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Quattro chiacchiere sotto il chiostro UNI EN ISO 9001:2008 DIREZIONE GENERALE Qualità e Customer Satisfaction INTERVISTA Sonia Pozzi Anteas Disponibiltà e solidarietà Periodico d’informazione della Fondazione Giuseppina Scola Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 1457 in data 27.04.2011, numero 06, maggio 2013

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Quattro chiacchiere sotto il chiostroUNI EN ISO 9001:2008

DIREZIONE GENERALEQualità e Customer Satisfaction

INTERVISTASonia Pozzi

AnteasDisponibiltà e solidarietà

Periodico d’informazione della Fondazione Giuseppina ScolaAutorizzazione del Tribunale di Monza n. 1457 in data 27.04.2011, numero 06, maggio 2013

DIREZIONE 3Qualità e Customer Satisfaction

ASSOCIAZIONE 5Ventesimo Anniversario

RACCONTIAMOCI 6Mission e non solo...

SERVIZIO ANIMAZIONE 7Storie di vitaMestieri di una vitaCotto e GustatoMelodie della Memoria

INTERVISTA 11Sonia Pozzi: responsabileamministrativa, collaboratricedegli organi decisionali

SALUTE 12I rimedi di una volta

VOLONTARIATO 13Anteas: uguale solidarietà

LETTERE 14La Redazione risponde

TEMPO LIBERO 15Agenda

Direzione GeneraleI nostri numeri telefonici ed orari

Centralino Telefono 0362.91711

Direzione Generale Su appuntamentoTelefono 0362.917153

e mail [email protected]

Ufficio Relazioni Telefono 0362.917148con il Pubblico lunedì-martedì-giovedì-venerdì-sabato

dalle ore 9.00 alle ore 12.00

mercoledìdalle ore 15.00 alle ore 17.00

e mail [email protected]

Il nostro sito è www.fondazionegscolaonlus.it

Direzione SanitariaI nostri medici ricevono nei seguenti giorni ed orari:

Direzione Sanitaria su appuntamento:centralino 0362.917150

Dott.ssa A. Mariani tutti i martedì del mese dalle ore 17.00 alle ore 18.00

Dott. A. Casella tutti i venerdì del mesedalle ore 17.00 alle ore 18.00

Dott.ssa E. Baio tutti i Lunedì del mese dalle ore 17.00 alle ore 18.00

Dott.ssa S. Aliprandi tutti i Venerdì del mese dalle ore 17.00 alle ore 18.00

le informazioni di servizioBrugoraOggi 2

Periodico d’informazionedella Fondazione G. ScolaAutorizzazione del Tribunale di Monza n. 1457in data 27.04.2011, numero 6

Tiratura 2000 copie

Direttore ResponsabileRaffaella Pozzoli

Comitato di RedazioneN. Casati, R. Pozzoli, C. Rinallo,D. Redaelli, A. Riva

Servizio fotograficoGentile Sangalli

Impaginazione e StampaEdizioni GR s.r.l. - Besana in Brianza

Direzione e RedazioneUrp Giuseppina Scola20842 Besana in Brianza (MB)Via Cavour 27, frazione Brugora

Quattro chiacchiere sotto il chiostroUNI EN ISO 9001:2008

DIREZIONE GENERALEQualità e Customer Satisfaction

INTERVISTASonia Pozzi

AnteasDisponibiltà e solidarietà

Periodico d’informazione della Fondazione Giuseppina ScolaAutorizzazione del Tribunale di Monza n. 1457 in data 27.04.2011, numero 06, maggio 2013

In una RSA i tipi di qualità che di normavengono considerati sono tre:

la qualità organizzativa-strutturale

la qualità gestionale

la qualità percepita

Alla qualità organizzativa-struttu-rale fanno riferimento i sistemi di ac-creditamento istituzionali, che sioccupano di valutare le principali di-mensioni che compongono una strut-tura: gli elementi strutturali, le risorseprofessionali impiegate, l’organi-gramma, i tempi di assistenza, la stru-mentazione disponibile ecc...In merito a quanto sopra la Fondazione èaccreditata e contrattualizzata con il Ser-vizio Sanitario Nazionale che tramite leASL territoriali, durante l’anno verifica ilmantenimento di tutti i requisiti richiesti.

La qualità gestionale ricomprendetutte le forme di valutazione che riguar-dano la corretta interpretazione di nor-me, regolamenti, protocolli secondo lalogica per cui, in una Struttura residen-ziale che rispetti correttamente quantoprevisto dalle diverse normative il servi-zio sarà di qualità. Rientrano in questa logica anche i si-stemi di valutazione relativi alla certifi-cazione di qualità, che valutano alcuniprocessi produttivi in una logica di con-trollo di adeguatezza ai protocolli.La Fondazione G. Scola Onlus a partiredall’anno 2001 ha attivato il processodi certificazione della qualità che ha tro-vato la propria conclusione per tutta laStruttura nell’anno 2005 mediate il rila-scio della prevista certificazione dellaqualità secondo la norma UNI EN ISO9001:2008.Da allora la certificazione è stata man-tenuta e confermata con interventi ispet-tivi da parte dell’Ente Certificatore.

La qualità percepita comprende i si-stemi di valutazione riconducibili allasoddisfazione dell’Utente: si tratta di ap-

procci che considerano la soddisfazionedell’ospite come una dimostrazione dellaqualità del servizio ricevuto e dell’effica-cia dello stesso.

Cosi come fatto negli anni precedentianche per l’anno 2012 la Fondazione ,al fine di verificare la qualità e l’effi-cienza di tutte le prestazioni offerte al-l’ospite ha distribuito il questionario digradimento .I questionari distribuiti sono stati 190 perla Residenza Sanitaria Assistita (RSA) eper il Centro Diurno Integrato (CDI) , nesono stati restituiti compilati 94 con unapercentuale di risposta del 49/69% .La percentuale di risposta , secondoquanto previsto da letteratura , rende idati raccolti molto attendibili e ricon-ferma come in passato anche la volontàdegli ospiti/parenti di rendersi parte at-tiva nei processi di miglioramento delservizio.La sintesi dei risultati rilevati ha eviden-

dalla Direzione GeneraleBrugoraOggi3

Qualità e Customer Sa�sfac�onQuestionario di gradimento anno 2012

ziato le seguenti percentuali di “moltosoddisfatto” e “soddisfatto” rispettoalle domande ed alle relative risposte.

Cure ed assistenza medica 92%Cure ed assistenza 93%infermieristica Cure ed assistenza 85%personale ASA Cure ed assistenza fisioterapica 84%Servizio ristorazione 93%Servizi sanitari specialistici 90%Servizio animazione 91%Servizio pulizie 91%Servizio lavanderia 57%Rapporti con 87%il personale medicoRapporti con 93%il personale infermieristico Rapporti con il personale ASA 84%Rapporti con i fisioterapisti 92%Rapporti con animatrici 92%Rapporti conDirezione Generale e Sanitaria 96%

Alla luce dei risultati il questionario evi-denzia in linea generale un alto livello digradimento dei servizi offerti agli ospitianche se rileva, comunque la necessitàdi interventi organizzativi e gestionali dimiglioramento di alcune criticità rilevate

in particolare per il servizio di lavaggiobiancheria degli ospiti.Va riconfermato l’obiettivo di fare inmodo che la Struttura, oltre a garantireun elevato livello tecnico di assistenza,tenga in considerazione il benesserecomplessivo dell’ospite.I lusinghieri risultati sono stati raggiunticon la fattiva collaborazione di tutto ilpersonale dipendente e dei collaboratoriquale principale e imprescindibile ri-sorsa, a Loro va il più sentito ringrazia-mento da parte della Fondazione.

Il Direttore GeneraleNicolino Casati

dalla Direzione Generale BrugoraOggi 4

Si ringrazia il Sig. Paolo Messinache è stato valido collaboratorenella realizzazione di Brugora Oggi.Preziosa è stata la sua esperienzae capacità nella stesura del perio-dico della Fondazione.

Il Direttore ResponsabileDott.ssa Raffaella Pozzoli

Ventesimo anniversario

BrugoraOggi5

Associazione CulturaleSS. Pietro e PaoloIl comitato promotore della festa dei S.S. Pietro e Paolo, ora Associazione Cul-turale nasce ufficialmente nel 1993, adopera di alcuni brugoresi con lo scopodi far rivivere una festa legata alla chiesadi Brugora (Parrocchia di Montesiro)che, con il monastero, è uno dei monu-menti architettonici e storici più antichied interessanti della Brianza (secoloXII).La festa, nata sì come nostalgia del ri-trovarsi insieme a festeggiare, come av-veniva prima degli anni 70 dove il “balonche brusa”, il “padiglione”, la “radiola”, e“l’albero della cuccagna” attiravanotante persone anche dai paesi vicini. haperò uno scopo importante: quello diraccogliere fondi per i piccoli e grandiinterventi necessari per la conservazionee il restauro di questo edificio sacro eper opere di beneficienza.L’Associazione Culturale ringrazia inmodo particolare la Fondazione G. ScolaOnlus per la sua disponibilità e collabo-razione.Infatti, fin dall’inizio è sempre stata vi-cina all’Associazione mettendo a dispo-sizione alcuni spazi: la sala del Coro, ichiostri ecc..., ha favorito e favorisce levarie manifestazioni: mostre, esposizionidi arte varia, esibizioni di concerti e cori.Quest’anno, 2013, ricorre il NOVECEN-TOUNDICESIMO Anniversario della fon-dazione della Chiesa e del Monasterobenedettino e ricorre anche il VentesimoAnniversario dell’Associazione.A tale proposito, nell’ambito delle varieiniziative di questa edizione si segnalache domenica 30 giugno alle ore 11.00la Celebrazione Eucaristica sarà presie-duta da S.E. Card. Dionigi Tettamanzi.

ComitatoAssociazione Culturale

BrugoraOggi 6

La Fondazione è una struttura che erogaservizi socio - assistenziali di tipo conti-nuativo ad anziani caratterizzati da per-dita di autonomia funzionale e/o cogni-tiva. Il suo scopo e di assicurare, sia acarattere residenziale / diurno sia per gliospiti occupanti i Minialloggi protetti, ilsoddisfacimento dei bisogni socio-rela-zionali e sanitari dell’ospite, in modopersonalizzato e ad un livello qualitativodi eccellenza. Per realizzare questo, dalla fine del 2001ad oggi si è proceduto alla applicazione,con graduale estensione, del Sistema diGestione per la Qualità e così come laNorma prevede, la Fondazione è sotto-posta a un continuo monitoraggio siadelle prestazioni erogate sia degli ob-biettivi indicati nel piano di migliora-mento che annualmente viene stilato.

Modello organizzativoAll’interno della Fondazione prestanoservizio una specialista geriatra con fun-zione di Direttore Sanitario e medici diSettore/Nucleo/ C.D.I. responsabili dellagestione sanitaria ed assistenziale degliospiti. L’assistenza è garantita sulle 24

ore anche mediante l’istituzione di unservizio di guardia medica notturna e ilservizio medico di reperibilità il sabato ela domenica. Al fine di realizzare un pro-gramma di interventi specifici si è stipu-lato una serie di convenzioni con medicispecializzati in cardiologia, urologia,neurologia, odontoiatria e fisiatria. Que-sto gruppo di medici affianca e potenzial’assistenza sanitaria e permette di an-nullare i tempi lunghi di attesa delle vi-site specialistiche presso le struttureospedaliere/servizi specialistici. Solo perinterventi che richiedono attrezzaturespecifiche il trasporto verso l’esterno di-venta invece necessario. La presenza al-l’interno della struttura di un ambulatoriodentistico permette poi di compiere di-rettamente presso l’Istituto molti inter-venti sugli ospiti degentiLa Direzione si avvale della collabora-zione della Coordinatrice Infermieristicae dell’Infermiera di Direzione. Il lavoro insi completa grazie alla presenza di per-sonale amministrativo, infermieristico,ausiliario, servizio di fisioterapia - ani-mazione. Per ogni ospite l’equipe di valutazione

attraverso la lettura dei bisogni sanitari esociali, delle esigenze e delle abitudinidell’anziano, elabora un Piano di assi-stenza Individuale per fornire ad ogniospite un servizio che sia il più possibileaderente e rispettoso della sua dignitàpersonale. Il Piano viene continuamenterevisionato in base alle mutate esigenzecliniche e personali dell’ospite .Un sup-porto fondamentale a tale attività è for-nito dai parenti che sono fonti inesauribilie necessarie di conoscenze dei bisognidell’ospite e che, per tale motivo , sonochiamati collaborare per assicurare unapermanenza serena presso l’Istituto.Nel gennaio appena trascorso la Fonda-zione è stata sottoposta a Audit di rin-novo di parte terza. Al termine delle duegiornate di lavoro i rappresentanti del-l’Istituto di Certificazione Certiqualityhanno espresso parere favorevole almantenimento della certificazione. Si esprime gratitudine al personale tuttoper aver contribuito al raggiungimentodi questo importante obbiettivo.

Il Direttore SanitarioDott.ssa Raffaella Pozzoli

La cer�ficazione di QualitàMission e non solo

Raccon�amoci

BrugoraOggi7

Mi chiamo Carla Beretta e sono nataa Brugora il 20 novembre 1923. Que-st’anno compirò 90 anni.Quando ero ragazzina, a Brugora,c’era solo una strada principale e tuttointorno case e cortili, tanti campi eterra da coltivare.Quando eravamo piccoli giocavamonei cortili, eravamo circa in 20 bam-bini e giocavamo a nascondino, si ti-rava la pallina con bastoni, c’erano lecarte da briscola che si usavano so-prattutto d’inverno quando si trascor-revano le serate nella stalla. Mio papàsi chiamava Felice Beretta e faceva ilcontadino, mia mamma si chiamavaStella, era nativa di Casaglia e lavo-rava in tessitura alla Casalta dove sifacevano i sacchi di juta. Anch’io holavorato 15 anni sui telai. Ho comin-ciato su quelli piccoli per poi passare aquelli più grandi. Come tante ragaz-zine di quel tempo ho iniziato presto alavorare: avevo 14 anni. Prima hofatto le scuole elementari che si trova-vano a Brugora, per andare in fondoalla valle. A Brugora si faceva solofino alla quarta elementare; per pro-seguire con la quinta si doveva andarea Besana. Dopo la scuola la giornata non eracerto finita perché si andava nelcampo a lavorare con papà e mamma:si aiutava a piantare il granoturco, sifaceva la vendemmia, si raccoglievano

patate e ortaggivari. Noi lavoravamocon l’affitto, laterra era dell’O-spedale Scola.Tutta la gente di Bru-gora lavorava per conto del-l’ospedale: o coltivava la terra, ofaceva il giardiniere, o lavorava dentroall’ospedale in collaborazione con lesuore.Ad esempio io avevo 5 sorelle, era-vamo tutte femmine: Maria, Pierina(poi diventata suor Lucrezia), Lina,Rita (anche lei diventata suora con ilnome di suor Gerolama) , Livia; io erola quarta. Maria lavorava all’internodell’ospedale, aiutava le suore nell’as-sistenza agli ammalati. Le ricoverateerano donne piuttosto anziane.Ricordo che quando ero piccola, conun gruppetto di altre bambine anda-vamo a trovare le ricoverate a Natale,noi recitavamo la poesia e loro ci da-vano le caramelle.Le suore sono state all’Ospedale Scolaper molto tempo: mi ricordo di SuorSperanza, la Madre Superiora, e poic’era suor Enrichetta che era moltobrava. Quando mi sono sposata lesuore erano ancora presenti. Mio marito era di Correzzana, cisiamo conosciuti in tessitura, lui era infinitura e nel reparto di imballaggio.

Storie di vitaOggi conosciamo la signora Carla Bere�a

dal Servizio Animazione

dal Servizio Animazione BrugoraOggi 8

Ci siamo sposati e la nostra casa era aCorrezzana, presso i miei suoceri. Poisono nati i miei figli, prima Rita cheora è scomparsa, poi Renato.Ricordo che Renato era già un belbambino grande fin dalla nascita. Sono stata a casa per crescerli, miasuocera faceva le faccende e lavoravain campagna come molte donne di al-

lora. Siamo sempre andati molto d’ac-cordo in famiglia. Ora, che sono ritornata a Brugora, ri-cevo le visite frequenti di Renato esono molto orgogliosa delle mie nipotiche hanno avuto in questi anni dei bel-lissimi bambini.Da pochi mesi infatti sono diventatabisnonna per la terza volta!

dal Servizio AnimazioneBrugoraOggi9

Per più di due secoli in Brianza e nelLecchese la bachicoltura ha avutogrande importanza nell’economia enella vita quotidiana per i contadini.Soprattutto le donne allevavano ibachi e lavoravano i bozzoli nelle fi-lande.Il baco si nutre esclusivamente dellafoglia del gelso. Ciò spiega perché, ametà dell’Ottocento le colline e l’altapianura erano talmente coperte digelsi da far pensare ad una selva.Anzi non si temeva il danno cagio-nato ai prodotti del sottosuolo, poi-ché “l’ombra del gelso è l’ombrad’oro, come dice il proverbio.”(Jacini)Con un lavoro molto impegnativo,anche se di poche settimane tra mag-gio e giugno, i contadini si garanti-vano un’importante entrata di con-tanti dopo le ristrettezze della sta-gione invernale, a condizione che nonintervenissero malattie del baco o delgelso.Dalla seconda metà dell’Ottocento laproduzione subì varie flessioni ancheper la concorrenza straniera, fino allosmantellamento massiccio delle fi-lande dopo il 1930 e alla loro chiusuranegli anni ’50.Nelle case coloniche i locali impiegatiper la bachicoltura erano in primoluogo la cucina, ma anche altre stanzedotate di camino: il calore ideale perl’allevamento era di circa 23 gradi.

Qui si montavano le tavole a graticciofatte di canne, su cui si alimentavanoi bachi con le foglie di gelso.Quando i bozzoli erano stati filati, ve-nivano trasportati ad una filanda vi-cina o all’ammasso per la vendita.Nella speranza di avere un buon rac-colto di bozzoli, talora si seguivanoconsigli tecnici, più spesso si prega-vano la Madonna e il beato Giobbe.Nella settimana santa o attorno alprimo maggio, alcuni ragazzi con unagran croce o un’asta di legno in mano,su cui stavano infissi simboli religiosie vegetali, raccogliendo uova, frutta oaltro, passavano di casa in casa a can-tare il cristée per propiziare l’immi-nente raccolto dei bachi.

Mes�eri di una voltaLa Bachicoltura

dal Servizio Animazione BrugoraOggi 10

Co�o e GustatoRubrica di ricettedella tradizione popolarea cura della signora Giulia Berettadi BrugoraReparto A0

Melodie della MemoriaCanzoni della tradizione italianaa cura del signor Sergio Bielladi Casatenovo (LC)Reparto A3

Risotto allaCrema di Cipolle

Ingredientiper 4 persone

300 gr. di Riso2 Cipolle bianche

100 gr. di burro - ZafferanoAcqua calda - Sale100 gr. di FormaggioGrana grattuggiato

PreparazioneScaldare in un tegame il burro, ag-giungere le cipolle tagliate finemente,rosolare pochissimo, quindi versareun bicchiere d’acqua calda e coprireper 5 minuti.A questo punto aggiungere lo zaffe-rano e il riso. Continuare la cotturaaggiungendo man mano acqua calda. Quando il risotto è pronto, mantecarecon il formaggio grana grattuggiato.

La ricetta si presta perfettamente an-che come crema per condire la pasta.

AccorgimentiIl sapore della cipolla sarà delicato edolce, se le stesse saranno cotte per-fettamente.

Rose rosse per tedi E. Polito,G. Bigazzi 1969

Cantata daMassimo Ranieri

Rose rosse per te ho comprato stasera e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te

D’amore non si muore e non mi so spiegareperché muoio per te da quando ti ho lasciato sarà perché ho sbagliato ma io vivo di te e ormai non c’é piu’ strada che non mi porti indietro amore sai perché nel cuore del mio cuore non ho altro che te.

Forse in amore le rose non si usano più ma questi fiori sapranno parlarti di me.

Rose rosse per te ho comprato stasera e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te.

D’amore non si muore ma chi si sente solo non sa vivere più con l’ultima speranza stasera ho comprato rose rosse per te la strada dei ricordi è sempre la più lunga amore sai perché nel cuore del mio cuore non ho altro che te.

Forse in amore le rose non si usano più ma questi fiori sapranno parlarti di me.

Rose rosse per te ho comprato stasera e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te.

In una struttura complessa come unacasa di riposo per anziani vi sono moltefigure, alcune che agiscono diretta-mente, per così dire, “in trincea” ovverodirettamente a contatto con gli ospiti,altri, per usare una simbologia bellica,nelle retrovie, come chi opera in cucina,e in lavanderia. C’è infine chi opera inufficio, a diretto contatto con i verticidella struttura, accanto a coloro chehanno il compito, spesso arduo, di pren-dere le decisioni più importanti. Unadelle figure che da anni si occupa diquesto settore delicato, è Sonia Pozzi,responsabile della parte amministrativadella Fondazione Scola, collaboratrice esegretaria del Direttore Generale, a di-sposizione del Presidente e del Consi-glio di Amministrazione, ovvero degliorgani decisionali per eccellenza.

Sonia, in che cosa consiste esatta-mente il tuo impegno alla FondazioneScola?Mi occupo della segreteria che consistenella predisposizione delle pratiche ine-renti il Consiglio di Amministrazione,dalla convocazione alla trascrizione delverbale di riunione; predispongo i verbalidegli incontri con le organizzazioni sin-dacali; curo i rapporti con l’ASL com-prese le ispezioni e altro che non vi stoa descrivere nel dettaglio. Ricopro inol-tre il ruolo di Responsabile AssicurazioneQualità del sistema UNI EN ISO9001:2008 in quanto è certificata dal2001, il mio compito è assicurare che leprescrizioni contenute nel Manuale dellaQualità siano applicate e mantenute at-tive. La gestione del sistema è laboriosae complessa come avevo già descrittoin un precedente articolo su questo pe-riodico.

Da quanti anni svolgi il tuo lavoro qui eda quanti sei impegnata in questoruolo?Lavoro in Fondazione da 27 anni. Sonostata assunta nel 1986, appena diplo-mata in Ragioneria, dalla Sig.na Vergani,ex Presidente, tramite ufficio di colloca-

mento a tempo determinato ed in se-guito tramite concorso pubblico a tempoindeterminato. Ho svolto diversi compiti,adattandomi alle esigenze della strut-tura, tra i quali la gestione della turni-stica, per diversi anni. Dal 2001, sempretramite concorso pubblico, svolgo que-sto ruolo.

Dal tuo punto di vista quindi hai potutovedere da vicino i grandi cambiamentiavvenuti in questi ultimi decenni, checos’hai visto in questi anni e come haivissuto questi passaggi?Vi sono stati cambiamenti sotto moltipunti di vista. L’offerta di assistenza si èallargata dai reparti di degenza al Nu-cleo Alzheimer a seguire al CentroDiurno Integrato ed infine ai Mini Alloggi.Nel 2004 la Casa di Riposo si è trasfor-mata in Fondazione G. Scola Onlus di di-ritto privato. La struttura si è evolutagrazie ad una serie di interventi struttu-rali ed impiantistici voluti e gestiti daidue Presidenti, Sig.na Vergani e Rag.Crippa, in carica da quando svolgo il mioservizio in Fondazione. Entrambi hannosempre avuto un occhio di riguardo nonsolo all’assistenza e alla struttura maanche al patrimonio artistico della Saladel Coro e della chiesetta interna.

Con quanti e quali Direttori hai colla-borato e quali sono state, secondo te,

le loro caratteristiche?Dalla data della mia assunzione ad oggisono passati per ben 5 Direttori: il Dott.Brocato, il Rag. Co’, il Dott. Raho, il Dott.Falcone e il Rag. Casati. Per quanto ri-guarda il Dott. Brocato non posso espri-mere alcun parere in quanto non erapresente in struttura ma svolgeva la pro-pria attività in Comune essendo Segre-tario Comunale di Besana. Gli altriDirettori sono caratterialmente molto di-versi fra loro ma tutti molto competentie professionali.

Tra le tue competenze vi è la gestionedel Sistema di qualità. In che cosaconsiste?Il sistema è composto dal manuale dellaqualità, procedure e istruzioni operativeche permettono a tutto il personale di la-vorare migliorando l’assistenza ai nostriospiti. Il conseguimento della certifica-zione è un importante riconoscimentoche impegna, con l’aiuto di tutto il per-sonale, non solo a garantire gli standardraggiunti, ma anche a perseguire concostanza l’obiettivo del miglioramentodel servizio all’ospite.

Ritieni utile questa attività all’internodi una struttura come ?Io direi che oltre ad essere utile è ne-cessaria, in quanto una struttura diampie dimensioni come la nostra, 165ospiti in RSA, il Centro Diurno e 13 MiniAlloggi; i dipendenti, ad oggi 136, rap-presentano una forte realtà. Poter con-tare su un sistema che ti aiuta asvolgere ed erogare buone prestazioniagli ospiti è una garanzia.

Sei contenta del tuo lavoro? Quali sonole tue soddisfazioni professionali?Sono contenta e soddisfatta del mio la-voro. Durante questi anni di servizio cisono stati alti e bassi dovuti alle nume-rose scadenze lavorative, alle relazioni erapporti umani, ma anche alla parteci-pazione a corsi di formazione e alla pos-sibilità di esprimere sempre la propriaopinione.

Dario Redaelli

Sonia PozziResponsabile amministra�va e segretaria del Dire�ore Generale

l’IntervistaBrugoraOggi11

L’alloro è un albero sempreverde checresce, anche spontaneo, nei paesi aclima temperato e può raggiungere al-tezze comprese fra 2 e 8 metri. È dotatodi foglie lanceolate, coriacee, che si pos-sono raccogliere durante tutto l’anno, edi piccoli fiori di colore bianco o gialla-stro che fanno la propria comparsa tramarzo e aprile. Tra ottobre e novembresugli alberi femmina, sono presenti ifrutti, di colore scuro simili a olive. Il suo nome deriva dal latino “laurus” chevuol dire “nobile”.

Secondo il mito, la pianta di alloro fecela propria comparsa sulla terra a causadi un amore non corrisposto. La leg-genda narra che Cupido per vendicarsidi Apollo, il dio greco del sole che amavaalla follia la bellissima Dafne, prese duefrecce, una d’oro che faceva innamoraree una di piombo che allontanava dal-l’amore scagliando la prima controApollo e la seconda contro Dafne. Un giorno Apollo vide la sua amatapresso il monte Parnaso, cercò di avvi-cinarla ma la giovane fuggì. Nel mo-mento in cui il dio stava per raggiungerlaDafne invocò l’aiuto di Gea, la dea dellaterra, che la trasformò in una albero dialloro. Apollo decise allora che la piantasarebbe stata consacrata a lui e si cinse

il capo con le sue foglie. Da qui è deri-vata l’usanza di incoronare eroi, poeti evincitori con alloro.

Alloro: non solo per gli eroiÈ consigliato contro l’affaticamento, ètonico ma nello stesso tempo utile percombattere l’insonnia, digestivo, com-batte i gas intestinali i dolori mestruali, èdiuretico e utile contro tosse e bronchiticroniche. L’olio essenziale, è utile contro contu-sioni, slogature e dolori artritici, per com-

battere l’alopecia, nella psoriasi e in tuttele malattie della pelle dovute a funghi.Le bacche possono essere usate controla sudorazione eccessiva dei piedi edelle mani.Largamente usato nella buona cucina, ilsuo aroma, che peraltro stimola l’appe-tito e favorisce la digestione, è indi-spensabile nel mazzo degli odori perstufati, minestre e salse. Lasciare essiccare le foglie all’ombra inun luogo aerato, proteggendole da pol-vere e umidità; i frutti si essiccano in unluogo riparato, caldo. Infuso: sminuzzare 10 - 15 gr. di foglie inmezzo litro di acqua bollente, lasciare inposa 10 minuti, filtrare.Bevuto caldo prima di coricarsi fa sudare

abbondantemente riuscendo quasi sempre a impedirel’evolversi di un raffreddore o di un’inci-piente influenza.Lo stesso infuso sorseggiato dopo i pastiriesce a facilitare la digestione e ad eli-minare i fastidiosi gas intestinali.L’infuso, ancora, rinforza lo stomaco, e,come tutti gli infusi fatti con piante con-tenenti oli essenziali, è un ottimo e pre-zioso anticatarrale. Per mani e piedi sudati: bollire per mez-z’ora 40 gr. di bacche in un litro di acqua

lasciare intiepidire, schiacciare le bac-che per toglierne il succo, filtrare e usareper maniluvi e pediluvi che dovranno du-rare circa un’ora.

CuriositàSecondo alcune leggende popolari,piantare un albero di alloro vicino allaporta di ingresso protegge la casa daifulmini; la leggenda affonda forse le ra-dici nel mito secondo il quale Zeus, perrispetto di Dafne, volle che l’alloro fossepreservato dalle forze della natura. Le foglie venivano applicate sulle pun-ture delle api e delle vespe per mitigareil dolore.

Il Direttore SanitarioDr.ssa Raffaella Pozzoli

Rubrica della Salute BrugoraOggi 12

I rimedi di una voltaAlloro: amore non corrisposto

La Fondazione Scola può contare, comeabbiamo avuto modo di vedere, anchesulla preziosa collaborazione del mondodel volontariato che mette a disposizionerisorse e competenze per offrire agliospiti un servizio sempre migliore. Traqueste c’è da annoverare l’ANTEAS cheda alcuni anni si occupa del trasportodelle persone anziane presso la strutturae nel 2012 ha festeggiato i 10 anni dicollaborazione. Abbiamo incontrato il re-sponsabile del gruppo ANTEAS di Be-sana, Giancarlo Ronchi, al quale abbia-mo rivolto alcune domande.

Prima di parlare della vostra attivitàpresso la Fondazione ci potrebbespiegare che cos’è l’ANTEAS?ANTEAS è l’acronimo di: “AssociazioneNazionale Terza età attiva per la solida-rietà”, dove “solidarietà”, secondo la de-finizione di Giovanni Paolo II “non è unsentimento di compassione, ma la con-vinzione di agire per il bene comune.” Ivalori dell’Associazione sono: donaresenza essere richiesti, rispetto dell’altroprima dell’aiuto, gratuità.

Come è strutturato il gruppo besa-nese?Il gruppo è composto da 21 pensionati,quasi tutti besanesi, e ha sede presso laFNP-CISL.

Come mai avete deciso di offrire lavostra attività di volontariato allaFondazione Scola?Tutto è iniziato quando presso la Casa diriposo gli obiettori stavano terminandola loro attività. Dopo un breve affianca-mento, il 12 settembre 2002, consape-voli che andare in pensione non vuol direrestare inattivi ma essere ancora utili allasocietà, abbiamo iniziato la collabora-zione con la Fondazione.

In che cosa consiste il vostro lavoropresso la struttura?Due volontari al giorno accompagnanomattino e sera gli ospiti dal loro domici-lio al Centro Diurno della Fondazione eviceversa. Due dati per quantificare ilservizio svolto: nel 2012, decimo annodi attività: circa 18000 chilometri per-corsi e circa 1600 ore donate.

È un servizio importante, ma anche

impegnativo, quali sono le difficoltàche incontrate e quali sono le soddi-sfazioni?Le difficoltà risiedono nella vastità delterritorio asservito e nella variabilità degliospiti del centro, che comportano conti-nue variazioni organizzative per l’otti-mizzazione dei percorsi. La gratificazioneè questa: la gioia degli anziani a cuidiamo una mano è la nostra gioia e poila nascita di un reciproco sentimento disimpatia e di affetto.

Cosa significa essere volontari inmezzo agli anziani?Avere la capacità di immedesimarsinegli stati d’animo di persone “fragili”senza invadere la loro privacy e avere laconsapevolezza che il volontario è unportatore di “ben-essere”.

Uno spazio per un appello, cosa di-reste a chi ha tempo a disposizione?Solo un indirizzo: Via Santa Caterina, 6 aBesana in Brianza e un numero telefo-nico 039.2399445.

Dario Redaelli

volontariatoBrugoraOggi13

AnteasDisponibilità e solidarietà

Gentilissimi lettori, come non coglierel’occasione di questa nuova uscita, percondividere con tutti Voi un valore fon-damentale che mi sta molto a cuore, ilvalore della solidarietà e collaborazionesociale.Questo termine se applicato in sensounilaterale indica un profondo legame diunione e di vicinanza reciproca.Crediamo di aver fatto centro anchequesta volta, lo dimostra questa sinte-tica ma efficace lettera di ringraziamentoche con molta umiltà ci è stata dedicatae che noi con altrettanta umiltà acco-gliamo e facciamo nostra non solo pertutto il lavoro che amorevolmente vieneimpiegato giornalmente ma per unsenso di continuità solidale e un impe-gno a far sempre meglio.Il nostro passo in più ci sembra la giustarisposta alla fiducia concordataci.Essere operatori vuol dire donare le pro-

prie energie e sinergieper contribuire al biso-gno quotidiano dei no-

stri ospiti e rendere laloro seconda giovinezza

me-no pesante e piùspensierata.

Voglio ricordare a tal propo-sito un aforismo di FabioVolo che dice: “Non si smette

di giocare perché si diventavecchi ma si diventa vecchi per-

ché si smette di giocare”.Giochiamo infatti insieme: un sor-

riso, una carezza, una buona parola,

basta cosi poco per allietare unagiornata spesso appesantita dal dolore

delle patologie, lavorare in “staff” vuoldire collaborare ma se analizziamo me-glio il significato, nella lingua inglese,vuol dire anche “bastone” “appoggio”

quindi sosteniamo e tendiamo unamano a chi tanto può insegnarci.La Redazione ringrazia di cuore i fami-liari della Sig.ra Perego Rosa che consincera gratitudine hanno voluto mani-festarci il loro affetto.

La Redazione rispondeSpazio aperto ai nostri le�ori

Le�ere al giornalino BrugoraOggi 14

A Tutti Voi

Preziosi Collaboratori della casa Fondazione Scola

La Nostra cara mamma ha raggiunto il suo amato Alfonso, lassù nelcielo, lasciando a noi figli con rispettivi consor ti e nipoti ricordi bel-lissimi e pieni d'amore .

La Rosetta, così tutti voi la conoscevate, era una donna minuta mapiena di energia e anche nei momenti in cui la malattia aveva presoil soppravvento non ha mai fatto mancare il suo sorriso. Le sue pocheparole che riusciva a dire con un filo di voce por tavano il sorriso a chile sentiva .

Sembrava sapesse ... gli ultimi giorni ci ha regalato momenti unici conbaci, sorrisi e sguardi che rimarranno impressi nella nostra mente e neinostri cuori .

Come nei nostri cuori rimarrà il ricordo di persone piene di amoreper il prossimo che con umiltà, gentilezza, dedizione e massima pro-fessionalità si sono prese cura della mamma in questi ultimi anni , por-tandole sollievo e serenità nella sua nuova casa dove era ben curata .

Come non dimenticheremo mai anche le belle persone che eranoospiti insieme a lei nella vostra casa e che le tenevano compagnia conparole di confor to e sorrisi .

Da voi abbiamo sempre trovato gentilezza e disponibilità con chiun-que abbiamo avuto modo di interloquire e di tutto ciò vi ringraziamoanche a nome di nostra madre Perego Rosa.

i Figli e i NipotiMassimo, Dina, VincenzoLuca, Ilaria e Carlotta

URP Ufficio Relazioni con il PubblicoRinallo C. (Liliana)Telefono [email protected]

Agendatempo liberoBrugoraOggi15

giugnoLunedì 10Straordinario eventoMemo Remigi in concertoParco o Sala del Chiostro ore 15.30

RESIDENZA APERTA• lunedì 17

Torneo di carteIn giardino ore 15.30

•martedì 18Celebrazione EucaristicaIn Cappella ore 15.30

•mercoledì 19Torneo di bocceIn giardino ore 15.30

•giovedì 20Benvenuta Estate!Animazione presso il Nucleo Alzheimerore 15.30

•venerdì 21Spettacolo MusicaleCentro Diurno Integrato ore 15.30

•domenica 23Celebrazione EucaristicaIn Cappella ore 9.30

Festa nel ParcoGiochi in famiglia per grandi e piccini:Gonfiabili - Truccabimbi, LaboratoriCreativi, Musica e Ballo liscio... e tantedivertenti attività per stare insieme!

Mercoledì 26Festa dei Compleannicon le canzoni dei“Milanesi per Passione”in giardino ore 15.30 – 16.45

luglioMercoledì 31Festa dei Compleanniin compagnia di “Al Joiner”in giardino ore 15.30 – 16.45

agostoMercoledì 28Festa dei Compleannicon le canzoni di “Lucia”in giardino ore 15.30 – 16.45

Anche quest’anno durante la settimana Santa, dipendenti e volontari hanno rappresentato in Fonda-zione la Passione di Cristo regalando emozione e commozione. Un grazie a tutti.

Il Direttore SanitarioDr.ssa Raffaella Pozzoli

Aula monastica. Maestro di Brugora del 1512. Assunzione della Vergine.

Abbazia di Brugora