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sili :m . qip^ftta* «é ; ' ()B|tjjml i|s- i|e Post Office '41 ^rèirewT N .VI «|# 8«cofidto|jMi» V '- \ i LA GAZZETTA DI SYRACUSE *T Venerdì 25 Ottobre 1918 «■MHJLUBW1TJ 1 l iW)«lllll,tJlH..;..j A-Sjrtd $?»-0Q S*i rtìtel $1*25 .Gfini»oqptt . . . ,.in, Q :»C6 "PFiifS^FiutoSmte'i.vv.».,* 0.10 ‘ .-CANADA’— - Y. ±T_ r-0Plì~ÌÌÌ^ " S«t CVBfji j , «•».,;',r . *,.»•*» ***•> e verso/mia lìgKa. Voi due flirtavate in tileatia pel più grande ac corilo. ’ Vi incamminavate PAGAMENTO ANTICIPATO . •- jjf *»!•' *'M ' t S*sr *nnunil ed inserzioni prezzo ' d* èontenìrsi. ht direzioninoli risponde: di nr4 ' tìcolt fitwptì ed » pfrj^doto. I «Snoerrjttì non ti restituitcoso. ADV* RATES? t IstssHè 55®*4ròd **■*.* * ’ m * ■¥-* i 3SC*ÌBch ; - Ite- quatièsLcop» rtgtt*è|*»te ■f .1 «|»«itenbo «cej* Tbrolgersl «du- . %\ -Gen,. 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A che che prò’ dopo le sue parale di quel qualche mo mento prima. Era forae un esporsi a delle ingiurie che avrebbero reclamato un con- meno rispettoso da parte delFufficaìe. » Domela capiva tutto que sto. Ónde s* levò da sedere fe ce a lbanchiere un cenno di aaiuto e si accomiatò. Filippo Mister anche qu aedo l'ufficiale fu uscito pai- dalie salvarlo! , -ri A ra* hon me nè sco rdéò goggiùhto fi tenen te, muovendo attraverso ìq antieaihera verso ruseio che la cameriera, teneva aperto ossequiosamente.. -— Grazie, signor tenente Ali ! l’amore di madre ! ~ Eli»'lave va scacciati, il fi- f j „ chih6i vai^ glio scapestrato, là, nella do ìqrosa casa Lessing, poiché là poeta della sventura che colpiva quella famiglia ac chiudeva dì più foschi colori là colpa del figlio iuò. Ila ora? Dopo che . altre sventure si era io abbattute anche sulla casa Domier, qua,sì a dimostrare che non eìwSww* Rosina Spoto Levatrice . Diplomata! w m m la soglia. Quando l’uscio fu rinchiu so alle sue spalle, mentre scendeva le scale, egli, ehe nel cuore aveva la molte, chi sul eapo pesavano forse tri sti ore venture, si sentiva lie to, commosso, come sp quel-j la gioia reeaàt attqmadre al-, trai avesse aperto anche nel suo cuore, buono e generoso, , . . ,un solco di dolcezza e di fe- due cuori congiunti dell a* | iPoità^ more ; ora quella madre ar,. ' ________ deva dal febbrile bisogno di'UNA DONNA ENTRA IN ritrovare suo figlio, di nab- ! SCENA bracciarip, di fargli sentire che Se con la mente lo eon- La solalevatriceitaliajjh che iuo’, secondoìa lègge della citte * . esercitare la professione ________ w Vincenza Spoto dottoressa del- j *’ Ja più* pura, più’ . genuina più* salubre birra in 1.A BIRRA “ALES” E LA BIRRA «BLABST- LAGER” WEST END BREWXNG à Co, l’Università-’ di Paiam o. [e|Ìò Con Diploma di N. Y. * 842 N. State St. SYRACUSE, K V . Steto di commercio ve rimanere intontito parole udite. Si passò una mano sulla fronte mentre un sospiro prò S t P K «K T S [ r 10 gli erampeva dal |,et Quindi risedette alla scri vania e cercò di riprendere il lavoro. tono dèlia voce, senza ab- bandemarecon gli occhili volto del banchiere. E gli parve infatti che que sto accenno atta città dove DPM, tITJM . VI<.ITA tóiedeva la propria madre, !LA PENULTIMA VISITA aveste avuto la ssrfcù di scuo tere improvvisamente il ban|Chiunque avesse visto in chiere. - i™Hn i uffipìaio #• volto 1ufficiale che cammi Infatti Mister levò istantajnava tranquillo lungo il mai neamente lo sguorda su di eiapiede della via della Re lui, mostrando il volto d’im- ! naissance, presso la piazza -1185 -Notate St.— ì*.M fontaìne, per qnaiito , r " * ~ C n e intendete dira con psicologo egli foosse, non a Fbm ciò? —chiese con voce cupa j vrebbe forse cello saputo in- , àirufScìate. idovinare che quel giovane —Io nulla —replicò Do placido recava la molte nel mela. —Aspetto piuttosto icuore, ima risposta da voi. j II suo incedere calmo, lo —ld devo rispordenni jsguardo dolce, la scarsità dèi sempttchnéhte ■—disse in gesti, tutto aveva in lui un a tono secco il banchiere— spetto dLserenità. acnse m i ^ - -J-Shk \£ <L m .* tme e -rrei-' steidte dai -L - M Ti iJC hporre , me meglio gli suggerisce proprio cuore e la.-sua cosci ènza, Non v’è mai in que ste determinazioni motivo di V’ALIGIE' ' n » $a •’ 'l Yt tfià -t riuitiitìèvji... ìtóèi'W iird lenif fiotl cawe nelli pitta* e le . pMÈ ti* .à'.bisdit piércàto* Ned. ven* • BSamo aftiàie rasoi o^*trappe per Valigette e £ortamoneta r ' «omini -.è ’potine. Valige gtàndi à ba*scu.pre2zo. ^ CSEGG BROTHERS . S RUIISON AVVOCATI CIVILI E TEMALI Massima onesta' uell'inteteise dei dienti Ufficio: 518 Brt M Bell PTione - lTfK , Potevano essere le otto de dannava m parte, col cuore,ja Bera qUando Domela Fu . evo* cuce « v non solo lo assolveva, ma an jgo^ cjje sedeva al tavolino in' SYRACUSE FI. Y. che lo difendeva. camera da letto intento — Signore mormoro, a !. una!' Comprate il Carbone da scrivere, fu scosso da tremante nella voce, — gra scampanellata all’uscio. i rp ir « . .* » zie per la vostra cortesia ; voi Si levò da sedere e andò. VV. 1 • IV L 1 N A siete in questo momento il ad aprire, consolatore per la madre de _ Domela ! Domela — e- solatta. Che è di Aldo. sciamò una voce carezzevo- cente per Voi DIME BUILDING db LQAN ASSOCIATION Si presta, momet» lu proprietà’ per lungo tempo. Facili paga, menti. 153 W. Second St, pSWEGO.N f ! John F. Dain & Son UNPERTAKERS Uffici, aperto notte e giorno Sì Dirla in inglese cd italiano 112 E. Second St, OSWEGO. K y 1 tlefono iOSl ael frodo più’soddisfa- di 501 N. Salina St. Pi’onunciava sollecitarnen le, mista di tenerezza e te ogni parola. gioia. V interrogazione ultima Poi nell’anticamera un’on, • tradiva a dun tempo l'ansie data di profumi entrò vio ; tà e la commozione. lentemente con la visitatriee.1 gj avvertono d'italiani de ?*r* ^ ,ÌQ2U* \ Fra 11 nu Kolln ilonna d*a ® ——— ___ OSWEGO, N. Y. Massimo interesse sul depoet» ti. Si usa speciale attenzione a) versamenti fatti dai nostri ami* ci italiani. Si ricevane, depositi anche per posta e si currispon- — Signora, rassicuratevi Era una bella donna, d e — esclamò Domela Fusot ; tà indefinibile, cui il taglio e • Che occorrendo di piante mr — egli è partito a mezzodì legante dell’abito modemis-1cbitettopiche per nnovi fabbrica- per la guenu. . simo, sul quale spiccava il ti si rivolgano al Signor — Dio lo assista! — mor cappello ricco di piume, da , saia FURCINìTG fttorò la madre. • va-un aspetto eivkttiolo e se- 30 Ò N — Prima di partire r—pròjducente, segui Domela — mi na inca Come Domela senti il suo . , ricato d’una preghiera a voi,'nome pronunciato da quella J espleterà* qualsiasi tn- ; ch’io non saj)Uto rifiutargli voce Ilota, un grido di giubi canco cot? 13 massica esateic^, jLanterne, Secchi percarboni, nè Io avrei potuto. lo gli proruppe: — Mamma ^ Signor Furcinito e' già Ixn :pale.Chiodi per scarpe. Paieper ia mia I conosciuto nella nostro — Salina St di fronte alia Marchetta REID &COMPANT 22 W. BRIDGE ST. OSWEGO. N. Y. COMPRATE GLI UTENSILI DA NOI — Grazie, signore la madre. — Solo mi dUole - nuò il tenente, cambiando to no p*d abbassando la, voce — che l’incarico mio sia di na fece]mamma miai conosciuto nella nostro Colonia ! Madre e figlio si abbrac- f** 13 Bua nota abilita’ eie conti-Sciarono impetuosamente. (tt* molto affidamento a chi si * * Poi Domelà invitò la mam servirà’ dell’opera sua. ma a seguirlo: — Vieni. Pas , slamo in camera. La madre lo seguì. — Vedi^ — mormorò (lON'TIMA* pieno tura dèlìcàtà. Mi conforta il un rifiuto che voleva dire per pensiero ehe voi, signora, lui un capitombolo nel buio,siete madre e. come tutte le, dell’avvenire. . ! madri, averte il cuore aper lesa) tu alle geli erose opere e la' naimtiU? rivolta ai sacrifizi, stolidamen È triste iti certe ore essere J te sposa con un altro uomo, madri! — esclamò la sigilo- era stata resa madre da lui. ra. le aitro roso rii? npjm Il mondo, quando giudica j — Vostro figlio — prose]10130np‘^ PW Amonca n procede per siaitesi. Non si gui Domela — mi ha parla-1 510110 ^ «‘fruenti: DOVE TROVARLI OREFICE B OROLOGIAIO ITALIANO N tono e|è i offéso col mìo agire. — Siete stato esauriente ripigliò Domela. — Non replicherò alla vostra teoria. Potrei invece chiedervi qua le speciale antipatia allora vi destate! perchè voi non ’ avesse opposto i . abbiate voluto .accohdiseere ! ripetuti dinieghi alla felicità particolare. Egli è partito la libro àiruiuone m,!a con Ada vo- di due giovani. Non indaga sciando iq Bruxelles un’ani stra;unione che noi deride-1 il mondo quanto grande fos ,ma sorella, voi lo sapete... teyamo lèrdeptemente. Ma ! se Famore sorto tra quelle — Lo so — fece la signo- gi«mal « tu *yt ; T ownk < jos voi- potiests rifiutarvi di rr;due anime.; '• ra Domier. con un tenue fil sip. .li k . c. rjj nnovo spondere, Dunque non ritor i No: il mondo è severo e di voce ed abbassando il ca niài^ó indietro^Salto invece J cmdele, forse per pudore ver po R. DOWNEY & CO. CARBONE Di SCRANTOid DELLA D. L. & W. Il migliore -per le Stufe di cucina e per le Fornaci" Il più- netto — Il più’ pur® Jflicto: East End of Lover Eri Jge. — Phoncs, 1400 - 140) — OSWEGO. N. Y. rifila jnii-rra; di <)(}({-! BRUCIATO? ni Arthur Ilrébane, piarugrafi rorti «li coranu-iito dcarli **v«‘nt S i’compra òro ed. amento vec- vrLlo. ri fanno orecchini c ànelli tToro pér uom^<e donna a jheà- z i hassi* ■ -X -- -■ Telefono. West 223 W* FroVaft- pei crederò / LEO GIORDANO y' , 10I5sMiUon; Ava solvay. n. y. dfpìè ipari i preamboli e ven f o.àl motivo della mìa visita . .’oggi^ Mister, io sono venu- tb a chìèdèm la mano di vo- star figlia., z Il banchiere sobbalzò dal la scrivania come se il pavi mento fosse stato scosso da un improvviso terremoto. - Che dite, Fusot? V Ferito gravemente v Fra gli annùne] mortuari dei giornali’dì qualche gior mo-addietro lessi il seguen te: “I parenti ed amici simun i ciano la perdita dL___ i-ftStrw- r—■ ’T -^ t * . . ^isettantèiiue, agricoltore, nao serenamente per ferito ri- portata^. Rocca <FAnfo nel 1S66 al seguito dì Garibal di”.1 * y srOome si vede, le ferite so- - Jw sempre mortali. ,Se non ri muore subito ri può mori rei magari dopo’. . 5 . anni. tta reripiente pieno dì, ci polle' tagliate, fine ^ -assorbì* ranno le sostanze,deleterie in ’Uhà stanza in cui vi sia qualche amrnakto difte* 4 àarii utile tièt.prevem- * "mai- lò à precipizio, te pazzo! Ma voi sie Isti.'»; t-OSA SI FA NEL so se stesso. i — Aldo 1 ama, ì ama di a ( WALL STRECT* di Broadan Quei due giovani hanno)more intenso. .. — riprese Wall, ia migliore analisi truir commesso due éolpe, immen. il tenente. — Egli l’ha la-:i.«iif-*rci ^ullo n.ndiàoui finan se tutte e due In un sol fatto sciata, quando la famiglia 7 .jan,.; pn > VKRIT\’ t'HK dispreziamoli ! Eccola logi l’ha scacciata di casa, e for ipnosi \ «u ! Munt,/ n de! mondo. ' > -.«n-à condannata a lotta- ] 'J;" ^v!t^n.oil 11 ?w pass.™ por la re ocntro la vita, che non e la c'R[Tt< r mente dell ufciale. Ma ogìi mai lieta-per una ragazza . TTr.0 ni . pareva il pii sereno indivi .nelle condizioni sue. fors'an-;!.;,^ ,du ' I‘vVn e* Ann,.' - ui- duo dell universo, su quel ter .che contro la stessa miseria.. j B' la vostra stufa, fornace o calorifero bruciati? Se ne avote noi- poogjamo-rl— cno éhe tra poche ore avrò1 '1 Voi ‘ comprendete, signora be m’ito il rombo del canno 'che cosà desideri da voi il - Non pèrdete la ealma ne e gridare ai feriti gli urli'vostro. Aldo. ‘Im'WJtì rifiìd q m tm la T'Ir»- rl/nlrvl-rv o oì m m d k n n d l l„ i 1 «, mnrli.n — riprese, rigidamente Do niela. — Vostra figlia è sta ta gettato nel ridicole da tm matrimonro mattconeìuso. Io non voglio illusfcrayff quale potrà essere la sofie che può o-I dolore e ai moribondi Icj La madre tentennava il t ida dell’ultimo strazio. icapo combattuto tra due pen Proseguendo del suo pas- sieri, so "almo, l’ufficiale traversini — Kignora — riprese il te la piazza di La Fontaine,gì inerte — Aldo vi scongiura ................ . , - ito da\ranti al palazzo di giù Iper fcocca mia che non la di- Sjpettore ad una signorina su stizia.ed entrò nella via chrimentichiate. la quale pesilo seandaiuctio si apre innanzi. , La moglie del a più dramntatif'a sfauipnta in N**w York; ALLEVANDO II. PA DRE, di Georgi* Me Manus, sul la sola pagina eomie.u mattu fi ina. JOHN I.. UOM’IO, 1,0 OflNOBBT. «li Jam es .1. Cor lu'tt, dieo ili molti incdcut i ' non puhLlicati nella vita «lei grande hitfntoro. I-a “ Anierioan” lia aecomo pararle Non sapete che noi abbia mo la più* grande casa per riparazioni negli Stati U- niti? Non sapete che noi abbiamo il più’ grande de posito onde riparare stufe, fornaci e caloriferi di qua lunque specie? - E’ facile risparmiare da Ja neve. Vetri, ed altri qggetti per casa. Natiche’ articoli per , Stufa e mattoni, ed ogni altra co* sa occorrente per essa. POST & HENDERSON COMPANY Ufficio e Yards. Foot E. Second Street — Telefoni: Ufficio n, 1433. — Yards n. 148. Luirber, assicelle. Tavole e pili Cemento, intonaca, Calce, mat toni, e Tubi di conduttura. Tei-* ti preparati, e carte da muro, ed altri arnesi da lavoro. * OSWEGO, N. Y. |, ■■■- in.,,. e— .............. Noi cerchiamo commerciare con voi negli articoli che noi vendiamo Noi sappiamo che i voi piacerà' la buona qualità* ed i prezzi ragionevoli. VENITE DA NOI QUANDO CERCATE CTOTBEtERIg. OROLOGI, SVEGLIE, ANELLI di spo salìzio ed ogni cosa che potre ste trovare in una gioelleria w prima classe. MALTBY-CAMPBELL CO. Teiephone BIdg. 28 W. Bridge St. OSWEGO, N. Y. X H .E . _ Q]an(Jiere]«lato per la vt'iiilifn ili-l g'orna <tt ief*. So che vostra figlia j Al numero 17 della strada!stette rigida, immota, per al- j p ì)rpflso ) venditori doì mì anrasenii|>i*e. Io passo di ti fermò, ne salì la scala ed.cuni secondi. Poi gli occhi ie ,£r' oma‘‘- (,ll nbl><>na?nciit. sopar di tutti i rltegiiì stimi-1 al primo piano suonò all’ut-jsi inumidirono e dalle labbra ;l,or «lovn-blicro cn* di. Amo la vostra Ada; Ili-j.scio che recava questa scrit-. tremanti le uscì una frase in- m«n,!ati dio-ttnim-ntc «il Di par Stei*. .IBI fVttftl'ft di eh'PdAWi Ir» tn* “ Mnauimn FSnm l-cn- _ fììai-i- f-oi-vz-ilto aolln ocìito.if < ->ridilo (’ant. N. Salina o Bnttemut Mt1 Alitiamo inoltri* ttuulu poi* ; qualunque negozio j FN MATRIOTTI('t ) I STI MENTO - | ‘«ni grli i stg**» onoro dì ehedervi la ’ta: “Massimo Domier - fìlan sua mautv ( j diere”. _Il banchiere era pailidis- ! La cameriera fece passa- simo. - Ire avanti Tufficiale cìhe tro- Non rispose subito. Pareva che inseguisse il corso di tte pensiero tragico nei cernilo, x TYun tratto, ti. rizzò da se dere, e rivolto ail’uffidale, e sdamò con violenza : — . ti gnò!' tenente,, anche con lo scandaluceio di ieri, mia fi glia uoiì puòtemere Favveni FeJ C’è ancora suo padre; Grazie della Vò8tor\genero- vò all’uscio ed accompagnan dolo nel salotto gli domandò chi facesse annunciare. , — Un amico di Aido — - rispose Domelti — Dite alla signora che vengo per inca rico suo. Qualche istante dopo la povera madre comparve, ec citate, ansiosa, nel salotto, benediéepdo anche con io sguardo quel giovane che si dichiarava amico del suo fi *•< terrotta dallo schianto della commozione : Forse è l’ul tima sua volontà ! — Signora — esclamò il tenente io vi auguro che voi aion siate nel vero. Ma se casi fosse ? perchè non con sentirgli la pace almeno del cuore? — Sì, si! .proruppe la si gnora, sciogliendosi in lagri me — gli obbedirò! il tenente mosse verso l’u scio, lentamente. -r- Quando lo vedrete - gli <1 irete pure che suo padre sto ìnaie, molto male! Che si ................ trryrr ................ ..S* vi.] t(> l'imperar» stat l ’ i'i mi niularc Fltiiìia1 I limonio d ’Abliouanionfi, N«*w l'01’ ’ ia uum-a. omprato: York Amorran, No. 12.18 Wil- 1 MarSnvnjg Stamps (Fra*-. liam Binvt, New York. (I/o- 'v,,>olil l'1*1 R««l>annio di (Iner-j ra) rr'’jiiin«lfi”nc*r«*tii una bollai MUNUSHIAN BROS SARTO DA DOMO E DA DONNA Ogni abito si completa nel nostro negozio. Noi abbia*, mo avuto una luti a rienza nel pulire, riparare, alterare ed aggiustare, , levar macchie, rimettere a nuovo e stirare abiti diquà dunque qualità* per uomi t i e donne. * ,»• Noi ritiriamo e ritorniamo il lavoro a domicilio. 35 West Bridge St.,2o.pian Telefonate 1875-J. OSWEGO, N. 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’che nehie de poi una sanzione defini­tiv a ..

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Peiò in tem po - - in te r tu p p è Mister.... -«Mon J p nego — riprese Domela, —rCerto è stiano che voi abbiate preso la vo- tira /T tso lurions-d i 'attònita* narm i tu tto d ’u à tra tto , in ima pa io la : bruscam ente j ev ■* uestariso

ovato an- in viaggio» passando anche perb ieg i.

Dom ala aveva pronuncia­to Jejultime frasi scadendo

Era decisaménte* il tono giritelo, del congedo.

Domela Fusot non perdet­te la sua ealma.Vedeva crollare rtutto d’up

corpo tt sub piano onesto;ma non protesto

Chiedere a quel padre il perche del suo rifiuto?"

A che che prò’ dopo le sue parale di quel qualche mo­mento prima. Era forae un esporsi a delle ingiurie che avrebbero reclamato un con-

meno rispettoso da parte delFufficaìe. »

Domela capiva tutto que­sto.

Ónde s* levò da sedere fe­ce a lbanchiere un cenno di aaiuto e si accomiatò.

Filippo Mister anche qu aedo l'ufficiale fu uscito pai-

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salvarlo! , - r i A ra* hon me nè sco

r d é ò goggiùhto f i tenen­te, muovendo attraverso ìq antieaihera verso ruseio che la cameriera, teneva aperto ossequiosamente..

-— Grazie, signor tenenteAli ! l’amore di madre ! ~Eli»'lave va scacciati, il fi- f j „ chih6i vai^

glio scapestrato, là, nella do ìqrosa casa Lessing, poiché là poeta della sventura che colpiva quella famiglia ac­chiudeva dì più foschi colori là colpa del figlio iuò.

Ila ora? Dopo che . altre sventure si era io abbattute anche sulla casa Domier, qua,sì a dimostrare che non

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la soglia.Quando l’uscio fu rinchiu­

so alle sue spalle, mentre scendeva le scale, egli, ehe nel cuore aveva la molte, chi sul eapo pesavano forse tri­sti ore venture, si sentiva lie­to, commosso, come sp quel-j la gioia reeaàt attqmadre al-, trai avesse aperto anche nel suo cuore, buono e generoso,

, . . ,un solco di dolcezza e di fe-due cuori congiunti dell a* | iPoitàmore ; ora quella madre ar,. ' ________deva dal febbrile bisogno di'UNA DONNA ENTRA IN ritrovare suo figlio, di nab- ! SCENAbracciarip, di fargli sentire che Se con la mente lo eon-

La sola levatrice italiajjh che iuo’, secondo ìa lègge dellacitte *. esercitare la professione ________ w

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ve rimanere intontito parole udite.

Si passò una mano sulla fronte mentre un sospiro prò

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vania e cercò di riprendere il lavoro.

tono dèlia voce, senza ab- bandemarecon gli occhili volto del banchiere.

E gli parve in fa tti che que sto accenno atta città dove DPM, tITJM. VI<.ITA tó iedeva la p ropria m adre, !LA PENULTIM A VISITAaveste avuto la ssrfcù di scuotere improvvisamente il ban|Chiunque avesse visto in chiere. - i™Hn i uffipìaio #•volto 1 ufficiale che cammi

Infatti Mister levò istantajnava tranquillo lungo il mai neamente lo sguorda su di eia piede della via della Relui, mostrando il volto d’im- ! naissance, presso la piazza

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, àirufScìate. idovinare che quel giovane—Io nulla —replicò Do placido recava la molte nel

mela. —Aspetto piuttosto i cuore, ima risposta da voi. j II suo incedere calmo, lo

—ld devo rispordenni j sguardo dolce, la scarsità dèi sempttchnéhte ■— disse in gesti, tutto aveva in lui un a tono secco il banchiere— spetto dLserenità.

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hporre ,me meglio gli suggerisce proprio cuore e la.-sua cosci­ènza, Non v’è m ai in que­s te determ inazioni motivo di

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Massima onesta' uell'inteteise dei dienti

Ufficio: 518 Brt M B ell P T ione - lTfK, Potevano essere le otto de

dannava m parte, col cuore,ja Bera qUando Domela Fu . evo*cuce « vnon solo lo assolveva, ma an jgo^ cjje sedeva al tavolino in' SYRACUSE FI. Y.che lo difendeva. camera da letto intento

— Signore mormoro, a !. una!' Comprate il Carbone dascrivere, fu scosso da tremante nella voce, — gra scampanellata all’uscio. i rp i r « . .* »zie per la vostra cortesia ; voi Si levò da sedere e andò. VV. 1 • IV L 1 N A siete in questo momento il ad aprire, consolatore per la madre de _ Domela ! Domela — e-solatta. Che è di Aldo. sciamò una voce carezzevo- cente per Voi

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di 501 N. Salina St.Pi’onunciava sollecitarnen le, mista di tenerezza e te ogni parola. gioia.

V interrogazione ultima Poi nell’anticamera un’on, • tradiva a dun tempo l'ansie data di profumi entrò vio ;tà e la commozione. lentemente con la visitatriee.1 gj avvertono d 'ita lian i de ?*r* ^ ,ÌQ2U*

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ti. Si usa speciale attenzione a) versamenti fatti dai nostri ami* ci italiani. Si ricevane, depositi anche per posta e si currispon-

— Signora, rassicuratevi Era una bella donna, d e— esclamò Domela Fusot ; tà indefinibile, cui il taglio e • Che occorrendo di piante mr— egli è partito a mezzodì legante dell’abito modemis-1 cbitettopiche per nnovi fabbrica- per la guenu. . simo, sul quale spiccava il ti si rivolgano al Signor

— Dio lo assista! — mor cappello ricco di piume, da , saia FURCINìTG fttorò la madre. • va-un aspetto eivkttiolo e se- 30Ò N

— Prima di partire r— pròjducente, segui Domela — mi na inca Come Domela senti il suo . ,ricato d’una preghiera a voi,'nome pronunciato da quella J espleterà* qualsiasi tn- ; ch’io non saj)Uto rifiutargli voce Ilota, un grido di giubi canco cot? 13 massica esateic , j Lanterne, Secchi per carboni, •nè Io avrei potuto. lo gli proruppe: — Mamma ^ Signor Furcinito e' già Ixn :pale. Chiodi per scarpe. Paie per

ia mia I conosciuto nella nostro —

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— Grazie, signore la madre.

— Solo mi dUole - nuò il tenente, cambiando to no p*d abbassando la, voce — che l’incarico mio sia di na

fece]mamma miai conosciuto nella nostro Colonia! Madre e figlio si abbrac- f** 13 Bua nota abilita’ eie

conti-Sciarono impetuosamente. (tt* molto affidamento a chi si * * Poi Domelà invitò la mam servirà’ dell’opera sua.

ma a seguirlo: — Vieni. Pas ,slamo in camera.

La madre lo seguì.— Vedi^ — mormorò

(lON'TIMA*

pieno tura dèlìcàtà. Mi conforta il un rifiuto che voleva dire per pensiero ehe voi, signora,lui un capitombolo nel buio,siete madre e. come tutte le, dell’avvenire. . ! madri, averte il cuore aper

lesa) tu alle geli erose opere e la' naimtiU? rivolta ai sacrifizi,

stolidamen È triste iti certe ore essere J te sposa con un altro uomo, madri! — esclamò la sigilo-era stata resa madre da lui. ra. le aitro roso rii? npjm

Il mondo, quando giudica j — Vostro figlio — prose]10130 np‘ PW A monca nprocede per siaitesi. Non si gui Domela — mi ha parla-1510110 ^ «‘fruenti:

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tono e|è iofféso col mìo agire.

— Siete stato esauriente ripigliò Domela. — Non

replicherò alla vostra teoria.Potrei invece chiedervi qua­le speciale antipatia allora vi destate! perchè voi non ’ avesse opposto i .abbiate voluto .accohdiseere ! ripetuti dinieghi alla felicità particolare. Egli è partito la libroàiruiuone m,!a con Ada vo- di due giovani. Non indaga sciando iq Bruxelles un’ani stra;unione che noi deride-1 il mondo quanto grande fos , ma sorella, voi lo sapete. . .teyamo lèrdeptemente. Ma ! se Famore sorto tra quelle — Lo so — fece la signo- gi«mal «tu* yt; To w n k <josvoi- potiests rifiutarvi di rr;due anime.; '• ra Domier. con un tenue fil sip. .li k. c. r„ jj nnovospondere, Dunque non ritor i No: il mondo è severo e di voce ed abbassando il ca niài^ó indietro^Salto invece J cmdele, forse per pudore ver po

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dfpìè ipari i preamboli e venfo.àl motivo della mìa visita

. .’oggi^ Mister, io sono venu- tb a chìèdèm la mano di vo- star figlia., z

Il banchiere sobbalzò dal­la scrivania come se il pavi­mento fosse stato scosso da un improvviso terremoto. -

Che dite, Fusot?

VFerito gravemente v

Fra gli annùne] mortuari dei giornali’ dì qualche gior mo-addietro lessi il seguen­te:

“I parenti ed amici simun i ciano la perdita dL___i-ftStrw - r—■’T -^ t * . .^isettantèiiue, agricoltore, nao

serenamente per ferito ri- portata^. Rocca <FAnfo nel 1S66 al seguito dì Garibal­di”.1

* y srOome si vede, le ferite so- - Jw sempre mortali. ,Se non

ri muore subito ri può mori­rei magari dopo’. . 5 . anni.

tta reripiente pieno dì, ci polle' tagliate, fine - assorbì* ranno le sostanze,deleterie in ’Uhà stanza in cui vi sia qualche amrnakto d à difte*

4 àarii utile tièt.prevem- * "mai-

lò à precipizio, te pazzo!

Ma voi sie

Is ti . '» ; t-OSA S I F A N E L so se stesso. i — Aldo 1 ama, ì ama di a ( WALL STRECT* di Broadan

Quei due giovani hanno)more intenso. .. — riprese Wall, ia migliore analisi truir commesso due éolpe, immen. il tenente. — Egli l’ha la-:i.«iif-*rci ullo n.ndiàoui finan se tutte e due In un sol fatto sciata, quando la famiglia 7.jan,.; pn > VKRIT\’ t'HK dispreziamoli ! Eccola logi l’ha scacciata di casa, e for ipnosi \ «u ! Munt,/n de! mondo. ' > -.«n-à condannata a lotta- ] ' J ; " ^ v ! t^ n .o i l 11?w

pass.™ por la re ocntro la vita, che non e la c'R[Tt< rmente dell ufciale. Ma ogìi mai lieta-per una ragazza . TTr.0 ni .pareva il pii sereno indivi .nelle condizioni sue. fors'an-;!.;,^ ,du ' I ‘vVn e* Ann,.'

- ui- duo dell universo, su quel ter . che contro la stessa miseria..

jB' la vostra stufa, fornace o calorifero bruciati? Se ne avote noi- poogjamo-rl—

cno éhe tra poche ore avrò1' 1 Voi ‘ comprendete, signora be m’ito il rombo del canno 'che cosà desideri da voi il

- Non pèrdete la ealma ne e gridare ai feriti gli urli'vostro. Aldo.‘Im'WJtì rifiìdqm tm la T'Ir»- rl/nlrvl-rv o oì mm dknndl l„i 1 «, mnrli.n— riprese, rigidamente Do

niela. — Vostra figlia è sta­ta gettato nel ridicole da tm matrimonro mattconeìuso. Io non voglio illusfcrayff quale potrà essere la sofie che può

o-I dolore e ai moribondi Icj La madre tentennava il t ida dell’ultimo strazio. i capo combattuto tra due pen

Proseguendo del suo pas- sieri, so "almo, l’ufficiale traversini — Kignora — riprese il te­la piazza di La Fontaine,gì inerte — Aldo vi scongiura

................ . , - ito da\ranti al palazzo di giù Iper fcocca mia che non la di-Sjpettore ad una signorina su stizia.ed entrò nella via chrimentichiate.la quale pesi lo seandaiuctio si apre innanzi. , La moglie del

a piùdram ntatif'a sfauipnta in N**w Y ork; ALLEVANDO II. P A ­D RE, di Georgi* Me M anus, sul la sola pagina eomie.u m attu fi ina. JOHN I.. UOM’IO, 1,0 OflNOBBT. «li Jam es .1. Cor lu'tt, dieo ili molti incdcut i ' non puhLlicati nella vita «lei grande hitfntoro.

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_ Q]an(Jiere]«lato per la vt'iiilifn ili-l g'orna<tt ief*. So che vostra figlia j Al numero 17 della strada!stette rigida, immota, per al- j p ì)rpflso ) venditori doìmì anrasenii|>i*e. Io passo di ti fermò, ne salì la scala ed.cuni secondi. Poi gli occhi ie,£r'oma‘‘- (,ll nbl><>na?nciit.sopar di tutti i rltegiiì stimi-1 al primo piano suonò all’ut-jsi inumidirono e dalle labbra ;l,or «lovn-blicro cn*di. Amo la vostra Ada; Ili-j.scio che recava questa scrit-. tremanti le uscì una frase in- m«n,!ati dio-ttnim-ntc «il Di parStei*. .IBI fVttftl'ft di eh'PdAWi Ir» tn* “ M nauimn FSnml-cn- _ fììai-i- f-oi-vz-ilto aolln ocìito.if <-> ridilo

(’ant. N. Salina o B nttem ut M t1 Alitiam o inoltri* ttuulu poi* ;

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stg**» onoro dì ehedervi la ’ta: “Massimo Domier - fìlan sua mautv ( j diere”._ Il banchiere era pailidis- ! La cameriera fece passa-

simo. - Ire avanti Tufficiale cìhe tro-Non rispose subito.Pareva che inseguisse il

corso di tte pensiero tragico nei cernilo,x TYun tratto, ti. rizzò da se­

dere, e rivolto ail’uffidale, e sdamò con violenza : —. ti­gnò!' tenente,, anche con lo scandaluceio di ieri, mia fi glia uoiì puòtemere Favveni FeJ C’è ancora suo padre; G razie della Vò8tor\genero-

vò all’uscio ed accompagnan dolo nel salotto gli domandò chi facesse annunciare.,— Un amico di Aido —-

rispose Domelti — Dite alla signora che vengo per inca­rico suo.

Qualche istante dopo la povera madre comparve, ec­citate, ansiosa, nel salotto, benediéepdo anche con io sguardo quel giovane che sidichiarava am ico del suo fi *•<

terrotta dallo schianto della commozione : Forse è l’ul­tima sua volontà !

— Signora — esclamò il tenente io vi auguro che voi aion siate nel vero. Ma se casi fosse ? perchè non con sentirgli la pace almeno del cuore?

— Sì, si! .proruppe la si­gnora, sciogliendosi in lagri­me — gli obbedirò!

il tenente mosse verso l’u­scio, lentamente.

-r- Quando lo vedrete -gli <1 irete pure che suo padresto ìnaie, molto male! Che si ................ t r ry rr ................

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