la po-tenza iniettata sulle linee, cosìalla fine, l’unico limite sulla radiointerferenza saranno i regola-menti di emissione che sono orasotto discussione. La larghezzadi banda disponibile è condivisada tutti gli utenti delle case sulcircuito, incoraggiando così l’u-tilizzo della potenza di iniezionepiù alta possibile per ottenere unalto rendimento di dati a un nu-mero economicamente valido diclienti. La domanda è, come saràinteressato il radioamatore se

l’accesso PLT è impiegato su unabase commerciale? Il presente,mostra che sarebbe disastroso.

RADIO SMOGUn commento di David Sumner,K1ZZ pubblicato nel “It Seems toUs…” articolo nella rivista deimembri ARRL, QST, 10/2002.

Molte delle notizie di metàagosto erano principalmenterapporti di uno studio scientificodi “una nube marrone.Asiatica”di foschia tossica che si libra sul-la parte popolata molto densa-mente di quel continente e mi-naccia altre parti del mondo.

Sembra che gli effetti nocividella foschia sulla salute e sultempo siano sostanziali: malattiarespiratoria, siccità in alcunearee e inondazioni in altre, piog-gia acida e riduzioni dei raccoltiprodotti, e quelli nominati sonosolo alcuni. Una più incorag-giante nota, gli scienziati sannoanche come ridurre l’inquina-mento e i suoi effetti: l’utilizzo disorgenti di energia pulite e rin-novabili e riducendo la bruciatu-ra di campi e foreste.

L’argomento, che è realmentedi economia, è come convincerecentinaia di milioni di individui,famiglie e affari a fare questemodifiche di come essi vivono,quando il costo è di gran lungapiù immediato e più tangibile delvantaggio.

Per una famiglia impoverita,cucinare il suo pasto quanto piùeconomicamente possibile, è unargomento di sopravvivenza.

Se il letame di mucca è dispo-nibile come un combustibile“gratuito”, è una decisione razio-nale che la famiglia lo utilizzi maquando è moltiplicata per centomilioni, la minuscola stufa di unafamiglia, diventa una calamitàambientale.

C’è un parallelo evidente trainquinamento dell’atmosferadella terra e inquinamento dellospettro radiofonico.

Come l’atmosfera, lo spettroradiofonico è una risorsa natura-le preziosa condivisa da tutti.

Come l’inquinamento, le onderadio non rispettano alcun limitepolitico.

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Come lo smog che sporca l’a-ria in molte città, lo smog elettro-nico sporca lo spettro radiofoni-co come conseguenza di attivitàumana e simile alla foschia tossi-ca, lo smog radio è un’argomen-to economico piuttosto che tecni-co.

Sappiamo come controllarlo;la discussione è se vale il prezzoper fare questo e chi dovrebbepagare.

Siamo abituati a sentire dibatti-ti politici pubblici su aria e inqui-namento di acqua.

Mentre le persone possonodissentire su costi contro benefi-ci in alcune istanze, nessuno puòmetter in discussione che, adesempio, la qualità della vita aLondra sia migliorata significati-vamente dopo che il parlamentoaveva ridotto il carbone che bru-ciava nel 1956.

Se qualcuno era per suggerireoggi che i Londinesi potrebberorisparmiare il denaro tornandoindietro, essi non sarebbero pre-si seriamente a dir poco.

Lo stesso varrebbe se qualcu-no fosse per suggerire che la lorocomunità potrebbe risparmiare ildenaro facendo il recupero dellasua acqua di scolo destinata alfiume.

Tali pensieri avrebbero potutoessere accettabili 100 anni fa,ma non oggi.

Abbiamo fatto troppi progressi,a un costo troppo grande, per ri-tornare indietro.

Sfortunatamente, lo stesso nonpuò essere detto della politicadello spettro radio.

In alcuni modi, infatti, sembrache stiamo andando all’indietroo dovendo combattere contropressioni in quella direzione.

Molte sorgenti di smog radiosono non intenzionali.

Alimentatori switch-mode nonsono progettati per generare in-terferenza radiofonica.

Sfortunatamente, in alcuni casiche essi non sono progettati.

Essi potrebbero esserlo, e se, oi consumatori o i governi insisto-no su lui essi lo saranno.

Il disturbo di linea è un granproblema per molti dilettanti ealtri utenti radiofonici.

Non si suppone che le linee di

alimentazione emettano energiaRF, e se esse lo fanno è un cattivosegno.

Alcune compagnie elettrichecurano e sanno che cosa fare.

Gli altri o non sanno oppurenon si preoccupano (l’indennitàesecutiva è molto più importantedella paga dello straordinarioper un guardalinea, forse).

La FCC può prestare attenzio-ne a loro, e in numerosi casi re-centi ha fatto esattamente quellominacciando azione d’imposi-zione. Il Radio smog deriva an-che dal mettere la RF dove nondovrebbe.

La RF ha questa proprietà me-ravigliosa: vuole irradiarsi, e s’ir-radierà da qualsiasi conduttoresu cui s’introdurrà, salvo che ilconduttore non sia schermato obilanciato.

Così, perché qualcuno mette-rebbe deliberatamente della RFsu un conduttore che non è néschermato né bilanciato se nonvolesse che la irradiasse?

Per la stessa ragione per laquale la famiglia asiatica indi-gente utilizza letame di muccaper riscaldare la sua cena: eco-nomia.

Ciò di cui parliamo qui, sono ipiani per utilizzare linee d’ali-mentazione per distribuire se-gnali numerici a banda larga adabitazioni e uffici.

I fili sono già esistenti e il ragio-namento funziona, così perchénon utilizzarli?

L’Infrastruttura esistente utiliz-zata in nuovi e creativi modi èsempre migliore.

Offrire scelte competitive aconsumatori diminuisce prezzi emigliora il servizio.

Come può qualcuno esserecontrario a ciò?

Qui, è come, farlo. Un segnalea banda larga è RF. Fatta calaresu una linea non schermata o di-fettosamente equilibrata, irra-dierà.

Mettendo da parte preoccupa-zioni di sicurezza come fosse ilproblema di qualcun altro, que-sto crea una nuova e molta diffu-sa sorgente d’interferenza allaradio ricezione.

In altre parole, questa sceltacompetitiva trasferirebbe a tutta

la società, un costo, nel senso diridurre l’utilità dello spettro ra-dio, che non è imposto da altrimodi più rispettosi del territoriocircostante, per fornire servizio abanda larga.

È possibile che la nostra pove-ra famiglia asiatica non abbianessuna scelta, ma inquina.

Facciamo così.È possibile fare comunicazioni

su linee d’alimentazione senzacausare interferenza sulle comu-nicazioni aeree? Contaci tra gliscettici.

Che cosa può essere una bellalinea di trasmissione a 60Hzcome aspetto, se non simile adun’antenna per HF.

E questo è un argomento di fisi-ca, non d’economia.

Scrivendo nell’edizione dell’e-state 1994 sul giornale EPA sullestoriche “nebbie-minestra” diLondra che diede origine al ter-mine “smog” nel 1905, David Ur-binato disse: all’inizio del secolo,gridare di ridurre il fumo, avreb-be dovuto affrontare un duro av-versario.

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Page 63: Radiokit 2003 12

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Il carbone riforniva la rivoluzio-ne industriale. Essere contro ilcarbone che brucia sarebbe sta-to essere contro il progresso.“Progresso” uscito vittorioso.Fino agli anni ‘50, quando unanebbia di quattro giorni nel 1952uccise rudemente 4000 londine-si, realmente più di qualsiasi ri-forma passata.

Nuove sorgenti di radio smognon sono più accettabili perchésono sorgenti di tipo invisibile.

All’inizio del nuovo secolo, inostri politicanti non saranno ca-paci di distinguere i progressireali dal letame di mucca.

ALLARME PLT!

La proposta d’utilizzo delle li-nee d’alimentazione per l’acces-so Internet a banda larga, sollevapreoccupazioni molto gravi perl’industria radio di bassa poten-za, come spiega Brian Back (MDdi Radio-Tech e vicepresidenteLPRA).

Quest’articolo è stato pubbli-cato prima in Notizie LPRA, la ri-vista dell’Associazione Radiofo-nica Bassa Potenza ed è ripro-dotto qui con la sua autorizzazio-ne.

La passata tecnologia della ge-nerazione e distribuzione d’e-nergia sono cambiate pochissi-mo durante gli 80 - 100 anni pas-sati. Infatti, la più gran modificache l’industria ha vissuto è statal’introduzione dell’AC (correntealternata) e la costruzione suc-cessiva della National Grid tra glianni ‘20 e ‘50.

Fondamentalmente, il sistemaè molto simile a quello di queigiorni iniziali: i materiali isolantipossono essere cambiati, ma larete comprende ancora condut-tori non schermati che passanosopra ogni strada attraversandoil territorio, sia sopra sia sotto ter-ra.

Quindi è venuta la rivoluzionedelle telecomunicazioni.

Ancora le reti di distribuzionesono state rapidamente posate,ma questa volta utilizzando con-duttori schermati/bilanciati, fi-bre ottiche e canali radiofonici

disciplinato.Così perché un approccio di-

verso? Semplicemente ottimizza-re propagazione e minimizzarele interferenza!

DOVE VA BENE PLT?

Così, quindi, se la distribuzio-ne dell’alimentazione utilizzacavi non schermati e la teleco-municazione utilizza supportocontrollato/schermato, che cosaè PLT e dove va bene?

La telecomunicazione su linead’alimentazione, talvolta citatacome “comunicazione su linead’alimentazione”, è semplice-mente il sovrapporre dati sopral’alimentazione.

Tuttavia, la rete non è destinataa quello scopo, i cavi non sonoschermati e il disturbo generatodai dati può potenzialmente irra-diarsi in ogni luogo.

In sua difesa, una PLT a bandastretta e in scala ridotta è statopresente per molti decenni e ri-gorosamente regolata per mini-mizzare emissioni e ridurre il pe-ricolo d’interferenza.

Così, perché quindi se PLT ècosì facile e può seguire il per-corso della rete sopra ogni valle,strada, colonna d’illuminazione,casa, grattacielo e posto di lavo-ro, non la troviamo dappertutto?

Semplicemente, l’esperienzaha mostrato che non funzionamolto bene sotto i vincoli d’emis-sione ora imposti.

Le modifiche sono spesso ri-chieste anche agli armadi distrada e, nonostante questo, mol-ti dei sistemi in servizio lottanoanche con attività semplici comeaccendere e spegnere illumina-zione di strada.

Cosicché che cosa pianificanogli inglesi e altri governi europeie internazionali, e perché lapreoccupazione di corpi come ilLPRA?

In sintesi, essi credono che laPLT possa essere utilizzata perfornire accesso Internet a bandalarga, scavalcando il monopoliodei fornitori esistenti di cavo, perconsegnare un servizio Internet24 ore al giorno, sette giorni allasettimana.

Piacente o no, ogni casa, uffi-cio, fabbrica e edificio collegatialla rete in teoria otterranno ilservizio.

Cosicché qual è il problemacon ciò? Interferenza!

In pratica, consegnare quellavelocità di trasmissione dati ri-chiesta per l’accesso Internet alarga banda, richiederà diestendere la larghezza di bandaoccupata dalla PLT ad almeno30MHz. Questo sposta i palettidell’obiettivo sui livelli d’emissio-ne e introduce schemi di modu-lazione aggressivi.

Ovviamente, segnali di livellofino a 20V sono già utilizzati con isistemi PLT a banda stretta esi-stenti e questi non funzionanosempre! Cosicché che cosa saràrichiesto per PLT a banda larga?

Quale sarà l’effetto di questischemi di modulazione e la lar-ghezza di banda incrementata?

Semplicemente non sappiamoe non siamo in grado di scoprir-lo!

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mo stati in grado di ottenere co-pie di qualsiasi rapporto!

Ci siamo scontrati con un murosegreto.

ALZARE IL RUMORE DIFONDO

La conseguenza dell’introdu-zione della PLT a larga banda in-dubbiamente porterà ad alzare ilrumore di fondo dello spettro ra-dio.

Quanto lontano non sappiamo,ma non è richiesto di spostarlomolto lontano: lo spettro è già in-quinato con disturbo da elabora-zione, da dispositivi commercialie domestici.

Prova ad immaginare il dannodi una rete PLT a larga bandache attraversi un intero paese!

Il disturbo conseguente po-trebbe essere sufficientementealto da mascherare il monitorag-gio di trasmissioni distanti perscopi di sicurezza nazionali.

Le bande di diffusione ad ondecorte (SW) saranno senza dub-bio con un servizio ridotto diqualità o bloccato.

Le diverse società radiofonicheinternazionali, tra cui la RSGBdella Gran Bretagna, senza dub-bio avranno maggiori preoccu-pazioni per l’interferenza allospettro protetto dei loro membri.

I radio astronomi saranno ac-cecati efficacemente; e infine gliequipaggiamenti dei membridel LPRA operanti nella regionedelle basse frequenze potrebbeessere seriamente interessati.

In sintesi, la PLT a banda largasomiglia all’inquinamento: tu loricevi senza scelta, non è biode-gradabile ed è impossibile da ri-pulire! E’ preoccupante pensareche non tutte le implicazioni diPLT siano state considerate e ilpubblico e l’industria nello stes-so modo siano stati tenuti total-mente nell’oscurità.

COMPATIBILITÀ DELLE RETIDI TELECOMUNICAZIONESU FILO CON I SERVIZIRADIOUna dichiarazione della RA

Gli sviluppi recenti delle tec-nologie di telecomunicazione a

banda larga, come “DSL” e la“Telecomunicazione su linead’alimentazione” (PLT), hannosollevato preoccupazioni tra al-cuni utenti radiofonici sul poten-ziale d’interferenza radiofonicache le emissioni di queste reti ca-blate possono causare.

L’Agenzia sta quindi per pre-sentare fra breve Regolamentiper controllare le emissioni dacavi e fili associati specificamen-te alle tecnologie a banda largaoperanti sotto 1.6MHz.

Gli studi sono stati anche con-dotti per assistere nella determi-nazione di quali misure futurepotrebbero essere necessarieper limitare emissioni dalle tec-nologie emergenti operanti so-pra1.6MHz.

In marzo 200, l’Agenzia ha for-mato un Gruppo di Lavoro Tec-nico sulla Compatibilità di VDSLe PLT con Servizi Radiofonicinell’intervallo da 1.6 a 30MHz.

Tutte le parti interessate eranobenvenute ad assistere, inclusal’associazione degli utenti radio,operatori e produttori di teleco-municazione.

Circa il 70% dello spettro di ra-dio frequenza nell’intervalloconsiderato dal gruppo è utiliz-zato da radio servizi garantiti dalGovernativo, i cui funzionari ditutti i reparti e servizi relativi han-no partecipato.

L’Agenzia era particolarmentecontenta che i rappresentanti delRSGB fossero completamentecoinvolti nel gruppo, fornendouna dettagliata informazione perconto di radioamatori e, più ingenerale, consulenza tecnica alriguardo di quest’importantearea dello spettro.

Il gruppo ha ora completato ilsuo lavoro e un Rapporto Finale èstato concordato per la pubbli-cazione.

È stato anticipato che il rappor-to sarà pubblicato in dicembre2002 affiancato al National Con-sultation, dove saranno visualiz-zati gli appropriati limiti d’emis-sione necessari per controllarel’interferenza radiofonica da reticablate per assicurare la coesi-stenza efficace di servizi radiofo-nici e telecomunicazioni a ban-da larga.

La consultazione durerà tremesi. I risultati informeranno sul-la posizione del governo primadi rispondere a qualsiasi richie-sta dal Gruppo di Lavoro Con-giunto di ETSI [ l’Istituto Europeodegli Standard di Telecomuni-cazioni] e CENELEC, che è oranel processo di sviluppo per ar-monizzazione lo standard EMCEuropeo per reti cablate.

Qualsiasi posizione che il Go-verno Inglese prenderà terràconto sia della necessità di pro-teggere adeguatamente serviziradiofonici da interferenza nondovuta, che della necessità di in-coraggiare impiego esteso dibanda larga per utilizzare lecompetenze tecnologiche.

Radiocommunications Agen-cy, Reparto di commercio e in-dustria, 2002 dicembre

E non è finita qui…. A presto.

Ditta MARTELLI

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Il ricevitore funziona in

“fono” ma è muto in “radio”

LA RIPARAZIONE DELLE RADIO A VALVOLE

23) Nessun rumore nell’alto-parlante anche toccando,con un oggetto metallicotenuto in mano, la grigliadell’amplificatrice di me-dia frequenza.

Il guasto può avere diversecause; naturalmente si partesupponendo che le valvole daparte loro siano in buono stato,dopo di che ci si dedica alla lo-calizzazione del difetto riferen-dosi alla fig. 15.

a) Cominciamo col toccare lagriglia della valvola; se non siode alcun suono, stacchiamo il

collegamento e tocchiamo dinuovo il piedino di griglia: se orasi ode rumore, si verificherà il se-condario del primo trasformato-re di media (MF1), che può esse-re in cortocircuito, talvolta provo-cato dal sistema di regolazione otaratura (collegamento a contat-to con lo schermo della valvola).

b) Se non si produce alcun ru-more nemmeno staccando il col-legamento di griglia, allora si do-vrà toccare la placca della valvo-la; naturalmente ciò va fatto conle opportune precauzioni, datala presenza di alta tensione: toc-care con una sola mano, l’altra

ben infilata in tasca per evitare latentazione di toccare lo chassis.

Se l’altoparlante continua anon reagire, cerchiamo il difettonel secondo trasformatore(MF2), che può essere il cortocir-cuito di un avvolgimento o rottu-ra del primario. In quest’ultimocaso la tensione anodicadell’amplificatrice di media saràevidentemente nulla.

c) Se il rumore si produce toc-cando la placca, il guasto va cer-cato nel circuito di schermo e dicatodo: condensatore C2 difet-toso, R1 o R2 interrotti. Va tenutopresente che difetti nella tensio-ne di griglia schermo sono parti-colarmente frequenti.

24) Lo stadio di “media” sem-bra rispondere, ma non siverifica alcuna ricezione.

C’è da presumere che sia laconversione di frequenza che fale bizze nel suo complesso cir-cuitale.

La prima cosa da fare è con-nettere l’antenna direttamentealla griglia controllo della valvo-la convertitrice; poiché questagriglia fa capo al cappuccio sul-la sommità del tubo pressoché intutte le valvole di questo periodo(anni ‘30-’40 del novecento), l’o-perazione non presenta alcunadifficoltà.

Se la valvola è buona e se laconversione di frequenza si ef-fettua regolarmente, con que-sta prova si dovrà ottenere unabuona ricezione, anche se conqualche disturbo di interferen-za.

Se la ricezione ha luogo, do-vremo allora ricercare il guastoprima della conversione di fre-quenza: e questo lo vedremo piùavanti.

25) Come verificare se unaconvertitrice oscilla?

Riferiamoci ora al caso in cui,connessa l’antenna alla grigliadella valvola, il risultato sia nullo.

La valvola, opportunamenteprovata, risulta buona (anche se inormali provavalvole non con-

Fig. 15

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Fig. 16

sentono di verficarne l’oscillazio-ne), le tensioni sono più o menoregolari.

Un metodo rudimentale, marapido, consiste nel toccare lagriglia oscillatrice, o meglio lelamine fisse del condensatorevariabile (CV di fig. 16) con lapunta di un cacciavite: se la val-vola oscilla, si sentirà un toc piut-tosto netto in altoparlante, cheperò non darà indicazione atten-dibile della regolarità di funzio-namento.

Occorrerà allora provvederead una prova più sicura.

La già citata fig. 16 rappresen-ta un montaggio classico di con-vertitore di frequenza; in essa laresistenza R di fuga sulla grigliaoscillatrice (in genere sull’ordinedei 50.000 � ) va distaccata dal-la parte catodo per interporvi inserie un milliamperometro.

Quando la parte triodo oscilla,questa resistenza è percorsa dauna leggera corrente (in genereinferiore a 1 mA) ed il suo valoreci dà immediatamente un’ideasullo stato di oscillazione; questacorrente è invece nulla quandola valvola non oscilla.

Il valore di regolare funziona-mento potrà essere compreso fra300 e 600 000 �A per valvole tipo6A7, EK2, ECH3 e simili (cioè val-vole a riscaldamento indiretto), esull’ordine dei 100 �A per quella

mente quelle di anodo e di gri-glia schermo; se esse sono nor-mali, vedere che non sia in cortoil primario del 1° trasformatore dimedia per colpa del trimmer cor-rispondente. Per far ciò, verifica-re con l’ohmetro la resistenza diquesto avvolgimento, che dovràessere compresa fra pochi ohm equalche decina di ohm.

Assicurarsi che in corto non siail variabile di accordo della gri-glia controllo.

Staccare il collegamento cheva dalle lamine fisse del CV alcappuccio della valvola, e con-nettere l’antenna alla griglia me-diante un condensatore di pic-cola capacità (50 � 100 pF), conuna resistenza di fuga verso mas-sa (fig. 17). Se ora la ricezionediventa possibile, cercare il di-fetto nel circuito di griglia.

28) Tutti i circuiti, sia di conver-sione che di oscillazione,sembrano normali, ma nonsi ha nessuna ricezione.

Occorre cercare il guasto nellostadio di media frequenza, dovepossono esserci i trasformatoricompletamente disaccordati.

Per accertarsene, a questopunto è necessario disporre diun generatore modulato, e natu-ralmente conoscere esattamente

di apparecchi a batteria (cioèvalvole a riscaldamento diretto).

Ad ogni modo l’oscillazionesarà nettamente insufficiente pervalori di corrente pari a pochissi-me decine di �A.

26) La convertitrice non oscilla

Siamo in grado di escludereche la valvola sia difettosa; ve-diamo i casi che si possono pre-sentare.

a) Interruzione di una delle bo-bine in circuito (caso piuttostoraro); è più probabile una dissal-datura agli estremi.

b) Cortocircuito nel circuitoaccordato, da cercarsi prevalen-temente fra le lamine di conden-satori variabili o di compensatori.

c) Interruzione di un conden-satore di accoppiamento, ovverosuo cortocircuito.

d) Tensioni troppo diverse daivalori normali, specialmente l’a-nodica e la polarizzazione dell’o-scillatrice.

27) L’oscillazione sembra nor-male, però connettendol’antenna alla griglia non siverifica alcuna ricezione.

Verificare le tensioni della val-vola convertitrice, particolar-

Fig. 17

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67

la frequenza su cui essi devonovenire accordati.

Il caso si verifica frequente-mente quando il ricevitore o èstato vittima di tentativi di ripara-zione del proprietario o, ancorpeggio, da parte di qualche“tecnico” che ne voleva “miglio-rare” le prestazioni.

Regolato il generatore sullafrequenza di lavoro dei trasfor-matori di media, si collega la gri-glia dell’amplificatrice dopoaver staccato la connessione cheva al cappuccio della valvola,realizzando così le varianti di fig.18.

Ora si effettua la taratura delsecondario del 2° trasformatore,e quindi il primario; poi viene ilturno del 1° trasformatore, inter-venendo allo stesso modo col ge-neratore collegato alla grigliacontrollo della convertitrice.

È prudente in queste fasi elimi-nare l’oscillazione locale, sem-plicemente cortocircuitando ilrelativo condensatore variabilemediante una connessione vo-

lante (magari con un condensa-tore di capacità elevata).

Fig. 18

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17ª

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Semplice DUPLEXERper VHF/UHF

VHF - UHF - SHF

di Umberto Fabris IV3EFS

Che cosa è un duplexer?

Un duplexer è in genere unascatolina contenente dei filtri ingrado di separare dei segnali, afrequenza diversa, che si pre-sentano al suo ingresso invian-doli alle diverse uscite calcolateper operare a ben determinatiintervalli di frequenze.

Questo avviene, nel caso delclassico duplexer a due uscite,facendo transitare detti segnali,attraverso dei filtri, di caratteristi-che opposte, contenuti all’inter-no:– un filtro di tipo passa basso con

frequenza di taglio intorno ai250 MHz per consentire allabanda VHF ed alle frequenzeinferiori di transitarvi con unamodesta attenuazione;

– un filtro di tipo passa alto confrequenza di taglio di circa 300MHz che permette il transitodella banda UHF e frequenzesuperiori, sempre con bassa at-tenuazione di passaggio.Essendo il dispositivo reversibi-

le, si può impiegare anche permiscelare i segnali di due anten-ne operanti in bande diverse inun unico cavo coassiale.

Quando ci può servire un du-plexer?

Nel caso più frequente quan-do, acquistato un RTX bibanda(in genere VHF/UHF), ci appre-stiamo a collegarvi la classicaantenna verticale multibanda;infatti queste antenne, che in ge-nere risuonano su due o più ban-de radioamatoriali, necessitano,per essere collegate all’RTX, diun filtro che sia in grado di sepa-

rare sulle uscite i segnali VHF daquelli UHF che transitano assie-me sul cavo coassiale di discesa.

Naturalmente, come semprenel nostro hobby, detti dispositivici vengono forniti belli e prontida diversi produttori.... ma se vo-gliamo prendere in mano il sal-datore e divertirci un pomerig-gio, possiamo costruircelo conuna spesa modestissima e concaratteristiche paragonabili aiprodotti commerciali.

Il circuito

Come si può vedere dalla fig.1, il circuito è composto dai duefiltri passa alto e passa basso conl’entrata in comune sul connetto-

re di ingresso e le due uscite rispet-tivamentesuiconnettoriUHFeVHF.

I filtri sono realizzati da tre cellein serie del tipo LC per il passabasso e da due tipo CL più uncondensatore per il passa alto.

In questa modo, stante la quali-tà dei componenti impiegati e lacura nella realizzazione, possia-mo ottenere una modesta atte-nuazione di passaggio e un altodisaccoppiamento.

Nell’esemplare da me realizza-to ho misurato i seguenti valori diattenuazione:

Passa BassoFreq. di taglio a -3dB 220 MHz

Att. 145 MHz -0,4 dBAtt. 51 MHz -0,3 dBAtt. 435 MHz -51 dB

Passa AltoFreq. di taglio a -3dB 270 MHz

Att. 435 MHz -0,5 dBAtt. 145 MHz -48 dBAtt. 51 MHz -65 dB

Per quanto riguarda la potenzatransitabile, con i condensatoriche ho utilizzato (di provenienzapreamplificatori TV...) e le bobi-ne realizzate con filo argentatoda 1mm, ho provato il duplexercon una potenza di circa 50 W inVHF/UHF, senza riscontrare nes-sun problema.

Resta inteso che chi volesse

Fig. 1

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realizzarlo con condensatori ce-ramici di qualità, (senza fare pa-ralleli come ho fatto io, per man-canza di valori nel cassetto...), edavvolgendo le bobine con filopiù grosso (non serve andare ol-tre i 2 mm), otterrà come già det-to dei valori di attenuazione ditransito migliori, ed un maggiortransito di potenza.

La realizzazione

La prima cosa da fare, natural-mente, è quella di reperire icomponenti necessari che nelnostro caso ammontano a 6 con-densatori ceramici ed a unospezzone di 1 metro (lunghezzasufficiente pure a sbagliare qual-che bobina....) di filo di rame ar-gentato di 1-1,5 mm.

I valori dei condensatori, rife-rendosi allo schema, sono i se-guenti:

C 1 = 8,2 pF

C 2 = C 3 = 5,6 pFC 4 = C 5 = 15 pFC 6 = 2,2 pFPer quanto riguarda le bobine

queste devono essere avvolte inun supporto del diametro di 5mm e presentano una spaziaturatra le spire di 0,5 mm per L 3 L 4 L5 ; invece L 1 ed L 2 saranno spa-ziate fino ad ottenere una lun-ghezza complessiva di 5 mm.

Il numero di spire è:

L 1 = 2 L 2 = 1,5L 3 = L 4 = 5 L 5 = 4

Il circuito stampato come sipuò osservare dalle figure 2 e 3 èdi semplicissima realizzazione: èstato realizzato su una basetta di50 x 40 mm facendo uso di tra-sferibili. Si possono naturalmen-te adottare misure e disposizionidiverse, magari per utilizzare uncontenitore di cui si è già in pos-sesso; voglio ricordarvi che il cir-

cuito essendo percorso da cor-renti a radiofrequenza deve es-sere racchiuso in un contenitoremetallico e le due sezioni del fil-tro, come da foto, separate dauno schermo.

Note e suggerimenti finali

Come si è visto, il circuito èestremanente semplice nella suarealizzazione; se si rispetta la di-sposizione dei componenti, sieseguono delle ottime saldatureseguite poi da pulitura dei resi-dui, il circuito funzionerà senzabisogno di nessuna taratura alprimo colpo.

Per quanto riguarda il conteni-tore vorrei suggerire, a chi non laconosca, una tecnica che housato spesso nella realizzazionedi circuiti a RF.

Si tratta di utilizzare le basetteramate per “costruire intorno alcircuito” il suo contenitore; pote-te vedere un esempio di questonella figura 4, (ponte riflettome-trico per analizzatore di spettro),dove salvo il coperchio in lamie-rino ricavato da un filtro TV, il re-sto è fatto utilizzando strisce divetronite doppia faccia saldate.

Il risultato finale è un contenito-re robusto e leggero, perfetta-mente schermato, e che si puòanche verniciare...

Resto a disposizione per quantinecessitano di ulteriori chiarimentivia E-Mail: [email protected]

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Software per progettazione

RADIO-INFORMATICA

di Roberto Perotti IW2EVK

Scopo del presente articolo èpresentare ai lettori di RA-DIOKIT una serie di software

(freeware e shareware) che pos-sono agevolare la progettazionee la pubblicazione di progettiR.F. ed elettronici.

Per freeware si intende un pro-gramma realizzato senza fini dilucro che può essere copiato, di-stribuito, modificato ed usatosenza limiti. Per shareware si in-tende un programma distribuitoper “valutazione”, con alcunefunzioni disabilitate e non usabi-le indefinitivamente senza licen-za commercialmente.

I programmi recensiti sono tuttiDOS, e funzionanti in ambientewindows (compreso nt4 ewin2000). Faccio presente che èparticolarmente difficile trovaresoftware gratuito e funzionantein rete per le versioni win oltre la95.

Inoltre con programmi DOS sipossono riutilizzare i vecchi PC(che di solito vengono accanto-nati o portati alle sezioni ARI inattesa di utilizzo).

Vediamo ora di dividere i pro-grammi per utilizzo.

CAD meccanici e per pcb

CIRCAD 3.82b È uno dei CADshareware più diffuso tra gli OMa causa della sua facile reperibi-lità. Ne circolano 3 versioni: laprima (3.1) decisamente limita-ta, la 3.82 di cui è anche disponi-bile una versione in italiano euna in windows per le versioni 95e superiori. Lo scarico avviene li-beramente dal sito WWW.HO-LOPHASE.COM, selezionandol’area download. Molti dei pcb

che vedete su RKIT sono realiz-zati con questo pacchetto.

Il menù è a tendine, con possi-bilità di richiamo di numerose li-brerie schematiche e pcb. E’ an-che possibile crearsi delle libre-rie componenti personalizzate,per quanto le istruzioni sianomolto lacunose su come proce-dere. È previsto un help in linearichiamabile in ogni momento. Ilformato di salvataggio è proprie-tario, sono bloccati i salvataggi informati esportabili. Dimensionidel programma in forma zippata:il programma vero e proprio1,44mb, le utility (librerie opzio-nali, testi in italiano installabili)3mb circa.

SKEM Programma sharewaredi disegno schemi elettrici edelettronici, menù a tendina, helpin linea, ottima libreria con facilecaricamento simboli, possibilitàdi crearne personalizzati. Pocodiffuso, anche perché all’avvioimpiega circa 1 minuto mostran-do i dati per registrarsi e i costivari. Formato di uscita GIF, più ilpropietario. Alcuni schemi chetrovate sui siti Internet di radioa-matori sono realizzati con SKEMper la caratteristica di “uscire” inGIF. Dimensioni del programmazippato (skem.zip) circa 300 kb.

Download cercando skem.zipo"skem’ su motori di ricerca.

PROTOCAD 2.0d Cad 3d permeccanica. Permette il disegnoe la visualizzazione 3d con possi-bilità di ruotare e scegliere ilpunto di vista. Comandi di ren-dering e ombreggiatura. Somi-glianza con i più diffusi softwareCAD (autocad lt, ecc). Alcunefunzioni bloccate nelle copienon registrate, ma in complessoutilizzabile. Dimensioni: filePC#D20D.zip circa 500 kb. Ri-cerca su siti come GARBO o sim-tel.net /dos

Software di progettazione RF

FILTRY 1.10 Programma perla progettazione di filtri attivi epassivi dalla BF alla RF. Com-prende vari tipi di filtri e di confi-gurazione. Uscita grafica delprogetto con valori e frequenzedi taglio. Attualmente dovrebbe-ro essere disponibili versioni ag-giornate, chiedere all’autoreOK1DAE Petr Lebduska.

Allegato un softare di stampaper gestire i files grafici generatidal programma. Dimensioni: fil-try.zip circa 150 kb.

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Pacchetto software G4FGQSi tratta di un insieme di pro-

grammi per calcoli RF (circa 10)che spazia dal calcolo di vertica-li, al valore di bobine, ai circuitidi accordo. L’insieme del pac-chetto zippato è di circa 400kb.Dovrebbe essere ancora atti-vo un link dal sito download delleedizioni C&C.

In caso contrario eseguire unaricerca come “G4FGQ”. Questiprogrammi sono adatti ancheper le VLF (136 kHz), come indi-cato da IK1ODO su varie radio-kit.

MOTOROLA DATA DISK undata base contenente la maggiorparte dei dispositivi discreti pro-dotti dalla Motorola. Può esserevisualizzato a partire da un8088(ps2). Esegue ricerche pa-rametriche, tramite codice, o tra-mite parametri scelti dall’utente.

Dimensione 1,40 MB eseguibi-

le. Eseguire ricerca come “moto-rola data disk”.

Programmi per disegno

NEOPAINT 3.2a Sharewaredos o windows. Una versione piùpotente e flessibile del paint diwindows. Possibilità di disegna-re solidi geometrici con un solocomando. Ampia scelta di colorie motivi di “riempimento”, files diuscita .pcx .gif e formato pro-prietario.

Attualmente è ancora in vendi-ta per 40$. Allegato il softwareNeograb, che permette di salva-re qualsiasi immagine dalloschermo come files di tipo PCX.Tutte le immagini di questo arti-colo sono state catturate conquesta utility. Molto più, sempli-ce ed immediato (e meno volu-minoso) del CORELCAPTURE.Dimensione circa 1Mb zippato.

Pictview 1.94 versione 2000Convertitore visualizzatore di im-magini. Più di 32 formati di im-magine disponibili per conver-sioni. Possibilità di intervenire suiparametri dell’immagine (rota-zione, numero colori, ecc.) Fun-zionamento veloce anche su pro-cessori lenti tipo 286. Funzionali-tà velocissima sotto win 2000 proe pc 750 MHz. Dimensioni zip-pate circa 400kb. È probabile visiano in distribuzione nuove ver-sioni.

BROWSER GRAFICIINTERNET

Arachne 1.71 ue01 Ultima re-lease 2002 (in beta version la7.03 del 2003). Browser grafico

DOS con posta elettronica, sup-porta tutti gli standard attuali diconnessione. Possibilità di plugin per funzioni aggiuntive. Adat-to dal 386- 4mb in su. Freewareper uso privato. Il programma ècontinuamente aggiornato e mi-gliorato. Questo testo è stato tra-smesso elettronicamente tramitearachne, come quasi tutti i mieiarticoli. Da provare! Dimensioni;circa 1.40mb il file autoinstallan-te. www.arachne.cz

Con questa rapida carrellatami auguro di aver fornito degliaiuti a chi desidera del softwaresemplice ma efficace per elettro-nica. Ho aggiunto alcuni softwa-re che pur non essendo proprioelettronici ritengo siano di utilitànel caso si dovesse redigere unadocumentazione od un articolodi elettronica.

Se qualcuno vuole segnalareulteriore software può farlo tra-mite Radiokit .

Via Benevento 16 - BATTIPAGLIA (SA) - tel. 0828/300378fax 0828/616789 - E-mail: [email protected]

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Dicembre 2003

a cura diSergio A. Barlocchetti, IW2FHF

Tibor M. Blum, IK2SAI

I

Gita all’AESHam Orlando

Immaginate un martedì mattinaqualsiasi, in giro per una città checonoscete poco, terribilmente va-sta, in cerca di un negozio per ra-dioamatori del quale sapete l’indi-rizzo ma, ovviamente, non ci sietemai stati. Guido piano per la 517,sorpasso l’uscita dell’aeroporto emi fermo a chiedere in un distribu-tore di carburante. Mi viene rispo-sto di proseguire verso nord, e aquesto punto, essendo tutto piattoe uguale qui intorno, per capire dache parte sta mi serve il sole. Ecco-ci, per di qua, e considerando chesto incrociando un Boulevard (chetipicamente va da est a ovest), sonosicuro di procedere dalla partegiusta.

I padroni dei negozi per radioa-matori sono tutti uguali, qualcuno è peggio.

All’AESHam vengo accolto bene, la gente è gentile edè seduta al suo posto munita di cuffietta con microfonoper rispondere al telefono a mani libere. Chiedo ciò chedevo acquistare, compreso lo sconto, che mi viene rifiu-tato ma con garbo, e senza falsi sorrisi di chi invece èabituato a far credere che i margini sono “risicati”. Mi in-vitano a osservare la vetrina dell’usato, piena di apparatie di accessori. Qui negli USa le HF sono portatili quantole VHF, e dunque le antenne da mobile sono molto diffu-se. A dir la verità, non sono costruite con raffinatezza,sono invece un po’grezze, con saldaturee componenti mecca-nici che sembranomessi insieme con op-portunismo e non conquella ricerca di stile esemplicità che inveceè tipica dei modelli eu-ropei. Tanto per fareun esempio, la mollache “carica” una 5/8per i 20/15/10 metrisembra quella di unmaterasso e non certoun avvolgimento cal-cato e realizzato appo-sta.

Però il tutto funziona,e anche bene. Sono

tentato di portare a casa lo IC-910“demo” che propongono a 900dollari più le tasse (6,5 per centocirca), già con la scheda 1.200MHz. Ci penserò, oggi è soltanto ilprimo giorno che sono qui, e oradella fine della settimana, quandoavrò acquistato tutto ciò che paren-ti e amici mi hanno chiesto (com-presa una valigia per portare tuttoa casa), non so se i soldi basteran-no.

Non resisto comunque a fare mioun gommino tribanda (144/430/1200+rxAir band) della Cometche penzola davanti alla vetrinacon l’etichetta del prezzo in evi-denza: 6,45. Lo userò, penso, nonappena Diego (Iw2HGL), avrà in-stallato il ponte a 1,2 giga sul Pirel-li.

La radio di Pietro è okkei, il carico fittizio di Tibor pure,ma la cuffia per Luigi e il programma Icom di Andrea(UTY) non ci sono. Pazienza.

Certo che però, Pietro ha ragione, quel portatile tentaanche me: 94 dollari per un bibanda sono davvero po-chi, e allora chiedo se facendo l’acquisto il prezzo sa-rebbe uguale anche per me che non l’ho ordinato viaWeb.

“No sir - risponde il venditore - l’offerta è scaduta amezzanotte di ieri, e ora il prezzo è 160

dollari”. Se fossi all’EP di Milano, con Gianfranco da-vanti, magari avrei esordito con un: “Ma dai... non dire

c....te!”, ma qui, se mialtero, chiamano subi-to lo Sceriffo, che nonsarà amichevole comelo zio di Gianfranco,“pacificatore” di ognilotta al centesimo dieuro.

Va bene, adesso checonosco il posto, cisarà un’altra occasio-ne, prima o poi; intan-to, farò l’acquisto daGianfranco, col qualesenza parlare inglese(ma il dialetto veneto épreferibile), posso “ti-rare” a commuovere.

IW2FHF – Sergio

Selezione dalla NewsLetter della Sezione ARI di MilanoVia G. Natta, 11 - 20151 Milano - Tel.: 02.38.00.29.03Per ricevere NL a mezzo e-mail scrivete a: [email protected]

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DATABASE DEI RIPETITORI

E’ disponibile sul sito www.pontiradio.info/db undatabase aggiornabile on-line dei ponti radioama-toriali, da ieri funzionante in

versione stabile e collaudata.Si tratta del primo ed unico sistema di archiviazio-

ne completamente automatizzato disponibile per iponti radio. Ogni record deve essere registrato daun radioamatore che ne sarà responsabile nella ge-stione e nell’aggiornamento.

Si prega pertanto di darne notizia attraverso i vo-stri periodici e/o siti Internet. Sarà disponibilequanto prima un form di ricerca in base alla fre-quenza e/o alla provincia; per i web-masters si po-trà inoltre inserire nel proprio sito Internet il medesi-mo form di ricerca appena completato e collaudato.

Gian Leonardo IW2NKE

CORSI PER RADIOAMATORI

Il 10 novembre hanno avuto inizio i corsi per ra-dioamatori presso la Sezione ARI di Milano. Se seiinteressato corri al martedì sera presso la nostraSede ed iscriviti!

Caccia alla volpe: la prima volta!

Nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in unaselva oscura…era il bosco del castello di Legnano, sedutosu una panca e nascosto da un giornale. A dire il vero mi senti-vo un po’ il mostro locale…invece ero lì perché mi avevanodetto di fare la volpe!

Ora vi spiego meglio… partiamo dall’inizio e… vi avviso,ometto nomi e nominativi per non far torto a nessuno ed ancheperché non avendoli scritti, non li ricordo.

Nove di mattina: vado a Legnano a veder di persona cos’è,come si organizza e come si svolge l’ A.R.D.F. cioè la cacciaalla volpe… o meglio all’antenna.

Ciao a te, ciao a me… perbacco sono tutti dei simpaticoni…strano: sono radioamatori: di solito i radioamatori sono seccatiperché non hanno collegato tizio e caio… o gli si è rotta la ra-dio… e comunque i radioamatori (di solito) sono solitari, bron-toloni normalmente seduti di fronte al loro luogo di “radio tor-tura” immersi in cavi cavetti e gingilli vari…

Ah! Sei nuovo ?!… Beh si… e avanti con le presentazioni…Ohhh bene… se vuoi cacciare ti diamo noi tutto! Ma veramen-te… preferirei… OK allora farai la Volpe!

Cosa dovrei fare ??… Alla fine mi piazzano una penna biroin mano, un foglio, un orologio una radio ed un tubetto di pla-stica colorato come una tuta mimetica e mi dicono di andare inmezzo al bosco a nascondere la volpe…. ,ma non preoccu-parti: ti accompagna lui che è esperto e ti spiega tutto!

A quel punto parto in compagnia e dopo un chilometro, die-tro un sasso, tra le piante ed in mezzo a tronchi tagliati piazzia-mo la radio ed il barilotto….’85 quando arrivano…non fartivedere troppo… prendi nota del numero del pettorale e quan-do trova la radio con il barilotto dove deve infilare il numeropersonale tu prendi il tempo con il cronometro…

Va bene… tutto qui?? ‘85si, si vedrai…. . Si, ma accidenti!C’è un cane lì vicino al barilotto … anche questa volta è anda-ta bene però cura la radio…sai l’umidità!

Dopo un po’ vedo un tizio, diciamo un po’ strano. In manoha un manico di scopa con in cima una due elementi a V e siagita come un matto perché la radio che tiene appesa al collofischia a più non posso. Si precipita dopo aver quasi arpionatoun podista e calpestato un bassotto nei rovi dove rimane impi-gliato. Intanto la radio sempre con il bip bip impazzito che se-gnala che la volpe è lì. Si, ma dove esattamente non lo sa an-cora ed allora sudato ed agitato smanetta con l’antenna, attac-ca, stacca attenuatori e marchingegni vari finché…Vittoria!Ha trovato la sospirata volpe…Sì, bel tempo, 10’ 25’’ ecc.

Che risate! Qualcuno ha rischiato di finire nel fosso e..nonon vi dico altro ma vi assicuro che ne ho viste di tutti i colori.Ah sono già arrivati tutti! Peccato mi stavo divertendo!‘85No…guarda che ora ti divertirai molto di più… Per-ché?…perché ora tocca a te cacciare e trovare la volpe… Unbrivido…un solo brivido ho sentito ma è stato sufficiente.

…Ma io dovrei andare in giro per il parco con “sto coso”???Cosa penseranno le Signore con la carrozzina o i distinti si-gnori in tuta da jogging?… Se proprio devo… Beh, mi faccioforza e, sempre accompagnato, inizio la seconda avventura.Subito un tizio mi chiede cosa mai stia facendo e…senza pen-sarci un attimo gli dico….guardi sto vedendo se le emissioni diRadio Vaticana arrivano anche a Legnano…sa…magari fan-no male a chi passeggia nel parco… e tutto impettito me nevado dove il segnale dello strumento mi indica…. Qui mi fer-mo perché non voglio svelarvi quel che è successo dopo, an-che perché ho una dignità personale da difendere. Ciò che viposso dire è: provate a partecipare…anche soltanto curiosan-do…mal che vada farete la volpe! Ne approfitto per salutaretutti gli organizzatori ed i partecipanti che mi hanno spiegatodi tutto e di più; incoraggiato aiutato e soprattutto accolto mol-to calorosamente! Addirittura mi hanno ringraziato della par-tecipazione. Sono io che li ringrazio per aver passato un’otti-ma giornata in loro compagnia, all’aria aperta e…sentitel’ultima: è la prima volta che partecipo ad una manifesta-zione radiantistica dove anche mia moglie dice di essersidivertita.

Ciao a tutti…alla prossima ci vediamo???

73 de Renato, IK2QIN

La nuova iniziativa della Sezione ARI diMilano Radiant 2004:prova gratis le radio usate"

Molti di voi in questi anni, almeno una volta, hanno ac-quistato un apparato (nuovo o usato), in uno degli standdi Novegro. E sempre, in questi casi, non si vede l’ora ditornare al proprio shack per poter provare la radio.

Veniamo al dunque: la Sezione di Milano ha pensato dicreare presso il proprio spazio espositivo un Test Point,una stazione di prova, nella quale tutti, gratuitamente, po-tranno verificare la funzionalità di ciò che intendono ven-dere o acquistare.

In un momento nel quale si tende a vendere anche l’a-ria che respiriamo, crediamo si tratti di un servizio moltoutile, soprattutto per eventuali novizi della radio, o per chitrova fra le bancarelle quel raro apparato che tanto vole-va, ma che magari non è ormai in condizioni intonse.

L’operazione, che essenzialmente costa tempo (tran-quilli, il nostro come sempre) e spazio (dell’esposizione),sarà realizzata in collaborazione con la Comis, la societàche gestisce il Parco di Novegro.

Non so voi, ma personalmente, se in questi anni avessi-mo potuto verificare la bontà di un acquisto dell’usato,qualche corsa per tornare in Fiera l’avremmo evitata.

Essendo parte di un’associazione indipendente, l’ARI-MI Test Point garantirà a chiunque vorrà testare una radio(acquirenti ma anche venditori che devono ritirarla comeusata), l’assoluta imparzialità della prova, anche perchénon chiederemo “da chi” questa è stata acquistata, né co-glieremo l’occasione per raccogliere i dati personali dichi si presenta.

Infine, per chi lo volesse, la postazione, sempre sotto lasupervisione di un operatore dell’ARIMI, potrà essere uti-lizzata direttamente e personalmente da chi ne farà ri-chiesta. Leggi brutalmente: collegati da solo la radio nuo-va, così se sbagli sono fatti tuoi.

NL Crew

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Il Nutchip è un circuito integratoche può essere programmato perrealizzare un’infinità di progetti, masenza un linguaggio di programma-zione e senza un costoso program-matore.

Al posto del linguaggio di pro-grammazione, si utilizza una intuiti-va tavola degli stati che si compila suPC. Si possono realizzare progetticon pochissime righe, invece di lun-ghi programmi assembler.

I Nutchip si programmano serial-mente con qualsiasi PC. Tuttavia,poiché i NUTCHIP sono alimentati a5 V mentre la porta seriale dei PCpuò arrivare fino a ±12 V, è necessa-ria un’interfaccia per potere adatta-re i diversi livelli di tensione. IlNutchip può essere programmatomigliaia di volte, anche senza to-glierlo dal circuito in cui è montato esenza dover usare la lampada UVper cancellazione!

Per realizzare l’interfaccia basta-no due transistor, ma vi fornisco an-che degli schemi alternativi nel casopreferiate usare un chip specificocome il MAX232 oppure delle co-muni porte logiche.

La programmazione è innovativae semplicissima, sono disponibilichiare spiegazioni in italiano e nu-merosi esempi di progetti pronti sulsito Internet www.pianetaelettroni-ca.it dove è anche possibile scarica-re il software gratuitamente... sì,perché il software è gratuito per pri-vati e studenti.

Il Nutchip è un’ottima esperienzaper studenti e appassionati che siavvicinano al mondo della program-mazione, e una risorsa interessanteanche per i progettisti più esperti.

Consigliamo caldamente a tutti gliappassionati di programmazione disperimentarli, perché sono vera-mente interessanti e vale davvero lapena di non lasciarseli scappare!Interfaccia consigliata:solo 2 transistor

E’ l’interfaccia più economica esemplice. Utilizza componenti re-peribili ovunque.Abbiamo usato questa interfacciaper realizzare tutti i progetti conte-nuti in questa documentazione.

Questo circuito usa soltanto 2transistor e sfrutta un trucco per otte-nere una tensione negativa. Quan-do il PC non trasmette fornisce unatensione negativa sul piedino TX:siccome con i Nutchip la trasmis-sione e la ricezione non si sovrap-pongono mai, tramite la resistenzaR3 questa tensione negativa tornaal PC sul piedino RD (ricezione).Quando il NUTCHIP ha un dato datrasmettere, il transistor Q2 commu-ta fra la tensione negativa così “ru-bata” e la tensione positiva di ali-mentazione di 5V.Nel 99% dei PC questo segnale,seppure non standard, risulta per-fettamente adeguato. Un bel rispar-mio di soldi e di spazio!

Il NUTCHIP

PROGRMAMAZIONE

a c. di Fabrizio Fazio

Elenco componenti

Q1 = transistor BC337Q2 = transistor BC557R1, R3= resistenza 4,7 kohmR2, R4= resistenza 10 kohm1 strip di contatti a 4 poli oppure 4 spez-zoncini di filo rigido1 connettore a vaschetta da 9 poli, fem-mina, tipo seriale (chiamato anche “Ca-non” oppure “D”)1 pezzetto di basetta sperimentale tipo“millefori"

Fig. 1 - Interfaccia per programmare il Nutchip attraverso la porta seriale del computer.

Realizzazione dell'interfaccia su una ba-setta sperimentale (a) con le connessionisaldate poste in evidenza (b). Notate che ilconnettore è saldato solo sotto: dal latocomponenti il connettore a 9 poli non hasaldature, e le piazzole sono limate via perevitare corto circuiti.

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L’interfaccia finita si innesta diret-tamente nel cavo seriale; il connet-tore tipo strip si innesta direttamentenel circuito dove è montato ilNutchip. Utilizzate una strip lungacome in figura, in modo da passaresopra ai componenti eventualmen-te presenti sul prototipo da pro-grammare.

Questa interfaccia si inserisce fa-cilmente anche su una basetta amolla per esperimenti (esempi), epersino su uno zoccolo per integratida 4+4 piedini tagliato a metà.

Connettori da usare

• Se l’interfaccia è incorporata nelcircuito, usate un connettore stan-dard per porte seriali (tipo “D”femmina a 9 pin). Una comuneprolunga maschio-femmina saràtutto ciò che serve per collegarsiad un PC e non servono adattatorispeciali.

• Se l’interfaccia è esterna, usateun connettore che possa acco-gliere una “strip” a 4 pin, collega-to come segue:1 = GND2 = TX3 = RX4 = +5VSe userete una di queste due con-

nessioni non avrete problemi, per-ché questi connettori sono stati sceltiper la massima economia e prati-cità. Utilizzandoli non dovrete maiusare adattatori o cercare quel fo-glietto di appunti che, al momentobuono, non si trova mai. Potrete inol-tre scambiare un prototipo con i vo-stri amici, riprogrammare unNutchip con qualsiasi computer outilizzare kit commerciali senza per-dite di tempo e senza grovigli dicavi.Abbiamo scelto la connessionetipo “strip” perché:• può essere realizzata da tutti ta-

gliando a metà uno zoccolo perintegrati a 4+4 piedini.

• è compatibile con le appositestrip tornite “a petalo”, più lun-

ghe, che offrono un contatto ec-cellente

• è compatibile con le basette spe-rimentali a molla (springboard),molto comode per fare esperi-menti

• per uso professionale, sono di-sponibili versioni “boxed”, non in-vertibili

ATTENZIONE a non invertire ilconnettore! Generalmente un’inver-sione del connettore di programma-zione non danneggia il prototipo.

Cavo seriale

Per programmare i NUTCHIP usa-te un comune cavo di prolunga se-riale reperibile ovunque. Eccocome è fatto:

Non usate i cavi chiamati “nullmodem” perché non funzionano. Seusate l’interfaccia a transistor pote-te limitarvi a saldare i fili 2,3 e 5.

Corrispondenza dei pin connetto-re 25 poli - 9 poli

Alcuni PC dispongono di un con-nettore a 25 poli femmina anziché a9 poli maschio per la porta seriale.Se non trovate un adattatore idoneoin commercio, ecco i dettagli perrealizzarne uno:

Per innestarsi nel PC, vi servirannoquindi un connettore a 25 poli ma-schio ed un 9 poli femmina. Se utiliz-zate l’interfaccia a transistor de-scritta in precedenza, potete limitar-vi a saldare solo tre fili:

1) dal pin 2 del 25 poli al pin 3 del9 poli;

2) dal pin 3 del 25 poli al pin 2 del9 poli;

3) dal pin 7 del 25 poli al pin 5 del9 poli.

Interfaccia alternativa:con MAX232

Questa interfaccia utilizza un inte-grato apposito e fornisce livelli diuscita standard adatti per ogni tipodi PC. Trattandosi di un integratospecifico, ha anche la migliore reie-zione ai distrurbi e la protezionecontro scariche e corto circuiti. Percontro è una soluzione più costosa eingombrante delle soluzioni che uti-lizzano i transistor o semplici portelogiche (fig. 2).

Interfaccia alternativa:con porte logiche

Se nel vostro circuito ci sono alcu-ne porte logiche d’avanzo, poteteriutilizzarle come in questo esempioche usa due dei sei inverter di un4066 (fig. 3).

Utilizzando integrati CMOS dellaserie 4000, scegliete sempre le ver-sioni B (buffered) che offrono lamaggiore corrente di uscita. Qual-siasi inverter va bene, anche ricava-to da porte logiche come NAND eNOR negli esempio che seguonoche utilizzano due delle quattro por-te di un 4001 o di un 4011 (fig. 4).

Non dimenticate di alimentare gliintegrati logici collegando gli op-portuni piedini al +5V e a GND! (fig.5).

Di tutti i circuiti presentati, questoè il più spartano. Non eroga la ten-sione negativa richiesta dallo stan-dard, ma soltanto la necessaria l’in-versione logica. E’ un dato di fatto

25 poli (femmina sul PC) 9 poli (maschio sul PC) nome linea RS232 direzione

2 3 TD usc. PC - ingr. NUTCHIP (RX)

3 2 RD ingr. PC - usc. NUTCHIP (TX)

4 7 RTS uscita del PC

5 8 CTS ingresso del PC

6 6 DSR ingresso del PC

7 5 GND MASSA (GND)

8 1 DCD ingresso del PC

20 4 DTR uscita del PC

22 9 RI ingresso del PC

Realizzazione delle saldature

9 poli maschio(all’interfaccia NUTCHIP)

9 poli femmina(al PC)

1 12 23 34 45 56 67 78 89 9

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che la maggioranza dei PC funzio-na ugualmente bene con un segna-le del genere, ma ricordate che sitratta di una piccola forzatura! Per-ciò non è consigliabile usarlo perprogetti dove sia richiesta la massi-ma affidabilità e flessibilità, dove icavi di collegamento siano lunghi ese non conoscete a priori quale PCverrà usato per la programmazione.

Interfaccia incorporata nellascheda o esterna?

Non c’è una regola valida per tutti.• Se il vostro circuito deve eseguire

una funzione che non dovrà es-sere più modificata, il chip potràessere programmato prima delmontaggio sul circuito. Potetequindi semplificare il circuito fi-nale eliminando qualsiasi generedi interfaccia per il PC.

• Se sarete sempre voi a program-mare il circuito, allora potete rea-lizzare una sola interfacciaesterna da utilizzare per tutti icircuiti, collegandola al connetto-re STRIP consigliato (potrebbebastare anche soltanto metà diuno zoccolo per integrati) cheprevederete sulla scheda.Questa è la soluzione preferitadagli hobbysti perché consentedi sperimentare nuove soluzionisenza togliere il chip dal circuito.

• Se invece il circuito dovrà essereprogrammato da altre persone econ un PC che non sia noto a prio-ri, allora è consigliabile montaretutta l’interfaccia sulla schedaed uscire con il connettore a 9poli standard per porta seriale.In questo caso, potrete utilizzarequalsiasi PC per riprogrammare ilNutchip: basterà un comunecavo seriale, reperibile ovunque.Questa è la soluzione scelta daiprofessionisti quando voglionoche si il loro cliente ad effettuarel’aggiornamento del Nutchip.

• Ovviamente potrete anche deci-dere di montare il Nutchip su zoc-colo e di sfilarlo ogni volta che vo-lete programmarlo: questa solu-zione è obbligatoria in quei casidove sul circuito in funzione sianopresenti tensioni pericolose,come nelle accensioni a triac nonisolate.

Per ulteriori informazioni consul-tare il sito www.pianetaelettronica.ito inviare un fax allo 06.53273063

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4

Fig. 5

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EchoLink: il VoIP entra afar parte del mondo dei

radioamatori

NEWS

a c. di Marcello Tibaudo

Negli ultimi anni lo scenariodelle tecnologie adottatedai radioamatori nelle co-

municazioni radio ha visto lacomparsa dei sistemi basati sullatecnologia VoIP, ovvero il VoiceOver IP. Il VoIP consiste sostan-zialmente nel fatto di poter farpassare un segnale analogico,quale è la voce, all’interno di uncanale digitale quale è una con-nessione Internet (IP = InternetProtocol). E’ grazie a questa tec-nologia infatti che molti providertelefonici hanno potuto ridurre icosti nelle telefonate a lunga di-stanza, dirottando le stesse su uncanale digitale offerto da Inter-net invece di usare i tradizionalicanali trasmissivi. Ebbene comesi diceva all’inizio, anche in cam-po radioamatoriale è stato intro-dotto questo sistema VoIP nellecomunicazioni in fonia di tipoFM. In questo caso quello che siè studiato è stato un sistema perconvogliare il traffico provenien-te da un sistema radio FM direttoad un altro sistema radio FMsfruttando un interlink di tipo di-gitale, basato sulla capillaritàdella connettività Internet. Vo-lendo fare una rappresentazionepiù schematica del sistema, sipuò dire che grazie all’uso diquesto interlink digitale i duepunti radio FM vengono inter-connessi con una qualità supe-riore finora mai realizzata chenon risente di fattori propagativi

e di limitazioni nelle distanze co-perte.

Senza volerci addentrare trop-po nelle spiegazioni tecniche sulfunzionamento della tecnologiaVoIP, vediamo invece di descri-vere uno dei sistemi VoIP radioa-matoriali tra i più usati nel mondoe impiegato anche in Italia. Stia-mo parlando del sistema Echo-Link, ideato da un RadioamatoreAmericano (K1RFD, JonathanTaylor), sulla base di uno svilup-po software partendo da quellache era la situazione attuale deltempo.

L’idea di utilizzare il VoIP aduso radiantistico risale sin dallameta’ degli anni novanta, quan-do iniziarono ad apparire i primi

software ad uso commerciale.Nel 1996 venne pubblicato unprimo articolo sulla Rivista Ame-ricana QST, dove WB2REM de-scriveva il sistema di intercon-nessione Radio-Internet utiliz-zando Iphone. Il programmafunzionava bene e la qualita’ au-dio era perfetta anche con mo-dem analogico.

Purtroppo, come detto, si trat-tava di un programma commer-ciale e non soddisfava a pieno irequisiti di sicurezza e flessibili-ta’ richiesti per questo sistema ditraffico. Nel contempo Iphonenon venne piu’ sostenuto dallaazienda produttrice per cui eranecessario lo sviluppo di una ap-plicazione ad hoc.

Vennero quindi sviluppati e te-stati (non con poca difficolta’)nuovi programmi, ma questa vol-ta scritti da Radioamatori. Duefurono i software sviluppati quasiin contemporanea, eQSO edIlink, entrambi in ambiente Win-dows.

Ilink fu il predecessore di Echo-Link, infatti M0CSH realizzo’ nonsolo un software ma anche tuttal’architettura del sistema e cioe’gli addressing servers, conferen-ce servers e interfacce radio. Ameta’ del 2002 K1RFD sviluppòEchoLink utilizzando la stessaarchitettura, ma offrendo allacomunita’ radiantistica un soft-ware piu’ accattivante e flessibi-le. E’ bene notare che tutto il pro-getto sta riscuotendo successopoichè tutti i suggerimenti e con-

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sigli da parte degli operatori,sono stati sempre considerati,quindi EchoLink si puo’ dire il ri-sultato di un vero lavoro di grup-po su scala globale.

EchoLink non è solo un softwa-re per Radioamatori, bensì con-siste in un vero e proprio sistemaper realizzare un Radio Gate-way. Quando si parla di Gate-way si intende sempre un sistemache costituisce la porta di acces-so tra due mondi distinti. In que-sto caso i due elementi sono co-stituiti dal segnale analogico infonia presente in ambito Radioa-matoriale e dal mezzo di trasmis-sione digitale fornito da Internet.E’ bene non sottovalutare questoaspetto, in quanto altrimenti sipotrebbe banalmente ridurre ilconcetto offerto da questo siste-ma al mero scopo di comunica-zioni Internet di tipo chat. La fi-nalità di questo sistema è quelladi offrire un interlink digitale affi-dabile e sicuro per realizzareconnessioni radio a media e lun-ga distanza altrettanto affidabilie sicure. L’affidabilità è garantitadalle prestazioni sempre piùperformanti della rete Internet,mentre la sicurezza è offertadall’uso di un sistema di accessoalla rete mediante controllo viapassword. Ebbene in una taleevoluzione delle comunicazioniradio non si stà pensando mini-mamente alla sostituzione dei

più tradizionali modi di emissio-ne quali il CW, la SSB e tutti glialtri modi digitali quali l’RTTY, ilPSK31 ecc, bensì si stà introdu-cendo un nuovo modo operativoche possa consentire di crearecollegamenti stabili e duraturi trai Radioamatori di tutto il mondo,allo scopo di poter scambiareidee e pareri tecnici su tuttaquella che è l’attività svolta dalRadioamatore nel mondo.

Ma vediamo più da vicino incosa consiste questo sistemaEchoLink, mostrando anche laschermata del sistema.

Innanzitutto cominciamo con ildire che si parla di una reteEchoLink, ovvero di un circuitomondiale in cui sono presenti mi-gliaia di nodi. Ogni nodo costi-tuisce un Radio Gateway, ovverola porta di accesso verso questomondo. Gli elementi che caratte-rizzano un nodo sono la presen-za di un impianto radio FM, uncomputer e una connessione adInternet (tipicamente di tipo per-manente ADSL). L’elemento chelega tutti questi ingredienti è co-stituito dall’applicazione Echo-Link, ovvero l’applicazione VoIPstudiata da un Radioamatore peri Radioamatori. Nel sistemaEchoLink esistono due tipi di sta-zioni radio fondamentali: il linksimplex e il link semi-duplex, ilprimo caratterizzato da un suffis-so –L e il secondo da un suffisso

–R. Ebbene il link –L tipicamenteè costituito da un sistema che la-vora su isofrequenza in grado diservire un’area di dimensioni piùo meno limitate in modo da evita-re disturbi tra stazioni che non sisentono direttamente tra loro. Illink –R, invece, opera diretta-mente in abbinamento ad un ri-petitore FM, consentendo in talmodo di estenderne il raggio dicopertura mediante l’interlink di-gitale. Per entrambi questi siste-mi vi sono degli elementi in co-mune, ovvero le parti che realiz-zano il nodo stesso. Il tutto èanche rappresentato grafica-mente dal simbolo “dell’ingra-naggio” per quanto riguarda ilink –R e dal simbolo “della cate-na” per i link –L, così come mo-strato anche dalla figura.

L’impianto radio che, nel casodi un link –L, sarà costituito da unapparato che lavora su una fre-quenza simplex FM e di un’an-tenna in grado di irradiare circo-larmente nell’area interessata.Tale sistema si presenta ai suoiutilizzatori come una stazione ra-dio che partecipa al normaleQSO; pertanto il poter ridurre lacopertura entro un certo raggiodi sicurezza, garantirà che tuttele stazioni che sentono e che im-pegnano il link, possano a lorovolta sentirsi tra loro in diretta.Questo consentirà il normalefunzionamento del sistema, evi-tando che le stazioni radio pos-sano parlare in contemporaneatra loro per mancata ricezionedei rispettivi segnali. Il link –L in-fatti, non realizza alcuna ripeti-zione del segnale sulla parte ra-dio, pertanto non aiuta le stazioniche non si sentono tra loro, checontinueranno a non sentirsi. Daqui l’esigenza di contenere ilraggio di copertura di un linksimplex entro un’area in cui tuttele stazioni si sentono direttamen-te. Un link –R, invece, lavorandoin semi-duplex agganciato adun ripetitore, non risente dei pro-blemi precedentemente descrit-ti, in quanto per la natura di fun-zionamento del ripetitore, ognistazione può sapere se qualcunosta già impegnando la frequen-za, controllando il segnale diuscita del ponte.

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Una volta in possesso del se-gnale radio, bisognerà conver-tirlo in digitale per poi poterlo farviaggiare attraverso la rete Inter-net e raggiungere così dall’altraparte un altro nodo presente nel-la rete EchoLink. Per fare ciò siutilizza un computer munito discheda audio e del softwareEchoLink, realizzando questesemplici connessioni dei segnaliaudio:• Il segnale di audio proveniente

dall’apparato di link verràmandato all’ingresso audio (ti-picamente il connettore di Li-ne-in) della scheda sonora.

• Il segnale audio provenientedall’uscita della scheda sonora(il connettore audio di connes-sione delle casse del PC) verràmandato all’ingresso microfo-nico dell’apparato radio.Con questo semplice collega-

mento si è appena realizzata l’in-terconnessione audio che con-sentirà la conversione da analo-gico/digitale e dall’altra parte laricostruzione da digitale/analo-gico. Il tutto è corredato da un’in-terfaccia di commutazione seria-le che consente di comandare ilPTT della radio e il PTT del siste-ma software EchoLink.

Infatti, non va dimenticato cheessendo questo sistema un RadioGateway tra un apparato di linkradio e un computer, questi dueoggetti si comportano al medesi-mo modo, cioè come due RTX; ilprimo sarà un RTX reale, mentreil secondo sarà un RTX virtuale,mediante il PC.

La connessione Internet con-sentirà di creare “un’antenna in-finita” che collegherà tra loroquesti RTX virtuali presenti sullato computer.

Ed è grazie a quest’antennavirtuale illimitata che sarà possi-bile mettere in contatto nodi an-che estremamente distanti traloro, in maniera sicura, affidabilee continuativa. Tutto questo stagià rivoluzionando il modo dipercepire la radio, in quantoconsente di sfruttare le modernetecnologie per dare valore ag-giunto alle comunicazioni radio.In primis il fatto di estendere gliorizzonti di tutti i Radioamatoripotendo essere in contatto tra

loro in ogni parte del mondo du-rante tutto il corso delle 24 ore,non dipendendo più da effetti dichiusura della propagazione.Questo consente scambi cultura-li tra Radioamatori di diverse na-zioni in una maniera che finoranon era possibile.

Come si è detto in precedenzail sistema è basato su una moltitu-dine di nodi radio presenti in tut-to il mondo; ogni nodo costitui-sce la porta di accesso versoquesto mondo e una delle poten-zialità di questo sistema è offertadalla capillarità di Internet e dal-la flessibilità di creare punti diconnessione a proprio piaci-mento. Infatti il punto di forza delsistema è la totale gestione daparte dei Radioamatori che ac-cedono via radio i quali, median-te comandi DTMF, possono co-mandare le funzioni principalidel nodo a cui accedono.

Ogni nodo è identificato dalnominativo di stazione Radioa-matoriale a cui viene assegnatoun numero progressivo univoco,che può variare dalle 4 alle 6 ci-fre, in base a quante stazioni sisono registrate finora al sistema,a partire dalla sua creazione,così come mostrato dalla figura.

Ebbene conoscendo il numerodi nodo della stazione interessa-ta, sarà possibile realizzare unaconnessione punto punto tra ilnodo radio da cui si entra e quel-lo prescelto con cui ci si vuolemettere in contatto. Vediamo conun semplice esempio di capire dicosa si tratta:

• La stazione radio IV3XXX sitrova nel raggio di copertura delripetitore S55UCE-R, il cui nu-mero di nodo è #28304. Taleoperatore vuole mettersi in con-tatto con un altro Radioamatorepresente in Oslo. Le informazioniin suo possesso sono che nell’a-rea desiderata vi è il link simplex

LA4JL-L il cui numero di nodo è#47947.

• La prassi prevede che, perbuona educazione, l’operatoreinterroghi il sistema per vederese risulta già connesso e quindiimpegnato in altri QSO. Per fareciò invia il comando DTMF “08”.Se il nodo risulta già connesso adun altro sistema, il nominativo diquest’ultimo verrà enunciato infonia dal link stesso, altrimentiverrà dato esito di nessuna con-nessione attiva.

• Sempre la prassi delle buonemaniere prevede che IV3XXXchieda se il nodo è già in uso daqualche altro operatore.

• In caso il nodo sia libero,IV3XXX può inviare il comandodi connessione verso il nodo#47947. Se la connessione avràesito positivo (ovvero il nodo è at-tualmente attivo e risulta liberoad accettare connessioni) verràricevuto un messaggio in foniache avviserà dell’avvenuta con-nessione, altrimenti si avrà unmessaggio di errore.

• A questo punto IV3XXX, attra-verso S55UCE-R, potrà farechiamata per la stazione di Osloattraverso il nodo LA4JL-L. Daquesto momento in poi il QSOavverrà nei modi usuali.

• Terminato il QSO, è buonanorma che IV3XXX disconnetta illink dal nodo Norvegese e lo ri-porti nella condizione di par-cheggio con cui lo aveva trovato,in modo che anche altri lo possa-no usare.

La capillarità e flessibilità delleconnessioni Internet consente diespandere il tutto a proprio pia-cimento. La filosofia del sistemaè proprio quella di fornire un in-terlink sicuro che possa garanti-re il collegamento tra stazioni ra-dio, rendendo tutto il più traspa-rente possibile, concentrando

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l’attenzione al collegamento ra-dio tra i Radioamatori. Non hasenso parlare di DX su questo si-stema, perchè non è lo scopo: laqualità e l’affidalibilità del linkradio sono i punti chiave del si-stema, uniti alla grande flessibili-tà nel controllo remoto offertoalle stazioni radio.

Attualmente vi sono alcuni pro-getti in corso, se ne potrà parlarein una prossima occasione, checonsentono ancora una volta divedere come l’impiego di questatecnologia offra ai Radioamatorila possibilità di condurre dellasperimentazione.

Esiste sulla rete EchoLink lapossibilità di interconnetteremolti sistemi in un unico reflec-tor, ovvero un nodo speciale chedistribuisce il traffico radio a tuttii link connessi in quel momento.

Ebbene grazie a questo siste-ma, già dai primi di ottobre2003, sono state create delle Nettecniche con lo scopo di appro-fondire tematiche inerenti la ra-dio e i sistemi VoIP. La partecipa-zione di tante stazioni dimostral’interesse per le tematiche radioe questo sistema di trasmissioneche, grazie alle sue caratteristi-che, consente di far avvenire tut-to ciò su scala nazionale. Attual-mente sulla rete EchoLink Italiasono presenti i seguenti appun-tamenti tecnici settimanali:• Mercoledì sera ore 21.30 Net

Tecnica sui sistemi VoIP Echo-Link;

• Giovedì sera ore 21.30 NetTecnica sui sistemi WirelessWi-Fi.

E’ stata tenuta domenica 2novembre 2003 una prima Netinformale definita “Help Net”,per fornire delle risposte su argo-menti di vario genere legati alcampo radiantistico. Visto l’inte-resse dei partecipanti nasceran-no sicuramente altri appunta-menti settimanali.

E’ possibile riascoltare tali netattraverso il sito Internet: http://www.echolink-italia.i t :9000dove è presente una radio che ri-trasmette tutti gli appuntamentiufficiali del gruppo.

Per potersi avvicinare e scopri-re da soli questo affascinante si-

stema, non resta che scaricare ilsoftware attraverso il sito di riferi-mento all’indirizzo http://www.echolink.org, e una volta installa-to il software si potrà procederealla registrazione dei propri dati.

Per questioni di sicurezza ogninominativo richiedente è tenutoa compilare tutti i dati inizialicompreso l’indirizzo email e lapassword da usare. In molti casiverrà richiesto di comprovare laveridicità delle informazioni in-viando copia della licenza radio-amatoriale al gruppo di validato-ri del sistema. Solo dopo esserestati validati il sistema funzioneràcorrettamente, mostrando la listadelle stazioni attualmente pre-senti e collegabili. Il sistema oltreal modo operativo come RadioGateway consente di attivare unclient PC per consentire il QSOanche ai Radioamatori via com-puter. Questo consentirà di ave-re un primo assaggio del sistemadirettamente con il proprio com-puter (o quando ci si trova lonta-ni da un nodo EchoLink); in ognicaso l’uso primario del sistemaconsiste nell’accedere da unadelle porte radio presenti sul ter-ritorio nazionale, che è semprein continuo sviluppo.

Solo se si vuole attivare una sta-zione Link o Repeater (per il sin-golo user è sufficiente scaricare

in modo gratuito il software)serve un'interfaccia realizzabilecon pochi spiccioli di euro, suuna basetta millefori; chi avessedifficoltà nella costruzione puòrichiederla ad IT9ABY scrivendomail a [email protected]

Per ulteriori informazioni suquesto sistema potrete accedereal newsgroup Yahoo all’indirizzohttp://it.groups.yahoo.com/group/echolink-italia e al sito diriferimento del gruppo italianoall’indirizzo http://www.echo-link.it; inoltre ogni mercoledìsera alle ore 21.30 è presente di-rettamente sui sistemi EchoLinkitaliani la Net Tecnica serale sulVoIP e il sistema EchoLink in Ita-lia.

Cordiali 73’s deArmando Accardo W6/IK2XYP, Los An-geles, CA USA - [email protected] Pero I1HJP, Nizza Monferrato (AT)Italy - [email protected] Tibaudo IT9ABY, Palermo Italy- [email protected]

Corso Garibaldi, 180 - Napoli - Tel./Fax 081/445726

ASSISTENZA TECNICA

ACCESSORI TELEFONI CELLULARI

Centro Megastore

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Nel mondo del DX

HF NEWS-VIEWS

di Gianni Varetto I1HYW

E’ arrivata posta dagli amici e vistoche l’argomento comune è il DX, ve-diamola insieme.

Original MessageFrom: Sezione ARI Quartu S.E.To: Undisclosed-Recipiend:@feux01a-isp;Sent: Saturday, August 30, 20039:54 AMSubject: Autorizzazioni digitali

Le Sezione ARI di Quartu Sant’E-lena, fa sapere che in data odiernaha ricevuto dal Ministero delle Co-municazioni le relative Autorizzazio-ni e Nominativi per tutti i nodi e linkdigitali, sia sulle frequenze VHF chesulle UHF.

Quanto prima, tutti i modi e link,verranno rinominati con i nuovi no-minativi, sarà nostra cura di comuni-care la variazione in tempo utile pertutti gli utenti, gestori e collaboratoridella rete digitale gestita da questaSezione.

Ringraziamo tutti gli utenti, gestorie collaboratori della rete packet edei link per il suo buon funziona-mento.

Un ringraziamento particolare a:IT9CLP - IZ0AGW - IKQZNW -IZ3CNM - IW0UIF - IS0HHA -IS0GQX - IW0URG - IS0UWS -IS0JMA - IW0UMP - IS00EMK, sen-za la loro collaborazione non avre-mo i link con il resto dell’Italia.

Il Presidente della Sezione ARI diQuartu Sant’Elena

Ampelio Elio Jose Melini IS0AGY

Vorrei approfittare dell’occasioneper unirmi nel ringraziamento ai ge-stori e collaboratori dei vari nodiPacket Cluster sparsi su tutto il terri-torio nazionale. Grazie al buon fun-zionamento della rete, abbiamo le

info DX in tempo reale, da cui la pos-sibilità di collegare ogni stazionepossa interessare tra quelle segna-late. Vorrei ribadire che il PacketCluster è uno strumento utile e direiindispensabile per chi ha il tempo li-mitato. Sta a noi farne uso intelligen-te... ultimamente qualcuno ha esa-gerato ed è un vero peccato.

Dalle pagine di Radiokit, grazieancora tutti.

Attivazione IQ1BP/pdel 03/08/2003 - DCI-CN160 Torredel Belvedere di Mondovì

Breve resoconto della attivazionedel nominativo di Sezione IQ1BP/pdi domenica 03/08/2003 dalla refe-renza: DCI-CN160 Torre dei Bres-sani o del Belvedere di Mondovì.

L’iniziativa radiantistica, è stata or-ganizzata dalla Sezione ARI di Mon-dovì, in occasione del 20° anniver-sario della sua costituzione e nel 2°

anniversario della scomparsa diI1EZN Ezio Pattoglio per anni suo va-lente Presidente.

Ringraziamo il Comune di Mon-dovì per l’autorizzazione all’ingres-so nella Torre.

Totale QSOs: 427 di cui 400 in HF(20/40 metri) e 27 in VHF (2/6 me-tri). Paesi collegati: 36.Partecipanti:

I1JKL Nale (Socio fondatore),I1MGV Matteo (socio fondatore),IK1GPG Massimo, IK1NPP Pier,IK1QFM Betty, IK1VBZ Beppino,IK1VKH Ugo, IW1AGN Manfredo,IW1CHT Giampiero, IW1CJD Elve-zio, IW1EVQ Edoardo, IW1FNVMarco, IW1GCP Davide, IZ1EZNGiorgio.

Le fotto dell’attivazione sarannoinserite sul sito appena possibile.

73’s de Massimo IK1GPG.Sito ufficiale diploma Castelli Ita-

lia: http://www.dcia.itPer gestire il DCI scarica il pro-

gramma su http://www.ik6cac.com

Da I5DOF

Franco ci comunica che, in occa-sione del 1° Raduno dei Radioama-tori di Ferragosto, svoltosi a Viareg-gio, è stato attivato il 15 agosto 2003per il WAIL il Faro di Viareggio ref.TO 002 con il nominativo I5DOF/5.

Sono stati effettuati n° 44 QSO.Per la QSL via diretta potete scri-

vere a:I5DOF, Franco Donati - C.P. 161 -55049 Viareggio.

Grazie per la partecipazione.i5dof franco

Da Yuki JI6KVR

Yuki comunica che gli operatoriper la spedizione di BQ9P a PratasIsland prevista il prossimo mese diottobre saranno: BV4FH, BV3FG,BV3BW, JI6KVR, DL3DXX, DK7YY,

POSTA POSTA POSTA

Visione dal satellitie di Pratas Island

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OE1WHC, ZL4PO, UA3VCS. É pro-babile che altri si possano ancoraaggiungere all’ultimo momento.Sono previsti 6 giorni di attività sututte le bande. Lucidate antenne edapparecchiature!

Andando sul sito http://www3.ocn.ne.jp/~iota/newpage64.htm sipossono vedere le fotografie dellaspedizione scorsa in una specificaBQ9P photo gallery.

ANTARTICA

Visitate il sito www.qsy.to/lu1zadove potete trovare il log on line diU1ZA la Base Orcadas.

Visitate inoltre www.qsy.to/antarti-da per trovare altre curiositàdell’Antartica Argentina.

E già che ci siete, date un’occhiataal sito dell’amico Les HamiltonGM3ITN.

Lo trovate al www.gm3itn.co.uk.C’è una bella galleria di QSL Antar-tiche, praticamente l’album delleQSL di Les. Ricordo quando nel1991 ero a Glasgow per lavoro aGM3ITN è venuto a prendermi in al-bergo per portarmi a casa sua! Nonvi dico quante QSL e quante BasiAntartiche... non per nulla Les è unodei WW Top Antartic Hunters!

Antarctic QSL Gallery & PhilatelicAntarctic Gallery

A proposito di QSL Antartiche edaltre rarità, vi segnalo questo meseun sito italiano, gestito da un OMmolto bravo, IZ8BRI Egidio Setti-mio che parta di Antartide.

Ci siamo sentiti, ci siamo parlati esiamo immediatamente entrati insintonia!

Il risultato è una grande PhilatelicGallery, è una cosa formidabile,credo unica nel suo genere, che stacrescendo man mano che DXers edappassionati, inviano alla Galleryattraverso IZ8BRI i loro piccoli “teso-ri” che sono i francobolli, o le bustegelosamente custodite per anni, cheabbiano come tema l’Antartide e lesue basi.

In questo sito, trovate anche unabella collezione di QSL Antartiche,delle Basi e delle varie spedizioniscientifiche, nonché notizie DX fre-sche ed aggiornate e soprattutto ilWAIP Antarctic bulletin, arricchitonella veste grafica.

Ricordo che WAP è il WorldwideAntarctic Program, che si occupadel DX dei territori Antartici eSub-Antartici.

Ora, questo sito è la dimostrazionepalese di come si può lavorare insie-me, anche stando a migliaia di chi-lometri di distanza, quando ad ani-marci c’è lo spirito di collaborazio-ne, la voglia di far qualcosa per lacomunità senza secondi fini, e so-prattutto quando ad animare ilgruppo c’è un grande rispetto reci-proco!

Bravo quindi ad Egidio IZ8BRIper il magnifico lavoro!

In seguito ritorneremo sulle pagi-ne di questo web site e magari po-tremo allargare i commenti.

QSL di ZS7/ZS4AGA/E

DL5EBE Dominik ha segnalatoche le nuove QSL di ZS7/ZS4A-GA/E da Elcho Base Antarctica,sono ora disponibili. Le QSL donatedalla German DX Foundation e daQSL-Shop possono essere richiestea DL5EBE al suo indirizzo: DominikWeiel, Johannes-Meyer-Str. 13D -49808 Lingen, Germany.

Probabilmente molti altri come mehanno già ricevuto la QSL di ElchoBase da ZS4A il manager Sud Afri-cano, e come potete vedere il nomedella base è riportato a pennasull’angolo sinistro della QSL. Lastessa cartolina è usata pure perconfermare il QSO da Sanae Baseche è un’altra cosa. Non è quindiuna brutta idea avere nel proprio al-bum la nuova QSL specifica dellaELCHO Base con le coordinateesatte stampate e non riportate apenna... non si sa mai!

Vernadsky base

Roman UT7UA (ex. BP8CTR,EM1KA) sta operando attualmente

con il proprio call EM1UA dallaBase Ukraina. Il nominativo EM1U,che appartiene al Club della Base èusato da Roman saltuariamente, inalternativa al proprio. Le QSL diEM1UA e di EM1Ka vanno richiestea JA2JPA.

From: Pavlo Tarasovich UT1KY

Pavlo ci scrive regolarmente epresto ci manderà del materiale perintegrare le Antarctic Gallery. Oc-corre ricordare che egli è stato attivodall’Antartide con i seguenti nomi-nativi: EM1KY, LU1Z/UT1KY, VP8/UT1KY, comprese le stazioni Radio alwww.rivne.com/~em1ky & www.an-tarctida.boom.ru.

Pavlo sta cercando uno sponsor eci chiede un aiuto!

From: Pavlo TarasovichSubject: Special Call EN720K.I hope, that you have received my

complete report on the carried outcommunications. Recently there isno free time for radio. But neverthe-less till 5-15 of minutes per day I tryto be active. In our club I now finishrepair of our room; most of the workis completed. We have established anew separate wooden door on en-trance of club.

All works is done by the forces andhands. I want to ask you if you fanlook in your country for the sponsorfor used transceiver with 12 V powerto be used in expeditions of myschoolboys. An FT 747 GX or FT 757GX or TS 120 will be great. If thereare any opportunities of the spon-sor’s help for my schoolboys thatsuch opportunity will be a dream!

Our school club works on my oldequipment and my old aerials.

La QSL di Elcho Base inviata da ZS4A.

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We need old of model compacttransceiver for expeditions with myschoolboys. If such opportunity is notpresent, we shall not have possibilityto follow the project.

P.S. With 24-25 august 2003 weshall work UT1KWA/p UIA PR-04Zhuravl ikha Is l . (op. UT1KY,UR5KDX, UR5KCE)

73’s Pavlo Tarasovich, memberthe Fifth Ukrainian antarctic expedi-tion (e-mail: [email protected],[email protected])

In pratica, Pavlo cerca una RTXusato di quelli con alimentazione a12 V, da utilizzare nelle spedizioni enelle attività che svolge con i ragazzidella scuola, dove lui insegna.

Chissà se c’è qualche OM gene-roso che vuole rispondere all’appel-lo?

Kerkennah Islands 3VCi sarà una grossa operazione tra

il 19 novembre ed il 1° dicembre.Si prevedono 20 operatori e 5 sta-

zioni attive in contemporanea. Laspedizione all bands all modes, par-teciperà al CQ WW DX CW Contest.QSL via DL9USA.

Easter Island CE0Due operatori polacchi saranno

attivi dal 17 ottobre al 1° novembrecome CE0Y/SP9EVP e CE0Y/SP9PT.Opereranno dai 6 agli 80 m in CE eanche in SPK, RTTY and SSTV. Dall’1all’8 novembre viaggeranno e utiliz-zeranno prefissi diversi CE3/SP9PT/m and CE3/ SP9EVP/m a secondadelle zone in cui stazioneranno.

NUOVI PREFISSI (PA)

Dal 4 agosto scorso, le autoritàOlandesi hanno allargato la possibi-lità di assegnazione dei prefissi airadioamatori in Olanda.

Essi sono così suddivisi: per le li-cenze di classe A (CEPT class I) ilblocco di prefissi disponibili è: PA,PB, PC, PF e PG, seguiti da un nu-mero che può andare da 0 a 5 e da 7a 9. Il numero 6 è riservato alle Spe-cial event Stations, ed è valido pertutta la serie dei prefissi, quindi PA6,PB6, PC6, PF6 e PG6 identificanoqueste stazioni speciali.

PA0 vale solamente per coloro chegià avevano quel prefisso assegnatocon una due o tre lettere di suffisso.

Per le licenze di classe C (CEPTclass II) i titolari potranno usare PE ePH.

Per le licenze di classe D (Novice)il prefisso sarà PD.

Potete trovare la tabella completadei prefissi, compresi i PI, visitandoil sito all’http://www.pg7v.net/en-glish/

Brasilian DX netIl Brasilian DX Net è nuovamente

tenuto da Daniel, PT7BI il sabato e ladomenica dalle 18.00 alle 20.00GMT su 14222 kHz.

Zoom sul DX estivoGrazie a CT4NH che mi ha man-

dato alcune immagini relative alTeam CS4B che ha operato da Bu-

DX INFORMATIONS

gio Island durante il Contest IOTAdello scorso luglio.

Traduzione e adattamento di I1HYW

Con le QSL delle tre ultime “Newone”, Bernhard DL2GAC, mi hamandato il resoconto dei suoi 15anni di attività; 15 anni di DX, quelloche io definisco sempre “estremo”,dove spesso la solitidine è l’unicacompagna di momenti difficili.

Dovete sapere che DL2GAC vivee lavora in Germania, normalmenteda maggio a ottobre. A novembreparte per i suoi viaggi e ritorna a fineaprile... e questo lo sta facendo daoltre 15 anni!

Bernhard ha dato molto alla co-munità dei DXers, a chi collega leisole, allo IOTA... e ha ricevuto po-chissimi riconoscimenti. Spesso l’i-pocrisia del consumismo appiccicamedaglie e regala trofei ma non ri-cordo che Bernard sia mai stato os-sequiato o riverito. Lui è umile eschivo, ma lavora ed ha fatto moltopiù di tanti altri! Tempo fa noi italianidonammo in alcune occasioni leQSL per le sue spedizioni. Era il mi-nimo che potessimo fare per unapersona che lavora per il DX e nonama mettersi in mostra.

Nel suo scritto, Bernhard spiegacome svolge le sue operazioni e for-nisce parecchi spunti di attenzioneche aiutano il Dxer a capire lo stile dioperazione, come operare in condi-zioni estreme, quindi come fare ilcollegamento, come aprire e chiu-dere il QSL e come avere la QSL.Leggete con attenzione, è istruttivoe molto utile.

Grazie Bernhard.

CT4NH, CT1AHU, CT1DIZ con il TeamLeader CT1BOP, hanno operato con il no-minativo CS4B.

IOTA activation experiencesof DL2GAC

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Negli ultimi 15 anni, ho operatonelle più disparate condizioni, da45 diverse località IOTA. Ho cercatosempre di visitare isole abitate,quindi non mi serviva granché, inquanto mangiare e dormire mi veni-va fornito, solo in rarissime occasionimi sono preso scorte di cibo per pre-cauzione.

Nella più parte delle località cheho visitato, non c’è energia elettrica,quando va bene c’è un generatoreche funziona solo per 2-4 ore. Peravere una certa sicurezza, sono co-stretto a portare con me un pannellosolare.

L’equipaggiamento di cui dispon-go attualmente, è il seguente: Icom706, 20A switchmode power supply,l’antenna è una 42 metri long long-wire, pannello solare 60Ah, una bat-teria da auto 40-60Ah, che comperodi norma nel posto più vicino all’iso-la che intendo visitare, in modo daportarmi appresso il meno peso pos-sibile.

Viaggio principalmente con bar-che su strade e qualche volta conaerei che mi portano sull’isola cheho scelto di attivare. I piloti degli ae-rei considerano l’accumulatorecome un carico pericoloso e non mene concedono il trasporto.

Quest’anno ho dovuto vuotare l’a-cido della batteria di fronte all’han-gar dell’aeroporto per poter saliresu un aeroplano da 20 posti, poi lagente dell’aerolinea ha rifiutato diimbarcarmi, perché sostenevanoc’era ancora dell’acido all’interno,così ho regalato la batteria all’uomoche mi aveva dato uno strappo finoall’aeroporto ed abbiamo potuto de-collare!

A pieno carico, il mio bagagliopesa 50 kg: batteria 25 kg, pannellosolare 10 kg, il resto è Radio, anten-na, pochi vestiti e qualche utensile,niente luce... manco una torcia elet-trica!

Sull’isola, quando si alza il sole,inizio a caricare la batteria col pan-nello solare che oriento ogni tanto,per massimizzare il carico. solita-

mente a metà pomeriggio quando lapropagazione DX inizia ad aprirsi,ho già sufficiente potenza per ascol-tare e fare dei collegamenti per al-meno una buona ora. Al tramonto labatteria è completamente caricata equindi ho carica quanto basta peralmeno 3-4 ore di radio. Quando labatteria è esaurita, normalmenteverso le 9-11 di sera (local time),vado a letto. Il giorno seguente si ri-pete la procedura e così via.

Per risparmiare energia, facciotrasmissioni brevi e raramente chia-mo CQ. Quasi sempre rispondo alCQ delle stazioni che chiamano.

Anche quando c’è una giornataben soleggiata, non dispongo dimolta potenza e la devo conservareperché se il giorno seguente doves-se piovere o fosse nuvoloso, c’è il ri-schio di non poter caricare quasiper niente. Se piove per un po’ digiorni, sono praticamente in blackout per tutto il periodo... per fortunaquesto finora non mai successo!

Solo quest’anno ho perso un gior-no di attività in P29, per via dellapioggia.

Per le conferme IOTA, è sufficien-te UN SOLO CONTATTO per ognu-na delle referenze. Non sono pernulla d’accordo quando qualcunocerca di collegarsi su due o più ban-de, esempio su 20 e 15 metri, facen-domi sprecare senza validi motivi,dell’energia preziosa che già è sem-pre scarsa in queste località.

Usando il log cartaceo non possovedere immediatamente come in un

log computerizzato, se qualcuno miha già lavorato in precedenza, percui confido nella serietà degli IOTAhunter, di controllare se hanno l’ef-fettiva necessità del collegamentoprima di chiamare. Le stazioni checercano di collegarmi su diversebande o ripetono il collegamentosulla stessa banda riceveranno laQSL molto in ritardo.

Io sono un radioamatore alla vec-chia maniera e voglio scambiare econfermare il rapporto RS reale; do59 solo se il segnale che ricevo èrealmente 59. Ripeto il nominativodel corrispondente e confermo ilrapporto reale; mi aspetto che il miocorrispondenza ripeta il rapportoche io ho dato a lui, altrimenti consi-dero il QSO non valido. Chi mi diceQSL, QSL, QSL grazie per la nuovaIOTA senza ripetere il rapporto cheio ho passato, avrà come risultato unQSO non completo e NON riceveràda me la QSL di conferma.

Non amo i nominativi detti a metào le ultime lettere del call. Nei pi-leup, rispondo per primo a chi chia-ma col nominativo completo e igno-ro chi chiama con un call parziale.

Nelle isole remote raramente trovola capanna per gli ospiti, il più dellevolte sto con una delle famiglie loca-li. Se non c’è elettricità mi alzo pre-sto e vado a letto presto. In molti casi,ho dovuto fare QRT e andare a lettoalle 7-8 di sera per non disturbare imiei ospitanti che dormivano nellostesso locale. Può succedere quindiche io non possa operare a lungodopo il tramonto, anche se è il perio-do migliore di propagazione per ilDX.

Quest’anno in una delle 4 isole incui sono stato, ho avuto una dimoraseparata una vera guest house,un’altra volta sono stato alloggiato inuna costruzione che ospitava piùpersone, negli altri due casi ho dor-mito con la famiglia che mi ha ospi-tato.

Si spende molto meno a stare conuna famiglia locale piuttosto che far-si alloggiare in una casa per gliospiti, quindi cerco di risparmiare.

Personalmente credo nelle asso-ciazioni dei radioamatori e quindinel sistema delle QSL via bureau.Tutti i QSOs vengono da me confer-mati al mio ritorno a casa, prima co-munque di partire per il prossimoviaggio, scrivo le QSL per tutti quelliche ho nel log, indipendentementeho ricevuto o meno la richiesta. Pri-ma lavoro le QSL che ho ricevuto viadiretta, poi tutti i rimanenti QSOsono automaticamente evasi via bu-reau.

I8IYW, DL2GAC, I1HYW

DL2GAC operating as H40MS on PigeonIs. Temotu Group. Feb 1999.

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Chi non ha voglia di aspettare laQSL via bureau, non mi deve spedi-re la richiesta il giorno successivo alcollegamento: forse mi lavorerà daun’altra isola e non è il caso di colle-gamenti da località diverse in unaunica busta e speditela dopo il mioritorno a casa, cosa che avviene nor-malmente ogni anno a maggio.

L’affrancatura dalla Germania peri Paesi europei costa 0,55 euro, fuoridall’Europa costa 1,50 euro sia viaAerea che via superficie.

Affrancature con vecchi franco-bolli tedeschi non sono più accetta-te. Un US $ per l’Europa va bene, aldi fuori dell’Europa sono necessari 2US $. Un IRC è sufficiente per spedi-re in tutto il mondo.

L’ufficio postale al quale mi rivol-go, non accetta IRC che non sianotimbrati dall’ufficio postale che li haemessi, quindi sappiatevi regolare.

Per le conferme agli SWL, io ri-chiedo (secondo le linee guida del-lo IOTA) che vengano riportate sulrapporto di ascolto diverse stazioni;non credo sia complicato segnare insequenza le stazioni che si stannoascoltando.

Best IOTA hunting and 73 deBernhard, DL2GAC, H44MS,

P29VMS

Yuki JI6KVR, mi ha mandato il re-golamento del nuovo Diploma lan-ciato recentemente in Giappone.

É il J.I.I.A. (Japanese IOTAIsland Award)

Lo si può ottenere collegando unminimo di 10 isole Giapponesi in HF

con l’aggiunta dei 50 MHz. Ogniisola ha un suo numero di riferimen-to e non può essere duplicato nelsenso che vale una sola volta indi-pendentemente dalla banda in cuila si è lavorata.

Ogni QSO vale 1 punto e al rag-giungimento dei 0 punti, quindi di10 isole lavorate si può richiedere ildiploma. Poi si possono fare degliavanzamenti al raggiungimento di25.50.75.100.200.300.400.

Valgono i collegamenti, confer-mati dalle relative QSL a partire dal15 novembre 1945.

Cosa curiosa è che il diploma veroe proprio non viene consegnato finoal raggiungimento delle 100 isole,ovvero dopo aver accumulato glistickers delle 25,50,75 isole ed allaprestazione delle successive 25 cheportano il punteggio totale a 100,poi successivamente 200, 300, 400.(Gli stickers sono quelli rappresen-tati qui sotto).

Le regole sono le stesse per OM eSWL.

Al raggiungimento delle isole ri-chieste, verrà data una informazio-ne sul sito web realizzato per il JIIA.Il modulo per presentare la doman-da (application form) può esserescaricato dal sito web specifico e...udite udite... non dovete presentarele QSL a nessuna verifica, ma sem-plicemente riportare sul modulo l’e-lenco dei QSO effettuati, copiati dallog personale di stazione, con unadichiarazione firmata da due OMche confermi la veridicità di quantosi sta presentando. In alternativa,potete contattare direttamente l’A-ward manager ed eventualmente ri-chiedere a lui la certificazione (inquesto caso mi sa che dovrete man-dare le QSL in visione, perché vienerichiesto un contributo spese per larestituzione).

Potete avere maggiori informazio-ni, visitando il sito http://www3.ocn.ne.jp/%7Eiota/newpage61.htm.

Finalmente un diploma che, an-che se con regole un po’ strane, nonè burocratizzato!

Quo homines, tot sententiae dice-vano i latini, noi diciamo tante teste,tante idee, ma il senso è lo stesso.

Io penso che quando le cose nonsono troppo ingarbugliate, compli-cate e anche costose, è meglio pertutti.

Quando il regolamento, l’applica-tion form, la lista delle referenze va-lide e tutto quanto necessita per larichiesta è disponibile sul sito, lo tro-vo una cosa trasparente.

Se poi non si deve subire il chekdelle QSL, come se fossimo tutti deifalsari, non si devono spendere soldiper idiozie e regole d’altri tempi, sirisparmiano un bel po’ di soldini cheservono sempre per aiutare qualchespedizione costosa e difficile!

Le date fisse per gli aggiornamen-ti... che stress!

In altre parole finalmente un di-ploma delle isole un po’ moderno enon così conservativo come altri cheahimè siano abituati a conoscere...tanto il furbo in giro che prova a ba-rare, c’è sempre e... vuoi con lacomplicità del check point, vuoigabbando il check point, qualcunoche riesce a farla franca nel muc-chio, c’è sempre quindi... a chi gio-va...e poi... quis custodiet custo-des?

Japanese IOTA Island Award

Leitner 55010 Marginone (LU)

tel/fax 0583/286670

• Due valvole ceramiche 4CX800/GU74

• Trasformatore di alimentazione

di oltre 4000 VA

• Commutatore di banda in ceramica

6000V 20A

• Telaio in alluminio alodinato

• Pannello frontale alluminio 3 mm

di spessore

con serigrafie in ossidazione

• Due ventole Papst:

una centrifuga sulle valvole,

una sull'alimentatore

• Garanzia 2 anni (valvole comprese)

• Made in Italy

Internethttp://users.iol.it/eleitner/

RAKE 274

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a cura di Fabio Bonucci IK0IXI

Legenda:

HPF = Frequenza massima della MUFnel 10% dei giorni del mese.MUF = Frequenza media della MUF nel50% dei giorni del mese.FOT = Frequenza minima della MUF nel90% dei giorni del mese.Previsioni per dicembre 2003

SSN = 53 (fonte: National Geophysical Data Center)

PROPAGAZIONE

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Ascoltare Informati

1982-2003

“Accendi la tuaRadio per favore”...

a cura di AIR – AssociazioneItaliana Radioascolto

C. P. 1338 - 10100 Torino ADhttp://www.arpnet.it/air

E-mail: [email protected]

Tutti gli orari sono UTC(ora solare italiana -1ora legale italiana -2)

La collaborazione è aperta a tutti i lettori!

Din-don-dan! Si conclude il se-condo anno consecutivo di collabo-razione dell’ennesimo ciclo contri-butivo dell’AIR, da quel oramai lon-tano 1982.

Non solo proposte ma richieste al-cune variazioni, integrazioni, mag-gior approfondimenti, altri aggiu-stamenti ancora per rendere sem-pre interessante e stimolante questoaspetto particolare della Radio. Tut-to ciò a partire dal prossimo numerodi gennaio 2004!

Per intanto… Buone Feste eBuon Anno Nuovo e non dimenti-cate di accendere più spesso il rice-vitore: le Feste Natalizie cadono afagiolo per organizzarsi nel modomigliore, per ascoltare al pomerig-gio le stazioni indiane ed indonesia-ne in banda tropicale, lo stesso val-ga per le stazioni del Pacifico in pri-ma serata o nella tarda mattinata. Edalla prima nottata e fino all’Alba:transatlantiche su onde medie e du-rante tutto il giorno tante onde corte,a volontà. Cosa volete di più?

Se desiderate ricevere per mag-giori dettagli una copia omaggio diRadiorama oppure del materialeinformativo sul radioascolto interna-zionale scrivete senza impegnoall’A.I.R.-Associazione Italiana Ra-dioascolto, Richiesta Informazioni,C.P. 1338, 10100 Torino AD.

Segnalate in Italia Proposte di ascolto (quasi) sicure!Orario UTC Frequenza kHz Nome Stazione Lingua

0230 7385 WRMI Radio Miami International, Miami, USA inglese0430 9705 XERMX Radio México International, México DF, Messico inglese/spagnolo0520 6090 Caribbean Beacon, The Valley, Anguilla inglese0530 15295 Voice of Malaysia, Kajang, Malaysia arabo0550 1584 Radio Studio X, Momigno, Italia italiano0610 5995 ORTMalienne, Bamako, Mali francese/vernacolo0850 21530 Radio Farda, via Iranawilla, Sri lanka farsi1200 25820 Radio France Internationale, Issoudun, Francia francese1300 15615 KSDA Agat, Guam cinese1430 13855 USB AFRTS Keflavik, Islanda inglese1500 17770 Channel Africa, Meyerton, Sudafrica inglese1700 1548 RCI Radio Cina International, via Maiac, Moldavia rumeno1715 6400v PBS Pyongyang, Kanggye, Rep. Dem. di Corea coreano1900 15150 Voice of Indonesia, Cimanggis, Indonesia francese1930 7185 Radio Bangladesh, Kabirpur, Bangladesh bengali2000 1566 AIR All India Radio, Nagpur, India hindi2020 15730 VOA Voice of America, via Pinheira, Sao Tomé & Principe francese/inglese2030 1350 JOER RCC, Hiroshima, Giappone giapponese2045 11905 Radio Tashkent, Tashkent, Uzbekistan inglese2050 15365/15475 Voz Cristiana, Santiago de Chile, Cile portoghese2150 1566 HLAZ FEBC, Jeju, Repubblica di Corea coreano2200 1287 SER Radio Castilla, Burgos, Spagna spagnolo2200 1350 Kingstown Hospital Radio, Hull, Regno Unito inglese2110 9680 Radio Thailand, Udom Thani, Tailandia inglese2120 7110/7145 Belaruskaje Radio, Mogilev, Bielorussia bielorusso2200 15345 RAE, General Pacheco, Argentina spagnolo2215 1017 TRT 1, Mudanya, Turchia turco2220 1287/6973.09v Radio Galei Zahal, Tel Aviv, Israele ebraico2230 1350 Radio Cristal, Salvador de Bahia, Brasile portoghese2250 1215 Virgin Radio 1215, Moorside Edge, Regno Unito inglese2300 1593 VOA Voice of America, via Kuwait City, Kuwait inglese

Here is the Newsil mondo in cuffia in italiano

Molto spesso chi si avvicina per laprima volta al radioascolto, tra unfruscio ed un annuncio in inglese,spagnolo o arabo, riesce ad ascolta-re un programma in lingua italia-na, scrivere il primo rapporto d’a-scolto e ricevere conferma in brevetempo. Molti di noi hanno iniziato

così, ascoltando cioè i programmi initaliano. Fino a qualche anno fa leredazioni italiane erano numerose,per esempio tutti i paesi dell’Europaorientale trasmettevano in italiano.Oggi il loro numero si è ridotto marestano pur sempre un punto di rife-rimento per noi radioascoltatori. Perquesto motivo pubblichiamo una li-sta quasi completa che vi sarà certa-mente utile per scoprire il radioa-scolto o semplicemente per cono-

Bande Tropicali Segnali esotici e lontani da scoprire!Orario UTC Frequenza kHz Nome Stazione Lingua

0030 4874.90v Radio Difusora Roraima, Boa Vista, Brasile portoghese0105 4790/5027.11v Radio Pakistan, Islamabad, Pakistan vernacolo0115 4830 AIR All India Radio, Jammu, India vernacolo0120 4052 Radio Verdad, Chiquimula, Guatemala vernacolo/spagnolo0210 4950 Radio Nacional de Angola, Mulenvos, Angola portoghese/vernacolo0230 4830 Radio Táchira, San Cristóbal, Venezuela spagnolo0445 3326 FRCN Lagos, Nigeria inglese1600 5010 AIR All India Radio, Thiruvanthaparum, India hindi1700 3223 AIR All India Radio, Simla, India hindi1715 4895 AIR All India Radio, Kurseong, India hindi1800 4976v Radio Uganda, Kampala, Uganda inglese/vernacolo1900 4800 LNBS Maseru, Leshoto seshoto1945 4890 NBC Port Moresby, Papua e Nuova Guinea inglese/pidgin2010 5010 RTV Malagasy, Antananarivo, Madagascar francese/vernacolo2015 3200 TWR Trans World Radio, Mpangela Ranch, Swaziland inglese2025 3905 RRI Radio Republik Indonesia, Merauke, Indonesia bahasa Indonesia2030 3326 FRCN Lagos, Nigeria inglese2045 4910 ZNBC Lusaka, Zambia vernacolo/inglese2130 4753.34v RRI Radio Republik Indonesia, Makassar, Indonesia bahasa Indonesia2145 5045 Radio Guarujá Paulista, Guarujá, Brasile portoghese2200 5030 Radio Diffusion du Burkina, Ouagadougou, Burkina Faso francese/vernacolo2240 4830/4985 Mongol Radio, Ulaanbataar, Mongolia mongolo2300 4925 RRI Radio Republik Indonesia, Jambi, Indonesia bahasa Indonesia2315 4965 Christian Voice, Lusaka, Zambia inglese2330 4950 Radio Nacional de Angola, Mulenvos, Angola portoghese/vernacolo

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scere in modo più approfondito ilpaese d’origine. La scheda è validafino al 26 marzo 2004 e si ringraziaper la collaborazione Andrea Cam-porese e Marcello Casali.

DX according to A.I.R.Organizzare una stazione di

ascolto DX

3. L’Antenna (3)Concludiamo questo mese le

puntate di ottobre e novembre ine-renti l’argomento in oggetto.

Con molta chiarezza è emersocome non servano da subito megaimpianti, costosissime realizzazioni,spese folli. Per esempio una filareanche di soli 15 metri, se opportuna-mente direzionata, può consentire omeno la ricezione delle stazioni spa-gnole o mediorientali in onda mediaed essere un buon compromessoiniziale per l’ascolto di tutte le ondecorte. Un’antenna loop di un metrodi diametro, vicina alla finestra o sulbalcone, direzionabile, consentiràdi separare tutti i segnali europeicontrapposti e, dopo la relativa pra-tica ed un po’ di fortuna, consentiràdi ascoltare le prime e più forti sta-zioni africane ed asiatiche, le tran-satlantiche locali, sulle onde medie.

Abbiamo anche incoraggiatotutti, proprio tutti a prendere co-scienza come non esistano posti diascolto per i quali non si trovi un tipodi antenna adatto alla bisogna: untriangolo, un quadro nascosto in sof-fitta, una verticale vicino alla gron-daia con presa in alto, una qualsiasilunghezza possibile sul terrazzocondominiale con discesa accantoal coassiale TV oppure usufruendodei sempre più dismessi vani tecnici(ex scarico spazzature per esem-pio…), filari di qualsiasi lunghezza,quadri, verticali, dipoli accorciati,anelli terminati, persino fili corti te-sati per terra.

Altra limitazione, spesso impostadalla propria cecità tecnica o ancheidentificabile pure come poltroniteacuta: mai limitarsi ad un solo ae-reo!

Una o più alternative vi aprirannoscenari insperati, soprattutto se po-trete affiancare una filare ad unaloop, ad una verticale, ad altre an-tenne di qualsiasi natura ma, possi-bilmente, di polarizzazione e carat-teristiche elettriche diverse. Coltempo, quella che si rileverà menoutile, potrà sempre venir smantellatae sostituita con altra ancora.

Se non ci avete pensato ancora,attenzione alla prossima visita dalVs. abituale Fornitore, alla prossimaFiera: acquistare quanto prima unCommutatore di Antenna, con at-tacchi femmina coassiali, almenocon tre ingressi ed una uscita.

Quasi tutti i ricevitori modernihanno un attacco di antenna a 50Ohm di impedenza, solo alcuni pre-sentano anche l’ingresso seconda-rio per le antenne filari. Abituarsisempre ad utilizzare la presa di ter-ra, magari isolata, autonoma rispet-to al punto di terra dell’impiantoelettrico: quasi sempre la purezzadel segnale in cuffia migliorerà.

Limitandoci per semplicità allesole antenne filari, molte volte la loroconformazione ne stabilisce le ca-ratteristiche e quindi le relative per-

formances: accoppiando opportu-namente la filare alla discesa coas-siale, riusciremo a trasferire ilmassimo del segnale possibile finoal ricevitore. Nelle installazioni cheprevedono la filare esterna, se pos-sibile, allontanatevi 5-10 metri dallacasa e proprio lì, tra filare e coassia-le, interporre un balun magnetico(avvolgimento su nucleo toroidale)secondo il seguente rapporto dimassima:

Dipolo a mezz’onda Balun 1:1V-invertita Balun 1:4Windom (discesa ad 1/3) Balun 1:6T2FD Balun 1:6Filari lunghe (Beverage) Balun 1:9-1:12

Siti Web che vi possono opportu-namente illuminare sulla materia di

Ora UTC Emittente kHz Note

0000-2400 R.TV Svizzera Italiana 5580435-0445 RAI International 5965-72300455-0530 RAI International 119850500-2300 R. Capodistria 11700500-2300 R. Montecarlo 702 Ripete Prog. di RAI Radiodue0500-2300 RAI International 189 Radiouno (Caltanissetta)

Rete Regionale della Sicilia0530-0545 NHK World - R. Giappone 11915 dom. lettura Posta via Gabon0630-0730 VOIRI Voce Islamica dell’Iran 17560-17825 mar. lettura Posta0630-1300 RAI International 9670-118000700-0715 R.Vaticana 585-1530-4005-5890-6185-

7250-9645-11740-15595 Feriali: Radiogiornale0700-0730 R. Svizzera Internazionale 9885-13790-176650800-0900 VOM Qui Malta 9630 solo dom. - “Rubrica DX”0900-0930 R. Svizzera Internazionale 217701030-1045 NHK World - R.Giappone 21820 dom. lettura Posta1100-1115 R. Vaticana 585-5890 Feriali: Radiogiornale1200-1300 VOIRI Voce Islamica dell’Iran 15084-15235 mart., lettura Posta1300-1330 R. Vaticana 585-1530-5890-9645-11740-

15595-21850 Radiogiornale1350-1730 RAI International 9670-215-21710 dom. sport1400-1425 RAI International 17780-215201404-1500 R. Tunisi Internazionale 9631500-1525 RAI International 9670-11800-119001530-1600 R. Pola 11341555-1625 RAI International 9670-11855 dal lun. al ven.1630-1700 R. Svizzera Internazionale 9755-11810-155551630-1700 R. Vaticana 585-1530-5890-7250-9645 Orizzonti Cristiani1700-1730 R. Romania Internazionale 756-9745 dom. lettura Posta1700-1730 VOM Qui Malta 6185 dal lun. al sab.1700-1800 RAI International 11875-15320-152501700-1800 RAI International 9670-117251730-1800 R. Budapest 6025-7105 ven. e dom. “L’Angolo DX” lettura Posta1730-1800 R. Serbia e Montenegro 96201800-1900 La Voce della Russia 9450-7390-7420 sab. dom. e lun. lettura Posta1800-1900 R. Cairo 9988 lun. mer. gio. lettura Posta1800-1900 R. Cina Internazionale 9945-11875 mer. lettura Posta1830-1900 R. Svizzera Internazionale 9820-11920-13660-176601830-1905 RAI International 15250-177801900-1930 R. Tirana 7240 dal lun. al sab. - mart. lettura Posta1900-2000 RAE R. Argentina 9690-15345 dal lun. al ven. - ven. “Attualità DX”1930-2000 VOIRI Voce Islamica dell’Iran 7295-13650 mart., lettura Posta2030-2100 R. Romania Internazionale 756-6120 dom. lettura Posta2030-2130 R. Cina Internazionale 7265-9965 mer. lettura Posta2130-2200 R. Budapest 6025-7215 ven. e dom. “L’angolo del DX”

lettura Posta2200-2230 R. Vaticana 585-1530-4005-5890 Orizzonti Cristiani2300-2330 R. Svizzera Internazionale 9885-116602300-0500 RAI International 900-1332-6060 Notturno dall’Italia

Per liste complete e aggiornate in rete vi segnaliamo i seguenti indirizzi:http://www.mclink.it/personal/MC4868/index.htmhttp://www.italradio.org

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GENNAIO FEBBRAIO '04

6 dicembre a CASTAGNOLE MONFERRA-TO. "La radio sotto la neve... a CastagnoleMonferrato". 10ª edizione Mostra-Scambio inlocali riscaldati.

6-7-8 dicembre a FORLÌ, speciale Natale, èl'appellativo dato alla 19ª Fiera dell'Elettroni-ca che propone anche astronomia, meteoro-logia, disco e CD.Completa il tutto ilConcorsoNazionaledell'in-ventore elettrico-elettronico.

13-14 dicembre a TERNI, per la prima volta aTerni città, radio, elettronica, informatica,TV-SAT, telefonia.

13-14 dicembre a CIVITANOVA MARCHE,Mostra Mercato radiantistica ed elettronica,salone del collezionismo e disco da collezio-ne, orario 9-19,30.

20-21 dicembre a GENOVA, tradizionale ap-puntamento di Natale con la più specializzatatra le varie manifestazioni nazionali.

11 gennaio 2004 a VOGHERA 12a edizone di"un mercatino organizzato dai radioamatoriper i radioamatori".

17-18 gennaio a MODENA riapre la stagionedelle Mostre Mercato presso i saloni della Fie-ra di Modena, uscita autostrada ModenaNord.

24-25gennaioaNOVEGROasoli 3mesidi di-stanza dall'ultima edizione, forse la più gran-de mostra in Italia. Nelle vicinanze dell'aero-porto di Linate.

14-15 febbraio a SCANDIANO. Annuale ap-puntamento ormai diventato tradizionale nel-l'accogliente località a due passi da Modena eReggio Emilia.

28-29 febbraio a POMPEI, dopo il successoottenuto l'anno scorso si ripropone Pompeiche, oltre alla mostra, offre invidiabili interessituristici/culturali

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