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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 31a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO ... MARTEDI 26 OTTOBRE 1976 Presidenza del vice presidente VALORI INDICE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU. DIZIO Deferimento di domanda all'esame deHa Giunta delle elezioni e delle immunità par- lamentari Pag. 1211 Trasmissione di domanda 1233 CONGEDI ....... 1211 CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO Trasmissione di ordine del giorno ... 1211 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione . . . . 1211 Deferimento a CommissIOne permanente in sede referente .......... 1211 Presentazione di relazioni . . . . " 1211 Trasmissione dalla Camera dci deputati 1233 INTERPELLANzE E INTERROGAZIONI Annunzio 1233, 1234 Annunzio di risposte scritte ad interroga- zioni ............. Pag.1233 Rinvio dello 'Svolgimento di intel'peHa'l1za Svolgimento di interrogazioni: 1233 BOLDRINIArrigo (PCI) ..... 1222 BRESSANI, sottosegretario di Stato alla Pre- sidenza del Consiglio dei ministrt . 1216, 1224 CHIELLI (PCI) 1226 CIACCI (PCI) ....... . .... 1220 CORÀ, sottosegretario di Stato per il tesoro 1215 MANCINO (DC) ..........1217,1231 PADULA, sottosegretario di Stato per i lavori pubblici .............. 1229 PITTELLA (PSI) ..... 1213, 1215 ROSA, sottosegretario di Stato per la marina mercantile .......... . .. 1218 Russo, sottosegretario di Stato per la sanità 1212 VENANZETTI (Misto) .......... 1223 ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DI MERCOLEDI' 27 OTTOBRE 1976 .... 1236 TIPOGRAFIA DEL SENATO (UOO) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

31a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

...

MARTEDI 26 OTTOBRE 1976

Presidenza del vice presidente VALORI

INDICE

AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIU.DIZIO

Deferimento di domanda all'esame deHaGiunta delle elezioni e delle immunità par-lamentari Pag. 1211

Trasmissione di domanda 1233

CONGEDI . . . . . . . 1211

CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIAE DEL LAVORO

Trasmissione di ordine del giorno . . . 1211

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . 1211

Deferimento a CommissIOne permanente insede referente . . . . . . . . .. 1211

Presentazione di relazioni . . . ."

1211

Trasmissione dalla Camera dci deputati 1233

INTERPELLANzE E INTERROGAZIONI

Annunzio 1233, 1234

Annunzio di risposte scritte ad interroga-zioni . . . . . . . . . . . . . Pag.1233Rinvio dello 'Svolgimento di intel'peHa'l1za

Svolgimento di interrogazioni: 1233

BOLDRINIArrigo (PCI) . . . . . 1222BRESSANI,sottosegretario di Stato alla Pre-sidenza del Consiglio dei ministrt . 1216, 1224CHIELLI (PCI) 1226CIACCI (PCI) . . . . . . . . . . . . 1220CORÀ,sottosegretario di Stato per il tesoro 1215MANCINO (DC) . . . . . . . . . .1217,1231PADULA,sottosegretario di Stato per i lavoripubblici . . . . . . . . . . . . . . 1229PITTELLA (PSI) . . . . . 1213, 1215ROSA,sottosegretario di Stato per la marinamercantile . . . . . . . . . . . . . 1218Russo, sottosegretario di Stato per la sanità 1212VENANZETTI(Misto) . . . . . . . . . . 1223

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DIMERCOLEDI' 27 OTTOBRE 1976 . . . . 1236

TIPOGRAFIA DEL SENATO (UOO) ~ 4

Senato della Repubbllc'c,; ~ 1211 ~ VII Legislatura

26 OTTOBRE19763P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente V A L O R I

P R E S I D E N T E. La seduta è apertaI

(ure 16).Si dia lettura del prooesso verbale.

P A C I N I, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del 21 ottobre.

P R E S I D E N T E. Non 'e:ssendovliosser~vazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P R E S I D E N T E. Hanno chiesto con~gedo i senatori: Gusso per giomi 4 e Tam.gaper giorni 4.

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P R E S I D E N T E. È stato presentatoi:l seguente dÍisegno di legge di iniziativa delsenatore:

GIUST. ~ « Ulteriori provvedim.enti per Íil

personale civille italiano dipendente da orga~nismi militari» (263).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede refe-rente

P R E S I D E N T E. Il seguente disegnodi legge è stato defedto in sede referente:

alla la Commissione permanente (AffaDicostituzionali, affari deLla Presidenza delConsiglio e dell'interno, ordina:mento gene~rale de]lo Stato e della pubblica ammini~strazione) :

« Revisione delle circoscrizioni dei collegideilla Regione T'rentino~A1to Adige per la ele~z;ione del Senato della Repubblica» (224).

Annunzio di presentazione di relazioni

P R E S I D E N T E. A nome della l"CommÍissione permanente (M£ari costituzio-nali, affari della Presidenza del Consiglio edell'interno, ordinamento generale deRo Sta-to e della pubblica amministrazione), lil se-natore Mancino ha presentato la relazi()[lesul disegno di legge: «Disposizioni Ì1llma-teria di giorni festivi» (227).

A nome deHa 2a Commissione permanente(Giustizia), il senatore Rizzo ha presentatola relazione sul disegno di legge: GUARINO.

~~ «Adeguamento monetario del ¡limite diresponsabilità degli albergatori e imprendi-tori assimilati» (65).

Annunzio di deferimento all'esame dellaGiunta delle elezioni e delle immunità par-lamentari di domanda di autorizzazione aprocedere in giudizio

P R E S I D E N T E. La domanda di au-torizzazione a procedere in giudizio annun-ciata nella seduta del20 ottobre 1976 ~ Doc.IV, n. 17 ~ è stata deferita all'esame dellaGiunta delle elemoni e delle immunità parla-mentari.

Annunzio di trasmissione di ordine del gior-no votato dal Consiglio nazionale dell'eco-nomia e del lavoro

P R E S I D E N T E. I vi!oe presidentidel Consiglio nazionale dell'economia e dellavoro hanno trasmesso un ordine del gior-rro, votato al,}'unanimità da quel Consesso,con il quale è stata approvata la relazioneriguardante il problema dei fitm.

L'anzidetto documento e i relativi allegaticontenenti discussioni e ricerche, saranno¡inviati, per competenza, alla 2a Commissionepermanente (Giustizia).

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1212 ~

3P SEDUTA ASSEMBLEA" RESOCONTO STENOGRAFICO 26 OTTOBRE 1976

Svolgimento di interrogazioni

P R E S I D E N T E. L'ordine del giornoreca lo svolgimento di interrogazioni.

La prima interrogazione è dei senatori Pit-tella e Luzzato Carpi.

Se ne dia lettUlra.

P A C I N I, segretario:

PITTELLA, LUZZATOCARPI. ~ Al Mini-stro della sanità. ~ Premesso:

che gravissimi disagi, pericolosi ritardi enotevoli dispendi si verï.ficano nelle divisionidi neurochirurgia e di chirurgia generale delnostro Paese per l'inspiegabile scomparsa daidepositi farmaceutici della speciali:tà «Di-mer-X», indispensabHe per ll'indagine mielo-grafica;

che la società Urca di Milano, distri-butrice per l'Italia, rifiuta di fOlI1IÚiregli ospe-dali e le cliniche, nonostante la confe.:mnadella casa produttrice parigina dJel<l'esistenzadi congrui quantitativi del p,mdotto pressoJa fiduciaria italiana,

si chiede di conoscere:quali azioni il Ministro intende svo[ge-

re intese ad ovviare alle intuibili disastJ:"oseconseguenze legate aHa scomparsa ,del pro-dotto;

se risulta vero che il mediJCina1e« Dimer-X », con brevetto mondiale, 11oui prezzo è inFrancia di lire 2.560 ed in Italia, fino a po--che settimane addietro, di 3.000 lire, vienevenduto da alcune farmacie romane, tra lequali quella del Vaticano, a 22.000 lire pernaIa e se l'asserita carenza del farmaco nonsia :invece espres:sione di imboscamento fina-lizzato alla logica disumana del profitto.

(3 -00113)

P R E S I D E N T E. Il Governo ha facol-tà di I1Ìspondere a questa interrogazione.

R U S S O, sottosegretario di Stato per lasanità. 1'1prodotto denominato Dimer-X, indi-~ato come diagnostico, non è in atto soggettoa registrazione come spedalità medicinale anorma delle disposizioDii di legge vigenti inItailia (articolo 162 del testo unico delle leggi

sanitarie e articolo 9 del regio decreto del3 marzo 1927, n. 478). Quest'ultimo artico.lo,rnfatti, precisa che si considerano speoiailitàmedicinali: qualsiasi prodotto terapeuticO',semplice o composto, preparato a dose o for-ma di medicamento, secondo una formulaprestabilita, contenuto in recirpienti o invo-lucri determinati pronti per la vendita e chiu-si in modo che non sia possib:ï;le apportare alprodotto qualsiasi modi:6icaÚO'ne; le prepa-razioni dietetiche, i prodotti per la cosmeticae quelli cosiddetti igienici ed altri, qualorasuano ad essi in qualunque modO' attribuitieffetti terapeutici; i prodotti con indicazioneterapeutica che, pur non essendo preparatia dose o forma di medkamento, siano messiin commercio con nome speciale costituentemarchio di fabbrica.

lil Dimer-X cui si fa cenno nell'interroga-2Jione non ha proprietà terapeutica ma servesoltanto per le indagini diagnostiche e nonrientra nell'obbligo deUa registrazione dellespecialità medicinali.

Tut,tavia, in attesa dell'adeguamento dellanormativa italiana alla direttiva comunitarian. 65 del 1965, che equipara i mezzi diagno~stici alle specialità medicinali, la prassi am~ministrativa palsta in essere dal Ministerodella sanità ha già ammesso i prodotti delgenere alla procedura della registrazione.

La citata direttiva n. 65 costituisce la pd-ma direttiva approvata dal Consiglio dei mi-nistri della CEE e concerne so.Jo un aspettodeBa comples'sa procedura relativa al com-mercio dei farmaci, cioè quella riguardantel'autor.izzaZJÌone allIa loro ~mmi'ssio[le sulmercato con l'indicazione dei limiti di appli-cazione (definizione, quindi, di speciaLità me~dicina'le) e delle formalità rellative alla do-manda di autodzzazione.

Tale direttiva, ancorohè approvata da oltre11 anni, non è stata recepita dall'ordinamen-to italiano, perchè isolata e in quanto talenon compatibile con le legislazioni vigenti esoprattutto perchè si attendeva l'approvazio-ne delle direttive con essa connesse, cioè ladirettiva sul controllo de¡lle spedalità medi-dnali e sulla fabbricazione delle stesse e ladirettiva relativa alle norme ed ai protocollianalitici farmacalogici e clinici cui il richie-dente deve attenersi per ottenere l'autoriz-

Senato della Repubblica ~ 1213 ~ VII Legislatura

3P SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 26 OTTOBRE 1976

zazione di immi'ssione in commercio di cia-scun farmaco.

L'approvazione da parte del Consiglio dellaCEE di queste ultime direttive, avvenuta DI20 maggio 1975, dà al Governo itaLiooo, insede di reœpimento delle stesse, la possibi-lità di fOiTIIlulare un disegno di legge orga-nico che disciplini non solo la fabbricazionee l'immissione in commercio deilIe specialitàmedicinali e dei preparati galenici, ma anchela pubbMcità sanitaria, nei limiti in cui puòessere consentita, nonchè gli aspetti penalidi tale attività.

Dalla predetta data di approvazione delledirettive (20 maggio 1975) è stato quindi av-viato il recepimento globale di tutte e trele direttive sopra ricordate ed è stato per-tanto approntato al riguardo un apposito di-segno di legge che è già in diramazione pres-so i ministeri interessati.

Per il Dimer-X risulta agli atti la doman-da di registrazione presentata dalla dittaUrca ed attualmente in corso di istruttoria.Il Ministero della sanità infatti, in seguito al-la domanda di registrazione, ha interessatola commissione consultiva per l'accertamen-to dei requisiti tecnici delle specialità me-dicinali; questa commissione ha espresso pa-rere favorevole alla registrazione, con delleosservazioni sugli stampati, precisando chei componenti dovranno essere indicati sepa-ratamente e non in forma di sale ed inoltreche dovranno essere riportate le avvertenzedella circolare sui mezzi di contrasto. La pra-tica si trova attualmente presso la compe-tente divisione prezzi per la determinazionedel prezzo.

Per quanto sopra premesso faccio presenteche il Ministero della sanità allo stato at-tuale non può essere ritenuto responsabiledella mancanza del prodotto in questionesul mercato nazionale. Va osservato infattiche, non essendo il prodotto di cui si trattaancora registrato, la vendita dello stesso nonè soggetta a prezzo amministrato, non rica-dendo tale vendita nella fattispecie del com-mercio vigilato. Pertanto qualsiasi prezzo delprodotto in Italia o all'estero è da conside-rare in atto e fino alla registrazione come

scaturente dalla logica del mercato privati-stico.

Pur tuttavia, e proprio al fine di eV'itarespeculazioni deŒtipo di quelle segnalate nel-!'.interrogazione, ¡jJMinistero della sooità hafatto ricorso a que1rla prassi amministrativaa cui ci si deve necessariamente riferire, an-ohe se la si deve forzare un poco, per risol-vere il problema posto nell'interrogazionemedesima.

Con questa prassi si portano a registrazio-ne i prodotti diagnostici, come quello di cuisi tratta, come se fossero speciaHtà medici-nali; però è una forzatura dei regolamentivigenti. Pur adoperando nel caso specificoquesta prassi, si è in fase di determinazionedel prezzo del Dimer-X

La soluzione definitiva del problema restaquella legata al recepimento delle tre diret-tive della CEE, come prima osservato. Nèva sottaciuto il fatto che taŒi direttive do-vranno trovare una debita collocazione nelcontesto normativa deIJa riforma sanitaria.

P I T T E L L A. Domando di paJ'\lare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

P I T T E L L A. Signor Presidente, desi-dera dire al Sottosegretario e ai colleghi chela mia interrogazione avrebbe V'Oluto;rag-giungere l'obiettivo di diradare queHe nubiche si stanno addensando suMa funzionalitàdegli ospedali per una precisa volontà di al-Cdine industrie farmaceutiche a volte produttrid di farmaci o di strumenti diagnostici ea volte ,gola intermediarie di irrdustrie stra-niere, come nel caso delIla Urca per iJ pro-dotto Dimer-X, che non ha il suo equiva-Jente nel campo dei fa>rmaci a [lvello nazio-nale e che è insostituibile per un momentodia>gnostico di ellevata importanza quail è lamielografia, senza della quale non si puòstab1lire con esattezza, per esempio, la pre-senza di un tumore cerebrale o di una emor-ragia cerebrale e qumdi non si può stabilirel'opportunità di un intervento chirurgico.

Signor Sottosegretario, la sua ¡risposta mifa esprimere solo una parziale soddisfazione.Intanto, mentre io ho presentato l'mterroga-zione e lei gentilmente è venuto con tanta

VII LegislaturaSenato della Repubblicll ~ 1214 ~

26 OTTOBRE 197631a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

celerità a ,rispondere, i medicinali stanno perar.rirvare alla sbarra delle aule giudiziarie. Lec:omUlllicazioni g1udiziarie contro le associa-zioni Haliane (ila Parmaunione e l'Assobrma)sono Ln corso di attuazione e ,si profila UIllamanovra v'Ürrei quasi dire di aggiotaggio, cheviene a prefigurarsi nel momento in cui parestia attuandosi il riassetto dei prezzi, forseattraverso l'obsoleto metodo Menegatti, estia per essere affrontato, pur tra ob1ezionidi natura tecnica e politica, il problema delprontuario terapeutico. Il mio Gruppo è delpaœil~eche bisQgna partire dal controllo deiprezzi in fase di determinazione per giungerealla rapida introduzione di un met'Odo nuo-vo da sottoporre ad una seria .sperimentazio-ne che ne verifichi la capacità di controlloeffettivo e di oontenimento dei prezzi stessi.In alt're parole, per i socialisti il discorso ill-partante dei far.maci deve essere ricondottonella logka della riforma sanitaria e deverappresentare un gradino deHa progressivaattuazione del nuovo ordinamento dell'assi-stenza sanitaria.

Noi siamo preoccupati di questa gmve pro-bIernatica, del ,ritardo della sua soluzione,così come siamo convinÜ che se la magistra-tura potrà chiarire i risvolti pena},i deHa que-~tione, spetta invece al Governo ed al ,Parla-mento portarne avanti la sostanza che è poicostituita dalle implicazroni sociali da tuttisofferte. È importante far presto e fare bene.Lei, signor Sottosegretario, Lnverità 'OgginaIlci ha molto aiutato ad andare avanti :imter-mini positivi. Eppure la sua sensibilità Je facomprendere che la v.erità non è quella buro-cratica della relazione che ci ha letto.

Ho l'autorizzazione a fare dei nomi: il si-gnor Balducci Giulio, ricoverato presso unente ospedaliero di questa capitale, ha pagato43.000 lire per due fiale di Dimer~X presso lafarmacia vaticana, mentre avrebbe dovurtoavere gratuitamente il prodotto, essendo ri-coverato in un 'Ospedale della capitale, o almassimo pagado 2.800-3.000 litre, quale è i]prezzo praticato fino a quindilCi giol1IlÎ ad-dietro. Ludovisi Maria Pia ha pagato 40.000lire per due fiale dello stesso prodotto. FioreAntonio, Testa Giuseppe, Prioli Mario, Paoli-ni Guerrlno, Vitellone Santo restano, con so-spetta diagnosi di tumore cerebrale, in attesa

di una mÎielografia che non può essere esple~tata per mancanza di Dimer-X. Ho anche leIotocopie con timbro delle fa:rmade che han-no spedite le ricette, dane quali iI'isu1ta ilPlleZZOche è stato pagato per il prodotto.

Mi pare che dai chiarimenti del Sottosegre-tario, che voglio accogliere appunto perchè dicarattere tecnico, non sia emersa però la vo-lontà di incidere immediatamente iilluna pro~blematica che non può attendere che il Go~verno recepisca le decisioni prese 'a livello diComunità europea. Bisogna :imfatti che nelfrattempo gli ospedali e soprattutto le divi~sioni chirurgiche siano posti immediatamen-te nella condizione di poter espletare questeindagin~ che s'Üno insostituibiIi e improcrasti~nabili, se non si vuole inoorrere in omissionipericolose per la stessa vita dei pazienti.

P R E S I D E N T E. Segue un'interroga~...ione del senatore PitteìlIa.

Se ne dia lettura.

P A C I N I, segretario:

PITTELLA. ~ Ai Ministri del tesoro e dellúvoro e della previdenza sociale. ~ Premes-

so che il PASDAI è un ente di natura priva-tistica di assistenza sanitaria che, per lalegge ,n. 386, dovrebbe rientrare n:el :noverodegli enti destinati a scomparire, si chiededi conoscere:

se risu'lta che, intanto, l'ente sta attuan-do una «if'iorganizzazione» con assunzionedI nuovo personale e col trasferimento di at-trezzature e compiti alla Federazione dirigen-ti industriali;

se davvero esso è evasore del contributoddl'1,65 per cento dovuto al Fondo ospe-daliera;

quali azioni i Ministri intenrogati inten-dono svolgere per tutelare gUi .interessi delFondo ospedaliero e per imponre il rispettodeHe norme del decreto-Iegg¡e 8 luglio 1974,n. 264, convertito neUa legge 17 agosto 1974,n.386.

(3 - 00110)

P R E S I D E N T E. IJ Governo ha fa-coltà di rispondere a questa interrogazione.

VII LegislaturaSenato' della Repubblica ~ 1215 ~

26 OTTOBRE 197631a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

C O R À, sottosegretario di Stato per iltesoro. Debbo subito precisare che il Mini-stero del tesoro, con il parere favorevole delMinistero deI lavoro, ha richiesto sin dal-l'apriile scorso al Fond'Ü assistenza sanitariadirigenti aziende industriali (FASDAI), il ver-samento del contributo dovuto al FNAO (aisensi dell'articolo 14 della legge 17 agosto1974, n. 386) e dell'aliquota aggiuntiva del-1'1,65 per cento, stabHita dall'articolo 4 dellamedesima legge.

n FASDAI non ha condiviso nnterpreta-zione data dal Tesoro ed ha adìto sia il Tri-bunale civile di Roma, eccependo l'inappli-cabilità delle n'Orme di cui agli articoli 4 e 14della richiamata legge n. 386 del 1974, siail TAR del Lazio per l'annullamento e revocadel provvedimento con il quale il Tesoro harichiesto il versamento delle somme per ititoli anzi detti.

A seguito di ciò il Tesoro ha provvedutoad inviare aJ1!'Avvocatura generale dello Sta-to tutta la documentazione necessaria per ladifesa in giudizio deill'amministrazione.

Circa la ristrutturazione dell'ente ed il tra-sferimento delle sue attrezzature alla Fede-razione dirigenti industriali, si deve sottoli-neare che sul FASDAI non viene esercitataalcuna vigilanza da parte di amministrazionistatali sì che non è dato accertare, nè tantomeno condizionare, l'asserita riorganizzazio-ne, stante la sua natura meramente privata.

D'altro canto, come si è detto, l'assogget-tabiilità del Fondo agli obblighi stabHiti daHaClÌtata legge n. 386 del 1974 è contestata erimessa alla cognizione della magistraturaord:i:naria ed amministrativa.

P I T T E L L A. Domando di pa111are.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

,p I T T E L L A. Signor PŒ1esidente,ono-revole Sottosegretario, il problema dame sol-levato con l'interrogazÌ'one 3 -00110 in real-tà era s,tata già sollec1tato (sem.zagiungere aconclusioni perchè non dibattuto), dai de~putat:i Pochetti, La Bella, Trdve1li ed altri conun'interrogazione presentata a:lla Camera deideputati nel marzo 1976 n. 4 - 16588. Il FAS-

DAI (Fondo assistenza sanitaria dipendentiaziende industriali) svolge una funzione assi-stenziale per patto contrattuale con struttu~re ed lall'1ÜIOOI1aZJiŒ1IipI1iva1JÌistiche ma con iscri-

zione e contribuzione obbligatoria. La legge386 del '74 ~ e la mia interpretazione è S'Ü-

vlrapponibile a queHa data dal Ministro dellavoro il 25 febbraio '76 e dal Ministero deltesoro, così come ci ha ricordato il Sottose-gretario ~ deve applicarsi agli enti prescin-dendo dalla loro natura pubblica o privatache operino in regime di assicurazione obbli-gatoria contro le malatÛe. Ma il FASDAI, inrisposta all'invito del Ministero del tesoroper il versamento di quanto dovuto a normadegJi articoli 4, 5, 14 della legge :n. 386 ha ci-tato il Ministro pro tempore negand'Ü il paga-mento. Nonostante i vavi ordini del giorno ele proteste dei lavoratori del FASDAI di cuiha parlato tutta la stampa, l'amministrazio-ne di questo fondo sta attuando, come lei hadovuto ammettere, una riorganizzazione an-che con assunzioni di nuovo persO\llale e conil trasferimento di attrezzature e compiti allaFederazione dirigenti industriali. Non vie-ne così a vanificarsi ogni 1srtanza egualitariadella ri£orma sanitaria? Non si tenta di sfug-gire alla rifarma stessa? Quale significato, hail servizio, elaborazione dati dotato, di centromeccacnografico presso, il fondo integrativopensionati dirigenti imdustria!li, fina:nziatoperò dal FASDAI? E i centtd operativi, coLle-gati con terminali al servizio elaborazione da-ti, costituiti presso le \Strutture dei dirigentid'azienda industriale, quale significato, assu-mono se non quello di un primo passo, versolilla meccanizzazione generale che ar.eerà seriproblemi occupazionali per i dipendenti delFASDAI? Signor sottosegretario, se il eon-tratto .tra FASDAI e FederazilOne nazionaledirigenti aziende 1ndustriali, per statuto, de-ve rinnovarsi ogni due anni, quale interesseavrà la Federazione nazionale dirigenti azien-de industriali a rinnovare questo oontratto seintanto avrà assorbito lavoro, compiti e ca-pitali del FASDAI? A questi interrogativi Lei,probabilmente per carenza di informazioneministeriale, non ha potuto o non ha volutorispondere. E non ci ha detto niente poi' suquesta evasione dell'1,6S per cento che tra-dotta in cifre equivale a tre miliardi e mezzo,

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1216 ~

26 OTTOBRE 197631a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ogni anno, di lire che pure avrebbero do~vuto essere versate aù Ministero del tesoro.Penso che se si resta in attesa, senza agirein termini adeguati, si t'roverà poi un FASDAIche non awà più nemmeno la targa davantialla porta degli uffici e quindi lo Stato nonaVTà modo di rifarsi di tuttil questi mHiardiche si ,sono accumulati. D'altro canto pensoche si debba anche sostenere la rivendicazio-ne dei dipendenti di questo fondo di assisten-za, i: quali probabilmente tra qualche mese sitroveranno a dovere essere licenz1ati o sosti-tuiti con macchine, perchè certamente la Fe-derazione nazionale dirigenti aziende indu-striali farà molto volentieri a meno di coloroche sono attualmente alle dipendenze delfondo di assistenza.

Per queste considerazioltÙ, onorevole Sot-tosegretario, non posso che dichiararmi in-soddisfatto.

P R E S I D E N T E. Seguie un'intel1ro-gazione del senatore Murmura, alla quale haaggiunto successivamente la propria firma ilsenatore Manoino. Se ne dia lettura.

P A C I N I, segretario:

MURMURA, MANCINO. ~ Al Presidente

del Consiglio dei ministri. ~ L'inter,rogante,

nel rilevare l'urgenza di p~rtare rrapidamem.-te a compimento i moltissimi concorsi prerl'assunmone di personale impiegatizio nei va-ri Ministeri, chiede di conoscere le ragi'onidei ritardi, assai disdicevoli per la pubblicaamministrazione e determinanti profondo egiustificato malessere tra i giovani concor-renti.

(3 - 00046)

P R E S I D E N T E . Il Governo ha facol-tà di rispondere a questa interrogazione.

B R E S S A N I, sottosegretario di Sta-to alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ricordo che, come è noto, rarticolo 27della legge 18 marzo 1968, n. 249, ha subor-dinato ad una apposita determinazione delPresidente del Consiglio, sentito il Consigliosuperiore della pubblica amministrazione, il

numero dei posti dei singoli ruoli degli im-piegati civili, amministrativi e tecnici e de-gli operai dello Stato, che le amministrazio-ni possono annualmente mettere a concorsoin relazione alle loro effettive esigenze.

Tale procedura comporta preliminarmentele segnalazioni delle amministrazioni interes-sate e quindi il parere del Consiglio superio-re della pubblica amministrazione e l'emana-zione del decreto del Presidente del Consi-glio.

Per l'anno 1975 il decreto è stato emessoil 5 maggio 1975 per complessivi n. 24.036posti ed è stato registrato alla Corte dei con-ti il 24 settembre successivo.

Le amministrazioni interessate hanno per-tanto proceduto alla emissione dei bandi diconcorso di loro competenza ed ai conse-guenti adempimenti.

Al riguardo preciso che iln base alle drspo-sizioni vigenti il procedimento del concorsopubblico, dal bando alla immissione in servi.zio dei vincitori, richiede un periodo di tem-po che, tenuto conto delle cadenze delleoperazioni e dei passaggi tra i diversi ufficicompetenti (Ministero - Ragioneria - Cortedei conti e viceversa) non può essere, nelmigliore dei casi, inferiore all'anno.

Vi sono poi delle vamabili, quali il numerodei candidati, le difficoltà a reperire i compo-nenti delle commissioni esaminatrici, la lorodisponibilità di tempo, la regolarizzazione deidocumenti dei candidati, le valutazioni deititoli preferenziali e di precedenza, l'esameed i rilievi eventuaLi degli organi di control-lo, che contribuiscono ad allungare notevol-mente i tempi.

Comunque le amministrazioni interpella-te hanno risposto garantendo che i concor-si sono, nella maggior parte, in fase di ul-timazione, e per taluni è stato già possibi-le procedere aLla immissione in servizio deivincitori.

Per intanto le amministrazioni sono sta-te invitate a dare sollecita definizione aiconcorsi tuttora in fase di espletamento. So-no frattanto allo studio proposte di modifi-ca alle attuali procedure concorsuali al fi-ne di ridurre i tempi di attuazione.

VI I LegislaturaSenato' della Repubblica ~ 1217 ~

31a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

M A N C I N O. Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A N C I N O. Onorevole Presidente,onorevole Sottosegretario, sono soddisfattoper le dichiarazioni rese in ,risposta all'inter-rogazione a suo tempo presentata, ma parti-colarmente per il punto relativo alla modi.-fica deHe norme procedurali, che consento~no una abbreviazione dei termini concorsualiche costituiva la ragione effettiva per cuivenne presentata a suo tempo l'mter,roga-zione.

P R E S I D E N T E. Segue un'interroga-zione del senatore Anderlini. Se ne dia let-tura.

P A C I N I, segretario:

ANDERLINI. ~ Al Ministro dell'agricol-lura e delle foreste. ~ Per sapere come ilGoverno intende venire inoontro alle richie~ste avanzate daUe popolazioni dell'Italia cen~traIe particolarmente colpite (come nelle re--gioni Umbria, Marche, Tosca:t1la e alto La-zio) dalle calamità natulI1ali ed atmosferichedi questa estate 1976.

(3 ~00082)

P R E SI D E N T E. Stante l'assenza delpresentatore, dichiaro decaduta questa inter-rogazione.

Seguono tre interrogazioni, rÍlspettivamen-te del senatore Ciacci e dialtni senatori, deisenatori Boldrini Arrigo e Li Vigni e dei se-natori Cifarelli e Venanzetti.

Poichè si rifedscono ad argomenti: affi-ni, propongo che stano svolte congiunta-mente.

Non essendovi osservazioni, così resta sta-bilito.

Si dia lettura delle tre interrogazioni.

P A C I N l, segretario:

CIACCI, MERZARIO, TALASSI GIORGIRenata, BOLDRINI Arrigo, LI VIGNI,SQUARCIALUPI Vem Liliana, MAFAI DEPASQUALE Simona, SPARANO, BELLINZO~

26 OTTOBRE 1976

NA, RAPPOSELLI. ~ Ai Ministri della sa-nltà e della marina mercantile. ~ PtTemesso:

che nel litorale ravennate e romagnolosi aggrava il fenomeno della cosiddetta eutiTO-fizzazione delle alghe marine con la conse-guente asfissia e moria di enoI1TIJÍquantitàdi pesce;

che un fenomeno molto diffiuso e ricOil'-rente di distruzione della fauna ittica si ve-rifica anche nel litorale di Fel'rara;

che tale situazione, prodotta, secondoindagini degli enti loca;1i, dagli scarichi in-dustriali inmare o nei corsi d'acqua COIl1sbocco al mare, si ripercuote pesantementesulla salute pubblica e sul,J'ecOiOomia dellevaste zone interessate,

per sapere quali misure urgentd intendo~no adottare per un intervento globale e coor-dinato di tutti gli enti e gli organismi pTe-posti alla lotta contro ~1i inquinamenti, alfine di intraprendere le azi'011i necessarieper eliminare le cause dei lamentati feno-meni.

(3 ~00092)

BOLDRINI Arrigo. LI VIGNI. ~ Ai Mini-stri della sanità e dei lavori pubblici. ~ Persapere quali misure si intendano prenderecon urgenza, assieme agli Enti locali e Œ'egio-nali interessati, per affr:onrbaiTeil problemadella proliferazione ~bnorme delle alghe chesi presenta lungo la riviera emiLiano-ùoma-gnola. Il fenomeno di eutrofizzazione (infase di peggioramento) non solo determinaimmediati danni per l'asfissia di pesci e mol-luschi, ma ne preannuncia aJtJri ancora piùgravi per l'attività turistica che in queste zo-ne è di preminente impo,rtanza.

Gli interroganti sottolineano il fatto chetale fenomeno, per il suo carattere di no-vità, ,richiede una approfondita ed estesaricerca scientifica: esso, ÍiIlioltlre, non puòessere staccato dal problema generale del ri~sa;namento dell'intero maTe Admiatico dalladegradazione che in molti punti lo colpi-sce, fino all'intollerabile pericolo che lo so-vrasta attraverso i contenitori di piombotetraetile giacenti nei fondali del Canale diGtranto.

(3-00116)

VII Legislatura~

Senato della Repubblica ~ 1218 ~

26 OTTOBRE 197631a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

CIPARELLI, VENANZETTI. ~ Ai Ministridella marina mercantile, della sanità e deibeni culturali e ambientali. ~ Per conosce-re quali siano le caUse e la consistenza deilfenomeno della prolifierazione abnorme del-1e alghe e della conseguente eutrofizzazionedel mare, che sta detenninando gravi moriedi pesci e di molluschi nel Mare Adriatico.

Gli interroganti sottolineano che pare in-dubbio trattarsi del fe.nQmeno fIDale, e piùappariscente, della situazione, che si fa sem-pœ più grave, di menomazione del MareAdriatico a causa degli scarkhi, illeciti o ac-cidentali, di idrocarbur.i in mare e degli ap-porti -inquinanti dei fiumi e dei cam.aJiche int'sso trovano recapito.

L'estensione del Mare Adriatico e 1a suaposiz1one rispetto al Mare Mediterraneo, lecui acque peraltro molto lentamente hanno ilricambio con quelle degli oceani, rendonoparticolarmente urgente l'adozione di misuresevere per la difesa dell'ambiente, deti terri-tori rivieraschi e, negli stessi, delle attiv:irtàeconomiche e sociali e dell'assetto civile.

(3 - 00141)

P R E S I D E N T E. Il Governo ha fa-coltà di rispondere a queste intermgazioni.

R O S A, sottosegretario di Stato perla marina mercantile. I fenomeni più recen-ti e preoccupanti segnalati dai senatori in-terroganti si sono rivelati a partire daUa not-te fra sabato 6 settembre e domenica 7 set-tembre 1975 quando si è iniziato ad osser-vare che sul litorale cesenatico venivano ri-versati dal moto ondoso pesci ed animalibentonici (s'Ogliole, rombi, anquille) morti.Tale fenomeno si è esteso poi ad ailtre zo-ne della fasoia adriatica. La causa è da at-tribuirsi ad asfissia per mancanza di quanti-tà di ossiggeno sufficiente nelle acque ma-rine conseguente a massiccia fioritura algale.

Nel mese di settembre 1975 centinaia ditonnellate di pesce di fondo e dj molluschisono morti sollevando problemi di carattereigienico-sanitario e di altro genere, come dan-ni subiti dal pat:dmonio ittico, ripercussio-ni negative sul turismo e sulle sue prospet-tive nel futuro.

La regione Emilia-Romagna istituì unacommissione di esperti che identificò concertezza la causa immediata del fenomenonella fioritura di massicci adden.samenti dialghe microscopiche unicellulari e nella lorosuccessiva degradazione e spostamento ver-so la costa con conseguente anossia deglistrati inferiori del mare ed asfiss!Îa dellafauna ittioa (fenomeno tipico dovuto allaeutrofizzazione delle acque); non ritenne lapredetta commissione di poter formulareconcIusiorni circa le origini del fenomeno,cioè quale ruolo avessero giocato le causelocali ~1iquami provenienti dalla costa roma-gnola) e quelle più generali (sali nutritiviprovenienti in particolare dal Po).

La regione Emilia-Romagna, preoccupataper il fenomeno, non potendo si escludereche nonostaTIte gli interventi per ridurre l'in-quinamento da cause locali messi in opera,episodi di abnorme proliferazione algaleavessero nuovamente a manifestarsi, oltre aprevedere misure di emergenza per evitaredanni al turismo e per garantire la salubritàdei prodotti ittici, ha messo a punto un pro-gramma di interventi per il controllo e lericerche sul mare Adriatico. In particolareha impostato una ricerca tecnico-scientificasullo specchio antistante la costa regionalein una fascia di profondità di 20 chilometrial fine di avere un quadro esatto delle effet-tive condizioni del mare anche in relazioneai problemi della balneazione e della pesca,chiarire l'origine ed i meccanismi delle esplo-sioni di fioritura algale, acquisire gli elemen-ti per rendere più efficace l'azione preventi-va in direzione delle cause.

I punti di campionamento sono effettuatinelle acque (corsi d'acqua) dolci che si ver-sano nel mare, nelle acque marine a 200metri (30 punti), 1.000, 3.000, 10.000 e 20.000metri (8 punti) con esame di parametri chi-mici e chimico-fisici presso ri laboratori pro-vinciali di igiene e profilassi ed analisi bio-logiche e microbiologiche presso il Centrouniversitario di studi e ricerche sulle risorsebiologiche e marine e presso l'Istituto diigiene dell'università di Bologna.

A tale soopo la Regione ha affidato al sud-detto Centro universitario di Cesenatico la

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26 OTTOBRE 1976z::=== .

31a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

esecuzione di un programma di ricerche bio-logiche per la durata di 6 mesi per un im-porto di lire 60.000.000. Inoltre ha deliberatol'acquisto di una nave di m. 12 particolar-mente attrezzata per ricerche sull'inquina-mento, l'eutrofizzazione marina e per rilievibatimetrici o correntometricï, per un impor-to di lire 276.640.000, e sta potenziando ilaboratori provinciali di igiene e profilassi.

Per queste iniziative la Regione ha chiestoun contributo di carattere economico, perla copertura di buona parte della spesa pre-vista. S'O[o per l'ultima iniziativa potrebbeessere possibile l'intervento del Ministerodella sanità in quanto le altre due risultanocoperte da stanziamenti del bilancio dellaRegione.

Recentemente, nel mese di settembre si èriprodotto su vasta scala, interessando unaampia fascia marina lungo la costa emiliano-romagnola dai lidi ferraresi a Cattolica, quel-la fioritura algale che l'anno scorso era ap-parsa di colore rosso-bruno e che quest'an-no si è presentata di colar verde, connessaquindi ad alghe di tipo diverso.

n piano di rillevamento delle caratteristi-che delle acque marine e dolci, di cui hodetto sopra, predi'Sposto dalla Regione ed at-tuato in gran parte nel corso della decorsaestate ~ con 1a determÌ'nante coHaborazionedei mezzi nautici delle capitane:rie di portodi Ravenna e di Rimini, dei carabinieri e dcl-la guardÌ'a di finanza ~ e tuttora in C03:'SO,dovrebbe fornire elementi utili per indiV!i-duare se J'eutrofizzazione dipenda dagld sca-richi della zona interessata al fenomeno, ov-vero se provenga dal Po (in cui confluiscela quasi totalità degli sca:richi deill'Italia set-tentrionale) ovvero vi sffiaconcorrenza eLiduefenomerui.

L'elaborazione dei dati comunque a dispo-sizione dov'rebbe essere in grado di dare unaprima risposta sulle cause pdnoipali del-l'eutrofizzazione.

Se le cause prevalenti fossero quellelocali (scarichi diretti od indiretti di in-dustrie, specie disti1lerie e zuccherifici,scarichi di liquami cittadini anche par-zialmente depurati, scarichi inquinanti pro-venienti dal dilavamento dei terreni agri-coli ferti[izzati eccessivamente con sali di

azoto e di fosforo, eccetera) si imponecon urgenza la redazione dei piani regio-nali di risanamento delle acque secondoquanto previsto dal punto a) deH'artico-lo 4 delila legge n. 319 del 10 maggio 1976;nel caso che ciò non sia immediatamenterealizzabile occorre intervenire prioritaria-mente sUJ1lecause più influenti (ad esempio,medÌ'ante eliminazione dei fosfati dalle acquereflue dagli impianti cittaclini tramite ilcosiddetto tlrattamento terriario che in molmcasi può già essere applicabile prima deBaprossima stagione estivo-balneare).

Se le cause prevalenti fossero individuatenell'inquinamento proveniente dal Po e quiÎ.n-di indirettamente dallle altre regioni setten-trionali, occorrerebbe allora, oltre alla reda-zione dei piani regionali eLi3:'isanamento so-pra accennati, effettuare «dI controNo dicompatibilità dei piani regionali eLi risana-mento relatdvi ai bacini idrografici a carat-tere dnterregionale» come prevede il pun-to c) dell'articolo 2 della suddetta legge nu-mero 319 « anche attraverso conferenze per-manenti interregional'i, promosse dal Mini-stro dei lavori pubblici ».

Nel caso che l'elaboraZJione dei ,dati rac-colti non permeHa di individuare sioura-mente le caUlse più probabili del fenomenodella eutrofizzazione occorre poi ,intensifi-care ulteriormente le ricerche, dV!i compresouno studio approfondito della oorrentome-tria (a tal proposito per la primavera pro~-sima dovrebbe essere pronta J'imbaTcazionetecnologicamente attrezzata per le ricerchein mare ed ordinata dalla regione Emilia-Romagna per il sistematico rilevamento didati e parametri significativi su ampia fa~soia ma'rina a distanze anche notevoli dallacosta e per prolungati periodi di tempo) enel contempo adottare quei provveclimentiche si possono realizz.are in tempi brew sul-le cause ritenute più prohabilli (come, adesempio, l'abbattimento dei fosfati nei liqua-mi che 1i contengono), Viigilare a che non ven-gano versati durante i periocli di pioggia for~ti quantità di liquami specialmente di ori-gine organica accumuLati presso alcune indu-strie alimentari, 'rendere più 3:'azionale, me~diante campagne educative ad MC, l'impie-go dei concimi chimici in agricoltura n<mohè

VII LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 1220 ~

26 OTTOBRE 197631a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

oI1Ìentare verso l'impiego di composti orga~nici fertilizzanti.

Per quanto concerne Je competenze spe~cifiche dell'Amministrazione marittima, men-tre rilevo che il fenomeno non ha avuto ri~percussioni negative sulla utilizzazione tu-ristica del demanio marittimo, che ha vistoun inoremento delle presenze in relazioneaIJa particolare igiene di quelle acque, e men-ire si esclude tra le cause ,accertate da,lleanalisi del pesce qualsiasi tosskità o ma-lattia epidemica o inquinamento acuto, as~sicuro che le autorità marittime intensifi~chemnno la loro collaborazione con gli entiterritoriali nell'ambito delle proprie compe~tenze istituzionali.

C I A C C I. Domando di panla¡re.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

C I A C C I. Prendo atto p.rima di tuttoddla risposta abbastanza solledta del Go-verno a questa nostra interrogazione, ma sulmerito devo purtroppo dkhiaraJrffii subitola.rgamente insoddisfatto. Da tl[la parte 1'0-nOifevole Sottosegretario ha paidato più del-la regione EmiJia-Romagna e delLa sua mari~na che dei compiti dello Stato. Ha parlato diuna legge Merli, sulla quale poi tornerò, co-me se avesse un potere carismatico che [)Jonha. In questi giorni, in oonvegni molto qua~lificati, se ne è discusso.

InoLtre, dal complesso ,deLlarisposta, a par~te l'attività molto encomiabile, mi sembra,della regione Emilia-Romagna, ,risulta chesiamo abbastanza indietlJ."'o,rispetto al feno-meno che da tempo si è verificato sul mareAdriatico, come lo stesso Sottosegretario haavuto la compiacenza di 'ricorda¡re. Si risaleal 1975, quando dalla sera aLla mattina si so-110visti pesci morti, però il fenomooo non èdi quella sera, è precedente. Comunque, an-che se si trattasse soltanto del fenomeno diqueHa sera, parecchio tempo sarebbe pas-sato. E siamo qui a fare ipotesi successive diquello che potrebbe accadere in futuro.

Non desideriamo nel modo più ,assolutofare dell'allarmismo attorno a questo pro-blema, come attorno ai problemi dell'inqui~namento in generale, ma anche la sua ri-

sposta, onorevole Sottosegretario, non mipare rilevi appieno lo stato d'allarme eco~logico in cui si trova il paese. Basta scorrerei titoLi dei giornali per renderei conto che dalpunto di vista ecologico siamo in una speciedi vero e proprio stato di guerra. E a questoproposito mi sembra che l'>atteggiamento delGoverno sia tutt'altro che adeguato. Prendia-mo alcuni titoli di stampa del più vario colo-re: «A Priolo 20 decessi su 100 'Sono dovutia canoro »; « 10, 100 Seveso »; « L'Italia è in-fetta »; «Industrie non controllate e cittàsoffocate dai gas »; «Mari e fiumi avvelena-ti »; «Territorio in sfacelo »; «O si fa una

, politica dell'ambiente o si va a:LI'autodistru-zione definitiva »; «La mappa dell'Ita1ia in~tossicata »; «Il bel paese dai mille veleni ->;« Siamo un popolo di avvelenati »; « In Ita'liaci sono fabbriche più periooiase dell'atomi~ca », e così via.

Nel caso speoifico della crescita abnormedelle alghe e della eutrofizzazione del mare èstato rilevato da ambienti scientifici che senon si prendûno dei provvedimenti decisivi~-~ perchè questo è già stato accertato e nonsi tratta di aspettare anoara, onorevole Sot-tosegretario ~ l'Adriatico stesso è destinatoa veder peggiorare la propria situazione dianno in anno.

L'eutrofizzazione del mare di Romagna ~

è stato scI1Ìtto recentemente ~ ha un signi-ficato allarmante più della nube di Seveso odell' esplosione di Manfredonia, perchè perevitare i fatti di Seveso e di Manfredonia sa-rebbero bastate mi.gliod ispezioni ag1i im~pianti, ma le crisi ecologiche della rivieraromagnola sono la spia di una saturazionedi inquinamenti nel terreno e [)Jelleacque chesi è prodotta per un accumulo durato diversidecenni.

Pare ormai accertato che la scarsi.tà di ossi~geno, la morte dei pesci e dei molluschi, ilgrave deterioramento dell'ambiente siano laconsegllenza di uno sviluppo abnarme dellaflora marina dovuto all'eccessiva concentra-zione nelle acque dei sGlilifertiUzzanti.

Si tratta, quindi, di un fenomeno comples-so ~ e su questo concordo con qUaJlltoè sta-to detto ~ anche se è riconducibile, comedeve essere ricondotto, ad uno sviluppo di-storto della nostra economia, alla politica di

Senato' della Repubblica ~ 1221 ~ VII Legislatura

31a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 26 OTTOBRE 1976

rapIDa -che è stata incontrollatamente perse.guÏita dai gruppi monopolistioi COlIlla rolapreoccupazione del massimo profitto.

La -complessità del fenomeno ci mette cel'.tamente in guardia contro !'i11usione di fa-cili soluzioni e non saremo certamente noi afare della demagogia specialmente su un pro-blema così grave ed inqu1etante.

D'altra parte, proprio peiI'Chè il fenomenoè complesso ed il problema è di difficile so-luzione, occorre un forte impegno politico delGoverno e di tutti gli enti preposti ,alla di-fesa dell'ambiente.

È proprio di oggi la notizia di un conve.gno di 19 paesi mediterranei che si tiene aFiume da domani, mi sembra, nel quale si di-batterà appunto il problema della difesa delmare dall'inquinamento. In relazione al con-vegno sono stati resi noti gli interessantiprogrammi deJ Governo jugoslavo per com-battere l'inquinamento dell'Adriatico. Accan-to ad indagini .settoriali, vengono condotteindagini per campione secondo quanto previ-sto dal cosiddetto progetto «Adriatico ter-zo », che viene realizzato in comune accordodal Governo jugoslavo e dall'ONU. Con que-sto progetto, per esempio, furono presi inconsiderazione dallo Stato jugoslavo 42 co-muni da Capo d'Istria a Ulcinj, al confinecioè con l'Albania. Si tratta di un'indagineche riguarda non so'ltanto l'acqua, ma anchel'ambiente in generale, dalla quale dovrannovenire risposte persino sull'effetto dei gasdi un complesso siderurgico, sulla cattedraledi Sebenico e sull'ulteriore sviluppo dellaindustria turistica e sulla sua collocazione.

Ho citato l'esempio jugoslavo non perchèsia da accettare acriticamente, ma come pro-va dell'interesse che viene rivolto alla difesadell'Adriatico e del Mediterraneo. Ma noicosa possiamo fare?

Una prima cosa da fare è quella del coor-dinamento degli interventi (eceo il compitodel Governo centrale!) degli enti interessatial problema. Sono troppi ~ scriveva « Con-cretezza », [a rivista dell'onorevole Andreottiil lO ottobre 1976 ~ e ,troppo pococoordinatigli organismi oggi interessati ai vari aspettidella sicurezza industriale e della protezioneambientale. Tale coordinamento s'imponeanche a livello internazionale e in tutti i paesi

rivieraschi. Nel caso specifico le cause sonoqueLle che sono state denunciate. Occorrecertamente una vasta opera di riorganizza-zione dell'agricoltura e degli insediamenrtidel territorio, specie per quanto riguardatutta la Valle padana e il territorio circostan-te, doV'e si trovano concentrati ill 42 per cen-to della popolazione, il 63 per cento dellaproduzione industriale nazionale ed i piùgrossi ed estesi allevamenti zoo tecnici delpaese.

Come si vede si tratta di un discorso mol-to grosso di fronte al quale, però, non dab.biamo assumere atteggiamenti :rassegnati;occorre invece, per evitare conseguenze cata-strofiche, assumere un atteggiamento moltoresponsabile e molto attivo. Si tratta, a no-stro avviso, di perseguire alcuni obbiettivimolto precisi: potenziare la ricerca scientifi.ca per individuare con sempre maggiore pre-cisione le cause del fenomeno e per indicarei più efficaci rimedi. Bisogna applicare, rive.dere, aggiornare e finanziare la Jegge n. 319sulla difesa delle acque daLl'inquinamento:la cosiddetta legge Merli, che è stata oggettodi un convegno proprio in questi giorni.

Si potrebbe, per esempio, approvare rapi-damente il nostro disegno di legge, di cui èprimo firmatario il collega Merzario (n. 220),che prevede una inchiesta sugli inquinamen-ti di Seveso, Priolo, Manfredonia e sugli ef-fetti inquinanti degli stabilimenti industria-li in generale.

Si tratta di privilegiare, nei provvedimentiper la riconversione industriale, il collega.mento con la difesa dell'ambiente, che assu-me un aspetto di grande rilevanza econo-mica.

Chi più spende meno spende. Nella Repub-blica federale tedes-ca, per esempio, dove mipare si sappia spendere bene, un metro cubodi acqua per uso industriale costa circa 200I1re; in Italia costa 0,0026 lire.

Bisogna delegare nel modo più completo,nell'ambito deNe leggi nazionali, poteri emezzi alle :'egioni e quindi agli enti locali perla difesa dell'ambiente e Ja lotta agli inqui-namenti.

Sul piano ancor più immediato, ci pareche siano da assecondare con tutti i mezziprogrammi come queillo dell'amministrazione

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31a SEDUTA ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 26 OTTOBRE 1976

provinciale di Ravenna, che prevede lo stu-dio di provvedimenti atti a verificare le ipo-tesi di mutazione genetica, a condurre inda-gini scientifiche con uno studio sistematicodelle correnti del mare, delle strutture por-tuali e così via. Si tratta insomma di un pro-gramma molto serio.

In conclusione, occorre agire subito, comesempre più chiedono le popolazioni e l'opi-nione pubblica. Questo è stato ulteriormenterichiesto l'altro giorno a Ravenna in unagrande manifestazione popolare organizzatadal partito al quale appartengo.

B O L D R I N I A R RIG O. Doman-do di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

B O L D R I N I A R RIG O. Onore-vole Presidente, aggiungerò pochissime con-siderazioni perchè sono pienamente d'accor-do con la replica del senatore Ciaccio Vorreiricordare a lei, onorevole sottosegretarioRosa, akune questioni particolarmente gra-vi. Ella ha parlato di problemi che sonosorti nel 1975; credo che si renderà contodello stato d'animo deLl'opinione pubblica,di centinaia e centinaia di gestori del turi-smo della zona romagnola.

Direi che dovrebbe forse valutare più at-tentamente che i'1fenomeno che purtroppo siè verifioato in queLla parte del mare Adriati-co ha già cominciato a manifestarsi anche inaltre zone come per esempio alla foce del-l'Amo.

Si sente quindi la esigenza di una analisipiù eomplessa di tutta la questione del-l'Adriatico e più in generale degli <inquina-menti del mare. Del resto vorrei ricordarle,onorevole Sottosegretario, che, a parte Je va-lutazioni di carattere specifico fatte dal se-natore Ciacci, il tema di fondo che oggi è difronte a noi nel senso più lato è che, se èvero ~ come ormai tutti sappiamo ~ che

la vita viene dal mare, è anche vero che perla sua degradazione le basi e gli sviluppi diuna eventuale regressione genetica nel tem-po non si sa quali potranno essere.

Ecco dunque che si apre una problematicanon sodtanto contingente ma direi generale

per Ja vita dell'uomo. Dovrei anche specifi-care, con pochissime considerazioni di carat-tere scientifico, che in genere la natura siribella quando viene provocata dagli inqui-namenti, sicchè l'uomo deve intervenire conogni mezzo per correggeœ il corso della na-tura per impedire che sia investita in modoirreversibile la vita stessa dei cittadini.

Questo punto (che ella conosce, anche inbase ane informazioni fornite daLLa regioneEmilia-Romagna, eon gli studi che sono statifatti) è estremamente delicato e mi pare chelei debba tenerlo presente.

Che cosa possiamo suggerire a questo pun-to, onorevole Sottosegretario? Forse unaraccomandazione, cioè quella di esaminarepiù complessivamente il problema, di appro-fondirlo da un pU!Iltodi vista ,scientifico e tec-nico, di intervenire specificatamente (comeha detto il senatore Ciacci) con gli organideI.lo Stato.

Avrei avuto piacere che ella avesse assunto,per esempio, per quanto riguarda l'interven-todel Ministero della sanità in ordine allaterza proposta deHa regione Emilia-Roma-gna, un impegno preciso, onorevole Sottose-gretario, almeno di fronte a una regione cosìattiva e così impegnata. Per qudlo che ri-guarda il suo Ministero, deve e può agire coni mezzi che ha a disposizione, anche solo perconoscere e per stimolare ogni iniÚativa.

I.l Ministero dei lavori pubblici potrebbeinoltre promuovere delle conferenze interre-gionali. Mi auguro che le 'regioni dell'alta Ita-lia, che sono cointeressate per tutte le ra-gioni che sono ,state dette, abbiano la capa-cità di promuovere esse stesse un incontro.Ma perchè lei non può prendere l'impegnoche il Ministro dei lavori pubblici, nelJa suacompetenza, data la gravità del problema,convochi sollecitamente una conferenza in-terregionale?

Infine vorrei aggiungere un'ultima pro-posta. La carenZ'a del Governo, a parte la pro-biernatica generale, ne sollecita una specifi-ca. Il mare Adriatico non è UiIl mare che inte-ressa ,soltanto la costa -italiana. Perchè i;!Go-verno italiano, tenendo conto anche delleiniziative prese da altri paesi, non promuoveun incantI'{} dei governi degJi Stati rivieraschiper studiare complessivamente la questione?

VII LegislaturaSenato' della Repubblica ~ 1223 ~

31a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 26 OTTOBRE 1976

Credo, per esempio, che se il Consiglio nazio~naIe delle ricerche fosse investito in tal sen-so, si potrebbe già esaminare attentamente,anche attraverso iil contributo di altri paesi,complessivamente la questione del mareAdriatico.

Ecco perchè non si tratta di essere soddi-sfatti o insoddifatti, onorevole Sottosegreta-rio. Spero solo che queste interrogazionipossano servire a rendere più sensibi:li gliorgani dello Stato su un problema così serioche domani potrebbe avere conseguenze an-che drammatiche per la vita della colletti-vità.

V E N A N Z E T T I. Domando di par~lare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

V E N A N Z E T T I. Signor Presidente,concordo con quanto ha detto poco fa il col--lega Boldrini e cioè che rispetto ad un pro-blema come questo non si tratta tanto di di-chiararsi soddisfatti o insoddisfatti. Nè d'al-tra parte mi sembra che possiamo (il collegaCiaoci in parte l'ha fatto, niente di male)anticipare il dibattito che si s,volgerà domanipomeriggio in quest'Awa, quando discutere-mo ~ e mi auguro a;¡pprovererno ~ la mo-zione relativa alla ricostituzione deLla Com-missione speciale per i problemi dell'ecolo-gia qui al Senato.

Il Sottosegretario ci dice che sotto il pro-filo scientifico le cause possono essere di va-rio genere, alcune individuabili, altre mooo,per cUli, se tutto fosse legato alle condizionidel Po, si porrebbe la necessità di rivederetutti i piani interregionali e regionali dei ba~cini idrografic4. Ma dir questo praticamentesignifica coinvolgere una problematica cheinteressa tutta l'Italia e tutta la questionedell'inquinamento nel nostro paese. . .

R O S A, sottosegretario di Stata per lamarina mercantile. Ho detto che non tuttele cause sono accertate scientificamente.

V E N A N Z E T T I. Comunque parreb-be aLlo stato dei ratti (ed ho letto gli atti

della regione Emilia-Romagna) che vi sianodiverse concause. Ed anora non si tratta tan-to di accertare la causa prima, quanto l'in-cidenza delle diverse cause. Eeco perchè di-cevo che è diffidle, in queste condizioni, ri-condurre ad un evento specifico una situa-zione tanto complessa.

Abbiamo già detto, anche nel dibattitosvoltosi la settimana scorsa sulla nave « Cav-tat» affondata nel mare Adriatico, che que-sto mare pone diversi problemi. Certo occor-rerebbe una maggiore tensione, mentre hol'impressione che, dopo una prima spinta diqualche anno fa sul problema ecologico, for-se ,sotto l'inoaùzare della nostra drammaticasituazione et:onomica, questi problemi sianoandati un po' perdendo di interesse, salvorisvegli arsi ancora più drammaticamente neicasi singoJi, corne quelli di Seveso e di Man-fredonia. È chiaro però che i nodi sono or-mai giunti al pettine. Ora non si tratta difare polemiche di carattere politico; ci sonoindubbiamente deIJe responsabilità ma !l1onsi può dire chi l'aveva detto prima e chi loaveva detto dopo. Resta il fatto che quandole associazioni interessate alla difesa dellanatura lanciavano l'allarme, forse perchèpresi sotto Ja spinta dello sviluppo industria-le, ne sottovrulutammo la portata.

Ora come repubblicano non vorrei esseredrammatico anche in questa occasione, vistoche passiamo un po' per coloro che dramma-tizzano quasi tutto, ma secondo me i pro-blemi si legano inevitabilmente. Del resto,nella stessa mozione del consiglio provincialedi Ravenna, tra le richieste che vengono fattesempre in merito a questo problema specifi-co c'è « ... una corretta riconversione indu-striale e produttiva per il superamento dellacrisi in cui versa l'economia generale del pae~se, che tenga nena massima considerazionela tuteila preventiva dell'ambiente », e questodice moltissimo. Quando esamineremo, giàda questa settimana, il disegno di legge sullarìconversione industriale, ci accorgeremo checosa significa riconvertire e che cosa signifi-ca soprattutto riconvertire tenendo presentii problemi dell'inquinamento. A mio giudizioi problemi di una ripresa economica si Jega-no ai problemi della difesa del nostro patri-monio ambientale e della difesa ecologica.

VII LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 1224 ~

26 OTTOBRE 197631a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Occorrerà stare molto attenti. Qui giusta-mente, a mio giudizio, i'l consiglio provincia-le di Ravenna pone questa richiesta che po-trebbe sembrare di carattere generale. C'è ilrischio che in una situazione economica pe-sante si passi sopra agli aspetti dell'inquina-mento pur di riprendere certe attività pro-duttive. Sono compiti tremendi che abbiamodi fronte. E quindi non è nei limiti di unainterrogazione che possiamo dichiararci sod-disfatti o insoddisfatti, ma sono temi che noivolevamo richiamare con questa interroga-zione all'attenzione dell'opinione pubblica edel Governo per qualche impegno anche par-ticolare di finanziamento per quanto riguar-da alcune possibilità del Ministero dellasanità; quanto meno questo potrebbe e5sereil risultato di questo piccolo dibattito su un I

problema perailtro grave e che per questopotremo riprendere domani nel corso delladiscussione.

P R E S I D E N TE. Segue un'interro-gazione del senatore Vitale e di altri sena-tori. Se ne dia lettura.

P A C I N I, segretario:

VITALE Giuseppe, GADALETA, CHIELLI.~ Al Ministro del'agricoltura e delle foreste.~ In relazione all'aumento dei prezzi al con-

sumo dell'olio d'oliva, gli interroganti chiedo-no di sapere:

a) quali provvedimenti l'AIMA intendeprendere per evitare che ulteriori aumentispeculativi restringano in mIsura crescenteIl mercato del prodotto e per avviare, attra-v.erso il contenimento dei prezzi, un'inversio-ne dell'attuale tendenza alla riduzione deiconsumi di detto fondamentale aHmento;

b) se non sono da ritenere del tutto insuffi-cienti, a tale scopo, i provvedimenti di immis-sione sul mercato del prodotto giacente neimagazzini AIMA, sulla base deill'attuale si-stema delle aste, sistema che, per altre pro-duzioni (come, ad esempio, il formaggio par-migiano-reggiano), lungi dallo scoraggiare laspeculazione ha obiettivamente favorito ma-novre tendenti alla rarefazione, a fini specu-lativi, del prodotto sul mercato;

c) in caso affermativo, quali misure si in-tendono prendere per porre ai partecipantialle aste condizioni, controlli e limiti tali daimpedire manovre speculative, consentendoall'organismo d'intervento di svolgere le fun-zioni di pubblico interesse alle quali è pre-posto;

d) attraverso quali provvedimenti si inten-de assicurare lo sviluppo del:l'olivicolturaitaliana, e partkolarmente di quella meridio-nale, in presenza di gravi fenomeni, quali lagià ricordata riduzione dei consumi, la cre-scente penetrazione sul mercato di oli d'aHvaprO'venienti da Paesi terzi e l'aumentata con-correnza degli oli di semi.

(3 -00104)

P R E S I D E N T E. IJ Governo ha fa-coltà di rispondere a questa interrogazione.

B R E S S A N I, sottosegretario di Sta-to alla Presidenza del Consiglio dei ministri.Rispondendo a nome del Ministro dell'agri-coltura e delle foreste, debbo innanzi tutto di-chiarare che l'attuale campagna di commer-cializzazione dell' olio di dliva (1975-76), neipI'Ìmi dieci mesi, è stata caratterizzata da unaaccentuata stagnazione della domanda, cheha detel'Ill1nato una evoluzione dei prezzi sulmercato intorno a Hvelli assai vicini a quellodell'intervento.

Conseguentemente, il ricorso all'interven-to da parte del produttore olivicolo ha co-stituito, in molti casi, l'unica alternativapossibile per lo smercio della produzione,tanto che le quantità di olio di oliva venduteall'AIMA hanno raggiunto, per la prima vol-ta dall'inizio dell'organizzazione comune dimercato nel settore dei grassi, la ragguarde-vole cifra di circa 850 mila quintali.

A partire dall'inizio del mese di settembre1976, si è verificata una improvvisa inversio-ne di tendenza, con aumenti dei prezzi sulmercato, dovuti essenzialmente ad un im-previsto incremento della domanda da par-te dell'industria e del commercio, causatocon ogni probabilità, da una parte, dalleprevisioni di uno scarso raccolto di olio dioliva per la prossima annata e, dall'altra,dalla prospettiva di adeguamento del merca-

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3P SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

to alla produzione ai nuovi prezzi comunita-ri dell'olio di oliva validi per la campagna1976-77, che entreranno in vigore con il pros-simo novembre.

Come è noto, tali prezzi comunitari, espres-si in lire italiane, subiranno aumenti in vir-t4. soprattutto della modifica del tasso dicambio lira-unità di conto, che dalle attuali857 lire per una unità di conto, passerà a963 lire per una unità di conto.

La garanzia di un giusto reddito per i pro-duttori olivicoli, che si vuole assicurare coni nuovi prezzi che entreranno in applicazio-ne con la prossima campagna, costituiscesenza dubbio una componente non trascu-rabile fra quelle che, sul piano comunitario,si intendono offrire allo sviluppo dell'olivi-coltura italiana.

Da ciò deriva l'esigenza di valutare nel lo-ro giusto significato gli aumenti intervenutisul mercato; aumenti che, in parte, devonoessere considerati come un giusto ripristinodell'equilibrio del mercato alla produzionesoprattutto in considerazione della necessitàdi consentire che la nuova produzione, chesta per arrivare sul mercato, possa esseresmerciata a prezzi sufficientemente remune-rativi per il settore produttivo.

Occorre peraltro evitare ogni tentativo dispeculazione, volto ad alterare il giusto equi-librio sia del mercato alla produzione che diquello al consumo.

Per assicurare tale equilibrio, sul pianointerno il Ministero dell'agricoltura intendeintervenire immettendo sul mercato olio dioliva detenuto dall'AIMA, mediante venditeche sono allo studio anche da parte degliorgani comunitari e che, come auspicatodagli interroganti, non favoriscano manovrespeculative.

S11I1 piano comunitario, si intende inter-venire mediante la leva delle importazioni.

Nella campagna 1975-76, per difendere laproduzione comunitaria, che è rappresentataquasi totalmente da quella nazionale, i pTe-lievi all'dmportazione sono sta1:i fissati a li-vellä tali che le importazioni dai paesi terzihanno riguardato quantità di prodotto note-volmente inferiori a quelle delle campagneprecedenti.

Appare logico che, in caso cid rarefazionedel prodotto, i liveUi di tali prelievi sarannoabbassati, per permettere l'entrata sul mer-cato comunitario di quantità di olio ta:li dariequi1ibrare 11 rapporto tra domanda edofferta.

Per quanto riguarda, infine, la difesa delconsumo dell'olio d'oliva dalla concorrenzadegli oli di semi, la delegazione italiana nonmancherà, come ha fatto nel passato, di ado-pen1lrsi, in sede comunitaria, per ottenereche i prezzi dei due prodotti vengano fissatia livelli tali che il loro rapporto non si ri-fletta sfavorevolmente sul consumo dell'oliod'oliva stesso.

Sul piano speciHco della valorizzazione delprodotto, informo gli interroganti che, nel-l'ambito dei programmi di intervento formu-lati dal Minis,tero deH'agricoltura e delle fo-reste in attuazione dell'articolo 21 della legge2 giugno 1961, n. 454, e dell'articolo 10 dellalegge 27 ottobre 1966, n. 910, è stato realizza-to in Calabria ~ con spesa a totale carico del-lo Stato ~ un complesso di impianti per lavalorizzazione e la commercializzazione deglioli. Fanno parte del complesso, che si arti-cola su due linee operative, da una partel'impianto costruito a Rossano per la lavo-razione deltle olive, i.l confezionamento e lacommcrciaMzzazione del prodotto e, dall'al-tra, gM impianti costruiti a Gioia Tauro eS. Eufemia, per la raffinaZiione e il depositodell' olio.

Detti impié\Jnti entreranno qUaiIlto primar~ella piena funzionalità e potranno garantireil collocamento e la commercializzazione dicirca 100 mila quintali di olio raffinato e dicirca 140 milla quintali di olio da commer-cializzazione in apposite confezioni, il tuttocomportante una previsione di fatturato an-nuo di circa 10 mili:ardi di lire.

Sulla base deHe disposizioni legislative ri-chiamate, gli impianti medesimi saranno affi~dati in gestione ad un organismo appos1ta-mente costituito, avente un prevalente inte-resse pubblico ed al quale potranno aderireJe cooperative agricole del settore, nonchèle associazioni di produttori olivricoli.

Il Ministero ha già avviato le procedureper la tempestiva costituzione dell'organi-smo di gestione.

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In realtà, le cause del1a crisi che da tempoinveste Ja nostra olivkoltura sono di ordinestrutturale e vanno essenzialmente ricercate:m~lla notevole estensione (oltre un miJionedi ettari) investita a coltura promiscua; nel~la giaci tura colMnare di oltre la metà dellasuperficie oliViicola; nell'accentuata fram-mentarietà deHa proprietà, che ha compor-tato, in percentuale molto elevata, la costi-tuzione di aziende olivicole ai limiti deHaeconomidtà, se non al di sotto di tali Limiti;ne1le strutture di trasformazione non semprerispondenti sul piano della migliore tecnicaolivicola, anche perchè limitati risultano gLiimpianti a carattere sociale o cooperativi-stico.

La forte lievitazione del costo dei mezziproduttivi in genere e principalmente di quel-lo della mano d' opera ~ che ormai inaideper oltre il 50 per cento del valore del pro-dotto ~ e la limitata possibilità di meccaniz~zare tutte le operazioni coJturali hanno de-terminato un aumento dei costi di produzio-ne, il cui livello è ormai da considerare, perun'ampia fascia dell'olivicoltura nazionale,assolutamoote antieconomico, nonostante laintegrazione comunitaria di prezzo.

In tale quadro, appare evidente come unriJancio della olivicoltura su basi remunera-tive, e quindi economiche per la produzione,potrà conseguirsi soltanto attraverso la im-postazione e la realizzazione di organici pia-ni .regionali di ristrutturazione, a completa-mento degli interventi di ,ristrutturazione edammodernamento delle colture, certamenteparziaJi, realizzati nel recente passato conl'ausilio delle provvidenze previste dal pri-mo e dal secondo piano verde, nonchè deLlalegge speciale 23 maggio 1964, n. 404, sulmiglioramento e la meccanizzazione dell'oli-viooltura.

Tali piani ~ intesi a riportare, nelle zoneverramente vocate, a livelli economici La col~tura, con l'ausilio delle iI'riga~ioni e di unarazionale tecnica di conduzione ~ potran-

no in particolare essere realizzati nell'ambitodi operatività della legge di recepimento del-le direttive comunitarie socio-strutturali.

C H I E L L I. Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

C H I E L L I . Signor Presidente, onorevo-le rappresentante del Governo, la ringrazioper la ,risposta che ha voluto dare con tem-pestività 'alla nos/tra interrogazione, ma deb-bo dichiararmi insoddisfatto. DaLla sua ri,<¡posta emergono le difficoltà esistenti nel sét-tore dell'olio di oliva; ma propr,io per questooggi vi è bisogno di una analisi più profondasulle cause che hanno determinato e determi-nano la crisi e su quelle che oonsentolI1o for-ti speculazioni ai dall1li dei produttori e deiconsumatori, che poi in definitiva si riper-cuotono negativamente sulla oondizione eco-nomica ed occupazionale del nostro paese.

Per quanto riguarda le misure COIIlceTIliffiltiil cosiddetto periodo congiunturale del mer-Lato dell'oHo di oliva, ritooiamo che un'azio~ne più decisa del Governo nei oonfiI'onti dellaComunità, giustificata tra l'altro dalle parti-colari condizioni in cui si trova l'economiaitaliana, e delIla sforzo congtiunt'O di tutte lecategorie sociali e segnatamente dei lavorato-ri per evitare il precipizio, avrebbe potuto ot-tenere una maggiore comprensione dalle au-torità comunitarie, c'Onsiderando anche che« il vento» è stato seminato anche dalla CEEe che i1raccolto « tempesta» deve comporta-re anche per essa un certo carico.

D'altra parte, le orgaa:lizzazioni dei produt-tori e, mi sembra, anche il GOVJeI1ll0~ aJme-

no così appare dalla risposta ~ chiedono datempo una profonda modifica del regolamen-to comunitario per renderlo idoneo a salva-guardare e sostenere questa nostI1a produ-ziane che Irisulta rappresootare circa ill 30 percento del reddito di molti piccoli proprietari,oltre che notevoli interessi di circa un mi-lione di caltivatori diretti che sono dislocatiin tutto il territorio nazionale, mteressi chesono sempre insidiati dall'industria olleariae dalla grande distribuzione. N'On possiamosottaoore che la produzione olearia naziona~le rappresenta il 7 per cent'OdeI,la produzionelorda vendibile agricola, per oirca 700 mil,iar-di di lire; quindi ritelI1iamo che sia degna diuna maggiore consideraziooe. :E:;notorio cheparte dell'industria non è interessata allaproduzione dell'olio d'oliva extlra vergine esopraffino, e preferisce, assieme ad altri pro-

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dotti oleosi, l'olio d'oliva lampante per retti-ficatrlo, per manipolarlo e rivenderIo con eti-chettatura di oldo d'oliva. Viene quindi dadomandarsi perchè la Comunità e il Governoitaliano a conOiSceiIlzadi tale fatto nOiIlmodi-fichino con urgenza la regolamentazione co-munitaria secondo il Trattato di Roma, ovetra gli obiettivi vengono prioritariamente af-fermate la difesa deLla genuinità del prodot-to, la remunerazione del produttore, la difesadel prezzo al consumatore e la difesa delleproduzioni comunitarie. Perchè allora con-sentire all'AIMA di effettuare aste pubblicheper la vendita deU'olio di oliva, quando sia-mo a conoscenza che le condizioni ricordatenon verranno minimamente rispettate?

Eppure risulta che le reti distributive del-le cooperative e dei CONAD (e mi dispiaceche l'onorevole Sottosegretario non ne abbiafatto me.nzjone), che dispolIlgoll1Odi migliaiadi punti vendita, sarebbero state disponibilia partecipare ad una trattativa privata peracqUJistare il prodotto e immetterlo nel mer-cato, addirittura CÜlI1etkhettatura AIMA,ad un prezzo base pari all'importo di acqui-sto maggiorato delle pure spese di lavo:mzio-ne e di trasporto. Aderendo a questa dchie-sta, aVlremmo difeso, a mio avviso, il COiIlSU-matore e ci saremmo assicurati per la prossi-ma campagna olearia, garantendo così il pro-duttore dalle insidie speculative le quali, ol-tre a renderua vittima, lo avviliscOll1Opsico-logicamente scoraggiandolo dal coltivare que-sta produzione, che altre tutto evita la de-gmdaÚone deUe pendici del suolo e le nega-tive conseguenze derivanti dalle intemperie.

Lasciare questa produzione così mal rego-lamentata a livello comUlIl~tario e dare spa-zio alla speculazione significa cacdare dalnostro mercato l'olio vergine extra fine dioliva per fare posto predominante a prodQtticattivi e con scarse proprietà organolettiche.Significa anche aggravare ancora di più lanostra bilancia commerciale con l'estero inquanto, a fronte di una produzione nazionaledi 4,5 mi,lioni di quintali in media, il consumoris.ulta essere in Italia di 6,2 milioni di quin-tali.

Tuttavia riteniamo che sia oltremodo vali-do non vedere solo i problemi oongiunturali,perailtra non risolti, ma che oooorra avere

una politica di largo respiro nrel ,settore, cheincoraggi l'associazionismo per sostenere co-Sl la produzione mediante opere di miglio-ramento degli oliveti e una loro razionale ri-strutturazione. Occonre quindi cOiIldulìTeunaseria lotta antiparassitaria, incoraggiare lameccanizzazione e gli altri fattori tecnologici,incentivare la raccolta del prodotto, e colle-gare ai produttori agricoli i circa 8.000 opi~fici oggi esistenti in Italia faœndo svolgereloro un diverso ruolo nel potelnziamento delsettore.

Si dovrebbe prevedere una ~egge-quadrocollegata al piano agricolo--allimentare con-sentendo così alle regiOiIli di megLiJO:interve~uire e garantire 10 svÏi1uppo produttivo, a so-stegno dei produttori e a difesa dei consu-matori. Ci auguriamo pertaJIltJOche la presen-te discussione possa essere ulteriormente ap-profondita assieme aHe associazioni dei pro-duttori per prospettare ulteriori iniziativeCOiIlCI'eteda proporre al Padamento nel qua-dro dei programmi settoriali e generali perla riconvers10ne, il rUanda e lo sviLuppo dellanostra agricoltura.

Per essere soddisfatti della risposta, il Go-verno avrebbe dovuto dichiarare di assumerealmeno alcuni impegni e tra ques.ti l'istitu-zione di controlli più effioad contra le specu-lazioll1i e le sofisticazioni, assegnando al~l'AIMA H compito di mterve.nire positivamen-te nel meroato dell'olio di oliva mediantel'immissione sul mercato di graduali quan~tità, servendosi anche deHa rete cooperativa,degli enti locali, delle associazioni dei detta-glianti, delle partecipazio,ni statali, concor-dando e controtlando i prezzi al consumo,nonchè l'istituzione di severi cOIl1trolli alleimportazioni, per evitwe manovre tendentia colpke ,il prezzo alla produziOiIle durante lecampagne olearie, impedendo così che grossequantità di oli lampanti esteri vengano usa-ti per aggravare la crisi nel settore degli oliextra vergini nazionali.

Avrebbe dovuto dichiararsi disponibile avalorizzare le qualità dell'olio, dj oliva, impe-gnando così i produttori a cimentarsi [lellamigliore coltivazione, e a difendere i consu-matori anche mediante una semplificazionelegislativa delil'attuale classificazione deglioli, nonchè l'istituziOiIle di riconosoimenti a

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« denominazione di origine» per il prodottodelle zone tipiche. Anche per questo, appareurgente il ric'Onosciment'O giuridico delle as-sociazioni dei produttori.

Il Governo avrebbe dovuto dichiararsi di-sponibile a promuovere una campagna dipubblicizzazione dell'olio di oliva esaltando-ne le qualità alimentari per orilenta!re i con-sumator.i. Infine avrebbe potuto manifestareinteresse per la p.resentazione di una legge-qüadro contenente obriettivi di sviluppo del ,

settore, nel contesto del piano agro--alimen-tare, in modo da garantire un più organi.cosviluppo dell'agricoltum, assegnando alle J'e-gioni i provvedimenti di attuazione.

Occorreva più impegn'O del Governo pergiungere ad una sOIllecita definizione del nuo-vo regolament'O comunitM"io, accettando unampio concorso delle organizzazioni cOlnta-dine e di settore quale condizione per quail.i-ficare questa nostra produzione e per pre-miare finalmente chi effettiViamente coltivae sviluppa l'o1ivicoltura.

Impegnandosi il Govocno per questa poli-I

lica, av<remmo potuto dichiararci soddisfatti;ci auguriamo comunque che rIa discussionepossa riprendere e che quest'imp0I'tante pro-hlema possa infine trovare la sua giusta col-locazione nei programmi del Governo.

P R E S I D E N T E. Segue un':im.terroga-zione del senatore Mancino. Se ne dia l,ettura.

B A L B O, segretario:

MANCINO. ~ Ai Ministri dei lavori pub-álici e del tesoro. ~ Per conoscere qualiprovvedimenti urgenti intendono adottareper consentire un funzionamento dei mecca-nismi di finanziamento dei programmi di edi-lizia residenziale pubblica adeguato ,alla ri-levamza degli obiettivi sociaH che il Governoha inteso raggiUiIlgerre,fra l'altro, con i prov-vedimenti di émergenzra adottati nel 1975.

Per quanto riguarda gli interventi di edi-lizia sovvenziornata, le lentezze burocratichee procedurali della Cassa depositi e presti-ti nella ooncessiOlne, perfezionarn.ento ed &0-gazione dei mutui a favOlre degli IACP han-no prodotto gravi e negative ripercussionisull'andamento degli appalti e sull'avanza.

mento dei lavori, impedendo il r.ispetto deitempi di attuazione dei programmi indicatidalle ,leggi n. 166 e n. 492.

In particolare, si chiede ai Ministri inter-rogati se siano a conoscenza dei dati estre-mamente preoccupanti emeI's'Ï da un'indagi-ne a campione svolta dall'Associazione na-zionale fra gli istituti ed i consorzi case po-polarri, dati che sottolineano, ancora unavolta, come la pa'rziale attuazione deJla ri-forma della casa dipende in misura sensib1ledalle procedure di finanziamento dei pm-grammi di edilizia pubblica, condizionatetuttora da impedimenti burocratici, da pas-saggi tortuosi, da cOlntrolli eccessivi e, so--prattutto, da un modeLlo organizzativo del-l'aziOlne pubblica decisamente superata.

Dalla suddetta indagine campione, ràsul-tla, tra l'altro, che:

i tempi di concessione dei mutui varria-no da un minimo di 90 giorni fin'O ad altre300 giOlITli;

per i mutui concessi e pocfezionati, iltempo di erogazione per ciascuna delle ratedi acconto varia, dalla data della richiesta,da un minimo di 100 giorni ad oItTe 220giorni.

I tempi occOII'renti per .ottenere la dispo-nibilità dei finanziamenti espongona gliiACP a serie responsabmtà e difficoltà neiconfronti delle imprese appaltatŒ'id, alle qua-Ji gli stati di avanzamento dovœbbero esse-re pagati, a norma del oapitolatogeneraledello Stato, entm 30 giorni dalle emissionidei relativi certificati.

L'interrogante chiede, pertanto, se i Mini-stri ,in indirizzo, per ovviare agLi1nconvenien-tí sopra denunciati, noOnritengano appartu-na predisporre una modifica del regolamen-to i,n vigore per i mutui deLla Cassa depositie prestiti, onde consenÜme l'erogazione inun'unica soluzione alnnizio delle costruzio-ni, con l'inserimento dei fondi nelLa gestione<¡peciale già operante presso gli IACP 1n ba-se aLl'articolo 10 del decreto del ,Presidentedella Repubblica 30 dicembre 1972, n. 1036.

Contemporaneamente il Ministro dei lava-ri pubblici dovrebbe adottrure gli opportuniprovvedimenti per consentire aH'ufTIcio disegreteria del Comitato per l'edilizia residen-ziale di adeguare 1a propria struttura op&a-

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VII Legislatura

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

tiva ai crescenti compiti aHa stesso affidati,tenuto conto che sono stati denunciati, s.iadagli IACP che dal mov1mento cooperativo,ritaiI"di nell'emissione dei ,decreti di messa adisposizione dei fondi e di concessione deicont:dbuti eradali che superaJllO i 6 mesi, aiqualì si aggiungono, poi, 1e lentezze sopradenlLIlciate nel materiale trasfedmento, daparte del1a Cassa depositi e prestiti, dei fon-di di cui a:ll'articolo 5 della legge n. 865 aicompetenti Istituti case popo~ruri.

Per quanto riguarda, poi, gli interventi diedilizia agevolata e convenzionata autorizza-ti dalle leggi n. 166 e n. 492, l'interrogantechiede al Ministro del tesoro qUiaLiprovvedi-menti abbia adottato o intenda adottare perassicurare il rispetto da parte degli Istitutidi credito fondiario dell' {{ assoluta prior,ità »

nella concessione dei mutui occocrenti peril finooziamento dei predetti interventi ri-spetto alle opemzioni di mutuo £ondiarioordinarie disposte dall'articolo 14 della leg-ge n. 166, l'attuazione delle disposizioni COll-tenute nell'articolo 16 della stessa legge perquanto riguarda l'onere da porre a carico deimutuatari per i prefinanÚamenti agli stessiconcessi ed il rispetto dei tempi per 1a sti-pulazione dei mutui previsti dall'articololO-ter della legge n. 492.

Considerato che l'ulteriore rillvio nell'ado-7ione dei provvedimenti sopra richiamaticomporterà, a brevissima scadenz¡a, la so-spensione del lavoro in numerosi oantier.ì peril oui avvio gli IACP ed i soci delle coopera-tive hanno dovuto ricor:rere alle proprie li-mitate risorse finanziarie, l'interrogante sol-lecita una ,risposta urgente e complessivache valga a chiarire le iniziative che il Go-verno intende adottare per superare gli osta-coli di natura finanziaria che rallentano l'at-tuazione dei programmi di edilizia pubblica.

(3 - 00083)

P R E S I D E N T E . Il Governo ha facol-tà di rispondere a questa intel1rogazione.

P A D U L A, sottosegretario di Statop¿r i lavori pubblici. Uanalisi che.il senatoreinterrogante compie nel preamb010 del docu-mento ispettivo investe tutto l'oIìizzonte del-

L'tpolitica della casa e non consente in questa

sede se non lma puntuaIizzazi.oœ specificacon riferimento alle situazioni dallo stessosegnalate.

Condivido le preoccupazioni espresse air-ea ile ripercussioni negative, nell'attuale mo-mento economico, determinate dai ritardinell'aziœle amministrativa e dal mancatoregolare flusso dei finanziamenti. Questo di-sagio è avvertito e deve costituire uno sti-molo per operare ,in via più incisiva e so-prattutto con metodi e procedure rispondentiagli obiettivi sociali della riforma avv:iatacon la cosiddetta legge sulla casa.

Tuttavia il rilievo eccessivamente criticoespresso dal senatore interrogante con il ri-ferimento all'inoogiTIe campione effettuatadall'Associazione nazionale fra gli istituti edi consorzi oase popolari merita una più detta-gliata puntualizzazione.

Infatti il Ministero del tesoro ha fattopresente che, in conformità di quanto pre-visto dalla legge 22 ottobre 1971, n. 865, laCassa depositi e prestiti interviene ampia-mente in favore degli Istituti autonomi casepopolari sempre che i relativi progetti e leopere di allacciamento delle aree ai pubbliciservizi risultino approvati dagli organi com-petenti.

In particolare, nei primi nove mesi del-l'anno, in applicazione dell'articolo 6 dellalegge 27 maggio 1975, n. 166, e delJ'articolo4 della legge 16 ottobre 1975, n. 492, sonostati effettuati pagamenti per oltre 472 mi-liardi.

I tempi tecnici impiegati nella concessiOTIee nella erogazione dei mutui sono, in genere,contenuti entro il Limite medio di due-tremesi decorrenti dalla data della rJchiesta.

In particolare, entro un mese circa dalladalta di !11icevimento delle autorizzazioni delComitato edilizia residenziale (prescritte dal-rarticolo 24-bis della legge 2 maggio 1974,n. 115) la Cassa depositi e prestiti provvedeall'erogazione delle somme, già amministra-te dalla GESCAL, presso di essa depositatein appositi conti correnti ai sensi delil'arti-colo 5 della richiamata legge 22 ottobre 1971,n.865.

Cionondimeno il Ministero del tesoro siè fatto oarico del problema relativo alJa mi-gLiore funzionalità dell'ente, ed infatti la pro-

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ASSE'v1BLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pasta del senatare irnterragante per una ma~difica dell !regalamenta di erogaziane dei mu~tui trava carrispondenza nell'iniziativa daparte delLa direzione generale deHa Cassadepasiti e prestiti intesa alla I1istrutturazianedella Cassa stessa e dei suai servizi.

In ardine alla propasta di adeguamentadella struttura aperativa del ComitatO' edili~zia residen:öiale aJl fine di eliminare i ritardilamentati nell'emissiane dei pravvedimenti dipropria campetenza, debba .rilevare che l'at-tività del Camitato edilizia residenziale è sta~ta cansiderevale.

In particalare, al 30 giugnO' 1976, per gliinterventi di edilizia canvenzi<mata e age~volata finanziati can mutui degli istituti dieredita fandiaria, sana stati emessi altre 900decreti di cancessiane del cantributa stataleper altrettante iniziative, mentre si è in at~tesa che gli interessati campletina e perfe-:l1Ía:rrina circa 700 richieste, debitamenteistruite dal Camitata edilizia residenziale,ma nan adeguatamente dacumentate.

Nel periada 10 gennaio--30 giugnO' 1976 sa-na stati sattapasti alla firma del MinistrO'per i 1avari pubblici, presidente del Camitata,per tutti i settari di campetenza del Camitata,ben 2.000 pravvedimenti, il quadrupla diquelli dispasti nella stessa periado della scar-sa annO'.

Tuttavia nan possa discanascer.e che l'ina-deguatezza della struttura aperativa del Ca~mitata edilizia residenziale, lamentata dal se~natare interrogante, determini ritardi nellasvalgimenta delle pracedure, laddave i tempidi attuaziane debbanO' essere ridatti per larealizzaziane degLi abiettivi saciali che leleggi d'interventO' nel settare edilizia inten-danO' perseguire.

A,l riguarda, faccia presente che lDJeM'a;nno1975, in sede dj emanazione deLle pravvidenzeantioongiunturali, venne prevista La necessi~tà di persona.le adeguata e qualificato in rela~ziane alla esigenza di assicurare la maggiaree più rapida attuaziane delle provvidenzestesse, ma tale propasta, pur ritenuta merite~vale di accaglimenta da parte della Cammis~si<me lavari pubblici della Camera, di fatta,per la oppasiziane della Cammissiane bilan-cia, nan venne appravata dal Parlamenta.

Nè d'altra parte il mio Mini,stera, i cuirUdli organici hannO' subìta un cansistentedepaupemmenta per effettO' delle note viœn~de cannesse all'attuaziane dei pravvedimentilegislativi cancernenti il persan:aJle statale(decreta del Presidente della RepubbJican. 748 e legge recante praVVìÌdenze a favaredegli ex cambattenti), ha potuta pravvederecan praprie datazioni arganiche.

PertantO' il Camitata edilizia residenziale,pur svolgendO' j prapri compiti con l'impegnacorrispandente all'impaPianza degli abiettivida realizzare, œncantra le difficoltà segnaLatedal senatare interragante, alle quali si puòrimediare panenda a dispasiziane del ca~mÏ!tata stessa altra persanale.

Neppure va sattaciuta che la navità del si-stema di interventO' ha creata, ill tutti gliaperatari, iniziaH difficoltà di varia natura,tant'O che l'istruttoria per la definiziane dellerichieste è risultata molta più 'Onerosa delprevista, anche in relazione al rilevante nu~merO' degli 'Operatari del settare.

Circa la priarità nella cŒlcessiane dei mu~tui agevalati, faccia presente che ill C'Omitataedilizia residenziale, pur valutandO' le agget-tive difficaltà paste dalla attuale situazianemanetaria e creditizia, nan ha mancata dirichiamare gli istituti di creditO' al rispettadella vigente n'Orma di legge (articolo 14 dellalegge n. 166 del 1975) sull'assaLuta prioritàdei mutui agevalati rispetta alle aper:aziani dimutua fandiaria ardinaria e di raccaman-dare, inaltre, che il periada di ammartamen-ta dei mutui stessi venga stabilita nel piùlunga periada di tempO' cansentita, passi-bilmente in 25 anni.

In merita al prablema dell'anere da pO'l'rea carica dei mutuatari per gli interessi dipre~ammortamenta, faccia presente che MCa~mitata edilizia residenziale ha esaminata laquestiane nella riuniane del 29 lugliO' 1976can i rappresentanti degli enti aperatari edegli istituti di creditO'.

In tale accasiane il Camitata, in relazianealla prapasta farmulata dai rappresentantidegli enti aperatari ed accalta, seppure canriserve di natura tecnica, dai rappresentantidegli istituti di credita, ha deliberata di in-vitare gli istituti di credito oonve:n.monata

Senato della Repubblica ~ 1231 ~ VII Legislatura

3¡a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 26 OTTOBRE 1976

ad operare in modo che le semestralità delcontributo statale, erogate f]n dal momen-to della stipula del cont'ratto di mutuo, sia-no destinate alla copertur-a degli interessidi pre~ammortamento, purchè i destinataridei mutui si impegnino ad assumere a pro-prio car-ÌCo l'intera quota di ammortamentodelle corrispondenti uJtime semestralità.

Pur rilevando che le diffiico1tà nell'azioneamministrativa hanno determiTtato le riper-cussioni negative lamentate dal senatore in-terrogante, assicuro che il mio MimisteIio equeLlo del tesoro nOlIl mancheranno di ado-perarsi perchè tali inconvenienti, in attesadì provvedimenti legislativi adeguati, sianosuperati o quanto meno attenuati COilll'im-pegno costante degli organi competenti allaattuazione dei programmi .di edilizia resi-denziale pubblica.

Per quanto riguarda i lavori pubblici, inparticolare, si sta cercando di recuperare conla collaborazione del Tesoro le procedurepresso la Cassa depositi e prestiti per ac-certare effettivamente quali sono le prati-che che possono aver determinato gli indicidi ritardo denunciaN nell'interrogazione.

La Cassa depositi e prestiti ed il Ministerodel tesoro continuano ad assicurare la passi-bi1ità tecnica di rispettare i tempi concessie previsti dal meccanismo della legge n. 166compatibilmente con la mole di praticheche, come l'hlterrogante sa, sono giunte con.temporaneamente e massicciamente con ri-ferimento ai termini perentori delle due leggiiÌn questione.

È certo, però, che in sede di elaboraZJÎonedi nuove norme per la politica edilizia sarànecessario riconsiderare questi meccanismi,non esclusa una maggiore possibilità di de-centramento amministrativo e di gestione diquesti fondi al sistema delle regioni.

M A N C I N O. Domando di parlare.

P R E S I D E N T E. Ne ha facoltà.

M A N C I N O. Onorevole Presidente,onorevole SottosegretadJo, la Œ'isposta dataaJla mia interrogazione è abbastanza ampiae peraltro si attesta nel quadro di una va-lutazione d'insieme che 'regis.tra il Œ'al,lenta-

mento delle reaHzzazioDIÎ in materia di edi-lizia economka e popolare.

Rimangono, tuttavia, 1I10illancora ,superatigJi ostacoli alla realizzazione dei programmi.Nella fase attllaÜva prevfÙgono momenti een-trali e periferici che spesso costi,tuiscono unfreno anche rispetto alle direttive impartitedall'amministrazione centrale e dalla stessaamministmzione dei lavori pubblioi.

Pera1tro una brevissima considerazione an-che parametrica tra la legge ([1.865, la leg~ge n. 166 e la legge n. 492, consente di rite-nere che, pur nel difficile avvio, tuttaviaun programma di investimenti quale quelloprevisto daMa legge n. 865 ha comportatocirca 36 mesi per appaltare soltanto il 60per cento delle opere; 11 che significa che~iamo al di sotto di una va1utazione o.ttimalenon s.olo circa le proceduœ ma anche circal'efficacia dcl1e iniziative che dovevano ri~spandere a esigenze di rilancio economicosul pÌ1ano generale e di realizzazione di varipwgrammi in materia di edilizia economi-ca e popolare.

È vero che, con l'entrata in vigore delleleggi ll([l. 166 e 492, i tempi: si sono LaŒ'ga-mente accordati; e questo sta a dimostrarecarne anche sul piano degli laidempimentitecnici alcune procedure, se cOIlre.tte, !l'endo-no più incisivo Jo spazio di intervento del~l'amministraÚone centrale ai vari livelli isti-tuzionali.

Infatti, a fronte dei 36 mesi di cui a1lalegge n. 865, registriamo sUiIpiano generaleun tempo di realizzazione che rispettivamen-te è, in ordine alla legge n. 166, di dodicimesi e, in ordine aHa legge ([1.492, di ot-to mesi.

Sul piano de1l'edilizia sovvenzionata cis'Ono dei rilieViÍ, che peraltro sono stati con-fermati anche dalla risposta che il J'appre-sentante del Governo ha dato, circa i tempidi attuazione da parte degli istituti autono-mi delle case popolari. Però .Ja situazione inmateria di edHizia convenzionata ed agevo-lata ~ questo è il punto che mi fa ritene-re parzialmente non soddisfacente la rispo~sta data dal Governo ~ non per colpa deimeccanismi, ma per mancanza ,di raccordicon gli j,stituti di credito, è abhastanza dram-matica.

Senató della Repubblica. ~ 1232 ~ VII Legislatura

26 OTTOBRE19763P SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

A tutt'oggi (almeno questi sono i dati de-gli ultimissimi giorni) gli interventi finan-ziari ai sensi delle leggi nno 166 e 492 sonoabbastanza scarsi. Si è fatto ricorso al ri-sparmio dei soci e a prefmanziamenti a tas~si o~dinari. Molti sema i cantieri che sonosospesi o sono sul punto di esserlo, prop.rioper questo m31Jloato adeguamento dei mec-canismi di finanziamento.

La situazione è molto aggravata dal com-portamento degli istituti di credito. Su que-sto, a dire il vero, UJna risposta più perti-nente sarebbe potuta venire dal rappresen-tante del Ministero del tesoro, anche aderen~do al taglio dell'interrogazione da me plre-sentata.

Nan c'è un comportamento degli istitutidi credito uniformato da una coerente ecMara politica finanziaria. Registriamo: unadiversità praticata nei temp.i di ammorta-mento dei mutui; una dooumentazione pe-sante, anacronistica, disordinata, richiestaa corredo delle stesse pratkhe di mutuo; ilp"m'llcato l'innovo della convenzione tra ilMinistero del tesoro e gli istituti autorizzatial eredito agevolato; e, i:nHne, bisogna am-metterlo, un onere elevalto, a cui sono sog-getti gli operatori per.il -ricorso al prefinan-7iamento a tasso ordinario, quando questocnere potrebbe essere ricondotto a quelloagevolato mediante la COITesponsione anti~cipata dei coot,ributi a valere nelle ultimedue annualità di ammortamento o anche me-diante la stipula immediata del contrattodefinitivo di mutuo richiesto da alcuni i'sti-tuti di oredito, con Ja ,registrazione del de-creto del CER da parte della Corte dei COintÌ.

Non bisogna trascurare il fatto che moltevolte gli istituti di credito si dfiutano diconcedere mutui, in quanto ritengono sca-duto il tel"mi'ne del 28 febbmio 1976 entro,:,ui dovevano essere posti in essere adempi-menti da parte dei livelli istituzionali sub-naziona:li: regioni, comuni', istituti autonomidelle case popolari.Mi preme sottolineare, a oonclusione di

questo mio intervento, come si xenda indi-spensabile !'intervento del Minrstro dei la-vori pubblici e, per quanto di competenza,del Ministro del tesoro perchè r aliquota age-volata in materia di imposta sul valore ag-giunto, prevista nel settore dell'edilÏizia re~

side:nziale pubblica, venga definitivamenteconfermata.

L'articolo 38 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 601 del 1973, ha infattisubordinato il benefido delle agevolazioniin materia di imposta sul valore aggiunto,previsto dall'articolo 79 del decretO' del Pre~sidente della Repubb.lica n. 633 del 1972, al~la condizione che la costruzione sia ul-timata entro il 31 dicembre 1976 e, perquanto riguarda le cessioni, che siano effet~tuate entro il 31 dicembre del 1977.

L'aTticolo 4 della legge n. 383 del 1974,nell'elevare dal 3 al 6 per cento l'aliquotadell'imposta per i fabbricati che pur in po~-sesso dei -requisiti di cui a:l1a legge 111.408Jel 1949 non fossero compresi 1I1elsettoredell'edilizia residenziale pubblica, ha confer-mato i termini previsti dal ¡richiamato arti-colo 38 del decreto del Presidente della Re~pubblica n. 601, di cui non può sfuggire allaconsiderazione de1l'onorevole Sottosegreta~rio la vitale importanza, non solo ai finiddla difesa occupazionale del settore edili-.lÌo, ma anche per H sostegno, nella situa-zione economica generale del paese, degliinterventi di edilizia pubblica. Le insufficie:n-îi risorse che lo St'ato appare oggi in gradodi destinare al settore rendono pertanto in-dlspensabHe l'adozione da parte del Gover-no del provvedimento necessario -alla con~ferma, senza limiti di tempo ~ questo è ilmio auspi'Cio ~ dell'attuale aH,quota agevo-lata in materia di imposta sul valore aggiun-to per il settore dell'ediHzia residenziale pub~bUca.

Risulterebbe tra l'altro priva di ogni appa-rente giustificaziOl11e l'elevazione deYa sud-detta aliquota alla sua misura ìI1Ormale, con-siderato che al maggi.or onere dovrebbe farfronte lo Stato attraverso un corrispondenteaumento dei finanziamenti per quanto Tiguar~da gli alloggi dell'edilizia sovvenzionata de-st inata alla locazione ed un incrremooto delleagevolazioni per quanto riguarda gli alloggidell'edilizia convenzionata destinata all'asse-gnazione in proprietà.

Questo è un adempimento che, a mio av-viso, va sottoposto a1Ja considerazione deIGoverno, perchè ment.re da una parte vi èunanime riconosdrnento del.¡'opportunità delrilancio dell'edilizia anche ai finì deJla in-

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26 OTTOBRE 1976ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAPICO31a SEDUTA

ci'dooza che questa può avere sul piano delrilancio della nostra economia, daLl'altra par-te proprio il mancato adeguamento dell'inI-posta sul valore aggiunto metterebbe ,in cri-si una serie di cantieri e ,rallenterebbe lostesso sforzo finanziario del Governo perquanto rtgururda Uin volume di investimentiche si considera necessario per il rilanciodeLlo stesso settore dell'edili:~i:a.

P R E S I D E N T E. Lo svolgimentodelle interrogazioni è esaurito.

Rinvio dello svolgimento di interpellanza

P R E S I D E N T E. L'ordine del gior-no 'reca lo svolgimento della interpeJlanzan. 2 - 00022, presentata dai senatori Verone-si ed Urbani.

Stante l'assenza dei presentatori, che è do-vuta, per il senatore Veronesi, ad impegniin sede di Parlamento europeo e, per il se-natore Urbani, a motivi di salute, lo svol-gimento di detta interpellanza è :rinviato adaltra seduta.

Annunzio di disegni di legge trasmessidalla Camera dei deputati

P R E S I D E N T E. Il Presidente dellaCamera dei deputati ha trasmesso i seguen-ti disegni di ,legge:

«Finanziamento straordinario all'Univer"sità di Roma» (264);

«Regolarizzazione delle posizioni contri-butive dei lavoratori di Campione d'Italianelle assicurazioni contro la tubercolosi eper l'invalidità, la vecchiaia ed i supersti-ti» (265).

Annunzio di trasmissione di domandadi autorizzazione a procedere in giudizio

P R E S I D E N T E. Il Ministro di gra-zia e giustizia ha trasmesso la seguente do-manda di autorizzazione a procedere in giu-dizio:

contro il senatore Franco per concorsonei reati di oltraggio a pubblico ufficiale,turbamento di funzioni religiose, radunata

sediziosa (articoli 110, 112, 405 e 655 delCodice penale) (Doc. IV, n. 18).

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni

P R E S I D E N T E. I Ministri com-petenti hanno inviato risposte scritte ad in-terrogazioni presentate da onorevoli senatori.

Tali risposte sono state pubblicate nell'ap-posito fascicolo.

Annunzio di interpellanze

P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dane annunzio della interpeLlan-za pervenuta alla Presidenza.

B A L B O, segretario:

TODINI. ~ Al Ministro del turismo e del-lo spettacolo. ~ Per sapene se è al correnteche il consiglio di amministrazione dell' entepubblico «Teatro ddl'Opera », malgrado ivari ri1ievi espressi .dal Mia1istero del turi-smo e deLlo spettacolo, e malgrado la docu-mentata denuncia presentata in consiglio diamministTazione in ordine ai rapporti intrat-tenuti dal professor Lanza Tomasi con varimediatori teatrali, abbia nuovamente confe-rito al predetto Lanza Tomasi un incaricoprofessionale per un anno, per 10 svolgimen-to delle funzioni della ,direzione artistica,incarico non previsto dalle vigenti disposi-zioni legislative, che prevedono (articolo 12della legge 14 agosto 1967, n. 800) la nomi-na del «direttore artistico», che deve es-sere « musicista}} fra i più Irinomati.

In caso affermativo, per sapere:a) se il Ministro interrogato è stato in-

formato dal presidente dell'ente, nella suaqualità di legale rappresentante dello stes-so, deJl'avvenuta esibizione di documenti,dimostranti anormali rapporti fra ,il predet.to Lanza Tomasi e agenti teatrali, ,rapportitassaÜvamente vietati dall'articolo 48 dellacitata legge n. 800;

b) se ritiene che sia ammissibile unaC'osì grave violazione delle leggi;

c) se ritiene regolare la trasformazionedella nomina del Lanza Tomasi come diret-

VII LegislaturaSenatO' della Repubblica ~ 1234 ~

26 OTTOBRE 1976

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31a SEDUTA ASSEJ\11BLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

tore artistico in {( incaricato professionale)}deliberata più volte dal consiglio di ammi-nistrazione del Teatro deLl'Opera {( dopo irilievi e le contestazioni)} in ordine alla sud-detta nomina notificati all'ente {( Teatro del-l'Opera di Roma)} dallo stesso Ministero delturismo e dello spettacolo;

d) se non ritiene di dover applicare lalegge nonratif1cando la delibera del 14 ot-tobre 1976, con Ja quale il consiglio di aiIIl-ministrazione del Teatro dell'Opera ha oon-ferito al professor Gioacchino Lanza Tomasil'incarico pmfessionale per lo svolgimentodeHe funzioni della direzione artistica, at-tribuendogli un emolumento di Ure 16 mi-lioni 600.000 per un anno, iIIl considerazio-ne della gravità degli elementi emersi, di-mostranti la connivenza con mediatori tea-trali del predetto Lanza Tomasi.

È convinzione dell'interpellante che si deb-ba fÍ1Ilalmente por fine al malcostume do-minante nel settore degli enti Lirici, doveun gruppo affaristico contribuisce all'aumen-to iiIldiscriminato dei costi delle prestazioniprofessionali artistiche, mediante ,i rapporti,dalla legge vietati, fra mediatori teatrali efunzionari degli enti lirici stessi, incari:catia qualunque titoLo delle scritture con M,ti-sti, œgisti e direttori d'orchestra.

Fiinora tale soandalosa situazione è ,stataresa possibile dalla mancata assunzi:one diresponsabilità da parte del Ministero com-petente che spesso ha evitato di intervenirecon drastici provvedimenti per la repressio-ne di un malcostume non più oltre tollera-bille ed ammissibile.

L'interpellante ,ritiene che l'adozione in-tanto di una misura rapida e tassativa neicon:f:mnti di persona come jJ predetto LanzaTomasi, sorp:reso in connubio con i media-tori teatraili, costituisca rimedio efficace perla ffiÛlralizzazione di un settore da troppotf:"mpo lasciato senza adeguati controlli daparte del competente MÍ1Iliste:ro.

(2 -00033)

Annunzio di interrogazioni

P R E S I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

B A L Ba, segretario:

ROMEO, CAZZATO. ~ Ai Ministri dellasanità e dei lavori pubblici. ~ Per saperequale fondamento abbiano le notizie pubbli-cate dalla stampa, secondo le quali la salutedei cittadini di Taranto sarebbe minacciatadal fatto che l'acqua fornita alle civili abi-tazioni dall'Ente autonomo acquedotto pu-gliese risulterebbe fortemente inquinata dal-la presenza di corpi estranei, quali terriccio,scorie varie, eccetera.

Nel caso in cui dette notizie abbiano fon-damento, gli interroganti chiedono di cono-scere quali provvedimenti i Ministri intenda-no adottare per garantire la potabilità del-l'acqua e la salute dei cittadini.

(3 -00146)

RUFINO. ~ Al Ministro degli affari esteri.~ Per sapere se è a conoscenza dei seguen-

ti fatti:1) che in data 20 ottobre 1976 11 sin-

dacato UNASMAE degli Bsteri, richiese aJ.competente ufficio della DirezíÎone generaledel personale un congedo sindacale di gior-nI 2 per numero 2 sindacalisti, i quali do-vevano partecipare ad un convegno sul pro~blema deH'emigrazione indetto daLl'istituto{( Ferdinando Santi »;

2) che la DiTezioœ generaJ.e del pers<rnaIe ha rigettato tale richiesta, rrriutandosi,tra l'altw, di motiva're Ïilrigetto per iscritto,adducendo oome pretesto iJ motivo che J'at~tività dell'istituto « Ferdinando Santi» nonriveste carattere sindacale;

3) che in data 25 ottobre 1976 M segre-tario generale della UIL ha contestato, me-diante telegramma, tale impostazione :lesivadell'autonomia sindacale e tanto più gravecial momento che analoghe autorizzazionierano state precedentemente concesse ad al-tre organizzazioni si,ndacali.

Tutt'O ciò premes,s'Ü, l'interrogante deside-ra CŒlosce;re quali iniziative il Ministro m-tende assumere perchè non abbiano a ripe-tersi atti che hanno riflessi negativi sullanormale attività sindacale (e politica) deidipendenti del Ministero e che impedisconola partecipazione ad iniziative che, come quel-la in questione, recano contributi signi£ica-tivi all'approfondimento di temi e di pI'oble-

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ASSE2ViBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO3F SEDUTA

mi sui quali si esplica l'attività d:stituzionaledell' Amministrazione.

(3 - 00147)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

PINNA. ~ Al Ministro di grazia e giusti-

zia. ~ Premesso che la Commissione par-lamentare d'inchiesta incaricata di svolgereun'indagine nelle zone a prevalente econo-mia agro~pastorale e sui fenomeni di crimina- I

lità in qualche modo ad esse connessi (isti-tuita con legge 27 ottobre 1969, n. 755) ave-va avanzato proposte per uno schema di di-segno di legge concernente l'Amministrazio-fie dello Stato in Sardegna;

considerato che le linee di interventoivi contenute proponevano alle Amministra-zioni centrali dello Stato, qualora non viavessero già provveduto, l'obbligo di provve~dervi, entro 45 giorni dall'entrata in vigoredella cennata proposta, con decreto mini-steriale, per fissare i ruoli regionali, provin-ciali e locali del personale degli uffici daloro dipendenti in Sardegna;

rilevato che, nello stabilire i ruoli delpersonale, le Amministrazioni centrali avreb-bero dovuto tenere conto della qualità equantità dei servizi ai quali il personale èaddetto e dell'esigenza di potenziare le Am-ministrazioni statali in Sardegna, che avreb.hero dovuto curare, inoltre, i contingenti delpersonale dei vari ruoli sulla base della pro-porzione dei servizi ai quali il personale sa-rà addetto, calcolata la medi:a delle dotazio-ni del personale assegnato ai servizi dellealtre ,regioni e provincie, tenendo presenti18 superfici e le particolari condizioni am-bientali delle provincie sarde;

accertato che tali linee di intervento daparte delle Amministrazioni centrali delloStato, lungi dall'essere state recepite, sonostate ampiamente disattese, e ciò nonostan-te ¡Ja presenza di un'indagine e di una do-cumentazione che denunoiano la disastrosacondizione dei servizi della Pubblica ammi-nistrazione in Sardegna;

preso atto della recrudescenza dei fe-nomeni delinquenziali, dei sequestri di per-

sona e dei delitti di ogni genere e natura,del fatto che in tutta l'Isola mancano uncentinaio di magistrati dagli organici, da piùparti ritenuti ampiamente insufficienti perl'amministrazione della giustizia, e dellastessa situazione degli uffici giudiziari, cheappare altrettanto carente e disastrosa, at-teso che, da lilla recente indagine, manche-rebbero più di 100 cancellieri e segretarI,due terzi dei dattilografi, ,la metà dei com-messi e degli ufficiali giudiziari;

,ritenuto che a Nuora, sui 78 posti dimagistrato in organico, quelli coperti S0[10.31, e che ad Oristano tutte le Preture sonochiuse ad eccezione di quella di Macomer,

l'interrogante chiede di conoscere:se non si ritengano lesive del prestigio

dello Stato e dell'Amministrazione della giu-slizia le insufficienze lamentate;

se non si ritenga, inoltre, che tale condi-zione provochi un profondo malessere in unasocietà, quella sarda, troppo a lungo dimen~ticata, la quale molto si attende dalla soli-drurietà nazionale e dalla comprensione de-~rli organi dello Stato per un secolare ab-bandono che Je ha precluso la dnascita eco-nomica e sociale e di riconoscersi pienamen-te e legittimamente nell'ordinamento costi-tuzionale e repubb1icano;

quali provvedimenti urgenti intendapmndere il Ministero per ovviare alle gravideficienze lamentate.

(4 - 00388)

FRANCO. ~ Ai Ministri dei trasporti edel lavoro e della previdenza sociale. ~ Persapere se risponde al vero la notizia diffusadalla stampa secondo cui, nel quadro dellainutile e insopportabile « stangata» storica,verrebbero sospese le concessioni di viaggioin atto a favore dei dipendenti dello Stato,dei giornalisti e soprattutto del personale inservizio e in quiescenza delle Ferrovie delloStato.

Nel caso la notizia risponda a verità, ri-sulterebbe di gravità inaudita l'iniziativa disopprimere conquiste sociali del mondo dellavoro e soprattutto inaccettabile la sospen-sione delle agevolazioni al personale delleFerrovie dello Stato poichè la concessione

Senato della Repubblica ~ 1236 ~ VII Legislatura

26 OTTOBRE197631a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

fin daJl'atto di assunzione in servizio di det~te facilitazioni costituisce una integrazioneaziendale del rapporto di lavoro.

L'interrogante chiede altresì di sapere se iIV1inistri interrogati, anche a fronte delle pri-me, spontanee, esasperate reazioni del per-sonale interessato e delle preannunziate va-ste agiJazioni sindacali del settore, non ri-tengano di dover intervenire per evitare unprovvedimento che, oltre che iniquo, non èdi alcuna efficacia, tenuto conto che global-mente la sospensione di tutte indistintamen-te le facilitazioni ferroviarie porterebbe adun risparmio di 30 miliardi che costituisceuna goccia d'acqua nel grande mare del di-savanzo delle Ferrovie dello Stato che è paria 1.200 miliardi.

(4 ~ 00389)

ROMEO. ~ Al Ministro delle partecipazio~ni statali. ~ Per sapere quali valutazioni dàdelle segnalazioni contenute nella nota invia~ta, in data 10 ottobre 1976, al suo Dicasterodai lavoratori delle OTB ~ Divisione condi-zionamento ~ di Bari (Gruppo EFIM).

(4 - 00390)

Ordine del giornoper la seduta di mercoledì 27 ottobre 1976

P R E S I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, mer-coledì 27 ottobre, alle ore 16, con il seguen~te ordine del giorno:

Discussione della mozione:

CIFARELLI, CIPELLINI, NENCIONI,PERNA, BARTOLOMEI, BALBO, ARIOSTO,PARRI. ~ Il Senato,

ritenuto che i problemi relativi alla di-fesa dell'ambiente naturale debbono trova-re, anche nella presente legislatura, una se-de apposita di esame, al fine di consentirel'inquadramento dei problemi stessi in unavisione d'assieme che è l'unica in grado disuggerire provvedimenti adeguati;

ritenuta, in particolare, l'opportunità chei lavori già iniziati nella materia in questio-ne siano proseguiti e portati a termine,

delibera di istituire nuovamente ~ ai sen-si dell'articolo 24 del Regolamento del Se-nato ~ una Commissione speciale che, an-che a mezzo di indagini conoscitive ed av-valendosi della consulenza di esperti, non-chè, se del caso, in raccordo con gli orga-nismi nazionali preposti alla ricerca scien-tifica e con le Regioni:

a) individui le carenze della legislazioneitaliana in materia di ambiente naturale e diprevenzione e repressione delle alterazionidello stesso;

b) stimoli l'azione dell'Italia in seno agliorganismi internazionali, anche in vista dellaadesione ad accordi esistenti e della promo-zione di ulteriori intese;

c) esprima pareri, dal punto di vistaecologico, alle Commissioni permanenti sul-le questioni e sui disegni di legge ad esseaffidati;

d) riferisca, se del caso, all'Assembleaed assuma eventuali iniziative legislative, se-condo il disposto degli articoli 50 e 80 delRegolamento.

(1 - 00004)

La seduta è tolta (ore 17,45).

Dott. ALBERTO ALBERTI

DIrettore generale del ServizIO del resocontI parlamentari