Racconto 17 del 26 giugno Lovere Caronte

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Battista Marchesi Racconto N.17 Battista Marchesi - 19100 km no stop Martedì 26 giugno 2012. per nove mesi. Caronte, portami via con te. Portami via con te, questo l'accorato appello di Tista rivolto a Caronte, chiamato in questi giorni dai meteorologi per continuare il tormentone. Scipione intanto è ritornato nel suo libro di storia, nella vera storia. Ora è il turno di Caronte, pure lui ne sentirà di tutti i colori. Marchesi invece non ha paura di questo infernale vecchiaccio che gli farà sudare sette camicie. Salirà sul suo traghetto domenica, e insieme si rinfrescheranno in Val Brembana. Questo è il patto stipulato fra lor due. Nel frattempo, come ogni mattina, si mette in marcia, una marcia molto impegnativa sarà oggi, con un programma particolare. Una giornata particolare necessita di un saluto altrettanto particolare, perché non scegliere quei due bianchi cavallini che hanno attirato l'attenzione nitrendo per farsi coccolare? Vorrebbero parlare ma preferiscono nitrire, questo è il loro modo di salutare. E via subito per i campi. - Tante volte lo ha detto -, “ho visto seminare il granoturco e lo vedrò crescere giorno dopo giorno”. Di corsa calpesta la bella erba addormentata al sole che il contadino ha appena finito di tagliare. Ha fretta di arrivare. Ma dove? A Boario Terme, che voglia fare delle inalazioni?

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Racconto 17 del 26 giugno Lovere Caronte portami via con te

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Battista Marchesi Racconto N.17 Battista Marchesi -

19100 km no stop Martedì 26 giugno 2012.

per nove mesi.

Caronte, portami via con te.

Portami via con te, questo l'accorato appello di Tista rivolto a Caronte, chiamato in questi giorni dai

meteorologi per continuare il tormentone. Scipione intanto è ritornato nel suo libro di storia, nella

vera storia.

Ora è il turno di Caronte, pure lui ne sentirà di tutti i colori. Marchesi invece non ha paura di questo

infernale vecchiaccio che gli farà sudare sette camicie. Salirà sul suo traghetto domenica, e insieme

si rinfrescheranno in Val Brembana. Questo è il patto stipulato fra lor due.

Nel frattempo, come ogni mattina, si mette in marcia, una marcia molto impegnativa sarà oggi, con

un programma particolare.

Una giornata particolare necessita di un saluto altrettanto particolare, perché non scegliere quei

due bianchi cavallini che hanno attirato l'attenzione nitrendo per farsi coccolare?

Vorrebbero parlare ma preferiscono nitrire, questo è il loro modo di salutare.

E via subito per i campi. - Tante volte lo ha detto -, “ho visto seminare il granoturco e lo vedrò

crescere giorno dopo giorno”. Di corsa calpesta la bella erba addormentata al sole che il contadino

ha appena finito di tagliare. Ha fretta di arrivare. Ma dove? A Boario Terme, che voglia fare delle

inalazioni?

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Niente affatto, è solo di passaggio. Angolo Terme è la sua meta, a 400m s.l.m. Percorre poi il periplo del lago Moro, raggiunge Bessimo scendendo attraverso un accidentatissimo sentiero.

Non siamo niente affatto distratti, il nostro altimetro segna 500 metri. Siamo finiti troppo alti

abbiamo sbagliato itinerario, qualche chilometro in più ci stava bene nel nostro paniere. Nessun

commento, si torna indietro. Tista si lancia giù per prati. L'appuntamento è a quel bivio, là tireremo

le orecchie a quel cartello mal posto, ma lui non centra, è inutile prendersela con lui.

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Un maneggio attira l'attenzione, incontriamo dei cavalli ma sappiamo che ce ne saranno altri.

La Val Camonica è il regno di questi maestosi animali, se ne contano oltre duemila. A volte ci

fermiamo ad ammirarli, una scusa, forse per poterci riposare.

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Affrontiamo un ripidissimo sentiero, in alcuni tratti al limite del ribaltamento (in bici ).

Capitombolare fra queste rocce e sassi non sarebbe salutare. Ma per Tista e il suo gregario, il

problema non si pone, ognuno scende come vuole, nessuno sbuffa, anzi, le difficoltà fomentano

l'ardore. La discesa è silenziosa e leggermente pericolosa, nessuno ha voglia di fiatare, solo a

Bessimo potremo respirare.

La fatica è terminata, arrivati in fondo valle la Santella funge da ristoro. Tista cerca solo acqua, ma

la borraccia non c'è più. E' volata col suo supporto tranciato durante un salto in discesa, bel disastro, l'acqua non può mancare mai.

Questa volta previdenti siamo stati, la scorta di una borraccia ci ha salvati. Una corsa in bicicletta,

per trovare una fontana e poi di fretta si ritorna per la buona abbeverata..

Rinfrescato e dissetato Tista ha un appuntamento: Andrea Cotti - Cometti di Costa Volpino, le figlie

Laura, Gaia, Silvia e Marco lo attendono nella loro ecologica grande casa.. Lo aspettano vicini alla

piscina, la voglia di buttarsi è tanta ma, sarà per un'altra volta. Dovrà prima imparare a nuotare, per

non rischiare di annegare. Intanto Andrea si confida con Battista prima che se ne possa andare

“anch'io ho fatto una maratona,” e la tua presenza stimolante, mi fa venire voglia di correre ancora.

Ci allontaniamo dalla casa dell'ecologia, diretti all'albergo Lovere dove Tista si potrà riposare. Qui

lo attende il “vigile” Marco, - dipendente dell'albergo – è lui il trasmettitore dei dati chilometrici di

tutta la giornata del Marchesi alla Runners Bergamo, per aggiornare questo sito.

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Oggi mi sento proprio bene, - dichiara il nostro Tista -, meglio di quando son partito.

Grazie alle mani di Davide Gaioni (fisioterapista) le mie gambe rispondono alla perfezione, quando

mi stendo sul suo lettino, non mi alzo sino a quando lui mi dice: ”Tista, alzati e cammina!”

E' soltanto una inconsapevole battuta, ma trova spazio in un angolo del mio spirito.

Questa frase l’anno detta duemila anni fa, se è andata bene allora andrà bene anche per me.

“Sono solo un po' abbioccato, mentre camminavo sotto il sole ho persino sdormicchiato - conclude

Bati - Chiudere gli occhi alcuni secondi mi rilassa, è il mio modo di riposare”.

Battista si sente però di raccomandare: “voi non lo fate, lasciatelo fare solo a me.

Novemila leghe sono superate, si continua per le diecimila. Quando toccherà il fondo, ci sarà una

sorpresa, ma lo sapremo... nel prossimo racconto.

Diavolo Rosso 26 giugno 2012. Racconto n. 17.