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Da Gallio alle Melette in seggiovia Prosegue l’iter per la realizzazione del progetto l’Altopiano ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO l’Altopiano 8 La voce degli Comuni QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI N. 310 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” NATALE 2009 I SAPORI DELLA TRADIZIONE www.giornalealtopiano.it Grafica Altopiano Pagina 3 GALLIO Pagina 11 La fine tragica di una famiglia PIANO NEVE Dopo 20 anni arriva la nuova regolamentazione degli impianti CONCORSO FOTOGRAFICO Pagina 30 Le immagini dell’autunno Pag. 8 Pagina 2 Salviamo i sentieri: firma anche tu! Si chiedono il ripristino, la valorizzazione e la messa in rete dei percorsi pedonali già esistenti ma abbandonati Il Comune dona agli ultimi nati un libretto di risparmio Il turismo e il coraggio di percorrere strade nuove di Claudio Savelli In relazione al nuovo Piano Neve regionale, sembra che in Regione il progetto del Sinda- co Rossi di Gallio relativo al nuovo impianto di risalita delle Melette abbia avuto consenso. Rimango scettico per una serie di ragioni ecologiche ed eco- nomiche, ma se questa è la volontà del rappresentante del- la cittadinanza galliese, ebbene sia. A questo punto però urgo- no una serie di considerazioni, alcune relative a concetti di marketing turistico. Penso a quan- to ho sentito dire, in uno dei suoi tanti interventi da Andrea Cunico della Libera Consulta 7C: “Per un territorio ad alta vocazione tu- ristica come l’altopiano, questo patrimonio collettivo (naturalistico) rappresenta la macrorisorsa da valorizzare in un’ottica di unico distretto”. Quindi continuiamo ad inquinare e a aggredire i boschi, ad invade- re con costruzioni umane spazi dedicati al pascolo, alla riprodu- zione di animali e di piante, conti- nuiamo ad erodere bosco, a spin- gere le specie animali autoctone sempre più verso le cime dell’Altopiano, immettiamone di nuove, come i cinghiali di Lusiana, che sballano l’ecosistema. Fac- ciamolo inquinando con il diesel dei generatori, delle macchine, strappiamo altre piante, invadia- mo e facciamo fuggire con la no- stra presenza gli animali del bo- sco. Mi sembra che questa sia il risultato di un certo indirizzo po- litico. ...continua a pagina 28 TRESCHE’ CONCA Un presepe ad ogni angolo per un paese da scoprire Pagina 10 Storie di Natale 4 racconti di vita e di speranza Pagina 12 pagine da 6 a 8 SPORT Giulia Gianesini ritratto di una campionessa Pagine 13 e 24 E intanto nasce anche il suo Fan Club ENEGO Servizi sociali e cultura: Ilaria Bussolaro racconta iniziative e progetti Pagina 21

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Da Gallio alle Melette in seggioviaProsegue l’iter per la realizzazione del progetto

l’AltopianoASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO

l’Altopiano8La voce degli Comuni

QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI

N. 310 - ANNO XI - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” NATALE 2009

I SAPORI

DELLA

TRADIZIONE

www.giornalealtopiano.it

Gra

fica

Alt

op

ian

o

Pagine 12-13

Pagina 3

GALLIO

Pagina 11

La fine tragica di una famiglia

PIANO

NEVE

Dopo 20 anni

arriva la nuova

regolamentazione

degli impianti

CONCORSO FOTOGRAFICO

Pagina 30

Le immagini

dell’autunno

Pag. 8

Pagina 2

Salviamo i sentieri:firma anche tu!

Si chiedono il ripristino, lavalorizzazione e la messa in rete

dei percorsi pedonali già

esistenti ma abbandonati

Il Comune

dona agli

ultimi nati un

libretto di

risparmio

Il turismo e ilcoraggio dipercorrerestrade nuove

di Claudio SavelliIn relazione al nuovo PianoNeve regionale, sembra che inRegione il progetto del Sinda-co Rossi di Gallio relativo alnuovo impianto di risalita delleMelette abbia avuto consenso.Rimango scettico per una seriedi ragioni ecologiche ed eco-nomiche, ma se questa è lavolontà del rappresentante del-la cittadinanza galliese, ebbenesia. A questo punto però urgo-no una serie di considerazioni,alcune relative a concetti dimarketing turistico. Penso a quan-to ho sentito dire, in uno dei suoitanti interventi da Andrea Cunicodella Libera Consulta 7C: “Perun territorio ad alta vocazione tu-ristica come l’altopiano, questopatrimonio collettivo(naturalistico) rappresenta lamacrorisorsa da valorizzare inun’ottica di unico distretto”.Quindi continuiamo ad inquinaree a aggredire i boschi, ad invade-re con costruzioni umane spazidedicati al pascolo, alla riprodu-zione di animali e di piante, conti-nuiamo ad erodere bosco, a spin-gere le specie animali autoctonesempre più verso le cimedell’Altopiano, immettiamone dinuove, come i cinghiali di Lusiana,che sballano l’ecosistema. Fac-ciamolo inquinando con il dieseldei generatori, delle macchine,strappiamo altre piante, invadia-mo e facciamo fuggire con la no-stra presenza gli animali del bo-sco. Mi sembra che questa sia ilrisultato di un certo indirizzo po-litico. ...continua a pagina 28

TRESCHE’

CONCA

Un presepe

ad ogni angolo

per un paese

da scoprire

Pagina 10

Storie di

Natale

4 racconti di

vita e di

speranza

Pagina 12

pagine da 6 a 8

SPORT

Giulia

Gianesini

ritratto di una

campionessa

Pagine 13 e 24

E intanto

nasce anche il

suo Fan Club

ENEGO

Servizi sociali e

cultura: Ilaria

Bussolaro

racconta

iniziative

e progetti

Pagina 21

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l’Altopiano 2Natale 2009

8

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Sapor d’acqua natìa

L’Altopiano srl - Società unipersonale

Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi)Redazione: Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi)

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Direttore responsabile: Stefania Longhini

Segretaria di redazione: Silvana Bortoli

In redazione:Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado,

Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni,

Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese

Hanno collaborato: don Marco Pozza,Claudio Savelli, Virginia Gianello, Aurora Carli,

Serena Baù, Stefano Rigoni, Ilario De Guio, Chiara Stefani,Ivan Rigoni, Enzo Benetti, Renato Angonese, Ilaria Panozzo,

Sabrina Pasuello, Wanni Zarpellon, Matteo Dal Pozzo,Gianni Bordin, Luca Bortoli

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l’AltopianoNATALE 2009

Arriva il nuovo Piano NeveIl documento di programmazione arriva dopo 20 anni dal precedente. Previstiampliamenti di comprensori e collegamenti per creare dei veri e propri caroselli

Piano Neve. Lo strumento cheregolamenterà lo sviluppo del“sistema sci” per i prossimidecenni in Veneto è arrivato allesue ultime battute. Una stesurafinale, giunta dopo 20 anni dilavoro, che razionalizzerà il si-stema di piste-impianti esisten-ti riducendone il numero ma nelcontempo realizzare infrastrut-ture moderne. Non solo unpotenziamento dell’esistente,escludendo quindi nuove pisteed impianti, ma piuttosto unpiano i sviluppo che concen-trerà l’attività sciistica incomprensori ben distinti, nonsolo per ampliare l’offerta dipiste ma anche per concentra-re gli investimenti in infrastrut-ture (parcheggi, strade ma an-che nuovi alberghi e servizi) inaree ben determinate.Per esempio sull’Altopianosono attualmente censite 22zone sciistiche con 70 impiantidi risalita, molti dei quali consistemi di innevamento artifi-ciale. Una dispersione di forzein confronto a quanto hannoattuato i 7 centri fondo che han-no collegato le loro piste costi-tuendo, dice il Piano Neve, “inassoluto la più imponente, ric-ca e variegata realtà dello scinordico a livello mondiale”.L’Altopiano detiene l’80% de-gli impianti a fune della Provin-cia di Vicenza ma nel quinquen-nio 1996/2000 non ha supera-to il 5,6% del fatturato realiz-zato globalmente da tutte le sta-zioni sciistiche

della regione. Un fatto spiegatoproprio da impianti oramaiobsoleti. Nello specifico ilPiano propone un consistenteampliamento delle Melette e diVal Maron con un collegamen-to tra i due comprensori non-ché sistemi di arroccamento algrande ambito creato dagli abi-tati di Gallio ed Enego. Altraarea importante è ilcomprensorio del MonteVerena per il quale il Piano Neveprevede un sostanzioso amplia-mento in particolare verso ilcomprensorio trentino di Pas-so Vezzena. Entrambe le solu-zioni però, pur creando dei polid’eccellenza, presentano delledifficoltà di ordine disostenibilità economica e am-bientale sottolinea lo studioambientale che accompagna ilPiano. Studio che poi proseguedicendo “oltre a svilupparsi nelsito europeo “Natura 2000”dotare l’area di un sistema diinnevamento programmato hadei costi elevati e rappresente-rebbe una fonte di pressione a

carico delle risorse idriche”.Meno problematico lariqualificazione e ampliamentodelle tre stazioni sciistiche delversante sud. Al Kaberlaba è pre-visto un ampliamento versoovest della pista “Bianca” dovela Regione raccomanda di ridur-re al minimo l’impatto a caricodel bosco. Tra le proposte avan-

Novella 2000 annuncia cheNoemi Letizia, la ragazza diCasoria amica del premier, nonmangia più: ha perso 10 kg inpochi mesi. Forse per tristez-za, per malinconia, per il sem-plice fatto che nel giro di ottomesi non è divenuta la star chetutti già consideravano. Perchèoggi essere star significa esse-re tutto: considerate, famose,cercate e viziate. Nella storiadell’umanità c’è stata l’era deidinosauri, quella dell’oro e delbronzo, l’era delle glaciazioni equella delle grandi trasforma-zioni. Siamo ora da anni entratinell’era del pavone dove chinon è attraente viene scartatodalle ragazze grissino e dai ra-gazzi mingherlini e tatuati cheescono dal laboratorio televisi-vo. Dove a nulla contano lecompetenze, gli anni di sudatoapprendimento passati sui ban-chi della scuola, l’onesta vogliadi emergere e diventare qual-cuno. Eppure l’Italia è una Re-pubblica fondata sul lavoro, nonsulla statura di chi la abita: gentepiccola e malforme ha scrittopagine di indubbia bellezza an-che per chi oggi divide il mon-do in belli e brutti, magri eciccioni, sexy e fastidiosi. Leluci di Hollywood e lochampagne del Billionaire ac-cecano troppe anime giovanisenza mostrare loro l’altra fac-cia della medaglia: quella checome prezzo chiedel’omologazione, il fastidioso ri-

spetto di un clichè da adotta-re, la svendita della libertàd’essere imperfetti. Fino astravolgere l’idea stessa dibellezza.La bellezza è unasensazione, una magia,un’emozione: la bellezza nonè la perfezione, ma l’imper-fezione che diventa eleganza,stile, armonia. Oggi la troppabellezza non riesce più asmuovere vecchie passionidentro di noi: volti impeccabi-li, fisici costruiti a tavolino, vil-le dal giardino con i fili d’erbaperfettamente uguali, giardini

costruiti col computer, truccoaddossato con la lente d’in-grandimento. Troppa bellezzanon è bellezza: perchè la bel-lezza abita nella bruttezza chetenta di trasformare se stes-sa. Di migliorarsi, crescere edesplodere senza tradire i line-amenti naturali. La ScritturaSacra racconta la “bellezzadel dimesso”: di falliti diventa-ti profeti, di prostitute divenu-te regine, di ladroni entrati inCielo vestiti da angeli. Nonracconta la bellezza, preferi-sce testimoniare il faticosoviaggio che dalla bruttezzaconduce alla bellezza: senzaraggiungerla nel viaggio diquaggiù. Le pubblicità diIntimissimi e Yamamay sonomeravigliose, evocative, splen-denti e luccicanti: ma sono im-magini costruite, artificiali,troppo perfette per esserevere. Drammatiche per chi,magari giovane, pensa si pos-sa giungere a quel livello di per-fezione pur massacrandosi al-

l’inverosimile. Fino a perderekg e ammantarsi di triste ma-linconia appena si spengo-no le luci accecanti di una ri-balta improvvisa.Per questotorna il Natale, per ricordarciche la Bellezza vera abita inaltri canoni: nella bellezza di unbambino, cioè della debolezza,della fragilità, della non consi-derazione, dell’ingenuità e del-la sana spavalderia. Il rispettodi questa bellezza vorrebbeche il giorno di Natale, a retiunificate, la televisione interamandasse in onda Il gobbo diNotre Dame, quel magnificocartone della Walt-Dinsey.Protagonista è Quasimodo, ungobbo il cui nome in latino si-gnifica “costruito a metà”.Perchè lui è brutto fuori, madentro è bellissimo, dorato, in-telligente e simpatico. Perchèquesto è il Natale: la calatadell’Eterno dentro la storiaquotidiana per risvegliare quel-la bellezza che ognuno na-sconde dentro di se’. Ancheperchè Lassù non sono i 10 kgpersi in una certa maniera a pre-occupare (“homo faber ipsiusfortunae”), ma la mancanzad’appetito verso la vera Bellez-za: quella di un cuore ordinato edi un’anima appassionata.PerQuasimodo il Gobbo Natale è ilsuo giorno preferito: un Bambi-no gli ricorda che essere bellidentro è il segreto dei veri con-quistatori. Dell’Eternità. Don Marco Pozza

Il Gobbo e il Natale

L’Ordine Accademico, formato dagli accademici olimpici ordinari edai membri di diritto “pro tempore”, ha eletto lunedì 21 dicembredieci nuovi componenti dell’Accademia Olimpica. Tutti e dieci icandidati hanno infatti ottenuto un numero di voti sufficiente a farlientrare nell’Istituzione culturale, che quindi ora annovera 151 mem-bri ordinari, a cui si aggiungono 8 accademici olimpici corrispon-denti, 14 tra emeriti e onorari, e 4 membri di diritto. Per la classe diLettere e arti è stato eletto tra gli altri don Pierantonio Gios, diAsiago, direttore dell’Archivio della Curia vescovile e della Biblio-teca Capitolare di Padova, docente di storia della Chiesa alla Facol-tà teologica dell’Italia settentrionale.

Un anno di buon lavoro. Il lavoro fatto con impegno,con scrupolo, con attenzione, ma anche e soprattutto congrande passione, facendo sempre il meglio. Ci viene pro-prio da augurarlo a tutti, che sia di buon auspicio perl’anno entrante. Ci viene spontaneo dirvelo nello scri-vere del premio vinto dalla nostra collaboratrice SilvanaBortoli proprio per il suo lavoro di giornalista. Per averredatto una serie di interessanti articoli sul tema dei ri-fiuti ha ricevuto questo riconoscimento dal GruppoSpeleologico Sette Comuni che le ha assegnato il premiobiblioteca speleologica “Osvaldo Armellini”. Se lo meri-ta chi, con piccoli contributi, si adopera a favore del-l’ambiente. A consegnarlo, visto che si trattava di un con-tributo giornalistico, è stato chiamato il“nostro”Giovanni Stefani, asiaghese, direttore del TG3Veneto, una di quelle persone che con il proprio buonlavoro ci fa sentire orgogliosi e ci rappresenta bene al difuori dei confini dell’Altopiano.“Non lo ritengo un premio solo mio – ha ben detto Silvana– ma di tutta la redazione del giornale”.Quel che posso aggiungere è che ci fa enorme piacereche qualcuno si accorga del nostro impegno e ce lo di-mostri e che sicuramente anche per il nuovo anno, con ilvostro aiuto, i vostri stimoli, le vostre critiche, ma anchecon i vostri complimenti, ce la metteremo tutta affinchè ilnostro sia un lavoro sempre migliore.Stefania Longhini

UN ANNO DI BUON LAVORO

Don Pierantonio Gios membrodell’Accademia Olimpica

zate per il Piano Neve spicca-no due ambiti nuovi; il primoin località Campolongo, peròricadente in piena area SIC, ilsecondo in localitàCampomezzavia in Val dellaRossa che però andrebbe adoccupare un’area completa-mente boscata ed integra. Gerardo Rigoni.

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l’Altopiano 3Natale 2009

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LO STAFF AUGURA BUONE FESTE

Una cartolina postale conprestampato un francobollocelebrativo. E’ quanto verràemesso nell’estate 2010 perfesteggiare i 40 anni del Pre-mio internazionale d’arte fi-latelica di Asiago, che si tie-ne ogni anno nella terza do-menica di luglio e che rap-presenta la manifestazioneculturale più storica eprestigiosa dell’Altopiano. A

ARTE FILATELICA

Il 40° del Premio Internazionale Asiagocelebrato con un “intero postale”

comunicare la notizia di quelloche in gergo viene chiamato“intero postale”, al presiden-te del Circolo filatelico localeMaurizio Stella, è stato il Mi-nistro dello Sviluppo econo-mico, on. Claudio Scajola.Un francobollo celebrativorappresenta per il Premioaltopianese un riconosci-mento di grandissimo presti-gio, che viene assegnato solo

in rare circostanze. “La filate-lia - ha spiegato Scajola nellamotivazione del riconoscimen-to al Circolo di Asiago - è se-guita con grande attenzione dalMinistero dello Sviluppo eco-nomico, in quanto esaltazionedi ciò che di meglio l’Italia of-fre nei vari campi della cono-scenza e del sapere. Il fran-cobollo rappresenta uno stra-ordinario biglietto da visita, chefa conoscere al mondo l’iden-tità storica, artistica, culturalee ideale di un Paese. Per il 2010abbiamo previsto un program-ma filatelico di alto profilo, conemissioni di elevato spessoreculturale e interesse genera-le”. “Ancora una volta - con-fida con una certa emozioneMaurizio Stella - siamo parti-colarmente fieri di contribuirealla diffusione in Italia e nelmondo del nome e del presti-gio di Asiago in quanto la tira-tura dell’intero postale copriràlargamente ogni aspetto socia-le, turistico, culturale e pro-mozionale”.

Maurizio Stella

E’ stato presentatoufficialmente pres-so la sede del-l’Agenzia Due Pun-ti Eventi di Thieneil “Capodanno adAsiago 2009”. Par-ticolare interesse,oltre al ricco e va-riegato program-ma, hanno suscita-to le importanti no-vità di quest’anno:il servizio autobusgratuito messo a di-sposizione dei giovani dellavicina pianura e dei residentie ospiti in Altopiano, e la scel-ta dell’evento come primoassoluto per la presentazio-ne di Wine Zero, primo vinodealcolizzato distribuito in Ita-lia. Soddisfazione è stataespressa dall’Assessoreal Turismo del Comune diAsiago Roberto Rigoni.“L’Amministrazione Co-munale di Asiago- com-menta- “vuole anche que-st’anno dedicare la gran-de festa allo Stadio delGhiaccio a tutti i giovaniche vorranno divertirsi inun ambiente riscaldato esicuro. Nell’occasione, an-che al fine di sensibilizzare

Il Capodanno ad Asiago, evento dedicatoanche alla sicurezza e alla salute dei giovani

Olga Baù e Giovanna Turacon aquile d’argento. Gio-vanni Corà, Corrado Finco,Maria Emma Lunardi,Maddalena Sartori, FlavioStrazzabosco e Marta Vitticon aquile d’oro. MarcelloAmbrosini, Nicolò Cortese,Guido De Guio, CarloMagnabosco, EmmaMagnabosco, Bruno Mosele,Natalina Mosele, SolidioPannilunghi, Luigi Scarpati eGiovannina Tisocco conaquile di diamante e le sorel-le Paola e Franca Carli conla gold age. Sono i nuovimaestri del commercio.I premiati sono stati celebratida rappresentanti di catego-ria e da amministratori locali

i giovani verso lep r o b l e m a t i c h edell’alcolismo, abbiamovoluto valorizzare un nuo-vo modo di bere attraversola presentazione diWinezero, bevanda chepromuove e sostiene lacampagna disensibilizzazione sui dan-ni alla salute e sui rischisociali causati dall’alcol,con particolare attenzio-ne alla fascia dei giovanie dei giovanissimi. Per meè una grande soddisfa-zione che proprio il Ca-podanno asiaghese sia ilprimo party in cui verràintrodotto in ItaliaWineZero. Inoltre que-

st’anno per la prima vol-ta, insieme agli organizza-tori, abbiamo allestito unservizio di bus gratuitoper una maggiore sicurez-za dei ragazzi e una mag-giore tranquillità alle fa-miglie. Non solo un Capo-danno di festeggiamentied allegria, ma anche unevento che sensibilizzaverso le problematichederivanti dall’abusodell’alcol e offre la pos-sibilità di divertirsi fino almattino, con un rientro acasa in tutta sicurezza.Una scelta che arricchi-sce l’evento e conferma ilnostro messaggio, che èquello di dedicare l’even-

to di Capo-danno anchealla sicurezzae alla salutedei giovani”.Apertura del-la festa alle21, e poi, alle22, concertolive della giova-ne e promet-tente formazio-ne vicentina“ Q u o t e R o s aRock Band”;

per far scatenare e ballarefino al mattino alla consolle

I MAESTRI DEL COMMERCIOgiovedì 10 dicembre nellasala della Reggenza della Co-munità Montana con il presi-dente Fiorenzo Marcato del-la 50&Più di Vicenza, l’as-sociazione che riunisce i com-mercianti in pensione o in at-tività che hanno superato i 50anni.“Le persone cui oggi ricono-sciamo il titolo di maestrosono state per tanti anni, emolte lo sono ancora, dietroal banco di un negozio, di unpubblico esercizio,nell’ambulantato o nel cam-po dei servizi - ha detto Mar-cato – Persone che hannosaputo tessere un rapportointerpersonale con i propriclienti e che con la propria

attività, costruita giorno pergiorno, hanno contribuito allacrescita dell’economia e allosviluppo sociale delle nostrecomunità. Sono simboli dipersone che si sono messi aservizio del cittadino e delconsumatore; non solofornitori di cose quindi maspesso gli esercenti sono di-ventati amici, consulenti eanche confidenti del clien-te”. “Colpisce il numerocospicuo di esercenti pre-miati con le aquile di dia-mante quindi con oltre 50anni al servizio della comu-nità – ha aggiunto il presi-dente mandamentale diAsiago, Corrado Finco luistesso insignito con

un’aquila d’oro –Sono persone che legiovani generazionidevono prendered’esempio; sono pre-miati proprio perchéartefici del successodella propria azienda,hanno saputo adattar-si ai cambiamenti bu-rocratici e di mercatoe quindi possono rap-presentare un esem-pio di come uscireanche da questa crisiche attanaglia la no-stra categoria.”

Gerardo Rigoni

si alterneranno i djs più rico-nosciuti nell’ambito delle di-scoteche del Veneto: Cabio(Dj & Radio conduttore diStella FM), Pierre Luis (DJ& Vocalist); Daniels (Dj &producer). Per i più esigentisarà allestito un Privee La-tino Americano con djGredy e ad arricchire il tut-to sarà la spettacolare ani-mazione di Ex3ma GroupIbiza, mentre il cocktail barsarà affidato ai professio-nisti del Cocktail Bar ZooIbiza Puerto e Tango &Tantra Cafè. Fino al 30 di-

cembre i biglietti, che com-prendono prima consuma-zione e servizio autobusgratuito, si potranno acqui-stare in prevendita al costodi 30 euro (ad Asiago al-l’Ufficio IAT e all’Ufficiodel Turismo, a Gallio al ne-gozio Tato e Tata); il 31 di-cembre dalle ore 10 saràaperto il botteghino alPalaghiaccio e il costo deibiglietti sarà di 35 euro. Perqualsiasi ulteriore informazio-ne: Due Punti Eventi – tel.0445 360516 - www.due-punti.com. S.B.

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l’Altopiano 4Natale 2009

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200 mila vaccini lanciati suiboschi del bellunese, altri 100mila tra le montagne diVicenza e Treviso. E’ que-sto il piano messo in atto dal-l’Unità di progetto per la sa-nità animale e sicurezza ali-mentare della RegioneVeneto. La profilassi si èresa indispensabile in conse-guenza ai casi di rabbia ri-scontrati su volpi e altri pic-coli predatori selvatici, prin-cipali veicoli della malattia.Ad oggi possiamo dire che sitratta di pochi casi isolati, ladiffusione del virus della

I vaccini saranno distribuitisu un grande territorio attra-verso il lancio da elicotteri eaerei, e per restringere il piùpossibile i focolai dell’infezio-ne si prevedono interventi abreve scadenza. Considera-te le temperature polari checaratterizzano questo perio-do dell’anno (ben al di sottodello zero se rapportate allealtitudini del territorio mon-tano), abbiamo chiestonumi ad un tecnico circal’efficacia del farmaco di-sperso in aree che toccanoi -25°. Risponde il dottor

Centomila vaccini controla rabbia dei selvatici

La Regione Veneto ha approvato un piano di intervento per combatterecon vaccini la rabbia che colpisce i piccoli predatori selvatici.

Anche l’Altopiano è interessato dal lancio delle esche medicinalirabbia silvestre in Venetopreoccupa soprattutto in al-cune zone del Bellunese,dove negli ultimi giorni sonostati accertati altri tre ani-mali infetti: due volpi e uncane. Conseguentemente alvertice che si è tenuto versola fine di novembre a Pado-va nella sede dell’Istitutozooprofilattico delle Venezie,la Regione con una nuova riu-nione ha deciso che le miglia-ia di esche contenenti il vac-cino saranno lanciate da eli-cotteri e piccoli aerei, col finedi raggiungere 25 “bocconi”

per km quadrato.Dopo 25 anni di assenza, sipensa che la malattia sia rien-trata nella provincia diBelluno attraverso l’ambien-te selvatico del Friuli Vene-zia Giulia, dove nel 2008 sonoricomparsi casi. Per concor-dare le misure sanitarie di ri-spettiva competenza, la Re-gione Veneto aveva perciòsollecitato un confronto, co-ordinato dal ministero dellaSalute, con le altre Regioni eProvince autonome confinan-ti. Intanto, l’Usl di Belluno hadato ordine di antirabbica dei

cani e degli animali domesti-ci suscettibili di spostamentinel territorio, ed esempio peralpeggi o mostre, così pureVicenza ha imposto la vac-cinazione per i cani entro lascadenza del 31 gennaio2010. Gli animali con sintomiriconducibili alla rabbia o concomportamenti palesementeanomali dovranno essere se-gnalati al Servizio veterinari.Nei piani di volo aereo pre-visti per il lancio del vaccinorientrano ovviamente i boschidell’Altopiano di Asiago.“Per ora sui Sette Comuni

– afferma il dottorMeggiolaro dagli uffici dellaPolizia Provinciale vicentina– non si può parlare delmedesimo stato di emergen-za riscontrabile nei territo-ri confinanti, quindi l’in-tervento ha qui scopi diprevenzione. Circoscrivereil perimetro dell’infezioneè fondamentale per questogenere di selvatici che fan-no di una determinata areaun territorio a proprio usoe consumo. È errato spera-re che la caccia di selezio-ne possa da sola eliminareil problema: nella realtàdelle volpi, il loro totaleabbattimento causerebbe il

naturale spostamento dialtri selvatici nell’habitatnon più occupato da ani-mali di questa specie. Èquello che è successo conil Friuli e la Slovenia, dadove anni fa emigraronoquelle famiglie di volpimalate contro le quali oggimolto probabilmente ci tro-viamo a combattere. Bendiversa è la situazione sualcune zone del MonteGrappa, dove la gravitàdell’infezione ha già con-sigliato una serie di severerestrizioni per chi si aggi-ra nei boschi con i cani”.

Giovanni Dalle Fusine

Vaccini: il parere di un tecnicoCarlo Traballi, presidentedell’Ordine dei FarmacistiVicentini e membro delConsiglio Centrale della Fe-derazione: “I meno 20 gra-di , di per sé , non sonomotivo di inattivazionedel vaccino , infatti, lecondizioni della sua con-servazione sono a meno20° . E’ vero però che glisbalzi di temperatura,possibili in zone innevate,possono diminuirne l’ef-ficacia in maniera stati-stica . Si avrà quindicome dato finale del-l’operazione un risultatoche potrà essere del 60%

anziché del 70% . Ciò èprevisto nell’operazio-ne che prevede la se-mina in zone a quotestabilite (a tempera-ture più o meno sta-bili) .Comunque , l’inter-vento è denominatosecondo CapitolatiInternazionali “diemergenza” e quindilo si attua e basta ,anche se non generaun ottimale risultato fi-

nale. Nelle zone in cuiè stato effettuato, si

veda Austria, Slovenia ,Friuli eccetera, si è di-

mostrato efficace .Pur troppo èstato lasciatoqualche var-co di area eper questomotivo ilvirus è“passa-to” .

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l’Altopiano 5Natale 2009

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Un’opera organizzata dal gruppo SCOUT Asiago.Il piazzale del patronato sarà illuminato da sug-

gestive torce, falò ele capanne farannoda scenario ad unpresepe par ticola-rissimo nel qualescorre un vero ru-scello d’acqua. Larappresentazione sisvolgerà Sabato 26 emercoledì 6 gennaioalle ore 16.30.

In Patronato ad Asiagoun vero e proprio“Presepe Vivente”

Anche ad Asiago bollono le pentoleAllo studio alcune iniziative a cura dei ristoratori Assoartigiani dell’Altopiano

Da un paio d’anni l’Asso-ciazione Artigiani sta se-guendo e curando le attivi-tà di impresa legate allaristorazione, con un proget-to di coinvolgimento rivol-to a trattorie e ristoranti:specialmente quelli che pertradizione valorizzano lacucina stagionale, le tipicitàlocali, in una parola la“buona tavola” vicentina.Questa attenzione si espri-me nella erogazione di ini-ziative di diversa natura, apartire da azioni sindacali(attenzione al mondo dellascuola, formazione, sicu-rezza, ecc.) fino ad azionipiù mirate sul versante del-la promozione, che intendo-no dare risalto non sempli-cemente ai locali, ma ai piat-ti, alla gastronomia, alla ca-pacità dei ristoratori di por-si come veri artisti con laloro creatività e gusto. Te-stimonianze valide in que-sto senso sono state, duran-te il 2009, le iniziative de-nominate “Cenepalladiane”, meraviglioseserate svoltesi in diverse Vil-le palladiane della provin-cia di Vicenza, e il circuito“Menu Artù” ovvero una

rete di ristoranti impegnatisia proporre ai loro clientipiatti tipici realizzati al100% con prodotti freschivicentini, per dare contenu-to e spessore alle specialità,talvolta non abbastanza ap-prezzate, che sono propriedella nostra provincia.Ma al di là di queste ed altreiniziative promosse a livelloprovinciale, emerge la volon-tà anche a livello locale di faresquadra tra i ristoratori, uti-lizzando gli strumenti chel’Assoartigiani mette a dispo-sizione e creando una rete dicontatti anche con altri mestieriartigiani e imprese del territo-rio. È così che è nato un grup-

po di riferimento tra i ristora-tori Assoartigianidell’Altopiano, che nell’arcodel 2009 si è trovato periodi-camente per conoscersi, rece-pire i servizi proposti daConfartigianato e svilupparealcune iniziative dedicate,partendo dalla comprensionedi quali siano le aspettativeper il settore, per l’Altopiano,per il turismo. Vi è unametodologia che da sempredistingue gli artigiani, a cuianche i ristoratori sono af-filiati, ed è quella di far ma-turare con la loro partecipa-zione e consenso ogni pro-getto che si intende realiz-zare. Con questo intento i

nostri ristoratori si sonofinora confrontati ed èemersa la necessità di va-lorizzare non solo i risto-ranti o le tipicità gastro-nomiche, ma l’Altopianonel suo insieme quale luo-go di ricettività turistica,con le sue innumerevoliattrazioni e potenzialità,tra le quali anche leespressioni dell’artigia-nato locale.E’ quindi allo studio unprogetto che intende ri-chiamare l’attenzione

del grande pubblico e deituristi, prevedendo un ruo-lo attivo dei ristoratori e lapartecipazione di altre ri-sorse locali in grado didare valore aggiunto al-l’iniziativa. Quanti interes-sati potranno rivolgersiper informazioni alla sededell’Associazione Artigianidi Asiago (Via Garibaldi 45,tel. 0444/168880). Comin-ciano insomma a bollire lepentole in Altopiano, sottola coltre di neve che intan-to lo riveste, in attesa diimminenti profumi e sapo-ri previsti con la nuova sta-gione. Valentino Varotto

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Racconti di vita e di speranzaLe testimonianze di quattro persone semplici, ma speciali.

Esperienze diverse di esistenze non facili, fatte anche di dolore edi sofferenza, ma dove protagonista è anche il bene, fatto e ricevuto

Siamo stufi di notizie depri-menti che ci martellano incontinuazione: crisi, vio-lenza, beghe politiche, fal-sità, imbrogli. C’è voglia dicose belle, che ci faccianosperare, in questo momen-to più che mai. Qualcunoha detto che trovare buonenotizie è come cercare unago in un pagliaio. Non èvero, storie belle da riferi-re ce ne sono, ma sono piùdifficili da cogliere, nonsuscitano il clamore cheviene riservato ai fatti ne-gativi. Per questo Natale

siamo davvero felici, nelnostro piccolo, di poterviraccontare di persone chenella loro semplicità sonospeciali: quattro diversevicende che si intreccianocon le vite di altre perso-

ne, esistenze non facili,nelle quali non mancano,o non sono mancati, il do-lore e la sofferenza.Rossella, e la sua malattiainvalidante: quanta forza edignità nel suo limpidissi-

mo sguardo. Giuseppina, ela sua lunga vita dedicataagli altri: una dedizionetotale verso i più bisogno-si. Stefania, e il suo occu-parsi di un compagno nonautosufficiente: la sua sen-

sibilità è un esempio, nonsolo per i su oi coetanei,anche per gli adulti. Anto-nio, e la sua famiglia ritro-vata: disarmante il suo rac-contare di una vita serena,pur se lontano da genitori e

fratelli. Parlare con loro, enell’ascoltarli percepirne lospirito di vita, per noi è sta-to come ricevere il più beldono di questo Natale. Ciauguriamo di riuscire a tra-smettervi le stesse sensazioniche ci hanno fatto provare:una vera boccata d’ossigeno,un’emozione che fa riflettere,riempiendo il cuore di signifi-cati intensi,veri. Facendoci ca-pire che, in fondo, quello dicui abbiamo davvero bisognoè riuscire a non confonderecon altre le cose importantidella vita. S.B.

Una vita spesa per i fratelli.E’ quella di GiuseppinaAzzolini, 81 anni, di Roana,infermiera, per 30 anni mis-sionaria in Brasile alla qualeè stato assegnato il Premiodella solidarietà 2009. Il rico-noscimento, istituito dai Co-muni altopianesi insieme allaComunità Montana e allaBanca Popolare di Vicenza,è stato consegnato in una

La storia di Giuseppina Azzolini

Un’intera vita per i fratellicerimonia commovente tenu-tasi nel duomo di Asiago. Pri-ma in Acre a SanaMadoureira, poi a Sao Paulo,Giuseppina, o Josephina,come la chiamavano in sudAmerica, si è occupata diammalati e di lebbrosi, si èprodigata, con fede, abnega-zione e coraggio nell’aiuto aibambini, alle donne, agli an-ziani. E’ stata anche accan-

to ai malati di Aids.Partita nel 1963, è tornata acasa, a Roana, per motivi disalute, nel 1993 e anche quinon si è risparmiata impe-gnandosi in parrocchia. Oggi,costretta su una sedia a ro-telle, è ospite della casa di ri-poso di Roana. “Siamo parti-te in quattro, all’avventura,motivate da un grande amo-re per il prossimo. Non sa-

pevamo cosa ci aspettava eci sono stati anche tanti mo-menti molto difficili”.La sua lunga esperienza inBrasile è raccontata in unlibricino stampato nel 2008 inoccasione del suo 80° com-pleanno. Portava la sua as-sistenza a tutti, muovendosida sola nella foresta, spessoa cavallo, recandosi in zonedove un medico non l’ave-vano mai visto. La chiama-vano “la dottora”.“Andavo ovunque mi chia-massero e pregavo tanto per-ché nella foresta non c’è al-tro da fare che mettersi nel-le mani di Dio. E Dio non miha mai delusa. Per tante cosesono stata aiutata dalla Prov-videnza”.C’è un episodio in particola-re che Giuseppina ama rac-contare:“Dovevamo rifornire le no-stre colleghe di medicine inAcre. Un giorno dovetti fareun ordine grosso e andai allabanca per prendere i soldi perpagarlo. Non avevamo abba-

stanza denaro nel conto cor-rente e chiesi un prestito. Midissero che dovevo aspetta-re risposta dalla Banca cen-trale. Aspettai quasi tutto ilgiorno, ma la risposta non ar-rivava. A un certo punto unsignore mi chiamò alla cas-sa e mi chiese cosa ci faces-si lì tutto il giorno. Gli spiegaitutto quasi piangendo. Lui aun certo punto mi disse“Glieli do io i soldi”, mi diediun assegno e mi fece firma-re in due posti. Dissi cheavrei pagato il debito entrodieci giorni e scappai via. Ilgiorno dopo tornai alla ban-ca e chiesi di quel signoreche c’era alla cassa. Ebbe-ne: non esisteva. E nel contocorrente non c’era registra-ta nessuna uscita. Rimasi distucco. Non ho mai più ri-visto quella persona e nonho mai pagato il debito. Permolti giorni avevo il cuoreche scoppiava dalla gioia e nonfacevo che ripetere: “GrazieSignore, grazie”. Quanta po-vertà e quanta miseria in quei

paesi! “I bambini erano sec-chi dalla fame. Le mamme allasera davano loro un cucchiaiodi grappa di canna da zucche-ro per farli dormire senzamangiare. Abbiamo insegna-to loro ad usare poveri cibi adisposizione e a cucinare unpo’. Ancora adesso se vedoqualcuno che butta via qual-cosa da mangiare, sento unastretta al cuore. Son capacedi prendere un pezzo di panedalle immondizie e mangiar-melo”.E’ a casa da quindici anni, maresta in continuo contatto conla sua gente a Sao Paulo enonostante i suoi problemi disalute dice: “Avrei tanta vogliadi tornare laggiù”. E’ comun-que in pace con se stessa Giu-seppina, lo si legge nei suoiocchi chiari e limpidi, occhi chesorridono. “Ringrazio il Signore della vitadonata a questo servizio – dicea conclusione della sua testi-monianza - e mi sento realiz-zata sotto tutti i punti di vista”. Stefania Longhini

Ricordodi GiulianoNell’ambito del Premio del-la Solidarietà è stata an-che consegnata ai familia-ri di Giuliano Rodeghiero,scomparso lo scorso apri-le, una pergamena alla me-moria, per l’intensa attivi-tà svolta da quest’uomodalle alte qualità morali infavore degli ammalati (an-

Infermiera, per trent’anni èstata missionaria in Brasile.

Oggi vive nella casa di risposodel suo paese, Roana, ed èsoddisfatta di aver dedicatola sua esistenza al servizio

dei più poveri

dava a trovarli in ospeda-le tutte le settimane), degliemigranti, dei diversamen-

te abili, essendo stato pre-sidente della CooperativaSan Matteo, e dei giovani.

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Grazie a “Festa Italiana” programma condotto da Caterina Balivo suRai Uno, Angelo Maglie passerà il primo Natale assieme ai fratelliOspitato da piccolo alla “Nigrizia” di Asiago, dopo essere stato adottato non aveva più saputo nulla della sua prima famiglia

“Mi chiamo Angelo Maglie, sono nato a Padova nel1968, cerco i miei fratelli. Sono stato adottato a 8 annida una famiglia che è venuta a prendermi in collegio, adAsiago, dove mi avevano portato dopo che mia madreera stata abbandonata da mio padre, e si era ritrovatasola con 7 figli, alcuni molto piccoli. Ricordo che conme c’erano due fratelli, mi sembra che si chiamasseroAntonino e Giuseppino”. Non ricordava altro Angelo, cre-sciuto con serenità nella sua famiglia adottiva, che credevaquella originale, tanto che qualche piccolo sprazzo del tempopassato alla “Nigrizia” (ora Famiglia Aperta sul Mondo) diAsiago si è fatto spazio nella sua mente solo a vent’anni,quando la madre gli aveva pian piano rivelato la verità, e ilsuo cognome alla nascita. Ma è bastato quest’appello, fattoa inizio novembre durante il programma pomeridiano di RAIUno “Festa Italiana” condotto da Caterina Balivo, per esau-dire il suo desiderio. Passa poco tempo, Angelo viene richia-mato a Roma per partecipare di nuovo al programma. “Midicono però di non illudermi – racconta - e invece mifanno un’immensa sorpresa”. In diretta, infatti arrivano instudio, uno dopo l’altro, tre fratelli: Augusto, Antonio, Adelina.Sul volto di tutti si legge un’emozione intensa, su quello diAngelo anche stupore e incredulità. Augusto è il maggiore,conosce più degli altri la storia della sua famiglia, dove erarimasto a vivere. “Non ho visto la trasmissione – dice -

ero al lavoro, ma quando sono rientrato a casa i vicini,che conoscevano la mia storia, mi hanno detto che miofratello mi cercava e ho subito chiamato in redazione.”Neppure Antonio, che ancor oggi abita ad Asiago, ha visto ilprogramma, ma è stato avvisato dalla telefonata di una co-noscente di Asiago. In trasmissione Adelina, che a sua voltaera stata adottata, racconta come una decina di anni fa, dopoaver cercato con tenacia di ritrovare i suoi familiari ed esser-si vista chiudere numerose porte in faccia, c’è riuscita cer-cando sull’elenco telefonico il cognome Maglie, giungendoalla sorella Matilde, che abita a Padova, e che non ha parte-cipato al programma,perché non se l’è sentita. Angelo vienea sapere poi che aveva anche un’altra sorella, Franca, mortaparecchi anni fa. All’appello manca ancora uno dei fratelli, ilpiù piccolo, Giuseppe, anche lui ospite della Nigrizia di Asiagoe del quale non si è più saputo nulla dopo l’adozione. “Nostramadre desiderava rivedere tutti i suoi figli – ha detto com-mosso Augusto in trasmissione – li ha cercati fino alla morte,ma purtroppo non ci è riuscita”. Nell’ ascoltare storie comequesta, spesso risolte proprio da apparizioni in programmitelevisivi, si stenta a capacitarsi di come tutto ciò sia possibi-le, ci si chiede perché non si sia fatto qualcosa prima. Lerisposte ci vengono da questa vicenda: la legge è chiara, quan-do un bambino viene adottato la sua vita subisce un taglionetto col passato, rivelare o meno la verità è discrezione poi

dei genitori adottivi, il più delle volte restii a confessarla, an-che perché ritenuta dolorosa per chi la scopre. Augusto cispiega che a non essersi persi di vista erano stati lui (unicorimasto con la madre), Franca e Matilde (vissute in collegiofino alla maggiore età) e Antonio (ospite della casa famigliadi Asiago), di Adelina, Angelo e Giuseppe, dopo l’adozione nonavevano saputo più nulla, fino ai fatti che abbiamo raccontato.Fare quello che ha fatto Angelo può sembrare semplice, ma nonlo è, e diventa complicato da affrontare soprattutto se mancal’appoggio di chi gli sta vicino. “La mia prima moglie – ciracconta – non voleva assolutamente che cercassi i miei fra-telli, invece la mia attuale compagna mi ha sostenuto e aiu-tato, ed ecco che alla fine il mio sogno è diventato un splen-dida realtà, alla quale mi devo ancora abituare. Sto impa-rando a conoscere piano piano i miei fratelli e le loro fami-glie, ci sentiamo spesso, un po’ alla volta mi raccontanodella nostra famiglia. Sono venuto anche ad Asiago daAntonio, che mi ha fatto conoscere chi si era occupato dime prima che venissi adottato. E’ un’emozione continua.”E il giorno di Natale del 2009 sarà davvero indimenticabile per ifratelli Maglie che, con un pensiero particolare al più piccolo diloro, Giuseppe, e la speranza di poter rivedere anche lui, si ritro-veranno con le loro famiglie tutti insieme da Matilde, per unagiornata che riserverà ancora tanta gioia e commozione. Silvana Bortoli

“Quando cresci con qualcuno che ti vuole bene, riescia non sentire la mancanza della tua vera famiglia”

Antonio Maglie ad Asiago loconoscono in tanti, anche peressere stato responsabile perdiversi anni del Cinema Lux.Colpisce per la sua simpatia espontaneità, anche nel veder-lo in tv, emozionatissimo,esprimersi in dialetto. Lui havissuto lontano dalla mammae dai fratelli maggiori, rima-nendo comunque in contattocon loro. “Sono arrivato adAsiago nel 2003 – racconta –e due anni dopo sono arriva-ti anche i miei fratelli minori.Loro poi sono stati adottati,io invece sono rimasto sem-pre qui, anche se a quattordi-ci anni potevo essere adotta-to anch’io, ma non ho volu-to”. Contattato dopo la sua ap-parizione in TV, è riuscito, par-lando con assoluta naturalezza

e serenità della sua esperien-za, a spiegare come la felicitàsia facile da trovare quando siapprezza quello che si ha. Unimportante insegnamento divita, fatto di parole semplici, mapreziose. “Quando cresci conqualcuno che ti vuole bene– dice Antonio - riesci a nonsentire tanto la mancanza

della tua vera famiglia. Edio sono stato fortunato, quiad Asiago ho avuto due“mamme” la Giusy e laMari, che mi hanno fatto damamma e da papà; assiemea don Antonio e aPiergiovanni, le considero lamia famiglia. E poi c’era chi,anche esternamente, si pren-

deva cura di me, lavandomii vestiti, a volte trattenendotia pranzo: l’importante, da pic-colo, è avere qualcuno che sioccupi di te, che ti faccia sen-tire il suo amore. La mia vita èstata questa, e io l’ho accet-tata così”. Gli chiedo di raccon-tare del recente incontro con ilfratello Angelo, e dell’esperien-za televisiva. “Sono andato aRoma, viaggiando assieme adAugusto e Adelina, con unagrande emozione, sia per l’in-contro che mi aspettava, cheper il fatto di andare in Rai. Ilpubblico e le telecamere mihanno un po’ paralizzato, maè stato bellissimo, ci hannoaccolto molto bene, fatto do-mande discrete, eravamo tut-ti piuttosto agitati, ma è sta-ta una stupenda esperien-

za. E nel viaggio di ritornoeravamo tutti e quattro,ognuno voleva parlare, rac-contare, dire la sua: unagran confusione!” E laBalivo, com’è? Bella? “E’

molto simpatica, è stata gen-tile e soprattutto ha saputometterci a nostro agio, e poi,– conclude divertito –sì. è bel-la, veramente bella!” Silvana Bortoli

Adelina ed Angelo Maglie

Un momento della diretta TV Antonio Maglie

Antonio, Giusy,Angelo e Mari

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E’ uno di quei giorni no perRossella quando la incontroa casa sua per farmi raccon-tare la sua storia. Malata disclerosi multipla da quasivent’anni, ha difficoltà amuoversi, soprattutto a cam-minare. In casa gira quasisempre appoggiandosi a undeambulatore, se esce devesempre essere accompagna-ta perché non ce la fa adandare avanti se non si ap-poggia a qualcuno oltre, chead una stampella. “Ma sedevo fare tanta strada – dice– devo usare la carrozzella.Oggi sento il tempo e se michiedessero di dare corag-gio a chi ne ha bisogno noncredo che potrei essere tan-to d’aiuto e di conforto”. E’dura la quotidianità, stan-cante la convivenza con unamalattia che non ti permettedi fare tutto ciò che vorre-sti, che ti limita anche neimovimenti più naturali espontanei. “Ho scoperto diessere malata quando avevo19 anni. Nei primi tempi nonho avuto più di tante limita-zioni, facevo una vita nor-male, andavo a lavorare.Dopo una brutta crisi, circa7 anni fa, con una paralisialla parte sinistra del corpo,ho ripreso l’uso del braccio,ma non della gamba e da lìle cose sono diventate

“Affrontate la vita con un sorriso”Rossella Stefani, di Asiago, ci racconta la sua convivenza conla sclerosi multipla. Malata dall’età di 19 anni, affronta ognigiorno con grande coraggio e con grande fiducia nella ricerca

problematiche e hoperso tutte le miesicurezze” escla-ma. E’ ancora gio-vane Rossella. Hatrentotto anni, unmarito, Loris, unaf i g l i aq u a t t o r d i c e n n e ,Lisa, che rappre-sentano tutta la suavita, i motivi percui si fa forza e,nonostante tutto,affronta la vita colsorriso.“Lisa in particolaremi dà molta soddi-sfazione – confes-sa – giusto ierisono andata alvisitone alla scuoladi Schio dove fre-quenta il Liceo artistico esentirmi fare i complimentiper mia figlia, per la sua bra-vura e la sua educazione,sentirmi dire che siamo deibravi genitori mi ha riempi-to il cuore di orgoglio e di

gioia. Cose come queste midanno ragioni valide per nonmollare”.Nella malattia ti rendi ancorpiù conto che gli amici veri,quelli che sanno starti accan-to, ascoltarti, aiutarti sono

rarissimi. Ma in si-tuazioni di difficol-tà a volte s’incon-trano amici nuoviche sanno darti for-za e coraggio.“Penso ogni tantoad una ragazzamalata come me,che ho conosciutoall’ospedale diVicenza. Mi invita-va a pensare sem-pre che noi non sia-mo diverse dallepersone normali,abbiamo solo labatteria scarica”.Cercando soluzio-ne o almeno sollie-vo per i suoi pro-blemi di salute,Rossella ha incon-

trato Ivana Stella dell’asso-ciazione Le Mani. “Su leiposso contare molto – dice– grazie a lei ho trovato tan-ti motivi per uscire di casa.Vado in associazione e hocominciato a frequentare

l’Università Adulti/Anzianidove si possono fare tantecose interessanti”. Si muo-ve da casa con la sua mac-china col cambio automati-co, che le è utile per andarea prendere Lisa alla corrieraquando torna da scuola. Manon riesce a fare pezzi distrada da sola e così o si faaccompagnare dalle signoreche l’aiutano in casa, oppu-re trova Ivana che la aspettae l’aiuta.“Sono anche in contatto, at-traverso l’Aism, con altragente dell’Altopiano che hala mia stessa malattia. Incon-trarci e parlare, confrontar-ci su tante cose ci aiuta mol-to. Non parliamo quasi maidelle nostra magagne, cer-chiamo di lasciarcele dietrole spalle, così ci tiriamo unpo’ su d’animo”.Mano a mano che si raccon-ta, ti accorgi che, contraria-mente a quanto afferma, die-tro la sua espressione dolce,dietro l’apparente fragilità,

grinta e coraggio Rossella neha da vendere.“Mi mancano tante cose, mimanca la normalità, soprat-tutto il camminare. Ogni tan-to penso a quando andavo afare le mie passeggiate quo-tidiane, accompagnata dalmio cane. Qui nei boschi vi-cino alla contrada (abita aiRodighieri, ndr) vedevo an-che i caprioli. Mi piaceva sta-re lì a guardarli in silenzio.Perfino il mio cane se ne sta-va zitto e buono. Ora nonposso più…”Come guardi al futuro?“Con fiducia, nonostante tut-to, tengo duro e confido mol-to nella ricerca”.A chi, come te, deve affron-tare tante difficoltà cosa tisenti di dire?“Non mollare mai, fare unavita il più normale possibilee godersi ogni istante di vita.Accettare i propri limiti enon vergognarsene, esseresempre forti e grintosi”.E’ Natale e fra qualche gior-no inizia un nuovo anno,l’augurio che vuoi fare at-traverso il giornale a chi ticonosce e a quanti leggeran-no questa tua storia.“Più che un augurio èun’esortazione: Vivi con unsorriso”.Alla faccia della giornata no!Stefania Longhini

“Moreno e la sua forza d’animo sonoper me un grande insegnamento di vita”La sensibilità di Stefania Spiller, studentessa diciassettenne di Cesuna che haricevuto un riconoscimento per le attenzioni che riserva al compagno di classeChe piacere raccontare questastoria, i cui protagonisti sono deigiovanissimi, i ragazzi della 4^C,sezione aziendale dell’IstitutoProfessionale di Asiago! Unastudentessa, in particolare, chegrazie al riconoscimento rice-vuto ci dà modo di riferire dicose belle, che nascono e sisvolgono in ambito scolastico,assai diverse da quelle che trop-po spesso ci dipingono i ragaz-zi come dei bulli, privi di inte-ressi e di valori. Stefania Spiller,17 anni, di Cesuna, lo scorso

13 dicembre, presso il Palazzodelle Opere Sociali di piazzaDuomo a Vicenza, ha ricevutouna menzione speciale durantela premiazione del “Concorsodi Bontà - S. Lucia”, promos-so dal Giornale di Vicenza perpremiare studenti vicentini del-le scuole medie e superiori chesi sono distinti per episodi dialtruismo e generosità. E’ buo-na Stefania, nel senso puro deltermine, una bontà che emer-ge da tanti piccoli e spontaneigesti di aiuto nei confronti di

Moreno Frigo, suo compagnodi classe che a metà marzo del2007 fu vittima di un arrestocardiaco, in seguito al quale ècostretto a vivere su una sediaa rotelle, e ha difficoltà di paro-la, anche se la riabilitazione hafatto tanto, ed oggi riesce acamminare per brevi tratti, e aesprimersi facendosi ben capi-re. Nel settembre del 2008Moreno è tornato a scuola, in-serito nella stessa classe di pri-ma, e il ritrovarsi fra i suoi ami-ci dopo lunghi mesi trascorsiin diversi ospedali e impegnati-ve terapie riabilitative, è statofondamentale per lui, ma moltoimportante anche per i suoicompagni. “La presenza diMoreno in classe – dicono gliinsegnanti – è un grosso regaloper tutti, aiuta i ragazzi a starepiù attenti, e l’avere sotto gliocchi tutti i giorni il suo esem-pio è assai educativo, uno sti-molo continuo di riflessione eun aiuto a percepire l’importan-za di quello che la vita offre”.I compagni di Moreno hannoaccolto con gioia il suo ritornoa scuola, cercando di farlo rein-tegrare quanto più possibile,

tanto da averlo fortemente vo-luto con loro nella gita a Firen-ze, lo scorso anno scolastico.Particolarmente vicine gli sonoalcune compagne, e Stefania loè più di tutti, grazie a una forteattenzione, a una straordinariadelicatezza, emerse subito neisuoi confronti. “Non faccionulla di particolare – dice – miè venuto naturale, fin da subi-to, stargli vicino, parlargli,coinvolgerlo, stimolarlo, soste-nerlo. Lo faccio spontanea-mente, per amicizia”. Una na-turalezza che mi aveva stupitaquando, pochi giorni dopo ilgrave malore aveva colpitoMoreno, era venuta con me emio figlio (anche lui suo com-pagno di classe) a fargli visitain terapia intensiva a Bassano:vederlo lì, immobile nel letto,fare capire con dei movimentiappena percettibili che ricono-sceva le voci di chi gli parlavaattraverso il citofono, davaun’emozione così forte da farmancare le parole,ciononostante Stefania gli ave-va parlato con pacatezza, deli-catezza, ma decisa, rivelandouna sensibilità non comune e

la forte determinazione a voleraiutare per quanto possibilel’amico che si era ritrovato inquella situazione. Stefania sioccupa di Moreno non solo ascuola, si trovano anche fuori,insieme ad altre compagne, loportano a spasso, a mangiareuna pizza, oppure lo ospita acasa sua, a Cesuna, lo coinvol-ge in tante cose, scherzano, ri-dono, fanno dei dolci insieme.“Per me Moreno e la sua forzad’animo sono un grande inse-gnamento di vita – dice Stefa-nia - Quello che riesce a tra-smettermi è molto più di quelloche do io a lui. Mi aiuta tantis-simo, se mi capita di avere unagiornata storta la sua presenzariesce a tirarmi su di morale, adare una svolta positiva. Al-l’inizio non riuscivo a capiresempre quello che mi diceva, ma

ora ci riesco benissimo, insie-me scherziamo e ci divertiamoentrambi. E in questo periodoin cui è ricoverato all’ospeda-le di Vicenza per altre terapieriabilitative, sento molto la suamancanza, ma tramite il tele-fonino siamo ugualmente incontatto giornaliero”. “E’ sta-ta un’ emozione grande ricevereil riconoscimento e partecipa-re alla cerimonia a Vicenza –conclude – non me l’aspetta-vo e sono rimasta molto sor-presa quando me l’hanno co-municato a scuola”. A propo-sito di scuola, di Stefania nonpossiamo tralasciare di dire cheè anche molto brava a scuola,tanto che lo scorso anno dopogli esami di qualifica al terminedel primo triennio si è guada-gnata un bel 100 tondo tondo!Silvana Bortoli

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ROANA

Una “Casa del sole” a MezzaselvaIl II° progetto classificato per la riapertura dell’ex Istituto elioterapico realizzato dalloStudio geometra Roberto Rigoni di Asiago, unico in Altopiano a partecipare al concorso

Abbiamo voluto distinguereil “contenuto” (autismo edisturbi del comportamen-to alimentare o Dca) dal“contenitore” (edificio), co-erentemente alla linea trac-ciata: “ognuno per le propriecompetenze”. Lo Studio diprogettazione asiaghese (uni-co in Altopiano a partecipa-re al bando di concorso), nel-l’ottica di adeguarsi il più pos-sibile al finanziamento di500.000 euro, già stanziatodalla Regione, ha preven-tivato esclusivamente lavo-ri di restyling di tipo esteti-co, messa a norma eadeguamento dell’edificio.Costo dell’operazione,1.170.050 euro, che an-dranno in: demolizione e ri-costruzione di ex-garageed ex-cucina,completamento e cambiodestinazione d’uso delblocco operatorio, isola-mento dei terrazzi,posizionamento di una bus-sola in entrata, rivisitazionedegli esterni e in arreda-mento; sostituzione impian-to termico con caldaia abiomassa; lavori di isola-mento coibentazione e ri-sparmio energetico,posizionamento di pannelli

10.352 mq - 39.751 mc; im-pianti funzionanti:termosanitario, elettrico, te-lefonico, gas-medicale,elevatori, antincendio,fognario (da adeguare); 39le camere con servizi e ter-razzo; magazzini/depositi/lo-cali tecnici; area riabilitazio-ne: ambulatori, piscine, pale-stra. L’esistente verrà utiliz-zato e solo in piccola partemodificato: al piano terra ri-marrà tale e quale l’areaterapeutica e ambulatoriale,con uffici, reception e labo-ratori didattico-manuali einformatico, ad uso di en-trambe le patologie trattate.Il I° piano sarà dedicato allarecettività del malatoautistico; il II° sarà destina-to al Dca; il III° diverrà“Centro prevenzione qualitàdella vita”.A cappello del presente pro-getto, cenni storici sui 5 se-coli di autonomia in cui laSpettabile Reggenza ottenneda casate nobiliari e Serenis-

Bacino di utenza“Centro prevenzione qualità della vita”:

Asl 3 (160.000) - Regione Veneto (4.500.000)CDA “Selva madre”

: Asl 3 (5.000) - Regione Veneto (150.000)Disturbi pervasivi sviluppo

: Asl 3 (500/1000) - Regione Veneto (15/30.000)

fotovoltaici sui 3 piani,t integgiatura, etc.L’edificio, come si puòrilevare dalle immagini,è ancora in ottimo sta-to, tranne che per il nor-male de perimento diuno stabile chiuso, col-locato in un’area espo-sta a intemperie e infil-trazioni.Veniamo ai contenuti delprogetto “Casa del sole”:“Nella nostra provin-cia, il problema del-l’handicap autistico èmolto sentito e grazie alleAssociazioni divolontariato e di familia-ri operanti sul territorio,è divenuto di ordine pub-blico: le famiglie vannosostenute, i malati curatie riabilitati nel loro stes-so tessuto sociale. Il pro-getto è un’ulteriore possi-bile risposta, che trove-reb be collocazione inun’area ad alta positività:la struttura esistente, giàattrezzata di un settore perla riabilitazione, l’habitatnaturale, quale palestra acielo aperto, la vicinanza astrutture sportive e...i pae-si limitrofi (che già in pas-sato hanno vissuto dell’in-

dotto elioterapico), ritrove-rebbero nuova linfa. Ciòvale anche per Dca,patologie infida, silente, dicui spesso si ha provaquando ormai è troppo tar-di: gli adolescenti nella fra-gilità della crescita, nesono spesso vittime desi-gnate. In entrambe lepatologie si interverrebbecon cure mirate, terapie fi-siche, alimentari,farmacologighe e psicolo-giche, a sostegno anche deinuclei familiari. Nei con-fronti dell’autismo, le stra-tegie terapeutiche dettatedai protocolli internaziona-li, prevedono un percorsoeducativo /

comportamentale, attra-verso: condizionamentooperante (dirigere e foca-lizzare l’attenzione e laconcentrazione), trainingsensoriali, formazione dieducatori specializzati.L’attuale attenzione adautismo e Dca (disturbi delcomportamento alimenta-re), viene dal forte imple-

mento registrato in talipatologie (35 % su 10.000per l’autismo) e dal molti-plicarsi del Dca, in etàadolescienziale. Entrambele malattie, hanno a chefare con l’alimentazione:nel Dca, in modo evidente,a livello fisico (bulimia eanoressia); nell’autismo,dove alcuni alimenti porta-no a un disturbo metaboli-co, scatenato da allergie alatte glutine e caseina, macausato anche da infezio-ni da streptococco ed espo-sizioni al mercurio: eventiche possono toccare tuttinoi, non a danno esclusi-vo di pochi individui. La te-rapia si attuerà colcoinvolgimento familiare,ma anche attraverso la for-mula “Comunitàdell’Altopiano”: rete di re-lazioni con Enti, Centri ri-creativi, Parrocchie, Asso-

Dati tecnici e storici della struttura

sima, privilegi e leggi specia-li, o regole, in cambio del con-trollo dei confini a Nord. Male regole, son valide ancheper l’Istituto? (Atto notoriodel 1930 fra Comune di Roanae Ente preposto alla sanità). Laproprietà del terreno siestende anche al fabbrica-to? La cosa è controversa, perla dismissione originaria danosocomio. Col bando di con-corso, Ulss mostra di voler sa-nare la questione ed evitarespeculazioni da parte di priva-ti. L’Istituto, nato per combat-

tere la tubercolosi ossea, pri-ma dell’avvento degli antibio-tici prevedeva cure“elioterapiche”: aria pura esole! Col recesso della malat-tia, l’Istituto sotto il Prof.Campiglio e con 120 dipenden-ti, si trasformò in “Centro percure ortopediche eriabilitative”, fino alla sua chiu-sura nel 2005 e il trasferimen-to della riabilitazione all’Ospe-dale di Asiago, atto impreve-dibile, dati gli investimenti perben 30 miliardi di lire dal ’70 al’90!

ciazioni locali, comuni cit-tadini. E’ direttamente ri-volto alla cura dei disordi-ni del comportamento ali-mentare (Dca), il progetto“Selva Madre”: percorsopsico/fisico/spirituale perpromuovere la salute, en-trare in contatto col sé cor-poreo e con la propria sfe-ra emozionale e sentimen-tale”.All’autismo, i cui sintomi peranni misconosciuti e malde-stramente curati, e alla Dca,malattia che possiamo defi-nire “dei tempi moderni”,viene data finalemente oggi,la giusta considerazione. Siauspica che entrambe lepatologie abbiano trovato an-che quassù, una nuova op-portunità terapeutica, voltaad ottenere, per chi ne è por-tatore, la miglior qualità di vitapossibile. Beppa Rigoni Scit

Il calendario 2010 della Cassa RuraleSecondo una tradizione che èsempre più apprezzata da socie amici della Cassa Rurale eArtigiana di Roana, il nuovo anno2010 è salutato da un calenda-rio illustrato con panorami easpetti naturalistici dell’altopiano.Quest’anno sono le fotografie didue giovani e qualificati foto-grafi di Asiago, appassionati dellenostre montagne, Roberto Bas-so e Gianluca Schivo, che ci ac-compagnano lungo i mesi delnuovo anno. Panorami di vastorespiro, come quelli inver-nali di cima Portule e diCampolongo, quelli estividi Cima XI, di Cima Laricie di Bivio Italia, e primi pia-ni come quello del crocieredella pineta, quello di unoscattante camoscio e quel-lo di una splendida farfallalicenide. Sono alcune testi-

monianze dello straordinario pa-trimonio naturalistico che èl’altopiano, definito da PatrizioRigoni :” un autentico mosaico…un caleidoscopio di forme di vitae di ecosistemi in continua evo-luzione”. Ogni mese del calen-dario riporta un po’ di saporedell’antica tradizione , con le fe-ste di ogni paese, con i nomi deigiorni in lingua cimbra e con iproverbi cimbri densi di sapien-za e di realismo. Come il pro-verbio di gennaio che dice :

“De rose baksent mittendornen, dar man mittenzunten”, cioè “ Le rose cre-scono con le spine, gli uominicon i peccati”, o come il pro-verbio di ottobre che dice : “In dar junghekot dar man istbia an pome: dar mansichbochen “, cioè “ nella gioven-tù l’uomo è come un alberoche si può piegare”. Tutto ilcalendario è un grande augu-rio di Gutes Nojes Jaar, cioèdi un Buon Nuovo Anno.

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l’Altopiano 10Natale 2009

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Nella notte di Natale TreschèConca si trasformerà nel “pa-ese dei presepi” accendendo-ne le luci in ben trenta siti dif-fusi su tutto il territorio e of-frendo a tutti la possibilità divisitarli per l’intera duratadelle feste. “Presepi da sco-prire e ammirare” non èsolo una mostra, ma ancheun percorso alla scoperta deipresepi sparsi per le vie e lecontrade di Treschè Conca.Quest’anno infatti la consue-ta mostra presso il centroparrocchiale è stata allarga-ta coinvolgendo tutto il pae-se con un itinerario di prese-pi, una sorta di pellegrinag-gio per riscoprire il vero sim-bolo del Natale visitando l’in-tero paese con curiosità, sor-presa e ammirazioneE’ la realizzazione di quantoè stato chiesto agli abitantidella comunità da parte delConsiglio Pastorale parroc-chiale e Don Stefano

Alla ricerca dei presepi di Treschè ConcaUn itinerario per le vie e le contrade di un paese tutto da scoprire

Non tutti sanno che…Il termine “presepe” deriva dal latino praesaepe, vocaboloche alla lettera significa “davanti al recinto” e sta anche per“greppia, mangiatoia”. Nel significato odierno il presepeindica la scena della nascita di Gesù, derivata dalle sacrerappresentazioni medievali, ma la tradizione risale allacultura latina. Essa presentava infatti un rito molto similerivolto all’adorazione degli antenati defunti che, secondo letradizioni romane, vegliavano sul buon andamento dellafamiglia. Ogni antenato veniva quindi rappresentato conuna statuetta e durante la festa detta “Sigillaria” (dasignum: immagine) i parenti si scambiavano in dono leriproduzioni dei familiari defunti durante l’anno. In attesa diquesta ricorrenza, i bimbi si impegnavano a disporre lestatuette in un piccolo recinto nel quale rappresentavano unambiente bucolico in miniatura secondo la loro fantasia.Alla vigilia della Sigillaria la famiglia si riuniva dinnanzi alpresepe per invocare la protezione degli avi. Il mattinoseguente i bambini trovavano giocattoli e dolci, portati dailoro defunti. Essendo una tradizione molto antica e partico-larmente sentita, il rito del presepe sopravvisse nei secolifino all’avvento del cristianesimo, quando cominciò adassumere significati cristiani. In Italia la tradizione cristianadel presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi, chenel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazionevivente della Natività con la volontà di rivivere il misterodella nascita di Gesù, di lodare la povertà e l’umiltà, direndere Greccio come una nuova Betlemme. Ben presto ilrito divenne tradizione cristiana, irrinunciabile soprattuttoall’interno delle famiglie, che rappresentarono la nascita diGesù con statuine ed elementi tratti dall’ambiente

Margola, nel tentativo di va-lorizzare il simbolo cristiano,che viene quindi propostocome segno predominantedella Natività, assunto cometema principale di queste fe-ste e presentato in diversevarianti e in diversi ambienti delpaese.La proposta è stata ben ac-colta dalle famiglie della comu-nità che, lavorando singolar-mente o unite tra loro, hannoallestito ben trenta presepi ser-vendosi di materiali semplici etanta fantasia.

Oltre ad essere un bel mododi accogliere i turisti durantele feste, l’iniziativa si è rivela-ta ottima anche per i compa-esani, perché ha offerto lorol’occasione di collaborare edi trascorrere del tempo in-sieme durante l’Avvento,riscoprendo così l’importan-za della compagnia e dellacondivisione e accrescendol’atmosfera natalizia.I trenta presepi saranno resipubblici il 25 dicembre e, tro-vandosi all’aperto, potrannoessere cercati e ammirati

tutti i giorni. I visitatori avran-no la possibilità di seguirel’itinerario numerato serven-dosi di una piantina del pae-se (a disposizione all’internodella Chiesa parrocchiale)che li accompagnerà ai varipresepi passando per i postipiù caratteristici di TreschèConca. Inoltre, per chi voles-se scoprire i presepi muo-vendosi in compagnia, la seradi lunedì 28 dicembre si ter-rà un giro organizzato che,dopo aver ammirato il pre-sepe all’interno della chiesa,da lì partirà alla volta dei varipresepi all’aperto, illuminatiogni sera dalle ore 17 alle 22.Rimanendo in tema con l’iti-nerario, dal 25 dicembre al 6gennaio il centro parrocchia-le ospiterà anche una mostradi numerosi esemplari delsimbolo natalizio, alcuni pro-venienti da collezioni priva-te, altri realizzati a mano daibambini del paese.Con questa attenzione e pas-sione per il presepe, la co-munità di Treschè Concacerca di difendere e rivalu-tare un simbolo antico e sa-cro che rischia di essere tra-scurato e sopraffatto dalleimmagini del mercato con-temporaneo.Il Natale non è solo un abe-te addobbato, un signore ve-stito di rosso con un saccopieno di regali, un pranzo ab-bondante, un periodo di fe-rie. Forse oggi è anche que-sto, ma rimane soprattutto unmistero religioso, una nasci-ta miracolosa che ha conso-lidato la fede cristiana e nel-la quale la fede stessa si iden-tifica.

Sabato 19 dicembre si è te-nuta la premiazione della de-cima borsa di studio indettadal Comune di Roana. In se-guito al gravissimo lutto cheha colpito il vicino Comunedi Gallio, l’AmministrazioneComunale di Roana - non po-tendo rinviare l’evento peruna questione di tempi trop-po ristretti - ha ritenuto op-portuno e doveroso osserva-re un sobrio cerimoniale, spo-gliando la manifestazione delsuo consueto aspetto festo-so. I Coniugi Rambaldi nonerano presenti e da Ferrarahanno espresso piena solida-rietà alla comunitàaltopianese.In apertura, il consigliere de-legato alla cultura DarioRebeschini ha invitato auto-

Festa sottotono per le borse di studioConsegnate sabato 19 dicembre. Merito speciale a Stefania Spillernon solo per lo studio, ma anche per l’opera di solidarietà attuata

in classe in particolare verso un suo compagno in difficoltà

rità, Insegnanti e studenti adosservare un minuto di silen-zio e di raccoglimento, parti-colarmente rivolto al giova-ne compagno di studi deimolti ragazzi presenti. Inun’atmosfera di palpabilecordoglio sono state distribu-ite le borse di studio, che que-st’anno si sono così rivestitedi un più profondo, anche sedoloroso, significato.Vincitrice per la sezioneIstituti Professionali - edesclusivamente sulla basedella media matematica -la studentessa StefaniaSpiller è stata menzionatacon merito speciale per l’opera di solidarietà attiva-mente condotta nella suaclasse. A Stefania Spiller,infatti, era stato anche as-

segnato lo scorso 13 di-cembre a Vicenza il Premiodella Bontà “Santa Lucia”istituito da “Il Giornale diVicenza”. Restando allescuole secondarie superio-ri, per la sezione licei è sta-ta premiata Martina Frigo,per gli Istituti Tecnici SaraPanozzo. Gli studenti dellascuole secondarie di 1° gra-do meritevoli di premiosono: Matteo Panozzo,Alessandro Vellar, AliceTraverso (sede di Asiago)in ex aequo; DeborahFabris per Mezzaselva eAnna Frigo per Cesuna.Per le scuole primarie sonostate premiate l’attualeclasse seconda di Canovee l’attuale classe quarta diRoana.

E’ una sensazione di gioiache va vissuta insieme, do-nando sentimenti sinceri pri-

LO STAFF VI AUGURA BUONE FESTE

ma di qualsiasi altro regalo,e ogni giorno. Ilaria Panozzo

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Per lo sviluppo turistico diGallio l’amministrazione co-munale ha due progetti in viadi definizione. Progetti ine-renti la zona “alta” ovveroverso le Melette eCampomulo, area che l’am-ministrazione ritiene fonda-mentale per il futuro turisti-co di Gallio.Il primo progetto intende re-alizzare un impianto di risali-ta che parte dal centro diGallio per collegare il paesecon il comprensorio sciisticoMelette. In pratica dalla zonaimmediatamente posteriorele scuole, come già ipotizzatoin un progetto di una ventinad’anni fa, dovrebbe partireuna seggiovia che porta finoa Monte Longara che poifungerebbe da porta d’ac-cesso a tutta la zona alta delterritorio galliese, non soloMelette quindi ma anche ilcentro fondo Campomulo. E

non solo. Per il sindaco il pro-getto dovrebbe costituire laporta d’entrata della zonaanche d’estate riducendocosì anche l’impatto di auto

sulla natura ancoraincontaminata dell’area.“L’uso dell’impianto non puòlimitarsi ai mesi invernali,scelta difficilmente sostenibi-

le dal punto di vista econo-mica soprattutto in questimomenti di crisi – spiegaRossi – Piuttosto vogliamorealizzare un mezzo di tra-sporto alternativo per rag-giungere la zona di maggiorinteresse turistica estiva edinvernale che Gallio sa offri-re.” Il progetto è già a buonpunto; il primo cittadino ha giàavviato contatti con la Regio-ne, con la società di gestionedelle Melette e con una dittaspecializzata nella realizza-zione di impianti a fune.“Dobbiamo muoverci in fret-ta per far inserire nella nor-mativa regionale anche que-sta forma di utilizzo di un im-pianto di risalita – continuaRossi che poi aggiunge –Anche le società che godo-no delle concessioni gestio-ne di aree attrezzate nel-l’area devono darsi da fare.Se ci sarà un accordo d’in-

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Ormai il Natale fa sentire il suoanelito e la stagione sciisticasi è già lanciata tra i paletti cli-matici di questo inverno alleporte. Nulla di più “pulito” diuna candida distesa di neve cifa immaginare un mondo sen-za inquinamento, senza il nerosudicio dello smog. Chiunquevada a sciare abitualmente, eanche chi lo faccia solo dirado, sa bene quanti siano gliimpianti di risalita in ogni pistae in ogni comprensorio, ed ècosa davvero ardua immagi-nare quanta energia consumi-no, dato il loro incedere inces-sante, e quanto possano inqui-nare visto che a volte l’ener-gia per azionarli viene ricava-ta da generatori diesel. Ma labella notizia è che è stato mes-so a punto un nuovo impiantodi risalita a totale impatto zero:il “Sonnenlift”, ovvero, lo“skilift del sole”. Si trova nelcomprensorio sciistico tiroleseSkiWelt Wilder Kaiser-Brixental, non lontano daKizbuhel. Ad alimentarlo, ol-tre alla nostra cara Stella, na-turalmente, si oc-cupano oltre 100metri quadrati dipannelli solari, in-stallati sulla pareteesterna della nuo-va stazione dellasciovia. Ma le sor-prese non finisco-no qui! L’energiaprodotta viene im-magazzinata nel

Foto: Alberto Salvadoretti

Impianti di risalita a pannelli solarideposito TIWAG della Regio-ne, in modo da poter essereutilizzata anche nelle giornatea bassa insolazione. L’impian-to produce circa 15 KW al-l’ora e nell’arco di tutto l’in-verno si calcolano circa 12.000KW, anche di più di quella ne-cessaria! Questo esempiovale bene a rappresentarequella che sta diventandoqualcosa di più di una sem-plice tendenza, e cioè losfruttamento delle energierinnovabili nel settore turisti-co. Ma vediamo di approfon-dire alcune informazioni re-lative a questo nuovo tipo diimpianto di risalita, lungo 205metri. Obiettivamente va ri-conosciuto che è solo un pic-colo passo verso la direzionegiusta, vista la cortezza dellastruttura, ma sicuramente haun grande significato simboli-co. “Con il nostro sistemafotovoltaico genereremo12.000 kilowatt ora di poten-za all’anno. Durante l’inver-no l’impianto necessita di9.000 kWh, così, utilizzando

l’energia solare, abbiamo per-sino un piccolo surplus cheverrà immesso in rete” spiegaRudi Kock, responsabile del-l’impianto Brixen im ThaleBergbahnen. “Sicuramenteproduce solo una piccola par-te dell’energia necessaria perl’esercizio di una seggioviapiù grande o di una stazionesciistica, ma la nostra solu-zione vuole essere un puntodi riferimento per altre sta-zioni sciistiche che mirino asviluppare questa filosofia dirispetto dell’ambiente e diturismo eco solidale” dice ilmanager dell’impianto rife-rendosi al buon esempio datocon questo investimento. Il“Sonnenlift” è un piccolo im-pianto con una capacità dicirca 900 persone all’ora edè alimentato esclusivamentecon energia solare. Il siste-ma fotovoltaico, costato cir-ca 60.000 euro e la superfi-cie di collettori di 113 m2, èistallato presso la nuove sta-zione a valle, SkiWeltLift.Con 91 impianti di risalita,

più di 280 km di pistecomprendenti ognigenere di livelli di dif-ficoltà, 210 kminnevati artificialmen-te e altri 110 in realiz-zazione, rendonoS k i W e l t - W i l d e rKaiser-Brixental il piùgrande comprensoriointerconnesso austria-co.

foto: www.ilpannellofotovoltaico.com

tenti, noi che ci impegniamoper far realizzare l’opera e lesocietà che garantiscono ilsevizio previsto dalle conces-sioni, allora proseguiamo inuna determinata maniera. Seinvece le società di gestioneindugeranno l’amministrazio-ne vedrà di proseguire su al-tre strade come realizzandodelle piste lungo il crinale delMonte Longara fino anche alMonte Cimon sul versantedella Val di Nos.”

“A me poco interessa – con-clude – Basta che si lavori peril rilancio del turismo galliese.”Il secondo progetto, non menoambizioso del primo, del primocittadino sarebbe quello di re-alizzare un’area con turismoinvernale ed estivo ad impattozero, o quasi. Sostituendo igeneratori degli impianti di ri-salita e dei rifugi con elettrici-tà fornita, o almeno implemen-tata, con fonti rinnovabili,regolarizzando gli accessi del-

le auto, controllando il calpe-stio del sottobosco da partedei fungaioli, normando l’usodi moto, quad e motoslitte maanche di mountain bike,ciaspole e sci escursionistico.“L’ambiente è il più preziosovalore che abbiamo – diceRossi – Non possiamo pre-giudicarlo, sarebbe comecompromettere il futuro deinostri figli”.Gerardo RigoniPino Rossi

Dal centro di Gallio alle Melette in seggioviaProsegue l’impegno dell’amministrazione per realizzare il progetto

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GALLIO

“La fredda e gelida realtà ci pone interro-gativi che non hanno risposta – ha dettodon Lauderio nell’omelia durante le ese-quie - Siamo fragili vasi di pietra sconvol-ti, ma non abbandonati. Di fronte alla tra-gedia siamo stati testimoni di una fede nelCristo che è risorto impareggiabile”Chiaro poi il riferimento alla straordina-ria decisione di fare un solo funerale.“In un’unica preghiera corale – ha sotto-lineato - voi famiglia siete profezia di vitacristiana. Rosa dall’alto vuole così”.Non sono mancati brevi pensieri per ricor-dare le figure di Rosa e Alessandro: “TuRosa eri spensierata e cordiale. Il tuo modo

Anche con un sentimento di amicizia per-sonale, rappresento l’intera amministrazio-ne comunale e la cittadinanza nell’espri-mere lo smarrimento, la sofferenza el’incommensurabile dolore che ci oppri-mono, senza trovare pace e conforto. Ilpaese è profondamente scosso, e desolato.La comunità cerca di farsi forza, stringen-dosi affettuosamente, attorno alla nonna

Le tre bare aipiedi dell’al-tare, una ac-canto all’al-tra. Da unaparte Sergio,d a l l ’ a l t r aRosa, in mez-zo il loro caroAlessandro,stretti stretti.Rose gialleper Sergio,bianche perAlessandro,rosa caricoper Rosa. In-torno una fol-la immensa.“Per Gallio è il momento piùduro e difficile un momentopregnante di dolore, ma in-tenso di fede”. DonLauderio Dal Bianco hacominciato con queste pa-role la Messa d’addio svol-tasi nella chiesa di SanBartolomeo, animata dallecorali dell’Altopiano. Dalleparole tratte dal libro delleLamentazioni e dalle lette-re di San Paolo, donLauderio ha tratto spunto perla sua omelia nella quale haricordato anche il sorriso diAlessandro, la giovialità diRosa, rivolgendo all’assem-

Il giorno dello sgomento e del dolore

Tutto è compiu-to. La nebbia cheavvolge il paesee la sera chescende mentrenel cimitero diGallio si compieil rito della sepol-tura di Rosa eAlessandro sem-brano suggeriresolo queste treparole. Tutto ècompiuto. Finealla storia di unafamiglia, fine, sispera, alle tantecose, a volte an-che fuori luogo,che si sono det-te, che si sonoscritte e lette inuna delle setti-mane più tristinella storia diquesto piccolopaese dell’Altopiano. PaceRosa, pace Alessandro. Ri-posate in pace. Pace alme-no per voi. Per noi che re-stiamo tanta pace non cisarà: non ci rassegneremoforse mai al fatto di avervipersi in un modo così tragi-co. Non fosse per le lumi-narie che si accendono ti-midamente, non fosse per

Una famiglia distrutta, un’intera comunità sconvolta dalla tragica scomparsa diRosa Finco, Alessandro e Sergio Colella. Un fatto che segna indelebile la storia di un paese

la neve arrivata a ricoprirecase, piazze, strade e prati,niente in questi giorni tre-mendi poteva ricordarciche ormai è Natale. Che fa-tica ora tornare alla norma-lità, riprendere i ritmi del ca-lendario che per un interopaese si è fermato a quelmaledetto giovedì 17 di-cembre quando, poco prima

di mezzogiorno si è sparsala voce: hanno trovato trecorpi sporchi di sangue inuna macchina aCampomulo!Per tutti il primo pensiero èstato: “Signore, fa che nonsia qualcuno dei nostri!” Mala lecita speranza si èspenta subito davanti allacruda realtà. A pensarlo,

non sembra ancoravero. Eppure è così.Lì a Campomulo è fi-nita la storia di Ales-sandro, Rosa e Sergio,la famiglia Colella, chel’ex finanziere, in unpiano diabolico e in-comprensibile, ha volu-to unita nella morte.Cosa sia passato per lamente di quell’uomo,Dio solo lo sa. Il bigliettomesso nel suo portafo-glio non basta a spie-gare, non fuga i milledubbi, non placa la rab-bia. E niente serve a le-nire il dolore.L’unico pronto soccor-

so per tan-te animesconvolte èrappresen-tato dallafede e dal-la miseri-cordia.La famigliaFinco inquesto èstata gran-de maestraLo è stataanche l’in-tera comu-nità diGallio stret-

ta intorno a Eva, Luigi,Gianni, Angiolino, alla mam-ma e nonna Lidia, a tuttiquanti hanno voluto bene adue tesori come Rosa e Ales-sandro. Ma solidali anchecon la famiglia di Sergio. Ese è vero che le grandi tra-gedie servono anche a ren-dere il mondo migliore, si spe-ra che da questo tsunami cheha travolto i nostri cuori na-scano grandi ricostruzioni enuovi e sani germogli: di rap-porti familiari, di amicizievere, di sinceri legami d’amo-re e d’affetto. Forse proprioin questo sta il senso di que-sto Natale. Sì, a pensarcibene, nonostante tutto, direauguri, guardarci negli occhi,scambiarci un abbraccio equalche sorriso non è saràpoi così sbagliato, così fuoriluogo. Come ha detto donLauderio, Rosa sicuramentevorrebbe così! E, come vo-leva fare Alessandro, la cosache più conviene augurarciè la voglia di vivere bene, pie-namente, intensamente ognigiorno, aiutandoci a vicenda,scoprendo le meraviglie diquesto mondo, per arrivarea cento anni e poter dire“Io ho vissuto!”

Stefania Longhini

Tutti insieme innanzi a Dio

Le parole del sindaco

Dall’omelia di don Lauderio

blea parole di speranza.Dopo la comunione, il mo-mento più toccante, quandole cugine di Alessandro, Ele-na e Chiara, sono salite sulpulpito per leggere un temascritto da Alessandro e unsaluto alla zia Rosa ricor-dando alcuni momenti feli-ci e buffi trascorsi insieme.Il sindaco Pino Rossi hamanifestato con alcune bre-vi frasi la partecipazionedell’intera comunità a que-sto profondo dolore. Poi al-cuni compagni di scuola diAle, con una rosa bianca inmano, hanno letto la lettera

indirizzata all’amico, scrit-ta il giorno in cui sono ve-nuti a conoscenza della tra-gedia.Anche il vescovo di Pado-va mons. AntonioMattiazzo ha partecipatoinviando un messaggio ri-portato dal parroco diAsiago don RobertoBonomo. Alla fine la pre-ghiera del finanziere e, pri-ma di uscire di chiesa,lenote di Vasco Rossi: pervolere degli amici, si è volutofar ascoltare la canzone pre-ferita di Alessandro “Il mon-do che vorrei”.

di fare riusciva ad appianare ognicontrasto. I problemi non mancava-no, ma era il tuo sorriso a vincere,era più importante di ogni cosa.Il mondo era Alessandro, per te eper Sergio, in modo diverso certa-mente.Ale, era impossibile non incontra-re i tuoi occhi grandi e luminosi,impossibile arrabbiarsi con un vol-to come il tuo. Faremo ancora par-tite a ping pong in Paradiso”.L’invocazione finale: “Dacci forza,coraggio e consolazione per questastoria familiare”.

Lidia, ai fratelli Angiolino, Gianni,Gigi, Eva, ai parenti, alla famigliaColella vittime di questa immane e ine-narrabile tragedia. La famigliaFinco, con grande dignità, ha fattoproprio l’insegnamento di Gesù Cri-sto il Salvatore che predicava miseri-cordia e amore.In noi resterà sempre vivo il ricordo

dell’allegria contagiosa edella gioia di vivere di Rosae del giovane Alessandro.Sarà estremamente difficilerimarginare questa ferita, perquesto ci affidiamo in pre-ghiera, a Gesù e a Maria, pertrovare consolazione nellanostra infinita disperazione.Ciao Alessandro e Rosa“Tele”. Gallio vi ricorderà.

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l’Altopiano 13Natale 2009

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GALLIO

di Cesare Pivotto

Per le festività natalizie2009, e non solo, la Par-rocchia di Gallio proponequest’anno ai galliesi, maanche a tutti coloro,altopianesi e “ospiti”, cheapprezzano e voglionoscoprire e conoscere larealtà delle costruzioni re-ligiose spontanee chesorgono sul territorio, unlibro: si tratta di “Gallio ei suoi Capitelli”, fruttodella certosina, meticolo-sa e sapiente ricerca delprof. Danillo Finco che èandato a scovare storie emotivazioni che hannoportato alla nascita diquelle espressione religioseche sono i capitelli, segni checaratterizzano capillarmente lenostre realtà; dopo un’altret-tanto precisa nota introduttiva,Finco ha anche riservato at-tenzione ai crocefissi (altraesternazione di fede popola-re) ed ai cimiteri militari, con-cludendo il suo lavoro con unaricca e corposa appendicededicata al Santuario dellaMadonna del Buso ed alla suastoria. In tutto quasi 180 pagi-ne riccamente illustrate confoto a colori, piacevoli ed in-teressanti, per capire e cono-scere meglio e di più questofenomeno.Il prof. Finco non è nuovo ad“imprese” editoriali, visto cheha già al suo attivo altri trevolumi : “Il Colle Ferragh”(1996), “Le origini e lo svilup-po dell’identità cristiana nellaComunità di Gallio” (2002) e“Gallio – Toponomastica eMicrostoria” (2007).Nella sua introduzione al libroil Parroco di Gallio, donLauderio Dal Bianco, scrivefar l’altro parlando dei capi-telli <… Queste piccole re-altà sono un patrimonio difede e di storia, che nel tem-po continuano a suggerire,a ciascuno di noi “ una pre-senza “ tutta spirituale, inmezzo a tutte le nostre vicen-de umane, talvolta segnateanche da tragedie e grandi

Una proposta della Parrocchia di Gallio per le festività natalizie

“Gallio e i suoi capitelli”Volume di 180 pagine curato da Danillo Finco

difficoltà. Ci sono volti,raffigurazioni, piccoli segnilasciati da chissà chi, che ciaprono il cuore e ci fannocapire come Dio parla, aicuori, ad ogni viandante, inmaniera tutta semplice e pro-fonda …> ed aggiunge <…La prossima primavera saràimpegno della nostra Par-rocchia di Gallio porremano alla sistemazione delSantuario della Madonnadel Buso. Questa pubblica-zione intende sostenereproprio questo impegno:crediamo sia importantefar risaltare tutto ciò checi aiuta a prendere co-scienza delle nostre radicistoriche e di fede, credia-mo sia importante riporta-re alla sua bellezza inizia-le questo piccolo Santua-rio della Madonna delBuso che tanto ci è caro…>.Il teologo don Roberto Turasottolinea invece, riferendosi aicapitelli, come <… La pietàpopolare infatti ascolta vo-lentieri la spiegazione cate-chistica ben preparata, ne fatesoro per un confronto e ar-ricchimento spirituale. Manon si accontenta delle ideeluminose: è molto concreta,desidera tempi e luoghi dovepoter pregare, segni ricchidi simbolismo in cui invoca-re e incontrare il mistero di

un Dio che camminacon noi e ispira il no-stro vivere quotidia-no. I capitelli, quasipiccole chiese, fan-no parte di questoanelito umano, piùaccentuato in tempipassati, ad avere unluogo dove rinnova-re la speranza in unDio protettore daogni forma di male…>.Il presidente dell’Isti-tuto di Cultura Cimbra,prof. Sergio Bonato,analizza infine il feno-meno sotto un’altraangolazione <Di fron-te alle trasformazio-

ni profonde del paesaggio ainostri giorni, parlare dei ca-pitelli può sembrare qualco-sa di sentimentale e di no-stalgico, qualcosa di lega-to al passato, senza riferi-mento e senza importanzaper il nostro presente. Puòsembrare qualcosa di pae-sano e di marginale, senzarilevanza culturale e stori-ca. Invece i capitelli sonodiventati un documento si-gnificativo per conoscere ilrapporto di una comunitàcon il suo territorio, perconoscere il processo disacralizzazione di uno spa-zio, nel tempo antico e re-cente, secondo le indicazio-ni scientifiche che ci vengo-no da studiosi di fama inter-nazionale e nazionale, comeRudolf Otto, HenryBremond, Giuseppe DeLuca, Gabriele De Rosa….La ricerca di Danillo Fincoviene a rispondere a questeindicazioni, considerando ilcapitello come un “docu-mento eloquente dell’appar-tenenza alla cultura rurale,che considerava la devozio-ne religiosa vincolo capacedi tenere unita e solidale unacontrada intera”. Il capitel-lo era anche consideratocome “una carta d’identità,su cui sono riportati i dati dellapropria connotazione religio-sa” …>.

E’ nato il Giulia Gianesini Fan ClubLa sede è al bar Commercio di Gallio dove ci si può iscrivere per le prossime uscite la

prima delle quali sarà per la gara di slalom gigante a Lienz in programma il 28 dicembre

I tanti t i fosi di GiuliaGianesini dell’Altopianod’ora in poi avranno unpunto di riferimento im-portante. Si tratta del ne-onato Fan Club, fondatoda chi sempre fedelmen-te la segue nelle sue im-prese sportive, condivi-dendo con lei anche ami-

cizia, oltre che passioneper lo sci. La sede è,guarda caso, al Bar Com-mercio di Gallio dove,Luca, suo cugino, racco-glie le adesioni di chi inallegra compagnia vuoleandare a sostenere Giuliain occasione delle gare dicoppa del mondo. L’idea

del Fan Club è nata pro-prio in quel bar e a farlanascere è stata una tifosaspeciale: RobertaGianesini, giovane e bel-la maestra di sci, scom-parsa tragicamente nel-l’aprile di quest’anno. PerGiulia era come una so-rella, oltre che appunto la

sua prima fan. Or-ganizzata in tuttafretta e un po’ insordina, il GiuliaGianesini Fan Clubha già effettuatouna sua prima usci-ta ufficiale aSoelden. In gruppocon uno striscionecon scritto “ForzaGiulia”, hanno fat-to una grande sor-presa alla nostrabrava sciatrice, chetra l’altro in quellagara ha ottenuto unbel 15° posto.“Quando li ho visti,non ci credevo, sono ri-masta stupita. E poi mison detta: cavoli son qua

per me. Sai che figura sevado male”. E’ andatabene invece e sicuramen-

te anche questa nuovainiziativa può fungereda ulteriore sprone perla campionessa a daresempre il meglio di sé.La prossima occasioneper tifare Giulia dalvivo sarà a Lienz il 28dicembre dove si dispu-terà uno slalom gigan-te valido per la Coppadel Mondo. Le altreuscite ufficiali sarannosabato 16 gennaio aMaribor, domenica 24gennaio a Cortina egiovedì 11 marzo aGarmisch. Per ulterio-ri informazioni chia-

mare il 338.3278361.

Stefania Longhini

Una selezione delle foto chehanno partecipato al concor-so “I Colori dell’Altopiano”organizzato dal nostro gior-nale in collaborazione conGrafica Altopiano e gruppoFlickr, verrà esposta nellamostra fotografica program-mata per il periodo natali-zio dall’ufficio turistico diGallio nella Sala Verde delMunicipio. La mostra apri-rà i battenti il 23 dicembree potrà essere visitata finoal 6 gennaio (dalle 16 alle19). Le “nostre” migliorifoto, faranno da contorno aquelle di 4 artisti-fotografilocali: Roberto Basso,Silvano Fabris, DenisLunardi e Gianluca Schivo.Altro simpatico appunta-mento legato a questaesposizione è la serata inprogramma il 2 gennaioall’Auditorium di Galliodove i quattro autori pre-

Le foto del concorso in mostra a Galliosenteranno, commentandole,alcune loro foto al pubblico.In quell’occasione verrannoanche premiati i vincitori del

nostro concorso. La serata,presentata da StefaniaLonghini, avrà inizio alle20.45.

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CINEMA

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3467763302

E’ di nuovo inverno, e sia-mo ancora una volta alleprese con i problemi diasciugatura del bucato: ilgelo e le basse temperatu-re, quando non piove o ne-vica, rendono praticamenteimpossibile stendere i pan-ni all’esterno. Capi appesi aingombranti stendini da te-nere scomodamente inqualche angolo della casa:che disagio far asciugare ipesanti capi invernali! Ci vuo-le un sacco di tempo e spes-so ci troviamo ancora con ilbucato umido e una monta-gna di altre cose da lavare.E allora perché non optareper una soluzione diversa,valutando l’acquisto di unaasciugatrice, che possa as-sicurare un’asciugatura im-mediata, in barba a condizio-ni meteo e temperature po-lari! La ditta Vast & Fast, pro-pone asciugatrici a gas pro-dotte in Europa ed U.S.A.,vantando il primato di dittaleader nel settore e confer-mandosi prima nelle ven-dite a livello europeo perquanto concerne macchi-ne a gas per uso domesti-co. Sull’Altopiano Vast &Fast la trovate nel puntovendita di Via Dante adAsiago, aperto il sabatodalle 9.30 alle 11.30 e dalle16.30 alle 18.30, o su ap-

Con Vast & Fast addio aiproblemi di asciugatura del bucato

puntamento anche in altrigiorni, basta contattare lasignora Gelmina Gheller, auno dei seguenti numeri ditelefono: 0424 445491 o 3401291509. ContattandoGelmina e recandovi nel ne-gozio di Asiago, potrete ve-dere i vari modelli di asciu-gatrici, ricevere maggiori in-formazioni e prendere ac-cordi per una prova gratuitae senza impegno per unasettimana a casa vostra. Ol-tre a un’asciugatura rapida,si evitano cattivi odori dati dal-lo smog, si eliminano i resi-dui di detersivo e di polve-

re, la stiratura risulta più fa-cile e veloce poiché il buca-to è meno stropicciato emolto più morbido. Leasciugatrici a gas della dit-ta Vast & Fast, con capaci-tà di carico dai 5 ai 10 kg.,fanno risparmiare tempo edenaro, perché asciuganopiù velocemente dei modellielettrici, con consumi assaiinferiori, possono essere col-locate in qualsiasi stanza (la-vanderia, ripostiglio, sopra lalavatrice o su un terrazzoesterno). Si tratta di un aiutoprezioso nella gestione dellefaccende domestiche, che incerte stagioni risulta quasi in-dispensabile, lo confermanocon la loro soddisfazione lenumerose clienti della ditta.Se volete informazioni detta-gliate da chi ha esperienza inasciugatrici, non esitate, con-tattate Gelmina Gheller: lasua esperienza sarà al vostroservizio. Servizio redazionale

Il Bowling Rendola continuaa crescere, a rinnovarsi,con l’introduzione di nuovigiochi e attrattive. Grandenovità della fine del 2009 èl’arrivo del Texas Hold’em,splendida variante del po-

Al Bowling Rendola arriva il Texas Hold’emker, detto anche “allatexana”, che negli ultimianni ha conosciuto unacrescita davvero impres-sionante, imponendosicome la variante del pokerpiù giocata ed apprezzata

al mondo. Il Texas Hold’emè diventato recentementemolto popolare anche in Ita-lia, e, vista la grande richie-sta, al Bowling Rendola èstata allestita una sala per ilgioco con quattro tavoli da

dieci giocatori. “Il gioco èaperto a tutti – dicono alCentro Rendola – purchémaggiorenni, e la sempli-cità di apprendimento lorende adatto a chiunque.Le vincite non sono in de-naro, ma consistono inbuoni spesa da consuma-re nei negozi che hannoaderito alla nostra iniziati-va, o in premi già in dota-zione al Bowling. Sono ini-ziate le prime partite di pro-va, e abbiamo cominciatoa registrare un buon inte-resse da parte della clien-

tela, che non esita a infor-marsi sulle modalità di gio-co”. Il Bowling Rendola siconferma sempre più comepolo di divertimento e aggre-gazione, grazie anche ad al-tre recenti novità, come l’in-troduzione di nuovi giochi fracui le freccette e il calcetto, epoi il rinnovo delle piste dabowling con nuove possibili-tà di vincita. La struttura, conuno staff tutto al femminile,dispone oltre che di 8 pisteda bowling, di 5 biliardi dapool, vastissima sala gio-chi, tavolo da ping pong,

sala da gioco delle carte,slot-machine e tanto altro.Ideale ritrovo di compagniee gruppi di amici di tutte leetà, soprattutto nelle freddeserate d’inverno, il Bowlingvi attende al Centro Rendola,strada Asiago – Gallio, insie-me all’Albergo, al RistorantePizzeria Rendola e al nego-zio di prodotti tipici locali Tipi-camente Asiago, spaccio delCaseificio Finco di Enego,che propone diverse idee re-galo, con prelibatezze di qua-lità e assoluta convenienza.Servizio redazionale

Con l’apertura, lo scorsoagosto, della nuova ampiasede di via Magnaboschia Cesuna, la tabaccheriaricevitoria “Giochi – Ta-bacchi Ketty”, ha amplia-to la gamma di servizi of-ferti alla clientela. Per ten-tare la fortuna le possi-bilità sono veramentetante, tra queste il Lotto,Superenalotto, Slot-machine, Gratta & Vinci,e il nuovissimo “Win forlife”. Presso il negozio,che è anche cartoleria,oltre ai servizi fax, foto-copie, pagamento bollet-te e bollo auto, si posso-no trovare tantissime

A Cesuna la fortuna si tentada Ketty - giochi e tabacchi

idee regalo grazie al for-nito reparto giocattoli. Seancora non lo conosce-te, venite a scoprire tutte

le proposte e i servizi di“Giochi – Tabacchi Ketty”,e … ...Buona fortuna!

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LUSIANA

Numerosi ed allettanti gli appuntamentiin programma per le feste natalizie

Foto di Maurizio Gabrieli

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I buoni profumidei giorni di festa

La casa si vestea festa conIl Filo di Arianna

Grazie a Ilario Cortese ealla sua “Torta 7 Comu-ni” c’è stato anche unmomento dedicatoall’Altopiano nella parti-colare e suggestiva sera-ta “Le dolci note delTorcolato” che si è tenu-ta presso la bar ricaiadella Cantina sociale Be-ato Bartolomeo diBreganze, un appunta-mento durante il quale siè parlato di vini, violini edolci tipici del territorio.Musica e degustazioni inun abbinamento d’effet-to, nell’incantevole sce-nario del grandissimo lo-

La Torta 7 Comuni ha rappresentato l’Altopiano aBreganze nella serata “Le dolci note del Torcolato”

cale che contiene lebotti, alla presenza dioltre un centinaio dipersone, con protago-nisti l’agronomo Al-berto Brazzale, i ll iutaio Fabio DallaCosta e tre pasticceridel Consorzio La Gata(Cortese di Conco,Pozza da Arzignano eTosatto da Sossano).Dopo la spiegazionedi Brazzale di comenasce il Torcolato e laguida alla degusta-zione di altri vini dellacantina, il liutaio DallaCosta, che ha battezzato

un suo violino“Torcolato” in omaggioal vino della sua città, ha

mostrato come si crea unviolino. I musicisti LucaLazzarini e Nicola Lamon

hanno dato vita poia un concerto di mu-sica barocca per Vi-olino Torcolato eClavicembalo. Nellaserata, omaggio aisaperi artigiani,così affini, del vinoe della musica, sisono ottimamente in-seriti i momenti dedi-cati alla spiegazionee degustazione deidolci della tradizio-ne vicentina presen-tati dai tre

pasticceri, e abbinati aivini dolci e passiti. La“Torta 7 Comuni”, fatta

di ingredienti semplici egenuini come il burroprodotto dal Caseifi cioPennar Asiago, è stata abbi-nata al vino S. Giorgio. “Miha fatto piacere – commentaIlario Cortese – rappresenta-re il nostro territorio, con que-sto dolce dedicatoall’Altopiano e di esclusivaproduzione della nostra Pa-sticceria, che è stato apprez-zato per la sua tipicità, ben in-serendosi nel contesto di unaserata molto par ticolare,che ha riscosso il favoredei tanti presenti”.

Silvana Bortoli

Una nuova abitazione da ar-redare, o la voglia di dare untocco diverso alla vostracasa? In qualsiasi caso, pervestirla a festa, scegliete IlFilo di Arianna! Si dice “nellabotte piccola c’è il vino buo-no” e Il Filo di Arianna è unpiccolo negozio, ma con unascelta molto grande di tap-pezzerie e tendaggi. Tessutistupendi, che arrivano diret-tamente da Austria, Franciae Germania, per un ottimorapporto qualità/prezzo, epossibilità dispaziare da prodottipiù facili, di buona fat-tura e convenienti, aquelli più prestigiosi eimpegnativi. Il suonegozio ha poco piùdi un anno di vita, maArianna ha una piùche decennale espe-rienza nel settore,per questo sa capi-re i gusti dei clienti erealizzare proprioquello che hanno inmente, trasforman-do le idee in prodottifiniti, siano tendaggiche coordinati per lacucina, il soggiorno,la taverna, le came-re da letto. Se vi ser-ve un consiglio,

Arianna ve lo sa dare, senzaforzarvi in scelte che non si-ano quelle che corrispondo-no ai vostri gusti e necessi-tà. A disposizione per preven-tivi gratuiti, Arianna vi aspettanel suo negozio in Via Verdiad Asiago (di fianco alla Ga-stronomia) per mostrarvi tut-te le nuove collezioni di tes-suti da tappezzeria etendaggi, ascoltare le vostreesigenze, indirizzarvi alle so-luzioni migliori, e …augurarvi... Buone Feste.

Profumi e sapori dei giorni di festa, sono quelli che viaccolgono alla Casa della Bomboniera di Asiago: l’aro-ma del caffè, le fragranze dei confetti, del cioccolato,dei tanti buoni prodotti la cui essenza si percepisce im-mediatamente, entrando nel negozio e che non posso-no mancare, soprattutto nei giorni di festa, nelle vostrecase. Caramelle, dolciumi, cioccolato, e tante altre go-losità ricercate: alla Casa della Bomboniera trovate lemigliori marche, con le specialità francesi, la cioccola-ta Valrhona, Domori, Venchi con la linea senza zuc-cheri, e Steiner con la sua “ciocco terapia”. E poi torro-ni, torroncini, biscotti, marmellate, grappe selezionatee particolari. Mentre si gode di tanti buoni profumi, gliocchi non possono fare a meno di spaziare fra i moltis-simi originali articoli che rendono più festosa la vostracasa, e risolvono qualsiasi necessità di fare un regalo.Siete a posto con i doni per queste feste? Ricordateviche anche per l’Epifania La Casa della Bomboniera viaspetta per accogliervi nel suo mondo speciale, fattodi tante cose buone e di un’infinità di idee per grandi epiccoli. La Casa della Bomboniera vi aspetta in PiazzaII° Risorgimento ad Asiago, e vi augura Buone Feste.Servizio redazionale

“Anno nuovo, sedenuova”, si potrebbe direcosì, per annunciare iltrasferimento degli uffi-ci dell’Itas Assicurazio-ni. In realtà la nuovasede, in Via GeneraleTurba, angolo con ViaDante sempre adAsiago, è già operativa

dalla metà di dicembre.Egle ed Ettore, nel ri-cordare che sono a vo-stra disposizione perqualsiasi informazionee necessità assicurati-va, colgono l’occasioneper augurare a tutti

Buone Feste.

Nuova sedeper Itas Asiago

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Il risveglio delle Ville VeneteComplessivamente nel 2009 sono stati erogati fondi per 11,5 milioni di euro

Per il restauro di questi beni preziosi per il vicentino e per il Veneto

L’Istituto Regiona-le per le VilleVenete (I.R.V.V.)si appresta a chiu-dere il secondo se-mestre dell’annocon lo stanziamentodi altri due milioni dieuro per interventidi recupero e re-stauro delle villevenete. L’I.R.V.V.ha accolto 7 richie-ste di finanziamen-to per un totale dioltre 1,2 milioni dieuro, a cui si ag-giungono anche800mila euro dimutui concessi at-traverso convenzio-ne con la Cassa diRisparmio di Vene-zia.Nel primo semestre di que-st’anno, i finanziamenti permutui e contributi di variogenere da destinare ad in-terventi di recupero, restau-ro e valorizzazione aveva-no raggiunto i 7 milioni dieuro ai quali si erano som-mati circa 2,5 milioni dieuro di mutui concessi at-

traverso convenzione conla Cassa di Risparmio diVenezia. Il 2009 si rivelaquindi un anno record perl’attività dell’Istituto, cheha concesso fondi per cir-ca 11,5 milioni di euro. Sistima che questifinanziamenti potrannogenerare opere

‘cant ierabi l i ’c o m p l e s s i v eper un valoresuperiore ai 24milioni di eurodi lavori attiva-ti nel corso del2009.Altre nove do-mande, ammissi-bili a contributo,sono state messein lista d’attesadal Consiglio diAmministrazioned e l l ’ I . R . V.V. ,presieduto daNadia Qualarsa,per l’esaurimen-to delle risorse adisposizione.Gli ultimis t a n z i a m e n t idell’I.R.V.V. re-

lativi all’esercizio 2009riguardano tre ville nelVicentino ( VillaGarbinati ora ZanottiFragonara Rigo aSandrigo; Villa NievoBonin Longar e aMontecchio Precalcino;Villa Ferramosca SessoBeggiato a Grisignano di

Zocco); due nel Verone-se (Villa Ca’ dei Frati aPastrengo; Villa Albertinidetta “Alberta” a Verona,Torricelle San Mattia) euna nella provincia diVenezia (Villa Soranzo -La Soranza a FiessoD’Artico) sia per inter-venti nella coperturadella villa sia per il re-stauro degli affreschi.“Nel 2009 i finanziamenticomplessivamente erogatidal nostro Istituto per mu-tui e contributi di vario ge-nere destinati ad interventidi recupero e restauro han-no superato la somma diundici milioni di euro, anchegrazie alla convenzione at-tivata con la Cassa di Ri-sparmio di Venezia”, sotto-linea Nadia Qualarsa, Pre-sidente dell’I.R.V.V.“Non è stato possibile, perla ristrettezza di risorse fi-nanziarie disponibili, darerisposta a tutte le domandepervenute. Tuttavia l’eleva-to numero di richieste peril restauro delle ville è unrisultato positivo, che con-ferma l’importanza e l’at-

tualità del ruolo del nostroIstituto - spiega la Presiden-te Qualarsa - ed è la testi-monianza di come, negli ul-timi anni, siamo riusciti a ri-svegliare un’attenzione, uninteresse, una voglia diriscoperta e di tutela di que-sti straordinari edifici”.“Compito primario dell’Isti-tuto consiste nella salva-guardia dell’immenso patri-monio delle ville venete -sono oltre 4.000 quellecensite - edifici che hannoun’identità molto forte intermini paesaggistici,architettonici, storici e cul-turali. L’impegno dell’Isti-tuto è tuttavia anche quello

di farsi promotore presso glienti competenti dellavalorizzazione di questaeredità di storia e di cultu-ra. In questa direzione, ri-considerare le ville comeprodotto turistico è diven-tato un elemento impre-scindibile. Ricordo chel’I.R.V.V. è stato chiamatodalla Regione Veneto a parte-cipare al tavolo di lavoro perstendere il “Piano regionale divalorizzazione turistica delleVille Venete”, progetto a cuicollaborano anche l’Associa-zione dei proprietari delle villee tutti coloro che da anni si bat-tono per la tutela di questibeni”.

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l’Altopiano 20Natale 2009

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Sette borse di studio per stu-denti universitari meritevoli. Èquanto ha disposto il Comunedi Lusiana. Il motivo dell’im-pegno economico comunale neiconfronti di chi si distinguenello studio lo spiega il sinda-co, Antonella Corradin: «Voglia-mo premiare gli studenti chehanno dimostrato impegno, ca-pacità, dedizione allo studio,conseguendo un ottimo profit-to nell’anno accademico

Borse di studio per universitariauspicando che questo picco-lo contributo possa rappresen-tare un ulteriore motivazioneallo studio». Nello specifico ilComune di Lusiana emana dueborse di studio da 200 euro peri più bravi iscritti al primo annodi superiori, e due borse di stu-dio da 300 euro a chi, residen-te, si è iscritto al primo anno diuniversità. Due borse di studioda 400 euro sono a disposizio-ne per laureati residenti con tesi

di laurea, una per disciplineumanistiche e una per discipli-ne scientifiche, conseguite nel-l’anno accademico 2009/10nonché una borsa di studio di700 euro per tesi di laurea cheriguardino aspetti economici,politici, sociali o culturali. Ledomande vanno presentate en-tro venerdì 5 marzo per gli stu-denti in corso di studio, per gio-vedì 31 marzo per le borse distudio per le tesi di laurea.

LUSIANA

“Trodi mulini roste cristiani”Racconti di vita e di economia della Valle del Ciòn

Il giorno di S. Stefano alPalazzon di Lusiana, il Comu-ne ha organizzato la presenta-zione del libro di Lorena IdaGarzotto, con note storiche etecniche di Antonio Cantele, acura della stessa autrice. Il li-bro è nato raccogliendo le te-stimonianze della gente dellaValle del Covolo, o del Chiavone(Ciòn), che si stende dai mar-gini dell’altipiano fino alla Valledi Sotto e poi Fara; territoriostraordinariamente ricco ditracce e di memorie ancora vi-sibili sul terreno e negli edifici,lasciate da abitanti operosi e in-gegnosi, che dalla povertà dimezzi traevano occasione diutilizzo ecologico e rispettosodell’ambiente.C’erano nella valle almeno 8impianti di macinazione (muli-ni), e 5 pestarini per pilare l’or-zo. Il funzionamento quotidia-no del mulino e del pestarino èricostruito attraverso il raccon-to di Amedeo Garzotto, checon lo sguardo dei suoi 85 anniricorda quella vita in cui si la-vorava “da quando si cammi-nava”, e che ha ricostruitomaterialmente anche l’anticomulino del 1500, perfettamen-te conservato. In questa terra i

contadini si spingevano fino al-l’altipiano a prendere e riporta-re l’orzo, a tagliare la legna, avendere prodotti, per i sentieriche il libro ricostruisce cercan-do di ricordare e rendere onorealle fatiche dei nostri padri edelle nostre madri, dei nostriantenati.Viene ricostruita la loro vita at-torno ai mulini, al maglio, aicampi, che si svolgeva nel se-colo scorso, attraverso il rac-conto e i ricordi dei protagoni-sti, alcuni emigrati lontano. Mail testo non è “…una narrazio-ne ordinata, una trattazione del-le attività di una volta, o delleconoscenze materiali, e nem-meno un racconto letterario: hapiuttosto lo stesso andamentocapriccioso dei trodi, che se-guono la conformazione delterreno, e ora si interrompono,ora spariscono dietro una sie-pe, ora riappaiono, ora cambia-no direzione…Solo se li guardida lontano in un giorno d’in-verno con la neve per terra,vedi chiaro tutto il reticolo dipassaggi nel bosco, nei prati,verso le case.”. Così si intrec-ciano racconti di momenti divita con precise descrizioni tec-niche e note storiche riguardo

ai mulini, al maglio, ai traspor-ti. Le attività quotidiane e stagio-nali prendevano vita percorren-do a piedi, raramente a mulo, isentieri che collegavano in unafitta rete i vari ambiti; i trodi ele roste segnano ancora il terri-torio, e danno l’idea di un uti-lizzo geniale, rispettoso, e col-lettivo, della risorse di un am-biente ricchissimo d’acqua.Sono ricordate anche alcune fi-gure, in particolare di donne,alcune buffe, altre tragiche, al-tre ancora tenere, che sonoemerse dai racconti del passa-to a colorire la trama della vitanella valle, fatta di altri rapporticon la comunità, con la fami-glia, ora perduti.La seconda parte del libro ècostituita da itinerari per visita-re la incantevole valle, cheripercorrono i luoghi raccon-tati nel testo, e fanno rivivere leattività che quei trodi collega-vano: la macinazione, lanovena, la raccolta della legna,la fuga dei partigiani…..La memoria è la grande sotter-ranea protagonista del libro, lamemoria che ci deve sostene-re in questi tempi frenetici dicambiamento. E Amedeo

Garzotto è una memoria stori-ca vivente, che ci riporta vividii ricordi di un modo di vivere,di produrre, che ora neppureci immaginiamo. Memoria sto-rica e attiva, perché oltre adavere ricostruito il mulino, pri-ma da solo, rotolando macine,ricostruendo ingranaggi, rimet-tendo il perno della ruota nel suoasse, poi con l’aiuto del figlioLoris, negli anni ’60 si è battu-to a lungo insieme agli abitantidella valle di Sotto, a suon dilettere, petizioni, articoli, incon-tri istituzionali, perché la stradafosse ricostruita e asfaltata, ela gente che se n’era andata in

pianura per lavorare, potessetornare a prendersi cura dellecase abbandonate e riabitarle.Così la presentazione del librosarà occasione per il riconosci-mento di questo merito e diquesto valore del signorGarzotto, attraverso la conse-gna di una targa da parte delComune di Lusiana.Come lui, molte altre personestanno ridando vita a questi luo-ghi un tempo abbandonati, sene curano e ne tengono care lememorie.La presentazione sarà accom-pagnata dalla proiezione di fotodell’ambiente della valle, scat-

tate dalla stessa autrice e delfotografo Sergio Dalle Ave(Kelly), e da una colonna so-nora che costituisce un docu-mento eccezionale: sono mu-siche registrate nel 1980-85eseguite dagli ultimi sonatoridell’orchestrina della Val diSotto, di cui si parla nel libro.Alla preparazione del dvd han-no contribuito il prof.Zanonato per la consulenzamusicale, e Alberto Brazzaleper la parte iconografica.Al Palazzon di Lusiana, 26 di-cembre ore 17. Seguirà pic-colo rinfresco. Siete tutti in-vitati.

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ENEGO

Anche a lei la domanda ini-ziale di rito: - Che bilancio puòtrarre dopo questo anno emezzo di operato?“Positivo, senza dubbio – ri-sponde senza esitare - per-ché quello che mi ero, che cieravamo, prefissati, è statoeseguito, ciò che avevamoprogrammato di fare l’abbia-mo fatto e quello che ancoraresta fuori, è comunque inprogramma per il prossimofuturo”.Le cose più importantirealizzate nell’ambito so-ciale.“Il mio assessorato è piutto-sto delicato, raccoglie varievoci, ma, tra tutte, le politi-che sociali sono quelle chefocalizzano la maggior partedi energie, risorse ed atten-zioni, inevitabilmente, soprat-tutto in un paese come il no-stro, di montagna, dove, le dif-ficoltà, i problemi, le richie-ste d’aiuto, le segnalazioni,sono numerosissime, anchein virtù del fatto che la popo-lazione è prevalentementeanziana. Ci sono diverse for-me di aiuto alle quali il Co-mune può e deve far fronte,si va dall’assistenzadomiciliare al compilare mo-

Il punto sull’assessorato alle Politiche Sociali e Giovanili, Cultura e Istruzione

“Il centro diurno per anzianiattivo entro il prossimo anno”La giovane Ilaria Bussolaro, unica donna in giunta, è anche vice sindaco

duli per gli anziani. Un’inizia-tiva che mi ha dato soddisfa-zione e ritengo davvero im-portante, è ad esempio il ser-vizio che è stato attivato cir-ca un anno fa, per assicura-re il trasporto degli anziani edisabili presso il distrettodell’Ulss; anche a questoproposito, il Comune ha ac-quistato un attrezzatissimopullmino e con il contributodei volontari della protezio-ne civile questo servizio èassicurato soprattutto neigiorni in cui si effettuano iprelievi per gli esami di labo-ratorio, le persone che nefanno richiesta, vengono ac-compagnate in distretto equindi riportate a casa. Nelmio paese, come molti altriche si trovano in zone disa-giate, molti anziani sono soli,e anche andare a fare la spe-sa, o a farsi una visita, diven-ta un problema. Ecco perchétra i progetti più importantirientra il centro diurno peranziani, si tratta di un altrocorpo del grande fabbricatoche una volta era la Colonia

Bassanese, un centro diurnoadiacente al Distretto Sanita-rio. E’ appena partito l’appal-to per affidare i lavori di si-stemazione dei locali che ac-coglieranno non solo spazi peril tempo libero, per l’aggre-gazione, ma anche una men-sa, mensa che spero possaprodurre anche i pasti da por-tare a domicilio, anche que-sto è un grande importanteservizio da assicurare al no-stro paese; le previsioni dico-no che dovrebbe essere atti-vo entro il prossimo anno.Una cosa che mi dispiace èche, dopo alcuni mesi di la-voro, ad esempio lo sportellodi consulenza psicologica, edaltre iniziative legate alla leg-ge 309 e a contributi regio-nali, come quella rivolta aigiovani che il sabato sera ve-nivano accompagnati in di-scoteca con un pullmino, sonoper il momento sospesi in at-tesa, speriamo, di essererifinanziati. Un’altra cosa chenon voglio dimenticarmi, per-ché la ritengo doverosa neiconfronti dei nostri bambini,

in quanto si preoccupa dellaloro sicurezza, è l’iniziativadel nonno vigile, che prende-rà il via con il nuovo anno.Molti bambini che frequen-tano la scuola elementare,devono, per raggiungere lascuola, attraversare la stra-da provinciale in un puntoche è particolarmente peri-coloso e brutto, in quanto neipressi di una curva. Fino adora il servizio diattraversamento è stato as-sicurato dalla Polizia Locale,ma solo dopo mezzogiorno,in orario di uscita dalla scuo-la; con la disponibilità dei non-ni vigile invece assicureremoquesto prezioso servizio an-che alla mattina”.Passando all’ambito Cul-tura?“Abbiamo cercato di dareun offerta culturale diver-sificata, e comunque ricca,e penso sinceramente chesoprattutto nella stagioneestiva questo sia stato rea-lizzato, conferme fra l’altromi sono giunte anche, e lodico con orgoglio, da insigniprofessori di storia un esem-pio, fra tutti il prof. Isnenghidocente a Venezia, che hamolto apprezzato la mostrafotografica su Paolo Mo-nelli che abbiamo allestitotra luglio e agosto, grazieanche alla disponibilità delMuseo della Grande Guer-ra di Borgo Valsugana.Leproposte sempre legate allastoria del territorio, sonostate, le conferenze dei gio-vedì della storia, dove si èspaziato; abbiamo parlato diGrande Guerra, ma anchedi storia ebraica, una pro-posta in più, si spera unostimolo in più. Ci sono sta-te poi coinvolgenti serate

teatrali, i fili conduttori sonostati sempre la storia ed ilterritorio. Per rendere poitangibile la nostra storia, edare la possibilità anche achi non la conosce di en-trare nel merito, sono stateorganizzate uscite guidatein siti storici edarcheologici. Sempre colle-gato alla storia è poi il pro-getto che troverà realizza-zione entro spero la prossi-ma estate, ovvero un mu-seo paesano, nei locali chesi trovano a fianco dellatorre scaligera, uno spazioche potrà accogliere anchemostre. La scorsa estatepoi, con grande soddisfazio-ne, il nuovo palazzo dellaCultura e del Turismo, ètornato a nuova vita, sonostati terminati i lavori diristrutturazione e lo si èinaugurato alla grande, ac-cogliendo una prima del-l’Opera Estate festival diBassano; ma anche in quelcaso non ho voluto trascu-rare il sociale, anzi , e cosìalcune serate sono serviteper raccogliere fondi per di-verse buone cause. Unacosa mi piacerebbe realiz-zare, e penso che sarebbemolto utile, sia per un di-scorso culturale, ma anchesociale, che il nostro teatrofosse sfruttato anche dagruppi teatrali paesani, cheda anni entrano in attivitàsolo in occasione del car-nevale, e per un pubblicoridotto. Sono gruppi chefanno divertire, mi piace-rebbe trovassero il corag-gio e la forza per fare qual-cosa anche extra carneva-le, e per questo sto pensan-do di proporre una sorta discuola di recitazione. Ho

visto che le proposte cheinvitano ad uncoinvolgimento di gruppohanno avuto tutte un note-vole e veramente inaspetta-to successo, e mi ha fattoun gran piacere. Una sco-perta molto positiva, corsiche hanno dato un pretesto,un motivo a molti per usci-re, incontrarsi, fare gruppo.Mi riferisco al corso diNordic Walking che si èsvolto fra maggio e giugno,al corso di nuoto over 50,dovevano essere solo 10 le-zioni ed invece il Comune hadeciso di contribuire per al-tre 10. Hanno riscosso ungrande successo anche icorsi di informatica organiz-zati in primavera ed in au-tunno, mi ha fatto piacerevedere che l’offerta è stataaccolta tanto dai giovaniquanto dagli ultrasessantenni!”Tra i progetti per il futu-ro che cosa c’è?“Più avanti vorrei proporreun corso di inglese e perso-nalmente ci terrei ad orga-nizzarne uno di linguacimbra, la nostra lingua ma-dre che non deve morire, equindi sta anche a noi conqueste iniziative tenerla invita. Mi pare di aver dettotutto, la speranza è quella diriproporre una stagione esti-va altrettanto ricca di quel-la appena trascorsa, speroche anche questa stagioneinvernale possa offrire spet-tacoli ed iniziative gradite aipiù, e dato il momento ne ap-profitto per augurare a tuttiun Buon e tranquillo Nataleallietato dalle proposte del-l’Amministrazione e che ibuoni risultati fiocchino!” Stefania Simi

UN LIBRETTO DI RISPARMIOIN DONO AGLI ULTIMI NATI

Una bella iniziativa ha riscal-dato il freddo sabatoprenatalizio di Enego, un’ini-ziativa voluta dall’Ammini-strazione Comunale, che hacoinvolto Poste Italiane: re-galare ad ogni bimbo nato nel2009 un libretto di risparmiopostale con ben 200 euro. Ungesto sensibile che vuole si-curamente porre attenzionesulle famiglie sui nuovi natiche significano futuro per inostri piccoli paesi gravati datante difficoltà. Alla propo-sta dell’Amministrazione diEnego e del suo Sindaco IgorRodeghiero, hanno rispostocon entusiasmo le Poste edin particolare il responsabiledella filiale di Bassano LivioRado, che come ha dichia-rato, è sempre un piacerepoter in qualche modo aiuta-

re ed incentivare bimbi e gio-vani studenti. A Enegoun’iniziativa del genere nonè del tutto nuova, ma per ri-salire agli ultimi bambini “ba-ciati dalla fortuna” si deveandare a circa 18 anni fa!Insomma è stata rispolveratauna intelligente pratica, peraiutare i bimbi e le loro fami-glie, un dono che vuole es-sere una speranza, un inco-raggiamento. Alla cerimonia,che si è svolta in sala consi-gliare, erano presenti il sin-daco Rodeghiero, la vice sin-daco Ilaria Bussolaro, il rap-presentante di Poste Italia-ne Rado, la responsabile del-la sede postale di EnegoKatia Spagnolo e quella diStoner, dove sono stati depo-sitati i libretti, MarinaCaregnato, e naturalmente i

genitori, molti dei quali hannoscelto di portare anche i pic-coli protagonisti, 12 in tutto.Il più grande non ha ancoraun anno, il più piccino, Stefa-no Peruzzo, presente all’ap-pello, ha solo 15 giorni, ed hagià ottenuto un piccolo prima-to, come ha sottolineato il sin-daco, è stato il bimbo più pic-colo a metter piede, o meglioa far presenza, in sala consi-gliare. Dopo la gioiosa con-segna dei libretti è stata re-galata ad ogni famiglia unacartolina postale impreziositadal bel francobollo natalizioche ogni anno Poste Italianestampa e che quest’anno rap-presenta una bellissima Na-tività; infine è stato offerto atutti i presenti un piacevolerinfresco. Stefania Simi

Ad Enego ha preso il via il pro-getto sperimentale sosteregolamentate con cartellaprepagata, ovvero Gratta eParcheggia. Per circa un anno,fino all’autunno scorso,sono state in vigore lesoste a pagamentousufruendo di parchime-tri; dal 10 dicembrescorso invece, e fino al10 gennaio 2010, sem-pre con l’intenzione divalorizzare e darefruibilità al centro stori-co di Enego e di agevo-lare, in particolari perio-di dell’anno, la sosta daparte delle persone cheintendono usufruire deiservizi e delle attività

commerciali nei pressi dellapiazza, consentendo il ricam-bio delle auto in sosta ed age-volando quindi la sosta breve,sono stati istituiti questi par-

Al via l’iniziativa “Gratta e parcheggia”cheggi con il sistema del pa-gamento attraverso schedaprepagata. Il costo per un’orasarà di 1 euro, che è anche ilcosto minimo di una cartella.

I primi trenta minuti di so-sta sono regolamentati conutilizzo del disco orario in-dicante l’orario d’arrivo enon sono quindi a paga-mento, se la sosta si pro-trarrà oltre i 30 minuti al-lora dovrà essere espostala scheda. Le schede sa-ranno in vendita presso di-versi negozi e locali delpaese. Si troveranno inol-tre aree di sosta a discoorario per 20, 60 e 120minuti e aree di sosta libe-ra. S.S.Foto Gabrieli

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In una sala della Reggenzagremita si è tenuta la confe-renza di presentazione del li-bro di Bruno Maculan “Fran-cesco Caldogno: il leone di S.Marco sulle montagne diVicenza”. L’autore, sospintoda una personale curiosità di-ventata ricerca storica auten-tica, ripercorre la vita diFrancesco Caldogno portan-do la conoscenza dellostoriografo altopianese oltreil solo fatto di aver redatto nel1598 per la Serenissima lasua relazione sulle “AlpiVicentine e de’passi e popoliloro”. Un’opera che. al tem-po. nemmeno lo stessoCaldogno poteva pensare chesarebbe diventata la pietramiliare nella storiografia mo-derna dell’altopiano, fungen-do da spartiacque tra il Me-dioevo e l’Età moderna.Caldogno rileva i confinialtopianesi e organizza la suadifesa in quanto punto stra-tegico nelle relazioni tra Ve-nezia e l’Impero Asburgico,ma entra anche nei dettaglidelle problematiche del tem-po; da quello della popolazio-ne e la difficoltà di sopravvi-

Caldogno raccontatoda Bruno Maculan

Il libro presentato in Comunità Montanaè edito dall’Istituto di cultura cimbra

NOTIZIE DAL MUSEO DELL’ACQUAa cura del Gruppo Speleologico Settecomuni

Festività Natalizievere in montagna ai proble-mi “diplomatici” dell’epocacome le continue tensionicon il vicino trentino sia traEnego e Grigno per il con-trollo della Marcesina, sia traRotzo e Levico per leVezzene. Maculan, che giàper la redazione del libro siserve di documentazione ine-dita rinvenuta negli archivi enelle biblioteche di Vicenzae Venezia, ha poi compiaciu-to il pubblico con altri docu-menti storici e foto non pre-senti nel volume, ma chesono servite proprio da sup-porto nel raccontare ilCaldogno uomo. Il libro èpubblicato dall’Istituto diCultura Cimbra di Roanacon il contributo della Regio-ne Veneto. “Un giusto rico-noscimento - detto il presi-dente dell’Istituto di CulturaCimbra Sergio Bonato - adun lavoro ben fatto e che vaad arricchire la nostra cono-scenza di FrancescoCaldogno autore della rela-zione sulle alpi vicentine cheil nostro Istituto ha pubblica-to in due edizioni”. Gerardo Rigoni

Sono le prime festività natalizie del Museo, nato il 1° giugno diquest’anno 2009. L’edificio è ora immerso nel paesaggio inver-nale di prati e boschi e dalle finestre si gode la vista delle cimeinnevate più alte dell’Altopiano. A pochi metri passa una dellepiste per lo sci di fondo del circuito del Golf e il parcheggio delMuseo può essere il punto di partenza per passeggiate con leciaspe nei dintorni (senza calpestare la pista battuta!). Il Museosi trova il località Kaberlaba, a 10 minuti dal centro di Asiago:poco dopo l’albergo-ristorante “La Baitina”, si stacca sulla de-

stra Via Casa del Pastore, che scen-de fino alla grande casa gialla chesubito si nota tra i prati innevati.Il Museo è aperto tutti i giorni, dal26 dicembre al 6 gennaio, dalle ore10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle17.00. Rimarrà chiuso solamente ilpomeriggio del 31 dicembre e il 1°gennaio (anche noi facciamo fe-sta…). Le visite guidate all’internodel Museo, della durata di un’ora e

mezza circa, si svolgeranno alle ore 11.00 dei giorni 27-28-30dicembre e 3-5 gennaio. Per una migliore organizzazione, è meglioprenotare telefonando al Museo, durante l’orario di apertura, alnumero 0424 463170. Oltre alla visita delle sale espositive, ci sipuò fermare a vedere la mostra temporanea “Bianco nero sot-terraneo”, i video sulle esplorazioni in grotta, il bookshop con lenostre pubblicazioni e i calendari 2010. Inoltre, il 27 e 28 dicem-bre, saremo presenti al “Mercatino di Natale” dei Giardini diAsiago, a disposizione per ulteriori informazioni.Buone Feste dal Museo dell’Acqua! Chiara Stefani

Martedì 29 di-cembre sarà pre-sentato a Rotzo ilnuovo libro diL e o n a r d oMalatesta dal ti-tolo “Altipiani difuoco”. Il volu-me, edito dall’Isti-tuto per la Storiadel RisorgimentoItaliano, tratta dell’offensivaaustriaca del maggio – giugno1916 in Trentino. L’opera,che si avvale della prefazio-ne del generale Enrico Pinocomandante del ComandoMilitare Esercito Veneto,tratta la genesi dell’idea dieffettuare l’operazione con-tro l’alleata Italia, da fine ‘800fino allo scoppio del conflittomondiale. Successivamente,si parla dei preparativi del-l’offensiva da parteaustroungarica con una ap-profondita analisi delle ope-razioni militari. Non è la so-lita storia delle battaglie,ma vengono esaminati varifattori, quali la funzione del-l’apparato logistico, le ri-mozioni degli alti ufficiali,come il caso del generaleRoberto Brusati, coman-dante la 1ª armata, la giu-

Per ogni scatto una storia. E sono ben 150 quelle raccoltenel volume intitolato “La Volpe e l’Urogallo, presentato do-menica 20 dicembre presso l’hotel Europa di Asiago.L’autore delle stupende immagini che raccontano la meravi-gliosa natura dell’Altopiano è Silvano Fabris. Ad arricchirel’opera, un’introduzione di Ermanno Olmi e i testi di DanieleZovi. “Viviamo tempi difficili – ha sottolineato proprio Da-niele Zovi presentando l’opera – ma ci sono cose che cidanno barlumi di speranza. Come questo libro. L’Altopianoè uno scrigno che racchiude oggetti molto preziosi che spes-so non riusciamo a vedere. Silvano Fabris ce li mostra, come

29 dicembre Sala Consigliare di Rotzo

“Altipiani di Fuoco”,ultimo libro di Malatesta

stizia militare,per determina-re l’efficienzadello strumen-to militare ita-liano nel perio-do in esame. Inquesto volumevengono utilizzatidocumenti prove-nienti dagli archi-

vi militari italiani e austriaci, maanche da archivi privati, finoad ora sconosciuti. A corre-do del libro, vi sono cartineche seguono lo svolgersi delleoperazioni e fotografie delfronte. L’autore è il dott.Leonardo Malatesta, vicedirettore della FondazioneMuseo Storico del NastroAzzurro di Salò e il Diretto-re del Comitato Scientificodell’Associazione CulturaleTagliata della Scala e dirigeper la casa editrice Temi, lacollana storica Le Sentinelledi Pietra. Tra i suoi volumipossiamo ricordare “Il dram-ma del forte Verena”, “Ilforte di CimaCampolongo”, “La guerradei forti”. L’appuntamentocon la presentazione è pressola Sala consigliare di Rotzo,ore 20,30. G.D.F.

La volpe e l’urogallo, in un librole suggestive foto di Silvano Fabris

mostra la sua passione totale per la fotografia naturalisticache richiede anche particolari doti fisiche: resistenza al fred-do e alla fatica e anche molto coraggio. Per ogni scatto c’èinfatti un lavoro lunghissimo e spesso difficoltoso”.Le 150 foto rappresentano una selezione delle migliaia cheSilvano Fabris ha realizzato in 30 anni di attività. La pubblica-zione di questo libro è stata resa possibile grazie all’interventidei fratelli Mosele, Marcantonio e Vito, e di Sandro Baù,“asiaghese – l’ha definito Zovi - emigrato in Umbria, ma checome tantissimi altopianesi non perde il legame con la pro-prio terra, torna e fa anche cose utili”. S.L.

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L’associazione Artemusica diRoana in collaborazione con lalocale parrocchia, il Comune,la Pro Loco, il gruppo Alpini econ l’indispensabile aiuto del-la comunità San Giovanni Bat-tista, organizza per domenica27 dicembre alle ore 21 nellachiesa di Roana uno straordi-nario quanto insolito concertodi Natale intitolato “Il presepedi Francesco”.Ad esibirsi sul-l’altare la compagnia lirico te-atrale “Il magico Baule”, di-retta dal M° Marcello Merlinie accompagnata al pianofortedal M° Alberto Braghini.Il concerto narra la storia del-la nascita del primo presepe,

ideato e realizzato da SanFrancesco per gli abitanti diAssisi. Non un semplice con-certo, ma un vero e propriospettacolo, imperniato sull’esi-bizione di una compagnia for-mata da trenta elementi di cuiquindici solisti, soprani,mezzosoprani, attori e balleri-ni. Come dentro ad un bauleoggetti e stoffe di ogni sorta efattura interagiscono dandoluogo a qualcosa di particola-re che si può apprezzare solouna volta aperto il contenito-re, così la compagnia che ar-riva dalla provincia diBergamo, eseguendo braninatalizi molto conosciuti dal

Sabato 19 scorso alle ore 17, nella Sala consiliare del Comunedi Asiago ha avuto luogo la premiazione del concorso fotografi-co in omaggio a Mario Rigoni Stern. Presenti il Vice-sindacoRoberto Rigoni, i membri della giuria, il Presidente del CAI lo-cale, Franco Pivotto, promotore del Concorso col CAI di Mira-no (Ve) e col “Comitato Scientifico del Veneto Friuli VeneziaGiulia” (rappresentato da un infortunato Ugo Scortegagna e daun commosso Gianni Frigo). 38 i fotografi ambientalisti parteci-panti, di cui son state visionate dalla giuria composta da fotografi enaturalisti, ben 127 immagini. Già dal 19 dicembre scorso e fino al 6gennaio prossimo, le opere partecipanti sono esposte in una mostrafotografica, allestita al I° piano del palazzo Millepini (ivi spostata dalMunicipio per motivi logistici), di cui che consigliamo caldamenteuna visita. Dopo le festività, la mostra diverrà itinerante, con la pos-sibilità per i visitatori, di votare a loro volta, oltre alla giuria, le imma-gini migliori. La palma della vittoria è andata al nostro RobertoCosta, con l’opera: “Vibrazione d’amore – Urogalli”, tema a luiassai caro, con la seguente motivazione: “Immagine di straordi-naria costruzione grafica, caratterizzata da uno speciale equi-librio cromatico e da un rapporto tra luci e ombre che ne mettein risalto tutti i particolari costruttivi e in particolare i duesoggetti. La staticità della femmina si coniuga mirabilmente coldinamismo del maschio, espressa nel movimento rotatorio delcapo. La tensione e la delicatezza del momento del corteggia-mento, viene espressa in tutta la sua affascinante dimensioneselvatica e l’occhio dell’osservatore, coglie un frammento tem-porale di naturalità autentica delle grandi foreste alpine”. Unicosuo commento, con l’umiltà che lo contraddistingue, è stato: “Rite-nevo di potermi piazzare bene, ma non mi aspettavo certo il primopremio, data la bellezza e la difficoltà tecnica rappresentata dalleimmagini prodotte”. Tanti anni di passione, di straordinaria produ-zione fotografica e gli innumerevoli riconoscimenti, non glihan montato la testa ed è per questo che ci piace. La secon-da piazza, è stata assegnata a Stanislao Basileo per l’opera:“Camoscio nella neve” e la terza, a Bruno Boz con l’opera:“La prima nevicata”. Ai tre vincitori, una targa un libro foto-grafico e un piccolo bonus. Beppa Rigoni Scit

“I grandi animaliselvatici delle

montagne italiane”Premiati i vincitori del concorso fotografico inomaggio a Mario Rigoni Stern indetto dal CAI

In occasione delle prime os-servazioni scientifiche dellaluna di Galileo Asiago, assie-me agli osservatori astrono-mici di Padova, ha organiz-zato delle iniziative per il pe-riodo natalizio.Si inizia con la mostra al pa-lazzo Millepini dal titolo“Galileo, Venezia e la Luna”dove, attraverso documentied immagini originali, si rac-contano i legami scientificiche portarono Galileo a farele sue scoperte; dalle notizieraccolte da tutto il mondo a

Il gospel dei BlueBop al MillepiniConcerto di Natale diverso adAsiago. Dopo anni in cui èstata la musica classica pro-tagonista del tradizionale ap-puntamento natalizio, que-st’anno sarà di scena la mu-sica gospel e spiritual propo-sta dal quartetto vicentino“Blue Bop”. Il concerto, or-ganizzato dall’associazione“Pro loco Asiago e Sasso”,si terrà martedì 29 dicembrealle 21 al teatro Millepini diAsiago.Durante il concerto BrunoConte, Luca Jacobacci,Claudio Ghirardello e Vitto-rio Ghirardello, accompagnatial pianoforte da LorenzoFattambrini, proporranno unospettacolo musicale dal tito-lo “Good news/ Were youthere?”, un ritorno alle origi-ni della musica vocaleafroamericana, con il quar-tetto che, attraverso spiritualse gospel, offre performanceche coinvolgono il pubblico elo rende non più spettatorema interprete.La prevendita dei biglietti èattiva agli uffici del turismocomunali. Il prezzo del bi-glietto è di 15 euro, 10 il ri-dotto. G.R.

Spettacolo teatrale all’OsservatorioNell’anno internazionale dell’Astronomia una manifestazione molto particolare proposta

nel periodo natalizio. Si aggiungono una mostra e le osservazioni guidate del cielo

Venezia all’incontro con ilfrate Paolo Sarpi.Si prosegue con le iniziative“una notte da astronomo”dove i partecipanti possonoosservare i veri astronomi allavoro, le serate a tema “Imercoledì della luna”, “Il cie-lo di Galileo”, “La stella diBetlemme” e “La stella deiMagi” con osservazioni gui-date ed infine due serate te-atrali.Il primo “1609 AnnusMirabilis” di Carlo Bertinelliin scena domenica 27 e lu-

nedì 28 dicembre, con repli-ca il 2 e 3 gennaio, all’Os-servatorio dei Pennar. Nellospettacolo la compagniaTeatrOrtaeT porterà il pub-blico alla scoperta di Isabel-la e Francesco Andreini, duecomici del ’600 che si trove-ranno coinvolti nelle vicendedi Galileo.Mercoledì 30 dicembre inve-ce alle 21 al Millepini andràin scena “Sidereus Nuncius”con Deda Cristina Colonnae Mara Galassi.Gerardo Rigoni

grande pubblico, ricostruiràattraverso i costumil’ambientazione di Assisi me-dievale, facendo rivivere i per-sonaggi della sacra rappresen-tazione e dando un senso allaloro presenza nel presepe.Il linguaggio degli attori saràora vagamente naif, orariecheggiante il sapore medie-vale, così da trasferire alla rap-presentazione una patina didolcezza e di semplicità tipicadella spiritualità francescana.Uno spettacolo per gli occhi,una gioia per l’udito grazie allemusiche di Bach, Haendel,Pergolesi, Bizet, Gounod e allemolte melodie tradizionali.

Concerto di Natale a Roana

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Giulia Gianesi, classe ’84 eresidente a Gallio, sta col-lezionando un successosportivo dietro l’altro; dopol’inserimento nella Squadranazionale di Coppa delMondo Gigante-Slalom nel-la stagione 2007/2008, du-rante l’annata sportiva ap-pena trascorsa ha ottenutole più grandi soddisfazioni:innanzitutto ha partecipatocon apprezzabili risultati allaCoppa del Mondo (14° po-sto slalom gigante LaMolina, 26° posto slalomgigante Maribor, 32° postoslalom gigante Ofterswang,34° posto slalom giganteSemmering), ha ottenuto unbuon piazzamento nell’am-bito della Coppa Europa (3°posto classifica generaleslalom gigante, 3° postoslalom gigante Schruns, 5°posto slalom giganteFunasdalen, Lenzerheide eJasna, 12° posto slalom gi-gante Trysil e Crans Mon-tana, 17° posto slalomspaciale Trysin) e ottimipiazzamenti nelle gare in-ternazionali FIS (1° postoslalom gigante San Martinodi Castrozza, Nevegal e ValZoldana).Inoltre, durante la stagione2008/2009, è arrivata an-che la vittoria ai Campio-nati Italiani (sempre nelloslalom gigante) e l’elezio-ne ad atleta vicentina del-l’anno.Sono tutti importanti tra-guardi, che partono da ungrande impegno personalee da un coinvolgimento cheva oltre la semplice ambi-zione sportiva.La carriera di Giulia iniziain tenera età, grazie alla

Campioni di ieri e di oggi

Giulia Gianesini: quandolo sport è spiritualità

Dagli esordi alle grandi soddisfazioni: le abitudini, gli obiettivi e le confidenze di un’atleta

grande passione dei genitoriper la disciplina: un po’ perscherzo, Fabrizio Tescarispinge i cognugi Gianesinia iscrivere la loro figliolettadi cinque anni all’UnioneSportiva Asiago Sci. La re-lativa tarda età della giova-ne atleta non l’ha fermatadal coltivare questo sanohobby che, piano piano, èarrivato a essere una parteintegrante della sua stessavita. Fino ai 16-17 anni,quello per lo sci è per Giuliauno svago, ma, passate lecategorie e con i primi rile-vanti risultati, lo sci inizia aessere una vera e propriapassione, una parte inte-grante del suo essere.Così i genitori hanno deci-so di compiere un vero eproprio investimento su dilei, una decisione costosasotto ogni punto di vista;quello che inizialmente èuno sport accessibile a tut-ti, diventa fonte di grande

sacrificio per Giulia e perla sua famiglia, basti pen-sare alla sola difficoltà diarrivare al diploma pressoil Liceo Linguistico diBassano: oltre alla frequen-za non costante (che leavrebbe fatto perdere qual-che anno ad Asiago), si èaggiunta la distanza e lamancanza di trasporti ade-guati ai suoi orari di allena-mento, andando a gravaresulla sua famiglia. Nono-stante le difficoltà, l’atletaaltopianese sarebbe prontarifare tutto per questo sportche ama così tanto: dallealzatacce ai panini mangiativelocemente durante ilviaggio da Bassano alle pi-ste, grazie alla disponibilitàeconomica e morale dellasua famiglia e alla sua gran-de tenacia.Naturalmente, è arrivatoanche per lei il momento incui le forze spese e i risul-tati ottenuti hanno dato i

loro frutti: anche il Comita-to Veneto e la Nazionalecontribuiscono al manteni-mento dell’atleta, in manie-ra proporzionale alla resa inpista. Da tre anni, Giulia faparte delle Fiamme OroPolizia, cosa che ha fatto siche l’atleta gravasse moltomeno sulla famiglia, co-munque felice di appoggia-re una figlia che sta dandocontinue soddisfazioni.Il fatto di dover impegnarsiper conseguire risultaticomporta un grande stressche fa comunque parte delgioco e della vita: per Giulialo sport è un insegnante divita, permette infatti di ca-pire quali siano i nostri li-miti e dà anche la capacitàdi aggregarsi (anche nel-l’ambito di sport in cui è im-portante la prestazione in-dividuale), insegna a convi-vere e ad accettare i com-promessi, un po’ come nel-l’ambito della scuola e dellavoro.Nonostante i risultati giàraggiunti possano far spe-rare a buon diritto in un fu-turo sportivo radioso, Giuliaresta con i piedi per terra,considerando lo sci comeuna parentesi della sua vita,motivo per cui, adifferenza di moltiatleti, ha deciso didare molta impor-tanza allo studio edi impegnarsi a con-seguire il diploma.La sua giornatatipo, ogni settimanain una località dif-ferente, inizia allesei del mattino, pro-segue fino all’ora dipranzo con gli alle-namenti sulle piste;dopo una piccolapausa (che non sivergogna di spen-

dere guardando Uomini eDonne), riprende l’allena-mento in palestra, insiemealle altre componenti dellaSquadra Nazionale.I suoi diversivi sono tutticorrelati allo sport: le piacegiocare a calcio e a tennis.Tra gli obiettivi futuri c’èquello di entrare in manie-ra permanente nellaStarting List della Coppa delMondo, le Olimpiadi diVancouver del 2010 (per cuiperò ci sono 4 posti di cui 3già assegnati, per quantoriguarda lo slalom gigante)e un buon piazzamento inCoppa del Mondo.Il suo ringraziamento, inquesto momento, va al suosponsor (MTRev di IsolaVicentina), alle FiammeOro, alla famiglia e agli ami-ci, oltre che al suopreparatore atletico Raffa-ele Tendi.“Il momento più incorag-giante della mia carrierasportiva è stata la vitto-ria ai campionati ItalianiAssoluti – ha dichiarato lagiovane atleta – è statobello piazzarsi davanti achi vince sempre, special-mente per me, che facciole migliori pr estazioni

durante gli allenamenti erendo meno in gara”.Se c’è stato questo mo-mento incoraggiante ce neè stato uno di profonda cri-si individuale prima chesportiva: la scomparsa del-la cugina Roberta, per leiparticolarmente dolorosadato il legame simbioticoche le legava, la passioneper lo sci che le ha unite eche lo scorso anno le hadivise. Giulia ha vissutol’accaduto come una gran-de perdita e come un tradi-mento da parte dello sportche tanto amavano entram-be e, per due mesi, non hapiù voluto allenarsi. Dopoprofonde riflessioni e tantoaiuto da parte di chi le èstato vicino, l’atletaaltopianese si è convinta divoler sciare anche per Ro-berta e, da quando sente disciare assieme a lei, è con-vinta di avere una marciain più: se nei fatti la vita leha divise, idealmente sonoancora unite sulle piste:quando lo sport nasce comeun gioco, diventa passionee sfocia nella spiritualità.

Martina Rossi

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l’Altopiano 25Natale 2009

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INLINE

Per incoronare la “regina d’inverno”bisognerà attendere il nuovo annoLa Rigoni di Asiago Vipers chiude il 2009 al secondo posto, in attesa del

recupero con la rivelazione Civitavecchia. E’ lotta a tre per il primatoA metà percorso. Con il turnoprenatalizio si è conclusa laprima parte della regularseason. Ad essere precisi,però, mancano ancora duerecuperi, decisivi per determi-nare la “regina d’inverno”.Un’inedita lotta a tre che vedecoinvolte Edera Trieste (24punti), Rigoni di Asiago Vipers(22) ed il sorprendenteCivitavecchia (20), unica for-mazione ancora imbattuta inSerie A1. E proprio i lazialisaranno protagonisti dei dueincontri che ancora mancanoall’appello: uno in casa, con-tro Asiago, ed uno in trasfer-ta, ad Arezzo. Le gare saran-

no disputate nel mese di gen-naio. Tornando alle “vipere”,si chiude un anno, il 2009, cheresterà comunque nella me-moria di tutti, giocatori, dirigentie tifosi, in quanto le ha vistegiocare, finalmente (e per laprima volta), in uno stadiovero e proprio ad Asiago,all’Odegar. Un’esperienzaindimenticabile, coronata conil sesto scudetto consecuti-vo (unico rammarico l’aver-lo vinto in trasferta, aVicenza), che comunque po-trebbe anche non essere uni-ca, visto che nei mesi scorsi

l’amministrazione comunaledi Asiago ha già dato il be-nestare per un Vipers-bisnella primavera 2010.Archiviato il “Six in the City”(questo lo slogan celebrativoper lo scudetto n.6) e supe-rata un’estate un po’travagliata, i campioni d’Ita-lia si sono immediatamenteripresi l’unico trofeo sfuggi-to nella precedente stagione:la Supercoppa Italiana. Il 6gennaio, infatti, finì nelle manidell’Edera Trieste allenata

dall’ex tecnico e capitanodegli arancioneri CristianRela; mentre otto mesi piùtardi, il 6 settembre, laSupercoppa ha fatto ritornosull’Altopiano in seguito allavittoria in rimonta nel derbycon il Vicenza. Il 2009 è quin-di proseguito con l’Europa econ quel secondo posto cheha lasciato non poco amaroin bocca, in particolare percome è maturato (avanti 3-0dopo 15’). Fortunatamente,a distanza di qualche giorno,capitan Sartori e compagnihanno subito ripreso le buo-

Foto di Carlo Dal Sasso

Sabato 26/12

ANDY SLAVES rock acustic band

LO STAFF

AUGURA BUONE FESTE

GIOVEDI’ 31/12

GRANDE FESTA

DI CAPODANNO

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MIDNIGHT SPAGHETTI (entrata libera)

Filippo Ambrosini conquista il titolodi campione italiano junior A maschile

Pattinaggio artistico su ghiaccio

Dopo il primo posto nella seconda garanazionale di Lecco e il quinto della garainternazionale Merano Cup, l’asiaghese Fi-lippo Ambrosini del Forum S.S.D.R.L. diMilano ha conquistato il titolo italiano aiCampionati assoluti di Torino e Pinerolo,con il punteggio totale di 129,65 punti. Inparticolare, nello short Filippo Ambrosiniha ottenuto il punteggio di 45,76, con gran-de distacco dal secondo classificato.

ne abitudini, affondando go-losamente le mani nell’enne-sima Coppa Italia (Edera“sfalciata” nel doppio confron-to). L’anno si è quindi chiusocon una vittoria (1-7) in cam-pionato sulla pista “Pikelc” diOpicina, casa del Polet Trieste.Sicuramente una partita che re-sterà nella memoria dei prota-gonisti, non certo per questionilegate ad aspetti tecnici o di ri-sultato, quanto piuttosto per latemperatura, abbondantementesottozero (la struttura ha un lato

aperto) e con un clima molto piùvicino a quello di un incontro dihockey su ghiaccio. Ora c’èun po’ di meritato riposo,dopo il tour de force delle ul-time settimane, ed appunta-mento al nuovo anno (9 gen-naio) per un rientro “soft”contro il Torino. E se il 2009si era chiuso con una trasfer-ta a Trieste, sponda Polet, ilnuovo anno si aprirà con un al-tro giretto nella città giuliana, sta-volta per lo scontro ad alta quotacon l’Edera.

Stefano Angonese

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l’Altopiano 26Natale 2009

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CALCIO

Calcio - Terza categoria

Pausa anticipata per Asiagoe Glc. La neve ha chiuso

anzitempo l’attività del 2009Tutti in vacanza, con una setti-mana d’anticipo. La neve cadu-ta alla vigilia dell’ultimo weekendcalcistico del 2009 ha, infatti, in-dotto il Comitato Veneto dellaFIGC a sospendere tutta l’atti-vità, dando così l’arrivederci al10 gennaio 2010, data previstaper il ritorno in campo per l’ulti-ma giornata del girone di anda-ta. Non ancora comunicata (almomento di andare in stampa),invece, la data del recupero delpenultimo turno.Si chiude così anzitempo un2009 che per le formazionialtopianesi impegnate in terzacategoria (Asiago e GLCSoccer Team) ha riservato piùdolori che gioie.I giallorossi, infatti, sono retrocessidalla seconda categoria al ter-mine di una stagione davverotribolata in cui la squadra, a par-te un breve periodo, non ha maidato veramente l’impressione dipotersi tirar fuori dalle sabbiemobili della zona retrocessione.Un 2009 iniziato decisamentemale, ma che poi è proseguito inmaniera positiva. In estate è sta-ta messa in atto una piccola ri-

voluzione, come l’ha spesso de-finita il nuovo presidente Federi-co Longhini (subentrato aSantino Rossi), che ha ulterior-mente ringiovanito la rosa a di-sposizione del nuovo tecnico,Marcello Carlesso. Una piccolarivoluzione che, tolto qualchescivolone con le formazionimeno quotate del girone “B”(l’ultimo a Zanè), sta dando pa-recchie soddisfazioni ai dirigenti,visto che la squadra, contro lepiù rosee aspettative, sta navi-gando con discrete continuità esicurezza nelle acque che con-ducono dritte dritte al “porto-playoff”. Un quarto posto, incoabitazione con il Cogollo, chepone l’Asiago come una delleformazioni che daranno battagliafino alla fine, a patto che, comesottolineato dal presidenteLonghini, “si riesca a superare imesi chiave di gennaio e febbraiosenza perdere contatto con lemigliori”.Decisamente in “rosso”, purtrop-po, il bilancio dell’anno 2009 peril GLC Soccer Team, realtàsportiva che in estate ha unitoGallio (già presente in terza ca-

tegoria) ed il Lusiana Conco, re-trocesso dalla seconda catego-ria al termine di un playout a dirpoco incredibile, scandito da bef-fe in extremis, l’ultima delle qualimaterializzatasi ai rigori contro ilCosfara. Una “fusione” che, tut-tavia, stenta ancora a dare i suoifrutti, parlando strettamente intermini di risultati: la squadra diBaù, infatti, non è ancora riusci-ta a trovare il giusto assetto esoprattutto un po’ di continuità,finendo per essere stata fin quiprotagonista di un girone di an-data al di sotto delle aspettativeminime. Appena 9 punti in 13partite ed un inevitabile terzultimoposto in graduatoria nel gironebassanese. Il GLC paga, inoltre,una sterilità offensiva che si leg-ge nei 13 gol realizzati, terzultimoattacco del torneo dopo quelli diFacca (10) e Marchesane (5).Anche il pacchetto arretrato nonha di che sorridere, visto che i26 gol incassati significano terzapeggior difesa del girone. Serveun’inversione di tendenza e tuttisi augurano che il nuovo annoporti con sé anche un nuovoGLC. S.A.

Le classifiche Terza Categoria . Girone “B”: Molina punti 29; Galvanauto 28; Silva1950 25; Asiago e Cogollo 23; S. Paolo 22; Novoledo Villaverla e Monte di Malo 21; U.C.Thiene 20; Siggi Schio 17; Valli e Faizanè 15; Arsiero 13; Zugliano 9; Giavenale 2; Rozzampia1. * tutte le squadre hanno una partita in menoGirone Bassano: Eurocalcio punti 39; Cresole 80 ed Aurora S. Giuseppe 29; Villaggio S.Lazzaro 26; Virtus Colceresa 23; Real Stroppari 19; Arsenal Cusinati e Pall. Vigardolo 17; S.Pietro Rosà 15; Tezze Brenta e Facca 14; Montecchio Precalcino 12; Fellette e GLC 9; SSTe Marchesane 7. * tutte le squadre hanno una partita in menoProssimo turno. Girone “B”: domenica 10 gennaio (ore 14.30) Arsiero-Asiago. Girone“Bassano”: domenica 10 gennaio (ore 14.30) GLC-Real Stroppari.

Nota: le gare delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo.

Classifica prima categoria girone “C”. Mussolente punti 33; Pove 27; Scledum ed AzzurraSandrigo 22; Borso Sant’Eusebio e Canove 21; Alto Astico 19; Malo e Sarcedo 18; Summania17; Carmenta, S. Fortunato e Travettore 16; Dueville 15; Poleo Aste 7; Isola 4.Prossimo turno. domenica 10 gennaio (ore 14.30) Malo-Canove.

I Pulcini, gli Esordienti e i Giovanissimidell'Immobiliare Neve Gallio in collabo-razione al Canove Calcio Augurano al

Presidente, agli Allenatori e a tutti i tifosiBuon Natale e Felice Anno Nuovo con

l'Augurio di rivederci tutti in campo nel2010 per esultare alle prossime vittorie.

Sara Pertile

Festa di Natale in alle-gria per il Canove Cal-cio tanto più che BabboNatale è arrivato con uncerto anticipo quest’an-no regalando alla com-pagine una serie di vit-torie che l’ha riportatatra il novero di squadreche aspirano alla vitto-ria finale. In più ancheil meteo si è messo d’aiu-to permet tendo a ig ia l loblu d i d i sputareallenamenti e partite sulterreno amico dell’Ar-mando Fr igo quas i ar idosso de l le fes t iv i tànatalizie.Sì, motivi di essere con-ten t i c ’è ne sono ,eccome. Uno spirito difesta ed allegria che hacontagiato anche la di-r igenza e g l i sponsor.

Festa di Natale per il Canove CalcioAl momento festoso ha partecipato anche lo sponsor Diego Rodeghiero: “Lo sport è stare

insieme come una famiglia”. La squadra ritornerà nuovamente in campo il 10 gennaio

Tanto che, non si sa seper lo spirito natalizio ospirito di altro genere,lo sponsor DiegoRodeghiero ha promessoche il prossimo acquistosarà “Kakà o equipol-lente” poi guardando ditraverso Stefano Alzettamormora “ma cosa mefeto fare?!”. Più seria-mente Rodeghiero haspiegato il suo impegnoa fianco della compagi-ne canovata, “A questilivelli lo sport è bello,genuino, è tecnica e vo-lontà, è forza e capaci-tà. Ad altri livelli inve-ce d iven ta a f far i ,bus iness tog l iendo lapoesia dal gesto sporti-vo.”“Vedi stasera – continua– Questa sera è l’emble-

ma di cosa è lo sport, lostare insieme come in fa-mig l ia; cos ì anche incampo si lotta tutti insie-me per raggiungere unobbiettivo e si festeggiao si soffre tutti insieme.Sono questi i veri valorisportivi ed è questo chedobbiamo trasmettere.”Finito i l periodo dellapausa festiva la squadrascenderà nuovamente incampo il 10 gennaio aMalo contro la squadradi casa , par t i ta chech iuderà i l g irone d iandata. E poi altra cor-sa di 15 puntate per ve-dere chi sarà i l nuovocampione . Ser g ioMartina freme e anche ilres to de l la t i foser ia .Forza Canove e BuonNatale. Gerardo Rigoni

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l’Altopiano 27Natale 2009

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VOLLEY

Con l’occasione della pausanatalizia, che permetterà allenostre atlete ed agli allena-tori di concedersi un meri-tato riposo, dopo un’ inten-sa prima parte di stagioneagonistica, cogliamo l’occa-sione per fare il punto dellasituazione in campionatodelle varie squadre, alla lucedei risultati fino ad ora otte-nuti.Partiamo come da consue-tudine dalle più giovani dellarappresentativa Under 14

Grande gioia e soddisfazioneper la giovanissima formazio-ne Under 13 del Volley AsiagoAltopiano che conquista il pri-mo punto in classifica giocan-do una partita di notevole in-tensità contro le pari catego-ria del Santorso. Il match, di-sputato in trasferta, si e’ con-cluso con il risultato di 3 a 2(25:21, 25:21, 15:25, 23:25 e15:5) per la squadra di casa,ma ha messo ancora una vol-ta in luce enormi segnali dicrescita per questa nuova re-altà del Volley AsiagoAltopiano. Consapevoli, infatti,di non poter competere con-

Le ultime partite nei campiona-ti di Federazione, il cui esito èstato positivo solo per quelledisputate fra le mura amiche delPalazzetto dello Sport di Roana,hanno delineato le classificheprima della pausa natalizia.Per il Caseificio Pennar, ma-schile di 2a Divisione, la partitadisputata lo scorso sabato 12dicembre contro l’U.S.Summano di PioveneRocchette si è rivelata più age-vole del previsto tanto da darmodo al coach Fabio Munaridi far girare tutti i componentila squadra. Dopo due set do-minati nettamente dal Cesuna,solo nel terzo set l’U.S.Summano coglie importantipunti fino a trovarsi in vantag-gio 16-10. Con il rientro di unodei titolari, il laterale AndreaNovelli, la squadra siricompone cogliendo il sorpas-so sul finale del set. 3 a 0 il ri-sultato finale, parziali di 25-14,25-15 e 25-22, con il Cesunache si porta a pari punti delVolley Rosà, secondo in clas-sifica con 6 punti ma con unagara da recuperare; nel GironeB del campionato provincialeguida il Cornedo a quota 9.Decisamente più travagliato,almeno sulla carta, il match di-sputato dall’Immobiliare LaBussola in Prima Divisionefemminile. La trasferta diCassola, in calendario sabato 12dicembre, in effetti, ha rispet-tato il pronostico della vigilia,almeno nel risultato, 3 a 0 a fa-vore delle padrone di casa, par-ziali di 25-23, 25-21 e 25-21;come si deduce anche dai par-ziali, invece, il gioco espressodalle due formazioni è statofrutto di una prestazione alla pariche ha premiato solo nei finalidi set la maggiore determina-zione della Pallavolo Cassola.

Slegar Volley Club Asiago - Il punto sul campionato

L’Under 18 in vetta alla classificaBuona la prima parte di stagione per l’Under 14, partenza sottotono per l’Under 16

che a conferma delle ottimequalità dimostrate nella pre-cedente annata agonistica,hanno avuto da subito unbuon esordio nel campiona-to provinciale Aics a diecisquadre. Dopo l’effettuazio-ne delle prime cinque partitedi campionato la nostra for-mazione occupa la terzapiazza d’onore della relativaclassifica. Nella prima gior-nata di campionato la com-pagine asiaghese vinceva aNove contro la locale forma-

zione con un netto3 set a zero (19-25/ 13-25 / 23-25),nella seconda parti-ta, disputata tra lemura amiche venivasconfitta la forma-zione del G.s.Antares con il risul-tato di 3-1 (25-13 /23-25 / 25-10 / 25-14), nella terza gior-nata stessa sortetoccava alla formazione delP.c.g. Santorso, liquidata

con un perentorio 0-3 (15-25 / 13-25 / 12-25), succes-sivamente arrivava una bat-tuta d’arresto contro laPolisportiva Grumolo 1-3(24-26 / 16-25 / 25-17 / 22-25) e a seguire la vittoriacontro la squadra di Vicenza,O Sole Mio per 0-3 (21-25/ 23-25 / 11-25).Per quanto riguarda la for-mazione della Under 16 ilcampionato è iniziato un po’sotto tono, fino ad ora lasquadra non è riuscita a vin-cere e sono state quattro lesconfitte subite, spezziamocomunque una lancia a fa-vore della nostra rappresen-tativa perchè dobbiamo direche la vittoria a volte è man-

cata proprio per un nonnul-la, la squadra sta dimostran-do una continua crescita,che porterà sicuramente nellaseconda parte del campiona-to, qualche soddisfazione inpiù.Come un rullo compressoreviaggia invece la Under 18che occupa il primo posto inclassifica in compagnia del-la San Paolo di Trissino. Ilcampionato si è aperto conla sfida in casa contro l’UsdAltair 3-0 (25-15/25-17/25-19), seconda partita in tra-sferta con l’ Asd RealRecoaro 1 a 3 ( 20-25/25-23/11-25/21/25), terza par-tita contro la San Paolo diTrissino, persa con il risul-

tato di 3-2 (25-22/25-21/18-25/18-25/15-7) e per ul-tima la sfida con laP o l i s p o r t i v aPerlena vinta per3-1 (25-18/22-25/25-19/25-15).E’ continuata nelfrattempo la colla-borazione con la exgiocatrice dellaNazionale, Miriam

dalla Bona, con la quale è inprogramma a breve una ses-sione di allenamento con tut-te le atlete e con i prepara-tori.Nell’augurare a tutti i lettorie gli appassionati di volley un“Guute Bainacht” Buon Na-tale, da parte di tutta la Sle-gar Volley, rammentiamo chele iscrizioni alla società sonosempre aperte, dalle varieunder al minivolley e che an-che per gli adulti vi è la pos-sibilità di collaborare sia a li-vello tecnico cheorganizzativo, per informa-zioni contattare il Presiden-te al n. 333/2404037.

Renato Stona

Under 13 primo punto a SantorsoVolley Asiago Altopiano

tro squadre che possono van-tare un bacino di atlete quat-tro o cinque volte superiore aquello del Volley Asiago, le ra-gazzine di coach PetronioGatti stanno dimostrando ungrande carattere e una gran-dissima voglia di vendere carala loro pelle, e le prime a farnele spese sono state proprio lepari età del Santorso che sisono viste rimontare i primidue set quando ormai proba-bilmente avevano già dato ilmatch per vinto. Dunque undieci e lode alla compaginealtopianese che potrà cosìgodersi qualche giorno di me-

ritato riposo dato che il pros-simo incontro è fissato perSabato 9 Gennaio 2010 alle ore18, quindi dopo le festivitànatalizie, quando a far visitaalle ragazze asiaghesi sarà laformazione del PGS Auxiliumdi Schio. E’ stato poi fissato ilgiorno del recupero per quelche riguarda l’incontro Under16 tra il Volley Asiago e ilNove. La partita era stata rin-viata Sabato scorso in seguitoal tragico evento che ha colpi-to la comunità di Gallio. Le dueformazioni si sono accordateper recuperare la partitaMartedi’ 5 Gennaio alle ore 11.

Volley Cesuna: campionatiin pausa per le feste

Anche questa volta il Cesunaporta a casa la sola consape-volezza di saper produrre unbuon gioco corale che comun-que con il tempo darà i proprifrutti.Dopo la 6a giornata le “Tigers”sono al 7° posto in classificacon 6 punti, in coabitazione conMontecchio Maggiore eChiampo, a quota 18 guidanoil Girone B Angarano e Vicenzaentrambe con 6 vittorie all’atti-vo.Per quanto riguarda il campio-nato U18 femminile, si devonoregistrare timidi segnali di mi-glioramento per la squadra lo-cale Calce Barattoni VolleyCesuna. Nella decima di cam-pionato del girone B, disputataa Cogollo del Cengio lo scorsogiovedì 17 dicembre, il Cesunaha cominciato finalmente aprendere le misure in un cam-pionato sicuramente più diffi-cile rispetto alle proprie possi-bilità. Una partita giocata allapari con la locale Polisportivacon qualche recriminazione ri-volta all’arbitraggio innegabil-mente un po’ troppo di parte.Nonostante una indubbia sban-data nel primo set, persoirrimediabilmente 25-14, ilCesuna recupera fiducia nei setsuccessivi fino quasi a sfiorareil colpaccio: già nel secondocostringe la PolisportivaCogollo a vincere ai vantaggi ilset (26-24), mentre riesce a farproprio il terzo parziale con ilpunteggio di 22-25. Nell’ultimoset disputato, però, il Cesunamantiene il ritmo del Cogollo solofino al 14 pari quando, per un ine-sorabile turno in battuta, subisco-no dalle avversarie un distaccoche si rivela essere irrecuperabilee che fa terminare il set sul 25-17. 3 a 1 il risultato finale a favo-re del Cogollo prima di una sosta

natalizia che speriamo riesca a farcrescere il clima di fiducia nellasquadra, fattore che spesso si ri-vela fedele compagno nelle vitto-rie.Già a riposo l’U16, resta in com-petizione il campionato U14 fem-minile solo con il Bar Sport VolleyCesuna a rappresentare i coloridell’associazione. Nella partita di-sputata sabato 12 dicembre lasquadra si sbarazza anzitempodella Fulgor Thiene con un sec-co 3 a 0, parziali di 25-12, 25-13e 25-10. Vista la differenza tecni-ca fra le due squadre l’allenatriceBeatrice Pesavento coglie l’occa-sione per far giocare tutte le atle-te in panchina.Dopo la 1a giornata di ritorno delGirone D, il Cesuna è insidiato al4° posto con 10 punti in compa-gnia del Volley Sottoriva che peròha una partita in meno; guida laP.G.S. Auxilium Schio a quota 20.Ora, per tutte le squadre, si pro-spetta una pausa natalizia più lun-ga del solito per dar spazio allaseconda fase della Coppa Veneto.L’occasione arriva allora propi-zia per gli allenatori sia per recu-perare la fisicità (in prevalenza peril maschile) che per affinareaspetti tecnici trascurati duranteil campionato.In effetti in questa stagione ago-nistica i vari campionati hannoevidenziato elementi di criticità ilcui superamento necessita di ade-guati momenti di riflessione. Delresto la scelta del direttivo dellaP.G.S. Pallavolo Cesuna quest’an-no è stata quella di favorire la pro-gressione tecnica degli atleti at-traverso l’iscrizione di tutte lesquadre nei campionati dilettantianziché quelli amatoriali. Ciò èstato possibile grazie al cospicuonumero di allenatori federali, bensette, cui si aggiungono altrettan-ti aiuto-allenatori che ne allegge-riscono l’impegno.

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l’Altopiano 28Natale 2009

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Inviatele a: Giornale dell’Altopianoe-mail: [email protected]

Per favorire il lavoro della redazione sarebbepreferibile riceverle via posta elettronica.

E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:Via Monte Sisemol n.9 36012 Asiago

Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le letteredevono riportare sempre firma e indirizzo e

numero di telefono del mittente. La redazione siriserva anche eventualmente di ridurre, modificare o

non accettare eventuali testi di cattivo gusto.

Il Giornale pubblica le Vostre lettere!

CALCIOCALCIO

I latini la chiamavanopietas, che è quel senti-mento profondo dell’ani-mo umano che non ha bi-sogno di esprimersi a pa-role.E’ il sentimento che ab-biamo provato tutti noidell’Altopiano e non soloa fronte del grave episo-dio verificatosi a Gallio,dove è stata distruttaun’intera famiglia.La gente è rimasta incre-dula e fortementeangosciata per questofatto e salvo qualche ec-cezione, la frase più ri-corrente sulla bocca del-le persone è stata: non cisono parole.Infatti che cosa dire afronte di questi fatti cosìtragici?Qualsiasi commento oconsiderazione sarebbe

completamente fuori luo-go, anche se si cerca unapossibile risposta.La popolazionedell’Altopiano è stata for-temente colpita da questoepisodio, perché siamoancora una comunità chepartecipa alle disgrazie eai dolori che colpisconole famiglie, c’è ancora unsenso di fraternità e disentire comune, anche seper la verità i tempi sonomolto cambiati e anchedalle nostre parti c’è latentazione di rinchiuder-si nel proprio privato.Un brutto segno dei tem-pi, quando ognuno pen-sa per sé e bada soltantoai propri interessi, senza

curarsi di quelloche gli sta accanto.Ma qualcosa dibuono resiste anco-ra sul nostroAltopiano.Basta vedere la

continua da pagina 1

Non salvaguardare, o alme-no farlo solo a paroloni incampagna elettorale, masfruttare più possibile, nellapiù tipica indole umana:colonizzare un luogo, sfrut-tarne le risorse, abbando-narlo per colonizzarne unaltro, fino a quando non cisarà più niente da racco-gliere, invece di mettereuno stop coraggioso e de-ciso. “Utilizzare” lo stru-mento della salvaguardiadell’ambiente per creareindotto attraverso la crea-zione di servizi in cui ci sirivolga all’eccellenza sianella risposta al mercatoturistico sia nella protezio-ne di ciò che i turisti ven-gono ad ammirare: la “Na-tura”. Questa ritengo sia laquadratura del cerchio.Per tornare all’impianto dirisalita … va bene: a pre-scindere da piani dimarketing, gaant, piani dirientro od altro, visto cheesiste solo la volontà poli-tica di farlo, che si faccia.Non si dica però che nonsi possono utilizzare leenergie rinnovabili per ren-derlo operativo. Tempo fami son sentito dire “E’ im-possibile”. In Austria(vedasi pezzo a pagina 13)lo stanno facendo quindioltre che possibile è asso-lutamente reale. Ricordoanche che tutto i lcomprensorio della valle diCampomulo, l’Ongaro, laLongara è disseminato di“Aree Rete Natura 2000,di ZPS (zona protezionespeciale), di ZSC (zonespeciali di conservazione).Mi riferisco al Decreto delMinistero dell’Ambiente n.184 del 17 ottobre 2007“criteri minimi uniformi per

la definizione di misure diconservazione relative aZone speciali di conserva-zione”. Se proprio si vuolecostruire l’impianto di risa-lita che lo si faccia alimen-tato da pannelli solari e chenon ci si nasconda dietro alfatto che una fonterinnovabile non puòazionare un impianto di ri-salita. Si può eccome esarebbe una meraviglia dalpunto dell’esempio cheGallio potrebbe dare all’Ita-lia intera su come “sfrutta-re” la Natura, creare indot-to, salvaguardare l’ambien-te, essere all’avanguardianella creazione diargomentazioni per ilmarketing turistico (in pra-tica … si possono avere lepiù sfolgoranti idee per pro-muovere un “qualcosa”,ma senza quel “qualcosa”non si può fare niente). Tor-niamo a bomba però sultema delle aree a tutela

ambientale che esistono,almeno sulla carta, nellazona del comprensoriosciistico Melette-Ongaro…quali sono i fini istituzionalidunque di queste zone aprotezione speciale ? Citodal Codice dell’Ambiente:”la finalità del decreto èquella di dettare una se-rie di criteri minimi uni-formi sulla base dei qua-li le regioni adotterannole più specifiche misuredi conservazione per learee della Rete Natura2000….Tali criteri minimiuniformi rappresentanoin ogni caso un punto dipartenza, ossia indicazio-ni da considerare comebase necessaria ed impre-scindibile per riuscire agarantire il mantenimen-to o il ripristino in unostato di conservazionesoddisfacente deglihabitat e delle specie diinteresse comunitario”….

Tutto questo mentrenelle stesse aree ocontiguamente sicontinua ad inquina-re con i generatoriper far funzionaregli impianti di risali-ta delle Melette, laCasara di Busa Fon-da, i l rifugioCampomulo e il rifu-gio Campomuletto.Ma non importa…cosa importa se sibuttano in boscotonnellate di CO2

( a n i d r i d ecarbonica), respon-sabile tra l’altrodell’effetto serra,

del riscaldamente globale,etc, etc ? Non sarebbeora di entrare nel futuro,d i por ta re la cor ren teelettrica per uso industria-le in valle, di sviluppareuna nuova forma di farepolitica, non al servizioesclusivo del cittadino,ma, per estensione, al ser-vizio dell’Ambiente che“contiene” quindi il citta-dino? Per estensione Am-biente Naturalistico, Am-biente Economico, Am-biente Sociale. Certo … civuole coraggio e visione,voglia di innovare, di per-correre nuovi sentieri. Inogni caso cambiare si può.Ci vuole il coraggio di ab-bracc ia re un proge t toecologico per movimenta-re le stazioni sciistiche eche mi auguro venga pre-so in considerazione daititolari dei nostri impiantiinnanzitutto. Claudio Savelli

Il turismo e il coraggiodi percorrere strade nuove

Dalle ore 8.45 di sabato 27 dicembre alle ore 8.45 di sabato 2 gennaio

ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria LedaPizzolato – Piazza S. Giustina 23

FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda MilitoneScaffidi – Via Roma 7

Dalle ore 8.45 di sabato 2alle ore 8.45 di sabato 9 gennaio

GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dr. StefanoDalla Valle – Via Prestinari, 34

Venerdì 25 dicembreASIAGO: IP, Via Rendola 54

Sabato 26 dicembreGALLIO: OMV, Via Camona, 1 B

grandissima partecipa-zione che c’è sempre aifunerali per dimostrare lapropria vicinanza e lapropria solidarietà allefamiglie colpite dai lutti.La partecipazione è sem-pre molto elevata sia chesi tratti di persone di uncerto censo, sia che sitratti di persone di mode-sta estrazione sociale.Questo è un fatto certa-

m e n t epositi-vo, chedenotas e n s i -bilità eche dàil sen-so di

una comunità che credeancora in certi valori.La tragedia che si è con-sumata a Gallio ci fa ri-flettere sui nostri tempi,che al di là dell’apparen-za, sono tempi tristi, comeha scritto di recente nelsuo libro il politologo IlvoDiamanti, che ha intitola-to il suo ultimo lavor o“Sillabario dei tempi tri-

sti” (Feltrinelli).Purtroppo già da parec-chi anni la cronaca, am-plificata dai media, ripor-ta gravi episodi di violen-za, di cui sono spesso vit-time le donne, che si con-sumano all’interno dellepareti domestiche. Violen-ze di ogni genere e spessoper motivi del dio denaro,che ha offuscato le mentispecialmente dei giovani,che vogliono procurarse-lo ad ogni costo.Non c’è più il senso dellalegalità e della moralitàpubblica e di questo degra-do sono certamente re-sponsabili i media, in pri-mo luogo la televisione cheti fa vedere un modo irrea-le e virtuale, fatto di star esuperstar, di giocatori pa-gati decine e decine di mi-lioni di euro, di ruberie diogni tipo e di scandali checoinvolgono i politici, chedovrebbero essere loro inparticolar modo a darel’esempio di onestà e di ret-titudine. Abbiamo vissuto latragedia di Gallio come fos-se nostra, ma ripeto che inquesta circostanza il silen-zio vale di più di qualsiasiconsiderazione. Edoardo Sartori

Il sentimento popolare della pietà

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l’Altopiano 29Natale 2009

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Di Giovanni Dalle Fusine

Da sabato 26 dicembre a venerdì 8 gennaio 2010Il 25 dicembre è il 359° giorno del Calendario Gregoriano,mancano 6 giorni alla fine del 2009

Sabato 26 dicembre S. StefanoDomenica 27 S. Giovanni

Lunedì 28 SS. Innocenti MartiriMartedì 29 S. TommasoMercoledì 30 S. Eugenio

Giovedì 31 S. SilvestroVenerdì 1 gennaio Maria M. Dio

Sabato 2 S. BasilioDomenica 3 S. Genoveffa

Lunedì 4 S. ErmeteMartedì 5 S. AmeliaMercoledì 6 EpifaniaGiovedì 7 S. LucianoVenerdì 8 S. Massimo

Il giorno della Befana: è nell’immaginario collettivo unmitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doniai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua originesi perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magi-che precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con ele-menti folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricor-do di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografiaè fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con letasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, unpaio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose top-pe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compieinnumerevoli prodigi. Curioso personaggio, saldamente radi-cato nell’immaginario popolare e - seppure con una certa dif-fidenza - molto amato. Bisogna tornare al tempoin cui si credeva che nelle dodicinotti fantastiche figure femmi-nili volassero sui campiappena seminati perpropiziare i raccolti fu-turi. Gli antichi Roma-ni pensavano che aguidarle fosse Diana,dea lunare legata allavegetazione, altri in-vece una divinità mi-steriosa chiamataSatia (dal latinosatiaetas, sazietà) oAbundia (da abundantia).La Chiesa condannò con estre-mo rigore tali credenze, definendolefrutto di influenze sataniche, ma il popolo non smise diessere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero,solo li ritenne non più benefici, ma infernali. Tali sovrapposizionidiedero origine a molte personificazioni diverse che sfociaro-no, nel Medioevo, nella nostra Befana. C’è chi sostiene che èvecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spogliache poi rinascerà e chi ne fa l’immagine dell’anno ormai con-sunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo aspetto, a rap-presentazione di tutte le passate pene, assume cosi una funzio-ne apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a questo puòricollegarsi l’usanza di bruciarla.Nella tradizione popolare peròil termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un signifi-cato diverso, andando a designare la figura di una vecchinaparticolare. Origine dalla tradizione rurale: anticamente ladodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio inverna-le, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso lafigura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti,Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energiedurante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevo-la strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai seccaera pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì chepotesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, unaluna nuova.

Un santo per volta: San Tommaso Becket (Vescovo emartire). Nato a Londra verso il 1117 e ordinato arcidiacono ecollaboratore dell’arcivescovo di Canterbury, Teobaldo,

Tommaso fu nominato cancelliere da Enrico II, con il quale fusempre in rapporto di amicizia. Teobaldo morì nel 1161 ed Enri-co II, grazie al privilegio accordatogli dal papa, poté scegliereTommaso come successore alla sede primaziale di Canterbury.Ma occupando questo posto Tommaso si trasformò in uno stre-nuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovrano. Fuordinato sacerdote e vescovo nel 1162. Dopo aver rifiutato diriconoscere le «Costituzioni di Clarendon» del 1164, però,Tommaso fu costretto alla fuga in Francia, dove visse sei anni diesilio. Ma al rientro come primo atto sconfessò i vescovi cheerano scesi a patti col re, il quale, si dice, arrivò a esclamare:«Chi mi toglierà di mezzo questo prete intrigante?». Fu così chequattro cavalieri armati partirono alla volta di Canterbury. L’ar-civescovo venne avvertito, ma restò al suo posto; accolse i si-cari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lasciòpugnalare senza opporre resistenza. Era il 23 dicembre del 1170.Emblema: bastone pastorale e palma.Successe il 1° gennaio 2005: dopo 143 anni finì il serviziomilitare obbligatorio, lasciando il posto all’esercito Italiano com-posto da soli soldati volontari, meno per numero maqualitativamente molto migliorati e tutti specializzati. “Questoperché le Forze Armate Italiane sono sempre di più utilizzateper missioni internazionali, di mantenimento della pace o di os-servazione in territori a rischio che richiedono una risposta intermini di qualità sacrificando così la vecchia figura dell’arruo-lamento di massa” (A. Fleres)

Un dolce per il Natale: torta con la ricotta. Si tratta di undolce gustoso e profumato con ricotta, al quale abbina in questo

caso il cioccolato fondente. La preparazionenon è troppo difficoltosa; bisogna sol-

tanto prestare molta attenzio-ne nel momento in cui sivanno ad amalgamaregli ingredienti per evi-tare spiacevoli grumi.Fare anche attenzio-ne a non esagerarecon le porzioni per-ché in circa 100 gr diprodotto sono conte-nute più di 300 Kcal!Ingredienti per la

torta alla ricotta (dosiper 6 persone): Ingredienti:

400 gr di ricotta, un frutto canditosecondo i gusti, 70 gr di cioccolato fondente,

2 albumi d’uovo, 100 gr di zucchero a velo. Ingredientiper la pasta: 150 gr di farina, 3 tuorli d’uovo, 100 gr di zuccherovanigliato, un cucchiaino di lievito di birra. Preparazione: Lavo-rare la ricotta finché si presenti soffice e spumosa; fare apezzettini il frutto candito, grattugiare il cioccolato fondente eunirli alla ricotta mescolando con un cucchiaino di legno, perchéi pezzetti di frutta candita si distribuiscano bene. Montare a nevegli albumi d’uovo e unirli alla ricotta; infine aggiungere lo zuc-chero a velo. Ora con gli ingredienti indicati preparare la pasta(lasciare uno dei tre tuorli da parte): deve esser morbida, nontroppo lavorata, ma tutti gli ingredienti devono essere ben amal-gamati. Ungere bene di burro uno stampo largo 22 cm e pro-fondo 8 cm, foderarlo con metà della pasta resa abbastanzasottile, versarci quindi il composto ben steso, poi coprire conl’altra metà della pasta. Spennellare la superficie con un tuorlod’uovo e mettere in forno a 150° per circa 45 minuti, finché lapasta avrà preso un bel colore bruno.

Il liquore di Natale: ingredienti: 1 litro di grappa di buona qua-lità, 2-3 arance non trattate, caffé in chicchi, 20 cucchiai di zuc-chero. Lavare bene le arance e fare dei buchi nella buccia conun coltello appuntito e inserire nei fori i chicchi di caffè (circa 40per arancia). Mettere la grappa in un grosso vaso di vetro achiusura ermetica: immergere le arance e chiudere il vaso er-meticamente. lasciar riposare 30 giorni. Aggiungere lo zucche-ro e farlo sciogliere completamente, finché il tutto avrà un colo-re ambrato. Filtrare il composto ed imbottigliarlo

ARIETEUrano vi consente di mettere da parte quel-lo che ormai non vi serve più, anche a co-sto di decisioni dolorose. Vi impone, cioè,un cambiamento di abitudini affettive o di

lavoro a un prezzo elevato che però vale la pena di pagare, sesiete convinti che i cambiamenti in vista corrispondano ai vo-stri attuali bisogni, anch’essi mutati grazie al tocco magico delpianeta.TOROGiove e Nettuno rendono possibile una felice intuizione chepotrebbe aprire nuove prospettive, sia d’amore che di lavoro,ma forse anche un aumento delle comodità della vita, attraver-so l’acquisto di nuovi strumenti utili. Nell’amore guardateviattorno con fiducia e cercate di non impuntarvi se trovate unostacolo imprevisto.GEMELLIAllentate la tensione e dedicate più tempo ed energie ai senti-menti, alla famiglia e a tutto quello che non riguarda il lavoro,dove, ormai, siete più che affermati. Se siete già in coppia,potete quindi puntare a migliorare il rapporto, magari con unadecisione importante, come un matrimonio, un divorzio o an-che una maternità o paternità desiderata.CANCROI progetti ambiziosi che avete in mente possono andare a buonfine se saprete sfruttare alcune preziose informazioni, gentiledono di un destino che sta per manifestarsi: guardatevi allespalle e sarete in grado di evitare un trabocchetto che potreb-be destabilizzare il vostro ottimismo. In amore state attenti:qualcuno sta cercando di minare il vostro equilibrio.LEONESarete presto in grado di mettere ordine dove ora regnano caose passione, che vi piacciono, ma vi fanno temere per il vostroequilibrio di coppia o per il lavoro. Restate ancora a guardarenell’attesa fiduciosa di un segno del destino, che potrà arrivaretra qualche settimana e che non è comunque il caso di sollecita-re, se non volete far precipitare gli eventi.VERGINESiete in grado di valutare con saggezza una situazione imprevi-sta, che potrebbe offrirvi nuove prospettive, oppure sbarrare lastrada di un progetto ambizioso. In tal caso, il destino suggeri-sce una riflessione ed eventualmente un cambiamento di rotta,non soltanto nella vita di relazione, ma soprattutto nell’ambitodel lavoro e dei rapporti sociali.BILANCIACercate di non drammatizzare le novità, spesso anche comples-se, che intervengono nella vita di relazione. E accettate la sfidauraniana, se vi pone di fronte a una scelta impegnativa, sia d’amo-re che di trabocchetto, rallentando il corso del destino.SCORPIONECon il favore di Marte potete fare chiarezza nei rapporti di lavoroe in quelli finanziari, come nella vita di relazione, che talvolta puòessere influenzata dalla ragione. Tenete nella massima conside-razione le ragioni di chi vi sta vicino e la situazione generale:spesso siete tentati di ignorarne la portata e le conseguenze.SAGITTARIOVenere eccita i vostri sensi e favorisce i ritorni di fiamme forseestinte, che potrebbero riprendere vigore con un nuovo incon-tro o con la rivalutazione di un rapporto che credevate estinto, einvece si rivela ancora vitale. Evitate di sprecare energie in sogniche sapete irrealizzabili e abbandonate ogni illusione, se mai neavete ancora.CAPRICORNOSiete ipersensibili e eccitabili, ma attenti alle novità. Puntate sullevostre capacità di esprimervi con efficacia e tempismo in ognisituazione, specie nei rapporti d’amore che possono beneficiaredi una maggiore comprensione reciproca, rendendovi più sicuri.Nel lavoro potete sfruttare la vostra parlantina, che può farvisostenere con successo ogni confronto.ACQUARIOL’aspetto stimolante di Marte vi anima delle migliori intenzioni:potete affrontare con successo nuove prospettive d’amore, dilavoro e anche finanziarie. Avrebbero l’effetto di migliorare lavostra vita, ma richiederebbero anche un impegno più intensoche, alla lunga, potrebbe stancarvi. Prima di buttarvi, quindi,valutate ogni novità nei minimi particolari.PESCIPotete cominciare a eliminare gli inutili ingombri, come un’illu-sione d’amore, o un progetto lavorativo troppo difficile da realiz-zare, o anche un cambiamento di casa troppo impegnativo. Sare-te così in grado di valutare con maggiore realismo una rigorosaproposta saturnina, che esige una valutazione attenta, specie seriguarda un nuovo lavoro, impegnativo e redditizio.

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l’Altopiano 30Natale 2009

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n autore luogo nome1 Augusto Rigoni Foza Magie autunnali2 Bruno Slaviero Rotzo Scorci d’autunno3 Augusto Rigoni Larici Il riposo del

guerriero4 Marina Camonico Gallio Rugiada autunnale5 Alessandro Gattolin Melette Caduta sospesa 6 Sergio Dalle Ave Pennar Cielo d’autunno7 Marina Camonico Gallio Non calpestatemi!8 Augusto Rigoni Rotzo Autunno a rotzo9 LaraPesavento Zebio Un magico

incontro nel bosco10 Daniele Fracaro Ave Inverno alle porte11 Massimo Viero Ebene Sentiero autunnale12 Filippo Fracaro Gallio Tramonto in

Altopiano13 Bruno Slaviero Rotzo Croce

dell’Altaburg14 MaresaZanon Col del rosso Faggi

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l’Altopiano 31Natale 2009

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Ad Armin,tantissimi auguriper il suo terzo

compleanno dalla suaprincipessa Kartika

Si sono ritrovati recentemen-te in un allegro appuntamen-to conviviale al ristoranteParadiso di Asiago i discen-denti di Domenico Pertile diGallio (28.2.1881 –12.6.1954), conosciutocome Meni Campanaro oMeni Circ a . DomenicoPertile, ricordato come inar-rivabile giocatore di setin esopraffino cacciatore di le-pri, dalla moglie Maria FincoTunsele ebbe quattro figli:Tullio, Marcello, Silvio eDomenico (oggi vivono an-cora solo due nuore, Olgavedova di Marcello, eMarianna, seconda mogliee vedova di Domenico).Grazie all’impegno del ni-

Ricordato da nipoti e pronipotiDomenico Pertile Campanaro

pote Roberto e in partico-lare di sua moglie Anna, sisono radunati per la primavolta nipoti e pronipoti, al-cuni dei quali non abitanopiù in Altopiano e non sierano mai visti prima.Fra i presenti il più piccoloera Nicolas, di soli 20 mesi,al quale quando sarà piùgrande saranno raccontatisicuramente episodi legatialla vita e alle passioni delsuo trisavolo, ricostruiti perl’occasione in alcune pagi-ne nelle quali si raccontanoin particolare le vicende le-gate al gioco del setin e allacaccia. “Particolarmenteabile nel confondere l’av-versario con le più varie

argomentazioni – si leggetra l’altro nello scritto –Domenico lo ubriacava let-teralmente di “ciàcole”,fino a fargli perdere la lu-cidità. Per di più, quandodistribuiva le carte, conl’unghia del dito mignolodella mano destra riusci-va a sollevare, appenaappena, un lembo dell’ul-tima delle sette carte a luidestinate e di registrarlanella mente con unfulmineo colpo d’occhio,vantaggio notevolissimoper un giocatore di setin.Ciononostante, era impos-sibile arrabbiarsi con lui:sprizzava simpatia da tuttii pori”.

I neolaureati dell’Altopiano

Le immagini dell’Adu-nata degli Alpini adAsiago, tenutasi nelmaggio 2006, sonorimaste bene impressenella mente di tantialtopianesi, comenon è possibile can-cellare i tanti piccolima simpatici ricordilegati a questo even-to che ciascuno por-ta con sé. Di uno diquesti ci vuole farpartecipi AristideCogo, il barbiere pereccellenza di Asiago.Pochi giorni fa, qua-le graditissimo rega-lo, gli sono giunte daRoma queste due fotoche subito orgoglio-samente ha messo inbacheca nel suo ne-gozio. Allora si trova-va ancora in CorsoIV Novembre. Facileper questi quattro si-gnori dalle nobili bar-be trovarlo e chieder-gli una sistematina alvolo.

Echi dell’Adunata

Donatori da recordInsieme hanno fatto ben 1600 donazioni, che equivalgono ad un totale di 6,40 quintali disangue. Sono i donatori fedelissimi dell’Avis Altopiano che hanno raggiunto o superato le100 donazioni e che, giustamente, si sono ritrovati per festeggiare un traguardo non datutti. Sono Severino Baù di Gallio (131 donazioni), Amedeo Canazzo (100), FrancescoCovolo (123) Attilio De Giovannini (142), Cesare Gios (103), Giorgio Pesavento (102),Enrica Rigoni (104), Enrico Rigoni (117), Piergiovanni Rigoni (115), Gaetano Rossi (111),Sandro Stefani (106), Maurizio Stella (119), Attilio Sterchele (102), Paolo Toso (113),Claudio Vescovi (122), Silvano Vescovi (100).

Le più vive congratulazio-ni al nostro collaboratoreLuigi Frigo Bettinado cheil giorno 3 dicembre aRoma con una brillante di-scussione della sua tesi de-dicata ai Privilegi giuridicidella Spettabile Reggenzadei Sette Comuni dal 1310ad oggi, ha conseguito lalaurea in Scienze giuridi-che (Facoltà di Giurispru-denza di Roma)Complimenti , tanti e dicuore, da parte di tutta laredazione.

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l’Altopiano 32Natale 2009

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