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Questionario, elaborazione e analisi a cura di Extrafondente Com’è cambiata la zona stazione a tre anni dal Patto? L’opinione dei cittadini Luglio 2011 Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione

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Questionario, elaborazione e analisi a cura di Extrafondente

Com’è cambiata la zona stazione a tre anni dal Patto?

L’opinione dei cittadiniLuglio 2011

Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione

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Il 23 febbraio 2008, a conclusione di un percorso di progettazione partecipata di 4 mesi, molti residenti, lavoratori in zona, associazioni ed istituzioni, firmarono il Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione. I firmatari del Patto s’impegnavano così a “fare della zona stazione un’area integrata nella città, in cui è bello vivere, viva e attraente per tutti i cittadini di Reggio Emilia”. Il Patto intendeva trovare risposta alle preoccupazioni di coloro che sostenevano di non vivere bene in zona stazione a causa dello spaccio di droga, risse e ubriachi in strada, atteggiamenti aggressivi di molti residenti e non residenti, bivacchi in strada e problemi nei condomini. Molti italiani che vivono lì erano anche preoccupati perché non riconoscevano più la zona dove abitano e non riuscivano ad avere relazioni soddisfacenti con gli abitanti di origine straniera. Molti stranieri, d’altro canto, si lamentavano perché si sentivano trattati male dagli italiani.

Il programma per l’attuazione del PattoIl Sindaco Graziano Delrio, l’Assessore Franco Corradini e i loro collaboratori iniziarono un dialogo serrato con gli abitanti – italiani e stranieri – e con i commercianti, per capire esattamente quali fossero i problemi e trovare insieme le soluzioni. Da allora, il programma per l’attuazione del Patto ha incluso diverse aree d’azione, dagli interventi urbanistici alle azioni per la coesione sociale. Eccone una lista non esaustiva:

• l’abbattimento del parcheggio detto “lucchetto” e la creazione della nuova Piazza Domenica Secchi con il chiosco analcolico Cafè Reggio;

• l’apertura del negozio etico in Via IV novembre;• la ristrutturazione del Parco Paulonie, la nuova illuminazione e altri abbellimenti di diverse aree della zona;• il progetto Regole del gioco per la buona convivenza all’interno dei condomini, con i suoi prodotti Vademecum della buona

convivenza in condominio e Prontuario di condominio;• l’ Unità di strada per il contrasto ai fenomeni di disordine urbano e la riduzione dei danni e dei rischi correlati all’uso di

sostanze alcoliche;• le risposte del Tavolo Interforze alle segnalazioni dei cittadini;• la rinascita e l’ampliamento dell’Associazione Centro d’Incontro Reggio Est e il giornalino Zona Stazione;• l’insediarsi di attività imprenditoriali giovanili in Via IV novembre e l’apertura dell’Amoreggio Infopoint;• i laboratori e le celebrazioni di 1,6,7 Contatto!• l’apertura del Centro di Mediazione sociale e dei conflitti in Via Turri;• i servizi offerti agli adolescenti da Spazio Raga.

I risultati ottenutiIl Patto si era dato un orizzonte temporale di tre anni per cominciare ad apprezzare i cambiamenti apportati dalle tante azioni messe in campo; dunque, a quasi tre anni e mezzo dalla sua firma, è giunto il momento di valutare gli effetti prodotti dallo sforzo congiunto di amministratori, cittadini e associazioni.

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La scelta del metodo per la valutazione è caduta su un questionario rivolto a tutti coloro che vivono o lavorano in zona stazione o la attraversano e sullo studio di come la stampa locale ha trattato della zona stazione negli anni dal gennaio 2007 al maggio 2011. In questo documento si dà conto dei risultati della valutazione dei 127 questionari compilati.Le brevi domande contenute nel questionario intendevano scoprire il giudizio dei rispondenti circa l’efficacia del Patto nel migliorare l’area e nel risolvere i problemi che i cittadini coinvolti nel percorso partecipato avevano segnalato ad inizio percorso, tre anni fa. La scelta di un questionario che sondasse la soddisfazione dei rispondenti come strumento per la valutazione risponde ad una serie di ragioni che andiamo a enumerare.In primo luogo non sono disponibili i dati sui reati commessi e denunciati a Reggio Emilia in quanto il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno non fornisce più informazioni dal 2008, anno dell’ultima pubblicazione sul tema. Inoltre, le statistiche relative alla delittuosità in città sono sempre state prodotte in forma aggregata, a livello comunale e provinciale, con l’impossibilità, pertanto, di risalire ai soli casi verificatisi in una porzione della città. L’unica altra fonte d’informazione interessante, e potenzialmente disaggregabile per zona, è quella riferita ai fenomeni e segnalazioni di disordine urbano che si raccolgono con il sistema regionale Rilfedeur, sistema al quale la Polizia municipale di Reggio Emilia non ha aderito. In secondo luogo, anche avendo a disposizione quei dati, essi non sarebbero bastati come unico elemento di valutazione degli effetti del patto perché i suoi obiettivi non si limitavano all’auspicata riduzione dei reati ma abbracciavano temi molto più vasti quali, per esempio, l’educazione dei giovani, l’integrazione tra residenti italiani e stranieri e l’aspetto dell’area. E’ evidente che questi temi non troverebbero riscontro nei servizi offerti dalle polizie attive sul territorio e dipendono piuttosto dalla percezione e dal giudizio dei residenti e di coloro che, a diverso titolo, frequentano la zona stazione.Infine, la decisione caduta sul questionario, così come le modalità di distribuzione e raccolta, dipendono anche dalla limitatezza delle risorse finanziarie a nostra disposizione: in queste condizioni abbiamo preferito privilegiare la realizzazione e il follow-up delle azioni, sacrificando in parte la valutazione, con l’eccezione dello studio della stampa perché pensiamo che essa dia una misura importante della rappresentazione dell’area presso il resto della città, una questione, per diverse ragioni, ritenuta cruciale da tutti gli stakeholder rappresentati nel Patto (per lo studio sulla stampa si veda il rapporto Come la stampa ha raccontato la zona stazione dal 2007 ad oggi, luglio 2011).I questionari sono stati distribuiti dagli incaricati di Extrafondente in luoghi-chiave assieme a delle urne nelle quali depositare i questionari compilati, nel rispetto dell’anonimato. Oltre a ciò sono stati distribuiti 240 questionari attraverso l’indirizzario di posta elettronica del Patto. Le elaborazioni che presentiamo sono una selezione dei dati raccolti. Alcuni incroci, dato il piccolo numero totale di questionari, non superano l’esame della significatività statistica e abbiamo quindi scelto di non riportarli. Quest’annotazione metodologica si completa con l’invito a non ricavare dai dati riportati se non possibili indizi meritevoli di ulteriore approfondimento e a non considerare in alcun modo i rispondenti come un campione rappresentativo dei residenti e fruitori della zona stazione.

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Sono stati compilati 127 questionari, di cui solo 2 sono pervenuti tramite posta elettronica.

•Centro d’Incontro Reggio Est: 12 •Cisl (settore fiscale): 1 •CTP Pertini: 50•Centro di Mediazione dei conflitti: 4 •Negozio Etico: 1 •Video Take: 4 •New Infinito (Western Union): 7 •Bar Marconi: 6

•Bar Armony: 8 •Hotel S.Marco: 6 •Parrocchia Emilia all’ospizio: 7 •Amoreggio info-point: 5•Biblioteca: 5•Cafè Reggio: 2•Hip Hop western: 7•Geppino, barbiere: 2

La rilevazione è avvenuta dal 7 al 22 giugno 2011.

Sono stati distribuiti 350 questionari in 16 luoghi compresi tra Via Turri /Via Emilia Ospizio e Via IV Novembre/P.le Marconi. Assieme ai questionari è stata collocata un’urna per la consegna nel rispetto dell’anonimato. 240 questionari sono stati spediti agli indirizzi di posta elettronica ai quali vengono usualmente inviati gli aggiornamenti e le comunicazioni sul Patto.

Il questionario conteneva 6 domande sul Patto , in aggiunta alle consuete informazioni sul rispondente (sesso, età, nazionalità, residenza in zona). Era preceduto da una nota informativa, opportuno richiamo per tutti ma, in particolare, per coloro che non fossero a conoscenza del Patto affinché potessero ricostruirne la genesi e le ragioni della rilevazione.

Tabella 1. Questionari restituiti compilati per ciascuno dei luoghi di collocazione delle urne

Posta elettronica: 2

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Grafico 1. Chi ha risposto

117risposte a questa domanda su 127 questionari compilati.I dati sono forniti in valore assoluto. Trattandosi di domanda a risposta multipla (era quindi possibile fornire più di una risposta, per es., residente in altra zona e commerciante), il totale è superiore a 117.

L’alta percentuale di rispondenti tra i residenti in altra zona della città si spiega con i 40 questionari compilati dagli studenti del corso di apprendimento della lingua straniera del CTP (Centro territoriale per l’educazione permanente) “Pertini” di Via Turri 69. Questo fatto ha permesso di avere complessivamente un numero di rispondenti di origine straniera relativamente alto e consente alcune considerazioni sulle differenze e le uguaglianza nelle risposte tra italiani e stranieri.

CHI HA RISPOSTO

resid

ente in

zona

resid

ente in

altra zo

na

rappre

senta

nte di a

ssoc.

non resid

ente a Reggio

commerci

ante0

10

20

30

40

50

60

70

33

65

914

7

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6

uomo48%donna

52%

Grafico 2. Il sesso dei rispondenti

122 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

36%

36%

27%

fino a 35 anni da 36 a 50 anni oltre 50 anni

Grafico 3. Età dei rispondenti

118 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

Il più giovane: 16 anniIl più anziano: 86 anni

Età media dei rispondenti: 42 anni

CHI HA RISPOSTO

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7

61,2%

38,8%

Grafico 4. Nazionalità

italiana

straniera

122 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

origine

nazionale

sesso

uomo donna Totale

italiana 43 31 74

straniera 14 31 45

Totale 57 62 119

I dati della tabella sono espressi in valori assoluti.

Tabella 2. Rispondenti suddivisi per sesso e origine nazionale

CHI HA RISPOSTO

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8

no58%

sì42%

Grafico 5. Conosceva già il Patto?

119 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

CHI HA RISPOSTO

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106 persone si esprimono con 265 aggettivi.Il grafico mostra i valori assoluti.

Il questionario chiedeva, in apertura, di qualificare la zona stazione “oggi” con 3 aggettivi, fornendo esempi. Abbiamo considerato ineludibile fornire esempi per la migliore comprensione della domanda a un pubblico potenzialmente molto differenziato; questa scelta ha inevitabilmente “suggerito” a più d’uno gli aggettivi da utilizzare (ne sono prova l’alto numero di “ordinata/disordinata”, “bella/brutta” riscontrati nelle risposte). Gli aggettivi usati sono stati tanti ma è stato possibile raggrupparli in categorie. Questo grafico espone i risultati dei raggruppamenti sulla base dell’elemento preso in considerazione per esprimere il giudizio. Ne sono così emerse 5 categorie (che non tengono conto del segno positivo o negativo della qualificazione), per le quali forniamo alcuni esempi:

ASPETTO: bella o brutta, ordinata o disordinata, sporca o pulita, ecc. SICUREZZA: sicura o insicura,, poco controllata, ecc. COMPOSIZIONE ETNICA: multiculturale, multietnica, cosmopolita, ecc. RELAZIONI: maleducata, indifferente, aperta, discriminata, ecc. VIVIBILITA’: viva, caotica, migliorata, in cammino, ecc.

Per l’elenco completo degli aggettivi si veda l’Appendice.

GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE

aspetto

sicure

zza

composiz

ione etno-cu

ltura

le

relazio

ni

vivibilità

0

20

40

60

80

100

120

140132

79

15 1425

Grafico 6. Elemento valutato

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10

Aggettivi più usati: N.

brutta 50

disordinata 38

insicura 38

ordinata 22 bella 12

106 persone si esprimono con 265 aggettivi.Il grafico mostra i valori assoluti.

GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE

Il raggruppamento degli aggettivi secondo il segno positivo, negativo o neutro mostra una prevalenza decisa delle espressioni negative. Tuttavia va segnalato che l’insieme delle categorie positiva e neutra raggiunge il 34,70% sul totale degli aggettivi utilizzati. Con la categoria vittima abbiamo inteso raggruppare quegli aggettivi che, non potendo rientrare appieno in nessuna delle altre categorie, restituiscono tuttavia un’immagine della zona come vittima di discriminazioni e trascuratezza (ne sono esempi gli aggettivi: discriminata, ghettizzata, isolata). Esempi di aggettivi raccolti nella categoria neutra sono: diversa dal resto della città, in cammino, sospesa.

Per l’elenco completo degli aggettivi si veda l’Appendice.

Tabella 3:Aggettivi più usatipositiva neutra negativa vittima0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

73

19

163

10

Grafico 7. Connotazione della zona

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Il grafico presenta l’incrocio tra la dimensione cui fa riferimento l’aggettivo aggregato e il segno (positivo, negativo, neutro, vittima). Interessa evidenziare che:

quando la qualificazione della zona da parte dei rispondenti riguarda la vivibilità e la composizione etno-culturale, l’accezione prevalente è neutra;

dal punto di vista delle relazioni, l’immagine della zona è restituita prevalentemente come vittima; sull’aspetto e sulla sicurezza le accezioni positive e negative si equivalgono, pur con una leggera

superiorità del segno negativo.

GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE

Grafico 8. Incrocio tra l’elemento valutato e la connotazione della zona

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12

positiva

neutra

negativa

vittima

0.00% 50.00% 100.00% 150.00% 200.00%

nazionalità straniera

nazionalità italiana

Grafico 9. Connotazione attribuita alla zona da italiani e stranieri

GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE

Il grafico non mostra alcuna significativa differenza tra i gruppi italiani e stranieri nella ricerca di aggettivi per connotare la zona stazione in senso positivo, negativo o neutro.

La % è calcolata sul totale dei 265 aggettivi usati.Trattandosi di risposta multipla la % è calcolata su quanti hanno dato almeno una risposta.

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13

positiva

neutra

negativa

vittima

0.00% 20.00% 40.00% 60.00% 80.00% 100.00% 120.00% 140.00% 160.00% 180.00%

residente

commerciante

rappresentante associazione

residente in altra zona

fuori Reggio

GLI AGGETTIVI PER QUALIFICARE LA ZONA STAZIONE

Grafico 10. Connotazione attribuita alla zona e residenza

Emerge la tendenza dei rappresentanti di associazioni con sede nel territorio considerato o coinvolte nelle attività ricreative e culturali che là si svolgono ad attribuire connotazione positiva all’area.I residenti e i non reggiani attribuiscono valore negativo in misura maggiore delle altre categorie. I commercianti tendono a connotare la zona come vittima.

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14

migliorata38%

uguale44%

peggiorata

18%

Grafico 11. Senso d'insicurezza

115 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

La domanda n. 3 del questionario sollecitava i rispondenti ad esprimere la propria valutazione sul miglioramento o peggioramento della situazione in zona stazione, prendendo a riferimento i 10 principali obiettivi del Patto e comuni ad entrambe le zone (Est e Ovest ) della stazione, diversamente riaggregati per meglio rispondere alle esigenze di chiarezza del questionario. E’ interessante notare che, mentre il 44% dei rispondenti continua a percepire un invariato senso d’insicurezza (Grafico 11) quando interrogati sui livelli di criminalità, è il 53% dei rispondenti a giudicare migliorata la condizione nell’area considerata (Grafico 12).

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15

migliorata53% uguale

36%

peggiorata11%

Grafico 12. Criminalità

109 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

Criminalità

Sesso Totale

uomo donna

migliorata

33 23 56

57,9% 46,9% 52,8%

uguale

15 23 38

26,3% 46,9% 35,8%

peggiorata

9 3 12

15,8% 6,1% 11,3%

Totale 57 49 106 100,0% 100,0% 100,0%

Tabella 4. I rispondenti suddivisi per sesso e opinione sulla criminalità a tre anni dal Patto.

Il Grafico 12 mostra che, come già osservato, è più alta la percentuale di risposte che indicano un miglioramento della criminalità rispetto alla percentuale di persone che ancora ritengono alto il senso d’insicurezza attribuito alla zona.La distinzione per sesso dei rispondenti (Tabella 4) mostra che prevalgono gli uomini tra coloro che ritengono migliore la situazione odierna mentre sono soprattutto le donne a ritenerla invariata.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

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16

migliorata52%

uguale33%

peg-giorata

15%

Grafico 13. Degrado urbano: sporcizia, bivacco, incuria

113 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

L’opinione di chi ha risposto è, come mostra il grafico 13, disposta a riconoscere un miglioramento della situazione descritta più di tre anni fa come degrado urbano.

migliorata38%

rimasta uguale

39%

peggiorata23%

Grafico 14. Poca offerta di opportunità a bambini e ragazzi

97 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

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17

migliorata24%

uguale51%

peggiorata26%

Grafico 15. Poca integrazione e sicurezza nei condomini

102 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

migliorata21%

uguale50%

peggiorata29%

Grafico 16. Poca integrazione tra italiani e stranieri

103 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati.

migliorata22%

uguale52%

peggiorata26%

Grafico 17. Le regole di convivenza non sono condivise da tutti

99 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati.

Le % nei grafici sono calcolate sul totale delle risposte.

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18

migliorata18%

uguale42%

peggiorata39%

Grafico 18. E’ diffusa un'immagine negativa della zona

104 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

La grande maggioranza di chi ha compilato il questionario appare convinta che l’immagine negativa della zona permanga inalterata (42%) o sia addirittura peggiorata (40%); ciò avviene sebbene qualche miglioramento sia riconosciuto in altri aspetti individuati nel Patto (si vedano i grafici 12 e 13).Quest’impressione è confermata da alcune annotazioni di residenti in altra zona della città, e di origine straniera, scritte a margine del questionario: “Mi hanno consigliato di non camminare mai da sola in Via Turri”, “Vengo solo di giorno perché mia madre dice che è troppo pericoloso di notte”, “Ho sentitito dire che molti italiani hanno venduto il loro appartamento a prezzi bassi perché non si sentivano più sicuri”, “Il mio fidanzato mi ha permesso di venire a scuola al CTP solo in auto (per sicurezza)”, “Via Turri è insicura di sera”, “Viale IV novembre davanti la stazione è insicura”.La persistenza dell’immagine negativa, in particolare riferita a Via Turri , è confermata nonostante il calo dell’attenzione che la strada ha ricevuto da parte della stampa locale: gli articoli su Via Turri apparsi sulla stampa locale sono infatti passati dei 96 (spesso di taglio negativo) del 2007 ai 33 del 2010, ai 15 dei primi 5 mesi 2011.

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19

migliorata27%

uguale44%

peggiorata29%

Grafico 19. Poca fiducia nelle istituzioni

100 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

migliorata41%

uguale35%

peggiorata24%

Grafico 20. I cittadini non sono coinvolti nelle scelte del Comune che li riguardano

104 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata sul totale delle risposte.

Il confronto tra i due grafici mostra che, sebbene solo il 27% di chi risponde valuta che la fiducia nelle istituzioni è migliorata (27%), 41% è però disposto a riconoscere che, oggi, i cittadini sono più coinvolti nelle scelte del Comune. Il cammino verso la trasformazione dell’aspetto partecipativo in maggiore fiducia nelle istituzioni è però ancora largamente incompiuto.

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Indice di realizzazione del patto

1 2 3 4 5 6 7 8 9 100

5,3

Minima realizzazione

Massima realizzazione

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

Attraverso la combinazione di tutti gli obiettivi del patto proposti nel questionario, è stato creato un indice di realizzazione del patto con una scala da 0 a 10 (con 0=minima realizzazione e 10=massima realizzazione). I confronti tra le medie dell’indice di realizzazione del patto con le variabili zona di residenza, genere e origine nazionale non risultano statisticamente significative, fatta eccezione per l’età che mostra una valutazione più positiva da parte dei giovani:

• fino a 35 anni l’indice è 6• da 36 a 50 anni l’indice è 5,5• oltre 50 anni l’indice è 4

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“La zona stazione è un’area integrata nella città, in cui è bello vivere, viva e attraente per tutti i cittadini di Reggio Emilia.”

QUANTO SIAMO VICINI A QUESTA CONDIZIONE?

1 2 3 4 5

3,47

Molto vicini Molto lontani

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PATTO

La misura 3,47 è la media di tutte le risposte alla domanda 3 del questionario (più sopra riportata in questa sezione) che prevedeva una scala da 1 a 5 per misurare la vicinanza alla meta. La domanda aveva lo scopo di sollecitare un giudizio sintetico sulla questione, dopo le risposte analitiche stimolate dalle domande precedenti. L’inequivocabile messaggio dell’indice è che si è a metà del guado, nel gradiente che va dal totale insuccesso alla piena realizzazione degli scopi del Patto.

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22

85%

10%5%

Grafico 22. Pensa che si debba proseguire con il processo di partecipazione?

no

non so

113 risposte a questa domanda su 127 questionari compilati. La percentuale è calcolata su questo totale.

A coloro i quali avevano risposto sì alla domanda se si dovesse proseguire nel processo di partecipazione avviato da più di tre anni si chiedeva di motivare il proprio giudizio. Data la grande varietà di risposte, non è stato possibile raggrupparle in categorie ma riportiamo di seguito alcuni dei giudizi espressi, rimandando all’Appendice chi volesse prendere visione di tutte le risposte. Esempi di ragioni portate per terminare il processo sono:

• parole tante, fatti pochi• è inutile

Alcune risposte hanno genericamente fatto riferimento all’opportunità del prosieguo:

• il percorso non è finito, ci vuole tempo e pazienza

• bisogna sforzarsi di più• c’è tanto lavoro da fare

Altre hanno espresso considerazioni precise sul significato di affrontare i problemi di una comunità con processi partecipativi:

• senza collaborazione tra cittadini e amministrazione è probabile che si arrivi a soluzioni inadatte

• perché è meglio affrontare i problemi tutti insieme

• il bene comune non è qualcosa che si può decidere dall'alto ma richiede il consenso di tutti.

utile 32

parzial. utile 16

inutile 7

necessaria 13

Grafico 21. Ritiene che il Patto sia stata un'azione:

68 risposte su 127 questionari. I dati sono forniti in valori assoluti.

PROSEGUIRE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE?

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Più controlli delle forze di polizia

Suggerimenti

STRANIERI

Intervenire nei condomini su:

- insolvenza- inciviltà- prostituzione

Non concentrare tanti stranieri in una stessa zona.

ITALIANI

L’ultima domanda del questionario intendeva raccogliere suggerimenti per migliorare la zona stazione. Anche in questo caso le tante e diverse risposte non hanno permesso aggregazioni. Tuttavia, alcune indicazioni, che presentiamo in questa sezione, si sono presentate in un numero considerevole di questionari.La richiesta di più controlli da parte dei servizi di polizia è stata espressa da un uguale numero di italiani e stranieri (16); essendo però gli italiani e gli stranieri che hanno offerto i loro suggerimenti rispettivamente 74 e 47, risulta che 1 italiano su 4,5 e uno straniero su 3 si sono espressi in questo modo.Più persone hanno invocato un intervento deciso ed efficace sui problemi all’interno dei condomini.Infine, evitare di concentrare tante persone di origine straniera in un’unica zona della città è stata indicata come soluzione da 5 persone di origine straniera.

16 italiani su 74 e 16 stranieri su 47

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APPENDICE

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AGGETTIVI UTILIZZATI PER DESCRIVERE LA ZONA STAZIONE E RAGGRUPPAMENTI IN CATEGORIEPOSITIVO NEUTRO NEGATIVO VITTIMAtranquilla culturale degenerata discriminatapulita cosmopolita brutta ghettizzatasilenziosa colorata inospitale isolatabella melting pot bruttina orwellianaabbastanza sicura di gran movimento postribolo separataabbastanza pulita in cammino caotica sottovalutatadiscreta multiculturale invivibileinteressante multietnica degradatamigliorata normale malavitosaordinata superficialmente tranquilla disordinataricca/variegata varia non accoglientesicura diversa dal resto della città indifferenteviva sospesa insicuraantica straniera poco sicuraaperta svago maleducatavivibile poco controllatavivibilissima pochi controlli

poco sicura la serarumorosasporcapoco pulitasporchinaconfusamalsananegozi disordinaticircola brutta gentesnortabuiaun po' più trasandata nell'essere periferia

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di gran movimentoin camminonormalediversa dal resto della cittàsospesasvagosilenziosainteressantemigliorataanticavivibile vivibilissimadegeneratacaoticainvivibiledegradatarumorosaconfusamalsana

VIVIBILITA’

pulitabellaabbastanza pulitadiscretaordinatabruttabruttinadisordinatasporcapoco pulitasporchinanegozi disordinatismortaun po' più trasandata nell'essere periferia

ASPETTO

culturalecosmopolitacoloratamelting potmulticulturalemultietnicavariastranieraricca/variegata

COMPOSIZIONE ETNO-CULTURALE

vivaapertainospitalenon accoglienteindifferentemaleducatadiscriminataghettizzataisolataorwellianaseparatasottovalutata

RELAZIONI

superficialmente tranquillatranquillaabbastanza sicurasicurapostribolomalavitosainsicurapoco sicurapoco controllatapochi controllipoco sicura la seraancora poco rassicurantecircola brutta gentebuia

SICUREZZA

AGGETTIVI UTILIZZATI PER DESCRIVERE LA ZONA STAZIONE E RAGGRUPPAMENTI IN CATEGORIE

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il percorso non è finito, ci vuole tempo e pazienzaper rendere la zona stazione un posto migliorela realtà è talmente degenerata e complessa che va accompagnata con forzaqualsiasi tentativo può migliorare la situazioneper non lasciare tutto allo sbando dove prevarrebbe la legge della giunglaogni iniziativa educa e migliora la vivibilitàper rendere la zona pari ad altre della cittàil bene comune non è qualcosa che si può decidere dall'alto ma richiede il consenso di tuttinon può considerarsi conclusasenza collaborazione tra cittadini e amministrazione è probabliche si arrivi a soluzioni inadatteimportante per me perché le cose che ho fatto sono state importanti per mecon sforzi maggioric'è tanto lavoro da farema bisogna sforzarsi di piùmigliorare l'integrazionele persone capiscono pocoprogressi ci sono stati ma non sono finitiperché è l'unico mezzo positivoè inutilemigliorare l'immigrazione

bisogna sempre avere speranzaè una bella zona comoda per tutto. Treno, bus, negozi,supermercatomettere a posto certe carenze nella zonabisogna che la stazione sia una cartolina della cittàparole tante, fatti pochimigliorarebisogna miglioraremigliorarebisognerebbe togliere il ghetto e rendere via turri agli italianiconvivenza civile e proficua. Nella zona attigua alla stazione, molta gente è di passaggio. Il patto va prolungato per tutelare i residenti di domani (italiani e stranieri)per migliorare l'integrazionema i risultati non si vedono, anzi è peggiorataper migliorare sempre di piùsiamo diversiperché senza integrazione ogni sforzo diventa utopiaper migliorare la zona stazione e farla tornare parte della cittàci sono troppi extracomunitari non in regola che non fanno nienteconfrontare i miglioramentiper evitare che la situazione peggioriper migliorare

Elenco completo delle risposte alla domanda 5: PENSA CHE SI DEBBA PROSEGUIRE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE INIZIATO 3 ANNI FA'? PERCHE'? 1/2

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perché c'è degradonon funziona come dovrebbeper migliorare abitabilità e convivenzaperché poco è stato fattosarebbe bene fare di piùè giusto che i cittadini siano coinvolti nelle scelte sul quartiere in cui vivonobisogna ancora spingere i reggiani che non la vivonopotrebbe servire a migliorare la situazione esistente e a cambiare l'ottica dei reggianimigliorare l'integrazioneè inutile. Non c'è collaborazioneè l'unica via per l'integrazioneper migliorare l'integrazione tra italiani e stranieripotrebbe rivelarsi utilebisogna migliorare questo quartierela costanza farà il miglioramentoper arrivare a un'integrazione realeimportante per evitare ghettizzazionein modo più coinvolgente a livello istituzionale, eliminando le chiusure tra assessorati tutti i cittadini sono parte integrante della città

ci sono ancora problemi d'integrazione italiani-straniericon metodologie diversedeve diventare una zona più integrata nella città.per continuare a vedere dei cambiamentiper la sicurezzai cittadini devono essere a conoscenza di ciò che accade vicino a loroperché c'è stato un miglioramente, dunque dobbiamo continuaredobbiamo proseguire con il proceso per una vita più sicura perché il problema stranieri sembra aumentare ora che c'è la crisi.migliorare la sicurezzafare sparire gli spacciatoriperché è meglio affrontare i problemi tutti insiemebisogna continuare come si è fatto sinoraè l'unica strada percorribileper vivere meglioper dare la possibilità ai residenti di essere ascoltati e considerati come cittadinila partecipazione e lo scambio sono molto utili sempre. Gli aspetti legati al controllo (telecamere) non sono a mio avviso utili.perché non se ne può più: c'è troppa delinquenzaè importante per la sicurezza dei cittadiniassolutamente! Forse così la zona può uscire dalle sue cattive condizionianche se lento, qualche miglioramento c'è stato e bisogna proseguire su questa stradaper migliorare la qualità della vita

Elenco completo delle risposte alla domanda 5: PENSA CHE SI DEBBA PROSEGUIRE CON IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE INIZIATO 3 ANNI FA'? PERCHE'? 2/2

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Elenco completo delle risposte alla domanda 6: QUALI SUGGERIMENTI DAREBBE PER MIGLIORARE LA ZONA STAZIONE? 1/2

occorre informare di più i residenticontinuare l'oprazione di bonifica delle torri di via turri con inserimento di italiani

proseguire con l'iniziativa di far separare i servizi ora comuni nei condomini, per potere staccare le utenze a chi non le paga, intervenendo con assistenza verso chi non è in condizione di pagare. Fare intervenire la polizia in appartamenti con prostituzione cinese di nuovo insediamento e in appartamenti sovraffollati.combattare per mantenere i propri diritti e identitàinsegnare le regole ai conviventiintervento sul problema del pagamento delle quote condominiali

Davanti al bar angolo via turri, da anni la gente si lamenta dei vasi sul marciapiede che rendono impossibile il passaggio di pedoni e carrozzine di bambini e disabili. Bisogna andare nella strada che è pericolosissima.considerarla come un quartiere a sé e non una zona della città

controlli di polizia negli appartamenti ogni mese; eliminare stazionamenti di sfaccendati per la strada; eliminare prostituzione negli appartamenti; controllo fiscale delle attività commerciali.migliorare la pulizia. Vigile, poliziotto, carabiniere sempre fissi.rinnovo palazzi; presenza di più telecamere e polizia di quartiere.più pulizia; più vigili.più pulizia; maggiori controlli e presenza di forze dell'ordine in strada.case comunali e case acer solo per italiani

vigilanza; sorveglianzamanderei via tutti gli stranieri

controllare la zona giorno e notte con vigilianti e polizia. Troppi barboni. Troppe risse. Gente ubriaca. In poche parole insicuraognuno la sua zonapiù controlli di polizia; più inziative che coinvolgano la gente del quartiere e non solo.applicare le leggibruciarli tuttimaggiore illuminazione

monitoraggio più assiduo da parte di polizia e PM al fine di prevenire degrado della zona sempre più grande (gente che siede per terra, butta carte, urina, sputa, urina sui muri, ecc.)controlli serrati semprepiù controlli di polizia; più inziative che coinvolgano la gente del quartiere e non solo.più controlli delle FO. Meno bivacchi e raduni di extracomunitari.animare di più il viale

maggiori disponibilità economiche per abbellire la zona. Degrado e non vigilanza sono attrattiva per delinquenza e sporcizia.abbellire. PM più severa con chi non rispetta le regolepiù controlli. Più volontari.

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ampliare il numero dei firmatari del Patto.il patto ha migliorato la condizione di adulti e bambini. Andrebbe monitorata anche l'adolescenza e l'età giovanile e favorita l'integrazione. Case in via turri a giovani reggiani. La zona non ha fontane per i bambini.più controlli da parte di polizia. Più iniziative ed eventi per i residenti.migliorare paesaggio e architettura. Intensificare i controlli. Creare più occasioni e luoghi di aggregazione socialeilluminare meglio la zona. Aprire locali frequentati da giovani.stanare alla radice la criminalità.spazio informativo e tursistico, tipo URP o IAT nelle vicinanze della stazione con materiale sulla città.più vigilanza nella zona autostazionemigliorare il commercio e i negozi. Troppi extracomunitari. Migliorare l'arredo urbano: strade, aiuole, pulizia.fare partecipare e collaborare le associazioni di stranieri con le associazioni di taliani.cercare assolutamente di eliminare la connnotazione di degrado esterno ai condomini e insistere con il rispetto delle regole all'interno di essi. I debiti dei condomini, la mancanza di regole e l'abbandono di qualsiasi miglioria esterna ed interna hanno fatto precipitare il costo delle abitazioni. E' urgente una soluzione.più controllo da parte dei vigili, giorno e notte. Non fare vivere tanti stranieri tutti nella stessa zona.i vigili, la polizia, i carabinieri devono trasferirsi a vivere nei condomini di via turrinon fare vivere tanti stranieri nella stessa zona

Non ci devono essere ghetti in città.Affittare circa 100 appartamenti ai vigili.gli stranieri devono essere integrati fra di loro e con gli italiani.il comune deve costruire un campo e mettere tanti uffici in zona; deve aumentare la sicurezza per il pubblico.non permettere che abitino solo persone straniere in questa zona.i vigili devo venire ad abitare in via turrichiedere più controlli a chi è competente.pattuglie di polizia o guardie civiche la sera e la nottequalche contatto in più con il CTP: per molte iniziative veniamo ignorati, vedi 167contatto.buona organizzazione, soldi, tanta volontàfarla molto migliorareda una parte responsabilizzare gli abitanti, dall'altra il comune dovrebbe rendere la zona più vigilata.più polizia per controllarelavorare sull'integrazione delle diverse comunità fra di loro. Divulgare l'esistenza del CTP e coinvolgerlo nella vita del quartiere e della città.rispetto alle problematiche e alla complessità della vita e dei cambiamenti della nostra epoca, la zona stazione va anche troppo bene. E la nuova piazza D. S. è bellissimamettere un commissariato di polizia in via turri e pattugliare la zona in modo visibilepiù controlli da parte delle forze dell'ordine. Più telecamerePiù progetti per lavorare con i ragazzi (di strada)continuare nella direzione presa

Elenco completo delle risposte alla domanda 6: QUALI SUGGERIMENTI DAREBBE PER MIGLIORARE LA ZONA STAZIONE? 2/2

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Questionario, analisi ed elaborazioni a cura di Extrafondente

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Il Comune di Reggio Emilia ha ricevuto il Premio Tom Benetollo per le buone pratiche locali - III Edizione 2010

per il processo partecipativo nell’area della stazione ferroviaria