Pubblicazione Rivista Multimediale "Oce te ientu..." Numero Unico 27 Settembre

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Pubblicazione Rivista Multimediale "Oce te ientu..." Numero Unico del 27 Settembre 2012

Transcript of Pubblicazione Rivista Multimediale "Oce te ientu..." Numero Unico 27 Settembre

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    E D I Z I O N E 1 - N U M E R O U N I C O - 2 7 S E T T E M B R E 2 0 1 2

    Lo spunto di uno di

    Noi! Pagina 3

    Foto di Carlo Romano - Gallipoli - Copyright

    Le differenze.Le differenze.Le differenze. di Alessandro Piccolo

    segue a Pagina 7

    Il sondaggio e le Il sondaggio e le Il sondaggio e le vostre risposte.vostre risposte.vostre risposte. di Luca Di San Carlo

    segue a Pagina 4

    15 anni di Tor-15 anni di Tor-15 anni di Tor-neo Fra Amicineo Fra Amicineo Fra Amici di Alessandro Scorrano

    segue a Pagina 9

    La manifestazione dei

    tifosi giallorossi comin-

    cia e finisce allinsegna

    del colore, della musi-

    ca, e della passione

    verso la squadra del

    proprio paese. Si con-

    cludono i festeggia-

    menti dei 25 anni di

    tifo, con dibattiti, sport,

    musica e mostre stori-

    che.

    Lopinione a

    Pagina 5

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    Siamo alla frutta. Le ormai assidue e sgradevoli polemiche che riguardano

    la nostra citt, ci stanno facendo riflettere (non mai troppo tardi). Molti,

    per la prima volta, hanno cominciato a convincersi che qualcosa non va; e

    cos fra le foto degli scempi ambientali di ogni genere e delle conquiste

    turistiche del 21esimo secolo, la campana dellindignazione fa sentire i suoi

    rintocchi. Non si sa a chi dare la colpa (o forse si) ma una cosa certa,

    qualcuno da questa battaglia n uscito ferito. Ferito da fatti ed avvenimenti

    che non abbiamo saputo n sfruttare a dovere e con un certo criterio, n

    gestire. Eppure eravamo un paese tranquillo tutto sommato, una citt che

    aveva sposato il mare, giurando di amarlo e rispettarlo per sempre. Con le

    nostre feste, le nostre tradizioni e la nostra cultura, come punto di partenza

    di unidentificazione morale, ma anche come momento di comunit, dove

    ci si trova, si discute in qualche piazza o per le vie del centro storico. Cera

    del fascino agli occhi del forestiero in tutto questo. Ogni gesto, singolo o

    collettivo, aveva un suo perch, che pu anche essere considerato banale,

    ma cera un valore simbolico. Ora poche cose lhanno veramente conservato. Lunico obbiettivo quello di fare soldi, infischiandose-

    ne di tutto e tutti, delle regole e della civile convivenza. C una via duscita? Beh forse siIl tempo ormai poco per e la distruzione

    della vera identit che ci contraddistingue ormai quasi compiuta, grazie anche allarroganza, che sorretta dal tentativo continuo

    dinvasione di ogni spazio pubblico, la fa da padrone, mentre quel senso di appartenenza e rispetto reciproco vengono sacrificati al

    Dio denaro. Non abbiamo mantenuto la promessa. Non abbiamo Vigilato Fedelmente affinch la nostra citt non venga mai detur-

    pata (dagli altri, ma anche e soprattutto da noi cittadini stessi). Se possiamo vantarci di quello che abbiamo, dobbiamo ringraziare

    solo madre Natura, perch ci che noi facciamo insufficiente o quasi zero. Si valorizza un territorio, la sua storia, non solo ammi-

    rando i paesaggi, le chiese e il resto, ma puntando i fari del turismo su queste, perch non basta dire che una cosa bella, quando

    poi viene lasciata allincuria e alla sicurezza che sar sempre bella (spiacente, ma prima o poi si roviner). Non c pi una piazza

    libera, uno spazio pubblico che sia realmente tale. Sono tutti soffocati da sedie e tavolini selvaggiamente distribuiti, cos come la

    bellezza della nostra cultura stata inghiottita dalla musica assordante. Ecco che la citt si sdoppia e le tante medaglie appese alla

    giacca, mostrano laltra faccia. La faccia della citt bella ma sporca, piena di turisti ma priva di servizi, che arraffa ogn i centesimo

    creando danni dimmagine e problemi veri e propri per i cittadini, che pensa solo al presente e mai al futuro. Cos, tutto ci che per

    anni ti ha resa la Perla dello Ionio, viene tirato fuori il luned mattina, nella giornata della raccolta dellumido (forse molti nemmeno

    lo sanno).

    Luca Di San Carlo

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    Proviamoci ancora. Proviamo a dare anco-

    ra pi voce a tutti voi che continuate a

    seguire le nostre attivit e questa rivista.

    Beh, credo sia un po difficile ascoltare

    tutti in prima persona, e qualora si pre-

    sentasse loccasione non ci tireremmo

    indietro, ma un primo mezzo pu essere

    quello gi da noi ampiamente utilizzato, il

    social network. Questo quindi il primo

    dei tanti sondaggi che faremo, per per-

    mettere a tutti di dire la propria. Un infor-

    mazione che si fa da s. Il primo di questi

    sondaggi molto generico, cos tanto da

    essere quasi scontato. Ma tranquilli, avre-

    te a che fare con argomenti pi scottanti,

    sui quali potrete dire la vostra! Alla do-

    manda Fra le tante urgenti problemati-

    che della citt, qual quella che secondo

    voi merita importanza assoluta? Varie

    sono state le risposte, proposte prima da

    noi e poi aggiunte da altri. Al primo posto,

    ce lo aspettavamo, con 33 voti si colloca

    la questione delligiene urbana, collocata

    al decoro urbano, che il cruccio di ogni cittadino della citt. Medaglia dargento al maggior rispetto delle regole e ad una pi forte

    presenza delle istituzioni, con 16 voti. Chiudono il podio a pari merito, con 11 voti, una maggiore valorizzazione del patrimonio cultu-

    rale ed ambientale e lassenza di impiantistica sportiva. Ma oltre a queste, diverse sono le risposte che ci sono arrivate, alcune ironi-

    che (uccidere i gallipolini, avranno ragione?), ma anche proposte realistiche come una maggiore tutela del verde pubblico e delle

    periferie, la valorizzazione della portualit turistica, rifecimento del manto stradale e nuovo piano del traffico. Il prossimo sondaggio

    avr come tema la tutela dellambiente.

    Luca Di San Carlo

    @Piazzasalento.it

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    Sono le ore 18.30 di un caldissimo 12 agosto a Gallipoli. Un bel

    bagno rinfrescante proprio quello che ci vuole ma la mia

    spiaggia preferita, quella che frequento sin da quando ero bam-

    bino, letteralmente invasa. Gente che balla in piedi sulle

    sdraio, calca incredibile sul bagnasciuga, al bar e sulla strada

    adiacente, la tanto agognata Litoranea Sud. Incredibile come

    la moda ma soprattutto il business abbiano trasformato quello

    che era un tranquillissimo stabilimento balneare con i pedal e

    le famigliole da pranzo al sacco sotto lombrellone in una

    pseudo-discoteca con tanto di lustrini sulle insegne e arredi

    post-futuristici. Nonostante la folla e il caldo, e nonostante le

    casse che sparano a tutto volume i pezzi pi ballabili della

    musica italiana (dalla Carr allintramontabile Gioca Jouer),

    decido di guadagnare un fazzoletto di spiaggia dove stendere il

    mio asciugamano e subito mi dirigo verso il mare per latteso

    bagno. La mia corsa verso la frescura (corsa ad ostacoli visto il

    gran trambusto che le sdraio e la gente col cocktail in mano creano lungo il mio cammino) viene interrotta da due avvenenti ra-

    gazze: abbigliamento da sexy car-wash, con tanto di maglietta bagnata con su scritto Stasera faccio la brava! (dubito.., penso

    fra me e me), mi avvicinano porgendomi un bigliettino simile a quelli sparsi su tutto larenile e dicendomi . David Guetta uno dei dj pi famosi al mondo. Anche lui, insieme ai colleghi Paul Kalkbrenner, Martin Solveig, Christian Mar-

    chi e Carl Cox, fa parte dellimmenso e atteso bill di eventi che i locali gallipolini ospiteranno in questi giorni. Ebbene si, quello che

    in inverno un paese da poco pi di ventimila abitanti, nel giro di pochi giorni ospiter tra le sue mura i big della musica attuale,

    musica house ed elettronica si intende. Subito mi assale la paranoia: ma saremo preparati ed organizzati per eventi del genere

    che attireranno migliaia di persone? Questa mia riflessione (le ragazze si erano allontanate dinanzi al mio volto perplesso) viene

    interrotta da alcuni schiamazzi che provengono da un ombrellone pi avanti: un uomo sulla trentina, in evidente stato confusiona-

    le e visibilmente ubriaco, sembra svenuto di botto e la sua amica urla chiedendo soccorso e lottando contro i decibel de Il Trian-

    golo di Renato Zero. Gli unici ad accorgersi dellaccaduto sono il sottoscritto ed un attempato signore che, gi abbastanza

    a disagio immerso probabilmente per motivi di lavoro in quel turbinio di giovent alcolica e danzerina, riesce a trovare la freddez-

    za giusta per estrarre il cellulare e chiamare i soccorsi. In attesa dellambulanza corro subito al bar ad avvertire qualcuno del per-

    sonale di ci che stava accadendo, ma dinanzi al bancone la folla immensa e la musica rimbomba nei timpani, e lunico dipen-

    dente presente un accalorato barman troppo impegnato a pestare dei mojitosfreneticamente per poter darmi retta. Torno indie-

    tro accompagnato da un padre di famiglia che aveva notato la mia agitazione e da lontano si sente la sirena di unautoambulan-

    za: per fortuna sono stati veloci, penso tra me e me, mentre i due signori provano a far riprendere conoscenza al trentenne svenu-

    to ed io tranquillizzo la sua amica confermandole che i soccorsi sono ormai vicini. In effetti la sirena dellambulanza inizia a sentir-

    si distintamente sino ad attirare lattenzione di gran parte della folla che incredibilmente si accorge solo ora di ci che sta acca-

    dendo da circa dieci minuti e si avvicina incuriosita. La sirena ormai riesce a coprire anche le note di Maracaibo ed

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    praticamente dietro langolo, ma stranamente non arriva ancora nessuno. Volgo lo sguardo verso la strada e noto che un camion

    allestito da cartellone pubblicitario per uno degli eventi sovracitati sta sbarrando la strada al mezzo di soccorso, impossibilitato a

    farsi da parte vista la sua stazza e lassenza di spazio a causa delle macchine e dei motorini parcheggiati selvaggiamente e dei

    ciclomotori che giungono in gimcana dal senso opposto, oltre allostacolo rappresentato dai gruppi di giovani bagnanti appiedati

    proprio in mezzo alla strada. Fortunatamente, dopo un paio di minuti, il traffico inizia ad avanzare di qualche metro e lautoambu-

    lanza pu accostare la spiaggia e permettere ai soccorsi di raggiungere lombrellone dove il ragazzo riprende lentamente conoscen-

    za. Dissipatasi la folla, decido di fare altrettanto e di tranquillizzarmi un po gettandomi finalmente in acqua. Voltando le spalle a

    quel caotico inferno e guardando il sole tramontare verso lIsola di SantAndrea che vista da qui sembra un paradiso silenzioso,

    ripenso a quella domanda che mi ero posto pochi attimi prima dellincrescioso accaduto: siamo pronti e organizzati per tutto

    questo?. Vicino a me un gruppo di ragazzi poco pi che ventenni ma abbastanza alticci intona il coro , e cos la risposta alla mia domanda matura da sola:

    no, non siamo pronti, e probabilmente non lo saremo mai

    (Tratto da TANTE storie vere accadute in questi ultimi giorni)

    A.S.

    La camicetta era tutta sgualcita. La

    gonna strappata. Il trucco sbavato.

    Era settembre e lei si accorse di aver

    praticamente passato tutta l'estate

    in quella maledetta discoteca. Mille

    volte si era concessa a gente diversa

    di paesi vicini e lontani. Era disponi-

    bile. E tutti ovviamente ne approfitta-

    rono. Ferite, sporcizia e infezioni

    avevano offuscato due o tre bei ri-

    cordi di quella stagione. La ragazza

    usc dal locale confusa osservando il

    deserto. Sapeva gi ci che doveva

    succedere. Come ogni anno. Doveva

    morire nove mesi per partorire un'e-

    state esplosiva e distruttiva. Quella ragazza si chiamava Gallipoli.

    Andrea Carrozza

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    Citando il commento di uno spettatore, se a Gallipoli non fai qualco-

    sa, non si fai mai niente, se invece ti applichi e crei un evento parti-

    colare, non mai come dovrebbe essere. Per noi, partecipanti, orga-

    nizzatori, spettatori, tifosi invece, levento 25 Anni in Curva Sud

    motivo di orgoglio e di dimostrazione di passione verso i colori della

    nostra Citt. In pochi mesi si riusciti ad organizzare una manife-

    stazione mai vista prima a Gallipoli .L'occasione erano i cinque lustri

    e i 25 anni di tifo gallipolino, simbolo di attaccamento e sostegno

    per la squadra di calcio del proprio paese. Levento, svoltosi Venerd

    21 Settembre presso lo Stadio Antonio Bianco, stato presentato

    dallAssociazione Fideliter Excubat insieme alla Curva Sud Gallipoli

    ai cittadini, con colore e bandiere, tra dibattiti, musica e sport. Alle

    18:00, in uno Stadio colorato dai vecchi vessilli storici della tifose-

    ria, si partiti con un torneo di calcio dedicato ai ragazzi tristemen-

    te scomparsi negli anni come Luca G., Tony N. e Cesare F. .Dopo la

    premiazione dei vincitori del simbolico torneo, iniziata la vera ma-

    nifestazione con il dibattito dellAvvocato Giuseppe Milli che ha af-

    frontato sul palco, confrontandosi con alcuni tifosi il tema della re-

    pressione negli stadi, la tessera del tifoso e le varie tematiche ri-

    guardanti il mondo Ultras, ottenendo consensi tra il pubbli-

    co e soffermandosi sul fatto che una festa di tale portata e impe-

    gno ha costituito un momento eccezionale di aggregazione sociale

    in un momento molto critico per tutto il movimento Ultras nazionale-

    Durante la serata la musica, il cibo e i prodotti tipici sono stati ac-

    compagnati dal colore delle foto e dei cimeli storici come sciarpe e

    striscioni comparsi negli anni in Curva. Ovviamente grande fascino e

    attenzione ha avuto la mostra fotografica riguardante le foto della

    nostra Curva ordinate tra le stagioni vincenti di qualche anno fa, e le

    immagini in video delle feste giallorosse delle promozioni. Allo scoccare della mezzanotte una torta, con tanto di simbolo celebrati-

    vo, e fuochi dartificio sancivano la fine dei festeggiamenti, tra cori e brindisi con la compagnia di alcuni amici Leccesi. Un momento

    sociale di aggregazione vera, passione e genuinit della gente che non ha lasciato spazio a commenti critici e ha dimostrato come

    l'essere Ultras sia passione e aggregazione e non solo violenza come alcuni media tentano di far passare.

    Gianluca Monaco

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    Lestate sembra ormai meteorologicamente terminata,

    e negli animi dei gallipolini si inserita una speranza:

    che il flusso dei turisti sparisca. A occhio e croce sem-

    bra per che il numero non sia diminuito cos tanto. Vedendo le strade un po pi pulite e un flusso minore di giovani sul lungoma-

    re, mi sarei aspettato che poco sarebbe mancato a vederlo deserto e tempestato da una pioggia autunnale; invece si riempito

    della seconda ondata del turismo gallipolino: quello delle famigliole dalle ferie ritardate. La differenza netta, e anche evidente:

    lasciando stare la pulizia, che nettamente migliorata, cambiata anche latmosfera. Difatti, camminando per il centro, sempre

    pi difficile trovare dei ragazzini che si sono ubriacati e non vedono lora di sbandierarlo al mondo (pochi minuti e di l a poco sta-

    ranno male, vedere per credere);

    sulle strade il traffico dei risci si

    quasi azzerato; nel centro storico

    sono scomparsi i giovani che, ac-

    costati con la macchina, avrebbero

    scoperto a malincuore che il Riobo

    da tuttaltra parte e che a casa ci

    sarebbe stata una multa ad aspet-

    tarli. Il risultato dei migliori: lin-

    quinamento acustico diminuito

    notevolmente e Gallipoli vecchia

    sembra una festa, con i genitori

    sorridenti per la vacanza, i bambini

    allegri per le luci e i nuovi amichet-

    ti, i tavolini dei bar tutti occupati

    ecc. Ma non dobbiamo sperare

    che il turismo selvaggio della

    prima ondata sia solo un ricordo

    lontano, in fondo anche quello d

    una mano al PIL dellestate gallipo-

    lina: il modo migliore per poterlo

    domare, per, aumentare il controllo della polizia (anche in borghese) per strade e locali e il servizio di pulizia; tutte forze evidenti

    e molto presenti sul territorio, ma non abbastanza rispetto al flusso di questanno. In conclusione, il periodo estivo si avvicina al

    termine nel migliore dei modi, e lunica speranza nellanimo gallipolino che ora percepisco che chiunque venga in questa citt, se

    ne vada lasciando un po di ammirazione e invidia per questa bellezza che si affaccia sullo Ionio.

    Alessandro Piccolo

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    Inizier ufficialmente domenica 30 settem-

    bre la quindicesima edizione del Torneo Fra

    Amici di Gallipoli. Da sempre organizzata da

    Michele Greco, celebre gestore del centro

    sportivo La Masseria sito sulla S.S. 101

    (km 3 direzione Rivabella), questa competi-

    zione pu considerarsi come il campionato

    di calcetto pi longevo, oltre che prestigioso,

    della cittadina jonica. iniziata infatti nel

    lontano 1998 lavventura di questo campio-

    nato che in principio si svolgeva con squadre

    composte a tavolino tramite sorteggio dei

    singoli partecipanti iscritti. Da qualche anno

    invece la musica cambiata, e cos a presentarsi al via sono state spesso compagini attrezzatissime, ospitanti tra le

    proprie fila giovani talenti del calcio locale (molti dei quali impegnati anche in categorie dilettantistiche riconosciute

    dalla FIGC) e vecchie glorie del calcio gallipolino:

    tutti team che quindi hanno veramente poco da

    invidiare alle societ di futsal professionistiche.

    Passano gli anni, ma la sostanza di questo torneo

    non cambia: partite che si svolgono tutte di dome-

    nica mattina, allinsegna dellamicizia e del sano

    agonismo che si sa, in questi casi non guasta mai.

    In totale questa stagione saranno 14 le squadre

    impegnate nella competizione che, divisa in due

    fasi, va da ottobre a giugno e che anche grazie al

    suo recente approdo sul web (attivo un sito inter-

    net ed una pagina Facebook), ispira sempre pi

    passione ed interesse tra gli sportivi del luogo.

    Alessandro Scorrano

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