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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO Quinta Commissione consiliare DOSSIER PROGETTO DI LEGGE N. 283 “INTERVENTI DI PREVENZIONE, FORMAZIONE E TRATTAMENTO DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP)” A cura del Servizio Segreteria della Quinta Commissione Consiliare Ottobre 2012

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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Quinta Commissione consiliare

DOSSIER

PROGETTO DI LEGGE N. 283

“INTERVENTI DI PREVENZIONE, FORMAZIONE E TRATTAMENTO DEL GIOCO D’AZZARDO

PATOLOGICO (GAP)”

A cura del Servizio Segreteria della

Quinta Commissione Consiliare

Ottobre 2012

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Presentazione

L’allarmante espansione in Italia e nel territorio della Regione del Veneto del fenomeno del

gioco d’azzardo patologico, con le conseguenze negative che vi sono correlate (sul piano

individuale: psichiche e fisiche; sul piano sociale: danni economici, familiari e lavorativi), ci

ha suggerito di predisporre un breve dossier di approfondimento sul progetto di legge

regionale n. 283 “Interventi di prevenzione, formazione e trattamento del gioco d’azzardo

patologico (GAP)” all’esame dei Consiglieri della Quinta Commissione.

Il dossier, realizzato interamente dal personale in servizio presso la Quinta Commissione,

dopo alcuni cenni storici sul gioco d’azzardo e sulle varie tipologie (per le cui descrizioni

rinvia all’allegato A), affronta l’aspetto “patologico” del fenomeno con riferimento agli

aspetti sanitari, ai rischi sociali e alle cure (attualmente disponibili in Veneto per il tramite

dei dipartimenti per le dipendenze delle ULSS), quindi, contiene brevi cenni ai riferimenti

normativi a livello europeo, nazionale (in particolare si segnala il comma 2 dell’articolo 5

del D. L. 13 settembre 2012, n. 158 che aggiorna i L.E.A. inserendovi anche il G.A.P.) e

regionale e, infine, un’essenziale bibliografia con rinvio ai siti internet, dove è possibile

reperire i riferimenti utili per gli eventuali approfondimenti. Da ultimo si è ritenuto utile

inserire una breve recente rassegna stampa sul tema oltre, ovviamente, al testo del PDL

n. 283, nonchè la scheda economico-finanziaria predisposta dalle competenti strutture

della Giunta regionale.

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INDICE

1) LA STORIA DEL GIOCO D’AZZARDO……………………………… Pag. 1 2) IL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA………………………………….. Pag. 5 3) TIPOLOGIE DI GIOCHI D’AZZARDO………………………………. Pag. 7 4) IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (G.A.P) ………………. Pag. 9

- Il gioco d’azzardo patologico………………………………. Pag. 9 - Diagnosi del gioco d’azzardo patologico………………. Pag. 12 - I rischi sociali………………………………………………….. Pag. 14 - Le cure per il gioco d’azzardo patologico……………… Pag. 15

5) RIFERIMENTI NORMATIVI SUL G.A.P. ………………………… Pag. 19 6) ALL. A) Descrizione delle tipologie di gioco d’azzardo …….. Pag. 23 7) ALL. B) BIBLIOGRAFIA E SITI UTILI……………………………… Pag. 39 8) ALL. C) RASSEGNA STAMPA SUL G.A.P. Pag. 41 9) Testo del PDL n. 283 “Interventi di prevenzione,

formazione e trattamento del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.)”

10) SCHEDA DI ANALISI ECONOMICO FINANZIARIA relativa al PDL n. 283

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1) LA STORIA DEL GIOCO D’AZZARDO Fin dalle sue origini l’uomo ha avvertito la necessità di predire il futuro. Nell’antichità, quando concetti come “giustizia”, “legge”, “sorte” e “religione” si intersecavano e si sovrapponevano, l’uomo affidava importanti decisioni al fato, ritenendolo emanazione della volontà degli dei. Anche eventi inspiegabili venivano fatti risalire al caso ed al gioco: nella tradizione egizia l’origine delle stelle veniva ricondotta ad una “partita” tra divinità. Allo stesso modo un mito greco narra che Zeus e i suoi fratelli si sarebbero spartiti l’universo a dadi. L’“azzardo” nacque quando “indovinare” un evento futuro, da pratica esclusiva di indovini e sacerdoti, divenne anche occasione di “sfida” tra uomo e “fato”, e tra uomo e uomo. Giocare d’azzardo divenne dunque una pratica sociale: furono stabilite delle regole e delle poste in palio. Già nell’antica Grecia il gioco d’azzardo era così diffuso che fu proibito per un certo periodo, dal momento che la sua pratica dava origine a gravi problemi di ordine sociale. Platone stesso era preoccupato dal suo diffondersi: «L’abitudine al gioco non è poca cosa», sosteneva. I dadi da gioco derivano dagli “astragali”, frammenti di ossa, pietre o altri materiali, utilizzati dagli indovini (come gli “aruspici” dell’antica Roma) per interrogare il fato.

I soldati greci si divertivano con giochi di dadi; in Egitto, un paio di dadi d'avorio sono stati trovati in Tebe risalenti al 1500 aC, e manufatti antichi connessi al gioco d'azzardo sono stati rinvenuti in Cina, Giappone, India e Roma.

Nell'antica Roma, Claudio ridisegnò la sua carrozza in modo che egli avrebbe avuto più spazio per lanciare i dadi, Caligola confiscò le proprietà sei cavalieri per coprire i suoi debiti di gioco e si racconta che i soldati romani fecero delle scommesse per le vesti di Cristo dopo la sua crocifissione. Le carte da gioco originano, invece, dai tarocchi. L’introduzione del gioco delle carte in Europa risale al 1350: alla diffusione capillare di questo tipo di giochi seguì una dura condanna da parte di giuristi e predicatori. Alla stessa epoca risalgono testimonianze di roghi pubblici di carte da gioco in molte piazze europee. Fu nel Medio Evo che si assistette alla prima “demonizzazione” del gioco d’azzardo, largamente praticato. Il gioco dei dadi, e la sua origine “diabolica”, sono citati in diverse celebri opere letterarie, come “Gargantua e Pantagruel” (1532-34)

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di F. Rabelais. Il filosofo Tommaso Moro propose nella sua celebre “Utopia” (1516) l’estirpazione totale del gioco d’azzardo in ogni sua forma. Nonostante i tentativi di estirpazione e condanna, il gioco continuò a essere una pratica diffusa, inserita nell’immaginario collettivo e nella quotidianità delle persone dell’epoca rinascimentale e moderna. Le lotterie si diffusero rapidamente. Nella Firenze del 1530 i proventi confluivano nelle casse dello Stato. Nel 1566 la regina Elisabetta I istituì la prima lotteria nazionale riconosciuta dallo Stato. In Italia, a Genova, si giocava al lotto già dal XVI secolo, mentre nel 1638 apriva il Ridotto di Venezia, la prima casa da gioco istituita e gestita dallo Stato: cominciava l’era del giro d’affari legato al gioco d’azzardo. Nel 1665 venne aperto il primo ippodromo, a Hempstead Plains, New York. Probabilmente all’epoca nessuno avrebbe potuto immaginare l’importanza che l’ippica avrebbe progressivamente rivestito nello scenario dell’azzardo, né che l’ippodromo sarebbe diventato luogo di improvvisa creazione o dissipazione di interi patrimoni. Nel 1814 vennero autorizzati i primi casinò a New Orleans, USA. Casinò e “sale da gioco d’azzardo” si diffusero capillarmente, divenendo veri e propri templi dedicati al “dio del gioco”. Nel 1830 si scatenò un’ondata repressiva contro il gioco d’azzardo. Chiusero casinò, ippodromi e lotterie, e si moltiplicarono le bische clandestine. Il peggioramento della situazione, determinato dalla clandestinità del fenomeno, impose alle autorità una parziale “marcia indietro”: il gioco d’azzardo tornò a essere legale, ma con maggiori restrizioni. L’invenzione del telegrafo duplex (1872) rese possibile la trasmissione dei risultati delle corse in tempo quasi reale. Gli scommettitori potevano quindi “puntare” anche senza recarsi sui luoghi delle corse. Nel 1906 H. S. Mills produsse su scala industriale le prime slot machines, che fecero la fortuna di Casinò e sale da gioco (e la sfortuna di molti giocatori). La rapidità e la semplicità di fruizione delle slot machines rese ancora più accessibile il gioco d’azzardo. La diffusione del gioco d’azzardo e delle problematiche socio-sanitarie connesse risultò tale che nel 1980 venne inserito nel novero dei disturbi patologici all’interno del DSM III, il manuale diagnostico dell’American Psychiatric Association. Il gioco d’azzardo è oggi caratterizzato sempre più da rapidità, immediatezza e dislocazione: il gioco sul web, la diffusione capillare di videopoker e lotterie istantanee, come i “gratta e vinci”, rendono possibile giocare d’azzardo a

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chiunque, ovunque e in qualunque momento, rapidamente e anonimamente, abbattendo le barriere economiche e sociali che in passato avevano contribuito a limitare i rischi connessi al gioco, sia per i singoli individui, sia per la società nel suo complesso.

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2) IL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA Dal 1948 quando il presidente Luigi Einaudi nazionalizzò la “schedina” che venne ribattezzata Totocalcio, il mercato del gioco, in un crescendo che negli ultimi anni ha avuto il suo massimo picco, ha visto la nascita e l’evoluzione (nonché il declino) di numerosi e sempre più diversificati giochi. Dal lotto alle lotterie, dal totocalcio al totogol alle scommesse ippiche, che per anni hanno monopolizzato il gioco degli italiani, si è passati ad un’immensa tavola da gioco, in ultimo ingrandita anche dal “tavolo virtuale” dei giochi on line. Il trend di crescita del gioco autorizzato nel nostro Paese è sicuramente attribuibile anche agli impulsi generati dalla manovre economiche. Non c’è stato anno, infatti, in cui l’Esecutivo non abbia introdotto nuove offerte di gioco pubblico. Nel 1997 vengono introdotte la doppia giocata di lotto e superenalotto e le sale scommesse, nel 1999 l’investitura ufficiale per il Bingo, le scommesse Big Match, le scommesse on line. Nel 2004 le Slot, nel 2006 i nuovi corner e i punti gioco per scommesse. Si è passati dalle 3 occasioni di gioco autorizzato alla settimana degli inizi degli anni 90 con Totocalcio, Lotto e Scommesse Ippiche alle 15 occasioni di gioco nel 2006: 10 settimanali più lotterie istantanee, sale bingo, slot machines, sale scommesse, scommesse on line con carte prepagate. Senza contare che, con la legalizzazione dei giochi cosiddetti on line, ora si può giocare in qualsiasi momento dal proprio pc, previa identificazione e apertura del conto di gioco a nome del singolo. Ma già prima di questa nuova apertura, l’Italia alla fine del 2004 si collocava al terzo posto fra i Paesi che giocano di più al mondo, preceduto solo dal Giappone e Regno Unito. Negli ultimi 10 anni, oltre alla mutata tendenza degli italiani a rivolgersi alle novità del settore, si è assistito al tramonto dei video poker e alla massiccia diffusione delle New Slot. Con la regolamentazione del 2003, infatti, lo Stato diede un primo colpo al dilagare dell’illegalità legata a questo mercato. Basti pensare che tra gli incassi dei principali giochi, il totale delle entrate delle New Slot crebbe di quasi 47 volte dal 2003 al 2008, passando da 367 a 17.282 milioni di euro, che rappresentarono da sole circa il 45% delle entrate complessive del totale dei giochi. A seguire, sempre nel 2008, le Lotterie con 7.611 milioni di euro e il Lotto con 5.348 milioni di euro.

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Già nel 2004, anno in cui venne sancito il divieto per tutti gli apparecchi e i congegni automatici di riprodurre il gioco del poker, fu registrato un considerevole aumento del circuito legale rispetto al 2003. Gli incassi raggiunsero i 4.474 milioni di euro. Secondo il rapporto di Eurispes questo dato mise in evidenza come, per la prima volta, la regolamentazione contrastò innanzitutto la dipendenza da gioco ma soprattutto portò a livelli fisiologici il sommerso e l’evasione di questo settore. Dal 2004 al 2008 sono stati recuperati con le New Slot oltre 70 miliardi di euro al gioco illegale e sommerso, dei quali oltre 21 miliardi di euro solo nel 2008. Nel nostro Paese il gioco online ha una storia recentissima, frutto di 7 anni intensi di leggi, modifiche, miglioramenti, regolamentazioni. In principio furono le scommesse sportive, già ampiamente disponibili su internet. La prima legislazione sul gambling è datata 2006, con il cosiddetto “decreto Bersani”, convertito nella Legge 248 del 2006 che dà un via libera virtuale agli skill games a distanza con premi in denaro. Per distanza si intende online e per abilità si intende che il risultato è frutto prevalentemente delle capacità del giocatore, ma in cui sono presenti anche caratteri di casualità. Tra gli skill games, quello che più si collega ai soldi è il poker, anche se questi non è citato esplicitamente nella nuova legislazione sul gambling. Con questa storica, seppur recente deliberazione, l’AAMS autorizza i concessionari ad esercitare il gioco del Texas Holdem e delle sue numerose varianti. E’ l’articolo 38 stesso a parlare dei concessionari cioè società in grado di fornire adeguate garanzie di correttezza e di sostenibilità economica. Lo Stato, tramite l’AAMS, esercita un continuo monitoraggio su queste società incaricate di offrire il gioco del poker con soldi veri. I tre punti su cui i titolari delle concessioni devono assolutamente garantire sono: • La sicurezza del gioco • La restituzione delle vincite in una percentuale minima, fissata per legge • La trasparenza e la riservatezza delle informazioni trattate.

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3) TIPOLOGIE DI GIOCHI D’AZZARDO

Il settore del gioco in Italia comprende svariate tipologie di giochi, dai classici, quali lotterie e scommesse, a giochi più moderni, come giochi a distanza ed apparecchi da intrattenimento. Il mercato è regolato, controllato e garantito dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, “AAMS”, nonchè dal sistema legislativo Italiano. Come riportato sul sito Internet di AAMS – “Nello svolgimento del ruolo pubblico assegnato, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ha l’obiettivo primario di assicurare un ambiente di gioco legale e responsabile in un contesto tecnologicamente monitorato e in grado di certificare l’operato dei concessionari. In particolare AAMS è garante dei principi alla base dello Stato democratico attraverso la tutela dei consumatori, in particolare dei minori, delle fasce deboli e sensibili a fenomeni patologici e/o ludopatici”. L’AAMS si occupa di giochi dal 1988, quando assunse dallo Stato Italiano la gestione delle lotterie nazionali, ampliando nel 1994 il proprio portafoglio con la gestione del Lotto e delle lotterie istantanee, in una continua evoluzione fino ad arrivare all’attuale portafoglio di business. Il comparto giochi è cosi classificato: 1) Lotto

- Lotto - 10 e Lotto - Lotto3

2) Giochi numerici a totalizzatore - Superenalotto - Superstar - Superenalotto Europeo (novità 2011)

3) Giochi a base sportiva - Totocalcio e Il9 - Totogol - Scommesse a quota fissa - Big Match - Big Race

4) Giochi a base ippica - Ippica Nazionale - Ippica Internazionale - Scommesse Ippica in Agenzia - V7

5) Apparecchi da intrattenimento - Apparecchi con vincita in denaro

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New Slot VideoLotteries (VLT)

- Apparecchi senza vincita in denaro - Skill games

6) Lotterie - Lotterie Tradizionali - Lotterie Istantanee - Giochi di sorte al consumo

7) Bingo - Bingo in sala - Bingo a distanza - Poker live (novità 2011)

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4) IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO Giocare d’azzardo non significa necessariamente gioco patologico. Per la maggior parte delle persone il gioco d’azzardo rappresenta uno dei tanti passatempi e rimane una semplice attività sociale. Solo per una minoranza di esse, diventa progressivamente un problema. È necessario distinguere il gioco d’azzardo patologico dal gioco come forma di attività sociale e ludica che accompagna l’essere umano lungo la sua esistenza, che stimola lo sviluppo dell’intelligenza e della creatività. Questa forma di gioco viene realizzata per se stessa avendo il proprio aspetto gratificante in sé e non nel fine da raggiungere o nel risultato da conseguire. Quando il giocatore, pur sperando nella vincita, è motivato da un semplice desiderio di divertimento ed è in grado di smettere di giocare quando lo desidera viene definito “giocatore sociale”. Il giocatore sociale, anche se soggetto alla lusinga dell’alea, al fascino del guadagnare tutto in una volta e senza fatica, intuisce il labile confine (e non lo oltrepassa) tra innocua distensione e morboso accanimento. Il gioco, anche quello d’azzardo, allora, risulta essere un’attività intimamente connessa con la natura dell’uomo, serve a riprodurre situazioni reali, insegna ad affrontare le difficoltà, a stare insieme con gli altri e aiuta ad evadere dalle condizioni di malessere. I problemi nascono quando l’aspetto ludico diventa secondario rispetto all’impulso di giocare, al bisogno di rischiare, di riprovare, di continuare a tentare la fortuna anche a fronte di perdite clamorose o devastanti. Questo atteggiamento si configura come gambling, un comportamento compulsivo, la cui dinamica può essere assimilabile, pur in assenza di uso di sostanze, ad altre forme di dipendenza patologica quali tossicodipendenza o alcolismo. Il Gioco d’azzardo patologico è un vero e proprio disturbo psicopatologico, una forma di dipendenza che induce il soggetto alla coazione a ripetere, alla necessità imperante di giocare e a percepire sofferenza se costretto ad astenersi da gioco. Vincere o il desiderio di rifarsi non sono più il richiamo principale per scegliere il gioco, ma è il gioco d’azzardo in sé, accompagnato dalle emozioni e sensazioni che riesce a suscitare, ad attirare l’individuo. Anche se il desiderio ossessivo di recuperare il denaro perduto può portare il giocatore a perdere completamente la percezione del tempo che dedica al gioco e della quantità di soldi che sta scommettendo. Giocare denaro diventa, almeno in alcuni momenti, il centro di interesse esclusivo, la passione, l’occupazione, la preoccupazione centrale della proprie esistenza. Niente può fermare il giocatore e quest’attività conduce, presto o

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tardi, alla disorganizzazione della sua vita ed alla totale mancanza di controllo sulla gestione del denaro. E il giocatore patologico può anche facilmente cadere nella delinquenza finanziaria o in mano agli usurai. Sebbene sembri difficile operare una distinzione tra giocatore patologico e sociale, si può tuttavia indicare una precisa sintomatologia che viene mostrata dai giocatori patologici e che riguarda tre aspetti dell’individuo: - psicologico: ossessione del gioco, senso di onnipotenza, presunzione, nervosismo, irritabilità, ansia, alterazioni del tono dell’umore, persecutorietà, senso di colpa,alterazioni dell’autostima, tendenza alla superstizione, aumento dell’impulsività, distorsione della realtà; - fisico: alterazioni dell’alimentazione, cefalea, conseguenze fisiche dell’utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol, sintomi fisici d’ansia (tremori, sudorazione, ecc.); - sociale: danni economici, danni morali, danni sociali, danni familiari, danni lavorativi, difficile gestione del denaro, isolamento sociale. Il processo che conduce il giocatore sociale a diventare giocatore problematico e successivamente dipendente appare subdolo e lento. Spesso è però la rete sociale del giocatore, in modo particolare il suo sistema famigliare che, prima dell’interessato, si accorge dello “scivolamento” da una posizione all’altra e che decide ,infine, di chiedere aiuto. I segnali collegati alla perdita del controllo del gioco fanno senza alcun dubbio riferimento all’enorme mole di denaro e di tempo persi con il gioco, all’affetto negato in famiglia, all’abbandono delle proprie responsabilità di coniuge e genitore. Altri segnali possono giungere dal sistema lavorativo che è testimone di un calo dell’efficienza e di assenze dovute al gioco; e in certi casi gravi il soggetto arriva anche a perdere il lavoro stesso. Infine, dal punto di vista sociale, il giocatore può giungere a modificare il proprio concetto di moralità sino ad arrivare a commettere atti illeciti. In questi casi accade che la persona, pur essendo stata fino ad allora sempre onesta, commetta reati di vario genere per finanziare la propria attività di gioco senza avere però la consapevolezza di agire un crimine. Per lui non si tratta di rubare, ma “solo”di prendere soldi in prestito, da restituire con la grossa vincita che egli è sicuro prima o poi di ottenere. Cesare Guerreschi nel suo testo Il gioco d’azzardo patologico. Liberati dal gioco e dalle altre nuove dipendenze, Ed. Kappa, Roma,2003 propone la seguente classificazione: - Giocatori compulsivi con sindrome da dipendenza: sono giocatori che hanno perso il controllo sul loro modo di giocare; per loro il gioco d’azzardo è la cosa più importante nella vita, ciò che li mantiene in azione. Il gioco d’azzardo compulsivo è una dipendenza progressiva che abbraccia tutti gli aspetti della vita del giocatore. La famiglia, le relazioni sociali e l’attività lavorativa vengono influenzati in modo fortemente negativo dall’attività di

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gioco. Il giocatore compulsivo non può smettere di giocare, indipendentemente da quanto lo desideri o da quanto duramente ci provi. - Giocatori per fuga con sindrome da dipendenza: sono giocatori che trovano nell’attività di gioco sollievo da sensazioni d’ansia, solitudine, rabbia o depressione. Usano il gioco d’azzardo per fuggire da crisi o difficoltà; il gioco ha qui un effetto analgesico e non una risposta euforica. Questi giocatori non sono giocatori compulsivi. Sono identici ai bevitori inadeguati senza sindrome da dipendenza alcolica. - Giocatori sociali costanti: per questi giocatori il gioco d’azzardo è la principale forma di relax e di divertimento, sebbene sia in secondo piano rispetto alla famiglia e al lavoro. I giocatori sociali costanti mantengono ancora il controllo sulle loro attività di gioco. - Giocatori sociali adeguati: giocano per passatempo, per socializzare e per divertimento. A questa categoria appartiene la maggioranza della popolazione adulta. Il gioco non interferisce con le obbligazioni familiari, sociali o lavorative. - Giocatori antisociali: coloro i quali si servono del gioco al fine di ottenere guadagni illegali. - Giocatori professionisti: sono giocatori che giocano d’azzardo per lavoro e, considerandolo una professione, si mantengono attraverso di esso. Alle prime due categorie appartengono le persone bisognose di aiuto psicologico e psichiatrico: le vittime del gioco. I giocatori compulsavi sono individui che se si trovano cronicamente e progressivamente “incapaci” di resistere all’impulso di giocare. E, forse, ciò che sfugge alla maggior parte della popolazione è proprio questa “impossibilità” da parte del giocatore patologico di resistere e controllare l’impulso al gioco. Ancora oggi è molto raro che siano i giocatori patologici a chiedere aiuto in prima persona. Questo perché è più facile accettare e ammettere di perdere il controllo per il fatto di avere assunto delle sostanze che ammettere di perdere il controllo a causa di un comportamento volontario. Inoltre, poiché danneggia la loro autostima in maniera molto forte, sono estremamente riluttanti a cercare aiuto. Ancora oggi non si è ben compreso che l’unico metodo per contrastare la pericolosità del gioco d’azzardo è quello di informare obiettivamente e correttamente il potenziale giocatore sui reali contenuti tecnici dei vari giochi. Un giocatore ben informato sulle possibilità di vittoria e di sconfitta è meno disposto a rischiare somme di denaro che potrebbero compromettere se stesso e il bilancio familiare: la piena consapevolezza di quello che si sta facendo è il migliore antidoto contro ogni forma di eccesso.

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DIAGNOSI DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO Per diagnosticare una sindrome da gioco (GAP) devono essere soddisfatti due criteri: - A) un criterio di inclusione: “persistente e ricorrente comportamento

maladattivo legato al gioco d’azzardo che compromette le attività personali, familiari e lavorative”;

- B) un criterio di esclusione: “il comportamento di gioco d’azzardo non è meglio attribuibile ad un episodio maniacale”.

Una volta individuata la presenza del criterio A ed escluso il criterio B, si ricercano nel soggetto almeno cinque caratteristiche su un elenco di dieci: 1) E’ eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo; 2) Ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata; 3) Ha ripetutamente tentato con insuccesso di controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo; 4) E’ irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo; 5) Gioca d’azzardo per sfuggire a problemi o per alleviare ad un umore disforico; 6) Dopo aver perso denaro al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (“rincorrendo” le proprie perdite); 7) Mente ai familiari, al terapista o ad altri per nascondere l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco; 8) Ha commesso azioni illegali per finanziare il gioco d’azzardo; 9) Ha messo a repentaglio o ha perso una relazione significativa, il lavoro o opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo; 10) Fa affidamento sugli altri per reperire denaro o per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo. Esistono definizioni “ufficiali” del gioco patologico ed esistono scale per determinare la gravità dipendenza, ma la definizione operante è innanzitutto soggettiva. In un primo tempo il giocatore si rinchiude nel gioco, per risolvere i problemi posti da tale attività. Si sono accumulati i debiti, bisogna “rifarsi”, guadagnare nuovamente denaro, giocare di nuovo. Sebbene i giocatori patologici siano diversi gli uni dagli altri, è possibile individuare alcuni elementi che li accomunano. La maggior parte dei giocatori sono persone con scarsa autonomia, insicure, che appartengono ai ceti medio/bassi, che tendono a giudicarsi in maniera negativa, nascondendo il più delle volte uno stato depressivo. Hanno difficoltà nel gestire i propri sentimenti ed esprimerli agli altri. Spesso pensano che la

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loro vita sia un fallimento, si sentono diversi dagli altri e si chiudono in se stessi. Tendono a credere che il denaro sia la soluzione di tutti i loro problemi. Alcuni giocatori sono competitivi, indipendenti, aggressivi ma in realtà nascondono una grande insicurezza e vulnerabilità. Possono essere dei grandi lavoratori, condurre una vita molto regolare e rigida ed essere molto pragmatici. Sono pieni di paura specialmente per ciò che è incerto ed il gioco offre loro l’opportunità di superare simbolicamente queste paure.

Se si comprende che il gioco d'azzardo patologico è una malattia, si può presumere che, come tutte le malattie, anche questa determinerà i suoi sintomi sugli individui che ne sono affetti. In ogni malattia ci sono 3 categorie di sintomi: psichici, fisici,sociali.Elenchiamo di seguito i principali sintomi prodotti del gioco d'azzardo patologico:

SINTOMI PSICHICI - ossessione del gioco

- senso di onnipotenza, presunzione - nervosismo, irritabilità, ansia - alterazioni del tono dell'umore - persecutorietà - senso di colpa, alterazioni della autostima - tendenza alla superstizione - aumento dell'impulsività - distorsione della realtà (minimizzare, enfatizzare) SINTOMI FISICI - alterazioni dell'alimentazione

- cefalea

- conseguenze fisiche dell'utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol

- insonnia

- sintomi fisici dell'ansia (tremori, sudorazione, palpitazioni ecc.)

SINTOMI SOCIALI - danni economici

- danni morali - danni sociali - danni familiari - danni lavorativi - difficile gestione del denaro (spese impulsive)

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- isolamento sociale. I RISCHI SOCIALI In Italia non si è mai recepita l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che vede nel “gioco d’azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e che, in assenza di misure idonee d’informazione e prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale”. E, a causa del mancato riconoscimento, ai giocatori compulsivi non è di conseguenza garantito il diritto alla cura (comunque sottolineato dall’articolo 32 della Costituzione), parificando ciò che già vige nel campo delle dipendenze anche a questo tipo di patologia: diritto alla cura, diritto al mantenimento del posto di lavoro, diritto di usufruire dei benefici di legge, diritto a una parificazione tributaria e fiscale. Il gioco d’azzardo patologico comporta una serie di problematiche che incidono non solo sulla salute psicofisica del soggetto giocatore ma anche sulla sua vita familiare, sociale e lavorativa. Da alcune ricerche è emerso, infatti, che i tentativi di suicidio sono molto più frequenti (fino a 4 volte tanto) tra i giocatori patologici che nel resto della popolazione. Si riscontrano anche tipici disturbi legati allo stress: dolori allo stomaco, insonnia, ulcera, coliti, ipertensione, malattie cardiache, emicranie, problemi dermatologici. Uno studio condotto in Canada (Research Centre of Ontario, 2000) ha rilevato un legame tra abuso di alcol e gioco, in particolare quello all’interno dei casinò. Frequentemente,infatti, i gamblers sono poliabusatori; ciò comporta un rischio più elevato di alcolismo e/o di dipendenza da droghe. Alcune ricerche hanno motivato l’assunzione di alcol e droghe nei giocatori come un mezzo per alleviare le angosce e guarire dalla depressione. Anche i famigliari del giocatore sono coinvolti in una spirale distruttiva. E’ stato appurato che i coniugi dei giocatori patologici hanno maggiori possibilità di entrare in una depressione nervosa o di cedere all’alcol o ad altre droghe. Sono inoltre tre volte più a rischio di suicidio. Nel coniuge sono spesso presenti anche altri comportamenti autolesivi (specie se donna) sempre relativamente alla sfera del controllo degli impulsi e delle dipendenze: bere eccessivo, tabagismo, fenomeni di obesità o bulimia, shopping.

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Le mogli dei giocatori patologici soffrirebbero anche di mal di testa cronico, seri disturbi gastrointestinali e difficoltà respiratorie in aggiunta a problemi di ansia, depressione ed isolamento sociale. Altri dati rilevano che il 23% delle mogli ed il 17% dei figli di giocatori d’azzardo maschi subiscono violenze fisiche e verbali Proprio rispetto ai figli dei giocatori sembrerebbe che questi siano due volte più a rischio di suicidio, abbiano risultati scolastici inferiori ai loro colleghi e presentino un tasso più elevato di abuso di alcolici ed altre sostanze. Inoltre, sono essi stessi più a rischio di avere problemi con il gioco, se paragonati ai figli di coloro che non giocano. LE CURE PER IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO Il gioco compulsivo è stato riconosciuto definitivamente come una patologia a sé stante nel 1980, quando l’APA (American Psychiatric Association) lo introdusse nella III versione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM), classificandolo nella categoria dei Disturbi del Controllo degli Impulsi non classificati altrove, cioè non riconducibili al quadro clinico di altri disturbi. Caratteristica fondamentale del disturbo del controllo degli impulsi è l’incapacità a resistere a un impulso o a un desiderio impellente: il soggetto prova una tensione o un eccitamento crescente prima di compiere l’azione e gratificazione o sollievo nel momento in cui la compie; in seguito possono essere presenti rimorsi e sensi di colpa. La Decima Revisione della Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD-10) dell’OMS, descrive il gioco d’azzardo patologico nel capitolo dei Disturbi delle Abitudini e degli Impulsi, caratterizzati da atti ripetuti e in controllabili che non hanno chiara motivazione razionale e che generalmente mettono in pericolo gli interessi del paziente e delle altre persone. In Italia lo studio e la cura del gioco d'azzardo patologico sono abbastanza recenti, ma esistono numerose realtà che se ne occupano, sia a livello pubblico che a livello privato. A livello pubblico la cura dei giocatori patologici è effettuata frequentemente dai Servizi per le Dipendenze delle ASL che lavorano in collaborazione con i Comuni e altri noti della rete territoriale.

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CENTRI DI SUPPORTO PER LA CURA DELLE PATOLOGIE DA GIOCO D’AZZARDO IN VENETO

(fonte: http://centrostudi.gruppoabele.org/gambling/)

Ser.T Portogruaro VE via Spiga 5, 30026 Portogruaro tel 0421 764651; fax 0421 280550 e-mail: [email protected] Referenti GAP: Maria Enrica Scalabrì, Maria Luisa Ronchese, tel 0421764666

Ser.T Dolo VE Via Arino 4, 30031 Dolo Tel 041 5102307; fax 041 5102516 Responsabile: Mauro Cibin e-mail: [email protected]

Ser.D San Donà di Piave VE via Verdi 2, 30027 San Donà di Piave tel 0421 227740; fax 0421 50670 Referente GAP: Emilia Serra, tel 0421 227743 e-mail: [email protected]

Ser.D Centro storico ed estuario di Venezia Sestiere Dorsoduro 1463, 30123 Venezia tel. 0415295862; fax 041 5295884 e-mail: [email protected] Referente GAP: Luisa Blasi, tel 041 5295862/67/68, e-mail: [email protected]

Informagioco del Ser.T di Venezia Terraferma, AULSS 12 Venezia via Castellana 154, 30174 Venezia tel 0412608250; fax 0412608240 e-mail: [email protected] Responsabili: Gugliemo Cavallari, Silvano Felisati, Franco Masiero, Pierguido Nardi e-mail: [email protected]; [email protected]; [email protected];[email protected]

Ser.T Castel Franco Veneto TV via Ospedale 18, 31033 CastelFranco Veneto tel 0423 732736; fax 0423 732737 sito: www.ulssasolo.ven.it

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e-mail: [email protected] Referenti GAP: Graziano Bellio, Amelia Fiorin

Ser.T.-Azienda ULSS 7- Veneto- Conegliano TV via Ortigara 131, 31015 Conegliano tel 0438 64211; fax 043863238 sito: www.ulss7.it Referente GAP: Carlo Cenedese, tel 043864211, e-mail: [email protected]

Ser.T Camposanpiero PD via Cosma 1, 30012 Camposanpiero tel 049 9324960; fax 049 9324965 Referente GAP: Giorgio Cuccia, e-mail: [email protected]

U.O.C. Interdistrettuale Dipendenze, Este PD via Settabile 29/A, 35042 Este tel 0429 618389; fax 0429 618527 e-mail: [email protected] Responsabile:Clementina Stimolo, tel 0429 618419

Ser.D Monselice PD via Rovigana 5, 35043 Monselice tel 0429 788398; fax 0429 788588 e-mail: [email protected] Responsabile: Giancarlo Zecchinato, e-mail: [email protected]

Ser.D di Legnago VR via l. Cadorna 3, 37045 Legnago tel 044224411; fax 0442 27180 e-mail: [email protected] sito: www.aulssslegnago.it Responsabile: Carlo Bossi

Cooperativa Sociale Self Help Verona via Albere 132/c, 37100 Verona tel 045 502533 (dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 16); fax 045 502533 e-mail: [email protected] Referente GAP: Manuela Persi, tel 349 8615778

Ser.T Bussolengo VR vicolo Rivolti 30/A, 37012 Bussolengo tel 045 6712529; fax 045 6712700

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e-mail: [email protected] Referenti GAP: Carla Odorizzi, Eva Cordioli

Ser.T – Alcologia, Auronzo di Cadore BL via Ospitale 16, 32041 Auronzo di Cadore tel 0435 402596; fax 0435 402683 e-mail: [email protected] Responsabile:Raffaella Vedana, tel 0435 402591, e-mail: [email protected]

Ser.T e Alcologia ULSS 19 – Adria, Taglio di Po RO via Matteotti 14, 45019 Taglio di Po (Ro) tel 0426 660555; fax 0426 349198 e-mail: [email protected] Referenti GAP: Caterina Forza, Ivana Stimamiglio

Ser.T Thiene VI via San Rocco 2, 36016 Thiene tel 0445 313811; fax 0445 313830 e-mail: [email protected] Referente GAP: Lorena Bergozza, e-mail: [email protected]

Ser.T Montecchio Maggiore VI via Pieve 11, 36075 Montecchio Maggiore tel 0444 492994; fax 0444 492995 Responsabile: De Muri Caterina, tel 0444 492994 e-mail: [email protected]

Ser.T Valdagno VI via Galilei 5, c/o Ospedale, 36078 Valdagno tel 0445 423384; fax 0445 423211 Responsabile: De Muri Caterina, tel 0444 492994 e-mail: [email protected]

Ser.T Asiago VI via Martiri di Granezza 44, 36012 Asiago tel 0424 604344; fax 0424 604349

Nuova Vita - Società Cooperativa Sociale Onlus, VI Servizio ambulatoriale per le problematiche relative al gioco d'azzardo viale Fiume 9, 36100 Vicenza sito: www.nuovavitaonlus.it Responsabile: Alessandro Pilan, tel 335 6010423; e-mail: [email protected]

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5) NORMATIVA SUL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) nel 1980 ha inserito il gioco d’azzardo patologico fra le dipendenze dando la seguente indicazione “gioco d’azzardo compulsivo una forma morbosa chiaramente identificata e che, in assenza di misure idonee d’informazione e prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale». A livello europeo: A livello europeo la Commissione europea ha pubblicato il “Libro verde sul gioco d’azzardo on line nel mercato interno” (Commissione europea SEC 2011 – 321 Definitivo). Il Libro verde mira ad avviare un'ampia consultazione pubblica su tutti i problemi di ordine pubblico e sugli aspetti relativi al mercato interno connessi al rapido sviluppo dell'offerta di gioco d'azzardo on-line, sia lecita che non autorizzata, rivolta a cittadini situati nell'UE. La necessità di tutelare i giocatori e di prevenire il gioco d'azzardo problematico viene invocata per sottoporre a restrizioni l'offerta ai consumatori di servizi di gioco d'azzardo online. “Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2011 sul gioco d'azzardo on line nel mercato interno.” Con questa risoluzione non legislativa il parlamento europeo chiede alla Commissione di esplorare le possibilità di promuovere una più stretta cooperazione a livello europeo per la lotta al gioco d’azzardo illegale e per proteggere i consumatori vulnerabili. Per contrastare il mercato nero del gioco d'azzardo online, nella risoluzione si propone agli Stati membri d'introdurre un modello di licenza per garantire la sicurezza ai giocatori e il rispetto per chi offre il servizio dei criteri imposti nel paese dove opera. I deputati propongono inoltre che la Commissione esamini la possibilità di bloccare le transazioni finanziarie fra banche e istituti di carte di credito e dei giocatori che figurano su un’apposita "lista nera". Nel documento si rileva che il gioco d'azzardo in rete può comportare un rischio maggiore di dipendenza rispetto a altri tipi di gioco d'azzardo, grazie al facile accesso e all'assenza di controllo sociale. Specialmente per proteggere i giovani e le altre categorie vulnerabili, sono necessari controlli quali la verifica dell'età e le restrizioni ai pagamenti elettronici, prima di iniziare una giocata. Per proteggere i bambini e gli adulti vulnerabili, inoltre, i deputati invitano la Commissione a individuare standard comuni per gli operatori o una direttiva

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quadro. Infine, ritengono che un codice di condotta per il gioco d'azzardo online costituirebbe un primo passo verso una regolazione più stringente. A livello nazionale:

Lo stato italiano ha emanato nel tempo una serie numerose normative sul tema del gioco d’azzardo; tuttavia è solo recentemente che il legislatore ha iniziato ad interessarsi al fenomeno delle patologie connesse al gioco. Il recente decreto Balduzzi, all’art. 5 (di cui sotto si riporta il testo) inserisce il gioco d’azzardo patologico all’interno dei LEA permettendo così alle persone dipendenti di ricevere gratuitamente cure e assistenza dal Servizio sanitario nazionale e regionale. D.L. 13 settembre 2012, n. 158 Art. 5 1. Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza con particolare riferimento alle persone affette da malattie croniche, da malattie rare, nonche' da ludopatia . Nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica, con la procedura di cui all'articolo 6, comma 1, secondo periodo, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro il 31 dicembre 2012, su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede all'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni, con prioritario riferimento alla riformulazione dell'elenco delle malattie croniche di cui al decreto del Ministro della sanita' 28 maggio 1999, n. 329, e delle malattie rare di cui al decreto del Ministro della sanita' 18 maggio 2001, n. 279, al fine di assicurare il bisogno di salute, l'equita' nell'accesso all'assistenza, la qualita' delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze. 2. Con la medesima procedura di cui al comma 1 e nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica, si provvede ad aggiornare i livelli essenziali di assistenza con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, cosi' come definita dall'Organizzazione mondiale della sanita' (G.A.P.).

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Disegno di Legge n. 3294 La Commissione Sanità del Senato sta discutendo il testo unificato del Disegno di Legge n. 3294 (risultato dalla fusione dei disegni di legge n. 2484, 2714, 2909, 3104, 3192) recante “Disposizioni in materia di gioco d’azzardo”. Tale progetto di legge introduce misure finalizzate a regolamentare formalmente e specificamente modalità, come si è fatto per il fumo, di advertising sui giochi d’azzardo e sui giochi di fortuna, in senso lato e caso per caso, con meccanismi di controllo per evitare l’accesso ai minori, ed il divieto di pubblicità, allo scopo di limitare i rischi per il consumatore, e in particolare per i giovani, di subire messaggi distorti ed ingannevoli. Per questo prevede che venga stabilita una quota da destinare al sostegno di campagne di educazione, di sensibilizzazione sui rischi di abuso del gioco, per l’attuazione di misure di assistenza e appoggio da parte delle strutture e dei servizi socio-sanitari, per la cura delle forme patologiche e compulsive di dipendenza dal gioco. A livello regionale

Sono poche le regioni che ad oggi hanno disciplinato la materia definendo compiti e funzioni. Tra queste vi sono: - Regione Liguria: Legge Regionale 30 aprile 2012 n. 18 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico” - Provincia Autonoma di Bolzano, Legge provinciale n. 13 del 22/11/2010 “Disposizioni in materia di gioco lecito” Altre regioni invece si sono mobilitate nel corso del 2012 attraverso la presentazione di progetti di legge sull’argomento; - Regione Lombardia PDL n. 161 del 02/05/2012 ““Norme per la prevenzione, il contrasto e il trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate”. - Regione Emilia Romagna PDL del 28/09/2012 “Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate” - Regione Toscana PDL n. 162 del 15/06/2012 “Disposizioni per l’accesso consapevole e responsabile al gioco lecito”. - Regione Puglia PDL n. 202 del 12/07/2012 “Contrasto alla diffusione del GAP (Gioco d’azzardo patologico)”

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ALLEGATI ALL. A) PRINCIPALI TIPOLOGIE DI GIOCO D’AZZARDO

1) Il LOTTO

Il Lotto e un gioco che ha radici storiche in Italia, con un passato ultrasecolare; è lo Stato Pontificio che nel 1731 ne ha autorizzato l’esercizio, al fine di raccogliere fondi per opere architettoniche e di pubblica utilità. E’ solo nel 1863, a seguito dell’unita d’Italia, che lo Stato decide di disciplinare il Lotto anche a fini fiscali, inizialmente con sole 8 sedi estrazionali. Le ultime 2 sedi, Genova e Cagliari, che completano il quadro delle 10 “ruote” vennero aggiunte solo nel 1939. Il gioco del Lotto però passa sotto l’amministrazione diretta di AAMS solo nel 1994, a seguito dell’evoluzione legislativa Italiana in materia di giochi. Il gioco consiste nel pronosticare l’uscita di 1 o più numeri (fino ad un massimo di 10), compresi tra 1 e 90, su una o più tra le ruote estrazionali (oltre alle 10 ruote classiche, si è aggiunta la ruota Nazionale). Esistono diverse combinazioni di vittoria: l’estratto (ovvero azzeccare l’uscita di un solo numero), l’estratto determinato (azzeccare un solo numero e l’esatto ordine di estrazione), ambo, terna, quaterna e cinquina. Ovviamente più numeri si pronosticano, più alta è la somma vinta. La legislazione prevede giocate variabili tra un minimo di 1€ ad un massimo di 200€, per una vincita massima di 6 milioni di euro. Le vincite dipendono dalla tipologia di giocata, ovvero si applicano i seguenti moltiplicatori:

- 11,233 per l’estratto - 55 per l’estratto determinato - 250 per ambo - 4.500 per terno - 120.000 per quaterna - 6.000.000 per cinquina

L’importo vinto va poi diviso per il numero di ruote su cui si sono pronosticati i numeri. Ogni vincita subisce una tassazione pari al 6%. La normativa attuale permette 3 estrazioni settimanali, nei giorni di martedì, giovedì e sabato. E’ possibile giocarlo:

- nelle tabaccherie; - nelle ricevitorie del Lotto; - nelle rivendite speciali permanenti presso le stazioni ferroviarie e

marittime, gli aeroporti e presso le aree di servizio autostradali;

- nelle sale bingo, gli ipermercati e i centri commerciali.

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Esiste, inoltre, la possibilità di giocare al Lotto utilizzando le schede prepagate (Lotto telefonico), il cui valore va da un minimo di 10 Euro fino a un massimo di 500 Euro. Accanto al Lotto è attivo dal 2009 un nuovo gioco, denominato 10eLotto. Il meccanismo di questo gioco è notevolmente più complesso e consiste nel pronosticare l’uscita di 20 numeri. Questi 20 numeri possono essere confrontati con i numeri vincenti in 3 modalità differenti, a scelta del consumatore:

- estrazione a intervallo di tempo: il sistema telematico prevede un’estrazione ogni 5 minuti, dalle 7:00 alle 24:00. Il consumatore può confrontare i numeri su appositi monitor posizionati nelle ricevitorie di gioco.

- estrazione del Lotto: si confrontano i 20 numeri pronosticati con i primi 2 estratti di ogni ruota, ad esclusione della ruota Nazionale, seguendo l’ordine alfabetico.

- estrazione immediata: su richiesta del cliente, il sistema genera un’estrazione telematica immediata, parallela alla giocata. Sulla schedina sono quindi riportati i 20 numeri pronosticati e i numeri usciti; in questo modo il consumatore scopre all’istante se risulta vincitore o meno.

Il 10eLotto segue la direttiva AAMS del Decreto direttoriale 2009/16597/GIOCHI/LTT e comporta giocate di entità variabile tra il minimo 1€ ed il massimo di 10€, con un importo massimo di vincita pari a 6 milioni di euro. Dal 2010 e attivo un’ulteriore gioco il Lotto3, definibile come un’espansione del gioco del Lotto. Infatti ad ogni giocata, che sia Lotto oppure 10eLotto, il consumatore ha la possibilità, non l’obbligo, di scommettere ulteriore denaro per quello che è denominato Lotto3. Il gioco consiste nel pronosticare ulteriori 3 numeri, a scelta automatica del sistema, da confrontare poi con l’estrazione sulla ruota Nazionale. Il gioco è descritto dal Decreto direttoriale prot. n. 2010/00876/GIOCHI/LTT, il quale prevede che l’importo della giocata varia da un minimo di 1€ ad un massimo di 50€, con premi che seguono i seguenti moltiplicatori:

- 1 numero pronosticato: moltiplicatore di 2,1277 - 2 numeri pronosticati: moltiplicatore di 21,2766 - 3 numeri pronosticati: moltiplicatore di 1.063,8298

Il sub-comparto del Lotto, nella sua totalità, sta registrando un calo in termini di raccolta.

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Secondo i dati ufficiali di AAMS, nel 2009 il Lotto ha fatto registrare una raccolta di circa 5,65 miliardi di euro contro i 5,2 miliardi di euro del 2010, ovvero un decremento del 8%. La raccolta comunque ha contribuito all’ottimo prelievo fiscale del 2010 con una somma di circa 1,4 miliardi di euro. La Legge di Stabilità 2011 (ex Finanziaria) ha predisposto novità riguardanti il subcomparto del Lotto, con una stima prevista del gettito tributario associato di 250 milioni di euro: 50 milioni di euro nel 2011, 100 milioni di euro nel 2012, 100 milioni di euro nel 2013. 2) I GIOCHI NUMERICI A TOTALIZZATORE Quando si parla di giochi numerici a totalizzatore si intende quei giochi di sorte basati sulla scelta di numeri da parte dei consumatori al momento della giocata. Una quota predeterminata della posta in gioco è conferita ad un unico montepremi, il quale viene ripartito tra tutti coloro che hanno azzeccato i numeri, al seguito di una estrazione casuale. In Italia il gioco più conosciuto a totalizzatore è il SuperEnalotto. Gestito da Sisal ed è stato introdotto per la prima volta in Italia il 3 dicembre 1997, in sostituzione del gioco dell'Enalotto. Il suo ideatore e stato Rodolfo Molo, ex presidente di Sisal di origini svizzere e figlio di Geo Molo, che fu uno degli inventori del Totocalcio. Il gioco consiste nel compilare una schedina, del costo minimo di 1€, nella quale scommettere su due combinazioni, ognuna di 6 numeri compresi tra 1 e 90. Il Superenalotto è possibile giocarlo presso ciascuna delle oltre 19.000 ricevitorie appartenenti alla "rete" Sisal fino a mezz'ora prima delle estrazioni del lotto. Sono ubicate su tutto il territorio nazionale presso bar, tabaccherie, rivendite di giornali, e presso le aree di servizio autostradali. Vi è, inoltre, la possibilità di effettuare abbonamenti, per un massimo di 15 concorsi consecutivi. Del totale delle giocate, la quota trattenuta dall'erario è pari a circa il 53,6%, tranne che per le giocate effettuate in Sicilia, per le quali il 12,5% e trattenuto dalla Regione. L'8% è trattenuto dal punto vendita, il 3,73% va al concessionario (attualmente la Sisal) e il 34,648% costituisce il montepremi. Le vincite, in contanti, non sono tassate. Le estrazioni avvengono 3 volte a settimana: il martedì, il giovedì e il sabato. Non si vince solamente pronosticando tutti e 6 i numeri, ma esistono diverse categorie di premi. Si vince indovinando dai 3 numeri in su; ovviamente più numeri si indovinano più alto è l’importo della vincita. Il montepremi, ovvero il jackpot, viene suddiviso nelle diverse categorie, cioè ad ogni categoria di premio viene

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assegnata una quota parte del montepremi. Questa quota a sua volta viene divisa egualmente tra il numero di giocatori vincenti, per cui non esiste un moltiplicatore di vincita ma l’importo della vincita è variabile di volta in volta e dipende dal numero dei vincitori e dalle entità delle giocate effettuate. Nel caso in cui in quella categoria di premio non risultino vincitori, la quota parte del montepremi non viene elargita ma viene conferita al montepremi dell’estrazione successiva, ovvero un sistema a totalizzatore. Il montepremi totale viene ripartito tra le cinque categorie di premi nelle seguenti proporzioni:

- Ai 6 va il 20% del montepremi totale; - Ai 5 + numero Jolly va il 20% del montepremi totale; - Ai 5 va il 15% del montepremi totale; - Ai 4 va il 15% del montepremi totale; - Ai 3 va il 30% del montepremi totale.

Se in un'estrazione non c'è alcuna vincita di prima categoria (il "6"), il relativo montepremi si somma a quello del concorso successivo: per questo, talvolta, il montepremi destinato ai 6 diventa molto alto. Per ciascun concorso, in mancanza di vincite di seconda categoria (il "5+"), il relativo montepremi:

- per il 50% del suo valore si somma a quello dei premi di prima categoria del concorso successivo (jackpot del "6");

- per il restante 50% si somma ad una dotazione che incrementa il montepremi di prima categoria del concorso successivo all’avvenuta assegnazione di un montepremi di prima categoria.

La probabilità di vincita di cifre molto elevate e estremamente bassa; nonostante ciò il gioco ha attratto, fin dal 1997, moltissimi giocatori, interessati alle cifre milionarie messe in palio ad ogni concorso. Per dare un'idea di quanto sia remota l'eventualità di una vincita secca (cioè di un 6), questa ha una probabilità di verificarsi di 1 su 622.614.630 per ogni combinazione giocata. A partire dal 1° luglio 2009 e stato introdotto un ulteriore gioco, complementare e facoltativo al SuperEnalotto, denominato Superstar. Il gioco consiste, previo pagamento aggiuntivo minimo di 0,50€, di giocare un ulteriore numero, a se stante, oltre alle combinazioni già effettuate nel SuperEnalotto. Ad ogni estrazione del SuperEnalotto segue un’ulteriore singola estrazione che individua il numero Superstar. Il giocatore ha diritto alla vincita quando il numero da lui giocato corrisponde al numero estratto. Inoltre se il numero estratto Superstar corrisponde ad uno dei numeri giocati normalmente nel SuperEnalotto dal giocatore (si definisce giocata “stella”), questi ha diritto ad una vincita ancora maggiore, secondo i moltiplicatori dei cosi chiamati premi a punteggio:

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- 5 stella, pari a 25 volte l’importo della vincita ottenuta con i punti 5 al concorso SuperEnalotto;

- 4 stella, pari a 100 volte l’importo della vincita ottenuta con i punti 4 al concorso SuperEnalotto;

- 3 stella, pari a 100 volte l’importo della vincita ottenuta con i punti 3 al concorso SuperEnalotto;

- 2 stella, pari a euro 100,00; - 1 stella, pari a euro 10,00; - 0 stella, pari a euro 5,00.

Oltre a questi moltiplicatori, nel caso in cui un giocatore realizzi 5 o 6 al SuperEnalotto ed in più indovini il numero Superstar allora avrà diritto ad un ulteriore Superbonus, così stabilito:

- 2 milioni di euro in caso di vincita SuperEnalotto di prima categoria (punti 6) più il numero SuperStar;

- 1 milioni di euro in caso di vincita SuperEnalotto di seconda categoria (punti 5 più il numero complementare) più il numero SuperStar.

Nell’Aprile 2011 ha preso il via anche un nuovo gioco, chiamato SiVinceTutto Superenalotto, praticato a concorsi e che consiste nell’indovinare 6 numeri rispetto ad un’estrazione casuale. La grande diversità dal SuperEnalotto tradizionale, oltre al fatto che il gioco non è regolare ma avviene solo in predeterminate date, è che qui il montepremi viene interamente ridistribuito. Se, ad esempio, non vi sono 6, la quota parte dedicata alla categoria di premio per il 6 viene ridistribuita alle restanti categorie di premio. Costo minimo della giocata: 5€. L’attitudine del giocatore Italiano verso giochi più tecnologici ed innovativi ha fatto registrare negli ultimi anni un calo della raccolta ottenuta con i giochi numerici a totalizzatore. Il 2009 si era chiuso con una raccolta pari 3,7 miliardi di euro mentre il 2010 ha visto una contrazione del 5,4% con una raccolta di circa 3,5 miliardi di euro. Nonostante questo trend negativo, il settore dei giochi numerici a totalizzatore rimane molto importante per il prelievo erariale ad esso associato; nel 2010 ha contribuito con un gettito fiscale di 1,5 miliardi di euro. Inoltre, al fine di rilanciare il settore, il Ministero dell’Economia attraverso la Legge di Stabilità 2011 ha autorizzato il progetto comunitario, denominato Superenalotto Europeo. L’idea e quella di costituire un nuovo concorso numerico europeo, erogato in ogni Stato dal relativo concessionario, ad una

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puntata minima di 2€. Il 50% dell’importo giocato sarà destinato al montepremi, mentre il prelievo erariale Nazionale sara del 38%; la quota restante sarà suddivisa tra i diversi attori della filiera. Le stime del Ministero prevedono che il Superenalotto Europeo contribuirà al gettito fiscale con circa 285 milioni di euro entro il 2013. 3) I GIOCHI A BASE SPORTIVA Questa particolare tipologia di giochi comprende diverse metodologie, dalle scommesse alle schedine, ma ha come base comune lo sport. Inizialmente, in Italia, il gioco verteva solamente sul calcio, ovvero sullo sport Nazionale, con il famoso Totocalcio. Attualmente il settore e suddiviso in due categorie:

- A TOTALIZZATORE – l’ammontare del montepremi, ottenuto dalla raccolta complessiva meno l’importo del prelievo, e ripartito tra gli scommettitori vincenti

- A QUOTA FISSA – in questa tipologia di scommessa, la somma da riscuotere e preventivamente concordata tra lo scommettitore ed il concessionario.

I giochi a totalizzatore sono i primi ad essere stati introdotti con lo storico Totocalcio, ovvero una schedina nella quale indovinare l’esito finale (1X2) di 13 partite (diventate poi nel tempo 14) selezionate dal campionato italiano di serie A e di serie B, è stato introdotto addirittura nel maggio del 1946. Al tempo una schedina costava 30 lire e metteva a disposizione un montepremi di 463 mila lire! Attualmente la giocata minima impone il pronostico di 2 colonne, al costo di 0,50€ l’una, per una scommessa minima dal valore di 1€. Nel 1994 il Totocalcio venne affiancato da un nuovo gioco, sempre basato sul calcio, e chiamato Totogol. In questo gioco il consumatore doveva individuare, per le stesse 14 partite del Totocalcio, il numero esatto di reti realizzate in ogni partita. Nel 2004 però il Totogol cambio formula, ora il giocatore deve indovinare quali tra le 14 partite saranno le 7 con il maggior numero di reti realizzate. Ad ogni partita azzeccata corrisponde un punto e si vince partendo dai 4 punti fino ai 7, con una quota parte del montepremi ovviamente crescente. Nel 2010, mediante la direttiva AAMS Decreto direttoriale n. 2010/79/Giochi/GST, si è introdotto un ulteriore gioco, chiamato Il9, applicabile solo ad una schedina Totocalcio. Il gioco consiste, previo pagamento di 0,50€, nell’individuare l’esito delle prime 9 partite in schedina. Si vince solo se vengono indovinati tutti e 9 i risultati e il montepremi consiste in un jackpot. Se non vi risultano vincitori, il jackpot si accumula nella prossima schedina.

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Il settore ha visto anche la nascita di un altro gioco in Italia, sempre legato al mondo del calcio: il Big Match. Introdotto nel 2004, il gioco consiste nel selezionare 7 eventi calcistici tra 3 gruppi di eventi predeterminati. Dal primo gruppo,contenente 6 eventi, si dovranno selezionare 3 eventi e pronosticarne l’esito finale 1X2; lo stesso anche nel secondo gruppo, mentre nell’ultimo gruppo, composto di soli 3 eventi, si dovrà selezionare 1 solo evento e pronosticare l’esatto risultato finale. Si vince solo con il 7, ovvero indovinando tutti gli eventi. Il montepremi è un jackpot costituito dal 57% delle giocate, che hanno valore minimo di 2€; se non si registrano vincite, il jackpot va ad ampliare il montepremi successivo. Inizialmente il gioco verteva solamente sugli eventi calcistici. L’espansione a giochi su altri sport arriva principalmente con le scommesse sportive, con scommesse che variano dal basket alla pallamano, dal baseball al tennis. Questa tipologia di gioco in Italia è stata regolamenta nel 1998, attraverso il Decreto Ministeriale 2 giugno 1998, n. 174, con il quale lo Stato Italiano ha definito le norme per l’organizzazione e l’esercizio delle scommesse sportive. AAMS ha avuto poi il compito di definire le specifiche tecniche e di amministrare l’evoluzione del settore. Dal 2005 è attivo un altro gioco estraneo al mondo del calcio: il Big Race. Questa tipologia di gioco si basa su eventi sportivi di altre discipline, come le gare di Moto e Auto o gli eventi sciistici e ciclistici. Il giocatore deve indovinare nell’esatto ordine i primi 3 o i primi 5 (in relazione all’evento) classificati. Il jackpot e costituito dal 57% dell’entità delle giocate e, in caso di non vincita, va ad ampliare il jackpot successivo. Esistono inoltre i giochi a quota fissa, ovvero le classiche scommesse. Il gioco consiste nel pronosticare l’esito di un determinato evento, al quale è associata una vincita definita a priori dall’operatore. La somma scommessa dal giocatore viene comunemente denominata “puntata” o “posta” mentre il rapporto tra la possibile vincita e la posta viene denominato “quota”. Sono oggetto di scommessa i principali avvenimenti sportivi italiani ed internazionali. Il filone del gioco su base sportiva, trainato principalmente dalle scommesse sportive, è uno dei pochi settori in crescita, che presenta un trend positivo, con una raccolta nel 2010 pari a 4,5 miliardi di euro, +7% rispetto ai 4,2 miliardi di euro raccolti nel 2009, dietro solamente alla raccolta del settore New Slot e delle Lotterie. Sull’onda di questa crescita, la Legge di Stabilità 2011 prevede un allargamento della rete (fino a circa 7000 punti) in grado di garantire, secondo le stime del Ministero dell’Economia, un’entrata di circa 115 milioni di euro.

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4) I GIOCHI A BASE IPPICA I giochi a base ippica hanno una lunga tradizione in Italia. Nel corso degli anni le modalità di gioco si sono evolute ma il concetto di fondo è rimasto il medesimo: il giocatore deve indovinare i cavalli vincenti, di una o più corse, con giocate secche o con sistemi a totalizzatore. Oltre ai cavalli vincenti, si può scommettere anche sull’ordine di arrivo dei cavalli, ottenendo cosi più combinazioni possibili di giocata. Come riportato precedentemente, AAMS riconosce 4 tipologie di gioco legato al mondo ippico: ippica Nazionale, ippica Internazionale, scommesse ippiche in Agenzia e V7. Ogni tipologia si contraddistingue dalle altre per le modalità di gioco, per gli importi di scommessa e di vincita. Ognuno e regolato attraverso le direttive AAMS, tramutate e riconosciute leggi dallo Stato Italiano. Il mercato del gioco a base ippica e in fase di contrazione. Il trend negativo prosegue da qualche anno, nel 2009 AAMS ha registrato una raccolta di 2 miliardi di euro mentre nel 2010 si e scesi a 1,7 miliardi di euro, una contrazione del 15%. La contrazione trova spiegazione nel modificarsi dell’interesse del giocatore, sempre più attratto da giochi innovativi e moderni, come gli skill games, i giochi a distanza e le New Slot/VLT. 5) APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO Il settore degli apparecchi da intrattenimento ha subito una notevole evoluzione negli ultimi anni, segnata da una continua e incessante crescita. La straordinaria crescita degli apparecchi da intrattenimento è trainata principalmente dal progresso tecnologico, il quale ha permesso l’introduzione sul mercato di apparecchi sempre più sofisticati, sicuri e legali, con una maggiore varietà di tipologie di gioco disponibili e con la possibilità di ottenere vincite maggiori. Un altro aspetto è la capillarità in quanto gli apparecchi da intrattenimento possono essere installati, a seconda della tipologia e della normativa correlata, in un’ampia molteplicità di locali, dai bar ai pub, dalle sale gioco ai casino. Ciò permette ai consumatori di poter giocare in qualsiasi momento della giornata, a basso costo, ottenendo cosi un effetto positivo sulla domanda. Gli apparecchi da intrattenimento possono essere suddivisi tra: - Apparecchi senza vincita in denaro; - Apparecchi con vincita in denaro APPARECCHI SENZA VINCITA DI DENARO Gli apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento senza vincita in denaro di cui all'art. 110 comma 7 lett. a) del R.D. 773/1931 si caratterizzano per:

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1) il funzionamento elettromeccanico ovvero con dispositivi meccanici attraverso i quali si possa specificamente esercitare l’abilità del giocatore; 2) l’assenza di monitor; 3) l’interazione con il giocatore, al fine di consentirgli di esprimere la propria abilità fisica, mentale o strategica, con esclusione di elementi di gioco basati specificamente su alea programmata; 4) l’erogazione del premio consistente in piccola oggettistica (di valore non superiore a venti volte il costo della partita: massimo 20 euro), direttamente da parte dell’apparecchio, immediatamente dopo la conclusione della partita, con esclusione della possibilità di conversione del premio stesso in denaro ovvero in altri premi di qualunque specie; 5) l’attivazione dell’apparecchio unicamente con l’introduzione di monete metalliche di valore complessivo non superiore, per ciascuna partita, ad 1 euro; Rientrano nella fattispecie i cosiddetti videogiochi (comma 7, lettera c)) che si caratterizzano per: 1) l’assenza di qualsiasi vincita; 2) la variabilità della durata della partita, in funzione del livello di abilità espresso dal giocatore durante la partita; 3) l’interazione con il giocatore al fine di consentirgli di esprimere la sola abilità fisica, mentale o strategica e l’assenza di qualsiasi componente aleatoria; 4) il costo della singola partita, che può essere superiore a 50 centesimi di euro. APPARECCHI CON VINCITA DI DENARO Gli apparecchi con vincita di denaro sono quelli che , ai sensi dell'art. 110 comma 6 del RD n. 773/1931, collegati alla rete telematica si attivano con l'introduzione di moneta metallica ovvero con appositi strumenti di pagamento elettronico, insieme con l’elemento aleatorio sono presenti anche elementi di abilità, che consentono al giocatore la possibilità di scegliere, all’avvio o nel corso della partita, la propria strategia, selezionando appositamente le opzioni di gara ritenute più favorevoli tra quelle proposte dal gioco, il costo della partita non supera 1 euro, la durata minima della partita è di quattro secondi e che distribuiscono vincite in denaro, ciascuna comunque di valore non superiore a 100 euro. Rientrano in tale fattispecie le NEW SLOTS e le VIDEOLOTTERIE. LE NEW SLOTS Attive in Italia a partire dal 2004, le New Slot hanno riscosso fin da subito un notevole successo, al punto che oggi se ne contano più di 400.000, distribuiti in tutto il territorio nazionale tramite una rete telematica.

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Gli apparecchi da intrattenimento New Slot rappresentano la fetta più grande del mercato, incidendo per oltre il 50% sulla raccolta totale dei giochi: si è passati dai 15 miliardi di euro raccolti nel 2006 alla quota di 30,7 miliardi in soli quattro anni, con un ritorno per l' erario nel 2010 pari a 3miliardi e 600milioni. Le New Slot, producibili e commercializzabili in tutta Italia grazie alla Legge 27 dicembre 2002 – n. 289, invece si basano sul funzionamento elettronico. Il giocatore ha a disposizione una pulsantiera con la quale determinare le proprie giocate ed azionare la rulliera virtuale del display. L’art. 110 del T.U.L.P.S. definisce la modalità di gioco per gli apparecchi New Slot, definendo i vincoli di spesa e di vincita e la velocità con cui possono avvenire le singole giocate. Nel testo normativo, comma 6a), è previsto che che:

- ciascun apparecchio di gioco, che può funzionare unicamente se collegato alla rete telematica di AAMS, si attiva con l’introduzione di moneta nella divisa corrente (euro) e prevede un costo, per ciascuna partita, non superiore a 1 euro;

- la durata della partita non può essere inferiore a 4 secondi; - la distribuzione di vincite in denaro, ciascuna di valore non superiore a

100,00 (cento) euro, avviene subito dopo la conclusione della partita esclusivamente in monete;

- le vincite, computate dall’apparecchio, in modo non predeterminabile, su un ciclo complessivo di non più di 140.000 partite, non devono risultare inferiori al 75% delle somme giocate;

- gli apparecchi non possono riprodurre il gioco del poker o, comunque, anche in parte, le sue regole fondamentali.

La Legge definisce i limiti per cui ogni modello ha a disposizione una forchetta piuttosto ampia di soluzioni software. Le case produttrici di schede di gioco differenziano il proprio prodotto sulle caratteristiche tecniche, nonchè sulla veste grafica, sulla tipologia di gioco proposto e sui sistemi di vittoria. In ogni caso la modalità comune di gioco consiste nell’allineamento sulla stessa riga, colonna o diagonale di simboli identici. Il gioco delle New Slot è possibile negli esercizi qualificabili come ambienti dedicati, dotati di regolare licenza; in particolare sono stati identificati gli esercizi autorizzati ed il numero massimo di apparecchi installabili, in relazione alla tipologia di esercizio e alla metratura del locale. Le new slots possono pertanto essere installate nei bar, caffè ed esercizi assimilabili, nei ristoranti, fast-food, osterie e trattorie, negli stabilimenti balneari, negli alberghi, locande ed esercizi assimilabili, nelle sale pubbliche da

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gioco, negli esercizi che raccolgono scommesse su incarico di concessionari dei giochi, nei circoli privati. LE VIDEO LOTTERIE Le video lotterie sono state introdotte in Italia per la prima volta dalla legge 2008 n. 184, anche se sono state a tutti gli effetti lanciate sul mercato con il Decreto Legge 28 Aprile 2009 n°39, il cd. “Decreto Pro Abruzzo”, che ha previsto l’attuazione della concreta sperimentazione e l’avvio a regime dei sistemi di gioco costituiti dal controllo remoto del gioco attraverso videoterminali. Le VideoLotteries (VLT) rispondono a quella categoria di apparecchi descritti nel comma 6b) dell’art. 110 del T.U.L.P.S. e si differenziano dalle New Slot per la tecnologia adottata, per la modalità di gioco e per la tipologia di vincita. Le Video Lotterie sono attive da ottobre 2010, nel giro di pochi mesi hanno generato una raccolta di circa 900 milioni di euro, da cui si e ottenuto un tributo erariale di circa 400 milioni di euro, in gran parte derivanti dall’acquisto delle licenze, al costo di 15.000€ l’una, da parte dei concessionari. Il testo normativo pero ha posto dei limiti alla diffusione delle VLT, imponendo che ogni concessionario, gia operante nelle New Slot, potesse richiedere un massimo di licenze VLT pari al 14% del parco licenze New Slot a sua disposizione. SKILL GAMES AAMS include nella categoria online skill games solamente i giochi di abilità con vincita in denaro fruibili sulla rete Internet, ovvero quelli che richiedono capacità specifiche nel giocatore e che non si basano meramente sul fattore aleatorio della fortuna. Ad esempio si intendono giochi come il poker, il blackjack, etc… Gli altri giochi disponibili ugualmente sul canale telematico, come scommesse sportive, lotterie istantanee, bingo, etc sono classificati da AAMS all’interno della loro categoria di appartenenza, in termini di natura del gioco e non in termini di mezzo di erogazione, sebbene siano giochi a distanza. Il mercato in Italia e stato regolato nel 2007 mediante il Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 17 settembre 2007, ed è diventato attivo dal 2008, dopo un periodo di sperimentazione. Precedentemente a questa data, il gioco a distanza con vincite in denaro avveniva su siti Internet stranieri, non controllati e autorizzati dallo Stato Italiano. Il Ministero dell’economia e delle finanze ha pensato di regolamentare ed ufficializzare il settore in Italia principalmente per due motivi: usufruire dei ricavi fiscali inerenti la distribuzione del gioco e rendere più sicuro il gioco stesso, prima in mano a soggetti stranieri non autorizzati e certificati.

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Il mercato degli skill games a distanza con vincita in denaro ha fin da subito mostrato un elevato interesse nei consumatori, soprattutto nel gioco del poker online. Dal 2008 il settore continua a registrare un trend positivo, in forte crescita. Nel 2009, al secondo anno di nascita, ha raccolta 2,35 miliardi di euro mentre nel 2010 ha chiuso con una raccolta di circa 3,15 miliardi di euro, in crescita del 34%. 6) LE LOTTERIE Il gioco delle Lotterie si è sviluppato in Italia come concorso a premi legato alla realizzazione di eventi culturali ed artistici, al fine di promuovere l’iniziativa e di raccogliere fondi al suo sostegno. Nel tempo si è consolidato nelle abitudini ed ha raggiunto il suo massimo con l’avvento e la diffusione del televisore. Negli anni ’60 infatti e stata costituita la lotteria più importante, in termini di raccolta e montepremi, d’Italia: la lotteria Nazionale (con estrazione al 6 gennaio). Il gioco consiste nell’acquisto, da parte del giocatore, di uno o più biglietti, identificati ognuno da un differente codice di serie. Sul territorio nazionale e presente una rete di vendita rappresentata, principalmente, da ricevitorie del gioco del lotto, tabaccherie e dagli autogrill. Al momento dell’estrazione vengono nominati i biglietti vincenti, ovvero si procede a rendere pubblico a quale dei codici di serie e associato un premio. Non si ha un solo vincitore, ma ad ogni biglietto e associato un premio di entità differente, variabile tra 0€ ed un premio massimo, definito a posteriori in relazione al numero di biglietti venduti. Il gioco delle Lotterie tradizionali pertanto si basa parecchio sul concetto di aspettativa: più ci si attende che a partecipare al concorso siano in tanti, più si e invogliati a partecipare in quanto i premi in palio saranno di entità maggiore. L’AAMS si occupa della gestione delle lotterie tradizionali dal 1988, anno e motivo della sua fondazione. Successivamente, nel 1994, AAMS ha introdotto anche le lotterie Istantanee, più famose come “gratta&vinci”, in cui il giocatore scopre subito se si è impossessato del biglietto vincente raschiando su un’apposita zona, ricoperta di vernice asportabile, che cela i numeri/simboli vincenti o meno. Questa tipologia di gioco può essere effettuata tramite l’acquisto dei tagliandi che sono venduti presso bar, tabaccai, edicole, autogrill e tutti i rivenditori autorizzati che espongono il contrassegno distintivo. Dal 2006 questa tipologia di gioco è disponibile anche attraverso il canale telematico, ovvero giocabile a distanza. Attualmente è possibile scegliere tra 8 prodotti: quattro di questi costituiscono una trasposizione su canale telematico

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di Gratta & Vinci gia esistenti (Il Miliardario, Dado Matto, Porta fortuna e Sette e Mezzo). Dal 2009 e presente sul mercato un’altra tipologia di lotteria, denominata Giochi di sorte al consumo. E’ stata introdotta mediante il Decreto Legge n. 39 del 2009 c.d. Decreto Abruzzo, al fine di raccogliere proventi da destinare alla famiglie colpite dal sisma, e consiste nell’acquisto di tagliandi istantanei nei supermercati, al termine della spesa. Il giocatore scoprirà se ha vinto o meno direttamente sullo scontrino rilasciato dal negoziante. L’importo massimo della giocata e di 5€ mentre la vincita varia in relazione alla tipologia di gioco richiesta. Le lotterie rappresentano tutt’oggi uno dei mercati più importanti del comparto giochi, sia in termini di raccolta sia in termini prelievo erariale, ma da diversi anni presenta un trend negativo, confermato anche nel 2010, seppur in maniera ridotta, in cui si è registrata una raccolta pari a 9,35 miliardi di euro rispetto ai 9,45 miliardi di euro del 2009. La raccolta del 2010 ha permesso allo Stato Italiano un prelievo erariale di circa 1,6 miliardi di euro, ovvero la seconda quota maggiore dietro al gettito tributario generato dalle New Slot/VLT, di circa 4 miliardi di euro. 7) IL BINGO Il gioco del Bingo è molto simile alla tradizionale “tombola” italiana, si tratta di riuscire a completare interamente, o parzialmente per premi intermedi, nel minor tempo possibile le cartelle acquistate, sulle quali sono riportate 15 numeri, su 3 righe, tra i 90 a disposizione (negli USA il gioco è con 75 numeri). Il sistema estrae un numero alla volta, il giocatore lo cancella dalla cartella acquistata (o su più cartelle) e deve sperare di riuscire a cancellare più numeri dei giocatori avversari. Il gioco si pratica in apposite sale bingo, autorizzate dallo Stato, in cui il giocatore si siede ad un tavolo dotato di monitor in cui vedere i numeri estratti. Il costo delle cartelle è variabile e va da 1€, a 1,50€ a 3€ e dipende dal momento della partita. Ci sono diverse combinazioni di vittoria, dal bingo (ovvero completata tutta la cartella) al premio intermedio basato sulle righe della singola cartella: la cinquina. Lo stesso bingo assume diverse denominazioni, in relazione alla quantità di numeri estratti per ottenere il bingo. Ad ogni particolare bingo è associato un premio di entità differente, secondo le modificazioni imposte dal Decreto Direttoriale 8 ottobre 2009 n. 2009/38392/giochi/BNG al primitivo Decreto Ministeriale 31 gennaio 2000 n. 29:

- a) “superbingo” = bingo con meno di 39 numeri estratti

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- b) “bingo oro” = bingo ottenuto dai 39 ai 43 estratti - c) “bingo argento” = bingo ottenuto dai 44 ai 46 estratti - d) “bingo bronzo” = bingo ottenuto dai 47 ai 54 estratti - e) “bingo one” = si tratta di un jackpot. Si attiva quando il totalizzatore

raggiunge la quota impostata tra i 200€ e i 2000€ e viene elargito alla partita successiva a colui che compie bingo con meno di 47 estratti.

Il Decreto Direttoriale 8 ottobre 2009 n. 2009/ 38392 /giochi/BNG ha definito il livello al 70% (rispetto al 58% iniziale), di cui il 7% va assegnato alla cinquina, il 6% al superbingo, il 53% al bingo ed il restante 4% al totalizzatore del jackpot “bingo one”. Il gioco è gestito da AAMS dal 2000, la quale affida il gioco in concessione ai privati. Mentre dal 2007 il bingo è disponibile anche a distanza, per via telematica. Dopo una iniziale e sproporzionata offerta di concessioni (l’AAMS ne mise a disposizione circa 800), il settore si e andato riorganizzando con la chiusura di sale aperte in località poco popolate o difficilmente raggiungibili. Gia nel 2004 risultavano attive circa 310 concessioni per Sale Bingo sul territorio nazionale, scese al 20 ottobre del 2008 a 212 ed attestatesi al 10 marzo 2010 a 229. Al momento, in Italia, il Bingo coinvolge oltre 1 milione di persone, metà delle quali frequentano le Sale Bingo in maniera sistematica. Il bingo, a differenza di altri giochi, presenta un trend positivo. Nel 2009 aveva chiuso con una raccolta pari a 1,45 miliardi di euro, diventati ben 1,9 miliardi di euro nel 2010, per una crescita del 31%. L’aliquota fiscale associata al bingo, a detta del Decreto Direttoriale 8 ottobre 2009 n. 2009/38392 /giochi/BNG, e del 12% (rispetto ad un’aliquota del 20% fissata nel 2000), pertanto nel 2010 il bingo ha permesso un prelievo erariale di circa 400 milioni di euro. Nell’ambito della Manovra giochi dettata dalla Legge di Stabilita o Finanziaria 2011, il Governo Italiano ha previsto qualche modifica al settore del bingo. L’innovazione principale e quella di ridurre nuovamente l’aliquota erariale, al 10%, solo per il bingo online, a distanza. Federbingo pero ha reso noto le proprie intenzioni di chiedere, durante l’iter legislativo in Senato che ha avuto inizio il 12 luglio, la riduzione di pari entità dell’aliquota fiscale anche per il bingo in sala. Una novità introdotta nel 2011, insieme con il Superenalotto Europeo, si chiama Poker live. Il testo della Legge di Stabilità 2011 prevede infatti che durante l’anno venga stilata la regolamentazione di questa variante di gioco, finora concessa solo online. Il 12 luglio 2011 ha preso il via l’iter parlamentare con l’esame delle Commissioni del Senato per la conversione in Legge mentre i bandi di gara per la concessione del gioco sono slittati al 30 Novembre 2011.

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Il gioco avrà luogo nei circoli privati e nelle sale dedicate e vanterà 1.000 concessioni con 9 anni di durata, al prezzo di 100.000€. Il Ministero dell’Economia stima che l’introduzione del Poker live garantirà allo Stato un gettito di 110 milioni di euro nei primi 3 anni di vita. IL GIOCO D’AZZARDO ON LINE. Il termine "gioco d'azzardo on-line" indica un gran numero di servizi diversi di gioco d'azzardo. Vi rientrano la fornitura on-line di servizi di scommesse sportive (tra l'altro nel settore ippico), i giochi da casinò, le scommesse con spread, i giochi multimediali, i giochi promozionali, i servizi di gioco d'azzardo gestiti da e a beneficio di associazioni di beneficenza e organizzazioni senza scopo di lucro riconosciute e servizi di lotteria. Internet (e altre piattaforme tecnologiche interattive, come ad esempio il commercio mobile o l'IPTV) sono utilizzati per a) offrire ai consumatori servizi di gioco d'azzardo, b) consentire ai consumatori di scommettere o di giocare contro gli altri consumatori (ad esempio scambi di scommesse o poker on-line) o c) come tecnica di distribuzione (ad esempio per l'acquisto di biglietti della lotteria direttamente on-line). Le tipologie di giochi online più diffuse sono: ● I giochi di ruolo ondine; ● Giochi Flash: I classici giochino che tutti noi almeno una volta abbiamo avuto l'occasione di provare; ● Giochi d' Azzardo: giochi come il poker online i quali sono spesso pubblicizzati da personaggi famosi; Le prime due tipologie offrono difficilmente un tipo di guadagno monetario al giocatore, anzi molto spesso si è costretti a pagare un abbonamento e, laddove il gioco sia gratuito sono comunque presenti una serie di banner pubblicitari mentre si gioca, nel gioco d'azzardo ciò che ha permesso una sua notevole espansione è stata la personificazione del gioco reale dove si possono vincere somme di denaro.

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ALL. B) BIBLIOGRAFIA E SITI UTILI Bibliografia: Il Gioco d’azzardo le ludopatie (Analisi del fenomeno - Valutazione degli obiettivi - Determinazione degli interventi) – AAMS, SISAL, CODACONS. Libro verde sul gioco d’azzardo on line nel mercato interno (Commissione europea SEC 2011 – 321 Definitivo). Il mercato del Gambling Online. Di Paolo Baruffa Università di Venezia (università degli studi Cà Foscari). New Slot & VLT: analisi del mercato italiano e confronto internazionale. Tesi di laurea. Politecnico di Milano. Fraternali - Lenza, 2011.

Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione - Servizio Studi - Dipartimento affari sociali - Indagine conoscitiva relativa agli aspetti sociali e sanitari della dipendenza dal gioco d'azzardo - Materiali di consultazione Data: 28/02/2012.

Siti utili: http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla+Persona/Sociale/Dipendenze/Pubblicazioni.htm - Regione del Veneto: “Manuale di autoaiuto per il giocatore che vuole smettere” (2009). http://www.italianjournalonaddiction.it/ - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento politiche antidroga: “Il gioco d'azzardo patologico in Italia”, 2012. http://europa.eu/documentation/official-docs/green-papers/index_it.htm: Unione Europea “Libro verde sul gioco d'azzardo on-line nel mercato interno”, 2011. http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=00664939&part=doc_dc-articolato_ddl-art_a19maa88dtudldpsdcard18&parse=no; Testo unificato del Disegno di Legge n. 3294 (risultato dalla fusione dei disegni di legge n. 2484, 2714, 2909, 3104, 3192) recante “Disposizioni in materia di gioco d’azzardo”. http://www.aams.gov.it www.gambling.it www.senato.it www.codacons.it http://www.cestep.it/GDA_frame.htm http://centrostudi.gruppoabele.org/gambling/ http://www.federserd.it/

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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Quinta Commissione consiliare

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ALLEGATO C)

BREVE RASSEGNA STAMPA relativa al

GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

ARTICOLI TRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA DEL CONSIGLIO REGIONALE

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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

NONA LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE N. 283 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei Consiglieri Sinigaglia, Azzalin, Bonfante, Ruzzante, Puppato, Berlato Sella, Fasoli, Fracasso, Pigozzo, Reolon e Tiozzo INTERVENTI DI PREVENZIONE, FORMAZIONE E TRATTAMENTO DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP) Presentato alla Presidenza del Consiglio il 5 luglio 2012.

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INTERVENTI DI PREVENZIONE, FORMAZIONE E TRATTAMENTO DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP) R e l a z i o n e: Le statistiche relative allo sviluppo del gioco d’azzardo sono impressionanti: il giro d’affari complessivo nel 2011 ha raggiunto la cifra di 80 miliardi di euro, con un incremento del 30 per cento rispetto al 2010 e del 130 per cento rispetto al 2006: lo ha reso noto il 16 febbraio 2012 l’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Questa crescita “dell’offerta” delle tipologie e delle modalità del gioco (sale Bingo, sale giochi, slot-machine, giochi on line), con il conseguente aumento della platea dei giocatori, ha fatto anche esplodere il problema della dipendenza da gioco d’azzardo patologico (GAP), di cui molti vorrebbero il riconoscimento come vera e propria patologia da prevenire e curare. Il problema che ha molteplici implicazioni di carattere economico e sociale ha trovato anche l’attenzione della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati che ha deliberato lo svolgimento di una indagine conoscitiva, tuttora in corso, sulla dipendenza dal gioco d’azzardo. Al riguardo si ritiene utile richiamare parte del documento che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha elaborato per l’audizione della Commissione della Camera sul “Gambling patologico”: “La dipendenza da gioco d’azzardo, detta anche gambling patologico, rimasta latente da sempre, esplode a causa della legalizzazione, da parte dello Stato, dei giochi con vincite in denaro. Il particolare momento di disagio sociale ed economico che sta attraversando l’Italia ha accentuato il ricorso al “gioco”, come fonte di possibile recupero di risorse finanziarie, anche da parte di inoccupati e di coloro che perdono il lavoro. Sul piano legislativo, come è noto, non esiste, ancora a livello nazionale un chiaro quadro normativo di riferimento, che definisca il “Gioco d’Azzardo Patologico” come un problema di salute e ne stabilisca di conseguenza la responsabilità della cura. Ciò comporterebbe di dare un mandato al Servizio Sanitario Nazionale individuando i servizi che se ne devono far carico, anche se il recente comma 70, dell’articolo 1 della legge 220 del 13 dicembre 2010 (la legge finanziaria 2011) stabilisce per la prima volta con una “norma primaria” l'esistenza di “fenomeni di ludopatia conseguente a gioco compulsivo” necessitanti la definizione di apposite “linee d'azione per la prevenzione, il contrasto e il recupero (…)”. Più correttamente si dovrebbe utilizzare il termine “gioco d'azzardo patologico”, cioè disturbo del controllo degli impulsi che si connota come una dipendenza patologica “sine substantia”, caratterizzata da andamento cronico e recidivante, in grado di compromettere lo stato di salute e la socialità della persona affetta da tale disturbo. La prevenzione, la cura e l'assistenza alle persone con problemi di Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e dei loro familiari, non essendo inserite nei Livelli Essenziali di Assistenza, sono state lasciate alla sensibilità di alcuni amministratori regionali e di professionisti del settore, sia appartenenti alle Aziende Sanitarie Locali che al privato sociale (Associazioni, Comunità, Gruppi di mutuo-auto-aiuto, etc.). Infatti, nel corso di questi anni alcune Regioni, hanno

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cercato di fornire risposte alla crescente domanda di aiuto delle persone entrate ormai nei comportamenti compulsivi del gioco d'azzardo e dei loro familiari, per fronteggiare questa nuovo fenomeno sociale. Le risposte, purtroppo non omogenee sul territorio nazionale e nemmeno sui singoli territori regionali, sono legate in particolar modo alle risorse disponibili che via via sono sempre più limitate. Molto spesso il gambling patologico è accompagnato da altre dipendenze, quali alcool, sostanze stupefacenti, per cui i Servizi Sociali impossibilitati a gestire in autonomia, sempre più spesso si appoggiano ai SERT/SERD, avvalendosi anche della collaborazione dei Centri per la Salute Mentale. Tutto ciò non fa che aumentare l’oneroso carico di lavoro di tali servizi, che, con le sempre più ridotte risorse, trovano molto difficoltoso affrontare nuovi e gravosi carichi di lavoro. Alcune Regioni hanno, inoltre, avviato programmi sperimentali, con fondi propri e distratti dalla destinazione originaria della programmazione socio-sanitaria regionale nel garantire l’erogazione dei LEA, producendo materiale soprattutto legato alla prevenzione, per i giovani. Un grosso aiuto, in alcune Regioni, viene dato anche dal settore del privato sociale, testimoniando la gravità e la pericolosa diffusione, in continuo aumento, di questa nuova emergenza sociale, che vede nello Stato l’attore principale e causale del fenomeno. Sappiamo che il gioco d’azzardo per lo Stato è un’attività molto utilizzata per incamerare risorse sotto il profilo dell’offerta di lavoro, per migliaia di addetti al settore e conosciamo quanto le risorse e il lavoro siano necessarie, particolarmente in questo momento di gravissima crisi economica. Sappiamo, però nel contempo, che centinaia di migliaia di cittadini italiani stanno rovinando se stessi e le loro famiglie a causa del gioco, per cui lo Stato, non può più continuare ad ignorare il problema. Pertanto: - considerato che è sempre più urgente avviare azioni preventive e protettive soprattutto per i giovani di informazione e di educazione sui rischi del gioco d’azzardo; - rilevato che come sopra descritto le Regioni stanno già oggi erogando prestazioni di assistenza e cura nei confronti di queste persone; - vista la necessità di limitare la pubblicità sui giochi d’azzardo, vietare quella che possa raggiungere soggetti minorenni, vietare la pubblicità ingannevole; si ritiene improcastinabile dotare le Regioni di strumenti legislativi e finanziari che consentano alle stesse di programmare, pianificare e organizzare servizi e interventi sia sociali che sanitari capaci di attuare percorsi di cura e assistenza ai giocatori d’azzardo patologici e ai loro familiari (il diritto alla cura, come già sottolineato dall’articolo 32 della Costituzione, assimilando le misure che già sono in vigore nel campo delle dipendenze, anche a questo tipo di patologia: diritto alla cura, diritto al mantenimento del posto di lavoro, diritto di usufruire dei benefici di legge, etc.)… .”. In effetti in molte regioni il problema è stato affrontato attraverso i servizi. La Regione Toscana ha già nel 2009 approvato “Linee di indirizzo sugli interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico” (DGR n. 860/2009) e recentemente la Regione Liguria ha approvato la legge regionale 30 aprile 2012, n. 18 “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico.”

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Anche in Veneto il fenomeno è esploso con virulenza, ma non risulta essere stato affrontato in modo coordinato a livello normativo ed istituzionale, quanto piuttosto facendo riferimento alle “nuove” dipendenze. Il problema del GAP ha trovato qualche attenzione in alcuni piani di zona, in episodiche e frammentarie attività di formazione degli operatori dei servizi e dei sert, in spontanee attività di sostegno e di recupero promosse da associazioni di volontariato, nella specifica attività di alcuni medici ed operatori attenti al tema delle dipendenze. La mancanza di un intervento organizzato anche sul piano normativo ha tra le altre conseguenze la difficoltà di avere dei dati verificati, necessari per poter affrontare in modo adeguato le varie problematiche sotto il profilo dell’informazione, della prevenzione e della cura. Così si possono leggere sui giornali i numeri più vari (e contrastanti) sulle persone dipendenti da gioco d’azzardo patologico. Per esempio, sul Gazzettino di Padova del 30 marzo 2012 si leggeva che nella sola provincia di Padova sarebbero 18.000 i giocatori problematici, di cui 3.000 dipendenti patologici, e 70.000 i giocatori complessivi, mentre due mesi dopo, sul Gazzettino del 31 maggio si fa riferimento a 765 persone che nel corso del 2011 si sono rivolti ai sert del Veneto per dipendenza da slot machine. Del resto anche a livello nazionale c’è un sovrapporsi di indagini e di dati. Nella ultima relazione annuale al Parlamento 2011 sull’uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (Relazione 2011 su dati 2010 e primo semestre 2011) del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri si legge: “Il gioco d’azzardo porta con sé un rischio che, in particolari gruppi di persone ad alta vulnerabilità, può sfociare in una vera e propria dipendenza (gambling patologico). Il “gambling patologico”, come invece dovrebbe essere, non trova ancora riconoscimento nei livelli essenziali d’assistenza (LEA) e pertanto vi è una oggettiva difficoltà ad organizzare forme strutturate di cura e riabilitazione nei sistemi sanitari regionali. La necessità di risolvere tale problema è stata riportata e sottolineata nel Piano d’Azione Nazionale Antidroga 2010-2013, il cui obiettivo 15 dell’area di intervento sulla prevenzione riporta la “promozione di iniziative per la prevenzione del gambling patologico”. In Italia sulla popolazione generale i dati disponibili segnalano una prevalenza di gambling patologico nel corso della vita pari all’1 per cento, mentre il 5 per cento della popolazione appare a rischio di sviluppo dalla patologia. Nella popolazione studentesca la percentuale di soggetti con gioco d’azzardo problematico appare maggiore (10 per cento) come anche la presenza di forme già patologiche (5 per cento). Dal punto di vista sociale i soggetti affetti da GAP presentano un elevato rischio di compromissione finanziaria personale che ha evidenti ripercussioni in ambito familiare e lavorativo, fino ad arrivare alla richiesta di prestiti usuranti: tra il 2005 e il 2010 si è osservato un aumento del 165 per cento delle istanze di accesso al fondo di solidarietà presentate dalle vittime di usura. Attraverso una elaborazione incrociata su dati MEF (Ministero dell’economia e delle finanze), AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) e Agicos (Agenzia giornalistica concorsi e scommesse), si è osservato che, dal 2004 al 2010, a fronte di un incremento del 148 per cento della spesa per il gioco il

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ricavato lordo per l’erario è aumentato del 24 per cento, comportando un dimezzamento del valore delle entrate erariali sul totale della spesa (30 per cento nel 2004, 15 per cento nel 2010). Utilizzando l’andamento della spesa come elemento di prossimità per la valutazione dell’entità del gioco d’azzardo, è plausibile ipotizzare che anche la quota di soggetti affetti da GAP stia aumentando all’interno della popolazione generale. L’aumento del fenomeno implica la necessità di organizzare e avviare strategie specifiche utili anche a supportare e promuovere ulteriormente il processo di repressione e contrasto esistente.”. “In Italia i giocatori d’azzardo sono circa 15 milioni” - ha dichiarato il Ministro della salute nell’audizione conoscitiva sulla dipendenza del gioco d’azzardo presso la XII Commissione della Camera dei Deputati - “Di questi il 20 per cento pari a circa 3 milioni di persone potrebbero essere a rischio di gioco d’azzardo patologico (GAP), in forma differente da un rischio minimo (14,4 per cento ) a moderato (4,6 per cento), mentre circa lo 0,8 per cento dei giocatori, pari a 120.000 persone, appartiene propriamente al profilo del giocatore patologico.” Lo stesso Ministro ha inoltre evidenziato che in una ricerca realizzata negli anni 2007/2008 dall’Istituto di Fisiologia clinica - CNR - l’attitudine al gioco sembra molto diffusa fra i ragazzi: il fenomeno interesserebbe circa 450.000 studentesse e 720.000 studenti, ovvero il 47,1 per cento dei giovani delle scuole medie superiori. In sostanza le persone coinvolte dal gioco d’azzardo sono oggi le più fragili o meno strutturate: i giovani, gli anziani, coloro che già soffrono di una dipendenza. Infine, come evidenziato in un recente dossier curato dall’associazione Libera riguardo al gioco d’azzardo, non può essere trascurato l’intreccio con l’usura e la criminilità organizzata. Da quanto detto sopra appaiono evidenti l’opportunità e la necessità di questa proposta di legge che, nel rispetto delle competenze dello Stato, si propone di fare emergere, coordinare e valorizzare l’attività di informazione, prevenzione e recupero che pure già esiste a livello territoriale. Il progetto si compone di cinque articoli. Nei primi due articoli si individuano le finalità della legge e l’ambito di applicazione. Con l’articolo 3 si declinano gli interventi regionali nell’ambito della prevenzione, della formazione e della informazione. L’articolo 4 detta delle indicazioni organizzative di massima per i dipartimenti funzionali delle dipendenze. Infine l’articolo 5 contiene la norma finanziaria.

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INTERVENTI DI PREVENZIONE, FORMAZIONE E TRATTAMENTO DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP) Art. 1 - Finalità. 1. Fatte salve le competenze dello Stato in materia, la Regione del Veneto, consapevole che il gioco d'azzardo è un fattore di rischio per il benessere delle persone, delle famiglie e delle collettività e che nelle sue forme patologiche è correlato a gravi problematiche sociali, economiche e di equilibrio mentale paragonabili a quelle derivanti dall'uso di sostanze psicoattive e al complesso quadro della dipendenza, con la presente legge disciplina gli interventi di prevenzione e di cura dei soggetti affetti da dipendenze comportamentali e, in particolare, dei soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico (GAP). Art. 2 - Ambito di applicazione. 1. Gli interventi previsti dalla presente legge sono rivolti a tutta la popolazione e in particolare agli adolescenti, alle persone anziane e alle fasce di popolazione più deboli e maggiormente vulnerabili. 2. Ai fini della presente legge si considerano dipendenze comportamentali da gioco d’azzardo patologico le forme di disturbo legate ad attività che prevedono l’utilizzo del denaro nel gioco e che determinano perdita di controllo e dipendenza. Art. 3 - Interventi. 1. Nell’ambito dei programmi del settore delle dipendenze previsto dall’articolo 17 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 56 sono ripresi e sviluppati i seguenti interventi: a) di prevenzione:

1) diffusione di una cultura del gioco volta alla valorizzazione del divertimento, della espressività creativa e della socializzazione; 2) iniziative di coinvolgimento attivo degli operatori e gestori di sale da gioco, bar, tabaccherie e simili, ai fini dell’attivazione di misure per scoraggiare comportamenti non consapevoli e irresponsabili e di una corretta e adeguata informazione degli utenti sui fattori di rischio nella pratica del gioco d’azzardo; 3) promozione di una rete operativa tra forze dell’ordine, associazioni di categoria, operatori e gestori, enti locali, Ufficio Scolastico Regionale e aziende ULSS per monitorare il gioco d’azzardo e per promuovere e realizzare nel territorio progetti di prevenzione e presa in carico delle persone affette da gioco d’azzardo patologico;

b) di formazione: 1) nei confronti degli operatori sociali e sanitari del settore delle dipendenze delle aziende ULSS; 2) degli educatori che operano nei centri di aggregazione giovanili e nelle scuole; 3) dei gestori dei locali con slot-machine anche attraverso le loro associazioni di categoria; 4) dei genitori per un’adeguata comprensione delle potenzialità e dei rischi dei giochi online;

c) di informazione:

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1) campagne di informazione nelle scuole secondarie anche attraverso accordi di collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e con le singole scuole, in particolare sull’utilizzo del gioco online; 2) campagne di informazione nei luoghi di aggregazione delle persone anziane anche attraverso il coinvolgimento dei Comuni, delle università della terza età e delle associazioni interessate; 3) campagne di informazione rivolte ai genitori per promuovere l’utilizzo di programmi di filtraggio dei giochi d’azzardo on line; 4) campagna di sensibilizzazione della popolazione.

Art. 4 - Interventi organizzativi. 1. I Dipartimenti funzionali per le dipendenze di ciascuna azienda ULSS prevedono: a) la realizzazione di uno specifico programma, con il coinvolgimento anche delle associazioni e dei soggetti del privato sociale, dedicato alla prevenzione e alla cura delle persone affette da gioco d’azzardo patologico; b) l’attivazione di un numero verde regionale d’accesso ai servizi e per fornire i primi orientamenti di fronte all’insorgere di forme di dipendenza da gioco d’azzardo; c) la promozione di gruppi di auto aiuto per le persone affette da gioco d’azzardo patologico. 2. L’osservatorio regionale per le dipendenze nello svolgimento dell’attività di monitoraggio e di studio riserva una specifica attenzione alla dipendenza dal gioco d’azzardo. Art. 5 - Norma finanziaria. 1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge quantificati in euro 100.000,00 per ciascuno degli esercizi finanziari 2012, 2013 e 2014 si fa fronte con le risorse allocate nell’upb U0140 “Obiettivi di piano per la sanità” del bilancio di previsione annuale per l’esercizio 2012 e pluriennale 2012-2014.

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INDICE Art. 1 - Finalità.....................................................................................5 Art. 2 - Ambito di applicazione. ..........................................................5 Art. 3 - Interventi. ................................................................................5 Art. 4 - Interventi organizzativi. ..........................................................6 Art. 5 - Norma finanziaria....................................................................6

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