Quando il pensare è violento Nuove cure per il diabete ... · 23 settembre 1985, il giornalista de...

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L’informazione e le opinioni degli studenti del Liceo Scientifico “G. Rummo” - Benevento Anno VI - Numero 11 Maggio 2018 - Distribuzione gratuita Si intitola l’ultimo lavoro della band san- nita La Bottega del Tempo a Vapore. È un atteso progetto discografico, anticipato da un interessante singolo, che riaccende l’atten- zione sulla scena Pro- gressive Rock. Arianna Navarra ha intervistato per noi Alessandro Zeoli, chitarra della band. Viaggi inVersi Teresa Mezza è una giovane ricercatrice originaria di Meliz- zano. Detentrice del Future Lea- ders Mentorship Programme for Clinical Diabetologists , ricono- sciutole dall’EFSD, è impegnata in un complessa serie di studi sul diabete. Ne parla con la nostra caporedattrice Genny Pastore. pag. 7 Quando il pensare è violento pag. 10 Nuove cure per il diabete editoriale Sannio ProgRock di CAMILLA FALLARINO Fanatismo o crimine? pag. 4 Sappiamo ancora conversare tra noi, o qualcosasta irrimediabil- mente compromettendo i nostri rapporti, al punto che una banale diversità di opinioni, una volta ritenuta alla base di com- portamenti democratici,può sca- tenare risse e pestaggi? Cosa accade ai ragazzi di oggi? Per- ché non siamo capaci di gestire laviolenza? ... ma l'inchiestagiornalisticadiRoberto Paolo,caporedattore del , sostieneche i veri killer emandanti dell'omicidio Siani potrebbero essereancora in libertà. Roma il fatto Segnali di distensione tra due Paesi i cui rapporti sembravano ormai compromessi cinema italiano 23 settembre 1985, il giornalista de “Il Mattino” Giancarlo Siani, 26 anni appena compiuti, viene trovato morto nei pressi di Piazza Leonardo nel quartiereVomero di Napoli dove abitava con la fami- glia. Si trovava nella sua Citroën Mehari quando venne raggiunto da dieci colpi di pistola. Le indagi- ni, che si sono concluse con le con- danne a danno di alcuni membri del clan Nuvoletta di Marano, con- fermarono il già temuto movente di matrice mafioso-camorristica stabilendo in un articolo di Siani, uscito sul Mattino tre mesi prima dell'omicidio, la ragione che aveva scatenato le ire del clan Nuvoletta. Ma sono davvero loro i carnefici del giovane cronista? Un'inchiesta giornalistica di Roberto Paolo, caporedattore del “Roma”,sostiene invece che i veri killer e mandanti dell'omicidio Siani potrebbero essere ancora in libertà. L'inchiesta, dice il giornalista e autoredel libro , durante un incontro tenutosi nell'aula magna del Liceo Rummo il 22 febbraio di quest'anno, nasce a seguito della lettura di un libro scritto da un ex boss della camor- ra, Giacomo Cavalcanti, con ben quattordici anni di carcere alle spalle. Sono raccontate nel libro storie vere, vicende di camorra e fatti inconfessabili che riaccen- dono le luci su casi datempo con- siderati archiviati tra cui l'omici- dio Siani. Inizia così il suo viaggio all'inter- no di un'intricata vicenda che vede nascere e svanire accuse e testi- monianze e in cui innumerevoli personaggi della malavita orga- nizzata e della Napoli degli anni ottanta si incrociarono e si separa- rono come pedine di un gioco insanguinato. L'autore accoglie la versione raccontata nel libro di Cavalcanti secondo la quale non sarebbe stato il clan Nuvoletta a disporre l'omicidio del giovane giornalista ma il clan Giuliano di Forcella, perché alcuni suoi mem- bri si sarebbero convinti che Siani fosse giunto a conoscenza di un segreto riguardante il nascente business delle sovvenzioni alle cooperative di ex detenutie un lea- der delle suddette cooperative avrebbe usato il lavoro del giorna- lista come arma per ricattare il clan. Roberto Paolo, durante l'incontro con gli studenti, chiarisce la diffe- renza tra movente mafioso e camorristico affermando che se la mafia commette omicidi per la difesa dell'onore, come sarebbe emerso dal verdetto finale del pro- cesso agli assassini di Siani, la camorra uccide solo per ragioni economiche e si guarda bene dal provocare un tale incidente mediatico quale segue appunto l'omicidio diun giornalista. Il caso non èchiu- so Viaggio nel silenzio imperfetto, Continua a pagina 5 di DIANA CAMPAGNA La scissione delle due Coree, risa- lente ormai agli albori della guerra fredda, ha trovato per la prima volta dopo circa 70 anni un punto d'incontro, precisamente a Pan- munjon, lungo il 38° parallelo, identificato come l'epicentro degli scontri e della divisione del Paese. L'incontro tra Moon e Kim Jong- un, avvenuto lo scorso 27 aprile,si è concluso imbracciando vanga e badile per piantare un pino in sim- bolo di pace. Dopo aver calcato il rispettivo suolo “nemico” mano a mano i due, oramai ex, rivali sto- rici hanno gettato le basi per un attesissimo trattato di paceduratu- ra, che però non potrà mai riunire lenazioni. È certamente un passo avanti,con- siderando che i due leader non si erano mai incontrati dalla disa- strosa guerra di Corea: da allora i due governi hanno assunto posi- zioni agli antipodi: l'uno con un regime totalitario retto dalla dina- stia dei “Kim”, che da sempre ha represso qualsiasi forma di dia- logo con paesi esteri, degradando la popolazione ad una effettiva società feudale; l'altro ricono- sciuto come una democrazia semi- presidenziale, caratterizzata da un'eccentrica e ridente popola- zione che non lascia da parte un imponente impronta tecnologica che ha dato i natali a compagnie come Samsung e LG, leader mon- dialinellatelefonia. Questa non è l'ultima svolta della redenzione nord coreana: è stato proprio il presidente americano Trump, infatti, ad annunciare sul suo ormai iconico profilo Twitter l'incontro con Kim datato per il 12 giugno, aggiungendo poi: “Cer- cheremo entrambi di renderlo un momento molto speciale per la pace mondiale”. Le nobili intenzioni di Kim Jong- Un ci colpiscono parecchio, ma sono queste un effettivo passo avanti per una pace, oppure si trattadi un ennesimogioco di pote- re…? Augusto Stanzione Due realtà completamente diverse a distanza di pochi chilometri: da una parte il Paese di “gan-gnam style”, dall'altra l'eccentrico leader che vuol dare rogna all'American Tycoon con i suoi continui testnucleari. Matteo Garrone e Alba Rohrwa- cher protagonisti al Festiva di Can- nes. Il cinemaitalianolasciaancora una volta il segno, sebbene da un punto di vista commerciale soffra ancora di una concorrenza difficile da fronteggiare. L’indiscussa qua- lità dei suoi prodotti, però, viene riconosciuta in uno dei Festival più prestigiosi, quello che assegna la Palma d’Oro, quello che premia l’arte cinematografica e non la ste- rile vendibilità di un prodotto. E così il potente di Garrone vedesaliresul podio il protagonista Marcello Fonte per ritirare il pre- mio come Miglior attore, mentre la Rohrwacher, con la sua fiaba poli- tica ed i meritatis- simi dieci minuti di applausi, si vede riconoscere la Palma per la migliore sceneggiatura. Ci augu- riamo soltanto che la distribuzione non penalizzi ancora una volta il nostro cinema, la nostra creatività, la nostra maestria nel raccontare storie che sembrano marginali, ma che sanno cogliere gli aspetti uni- versali di una umanità in crisi... Dogman Lazzaro felice Garrone e Rohrwacher sul podio del Festival di Cannes. Due film diversi: un caso di cronaca dimenticato e rinvigorito dal tempo, una fiaba sociale che recupera un mondo ignorato. «La politica dovrebbe occuparsi di più dei terroristi che fanno base in Italia invece del dibattito surreale del ritorno del fascismo. Quanto accaduto a Macerata è opera di uno squilibrato violento: punto! Se poi fra le sue letture c'è il , affari suoi. Ma non è il fascismo che torna!» Si esprime così la leader di FDI, Giorgia Meloni, su quanto acca- duto a Macerata nel febbraio scor- so. Ciò che rende particolarmente singolare l'accadutoè la questione legata al com- piuto dal giovane criminale negli attimi successivi alla sparatoria. Luca Traini dopo aver colpito i suoi obiettivi si reca nei pressi del monumento ai Caduti, in piazza,e salendo sui gradini, si volta verso la folla e con una spietata tranquil- lità saluta così come il era solito fare. Diventa chiaro allora che un episodio di cronaca quoti- diana nasconde in realtà motiva- zioni tanto allarmanti quanto inop- portune. È lecito chiedersi se sia corretto parlare di violenza fascista nel 2018 o si corrail rischio di sfo- ciare inevitabilmente in tematiche “surreali”? Il quesito ha scatenato un vero e proprio terremoto media- tico, che è riuscito in breve tempo ad alimentare questioni quanto mai anacronistichesulla tematica fasci- sta, portate avanti in particolar modo da coloro i quali intravedono inLuca Traini un ideale che tenta di risuscitare. A ben vedere, però, il fraintendimento risulta palese: abu- sare del termine perché di abuso si tratta, è segno di un'inevitabile inconsapevolezza storica. Il ventennio fascista rap- presenta sicuramente una delle pagine più buie, se non la più buia- della nostra storia, e certoè che insi- stere dopo più di settant'anni sugli stessi “peccati” risulterebbe oltrag- gioso. Se da una parte ciò risulta incontestabile, dall'altra non può e non deve esser sinonimo di un vol- tafaccia generale. Luca Traini non è il simbolo del fascismo che ritor- na, ma non ci sipuò, per questo, rin- chiudere in una bolla d'indif- ferenza e ripetere, inverosimil- mente, gli errori commessi da tutti coloro che al tempo sottovaluta- rono la devastante potenza fasci- sta. Se oggi tra le letture del giovane incensurato c'è il , biso- gnacheseneannulli la pericolosità attraverso un'analisi attenta, a scu- ola o nelle sedi opportune: solo lo sviluppo di una coscienza critica garantisce libertà e solo la libertà è in grado di prevenire il ritorno di certe ideologie. Luca Traini oggi è sotto processo per strage, tentato omicidio plurimo, porto illegale di pistola e munizioni, esplosione pericolosa in aria di colpi di arma da fuoco e danneggiamento, ma non per questo rinuncerà alla sua “fede” e non per questo si può archiviare spensieratamente l'ac- caduto. Ci auguriamo ad ogni modo che la leader Giorgia Melo- ni, così come ogni altro esponente del nostro governo, non intendesse violare alcun valore costituzionale e che tutti coloro che hanno preso parte a questa vicenda siano piena- mente consapevoli del peso della nostra storia e, di conseguenza, abili nel riconoscere la pericolosità di certe affermazioni qualora dovessero essere fraintese. Ciò che caratterizza una società democratica è la libertà di espres- sione, la libertà che ha permesso alla leader di esprimersi in tal modo,lalibertà che èstata sottratta agli italiani non molto tempo fa e la stessa libertà che oggi dovremmo considerare una responsabilità e che ci consente di vivere secondo coscienza. MeinKampf nostalgico gesto Duce fascista, Mein Kampf Realizzato con il contributo degli studenti del Liceo Scientifico “G. Rummo”

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L’informazione e le opinioni degli studenti del Liceo Scientifico “G. Rummo” - Benevento

Anno VI - Numero 11 Maggio 2018 - Distribuzione gratuita

Si in titolal’ultimo lavoro della band san-nita La Bottega del Tempo aVapore. È un atteso progetto

discografico, anticipato daun interessante singolo,che riaccende l’atten-zione sulla scena Pro-

gressive Rock. Ar iannaNavarra ha intervistato per noiAlessandro Zeoli, chitarra dellaband.

Viaggi inVersiTeresa Mezza è una giovanericercatrice originaria di Meliz-zano. Detentrice del Future Lea-ders Mentorship Programme forClinical Diabetologists, ricono-sciutole dall’EFSD, è impegnatain un complessa serie di studi suldiabete. Ne parla con la nostracaporedattriceGenny Pastore.

pag. 7

Quando il pensare è violento

pag. 10

Nuove cure per il diabeteeditoriale Sannio ProgRock

di CAMILLA FALLARINO

Fanatismo o crimine?

pag. 4

Sappiamo ancora conversare tranoi, o qualcosasta irrimediabil-mente compromettendo i nostrirapporti, al punto che unabanale diversità di opinioni, unavolta ritenuta alla base di com-portamenti democratici,può sca-tenare risse e pestaggi? Cosaaccade ai ragazzi di oggi? Per-ché non siamo capaci di gestirelaviolenza?

... ma l'inchiestagiornalisticadiRoberto Paolo,caporedattore del , sostieneche i veri killer emandanti dell'omicidio Siani potrebbero essereancora in libertà.Roma

il fatto

Segnali di distensione tra due Paesi i cui rapporti sembravano ormai compromessi cinema italiano

23 settembre 1985, il giornalistade “Il Mattino” Giancarlo Siani,26 anni appena compiuti, vienetrovato morto nei pressi di PiazzaLeonardo nel quartiereVomero diNapoli dove abitava con la fami-

glia. Si trovava nella sua CitroënMehari quando venne raggiuntodadieci colpi di pistola. Le indagi-ni, chesi sono conclusecon le con-danne a danno di alcuni membridel clan Nuvolettadi Marano, con-

fermarono il già temuto moventedi matrice mafioso-camorristicastabilendo in un articolo di Siani,uscito sul Mattino tre mesi primadell'omicidio, la ragione cheaveva scatenato le ire del clan

Nuvoletta. Masono davvero loro icarnefici del giovane cronista?Un'inchiesta giornalistica diRoberto Paolo, caporedattore del“Roma”,sostiene invece che i verikiller e mandanti dell'omicidioSiani potrebbero essere ancora inlibertà.L'inchiesta, dice il giornalista eautoredel libro

, durante un incontro tenutosinell'aula magnadel Liceo Rummoil 22 febbraio di quest'anno, nascea seguito della lettura di

un libroscritto da un ex boss della camor-ra, Giacomo Cavalcanti, con benquattordici anni di carcere allespalle. Sono raccontate nel librostorie vere, vicende di camorra efatti inconfessabili che riaccen-dono le luci su casi da tempo con-siderati archiviati tra cui l'omici-dio Siani.Inizia così il suo viaggio all'inter-no di un'intricata vicendachevedenascere e svanire accuse e testi-monianze e in cui innumerevolipersonaggi della malavita orga-nizzata e della Napoli degli anniottantasi incrociarono e si separa-rono come pedine di un gioco

insanguinato. L'autore accoglie laversione raccontata nel libro diCavalcanti secondo la quale nonsarebbe stato il clan Nuvoletta adisporre l'omicidio del giovanegiornalista ma il clan Giuliano diForcella, perché alcuni suoi mem-bri si sarebbero convinti che Sianifosse giunto a conoscenza di unsegreto riguardante il nascentebusiness delle sovvenzioni allecooperativedi ex detenutie un lea-der delle suddette cooperativeavrebbe usato il lavoro del giorna-lista come arma per ricattare ilclan.Roberto Paolo, durante l'incontrocon gli studenti, chiarisce la diffe-renza tra movente mafioso ecamorristico affermando che se lamafia commette omicidi per ladifesa dell'onore, come sarebbeemerso dal verdetto finale del pro-cesso agli assassini di Siani, lacamorra uccide solo per ragionieconomiche e si guarda bene dalprovocare un tale incidentemediatico quale segue appuntol'omicidio diun giornalista.

Il caso non èchiu-so

Viaggionel silenzio imperfetto,

Continua a pagina 5

di DIANA CAMPAGNA

La scissione delle due Coree, risa-lente ormai agli albori dellaguerrafredda, ha trovato per la primavolta dopo circa 70 anni un puntod'incontro, precisamente a Pan-munjon, lungo il 38° parallelo,identificato come l'epicentro degliscontri e della divisione del Paese.L'incontro tra Moon e Kim Jong-un, avvenuto lo scorso 27 aprile,siè concluso imbracciando vanga ebadile per piantare un pino in sim-bolo di pace. Dopo aver calcato ilrispettivo suolo “nemico” mano amano i due, oramai ex, rivali sto-rici hanno gettato le basi per unattesissimo trattato di paceduratu-ra, che però non potrà mai riunirelenazioni.È certamente un passo avanti,con-siderando che i due leader non sierano mai incontrati dalla disa-strosa guerra di Corea: da allora idue governi hanno assunto posi-zioni agli antipodi: l'uno con unregime totalitario retto dalla dina-stia dei “Kim”, che da sempre harepresso qualsiasi forma di dia-logo con paesi esteri, degradandola popolazione ad una effettivasocietà feudale; l'altro ricono-sciuto come unademocraziasemi-

presidenziale, caratterizzata daun'eccentrica e ridente popola-zione che non lascia da parte unimponente impronta tecnologicache ha dato i natali a compagniecomeSamsung e LG, leader mon-dialinella telefonia.Questa non è l'ultima svolta dellaredenzione nord coreana: è stato

proprio il presidente americanoTrump, infatti, ad annunciare sulsuo ormai iconico profilo Twitterl'incontro con Kim datato per il 12giugno, aggiungendo poi: “Cer-cheremo entrambi di renderlo unmomento molto speciale per lapacemondiale”.Le nobili intenzioni di Kim Jong-

Un ci colpiscono parecchio, masono queste un effettivo passoavanti per una pace, oppure sitrattadi un ennesimogioco di pote-re…?

Augusto Stanzione

Due realtà completamente diverse a distanza di pochi chilometri: da una parte il Paese di “gan-gnam style”, dall'altral'eccentrico leader che vuol dare rogna all'American Tycoon con i suoi continui testnucleari.

Matteo Garrone e Alba Rohrwa-cher protagonisti al Festiva di Can-nes. Il cinemaitalianolasciaancorauna volta il segno, sebbene da unpunto di vista commerciale soffraancora di una concorrenza difficileda fronteggiare. L’indiscussa qua-lità dei suoi prodotti, però, vienericonosciuta in uno dei Festival piùprestigiosi, quello che assegna laPalma d’Oro, quello che premial’arte cinematografica e non la ste-rile vendibilità di un prodotto. Ecosì il potente di Garronevedesaliresul podio il protagonistaMarcello Fonte per ritirare il pre-mio come Migliorattore, mentre laRohrwacher, con la sua fiaba poli-tica ed i meritatis-simi dieci minuti di applausi, sivede riconoscere la Palma per lamigliore sceneggiatura. Ci augu-riamo soltanto che la distribuzionenon penalizzi ancora una volta ilnostro cinema, la nostra creatività,la nostra maestria nel raccontarestorie che sembrano marginali, mache sanno cogliere gli aspetti uni-versali di unaumanità in crisi.. .

Dogman

Lazzaro felice

Garrone e Rohrwacher sulpodio del Festival di Cannes.Due film diversi: un caso dicronaca dimenticato erinvigorito dal tempo, unafiaba sociale che recupera unmondo ignorato.

«La politica dovrebbe occuparsi dipiù dei terroristi che fanno base inItalia invece del dibattito surrealedel ritorno del fascismo. Quantoaccaduto aMacerataè operadi unosquilibrato violento: punto! Se poifra le sue letture c'è il ,affari suoi. Ma non è il fascismoche torna!»Si esprime così la leader di FDI,Giorgia Meloni, su quanto acca-duto a Macerata nel febbraio scor-so. Ciò che rende particolarmentesingolare l'accadutoè la questionelegata al com-piuto dal giovane criminale negliattimi successivi alla sparatoria.Luca Traini dopo aver colpito isuoi obiettivi si reca nei pressi delmonumento ai Caduti, in piazza,esalendo sui gradini, si volta versola folla e con una spietata tranquil-lità saluta così come il erasolito fare. Diventa chiaro allorache un episodio di cronaca quoti-diana nasconde in realtà motiva-zioni tanto allarmanti quanto inop-portune. È lecito chiedersi se siacorretto parlare di violenza fascistanel 2018 o si corra il rischio di sfo-ciare inevitabilmente in tematiche“surreali”? Il quesito ha scatenatoun vero e proprio terremoto media-tico, che è riuscito in breve tempoad alimentarequestioni quanto maianacronistichesulla tematica fasci-sta, portate avanti in particolarmodo dacoloro i quali intravedonoinLuca Traini un ideale che tenta dirisuscitare. A ben vedere, però, ilfraintendimento risulta palese: abu-sare del termine perché diabuso si tra tta, è segno diun'inevitabile inconsapevolezzastorica. Il ventennio fascista rap-presenta sicuramente una dellepagine più buie, se non la più buia-della nostrastoria, ecertoè che insi-stere dopo più di settant'anni suglistessi “peccati” risulterebbe oltrag-gioso. Se da una parte ciò risultaincontestabile, dall'altra non può enon deve esser sinonimo di un vol-tafaccia generale. Luca Traini nonè il simbolo del fascismo che ritor-na, manon ci sipuò, perquesto, rin-chiudere in una bolla d'indif -ferenza e ripetere, inverosimil-mente, gli errori commessi da tutticoloro che al tempo sottovaluta-rono la devastante potenza fasci-sta.Se oggi tra le letture del giovaneincensurato c'è il , biso-gnacheseneannulli la pericolositàattraverso un'analisi attenta, a scu-ola o nelle sedi opportune: solo losviluppo di una coscienza criticagarantisce libertà e solo la libertà èin grado di prevenire il ritorno dicerte ideologie. Luca Traini oggi èsotto processo per strage, tentatoomicidio plurimo, porto illegale dipistola e munizioni, esplosionepericolosa in aria di colpi di armada fuoco e danneggiamento, manon per questo rinuncerà alla sua“fede” e non per questo si puòarchiviare spensieratamente l'ac-caduto. Ci auguriamo ad ognimodo che la leader Giorgia Melo-ni, così come ogni altro esponentedel nostro governo, non intendesseviolare alcun valore costituzionalee che tutti coloro che hanno presoparte a questavicenda siano piena-mente consapevoli del peso dellanostra storia e, di conseguenza,abili nel riconoscere la pericolositàdi certe affermazioni qualoradovessero essere fraintese.Ciò che caratterizza una societàdemocratica è la libertà di espres-sione, la libertà che ha permessoalla leader di esprimersi in talmodo,la libertà che èstata sottrattaagli italiani non molto tempo fa e lastessa libertà che oggi dovremmoconsiderare una responsabilità eche ci consente di vivere secondocoscienza.

MeinKampf

nostalgico gesto

Duce

fascista,

Mein Kampf

Realizzato con il contributo degli studenti del Liceo Scientifico “G. Rummo”

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Numero 11 - MAGGIO 20182Eterno come Mao

oltre confine

USA e le armi

La spia russa avvelenata

Striscia di Gaza

Nel novembredel 2012,l'erede delgruppo dei Taizi, i "principi rossi"vincitori della battaglia politica emilitare del 1949, è arrivato consuccesso alla Segreteria generaledel Partito Comunista Cinesemostrando la voglia di rimanerci alungo. È ormai di dominio pub-blico la riforma apportata allaCostituzione da parte della primaforza politica del Paese: conl'eliminazione della restrizione adue mandati quinquennali del pre-sidente in carica (manovra intro-dottanel 1982 daXiaoping per evi-

tareproprio il ritorno ad un regimedittatoriale), Xi Jinping potrebberimanere sulla poltrona presiden-ziale fino alla morte. La sua mag-gioranza politica risulta perciòimbattibile, schiacciante si mostrala sua vittoria e preoccupante lasua linea politica tanto estrema:una fede incrollabile nel mito dellaglobalizzaz ione e de ll'ultraca-pitalismo ha reso il partito di cui èsegretario una facciata senza con-tenuto, ma d'altra parte, il Paese dicui è leader indiscusso è diventatouno delle primissime potenze glo-

bali dal punto di vista economico,militare e politico. Un tradimentonotevole nei confronti dell'ideo-logia comunista come d'altrondeaveva già fatto a suo tempo il"quattro volte grande " Mao cheinventò la "Rivoluzione Cinese" aguida comunista, tradendola pocodopo, trascinando il Paese in unafrenetica follia di produzione agri-cola. Senza dubbio, perciò, questarisulta una situazione non nuovaper la Cina, un dejà-vu dunque,che dopo quarantadue anni,nell'epoca delle nuove tecnologie,

si ripete inesorabile ed in manierapiù marcata rispetto a ciò cheaccadde a suo tempo con MaoZedong, così come

Proprio come unuomo forte al potere, ricalcando inun certo senso le orme del dittatorepassato, il presidenteXi hapretesol'eliminazione di alcune personeun tempo ritenute intoccabili per lavita politica della Cina e conside-rate scomode, ora, per la sua lineapolitica. Il cambiamento di un arti-colo così importante della Costitu-zione denota, almeno a giudiziodei p iù, un pas so indie tronell'evoluzione sociale della Cina:l'affidamento del potere ad un solouomo e il bavaglio forzatamenteindossato dagli avversari politicihanno portato nel corso dellastoriarecente ad eventi che, almeno inEuropa, si sono registrati comepericolosi e terrificanti.Il caso poli-tico della Cina è solo l'ultimo diuna ben più lunga catena di situa-zioni preoccupanti: forse la sceltadi contare sul prestigio di un uomoforte è ancora attuale e può essereletta come sintomo di grande mal-contento o addirittura come vogliadi delegare a qualcun altro le pre-occupazioni di un incarico tantooneroso quale la vita politica di unPaese. Vero è che la storia ci hamesso più volte davanti a talerealtà ma sembra che fatichiamoad imparare.

Pasquale Gallo

denuncia il dis-sidente Hu Jia.

15 maggio 1948, nasce lo Stato diIsraele. Il popolo errante riuscìfinalmente ad ottenere la terratanto agognata da secoli, susci-tando così il malcontento di unpopolo che prima di loro abitavaquelle terre. Un malcontento che,nel corso degli anni, si è trasfor-mato in un vero e proprio conflittocon un solo obiettivo: riottenere leterre usurpate. Oggi, a 70 anni daallora, la situazione non è cambia-ta, i rapporti continuano ad esseretesi e i conflitti non mancano.Lungo la Striscia di Gaza è stataindetta dal 30 marzo una marcia diprotesta chiamata “Marcia de lRitorno”, che nell'arco di sei setti-mane vedei palestinesi rivendicareil diritto di riottenere le case da cuii loro antenati sono stati cacciatidal 1948 in quelle terre che oggisono di Israele. Mail bilancio dellamanifestazione è triste: 2 morti e36 feriti (scriviamo prima dellaconclusione dell'evento, previstaper il 15 maggio, anniversariodella fondazione del nuovo paese,che i palestinesi definiscono

cioè catastrofe) La marciaoltre ad esserestata indetta in occa-sione dell'anniversario del giorno

è di protesta alla decisione

di Trump che vuole GerusalemmecapitaledelloStato di Israele.Lo Stato di Israele si oppone alritorno dei rifugiati, e non permet-terà che la barriera e le reti di sicu-rezzavengano oltrepassate e attac-cate in alcun modo, proteggendocosì il territorio. Una terra che staassistendo a scontri interminabilicontinua a bagnarsi di sangue evede lontana la resa. L'obiettivoprinc ipa le dei manifestanti èquello di superare i confini con lostato Sacro, e di poter occuparenuovamente i villaggi che untempo abitavano. La manifesta-zione ha visto il coinvolgimentodell'ese rcito Israeliano, interve-nuto per reprimere il tentativo deimanifestanti di oltrepassare larecinzione che segna il tantodiscusso confine, inoltre, alla resi-stenza di Israele, hanno rispostolanciando pietre, comedalla primaIntifada,e pneumatici incendiati.Questo ennesimo scontro non fache dimostrare come ancora oggilo Stato di Israele costituisca unasituazione politico-sociale tra lepiù controversedella storia.

Nak-ba

Nakba

, .

Alessandra Votino

Tuttavia, non ha scontato perintero la sua pena, poiché fu unodei quattro prigionieri che vennerorilasciati da Mosca in cambio dellaconsegna di 10 spie russe arrestatedall'Fbi. Sergej si trasferì a Sali-sbury dopo il suo rilascio, per abi-tare in una casa precedentementeoccupata dai servizi segreti britan-nici per gli interrogatori. Non lon-tano dalla sua abitazione vivePablo Miller, il mediatore dell'MI6che Sergej incontrava in Spagnaper scambiare le informazioni conilcapitale promesso. Miller nel frat-tempo èentrato nuovamente in con-tatto con un veteranodel MI6, Chri-stopher Steele, autore del dossiersuDonald Trump ele prostitute rus-se. Sergej è forse tornato nel giro?È il 4 marzo quando Sergej incon-tra sua figlia Yulia. Yulia rag-

giunge il padre da Mosca e portacon séun regalo, un profumo.Lei e il padre trascorrono la gior-nata in centro, pranzano al risto-rante italiano Zizzi e segue unacena ad un pub. Poco dopo ven-gono rinvenuti su una panchina.Apparentemente sembrerebbe chesi siano addormentati, in realtàsono stati avvelenati. Ma come? Èproprio questa la domanda a cui sicerca di rispondere con precisionedagiorni.Gli investigatori sostengono chesia stata la ragazza, inconsapevol-mente, a portare con sé il gas ner-vino nella sua valigia da Mosca.Dalle prime indagini si evince chela sostanza velenosa possa esserestata trasportata nella confezionedi un profumo aperto nell'abita-zione di Salisbury. Tuttavia, se ilnervino fosse stato inalato, lamorte dei duesarebbestata istanta-nea.Allora come si spiega la lunga

giornata trascorsa in centro?Secondo gli esperti, il veleno era informa liquida ed è stato versato suun indumento, come una giacca oun maglione. Gli spostamenti diSergej e Yulia non sono stati con-fermati solo dagli innumerevolitestimoni interrogati, ma anchedalle tracce di nervino ritrovate in24 zone della città, ora isolate.Infatti, sono 131 le persone moni-torate quotidianamente venute incontatto con ilveleno.L'avvelenamento dell'ex-spia e disua figlia non haavuto come unicaconseguenza l'espulsione di diplo-matici russi da molti paesi europeie dagli Stati Uniti, ma anchel'aperturadi unanuova inchiestasu14 morti sospette avvenute a Lon-dra. Il comune denominatore deisuicidi, incidenti, avvelenamenti euccisioni, sarebbe la Russia. Tracoloro che sono morti in circo-stanze sospette ritroviamo: Boris

Berezovskij, oppositore di Putin,apparentemente suicidato ne l2014, Scot Young, amico di Bere-zovskij, infilzato su una cancellatanel 2014, Aleksandr Perepilichny,uomo d'affari russo in esilio avve-lenato nel 2012, Aleksandr Litvi-nenko, ex agente del Kgb, avvele-nato col polonio nel 2006 e ildiplomatico russo Igor Ponoma-riov mortoinspiegabilmentea Lon-dra nel 2006.Questanuovainchiesta ci dà lapos-sibilità di riflettere. Forse ciò chesembraapparentementeuno stranocaso o un epilogo improvviso ebiz-zarro, fa parte di un piano piùgrande che non ci tocca in mododiretto, ma ci travolge inaspettata-men te . Q uella che s embral'ennesima morte comunicata altelegiornale si può rivelare unsegreto diStato inaccessibile aicit-tadini comuni.

800 mila persone a Washington ealtre centinaia di migliaia in 836città degli Stati Uniti sono scese inpiazza per marciare contro l'usodelle armi econtrolaviolenza.L'iniziativa è stata promossa dairagazzi del liceo “Stoneman Dou-glas” di Parkland,in Florida, luogodell'ultima sparatoria il cui fautoreè un ex-studente che si è servito diun fucile semiautomatico leggeroAr-15.L'obiettivo della manifestazione èottenere leggi che regolino inmaniera più severa la vendita diarmi, soprattutto quelle automati-che esemiautomatiche, in modo dafrenare la serie di macabre stragiall'internodegli istituti scolastici.

L'evento è stato organizzato perprotestare contro la National RifleAssociation, la lobby delle armi.Lo stesso Donald Trump scrive suTwitter: «Nessun bambino, inse-gnante o chiunque altro dovrebbesentirsi poco sicuro in una scuolaamericana». Tuttavia, Trump sug-gerisce di armare gli insegnanti egli allenatori nelle scuole, invecedi limitare la vendita di armi o diaumentare l'età minima perl'acquisto. Tra i protestanti emergechi ha scritto: “Arm Teachers withpencils, not guns” (“Armate i pro-fessori con le matite, non con lepistole”).Emma Gonzalez, sopravvissutaalla strage in Florida, tieneWashington in silenzio per 6minuti e 20 secondi, lo stessotemp o tras corso d al p ri moall'ultimo sparo durante il massa-cro aParkland.La nipotedi Martin LutherKing, disoli 9 anni, rivela sul palco diWashington: "Mio nonno aveva unsogno e anch'io ho un sogno: unmondo senza learmi".Questi sono solo a lcuni deimomenti più toccanti e che pur-troppo ci riportano indietro diquasi mezzo secolo, aitempi del noalla guerra in Vietnam proprio perla partecipazione di così tante per-sone a una manifestazione di pro-testa.A distanza di così tanti anni, lasituazione non è cambiata. Ilpopolo deve scendere in piazzapercombattere la violenza e ripristi-nare una forma di civiltà e demo-crazia, non più protetta e garantitadai politici, ormai sempre più offu-scati dal potere edalla ricchezza.

F. C.

Lo Stato di Israele sancisce la libertà religiosa, assicurando achiunque di professare la propria fede, osservare le proprie festività eil giorno di riposo settimanale”... Ma cosa impedisce di trovare unaccordoconiPalestinesi? Non si tratta diquestioni religiose...

129 vittime e 255 feriti. Ecco i numeri delle vittime negliistituti scolastici degliStati Uniti dal 1999 a oggi.

L'ascesa al potere di Xi Jinping è ormai conclusa. Partito da lontano, come contadino, in seguito ai duri diktat dellaRivoluzione Culturale, riesce ad imporre la propria ideologia politica all'interno del Partito Comunista fin da subito.

di FRANCESCA CONTE

Si infittisce il mistero della morte di SergejSkripal, l’ex-spia del Kgb, condannato nel2006 per alto tradimento dopo aver rivelato l'identità diagenti russi, ancora sotto copertura, al servizio segreto britannico, precisamente all'MI6. L’agente è statoavvelenato col nervino a Salisbury.

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numero 11 - MAGGIO 2018 3canto VIdisorientamenti di sinistra

analisi predittive

di SALVATORE CUTILLO

politica in stallo

19%. È questo il dato dal qualepar-tire, un risultato tanto raccapric-ciante quanto essenziale. Essen-ziale sì, per una rinascita e unariscoperta di quei valori primari,che hanno distinto lo spirito dellasinistra; non tanto necessari al par-tito stesso, ma utili al raggiungi-mento di quel fine ultimo che siconcretizza nel bene comune.Cer-tamente il PD, in questi mesi, hadovuto far fronte ad una duracam-pagna e lettorale, condizionatadagli incarichi ricoperti all'internodel governo, che hanno impeditoal partito stesso di avanzarepropo-ste visionarie o, almeno, difficil-mente realizzabili nell'imme-diatezza. Di conseguenza, il par-titohacondotto unacampagnaelet-torale concentrata sul tentativo diconvincere i possibili elettori dellastabilità raggiunta in questi anni,citando fonti per quanto attendibi-li, lontane daun concreto riscontrodella realtà. Quando, infatti, si èparlato di una crescita del 2% delPIL, oppure di un aumento

de ll' occupazione pari ad unmilione di persone, si è trascuratol'aspetto più rilevante: i cittadininon si sono sentiti parte di questosviluppo, o quantomeno benefi-ciari di questa evoluzione. La sini-stra, adesso, dovrebbe avere ilcoraggio di trarre da questa scon-fitta un'opportunità e riflettere sulperché tutto questo siaaccaduto.Sicuramente, una prima rifles-sione che si può ricavare dal risul-tato del PD e, più in generale, dellasinistra italiana, riguarda gli elet-tori che hanno partecipatoalle poli-tiche del 4 marzo. Con questorisultato estremamente negativo sicomprende come, di fatto, non esi-sta più quel bacino tradizionale diconsensi dal quale la sinistra attin-geva, assicurandosi, così, una per-centuale stabile. Il voto, oggi, èpiùvolubile, disponibile ad adattarsialle esigenze e ai gradimenti delsingolo in ogni occasione. È que-sto,almeno,chesi evince dalle sta-tistiche eseguite daQuorum / You-trend, connesse alla geografia del

voto: i Dem sono più forti lì dove lapresenza di cittadini appartenentiai cetiabbienti èpiù elevata; al con-trario, è più difficile riscontrare lapresenzadi elettori di sinistranellezone più periferiche, abitate, inlarga parte, da lavoratori dipen-denti, operai, artigiani, propriodove in passato la sinistra aveva ilsuo “zoccolo duro”. Ma cosa èmancato realmente alla sinistra in

questi anni? Probabilmente, comericordava l'ex segretario PierluigiBersani qualche anno fa, «l'idea diguardare il mondo con gli occhidei più deboli, prendere la parte dichi hameno forza e meno voceperfare, davvero, un mondo miglioreper tutti… difendere la fededi cia-scuno, garantire le convinzioni diciascuno e riconoscere la condi-zione di ciascuno». Tutti principi

dai quali diventa necessario ripar-tire, ritornando alle radici e schie-randosi, realmente, dalla parte deipiù deboli con la consapevolezzadi appartenere a loro. Del resto, aldi là del risultato negativo, il PDrimane il secondo partito italiano,e come tale avrebbe l'obbligo dicapire la ragione di tale disfatta estudiare come poter tornare adessere rappresentativo di tutte

quelle fasce sociali che hannoscelto un'altrastradao si sono aste-nute. Allo scopo di realizzare ciòrisulta doverosa, se non vitale, laconvocazione per il 19 maggio diun'assemblea nazionale dallaquale ottenere una linea larga-mente condivisa, che dovrebbegarantire unità al partito e soprat-tutto creare le condizioni per unaforteecostruttiva opposizione.A seguito della chiusura del PD aduna possibile alleanza di governocon il M5S ed alla trattativa in attotra M5S e Lega, al PD non restaaltra prospettiva, se non quella dipianificare un'opposizione “duris-sima”e unasfidaconcretaa questonuovo governo, così come hannoaffermato i Dem. Lo stesso segre-tario reggente Maurizio Martinacontrobatte: «Ci prepariamo adessere l'alternativa a questo nuovogoverno». Ad ogni modo, il tra-gitto per affrontare la nuova sta-gione aperta dal terremoto eletto-raledel 4 marzosi preannuncia lun-go,difficoltoso e problematico: siauna scelta di opposizione sia unimpegno governativo appaionodestinatia creareulteriori divisionie polemiche in un partito che sem-bra aver perso quasi completa-mente la sua identità.La r icostruzione può partire.D'altronde è innegabile che il PDabbia da sempre rappresentato unpartitocentralepergli equilibri isti-tuzionali. Non ci resta che aspet-tare la chiusura dell'accordo traLegaeM5S.

Mario Giuseppe PacilioSi inizia con una fasepreparatoria,di “consulta”, tra il Presidentedella Repubblicae ivari partiti vin-citori, o comunque tra quelli chehanno conquistato unagrossa fettadi voti e che quindi possono gio-care un ruolo fondamentale nellaformazionedi un governo.Il partito più votato èstato il Movi-mento 5 stelle, che però, nonavendo la maggioranza assoluta,non può governare da solo, ed habisogno di allearsi ad un altro par-tito più o meno grande. Si parlavaall'inizio di un'alleanza con il PD(il qualea causadellediverse ideo-logie finirà all'opposizione, relati-vamente battibile per i pochi votiricevuti, circa 18%, infatti il par-titoè ai suoi minimi storici) perpoiipotizzare un'alleanza con uno deipartiti di centro destra: il più quo-tato è la Lega Nord. Una Legamolto diversa da quella di Maronie di Bossi, diventata più un partitoNazionale che regionale graziealla presenza di Salvini, figurachiave degli ultimi anni del parti-to. Il Presidente Matta re lladovrebbe scegliere qualcuno chemetta d'accordo sia Movimentoche la Lega, in modo da avere lasicurezza di un governo che abbiala fiduciadel parlamento.Un'altra strada sarebbe quelladella coalizione di centro destra:ovvero scegliere tra i vari candi-dati premier della coalizionequello chepossa accontentare tuttieche tramite l'alleanzapossaaverei voti necessari in parlamento peravere la fiducia.L'ago della bilancia in questadiciottesima legislatura è la Lega,che con i suoi voti e ideologie puòallearsi sia con il Movimento 5stelle siacon gli altri partiti di cen-trodestra e tramite questo gioco dipotere cercare di avere più van-

taggi possibili.La prima stradaè la più probabile,in quanto si avrebbe la maggio-ranza assoluta,mentre nel secondocaso il Movimento potrebbe pas-sare all'opposizione e insieme alPD contrastare la fiducia in parla-mento per il governo di centrodestra.Ma il Presidente della Repubblicanon ha solo questa strada da per-correre, infatti molto probabile è ilritorno di un governo , che,come si comprende dalla suastessa definizione, è formato datecnici estranei ai partiti attuali,che avranno il compito di occu-parsi della normale routine ammi-nistrativa dello Stato per un deter-minato periodo di tempo, entro ilquale la crisi politica che ha osta-colato la nascita di un governoregolare si possarisolvere natural-mente.Al governo tecnico non si ricorreordinariamente, ma da un po' se nesta parlando a causa della difficilesituazione politica italiana: unasituazione di stallo non molto sem-plice da risolvere. In ogni caso,tranne quello del governo tecnico,Mattarella dopo le consultazionipuò scegliere un possibile candi-dato e affidargli un incarico esplo-rativo, in modo da accertarsi se ilcandidato possa effettivamenteformare un governo e che abbia lafiducia del parlamento. Ci si chie-de, però, quanto tempo debbaancora passare per avere final-mente un governo che operi in unperiodo molto delicato, in cui ilPaese ha bisogno ancora di unaguida stabile per riscattarsi da unaserie di difficoltà da cui non escedefinitivamente…

tecnico

Francesco Izzo

Chiunque non sia completamenteestraneo alla sezione politica diqualsiasi TG o quotidiano, ha,almeno in parte, stretto cono-scenza con la figura emblematicadel “Cavaliere”. Carismatico,ambiguo, peralcuniaffascinante,èquello che definiremmo un “self-made man”: un uomo che è statocapace (non senzaaiutidall'alto)ditrasformarsi da intrattenitore pub-blico di unadelleprimenavi dacro-ciera, a Primo Ministro dellaRepubblica Italiana per ben 4 vol-te, passando dall'essere imprendi-tore, speculatore e, infine,

. Oggi si parla di“Silvio” (la sua fama è tale cheanche il grandepubblico identificail suo personaggio solo dal nome)perché dopo 7 anni di processo,innumerevoli rinvii a giudizio ericorsi, è tornato candidabile.Molti profetizzano un suo ritornoin scena,per fortuna pochi si augu-rano che possa ritornare effettiva-mente. Siamo in uno scenario poli-tico in cui fanno da padroni ildisordine e l'instabilità di ungoverno che, effettivamente, nonesiste. Il Presidente della Repub-blica sembra essere inerme difronte a tale scenario e LUIpotrebbe potenzialmente candi-darsi. Parlando di ciclicità storicasiamo nel 2018, ma il panoramasociale appena descritto potrebbeessere senza alcun problema iden-tificato con il 1992, con la diffe-renza consistente nel fatto che,mentre prima il disordine sidoveva ad una Repubblica in crisi,vicina alla sua dissoluzione edancora minacciata da reflussi di

terrorismo, ora il disordine è cau-sato dall'inutilità e all'inadem-pienza dei nostri “rappresentanti”.Ed ora eccolo lì: dopo ventisei lun-ghi anni è ancora intento a muo-vere i fili per il “bene” del suo Pae-se, come quando si destreggiavanella piccola televisione, deci-dendo il momento più giusto e lestrategie migliori per attaccare ilmonopoliodella televisione di Sta-to, affiancando alla Rai la neonataMediaset, figlia della “Fininvest”,ilcui amministratore era il suo sem-pre presente braccio destrol'“uomo buono” , “la personamiglioreche io conosca” e l' “inno-cente ingiustamente condannato”Marcello dell'Utri, divenuto unsimbolo sì, ma dell'inchiesta suirapporti Stato-Mafia. Sembra divederlo dietro i cancelli delle sueincalcolabili ville festeggiare ilver-detto definitivo dei giudici, cosìcomefaceva(o, aquanto pare, nonfaceva, dati i verdetti) ad Arcore,circondato da ragazze di bella pre-senza opportunamente candidate ecandidabili (Nicole Minetti è soloil primo nome della lista), oppurecome faceva ancora prima, invi-tato dai suoi amici più stretti (ca-sualmentedue dei più grandi ditta-tori moderni) Putin e Gheddafi aprenderepartealle loro festepriva-te.In fin dei conti il Presidente sacomesi ci diverte,sa come riuscirea diventare qualcuno e, nel tempolibero, riusciva anche ad ammini-strare più che sufficientemente lacosa pubblica. Peccato solo che trafeste, prese in giro, barzellette ecanzoni, di tempo libero ne avessedavveropoco!Forse Berlusconi non tornerà ad

occupare la carica più alta delgoverno, forse resterà avvolto daun velodi senilità,quella che lapro-stituta-ragazzinadel di Sor-rentino mette in rilievo dicendo«Hai l'alito di mio nonno, né pro-fumato né maleodorante, soloquello di un vecchio». Forse assu-merà la figura del vecchio “sag-gio” che dispensa consigli peraprire finalmente le porte di un

Paese che fino ad ora ha teso adascoltare molto poco i suoi ragaz-zi…Forse si ritirerà dalla scena (sem-braessere lo scenario meno proba-bile), ma l'unica cosa certa, chepiaccia o no, è che quando si rac-conterà la nostra storia, sui libri, ilnome Silvio Berlusconi saràscritto moltevolteed in grassetto.

Cava-liere del Lavoro

Loro 2

Dopola vittoria del centrodestra come prima coalizione del Paese el'affermazione del , molti si sono chiesti cosadovesse accadere ora affinché un governo potesse insediarsi stabil-mente. Ma si tratta diuna procedura abbastanza complessa.

Movimento 5 Stelle

Una rappresentanza che non rappresenta. Una categoria sociale che rivendica una rappresentanza. Una rappresentatività che non viene riconosciuta...

La concezione della storia, da Machiavelli a Vico, da Hegel ad interpretazioni “elastiche” di Nietzsche, lasciaintravedere ritornellie costantidaanalizzare eda cui trarreinsegnamenti.

Ma l'emblema della ciclicità della storia e del continuo ritorno, nell'ultimo ventennio, sembra essere Silvio Berlusconi.

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numero 11 - MAGGIO 20184cervelli in fuga

pagina a cura di ALESSIA SPAGNUOLOcasa nostra

furto al museo

violenze a scuola iperfibra sannita

È stato il Presidente della Provin-cia di Benevento, Claudio Ricci, ariproporre ai giovani sannitil'opportunità di ricevere un postodi lavoro in Germania, Paese allaricerca di infermieri professionaliitaliani. Il Presidente ha approfit-tato dell'occasione per ricordaregli esiti positivi ottenuti lo scorsoanno nell'ambito della medesimainiziativa e ha sottolineato che ilCentro per l'Impiego di Beneven-to, presso il quale è stato possibileinoltrare domanda entro il 15 apri-le, è stimato a livello europeocome polo di eccellenza sovrare-gionale.La Germania si è rivelata partico-larmente attenta alle potenzialitàche i giovani italiani offrono incampo infermieristico, propo-nendo incarichi lavorativi in duestrutture sanitarie: la

, centro privato specializzatonella riabilitazione, e la

, strutturache operanei settoridell'assistenzageriatrica ed in quello sociale deigiovani a rischio. Gli aspiranti inte-ressati, se provvisti delle necessa-rie cer tificazioni (Laurea inScienze Infermieristiche rilasciatain un paese dell'Unione Europea,fatta eccezione per l'assistenzageriatrica), avranno la possibilitàdi candidarsi e concorrere per otte-nere un posto di lavoro nell'acco-gliente Germania.A questo punto, però, la questione

che si pone è: per quale motivo lepotenzialità espresse dai giovaniitaliani vengono stimate più daglialtri paesi europei che non dallamadrepatria?È il dibattutissimo tema della“fuga di cervelli”, volendo indica-re, con tale espressione l'emigra-zionedi persone di talento o di altaspecia lizzazione professionaleverso paesi stranieri .Eppure, anche la Germania, comel'Italia, ha dovuto fronteggiareun'imponente crisi economica;una crisi cheha saputo affrontare econtenere ricorrendo a numeroseinnovazioni in ambito economicoed all'introduzione di un sistema ditutele sociali più efficiente. È que-sto il motivo per cui laGermania èdivenuta meta gettonata dai

dal nostro Paese. Tuttigli studenti che, negli anni scorsi,hanno deciso di trasferirsi nell'areageografica tedesca, infatti, nonhanno maturato ripensamenti: que-sto perché in Germania il costodella vita, seppure paragonabile aquello italiano, èsostenuto con red-diti maggiori e con migliori pro-spettive per il futuro.L'aspetto più curioso di questofenomeno non è tanto la fermavolontà dei datori di lavoro tede-schi di “prelevare” giovani italia-ni, quanto la prontadisponibilità diquesti ultimi a lasciare casa, fami-glia e affetti per trasferirsi all'este-ro. Tuttavia, vale la pena eviden-

ziare anche che, ad alimentare unapronta adesione alle richieste lavo-rative oltre confine, giocano il fat-tore tempo ed il fattore futuro:ovvero la necessità di dover deci-dere in tempi brevi e la consapevo-lezzadi poter perdereun'occasionepercostruireundomani fatto di cer-tezze.Q ues ta cont ingenza appenadescritta riferisce una realtà delnostro Paese quanto meno carente,se non preoccupante, alla lucedella quale le istituzioni che ope-rano per lo sviluppo economico elavorativo - intendendo con istitu-zioni non un concetto astratto escollato dallenostre esigenze, mairappresentanti dello Stato chericercano soluzioni e premessepercreare opportunità - dovrebberosaper percepire il rischio che ilfenomeno rappresenta e il conse-gu ente i mpoveriment o de llerisorse lavorative, di produttività edi ricchezza, nonché di invecchia-mento de lla po polaz ione, edovrebbero proporre innovativiinvestimenti in termini di idee e diopere, perché le potenzialità talen-tuose eprofessionali nostrane, sep-pur a disposizione di una colletti-vitàchenon guardi ai confiniterre-stri, restino leve per la crescita e losviluppo dell'Italia.

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cer-velli in fuga

Antonio Vicario

DESTINAZIONE GERMANIAIl corpo diventa solo un conteni-tore e solo le nostre azioni ci per-mettono di lasciare un'impronta.Quale miglior modo di lasciare unricordo senon conun'operad'arte?

Purtroppo, non tutti la pensanocosì. proprio lo scorso mese, alMuseo del Sannio di Benevento,situato presso la famosa piazzaSanta Sofia, un furbo 38enne haben pensato di fare le “pulizie diprimavera”.La notte tra il 19 e il 20 marzo,l'uomo, aiutato da altri complici,ha portato via dal deposito delmuseo diversi reperti storici, in par-ticolare alcuni vasi risalenti all'etàellenistica. Ma non è tutto: adallarmare il personale è stato ilritrovamento di vari oggetti ridottiin mille pezzi in seguito all'irru-zione nella struttura.Dalle foto pubblicate della scenadel crimine, si nota, infatti, la furiadevastante di chi, sprezzante neiconfronti di ogni formad'arte edelgrande lavoro di recupero dellastessa, in pochi e fugaci attimiannienta indifferente secoli di sto-ria.Peccato che la sua furbizia nonl'abbia aiutato a spiegare perché ilsuo telefono cellulare si trovassesul luogo del furto. Graziea questopiccolo particolare le indagini sisono svolte molto velocemente e il2 aprile è scattata la misura caute-lare degli arresti domiciliari perl'efficiente"uomo delle pulizie".Sfortunatamente alcuni dei repertinon sono ancora stati recuperati.Ricordiamo le parole del presi-dente della provincia: “Sonobestieda assicurare alla giustizia”. Cosaavrà spinto quest'uomo a commet-tere un gesto così penoso? Forseignoranza? Questo non è un cam-panello d'allarme ma una vera epropria campana che fa capirecome la non curanzadistrugga que-sto nostro mondo.

Francesca Borrelli

“La poesia manterrà vivo ilnostro ricordo nella storia” -Ugo Foscolo

PULIZIEDI PRIMAVERAAL MUSEO

Ingegneri, infermieri professionali, anche solo badanti, purché italiani: preparazione e competenze nostrane favorevolmente accolte in Germania

Questa speciale tecnologia delcampo delle telecomunicazioni,già largamente diffusa nelle altrenazioni del mondo,giunge in Italianel marzo del 2015, quando fuapprovato un piano strategico cheavrebbe portato, entro il 2020, labanda ultra-larga all'85% dellapopolazione. Ladiffusione di que-sta è considerata un fattore di cre-scita economica e occupazionaledel Paese, dal momento che è ingrado di ridurre il “digital divide”,ovvero il divario tra chi ha accessoalle tecnologie d'informazione echi neè escluso.In questo discorso lanostra piccolacittà risulta ancora totalmenteestranea alla realtà della bandaultra-larga: si ha, infatti una coper-tura totaledel 70,1%, maalla velo-

cità di 30 Mbps, cioè la semplicebanda larga (ADSL e 3G). Per ten-tare di migliorare l'attuale situa-zione nel marzo del 2018, ClaudioRicci, Presidente della Provinciadi Benevento, ha firmato una con-venzione con inmodo da coprire anche le “areebianche” con unaretesicuraevelo-ce. Di fatto, con questa convenzio-ne, si superano le resistenze oppo-ste dagli operatori privati chehanno rifiutato di agire in man-canza di fondi, si evitano gliintoppi burocratici in modo da pro-cedere celermente e si garantisceun'adeguata vigilanza affinchésiano realmente portati a termine ilavori esi sfruttano i finanziamentidell'UnioneEuropea.Entro il 2020, si spera di raggiun-

gere una copertura del 88,1% aduna velocità di 30Mbps e di potersuperare questo step al fine digarantire una maggior velocità dinavigazione attraverso l'instal-lazione della fibra ottica e quindicon l'effettivo accesso alla bandaultra-larga. Tutto ciò coinvolgen-do, con interventi a basso impattoambientale, anche le aree internemontane.Secondo il presidente questo pro-getto è indispensabile per lo svi-luppo locale; in modo particolaresi supererebbero così quei limitiimposti dall'inadeguatezza delleinfrastrutture e dalla scarsa infor-mazione.

Infratel-I talia

Barbara De Rosa

Con il termine si intendonoconnessioni di ultimomiglioche hannovelocità di trasmissionedeidati superiori a30 Mbpsfinoa 100 Mbpse oltre, il tuttoattraversola fibraottica(4G edevoluzioni).

bandaultra-larga

Nella mattinata di martedì 27marzo l'Istituto “G. Galilei”è statoteatro di un vergognoso episodio diviolenza ad opera di due studentinei confronti di unloro compagno.A causare l'accaduto, alcuni ade-sivi antifasc isti incollati sullepareti dell'istituto, che hanno infa-stidito i due autori dell'aggres-sione. I due giovani, evidente-mente orientati verso posizionipolitiche opposte, recandosi nelbagno della scuola, hanno colpitoil giovane, ritenuto il responsabiledell'affissione.Fortunatamente per la vittimanulladi grave: apreoccupare, inve-ce, sono, oltre all'immaturità, illuogo e il motivo di quanto succes-so. È inaudito che in una scuola, incui si insegnano la cultura, le rego-le, il rispetto e la civiltà, possanoaccadere simili episodi. È inconce-pibileche studenti dell'ultimo annodiscuola superiore ritengano la vio-lenza il giusto mezzo per far valereil proprio ideale politico, e che difronte ad uno scontro di opinioninon siano disposti ad utilizzare ildialogo. Ancor di più, trovandosiin un contesto scolastico, la que-stione sarebbe potuta diventare un

ottimo argomento per un dibattitocostruttivo, magari coinvolgendoanche altri studenti. Cos'è stato,allora, ad aver impedito che ciòaccadesse?A detta dell'Assemblea Antifasci-sta Beneventana, l'uso della vio-lenza contraddistingue storica-mente i metodid'azionedellesqua-dre fascistee, in accordo con il pro-prio ideale, i due si sono sentitilegittimati a rispondere con talimaniere. Questi, infatti, sembre-rebbero aderire a una delle orga-nizzazioni politichedi matrice neo-fascista ed inoltre sembrerebbenon essere la prima volta che unodei due giovani prenda le difesedella propria ideologia. Riprove-vole quanto mai la condivisione,anche se parz iale, di metodid'azione propri di un partito la cuianche sola esaltazione è vietatadalla Costituzione italiana.Forse ciò che manca a molti gio-vani d'oggi è proprio l'educazioneal dibattito eall'ascolto, ma soprat-tutto la consapevolezza che le opi-nioni diversenon abbattono le pro-prie,anzi, le arricchiscono.

Valeria Ielardi

“O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie conla discussione,o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le ideecon la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intel-ligenza.” - Che Guevara

Si è svolta il 20 maggio nei pressidel Corso Garibaldi la manifesta-zione “Slot Mob” finalizzata allasensibilizzazione su tematichequali la ludopatia e il giocod'azzardo. All'evento hanno pre-senziato una delegazione di stu-denti provenienti da scuole di ogniordine e grado, una nutrita rappre-sentanza di varie associazioninazionali contro il gioco d'azzardoe alcuni membri della “Solot”,associazione teatrale locale. Lamanifestazione è stata organizzatadalla Caritas di Benevento, i qualiesponenti hanno assistito perl'intera mattinata al susseguirsi diminiconcerti e riproduzioni teatra-li, organizzati dagli studenti in col-laborazione con i docenti accom-pagnatori. Il tutto si è concluso conla lettura, da parte di un esponentedella Solot, della testimonianza diun giovane ventiquattrenne intrap-polato nella fitta rete del giocod'azzardo, della quale però e riu-scito a liberarsi. L'evento ha sicu-ramente contribuito alladiffusionedi un messaggio importantequanto mai nella nostra società,coinvolgendo coloro i quali sidimostrano quotidianamente idiretti interessati: i giovani.

slot-mob

Scuole e associazioni mobilitatecontro la dipendenza da giocod’azzardo

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5Euromath

numero 11 - MAGGIO 2018

giornate della legalità

scuola

Salone del librochi ha ucciso Giancarlo Siani?

Può sembrare un paradosso pen-sare che i limiti siano un concettomatematico quando poi è la mate-matica stessa a infrangerli. E nonlimiti astratti, ma concreti, tangi-bili come quelli di frontiere cheseparano nazioni e culture. A testi-moniarlo è la classe III Cc indi-rizzo IGCSE che, nel marzo scor-so, ha preso parte, sotto la guidadella Prof.ssa Rosanna Leone, alconcorso internazionalee 2018 a Cracovia, inPolonia.Divisi in sei gruppi, gli studentihanno esposto il loro lavoro intera-mente in lingua inglese e si sonocimentati in lavori multimedialiconfrontandosi con “colleghi”pro-venienti da tutta Europa. Da mate-ria di studio per pochi specialisti,la matematica emersa dai lavoridegli studenti sanniti si è dimo-strata di alto livello, illustrando inmodo innovativo come questapossa essere applicata ad aspettidella vita di ognigiorno o cometeo-remi o formule siano in realtà allabase di fenomeni impensabilicome la cotturadiun hamburger.Nel corso di un incontro nell'aulamagna del Liceo Rummo, laProf.ssa Leone ha chiarito lediverse categoriecui gli studenti si

sono dedica ti citandone gliabstract. Per la categoria Euro-math i lavori realizzati sono statiquattro: “Biomaths”, “Music andMaths: hate or love?”, “TastingMathematically”, “With Mathe-matical”.I quattro lavori hanno spaziato pertemi e questioni. “Biomaths” haaffrontato il fenomeno dell'ere-ditarietà poligenica in relazionealla curva gaussiana e il funziona-mento della TAC in riferimento alpiano cartesiano e alla retta. “Mu-sic and Maths: hate or love?” èstato una sorta di viaggio al centrodel pentagramma per conoscere la“storia d'amore” tramusicae mate-matica (messa in luce per la primavolta dal matematico Pitagora) conl'obiettivo di considerare lamusicacomeuna forma d'arte il cui mezzoè suono organizzato nel tempo dauno schemamatematicamente logi-co. “Tasting Mathematically” hamesso in luce come la cucina siaper molti aspetti una scienza, uti-lizzando formule e teoremi perspiegare tempi di cottura, equili-brio dei sapori, calcolo delle calo-rie o la cottura perfetta di un ham-burger. Da buoni campani, gli stu-denti del Rummo non si sono fattimancare il “teorema della pizza”sull'equidivisione ottimale. “WithMathematical Eyes” è stato infineun viaggio nel mondo con occhio

matematico: partendo dalla città diFirenze e da lle proporzionidell'architettura del Brunelleschi,ci si è ritrovati in Atene con il Par-tenone e la formula generale percalcolare l'efficienza di uno sketchcomico con l'applicazione dellastessa alla sitcom “The Big BangTheory”. Ad aggiudicarsi il primoposto nella categoria maths - pre-sentation sono stati gli studentiGiulia Adamo, Valeria Panella,Vincenzo Savinelli, FrancescaSimeonee Domenico Zeoli (n.d.r.)con il lavoro “Tasting mathemati-cally”.Per la categoria Euroscience, inol-tre, è stato realizzato “Waves cansave the world”, incentrato suicosti elevati del'utilizzo di energiar innovabile e la conversionedell'energia termica degli oceani(OTEC), prodotta da macchinarihi-tech che sfruttano le differenzedi temperature tra la superficiemarina e la profondità dell'oceanoallo scopo di generareenergia elet-trica.Per concludere è stato creato unposter sui “Frattali”, delle partico-lari immagini geometriche iterategrazie aformulematematiche.Nei sette giorni in cui gli studentihanno soggiornato a Cracoviahanno vissuto il piacere diun'esperienza speciale per moltiaspetti. “È stato un lavoro molto

impegnativo – ci racconta ElviraD'Aronzo, studentessa della III Cc– perché abbiamo potuto dedicarea questo progetto solo i tempiextrascolastici. Non è mancato ilsostegno della Prof.ssa Leone e diun docente madrelingua, che sisono occupati della correzionedella grammatica inglese. Questaavventura è stata un modo per faremergere non solo il Liceo Rum-mo, ma l'Italiastessa a Euromath eEuroscience. L'Italia è celebre almondo per l'arte e la cucina,motivo per cui noi ragazzi senti-vamo di avere una motivazione inpiù per spingerci a far emergere lanostra nazione in materie per cuinon è particolarmente celebre. Iltutto è stato accompagnato davisite ai principali luoghi d'interes-se di Cracovia, attraverso cuiabbiamo potuto percepire le feriteancora aperte di una Polonia vitti-ma, nel corso della SecondaGuerra Mondiale, di tanta soffe-renza.”Il Liceo Rummo si èdistinto anco-ra, questa volta in Europa, por-tando nel cuore dei ragazzi la sco-perta di una città e di nuovi aspettidi discipline che nuove non sono.Dopo essere venuti a conoscenzadi questi lavori sarà difficile man-giare un hamburger e non pensarese la cottura della carne sia mate-maticamentegiusta!

EuromathEuroscience

Nata dalla necessità di dare unnuovo taglio alle canoniche

, troppo spessosottovalutate e non vissute daglistudenti con la necessariaattenzio-ne, la “due giorni” è stata impron-tata sulla partecipazione attiva deiragazzi a cinque seminari, curatidacinque diversi settori dellaPoli-zia di Stato. Nel dettaglio sonostati invitati gli agenti della PoliziaStradale, della Polizia Scientifica,della Polizia Postale, dell'UnitàCinofilaAntidroga edellaSquadraMobile di Benevento, che, sottol'attenta supervisione della Que-stura di Benevento edegli organiz-zatori, hanno selezionato gli argo-menti da illustrare lasciandoampio spazio a dimostrazioni pra-tiche . I qua ttrocento studentihanno assistito dapprima ad unalezione sulla guida sicura a curadegli agenti de lla ,seguita da una simulazione di unfermo stradale con conseguenteprova dell'etilometro e del drogo-metro. A seguire hanno approfon-dito i pericoli e le insidie della retecon il contributo degli agenti dellaPoliz ia Post ale , ch e hannomostrato loro filmati e video rico-struzioni di fatti realmente acca-duti nella nostra Provincia. È statapoi la volta della Polizia Scienti-fica che ha presentato la sua atti-vità attraverso la testimonianzadiretta di Ispettori e Direttori Tec-nici che hanno coinvolto i giovaniin una mini lezione di genetica

forense, illustrando come da unsemplice capello sia possibile rin-tracciare un individuo. La giornatasi è conclusa con una dimostra-zione di ricerca e sequestro disostanze stupefacenti, svolta dagliagenti dell'Unità Cinofila Anti-droga di Napoli. Infatti, dopo averoccultato un sacchetto contenentehashish tra gli studenti, gli stessipoliziotti hanno provveduto aricercarlo e “sequestrarlo” conl'aiuto dei loro assistenti a quattrozampe.Ampia soddisfazione è stataespressa da tuttigli addetti ai lavorial termine dell'evento: il DirigenteScolastico, così come gli organiz-zatori, hanno voluto sottolineare laperfetta riuscita dell'evento, rimar-cata anche dal Sig. Questore Giu-seppeBellassai cheha voluto enco-miare i ragazzi in occasione del166 Anniversario della Polizia diStato, ricordando quanto fosseimportante la diffusionedella lega-lità tra lenuovegenerazioni.L'intera manifestazione è statadocumentata da un servizio videorealizzato dai ragazzi di ,cheè stato accolto con favore dallasede regionale della Polizia di Sta-to, che in un incontro con gli orga-nizzatori ha espresso pieni con-sensi agli studenti del Rummo, alloro impegno e alla loro inclina-zionead unsapere attivo eproposi-tivo.

Gior-nate della Legalità

Polstrada

Presente

Salvatore Mastrullo

Martedì 7 e giovedì 8 febbraio si è svolta presso il Liceo scientificoRummo la manifestazione “A scuola di Polizia”, evento organizzatodalla Rappresentanza degli Studenti che ha visto partecipi tutti glialunnidel triennio.

Egli prosegue poi illustrando aglistudenti la figura di Giancarlo Sia-ni, quella di un giovane uomoamante della verità e del suomestiere e non, come vorrebbe laversione ufficiale, la vittima dialcune parole delle quali neanchepoteva immaginare la potenza.Racconta poi il suo percorso tra idocumenti egli atti processuali maanche tra i vicoli della Napoli con-temporanea nella qualeancora rie-cheggiano le storie dei giovanicamorristi e delle loro imprese,una Napoli che sembra conoscerela storia di Giancarlo meglio deimagistrati e delle persone chefurono coinvolte nelle indagini eche sembra addirittura conoscerelaverità sullasua morte. Il capore-dattore parlapoi ai ragazzi di comeviene a conoscenza delle storie dimolti testimoni dimenticati, alcunifuggiti lontano, altri mai realmenteusciti allo scoperto.Conclude l'incontro con i risultatidell'inchiesta che ha impegnatoben quattro anni della sua vita e

che ha portato la Procura di Napolia riaprire le indagini, una nuovaversione dei fatti che non esclude ipersonaggi di quella ufficiale mache porta infatti ad una concilia-zione: una pluralità di mandanti edi organizzatori, due killer ediversi moventi che potrebberoincludere anche quello di matricemafiosa del clan Nuvoletta, noto-riamenteaffiliato aCosa nostra.Per le autorità coinvolte nelle inda-gini dell'omicidio, Roberto Paolospende parole di comprensione,affermando che ognuno di loro,nonostante gli errori commessi, hacercato instancabilmente e inbuona fede di avvicinarsi alla riso-luzione del caso e si affida nuova-mente alle istituzioni perché por-tino a compimento il lavoro che intanto tempo è riuscito a produrrenella speranza di ritrovare unaverità che anche Giancarlo Siani,giovane ed appassionato, avevacosì assiduamentericercato.

D. C.

dalla Prima Pagina

Nel giorno dell'equinozio di pri-mavera, la scuola ha appreso conpiacere l'esito del Concorso Nazio-nale ,con-gratulandosi con le studentesseGiovanna Simeone, 5° B, ed Eleo-noraCalzone, 4° C, per esserestateselezionate dalla Giuria del Con-corso. Le due studentesse si sonorecate aTorino il giorno 11 maggio2018 per prendere parte, nei duegiorni successivi,alla cerimonia dipremiazione al Liceo ClassicoMassimo D'Azeglio, epoi allapre-sentazione della silloge al Salonedel Libro. In ambeduele occasioniè stato possibile leggere i compo-nimenti che hanno comeautori gio-

vani studenti e studentesse, i qualihanno espresso riflessioni vivaci eprofonde a riguardo. La cerimoniadi premiazione è stata presiedutadal curatore del Concorso, il prof.Mario Dino, insieme a una Giuriacomposta da influenti figure delmondo letterario, tra cui giovaniemergenti. , di GiovannaSimeone, e ,di Eleonora Calzone, sono le duepoesie selezionate dalla Giuria. Lastudentessa Simeone propone allettore un'indagine relativa allacondizionedell' “esserestraniero”.L'errore che spesso si commette -spiega Giovanna - è quello di con-siderare la vita del migrante come

una vita del tutto priva di impor-tanza. Nel testo il migrante è allaricerca di un riscatto, di nuoveopportunità, guardingo, fiutandol'aria controvento, misero, spogliodi sentimenti, vestito di sole illu-sioni. Il soggetto vive una condi-zione di straniamento, lontanodalla terra natia, in uno stato diesclusione, costretto a rinchiudersiin una realtà fittizia, artefatta. Daqui l'invito ariflettere sui valori deidiritti umani, sulla non discrimina-zione, sul rispetto e sulla valoriz-zazione delle diversità, l'unicorimedio contro l'oblio. Di altret-tanta sensibilità è la poesia

, di Eleonora Calzo-

ne. Eleonora riconosce l'ugua-glianzanon in quattro arti, un nasoe due occhi e neanche in unamasnada di individui su una stessaorma. L'omologazione annulla lapersona - afferma la studentessa -e, ultimamente, sembra che ci sidimentichi che siamo tutti diversied unici. Le nostre necessariediversità devono essere tutelatedalla legge secondo il principio diragionevolezza. L'uguaglianza èpari dignità sociale e giustizia, ecosì recitano gli ultimi tre versidella poesia: “siamo uguali solo se/ sei punito come me / sono amatacomete.”Ledue poesiesono affini nellapro-fondità con cui le studentessehanno espresso il loro punto divista nei confronti di problemati-che estremamente presenti in que-sta realtà. Ed è proprio quest'ulti-ma a non aver bisogno della pauraper lo straniero, o dell'ugua-glianza, che magari assicura lestesse leggi troppo spesso appli-cate in manieradifferente. Il nostroPaese, il mondo, hanno bisogno dimenti profonde, sensibili, medi-tanti,cheportino l'uguaglianzae latolleranza anon essere più concettitristementeutopici, ma valori con-creti,effettivi,reali.

Una poesia dal cassetto 3

StranieroSiamo uguali solo se

Siamouguali solo se

N. B.

Una poesia dal cassetto 3 elogia le studentesse del nostro LiceoPremiate due studentesse del Rummo al Salone del Libro di Torino

di NICOLE BORRILLO

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numero 11 - MAGGIO 2018

topologia

studi

Tra le branche della matematicamoderna una delle più particolari èsicuramente la topologia. Que-st'ultimainfatti riescead affrontarein maniera generale tutti queiproblemi geometrici che nondipendono dagli oggetti coinvolti,ma solo dal modo in cui sonoconnessi tra loro. Il primo quesitoad esser stato risolto con unmetodo “topologico” fu il celebre“problema dei ponti di König-sberg”, un problema geometricoche non sembra tale, poiché noncontiene alcuna figura riconoscibi-lenéalcunamisura; si ragiona solosulla posizione di determinatelinee e punti e sul modo dispostarsi dagli uni agli altri. Nel'700 Königsberg era una cittàdell'estrema Prussia orientale,sulle acque del Baltico. Oggi sichiama Kaliningrad, è molto piùgrande, appartiene al territoriorusso ed è un'enclave geograficasituata tra Polonia e Lituania.Comeoggi, la città era bagnata dalfiume Pregel, i cui rami, attraver-sandola, definivano un'isola e tremasse di terra, separate dalle sueacque, ma collegate da sette ponti.Gli abitanti si chiesero se fosse omeno possibilecreare un itinerarioche cominciassee terminasse nellostesso punto e passasse una solavolta per ciascun ponte. Lasoluzione fu data dal matematicoLeonhard Euler, che introdusse ilconcetto di grafo: un grafo è undisegno a forma di rete costituito

dadue parti: i punti chiamati nodiovertici e i tragitti che li collegano,detti archi o lati. Il grado di unnodo è pari al numero di archi chepartono da quel nodo. Il camminoseguito dal pedone è definitocammino euler iano quando ilsuddetto itinerario passa una solavolta per ciascun arco. Si avràinvece un circuito eulerianoquando il percorso comincia ef inisce nello stesso nodo. Ingenera le, Eulero trovò dellecondizioni di esistenza di camminie circuiti analizzando la parità delgrado dei nodi di un grafo. Se inodi del grafo hanno tutti gradopari, allora vi è almeno un circuitoeuleriano. Se invece ci sono solodue nodi con grado dispari, alloravi è almeno un cammino, manessun circuito. In fine se ci sonopiù di due nodi con grado dispari ilgrafo non è percorribile, cioè nonci sono cammini né circuiti.Partendo dalla rappresentazioneschematica della città,Eulero ebbel'idea di prescinderedalla forma ditutti i componenti e sostituirli conun grafo, in modo da considerare ipunti di terra come vertici e i ponticome cammini . Ragi onandounicamente sul grafo risultanteEulero trasse le sue conclusioni.Dato che vi erano 4 nodi con gradodispari, non vi era nessun percorsoeuleriano o circuito euleriano nelgrafo di Koningsberg, e dunqueera impossibile realizzare l'iti-nerario voluto. Eulero chiamò

“geometrian situs” le questionicollega te inte lle ttualmente aquella dei ponti ma solo nel 1847Johann Listing coniò il terminetopologia. Oggi la topologia è unadelle branche più importanti dellamatematica moderna e studiaquelle proprietà delle figure chenon cambiano se viene effettuatauna defo rmazione continu a,ovvero senza strappi, sovrapposi-zioni o incollature. Dueoggetti chesi possono ottenere uno dall'altroattraverso una deformazionecontinua sono topologicamenteequivalenti (o omeomorfi) : adesempio un cubo e una sfera,oppure una ciambella e una tazza.La topologia, al contrario dellageometria, ha un approccio piùqualita tivo che quantitativo.Questa caratteristica ha portatoalla risoluzione dei problemi piùdiversi , e ha permess o didimostrare alcuni teoremi dainomi molto particola ri. Unesempio è il teorema della sferapelosa della topologia algebrica:esso afferma che non esiste uncampo vettoriale continuo e nonnullo tangente alla sfera, ovveroche è impossibile pettinare inmodo continuo il pelo di una sferapelosa. La particolarità di questoteorema sta nel fatto che esso nonvalesolo per lasfera, maanche pertutti gli oggetti topologicamenteequivalenti ad essa. La stessa cosavale per il problema dei ponti, lacui soluzione è equivalente per

ogni configurazione topologica-mente equivalente a quella diKoningsberg. Un altro teoremabizzarro è il “teorema del panino alprosci utto” : qu esto teoremaafferma che dati n oggetti in unospazio dimensionale esistesempre almeno un iperpiano ( )dimensionale in grado di bisecarlitutti simultaneamente. Il teoremadeve il suo nome al caso : inuno spazio tridimensionale esistealmeno un piano che biseca treoggetti, quindi è sempre possibiletagliare a metà un panino alprosciutto (composto da due fettedi pane e una di prosciutto) con unsingolo taglio, anche se i trecomponenti si trovano in stanzediverse o a kilometri di distanza.Le applicazioni della topologiasono innumerevoli ed hannoportato a scoperte molto importan-ti: il premio Nobel per la Fisica2016 è sta to assegnato “perscoperte teoriche sulle transizionidi fase topologiche e sugli statitopologici della materia”, ovverograzie alla topologia è statopossibile spiegare par ticola rifenomeni che av veng ono atemperature prossime allo zeroassoluto (come superconduttività esuperf luidità) e perché questiscompaiano a temperature piùelevate.

nn-1

n=3

Mario Porcaro

Quali sono le due potenze consecutive di due numeri naturali?

Immaginiamo una situazione ide-ale col Sole permanentementeposi-zionato, nei confronti della Terra,all'altezza dell'Equatore in oltrepoiché il Sole è molto distantedalla terra consideriamo tutti iraggi solari paralleli al piano equa-toriale. Poiché la Terra ruotaattorno al proprio asse compiendoun giro completo in 24 ore, se cipotessimo mettere sulla superficedel Sole vedremmo in un giornointero passare davanti a noi tutti imeridiani terrestri.Poiché un giro completo è costitu-ito da una rotazione di 360°vedremmo ruotare la Terra di 15°ogni ora. In realtà noi dalla Terravediamo il Sole girarci intorno allavelocità di 15° all'ora. Se al PoloNord costruissimo una torre, la suaombra, sempre proiettata dallaparte opposta del Sole, spazze-rebbe il piano equatorialealla velo-cità di 15° all'ora e tale ombrapotrebbe essere considerata comeuna enorme lancetta d'orologio.Ovvia-mente un orologio che deverimanere fisso in un posto isolatocome il Polo Nord è inutile, ma sefissiamo al centro di un disco unabacchetta (detto gnomone) otte-

niamo un modello in miniaturadella nostra torre che è anche tra-sportabile.Tuttavia, sorgono dei problemi, seci spostiamo dal Polo Nord la bac-chetta non sarà più para llelaall'asse terrestre pertanto la suaombra non descriverà più in modofedele il moto apparente del soleinoltre la meridiana funziona soloalla luce del sole pertanto di notte èinutileed è sufficiente segnare solometà del quadrante.Per risolvere il primo problema èsufficiente orientare lo gnomoneverso la Stella Polare, in questomodo otteniamo uno strumento uti-lizzabile a ogni latitudine, ovvia-mentequestadescrizione non èpre-cisa in quanto andrebbero appor-tate delle correzioni alla misura-zione assecondo della latitudinema è indubbiamente una buonaapprossimazione.L'uso degli orologi solari è cono-sciuto sin dai tempi degli Egizirimase il migliormodo di divisionedel tempo per oltre 2500 anni finoall'invenzione dell'orologio mec-canico.

Simone Sauchella

Oggi siamo abituati a guardare il nostro polso e a leggere l'oradal quadrante del nostro orologio, ma in passato non era cosìsemplice; l'unico strumento che permetteva di sapere l'ora erala meridiana.

Chiunque ha visto quest'oggetto almeno una volta,ma pochi sanno come e perché questo funziona.

esperienze

di GIUSEPPE DE PASQUALE

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7numero 11 - MAGGIO 2018

scienza e tecnologiaconquiste mediche

Originaria di Melizzano, la ricer-catrice e medico sannita TeresaMezza, dottoranda della facoltà diMedicina e chirurgia dell'Uni-versità Cattolica, ha vinto oltre alriconoscimento della EuropeanFoundationfor the Study ofDiabe-tes (EFSD), denominato FutureLeaders Mentorship Programmefor Clinical Diabetologists, ancheuno dei sei famigerati premi elar-giti annualmente dall'EASD, ilRising Star Fellowship Program-me, che aspira ad individuare gio-vani ricercatori promettenti e inno-vativi che svolgano il propriolavoro in Europa. La sua disponi-bilitàè tale da permetterci di supe-rare la distanza che ci separa e direalizzare, per via telefonica, lanostra intervista.

Cos'è il diabete? Cosa lo caratte-rizza? Quali sono lesue cause?

Quali sono i fattori che influisconoladieta del diabetico?

Cosa l'ha portata al raggiungi-mento del premio Rising Star?

In cosaconsiste la suaricerca?

Quando lecosesi sono fattepiù dif-ficili cosa l'ha spinta ad andareavanti?

Cosa significa per lei essere unmedico?

Perché ha scelto questa strada?Cosa l'ha spinta adintraprenderla?

Quali sono i suoi prossimi obiettivie quelli di più imminente realizza-zione?

Qual è il messaggio che vuolelasciare a tutti i futuri giovani

medici che come lei voglionointraprendere l'arduo camminodellamedicina?

Dunque,? Sembra proprio di sì,

come lo stesso Heidegger unavolta scr isse: "La grandezzadell'uomo si misura in base a quelche cerca e all'insistenza con cuiegli resta alla ricerca". D'altrondel'uomo è destinato ad orientarsiincessantemente tra le mura delcastellodellesue frammentariecer-tezze come fa l'Orlando Furiosonel castello di Atlante, cercando,invano, una risposta perché, delresto,

Il diabete mellito è una malattiacronica metabolica causata dauna diminuzione de lle attivitàdell'insulina, un ormone prodottodallecellule beta delle isole di Lan-gerhans del pancreas. Può dipen-dere da una ristretta disponibilitàdi insulina (la cui produzione noncompiace i bisogni dell'orga-nismo), dalla manchevole sensibi-lità all'ormone da parte dei tessutibersaglio o, infine, dall'unifica-zione di questi fattori. Una carat-

teristica onnipresente nel diabetemellito è l'iperglicemia (cospicuaconcentrazionedi glucosio nel san-gue), la quale, con il passare deltempo, porta complicanze dinatura vascolare, come la macro-angiopatiae la microangiopatia.

Una alimentazione equilibratarappresenta la cura essenziale deldiabete al fine di mantenere sottocontrollo il livello di zucchero nelsangue. Sono tutti falsi miti quellichesostengono che la dietadel dia-betico debba essere restrittiva ocomplessa. La persona con dia-bete necessita infatti di un apportocalorico giornaliero congruente aquello del soggetto non diabeticocon lo scopo di preservare il pro-priopeso corporeo ideale.

Sicuramente ciò che mi ha portataal raggiungimento del premio èstato ''credere sempre'' in ciò percui ho lavorato in questi anni. Mireputo una persona molto capar-bia edeterminata,non mi sono maiarresa davanti alle difficoltà enegli ultimi dieci anni le difficoltànon sono di certo venute meno. Hacontribuito, senza alcun'ombra didubbio, la mia esperienza lavora-tiva all'estero. È stata costruttiva eallo stesso tempo significativa.Boston è una città speciale in cuiho potuto migliorare il mioapproccio, il mio modo di vedere le

cose edi interpretarle,perchéal dilà della ricerca in senso stretto, hopotuto conoscere altre culture elavorarecon personecon ideecom-pletamentediverseda me.

La mia ricerca consiste nel cercaredi capire i meccanismi per cui unapersona diventa diabetica. Primadi arrivare al diabete vero e pro-prio, vi èuna fase di prevenzione emorfologia delle cellule che pro-ducono insulina. Io sto cercandodi capire quali sono questi mecca-nismi. Dunque, la mia ricerca sifonda sulla capacità e sui mecca-nismi di adattamento delle celluledel pancreas alle differenti evarie-gatepatologiche, al finedi avviarenuove metodologie terapeuticheatte a contrastare o ritardare lacomparsa deldiabete.

Che sono testardissima! L'impor-tante è credere in quello che fai. Seci credi, alla fine, dopo tanto durolavoro, riuscirai sempre ad argi-nare l'ostacolo. E soltanto alloraciò che ti sembrava difficile, insu-perabile o addirittura impossibile,sarà improvvisamente semplice,normale, indiscutibilmente risol-vibile.

È sicuramente una missione cherichiede grandi sacrifici, perché aquesto lavoro dedicherai molto

più tempo di quanto tu possaimma-ginare.Ci sonomolti medici, infer-mieri che cercano di fare la cosagiusta. Io cerco di essere una diloro. Non è facile, altrimenti lofarebbero tutti. Perché? Perché lagente mi chiama, ha bisogno dime, vuole il mio supporto ed è que-sta la cosapiù bella, quando leper-sone ti guardano con occhi grati eti ammirano per quello che fai,nonostante tutto egraziea tutto.

Quando ho finito il liceo mi tro-vavo di fronte alla scelta cheavrebbe condizionato tutta la miavita da lì a venire. E non avevo dicerto le idee chiare. Nonostantetutti i medici abbiano quella chepuò esseredefinita comeuna sortadi vocazione verso la materia,come se lo avessero saputo sin daquando erano piccoli, io nonpotevo di certo identificarmi conloro. È stata una scelta presa allafine del quinto anno e di quellafacoltà mi attirava soprattuttol'idea che avevo di essa. Sarebbestata una sfida, non con tutti gliottanta mila e poco più candidatiche avrebbero sostenuto il test,sarebbestata una sfidacon me stes-sa. C'ero io e il test. L'hoscelta per-ché era difficile, perché sembravaimpossibile, perché lecose difficilie impossibili non lo sono mai vera-mente. Ho scelto diabetologia per-ché è la malattia maledetta e allostesso tempo latente, non si fa sen-

tire, fino a quando non lo vuole,fino a quando i valori del glucosioarrivanoallestelle.

In primis, cercare di capire cosaaccade nella prima fase del dia-bete e in secundis scoprire qualisono i meccanismi chepossono aiu-tarci a prevenire il diabete. È fon-damentale arrivare prima dell'i-perglicemia, della complicanza,dell'ostacolo perché, partendo dalpresupposto che tutte le reazioniche portano al diabete comincianomolti anni prima, se si riesce adarrivare prima dell'iperglicemia,impedendo così che queste cellulesi stanchino di produrre l'insulina,probabilmente riusc iremmo acurare meglioi pazienti.

A tutti i giovani medici dico: cre-dete in ciò che fate, in ciò che sieteeche volete diventare.

progressum tene verbasequentur

fatti non foste a viver comebruti, ma per seguir virtutee cano-scenza.

La "fiumana del progresso", come una sorta di , appare oggi più che mai. Dunque, all'insegna del "Sapere aude" illuministico, il futuro è nellemani di chi è capace di concretizzarlo,da potenza in atto, della siepe leopardiana.

fulmen in clausulaal diqua

Artificial Intelligence

Ciò che riguarda il progresso tec-nologico èdaconsiderarsi un bene-ficio o ci sono dei lati oscuri deltutto sottovalutati? Quando siparla di intelligenza artificiale siparlasostanzialmentedi algoritmi.Dalla complessità degli algoritmi,deriva una A.I. più o meno evolu-ta: lasfidaècreare intelligenzearti-ficiali il cui modo di pensare siavvicini quanto più possibile alnostro.Non si deve necessariamente pen-sare a robot con sembianze umane(secondo un ampiamenteutilizzato nei film di fantascienza,da di Fritz Lang del1927a , nella ver-sione del 2017), maanche a in grado di strut-turaremiliardi di dati in tempi infi-nitesimali rispetto a quelli neces-sari all'essere umano, o anche diapprendere dall'uomo per aiutarlo(concetto di inferenza: dopo averfornito dati cognitivi di base,l'inferenza del permettedi arrivare a nuove forme di cono-scenza).Dunque, A.I. non solo per analiz-zare dati ed automatizzare proces-si, ma in grado si spingersi finoall'ideazione di nuovi prodotti, anegoziati con i partner, ad analisiintelligente di clausole e contratti,ecc. Tutto ciò lascia intravederepossibilità di impiego dell'A.I. in

larga scala, dalla produzione alladistr ibuzione, da lla pubblicaamministrazioneal terzo settore.Il processo ègià in atto echi sarà ingrado di inserire l'A.I. in una strut-tura aziendale in grado di acco-glierla potrà trarne grandi benefi-ci, non solo come un mezzo perridurre il personale (e di conse-guenza i costi di produzione), maanche come uno strumento effi-cace per ottenere risultati proprioladdove mancapersonale.Né, d'altro canto, si possono igno-rare le controindicazioni derivantidall'impiego incontrollato dell'in-telligenzaartificiale: a tal proposi-to, durante la Conferenza Interna-zionale sull'Intelligenza Artifi-ciale di Melbourne dello scorsomese di agosto, ben 116 scienziatidi 26 diversi Paesi, pionieri dellarobotica e dell'intelligenza artifi-ciale, in una lettera aperta alleNazioni Unitehanno chiesto divie-tare le armi capaci di uccidere inmodo autonomo.Nello stesso filone, una notiziadello stesso agosto 2017 hadestatomolto stupore ma anche preoccu-pazione, nonostante la sua scarsadiffusione: durante un esperi-mento sull'intelligenza artificialedi (FAIR), dueparte di un esperimento, al fine disimulare una conversazione conesseri umani o con altri bot, hanno

iniziato a dialogare tra di loro inuna lingua sconosciuta e incom-prensibile, allarmando iricercatoria tal punto da costringerli ad inter-rompere immediatamente l'espe-rimento.Come affermava anche il grandeStephen Hawking, l'astrofisico dapoco scomparso, durante il WebSummit tenutosi a Lisbona nelnovembre 2017, «

».Il monito è chiaro: creare un'in-telligenza artificiale per il benedelmondo si può, ma per farlo biso-gna identificare i problemi e irischi acuisi va incontro.Il nostro futuro è incerto: non pos-siamo sapere se saremo infinita-mente aiutati dall'A.I., o, in casiestremi,distrutti da essa.

cliché

MetropolisGhost in theShell

action moviesoftware

software

Facebook robot

Siamo sullasoglia di un mondo completa-mente nuovo. I benefici possonoessere tanti, così come i pericoli.[…] E le nostre A.I. devono farequel che vogliamo che facciano.[…] Forse, con questi nuovi stru-menti, riusciremo a rimediare aidanni che stiamo infliggendo allanatura e forse potremmo essere ingrado di sradicare povertà emalattie. Ma è anchepossibile checon la distruzione di milioni diposti di lavoro vengano distrutte lanostra economia e la nostra socie-tà

Gaia Cavallaro

Anche se i computer ormai sonouna parte integrante della nostravita, non è così ovvio e scontatoper tutti il loro funzionamento.Essi ragionano in termini di bit,abbreviazione di “binary digit”,cifra binaria, ma allo stesso tempotraduzione di pezzettino, in questocaso di informazione. Infatti i bit,che fisicamentepossono peresem-pio assumere la forma di un uninterruttore elettrico o delle righedel codice a barre, sono la quantitàminima di informazione che puòessere scambiata. Ma possono esi-stere solo in due stati: l'interruttorepuò avere la leva in giù o in su, lerighe del codice a barre possonoessere o bianche o nere; stati chevengono comunemente chiamatistato 0 e stato 1, riprendendoappunto la numerazione binaria. Èqui però il problema: tutte le parti-celle di cui siamo fatti e di cui sonofatte le cose che ci circondanoseguono delle leggi che a noi sem-brano insensate se applicate almondo macroscopico, quelle dellameccanica quantistica. Esse inte-ragiscono tra loro in modi ancoramisteriosi e, soprattutto, fino aquando non vengono osservate,quindi misurate,possono occuparepiù di uno stato nello stesso istante.Questa diavoleria viene chiamata“sovrapposizione coerente di sta-ti”, edè come immaginareunacasacon due piani macon un soloinqui-lino: fino al momento in cui noinon controlliamo se l'inquilino èalpiano terra (stato 0) o al primopiano (stato 1), per la meccanicaquantisticaegli si trova in entrambigli stati (stato 01). Ed è su questoprincipio che si basano i computer

quantistici, macchine che sem-brano avveniristiche ma che giàesistono, in una forma embrionale,e che probabilmente rivoluzione-ranno la tecnologia come la cono-sciamoadesso.A questo punto, potreste chiederviqual è la parte rivoluzionaria intutto ciò, quali sono le reali appli-cazioni in cui un computer quanti-stico apporterebbe migliorie, eprima di tutto: abbiamo veramentebisogno dei computer quantistici?La risposta è sì, assolutamente, maarriviamocipergradi.Tutti noi in alcune operazioni checo mpiamo qu oti dianament eusiamo degli algoritmi, anche soloper fa re 5+7. Per svolg erequest'operaz ione riconosc iamosicuramente più di una strada perarrivare al risultato: un bambinoprobabilmente affronterà il pro-blema contando con le dita, qual-cun altro incolonnerà i due numeri,qualcun altro ancora la svolgerà amente secondo un proprio schemapersonale. Sicuramente però, pos-siamo riconoscere che tra i 3 algo-ritmi ce n'è uno nettamente menoefficiente degli altri, quello delbambino, ed è in questo campo cheil computer quantistico eccelle.Anche se già in partenza è avvan-taggiato rispetto ad un computerclassico perché riesce, con lostesso numero di bit, o meglio, diqubit, ad ottenere più combina-zioni avendo uno stato ulteriore disovrapposiz ione, l'innovazioneche porta non è tanto nella velocitàmanel modo di ragionare. Infatti, alivello economico, èmolto più con-veniente avere 10mila computerclassici a lavorare su un problema

rispetto ad uno solo quantistico,però ci sono problemi considerati“intrattabili” come la scomposi-zione in fattori primi di un numerodi 100cifre (il numero di atomi pre-senti nell'universo è stimato con unnumero composto da “sole” 90cifre),cherichiederebbe adun com-puter classico un tempo intermina-bile (6 miliardi di miliardi dimiliardi di operazioni), ma cheinvece diventa un problema nor-male per un computer quantisticoche lorisolverebbe in 260milaope-razioni grazie all'algoritmo diShor. L'utilità di questo compito èda ricercarsi nel contrasto delmetodo RSA, il metodo crittogra-fico considerato più sicuro almomento, che si basa proprio sudue fattori primi di un numero di100 cifre, usato principalmente daorganizzazioni terroristiche percomunicare segretamente; con uncomputer quantisticoqueste comu-nicazioni non sarebbero poi cosìtanto segrete.Il vero passo in avanti, però è unaltro. Il quantum computing riescea risolvere un problema posto daRichard Feynmann, uno dei mag-giori fisici del '900, alla fine delsecolo scorso: grazie ad esso èadesso possibile simulare con uncomputer dei sistemi quantistici,chequindi riflettono larealtà e nonsolo una mera approssimazione diessa data dalle equazioni di naturaumana. Ora èquestionesolo di tem-po, necessario per sviluppare tec-nologie sempre migliori e piùpotenti, che porterebbero peresem-pio, alla scoperta di nuovi medi-cine oalla creazione di nuovi mate-riali. Al momento è IBM ad averassemblato il computer quantisticocon più qubit, 50, maGoogle ne hagià annunciato uno da 72, chesarebbe più potente di qualsiasisupercomputer classico realizzatoe realizzabile e che permetterebbel'inizio della “supremazia quanti-stica”,comel'hachiamata lamulti-nazionale americana, grazie allaquale tra qualche decina di anniforse potremmo girare con un pic-colo computerquantistico in tasca.

Luca Lombardi

quantum computing

Il progressotecnologico condiziona a talpuntola nostra società, che spesso si tende adassociare felicitàe benessere ad un mondo di innovazione e progresso. L'umanità si è così assuefatta alla presenza dellatecnologia in ogni aspettodella vita, che sembra impossibile farne a meno anche soloper qualche ora. Quantidinoi non hannonel raggio di 5 metri almenoun computer (PC, smartphone, smart tv…)? E quanti di

noi sonoa conoscenza della rivoluzioneche staavvenendo inquestomomentonelmondodiquestemacchine?

di GENNY PASTORE

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numero 11 - MAGGIO 20188un libero cercare

Banksy

lessico in fieri

a cura di SARA FRANCESCHELLI

Tra le nuove parole riconosciutedall'Accademia della Crusca vi sitrovano: “whatsappare”, “twitta-re”, “hashtag”, “selfie”. Sembre-rebbe, quindi,che i Nuovi Nati nonpossano fare a meno dei forestieri-smi diffusisi in particolar modocon l'avventodellemoderne tecno-logie, che si stia favorendo laprima coniugazione, a discapitodelle altre; che si stia obliandol'uso corretto dellapunteggiatura eavvantaggiando, invece, le “k”,“x”, “y”per le abbreviazioni.Inconsapevolmente, stiamo accet-tando un'imminente semplifica-zione della lingua, dovuta allapigrizia dei giovanissimi. Ridurreun'emozione in un cuore, o in unaqualsivoglia emoticon, non sedaforse le capacità espressivedell'uomo? Lasciamo le nostrerazionali abilità in abbandono ver-gognoso,eppure la linguahasigni-ficato il processo di strutturazionedi una primordiale società umanache esulasse da approcci pretta-menteferini ed istintivi.Una stima di Fermi basterebbe a

dimostrare quanti pochi siano aconoscere la storia dell'idiomanazionale, ed in questa ignoranzapassiva è riscontrabile la causadella frammentazione di una lin-gua, nata come scritta, sopravvi-ventecomeparlata.L'italiano ha superato due grandiguerre: dapprima l'emancipazionedal latino classico, e poi l'indi-viduazione di una “base comune”in uno stivale lacerato dal persi-stere di divisioni politiche.Benché l'italiano veda la suaradicepiù profonda nel “sermo vulgaris”(il latino della comunità, mutevolene l tempo e nello spaz io) ,l'eleganza del latino classico fuspesso avverso alla suadiffusione.L'enorme prestigio della Chiesa, ildisprezzo della lingua cruda ediretta dell'Inferno Dantesco diPetrarca e gli studia humanitatisconferirono al latino una posizionepreminente , considerandolo ingrado di dare l'immortalità lettera-ria. A vincere la “lingua della cul-tura” furono la tesi cinquecentescadi Pietro Bembo (sostenuta dal

Purismo Veneto ottocentesco) e laprimae la secondaedizione(1612-1738) del “Vocabolario della lin-gua italiana” dell'Accademia dellaCrusca che proponevano comemodelli da imitare il Decameronper la prosa e il Canzoniere per lapoesia.A questo punto la “questione dellalingua” incorreva in un altro pro-blema: questa risultava non soloarcaica (1300) ma, specialmente,geograficamente circoscritta (To-scana).Bea ta te , Firenze! che destil'idioma a

.Così, se l'italiano scritto eracondi-viso da tutti gli intellettuali (nono-stante le polemiche), non altret-tanto avveniva nel parlato, vintodagli innumerevoli dialetti locali.Solo quando unavoce tra i Roman-tici si levò alta, quella di Alessan-dro Manzoni, fu effettivamentedato un grande contributo allacausa italiana. Tuttavia, l'unità lin-guistica non venne raggiunta tra-mite l'imposizione del fiorentino

dei Promessi Sposi, ma portata atermine sotto l'impulso di alcunifattori decisivi di natura sociale,economica e comunicativa: primal'unità d'Italia del 1861, poil'industrializzazione, le trasmis-sioni radiofoniche, il cinema e, dal1954, la televisione, sono stati iveri responsabili della definitivaintegrazione linguistica del paese.Quello che Foscolo eCattaneo ave-vano sognato, che l'italiano ungiorno diventasse davvero la lin-gua comune degli italiani, è oggiuna realtà nell'Italia della Repub-blica democratica e spesso dimen-tichiamo il valore di questo tra-guardo.È difficile profetizzare il futuroma, GrammaNazisti e Cassandre aparte, introdurre nel vocabolarioverbi come “spoilerare”, rispec-chia davvero il motto dell'Accade-mia, ?

quel dolce di Calliopelabbro

ilpiù bel fior necoglieAiposteri l'ardua sentenza.

Eleonora Calzone

L'Alchimista

Il Piccolo Principe IlgabbianoJonathan Livingston

, un libro di PauloCoelho, narra il viaggio di un gio-vane pastorello andaluso, Santia-go, versolepiramidi d'Egitto, dovesembrerebbe che si trovi il suotesoro personale. Egli,spinto daunvecchio incontrato per caso, che sirivele rà essere un importantefigura nella vicenda, il Re diSalem, e da sogni premonitori,vende il suo gregge e si dirigeverso la meta agognata. Arrivato inEgitto, il giovane incontra unaragazza di nome Fatima, di cui siinnamora e un alchimista che loaiuterà nel suo percorso; In segui-to, le belle conoscenze lascerannospazio a quelle difficili: egli dovràfronteggiare e liberarsi da unabanda di predoni, in lotta con altretribù del deserto. Essendo libero,Santiago potrà raggiungere la suadestinazione; qui si renderà contoche il suo tesoro è in Andalusia, trale sue pecore e in compagniadell'unica persona che accendeunafiammellanel suogran cuore.La penetrante penna di PauloCoelho parladirettamente al cuoredichi la segue. Questastoria, inter-pretata allegoricamente e con unsignificato più profondo, riesce adisegnare il percorso della crescitadi ognuno di noi, lasciandosovrapporre il nostro cuore aquello del protagonista; un po'come ne e ne

.D'altronde, è in primis il signifi-cato del titolo che introduce questoaffascinante tema. Generalmentetutti noi conosciamo l'alchimistacome colui che è in grado di tra-sformare pietre di poco valore inoro. Nonostante questa defini-zione sia ovviamente esatta, essacela uno degli innumerevoli signi-ficati profondi chequesto libro con-tiene: l'alchimista è colui che rie-sce a tramutaresituazioni apparen-temente negative in situazioniincredibilmente positive. Infatti,noi tutti siamo ossessionati da tuttociò checi portadolore: unaperdita,una delusione, una mancanza e lareputiamo come un malanno.Coelho però, nel libro, sostieneche quando vuoi qualcosaè l'interouniverso che cospira affiche que-sta si realizzi. Anche se questacostatazione può far ridere i piùpragmatici, è attraverso le perdite,ledelusioni e le mancanze che for-

miamo noi stessi, che troviamoposto nel mondo e, per riprendereil libro, riusciamo a comprenderel'“Animadelmondo” ea realizzarelanostra“LeggendaPersonale”.Attraverso le sue peripezie, San-tiago ci insegna a seguire il nostrodestino, quello che amiamo fare,quello per cui siamo nati, senzalasciarci ostacolare da interessieconomici, dettami sociali o per-suasioni altrui. Ai nostri giorni, leinfluenze degli altri reprimono lanostra persona e ci inducono adessere sempre più insicuri deinostri sogni lasciando che essivolino via. Inoltre, seguendo lastrada delle convenzioni sociali,ma anche quella che i nostri geni-tori o amici ci esortano ad intra-prendere, senza essere innanzi-tutto noi stessi pienamenteconvin-ti, saremmo sicuri di vivere lanostra vita? O non faremmo altrochevivere quellavolutada altri?Con questo non mi tuffo nell'ideadi condurre la nostra esistenzabadando solo alle nostre idee, masottolineo il fatto che i nostri men-tori debbano essere coloro che ciincitano a seguire il percorso pre-scritto per noi, aiutandoci a fron-teggiare le difficoltà, ma nonfacendo mai in modo di contrad-dire la nostra indole con suggeri-menti effettivamente opposti o dif-ferenti. Nel libro, esempi lampantidi queste figure sono l'alchimistaincontrato nel deserto e, soprattut-to, il Redi Salem.Concludendo, troppe pressioni dapersone sbagliateportano al rifiutodi seguire il proprio ego per pauradi deluderle o per paura di fallire,senza accorgersi che la chiave cheserve ad ognuno di noi èpiù imma-nentealla nostra realtà di quanto sipensi, come ci testimonia l'espe-rienzadi Santiago. Nonostanteque-sto,frustati da problemi eangosce,invece di riflettere su quanto que-ste ci allontanino dalla conoscenzadell'“Anima del Mondo”, ci scrol-liamo di dosso l'unico obiettivodella nostra vita: la conquista delnostro benessere interiore.Un libro pieno di positività, tuttoincentrato sulla bellezza della vitae della varietà delle nostre perso-nalità.

Francesca Vannetiello

NEW YORK - Etichettato come ilgraffitista più controverso del suotempo, Banksy ha fatto della suafigura un vero e proprio mistero,celando la propria identità e realiz-zando opere in giro per il mondo inqualsiasi momento e nei posti piùinaspettati. Quello di Banksy èdiventato, dunque, un vero e pro-prio fenomeno mediatico, che haattirato l'attenzione non solo degliappassionati di street art, ma haanche avvicinato milioni di per-sone a una forma d'arte che, fino apoco tempo fa, era quasi equipa-rata a semplice vandalismo. Il wri-ter, proveniente da Bristol, deve lasua fama alle sue opere che, nono-stante il tratto molto stilizzato e isoggetti ripetitivi, comunicano,mediante la loro semplicità, fortimessaggi sia ludici che polemici eprovocatori, abbracciandole tema-tiche più varie, dalla guerra alladipendenzadasmartphone.Nel 2018,a distanza di cinqueannidal suo ultimo soggiorno, Banksytorna nellaGrandeMelaper la rea-lizzazione di un nuovo murale, in

collaborazione con il graffitistaBonf, arrestato nel 2005 per atti divandalismo durante leprotestecon-tro il G8, in Scozia. Questa volta,Banksy abbandona gli spazi angu-sti e gli angoli nascosti dove èsolito lavorare per occupare lo spa-zio più ambito da tutti i graffitisti aNew York: il “Bowery Wall”, aManhattan, che dal 2008 ad oggialterna alcune delle firme piùimportanti dell'arteurbana interna-zionale. È proprio su questa paretedi cemento, lunga venti metri ealtacinque, che l'artista inglese dàsfogo a tutta la sua indignazioneper l'arresto della giornalista curdaZehra .Su uno sfondo completamentebianco si stagliauna composiziones evera, quasi ase ttica : unasequenza di gruppi di quattro lineenere, assimilabili a delle finestresbarrate, con una linea obliquasovrapposta. L'unico sbocco nar-rativo dell'intero murales è costitu-ito dal ritratto di Zehra, che siaffaccia a una delle finestre, colvolto segnato dal disappunto e

dall'amarezzaperun'ingiustapuni-zione.Zehra è unagiornalista, arti-sta e attivista curda, con cittadi-nanza turca, colpevole di aver rac-contato la guerra con un dipinto;Zehra è la direttrice di “Jinha”,un'agenzia di stampa curda com-posta di sole donne e di improntafemminista, che racconta l'infernodella guerra, il dramma dei rifu-giati nonché i diritti, violati dalgoverno di Ankara, del popolo cur-do. Nel febbraio 2016 Zehra si tra-sferisce a Nusaybin, al confinesiriano, e il 21 luglio viene accu-sata di essere una dissidente affi-liata al PKK (Partito dei Lavora-tori del Kurdistan, partito politicoeorganizzazione paramilitare sup-portata dalle masse popolari cur-de).Zehra viene condannatadalgoverno turco a due anni, novemesi e ventidue giorni di reclu-sione per aver dipinto la città diNausaybin in macerie con le ban-diere turchesugli edifici distrutti.“È stato il governo a causare tutto

ciò. Io l'ho solo dipinto” - così hadichiarato alla stampa Zehra, che,nonostante la mobilitazione e lasolidarietà internazionale, conti-nua a rimanere in carcere. Nellasua unica dichiarazione al NewYork Times, Banksy afferma:

. Ilmuro, intanto, con la sua sequenzageometrica, sembra scandire iltempo che passa lentamente dietrole sbarre, mentre l'aspetto spoglio,quasi antidecorativo, sottolinea ilvivo risentimento per ladura realtàportata alla ribalta dall'episodio,ossia che nel 2018 la libertà diespressione non possa essereancoradata per scontata.

Doğan

Doğan

Doğan

“Midispiace molto per lei. Ho dise-gnato cose che avrebbero meritatomolto di più una condanna”

Giulia Barone

C'è chi parla di lingua “viva più che mai”, alcuni la vedono più come una casistica gesuitica: fatto sta che, dall'inizio del nuovo millennio, lalingua italiana ingloba nel suo vocabolario nuovi termini, la cui etimologia non riscontra derivazioni dai “morti” Latino e Greco, ma si rifàpiuttosto alle espressioni colloquiali di tutti i giorni. Èda considerarsipositivo onegativo?

Le opinioni sonomolte e contrastanti tra loro: che la linguasimodifichiannualmente, seguendogli andamentidellasocietà, dimostra un'indubitabile perpetuaevoluzione; ma sequest'evoluzione fosse una regressione…?

Paulo Coehlo

“Se ho la libertà di fotografare e di pubblicare come voglio, se le leggi mi danno questo diritto,perché sonostatapunita?Sonoancora sorpresa.”

inusuale storia

Benito Mussolini nel 1915 sposòla mite e dolce Rachele Guidi,nonostante lui fossemoltopiù gran-de. Ma il Duce non restò semprefedele alla moglie, tutt'altro. Leamanti furono innumerevoli,anche se, probabilmente, nessunagli rubò il cuore come la bellissimaClaretta Petacci nel 1936. Appari-scente ed esuberante Claretta permolti anni fu solo un'amica perMussolini, poi scoccò la scintilla.Si legge in Mussolini segreto.Diari 1932-1

(a cura di Mauro Suttora,BUR)che in un gesto stranamentedolce il Duce le regalò una cate-ninad'oro dovec'era scritto “Claraiosono te e tu sei me. Ben”. Lalororelazione era segreta ma duròparecchi anni, i due amanti siincontravano a Palazzo Veneziaogni pomeriggio. Chessa e Raggiscrivono in

(Mondadori) che la Petaccifu l'unica a stargli vicino finoall'ultimo, gli restò accanto anche

il 29 aprile 1945 quando insiemefurono uccisi ed esposti a PiazzaleLoreto. Quel giorno, però, laragazza non aveva più al colloquellacatenina…Simon Sebag Montefiore è forse ilpiù autorevole biografo di Stalin( , Weidenfeld &Nicolson). Scrive che il dittatorerusso nel 1906 sposò EkaterinaSvanidze (detta “Kato”) e che laloro relazione durò solo sedicimesi, fino alla morte di lei, masegnò il giovane Stalin per tutta lavita. Kato era una giovane sartadellaGeorgia, si innamorò quandoSoso (il diminutivo di Stalin) erasolo un ragazzo di 27 anni per dipiù brutto, con il volto butterato. Afar colpo sulla ragazza fu senz'al-tro l'aria affascinante e misteriosache solo un bandito rivoluzionariopoteva avere. Dal loro amore nac-que un figlio, che Stalin odiò,infatti lo lasciò morire in un lagernazista. Laseconda moglie di que-sto terribile dittatorefu Alleluyeva

Nadezda, diede alla luce duefigli emorì suicida a soli trent'anni, pro-babilmente acausadello stessoSta-lin.Il Fürher invece amò solo ed esclu-sivamente la nipote, che morìsucida nel 1932 perché si sentivatrascurata dall'amato (

, di Ian Kershaw, Bom-piani). Nello stesso anno iniziò larelazione con Eva Braun, che piùdi una volta, mangiata dalla gelo-sia nei confronti del compagno,tentò il suicidio. Nel 1945 i dueamanti, dopo essere stati sposatiper una settimana, trovarono lamorte in un bunker aBerlino.Nonostante la spietatezza e la cru-deltà di questi uomini, anche lorofurono capaci di amare qualcuno,ma forse era solo un amore mor-boso nato dai loro caratteri forti epossessivi.

938 di ClarettaPetacci

L'ultima lettera diBenito

Young Stalin Hitler,1889-1936

Laura Calicchio

Giài testi scolastici riportano aspetti inconsueti dellavitaprivata di JosifVissarionovicDzugasvili,detto Stalin,Benito Mussolini eAdolfHitler.Proviamo ad approfondirla con altre letture.

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9serie TV

numero 11 - MAGGIO 2018

cinema e guerra

spettacolo

Pina Bausch

Il è figlio del suo tem-po, si sviluppa in una Germaniaprofondamente provata dalla finedel Secondo conflitto mondiale,quando nasce nella popolazione ilbisogno di ritrovare l'equilibriosmarrito e si avverte nell'aria lavoglia di evadere dalla societàstessa edaciò che il regime nazistaha lasciato ai cittadini. Si approdasuccessivamente alla nascita delmovimento: il teatro e la danza siincontrano, si intrecciano e si fon-dono in un'unica storia che si pro-pone di raccontare una genera-zione e la sua ribellione. Sulla sciadella filosofia del tedesco HerbertMarcuse, che rivendica la “libera-zione della sensorialità” in con-trapposizione alla rigidità dellacul-tura dominante, gli artisti del

mettono in scena ciò chepoco tempo prima non era per-messo esibire e che ancorasi scon-tra con lasensibilità delle persone:i corpi umani nella loro cruda tan-gibilità, i corpi nudi avvolti ora dalsilenzio ora dalle grida liberatorie,la licenza di tessere la verità attra-verso le parole e i movimenti,senza curarsi della bellezza, chenulla può di fronte al fascino dellasingolarità. Nascono in questopanorama alcune stelle intramon-tabili, tra cui ricordiamo la coreo-grafa Pina Bausch, a capo della

,una com-pagnia che dedica alla Sicilia, aPalermo in particolare, uno degliesempi più celebri di .Nella primavera del 1989, la com-pagnia soggiorna per un breveperiodo nel capoluogo siciliano,immergendosi nella cultura localeche avrebbe poi rappresentatonella pièce. Lo spettacolo si insi-nua nellapsicologia della città, rap-presenta una Palermo allegoricachegiocasui luoghi comunie i sim-bolismi di difficile comprensione,delinea un dupliceritratto della cit-tà,un dipintoequivoco che non per-mette fino in fondo allo spettatoredi decifrare le intenzioni dell'arti-sta, ma che ha il solo scopo di pro-vocare sorpresa e meraviglia. Nonè presente una trama: lo spettacolosi articola in una serie di sequenzeche, senza tregua, ubriacano lospettatore di sentimenti contra-stanti che,seppurnon del tutto, pre-scindono dall'interpretazione sim-bolica degli avvenimenti. Vi sonoalcune scene che sembrano assu-mere una sfumatura di protesta; lamafia viene rappresentata attra-verso immagini violenteed inquie-tanti: i malavitosi e le vedove, lestragi e la brutalità dei ritrovamen-ti, elementi di difficile codificazio-ne, che trovano una solida colloca-zione in un ambiente come quello

di Palermo,in cui lapiaga della cri-minalità organizzata è ancora for-te. Lo sfrenato turbinio immagini-fico di Bausch ci presenta scene allimite dell'assurdo, in cui gliuomini sono costretti a nuotare nelcontenuto di un bicchiere o a cuci-nare sulla superficie del ferro dastiro. Nel finale, attraverso la piog-gia di mandorli in fiore e la meta-fora della mela come peccato uni-versale, elemento che ci precludela possibilità di osare, forse c'è laliberazione dalla prigioniadel regi-me, della società, della Palermo di

quegli anni, oppure, più facilmen-te, da quella di noi stessi, che cilimitiamo per la pauradi mostrare icorpi veri e concreti e i silenzi e ipensieri ai quali ilintendedarevita.Vale la pena avventurarsi nelmondo visionario della Bauschguardando il film , che WimWenders ha realizzato nel 2011, adue anni dalla scomparsa dell'arti-sta (n.d.r.).

teatrodanza

tea-trodanza

Wuppertaler Tanztheater

teatrodanzateatrodanza

Pina

Diana Campagna

Il è una forma complessa di spettacolo contemporaneo che mette in gioco un'ampia gamma di materiali espressivi, dalmovimentoallaparola, dalla musicaal gestomimico, dalla pittura alle tecniche della performance, nel tentativo di recuperare un'unità delle arti nellapro-spettiva diunteatroglobale.

teatrodanza

Teatro, danza o “teatrodanza”?

Rick & Morty

Get Schwifty

The Ricks mustbe crazy

Mortynight Run

Total Reckall

Rick&Morty

in effetti abbracciaun filone abbastanza ampio digeneri rimanendo nonostante ciòunica, viene definita dai più una“sci-fi horror”, poiché rimandandocomunque alla tradizione fanta-scientifica, si basa sulle avventuree vicissitudini dello scienziatogeniale ed alcolizzato Rick San-chez edel nipote impacciato e inge-nuo Morty,tramite l'utilizzo di gad-gets high-tech i due vivono avven-ture ricchedi significato eal limitedell'immaginabile, causando pa-recchi disagi sociali e scolastici alnipotedello scienziato appenaado-lescente. La dimensione horroremerge però sin dalla sigla, dalchiarissimo riferimento al semidioCthulhu, creatura del “masterpie-ce” di H.P. Lovecraft, l'horror-cosmico sembra infatti onnipre-sente nella sitcom, il cosmo vienetrattato così come dal noto scrit-tore come locus per l'esplorazionedi questioni filosofiche profonde,lo spazio incomprensibile si scon-tra con larealtà umana secernendoun sublime terrore al fuori dellanostra capacità di comprensione.L'umanità rappresenta però ildiscrimen tra la sci-fi e il cosmic-horror, se nella prima questa viene

posta al centro dell'universo nelhorror-cosmico non conta più nul-la, tutto ciò non può che sfociare inun pessimismo, appunto, cosmicoche viene però edulcorato ironica-mente, in (ep.5 s.2)l'umanità diventa la fonte di intrat-tenimento creature semidivine, iCromulons, per i quali disintegrareun pianeta non è un dispetto o unmotivo dipreoccupazione,ma sem-plicemente un gioco, mentre nellapuntata successiva

la batteria dell'auto diRick è alimentata da un micro-universo (nel quale lo scienziatoviene considerato una divinità), asua voltaalimentato daunaltro uni-verso ancora più piccolo ecosì via,la presenza di un multiverso coninfinite possibilità porta Morty,così come il pubblico, a rendersiconto dell'inconsistenza dei valorie dei significati, che cominciano ascivolare via, facendo posto ad uninarrestabileesistenzialismo.«Nessuno esiste di proposito, nes-suno appartiene a un posto, tuttiquanti moriranno» diceMorty, tro-viamo qui un riferimento lampantea Schopenhauer, secondo il filoso-fo, infatti, l'individuo non ha alcunvalore rispetto alla natura. Il regno

della natura è un tempo infinito euno spazio infinito, nel quale sonopossibili un numeroinfinito di indi-vidui. Per questa ragione la naturaè sempre pronta a sacrificarel'individuo, il quale non soltanto èesposto al pericolo di morte, ma èoriginariamente destinato e gui-dato dalla stessa natura verso lamorte. Una volta esaurito l'ultimocompito al quale gli individui sononaturalmente destinati, la conser-vazione della specie appunto, essidiventano irrilevanti. La forza chepermea l'esistenza e le creatureviventi, spingendole a vivere e ariprodursi, non è altro che lavolontà di vivere. Lavita di conse-guenza non è che la manifesta-zione della volontà per mezzo diquella rappresentazione che è ilmondo.Rick Sanchez accetta la vita e siserve di una “gaia scienza” perdemistificare tutto, rendendo ilmale un qualcosa di rilevabile emisurabile e l'amore una “una rea-zione chimica che fa accoppiaregli animali”. In(ep.2 s.2) Morty nasce, cresce emuore in un videogioco;attraversoquesto dispositivo,prodotto di con-sumo di uno sviluppo scientifico

impressionante, il nipotino di Rickvive un'esistenza che a fine partitadimentica rapidamente, facendoriflettere il pubblico sulla dicoto-mia tra vita vera e simulazioneinsensata, esattamente come in

(ep.4 s.2), dove Rickscopre che la casa è invasa daparassiti alieni mutaformain gradodi cambiare i ricordi azzerando ladifferenza tra l'uccidere i parassitie lo sparare ai propri cari, met-tendo in rilievo così la crisi divalori del nostro stesso significatodella vita. I valori della moraleappaiono quindi la proiezione dialcune tendenze umane, «Dio èmorto! Dio resta morto! E noil'abbiamo ucciso! » ci fa notareNietzsche, rendendosi conto chedopo l'illuminismo elarivoluzionescientifica il grande essere nel cie-lo, emblema dei valori della tradi-zione, non è più rilevante e chenella filosofia ciò che rischia dirimanere è il nulla. Rick Sanchezincarna la tensione tra il nichilismopassivo, rassegnandosi alla dispe-razione e alla mancanza di signifi-cato della vita, e quello attivo,distruggendo i vecchi valori e rico-minciando da capo. La scienza,però, non sembra essere la rispo-sta,infatti, la capacità di invalidareogni figura religiosa risulta inmolti episodi un mezzo di manipo-lazione per ottenere il potere, chenon appaga a pieno la voluntasdello scienziato. dun-que non risponde a domande dicaratterenéfilosofico, néscientifi-co, ma non può essere identificatocome un banale cartone animato,tanto è vero che invita a una rifles-sione in chiave satirica, sullanostraesistenza e sulla nostravita,conservando comunque l'aspettodi una serie animata che giornodopo giorno può vantare un fan-domsempre più grande euna com-munity sempre più incuriosita econsapevole.

Cosimo Maffei

Il web, ormai colmo dicitazioni, immagini e short video, aspetta impazientemente l'uscita della 4°stagione della celebre serie tvanimata “Rick&Morty”, che a quanto pare nonandrà in onda prima del2019. I lunghi tempidi attesa scatenano la fantasia dei sostenitoripiù accaniti, che concosplaye disegnidimostrano una totale ammirazione peril capolavorostatunitense di JustinRoilande Dan Harmon.

I capi di accusa di quel processofurono il rifiuto daparte del sopra-c itat o s olda to di sottosta reall'ordine di un superiore, permotivi che andavano oltre le suepossibilità. Entrato di sua sponta-nea volontà nell'esercito america-no, Desmond Doss rifiutava diimbracciare qualsiasi tipo di armain qualità di obbiettore di coscien-za, egli aveva tutto il diritto di evi-tare di ottemperare all'ordineimpartitogli e di scendere in cam-po, seppur privo di qualsivogliadifesa.Scagionato da tutte le accuse,Desmond Doss, divenne un soc-corritore militare chiamato a pren-dere parte alla battaglia sull'isoladi Okinawa. I soldati giapponesi siergevano inarrestabili sulla collinadi Hacksaw Ridge e respingevanocon facilità l'esercito americanoche tentava di sopraffarli. Nessunodi loro temeva la morte, si scaglia-vano comemine e colpivano senzapietà con qualsiasi mezzo a propriadisposizione. La marina militareamericana scagliava bombe adintervalli regolari cercando digarantire un minimo vantaggioalle truppe di terra. Il tutto si fon-deva in uno scenario apocalitticoche fa da macabro sfondo alla pel-licoladi Mel Gibson.Quando giunse l'ordine di ritirarsi,Desmond Doss, anche detto

, restò e soccorse settan-tacinque dei più di cento soldati,che in quella guerra sarebberomorti da dispersi; ridando a settan-tacinque famiglie un uomo vivo alposto di unabaravuota. Senzaspa-rare un colpo, dimostrò più corag-gio di ogni altro enessunabattagliafu mai vintapiù di quella.Probabilmente ognuno dei soldatiche accompagnò Doss in quellabattaglia si domandò, almeno unavolta, in che modo quell'uomosarebbe stato utile alla propriasopravvivenza. Pensavano che sifosse arruolato perché era ciò chefacevano tutti, senza rendersiconto di essere fin troppo codardoper intraprendere una battaglia incui la morte e la violenza nonlasciavano scampo. Era un uomodi religione che avrebbe dovutolasciare la guerra ai coraggiosi. Dicerto nessuno dei suoi compagni sisarebbe aspettato di dovere la pro-pria vita a quell'uomo, a quelvigliacco che avevano fin troppospesso umiliato e picchiato. Nes-suno di quegli uomini avrebbeimmaginato che si sarebbe ritro-vato a rifiutare di scendere incampo senzadilui.Dopo tutto, un uomo senza armi èun uomo privo di coraggio, e cosapuò contro unaguerra?

il

vigliacco

Olga Argenio

«In un mondo impegnato afarsi a pezzi da solo, non mi sembrauna cattiva idea tentare di rimetterlo insieme pezzo dopopezzo»

Cosa ha portato alla serie un fandom di tale dimensioni, che si estende dagli appassionati di fantascienza fino ai “cinefilosofi”?

I muri non cambiano coloreQueste leparolepronunciatedal soldato statunitenseDesmond Doss davantialla corte marzialeAmericana nel 1942, e riportate nella celebre pellicola diMel Gibson .La battaglia di Hacksaw Ridge

a cura di AUGUSTO STANZIONE

18 Marzo, Tempe, California. La49enne Elaine Herzberg mentreattraversava una strada buia spin-gendo a mano la sua bicicletta, inunazona lontana dallestrisce pedo-nali, è stata travolta da un'auto aguida autonoma di Uber. Tutti siaspettavano che pr ima o poisarebbe accaduto, dato che le mac-chine non sono perfette, almenoper ora. Dal video diffusodall'aziendasi vede la donna spun-tare da un cono d'ombra a unadistanza troppo breve per evitarel'impatto mortale. Molto probabil-mente, per il ridotto spazio di fre-nata, non si sarebbe evitata la tra-gedia nel caso in cui a pilotare ilmezzo ci fosse stato un essere uma-no. Queste macchine dovrebberoaiutare l'uomo soprattutto in situa-zioni di scarsa visibilità, ma non èstato così. Ci sale,quindi, il dubbiosul perché tutti i sensori di cui èdotata l'auto non abbiano visto arri-vare la donna, nonostante si muo-vesse in una strada aperta e senzaostacoli che potessero ingannarli.Nonostante tutto, questi sono pro-blemi risolvibili con l'esperienza,mentre è molto più complesso cer-caredi fornire alsoftware unasortadi morale per dargli la capacità discegliere. Se l'automobile rischias-sedi investire un bambino, ma perevitarlo sachecolpirebbe una cop-pia di anziani, cosadovrebbe fare?O ancora meglio, è possibile limi-

tare con certezza il comporta-mento dell'intelligenza artificiale?In realtà no, ma come sempre ilcinema ci traspone una realtà vero-simile nella qualeè possibile farlo:nel filmdi Alex Proyas(2004) ispirato all'omonimo librodi Isaac Asimov, si vive in unarealtà nella quale i robot sono per-fettamente integrati nella societàcome dei “facilitatori della vitaquotidiana”, seguendo le “Treleggi fondamentali della roboti-ca”, ideatedallo scrittore nel 1950.Queste leggi applicate sui robotrispettano le necessità di: sicu-rezza (I), servizio (II) e prudenza(III). E quindi sì, il tutto sarebbecollegato aunamaggioranzadi pro-babilità di sopravvivenza.Nel filmcompare Sonny, un robot il qualeha una coscienza che gli permettedi andare quasi oltrequeste tre leg-gi. È dotato di un cervello positro-nico chegli permette di scegliere.Questo aspetto compare anche nelfilm di SpikeJonze (2013), nelquale gli assistenti vocali de isistemi operativi (unaversione evo-luta di Cortana o Siri n.d.r.) conuna vera e propria personalità edanche un nome, Samantha in que-sto caso. La storia narra di unfuturo non troppo lontano dainostri giorni, in cui i computerhanno un ruolo fondamentale nellavita delle persone. Il protagonista,Theodore, cerca di compensare lasua solitudine, instaurando una

con l'assistente vocale, chediventa una vera storia d'amore.Ma Samantha sviluppa una vera epropria “vita personale” che le per-mette di andare oltre le già citatetre leggi e preferire ciò che èmeglio per sé.Ci stiamo quindi avvicinando sem-pre di più a questo futuro… o que-sto futuro è già presente…? Pro-vate a sentire la presentazione diGoogle Duplex a questo indirizzo:https://youtu.be/D5VN56jQMWM… resterete esterrefatti! (n.d.r.)

Io Robot,

Her

liai-son

Pier Paolo Mignone

intelligenza artificiale

Intelligenti, ma non abbastanza... per ora

T S: “Ma che significa?O seimiao nonseimia”. : “No, sono tua e nonsonotua”

Page 10: Quando il pensare è violento Nuove cure per il diabete ... · 23 settembre 1985, il giornalista de “Il Mattino” Giancarlo Siani, 26 anni appena compiuti, viene trovato mortonei

numero 11 - MAGGIO 201810Miley Cyrus

novità

musica

di LETIZIA RUSSO

Sannio Prog

“La nuova Sade”: così viene defi-nita Amber Mark, giovane artistanon molto popolare, ma che meri-terebbe maggiore successo. A soli22 anni Amber Mark ha già viag-giato per il mondo, che raccontanei suoi testi e lascia assaporarenelle armonie contaminate dallevarie culture che ha conosciuto edammirato. Nelle sue liriche gliargomenti sono piuttosto comuni,dalle esperienzequotidiane ai litigicon i familiari, dai moti d'animopiù intimi al dolore per la mortedella mamma, ma è evidente chenon i contenuti sono quelli per iquali l'artista si lascia apprezzare,quanto le sonorità impiegate nellesue produzioni, dai pianoforti

gonfi ed effettati ai campiona-menti africani, dai ritmi tribali, trai quali spicca una voce potente esicura, decisamente più maturadell'età anagrafica registrata dallacantante. Il suo primo singolo è“SPACE”, scritto propr io inseguito ad una lite con la sorella,dopo la qua le Amber Markdichiara di voler rivendicare il suospazio ed il suo tempo,affinché“lasua anima non risulti ferita”. Allapubblicazione di segue laproduzione di un intero EP che leiintitola , che, a quanto leistessa dichiara, è l'ora che leggevaal termine di ogni sessione di regi-strazione, durante la lavorazionedell'album, uscendo dallo studio di

NewYork. Mail curioso titolo sem-bra potersi giustificare anche inaltro modo: il tre è un numero a leimolto caro, in quanto comparenella sua data di nascita, in quelladella madre e del fratello; inoltresua madre è morta il 3 giugno, alle22:23 del 2013. L'album, intera-mente dedicato alla madre, pre-senta tracce che aff rontano ildolore nei suoi vari stadi: la rabbia,l'isolamento, la tristezza, la messain discussione della fede, il supera-mento e così via. Eppure la resasonora non è quella di un reperto-rio triste: le sue canzoni tendonopiuttosto a comunicare l'inten-zione di far “emergere la luce”dopo un periodo buio, intenzionesoddisfatta dalle melodie artico-late su un tessuto armonico a trattimalinconico, manon certo triste.Ilsuo R&B è molto elettronico, seb-bene siastrutturato in modo danonperdere il sapore soul da cui traeispirazione: la sua proposta musi-cale, infatti, parte dal soul/R&Bma risente delle contaminazioniassorbite nei viaggi chehafatto nelcorso della sua vita: a Miami eNew York c'è stata fino ai noveanni durante i quali ha appreso lacultura hip-hop e R&B, per poi tra-sferirsi in Nepal e successiva-mente a Berlino, dove l'artista hacompreso bene lo stile house e tec-hno. Il tutto viene poi mescolatoalla goa , ossia alla musicaelettronica indiana. Il suo stile èquindi molto vario, così come isuoi testi dei quali probabilmenteil più toccante è , in cuimanifesta i suoi sentimenti dopo lamorte della madre. Sette traccecompletamente personali e sugge-stive: ma perché proprio sette? C'è

un segretoanche dietro questascel-ta, che Amber Mark rivela inun'intervista al sito web :«Ricordo di aver ricevuto un opu-scolo dall'ospizio in cui era rimastamia madre, che elencava le settefasi del dolore per qualcuno chestava attraversando la morte di unapersona cara. È stato allora che hodeciso di creare la mia versione diquesti sette livelli, ed èquello cheèdiventato l'EP».Nonostante la sua musica sia cosìvariegata ed originale, è evidenteche il suo stile somigli molto allapiù celebre Sade: non a caso nelsuo nuovo EP (uscito il 5maggio 2018) è presente una rein-terpretazione di

, una delle canzoni piùnote di Sade pubblicata nel 1988.Amber Mark ha ottenuto, quindi,tramite una lettera, la benedizionee l'approvazione per la copertinadell'artista. L'EP contiene anche

, un brano già moltoascoltato, in cui l'artista raccontadi un amore tormentato. In Italia ètrasmessasolo daradio Capital maha un considerevole pubblico diappassionati.Amber Mark non ama rilasciareinterviste, comeabbiamo appuratodirettamente: abbiamo provato acontattarla tramite il suo manager,ma la cantante non ha accettato,limitandosi a risponderci con dellelaconiche scuse e con una nota diringraziamento. Non per questo,però, smetteremo di apprezzare lasua musica, che speriamo diventipresto più diffusa.

Space

3:33 am

trance

Monsoon

Pitchfork

Conexão

Love Is StrongerThan Pride

Love Me Right

Valeria Panella

La loro è una storia molto trava-gliata che vede il gruppo faticarenei primi anni di attività per poiintraprendere un percorso in lievediscesa a partire dal 1998. Inquell'anno usciva il loro primoalbum, autoprodotto sotto il nomedei “TheZen”. Il loro stile èstato econtinua ad essere tra i più distin-tivi della scena rock indipendenteitaliana. Così con il tempo gli ZenCircus si sono fatti strada nelmondo della musica italiana adat-tandosi passo passo ai gusti degliascoltatori. Nato come un gruppopunk-rock, oggi gli Zen appaionomolto più come produttori dimusica alternative-rock con influ-enze pop: basti pensare al loroultimo album

, pubblicato il 2 marzo diquest'anno. Un albumcheè la cele-brazione dei venti anni di attivitàdella band e che ha richiesto moltopiù tempo per essere concepitorispetto ai precedenti nove. Nelcomplesso l'album offre una cin-quantina di minuti di musica sparsiin 13 tracce distinte, tra le quali,molte sono frutto di una forteinspirazione che ha colpito il can-tante e scrittore del gruppo e chesono poi state aggiunte alla rac-colta aumentandone la corposità.Questo lampo e questa foga hannodato vita a pezzi come o

. Il primo,soprattutto, è il più caratteristicodell'album. Nato dalla reazione diAppino alla ricevuta di un messag-gio della madre, in questa canzone

confluiscono tutti i pensie ridell'adolescente di quarant'annileader della band. Un uomo che siguarda indietro e che ripensa a ciòche avrebbe voluto dire, a ciò cheavrebbe voluto urlare e che si èinvece tenuto dentro per mancanzadi consapevolezza dovuta all'età.Ma il tempo avanza e con lo scor-rere di questo ci si rende conto chealla fine i propri genitori non sonoaltro che dei ragazzi, con le loropauree le loro insicurezze. Cheperquanto si possa voler cercare dichiudere il mondo fuori il più alungo possibile per scappare dal“diverso”, qui impersonif ica todagli adulti, si rischia sempre ditrasformarsi in quello che non sivuolesenza neanche accorgersene.Per questo il motivo di fondodell'album è, in un certo senso, lacomunione , l'aprirsi agli altriaffrontando tutte le difficoltà chene conseguono. Un tema nuovonella filosofiadegli Zen Circus cheperò dimostra un certo passo inavanti per quella che è la ancoranon raggiunta maturità del gruppoche, 10 anni dopol'uscitadi

, ci propone unalbum che ne è l'antitesi: un albumben musicato e con toni molto piùtranquilli rispetto a quelli ai qualigli Zen ci avevano abituato e che,nonostante tutto, è la perfettaespressione di un periodo, più omeno lungo, attraversato dal quar-tetto Toscano.

Il fuoco in una stan-za

CateneQuello che funziona

Andatetutti affanculo

Carmine Penna

Nata a NewYork, con il cuore in India, alla ricerca delle radici africane e conattenzioni rivolte all'Europa:Amber Mark, un'artista poliedrica.Zen Circus

Destiny Hope Cyrus, conosciuta efamosa in tutto il mondo comeMiley Cyrus, è tornata con il nuovoalbum il 29 settem-bre 2017, dopo ben quattro anni da

. Si tratta indubbiamentedi un album pubblicato in onore diElvis Presley, sua suprema fonte diispirazione, e in onore del suo cam-biamento.La Cyrus nel 2013ebbe un cambia-mento che sconvolse tutti: bambi-ni, ragazzi, genitori. La popstar,all'epoca famosa tra le bambine ele ragazze innamorate di lei per ilsuo ruolo angelico e vivace da pro-tagonista nella sitcom di DisneyChannel ,si esibìalla cerimonia degli Mtv MusicAwards insieme a Robin Thicke inuna performance che lasciò tutti disasso e che nessuno si sarebbe maiaspettato da lei. In più, la cantante,già additata male dal pubblico perla sua prima esposizione tropposexy ed ambigua, dopo qualchetempo pubblicò una delle sue can-zoni più conosciute,

, attraverso la quale fece ulte-riormente scalpore per il videoclipche la vedeva nuda su una pallademolitrice nell'atto di, appunto,demolireun muro.Con il passare del tempo e deglianni, oltre ad acquisire una vigo-rosa fama ed oltre ad essersilasciata alle spalle quel viso ange-lico epuro per il quale tutti la cono-scevano e pochi la consideravano(e, magari, il movente che l'haspinta a mostrarsi così potrebbeessere proprio questo), ha ancheperso il suo fidanzato, Liam Hem-sworth, con il quale si è riconciliatasoloun anno fa.La Cyrus ha continuato a lungo amostrarsi con fare provocatorio,nonostante i molteplici dissensi ele numerose critiche da tutti rice-vute, e ad esibirsi all'insegnadell'eccesso e della lussuria, pub-blicizzandosi sui social networks,nelle tv,nelle radio: non si è rispar-miata in alcunché.

Era forse stanca di essere definita“cantante e attrice per bambini”,stanca di un successo non a tuttotondo, stanca del suo modus viven-di, stanca di stare all'ombra? Que-sto, ahimé, non ci è dato saperlo,maè certo che, sebbene abbiarice-vuto critiche adestra e a manca, seil suo obiettivo primario eraquellodi ottenere successo, l'ha centratoin pieno.

, a differenza di comeci si aspettava, è un album tran-quillo in cui la cantante palesa ilsuo “ritorno al passato”, rinun-ciando a mostrare le sueformefisi-che, a twerkare, o a dondolarsinuda su unapallademolitrice: sem-plicemente mostra i suoi sentimen-ti, palesando il suo ulteriore cam-biamento.Miley Cyrus è tornata ad essereuna “tipica ragazza per bene” gra-zie al rifiorire della sua relazionecon Liam Hemsworth,con il quale,si sa, avevarotto i legami per la suacompleta esposizione, e tutto ciòappare chiaro semplicementeascoltando i suoi brani (lo stesso

, oppure il successoindiscusso ) o guardando irispettivi videoclip.Il brano , dedicato ad Hil-lary Clinton, per la quale la can-tante ha fatto propaganda duranteil periodo delle elezioni negliUSA, è un pezzo al quale si sentemolto legataperun temaaffrontatospesso: ilpadre.La Cyrus si sente cambiata, non èdell'ideachesiresti sempre suipro-pri passi o che si possa rimaneresempre allo stesso punto, anzi, lavita, per lei,è un continuo divenire.Sostiene di non aver più bisogno divergognarsi per essere stata Han-nah Montana o per essere stata ladiva a luci rosse di qualcheanno fa:tutto ciò che èstata, lo è stata senzabugie e senza inganni, ha sempli-cemente voluto esprimere la pro-pria personalità del momento, hasoltanto voluto venir fuori.

Younger Now

Bangerz

Hannah Montana

WreckingBall

Younger Now

Younger NowMalibu

Inspired

La Band beneventana, che anno-vera una serie di successi e ricono-scimenti in tutta la penisola, fon-data nel 2015 e prodotta dallaRevalve Records, rende onore allascena artistica della città e in piùporta con sé un po' del nostro isti-tuto: Alessandro Zeoli, classe '93,eLuca Iorio, classe '99.Così il gruppo ha raccontato ilnuovo lavoro:Presente: Dopo poco l'uscita del

vostro singoloavete pubblicato anche un nuovoalbum. Come ci si sente quandouna propria creazione viene espo-staal giudizio ditutti?Alessandro Zeoli: Urla e Perdo-nami

Il Guerriero Errante

Ordine eFollia

P: L'album, che a quanto pare stagià avendo riscontri positivi, ècostituito da brani complessi edall'evidente sapore prog. Com'èavvenuta la stesura dei vari pezzi,da che idea è nato il vostro nuovolavoro?

Il GuerrieroErrante

Viaggi InVersi

Dama diSpade

Gocciadi Tenebra Urla e Perdonami

TempoInverso Mestieri

P: Il vostro nuovo disco si intitola, un interessante

gioco di parole. Puoi rivelarci ilvero significato chesi celadietro?

ViaggiinVersi

Tempo Inverso

P: La figura del guerriero el'ambientazione mistica,quasi fan-tasy, è spesso presente nella vostramusica. Ricordiamo l'album pre-cedente : c'èun rapporto fra i due lavori? Perchéquesta scelta di raccontare storielegate a personaggi d'invenzione,che guardano spesso al passato?

Damadi Spade

Il Guerriero Errante

Goccia di Tenebra Urla ePerdonami

empoInverso PT 2

Vita SospesaTempo Inverso PT 1

Mestieri

P: Sono stata molto colpitadal per-sonaggio della Dama di Spade,donna ribelle che osa addiritturaduellaredi nascosto epianificare ilsabotaggio del proprio matrimo-nio. A cosa si deve la scelta di unpersonaggio così “fuori dagli sche-mi” e poco consono al “bon ton”della attuale condizione sociale?

Urla e Perdonami

è in ordinedi tracklist il terzodell'album ed è anche il terzobrano composto. Ha una storiaanomala rispetto agli altri, poichénasce da una melodia vocale cheSanto, il nostro cantante, avevaper il ritornello. Da lì, in un pome-riggio ho scritto tutto il brano egode di una sonorità molto HardRock piacevole all'ascoltatore.Per chi ha avuto modo di ascoltarein precedenza la nostra primaopera noteràcome ci sia nella parte centrale,una stretta affinità con

, brano dove il Re compare

per la prima volta sulle scene. Lasensazione che si prova è semprepiacevole,ancheseseiconscio cheil materiale prodotto può piacereomeno. É la dura legge della musi-ca. L'importante è essere convintidi quelchesi stafacendo.

A.Z.: Normalmente la stesura deinostri brani nasce dalla fusio-ne/coesione di storia-testi e musi-ca. A differenza de

, dove Alfredo aveva giàpreparato un canovaccio testualeben dettagliato, aiutandomi cosìnel processo di ispirazioneper poiprocederealla composizionemusi-cale, ha avuto unprocesso diverso.La prima tracciache ho composto è stata

appunto, la nostra Suite.Successivamentesononate

e ,mentreentrambe leparti di

e sono le ultimedue composte. In alcuni casi misono ispirato semplicementeal per-sonaggio, proprio perché in alcuni

brani, i testi sono nati successiva-mente. Ci tengo a precisare il con-tributo di tutti nell'arrangiamentodei brani. La creatività è stata piùdiffusa con un maggior apporto diidee e influenze, motivo anche delmaggior periodo di gestazionerispetto al primoalbum.

Viaggi inVersi

A.Z.: L'album era finito, mancavasolo il titolo. Ricordo cheuna mat-tina si incontrarono casualmenteSanto e Alfredo e chiacchierandosull'argomento venne fuori

. Il gioco di parole si basasul concetto di Viaggio. Un po'come se portassimo l'ascoltatorein “Viaggio” nel nostro mondo.L'idea è quella di formare una tri-logia sul Tempo,dove il primo capi-tolo procede dal passato verso inostri giorni, il secondo dal futuroai nostri giorni e nel terzo il temposarà trattato in senso circolare: inquesto gettiamo un amo verso ilsecondo della trilogia, non a casoc'è la traccia . Laparola “InVersi” gioca sul con-cetto di Tempo, appunto, for-mando questo incastro con i “ver-si” lirici dei nostribrani.

Il Guerriero Errante

A.Z.: Il legame che c'è fra i duealbum è strettissimo. L'idea pernoi era quella di esprimere alcuniconce tti e dettagli che nonabbiamo potuto inserire nel prece-dente album. Brano cardineda cuinasce tutto il nuovo lavoro è

, una Suite di oltre 20minuti, in cui si analizza la storiade dal puntodi v is ta d e l la d a ma , co-prot agonista del precedentealbum. e

parlano rispettiva-mente della Janara e del Re, ana-lizzando alcuni aspetti del carat-tere e della loro Vita. T

recita il contenutodella Lettera scritta dal Guerrieroin . Particolare atten-zione merita ,poiché introduce alcuni elementi ecostruisce un ponte narrativo emusicale verso il prossimo album.

, ultima traccia compostaed elaborata, parla di lavori anti-chi come il pescatore e il conta-dino e lavori artigianali, come ilfalegname e il fabbro e di comeessi vengano visti a volte dalleper-sone.

A.Z.: La Dama ha lo spirito indo-mito diuna donna natain un conte

Dopo tre anni dall'uscitadell'albumd'esordio Il Guerriero Errante,laband prog/metal rock LaBottega Del TempoA Vapore rilasciaun secondo concept album:.Viaggi InVersi

Page 11: Quando il pensare è violento Nuove cure per il diabete ... · 23 settembre 1985, il giornalista de “Il Mattino” Giancarlo Siani, 26 anni appena compiuti, viene trovato mortonei

Bob Dylan

pensiAMO

etica e tecnologia industria in imbarazzo

Nelle ultime settimane èesploso ilcaso Facebook: il colosso deisocial è stato accusato di aver ven-duto informazioni private ad unasocietà di consulenza politica,

Questanoti-zia ha fatto scalpore in tutto ilmon-do, allarmando i principali espo-nenti politici mondiali al punto cheMark Zuckerberg stesso è statoinvitato acompariredavanti al par-lamento britannico. Negli stessigiorni una donna è stata investitadaun'automobilesperimentale colpilotaautomatico in Arizona, StatiUniti. A questo punto sorge spon-tanea una considerazione: la tec-nologia sembra aver abbandonatoil suo scopo di sostegno dell'uomod i v en t an d o un o s t aco l o .Tralasciando le applicazioni incampo medico, le quali richiede-rebbero un approfondimentomolto più specifico, il progressotecnologico sta diventando semprepiù destinato ai pochi che ai molti.L'uomo “medio” trova progressoin poche cose, dagli smartphoneagli elettrodomestici. Ma è vera-ment e p rogres so? La vi tadell'uomo è migliorata veramentenegli ultimi decenni? Poco,ea van-taggio dei grandi imprenditori.Non a caso gli uomini più ricchi

del mondo sono i possidenti difamigerate aziende come Amazone Microsoft, che hanno avuto laloro fortuna grazie alla popolaritàdel mercato hi-tech. I grandi pro-blemi del ventesimo secolo, lagrande disparità economica esociale, l'instabilità politica,hannoavuto un peggioramento negliultimi anni. Il progresso tecnologi-co, la qualità che distingue l'uomodall'animale, non è stato un aiuto.Da un altro punto di vista, ora èpos-sibile svolgerediverse mansioni inpochi secondi e nella comoditàdella propria casa: basti pensare afare la spesa online o a comprarebiglietti aerei. In Estonia è ormaidiffusissimo anche il voto eletto-rale elettronico e l'Italiasi staorga-nizzando per rendere accessibilida casa cartelle esattoriali e clini-che con l'uso dell'Identità Digitale.Queste novità per molti possonosembrare geniali e far gridare almiracolo, per altri, invece, pos-sono suscitare un ragionamento sucome, queste piccole cose, stianorendendo l'uomo sempremenoabi-tante della Terra in favore dellamacchina. Inoltre, questo pro-gresso nasce dal lavoro delleaziende produttrici di micropro-cessori sempre più potenti e della

diffusione di una connessioneInternet semprepiù vasta e veloce.Non è molto nota la verità che imateriali usati provengono dazone di guerra, finanziando dun-que lebelligeranze, o vengono pre-levate con la forza nei paesi in viadi sviluppo. Inoltre, la stragrandeopera manifatturiera avviene inTaiwan, stato autoproclamato interr itorio cinese la cui lottaall'indipendenza è finanziata dallegrandi multinazionali in cambio dimanodopera a basso costo. La tec-nologiacheci si è ridotti a conside-rare tale è la presentazione delnuovo cellulare in commercio alposto della ricerca di energie eco-sostenibili, materiali sintetici noninqu inanti e che r ispe tti nol'ambiente o soluzioni ai grandiproblemi del terzo mondo, tra cuifame e siccità. Con ciò non biso-gna limitarsi a dire che l'uomodovrebbe fare un passo indietro erivedere le sue priorità; bisognaaccelerare e aggiustare la mira,fare rotta in una giusta direzioneche porti l'uomo a superare sestesso tramite l'uso della macchinaenon adiventarne succube.

CambridgeAnalytica.

Edoardo Colella

Alle costose attrezzature del setnecessarie fino a qualche tempo fasi sostituisce un'app scaricabile sututti i dispositivi Apple e Android,il cui prezzo appare nettamenteinferiore aquello tradizionalmenteinvestito nella produzione di unapellicola. Numerosi sono i registiche hanno già abbracciato e utiliz-zato tale tecnologia per raccontareleavvincenti ed emozionantitramedelle loro pellicole e maggiorerisulta il numero dicoloro che incu-riositidallanovità,iniziano amatu-rare l'idea di un possibile progettocinematografico. Ma perché sce-gliere di utilizzare lo smartphone?La risposta ci viene data in partedal giornalista, regista e sceneg-giatore italiano Lorenzo Corvinoche nel 2015 hadato vita a “WAX:We Are The X” premiato comemiglior film in lingua stranieraa ll' Inte rna ti ona l FilmmakerFestival ofWorld Cinema London,girato interamente attraverso lasoggettivadi un cellulare.Corvino afferma: «Sono partito daun unico intento, quello di raccon-tare una storia, uso lo smartphoneper creare un linguaggio nuovo.Mi sono semplicemente chiestoquale fosse il mezzo migliore perraccontare unastoria».

Certamente il diffondersi di taletecnologia pone un punto fermo altradizionale modo di fare cinema.Via a budget smisurati, a dispen-dioseattrezzaturedaset ea produt-tori sempre meno intenzionati afinanziare progetti cinematografi-ci. Largo spazio invece a tutticoloro che hanno intenzionedirac-contare una storia e di indossare levesti di regista realizzando un pro-dotto professionale. Ma “LaMecca”del cinema riusciràad adat-tarsi all'ormai inarrestabile evolu-zione tecnologica? Tale domandarisulta inevitabile ancor più se si èconsapevoli della crisi che sembraaver la inte ressa ta nell'ultimoperiodo e che qualcuno ha inter-pretato come l'inizio del suo tra-monto.Tuttavia l'idea di una possi-bile fine per il centro dell'industriacinematografica mondiale può peril momento considerarsi una fakenews o un incubo lontano, consi-derando che da qualche tempo sem-bra svilupparsi anche tra gli studihollywoodiani un pensiero semprepiù progressista che mira proprio apiegare i bisogni dell'industriadell'intrattenimento a quelli di unmondo continuamentediverso.

Evelin De Cristofaro

Una nuova tecnica che stravolge i canoni della settima arte.

Hollywood in pericolo?A poca distanza dallo scandalo Weinstein Hollywood vieneinvestita da un altro evento che ne compromette fortemente lastabilità.

La cronaca tratta sempre più di tecnologia: l'uomo ne ha perso il controllo?

Quando la tecnologia va oltre

Protagonista indiscusso de llamusica cantautorale degli anni '60,il “menestrello di Duluth” è tor-nato ad esibirsi a Roma dopo treanni dalla sua assenza in Italia. Il''Never ending tour 2018'' saràpor-tato in tante città italiane tra cuiFirenze, Milano e, dopo un brevesguardo all'Europa (Repubblica

Ceca, Svizzera, Germania edAustria), Genova e Verona. Il suoultimo album,

, riporta alla luce glianni della conversione dell'artistaalla religione cristiana, unendoinsieme tre dei suoi già pubblicatialbum. Nella versione deluxe sonoinvece presenti, tra gli altri, 13

brani inediti. I suoi seguaci italia-ni, dai più appassionati a coloroche lo hanno da poco scoperto,sono stati ben felici di accogliereall'Auditorium Parco della Musicail grande Robert Allen Zimmer-man che, affinché si creasse la giu-sta atmosfera, ha vietato la ripresadella sua performance, penal'allontanamento dallasala. La sca-letta comprende 18 canzoni fisseche si ripetono nello stesso ordinelungo tutta la durata del tour, e duevariabili a scelta dell'artista. Ipezzi sono ripresi dagli ultimialbum di Bob Dylan, il quale si èormai lasciato alle spalle il passatodarivoluzionario eportavocedellaprotesta giovanile ed ha raggiuntola maturità, la saggezza e la fer-mezza d'animo della sua ormaipressoché veneranda età. Ne con-segue che anche la sua musica èsicuramente maturata rispetto agliorecchiabili ritmi folk della suagio-vinezza, quando, impetuose, risu-onavano per le strade

, ,,

. Come dimen-ticare le parole di queste suefamose canzoni! Ogni volta che sisenteun suo pezzo passare in radioo sfuggire tra la folla in un bar, ci siferma ad ascoltare non soltanto lacoinvolgente musica, ma le sueparole che a tratti delineano pureutopie, facendo però sognareintere generazioni. Chi ha impa-rato ad amare la profondità ribelleed attenta dei suoi testi più giova-nili, sicuramente ha e continueràad avere occasione per crescerecon lui ed apprezzare allo stesso

modo anche i testi più recenti,ugualmente intrisi di cultura, poli-tica, letteratura: purapoesia. Non èun caso, infatti, che il primo Pre-mio Nobel per la Letteratura adesser conferito ad un artista appar-tenente al campo musicale, nel2016, sia stato dato proprio a BobDylan: “Per aver creato nuoveespressioni poetiche all'inte rnodella grande tradizione della can-zone americana'', afferma il segre-tario dell'Accademiasvedese. Die-tro il pianoforte per la maggiorparte del tempo della sua esibizio-ne, ha emozionato e raggiunto icuori di tutti i presenti, conclu-dendo la sua performance con unafinalee sentitastanding ovation edun avvicinamento al palco deglispettatori seduti in platea, emozio-nati ed infervorati all'udire le notedella famosissimae pienadi signi-ficato . pro-prio questa la canzone insieme a

percui forse ilcan-tautore statunitense viene piùricordato, quella che più ci riportaindietro agli anni giovanili,durante i quali Bob Dylan sentivamaggiormente il peso schiacciantedelle ingiustizie sociali e dellacecità degli uomini. Il cantautorestatunitense che ha conquistato,oltre al mio, i cuori di persone diogni età e provenienza, ha quindiriscosso un enormesuccesso in Ita-lia come nelle altre date del suo

, che con-tinua senza freni ormai dal 1988 eche tutti speriamo continui permolto tempoancora.

Trouble no more1979-1981

Blowing inthe wind Mr. Tambourine Man Ahard rain's gonna fall The timesthey are a-changin

Blowing in the wind

Desolation Row

Never Ending Tour 2018

Kaliroi Mignone

È

Sold out dopo pochi giorni le tre date del concerto di Bob Dylan, pietra miliare della musica mondiale.

IN TOUR DOPO IL NOBEL PER LA LETTERATURA

11numero 11 - MAGGIO 2018

sto storico poco incline a ricono-scereruoli combattivi al sesso fem-minile. Non per questo, però, lei silascia limitare e cerca di emergereper essere se stessa. In

abbiamo raccontato levicende narrate ne

, viste e vissute dal punto divista della Dama, proprio per ren-dere giustizia a un personaggioche non avevamo avuto modo diesprimere totalmente nel primolavoro. La scelta di renderlo fuoridagli schemi è nata dalla volontàdi esprimere una storia conambientazione classica, rivisitatain chiave moderna e al tempo stes-so, dare all'ascoltatore attento unaseconda chiavedi lettura,di livellopiù introspettivo

A.Z.: Grazie per l'accostamento, eper questo ringrazio FerdinandoSilvestri, il disegnatore di tuttol'artwork. La scelta di intrapren-dere questo genere è sicuramenteuna “scelta” coraggiosa e perso-nalmente la seguo come se fosseuna vocazione. É uno dei pochis-simi “generi musicali” dove puoispaziare senza vincoli e limiti det-tati dalle regole di mercato e dalmainstream. Purtroppo negliultimi tempi la musica ha subitouna semplificazione strutturaleper renderla maggiormente adattaadun pubblico più vasto.La nostrapeculiarità artistica va invece inuna direzione di più ampio respiro,in cui le sonorità, le ritmiche e gliarrangiamenti sono elementi arti-colati e fondamentali per consen-tire all'ascoltatore di “vedere” lastoria narrata, consentire un'aper-turasensoriale a più livelli in cui leparole del testo si amalgamanoalla musica e amplificano la por-tata dell'Opera ed è proprio perquesto che non abbiamo paura difare un salto nel vuoto. È la consa-pevolezza di portare avanti un pro-getto a lungo raggio, cosa ormairara.

Viaggio InVersi

Lascio per un attimo la parola adAlfredo Martinelli.Alfredo Martinelli: L'insieme deitesti e della musica componel'Universo immaginario creatocon il primo album

. In appro-fondiamo le figure di alcuni perso-naggi, per tale ragione i testi sonofrutto della fantasia per rappre-sentare personaggi, ma al tempostesso includono inquie tudinipotenzialmente appartenenti aognuno di noi. Ciò serve a rendererealistici i personaggi e la storia,per far sì che chi ascolterà conattenzione possa in qualche modoritrovarsi erispecchiarese stesso”

A.M.: Come dicevo sopra, il bellodel Prog è proprio quello: che nonha una regola precisa, e si evolveinsieme allo scorrere del tempo; lopuoi arricchire con suoni prove-nienti da strumenti di varia estra-zione. Non è raro trovare un dia-logomusicale tra chitarraelettricae violino, come accade nellanostra , o basso elettrico eflauto, o ancora sequenze digitali ebatteria acustica. Tale arricchi-mento è ben percepito dall'ascol-tatore, che recepisce meglio anchela cura compositiva e la modalitàdi sviluppo e di arrangiamento deipezzi.

Dama diSpade

Il Guerrieroerrante

P: Guardando la copertina dell'al-bum non poteva venirmi in mentealtro se non la “lizard” dei KingCrimson, maestri del prog. Comeloro, anche voi siete in questa lineamusicale, nonostante oggi il pro-gressive non trovi più lo spazio diuna volta: perché avete scelto pro-prio questo genere per esprimervi?Non c'è la paura di star facendo unsalto nel vuoto?

P: I vostri testi sono molto taglientie forti, non manca un pizzico diinquietudine. Sono del tutto inven-tati e riferiti al protagonista del

o fanno riferimentiasituazioni reali?

Il Guerrieroerrante Viaggi inVersi

P: L'impatto sonoro è davveropotente: colpiscono in particolarele ritmiche complesse e i suoni dichitarra corposi e presenti; in più sipercepiscono nitide le atmosferevintage di strumenti come l'Ham-mond e i vecchi sintetizzatori ana-logici. C'è molta ricerca nei suoni:come conciliate il ricorso allo stru-mento d'epoca con la possibilità diemularlo facilmente con l'impiegodell'elettronica?

Mestieri

P: Vi sentite pienamente soddi-sfatti del lavoro che avete realizza-

to? Quali obiettivi vi siete postiprimadi scrivere?

P: E ora cosa avete in programmadi fare? Quali saranno i prossimipassi?

ViaggiInVersi.

Il GuerrieroErrante Viaggi InVersi

Guerriero.

Grazie infinite per la tua disponi-bilità.

Alessandro Zeoli: Ci riteniamotutti soddisfatti del lavoro svolto,poiché ogni dettaglio in questoalbum è stato curato, partendodalle musiche e i testi, l'artworkper ogni personaggio, ai mix deibrani, ai quali ho personalmentelavorato, e al master del CD affi-dato a Simone Mularoni (DGM).Basti considerareche per arrivareall'opera finale abbiamo inciso leparti ben tre volte, passando perdemo, pre-produzione e incisionefinale. Tutti questi passaggi hannorallentato il processo d'uscita, mamigliorato nettamente il risultatofinale. Parlare di obiettivi primadi partire nella stesura di unnuovo album è difficile, abbiamocercato di evitare alcuni errorifatti in precedenza dettati anchedalla fretta e di cercare di affidareil nostro lavoro ad un'etichettache ci potesse ulteriormentemigliorare sotto il profilo dellavisibilità. Fortunatamente laRevalve Records ha creduto innoi.

A.Z.: Attualmente stiamo lavo-rando per portare in giro

Abbiamo preparato unospettacolo di circa 2 ore mesco-lando gli eventi de

e in ordinecronologico.Sono già al lavoro per terminarela scrittura dei brani della pros-sima opera e non ti nascondo chepotrebbe essere preceduta da unRe-Mix del stesso conl'aggiunta di duesingoli

Graziea te per il tempo che ci haidedicato.

Arianna Navarra

La Bottega del Tempo a Vapore

Page 12: Quando il pensare è violento Nuove cure per il diabete ... · 23 settembre 1985, il giornalista de “Il Mattino” Giancarlo Siani, 26 anni appena compiuti, viene trovato mortonei

Giochi del Mediterraneocalcio 2.0

pallacanestro

COMITATO DI REDAZIONE

Diana Campagna

CAPOREDATTORI

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Oltre confine -

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φ di Eulero

Progetto conforme alla normativa vigenteLegge 8/2/1948 n 47

con rettifica C.M. n. 242 - 2/9/1988e D.P.R. 10/10/1996, n.567 Ministero della Pubblica Istruzione

presente

MAGGIO 2018Numero 11

Olimpiadi Invernali

numero 11 - MAGGIO 201812 sport

di STEFANO ORLACCHIO

Ma, a volte, qualcos'altro ha lameglio su di essa, facendoci capireche, molto spesso, la forza divolontà e l'apertura mentale sonopiù importanti degli screzi politicirisalenti a decine di anni fa:quando si parla delle ultime Olim-piadi invernali di Pyeong Chang,tutto ciò risulta evidente, ilmomento in cui la Corea del Norde la Corea del Sud hanno sfilatosotto la stessa bandiera resterànella storia.Comeè ben noto le due Coree nongodono di buoni rapporti, tant'èche sono in stato di guerra da circa60anni,ma nonostanteciòsi èsen-tita lanecessità di dare un segnale,di fa r capire al mondo chel'umanità e la solidarietà devonoandare oltre quelli che sono i limitievidenti della politica moderna, equale migliore occasione della piùimportante manifestazione spor-tivaperdimostrarlo al mondo? Unevento similenon accadeva da ben

12 anni, precisamente dalle Olim-piadi Invernali di Torino del 2006.Di certo è un piccolo gesto, ma èstato fatto in una delle occasionipiù importanti dal punto di vistasportivo, e in un momento storicodi grande instabilitàe di granditen-sioni politiche. Tutto ciò è anche esoprattutto merito dello sport, chesi dimostra unodei mezzi di comu-nicazione più forte e sentito dimolti altri, capace di trasmettereemozioni fortissime durante legare, ma anche di essere condut-tore di messaggi di crescita emiglioramento sociale che ci toc-cano quotidianamente, facendoloarrivare a unagran fetta di popola-zionemondiale.Questo gesto è stato il simbolo dicome da un'attività semplice egenuina come lo sport, possa poisbocciare il semedellapaceche datroppo tempo manca nel nostromondo, quel seme che ci chiedesolo più partite di calcio con inostri amici e meno bombe buttateai nostri nemici.

I G iochi del Medite r raneonascono come manifestazionesportiva sulla falsariga dei GiochiOlimpici, acui partecipano tutte lenazioni che si affacciano sul marMediter raneo, inc luse alcunenazioni che purnon avendo alcunosbocco sul mare sono compresenel bacino mediterraneo, comeSerbia, San Marino, Andorra e daquest'anno il Portogallo. Le radicidi questa manifestazione vannoricercatenel lontano 1948, quandofurono proposti durante una riu-nione del CIO (Comitato Interna-zionale Olimpico). Da allora sonostate disputate 17 edizioni in cuil'Italia ha sempre fatto la parte delleone, essendo la nazione piùmedagliata ed in testa alla classi-fica storica dell'evento. La mani-festazione si sarebbe dovuta svol-gere nel 2017 a Tarragona, in Spa-gna, maa causadei gravi problemieconomici l'evento è slittato al2018. Lacittadina catalananon havoluto r inunciare all'organiz-zazione poiché i giochi porterannonon solo un impatto positivonell'ambito sportivo e nello svi-luppo economico della regione,ma sarà un'opportunità per evi-denzia re le pratiche politico-governative dellasocietà e del ter-ritorio.La componente politico-socialeche dipende dalla situazione spa-gnola è solo un piccolo aspettode lla co mpo nen te po litico-sportiva che avvolge l'interosistema del CSI (Comitato Spor-tivo Internazionale). Lo svolgi-mento delle varie discipline è gra-vemente condizionato dall'esiguadisponibilità economica cheaccompagna l'organizzazione deigiochi. Molto spesso le nazionipartecipanti non coinvolgono gliatleti col miglior tasso tecnico di

ogni sport, e quindi la competi-zione perde di valore e spettacola-rità. Quest'anno il CONI ha decisodi spedire una rappresentanza nonirrilevante, con atleti di primis-simo piano, anche a livello mon-diale, con l'obiettivo di essere pro-tagonisti, per la vittoria del meda-gliere finale. Il presidente Gio-vanni Malagò durante un'intervi-sta rilasciata alla Gazzetta delloSport ha precisato che l'Italia saràrappresentata dai migliori atleti inogni sport e saranno presenti,salvo imprevisti, tutti i campioninazionali, oltre ovviamente, aimedagliati olimpici. I nomi dispicco sono sempre i soliti: Paltri-nieri e la Pellegrini nel nuoto, laArrigo e Garozzo nella scherma,Jessica Rossi e Rossetti nel tiro apiattello, la fantastica squadra ditiro con l'arco e i neocampionimondiali di ciclismo Ganna eViviani.La cosa che stupisce, però, è cheuna manifestazione di tale calibroabbia un rilievo mediatico così esi-guo. Il motivo è ovviamente eco-nomico, in quanto le grandi hol-ding che sponsorizzano le manife-stazioni sportive più importantisono poco interessate a competi-zioni che non hanno le grandistelle mondiali (quasi sempre sta-tunitensi ecinesi), che catalizzanol'attenzione delle più grandi piat-taforme televisive. Non bisognadimenticare che il fine ultimo diquesta manifestazione è promuo-vere l'avvicinamento dei giovani,e non solo, all'attività fisica; e nondobbiamo permettere ai “media-economici” di condizionareedefi-nire come “migliore” o “peggio-re”un evento sportivo o un altro.

Alessandro Babuscio

Nel 2017 il Comitato OlimpicoInternazionale ha deciso di inclu-dere una nuova disciplina olim-pica alle Olimpiadi in Giapponeche si terranno tra luglio e agosto2020 a Tokyo, la pallacanestro 3vs 3. “Questa è una decisione sto-rica per la FIBA e per il 3vs3” haaffermato il Segretario Generaledella FIBA e membro del CIOPatrick Baumann. “E' il riconosci-mento di 10 anni di duro lavoroper la codifica delle regole del3vs3”. Lapallacanestro “giocata ametà campo” è, infatti, il risultatodi una lunga evoluzione del basketgiocato outdoor in Amer ica,ovvero lo “street basketball”, alquale sono state stabilite, a partiredagli anni '80,delle regolebenpre-cise e che è risultato un successomondiale. Dal 2007 sono attiveregolari competizioni nazionali,europee e mondiali targate FIBA,unite ai “world tour”, competi-zioni itineranti annuali di 7/8 tap-pe, al terminedelle quali vienesta-bilita una squadra vincitrice chericeve un premio in denaro. In Ita-lia le attività 3vs3 sono promossedalla FISB (Federazione ItalianaStreet Basketball) e dalla stessaFIP (FederazioneItaliana Pallaca-nestro)chea cadenzaannualeorga-nizzano i “Join The Game”, riser-vati alle categorie under 13 eunder 14, maschile e femminile,

che si dividono in fasi provincialie regionali per poi confluire in ungrande evento sportivo con lefinali nazionali di Iesolo a mag-gio/giugno. Le regole del 3x3sono semplici e traggono le basisul regolamento classico dellapal-lacanestro. La FIBA, insieme amolti arbitri internazionali (tra cuil'italiano Gianluca Mattioli,responsabile degli arbitri 3x3,scomparso recentemente) hamesso a punto un regolamentoche, dopo numerose variazioni, èstato pubblicato ufficialmentesolo di recente. Le regole riguar-dano principalmente la durata deltempo di gioco, delle azioni, deipunti e della sanzione dei falli. Peril resto le regole rimangono lemedesime della pallacanestro 5 vs5. Partendo da umili origini, ilbasket 3x3 risulta aver compiutopassi da gigante e sembra averetutta l'intenzione di “volare inalto”, come afferma il presidenteFISB D av id Res te ll i, cheaggiunge il motto: “Solo chi osavola”. Il successo avuto negliultimi anni dal basket 3x3 fa dun-que ben sperare, ma per vedere lospettacolo dei 64 atleti olimpici ingara dobbiamo ancora aspettarealti 2 anni.

Davide Galieri

L'estatescorsa, le maggiori testategiornalistiche scrivevano così perraccontare quell'enorme impresaeconomica che la squadra fran-cese del Paris Saint-Germainstava compiendo al fine di portareilgiocatoreNeymar aParigi. Con-seguenzaovvia di questa trattativariguardò i commenti sull'effettivovalore di questo acquisto: può maiun calciatore (e una persona)valere 222 milioni di euro? Ladomanda è spinosa e la rispostanon sarà mai definitiva. Il calcio ècambiato negli anni, ed i soldi nonprovengono più tanto dalla con-quista di titoli e competizioni,quanto dal marketing che vi è die-tro: magliette, pubblicità, sponsor.Il calcio 2.0, potremmo dire, ponein secondo piano gli obiettivi sta-gionali dei club (che comunque

riscontrano una certa importan-za), al fine di risaltare il merchan-dising come primo investimentoeconomico. A questo proposito sideve analizzareuna sempliceclas-sifica, il rapporto del2017 per i club più ricchi al mon-do, che vede nella Top 20 squadrecomeil West Ham (11esimo postoin Premier League in quella sta-gione) ricoprire un gradino piùalto rispetto squadrecomel'Interoil Napoli (in quel periodo lottavacontro il Real Madrid per passareil turno di Champions). Ed inquest'ottica, del calcio visto sottola lente del marketing, Neymarrientra perfettamente: basti pen-sare che, in un giorno, la venditaregistrata delle magliette del cal-ciatore contava circa 10 milapezzi venduti (sold out entrambi

gli store parigini) con un guada-gno di circa 1,4 milioni di euro(circa 140 euro per maglietta ).Media, questa, che in soli duemesi frutterebbe al club circa 84milioni di euro. A queste cifredevono però essere aggiuntequelle dei diritti d'immagine esponsor di cui il calciatore vanta:Claro, America Movil, Poker-stars, Gillette, Guaranà Antarcti-ca, Volkswagen, Konami e Lupo.E soprattutto Nike che in 11 anni,da marzo 2011, garantisce alragazzo circa 6 milioni di eurol'anno. Numeri da capogiro per ilbrasiliano.In contrapposizione a queste cifrestratosferiche, bisogna anche direche l'acquisto era stato pensato,insieme all'arrivo del “enfant pro-dige” Kylian Mbappé, per garan-

tireun minimo di chance per lavit-toria finale della Champions Lea-gue. Vittoria che però non arrive-rà: infatti, ad un mese dalla presti-giosa finale di Kiev, il PSG siritrova già uscito dalla competi-zione, dopo aver perso agli ottavicontro il Real Madrid. Eppure, ilgirone aveva fatto sperare “lesparisiens”: 5 vittorie su 6 partite,25 gol fatti e passati come primidel girone, subito pr ima delBayern Monaco,campione di Ger-mania. Da sottolineare la grandemano data da Neymar durantetutta la competizione: in 7 partiteha firmato 6 gol e servito 4 assistper i propri compagni, prima divenir messo KO da un infortunioche gli avevacausato l'assenzaperil match di ritorno proprio controle “Merengues”. Insomma, Ney-mara Parigista giocando il bel cal-cio che negli anni lo ha contraddi-stinto, senzaperò portare i risultatitanto sognati dasocietà e tifosi neigiorni del suo arrivo. Con mosseda giocoliere e gol spettacolari, faimpazzire i tifosi d'oltralpe e ditutto il mondo, senza però smet-tere di far parlaredi séanche fuoridal campo: come le voci riguardoun suo possibile ritornoin Spagna,questa volta al Real. Il presidenteAl-Khelaïfi sperava di acquistareun giocatore in grado di smuovereil mercato globale calcistico: inquesto Neymar non sta deluden-do, nella buona e nella cattiva sor-te. Forse 222 milioni di euro nonsono neanche troppi per un perso-naggio del genere.

Deloitte

Fabio Carolla

“Il brasiliano si sottoporrà alle visite mediche in mattinata” “L'affare è concluso per un valore di circa 222 milioni di euro”

“From streets to the Olympics”

IlCIO (Comitato Olimpico Internazionale)decide di includereil basket 3vs3 allealtre32 disciplineolimpichediTokyo 2020.

Ci sono cose nella vita che sovrastano obbligatoriamente tutte lealtre, una fra queste è la politica; la sua influenza nella nostra vitaquotidiana è talmente forte che ne siamo inghiottiti completamentesenza nemmeno rendercene conto.