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GRAFICA Quattro passi nello spazio••• con i prodotti Autocad di Francesco Petroni e Aldo Azzari Un paio di numeri fa abbiamo descritto, in una anteprima, sia la nuova versione dell'Autocad, la Release 9, già disponibile in italiano, sia una nuova collana, che si va via via arricchendo di nuovi anelli, di prodotti collaterali rispetto al/'Autocad. Abbiamo anche citato l'apertura ai mondi Mac '" Appllo, SUf.l,Dec e al sistema Unix, che avverrà in concqmitanza con la Release lQ, a conferma del fatto che, torte della posizione di leader nell'ambito dei prodotti CAD sU Pc. l'Autodesk intende allargare il suo raggio di azione anche alle categorie di macchine che sono abbastanza diffuse, e, specie Mac e le Workstation, notevolmente adatte ad ospitare programmi grafici avanzati. Limitandoci per ora al mondo PC si può affermare che l'Autocad, da prodotto di progettazione grafica «generale purpose», si sta evolvendo ed è ormai diventato un vero e proprio ambiente di sviluppo specializzato per applicazioni grafiche. Questo sia grazie alla disponibilità di numerosi prodotti sussidiari (di produzione Autodesk o indipendente) sia alla disponibilità del Lisp, 160 linguaggio di programmazione con il quale si può costruire dalla nuova Funzione, in pratica un comando in più disponibile, cosa che può fare anche l'utente che ha un minimo di esperienza di programmazione, alla Procedura Complessa, per cui l'ambiente Autocad diventa un Applicativo specializzato. Del Lisp, che può essere considerato un linguaggio di programmazione a tutti gli effetti, disponendo di istruzioni di Input di Ciclo, di Salto e di gestione di File, parleremo prossimamente in un articolo specifico /I mondo Autocad Citiamo, e in alcuni casi ripetiamo, prima di passare alla parte pratica dell'articolo, alcuni punti chiave del successo dell'Autocad e della sua trasformazione in un vero e proprio ambiente di sviluppo. - Ricchezza di configurazioni. Autocad di- spone di numerosissimi driver che permetto- no l'installazione su tutti gli hardware più diffusi. Dispone inoltre di proprie specifiche di Drivers, chiamate Autocad Devices Interfa- ce (ADI). che permettono a qualsiasi produt- tore di hardware, ad esempio di schede video grafiche di alte prestazioni, di realizzare con facilità propri driver. - Formati Autocad. uri disegno realizzato con Autocad può essere salvato in più tipi di file. I più diffusi sono tre . •. DWG È il formato interno Autocad, in cui il disegno viene memorizzato come asse m- blaggio di componenti elementari. •. SLD Viene memorizzata una vista dell'og- getto. Vengono quindi persi i componenti I elementari, che vengono assemblati in un'u- nica Slide. È un formato adatto per il passag- gio finale del disegno completato. È ricono- sciuto ad esempio da Ventura, che permette solo la riproduzione del disegno e non la sua editazione. ..DXF È il formato per export/import. Ogni componente del disegno viene codificata se- condo dei codici testuali leggibili e dichiarati (nella manualistica). Chiunque può realizzare programmi che leggono ed elaborano non tanto il disegno quanto i suoi dati. Esempio tipico di utilizzo di questo formato è il Bill of Quantity di un progetto, owero l'analisi quan- titativa dei componenti. - Collana di prodotti L'Autodesk dispone ormai di una collana di prodotti che possono essere collegati in se- rie per specifiche esigenze di progettazione. Ad esempio un pezzo meccanico può es- sere realizzato per passi successivi utilizzan- do prodotti o funzionalità successive: - progettazione del profilo in 2D con Auto- cad reI. 10 - traslazione del profilo in 3D con Autocad reI. 10 MCmicrocomputer n. 80 - dicembre 1988

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GRAFICA

Quattro passi nello spazio•••con i prodotti Autocad

di Francesco Petroni e Aldo Azzari

Un paio di numeri fa abbiamodescritto, in una anteprima,sia la nuova versionedell'Autocad, la Release 9, giàdisponibile in italiano, sia unanuova collana, che si va via viaarricchendo di nuovi anelli, diprodotti collaterali rispettoal/'Autocad.Abbiamo anche citatol'apertura ai mondi Mac '"Appllo, SUf.l,Dec e al sistemaUnix, che avverrà inconcqmitanza con la ReleaselQ, a conferma del fatto che,torte della posizione di leadernell'ambito dei prodotti CADsU Pc. l'Autodesk intendeallargare il suo raggio diazione anche alle categorie dimacchine che sonoabbastanza diffuse, e, specieMac e le Workstation,notevolmente adatte adospitare programmi graficiavanzati.Limitandoci per ora al mondoPC si può affermare chel'Autocad, da prodotto diprogettazione grafica«generale purpose», si staevolvendo ed è ormaidiventato un vero e proprioambiente di sviluppospecializzato per applicazionigrafiche.Questo sia grazie alladisponibilità di numerosiprodotti sussidiari (diproduzione Autodesk oindipendente) sia alladisponibilità del Lisp,

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linguaggio di programmazione con ilquale si può costruire dalla nuovaFunzione, in pratica un comando inpiù disponibile, cosa che può fareanche l'utente che ha un minimo diesperienza di programmazione, allaProcedura Complessa, per cuil'ambiente Autocad diventa unApplicativo specializzato.Del Lisp, che può essereconsiderato un linguaggio diprogrammazione a tutti gli effetti,disponendo di istruzioni di Input diCiclo, di Salto e di gestione di File,parleremo prossimamente in unarticolo specifico

/I mondo Autocad

Citiamo, e in alcuni casi ripetiamo, prima dipassare alla parte pratica dell'articolo, alcunipunti chiave del successo dell'Autocad edella sua trasformazione in un vero e proprioambiente di sviluppo.- Ricchezza di configurazioni. Autocad di-spone di numerosissimi driver che permetto-no l'installazione su tutti gli hardware piùdiffusi. Dispone inoltre di proprie specifichedi Drivers, chiamate Autocad Devices Interfa-ce (ADI). che permettono a qualsiasi produt-tore di hardware, ad esempio di schedevideo grafiche di alte prestazioni, di realizzarecon facilità propri driver.- Formati Autocad. uri disegno realizzatocon Autocad può essere salvato in più tipi difile. I più diffusi sono tre .•. DWG È il formato interno Autocad, in cui ildisegno viene memorizzato come asse m-blaggio di componenti elementari.•. SLD Viene memorizzata una vista dell'og-getto. Vengono quindi persi i componenti

I elementari, che vengono assemblati in un'u-nica Slide. È un formato adatto per il passag-gio finale del disegno completato. È ricono-sciuto ad esempio da Ventura, che permettesolo la riproduzione del disegno e non la suaeditazione...DXF È il formato per export/import. Ognicomponente del disegno viene codificata se-condo dei codici testuali leggibili e dichiarati(nella manualistica). Chiunque può realizzareprogrammi che leggono ed elaborano nontanto il disegno quanto i suoi dati. Esempiotipico di utilizzo di questo formato è il Bill ofQuantity di un progetto, owero l'analisi quan-titativa dei componenti.- Collana di prodotti

L'Autodesk dispone ormai di una collana diprodotti che possono essere collegati in se-rie per specifiche esigenze di progettazione.

Ad esempio un pezzo meccanico può es-sere realizzato per passi successivi utilizzan-do prodotti o funzionalità successive:- progettazione del profilo in 2D con Auto-cad reI. 10- traslazione del profilo in 3D con AutocadreI. 10

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- "pulitura» dei vuoti (esempio filettature,incavi, fori) con Autosolid- viste multiple dell'oggetto tridimensiona-le finito, realizzabili con Autocad reI. 10- viste realistiche con Autoshade cui Auto-cad "passa» l'oggetto- creazione dell'animazione cinematica del-l'oggetto con Autoflix

Va chiarito che i vari prodotti sono ausiliaridi Autocad, in quanto servono semplicemen-te per una migliore "lettura» del progettorealizzato con l'Autocad.- AUI Advanced User Interface. Una novi-tà che si troverà nella Release 10 è la possi-bilità di costruire ed utilizzare interfacce uten-te personalizzate, con propri menu pop-up,proprie icone, proprie finestre di dialogo. Nonaumentano in questo caso le funzionalità, maviene migliorata la utilizzabilità.- Autolisp. Il linguaggio di programmazio-ne interno di Autocad permette a chiunquedi costruire propri comandi, in cui possonoessere utilizzati, oltre ai comandi base, deci-ne di funzioni tipiche dei linguaggi di pro-grammazione. Esistono funzioni di input.anche attraverso mouse o digitizer, funzionidi ciclo e di confronto, funzioni di filingdiretto.- Software indipendente. L'esistenza delLisp, l'esistenza dei vari formati esterni per ifile Autocad, la diffusione del prodotto, bestseller incontrastato a livello mondiale, hannospinto centinaia di software house indipen-denti a sviluppare software per Autocad.

Esistono pacchetti ausiliari sia a livello ditool. come font e hatch editor (per costruirenuovi font di caratteri e nuove retinaturel. siaa livello di applicativo, ad esempio Progetta-zione Strutturale, Elettronica, Elettrotecnica,Meccanica, ecc.

/I nostro esercizioe il nostro soggetto

In questo nuovo articolo vogliamo ripercor-rere praticamente, ovvero eseguendo e de-scrivendo le singole operazioni, le varie fasiche vanno dalla costruzione di figure tridi-mensionali, in modalità wire-frame, alla loropredisposizione per l'Autoshade, al loro trat-

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Figura l - AmbienteAutocad Rei. 9. Le no-vità della versione 9dell'Autocad, interme-dia rispetto alla prossi-Cma e fondamentaleversione 10, sono siadi tipo sostanziale, intermini di funzionalitàin più, specie nel 3D enel Lisp (il linguaggiodi programmazione in-terno deIl'Autocad),sia di tipo estetico,barra dei menu in alto,menu a tendina, chereplicano la classicazona menu di destra,e finestra di dialogo.

Figura 3 - Menu viste.Una volta costruito ilsoggetto tridimensio-nale, che si realizza la-vorando su piani paral-leli al piano xy e inmodalità wire-frame, èbene dargli un'occhia-ta in 3D. Autocad pre-senta un menu di op-zioni di viste possibili,ulteriormente arricchi-to da opzioni di menuche permettono di al-zare o abbassare ilpunto di vista.

GRAFICA

Figura 2 - Figure tridi-mensionali. Molte del-le funzioni in più dellaRelease 9 sono scrittein Lisp. Sono presenti,ad esempio, funzionidi costruzione di im-magini tridimensionali,richiamabili per mezzodi un menu apposito.È abbastanza sempli-ce per l'utente, cheabbia un minimo di in-farinatura di concettidi programmazione,realizzare delle mini-procedure che attivinonuovi comandi, richia-mabili al pari degli altri.

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tamento in Autoshade,Se faremo in tempo e se ci sarà spazio,

cosa che nel momento in cui scriviamo anco-ra non sappiamo, tratteremo anche Autoflix,ovvero i passaggi in più da compiere inAutocad, per predisporre i dati dell'Animazio-ne del nostro oggetto, da eseguire con Auto-flix,

Come al solito sceglieremo un soggettoche non ha nessuna utilità pratica, ma che sipermette di trattare varie problematiche,

Disegneremo una Sfera, un Esaedro (che èun solido costruito da due piramidi a baseq'uadrata) e un Prisma a base pentagonale,

Se invece del prisma avessimo scelto unCubo e invece dell'esaedro un Tetraedro,avremmo scelto soggetti più facili e avrem-mo pnche copiato i simboli delle tre Retidella RAI che vengono utilizzati nei suggesti-vi spot.

In figura 1 vediamo l'ambiente AutocadReI. 9, nel quale opereremo,

Figura 4 - Disegno inprospetto. Il lavoro inun ambiente tridimen-sionale "puro" diventapiù complesso inquanto, lavorando conil video, una delle di-mensioni comunquenon appare pur esi-stendo e quindi deveessere tenuta a men-te. Nel nostro esperi-mento realizziamo tresolidi scelti opportuna-mente per poter af-frontare più problema-tiche costruttive.

Figura 5 - Vista wire-frame. Se il disegnodeve essere passatoal programma di om-breggiatura (Autosha-del, come nel nostrocaso, va cambiato at-teggiamento mentale.L'oggetto va realizzatomediante superfici enon mediante spigoli.Ad esempio, in wire-frame, nel prisma pen-tagonale uno spigolodella base è un sem-plice segmento, in unavista realistica diventail bordo sia di una pa-rete laterale, sia di unabase. Due facce chevengono trattate diffe-rentemente in fase diombreggiatura.

1/ progetto con Autocad - inizio

I primi passi che occorre fare sono quelli,ormai noti, della preparazione del foglio dilavoro, argomento ampiamente trattato nelcorso di Autocad pubblicato su MC l'annoscorso. Per riassumere bisogna:- specificare la grandezza del foglio di lavo-ro usando il comando LIMITI. nell'esempiotrattato dall'articolo i limiti del foglio sonouguali ai limiti del video;- specificare l'unità di misura con il coman-do UNITÀ (angoli e lunghezze);- setta re la griglia di supporto al disegno edeventualmente la griglia SNAP, che, per co-modità è bene che abbia lo stesso passodella griglia di supporto,- infine setta re gli ASSI di riferimento chepossono avere lo stesso settaggio delle gri-glie.

Figura 6 AutocadSottomenu shade. Inprevisione di un tratta-mento del disegnocon Autoshade, va ca-ricato in Autocad unaroutine, scritta in Lisp,che permette di predi-sporre le "Scene" chesaranno elaborate daShade. I comandi per-mettono di posiziona-re Apparecchio Foto-grafico, Luci, un Ciakche individua la Scena(si possono creare an-che più scene). /I tuttoviene riversato in unfile per Shade, che hadesinenza FLM, me-diante il comandoFILMROT.

Disegno degli oggettiGli oggetti da progettare sono, come detto

prima, un prisma a base pentagonale, unesaedro e una sfera.

La «sequenza» base del progetto è quellasolita e comincia con il disegno in piantadell'oggetto e con la sua manipolazione nellospazio ottenuta settando gli attributi di ELE-VAZIONE e ALTEZZA Occorre però specifi-care che ognuno dei tre oggetti ha unapropria sequenza (li abbiamo scelti proprioper questo).

Il PRISMA a base pentagonale è forse ilpiù semplice da realizzare in quanto si trattadi un solido «estruso».

Si disegna la base del prisma usando lo«strumento» adatto che si trova sotto lafunzione DISEGNO, nel caso specifico sitratta della funzione POLIGONO (che per-mette di disegnare poligoni regolari chieden-do numero dei lati, centro del poligono e

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raggio del cerchio inscritto o circoscritto).Ouindi usando il comando CAMBIA di

EDIT (ricordiamo che la funzione EDIT è unadelle più importanti in quanto permette attra-verso i suoi sottocomandi la totale manipola-zione del disegno) si può setta re l'elevazionee l'altezza del solido.

Per ELEVAZIONE si intende, in questocaso, il «piano di appoggio» della base e perALTEZZA l'effettiva altezza (in scala) del soli-do. In qualsiasi punto e momento del lavoroci si trovi si possono cambiare i valori dell'e-levazione e della altezza

Il secondo solido, l'ESAEDRO, ha una ge-nesi costruttiva un po' diversa in quanto,data la sua struttura occorre specificarlo permezzo di superfici inclinate.

Naturalmente occorre prima di tutto dise-gnare la base del solido, dichiarandone l'ELE-VAZIONE (cioè il piano, parallelo al piano xv'su cui si appoggia).

Può essere ora attivato il comando 3D checontiene tra l'altro le funzioni 3DLlNEA e3DFACClA

3DLlNEA è del tutto simile alla funzioneLINEA con la differenza che accetta un valo-re per la coordinata z.

Ouindi è possibile dare i valori delle coordi-nate x, y, z da tastiera, oppure usare lecoordinate «filtro» presenti nel menu di L1-NEA3D con le quali si può, ad esempio,c1ickare via mouse le coordinate x, y e digita-re da tastiera il valore per la coordinata z.

Nel caso in cui la coordinata z non vengaspecificata, viene attribuito per default il valo-re dell'ELEVAZIONE corrente.

In questa maniera è possibile disegnarelinee non ortogonali al piano, ma con una lorospecifica direzione nello spazio.

Con 3DFACCIA (per disegnare l'esaedro èstato usato questo comando) si possonocreare, invece di linee tridimensionali, dellesuperfici tridimensionali.

Strutturalmente questo comando è similea POLlG, comando che serve per creareentità poligonali bidimensionali, con l'unicadifferenza che in 3DFACCIA è possibile inse-rire la componente z e quindi creare spigoli diuna superficie nello spazio.

Però pur essendo riconosciute come «su-perfici», le entità disegnate sono spaziali enon potranno mai essere riempite.

Come per 3DLlNEA anche con 3DFACCIApossono essere usate le coordinate filtro.

Il terzo oggetto, la SFERA, ha una costru-zione del tutto particolare in quanto fa partedi una serie di figure in terza dimensione cheAutocad propone via Menu Finestra (la fun-zione è OGGETII 3D) e che costruisce usan-do il suo linguaggio di programmazione cioèl'AutoLisp (fig. 2).

Dopo aver scelto l'oggetto da Menu eatteso che venga caricata la routine di costru-zione, occorre solo rispondere ad una serie dirichieste del tipo: centro della sfera, raggio,numero dei segmenti, ecc. Esaudite le richie-ste Autocad disegnerà la sfera in pianta.

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Entrata nel mondo 3D

A questo punto va verificata la «tridimen-sionalità» del disegno attivando il comandoPVISTA che risiede sotto 3D che permettecon il sottocomando ASSI di scegliere unpunto di vista per osservare in assonometriagli oggetti. Altra possibilità è quella di sce-gliere il punto di vista dal menu a tendina;scelta che può essere effettuata attivando ilcomando VISTA 3D che «srotola» una gam-ma predefinita di possibili punti di vista (ilmenu in fig. 3 e due viste in fig. 4 e fig. 5).

Usando gli strumenti messi a disposizionedàl comando EDIT, alcuni dei quali «leggo-no» la tridimensionalità, si possono effettua-re le dovute modifiche.

GRAFICA

Figure 7/8 - AuroshadeViste wire-frame eombreggiata. Dal con-fronto di queste dueimmagini emergonoaltre problematicheconnesse al passaggioda wire-frame a vistarealistica. Un cubopuò essere realizzatocon dodici sp(goli tuttidi colore differente.Se invece viene co-struito mediante seifacce. l'entità da colo-rare è la faccia. nonpiù lo spigolo. L'altroproblema è quello delnumero dei colori. chein wire-frame possonoessere pochi. ma in vi-sta realistica.

La preparazione per l'uscitain Autoshade

Conclusa la fase di verifica ed eventual-mente di modifica del progetto, occorre pre-parare la «scena» che servirà come collega-mento con Autoshade, il quale produrrà (adifferenza di Autocad) delle viste Prospetti-che e non Assonometriche dei disegni tridi-mensionali eseguiti con Autocad.

In pratica la preparazione della o dellescene consiste nel posizionare nello spaziointorno agli oggetti progettati, delle «macchi-ne fotografiche» e delle ,donti luminose»;oltre al classico «Ciak». Per fare questooccorre per prima cosa attivare dal Menu dischermo il comando ASHADE, il quale richia-

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ma il relativo programma in Lisp contenentele funzioni per Autoshade (fig. 6).

Ouando apparirà il messaggio:"Comandi per Autoshade caricati, errori: nil"si potrà andare tranquillamente avanti.

La macchina fotograficaIl secondo passo è il posizionamento del-

l' «apparecchio fotografico» (naturalmente sipossono posizionare più apparecchi fotografi-ci in modo da avere diverse visuali). che siottiene utilizzando il comando APPFOT.

Il formato del comando APPFOT è il se-guente:Comando: APPFÒTImmettere il nome dell'apparecchioImmettere le coordinate delpunto di mira: x, y, zPosizione dell'apparecchio fo-tografico: x, y, z

Si può notare che per le ultime due richie-ste cioè: specifica del punto di mira e posi-zionamento della macchina fotografica, oc-corre digitare un valore anche per la compo-nente z (si sta ragionando sempre in terminidi Terza Dimensione). oppure usare lo stru-mento di puntamento e le comode coordina-te ,di Itro» .

Oppure ancora, per il solo punto di mira, loSNAP ad oggetti tridimensionali, che permet-te di posizionarsi «in cima» ad un oggetto 3D.

In altre e più semplici parole occorre dichia-rare da quale altezza va «scattata» la foto e inquale direzione puntare la macchina fotogra-fica.

Per creare la scena occorre attivare il co-mando SCENA che si presenta nel formato:Comando: SCENA .Nome della scena:Selezionare l'apparecchio fotografico:Selezionare la luce:

Occorre a questo punto c1ickare con lo stru-mento puntatore prima sull'apparecchio foto-grafico prescelto (oppure digitarne il nome)poi continuare con le fonti luminose prescelte(la richiesta relativa alle luci viene ripetuta) equindi interrompere la sequenza con il tasto diInvio.

Figura 9 - AutoshadeVista in pianta dellascena. Pur trovandociormai in un ambientetotalmente spaziale èbene, per orientarsinella scena, ormai in-gombra di oggetti davedere, apparecchi fo-tografici, luci puntifor-mi, luci diffuse, ecc.,controllare la situazio-ne mediante una vistadi pianta, in cui appareanche l'angolo visualedell'apparecchio foto-grafico.

Conseguenza dell'interruzione è l'appara-zione dell'ultima richiesta:Posizione della scena:

Non resta quindi che indicare un puntoqualsiasi dove posizionare il «Ciak» (la suaposizione è ininfluente ai fini dell'uscita inAutoshade) che verrà automaticamente dise-gnato.

Ripetiamo che la funzione del Ciak così co-me quella delle luci e degli apparecchi foto-grafici è solo quella di trasmettere dei dati adautoshade.

Le luciIl passo successivo è il posiziona mento del-

le fonti luminose, che possono essere di duetipi:Luce Diretta (tipo faretto) o puntiforme (dif-fusa).

Per fare ciò viene usata un'altra funzione diASHADE ciò la funzione LUCI. che si presentain un formato simile a APPFOT:Comando: LUCIImmettere nome della Luce:Sorgente puntiforme o diretta<P>:

Se viene scelta il tipo puntiforme la funzio-ne si limiterà a chiedere la posizione x, y, zdella fonte. Se invece viene scelta la lucediretta, vengono prima richieste le coordinatex, y, z del punto di mira (cioè la direzione delfascio di luce) ed in seguito il posiziona mentodella luce.

Così come per APPFOT è possibile inserirepiù fonti luminose.

La scenaOra occorre definire la scena o le scene.Ogni scena deve contenere uno ed uno

solo apparecchio fotografico, più una serie difonti luminose (teoricamente non c'è limita-zione al numero di luci).

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Figura lO - Autoshade - Vista in 256 colori. Altra vista realizzata con un hardware in grado divisualizzare più colori. In questo caso le ombreggiature SO(1O realizzate effettivamente concolori pieni e non con "retinaturell come nella vista precedente. Notare anche come Shaderisolve problemi di ombreggia tura sulle facce causate da sorgenti di luce, ma non è' in gradodi calcolare le ombre indirette.

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GRAFICA

Figura 11 - AutoflixVista Dinamica. ConAutoflix si realizzaun'animazione predi-sponendo in ambienteAutocad, anche inquesto caso per mez-zo di un programmaLisp che va caricato, ilpercorso dell'osserva-tore, o il movimentodel soggetto, o il mo-vimento di parti delsoggetto, (effetto ci-nematicoi. Autoflix di-spone di un program-ma di esecuzione chemanda in onda l'ani-mazione. Ne parlere-mo prossimamente.

- GRADI DESTRA (posizione sul piano).Una volta reimpostati i valori si può rivedere

la «foto)) in forma reticolare (comando RETI-COLO) che verrà sviluppata secondo i nuoviparametri (lente di foca le diversa, aumentodella distanza ecc.).

Giunti a questo punto e accettata la nuova«foto)) si può passare al passo successivoche consiste nel dare volume, luce ed ombraagli oggetti rappresentati nella «foto)). Occor-re perciò attivare il comando principale VISTAsotto al quale si trova la funzione OMBRAVELOCE e OMBRA COMPLETA. Sono que-ste le due funzioni che permettono di vedereo meglio di rappresentare (la prima in manieraapprossimativa e quindi di verifica, la secondain maniera definitiva) gli oggetti in manierarealistica, scopo principale in Autoshade.

Naturalmente le opzioni che offre un pro-gramma come Autoshade non si litnitano a

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quelle sopra descritte, ma vanno un po' più inlà. È possibile ad esempio setta re i valori del-l'intensità delle fonti luminose o cambiare tipodi ombra, ma questo sarà tema per un prossi-mo articolo.

Presentiamo anche una vista realizzata conuna scheda di tipo super VGA. che consentedi lavorare con 256 colori sta nel fatto che inquesto caso le ombre sono ottenute con reti-ni, nell'altro, con colori pieni (fig. 10). In figura11 il Menu Opzioni Avanzate per mezzo delquale si può intervenire su tutti gli elementidella scena. Il manuale di Autoshade forniscetutte le informazioni necessarie alla compren-sione dei complessi algoritmi trigonometriciutilizzati. Infine la figura 12, che è una ripresa,in posa lunga, della Demo di Autoflix, che,come temevamo, non abbiamo fatto in tempoa trattare e che rimandiamo alla prossima

puntata. "'"

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mAUTOCAD®

Figura 12 - Lago Auto-cad. In questo e neiprossimi articoli divul-gativi che pubblichere-mo sul mondo Auto-cad ci awaleremo del-l'aiuto di Aldo Azzari,consulente della Per-sonal Computing Stu-dio di Roma, Centroautorizzato di Forma-zione defl'Autodesk.Precisiamo che il ma-teriale presentato inquesti articoli è com-pletamente originale,viene cioè sviluppatospecificatamente perl'articolo, proprio perpoter dare il massimoapprofondimento agliargomenti trattati.

occorre attivare sempre da VISTA l'opzioneVISTA PIANO che produrrà una schematizza-zione in pianta di tutti gli elementi sopra de-scritti (fig. 9).

Analizzando lo schema ci si può accorgeread esempio che l'ampiezza dell'obiettivo o ladistanza dal soggetto non vanno bere e cheoccorre quindi risettarne i valori.

Per fare ciò ci si avvale della funzione POSI-ZIONE DELL'APPARECCHIO FOTOGRAFICOche fa parte del comando principale IMPO-STAZIONI (questo comando può essere para-gonato al comando EDIT di Autocad).

Questa funzione apre una finestra interatti-va con la quale è possibile dialogare e settare iseguenti valori:- DISTANZA- LENTE IN MM (tipo di obbiettivo)- OBLIQUITÀ- GRADI ALTO (altezza dell'apparecchio)

In Autoshade

Il file FILMROT

Entrati in Autoshade occorre innanzituttorichiamare il file FILMROT appena prodotto.Per questo bisogna quindi selezionare dal me-nu principale la funzione FILE dalla quale verràattivata l'opzione APRIRE che permetterà dicaricare i file FILMROT prodotti con Autocad.

Il successivo passo è la scelta della scenacon la quale lavorare. Scelta che viene opera-ta attivando la funzione SELEZIONE DELLASCENA dal comando principale IMPOSTA-ZIONI.

Adesso è possibile dare una prima «scan-dagliata)) alla scena prescelta c1ickando sullafunzione VISTA e scegliendo l'opzione RETI-COLO (fig. 7 in reticolo e poi fig. 8 in ombreg-giata).

Questa opzione produrrà una vista prospet-tica degli oggetti in «Wl RE-FRAME)), comese fossero inquadrati da una macchina foto-grafica provvista di un obiettivo da 50 mm(quindi con un angolo di visuale di circa 46gradi).

Per rendersi meglio conto della:- ampiezza di visuale dell'obiettivo- distanza dal soggetto- direzione del mirino- posizione delle luci

Ultimo passo prima del salto verso Auto-shade consiste nell'impressionare la pellicola.Creare cioè il file/film contenente i dati relativialla scena, e che saranno letti e interpretati daAutoshade.

Il comando da attivare è FILMROT che ap-. pare così:Comando: FILMROTNome del file filmrot <nome disegno cor-rente>:

È sufficiente quindi confermare il nome cor-rente (posto fra parentesi) con il tasto Inviooppure digitare un nuovo nome.

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