01-08 attualita gennaio 13 pdf

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LO SCANDALO DELLE PENSIONI D’ORO Quasi tutti gli oligarchi della poli- tica italiana si vantano di essere i GAETANO SALVEMINI una vita per la libertà E-mail [email protected] Visitate il sito: www.attualita.it Questo periodico è anche su Facebook E-mail per i visitatori: [email protected] Democrazia, libertà, sovranità popolare e via dicendo. Gli oligarchi della politica continuano a sbandierare queste parole pur essendo consapevoli di mentire. Milioni di elettori credono di partecipare alle decisioni dei leaders solo perché inseriscono schede dentro le urne. Pensano che il loro voto venga preso in considerazione dagli oligarchi. Poveri illusi! Non hanno ancora capito che le scelte fondamentali sono effettuate da coloro che posseggono enormi somme di denaro. Negli U.S.A., ad esempio, la Exxon-Mobil (società petrolifera che guadagna annualmente 500 miliardi di dollari) é in grado di condizionare non solo il Congresso ma anche al- cuni scienziati, al fine di negare gli effetti devastanti del cambiamento climatico provocato dal gas-serra. Finora, infatti, il Congresso ha boc- ciato il Protocollo di Kyoto. Queste subdole manovre sono state sma- scherate dal New York Time, da Greenpeace, dalla Global Climate Coalition e da Steve Coll nel recente libro “Private Empire”. Non solo durante gli otto anni di Bush alla Casa Bianca ma perfino oggi con Obama l’influenza della Exxon (una delle più potenti lobby del mondo) LA LOBBY DEGLI EPULONI GOVERNA IL MONDO DIALOGATE CON NOI SUL NOSTRO BLOG CELEBRATO IL CINQUANTENNALE LA VOCE LIBERA DELLA VERA DEMOCRAZIA I PRECARI DELLA SCUOLA SI ISPIRANO A SALVEMINI INSAZIABILE VOGLIA DI POTERE (segue a pag. 2) Cosmo G. Sallustio Salvemini DARE ASILO POLITICO AI DELINQUENTI Dieci operatori di Polizia, nel fare il loro dovere, sono finiti in os- pedale. Perché? Per difendere l’ordine e la sicurezza pubblica. I 10 fi- nanzieri, facevano servizio al Centro Accoglienza Richiedenti Asilo (CARA) di Mineo (Catania) dove è avvenuta una rivolta dei clandes- tini. I disordini sono scoppiati per problemi sul rilascio dei permessi di soggiorno. Non entriamo nel merito del diritto, ma sul fatto oggettivo. Poiché in Italia tutto si può, la forma di reclamo è fatta a mezzo di lan- cio di sassi e oggetti contundenti. Se poi si cerca bene fra il materiale da tirare, si trova anche un coperchio che chiude i pozzetti fognari delle strade. Un finanziere deve ringraziare il suo casco se è ancora in vita. Per tutta risposta, le Forze dell’Ordine hanno sparato i lacrimogeni facendo bene attenzione a non provocare danni e lacrimazioni agli ex- tracomunitari che, comunque, alla fine si sono allontanati. Il Centro di accoglienza di Mineo ha una capienza di 1.800 persone ed al mo- mento ve ne sono 2.700. Bisognerebbe fermare gli sbarchi o deviare i clandestini in altri Paesi che però, intelligentemente, non li vogliono. Le spese di mantenimento? Si parla di altre tasse a carico di chi possiede una casa. Molti di questi immigrati provengono dalla Libia, dove non si permettevano di fiatare. Come può una Nazione seria dare asilo a persone che hanno creato danni al Patrimonio nazionale e ferito operatori di Polizia che difendono lo Stato? Vetriolo (segue a pag. 2) Rosanna Sinopoli (segue a pag. 2) Sergio Scalia Per prenotare le copie del libro, pubblicato per celebrare il Cin- quantennale del Movimento Salvemini: cell. 347.0333846 Ore 16,30 del 5 novembre: tutto è pronto nella Sala della Protomoteca del Campidoglio in Roma, che è già gremita da un pubblico impaziente di as- sistere alla celebrazione del cinquantennale del Movimento Salvemini. L’animato brusio che serpeggia nella prestigiosa location, gentilmente concessa dall’on. Dino Gasperini, assessore alla Cultura, avverte che l’incontro sarà vivace e interessante. Tra i presenti il dr .Salvatore Veltri, vice direttore editor’s de L’Attualità, Paolo Macali,vice direttore, prof. Pierluigi Lando, dr.Lucilla Petrelli, prof. Aurora Simone Massimi, prof. Liliana Speranza, tutti fedelissimi del periodico L’Attualità, diretto da Salvemini jr., e del Movimento da lui presieduto da 32 anni. Gabriella Di Luzio prende la parola e, salutati i presenti e annunciato lo svolgersi dell’evento che andrà a presentare, cede il microfono al capo ufficio stampa dr. Antonio Bartalotta, che, dopo aver salutato il pubblico, an- nuncia l’attrice di prosa Barbara Amodio che legge un’emblematica let- tera scritta da Gaetano Salvemini allo scrittore Carlo Placci il 15 giugno 1898,in cui spiega le ragioni per le quali lui non sarà mai un “rassegnato”. La prof. Flora Battiloro, presidente dell’associazione “Caffè dell’artista”, alla guida di una folta delegazione proveniente da Salerno, ha comuni- cato i messaggi augurali inviati dal Presidente U.S.A. Obama, dal Con- sole italiano a Boston dr. Pastorelli e dall’on.Mario Caligiuri, Assessore Cultura Regione Calabria. Si entra poi nel vivo della manifestazione con Salvemini che presenta il suo ultimo libro, “Democrazia degenerata”, che promette di essere un best seller per la disamina puntuale e spietata che l’Autore fa dei mali del nostro Paese, per la cui soluzione, prende ispirazione dall’antica Grecia e per l’esattezza da Pericle. (segue a pag. 2) Gabriella Di Luzio Il “Movimento Gaetano Salvemini” compie 50 anni, l’evento celebrativo si è svolto il 5 novembre nella Protomoteca in Campidoglio. Il “Movi- mento Gaetano Salvemini”, nato a Roma il 16 ottobre del 1962, su vo- lontà di 200 esponenti della politica e delle istituzioni tra i quali: Ferruccio Parri, Piero Calamandrei, Giuliano Vassalli, Norberto Bobbio, Saverio Nitti, Alberto Moravia, ha l’obiettivo di promuovere e sostenere l’azione e gli ideali di Gaetano Salvemini, grande intellettuale, storico, politico e antifascista italiano scomparso nel 1957. L'evento, voluto dal prof. C. G. S. Salvemini, che da 32 anni guida il Movimento dedicato all’azione e alla vita di uno dei padri della Repubblica, è stato organizzato con il patrocinio del Ministero Affari Esteri, dell'Unione Italiana Asso- ciazioni Culturali, del periodico “L’Attualità” e della scuola di giornali- smo “Gaetano Salvemini”. Ha moderato gli interventi: Gabriella Di Luzio. (segue a pag. 2) Daniela Piron (segue a pag. 2) Maria Serritiello Nel corso dell'ultimo decennio, ogni anno si sono verificati più di cento attacchi contro personale umanitario internazionale, con una recrude- scenza particolare in Somalia, Afghanistan e Darfur. Le Nazioni Unite non potevano non preoccuparsi di tale situazione, e ne è scaturito uno studio elaborato dall'Office for the coordination of humanitarian affairs (Ocha)', dal quale emerge la neces sità, per gli attori impegnati sul campo, di seguire alcune essenziali linee di con dotta soprattutto nei paesi teatro di conflitti arrnati. L'accesso alle popolazioni coinvolte nella violenza diventa sempre più difficile a causa degli attacchi mirati al per- sonale umanitario, degli alti livelli di criminalità e banditismo, degli at- tentati terroristici in aree civili. Distribuire aiuti alle popolazioni in PROTEGGERE LE MISSIONI UMANITARIE (segue a pag. 2) Giorgio Bosco P er ricevere gli articoli postati nel blog del Movimento Salvemini diret- tamente nella propria posta elettronica, gli utenti possono sottoscriversi alla voce: follow by email (segui tramite email) http://movimentosal- vemini.blogspot.it Seguire il Movimento Salvemini su twitter diretta- mente alla voce Cosmo Salvemini https://twitter.com/CosmoSalvemini @cosmosalvemini Per le altre comunicazioni: [email protected] Casa di cura Villa Tiberia UN GIOIELLO DELLA SANITA’ ITALIANA La Casa di cura privata Villa Tiberia, essendo una struttura accreditata, fa parte del Servizio Sanitario Nazionale. Ha sede in via Emilio Praga 26, Roma. Dispone di alte specializzazioni dia- gnostiche e terapeutiche in tutti i campi. Ha 150 posti-letto. Alcune pre- stazioni vengono eseguite in conven- zione con esenzione totale della spesa, altre vengono eseguite in regime pri- vato con pagamento diretto. Il Centro Prenotazioni é sempre a disposizione per fornire informazioni utili (tel. 06820901). Solo da telefono fisso é possibile chiamare il numero verde 800192505. La sua efficenza organizzativa e amministrativa é un fiore al- l’occhiello della Sanità italiana. È da evidenziare, in particolare, l’altis- sima professionalità del primario Prof. Stefano Bottari (nella foto), specialista in Chirurgia generale ed Urologia, coadiuvato dal Dott. Mi- litello, dal Dott. Brunori e da altri operatori. Nicoletta Di Bello Queste sono le amare considerazioni che un precario della Scuola, con moglie e tre figli, mi ha inviato per posta elettronica; parole che fanno ben riflettere su come vanno le cose in questa disastrata Italia: “La pre- carizzazione non è soltanto la diffusione dell' incertezza. È uno strumento psicologico e ideologico di governo della forza lavoro. Essa non è soltanto la condizione sociale di incertezza e di sudditanza al mercato, che oggi colpisce la stragrande maggioranza dei lavoratori salariati di tutto il mondo, ma un processo culturale e politico con il quale si impone (segue a pag. 2) Raffaele Vacca Leggendo il recente libro di Salvemini jr. “Democrazia degenerata” an- cora una volta mi viene in mente ciò che ebbe a dire Henri Laborit a proposito del messaggio evangelico: ...“quando una nuova etica, come quella del Cristo, fa la sua comparsa, la società tenta dapprima di soffo- carla e poi rapidamente la trasforma e la digerisce all’interno dei suoi automatismi secolari...” A questo punto s’impone doverosamente la ricerca dei probabili motivi della degenerazione che non risparmia un modello civile di convivenza e di gestione della cosa pubblica come quello della democrazia (ma è mai esistita? o si tratta tuttora di un sistema di espedienti elettorali a voto di scambio?) e perfino neanche quello evan- COME POSSIAMO DIFENDERCI? Ormai si può dire che non passa giorno senza che i media non ci raccon- tino qualche terribile fattaccio di cronaca nera, spesso perpetrato nei confronti di qualche disgraziata persona anziana, rapinata e percossa, tal- volta fino ad essere uccisa dopo aver subito incredibili sevizie, anche dopo averla derubata di ogni avere in casa, fatti che denotano negli ag- gressori pure un’impressionante componente sadica nella loro personalità criminale. E tale componente connota indubbiamente il comportamento di certe badanti sorprese dalle telecamere disposte da polizia e carabinieri su denuncia di parenti o coraggiosi cittadini in appartamenti o case di ri- PIETRO ORLANDI CHIEDE VERITÀ SU EMANUELA Presente al Cinquantennale del Movimento Salvemini, celebrato a Roma il 5 novembre, Pietro Orlandi, la cui sorella Emanuela, cittadina vaticana, scomparve tre decenni fa, senza che si sia fatta luce sull'accaduto. Una volta in più, come fa da anni, con ogni mezzo che gli dia visibilità, per cercare di abbattere quel muro di silenzio e di omertà, eretto intorno a questa vicenda, Pietro Orlandi sceglie la platea del Movimento Salvemini in quanto la giustizia sociale è stata una costante nella vita del grande storico molfettese. Alla sua famiglia, dice Pietro Orlandi, è stata negata la verità, anzi lo Stato Vaticano ha da subito rinunciato alla ricerca, né si (segue a pag. 2) Pier Luigi Lando OBAMA: “LA CULTURA FA GRANDE UN PAESE” Barack Obama ce l’ha fatta. Ha vinto il secondo mandato come Presi- dente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria sofferta, perché il rivale repubblicano Mitt Romney ha, fino all’ultimo momento, cercato di vin- cere. Obama si è misurato con la gravità della crisi economica. Abbiamo condiviso con gli americani le attese di questa vittoria. Una battaglia dif- ficile seguita con simpatia e interesse dal nostro Paese, per cui il popolo italiano esprime sincera amicizia, solidarietà e auguri di buon lavoro. LA “LECTIO MAGISTRALIS” DI MONTANELLI È stato uno dei più grandi maestri del giornalismo, tanto compianto dopo la sua scomparsa dai suoi numerosi lettori e, non da meno, dai suoi de- trattori che di lui, hanno temuto le opinioni e i commenti. Più volte ha dichiarato che “ riconosceva un solo padrone: il pubblico dei lettori”. Una lettera che Montanelli inviò nei primi anni cinquanta al premio Pulitzer Edmund Stevens- resa nota da poco al grande pubblico- ha UN GIORNO DA SORVEGLIANTE L’esperienza del concorso pubblico è stata per me motivo di forte crescita professionale e personale. Non avevo mai svolto un ruolo del genere e si- curamente va a vantaggio delle mie conoscenze lavorative ed in termini di rapporti umani. Dal punto di vista personale ha suscitato in me diverse riflessioni. Mi sono rivisto in quei giovani pieni di speranza nella ricerca di un lavoro e addirittura cercavo tra i banchi qualcuno che mi somi- gliasse per ricordare ancora quelle che sono ormai sensazioni molto lon- (segue a pag. 2) Angela Abozzi Cecchetto (segue a pag. 2) Lisa Biasci (segue a pag. 2) Antonio Bartalotta LO STATO E LA MONETA Quello che sto per scrivere, può sembrare banale. Quante volte le persone, lamentandosi di qualche cosa che non va dicono, è colpa dello Stato? Ma quanti sanno che cosa è lo Stato? Intendono lamen- tarsi del governo. Lo Stato è com- posto da un territorio, un popolo, e un governo. In un sistema totalita- rio, il capo dello stato, detta le leggi e il popolo è suddito. In un sistema democratico, il popolo FUGA IN KENIA Un nuovo anno, una nuova data, ma la musica è sempre la stessa. Quella della politica, intendiamo. La crisi è sempre più palpabile, e da economica si sta trasformando in crisi sociale. Le ingiustizie, le disuguaglianze, sono sempre più sotto gli occhi di tutti, e si trasci- nano dietro anni di malgoverno e di malversazioni. Il nord, negli at- tacchi di efferata violenza in al- cune grandi città, sconta il suo (segue a pag. 2) Antonio Marchetti (segue a pag. 5) Adalgisa Biondi MULTIETNICITÀ, PROBLEMA DI BIOETICA (Terza parte). Da quanto già detto nasce la prudenza, infatti prudente o saggio è, secondo gli antichi, colui che intuisce, e praticamente realizza, una buona coniugazione tra una situazione data, con tutte le MAI RASSEGNARSI! Secondo Gaetano Salvemini la ras- segnazione è la filosofia dei soddi- sfatti. Solo il soddisfatto può permettersi il lusso di rassegnarsi, in quanto la sua indifferenza è più forte di ogni stimolo a combattere. Gli anni in cui Salvemini scriveva queste parole erano anni difficili: anni nei quali la soddisfazione era un lusso che potevano permettersi TUTELA DELLA MATERNITÀ La tutela della maternità rappre- senta, nel nostro ordinamento giu- ridico, un valore prioritario, che ha origine all’inizio del secolo scorso con la legge 19/6/1902 n. 242, evolvendosi poi con il R.D.L. (segue a pag. 5) Giacomo Bove (segue a pag. 5) Pierluigi Vignola (segue a pag. 5) Riccardo Fondi

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LO SCANDALO DELLE PENSIONI D’ORO

Quasi tutti gli oligarchi della poli-tica italiana si vantano di essere i

GAETANOSALVEMINI

una v i t a pe r l a l ibe r tàE-mail

[email protected]

Visitate il sito: www.attualita.itQuesto periodico è anche su Facebook

E-mail per i visitatori: [email protected], libertà, sovranità popolare e via dicendo. Gli oligarchi dellapolitica continuano a sbandierare queste parole pur essendo consapevolidi mentire. Milioni di elettori credono di partecipare alle decisioni deileaders solo perché inseriscono schede dentro le urne. Pensano che il lorovoto venga preso in considerazione dagli oligarchi. Poveri illusi! Nonhanno ancora capito che le scelte fondamentali sono effettuate da coloroche posseggono enormi somme di denaro. Negli U.S.A., ad esempio, laExxon-Mobil (società petrolifera che guadagna annualmente 500 miliardidi dollari) é in grado di condizionare non solo il Congresso ma anche al-cuni scienziati, al fine di negare gli effetti devastanti del cambiamentoclimatico provocato dal gas-serra. Finora, infatti, il Congresso ha boc-ciato il Protocollo di Kyoto. Queste subdole manovre sono state sma-scherate dal New York Time, da Greenpeace, dalla Global ClimateCoalition e da Steve Coll nel recente libro “Private Empire”. Non solodurante gli otto anni di Bush alla Casa Bianca ma perfino oggi conObama l’influenza della Exxon (una delle più potenti lobby del mondo)

LA LOBBY DEGLI EPULONI GOVERNA IL MONDO

DIALOGATE CON NOI SUL NOSTRO BLOG

CELEBRATO IL CINQUANTENNALE

LA VOCE LIBERA DELLA VERA DEMOCRAZIA

I PRECARI DELLA SCUOLA SI ISPIRANO A SALVEMINI

INSAZIABILE VOGLIA DI POTERE

(segue a pag. 2) Cosmo G. Sallustio Salvemini

DARE ASILO POLITICO AI DELINQUENTIDieci operatori di Polizia, nel fare il loro dovere, sono finiti in os-pedale. Perché? Per difendere l’ordine e la sicurezza pubblica. I 10 fi-nanzieri, facevano servizio al Centro Accoglienza Richiedenti Asilo(CARA) di Mineo (Catania) dove è avvenuta una rivolta dei clandes-tini. I disordini sono scoppiati per problemi sul rilascio dei permessi disoggiorno. Non entriamo nel merito del diritto, ma sul fatto oggettivo.Poiché in Italia tutto si può, la forma di reclamo è fatta a mezzo di lan-cio di sassi e oggetti contundenti. Se poi si cerca bene fra il materialeda tirare, si trova anche un coperchio che chiude i pozzetti fognari dellestrade. Un finanziere deve ringraziare il suo casco se è ancora in vita.Per tutta risposta, le Forze dell’Ordine hanno sparato i lacrimogenifacendo bene attenzione a non provocare danni e lacrimazioni agli ex-tracomunitari che, comunque, alla fine si sono allontanati. Il Centrodi accoglienza di Mineo ha una capienza di 1.800 persone ed al mo-mento ve ne sono 2.700. Bisognerebbe fermare gli sbarchi o deviare iclandestini in altri Paesi che però, intelligentemente, non li vogliono.Le spese di mantenimento? Si parla di altre tasse a carico di chipossiede una casa. Molti di questi immigrati provengono dalla Libia,dove non si permettevano di fiatare. Come può una Nazione seria dareasilo a persone che hanno creato danni al Patrimonio nazionale e feritooperatori di Polizia che difendono lo Stato? Vetriolo

(segue a pag. 2) Rosanna Sinopoli

(segue a pag. 2) Sergio Scalia

Per prenotare le copie del libro, pubblicato per celebrare il Cin-quantennale del Movimento Salvemini: cell. 347.0333846

Ore 16,30 del 5 novembre: tutto è pronto nella Sala della Protomoteca delCampidoglio in Roma, che è già gremita da un pubblico impaziente di as-sistere alla celebrazione del cinquantennale del Movimento Salvemini.L’animato brusio che serpeggia nella prestigiosa location, gentilmenteconcessa dall’on. Dino Gasperini, assessore alla Cultura, avverte chel’incontro sarà vivace e interessante. Tra i presenti il dr .Salvatore Veltri,vice direttore editor’s de L’Attualità, Paolo Macali,vice direttore, prof.Pierluigi Lando, dr.Lucilla Petrelli, prof. Aurora Simone Massimi, prof.Liliana Speranza, tutti fedelissimi del periodico L’Attualità, diretto daSalvemini jr., e del Movimento da lui presieduto da 32 anni. Gabriella DiLuzio prende la parola e, salutati i presenti e annunciato lo svolgersidell’evento che andrà a presentare, cede il microfono al capo ufficiostampa dr. Antonio Bartalotta, che, dopo aver salutato il pubblico, an-nuncia l’attrice di prosa Barbara Amodio che legge un’emblematica let-tera scritta da Gaetano Salvemini allo scrittore Carlo Placci il 15 giugno1898,in cui spiega le ragioni per le quali lui non sarà mai un “rassegnato”.La prof. Flora Battiloro, presidente dell’associazione “Caffè dell’artista”,alla guida di una folta delegazione proveniente da Salerno, ha comuni-cato i messaggi augurali inviati dal Presidente U.S.A. Obama, dal Con-sole italiano a Boston dr. Pastorelli e dall’on.Mario Caligiuri, AssessoreCultura Regione Calabria. Si entra poi nel vivo della manifestazione conSalvemini che presenta il suo ultimo libro, “Democrazia degenerata”,che promette di essere un best seller per la disamina puntuale e spietatache l’Autore fa dei mali del nostro Paese, per la cui soluzione, prendeispirazione dall’antica Grecia e per l’esattezza da Pericle. (segue a pag. 2) Gabriella Di Luzio

Il “Movimento Gaetano Salvemini” compie 50 anni, l’evento celebrativosi è svolto il 5 novembre nella Protomoteca in Campidoglio. Il “Movi-mento Gaetano Salvemini”, nato a Roma il 16 ottobre del 1962, su vo-lontà di 200 esponenti della politica e delle istituzioni tra i quali:Ferruccio Parri, Piero Calamandrei, Giuliano Vassalli, Norberto Bobbio,Saverio Nitti, Alberto Moravia, ha l’obiettivo di promuovere e sostenerel’azione e gli ideali di Gaetano Salvemini, grande intellettuale, storico,politico e antifascista italiano scomparso nel 1957. L'evento, voluto dalprof. C. G. S. Salvemini, che da 32 anni guida il Movimento dedicatoall’azione e alla vita di uno dei padri della Repubblica, è stato organizzatocon il patrocinio del Ministero Affari Esteri, dell'Unione Italiana Asso-ciazioni Culturali, del periodico “L’Attualità” e della scuola di giornali-smo “Gaetano Salvemini”. Ha moderato gli interventi: Gabriella DiLuzio. (segue a pag. 2) Daniela Piron

(segue a pag. 2) Maria Serritiello

Nel corso dell'ultimo decennio, ogni anno si sono verificati più di centoattacchi contro personale umanitario internazionale, con una recrude-scenza particolare in Somalia, Afghanistan e Darfur. Le Nazioni Unitenon potevano non preoccuparsi di tale situazione, e ne è scaturito unostudio elaborato dall'Office for the coordination of humanitarian affairs(Ocha)', dal quale emerge la neces sità, per gli attori impegnati sulcampo, di seguire alcune essenziali linee di con dotta soprattutto neipaesi teatro di conflitti arrnati. L'accesso alle popolazioni coinvolte nellaviolenza diventa sempre più difficile a causa degli attacchi mirati al per-sonale umanitario, degli alti livelli di criminalità e banditismo, degli at-tentati terroristici in aree civili. Distribuire aiuti alle popolazioni in

PROTEGGERE LE MISSIONI UMANITARIE

(segue a pag. 2) Giorgio Bosco

P er ricevere gli articoli postati nel blog del Movimento Salvemini diret-tamente nella propria posta elettronica, gli utenti possono sottoscriversialla voce: follow by email (segui tramite email) http://movimentosal-vemini.blogspot.it Seguire il Movimento Salvemini su twitter diretta-mente alla voce Cosmo Salvemini https://twitter.com/CosmoSalvemini@cosmosalveminiPer le altre comunicazioni: [email protected]

Casa di cura Villa Tiberia

UN GIOIELLO DELLA SANITA’ ITALIANALa Casa di cura privata Villa Tiberia,essendo una struttura accreditata, faparte del Servizio Sanitario Nazionale.Ha sede in via Emilio Praga 26, Roma.Dispone di alte specializzazioni dia-gnostiche e terapeutiche in tutti icampi. Ha 150 posti-letto. Alcune pre-stazioni vengono eseguite in conven-zione con esenzione totale della spesa,altre vengono eseguite in regime pri-vato con pagamento diretto. Il CentroPrenotazioni é sempre a disposizioneper fornire informazioni utili (tel.06820901). Solo da telefono fisso épossibile chiamare il numero verde800192505. La sua efficenza organizzativa e amministrativa é un fiore al-l’occhiello della Sanità italiana. È da evidenziare, in particolare, l’altis-sima professionalità del primario Prof. Stefano Bottari (nella foto),specialista in Chirurgia generale ed Urologia, coadiuvato dal Dott. Mi-litello, dal Dott. Brunori e da altri operatori. Nicoletta Di Bello

Queste sono le amare considerazioni che un precario della Scuola, conmoglie e tre figli, mi ha inviato per posta elettronica; parole che fannoben riflettere su come vanno le cose in questa disastrata Italia: “La pre-carizzazione non è soltanto la diffusione dell' incertezza. È uno strumentopsicologico e ideologico di governo della forza lavoro. Essa non èsoltanto la condizione sociale di incertezza e di sudditanza al mercato,che oggi colpisce la stragrande maggioranza dei lavoratori salariati ditutto il mondo, ma un processo culturale e politico con il quale si impone(segue a pag. 2) Raffaele Vacca

Leggendo il recente libro di Salvemini jr. “Democrazia degenerata” an-cora una volta mi viene in mente ciò che ebbe a dire Henri Laborit aproposito del messaggio evangelico: ...“quando una nuova etica, comequella del Cristo, fa la sua comparsa, la società tenta dapprima di soffo-carla e poi rapidamente la trasforma e la digerisce all’interno dei suoiautomatismi secolari...” A questo punto s’impone doverosamente laricerca dei probabili motivi della degenerazione che non risparmia unmodello civile di convivenza e di gestione della cosa pubblica comequello della democrazia (ma è mai esistita? o si tratta tuttora di un sistemadi espedienti elettorali a voto di scambio?) e perfino neanche quello evan-

COME POSSIAMO DIFENDERCI?Ormai si può dire che non passa giorno senza che i media non ci raccon-tino qualche terribile fattaccio di cronaca nera, spesso perpetrato neiconfronti di qualche disgraziata persona anziana, rapinata e percossa, tal-volta fino ad essere uccisa dopo aver subito incredibili sevizie, anchedopo averla derubata di ogni avere in casa, fatti che denotano negli ag-gressori pure un’impressionante componente sadica nella loro personalitàcriminale. E tale componente connota indubbiamente il comportamentodi certe badanti sorprese dalle telecamere disposte da polizia e carabinierisu denuncia di parenti o coraggiosi cittadini in appartamenti o case di ri-

PIETRO ORLANDI CHIEDE VERITÀ SU EMANUELAPresente al Cinquantennale del Movimento Salvemini, celebrato a Romail 5 novembre, Pietro Orlandi, la cui sorella Emanuela, cittadina vaticana,scomparve tre decenni fa, senza che si sia fatta luce sull'accaduto. Unavolta in più, come fa da anni, con ogni mezzo che gli dia visibilità, percercare di abbattere quel muro di silenzio e di omertà, eretto intorno aquesta vicenda, Pietro Orlandi sceglie la platea del Movimento Salveminiin quanto la giustizia sociale è stata una costante nella vita del grandestorico molfettese. Alla sua famiglia, dice Pietro Orlandi, è stata negatala verità, anzi lo Stato Vaticano ha da subito rinunciato alla ricerca, né si

(segue a pag. 2) Pier Luigi Lando

OBAMA: “LA CULTURA FA GRANDE UN PAESE”Barack Obama ce l’ha fatta. Ha vinto il secondo mandato come Presi-dente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria sofferta, perché il rivalerepubblicano Mitt Romney ha, fino all’ultimo momento, cercato di vin-cere. Obama si è misurato con la gravità della crisi economica. Abbiamocondiviso con gli americani le attese di questa vittoria. Una battaglia dif-ficile seguita con simpatia e interesse dal nostro Paese, per cui il popoloitaliano esprime sincera amicizia, solidarietà e auguri di buon lavoro.

LA “LECTIO MAGISTRALIS” DI MONTANELLIÈ stato uno dei più grandi maestri del giornalismo, tanto compianto dopola sua scomparsa dai suoi numerosi lettori e, non da meno, dai suoi de-trattori che di lui, hanno temuto le opinioni e i commenti. Più volte hadichiarato che “ riconosceva un solo padrone: il pubblico dei lettori”.Una lettera che Montanelli inviò nei primi anni cinquanta al premioPulitzer Edmund Stevens- resa nota da poco al grande pubblico- ha

UN GIORNO DA SORVEGLIANTEL’esperienza del concorso pubblico è stata per me motivo di forte crescitaprofessionale e personale. Non avevo mai svolto un ruolo del genere e si-curamente va a vantaggio delle mie conoscenze lavorative ed in terminidi rapporti umani. Dal punto di vista personale ha suscitato in me diverseriflessioni. Mi sono rivisto in quei giovani pieni di speranza nella ricercadi un lavoro e addirittura cercavo tra i banchi qualcuno che mi somi-gliasse per ricordare ancora quelle che sono ormai sensazioni molto lon-

(segue a pag. 2) Angela Abozzi Cecchetto

(segue a pag. 2) Lisa Biasci

(segue a pag. 2) Antonio Bartalotta

LO STATO E LA MONETAQuello che sto per scrivere, puòsembrare banale. Quante volte lepersone, lamentandosi di qualchecosa che non va dicono, è colpadello Stato? Ma quanti sanno checosa è lo Stato? Intendono lamen-tarsi del governo. Lo Stato è com-posto da un territorio, un popolo, eun governo. In un sistema totalita-rio, il capo dello stato, detta leleggi e il popolo è suddito. In unsistema democratico, il popolo

FUGA IN KENIAUn nuovo anno, una nuova data,ma la musica è sempre la stessa.Quella della politica, intendiamo.La crisi è sempre più palpabile, eda economica si sta trasformandoin crisi sociale. Le ingiustizie, ledisuguaglianze, sono sempre piùsotto gli occhi di tutti, e si trasci-nano dietro anni di malgoverno edi malversazioni. Il nord, negli at-tacchi di efferata violenza in al-cune grandi città, sconta il suo

(segue a pag. 2) Antonio Marchetti (segue a pag. 5) Adalgisa Biondi

MULTIETNICITÀ,PROBLEMA DI BIOETICA (Terza parte). Da quanto già dettonasce la prudenza, infatti prudenteo saggio è, secondo gli antichi,colui che intuisce, e praticamenterealizza, una buona coniugazionetra una situazione data, con tutte leMAI RASSEGNARSI!

Secondo Gaetano Salvemini la ras-segnazione è la filosofia dei soddi-sfatti. Solo il soddisfatto puòpermettersi il lusso di rassegnarsi,in quanto la sua indifferenza è piùforte di ogni stimolo a combattere.Gli anni in cui Salvemini scrivevaqueste parole erano anni difficili:anni nei quali la soddisfazione eraun lusso che potevano permettersi

TUTELA DELLA MATERNITÀLa tutela della maternità rappre-senta, nel nostro ordinamento giu-ridico, un valore prioritario, cheha origine all’inizio del secoloscorso con la legge 19/6/1902 n.242, evolvendosi poi con il R.D.L.(segue a pag. 5) Giacomo Bove

(segue a pag. 5) Pierluigi Vignola

(segue a pag. 5) Riccardo Fondi

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L’ATTUALITÀ, pag. 2 N. 1. GENNAIO 2013

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la Storia. E più che il piombo dei fucili, quello dei tipografi.

INFORMAZIONE AI SOCIQuote associative annuali: ordinaria euro 60,00; simpatizzanteeuro 100,00; benemerita euro 180,00; sostenitrice euro 280,00.Per aspiranti pubblicisti: euro 360,00. Versamento su c/c po-stale n. 56777006, intestato a Movimento Gaetano Salvemini,via Lorenzo il Magnifico 25, 00013. Fonte Nuova (Roma).

AV V I S O A G L I A S P I R A N T I P U B B L I C I S T IRegolamento: 1) versare la quota associativa annuale. 2) rileggere at-tentamente gli articoli prima di inviarli alla Direzione entro il 15 di ognimese. 3) Gli articoli non devono superare le 25 righe dattiloscritte. 4)confrontare il testo originario dei propri articoli con quello poi pub-blicato con le necessarie correzioni e abbreviazioni, al fine di non ri-petere errori e prolissità negli articoli inviati successivamente. 5)pubblicare almeno 80 articoli in 24 mesi consecutivi. 6) fare tirocinioin Redazione nei turni da concordare con il Direttore. 7) rivolgersi alconsulente Patrizio Alessandrini (via Monte Senario 14, Roma. Tel.06.87195452) per far calcolare le ritenute d’acconto da versare al-l’Agenzia delle Entrate. 8) Conservare ogni copia del giornale perpoter compilare l’elenco degli 80 articoli da consegnare all’Ordine.9) Sono accettati solo testi dattiloscritti composti in RTF oppure WORD4/5 e inviati per E-mail: [email protected] avere conferma, chiamare Stefano al tel. 062148536 (ore 11-15).

INVITO AI REDATTORIÈ in corso il rilascio e/o rinnovo delle Tessere-Stampa di que-sto Periodico. Coloro che ne sono già in possesso sono invitatia contattare al più presto il Direttore per far applicare il bol-lino 2013 entro gennaio. Quota maggiorata in caso di ritardo.

(segue da pag. 1) Obama: “La cultura fa grande un Paese

(segue da pag. 1) Pietro Orlandi chiede verità su Emanuela

(segue da pag. 1) La lobby degli epuloni governa il mondo

(segue da pag. 1) Celebrato il Cinquantennale

(segue da pag. 1) La voce libera della vera democrazia

(segue da pag. 1) Insaziabile voglia di potere

(segue da pag. 1) La “lectio magistratis” di Montanelli

(segue da pag. 1) Come possiamo difenderci?

ha impedito al Congresso di approvare la Cap-and-Trade con cui Obamaavrebbe limitato le emissioni di anidride carbonica (che ben presto ren-deranno inabitabile il pianeta). La Exxon ha speso milioni di dollari perfinanziare la propaganda negazionista del surriscaldamento globale. Mai profitti realizzati sono enormemente maggiori. Chi ha denaro può com-prare tutto e tutti. Soprattutto voti e grandi spazi nei media. E’ noto chelo “sterco del diavolo” ha sempre governato il mondo. Le elezioni “de-mocratiche” sono spesso una colossale messa in scena per legittimaredecisioni prese molto prima delle consultazioni elettorali. La vera sovra-nità appartiene ai re di denari. Per quanto riguarda l’Italia la vigente Co-stituzione ha dato vita non ad una Repubblica democratica ma ad unaRepubblica lobby-pluto-cratica fondata sulla corruzione e sulle conni-venze con la malavita. Urge, pertanto, una nuova Assemblea costituenteper redigere una Costituzione che impedisca il perpetuarsi dello strapo-tere degli oligarchi, usurpatori della sovranità popolare.

Cosmo G. Sallustio Salvemini

ambienti insicuri comporta un rischio; occorre quindi un' attenta analisiprima dell' assunzione di decisioni. Il dialogo è sempre opportuno, e pergiungere all'accettazione dell'azione umanitaria da parte delle autoritàlocali, occorre adottare un approccio che comprenda tutto ciò non comeun evento, ma come un processo, che richiede tempo. presenza e conti-nuità d'impegno. Le misure di sicurezza vanno accom pagnate da com-portamenti basati sull'accettazione, quando i lavoratori dell'as sistenzadiventano chiaramente dei bersagli in ambienti insicuri. Il tema della si-curezza è strettamente legato a quello della responsabilità. Dopo l'attaccoalla sede dell'Onu a Baghdad nel 2003, ha preso l'avvio una riflessionesulla responsabilità giuridica degli Stati nei confronti del personaleumanitario operante sul proprio territorio, e su quella del datore di lavoronei con fronti del proprio personale, con particolare riferimento alle as-sociazioni no profit e alle Ong. Il ragionamento parte dalla constatazioneche l'impresa umanitaria non è più un'opera caritatevole e filantropica,ma un vero e proprio business globale di miliardi di dollari. Nello speci-fico, sono state elaborate apposite linee-guida; le entità più importantisi sono dotate di uffici per la sicurezza guidati da specialisti; procedureoperative sono state stabilite; manuali di sicurezza e di addestramentosono stati approntati (i più noti sono quelli della Croce Rossa Inter-nazionale). Malgrado ciò, ancora parecchie Oia non provvedono risorseorganizzative per proteggere il loro personale dai pericoli delle zone a ris-chio. Non che le Oia si muovano al di fuori di ogni cornice giuridica.V'è la legislazione nazionale sui rapporti tra datori di lavoro e dipendenti.Vi sono gli standa rds relativi all'aspetto finanziario, con requisiti fi-nanziari da rispettare e da sottoporre a controlli esterni. Sono leggi e re-golamenti nazionali concernenti la previdenza sociale e gli obblighi diassicurazione sanitaria. Ma dovrebbero obbligatoriamente esistere dispo-sizioni vincolanti (non facoltative) sul dovere di salvaguardare l'integritàfisica dei dipendenti nelle zone a rischio. La sicurezza non è soltanto unimperativo morale, ma un obbligo giuridico, disciplinato da normative daapplicare coercitivamente. Ogni responsabile di entità impegnate in am-bienti ostili è chiamato quotidianamente ad assumere decisioni sul modusoperandi del proprio personale: e se -nonostante ogni possibile diligenzaun grave incidente si verifica, vi saranno pro blemi non solo etici emorali, ma di responsabilità giuridica. Qual è la posizione delle Oia ital-iane di fronte a questa nuova problematica? Vediamo innanzitutto la basegiuridica. Oltre agli articoli 2043, 2049 e 2087 del Codice civile, vienein considerazione il decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. contenentenorme sulla sicurezza del lavoro, dove tra l'altro si dispone che il datoredi lavoro debba compilare il documento di valutazione del rischio, conl'analisi di tutti i pericoli per la sicurezza del luogo di lavoro, e l'indi-cazione delle misure da adottare per proteggere i dipendenti. Da quantoesposto risulta che ormai chiunque si dedichi ad attività umanitarie sulpiano internazionale deve confrontarsi con difficoltà e minacce anchegravi. Considerato il trend di crescente pericolo in cui operano le orga-nizzazioni umanitarie, l'attuale autoregolamentazione delle tematiche disafety and security dovrebbe essere rivista in termini di obbligatorietàdell’azione di tutela. Giorgio Bosco

E proprio su questo tema vertono gli interventi che si succedono: qualile riforme istituzionali per salvare l’Italia? Così sfilano, uno dopo l’altro,gli illustri relatori, ciascuno guardando il nostro Paese dalla sua personaleangolazione e suggerendo rimedi di grande interesse: tra gli altri l’ambas-ciatore Giorgio Bosco, politologo Livio Ghersi, Nino Petrosino (presi-dente dell’Associazione italo-americana Joe Petrosino), avv. CarloMorganti, prof. Giuseppe Siano, gen. CC. Raffaele Vacca, dr. SalvatoreVeltri, gen. marchese don Stefano Murace, preside Michele Di Filippo,Alberto De Marco ( presidente dell’Ass. Amici di Totò), dr. FrancescoManca (presidente Ass.”Prometeo”), prof. Francesca Contessi Sala(pres.Ass.”Gocce verdi”), dr. Giorgio Guatelli (funzionario M.I.U.R.),artista Nico Valerio (presidente “Nuovo Rinascimento”) che ha donato aSalvemini un bellissimo olio su tela, gen. Corpo d’ Armata Bruno Sime-one, lo studente Walter Canu. Momento di particolare interesse l’inter-vento di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, rapita un trentenniofa e svanita nel nulla, con un vibrante appello alla Curia vaticana per faremergere la verità. Riccardo Giordani duca di Willemburg ha poi confer-ito a Salvemini il titolo di ambasciatore della Norman Academy. A com-pletare il prestigioso evento non poteva mancare un variegato buffetorganizzato dalla dr. Liana Botticelli, altra colonna storica de “L’Attual-ità”, che ha deliziato i palati degli intervenuti, a coronamento di una ser-ata ricca di emozioni. Gabriella Di Luzio

Nel corso della cerimonia si è svolto il convegno dal titolo “Quali riformeistituzionali per salvare l’Italia?” Hanno preso la parola esponenti dispicco del mondo accademico, istituzionale, civile. Tutti gli interventisono stati caratterizzati dalla commemorazione di Gaetano Salveminicon un occhio volto al futuro del nostro paese. A 50 anni dalla creazionedel Movimento risulta, ancora attuale l’insegnamento di Gaetano Salve-mini: il suo essere positivo e il suo “non mollare”. Nel corso della cele-brazione è stato presentato anche l’ultimo libro del prof. Salvemini“Democrazia degenerata”. Nel suo libro Salvemini junior fornisce unaampia disamina delle ragioni che hanno portato alla degenerazione del si-stema politico italiano: corruzione, pressioni delle lobby, sistema eletto-rale, l’incapacità di fornire risposte valide e condivise dai cittadini maanche gli scandali, le pressioni internazionali, il sistema economico, la di-stanza dei cittadini dalle Istituzioni. “Nel sistema italiano, dominato dallelobby è necessario che ci sia una voce libera, e quale potrebbe essere senon quella del Movimento Gaetano Salvemini?” dice nel corso del suointervento, e continua: “Non bisogna mai lasciarsi condizionare dai poteriforti, bisogna attuare la vera democrazia che si è ammalata; un po’ perchési è appannato il senso civico, un po’ perché i poteri dominanti tendonoa far credere di aver edificato la democrazia ma non è così, basta vedereil sistema elettorale, il Porcellum e il Super Porcellum imperniato, ancorauna volta, sul “metodo Caligola”. Antonio Bartalotta (capo ufficiostampa), nel corso del suo intervento ha presentato il progetto per una ul-teriore apertura del Movimento, attraverso il potenziamento del blog,strumento indispensabile per arrivare ai giovani e favorire una più ampiapartecipazione democratica. In omaggio a Gaetano Salvemini, ha fattoleggere la lettera da lui indirizzata allo scrittore Carlo Placci nel 1898.“La lettera è di forte sensibilità ed esprime quel senso di ribellione cheha contraddistinto l’intera vita di Gaetano Salvemini” ha detto Bartalotta.È stata grande l’emozione che ha saputo trasmettere Barbara Amodio,attrice di teatro, alla lettura della lettera, in particolare su alcuni passi:“La rassegnazione è la filosofia dei soddisfatti” e ancora “Io vorrei es-sere un rassegnato, ma non posso”. Daniela Piron

(segue da pag. 1) Lo Stato e la moneta

(segue da pag. 1) Un giorno da sorvegliante

(segue da pag. 1) I precari della scuola si ispirano a Salvemini

(segue da pag. 1) Proteggere le missioni umanitarie

al lavoratore di rinunciare alla difesa collettiva dei propri interessi e dicompetere individualmente con tutti gli altri. La precarizzazione è la dif-fusione della rassegnazione e della paura. Noi non siamo precari perchémancano le cattedre, ma siamo precarizzati dallo Stato perché su ognunodi noi si risparmiano 9.000 euro all’anno! Altrimenti non si comprendonole decine di migliaia di incarichi a tempo determinato stipulati dal MIURogni anno! Il precariato è, quindi, un reato di Stato! Perchè in tutti questianni lo Stato ha reiterato più volte contratti a tempo determinato, con-travvenendo alla direttiva comunitaria 1999/70/CE, che prevede la stabi-lizzazione dopo tre contratti a tempo determinato continuativi”. AlProfessore amareggiato perchè precario va tutto il sostegno morale possi-bile anche perché conosciamo le loro sacrosante ragioni. A giugno 2011molti dirigenti di Scuole Medie Statali hanno denunciato bilanci in rosso eche 376 Presidi dell'ASAL (Associazione delle Scuole Autonome del Lazio)hanno inviato una lettera a migliaia di genitori denunciando il "più impo-nente taglio nella Scuola della storia repubblicana dal dopoguerra", mentregli studenti del Liceo "Modigliani" di Giussano, in Lombardia, hanno decisodi corrispondere lo stipendio a dieci docenti precari non pagati da tre mesi,prelevando 10mila euro dal fondo volontario delle famiglie grazie ad in-iziativa concordata con il Preside che non sapeva come far fronte ai sup-plenti. Sappiamo pure che è stato bandito un concorso per docenti (dopo ben15 anni!), con 321.000 domande per 11.000 posti, ma dalle previsioni siipotizza che vincerà solo uno su 28 concorrenti. Sappiamo altresì che i pre-cari della scuola sono consapevoli del limitato numero dei posti, ma soprat-tutto del fatto che quanti hanno già conseguito faticosamente un’abilitazioneall'insegnamento sono coscienti di aver già superato da anni una severa se-lezione, per cui gli sarà difficile ricominciare da zero dopo dieci o più anni.Siamo al corrente dell' ultima incredibile "trovata" di questo Governo concui si tenta di porre parziale riparo alle dismissioni di ben 50 mila apparte-nenti alle FFAA, prevedendo la riserva del 30% dei posti, nel concorso inparola, ai volontari congedati. In queste ore, infatti, è in corso una campagnadi informazione a cura delle Sezioni Collocamento ed euroformazione deiComandi Militari dell' Esercito, affinché il maggior numero di volontarivenga a conoscenza dell’informazione che è giunta a pochi giorni dalla sca-denza del bando di concorso, il 7 novembre. Cosa dire al riguardo? Bennulla! La notizia si commenta da sé; quel che rammarica è la considerazionedel basso concetto che la politica continua ad avere per la nostra Scuola. Nelrivolgerci ai Precari della Scuola, offriamo una boccata d'aria pura chia-mando in causa l'alto magistero di Salvemini, al cui ricordo è legato il“Movimento Salvemini”, creato a Roma nel 1962, su volontà di 200 espo-nenti della cultura, della politica e delle Istituzioni. Il Movimento ha recen-temente celebrato i suoi primi 50 anni, per iniziativa del pronipote Cosmo,che da 32 anni guida il Movimento. Ai Precari della Scuola italiana, pren-dendo a prestito il titolo di una rivista fondata da Salvemini nel 1924, dici-amo a voce alta: “Non mollare!” Raffaele Vacca

gelico... per non dire della proposta salveminiana della Demo-merito-sorte-crazia! Questioni come queste hanno motivato la ricerca eco-psico-sociale presso il mio studio poco più di una quarantina d’anni fa centratasulla categoria della relazionalità, avendo intuito che per la sua armonicaevoluzione si richiedono ben precisi fattori e condizioni di crescita psico-sociali (v. questa voce e quella di valenze relazionali su internet e sul sitowww.pierluigilando.net ). Tra le conseguenze più funeste della mancataevoluzione della relazionalità, l’investimento sul denaro come oggettotransizionale, quindi l’esacranda auri fames e, per un processo coatto diribaltamento di un’intollerabile frustrante posizione di inferiorità neiprimi anni di vita, un’insaziabile voglia di potere. Pier Luigi Lando

poso per anziani, purtroppo, inconsapevolmente lasciati in balia di questiodiosissimi criminali, che non di rado la fanno pure franca! È ovvio chequesta situazione, che questa interminabile crisi, non solo economica, masoprattutto di valori e, diciamolo pure, l’apertura indiscriminata delle fron-tiere a tutti i disperati della terra (è inutile nascondersi dietro un dito!), ri-schia vieppiù di aggravarsi, destando enorme preoccupazione e, quindi,allarme sociale. E più che giustamente la gente per bene, che è tuttora lastragrande maggioranza, si chiede: “Ma dove possiamo trovare scampo, seanche il focolare domestico può essere impunemente violato da questi spie-tati criminali e se persino nelle nostre case dobbiamo temere per la nostraincolumità e per la nostra stessa vita?” Si è tanto parlato del “poliziotto diquartiere”, delle “ronde civiche”, di associazioni di gente vigile e solidalecome “L’occhio del vicino” e simili encomiabili iniziative, ma finora sison visti troppo scarsi risultati. Dov’è lo Stato, la cui prima ragion d’esseresta in quel “ne cives ad arma veniant”, che dovrebbe appunto evitare chei cittadini corrano alle armi come nelle comunità del Far West? Non si pos-sono applicare i criteri restrittivi della “spending review” alle risorse de-stinate a garantire la pubblica sicurezza e, dunque, a prevenire e reprimerequesta, ormai dilagante, criminalità della peggiore specie . Basta inutili“blà, blà”, basta con il facile perdonismo di chi non è parte lesa, i cittadinionesti hanno il sacrosanto diritto di veder finalmente adottato da chi di do-vere il più volte invano invocato “pugno di ferro”! Sergio Scalia

è mai adoperato per aprire una seria indagine interna, sul sequestro diEmanuela. Alla platea attenta e partecipe racconta un episodio che è ladimostrazione di quanto il nome e la figura di Emanuele crei imbarazzo:“Mia moglie, lavora all'interno dello Stato Vaticano, sulla sua scrivaniaha la foto di mia sorella Emanuela, bene, Paolo Cipriani , il direttoredello IOR le ha chiesto di rimuoverla perché rappresenta un'icona chepuò creare fastidio”. A chiusura del suo intervento, Pietro legge unanuova petizione, formulata per conoscere la verità su Emanuela, indiriz-zata non più al Papa, ma al Card.Bertone, Segretario di Stato diBenedetto XVI. Per firmare la petizione il sito è il seguente:www.emanuelaorlandi.it Maria Serritiello

Molti elettori afroamericani, ispanici e asiatici, che vivono negli StatiUniti, attendevano questo esito. L’Italia e parte dell’Europa hanno attesocon ansia la riconferma di un democratico alla Casa Bianca. Di granderilievo è stata la figura della moglie di Obama, Michelle, che è apprezzatamolto anche per la sua eleganza e semplicità. Il neoeletto Presidente haringraziato alla conclusione della votazione la moglie per averlo soste-nuto. Al suo nuovo successo ha contribuito Bill Clinton, definito da Ba-rack Obama “il mio maestro”. Clinton è sempre stato un grandesostenitore, non dimenticando che sua moglie, Hillary, è il Segretario diStato del Presidente già da quattro anni. La sua vittoria è da attribuiresoprattutto ai seguenti elementi: La ripresa dell’industria automobilisticagrazie anche all’accordo della Chrysler con la Fiat; ai tempestivi accor-gimenti presi per la tutela degli stadi invasi dall’uragano Sandy; l’atten-zione prioritaria che da’ ai giovani per accedere a scuole e università,affermando che “è la cultura che fa grande un Paese”. Altra componenteche ha contribuito alla rielezione è stata la riforma sanitaria a favore degliemarginati, che ora possono avvalersi delle cure della sanità pubblica.L’avversario Mitt Romney ha perso perchè ha difeso le vecchie tradizionitipiche dei repubblicani. Obama, sarà sicuramente uno specchio ancheper l’Europa. Buon lavoro Presidente! Angela Abozzi Cecchetto

messo a confronto le debolezze di due popoli, quello americano e quelloitaliano. Montanelli espone nella lettera le ragioni per cui l’ipocrisiaamericana sia comunque migliore del cinismo italico e come solo i grandidella storia sanno fare (da Machiavelli a Salvemini, passando per Croce,Sturzo etc.) spiega le ragioni per cui noi italiani non possiamo che esserequello che siamo: politicamente corrotti, democraticamente immaturi,moralmente inferiori rispetto agli americani. In America, l’ipocrisia è piùdiffusa che altrove - dice il giornalista - e fa degli americani un popolo ca-pace di sostenere una menzogna utile agli interessi dello Stato. L'ipocrisiain Italia è dettata invece dal senso dell'«opportuno». È spicciola, pratica eutilitaria. Quando un italiano vuol cambiare partito, non fa un esame dicoscienza; si limita a un calcolo di convenienza. Pensate alla lunga schieradi deputati che in questi anni ci hanno abituato ad un cambio di casacca perun loro personale interesse o del “mentore” di turno. Gli italiani non hannoun Ideale in cui credere, dice Montanelli. Essi accettano sé stessi per quelloche sono. Non si sforzano di essere diversi e migliori di ciò che sono. Gliamericani sono ipocriti anche in politica: quando fanno dell'anticolonial-ismo, per esempio, loro che sono i figli e gli eredi della più spietata colo-nizzazione nella storia del mondo. Il linguaggio che tengono all'Onustarebbe benissimo nella bocca dei pellirosse; ma in quella di coloro chesterminarono i pellirosse, stona un po’. La corsa al voto per le ultimeelezioni americane che hanno visto la vittoria di Obama su Romney. Undiritto e un dovere per gli americani quel voto, a dispetto dell’Italia doveè altissima la quota dell’astensionismo come forma di protesta e schiaffoalla politica della Casta. Noi italiani - conclude Montanelli - questa “in-genua fede” nei valori (nazione, fede, famiglia, onore, virtù) l'abbiamopersa da secoli. Si dice infine – permettetemelo - che l’America sia ancheuna nazione di bigotti, legata a modelli comportamentali che, qui da noi,nel Paese del bunga bunga, appaiono perlomeno stravaganti. Ma forse glistravaganti (eufemismo) siamo proprio noi, che giustifichiamo tutto e,guardando da un’altra parte, ci ridiamo su. Invece, abbiamo poco da ridere.Non vi viene, infatti, da ridere leggendo la notizia che il capo della Cia, ilgenerale David Petraeus, s’è dimesso per avere tradito la moglie? Figurat-evi in Italia. Appunto, c’è da sbellicarsi dalle risate. Lisa Biasci

tane dal mio presente. Un altro pensiero è stato quello di sentirmimolto fortunato nei loro confronti. Nella mia attività lavorativa svolgoun ruolo importante che ho sempre sognato di fare. Nella scorsa estateil nostro Istituto ha rischiato di essere “depennato” attraverso il decretodella spending review e in quel periodo la mia mente correva lontanoverso preoccupazioni lecite e molto difficili da risolvere. I miei colleghinon hanno percepito la possibilità di trovarsi senza lavoro, ma per for-tuna è andata diversamente. Vedere ultra cinquantenni che sedevano inquei piccoli banchi, che disciplinatamente seguivano tutte le indicazionidello speaker nonché organizzatore del concorso, mi ha fatto pensareproprio alla mia fortuna ed a quella dei miei colleghi. Ci siamo stancatimolto nei giorni in cui si è svolto il concorso, veramente tanto, ma nonha prezzo quello che abbiamo acquisito a livello morale e professionale.Ora con i colleghi ho un rapporto diverso, di grande aggregazione pro-fessionale ed emotiva. Le empatie si sono scatenate e lo spirito di col-laborazione ha raggiunto livelli eccelsi. L’atmosfera era magica seppurla sera si tornava a casa distrutti. La cosa che ricordo con più emozionesono gli occhi dei candidati, la loro compostezza, la loro dignità, la lorogentilezza nel dire sempre grazie quando gli si consegnava il foglio dellaprova, la loro speranza in una vita migliore, la loro voglia di un lavoroe di una vita migliore Antonio Bartalotta

elegge i suoi amministratori. Questi dovrebbero essere al servizio del po-polo. Spesso accade che questi signori una volta raggiunto il potere di-menticano il loro compito, diventano ignoranti, e forse molti di loro loerano già, e non essendo capaci di governare. Questi onorevoli, si pren-dono tutti i privilegi per arricchire il loro portafoglio. Con Unione Euro-pea si sarebbe dovuto creare, uno stato federale, con unico governocentrale, e una Costituzione europea, che doveva stabilire le regole dibase. Invece si è fatto il solito minestrone sono state emanate regole sulfagiolino, sulla lunghezza della banana, della zucchina, di quanti semideve avere il pisello. La cosa più importante, la moneta, viene gestitadalle banche. Stampano e prestano il denaro agli Stati, i quali dovrannorestituirli con gli interessi, così si stanno indebitando sempre di più. Conil tempo questi bancari si impossesseranno dei territori appartenenti alpopolo. Non sarebbe meglio che il denaro lo stampi lo Stato? Distribui-rebbe questa moneta al popolo, tramite il lavoro, cosi eliminerebbe la di-soccupazione, aumenterebbero i consumi, si metterebbe in motol’economia. Questa si chiama democrazia, altrimenti è solo un monopo-lio mafioso, e dittatura mascherata. Antonio Marchetti

paladini della giustizia sociale. Chiedono consensi elettorali promettendosolennemente di eliminare i privilegi delle caste. Vogliono essere legit-timati a governare la Repubblica mediante quel confusionario meccani-smo denominato “consultazione popolare”. Sono talmente abili nell’arteoratoria da far credere a milioni di cittadini che il popolo é “sovrano”. Laloro arroganza non conosce limiti. Fingono di ignorare che il fronte degliastensionisti (ormai superiore al 50% del corpo elettorale) costituisceun’eloquente condanna per l’intero ceto politico. Non hanno il coraggiodi ammettere che le pensioni di circa cinquecento euro al mese sono unagrave offesa alla dignità umana. Milioni di persone sopravvivono al disotto della soglia di povertà (pur avendo onestamente lavorato per qua-rant’anni) ma certi governanti e parlamentari continuano a dire che la si-tuazione economica sta migliorando. Il numero dei disoccupati, esodatie cassintegrati aumenta ma lor Signori continuano a “pontificare” dallepoltrone dei salotti televisivi. Usque tandem ? Rosanna Sinopoli

(segue da pag. 1) Lo scandalo delle pensioni d’oro

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L’ATTUALITÀ, pag. 3N. 1. GENNAIO 2013

PARLAMENTO MONDIALEper la SICUREZZA e la PACE

Lord Presidente: Mons. Sen. Viktor BusÅ(Notiziario a cura dell’On. Cav. Gianni Ianuale)

TEMATICHE INTERNAZIONALI

IL MURO DI BERLINO (I parte) Per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino ha tagliato in duenon solo una città, non solo uno stato ma l’intero pianeta. Fu il segno fortee tangibile della divisione del mondo in due grandi super potenze: l’Ame-rica da un lato e l’Unione Sovietica dall’altro, fu il simbolo più crudeledella Guerra Fredda. Come diretta conseguenza della seconda guerra mon-diale, la Germania, nel 1949, fu divisa letteralmente in due. Sul piano eco-nomico la Germania occidentale visse negli anni ‘50 un fortissimo boom,erano gli anni del cosiddetto "Wirtschaftswunder" (miracolo economico).Aiutata all'inizio dai soldi americani, la Germania Federale riuscì in brevetempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza eco-nomica. La parte orientale invece faceva molta più fatica a riprendersi: erasvantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'UnioneSovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiutinon paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Inoltre la rigidastruttura di pianificazione nazionale dell'economia non favorì lo stesso svi-luppo come nella parte occidentale del paese. Più i due paesi si stabilivanoal livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguardalo standard di vita. In quegli anni il confine tra est ed ovest non era ancorainsuperabile e per tutti gli anni '50 centinaia di migliaia di persone fuggi-vano ad occidente aspirando ad un futuro più redditizio e più libero. Que-ste continue migrazioni stavano diventando un pericolo serio per laGermania dell'est andando ad incidere pesantemente sull’economia di que-sto stato. (Continua) Daisy Alessio

ECCO PERCHÈ OBAMA È STATO RIELETTO Barack Obama ha vinto per la seconda volta le elezioni negli U.S.A. Siè impegnato a dare l'assistenza sanitaria pubblica a tutti gli americani.Non va dimenticato che prima della riforma sanitaria di Obama qualsiasipersona ammalata non veniva soccorsa se non era in possesso di unaspecifica assicurazione. Il successo elettorale di Obama si è realizzatoanche perchè è una persona molto umana, umile, attivo e cerca sempredi aiutare i cittadini americani in difficoltà.. Obama vuole che paghinopiù tasse coloro che sono più ricchi. E’ un uomo molto sensibile, infattinon è riuscito a trattenere le lacrime nel ringraziare i giovani del suoquartiere generale elettorale, inoltre ha detto che s'impegna subito a farfronte all'economia, alla necessità di trovare un accordo con i repubbli-cani per evitare il fiscal cliff, il precipizio fiscale nel quale gli U.S.A.possono cadere in questo nuovo anno 2013. Per raggiungere tale accordoha riunito i capi di entrambi i partiti, gli esponenti del mondo degli affarie i leader civili, ma ha confermato che non rinnegherà mai ciò che hadetto durante la campagna elettorale e che gli americani hanno approvatocon il voto. Ha detto anche che non accetterà “ alcun accordo che non siabilanciato e che non preveda che chi è più ricco e abbia un reddito supe-riore ai 250 mila dollari, come me, non contribuisca neanche con un cen-tesimo”. Insomma Obama taglierà le tasse per la classe media, ma nonper i ricchi. Il fiscal cliff, tanto temuto, consiste nel contemporaneoscattare di due eventi economici : lo scadere degli sgravi fiscali, adottatidall'Amministrazione Bush nel 2002, e i tagli automatici alle spese fed-erali necessarie per riportare sotto controllo il grande debito pubblico di16 trilioni di dollari. L'organismo super partes, l'Ufficio bilancio del Con-gresso statunitense, ha valutato che, se non si eviterà la suddetta micidialeaccoppiata, si registrerebbe una contrazione del Pil e aumenterebbe ladisoccupazione. I repubblicani sono contrari all'aumento delle tasse airicchi, perchè li definiscono “creatori di posti di lavoro”. Il Presidentedella Camera John Boehner ha detto che si adopererà a trovare un ac-cordo tra democratici e repubblicani. Ora il rieletto Presidente degliU.S.A., sapendo che fra 4 anni non potrà più essere candidato per la pres-idenza, si sente più libero e meno preoccupato, perciò farà l'impossibileper concretizzare il suo programma. Mario Coletti

IN GRECIA UN GIORNALISTA È INCARCERE PER AVER RESO NOTI I

NOMI DI PRESUNTI EVASORIKostas Vaxevanis, giornalista investigativo greco, è balzato ai titoli dicronaca per un episodio che in numerosi hanno definito «riprovevole»:dopo aver seguito un’inchiesta sull’evasione fiscale in Grecia e aver pub-blicato una lista di ben 2.059 potenziali evasori fiscali, Kostas è stato ar-restato. Nell’elenco spuntano nomi autorevoli: funzionari pubblici,consiglieri del governo, ex ministri, molti uomini d’affari, tutte personeche sono nella lista segreta di correntisti della banca svizzera HSBC.«L’elenco della vergogna» -come è stato definito – fu consegnato dueanni fa alle autorità locali da Christine Legarde, all’epoca ministro dellefinanze francesi ma nulla accadde. Recentemente è stato stampato sullarivista Hot Doc e immediata è stata la reazione della corte distrettuale diAtene che ha emesso un mandato d’arresto per l’autore dell’articolo conl’accusa di violazione della privacy. Tra i presunti evasori anche StavrosStavropoulos, advisor del premier Antonis Samaras. Nessuno ha confermato né smentito la correttezza dell’articolo e il go-verno ellenico ad oggi non ha nemmeno ipotizzato una discussione par-lamentare sull’elenco; a tremare purtroppo è solo il giornalista, autoredello scoop, che il giorno 28 ottobre ha scritto sul suo profilo Twitter:«Invece di arrestare i ladri e i ministri che violano la legge, vogliono ar-restare la verità». Erika Carpinella

Un Pentagramma poetico, accoglie con un linguaggio comprensibile echiaro, tanto da arrivare diretto all'ascoltatore, un messaggio di universalesignificato culturale antropologico - fa eco nella cultura italiana contempo-ranea per le motivazioni che mi accingo ad esporre. È entrare, nell'olimpodei pensieri. Il prof. Busà, poeta attento e raffinato, varca la soglia della ver-ità con estrema disinvoltura e quasi in punta di piedi. Il verso esprime, senzaforzature ed imposizioni, significati profondi sul destino dell'umanità. IlPoeta ci indica attraverso la poesia, i significati antropologici e socio cul-turali che sbriciolano il mondo verso il degrado morale. Ma al contempoBusà sociologo ci indica la strada da seguire, l’uomo figlio di Dio, a sua im-magine e somiglianza. Così, “volteggiando nel limpido cielo” il poeta rin-sana ogni ferita alla coscienza offesa già dalla storia. Un messaggioprofondo “tra gli emergenti scogli” di una vasta umanità, una poesia riccadi aspetti e significati morali e teologici. È piacevole ascoltare il verso conla sua musicalità, uno sfondo armonico induce la parola ad una riflessionesimultanea, tra espressione e significato. Nell’interesse dell’argomentazionetrattata “riecheggiano giorno dopo giorno gli inni di una vittoria”, unasperanza nell’uomo, è questo il messaggio universale che Busà poeta in-tende trasmetterci. Ci comunica nonostante “la criminale tirannia dei capi”un inno ed una speranza alla pace. Sente ed interpreta il dolore della naturaoffesa, una coscienza che trascina se stessa all'unisono, tra le “umanememorie” nel riscattare l'umanità. Innalza la propria moralità con la forzadella poesia, alla ricerca di una giustizia possibile. On. Salvatore Bassotto

Eterna ed infinita è la lotta crudele e famelica che involve ed avvolge,mescola e rimescola tutti i vari sentimenti che affollano l'animo umano,dal momento che i sentimenti, rappresentano ed in effetti il volano dell'esi-stenza. La quale, priva o monca di questo girillio a volte dolce, a volteamaro, carico di dolore e d'allegria, di guerre e di cattiverie, di caldi affettimaterni, di nottate lunari che portano l'animo a distendersi e guardare ilcielo in cerca di quel misterioso creatore, sarebbe simile ad un luogo in-colto ed arido e disabitato. Non sarebbe vita! L'uomo ha bisogno di pian-gere e ridere, di amare e odiare, di bene e di male: è stato creato così,come una manteca, cioè un miscuglio profumato dove il sentimento delmale ha la pretesa di governare il mondo. Ed in effetti lo governa, anchese nel cuore dell'uomo abita il divino, anche se il seme del bene germogliapure nell'arido terreno.Così, "I CAVALIERI ERRANTI", nell'aria doratadi luna, vanno, illusi ma con fede, lasciando, nel cuore indurito e perver-tito della mala gente, " il sogno fugace " del bene, mentre scende dall'uni-verso stellato, una miriade di stelline con su scritto " Pax mundi ". Maquesto " messaggio di pace universale ", non trova esito positivo neanchefra coloro che pomposamente vantano una discendenza divina, perchè chinon è consapevole di sè, dei suoi fini e delle sue azioni morali, natural-mente naviga tra le acque melmose della mala coscienza dentro cui re-gnano la iattanza, il male potere, la sete di guerra anche fratricida,l'orgoglio e la prepotenza, l'egoismo ed il tentativo subdolo di far prevalereil proprio ego. C'è però nelle umane cose una forza intrinseca ma miste-riosa che porta l'essere umano verso il giardino dell'Eden dentro cui bol-lono e ribollono, come mosto ottobrino, le facoltà del sentire,dell'apprendere e dell'apprezzare, del giudicare e del punire.Ma l'essereumano che fa? Si comporta come l'asino quando, davanti ad una stradalarga e pianeggiante, tira il cammino sul ciglio di essa, per niente impen-sierito del precipizio che vi è sotto. In ultimo c'è l'aspetto artistico del ver-seggiare, nel quale il poeta Busà mostra tutta la sua competenza, esprimela liricità con parole e simboli che attraggono la parte più spirituale del let-tore portandolo a riflettere sui contenuti e a sperare che " il sogno fugace" dei CAVALIERI ERRANTI si trasformi in giusta e pacifica verità dellamente, ma sopattutto in giusta e pacifica verità dell'anima. A tal propositoS. Agostino disse: " In interiore omines habitat veritas ".

On. Antonio Calascibetta

QUALI SONO LE REGOLED’INGAGGIO PER I MERCENARI ?

Si definiscono Compagnie Militari e di Sicurezza Private (PMC) e sonovere e proprie macchine da guerra ingaggiando mercenari iracheni, ne-palesi, o (costosi) britannici. Un business che si aggira intorno ai 100 mi-liardi di euro, uomini disposti a correre il rischio nei combattimenti piùpericolosi. Negli ultimi tempi, i mercenari si sono resi responsabili di pa-lesi violazioni dei diritti umani, dalle torture agli stupri, dall’uso di droghee alcol ad omicidi, si comportano con arroganza e violenza verso le po-polazioni locali con la forza delle loro armi e dei loro truci addestramentida truppe speciali. La Jorge Scientific, ha vinto un appalto da 47 mln didollari per la sicurezza in Afghanistan e per istruire le forze di polizia lo-cali, come molte altre agenzie del genere, è quotata in borsa. Dal 13 al 17agosto si è svolta presso le Nazioni Unite di Ginevra la Convenzione perregolamentare le Compagnie militari e di Sicurezza Private ma non c’èstato alcun risultato. José L. Gómez del Prado, ex presidente del gruppoOnu per gli eserciti privati, avrebbe definito i lavoratori delle agenzie perla sicurezza come i “nuovi pirati”. Il 31 marzo 2004 in un attacco a Fal-lujia in Iraq quattro mercenari americani furono uccisi, l'evento fu de-scritto come se fosse successo a quattro impiegati civili americani e quindinon si capiva perchè questi arabi si fossero così accaniti o perchè li aves-sero uccisi. Si trattava infatti di uomini della compagnia Blackwater, tuttiex-appartenenti ai reparti d'elite americani, che svolgono sul territorio oc-cupato dalle forze USA in Iraq compiti che vanno dalla logistica, alla pro-tezione e difesa di obiettivi fino a veri e propri combattimenti. È unfenomeno recente che deriva dalla smobilitazione e privatizzazione diparte dei servizi di logistica da parte del Pentagono al termine della GuerraFredda. In Iraq oggi ci sono migliaia di elementi che rispondono solo a chili paga, e che hanno "regole d'ingaggio" differenti da quelli delle truppeufficiali. Attualmente in Iraq ci sono circa 30.000 persone coinvolte nellasicurezza privata militare (mercenari), tra iracheni e stranieri, che si muo-vono al di fuori del diritto internazionale e fuori anch'essi dalla conven-zione di Ginevra. Non vengono infatti trattati come POW (prigionieri diguerra).Un esercito fuori da ogni codice. Nicole Danielle Calabretta

ANCORA TORTURE IN ERITREABinyam Zaid 22 anni, arrestato mentre cercava di lasciare il Paese, perchénon voleva arruolarsi nell’esercito eritreo, è stato rinchiuso per un annoe mezzo nel carcere militare di Halhal. IL 24 maggio 2012 è stato liberatoe rispedito alla sua unità. Ma tre giorni dopo si è addentrato nella bosca-glia e non è più tornato indietro. Gli eritrei che vivono nei campi profughiin Etiopia sono oltre 65.000. La maggior parte sono giovani che cercanodi fuggire al servizio militare obbligatorio per gli uomini e le donne di etàsuperiore ai 18 anni. Un sistema gestito dallo stato, fatto di lavori forzatie mal pagati, che può’ durare anche più di dieci anni. Il programma ini-zialmente prevedeva un periodo di 18 mesi di addestramento militare elavoro. L’obbligo è stato esteso agli studenti che devono trascorrere l’ul-timo anno delle scuole superiori in una base militare, un modo per im-pedirgli di fuggire dal Paese Non esiste alcuna esenzione dal serviziomilitare per gli obiettori di coscienza. Le pene per chi si ribella e per i di-sertori risultano dure. Stessa cosa per i propri familiari anch'essi sottopo-sti a vessazioni, carcerazioni e tortura. I prigionieri vengono frustati, presia calci o legati con funi in posizioni dolorose per periodi prolungati. Lecondizioni carcerarie sono risultate spaventose, molti sono stati trattenutiin celle sotterranee privE di luce. Le prigioni sovraffollate, umide e mal-sane, i detenuti sono esposti al sole per periodi prolungati di tempo ochiusi dentro a container mercantili di metallo, che amplificavano le tem-perature estreme, calde o fredde. Alcuni sono deceduti a seguito dei mal-trattamenti. Nicole Danielle Calabretta

SAVANNAH HA MANDATO IL SUO FLAT STANLEY IN ITALIA

Conoscete il Flat Stanley con la sua storia? Se ancora no, aprite le portedelle vostre case, invitatelo ad entrare. Con grande probabilità diventeràvostro amico. Io ho fatto conoscenza con lui grazie ad una piccola ragazzaSavannah da Greensburg (Pennsylvania, USA), che per mezzo della si-gnora Jana K. Ohler (USA), mi ha chiesto di mandarle una cartolina dallacittà in cui vivo. L’entusiasmo di questa bambina mi ha fatto molto piacere.Mi chiedevo perché desiderava così tanto avere una cartolina. Sono riuscitaad “intervistare” Savannah. Ha 7 anni e frequenta la 2° classe dell’Ar-mbrust Christian Academy. L’ insegnante della classe ha coinvolto tutti ibambini a partecipare al progetto Flat Stanley, che mira a migliorare ilmodo della scrittura, insegna a redigere la lettera. Con questo simpaticogioco riescono a conoscere. Savannah mi ha detto: "Sono davvero impa-ziente, perché ho mandato il mio Flat Stanley a zia Lena in Cina, quindispero che non ci saranno intoppi e senza problemi troverà la strada giustae cosi forse avrò una foto del mio Flat Stanley in Cina." Alla domanda -Quale paese ti piacerebbe visitare? : "Vorrei visitare la Cina, perché là homandato l’immagine originale del mio Flat Stanly". Sei stata in Europa? Sesì, dove: "Non sono mai stata in Europa, ma un domani ci andrò!" Il sitoweb ufficiale del Progetto Flat Stanley (www.flatstanley.com) informa,che Flat Stanley è chiaramente un progetto multi-generazionale che includepiù di 6.000 scuole iscritte in 88 paesi del mondo. Cari lettori, se qualcunodi voi vuole fare piacere alla piccola bimba, può inviarle una cartolina dellasua città all’indirizzo: SAVANNAH WATKOSKI, 493 ROAD OW POS-SUMHOLL, Greensburg, PA, 15601, USA. Nel mensile L’Attualità delmese di marzo 2013 Vi informeremo se qualcuno di voi ha contattato que-sta alunna diligente o la sua scuola. Marina Hostacna

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

(Dalla nostra corrispondente da Bratislava). L'Assemblea Generale delleNazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre 1999, “Giornata internazio-nale contro la violenza nei confronti delle donne”. Dal 18° secolo le rivo-luzioni industriale e sociale hanno permesso a molte donne di avereaccesso al mondo del lavoro e dell'istruzione senza però ottenere gli stessidiritti degli uomini e spesso sono state oggetto di vessazioni. Dalla storiasappiamo che, negli anni '70 nel 20° secolo le donne che subiscono vio-lenza in Perù si difendevano da partner violenti con fischi per chiamareaiuto. Purtroppo nemmeno il 21° secolo può essere orgoglioso del fattoche il mondo è regolato dal principio della parità tra donne e uomini. Solodi recente le violenze contro le donne e le ragazze sono venute fuori nellaloro vera luce. Oggi è probabilmente la più diffusa delle violazioni dei di-ritti umani. Tra le vittime vi sono donne e ragazze che subiscono: violenzafisica, sessuale, stupro come strumento di guerra, psicologica, economica,strutturale, spirituale, domestica, molestie sessuali, mutilazioni ai genitalifemminili, infanticidio femminile, imposizione di aborto del nascituro se-condo il suo sesso, traffico di esseri umani e industria del sesso. Sta a noi,fermare la violenza in tutte le sue forme. Agiamo! Marina Hostacna

FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA SLOVACCA A ROMA

In occasione della Festa Nazionale della Repubblica Slovacca, l’Amba-sciatore della Repubblica Slovacca in Italia Maria Krasnoshorská, PhDr.,ha invitato diverse persone del mondo della politica, cultura e vita socialead un ricevimento, che si è tenuto il 27 settembre 2012 nella stessa Am-basciata. Più di 100 persone hanno avuto modo di incontrarsi in un luogotranquillo, dove per mezzo delle diverse lingue: italiana, inglese, slo-vacca, francese e ceca hanno dialogato. Gli impiegati, soprattutto “il teamfemminile” dell’ambasciata, hanno accolto con grande generosità gli in-vitati. Per la cena sono stati serviti specialmente i cibi e le bevande di ori-gine slovacca. Gli ospiti hanno apprezzato Bryndzové halušky (gnocchidi patate con speciale formaggio di pecora chiamato Bryndza e pancietta),famoso prosciutto cotto con Baranie rohy (peperoni “Corna di Ariete”) eHorčica (senape). Sui piatti speciali si offriva da mangiare Vrkôčiky (trec-cine di formaggio di latte di pecora o di mucca). Carne impanata e frittao in umido con pane e sottaceti. Per gli amanti dei dolci sono stati offertiMakovo - jablková štrúdla a Orechová štrúdla ( gli strudel con mele esemi di papavero o con noci), Budino di cacao con frutti di bosco e tantealtre specialità. Tutto era decorato con le bandierine dello Stato. Elegantee carismatica signora, l’ambasciatore, è riuscita, durante questa impegna-tiva serata, a trovare il tempo libero per ognuno dei suoi invitati.

Marina Hostacna

“I Cavalieri Erranti”, bellissimo titolo della raccolta poetica sò stanziatada ispirazioni e considerazioni permeate da fortissimi motivi etici e im-maginifiche sculture giganti nel luogo e nel vuoto dell’esistenza, poesiaesercitata nell’inventare forme ritmi e figure. Filosofi, santi e poeti nelcorso della storia dell’uomo hanno sempre espresso, quasi per divina in-vestitura, il coraggio e la fede. Già in epoca greca fu possibile riscontrarenella natura dell’uomo l’hybris, la tracotanza, incoercibile volontà dipotenza non disgiunta dalla sophia, altrettanto vera e tenace ricerca delsé armonico con il vasto universo e alla thylia, età del vivere e amore deltutto. Istituzionalizzato il governo della polis, fatalmente sorse la non in-naturale forza della reonexia, ovvero l’attività di ricerca e di accumulo dipotere tirannico oppure oligarchico per il mero accaparramento di ognipossibile vantaggio all’interno dello stato sociale e politico. “Capironoil dominio per innalzare piramidi di eccelsa potenza occulta con subdoletrame”, scrive Mons. Viktor Busà, volendo inserire nel novero delle ri-flessioni il non secondario aspetto religioso, centrale nella costruzione delconsenso e della pacificazione delle coscienze nelle varie societàstoriche, a partire da quella egizia. “Nei secoli bui di questo mondo ipopoli onorarono tiare di maestri nell’inganno che incantarono ingenueanime ergendosi a divinità tra i supremi dèi dell’ignoto”… La minoreperfezione del male di agostiniana memoria, tuttavia, organizza ancora“inquisizioni” che “avvolgono spesso anime oneste con eloquenti laccitogati, nefasta zavorra abbarbicata all’indiscusso predominio di poten-tati occulti e maligni”. Anche le inquisizioni, sono tuttora attive nelmondo degli uomini, ormai ridotti a marionette mosse da burattinai vi-sibili e invisibili. On. Luigi D’Alessio

BATMAN Y EL ÙLTIMO GUASÒNQuien ha inventado el Batman también ha creado el Guasòn (Joker)*, enuna réplica del ideal nazista. La superioridad del Batman (hombre mur-ciélago), del Superman (superhombre) y hasta mismo la del Spiderman(hombre arana), supuestos seres humanos que poseen calidades ventajosasde animales, como la flierza y la capacidad de volar, los hace envidiados eimitados por todo el mundo. El Ouasòn es su antidoto. Quizàs JamesHolmes, el joven estudiante que ha disparado para matar tantos admiradoresdel Batman en un cine de Colorado, no sea un psicòpata, sino un enfermoen la sala de espera, como el personaje George Willard del cuento "Sofisti-caciòn" del escritor americano Sherwood Anderson. Quizàs ha tenido al-guna frustraciòn con sus estudios cientificos y "los fantasmas de cosasantiguas se arrastran por su consciencia y voces desde afliera le murmuranalgùn mensaje sobre las limitaciones de su vida" y le dicen que ya no es unsuperman. Lo obligan a pasar al otro lado de la historia: ser el Guasòn. Laecuaciòn es sencilla: en dònde hay dios, hay el diablo. En dònde hay el bienhay el mal para hacer un equilibrio moral: el ying y el yang. No hay el biensin la intrinseca posibilidad de vencer el mal. Por eso es que el ùltimo Bat-man americano, en su pelicula "The Dark Knight Rises" I "Bl Caballero denegro se levanta", tiene su Guasòn: James Holmes, con el pelo pintado derojo y su cinica sonrisa de cazador al acecho. Con la presencia del Guasòn,el Batman se presenta con una actuaciòn màs imperativa: tiene que salvara los afligidos. Pero eso sòlo ocurre en la ficciòn, en la pantalla. En la real-idad sòlo se presentò el Guasòn y faltò el Batman para proteger las victi-mas… La cultura estadounidense ensefia que los soldados que van a matarterrori stas en los paises considerados como "ejes del mal" son héroes. Sinembargo, ellos matan màs inocentes criaturas, y ciudadanos ancianos queterroristas. La imagen del héroe guerrero es la misma que la del Batman odel Superman. Cuando los "héroes" dirigen los bombardeos que matan sindiscriminaciòn a los habitantes del Iraq o Afganistàn o que, bien protegidosdesde la tierra manejan por controle remoto los drones que sin alcanzan re-giones imposibles de acceso por las tropas de ocupaciòn, son consideradospor los americanos como superhombres de alas, que vuelan y atacan "elmal" en la tierra. Después de la matanza desde el aire, liegan los soldadosde a pie con caramelos para engafar a los nifos sobrevivientes que se en-cuentran hambrientos en las calles. Esos soldados juegan al papei del Su-perman o del Batman, pero en realidad son Guasones. Son asesinosdisfrazados de superhombres. *Vamos a usar "Ouasòn" como la traducciònoficial del Joker en Argentina y algunos otros paises [email protected] Sen. Teresinka Pereira

«CAVALIERI ERRANTI» DI VIKTOR BUSÀ (ED. ACCADEMIA COSTANTINIANA) PALERMO 2012

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L’ATTUALITÀ, pag. 4 N. 1. GENNAIO 2013TEMATICHE ETICO-SOCIALI

SCUOLA: ANCORA CAOSInfervora gli animi l’aumento dai 18 a 24 ore dell’orario di insegnamentocontenuto nella legge di stabilità per il 2013, in discussione alla Camera. «I prof italiani devono essere in linea con L’Unione Europea» dicono iparlamentari, dimenticando un particolare: i docenti degli altri Paesi eu-ropei ricevono uno stipendio maggiore, equivalente alle ore di lavoroche svolgono. Ciò non accadrebbe in Italia, dove i professori delle scuolemedie e superiori dovrebbero rimanere a scuola 24 ore e non più 18, afronte però di nessun aumento di stipendio. Inoltre – ricordano i docentinelle loro proteste – ci sono già attività complementari svolte al di fuoridelle ore ufficiali di lavoro: correzione degli elaborati, preparazione dellelezioni, aggiornamento, partecipazione alle riunioni pomeridiane, incon-tri con i genitori. Tutte attività “extra” di cui non si tiene conto ai finidella remunerazione. Facendo una comparazione europea, in Germanial’orario di insegnamento alle medie e alle superiori è uguale a quello at-tuale degli insegnanti italiani: 18 ore a cui corrispondono 30 ore di pre-senza a scuola settimanali e 40 ore di impegno settimanale complessivo.In Danimarca, 20 ore di lezione a settimana alle medie e 19 alle superiori,per un impegno complessivo di 37 ore settimanali; in Spagna 38 ore com-plessive a settimana, in Scozia 23 di lezione, 28 di presenza a scuola, e35 ore complessive di impegno settimanale. Erika Carpinella

“IL CORRIERE NORMANNO”Lo scorso 8 novembre, ospitata dal Banco popolare di Novara nella sug-gestiva cornice di Palazzo Altieri in Roma, ha avuto luogo la cerimoniaper la presentazione del libro Parla il Capo dello Stato , (60 ANNI DIVITA REPUBBLICANA ATTRAVERSO IL QUIRINALE, 1946-2006),edito da Gangemi, con prefazione di Gaetano Gifuni, il cui autore,Tito Lucrezio Rizzo, docente universitario e consigliere della Presidenzadella Repubblica, nonché presidente onorario del Senato della NormanAccademy, ha voluto stabilire un ideale colloquio tra il Lettore e coloroche hanno ricoperto le più alte responsabilità istituzionali dall’avventodella Repubblica ai giorni nostri. Ciò allo scopo di avvicinare il più pos-sibile alle Istituzioni i giovani ed i meno giovani, ricostruendo i travagli,le tensioni ideali, i momenti difficili e quelli felici di un’Italia filtrata,nell’arco di oltre 60 anni, tramite l’esperienza pubblica degli inquilinidel “Colle” per eccellenza. Finché i rapporti tra Governo e Parlamentosi sino svolti in un piano di lineare dialettica istituzionale, il compito diciascun Presidente della Repubblica si è mantenuto, fondamentalmente,nell’alveo di una funzione di garanzia delle minoranze, Nell’ipotesi,viceversa, divenuta sempre più frequente, di una crescente confusionedi ruoli fra i tre Poteri tradizionali, il Capo dello Stato si è trovato a doversvolgere una delicata funzione di “ricucitura sartoriale” fra il c.d. ”Paeselegale” ed il “Paese reale”, onde evitare che la protesta dei cittadini delusidalla politica, potesse involversi nel qualunquismo anti-politico o, ad-dirittura, in opzioni eversive dell’ordine costituzionale. Ecco allora cheil “ruolo politico”- osserva l’A.- oggettivamente resosi necessario acarico del Capo dello Stato, ha preso corpo non nel senso – costituzional-mente inammissibile – di svolgimento di un’azione attuativa del pro-gramma di un governo espressivo della maggioranza emersa pro temporein Parlamento, ma nel senso di realizzatore di un indirizzo politico nelsenso più ampio della parola: cioè degli interessi generali della polis. Adavviso dell’A., ogni qualvolta il Capo dello Stato non possa altrimenti es-ercitare, con la necessaria incisività ed efficacia, la funzione di garanziadei valori e dei principi contenuti nella Costituzione, di cui Egli è ilsupremo tutore, ogni esternazione funzionale a quella garanzia va con-siderata come la forma più alta ed aggiornata del ruolo che il Presidentedella Repubblica è chiamato ad interpretare – sono parole di Calamandrei–, come “viva vox Constitutionis”. Ha aperto i lavori il prof MaurizioComoli, Vice Presidente del Banco popolare; sono poi seguite le relazionidi Paolo Leone, Mario Segni, Fabio Grassi Orsini, Flavio Felice, FabioNicolucci. Tra i presenti abbiamo notato il presidente emerito della Cortecostituzionale Flick, il consigliere giuridico del Presidente Sechi, il Seg-retario generale onorario della Presidenza della Repubblica Gifuni, ilPrefetto di Roma Pecoraro, il Comandante dell’interregionale Italia cen-trale dei Carabinieri gen. CDA Orlando, il Capo di S.M GDFCarta, ilConsigliere di Stato Silvio Traversa, il criminologo prof. Mastronardi,Donna Maria Pia Fanfani, il dr. Minotti, ‘Padrone di casa’ nella sua vestediDirettore centrale territoriale della Banca ospitante. Coordinamentodella dott. Trabalzini della Presidenza della Repubblica. Don Riccardo

IL VENTO DEL CAMBIAMENTO PURIFICHERÀ ANCHE L’ITALIA

La riconferma di Obama negli Stati Uniti rappresenta l'ennesimo spiraredi quel vento del cambiamento che si sta facendo sentire in tutto il mondo.Dalla vittoria di Hollande in Francia, alla crisi di popolarità dell'austeritytedesca, passando per le manifestazioni contro la disoccupazione in tuttaEuropa, i suoi effetti si stanno diffondendo sempre di più, e radicandocome un atteggiamento critico del tutto nuovo. Anche nel nostro Paese lecose stanno cambiando. Si tratta di un cambiamento figlio dell'esigenzadi mettere in discussione un sistema che ci ha condotto alla rovina, siaeconomicamente che culturalmente e moralmente: perchè è evidente cheil danno economico è il prodotto di una crisi di valori che, nel degrado cul-turale, trova le sue radici più profonde. Ma se il cambiamento è innega-bile, e assolutamente necessario, dobbiamo allo stesso tempo capirel'importanza del saper leggerlo, interpretarlo e coglierlo, perchè solo cosìsaremo in grado di portarlo alle estreme conseguenze. Quando ad esempio si mette in discussione l'operato dei politici nostranie si cercano "facce nuove", bisognerebbe rendersi conto che questi nuovivolti non si materializzeranno dal nulla, grazie al tocco di una bacchettamagica; e inoltre, che non manterranno i loro caratteri di freschezza e gen-uinità, se il contesto nel quale si collocheranno sarà totalmente avverso aqueste loro qualità. Il cambiamento sarà lento, molto lento, viste le con-dizioni di partenza; richiederà impegno costante, fatica, consapevolezza,partecipazione di tutti come "Stella Polare" di una classe politica chedovrà reinventarsi e reinventarci. Si tratterà di un processo che non puòessere demandato al santone di turno, ma che dovremo compiere in noiogni giorno, attivamente, da soli o insieme agli altri, con la memoria aglierrori che ci hanno condotto fin qui e la voglia di migliorarci. Un passoalla volta, il cambiamento sarà vero ed autentico. Dovremo averepazienza. Riccardo Fondi

MILANO SI PREPARA ALL’EXPOMilano sarà la sede dell’Expo 2015, e questo permette a tutti coloro checi vivono, disagio di vedere trasformazioni in atto nella città. Tra le Espo-sizioni che hanno visto Milano protagonista: quella industriale nazionaledel 1881 inaugurata il 5 maggio rimase aperta per sei mesi. Per la sceltadella sede dell’esposizione c’erano due opzioni principali: la Piazzad’Armi, l’ampia area retrostante il Castello Sforzesco, all’epoca brulla efuori mano; oppure i Giardini Pubblici di via Palestro, che coprivano unasuperfice alberata in una posizione urbana quasi centrale. In questa oc-casione vinse l’opzione “conservatrice” e si scelsero i Giardini Pubblici.Lo stile architettonico scelto fu certamente eterogeneo, vigeva solo uncriterio generale di italianità per gli edifici principali, per i quali si attin-geva al repertorio degli stili storici italiani: la facciata principale su viaSenato era neorinascimentale, quella su via Palestro era ispirata al goticofiorito veneziano, entrambe realizzate dal giovane architetto GiovanniCeruti, che successivamente realizzò il Civico Museo di storia naturale.Il principale materiale utilizzato fu il legno, questa scelta è indice diquanto il livello di industrializzazione, a vent’anni dall’unità, vedeva an-cora l’industria del legno prevalere rispetto a quella del ferro. Il 1881segnò una svolta nella crescita e trasformazione di Milano perché fu ilprimo motore per la messa in atto di un modello nuovo di città, che preseil via con la ristrutturazione del Castello Sforzesco, ad opera di Luca Bel-trami, che lo trasformò da rocca militare alla meraviglia che tutti cono-sciamo. Il Castello e l’area che lo circondava furono quindi riqualificati,furono demolite le parti strettamente militari e si recuperarono quellemeno “minacciose”, l’area intorno ad esso, fino a quel momento trascu-rata, venne adibita a parco; il tutto fu ufficialmente “presentato” durantele Esposizioni Riunite di Milano del 1894, un evento locale che però aprìla strada alla scelta di quest’area per l’Esposizione Universale del 1906,che coincise con il completamento del traforo alpino del Sempione. Ipadiglioni e gli edifici appositamente costruiti occuparono l’area dell’at-tuale fiera e quella del parco intorno al Castello, ribattezzato per l’occa-sione Parco Sempione. Le due aree erano collegate tra loro da unaferrovia sopraelevata. Il tema architettonico principale fu questa volta illiberty, il cui emblema è il palazzo dell’Acquario Civico. Purtroppo,come nel 1881, anche in questo caso la maggior parte degli edifici furonosmantellati finita l’esposizione. Umberto Boccioni, in una sua opera del1910, ha definito Milano “la città che sale”… Oggi come allora Milanocontinua a salire, stimolata dal ruolo internazionale che si è conquistata.

Maria Rosa Laria

CELEBRATO IL 50° ANNIVERSARIOQuesto importante evento è stato commemorato il giorno5/11/2012, nella sala della Protomoteca del Campidoglio. È statoun grande successo. Sento il dovere di ringraziare tutti i collabo-ratori, il vice direttore Com. Salvatore Veltri, il giornalista, AntonioBartalotta, il Vice Direttore Paolo Macali. Un encomio alla grandeArtista Gabriella di Luzio, ineguagliabile nel suo operato, Semprepronta a donare la sua collaborazione al giornale. La Prof. FlorindaBattiloro che è venutada Salerno, un pullman pieno di soci delCaffè dell’Artista. Ringrazio la giornalista Francesca Pagano peraver distribuito i libri,con molto impegno. Ringrazio di vero cuoretutti i partecipanti che hanno aderito al mio invito .Un grande en-comio va al consiglio direttivo del Movimento Salvemini.

Liana Botticelli

AD UN TERREMOTATO CON LE ALIE’ impossibile trascinare nel passato qualcuno/a da un giorno all’altro, perdeclinarlo all’imperfetto e poi, non contenti ancora, al passato remoto, al-meno ché sia estraneo/a. Coloro a cui vuoi bene si muovono in una stranaspecie di tempo presente, immobile, e così ti lasci circondare, indecisosulla direzione da far prendere ai tempi verbali, insieme a codesti. Ma unsaggio non può abbandonare la sua umiltà, perché, se lo facesse, la base fi-losofica per le sue conoscenze non sarebbe mai esistita, e avrebbe la megliochi è talmente colto d’avere la convinzione di poter parlare con nessuno al-dilà di quel giro di pochi eletti promossi a passioni, e ti chiederesti se lavera grandezza umana si misura in base alla quantità di nozioni imparatea memoria. St’arrecando maggior danno uno stupido armato che un plo-tone di delinquenza organizzata, tanti auguri se poi il primo si riproduce percondizionamento od emulazione, ma soprattutto sii cosciente se valga lapena o no di sapere da che parte stai! Quando è ora di riposare arrivanocerte scosse di terremoto, preoccupati pure, ma devi riuscire a controllareil tutto, per andare in giro, in un futuro prossimo, con una fottutissima va-ligetta su cui poter scrivere sopra una preghiera, anche se troppo spessomanca il soggetto, professandosi “di fede” giacché credi di farla franca,per finire in un posto coi numeri gonfiati che per ridurli vuoi essere giusta-mente pagato dimenticando che ciò equivale al minimo sindacale. Glioscuramenti sono alquanto strani, sarà dovuto ad un terrorismo di tipo me-teorologico che ti costringe ad essere un “indivanados”, ossia l’indignatoattaccato al divano di casa che al massimo si barrica dietro lo schermo delPC. Vincenzo Calò

FIGLIO DI…?Un politico di destra americano una volta, dicendosi favorevole ai ma-trimoni tra gay, disse: “Anche ‘loro’ hanno diritto a essere infelici”. Eper quanto riguarda i figli? Su questo punto ci sono alcune perplessità.Non sembra accettabile che si inserisca all’interno di una coppia dellostesso sesso la necessità di rivolgersi all’estero per poter intervenire inmaniera anche pesante sul corpo di una persona in funzione di una ma-ternità che non appartiene alla biologia della natura umana. Sull’adoziones’è invece molto possibilisti perché viene vista come un progetto menoforzato dal punto di vista biologico, meno artificioso. Si deve consideraretutto ciò come un classico work in progress, nel senso che bisogna pas-sare attraverso un’attenta osservazione, proprio per il benessere che dob-biamo garantire ai bambini. Occorre studiare questi fenomeni e vederecome hanno agito e quali sono gli indicatori sociali nei paesi dove si of-frono queste opportunità, per capire bene quale sia il nostro diritto/doveredi cittadino. Occhio però a non venire esclusi per analisi statistiche!Troppi bambini sopravvivono alle angherie dei tempi moderni crescendogià in famiglie composte da madri e nonne o comunque da famiglieespressione di un solo genere sessuale. Il problema, d’opporsi, ancoraper mero preconcetto, all'idea che due persone dello stesso sesso non ab-biano i requisiti per educare un minore, per essere la sua famiglia, alpasso di oggi non sa di vero, ma nemmeno di falso! Per quanto concernela procreazione assistita, occorre dunque riflettere sulle manipolazionigenetiche e nient'altro. Se la scienza ci dà la possibilità di diventare ge-nitore, desiderando di esserlo, allora deve esserne data la possibilità atutti, ma per una risoluzione definitiva, forse c’è piuttosto da impegnarsiper avere fede nelle procedure di adozione previste dalla leggeattuale…che sono lunghissime ed estenuanti! Vincenzo Calò

IL VICENDEVOLE SALLUSTISul fatto che debba essere tutelato il diritto dei giornalisti ad informarenon ci piove. Ma non ho visto altrettanta indignazione quando venneinaugurato il cosiddetto “metodo Boffo”, rivolto appunto contro il diret-tore de “L’Avvenire”, reo di esprimere opinioni contrarie ad un premierche ha fatto la differenza sociale, e costretto praticamente a lasciare ilposto. Nemmeno contro l’uso sistematico del killeraggio giornalisticocontro gli oppositori politici, da qualche anno a questa parte (calunnia sucalunnia, tanto poi qualcosa rimane…!). Un giornalista non deve finirein carcere per ciò che scrive, ma almeno avere la consapevolezza di pos-sedere un’arma potenzialmente distruttiva, che non può puntare a co-mando od omettendo volutamente d’accertare le fonti delle notizie chepubblica. In questo Paese ci sono troppi fantasmi in carne e ossa, lettoriche celano di gran lunga bene delle letture dichiarate, prede di amnesiaanterograda, ossia di quella perdita di memoria che non compromette iricordi passati, ma limita enormemente la capacità dell’individuo di me-morizzare informazioni nuove per riacquisire fiducia in una societàadulta che rivendica diritti e progredisce vedendo una classe di dirigentiall’altezza piuttosto che notare dell’aggressività a casaccio, non incana-lata nella politica, nel suo senso inestimabile, del periodo che si vive, diriflusso e arretramento, in cui c’è nulla che si possa fare se non sostenereil concetto di “normalità” alquanto restrittivo date delle imposizioni chegarantiscono sicurezza e protezione contro ciò che viene considerato sov-versivo e quindi pericoloso per la società. I problemi si chiamano taliperché richiedono delle soluzioni, c’è chi le trova, ma pure chi non levuole. Preghiamo: “Padre Nostro, dacci oggi la nostra battaglia quoti-diana, che comunque vada ci tufferemo in un calderone di fanatismi ciar-lieri da un parolaio sterile, distante un peccato estenuante!”.

Vincenzo Calò

LA CULTURA A ROMADa parecchi anni a questa parte Roma è al centro di riflessione, dibattiti,studi; si analizzano i modi della sua espansione, le sue contraddizioni, lasua configurazione, le sue tensioni, per riuscire a conoscere e controllareun fenomeno il cui sviluppo ha prodotto conseguenze tali da apportaresostanziali modifiche ai comportamenti e alla mentalità dell’individuo.Anticamente la forma stessa della città era simbolica, fortemente deter-minata dalla civiltà d’appartenenza e, pertanto, rispondente alle esigenzefisiche e psicologiche dei suoi abitanti. La crisi della città moderna è de-terminata dalla crisi di tali presupposti. Occorre, pertanto, approfondire,nel senso di evidenziare sempre più, i caratteri di alternativa culturale, diriferimenti sociali, quindi politici, di metodo e di azione. È necessarioconvincersi che i problemi urbani non sono solo problemi di quantità(spazi liberi e costruibili, gente nelle case, auto nelle strade, ospedali…);ma anche di qualità (equilibrio di dimensioni, rapporto tra verde e ce-mento, riallacci storici, godimento dei monumenti, agilità dei musei, sti-moli alla fantasia…). Fare cultura a Roma si configura necessariamentecome una linea radicalmente alternativa rispetto ai valori della civiltà deiconsumi. Italo Calvino, in un passo de “Le città invisibili”, divide la cittàin due specie: quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città equelle che le mutazioni danno forma ai desideri. Il rapporto tra operatoriculturali e popolo, fra intellettuali e masse è un nodo fondamentale deldibattito culturale. Da come si risolverà dipende il successo, l’originalità,la funzionalità e l’azione pedagogica della gestione della città. Bisognaessere creatori di modelli di cultura alternativa non imposti dall’alto. Bi-sogna tener presente che i meccanismi di segmentazione sociale chehanno operato negli ultimi anni non sono destinati ad una rapida ricom-pattazione. Nei comportamenti individuali e collettivi sono in atto fram-mentazioni e particolarismi, tanto che è difficile prevedere una facilesoluzione. Tutte le prospettive sono aperte, ma bisogna ripartire da zero,usando la ragione, l’intelligenza, l’immaginazione come strumenti percostruire un discorso che apra nuovi spazi, soprattutto nel rapporto fracittà entro le mura, simboliche, e le grandi, disordinate, caotiche periferie.Da questo discorso si deduce che la struttura di una società è, in sintesi,il sistema dei suoi “status” e dei suoi “ruoli” e la cultura, invece, il patri-monio spirituale sul piano conoscitivo, affettivo, normativo. Ciò è da te-nere presente, quando i nostri gestori politici parlano e non agiscono.

Liliana Speranza

AIUTARE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESECredo che la maggior parte degli italiani sia composta da persone volen-terose, generose, impegnate a trasmettere ai propri figli le vere ricchezzedella vita, valori come l’impegno, la solidarietà, il rispetto, l’educazione,l’onestà. Molte cose oggi sembrano voler negare questo ottimismo difondo; a dar retta a certe esagerazioni sembra che l’Italia allo sbando, inmano ai disonesti e che la crisi ci debba far sentire sull’orlo di un baratro,generando ansia anziché voglia di rimboccarci le maniche per favorire laripresa. E si ignora, perché non fa notizia, che la mattina i treni e le tan-genziali sono pieni di pendolari che si alzano all’alba per andare al lavoro,che le scuole e le università sono piene di giovani impegnati a dare il me-glio di sé, che nella sanità vi sono volontari e professionisti che mettonola loro vita al servizio degli altri, che vi sono tanti anziani che con la lorosaggezza e non solo aiutano a crescere i loro nipotini, che vi sono personepiù sfortunate che lottano con dignità per un avvenire migliore. Certo, bisognerebbe uniformare non solo l’età pensionabile ai livelli eu-ropei, ma innanzitutto gli stipendi dei nostri politici, che guadagnano piùdel doppio rispetto alla media europea. Bisognerebbe tassare i proprietaridi grandi patrimoni immobiliari, anzichè ripristinare l’ICI, detta ora IMU,tanto per cambiare il nome, sulla prima casa, che è una necessità. Biso-gnerebbe favorire la ricrescita, in particolare aiutando le piccole e medieimprese, che possono offrire posti di lavoro ai giovani, che ne hanno di-ritto senza doversi piegare a chiedere le solite, spesso inutili, raccoman-dazioni. Sarebbe anche il caso di limitare l’arrivo di tanti prodotti scadenticinesi, ottenuti sfruttando donne e bambini, con stipendi da fame, a costibassissimi, che di fatto determinano il fallimento e la chiusura di tantenostre aziende ed industrie, con conseguente Cassa Integrazione e disoc-cupazione. Speriamo che l’anno nuovo ci porti piacevoli novità.

Vincenzo Pagliara

CONSIDERAZIONI SUL FUTUROA sentire tutti i giorni i vari radio e telegiornali oltre i talk show, in cuisi alternano spesso personaggi di ogni tipo che a volte risultano addirit-tura indisponenti e poco affidabili per la guida politica del nostro Paese,ci capita di sentirci fragili ed addirittura impotenti da non riuscire, diconseguenza ad avere una chiara idea politica da poter esprimere nelleprossime elezioni. E, di conseguenza, sentiamo persone che dichiaranoapertamente di non essere intenzionati ad andare alle urne o di votare"scheda bianca" o addirittura di scrivere improperi sulla scheda eletto-rale! Ciò mi induce a pensare come ad un edificio che ha preso fuoco, icui proprietari non intervengono in alcun modo poiché troppo disperatie scoraggiati. In poche parole lasciare tutto in balia del destino condottodagli altri, pensando di tacitare la propria coscienza e di poter, in seguitodiscolparsi dicendo che " loro" non hanno fatto nulla per cambiare lecose e, quindi, di conseguenza, non sono responsabili della situazionecreatasi. Spesso mi è capitato di dialogare con persone di questo tipoed ogni volta ho tentato di suggerire loro di riprendere in mano lo scettrodella loro scelta politica, ma devo dire che i risultati sono stati spessodeludenti! E' vero, siamo oggi invischiati in una situazione politica dif-ficilissima ed i Politici che ci vengono prospettati non rispondono ai no-stri desideri, ma qualcosa dobbiamo fare per il futuro nostro e soprattuttodei nostri figli e nipoti. Quindi, non lasciamoci condizionare dallo"sconforto della scelta" e cerchiamo di dare il nostro appoggio a coloroche desiderano un mondo migliore e che danno priorità a scelte socialidi grande valore prestando attenzione alla dignità umana, alla tuteladella natura e degli animali, alla costruzione di meccanismi che creinolavoro per tutti e leggi che salvaguardino i diritti dei meno abbienti e deidiversi e, nello stesso tempo siano contrari alle enormi spese militariper dare supporto alla ricerca medica e sopratutto alla tutela medica ditutti noi! Prediligiamo e diamo spazio politico a coloro che supportanoi ceti più deboli con senso civico ed onestà. Lasciamo a casa tutti coloroche hanno dato prova di disonestà nel corso del loro mandato e cheancor oggi prediligono le "spese militari" ad un processo innovativodella ricerca medica. Ricordiamoci che la tutela della salute e la pre-venzione delle tante malattie oggi presenti nel nostro Paese ridurrannola spesa sanitaria nazionale e permetteranno ai nostri figli di vivere me-glio e , forse, di costruire un’Italia migliore di quella che, purtroppo èstata creata negli ultimi decenni. Giannamaria Pincigiannamaria.pinci@ hotmail.it - cell. 335-6308840

STUDI ARALDICI E DINTORNILo Studio legale di Diritto nobiliare è all’avanguardia nell’offrire ai pro-pri clienti assistenza e consulenza legale e notarile, relativamente al pos-sibile riconoscimento giuridico del patrimonio nobiliare, araldico edaddirittura cavalleresco della propria famiglia. Per chi comunque inten-desse approfondire questo insolito campo di studi, lo stesso Studio legalepromuove un Master in Diritto nobiliare e scienze araldiche, finalizzatoallo studio e alla divulgazione di questa particolare branca del diritto,connessa allo studio dell’araldica che, se pure non necessariamente as-sociata all’ambito nobiliare, ne è andata di pari passo nel corso dei secoli.Il Corso di alta formazione dura un anno, per un totale di circa duecentoore, articolate in materie quali: Araldica ecclesiastica, Storia e dirittodegli Ordini cavallereschi, Archivistica, Grafologia e paleografia, Storiae metodologia della genealogia, Storia medievale e tante altre. Il Mastervede la partecipazione di autorevoli Professori Universitari, provenientida tutta Italia e al termine del quale verrà rilasciato un Attestato utile al-l’iscrizione, in qualità di Periti Araldici, presso le Camere di Commercio.Per chi poi intendesse proseguire con la specializzazione nel settore, èpossibile ottenere la nomina a Procuratore legale arbitrale presso la CorteSuperiore di Giustizia Arbitrale, costituita presso lo stesso Istituto inter-nazionale di Diritto nobiliare, storia e araldica. Per ulteriori informazioni:www.studiolegaledidirittonobiliare.com Maria Rita Salustri

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L’ATTUALITÀ, pag. 5N. 1. GENNAIO 2013 INIZIATIVE CULTURALI

Il celebre artista Nico Valerio,presidente di “Nuovo Rinasci-mento” con sede in Bari-Palese,al termine della serata celebrativadel Cinquantennale, ha donato alpresidente C.G.S. Salvemini unpregevole quadro (olio su tela,firmato Nico Valerio) raffigu-rante il duomo di Molfetta e ilporto marittimo.

MEZZO SECOLO DI LOTTE PER LA GIUSTIZIA SOCIALESi è svolta nella storica Sala Protomoteca del Campidoglio lacelebrazione del cinquantennale del Movimento “G.Salvemini”.Sono intervenuti l'Ambasciatore Giorgio Bosco, FrancescoD'Episcopo, docente universitario di Napoli, Riccardo Giordanidi Willemburg, Presidente della “Norman Academy”, il poli-tologo Livio Ghersi, l'avv. Carlo Morganti, Giuseppe Siano, do-cente di filosofia, il fratello di Emanuela Orlandi, il Gen. RaffaeleVacca e Nino Petrosino, Presidente dell'ass. italo-americana “JoePetrosino”, che ha entusiasmato il pubblico presente. Salveminijr. ha ribadito - ed io la penso come lui - che, anche tornando ilpopolo a votare e scegliere il candidato preferito, non si real-izzerebbe la vera democrazia, perchè chi è ricco comprerebbe ivoti con pranzi, cene, promesse di lavoro, ecc. Si dovrebberoscegliere i rappresentanti del popolo come faceva l'antica Atene,cioè con il sorteggio da effettuare una volta fatta una lista di uomini competenti e onesti. I sorteggiati ricopri-

vano la carica per un solo anno, poi nei suc-cessivi sorteggi venivano depennati dallalista. In quasi tutti gli interventi è stata messain risalto la gigantesca figura del grandemeridionalista Gaetano Salvemini, che si im-pegnò per la formazione di un'opinione pub-blica laica, progressista e capace di misurarsisui problemi concreti. Insegnò che bisogna amministrare la cosapubblica con serietà e soprattutto con onestà,cosa che ribadisce tenacemente nei suoi libriil suo pronipote, Cosmo, Ministro delP.M.S.P. e Presidente dell'UN.I.A.C..

Mario Coletti

IL CAFFÈ DELL’ARTISTA AL CINQUANTENNALE Il 5 novembre scorso, il Caffè dell’Artista di Salerno, presidenteFlorinda Battiloro, l’associazione culturale che promuove ognilunedì pomeriggio incontri artistico-culturali, ha partecipato conun folto numero di soci, al Cinquantennale del MovimentoSalvemini, tenutosi a Roma in Campidoglio. Per ricordane i 50anni dell’esistenza, movimento creato a Roma il 16 ottobre del1962, su volontà di 200 esponenti della politica e delle istituzionitra i quali Ferruccio Parri, Piero Calamandrei, Giuliano Vassalli,Norberto Bobbio, Saverio Nitti, Alberto Moravia e che ha l'obi-ettivo di promuovere e sostenere l'azione e gli ideali di GaetanoSalvemini., il nipote, prof. Cosmo Salvemini da 32 anni è allaguida del Movimento. tema del comvegno "Quali riforme isti-tuzionali per salvare l'Italia?" Presente un folto pubblico a cui sisono rivolti con una breve testimonianza le numerose personalitàche hanno presenziato alla celebrazione e fra queste: prof. FloraBattiloro (Presidente Ass. "Caffè dell'Artista" di Salerno),Francesco Manca (Presidente Ass. "Prometeo", nonché Diret-tore della rivista on line "Lapilli"), Francesco D'Episcopo (do-cente Università Federico II di Napoli), Michele Di Filippo(Dirigente scolastico –Salerno), Giuseppe Siano (docente diFilosofia), Nino Petrosino (presidente Ass. italo-americana "Joe Petrosino"). Nel corso dell'evento, è stato pre-sentato il recente libro del prof. Salvemini "Democrazia degenerata". L’Autore ha detto tra l’altro: “Il sistemaitaliano è dominato dalle lobby per cui è necessario che ci sia una voce libera, e quale potrebbe essere se nonla voce del Movimento Gaetano Salvemini?” Maria Serritiello

FOEMINA NON RIDENSDialoghetti filosofici di Violetta Chiarini

Testo vincitore della selezione per la sezione "Donne allo specchio" dellarassegna "Inedite Visioni" Roma , Teatro "Lo Spazio", gennaio 2013 etratto da "SONO OBERATA" , della stessa autrice. Premio letterario In-ternazionale Lago Gerundo-Europa e Cultura 2011-sezione teatro."Foemina non ridens" è uno specchio scherzoso e caustico della societàall'inizio del XXI secolo, dedicato alle donne illuminate e coraggiose eagli uomini che le amano; uno scontro tra vari personaggi su temi di-venuti di palpitante attualità.Regia, musicologia, costumi e attrezzi discena dell’autrice. Canzoni scritte e cantate da Violetta Chiarini. Com-poste con l’amichevole aiuto di Mario Migliardi. Arrangiamenti ed ese-cuzioni musicali di Antonello Vannucchi. Assistente alla regia: ClaudioGnomus Disegno luci: Walter de Angelis. Si ringraziano: Gianna Mazz-ini, Hélène Olivi Borghese, Thomas Otto Zinzi. Per informazioni: TerzoMillennio-Compagnia del Violangelo-Sede legale: Via Marcello Presti-nari, 15 - 00195 Roma - Tel. 06/39728025 Fax 06/3218709 -Cell.348/5857181-331/9898262. E-mail: [email protected]

AFFETTUOSI AUGURI AL NOSTRO PRESIDENTENel mese di gennaio 1980 l’Assemblea dei Soci del Movimento GaetanoSalvemini elesse all’unanimità il prof. Cosmo G. Sallustio Salveminialla carica di Presidente. Docente di Diritto costituzionale e di StoriaAntica e Moderna, per 33 anni consecutivi é rimasto alla guida del Mo-vimento, rafforzandolo in Italia e all’estero. Il numero dei Soci é note-volmente aumentato. Le principali iniziative realizzate negli ultimi annisono: fondazione del periodico mensile “L’Attualità”; istituzione dellaScuola di Giornalismo presso il predetto periodico; fondazione del-l’Unione Italiana Associazioni Culturali; attivazione delle Edizioni Mo-vimento Salvemini per libri di Storia, Diritto, Economia, Religione,Letteratura; pubblicazione dell’Antologia degli Artisti; istituzione del“Maggio Uniacense”; organizzazione di convegni e dibattiti sulle ri-forme istituzionali. Salvemini jr. da molti anni é fautore della revisionedella Carta costituzionale. Ritiene urgente che venga convocata unanuova Assemblea costituente che introduca nel nostro ordinamento giu-ridico il principio della Demo-sorte-merito-crazia, ideato e realizzatoda Clistene e da Pericle nella Grecia antica (506-322 a.C.) consentendoa tutti i cittadini onesti e competenti (anche se poveri) di ricoprire le piùalte cariche istituzionali per un limitato periodo di tempo. E’ questo ilmigliore sistema di rappresentanza popolare. Attualmente la democraziaé degenerata in lobby-pluto-crazia, caratterizzata dal famigerato “me-todo Caligola”. Affettuosi auguri, presidente Salvemini, da tutti i Socidel Movimento. Paolo Macali

CAFFÈ DELL’ARTISTA(Associazione Culturale aderente all’UN.I.A.C.)

presso il Circolo Ufficiali, via S. Benedetto Salerno, Programma: 7 gen-naio, lunedì, ore 18,00: arte, salute e benessere, un ponte tra medicinaorientale e occidentale; Dott. M. Gioconda Antonucci De Filippo, Dott.Ulla Scuccimarra. 14 gennaio, lunedì, ore 18,00: conferenza del Prof.Cosmo Sallustio Salvemini sul suo recente libro “Democrazia degene-rata”, presenta Licia di Stasio. 15 gennaio, martedì, ore 17,30, presso ilpalazzo Genovesi, inaugurazione della mostra di pitture e ceramichedegli artisti dell’Associazione; interverranno le Autorità. 21 gennaio, lu-nedì, ore 18,00: Recital di musica e canzoni a cura della cantante liricaIsabella Avallone. 28 gennaio, lunedì, ore 18,00: Dott.ssa AdrianaManzo Capone psicologa, presenta la Dott.ssa Enza Annunziata e lesue esperienze vissute in Perù. 4 febbraio, lunedì, ore 18,00: C’era unavolta l’Operetta a cura del Dr. Geppino Lauriello. Dal 9 al 12 febbraio:gita a Venezia in occasione del Carnevale e mostra a Verona “da Botti-celli a Matisse”.

50° DEL MOVIMENTO SALVEMINIIn riferimento all'argomento proposto "Quali Riforme Istituzionali persalvare i 'Italia ? "dovrò esprimermi con chiarezza e fermezza apparendoanche antagonista. Mi sento incoraggiato a tale forte esposizione dall'a-vere già trattato identiche questioni, in numerose pubblicazioni e in di-verse sedi particolarmente, in data 13 novembre 2007, nel "teatroAteneo" dell'Università di Roma "La Sapienza" in occasione della pre-sentazione del libro del Prof C. G. S. Salvemini "Dalla corrotta oligarchiaalla Demo-Sorte-Crazia" ; in quella sede evidenziai le carenze normativedella Costituzione. La parola democrazia, attualmente distorta dal suoantico e classico significato, richiama alla mente tormento fiscale, debitopubblico e dilagante corruzione. La Democrazia del Numero ha distruttola Democrazia della Rappresentanza.IL SISTEMA ELETTORALE. Compete premettere che la sopravvivenzadell'Istituzione costituzionale trova la sua fonte nel sistema elettorale conil quale il cittadino sceglie il proprio rappresentante nelle sedi parlamen-tari. Dall'originario e più rappresentativo sistema elettorale, basato sul-l'istituto della proporzionalità, questi nominati, sentendosi sempre piùsfuggire di mano l’incarico parlamentare, cominciarono a modificare leLeggi elettorali a proprio piacimento, riducendosi cosi il cittadino a sem-plice confirmatore di ciò che i vertici politici, in forza del numero, hannoprogrammato al solo prioritario scopo di conservare i personali reconditiinteressi, Da qui la necessità di riprendere l'originario istituto pro-porzionale, il quale, non escludendo alcuna impostazione politica dallacompetizione elettorale, permetta di rimuovere dalle sedi legislative gliarrivisti, gli inetti, i corrotti. Si potrà osservare che Uomini di meritevoligenialità sono assai rari però non può negarsi che esistano ed è compitodella scelta elettorale ricercarli e porli nella sede parlamentare.L'ETICA. La vita dell'Uomo è regolata dalle Leggi naturali dettate dalCreatore dell'Universo e sono immutabili: la Fede nella Divinità, la Virtùequilibratrice dell'attività dell'Uomo, l'Affettuosità verso coloro che cihanno dato i natali. La Repubblica italiana, come oggi si presenta, non èpiù tutrice di queste originarie essenze naturali e se non rigenererà sestessa è senz'altro giunta alla fine della propria esistenza.LA NORMATIVA ISTITUZIONALE. Sul filo di quanto ora espostogiungo alle riforme costituzionali essenziali: l'abolizione totale, sottoqualsiasi forma, di finanziamento pubblico ai partiti e la soppressionedegli Enti regioni, dimostratesi inutili fonti di degenerazioni. L'effettivademocrazia consiste nello scegliere i preposti alle Camere Legislative.Termino con la proposta finale della necessaria soppressione delleresidue norme Transitorie e Finali della Costituzione, ormai fuori tempo,e del sorpassato Trattato di Pace del 10 febbraio 1947. Carlo Morganti

ELOGIO ALLE FORZE DELL’ORDINEL’Associazione Amici di Totò … a prescindere! – Onlus, l’AssociazioneNaz. Libertà e Progresso e l'Associazione néaPolis, hanno organizzatocon la collaborazione delle Associazioni: Fondazione Elisabetta Poca-terra, Eudonna, Mondoconsumatori, Salvaconsumatori, Federconsuma-tori Regione Lazio, UNISPED (Università Sperimentale Decentrata),Pave The Way Foundation; UN.I.A.C. (Unione Italiana Associazioni Cul-turali), Per Vivere Insieme, Aditus, Agenzia Stampa Internazionale Fi-dest, il giornale L’Attualità, il Movimento Salvemini, Rai Senior, Donneper la Sicurezza, etc …, il 6 dicembre presso Palazzo Ferrajoli (Roma,Piazza Colonna), la Conferenza Stampa: “Le Forze dell’Ordine: sicu-rezza del cittadino e tutela del patrimonio artistico”. Ospite d'Onore,l'eroe disabile Duilio Paoluzzi, premiato negli anni scorsi con la medagliad'argento della Presidenza della Repubblica, è costretto a vivere sullasedia a rotelle per avere salvato una donna di veneranda età, che avevatentato il suicidio. Moderatore della Conferenza: l’attore Angelo Blasetti.Sono intervenuti: l’Avv. Ferdinando Imposimato, già Magistrato; il Par-roco di Scampia, Don Aniello Manganiello; Pietro Orlandi, scrittore, fra-tello della scomparsa Emanuela; l’Ing. Pierluigi Carugno, il Commissariodel Comune di Valmontone, la Dott.ssa Cristina Cordello, il Dott. EgidioCalvano, già Sindaco di Valmontone. Nel corso della Conferenza é statapresentata la nuova statua della scultrice Maria Stifini, più grande e piùbella di quella precedente rubata a Valmontone (RM), che sarà ricollo-cata alla presenza delle scolaresche il 21 dicembre del 2012. Presenta-zione del libro “Gesù è più forte della Camorra” di Don AnielloManganiello, Rizzoli Editore. Hanno relazionato: Dott.ssa GiovannaSorbelli, Presidente dell’Associazione Eudonna; Dott.sse Barbara Ceru-sico e Roberta Sibaud, Presidente e Vice Presidente dell'Associazione“Donne per la Sicurezza”;Avv. Daniele Costi, Presidente dell’UNISPEDe Responsabile per l’Italia della Pave The Way Foundation; Avv. UgoPansolli, Presidente dell’Associazione Aditus. Hanno partecipato l’attoreArnaldo Ninch, il Maestro Vincenzo Incenzo, il giovane e promettentecantautore, Graziano Carluccio, l’attore Edoardo Romano, nonché gal-leristi, coordinati dal critico d'arte Viviana Vannucci. E’ stato presentatoil libro “Il mio sangue è pieno di spine” della scrittice Tiziana Betto. Il Presidente dell'Associazione Alberto De Marco (info: 338/8484512Dott. Domenico Famiglietti)

determinazioni che essa manifesta, e la regola che si impone e che indicaquale direzione si deve imprimere all’azione per ottenere una modifica-zione migliorativa dell’esistente. Non sempre però questo avviene, pro-prio perché i diversi modi di vedere e pensare, le diverse tradizioni ementalità culturali non si integrano come dovrebbero tra di loro e nonpermettono una crescita omogenea della comunità. L’immigrazione co-stituisce un fenomeno sociale che va sempre più acquisendo una configu-razione rilevante, permanente e strutturale, caratterizzando anche la realtàitaliana di questi ultimi anni, nell’ambito del complesso fenomeno di spo-stamento migratorio dai Paesi in via di sviluppo all’Occidente, dal Sud alNord e dall’Est all’Ovest, basti pensare al massiccio fenomeno di due mi-lioni di persone che dalle coste Africane spingono per entrare in Europavia Italia, certamente non staremo qui ad entrare nel merito delle motiva-zioni che hanno spinto singoli o gruppi, più o meno numerosi e coesi, aemigrare dal loro Paese; si tratta indubbiamente di un vistoso fenomenostorico che merita una attenta considerazione. La convivenza di una plu-ralità di etnie di uno stesso territorio solleva innumerevoli problemi cheinvestono svariati piani così come precedentemente affermato, dalla so-ciologia alla psicologia, dall’antropologia culturale all’etnologia, dallademografia all’economia, dalla morale alla religione, dal diritto alla po-litica. Anche la bioetica, quindi, è chiamata in causa. Pierluigi Vignola

Flora Battiloro, Anna Di Filippo, Mario Monica e C.G.S. Salvemini

Tra i messaggi augurali pervenutiper il Cinquantennale da segnalarequello del Presidente U.S.A.Barak Obama, del Console ita-liano a Boston dott. Giuseppe Pa-storelli e dell’Assessore allaCultura Regione Calabria On.Mario Caligiuri.

essere la parte più ricca del Paese; il sud, che ricco non è mai stato, mal-versa sempre più in uno stato di degrado e di miseria, che sta colpendoanche le menti degli uomini. I politici, che sono indubbiamente quelliche se la passano meglio, sono ancora lì, fermi, come semafori, in attesache l’elettore italiano dia loro consensi ancora una volta. L’indotto dellapolitica, ossia tutto quell’allegro nugolo di presidenti di enti inutili, diauthority ingrassa la loro vacca mentre quella dei cittadini dimagriscesempre più. Esiste un Paese, in Africa con il clima mite per nove mesil’anno, con le spiagge bianche e il mare cristallino, che pur avendo un po-tenziale di ricchezza enorme, non ne ha mai fatto tesoro come molti deiPaesi africani. Ci stanno pensando gli italiani a farne tesoro ed a trasfor-marlo in una barca di denari e di godimenti. Qualche tempo fa, FlavioBriatore annunciava la chiusura del suo locale alla moda in Sardegna, il“Billionaire”, paventando una crisi sempre più forte che non gli consen-tiva di continuare a fare l’imprenditore dei vip. Come cittadini ci siamoquasi commossi, e per poco non ci siamo riuniti in una sorta di collettatramite numero verde, per consentire all’imprenditore piemontese di ria-prire i battenti. Per fortuna che in Italia esistono i giornalisti, e non quellidi regime, gentilmente accomodanti, ma i giovani ragazzi mal pagati,che questo mestiere ce l’hanno nel sangue, quelli emuli di GiuseppeFava, per esempio, che non attendono che la notizia vada a loro, perchésono loro che nel frattempo sono andati a scovarla. Del Kenya gli ita-liani, i ricchi, si stanno impossessando quasi a costruirne un nuovo luogodi residenza mentre nel vecchio i noiosi cittadini si lamentano perchénon arrivano alla fine del mese. Così si scopre che quello stesso Briatoresta costruendo il nuovo “Billionaire” proprio lì, un’opera faraonicapronta ad accogliere i ricchi del pianeta, che sta facendo la corte a Ber-lusconi perché trasferisca lì parte dei propri interessi, e che politici, gior-nalisti, cantanti, attori, in poche parole vip, stanno facendo acquisti diappartamenti o di ville un po’ perché il mare è bello, un po’ perché se inItalia dovesse cominciare a tirare una brutta aria, saprebbero dove andarea riparare. Mentre Grillo in Italia ci racconta che la salvezza risiede nelsuo movimento, la moglie acquista in Kenya una villa, assicurando, conl’aria un po’ furtiva di chi è stato scoperto alla giornalista del programma“Piazza Pulita”, che il marito non ama prendere l’aereo. I Kenioti sonoentusiasti per i soldi che stanno cominciando a girare nel loro Paese.Chissà che quelli che rimangono in Italia non siano migliori per gover-nare questo Paese, per rappresentare la sua classe dirigente, la sua im-prenditoria, il suo talento. E non vogliamo nulla in cambio, a parte laserenità della nostra comunità, ed il ritorno alla dignità di società civile.

Adalgisa Biondi

(segue da pag. 1) Fuga in Kenia

pochi agiati; anni di fame, diritti negati e garanzie da ottenere combat-tendo ogni giorno. Anni nei quali la vita era più difficile, ma al contempo- e questo è il paradosso - il rapporto tra l'uomo e le cose era ancora a fa-vore del primo; in cui cioè si aveva ben presente quello che si voleva(condizioni di vita dignitose, diritti, speranze), e si faceva tutto il possi-bile per ottenerlo. La generazione uscita da una simile "fucina" non co-nosceva la rassegnazione, e questo le ha dato la forza di costruire lefondamenta del Paese. È evidente che il messaggio di Salvemini non siarimasto inascoltato per il semplice fatto che mi è possibile scrivere in li-bertà queste righe ogni mese. Un appello del genere, oggi come oggi,sortirebbe gli stessi risultati, o passerebbe sotto silenzio? Non è facile ri-spondere a questa domanda. Vent’anni di indifferenza a quel processo diimpoverimento culturale e morale al quale siamo stati sottoposti, farebbepensare che l'italiano medio sia ora il tipico rassegnato, il prototipo delsoddisfatto. E nonostante emergano come funghi, nell'attuale panoramapolitico, le offerte che fanno dello spirito innovatore il loro cavallo dibattaglia, è innegabile che la distanza tra la forza del messaggio lanciatoda Salvemini e la grottesca performance di chi pretende di innovare (ri-proponendo schemi personalistici e un linguaggio intriso di disprezzo) siaabissale. Forse le condizioni che permisero all' appello di Salvemini digermogliare sono svanite. O forse siamo all'alba di un nuovo Rinasci-mento e non ce ne rendiamo neppure conto. Solo il tempo ce lo dirà. Peril momento, che ciascuno possa trovare dentro di sé la propria risposta.

Riccardo Fondi

(segue da pag. 1) Mai rassegnarsi!

(segue da pag. 1) Multietnicità, problema di bioetica

22/3/1934 N. 654. Con la Costituzione viene sancito, all’articolo 37, ilprincipio secondo cui alla donna lavoratrice devono essere assicuratecondizioni di lavoro tali da garantire una speciale adeguata protezionealla madre e al bambino. La normativa di attuazione del suddetto prin-cipio prevede speciali garanzie e diritti idonei a consentire alla donna la-voratrice lo svolgimento della sua essenziale funzione familiare erispondenti all’esigenza di tutela della maternità. La speciale disciplinain materia di tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri, già det-tata dalla legge 26/8/1950 n. 860, è stata poi sostituita dalla disciplinaorganica contenuta nella legge 30/12/1971 n. 1204. Le disposizioni diquesta legge e della successiva legge 8/3/2000 n. 53 sono state trasfusenel Testo Unico per la tutela e il sostegno della maternità e della pater-nità, emanato con D.Lgs. 26/3/2001 n. 151. Il Testo Unico ha ricono-sciuto anche al padre lavoratore la possibilità di fruire delle forme ditutela previste dalla legge per le lavoratrici madri. Inoltre, ha ricono-sciuto forme di tutela anche alle lavoratrici parasubordinate , alle lavo-ratrici autonome ed alle libere professioniste. Da ultimo, il D.Lgs.18/7/2011 n. 119 ha operato il riordino della normativa in materia dicongedi e permessi, mentre la legge 28/6/2012 n. 92 ha disposto l’allun-gamento del divieto di licenziamento della lavoratrice madre fino alterzo anno di vita del bambino. Giacomo Bove

(segue da pag. 1) Tutela della maternità

Da destra: Antonio Bartalotta, Gabriella Di Luzio, Salvemini Jr,

Giorgio Bosco, Liana Botticelli, Flora Battiloro

Sala della Protomoteca in Campidoglio gremita di illustri personalità.

BOCELLI, IL POETA DELLA LIRICALa secolare tradizione lirica italiana continua ancor oggi ad essere ap-prezzata in tutto il mondo grazie al celebre tenore Andrea Bocelli.Il suosuccesso internazionale, più che meritato, deriva dalla straordinaria forzapoetica delle sue esibizioni. La sua arte canora é densa di significati oni-rici capaci di creare un’atmosfera surreale. Nell’alternarsi delle passioniamorose Bocelli sa interpretare i sentimenti più profondi dell’animoumano. Sa creare melodie sublimi. I suoi fraseggi, a mezza voce o a vocespiegata, vogliono significare sincero patimento per la donna amata, am-mirazione per l’eroe in guerra, empatia per le persone che soffrono. Avolte, in un crescendo di arcane sensazioni, si passa da un pianissimo adun’altissima vocalità sino al raggiungimento della più alta espressionepoetica. La sua voce é un prezioso dono della Natura i cui principali frui-tori dovrebbero essere i giovani di questa epoca così travagliata.

Rosanna Sinopoli

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L’ATTUALITÀ, pag. 6 N. 1. GENNAIO 2013LETTERATURA E ATTUALITA

EDITO-INEDITO(a cura di Gianfederico Brocco)

*Raffaele Cecconi - La Signorax - (Genesi Ed.). I lettori de“l’Attualità” giàconoscono altreopere di Raffaele Cecconi, e orapresentiamo loro “La signora x”,sempre costruito con grandeoriginalità: l’opera ci porta su unpercorso fatto di dubbi, scrupoli,sensazioni intime che vengonoalla luce. Al termine del percorsol’autore ci propone una “terzaparte” in cui illustra il mondodell’editoria come lo ha conosci-uto: scegliere non la qualità maciò’ che può stuzzicare il pub-blico per fare soldi, questo inpoche parole. Ci descrive anchevari avvenimenti della sua vitache si intersecano, a formare unamemoria complessa, ricca dispunti vivaci.* Pantaleo Mastrodonato - Lefiglie di Cadmo - La casa dellemuse. Pantaleo Mastrodonato,già noto a noi per i suoi itineraridi studio e spirituali, ci presentaora una bella ed ispirata tragedia,che ricorda, come costruzione,molto da vicino le tragediegreche classiche. Questa trage-dia però si chiude senza la mortedel colpevole e ciò offre al let-tore il significato profondodell’opera: portare lo spirito cris-tiano nella magnifica tragediagreca, quasi a completarle. Nonso se altri prima di lui han ten-tato di “redimere” lo spiritopagano insito insito nella trage-

dia greca, ma in ogni caso sitratta di un tentativo originale einteressante.

RIVISTE RICEVUTE

*Nuova Impronta, Direttore Fi-lippo Chillemi, via dei Rutoli 12,Roma. *Foglio Notizie, Dir. Pa-squale Chiaramida, Cas. Post.185 , 72100 Brindisi. Tel. 0831-516115. * Brontolo, DirettoreNello Tortora, via Margotta 18 -84100 - Salerno. *Il Symposia-cus, dir. resp. Pantaleo Mastrodo-nato, via La Marina 51, 70052Bisceglie (Bt) *Bache rontius,Dir. Marco Delpino. via Belve-dere 5, 16038 S.Margherita Li-gure (Genova) tel. 0185.286167.*Presenza, diretta da LuigiPumpo, via Palma 89, 80040Striano (Na). *Poeti nella So-cietà, presidente Pasquale Franci-schetti via F. Parrillo 7, 80146Napoli cell 347-55.36.446, email:[email protected]. * Miscel-lanea, diretta da Michele Melillo,Parco Gardenia, villino 23, 84090San Mango Piemonte (Salerno).*Verso il futuro, diretto da Nun-zio Menna, via Scandone 16,Avellino, tel. 0825 38269. *IlConvivio, diretto da A. Manitta,via Pietramarina Verzella 6695012 Castiglione di Sicilia. (Ct)*Fiorisce un Cenacolo, fondatoda Carmine Manzi 84085, Mer-cato S. Severino (Sa).

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PROPOSTE EDITORIALIScrittori, poeti, saggisti (materie storico-filosofico-letterarie): inviatei vostri manoscritti al Comitato Editoriale del “Movimento G. Salve-mini”. Se le vostre Opere verranno considerate idonee per le EdizioniMovimento G. Salvemini, riceverete una proposta editoriale con l’in-dicazione del simbolico contributo-stampa a carico dell’Autore. Vo-lete pubblicare romanzi, poesie, saggi letterari, storici, sociologici,giuridici ed economici? Cell. 347.0333846.

IL CONGEDO DI MATERNITA’Con riferimento al lavoro dipendente del settore privato, alla lavoratricegestente e puerpera è riconosciuto un periodo di astensione obbligatoriadal lavoro, denominato congedo di maternità, durante il quale al datoredi lavoro è fatto divieto assoluto di adibirla ad attività lavorativa. Talecongedo comprende: • i 2 mesi precedenti la data presunta del parto(salvo flessibilità); • gli eventuali periodi di interdizione anticipata di-sposti dalla ASL (per gravidanza a rischio) oppure dalla Direzione Ter-ritoriale del Lavoro (per mansioni incompatibili); • i 3 mesi successivi alparto (salvo flessibilità) e, in caso di parto avvenuto dopo la data pre-sunta, i giorni compresi tra la data presunta e la data effettiva. In caso diparto prematuro ai suddetti tre mesi si aggiungono i giorni compresi trala data effettiva e la data presunta; • gli eventuali periodi di interdizioneprorogata disposti dalla Direzione Territoriale del Lavoro (per mansioniincompatibili con il puerperio). La flessibilità del congedo di maternitàconsente alla lavoratrice di iniziare l’astensione un mese prima della datapresunta del parto e di fruire di quattro mesi di astensione dopo il parto.E’ riconosciuto al padre lavoratore il congedo di paternità, ossia il dirittodi astenersi dal lavoro per i tre mesi dopo la nascita del bambino, in casodi morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono del figlioda parte della madre o di affidamento esclusivo del figlio al padre. Durante i periodi di congedo di maternità (o paternità) la lavoratrice (oil lavoratore) ha diritto a percepire un'indennità economica pari all'80%della retribuzione giornaliera calcolata sulla base dell’ultimo mese di la-voro precedente il mese di inizio del congedo. L’indennità è a caricodell’INPS, ma di regola è anticipata in busta paga dal datore di lavoro.

Giacomo Bove

NETTUNO E LA SUA STORIAPer descrivere Nettuno, terra antica che si affaccia sul Tirreno,bisognerebbe iniziare dal Borgo Medioevale. Tra i vari conflitti del pas-sato sono fuse varie epoche, e se ci mettiamo a scavare troviamo tracceindelebili dci suoi abitanti. I ritrovamenti archeologici ci danno ragione: dalle armi d'acciaio a quelle di selce, dalla ceramica alle prime terra-cotte, da arnesi moderni a quelli mediovali. Nel Borgo si respira un'ariadi Medioevo. Case piccole, con ancora le persiane in legno massiccio,di un colore verde riposante, altre addirittura rosse sembrano compo-sizioni in miniatura... e i portoncini lasciano lo spazio di passaggiosoltanto ad una persona alla volta. Torrioni e palazzi severi, come quellidel Doria Panfili e quello Baronale. La chiesa di San Giovanni sembrache baci il fabbricato che le sta accanto. Nelle vie o piazzete si affaccianofinestre bifore e robusti portoncini, con lo stemma di famiglia. Il tempo,purtroppo, ha scandito la sua azione corrosiva. Nettuno ha dato ospitalitàad illustri personaggi della Storia come Nerone, Caligola, Vespasiano,Cicerone, Traiano, Tito ... e, arrivando ai giorni nostri, i Papi GiovanniX e Benedetto VIII, i quali cressero il Castello Giulio II, detto anche ilPapa guerriero fino a Clemente VIII e ad altri Pontefici. Ancora oggiecheggiano nel Borgo i nomi illustri dei suoi feudatari come i monaci diGrottaferrata, i guelfi Orsini e i ghibellini Colonna, sempre in lotta traloro; poi i Borgia, i Carafa, i Borghesi e gli Aldobrandini. (continua)

Stefano Di Marino

BASTA VIOLENZA SULLE DONNE !Domenica 25 novembre è stata la giornata dedicata dall’ONU alla lottacontro la violenza alle donne; fenomeno in espansione in Italia, dove, dainizio anno, più di cento son state le donne uccise per mano di un uomoche non sopporta di essere lasciato o di un capofamiglia che non accettai comportamenti di autonomia della figlia. Nei giorni scorsi la presidentedella Commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ha pre-sentato un disegno di legge (subito etichettato “ergastolo per il femmi-nicidio”) che prevede per l’omicidio specifiche aggravanti checomportano il carcere a vita. Ci si chiede se l’ergastolo riesce realmentead intaccare le cause profonde del fenomeno; poiché questo genere diomicidi è compiuto da uomini che hanno un distorto senso di “amore”,che è piuttosto un possesso assoluto della donna. Il lavoro di prevenzioneè difficile: occorre scardinare la pretesa di possesso assoluto di questiuomini, che il più delle volte è la risposta alla incapacità di vivere da in-dividui autonomi. Forse le cause di possessività/ fragilità dell’uomo po-tenziale omicida vanno pure ricercate nel tipo di educazione affettiva chei figli maschi ricevono dalle proprie madri. Abbiamo quindi bisogno diriflettere maggiormente sulla famiglia e sull’educazione che diamo ainostri figli. Inoltre Telefono Rosa propone al governo un programmascolastico per educare al rispetto della persona perché su questi temi lascuola è assente. Da una loro recente ricerca emerge che sono in aumentoi figli che assistono alle violenze sulle madri. Bambini e adolescenti ter-ribilmente segnati, silenziosi, incapaci di parlare di ciò che avveniva acasa. Infatti il 93% dei soprusi avviene all’interno delle mura domestiche.Sembra che i periodi di crisi economica si traducano in una escalationdella violenza e soprattutto tra le donne le vittime non si contano forsepagano la conquista del diritto al rispetto. In ogni caso speriamo che que-sta giornata scuoti dall’indifferenza e che lasci in noi “la consapevolezzacome scritto sull’Osservatore Romano “che la violenza contro le donneinfligge a tutti una ferita mortale”. Maria Rosa Nicastri

“LA CITTÀ CHIARA”Nella bella cornice della Fondazione Roma, è stato presentato da poco ilvolume “La città chiara. Politica e cultura per Roma”, alla presenza diGianni Alemanno, Sindaco di Roma, di Vittorio Sgarbi, ex Sottosegreta-rio ai Beni culturali, di Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente della Fon-dazione Roma, e di Francesco Giro, ex Sottosegretario di Stato delMinistero per i beni e le attività culturali nonchè autore del libro, scrittoper l'editore Gangemi. Si tratta di un “bilancio dell'attività politica svoltaper Roma”, nel quale Giro ripercorre l’esperienza politica maturata, of-frendo uno spaccato delle politiche in materia di beni culturali, portateavanti a favore di Roma Capitale tra il 2008 e il 2011, anni nei quali Giroha ricoperto la carica di sottosegretario del Mibac. L’Autore si sofferma,quindi, anche sulle vicende legate al progetto di restauro del Colosseo,sulle politiche per l'area archeologica centrale concernente il Palatino ei Fori Imperiali, sull'inaugurazione delle nuove sale della Galleria Nazio-nale di Arte Antica in Palazzo Barberini e su quella del Museo delle Artidel XXI Secolo (Fondazione Maxxi), fino ad offrire una panoramica sullemostre dedicate a Caravaggio. Francesco Giro, membro della Commis-sione parlamentare “Cultura, scienza e istruzione” della Camera dei de-putati, ha affermato: “Dalla mia nomina a Sottosegretario di Stato ai benie alle attività culturali, nel maggio del 2008, ho subito cercato di com-prendere quali fossero i problemi della mia città... È ciò che avviene intutte le grandi nazioni, dove la capitale è una priorità”.

Maria Rita Salustri

CONTROLLI OCULISTICI NEGLI ADULTIDa 25 a 40 anni: è un periodo relativamente tranquillo, in cui le variazionisono meno frequenti, per cui è sufficiente una visita ogni 2-3 anni, piùspesso se si lavora al computer o si guida molto. E’ il momento ideale persottoporsi ad intervento di chirurgia rifrattiva con laser. Oggi esistonovarie tecniche, la PRK per miopie medio-lievi, la LASIK per miopie piùelevate e il laser a femtosecondi per la correzione dell’astigmatismo, checi consentono di ottenere risultati brillanti se si effettua un’accurata se-lezione dei pazienti con una serie di esami preliminari. Da 40 a 50 anni:si manifesta la presbiopia, cioè la difficoltà nel vedere da vicino, per unafisiologica perdita di elasticità del cristallino. Non bisogna accontentarsidel primo occhiale che capita, bensì sottoporsi a visita medica oculistica,per la prevenzione di una patologia diffusa ed insidiosa come il glau-coma, cioè un danno progressivo del nervo ottico dovuto all’aumentodella pressione intraoculare. Inoltre possono esordire il diabete e l’iper-tensione, patologie sociali dove è accertata una predisposizione familiarecome nel glaucoma. In questi casi è importante l’esame del fondo ocu-lare. Da 50 a 60 anni: si può diagnosticare la cataratta, che determinauna visione appannata, per il progressivo opacizzarsi del cristallino. Oggila chirurgia ci consente di ottenere ottimi risultati. Inoltre spesso anchechi ha sempre avuto una vista perfetta lamenta difficoltà anche nella vi-sione da lontano, per la comparsa di ipermetropia o di astigmatismo con-tro regola, di solito correggibili perfettamente con occhiali. Da 60 a 70anni: si può avere una visione distorta degli oggetti e dei caratteri di let-tura, per la comparsa della degenerazione maculare senile, che nei casipiù gravi determina la visione costante di una macchia scura quando sifissa centralmente. Importante è la diagnosi precoce per un migliore in-quadramento terapeutico. Dai 70 anni in poi: bisogna seguire l’evolu-zione di qualcuna delle patologie suddette, come il glaucoma, laretinopatia diabetica o ipertensiva, la maculopatia senile o la cataratta.L’ideale sarebbe un controllo almeno una volta all’anno o anche piùspesso, in base alle patologie presenti ed ai consigli del medico oculista.Tanti cari auguri di un nuovo anno pieno di gioia, di serenità e di benes-sere e… Anno nuovo… vista nuova! Vincenzo Pagliara

OCCHIO AI BAMBINI !Ho pensato di regalarvi il calendario delle visite oculistiche, un utilemezzo di prevenzione delle più diffuse patologie oculari nelle varie fasidella nostra vita. Partiremo dall’età pediatrica, passando per la maturitàfino all’età più avanzata. Da 0 ad 1 anno: in genere una prima visita vieneeffettuata a tutti i neonati, specialmente nei prematuri a basso peso chesono stati in incubatrice e sottoposti ad ossigenoterapia e nei soggetti arischio genetico. Ciò consente di escludere o di diagnosticare precoce-mente patologie quali retinopatia, cataratta congenita, opacità corneali.Ricordiamo che il primo anno di vita è fondamentale per lo sviluppodella vista, per cui può essere necessario un intervento chirurgico pre-coce. Anche la dacriocistite dei neonati, una patologia non grave ma piut-tosto frequente, caratterizzata da lacrimazione e secrezionemuco-purulenta, va diagnosticata entro il primo anno, per evitare un in-tervento chirurgico. Da 1 a 3 anni: Bisogna fare attenzione ad alcunisegni che potrebbero essere già presenti da qualche mese, come strabi-smo (alterazione della motilità oculare), nistagmo (movimento oscillato-rio involontario dei globi oculari), costante inclinazione o rotazione dellatesta. Anche anomalie del comportamento come difficoltà nel seguire glioggetti in movimento ed afferrarli, sguardo assente, difficoltà nell’evitaregli ostacoli e cadute frequenti, avvicinamento esagerato per guardare glioggetti, possono essere indicativi di problemi importanti alla vista. Da 3a 5 anni: in assenza di problemi particolari è il periodo ideale per unaprima visita oculistica, per evidenziare precocemente i difetti visivi e perprevenire e curare l’ambliopia nota, più comunemente, come l’occhiopigro. Si tratta della riduzione della funzione visiva di uno dei due occhiin assenza di patologie, dovuta a vizi di rifrazione di solito elevati, piùfrequentemente astigmatismo ed ipermetropia, spesso associata a strabi-smo. Il bambino non se ne rende conto, perché nell’insieme la visionesembra soddisfacente, ma la terapia con bendaggio dell’occhio miglioreed occhiali deve essere precoce, perché dopo i 10 anni i margini di mi-glioramento sono praticamente nulli. Da 6 a 10 anni: è il periodo in cuil’impegno scolastico rende necessaria la correzione con occhiali di difettidella vista comuni nei bambini come l’ipermetropia e l’astigmatismo. Disolito si manifestano con mal di testa, bruciore agli occhi, difficoltà nellalettura, per cui il bambino appare erroneamente svogliato. Da 11 a 14anni: è il momento dello sviluppo e quindi è possibile la comparsa dellamiopia. La difficoltà nel vedere da lontano ne è il segno caratteristico. Da15 a 20-25 anni: si ripeteranno controlli periodici ogni sei mesi circa, inquanto durante l’età evolutiva e nel corso degli studi è più facile che visiano variazioni. Inoltre in questo periodo può comparire il cheratocono,una deformazione della cornea che comporta un astigmatismo irregolareche di solito necessita della correzione con lenti a contatto semirigide.

Vincenzo Pagliara

IL CONGEDO PARENTALETerminato il periodo di congedo di maternità, entrambi i genitori possonochiedere un periodo di assenza dal lavoro. Si tratta del congedo parentale(definito in precedenza astensione facoltativa), riconoscibile fino agli 8anni di età del bambino: • alla madre lavoratrice dipendente, per un pe-riodo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi; • al padre lavo-ratore dipendente, per un periodo continuativo o frazionato non superiorea 6 mesi, elevabile a 7 se lo stesso esercita il diritto di astenersi dal lavoroper un periodo continuativo o frazionato non inferiore a 3 mesi; • al ge-nitore solo (padre o madre), per un periodo continuativo o frazionato nonsuperiore a 10 mesi. I congedi parentali dei due genitori non possono su-perare complessivamente il limite di 10 mesi (11 mesi se il padre fruiscedella elevazione). Per i periodi di congedo parentale, alle lavoratrici edai lavoratori è dovuta, fino al terzo anno di vita del bambino, un’indennitàpari al 30% della retribuzione, per un periodo massimo complessivo trai genitori di 6 mesi. Dai 3 anni e un giorno agli 8 anni di età del bambino,nel caso in cui i genitori non ne abbiano fruito nei primi 3 anni, o per laparte non fruita, l’indennità del 30% spetta solo se il reddito individualedel genitore richiedente risulti inferiore a 2,5 volte l'importo annuo deltrattamento minimo di pensione. L’indennità è a carico dell’INPS, ma diregola è anticipata in busta paga dal datore di lavoro. Giacomo Bove

I RIPOSI GIORNALIERIDurante il primo anni di vita del bambino, la lavoratrice madre ha dirittoai seguenti riposi giornalieri (cosiddetti permessi per allattamento): - 2ore al giorno, se l’orario di lavoro giornaliero è pari o superiore a 6 ore.Le 2 ore di riposo possono essere fruite separatamente (1 ora in entrataed 1 ora in uscita) o cumulate; -1 ora al giorno, se l’orario di lavoro gior-naliero è inferiore alle 6 ore. I riposi giornalieri si riducono della metà sela lavoratrice usufruisce di asili nido o di altra struttura idonea istituita daldatore di lavoro all’interno dell’azienda o nelle immediate vicinanze. I ri-posi giornalieri sono riconosciuti anche al padre lavoratore, in alternativaalla madre: - nel caso in cui i figli siano affidati al solo padre; - nel casoin cui la madre lavoratrice dipendente non se ne avvalga; - nel caso in cuila madre non sia lavoratrice dipendente, appartenendo a categorie chenon hanno diritto a tali permessi; - in caso di morte o di grave infermitàdella madre. I periodi di riposo vengono raddoppiati in caso di parto plu-rimo e le ore aggiuntive possono essere riconosciute al padre anche du-rante i periodi di astensione obbligatoria o di congedo parentale dellamadre. Per i riposi in parola spetta un’indennità pari all’ammontare del-l’intera retribuzione relativa ai periodi di riposo. L’indennità è a caricodell’INPS, ma è anticipata dal datore di lavoro. Giacomo Bove

Il giorno 27.10.12. nella presti-giosa sala delle conferenze, nellaCasa dell’Aviatore in Roma, ilPresidente Nazionale dell’IstitutoNazionale della Legione d’Onoredei Cavalieri di Vittorio Veneto,Dott. Pietro Troia, dopo aver sen-tito il parere dei consiglieri nazion-ali e del segretario nazionale condelibera datata Roma 20 ottobre2012, ha conferito l’incarico diPresidente Regionale della Lom-bardia dell’Istituto Nazionale deiCavalieri di Vittorio Veneto al Cav.Dott. Gianfranco Pompeo Ci-cala, con facoltà di utilizzare le relative insegne. Firmato: il Segretariogenerale, Luigi Simone e il Presidente Nazionale Dott. Pietro Troia.

PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI A VELLO CILANO

1) 2° Premio poesia in vernacolo "Alfonso Gatto-I nuovi angeli" per 'AMuscarella, Napoli 2008. 2) Gran Premio della Cultura “Niccolò Jom-melli-Domenico Cimarosa” per la poesia in napoletano Toto'-Malafem-mena... 'A livella… Aversa CE 2010. 3) Attestato di Merito per il libroPoetando-Writing Poetry "La poesia nel cassetto", Campidoglio Roma2010. 4) Premio per la sigla musicale 'Stu core è 'nu scugnizzo al XXXIVFestival della canzone napoletana ed italiana, Forlì 2010. 5) Premio allaCarriera "Artisti alla Ribalta", Sesto Fiorentino 2010. 6) Premio sezioneClassica al "Festival palma d'argento San Vito" per la canzone DojeMarie, Forio d'Ischia 2012. 7) 3° Premio al Concorso "Il nomade e lestelle" per la poesia 'A spola 'e cuttone, Archivio Carcere Borbonico,Avellino 2012.

L'ADDIO A MANZINella sua Mercato San Severino (SA) dov'è vissuto ed è stato Sindaco,si è spenta la cara esistenza del Professor Carmine Manzi. Aveva 93 annied è stato uomo di grande cultura; ha scritto oltre 20 libri fra saggistica,giornalismo, narrativa e poesia . Ha fondato e diretto la Rivista Fiorisceun Cenacolo dal 1940, l’Accademia di Paestum dal 1949 ed il PremioNazionale Paestum dal 1956. Moltissimi i riconoscimenti ricevuti. Uomobuono, schietto ed umile che sapeva ascoltare chi gli stava di fronte conun bonario sorriso. Così lo vogliamo ricordare! Continua la meritoriaopera paterna l'adorata figlia Anna Maria. Velio Cilano

SINDROME DEL POTERESpesso si fa fatica a raggiungere il potere per poter governare. Poi il rag-giungere quella posizione diventa un motivo per non lasciarlo più. Il fattodi faticare molto per raggiungere posti di potere dipende anche da chi ilpotere lo detiene e non lo vuole lasciare perché pensa di essere il mi-gliore, di fare certamente meglio degli altri, perché gli spetta di dirittoin quanto ha faticato molto per ottenerlo, ma soprattutto ha la presun-zione estrema di sapere cosa è bene per il popolo senza interpellarlo mai.La fatica compiuta per raggiungere il potere serve ad inselvaggire i po-tenziali futuri aspiranti governanti ed in questo periodo c’è un allena-mento a promettere ai propri sostenitori cose che un volta saliti al poterenon sono in grado di mantenere perché il periodo che è servito per rag-giungere il posto di potere ambito è servita anche ad istituzionalizzarsiossia l’arte di dare sempre la colpa agli altri, dire di cambiare tutto pernon cambiare niente, raccontare balle su balle e soprattutto cercare difare gli interessi propri e di qualche amico, e resistere al posto di potereil più possibile finché il giro non ricomincia. Giuseppe Turrisi

ONORE AL MILITE IGNOTOIl 4 novembre u.s.il Centro Studi Di-fesa e Sicurezza(Cestudis) ha de-posto una coronadi alloro al sacellodel Milite Ignoto(Altare della Pa-tria) in Roma, conla partecipazionedi Autorità civili,militari e politiche, di Associazioni d’Arma. Da evidenziare la presenzadel Sen. Luigi Ramponi e del Sen. Maurizio Gasparri. In rappresen-tanza del periodico “L’Attualità” ha partecipato alla storica cerimonia ladott. Liana Botticelli.

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L’ATTUALITÀ, pag. 7N. 1. GENNAIO 2013 LETTERATURA E VARIE

INCONTRO IMBARAZZANTEQuel giorno, c'era un sole caldo, benché fosse già autunno inoltrato. Lìtempo era così invitante che Jenny decise, di fare due passi e sbrigareuna commissione. Erano quasi le dodici, l'ora più calda e movimentatadella giornata, il momento dell'aperitivo da Rosati in Piazza del Popolo,per l'alta società, quella invece in cui suona la sirena, per gli operai chetornano sporchi di gesso o cemento e si mettono a mangiare la tantosospirata "pagnotta" o nel meridione, "la frisella incaponata". La ragazzacapì subito che aveva fatto bene; quel cielo così limpido e trasparente, di-verso dal blu intenso d'estate e quel sole che la riscaldava senza bruciarla,la riempiva di buon umore e si sarebbe messa a cantare insieme alle ul-time rondini che svolazzavano. Passando da una zona d'ombra di unastradina, si trovò sulla piazza antistante un'antichissima basilica. Levenne in mente una frase che aveva letto da qualche parte; "e lei cammi-nava nel sole", mai come in quel momento ne assaporò il significato piùvero. Non si era quasi accorta di avere raggiunta la sua meta, per cuisbrigò la commissione e decise di tornare a casa, perché era già l'ora dipranzo. Mentre Jenny accelerava il passo e pensava all'allegria rumorosadella tavola, sentì un claxson di un'auto vicina, istintivamente si scostòperché non le venisse addosso, ma in quel mentre, sentì una voce daltimbro a lei non sconosciuto, allora alzò lo sguardo e vide. Il viso scavato,un dito di barba incolta, capelli radi, mascella nervosa, occhi piccoli, in-telligenti. Attraverso il riquadro del cristallo, vide la sua amica più cara.In quel momento gli occhiali, come due macchie scure, le coprivano unterzo del volto. Fu cordiale con loro, ma rifiutò di essere accompagnataa casa; con una scusa banale, li lasciò e si allontanò alla svelta. Pochevolte in vita sua aveva provato un imbarazzo ed un dispiacere tale, avedere quei due, insieme: la sua amica del cuore checonosceva da anni accanto a quell'uomo così complessato,cinico e insensibile. Un incontro con loro era qualcosache si aspettava avvenisse prima o poi, ma non cosìpresto, dopo la chiusura burrascosa di un amore duratocirca due anni. Così cambiò in un lasso breve di tempoil mondo che la circondava. La sua gioia era stata dis-trutta, il suo cuore più pesante per la pena che provava edil suo passo divenuto più lento quasi la riportò a casa.

Angela Libertini

PENGUIN E RANDOM HOUSECONVOLANO A NOZZE

Un matrimonio eccezionale quello tra il colosso britannico Penguin ed ilteutonico Random House. Due tra le più grandi case editrici sul mercatoglobale, si sono unite, dando vita a quello che presumibilmente, date lepremesse, diventerà il nuovo leader mondiale nel settore dei libri. Tra laprima parte, controllata dal gruppo Pearson (proprietario anche del Fi-nancial Times e dell’Economist ndr) e la seconda controllata da Bertel-smann (della quale partecipa anche la nostrana Arnoldo MondadoriEditore), l’accordo prematrimoniale prevede la comunione dei beni datoche l’ammontare del “patrimonio” dei due soggetti è un fatturato pari acirca 3 miliardi di dollari/anno. Frutto di questa unione sarà la nuova casaeditrice, “Penguin Random House”; le azioni dell’infante saranno per il53% in mano a Bertelsmann, mentre Pearson ne deterrà il rimanente 47%.A fargli da balia invece sarà chiamato l’attuale numero uno di RandomHouse, Markus Dohle con l’obiettivo di educare la nuova creatura soprat-tutto al mercato in lingua inglese e spagnola, per fare concorrenza conprodotti digitali (oltre che tradizionali) a leader emergenti come Amazon,Google e Apple. Chi vivrà vedrà, chiosava un vecchio adagio. Secondo lestime però il nuovo colosso è già pronto a controllare oltre un quarto delmercato inglese e americano a prova di vendite da libreria, e non solo.

Cristina Canci

ALLARME OBESITÀ INFANTILE In Italia 1 milione di bambini (con percentuali tendenzialmente più bassenel Settentrione e più alte nel Sud Italia) è in sovrappeso mentre 400milasono obesi. La colpa? Molto dipende dalle abitudini alimentari scorrette,dal sesso (più colpiti i maschi), dalle condizioni socio-economiche in cuisi cresce e dagli stili di vita troppo sedentari. Dalle statistiche, infatti, sievince chiaramente che tra i bambini che praticano sport o giocano rego-larmente all’aria aperta, l’incidenza di obesità e di sovrappeso è netta-mente inferiore che tra quelli che trascorrono il pomeriggio davanti a tvo videogiochi. Senza dimenticare che, la componente ereditaria, quindil’avere uno o entrambi i genitori obesi, resta il fattore di rischio più im-portante. In una situazione del genere e che, stando alle stime dell’Adi,negli anni a venire peggiorerà addirittura (entro il 2025 gli obesi in Italiasaliranno a 20 milioni), prendere consapevolezza del problema diventaallora di assoluta importanza sia per la salute dei più piccoli sia per quelladegli adulti di domani. Un bambino che entra nell’adolescenza con pro-blemi di obesità è infatti un potenziale adulto in cattiva salute che, dagrande, soffrirà sicuramente di diabete, ipertensione, malattie cardioi-schemiche, allergie o problemi ortopedici. Per puntare a perdere i chiliin eccesso – riassicurano gli esperti – esistono però tanti accorgimentiche un genitore, qualora si dovesse trovare davanti a una patologia simile,può (anzi deve) tenere ben a mente per aiutare il proprio figlio. Primi fratutti quelli che riguardano una corretta alimentazione. E, se è vero che chiinsegna al proprio figlio a cominciare la giornata con una colazione sanaed equilibrata è già a metà dell’opera, è altrettanto vero che è importanteanche variare l’alimentazione dando il giusto spazio a tutti quegli ali-menti (come pesce, frutta e verdura) non molto amati dai ragazzi e ri-cordarsi sempre di non esagerare con le dosi. Lo spuntino di metàpomeriggio, inoltre, non deve mai superare il 10% dell’apporto caloricototale (da evitare quindi merendine e bevande gassate e/o zuccherate).Ma non solo. L’obesità infantile si comincia a combattere prima del partoe nei primi mesi di vita del bambino. Da una parte evitando che in gra-vidanza si presentino eccessi o carenze nutrizionali e condizioni metabo-liche alterate, dall’altra cercando di allattare il bambino nei primi mesidi vita e tenendo sotto controllo sia il peso (tra 0 e 4 anni) sia la qualitàdel sonno. Le donne dai 30 anni in su, infine, hanno il 24% in più di pos-sibilità di mettere alla luce un bambino con un maggiore o minore peso.

Federica Sciorilli Borrelli

CASO AVETRANA: NUOVI RISVOLTI «Sono stato io. Ho preso una corda e ho ucciso Sarah». Così, scagio-nando la figlia Sabrina da ogni colpa, zio Michele torna ad accusarsidell’omicidio della nipote. E, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise diTaranto, dove lo scorso 5 dicembre è stato interrogato come teste propriodalla difesa di Sabrina, per l’ennesima volta, ricostruisce ogni attimo diquel pomeriggio del 26 agosto 2010 in cui Sarah Scazzi è stata strango-lata. Le accuse rivolte a Sabrina in occasione dell’incidente probatoriodel 19 novembre 2011, infatti, costituiscono solo una delle tante versioniche Michele Misseri ha rilasciato nel corso di questi 2 anni. E arrivanodopo altre due dichiarazioni. Quella rilasciata durante la notte della con-fessione, in cui disse di aver ucciso la nipote e di aver compiuto abusi ses-suali sul suo corpo e, quella di appena qualche giorno dopo, il 15 ottobre,quando Misseri dichiara che a trattenere Sarah mentre la strangolava èstata Sabrina. A partire dai primi mesi del 2011, ribadendo più e più voltedi non potersi portare un peso del genere per tutta la vita, zio Michele de-cide però che è arrivato il momento di riavvolge il nastro ai tempi dellaprima confessione e, eliminando il movente sessuale, torna ad addossarsitutta la responsabilità dell’omicidio. Ma non si ferma qui. Questa voltasi spinge oltre. Per giustificare le accuse nei confronti della figlia, chiamain causa l’avvocato Daniele Galoppa, il suo primo difensore, e la suaconsulente Roberta Bruzzone. Stando alle sue ultime dichiarazioni, ap-profittando della sua debolezza e facendogli credere che se la sarebbecavata nel giro di un paio d’anni, l’idea di averlo convinto ad addossaretutte le responsabilità dell’orrendo omicidio a Sabrina, infatti sarebbestata proprio la loro. E se in occasione del sopralluogo nel garage la suaricostruzione del fatto è potuta sembrare contradditoria o tentennante ealcuni particolari del suo racconto ad oggi non hanno ancora trovato nes-sun riscontro, è solo perché quelle dichiarazioni le ha fatte sotto l’effettodi psicofarmaci che – sempre stando alle sue asserzioni – gli hanno som-ministrato in carcere. Ma questa quinta versione il contadino di Avetranal’ha pagata a caro prezzo. Dopo l’avvocato Galoppa (che lo ha denun-ciato per calunnia), Francesco de Cristofaro e Massimo Sarcino, dal mo-mento che le dichiarazioni del suo assistito non collimano più con la sualinea difensiva, anche Armando Amendolino, l’ultimo legale, rimette ilsuo mandato. L’Udienza resta quindi sospesa in attesa che il Tribunalefornisca a Michele Misseri un avvocato d’ufficio.

Federica Sciorilli Borrelli

EPPUR SI MUOVE!Anticipato regalo di Natale o tardivo riconoscimento del valore econo-mico e sociale dei lavoratori della conoscenza? Questo non ci è dato sa-perlo ma quel che conta è che la legge sull’equo compenso sia arrivata ariempire l’animo e le tasche (se la legislatura concluderà il suo corso)dei tanti freelance e giornalisti collaboratori che, restando sempre fedelialla loro passione, per tanti (troppi) anni hanno fatto il 70% dell’informa-zione per (quando va bene) 5 euro ad articolo. Spesso e volentieri met-tendo anche a repentaglio la propria vita. Questo almeno fino ad oggi.Con la legge sull’equo compenso, approvata all’unanimità dalla com-missione Cultura della Camera, in sede legislativa, infatti cambia tutto.«Cade finalmente quel muro – commenta il segretario della Fnsi FrancoSiddi – innalzato dalla gran parte degli editori italiani, che si oppone-vano a considerare questa una realtà del lavoro meritevole di giusti trat-tamenti economici e obblighi sociali». Anche se per cantare vittoria èancora troppo presto. Perché se è innegabile che da quando sono nati iCoordinamenti a fine 2009 ad oggi, questa legge è uno dei pochi passifatti per migliorare la situazione dei tantissimi precari, è altrettanto veroche stiamo parlando di una legislatura che ancora non stabilisce qualesia l’equo compenso che i giornalisti freelance e i collaboratori, in pro-porzione alla qualità e alla quantità del lavoro svolto e coerentementecon i trattamenti previsti dalla contrattazione nazionale di categoria, de-vono ricevere dall’azienda per cui lavorano (articolo 1). Lo farà – spiegaValeria Calicchio, portavoce del coordinamento dei precari romani “Er-rori di Stampa” – una Commissione composta da 7 membri e presiedutadal Sottosegretario all’Editoria Paolo Peluffi entro 3 anni. La stessa Com-missione, nel medesimo termine, dovrà inoltre redigere un elenco co-stantemente aggiornato delle agenzie di stampa, emittenti radiotelevisive,quotidiani e periodici, questi ultimi anche telematici, che garantiscono ilrispetto di un equo compenso. Quanti, a decorrere dal 1° gennaio 2013,non saranno iscritti a questo elenco per un periodo superiore a 6 mesi,perderanno infatti il diritto di accedere ai contributi per l’editoria. Il resto,invece, è nelle mani dei sindacati dei giornalisti, dei datori di lavoro, deiministeri interessati, dell’Inpgi e dell’Ordine dei giornalisti. È lasciatoal buon cuore di ogni singolo collaboratore o freelance che, ogni voltache si troverà a scrivere un pezzo senza ricevere la giusta remunerazione,oltre che ai suoi sogni, ci auguriamo si ricorderà anche che sta agendocontro la sua dignità e ai danni di una libera informazione.

Federica Sciorilli Borrelli

URGE RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE

Nel momento in cui si sono apprese le linee ispiratrici del disegno di Leggedi stabilità abbiamo immediatamente compreso l'ennesima fregatura chequesto Esecutivo presieduto dal Prof. Mario Monti ci vuole propinare daquest'anno nonostante che le norme di legge vietino l'aumento delle im-poste retroattivamente. Però il riferimento “all'esercizio in corso alla datadi emanazione ....” aggiusta sempre tutto comprese le loro coscienze, manon l'astio della popolazione contro i loro soprusi e le loro arroganze.Siamo costretti a subire la vessazione di un maggior prelievo fiscale. IlGoverno Monti ha avuto l'arroganza di spacciare la manovra come”tagli dispesa”. Come è possibile che il Prof. Monti ed i suoi ministri non abbianocompreso che l'aumento delle imposte provoca recessione? Non è possibilesperare di invertire la rotta se vengono aumentate le imposte sui redditi el'IVA sui prodotti. Basti pensare che subito dopo il salasso sulle prossimedichiarazioni dei redditi (scadenza probabile 16 giugno 2013), dopo 15giomi, il 1° luglio aumenterà l'IVA. A breve le industrie italiane e, preved-ibilmente, anche altre in Europa saranno tentate di delocalizzare la pro-duzione in Oriente, particolarmente, a mio avviso, in Cina che associaprogresso tecnologico e minori costi. Le linee ispiratrici dell'azione delgoverno Monti sono sempre più chiare. Le autorità monetarie e bancarieintemazionali (cioè gli stranieri) nell'estate 2011 a Roma dettarono i loro«consigli", a mio avviso, chiaramente ricattatori. Nell'autunno successivo,nel giro di poche ore il Presidente della Repubblica nominò Monti Senatorea Vita. In esecuzione del progetto politico monetario internazionale, il Prof.Monti venne immediatamente investito della più alta carica di governo.Ottenne la fiducia dal Parlamento. L'elezione del nuovo esecutivo è stataun golpe. Ora, a distanza di circa un anno, possiamo assistere alle sof-ferenze morali di chi ha appoggiato questo Esecutivo ed ora cerca di con-trastarlo per ridurne gli effetti negativi. Gli italiani stanno ormai prendendocoscienza delle fregature che ci propina questo Esecutivo.Sono convinto che nel mondo sia in atto un disegno occulto che, lanciandofalsi messaggi ai mercati, voglia concedere al Grande Capitale il temponecessario a disimpegnarsi dall'acquisto del debito pubblico di quegli Statiritenuti più a rischio a scapito di altri affinché le economie dei primi pos-sano crollare senza coinvolgere la finanza internazionale. Io lancio un ap-pello ai partiti politici ed a quei movimenti che forse lo diventeranno ocomunque troveranno rappresentanza nel prossimo parlamento: far caderesubito il Governo Monti. Spero che nella prossima Legislatura ci sia unGoverno, non è importante che sia di destra o di sinistra, ma che sia espres-sione della volontà popolare, che non si preoccupi della finanza inter-nazionale. Fino a prova contraria l'Italia è un paese sovrano. Potrà e dovràricontrattare gli accordi con l'Unione Europea, eventualmente dopo aver in-detto un referendum. Voglio richiamare l'attenzione che ogni singoloprodotto, di qualsiasi branca commerciale esso sia, è si costituito dalle ma-terie prime e dalle relative spese dei trasporti, ma in massima parte dalcosto del lavoro a partire dalla produzione per proseguire fino, nel casodell'esportazione, al trasporto alla frontiera sempre che non possa esserevenduto franco deposito. A chi vorrà obiettare che il costo del lavoro inItalia è troppo alto rispondo che condivido pienamente l'affermazione, maun Governo politico degno di questo nome, se vorrà e saprà svincolarsidai ricatti della Finanza Internazionale, saprà sicuramente diminuire ilcosto del lavoro, il cuneo fiscale e l'imposizione sui redditi da lavoro, sianoessi lavoro dipendente o artigianale. Di fronte ad un'operazione politica diquesto tipo sono sicuro che il popolo italiano saprà anche accettare sacrificie diminuire "provvisoriamente" il proprio tenore di vita. La rabbia ha sem-pre provocato disordini, ulteriore povertà, rivoluzioni che molto spessosono sfociate in guerre. Anche oggi le nazioni possono ricostruire l'econo-mia, ma lo potranno fare solo prendendo esempio dalla Storia. L'ImperoRomano d'occidente nel V secolo d.c. è caduto sotto le invasioni bar-bariche. E' caduto a causa di una oligarchia opulenta e corrotta senza piùalcuna voglia di combattere.Cerchiamo di rinascere prima che i nuovi bar-bari ci portino a qualche decennio di oscurità. Andrea Monteverde

L’ITALIA HA BISOGNO DI UN LEVIATANO

“… Ahi serva Italia di dolore ostello, nave sanza nocchier in gran tem-pesta …” Così Dante Alighieri definì nel 1300 la nostra patria (Purga-torio, Canto VI), e purtroppo a distanza di oltre settecento anni, cidispiace dover notare quanto sia attuale codesta definizione … L’Italiaè sempre stata governata meno bene di quanto meritava. Dal dopo-guerra ad oggi la nostra repubblica è stata guidata da 61 governi in 66anni. Ciò è dovuto all’ eccessiva frammentazione della rappresentanzadel potere. Il fenomeno della litigiosità politica ha creato sempre grandedisorientamento. Purtroppo il cittadino, giustamente indignato, non rie-sce con lo strumento del voto a venir fuori da tale “impaccio” politico.I partiti politici hanno deciso di sostenere un governo guidato da unapersonalità super partes (Monti) dimostrando che nel momento diestrema difficoltà si può davvero remare tutti nella stessa direzione. Ri-cordando Thomas Hobbes, potremmo parlare di un nuovo “Leviatano”.Mai un governo aveva avuto tanto consenso parlamentare come l’at-tuale esecutivo Monti. Tutti gli italiani si aspettavano di trovareun’azione di governo efficace e soprattutto innovativa … Innovativa,appunto … come ad esempio rincarare più che mai il prezzo dei carbu-ranti, reinserire pesantemente le tasse sull’unico bene rifugio degli ita-liani (il mattone), aumentare le imposte dirette ed indirette, proprio cosìcome hanno sempre fatto tutti i governi in 66 anni di repubblica, e pro-vocare per questo ancor più stagnazione economica e spesso anche ri-duzione del gettito fiscale. Perché il paradosso è proprio questo,l’aumento della pressione fiscale, realizzato per incrementare il gettito,al di sopra di determinate soglie provoca la riduzione di quest’ultimoe l’arretramento dell’economia. … tutto ciò senza scalfire minima-mente i privilegi delle corporazioni più potenti. Ovviamente il GovernoMonti ha realizzato anche cose buone, poiché è comunque composto dipersone serie e preparate, e sicuramente in questo momento politicoera il male minore, … ma ci si chiede perché nel momento della diffi-coltà ci si debba sempre accontentare del male minore e non si possapretendere di più ..? Ci si chiede se il nuovo “Leviatano” abbia ragionedi esistere se viene messo in pericolo il sistema che deve proteggere… Purtroppo, il sistema non è cambiato. La soluzione vera ai problemiitaliani è la stabilità ed affidabilità del sistema politico. L’unico modoper salvare l’Italia è quello di creare un patto di lunga durata, tra leprincipali forze politiche su pochi basilari argomenti dell’economia edella politica, con l’impegno che nessuna delle forze politiche che sisuccederà al governo del paese cambierà mai orientamento su tali puntifondamentali. Prendiamo insegnamento dagli USA, dove a prescindereda quale candidato avrebbe vinto le elezioni presidenziali, le linee guidadel sistema non sarebbero state mai messe in discussione.

Alessandro Massimi

“DEMOCRAZIA”: QUANTI EQUIVOCI! La parola "democrazia" deriva dal greco "demòs" e "cratòs", letteralmente"governo del popolo". Questo non vuol dire che ciascun cittadino assolvein una democrazia funzioni di governo, ma che ognuno di noi è chiamatoa partecipare a questa funzione. La struttura democratica non riguardasolo il rapporto "verticale" tra il cittadino ed i suoi rappresentanti, ma do-vrebbe contraddistinguere anche quello "orizzontale" tra gli stessi. In unquadro del genere, la reazione di Beppe Grillo di fronte alla decisionedella consigliera comunale Federica Salsi del Movimento 5 Stelle di re-carsi in Tv, stupisce ed offende. Stupisce, in quanto lo statuto del Movi-mento non contiene alcun divieto di andare in Tv per esporre le proprieidee, ma questo divieto è piuttosto un diktat dello stesso Grillo. Stupisce,perchè il Movimento si propone come nuova forza in grado di coordinare,al suo interno, quanto dovrebbe esserci di vitale al di fuori dei canali po-litici tradizionali. Vivere in una democrazia non significa governare tuttiassieme, e sullo stesso livello, perchè questo nella pratica sarebbe impos-sibile; allo stesso tempo, chi si trova "sopra" dovrebbe tenere sempre amente il perchè è lì, grazie a chi, e soprattutto mostrare rispetto per le opi-nioni di chi, ogni giorno, si spende affinchè la sua battaglia possa prose-guire. Proprio per questo, le parole provocatorie di un Grillo sempre allaricerca dell'esagerazione e dello scandalo, risultano quanto mai fuoriluogo e offensive. Chiamare in ballo il "punto G" della Salsi, per il solofatto che questa si sia recata in Tv ad esporre la sua proposta politica, nonsolo denota volgarità ma è anche una contraddizione in termini, per chi,essendo comico, fa della spettacolarizzazione il suo cavallo di battaglia.Per cui, essendo poco credibile che un movimento che ha raggiunto no-tevole diffusione sia guidato da stupidi, direi che questo comportamentonasconda qualcosa di diverso. Verrebbe da pensare che si tratti di un ten-tativo di mantere i contenuti fuori da un discorso costituito solo, o in largaparte, dalla denigrazione delle idee altrui. Se così fosse, il Movimento 5Stelle avrebbe davvero poco a che fare con il concetto di democrazia.

Riccardo Fondi

AEC: UNA SIGLA MILLE STORIEAssume grande rilevanza nella formazione dell’individuo il sistema sco-lastico. L’art. 2 costituzione indica che la Repubblica riconosce e garan-tisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazionisociali ove si svolge la sua personalità, l’art.4 conferma che è compitodella repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, chelimitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono ilpieno sviluppo della persona umana. Lo Stato delega alle regioni, le re-gioni ai comuni e agli enti locali, varie funzioni economico-amministra-tive onde ottemperare ai servizi per i cittadini. I cittadini pagano le tasse,non è colpa del cittadino se mancano i fondi per assicurare servizi socialiinderogabili: la figura dell’AEC è una di queste. Potrebbe apparire unasigla veloce ma, AEC vuol dire Assistente Educatore Comunale che, nellasua accezione più vera sta a rilevare la sua importanza fondamentale comesupporto scolastico, per tanti bambini in difficoltà. Una figura importante:per accompagnare i bambini disabili al bagno, per farli mangiare; per chiha tempi diversi di apprendimento, per chi ha bisogno di alternare alla di-dattica un po’ di gioco. Esso serve a coadiuvare ed aiutare le altre inse-gnanti. I bambini, accolgono col sorriso sulle labbra questi maestri che liaiutano ad andare avanti nella quotidianità scolastica, essi si sentono piùsicuri perché c’è qualcuno oltre ai genitori , agli insegnanti principali, cheli aiuta a rimettersi in carreggiata confrontandosi con i loro simili più av-vantaggiati e, a perfezionarsi per un futuro prossimo. Nell’ottava circoscri-zione non ci sono più fondi per assicurare questa figura nell’IstitutoComprensivo “Via Rugantino 91”, con particolare riguardo alla scuolasecondaria di primo grado Corrado Corradi sita in via del Pellicano. Chifa questo mestiere lo fa per passione. Con questi parametri e presuppostisi rileva che l’integrazione è riuscita. Scrivo anche a nome degli operatori,dell’assistente sociale Monica Siracusa, delle insegnanti, dei genitori, masoprattutto per i ragazzi. Rivolgo un appello alle Istituzioni, affinché tro-vino i fondi: e-mail [email protected]. Francesca Pagano

PETIZIONE PER LA VERITÀSU EMANUELA ORLANDI

Al Cardinale Tarcisio Bertone Segretario di Stato di Benedetto XVIEminenza, il rapimento della cittadina vaticana Emanuela Orlandi,avvenuto nel lontano 1983, ha gettato ombre e dubbi sul comportamentodel Vaticano, che nel corso di questi tre decenni non ha avuto il coraggiodi abbattere quel muro di silenzi e di omertà eretto intorno a questa vi-cenda. Lo Stato Vaticano ha da sempre rinunciato alla ricerca di una suainnocente cittadina, suscitando lo sdegno di tantissime persone e di tuttiquei sacerdoti che ogni giorno si impegnano perchè la vita dei più debolivenga rispettata. E' l'ora di un segnale forte di cambiamento. Le chiedi-amo pertanto di adoperarsi affinché venga aperta un'indagine, internaallo Stato Vaticano, sul sequestro di Emanuela Orlandi, con la con-seguente istituzione di una Commissione cardinalizia d'inchiesta che siimpegni, con onestà e volontà, a far emergere la Verità su questa vergog-nosa e disumana storia. Che il sacrificio di Emanuela, viva o morta chesia, e il perenne martirio di una famiglia, servano ad un profondo e rad-icale cambiamento nelle coscienze di chi, ai vertici delle gerarchie eccle-siastiche, sta portando questa Chiesa sempre più lontanadall'insegnamento di Gesù. Pietro OrlandiPer firmare questa petizione vai al sito www.emanuelaorlandi.it

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L’ATTUALITÀ, pag. 8 N. 1. GENNAIO 2013

L’ORECCHIO DI DIONISO(a cura di Franco Vivona)

LE MIE PROPOSTE PER IL FUTURO DELL’ITALIA

L’intervento che segue era stato preparato per la bella cerimonia inCampidoglio in occasione dei 50 anni del Movimento Salvemini; iltavolo della Presidenza non mi ha chiamato a parlare per mancanza ditempo, e quindi sono molto lieto di pubblicare in questa rubrica quantoin soli tre minuti di tempo non sarebbe stato possibile riassumere! Lemie proposte circa il futuro dell’Italia riguardano il rispetto e la valoriz-zazione del mondo della cultura, dell’ambiente naturale italiano e deivalori storici, architettonici e archeologici del nostro Paese. Ritengo, in-fatti, che ci siano ben poche speranze di riguadagnare posizioni a livellomondiale, nel prossimo decennio, per quanto riguarda l’industria e ilcommercio, con qualche eccezione per l’artigianato italiano di riconosci-uto prestigio internazionale, mentre invece abbiamo il dovere di rilan-ciare fortemente su tutto il territorio nazionale iniziative importanti nelcampo della cultura, dell’ambiente e del patrimonio archeologico. DalPiemonte alla Puglia, dal Tri-Veneto alla Sicilia disponiamo di migliaiadi località che vengono visitate in tutti i mesi dell’anno, dato il clima fa-vorevole di cui gode la nostra Penisola, da turisti italiani, europei eprovenienti dai cinque Continenti. Questo afflusso di milioni di visitatorirappresenta la prima industria italiana, considerando che il 70% del pat-rimonio archeologico si trova nelle nostre città turistiche. Questo patri-monio è parte integrante della nostra cultura e necessita soltanto di esserevalorizzato, pubblicizzato, portato ad esempio in tutto il Mondo! Gli in-vestimenti in questo settore sono e saranno più contenuti nell’attualedifficile congiuntura economica internazionale, a livello nazionale e lo-cale, rispetto ad investimenti che dovessero tentare di rilanciare indus-tria, commercio e in parte anche artigianato. Per questo motivo ritengoche tutti i cittadini italiani, e quindi i governanti centrali e periferici deiprossimi anni, dovranno concentrare attenzioni e risorse economiche pertutto ciò che riguarda il nostro ambiente naturale (mari e laghi, fiumi emontagne, coste e colline), il nostro patrimonio culturale (teatro e mu-sica, cinema e danza, spettacoli dal vivo), e il nostro patrimonio storico,architettonico e archeologico in tutte le città, piccole e grandi, delle nos-tre venti stupende Regioni!

LA SALUTE DELL’UOMO E DELLA TERRA

Le frequenti notizie e le impressionanti immagini dei disastri naturaliportano la stragrande maggioranza delle persone a pensare che la Terra,il nostro Pianeta, stia collassando, e che i prossimi anni ci possano ris-ervare eventi ancora più calamitosi. I cambiamenti climatici, l’inquina-mento atmosferico ed ambientale, le precipitazioni estreme, i fenomenivalanghivi, le questioni energetiche generali e particolari in alcuni Paesi,i disastri ecologici riguardanti la natura in generale, e l’atmosfera, glioceani ed i mari, il suolo in particolare, la riduzione dei ghiacciai e dellebanchise polari, sono argomenti di cui sempre più spesso si discute, tal-volta con incompetenza e purtroppo spesso con allarmismi e cata-strofismi eccessivi. In effetti, la Terra ha sempre subito – nelle decine dimilioni di anni della sua vita – variazioni climatiche più o menoconosciute, più o meno drammatiche, ma puntualmente registrate negliannuari “naturali” del nostro sistema-ambiente, come dimostrano ampia-mente gli ormai famosi e ben conosciuti “carotaggi” in Antartide, veroe proprio “archivio climatico della Terra” ! Sicuramente, nel momentoattuale, ci troviamo nella fase conclusiva di un periodo glaciale, e per-tanto l’andamento medio delle temperature dell’aria, del suolo e dei mariè ovvio che risulti in costante aumento, con la evidente conseguenza dauna parte di precipitazioni estreme ed una minore precipitazione nevosaal di sotto dei 1500-2000 metri di quota. Potrebbe apparire strano, invecenon lo è, che piccole variazioni medie delle temperature dell’aria, damezzo grado a uno-due gradi, possano determinare conseguenze sensi-bili nello scioglimento dei ghiacci artici ed antartici, nel progressivo ri-tiro dei ghiacciai e sul livello dei mari e degli oceani che abbracciano leterre emerse. Ma forse la Pianura Padana è sempre stata così come laconosciamo adesso ? E le coste olandesi, una volta, non si trovavanoforse sommerse dalle acque ? Quindi, come si vede, una delle compo-nenti delle variazioni climatiche è senz’altro di carattere del tutto natu-rale e, direi, ciclicamente inevitabile; ci sono poi altre componenti perle quali gli uomini ci hanno messo una “bella mano”, e mi riferisco inparticolare a tutti i tipi di inquinamento ambientale, ai disboscamenti, edalla urbanizzazione di campagne, coste lacustri e marine, e letti fluviali.In conclusione, lo stato generale di salute della nostra Terra lascia moltoa desiderare e preoccupa non poco: la ricerca scientifica, per quanto lecompete, cerca di studiare in maniera approfondita la situazione attualee di prevedere l’evoluzione futura, cioè quella che riguarderà la nostrae le future generazioni. Anche la ricerca spaziale, in questo settore, giocaun ruolo fondamentale, in quanto consente di avere un quadro globaledella situazione terrestre, con le centinaia di satelliti meteorologici edambientali che evolvono in orbite diverse attorno al nostro Pianeta. Cosìcome l’utilizzazione delle energie rinnovabili potrà consentire in unprossimo futuro di diminuire fortemente la dipendenza energetica dalpetrolio e dalle risorse energetiche tradizionali, determinando anche unamigliore qualità ambientale. Quindi evitiamo facili allarmismi.

AMBIENTE, METROPOLI E VIVIBILITA’

Uno dei problemi più seri del nostro tempo è quello di rendere quantopiù vivibile possibile il nostro “ambiente”, ed in particolare le città e lemetropoli nelle quali trascorriamo buona parte della nostra vita lavora-tiva e non. I provvedimenti, sempre più frequenti del “blocco totale deltraffico” o dello stop a targhe alterne, fanno capire come la situazione siaseria e come i nostri amministratori a livello nazionale e locale cerchino,con i pochi mezzi operativi e legislativi a loro disposizione, di attenuarei danni provocati dall’inquinamento ambientale alla nostra salute e aquella dei nostri figli! Ormai da parecchi anni è consuetudine che, reducida periodi estivi torridi o quanto meno molto più caldi rispetto alle mediestoriche, i cittadini delle metropoli si trovino a dover affrontare gli incubidel traffico, dell’inquinamento, dello smog e dei pericoli per la nostrasalute. Si tratta, per la verità, di problemi comuni a tutte le metropoli delnostro pianeta, e che quindi riguardano anche Roma che rappresenta unacittà emblematica dal punto di vista dell’inquinamento ambientale. Basti

TEATRO E MEDICINA

NELLA TERRA DEI FARAONIPrima parte del nostro entusiasmante viaggio nella Terra dei Faraoni!Visitare un paese straniero, conoscere il suo passato e la sua storia, vagarenel tempo alla ricerca delle sue origini e della sua cultura, costituisconoda sempre un incanto che trascina il turista, sia pure nelle lievi sfumatureche dividono la realtà dalla leggenda. Rileggo insieme a Voi appunti e ri-flessioni riguardanti un viaggio compiuto anni or sono nella terra miste-riosa degli antichi Faraoni, delle Piramidi e dei Papiri: l’Egitto. Un volospeciale ci portò all’aeroporto di Luxor. Espletate le formalità doganali,ci recammo al porto per una bella crociera sul Nilo, il fiume sacro,maestoso e solenne. La prima tappa nella città di Tebe, già capitale del-l’Egitto per circa 1500 anni: una passeggiata nella Valle dei Re, con lavisita al tempio della Regina Hatshepsut, vissuta nel secolo XV a.C., eai Colossi di Memnone, nome dato dai Greci alle due statue dedicate alFaraone Amenofi III (1408-1372 a.C.), unici resti del tempio funerarioeretto in suo nome. Il giorno dopo ci accolse un incredibile scenario, conla mirabile visione del Templi di Luxor e Karnak. Tra i tanti, imponentied austeri, quello al dio Osiride, il dio che giudica i morti e che presiedealla fecondità della Terra, quello dedicato al Faraone Amenofi II (1450-1425 a.C.) ed un altro al dio Ammone, divinità raffigurata con una testadi ariete, successivamente unita al dio del sole, Ra. Poi una sosta ad Esna,con l’attraversamento e la visita alla famosa chiusa che disciplina il traf-fico fluviale e che regola il flusso dell’acqua per l’ irrigazione dei campi.Il giorno successivo visita al Tempio di Edfu, dedicato ad Horus (oHoros), divinità di carattere solare dotata di una testa di sparviero, diodella luce e dello splendore (si dice figlio di Osiride e Iside). Nei pressidella località di Kum Ombo si visita uno dei templi più caratteristici edoriginali dell’intero Egitto, dedicato a Sobek ed Haroeris. Pernottamentoad Assuan, importante cento commerciale sulla destra del Nilo, quasi unavamposto verso la Nubia, regione nord-orientale suddivisa tra l’Egittoed il Sudan, territorio molto ricco di resti e di rovine di città di epocafaraonica, romana o cristiana, che ricordano la dominazione dei Faraoni(fino all’VIII secolo a.C.), poi dei Cristiani (VI secolo) e quella più re-cente degli Arabi (XIV secolo). Interessante ed avvincente l’Alta Diga,una delle opere monumentali più grandiose del dopoguerra,con la sua estensione per circa 6 km ! Il giro proseguìcon una gita all’obelisco incompiuto e al Tempio diFila, e con una escursione attorno all’Isola Elefan-tina a bordo di un’imbarcazione particolare e carat-teristica, denominata “feluca”. Un volo locale ciportò ad Abu-Simbel, villaggio della Bassa Nubia.Ci attendevano due magnifici templi rupestri fattiedificare da Ramsete II, uno dei più potenti Faraonid’Egitto, vissuto attorno al XIII secolo a.C., il primodedicato al dio Ammone e a se stesso, l’altro alla moglieNefertari e alla divinità Hathor, la dea giovenca. Ultima tappa Il Cairo,ospitati presso un albergo di gran lusso. Ma di questo parleremo nelprossimo numero. Giovanni Iodice

NUOVE REGOLE SUI RIFIUTI ELETTRICIE’ entrato in vigore il 13 agosto 2012 dal Parlamento Europeo e il Consiglio sui rifiuti di apparecchiature elet-triche ed elettroniche ( RAEE). Tale direttiva sostituisce, abrogando con effetto dal 15 Febbraio 2014, la pre-cedente direttiva RAEE 2002/96 CE. Gli Stati membri hanno l’obbligo di darne recepimento entro il 14febbraio 2014, rendendo vigenti le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie. Cate-gorie di AEE: apparecchiature per lo scambio di temperatura; Schermi monitor ed apparecchiature dotate dischermi superiori a 100 cm; Lampade; Apparecchiature di grandi dimensione, con una dimensione esterna su-periore a 50 cm.; Elettrodomestici; Apparecchiature informatiche e per la telecomunicazione; Apparecchiaturedi consumo; Lampadari; Apparecchiature per la riproduzione suoni o immagini ; Apparecchiature musicali;Strumenti elettrici ed elettronici; Giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e lo sport; Dispositivi medici;Strumenti di monitoraggio e di controllo; Distributori automatici; Apparecchiature per la generazione di cor-rente elettrica. Al fine di dare maggior indicazioni al riguardo, si veda l’allegato IV che formula un elenco nonesaustivo delle AEE che rientrano nelle 6 categorie. In oltre la direttiva fornisce utili indicazioni dei casi diesclusioni dal campo di applicazione ( Art. 2 comma 3 e 4 ).ì La nuova direttiva all’art.3, comma 1, lettera h,riprende l’attuale definizione di RAEE domestici, secondo cui sono quelli originati da nuclei domestici e iRAEE di origine commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo, analoghi, per natura e quantità, a quellioriginati dai nuclei domestici. Quindi sempre nello stesso articolo troviamo la grande novità, che stabilisce” Irifiuti delle RAEE che potrebbero essere usate sia dai nuclei domestici che utilizzatori diversi dai nuclei do-mestici sono in ogni caso considerati domestici”( sono quelle apparecchiature che possono avere un utilizzosia domestico che professionale, facendo ricadere tutto sul domestico. Gianfranco Pompeo Cicala

Caro lettore, ricordatidi rinnovare la quotaassociativa a questo

periodico che, essendosuper partes, intende

restare un libero organo di stampa.

SCELTA DEI DPIE’ Il datore di lavoro che effettua l'analisi e la valutazione dei rischi chenon possono essere evitati con altri mezzi come da Art. 77 del D.Lgs81/08; individua le caratteristiche dei DPI necessarie affinchè questi sianoadeguati ai rischi, tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischiorappresentate dagli stessi DPI. Il datore di lavoro, valuta sulla base delleinformazioni e delle norme d'uso fornite dal fabbricante a corredo deiDPI, le caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato e le raffronta conquelle individuate alla lettera b ; aggiorna la scelta ogni qualvolta inter-venga una variazione significativa negli elementi di valutazione. Il datoredi lavoro, anche sulla base delle norme d'uso fornite dal fabbricante, in-dividua le condizioni in cui un DPI deve essere usato, specie per quantoriguarda la durata dell'uso, in funzione di: entità del rischio; frequenzadell'esposizione al rischio; caratteristiche del posto di lavoro di ciascun la-voratore e le prestazioni del DPI. Cose altrettanto importante sono: man-tenere in efficienza i DPI, mediante la manutenzione, le riparazioni;destinazione dei DPI che siano utilizzati soltanto per gli usi previsti, for-nisce istruzioni comprensibili per i lavoratori; informa preliminarmente illavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge; rende disponibile nel-l'azienda ovvero unità produttiva informazioni adeguate su ogni DPI; sta-bilisce le procedure aziendali da seguire, al termine dell'utilizzo, per lariconsegna e il deposito dei DPI; assicura una formazione adeguata e or-ganizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l'uso corretto el'utilizzo pratico dei DPI. Gianfranco Pompeo Cicala

OBBLIGHI DEI LAVORATORI SULL’USO DEI DPIAnche il lavoratore ha degli obblighi sul posto di lavoro per quanto concerne il corretto uso e tenuta dei propriDPI, con sanzioni pesanti inserite nell’art. 59 del D. Lgs . 81/08 e collocate in relazione ai principi generaliche sono posti a carico del lavoratore nell’Art. 20 richiamato dall’Art. 78 protezione individuale. I lavoratorisi sottopongono al programma di formazione e addestramento organizzato dal datore di lavoro nei casi ritenutinecessari ai sensi dell'articolo 77, i lavoratori utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformemente all'in-formazione e alla formazione ricevute e all'addestramento eventualmente organizzato ed espletato. I lavoratori:provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione; non vi apportano modifiche di propria iniziativa. Altermine dell'utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. I lavoratorisegnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente daessi rilevato nei DPI messi a loro disposizione. Quello che purtroppo rileviamo, non è il possesso o l’uso deiDPI, ma un “non uso” che è la causa della stragrande maggioranza di incidenti che avvengono nel mondo la-vorativo. Quindi secondo il mio modesto parere il solo possesso non è sufficiente, andrebbe revisionata la nor-mativa per dare più risalto, tenendo conto che i DPI sono l’ultimo spiaggia. Ci vorrebbe altresì più informazioneformazione e vigilanza. [email protected] Gianfranco Pompeo Cicala

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)Ma coso sono i DPI ?: Si intende per dispositivo di protezione individuale, qualsiasi attrezzatura destinata adessere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minac-ciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonche' ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.Non sono DPI: gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la si-curezza e la salute del lavoratore; le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; le attrezzature di pro-tezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimentodell'ordine pubblico; le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali; i materialisportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative; i materiali per l'autodifesao per la dissuasione; gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi. I DPI devonoessere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche diprevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.E’ sottinteso che l’uso è esclusivamente un obbligo solo a fronte di un rischio che non si riesce in quel momentoad eliminare o ridurre. Ecco l’uso dei DPI. Gianfranco Pompeo Cicala

pensare che una affidabile statistica nazionale, riguardante le città con ilmaggior numero di auto, presenta Roma al secondo posto con ben 75auto ogni 100 abitanti, subito dietro Siena che ne conta 86, e davanti aLecce (73), Sassari (73), Viterbo (72), Perugina (72), L’Aquila (71),Biella (71), Pordenone (70) e Frosinone (70). Questo comporta che, at-tualmente, per due giorni su tre l’aria a Roma si presenta dannosa per inostri polmoni : ma in effetti che cosa respiriamo lungo le strade o nellepiazze delle città ? Particelle sospese nell’aria, prodotte da traffico, riscal-damenti vari, fabbriche e officine : i limiti imposti dalle convenzioni in-ternazionali sono attualmente di 60 microgrammi per metro cubo nelle24 ore, e 43 come media annuale. Abbiamo poi il biossido di azoto, ungas dall’odore pungente, anch’esso prodotto in gran parte dal traffico ve-icolare; i limiti fissati a livello internazionale sono di 270 microgrammiper metro cubo quale valore orario, e 54 come media annuale. Che fare?È auspicabile una maggiore consapevolezza da parte di tutti i cittadini diRoma e di tutte le altre città. Il fatto di usare la propria macchina è vera-mente un “lusso” che non ci possiamo più permettere.

L’ALZHEIMER SARÀ SCONFITTOIl 16 novembre u.s. ha avuto luogo presso l’Istituto Superiore di Sanità il VIConvegno sull’Alzheimer dal titolo “Il contributo delle Unità di valutazioneAlzheimer nell’assistenza dei pazienti con demenza”. E’ emerso che il nu-mero di persone affetto da demenza è in aumento,gli approcci farmacologiciattuali non sono affatto risolutivi per la malattia, divengono perciò fonda-mentali gli studi clinici, come i progetti di gestione integrata, che consider-ano l’aspetto sociale e sanitario. Questi ritardano gli effetti devastanti dellamalattia e sono indicati nelle politiche raccomandate dall’Oms. Vale la penasottolineare che la sperimentazione farmacologia è più facile da testare, piùcomplessa è quella di un gruppo clinico. Il Convegno ha cercato di favorirelo scambio di informazioni sulle attività assistenziali, che vengono erogatenell’ambito del nostro servizio sanitario nazionale ai malati di alzheimer eai loro familiari. I familiari, i cosiddetti caregivers sopportano un carico nonindifferente nell’assistenza ai loro parenti. In proposito, sono stati presentatiprogetti mirati a preservare lo stato di salute dei parenti, con lo sportelloAlzheimer, che risponde ai loro bisogni, e con corsi di sostegno psicologicoche modificano il loro vissuto emozionale. Un vissuto emozionale com-posto da sentimenti di rabbia, colpa, vergogna ed imbarazzo nei confrontidel malato. Fattori di rischio nel contrarre questa malattia sono l’età, i fattorigenetici e ambientali, il diabete, l’ipertensione e i disturbi vascolari. Perquanto concerne l’obesità non è stato condotto uno studio specifico su comesi trasforma il tessuto adiposo durante l’arco della vita, molto dipende dalpeso che si ha nei primi anni di vita. Secondo nuove stime, nel mondo cisaranno 35,6 milioni di malati di demenza. Questa cifra raddoppierà nel2030. L’età media d’insorgenza della malattia non cambia: 72,45 anni. Si èprecisato che l’attività fisica si è dimostrata essenziale in soggetti che pre-sentano una valutazione mentale compromessa e andrebbe pertanto racco-mandata dai medici. Interessante il progetto Alcove “AlzheimerCooperative Valuation in Europe,” che vede la partecipazione di 19 Statimembri europei e 30 organizzazioni esperte nelle demenze. In corso da unanno e mezzo, è già stato pubblicato un primo report e vi è un apposito sitoweb. “Il progetto Alcove ha lo scopo di creare una rete europea per tutto ildecorso della malattia di Alzheimer, dal momento della diagnosi precoce,che non sempre avviene, alla cure domiciliari, fino alla istituzionalizzazionedel paziente.”ha riferito il dr.N. Vanacore dell’Istituto Superiore di Sanità.In misura preponderante, si pone lo scopo di ridurre il rischio relativo al-l’utilizzo degli antipsicotici. Non è raro il caso in cui venga fatta una diag-nosi sbagliata. La dr. Teresa Di Fiandra ha relazionato sulle politichenazionali e internazionali dedicate alla demenza. Ha informato che, per laprima volta nel Piano Nazionale della Prevenzione triennio 2010-2013, èstata introdotta la tematica della demenza. Purtroppo solo due Regioni(Basilicata e Piemonte) hanno dato priorità all’area demenza. Nel 2011 ilMinistero della Salute ha predisposto un piano di programmazione strate-gica generale con il documento “Piano Nazionale per le demenze”, ma ilCoordinamento Interregionale non si è ancora pronunciato in merito. L’Italiae la Romania hanno il triste primato di essere gli unici Paesi in Europa a nonavere un piano nazionale. Cristina Di Maio

MAGNESIO, UN AMICO DELLA SALUTEII magnesio è un oligoelemento fondamentale che favorisce l'attività delsistema nervoso, e indispensabile nella contrazione muscolare, ottimizzal'assorbimento di calcio, fosforo, sodio e potassio, aiuta le cellule a lavo-rare meglio e interviene in oltre 300 reazioni enzimatiche. È il granderegista silenzioso della nostra salute metabolica. Il 20% della popo-lazione italiana ha una carenza di magnesio tale da manifestarsi in unaserie di sintomatologie: stanchezza, debolezza fisica e psicologica,crampi, contrazioni muscolari involontarie, problemi di digestione, irri-tabilità, difficolta a prendere son no. Tale carenza può dipendere da unainadeguata assimilazione attraverso la dieta, da un abuso di farmaci (las-sativi e diuretici) e da un aumentato fabbisogno per ragioni biologiche(sindrome premestruale, menopausa, gravidanza) o psicosociali (periodidi forte stress). Un deficit di magnesio si può osservare anche dopo unintenso sforzo fisico, soprattutto in chi pratica sport di resistenza comela corsa, il tennis e il calcio, e in seguito a malattie debilitanti. Fonti nat-urali di magnesio sono i vegetali a foglia verde (bietole e spinaci), lafrutta secca, (mandorle, pistacchi, noci, anacardi e arachidi), i cereali in-tegrali, i legumi e la frutta fresca (in particolare le pesche). Una settimanadi dieta povera di magnesio può causare una carenza di questo oligoele-mento nel nostro fisico, per cui l'utilizzo di un integratore può apportarenotevoli benefici. Anziani, convalescenti e sportivi possono trarne gio-vamento perché in periodi di stanchezza e di forte stress. Il magnesio sirivela un utile alleato per una ricarica di energia.

Patrizia M. Frangini Klum

TERRORISMO ALIMENTARENella priferia di Philadelphia due negozianti denunciano alla polizia la presenzadi topi comparsi improvvisamente. Il proprietario della pizzeria "Verona Pizza"ha raccontato che un uomo entrando nel suo locale aveva chiesto di utilizzare ilbagno. Una volta uscito l'uomo, entra e vede delle impronte sul water ed un pan-nello del soffitto smosso dove era riposta una bustina. Insospettito si rivolge adue poliziotti presenti nel locale che, aprendo la busta, trovano tre topolini bian-chi. Stessa sorte è toccata al locale "Pizza zio Nik" situato poco distante dal pre-cedente.In questo caso l'uomo sospetto aveva gettato un sacchetto con cinquetopi vivi in uno dei bidoni per l'immondizia situati all'interno dell'edificio. Unratto morto è stato trovato dentro la sala. Nello stesso giorno il proprietario delnegozio di animali del quartiere aveva registrato una vendita maggiore dellastessa tipologia di topi. Le indagini portate a termine dal sovrintendente MichaelChitwood hanno dato un volto al colpevole. Un uomo, 47 anni e proprietariodel locale "Nina's Pizza" distante pochi isolati dagli altri due. Accusato di cattivacondotta e violenza e crudeltà verso gli animali, aveva messo in atto una vendettacontro i suoi concorrenti perchè gli attribuiva la reale presenza di topi nel propriolocale. La polizia sostiene che volesse solo mettere fuori gioco le pizzerie dellazona. Questo può essere definito il primo caso in cui i topi sono stati usati perscopi criminali e come terrorismo alimentare. Maddalena Barba