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Mensile a cura dell’associazione “Adotta il tuo Paese” Direttore responsabile: Luigia De Ciampis detta Luella – Redazione: Via Porres, 119 – 82026 Morcone (Bn) – e-mail: www.adottailtuopaese.org Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% – Aut. 110/ATSUD/BN Caffè in grani - Cialde - Capsule - Capsule compatibili Nespresso Distributore: DI MELLA ICE s.r.l. C.da Piana z. i. 22, Morcone (BN) - Tel. 0824 956185 - fax 0824 957480 Questo giornale è distribuito gratuitamente nei comuni di Morcone, Campolattaro, Castelpagano, Circello, Colle Sannita, Pontelandolfo, Santa Croce del Sannio, Sassinoro Acqua e fóco non tròvéne lóco ANNO V - N. 9 - SETTEMBRE 2015 NUOVA EDIZIONE - COPIA OMAGGIO La pericope dell’adultera Il Murgantino a pag. 2 Nello scorcio di questa estate si sono messi in evidenza due problemi che da decenni sem- brano irrisolvibili: l’acqua e il fuoco. Se della prima ancora se ne lamenta la carenza, del secondo se n’è visto fin troppo e tutto ciò, per un certo verso, dovrebbe essere normale dato che in questo rapporto vige una precisa legge della natura. Infatti, vista la loro in- compatibilità fisica, se manca l’una è presente l’altro e vice- versa, invece i conti non tor- nano se si considera che è l’uomo a gestire il loro utilizzo e a governarne la quantità. Da decenni ormai si sta conti- nuando a saccheggiare il no- stro ambiente pensando di utilizzare i suoi beni più pre- ziosi per un mero tornaconto immediato e personale e, pur- troppo, crediamo che neanche l’energico intervento di papa Francesco, attraverso la sua enciclica, basterà ad arginare il problema. Quando asseriamo che la colpa sia dell’uomo inten- diamo dirlo in tutti i sensi e sotto ogni aspetto e non, come si fa sommariamente, puntando il dito contro chi go- verna, non appartenendo noi a quella schiera sempre pronta a sentenziare: “Piove, governo ladro”. Beninteso, la colpa è anche la loro! Per decenni il servizio idrico è stato lasciato a se stesso e, nel migliore dei casi, è stato trattato come emer- genza continua. Se non si avvia un percorso virtuoso, dettato da una mirata progettazione accompagnata da atti preven- tivi, è chiaro che le conse- guenze saranno sempre quelle che viviamo attualmente. Però, quanti tra noi sono in grado di rivivere la pericope dell’adul- tera e scagliare l’evangelica prima pietra? Crediamo pochi, infatti, gli allacci abusivi e l’uso improprio dell’acqua sono ignobili pratiche che parlano da sole e purtroppo sono anche molto diffuse. Per quanto riguarda il pro- blema degli incendi, l’aspetto assume dei toni ancora più grotteschi. Se il cattivo uso dell’acqua costituisce una mancata attenzione verso il a pag. 2 a pag. 2 FIERA DI MORCONE L’ACQUA È POCA... L’acquedotto fatiscente, gli allacci abusivi e l’utilizzo improprio del prezioso liquido sono i problemi maggiori che ogni estate fanno restare a secco i nostri rubinetti. La stagione avara di pioggia ha fatto il resto. di Chiara De Michele Le luci sono state spente, i megafoni zittiti. Il rullo pubblicitario è stato fermato. I par- cheggi improvvisati sono stati smantellati per tornare a campi spogli. I box sono stati svuotati. I vari padiglioni sono tornati al loro silenzioso anonimato. Il centro Fiere di Morcone, il 28 settembre ha chiuso i cancelli al pubblico e nei giorni successivi l’area si è tristemente svuotata. Eventi, convegni ed esposizioni sono tutti alle spalle e appartengono già alla storia della XLII edizione della Fiera di Morcone. L’evento, negli anni, ha subito una vera e propria metamorfosi. È nato come esposi- zione campionaria e rassegna dell’agricol- tura e mano mano ha abbracciato mercati di Luella De Ciampis L’Asl di Benevento, tempo qualche mese (la data di scadenza del contratto è il primo novembre) lascerà la sede di via Mascel- laro. È stata ufficializzata la notizia che, nella prima decade di ottobre, ci sarà l’ag- giudicazione della gara relativa alla scelta della nuova sede. “Sono nove in tutto le buste pervenute per partecipare alla gara d’appalto indetta dal- l’Azienda Sanitaria locale di Benevento, per l’aggiudicazione della nuova sede – dice Roberto De Toma, responsabile dell’UOC tecnico Manutentivo dell’Asl – e, tra i fab- bricati individuati, tutti di dimensioni impo- nenti, figurano la struttura della sala Bingo, di viale Aldo Moro nel quartiere Pacevec- È calato il sipario sulla 42.ma edizione. Molte le novità introdotte che hanno apportato una notevole affluenza soprattutto nel fine settimana ASL BENEVENTO È imminente il trasferimento della storica struttura di via Mascellaro. Agli inizi di ottobre ci sarà l’aggiu- dicazione della gara che designerà la nuova sede diversi, impreziosendosi col padiglione “Gusto” e il salone “Expo sposi”. Tuttavia, la durata della kermesse è stata ridotta. Un tempo la manifestazione si protraeva per ben dieci giorni; stavolta, invece, le giornate impegnate sono state solo sei (complice la crisi). Trattori, mezzi agricoli e caloriferi hanno occupato gran parte degli spazi di- sponibili e la varietà di prodotti non è stata abbondante. I biglietti staccati sono stati migliaia e nel week end i forestieri accorsi nella cittadina di Morcone sono stati nu- merosissimi (la fila di autovetture ne è la prova provata). Discorso diverso va fatto per i giorni feriali in cui gli espositori hanno lamentato un’affluenza molto bassa (com- chia, un fabbricato su viale Principe di Na- poli, nei pressi della sede Asl della riabili- tazione, che per alcuni anni è stato dimora degli uffici della Regione e i locali della gal- leria commerciale Malies in via Gaetano Rummmo, dove, fino ai primi anni del 2000 sorgeva il vecchio mercato ortofrutticolo. Allo stato attuale non possiamo fare pro- nostici, perché le buste delle offerte per- venute saranno aperte giovedì 8 ottobre e, nei giorni immediatamente successivi, la commissione già precedentemente nomi- nata per assolvere a tale compito, proce- derà a compiere i sopralluoghi per verificare le condizioni degli immobili, sia sotto il profilo statico che da un punto di di Ruggiero Cataldi L’acqua è poca e la papera non galleggia. Infatti, data la scarsità ai rubinetti, senza possibilità di smentite pos- siamo affermare che questa estate i morconesi si sono trovati (e si trovano ancora) a vivere in “cattive acque”. Indubbiamente la mancanza di questo prezioso liquido richiama alla mente l’immagine della siccità, tuttavia, quest’ultima è solo una delle tante manifestazioni di questo problema che colpisce e affligge la nostra co- munità. Con questo articolo vogliamo ricordare alcune delle molteplici cause della penuria d’acqua e il motivo per cui viene ormai considerata, dalla stragrande mag- gioranza dei cittadini, il problema dei problemi la cui ri- soluzione non può più essere procrastinata. Non è possibile, né più tollerabile che con tanta acqua a di- a pag. 2 Si è tenuta finalmente la riunione del tavolo dei sottoscrittori presso il MIT a Roma. I lavori di Mobilità nel centro storico di Morcone po- tranno finalmente ripartire. Il tavolo ha accolto la proposta proget- tuale del Comune tesa a ottimizzare le risorse pubbliche e a ridimensionare l’impatto sulla spesa di manutenzione. Dal Ministero la richiesta di migliorare la fruibilità del centro storico razionaliz- zando il sistema dei parcheggi, garantendo eventuali sensi unici e favorendo la fruibilità ai disabili. Indicazioni raccolte positivamente dall’Amministrazione in quanto conformi alla propria idea di uso del centro storico. Sul prossimo numero all’argomento in questione verrà dato ampio spazio con commenti e approfondimenti. La redazione Acquisito il nulla osta del tavolo dei sottoscrittori ULTIM’ORA MOBILITÀ NEL CENTRO STORICO Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.06 Pagina 1

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Mensile a cura dell’associazione“Adotta il tuo Paese”

Direttore responsabile: Luigia De Ciampis detta Luella – Redazione: Via Porres, 119 – 82026 Morcone (Bn) – e-mail: www.adottailtuopaese.orgPoste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% – Aut. 110/ATSUD/BN

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Acqua e fóconon tròvéne lóco

ANNO V - N. 9 - SETTEMBRE 2015NUOVA EDIZIONE - COPIA OMAGGIO

La pericopedell’adulteraIl Murgantino

a pag. 2

Nello scorcio di questa estatesi sono messi in evidenza dueproblemi che da decenni sem-brano irrisolvibili: l’acqua e ilfuoco. Se della prima ancorase ne lamenta la carenza, delsecondo se n’è visto fin troppoe tutto ciò, per un certo verso,dovrebbe essere normaledato che in questo rapportovige una precisa legge dellanatura. Infatti, vista la loro in-compatibilità fisica, se mancal’una è presente l’altro e vice-versa, invece i conti non tor-nano se si considera che èl’uomo a gestire il loro utilizzoe a governarne la quantità.Da decenni ormai si sta conti-nuando a saccheggiare il no-stro ambiente pensando diutilizzare i suoi beni più pre-ziosi per un mero tornacontoimmediato e personale e, pur-troppo, crediamo che neanchel’energico intervento di papaFrancesco, attraverso la suaenciclica, basterà ad arginareil problema.Quando asseriamo che lacolpa sia dell’uomo inten-diamo dirlo in tutti i sensi esotto ogni aspetto e non,come si fa sommariamente,puntando il dito contro chi go-verna, non appartenendo noi aquella schiera sempre prontaa sentenziare: “Piove, governoladro”.Beninteso, la colpa è anche laloro! Per decenni il servizioidrico è stato lasciato a sestesso e, nel migliore dei casi,è stato trattato come emer-genza continua. Se non si avviaun percorso virtuoso, dettatoda una mirata progettazioneaccompagnata da atti preven-tivi, è chiaro che le conse-guenze saranno sempre quelleche viviamo attualmente. Però,quanti tra noi sono in grado dirivivere la pericope dell’adul-tera e scagliare l’evangelicaprima pietra? Crediamo pochi,infatti, gli allacci abusivi e l’usoimproprio dell’acqua sonoignobili pratiche che parlanoda sole e purtroppo sonoanche molto diffuse.Per quanto riguarda il pro-blema degli incendi, l’aspettoassume dei toni ancora piùgrotteschi. Se il cattivo usodell’acqua costituisce unamancata attenzione verso il

a pag. 2a pag. 2

FIERA DI MORCONE

L’ACQUA È POCA...L’acquedotto fatiscente,

gli allacci abusivie l’utilizzo impropriodel prezioso liquido

sono i problemi maggioriche ogni estate fanno

restare a secco i nostri rubinetti.La stagione avara di pioggia

ha fatto il resto.

di Chiara De Michele

Le luci sono state spente, i megafoni zittiti.Il rullo pubblicitario è stato fermato. I par-cheggi improvvisati sono stati smantellatiper tornare a campi spogli. I box sono statisvuotati. I vari padiglioni sono tornati al lorosilenzioso anonimato.Il centro Fiere di Morcone, il 28 settembreha chiuso i cancelli al pubblico e nei giornisuccessivi l’area si è tristemente svuotata.Eventi, convegni ed esposizioni sono tuttialle spalle e appartengono già alla storiadella XLII edizione della Fiera di Morcone.L’evento, negli anni, ha subito una vera epropria metamorfosi. È nato come esposi-zione campionaria e rassegna dell’agricol-tura e mano mano ha abbracciato mercati

di Luella De Ciampis

L’Asl di Benevento, tempo qualche mese (ladata di scadenza del contratto è il primonovembre) lascerà la sede di via Mascel-laro. È stata ufficializzata la notizia che,nella prima decade di ottobre, ci sarà l’ag-giudicazione della gara relativa alla sceltadella nuova sede.“Sono nove in tutto le buste pervenute perpartecipare alla gara d’appalto indetta dal-l’Azienda Sanitaria locale di Benevento, perl’aggiudicazione della nuova sede – diceRoberto De Toma, responsabile dell’UOCtecnico Manutentivo dell’Asl – e, tra i fab-bricati individuati, tutti di dimensioni impo-nenti, figurano la struttura della sala Bingo,di viale Aldo Moro nel quartiere Pacevec-

È calato il sipario sulla 42.ma edizione. Moltele novità introdotte che hanno apportato unanotevole affluenza soprattutto nel fine settimana

ASL BENEVENTOÈ imminente il trasferimento della storica strutturadi via Mascellaro. Agli inizi di ottobre ci sarà l’aggiu-dicazione della gara che designerà la nuova sede

diversi, impreziosendosi col padiglione“Gusto” e il salone “Expo sposi”. Tuttavia, ladurata della kermesse è stata ridotta. Untempo la manifestazione si protraeva perben dieci giorni; stavolta, invece, le giornateimpegnate sono state solo sei (complice lacrisi). Trattori, mezzi agricoli e caloriferihanno occupato gran parte degli spazi di-sponibili e la varietà di prodotti non è stataabbondante. I biglietti staccati sono statimigliaia e nel week end i forestieri accorsinella cittadina di Morcone sono stati nu-merosissimi (la fila di autovetture ne è laprova provata). Discorso diverso va fattoper i giorni feriali in cui gli espositori hannolamentato un’affluenza molto bassa (com-

chia, un fabbricato su viale Principe di Na-poli, nei pressi della sede Asl della riabili-tazione, che per alcuni anni è stato dimoradegli uffici della Regione e i locali della gal-leria commerciale Malies in via GaetanoRummmo, dove, fino ai primi anni del 2000sorgeva il vecchio mercato ortofrutticolo.Allo stato attuale non possiamo fare pro-nostici, perché le buste delle offerte per-venute saranno aperte giovedì 8 ottobre e,nei giorni immediatamente successivi, lacommissione già precedentemente nomi-nata per assolvere a tale compito, proce-derà a compiere i sopralluoghi perverificare le condizioni degli immobili, siasotto il profilo statico che da un punto di

di Ruggiero Cataldi

L’acqua è poca e la papera non galleggia. Infatti, data lascarsità ai rubinetti, senza possibilità di smentite pos-siamo affermare che questa estate i morconesi si sonotrovati (e si trovano ancora) a vivere in “cattive acque”.Indubbiamente la mancanza di questo prezioso liquidorichiama alla mente l’immagine della siccità, tuttavia,quest’ultima è solo una delle tante manifestazioni diquesto problema che colpisce e affligge la nostra co-munità. Con questo articolo vogliamo ricordare alcunedelle molteplici cause della penuria d’acqua e il motivoper cui viene ormai considerata, dalla stragrande mag-gioranza dei cittadini, il problema dei problemi la cui ri-soluzione non può più essere procrastinata. Non èpossibile, né più tollerabile che con tanta acqua a di-

a pag. 2

Si è tenuta finalmente la riunione del tavolo dei sottoscrittori pressoil MIT a Roma. I lavori di Mobilità nel centro storico di Morcone po-tranno finalmente ripartire. Il tavolo ha accolto la proposta proget-tuale del Comune tesa a ottimizzare le risorse pubbliche e aridimensionare l’impatto sulla spesa di manutenzione. Dal Ministerola richiesta di migliorare la fruibilità del centro storico razionaliz-zando il sistema dei parcheggi, garantendo eventuali sensi unici efavorendo la fruibilità ai disabili. Indicazioni raccolte positivamentedall’Amministrazione in quanto conformi alla propria idea di uso delcentro storico.Sul prossimo numero all’argomento in questione verrà dato ampiospazio con commenti e approfondimenti.

La redazione

Acquisito il nulla osta del tavolo dei sottoscrittori

ULTIM’ORAMOBILITÀ NEL CENTRO STORICO

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.06 Pagina 1

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RIFLESSIONIA MANOVELLAdel Grillo sparlante

Anno V - n. 9 - Settembre 2015Dalla prima pagina

Rubrica irriverente di satira murgantina

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di Luigi De Giacomo

Domenica 20 settembre si è tenuta una bellissima esperienzanell’Oasi Wwf Lago di Campolattaro, grazie a una compagnia tea-trale veramente di grande spessore, “La Mansarda – Teatro del-l’Orco”.Hanno tenuto col fiato sospeso bambini e bambine facendoli in-teragire e appassionandoli davvero: ma anche i genitori hannogoduto di un teatro divertente e di una recitazione di alto livello.Anche la pioggia, che tutt’intorno all’Oasi era già a lavoro, ha la-

sciato che lo spettacolo “Cappuccetto Rosso” terminasse per ar-rivare allegra e rumorosa. Giusto il tempo di scappare nel “Cen-tro Visite”, per ricevere il regalino di “DettoFatto” e mangiare ilgelato tutti insieme, grazie alla “Di Mella Ice”.Grazie di cuore ai genitori che hanno regalato ai propri bambiniun’ora di divertimento puro e a se stessi emozioni forse dimen-ticate. Grazie a “NaturalMente Oasi” per aver organizzato tuttoquesto, e a “DettoFatto” e “Neverland Ludoteca” per aver sup-portato l’iniziativa!Buona la prima! ...il resto dipende da tutti noi.

OASI WWF IN SCENA CAPPUCCETTO ROSSO

’NCOPPA A N’ALBERO ’E PATANE…’Ncoppa a n’albero ’e patane sta cantanno nu merluzzo… Quandola logica non mi torna, puntualmente associo l’episodio a questiversi senza senso di una poesia dei “Sadici piangenti”, duo caba-rettistico napoletano in voga negli anni Settanta.Tornando a noi, ciò che non mi spiego riguarda due fatti accadutia distanza di circa tre mesi l’uno dall’altro.Il primo.2 giugno, ore 18,00: vigilia della festa estiva di San Domenico da Co-cullo (nostro compatrono). L’associazione “Adotta il tuo Paese” e leparrocchie di Morcone organizzano una serata all’insegna della cul-tura nella chiesa di Sant’Onofrio. In programma la presentazione diun volume su Beniamino Cesi con concerto a seguire.Stesso giorno e stessa ora. Qualche associazione insieme al Pd diMorcone, organizza la festa della Repubblica nell’ex chiesa di SanSalvatore.Ore 18,30. A Morcone arriva l’onorevole Umberto Del Basso De Caro,sottosegretario di Stato e figura di spicco del Pd beneventano. Lalogica avrebbe voluto che questi si recasse alla manifestazione or-ganizzata dai suoi “compagni” in quel di San Salvatore e invece,“scortato” dal sindaco Fortunato e dal vicesindaco Pisco, si recanella chiesa di Sant’Onofrio. “O’ veré ca chisto è sbagliato santo ”pensai tra l’ingenuità e lo sbigottimento!Ro secondo è frisco frisco.23 settembre, ore 16,00. All’inaugurazione della Fiera Campionaria,oltre al sindaco e ai rappresentanti dell’Amministrazione di Morcone,sono presenti, tra gli altri, il gotha del Pd beneventano: il presidentedella Provincia Claudio Ricci e il consigliere regionale Erasmo Mor-taruolo. E il Pd locale? Si ravvisa la presenza discreta, per non diredefilata, di un’unica persona: l’ex segretario di sezione (le foto pub-blicate si commentano da sole).Ora, se è vero che tre indizi costituiscono una prova, ne manca an-cora uno per rendere logico quel che oggi non sembra.…Ma témpo e fronna o’ la crapa.Staremo a vedere.

sposizione bisogna, ancora oggi,aspettare la pioggia per normaliz-zare il servizio.Qualche anno fa, sulle pagine diquesto periodico, abbiamo già trat-tato ampiamente l’argomento; ab-biamo scritto della situazione dellesorgenti, dello stato della reteidrica, delle adduzioni, delle ri-serve, dell’utilizzo, della gestione equant’altro. Da allora, e son passaticirca quattro anni, nulla è statofatto e il problema ovviamente siè acutizzato. Da informazioni at-tendibili ci è stato riferito che inquesto periodo abbiamo una di-sponibilità di acqua di oltre 20 litrial secondo, sicuramente abbon-dantemente sufficiente ad alimen-tare una cittadina di 5.000 abitanticome Morcone.Le sorgenti di Acqua Spasa, LaTorta, Orsa 1 e Orsa 2, Furio, Fon-tana Piedi e altre più piccole evi-dentemente non sono in grado dicolmare il gap dovuto alle nume-rose perdite della rete idrica, ai nu-merosi allacci abusivi esistentilungo il chilometrico acquedotto,all’utilizzo improprio e sciaguratodell’acqua, ai furti perpetrati quoti-dianamente. In qualche relazionesi legge testualmente: “Dati incon-trovertibili portano a stimare comeeccessivi i valori di perdita idricain distribuzione (circa il 50%). Taledato è dovuto essenzialmente aiseguenti fattori: 1) la vetustà di al-cuni tratti di rete sia in centro sto-rico che nelle zone rurali; 2)l’inadeguatezza strutturale di al-cuni tratti che non resistono allepressioni di esercizio in rete; 3) lafatiscenza degli allacci alle utenze,specie nel centro urbano; 4) lapresenza di zone a elevata pres-sione di esercizio dovute all’oro-grafia del territorio; 5) la necessitàdi verificare i prelievi non autoriz-zati. Da altre fonti, anche esse at-

tendibili, ci viene riferito che lagran parte delle perdite si realizzanel centro storico. Rete idrica cheparte dal castello e si estende finoa via Roma e a tutta la zona urba-nizzata fino al passaggio al livello:un mare di acqua che si riversa nelsottosuolo, infiltrandosi nel ter-reno, nelle rocce, nelle cantine enei depositi delle abitazioni di Mor-cone, un bene così prezioso che sidisperde, mentre i nostri rubinettirimangono a secco.Quelli più penalizzati sono natural-mente gli abitanti del centro sto-rico che non hanno nessunapossibilità di approvvigionamentoalternativo (pozzi, piccole risorseidriche, rivoli naturali, etc.) anchese molte famiglie hanno installatoserbatoi di riserva idrica capaci difar fronte alla emergenza. Esi-stono, però, altrettante abitazioniche non sono dotate di questo“antitodo” specialmente quelle deicosiddetti ”morconisi d’austo” edelle tante persone che hanno ac-quistato o hanno fittato casa inpaese e che soffrono maledetta-mente per il notevole disagio.

Molto altro ci sarebbe da scrivere,da osservare, da considerare, dasuggerire, ma rischieremmo di ca-dere nell’ovvio.Una cosa è certa, ed è un con-cetto, un principio, affermatoanche dalla Dichiarazione univer-sale dei diritti umani: l’acqua èormai considerata un diritto qualeestensione del diritto alla vita, undiritto umano, universale e fonda-mentale e in quanto tale è ovvioche diventa priorità assoluta ga-rantirne l’esercizio. Pertanto, attra-verso questo giornale, facciamo,ancora una volta, un accorato ap-pello agli amministratori, ai deten-tori della gestione della cosapubblica, di attivare ogni iniziativautile finalizzata alla risoluzione delproblema. Non aspettiamo l’arrivodelle prime piogge, quando la dif-ficoltà andrà scemando e l’emer-genza verrà meno salvo poi ariparlarne l’anno prossimo con l’ar-rivo di un’altra stagione di caldo edi siccità. Bisogna agire subito econ ogni urgenza e in questosiamo convinti di interpretare l’opi-nione di tutti i cittadini morconesi.

plice anche il maltempo giunto all’improvviso). Per Morcone la manifestazione rappresenta un business non indifferente.Non bisogna pensare solo al flusso degli avventori, ma anche al fittodegli stand e all’alloggio degli espositori che puntualmente vengono adaffollare le strutture ricettive locali. Non è semplice tenere alta l’attenzione su una manifestazione storica,tanto più quando negli anni si ripete; ma è pur vero che tanti morconesihanno riempito i corridoi più per tradizione che per interesse reale. Cosafare affinché i numeri continuino a crescere? Bisogna creare un diver-sivo? Aggiungere qualche ulteriore novità? Il presidente Solla e il suoentourage sicuramente stanno già studiando un piano d’azione affinchél’evento cresca sempre più e invogli espositori a tornare nell’Alto Sannio. 

vista della fruizione logistica.Quindi, sarà considerata l’offertaeconomicamente più vantaggiosache dovrà però passare al vagliodell’Agenzia del Territorio per laverifica di congruità”.Il bando di gara per la ricerca diuna nuova sede era stato presen-tato a maggio 2015, quando il com-missario straordinario dell’Asl,Gelsomino Ventucci, dopo quattroanni dal momento in cui era statasegnalata la non idoneità dellastruttura ai proprietari e la volontàdi rescindere il contratto di loca-zione, aveva finalmente ufficializ-zato la richiesta di locazione diuno o più fabbricati da destinare asede del Dipartimento di Preven-zione e dell’UOC Affari Legali.Ai proprietari dello stabile in viaMascellaro era stata contestata lanon conformità alle normative deilavori eseguiti e la mancanza del

prossimo (giacché si tratta diun bene comune e non perso-nale), quello del fuoco è unvero e proprio attentato alla na-tura e quindi all’intera comu-nità. Gente senza scrupoli espesso anche senza un briciolodi umanità, distrugge ettari dibosco in cambio di un po’ dierba gentile per il pascolo oqualche asparago in più damettere sott’olio e così, inpochi minuti, finiscono in ce-nere specie floreali e faunisti-che la cui riproduzione richiedeanni. A Morcone, ad esempio,lungo il tratto della ex SS. 87(Casina Rossa-Bivio per Pezzedi S. Maria) i piromani e/o in-cendiari sono in azione quoti-dianamente; in particolare unazona (il Toppo della Lupa)ogni anno viene presa di mira.Considerata la ciclicità del-l’evento, è chiaro che sia (osiano) sempre la stessa per-sona: si può intervenire? Esi-sterà uno stratagemma perincastrare gli autori di questiatti delinquenziali prima chequalcuno ci “rimetta le penne”?Quest’ultimo luogo, tra l’altro, siritrova a ridosso del parco di-dattico “Lo scoiattolo” inaugu-rato solo la scorsa primavera,pertanto si evince che dannopotrebbe provocare un incen-dio incontrollato.E se è sempre l’opera del-l’uomo all’origine di certi pro-blemi, non si venga a dire chela colpa è stata della passatastagione particolarmente arida:questa è l’ultima delle causedietro la quale è meschino trin-cerarsi.

La pericopedell’adultera

Fiera di Morconecertificato di prevenzione incendisia per gli uffici che per i garage. Irequisiti principali richiesti allanuova struttura che ospiterà gli uf-fici dell’Asl, sono, oltre alla ca-pienza, in quanto l’immobile dovràessere di poco inferiore ai 2.000metri quadrati di superficie, unampio parcheggio e la centralità,in modo che possa essere facil-mente accessibile e raggiungibilecon i mezzi pubblici. Dunque lagalleria commerciale Malies, maientrata realmente in funzione dal2007, anno in cui furono ultimati ilavori, che si trova nel cuore delcentro storico e a cinque minuti,da percorrere a piedi, da CorsoGaribaldi, è tra le opzioni al vagliodell’Azienda Sanitaria Locale per-ché ne diventi la nuova sede, cre-ando una speranza di rinascita perl’intera zona e per le attività com-merciali ancora superstiti.

ASL Benevento

L’acqua è poca...

Scorcio del settore delle macchine agricole (Archivio La bella Morcone) La sede dell’Asl di Benevento in via Mascellaro

Nonna Maria Rosa mostra la targa ricordo dell’Amministrazionecomunale consegnata dal vicesindaco Ferdinando Pisco (a si-nistra) e dall’assessore anziano Saverio Cassetta (dietro)

FESTA DEI CENT’ANNIIl 12 settembre la signora Maria Rosa Marino ha raggiunto la fatidicasoglia dei cento anni.A suggellare l’ambito traguardo la vicinanza dell’Amministrazionecomunale che, attraverso il vicesindaco Ferdinando Pisco e l’as-sessore anziano Saverio Cassetta, ha voluto manifestare la propriagioia di annoverare tra la popolazione morconese l’ennesimo cen-tenario.Una pergamena e una targa sono stati consegnati all’arzilla nonninaa ricordo di questo speciale compleanno.Alla signora Maria Rosa vanno i più fervidi auguri da parte della re-dazione del Murgantino estensibli ai figli, dei nipoti e dei familiaritutti.

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3Anno V - n. 9 - Settembre 2015Cronaca

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Il 14 settembre, nella cornice del-l’Auditorium San Bernardino, laCompagnia “Metec Alegre” hamesso in scena l’anteprima dellospettacolo “Cuento de aguas paravoces y orquesta” rappresentato poii giorni 18 e 19 al teatro Mercadantedi Napoli.Lo spettacolo, frutto di un lungopercorso di residenza creativa aCuba della compagnia italiana sultema “utopie perdute, utopie so-gnate”, ha segnato la conclusionedel progetto di residenza teatraledal nome “Magica Montagna” te-nutosi a Morcone, dal 21 agosto al19 settembre 2015. Ha rappresen-tato, tra l’altro, una speciale formadi collaborazione tra l’associa-zione “Adotta il tuo Paese”, musi-cisti locali e musicisti di rilievo

nazionale e internazionale, attra-verso seminari, improvvisazionimusicali, concerti e spettacoli,creando occasioni di confronto escambio.La caratteristica della “residenzia-lità” è stata quella di facilitare il rap-porto con la nostra comunità, unrapporto “artistico” e di apparte-nenza, condividendo anche mo-menti e spazi della vita quotidiana.Il ciclo di work shop musicali e didanza ha previsto incontri di musicae ritmi del Tambor e seminari sullacultura del magico nella tradizionecubana dando vita poi a spettacolimusicali nel cuore di Morcone, tral’Auditorium e i giardini di Casa San-nia, da “Assoli” di Cabaret Cubano auna “Jam Session” dei musicistidella Compagnia cubana Metec Ale-

gre e gli amici dell’associazioneAdotta il tuo Paese.Passeggiare nel centro storico, in-contrare a piazza Libertà, a piazzaSan Marco o ancor più su, a piazzadel Pozzo, Morconesi, turisti e imaestri cubani, ha avuto un toccodi solarità e musicalità.Il primo im-patto è stato di meraviglia, sarà ca-pitato a chiunque di incontrare imusicisti della Compagnia e di rice-vere un caloroso saluto e sorriso,seppur non conoscendosi. Il caldoestivo forse li avrà anche aiutati afondersi nella nostra comunità per-ché, ascoltandoli, si avvertiva il loropiacere nel risiedere a Morcone, nelcentro storico. Un legame di cono-scenza reciproca è sfociato in un le-game musicale, un legame dipassioni in comune.

Negli ultimi cinque anni attori, musicisti, tecnici italianie cubani sono stati coinvolti in laboratori, allestimentie letture finalizzati a un processo di conoscenza reci-proca e di dialogo tra cultura italiana e cubana e, piùspecificamente, tra due città: Napoli e Santiago diCuba.Utilizzando le tradizioni del “magico”, presenti in en-trambe le città, come ponte culturale, il tema delviaggio per mare (viaggio della speranza) come me-tafora sulla quale far lievitare la grande interroga-zione sull’utopia e attraverso un lungo lavoro diricerca sulle due tradizioni sia culturali che musicalisi è arrivati a costruire una partitura drammaturgicache ha assunto la forma della struttura fiabesca del“cunto napoletano” ovvero del “patakin cubano” (rac-conto breve della tradizione cubana, molto simile ainostri cunti).La ricca tradizione musicale di entrambi i paesi/cittàcoinvolti, ha rappresentato un importantissimo terrenod’incontro per dialogare con più immediatezza, supe-

rando i limiti delle barriere linguistiche così, poco apoco, il racconto ha finito per mescolarsi con la mu-sica e la partitura musicale ha finito per assumere unruolo narrativo di primo piano. Attraverso un processodi creazione collettivo sono stati reinterpretati branidella tradizione, trovati nuovi arrangiamenti e nuovesonorità fino ad arrivare a comporre partiture in cui lamusica tradizionale cubana con i suoi ritmi e la musicatradizionale napoletana con le sue melodie, contami-nandosi tra loro danno luogo a un concerto che evocadi volta in volta le due città. Lo spettacolo, difatti, av-valendosi della partecipazione di attrici e attori, è ar-ricchito da monologhi costruiti come canti su partituramusicale e da song originali, che, ricreando l’atmo-sfera del Cabaret Cubano, costruiscono un vero e pro-prio “cuento” musicale in cui i riti, i misteri, le credenzepopolari “meticciandosi tra loro” sovvertono le ferreeleggi della storia e restituiscono alla vita, mescolandosacro e profano, l’incertezza e la necessità della spe-ranza e della dimensione utopica.

CUENTO DE AGUAS PARA VOCES Y ORQUESTA

Si è concluso splendidamente questo straordinario evento internazio-nale che ha avuto la sua apoteosi il 18 e 19 settembre al Teatro Merca-dante di Napoli.Un faticoso progetto costruito anno dopo anno dalla nostra concittadinae simpatica amica murgantina Alina Narciso, un progetto che continua aoffrire possibilità, visibilità e linfa vitale non solo alla scrittura femminileper il teatro, ma anche alle piccole comunità come la nostra registrandoquest’anno grande aggregazione, partecipazione e rivitalizzazione del-l’antico borgo. Un’occasione, quindi, di incontro e di crescita.La passione di una competenza messa a servizio del Teatro, di una vo-lontà estrema di costruire rete e confronto tra culture e generi differentidiffondendo anche il concetto della integrazione che di questi tempi cisembra quanto mai appropriato anche per una piccola realtà dell’entro-terra campano. Una battaglia positiva che restituisce crescita, riflessionereale, respiro, non solo a tutta la drammaturgia femminile, ma anche aquei contesti socio economici più deboli, che fanno fatica a raggiungererisultati e obiettivi che altrove sono stati da tempo già acquisiti.L’evento è stato prodotto da Consejo Nacional De Artes Escenicas DeCuba (Ministerio de Cultura) e Metec Alegre e finanziato dalla RegioneCampania – Progetto “Armonie” – Fondi Regionali P.A.C. 2015.Auspichiamo fortemente che il progetto, stante la sua valenza e la suaefficacia e giunto al VII anno, possa andare avanti e proseguire per glianni avvenire facendo innanzitutto affidamento alla sensibilità del com-petente assessorato della Regione Campania.

LA SCRITTURA DELLA DIFFERENZA - CUENTO DE AGUAS PARA VOCES Y ORQUESTA - MAGICA MONTAGNAGrande successo per un grande evento organizzato da Metec Alegre di Alina Narciso, e prodotto in collaborazione colConsejo Nacional De Artes Escenicas De Cuba (Ministerio de Cultura) e finanziato dalla Regione Campania (Progetto“Armonie” – Fondi Regionali P.A.C. 2015). Si auspica che il progetto venga rifinanziato anche per gli anni a venire

Pagina a cura di Oriana Caviasca e Ruggiero Cataldi

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Il 18 settembre, proveniente da Bo-jano, è giunto a Morcone Alessan-dro Bellière alle ore 13,15. Fin quinulla di strano se non fosse per ilfatto che questo signore fosse unpodista, classe 1933, che ha decisodi partire da Chiavenna, in provin-cia di Sondrio, e di arrivare a Tra-pani il 24 ottobre, giorno del suo82° compleanno.Leggendo la sua breve biografia, sicapisce meglio il personaggio.“Nasco a Parma, il 24 ottobre 1933.Svolgo il servizio militare nel primoplotone al mondo di alpini paraca-dutisti, a Bressanone.La mia grande passione per losport, intanto, mi porta a diventareun nazionale di atletica leggera, di-sciplina fondo, e successivamentemarcia, partecipando a varie garenazionali e internazionali.Sempre appassionato di sportestremi, nel giorno del compi-mento dei miei 65 anni effettuo al-cuni lanci col paracadute pressol’aeroporto di Molinella, a suggellodei centinaia di salti effettuati du-rante il servizio militare e neglianni successivi da civile.Non pago di aver visitato daglianni ’60 in avanti i mari più belli eincontaminati di tutto il mondo, ini-zio ad avvicinarmi al trekking. Al-l’inizio con corte passeggiate allascoperta di luoghi naturalistici, finoad arrivare poi, all’età di 78 anni, apercorrere a piedi il percorso daBologna a Roma, attraverso la viaFrancigena.All’avvicinarmi degli ottant’annidecido di esplorare i miei limiti,

conscio dell’ottima salute e del-l’allenamento quotidiano che lapassione per il trekking mi porta.E decido, in mezzo allo stupore fa-miliare, di percorrere a piedi e in

solitaria l’intera Italia, da nord asud...”.Niente male, non c’è che dire.Sempre dal suo blog riportiamouna sua dichiarazione che spiega

UNA “PASSEGGIATA” TRA LE REGIONI D’ITALIAin maniera esaustiva lo scopo diquesta “passeggiata” tra le regionid’Italia.“Ecco la mia nuova grande sfida,2117 km a piedi lungo la dorsaleappenninica italiana, per un totaledi 66 tappe, partenza il 20 agosto2015 da Chiavenna e arrivo a Tra-pani il 24 ottobre giorno del mio82° compleanno. Non mi rimanevache percorrere la parte più diffi-cile e impegnativa d’Italia, ovverola dorsale appenninica con zoneimpervie e non trafficate. Senz’al-tro questa sarà la mia sfida più dif-ficile ma con l’esperienza, gliallenamenti e l’incoscienza cer-cherò di portarla a termine bensapendo che fisicamente non honessun problema, visto che sonosempre seguito dai medici del Po-liambulatorio il Girasole di Moli-nella. Voglio dimostrare a mestesso e magari ai miei coetaneiche anche se gli anni passano tro-verò la forza di affrontare questaimpegnativa sfida e constatarefino a quanti anni posso fare que-ste pazzie”.A Morcone il simpatico ed eclet-tico podista è stato accoltodall’Amministrazione comunalerappresentata dal vicesindaco Fer-dinando Pisco e dal ConsigliereAntonella Santucci, “scortati” dalvigile urbano Clementino Cioccia,che hanno suggellato l’evento conuna targa ricordo.Dopo essere stato ospitato pressol’agriturismo “L’antica fontana”, il si-gnor Bellière, alle ore 5,40 del 19settembre, ha proseguito il cam-mino nel caparbio intento di arri-vare a Trapani.

Partito a piedi il 20 agosto da Chiavenna, in provincia di Sondrio, AlessandroBellière arriverà a Trapani il 20 ottobre, giorno del suo 82° compleanno. Il 18settembre ha fatto tappa a Morcone ospite dell’Amministrazione comunale

Da sinistra: Clementino Cioccia, Antonella Santucci, Alessandro Bel-l’ère, Ferdinando Pisco

di Gabriele Palladino

Quando eventi calamitosi met-tono fuori servizio linee telefo-niche, ponti radio, cellulari,collegamenti internet, lineeelettriche, quando ogni contattoviene inibito, è in questo mo-mento cruciale, drammatico e digrande difficoltà di comunica-zione, che inizia l’opera insosti-tuibile dei radioamatori.Fondamentale è il loro supportotecnico nel fornire un collega-mento sicuro e stabile tra le zonecolpite dalla calamità e le basi dipartenza dei soccorsi.Oltre duecentomila sono i radioa-matori solo in Italia che possonocomunicare tra loro su scala lo-cale, nazionale e mondiale, in ma-niera continuativa e affidabile inogni momento del giorno e dellanotte.Nella nostre aree possiamo con-tare sul prezioso contributo tecno-logico del G.R.E.A.T. - Gruppo RadioEmergenza Alto Tammaro consede a Morcone. Il G.R.E.A.T., checonta oltre 15 componenti tra ra-dioamatori e CD, organizzerà perdomenica 11 ottobre la II prova di

Radio Emergenza zona Alto Tam-maro. Obiettivo dell’iniziativa èquello di tenere allenati i radioa-matori OM e radioamatori CB, che,come dicevamo, in caso di cala-mità naturali sono i primi e gli unicia poter ristabilire le comunicazionilocali di emergenza, tra i puntiCOM e COC locali, la Prefetturaprovinciale e il Ministero dell’In-terno a Roma.Per la salvaguardia della pubblicaincolumità e per la gestione deiprimi necessari soccorsi alla po-polazione, è quindi imprescindi-bile l’intervento dei radioamatorilocali, di cui se ne è tanto par-lato in occasione di diversi eventicalamitosi, come ad esempio inoccasione del terribile terremotoche ha interessato L’ Aquila.La prova coinvolgerà i paesidel COM 6 Morcone che sono:Santa Croce del Sannio, Sassinoro,Campolattaro, Pontelandolfo, Ca-salduni e appunto la stessa Mor-cone.Le frequenze utilizzate dagli equi-paggi in stazioni mobili (suauto) saranno in Onde Cortegamma 40, 20, e 10 metri egamma VHF 2 metri per i Ra-

dioamatori OM, mentre i colle-gamenti tra gli equipaggi CB, sieffettueranno in gamma 11 metriloro assegnata.Qualora fosse possibile, sarannocondotte prove anche in gamma80 metri e su frequenze ultracorteUHF gamma 70 cm.Intorno alle 8:30 è previsto il ra-duno dei radioamatori OM & CB edelle locali associazioni di volon-tariato e protezione civile presso ilCentro Fiere di Morcone - PuntoCOM.Alle 9:15 circa il programma pre-vede il saluto di benvenuto aipartecipanti e un breafing opera-tivo presso la sala convegni delCentro Fiere Morcone, condottoda Nicola Pisano IZ8ITJ. A seguiresono previsti gli interventi delProf. Vincenzo Iorio IK8WDH, fi-sico, e di Carmine Viesti IK8GYQ,esperto in radiocomunicazionid’emergenza.Alle 10:30 la formazione degliequipaggi darà il via alla prova.Ai radioamatori del G.R.E.A.T. Mor-cone vanno i complimenti e il no-stro grazie per l’impegno civico esociale che esaltano i valori dellasolidarietà umana.

PROVA DI RADIO EMERGENZA PER LA ZONA ALTO TAMMAROdi Luigi Moffa

Dopo il via libera da parte della Giunta comu-nale, anche il Consiglio comunale in seduta stra-ordinaria e con il sostegno di una parte dellaminoranza, ha approvato la convenzione con laCompagnia Generale Investimenti s.r.l. (Cogein)per la realizzazione di un parco eolico da 48megawatt che sorgerà su suoli siti nel Comunedi Circello alla località “Piano Barone” e “CostaPagliara” e per l’attuazione di misure di mitiga-zione ambientale del territorio.La convenzione prevede essenzialmente la cor-responsione annuale all’ente di un contributoeconomico pari a 125 mila euro per la durata divent’anni. Il Comune riceverà cinque rate in an-ticipo così suddivise: 210 mila euro entro il 31 gennaio 2016, 210 mila euro entro il 31 marzo 2016 e 205mila euro entro il 31 gennaio 2017. Precedentemente all’approvazione della convenzione, la Giunta co-munale con proprio atto ha rinunciato al ricorso dinanzi al Tar avverso il decreto dirigenziale n. 256/2012rilasciato dalla Regione Campania in favore della Compagnia Generale Investimenti s.r.l. (Cogein) perl’autorizzazione alla costruzione e alla messa in funzione dell’impianto eolico.“È un consiglio importante per la nostra comunità - ha detto il sindaco Gianclaudio Golia - l’amministra-zione non è stata mai favorevole all’impianto eolico, ma noi non possiamo decidere in merito. Non sitratta di essere favorevoli oppure contrari all’eolico, ma stiamo soltanto valutando l’opportunità di poterdisporre delle risorse economiche che andranno a finanziare progetti riguardanti la valorizzazione e lapromozione del nostro territorio. È mancata una sinergia tra i Comuni e quello di Circello è stato l’uniconel 2011 a opporsi al parco eolico a tutela dei cittadini con denaro del bilancio comunale”.Il vice sindaco Alfonso Nava ha puntualizzato che la decisione assunta dall’Amministrazione si è basatasu due pareri legali: quello dell’avvocato Perifano e un secondo dello studio Catricalà. Rispetto alla vo-tazione si è registrato un distinguo tra i consiglieri di minoranza: il consigliere Massimo Del Grosso havotato contro, mentre i consiglieri Danieleantonio Zaccari e Fulvio Stefanelli sono stati favorevoli.

CIRCELLO APPROVAZIONE DEL PARCO EOLICO

di Luigi Moffa

La comunità mon-tana “Titerno AltoTammaro” ha pro-mosso un corso diformazione per au-siliari di vigilanzaambientale e ope-ratori di prote-zione civile.Gli scopi che indu-cono l’ente mon-tano a organizzarequesto corso di formazione attengono all’esigenza di: promuoverela conoscenza della natura e dell’ambiente; svolgere attività edu-cative e formative sulla vigente normativa in materia di tutela am-bientale; promuovere la formazione di una coscienza civile;garantire l’osservanza delle leggi nazionali e regionali che preve-dono la partecipazione di volontari nell’ambito della vigilanza am-bientale; promuovere la formazione professionale perl’accertamento e la repressione delle violazioni.Con questa iniziativa l’ente montano intende prevedere una formadi sensibilizzazione delle popolazioni del territorio, mediante unaformazione culturale pubblica che crei e consolidi coscienza socialein materia ambientale onde comporre un bagaglio di conoscenzeda utilizzare contro azioni di danneggiamento all’ambiente e crearecondizioni di affezione tramite formazione anche culturale della na-tura e del mondo in cui viviamo.Il compito formativo sarà affidato all’Associazione Guardie Ambien-tali Centro Italia - Corpo Nazionale di Vigilanza Ambientale e di Pro-tezione Civile - Comando Regionale Campania con sede in Montoro(Av). Il corso è senza oneri per la comunità montana che deve ver-sare soltanto un contributo forfettario di mille euro quale forma dipatrocinio all’associazione. Le spese di pubblicità e di compensi aidocenti e altre spese saranno a carico dell’associazione che potràavvalersi delle quote di iscrizione degli aspiranti fissate in 30 euro.Il corso della durata di 30 ore, sarà articolato in lezioni teoriche epratiche che si svolgeranno in sedute pomeridiane o serali e sa-ranno articolate su più giorni, secondo il calendario che sarà co-municato. Al termine del corso, i candidati sosterranno un esameteorico-pratico innanzi ad apposita commissione costituita e nomi-nata tra esperti nelle materie oggetto di studio.L’avviso del corso è pubblicato sul sito web della comunità mon-tana all’indirizzo www.cmtiternoaltotammaro.it.

Corso di formazione per ausiliari di vigi-lanza ambientale promosso dalla comu-nità montana “Titerno - Alto Tammaro”

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.06 Pagina 4

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La redazione

Il presidente della Provincia diBenevento Claudio Ricci, inquesto mese di settembre haricevuto Costantino Fortunato eFerdinando Pisco, rispettiva-mente sindaco e vicesindaco diMorcone, e il consigliere comu-nale di Sassinoro Fausto Pa-rente.Nel corso del colloquio sonostati affrontati numerosi argo-menti e problemi riguardanti losviluppo socio-economico delterritorio dell’Alto Tammaro.In particolare sono stati di-scussi a lungo i nodi delle in-frastrutture viarie e della digasul fiume Tammaro. Si Sono ap-profonditi anche i temi dellacooperazione istituzionale tragli enti locali.

Da sinistra: Fausto Parente, Costantino Fortunato, Claudio Ricci eFerdinando Pisco

Un ringraziamento anche all’Am-ministrazione comunale che, attra-verso il vicesindaco FerdinandoPisco, ha dato il patrocino e con-cesso l’utilizzo degli spazi delparco comunale.

bella mostra di sé lungo i viali delparco morconese all’ombra degliantichi lecci messi a dimora neglianni Trenta.Molti sono stati anche i visitatoriche, incuriositi dai veicoli esposti,si sono intrattenuti chiedendo no-tizie tecniche e storiche. Simpaticianche gli amarcord, fatti di storie eaneddoti vissuti in gioventù,quando questi veicoli circolavanolungo le strade sconnesse dellenostre cittadine o lungo quelle pol-verose delle nostre campagne.I rispettivi proprietari, visibilmentesoddisfatti, insieme al pubblico in-tervenuto hanno mostrato il loroapprezzamento per l’iniziativa “in-timandoci” di ripetere l’eventoanche il prossimo anno.A curare l’evento sono stati duenostri amici, entrambi appassionatidi motori, Lucio Bevilacqua e An-tonio Longo (il primo “murgantinoacquisito”, l’altro “murgantino di viaPianello”), a cui va il ringrazia-mento per l’impegno profuso.

di Ruggiero Cataldi

Anche settembre è stato un mesedi impegno per la nostra associa-zione “Adotta il tuo Paese”. Nellafattispecie abbiamo ”adottato”circa sessanta tra cicli e motociclid’epoca che nella mattinata di do-menica 6 settembre sono statiesposti nella bellissima cornice delparco “Tommaso Lombardi” dandovita alla prima edizione di “A ruotalibera, mostra di cicli e motociclid’epoca”. Il nome, non casuale,vuole significare che la partecipa-zione era aperta a chiunqueavesse voluto esporre un veicolo adue ruote di qualsiasi tipo e marca.I partecipanti sono convenuti nu-merosi anche dai paesi limitrofi adimostrazione che la passione peri motori e per il vintage è diffusaun po’ ovunque. E così Moto Guzzi,Gilera, Lambrette, Vespe, maanche Ciao e Velocipedi di ognifattezza, ordinatamente allineatisui propri cavalletti, hanno fatto

di Luigi Moffa

La Giunta comunale, presieduta dal sindaco PasqualinoCusano, con proprio atto deliberativo ha prorogato finoal 31 marzo 2016 l’esercizio in forma associata del ser-vizio di polizia municipale e polizia amministrativa lo-cale tra i Comuni di Fragneto Monforte e Sassinoro.Il servizio, che prevede l’impiego di un vigile urbano, finoal 30 settembre prossimo sarà eseguito alle stesse con-dizioni svolte fino ad ora, e cioè per diciotto ore setti-manali, mentre con decorrenza primo ottobre e fino al31 marzo 2016 per dodici ore settimanali.Alla gestione associata e coordinata del servizio di Po-lizia municipale e Polizia amministrativa locale tra i dueComuni si è giunti con delibera di Consiglio comunaledi Sassinoro del 4 settembre 2014 e nella stessa sedutaè stato anche approvato lo schema di convenzione.

Grazie alla gestione associata di questo servizio, sia ilComune di Sassinoro che quello di Fragneto Monforteottengono un risparmio sulla spesa corrente nonchél’utilizzo più razionale delle risorse umane. Il Comune diFragneto Monforte ha dato la sua disponibilità alla pro-roga della convenzione.“Con la convenzione posta in essere con il Comune diFragneto Monforte - dichiara il sindaco di Sassinoro, Pa-squalino Cusano, - oltre a sopperire a una carenza di or-ganico del nostro Comune, l’unico vigile urbano inservizio è andato in pensione, è anche una prima spe-rimentazione per l’applicazione delle funzioni associate.Chiaramente un conto è potersi avvalere di una pre-senza costante del vigile urbano sul proprio territorio eun conto è poter disporre di questa figura a tempo ri-dotto; nonostante ciò riusciamo a garantire il servizio divigilanza”.

Il servizio mensa scolastica per la scuola dell’infanzia, primaria e se-condaria di primo grado del Comune di Colle Sannita ha preso il viaprimo ottobre.Il Comune, che gestisce il servizio mensa scolastica mediante affida-mento in appalto a ditte esterne, considerata la necessità e l’urgenzadi garantirlo, ha provveduto a rinnovare fino al mese di dicembre l’af-fidamento del servizio alle ditte “La Cometa” e “Peter Pan”.“La Cometa”, che gestisce la mensa scolastica della scuola primariae secondaria di primo grado, svolgerà il servizio alle stesse condizionidello scorso anno per un importo di 2,39 euro per ogni pasto. Anchela ditta “Peter Pan”, impegnata nella refezione scolastica della scuoladell’infanzia, manterrà invariati i prezzi del 2014 percependo 2,50 europer ogni pasto.L’affidamento di questo servizio avrà la durata di tre mesi in quanto nelmese di gennaio del prossimo anno il Comune dovrà espletare rego-lare gara d’appalto per l’affidamento del nuovo servizio. Secondo unastima piuttosto attendibile elaborata dall’ufficio comunale competente,saranno 250 gli alunni che sceglieranno di mangiare a scuola, men-tre per il servizio trasporto finora le adesioni sono state 52.Per usufruire del servizio mensa è necessario ritirare presso gli ufficicomunali un blocchetto contenente 20 buoni pasto che avrà un costodi 40 euro (prezzo invariato rispetto al 2014). Non sarà possibile,quindi, come è avvenuto per gli anni passati, richiedere il pagamentotrimestrale che comportava una spesa di 110 euro. Quest’anno è statoscelto di utilizzare esclusivamente come forma di pagamento il bloc-chetto, pertanto è stata eliminata la possibilità del pagamento trime-strale soprattutto per avere un maggior controllo sui versamentirealmente effettuati dalle famiglie.Per quanto riguarda il trasporto i costi e le modalità di versamentosono rimasti invariati: la spesa che le famiglie dovranno sostenere nelcaso di un solo figlio è di 24 euro al mese, mentre nel caso di due figliche frequentano anche istituti scolastici diversi si pagherà la sommadi 20 euro. Per entrambi i servizi è prevista una integrazione da partedel Comune.

Con determina del responsabile del settore tecnico del Comune diColle Sannita è stato approvato il quadro economico rimodulato a se-guito del ribasso di gara relativo ai lavori di bonifica e messa in sicu-rezza della discarica comunale ubicata in località Acqua Solfatara.Il 17 settembre l’appalto dei lavori è stato definitivamente assegnatoalla ditta Ital Bilding con sede in Circello per l’importo di aggiudica-zione di 765.333,62 euro. A seguito del ribasso del 3,576 offerto dalladitta aggiudicataria in sede di gara, è stato possibile ottenere un’eco-nomia pari a 30.797,91 euro. Pertanto si è ritenuto rimodulare il qua-dro economico del progetto a seguito delle risultanze di gara cosìcome richiesto dalla Regione Campania che ha finanziato l’opera.Il Comune di Colle Sannita con delibera dell’organo esecutivo del 13gennaio 2015 e determina del 16 aprile 2015 ha riapprovato il progettodefinitivo relativo al piano operativo e attività di bonifica e messa insicurezza della discarica comunale ubicata in località Acqua Solfatara,redatto dall’ufficio tecnico comunale, dell’importo complessivo di999.409,40, di cui 793.259,45 euro per lavori a base d’asta. L’opera èstata finanziata dalla Regione Campania ai sensi del POR FESR Cam-pania 2007/2013 - Obiettivo operativo 1.2; il decreto dirigenziale di am-missione al finanziamento è stato notificato al Comune di Colle Sannitail 25 marzo 2015.“Stiamo procedendo con celerità - dice l’assessore ai Lavori pubbliciMaurizio Piacquadio - per tutte le operazioni burocratiche del caso, inattesa che la Regione sia altrettanto celere per quanto riguarda i pro-pri compiti. Comunque ritengo che a breve inizieranno i lavori”.

di Agostino Jamiceli

Domenica 20 settembre, con lacelebrazione della Messa solennedelle ore 11, 00 nella chiesa madre,si è conclusa la visita pastoraledell’arcivescovo Andrea Mugione aSassinoro .L’Arcivescovo è arrivato nel pome-riggio del 18 settembre, è stato ac-colto nella piazza don Lino Cusanodal parroco Don Gennaro Di Bo-nito, dal sindaco Pasqualino Cu-sano, dai fedeli e da tanti bambinidella scuola primaria e dell’infan-zia, in un clima festoso allietatoanche dalla presenza della localebanda musicale.Nella Chiesa, alle ore 18.00 l’arci-vescovo ha incontrato, oltre ai varioperatori parrocchiali, i rappresen-tanti delle diverse associazionipresenti sul territorio: la Pro loco,il Forum Giovani, l’AssociazioneMusicale e il Centro Anziani. La se-

SASSINOROVISITA PASTORALE DEL VESCOVO ANDREA MUGIONE

La manifestazione si è conclusa in-torno alle 13,00 con un buffet e laconsegna a ogni espositore di unabottiglia di vino: una falangina docper andare sempre più a ruota li-bera.

COLLE SANNITA

SASSINOROPROROGA GESTIONE ASSOCIATA POLIZIA MUNICIPALE

rata si è conclusa con la recita delVespro e la meditazione.Nella mattinata di sabato 19 set-tembre l’Arcivescovo ha incontratogli anziani del paese. La parte piùconsistente e importante della po-polazione sassinorese, quella che

custodisce la saggezza e tra-manda la storia e le tradizioni delnostro piccolo paese. Molte le per-sone presenti, tutte hanno chiac-chierato amabilmente conl’Arcivescovo, il quale, con legge-rezza e garbo ha saputo affrontare

le problematiche legate alla seni-lità rivolgendo loro parole piene disperanza e di incoraggiamento.Molto intenso anche l’incontro coni bambini e i giovani che si è te-nuto nel pomeriggio di sabatopresso i locali dell’oratorio. I ra-gazzi sono accorsi numerosi all’in-vito e hanno ascoltato coninteresse e partecipazione le pa-role dell’Arcivescovo Con la celebrazione della Messal’arcivescovo Mugione si è conge-dato dalla nostra comunità la-sciando un grande e profondomessaggio e una esortazione al-l’unità e alla comunione. Durantel’omelia l’Arcivescovo, infatti, si èmolto soffermato sui concetti diumiltà e unità che nella Chiesa do-vrebbero sempre prevalere. Pos-sedere l’umiltà del servizio, haaffermato, vuol dire lasciare spazioa Dio spogliandosi di sé stessi,solo così si può concretamente vi-vere la Parola e costruire una co-munione di fede.Al termine della celebrazione, il sa-luto del parroco Don Gennaro ilquale ha ringraziato l’Arcivescovoper la sua presenza in paese etutta la comunità per la partecipa-zione e la collaborazione offerta.

INCONTRO ALLA PROVINCIA

“A RUOTA LIBERA”, MOSTRA DI CICLI E MOTOCICLI D’EPOCAServizi a cura di Luigi Moffa

SERVIZIO MENSA PER LA SCUOLA ELEMENTARE

BONIFICA PER LA EX DISCARICA COMUNALE

Il Vescovo incontra in chiesa gli alunni della scuola elementare

Alcuni dei motocicliesposti lungo il viale principaledel parco “Tommaso Lombardi”

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.07 Pagina 5

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6 Anno V - n. 9 - Settembre 2015Cultura

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RE MES’ DE SETTEMBRE POLO CULTURALE BAM

di Paolo Mastracchio

“Settembre, andiamo. È tempo di migrare.” Questo bel-lissimo verso estrapolato da “I pastori” di GabrieleD’annunzio, riferito all’inizio della transumanza daimonti al piano, ci mostra l’importanza che presso lepopolazioni di ogni tempo ha rappresentato il mese disettembre. Esso costituisce lo spartiacque tra l’estatee le stagioni più fresche. Oggi, le generazioni attuali,tra cui anche quelle contadine, hanno perso il signifi-cato e l’importanza di questo mese straordinario chenei tempi passati segnava la fine dell’estate e l’iniziodei mesi della semina e del riposo invernale. Settembre era un mese ricco, pieno di appuntamentiagricoli perché proprio in quel periodo i campi davanoal contadino i sapori più belli, con la maturazione ditanti frutti che, sulle nostre montagne appenniniche,maturavano per offrirsi alle necessità di chi le produ-ceva ma anche di interi popoli.A Sassinoro, come pure a Morcone, tante illustri per-sone che vivevano fuori, tornavano per le vacanze inpaese perché sapevano di trovare tante specialità chela natura ha sempre offerto. I fichi bianchi, le peschenostrane che purtroppo stanno scomparendo, le tantespecie di pere e di mele che stanno subendo la me-desima sorte, erano tutte leccornie che le nostre terreoffrivano ai contadini che ne curavano le piante. Nonsolo. A questa ricchezza della natura contribuivanoanche le bellissime giornate e serate settembrine cheerano l’occasione di socializzazione, in particolare deigiovani che incominciavano a scoprire la bellezza del-l’amore e davano inizio ai corteggiamenti.Due appuntamenti erano i pilastri della vita paesanadei tempi andati. Il primo era la raccolta delle spighedi mais che, ammucchiate sulle aie dei casolari do-vevano essere spogliate dalle brattee per favorirnel’essicazione e l’utilizzo nei periodi freddi. Quest’ope-razione, che si faceva in compagnia al suono di fisar-moniche e organetti per rallegrare la comitiva formatada parenti e amici dei proprietari dell’aia e che da noiaveva un termine ben preciso, “scrufigliare”, cioè spo-gliare le grosse pannocchie e farne anche delle lun-ghe “’nserte”, intrecciando le brattee che restavanoattaccate al frutto, era l’apice della vita associativa au-tunnale delle nostre contrade. Giovani e anziani, riunitiinsieme per spogliare quelle grosse spighe di gran-turco ammucchiate al centro dell’aia e tutt’intorno,mentre le mani strappavano le brattee, ci si esibiva incanti creando un’allegria collettiva. Il padrone di casaoffriva del buon vino o delle pannocchie cotte all’ac-qua mentre ragazzi e ragazze si sbirciavano e appro-fittavano dei balli alla fine del lavoro di spogliatura perinvitare la ragazza che gli era più simpatica. Le ragazzestavano al gioco perché quasi sempre quegli approccierano l’inizio di un fidanzamento che si concludevaspesso con le nozze. A Sassinoro, in particolare, c’eral’usanza che il giovane o la giovane che avesse pe-

scato per prima nel grosso mucchio una pannocchiascura (una varietà di granturco molto rara) aveva il di-ritto di dare un bacio alla ragazza o al ragazzo che glipiaceva. Questa antica tradizione fu immortalata in uncanto popolare degli anni Trenta dal titolo “Re mes’ desettembre”. Altra occasione di socializzazione era la tradizione diinvitare parenti e amici a “spizzlà fasule”, a staccare ibaccelli secchi dalla pianta sradicata, sempre in unospazio dedicato all’attività agricola. Ugualmente que-sta era occasione di balli e allegre suonate di validi or-ganettisti. Ma, il non plus ultra del periodo era la grandefesta della vendemmia. Per l’occasione non mancavanoaffettate di soppressata, di prosciutto e altro ben di Dioche si conservava appositamente per l’occasione. Eral’ultima grande festa della stagione e culminava con ab-bondanti libagioni. Si invitavano oltre i parenti anchetanti amici, specialmente se la vigna da vendemmiareera grande e richiedeva parecchia mano d’opera.Il fascismo, che amava riesumare le antiche tradizionifacendone diventare oggetto propagandistico straor-dinario perché metteva in competizione le varie co-munità locali, inventò la manifestazione “AutunnoSannita” dove c’era l’esaltazione delle attività agricole.E Sassinoro si è sempre distinto con il suo gruppo folkcomposto anche da ragazze morconesi.

Nel Sannio, ma anche in altre regioni italiane, settem-bre era il mese dei grandi momenti di coesione sociale

Un esperto anziano intreccia le pannocchie (foto:Lucio Di Sisto)

di Gaetano Cipolletti

La cultura del libro, la diffusione della lettura e so-prattutto il piacere di leggere sono convogliati nellacampagna “Ottobre, piovono libri: i luoghi della let-tura”. Il mese di ottobre, infatti, è divenuto, a par-tire dal 2006, il fulcro di eventi che mirano adiffondere, a valorizzare il libro e la lettura.La campagna “Ottobre, piovono libri: i luoghi dellalettura” è promossa dal Centro per il Libro e la Let-tura, in sinergia con la Conferenza delle Regioni edelle Province Autonome, l’Unione delle Provinced’Italia e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.Le biblioteche, i centri culturali italiani si anime-ranno di manifestazioni in cui il libro sarà il prota-gonista, l’intento è interagire con esso, renderlovoce per comunicare al pubblico.L’associazione “Adotta il tuo Paese”, con la collabo-razione del Polo BAM “Enrico Sannia e con il patro-cinio dell’Amministrazione Comunale di Morcone, inconcomitanza della campagna citata, progetta atti-vità volte a valorizzare il libro e la lettura.Sono previsti, durante il mese di ottobre, due eventiculturali, nello specifico presentazioni pubbliche dimonografie. Il primo evento si terrà il giorno 21 otto-bre 2015 presso l’Aula magna dell’Istituto Compren-sivo “E. De Filippo” di Morcone dove sarà presentatoil libro “Il castello di carte”, di Daniela Agostinone ededito dalla “murgantina” Scripta Manent.Un racconto ambientato a Morcone, incentrato sulprotagonista di nome Matteo, uno studente, che di-segna delle carte magiche. Questa componentemagica, che si innesta sulla verosimiglianza della vi-cenda, non ha nulla di soprannaturale; piuttosto vaad esaltare la suggestività dei luoghi rappresentatie la necessità di cogliere esclusivamente la caricapositiva”.La presentazione del libro, rivolta ai ragazzi dellaScuola Primaria e Secondaria dell’Istituto Com-prensivo “E. de Filippo” cogliendo l’assunto del libro,prevederà un’animazione che garantirà l’interazionecon il libro rendendolo animato e vivente.Il secondo evento culturale si terrà il giorno 31 ot-tobre 2015 presso la chiesa di Sant’Onofrio a Mor-

cone. Con la partecipazione dell’autore saranno pre-sentati i seguenti volumi: “Vita intellettuale e affet-tiva di Benedetto Croce” (Macerata, liberilibri, 2015)e “La verità, forse” (Macerata, liberilibri, 2015).Il primo tratta del percorso di fede e di passione diCroce, mostra come in lui vita e pensiero furono,alla maniera dei filosofi antichi, vita filosofica.Il secondo è l’ultimo lavoro di Giancristiano Desi-derio e la presentazione qui a Morcone rappresentaun gradito anteprima. Due momenti culturali attendono il mese di otto-bre, sono due tasselli importanti volti a risponderesia agli obiettivi prefissati dalla campagna “Ottobre,piovono i libri: i luoghi della lettura”, sia a garantirevisibilità al territorio e soprattutto alla nostra cul-tura cittadina, interpretandola come voce cheesprime la sua vitalità e come specchio che attraee interagisce con valori storico-culturali provinciali.

La cultura del libroe la diffusione della lettura

INCONTRI CON GLI AUTORIL’associazione “Adotta il tuo Paese”, nel prosieguo dellemolteplici attività artistiche e culturali, per il prossimo mesedi ottobre ha in programma due eventi molto interessanti

Il 21 ottobre, alle ore 10,30,nell’aula magna dell’Istituto comprensivo“E. De Filippo” di Morconeci sarà la presentazione interattivadel libro “Il castello di carte”di Daniela Agostinone,edito da Scripta Manent.Sono previsti giochi e animazione.

Il 31 ottobre, alle ore 18,30,a Morcone,nella splendida chiesadi Sant’Onofriocon una pubblicaconversazionesarà dedicatauna serata specialea questi due testi.Sarà presente l’autoreGiancristiano Desiderio.

NEMESIdi Irene Mobilia

Questa volta la grande Germania non ce la fa più.Migliaia di migranti stanno mettendo a soqquadro l’or-dinatissimo Paese. Qualcuno afferma di aver visto laMerkel picchiare la testa contro il muro, canticchiandosottovoce (non si sa mai quale spia è in ascolto) “Mene vogl’ì a l’America pe’ sta luntana assaje”. Probabil-mente ha appreso questa vecchia canzone napole-tana durante un soggiorno a Ischia, isola bellissima epiena di impianti termali. Finché le turbe in fuga sisono riversate sulle coste italiane e nei vari centri diaccoglienza, ormai pieni zeppi, il resto d’Europa si èlimitato a un garbato “chissenefrega”. Quando il flussomigratorio, grazie all’imparzialità della dea Nemesi, siè orientato verso i più ricchi Paesi europei, questihanno capito che ora toccava a loro districarsi fraquella umanità dolente e invocare l’aiuto della Co-munità Europea che all’Italia era stato negato. Tié.Ognuno, però, si difende come può. C’è chi costruiscemuri o tende chilometri di filo spinato. Forse a qual-cuno verrà in mente di imbottigliare, metaforicamenteè ovvio, tutta quella gente in campi di attesa. E poi?

Mettendosi le mani nei capelli, i vari parlamentari,commissari, presidenti europei, sopraffatti dalle vi-cende della vita propria e altrui, si offriranno di par-tire per la Siria, per l’Afghanistan, per l’Eritrea ecc.,armati di “scoppette” per rendere inoffensivi coloroche spingono i popoli alla deriva. Forse ci riusciranno,forse no, ma almeno avranno tentato, cosicché nes-suno potrà dire loro “Ma che state a fa?”

Nemesi e le Erinni

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.07 Pagina 6

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a cura di Luella De CiampisBREVI DA MORCONE

Achille Sannia e la prospettiva delle cose

RACCONTI MURGANTINIdi Daniela Agostinone

Napoli, 1888Una sera, dopo una cena a casa del mio collega Nicola, insegnante nella

Scuola di Matematica di cui ero direttore, le mie certezze di studioso co-minciarono a vacillare. Avevo sempre insegnato, come professore di geome-tria, che il fine della prospettiva è di fornire immagini realistiche degli oggettiproiettati, tramite un piano di proiezione e un punto di vista. Quella notte,mio malgrado fui indotto a considerare che, nei fatti della vita, ognuno abbiail proprio punto di vista e la prospettiva delle cose che ne deriva è spesso sog-gettiva, persino nel concetto di ciò che è bene e ciò che è male. Quella notte…

Ancora rimane in me l’impressione d’aver sognato e, se non fosse per leimpronte di terra sul manoscritto del mio saggio di Geometria, dubiterei checiò sia davvero accaduto. Inaspettata protagonista della serata lei, la do-mestica del mio amico Nicola, apparsa durante la cena per portare nuovalegna per il camino. Fece il suo ingresso nel salone a un richiamo brusco delpadrone di casa, il capo chino sul fascio di legna che appesantiva il suo esilebusto. Mentre ella disponeva i ciocchi accanto all’imponente camino, il dot-tor Raffaele, che sedeva alla mia destra, aveva osservato a voce non troppobassa, che la donna era mancina. Gli altri commensali s’erano guardati so-spettosi e uno di essi, un medico anziano di cui non ricordo il nome, copren-dosi la bocca col tovagliolo commentò: «Niente di buono con le personemancine: solo pazze e streghe…»

«Corrono molte voci su di lei!» aggiunse il mio collega Antonio.«Ah, siii? Mettete al corrente anche me allora – intervenne a voce alta il

mio giovane allievo Dino – perché, che è molto graziosa già si vede dal por-tamento… Che altro, dunque?»

«Fossi in voi ne distoglierei lo sguardo» – lo ammonì l’anziano medico.Poi, intuendo che il giovane ancora non aveva compreso, aggiunse: «Ja-na-ra!»

Quelle sei lettere, sibilate con disprezzo, appesantirono l’aria, ristagnandosopra la tavola imbandita; scavalcarono le poltrone imbottite, fino a colpirela schiena incurvata della ragazza, alla stregua di una frustata. Ella si eressein tutta la sua bellezza, scrollandosi i lunghi capelli corvini dal viso, e i suoiocchi verdi si posarono a turno su ciascuno di noi, più gelidi dell’inverno.Fiera, la giovane gettò a terra il mucchio di fascine ancora da sistemare,sparpagliandole sui tappeti.

«Non la guardate! – ci avvertì Giuseppe, l’insegnante di elettrotecnica –Il malocchio passa dallo sguardo!»

«Raccogli quella legna! – sbottò il padrone di casa, alzandosi di scatto –Ti tengo per servirmi!»

«Mi auguro che non la tenga per i suoi malefici!» fu il commento del dot-tor Raffaele.

La giovane intanto, a braccia conserte, attendeva un’altra parola ditroppo per reagire. Mi sentii incantato dalla sua fierezza.

«Esigo che t’inchini a porgere le tue scuse agli ospiti» lo redarguì Nicola,avvicinandosi al camino.

Provai il bisogno d’intervenire: «Suvvia, Nicola – dissi, lisciandomi labarba – è solo una ragazzina… la legna deve esserle sfuggita di mano…»

Lo sguardo della ragazza indugiò su di me e mi parve di scorgervi unguizzo di meraviglia. Ma subito riprese il suo cipiglio di sfida, i pugni strettilungo i fianchi.

«Sei troppo indulgente, Achille, e la sua insolenza è troppo grande» ri-batté Nicola. Poi urlò: «Fuori di qui, Carmela! E non presentarti mai più!»

Le labbra di Carmela si mossero per pronunciare parole incomprensibili,mentre con la mano destra indicò ciascuno dei commensali. Tutti, tranneme.

«Ci ha maledetti!» balbettò il medico. Io risi.«Amici, siamo uomini di scienza; non lasciamoci suggestionare da dicerie

di popolo!»* * *

Era notte quando imboccai a piedi il viale che tagliava il giardino di casamia, illuminato da una luna gonfia. Sentii un fruscio dietro di me. Intravidiuna sagoma poco più avanti costeggiare le alte siepi in fondo al viale e subitodopo mi sentii travolgere alle spalle da qualcuno. Fui scaraventato a terra eun attimo dopo il misterioso assalitore mi aveva già superato per rincorrerela prima figura in fuga nell’ombra tra le siepi. Riuscii a rialzarmi e corsi inquella direzione, in tempo per scorgere l’ombra che scavalcava il muretto dicinta e lanciarmi a mia volta addosso al mio assalitore, che ora frugava car-poni nel terriccio umido. Lo bloccai a terra, gli sfilai il cappuccio e quale nonfu la mia sorpresa nel ritrovare gli occhi verdi di Carmela, la domestica!

«Tu?!» esclamai. Teneva tra le mani il manoscritto del mio saggio di Geo-metria Elementare, macchiato di fango.

«Volevano rubartelo – mormorò, con voce affannosa. – Ti ho aggreditoperché ti avevo scambiato per il ladro». Allentai la stretta intorno ai suoipolsi. Era scarmigliata e i suoi capelli odoravano di fumo.

«Non ti fidare delle amicizie; molti invidiano la tua posizione. Tienilo...questo manoscritto ti darà fama fin nei secoli a venire» disse.

«E tu come lo sai?»«Per la stessa forza magica che mi ha portato qui» rispose.«Non credo nella stregoneria. Hai recuperato il manoscritto ed io ti offro

un lavoro. Come lavandaia. Così potrai dimostrare che sei una ragazza perbene».

Carmela si alzò. «Cosa ti fa credere che io voglia essere una persona perbene? Che non sia davvero una strega?» Mi sfilò il manoscritto dalle mani,ne seguì il contorno con l’indice pronunciando incomprensibili parole, poime lo rese.

«Che la fortuna sia con te!» mi augurò, e la sua risata di gola salì fino allaluna, perdendosi con lei che si allontanava. Rimasi assorto a considerare che,come per la geometria, a rappresentare la vita, ci sono vari punti di vista:quelli delle persone perbene, ad esempio e quelli della metà oscura. Entrambia loro modo esatti. E anche ora, che sono anziano e Deputato al Parlamento,non mi stanco di ripetere a tutti questa nuova lezione.

7Anno V - n. 9 - Settembre 2015Di tutto un po’

“L’uso dei codici a barre sui sacchetti dei rifiuti potrebbeportare a una tariffazione puntuale”.Ad affermarlo è l’assessore all’Ambiente del Comune diMorcone Marzio Cirelli. “In altre parole, si potrà ragionarenei termini di quanti rifiuti produci, tanto paghi – spiega l’as-sessore – offrendo ai cittadini più rispettosi dell’ambientel’opportunità di risparmiare. In più, saranno applicati sistemiche premieranno chi farà la raccolta in modo migliore, consconti presso attività commerciali convenzionate”.C’è quindi l’ordinanza del sindaco Costantino Fortunato arendere obbligatorio l’uso dei codici a barre da apporre suisacchetti dei rifiuti per i residenti del centro urbano cheusufruiscono del sistema di raccolta “porta a porta”. Il fine

ultimo è quello di tracciare i rifiuti per ottimizzare la rac-colta differenziata, identificando le utenze che li conferi-scono e stimando sia la qualità operativa che la quantità dirifiuti prodotti. Questi, secondo quanto riportato dall’infor-mativa di Cirelli, sono i presupposti fondamentali per defi-nire le tariffe Tari, con ricadute positive di maggiore equitàrispetto al mero parametro della superficie delle abitazionio delle aziende di riferimento.Entro il 12 ottobre gli utenti riceveranno gratuitamente unaquantità di etichette, per un periodo che avrà scadenza tri-mestrale, su cui è impresso il codice a barre, identificativodell’utente e del tipo di busta (bianca, gialla, azzurra erossa) a cui applicarlo.

Il 9 settembre il sindaco del comune di Morcone, CostantinoFortunato, ha consegnato al prefetto di Benevento, PaolaGaleone, la lettera di risposta dell’Amministrazione riguardoalla questione dei migranti.La missiva ha fatto seguito a quella inviata dal Prefetto nellaprima decade di agosto, per mezzo della quale il Sindacoveniva informato della volontà del Ministero dell’Interno diusufruire della struttura dell’ex carcere mandamentale dicontrada Piana, per trasformarlo in centro di accoglienzaper i migranti. Contestualmente, il Prefetto aveva chiestose il Comune avesse intenzione di occuparsi direttamentedell’accoglienza o se volesse lasciarne la gestione alloStato. L’Amministrazione chiede quindi che sia istituito untavolo tecnico che definisca i termini dell’accoglienza, af-finché si possa assumere una linea di condotta che tuteli lacomunità morconese, oltre ad assolvere al compito alta-mente alto e di grande rilievo umanitario dell’accoglienzastessa.Tuttavia, nella lettera consegnata al Prefetto si chiarisceche il Comune, allo stato attuale, non può garantire allastruttura né l’approvvigionamento di acqua potabile, giàassai complicato per i residenti ai quali, per tutto il periodo

estivo, l’acqua viene erogata per sole sei ore al giorno, néil collegamento alla rete fognaria comunale. Se il Comuneaccettasse la gestione del centro di accoglienza dovrebbesottoscrivere una convenzione con lo Stato, in cui verrebbespecificato il tipo di centro che si vuole realizzare, tra iCspa, Cda, Cara, Cie o Sprar, sigle che indicano i centri diprima, di seconda accoglienza, di clandestini e così via, ilnumero esatto dei migranti da ospitare e la tipologia, co-sicché potrebbe addirittura scegliere di dare alloggio alledonne con bambini.I costi di ristrutturazione dell’immobile, stimati orientativa-mente intorno a 1.500.000 euro, sarebbero destinati a lie-vitare notevolmente, dovendo aggiungere a quelli giàquantificati per l’impiantistica, la creazione di spazi comunie di un refettorio, la trasformazione in bagni normali diquelli alla turca in dotazione al carcere, quelli di realizza-zione di una soluzione alternativa alla rete fognaria e allacreazione di un sistema che garantisca l’acqua potabile,senza influire sui bisogni della comunità. A questi, si som-merebbero i costi legati al potenziamento della forza pub-blica sul territorio da cui l’Amministrazione reputa di nonpoter prescindere.

Il sindaco del comune di Morcone, Costantino Fortunato, haespresso la volontà di devolvere una quota della sua per-sonale indennità di carica per finanziare il trasporto deglialunni dell’istituto superiore Don Peppino Diana, presso ilpalasport dell’Ente Fiera, per lo svolgimento delle attivitàmotorie. C’è quindi la delibera di Giunta a prendere attodella decisione del Sindaco di impegnare una parte dellasua indennità di carica e, contestualmente, a disporre cheil responsabile del settore Economico Finanziario del co-mune provveda alla consequenziale liquidazione dellasomma di 2.100,00 euro, per sovvenzionare il trasportodegli alunni presso l’Ente Fiera, dove potranno svolgere at-tività motorie in una struttura coperta.Il provvedimento ha fatto seguito alla richiesta avanzata dalliceo scientifico Don Peppino Diana di avere a disposizioneun pulmino per consentire lo spostamento degli alunni

presso l’Ente Fiera, al fine di poter usufruire della strutturaper lo svolgimento di attività motoria durante le ore di le-zione dedicate allo sport. La scuola, favorendo lo svolgersidelle attività motorie, segue le indicazioni nazionali relativeai piani personalizzati per le attività motorie e sportive, che,fin dall’infanzia concorrono allo sviluppo globale della per-sonalità dei ragazzi non solo sotto il profilo fisico, ma ancheeducativo, cognitivo, affettivo e sociale.La spesa del trasporto, richiesto dal dirigente scolastico,avrebbe dovuto gravare sul budget del Comune, che ha indotazione i mezzi idonei al trasporto degli studenti dalle di-verse contrade ai  due complessi scolastici che ospitanoalunni delle scuole primarie, medie e superiori. Il Sindacoha ritenuto opportuno semplificare l’iter e stanziare perso-nalmente l’importo necessario a garantire lo spostamentodei ragazzi presso la struttura dell’Ente Fiera.

RACCOLTA DIFFERENZIATA AVVIATO L’USO DEI CODICI A BARRE

QUESTIONE MIGRANTI IL SINDACO RISPONDE AL PREFETTO

INDENNITÀ DI CARICA IL SINDACO DEVOLVE UNA QUOTA PARTE

Sono regolarmente in corso di svolgimento, nel rispetto deitempi previsti dal cronoprogramma, i lavori di riqualifica-zione e valorizzazione dell’antico borgo, in particolare del-l’area di grande importanza storica, circostante il sontuosoPalazzo Rinaldi esempio della raffinata architettura dell’800,oggi sede dell’archivio storico, del museo dell’arte conta-dina, del centro studi Ugo Gregoretti.L’intervento di significativo valore strategico per la comu-nità, che nasce dall’idea di ricucire quella parte del centrostorico con i luoghi di pubblico interesse, di rimettere or-dine e pulizia di un’area abbandonata da oltre cinquant’annia seguito del terremoto del 1962, è stato reso possibile gra-zie al finanziamento ottenuto nell’ambito dell’iniziativa PORCampania FESR 2007/2013 “iniziative accelerazione spesa”,per un importo complessivo di oltre due milioni di eurocomprensivi di progettazione esecutiva, lavori e oneri per

l’attuazione dei piani di sicurezza. L’idea di base su cui siregge il progetto è la caratteristica di fondo del centro sto-rico: una cittadina fortificata intorno alla grande torre, difondazione medievale, con un tessuto di vie strette, vicoli,piazze e piccoli invasi spaziali suggestivi.L’obiettivo che l’Amministrazione persegue attraverso larealizzazione dell’opera è quello di rivitalizzare e riportareall’antico splendore il centro storico, riconsegnando allacomunità la sede ideale di importanti attività, per favorirelo sviluppo sostenibile, facendo, altresì, crescere la consa-pevolezza dell’identità cittadina e del patrimonio di unbene architettonico e culturale di un centro storico da sal-vaguardare e non abbandonare mai più all’incuria deltempo.Il centro storico non deve essere più un problema, maun’opportunità.

Il piano stradale provinciale ricadente nel territorio pon-telandolfese presenta divallamenti, sconnessioni e gravisituazioni di deterioramento dell’asfalto, che non garanti-scono le condizioni di sicurezza della circolazione, in par-ticolare motociclisti e ciclisti in transito sono quellisoggetti a maggiori difficoltà di percorrenza.La viabilità è in forte degrado che è sinonimo di degrado so-ciale. I maggiori disagi si incontrano dopo l’uscita per Pon-telandolfo dalla S.P. 87 in direzione Campobasso, sull’interotratto della bretella che dalla rotatoria attraversa il territo-rio del paese, un asse di importante frequentazione veico-lare.Nel mese di settembre, tra l’altro, si è registrato un inci-dente occorso a un anziano di passaggio con il suo ciclo-motore, che in un ampio avvallamento, peraltro giàsegnalato alla Provincia dagli organi comunali, poco visibile

se non quando ci si ritrova a ridosso. Il malcapitato ha cosìperso il controllo della guida per l’ostacolo che d’improvvisogli si è presentato dinanzi, cadendo rovinosamente a terra,fortunatamente senza gravi conseguenze.Della problematica ne abbiamo già altre volte parlato, mala situazione è in stand bay da diverso tempo. In precedentioccasioni abbiamo affrontato non solo il problema delleprecarie condizioni stradali, ma abbiamo anche avuto mododi evidenziare la fatiscenza della segnaletica verticale, pernon parlare della carenza di quella orizzontale, ormai in piùpunti divelta, deforme, dimezzata o illeggibile per i lunghianni trascorsi alla mercé delle intemperie.Dissesto stradale e fatiscenza della segnaletica rappresen-tano una condizione di pericolo e di degrado del territorioinsostenibile, che abbisogna di interventi immediati di si-stemazione del manto di asfalto e di revisione dei segnali.

CENTRO STORICO IMMINENTI I LAVORI PER LA RIQUALIFICAZIONE

VIABILITÀ PROVINCIALE SCONNESSIONI E SEGNALETICA PRECARIA

a cura di Gabriele PalladinoBREVI DA PONTELANDOLFO

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.07 Pagina 7

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L’amica dimenticata Rubrica di botanica a curadel prof. Vincenzo Iorio

Anno V - n. 9 - Settembre 2015Di tutto un po’

Il finocchio,una pianta che aiuta la digestione

Inchiodata alla croce dal mio primo vagito d’essenzavoglio il meglio nel vivere che oggi mi resta!

E voglio...petali di rosa che odorosi inebriano i sensi...sbiadendo così i ricordi di un lontano calvariopur sempre presente nel mio erto ed incerto cammino!Arcobaleni di coriandoli piroettanti al ventoa far da tappeto ad ogni caduco passoche lento inesorabile avanzasenza conoscerne meta!Occhi che si fanno fari di stellea far luce ai miei... oramaispenti incerti bagnati salati.Bocche curvate sempre all’insùa disegnare soli splendentie fuochi d’artificio nel cielo stellatoad accogliermi come fossi Regina di festa!Cuori che cantano d’amore e di gioia

a ricucire l’anima fatta a brandelli.Danze d’amore carnale che perpetue fanno falòardendo ogni centimetro di pelle su corpo...che ignaroche ingenuoche vanosegue ad istinto le forme dell’essere madre!

Stimmatizzata nell’intimo ventreesigo ora il meglioogni singolo giorno di vita!

Segua il mio passo chi ne è capacee mi doni la luna, le stelle...l’intero universo!!!

O può andare via!!!

Raffaella Morelli

8

Olio extravergine di oliva: a tavola ci si cura

salute & benesserea cura del dott. luigi formisano

UTOPISTICAMENTE VOGLIO!

Il suo nome scientifico è Foenicu-lum vulgare e appartiene allagrande famiglia delle ombrellifere.Le ombrellifere sono quelle pianteche hanno l’apparato floreale aforma di ombrello con tutti i fio-rellini riuniti in alto a formare unaspecie di cupola, cioè di ombrello.Si tratta di una pianta spontanea eperenne che ama il sole ed è ori-ginaria delle regioni mediterraneecon terreni ghiaiosi. Alla fine del-l’estate la si trova completamentefiorita e piena di nuovi semi prontiper dare la vita a nuove piantine.Ha foglie sottili 2-3 pennatosette.Gulp,… cosa significa 2-3 pennato-sette? Niente paura, si tratta di untermine botanico che indica ilgrado di ramificazioni delle foglie;2-3 pennatosetta significa che lefoglie si alternano su due o anchetre livelli. Un esempio è l’assenziodi cui abbiamo già parlato prece-dentemente in un vecchio articolo.L’assenzio ha una foglia identica 2-3 pennatosetta. Nel caso del fi-nocchio volgare le foglie sono solopiù sottili, quasi capillari. Il nostropaese è pieno di finocchio selva-tico che si trova ai margini dellestrade e in special modo presso iruderi del nostro castello medioe-vale.Il finocchio selvatico comprendemolte varietà che producono fruttipiù o meno dolci, pepati o amari euna varietà coltivata di cui si man-gia la base carnosa delle foglie. Lapianta è ricca di un’essenza costi-tuita specialmente di anetolo, sti-molante e digestivo che èpresente in modo più attivo neisemi. I semi si usano per aroma-tizzare pesci, castagne, olive. È unapianta magica per quanto riguardala digestione, l’aria nella pancia edè anche usata come diuretico eantispasmodico. Se durante unviaggio vi trovate ad avere stimolidi vomito e dolori di pancia si puòbenissimo masticarne un ramo-scello fiorito per ottenere imme-diatamente un effetto risolutivo.Ovviamente a patto che vi troviatenella stagione propizia e chequindi possiate trovare facilmentela pianta.I frutti del finocchio hanno pro-prietà stimolanti e purificanti. Sipossono utilizzare per un buonbagno tonificante, ponendone unamanciata racchiusa in un sac-chetto di tela nell’acqua del bagno.Il loro infuso (20 grammi in un litro

d’acqua) è anche utile contro le in-fiammazioni agli occhi. I giovani ra-moscelli si usano per aromatizzareminestre, carni e piatti di verdura.Tuttavia, nel caso della varietà col-tivata, è buona cosa mangiarlacruda poiché la cottura lo priva dibuona parte del suo sapore, do-vuto alle essenze aromatiche inesso contenute.Tornando al nostro finocchio sel-vatico ricordiamo che la pianta èanche conosciuta con i nomi po-polari di anito, fenoggiu, fenoiu, fe-nougi, scartoccini. Il finocchioselvatico è molto usato per fare ilfamoso liquore “finocchietto”. Ioadopero tutta la pianta e mi assi-curo di avere soprattutto le om-brelle fiorite e piene di semi, maaggiungo volentieri alcuni gambiverdi puliti. Metto circa 200grammi di queste parti in un litrodi alcole per circa 10 giorni. Poipreparo da parte 300 grammi dizucchero e li sciolgo a caldo in unlitro di acqua. Quando lo sciroppoè freddo unisco questo liquido conil filtrato dell’infusione alcolica pre-cedente ottenendo circa 2 litri diliquido verde torbido. A questopunto inizio il filtraggio utilizzandoimbuti muniti di un piccolo batuf-folo di ovatta nel canale conico. Si

Cominciamo con il dire che perOlio Extra Vergine di Oliva (EVO), siintende prima di tutto un olio otte-nuto dalla spremitura dei frutti(olive) della pianta Olea Europea. Iprocessi di estrazione devono es-sere esclusivamente meccanici e sideve escludere totalmente l’im-piego di mezzi o processi chimici.Un olio per essere definito extra-vergine deve avere un’acidità nonsuperiore allo 0,8 %, ed entro il 2%di acidità si classificano gli oli ver-gini di oliva. Superata questa per-centuale di acidità gli oli, cosiddettilampanti, sono da considerarsi noncommestibili (e infatti venivanousati per bruciare nelle lampade),ma spesso con processi chimici diraffinazione vengono corretti, ot-tenendo un olio “neutro” che mi-scelato adeguatamente con iprecedenti oli, più “nobili”, dannoluogo all’olio di oliva. Vediamo ora, quali sono le caratte-ristiche che per millenni (viene ci-tato già nel Deuteronomio, quintolibro della Bibbia), hanno reso que-sto “nettare d’olive” un vero e pro-prio tesoro per le popolazioni delMediterraneo, e da circa cin-quant’anni un caposaldo della dietamediterranea.Cominciamo con il dire che èl’unico olio ad uso alimentare chesi ottiene dalla spremitura delfrutto di una pianta e non dal seme,come tutti gli altri oli commestibili.Questo è da considerarsi un vero eproprio “alimento medicina” e sevogliamo considerare che è anchealtamente digeribile (se assuntonelle quantità adeguate e “acrudo”) e molto gustoso, già que-sto basterebbe a spiegare il suogrande successo. Importantissimosupporto alimentare per migliorarele difese immunitarie, l’olio extravergine d’oliva contribuisce anchealla formazione delle ossa, all’ac-crescimento e al processo di mieli-nizzazione del cervello (regala alnostro cervello molecole utilissimeper il suo buon funzionamento) enon a caso è un alimento che nellosvezzamento dei bambini viene in-serito già intorno ai 6 mesi. La vitamina E di cui l’olio d’oliva èmolto ricco, è infatti un “micronu-triente” che protegge dalla decalci-ficazione ossea e di conseguenzadall’osteoporosi nei soggetti adulti,preservando la salute delle ossa eabbassando l’incidenza di fratture;secondo studi recenti infatti, la suaassunzione regolare migliora l’as-

tratta di un’operazione lenta chepuò durare molte ore a volte un’in-tera giornata. Questa operazionedi filtraggio necessita di essere ri-petuta per ben tre volte per avereun liquido verde e abbastanza lim-pido. Dopo qualche tempo, a voltedopo due o tre mesi, potrebbe ve-rificarsi all’interno della bottigliauna leggera precipitazione, la co-siddetta “mamma del finocchietto”ma, a questo punto lo filtriamonuovamente e otteniamo un li-quido limpido e profumato. Sitratta di un liquore molto digestivoda prendere in piccole dose dopoi lauti pasti.La famiglia delle ombrellifere èuna famiglia che contiene moltespecie velenose come la cicuta,ma confondere il finochietto con lesue ombrelle fiorite gialle e profu-mate con la cicuta, che invece haombrelle biancastre dotate di unodore sicuramente sgradevole, sa-rebbe un errore molto pericolosoche potrebbe costare la vita. Tut-tavia siamo certi del fatto che unerrore di questo tipo non potrebbeessere assolutamente compiuto.In ogni caso, cautela, molta cau-tela, e soprattutto rivolgersi adesperti prima di raccogliere que-ste piante.

circa il 30% la possibilità di infartocardiaco e di abbassare la pres-sione arteriosa migliorando la cir-colazione. Seppur ancora daapprofondire meglio ne sono i mo-tivi, ad oggi è certo anche che, chinella propria dieta inserisce il con-sumo regolare di olio, ha minorpossibilità di sviluppare processidegenerativi delle articolazioni (inparticolare l’artrite reumatoide) ri-spetto a chi non lo utilizza. E giu-sto per non far mancar a nessunorgano del nostro corpo i beneficiche gli spettano, altri studi specificihanno dimostrato come l’oleocan-tale, un’altra preziosissima mole-cola contenuta nell’olio EVOpossiede proprietà utili a ridurre diparecchio il rischio di svilupparel’Alzheimer, e non meno impor-tante pare sia l’importanza di unadieta ricca di acidi grassi insaturi(presenti anche in alcuni pesci enella frutta secca) per la preven-zione dei fenomeni depressivi.Detto degli organi interni del no-stro corpo potremmo dilungarcisull’esterno e quindi sui beneficiestetici e non solo per la pelle, maci limiteremo a ricordare che giàgli Egizi lo usavano per ammorbi-dire la pelle, nutrire i capelli e percreare linimenti curativi e nell’an-tica Grecia era elemento base permassaggi e frizioni corroborantiper soldati e atleti. Oggi si sa concertezza, che il contenuto in betacarotene, polifenoli, fitosteroli e vi-tamina E lo rende un eccellenteprodotto ricostituente e rinvigo-rente per la nostra cute.Ricordiamo infine piccoli ma im-portanti accorgimenti pratici chemigliorano la conservazione de inostri oli. L’olio extra vergined’oliva è molto sensibile a luce ecalore, e quindi va sempre con-servato al buio e in ambienti fre-schi. Il conservarlo in bottiglie dalvetro scuro in luoghi non espostinon è quindi un vezzo ereditatodalle generazioni passate masemplicemente una saggia abitu-dine tramandata dall’esperienza dichi ci ha preceduto. L’olio inoltresi ossida facilmente all’aria (eperde di conseguenza tutte quellecaratteristiche antiossidanti di cuiabbiamo parlato) e quindi non an-drebbe mai rabboccato, ma vaconsumata l’intera bottiglia e, seacquistato in contenitori grandi(vietata la plastica, che viene “cor-rosa” dall’acidità dell’olio), va sem-pre suddiviso quanto prima insingole bottiglie colme.E per questo articolo penso possabastare. Io a questo punto, a talproposito mi sposto in cucina pergodermi una salutare fettina dipane con pomodoro, pochissimosale e un filino di… Fate voi.

sorbimento di calcio da parte del-l’organismo. Questa vitamina, tral’altro, è insieme ai polifenoli (anchequesti contenuti in buone quantità),uno dei più potenti antiossidantiesistenti in natura, rendendo così,quello che i Fenici chiamavano giu-stamente “oro liquido”, un prodottoutilissimo anche contro l’invecchia-mento cellulare e gran parte deiprocessi infiammatori. Saputo que-sto, risulta ora ancor più facile ca-pire, perché su varie riviste l’olioextravergine d’oliva viene costante-mente citato come supporto ali-mentare, talvolta anche curativo,per numerose malattie. In rapidasuccessione possiamo ricordareche l’olio EVO aiuta prima di tutto acombattere l’arteriosclerosi; tantoche in un recente studio condottosu 40.000 persone di età com-presa tra 29 e 69 anni seguite perpiù di 10 anni della loro vita si èvisto che fra le persone che inseri-vano nella propria dieta giornalieradue cucchiai di olio si è registratauna diminuzione del 46% dellemorti dovute a malattie cardiache,e del 26% di quelle dovute ad altrecause. Secondo la LILT (Lega Ita-liana Lotta ai Tumori) e non solo,l’utilizzo di olio extra vergine di olivaha un impatto fortemente positivonella prevenzione dei tumori dellamammella, prostata, colon-retto,esofago e cavo orale (ricordandotra l’altro che proteggendone lemucose ha un effetto benefico sul-l’intero sistema gastrointestinale ).In Francia un altro studio ha dimo-strato che in pazienti anziani che in-serivano con regolarità nella dietagiornaliera olio EVO il rischio diictus si riduceva di circa il 41%. Nonpossiamo dimenticare in quest’am-bito, la capacità che questo ha sulcontrollo dei livelli di colesterolodel sangue. Nei casi di ipercoleste-rolemia, ricordando sempre che ènell’equilibrio che regna il benes-sere, l’olio extra vergine d’oliva aiutaa tenere sotto controllo il coleste-rolo cattivo (LDL), incidendo in ma-niera positiva sui livelli di quellobuono (HDL). Diversi studi scienti-fici hanno poi dimostrato che l’oliodi oliva, grazie alle proprietà an-tiossidanti e antinfiammatorie, è ca-pace di ridurre il danno epatico emigliorare l’attività del fegato. Infinel’acido oleico, abbondante nell’oliodi oliva, stimola la contrazione dellacistifellea favorendo la secrezionedegli acidi biliari e di conseguenzafacilitando la digestione; e in ultimaanalisi, come tutti sappiamo, conun po’ d’olio anche la stitichezza di-venta meno problematica. E con il diabete come la mettiamo?Anche qui molto bene, visto che unarticolo pubblicato sulla rivistascientifica Diabetes Care, qualchetempo fa spiegava come una dietaricca (con moderazione) di questopreziosissimo liquido possa ridurreil rischio di diabete di tipo 2 diquasi il 50%. Potrebbe bastare? Iovi dico ancora di no. Secondo altristudi mirati il suo consumo co-stante, permette di diminuire di

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SASSINORO FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

Carissimi, dall’otto all’undici di otto-bre 2015 avremo la gioia di acco-gliere il nostro Arcivescovo AndreaMugione in visita pastorale e saràper noi un momento di grande co-munione e di forte legame a Lui.Ma che cos’è una visita pastorale?Eccovi delle considerazioni a pro-posito per essere aiutati nella pre-parazione e nell’accoglienza.La Visita Pastorale rientra tra i com-piti del Vescovo. Tuttavia, né per luiné per le comunità, la Visita vuoleessere un semplice adempimentogiuridico, ma la carità pastorale neè come l’anima. È un particolaremomento di grazia, che ha comefinalità propria di essere l’espres-sione visibile del ministero del Ve-scovo (Maestro – Liturgo – Pastore)per la crescita della comunione edella missione nella sua Chiesa.Questa finalità va ridefinita, nellasua realizzazione concreta, me-diante “l’ascolto dei segni deitempi” nei quali si manifesta l’ap-pello di Dio a noi.La Visita pastorale, è anzitutto unavisita alle persone, un andare a tro-vare le persone.La visita pastorale è una delleforme, collaudate dall’esperienzadei secoli, con cui il vescovo man-tiene contatti personali con il cleroe con gli altri membri del Popolodi Dio. È occasione per ravvivare leenergie degli operai evangelici, lo-darli, incoraggiarli e consolarli, èanche l’occasione per richiamaretutti i fedeli al rinnovamento dellapropria vita cristiana e a un’azioneapostolica più intensa.I primi, quindi, che l’Arcivescovo vaa trovare sono i cristiani con i loroParroci e i Consigli pastorali par-rocchiali.La Visita è un’occasione per strin-gersi attorno al Vescovo e va pre-parata soprattutto nella preghiera enella cura dell’accoglienza interiore:a) nella Visita l’Arcivescovo assolveil servizio di Evangelizzatore perogni creatura (cfr. Mc 16,15) e quindiapre la mente dei fedeli alle “inson-dabili ricchezze di Cristo” (cfr. Ef3,8), proclama l’amore del Padredelle misericordie e Dio di ogni con-solazione (fr. 2Cor 1,3ss), indica lanovità di vita isipirata al Vangelo (cfr.1Gv 4,7) e suscitata in noi dallo Spi-rito (cfr. Gal 5,22), apre i cuori allasperanza (cfr. 1Pt 3,15);b) l’Arcivescovo nella Visita svolge ilservizio di Liturgo, cioè di dispensa-tore dei divini misteri che ci santifi-cano, cioè celebra i sacramenti,primo tra tutti l’Eucarestia, ma è rac-comandato che si celebri in Deca-nato la Cresima e i Battesimi, inoccasione della Vista pastorale. LaVisita sia colta per intensificare edelevare l’esperienza di preghiera, dispiritualità e santificazione, di parte-cipazione alla vita liturgica comuni-taria;c) infine con la Visita l’Arcivescovoconferma e consolida lo spirito dicomunione che deve animare tutti imembri della Chiesa locale: singoli,gruppi pastorali, aggregazioni laicali,istituzioni. Infatti spesso corriamo ilrischio di lavorare isolatamente (conpresunzione di autosufficienza) o didisperdere le energie. Questa Visitavuole aiutare tutti ad aprirsi alla pie-nezza della comunione ecclesiale

che armonizza e coordina le risorsee le attività pastorali.In questa luce la Visita dell’Arcive-scovo appare come il segno e lagrazia di una visita del Signore Gesùalla sua sposa amatissima, la Chiesadi oggi, per recarle vita, pace e sal-vezza, confermarla nella fede, con-fortarla con la speranza nella provee nelle afflizioni del tempo presente,ravvivarla nella carità verso tutti,spronarla al compimento della suamissione evangelizzatrice.Nessuno è escluso dall’incontro. L’Ar-civescovo con la Visita pastoralevuole avvicinare quanti più è possi-bile a Gesù Cristo, Pastore di tutti,Egli è “colui che viene” (Ap 1,4), è“colui che sta alla porta e bussa” (Ap3,20), ma che di nuovo dallo Spiritoe dalla Sposa è invocato: “Vieni Si-gnore Gesù!” (Ap 22,20).La Visita è occasione per fare conl’Arcivescovo un bilancio/verifica, pursenza essere una visita ispettiva e/oburocratica.Per questo sono stati preparati duequestionari come strumenti percomprendere la situazione e le esi-genze che si pongono all’odiernacura pastorale. Sono un’occasioneper le comunità di rivisitare il pro-prio cammino, per verificare la no-stra fede:· come siamo chiesa,· come annunciamo il Vangelo eeduchiamo alla fede matura eadulta· come facciamo festa· come collaboriamo alla salvezzadell’uomo e alla promozione globaledell’uomo.“La visita consente all’Arcivescovo

di valutare l’efficienza delle strutturee degli strumenti destinati al servi-zio pastorale, rendendosi contodelle circostanze e difficoltà del la-voro di evangelizzazione, per poterdeterminare meglio le priorità e imezzi della pastorale organica. La vi-sita pastorale è pertanto un’azioneapostolica che l’Arcivescovo devecompiere animato da carità pasto-rale che lo manifesta concreta-mente quale principio e fondamentovisibile dell’unità nella Chiesa parti-colare” (in ApS 221 b.c).La comunione ecclesiale è realtà co-stante, ma la Visita non avviene tuttii giorni: è un avvenimento partico-lare che si realizza secondo disposi-zioni del Pastore ogni quinquennioo decennio. IL VESCOVO· Come successore degli Apostoli, ilVescovo assicura alla Chiesa la notadell’apostolicità con la grazia e la re-sponsabilità di custodire e trasmet-tere la Sacra Scrittura e la Traditio.· Come uomo di carità ha il compitodi fare della Chiesa la “casa e lascuola di comunione”, come è statoautorevolmente indicato dal SantoPadre nella Lettera Apostolica “NovoMillennio ineunte”.· Come un instancabile tessitore, ilVescovo è chiamato a coltivare e di-latare quotidianamente gli spazidella comunione nei suoi rapporticon i Presbiteri, con i Religiosi, conle persone consacrate e con l’interoPopolo di Dio, in modo che laChiesa sia nel mondo segno profe-tico di unità e di pace.· Con la sollecitudine e il dinamismodel missionario il Vescovo è chia-

mato ad illuminare con la luce delVangelo i grandi problemi della so-cietà contemporanea, curando,come Buon Samaritano, con il bal-samo della speranza le ferite delcuore umano e della società con-temporanea. Molte, forse troppe, levirtù che vorremmo ci siano in unVescovo: ricco di umanità, affabile,gioioso, capace di ascoltare e di dia-logare, sensibile alle gioie e parte-cipe dei dolori della gente che gli èstata affidata e per il cui bene èstato mandato. Dobbiamo tutti pre-gare per lui. Vivremo questo eventotutti insieme seguendo il pro-gramma che cisarà conse-gnato pros-simamente.

di Paolo Mastracchio

Il mese di settembre, religiosamente parlando, è l’esalta-zione della figura di Maria, della Santa Vergine. Sono de-dicate a Lei ben due ricorrenze importanti. La prima sicelebra l’otto e commemora la Nascita di Maria. L’altra ri-corre il dodici e ne celebra il SS.mo Nome. Dunque, per icristiani due date importantissime. Però, la festa più im-portante è la prima perché presso ogni comunità si cele-bra una festa della Madonna con un titolo diverso.A Morcone è antica tradizione celebrare la Madonna dellaPace e i morconesi ne hanno sempre fatto un grandeevento mariano. A Cusano Mutri si festeggia la Madonnadella Libera. A Capracotta in onore della Madonna usanofare la processione dei “Cavalli vestiti”, reminiscenza dellatransumanza, che termina con l’inchino degli animali allaMadonna. A Castelmauro si festeggia la Madonna della Sa-lute e potremmo proseguire per tutto il Sud Italia.A Sassinoro, invece, da vecchia data è usanza celebrare laMadonna delle Grazie venerata all’interno della chiesa aLei dedicata a ovest della piazza. Però, questa ricorrenzaè andata via via sminuendo, tanto che oggi è ricordatasolo con la celebrazione di qualche santa Messa. Eppure nei decennipassati era una delle grandi ricorrenze mariane di Sassinoro e c’eraanche una Congrega a Lei titolata. In occasione della festa, i componentila Congrega, usavano costruirle un tosello o baldacchino molto deco-rato, montato sulla pedana utilizzata per la processione. All’interno del to-sello, si collocava la sacra immagine di Maria. Il Priore della Congregaprovvedeva a tutto ed era lui l’animatore della festa. Nelle foto degli annitrenta è ben visibile la foltissima processione e il Priore dell’epoca LuigiApollonio. Dopo di Lui ci sono stati altri priori, l’ultimo è stato ModestinoParente.La scultura della Madonna è in tela gessata e, raccontava mia zia Lucia,che lo scultore che realizzò la sacra immagine venne a Sassinoro perfarla sul posto. Come modello del volto scelse una giovane donna sas-sinorese mentre si recava alla fontana ubicata a ridosso della chiesa perriempire di acqua la tina di rame. Sicuramente gli occhi dell’artista si po-sarono su di una bella ragazza che a Sassinoro non mancano e ne vennefuori il bel volto della Vergine seduta su di una poltrona sulle cui ginoc-

chia regge suo Figlio bambino. Ma, alcuni anni addietro dei ladri, notte-tempo, scassinarono la porta e trafugarono il Bambino con la corona inargento e la pregevole corona ugualmente in argento poggiata sulla testadella Madonna.La processione, il giorno della festa l’otto di settembre, si svolgeva inmodo solenne, con la Madonna intronata accompagnata per le vie delpaese dal clero, dalla Congrega i cui soci indossavano il costume tradi-zionale, dalla banda musicale di Sassinoro e da una foltissima presenzadi sassinoresi. Caratteristica importante di quella processione era anchela sacra immagine di san Giuseppe che accompagnava la Vergine perché,a detta degli anziani la Madonna non poteva uscire in processione dasola. Dalla fine degli anni cinquanta, la processione si è continuamente im-poverita, anche per la scomparsa della Congrega, rimanendo la sola im-magine della Madonna che girava per il paese. Oggi è scomparsa anchequell’ ultima reminiscenza della festa mentre le nuove generazioni nesono completamente all’oscuro.

Cronaca d’altri tempiERA IL TEMPO...

di Gabriele Palladino

Le note goliardiche di una chitarra o di una fisar-monica per chi è rimasto attaccato ai ricordi di al-cuni anno or sono, quasi impercettibili ancorarisuonano “pe ro Chianello”. Sono anni che appartengono a un tempo passato,non molto lontano, ma che appare distante da noisecoli. Era il tempo della chiave sempre attaccataalla serratura all’esterno della porta senza il timoredi trovarsi in casa intrusi indesiderati.Era il tempo della reciproca solidarietà e della pacetra le famiglie che straripavano nel borgo antico.Era il tempo di quando fin dalle prime ore del mat-tino l’essenza del cucinato saturava ogni angolo delpaese di buon profumo.Era il tempo del “club”, quella stanza dove acerbiragazzi sciorinavano orgogliosi il “giro di do” sullecorde di una chitarra tempestata di adesivi, mentretutti intonavano le parole de “La Canzone del sole”,uno dei brani più celebri di Lucio Battisti; quellastanza dove si poteva ascoltare “a manetta” la mu-sica hard rock dei Deep Purple o quella meno hardma sempre rock dei Jethro Tull; quella stanza dovesi ballava stretti stretti l’uno all’altra sul fruscio dellenote del 45 giri rigato per l’uso frequente di “SambaPa Ti” inserito nel mangiadischi Geloso. Nel club si“trasgredivano” le raccomandazioni dei genitori,come il primo liquorino o la prima timida boccata difumo sospirata da una sigaretta al mentolo recu-perata dal più intraprendente chissà da quale pac-chetto di un adulto. Oggi non esiste più nulla di quelmondo se non il ricordo, che pure si sta dissol-vendo inesorabilmente. Tutto è stato cancellatodalla modernità, che ha divorato rapidamente neglianni culture, tradizioni, costumanze, usi, mestieri deipadri degli antichi padri.Era anche il tempo quello dove l’emergenza rifiutinon apparteneva alla società di allora perché c’era

poco da smaltire, tutto si riparava, nulla si buttavanella spazzatura come l’uso e getta di oggi. Il cia-battino ad esempio accomodava le scarpe e le ren-deva quasi eterne. “Ro scarparo” è uno dei mestieripiù antichi. Già i centurioni, in epoca romana, cal-zavano sandali di cuoio con strisce dello stesso ma-teriale intrecciate in fondo alla gamba. Caligola,imperatore romano, veniva così chiamato perchéportava ai piedi le calighe, sandali militari molto ro-busti, con suola molto spessa munita di grossichiodi alla base.L’anziano calzolaio nella sua bottega, un piccolo lo-cale appena illuminato da una luce fioca e dalle pa-reti impregnate degli odori di colle e pece nera,confezionava, su ordinazione, scarpe rinforzatesotto la suola e sulla punta da chiodi con capoc-chia sagomata, le cendrelle, per allungarne l’usura.La tomaia veniva poi ammorbidita con grasso dimaiale. Se con il passare del tempo le scarpe dive-nivano troppo corte, riparate e cucite passavano indotazione ad un altro membro della famiglia. C’eradi tutto sul desco del calzolaio: suole, puntine, to-maia, spunterbo, coppatacchi, spago ritorto, formedi legno, grasso di maiale, cromatina, cera d’api chesi spalmava sullo spago per una maggiore scorre-volezza quando passava nei buchi, pinze, spazzole,l’affilato trincetto, marcapunti, lime, raspe, il secchiocon l’acqua per mettervi a bagno le suole ritagliatesu misura poi battute per essere rassodate primadell’uso e pelo di cinghiale che veniva messo incima allo spago per riuscire a passare con mag-giore facilità attraverso i buchi.Il tempo delle note goliardiche di una chitarra o diuna fisarmonica che inondavano “ro Chianello” diancestrale magia non c’è più. Impera un altrotempo oggi, lontano parente di quel tempo dovel’anziano circondato dai piccoli della sua tribù, rac-contava le imprese degli antenati e, soprattutto, in-segnava a sopravvivere per vivere.

Primi anni ’30. Processione della Madonna delle Grazie (Archivio P. Mastracchio)

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.07 Pagina 9

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Mensile a cura dell’associazione “Adotta il tuo Paese”Direttore responsabile: Luigia De Ciampis detta Luella

Aut. Trib. Benevento n. 5/12Redazione: Via Porres, 119 - Morcone (Bn)

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Anno V - n. 9 - Settembre 2015Sport e Tempo libero10

CALCIO A CINQUEPRIMO TORNEO DELL’AMICIZIALa nostra Oasirubrica dell’Oasi WWF Lago di Campolattaro

di Arnaldo Procaccini

È ancora nell’aria l’eco dell’en-tusiasmo suscitato dal “Primotorneo dell’Amicizia” di Calcioa Cinque organizzato in me-moria dei concittadini prema-turamente scomparsi EnzoCioccia e Giuseppe Mazzucco.La manifestazione, ampia-mente riuscita, ha avuto luogosu spazio ridotto, presso il vec-chio Campo Sportivo Comu-nale in località Fontana Nuova.A contendersi la leadershipsono audaci “over quaranta”compresi in sei formazioni delnumero massimo di dieci cal-ciatori ciascuna. In tutto, sisono alternati in campo bencinquantacinque “cultori dellasfera di cuoio”, con gran vogliadi dare il massimo risalto agliincontri in programma. Vannotra gli altri menzionati, gli ul-trasettantenni Wladimiro DeNunzio e il sottoscritto. In una mani-festazione che vuole richiamare l’at-tenzione sul senso di amicizia eumanità alla base del sano viveresociale, significativa la partecipa-zione di don Nicola Gagliarde, par-roco di Morcone, del marescialloGiuseppe Petrone, comandante lalocale stazione dei Carabinieri, e Al-berto Petrillo, neo presidente dellaPro Loco di Morcone.L’idea della manifestazione è di Lo-renzo Lombardi che, ricostituita lastorica formazione del rione “LoCurzo”, invita John Marino a cercarealtre squadre al fine di rendere pos-sibile l’organizzazione di un torneoricreativo estivo di Calcio a Cinque,da disputarsi, come detto, in me-moria degli amici scomparsi EnzoCioccia e Giuseppe Mazzucco. Il di-namico John raccoglie la sfida e, conla fattiva collaborazione di VittorioCiarlo e Giovanni Maglione, dà vitaal torneo. Anzi nell’organizzazione vaoltre. Trattandosi di un torneo com-memorativo, correttezza e armoniatra i contendenti devono essere leprerogative essenziali per ciascunagara. Infatti, a dirigere gli incontrisono chiamati arbitri federali di pro-vata esperienza e indubbia capacità.Il successo non poteva mancare, perspettacolo e partecipazione di pub-blico e così, come nei bei tempiormai andati, tanti gli appassionati dicalcio che dal muro della strada pro-vinciale che lambisce la Villa Comu-nale hanno ravvivato gli incontri conapplausi e battute umoristiche all’in-dirizzo dei contendenti.Il torneo avuto inizio sabato 8 ago-sto, si è concluso mercoledì 19 dellostesso mese. Al nastro di partenza:Lo Curzo, Germania, Italia, Francia,Inghilterra e Spagna. Alla distanza,ha prevalso la formazione “Spagna”del capitano Michele Scasserra,forte dei vari Gianluca Tronto, Ber-nardo Santucci, Marco Pizzella, Ro-berto Lombardi, Vittorio Ciarlo,Salvatore Giorgio, Giovanni Bao eDomenico Fusco. Al posto d’onore“Inghilterra”, che schierava: Felice Fa-laguerra, (cap.), Tony Paternostro, Ni-cola Mobilia, Giovanni Assini,Giacomo Santucci, Roberto Mobilia,Tonino Verrillo, Mimmo Calandrella,Alejandro Di Mella e Corrado Di Nun-zio. Completano l’organico: “Francia”,con John Marino (cap.), WladimiroDe Nunzio, Nicola Gagliarde, LiberoFusco, Pino Solla, Pasqualino Gentile,Domenico Bettini, Giovanni Ma-glione, Rino Narciso e Gianvincenzo

Santucci; “Italia”: Michele Durante(cap.), Luciano Lombardi, TommasoD’Elia, Sebastiano Capozzi, Nazza-reno De Falco, Lucio Bevilacqua, Al-berto Petrillo, Carlo Fusco eAlessandro Calandrella; “Germania”:Giuseppe Petrone (cap.), ArnaldoProcaccini, Antonio Golia, MicheleIammarone, Rocco D’Elia, GiuseppePonte, Mimmo Bollella, DomenicoValletta e Pellegrino Delli Veneri; “LoCurzo”: Alessandro Tanzillo (cap.),Ettore Napoletano, Marino Mannello,Bernardo Cioccia, Lorenzo Lom-bardi, Armando Lombardi, EmilianoFusco e Antonio Del Ciampo.A conclusione di ben trenta incontriche hanno suscitato interesse e par-

tecipazione da parte delpubblico inneggiante, la clas-sifica finale vede nell’ordine:Spagna, punti 21; Inghilterra,19; Francia, 12; Italia, 12; Ger-mania, 11; Lo Curzo, 4. Sievince che la lotta al verticeè stata tra i blasonati del tor-neo Gianluca Tronto e FeliceFalaguerra, calciatori chehanno finito per fare la diffe-renza.Giornata di chiusura giovedì20 agosto, presso lo stessoterreno di gioco teatro dellamanifestazione. In campo abrindare ed esultare alla fe-lice riuscita dell’evento: pro-tagonisti degli incontri,familiari e amici, riuniti in so-lidale abbraccio in onoredello sport, comunque pro-piziatore di amicizia e cor-dialità. Indistinta lapremiazione con coppe ri-cordo offerte da AlessandroTanzillo a ognuna delle sei

formazioni impegnate nel torneo.Nella giornata conclusiva a osse-quiare il calcio, tra gli altri, la pre-senza di Vincenzo Marino, papà diJohn, da giovane attaccante tenacee combattivo, capitano della squa-dra “Lo Curzo”, quando più di oggi itornei rionali estivi allietavano le se-rate. Commosso l’incontro di Vin-cenzo con gli amici d’infanzia, nelricordo delle tante sfide tra Chiazzae Palazzo, Lo Curzo e Chianello, LoPuzzo e Canalo, località dove al-l’epoca i giovani pullulavano.A conclusione, il saluto da parte diJohn a quanti hanno onoratol’evento e l’appuntamento al torneo2016, con rinnovato entusiasmo.

di Ruggiero Cataldi

Terminata la VII edizione del tor-neo di III cat. maschile e femmi-nile “Città di Morcone”, che havisto la partecipazione di 66 ten-nisti provenienti da diversi circolie di un folto pubblico di appas-sionati. Le finali si sono tenutemartedì 22 settembre 2014 ehanno messo in luce le grandicapacità dei giocatori. La finale di III maschile è statavinta dal maestro Fabrizio Per-rella con il punteggio di 6-2, 7-5,che per la terza volta si è aggiu-dicato il torneo, contro il giovanee promettente molisano AlbertoGrassi, atleti entrambi dell’ATCampobasso, infatti si è trattatodi uno scontro in famiglia vistoche Perrella allena lo stessoGrasso. Nella finale femminile difronte Antonia Aragosa, tesse-rata con il TC Caserta, ed ElenaRoselli Tubelli del TC Ercole diNapoli. Al termine di una partitaavvincente la vittoria è andataalla Aragosa con il punteggio di6-4, 7-5.Di seguito i risultati delle altre fi-nali disputate. Selezione 1 maschile 4/nc – 4/4:Vendemmiati Aldo (AT Campo-basso) batte Zampelli Enrico (TC

San Giorgio del Sannio) per 6-4,3-6, 6-2.Selezione 2 maschile 4/3 – 4/1:Bocchini Marco (TC Morcone)batte Addona Sandro (AT Cam-pobasso) per 2-6, 6-0, 6-1.Selezione femminile 4/nc – 4/3:Magnifico Aurora (TC Isernia)batte Petrocelli Luciana (TC Ca-stel di Sangro) per 6-2, 6-4.Al termine delle gare sono se-guite le premiazioni a cui hannopreso parte il presidente del cir-colo Girolamo Iacobelli, il vice-sindaco nonché assessore allosport Ferdinando Pisco, il vicepresidente Ines Iannicelli, l’istrut-tore Pasquale Lepore, il direttoredel torneo Daria Lepore e il giu-dice arbitro Ponte Bernardino. Aivincitori, oltre che ai buoni spesain denaro, sono stati dati i premiofferti dalla gioielleria “Il dia-dema” di Morcone. Il PresidenteIacobelli, soddisfatto per l’ottimariuscita della manifestazione acui hanno partecipato tennistiprovenienti da diverse regioni,dà appuntamento al prossimoanno con la VIII edizione.Prossimo impegno per il TC Mor-cone sono i corsi di tennis cheinizieranno il 1° ottobre , prece-duti da tre giorni di prove gra-tuite (28-29-30 settembre).

TENNIS TORNEO “CITTÀ DI MORCONE”Vincono Fabrizio Perrella (TC Campo-basso) e Antonia Aragosa (TC Caserta)

Vincenzo Marino

di Giacomo Romano

L’educazione ambientale, che da 40 anni riveste unruolo chiave nell’azione del WWF, costituisce l’ele-mento decisivo in grado di muovere la societàverso il cambiamento e la scelta della sostenibilità.Per questo motivo anche per l’anno scolastico2015-2016 l’Oasi WWF Lago di Campolattaro pro-pone alle scuole di ogni ordine e grado un’ampiascelta di percorsi didattici volti a promuovere la co-noscenza e l’amore per la natura e il proprio terri-torio, privilegiando la pratica e l’operatività einvitando all’azione concreta, affinché ogni nostrogiovane interlocutore possa sentirsi protagonistadel proprio futuro.L’offerta didattica riguarda cinque tematiche prin-cipali (ambiente, ecologia, botanica, zoologia, terri-torio). Le proposte sono articolate in incontri inclasse, durante le ore curricolari, tenuti da espertidi settore, escursioni guidate e laboratori didatticiin classe e sul campo che facilitano la lettura e l’in-serimento nei programmi scolastici ma che non ri-nunciano a una visione d’assieme in grado di legarele diverse componenti ambientali e di trasmetterela complessità del mondo che ci circonda.Ogni laboratorio scaturisce dall’intreccio tra la me-todologia educativa del WWF e l’esperienza direttadelle realtà presenti sul territorio (enti, associazioni,esperti) e viene realizzato da operatori esperti nelcampo delle scienze naturali in grado di coinvol-gere gli alunni attraverso un approccio scientifica-mente rigoroso ma contestualmente ludico edemozionale, convinti che la qualità del futuro delpianeta dipenderà da quanto saremo in grado ditrasmettere alle nuove generazioni.Esploriamo l’Oasi WWF Lago di Campolattaro. Lavisita all’Oasi rappresenta un vero tuffo nella biodi-versità grazie al quale gli alunni impareranno a os-servare tutto ciò che si muove intorno a loro escopriranno un mondo prezioso e delicato a duepassi da casa. Rifiuti o risorse? Attualmente il problema dei rifiutiha assunto proporzioni tali da diventare una vera epropria emergenza ecologica e sanitaria ed è ormaievidente che la soluzione è in ciascuno di noi, nellagestione responsabile delle nostre case e nelle no-stre abitudini quotidiane. È quindi molto importantecomprendere qual è il peso di ogni nostra azionesull’ambiente ed educare le nuove generazioni a un

utilizzo sostenibile delle risorse e a una maggioreconsapevolezza del proprio ruolo.Cassetta, dolce cassetta. Molti uccelli presenti nel-l’Oasi utilizzano i buchi degli alberi per nidificare oproteggersi. Questi buchi si trovano di solito neigrossi e vecchi tronchi di alcuni alberi come lequerce, gli ulivi, i carrubi o i pioppi che sono sem-pre più scarsi. Motivo per cui, uccelli che un tempoerano abbondanti, adesso sono diventati rari. Percontribuire al recupero delle popolazioni, possiamoprocurargli “tronchi” con “buchi artificiali”, collo-cando cassette nido. Conosciamo il bosco. Conoscere la bellezza e l’im-portanza dell’ecosistema bosco per comprenderel’importanza della loro salvaguardia e il beneficioche gli ecosistemi forestali apportano alla nostravita e a quella di tanti altri esseri viventi.Le zone umide: ambienti da scoprire. Conoscereun ambiente acquatico (lago, fiume o torrente) intutti i suoi aspetti – idrografici, fisici, ecologici, sto-rici – per comprendere l’importanza e la necessitàdella tutela.Il mio primo erbario. L’erbario è il primo passo perconoscere e riconoscere le erbe aromatiche e lepiante officinali, spontanee o coltivate presenti sulnostro territorio. Dopo averle osservate, i bambinine raccoglieranno dei campioni e in laboratorio im-pareranno a riconoscerle, essiccarle e a catalogarlenell’erbario.Il fantastico mondo delle api. Tra le svariate speciedi insetti che nell’Oasi banchettano con polline enettare, quella per noi più preziosa è l’ape dome-stica, che ci regala non solo prodotti e servizi fon-damentali per la nostra esistenza. Birdwatching .Nell’Oasi sono presenti più di 130specie di uccelli. Alcuni di questi si osservano oc-casionalmente durante il passo primaverile o au-tunnale, altri sono divenuti abitatori stabili dellazona umida.VEGGENTE NATURA Vediamo cosa mi racconti. La-boratorio itinerante di educazione visiva perl’espressione artistica a cura di Saav Zacchino/Spa-zio Geopercettivo, in collaborazione con A.N.C. Na-turalmente Oasi.Orto Antico. Laboratorio itinerante sulle cultivar delSannio e la memoria storica del territorio. A curadi Alisea Alto Tammaro.Info: [email protected]

Educazione ambientale

Una scolaresca di Sant’Agata de’ Goti in visita all’Oasi di Campolattaro

Settembre 2015 n. 9_Il Murgantino 09/10/2015 20.07 Pagina 10