Querci “l’effetto della ruminazione sul craving nel consumo problematico di alcool un disegno...

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L’effetto della Ruminazione sul craving nel L’effetto della Ruminazione sul craving nel consumo problematico di alcool: un disegno consumo problematico di alcool: un disegno sperimentale” sperimentale” Querci Sara*, Gemelli Antonella *, Caselli Gabriele *, Canfora Flaviano *, Lugli Anna Maria *, Annovi Claudio **, Ruggiero Giovanni Maria*, Sassaroli Sandra *, Watkins Edward***, Rebecchi Daniela**** * Scuola di Psicoterapia Cognitiva e Ricerca, Studi Cognitivi ** Servizio Dipendenze Patologiche, Dipartimento Salute Mentale, Azienda USL Modena *** School of Psychology, University of Exeter, Exeter, UK **** Servizio di Psicologia Clinica, Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL, Modena “V Forum sulla Formazione in Psicoterapia” Assisi, 18‐20 Ottobre 2013

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Una serie di studi ha mostrato il ruolo centrale della ruminazione mentale nel mantenimento dei disturbi da abuso di alcool e nel rischio di ricaduta anche dopo un trattamento che non interveniva su questa variabile.

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““L’effetto della Ruminazione sul craving nel L’effetto della Ruminazione sul craving nel consumo problematico di alcool: un disegno consumo problematico di alcool: un disegno

sperimentale”sperimentale”

Querci Sara*, Gemelli Antonella *, Caselli Gabriele *, Canfora Flaviano *, Lugli Anna Maria *, Annovi Claudio **, Ruggiero Giovanni Maria*, Sassaroli Sandra *, Watkins Edward***, Rebecchi Daniela****

* Scuola di Psicoterapia Cognitiva e Ricerca, Studi Cognitivi** Servizio Dipendenze Patologiche, Dipartimento Salute Mentale, Azienda USL Modena *** School of Psychology, University of Exeter, Exeter, UK**** Servizio di Psicologia Clinica, Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL, Modena

“V Forum sulla Formazione in Psicoterapia”Assisi, 18‐20 Ottobre 2013

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RUMINAZIONE E DEPRESSIONE

La letteratura rileva che la ruminazione, strategia cognitiva di coping per gestire stati negativi:

può rimanere elevata dopo una parziale o completa

remissione da uno stato depressivo (Riso et al, 2003);

costituire un fattore di rischio importante per le ricadute

depressive (Nolen-Hoeksema et Morrow, 1991).

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DEPRESSIONE E ABUSO DI ALCOL

La comorbilità tra disturbi da uso di alcol e sintomatologia

depressiva è stata riportata frequentemente nei campioni

psichiatrici e con problemi di alcol (Helzer et al, 1988; Petty, 1992;

Grant et Harford, 1995).

Inoltre le ricerche evidenziano anche la rilevanza clinica della

depressione nell’influenzare negativamente il decorso, il

trattamento e la prognosi del disturbo da uso di alcol (Zywiak et

al, 2006).

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RUMINAZIONE E ABUSO DI ALCOL

Una serie di studi ha mostrato il ruolo centrale della ruminazione mentale e delle metacognizioni nel mantenimento dei disturbi da abuso di alcool e nel rischio di ricaduta.

Una recente ricerca infatti ha riportato che:

Una generale tendenza a ruminare predice l’appartenenza alla categoria dei bevitori problematici, indipendentemente dallo stato depressivo.

Sia nel campione clinico che di controllo, la tendenza alla ruminazione predice il consumo di alcol indipendentemente dallo stato emotivo depresso.

Quindi uno stile di risposta di tipo ruminativo può essere un fattore di rischio per un incremento dei problemi correlati all’alcol (Caselli et al, 2008) e per le ricadute (Caselli et al, 2010).

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RUMINAZIONE E CRAVING

Questi risultati avvalorano il modello della funzione autoregolatoria

del consumo problematico di alcool (Wells 2000; Nolen-Hoeksema

et al, 2007) che concettualizza l’uso di alcol come una strategia

cognitivo-regolatoria per gestire un pattern di pensiero

perseverativo.

La ruminazione, attraverso una relazione diretta e indiretta, può

giocare un ruolo cruciale come sintomo residuo, predicendo la

ricaduta e i livelli di consumo di alcol dopo il trattamento

perché:

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RUMINAZIONE E CRAVING

la ruminazione può amplificare e mantenere i sintomi

depressivi (Nolen-Hoeksema 1991) e questi influenzano

negativamente il decorso, il trattamento e la prognosi del

disturbo da uso di alcol, (Kodl et al, 2008), poichè potrebbero

attivare come strategia di coping disadattiva l'uso di alcol;

la ruminazione può aumentare direttamente il livello del

craving come tentativo di controllare il processo di pensiero ciclico

ruminativo (Nolen-Hoeksema et al, 2007) e le sue conseguenze

negative.

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RUMINAZIONE, ABUSO DI ALCOL E DEPRESSIONE

Spesso l’abuso di alcol può condurre a una depressione

indotta da sostanze che potrebbe intensificare la tendenza

alla ruminazione.

Questo costituirebbe un’ulteriore meccanismo di

mantenimento, che sottolinea gli effetti controproducenti a

lungo termine dell’uso di alcol come strategia regolatoria

cognitiva-emotiva.

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SCOPO RICERCA

Il presente studio ha lo scopo di valutare se l’induzione della

ruminazione ha un effetto significativo sull’incremento del

craving in pazienti con diagnosi di disturbo correlato all’alcol

(DSM-IV TR) rispetto a una popolazione di problem drinkers e

di social drinkers.

I risultati attesi sono che l’impatto della ruminazione sul

craving aumenti progressivamente attraverso il continuum

di gravità dei diversi campioni.

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METODOPARTECIPANTI

30 soggetti con disturbo da abuso/dipendenza da alcol (ADD)

30 problem drinkers (PD)

30 social drinkers (SD)

CRITERI DI INCLUSIONE

Punteggio AUDIT (maggiore di 7 per i gruppi ADD e PD e minore di 7 per il gruppo di SD);

Diagnosi di Abuso o Dipendenza da alcool (per il gruppo ADD).

MATERIALI

Scheda Informazioni GeneraliAUDIT Quantity Frequency Scale (QFS)Penn Alcohol Craving Questionnaire (PACS)Beck Depression Inventory (BDI)Rumination Responses Scale (RRS) Desire Thinking Questionnaire (DTQ)Check (Breve valutazione del craving, composto da 3 item su una scala da 0 a 100)

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METODO DISEGNO SPERIMENTALE

Between subjects 3x2:

un campione di “alcohol dependent drinkers” (ADD) (N=30) vs

“problem drinkers” (PD) (N=30) vs “social drinkers” (SD) (N=30);

induzione di ruminazione vs distrazione.

Si sono costituiti così sei gruppi di 15 soggetti ciascuno: (1)

ADD/ruminazione, (2) ADD/distrazione, (3) PD/ruminazione, (4)

PD/distrazione, (3) SD/ruminazione, (4) SD/distrazione.

I soggetti sono stati sottoposti, secondo una procedura randomizzata, ai

compiti sperimentali di induzione rispettivamente di pensiero ruminativo

e distrazione.

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METODO

COMPITO D' INDUZIONE

Agli individui è stato richiesto di attivare un processo particolare

di pensiero per 8 minuti secondo una serie di istruzioni:

Nella condizione sperimentale ai soggetti era richiesto di focalizzare

la loro attenzione su una serie di item inducenti lo stile di pensiero della

ruminazione (“Pensi alle sensazioni fisiche che sente; “Pensi al motivo per

cui reagisce sempre nello stesso modo”);

Nella condizione di controllo era richiesto invece di orientare il

pensiero su una serie di item evocanti diverse immagini mentali (“Pensi ed

immagini una barca che lentamente attraversa l'Atlantico”).

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METODO

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ANALISI E RISULTATI

ANCOVA a misure ripetute in cui le covariate erano il BDI e RRS brooding e il current craving la variabile dipendente:E' risultata essere significativa l'interazione tra gruppo X condizione X tempo.

ANOVA a misure ripetute per valutare gli effetti della manipolazione nei 3 gruppi separatamente: è emersa una significativa interazione tra Condizione X tempo per ADD [F(2,23)=5.18, p=.01] e per PD [F(2,23)=3.62; p=.04] ma non per i SD [F(2,26)=.11; p=.89].

Confronti tra i tempi post-hoc con il metodo BONFERRONI: gli individui nella condizione della ruminazione hanno più elevati punteggi nel current craving nel tempo 2 (MDifference = 5.74, p=.05) e nel tempo 3 (MDifference = 6.70, p=.03) rispetto alla distrazione per ADD e non per i PD (MDifference = .46, p=.84 nel tempo 2; MDifference = 1.15, p=.55 nel tempo 3).

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RISULTATI

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DISCUSSIONE

I risultati mostrano che la ruminazione ha un effetto significativo solo sugli alcol-dipendenti e il suo effetto tende ad aumentare i livelli di craving.

L'effetto della ruminazione sul craving è mantenuto nella resting phase: non vi è infatti un ritorno ai punteggi della baseline ma anzi i punteggi del craving aumentano nel tempo 3.

Anche questo pattern riguarda solo gli alcol-dipendenti.

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DISCUSSIONEL’impatto della ruminazione sul craving si realizza in modo significativo anche dopo una certa latenza, addirittura incrementando la crescita dopo la fase di manipolazione probabilmente:

1) a) per la percezione di incontrollabilità del processo ruminativo

b) per la mancanza di controllo flessibile metacognitivo sul proprio stile di pensiero.

2) perchè la ruminazione potrebbe attivare altri processi (es: il pensiero desiderante) che potrebbero aver prolungato l'esperienza del craving (Caselli & Spada, 2011).

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CONCLUSIONE

Questi risultati forniscono ulteriori prove per il ruolo della ruminazione:

nel mantenimento dei problemi alcol-correlati;

per l'importanza degli interventi sulla ruminazione per il trattamento dei disturbi da uso di alcol.

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IMPLICAZIONI CLINICHESe la ruminazione attiva il craving le implicazioni cliniche possono essere:

In termine di assessment, che potrebbe focalizzarsi non solo sulla

diagnosi di disturbo da uso alcol e delle comorbilità, ma anche sugli stili e

processi di pensiero che il paziente utilizza, come la ruminazione.

La terapia potrebbe intervenire su questo stile di pensiero astratto,

ciclico e negativo;

Il terapeuta potrebbe individuare e ristrutturare le metacognizioni

che sostengono l’utilità della ruminazione (Papageorgiou et al, 2001;

Watkins et al, 2001).

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LIMITI DELLA RICERCA

Self report

Altri eventuali processi non valutati dopo il compito.

RICERCHE FUTURE

Indagare in un campione di soggetti con disturbo da dipendenza da alcol se il compito di induzione possa attivare altri tipi di processi che potrebbero contribuire a incrementare il craving;

Inoltre, la ricerca futura dovrebbe valutare se i cambiamenti nella ruminazione possono mediare l'efficacia della psicoterapia per i disturbi da uso di alcol.

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Grazie per l'attenzioneGrazie per l'attenzioneDr.ssa Sara QuerciDr.ssa Sara Querci

Studi Cognitivi, Modena

[email protected]

“V Forum sulla Formazione in Psicoterapia”

Assisi, 18‐20 Ottobre 2013