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Quaderni di Speculazione di Borsa Venerdì 15 Settembre 2000 1 QUADERNI DI SPECULAZIONE DI BORSA A cura della redazione di LombardReport.com Venerdì 15 Settembre 2000 Numero 3 Settimanale di tecnica di speculazione di Borsa Direttore responsabile Dott. Emilio Tomasini, in attesa di autorizzazione dal Tribunale di Modena Redazione Via Pascoli 7 41057 Spilamberto – MO fax 059 785974 Informazioni: [email protected] Errare è umano, perseverare………pure! di Fabrizio Ladi Ebbene sì, non vi è assolutamente nulla di diabolico, soprattutto nel trading; quante e poi quante volte abbiamo commesso sempre ed esattamente gli stessi errori, diluire posizioni perdenti, violare gli stop loss, prendere posizioni troppo grandi, non lasciar correre I profitti, e così via… Nella analisi dell’antitesi di questo errare umano è , vi è qualcuno che ha individuato le chiavi per il successo nei mercati; si tratta del Dr. Van k.Tharp, psicologo americano che da più di venti anni si dedica allo studio delle caratteristiche vincenti dei purosangue del mondo della finanza, e di conseguenza ad “allenare” traders di fama come un coach con una squadra di calcio. Ph.D presso l’università dell’Oklahoma, il professor Tharp ha sviluppato una metodologia di psicoanalisi capace di misurare le potenzialità vincenti di un trader. I suoi studi lo hanno portato a raggruppare in tre principali gruppi gli attributi necessari a dominare i mercati : 1. Fattore psicologico 2. Il fattore disciplina e gestione 3. La capacità decisionale Questi tre gruppi sono a loro volta suddivisi in 11 componenti: una vita bilanciata e felice, un atteggiamento positivo, la motivazione per guadagnare, mancanza di conflitti e la assunzione della responsabilità verso i propri risultati, nel primo gruppo. Per il fattore disciplina e gestione, sono; la capacità di controllare il r ischio, la pazienza e la intuizione. Le componenti per la capacità decisionale sono; il saper prendere decisioni senza lasciarsi influenzare da fattori esterni, una approfondita conoscenza dei meccanismi dei mercati ed il pensare autonomamente. Di conseguenza, è possibile descrivere un trader destinato al fallimento, come una persona stressata, con aspettative pessimiste, pieno di conflittualità, abituato a trovare sempre responsabilità esterne per giustificare i propri insuccessi, ed estremamente propenso a seguire il comportamento altrui. Altre caratteristiche dei perdenti sono l’impazienza e la disorganizzazione. La chiave di lettura secondo il Prof. Tharp è che quando affrontiamo i mercati, ci portiamo dietro tutti i nostri problemi, e pertanto la percezione di ciò che ci sta accadendo e da essi distorta, essendo infatti i mercati assolutamente indifferenti alla nostra presenza. Nei suoi insegnamenti, ritiene impossibile avere successo senza prima aver sviluppato un sistema adatto alla nostra personalità, averlo collaudato e conseguentemente applicato con disciplina. La difficoltà di applicazione della regola: LASCIA CORRERE I PROFITTI E TAGLIA LE PERDITE, illustra molto bene la resistenza psicologica che si può incontrare nel seguire con disciplina un pur semplice sistema. Essere irrevocabilmente determinati, è un altro dei pilastri su cui poggiano le tecniche di insegnamento del professor. Tharp, in merito, cita in una bellissima intervista rilasciata a Schwager per il libro Market Wizards, una massima di W.N. Murray , un partecipante ad una spedizione scozzese nell’ Himalaya: Quando si è irrevocabilmente dedicati ad una causa, anche la provvidenza comincia a muoversi. Spesso a suo giudizio anche se riteniamo di essere veramente determinati non lo siamo a sufficienza. www.iitm.com , è il sito web gestito dalla organizzazione del Prof. Tharp, ovvero The International Institute of Trading Mastery. Consiglio vivamente a Tutti gli aspiranti e navigati traders di approfondire le tecniche del professor Tharp attraverso la lettura dei suoi libri e altro materiale audiovisivo disponibile sul suo sito.

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Quaderni di Speculazione di Borsa Venerdì 15 Settembre 2000 1

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Direttore responsabile Dott. Emilio Tomasini, in attesa di autorizzazione dal Tribunale di Modena

Redazione Via Pascoli 7 41057 Spilamberto – MO fax 059 785974 Informazioni: [email protected]

Errare è umano, perseverare………pure! di Fabrizio Ladi

Ebbene sì, non vi è assolutamente nulla di diabolico, soprattutto nel trading; quante e poi quante volte abbiamo commesso sempre ed esattamente gli stessi errori, diluire posizioni perdenti, violare gli stop loss, prendere posizioni troppo grandi, non lasciar correre I profitti, e così via… Nella analisi dell’antitesi di questo errare umano è, vi è qualcuno che ha individuato le chiavi per il successo nei mercati; si tratta del Dr. Van k.Tharp, psicologo americano che da più di venti anni si dedica allo studio delle caratteristiche vincenti dei purosangue del mondo della finanza, e di conseguenza ad “allenare” traders di fama come un coach con una squadra di calcio. Ph.D presso l’università dell’Oklahoma, il professor Tharp ha sviluppato una metodologia di psicoanalisi capace di misurare le potenzialità vincenti di un trader. I suoi studi lo hanno portato a raggruppare in tre principali gruppi gli attributi necessari a dominare i mercati :

1. Fattore psicologico 2. Il fattore disciplina e gestione 3. La capacità decisionale

Questi tre gruppi sono a loro volta suddivisi in 11 componenti: una vita bilanciata e felice, un atteggiamento positivo, la motivazione per guadagnare, mancanza di conflitti e la assunzione della responsabilità verso i propri risultati, nel primo gruppo. Per il fattore disciplina e gestione, sono; la capacità di controllare il rischio, la pazienza e la intuizione. Le componenti per la capacità decisionale sono; il saper prendere decisioni senza lasciarsi influenzare da fattori esterni, una approfondita conoscenza dei meccanismi dei mercati ed il pensare autonomamente. Di conseguenza, è possibile descrivere un trader destinato al fallimento, come una persona stressata, con aspettative pessimiste, pieno di conflittualità, abituato a trovare sempre responsabilità esterne per giustificare i propri insuccessi, ed estremamente propenso a seguire il comportamento altrui. Altre caratteristiche dei perdenti sono l’impazienza e la disorganizzazione. La chiave di lettura secondo il Prof. Tharp è che quando affrontiamo i mercati, ci portiamo dietro tutti i nostri problemi, e pertanto la percezione di ciò che ci sta accadendo e da essi distorta, essendo infatti i mercati assolutamente indifferenti alla nostra presenza. Nei suoi insegnamenti, ritiene impossibile avere successo senza prima aver sviluppato un sistema adatto alla nostra personalità, averlo collaudato e conseguentemente applicato con disciplina. La difficoltà di applicazione della regola: LASCIA CORRERE I PROFITTI E TAGLIA LE PERDITE, illustra molto bene la resistenza psicologica che si può incontrare nel seguire con disciplina un pur semplice sistema. Essere irrevocabilmente determinati, è un altro dei pilastri su cui poggiano le tecniche di insegnamento del professor. Tharp, in merito, cita in una bellissima intervista rilasciata a Schwager per il libro Market Wizards, una massima di W.N. Murray , un partecipante ad una spedizione scozzese nell’ Himalaya: Quando si è irrevocabilmente dedicati ad una causa, anche la provvidenza comincia a muoversi. Spesso a suo giudizio anche se riteniamo di essere veramente determinati non lo siamo a sufficienza. www.iitm.com , è il sito web gestito dalla organizzazione del Prof. Tharp, ovvero The International Institute of Trading Mastery. Consiglio vivamente a Tutti gli aspiranti e navigati traders di approfondire le tecniche del professor Tharp attraverso la lettura dei suoi libri e altro materiale audiovisivo disponibile sul suo sito.

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FIBONACCI IN NATURA E ALTROVE di Virginio Frigieri PARTE 2 Con questa puntata Virgini Frigieri, collaboratore di LombardReport.com e softwarista, conclude la spiegazione teorica del fenomeno di Fibonacci. Nella prossima puntata pubblicheremo delle applicazioni concrete della serie di Fibonacci alla Borsa italiana con il supporto di Metastock.

La serie di Fibonacci Errata corrige del numero precedente: nel tentativo di evidenziare la formula con un carattere più grosso si legge che il rapporto aureo è quel numero che soddisfa l'equazione AM/MB che è evidentemente troncata. L'equazione completa è (AM/MB) = (MB/AB).

Riscontri in Natura Abbiamo accennato nella parte introduttiva a come la serie di Fibonacci presenti un numero impressionante di riscontri in natura e una incredibile serie di proprietà sotto l’aspetto matematico. Poiché vogliamo rapidamente arrivare a capirne l’impiego sui grafici, non staremo certo a tentare l’ardua impresa di volerle elencare tutte, ma vale comunque la pena di pazientare ancora un momento per vedere almeno le principali. In natura noteremo allora come nella sezione di molti frutti si contino 3 o 5 solchi che dipartono dal centro, mentre nello sviluppo di alcune qualità di pigne viste in pianta dall’alto ritroviamo sistematicamente 8 segmenti di spirale orientati in un senso orario e 13 segmenti di spirale orientati in senso antiorario. Se ripetiamo l’esperimento sulle corolle di alcune margherite ritroveremo invece gli stessi segmenti di spirale disposti nei due sensi e contandoli dovremo rassegnarci a contarne 21 orientati in un senso e 34 nel senso opposto, ma non basta perché poi arriviamo alla corolla del girasole dove stranamente i segmenti di spirale sono 55 in un verso e 89 nel verso opposto!. Magia? Numeri del diavolo? ..non lo so ma tant’è. Nell’immagine sotto sono stati colorati per semplificarne il conteggio i segmenti di spirale di una corolla di girasole. Saltando molti altri esempi studiati dai botanici nel processo di ramificazione delle piante concludo ricordando che una delle più belle forme esistenti in natura è sicuramente la spirale logaritmica. Questo tipo di sviluppo si riscontra nella conchiglia del Nautilus una creatura del mare che vive da qualche milione di anni, ma anche nel guscio delle lumache e di molte conchiglie per finire al movimento di espansione di molte galassie fotografate dai moderni telescopi. La costruzione della spirale logaritmica avviene partendo da due quadrati di lato “1” affiancati o sovrapposti (è uguale). Dopo procedendo in un senso (orario o antiorario), disegnate un quadrato adiacente di lato “2”, poi mantenendo il senso di rotazione scelto, uno terzo adiacente di lato “3” poi di “5”….”8” e cosi via. Prendete il compasso e cominciate a fare degli archi di cerchio che attraversino via via la sequenza dei quadrati ed avete ottenuto la spirale logaritmica come si vede nel disegno sottostante. Chiusa la parentesi della natura , prima di iniziare con i grafici restano da vedere almeno le principali caratteristiche matematiche della serie. Principali proprietà matematiche della serie 1) tendenza al rapporto aureo

la tabella sotto riportata mostra i numeri della serie e il rapporto tra ciascun elemento e quello successivo che tende rapidamente a stabilizzarsi sul rapporto aureo.

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SerieRapporto

x(n)/x(n+1)11 0,5000002 0,6666673 0,6000005 0,6250008 0,615385

13 0,61904821 0,61764734 0,61818255 0,61797889 0,618056

144 0,618026233 0,618037377 0,618033610 0,618034987 0,618034

1597 0,6180342584 0,6180344181 0,6180346765

2) il rapporto tra un elemento della serie ed il numero che lo precede tende al reciproco del rapporto aureo,

ovvero a 1,618. Note: il reciproco di un numero n è uguale a 1/n e 1/0,618 = 1,618.

3) il rapporto tra un elemento della serie ed il secondo elemento che lo precede tende a 2,618 che è esattamente il quadrato di 1,618 !

Se questo rapporto viene fatto scorporando la parte intera della divisione dal suo resto si vede che il resto è sempre il numero della serie che precede il divisore!. Es. 34 / 13 = 2 resto 8 e 8 è il numero della serie che precede 13.

4) il rapporto tra un elemento della serie e il secondo successivo tende a 0,382 che è il complemento ad 1 del rapporto aureo.

5) Il golden ratio 0,618 moltiplicato per il suo reciproco 1,618 è uguale a 1. 6) Se un qualsiasi numero della serie è elevato al quadrato, questo è uguale al prodotto tra il

numero che lo precede e quello che lo segue, aumentato o diminuito di una unità. La sequenza dei +1 e –1 da mettere per ottenere il risultato si alterna.

7) La somma dei quadrati di due numeri consecutivi della serie è un numero della serie. 8) Escludendo 1 e 2 tutti gli altri numeri della serie moltiplicati per 4 e sommati a una nuova serie

che inizi da 1 generano una nuova serie. La relazione è possibile in quanto il rapporto fra un elemento della serie e il terzo precedente tende al limite a 4,236 dove 0,236 è contemporaneamente il reciproco e la differenza rispetto a 4. Infatti (4,236 – 4) = 0,236 e 1 / 4,236 = 0,236

9) sommando i numeri della serie fino ad un certo punto ed aggiungendo 1 al risultato ottenuto, si ha come

risultato il numero della serie posto due posizioni più avanti.

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Queste sono solo le più note delle molteplici proprietà matematiche della serie, poi ne potrete trovare altre o su libri specifici dell’argomento o anche da soli giocandoci con un banale foglio Excel. A questo punto siamo pronti per vedere cosa succede sui grafici. Tenete presente che stabilire se i ritracciamenti di Fibonacci funzionano spesso per qualche arcana magia intrinseca in questi numeri del diavolo, o più semplicemente perché migliaia di analisti, e speculatori li usano e innescano delle cascate di buy o sell in corrispondenza di questi livelli è un po’ come pretendere di rispondere alla domanda se sia nato prima l’uovo o la gallina. Io non vi saprei rispondere e ognuno può pensare e credere ciò che più gli piace. Al di là di questo resta il fatto che molti ne fanno uso e molto spesso le fasi di storno o rimbalzo su titoli significativi terminano in corrispondenza di questi livelli, quindi al di là di ciò che ciascuno di noi è disposto a credere, vale comunque la pena di sapere che esistono e capire come funzionano. Ribadisco e sottolineo “titoli significativi” perché a volte ci sono persone che pretenderebbero di applicare Fibonacci o peggio ancora le onde di Elliott a titolini che se vai a vedere viaggiano su medie annuali inferiori a 20/30 contratti al giorno… allora in questo caso mi sento di affermare che l’attendibilità di queste analisi lascia il tempo che trova. Se una volta per sbaglio vi sembra che funzioni, state certi che non vi ricapita più per altri 10 anni. Se invece applichiamo il ragionamento all'indice di un mercato o su alcune blue-chip, allora abbiamo discrete probabilità che la nostra analisi si riveli corretta. L’assunto di partenza è quindi nella considerazione che se tanta armonia che regna in natura osserva certi modelli di sviluppo ed evoluzione, allora nelle oscillazioni del mercato in quanto specchio del progressivo evolversi della psicologia degli uomini si dovrebbe poter ravvisare una certa armonia naturale. Poi occorre sempre ricordarsi che l’analisi tecnica non è una scienza esatta e quindi a volte capiterà anche il titolo che raggiunge il target di impulso o correzione proiettato dalla serie con estrema precisione ma molte altre volte il movimento potrà fermarsi un po’ sopra o un po’ sotto al valore stimato.

Il grande sogno di Davide Perrotta

Davide Perrotta nasce a Pesaro il 06/09/75 secondo di tre figli, conclude gli studi secondari al Liceo scientifico e si laurea 5 anni dopo all'università di Economia e Commercio in Bologna. Proprio durante gli studi universitari intraprende l'attività del trading che svolta professionalmente costituisce ora il suo impiego. Nel tempo libero si divide tra palestra, la squadra di basket e la pesca subacquea e comunque ogni altra attività che lo metta in contatto con la gente dato che trascorre 8 ore al giorno in compagnia di un monitor. Attualmente ha intrapreso un'interessante rapporto di collaborazione con il Lombard Report." E-Mail: [email protected]

“Come la maggior parte delle imprese della vita la chiave del successo nel mercato azionario sta nel conoscere e nell’agire”

Furono queste le parole con le quali decisi di iniziare la discussione della mia tesi conseguita all’università di Bologna, la quale trattava evidentemente di affari di borsa, un lavoro coronamento di una esperienza biennale nel campo del trading.

Tutto ebbe inizio quando il destino volle che durante i continui cambi di abitazione che uno studente fa alla ricerca dell’appartamento ideale, (quello, per intendersi che costa poco ed ha ragazze carine alla porta affianco…) incontrai un ragazzo con la passione del trading quando all’epoca nessuno avrebbe mollato titoli di stato con rendimenti prossimi alle due cifre e quando allora l’unico servizio di trading on-line girava su intranet.

Per sua fortuna dopo pochi mesi, intorno ai primi del ’97 la borsa cominciò a salire decisa e lui riuscì a superare quella fase iniziale dell’attività del trader che io chiamo “embrionale”.

La fase “embrionale” presenta diverse similitudini con la prima corsa al mare delle tartarughe marine le cui uova si schiudono sulle spiagge, una corsa densa di difficoltà e pericoli di vita che spesso non sono controllabili ma determinate dalla fortuna e dal caso; i predatori sono tanti ed affamati mentre le tartarughe deboli, indifese ed inesperte.

Successivamente, raggiunto il mare, e fatta esperienza sulla funzionalità delle pinne e delle tecniche di navigazione, saranno poi le reali capacità personali a determinare la sopravvivenza della tartaruga.

Spesso, leggendo le storie dei trader, si nota come inizialmente i capitali sono frutto della donazione della “nonna” o parenti simili e non è raro che questi capitali vengano dimezzati nel giro dei primi trades; il problema è che una perdita consistente durante questa fase embrionale può costituire la fine di tutti i sogni e le speranze tracciate sulle trandline…

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Tralasciando per ora il racconto di quella covata di mille tartarughine delle quali 500 hanno raggiunto l’acqua, 100 hanno superato il primo anno di vita e forse un paio dopo cinque sono divenute davvero grandi, fu proprio in quel periodo che esplose in me il sogno del trading, il sogno di sedere in una confortevole poltrona da computer davanti ad un grande monitor che riceve i dati dal satellite e poter muovere in un solo giorno una quantità di denaro che un’onesta persona normale non vede nell’arco di una vita intera.

Effettivamente quel cammino ebbe inizio, fu lento e graduale con l’intenzione di non fare mai passi troppo lunghi rispetto alle proprie capacità; le prime operazioni date per telefono alla banca basate su analisi condotte su grafici riportati sui giornali o scaricati dalla Rete, l’apertura di un conto on-line, l’acquisto di libri e software, la partecipazione a corsi di trading perché i libri possono insegnare molto ma non comunicano in modo completo l’esperienza raccontata da di chi da anni fa questo lavoro.

Effettivamente dopo tre anni di lavoro quel sogno si realizzo ed oggi il mio studio tra computers, monitors, televisori collegati a canali finanziari ed effetti speciali di vario tipo…pare disnyland.

Per ciò che riguarda la mia metodologia operativa non sono uno scalper (anche se ho voluto imparare a farlo ed ho praticato questa tecnica per un mese intero) e non mi ritengo un daytrader puro per il fatto che mantengo le posizioni overnight e solitamente per circa 3-4 giorni (è evidente che quando si presentano evidenti situazioni di inefficienza del mercato o asimmetrie informative di vario tipo per le quali il prezzo di un’attività finanziaria presenta un prezzo lontano dal suo reale valore non esito ad acquistare per rivendere pochi minuti dopo quando questo gap si è colmato).

Il motivo di ciò sta nel fatto che i risultati conseguiti con lo scalping e il daytrading sono stati, nel mio caso, i medesimi di quelli ottenuti con operazioni di più ampio respiro (si fa per dire…) che preservano il trader da quella bestia nera che si chiama stress.

Il trader di professione è come uno sportivo, un fuoriclasse che viene pagato profumatamente se gioca bene, anche per il fuoriclasse lo stess da gara o le pressioni psicologiche esterne possono essere letali senza dimenticare gli infortuni (assimilabili agli stop loss non rispettati….) sono eventi nocivi che poi lasciano traumi a volte indelebili; tutto ciò per dire che bisogna essere sempre lucidi, efficienti ed allenati perché se si perde la concentrazione ci si può rompere una caviglia e dire addio alla cariera (…e finire ad Hamburger Hill1…).

Opero prevalentemente su accademici breakout rialzisti prediligendo, ovviamente, i massimi storici ed amo individuar, attraverso l’analisi del candelstick i bottom dei titoli in trand al rialzo.

Non potendo vendere allo scoperto o operare con opzioni, molto raramente opero al ribasso per il fatto di non aver una gran considerazione per gli infiniti covered warrant, le slot machine per i poveretti della “Borsa Italia”; probabilmente il modo più efficace di utilizzarli è fare dello scalping sottraendo lo pread al market maker, attività che se fatta con assiduità e precisione può far fruttare un paio di punti percentuali per trade anche se bisogna considerare che l’investimento, data la liquidità abbastanza ridotta, raramente supera i 50ML. Per ora è tutto, nelle prossime edizioni verranno trattate teorie sul Daytrading edite da Joe Ross considerato da molti una sorta di “padre spirituale”….vedremo….

I PIVOT POINTS

Mario Alberti, 54 anni, sposato con una figlia di 23 anni; medico ospedaliero nel reparto di oncoematologia pediatrica di Cagliari. Hobbies: lettura, il gioco del bridge ( con scarso successo), e quando può qualche partita a tennis. La sua attività in borsa è iniziata oltre 10 anni fa , operando sul mercato italiano, soprattutto comprando le azioni raccomandate da vari giornali finanziari. Si è avvicinato all'analisi tecnica nel 1991, iniziando con Martin Pring, successivamente è passato ai libri di John Murphy, Tom DeMark e Schwager. Dalla fine dello scorso anno ha iniziato a leggere Larry Williams, Franco Poggi, Joe Ross. Un investitore tranquillo, non ossessionato dal trading a tutti costi.

I Pivot points o livelli di Pivot rappresentano dei livelli di supporto e di resistenza su cui comprare o vendere nel corso dell'operatività intraday.Furono introdotti da un floor trader di Chicago , Neil Weintraub , ed in seguito Charles Le Beau e David W. Lucas pubblicarono la prima formula completa dei pivot come supporti e resistenze. In lingua italiana sono stati descritti da Franco Poggi nel suo libro "Analisi tecnica Operativa ai fini speculativi" ( edizioni Trademedia ,1999 ) . Una volta che si è scelta la più idonea cornice temporale ( time frame ) , intraday, intrasettimanale , si pone il problema dei livelli di riferimento di massimo e minimo del mercato , all'interno del quale i prezzi oscillano , rimbalzando dai minimi verso i massimi e così via. Il più semplice livello riferimento è costituito dai minimi e massimi giornalieri ( Daily high e low ) o settimanali ; altri

1 Vedi “www.lombardreport.com/domande frequenti…

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sono rappresentati dai sempre verdi livelli di ritracciamento di Fibonacci , dagli Swings ( oscillazioni dei prezzi a forma di M o di W costituiti da 21, massimo 29 barre ) , e dal Range (oscillazioni di prezzo come gli swings , ma di durata temporale superiore) . I più affidabili per l'operatività Intraday ( ma anche settimanale ) sono rappresentati dai Pivot , impiegati normalmente nei contratti future per l'intraday , ma anche nel mercato azionario come pivot settimanali. Il calcolo principale si basa sulla determinazione del prezzo medio (AP = average price) , cioè massimo(H)+minimo(L)+chiusura(C) tutto diviso per 3 [( H+L+C)/3]; successivamente si calcolano i primi livelli di supporto e di resistenza ( PVL1 e PVH1) , infine si calcolano i livelli di grado superiore ( PVL2 e PVH2). Se il mercato apre con un gap , il prezzo medio AP-gap ( average price with open-gap) sarà più preciso se l'apertura del giorno con gap sostituisce la chiusura [( H+L+O)/3]. Riassunto delle formule : AP ( prezzo medio , average price ) = (H+L+C)/3 PVH1 ( pivot Resistenza 1 ) = (2xAP) - L ( Low = minimo ) PVL1 ( pivot Supporto 1 ) = (2xAP) - H ( High = massimo ) PVH2 ( pivot Resistenza 2 ) = AP - PVL1 + PVH1 PVL2 ( pivot Supporto 2 ) = AP - ( PVH1 - PVL1 ) AP-gap ( Average price with open-gap ) = ( H+L+O)/3 Per il calcolo del prezzo medio esistono anche altre formule , per le quali si rimanda al libro di Franco Poggi . Per il calcolo giornaliero si utilizzano il massimo , il minimo , la chiusura ( per i giorni con apertura con gap si impiega l'apertura al posto della chiusura ) del giorno, per i pivot settimanali il massimo , il minimo , della settimana , e per la chiusura, l'ultima chiusura della settimana o del periodo di osservazione. Abbiamo così ottenuto due livelli di resistenza e due livelli di supporto , che costituiscono una fascia di resistenza e una fascia di supporto. Quando i prezzi raggiungono i livelli di Pivot , possono comportarsi sinteticamente In quattro modi :

1. Invertire da un massimo e così andare verso il basso 2. Invertire da un minimo e così andare verso l'alto 3. Rompere ( breakeout ) la resistenza e proseguire ancora verso l'alto 4. Rompere il supporto e proseguire verso il basso.

Un metodo per monitorare il comportamento dei prezzi è rappresentato da una sequenza di barre denominata 123 High e Low con o senza Uncino di Ross , che funziona da filtro revisionale .

La barra 1 ha raggiunto e superato il Pivot , deve essere la barra più alta ( o più bassa in caso di Pivot Low ) ; la barra 2 deve avere il massimo e il minimo inferiori alla barra 1 ( ovviamente il contrario in caso di Pivot Low ) ; la barra 3 deve ritracciare da 1/3 a 2/3 dell'intervallo tra la barra 2 e la barra 1 , non deve superare la barra 1; la barra C funziona da indicatore di inversione di tendenza quando supera al ribasso il minimo della barra 2 (

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ovviamente al rialzo in caso di Pivot Low ) ; si vende al superamento del minimo della barra C , detta anche barra di CONFERMA , il contrario in caso di pivot low . Non è necessario che le barre considerate siano adiacenti , vi possono essere inter-poste delle altre barre come rappresentato nel disegno schematico. Nel caso di mercati poco liquidi o mercati pilotati da grandi investitori può accadere che al superamento del minimo della barra C tutti i piccoli vendano, e successivamente il mercato inverta , costringendo i piccoli investitori a ricoprirsi immediatamente ; sono le cosiddette "Trappole al rialzo e al ribasso ". Allora è stato introdotto un ulteriore segnale di inversione di tendenza detto uncino di Ross ( Ross Hook ) , da Joe Ross , descritto nei suoi libri della serie TNT reperibili su www.amazon.com e su www.tradinglibray.com e riportati con grande precisione nel libro di Franco Poggi , gia citato. Vengono riportatati dei disegni per schematizzare l'operatività con i segnali di ingresso in acquisto o in vendita.

♦♦ 1 2 3 LOW o HIGH

♦♦ Ross Hook

1. LIVELLO di ingresso sotto C

2. LIVELLO di ingresso sotto RH

3. LIVELLO di ingresso sopra C

4. LIVELLO di ingresso sopra RH

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♦♦ 1 2 3 LOW o HIGH

♦♦ Ross Hook

Il Ross Hook ( RH) è rappresentato da una barra che supera la barra C , seguita da un ritracciamento , con successivo superamento della barra di RH : si vende o si acquista al superamento del Ross Hook. Ovviamente si perde una parte del potenziale guadagno , ma si è più sicuri. Abbiamo detto che il Ross Hook è seguito da qualche barra di inversione, per poi essere superato al rialzo o al ribasso , in base alla zona di Pivot High o low ; è necessario fare attenzione al fatto che le barre di inversioni non siano superiori a 4 , altrimenti ci si trova in inversione di tendenza ed il mercato ci punisce. Altri segnali di ingresso sono rappresentati :

1. Sequenza di Barre 2. Segment Count 3. Rottura di Range

Per i primi due segnali si rimanda al libro di Franco Poggi per una descrizione completa e alla fine di questo articolo per un breve accenno , per la rottura di Range l'operatività al rialzo e al ribasso avverrà con l'utilizzo del 123 High o low con o senza l'uncino di Ross ( o col segment count e/o la sequenza di barre ). I segnali uscita dalle operazioni intraprese sono rappresentati :

1. Stop Loss 2. Stop Time 3. Stop Profit

Lo stop loss è noto a tutti : se si è sbagliato operazione conviene uscire e limitare le perdite. Lo stop time è rappresentato dal fatto che si chiude l'operazione, anche se non in perdita , in quanto non genera sufficienti

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guadagni nel tempo, si tengono immobilizzate delle risorse che possono essere più proficuamente impiegate. Lo Stop Profit necessita di una descrizione più dettagliata con degli esempi grafici e tabelle riassuntive , come segue .

SSSEEEGGGNNNAAALLLIII DDDIII UUUSSSCCCIIITTTAAA SSSTTTOOOPPP PPPRRROOOFFFIIITTT

1 -Violazione di un massimo o minimo di barra precedente 2 - Sequenza di due barre di inversione 3 - Ross Hook 4 - Sequenza di reversal bar e doji 5 - Violazione di livello di supporto o resistenza precedente 6 - 50% di profitto 7 - Uscita su spike o dip

1 -Violazione di un massimo o minimo di barra precedente

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2 - Sequenza di due barre di inversione

3 - Ross Hook Breakeout Line

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Quaderni di Speculazione di Borsa Venerdì 15 Settembre 2000 11

4 - Sequenza di reversal bar e doji

5 - Violazione di livello di supporto o resistenza precedente La figura 1 e 2 si spiegano da sole ; nella la figura 3 sono illustrate più barre di tipo RH in un trend al ribasso , infine una barra di inversione supera al rialzo il penultimo uncino di Ross ; nella figura 4 vengono illustrate le tecniche di ingresso con Segment Count ( 1 ,2 ,3 ) e Sequenza di barre ( 0 , 1 , 2 ,3 ) e il segnale di inversione rappresentato da un Doji ( prezzo di apertura uguale o quasi al prezzo di chiusura , chiaro segnale di congestione) seguita ba una barra di inversione ( non importa il tipo di successione delle barre ) ; nella figura 5 i prezzi si riportano e superano la precedente resistenza rappresentata dalla linea rossa tratteggiata. Dopo aver raggiunto il 50% di profitto è saggio portare a casa i guadagni , o almeno la metà . In caso di strappo al rialzo rappresentato da uno Spike o al ribasso rappresentato da un Dip , conviene uscire dalla posizione. Su quest'ultimo punto non tutti sono d'accordo, infatti Larry Williams nel suo Ultimo libro "Long-term secrets to short-term trading" ( edito dalla John Wiley &Sons , Inc, , anno 1999 ) sostiene che ci vuole tempo per guadagnare e che il trading "shortissimo" spesso non ripaga . Vengono di seguito illustrati due casi di trading su azioni del MIB 30 .

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UNICREDITO ORDINARIE Il primo 123 mostrava una barre tre leggermente superiore ai classici 2/3 , ma le figure successive ispiravano

all'ingresso a livello della linea tratteggiata , con uscita alla formazione di doji con reversal bar ( barra di inversione ). Il secondo 123 era più canonico con ingresso al superamento del massimo della barra di conferma C ed uscita alla formazione di una doppia barra di inversione. C'è da considerare che , forse , sarebbe stato più profittevole entrare sul titolo tra marzo ed aprile , in base ai segnali dell'analisi tecnica classica.

FINMECCANICA

Ingresso al superamento della barra di conferma , ma uscita quasi immediata alla formazione di doji + barra di inversione.

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SEGMENT COUNT e BARRE CONSECUTIVE

Sono delle particolari sequenze di barre che permettono un ingresso più precoce nel mercato , ma con un maggior margine di rischio . Il SEGMENT COUNT è costituito da una sequenza di almeno 4 barre , di cui almeno una sia una reversal bar ; si seguono tre minimi crescenti o tre massimi decrescenti rispetto alla barra iniziale , non importa quante barre formino a costituirlo , l'importante che siano almeno quattro con una barra di inversione compresa nella formazione . In pratica si uniscono con delle linee i minimi crescenti o i massimi decrescenti , saltando la barra di inversione . L'ingresso avviene al superamento dell'ultima barra che compone il terzo segmento ( si veda la linea tratteggiata nella figura ) . Per quanto riguarda le BARRE CONSECUTIVE il principio è simile al segment count , ne differisce solo nel conteggio partendo dalla barra 0 e contandone altre tre con le caratteristiche descritte per il segment count ( presenza di barra di inversione, che non viene conteggiata ).

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LA DOVE BATTE IL SEQUENTIAL