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Aggiornamento in cure palliative 2015-2016 Copyright © 2015 - Consorzio Med3 Questionario Finale Domanda 1 Dallo studio Esopo risulta che i pazienti inviati dall’oncologia alle cure palliative non sono consapevoli della gravità della propria malattia nel: 1. Circa 60% 2. 41% 3. 8% 4. 20% Domanda 2 In base ai più recenti dati della letteratura, nelle Terapia Intensive europee la limitazione e la sospensione delle cure di sostegno vitale riguarda: 1. meno del 20% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva 2. circa il 30% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva 3. circa il 50% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva 4. il 70% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva Domanda 3 La limitazione e la sospensione delle cure di sostegno vitale in Terapia Intensiva: 1. sono sempre scelte eticamente non accettabili 2. sono scelte eticamente accettabili se giudicate, dopo attenta valutazione, non proporzionate 3. sono scelte eticamente accettabili se la decisone è presa a maggioranza all’interno dell’équipe 4. richiedono l’autorizzazione di un Magistrato

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Questionario Finale

Domanda 1

Dallo studio Esopo risulta che i pazienti inviati dall’oncologia alle cure palliative non sono

consapevoli della gravità della propria malattia nel:

1. Circa 60%

2. 41%

3. 8%

4. 20%

Domanda 2

In base ai più recenti dati della letteratura, nelle Terapia Intensive europee la limitazione e la

sospensione delle cure di sostegno vitale riguarda:

1. meno del 20% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva

2. circa il 30% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva

3. circa il 50% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva

4. il 70% delle morti che avvengono in Terapia Intensiva

Domanda 3

La limitazione e la sospensione delle cure di sostegno vitale in Terapia Intensiva:

1. sono sempre scelte eticamente non accettabili

2. sono scelte eticamente accettabili se giudicate, dopo attenta valutazione, non

proporzionate

3. sono scelte eticamente accettabili se la decisone è presa a maggioranza all’interno

dell’équipe

4. richiedono l’autorizzazione di un Magistrato

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Domanda 4

In Terapia Intensiva la sospensione delle cure di sostegno vitale e l’astensione dall’iniziare cure

di sostegno vitale:

1. sono scelte sempre eticamente non accettabili

2. sono scelte sempre deontologicamente non accettabili

3. non sono scelte equivalenti sul piano etico

4. sono scelte equivalenti sul piano etico

Domanda 5

Per limitazione delle cure di sostegno vitale si intende:

1. sospensione di trattamenti in atto

2. l’astensione dall’attivazione di ulteriori trattamenti

3. tanto la sospensione di trattamenti in atto quanto l’astensione dall’attivazione di ulteriori

trattamenti

4. un’azione volta ad accelerare deliberatamente la morte del paziente

Domanda 6

Numerosi studi relativi agli strumenti che facilitano la comunicazione alla fine della vita

dimostrano che:

1. I malati vogliono esprimere le preferenze di fine vita ma ciò aumenta la loro ansia

2. I malati non vogliono esprimere le preferenze di fine vita

3. I malati vogliono esprimere le preferenze di fine vita mai i medici sovrastimano il desiderio

di informazione del paziente

4. I malati vogliono esprimere le preferenze di fine vita, ciò aumenta la loro ansia e i medici

sottostimano il desiderio di informazione del paziente

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Domanda 7

Numerosi studi relativi agli strumenti che facilitano la comunicazione alla fine della vita

dimostrano che:

1. È importante educare i malati all’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate

ma i communication skill training sono poco efficaci per i clinici

2. I caregivers trovano benefici dagli incontri formativi dedicati ma è poco importante

educare i pazienti sull’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate

3.È importante educare i malati all’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate,

I caregivers trovano benefici dagli incontri formativi dedicati ed i communication skill training

sono efficaci per i clinici

4.È importante educare i malati all’importanza della comunicazione e alle direttive anticipate,

I caregivers trovano benefici dagli incontri formativi dedicati ma i communication skill training

non sono efficaci per i clinici

Domanda 8

In un hospice, chi è destinatario di interventi di supporto spirituale?

1. I pazienti che sono accolti in hospice

2. i familiari dei pazienti accolti in hospice

3. i volontari attivi in hospice

4. sia i pazienti sia i loro familiari

Domanda 9

Chi prende in carico l’aspetto spirituale in hospice ?

1. Esclusivamente gli infermieri e gli OSS

2. esclusivamente i medici e gli infermieri

3. esclusivamente l'assistente spirituale

4. tutti gli operatori, compreso l'assistente spirituale

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Domanda 10

La percentuale di pazienti con età maggiore di 75 anni che iniziano la dialisi cronica ogni anno

rappresenta:

1. Meno del 20% dei nuovi ingressi in dialisi

2. Circa il 40-50% dei nuovi ingressi in dialisi

3. Più del 70% dei nuovi ingressi in dialisi

4. I pazienti di età > 75 anni non vengono avviati alla dialisi

Domanda 11

La sopravvivenza dei pazienti con malattia renale cronica avanzata è:

1. Molto più alta di quella dei pazienti con cancro

2. Molto più bassa di quella dei pazienti con cancro

3. Simile se non peggiore di quella di molti tipi di cancro

4. Non esistono dati in proposito

Domanda 12

Il dolore nei pazienti con malattia renale cronica avanzata severamente ammalati è:

1. Presente in una bassa percentuale di pazienti

2. Sempre presente

3. Presente in più del 50% dei pazienti

4. Sempre assente

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Domanda 13

Il Charlson Comorbidity Index è:

1. Il Charlson Comorbidity Index è:

2. Un indice per valutare la prognosi validato solo nei soggetti con cancro

3. Una scala per misurare l’autonomia funzionale di un paziente con malattia cro

4. Un indice per valutare la prognosi validato anche nei pazienti con malattia renale cronica

Domanda 14

Le linee-guida americane della RPA propongono di considerare il non avvio o la sospensione

della dialisi:

1. nei soggetti di età > 75 anni con numerose comorbidità e severa malnutrizione

2. in tutti i pazienti di età > 75 anni

3. in presenza di una risposta “No” alla domanda sorprendente

4. inI pazienti di età > 75 anni devono sempre essere avviati alla dialisi

Domanda 15

Il delirium è:

1. un’alterazione della coscienza e dell’attenzione

2. una forma di coma

3. una sindrome da astinenza

4. una psicosi

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Domanda 16

Il delirium in cure palliative è:

1. una complicazione rara

2. un segno di peggioramento della prognosi

3. sempre dovuto alla tossicità di oppioidi

4. sempre irreversibile

Domanda 17

Il delirium in cure palliative:

1. non è mai reversibile

2. è sempre reversibile

3. 3) ha sempre una causa unica

4. può essere reversibile in una percentuale copresa tra il 30% e il 40%

Domanda 18

La prevalenza del delirium nelle persone affette da demenza:

1. è inferiore al 5%

2. risulta variabile tra il 20% e il 90% circa

3. c) è superiore al 75%

4. è pari al 30% e ugualmente distribuito in tutti i setting di cura

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Domanda 19

Nei pazienti affetti da demenza e delirium:

1. la traiettoria di sopravvivenza è sovrapponibile a quella dei pazienti con demenza senza

delirium

2. la probabilità di istituzionalizzazione è simile a quella dei pazienti con demenza senza

delirium

3. è significativamente maggiore il peggioramento dei deficit cognitivi rispetto ai pazienti con

demenza senza delirium

4. la probabilità di peggioramento delle capacità funzionali è inferiore a quella dei pazienti

con demenza senza delirium

Domanda 20

Tra gli strumenti impiegabili per la valutazione della famiglia che ha vissuto la perdita

traumatica di un congiunto affetto da delirium, può essere utile:

1. il Minnesota Multiphasic Personality Inventory

2. il Brief Symptom Inventory

3. il Family Relationships Index

4. non esistono strumenti specificamente dedicati in questo contesto

Domanda 21

Gli interventi dedicati alla famiglia possono riguardare:

1. l’utilizzo routinario di farmaci antidepressivi per migliorare l’umore

2. l’utilizzo saltuario di farmaci ansiolitici per migliorare l’umore

3. l’attivazione di un intervento educazionale e di supporto sul familiare-chiave con

coinvolgimento della rete familiare

4. un intervento strutturato di psicoterapia familiare

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Domanda 22

Quali sono alcune possibili applicazioni della metodologia qualitativa nell’ambito della ricerca in

cure palliative?

1. Esclusivamente per indurre delle ipotesi

2. Per lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità di vita e per la validazione di

risultati quantitativi

3. Per esplorare fenomeni semplici

4. In sostituzione di uno studio quantitativo

Domanda 23

Cosa si ottiene dalla misurazione della qualità di vita secondo Valderas 2008 e Slater 2004?

1. Si migliora l’individuazione dei problemi, si facilita la comunicazione, le scelte, si pianificano

gli interventi, si monitorano gli esiti

2. Un valore prognostico

3. La qualità percepita dal paziente

4. Miglioramento dei sintomi

Domanda 24

Da una revisione sistematica per valutare l’efficacia degli interventi clinici orientati alla

misurazione della qualità di vita è emerso che:

1. Migliorano i sintomi fisici, ma il paziente non è coinvolto nel piano assistenziale

2. Migliorano la dimensione fisica, psico-sociale, QoL complessiva

3. Non migliorano gli esiti del paziente

4. Migliorano i sintomi, ma non la QoL complessiva

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Domanda 25

Il Consenso Informato in Cure Palliative dovrebbe avere una rilevanza ”etica“ per:

1. la persona malata

2. la persona malata e il suo Amministratore di Sostegno

3. la persona malata ed i familiari

4. la persona malata, la famiglia e tutte le persone per lei significative

Domanda 26

Quali sono le condizioni che preservano la qualità di vita nel paziente affetto da una malattia

neurologica avanzata ed inguaribile?

1. i sevizi sanitari

2. un èquipe specialistica domiciliare e residenziale

3. i servizi sociali

4. l’integrazione tra equipe specialistiche diagnostico-terapeutiche e cure palliative

Domanda 27

Quali di queste caratteristiche NON dovrebbe appartenere al Consenso Informato in Cure

Palliative:

1. la possibilità di essere costantemente modificato

2. la possibilità di rifiutare una procedura o rinunciarvi dopo averla accettata

3. essere sottoscritto in condizioni cliniche e psicoemotive instabili o in emergenza

4. il reiterato dialogo e condivisione con l'equipe curante

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Domanda 28

Le risposte psicopatologiche alla Sla sono generalmente riferibili a comportamenti:

1. di tipo aggressivo

2. di tipo ossessivo

3. di tipo ossessivo - compulsivo

4. di isolamento sociale

Domanda 29

Che cosa è la pianificazione anticipata delle cure?

1. È la condivisione fra paziente informato e curanti del percorso di cura e degli interventi

diagnostici e terapeutici

2. È un sinonimo delle Direttive Anticipate

3. È la pianificazione in equipe delle terapie più appropriate

4. È la verifica anticipata della sostenibilità economica delle terapie

Domanda 30

Che cosa è alla base della creazione del Progetto Individuale di Assistenza che si realizza

attraverso la condivisione del percorso di cura

1. La corretta informazione al paziente (se possibile)

2. La presenza di tutti gli operatori coinvolti nell’assistenza

3. La completa consapevolezza dei familiari su diagnosi e prognosi

4. La completa consapevolezza del malato (se possibile) su diagnosi e prognosi

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Domanda 31

Cosa si intende per iniziale “consenso alla presa in carico palliativa”?

1. Il modulo che deve essere firmato dal paziente e/o dai familiari per la presa in carico in

Cure Palliative

2. La rinuncia da parte del paziente e/o dei familiari ad ulteriori accertamenti diagnostici

3. La rinuncia da parte del paziente e/o dei familiari ad ulteriori terapie attive sulla malattia

4. Una buona soluzione pragmatica che bilancia le prescrizioni etico-deontologiche e le

fragilità psicofisiche del malato

Domanda 32

Obiettivo della comunicazione per l’ingresso del malato in Cure Palliative è:

1. Convincere il malato e la sua famiglia ad iniziare le Cure Palliative

2. Permettere al malato di raggiungere quella consapevolezza che lui stesso vuole e può

raggiungere, nei tempi e nei modi da lui desiderati

3. Comunicare al malato che è non ci sono più possibilità di guarigione

4. Cercare di proteggere gli operatori da eventuali problemi con il malato ed i suoi familiari

nel percorso di Cure Palliative

Domanda 33

Per la Corte di Cassazione il termine “consenso informato” è:

1. corretto

2. insufficiente

3. incompleto

4. errato

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Domanda 34

Il riferimento costituzionale per il principio di autodeterminazionew è contenuto nell’articolo:

1. art.2

2. art.3

3. art.13

4. art.32

Domanda 35

Il contenuto dell’espressione del consenso da parte di un soggetto che si ritenga consapevole:

1. deve essere considerato non più revocabile

2. può essere modificato da un familiare

3. può sempre essere revocato dal paziente

4. può essere modificato dall’amministrazione di sostegno mediante propria personale

iniziativa

Domanda 36

L’uso degli oppioidi nel trattamento del dolore cronico da cancro comporta:

1. una risposta analgesica sempre positiva (ottenimento della riduzione del dolore), pur con

una certa variabilità.

2. una risposta analgesica prevalentemente negativa salvo un 30% di risposte positive.

3. una risposta variabile, con ottenimento di una buona analgesia nella maggior parte dei

pazienti e di una modesta o assente analgesia nella minoranza dei casi

4. risposte positive e negative nel 50% delle situazioni

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Domanda 37

In base ai risultati dello studio CERP, i soggetti Non-Responder (con intensità del dolore uguale o

peggiorata rispetto ai valori basali), in quale proporzione si presentano in relazione all’intera

popolazione analizzata?

1. circa tra il 10% e il 15% in base all’oppioide utilizzato

2. circa tra lo 0% e il 5%

3. circa tra il 20% e il 30%

4. oltre il 30%

Domanda 38

Durante le 4 settimane di follow-up dello studio CERP quale oppioide ha richiesto un maggiore

aumento della dose giornaliera per mantenere l’analgesia?

1. la morfina

2. l’ossicodone

3. la buprenorfina

4. il fentanyl

Domanda 39

Per quale test biologico ospedaliero destinato al riscontro di oppiacei è previsto un consenso

informato?

1. urine

2. saliva

3. sangue

4. lacrime

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Domanda 40

Tra le scale di valutazione del dolore:

1. la Numerical Rating Scale (NRS) è una scala multidimensionale

2. la Numerical Rating Scale (NRS) può essere applicata anche in pazienti con demenza

3. il Brief Pain Inventory (BPI) è una scala unidimensionale

4. il PainAd è una scala comportamentale basata sull’analisi di 5 indicatori: respirazione,

vocalizzazione, espressione e liguaggio corporeo, consolazione

Domanda 41

Secondo dati di letteratura, la dispnea refrattaria nei malati con BPCO è trattata con morfina

nel:

1. <2% dei casi

2. <5% dei casi

3. <1% dei casi

4. >10% dei casi

Domanda 42

La percentuale di malati con BPCO in fase avanzata che attualmente riceve cure palliative è:

1. 2%

2. 5%

3. 25%

4. 10%

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Domanda 43

L’ossigenoterapia nei malati neoplastici con dispnea non ipossiemici è raccomandata:

1. in nessuna situazione clinica

2. per trattamenti di 2-3 ore al giorno

3. per trattamenti soltanto notturni

4. solo per neoplasie metastatiche e non quelle primitive polmonari

Domanda 44

Il farmaco il cui uso è più frequentemente condizionato da pregiudizi negativi nei malati con

BPCO in fase avanzata è:

1. il Metadone

2. il Midazolam

3. il Butilbromuro di ioscina

4. la Morfina

Domanda 45

L’obiettivo principale della Ventilazione non Invasiva (NIV) nei malati con BPCO in fase avanzata

è:

1. prolungare la sopravvivenza

2. ridurre la dispnea soggettiva

3. migliorare le possibilità per il malato di alimentarsi con regolarità

4. facilitare l’assistenza a domicilio da parte dei familiari

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Domanda 46

Secondo dati recentemente pubblicati la percentuale di malati con fibrosi polmonare idiopatica

che muore in ospedale è:

1. 50%

2. 90%

3. 70%

4. 15%

Domanda 47

Qual è il luogo effettivo di decesso in Europa, secondo una pubblicazione del WHO del 2011?

1. La maggior parte dei pazienti muore a casa

2. La maggior parte dei pazienti non muore a casa

3. La maggior parte dei pazienti muore in ospedale

4. Una piccola percentuale dei pazienti non muore a casa

Domanda 48

In quale paese si ha il più alto numero di decessi in ospedale per pazienti oncologici?

1. In Giappone

2. In Lussemburgo

3. In Francia

4. In Svezia

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Domanda 49

Le revisioni sistematiche sulle “preference met”, cioè l’incontro tra luogo effettivo e preferito di

decesso dicono che:

1. Il 98% dei deceduti a casa non avrebbe voluto morire lì

2. Il 67% dei pazienti muore dove avrebbe voluto morire

3. Il 15% dei pazienti deceduti in ospedale non avrebbe voluto morire lì

4. Il 30% dei pazienti muore dove avrebbe voluto morire

Domanda 50

La direttiva UE 84/2010 definisce la reazione avversa dei farmaci come “effetto nocivo e non

voluto conseguente all’uso di un medicinale”. Quali sono le cause più frequenti?

1. Uso non conforme ed errori terapeutici

2. Abuso volontario

3. Sotto dosaggio terapeutico

4. Uso sporadico

Domanda 51

La sedazione terminale/palliativa è, secondo il documento “European Association for Palliative

Care (EAPC) recommended framework for the use of sedation in palliative care”:

1. Una procedura terapeutica eticamente non definibile

2. Una procedura terapeutica che non è eticamente differenziabile dall’eutanasia

3. Una procedura terapeutica che non è empiricamente differenziabile dall’eutanasia

4. Una procedura terapeutica che è eticamente e empiricamente differenziabile

dall’eutanasia

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Domanda 52

Il documento “Eutanasia e suicidio assistito dal medico: il punto di vista di una Task Force

sull’etica” dell’EAPC precisa che:

1. Una corretta definizione di eutanasia deve riferirsi solo all’”eutanasia volontaria“

2. Una corretta definizione di eutanasia comprende, oltre all’”eutanasia volontaria” anche

l’”eutanasia non volontaria”

3. Una corretta definizione di eutanasia comprende, oltre all’”eutanasia volontaria”, anche

l’“eutanasia involontaria”

4. Una corretta definizione di eutanasia comprende, oltre alla “eutanasia volontaria” anche

quelle “non volontaria” e “involontaria”

Domanda 53

Il criterio di proporzionalità di un trattamento si valuta in base a:

1. Probabilità di successo, Aumento della quantità di vita, oneri psicologici

2. Probabilità di successo, aumento della quantità e qualità di vita, oneri fisici, psichici,

economici del soggetto

3. Probabilità di successo, aumento di qualità e quantità di vita, oneri sociali

4. Aumento della quantità di vita, miglioramento della sua qualità, successo

Domanda 54

La sospensione dei trattamenti terapeutici non più clinicamente indicati è:

1. Eticamente sbagliata

2. Eticamente discutibile

3. Eticamente giusta

4. Il giudizio etico dipende dalla singolarità del caso clinico

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Domanda 55

I trattamenti senza effetti positivi (inappropriati o futili):

1. Possono essere prospettati o istituiti, se poi sospesi entro breve tempo

2. Possono essere prospettati nel caso il malato non abbia altre alternative terapeutiche

3. Se già prospettati o iniziati, devono essere proseguiti dai sanitari

4. Non devono essere mai prospettati e i sanitari non possono essere obbligati ad iniziarli o

proseguirli

Domanda 56

Nei minori che si confrontano con il lutto per la perdita di una persona cara, i bisogni psicologici:

1. sono riferibili solo alla sfera della paura

2. sono riferibili alla paura e alla tristezza ma mai al sentimento di rabbia

3. sono principalmente riferibili ai sentimenti di paura, rabbia e tristezza

4. sono identificabili esclusivamente attraverso l’osservazione clinica

Domanda 57

Diversi studi indicano che i caregiver delle persone con malattia terminale sono:

1. più spesso familiari di genere maschile

2. più spesso figli di genere maschile

3. in un uguale misura familiari di genere maschile e femminile

4. più spesso familiari di genere femminile

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Domanda 58

Tra gli strumenti di valutazione della fragilità familiare, l’EORTC-QLQ:

1. valuta esclusivamente la sfera emotiva, sociale oltre che l’impatto economico della

malattia

2. valuta esclusivamente l’impatto sintomatologia della malattia

3. non è applicabile nel caso di malati in fase terminale di malattia

4. indaga diverse aeree: salute generale, sfera emotiva e sociale, stato cognitivo e sintomi

specifici della malattia, impatto economico della malattia

Domanda 59

Nel genogramma familiare:

1. il primo livello è rappresentato dalla famiglia di origine

2. il terzo livello è rappresentato dalla famiglia di procreazione

3. il secondo livello livello è rappresentato dal paziente

4. si basa su di un modello trigenerazionale in cui il primo livello è rappresentato dal paziente

Domanda 60

In quale percentuale i medici prescrivono gli antibiotici per venire incontro alle aspettative e alle

richieste dei pazienti?

1. Fino al 20%

2. Dal 20 % al 35%

3. dal 35% al 55%

4. Oltre il 55%