Porte girevoli per i «cervelli» italiani · Tutti lamentano la «fuga dei cervelli», un segnale...

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Il governo pronto a varare 500 cattedre Natta per il rientro di professori meritevoli nei nostri atenei Porte girevoli per i «cervelli» italiani di Giorgio Barba Navaretti cervelli devono entrare e uscire. Un Paese avanzato con una classe diri- gente forte e preparata alle sfide del mondo deve favorire la mobilità dei propri migliori talenti, facendo in modo che si preparino nelle migliori università internazionali e che aun certo punto torni- no alavorare nel loro Paese. Come riporta il recente rapporto della Fondazione Mi- grantes, dall'inizio della crisi c'è stato un deflusso netto di 15omila persone dal no- stro Paese, ingran parte giovani qualifica- ti. Farli ritornare è unapriorità assoluta. Le 50o cattedre Natta, che il governo sta varando in questi giorni, hanno l'obiettivo di far rientrare unbuon nume- ro diprofessori meritevoli nelle universi- tàitaliane, a condizioni che si avvicinino a quelle del mercato internazionale. Con- dizioni da cui ilnostro sistemauniversita- rio, a parte qualche eccezione, è ancora molto lontano.Eunamisuraimportante e corretta, conpaletti chiari e oggettivi per evitare rientri clientelari. 11 processo,però,nonpuò essereuni-di- rezionale. Un efficace rientro dei cervelli sidevefondaresuummeccanismodiporte girevoli, ossiaconnumeri elevati diperso- ne che sia escano, sia rientrino nel Paese. Una classe dirigente senza una buona esperienza internazionale oggi ha le gam- be corte. E chi ha questa esperienza non rientra in un Paese dove non ci sia un network di persone che abbiano condivi- so un percorso simile. Infine, soprattutto chi fa ricerca, non rientra in un Paese che non sia anche capace di attrarre stranieri qualificati nei migliori posti dilavoro. L'Associazione Marco Fanno, racco- glie tutti coloro che nel corso degli ultimi cinquant'anni hanno ricevuto una borsa di studio per fare un dottorato ounmaster in economia all'estero prima dal Medio- credito Centrale e ora dalla Fondazione UniCredit & Universities. Queste borse (381 dal1963), insieme a quelle dellaBanca d'Italia e apoche altre, sono un canale difi- nanziamento degli studi internazionali di molti di coloro chepoi sono tornati c han- no costituito la classe dirigente delnostro Paese, nelle istituzioni, nell'accademia e negli affari: gli ultimi due governatori del- la Banca d'Italia, Mario Draghi (che del- l'associazione è presidente onorario) e Ignazio Visco; manager importanti come Gabriele Galateri e Mario Greco e acca- demici, a cominciare da Michele Salvati, fino a Lucrezia Reichlin, Alessandro Pe- nati, Marco Pagano, Tito Boeri. Oggi le borse MarcoFanno continuano a essere erogate dalla Fondazione Uni- Credit & Universities. Nello spirito delle portegirevoli,laFondazione oltre afinan- ziare dottorati e master (i3 all'anno), fi- nanzia borse di ricerca e top up di stipen- dio per le università italiane che riescono a chiamare ricercatori dall'estero (alme- no 5 all'anno). Oggi l'Associazione Marco Fanno insieme alla Fondazione UniCre- dit & Universities celebra il suo A lunni meetingconun intervento del sottosegre- tario alla Presidenza del Consiglio Tom- maso Nannicini, anche lui figlio dellepor- te girevoli e in qualche modo inventore delle cattedre Natta. Le Natta, come i finanziamenti UniCre- dit & Universities, sono iniziative che do- vrebbero essere rafforzate e ampliate. Detto questo, problema di fondo del no- stro Paese non si risolverà solo con ecce- zioni allaviaordinaria.Unsistemauniver- sitario ingessato, con procedure di con- corso lente e incerte e stipendi uguali per tutti, non riesce neppure a presentarsi sul mercato del lavoro internazionale per fa- re reclutamento. Le porte girevoli dovreb- bero esserelaregola enonl'eccezione,per quanto nobile e indispensabile. barba@unimi. it

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Il governo pronto a varare 500 cattedre Natta per il rientro di professori meritevoli nei nostri atenei

Porte girevoli per i «cervelli» italianidi Giorgio Barba Navaretti

cervelli devono entrare e uscire. UnPaese avanzato con una classe diri-gente forte e preparata alle sfide delmondo deve favorire la mobilità dei

propri migliori talenti, facendo in modoche si preparino nelle migliori universitàinternazionali e che aun certo punto torni-no alavorare nel loro Paese. Come riportail recente rapporto della Fondazione Mi-grantes, dall'inizio della crisi c'è stato undeflusso netto di 15omila persone dal no-stro Paese, ingran parte giovani qualifica-ti. Farli ritornare è unapriorità assoluta.

Le 50o cattedre Natta, che il governosta varando in questi giorni, hannol'obiettivo di far rientrare unbuon nume-ro diprofessori meritevoli nelle universi-tàitaliane, a condizioni che si avvicinino aquelle del mercato internazionale. Con-dizioni da cui ilnostro sistemauniversita-rio, a parte qualche eccezione, è ancoramolto lontano.Eunamisuraimportante ecorretta, conpaletti chiari e oggettivi perevitare rientri clientelari.

11 processo,però,nonpuò essereuni-di-rezionale. Un efficace rientro dei cervellisidevefondaresuummeccanismodiportegirevoli, ossiaconnumeri elevati diperso-ne che sia escano, sia rientrino nel Paese.Una classe dirigente senza una buonaesperienza internazionale oggi ha le gam-be corte. E chi ha questa esperienza nonrientra in un Paese dove non ci sia unnetwork di persone che abbiano condivi-so un percorso simile. Infine, soprattuttochi fa ricerca, non rientra in un Paese chenon sia anche capace di attrarre stranieriqualificati nei migliori posti dilavoro.

L'Associazione Marco Fanno, racco-glie tutti coloro che nel corso degli ultimicinquant'anni hanno ricevuto una borsadi studio per fare un dottorato ounmaster

in economia all'estero prima dal Medio-credito Centrale e ora dalla FondazioneUniCredit & Universities. Queste borse(381 dal1963), insieme a quelle dellaBancad'Italia e apoche altre, sono un canale difi-nanziamento degli studi internazionali dimolti di coloro chepoi sono tornati c han-no costituito la classe dirigente delnostroPaese, nelle istituzioni, nell'accademia enegli affari: gli ultimi due governatori del-la Banca d'Italia, Mario Draghi (che del-l'associazione è presidente onorario) eIgnazio Visco; manager importanti comeGabriele Galateri e Mario Greco e acca-demici, a cominciare da Michele Salvati,fino a Lucrezia Reichlin, Alessandro Pe-nati, Marco Pagano, Tito Boeri.

Oggi le borse MarcoFanno continuanoa essere erogate dalla Fondazione Uni-Credit & Universities. Nello spirito delleportegirevoli,laFondazione oltre afinan-ziare dottorati e master (i3 all'anno), fi-nanzia borse di ricerca e top up di stipen-dio per le università italiane che riesconoa chiamare ricercatori dall'estero (alme-no 5 all'anno). Oggi l'Associazione MarcoFanno insieme alla Fondazione UniCre-dit & Universities celebra il suo Alunnimeetingconun intervento del sottosegre-tario alla Presidenza del Consiglio Tom-maso Nannicini, anche lui figlio dellepor-te girevoli e in qualche modo inventoredelle cattedre Natta.

Le Natta, come i finanziamenti UniCre-dit & Universities, sono iniziative che do-vrebbero essere rafforzate e ampliate.Detto questo, problema di fondo del no-stro Paese non si risolverà solo con ecce-zioni allaviaordinaria.Unsistemauniver-sitario ingessato, con procedure di con-corso lente e incerte e stipendi uguali pertutti, non riesce neppure a presentarsi sulmercato del lavoro internazionale per fa-re reclutamento. Le porte girevoli dovreb-bero esserelaregola enonl'eccezione,perquanto nobile e indispensabile.

barba@unimi. it

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decreto arrívoLo stranieroin cattedrache agital'UniversitàMarco Gervasoni

Tutti lamentano la «fugadei cervelli», un segnalegrave di scarsa innovazio-ne del nostro Paese. E tutti

a parole vorrebbero dei rimediper invertire questa tendenza.Ma, per usare un'espressioneinglese, not in my backyard,non nel mio giardino, cioè nondentro la mia corporazione.Qualcuno ricorderà le prote-ste dei sovrintendenti controla nomina di direttori stranierialla guida dei principali museiitaliani, che però hanno im-presso una scossa salutare, co-me i risultati dimostrano. Oggila questione riguarda l'univer-sità. E in questi giorni sul tavo-lo di Renzi la firma di un decre-to che istituisce le «cattedreNatta», 500 posti di professoreuniversitario finanziati adhoc, il cui obiettivo è portareall'interno dell'accademia ita-liana ricercatori e scienziati di«chiara fama».

Per invogliare studiosi stra-nieri, o italiani occupati in uni-versità di altri Paesi, a trasfe-rirsi o a tornare nel nostro Pae-se, il disegno di legge prevedeuno stipendio sensibilmentepiù alto rispetto a quello deglialtri docenti e una procedurapiù snella e rapida di recluta-mento. Due elementi che han-no fatto insorgere una partedel mondo universitario, attra-verso una petizione firmata danumerosi e autorevoli catte-dratici. Che cosa non piace nelprogetto? Non tanto e non soloil diverso trattamento econo-mico di cui godrebbero i«500». Quello che scandalizzamaggiormente è la scelta dellacommissione che li dovrà sce-gliere: i valutatori saranno in-fatti prevalentemente universi-tari stranieri, nominati dallapresidenza del Consiglio.

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Lo straniero in cattedra che agita l'UniversitàMarco Gervasoni

segue dalla prima pagina

Il che, secondo gli estensori della petizione,istituirebbe un «legame tra la maggioranza politicadel momento e la scelta di docenti universitari e diconseguenza il contenuto della ricerca edell'insegnamento». Affermazioni seguite da altreproteste in cui, tanto per cambiare, si evocano ilventennio fascista e mire più o meno autoritarie diRenzi, accusato addirittura di voler creare una speciedi guardia pretoriana ideologica di «professori digoverno» in grado di rafforzarne l'egemonia.

A poco sono serviti i toni concilianti delsottosegretario Nannicini e dello stesso ministroGiannini, pronti ad accogliere suggerimenti emodifiche. La procedura in effetti suona anomala erappresenta - in ciò hanno ragione i critici - un«commissariamento» dell'università italiana. Moltidi loro, e tutti noi (chi scrive appartiene alla«corporazione» dei docenti universitari) dovremmoperò con franchezza rivolgerci alcune domande, nonproprio retoriche. Cosa abbiamo fatto per spingere ilgoverno a tale decisione? Siamo stati sempretrasparenti nel reclutamento, abbiamo veramentesempre puntato sui meritevoli e sui giovani?Saremmo stati davvero in grado di accoglieredall'estero eccellenze o non avremmo, come spesso èaccaduto, puntato sull'amico o sul compagno dicordata?

Un'altra questione che dovremmo porci è questa:siamo sempre pronti a denunciare le lentezze, leinefficienze, i blocchi che appesantiscono il Paese.Lamentiamo giustamente il corporativismo chefrena le speranze dei giovani. Ma quando vengonoofferte opportunità, anche finanziarie, perchél'università cominci a uscire dal pantano, cirinchiudiamo a nostra volta in proteste magarilegittime ma che inevitabilmente finiscono peressere percepite all'esterno come chiusurecorporative. Infine, una cosa è certa: Mussolini avevabisogno del «consenso» degli intellettuali, ma ogginessun capo di governo, e men che meno Renzi,saprebbe che farsene. E per fortuna. Il mondo ècambiato, e con questo il senso e la funzionedell'università: non ci si rifugi perciò nei processi alleintenzioni. E non si abbia timore dell'insolito, vistoche la strada battuta è ormai difficilmentepraticabile.

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Confermato l o scoop d ì «

«Così molte universitàfregano i loro studenti »Tiraboschi, l'erede di Biagi: «Diversi atenei si fanno pagare per segnalarei laureati alle imprese, ma e vietato dalla legge. Ecco come funziona il sistema»

:::ATTILIO BARBIERI

Le rivelazioni raccolte daLibero dell'imprenditore ber-gamasco Giovanni Bonari, chepaga le università per ottenerei curriculum dei giovani da as-sumere, hanno provocato piùd'una presa di posizione. «InStatale il nostro servizio di pla-cement online», ci fa sapereGianluca Vago, rettore dell'ate-neo milanese, «viene utilizzatoda oltre 6mila aziende che inmeno di 24 ore dall'accredita-mento hanno accesso in mo-do completamente gratuito alnostro database dei curricula eanche ad eventuali servizi ag-giuntivi, come le preselezionisu richiesta». I numeri in giocosono notevo-li. «Parliamodi oltre 40mi-la curriculaconsultatinel 2016 e dicirca 4milaannunci di la-voro e stagepubblicati dalle,:.ieride», pun-tualizza Vago.

Siamo sicuri che il professorVago abbia ragione. Ma unsuo collega illustre, Michele Ti-raboschi, ordinario di dirittodel lavoro all'Università di Mo-dena e Reggio ed erede indi-scusso di Marco Biagi, confer-ma la denuncia di Libero. «Euna cosa vergognosa», raccon-ta, «in un Paese con la disoccu-pazione giovanile al 40 per cen-to e dove i ragazzi non hannoopportunità, i curriculum vi-tae dei giovani vengono nasco-sti, molti finiscono nella bancadati di Alma Laurea che è unaSrl e li vende a pagamento alleaziende. Poi un'impresa checerchi giovani da assumere fa-tica a trovarli».

Non accade dappertutto,ma parecchi atenei tricolori si

La denuncia di Libero: «Soldi'Á$ (:, í l5sUrn`1

,per segnalare chi assumere».Sopra Tiraboschi [Fotogr]

to». Legge? Quale? «Il Collega-to lavoro del 2010, prendendo

comportano così. «Accade in atto che la legge Biagi consen-tutta Italia, anche se qualche te alle università e alle scuoleuniversità è più seria, qualche di fare il collocamento dei pro-altra conosce la legge e la ri- pii studenti, le ha obbligate aspetta, altre la ignorano del tut- rendere accessibile gratuita-

mente sul proprio sito i curri-culum di laureati e diplomatiper almeno un arino».

Purtroppo, tranne poche ec-cezioni, questo non accade.«Sui siti delle università c'è po-co o nulla», aggiunge Tirabo-schi, «e trovo molto grave checi sia qualcuno che lucra suquesto, facendosi pagare. Almomento della laurea i ragaz-zi firmano un documento incui autorizzano Alma Laureaad usare il loro curriculum.Non sanno che potrebbero ri-fiutarsi di sottoscriverlo. AlmaLaurea (che fa capo a un con-sorzio universitario, ndr) racco-glie questi curriculum vitae epoi ne offre dei pacchetti alleaziende. A pagamento. Facen-doli diventare un oggetto di bu-siness sulla pelle dei più pove-ri».

«Il nostro è un Paese stra-no», conclude Tiraboschi,«continuiamo a pensare che illavoro si possa creare per leg-ge. Prima con la Fornero, oracon il Jobs Act. Mentre baste-rebbe far funzionare benequel che c'è. A cominciare pro-prio dalla pubblicazione deicurriculum per i neolaureati».

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Renzi decide pure chi insegna all 'universitàil 19Pi9 Ho clc'lle <s'a ttá"d re \ì3 1h,4 ( #(`ti'í1'i1C° 1 il3ìillt;ti`,lt)IlC 1l 3 l'ilo111 th r:dll k- llI icP I IY+stc; 'm l'1 +'ltit S tilw iltli i" tllaj l,ís s[Ii -;ilatïl Iilll' il'1

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Gli enti devono investire in formazione

Contabilità,sfida culturale

DI MIRcO CONFORTIN

Jn questi ultimi anni l'evo-luzione tecnologica e icambiamenti normativihanno portato tutti colo-

ro che operano nella pubblicaamministrazione a lavorare incondizioni mutevoli e a gestireil cambiamento come una co-stante del loro lavoro.

re acquisire una nuova menta-lità e investire nella formazio-ne dei dipendenti pubblici.

Kibernetes su questo hasempre creduto molto, affian-cando ad ogni progetto unaspetto formativo, con incontri,workshop, assistenza dedicatae, negli ultimi mesi, webinar.

Inoltre, per il secondo annoha scelto ancora di collaborare

Basti pensa-re alla riformadella contabili-tà, cominciatanel 2015 conl'armonizza-zione contabilee ormai entratanel vivo. Dal-la contabilitàeconomica albilancio con-solidato, allarevisione dellostato patrimoniale: il cambia-mento non ha solamente con-seguenze pratico-applicative,ma riguarda in maniera pro-fonda il modo di amministrarel'ente locale e richiede profes-sionalità sempre più adeguatee debitamente formate.

Per questo non basta affidar-si alle soluzioni software offer-te sul mercato. Per orientarsie per affrontare preparati lenuove esigenze imposte dallariforma della contabilità occor-

con l'Università di Tor Vergatanel Corso di alta formazione inmanagement locale, per offri-re formazione di elevato livelloqualitativo e sempre aggiorna-ta sulle novità normative.

I dipendenti pubblici dovran-no sempre più saper affiancareaspetti manageriali, conoscen-za della normativa, e padro-neggiare soluzioni tecnologicheinnovative per giocare un ruolocentrale, come protagonisti at-tivi del cambiamento.

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Datili archeologi ai magistratiriparte 1a stagione dei concorsiSicurezza, giustizia e cultura, in baffo 10 mila nuovi posti

a cornice è quella indica-ta dal ministro della Pa ,Marianna Madia: solo

assunzioni mirate, per rispon-dere a esigenze precise. Ed èchiaro che il turn over al 25%(per cui si assume uno nuovodipendete a fronte di 4 cheescono) verrà intaccato solo incasi eccezionali. I fondi sonoquelli inseriti nella nuova leggedi bilancio, 350-400 milioni dieuro ritagliati dagli stanzia-menti destinati al pubblico im-piego (1,9 miliardi). Per le as-sunzioni verrà costituito unfondo apposito che servirà abandire i nuovi concorsi («per10 mila posti») annunciati duesettimane fa da Renzi. In realtàtra nuove assunzioni e inter-venti di stabilizzazione il contoè destinato a salire. Solo nellasanità verranno stabilizzati3000 medici e 4000 infermieri,nel comparto della scuola siparla di 25 mila supplenti e 10mila tra tecnici, ausiliari e im-piegati amministrativi. Questiinterventi verranno finanziaticon fondi a parte e non incide-ranno dunque sul nuovo «fon-do assunzioni».

Priorità alla sicurezzaTutte le risorse verranno cosìconcentrate su altri compartiin affanno. La sicurezza innan-zitutto, un settore che ormaida anni denuncia pesanti vuotidi organico. Il ministro dellaDifesa Roberta Pinotti haescluso che le forze armatepossano essere interessate vi-sto che il nuovo modello di dife-sa prevede di scendere da 190mila a 150 mila unità, «ma sicu-ramente le assunzioni riguar-deranno i Carabinieri, la Guar-dia di Finanza e la Polizia». Sa-bato scorso, a legge di bilancioappena varata, un trionfanteAlfano parlava di «migliaia dinuove assunzioni» a favore deicorpi di polizia, oltre al riordi-

no atteso da tempo delle car-riere comprese quelle dei Vigilidel fuoco. Un'altra quota spet-terà al ministero dei Beni cul-turali che punta a rafforzare ipropri organici sia per i profilispecializzati (dai bibliotecariagli archivisti, dagli archeologiagli storici dell'arte sino agliarchitetti), sia per la parte am-ministrativa.

Infine la Giustizia, che dopoaver assorbito gli esuberi delleprovince, punta a rafforzare ul-teriormente gli organici a fron-te 9 mila posti ancora scoperti.

L'emergenza tribunaliProprio ieri il ministro Orlan-do ha firmato due distinti de-creti: col primo viene banditoun concorso per mille unità dipersonale amministrativo nondirigenziale destinati agli uffi-ci giudiziari. Il bando saràpubblicato entro il 21 novem-bre e prevede un titolo prefe-renziale di accesso per i tiroci-nanti che hanno preso parteagli stages formativi presso lecancellerie. Ieri durante ilquestion time il Guardasigilliha spiegato che per tutti quelliche hanno partecipato al tiro-cinio di perfezionamento pres-so l'ufficio del processo (in tut-to 1.115 unità) il suo ministero,nell'ambito della Legge di bi-lancio, ha proposto un anno diproroga borsa di studio com-presa. Sempre ieri ha poi fir-mato un decreto che bandisce

un concorso per 360 posti dimagistrato ordinario.

Protestano gli idoneiSi parla di nuovi concorsi, manon si parla di quelli vecchi giàsvolti. E del dramma che vivonoi cosiddetti «idonei», ovveroquelle migliaia di giovani chehanno superato i concorsi senzaperò vincerli e le cui graduatoriescadono a fine anno. Per il 15 no-vembre i vari comitati degli#idoneinlotta hanno program-mato una manifestazione da-vanti al ministero della Pa men-tre in questi giorni sui socialnetwork, da Twitter a Facebook,è partita una nuova campagnadi protesta, un phobombing algrido di #iocimettolafaccia, fa-cendosi guardare in faccia unoad uno e ricordare alla politica letante promesse mai rispettate.

Twitter @paoloxbaroniO BV NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

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ScaviQuella degli

archeologi(nella foto

grande)è fra le pro-fessioni che

potrannobeneficiaredi qualche

assunzionepubblica

in più

per i ?I loLa quotamassima

della sosti-tuzione fradipendenti

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studiaparziali

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milioniLa somma

massimache potrà

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a disposizio-ne delle

assunzioninel pubblico

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Gian Antonio Stella /Cavalli di razza

Michelangelo ? Si metta in coda , prego AiAll'Università di Aosta avevano stabilito che un profdoveva far carriera pian piano. E se uno ha qualità per accelerare?Non sia mai. Ora, però, i giudici hanno messo le cose a posto

I n coda! All'Università di Aosta sonoconvinti che sia buono l'anticoadagio: chi va piano, va sano e valontano. Avevano dunque stabilito,

per «perfezionare» la legge statale chedisciplinale carriere universitarie, cheun buon professore deve salire passinpassino. Un gradino alla volta. E se unopiù bravo fosse stato in grado di dareun'accelerata? Aaaaalt! In coda!Una scelta senza senso. Certo, non tuttipossono esser geni precoci come Miche-langelo Buonarroti o Leonardo da Vinci,Gian Lorenzo Bernini o Raffaello Sanzioche diciassettenne era già «magister».Sono rarissimi i talenti puri come l'ame-ricano Charles Louis Fefferman: laurea inFisica e Matematica a 17 anni all'Univer-sità del Maryland, dottorato di ricerca a20 a Princeton, ordinario a 22 a Chicago,di nuovo a Princeton come docente a24. Un'eccezione eccezionale, per dirlacon una battuta. Ma se si fossero trovatidavanti uno così ad Aosta gli avrebberodetto: ragazzo, mettiti in coda.L'avevano addirittura messo nero subianco, nel Piano di Sviluppo Triennale2016/2018. Disponendo nel 2015 che«le procedure di chiamata in ruolo delpersonale docente avvengano: con riferi-mento al "personale di ruolo in possessodell'abilitazione nazionale per la qualificaimmediatamente successiva"». Comedicevamo: pian pianino.Una ipotesi teorica? Per niente: al concor-so di un anno prima, nel dicembre 2013,infatti, il ricercatore Paolo Gheda, bre-sciano, 46 anni, laureato con llo in Storiadella Filosofia alla «Cattolica» dove poiavrebbe preso il dottorato, aveva «vinto»l'abilitazione a ordinario («prima fascia»)

La sentenzaIl tribunale ha decretato che l'ateneoha il diritto di scegliersi i docenti ma nondi bloccare a priori il «doppio passaggio».

pur essendo ad Aosta ricercatore di StoriaContemporanea e direttore del Centro diStudi Storici «Ettore Passerin d'Entrèves».Appena si fosse aperta un'opportunità,era dunque in grado, per legge, di salire(con due soli parigrado in tutta Italia)non uno ma due gradini.Un'accelerazione meritocratica norma-le, in un Paese normale. Ma non tra lemontagne aostane. E così Paolo Ghedaè stato costretto a far ricorso al Tar. Nonper farsi annullare una bocciatura (itribunali amministrativi traboccano daanni di ricorsi simili) ma per far saltarequel tappo insensato messo lì a rallentarei più bravi.

I giudici gli hanno dato ragione. E conuna sentenza un po' logorroica manetta, hanno stabilito che quel blocco al«doppio passaggio» non era legittimo.L'ateneo aostano, spiega il verdetto, hatentato di resistere «eccependo l'inam-missibilità del ricorso in quanto il ricorsosarebbe privo di lesività concreta edimmediata e chiedendo comunque ilrigetto del ricorso, rientrando la proce-dura di valorizzazione del personale nellapiena discrezionalità dell'Amministrazio-ne». E lamentando «i maggiori costi chel'Università subirebbe in caso di passaggiimmediati»: da ricercatore a ordinario.

ULTERIORE PARADOSSO. Il tribunale harisposto picche: certo che l'ateneo ha ildiritto di scegliersi i docenti ma non dibloccare a priori il «doppio passaggio».E ha deciso che la «rimozione di questaparte della disposizione» era ammissibile«in quanto lesiva, fin d'ora, della posizio-ne giuridica del ricorrente, privandolo,della possibilità di attivazione dellaprocedura».Non bastasse, il blocco rischiava di creareun ulteriore paradosso: se si fosse apertoun buco per un docente di II fascia, ilnostro prof. avrebbe potuto essere scar-tato perché aveva una qualifica troppoalta. Peggio: non potrebbe neppure«impugnare un futuro provvedimentodi esclusione». Demenziale, ma almenosulla carta possibile. Con tanti saluti alla«valorizzazione interna».Tutto annullato, per fortuna: salire duegradini in una volta sola, per chi vincel'abilitazione, è possibile. Anzi, l'Univer-sità è stata condannata a pagare anche lespese processuali...

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Audizione del ministro Martina al Senato

Per Human Technopolenorma nella legge bilancio

Nicú kUta CottoneUna norma ad hoc nel dise-

gno di legge di bilancio definiràla nascita della Fondazione Hu-man Technopole, che promuo-verà un progetto pluriermale diricerca applicata alle scienzeperla vita, promossa dal Mef e dalMiurnell'areaexExpo di Milano.Lo ha detto ieri il ministro dellePolitiche agricole alimentari eforestali, Maurizio Martina, nelcorso di un'audizione dinanzi al-le commissioni Sanitàe Istruzio-ne di palazzo Madama. Un nuo-vo passo avanti nell'impegno as-sunto dal governo nel Patto perMilano per il quale è già stato ap-provato dal Mef a fine agosto ilpiano scientifico e finanziario,mentre asettembre ilgovernohafirmato il decreto concuihastan-ziatoiprimi 8o milioni, per lapri-ma a fase di realizzazione delprogetto scientifico e di ricerca,che si sono aggiunti al primo fi-nanziamento di 5o milioni di cu-ro. La dotazione finanziaria plu-riennale, ha detto il ministro inaudizione, è prevista ini5o milio-ni l'anno per io anni.

Il ministro Martina ha sottoli-neato che il progetto, frutto dellasinergia tra Istituto italiano di

tecnologia e università pubbli-che milanesi, «prevede la crea-zione di una infrastruttura reti-colare, che occuperà circa3omila metri quadrati e rappre-senteràil cuore di unar ete di c en-tri di ricerca dedicati alle diversebranche delle scienze dellavita».

Allafaseprogettuale, hasotto-lineato ancora il ministro, segui-rà un periodo di start up di circa24mesi, durante il quale saràcen-trale il ruolo di un comitato cuiparteciperanno Istituto italianodi tecnologia, università pubbli-

La dotazione finanziariaèdi 150 milioni l'annoper dieci anni; alla faseprogettualeseguirà un periododi start up di 24 mesi

che milanesi, Cnr, Istituto supe-riore di sanità e personalità delmondo scientifico.

«E una grande scommessa»,hasottolineato la senatriceFran-cescaPuglisi, responsabile scuo-lac università delPd. «Il governo- ha de tto - fa un inve s time nto im-portante nella ricerca italianache ha bisogno di un luogo nelquale i ricercatori possano faremassa critica e scambiarsi leidee.El'esecutivohaanche sapu-

to ascoltare proposte e critichedel mondo accademico, trovan-do una sintesi». L'hub, tramitecall pubbliche, potrà attrarre ec-cellenze italiane e internaziona-lia. Le call saranno aperte perqualsiasi incarico dirigenziale eper i progetti di ricerca. «La neofondazione - ha sottolineato lasenatrice dem Rosa Maria DiGiorgi- avrà carattere pubblico epotrà quindi dare tutte le garan-zie di trasparenza e di validazio-ne scientifica per un rapporto fe-condo con i soggetti pubblici eprivati eleimprese che alproget-to vorranno partecipare».

Il progetto Human Techno-pole, ha sottolineato Martina, «èdestinato a durare nel tempo e aessere attratto nell'orbita, nellafase a regime, di una fondazioneautonoma, cui parteciperanno ilministero dell'Economia e il mi-nistero dell'istruzione, dell'uni-versità e della ricerca scientificae che godrà difrnanziamenti plu-riennali ad hoc».

Nel corso dell'audizione il mi-nistro delle Politiche agricole haricordato «che la progettazionedegli interventi per lavalorizza-zione dell'area utilizzata perExpo è partita da tabula rasa» inquanto prima non c'era stata«una riflessione di caratterestrategico in ordine alle prospet-tive del dopo Expo».

(J RI PRODDZIO PIE RISERVALA

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Un'

Per il campusnell'area E --"oarrivanoi primi fondi1 soldi per il campus dellaStatale arrivano nel decretolegge che si presenta insiemealla Finanziaria. Si parte conuno stanziamento di 8milioni, risorse che sipossono impegnare subito,«ma lavorando con Regione,Comune e Università Stataleabbiamo verificato chel'impatto che si sta profilandodalle prime analisieconomico-finanziarie ègestibile, se si fanno le cosebene e insieme». Così ilministro Maurizio Martina,ieri in audizione al Senato,nella sedutacongiunta delle commissioniIstruzione e Sanità sulprogetto di HumanTechnopole. Una risposta allepreoccupazioni che in ognisede e continuamente ilrettore Gianluca Vago avevaespresso a proposito dellasostenibilità economicadell'annunciato trasloco sullearee ex Expo delle facoltàscientifiche della Statale. Male sollecitazioni di Vago sonostate ascoltate dal ministroStefania Giannini, oltre chedallo stesso Martina. E ilgrosso del finanziamento chemanca (un centinaio dimilioni) verrà recuperato nelPatto Lombardia.Nella Finanziaria è statoanche inserito un articolo checostituisce, come promesso asuo tempo dal premierMatteo Renzi, unaFondazione autonoma perHuman Tecnnopole,promossa dai ministeri delleFinanze della Ricerca. Lanorma prevede anche la

copertura finanziariapluriennale per il progettoHT. Si tratta di n4 milioni dieuro nel 2o18, 136 nel 2019, 112nel 2020 e poi comunque sidefinisce la pluriennalitàdello stanziamentostrutturale e che ovviamenteandrà di pari passo conl'avanzamento dei lavori.Durante la seduta al Senato,ieri è tornata a farsi sentire lavoce critica della senatriceElena Cattaneo:«Il progetto di Ht - haaccusato - è nato in modoirreale. Conil dpcm ci siamo resi contoche si è cercato di invertire larotta, ma lanave è stata varata capovolta eprocede capovolta. Temo chesarà di nuovo un entecontrollato dal governo,mentre il governo dovrebbelasciare che sia un centroindipendente dalla politica».

Elisabetta SoglioRIPRODUZIONE RISERVATA

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Quel bando anomalodi PerugiaGiovanni Chillemi

Lavoro a Cineca, nel gruppo disupporto alla ricerca che si svol-ge sui supercalcolatori comeMarconi. Sono autore di più di100 pubblicazioni scientifichee ho preso l'abilitazione scienti-fica nazionale nei settori di "Bio-chimica" e "Biologia Molecola-re", anche se non ho mai lavora-to in ambito accademico. ognitanto mi tengo informato sui ra-ri concorsi che escono per la pre-sa di servizio dei professori asso-ciati e vorrei segnalare un ban-do anomalo dell'Università diPerugia, dove si chiede che tut-ti 1 documenti siano consegnatientro 10 giorni dalla pubblica-zione in gazzetta (non spediti,ma consegnati!). Non avevomai visto una scadenza così rav-vicinata ed impossibile da rea-lizzare, a meno che non si siastati avvertiti in anticipo delconcorso. Un'altra anomalia èche non c'è limite al numero dipubblicazioni da inviare. Io, nel-le modalità surreali di presenta-zione dei documenti, dovreiscannerizzare in un unico pdf:più di 100 articoli, il cv, gli alle-gati con cui chiedo di partecipa-re e tutti i titoli attinenti. E ilpdf finale dovrebbe essere infe-riore ai 20 Mb! Trovo insoppor-tabile che alcune universitànon si sforzino di mantenere unminimo di decoro nel bandire irari concorsi per professore.

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Lu tesi di palavvo Tlidorai nella nota che ripristina Ie asszcrtvioni in T:ornlXZrdia e Toscarur

Turnover, limiti a maglie largheExtrac budget il riassorbimento degli es eri provinciali

DI MARGHERITA RUBINOE MATTEO BARBERO

imiti al turnover a ma-glie più larghe per co-muni e regioni. Secondo'la Funzione pubblica,

infatti, il riassorbimento deilavoratori in esubero delleprovince può essere conteg-giato «extra budget». L'aper-tura si legge fra le righe del-la nota (prot. n. 51991 del 10ottobre) che ha ripristinatole ordinarie facoltà assunzio-nali nelle regioni Lombardiae Toscana. Al riguardo, essacontiene l'importante novitàdi non considerare più indi-sponibili tutti i posti inseritinel portale. L'indisponibilitàviene giustamente circoscrit-ta al caso in cui all'ente siastato assegnato personale inmobilità.

La previsione consenteeffettivamente di riavviarela politica assunzionale che,anche dopo lo liberatoria,di fatto restava impeditadall'impossibilità di coprirei posti indisponibili. Il bloccocoinvolgeva anche le mobi-lità tra enti soggetti a limi-tazioni delle assunzioni che,finanziariamente neutre, non«consumano» il budget e sonoammesse anche in assenza dicapacità assunzionale (ovvia-mente nei limiti delle vacanzedi organico).

La nota sembra contene-re, però, anche un'ulterioreimportante apertura che, seconfermata, potrebbe costi-tuire un aiuto decisivo peri tanti enti che non dispon-gono di capacità assunzio-nale sufficiente rispetto alfabbisogno reale. Secondo la

Funzione pubblica infatti, incaso di assegnazioni «le risor-se disponibili devono esserecalcolate anche tenendo contodalla normativa prevista perfinanziare le assunzioni didetto personale».

Il riferimento è all'art. 1comma 424 della legge di sta-bilità 2014 (legge 190/2013)che permette di assumere ilpersonale in esubero deglienti di area vasta, oltre l'or-dinaria capacità assunziona-

le, fino al 100% del risparmioprodotto dalle cessazioniintervenute nell'anno prece-dente. La formulazione utiliz-zata sembra consentire aglienti di computare le mobilitàdel personale in esubero sullaquota di budget «aggiuntivo»del comma 424, dunque oltreil budget assunzionale ordi-nario che rimarrebbe intera-mente disponibile per ulterio-ri assunzioni. Questa facoltàdovrebbe essere riconosciutaquantomeno nel caso in cuil'ente utilizzi per intero ilproprio budget destinandolonella programmazione an-nuale/triennale ad assunzioniordinarie.

Così, per esempio, nel 2016l'ente potrebbe destinareil budget del 25% (75% pergli enti con meno di 10.000abitanti con rapporto bassodipendenti/popolazione) inte-ramente a nuove assunzioni,computando le assegnazionidi personale in esubero nelrimanente 75% (o 25%).

L'apertura dunque avrebbegrande importanza, special-mente alla luce delle percen-tuali di turnover attualmen-te previste, tanto più chesecondo il citato comma 424le mobilità obbligatorie non sicomputano ai fini del rispettodel tetto massimo alla spesadi personale (art. 1 commi557 e 562 legge di stabilità2007).

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ECCO IL PROGETTO ` SUP '3un íkpp si prende cura

deí giovani* uiìiversitan«STATO presentato ieri nella sa-

la del consiglio della sede dell'Azienda per il Diritto allo StudioUniversitario (DSU), il progetto`Rasupea ', sviluppato dall'Univer-sità degli Studi Pisa in collabora-zione con la Scuola Sant'Anna.Frutto di cinque anni di ricerchesi propone di monitorare le abitu-dini alimentari degli studenti uni-versitari attraverso un'app interat-tiva per smartphone , che permetteun'autodiagnosi e la relativa inci-denza di disturbi oro-gastro enteri-ci. Sono 4 milioni e mezzo i pasticonsumati e analizzati dettagliata-mente , attraverso una classificazio-ne per genere , corso di laurea, età.L'obiettivo è quello di portare lostudente a un processo di consape-volezza del proprio stato di salute,intervenendo per indicare i piattidel menù giornaliero della mensapiù indicati a un corretto ed equili-

brato stile alimentare personalizza-to sulla base del proprio indice dimassa corporea.Il progetto `Rasupea' è coordinatodal professor Roberto Barale, gene-tista del dipartimento di Biologiadell'Ateneo pisano, e si avvale del-la collaborazione del professor Giu-seppe Turchetti della ScuolaSant'Anna, di ricercatori di stoma-tologia, gastroenterologia, informa-tici, statistici dell'Ateneo e delCNR, del DSU Toscana , oltre chedel supporto di PharmaNutra co-me partner aziendale . A prenderela parola Marco Moretti , presiden-te del DSU, Enrico Carpitelli, diri-gente del Servizio Ristorazione elo stesso Roberto Barale , i qualihanno sottolineato l'importanza diuna cultura della nutrizione, da in-tegrarsi nella tradizionale attivitàdidattica dell'ateneo ; il pasto nondeve ricoprire la sola funzione fisio-logica ma anche quella sociale e ag-gregativa.

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La protesta di 24 ore è stata indetta dai sindacati Usb, Unicobas e Usi

Venerdì di disagi, si fermanoSanità, Pa, scuola e trasportiROMA

Giornata di disagi oggi perlo sciopero generale proclama-to dai sindacati di base Usb,Unicobas e Usi, a cui hannoaderito anche Si Cobas, l'Adl eCub Trasporti Lazio.

Lo sciopero nazionale di24ore,indetto nel rispetto delle fasce digaranzia, interessai lavoratori delpubblico e del privato, si estendedunque dalla Pubblica ammini-strazione, alla sanità, dalla scuola,aivigilidelfuoco.Particolarmentearischioitrasporti;inquello ferro-viario lo stop delpersonale addet-to alla circolazione dei treni scat-teràdalle 9.oialle 17,mentreilper-sonale fisso si asterrà dal lavoroper l' intero turno. Per metro, tramebus lo stop sarà articolato alivel-lo territoriale, nel rispetto dellefa-sce di garanzia, che variano dacit-tàacittà: aRomail servizio è garan-tito da inizio turno alle 8.30 e dalle17 alle 2o; a Milano da inizio turnoalle 8,45 e dalle 15 alle 18; a Napolidalle 5.30 alle 8.3o e dalle 17 alle 20.

Loscioperogenerale è statoin-detto dai sindacati dibase asoste-gno «dei diritti del lavoro e dellostato so ciale, p er difendere ed ap-plicare la Costituzione del 1948,per dire basta al governo Renzi».Hanno aderito numerose asso-

ciazioni, movimenti e centri so-ciali (Forum italiano dei movi-mentiiperl'acqua,Rete dei comu-nisti, Rifondazione Comunista,l'Altra Europa con Tsipras), chesfileranno in cortei organizzatinelle principali città. A Roma, laprotesta riguarda anche la ver-tenza dei dipendenti capitoliniper il riconoscimento del salarioaccessorio: è previsto un presi-

11 .Passarelli (commissionedi garanzia): «Problematicoil proliferare di sigle pocorappresentative, serve unalegge sulla rappresentanza»...........................................................................

dio questa mattina d avanti al Me fed una manifestazione domaniper il "no Renzi day".

Sulla protesta interviene il pre-sidente dell a commissione di ga-ranzia sugli scioperi, GiuseppeSantoro Passarelli: «Premessoche questo sciopero generale èformalmente legittimo- afferma-il profilo problematico generale èdeterminato da una proliferazio-ne di sigle sindacali poco rappre-sentative che, specie nel settore

dei trasporti, tendono alegittima-re sé stesse proprio attraversol'ef-fettuazione di scioperi nei servizi.Ciò comporta da un lato un au-mento esponenziale delle asten-sioni dal lavoro (coni conseguentidisagi peri cittadini), dall'altro unindebolimento complessivo delfronte del sindacalismo che ricor-re allo sciopero come extremara-tio». Il presidente dei garanti sot-tolinea che «in assenza di regolechiare in tema di rappresentanza,in particolare per quanto attieneal momento della proclamazionedi scioperi, qualunque sigla puòpotenzialmente bloccare un ser-vizio pubblico». In questo qua-dro, caratterizzato da una polve-rizzazione di sigle, per SantoroPassarelli serve una legge sullarappresentanza «P noto che il te-ma è nell'agenda del Governo edelParlamento che sta damesi di-scutendo alcune proposte di leg-ge in tema di rappresentanza erappresentatività sindacale - ag-giunge-. Una risposta in questosenso, credo, restituirebbe anchecredibilità all'istituto dello scio-pero e contribuirebbe a ridurre icosti, che ogni astensione colletti-va comportaperlacomunità».

G.Pog.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

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VIENI IN BANCA,C'E POSTO:PER STUDIAREE LAVORARE

di Claudia Cervini

Gli istituti di credito aprono le porteal coworking . Cercando di recuperarela fiducia dei clienti. Negli Usa funzionae anche da noi qualcosa si muove

iù che di scommessa forsebisognerebbe parlare di mi-racolo. La domanda è: come

_/ tornare a fidarsi del sistemabanca e acquisire nuovi clienti? Con qua-li idee? L'ultima in ordine di tempo è nataOltreoceano e ora si sta sperimentandoanche in Italia: è la banca che diventacoworking. Il trend è stato inaugurato nel2010 da Umpqua, un istituto americano.La banca dell'Oregon ha aperto le suefiliali di Portland creando un'area doveprofessionisti e studenti possono studia-re e lavorare in tranquillità. Tutto secon-do lo stile "integrato" americano che alservizio bancario ha anche associato laproiezione di film e corsi di yoga aperti alpubblico. Il risultato? L'incremento deirisultati commerciali che hanno fruttato50 milioni di depositi di dollari (circa37,9 milioni di euro) nei primi nove mesi

dal lancio dell'iniziativa.In tempi più recenti alcune piccole

banche italiane hanno imboccato questastrada. Banca Manzano, a Udine e Gori-zia, mette a disposizione gratuitamenteuffici e spazi comuni per giovani profes-sionisti per un periodo di 12 mesi. BancaAlpi Marittime ha lanciato il progettoBamLab cheprevede uno spazio di cowor-king a pagamento, adibito all'internodella filiale di Carrù (Cuneo). Intesa San-paolo in queste settimane sta andandooltre. Offre la possibilità (gratuita) a pic-cole aziende e start up, professionisti,istituzioni e associazioni di utilizzare,per le loro attività di business e culturali,salotti all'interno di filiali. Unico vincolo:non più di 12 ore continuative.

Il servizio rientra in un progetto piùampio di restyling degli sportelli che hapreso il via con alcune filiali di nuovaideazione (un esempio è quella di piazzaCordusio a Milano). Ma è solo l'inizio:circa 150 agenzie saranno pronte entrofine 2016 e mille entro il 2020. Chiaral'indicazione: giocare sul concetto dibanca "familiare", vicina ai consumatori,cercando di dimenticare gli scandali che,nel corso degli ultimi anni, hanno azzop-pato la reputazione del comparto.

Basti pensare che nella classifica 2016Best Global Brand di Interbrand non sisono banche nelle prime 30 posizioni. Pertrovare un "marchio" finanziario bisognascendere fino alla venticinquesima (Ame-rican Express). Un crollo di credibilitàche ha spinto gli istituti di credito ad"aprirsi". Sperando che serva. 12