Racconto 22 del 6 agosto Lovere

Diario 22° -6/8/2012 -Giorni dal partenza consecutivi: 156 -Km media/d: 81 -Giorni rimaste: 104 -Km settimana: 575 -Dislivelo totale settimanale: 2000m -Maratone Consecutive: 299

-Km totale ora: 12,584Km

One Man Giambattista ‘Tista’ Marchesi

75km 255 consecutive days - Infinite suffering- www.marchesi19100.it

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Tista la caccia di casa,

non vuol vederla mai più.

Le fabbriche chiudono i battenti per ferie, tutti scappano al mare o si rifugiano

sui monti, hanno voglia di vacanze, tanta voglia di riposo e di relax. Anche per lui

è tempo di vacanze. Tista, il figliol prodigo, dopo un mese trascorso in Val

Brembana, è tornato dove era partito quel lontano quattro marzo: Lovere.

Poste a riposare le valigie, per un mese saranno dimenticate. Per lui non è

cambiato niente, è cambiata solo la temperatura, ma a lui non importa niente.

Il lago è rimasto ad aspettarlo, solo le giovani onde sono andate in ferie. Le

vecchie, invece, per un rigurgito nostalgico non sono andate via. Almeno loro

non lo hanno dimenticato. Ha iniziato presto come al solito, Sarnico, Rogno e

Artogne le zone visitate. Luoghi ormai conosciuti, ma ogni volta per Tista è come

fosse la prima volta. Gli incontri della giornata lo hanno rasserenato. Ci volevano,

dopo quel che gli è successo la scorsa settimana.

L'epilogo

Arlecchino scompare e arriva una signora che Tista non vorrebbe mai incontrare.

La vede, la riconosce, è sempre lei, quella dell'altra volta: si chiama

Febbriciattola. Vorrebbe mandarla via ma lei si impunta e per tre giorni gli

rimane accanto. Gli fa sudare sette camicie, la temperatura sale a 38°, una

infezione in bocca gli impedisce di deglutire, fatica a mangiare. Tre giorni di

tensione, dal dottore non può andare, gli antibiotici sarebbero un veleno, lo

farebbero fermare. Decide cosa fare: un fazzoletto di carta igienica intrisa con

dell'alcool per disinfettare. Ci vorrebbero i pompieri per placare il bruciore. Lui

resiste. Dopo alcuni giorni la paura è passata, è giunto il momento di agire.

Abbandonata per alcuni attimi la sua proverbiale empatia, corre verso la signora

Febbriciattola, la prende sotto braccio e le intima: “ meglio se non ti fai più

vedere, è la seconda volta che tenti di circuirmi ma inutilmente ”.

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Davide Gaioni

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Sarebbe da prendere a pedate, ma Tista ai suoi piedi ci tiene troppo e non può

rischiare di farsi male. Meglio chiudere la partita, e che sia finita.

Stizzita ed iraconda, lei si allontana senza voltarsi indietro, la sua missione è stata

un buco nell'acqua. Tista non bigottone e nemmeno un pretone, ma uomo di

fede che sta lontano da certe situazioni.

Un'esperienza da dimenticare sorridendo con il senno del poi. Aggiunge poi Tista

rammentando il suo metodo di cura: “ mi raccomando, se vi succedesse quello

che è successo a me, meglio rivolgersi al dottore, i miei esperimenti li collaudo

solo sulla mia persona ”, dice Tista. “ La mia cura continua, uso la pròpoli -

sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle

piante - faccio bene, faccio male? Io mi guarisco così ”.

Sicuramente l'ulteriore incontro con Gillis Joshua - l'americano che con la sua

tecnica basata sulla manipolazione e respirazione per il ripristino e

l'ottimizzazione delle funzioni biologiche fisiche e psicologiche - ha giovato al

nostro Tista dopo l'accaduto. Ora Gillis è tornato nel Maine, nel suo paese

d'origine, ma ritornerà e a settembre si incontreranno ancora.

Nel frattempo Davide Gaioni, il fisioterapista loverese che si prenderà cura delle

gambe e del corpo di Marchesi, (una accoppiata di specialisti quindi) risulterà

sicuramente un supporto indispensabile per la buona riuscita dell'impresa

Marchesiana.

Un incontro

Lo aspetta un appuntamento importante, è un caro amico già trovato tempo fa,

Possessi, un arzillo ottantenne, atleta, allenatore da un passato sportivo da

invidiare. Basta sentirlo parlare che ti fa innamorare, ti viene la voglia di correre

con lui. Ecco perché Tista lo ha voluto incontrare.

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Lo aspetta su quella bianca passerella, il nuovo ponte che attraversa il fiume

Oglio.

Hanno voglia di parlare, stare insieme come l'ultima volta, sembrano due

innamorati mentre almanaccano i loro bei ricordi. “ Questi incontri - dice Tista -

sono un infuso naturale che io bevo per sedare i miei timori, i timori del mio

spirito che gli altri non sapranno mai ”.

Che Tista non attiri i fulmini perché li teme non è un segreto, che invece attiri gli

sportivi da ogni dove questo è risaputo: quelli li scova come un cane scova i

tartufi.

Un incontro tira l'altro....

Dalla campagna artognese arriva come un razzo Adamo Romele, si sta allenando

il focoso sessantaseienne, ma Tista lo riconosce al volo. Non fanno in tempo a

stringersi la mano che Adamo inizia in fretta a raccontarsi: “ ai recenti mondiali

della 100 chilometri di Seregno lo sai che sono arrivato primo di categoria?”.

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Scodinzola un pochino. Ha ragione, chi è bravo lo deve dichiarare, appare

compiaciuto e rimane in attesa dei complimenti del Tista, che non tardano ad

arrivare.

Ci tiene a precisare: “ l'Atletica Paratico e gli Alpini di Artogne di cui faccio parte,

mi hanno persino omaggiato del viaggio per fine settembre che mi porterà a

Berlino, per correre ancora un po' ”.

Anche a Tista gli Alpini hanno fatto un regalo, non un viaggio ma una calda

accoglienza nonostante la calura dopo che lui li ha raggiunti al rifugio sito sul

monte Canto Alto, che Tista nei giorni scorsi ha conquistato.

Basta parlare, perché il sole non è andato in ferie e comincia a “picchiare”. Tista

vuole rinfrescarsi al fiume, si china e sposta quel grosso ramo che gli sbarra il

sentiero, è volato lì ieri sera durante il forte temporale. L'acqua limacciosa del

fiume non è certamente invitante, meglio non entrare, la corrente è troppo

forte, oggi l'Oglio non ama la compagnia. Non c'è nessuno, siamo soli,

calpestiamo il fango che ci costringerà a lavarci i piedi nel ruscello di acqua pulita

poco in là.

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Marchesi siede su quel tronco inutile che il fiume ha vomitato. Si vuole

spogliare, ma prima si guarda attorno.”Non preoccuparti ” gli dico ” non c'è

nessuno. Chi vuoi che venga col fiume così imbronciato?”. Inizia il suo striptease,

ma cosa credevate, mette a nudo solo i piedi, dopo tredicimila chilometri - si

raggiungeranno sabato - anche loro hanno bisogno di aria pura. Appena li vedo,

gli rivolgo una stupida domanda: “ non ti fanno male dopo tutti 'sti chilometri?”.

“ Perché dovrebbero - mi risponde- io non gli ho fatto niente ”. Difficile non

ridere alla battuta, ma lui sa che la mia risata non è una presa in giro. Non si vede

una vescica, non ci sono tagli o danni da stress, sembrano piedi usciti dalla

fabbrica in fase di rodaggio. Non siamo al circo Barnum, ma lui una prova di

equilibrio la vuole dare, “facile” dite voi. Provate voi dopo tante ore rimanere su

una gamba come un fenicottero per allacciare una scarpa. Non pago si mette in

spalla un pesante bastone, la prova che le gambe reggono ancora. Si concede poi

di sdolcinarsi il suo martoriato palato con una piccola marmellata. Non ha il

cucchiaino ma il manuale delle giovani marmotte gli insegna a utilizzare il

coperchietto della scatoletta,” meglio lui del cucchiaino - dice Tista -leccandosi le

dita.

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Su quel tronco si riposa, ha lo sguardo assente e, mentre mangia rumina i suoi

pensieri che non vuol tenere tutti per sé. Li affida invece alle acque di quel fiume

sudicio di terra che non si è ancora slavato, che li trasporterà lontano. Qualcuno

forse li raccoglierà. Per finire, un bel salto fra i sassi del ruscello e via, i suoi

boschi lo aspettano ancora. E' ansioso di far sapere che: sabato prossimo inizierà

il “countdown” dei suoi cento giorni che lo separano dal termine delle sue

fatiche.

Fatiche cui si sottopose anche qualcun altro prima di lui seppure per motivi ben

diversi dai suoi. Fu per espiare l'uccisione dei figli che Ercole - come si racconta

nella mitologia greca - dovette sottoporsi alle ormai famose - dodici fatiche -.

Tista non ha ucciso nessuno. Durante la sua folle corsa di sfaticate ne ha già fatte

tante. Eccome! Ha combattuto contro Scipione, Minosse, La maga Circe, il

traghettatore Caronte, Ulisse, il Drago africano e ora contro Nerone. Se l'estate

durerà a lungo, Tista potrà stringere la mano a Ercole, gli regalerà un libro: le

dodici fatiche di Battista Marchesi.

Un sogno? Niente affatto. Ormai il dado è tratto, come disse l'imperatore Giulio

Cesare dopo aver varcato il 10 gennaio del 49 a.C. il Rubicone.

Intanto Tista inchioccia le dita e affila la spada, in attesa che dal Nord Europa

arrivi Bretone scortato da tuoni e fulmini da lui sempre temuti. “ Almeno non

dovrò sudare sette camicie - ci confida Marchesi - “per vincere la mia ennesima

battaglia”.

Diavolo Rosso. Lovere 07 agosto 2012.

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