Raccontare significa narrare un fatto o una storia, esporre lo svolgimento della vicenda dallinizio...

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Raccontare significa “narrare” un fatto o una storia, esporre lo svolgimento della vicenda dall’inizio alla fine.I testi che raccontano si chiamano “TESTI NARRATIVI” e comprendono: il racconto, la fiaba, la favola, la leggenda, il

mito.

IL RACCONTO

Il Natale di mia nonnaIl Natale della nonna, quando era bambina, non era come adesso, perché c’era povertà.La famiglia della nonna era molto numerosa; la sera della vigilia si riunivano aspettando il cenone.La cena era composta da:spaghetti col tonno,di secondo c’era il baccalà, poi si andava nella stalla perché era più caldo.Gli uomini più grandi giocavano a carte, le nonne cucinavano le castagne, si mangiavano lupini e si giocava a tombola.La mattina di Natale si andava tutti a alla Santa Messa a piedi e la chiesa era molto distante.Quando si tornava a casa il pranzo era pronto: era una grande festa perché i tortellini si mangiavano una volta all’anno.I regali di natale erano; mandarini, castagne secche e qualche torroncino, appesi all’albero.La nonna dice che, anche se il Natale era molto povero, era molto sentito.

Cristian

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IL Natale di mia nonnaMia nonna, che oggi ha settantacinque anni, racconta che durante la sua infanzia non c’erano molti soldi e l’albero o un ramo di abete andavano a prenderlo nei boschi. Poi lo addobbavano con palline di carta dorata, argentata, di lana o di plastica.La sua mamma preparava le ciambelline, il dolce tipico natalizio. La mattina di Natale, lei e sua sorella, si alzavano presto per aprire i regali che Babbo Natale portava durante la notte.Erano, quasi sempre, bambole di stoffa o giochi.

Matteo

Il Natale di mio nonnoQuando mio nonno era piccolo i regali che desiderava ricevere per Natale: pistole, fucili ad aria compressa, uno slittino. Ma quando andava a scartare i regali si trovava quasi sempre capi di abbigliamento: sciarpe, cappelli, maglie di lana e calze.Dopo aver aperto i regali si andava a Messa e dopo a San Marino a visitare i presepi.A pranzo si mangiavano cose che durante l’anno non sempre c’erano come il pollo, il tacchino o il cappone e dolci come ciambelle e torroni.Nel pomeriggio si giocava con lo slittino su una pista, fatta il giorno prima con l’acqua, che durante la notte si era ghiacciata.

Mario

IL Natale di mia nonnaMia nonna abitava in un paese vicino al monte Carpegna.Era molto freddo e c’era la neve:La sera della vigilia prendevano un ramo di abete, per fare l’albero e lo addobbavano con mandarini, caramelle e torroni.Preparavano i cappelletti ed un dolce ed erano molto contenti, perché li mangiavano solo due volte l’anno.Poi tutti insieme andavano alla Messa di mezzanotte e, quando uscivano dalla chiesa, quasi sempre nevicava. Tutti erano contenti, si scambiavano gli auguri ed il giorno di natale pranzavano tutti insieme.

Riccardo

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IL Natale di mia nonnaQuando era piccola mia nonna, il giorno della vigilia si faceva l’albero, ma invece delle palline si appendevano mandarini, caramelle e frutti invernali.Al mattino del giorno di Natale si andava alla Messa e al pranzo di Natale si mangiavano cappelletti in brodo e per dolce non si mangiava il panettone ma la ciambella.A quei tempio non c’era nessun regalo di Babbo Natale e mia nonna desiderava tanto una bicicletta di colore viola e una bambola.Il Natale di mia nonna era un Natale povero ma pieno di felicità.

Rachele

Le tradizioni pasqualiDurante la settimana santa, nella mia città, a Rimini, ci sono molte funzioni religiose: le quarantore, il giovedì santo la Messa con la lavanda dei piedi, il venerdì l’adorazione della Croce e al sabato la veglia pasquale.La domenica di Pasqua si va tutti a Messa , con la gioia di Gesù Risorto e si pranza con i parenti con i piatti tradizionali: cappelletti in brodo, lasagne a forno, cannelloni, agnello e arrosti vari con contorni di carciofi, asparagi ed altre verdure. I dolci tipici sono: l’uovo di cioccolato, la colomba, le ciambelle.Il lunedì di pasquetta, se il tempo è bello, si fanno delle gite o dei picnic all’aria aperta.Il proverbio dice: “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi.”

Stefano

La Pasqua in TunisiaIn Tunisia si festeggia la Pasqua mettendo gli ovetti finti come decorazione nei giardini e sulle porte delle case.Il giorno di Pasqua i bambini li aprono e trovano anche piccole sorprese.Con queste sorprese si fa una collezione e quando i bambini diventano grandi li portano in una “casa”. Si racconta che qui vivono gli spiriti di molti bambini poveri che, da piccoli, non potevano avere giochi; ora possono giocare con questi piccoli doni.

Malek

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Le usanze pasquali nella mia cittàDi tutte le feste, la Pasqua per me è la più significativa:e’ un momento particolare che mi fa pensare a tutto quello che Gesù ha dovuto subire.La settimana santa comincia con il giovedì, il giorno dei “Sepolcri”, e l’altare di ogni chiesa viene addobbato con fiori candidi e di ogni tipo.La gente, a piedi, visita ogni chiesa del paese, fermandosi davanti ad ogni altare a pregare.In paese girano anche i “Perdoni”, persone vestite di una tunica bianca,che portano un bastone in mano e camminano scalzi. Anche loro vanno di chiesa in chiesa a pregare, inginocchiati davanti ad ogni altare.Il venerdì santo è il giorno dei “Misteri”, un momento di preghiera che coinvolge l’intero paese perché ripercorre tutto il calvario di Gesù. E’ molto suggestiva perché la gente è silenziosa e attenta a pregare.Il giorno di Pasqua è giorno di festa, specialmente per noi bambini, perché non vediamo l’ora di aprire le uova di cioccolato e trovare una bella sorpresa.

Martina

Le usanze pasquali in RomaniaIn Romania per Pasqua si dipingono le uova rosse, perché il rosso ricorda il sangue di Gesù e si decorano con vari tipi di foglie.Il colore rosso si fa con coloranti naturali, cioè con le bucce di cipolle cotte in acqua. Nella notte di Pasqua durante la cerimonia religiosa, si prende il vino e il pane, che vengono consumati al mattino e dopo si possono mangiare anche le uova.Da noi c’è un dolce tipico: pane dolce con cacao, che si chiama”cozonac”, e si mangia insieme alla carne e all’agnello il giorno di Pasqua.

Adriana

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Il testo descrittivo fa vedere com’è fatta una persona, un animale, una cosa, un ambiente descrivendone le caratteristiche e gli aspetti più significativi.

LA DESCRIZIONE

Il mio migliore amicoIl mio migliore amico è Anatoli, ha otto anni.Anatoli è alto, magro, ha i capelli biondo chiaro, gli occhi marroni, il naso dritto, la bocca piccola.Anatoli è un bambino timido, simpatico, molto vivace e scherzoso come pochi.E’ vestito con una maglia colorata, blue jeans stinti, indossa tutti i giorni il grembiule e le scarpe da ginnastica.Ricordo che l’estate passata ho chiesto a mia madre se potevo andare ai giochi del bagno quattro. Lei acconsentì e quando arrivai sentì una voce chiamarmi.Mi girai e vidi Anatoli. Abbiamo giocato tutto il pomeriggio, finchè non arrivò mia mamma e mi portò a casa.

Cristian Il cane ArtùOggi Manu ha portato a scuola il suo cane Artù.E’ un cane di statura piccola, ha nove mesi e ha il pelo nero e lucido. Attorno alla testa porta un collare rosso, gli occhi sono neri come la notte.Artù è un cagnolino affettuoso e simpatico, ama giocare con i bambini.Manu e Artù vanno tutte le mattine a fare una passeggiata, a pranzo adora mangiare i croccantini e la sera mangia un pezzetto di ghiacciolo, perché è molto goloso.E’ un giocherellone e gli piace stare in mezzo ai bambini, si fa accarezzare e lecca le mani quando l’avvicino al suo musetto.

Hadis

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Escursione nel boscoUn pomeriggio, con i miei amici del calcio, siamo andati a fare un l’allenamento in montagna, in mezzo ad un bosco di pini.I pini erano molto alti, di colore verdeggiante, carichi di pigne. Sulla destra, vicino ai cespugli, c’era un piccolo formicaio; a sinistra, tra il ruscello ed un cespuglio di fragole, c’era un bel fungo bianco e solitario.Camminando, sentivo sotto i nostri piedi, lo scricchiolio degli aghi di pino. In alto, appena, appena, si intravedeva qualche raggio di sole che penetrava tra i rami degli alberi. I sassi erano ricoperti dal muschio umido e sui tronchi dei pini colava la resina appiccicosa.Si sentiva il cinguettio degli uccelli, i versi di altri animali, il rumore del ruscello.La sera, tornando a casa, ero felice perché avevo fatto un’esperienza fantastica.

Anatoli La mia fogliaIn autunno cadono molte foglie, che si posano sulle strade, sui marciapiedi e sembrano dei tappeti colorati.Oggi, andando a scuola, ne ho raccolto una e l’ho osservata.E’ grande, con il contorno seghettato e quando la tocco è molto ruvida e profuma di terra. Ha tutti i colori dell’autunno: al centro è verde scuro, con chiazze di colore verde più chiaro, verso l’esterno è marroncina con venature più scure. La pagina inferiore è più verde con le venature marroni. E’ molto leggera e comincia a sbriciolarsi, infatti ha già quattro piccoli buchi. Le foglie, quando sono secche, se vengono calpestate, fanno un rumore strano, come un fruscio. In autunno se ne trovano tante in giro perché è la loro stagione.

Samuele Primavera in cittàAnche quest’anno è arrivata la primavera nella mia città. Nelle piccole aiuole, vicino alle strade, crescono piante e germogli; sui balconi delle case si vedono tanti vasi di viole profumate, di margherite colorate e tanti tulipani. Nel parco della città è cresciuta tanta erba e i ragazzi giocano a calcio e a pallavolo. Vicino alla ferrovia ci sono i cespugli di biancospino con i fiori bianchi e profumati, qualche albero di pesco in fiore. La città, in primavera, è molto affollata di persone che vanno a fare spese nei negozi. Nella piazza grande, piazza “Tre Martiri”, è arrivata la giostra dei cavalli ed è affollata di bambini. La città è piena di vita, è colorata e le persone sono felici di passeggiare all’aria aperta.

Lucrezia

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Il testo poetico è un testo scritto con ritmi particolari ed esprime sentimenti ed emozioni, pensieri e riflessioni.Il poeta attraverso la poesia interpreta in modo personale ed originale la realtà.

IL TESTO POETICO

CARNEVALE

Una giornata di Carnevale Il CarnevaleA Carnevale ogni scherzo vale E’arrivato CarnevaleIo guardavo dal davanzale con un freddo glacialeVedevo le bambine con i vestiti coloratiCon le belle mascherine. Noi siamo davvero mascherati!!Sui carri preparati Balliamo scherziamo Tutti sono mascherati tutti insieme giochiamoE le marionette spuntan fuori finalmente è arrivataCon i vestiti di mille colori. La sfilata mascherata Ora vado a festeggiare Tutti vanno in giroMa prima voglio mangiare e vogliono far vedereFiocchi e frittelle le belle maschere vere.Ma quanto son belle!! Rachele e Adriana Malek e Andrea

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Il giorno di carnevale Il carnevaleIl giorno di carnevale Il giorno di carnevaleOgni scherzo vale andiamo in piazza a ballareQuest’anno mi sono travestito da giullare giocare cantare e scherzareE sono andato a mangiare frittelle con i nostri amici a mangiareCastagnole e ciambelle. Incontriamo un giullare.Sui carri di carnevale A carnevale ogni scherzo valeCi siamo divertiti a lanciare anche se è una giornata glacialeCoriandoli e stelle filanti rimane sempre una festa speciale.E dai carri sembravamo giganti. Matteo, Riccardo, Hadis Samuele e Martina

Il CarnevaleIl Carnevale si può festeggiareAnche se c’è un freddo glacialeSi fanno delle grandi mangiate

E ci si può mascherareDa Arlecchino e da giullare.

Mario e Anatoli

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Il giorno di carnevale Il carnevaleIl giorno di carnevale Il giorno di carnevaleOgni scherzo vale andiamo in piazza a ballareQuest’anno mi sono travestito da giullare giocare cantare e scherzareE sono andato a mangiare frittelle con i nostri amici a mangiareCastagnole e ciambelle. Incontriamo un giullare.Sui carri di carnevale A carnevale ogni scherzo valeCi siamo divertiti a lanciare anche se è una giornata glacialeCoriandoli e stelle filanti rimane sempre una festa speciale.E dai carri sembravamo giganti. Matteo, Riccardo, Hadis Samuele e Martina

Carnevale Lo scherzo di carnevaleA carnevale mi maschero da giullare A carnevale ogni scherzo valePerché mi piace scherzare mi sono vestita da giullareComprare le bombolette cantare ballare per il vialeBallare come marionette.Intanto che fiocchetti mangiamo Ho visto le sfilateNegli occhi con dolcezza ci guardiamo delle mascherine colorate E anche se è un freddo glaciale poi abbiamo mangiatoI nostri cuori sono felici fiocchi e frittelle Di questa festa speciale. E castagnole al cioccolato. Stefano e Francesco Lucrezia e Sergio

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PRIMAVERA IN CITTÀIn città i bambini,raccolgono i fiorellini,mentre gli uccellinisvolazzano sui giardini.Fiori sono sbocciati i fioridi tanti colori.Sono colorate anche le farfallerosa, fucsia, gialle.Nei giardinie nelle aiuolesono appena natele tenere viole. Cristian e Stefano

ARIA LEGGERA DI PRIMAVERAQuando mi sveglio e vado di fuorivedo fiori di tanti colori;vedo argentei fiumiche si riempiono di profumiLe farfalle vanno sulle callesulle viole,che vengono illuminate dal sole che non ha parole per descrivere le aiuole.Gli uccellini con i loro piccinisvolazzano per i giardini.

Mario e Adriana

ARIA LEGGERA DI PRIMAVERAQuando mi sveglio e vado di fuorivedo fiori di tanti colori;vedo argentei fiumiche si riempiono di profumiLe farfalle vanno sulle callesulle viole,che vengono illuminate dal sole che non ha parole per descrivere le aiuole.Gli uccellini con i loro piccinisvolazzano per i giardini.

Mario e Adriana

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LA PRIMAVERA INCANTATAArriva la primaveracon l’aria leggeraleggera davveroper il mondo interoIl sole sussurra dolci parolealle belle viole.Le farfalle giallesvolazzano con gli uccellinei parchi e nei giardinici sono i fiorellini

Anatoli e Riccardo

LA PRIMAVERANei giardini sono sbocciate le violeal primo tepore dei raggi del soleLe farfalle volano sui fiorie sui prati di mille coloriNella campagna i bambiniRincorrono i pulcini Nell’aria leggera Si sentono i profumiDella dolce primavera

Malek e Francesco

FELICITÀ IN PRIMAVERAStamattina ho visto gli uccellisui giardini dei nostri vicinisono sbocciati i fiori,sono tanti colorile colle e le viole sbocciate con il primo sole

Samuele e Sergio

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L’ACROSTICO E’ UN COMPONIMENTO POETICO IN CUI LE LETTERE INIZIALI DI CIASCUN VERSO

FORMANO UN NOME O UNA FRASE

L’ACROSTICO

Coriandoli

OriginaliRallegranoInfinitiAngoli NuoviDi Ogni LuogoIntensamente Noi Insieme

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Il MESOSTICO (meso dal greco significa medio) E’ UN COMPONIMENTO POETICO IN CUI ALL’INTERNO DEI SINGOLI VERSI ALCUNE LETTERE FORMANO

UNA PAROLA O UNA FRASE

Il MESOSTICO

MUSICA VIVACE GIOCHI DIVERTENTICOLORANO CON CANZONI E GRIDA IL MONDO INTERO Noi Insieme

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La leggenda è un racconto fantastico che cerca di spiegare fatti della realtà : le caratteristiche di animali e piante, i fenomeni naturali, le origini di alcune tradizioni.

LA LEGGENDA

La nascita del pettirosso

C’era una volta una razza di uccelli, a cui piaceva tanto giocare con il fuoco.Questi uccelli erano di colore marroncino,con le zampe piccoline e di piccola taglia.Un giorno,nel bosco,arrivò un gruppo di campeggiatori e gli uccelli sapevano che durante la notte avrebbero acceso un fuoco.Infatti,i campeggiatori provarono ad accendere il fuoco ma vennero solo scintille.Però gli uccelli si lanciarono in picchiata sulle scintille.Nell’esatto momento in cui gli uccelli erano sopra le scintille si accese il fuoco.Gli uccelli si scottarono tutto il corpo, ma dopo un po’ di giorni la scottatura gli andò via in tutto il corpo, tranne sul petto che rimase tutto rosso.Da quel giorno tutti li chiamarono pettirosso.

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Il mito è un racconto fantastico creato dai popoli antichi per spiegare fatti a loro incomprensibili come la creazione del mondo, fenomeni naturali spesso misteriosi come i temporali, i terremoti, i fulmini.I protagonisti sono, di solito, divinità che assumono, spesso, sembianze umane.

IL MITO

L’origine dei ghiacciaiNei tempi antichi, in una valle ghiacciata, viveva un popolo che stava in piccole capanne e soffriva molto il freddo.Mangiava pesce che pescava nei fiumi ghiacciati, si vestiva con la pelle di foche e orsi polari e non conosceva il fuoco.Un giorno arrivò un uomo, di nome Ghiacito, che era curioso di vedere come vivevano gli abitanti della valle. Non avevano nemmeno il fuoco!!Allora Ghiacito prese dalla sua sacca due pietre focaie e alcuni legnetti e cominciò a strofinare e a fare delle scintille. Gli abitanti si stupirono di quella magia. Portarono rami secchi e si accese un bel fuoco.Il calore cominciò a sciogliere il ghiaccio e tutto intorno diventò verdeggiante. I fiumi si scongelarono e così gli abitanti potevano bere l’acqua.Soltanto le cime delle montagne più alte rimasero ghiacciate e Ghiacito divenne l’eroe del popolo della valle ghiacciata.

Anatoli

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La creazione della terraNei tempi antichi, la Terra ancora non esisteva, esisteva solo il cielo e gli Dei: Teraclion, Magmu ed altri.Un giorno Teraclion si arrabbiò perché suo fratello di acciaio non gli dava mai i suoi giochi, e , quel giorno stesso fuggì di casa.Dopo tre anni dalla fuga, Teraclion incontrò Magmu e se ne innamorò.Ma un brutto giorno i due innamorati litigarono perché nessuno dei due lavorava e quindi non c’erano soldi per comprare il cibo.Litigarono e litigarono e alla fine decisero di andare ognuno per la propria strada. Un giorno si incontrarono e fu un disastro perché Teraclion, ancora arrabbiata, imprigionò Magmu nella terra e sulla terra comparvero pianure, colline e montagne. Così nacque la terra.Ancora oggi Magmu è rinchiuso nel cuore della terra e cerca disperatamente qualche fessura da cui poter uscire.

Matteo

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La fiaba

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La fiaba è un racconto fantastico in cui agiscono personaggi reale e personaggi fantastici, spesso con poteri magici.I personaggi delle fiabe sono; Il protagonista L’antagonista L’eroe L’aiutante

LA FIABA

Avventura negli abissiC’era una volta una bambina di nome Lia, che viveva vicino al mare e le piaceva fare sempre le passeggiate sulla riva. Un giorno trovò una sirena che piangeva e Lia chiese: “Cosa hai fatto?” La sirena rispose che non aveva più il suo libro d’oro.Lia volle aiutarla e la sirena le diede una conchiglia magica e le branchie.Lia si immerse e cominciò la sua avventura negli abissi marini.Trovò una grotta dove c’era il libro, però doveva risolvere un problema: all’ingresso c’erano dei piranha che non lasciavano passare le persone.Allora la conchiglia si aprì, fece uscire una polvere magica che addormentò i piranha. Lia entrò nella grotta, ma era buio; la conchiglia illuminò la caverna e Lia trovò due direzioni:una a destra e l’altra a sinistra della grotta. Decise di prendere quella a sinistra, aveva troppa paura, i piranha potevano risvegliarsi! In fondo intravide una luce e lì c’era la sirena ad aspettarla. Presero il libro che, magicamente, le riportò in superficie.Lia e la sirena si abbracciarono felici e da quel momento diventarono amiche inseparabili.

Riccardo

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I protagonisti delle favole sono animali con qualità e difetti simili a quelli degli uomini. La favola, come ogni racconto, ha la seguente struttura: situazione iniziale, svolgimento, conclusione.Presenta anche una morale, cioè un insegnamento su cui riflettere, che è scritto quasi sempre nel finale, ma, a volte, bisogna scoprirlo.

La favola

Il leone e la ranaUn giorno un leone, che viveva in una grotta, incontrò una rana.I due animali diventarono amici e la rana voleva far conoscere al leone lo stagno, dove viveva. Lo invitò a fare un bagno, ma il leone rispose:”Non vengo perché ho paura dell’acqua!” La rana cercò di convincerlo, ma niente da fare e si avviò lo stesso verso lo stagno. Il leone era molto triste perché lui, il re della savana, aveva paura di due gocce d’acqua.Allora si fece coraggio e raggiunse la sua amica e la rana lo convinse dicendogli:” Tu difendi tutti gli animali dai pericoli, non puoi aver paura dell’acqua!” Allora piano piano il leone entrò nello stagno e senza accorgersene stava già nuotando.Questa favola ci insegna che anche i grandi e grossi possono aver paura, ma l’importante è superarla.

Andrea

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IL cane e la pulceIn una grande ville abitava un cane di nome Fido.Fido era un cane molto pulito, ma un giorno, mentre si scrollava il pelo, vide una pulce. Ebbe molta paura e in tutti i modi cercò di togliersela senza riuscirci.Allora chiese alla pulce:” Perché non cerchi un altro animale da infastidire?”La pulce rispose:”Sono piccola, abbi pietà di me!”Fido decise di tenere la pulce, ma doveva uscire dal suo pelo e le avrebbe risparmiato la vita. La pulce acconsentì e da quel giorno i due animali diventarono amici e trascorrevano molto tempo insieme. La favola ci insegna che si può essere amici anche se si è diversi.

Sergio

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Il testo regolativo contiene le norme, le regole che impongono un certo comportamento o le indicazioni da seguire per svolgere una determinata attività.

IL TESTO REGOLATIVO

Fette di pane cip e ciopSabato scorso io e mia cugina abbiamo deciso di preparare un antipasto delizioso, “ fette di pane cip e ciop”, perché la sera dovevano venire a cena i nostri amici.Ora vi racconto come l’abbiamo preparato. Ho preso le fette di pane biologico e le ho disposte su un piatto, mentre mia cugina sminuzzava i gherigli delle noci in una ciotola. Poi abbiamo spalmato con un coltello il miele sopra il pane e abbiamo messo sopra le noci sminuzzate e le carote grattugiate. Quando sono arrivati gli invitati abbiamo iniziato a mangiare l’antipasto. Allora, con mia cugina,a sorpresa, abbiamo servito le fette di pane “cip e ciop”.Sono piaciute a tutti e, io e mia cugina, eravamo molto contenti perché il nostro piatto era stato apprezzato da tutti.

Stefano

La ricetta segretaMercoledì pomeriggio, Adriana ed io, abbiamo organizzato una merenda al femminile e per l’occasione abbiamo deciso di preparare una ricetta segreta “le fette di pane pom e mod”. Per prepararla abbiamo preso: cinque fette di pane biologico, un cucchiaio di olio, quattro-cinque pomodorini, alcune mozzarelline, un pizzico di sale e di origano, un piattino, un cucchiaio, un coltello e una ciotola.Mentre io tagliavo a pezzetti i pomodori e le mozzarelle, Adriana disponeva le fette di pane su un piatto. Abbiamo messo i pomodori e le mozzarelle a pezzetti sulle fette. Infine le nostre mamme hanno aggiunto l’olio, un pizzico di origano e di sale.Quando sono arrivate Malek, Martina e Lucrezia abbiamo offerta questa merenda ; loro hanno mangiato con gusto e ci hanno fatto i complimenti.Noi eravamo contente perché abbiamo potuto servire un piatto fatto da noi.

Adriana e Rachele

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IL TESTO INFORMATIVOIl testo informativo fornisce informazioni precise,scientificamente corrette, senza commenti personali, su un argomento.

Le focheLe foche vivono in paesi freddi e sono grandi nuotatrici, anche se sembrano un po’ goffe sulla terraferma.La maggior parte vive in acque molto fredde, dove spesso la superficie gela e per poter respirare fanno dei buchi. Proprio quando si affacciano per respirare rischiano di essere preda di orsi bianchi o degli uomini che le cacciano per la loro pelliccia pregiata.Hanno un fisico un po’ goffo sulla terraferma, ma sono molto veloci nell’acqua. Gli occhi sono neri e piccoli e un muso da cui spuntano i baffi.

Malek

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Gli squaliGli squali sono predatori naturali e utilizzano molte tecniche per cacciare, ma soprattutto il loro olfatto, molto acuto.Gli squali vivono in acque tropicali, zone costiere, mare aperto.Le baie e le barriere coralline sono le zone preferite dalle femmine per deporre le uova e partorire; infatti alcuni squali sono ovovivipari, cioè le uova si schiudono nel corpo della madre.Respirano filtrando l’ossigeno dall’acqua con le branchie, come tutti gli altri pesci.Il loro scheletro è cartilagineo e tende a sgretolarsi; per questo motivo hanno lasciato poche testimonianze fossili.Alcuni squali hanno dimensioni piccole, come lo squalo taglierino, altri, invece, crescono molto, come lo squalo balena.

Mario