PSICOLOGIA DEL BAMBINO MALTRATTATO Punto di partenza: diversa visione dellinfanzia a partire dagli...

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PSICOLOGIA DEL PSICOLOGIA DEL BAMBINO MALTRATTATO BAMBINO MALTRATTATO Punto di partenza: diversa Punto di partenza: diversa visione dell’infanzia a partire visione dell’infanzia a partire dagli anni ’60: dagli anni ’60: Bambino soggetto di diritti Bambino soggetto di diritti Bambino competente Bambino competente Studi pionieristici: Spitz (1958) Studi pionieristici: Spitz (1958) Bowlby (non solo fantasie ma Bowlby (non solo fantasie ma realtà) realtà)

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PSICOLOGIA DEL PSICOLOGIA DEL BAMBINO BAMBINO MALTRATTATOMALTRATTATOPunto di partenza: diversa visione Punto di partenza: diversa visione

dell’infanzia a partire dagli anni dell’infanzia a partire dagli anni ’60:’60:

Bambino soggetto di dirittiBambino soggetto di diritti

Bambino competenteBambino competente

Studi pionieristici: Spitz (1958)Studi pionieristici: Spitz (1958)

Bowlby (non solo fantasie ma realtà)Bowlby (non solo fantasie ma realtà)

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STORIA

Già nel 1946 era noto il fenomeno del “ child abuse and neglect “a partire dalle osservazioni critiche di Caffey e Silverman due radiologi che avevano individuato l’esistenza di maltrattamenti dallo studio di esami radiologici cui era stato sottoposto un numero significativo di bambini (Campanini 1993)

Dichiarazione ONU dei diritti del bambino del 1959 il bambino diventa “ soggetto di diritto “ e non più soggetto sottomesso all’autorità parentale e degli adulti.

Nel 1961 H. Kempe formalizza con una relazione all’Annual Meeting of American Academy of Pediatrics il fenomeno della violenza ai bambini definendolo “ battered child syndrome”

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Gli atti e le carenze che turbano gravemente

il bambino, attentano alla sua integrità

corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo,

intellettivo e morale, le cui manifestazioni

sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine

fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un

familiare o di altri che hanno cura del

bambino.

 

(IV Colloquio Criminologico, Consiglio

d'Europa, Strasburgo 1978)

DEFINIZIONE DI ABUSO

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Ogni forma di maltrattamento o sfruttamento del

minore, sia abuso fisico, sessuale e/o

emozionale, o trascuratezza che determina un

danno effettivo o potenziale e compromette la

salute, la sopravvivenza, lo sviluppo o la dignità

del minore, nell’ambito di un rapporto di

responsabilità, fiducia o potere.

WHO 1999

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Difficoltà di produrre Difficoltà di produrre definizioni univochedefinizioni univoche Consiglio di Europa (1981)Consiglio di Europa (1981) Maltrattamento familiareMaltrattamento familiare Maltrattamento extrafamiliare Maltrattamento extrafamiliare

(sfruttamento, guerra, povertà)(sfruttamento, guerra, povertà)

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Differenziare violenza specifica all’infanzia da altri problemi sociali (Finkelhor e Korbin, 1988)

Classificazione del Child Protection register inglese (Gibbons et al., 1995)

•Trascuratezza (grave o persistente negligenza)•Maltrattamento fisico•Abuso sessuale•Abuso emozionale

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NEGLECTNEGLECTCHILD PROTECTION REGISTER 1991CHILD PROTECTION REGISTER 1991

GRAVE O PERSISTENTE TRASCURATEZZA GRAVE O PERSISTENTE TRASCURATEZZA NEI CONFRONTI DI UN BAMBINO O NEI CONFRONTI DI UN BAMBINO O FALLIMENTI NEL PROTEGGERLO FALLIMENTI NEL PROTEGGERLO DALL’ESPOSIZIONE A QUALSIASI GENERE DALL’ESPOSIZIONE A QUALSIASI GENERE DI PERICOLO, INCLUSO IL FREDDO E LA DI PERICOLO, INCLUSO IL FREDDO E LA FAME O ANCHE INSUCCESSI IN ALCUNE FAME O ANCHE INSUCCESSI IN ALCUNE IMPORTANTI AREE DELL’ALLEVAMENTO IMPORTANTI AREE DELL’ALLEVAMENTO CHE HANNO COME CONSEGUENZA UN CHE HANNO COME CONSEGUENZA UN DANNO SIGNIFICATIVO PER LA SALUTE O DANNO SIGNIFICATIVO PER LA SALUTE O PER LO SVILUPPO PSICOLOGICO. IN PER LO SVILUPPO PSICOLOGICO. IN CHIAVE CROSS-CULTURALE SI POSSONO CHIAVE CROSS-CULTURALE SI POSSONO INCLUDERE DISCRIMINAZIONI E INCLUDERE DISCRIMINAZIONI E TRASCURATEZZE SELETTIVE DOVUTE TRASCURATEZZE SELETTIVE DOVUTE ALL’APPARTENENZA A GRUPPI SPECIFICIALL’APPARTENENZA A GRUPPI SPECIFICI

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PHYSICAL INJURYPHYSICAL INJURYCHILD PROTECTION REGISTER 1991CHILD PROTECTION REGISTER 1991

MALTRATTAMENTO FISICO CHE HA MALTRATTAMENTO FISICO CHE HA COME CONSEGUENZA UN DANNO, COME CONSEGUENZA UN DANNO, MA ANCHE IL FALLIMENTO NEL MA ANCHE IL FALLIMENTO NEL PREVENIRLO. PREVENIRLO.

SONO INCLUSI GLI AVVELENAMENTI SONO INCLUSI GLI AVVELENAMENTI INTENZIONALI, IL SOFFOCAMENTO INTENZIONALI, IL SOFFOCAMENTO E LA SINDROME DI MUNCHAUSEN E LA SINDROME DI MUNCHAUSEN PER PROCURA.PER PROCURA.

ALCUNI AUTORI INCLUDONO ALCUNI AUTORI INCLUDONO L’OMICIDIO INFANTILE, LE L’OMICIDIO INFANTILE, LE CONSEGUENZE DELLE OSTILITA’ CONSEGUENZE DELLE OSTILITA’ TRA GRUPPI E I DANNI TRA GRUPPI E I DANNI DETERMINATI DA PRETICHE RITUALIDETERMINATI DA PRETICHE RITUALI

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SEXUAL ABUSESEXUAL ABUSECHILD PROTECTION REGISTER 1991CHILD PROTECTION REGISTER 1991

E’ LO SFRUTTAMENTO SESSUALE E’ LO SFRUTTAMENTO SESSUALE DI BAMBINI O ADOLESCENTI DI BAMBINI O ADOLESCENTI IMMATURI SUL PIANO DEL IMMATURI SUL PIANO DEL LORO SVILUPPO PSICO-FISICO.LORO SVILUPPO PSICO-FISICO.

SONO INCLUSE LA SONO INCLUSE LA PROSTITUZIONE INFANTILE E PROSTITUZIONE INFANTILE E LA PORNOGRAFIALA PORNOGRAFIA

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EMOTIONAL ABUSEEMOTIONAL ABUSECHILD PROTECTION REGISTER 1991CHILD PROTECTION REGISTER 1991

CORRISPONDE A CIO’ CHE CORRISPONDE A CIO’ CHE COMUNEMENTE DEFINIAMO COMUNEMENTE DEFINIAMO MALTRATTAMENTO PSICOLOGICO. MALTRATTAMENTO PSICOLOGICO.

S’INTENDE UN PERSISTENTE S’INTENDE UN PERSISTENTE MALTRATTAMENTO MALTRATTAMENTO EMOTIVO/PSICOLOGICO O UN EMOTIVO/PSICOLOGICO O UN RIFIUTO EMOTIVO IN GRADO DI RIFIUTO EMOTIVO IN GRADO DI DETERMINARE CONSEGUENZE DETERMINARE CONSEGUENZE NEGATIVE SULLO SVILUPPO NEGATIVE SULLO SVILUPPO EMOTIVO E COMPORTAMENTALE EMOTIVO E COMPORTAMENTALE DEL MINOREDEL MINORE

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La Sindrome di Munchausen per procura implica la deliberata falsificazione di segni e sintomi fisici e/o psicologici in un bambino da parte dei genitori per un loro bisogno psicologico. Esistono due forme:

La simulazione in cui chi determina il danno agisce inventando verbalmente la malattia della vittima.

La produzione in cui il danno viene indotto attivamente e i metodi maggiormente usati sono l’avvelenamento (droghe, farmaci anticonvulsivanti,tranquillanti,insulina) o il soffocamento.

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ABUSO SESSUALEABUSO SESSUALE

IL COINVOLGIMENTO DI MINORI IN IL COINVOLGIMENTO DI MINORI IN ATTIVITA’ SESSUALI DA PARTE DI ATTIVITA’ SESSUALI DA PARTE DI SOGGETTI ADULTI FINALIZZATO AL SOGGETTI ADULTI FINALIZZATO AL SODDISFACIMENTO DI QUESTI CHE SODDISFACIMENTO DI QUESTI CHE APPROFITTANO DELLA CONDIZIONE APPROFITTANO DELLA CONDIZIONE DI INFERIORITA’ FISICA E PSICHICA DI INFERIORITA’ FISICA E PSICHICA DEL MINORE STESSO NON IN DEL MINORE STESSO NON IN GRADO DI COMPRENDERE IL SENSO GRADO DI COMPRENDERE IL SENSO DELL’ATTODELL’ATTO

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ABUSO SESSUALEABUSO SESSUALE

SI PARLA DI ABUSO SESSUALE SI PARLA DI ABUSO SESSUALE QUANDO UN BAMBINO E’ QUANDO UN BAMBINO E’ COINVOLTO IN ATTIVITA’ SESSUALI COINVOLTO IN ATTIVITA’ SESSUALI CHE NON PUO’ COMPRENDERE, PER CHE NON PUO’ COMPRENDERE, PER LE QUALI E’ PSICOLOGICAMENTE LE QUALI E’ PSICOLOGICAMENTE IMPREPARATO E PER LE QUALI NON IMPREPARATO E PER LE QUALI NON PUO’ DARE IL PROPRIO CONSENSO PUO’ DARE IL PROPRIO CONSENSO E/O CHE VIOLANO LE LEGGI O I E/O CHE VIOLANO LE LEGGI O I TABU’ SOCIALI.TABU’ SOCIALI.

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Entità del fenomeno Entità del fenomeno

Studi retrospettiviStudi retrospettivi Studi di popolazioneStudi di popolazione

Problemi metodologiciProblemi metodologici

Vittimizzazioni pandemicheVittimizzazioni pandemiche

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Casi dal 1985-1997 al CBM Casi dal 1985-1997 al CBM di Milano – 448 minori di Milano – 448 minori appartenenti a 261 famiglie appartenenti a 261 famiglie

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Differenze di genereDifferenze di genere

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Differenze di genereDifferenze di genere

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Età del bambino e tipologia Età del bambino e tipologia di violenzadi violenza

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Durata della violenza in Durata della violenza in funzione dell’etàfunzione dell’età

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Provvedimenti di tutela in Provvedimenti di tutela in funzione dell’età dei funzione dell’età dei bambini bambini

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Le conseguenze psicologiche delle diverse forme di violenza

Impossible stabilire una relazione diretta tra forma di maltrattamento e conseguenze psicologiche

Etiologia multifattorialeContesto familiare (es. genitore maltrattante + genitore trascrante)Associazione tra le diverse forme di maltrattamentoDurata del maltrattamento

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Maltrattamento psicologico

È praticamente presente in tutte le forme di maltrattamento

Secondo l’Office for the study of the Psychological Rights of the Child (Indiana)DisprezzareTerrorizzareIsolareSfruttareCorrompereMancare di responsività emozionaleTrascuratezza salute psicologica, medica ed educativa

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Sintomi:•Enuresi•Encopresi•Dca•Bassa stima di sé•Instabilità emozionale•Ecc.

Aree compromesse:•Attaccamento (70% att. Insicuro)•Adatamento e competenze sociali•Problemi comportamentali•Ablità cognitive e problem solving•Apprendimento scolastico

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Effetti della conflittualità genitoriale (modello di Grych e Fincham, 90

Processualità del danno

Elaborazione delle informazioni da parte del bambino: cosa c’entro io e cosa posso fare io?

Attribuzione interna-esterna

Conseguenze all’immagine di sé del bambino costantemente rimproverato

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Effetti della trascuratezza

Se intesa come mancanza di responsività è presente in tutte le forme di maltrattamento

Segni meno evidenti ma anche più gravi

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SOMMINISTRAZIONE PATOLOGICA DELLE CURE

Somministrazione delle cure agita dai genitori

o da chi è legalmente responsabile del minore

in maniera disfunzionale e distorta.

Questi non provvedono adeguatamente e

compiutamente ai bisogni fisici e psichici del

minore soprattutto se valutati in rapporto alla

sua età ed al suo sviluppo evolutivo.

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SOMMINISTRAZIONE PATOLOGICA DELLE CURE

Incuria:

Si realizza quando le cure sono assenti o

carenti

Discuria:

Si realizza quando le cure fornite non sono

adeguate ed appropriate all’età e al momento

evolutivo

Ipercura:

Si realizza quando le cure somministrate sono

in eccesso o patologiche

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INCURIA

Indicatori fisici

Vaccinazioni non eseguiteCarie dentariePatologie acute o croniche non trattateScarsa igiene,dermatiti recidivanti,scabbia,pediculosiDenutrizione,ipernutrizioneSPM inadeguato

Indicatori comportamentali ed emotivi

Pigrizia, stanchezza Scarso rendimento scolasticoDisturbi dell’attenzioneFrequenti incidenti

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Comparazione tra maltrattamento e trascuratezza

Effetti comuni

Effetti differenziati

aggressività

isolamento

Effetto dell’età di inizio della trascuratezza

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Abuso sessuale

È il più grave – mai da solo

Problema della testimonianza

(ricerca sul caso di rignano flaminio)

Disturbo post traumatico da stress

Abuso ritualizzato

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Maltrattamento fisico (Kempe, 1962)

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Maltrattamento fisico

Prevede ogni tipo di azione fisicamente dannosa ma soprattutto lesiva della incolumità fisica del minore

E’ l’espressione di quelle azioni violente perpetrate dall’adulto nei confronti di un minore

Abuso attivo esercitato con intenzionalità

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Maltrattamento fisico

Fattori di rischio:•Sociali

•Condizioni abitative inadeguate•Disoccupazione

•Familiari•Conflittualità nella coppia genitoriale•Alcolismo•Tossicodipendenza•Disturbi comportamentali dei genitori•Separazione conflittuale dei genitori

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Maltrattamento fisico

Tipologia delle lesioni

Morfologia

Localizzazione

Numero

Cronologia

Età del minore

Indicatori

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Lesioni cutanee•Morsi•Ecchimosi Ematomi•Ustioni cutanee e mucose•Graffi Escoriazioni•Ferite lacero contuse

Lesioni sheletriche•Fratture ossa lunghe (coste,omero,femore)•Fratture del cranio

Traumi cranici•Ematomi subdurali•Emorragia intraoculare•Otorragia e/o epistassi

Traumi viscerali•Organi addominali•Organi endotoracici

Tipologia

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Maltrattamento fisico

Indicatori comportamentali ed emotivi:•Iper-reattività del bambino ed esplosioni di ira•Comportamento assillante•Richieste irrealistiche•Attaccamento agli estranei e resistenza a tornare a casa•Sottomissione immediata per timore di una reazione degli adulti•Isolamento sociale del bambino•Disturbi del sonno

Rilevabili in genere da psicologo, educatori o parenti

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Analisi delle conseguenze a partire da una rilfessione sulle competenze infantili

Parole chiave: Bambino sociale – fantasie genitoriali – aspettative deluse – mancata sincronia genitore bambino – intersoggettività primaria – suzione ce prototipo del dialogo - alternanza dello sguardo e coorientamento - sensibilità uditiva e voce materna - preferenza per il volto umano – rappresentazioni genitoriali del bambino – immagine di sé del bambino maltrattato - emozioni nei bambini matrattati : meno capaci di riconoscere – meno capacvi di riconoscere, regolare e compendere le conseguenze degli stati affettivi -

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vergogna colpafocus globale specifico

malessere + -

fenomenologia Ritiro, impotenza, sentirsi senza valore

Tensione, rimorso rimpianto

sè scisso unitario

Impatto sul sè compromissione Non svalutato

Preocupazione dell’altro

Timore del giudizio Timore delle conseguenze

Processi controfattuali

Eliminare qualche aspetto di sè

Eliminare comportamento

motivazioni Fuga, nascondimento Desiderio di confessare, riparare

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Emozioni morali colpa e vergogna

Dopo il 1 anno di vita

Vergogna – base di molti disturbi psicologiciNon ha valenza adattiva

È provata nel rapporto con persone affettivamente vicine.Colpa >> madre depressa << empatia (vedi)18 mesi compaiono – imbarazzo come precursoreCapacità di far fintaImportante differenziare il sé dalla situazione (vergogna vs colpa)

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Fenomeni importanti nella comprensione delle emozioni

Differenziazione Differenziazione realtà-finzionerealtà-finzione

Capacità di far finta, di comprendere il “come se” e di iniziare a padroneggiare l’ambiguità (24 mesi)

Regole di Regole di ostentazioneostentazione

Capacità di modificare deliberatamente le proprie emozioni in accordo con le regole sociali (3 anni)

Teoria della menteTeoria della menteCapacità di capire ciò che avviene nella mente dell’altro e di attribuirgli stati mentali, desideri,pensieri, intenzioni, ecc. (4-5 anni)

AmbivalenzaAmbivalenza Capacità di comprendere la presenza simultanea di emozioni contrastanti (9 anni)

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L’attaccamento nei bambini maltrattati

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Le relazioni di attaccamento sono centrali per comprendere gli effetti della violenza intrafamiliare. Lo stesso Bowlby approfondì il tema della violenza nella famiglia per spiegare reazioni abnormi dei bambini alla poca responsività materna.

Gli studi sul rapporto tra attaccamento e maltratamento fino agli anni ’80 si sono concentrati sui principali 3 stili. Successivamente si presetrà attenzione allo stile disorganizzato (pattern D).

Nei bambini maltrattati emergeva un’alta percentuale (40-50%) di bambini con attaccamento evitante (rispetto al 15% del gruppo di controllo) e del 20’% di attaccamento ambivalente (Studi di Crittenden).

A partire dagli anni ’80 compare un pattern evitante-ambivalente che poi darà vita allo stile disorganizzato. Già a un anno i bambini maltrattati diventano accomodanti, inibiscono emozioni di collera >> compliance compulsiva (ipervigilanza e accondiscendenza)

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Non sempre la risposta è organizzata in modo lineare.

Path alternativo: risposta negativa, resistente (legata anche all’impossibilità di capire cosa può andare bene al genitore maltrattante

Maltrattamento fisico

Risposta negativa resistente

Risposta compulsiva accondiscendente

trascuratezza

Intensificazione della richiesta di vicinanza e fastidio per la madre

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Pattern disorganizzato >> arrivo dei gneitori provoca confusione o pianto.

Presente nel28% dei bambini provenienti da famiglie problematiche

Problema della permanenza degli effetti. I modelli operativi interni agiscono anche nelle relazioni extrafamiliari. E possono agire nel corso della vita con effetti immediati in età scolare.

Un pattern disorganizzato è connesso allo scoppio di violenza e ostilità

71% bambini aggressivi mostrano attaccamento disorganizzato

Vedi studio successivo

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Profilo Ansioso-Evitante

Sicuro Ansioso-Ambivalente

Disorganizzato

Maschi – Alta Problematicità

7.1 %(1)

42.9%(6)

35.8 %(5)

14.3 %(2)

Maschi – Bassa Problematicità

28.6 %(4)

50 %(7)

21.4 %(3)

/

Femmine – Alta Problematicità

28.6 %(4)

42.9 %(6)

14.3 %(2)

14.3 %(2)

Femmine – Bassa Problematicità

14.3 %(2)

50%(7)

35.7 %(5)

/

Totale 19.6 %(11)

44.6 % (26)

28.6 %(15)

7.1%(4)

(Miranda, Bacchini, 2008)

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Trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento:Madri maltrattate non hanno ricordi positivi del legame con la propria madre con cui identificarsi. (pag. 91)

Continuità e discontinuità dello sviluppo

Rutter: le esperienze precoci mantengono un effetto indipendentemente da ciò che avviene nelle fasi successive della vita

Famiglia maltrattante >>> attacc. Problematico >>> esportazione dei modelli nelle relazioni scolastiche >>> incapacità di accogliere stimoli positivi dall’ambiente >>> deterioramento delle relazioni sociali extrafamiliari >>> conferma dei modelli operativi interni

Importanza di interventi precoci che spezzino la continuità

Non accogliere una prospettiva deterministica

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Critica al monotropismo

Modifiche al sistema familiare inducono rapido mutamento ai MOI

Ruolo centrale della conflittualità familiare: modello di Davies e Cummings

Co-occorrenza delle esperienze negativeStudio di Styron e Bulman (1997): i sintomi depressivi in età adulta sono più consistenti se i primi attaccamenti sono stati negativi e non si sviluppa capacità di fronteggiare lo stress.

Alexander: il maltrattamento avviene in un contesto relazionale già caratterizzato da attaccamento insicuro per cui il bambino è meno in grado di difendersi dalle esperienze avverse

Ruolo di mediazione dei pattern di attaccamento.

Effetto dell’attaccamento anche sulle capacità metacognitive e sulle abilità cognitive in generale

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Influenza del maltrattamento sullo sviluppo delle norme:

Mancanza di regolarità normativa del contesto. (incoerenza educativa).

Deformazione dei concetti di giustizia, norma, equità.

Bisogno dei bambini di aderire ad uno standard (Kagan)

Nei bambini vittime di maltrattamento vi è una compromissione delle regolarità normative e ciò può essere la base per lo sviluppo di successivi comportamenti antisociali

Norme e regole

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Assenza di regolarità: difficile comprendere cosa sia giusto o sbagliato e perché.

Se il b.no piange può essere talvolta consolato talaltra rimproverato e denigrato

Viene compromessa la capacità di distinguere tra convenzionale e morale perché si passa da un contesto di regole ad un altro.

Nell’abuso sessuale il passaggio da un sistema di regole all’altro è massimo.

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Compromissione dell’empatia

Incapacità di soccorrere chi è in difficoltà e di tollerare il dolore altrui

Pag. 102

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antisocialità

È originato soprattutto da maltrattamento fisico e trascuratezza.•Compromissione di capacità empatiche e prosociali. •Confusione sulle norme•Disregolazione emotiva•Apprendimento di modelli violenti•Risposta violenta come riequilibratrice dei torti subit•Col tempo diminuiscono colpa e vergogna e prevale la rabbia (109)

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Fattori di rischio – fattori protettivi (cap. 4)

La difficoltà di individuare correttamente il ruolo dei fattori di rischio è dovuto al ruolo di mediazione di numerose variabili: età, durata, gravità ecc.

Difficoltà dovuta alla ricostruzione a posteriori

Pochissimi studi prospettici

Numerosissimi casi che sfuggono all’osservazione che si concentra sulle famiglie multiproblematiche

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Relativamente al ruolo dei fattori di rischio e di protezione bisogna analizzare il problema in termini di modelli multifattoriali

Il modello monofattoriale è soprattutto di derivazione medica

Quello multifattoriale segue una prospettiva bio-psicosociale

E’ preferibile utilizzare il termine “profilo di rischio” :Molti fattori di rischioCriteri di base: fattori necessariCriteri aggravanti, ad es. povertà, famiglia monoparentale, ecc.

In letteraturea si usa spesso il termine resistenzxa o resilienza

Preferibile parlare di vulnerabilità e fattori protettivi.

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Modello di causalità diretta(monofattoriale)

A Z

Fattore di rischioComportamento problematico

Danno perinatale

genitore psicotico

Svantaggio socio-ambientalee

Deficit apprendimento

disturbo mentale

Condotte devianti

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Modello di causalità multifattoriale(addittivo)

A

B

C

Z

Danno perinatale + povertà Deficit apprendimento

Aggressività + insuccesso scolastico +stile educativo autoritario

Condotta deviante

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Modello di causalità multifattoriale(interattivo)

A

B

C

Z

Disciplina coercitiva

Contesto svantaggiato

Ambiente ceto medio

Problemicompportamentali

Nessun effettodiretto

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Modello bio-psico-sociale(analisi delle transazioni reciproche)

R

R

R

RZ

tempo

P

P

P

P

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Ruolo delle esperienze condivise e non condivise (Dunn, 1997).

Ad esempio tutti i figli condividono una certa trascuratezza in una

famiglia povera ma alcuni possono avere un aggravamento della

esperienza di maltrattamento se il figlio assume un ruolo particolare

nella famiglia, es. capro espiatorio.

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Fattori aggravanti Fattori protettivi

Entrambi i genitori abusanti Presenza di un genitore testimone partecipe

continuità Non continuità dell’abuso

Forme multiple di abuso Esperienze positive nei primi anni di vita

Setimenti depressivi Buona stima di sé

Attaccamento insicuro o disorganizzato

Attaccamento sicuro

Colpa vergogna Buona regolazione emotiva

Mancato controllo impulsi Buona intelligenza

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Variabili cruciali come fattori di rischio

Cronicità – temporaneità

La situazione più frequente è il maltrattamento cronico, però in caso di episodi occasionali sono maggiori le possibilità di superamento del trauma.

Questo principio si applica poco alla trascuratezza che per definizione è quasi sempre cronica

Possono intervenire fattori destabilizzanti come una improvvisa crisi economica o una patologia mentale dei genitori.

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Vi è un aumento crescente dei casi di trascuratezza che hanno

determinato l’incremento di quella condizione chiamata non

organic failure to thrive consistente in un blocco complessivo

della crescita.

Molto spesso una patologia psichiatrica della madre ne è

all’origine.

Le conseguenze di carenti cure fisiche e psicologiche nei primi

anni di vita hanno spesso conseguenze a lungo termine.

Molto diversa sembra la condizione di chi ha invece ricevuto cure

adeguate nei primi anni di vita.

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Un fattore molto rilevante sembra essere la conflittualità

genitoriale che finisce molto spesso per avere ripercussioni sui

figli.

In particolare il ruolo della madre sembra essere condizionato da

gravi conflittualità coniugale se nella relazione è l’elemento più

debole e succube.

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Importante è il concetto di coping: come il bambino fronteggia la situazione di maltrattamento.

Il fatto che il bambino sia precocemente posto nella necessità di utilizzare difese di coping non rende il bambino più forte ma più vulnerabile perché limita le strategie a sua disposizione.

A sei mesi i bambini sono già turbati dinanzi al conflitto dei genitori

A 2-3 anni sono visibilmente sconvolti

A 4-5 anni prevale la paura

Il modello di Cummings spiega cosa accade: il bambino anziché diventare più forte va incontro ad una ipersensibilizzaizone verso il conflitto. Diventa cioè più vulnerabile (eccesso di attivazione). Le sue reazioni inadeguate hanno spesso l’effetto di stimolare negativamente i genitori creando un circolo vizioso.

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Cruciale è il ruolo della madre specie quando è il padre ad

essere colui che agisce la violenza.

Il bambino puà prendere inizialmente le difese della madre.

Concetto chiave: non sempre occorre essere diretta vittima di

maltrattamento, anche l’esserne osservatori può costituire un

trauma ed innescare le reazioni tipiche.

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La gravità dell’esperienza può giocare un ruolo cruciale: es. minacce di morte, lesioni gravi ecc.

Ancora una volta il fattore protyettivo per eccellenza è la presenza di un genitore protettivo.

Vi sono quindi due categorie chiave:

CronicitàGravità

Trauma Grave elevata isolata > più facilmente superabileTrauma Cronico > evolve facilmente verso psicopatologiaTrascuratezza (non ha le caratteristiche del trauma) > confusione sulla sfera affettiva.

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Ruolo moderatore del genere : maschi esternalizzanti, femmine internalizzanti

Abuso sessuale > violenza autodiretta

Maltrattamento fisico > violenza eterodiretta

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Il ruolo del genitore testimone partecipe

Genitore capace di mantenere una relazione affettivamente valida col figlio anche se il genitore è più debole o vulnerabile.

Avere affianco a sé un genitore come vittima aiuta a dare senso a ciò che sta accadendo e crea minore confusione nella costellazione affettiva del figlio in fase di sviluppo.

Tuttavia non va esaltata la figura del genitore debole che indubbiamente può essere fonte di deboli processi di identificazione

La stessa debolezza del genitore può essere vista come una forma di maltrattamento. Un genitore troppo debole e succube non percepisce nemmeno fino in fondo la natura del maltrattamento.

Dove va la collera? > azioni di rimozione.

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Il ruolo di adulti significativi anche all’esterno della famiglia : operatori di comunità può avere una importante funzione riparativa.

La situazione più difficile è quella dell’abuso sessuale che spesso viene compiuto in assenza di “testimoni” di alcun tipo.

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Il ruolo della memoria

Ricordare – non ricordare

Poiché la memoria ha una struttura narrativa correlata col senso di sé, a volte la rimozione può essere una strategica per salvaguardare il senso di sé.

Poiché la rimozione attiuva una serie di difese nevrotiche, il funzionamento dell’individuo è compromesso.

La terapia psicologia può essere in molti casi positiva.

Modello di Crittenden: falasa interiorizzaizone dei bambini: ad es. la madre nega il problema ed essi stessi si identificano con una madre che nega. L’apparenza è che tutto vada bene. Falso adeguamento alla realtà.

L’intervento spesso deve essere compiuto in difesa della madre stessa.

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Conseguenze: sindrome post traumatica da stress

1)Sensazione di rivivere l’eventi traumatico (pensieri, immagini, sogni, dissociazioni2)Evitamento stimoli associati al trauma (depressione , isolamento)3)Attenuazione reattività generale e aumento arousal (distrubi sonno, irritabilità, ipervigilanza, difficoltà concentrazione)

Memorie intrusiveCambio di atteggiamento verso le persone

Ambivalenza e oscillazione tra l’evitamento e il rivivere

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Si può parlare di PTSD in bambini maltrattati?

Prevalgono i sintomi di evitamento nei casi di sexual abuse

Fattori di mediazione

Maltr fisico -- numero aggressori, violenza aggressione – PTSDAbuso sessuale -- durata dell’abuso, familiare - PTSDMaltr – vissuti di colpa – Maltr – esperienze pregresse – Maltr – figure familiari protettive – cure familiari – età del bambino <6 anni – Studio di Kilpatrick e Willimas (98) : età, sesso, coping, lucus of control, colpevolizzazione

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Distinguere tra trauma inaspettato e trauma ripetuto e abitualeNel primo caso: ricordo vivido della situazioneSecondo caso: anticipazione mentale dell’evento, dissociazione, tristezza e collera

Problema della memoria e della testimonianza:2 anni età in cui vi è capacità di codifica e conservazione delle esperienze3 anni capacità di fornire informazioni dettagliate5 anni capacità di recupero (strategie mnestiche)

Errori: temporalità, sequenza, protagonisti

Nel caso di ripetuto abuso i ricordi sono più vaghi, dimenticanza selettiva,

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Effetti a lungo termine

La guerra è il prototipo

Specificità della paura (es stupro)

Generalizzazione della paura (vittime di guerra e maltrattamento)

Perché effetti a lungo termine?

Teoria del condizionamento (Carlson et al 1997) per cui anche stimoli neutri possono agire

Aspettativa generale di pericolo (una sorta di impotenza appresa)

Dissociazione e amnesia temporanea che ricompare

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Modello a cinque fattori di Carslon 1997

1)Fattori biologici2)Episodi precdenti o successivi all’abuso3)Statidio di sviluppo4)Contesto sociale5)Gravità abuso

Condivisione sociale vs ruminazione

Alcuni sintomi:

SomatizzazioneDissociazioneDisturbi relazioni affettiveIdentità e personalità

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Normale reazione o malattia?

Reazione normale ad una situazione anormale

Situazione complessa perché la vittima è anche in condizioni di nuocere a qualcuno – sintomatologia molto complessa