QUANDO I MINORI RACCONTANO L’ABUSO...Altri bambini si lamentano di essere infastiditi dal C.S. del...
Transcript of QUANDO I MINORI RACCONTANO L’ABUSO...Altri bambini si lamentano di essere infastiditi dal C.S. del...
Carlo BarbieriPsicologo-Psicoterapeuta
Direttore Tecnico Superiore della Polizia di Stato
Cristina GalavottiAssistente Sociale- Criminologa Forense
QUANDO I MINORI
RACCONTANO L’ABUSO
Obiettivi dell’audizione protetta
●Acquisire informazioni UTILI
●minimizzando i rischi di vittimizzazione
secondaria
Vittimizzazione primaria
diretta conseguenza dell’azione vittimizzante
(cambiamenti nello stile di vita, riduzione attività
sociali, cambi di residenza, disturbi post- traumatici
da stress, del sonno e dell’alimentazione, depressione
maggiore o sottosoglia, chiusura sociale, difficoltà
lavorative, disturbi dell’attenzione, etc)
vittimizzazione
secondaria:
legata ai diversi tipi di reazione a cui la persona oggetto di molestie, di aggressioni o di violenze variamente orientate va incontro.
attraverso processi di vittimizzazione processuale, giudiziaria, peritale, assistenziale.
Si può contrastare questo tipo di vittimizzazione purchè non si contribuisca alla costruzione della “vittima-oggetto” ma si tenga al centro di ogni agito il soggetto- vittima.
1.involontaria ed è legata al disinteresse e al malfunzionamento dei sistemi (medico legali, giuridici e burocratici)
2.legata allo stigma e al biasimo. Trova la sua origine nell’ambito delle reazioni nell’ambiente sociale in cui vive la vittima. Spesso le vittime sono biasimate, disapprovate e colpevolizzate da parte del proprio ambiente sociale
Informazioni UTILI
A perseguire il responsabile di un reato in modo che non lo possa ricommettere
A proteggere e tutelare il bambino in TUTTI i modi utili e possibili
Informazioni UTILI
Contesto di vita e ambientale del bambino
Tra approccio biografico e narrativa di servizio
sociale: lo stile di vita familiare
Quali le informazioni utili agli inquirenti?
Osservazione del
bambino:
Osservazione-
rilevazione di
Comportamenti
anomali del bambino
(ipersessualizazione;
ipercinesi; ritiro e
distacco; aggressività;
disegni e gioco; deficit
attentivi; disturbi
somatici; ecc) con
ausilio di check lists
Saper raccogliere
nella maniera più
appropriata eventuali
rivelazioni del
bambino
(Tecniche di
colloquio)
Compiti dell’Assistente Sociale
La segnalazione dell’AS alla Procura della Repubblica/al Tribunale dei Minori
La relazione di servizio sociale
Contenuto
Stile narrativo oggettivo
Valutazione
Comunicare con i genitori o con altri caretakers
Per telefono
Sul luogo dell’audizione
Prima e dopo il colloquio
Comunicare con i genitori o con altri caretakers
La visita domiciliare in supporto della famiglia del minore
Le vittime secondarie
Costruzione del setting
Selezione del luogo
Disposizione all’interno della stanza
Ausili utilizzabili per facilitare il colloquio (giochi, disegni, …)
Video-audio registrazione
La verbalizzazione
Spazio d’Ascolto Protetto
Spazio d’Ascolto Protetto
Costruire la relazione
Conoscersi e cercare di risultarsi almeno simpatici
(l’audizione puo riguardare bambini/e di 3 anni fino a ragazzi/e di 17 anni)
Addestrare al colloquio
Assessment della capacità a rendere testimonianza
Comprensione
Memoria
Concetti fondamentali (spazio, tempo,…)
Capacità di relazionarsi
Patologie
Gestire la resistenza a rivelare
Ottenere INFORMAZIONI
Quali informazioni?
Con quali tecniche (SVA-cbca, IC, Intervista Strutturata, mnemotecniche,….?)
Narrative Elaboration
PRINCIPALI ERRORI DA EVITARE nel COLLOQUIO CON IL MINORE
1. domande guidanti
ERRORI NELLA FORMULAZIONE
DELLE DOMANDE
2. ripetizione di domande
4. utilizzo di vocaboli che il bambino non
conosce e domande mal formulate
3. l’uso di rinforzi
ERRORI D’ATTEGGIAMENTO
5. adottare ipotesi rigidamentecostituite
6. connotare negativamentel’indagato
7. porsi in veste autorevolee intimidatoria
8. colpevolizzare il bambino
9. mostrare, imbarazzo,disgusto, pena, fastidio
10. fingere di credere a qualsiasi cosa il bambino affermi
ERRORI DI
COMPORTAMENTO
11. prolungare il colloquiooltre le capacità del minore
13. interrompere il bambino
14. riportare al bambino quanto eventuali coetanei hanno detto
15. fare promesseprobabilmente vane
16. collocare la sediafrontalmente a quella del bambino,
fissarlo negli occhi toccarlo
12. fare pressioni sul bambino
Educare all’autoprotezione
Chiusura dell’audizione
Durata del colloquio?
Lasciarsi bene, perche?
QUANDO IL COMPORTAMENTO SESSUALIZZATO (C.S.) DEL BAMBINO DEVE DESTARE PREOCCUPAZIONE
1. Il bambino agisce il C.S. con bambini di età diversa dalla sua e/o con bambini con cui non è solito interagire o giocare
2. Il C.S. non è paragonabile nel suo manifestarsi e ripresentarsi, alla ciclicità e frequenza di altri comportamenti ed atteggiamenti del bambino
3. Conoscenze ed atteggiamenti del bambino non sono in sintonia con il suo livello evolutivo
4. Il C.S. del bambino è evidentemente diverso rispetto a quello dei coetanei
5. Il bambino continua a esibire un C.S. nonostante le ripetute richieste da parte dell’adulto di smetterla
6. Altri bambini si lamentano di essere infastiditi dal C.S. del bambino in questione
7. L’adulto si sente a disagio e percepisce qualcosa di anomalo nel C.S. che il bambino agisce nei suoi confronti
8. Il bambino non comprende i confini tra il suo corpo e quello degli altri: chi e dove può o non può toccare o da chi e dove può o non può farsi toccare
9. Il C.S. è caratterizzato da frequenza, intensità e intrusività elevate
10. Paura, ansia, esagerato imbarazzo o senso di colpa compaiono spesso associate al C.S.
11. Il bambino manifesta rabbia o aggressività (verbale e/o fisica) nei confronti di adulti o altri bambini, prima, dopo o durante il C.S. (tale associazione deve destare estrema preoccupazione).
FONDAZIONE ASSISTENTI SOCIALI TOSCANA PER LA FORMAZIONE E LA RICERCA