PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

download PSICOSINTESI  n. 10 -  Ottobre 2008

of 48

Transcript of PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    1/48

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    2/48

    Il mondo reale, ci che irreale

    la nostra percezione di esso

    The world is real, what is not real

    is our perception of it

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    3/48

    Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008 1

    Limmagine del mosaico mi rimanda al signicato dellesistere.Come le tessere di pietra o di pasta di vetro tagliate manualmente,diverse tra loro, uniche nella loro singolarit, sono orme irripetibiliche unite in un progetto di bellezza danno vita ad unopera eterna

    cos le persone, coscienti della loro unicit e delle loro potenzialit, o consa-pevoli sinseriscono nel disegno divino o inconsapevoli si trovano collocate nelgrande progetto.Auguro a ciascuno di noi, quali tessere di un grande mosaico, di trovare il propriospazio nel progetto della vita e dellevoluzione.

    Cari lettori e care lettrici

    Dear Readers

    Patrizia Bonacina

    The image o the mosaic makes us think o the meaning o existence.Made o tessera ,stone or glass cut by hand, unique and unrepea-table orms that assembled together orm an object , giving lie toeternal work.

    People, aware o their potential, may nd themselves in a divine drawing orsubconsciously nd themselves in an object o beauty.I wish all o you, as tessera o a big mosaic, will nd your place in lie andevolution.

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    4/48

    Linvisibile nel

    visibileC.Scala - M.Chinatti pag. 28

    Parole nella

    oresta

    Fiorella Pasini pag. 31

    Lenergia e le

    energie

    Gabriello Cirinei pag. 34

    Finestre sul mondo

    Giuliana Pellizzoni pag. 38

    Immagini per

    lanima

    Margherita Fiore pag. 39

    Il Tenente

    Colombo

    Laura Maninchedda pag. 40

    Wyse

    pag. 41

    Lettera al DirettoreSilvio Valisa pag. 42

    Grazie Thanks

    pag. 43

    Elenco centri

    III di copertina

    Copertina

    II di copertina

    Editoriale pag. 1

    Il rapporto

    col corpo

    Roberto Assagioli pag. 3

    Il buonumore come

    flo di Arianna per

    addentrarsi nel

    labirinto

    Good mood as an

    Ariadnes thread to

    enter the labyrinthRossella Passavanti pag. 6

    Silenzio, Ascolto,

    DialogoGiuliana Dambrosio pag. 12

    Luniverso un

    insieme di stati di

    coscienza

    Lina Malfore pag. 15

    Il tempo

    del Natale

    Margherita Fiore pag. 20

    Convegnonazionale dei Soci

    pag. 23

    Animali e altre

    bestie

    Francesca Mazzotti pag. 24

    La duplice valenza

    degli ostacoli

    Giuseppina Vallini pag. 26

    DIRETTORE RESPONSABILE

    Patrizia Bonacina

    COMITATO DI REDAZIONEMargherita Fiore, Lina MalforeSilvio Valisa

    [email protected] Rienza, 2 - 21100 Varese

    RESPONSABILI PER I TESTI IN INGLESEKetia Alexandre - Pinuccia Tregua

    TRADUZIONE TESTIPatrizia Cipolla, Alberto Gabba,Annalisa Gasperi, Kylie Drew BartoliniMargherita Fiore, Carolina Salici,Silvia Trolli, Valeria Uga

    COMITATO SCIENTIFICOGaetano Russo, Aldo Scarpulla

    HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMEROMara Chinatti, Gabriello CireneiGiuliana DAmbrosio, Margherita FioreLina Malfore, Laura ManincheddaFrancesca Mazzotti, Fiorella PasiniRossella Passavanti, Giuliana PellizzoniScala Claudio, Giuseppina Vallini

    GRAFICA - STAMPAcomunicarte - Mozzate - via Tarantelli, 16www.comunicarte.eu

    Pubblicazione semestrale registrata presso ilTribunale di Firenze il 28 Luglio 1984 al n 3248

    Ed. Istituto di PsicosintesiEnte Morale D.P.R. 1 Agosto 1965 n 172150133 Firenze - Via San Domenico 16Tel. (+39) 055 578026 - Fax (+39) 055 570499www.psicosintesi.it - [email protected]

    Anno XXIV nuova serie n 10 Ottobre 2008

    Rivista dellIstituto di Psicosintesi

    AUTOFORMAZIONE, EDUCAZIONE,

    RAPPORTI INTERPERSONALI

    E SOCIALI, TERAPIA

    Sommario

    Gli articoli sono pubblicati sottolesclusiva responsabilit degli autori;le idee sono personali e non impegnanola Direzione della rivista Psicosintesi.

    The opinions expressed are thoseo the authors and are not theresponsibility o the board o directors othe Psicosintesi magazine.

    Copertina/cover: Mosaico II d.c. - Rimini

    Seconda di copertina: Sede Istituto di Psicosintesi (edifcio in evidenza)

    - Firenze

    Per linvio degli scritti si ricordano le seguenti impostazioni:

    File Word - tipo carattere: Arial - Dimensione carattere: 12 - stile: normale - interlinea: singola - num. pag.: max 3

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    5/48

    Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008 3

    Avere un atteggiamento cor-retto verso il corpo signicaassegnargli il giusto posto

    nella coscienza.Quasi tutti si sentono tuttunocon esso, si appropriano del-le sue condizioni e sensazio-ni, aermando cose tipo: Ioho ame, io ho sete, io sonostanco, e aticano o addirit-tura non riescono a concepireunesistenza separata, indi-pendente dal proprio corpo.E, questo, un materialismovissuto da cui occorre libe-rarsi.

    La prima porta da aprire peruscire dalla prigione la rea-lizzazione cosciente dellin-dipendenza dal corpo. Nonbasta saperlo teoricamen-te, questo un aiuto, ma ilvero sviluppo spirituale iniziaquando ci si sente indipen-denti da esso.Disidenticarsi dal corpo non

    signica disprezzarlo. Esso uno strumento prezioso,il mezzo necessario per are

    esperienze. Occorre rispettar-lo, ammirarne il complicato esapiente congegno e consi-derarlo come una realt viva,intelligente, permeata di atti-vit psichiche.Anche la scienza ha comin-ciato a riconoscere che ogniparticella del nostro corpo permeata di psichismo, cheogni unzione vitale si rivelaquale unattivit intelligenteed intenzionale, diretta in

    pratica verso un ne comune,capace di scegliere e di met-tere in opera i mezzi idonei araggiungerlo.Si pu aermare che le in-numerevoli scelte e decisio-ni che deve compiere unacellula gastrica o intestinaledurante la digestione, perelaborare le dierenti sostan-

    ze provenienti dal cibo, sonoparagonabili al complesso la-voro di un ministro.

    Inoltre, cos come i modernipsico - biologi stanno rico-noscendo che ogni cellulavivente ha la sua psiche, allostesso modo anche un orga-no possiede una psiche leg-germente pi ampia di quellacellulare.Analogamente avviene peri sistemi dorgani che costi-tuiscono gli apparati, qualead esempio quello digestivo,ciascuno destinato allo svol-

    gimento di unimportanteunzione della vita sica.Vi inne nel nostro organi-smo unentit centrale, checoordina e regola lattivitdi tutte le unzioni a lei su-bordinate, al ne di conser-vare e sviluppare la vita delcorpo pienamente e in modoarmonico. La massima parte

    di tale vita psichica si svolgeal di uori della nostra co-scienza, vale a dire di quella

    coscienza ordinaria di ve-glia che noi erroneamenteidentichiamo col nostro veroessere. La nostra coscienzaviene, per, sia pure in modoparziale ed indiretto, infuen-zata e modicata dalle entitpsichiche che costituisconoil nostro corpo.Innanzi tutto giunge abitual-mente alla coscienza un sen-so conuso e generico dellostato generale darmonia o di

    disarmonia, di benessere o dimalessere nel quale si trova-no le entit psichiche costi-tuenti il nostro organismo.Questa la cosiddetta cene-stesi, in cui alcuni psicologimaterialisti hanno preteso ditrovare addirittura lorigine ela base della coscienza.Che la cenestesi eserciti

    Il rapporto

    col corpoRoberto Assagioli

    Lezione V - Anno 1970

    Autograo di Roberto Assagioli

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    6/48

    4 Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008

    unazione continua ed impor-tante sulla nostra coscienza esulla nostra personalit, e inmodo particolare nella nostravita emotiva, un atto acil-

    mente constatabile che nes-sun individuo equilibrato punegare. Tuttavia, altrettantoe sicuramente constatabileche la cenestesi solo uno

    dei numerosi attori che con-corrono a costituire la nostrapersonalit cosciente, e nem-meno il pi importante.Tutti abbiamo avuto occasio-

    ne di constatare che, quandosiamo in preda ad una vivaemozione o preoccupazionepersonale, indipendente dalcorpo, non ci accorgiamo pi

    dello stato di benessere omalessere del corpo stesso.Quello che abbiamo visto perla cenestesi vale anche, siain senso positivo sia negativo,

    per le singole sensazioni si-che. Chi sappia concentrareortemente lattenzione, pugiungere a sentire in modomolto minore o ad escludere

    del tutto dalla propria co-scienza una sensazione dolo-rosa, anche se essa perduranellorganismo dove ha la suaprima sede e origine.

    Hanno scarsa consapevolezzadel corpo coloro che sono ac-centrati nella vita emotiva o,come nel caso di certi intel-lettuali, nellattivit mentale,

    Galassia NGC 2997

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    7/48

    Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008 5

    al punto da perdere quasi ilcontatto col corpo sico edil senso della sua (relativa)realt.Pertanto, le tecniche devo-

    cazione immaginativa dellesensazioni cinestesiche, tat-tili, gustative e olattive, tro-vano le pi utili indicazioniper due tipi di soggetti: quel-lo gi menzionato, e coloroche sentono il corpo come unpeso o un ostacolo.Nel primo caso, il valore del-la reintegrazione del corponella coscienza per mezzodelle tecniche devocazioneimmaginativa risiede nel at-

    to che compiuta, per cosdire, dallalto, dal s perso-nale che deliberatamenteed attivamente assume ildominio del proprio corpo,vale a dire del proprio stru-mento despressione. Questonon signica aatto essereprigionieri del proprio corpocome nel caso in cui latten-zione rivolta ad esso controla propria volont, al contra-rio la volont personale che

    deliberatamente ne prendecoscienza.Nel secondo caso, la consa-pevolezza del tono muscolare utile per mettere in guardiacontro le tensioni che spessosi producono durante il lavo-ro o altre attivit. Un certogrado di tensione nel lavoromentale utile, ma se esso eccessivo produce un dan-noso consumo denergia epu causare mali di testa e

    spasmi muscolari. Per questaragione occorrerebbe inter-

    rompere il lavoro intellettualeogni ora circa con un breverilassamento. Esso procuraunutile interruzione e avori-sce unattivit prolungata.

    Aiutare a ocalizzare latten-zione sulla tensione musco-lare particolarmente utileper gli individui cronicamen-te tesi e che tuttavia non sene rendono conto; aiutare ariconoscere le parti del pro-prio corpo che sono ipertese un buon preliminare allapratica dellesercizio di rilas-samento.Anche lattivit sica unprezioso strumento per man-

    tenere eciente il nostro or-ganismo con una ginnasticamirata e rispettosa delle di-erenze individuali.Questa, unita alleducazio-ne alla consapevolezza delproprio corpo, deve miraread eliminare decienze e adequilibrare lintensit del-lattivit muscolare. Inoltre,lallenamento attivo del cor-po deve essere eettuato conun atteggiamento di giusto

    equilibrio. Occorre non darglitroppa importanza, allenarlocon distacco, senza identi-carsi in esso, dallalto comeabbiamo gi detto, conside-randolo ed usandolo comeuno strumento di percezione,di esperienza e di azione.Latteggiamento delluomoverso il cavallo simboleggiail giusto modo di trattare ilcorpo: dominandolo, ma nonmaltrattandolo o svalutando-

    lo. Lammaestramento del ca-vallo un simbolo ancora pi

    evocativo di quello, ad esem-pio, dellautomobile, a causadei suoi vari stadi. Dapprimaabbiamo il cavallo selvaggio,poi lo stesso domato, poi la

    sua utilizzazione, inne ilrapporto aettuoso ra lani-male e luomo.Il corretto rapporto ra uomoe corpo sico u indicato conne umorismo da San Fran-cesco quando parl aet-tuosamente al proprio corpochiamandolo Frate Asino.Possiamo ancora esaminareun altro elemento per com-prendere a ondo il correttorapporto con il nostro corpo:

    lascetismo di stampo me-dioevale.Esso era eccessivo, violento,troppo separativo. Luomomoderno oscilla, al contrario,ra edonismo, imposizioniviolente e stimoli articiali.Prendiamo un uomo moder-no tipo: dominato dallambi-zione obbliga il corpo ad unlavoro assillante, in ambientimalsani (ascetismo perverti-to!), poi la sera lo compensa

    dando libero sogo ai suoiistinti: gola, sensualit e cosvia. Un sano comportamentoverso il corpo richiederebbeinvece: controllo, vigilanza,disciplina, armonia con lanatura e puricazione (intesacome eliminazione del super-fuo). Rendiamoci conto cheil nostro corpo sico appar-tiene al regno animale ed da l che proviene nella sualunga evoluzione. Traiamo da

    questa rifessione le correttededuzioni per rendere pi sa-

    lubre la nostra vita sica.Un atteggiamento correttoverso il corpo pu essere cossintetizzato: apprezzamento,cura, sviluppo, ma anche su-

    bordinazione, utilizzazione etrasmutazione.La giusta cura consiste nelguarirlo, ricaricarlo, rinnovar-lo, rigenerarlo e trasmutarlo.La disciplina del corpo si ot-tiene con esercizi psico spi-rituali.Disciplinarlo con ermezza,ma con volont buona e amo-re, esattamente come arem-mo con un animale dome-stico che ci caro, ma che

    vogliamo educare.Disciplina e allenamento in-cludono due stadi:- allenamento cosciente dal-

    lalto e- unzionamento inconscio,

    la creazione in altri termi-ni dabitudini e dattivitautomatiche che liberanolattenzione per compiti pielevati.

    Riassumendo, dalla disiden-ticazione dal corpo si passa

    allautopercezione e al suorinnovamento e ricarica ener-getica.Il corpo va apprezzato e in-cluso come parte integrantedellunit organica della no-stra bio-psicosintesi.Esso il tempio del STranspersonale. Un tempioche va tenuto pulito, curato,ordinato, ma che in nessuncaso deve diventare pi im-portante di ci che si svolge

    al suo interno o degli indivi-dui che lo requentano.

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    8/48

    6 Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008

    Il buonumore

    come flo di Arianna peraddentrarsi nel labirinto

    Good mood

    as an Ariadnes thread toenter the labyrinth

    Quando la mente esplora il simbolo,

    essa viene portata a contatto conidee che stanno al di l delle capacit

    razionali1.

    IL LABIRINTO

    Tutti conosciamo, anche se solo intuitivamente, il signicatodel termine labirinto. Inatti, al di l della denizioneche troviamo sul vocabolario2, il labirinto soprattutto unsimbolo3.Indubbiamente esistono due piani sui quali il simbolo simuove e agisce e lo si pu vedere: uno cos detto realenel quale il simbolo esprime ci che senza perdere la

    sua caratteristica originaria (lalbero pu essere consideratosacro, ma rimane pur sempre albero); uno condizionabile econdizionato dal contesto culturale, storico e geograco nelquale il simbolo inserito.Certo dicile dire cosa lascia losservazione di un simboloin colui che osserva, anche perch a questo processo sot-tende una rifessione pi matura sullo strumento di crescitarappresentato dal simbolo stesso, limmagine ha bisognodella nostra esperienza per destarsi.I labirinti con le loro simbologie e conseguenti teorie sonosistemi complessi. Ritengo che luomo moderno sia abituatoa procedere in orma assolutamente binaria, ossia per s o no

    Rossella Passavanti

    When the mind explores the symbol,

    it is brought to contact ideas beyondany rational skill

    THE LABYRINTH

    Everyone knows, although just in an intuitive ashion, the

    meaning o the term labyrinth. Actually, beside the lexical

    denition, the labyrinth is mainly a symbol. Undoubtedly

    we can see the two plans which the symbol moves and

    acts on: the rst one, the so-called real plan in which the

    symbol expresses its meaning without losing its original

    eature (the tree can be considered sacred, anyway it is still

    a tree); the second one, the conditionable plan, aectedby the cultural, historical and geographical context where

    the symbol is inserted in.

    It is dicult to say what the observation o a symbol lea-

    ves in the observer because a more mature refection on

    the growth instrument represented by the symbol itsel

    underlies this process; the rising o the image needs our

    expertise.

    Labyrinths with their symbology and resulting theories are

    complex systems. I think that modern man is in the habit

    to proceed in an absolutely binary orm yes/no (i.e. the

    good, always discrete and changing, that brings to deny

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    9/48

    Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008 7

    (vale a dire per il buono sempre distinto e mutevole cheporta per a negare il male che implicito in qualsiasimaniestazione). il prodotto della sua programmazionestorica e con questi parametri crede di essere perettamentein grado di poter giudicare e avvalorare tutto, senza compren-

    dere che una vittima del suo condizionamento. Pertantolerronea semplicazione di positivo o negativo (buono ocattivo), escludendo sempre luno in benecio dellaltro,non altro che un errore, dato che le qualicazioni di cuisi tratta sono valide solo da un punto di vista ignorandoil contrario e sono soggette alla relativit del tempo. Ciche cattivo oggi il buono di ieri, e ci che oggi potrebbeconsiderarsi buono, stato cattivo in tempi passati.Come gi enunciato, il simbolo si muove e agisce su duepiani. Ci accaduto anche per il simbolo del labirinto chenella prospettiva medioevale - cristiana ha una strutturaunicursale, in altre multicursale.Nel labirinto unicursale non ci sono inganni o stratagem-

    mi, ma lartece vuole solo impedire una visione dinsiemeno a quando non si sia compiuto il percorso dallesternoallinterno e viceversa. Il centro diventa lo scopo del viaggio,di un percorso gi segnato e protetto perch lo schema predeterminato. Inatti, il credente medievale chiede a Diodi stare nel labirinto anch questo suo percorso soci nelsuo giusto centro (Cristo). Il labirinto unicursale rappresentala cecit del procedere della vita umana4 che si estrinsecain un atto di ede. Viceversa, quello multicursale atto a rap-presentare la metaora della scelta in cui gioca la capacitdellindividuo, il quale pur non essendo in grado di prevederelesito del suo cammino, comunque sceglie. Lindividuo allinterno del labirinto stesso e deve sapersi orientare, capi-

    re dove si trova per raggiungere il centro, la meta. Nessuno,per, conosce la ragione dellesserci dentro e laccettaredi essere invischiato, quasi attratto, nei suoi meandri. Nellabirinto multicursale lartece crea trucchi ed espedienti,atti a complicare il meccanismo e ad accentuare limpor-tanza del momento della scelta e della ricerca, con schemialternativi e nuovi, ricerca che trover il suo completamentonel raggiungimento della meta e nel successivo ritorno allarealt. Il labirinto si staglia ra i simboli pi importanti,soprattutto se lo consideriamo in relazione al processo dellaconoscenza e se lo vincoliamo con una tappa dellevoluzionee alle prove che lanima deve arontare e sorire nel suoriormarsi psicologico. Questo simbolo, inatti, in cui lanima

    si perde e deve trovare necessariamente luscita, presupponeunimprescindibile idea di orientamento senza la quale non possibile trovare la via che liberi luomo dalla conusionee dal sentirsi irrimediabilmente perso.Letimologia del termine labirinto ancora incerta. Alcunilo anno derivare da labris, lascia bipenne di pietra vene-rata a Cnosso in quanto attributo di Zeus Ideo e riprodottanella reggia di Minosse. Unaltra etimologia che io ritengopi interessante e pertinente con i ragionamenti che andrsviluppando, a derivare questo termine da labra o laura,termini che stanno ad indicare la caverna, la miniera con isuoi cunicoli. Da sempre la discesa nelle viscere della terra

    the evil that is implicit in any event). This habit is due to

    an historical programming and man believes to be ully able

    to judge and evaluate everything through these parameters,

    unaware to be a victim o his conditioning. Thereore, the

    excessive simplication o positive or negative (good or bad)

    always excluding the one in avour o the other, is nothingbut a mistake, given that any qualication is valid only

    rom a single point o view ignoring the opposite and is

    subjected to the relativity o time. What is bad today was

    good yesterday, and what could be considered good or

    today, was bad in past times.

    As above stated, the symbol moves and acts on two levels.

    This is also the case or the symbol o the labyrinth, that

    under the medieval-christian perspective has an unicursal

    structure, otherwise it is multicursal.

    In the unicursal labyrinth there are no tricks; the builder

    wants just to prevent an overall view until the route rom

    outside to inside and viceversa has been completed. The

    centre is the goal o the journey, a ormerly marked andprotected path given that the scheme is predetermined.

    Indeed, the medieval believer asks God to remain in his

    labyrinth so that this path leads to the right centre (Christ).

    The unicursal labyrinth represents the blindness o the

    progress o human lie expressing itsel as an act o aith.

    Conversely, the multicursal labyrinth is likely to represent

    the metaphor o the choice, evidencing the role played by

    the skills o the individual which however chooses, even i

    unable to predict the outcome o his journey. The voyager

    is inside the labyrinth itsel and must nd his bearings,

    understand his position, in order to reach the center, the

    goal. However, nobody knows the reason to be there, to

    accept the involvement, the attraction exerted by thosemeanders. In the multicursal labyrinth, tricks and gimmicks

    created by the architect complicate the mechanism and ac-

    centuate the importance o a proper selections timing and

    a strategy based upon alternative schemes; the completion

    o the research will be the achievement o the goal and the

    subsequent return to reality. The labyrinth stands out among

    the most important symbols especially i we relate it to the

    process o knowledge. We can link it to an evolutive stage

    and to the trials that a soul has to ace and suer in her

    psychological reorm. In act, this symbol, where the soul

    gets lost and must necessarily nd the exit, presupposes the

    idea o an orientation which is essential to ree man rom

    the conusion and the eeling to be hopelessly lost.The etymology o the term labyrinth is still uncertain. Some

    authors derive it rom labris, the stone axe venerated at

    Knossos as an attribute o Zeus Ideo and reproduced in

    the palace o Minos. Another etymology I consider more

    interesting and relevant to the arguments I will go develo-

    ping, is derived rom the term labra or laura, meaning

    the cave, the mine with its tunnels. The descent into the

    earth bowels always brings back to a initiatory process ai-

    med mainly to orging a new individual assigned to a great

    enterprise. We can ully agree, in this sense, with Mircea

    Eliades statement o a return toward the undierentiated,

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    10/48

    8 Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008

    riporta ad un processo iniziatico nalizzato soprattutto aorgiare un individuo nuovo destinato alla realizzazione digrandi imprese. Si condivide pienamente, in tal senso, la-ermazione di Mircea Eliade di un ritorno allindierenziato,un regressum ad uterum che dona la purezza originaria.

    Il labirinto rappresenta un itinerario pericoloso e dici-le: nei suoi meandri, senza giusta guida, acile perdersie nelloscurit senza ne della sua caverna, se essa nonviene debitamente illuminata, pu nascondersi un orroreinimmaginabile5.Per nota anche la risolutiva associazione simbolica attada Guenon ra caverna e cuore i quali rappresentano i centridai quali si irradia la vita6.Il simbolo riunisce ci che disperso e nella sua potenzialitdinamica ascendente e discendente costituisce un insiemedi conoscenze. Sulla scia di questa via labirintica possiamoare rierimento a tre aspetti: una via di ricerca delluomoche descrive contemporaneamente una possibile trasorma-

    zione della sua psiche e del mondo; una via del linguaggioattraverso cui il mito trasmette un messaggio implicito; unavia matematico-geometrica. Queste tre vie si deniscono ecompletano a vicenda trovando un valido senso solo nel loroinsieme. Questi tre aspetti, cos apparentemente diversi,necessitano probabilmente di una chiave che spieghi loschema del labirinto e ne colleghi alluomo, implicitamente,le orme7.La Psicosintesi8 in propositoornisce un itinerario interioreche ci consente di metterci incontatto con i meandri del la-birinto-uomo, con la parte pi

    proonda di noi stessi. Luomoche supericialmente vede imutamenti della propria vitae si lascia condurre da essi,identicandosi via via nei vo-lubili contenuti della propriacoscienza pu divenire luo-mo che, trovandosi di ronteal proprio labirinto interiore,al proprio crogiolo di impulsi,sensazioni e sub-personalit9,si osserva con attenzione e siaddentra nei suoi cunicoli con

    circospezione s, ma con co-raggio, utilizzando questa qua-lit che gli deriva dal cuore.Lindividuo, il pi delle volte,non consapevole dei suoicambiamenti repentini e passaaltalenando e identicandosi,da una sub-personalit allal-tra. Processo non acile checomporta limpervia discesaverso il centro del labirinto alne di conoscersi ed acquisire

    a regressum to uterum that gives the original purity. The

    labyrinth is a dangerous and dicult journey; without a

    proper guidance, it is likely to get lost in its meanders, and

    the absolute darkness o his cave, i not properly enlighted,

    can hide an unimaginable horror.

    But it is also known the resolving symbolic association madeby Gunon between cave and heart: both o them represent

    the centres which lie radiates rom.

    The symbol joins what is scattered and in its dynamic

    potential, ascending and descending, contains a body o

    knowledge. Following this labyrinthic path, we can reer to

    three aspects: a way o research, which describes a possible

    conversion o both the psyche and the world; a communica-

    tive way through which the myth send an implicit message;

    a mathematic-geometric way. These three routes dene and

    complement each other by nding a valid sense only in

    their unity. These three aspects, so apparently dierent,

    probably need a key to explain the labyrinth pattern and to

    link implicitly its orms to man.In this respect, the Psychosyntesis provides an inner jour-

    ney that enables us to keep in contact with the meanders

    o the labyrinth-man, with our deepest part. The man who

    supercially sees the changes in his lie and lets him to be

    leaded by them, the man who is identied in the imper-

    manent contents o his conscience, can become the man

    who, being in ront o his in-

    ner labyrinth, the melting-pot

    o his impulses, eelings and

    sub-personalities, may look in

    with accuracy and wander in

    its tunnels with circumspec-

    tion, and with courage too,using this attribute coming

    rom the heart. Oten the

    individual is unaware o his

    rapid changes and goes on

    alternating his identication

    now in a sub-personality and

    now in another one. It is a di-

    cult process, the impervious

    descent in the centre o the

    labyrinth, towards the sel-

    knowledge and the awareness

    o each part, reaching the core

    o ourselves (the cave), iden-

    tiying it as the unique centre

    o the sel, and nally the re-

    turn to the relationship with

    the outside world (out o the

    labyrinth), along roads and

    tracks which are known and

    possessed with a clear con-

    science o the acquisition o

    a transormative power.

    This complex path requires

    the mandatary involvement

    Luca Signorelli, Orvieto - Duomo

    Cappella di Brinzio, 1499 - 1502, particolare

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    11/48

    Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008 9

    Labirinto - Glastonbury - Scozia

  • 8/14/2019 PSICOSINTESI n. 10 - Ottobre 2008

    12/48

    10 Psicosintesi< n. 10 Ottobre 2008

    consapevolezza di ciascuna propria parte, raggiungere ilnucleo di se stessi (la caverna) e individuarlo quale unicocentro di autocoscienza e, inne, ritornare alla relazione colmondo esterno (uscita dal labirinto) percorrendo strade or-mai note e tracciati conosciuti e posseduti con la coscienza

    di aver acquisito il potere della trasormazione.Questo percorso cos complesso presuppone lindispensabileentrata in campo della volont in qualit di unzione dina-mica dellIo. Porre in essere la volont signica per ciascunuomo attivare una unzione psichica con la quale si tendealla saggezza e si coltiva lamore per se stessi e per gli altri.Nel labirinto cretese Arianna il maestro per Teseo e conil suo lo, simbolo del suo amore, lo conduce per entrareed uscire dal labirinto. Ciascun essere umano pu cercare ilsuo maestro che lo conduca per gli impervi e sconosciu-ti sentieri. Io propongo come lo dArianna il buonumorequale sorgente del sorriso e ratello minore della gioia10,ingrediente che, sapientemente dosato, capace di svol-

    gere una azione dinamogena nella nostra psiche. Questodinamos si maniesta con una generale esaltazione dellanostra personalit, spingendola al riconoscimento dellenostre superiorit, perch ridere di una cosa in ondoriconoscere, come dice Assagioli, la nostra indipendenzamorale da essa, il che equivale a porsi in una posizione didistaccato giudizio e a considerare le cose dallalto11. Intal modo il sorriso diventa un istante di saggezza perch questo il livello di coscienza del saggio. Il buonumore diven-ta, pertanto un balsamo catartico, una conortante energiabeneca, un aiuto nei momenti dicili. Inatti, molte situa-zioni dicili della vita che potrebbero arci perdere neglianratti del labirinto, possono assumere con il buonumore

    un tono di levit che ci riporta sul cammino.Chiaramente per coltivare il buonumore e larmonia non suciente la consapevolezza dei nostri ostacoli interiori,ma necessario porre in essere anche delle tecniche attiveNon come rassegnazione, quindi, bens come modalit percooperare con linevitabile12.Ciascuna sub-personalit, poi, trova dentro di noi un op-posto rustrato e inibito. Queste ambivalenze individuali,sempre presenti in natura, devono costituire per ciascunindividuo una onte di ricchezza. I poli, inatti, sono ugualie opposti, ed insieme rappresentano la completezza. Se ciaccorgiamo della presenza di un polo ipertroco, questodeve essere rivitalizzato e non negato al ne di lasciar fuire

    liberamente lenergia vitale da un estremo allaltro, al nedi conquistare continuamente un nuovo e dinamico riequi-librio e la piena integrazione ed inclusione. Inatti, il sensodella nostra identit deriva, anche, dal riconoscimento cheacciamo delle nostre parti in opposizione. Lo suggerisceanche Giordano Bruno che occorre chiudere le contraddi-zioni con la coincidenza degli opposti: in tristizia ilaris, inilaritate tristis.Il labirinto interiore, quindi, secondo me va arontato conconsapevolezza (unzione statica dellIo), con volont (un-zione dinamica dellIo), ma anche con leggerezza e gioia.