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1 LICEO CLASSICO “JACOPO STELLINI” piazza I Maggio, 26 - 33100 Udine - Tel. 0432 504577 Codice fiscale: 80023240304 e-mail: [email protected] - Indirizzo Internet: www.stelliniudine.gov.it - PEC: [email protected] MODELLO DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE ISTITUTO: Liceo Classico “Stellini” ANNO SCOLASTICO: 2017/2018 INDIRIZZO Piazza I Maggio, 26 CLASSE: III Liceo SEZIONE: C DISCIPLINA: Biologia e chimica DOCENTE: prof.ssa Viotto Maria QUADRO ORARIO (n. ore settimanali nella classe). 2 1. FINALITA’ Finalità formative generali Finalità formativa dello studio delle scienze naturali nel nostro Istituto è: fornire una conoscenza disciplinare completa, far acquisire la metodologia tipica delle scienze naturali, in particolare nello studio di scienze della terra, chimica e biologia. L'insegnamento si propone le seguenti finalità generali: L'acquisizione di una mentalità scientifica di studio e di lavoro che porti l'allievo a porsi criticamente dei problemi e a formulare ipotesi circa la loro soluzione L’acquisizione della consapevolezza della continua evoluzione del pensiero scientifico La comprensione dei processi fondamentali che regolano i fenomeni naturali ad ogni livello attraverso la costante integrazione delle conoscenze peculiari della biologia, della chimica e delle scienze della Terra Il potenziamento delle capacità di osservazione e di analisi mediante l'applicazione del metodo sperimentale nelle attività di laboratorio L’accrescimento della capacità di assumere atteggiamenti razionali e lungimiranti negli interventi di previsione, prevenzione e difesa dell’ambiente

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LICEO CLASSICO “JACOPO STELLINI” piazza I Maggio, 26 - 33100 Udine - Tel. 0432 – 504577

Codice fiscale: 80023240304

e-mail: [email protected] - Indirizzo Internet: www.stelliniudine.gov.it - PEC: [email protected]

MODELLO DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE

ISTITUTO: Liceo Classico “Stellini” ANNO SCOLASTICO: 2017/2018

INDIRIZZO Piazza I Maggio, 26

CLASSE: III Liceo SEZIONE: C

DISCIPLINA: Biologia e chimica

DOCENTE: prof.ssa Viotto Maria

QUADRO ORARIO (n. ore settimanali nella classe). 2

1. FINALITA’

Finalità formative generali

Finalità formativa dello studio delle scienze naturali nel nostro Istituto è:

• fornire una conoscenza disciplinare completa,

• far acquisire la metodologia tipica delle scienze naturali, in particolare nello studio di scienze

della terra, chimica e biologia.

L'insegnamento si propone le seguenti finalità generali:

• L'acquisizione di una mentalità scientifica di studio e di lavoro che porti l'allievo a porsi

criticamente dei problemi e a formulare ipotesi circa la loro soluzione

• L’acquisizione della consapevolezza della continua evoluzione del pensiero scientifico

• La comprensione dei processi fondamentali che regolano i fenomeni naturali ad ogni livello

attraverso la costante integrazione delle conoscenze peculiari della biologia, della chimica e

delle scienze della Terra

• Il potenziamento delle capacità di osservazione e di analisi mediante l'applicazione del metodo

sperimentale nelle attività di laboratorio

• L’accrescimento della capacità di assumere atteggiamenti razionali e lungimiranti negli

interventi di previsione, prevenzione e difesa dell’ambiente

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L’apprendimento disciplinare segue, nel corso del quinquennio, una scansione ispirata a criteri di

gradualità, ricorsività, connessione e sinergia tra le discipline che formano il corso di scienze naturali

le quali, pur nel pieno rispetto della loro specificità, sono sviluppate in senso armonico e coordinato.

Viene opportunamente evidenziato lo sviluppo storico e concettuale delle discipline scientifiche, sia in

senso temporale, sia per i loro nessi con la realtà culturale, sociale, economica e tecnologica dei periodi

in cui si sono sviluppate.

Vengono altresì sottolineate le reciproche influenze tra gli ambiti umanistici e scientifici del pensiero e

della cultura.

2. ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA

PROFILO GENERALE DELLA CLASSE (caratteristiche cognitive, comportamentali, atteggiamento

verso la materia, interessi, partecipazione...)

La classe è composta da 21 allievi. Gli alunni dimostrano una buona motivazione allo studio della

disciplina e un discreto interesse. La partecipazione è complessivamente ordinata ed efficace e,

dall’inizio dell’anno scolastico, è migliorata e non deve richiedere un continuo controllo. Nella

maggior parte dei casi l’autonomia di studio domestico e l’impegno in classe sono abbastanza puntuali

e abbastanza precisi. I livelli di partenza rilevati risultano buoni per alcuni alunni, ma non omogenei

per il gruppo classe. Si rilevano alcune incertezze nell’esposizione dei contenuti sia quando devono

essere compiuti collegamenti logici sia nell’uso della terminologia specifica. Alcuni allievi sono

insicuri nell’applicazione dei contenuti appresi, per altri la conoscenza e la comprensione degli stessi è

corretta e consente loro di effettuare ragionamenti coerenti nell’analisi delle informazioni.

FONTI DI RILEVAZIONE DEI DATI:

La situazione iniziale delle classi è stata rilevata mediante l’uso di test di ingresso di tipo strutturato,

miranti a verificare il raggiungimento degli obiettivi indicati nei programmi degli anni scolastici

precedenti e le conoscenze ed abilità che dovrebbero essere state raggiunte .Le prove di ingresso

effettuate hanno permesso di valutare le conoscenze degli allievi e le abilità raggiunte e sono da

considerarsi i necessari prerequisiti

□ griglie, questionari conoscitivi, test socio-metrici

(se si, specificare quali)………………………………..

x□ tecniche di osservazione

x□ colloqui con gli alunni

x□ colloqui con le famiglie

□ colloqui con gli insegnanti della scuola secondaria di I grado

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LIVELLI DI PROFITTO

DISCIPLINA

D’INSEGNAMENTO

SCIENZE DELLA

TERRA E CHIMICA

LIVELLO BASSO

(voti inferiori alla

sufficienza)_____________

N. Alunni: 4

(%)…19………

LIVELLO MEDIO

(voti 6-7)

___________________

N. Alunni: 10

(%)……48……

LIVELLO ALTO

( voti 8-9-10)

_________________

N. Alunni: 8

(%)……33……

1° Livello

(ottimo)

2° Livello

(buono)

3° Livello

(discreto)

4° Livello

(sufficiente)

5° Livello

(mediocre)

6° Livello

(insufficiente)

7° Livello

(grav.insufficiente)

Alunni N.

4

Alunni N.

2

Alunni N.

6

Alunni N.

6

Alunni N.

3

Alunni N.

Alunni N.

-

PROVE UTILIZZATE PER LA RILEVAZIONE DEI REQUISITI INIZIALI:

Test di ingresso strutturato

3. QUADRO DEGLI OBIETTIVI DI COMPETENZA

La programmazione disciplinare del secondo biennio si propone di perseguire il conseguimento delle

competenze di base per l’asse scientifico tecnologico previste dalla certificazione ministeriale (D.M.

27/01/2010 n. 9). A tal fine il Dipartimento di Scienze Naturali ha stabilito di continuare lo studio

della chimica generale e di affrontare, nella stessa classe, anche lo studio della biologia. Di queste

discipline sono stati individuate abilità e competenze da raggiungere. Tali nuclei tematici avranno

livelli di approfondimento adeguati al diverso contesto culturale di ogni classe e adattamenti aderenti

alla programmazione di ciascun Consiglio di Classe.

ASSE CULTURALE DEI LINGUAGGI ASSE CULTURALE MATEMATICO

x ASSE CULTURALE SCIENTIFICO TECNOLOGICO ASSE CULTURALE STORICO-SOCIALE

Competenze disciplinari del secondo Biennio

Obiettivi generali di competenza della disciplina

definiti all’interno dei Dipartimenti disciplinari

1) Saper effettuare connessioni logiche

2) Riconoscere o stabilire relazioni, classificare,

formulare ipotesi in base ai dati forniti

3) Trarre conclusioni basate sui risultati ottenuti e sulle

ipotesi verificate

4) Comunicare in modo corretto ed efficace le proprie

conclusioni utilizzando il linguaggio specifico

5) Risolvere situazioni problematiche e applicare le

conoscenze acquisite a situazioni della vita reale anche

per porsi in modo critico e consapevole di fronte allo

sviluppo scientifico e tecnologico della società umana.

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ARTICOLAZIONE DELLE COMPETENZE IN ABILITA’ E CONOSCENZE

COMPETENZE ABILITA’ CONOSCENZE

1,2,3,4,5

Distinguere i diversi casi di eredità, e utilizzare

corretta-mente la terminologia e la simbologia

specifiche per rappresentare le relazioni tra

fenotipo e genotipo; spiegare l’esempio dei

gruppi sanguigni.

Spiegare come si riconoscono e come si

ricombinano i geni associati; collegare il

crossing-over con la frequenza di

ricombinazione genica, descrivere come

si come si costruiscono le mappe

genetiche.

Confrontare il ruolo di cromosomi, geni e

ambiente nel determinare il sesso in

diverse specie; descrivere le modalità di

trasmissione dei caratteri legati al sesso

nella specie umana, rappresentare

correttamente il genotipo emizigote

distinguendolo dall’eterozigote e

dall’omozigote.

Come interagiscono

gli alleli?

Mutazioni e nuovi alleli,

poliallelia, dominanza

incompleta, codominanza,

pleiotropia.

Come interagiscono

i geni?

Epistasi, geni soppressori, il

vigore degli ibridi, fenotipi

complessi e ambiente, eredità

poligenica.

In che rapporto stanno geni e

cromosomi

I geni associati, la

ricombinazione genetica

dovuta al crossing-over, le

mappe genetiche.

La determinazione

cromosomica del sesso

Autosomi e cromosomi

sessuali, la determinazione del

sesso, l’eredità dei caratteri

legati al sesso.

1,2,3,4

Descrivere e spiegare il significato degli

esperimenti che hanno portato alla scoperta

delle funzioni del DNA nelle cellule; spiegare

l’esempio dei virus.

Rappresentare correttamente la struttura della

Il linguaggio della vita

Come si dimostra che i geni

sono fatti di DNA?

Le basi molecolari

dell’ereditarietà, il «fattore di

trasformazione» di Griffith,

l’esperimento di Avery, gli

esperimenti di Hershey e

Chase. I virus.

Qual è la struttura del DNA?

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molecola del DNA, evidenziando la funzione

dei diversi tipi di legami e le caratteristiche

delle parti costanti e variabili della molecola.

Descrivere le fasi della duplicazione del

DNA, indicando la funzione degli enzimi

coinvolti e i meccanismi di correzione degli

errori.

La composizione chimica del

DNA, il modello a doppia elica

di Watson e Crick, la struttura

del DNA.

La duplicazione del DNA è

semiconservativa

Le fasi della duplicazione del

DNA, il complesso di

duplicazione e le DNA

polimerasi, i telomeri, i

meccanismi di riparazione del

DNA.

1,2,3,4,5

Spiegare il significato e l’importanza del

dogma centrale, distinguendo il ruolo dei

diversi tipi di RNA nelle fasi di trascrizione

e traduzione.

Spiegare come vengono trascritte e tradotte le

informazioni contenute in un gene, indicando

le molecole coinvolte in ogni fase ed

evidenziando l’importanza de codice

genetico.

Spiegare le caratteristiche del codice

genetico.

Illustrare le tappe della sintesi proteica.

Spiegare perché le mutazioni non sono

sempre ereditarie; distinguere e descrivere i

diversi tipi di mutazioni puntiformi,

cromosomiche, genomiche; descrivere le

sindromi umane riconducibili a mutazioni

cromosomiche; spiegare le relazioni tra

Il genoma in azione

In che modo l’informazione

passa dal DNA alle

proteine?

Il «dogma centrale della

biologia», la struttura e le

funzioni dell’RNA

messaggero, ribosomiale,

transfer.

La trascrizione: dal DNA

all’RNA

La trascrizione del DNA, il

codice genetico.

La traduzione: dall’RNA alle

proteine

Il ruolo del tRNA e quello dei

ribosomi; le tappe della

traduzione: inizio,

allungamento e terminazione;

la formazione di una proteina

funzionante.

Che cosa sono le mutazioni?

Mutazioni somatiche ed

ereditarie; i diversi tipi di

mutazioni puntiformi,

cromosomiche e genomiche;

malattie genetiche umane

causate da mutazioni

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mutazioni spontanee ed evoluzione.

Conoscere i meccanismi di base della

regolazione genetica negli organismi

procarioti ed eucarioti.

Spiegare che cos’è un operone, descrivendo

le funzioni di promotore, operatore e gene

regolatore; spiegare le differenze tra sistemi

inducibili e reprimibili, utilizzando come

esempi l’operone lac e l’operone trp;

spiegare l’importanza delle proteine

regolatrici.

Descrivere le complesse strategie messe in

atto dalla cellula eucariotica per controllare

l’espressione dei suoi geni evidenziando i

diversi momenti in cui ciò accade.

cromosomiche; mutazioni

spontanee e indotte; mutazioni

ed evoluzione.

L’operone: come i procarioti

regolano l’espressione

genica

L’operone lac, l’operone trp,

operoni inducibili e reprimibili

a confronto; regolazione genica

e studio del DNA.

La regolazione prima della

trascrizione

Il processo di trascrizione negli

eucarioti, la struttura della

cromatina.

4 La regolazione durante la

trascrizione

La trascrizione differenziale, i

fattori di trascrizione le

sequenze di regolazione,

l’amplificazione genica, lo

splicing alternativo.

5 La regolazione dopo la

trascrizione

I controlli traduzionali, i

controlli post-traduzionali, i

miRNA.

1,2,3,4

Mettere in evidenza l’importanza della

varietà dei caratteri all’interno di una

popolazione.

Evidenziare l’attualità del pensiero di

Darwin per il moderno mondo scientifico

Discutere criticamente le problematiche

lasciate aperte dalla teoria di Darwin;

spiegare che cos’è e come si studia la

genetica delle popolazioni, utilizzando

Evoluzione e origine delle

specie

L’evoluzione dopo Darwin: la

teoria sintetica

Le questioni lasciate aperte da

Darwin; il pool genico e la

genetica di popolazioni; la

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correttamente i concetti di pool genico ed

equilibrio di Hardy-Weinberg.

Distinguere gli effetti delle mutazioni da

quelli della riproduzione sessuata; spiegare

come si realizza la deriva genetica, descrivere

gli effetti di un accoppiamento non casuale.

legge di Hardy-Weinberg.

I fattori che modificano la

stabilità genetica di una

popolazione

Le mutazioni, il flusso genico,

la deriva genetica,

l’accoppiamento non casuale.

1,2,3,4 Abilità:

- Descrivere la struttura di un atomo e

rappresentare un isotopo.

- Identificare un elemento a partire dal suo

numero atomico.

- Interpretare l’emissione o l’assorbimento

degli atomi isolati.

Struttura e modelli atomici

1,2,3,4 Abilità:

- Spiegare la differenza tra orbita e orbitale.

- Rappresentare la configurazione elettronica

degli elementi.

- Spiegare la variazione delle proprietà

periodiche in relazione alla posizione degli

elementi.

- Ricavare la configurazione elettronica degli

elementi dalla loro posizione nella tavola

periodica.

Elettroni e proprietà

chimiche

1,2,3,4,5 Abilità:

- Prevedere il tipo di legame tra atomi uguali

e diversi.

- Stabilire la polarità di una sostanza in base

alla struttura della sua molecola.

- Associare le proprietà delle sostanze nei

diversi stati di aggregazione con i legami

intra e intermolecolari che la caratterizzano.

Dentro la materia

1,2,3,4 Abilità:

- Ricavare la formula di un composto dalla

sua denominazione e viceversa.

- Utilizzare le moli nelle equazioni chimiche.

Nomenclatura e calcoli

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4. CONTENUTI DEL PROGRAMMA

(E’possibile esporli anche per moduli ed unità didattiche, indicando i rispettivi tempi di realizzazione.

Specificare eventuali approfondimenti)

Moduli e tempi Unità didattiche COMPETENZE

Da Mendel ai

modelli di

ereditarietà

(8 lezioni )

1) Leggi di Mendel e sue applicazioni

2) L’ereditarietà non mendeliana

3) Alleli, geni e cromosomi

4) Determinazione cromosomica del sesso.

1,2,3,4,5

Il linguaggio della

vita

( 8 lezioni)

1) La molecola del DNA e la sua duplicazione

2) Trascrizione e traduzione del DNA, mutazioni

ed evoluzione.

1,2,3,4

Il genoma in azione

(8 lezioni)

1) Sintesi proteica.

2) Meccanismi di regolazione del DNA in

procarioti ed eucarioti.

3) Mutazioni.

1,2,3,4,5

Evoluzione e origine

delle specie

(8 lezioni)

1) Darwin e la nascita dell’evoluzionismo

2) Dopo Darwin la genetica delle popolazioni

1,2,3,4

Struttura e modelli

atomici

(9 lezioni)

1) Vari modelli atomici nella storia.

2) Le particelle subatomiche.

3) La duplice natura della luce.

1,2,3,4

Elettroni e

proprietà chimiche

(8 lezioni)

1) Doppia natura dell’elettrone.

2) Dagli elettroni esterni alla tavola periodica alle

proprietà periodiche degli elementi.

1,2,3,4

Dentro la materia

(8 lezioni)

1)Natura dei legami chimici tra atomi e molecole.

2) Geometria molecolare.

3) Teoria cinetica della materia.

4) Stati di aggregazione.

1,2,3,4,5

Nomenclatura e

calcoli

(8 lezioni)

1) Formule e nome dei principali composti.

2) Tipi di reazione.

3) Moli e massa molare.

1,2,3,4

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6. ATTIVITA’ SVOLTE DAGLI STUDENTI

La dimensione sperimentale è costitutiva della disciplina e il laboratorio è uno dei momenti più

significativi in cui essa si esprime. I ragazzi saranno coinvolti nell’organizzazione e l’esecuzione di

attività sperimentali che si potranno svolgere in classe o in laboratorio di chimica o, virtualmente, in

aula di scienze dove trova collocazione la lavagna interattiva. Saranno utilizzati supporti multimediali (

ad esempio: filmati, modelli, power point ed esperimenti virtuali), oppure presentazioni e discussioni di

piccoli lavori di elaborazione dei dati sperimentali ottenuti in laboratorio o sul campo in attività

specifiche programmate con l’insegnante.

Laboratori da effettuare:

LABORATORIO: COME SI IDENTIFICA UN ELEMENTO ( SAGGIO ALLA FIAMMA).

LABORATORIO: ATTIVITÀ ENZIMATICA CON MATERIALE DI USO COMUNE.

LABORATORIO: ISOLAMENTO DEL DNA DA FRUTTA O VERDURA.

LABORATORIO: TECNICHE DI FINGERPRINTING (DA SVOLGERSI CON GLI ALLIEVI PIÙ MOTIVATI PRESSO

I LABORATORI DEL DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE DELL’UNIVERSITÀ DI UDINE).

7. METODOLOGIE

- Lezioni frontali, lezioni in power point o con lavagna interattiva, appunti.

- Verifiche di fine capitolo/sezione.

- Libri di testo.

- Uso di strumenti multimediali (LIM, DVD, ricerche sul web).

- Laboratorio.

Uscite didattiche presso gli Istituti di Biotecnologie e di Scienze agrarie e ambientali dell’Università di

Udine o presso il Dipartimento di Chimica e di Scienze della vita dell’Università di Trieste per seguire

seminari e conferenze anche online, insieme ad attività laboratoriali da svolgere presso queste sedi

permetteranno agli allievi più motivati ed interessati di essere informati su quanto il mondo accademico

studia e realizza attualmente.

Trattazione degli argomenti: nel corso dell’anno la trattazione degli argomenti sarà sviluppata dalla

docente secondo i tempi, le modalità e le sequenze ritenuti più idonei alla classe.

Collegamenti con altre discipline: potranno essere effettuati collegamenti con altre discipline anche

sotto forma di UdA ( religione, italiano, scienze naturali).

[] Lezione frontale; [] Lezione dialogata; [] Metodo induttivo; [] Metodo deduttivo;

[] Metodo esperienziale e scientifico; [] Ricerca individuale e/o di gruppo; [] Scoperta guidata; []

Lavoro di gruppo;

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8. MEZZI DIDATTICI

[] Libri di testo: Titolo: CHIMICA concetti e modelli Dalla struttura atomica alle soluzioni

Autori: Valitutti, Tifi, Gentile Casa Editrice: Zanichelli

Titolo: BIOLOGIA. Concetti e modelli II Biennio

Autori: Campbell ed altri

Casa Edirice: Linx

[] Laboratori: di chimica e di scienze; [ ] Computer

[ ] LIM []Lavagna luminosa; []Sussidi multimediali; []Testi di consultazione; []Fotocopie;

9. MODALITA' DI VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO

MODALITÀ E STRUMENTI DI VERIFICA:

Verifica formativa:

All’inizio di ogni lezione si accerterà il grado di conoscenza e comprensione degli argomenti svolti e si

procederà ad eventuali recuperi e correttivi. Durante tali accertamenti saranno incoraggiati interventi al

fine di promuovere la partecipazione attiva, l’espressione orale e il ragionamento controllando le

conoscenze.

Verifica sommativa:

Modulo per modulo verranno somministrati test di verifica scritta di tipo oggettivo che forniranno

indicazioni per la valutazione delle abilità più semplici come la conoscenza della terminologia, la

comprensione degli argomenti, la memorizzazione.

Per livelli di apprendimento più complessi come la capacità di analisi, sintesi ed applicazione verranno

utilizzate relazioni scritte, colloqui orali e l’analisi dei prodotti di lavori di gruppo e/o individuali.

Per le prove strutturate oggettive la valutazione sarà possibile preparando opportune griglie analitiche

ed individuando diverse fasce di livello in base al punteggio raggiunto. I criteri di valutazione seguenti

saranno necessariamente graduati in relazione al livello di ciascuna classe.

TIPOLOGIA DI PROVE DI VERIFICA SCANSIONE TEMPORALE

Prove scritte:

test, questionari (prove strutturate),

risoluzione di problemi ed esercizi,

relazioni, prove pratiche.

Inoltre:

Osservazioni sul comportamento di lavoro

(partecipazione, impegno, metodo di lavoro)

Prove orali:

interrogazioni, risoluzione di problemi

ed esercizi, esposizione di

Le verifiche, tre per quadrimestre, saranno attuate

mediante interrogazioni orali individuali e verifiche

scritte con domande aperte e/o chiuse, quesiti a

risposte multiple, domande aperte; tali verifiche

saranno utilizzate per quantificare in tempi brevi

l’apprendimento di un dato argomento da parte

dell’intera classe così da poter colmare rapidamente

eventuali lacune e/o correggere inesattezze nella

comprensione dei contenuti.

Nelle interrogazioni si terrà conto della quantità e della

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approfondimenti personali.

qualità delle nozioni assimilate, della proprietà di

linguaggio, della capacità di rielaborare i concetti in

modo personale e della logica presente

nell’esposizione.

MODALITÀ DI RECUPERO MODALITÀ DI APPROFONDIMENTO

• Recupero curriculare:

Per le ore di recupero, in coerenza con il

POF, si adopereranno le seguenti strategie e

metodologie didattiche:

- Riproposizione dei contenuti in forma

diversificata;

- Attività guidate a crescente livello di

difficoltà;

- Esercitazioni per migliorare il metodo di

studio e di lavoro.

Rielaborazione e problematizzazione dei contenuti.

Esercitazioni per affinare il metodo di studio e di

lavoro.

Attività previste per la valorizzazione delle

eccellenze

Impulso allo spirito critico e alla creatività mediante la

realizzazione di:

Relazioni in power point da approfondimenti su

tematiche di attualità;

Relazioni da letture di articoli selezionati su riviste

scientifiche.

Impulso allo spirito critico e alla creatività.

10. CRITERI DI VALUTAZIONE

La valutazione dei singoli allievi verrà formulata in base ad una analisi degli obiettivi che saranno

riusciti a raggiungere tenendo presente il livello di partenza; si terrà conto anche delle eventuali

relazioni orali o scritte frutto di approfondimenti personali di specifici argomenti. Ai fini della

valutazione finale saranno presi in considerazione anche l’interesse, la partecipazione, l’impegno

dimostrati da ciascun allievo nello svolgimento delle varie attività proposte durante il corso dell’anno

scolastico.

Per gli indicatori utilizzati nella valutazione delle prove scritte e orali si fa riferimento alla seguente

griglia approvata dal Dipartimento di Scienze.

giudizio conoscenze competenze abilità voto

eccellente complete,

approfondit

e,

Esegue compiti

complessi, sa applicare

con notevole precisione

Sa cogliere e stabilire

relazioni esprimendo

valutazioni critiche

9 – 10

in decimi

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personalizz

ate

contenuti e procedure

anche in nuovi contesti

originali e personali 14 – 15 in

quindicesi

mi

ottimo complete,

approfondit

e

Esegue compiti

complessi, sa applicare

contenuti e procedure

anche in contesti non

usuali

Sa cogliere e stabilire

relazioni nelle varie

problematiche, effettua

analisi e sintesi

complete, coerenti e

approfondite

8

in decimi

13 in

quindicesi

mi

buono complete Esegue compiti di una

certa complessità

applicando le giuste

procedure

Sa cogliere e stabilire

relazioni nelle

problematiche note,

effettua analisi e sintesi

con una certa coerenza

7

in decimi

11 – 12

in

quindicesi

mi

sufficiente esaurienti Esegue semplici compiti

applicando le conoscenze

acquisite negli usuali

contesti

Sa cogliere e stabilire

relazioni in

problematiche semplici

ed effettua analisi e

sintesi con una certa

coerenza

6

in decimi

10 in

quindicesi

mi

insufficiente superficiali Esegue semplici compiti

ma commette qualche

errore, ha difficoltà ad

applicare le conoscenze

acquisite

Sa effettuare analisi e

sintesi parziali tuttavia

se opportunamente

guidato riesce a

organizzare le

conoscenze

5 – 6-

in decimi

7 – 9 in

quindicesi

mi

gravemente

insufficiente

frammentar

ie

Esegue solo semplici

compiti e commette

errori nell’applicare le

conoscenze acquisite

Sa effettuare analisi

solo parziali, ha

difficoltà di sintesi, solo

se opportunamente

guidato riesce a

organizzare le

conoscenze

3.5 – 4

in decimi

1 – 6 in

quindicesi

mi

scarso poche o

nulle

Non riesce ad applicare

le conoscenze di cui è in

possesso

Manca di capacità di

analisi e sintesi e non

riesce ad organizzare le

conoscenze.

3

1. COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA

Quale specifico contributo può offrire la disciplina per lo sviluppo delle competenze chiave di

cittadinanza, al termine del biennio.

Formulare delle ipotesi operative, indicando attività e metodologie didattiche per alcune o tutte le

competenze qui elencate (*)

COMPETENZE GENERALI (2):

Competenze di cittadinanza:

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- imparare ad imparare: utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di

formazione - formale, non formale ed informale -, anche in funzione dei tempi disponibili,

delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro;

- progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività

di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e

le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e

verificando i risultati raggiunti;

- rappresentare: eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti,

stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico,

simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e

multimediali).

- risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,

individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni

utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi

- individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni

coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi,

anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la

natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro

natura probabilistica;

- acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione

ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi,

valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.

B) COMPETENZE DI RELAZIONE E INTERAZIONE

- comunicare: comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico,

scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico,

scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);

- collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista,

valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento

comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli

altri;

C) COMPETENZE LEGATE ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA, NELLA

COSTRUZIONE DEL SÉ

- agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole

nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo

al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità;

Udine, 23 ottobre 2017 Il Docente: prof. Maria Viotto