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1° Laboratorio “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare” LA GABBIANELLA E IL GATTO Messaggio: -importanza della diversità -diversità come ricchezza -rispetto dell’altro -sostegno del gruppo nella realizzazione dei propri progetti (solidarietà e collaborazione) -valore dell’amicizia Progetto biblioteca (promozione della lettura): --Rilevazione comparativa del testo filmico e del testo narrativo). -Comparazione tra il punto di vista emergente dell’autore del libro e del regista. Raccordi interdisciplinari -Tutela dell’ambiente. -L’inquinamento -I disastri ecologici. -Studio dei mammiferi -Studio degli uccelli

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1° Laboratorio “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”

LA GABBIANELLA E IL GATTO

Messaggio:

-importanza della diversità

-diversità come ricchezza

-rispetto dell’altro

-sostegno del gruppo nella realizzazione dei propri

progetti (solidarietà e collaborazione)

-valore dell’amicizia

Progetto biblioteca

(promozione della lettura):

--Rilevazione comparativa del testo filmico

e del testo narrativo).

-Comparazione tra il punto di vista emergente

dell’autore del libro e del regista.

Raccordi interdisciplinari

-Tutela dell’ambiente.

-L’inquinamento

-I disastri ecologici.

-Studio dei mammiferi

-Studio degli uccelli

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La preparazione: creare la motivazione.

Prima della visione del film stimoliamo la curiosità dei bambini partendo dall’analisi

del titolo che ci fornisce alcune informazioni. Partiamo da lì:

“Qualcuno di voi ha gia visto il film?”

“Dal titolo cosa possiamo dedurre?” (Così, si chiarisce in modo esperienziale, qual è

il ruolo del titolo in un’opera).

“Chi sono i protagonisti?” (Gabbianella e il gatto)

“Qual è la loro missione?” (Insegnare a volare per il gatto, imparare a volare per la

gabbianella).

In questa prima fase l’insegnante non concede alcuna informazione sulla storia, si

limiterà ad annotare gli interventi dei bambini, meglio con un registratore, per poter

partecipare attivamente ed emotivamente al dibattito anche con lo sguardo.

La visione del film: predisporre le condizioni per una

visione consapevole e attenta.

Al termine di questa prima fase, l’insegnante prepara alla visione i suoi alunni

fornendo alcuni suggerimenti: possiamo chiedere di guardare il film come al cinema,

senza parlare, senza alzarsi (come accade, invece, a casa mentre si vede un

programma televisivo). Questa precisazione è molto utile affinché non venga

interrotto il fluire emotivo durante la visione, così che il bambino possa rimanere in

contatto con i suoi sentimenti, immerso in quell’atmosfera sospesa tra sogno e realtà,

tipica del cinematografo. Si chiederà loro di seguire con attenzione il percorso

narrativo perché al termine dovranno comunicare la scena che maggiormente li ha

coinvolti, esplicitandone il motivo.

Alice, una mia alunna, è riuscita ad immedesimarsi empaticamente con il

protagonista. Ha vissuto lo stesso sentimento di libertà ma ciò che è più importante, è

riuscita ad esprimere i suoi pensieri, le sue sensazioni, a motivare con un concetto la

sua scelta.

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Figura 1 “Mi è piaciuto quando (Fortunata) ha imparato a volare perché mi sono sentita libera come lei”: Alice, 6 anni.

L’insegnante, durante la visione del film, osserva i bambini, le loro reazioni, le loro

espressioni, annotando ciò che ritiene importante (anche il bambino che, ad esempio,

disturba i compagni proprio durante le scene più tristi, può nascondere una difficoltà

a sentire ed esprimere le proprie emozioni).

Dibattito: stimolare l’immediata comunicazione di

emozioni, impressioni, sensazioni.

Al termine della visione, attraverso la tecnica del brainstorming, si raccolgono le

impressioni “a caldo” sul film, unitamente alle informazioni relative ai personaggi

principali e all’ambientazione.

”Quali sono i personaggi principali e quali sono le loro caratteristiche?” (La stessa

domanda si proporrà per le altre tipologie di personaggio).

• Chi è il personaggio più cattivo?

• Chi è il personaggio più simpatico?

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• Quali sono i personaggi preferiti e perché?

• Qual è la scena che maggiormente ha colpito l’attenzione e perché?”.

Inizialmente si chiederà ai bambini di raccontare la scena preferita oralmente,

successivamente si chiederà di disegnarla.

Figura 2

Figura 3

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Figura 4

Figura 5

Individuazione dei segmenti narrativi, la loro

titolazione e analisi della struttura narrativa:

individuare e ripercorrere l’ordine narrativo in cui si

articola la vicenda.

-Incipit del film:

Cominceremo col domandare qual è l’inizio del film.

Parallelamente a questo lavoro, l’insegnante leggerà il libro dal quale è stato tratto il

film, per individuare insieme agli alunni eventuali somiglianze e differenze. La

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riflessione è molto importante anche per capire il diverso punto di vista del regista e

dello scrittore, delle diverse potenzialità narrative del libro e del film. Con gli alunni

della prima classe, ci siamo soffermati sul differente incipit utilizzato dal regista del

film e dallo scrittore.

Di seguito verranno riportati alcuni disegni di bambini di prima elementare che

ricostruiscono la scena iniziale del libro, secondo il criterio di successione temporale,

usando i nessi logici: prima, poi, infine.

La scena riguarda l’incipit del libro“La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”

di Luis Sepulveda.

Figura 6 L’incipit del libro di Luis Sep�lveda “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”. Utilizzo dei nessi

temporali: prima –poi -infine. I elementare.

.

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Figura 7 L’incipit del libro di Luis Sep����lveda “La gabbianella e il gatto che le insegnò a

volare”. Utilizzo dei nessi temporali: prima –poi -infine. I elementare

.

Figura 8 L’incipit del libro di Luis Sep����lveda “La gabbianella e il gatto che le insegnò a

volare”. Utilizzo dei nessi temporali: prima –poi -infine. I elementare

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Figura 9 L’incipit del libro di Luis Sep�lveda “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”. Utilizzo dei nessi

temporali: prima –poi -infine. I elementare.

Figura 10 L’incipit del libro di Luis Sep�lveda “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”. Utilizzo dei nessi

temporali: prima –poi -infine. I elementare.

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Ricostruire il montaggio delle sequenze o dei segmenti

narrativi: ricostruire con il racconto la trama del film.

A questo punto si potrà ricostruire il film o solo alcune scene, individuando i nessi

logico-narrativi che legano le diverse scene. Il montaggio avverrà ordinando gli

eventi secondo un criterio di successione temporale o secondo un criterio di causalità.

Partendo dalla scena che dà avvio al film, ripercorreremo tutta la storia. Utilizzando i

disegni fatti dai bambini, delle scene che maggiormente li ha colpiti, ricostruiremo

con il racconto la trama del film. L’uso del disegno stimolerà la memoria degli

alunni. Potrebbe accadere che ci siano dei vuoti nella narrazione, che qualche scena

non sia stata disegnata dai bambini (questo può accadere per molti motivi: la scena è

troppo triste e il bambino preferisce “dimenticarla” o, semplicemente, è risultata

percettivamente poco interessante ai suoi occhi). In questo caso l’insegnante farà

notare il “vuoto” nella narrazione e stimolerà il ricordo con domande-guida.

Al termine di questo lavoro avremo il film sezionato in tante scene: i loro disegni.

Successivamente, l’insegnante chiederà ai propri alunni di attribuire a ciascuna scena

un titolo. Ciò è importante perché l’abilità che si dovrà raggiungere sarà quella di

descrivere sinteticamente, con poche parole, ciò che sta avvenendo in quel segmento

di pellicola. I bambini hanno già sperimentato che il titolo ha la funzione di introdurre

lo spettatore-lettore all’argomento trattato nell’opera, perché contiene ed offre

informazioni su di essa.

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Glossario dei diversi generi del film. Con quale parola definireste

il film appena visto? Emozionante, movimentato, avventuroso…

LA GABBIANELLA

E IL GATTO

Figura 11 Le definizioni si riferiscono alle definizioni trovate dai bambini dopo la visione del film

L’insegnante chiederà ai bambini in quali sequenze sceniche il film è risultato

commuovente, quando drammatico e così per ogni definizione data dal bambino.

L’insegnante può chiedere di “isolare” il momento attraverso il disegno.

Questo è un primo modo per accostarsi ai diversi generi cinematografici.

DRAMMATICO

AVVENTUROSO

COMICO

GIALLO

PAUROSO ALLEGRO

TRISTE

MISTERIOSO

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COMICO: è un film che fa ridere. E’comico quando i gatti insieme alla gabbianella

Fortunata cantano “siamo gatti”.

AVVENTUROSO: è un film in cui accadono molte avventure emozionanti. Questo

film è avventuroso quando i topi rapiscono Fortunata e quando i gatti si recano nelle

fogne (usando il formaggio come “cavallo di Troia”) e la salvano.

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PAUROSO: è un film che presenta situazioni emozionanti e pericolose che incutono

paura. Questo film lo è quando i topi rapiscono Fortunata.

ALLEGRO: è un film che presenta scene vivaci e spensierate. Questo film è

allegro quando Diderot, uno dei gatti amici di Zorba, prova ad insegnare a

Fortunata a volare.

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TRISTE: è un film che presenta situazioni malinconiche. Il film è triste quando la

mamma di Fortunata muore.

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PATTO D’AMICIZIA

Ciascun bambino dopo aver “letto” il film, seguendo il percorso descritto

precedentemente, riflette sull’importanza che il gruppo dei gatti ha avuto nella

realizzazione del progetto di Fortunata.

Infatti, nonostante siano gatti, cioè nemici degli uccelli e incapaci di volare (valore

della diversità), riescono a sostenere la gabbianella nel suo percorso e a restituirle la

sua vera identità, insegnandole addirittura a volare.

Al termine, ciascun bambino, seguendo l’esempio di Zorba1, assume tre impegni

all’interno del gruppo classe per sostenere, rafforzare, migliorare l’amicizia e il

percorso formativo ed educativo di ciascun membro del gruppo e del gruppo nella sua

totalità.

Queste frasi verranno, poi, raccolte nel “patto d’amicizia” della classe, esposte in

aula. Esse rappresenteranno degli obiettivi da raggiungere, dei punti fermi a cui fare

riferimento costante durante i momenti di difficoltà o di crisi del singolo o del

gruppo.

Con i bambini del secondo ciclo (8-10 anni) si può lavorare ad un livello di “lettura”

del film ancora più profondo. Possiamo chiedere ai bambini di pensare i personaggi

del film come “parti” interne di noi, come aspetti diversi della nostra personalità, del

nostro carattere.

I bambini rifletteranno sul fatto che possiamo essere in un modo in talune circostanze

e comportarci diversamente in altre situazioni. Ciò aiuta il bambino a conoscere più

profondamente se stesso e a riflettere sui differenti aspetti del suo essere.

1 Kengah, prima di morire, si fa promettere da Zorba (il gatto) che:

-non mangerà l’uovo;

-si prenderà cura del piccolo che nascerà;

-gli insegnerà a volare.

Nascerà una piccola gabbiana e il gatto, tra molte difficoltà, riuscirà a mantenere ogni promessa, anche quella che

apparentemente impossibile (insegnare a volare),

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Tutti insieme proveremo a connotare, con un aspetto del carattere, ciascun

personaggio:

es.

Zorba= lealtà

Kengah: coraggio

Fortunata: tenacia

Pallino: invidia.. insicurezza…gelosia

Topi: furto.. lato oscuro (vivono nei sotterranei) che ci spinge a saccheggiare, a

distruggere.

Generale: saggezza

Al termine di questa connotazione dei personaggi, l’insegnante chiederà:

“Sapete dire in quali circostanze avete mostrato lealtà?....coraggio?.....tenacia?....”.

Al termine dell’intero percorso, il gruppo-classe che ha lavorato all’analisi del

linguaggio filmico potrà realizzare una storia utilizzando delle tavole illustrate (le

inquadrature). Partendo da queste tavole che rappresentano il contesto comune si

potranno realizzare storie diverse. Il bambino si divertirà a montare, smontare,

cambiare l’ordine delle tessere per costruire la propria storia. Capirà che “il senso

delle immagini è determinato dal modo in cui si sceglie di collocare le immagini e

che ogni inquadratura acquista un diverso significato a seconda della sua collocazione

all’interno della composizione”2.

Si aggiungeranno delle brevi didascalie in cui verrà specificato il contenuto narrativo

dell’immagine e l’indicazione sonora.

Il prodotto finale, consisterà nella realizzazione di uno storyboard simile a quello

cinematografico pronto per essere realizzato audiovisivamente.

2 AA.VV. “Educare al film. Il Piano nazionale per la promozione della didattica del linguaggio cinematografico e

audiovisivo nella scuola” ed. FrancoAngeli, Milano, 2005.