Rivista Web "Oce te ientu..." Pubblicazione Numero 2 19 Giugno

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Pubblicazione Numero 2 19 Giugno 2012

Transcript of Rivista Web "Oce te ientu..." Pubblicazione Numero 2 19 Giugno

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    Lo spunto di uno di

    Noi! Pagina 9

    di Davide Boellis a Pagina 5

    Foto di Carlo Romano - Gallipoli - Copyright

    Speranza in TvSperanza in TvSperanza in Tv di Andrea Carrozza

    segue a Pagina 6

    Quando ligno-Quando ligno-Quando ligno-ranza vinceranza vinceranza vince di Andrea Cavalera

    segue a Pagina 8

    7 mesi di attivit7 mesi di attivit7 mesi di attivit di Luca Di San Carlo

    segue a Pagina 6

    I Bolidi del mare I Bolidi del mare I Bolidi del mare sono tornatisono tornatisono tornati di Luca Di San Carlo

    segue a Pagina 7

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    Cara Gallipoli, ormai ci siamo davvero. La

    tanto attesa, evocata, reclamata e perch

    no sognata Estate2012 finalmente ai

    nastri di partenza. Tempo qualche altro

    giorno infatti e la nostra Citt Bella sar

    come ogni anno completamente invasa

    dalla marea di turisti e bagnanti armati

    non solo di paletta, secchiello, crema sola-

    re e macchinetta fotografica, ma anche e

    soprattutto di portafoglio, pronto ad esse-

    re aperto per far girare come si deve l'eco-

    nomia della nostra comunit (ovviamente

    crisi permettendo). Si avvicina il momento

    cruciale per questa citt che da decenni

    ormai vede il turismo come la sua flebo

    salva vita dopo le vacche magre del

    lungo periodo invernale. Come ogni anno,

    il gallipolino medio si prepara a vivere

    quei due-tre mesi in completa apnea tra il

    traffico, l'inquinamento acustico e ambien-

    tale e il caldo torrido ventiquattro ore su

    ventiquattro, sette giorni su sette. Anche

    stavolta tra i numerosi e attesi eventi della

    stagione estiva gallipolina e le immancabi-

    li e tradizionalissime ville patronali ci

    sar senza dubbio parecchio movimento.

    C' chi si rimbocca le maniche per prepa-

    rare il proprio esercizio commerciale

    all'inevitabile e tanto auspicato incremen-

    to di produzione e vendite, e c' chi, come

    la stragrande maggioranza dei giovani

    gallipolini, si adopera per cercare un'occu-

    pazione lavorativa stagionale

    approfittando della massiccia offerta di

    posti di lavoro che (soltanto) in questo

    periodo non manca. Ed qui che ahim

    tocchiamo il primo dei punti nevralgici

    dell'estate gallipolina: lavoro in nero e

    molto spesso sottopagato, prezzi

    leggermente ritoccati per i turisti, il fa-

    moso abusivismo selvaggio dei tavolini

    sui marciapiedi, e chi pi ne ha pi ne

    metta. Diciamo che quest'anno le autorit

    sono partite col piede giusto per arginare il

    triste fenomeno, visto che notizia di po-

    chi giorni fa (perch farlo ad inizio giugno

    anzich a Ferragosto senza dubbio mol-

    to pi conveniente) quella della chiusura

    di un noto ristorante locale al cui interno

    prestavano servizio ben sette lavoratori

    non dichiarati. La domanda semplice e

    spicciola: se il titolare di un'attivit in esta-

    te guadagna molto pi del solito grazie

    all'aumento delle vendite, perch deve

    ostinarsi ad alzare i prezzi allontanando

    cos il turista sia dal proprio esercizio sia

    dall'idea di una Gallipoli vivibile e perch

    deve trattar male i propri dipendenti

    (senza i quali non riuscirebbe a tenere il

    passo nella frenetica produzione estiva)

    sottopagandoli e non mettendoli in regola?

    In attesa di svelare questo segreto di

    Fatima dalle risposte scontate ma scon-

    certanti, passiamo oltre. E' ormai un dato

    di fatto che l'estate gallipolina da tempo

    non pi quella dei pedal, dei

    cambarini e dei maluni a bagnu, ma

    l'estate della movida e del divertimento

    sfrenato al pompante ritmo di musica. Le

    espressioni Happy-Hour in spiaggia,

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    prevendite, pre-serata, special guest, dj-set e live

    music sono ormai familiari anche alla pi conservatrice tra le

    cummari caddhripuline, e il sovracitato gallipolino medio

    non pu far altro che prendere atto di questa nuova moda dila-

    gante della disco in spiaggia che tanto ha fatto discutere ma

    che ha portato Gallipoli alla ribalta internazionale come nuova

    Ibiza d'Italia. I giovani hanno il sacrosanto diritto di divertirsi

    specialmente se per farlo sborsano quattrini che risanano le

    tasche di noi gallipolini umili lavoratori, ma non altrettanto

    importante il diritto alla quiete e al riposo durante le meritate

    ferie estive per la gente che suo malgrado costretta a sorbirsi

    gli interi e irritanti repertori musicali diurni e notturni delle disco

    -spiaggie a cielo aperto, colpevole solo di abitarci nei paraggi? E

    dire che basterebbe rifornire il posto delle moderne tecniche di

    insonorizzazione o pi semplicemente abbassare il volume...ma

    anche qui la cosa sembra pi facile a dirsi che a farsi. Ci sareb-

    bero molti altri punti su cui star l a chiedersi il perch e il per-

    come, ma non voglio annoiarvi o peggio imparanoiarvi dunque

    vado a quello che da sempre sembra essere il tallone d'Achille

    (o da killer, come disse qualcuno) del rapporto tra gallipolino

    e turista: l'inquinamento ambientale. Parliamoci chiaro: questi

    vengono qua, fanno quello che vogliono credendo di comprare

    qualsiasi cosa coi soldi e ci mancano di rispetto sporcando

    tutta la citt. Quella stessa citt che anche in inverno (dunque

    senza il palloso turista) presenta lo stesso panorama di discari-

    che a cielo aperto in campagna o nelle spiagge, di rifiuti solidi

    urbani e ingombranti lasciati agli angoli delle strade e di mar-

    ciapiedi dotati di abilitazione da parte del Coni per la famosa

    disciplina sportiva dello Slalom fra le merde di cane. Parafra-

    sando ignobilmente ed indegnamente il celebre aforisma di un

    grandissimo personaggio politico, mi verrebbe da dire . A

    tutti i miei concittadini dunque, buona estate da parte di un pi

    che mai dubbioso...gallipolino medio.

    Alessandro Scorrano

    Si conlcude cos il secondo appun-

    tamento di mobilitazione popolare

    per la difesa del nosocomio cittadi-

    no della nostra citt, fra applausi,

    fischietti e dichiarazioni di molti dei

    politici presenti. Il sindaco France-

    sco Errico apre le danze con il suo

    intervento e subito dopo di lui prende la parola il consigliere Bar-

    ba, alcuni sindaci dei paesi limitrofi fra cui Pippi Nocera per il co-

    mune di Sannicola, Daniele Ria per il comune di Tuglie e Donato

    Metallo per il comune di Racale. Tutti questi ovviamente con pen-

    sieri allunisono volti alla conservazione del reparto di ostetricia

    del Sacro Cuore di Ges, per quanto riguarda limmediato e alla

    valorizzazione dellintero presidio ospedaliero nel lungo termine.

    Fra le argomentazioni messe sul tavolo la necessit numerica,

    ovvero lelevato numero di abitanti relativi al bacino dutenza della

    struttura, che tra laltro come minimo viene triplicata dai turisti in

    estate. Insieme a questa, anche una necessit strettamente geo-

    grafica. Il piano di razionalizzazione della regione Puglia prevede

    infatti la creazione di 5 punti nascita in provincia e gli ospedali

    promossi per questa sorta di top 5 sono quelli di Lecce, Copertino,

    Galatina, Tricase e Scorrano. In questo modo evidente che larco

    ionico sar sprovvisto di questo servizio. Tutto ci nella consape-

    volezza che alcuni di questi presidi necessitano di ristrutturazioni

    (mentre il nostro ha anche la certificazione antisismica che pochi

    altri ospedali in Puglia hanno). Riusciremo a ottenere la salvezza

    del reparto con tutto questo? Beh, un passo avanti c stato: popo-

    lo ed istituzioni si sono svegliati e davanti a una piazza Tellini gre-

    mita da migliaia di cittadini, proprio per ribadire il valore di questa

    forte mobilitazione, il Sindaco Errico, chiudendo la serata ha affer-

    mato la vostra presenza qui la migliore risposta per dire che il

    Sacro Cuore non si tocca. Meglio di cos? C un ricorso al tar

    pronto a partire e una battaglia annunciata su tutti i livelli istituzio-

    nali possibili. Vox populi vincit.

    Luca Di San Carlo

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    Domenica 10 Giugno, ore 18.30 circa, il signor Natilla di Molfetta

    mette la parola fine sul match di ritorno tra Manduria e Gallipoli,

    che ha visto i Messapici imporsi per 1-0 condannando cos i gial-

    lorossi ad un altro anno di Promozione; Nellaria c un po di

    delusione fino a quando per non arriva la notizia del pareggio

    tra Poliminia e San Severo che probabilmente proietta i gialloros-

    si in Eccellenza, visto che con le promozioni di Monopoli e Bisce-

    glie, e le retrocessioni di Maglie, Locorotondo e Francavilla, per

    formare uneccellenza a 16 squadre serve un ripescaggio, poich

    dal campionato di Serie D non retrocessa alcuna Pugliese, e

    considerato che il Gallipoli del patron Barone poteva vantare su

    un punteggio maggiore rispetto alla Poliminia, il ripescaggio spet-

    ta proprio ai giallorossi. Una promozione meritatissima quella

    ottenuta da De Razza e compagni, sia per via delle prestazioni

    stagionali, ma anche per quanto dimostrato nel doppio impegno

    con il Manduria in cui i giallorossi non avevamo affatto demerita-

    to dimostrando nonostante le numerose defezioni di formazione

    di essere quanto alla pari dai biancoverdi allenati da Mister Pas-

    sariello; Se poi andiamo a considerare il fattore anagrafico allora

    questa promozione v vista come una vera e propria impresa,

    infatti quella giallorossa una compagine con et media di poco

    superiore ai 22 anni, e che addirittura nella finale di ritorno dei

    play off scesa in campo con ben tre under. Cuore grinta tenacia

    e soprattutto tanta corsa, sono stati i fattori dominanti di questa

    squadra, che grazie allo splendido lavoro di tutto lo staff tecnico,

    arrivata nel momento clou della stagione con una marcia in pi

    rispetto agli avversari; e poi quel pizzico di Gallipolinit allinter-

    no della rosa, ha fatto s che tutto il resto della squadra onorasse

    questa maglia, lottando fino allultimo secondo dellultimo match

    e prendendo nonostante la sconfitta sul campo il meritato ap-

    plauso dei sempre presenti ragazzi della sud. Probabilmente

    lundici che ha regalato il ritorno in Eccellenza a questa citt,non

    far parte di quelle poesie calcistiche composte da 11 cogno-

    mi,che ritornano in mente anche a distanza di decenni,ma il ri-

    cordo dellattaccamento di questi ragazzi per questa maglia,

    rester sempre vivo nelle menti di quei tifosi che ogni domenica,

    soprattutto in trasferte insignificanti come San Vito e Otranto

    hanno tenuto alto il nome di questa citt. RIPARTIAMO INSIEME

    recitava lo striscione esposto dalla Sud nella finale interna contro

    il Manduria, e insieme probabilmente si ripartiti, con la speran-

    za di raggiungere mete sempre pi ambite, e adeguate a questa

    splendida piazza e questa splendida curva...AVANTI GALLO,

    AVANTI CURVA SUD.

    Davide Boellis

    Foto www.salentosport.net

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    La terra si mise a danzare senza badare ai danni che avrebbe cau-

    sato. Loperato di uomini di diversi secoli and in frantumi in poco

    tempo. Venne a crearsi un clima metafisico e decadente. Ma la

    gente continu a sorridere. Anche la loro anima and in frantumi,

    come i campanili delle vecchie chiese. I sorrisi per rimasero intat-

    ti. In tv vidi quei volti come lestrema sintesi del Paese che vorrei.

    Tenacia, allegria nonostante le avversit e amore per il proprio

    lavoro. Il giornalista intervist un piccolo produttore di aceto balsa-

    mico. Un mestiere che pu sembrare assai umile, ma che contribui-

    sce anchesso al famigerato PIL. Luomo mostr tutto laceto anda-

    to perduto. Fu come se mostrasse il sangue secco di un figlio mor-

    to. Il suo lavoro lo amava davvero. La sua vita era fondata sul lavo-

    ro, roba da fare invidia alla stessa Repubblica Italiana. E il terremo-

    to, peggio di qualsiasi crisi, non riusc a fargli perdere il coraggio. Il

    produttore di aceto balsamico sorridendo alla telecamera disse :

    Mi hanno messo in ginocchio. Ma non mi hanno messo KO. Mi

    venne una gran voglia di piangere sentendo le sue parole, ma quel

    volto fu contagioso e sorrisi anchio.

    Andrea Carrozza

    Da anni ormai alcuni argomenti non vengono pi trattati a Galli-

    poli. La mafia ad esempio un tab, un qualcosa di inviolabile.

    Paura? Indifferenza? Credo pi la seconda, visto che buona

    parte dei nostri concittadini affetta da questa patologia croni-

    ca che rende il gallipolino spesso sterile ad ogni tipo di evento.

    Ma nonostante tutto, qualcosa si mosso. La nostra associa-

    zione ha deciso di farsi avanti, perch la situazione di dormien-

    za in cui vive la societ civile cittadina (molti giovani in primis),

    non pi tollerabile. E proprio questo ci ha spinti a intraprende-

    re questo percorso sulla legalit (anche sul livello della quoti-

    dianit) attraverso una serie di piccoli grandi eventi, innovati-

    vi per molti aspetti e che hanno visto una notevole partecipazio-

    ne proprio grazie alla loro impostazione organizzativa e temati-

    ca diversa. A partire dal cineforum di aprile, con la visione del

    film i 100 passi, sino al corteo svoltosi in occasione del tragi-

    co

    evento

    di Brin-

    disi, nel

    quale

    ha per-

    so la

    vita

    Melis-

    sa, una

    giovane

    adole-

    scente

    che non aveva nessuna colpa, se non quella di andare a scuola

    tutte le mattine. Ultima, ma non per importanza, la manifesta-

    zione voluta in occasione del ventennale della morte del giudice

    Giovanni Falcone. Per dimostrare la nostra gratitudini verso

    questi eroi, abbiamo chiamato a raccolta tutta la citt e i suoi

    giovani, che con la musica e delle riflessioni li hanno voluti ri-

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    cordare, insieme a Viviana Matrangola, figlia della

    donna simbolo dellantimafia nel Salento, Renata

    Fonte e il giudice Tanisi, espressione di una magi-

    stratura in continua lotta con fenomeni di violenza di

    stampo mafioso e non. La serata, simbolicamente

    denominata piazza pulita, nonostante le sfavore-

    voli condizioni metereologi che ha riscosso un buon

    successo, oltre le aspettative. Noi abbiamo acceso

    la miccia, credo un dovere di tutti darci una mano

    e alimentarla sempre di pi per potenziare questo

    percorso e liberarci dal malaffare. La depurazione

    delle coscienze civili dal germe dellillegalit (attiva

    o passiva che sia) si fa anche cos.

    Luca Di San Carlo

    Da un po di anni ormai non si vedevano in giro questi mostri del mare, capaci di suscitare

    ancora qualche emozione. La motonautica torna a rivestire un ruolo importante in questinizio

    destate gallipolina e la cittadinanza lha accolta bene. Quella della nostra citt stata la

    terza tappa del campionato italiano di offshore classe 3000, che segue le due precedenti

    tappe di Napoli. Ad organizzare levento il club nautico di Gallipoli (per quanto riguarda la

    logistica a terra, con qualche crepa organizzativa venuta fuori nellultima serata che ha delu-

    so un po le aspettative), insieme al club Italia offshore che si occupato delle questioni me-

    ramente marittime. La gara, che ha visto trionfare per la terza volta su tre i fratelli Testa alla

    guida dellimbarcazione sorbino offshore, si svolta in circa 50 minuti. Gli otto team in gara

    hanno lottato per 14 giri, non senza incidenti. Ricordiamo quello che ha visto coinvolto limbarcazione denominata gli illuministi.

    Al secondo e al terzo posto i team Ben Tien e cantieri navali Giannini. Come dimenticare le edizioni passate, quella del 1995 in

    primis, con la tappa del mondiale offshore classe 1 (quella con le barche pi potenti). Per loccasione la citt brulicava di turisti, si

    parla di 100.000 presenze in una giornata, a dimostrazione che questo genere di sport attira. Ma la volont del comune di conti-

    nuare questo percorso c, nella speranza che questi bolidi possano continuare a sfrecciare sul nostro mare.

    Luca Di San Carlo

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    L'ignoranza la condizione dell'ignorante, cio di chi non

    conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero

    manca di una conoscenza sufficiente di una o pi branche

    del sapere. In senso comune il termine ignoranza pu signi-

    ficare anche non avere informazioni su un argomento. Que-

    sta l'accezione originaria del termine, che deriva diretta-

    mente dal greco gnor-izein (conoscere) attraverso il latino

    ignorare (in - gnarus, che non sa). Successivamente, l'ag-

    gettivo ignorante si evoluto in senso dispregiativo, indi-

    cando coloro i quali sono senza educazione o cultura. (da

    Wikipedia). Quando parlo della mia citt ad uno straniero,

    nel momento in cui non ho pi niente da dire sul mare,

    sulle spiagge, sul centro storico, sulle tradizioni e sulla no-

    stra cucina, quando non c pi niente da dire sullaspetto

    paesaggistico e tradizionale, passo a parlare dellaspetto culturale (non che le tradizioni non siano cultura, per carit, ma l si parla

    di cultura popolare). Proprio sullaspetto culturale, Gallipoli (mi duole dirlo) pecca. Non solo per colpa delle istituzioni che fanno

    molto poco per stimolare, ma spesso per colpa dei gallipolini stessi. Sembra che nel DNA del cittadino gallipolino (non faccio di

    tutta lerba un fascio, ma ora generalizzo) ci sia inscritto un gene anti-cultura, qualcosa che respinge come una specie anti-

    magnetismo il gallipolino dalla cultura. Le librerie aprono e poco tempo dopo chiudono, puntualmente. A Gallipoli non si legge nulla

    a parte la Gazzetta dello Sport, che non va certamente messa da parte ma magari ampliare un po' gli orizzonti non farebbe male.

    Le librerie pi fortunate hanno qualche cliente in pi solo destate (quando appunto ci sono i turisti, ma non dinverno). I piccoli

    centri culturali ci sono, le librerie sono ben fornite (sperando che anche quelle poche rimaste non chiudano) ma il gallipolino medio

    a non interessato a tutto questo. E anche vero che non ci sono stimoli alla cultura nel nostro territorio, ragazzini e ragazzine

    preferiscono 12 ore di Facebook piuttosto di 2 ore su un buon libro o anche su un fumetto. Colpa della tecnologia? Dei genitori?

    Della mancanza di stimoli culturali che il nostro paese offre? Beh, secondo me, dobbiamo dimostrare maggiore interesse verso la

    conoscenza, dobbiamo incrementare linteresse per la cultura nel nostro paese. La cultura il vero tesoro oggi. Forse allo Stato

    farebbe comodo che restassimo tutti ignoranti, per non avere capacit di opporci perch non abbiamo le conoscenze adatte, per-

    ch non siamo informati, ecco perch i tagli nel nostro paese cominciano proprio dalla cultura e dallistruzione (e non dai loro sti-

    pendi e dico loro perch abbiamo capito di chi stiamo parlando). Avviciniamoci alla cultura, riempiamo le librerie e i cinema

    (anche il cinema cultura, il buon cinema) tenendo conto ovviamente sempre delle nostre possibilit economiche. Ma come dico

    sempre: una birra in meno e un pacchetto di sigarette in meno (che fa anche bene) e il gioco fatto. Ragazzi, siate assetati di cul-

    tura, cos come lo siete per il calcio, per la tv, per i social network; tutto quello che ho detto si pu riassumere in tre parole: SETE DI

    CONOSCENZA.

    Andrea Cavalera

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    Crisi? Cambio di tendenza?

    Vari possono essere i motivi

    che questanno hanno porta-

    to ad un ridimensionamento

    o addirittura alla cancellazio-

    ne di alcuni eventi che per

    anni hanno caratterizzato la nostra citt. Caso che ha fatto pi

    scalpore stato il carnevale, soppresso a causa dellormai onni-

    presente mancanza di fondi, che risulta potenziata dalla carenza

    organizzativa della kermesse, da qualche anno priva di una pro-

    grammazione innovativa che possa generare nuove correnti

    turistiche e rinvigorire quelle gi esistenti. Una pausa di riflessio-

    ne, si spera, in attesa di un ritorno spumeggiante e ricco di novi-

    t, che possa dare slancio al fenomeno della destagionalizzazio-

    ne. Altro capitolo degli eventi maledetti, che poi guarda caso

    sono proprio quelli che necessitano di contributi comunali, visto

    che ai privati piace la carne ben cotta ma di cucinarla proprio

    non gli va, quello relativo al premio barocco. Emigrato per 3

    anni e poi tornato a casa nel 2010 di nascosto, rifugiandosi nel

    teatro Italia a causa del porto negato. Anche questanno la diret-

    ta ci sar, il 21 luglio, ma la grande assente sar mamma rai.

    Verr infatti ripreso da un canale della piattaforma Sky, impara-

    gonabile allammiraglia della tv di Stato, con ricadute ovviamen-

    te sullambito promozionale che ovviamente risulta penalizzato

    (e si capisce, questanno mancava il benefattore che era impe-

    gnato nella moltiplicazione dei pani e dei pesci). Sono finiti i bei

    tempi in cui Gallipoli era sempre presente sulla stampa naziona-

    le. Si cerca di puntare su miss mondo, evento ripreso e trasmes-

    so in differita da unaltra di tv secondaria e che con il nostro

    territorio centra ben poco. Unico punto a favore di questa mani-

    festazione sono le miss che affascinano e risvegliano gli ormoni

    maschili, distrutti dal caldo. Piccoli segnali di ripresa: ritorna

    loffshore con la terza tappa del campionato nazionale della

    classe 3000, che si svolto il 15 e 16 giugno. Anche se molto

    ridimensionato rispetto alle mastodontiche edizioni degli anni

    90, stata una buona combinazione di nautica e promozione

    territoriale, grazie agli stand di degustazione di prodotti tipici

    presenti nel villaggio allestito nel porto. Ci che si evince che le

    dinamiche degli eventi stanno cambiando. Paillettes e lustrini

    hanno fatto il loro tempo, quello che interessa ora far conosce-

    re il bagaglio di tradizioni e cultura che ci appartiene. Questo

    un bene comune e come tale tutti noi abbiamo il dovere di con-

    tribuirvi. Chi non da una mano alla valorizzazione del territorio,

    non si lamenti delle lacune organizzative presenti in citt. Il pat-

    to questo.

    Luca Di San Carlo

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