Introduzione allICSE Fabio Sartori [email protected] 11 ottobre 2006.
RadioKit 2006 11
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CONSULENZA
di Nerio Neri
AUTOCOSTRUZIONE:
Rinforziamo il nostro QRP con una 8877
di Pietro lellici
AUTOCOSTRUZIONE:
Il nuovo FORTY,ricetrasmettitore SSB per 40 m
di Vittorio Bruni
AUTOCOSTRUZIONE:
Preamplificatore per microfoni ad elettrete
di Gianni Graziosi
AUTOCOSTRUZIONE:
Trasformatore UN 4: l suferrite
di Roberto
Perolti _
ANTENNE:
Parliamo anche di antenne
di Silvano Contaval/i
QRP-ANTENNE:
Antenne
ANTENNE, LINEE E DINTORNI:
Dipoli
di poli
di Nerio Neri
QRP:
Return LossBridge uti lizzabile da 1.8 a 1300 MHz
QRP:
Cinque buone regole per il QRP
TELECOMUNICAZIONI OGGI:
Il DRM un pOip iù da vicino
di Angelo Brunero
9
11
1 7
23
6
28
4
7
43
LABORATORIO-MISURE:
Misura della IP3 dei mixer ad alto livello (4° p.)
65
i Eraldo Sbarbati
LABORATORIO-STRUMENTI:
isuratore di ritardo per relè
i Fabrizio Fazio
IL GADGET UTILE:
n allarme dai molteplici usi
75
i Nico Grilloni
L ASPETTO TEORICO:
filtri passivi
(6)
76
i Nico Gril lom
RADIO-INFORMATICA:
orte USB vecchiPC
al
i Roberto Perolti
L ABe DELLA RADIO A VALVOLE:
onsiderazioni e prove sull'oscillatore a quarzo
a4
i Nerio Neri
RADIOACTIVITY:
reve storia della radionavigazione
a6
i Marco Lisi
RETROSPETTIVA:
ltre lo sguardo (2° p.)
9J .
i Dario Franchi
RETROSPETTIVA:
razie Malta Radio
9~
i Natale Pappalardo
HF NEWS-VIEWS:
el mondo del DX
95
i Anton Mario Salmi
-
ADIOASeOL TANDO:
Ascoltare informati
99
cura dell'A.l.R.
direzione tecnica
NERIO NERI 14NE
GIANFRANCO ALBIS IZ11CI
grafica
MARA CIMATTIIW4EI
SUSI RAVAIOLI IZ4DIT
Autorizzazione del Tribunale di
Ravenna n. 649 del 19-1-1978
Iscrizione al R.O.C.
n. 7617 del 31/11/01
direttore responsabile
NERIO NERI14NE
Ai
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momento chiedere l'aggiornamento
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IIVTOCOSTRVZIONB
RI forzlamo Il nostro HflRp·
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lellici mee( 1280M
utto è iniziato dopo un fortu
ato scambio di valvole con
l amico Claudio IW2GXI. Tro
andomi tr~ le mani una presti
iosa 8877, mi si è destato in
nzione di realizzare un amplifi
atore lineare per le bande di
o interesse, 1O/80metri. Dopo
er consultato numerosi proget
in proposito, ho pensato di sa
rificare una parte di potenza a
vore della semplicità, econo
ia e sicurezza del progetto. Re
ta inteso che la costruzione è
dicata soprattutto a coloro che
ono già in possesso della valvo
, in quanto il suo acquisto da
ova è proibitivo. Spesso sitrat
di tubi sostituiti su vecchi
X/FM, pertanto la prima cosa
a fare è la verifica se il triodo è
fficiente. Il filamento richiede
V±0.20V e 10.5A che possono
ssere ottenuti svolgendo il se
ondario di un toroidale da 60VA
riavvolgendolo con una coppia
di conduttori da l mm. Dopo
aver montato la valvola sul suo
zoccolo.(io ho usato un Johnson
di una 832) va data tensione al fi
lamento e contemporaneamente
abbondante ventilazione diretta
sullo stesso zoccolo. La tensione
deve essere misurata diretta
mente sui rispettivi piedini. La
tolleranza è di ±0.2Y. se fuori.
variare le spire sul secondario. A
questo punto dopo 3 minuti di
preriscaldo, va misurata la resi
stenza ohmica tra catodo e gri
glia con un tester analogico Xl,
che deve essere compresa tra 60
e 80 Q solo con ilpuntale positivo
sulla griglia. Se si rientra in que
sto intervallo sappiamo di poter
contare su un tubo valido. Come
si vede dallo schema il circuito è
il classico con griglia a massa e
ingresso accordato sul catodo.
Lo scopo principale del progetto
è l amplificazione con la massi
ma linearità di piccoli TXcon po-
tenza compresa tra 8 e 50 W,
pertanto sull ingresso è previsto
un variabile di accordo. Per lo
stesso motivo sul pigreco di usci
ta è possibile inserire una ulterio
re capacità per 40 e 80 in caso di
potenze di uscita inferiori a
300W. La tensione anodica è sta
ta tenuta a 2200V a vuoto, buon
compromesso tra guadagno
(l3/l5dB) e isolamento; la cor
rente a riposo è di 90mA.
Per rendere il sistema adatto a
modifiche e varianti si è preferito
dividerlo in due unità ,amplifica
tore e alimentatore, quest ultimo
provvisto della strumentazione di
misura. Le caratteristiche sono le
seguenti:
Alimentatore
- Ingresso 230V assorbimento
medio = 4A;
- dimensioni 220x160 prof.
260, peso 14 kg;
- carica graduale capacità filtro
con relè di avviamento;
- tensione uscita a vuoto =
2200V;
- tensione uscita a carico inter
mittente con picchi di 0.8A =
2000 V;
- protezione c.c con resistenza
limitatrice e fusibile a filo;
- strumenti indicatori V anodica;
I anodica; I griglia.
Amplificatore:
- dimensioni = 260x160 prof.
260, peso 8 kg;
- ventilatore centrifugo esterno
retrostante a doppia velocità;
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Foto 2
Elenco componenti
aliment per 88
Tl = trasformatore HV230/800 V l A
(800 VA) Ditta ELETTROSCALVE
SCHILPARIO B8
FUSE I = fusibile 6 A
F2 = fusibile costituito da filo di rame
d= 0.05mm tra 2 colonnine isolanti di
stanti ca 35 mm
KI = relè 24V 16A I scambio ESCO
407164
11-2 = lampad. segnaI. Neon 220V
INTl = doppio interr 250 V 16A
SI = microamp.
5 f lA
S2 = amperometro I A
S3 = microamp. 50
f lA
DI = lN4007
D2 = diodo silicio bassa V 30/40 A
D3/8 = BYW96 E (IOOOV2 A)
C l /18 = cond elettI. 470 f lF 450 V
CI9 = 2.2 nF 5 kVcer
C20/ 30 = IO nF cer 2 kV
C31 = elettI. 4700
f lF
50 V
Rl = 60 Q60W( 3da 180inparallelo)
R2 = 5 kQ IOW
R3-5 = 15 Q 25 W
R4 = ca 0.7 Q (tarare per Sl = 60 mA
fondo scala insieme a R5 e R3)
R6/11 = 470 kQ lW
R12/17 = 44 kQ IOW(2 da 22 k in se
rie)
R18/21 = 47 MQ l W
R22 = 3.3 kQ 0.5W
R23 = 22 Q 10 W
siamo in presenza di tensioni
MORTALI
Le 2 uscite -HV e
+
HVfanno
capo a 2 connettori PL posti sul
retro. Il montaggio è stato ese
guito utilizzando piastre di allu-
R
23
F2
(19
- -
1~~
22 IHV
KV©
20 ~
fJ F
in serie/parallelo. Con una
capacità risultante di quasi 240
fJ F
a 2200V si limita la caduta a
200V nei picchi max che posso
no arrivare fino a O.8A.Certo che
prevedendo un trasformatore da
800V 1.5Asono sufficienti 6 con
densatori.
Considerando 1 energia accu
mulata dalle 18 capacità (quasi
500 joule) è necessario disporre
di adeguate protezioni in caso di
cortocircuiti, vedi F2 -R23 e il
diodo da 30 A D2 sul ritorno di
massa. Inoltre per proteggere i
diodi raddrizzatori. 1 accensione
è graduale, con resistenza limi
tatrice R2 e Kl ritardato. Ilnega
tivo è sollevato da
massa tramite R5
R3-R4 e SI in modo
da permettere la let
tura della corrente di
griglia della 8877.
Facendo circolare
una corrente di 60
mA tra -HV e massa,
R4 va regolata per il
fondo scala. Lo stru
mento S2 indica in
vece la corrente ano
dica. Lo scopo di D2
è di proteggere i 2
strumenti in caso di
corti. Inutile racco-
mandare la massi-
ma precauzione
nelle fasi di messa
a punto in quanto
- HV
L 1
Descrizione alimentatore
Il circuito prevede un trasfor
matore con secondario da 800V
lA è pertanto previsto un dupli
catore che porta la tensione c.c.
in uscita a 2200V. Per limitare la
caduta di tensione nei picchi di
modulazione sono previsti 18
condensatori elettrolitici da 470
FUSE1
G-----E::3--<>
I
I
~~ INT1: C?JL2
~ I
101
-
0----<0
ALiMENT. HV PER 8877
R1
R3
- frequenze
=
10-15-20-40-80
metri;
- potenza di uscita su 50 Q: in
8W out 240W; in 15W out
400W; in 25W out 600W; in
50W out 1000W;
- prodotti intermodulazione
IMD3 > 35 dB alla max pot.
- soppressione armoniche > 45
dB;
- ingresso sintonizzato;
- variabile sottovuoto di sintonia
pigreco con indicatore nume
rico;
- inserimento supplementare
condensatore load ;
- strumento indicatore RF;
- inserimento indipendente ven-
tilatore a lineare spento;
- intervento manuale o PTT op
pure OFF;
- start a pulsante del preriscaldo
automatico (180 s) filamento
con preaccensione;
- protezione max corrente gri
glia (70 mA) con ripristino a
pulsante;
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rfc 3
HV
HV
GND
C
~C24
k5
AMPLIF: LINEARE 10/80 m
1 KW PEP
L5 L6
R11
fuse2
R1
u
ro
>
C>
rY1
N
Elenco componenti
amplif lineare 10 80 m l kW PEP
VI = 3CX1500A7/ 8877
TI
=
toroid. 60 VA230/5 V 105 A vedi
testo) •
T2
=
230/ 16 V I A
M = ventilat. centri . 230V 35/40 W
vedi testo)
ICI = 7812 lA
TRI = IRF540
TR2= 2N2222
TR3= 2N3055 su piccolo dissipatore)
FUSEI = fusib. 2A
FUSE2
=
fusib. lA
S I = strum. 1 uA
INTI = doppio deviat. c/ Ocentr lOA
INT2= deviat. c/ Ocentr. I A
INT3 = interr. 250V IOA vedi testo)
LI = LEDverde power on
L2 = LEDverde ready for TX
L3 = LEDverde on air
L4
=
LEDrosso grid overrange
PSI = pulsante NAstart
PS2
=
pulsante NC ripristino
KI-2-4 = relè 12V8 A 2 scambi
K5 = relè 12V 16A Iscambio
K3 = piccolo relè coax. 12V
K6 = microrelè 2 scambi 05A mettere
in parallelo) resist minima = 600
Q
K7 = reI è 12V IO A 2 scambi. Esco
1003190
COMI = commut. cer 5 posiz 2 vie
COM2 = commutcer. I via5 posiz. v testo)
CvI = variabile radio 2x 350 pF
Cv2 = variab. Sottovuoto5/500pF 3/5kV
Cv3 = variab. Radio 3x400 pF 900V
RFCI = 20 sp 0.8 mm toroid FTl14-43
RF el)
RFC2 = 190 sp 03 tubo vetronite
d = I6/l 8mm 40,uH minimo
RFC3 = I mH filoda 0.3 mm minimo)
LI = 19 sp 0.6 toroid. T68-2
L2 = 14 sp 0.6 torod. T68-6
L3 = 7sp 0.6 con presa a 4 e 5sp T68-6
L4 = 1/2 sp. lil. arg. Imm dint. 20 mm
L5 = 4.5 sp tubo 4 mm dint. 35mm
L6 = 18sp lil. arg. 3 mm dint. 42 mm c/
prese 2-5-11 spire
D I = ponte da 2 A
D2-4-5 = IN4007
D3 = IN4148
D6 = BAT85
DzI = zener 5.6 V I W
RI = 720 Q 20W
R2 = 100 Q 25 W
R3-4-5 = I k 0.5 W
R6 = 360 k
R7 = 470 k
R8 = 180 Q I W
R9 = 47 Q 2W
RIO= 15klOW
RII=47kIOW
RI2 = 100 Q 2W
RI3 = 8.2 Q 5 W a lilo non blindata)
RI4 = 25 k 5 W carbone)
RI5 = 50 Q I W
PI = IOk multigiri
P2 = 100 k multigiri
CI-3 = 100 nF 50 Vcer
C2 = 22 uF 50 V
C4 = 22 uF 25 V
C5 = 510 pF 300V mica arg.
C6 = 720 pF 300 Vmica arg.
C7 = 680 pF 300 V mica arg.
C8 = 1100 pF 300 Vmica arg.
C9 = 350 pF 300 Vmica arg.
C IO= 200 pF 300 Vmica arg.
CII = 100 pF 300 Vmica arg.
C 12-13-14-20-22-23-24-25-26
10nF 2 kVcer
C15-21 = 2. 2 nF 5 kVcer
C 16 = 2 nF 5 kVper trasmissione
C 17= 3x 250 pF 2 kVper trasmissione
C 18= 2X250 pF 2 kVper trasmissione
C 19 = 100 pF 5kVper trasmissione
C27 = 1000,uF 16V
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Foto
minio crudo da 2 mm unite tra
loro con angolari e squadrette.
La foto 2 evidenzia l interno con i
2 blocchi condensatori montati
su lastre di vetronite da 1.6 mm.
Sotto le piastre sono disposte le
resistenze zavorra che riparti
scono anche la tensione sui con
densatori in parti uguali. Sul re
tro della foto si vede la piastra
con i diodi raddrizzatori e F2
R23 con
il
filodi alta tensione che
va sul PL. I componenti di ingres
so trasformatore sono invece si
stemati sulla base dell alimenta
tore.
Descrizione lineare
Come abbiamo già menziona
to, il triodo 8877 richiede la ven
tilazione che deve essere forzata.
Come si vede dalle foto 3 e 4 bi
sogna prevedere una scatola a
tenuta per contenere zoccolo
valvola -camino-ventilatore cen
trifugo, nel mio caso realizzata
con lastrine di vetronite doppio
rame saldate sugli spigoli. La su
perficie di uscita dell aria dalla
8877 (compreso il camino int
=
88 mm)
è
di ca 23
cm2
Sia la
superficie di passaggio zoccolo
che quella di uscita dal ventilato-
re non devono essere di valore
inferiore. Dalla foto 4 si vede
come lo zoccolo sia fissato con
saldatura alla scatola tramite 5
coppie di fili di rame argentato
da 2 mm. Sul lato opposto fanno
capo le 5 linguette di massa che
spingono sull anello di griglia. Il
foro è di 84 mm di diametro,
mentre l uscita aria ventilatore è
di 44 x 57 mm. Tutti i piedini ca
todo vanno portati in centro con
filo da 2 da dove parte RFC l e
C 12 che va ad un connettore
5MB sulla scatola Per realizzare
il camino bisogna procurarsi del
nastro di poliestere (mylar) op
pure vetronite da 0.3 mm largo
45 mm. Va preso un rotolo di co
mune nastro adesivo da pacchi
alto 48/50 mm bello rotondo che
va svolto fino a raggiungere un
diametro esterno di 88/88.5 mm.
A questo punto vanno avvolte 3
spire di poliestere strette sul roto
lo spalmando le con adesivo
epossidico a 2 componenti.
Dopo 24 ore sipuò sfilare ilcami
no e applicarlo sulla base della
scatola sempre con lo stesso
adesivo. La piastra base deve es
sere di alluminio da 2.5 mm ed il
fissaggio della scatola deve es
sere fatto con numerose viti da
3.5 MAin modo da garantire un
contatto di massa uniforme. La
scatola va chiusa sul lato inferio
re con una piastra amovibile e
siamo cosi pronti per la prova di
ventilazione. Dobbiamo pratica
re un foro di ca 5mm sul fondo,
(poi dovrà essere richiuso) nel
quale va infilata forzata una can
nuccia trasparente per bibita del
tipo piegabile forzando la piega
Foto
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S AH ••••• kHz
.... ..
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CENtEI 14 2 134 1Hz
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CENUI. : t. 1Hz
tECALL OH POIER
Il
UF t.t dB.
UdBI
te ors
tt.'
d8
Spettro di uscita sui 20 m. La 2a armonica risulta attenuata di oltre
5 dB; Orizz.
=
4MHz/divis.; VerI.
=
lO dB/divis.
Curva di intemodulazione: 2 toni 800/1800 Hz; Segnale a piena
potenza prelevato sul carico tramite attenuatore di 60dB; Orizz =
lkHz/divis.; vertic. = lO dB/divis
finoa 180 gradi. Ilsifone cosi for
mato va riempito di acqua in
modo da avere due colonne con
lo stesso livello. Mettendo in fun
zione ilventilatore con valvola in
serita si dovrà avere tra le due
colonne una differenza di alme
no 8 mm. In queste condizioni
anche alla massima potenza di
uscita PEP di l kWl'aria di uscita
non supera i 60°C. Essendo
montato esternamente sul retro,
il ventilatore risulta molto silen
zioso; lo schema prevede inoltre
una sezione del relè K4che ne ri
duce la velocità in ricezione.
Abbiamo. già parlato del tra
sformatore di accensione che è
servito per provare l'efficienza
del tubo. All'atto dell'accensione
con INTlla tensione è ridotta per
effetto di R2. Il trasformatore T2
con Dl e IC l mette a disposizio
ne
12 V per i servocomandi.
Premendo il pulsante PS l di
start si dà piena tensione al fila
mento, contemporaneamente
parte il timer TRl/K2 che dopo
180 s dà il consenso per la tra
smissione. TR2tramite P l è rego
lato per staccare in caso di cor
rente di griglia superiore a 70
mA, si evita cosi di distruggere il
tubo specie se si dimentica di ac
cendere l'alta tensione. Dz l e
Tr3 stabilizzano la tensione di
grglia-catodo a ca 7V per una
corrente anodica a vuoto di
80/90 mA. Se la corrente supera
questo valore sostituire lo zener
con un 6.2-6.8V. La funzione di
INT2 è di escludere completa
mente il lineare nella posizione
centrale oppure tramite PTT o
manualmente.
In ricezione oltre ad abbassarsi
il ventilatore, viene completa
mente interdetto il tubo tramite
RIl . Dalla foto 4 si vede che 'in
gresso va ad un piccolo relè coax
(può essere anche normale) e da
qui alla scatola filtridi ingresso. Il
condensatore variabile Cv l con
sente un adattamento perfetto su
tutte le gamme specie se si im
piegano basse potenze di ecci
tazione. Anche in questo caso la
scatola è provvista di coperchio
di schermatura.
Arriviamo ora alla parte più cri
tica rappresentata dal pigreco di
uscita. La foto 3 è molto chiara in
proposito. Si parte dal connetto
re PL in fondo a sinistra, dove en
tra la HVche con R13va diret
tamente sulla RFC2. R13 è a filo,
fa dunque da limitatrice e da im
pedenza. I condensatori di fuga
sono semplici ceramici l OnF2kV
in serie. Per diminuire la capaci
tà è bene che l'ultimo 20% delle
spire di RFC2 sia leggermente
spaziato dalla parte della plac
ca. Non spaventarsi se in caso di
corto sulla RFo placca/massa, si
accartoccia l'impedenza; ciò è
dovuto al ritardo di intervento del
filo fusibile da 0.05 mm sull'ali
mentatore. La fine di RFC2 va al
condensatore C 16 e alla placca
tramite RI2-L4. L'altro capo del
condensatore va a Cvl e L5. Cv l
è nel mio caso un COMET 5/500
pF 3kV a max C e 5 kVa min C .
Essendo introvabili ne ho fattive
nire alcuni esemplari dagli USA
che metto eventualmente a di
sposizione. Ho eseguito le prove
di isolamento con 5 kVc.c. a va
riabili completamente chiusi
senza problemi. C'è anche da
dire che la capacità max neces
saria in 80m è di ca 380 pF, il
margine è dunque notevole. Per
fare tutta l'escursione si devono
fare ca 18 giri. bisogna perciò
procurarsi un contagiri mecca
nico che io ho azionato con 2 in
granaggi del LEGO di mio fi
glio di quand' era piccolo. La pri
ma bobina che incontriamo è L5
che è coassiale con L6. Il punto
di incontro va al primo contatto
del commutatore, un surplus di
buona qualità degli Unghere
si . L'ultima posizione di COM2
inserisce una capacità aggiunti
va per gli 80. Il condensatore va
riabile di uscita Cv3 deve essere
provato ad almeno 900V c.c.
Moltivariabili radio da me prova
ti anche con spaziatura maggio
re scaricavano per via delle lami
ne rugose o mal centrate. Dispo
nendo di poca capacità e
considerando che in lO metri
avevo ancora margine ho ag
giunto un C 19 da 100 pF in pa
rallelo. Inoltre considerando che
con bassa potenza di uscita au-
15
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menta l'impedenza di placca
della 8877, si rende necessario
aggiungere a Cv3 ulteriore ca
pacità per 40 e 80 metri. INT3 è
un normale interruttore da lOA ,
va aperto per distinguere il polo
caldo da quello freddo. RFC3 è
una impedenza di protezione
alta tensione nel caso di corto di
C 16. Da RFC3 la RF va diretta
mente al relè di potenza con le 2
sezioni in parallelo e al PL di
uscita. Essendo le correnti RF di
massa molto elevate, è opportu
no collegare ulteriormente tra
loro con filo argentato 2.5/3 mm,
le masse di Cv2-Cv3 e connetto
re di uscita. Sul retro è prevista
una presa 5MBper il prelievo at
tenuato RF, contemporanea
mente una parte viene raddriz
zata e indicata dallo strumento
SI.
Messa a punto
Collegare tra loro con cavi
coax alto isolamento i
+
HVe-HV
dell' alimentatore e lineare.
Collegare un carico fittizio da
50 Q - 1000W con wattmetro
sull'uscita lineare.
Terminare l'ingresso su una R
di 50 Q.
Accendere il solo lineare e ac
certarsi che si accenda Ll e la
tensione su IC l sia 12V;la vento
la di Mdeve girare a media velo
cità, diminuire eventualmente
RI. Sul filamento di VI misurare
ca 4.2V.
Premere PS l e verificare la Vfi
lamento 5 V ±0.2V.
Dopo 3 minuti si accende L2
(variare event. R7).
Spostando INT2 su manuale si
accende L3, scattano contempo
raneamente K3-4-5-7 ed il venti
latore va a max velocità.
Rimettere INT2 su posizione
centrale (OFF).
Accendere alimentatore HV e
verificare la graduale progres
sione su S3 con spegnimento di
Ll fino a indicazione di 2200V.
Inserire INT2 e controllare S2
per 80/90 mA commutando su
tutte le gamme e con variabili
chiusi/ aperti non devono esserci
variazioni.
Impostare ingresso e pigreco
es. 40 m: inviare in ingresso una
16
portante di 8W e regolare CVl
2-3 per la max uscita (ca 240W)
con Ig di 13 mAe la di 230 mA.A
questo punto aumentare la po
tenza di ingresso a 25 W per una
uscita di almeno 640W con Ig di
32 ma e la di 520 mA (tenere la
portante per pochi secondi). Au
mentare quindi la' capacità di
Cv3 e verificare 'intervento di K6
per Ig di 70 mAripristinando poi
con PS2.
A piena eccitazione di 50 W si
deve avere una uscita di l kW
con Ig di 50 mAe la di 800 mA. Il
rapporto ottimale IalIg deve es
sere di 16/18 volte. La condizio
ne più lineare si ha sovraccari
cando l'uscita per una riduzione
çle12 rispetto alla max potenza.
E ovvio che a max uscita il watt
metro sarà un po' avaro, la max
precisione si avrà misurando la
tensione picco/picco che dovrà
essere di 635V (W= (Vpp)2/8R).
Ricordarsi sempre che lo spe
gnimento del lineare deve esse
re completato portando INTl per
alcuni minuti nella posizione
BLOW in modo da prolungare il
raffreddamento.
Aquesto punto sperando di es
sere stato esauriente resto in atte
sa di eventuali consigli o richie
ste di chiarimenti ringraziando
come al solito gli amici della se
zione ARIdi Milano per la colla
borazione.
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Questo piccolo ricetrasmettito
re SSB, descritto su RadioKit di
maggio e giugno 2004 ha otte
nuto un grande successo presso
molti radioamatori in Italia e in
tutta Europa. Sono state apporta
te alcune modifiche tali da mi
gliorare considerevolmente le
sue già buone caratteristiche e il
circuito stampato è stato comple
tamente ridisegnato con inseri
mento di un nuovo modulatore al
posto del BC l07B. Anche i filtria
quarzo sono stati ricalcolati poi
ché quelli del vecchio Forty ave
vano un tasso d ondulazione un
po troppo elevato, in emissione
come in ricezione, ciò che si tra
duceva, soprattutto in trasmissio
ne, in una qualità di modulazio-
ne mediocre anche a causa del
preamplificatore microfonico
estremamente semplice.
L innovazione principale è sul
nuovo modulatore che è stato
dotato di un circuito integrato
eccezionale, il
SSM216S-1
della
Analog Devices.
Questo integrato
è
un pream
plificatore BFa bassissimo rumo
re che unisce in sé un compres
sore di modulazione e un ridutto
re di rumore ambiente. Il livello
di compressione è regolabile da
un rapporto 1/1 (nessuna com
pressione) a 15/ l . La regolazio
ne si ottiene per mezzo di una re
sistenza variabile collegata al pin
6 dello stesso c.i.
Zero ohm corrisponde a un
rapporto l/l e 250kQ a un rap
porto di 15/ l. Sul nostro circuito
si trova un trimmer da 200k
(220k). Si può quindi variare il li
vello di compressione da l/l a
1/12. Inutile comunque supera
re 1/8, valore che è sufficiente
ed efficace con distorsione inap
prezzabile.
Cortocircuitando la resistenza
variabile (200-220kQ) che rego
la illivellodi compressione, siar
resta la funzione di compressore
del c.i. Il circuito funziona con
alimentazione a 5 voltfornita da
un regolatore di tensione 78LOS
La resistenza variabile sull uscita
del SSM2165-1 serve a regolare
il livello di BFimmesso sul modu
latore del Forty o su un ingresso
micro di altri RTX.
Un circuito stampato del com
pressore è stato realizzato a par
te, in maniera tale da essere inte-
Basetta amplificatore - compressore e sistemazione sul circuito
stampato del vecchio Forty.
Disposizioni parti basetta compressore cm 6,5 x 2,0
-
7
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 10/59
RI = 47 Q
R2 = 22 k
C3, C6
=
InF ceramica
CL C2, C5, C9
=
100nF ceramica
C7
= uF
elettrolitica radiale 25
valt
C4, C8 = uF elettrolitica radiale
25 V
P2
=
4,7 kQ trimmer IO mm
P l = 200 kQ trimmer IO mm
IC l = SSM2165-1 Analag Devices
SMD
IC2
=
78L05
Elenco componenti
Uscita
BF
---- l
r
1
200k
6
~
..
u
:-
4 8 2 3
9
C1 SSM2t 65-1
-c:J--
6k8onl Senza
Schema preamplificatore e compressore
Circuito stampato e disposizioni parti S.meter cm 4,0 x 2,0
grato sulla piastra del circuito
del vecchio Forty per coloro che
già lo hanno realizzato, ma può
essere inserito in qualsiasi altro
ricetrasmettitore analogo privo
di compressore di modulazione
Elenco componenti
RI = l MQ
P l
=
4 7QkQ trimmer lO mm
P2 = 100 kQ trimmer IO mm
C l = 680 nF ceramica
Q
l = BC548C a equivalente
Ml = Strumento da 50 a 200 lA
.,
; _r.
per migliorarne le prestazioni.
Un S-meter può essere aggiunto
al Forty, certo semplice ma
è
bene vi sia integrato. Utile anche
una presa per un frequenzimetro
esterno o interno, meglio se pro
grammato per la media frequen
za del Forty 4915 kHz . Vedasi
schema
Montaggio
Vi si offrono due possibilità:
montare un Fortyinteramente sul
nuovo circuito stampato qui de
scritto, o modificare i valori dei
filtri a quarzo e aggiungere la
piccola piastra del compressore
sul vecchio circuito stampato.
Per montare ilForty sul nuovo cir
cuito stampato i consigli dati col
precedente articolo suRadio Kitdi
maggio e giugno dello scorso
anno sono sempre attuali e validi.
Inoltre questo ha esattamente
le stesse dimensioni del prece
dente e i collegamenti sul fronta
le e sul retro restano nelle stesse
posizioni.
Mantenendo ilvecchio circuito
stampato ecco la procedura da
seguire:
- per i filtria quarzo, modificare i
valori come segue:
Parte
ricevente:
- sopprimere C 15 47pF ,
- sostituire L7 con un ponticello
o una resistenza da 4,7 Q
Schema S-meter per Forty.
Collegamento ad un frequenzimetro esterno o interno.
R
1M
P1
470k
Regolazione
O
C
T
680n
Verso punto caldo
Pot2 Volume
Deviazione max
P2
100k
M1
50 ... 200 uA
R5
1k
C1~ori
I
18
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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l·
l
~
8 32c1lml
IO
~
r
HP-iJ?'0
C20
1~
UZd ~ lIllZ22a z= 2lO:ill:
~~ ;O~~
SO EBC E C ECB
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o
w
li
Q
6- •••• B
. -
:I:C56
'000
~)C4.915MHl
XI~I°tritri
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2
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C1S
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R8
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O
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O
31
..•
~
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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Elenco componenti
R26 - R27 = L5 Q
RI3 = lO Q
R14-R24 = 47 Q
R7-R23=100Q
R2-R8-RI2-RI8-R21 = 470 Q
R5-RII-R22-R25 = I k
RI - 680 Q a L5 k v testo)
R3 - R20 = 4.7 k
RI5 = 22 k
RI9 = 33 k
RIO = 510k
R4 - R6 = 100 k
R16- Rl7 = 220 k
PI trimmer I k orizzontale
P2 trimmer 220 k orizzontale
P3 trimmer 4.7 k orizzontale
P4 trimmer 50 k orizzontale
ondensatori
tutti multistrato salvo avviso contrario.
C5 = 2.2pF
CI3 = 2.7pF
C16. C18. C47. C49 = 27pF
CII = 39pF
C17. C48 = 47pF
C8. C9. C22. C23. C45. C46. C58 =
100pF
C4. C6. C53. C55 = 150pF
CL C3 = 470pF
C2. C36. C38. C54 = InF
- sostituire L8 con una resistenza
da l k,
- C 16 e C 18 avranno un valore
di 27pF,
- C17 avrà un valore di 47pF.
Parte
trasmittente
- sopprimere C41 e C45 (47pF),
- sostituire L12 e L13 con un pon-
ticelIo o con una R da 4,7
- C42 e C44 avranno un valore
di 27pF,
- C43 avrà un valore di 47pF.
Per il preamplificatore-com
pressore
eliminare il vecchio
preamplificatore, cioè i compo
nenti R13, R14, R15, C33, C34,
P2 e Q3 mc l 07B). Fissare ilpic
colo circuito stampato sopra il
grande (vedere la figura 1) con
C7. C15. C19. C50. C52. C57. C60.
C62 = 10nF
CIO. C12. C14. C20. C2L C24. C25.
C26. C28. C29. C33. C34. C35. C4L
C43. C44. C51. C56. C59. C63. C64.
C65 = 100nF
C42 = 220nF
C39. C61 =
2 2 uF
tantalio
C63 = 10,uF tantalio
C27 = 10,uF elettrolitico radiale
C39 =
22 uF
elettrolitico radiale
C30 = 47
uF
elettrolitico radiale
C32 = 100,uF elettrolitico radiale
C31 = 470 uF elettrolitico radiale
CAI. CA2. CA3 = 80pF rosso IOmm
ICL IC2. IC6. IC7 = SA612 o NE612
IC3 = LM386N
IC4 = 78L05
IC5 = SSM2165-1
QI = BF245C
Q2 = BC548C
Q3 = 2N2222A
Q4 = 2SC2053
Q5 = 2SC 1971 con adatto dissipatore
dimensioni 30 x 12x 20 mm
grasso al
silicone
DI = zener 9.1 volt
D2 = BBI05
D3. D5. D7 = zener 6.2 volt
D6 = LEDverde 3 mm
D8 = IN4007
un distanziatore da 5-8 mm sulla
vite già esistente a destra. Colle
gare l ingresso micro (A) della
nuova piastrina all entrata micro
del circuito stampato grande
(foro di R13, lato micro). Unire
l uscita BF (B) della piastra com
pressore al condensatore C36
(220nF) del vecchio circuito
stampato (foro del collettore di
Q3) Congiungere il 12 volt
della piccola piastra al 12volt
del circuito stampato grande
(foro di R15, lato
+).
Unire le
masse fra i due circuiti stampati
(preferibilmente con un pezzetto
di treccia di cavo schermato, il
più corto possibile).
L S-meter non pone alcun pro
blema di montaggio. Molto pic
colo, troverà buona sistemazione
XI = quarzo 12000 kHz o meglio
12025 kHz
X2 a XII = quarzi 4915.2
PotI = potenziometrolineare IOk-1O
giri
Pot2 = potenziometro lineare
250/220 Q
L6 = due impedenze 10,uH assiali
L3 = impedenza 15,uH assiaIe
L8. L9 = impedenze 47 ,uH assiali
L7 = impedenza 100,uH assiaIe
L4. L5. LIO.LlI = Neosid 5164
LL L2 = 13 spire filosmaltato 0.5 mm
su toroide T50-2
Ll2 = 5 spire doppie in parallelo su
lenite due lori
BN43-202 con filo sm. 0.5 mm
L14 = IOspire doppie lilosmaltato 0.5
mm attorcigliate su lenite FT50-43
L13 - impedenza VK200 interamente
avvolta con uscite radiali
RLI - relais 12volt - 2 scambi
5 = zoccoli DIL8 tulipe
3 = supporti per cavallotti e un caval
lotto
2 = prese jack 3.5 mm stereo per cir
cuito stampato
I = presa alimentazione 2.5 mm da
circuito stampo
I = BNC (l) per circuito stampato
2 = deviatori per circuito stampato
nel contenitore. Sarà necessario
collegarlo al punto caldo di Pot2
(punto di congiunzione fra Pot2
eildiodoLed), eal + e-dell ali
mentazione del Forty.
Taratura
Nuova scheda del circuito
stampato
Ponticello su S2 e P3 al suo va
lore minimo (guadagno pream
plificazione a zero). Passare in
trasmissione e regolare congiun
tamente CA3 e P4 fino ad otte
nere il massimo di reiezione
della portante, controllandosi
su un ricevitore (il residuo do
vrà essere il più debole possibi
le). Agire diverse volte su CA3 e
P4 per ottenere questo massimo
di reiezione.
Togliere il ponticello da S2 e
inserirlo su Sl. Ciò permette di
controllare la propria emissione
sul ricevitore del Forty, senza sa
turare quest ultimo. Passare in
trasmissione e regolare CA2 a
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 13/59
Circuito stampato nuovo Forty,dimensioni 12x9 cm e disposizione componenti sotto
battimento zero. Aumentare il
guadagno del preamplificatore
BF P3) per ascoltare bene la
propria voce sul ricevitore del
Forty. Questo dovrà essere per
fettamente sintonizzato, altri
menti ripetere la regolazione di
CA2. Tale regolazione permette
di porre ilricevitore perfettamen
te in accordo con la frequenza di
emissione. Aggiustare P2 allivel-
lodi compressione desiderato. E
preferibile non spingere troppo
il livello di compressione per
conservare una eccellente quali
tà di modulazione. Lo stesso di
casi per P3 per non saturare il
modulatore.
Le altre regolazioni del Forty
restano identiche alla versione
originale vedere RadioKit 5 e 6
del 2004).
Vecchio circuito stampato
Forty e nuova piastrina
preampifica tore-compressore
Ponticello su 82 e P2 della nuo
va piastrina preamplificatore al
suo minimo valore guadagno a
zero). Passare in emissione e re
golare congiuntamente CA3 e
P3 scheda del Forty) fino ad
avere il massimo di reiezione
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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2 24 pa go
Per l S-meter
Staccare l antenna e regolare
PI (470K) perché l ago dello
strumento abbia la giusta devia
zione. Reinserire l antenna e re
golare P2 (l
OOK)
confrontando
un segnale abbastanza forte su
un altro ricevitore agendo ap
punto su P2 per avere più o
meno la stessa deviazione dello
strumento.
Ecco dunque il vostro nuovo
Forty pronto per essere utilizzato
per buoni QSO. I vostri corri
spondenti noteranno il sensibile
miglioramento della qualità del
la vostra modulazione.
Inoltre, con il compressore in
funzione, voi guadagnerete fa
cilmente un punto S in più sui
rapporti che i vostri amici OM vi
passeranno.
Questo
è
molto importante so
prattutto quando si opera in
QRP
IPer i componenti www artra qrp com I
della portante, controllandosi su
un ricevitore (il residuo di por
tante dovrà essere il più debole
possibile). Agire diverse volte su
CA3 e P3 per ottenere questo
massimo di reiezione.
Togliere il ponticello da S2 e
collocarlo su SI; così si potrà
controllare la propria modula
zione sul ricevitore del Forty sen
za saturarlo. Passare intrasmis
sione e regolare CA2 fino a batti
mento zero. Aumentare il
guadagno del preamplificatore
BF (P2 sulla piastrina del com
pressore) per ascoltare la pro
pria voce sul ricevitore del Forty.
Questo dovrà essere perfetta
mente isoonda col trasmettitore,
altrimenti si dovrà procedere a
una ulteriore regolazione di
CA2.
Per il preamplificatore-com
pressore, regolare P l al livello di
compressione voluto. Sarà bene
non oltrepassare il punto ottima
le per mantenere una eccellente
qualità della modulazione. Lo
stesso dicasi per P2 in modo da
non saturare il modulatore.
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IIVTO OSTRVZION
Foto l Ilmontaaqqio in un semiquscio per trasformatore
PrIJtl lJpli
Comunemente
conosciute
ome a condensatore
queste piccole capsule mi-
crofoniche si sono diffuse mas-
sicciamente in gran parte degli
apparecchi di comunicazione e
registrazione del suono, le si può
quindi trovare nel telefono do-
mestico piuttosto che all interno
dei telefonini ma anche come
trasduttore per gli apparati di ra-
diocomunicazione. Si presenta-
no come cilindretti di piccolo
diametro (l cm o meno), in ge-
nere di alluminio e con due o tre
terminali. Presentano ottime ca-
ratteristiche di risposta in fre-
quenza e sensibilità alla pressio-
ne acustica e vengono alimenta-
te con soli 5 Vcc rispetto ai circa
20 Vcc richiesti per i veri micro-
fonia condensatore. Questo pro-
getto è nato per la necessita di
parlare al telefono tramite un mi-
crofono esterno del quale volevo
regolare la sensibilità per poterlo
allontanare dalla bocca, piutto-
sto che parlare a bassa voce, ed
è adatto a qualunque capsula
del tipo a due terminali.
Schema elettrico
Il circuito fa uso di un solo cir-
cuito integrato di tipo amplifica-
tore operazionale, l ultra classico
uA741 in configurazione inver-
tente. Ilpolo positivo del microfo-
no viene alimentato tramite Rl
ad una tensione stabilizzata da
Dl a circa 5V, la stessa tensione
risulta essere anche ilriferimento
positivo di
rc
l sul piedino 3. C2
disaccoppia la tensione conti-
nua e trasmette il segnale in in-
gresso a rc l funzionando anche
come primo filtro passa alto per
frequenze superiori ai 150Hz. Il
guadagno di
rc
l viene determi-
nato dal rapporto tra R4 e R3 ri-
sultando quindi circa uguale a 4
quando R4 presenta la sua mas-
sima resistenza. C4 funziona da
passa basso e comincia ad atte-
nuare tutte le frequenze superio-
ri a circa 5kHz (questo valore va-
ria con R4), infine C5 trasferisce
Icrotonl
di Gianni Graziosi
ilsegnale amplificato in uscita su
un carico previsto di circa 2 kQ e
funzionando anch esso come
passa alto. D3 LEDrosso da 2mm
di diametro si accende con soli
3mA e data la presenza di D2 si
spegne se la batteria scende sot-
to gli 8V. Tutto il circuito assorbe
circa 5mA.
Montaggio
La realizzazione è stata effet-
tuata su circuito stampato dop-
pia faccia per sfruttare il lato su-
periore come schermo contro
23
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 16/59
R2
Int
>--0---0+
9Vcc
..,-~6
,r-
C5
~Vout
03
R5
02~
- -
Elenco componenti
RI = 2,2 kQ
R2
=
820
Q
R3
=
12 kQ
R4
=
47 kQ trimmer o potenz.
R5
=
560
Q
CI
=
IO pF
C2
=
220 nF
C3
= 7 uF
16 V elettro .
C4
=
220 pF
C5
=
I,uF
C6 = 100,uF 16 V elettro .
D I
=
5VI zener
D2
=
6V2 zener
D3
=
LED rosso
0
2 mm
ICI
=
LM741
INT interruttore
C3
1
eventualmente utilizzare dei ca
vetti schermati se sono necessari
dei lunghi collegamenti. obbli
gatori per l'ingresso e uscita del
segnale. Anche il pannellino
frontale viene portato elettrica
mente a massa tramite le due co
lonnette di fissaggio. Dalla foto l
sivede che ho ribaltato R4 su
re
l
per poterlo usare (tramite un al
berino) come piccolo potenzio
metro,
è
inoltre visibile un diodo
(vicino al LED)che avevo inserito
in serie alla alimentazione come
protezione contro la inversione
di polarità ma che ho poi ritenuto
di eliminare dallo schema elettri
co avendo come alimentazione
una sola batteria da 9 V.
ronzii ed accoppiamenti indesi
derati. Il lato inferiore l'ho trac
ciato con i trasferibili e una pen
na per stampati, sul lato compo
nenti ho asportato il rame
nell'intorno dei terminali non a
massa con una punta da trapano
(6mm) facendola girare con le
dita. Lo stampato è previsto per
accogliere un trimmer (R4) come
regGlazione del guadagno, se si
utilizza un potenziometro colle
gare la çarcassa a massa ed
Foto 2 Il preamplificatore finito acceso
~4
f. , .:: ~ ...
I
-.
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direttamente al tuo edicolante
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rivist
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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Foto 3 -
n
microfono usato per le prove fa parte di un head set per PC
Foto4 - Vista lato componenti lato rame in trasparenza). Dimensioni 52 x 37 mm.
Conclusione
Ho provato il montaggio inse
rendolo tra microfono e compu
ter e provando quindi a registra
re con una delle tante applica
zioni, la voce e diversi suoni
ambientali vari. Il risultato è stato
soddisfacente, temevo la intru
sione di rumori o ronzii vari che
potessero peggiorare la resa mi
crofonica che invece si è dimo
strata fedele e silenziosa anche
per merito della banda passante
ristretta alla sola voce. La amplifi
cazione di quattro volte risulta
sovrabbondante e volendo tene
re il microfono a 20-30 cm dalla
bocca o parlando a voce bassa
non è risultata necessaria un am
plificazione maggiore di 2.
inoltre possibile regolare il gua
dagno desiderato sotto il valore
di uno e al limite portarlo a zero
con ilpotenziometro in corto cir
cuito) per annullare completa
mente ilsegnale in uscita. L usci
ta a bassa impedenza di lC l in
grado di pilotare qualunque tipo
di ingresso, eventualmente au
mentando C5 non polarizzato)
se ilcarico ha una impedenza in
feriore ai 2 kQ.
TELE/ 1/CRON
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IIvrO OSTRVZION
Trasformatore lJN
lJN
4:
l
SII
ferrlte
di Roberto Perotti L IW BYIf
po la pubblicazione su
adioKit dell articolo una
filare stealth , inerente alla
costruzione di antenna invisibile
basata sul principio del radiatore
collegato ad un trasformatore di
impedenza rapporto 4: l sbilan
ciato/sbilanciato sono stato con
tattato da vari OM.
Dalle loro domande è apparso
chiaro che il punto critico della
realizzazione era il reperimento
(come avevo previsto già alla ste
sura dell articolo ...) del nucleo
toroidale 1200 della Amidon.
Ilsuddetto è infattivenduto solo
per corrispondenza da alcune
ditte, o si trova nelle fiere oppure
su e-bay. In tutti i casi il costo del
nucleo
è
caricato delle spese di
spedizione, che ne superano il
valore, oppure del costo del bi
glietto p~r andare in fiera. Biso
gnava quindi trovare un sistema
per realizzare il trasformatore
mantenendo il rapporto e l effi
cienza sulla banda di frequenza
1- 30 MHz, ma cambiandone la
struttura. Finalmente, dopo una
FERRITE 1
mm
~
serie di ricerche su manuali, rivi
ste e handbook vari, ho scovato
qualcosa di simile su Radiokit
5/2006.
Sitratta del trasformatore di im
pedenza 4: l della Windom
classica avvolto su una comu
nissima bacchetta di ferrite da l
cm di diametro, proprio quella
recuperabile nelle radio a onde
medie portatili.
Questo tipo di supporto è facil
mente acquistabile
presso qual-
siasi riparatore radio TV o ne-
gozio di elettronica
Ovviamen
te si può recuperare come ho
fatto io da una vecchia radio di
smessa. L importante e che sia di
diametro lO mm e lunga mini-
mo
10cm per poter supportare
gli avvolgimenti.
Se si osserva con cura lo sche
ma elettrico dell antenna segna
lato nell articolo da I7SWXGian,
e lo si confronta con lo schema di
N3SBE, si nota una disposizione
diversa degli avvolgimenti pri
mario / secondario.
Nella nostra realizzazione pro-
VERSO
ANT
cederemo quindi secondo lo
schema di IKlQLD e N3SBE,
usando però il supporto su ferrite
invece del toroide.
Componenti
Per la costruzione servono i se
guenti materiali:
l scatola IP55 di adatte dimen
sioni
2vitiM4 X 20 INOXcon dadi a
galletto e 4 rondelle dentellate
inox
4 capicorda a occhiello tropi
calizzati (colore oro) o stagnati.
l connettore PL femmina da
pannello
l metro di piattina rosso/nera
sez lmm quadro
l ferrite diametro 10mm lun
ghezza MINIMA10cm
2 o più supporti auto adesivi
per fascette
Alcune fascette autoserranti
Silicone, saldatore, stagno, l ri
ghello
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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MORS ANTENNA
Costruzione
Prendete la bacchetta in ferrite
e la piattina. Bloccate l inizio
dell avvolgimento con una fa
scetta. Mantenendo le spire ser
rate al nucleo e ben compatte,
avvolgete 10-12 spire . Fermate il
termine dell avvolgimento con
un altra fascetta. Ora prendete la
scatola stagna. Sul fondo trac
ciate il centro aiutandovi con un
righello e forate per alloggiare il
PL femmina. Fissatelo ed even
tualmente siliconatelo.
Ora tracciate i fianchi scatola
destro e sinistro rispetto al PL.F0
rateli per alloggiare le viti da 4
MAche serviranno per collegare
la filare e la terra e/o i contrap
pesi. Ora adagiate la bacchetta
in ferrite nella scatola, in modo
che si trovi equi distante dai 2 lati
e fissatela çon le fascette e i sup
porti adesivi. Tagliate il filoa cir
ca 12 cm dall estremità di ogni
avvolgimento, spelatelo per l cm
e stagnatelo. Dividete per circa 8
UN UN Wl RING DIAGRAM
B
b
cm i filirosso dal nero alle estre
mità.
Ora osservate la figura l con
cura e collegate i vari capi
dell avvolgimento come indica
to. Ovviamente avrete crimpato i
capicorda sui filie li avrete BEN
STAGNATI Per ulteriore sicurez
za osservate le foto allegate
all articolo che mostrano il tutto
in versione sperimentale in una
scatola di Ferrero Rocher. Nota:
questo tipo di scatola è ottima in
interni, ma la sconsiglio per l uso
esterno in quanto si rovina velo
cemente se esposta agli agenti
atmosferici senza adeguata ver
niciatura). Chiudete il contenito
re, e praticate alcuni fori max
lmm sul lato inferiore per permettere la fuoriuscita di eventua
le condensa senza che vi pene
trino vespe e altri insetti a farvi il
nido.
Controllate con il tester in por
tata ohm x l che vi sia un corto
netto tra ilcentrale e la massa del
PL. Installate ora il trasformatore
nel punto di partenza della filare
(consiglio una lungh. min 7,5 m)
e collegatelo.
Rosmetrate e verificate sulle
varie bande. Dovreste avere un
ROS basso su alcune, più alto su
altre. Inserite l accordatore d an
tenna fra RTXe cavo verso ilUN
UN e portate al minimo l SWR
sulle bande con la situazione più
alta. Ricordate che questa an
tenna va usata insieme a un ac
cordatore per i migliori risultati.
ote
mi è stato segnalato che
nei negozi di Hi-Fi per auto è in
vendita una piattina sezione
l,5mm di rame OFC ultraflessi
bile che ben si presta all avvolgi-
mento. I trefoli sono stagnati in 2
colori e la treccia è costituita da
numerosi filidi piccola sezione. Il
costo è MOLTO superiore alla
piattina rosso/nera, ma visto che
si tratta di solo un metro si può
tentare. Due radioamatori della
provincia di Roma mi hanno se
gnalato invece di aver realizzato
la filare usando cavetto di ac
ciaio multifilare da l mm invece
del rame. Questo per resistere
alle continue sollecitazioni del
vento proveniente dal mare. Ilfis
saggio fra l acciaio e il terminale
avveniva con un morsetto. Perso
nalmente non mi sento di consi
gliare l uso di acciaio, che ha
una difficile saldabilità e inoltre
presenta una resistenza elettrica
maggiore del rame.
Riferimenti
Il sito di Angelo Brugnero IKIQLD in
cui vengono mostrate alcune realizza
zioni portatili di questo tipo di antenna
basate sull uso di una canna da pesca
come supporto.
Ilsito di
IV3SBE
che mostra un ulteriore
uso in portatile e vari schemi elettrici del
UN UN4
Ladattatore 4: l presentato su
radiokit
5/2006 pag 28 e sego da I SWZ Gian
che mostra l uso di feniti per avvolgere
trasformatori di impedenza. Nelle stesse
pagine è mostrato anche un trasforma
tore con rapporto 6: l che potrebbe es
sere utilizzato per adattare filari in rice
zione molto lunghe.
Il sito della
SEZIONE ARI DI MAGEN-
TA www arimagenta it in cui nella se
zione progetti si possono vedere alcune
antenne filaricon adattatori di impeden
za e relativi schemi di montaggio.
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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lNT NN
arlando anche di antenne
p rl ndo di ntenne • •
di Silvano ontavalli
4ZSQ
ricerca di soluzioni alternative,
ho fatto incetta di progetti rin
tracciati sulle riviste nostrane e
straniere. Alcuni li ho potuti te
stare, altri sono rimasti in attesa,
sempre che nel frattempo non
vengano declassati dalla ricerca
più avanzata, anche se mi sem
bra che in fatto di antenne non ci
sia troppo da inneggiare alle no
vità. Non me ne vogliano i co
struttori delle mini antenne che
promettono ottime performan
ces, non ho mica detto che non ci
credo .. diciamo che credo di più
nelle antenne ingombranti. Nel
tentativo di proporvi qualche
idea, più che qualche soluzione
da copiare pari pari (i progettisti
abitano sempre in località ido
nee, senza vicini di casa e di
spongono di somme illimitate
per erigere tralicci da incubo ...),
vi delizierò con qualche consi
glio terra terra, qualche schizzo
e qualche dato inerente antenne
filari e verticali. Per le direttive
complesse occorre molto più
spazio e capacità e dubito che
potrebbe risultare interessante,
visto che ultimamente il mercato
sta proponendo antenne perfor
manti dalle caratteristiche invi
diabili (e dai costi in proporzio
ne), che ben difficilmente po
tremmo eguagliare.
Se permettete, vorrei iniziare
con qualche consiglio per i
meno esperti che a volte incap
pano (come
è
successo a me ...)
in spiacevoli rimpalli che porta
no a perdite di tempo e denaro e
talvolta fanno passare la voglia di
continuare nella ricerca della fa-
namente funzionava. Poi la pri
ma e unica antenna acquistata
uova , una bella verticale qua
dribanda della Mosley. A quel
tempo poco conoscevo sulle tec
niche di installazione e trascurai
di mettere i radiali (le false terre),
così incappai nella mia prima
delusione, con una antenna pie
na di onde stazionarie che nem
meno il più flessibile circuito di
accordo del TXvalvolare riusciva
a caricare in modo decente. Era
vamo agli inizi degli anni 60. Da
allora cominciò la mia caccia
all antenna, iniziando dalle più
semplici ed elementari. per arri
vare gradualmente alle più in
gombranti ed efficienti.
Naturalmente ho acquisito una
certa esperienza (ma
è
sempre
poca cosa) in fatto di antenne
realizzabili con poca spesa
(fig.l ), riciclando le mille cose
accatastate in cantina in attesa di
tempi migliori. come fanno tutti
gli OM che frequentano mercati
ni e fiere. Anche io ho sognato di
realizzare prima o poi una super
antenna, piccola e performante,
altamente direttiva e invisibile,
insomma .. un piccolo grande
miracolo. Ho anche sperato che
la scienza potesse aiutarmi nel
realizzare una antenna estrema
di nuova concezione, sfruttando
la ionizzazione prodotta da un
raggio al plasma, cosa che pare
sia un obbiettivo quasi raggiunto
nel settore militare(a che co
sti...non so dirvi , ma forse i
miei nipoti potranno godere di
un prodotto del genere per il ser
vizio di radioamatore ...Nella mia
Negli oltre quaranta anni di at
tivitàcentrata soprattutto sulle HF
(...bestia .. come passa il tempo
mi sono spesso cimentato con
installazione delle antenne, sia
autocostruite che acquistate di
seconda (e terza e quarta ... )
mano. La mia prima antenna fu
una windom (1963) con ilsuo bel
filo che entrava dalla finestra,
tesa tra due pali di antenne TV
già esistenti sulla casa (ma ivicini
non se ne accorsero mai ...): stra-
Seavete già una bella diretti-
a sul tetto
o
se ne sapete a
pacchi voltate pagina.
Quello che troverete scritto di se-
guito certo non vi potrà interes-
sare più di tanto.
Se però non avete ancora ca-
pito se la scritta sul cavo va
orientata dalla stazione all an-
tenna o viceversa o se ilfiloper il
dipolo deve essere nudo o isola-
to allora potreste anche ap-
prendere qualche nozione utile.
Fig l
8
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 21/59
i fori nelle tr ppole v nno
girati In
b sso
g. 2
osa e introvabile antenna
Nella fase iniziale della atti
ità, evitate di partire con piani
cessivamente ambiziosi se non
vete già una buona esperienza
n fatto di meccanica e autoco
ruzioni. Analizzate magari con
iuto di un altro OM più smali
iato ...) le reali possibilità offerte
alla posizione logistica, tenen
o presente fra le altre cose l im
atto ambientale che troppo
pesso sottovalutato, causa pri
a di sanguinose dispute tra vi
ini che non sempre si risolvono
a favore del radioamatore. Un
raliccio di 20 metri non passa
inosservato ... nemmeno una
Quad
trq.sparente ..) Mi risulta
che in almeno un caso un colle
ga ha dovuto smantellare tralic
cio e antenna. Non date mai nul
la per dovuto o scontato, a volte
la legge è uguale per tutti, a volte
B
Tenete presente che per i
vostri primi 100 paesi per il
DXCCli potrete facilmente colle
gare con una antenna modesta,
quale un dipolo o una ground
pIane, meglio se multibanda of
fre più possibilità di scegliere la
banda migliore a seconda
dell ora, dell attività solare, in
somma quando la propagazione
tira ). Finoa quota 200 paesi non
avrete bisogno di disporre di an
tenne ad alto guadagno, parlo
per esperienza diretta: i miei pri
mi 280 paesi in SSB furono fatti
con dipoli o verticali in pochi
anni di grande divertimento e
non venite mi a dire che erano
tempi migliori. .. ) e anche un di
ploma non facilissimo come il
5BDXCC
è
alla portata di un par
co antenne filari, propagazione
permettendo. Dopo, avrete ac
quisito più esperienza e fiducia
nei vostri mezzi e saprete da soli
cosa cercare per migliorare le
performances, oltre ad aver affi
nato anche quella caratteristica
sensibilità che qualcuno chiama
manico e non si trova in vendita
in nessun negozio.
C Non cedete subito alla ten
tazione di mettere mano al porta
foglio per farvi installare una di
rettiva sul traliccione da parte di
una ditta più o meno esperta del
settore: ricordo l episodio di un
OM di Bologna che pur dispo
nendo di una invidiabile anten
na Yagi tribanda su un mega tra
liccio non riuscì a trovare soddi
sfazione, sino a quando un
amico OM in visita scoprì con
raccapriccio che l installatore
fatto venire da lontano, con una
spesa non indifferente ..) gli ave
va montato le trappole con i fori
per l aerazione in alto trappole
e acqua non vanno d accordo ... )
e nemmeno i dipoli per le bande
basse funzionavano bene, in
quanto erano circondati dai ti
ranti in acciaio del traliccio ...
Non perdetevi la parte più entu
siasmante del nostro hobby fig.
2), forse l ultima frontiera della
sperimentazione che ci ancora
concessa: la scoperta di quali
orizzonti ci spalanca una buona
antenna e quali limiti saremo in
grado di superare.
D
Evitate se non per puro di
vertimento di sperimentazio
ne ...) l impiego di antenne indo
or. sia pure in un sottotetto a
meno che non sia tutto in legno ..)
e ancor meno nella stessa stanza
dove avete la stazione trasmitten
te, avreste risultati tanto limitati
da scoraggiarvi nel proseguo
della attività. Un qualsiasi filo
messo un metro sopra al tetto da
rebbe risultati migliori. fermo re
stando che una antenna dovreb
be essere sempre alta nel cielo il
più possibile) e libera da ostacoli
vicini e lontani e quando mai...).
La qual cosa riduce anche le
possibilità di indurre noiose in
terferenze ad altre apparecchia
ture elettroniche del tipo HI-FI.
telefoni. citofoni, registratori. TV
etc. Per contro, non prendete
troppo alla lettera quello che
scrivono sui sacri testi : se non
avete lo spazio per disporre le
vostre antenne al meglio, proce
dete accontentandovi di quanto
riuscite a fare, la vostra antenna
andrà un po meno bene, ma
certamente qualcosa funzionerà
comunque.
Accantonate l idea di costruire
una qualsiasi antenna rispettan
do al millimetro i dati teorici spe
rando che poi funzioni tutto per
fettamente al primo colpo: le va
riabili sono talmente tante e
imponderabili che ci sarà sem
pre qualcosa da limare per otte
nere un buon funzionamento.
Spesso capita che la stessa an
tenna smontata da un tetto ove
funzionava splendidamente, ri
montata in un altro posto presenti
problemi incomprensibili e deve
essere adattata alla nuova siste
mazione, per cui non scoraggia
tevi. La messa a punto di una an
tenna riveste la stessa importan
za della installazione.
E
Per non allarmare subito il
vicinato, sempre pronto a farvi
diventare un capro espiatorio
per ogni tipo di problema elettri
co, dal TVche ha colori sbiaditi
al frigo che non si accende più
la luce un buon inizio in sordi
na potrebbe essere quello di
sfruttare il palo della vostra an
tenna TV non quella condomi
niale ...) come supporto per alcu
ni dipoli mimetizzati a mo di ti
ranti. Personalmente ho piazzato
una verticale di una decina di
metri sul palo di supporto della
parabola satellitare. Incaso di ri
chieste di chiarimenti da parte di
qualche vicino curioso, potrò
sempre asserire che si tratta di
una nuova antenna per ricevere
satelliti cinesi, o di una antenna
per la ricezione delle radio satel
litari... Visto la grande confusio
ne che regna in materia, penso
che a nessuno verrà in mente di
smentirmi. Latecnologia ha mes-
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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so a punto da alcuni anni un pro
dotto che viene in aiuto degli OM
che non dispongono dello spa
zio necessario per installare an
tenne dedicate per ognuna delle
otto bande HF, risolvendo alme
no in parte il problema delI' adat
tamento al trasmettitore: si tratta
delI'accordatore automatico re
moto (la versione manuale esiste
da decenni. .. ), ma attenzione,
non quello posto alI'interno della
stazione che tutt'al più va bene
per farsì che ilTXpossa sparare
tuttii suoi 100W su un cavo in di
saccordo con 1'antenna (che
continuerà a funzionare male ...),
bensì quello da mettere alla fine
del cavo coassiale, praticamente
sull' antenna. E' in grado di ac
cordare quasi tutti i nostri filisen
za disperdere gran parte della
potenza nel cavo coassiale o nel
balun e risolve molti di quei pro
blemi che da sempre assillano
gli OM alle prese con antenne
dalla dubbia impedenza e con i
moderni trasmettitori che 'voglio
no' 50 Q e reagiscono alle onde
stazionarie riducendo in modo
drastico la potenza. Attenzione,
ho parlato di
accordare
per
quanto riguarda l'efficienza del
sistema, il discorso cambia: non
pensiamo che un filo in terrazzo
e un accordatore possano reg
gere il confronto con una qual
siasi direttiva ... Per chi non vuole
proprio J<inunciare ad avere un
po' di watt in più, esistono accor
datori remoti da 500W, che poi
anche la massima potenza lega
le ammessa in Italia. (Loso...loso
che ci sono pochi esagitati che
usano 8kW per fare le quattro
chiacchiere in 40 metri e a volte
qualche 'DX'con ilSud America,
ma mica si può tirar loro il collo,
anche se ... essendo dei polli e
certamente malati ...).
F) Prima di piazzare un bel
cavo coassiale nero tipo RG213
all'esterno dell' edificio (dovete
pur arrivare alla stazione ra
dio ..), a meno che non abbiate la
fortuna di abitare in un super at
tico e per evitare le solite proteste
del vicinato sempre troppo atten
to alle novità, studiate la possibi
lità di usare una delle canne fu
marie predisposte per l'aerazio-
ne della cucina per fare arrivare
il vostro cavo in casa. Poi farete
tutti i giri che vorrete nel vostro
appartamento, seguendo la stra
da più corta ... Attenzione però a
non scambiare una canna fuma
ria da aerazione con una per ca
minetto o per impianti di riscal
damento, avreste seri problemi
sia per la vita del vostro cavo che
per eventuali incendi provoca
ti. ..
In ogni caso, attenti a quello
che fate: la pioggia cercherà
sempre di penetrare seguendo il
vostro cavo, per cui un montag
gio idoneo vi eviterà costose tin
teggiature ad appartamenti sot
tostanti. .. In alcuni casi disperati,
una discesa esterna impiegando
un cavo coassiale più sottile
(RG58 ad esempio, che perde
solo il doppio rispetto al classi
co RG8 o RG213) può minimiz
zare 'impatto visivo. Un buon
RG58 ha perdite trascurabili nel
le bande basse (almeno fino ai 7
MHz) e se la tratta non supera i
15 metri può essere impiegato
tranquillamente anche sui 28
MHz, ove le perdite si aggirano
sul dB o poco più. Pur sapendo
che 'impiego della vecchia piat
tina 300
o meglio ancora della
scaletta 600 Q sarebbe da prefe
rire al cavo in quanto comporta
perdite bassissime, le difficoltà
logistiche di installazione sono
tali da scoraggiarne 'impiego, a
meno che non occorra coprire
lunghe tratte in campo aperto
lontano da muri e parti metalli-
Fig. 3
che, per poi convertire il tutto a
50 Q con un opportuno balun o
con un transmatch bilanciato e
connettervi il solito cavo coassia
le prima di entrare nella stanza
radio. Non date retta a certe leg
gende metropolitane che voglio
no il cavo tagliato secondo certe
lunghezze, meno ne impieghia
mo e meno perdite avremo. Pre
vedete poi la possibilità di poter
disporre di più di una antenna in
futuro, quindi mettete due cavi
anziché uno, e anche un cavo
multipolare in grado di pilotare
qualche 'diavoleria' tipo accor
datore esterno o relay per com
mutare diverse antenne sull'uni
co cavo coassiale o magari per
un rotore allorché deciderete di
passare ad una direttiva (succe
derà anche a voi, prima o poi ..).
Usate materiale in regola con le
norme vigenti, cavo antifiamma,
rotori a bassa tensione etc. Come
consigliavano i vecchi OM ame
ricani, spendete un dollaro per
la stazione e dieci per l'anten
na ... Se siete stati colpiti dal tarlo
della curiosità, ricordatevi che
esiste una moltitudine di testi (o
libri. . se preferite) che trattano
l'argomento antenne in maniera
approfondita ed esauriente, a
partire dalla teoria per arrivare
alla costruzione. Se poi siete forti
in inglese, andatevi a leggere le
pubblicazioni della RSGB circa
le antenne filari o le antenne per
tutti i posti immaginabili (gli in
glesi godono di restrizioni note
voli in rapporto all'impatto am-
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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oo
bientale e al vicinato) e non man-
cano curiosità e spunti che han-
no delI incredibile.
Per terminare questa parte
introduttiva , ricordatevi comun-
que che qualsiasi cosa farete,
qualsiasi antenna avrete la ven-
tura di installare sul vostro tetto,
anche la più complessa e costo-
sa, troverete prima o poi chi vi
darà la polvere. Riverserete allo-
ra tutte le vostre attenzioni agli
amplificatori lineari di potenza
più o meno legale, più o meno
esagerata (fig. 3), nella speranza
di forzare la mano all unica cosa
che potrà contrastare in modo ir-
reparabile tutti ivostri sforzie alla
quale non esiste rimedio: la pro-
pagazione. A questo punto ri-
marrà solo una soluzione: stu-
diarla e comprenderla (e non è
cosa facile, neppure dopo anni
di attività). Solo allora potremo
veramente dire di essere diven-
tati dei veri RADIOAMATORI .
senza mai dimenticare che im-
portante nella scalata al DX
è
che
agli appuntamenti bisogna anzi-
tutto esserci , senza per questo
calpestare i dirittialtrui. sia che si
tratti di vicini di casa, di altri ra-
dioamatori. del nostro lavoro o
della nostra famiglia, ma questo
è
un altro argomento ...
continua
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decriptazione, per gestirle e visualizzarle occorre il nostro software.
L EUMETSAT ha stabilito che gli utenti AMATORIALI che usano
i dati ricevuti per studio della meteorologia, senza fini di lucro,
possono richiedere la licenza di ricezione senza pagare alcuna
tassa. Una GROSSA OCCASIONE da non perdere.
Alle pagine web una descrizione completa del sistema ed il form di
registrazione da compilare per essere abilitati alla ricezione.
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Fontana Roberto tel 0119058124 http://www.roy1.com
CCE snc tel 051 727271 http://www.cce-bologna.com
Il sistema EUMETCAST, tramite il transponder di HotBird, invia
una grossa quantità di dati e immagini. Riceviamo nel nostro PC:
MSG con 12 radiometri aggiornati ogni 15 minuti.
Meteosat 63°E sull Oceano Indiano.
Meteosat 0° E con sequenze di Rapid Scano
GOES 75°W, GOES 135°W e MTSAT1R 1400E per seguire
l evoluzione di uragani e tornadi.
DWDsat con mappe fax di situazione e previsione in formato
TIF oltre 350 mappe in 24 ore).
Immagini da NOAAHRPT informato TIF e bollettini SYNOP.
I nostri software per gestire queste immagini sono disponibili sia in
versione professionale che in versione amatoriale.
AI sito web si può anche scaricare un programma di ricezione
demo perfettamente funzionante.
Disponibile anche un programma freeware.
31
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f .RP IINTENNE
Antenne
1 hamqrp@gmail com
50
Q
+24v
~40m
~80m
..,.
20m
50
Q
ì
0 m
114 },
8 m
R1a , R1b R2a R2b
D--O 0----0
~~~
lo Siation
Ground surface Y Li 16 I. 0 30 mm. Tap al
41
L2191.050mm. Tapal21.
Vertical elemenl
Up lo Approx 34 Ft
L2
118A
Fig l Antenna verticale multi banda 20 80 m
Fig 2 Antenna verticale multi banda: schema commutazioni e sintonia
L'amico
Hubert F6GOG, non
a autocostruito solo illabo
ratorio, ma anche un'anten
na per trasmettere e ricevere,
abbiamo approfittato per inserire in queste pagine la sua realiz
zazione in campo antennistico
che può costituire una valida
idea per realizzare una buona
antenna senza spendere fior di
euro, e senza sacrificare le pre
stazioni (il buon Attilio predica
sempre, ed a ragione, che con la
bassa potenza non si deve ridur
re anche l'antenna )
Parliamo qui di un' antenna
verticale lunga 10m, fatta lavo
rare sulle bande tradizionali dai
20 m agli 80 m.
In pratica lostilo dell' antenna è
un conduJtore lungo 10m (nulla
vieta di realizzare questo o usan
do iltubo per i supporti delle an
tenne TV, ovvero di usare, per
una sistemazione meno gravosa,
una canna da pesca od altro ma
teriale sintetico (purché isolante)
che funga da sostegno per un
conduttore (filoelettrico ), fissato
al sostegno stesso. In questo
modo abbiamo un radiatore di
10m che rappresenta una lun
ghezza diÀ./8 per la banda degli
80 m, una lunghezza di À./4 sui
40 m, e À./2sui 20 m.
Dato che questi rapporti con la
lunghezza d'onda portano il ra
diatore a presentare impedenze
differenti a seconda delle ban
de, è necessario un collegamen
to differente ed un adattamento
di impedenza, per poter far ve
dere i 50 Q standard all'appara
to, e quindi realizzare quel mas-
3
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 25/59
®
RELB per
fR- l
e
linea . {r*
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Fig. 4 - Cassetta di sintonia e commuta
zione , sistemazione all esterno
nobanda e per eventuali usi in
/p, badando ad un layout adatto
alla necessità (sul sito di Ra
dioavventura) c'è qualcosa che
può riallacciarsi a questo discor
so
In questo caso abbiamo scelto
la realizzazione mostrata perché
è un impianto di antenna fisso,
usabile anche in città, da chi
ama il QRP ma non solo, realiz
zabile con una spesa non ecces
siva, ma di prestazioni al di sopra
del solito dipolo, che come nor
male, solamente in pochi riesco
no a sistemare ad un' altezza de
cente da terra
Le figure 3 e 4 danno un' idea
di quello che Hubert F6GOG ha
realizzato e possono costituire un
ottimo suggerimento, ma come
al solito, e ci ripetiamo, il fine è
che ognuno di noi. poi. persona
lizzi quanto visto realizzato da al
tri.
Con questo concludiamo per
questa volta, dandoci appunta
mento al mese prossimo.
Buoni DX,in CW o quel che vo
lete, in bassa potenza o meno,
ma in ogni caso: buon diverti
mento e buone autocostuzioni a
tutti
Fig. 3 - Particolari della cassetta di sinto
nia e commutazione
simo trasferimento di potenza
he tutti agogniamo (specie in
assa potenza ).
A questo serve la parte di
commutazione e sintonia , assai
emplice, ma necessaria, mo
trata in figura 2. Vediamo che in
0 m l'antenna è collegata diret
amente all' apparato, senza la
ecessità di adattamenti. in
uanto un radiatore lungo un
uarto d'onda presenta, appun
o, 50 Q di impedenza; per i 20 m
gli 80 m abbiamo rispettiva
ente un sistema di sintonia/ri
onanza ed un sistema di allun
amento elettrico/ adattamento.
Nel caso dei 20 m abbiamo che
a capacità è di circa 60-65 pF
realizzata mediante il parallelo
i varie capacità, di cui quella
ariabile è di 26 pF, per consen
ire una ~ntonia più facile e
eno critica al circuito LC riso
ante), l'induttanza è realizzata
on 16 spire di filo di rame, su
upporto di diametro 30 mm e
on una presa alla 4a spira dal
to di massa.
Nel caso degli 80 metri abbia
o solamente l'induttanza, rea
zzata sul medesimo tipo di sup
orto (30 mm di diametro), ma
on 19 spire e la presa alla se
onda spira, sempre dal lato di
assa. Due relay provvedono
lle commutazioni relative .
Nulla vieta di realizzare questo
ipo di antenna solo per due ban
e, ovvero di aggiungere anche
ltre bande (come potrebbe es
ere per i 30 m), aggiungendo
n sistema di adattamento di im
edenza e di commutazione
adeguato. L'idea è anche valida
per realizzazioni anche solo mo-
33
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IINTENNE LINEE E INTORNI
PO L l POL
Panoramica sulle varie soluzioni possibili
Fig Soluzione realizzativa del dipolo sicuramente di buona efficienza e valida per tut-
te le bande
Il dipolo classico
Quella illustrata in fig. l rap
presenta la tipica soluzione di un
classico dipolo, anche se ha il
difetto di essere un po' troppo
ideale.
Facciamo intanto notare quella
che è la soluzione più consiglia
bile, e cioè la linea di alimenta
zione che parte ad angolo retto
dal l'antenna e continua in verti
cale fino al suolo per corrervi poi
parallela (se non adagiata). Tale
disposizione minimizza la capta
zione di segnale a RF da parte
della calza esterna del cavo coas
siale, e conseguenze relative.
Veniamo ora a parlare dell'e
terno problema della lunghezza
del dipolo: problema che, d'altra
parte, è anche l'unico
Tutti, più o meno. sappiamo
che la lunghezza esatta del dipo
lo è un po' meno di mezza lun
ghezza d'onda; chiaramente un
po' meno non è una misura mol-
secondo cui allineare il filo.
Infine. diagrammi di irradia
zione così larghi non pongono
problemi di sbilanciamento da
parte del cavo coassiale, ren
dendo sostanzialmente inutile il
ricorso al balun.
Naturalmente. ci sono degli
OM puristi che desiderano in
serire ad ogni costo il balun al
centro del dipolo. ma tale ricorso
si può considerare assolutamen
te non necessario. almeno per
quanto riguarda le bande più
basse HF. dove il rapporto fra la
lunghezza del dipolo ed il dia
metro del cavo coassiale è molto
elevato. Tanto più che in molti
casi la corrente di sbilanciamen
to che scorre lungo la calza
esterna è dovuto a captazione da
parte della linea, che scorre
troppo vicina al dipolo; con un
montaggio accurato (come ora
vedremo) questo problema si
evita, e comunque ilbalun non lo
risolverebbe.
c
Palo In
legno
Isolatore
x
B
Isolatore
Cavo coasslale
A
Cominciamo col ricordare che
si tratta dell' antenna base per il
radio amatore tipico, economica,
facile da installare, efficiente,
nonché raccomandabile ove esi
stano problemi di compatibilità
elettromagnetica o di interferen
ze da RF.
Se si é in condizioni di effet
tuarne ilmontaggio ad una deci
na di metri dal suolo, e natural
mente con le dimensioni giuste.
il ROS ottenibile sarà sempre
compreso fra 1,5 e 2 (massimo) e
non sarà quindi necessario l'ap
provvigionamento di alcun ac
cordatore. risparmiandone così
il costo sia in termini economici
che di perdite (anche se mode
ste) di potenza.
Sui 3,5 e 7 MHz. il diagramma
di irradiazione orizzontale di un
dipolo è virtualmente omnidire
zionale. il che non desta alcuna
preoccupazione sulle direzioni
di installazione; per le bande più
alte. si manifesta un po' di diretti
vità, che però corrisponde ad un
lobo di irradiazione di almeno
90° per parte. cosicché non è
troppo importante la direzione
Epossibile che su quest an-
enna vecchia ormai come
Matusalemme ed alla qua-
le tutti i manuali standard hanno
dedicato fitte pagine e diagram-
mi dettagliati ci sia ancora qual-
cosa da dire?
Probabilmente no ma questo ar-
ticolo vuole essenzialmente esse-
re un riepilogo una panoramica
sulle varie tipologie realizzative
e soluzioni di montaggio.
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A
c
~
~
D
Cavo
coassiale
TX
B
-
A
-
L
.J
Cavo
coassiale
TX
L
8
-
Fig. 2 - Dipolo accorciato, con l uso di uno stub e D)di carico
per la sintonia
Fig. 3 -Versione di dipolo accorciato ricorrendo ad un induttore di
carico a circa metà di ogni braccio.
Una cosa di cui comunque tener conto nel dimensionamento
delle antenne non è solamente la cancellazione dei parametri
reattivi che ne limitano l efficienza, cosa che si ottiene con la ri-
sonanza.
L efficienza, owero il rendimento, è pure un parametro impor-
tante, e nelle formule con cui si calcola l intensità del campo ri-
cevuto, cioè la tensione di un segnale RF. è presente seppure
sotto radice quadrata) la lunghezza del filo,
o
comunque del
conduttore, che tale onda ha captato.
Ciò comporta che, pur adottando i sistemi più opportuni per ren-
dere risonanti (e adattati) i sistemi d antenna anche quando
sono accorciati, va sempre considerato che questa scelta
a vol-
te obbligatoria) comporta un certo sacrificio nell intensità del
segnale ricevuto.
torigorosa, che dipende: dall al
tezza dell antenna sul suolo
(nonché dalla distanza da fab
bricati. alberi e simili), dal dia
metro del filo, e comunque dalla
natura del suolo (o simile) che
c è sotto.
Iltener conto di questi elementi
è cosa piuttosto laboriosa ed in
certa, ma fortunatamente uno
dei tanti riflettometri (o ROS-me
tri) disponibile permette una
messa a punto piuttosto sempli
ce.
Nella vita di tutti (e di tutti i gior
ni), capita spesso che la soluzio
ne ideale raffigurata in fig. l
non è Posilibile; fortunatamente
sono possibili soluzioni alternati
ve. Il dipolo consente diversi
abusi nei suoi confronti prima
che la sua efficienza venga seria-
unghezz e rendimento
mente degradata. Per esempio,
lo si può accorciare o piegare,
adottando opportuni (e piuttosto
semplici) provvedimenti.
Per esempio, raccorciare od il
piegare un dipolo ne aumenterà
le perdite, ne ridurrà la banda
passante e, più che altro, ne ab
basserà la resistenza d irradia
zione, al che corrisponderà un
certo aumento del ROS.
Vediamo allora quali possono
essere questi tipi di interventi, e
come effettuarli al meglio.
Il dipolo accorciato
L accorciamento dimensionale
di un dipolo è, di per se, cosa
molto semplice; è però necessa
rio rimediare alle variazioni elet-
triche che inevitabilmente ne
conseguono.
In fig.2 è indicato un esempio
di questo intervento, consistente
nel caricare un dipolo accor
ciato con un apposito stub, che
ne renda possibile la giusta riso
nanza.
Il dipolo vero e proprio (tratto
A-B) va realizzato il più lungo
possibile compatibile con la trat
ta disponibile, e comunque è op
portuno che la lunghezza totale
(AB
+ eD
sia qualcosa più di
mezz onda, aggiustando poi lo
stub per il ROS minimo.
In fig.3
è
invece riportata quel
la che è la versione più diffusa di
dipolo accorciato, il ricorso cioè
a bobine di carico (L)piazzate in
punti che siano il 50
+
70 fuori
dal punto centrale di alimenta
zione.
Tanto per fare un esempio in
dicativo, se il tratto AB è lungo
AI
4 e le bobine sono al centro dei
due bracci. la reattanza di cia
scuna bobina sarà circa 900 Q
alla frequenza di lavoro.
Una buona realizzazione delle
bobine (spire in filo grosso e ben
distanziate) è determinante per il
buon rendimento dell antenna.
Un dipolo corto può anche es
sere caricato capacitivamente
alle estremità, così da farlo risuo
nare correttamente; in altre pa
role, il problema può essere fa
vorevolmente risolto anche pie
gando le due estremità, come
indica la fig.4 (non è necessario
35
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A
c
Cavo
coassia .
E
B
avo coasslale
Fig. 4 - Piegando le estremità di un dipolo. si può adattare tutta
la sua lunghezza in un piccolo spazio.
Fig. 5 - Combinazione di Vinvertita con bobine di carico.
che i due tratti. ripiegati o ag
giuntivi che siano. risultino sim
metrici. paralleli e nella stessa
direzione. purché A - B sia il più
lungo possibile).
Dipoli ripiegati
Anziché caricare dipoli corti
mediante bobine o capacità, ve
diamo com è possibile risolvere il
problema ripiegando nettamen
te intero dipolo.
Una versione intermedia può
essere ritenuta quella consisten
te nella cosiddetta V invertita.
probabilmente la variante più
nota. anche perché in origine
può essere eretta con un solo
supporto centrale.
Fig. 6 Il ~ipolo a loop (di Reinartz)
Una variante. che possiamo
definire ibrida proprio per rime
diare al suo accorciamento. è
quella che combina la versione a
V invertita con le bobine di cari
co (come è rappresentato in
fig.5).
In questo caso. sembra preferi
bile piazzare le bobine nel punto
in cui l antenna viene ripiegata
(anche qui, la piegatura può es
sere in ogni direzione comoda).
Un ultima soluzione può essere
quella del filo ripiegato fin
quasi
a chiudersi, come illoop presen
tato in fig.6. naturalmente non si
tratta di un vero e proprio loop. in
primo luogo perché è aperto e
poi perché i lati del telaio sono
lunghi M per un perimetro to
tale di
M2,
non cioè come la
classica
quad.
Oltretutto. va te-
nuto presente che isolatore ne
cessario al centro del lato alto
deve essere di buona qualità (e
per alte frequenze). perché ai
suoi capi possono verificarsi va
lori elevati di tensione anche
operando in QRP.
Concludendo
Ognuna delle soluzioni qui
proposte può offrire ottime pre
stazioni. ovviamente scelta e
adattata alle proprie esigenze di
montaggio. e naturalmente te
nendo presente che la speri
mentazione è tipica delI attività
radiantistica.
1 1I]
~
M8
),/8
asslale
Mi piacerebbe sapere in due parole come funziona
un antenna
a
disco per microonde .
In due parole si può dire solo quanto segue.
Un antenna a disco (che sia sferico o parabolico), in ricezione,
funziona raccogliendo i segnali che colpiscono ogni parte della
superficie della scodella facendoli rimbalzare verso quello
che
è
il punto focale al centro (circa) del disco: qui. tutti i se-
gnali vengono sommati opportunamente in una vera e propria
antenna (anche se piccola) ed inviati (spesso tramite un pream-
pliIicatore) all ingresso del ricevitore.
In trasmissione; questo tipo di antenna si comporta esattamente
in modo opposto: i segnali che arrivano dal punto focale del di-
sco (ove c è in genere un dipolino irradiante) vengono rimbalza-
ti via dalla superficie dello stesso disco verso lo spazio.
Fondamentalmente quindi il sistema è costituito dal disco
(o
tazza riflettente) e da una piccola antenna (o illuminatore);
sono le dimensioni del disco e l area illuminata dello stesso che
determinano la banda utile da trasmettere (e ricevere) nonché il
guadagno del sistema radiante
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Retul7l toss Brldge utl lzzQblle
do
~8
18 llBz
hamqrp gmail com
Fig l Schema a blocchi di un sistema di misura del Retum Loss
Carico ZL
500hm
genere.
Lo schema elettrico non
è
nuo
vo (fig. 4).
È
stato realizzato da un
radio amatore ungherese,
HA8ET,che
è
professore di elet
tronica al Politecnico di Pollak ed
il cui sito Web (http://wwwpol
lak. sulinet. hu/ elektro / elek
tro.html)
è
denso di notevoli in
formazioni tecniche di alto livel
lo.
Le specifiche tecniche del
ponte di misura sono le seguenti:
Impedenza Zo nominale: 50
Q
±
1%
Potenza ottimale di utilizzo:
l
-2W
Massima potenza:
2 W (per
non più di 30 s)
Minima potenza utilizzabile:
100mW
Ret Loss Bridge
Return Loss
Measurement dB
Generatore RF ZO
500hm
turn Loss di 20 dB, rispetto a
quello trasmesso, il che vuoI dire
che
è
ben 100 volte più piccolo,
in potenza, di quello trasmesso,
(il che corrisponde ad un VSWR
di 1,22). La situazione è decisa
mente migliore. Di qui l'utilità
della misura del Return Loss, ap
punto, che a seconda della sua
ampiezza, in dB, ci dà un indica
zione della bontà dell' adatta
mento di impedenza che abbia
mo sulla linea. Ecco perché la
misura di RL
è
molto usata in
campo tecnico, molto più di
quella di VSWR che specie in
campo circuitale, non
è
fattibile,
visti i livelli bassi di potenze in
gioco.
I circuito che presentiamo ser
ve ad effettuare misure di questo
Presentiamo
qui una realiz
azione di un utilissimo ac
cessorio di laboratorio, le
cui prestazioni sono ottime ed a
livello di analoghi oggetti di fat
tura commerciale.
Parliamo di un ponte per la mi
sura del Return Loss, cioé dell' a
dattamento di impedenza di un
circuito.
Il
Return Loss
(letteralmente
perdita di riflessione ) è
espresso in dB, il livello di atte
nuazione del segnale riflesso da
un carico, rispetto a quello che
viene inviato al carico stesso. La
riflessione avviene dal carico, in
dietro, ve~so il generatore, a se
guito del cattivo adattamento di
impedenza fra carico e genera
tore stesso.
Tuttisappiamo che Zo = 50 Q è
ilvalore standard di impedenza,
usato in elettronica e telecomu
nicazioni. Se il carico (ad esem
piol'antenna) presenta un valore
diimpedenza
ZL
differente da
Zo
avvieneuna riflessione di segna
le; questo avviene tanto più
quanta maggiore
è
la differenza
fra Zo e ZL Tanto minore, invece,
è questa riflessione, tanto miglio
re sarà la situazione, per cui se il
segnale riflesso presenta, rispet
toa quello diretto, un Return Loss
di lOdB,vuoIdire che la potenza
del segnale riflesso è lOvolte in
feriore a quella di quanto tra
smesso (che corrisponde ad un
VSWR di 1,92). Se il segnale ri
flesso, invece, presenta un Re-
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Fig. 4 - Schema elettrico del Retum Loss Bridge
Fig. 2 - Principio di funzionamento della misura del Retum Loss
t
R1
R2
5
R3
5
5
ESl
.
C2
11 D
~
••
ND
GN
R5
C3
~
Fig. 3 - Retum Loss Bridge nella realizza
zione fatta da IWOBZD
bocchettone BNC (anche se fino
alla banda dei 2 m va bene an
che un cacciavite che cortocir
cuita i terminali )
- Collegare alla uscita DC un
voltmetro (meglio se analoaico,
ma va bene anche un DVM), la
cui resistenza interna sia R
>
20
kQjV, nella portata di 2.5 - 3 V
f.s. (l'ideale sarebbe se si avesse
anche una scala tarata già in dB
come sui tester della rCE).
- Mediante il potenziometro di
calibrazione del ponte, regolare
D
GND
alla minima potenza va benissi
mo )
- Cortocircuitare l'uscita
TEST ,con un cortocircuito pre
parato allo scopo e montato in un
RF
UOET
G
Return Loss minimo misura
bile a 430 MHz:40 dB
Precisione di misura: <± l
dB @ 432 MHz;
<±
2 dB @
1296 MHz
Range di frequenza: 1.8
1300 MHz
Come vedete, quindi, presta
zioni di tutto rispetto ed un ac
cessorio che ci permette di lavo
rare realmente dai 160 m alle
SHF, a costo bassissimo, ma con
precisione notevole.
Loschema elettrico del ponte è
mostrato in fig. 4, mentre in fig. 3
vedete la realizzazione, vera
mente apprezzabile, per esteti
ca, di Giuseppe Accardo
IWOBZD.
Per la costruzione di questo ac
cessorio sono fondamentali la
precisione e raccuratezza delle
saldature di tutto il circuito.
A questo proposito sul sito già
citato, è pubblicato lo schema
del PCB in scala l: l e quindi il
tutto
è
prelevabile e copiabile,
per una costruzione ottimale.
Vediamo ora come utilizzare
questo accessorio.
- Collegare all'ingresso del
ponte una sorgente di segnale di
potenza all'incirca pari ad l W
(attenzione alla potenza massi
ma , un transceiver hand-held
38
RF
BNC
R21
5
5
~ TEST
R3
I
N
5
I
REF
I
...L C2
C1
T1nF
1n
./V
R5
1k2
4
~ 1~
R7
t Uoc
C3
1 nF Il
~
P
• RCA
1 k
TC4
1 nF
I CHIP
R6
33k
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Fig. 6 Foto d interno che mostra la siste-
mazione di tutto il circuito dell RL
bridge
quenza. Cortocircuitare il cavo
sotto misura ad una estremità,
mediante il cortocircuito di cui
abbiamo già parlato. Ora misu
rare ilVSWRall altro estremo del
cavo stesso, con la procedura
descritta poco fa, mediante il
diagramma di fig. 4b si può ave
re ilvalore direttamente dell atte
nuazione introdotta dal cavo. Ri
cordiamo che quanto più il cavo
è lungo, tanto più la misura risul
ta affidabile. Fondamentalmente
introducendo una discontinuità
con il cortocircuito, sul cavo, an
diamo a misurare, quanto il cavo
stesso, attenuando il segnale, at
tenua l effetto di detta disconti
nuità, e questa misura ci dà, pro
prio l indicazione dell attenua
zione che detto cavo introduce
alla frequenza di misura.
Si consiglia di utilizzare un
bocchettone di tipo N alla porta
TEST del ponte. per la migliore
affidabilità delle misure. E se il
bocchettone dell antenna è di
altro tipo, badare ad utilizzare
dei raccordi di buona qualità
(dielettrico in teflon).
Fra la porta RF del ponte e la
sorgente di RF (TXo generatore
che sia), il cavo può essere della
lunghezza che desideriamo, an
dando questo ad alterare solo il
valore della potenza emessa e
non le misure.
Invece il cavo di connessione
fra la porta TEST e l antenna od
il carico sotto misura, deve esse
re quanto più corto possibile, an
dando questa lunghezza ad alte
rare proprio la misura.
TEST
NIl
la lettura per il fondo scala se il
voltmetro è analogico, ovvero re
golare per una lettura di 2.5 Vse
lo strumento
è
digitale.
- Ora, sostituire al cortocircui
to, l antenna od il carico da misu
rare. Sulla scala del voltmetro si
legge direttamente il valore del
Return Loss in dB. Da questo si
può facilmente risalire al valore
di VSWR.
In aggiunta
si possono anche
fare
misure di attenuazione su
cavo coassiale
a qualunque fre-
2 3 5 7 [dB]
SWR
7
30
10
1
3
.1
23
5 .7
Fig. Sb Layout dell RL bridge
Fig. Sa Layout dell RL bridge
Fig. 4b Attenuazione del cavo in funzione del VSWR misurato
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Cinque buone regole per IIIQlP
III ~~amqrp gmail com
Abbiamo letto sul sito web di
Z l BXM, Lars Petersen
delle alcune idee interes
santi che ci sembra utile ripren
dere e rielaborare; una sorta di
decalogo (anche se le regole
sono solo cinque e non dieci
come in ogni bravo decalogo ... )
Evitare un atteggiamento
difensivo di rimessa
• Non posso lavorare il DXcon
soli 5 W
• Devo già accontentarmi se
riesco a fare qualche QSO in
QRP
• E pressoché impossibile
partecipare ad un contest in
QRP ed averne soddisfazio-
ne
Se qutlcuna o più di una di
queste idee vi suonano familiari
allora il discorso vale la pena di
essere sviscerato.
La nostra (e non solo nostra )
esperienza nega tutto ciò. L'at
teggiamento PERDENTE è il
più grosso nemico e la difficoltà
concreta dell' attività in QRP. In
fatti tutti possiamo avere vera
mente grandi soddisfazioni e di
vertimento lavorando in radio
con qualunque tipo di potenza:
la differenza, quando si opera in
QRP, rispetto a quando si ado
perano potenze normali , sta
solo nell'intensità del vostro se
gnale. Ilvostro segnale QRP sarà
ricevuto sempre dai 2 ai 3 punti
di S'meter più in basso di quello
che usa potenza normale . Ciò
significa che in condizioni di cat
tiva propagazione o forte QRM/
QRN. la potenza di 5 W non è
sufficiente per effettuare un col
legamento stabile. mentre quella
di 100W sarà maggiormente av
vantaggiata e probabilmente
avrà successo. Questo è ben di
verso, però, dal fatto che in QRP
ilcollegamento non possa essere
fatto Chiarito ciò, gli altri fattori
che entrano in gioco nel QSO
sono gli stessi: la vostra antenna,
la vostra abilità e capacità di
operatore in CW, le vostre cono
scenze ed esperienza della pro
pagazione: tutto ciò è assoluta
mente pari a quello che avreste
se usaste un TXda l 00 W o ciò
che ha il vostro amico in QRO
La nostra conclusione quindi
è: evitiamo un atteggiamento
perdente solo perché usiamo
una potenza QRP. Le cattive per
formance non sono dovute alla
bassa potenza. ma al cattivo
modo di operare, alla scarsa co
noscenza della propagazione.
ovvero ad una cattiva emissione
di segnale dal TX.
Imparare ad utilizzare il CW
Il CW è il modo preferito dagli
operatori QRP, questo non è un
caso
Ponetevi questo traguardo:
vogliodiventare un abile opera-
tore in CW
Questo richiede
pratica senza la necessità di tra
smettere, ovverosia allenamento
Non è detto che ci si impieghi
pochissimo per diventare buoni
operatori in CW. L'uso di un co
stante allenamento, magari me
diante l'uso di apposito software.
porta nel tempo e nella continui-
tà. ad un innalzamento del livello
di abilità come operatore, e que
sto significa, abilità in ricezione e
trasmissione, pratica, correttezza
di battuta, correttezza nell'uso
delle abbreviazioni, ecc. L'alle
namento non si fa solo facendo
10.000 QSO in CW, magari du
rante un contesti L'attività in
aria è un complemento. una ve
rifica dei risultati raggiunti in al
lenamento. In aria si impara ad
avere a che fare con il fading
(QSB), con le interferenze, con i
disturbi di stazioni adiacenti, ma
la base rimane l'allenamento fat
to offthe air .
Come per chi corre la marato
na , o i 400 ad ostacoli va fatto
un allenamento in pista e fuori
gara, in modo costante. e poi
vanno corse le varie gare, come
verifica del grado di allenamen
to raggiunto, così lo stesso acca
de per il CW.
Le differenze stanno nel fatto
che il CW può essere imparato
anche a 60 anni quando forse
non è più il caso di iniziare a cor
rere la maratona .... E che se si
partecipa ad una gara (QSO,
contest, ecc. ) e non si vince. poi
c'è un' altra nuova occasione an
che nel week-end seguente,
mentre se alle Olimpiadi si falli
sce una gara si devono attendere
4 anni e non è detto che alle
Olimpiadi seguenti si riesca a
partecipare ....
Ascoltare con attenzione
Imparate ad ascoltare con at
tenzione sulle frequenze su cui vi
sintonizzate ed imparate ad
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identificare ogni stazione che
ascoltate. Prestate attenzione sia
alle stazioni con segnali forti, sia
a quelle che arrivano con segna
lideboli. E' sempre una soddisfa
zione avere risposta da una sta
zione che arriva con segnale de
bole: se siete l'unico a chiamare,
inquel momento, non conta qua
le sia 'intensità del vostro segna
le
In Europa abbiamo la convin
zione che non valga la pena di
chiamare la stazione DX, in
quanto il nostro segnale è troppo
basso rispetto a quello dei cosid
detti big gun . Ma è pur vero
che la stazione DX non ascolta
nelle stesse condizioni in cui
ascoltiamo noi. ad esempio può
darsi che il big gun stia pun
tando la sua antenne verso di noi
e non verso la stazione DX, e
quindi noi lo ascoltiamo molto
forte, ma lo stesso non avvenga
per il DX. Quindi non evitate di
chiamare la stazione DXche arri
va bassa sul vostro RX, provate
comunque a chiamare
artecipate ai contest
Lavorare il DXdurante i Con
test è assai più facile che durante
la normale attività in radio, e
questo per esperienza veramen
te universale. Se volete incre
mentare con una certa velocità il
vostro punteggio in qualsiasi di
ploma che comporti il collega
mento con altre stazioni DX(tipo
di WAC, il W Z il DXCC, ecc.),
dovete partecipare ai contest ed
avrete le occasioni che non avre
te durante mesi di attività norma
le in radio.
Intanto nelle 48 ore del contest
incontrerete molte stazioni DX
che magari non fanno abitual
mente una grande attività quoti
diana e che per l'occasione, in
vece, dedicano più tempo a tra
smettere; poi molte spedizioni
vengono fatte proprio in Countri
es abbastanza appetibili come
DX e quindi abbiamo stazioni
che partecipano al Contest e che
quindi sono a caccia di QSO,
specie con stazioni lontane, pro
prio dai Paesi che magari noi
stiamo cercando di collegare:
quale occasione più propizia?
Inoltre per fare il QSO, durante il
contest si impiega meno tempo
(nominativo e rapporto RST un
numero che può essere la Zona
od un progressivo, in genere):
anche se sentiamo la stazione in
collegamento con altri. attende
re il nostro turno od il momento
propizio in cui la propagazione
migliora ed il livello del segnale
cresce, anche questo può com
portare poco tempo, mentre du
rante le normali operazioni di
tutti i giorni questo può compor
tare veramente tanto, troppo
tempo
Una cosa importante da tenere
presente è che nei contest che si
svolgono in due giorni. durante il
secondo giorno, verso la secon
da metà (pomeriggio o sera da
noi in Italia), abbiamo realmente
le orecchie di tutti tese a captare
tutti
i segnali anche i più deboli
e difficili,perché tutti sono alla ri
cerca di punti aggiuntivi e di
eventuali moltiplicatori mancan
ti
Insomma i contest sono una
ghiotta occasione per raccoglie
re nel paniere di questa caccia
particolare, molte prede in un
lasso di tempo relativamente
breve e con uno sforzo senz' altro
minore.
Per avvicinarsi senza temere di
fare figuracce alcuni suggeri
menti possono essere così rias
sunti:
-provate a partecipare a qual
che ora in qualche contest mi
nore , per prendere pratica, pri
ma di buttarsi nella mischia dei
vari WPX, CQWWDX, ecc .. In
Europa ad esempio l'OQRP
Contest (di cui pubblicheremo
un estratto del regolamento su
RKE),è una ottima occasione di
trovare in aria molte stazioni an
che QRP e quindi di realizzare
QSO in 2xQRP, cosa magari più
difficile nella normale attività ra
dio di ogni giorno. L'ambiente è
l'aria sono amichevoli e tranquilli
, non c'è concitazione e frenesia
e la partecipazione può essere
fatta senza ansia. Lo stesso vale
per i Contest dell'AGCW dedi
cati alle stazioni QRP, come
quello che ci sarà ,come sempre
il lOdi gennaio 2007.
-cercate collegamenti con
Countries che ancora non avete
collegato o non confermato con
cartoline QSL, non vi preoccu
pate di un eventuale basso pun
teggio nel contest stesso.
-se ascoltate una stazione che
trasmette in CW velocemente,
non vi preoccupate: cercate di
capire bene ilsuo call, cercate di
sentire quale rapporto passa (l'e
ventuale progressivo, o la zona
di appartenenza), quando la
chiamerete non vi dovrete con
centrare sul call o sul rapporto,
saprete già o la zona o ilprogres
sivo precedente E voi trasmette
rete alla velocità che ritenete
adeguata, senza patemi d'ani
mo
-cambiate banda man mano
che la propagazione varia
nell' arco della giornata, non è
detto che incaponirsi sui 20 m in
un mare di stazioni UK5o DJcon
segnali notevoli, sia il meglio,
magari andare ad affacciarsi sui
15 m o sui 10m in orari in cui eu
ropei non se ne sentono, ma ma
gari arrivano bene stazioni an
che Russe della parte asiatica
(UK9, UAO,ecc.), ovvero suda
mericane, o africane, ecc., può
essere una strategia che vi porta
a fare QSO inaspettati: stazioni
del centro-America molto spesso
nel primo pomeriggio italiano si
collegano e portano al nostro pa
niere belle prede ...
-siate attivi in tutti e due i giorni
in cui ilcontest si svolge, alle vol
te ci sono stazioni che la domeni
ca non possono essere in radio e
svolgono attività solo al sabato,
ovvero la propagazione non è
detto che sia la stessa e buona in
tutti e due i giorni della gara
-infine inviate comunque illog,
se è prevista la sezione QRP,
partecipando a questa, ovvero
come checklog
ostruitevi la vostra stazione
La soddisfazione e l'orgoglio di
essere in aria usando una stazio
ne o parte di essa, realizzata da
noi con le nostre mani è unica ed
indescrivibile. E' realmente una
sensazione unica che va vissuta
per essere capita. Datevi questa
~
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possibilità e questa opportunità.
Non è detto che si debba essere
da subito i progettisti di ciò che
usiamo: copiare, prendere parti,
idee e suggerimenti da altri. da
riviste, da Internet, tutto fabrodo.
Inoltre non pretendete subito di
partire con una stazione ricetra
smittente controllata da micro
processore ed asservita al PC
con sintetizzatore DDS e 1000
memorie, ,,.
Ognuno di noi ha un sogno
nella sua vita di OM, coltivatelo,
lavorateci. imparate e studiate
con quel fine, ma nel frattempo
non negatevi ad esempio un
wattmetro, un misuratore di
SWR un alimentatore, un' anten
na verticale od un dipolo, un fil
trodi BF,unkeyer, unATU(tuner
di antenna), per poi passare ad
un TX,ad un VFO ad un ricevito
re ed ad un apparato completo
come lo sognate da anni
Conclusione
Come evitare scarse perfor
mance nel modo di operare?
In generale non serve aggiun
gere il /QRP al vostro call quan
do chiamate qualcuno, In gene
re se vi ascoltano vi rispondono,
potete anche aggiungere un
QRP dopo il call (senza la bar
ra ), ma è un'opzione che non è
detto porti grandi incrementi
nelle risposte, Invece imparate a
pronunciare bene (se operate in
SSB) o manipolare bene (in CW)
il vostro nominativo, in modo da
farlo comprendere bene dal cor
rispondente. E' molto più impor-
tante sapere operare bene, piut
tosto che avere un segnale po
tente e dirompente
Però in certe occasioni. magari
quando varie stazioni chiamano
la stazione DX, buttare là un
QRP può attrarre l'attenzione e
se l'operatore dall' altra parte
è
un gentleman, farà f~rmare tutti
e chiederà di ascoltare proprio
la stazione QRP, ma questo solo
se avrete chiamato al momento
giusto ed in modo chiaro
Alle volte spostarsi di qualche
decina di Hz dall' isoonda può
dare al vostro segnale una tonali
tà diversa e farvi ascoltare in
mezzo a tanti segnali uguali: im
maginatevi questa scena: la sta
zione DXè un signore che sta su
un terrazzo davanti ad una folla
che lo chiama per farsi fare un
saluto personale, Tutti chiamano
e saltano agitando le mani e
chiamando a viva voce, voi siete
un po' più bassi della media:
avete varie possibilità: è inutile
che saltiate insieme agli altri. sta
rete sempre nel mucchio Ma se
salterete quando gli altri ricado
no giù, anche se voi saltate solo l
m e gli altri normalmente 2 metri.
in quel momento sarete fra i po
chi che saltano, anche solo un
metro Poi. spostandovi di fre
quenza (qualche decina di Hz
soltanto ),
è
come se usaste una
maglietta di colore differente da
quella di tutti coloro che chiama
no, forse potreste attirare meglio
l'attenzione .. ,,
Ma 'impostante è ascoltare,
ascoltare e poi
ascoltare
Ancora, quando avrete stabili-
to il contatto, e la stazione corri
spondente vi ha risposto, non è
necessario che per passare RST,
nome e QTH ogni volta lo ripetia
te tre volte, una o due volte al
massimo sono sufficienti. Se poi il
corrispondente ha difficoltà a
capire ad esempio il nome, sarà
lui stesso che ve ne chiederà la
ripetizione
Infine cercate di capire se ilvo
stro corrispondente vi ascolta
bene o fa uno sforzo, se capite
che cerca di abbreviare il QSO,
e dopo i rapporti il nome ed il
QTH cerca di concludere senza
dilungarsi nella descrizione del
la sua stazione, è perfettamente
inutile che lo facciate voi. ilvostro
segnale non è certo quello che
buca il QRM, magari lui ha dei
disturbi locali che lo mettono in
difficoltà oppure la propagazio
ne sta abbassando il livello del
vostro segnale al suo RX.Mettersi
quindi a descrivere antenna TX,
tempo meteo e temperatura han
no senso se il QSO è del tipo di
scorsivo, i segnali sono stabili e le
condizioni ottimali, altrimenti
non
è
il caso di fare tutto ciò, Lo
stesso accade nei contest, passa
te i rapporti corretti. eventual
mente leggetevi prima le regole
del contest, come fareste se ave
ste una stazione da 100 W,
Ricordate che i bravi operatori
sono stati prima dei bravissimi
ascoltatori. ed hanno un allena
mento di anni: voi potete fare al
trettanto.,. se o volete ed avete la
disposizione ad allenarvi
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rEtEcOMVNICIlZIONIOGGI
~
Iln po· più
tl
vi lno
di Ilngelo Brunero
16 l p /. O
ande di protezione
è detto recentemente che
la tecnica di modulazione
digitale utilizzata dal DRMè
COFDM (Coded Orthogonal
equency Division Mul
elxing) e che essa, prima di di
nire un nuovo standard di dis
minazione e decodifica per le
ittenti di radiodiffusione cir
lare in Onda Media e Corta
roadcasting), fosse stata stu
ata e sperimentata con succes
per i vari servizi di telefonia
obile (e prima ancora per ser
strategici).
Vediamo allora di capire come
dove si è partiti, sia per curiosi
, sia per dovere di trattazione.
Questa tecnica (Orthogonal
requency Division Multi
exing), in grado di dividere un
nale in sottocanali e di codifi
re una porzione del segnale
a trasmettere in parallelo su
gni sottocanale, è una specifi
a, un protocollo che vede la
ce già nello standard
EE802.1a ma che verrà appli
ato solo con la nascita dello
ndard successivo, IEEE802.1g.
Per quanto sono riuscito a sa
re,la tecnica OFDMrisale agli
nni 70 ed era impiegata non
olo, o forse non ancora, su ca
ale radio, ma piuttosto su con
ttore, fibra o cavo elettrico che
osse. Ed è una tecnica tuttora
tilizzata da diversi modem
Il sistema di modulazione
OFDM utilizza una banda larga,
divisa in tanti sottocanali, ognu
no utilizzato per trasmettere dati.
Il ricevitore si occupa di aggre
gare tutti i dati ricevuti per rico
struire informazione trasmessa;
inpratica siha un funzionamento
simile al Multilink PPP (Point-to
Point Protocol) con BAP (Band
width Allocation Protocol) che
aggrega più canali secondo le
richieste di banda.
Lo schema di trasmissione è si
mile a quello utilizzato da FDM
(Frequency Division Multi
plexing), poiché entrambi sud
dividono la banda disponibile in
tanti sottocanali distinti, disponi
bili per la trasmissione. Tuttavia
in FDMsono utilizzate delle ban
de di protezione per evitare che
un sottocanale invada lo spettro
dei sottocanali adiacenti (fig. l).
OFDM riesce invece ad incre
mentare la velocità rispetto a
FDM, utilizzando i sottocanali in
parallelo e multiplexando (cioè
suddividendo) i dati su un set di
questi. Il principale difetto ri-
Fig l
scontrato nella tecnica FDM è la
sua dipendenza dalle bande di
protezione, che utilizzano banda
utile riducendo la velocità. Per ri
durre lo spreco di banda intro
dotto dalle bande di protezione,
OFDM seleziona dei canali che
si sovrappongono nello spettro,
ma che non interferiscono tra
loro.
È risaputo che l uomo effettua
continue ricerche per arrivare
ad un minor spreco di risorse,
specie se si riesce ad arrivare a
risultati più performanti; se ciò
non è sempre valido e rispettato,
per scopi strategici. o laddove si
corre dietro al mercato, questo è
stato, nel nostro caso, il vero ter
reno di sfida e di ricerca.
Sarà possibile utilizzare canali
sovrapposti, evitando le bande
di protezione ed anzi utilizzando
tale porzione di banda per vei
colare informazione? Si. è possi
bile, purché ovviamente questi
siano ben separati e tali da poter
essere distinti tra loro.
4
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••
u.
a:
'
'51
-F .FDL1\ V\IV\
t'
.
a:
'
'51
-F••• , Of.(f>\XXXì\XXì\\
Channel Eslimalion SeUings: With these settings, the channel estimation
method in time and frequency direction can be selected. The default values use the
most powerful algorithms. For more detailed information about the estimation
algorithms there are a lot of papers and books available.
DFT Zero Pad: Channel estimation method for the frequency direction using
Discrete Fourier Transformation (DFT) to transform the channel estimation at the pilot
positions to the time domain. There, a zero padding is applied to get a higher
resolulion in the frequency domain -) estimates at the data ceUs. This algorithm is
very speed efficient but has problems at the edges of the OFDM spectrum due to
the leakage effecl
Impulse Response: This plot shows the estimated Impulse Response (IR) of the
channel based on the channel estimation. It is the averaged_ Hamming Window
weighted Fourier back transformation of the transfer function, The length of PDS
estimation and lime s}'nchronization tracking is based on this function. The two red
dashed verticallines show the beginning and the end of the guard-interval. The two
black dashed verticallines show the estimated beginning and end of the PDS of the
channel [derived from the averaged impulse response estimation). If the First Peak
timing tracking method is chosen, a bound for peak estimation (horizontal dashed
red line) is shown. Dnly peaks above this bound are used for timing estimation.
Ortoqonalità
L abilità di separare questi ca
nali dipende da una complessa
relazione matematica, già vista
nell articolo- precedente sul
DRM, chiamata ortogonalità: in
geometria il termine ortogonale
indica un modo di incrocio di
due linee rette che, incrociando
si, formano quattro angoli retti.
Supponiamo di avere nello spet
tro delle frequenze due onde si
nusoidali: queste vengono defi
nite ortogonali quando un sotto
canale raggiunge il suo massimo
valore sull asse delle ampiezze
mentre ilcanale che gli è ortogo
nale avrà il suo valore pari a zero
sull asse delle frequenze. Evice
versa (fig. 2).
OFDM seleziona un set di sot
tocanali derivanti dal canale
principale per la trasmissione
del segnale in radiofrequenza,
ed esclude gli altri canali che
compongono il set teorico.
Per realizzare l ortogonalità,
OFDM codifica il segnale per
ogni sottocanale ed utilizza le
funzioni di Fourier per creare
ronda composta, da inviare in
radiofrequenza. Utilizzando la
trasformata di Fourier
è
possibile
ottenere da un onda sinusoidale
i valori espressi come frequenza
ed energia; utilizzando invece la
trasformata inversa
è
possibile ri
creare il segnale originale. Per
realizzar e queste operazioni si
utilizza la trasformata discreta di
Fourier (DFT)e la sua inversione
(IDFT).Questa tecnologia impli
ca l elaborazione del segnale in
ricezione e in trasmissione, e il si
gnal processing generato richie
de un tempo di elaborazione
proporzionale alla radice qua
drata dei valori da calcolare. Per
accelerare i calcoli esiste un al
goritmo chiamato Fast Fourier
Transform (FFT)e il suo inverso
(IFFT) che riesce ad essere fino
a 170 volte più veloce con valori
in potenza di 2, consentendo no
tevoli incrementi nelle prestazio
ni del signal processing. Inoltre
questo algoritmo
è
implementa
bile in hardware utilizzando dei
DSP o Digital Signal Processors.
Ci viene ora nettamente più
chiaro quanto un programma
44
Fig, 2
per l analisi del segnale DRM,
come DReaM, ci dice rispetto a
tutta una serie di parametri che,
seppur non possano essere mo
dificati dall operatore, ci danno
però idea di cosa stia avvenen
do del segnale faticosamente
captato, faticosamente estrapo
lato dal ricevitore, con il down
converter del caso, e mirabil
mente trattato dagli algoritmi
matematici che sovrintendono al
suo funzionamento. Qui sotto ci
sono un paio di esempi delle fi
nestre di aiuto del programma
DreaM, di cui si è detto in una
precedente trattazione; ora ci è
un po più chiaro cosa significa
no ...
Interferenze
Finora si sono considerati solo
gli aspetti teorici della genera
zione del segnale da inviare, tra
lasciando gli aspetti legati alle
interferenze. Le più devastanti
sono quelle legate al fenomeno
della ricezione multipla (multi
path), delle rotazioni di fase e del
fading; non sto qui a ricordare
come i segnali radio arrivino alle
nostre antenne sia diretti che ri
flessi, come le riflessioni ionosfe
riche provochino varie rotazioni
di fase, come i percorsi multipli
arrivino a generare il fenomeno
del fading o dell evanescenza. In
particolare, quando due onde
dello stesso segnale giungono in
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I
S
I Inter Symbollnterference
Oltre ai sistemi visti, che non
permettono all utilizzatore gene
rico di intervenire se non in mini-
iversity ntenna
to per implementare il Guard
Time consiste nella non trasmis
sione durante il periodo stesso;
tuttavia questo processo può
portare alla perdita di ortogona
lità dei canali e alla presenza di
segnali in ritardo. Inoltre OFDM
deve avere un numero intero di
onde tra i vari canali, e quando
un onda ha un Guard Time piat
to e quindi non trasmette, questa
condizione viene a decadere.
Per ovviare a questo inconve
niente
è
utilizzata una tecnica
chiamata Cyclic Prefix Exten
sion, che consente di mantenere
valida 1 analisi dello spettro an
che nel caso in cui un sottocana
le presenti un canale in ritardo:
la porzione in ritardo viene inclu
sa nel Guard Time precedente,
consentendo di mantenere 1 or
togonalità delle frequenze dei
sottocanali. come illustrato in fig.
Nella pratica, le stazioni
broadcasting ottengono la mo
dulazione multicanale multi
plex) di un sistema OFDM o
COFDM utilizzando un numero
elevato di modulatori. oppure,
con un approccio più efficiente,
utilizzando IFFT per creare un
singolo segnale baseband, mo
dulato per mezzo di un solo mo
dulatore per alta frequenza.
FFT Integration time
•
Somma
nda normale ...•
Onda In ritardo ...•
mezzo di un processo chiamato
FFT Integration Time. La scelta
del valore di Guard Time nei si
stemi OFDM e COFDM è un ele
mento cruciale nel dimensiona
mento del sistema, soprattutto
per le implicazioni che ha sulle
prestazioni. poiché un valore
troppo elevato riduce la disponi
bilità di tempo di trasmissione,
dovendo attendere la disponibi
lità del sottocanale, abbassando
di conseguenza le prestazioni;
mentre un valore troppo basso
non protegge dalle interferenze.
Ilmetodo più semplice utilizza-
Sottocanale 1
guard time
11II ~II•
Fig. 4
Fig. 3
tempi diversi possono generare
un onda piatta, ovvero annullarsi
succede anche in acustica);
questo particolare tipo di interfe
renza prende il nome di ISI o In
ter-Symbol Interference. OFDM
utilizza la FFT Fast Fourier Tran
sform) per ricavare ronda rice
vuta dal treno di sottocanali nei
diversi segnali, permettendo di
ignorare i picchi ricevuti dai se
gnali in ritardo fig. 3).
Inoltre, poiché i sottocanali
fanno parte di un unico canale, i
piccoli errori d allineamento ge
nerano differenze di frequenza
tra i sottocanali causando inter
ferenza tra i canali che trasporta
no ilsegnale; questo fenomeno
è
noto con il nome di ICI o Inter
Carrier Interference sono diffe
renze di frequenza che possono
anche essere generate da di
screpanze, magari minime, nel
clock dei trasmettitori o dei rice
vitori o delle schede audio dei
PC che decodificano il DRM).
Per evitare le interferenze ISI e
ICI. OFDM riserva la porzione
iniziale del flusso di dati da tra
smettere alle funzioni di timing,
come ad esempio il tempo di
guardia o Guard Time, e calcola
con FFTsolo la porzione restante
della funzione di timing, per
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Il futuro della radiofonia
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Ecco perché, come ho avuto
modo di ribadire più volte, non
credo che il mondo della radio
fonia abbia smesso di giocare le
sue carte e chi lo dava per spac
ciato ha sbagliato clamorosa
mente: c è da sperimentare, da
inventare, da scoprire ... a se
conda del posizionamento geo
grafico e orografico dei siti tra
smittenti in DRM, si sperimente
ranno sistemi di antenne multiple,
complessi o comunque diversi
dagli attuali, perché trasmettere
una costellazione di segnali
come nella tecnica DRM non è
certo la stessa cosa che trasmet
tere in AM. E chi si predispone
all ascolto avrà da sperimentare
nuovi algoritmi per combattere
la degradazione di un segnale
digitale e nuovi sistemi di anten
ne. Ilcampo è apertissimo sia per
i BCL, sia per i radioamatori.
Ilfuturo è, come sempre, appe
na dietro l angolo. L importante
è non spaventarsi quando, girato
l angolo, lo si incontra.
DReaM è la parte software
open-source (cioè è un pro
gramma) di un ricevitore DRM.
Quello che occorre per ascoltare
un emissione in DRM è un PC
con scheda sonora ed un ricevi
tore analogico tradizionale, mo
dificato mediante un down-con
verter applicato ad una media
frequenza, che ottenga un se
gnale di 12 kHz o dalla IFa 455
kHz (solitamente sempre presen
te) o da altra IF, da inviare alla
scheda sonora di un computer.
DReaM è un free-software, utiliz
zabile secondo le specifiche
GNU GeneraI Public Licence.
sono tanti, in varie zone d Italia
ed in diversi periodi dell anno);
si è ormai sperimentato con suc
cesso ilsistema del radiatore ver
ticale tenuto in piedi da una can
na da pesca sufficientemente
lunga, coniugato al ricevitore
per mezzo di balun magnetico o
altro sistema: è leggero e pratico
da spostare.
L antenna cosiddetta diversity
può essere paragonata ad uno
switch in grado di selezionare
un antenna tra tutte quelle possi
bili, senza mai selezionarle tutte
contemporaneamente (cosa che
non falo splitter che, pur selezio
nando effettivamente tutte le an
tenne possibili, può comunque
essere un buon strumento di par
tenza per ovviare alla mancata ri
cezione del preambolo di sync).
Una realizzazione semplice ma
efficace della diversity antenna
consiste in due antenne, il più
possibile identiche tra loro, posi
zionate ad una certa distanza (da
calcolare o trovare sperimental
mente a seconda della banda,
del tipo di riflessione ionosferica,
dell ampiezza del fading, etc.)
sia orizzontale che verticale, che
forniscano lo stesso grado di co
pertura. Non appena la radio ri
ceve su un antenna un preambo
lo di sync, ci si posiziona sulle al
tre antenne e si confronta la
qualità del segnale ricevuto. Im
magino che in un prossimo futu
ro sarà possibile effettuare que
sto switch in modo continuo. con
sistemi di antenne di piccole di
mensioni, in modo automatico,
magari gestito da un programma
o da un microprocessore realiz
zato all uopo.
I ORM Mode / Bandwidlh: e /10 kHz
l ntetleavetOepth: 2 li (Long lnte,leoving)
SOC / MSC Mode: 16·QAM /SM 64-QAM
P ol. Level B / At. 1/ o
Service,: Audio:o I Dato:o
date: Se,vice not available
MSCCRC:
SOCCRC:
FACCRC:
F,ameS.I nc:
I
j
l
lime S ne Acq LEO: This LEO shows the
stote cf the timingacquidion (sealch for the
beginning cf an OFOM }Imbol). If the
acquisition is daMe, this LED
w~l
stay g,een.
Come evidenziato dalla finestra di aiuto del programma DReaM. il preambolo di sync
non è ricevuto: il LEDrimane spento e la ricezione risulta impossibile.
ma parte e comunque sempre
via software (mi riferisco alle
esperienze fatte con DReaM, ma
sicuramente anche gli altri soft
ware per la decodifica del Digi
tal Radio Mondiale si comporta
no in modo analogo o confronta
bile), per ovviare alle interferenze
cosiddette multipath è possibile
intervenire anche in altro modo,
magari non inmaniera definitiva,
ma sicuramente alla portata di
un appassionato di radio ascolto
che abbia voglia e modo di spe
rimentare. Un segnale radio ha
più di un percorso possibile tra
antenna trasmittente ed antenna
ricevente, con tutte le riflessioni
che tale segnale può avere sia
sul terreno, sia su manufatti, sia
sulla ionosfera: interferenza di
tanti segnali captati può causare
un notevole aumento dell ener
gia trasferita dall antenna ai pri
mistadi del ricevitore; l AGC può
ovviare solo in parte a questa in
terferenza, e comunque discre
tamente bene in ambiente ana
logico (AM, SSB, persino CW),
ma assolutamente inefficiente in
ambiente digitale.
Per ovviare a ciò si sono speri
mentate due strategie: spostare
l antenna ricevente al di fuori del
punto di convergenza dei se
gnali; oppure utilizzare un an
enna di tipo diversity.
Il primo caso è fattibile ovvia
mente per impianti di antenna
non fissio comunque sufficiente
ente mobili, ed è (e sarà) og
getto di prove e sperimentazioni
a parte del sottoscritto nei vari
ampi di ascolto dell AlR (Asso
iazione Italiana Radioascolto) ai
uali riesco a partecipare (e
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 39/59
lIIBOellTOR10 MlSORE
IIlslIro dello IP9 delmlxer
od
0110
livello
di Bra do Sbarbati
L
4SBX
~
lutazione finale del sistema
i misura e misure
La fig. 23 racchiude, a blocchi.
utti gli stadi descritti in prece
Per i Generatori consiglio di
sare indifferentemente degli
scillatori a quarzo o dei DDS
o ilVNAdescritto) entrambi
ostano poco e danno ottimi se
Se i generatori sono uguali
nno lo stesso livello di segnale
quasi mai
è
necessario atte
uare un po il più forte per
equalizzare i livelli.
Una ottima regolazione della
tensione di alimentazione fa in
modo che il livello dei segnali re
stino costanti nel tempo si rac
comanda entro un dB).
Con generatore dual-tone con
un livello di + 15 - +20 dBm si è
in grado di fare la maggior parte
delle misure.
È
necessario conoscere con
esattezza solo il livello dei due
toni in uscita dal combiner.
Tutto il resto viene determinato
dalla posizione degli attenuatori.
Consiglio, i colleghi OM, di
dotarsi di almeno uno strumento
con una buona risoluzione e con
una taratura sicura. Poi da que
sto, per confronto, si ritarano tutti
gli altri strumenti.
Per esempio, se vipotete fidare
di un ricevitore selettivo, di un
analizzatore, o anche del vostro
RX se siete veramente sicuri che
S9 sia
5 uV
su 50 Q = -73 dBm),
collegate il segnale sconosciuto
all RX, regolate gli attenua tori
variabili per raggiungere S9 o
altro livello sicuro.
Dalla misura aggiungete il va
lore degli attenuatori variabile
ig. 23 Set uI1per la misura dei prodotti di intermodulazione con Roofing filter. L analizzatore e il ricevitore devono essere considerati
in alternativa fra loro.
RICEVITORE
ANALIZZATORE
DI SPETTRO
ROOFING
FILTER
MIX
SOTTO
MISURA
~
~
~
-----.J
FiL fER
t~ .
T
0 120
HP355C/D
HC>
VNA N2PK 2xCA922A COMBINER ATT
VAR
GENERATORE
MARCONI
2019A
VOLTMETRO
AUDIO FREQ
65
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 40/59
Fig 24 Prodotti di Intermodulazione di terzo ordine e Rumore
del sistema di misura della fig 23
-130
-40
-80
-10
10
Confronto fra mixer e analisi
dei risultati
Queste misure sono state fatte
con il set-up della fig. 23. Come
strumento di misura è stato usato
sia l'analizzatore di spet
tro che ilvoltmetro seletti
vo W G SPM-6.
Per curiosità e soprat
tutto per avere una ulte
riore sicurezza della cor
rettezza del sistema di mi
sura ho misurato tutti i
mixer che avevo nel cas
setto e qui presento i più
conosciuti e, secondo me,
i più significativi.
I mixer DBM (Double
Balanced Mixer) della
Mini-Circuits sono i più
diffusi e ce ne sono diversi
modelli, ma tutti sono ri
conducibile a pochi ca
postipiti caratterizzati. so
prattutto, dal livello
dell'Oscillatore Locale ri
chiesto.
Ho aggiunto il DBM
188 della Vari-L, (ora Si
renza Microdevices) per
ché, se pur della stessa
classe del RAYl dellaMi
ni-Circuits, nelle stesse
condizioni di misura e di
livello di LO, si è rivelato
decisamente migliore.
Naturalmente oltre a
questi mixer classici ci
sono altri tre mixerH-mo
de.
I risultati delle misure saranno
tanto più attendibili più saranno
lontane da questa curva. In linea
di massima dei valori di lO dB so
pra questa curva sono dei valori
con errori sistematici accettabili.
Sono arrivato in fondo alla de
scrizione dei problemi incontra
ti, sicuramente ne avrò dimenti
cati alcuni e sottovalutati altri.
Capisco che
è
stata lunga, ma
rispecchia anche iltempo che ho
impiegato per trovare un sistema
accettabile per contenere gli er
rori sistematici al minimo.
Ho impiegato alcuni mesi a
sperimentare varie configurazio
ni per poi riuscire a fare tutte le
misure in poco tempo.
Ora passiamo alle misure.
O
/
/
,/
-lO
In dBm
-20
I--DDS .Amp.
-DDS
I
System IMD Noise
-30
ponenti dovute al rumore del si
stema.
Alla luce di tutto ciò analizzia
mo le curve della fig. 24.
Ci sono due curve, quella di
colore blu
è
determinata dal si
stema completo di amplificatori e
quella di colore rosso solo dai
generatori DDS seguiti dal com
biner.
Senza amplificatori si ottiene
un valore migliore di 5-6 dB, ma
si perde in escursione verso i se
gnali forti,per cui consiglio di to
gliere gli amplificatori per ese
guire le misure a bassi livelli.
La pendenza ha un valore mi
nore di tre e maggiore di uno. Se
questo valore tende a tre dipen
de dai componenti dopo l'atte
nuatore variabile se invece que
sta pendenza tende ad uno le di
storsioni sono dovute al sistema
di generazione del dual-tone, un
valore intermedio significa che il
sistema
è
ben bilanciato (o fa
schifo in maniera uguale ).
o
-90
-50
-40
-30
-20
-110
-120
-100
E
ll -60
Cl
-=
-70
o
Determinazione degli errori
propri del sistema di misura
Come prima misura cerchiamo
di valutare il sistema stesso ed i
suoi limiti
L'uscita del filtro passa basso
sarà collegato direttamente
all'ingresso del Roofing Filter.
Poiché la frequenza centrale di
questo Roofing Filter è di 9.000
MHz dobbiamo impostare le fre
quenze dei generatori (DDS) in
modo che una delle due fre
quenze dovute alla componente
di terzo ordine cadano entro
questa frequenza.
Per una differenza fra le fre
quenze uguale a 20 kHz possia
mo impostare queste due fre
quenze a 9.020 e 9.040 oppure
8.980 e 8.960. A causa della non
simmetricità del filtro a quarzo
consiglio la coppia 9.020 9.040
perché da questo lato il
filtro ha una reiezione
maggiore (vedi fig. 12
precedente).
In questo modo possia
mo tracciare una curva
delle distorsioni del siste
ma (fig. 24).
Questi valori contengo
no tutte le componenti
delI'intermodulazione di
terzo orcline sia che siano
generate dagli oscillatori,
o dagli eventuali amplifi
catori, dal combiner e dal
Roofing Filter.
Le componenti genera
te prima degli attenuatori
variabili restano costanti
al variare di questi ultimi,
perciò determineranno
una curva di pendenza
uno, (per ogni dB di varia
zione degli attenuatori
corrisponde una uguale
variazione della compo
nente di terzo ordine vista
in uscita). L'intermodula
zione generata al Roo
fing- Filter avrà, invece un
andamento con penden
za tre, (ad ogni dB di va
riazione abbiamo 3 dB di
IMD), a questi valori si ag
giungono, anche, le com-
ed illivelloda sconosciuto diven
ta conosciuto.
66
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 41/59
15
spositivo dovuto alla satu
razione e all'avvallamen
to della curva attorno ai
-5 dBm di input (presen
te in tutti gli SRA-I prova
ti) .
Dalla panoramica di
questa misura, è ora evi
dente, 'incongruenza vi
sta in precedenza analiz
zando la fig. Il.
L'SRA-IH mostra anco
ra un leggera piega do
vuta alla saturazione, per
tutti gli altri il segnale in
ingresso non ha un livello
sufficiente per arrivare
alla saturazione.
Il confronto fra loro di
tutti i mixer commerciali
rispecchiano proporzio
nalmente le loro caratte
ristiche globali, sebbene
in alcuni punti le curve si
avvicinino o addirittura si
accavallano.
Ai bassi valori di segna-
le in ingresso (si fa per
dire -lO dBm; rispetto
alle sensibilità medie
-130 dBm dei nostri Rx)
le curve diventano rego
lari (pendenza 3).
I tre mixer H-mode pro
vati hanno tutti un anda
mento molto simile con
segnali in ingresso minori di
+
5
dBm.
Il valore di IIP3 calcolato su
questa porzione di curva è
delI'ordine di 42 - 45 dBm. la
OIP3 (IP3 riferita all'uscita) sarà
uguale a IIP3 meno la perdita di
inserzione.
Per una perdita di 5 dB abbia
mo una OIP3 uguale a 37 - 40
dBm.
È
evidente che con i segnali
fortila pendenza della curva del
la IMDsi avvicina al valore nove
(9) anziché tre, questo è dovuto
ai tre trasformatori del mixer stes
so.
Ho già pronto uno studio sulle
ferriti e delle modifiche ai trasfor
matori per migliorare questo trat
to di curva.
Aldisotto di -lO dBm del livello
del segnale in ingresso la curva
dei valori della IMD si avvicina
alla curva del rumore residuo
perciò per proseguire la misura
10
ORM 188
....•.....Svslem
o
5
IMD Confronto fra Mlxlrl
....-.
/
/
/
/
/
/
/
/
h
/
/
~
,
/
i
,
1/
,
V
~
--Mix-2000
-+-A
-8
~RAY-l ~SRA-1H ~SRA-l
-3D -25 -20 -15 -10
In dBm
dispositivi non rispettano questa
caratteristica di pendenza su tut
to 'intervallo del livello dei se
gnali.
Nel grafico di fig. 25 per imixer
commerciali ho usato linee con
varie tonalità di azzurro. La linea
più in alto, di colore celeste, cor
risponde al classico SRA-I.
Tranne che per una gobba,
verso il basso, a circa -5 dBm di
segnale d'ingresso, ha un anda
mento abbastanza regolare. Na
turalmente ai valori di segnale
molto alti c'è una inevitabile cur
va dovuta alla limitazione.
Calcolando il valore della IIP3
con meno di -l OdBm di segnale
in ingresso abbiamo un valore
abbastanza costante intorno ai
12 - 15 dBm in linea con i dati
del costruttore.
Con dei livelliin ingresso mag
giori di -lO dBm, il calcolo della
IP3 sarà falsato dal comporta
mento non regolare di questo di-
o
·50
·40
·10
·30
·20
·80
·90
·110
·100
·120
·130
-35
E
li ·60
Cl
-= ·70
o
Fig. 25 -Cwve dei prodotti di intermodulazione di 7 diversi Mixer.
La curva rossa in basso System come fig. 24 è il limite
di questo sistema di misura.
Ho usato due H-mode
xer fornitemi dall' ami
Sergio IK4AUYe sono
uali a quelli presentati
RRda I7SWX[19] fig.
. a pag 20 e da IK4AUY
QEX [26], e il mixer
l mio front-end del
XCDG2000 [4] [5] [6J.
Questi tre H-mode mi
r concettualmente
no uguali i primi due,
ano un integrato EX
R tipo 74AC86 per ot
nere lo sfasamento di
80 gradi del segnale ed
completo di un sistema
bilanciamento. I tre
sformatori di accop
amento sono costruiti
n tre avvolgimenti di
attro spire ciascuno su
noculare Amidon BN
La differenza fra i que
i due mixer è soltanto
ll'accoppiamento del
gnale LOfra il74AC86
l'FSTl25, tramite due
sistenze in serie il pri-
o (H-mode A) e diretto
secondo (H-mode B).
L'H-mode mixer del
DG-2000 è stato fatto
attamente come de-
ritto dagli autori, con
Flip-Flop usato come divisore
r due.
trasformqtori sono commer
ali come quelli richiesti dagli
ori: Mini-Circuits TT4-1A.
Nella fig. 25 c'è la sintesi di
anto detto e quanto fatto.
gni curva è stata verificata
che con diversi sistemi e in
alche caso, come per i mixer
ni-Circuits, verificata con due
ù dispositivi dello stesso tipo.
Inbasso ho lasciato la curva, di
lore rosso, del rumore e della
storsione residua del sistema.
Imixer migliori sfiorano questa
rva,specialmente verso ivalori
ssi del segnale d'ingresso.
Si è detto che la distorsione di
termodulazione di terzo livello
webbe avere una pendenza
uale a tre, vale a dire ogni va
azionedi l dB sulI'asse orizzon
ledovrebbe dare una variazio
di 3 dB sull'asse verticale.
Dalgrafico sievince che alcuni
67
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 42/59
dovrebbero essere tolti gli ampli
ficatori del segnale in ingresso e
dovrebbero essere aggiunti dei
filtri.
Guardando questo grafico
sono evidenti tutti i limiti di que
sta misura.
Se le misure sui H-mode mi
xer fossero state fatte senza
Roofing Filter quindi con se
gnali forti oltre 5 dBm avrem
mo misurato questi dispositivi
nel tratto in cui non rispondo
no alle leggi dell intermodula
zione di terzo ordine.
Si può vedere con altrettanta
evidenza la differenza fra diversi
mixer e soprattutto con quali li
velli è meglio fare le misure per
avere una minore probabilità di
errore.
Misura della
intermodulazione senza
analizzatore di spettro
Il metodo appena visto ci ha
dato una ampia visione dell an
damento dei vari mixer in funzio
ne della potenza del segnale in
ingresso, tuttavia richiede un
analizzatore di spettro o un buon
voltmetro selettivo e un genera
tore dual-tone di una certa po
tenza oltre una notevole purezza
spettrale.
Ilsecondo sistema, già descrit
to in precedenza, richiede molto
meno st:çumentazione per otte
nere la stessa precisione.
Sebbene che con questo siste
ma sia impossibile vedere l an
damento dell intermodulazione
ai segnali forti.
Il circuito di generazione del
dual-tone è esattamente lo stes
so, due oscillatori a quarzo o due
DDS. Il livello richiesto è minore
così non sono necessari gli am
plificatori. anche al combiner ar
rivano livelli più bassi, ma non
consiglio ferriti più piccole. Non
c è nessun risparmio e si rischia
di aumentare il livello della IMD
spuria.
L analizzatore di spettro viene
sostituito da un buon ricevitore
funzionante nella banda del roo
fing-filter. 9 MHz.
Per evitare che il rumore di si
stema e i residui di spurie possa
no falsare la misura consiglio di
non usare mai questo RX con il
preamplificatore inserito, molto
meglio inserire il massimo
dell attenuazione possibile.
I segnali residui in uscita dal
roofing-filter potrebbero avere
un livello sufficiente per produr
re intermodulazione al mixer
dell RX o il livello deI rumore re
siduo è dello stesso livello della
sensibilità del ricevitore.
Usare ilricevitore con ilfiltro di
IF più stretto che si può ed in po
sizione CW escludere l AGC, se
possibile, altrimenti mettere in
posizione Fasì. sintonizzare a 9
MHz o comunque al centro ban
da del Roofing-filter.
Come nella descrizione prece
dente per la misura della IMDdi
un ricevitore, collegare un milli
voltmetro Audio Frequenza 30
100 mV f.s.) alla presa cuffia.
Senza segnale in ingresso re
golare il livello del volume
dell RX in modo da portare l ago
del millivoltmetroa -3 dB, foto4.
Immettere uno dei due segnale
del dual-tone all ingresso del mi
xer e regolare la frequenza
dell oscillatore locale in modo
che la somma algebrica sia
uguale alla IF di 9 MHz.
Per semplificare con un
dual-tone di 7.040 e 7.060 MHz
l oscillatore locale dovrà essere
di 7.040 + 9 = 16.040 MHz o di
16.060 MHz.
Regolare l attenuatore variabi
le in modo di avere un incremen
to di 3 dB sul millivoltmetro.
Conoscendo ilvalore dellivel
lo dei toni in uscita dal combiner
sottrarre il valore dell attenuato
re variabile e si otterrà il valore
della sensibilità o MDS Mini
mum Discernible Signal) del si
stema così fatto.
Un valore possibile potrebbe
essere:
Livello segnale all uscita del
combiner -5 dBm
Attenuatori variabili 110 dB
MDS = -5 -110 = -115 dBm
Regoliamo di nuovo la fre-
quenza dell oscillatore locale in
modo che l intermodulazione di
terzo ordine cada al centro ban
da della IF 9.000 MHz).
Sempre per l esempio di pri
ma
7.020 + 9.000 = 16.020 MHz
oppure
7.080 + 9.000
=
16.080 MHz
Ripetere l operazione sull atte
nuatore variabile per un incre
mento di 3 dB sul millivoltmetro
AF
Seguendo l esempio un valore
possibile del valore degli atte
nuatori potrebbe essere uguale
a4dB
Livello s egnale - 5 dBm - 4 dB
= -
9 dBm
Dinamica all intermodulazione
di terzo ordine uguale a:
IMD DR= -9 - -115) = 106 dB
E rIP3, all ingresso del mixer
sarà:
IIP3 = 3 . P3in - MDS) / 2 =
= 3 . -9) - -116) =
= -27+116) / 2 = 44.5 dBm
Nota questi sono ivalori veri mi
surati sull H-mode del CDG2000)
Aggiungendo altri attenuatori
all ingresso dell RX si può tenta
re di fare una curva ai bassi livelli
di segnale.
Questo sistema è molto econo
mico, necessita solo di un buon
dual-tone autocostruibile con
poche risorse è indispensabile
solo che i due segnali siano rigo
rosamente uguali e stabili in am
piezza. L ampiezza di questi se
gnali deve essere conosciuta
con l accuratezza di ldB.
Al limite, il millivoltmetro AF
può essere sostituito da un mi
croamperometro più diodo al
germanio come descritto in pre
cedenza.
La qualità del ricevitore non in
fluisce sulla precisione della mi
sura a patto che il Roofing-filter
sia efficiente e che non si usi il ri
cevitore al massimo della sua
sensibilità. Meglio lO dB di atte
nuazione in ingresso in più che il
dubbio.
La tab. 4 mostra il valore della
IIP3 dei mixer degli esempi pre
cedenti misurati in questo modo.
I valori sono stati arrotondati al
dB
Il valore del livello dell oscilla
tore locale è importante nei mi
xer commerciali.
Il livello dell oscillatore locale
per gli H-mode serve soltanto
per raggiungere il livello di so
glia dell integrato 74AC86 o
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 43/59
System
-ModeBM-188
AY-1
RA-1HRA-1
337 4854353
Tab.4
74AC74) che pilota in tensione il
vero integrato mixer. l'FSTl25,
con un'onda quadra di 5~ 7volt.
Conclusioni
Ho cercato di raccontare i pro
blemi che ho incontrato nella mi
sura dei mixer con caratteristi
che particolarmente elevate.
Non
è
facile fare queste misu
re, ma non impossibile. Soprat
tutto non richiede test-set parti
colari e costosi.
Spesso vale molto di più il me
todo della misura che i singoli
strumenti usati.
Quasi sempre
è
possibile,
come in questo caso, poter au
to-valutare i limiti del proprio si
stema e da questo regolarsi per il
proseguimento della misura
stessa, e per determinare l'inter
vallo dove gli errori sono accetta
bili e soprattutto conoscere la tol
leranza.
Al limite, quando gli strumenti
non riescono a dare un sicuro va
lore assoluto,
è
bene confrontare
fra loro delle misure relative.
Faccio un esempio.
Con un orologio da polso, con
una precisione di ± un minuto,
posso sicuramente calcolare la
mia velocità media in auto da Bo
logna a Milano con una buona
precisione, ma, questo orologio,
è inutile per qualsiasi controllo
su un'auto di Formula Uno.
Però se mi limito a guardare, o
fotografare, le auto che passano
davanti a me in un circuito posso
chiaramente vedere chi
è
davan
ti e, con buona approssimazione
valutando i distacchi sulla pista e
di quanto le altre auto sono in ri
tardo.
Quest'ultima è una misura re
lativa un po' come aver messo in
corsa diversi tipi di mixer alle
stesse condizioni.
Certamente non ho la pretesa
di aver suggerito un metodo, ma
spero di aver suscitato qualche
curiosità.
Ringraziamenti
Giorgio 14MGIche miha insegnato l'uti
lità dell' alta dinamica nei ricevitori e con
Lui ho incominciato le mie prime misure
di dinamica dagli inizi degli anni 70.
Romano 14FAF e Sergio IK4AUYper
avermi prestato i mixer ''A' e B usati
nelle misure, e soprattutto, per iltrasferi
mento del loro immenso sapere.
Franco 14LDper lo stimolo e l'aiuto dato
mi durante illavoro e la compilazione di
queste note.
Riferimenti
[I] Technical Topics Sept.1993, Rad
Com.
[2] The ARRLHandBook for Radio Ama
teurs ed. 1995, pag.15.29.
[3] Giancarlo Moda 17SWX, Ricevitori
ad elevata funzionalità RR QSO
09/2002 pag.19
[4]www.warc.org.uk
[5]Colin Horabin G3SBL Dave Roberts
G8KBB, George Fare G30GQ, The
CDG2000 HF Transceiver RadCom
06-07-08-09-10-11-12/2002.
[6]Sergio IK4AUYe Romano 14FAFCar
toceti, Ilnostro TRXHFCDG2000 , RR
5/2005
[71Sergio IK4AUYe Romano 14FAFCar
toceti, Front-End HE Filtrie Ricevitori:
misurazioni e simulazioni parte I, 2 e
3), RH.7-8/2003, 10/2003, e 11/2003
[8]Giancarlo Moda, 17SWX, Generato
re RFa due toni per la misura della IP3 ,
RR.1/2oo2
[9] Giorgio Vanin, IN31YD, Lamisurara
zione dei prodotti di intermodulazione ,
RH.4/1996.
[IO] Angiolo Chiti, 15SXN, Intercept
Point del terzo ordine , RH. 1/1995.
[Il] Domenico Marini, 18CVS Ricevitori
per satellite parte I, 2, e 3, RR 3
4-5/1994.
[12]Giorgio Vanin, IN31YD, Alcunenote
per il progetto di un ricevitore per onde
corte , RH.9/1993
[13] Goliardo Tomassetti, 14BER. Inter
modulazione e modulazione incrocia
ta , RH. 12/1992
[14]Giorgio Vanin, IN31YD,Lamisura di
MDS e IMD nei ricevitori per onde cor
te , RH. 12/1992
[15] Enrico Barbieri 12BGLvari articoli
pubblicati su RR e RKe
[16]www.agilent.com
[17]www.minicircuits.com
[18] Eraldo Sbarbati 14SBX Analizzatore
di Spettro Marconi TF2370 Radio Kit
Elettronica 9/2004
[19]Giancarlo Moda, 17SWX Improved
Two-Trasformer H-Mode Mixer , RR
11/2003 pago 28.
[20] Stuart Rumly KI6QP APrecision
Two-ToneRFGenerator for IMDMeasu
rement QEXApril 1995
[21] Giancarlo Moda, 17SWX IlVedor
NetworkAnalyzer di N2PK , RH.4/2004
[22] http://usersadelphia.net/ -n2pk/
index.html
[23] John B.Stephensen KD60ZH Re
ducing IMD in Hig-Level Mixer QEX
May/June 2001
[24] Daren Conway 'Applying double
balanced Mixer Electronic-Word, June
1997
[25] TE.Bay OZ5KG RX84 Advanced
Receiver Rad Com sept.1994
[26] Sergio Cartoceti IK4AUY.ADoubly
Balanced H-mode Mixer for HF , QEX
Jul/Aug 2004 pago 27.
~L. elettronica di Pule iluigi
20010 Cornaredo (MI)- Tel./Fax02-93561385 - celI. 336-341187 338-7029525
corrispondenza ~
~OO 1S
m»<.
COM: rc R7000 • rc R100 • rC775 D5P • rc R71 RX ~© TM 241, verc.l-i4
rc R75 RX • rc R7100 RX AOR 3030 RX
lAtiri
proai: 'IIXJM: re
706 W2. 6,
Y1ESJ FT 8«) J.F
re
7tXX),
re
7 56
fA03,
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YN:S.;: FT 8971:>. FT f I5T
I).
RC535RX
in
SS8
FT 8Im. FT 81m.
FT 8 N>
In NOVEMBRE saremo presenti a ERBA 11/12,
PORDENONE
8 9
VERONA 25/26
In DICEMBRE saremo presenti a FORLI 2/3,
PIACENZA 9/10 GENOVA 16/17
69
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 44/59
LII ORIITORIO STRVMENTI
~
lsurotore
di
ritardo per reli
di abrizio azio
ostrumento è in grado di mi
urare e visualizzare su un
display a LEDi ritardi di ec
citazione e di rilascio di qualsiasi
relè elettromagnetico con bobi
na tra 4 e 30V in corrente conti
nua. Ilmassimo ritardo misurabi
le è di 99,9 millisecondi. mentre
la risoluzione dello strumento è
di O, l millisecondi.
Lo strumento permette di sce
gliere tra alimentazione esterna
o interna per la bobina del relè in
prova e dispone di azzeramento
automatico e indicazione di
over-range.
Come funziona
Tutti i relè elettromeccanici in
troducono un ritardo (normal
mente compreso tra 5 e 20 milli
secondi) tra ilmomento incui ali
mentiamo la bobina e il
momento in cui si chiude effetti
vamente il contatto dell interrut
tore interno.
Nel progetto abbiamo previsto
due pulsanti:
l) Premendo il pulsante EC
CITAZIONE la bobina del relè
in prova viene alimentata e lo
strumento misura il ritardo di ec
citazione, visualizzandolo sul di
splay.
2) Dopo pochi secondi il di
splay si azzera automaticamente
e si può premere il pulsante RI
LASCIO per misurare e visualiz
zare sul display il ritardo di rila
scio. Dopo pochi secondi. il di
splay si azzera nuovamente,
pronto per una nuova misurazio
ne
Quando la bobina del relè è
alimentata (relè eccitato) si ac
cende il diodo LEDposto vicino
al pulsante ECCITAZIONE ,ap
punto per segnalare questo sta
to
Ildisplay a tre cifre consente di
visualizzare ritardi fino a 99,9
millisecondi. Nel caso, pratica
mente impossibile (a meno che il
relè sia guasto), in cui il ritardo
misurato dovesse risultare supe
riore ai 99,9 millisecondi, il di
splay inizierebbe a lampeggiare
visualizzando 0.0 per segnala
re l over-range (oltrepassamento
del fondo scala) e dopo pochi se
condi si azzererebbe automati
camente, ponendosi così pronto
per accettare una nuova misura
zione.
Abbiamo previsto un ingresso
per utilizzare una fonte esterna
di alimentazione per la bobina
del relè, utile nel caso in cui per
la prova necessiti l uso di una
tensione precisa già disponibile.
Inoltre, abbiamo inserito anche
un alimentatore interno regola
bile tra 4 e 30V, nel caso sivoglia
impiegare questa tensione per la
bobina. Sono infine previsti dei
morsetti dove collegare un tester
per misurare la tensione, sia che
provenga dall esterno, sia che si
utilizzi l alimentatore interno.
L alimentazione
Partiamo dall alimentazione:
questa deve essere di 5Vche ab
biamo ottenuto tramite l integra
to lC l, un semplice 7805. Per l a
limentazione interna di eccita
zione abbiamo utilizzato un
LM317T (IC2) nella sua tipica
configurazione di stabilizzatore
a tensione variabile. Le resisten
ze sono dimensionate per otte
nere una tensione compresa tra
4 e 30V da un estremo all altro
del potenziometro RVI.
Il circuito di
eccitazione rilascio
Questo è formato dal flip-flop
di tipo SR realizzato tramite le
porte logiche IC3A e IC3B e dai
transistor TI e T2 in configura
zione di interruttori elettronici. Il
condensatore C7 serve a resetta
re il flip-flop al momento dell ac
censione, simulando la rapida
pressione del pulsante S2.
Premendo S l il flip-flop si setta
portando il pin 3 a livello alto.
Questo provoca l accensione del
diodo LED e l entrata in condu
zione del transistor Tl , che a sua
volta provoca l entrata in condu
zione di T2, il quale porta così. ai
capi della bobina del relè in pro
va, la tensione preventivamente
scelta tramite il commutatore S3
(interna o esterna).
La scelta di impiegare due
transistor, anziché uno, nasce
dal fatto che la tensione da invia
re al relè non sempre corrispon
de ai 5V con cui alimentiamo lo
strumento ed abbiamo preferito
lasciare un capo della bobina
del relè a massa, in comune con
uno dei contatti dell interruttore
interno al relè. Il diodo D5 pro
tegge iltransistor T2 dalla tensio
ne inversa generata dalla bobina
nel momento dell eccitazione e
diseccitazione per effetto elettro
magnetico.
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http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 45/59
•••
•••
~6
100nF
~ I~
010
t..••
08 ~~6~
,...•
011
•
N4150
012
,...•
1N4150
1N4150
1N4150
09
•
N4150
I
GNO
-.
8
RST
ICS
16
060
IN
VCC
j,.
Rtc
>R14
~ K
~Ctc
,7M
t-;~~ r
. 42~C Mnz.L.
Cl1
.,. rJgF .,. 47pF
~ 4 ~16
FoonF
IC4B
~ 3 4077112 I)
p
R13
1M
07
-M
1N4150
.J ;
~8
4,71JF
<>R12
10K
T3
BnC337
11
10K
•••
•••
~3
100nF
D4
1N400
c:8;
~2
10IJF
SR2
•••220
c:8;
~S
10~F
~~io
02
•••
1N4007
c:8;
•
4
1000\JF 50'
~r:w
~
m
z
-l
~~
»rrn
c
s::
m
z
~ 1+3s\
J
;:;c
m
r
n: ~
<I>
n
i:T
<D
e
•••
<D
ID
:::
:3.
n
o
IC8
4033
oG3 TOSRS160
fl:lb
·t.;,J:dP
I
71 81 41 21 11 91101 si
abcdefgdp
~ 31 141 1s1 21 41 1
g ~ ~ ~ ~ ~
e
K K
318r
~4
BC337
R20
10K
IC7
4033
fl:lb
et.:.J:dP
r
0G2
ToSRS160
~
1N4150 R19
0K
014
1N4150
~ 31 41,sl 21 41
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
CB
4033
VCCH GNO VCC
H
O. Ob Q c O d O e Of Qg
7 6 11 9 13 1 10
R2
220
76421915
abcdefgdp
<E~~~
10
R18
100K
llilU
e
f
g dp
DG1 TOSR5160
{·~Ib
et.~.l:dP
?:9D
,C4C
4077
08 Ob Cc Od Ce Cf Qg
71 61111 91131121101
71 61 41 21
a b c d
K K
3f6
GNo
R21
220
+----a
•••
si 31 141 lsl 21 41
g ~ ~ ~ ~ ~ ~
l
ic,SJ:.oonF
•••
;;Rl0
10K
1C4
24077114
PI'7
TESTER
l
f9
:K
4,7V
~
~327
~~,~K
3 n
--... BC337
• •• ?~4007
•••
R6
f 0K
LE01
RELE ECCITATO
RS
9
RELE' IN
PROVA
~
-?~6K
•••
S1
, EC~ IONE
c;I
100nF
...,
..•.
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http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 46/59
lenco componenti
Rl = 470 Q 1/8W
R2 = R21 = R22 = R23 = R24 = R25 =
R26 = R27 = R28 = R29 = R30 = R31
= R32 = R33 = R34 = R35 = R36 =
R37 = R38 = R39 = R40 = R41 = 220
Q l/8W
R3 = R4 = R6 = R8 = RIO = Rll = Rl2
= R16 = Rl 7 = R19 = R20 = lO kQ
1/8W
R5 = R42 = 390 Q 1/8W
R7 = R9 - 4,7 kQ 1/8W
Rl3 = lMQ 1/8W
Rl4
l kQ 1/8W
Rl5 = 4,7
Q
1/8W
Rl8 = 100 kQ 1/8W
l
contatore
Lo stadio costruito attorno
all integrato IC5 costituisce la
base dei tempi del nostro stru
mento. Il quarzo garantisce una
frequenza di partenza di 2MHz.
L integrato IC5, con la particola
re connessione dei diodi D8, D9
e Dl Oviene utilizzato come divi
sore per 200.
Vediamo più nel dettaglio
ircuito stampato
C l = Elettrolitico 1000,uF 25V
C2 = C5 = C9 = Elettrolitico l
O uF
25V
C3 = C6 = C7 = C 12 = C 14 = C 15 =
Cl6 = Cl7 = Cl8 = Cl9 = Cer. 100nF
C4
Elettrolitico 1000,uF 50V
C8
Elettrolitico 7 uF 25V
C l O = Ceramico 15pF
Cll = Ceramico 47pF
C 13
Elettrolitico l,uF ?5V
D l = D2 = D3 = D4 = D5 = l N400
D6 = zener 4,7V 0,5W
D7 = D8 = D9 = Dl O = Dll = D12 =
Dl3 = Dl4 = lN4150
TI = T3 = T4 = BC337
T2 = BC327
IC l = Integrato 7805
IC2
Integrato LM317T
come ciò avviene, supponendo
in un primo momento che i diodi
D Il e D 12 siano assenti. Sulle
uscite Q4, Q7 e Q8 di IC5 sono
presenti segnali ad onda quadra
con frequenza divisa rispettiva
mente per 16, 128 e 256 rispetto
ai 2MHz di ingresso. Tramite la
porta AND formata dai diodi D8,
D9 e D l O andiamo a resettare il
contatore IC5 pin 12) ogni volta
che tutte e tre le uscite Q4, Q7 e
IC3 = Integrato 400 l
IC4 = Integrato 4077
IC5 = Integrato 4060
IC6 = IC7 = IC8 = Integrato 4033
LEDl = Diodo LED 3 o 5mm.
DG l = DG2 = DG3 = Display
TDSR5160
RVI
Trimmer grande orizzontale con
alberino 4,7kQ
Xl = Quarzo 2,000MHz
SI = S2 = Pulsante circolare 9mm
S3 = Commutatore 2 posizioni, una via
N l Circuito stampato
N2 Zoccoli DIP 14 pin
NA Zoccoli DIP 16 pin
N.2 Strip SIP 15 pin come zoccoli per i
display
Q8 assumono il livello alto, il che
avviene ogni 200 impulsi di in
gresso. Abbiamo così realizzato
un divisore per 200.
I diodi Dll e D12, assieme a
D8, D9 e DlO costituiscono una
unica porta AND a 5 ingressi.
Mentre D8, D9 e DlO servono,
come detto, a dividere per 200 la
frequenza d ingresso, DIl e D12
consentono di far giungere tale
frequenza al pin l di IC8 soltanto
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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Quando
il
pin 3 di IC4Ava a li
vello alto, oltre a sbloccare il
contatore grazie a D12, polariz
za anche il transistor T3, che in
nesca il multivibratore monosta
bile costruito attorno alla porta
IC4B. Questo ci serve a genera
re, dopo circa 4 secondi dalla
misurazione, 'impulso di reset
ché il ritardo di eccitazione fa sì
che subito dopo aver dato tensio
ne alla bobina del relè (pulsante
S1), trascorra un lasso di tempo
prima che 'interruttore commuti.
Lo stesso succede con il lasso
di tempo che intercorre dal mo
mento in cui togliamo alimenta
zione alla bobina al momento in
cui l'interruttore del relè torna in
posizione di riposo: questo lasso
di tempo è il ritardo di rilascio.
Quanto appena esposto è
chiarito dal grafico, che riepilo
ga i segnali presenti sulla porta
IC4A.
Il pin 3 di IC4A va a pilotare
il
catodo di D12 che, come abbia
mo visto prima, deve essere alto
(assieme al catodo del dio do
D
Il
di cui parleremo più avanti)
per sbloccare
il
conteggio sui di
splay. Quindi. grazie ad IC4A, il
conteggio è possibile soltanto
durante i ritardi di eccitazione e
di rilascio del relè: in tutti gli altri
momenti il conteggio risulta
bloccato, grazie al fatto che l'u
scita di IC4Aresta a livellobasso.
Il diodo zener D6, assieme a
R9, serve a far si che la tensione
in arrivo sul pin 2 di IC4A sia
sempre inferiore ai 5V, anche
quando il reIè è alimentato alla
massima tensione di 30V.
Pressione del
pulsante 5
~
che azzera automaticamen
te i display per preparare lo
strumento ad una nuova mi
surazione. L'impulso di re
set è disponibile al termina
le negativo di C9 e va agli
ingressi di reset dei contato
ri(pin 15diIC6, IC7 e IC8).
Display lampeggianti per
PIN 3 I
over range
Il circuito formato da
IC4C, IC4D, C13 e R18 èun
multivibratore astabile, che
genera un segnale ad onda qua
dra di circa 6Hz, disponibile
sempre sul pin 4 di IC4D. Questo
segnale viene applicato ad uno
dei due ingressi della porta OR
realizzata tramite i diodi D13 e
D14.
Normalmente all'anodo di D13
giunge un livello alto (dal pin
Il
di IC3C), e questo forza il transi
stor T4 sempre in conduzione,
facendo sì che i catodi comuni
dei display siano sempre a mas
sa, consentendone l'accensione
costante.
Quando, invece, sull'anodo di
D13 arriva un livello basso, sul
suo catodo (uscita della OR a
diodi) arriva il segnale ad onda
quadra generato da IC4C-IC4D,
che pilotando T4 permette illam
peggiamento del display.
Se il conteggio supera il
9990
impulso (tempo di 99,9ms) sul
pin 12 del flip-flop IC3C-IC3D
arriva tramite C 12 un breve im
pulso a livello logico alto che fa
settare
il
flip-flop portando il pin
Il di IC3C a livello basso. Que
sto provoca due conseguenze:
l) illivellobasso che va al catodo
di DIl blocca ilconteggio. Da
notare che il conteggio non si
blocca su 999 , ma su zero,
perché il blocco arriva nell'i-
stante in cui avviene lo scatto
da 999 a zero.
2) il livello basso che va all'ano
do di D13 consente all'onda
quadra generata dall' astabile
di giungere sulla base di 14,
generando l'accensione lam
peggiante del display, quale
indicazione del l'over-range.
Anche in questo caso, dopo
pochi secondi lo strumento si az
zera, e i display pur continuando
PIN
PIN
~
Ritardo di rilascio
Pressione del
pulsante 5
~
I
I
j
Il reset automatico
Questo, in teoria, farebbe re
starel'uscita della porta sempre
a livellobasso, poiché gli stati lo
gici sui due ingressi sarebbero
sempre diversi fra loro, senon-
PIN 2
• a relè non eccitato: è forzato a
livellobasso tramite la resisten
za della bobina del relè.
• a relè eccitato: va a livello alto
tramite la tensione che T2 for
nisce alla bobina del relè.
l cuore del progetto
Parliamo ora di quello che po
emmo definire ilcuore di tutto il
rogetto: nientemeno che una
emplice porta logica EX-NOR
ù esattam,ente quella chiamata
Vediamo dunque cosa arriva ai
ue ingressi di questa EX-NOR:
PIN l
• a relè non eccitato: è forzato a
livelloalto tramite RIO.
• a relè eccitato: va a livello bas
so, tramite 'interruttore interno
del relè.
uando ai loro catodi vie
e applicato un livello lo
co alto. In questo caso, il
ontatore a tre cifre co
ruitoattorno agli integrati
033 (lC6, IC7 e IC8) con-
a gli impulsi divisi da IC5.
oiché la frequenza di in
resso è pari a 2MHz, la
ivisione per 200 porta a
n segnale di 10kHz
2MHz: 200 lO kHz). I I ~uesto significa che al pin R t d d t
d· IC8 .. l
I ar o I eccI aZione
gIUnge un lmpu-
o ogni O,l millisecondi
l: lO kHz = O.lms.) sempre a
atto che i catodi di DIl e D12
estino a livello alto. I contatori
e6, IC7 e IC8 sono montati in
ascata, realizzando così un uni
o contatore a tre cifre che rag
iunge la fine del ciclo (visualiz
azione 999 ) dopo 99,9ms.
mite R42 illuminiamo
il
punto
ecimale del display D82. Il pin
di IC6 è posto a massa, in modo
he lo zero non venga mai visua
zzatodalla prima cifra. Quindi.
ome è giusto che sia, un valore
er esempio di 5.4ms viene vi
ualizzato 5.4 e non 05.4 .
7
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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a visualizzare 0.0 non lampeg
giano più.
Conclusione
Il grafico riepilogativo chiari
sce il funzionamento globale del
progetto. Abbiamo ipotizzato
una prima misurazione del ritar
do di eccitazione e, dopo l azze
ramento automatico, una misu
razione del ritardo di rilascio.
Dopodichè abbiamo ipotizzato
una nuova misura del ritardo di
eccitazione in cui si raggiunge
l over-range (nell esempio
120ms).
Realizzazione
Terminato l assemblaggio del
la scheda, non resta che collega
re i filidei morsetti e del commu-
tatore esterno, secondo le pro
prie esigenze. Naturalmente, se
si prevede di impiegare soltanto
l alimentazione esterna per la
bobina del relè, possiamo fare a
meno di collegare i componenti
relativi all alimentatore interno, e
cioè i seguenti: C4, C5, C6, D2,
D3, D4, Rl. R2, RVL IC2, S3.
Analogamente, possiamo sce
gliere di sostituire S3 con un
ponticello, se intendiamo utiliz
zare soltanto l alimentatore inter
no.
Proviamo il funzionamento
Possiamo subito provare lo
strumento collegando un relè.
Dando alimentazione, il display
potrebbe visualizzare numeri ca
suali, e potrebbe lampeggiare: è
necessario attendere circa 4 se-
condi affinché si azzeri in modo
automatico.
A questo punto possiamo pre
mere il pulsante SI: il LEDsi ac
cenderà e il display conterà
bloccandosi sul valore relativo al
ritardo di eccitazione. Dopo cir
ca 4 secondi. il display deve az
zerarsi automa- ticamente e
quindi. premendo il pulsante S2
dovrà spegnersi il LEDed appa
rire la misurazione del ritardo di
rilascio.
Per provare il funzionamento
dell indicazione di over-range, si
possono premere i due pulsanti
alternativamente (di volta in volta
prima che intervenga l azzera
mento automatico) in modo che
si sommino più misurazioni: ad
un certo punto, si oltrepasseran
no i99,9ms e i display dovrebbe
ro lampeggiare visualizzando
O.Q .
Modificare l attesa del reset
automatico
Il reset avviene automatica
mente dopo circa 4 secondi
dall accensione, e da ciascuna
misurazione. Questo tempo può
essere modificato agendo sui
componenti R13 e C8. Si posso
no per esempio ottenere i se
guenti tempi approssimativi:
• l secondo
C8 = l,uF R13 = lMQ
• 2 secondi
C8
= uF
RI3
=
IMQ
• 4 secondi
C8 = 4 7 uF R13 = lMQ
• 8 secondi
C8 = lO,uF.... R13 = lMQ
Dalle nostre prove, i tempi più
idonei per una buona leggibilità
si sono rivelati quelli di 2 e 4 se
condi. Il tempo di un secondo
appare adeguato al limite, men
tre quello di 8 secondi risulta ec
cessivo.
in 12
IC3C
pln l
IC8
pln 2
IC4A
pin 11
IC4B
. .- - Azzeramento
dlsplay
pln 15
IC6
Ritardo superiore
.- a 99 9ms pin 3
IC4A
t
- ._ Azzeramento
display
4 secondi
Interruttore ;scattato
~-~_. - pin1
IC4A
4 secondi
.- Ritardo di
rilascio
t
. .••• Azzeramento
display
4 serondl
t
Segnalazione di
. •• • over-range
Il conteggio si blocca e sul display resta visualizzato i l valore di tempo misurato
] 4033 iniziano a contare gli impulsi un incremento ogni O,lms
~ ~ ~
lntetruttore scattato
I
premiamo~
••
Bobina alimentata
Blocco del conteggio per over-range
pin 11
IC3C
pln4
IC4D
ATTENZIONE:
Raccomandiamo di prestare la
massima attenzione a non porre
in corto-circuito i morsetti della
bobina del relè: nel caso ciò av
venga il transistor T2 potrebbe
danneggiarsi.
-4--~
TIdisplay lampeggia
pin 8
7
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 49/59
IL 6I1OGB f V fILB
On QIIQrme dQ
molteplici lisi
Con
nc
555
e
pochi componenti esterni si realizza questo
semplice allarme che può trovare un gran numero di applicazioni
di ico rilloni
a pilotare il BJTQ sul cui collet
tore ci sarà pertanto un segnale
della stessa frequenza - V(spk) in
figura 2 - ma sfasato di 180°. Il
carico di collettore è un piccolo
altoparlante con 8 Q di impe
denza.
Il funzionamento del circuito si
ha ogniqualvolta, agendo sullo
switch
S
si determinerà la chiu
sura del circuito sulla batteria di
alimentazione di 12 V. La nota
acuta emessa dall' altoparlante è
di intensità notevole e pertanto il
gadget si può utilizzare sia come
semplice antifurto, ma anche,
Ilgadget elettronico di questo
ese
è
un circuito basato sul
timer 555 in configurazione
astabile. Come
è
noto
il
555 si
presta assai bene a realizzare
oscillatori di vario tipo e sia a
duty cycle del 50% che di valore
diverso.
Nella fattispecie il circuito - fi
gura l - oscilla sulla frequenza
di circa 1,3 kHz. Ilsegnale utile si
trova sul pin 3 di uscita e, come
mostra la figura 2
è
un' onda ret
tangolare - V(3)- con duty cycle
del 5% circa. Questo segnale va
Fig. l
Fig. 2
per esempio, per segnalare l'a
pertura di una porta (del frigori
fero, come ulteriore esempio)
ponendo per Suno switch che
chiuda il circuito, per l'appunto,
all'apertura della porta medesi
ma.
Per il lettore che volesse modi
ficare la frequenza di oscillazio
ne (ma si rammenta che la sensi
bilità dell' orecchio umano
è
massima intorno a l kHz) si ripor
ta qui di seguito, l'espressione
utile:
75
= 12V
Cl
~ nF ~ nF
Q1
I
1 1
PK
.L J
an
Ra Rb
:-w
\00 T4.7
S
1
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 50/59
L IISPElTO TEORI O
I Dltrl
PQs~/vl
6
Quando si desideri una più marcata attenuazione in banda interdetta
è
necessario rivolgersi ai filtri di tipo
m
di NicuCrll/uni
Fig. l - iltri a T e a :re a k costante in a e c. iltri a T e a:re m-derivati inb ed.
te - figure l a e c -
è
estrema
mente chiara ove si constati che
per m = l i filtria m si trasforma
no nei filtria k costante. Ilvalore
normalmente attribuito al para
metro m, di cui si dirà ulterior
mente in seguito, è 0,6 anche se
è lecito utilizzare valori sia mag
giori che minori.
Comunque, per m
=
0,6 si ri
cava dalla [l] la relazione:
Il filtro passa basso a
T
di
tipo m
[ ]
mZ112 Va
[ 1-m2)Z1]/4m
Z2/m
b
mZ112
Vi
La configurazione circuitale di
questo filtro
è
esposta nella figu
ra 2, dove, come si può constata
re, rispetto al corrispondente fil
tro ak costante, vi
è
un'induttan
za L2) in serie alla capacità C2.
Le espressioni utili al dimensio
namento di questo filtro sono:
R
L
=m --
l n f
T
[ ]
112
Z2
a
Z112
Vi
Generalità
Nel precedente articolo abbia
mo esaminato i filtriL-C a T e a n
del tipo a
k
costante anticipando
che ove sia necessaria una più ri
levante attenuazione in banda
interdetta
è
opportuno fare riferi
mento ai filtricosiddetti a m o a
celle m-derivate m-derived fil
ters .
Si è altresì anticipato che
questi filtrihanno, per ovviimoti
vi, una configurazione circuitale
più complessa dei filtri a k co
stante dai quali comunque deri
vano.
Considerando infatti i circuiti
riportati inb e in d nella figura l,
dove le varie impedenze saran
no capac,itive o induttive a se
condo del tipo di filtro, si consta
ta, nel confronto con in circuiti ri
portati in a e c, come sia il tipo a
T
come il tipo a n discendano dai
corrispondenti filtriak costante e
da questi si differenzino per 'in
troduzione di un parametro m
sempre minore dell'unità. Per m
si ha l'espressione:
m~m
[ ]
I Vi
Z1
a
Vi
4mZ2)/ 1-m2)
Va
ome di consueto, la frequenza
I
2Z211
112Z2
2Z2/m l
12Z2/m
ca una frequenza alla quale l'at-
enuazione del filtro è massima.
uesta condizione è meglio
I
=-
-=-
-
=-
La derivazione dei filtriam - fi-
I
c
d
76
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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Soluzione
Applicando le espressioni [3]
+ [5] si ricava:
50
LI
= 0,6
X M~
= 47,74 mH
Quindi: L]/2 = 23.87 mH.
L =
1-
0,62 x-.-- i
2
4 xO,6
n
x200
= 21.22 mH
L2 =
1-
m2
H
.--
[ ]1/2
1 I
4m
n fr
m
C2 =
[ ]
sempio l
Si dimensione il filtro passa
basso di tipo m, con m
=
0,6, di
cui alla figura 2, per fr = 200 Hz
sapendo che impedenza carat
teristica H è di 50 Q.
Fig. 2 - Filtro passa-basso m-derivato di
tipo T.
c
= 0,6
2 n
x50 x200
19.uF
R__ _ •••a~_t4l ••)
Fig. 3 - Risposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura 2 dimensionato per
una frequenza di taglio di 200 Hz.
Fig.4 -In pratica ilf iltro passa-basso m-derivato di tipo T si realizza ponendo una cella a T
come cella centrale e due celle m-derivate rispettivamente in ingresso e in usci
ta.
La curva di risposta in frequen
za del filtroqui dimensionato è ri
portata nella figura 3. Ilmarker
b
indica che alla frequenza richie
sta di 200 Hz rattenuazione è di
circa 5,4 dB. A- 3 dB la frequen
za di taglio risulta in simulazione
di 185 Hz.Volendo una frequen
za di taglio di 200 Hz a - 3 dB
sarà sufficiente aumentare del 5
o lO la
Ir
nelle espressioni [3]
+ [5], il che implica di conside
rare. in fase di calcolo, una fre
quenza di taglio non di 200 Hz.
ma di 210 o anche di 220 Hz.
Il marker verticale a indica la
frequenza
f
00 che, secondo
quanto espresso dalla [2],
è
pro
prio eguale a
(fr
1.25) = 200
X
1,25 = 250 Hz. Si legge. infatti:
Xa = 249,9 Hz.
In pratica
filtro oassa basso a k costante
Vi
L 1/2
cella m derivata
L 1/2
L 1/2
L 1/2
cella m derivata
Vo
2L2
C2/2
Per svincolare per quanto pos
sibile il comportamento del filtro
dalla frequenza. nella pratica si
ricorre a circuiti in cui coesistono
i filtria k costante con i filtri a m.
Un esempio è riportato nella fi
gura 4 dove si è fatto ricorso ad
un filtro a k costante come cella
centrale e a due celle a m in in
gresso e in uscita.
In questo caso, per ildimensio
namento di un filtro del genere,
si farà ricorso alle seguenti
espressioni:
H
L; = n fr
[ ]
11
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 52/59
Fig. 5 - Circuito pratico del filtro passa-basso di cui all'esempio 2.
C=
l
R· IT
[7]
I
Vi
c
[8]
4m ·L;
[9]
[lO]
Esempio 2
Si dimensioni il filtro con le ca
ratteristiche di cui all'esempio l,
ossia per
Ir
= 200 Hz e
R
= 50 Q,
ma con la configurazione di cui
alla figura 4.
L 112 L 112
L 112 L 112
C
31.83uF
2L2
42.43mH
C5
9.5uF
Vo
R
Soluzjone
È sufficiente applicare le
espressioni [6] -;-[lO].Da queste
si ricava:
50
L; = :rrX 200 = 79.57 mH
=> L; /2= 39.78 mH
l
C= __ =31.83,uF
LI = 0,6x79,57xIO-3 =
= 47,74mH
=>
L]/2
= 23,87 mH
Xo:2eO3
<.b;toon
. ,000
Y.~.coJ
~;·3.(lOO
Fig. 6 - Curva della risposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura S, dimen
sionato per una frequenza di taglio di 200 Hz.
• 2
1-0,6 -3
L2
= 4 xO,6 x 79,57 xlO =
= 21.21 mH
=>
2L2
= 42.43 mH
C2
= 0,6 x 31.83= 19,uF
=> C2/2 =
9,5
uF
La figura 5 riporta il filtro qui
dimensionato. Si noti, rispetto
alla configurazione di cui alla fi
gura 4, la semplificazione consi
stente nell' aver posto un' unica
induttanza pari alla somma di
LI/2 e L'1/2 per complessivi
63,65 mH.
La figura 6 espone la curva
della risposta in frequenza. A - 3
dB, indicati dalla posizione reci-
78
proca dei marker orizzontali c e
d la frequenza di taglio Ir indi
cata dalla posizione del marker
verticale
b
è di 200 Hz. La posi
zione del marker verticale a indi
ca la frequenza a cui si ha la
massima attenuazione, ossia la
frequenza
loo,
che, secondo
quanto dettato dall' espressione
[2],
è
pressoché esattamente pari
a 250 Hz. Si legge, infatti: Xa
=
250 Hz.
La posizione del marker d indi
ca, infine, che in banda passante
il filtro apporta al segnale di in
gresso (OdB), un' attenuazione di
6 dB. Si legge, infatti: Yd = - 6
dB. In banda passante, quindi,
l'ampiezza del segnale di uscita
è pari al 50% dell' ampiezza del
segnale di ingresso.
Il filtro passa-basso a :rr di
tipo m
La figura 7 riporta il filtro pas
sa-basso a:rr di tipo m. Per il di
mensionamento di questo filtro,il
cui comportamento
è
peraltro
del tutto simile a quello del pas
sa-basso a
T
di tipo m, si usano le
espressioni:
R
L = m -- [11]
I :rr f
T
1- m2
Cl
= 4.
m :rr. R.
f
[12]
T
C2=
m
:rr R ~ [1~
Esempio 3
Si dimensioni il filtro di cui alla
figura 7 per
Ir
= 10 kHz e m =
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 53/59
c
= 1- 0.62
l
4 xO.6 Xn xlOOOx 10000
=
8,49 nF
L1
0,6
n X l000 X 10000
=> C2/2
=
9,5 nF
19 nF
espressioni [Il] + [13]. una fre
quenza di taglio del 5 o anche
del 10% maggiore della fre
quenza nominale richiesta.
Il marker verticale
b
indica la
frequenza alla quale l'attenua
zione
è
massima. In accordo con
l'espressione [2], avendo posto
anche in questo caso m
=
0,6, si
ha una foo pari a circa 12,5 kHz.
ig. 7 - Filtro passa-basso m-derivato di
tipon.
0.6. ÈR
=
l kQ.
Applicando le espressioni [Il]
-;- [13] si ricava:
1000
LI = 0.6 X n xlOOOO
=
19mH
La figura 8 riporta la risposta in
frequenza di questo filtro. Si noti
come la frequenza di 10kHz, in
dicata dal marker verticale a, si
abbia per un' attenuazione di 5,7
dB. Silegge, infatti: (c - d
=
5,7
dB. A - 3 dB la frequenza di ta
glio è di circa 9,2 kHz. Per avere
la frequenza di taglio a 10kHz
valgono le stesse considerazioni
esposte per il filtro a T di tipo m.
ossia si considererà, nelle
In pratica
Come già si è visto per ilfiltroa
m di tipo T anche per l'analogo
tipo a n si preferisce in pratica ri
correre ad una cella centrale,
ma sempre a m di tipo
n
dispo
nendo quindi in ingresso e in
uscita celle m-derivate così
come mostra la figura 9.
Per il dimensionamento si ri
correrà alle seguenti espressio
ni:
Soluzione
Applicando le espressioni [14]
-;- [16] si ricava:
Esempio 4
Si dimensioni il filtro passa
basso di cui all'esempio 3, ossia
per fr = lO kHz e conm = 0.6 e
per un'impedenza caratteristica
R =
l kQ.
[14]
[16]
[15]
lO.«I<
XlI l.,.,
. >2._
V '''.70 yt, .ooo •.• , .700
ig. 8 - Risposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura 7 dimensionato per
una frequenza di taglio di lO kHz (Esempio 3).
19mHig. 9 - In pratica il filtro passa-basso m-derivato si realizza disponendo una cella a n
come cella centrale e due celle m-derivate rispettivamente in ingresso e in uscita
0.6 x 1000
n ·10000
=> Lj/2
=
9,5 mH
l1/2
cella m derivata
L1
cella
a 7r
m derivata
L1/2
cella m derivata
R
1-
0,62
4 xO,6
xn
xlOOOx 10000
=
8,48 nF
=> 2Cj
=
16,96 nF
0,6
C2
=
n xlOOOx 10000 19nF
=>
C2/2 =
8,48 nF
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 54/59
>1 0: 0 . 1 0 0; .Qo:1 2.4 Jl< ••,2 ._
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lVI.ANUALE DELLE
COMUNICAZIONI
DIGITALI
di Paolo Pitacco
I SATELLITI
METEOROLOGICI
di Marciano RJ. ghini
R
1k
Vo
Il parametro m è fornito
dall e spressione [l]. Normal
mente, come si è detto, si assume
m
=
0,6. In ogni caso ilvalore di
questo parametro può variare fra
O e l. Più se ne approssima il va
lore all unità più il filtro a m si
comporta come un filtro a k co
stante. Più se ne approssima il
valore a zero ma mai proprio
zero) più aumenta il tasso di atte
nuazione in banda interdetta. Il
valore m = 0,6 appare ottimale
per una risposta che, in banda
permessa, si mantenga lineare
quanto più è possibile.
Il
parametro m
L1
L1/2
O iO\.
9mH
9.5mH
C1
2C1
~
~
8.48nF
16.96nF
C2
C2
16.96nF
T16.96nF
1/2
9.5mH
2C1
16.96nF
Vi
La figura lO riporta il filtro qui
dimensionato. Rispetto alla con
figurazione di cui alla figura 9 si
è solo sostituito il parallelo dei
condensatori C2 2 in ingresso e
in uscita alla cella centrale a
n
con un unico condensatore di
capacità doppia
C2 =
16,96
nF).
La figura Il espone la curva di
risposta in frequenza. La fre
quenza di taglio fr = 10kHz, in
dicata dal marker verticale a, si
ha per un attenuazione di l dB.
Si legge, infatti, c - d = -l dB. Il
marker b indica la frequenza f 00 a
cui si ha la massima attenuazio
ne, pari a circa 1,25 frin accordo
con
r
espressione [2]. Si legge,
infatti:)Cb = 12.47 kHz.
Fig. Il - RIsposta in frequenza del filtro passa-basso di cui alla figura lO Esempio 4). Si
ha fT
=
lO kHz a - l dB.
Fig. lO - Circuito pratico del filtro passa-basso di cui alla figura 9 dimensionato per una
frequenza di taglio di lO kHz.
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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P /IOIO INFORMllTICli
Porte DSB vecchi PC
di Roberto Perolti / IW2EYIi \-
articolo è dedicato
all implementazione su
PC di vecchia generazio
e(486 dx2 o pentiuml 75-130
z)di PORTEUSBper dipositi
rimuovibili. In particolare
erranno trattate le modalità per
opperire alla mancanza di dri
ers per i sistemi operativi win
.1L win 95. NT4. e win 98 pri
edizione. Verrà inoltre tratta
revemente la disposizione e il
iconoscimento degli slot ISA e
Penso che molti avranno in
asa. oltre al nuovo Pc. un vec
hio modello che mantengono
er ricordo, o per sperimentare.
semplicemente perchè non
anno come liberarsene. Sitratta
eneralmente di macchine 486
x4o pentium prima generazio
e. che non sono in grado di
upportare i sistemi operativi
uovia causa della bassa veloci
della limitata memoria. Molti
vranno acquistato anche mac
inefotografiche digitali. muni
e di cavo per la connessione
SB
omemorie USBper iltrasfe
imentodi dati al posto dei flop
y.Perchè allora non utilizzare i
ecchiPC come memorie per le
fotoo scambiare files con il PC
principale tramite le chiavette
USB Il costo infatti di una sche
daPCI con 4 porte USB è (mag
gio2006) di 8 euro. più che ac
cettabile. Ma se ci si rivolge al
negoziodi fiducia specificando
che si vuole montarla sul pen
tium 100 si ottengono in genere
2 risposte tipiche:
l non è possibile perchè non
si riesce a far girare win 98se e
quindi non si caricano i driver
U
2 non è consigliato a causa
dell hardware che non le sup-
porta, dato che sono state pro-
gettate anni dopo.
Questo è vero
se si ragiona in termini di s. o
Windows. ma una via di fuga esi
ste I sistemi sopra citati imple
mentano infatti una parte DOS in
grado di funzionare da sola
(Stand-alone). non un emulatore
come ME. win2k o xp. Sono
quindi in grado di gestire DRI
VER USB non scritti per WIN
DOWS.
Parte hardware della
modifica
Questa parte può essere salta
ta dai più esperti. Per loro basta
sapere che bisogna procurarsi
una scheda PCI USB
tipo l o 2
(foto l) con numero di porte con-
Foto
sigliato
2 (vedremo dopo per
chè).
Per i dubbiosi consiglio di leg
gete sul manuale del PC di quale
slot per schede aggiuntive è do
tato. Deve essere munito di alme
no l slot PCI libero. Aprite quindi
il PC e verificate che lo slot sia di
sponibile. Loslot PCI è ilconnet
tore femmina più corto rispetto ai
tipo ISAche equipaggiano ivec
chi Pc. specie i 486. Acquistata
la scheda cercate il lato dove si
trovano le chiusure degli slotver
so l esterno (vedi foto 2).
Spegnete il computer senza to
gliere la presa di alimentazione.
Identificate la chiusura dello slot
libero, rimuovete la vite che trat
tiene illamierino e conservatela
a parte con esso.
Aprite ilsacchetto della scheda
PCI USB. Toccate con le mani lo
chassis del PC per scaricare
eventuale statica. Afferrate i lati
della scheda USBsenza toccare i
componenti e spingetela nello
slot PCI rispettando le tacche di
inserzione. Dovrete probabil
mente fare una certa forza per
spingerla a fondo: lavorate con
Foto
7/23/2019 RadioKit 2006 11
http://slidepdf.com/reader/full/radiokit-2006-11 56/59
USO DEL DRIVER MOTTO
HAIRU Questo tipo di driver
non supporta tutti i tipi di disposi
tiviUSBrimovibili,ma solo floppy
USB, chiavette memoria USB,
memorie USB (macchina foto
grafica). Inoltre non è avviabile
NENON NE SUPPORTI DI PIU :
quella descritta è la 4 4 del
2002. Inserite ora il cavetto della
macchina fotografica accesa in
una porta. La macchina dovreb
be dare un segno di attivazio
ne(nella mia alcuni beep e l ac
censione di un led). Apparirà
sullo schermo PC una finestra
che indica che è stato collegato
un dispositivo USB e quale lette
ra gli è stata assegnata (suppo
niamo E:)
Spostatevi in E: se date il co
mando E:\ tree I more dovreste
vedere qualcosa di simile
DEVICE=
C:\DOS\MSCDEX/D: USB
CDROM
IS M
15 IV
Ulteriori info le trovate nel CY
PRESS DOS DRIVERS USERS
GUIDEallegato in formato. pdf.
Questo varia da macchina fo
tografica a macchina fotografi
ca. Se avete collegato una chia
ve USBnon vedrete nulla(se vuo
ta) o il contenuto (dei files). A
questo punto scaricate, caricate,
cancellate, formattate usando i
comandi DOS standard. Se ri
muoverete il dispositivo dalla
porta riapparirà il messaggio vi
deo che annuncia la rimozione e
sparirà la lettera assegnata
dal l elenco dei drive accessibili.
NOTAPERGLI USB CD ROM.
Questi richiedono l uso del file
MSCDEXfornito di solito da MS
con il DOS.
Ilfile nel config. sys da aggiun
gere è:
Sempre nel config: sys INCRE
MENTATEILVALOREdi lastdri
ve pari al numero di tre.
2. Il driver può essere caricato
all avvio del PC,inserendolo nel
file config. sys specificando il
path.
Noterete che solo una delle ri
ghe è completa: dipende dal
tipo di controller che si trova sul
la scheda che avete acquistato.
Solo 3 porte USB sono gestibili
dal DUSE,per questo vi ho consi
gliato di non eccedere. NON E
DETTOCHEUN ALTRAVERSIO-
Questo permette di assegnare
a ogni porta in uso un nome di
driver diverso e va eseguito sem
pre.
Emu indica al driver di emulare
l uso del IRQ per eliminare pro
blemi di compatibilità con le vec
chie macchine
Int indica al driver di abilitare il
supporto per dischi fissi INT13in
modo di poter usare il comando
FDISKper formattare il dispositi
vo USB (es. memoria della mac
china fotografica).
Se non volete caricare il driver
in tutte le accensioni, potete usa
re il fileDUSELDR.COM fornito,
che carica il driver a sistema già
avviato.
In questo caso ci si porta dove
avete inserito i drives (c:\x) e si
avvia così:
DUSELDRduse. exe emu int
Nei 2 casi
DOVRETE RIAV-
VIARE IL SISTEMA IN MODA-
LITÀ DOS PER ATTIVARE IL
DRIVER Alcaricamento otterre
te una schermata simile a questa.
Es: Device=C: \x\duse. exe
emu int
ES: Lastdrive D: diventa
Lastdrive G:
Consigliata la lettura a tutti.
Procuriamo ci ora i driver DOS
USB che faranno il lavoro di
quelli non installabili di win
dows.
Non do i linkperchè cambiano
continuamente: su Google digi
tare DOS USB DRNERS. Il sito
più facile da usare è Darkhor
ses che contiene una serie di
suggerimenti, una pagina di
download sui principali drivers e
un link a un FORUM sul USB
DOS a cui rivolgersi se ci sono
problemi. Ho sperimentato i 2
principali drivers: Motto hairu e
DUSE,ma ve ne sono svariati.
Una volta scaricati (pochi cen
tinaia di kb),conviene stamparsi i
manuali, che per il Motto hairu
driver è il file readme. eng ,
mentre per il Duse è un file in
PDF. Create una directory (es.
x), e copiateli espandendoli.
INIZIAMO CON IL DUSE
stato rilasciato nel 2002 e contie
ne drivers per USB zip drivers,
USBhard disk, USB floppy, USB
CD-ROM. Supporta USBtipo l e
82
calma cercando di non inclinare
la scheda. Una volta bloccata
nello slot avvitate il lato esterno
allo chassis con lavite preceden
temente tenuta a parte e chiude
te ilPC (vedi foto 3). Accendete il
PC e verificate che fra imessaggi
all avvio appaia un indicazione
di IRQ assegnata alla scheda
PCI. Se non compare, o avete in
serito male la scheda, o dovete
entrare nel setup del PC per atti
vare il riconoscimento automati
co delle schede aggiuntive
(raro).
Foto 3
rte softw re
7/23/2019 RadioKit 2006 11
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DAL 1980 AL 1990
manca n.3 esaurito)
DAL 1991 AL 1999
DAL 2000 AL 2004
INTERAMENTE
RIPRODOTTI IN
PDF.
POSSIBILITA DI RICERCA E CONSULTAZIONE SU MONITOR O
RIPRODUZIONE SU CARTA DEI TESTI E DEI CIRCUITI STAMPATI DA
ACROBAT READER 5.1 IN ITALIANO, COMPRESO NEL CD.
PERMETTE LA RICERCA PER ARGOMENTO.
CONFIGURAZIONE MINIMA:
PC
con processore Pentium Il
128 MB
di RAM Windows
95 o
superiore.
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OGNI RACCOGLITORE
PUO CONTENERE 12 NUMERI
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dopo che il sistema operativo è
stato caricato. Se lo installate RI
MUOVETE con il comando Rem
il caricamento del file EMM386
che crea conflitti con il driver.
Espandete il file in una sottodi
rectory creata a tal fine.
Otterrete i files:
RAMFD. SYSper gestire floppy
disk USB
Di l OOOdd. SYS e USBASPI.
SYSper la gestione delle porte.
Aprite il file config. sys e sup
ponendo che i files si trovino nel
la directory c:\x editate cosi :
Device=C:\x\USBaspi. sys /w
/r
(w
permette l'uso di finestre di
avviso, mentre r permette al dri
ver la gestione di più porte con
temporaneamente)
Device=C:\x\dilOOOdd. sys
Device= C: \x\ramfd. sys (que
sto driver non
è
indispensabile,
iniziate mettendolo, eventual
mente rimuovetelo in seguito).
Conclusione
Spero di avere suggerito un' al
tra possibilità di ricido dei vec
chi PC per usi interessanti.
Come al solito il DOS ha dato
possibilità di attivare nuove fun
zioni. dimostrandosi di esser tut
to tranne che un sistema operati
va morto . Vi consiglio di visitare
ivari siti che trattano dell' argo
mento: troverete senz'altro novità
interessanti. Ovviamente le foto
sono state da me scattate su mac
china digitale, scaricate su un
486dx2 100 MHz 20 Mb e inviate
via mail CON SOLO DOS.
Buon lavoro a tutti
Una volta riavviato in MODALI
TÀDOS, vi verrà chiesto di inse
rire il dispositivo. Attendete un
eventuale segnale di attivazione
da parte di quest'ultimo, indi
date ENTER per continuare l'av
vio. A questo punto verrà asse
gnato una unità DRIVE (general
mente E:) su cui potete lavorare
con i comandi DOS. Motto Hairu
non supporta i CD ROM USB per
cui dovrete scaricarvi un USB
CD DRIVER.(vedi sempre nel sito
darkhorse ).
83
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L II e OELLII MOIO Il YIILYOLE
IIncortl qUlllche consldertlzlone
e provtl suil oscillatore ti qlltlrzo
Nell'articolo
precedente, è
tato esaminato un po' in
dettaglio il funzionamento
di un quarzo, e relativo oscillato
re
Può essere ancora utile fare
qualche altra piccola esperienza
ed esaminare alcuni punti della
realizzazione.
Qualche dato accessorio del
quarzo
Nonostante sitratti di un dispo
sitivoestremamente stabile, non
ché sufficientemente robusto,
non è opportuno piazzarlo nelle
immediate vicinanze di una sor
gente di calore, in quanto la sua
frequenza può variare legger
mente: e questo fatto può non es
sere trascurabile specialmente
se stiamo parlando di un orolo
gio al quarzo, nel qual caso verrà
utile un piccolo contenitore ter
mostatato (ovvero una scatola
entro la quale la temperatura sia
stabilizzata entro il decimo di
grado circa).
Poi. dato che per cambiare la
frequenza di un oscillatore a
quarzo non c'è altra soluzione
che ... cambiare il quarzo, anche
questo è il motivo per cui esso
viene di solito inserito in un ap
posito supporto; in mancanza di
tale accessorio si può provvede
re con uno zoccolo per tubo oc
tal (per ivecchi quarzi da surplus
militare FT243) oppure con uno
zoccolo novaL per i più normali
tipi HC6 o HC13.
Passiamo ora a riferirci più di
rettamente al nostro circuito.
Misure nel circuito anodico
e di griglia
Ci riferiamo naturalmente allo
schema già pubblicato, comple
tato per comodità con l'indica
zione dei punti di misura, come
in fig. l.
Per misurare la corrente di
placca (lA)' si farà in modo di in
serire un milliamperometro inse
rie con 1'alimentazione, per
esempio un tester in portata 10
mA.
Per evitare possibili comporta
menti bizzarri in fase di lettura è
consigliabile applicare ai capi
dei suoi terminali un condensa
tore di disaccoppiamento che
possa neutralizzare eventuali re
sidui di radiofrequenza (stiamo
operando con un generatore RF,
anche se di piccola potenza ).
Sistemando CVcompletamen
te aperto, eseguiamo una prima,
Fig. l
semplice verifica cominciando
col dare tensione al circuito. Un
ricevitore posto nelle vicinanze e
sintonizzato esattamente sulla
frequenza del quarzo dovrà far
sentire un segnale piuttosto forte.
L'intensità di corrente letta sul
nostro strumento dovrà aggirarsi
sui 4-;-.5mA.
Ora si provvederà a ruotare
lentamente CV sinché, ad un
certo punto, si verificherà un
calo netto (a 2-;-.3mA) della cor
rente di placca; contempora
neamente il segnale captato dal
ricevitore aumenterà nettamen
te: ciò sta a significare che il
buco (o dip) di placca è una
conseguenza dell' accordo del
circuito risonante sulla frequen
za del quarzo.
Naturalmente, questi compor
tamenti saranno più o meno netti
a seconda di quanto risulta cari
cato il circuito anodico, della ef-
rOUT
T
Cc
8
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Fig. 2
~
~
A questo punto, possiamo con-
siderare sufficientemente docu-
mentata la serie di argomenti e
circuiti ancora degni di interes-
se,
e
quindi di trattazione,
a
suo
tempo realizzati ed al giorno
d'oggi (almeno, per curiosità di-
dattica) realizzabili con le vec-
chie valvole Per andar oltre nel
percorso ideale dei segnali ge-
nerati e manipolati dai nostri cir-
cuiti, e cioè per seguirli dal loro
L
cv
profondo: in altre parole, il fatto
di caricare il generatore con la
sondospira provoca un aumento
di circa l mA attraverso il tubo.
Se ne può dedurre che questo
fatto rappresenti la potenza che
va,ad accendere la lampadina?
E proprio questo il fatto cui si
voleva giungere; naturalmente,
il modo con cui questo modesto
esperimento viene effettuato non
è tale che se ne possano trarre
dei risultati numerici precisi (e
tanto meno rigorosi). ma è co
munque evidente che una parte
della variazione di potenza veri
ficatasi (l mAper 100 - 200 V).e
cioè potenza assorbita dalla val
vola, viene trasformata in acces
sione della lampada (potenza
utile, o erogata).
Il rapporto delle due potenze
sarà di qualche decina per cen
to, e questo è il rendimento del
nostro circuito sperimentale:
poco utile ma molto didattico
:adattamento di impedenza
In tutti i casi della vita si cerca
di adattare fra di loro i bisogni
che si presentano ed i mezzi di
cui si dispone.
Esempi molto banali possono
essere i seguenti: dovendo tra
sportare lO quintali di sabbia a
lO kmdi distanza. si sceglierà un
autocarro, ma se la distanza non
è che 10m. si risolverà piuttosto
con un carretto; se poi la quanti
tà non fosse che di lO kg su una
distanza di lOkm. allora potreb
be bastare anche ... una biciclet
ta ed un paio di borse.
Nel campo radioelettrico,
quando si debba collegare un
carico ad un generatore. si sce
glierà un carico la cui impeden
za sia di valore prossimo a quello
del circuito d'uscita del genera
tore: esempio ben conosciuto,
un altoparlante ed un amplifica
tore BF.
Se per esempio si collega un
normale auricolare da 8 Q su
un'uscita prevista per 600
Q
ilsi
stema non funziona; il contrario,
cioè un auricolare da 600 Q su
un'uscita per 8 Q il risultato non
sarà molto migliore.
Guarda caso. il risultato mi
gliore si otterrà con un altopar
lante da 8 Q su un'uscita per 8 Q:
è un po' come collegare fra di
loro due tubi (idraulici) ambe
due aventi lo stesso diametro
Quest'ultimo è l'aspetto con
clusivo del procedimento.
Potenza assorbita e
potenza utile
Tornando al nostro generatore
di (seppur piccola) potenza, ri
cordiamo che la corrente anodi
ca in situazione di CV regolata
sull'accordo dellooscillatore è di
circa 2+2,5 mA in condizioni di
circuito a vuoto , senza cioè che
ficienza della valvola e della
qualità del quarzo.
Nelle condizioni operative sin
qui descritte. lo strumento pre
sente nel circuito di griglia indi
cherà una corrente di circa 2 mA
(opoco meno).
Trasferimento di potenza
Ha senso parlare di potenza a
proposito di questo modesto ge
neratore. nato più che altro per
uso sperimentale. hobbystico o
di laboratorio?
Certamente: ricordiamo che.
oltre ai ricevitori. esistono anche
i trasmettitori. e questo nostro cir
cuito lo è, anche se su scala ri
dotta; ricordiamo altresì che
qualche milliampere (la) con
qualche centinaio di volt corri
spondono a qualche decina (se
non centinaio) di milliwatt. quan
to basta per... giocarci: basta
una spanna di filo da cablaggi
ed un LED(od anche una picco
la lampadina, per esempio da 6V
- 50+ 100 mA).
Col filo si realizzerà una bobi
na di 3+4 spire. e diametro un
po' superiore a quello della no
stra L), che si salderà ai capi del
LED(o lampadina); infilando de
licatamente la bobina attorno ad
un estremo di L (meglio dalla
parte di CA), si vedrà che il no
stro sofisticatissimo
)
dispositivo
provoca l',accensione della lam
padina, senza che le venga ap
plicata alcuna energia elettrica
(un tempo il dispositivo. molto
comune. prendeva il nome di
sondospira ).
Ma siamo sicuri di quest'ultima
affermazione?
Non per niente. il circuito che
abbiamo realizzato è un genera
tore. Di che cosa? Dicorrente al
ternata a 3,5 MHzcirca, e noi ab
biamo anche messo in atto un si
stema del tipo rappresentato in
fig. 2; praticamente, siamo in