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slide su internet e relativo dibattito giuridico, filosofico, economico. Presentate a Roma al master publi.com nel 2008. slide su internet e relativo dibattito giuridico, filosofico, economico. Presentate a Roma al master publi.com nel 2008. slide su internet e relativo dibattito giuridico, filosofico, economico. Presentate a Roma al master publi.com nel 2008. slide su internet e relativo dibattito giuridico, filosofico, economico. Presentate a Roma al master publi.com nel 2008. slide su internet e relativo dibattito giuridico, filosofico, economico. Presentate a Roma al master publi.com nel 2008. slide su internet e relativo dibattito giuridico, filosofico, economico. Presentate a Roma al master publi.com nel 2008.

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Internet e gli usi sociali delle nuove

tecnologie

1) Problema: cos’è e come evolve la

tecnica? Con quali effetti?

2) Problema: la regolazione tecnico-normativa dell’accesso

al sapereMultitudeOpen Society Institute

Centralità del sapere e della sua

circolazione

Postfordismo, capitalismo cognitivo, knowledge economy

I dibattiti su accesso e IPR (Intellectual Property Rights)

MultitudeOpen Society Institute

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Come poniamo la questione dell’accesso?La delimitazione del problema in Lawrence Lessig

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come è cambiato il lavoro,

gestione di flussi

abilità comunicativa-cooperativa (le abilità del lavoro di cura entrano nella produzione di beni e servizi, la Total Quality non basta più – Christian Marazzi)

problem solving, visione d’insieme, creatività, innovazione.

Per fronteggiare la complessità, la turbolenza di mercati ormai saturi e la competizione globale, l’impresa deve mettere in produzione la totalità dell’umano, ovvero le

abilità linguistico-comunicative, cioè gli strumenti con i quali l’essere deficitario per eccellenza (neotenia) fronteggia la costitutiva mancanza di un ambiente e il proprio “esser gettato” nel mondo (Paolo Virno rilegge Gehlen)

Secondo Paolo Virno il postfordismo realizza per la prima volta la coincidenza di storicità e natura

3Arthur Gehlen

Christian Marazzi

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Processi produttivi sempre più integrati, sempre meno parcellizzati: ciò che conta è il giudizio, l’intuizione, il senso estetico, il livello di formazione e informazione, la facoltà di apprendimento e di adattamento a situazioni impreviste.

Differenza fondamentale del lavoro postfordista da quello fordista: i lavoratori fordisti diventavano operativi solo una volta spogliati dei saperi, delle loro capacità e attitudini personali, i lavoratori cognitivi lo diventano mettendo a produzione tutto il loro essere (di qui l’importanza del curriculum e l’ingresso a pieno titolo nel curriculum degli interessi e dei saperi, appunto, extracurricolari).

Qual’è dunque il sapere di cui si nutre il paradigma produttivo postfordista? Non solo quello scientifico-curricolare, ma quello extracurricolare o vernacolare (Yann Moulier Boutang)

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Yann Moulier Boutang

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Cade la frontiera tra lavoro e non lavoro: lavoro e vita mobilitano le stesse competenze, “la persona diventa impresa” (Lévy) disposta a curarsi del proprio “capitale cognitivo” per tutta la vita, continuando ad investire in esso con stage e corsi di formazione (André Gorz).

Il capitale umano che viene messo in produzione non è soltanto individuale perché la produzione di sé non si dà ex-nihilo, ma sulla base di una cultura trasmessa dalla socializzazione primaria:

Il bacino collettivo di sapere a cui attinge l’essere umano è il linguaggio di cui parla Virno, nella duplice accezione di capacità di manipolazione di simboli (cultura, senso) e di socialità-relazionalità costitutiva dell’essere umano.

Il lavoro cambia forma fino a richiamare il ”servizio personale” premoderno del feudalesimo e spazzato via dalla standardizzazione universalista dell’età moderna.(André Gorz).

Produzione e riproduzione tradizionalmente separati vengono a coincidere: Christian Marazzi: il lavoro cognitivo è lavoro ad alta densità qualitativa, è lavoro di cura, servizio, è “il posto dei calzini”. Il lavoro si femminilizza.

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Molteplici definizioni, ciascuna isola e valorizza un aspetto dell’attuale paradigma socioeconomico

gigantismo d’impresa,

economie di scala, rendite decrescenti

(economia della scarsità)produzione di massa,verticalità del lavoro,

macchinismo

lavoro parcellizzato

FORDISMO POSTFORDISMO

rete di imprese (distretti, outsourcing)

diseconomie di scala, rendite crescenti

(economia dell’abbondanza)produzione personalizzataorizzontalità del lavoro,

lavoro cognitivoglobalizzazione

dei mercati

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Capitalismo cognitivo: definizione coniata da Enzo Rullani e ripresa dagli studiosi del Laboratoire Innovation Système Stratégie dell’Università Pantheon – Sorbonne (Paris I).

Affinità con l’idea di società informazionale di Manuel Castells nella quale è centrale l’idea della rete.

La conoscenza è diventata la forza produttiva principale (Castells), il lavoro in forma immediata, misurabile e quantificabile cessa di essere la misura della ricchezza creata (Moulier Boutang, Rullani, Gorz).

• L’economia politica vede sovvertiti tutti i parametri di valorizzazione del capitale e di estrazione della ricchezza (l’irrazionale “ragione strumentale” di Weber coincide ora con l’esigenza dello sviluppo umano?)

• E’ l’inizio di una società dell’intelligenza? (Hervé Serieyx). Un Lévy che tralascia di riflettere sul diseguale accesso alla conoscenza e sul digital divide se ne dice convinto (noosfera).

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Hervé Serieyx Pierre Lévy

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L’attività gratuita a monte e a valle di ciò che l’economia politica considera meritevole di remunerazione è la fonte principale del valore (Moulier Boutang).

Si parla anche di economia dell’immateriale, ma le merci non sono certo scomparse, la materialità (di costo unitario molto basso) è però il vettore o l’”imballaggio” dell’elemento di conoscenza su cui fa leva la creazione di valore (es: i farmaci) (Rullani).

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Qual’è in definitiva la nuova fonte della produttività? Le tecnologie? La tecno-scienza? Secondo i teorici del postfordismo e del capitalismo cognitivo:

E’ la rete socio-culturale data dal complesso delle interazioni ma il cui risultato collettivo trascende la somma dei contributi individuali.

ad esempio, i linguaggi hanno natura pubblica anche se nascono dalla sedimentazione di interazioni private.

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Enzo Rullani

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La conoscenza, principale forza produttiva e principale fonte di valore (Castells), viene dunque in gran parte da un’attività collettiva non remunerata (linguaggio, manipolazione simboli, la relazionalità) (Gorz).

Essa non è una merce in senso classico perché è abbondante e il suo consumo non la esaurisce (non rivale), perché non è divisibile e perché è generalmente accessibile (grazie ad Internet), ciò che la avvicina alla definizione di “bene pubblico”.

La creazione di valore non avviene più grazie alla produzione, ma indipendentemente o malgrado la produzione: just for fun.

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Architetture organizzative: La cattedrale e il bazar di Eric Raymond; L’etica hacker e lo spirito della società informazionale di Pekka Himanen.

Motivazioni antropologiche: Homo ludens o homo economicus?

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La rete come agorà virtuale

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Il valore di scambio della conoscenza è dunque interamente legato alla capacità pratica di limitarne la libera diffusione, cioè di limitare con mezzi giuridici (brevetti, diritti d’autore) o tecnici (Digital Right Management) la capacità di copiare, imitare, reinventare, apprendere le conoscenze altrui (Rullani).

Il valore della conoscenza non deriva dalla sua scarsità naturale, ma soltanto dai limiti imposti all’accesso alla conoscenza. La scarsità è qui dunque di tipo artificiale.

Queste limitazioni sono assimilate da Moulier Boutang a nuove enclosures: nel ‘500 inglese i pascoli oggi il genoma, la biodiversità, i saperi tradizionali.

Se la conoscenza è la leva produttiva principale e la limitazione dell’accesso l’unico modo di valorizzarla in senso economico, la proprietà intellettuale diventa imperativa.

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La capitalizzazione della conoscenza, ciò che consente di estrarre da essa valore impedendo che diventi un bene collettivo e facendolo funzionare come capitale immateriale, non deve essere necessariamente diretta, è sufficiente che il sistema economico presidi i mezzi di accesso alla conoscenza (Internet in particolare) per impedire che la libertà d’accesso ne azzeri il valore di scambio traducendosi in puro valore d’uso.

L’accesso e i mezzi di accesso alla conoscenza diventano dunque la posta in gioco principale di un conflitto centrale.

Questa problematica investe direttamente la componente infrastrutturale tecnica di Internet e la sua futura evoluzione e ci introduce alla riflessione sul

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LAWRENCE LESSIG: dimensioni del cyberspazio

Code Law

Norms Market

è è l’intreccio di vincoli e facoltàl’intreccio di vincoli e facoltà implicate nel codice o esplicitate dal implicate nel codice o esplicitate dal complesso di regole e norme di complesso di regole e norme di comportamento che disciplinano le comportamento che disciplinano le pratiche di accesso, circolazione e pratiche di accesso, circolazione e condivisione del sapere in retecondivisione del sapere in rete

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Il cyberspazio sta cambiando perchè cambiano la sua architettura e le norme che regolano (oltre ad usi e mercato): convergenza e broadcast

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Dobbiamo dunque chiederci che cos’è la tecnica e come evolve

Essenzialismo e strumentalismo

Andrew Feenberg e la prospettiva costruttivista

Contro l’essenzialismo si afferma la contingenza delle linee evolutive del progresso tecnico, contro lo strumentalismo si osserva che la tecnica è una dimensione della società e non un corpo separato suscettibile di causare effetti su di essa.

Does Technology Drive History? Do Artifacts Have Politics? (M. R. Smith, L. Marx, 1994) (L. Winner, 1986)

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Pinch e Bijker e l’evoluzione della bicicletta

la progettazione tecnica non è determinata da un criterio generale come ad esempio l’efficienza, ma da un processo sociale che contraddistingue le alternative tecniche secondo una varietà di criteri specifici a ogni caso;

questo processo sociale non concerne la soddisfazione di bisogni umani “naturali”, ma riguarda la definizione culturale dei bisogni e quindi dei problemi ai quali la tecnologia si rivolge;

le definizioni rivali riflettono visioni alternative della società moderna realizzate dalle diverse scelte tecniche (Andrew Feenberg);

Michel de Certau: la dialetica sociale tra strategie dominanti e tattiche dei soggetti subordinati.

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L’architetto Robert Moses e Long Island

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Il problema di Internet, cioè dell’accesso alle risorse, secondo la prospettiva costruttivista:

la progettazione e la regolazione tecnica sono suscettibili di influenzare la sfera pubblica e non devono essere sottratte al dibattito pubblico (Feenberg: critica alla tecnocrazia)

corrisponde a “Chiudi la porta!” un dispositivo automatico di chiusura

Lessig mostra di aver compreso bene la questione quando polemizza con i suoi colleghi: “Legal Academics go home!”

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: la natura essenzialmente sociale della tecnica emerge dalla simmetria tra umano e artificiale; i dispositivi tecnici sono concretizzatori di imperativi etici

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Dal primo personal computer al Web ci sono 10-15 anni di innovazioni che sono frutto di collaborazione collettiva, spontanea, libera e gratuita: Ted Nelson (ipertesto elettronico), Licklider (tra i padri di Arpanet), Douglas Engelbart (mouse e interfacce a finestra), Billy Joy (linguaggio Java), Tim Berners-Lee (protocolli internet) ........

Internet si è sviluppato grazie all’etica della cooperazione, perché i prossimi traguardi dovrebbero essere raggiunti grazie all’etica della competizione? (A.R. Meo) Si tratta della stessa Internet che la New Economy vede come il

futuro dell’economico, dell’economia mondiale. Moulier Boutang ha osservato che lo scoppio della bolla speculativa ha rappresentato la prima incapacità dell’economia di sussumere la rete nell’economico. Di sottomettere alle logiche di mercato il Web nella sua interezza. Si rifletta sul fenomeno Napster.

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Fin qui gli organismi internazionali hanno difeso la proprietà intellettuale, sostenendo il suo ruolo nello sviluppo dei paesi emergenti (Carta di Okinawa)

Ma qualcosa sembra cambiare:2001: Dichiarazione di Doha, “la protezione della proprietà intellettuale deve favorire,

non porsi in contrasto con l’obiettivo della salute di tutti i cittadini del mondo” .5 ottobre 2004: L’Assemblea generale della WIPO (World Intellectual Property

Organization) ha adottato una risoluzione che la impegna a dare la massima considerazione a un documento, presentato in Argentina e Brasile e al quale hanno aderito numerosi paesi poveri, sui rapporti tra proprietà intellettuale e sviluppo, inserendolo nell’agenda della prossima sessione dell’Assemblea fissata per settembre 2005. Cosa dichiara questo documento:

1. “La protezione della proprietà intellettuale è uno strumento per promuovere l’innovazione, il trasferimento e la disseminazione della tecnologia e non può essere vista come un fine in sé”;

2. “Essendo l’accesso all’informazione e la condivisione della conoscenza elementi essenziali per incentivare l’innovazione e al creatività nella SI, aggiungere nuovi livelli di protezione della PI nell’ambiente digitale significherebbe ostacolare la libera circolazione dell’informazione ..” Chi è la WIPO: La WIPO è l’organizzazione nel cui ambito è stato adottato il Copyright Treaty del 1996 che ha dato origine al DMCA e al EUCD.

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Del sapere collettivo è però possibile appropriarsi (Microsoft e il brevetto del doppio click). Internet è nato in ambito militare, poi è stato sviluppato da un consorzio di università americane. La rete è senz’altro un commons, ma ciò non garantisce che resti una risorsa pubblica (Lessig).

Alle origini di Internet il fare collaborativo degli hacker è stato motivato dal misurarsi sul valore d’uso delle proprie soluzioni nel perfezionamento di un bene collettivo.

Tendenza attuale: dalla brevettabilità delle applicazioni alla brevettabilità

delle idee, allungamento dei periodi di tutela mediante copyright ©. Contemporaneamente cresce l’ambito del copyleft e monta il dibattito sul controllo degli accessi.

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Michel Callon: la matematica si sarebbe mai sviluppata se si fossero brevettati i teoremi?

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Esempi di conoscenza pubblica privatizzata:

Internet: è soggetta oggi a processi di privatizzazione da parte delle multinazionali dell’informatica e delle telecomunicazioni, Rheingold e Lessig hanno sottolineato il rischio che il passaggio al wi-fi faciliti e acceleri la privatizzazione del Web; l’etere è di proprietà pubblica ma alla fine degli anni ’90 il governo americano ha bandito aste per la vendita di frequenze.

Angelo Raffaele Meo: Struttura dei meccanismi di innovazione: le novità più importanti sono a monte, sono frutto di lavoro collettivo e non sono coperte da brevetto o copyrights.

L’illuminismo scozzese è il laboratorio della rivoluzione industriale, il luogo del fertile incontro tra savants e fabricants

il punto centrale della sua analisi è la natura sociale della conoscenza, la sua natura evoluzionistica e il carattere epidemico della sua evoluzione

Joel Mokyr nel suo lavoro sulle origini storiche dell’economia della conoscenza ha evidenziato lo stretto rapporto tra la conoscenza proposizionale (applicata) e la sua base epistemica (c. prescrittiva).

19Howard Rheingold

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Saperi tradizionali: La multinazionale WrGrace ha brevettato il pesticida Margosan-O, il principio attivo dell’albero di nim, conosciuto da secoli in India

Altri settori della conoscenza collettiva: Bill Gates e Mark Getty hanno monopolizzato il mercato della fotografia acquistando 65 milioni di cliché, solo il 2% è stato trattato e ci sarà sfruttamento (privato) solo se il proprietario lo riterrà conveniente. Al momento quindi questa conoscenza è inaccessibile a chiunque.

Software: si brevettano gli algoritmi, il doppio click, gli sviluppatori non legati a grandi software house (che dispongono di studi legali ad hoc) non sono in grado di sapere se qualcuno ha già depositato quella stessa soluzione che includono nei loro programmi.

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Genoma: seconda metà degli anni ’80 parte il progetto genoma umano (HGP), 10 anni di ricerche, 1.100 ricercatori di 11 istituti di ricerca USA, GB, Francia, Germania e Cina producono la prima mappa (fine 1999). Ma nell’aprile ’99 la Celera Genomics dichiara di aver ottenuto in anticipo sul consorzio pubblico la prima mappa. Fin dall’inizio il consorzio pubblico ha reso disponibili su Internet i risultati del proprio lavoro sull’archivio pubblico GenBank.

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Il dibattito prende posizione, in generale, aderendo ad una delle tre tesi:

1) E’ uno strumento: la tutela della proprietà intellettuale deve essere inasprita alla luce delle problematiche innescate dalla rivoluzione digitale: DMCA e attuale trend americano

2) E’ un ostacolo: l’idea della proprietà intellettuale è obsoleta, si prenda atto del suo superamento: Multitude

3) Le leggi su brevetti e copyright vanno mantenute ma: - subordinandole all’interesse pubblico alla produzione di conoscenza - limitando la durata del monopolio temporaneo (copyright); - liberalizzando tutto ciò che non è sottoposto a copyright - introducendo forme alternative di compenso per gli autori

Lessig, Open Society Institute, EFF, IP Justice.

La protezione della proprietà intellettuale è per promuovere innovazione e disseminazione tecnologica?

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1998: entra in vigore il Digital Millennium Copyright Act - estende le attività da considerare illegali comprese alcune azioni di faire use (copie personali, back up, condivisione, dono..) - divieto di aggiramento dei dispositivi anticopia (divieto di reverse engineering) (il caso di Jon Johansens e del DeCss, 1999; Dimitri Sklyarov e l’e-book; la Sonicblue, produttrice di videoregistratori, citata per “copyright infringment” da una coalizione di major dell’industria televisiva: la vendita di apparecchi che consentono di eliminare la pubblicità dalla TV equivale a rubare programmi televisivi).1998: “Mickey Mouse” Protection Act è l’ultimo di undici provvedimenti di estensione della durata del copyright (la decisione della Suprema Corte è del dicembre 2002).

- Contro l’ultima estensione del termine del copyright si sono battuti Eric Eldred e Lawrence Lessig.

- La proposta di Lessig: il Public Domain Enhancement Act e la contrarietà delle majors.

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Gli argomenti di Lessig: Alcuni beni devono restare comuni per

favorire innovazione e sviluppo Il carattere collettivo si addice

particolarmente alle idee e alla conoscenzaEric Eldred vs Aschroft (Sonny Bono Term Extension Copyright Act).

Dal 1930 sono stati pubblicati negli USA 10.000 libri, solo 174 sono ancora in libreria. Nel 2005 9.850 libri avrebbero potuto entrare nel public domain ed essere disponibili per tutti in rete.

Estendendo di 20 anni il copyright su Topolino, il diritto alla cultura di milioni di persone viene leso.

“Nessuno può fare a Disney quello che Disney ha fatto ai Fratelli Grimm”: chi ha fatto del pubblico dominio la chiave del proprio successo impedisce che il circuito virtuoso si ripeta.

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3° Master Public.com – Dott.ssa Gabriella Giudici3° Master Publi.com – Dott.ssa Gabriella Giudici

La prima legge americana: fissava la durata del copyright a 14

anni rinnovabili solo se l'autore, ancora vivo, ne avesse fatto esplicita richiesta;

traduzioni e opere derivate erano libere e l'onere della registrazione faceva sì che molte opere fossero fuori copyright semplicemente perché l'autore aveva preferito non sottoporvisi.

Oggi il copyright, negli Stati Uniti, è automatico, dura per 70 anni dalla morte

dell'autore, e si estende su ogni atto creativo prodotto su un medium tangibile e anche su traduzioni ed opere derivate.

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I riferimenti di Lessig:

Thomas Jefferson, Lettera a Isaac MacPherson del 13 agosto 1813: “le idee sono di proprietà esclusiva di chi le ha pensate solo finché non le rivela in pubblico. Ma, una volta rese pubbliche, possono essere possedute da tutti, senza privare di nulla il loro primo autore. Chi riceve un'idea da me, riceve egli stesso istruzione senza diminuire la mia; come chi accende il suo lume al mio riceve luce senza oscurare me”. The Future of Ideas. The fate of the commons in a connected world, pp. 94-95.

Costituzione americana: "To promote the progress of science and useful arts, by securing for limited times to authors and inventors the exclusive right to their respective writings and discoveries" (a1.Section 8).

Thomas Jefferson

Immanuel Kant

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Senatore Orrin Hatch: distruggere pc e server che accedono alle piattaforme P2P per uso illegale (proposta spaccacomputer); luglio 2004 Inducing Infringment of Copyrights Act minaccia chiunque progetti o costruisca dispositivi che rendono possibile fare copie illegali di beni protetti; con il Pirate Act propone invece di perseguire civilmente chiunque venga accusato di file-trading illegale.

Senatore Berman: sia accordata alle imprese la possibilità di compiere azioni di hackeraggio sui pc di presunti violatori di copyright, si introduca la condanna a 5 anni di carcere per gli utenti che mettono a disposizione in condivisione file protetti da copyright (indipendentemente dall’avvenuto download).

Senatore Rick Boucher: non sia punibile il reverse engineering degli utenti finalizzato al faire use (copia personale, back-up).

Senatore Wyden: sia segnalato sulla copertina dei CD l’eventuale divieto a riprodurre la musica su pc.Sull’altro versante ... The Economist, “A radical Rethink”, 23 gennaio 2003: forse la cosa più saggia è tornare alle origini del copyright quando lo scopo era di garantire un monopolio temporaneo sul diritto di copiare un certo lavoro e non certo un diritto illimitato sull’idea.

alcune sentenze non vanno nella direzione preferita da Hollywood: la sentenza Sony contro Betamax ha sancito l’irresponsabilità del produttore per la condotta illecita degli users (analogamente a videoregistratori..);

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Oltre al dibattito accademico che si è concentrato sulla ratio della normativa in rapporto all’interesse pubblico all’accesso alla conoscenza e all’innovazione, la normativa sugli IPR ha acceso lo scontro tra produttori di computer e supporti multimediali e industria culturale.

Le posizioni dei senatori democratici e repubblicani negli USA non univocamente schierati a favore o contro l’inasprimento della normativa, riflettono collocazioni di lobby piuttosto che contrapposizioni ideologiche.

Associazione Sistemi e Supporti Multimediali Italiana: i produttori di CD sono contrari all’EUDC nella parte in cui introduce la quota a favore dei titolari di diritto d’autore, osservano l’incongruenza con la parallela legalizzazione delle tecnologie DRM (Digital Right Management) e rilevano l’ingiustizia di una tassazione che colpisce 1) un settore in crisi; 2) l’utilizzo professionale del CD; 2) l’uso del cd per la copia di materiali personali (foto di famiglia, file di testo autoprodotti ..).

Adami: è ora di pensare ad un nuovo modello di business che utilizzi il P2P per far conoscere gli autori (declinazione degli autori del dilemma digitale). Le case discografiche ribattono: ci assumiamo il rischio d’impresa per scoprire talenti (Caterina Caselli).

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2002: gli USA sanzionano l’industria siderurgica dell’Ucraina che ha appena approvato una legge sul copyright giudicata troppo mite per proteggere l’industria culturale americana (470 milioni di dollari/anno)

2003, maggio: Singapore e Cile sottoscrivono accordi commerciali con gli USA che prevedono, in cambio di contropartite economiche l’adozione di leggi fotocopia del DMCA.

L’Europa ha già provveduto, nel 2001, ad adottare l’EUCD (European Union Copyright Directive) che sarà assorbito, nonostante le polemiche, dagli ordinamenti giuridici di Italia (decreto Urbani), Grecia e Danimarca; la Finlandia lo ha rifiutato, mentre negli altri paesi incontra resistenze.

piccole concessioni al diritto di faire use degli utenti (copie private a scopo di back-up o per trasferimento su players portatili: Il reverse engineering è vietato come nel DMCA.

Riconosce un compenso forfettario (incorporato nel prezzo dei cd vergini, cassette audio, DVD ecc.) ai titolari dei diritti d’autore, in cambio del riconoscimento del diritto di copia privata al consumatore. Ciò appare in contrasto con la contemporanea legittimazione dei dispositivi anticopia (il consumatore paga per una copia che non può fare).

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La questione della proprietà intellettuale ricade su forme diverse di conoscenza e ha sollevato dibattiti diversi soprattutto in relazione ai brevetti sui farmaci, alla brevettabilità del genoma umano e dei saperi tradizionali, alla condivisione di musica, film e software sulle piattaforme P2P e alla copia digitale e alla fotocopia del libro scientifico.

Uno degli aspetti che più spesso vengono evidenziati dal dibattito internazionale è la necessità di diversificazione delle forme di tutela a seconda del tipo di conoscenza in questione.

Sono state formulate quindi proposte differenti che fanno leva, di volta in volta, sull’impegno del finanziamento pubblico a sostegno della ricerca e del sapere (soprattutto a proposito della conoscenza di base) in modo da rendere meno pressante il problema della remunerazione degli investimenti privati a sostegno di innovazione e ricerca; sul coinvolgimento degli utenti con forme di autotassazione o tassazione automatica (mediante dispositivi ad hoc) ad ogni utilizzo o di abbonamento. Soluzioni che mentre cercano di remunerare ugualmente i detentori dei diritti d’autore (autori o editori) cercano contemporaneamente di “democratizzare” i costi di accesso a prodotti diversi dell’attività intellettuale.

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