Qualcosa di noi

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Qualcosa di noi Guardiamoci in faccia Numero 58 Gennaio-febbraio 2007 In questo numero: Tempo dello spirito. Cronaca. Nuovo Altare nella nostra Chiesa. Nuove tecnologie anche per Palazzo del Pero. Opere pubbliche che il Comune eseguirà entro tre anni. Il giornale può essere letto on-line su: www.palazzodelpero.it

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Gennaio-febbraio 2007. Numero 58. Qualcosa di noi. Guardiamoci in faccia. In questo numero: Tempo dello spirito. Cronaca. Nuovo Altare nella nostra Chiesa. Nuove tecnologie anche per Palazzo del Pero. Opere pubbliche che il Comune eseguirà entro tre anni. - PowerPoint PPT Presentation

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Qualcosa di noi

Guardiamoci in faccia

Numero 58 Gennaio-febbraio 2007

In questo numero:Tempo dello spirito.

Cronaca.

Nuovo Altare nella nostra Chiesa.

Nuove tecnologie anche per Palazzo del Pero.

Opere pubbliche che il Comune eseguirà entro tre anni.

Il giornale può essere letto on-line su: www.palazzodelpero.it

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Qualcosa di Noi 2

OFFERTE PER IL GIORNALINO

Questo è l’ ultimo aggiornamento per il 2006.

La cifra, ad oggi 30 dicembre, ammonta a 1195 euro.

La Redazione

Questo numero, ma anche i precedenti, è possibile leggerlo nel sito:

www:palazzodelpero.it

Guardiamoci in facciaQualcosa di noiBimestrale della Parrocchia di S.Donnino a Palazzo del PeroNumero 58 Gennaio-febbraio 2007

Indirizzo E.mail : [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEVittorio Gepponi

REDAZIONE:Nicola Angeli, Roberta Busatti,Flavio Angeli,Catia Sandroni, Cinzia Ercolani,Marco Pellitteri, Angela Parigi, Lorenza Parigi, Leonardo Biserni,Lucia Sandroni, Benito Testerini

COLLABORATORI:Sergio Placidi

Sommario

DALLA PARROCCHIA

ANGOLO DELLO SPIRITODon Benito pag 3

CRONACA PARROCCHIALEDon Benito pag.4

ATTUALITA’

NUOVO ALTAREGiovanni Bianchini pag.8

PENSIERI AGGROVIGLIATISergio Placidi pag 10

SOCIETA’.SENZA CATTOLICIFlavio Angeli pag 11

NUOVE TECNOLOGIENicola Angeli pag. 14

OPERE PUBBLICHEFlavio Angeli pag 16

RUBRICHE

L’ ha ditto ‘l mi nonno pag. 13Posta dei lettori pag. 18Poesia pag. 20

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Qualcosa di Noi 3DALLA PARROCCHIA-Tempo dello Spirito

Il Valore della S. Messa. Continuazione

“ Fate questo in memoria di Me”. Ogni volta che il Sacerdote nella S. Messa, consacra il pane e il vino, sull’altare si rende presente il Corpo e il Sangue di Gesù. Questo è il senso di queste divine parole.S. Giovanni ci ricorda le parole di Gesù: “ Il pane che Io darò è la Mia Carne per la vita del mondo”. Ogni volta che il sacerdote pronuncia le parole della Consacrazione, durante la S. Messa, sul pane, il pane cessa di esser pane e si converte in Corpo di Gesù, e nell’istante che pronuncia le parole di Consacrazione sul vino, il vino cessa di essere vino e si converte nel Sangue di Gesù. Quando Gesù pronunciò queste parole, i Giudei si scandalizzarono dicendo: “ come può costui darci la Sua Carne da mangiare?”. Ma Gesù, allora come ora, ci ripete: “ In verità, in verità vi dico: se non mangiate la Carne del Figlio dell’uomo e non bevete il Suo Sangue, non avrete in voi la vita”. Quel pane e quel vino, ai nostri sensi appare ancora pane e vino. Ma ciò che sembra pane, dopo la Consacrazione, non è più pane, ma Corpo di Gesù e ciò che sembra vino, dopo al Consacrazione, non è più vino ma Sangue di Gesù. La sostanza del pane e del vino è mutata nella sostanza del Corpo e del Sangue di Gesù. Ciò che si riceve, ai nostri sensi, sembra pane e vino ma la fede ci dice che è il Corpo e il Sangue di Gesù. La fede viene in aiuto al difetto dei sensi. Il sapore e il colore è quello del pane e del vino, ma la sostanza è quella del Corpo e del Sangue di Gesù. I nostri sensi ci dicono che quello è pane e vino, ma la nostra fede ci assicura che quello è il Corpo e il sangue di Gesù. La parola di Gesù è chiara: “ Questo è il Mio Corpo. Questo è il Mio Sangue “. Gesù, apparendo agli Apostoli dopo la Sua risurrezione, disse di non lasciarli soli: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Da queste parole, gli Apostoli, compresero il modo della Sua straordinaria presenza nell’Eucaristia, che è il sacrificio del Suo Corpo e del Suo Sangue ripresentato sugli altari di tutte le Chiese, ogni volta che si celebra la Santa Messa. Se siamo convinti di questo, come possiamo trascurare la Santa Messa nei giorni festivi? Sarebbe come trascurare di mangiare. La morte sarebbe certa. Così chi trascura di partecipare alla S. Messa va incontro alla morte spirituale: il peccato. Quindi la separazione da Dio. (Don Benito)

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Qualcosa di Noi 4DALLA PARROCCHIA-Cronaca

Cronaca parrocchiale

25 Ottobre Come nel mese scorso, alle ore 20,30, nella Chiesa parrocchiale, un gruppetto di fedeli hanno partecipato al Rosario in attesa del Messaggio della Madonna di Medjugorje . La Madonna, ancora una volta, insiste sulla preghiera. Stiamo vivendo un tempo di grazia, ma distratti da questo mondo consumistico pensiamo solo alle cose di questa terra e non ci rendiamo conto delle grazie e dei doni che ci vengono offerti. Per chi volesse partecipare a questo momento di preghiera, si fa presente che tutti i 25 del mese ci incontriamo, in Chiesa, alle ore 20,30

1 Novembre Festa di tutti i santi.

Questa festa risale al IV secolo. Nell’Apocalisse, libro profetico scritto da S. Giovanni, si legge: “ Vidi una gran folla che nessuno poteva contare, di tutte le genti e tribù e popoli e lingue”. Quella folla è composta da tutti i servi di Dio che la Chiesa ha canonizzato, ma anche da tutte quelle persone che, nel silenzio e nel nascondimento, in ogni tempo e in ogni luogo della terra hanno raggiunto, grazie al modo in cui hanno vissuto, la salvezza e la visione beatifica di Dio. Questo è un invito anche per ciascuno di noi per rivolgerci a loro e fare di tutto per imitarli. Al mattino, dopo la S. Messa delle ore 9,00 a S. Agata e delle ore 11,00 a San Donnino, si e svolta la processione ai cimiteri locali con la benedizione delle tombe.

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Qualcosa di Noi 5DALLA PARROCCHIA

2 Novembre

Commemorazione dei fedeli defunti.

E’ questo un giorno molto sentito da tutti quanti. Il ricordo dei nostri cari ci porta a pregare per loro e a visitare le loro tombe. Come ciascuno di noi, in vita, hanno avuto le loro difficoltà ma se sono morti nel segno della fede, la nostra preghiera li aiuterà a raggiungere, quanto prima, la gloria del cielo. La parrocchia ha voluto ricordare queste anime con una celebrazione Eucaristica nel Cimitero locale alla presenza di numerose persone. 8 Novembre Nel pomeriggio, a Bastia Umbra, alcune persone della Parrocchia hanno partecipato all’incontro con una delle veggente di Medjugorje. L’esperienza è stata emozionante. L’incontro è iniziato con la Coroncina della Divina Misericordia seguito poi dal Santo Rosario. Dinanzi a più di tremila persone, la veggente ha parlato, delle apparizioni e conversazioni con la Beata Vergine, dell’importanza della preghiera e dell’abbandono totale alla volontà di Dio, esortandoci a far conoscere l’amore di Dio a quanti ancora non lo conoscono, poiché noi, con il nostro esempio, siamo la fonte della conversione dei nostri fratelli. Alle molte domande che le sono state rivolte, con molta umiltà, serenità e profondità ha dato risposte esaurienti e chiare, affermando che la “Mamma del Cielo” guarda a noi tutti come Suoi figli, senza differenze; non conta di che nazionalità siamo, se siamo di carnagione bianca, nera o gialla! Inoltre ci ha sollecitati a rivolgere le nostre preghiere o suppliche per sostenere i pastori delle nostre Chiese, come più volte la Vergine ha insistito nei Suoi messaggi.

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Qualcosa di Noi 6DALLA PARROCCHIA 18 Novembre Alle ore 21,00 in parrocchia si è avuto un incontro di preghiera guidata da Stefano Leoni, nativo di Palazzo. All’incontro di preghiera hanno partecipato alcuni giovani della nostra parrocchia e della parrocchia di Santa Maria di Sansepolcro. La scenografia particolare ci ha riportato al fascino della preghiera primitiva e gustare così lo spirito che anima la comunità di Tesèe. Ai presenti ha lasciato un vivo desiderio di pregare e di ritrovarci di nuovo insieme. A presto rivederci.

27 Novembre Il 27 Novembre 1830, a Parigi, la Santa Vergine apparendo a Suor Caterina Labouré, chiese di far coniare una medaglia, a forma di globo, con su scritto: “ O Maria concepita senza peccato prega per noi che a Te ricorriamo”. In quella occasione promise che: “ Tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. Dal 27 di Ottobre, alle ore 17,00, nella nostra Chiesa parrocchiale, si recita la Supplica alla Madonna della Medaglia Miracolosa, per chiedere protezione e grazie in modo particolare per i nostri anziani e malati. Se qualcuno desiderasse avere questa Medaglia, la può chiedere in parrocchia.

8 Dicembre

Solennità della B.V. Maria Immacolata. Maria Santissima ha avuto il privilegio di essere preservata, fin dalla nascita, dal peccato originale, per la Sua grande umiltà e disponibilità alla volontà di Dio. “ Eccomi, sono la serva del Signore, si faccia di Me secondo la Sua parola”. Questa disponibilità l’ha resa grande dinanzi a Dio e ai nostri occhi. Se anche noi sapremo dire con semplicità SI al Signore, anche quando ci viene richiesto ciò che a noi non piace, potremo raggiungere la vera gioia che solo Lui ci può dare. In questa occasione, nella Chiesa di S. Donnino, si è benedetto il nuovo altare rivolto verso il popolo, opera del Maestro Pino Nania.

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Qualcosa di Noi 7DALLA PARROCCHIA

15 Dicembre Dopo la S. Messa delle ore 16,00 e alle ore 21,00 in parrocchia si è dato inizio alla Novena in preparazione al S. Natale. La venuta di Gesù, che ogni anno ricordiamo, ci aiuti a meditare il Suo grande amore per noi e a ricambiarlo, come ciascuno meglio può, con una vita più serena e fiduciosa nel Suo aiuto.

25 Dicembre

Natale di Gesù “ Pace in terra agli uomini di buona volontà “ Il Natale è l’amore di Dio Padre per l’umanità. Dio, nel Natale, vuole essere luce e vita dell’uomo e vuole parlarci di sé mediante il Figlio: “ In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Dio per parlare agli uomini si è fatto uomo: “ Il Verbo si è fatto carne”. La nascita del Figlio di Dio è un Evento di Gloria perché riempie il mondo di gioia. Il cielo e la terra si sono abbracciati. Creatore e creatura si sono legati e sono diventati una cosa sola. Dio si è fatto uomo. Ha scelto di abitare in mezzo a noi. Un Bimbo è lì per dire la verità dell’amore per ogni uomo, senza distinzione.

ESEQUIE In questo periodo la nostra comunità ha accompagnato alla casa del padre alcune sorelle e fratelli. Il 23 ottobre la sorella Gallorini Giuseppina, di anni 77, è deceduta due giorni prima nella propria abitazione in Pian d’Usciano. Il giorno 1 Dicembre il fratello Falcinelli Santi, di anni 90, è deceduto il 29 Novembre nella propria abitazione di Palazzo del Pero. Il giorno 6 Dicembre il fratello Bruschi Feo, di anni 87, é deceduto il giorno 5 Dicembre in Ospedale di Arezzo. Il giorno 7 Dicembre il fratello Buoncompagni Santi, di anni 84, è deceduto il giorno 6 Dicembre in Ospedale di Arezzo, dimorante in fraz. Caldesi. Attraverso queste pagine rinnoviamo le nostre cristiane condoglianze a tutte le famiglie provate da questa separazione e assicuriamo la nostra fraterna preghiera per le anime di questi cari scomparsi.

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Qualcosa di Noi 8ATTUALITA’

Un nuovo altare nella nostra Chiesa

La millenaria Pieve di S. Donnino a Maiano si è arricchita di un altare, posto di nuovo al centro del presbiterio. Sostituisce il vecchio tavolo dove officiava la S. Messa Don Giorgio, tolto da D. Gianni, che aveva ripristinato l’uso di celebrarla nell’altare maggiore, rivolto al Tabernacolo, con le spalle al popolo, consuetudine secolare che era venuta meno con il rinnovamento liturgico introdotto dal Concilio Vaticano II a metà degli anni ’60. Ricordo che nel settembre scorso, durante il primo incontro a componenti riunite tra il Consiglio economico e quello pastorale, fu chiesto a D. Benito, subentrato da D. Gianni da poco più di un mese, cosa ne pensasse di questo ritorno “all’antica“ e con una certa sorpresa, almeno da parte mia, scoprimmo che stava già pensando a un nuovo altare, che avrebbe incaricato qualcuno da lui conosciuto a buttare giù un progetto, rispettoso comunque dell’ambiente, delle caratteristiche dell’altare maggiore e dell’abside; senza intaccare la bellezza, per profondità, ampiezza e decoro, di uno spazio, fu precisato ancora, che comunque andava” riempito” per annullare, in qualche modo, la distanza tra il celebrante e la gente che assisteva, per rendere più partecipi i fedeli alla liturgia e all’evento salvifico che si ripete durante la celebrazione Eucaristica.

Tutto doveva riportare alla centralità alla mensa Eucaristica: l’altare, rivolto verso i fedeli, costituiva il cuore di uno spazio non più diviso ( era già stata rimossa la vecchia balaustra) , nello spirito di un ritorno alla semplicità della Chiesa primitiva e alla concezione della Chiesa come luogo dell’assemblea dei credenti. La realizzazione del nuovo altare è avvenuta in tempi davvero brevi e già prima di Natale è stato solennemente benedetto.

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Qualcosa di Noi 9ATTUALITA’

Dal punto di vista strutturale, il nuovo altare è stato realizzato in massello di castagno, comprese le “arcatelle” poste sul davanti, nella parte sottostante, che ne costituiscono il paliotto: all’interno di questo, un bel bassorilievo, in marmo di Carrara, raffigurante Gesù Redentore con al centro il simbolo dell’Eucaristia, che si staglia, ben visibile, anche dal fondo della Chiesa. La tavola dell’altare è bordata da un motivo “ a treccia ” che ripropone forme stilistiche già presenti nei contorni dell’abside. Un altare semplice che usa manufatti della nostra terra ( castagno e marmo ), si rifà a presenze stilistiche della nostra regione ( “arcatelle“) e che si inserisce, a me sembra, molto bene, nella struttura preesistente: tutto questo si deve alla creatività e alla mano sapiente del prof. Pino Nania di S. Giustino Umbro, che ringraziamo anche da questo giornale. Un ringraziamento va ovviamente anche al suo promotore ( e finanziatore ), l’infaticabile D.Benito. La nostra Pieve è davvero ricca di opere d’arte ma soprattutto trasuda di impegno e di affetti, della sua gente come dei suoi pastori che si sono succeduti nel corso dei secoli: negli ultimi 50 anni, ognuno di loro, da D. Giorgio a D. Gianni e a D. Benito, ha contribuito e contribuisce a renderla più bella e accogliente, sempre più “ comunità dei credenti battezzati in Cristo “. Giovanni Bianchini

ELENCO DEI PARROCI SUCCEDUTISI NEL CORSO DEI SECOLI IN S. S. DONNINO A MAIANO

Bartolomeo Albergotti 1336-1345 Lorenzo 1366 Lando di Muccio 1373 Battista 1383 Damiano 1399-1409 Antonio di ser Giuliani 1413-1418 Leonardo Albergotti 1435 Pietro di Antonio 1436-1465 Bartolomeo Vagheggi 1471-1476 Domenico Galletti 1492 Giovanni di Bartolomeo 1492 Arcangelo di Angelo 1498 Piero Bernardini 1562-1583 Francesco Duranti 1593 Biagio di Angelo 1613 Paolo Bergamaschi 1636-1647

Antonio Maiani 1648-1672 Luca Vagnoni 1672-1683 Michelangelo Brozzi 1683-1709 Francesco Vantaggioli 1709-1750 Emilio Mori 1751-1794 Avellino Montauti 1794-1802 Romeo Polvani 1803-1821 Leone Cordovani 1822-1834 Settimi Bianchini 1835-1855 Vincenzo Gherardi 1855-1909 Luigi Zanzi 1909-1942 Narciso Panichi 1942-1948 Giorgio Checchi 1948-2002 Giovanni Zanchi 2002-2006 Benito Tesserini 2006-

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Qualcosa di Noi 10RIFLESSIONI

Pensieri aggrovigliati E’ stata una giornata molto afosa………. O forse sono io che respiro a fatica. Assediato dalla solitudine ho udito solo il rumore del limitato traffico e l’unico sentimento provato è una grande nostalgia del ritorno della primavera con i boschi verdeggianti, i giardini e i prati e il coro dell’orchestra della natura. Stamattina quando ho comperato il giornale volevo comprare anche dei fiori da mettere nella mia camera: sarà come se la natura entri all’interno delle quattro mura, mi sono detto. Poi ho pensato che sarebbe entrata con le ali spezzate e insudiciate, e senza farmi udire la sua canzone: silenziosa, tanto silenziosa. Allora mi sono abbandonato al pensiero degli anni passati. Come un motivo musicale essi sono riaffiorati fluendo attraverso il mio cuore e il loro ricordo, dolce e fragrante, come il profumo dei fiori che non ho comprato ha suscitato un’intensa sensazione di conforto per il mio cervello stanco. Che strano il tempo! Questa “cosa” che passa e scivola via, che sta alle nostre spalle ordinato e diviso secondo i giorni, mesi e anni, e che il ricordo, questo enorme ragno che assorbe nel suo corpo vibrante le immagini del passato, perde ogni spessore e si trasforma in una sola interminabile galleria, in un triste museo senza tempo in cui passato presente e futuro si identificano. Tutto si agita, vibra, scintilla, irradia una luce continua e quasi dolorosa: tutto vive e genera dentro di noi come se la vera vita spettasse alle cose trascorse e non a quelle presenti. Perché il passato è così vivo, più vivo del presente? Forse perché il presente non è morto e non deve risorgere? ……… Oddio mi sono lasciato prendere la mano!! Meglio concludere. Sono le 19: è buio profondo; l’ora in cui in estate si innaffiano tutti i giardini sotto i colori dolorosi del sole che tramonta. Immerso in questo intricarsi, avvilupparsi, contorcersi e soprapporsi di pensieri, mi soffermo a pensare nel pianerottolo alla grandezza delle montagne che mi stanno davanti, quasi a ridosso della casa in un tentativo di soffocamento, ma dove (solo ora che è cambiato il mio modo di vivere me ne accorgo), la sinfonia della natura esplode in tutta la sua maestosa bellezza, dove è ancora possibile, a chi lo vuole, ascoltare l’amoroso respiro della terra.

(Serp)

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Qualcosa di Noi 11ATTUALITA’

UNA SOCIETA’ SENZA CATTOLICI La chiesa c’è, ma mancano i militanti

Il titolo non è mio, ma di un laico molto noto a chi legge i giornali laici: Ernesto Galli della Loggia. Galli della Loggia è professore di storia contemporanea all’ Università di Perugia, intellettuale ed editorialista del Corriere della Sera. E’ un opinionista molto rispettato ed influente. Anche le parole sotto riportate, fanno parte di un suo lungo articolo che ho un po’ accorciato. Lo riporto perché mi ci riconosco pienamente e perché mi ha riportato alla memoria le parole di Giovanni Paolo II: “ Non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo, Dio opera nelle vicende concrete e personali di ciascuno di noi. Non permettete che il tempo che il Signore vi dona trascorra come se tutto fosse un caso”. Forse anche in Galli della Loggia, quando ha scritto questo articolo, erano presenti queste espressioni e oggi, nonostante si sia sempre professato laico ed abbia sempre sostenuto le tesi della laicità, sente, a mio parere, il bisogno della presenza e del sostegno del pensiero dei cattolici. (Flavio) Leggiamolo: È fin troppo ovvio osservare che in un Paese come l'Italia una discussione sui temi bioetici (dalla fecondazione assistita all'eutanasia, fino in un certo senso ai Pacs), per non diventare un monologo, deve dare voce adeguata alla posizione dei cattolici. Questa esigenza si scontra però con un ostacolo difficile da superare: vale a dire con la fortissima disparità che nel mondo italiano della cultura e della comunicazione (…) esiste, si può dire da sempre, tra la presenza dei cattolici e quella dei laici (…) I più diffusi quotidiani del Paese, le case editrici più importanti, gli spazi televisivi più ampi, vedono perlopiù una larghissima prevalenza di addetti ai lavori, di collaboratori, di autori, di uomini e donne di spettacolo e di intrattenimento, che sono ideologicamente e culturalmente lontani dalle posizioni cristiane e cattoliche in specie. O meglio: personalmente, almeno in certi casi, magari possono anche non esserlo, ma — al contrario dei loro colleghi laici, i quali sono pronti a fare del proprio orizzonte ideale un motivo d'impegno e una bandiera — essi viceversa non sono per nulla disposti a far comparire nel proprio lavoro le loro personali convinzioni. Il risultato è il tono massicciamente squili

brato con cui il mondo della cultura e della comunicazione rappresenta la realtà del Paese in tutte le sedi possibili, dal contenuto di un commento al titolo di una «breve», alla battuta di un reality. Certo, in alcuni luoghi deputati ad hoc — per esempio negli editoriali, nelle dichiarazioni dei tg o nei dibattiti televisivi — la posizione cattolica o religiosa in genere è quasi sempre rappresentata più o meno nella stessa misura di quella laica (…), ma è nell'insieme, nella miriade di righe con cui sono confezionate le notizie, nel modo di presentarle, nel succo che ne traggono i più disparati commenti nelle più disparate sedi, dalle rubriche alla posta dei lettori, è nel tessuto complessivo del discorso comunicativo e culturale, che invece per la posizione cattolica e in genere religiosa c'è uno scarsissimo posto. Proprio nell'ambito decisivo, insomma, la par condicio diviene così un miraggio. Sebbene sia noto che su questi temi l'opinione pubblica è più o meno divisa a metà, di fatto, invece, nel circuito culturale e comunicativo i valori laici tendono a presentarsi come la norma assoluta, lo standard ideologico accettato e introiettato,

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Qualcosa di Noi 12ATTUALITA’

mentre la prospettiva e i valori religiosi rischiano di essere virtualmente espulsi dal senso comune, di venire di fatto derubricati al rango di «opinione»: ancora legittima, certo, ma già in partenza con le stimmate della minoritarietà; quasi al limite dell'eccentrico. La sanzione definitiva di questo stato di cose si ha quando (….) a rappresentare il punto di vista cattolico i media chiamano un esponente della gerarchia o comunque del clero. (…) In tal modo, tra l'altro, la Chiesa (...) si trova sottoposta suo malgrado a una fortissima visibilità destinata a suscitare inevitabili tensioni politiche e ad avallare implicitamente l'idea che una discussione come quella sui temi bioetici, invece di riguardare due punti di vista, due mondi morali, entrambi ben presenti nel Paese, non sia altro, in realtà, che la lotta del Paese intero da un lato contro le ingerenze della Conferenza episcopale e del Vaticano dall'altro. Sarebbe sbagliato, tuttavia, pensare che della condizione appena descritta la responsabilità ricada esclusivamente sull'industria culturale e sul sistema della comunicazione, magari governate da qualche oscuro disegno antireligioso-laicista. Non è affatto così, non c'è alcun complotto. Una parte considerevole di responsabilità ricade piuttosto, semmai, sulla stessa cultura cattolica (….), sugli stessi uomini e donne di orientamento religioso che operano nella vita intellettuale, giornalistica e mass-mediatica del Paese. Innanzi tutto per il fatto già ricordato che perlopiù essi mostrano un'estrema riluttanza a far trasparire in pubblico, nel proprio lavoro, le loro personali convinzioni. Sicché, mentre è comunissimo che un attore, uno scienziato o un letterato di orientamento laico manifestino il loro punto di vista a ogni pie' sospinto e su ogni argomento appena significativo, non esitando magari a polemizzare direttamente e aspramente con la gerarchia cattolica,

è viceversa rarissimo che sul versante opposto accada qualcosa di analogo. Capire perché le cose stiano così ci porterebbe troppo lontano, ma è certo che in questo modo,( …) si realizza, non già l'espulsione della religione dalla sfera (…) pubblica, bensì qualcosa del tutto diverso e dagli effetti ben più gravi e illiberali: vale a dire l'espulsione di fatto della religione, dei suoi motivi e delle sue preoccupazioni, dalla sfera argomentativa e culturale della nostra società. Ciò che ancor più contribuisce dall'interno a indebolire la voce cattolica nel dibattito pubblico italiano è poi la sua fortissima politicizzazione. (….) È una politicizzazione, sia chiaro, che riguarda il mondo culturale del laicato cattolico italiano nella sua interezza ma, siccome anche in esso vi è una prevalenza della parte orientata a sinistra, è il comportamento di questa sua sezione che finisce per avere più influenza, per dare il tono alla situazione generale. Ora, l'impressione che abitualmente dà questo mondo cattolico laico che si vuole «progressista» è che ogniqualvolta si crea un contrasto tra il suo schieramento politico di riferimento e il proprio orientamento religioso (…) l'orientamento religioso fatichi moltissimo a esprimersi, e la via scelta divenga perlopiù quella di un imbarazzato silenzio.(…) Ciò che invece indebolisce la voce dell'altro versante del mondo intellettuale cattolico (…) è l'alto grado di esasperato personalismo che sembra caratterizzarlo.(….) Il quale( il “laicismo esasperato” n.d.r.) finisce in questo modo per riportare una vittoria troppo facile che, come si è già visto in occasione del referendum sulla legge 40, rischia poi di essere smentito clamorosamente dall' opinione del Paese. 20 dicembre 2006

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Qualcosa di Noi 13

Ecco a voi una bella serie di parole del dialetto aretino, che in città si sono perse da molto tempo, ma che in campagna in particolar modo a Palazzo del Pero si sono protratte fino ai giorni nostri. In un certo senso è bello non perderle. Con questa rubrica vorremo fare un piccolo vocabolario palazzino. Insacchettare, anche rinsacchettare che non vuol significare solo mettere qualche cosa dentro un sacchetto, ma, riferito ad un bambino, sistemare dentro i pantaloni, una camicia oppure una maglietta. “(r) insacchettigni sta camiciola a sto citto sinnò sente freddo” Insense, ‘nsense, voce del verbo(palazzino ) insegnere. Insegnò; “la maestra gni ‘nsense le tabilline.”. Negli anni ’50 a Palazzo i verbi “ ‘nsegnere e ‘amparere “ erano molto usati durante i colloqui (non istituzionali) tra insegnante e genitori. Internito, intirnito, dritto o meglio tutto d’un pezzo. “Guardalo è tutto ‘nternito” detto anche di un tipo un po’ borioso, che sta nelle sue, quindi tutto d’ un pezzo. Intoppare, intoppere , trovare inaspettatamente. L’ Intoppo, loc. palazzina molto probabilmente si trovava dopo una curva o all’ incrocio tra la strada che proveniva da Arezzo, attraverso S. Severo e la strada proveniente dalla Val di Chiana.” Ho intoppato el Nanni pel Corso ch’ andeva a vendere i funghi al canto de Bacci”” si t’entoppo a rubbamme i popponi te stronco” Intu, ‘ntu , intul, che sostituisce: in, sul, nel; “ metti un pezzo ‘ntul camino sinnò se spegne” “metti i soldi intul borsello, sinnò li perdi”. Intufare, ‘ntufere, immergere qualcosa in un liquido. Molto probabilmente da “tuffarsi” “dentro”. “ l’ è mei sintiti i biscotti ‘ntufeti sul vinsanto?””me ‘ntufi un pezzo de pane sul sugo!”. Ire , voce del verbo andare, ma senza declinarlo tutto si può ricordare anche “ite” “ito” “ è ito al campo, ma artorna subboto” “ite, ite, ch’ è tardi””è belle ito” “ ò ‘ndu ite? A Rezzo?” Istesimo o anche listesimo per medesimo, stesso, “ è listesimo”” a Castiglioni è l’istesimo che Arezzo”” a Castiglioni è listesimo che a Rezzo”

RUBRICA

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Qualcosa di Noi 14ATTUALITA’

Nuove tecnologie: noi si può?

I beni di prima necessità sono un’altra cosa, è bene chiarirlo subito, ma oggi, nel duemila inoltrato, la comunicazione è importante. Tanto per fare un esempio, in Italia i telefoni cellulari numericamente hanno già superato i telefoni fissi, dato ormai acquisito da tempo, per non parlare poi del fatto che in ogni casa minimo ci sono 2 televisioni, le parabole presto arriveranno ad essere una per famiglia, i collegamenti ad internet sono sempre più utilizzati. Palazzo del Pero non si sottrae alla regola, però … c’è qualche però. Come tante altre frazioni, come tanti altri paesi distanti più o meno dagli agglomerati urbani, le possibilità sono tante … ma non tutte. Mi spiego meglio. Arezzo città è servita dall’ADSL, Palazzo del Pero no; ad Arezzo città si può usufruire del digitale terrestre, a Palazzo del Pero no. La tecnologia è veramente utile quando tutti ne possono usufruire, ma qui non si tratta di impossibilità dal punto di vista economico, qui si tratta proprio di assenza del servizio. I casi dell’ADSL e del Digitale Terrestre sono piuttosto clamorosi e non riguardano solo Palazzo del Pero, ma gran parte della provincia di Arezzo e buona parte dell’Italia, appunto quella parte di Italia lontana, ma non troppo, basta qualche chilometro, dalle città. Partiamo dall’ADSL. Chiariamo subito per i pochi che non lo sanno che si tratta della

connessione veloce ad Internet, ma l’aggettivo ‘veloce’ potrebbe anche sparire e si potrebbe

affibbiare l’aggettivo ‘lenta’ alla connessione semplice, la prima nata, la cosiddetta 56k . Quel veloce sta per 10 volte più veloce nel peggiore dei casi fino a 170 volte più veloce nel migliore dei casi. Ma noi palazzini queste cifre ce le possiamo anche scordare, o meglio, la speranza si può anche coltivare, ma in città usufruiscono della connessione veloce già da 5-6

anni, forse anche da prima, noi no e le cose sembrano destinate a rimanere così per parecchio tempo. Senza entrare in spinose questioni che coinvolgono l’economia e probabilmente anche la politica, non si può evitare di notare che in Italia le linee telefoniche fisse sono in mano al monopolio Telecom e fino a quando il colosso attualmente comandato da Guido Rossi (detto

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Qualcosa di Noi 15ATTUALITA’ l’Argonauta, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio per pochi mesi, giusto il tempo di calciopoli) non ci concederà la possibilità di usufruire dell’ADSL, noi la connessione ‘veloce’ ce la possiamo scordare. Saremmo anche disposti a pagare (naturalmente quanto i cittadini, è bene specificarlo), la nazionalità italiana ce l’abbiamo … restiamo in attesa. Anche il caso del Digitale Terrestre è paradossale. In Italia c’è, lo Stato ha dato anche degli incentivi per farlo acquistare, ma in quanti ne possono usufruire? E’ stato sbandierato come la

nuova televisione, la

televisione interattiva,

l’alternativa alla costosa

televisione satellitare…

tutto bene … ma io ne

posso usufruire? No. Gli abitanti di Palazzo del Pero? No. Chi lo ha sbandierato si è scordato di

specificare che il segnale

televisivo ricevibile da una normale antenna (quella si che ce l’abbiamo tutti) deve essere perfetto. Lo è? A Palazzo del Pero no, manca un ripetitore adeguato. E per quanto questo servizio continuerà ad essere inaccessibile? Qui le colpe sono ripartibili tra tanti soggetti, da mamma RAI ai vari Ministri delle Telecomunicazioni passando per i vari proprietari delle emittenti televisive. Ma si sa, la colpa era una bella donna, ma morì zitella … e così la questione del digitale terrestre rimarrà così per chissà ancora quanto tempo. Un barlume di speranza si intravede nella questione ADSL. L’azienda aretina Eutelia sta tentando di diffondere il Wi-fi, ossia telefonia ed Internet ‘wireless’ (senza fili). Con l’ausilio di apposite antenne si può trasmettere e ricevere il segnale telefonico, per cui il collegamento ‘veloce’ ad Internet (pari alle ADSL più performanti) ma anche la telefonia via Internet (il cosiddetto VOIP – Voice IP) sono realizzabili anche in zone non raggiunte dall’ADSL via cavo. A Palazzo del Pero qualcuno sta già usufruendo di questa nuova tecnologia (chiedere a Mirko Calbini, a Cinzia Ercolani, a Marco Rosadi). Per maggiori informazioni vi consiglio il sito internet www.skypho.net (raggiungibile anche da www.eutelia.it).

Nicola Angeli

Fonte : www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20061218_01/testointegrale.pdf

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Qualcosa di Noi 16ATTUALITA’

OPERE PUBBLICHE A PALAZZO DEL PERO

Ho sottomano il “Programma Triennale delle Opere Pubbliche” stilato dal Comune di Arezzo. Vi assicuro che, nonostante sia un elenco pieno zeppo di numeri disposti su tre colonne, non è come leggere l’ elenco

telefonico, è qualcosa di molto, ma molto interessante, è una lettura che mi sentirei di consigliare a tutti, perché offre spunti di dibattito per la qualità e quantità delle scelte che ci riguardano.

Qui per ragioni di spazio ci limiteremo a pubblicare solo la parte che riguarda la Circoscrizione di Palazzo del Pero, ma la

lettura totale permette una comparazione tra le varie realtà, che è molto interessante.

01 Funzioni generali di amministrazione di gestione e controllo

Descrizione intervento 2007 2008 2009 Totale

Importo Importo Importo

OO.Ppdiverse nella Circoscrizione 6 € 200.000 € 200.000 € 200.000 € 600.000

06 Funzioni nel settore sportivo e ricreativo

Descrizione intervento 2007 2008 2009 Totale

Ristrutturazione e potenziamento

palestra Palazzo del Pero € 300.066 € 300.066

08 Funzioni nel campo della viabilità

Descrizione intervento 2007 2008 2009 Totale

Collegamento pedonale tra borgo

vecchio e zona sportiva € 150.000

Collegamento pedonale centro soc.

Valcerfone e zona residenziale € 150.000

09 servizio 06 Parchi e Giardini

Descrizione intervento 2007 2008 2009 Totale

Recupero edificio La Valle € 60.000 € 60.000

Recupero edificio Siole € 50.000 € 50.000

Funzione 10 Assistenza e altri servizi diversi alla persona

Descrizione intervento 2007 2008 2009 Totale

Ampliamento Centro Sociale Valcerfone € 100.000 € 100.000

11 Funzioni nel campo dello sviluppo economico

Descrizione intervento 2007 2008 2009 Totale

Copertura dell' area Mercato del Fungo

e castagne € 400.000 € 400.000

Totale € 1.810.066

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Qualcosa di Noi 17ATTUALITA’ Dalla prima pagina si apprende che il programma è stato adottato dalla Giunta Comunale il 13.10.06 e dopo la pubblicazione per 60 giorni è stato approvato in dicembre, senza nessun intervento da parte nostra . Qui sopra è riportata la tabella in cui sono evidenziati gl’ interventi previsti per Palazzo entro il 2009. Nella prima parte (01 Funzioni di amministrazione) si nota la dotazione della nostra Circoscrizione che è stata portata a 200.000 € annuali. Più sotto è riportato il programma riferito alle varie annate. Nel 2007: la ristrutturazione-ampliamento della palestra e la passerella sul Cerfone per effettuare un collegamento tra il Borgo e la stessa palestra. Nel 2008: l’ ampliamento del Circolo e le ristrutturazioni di Valle e Siole. Infine nel 2009: il collegamento con una passerella sul Cerfone tra il Circolo e la nuova zona che dovrà nascere dietro il distributore più la copertura del Mercato del Fungo. La cifra di un miliardo e duecento milioni di vecchi lire(in tre anni) in dotazione alla Circoscrizione evidenzia lo sforzo e l’attenzione particolari di questa giunta verso le amministrazioni locali per dotarle di maggiore autonomia economica. Autonomia che implicherà maggiore impegno per chi è chiamato ad amministrare questa cifra, ma anche maggiore attenzione e maggiore partecipazione della gente. Partecipazione che, va detto con franchezza, non si vede, ma che è auspicabile.

Qualche riserva, invece si può fare sul tipo e/o qualità degli investimenti comunali e sui tempi di realizzazione che non sembrano suffragare le aspettative della popolazione. Il discorso si farebbe molto interessante se mettessimo a confronto gli investimenti previsti nella nostra zona con quelli annunciati per altre circoscrizioni. Possiamo dire che siamo nettamente penalizzati (vedi Rigutino il doppio degli investimenti rispetto a Palazzo del Pero oppure Giovi dove sono attesi almeno 13 miliardi di lire d’investimenti in tre anni), Bisognerebbe tener conto che essendo una zona svantaggiata e trascurata per lunghissimo tempo, necessiterebbe d’ investimenti superiori alla media con una progettualità nuova e soprattutto mirata. In questo contesto e in onore del “Bilancio Partecipato”sarebbe opportuno che la gente facesse sentire la propria opinione. Per offrire altri spunti all’ eventuale e auspicato dibattito, c’è da segnalare che alla funzione “09 Territorio e Ambiente” il Piano Triennale prevede un investimento di circa 40 miliardi di lire e tra queste spese c’è previsto il contenimento del rischi idraulico in varie zone: Catona, torrente Valtina, Pescaiola, torrente Sellina ecc. niente per il rischio idraulico del Cerfone; eppure è un rischio reale e testato. Facciamoci sentire.

(Flavio)

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Qualcosa di Noi 18POSTA DAI LETTORI

In questa pagina e nella successiva pubblichiamo, su richiesta di Marco Rosadi, le sue interrogazioni al Presidente della Circoscrizione in occasione dei consigli del 23.11.06 e del 13.12.06. Ci proponiamo di pubblicarne anche altre che ci perverranno, così come pubblicheremo le eventuali risposte che dovessero esserci.

Sig. Presidente della Circoscrizione 6

Con la presente desidero richiamare la sua attenzione in merito all’importanza del ruolo svolto dall’Ufficio Postale di Palazzo del Pero. Il suddetto svolge nei confronti della cittadinanza un ruolo fondamentale in quanto è al servizio della comunità della nostra Circoscrizione che, come ben sappiamo, è dispersa in piccole frazioni anche molto distanti fra di loro ed è costituita da una considerevole percentuale di persone anziane, che abbisognano di un vicino punto di riferimento per il disbrigo delle loro più elementari necessità (riscossione delle pensioni, pagamento delle bollette, informazioni, rilascio di documenti, ecc…). Queste esigenze, però, vengono mortificate dalla scarsa considerazione che l’Azienda Poste Italiane S.p.A. di Arezzo ha dimostrato ripetutamente nel tempo, attraverso la negazione di alcuni fondamentali servizi quali, ad esempio, l’installazione di cassette postali o di una postazione Bancomat (quest’ultima permetterebbe di effettuare operazioni al di fuori del normale orario di apertura dello sportello al pubblico) nonostante che nel tempo si siano succedute richieste in tal senso. A mio avviso tale installazione dovrebbe prescindere da un mero calcolo del costo di tale apparecchio (come invece credo che sia avvenuto) e che invece contribuirebbe ad eliminare i disagi di chi è obbligato a recarsi in città per effettuare operazioni al di fuori di tali orari. Inoltre il continuo avvicendamento del personale (a volte avvenuto anche nell’arco di un solo anno) ha, di fatto, impedito l’instaurazione di un costruttivo rapporto tra utenti e l’Azienda Poste, in quanto la conclusione di rapporti finanziari si regge essenzialmente nella fiducia che la popolazione ripone o ha riposto nella figura di chi opera o ha operato nell’Ufficio. Chiedo pertanto che sia adottato un documento (approvato e firmato dal Consiglio di questa Circoscrizione) ed indirizzato al Direttore Provinciale delle Poste Italiane di Arezzo che chieda l’installazione delle postazioni sopracitate e richiami ad una maggiore considerazione per il Nostro Ufficio Postale, spesso mortificato e penalizzato da scelte che nel tempo hanno sminuito e limitato la sua funzione socioeconomica. Palazzo del Pero, 23 Novembre 2006 In fede (Marco Rosadi Consigliere Circoscrizione 6)

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Qualcosa di Noi 19POSTA DAI LETTORI

Sig. Presidente della Circoscrizione 6 Con la presente desidero richiamare la sua attenzione sul problema della mancanza di abitazioni nel territorio della nostra Circoscrizione, che ha rappresentato e tutt'oggi rappresenta una delle principali cause del mancato sviluppo demografico del nostro territorio. Infatti, è sotto gli occhi di tutti il fatto che da dieci anni a questa parte non vengono attuati interventi di edilizia residenziale di una qualche rilevanza e che i nostri giovani al momento di mettere su famiglia siano costretti a cercare casa in città o in altri paesi limitrofi. Questa grave situazione ha iniziato a produrre i suoi effetti nefasti, primo fra tutti l'invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione delle nascite che in breve tempo porterà ad un'inevitabile chiusura della scuola primaria e dell'infanzia e successivamente alla perdita di alcuni fondamentali servizi conseguenti alla probabile chiusura della farmacia e dell'ufficio postale. Tuttavia, di recente è apparsa sui giornali la notizia che l'attuale Amministrazione comunale abbia intenzione di avviare interventi di edilizia popolare e residenziale nella zona dietro il distributore Tamoil: credo che ciò rappresenti un'occasione unica e irripetibile per rilanciare lo sviluppo del territorio di questa Circoscrizione. Chiedo pertanto che lei, signor Presidente, si faccia garante di quest'opportunità e che quanto prima inviti qui in Circoscrizione l'assessore competente per materia, così che ci possa illustrare le modalità di tale intervento e le problematiche ad esso correlate. Credo inoltre che questa Circoscrizione si debba adoperare con tutti gli strumenti a sua disposizione per far in modo che l'iter burocratico, che porterà all'assegnazione dell'appalto ad una società di costruzioni, sia il più snello e veloce possibile in modo da assicurare che tale impresa possieda requisiti di serietà e competenza necessari per completare le relative opere di urbanizzazione. Tutti i Consiglieri, infatti, conoscono la vicenda del tramontato piano PEP nella quale la ditta assegnataria non ha mai proceduto alla costruzione nemmeno di un'abitazione: credo quindi che sia compito di questa Circoscrizione vigilare e stimolare l'Amministrazione comunale affinchè anche il nostro territorio abbia uno sviluppo demografico in linea con gli altri paesi del comune di Arezzo.

Palazzo del Pero, 13 Dicembre 2006

In fede (Marco Rosadi Consigliere Circoscrizione 6)

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Qualcosa di Noi 20POESIA

La solitudine

La solitudine vuol dire tristezza, La solitudine vuol dire paura, La solitudine vuol dire incertezza, La solitudine vuol dire essere soli fra le quattro mura.

E’ uno dei più grossi mali colpisce giovani, ma soprattutto gli anziani gente fragile ed insicura spesso, spesso ha anche paura. Intorno a loro, c’è silenzio per tutto il giorno, in qualunque momento se suonano alla porta, non sanno che fare

chi c’è dietro? Chi gli vuol bene o chi gli vuol male? Mille pensieri passano per la mente pensieri che fra di loro non legano per niente te ne rendi conto, ti fanno soffrire se sei a letto, non riesci a dormire.

Vai a letto perché hai sonno non dormi, non vedi l’ora che si faccia giorno allora cominci a pensare non vedi l’ora, che ti possa alzare. Tanto per loro si potrebbe fare dedicandogli un po’ di tempo a farli parlare fargli tirar fuori quello che covano dentro potergli far vivere in allegria qualche momento.

Novembre 2006 Silvano Favilli

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Qualcosa di Noi 21

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