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REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA UFFICIO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELEGATO “per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di Programma siglato il 25.11.2010” PROVINCIA DI COSENZA SETTORE VIABILITA’ E TUTELA DEL TERRITORIO Convenzione dell’1 agosto 2011 P P R R O O G G E E T T T T O O P P R R E E L L I I M M I I N N A A R R E E INTERVENTI DI RIPRISTINO DELLE SEZIONI DI DEFLUSSO E DELLA FUNZIONALITADELLE OPERE IDRAULICHE NEI CORSI D’ACQUA MINORI DELLA PROVINCIA DI COSENZA CODICE INTERVENTO : CS 069 A/10 PROGETTISTI: Dott. Ing. Paolo Papalino Collaboratori: Geom. Giuseppe De Santis Geom. Domenico Greco i.t. Mario Donato Il Responsabile Unico del Procedimento Dott. Ing. Rossana Martire 7 A4 08 05 2015 n. elaborato formato scala giorno mese anno aggiornamento Titolo: PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

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REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA

UFFICIO DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELEGATO

“per l’attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico

nella Regione Calabria previsti nell’Accordo di Programma siglato il 25.11.2010”

PPRROOVVIINNCCIIAA DDII CCOOSSEENNZZAA SETTORE VIABILITA’ E TUTELA DEL TERRITORIO

Convenzione dell’1 agosto 2011

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INTERVENTI DI RIPRISTINO DELLE SEZIONI DI DEFLUSSO E

DELLA FUNZIONALITA’ DELLE OPERE IDRAULICHE NEI CORSI

D’ACQUA MINORI DELLA PROVINCIA DI COSENZA

CODICE INTERVENTO : CS 069 A/10

PROGETTISTI:

Dott. Ing. Paolo Papalino

Collaboratori:

Geom. Giuseppe De Santis

Geom. Domenico Greco

i.t. Mario Donato

Il Responsabile Unico del Procedimento Dott. Ing. Rossana Martire

7

A4

08

05

2015

n. elaborato formato scala giorno mese anno aggiornamento

Titolo:

PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI

PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

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Prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza

1. Premessa ................................................................................................................................... 3

2. Documenti di riferimento ........................................................................................................ 4

3. Descrizione sommaria dei lavori ............................................................................................ 4

4. Indicazioni e prescrizioni di sicurezza preliminari ............................................................... 7

5. Valutazione del rischio ed azioni di diminuzione/riduzione dello stesso .......................... 9

6. Riferimenti normativi ............................................................................................................. 12

7. Stima degli oneri inerenti la sicurezza ................................................................................ 12

8. Pianificazione e programmazione delle lavorazioni ........................................................... 13

9. Individuazione delle zone di intervento e area di cantiere .............................................. 14

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Premessa

Il presente documento definisce le linee guida del Piano di Sicurezza e Coordinamento

nell’ambito della redazione del progetto preliminare inerente gli interventi di ripristino delle sezioni di

deflusso e della funzionalità delle opere idrauliche nei corsi d’acqua minori nella Provincia di Cosenza – Co-

dice Intervento CS A/10.

In particolare l’intervento progettuale è quello di assicurare il ripristino dell’officiosità idraulica dei

tratti di torrenti esaminati (n. 24 aste fluviali), con particolare attenzione ai punti in cui sono presenti le

maggiori criticità e che hanno già determinato in passato fenomeni di pericolo.

L’obiettivo dell’intervento, nella generalità di tutti i n. 24 corsi d’acqua, è quello di salvaguardare i

processi fluviali assicurando nello stesso tempo il miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica

del territorio stesso. Ciò evitando l’incisione degli alvei con conseguente instabilità delle sponde e delle o-

pere idrauliche e garantendo il regolare deflusso e un equilibrio sedimentologico evitando il sovralluviona-

mento con deposito eccessivo di materiale.

Le finalità del presente progetto sono indirizzate verso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- Ripristino della sezione di deflusso mediante movimentazioni di depositi litoidi in alveo;

- Eliminare gli ostacoli al deflusso in alveo con la rimozione della vegetazione colonizzante;

- - Costruzione, manutenzione e ripristino delle opere idrauliche..

Per ogni singola asta fluviale, di seguito, sono elencati gli interventi necessari per ottenere una mi-

gliore officiosità idraulica del corso d’acqua.

Vengono raccolte le prime indicazioni di massima per poter redigere il piano di sicurezza e coor-

dinamento dei lavori in oggetto e per poter dare in via estimativa una valutazione degli oneri di sicu-

rezza.

Il piano di sicurezza e coordinamento dovrà essere redatto in conformità a quanto previsto

dall’art. 100 del D. Lgs. 81/2008 e quindi dall'Allegato XV “Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei

cantieri temporanei o mobili”; il fascicolo con le caratteristiche dell'opera secondo l'Allegato XVI allo

stesso Decreto. Quindi, verrà fornita un’analisi del rischio mediante l’evidenziazione dei rischi specifici

per ogni singola lavorazione, prescrizioni e schede relative al corretto utilizzo di attrezzature e mezzi

d’opera al fine di garantire il rispetto delle norme per la prevenzione infortuni e la tutela della salute

dei lavoratori.

I contenuti del presente documento dovranno essere ampliati ed integrati nell’ambito della re-

dazione del progetto esecutivo in ottemperanza a quanto previsto negli artt. 33 e 39 del D.P.R.

207/2010.

Tutti i soggetti interessati dal lavoro, maestranze e figure responsabili, nonché gli utenti della

Committenza dovranno essere resi edotti sui rischi specifici e sulle misure di sicurezza previste.

Il piano di sicurezza subirà l’evoluzione necessaria all’adattamento alle esigenze reali e con-

crete del cantiere, tenendo conto dell’utilizzo comune di impianti, attrezzature, mezzi logistici e di pro-

tezione collettiva.

Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) che sarà sviluppato in seguito, cioè nella fa-

se di progettazione esecutiva delle opere in oggetto, prenderà in considerazione ed approfondirà la sal-

vaguardia dell'incolumità di tutti gli addetti ai lavori.

Si dovrà prevedere anche una stretta collaborazione tra il RUP, il coordinatore per la sicu-

rezza ed il committente in modo che il cantiere non debba subire ritardi dovuti a interferenze con

lavori non compresi nell'appalto in oggetto. S i dovrà considerare che per tutta la durata dei lavori,

non potranno essere occupati gli spazi antistanti gli accessi al cantiere, anche se momentaneamente,

e non dovranno essere ostacolati i passaggi interni di mezzi dell'impresa da parte di non addetti ai lavo-

ri.

Naturalmente tutte le problematiche comuni e generali di cantiere dovranno essere tenute in debi-

ta considerazione nella redazione del Piano di Sicurezza. Tutte le scelte di natura logistica, annove-

rate nel normale andamento dei lavori in cantiere, saranno prese in accordo con l'ufficio che si occupe-

rà di gestire l'opera e riportate nel piano di sicurezza o nei successivi aggiornamenti operativi.

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2. Documenti di riferimento

Il PSC dovrà essere redatto sulla base dei documenti di seguito riportati.

3. Descrizione sommaria dei lavori

L’intervento presentato dalla Provincia di Cosenza nel progetto preliminare riguarderà le seguenti

aste fluviali oggetto del presente intervento, distinte per aree e/o bacino di appartenenza:

VERSANTE TIRRENICO

Torrente Malpertuso – Comune di Falconara Albanese;

Torrente Peschiera - Comune di Falconara Albanese;

Vallone Cavavecchia (fosso Cutura III) – Comune di Fiumefreddo Bruzio;

Vallone Mercante (fosso Cutura I) – Comune di Fiumefreddo Bruzio;

Torrente Verri – Comune di Belmonte

Torrente Zio Petruzzo – Comune di Paola;

Fiume Aron – Comune di Cetraro;

Torrente Triolo – Comune di Cetraro;

Torrente S. Angelo – Comune di Santa Domenica Talao;

Torrente Fiumarella – Comune di Tortora;

VERSANTE IONICO

Torrente Moranera – Comune di Cariati;

Torrente S. Cataldo – Comune di Cariati;

Torrente Armena – Comune di Rossano;

Torrente Monaco – Comune di Trebisacce;

Torrente Cardona – Comune di Montegiordano;

Canale Rendeti – Comune di Rocca Imperiale;

Canale Armi – Comune di Rocca Imperiale

BACINO DEL CRATI

Torrente Muzzolito – comune di Corigliano C.;

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Torrente Arente – comuni di Rende e Rose;

Torrente Surdo – comune di Rende;

Torrente Settimo – comune di Montalto U.;

Torrente Triglia – comune di Marano P.;

Torrente Manche – comune di Cerisano.

Le finalità del presente progetto sono indirizzate verso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- Ripristino della sezione di deflusso mediante movimentazioni di depositi litoidi in alveo;

- Eliminare gli ostacoli al deflusso in alveo con la rimozione della vegetazione colonizzante;

- Costruzione, manutenzione e ripristino delle opere idrauliche.

In particolare sono previsti i seguenti interventi per le singole aste fluviali:

1.Torrente Malpertuso – Comune di Falconara Albanese, Località Acquicella

Interventi previsti:

Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 18 per circa 300 m con abbassamento

della quota di fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti del

materiale eccedente.

2.Torrente Peschiera – Comune di Falconara Albanese, Località Mulino Alto

Interventi previsti:

Costruzione di tratti di muro in c.a in destra idraulica a monte del ponte (46 m);

Rimozione blocchi e riutilizzo per la difesa della sponda opposta.

3.Vallone Cavavecchia – Comune di Fiumefreddo Bruzio, Località Barbara

Interventi previsti:

Pulizia e decespugliamento tratto dalla foce a monte del ponte sulla SS 18.

4.Vallone Mercante– Comune di Fiumefreddo Bruzio, Località Scalo

Interventi previsti:

Costruzione di tratti di muro arginale in cls in destra idraulica;

Pulizia della vegetazione in alveo;

Rimozione rampe.

5.Torrente Verri – Comune di Belmonte

Interventi previsti:

Ripristino strutturale n°2 briglie in muratura di pietrame;

Rinforzo fondazione del muro in cls e pietrame;

Decespugliamento di un tratto di 500 m.

6.Torrente Zio Petruzzo– Comune di Paola, Località S. Giovanni

Interventi previsti:

Ripristino strutturale della briglia,

Decespugliamento per circa 100 m del solo alveo attivo.

7.Fiume Aron– Comune di Cetraro, Località Castelluzzo

Interventi previsti:

Costruzione di due briglia in cls a valle del ponte tra le località Castelluzzo e Salineto;

Ripristino briglia in gabbioni a valle della S.P. 270.

8.Torrente Triolo– Comune di Cetraro, Località Lampetia

Interventi previsti:

Risagomatura dalla foce ad oltre il ponte ferroviario, per circa 500 m, con abbassamento quota di

fondo alveo del tratto a monte della rotatoria e spostamento a valle della stessa.

9.Torrente S. Angelo – Comune di Santa Domenica Talao

Interventi previsti:

Ricostruzione n°2 soglie in corrispondenza degli attraversamenti;

Ripristino n°10 soglie danneggiate;

Protezione sponda sinistra con integrazione della scogliera esistente.

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10.Torrente Fiumarella – Comune di Tortora

Intervento previsto:

Risagomatura di tratto d’alveo (800 m) con centralizzazione della vena fluida.

11.Torrente Moranera – Comune di Cariati, Località Fornara

Interventi previsti:

Costruzione muro in c.a a protezione della sponda sinistra in prossimità di via Verga;

Recupero blocchi in cls e collocamento a protezione sponda destra in prossimità del ponte SS 106;

Risagomatura tratto di circa 400 m a partire dal ponte SS 106.

12.Torrente S. Cataldo – Comune di Cariati, Località S. Cataldo

Interventi previsti:

Costruzione gradonata di gabbioni (100 m circa) a protezione sponda destra circa 100 m a monte del

ponte;

Risagomatura tratti d’alveo per circa 4.500 mq (compresa confluenza con il Palombello).

13.Torrente Armena – Comune di Rossano, Località Armena

Interventi previsti:

Costruzione briglia in cls con bacino di dissipazione in scogli;

Tratti di protezione fondazione dei muri d’argine in destra e sinistra, mediante posa di gabbionate;

Risagomatura e pulizia di tratti d’alveo secondo elaborati planimetrici.

14.Torrente Monaco – Comune di Trebisacce, tratto terminale

Interventi previsti:

Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della quota di

fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti del materiale ec-

cedente.

15.Torrente Cardona – Comune di Montegiordano, tratto terminale

Interventi previsti:

Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della quota di

fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti del materiale ec-

cedente.

16.Canale Rendeti – Comune di Rocca Imperiale, tratto terminale

Interventi previsti:

Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della quota di

fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti del materiale ec-

cedente.

17.Canale Armi – Comune di Rocca Imperiale, tratto terminale

Interventi previsti:

Risagomatura del tratto dalla foce fino ad oltre il ponte SS 106 con abbassamento della quota di

fondo alveo mediamente per circa 1 m e spostamento a valle degli attraversamenti del materiale ec-

cedente.

18.Torrente Muzzolito – Comune di Corigliano C – Loc. S. Nico

Interventi previsti:

Risagomatura dell’alveo con estrazione del materiale eccedente, stimato in 61.500 mc circa e tra-

sporto a ripascimento della spiaggia di Corigliano in loc. Fabrizio grande;

Ricostruzione tratto d’argine eroso con protezione in gabbioni.

19.Torrente Arente – Comuni di Rose e Rende

Interventi previsti:

Ripristino dell’argine eroso alla confluenza con formazione di un tratto di gradonata in gabbioni a

protezione del piede del rilevato stesso;

Risagomatura del tratto a valle del ponte sulla S.P. compresa la confluenza, con centralizzazione del-

la vena fluida.

20.Torrente Surdo – Comune di Rende

Interventi previsti:

Pulizia del tratto d’alveo in loc. Surdo con la rimozione della vegetazione che ostacola il normale de-

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flusso.

21.Torrente Settimo – Comune di Montalto Uffugo

Interventi previsti:

Posa gabbioni a protezione della fondazione del muro arginale per circa 100 m

Pulizia delle sponde (in particolare quella in sx idraulica).

22.Torrente Triglia – Comune di Marano Principato

Interventi previsti:

Difesa spondale in gabbioni in sinistra e destra idrografica;

Decespugliamento dell’alveo attivo. 23.Torrente Manche – Comune di Cerisano – Loc. Castagni Monaci

Interventi previsti:

Decespugliamento dell’alveo attivo.

Tutti i dettagli delle opere sono contenuti nel progetto preliminare.

I lavori dovranno essere programmati e realizzati per singole fasi/zone di intervento da individuarsi nelle

planimetrie di cantiere allegate al PSC, e delimitate e segnalate durante le fasi lavorative.

4. Indicazioni e prescrizioni di sicurezza preliminari

Il cantiere non dovrà in alcun modo interferire, rallentare o bloccare la viabilità pubblica e

privata esistente lungo le vie di accesso.

L'area di cantiere sarà delimitata da una recinzione che circonderà il perimetro esterno

dell’area di intervento, all'interno della quale dovranno essere allestite le baracche destinate ai vari servizi

igienico-assistenziali per maestranze e gli uffici di cantiere, nonché le aree di deposito dei materiali.

Tutti i materiali di scavo, di risulta o di imballaggio, qualora esclusi dall’applicazione del D.M.

161/2012 dovranno essere confinati e trasportati nelle apposite discariche non appena possibile e/o

presso gli impianti di recupero rifiuti presenti sul territorio (deposito preliminare e/o messa in riserva).

Il cantiere e le varie fasi lavorative non dovranno recare danno alle piantumazioni esistenti

nell’area di intervento.

L’ordine delle fasi lavorative riguarderà essenzialmente: rimozione della vegetazione colonizzante, gli

scavi e rimozione materiale di scavo, demolizione rimozioni di materiali di risulta opere esistenti, costruzio-

ne e/o ripristino opere idrauliche. Tali fasi si ripeteranno per ogni singola area/zona di lavoro.

Per gli scavi e movimentazione terreno, saranno utilizzati omologati tipo scavatori, bulldozer e

camion per il trasporto del terreno. Per il trasporto ed il sollevamento dei materiali e delle forniture

nonché per le lavorazioni sarà utilizzata una gru a braccio omologata, possibilmente del tipo autosol-

levante. Internamente all'area potranno essere utilizzati mezzi di movimentazione tipo transpallet, car-

relli elevatori o altri mezzi di movimentazione merci.

I lavori nell’area potranno iniziare solo dopo aver montato la recinzione che delimita l'area di can-

tiere e dopo aver affisso tutta la cartellonistica di cantiere.

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Qualora attorno o all’interno dell’area oggetto di intervento ci fossero linee elettriche aeree, si

dovrà procedere alla rimozione o protezione da parte di personale dell’ente gestore.

Considerato l’ambito in cui si svolgono le lavorazioni, particolare attenzione dovrà essere posta

nell’utilizzo delle attrezzature affinché si venga a ridurre al minimo la propagazione dei rumori, in partico-

lare durante le opere di scavo e demolizione.

Particolare attenzione dovrà essere posta affinché le operazioni di realizzazione non rechino danno

agli edifici confinanti e alle strade esistenti e a tutte le opere vicine.

Dovranno essere analizzati indicativamente i seguenti aspetti legati all’organizzazione del cantiere.

1. Delimitazione - Accessi – Viabilità

Individuazione dei limiti del cantiere

Modalità da eseguire per la recinzione del cantiere

Recinzione di aree particolari e limitate all’interno del cantiere

Modalità da seguire per gli accessi di entrata e di uscita dal cantiere

Interferenze - Accesso al cantiere di terzi

Viabilità principale di cantiere

Trasporti

Segnalazioni di cantiere e segnaletica di sicurezza

2. Servizi logistici e igienico assistenziali – Servizi sanitari e di Pronto Intervento

Gestione dell'emergenza

Servizi igienico-assistenziali

Servizi sanitari

Cassetta di pronto soccorso

Sostanze infiammabili (da compilare a cura del Coordinatore per l’esecuzione)

Prevenzione incendi

Evacuazione

3. Aree di lavoro e di magazzino

Organizzazione del cantiere

Posti fissi di lavoro

Magazzino

Aree di stoccaggio materiali

Gestione dei rifiuti

Mezzi, attrezzature da cantiere e sostanze pericolose

4. Impianti messi a disposizione dal committente

5. Impianti da allestire a cura dell'impresa principale

Impianto elettrico comprensivo di messa a terra

Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche

Impianto idrico

Impianto fognario

Impianto/deposito gas, carburanti e olii

Impianto di illuminazione

6. Dispositivi di protezione individuale (DPI) presenti in cantiere.

In relazione alle caratteristiche del cantiere e alle lavorazioni specifiche, dovranno essere indicati tutti i DPI

in dotazione ai lavoratori.

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5. Valutazione del rischio ed azioni di diminuzione/riduzione dello stesso

Nel Piano di Sicurezza e Coordinamento verranno analizzati i rischi che procederanno dalle lavo-

razioni previste per la realizzazione dei lavori in oggetto.

L'organizzazione e le modalità operative saranno alla base della valutazione del Piano di

Sicurezza.

A seguito dell'individuazione della varie fasi lavorative, saranno evidenziati i rischi prevedibili e/o

l’impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il manteni-

mento delle condizioni di sicurezza in cantiere.

L’obiettivo della valutazione dei rischi è di consentire al datore di lavoro di prendere tutti i provve-

dimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, sulla base dell’individuazione dei possi-

bili rischi.

Le indicazioni qui riportate non vogliono analizzare o riguardare le problematiche inerenti le di-

verse fasi lavorative che dovranno essere oggetto del piano di sicurezza e coordinamento e dei rela-

tivi POS, ma vogliono solo sottolineare alcune criticità che dovranno essere valutate durante la progetta-

zione del cantiere.

Pertanto in linea di massima si individuano di seguito una serie di rischi potenziali che po-

tranno essere analizzati in dettaglio nel Piano di sicurezza.

Rischi prevalenti

Rischi prevalenti nella fase di scavo e demolizione sono la movimentazione dei materiali di risulta

e la presenza di polveri e materiali dannosi per la salute oltre al rischio del crollo delle strutture.

La dotazione dei DPI delle maestranze dovrà essere adeguata alle lavorazioni in atto.

Le dimensioni delle attrezzature di lavoro devono essere confacenti alla natura dei lavori da esegui-

re nonché alle sollecitazioni prevedibili e consentire una circolazione priva di rischi. Inoltre dovranno

essere scelte le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure.

Nella fase di realizzazione degli scavi per la realizzazione delle strutture di fondazione e preparazione

del terreno sarà sicuramente da valutare il rischio di caduta entro lo scavo ed il seppellimento per crollo

delle pareti dello scavo e la presenza di polveri. Le lavorazioni dovranno essere eseguite con l’ausilio

idonei parapetti a delimitazione degli scavi che dovranno avere scarpa di inclinazione di 45° o even-

tuale armatura se profondi più di mt. 1,50.

Nella fase di realizzazione delle strutture portanti e murature sarà sicuramente da valutare il rischio di

caduta dall'alto e di movimentazione di carichi. Tutte le lavorazioni dovranno essere eseguite con l’ausilio

di trabattelli cavalletti o ponteggi a norma.

Si riporta di seguito un elenco non esaustivo dei principali rischi intrinseci all’area di cantiere relativi alla tipo-

logia di lavori previsti dal presente progetto.

• Presenza degli scavi (caduta dall’alto e seppellimento)

• Presenza di sottoservizi interrati (linee elettriche di alta tensione; linee elettriche di media - bassa tensione,

linee telefoniche, rete del gas, rete dell'acqua, rete fognaria, altre opere di sottosuolo: canalizzazioni, sotto-

servizi delle linee telefoniche di Stato e cavidotti, ecc.)

• Linee aeree esterne (linee elettriche di alta tensione, linee elettriche di media – bassa tensione, linee tele-

foniche, ecc.)

• Movimentazione manuale dei carichi

• Uso di apparecchiature in tensione o da taglio

• Presenza delle macchine di cantiere (schiacciamento, urti e ribaltamento)

• Caratteristiche geomorfologiche (presenza di scarpate, fossati, scoli, alberi, manufatti da demolire, ecc)

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• Rumore

• Emissione di agenti inquinanti

• Uso di materiale esplosivo

In relazione ad ogni rischio specifico si dovrà provvedere alla definizione delle misure preventive.

Si riporta, inoltre, un elenco non esaustivo dei principali rischi trasmessi o provenienti dall'ambiente circo-

stante.

Rischi trasmessi all’ambiente circostante.

Rumore verso l'esterno del cantiere

Emissioni di agenti inquinanti (polveri, ecc)

Rischi connessi alla viabilità esterna dei mezzi

Rischi provenienti dall’ambiente circostante.

Interferenza con altri cantieri limitrofi preesistenti.

Attività e insediamenti limitrofi all’area di cantiere (cantieri, fabbriche, scuole, ospe-

dali, civili abitazioni, ecc).

Caratteristiche idrogeologiche del terreno.

In relazione ad ogni rischio specifico si dovrà provvedere alla definizione delle misure preventive.

In relazione alle caratteristiche idrogeologiche e alla necessità di realizzare alcune lavorazioni in alveo, sarà

obbligo dell'impresa provvedere alla istantanea interruzione delle lavorazioni ed all'allontanamento dal can-

tiere in corrispondenza di eventi meteorici intensi che si sviluppassero nell'area in esame compreso l'intero

bacino di monte, anche tramite collegamento diretto con la Protezione Civile e/o i settori preposti della Re-

gione Calabria.

Nel Piano di sicurezza e coordinamento sarà necessario implementare un adeguato e specifico piano di eva-

cuazione, indicando, oltre alle modalità di allontanamento dei mezzi e delle maestranze, anche le modalità di

segnalazione dell'allarme e di individuazione degli stati di allerta.

Si dovrà procedere all’analisi delle lavorazioni suddividendole per categorie di lavoro: ogni categoria andrà

collegata, attraverso un opportuno quadro sinottico, alle corrispondenti fasi di lavoro desunte dal programma

lavori.

Ognuna delle macro-fasi di lavoro elencate potrà essere suddivisa in sottofasi ove saranno riportate: prescri-

zioni progettuali, elenco delle principali fonti di rischio (macchine, attrezzature, mansioni), rischi intrinseci

alla lavorazione con indicazione delle principali misure di prevenzione alle quali tutti i lavoratori dovranno

scrupolosamente attenersi. La forma schematica di dette schede dovrà facilitare la loro consultazione.

I rischi saranno analizzati in riferimento: alle norme di legge e di buona tecnica, al contesto ambientale, alla

presenza contemporanea e/o successiva di diverse imprese e/o diverse lavorazioni, ad eventuali pericoli cor-

relati.

I rischi saranno classificati in base ad un livello di gravità la cui scala è:

1: invalidità temporanea

2: invalidità permanente

3: infortunio mortale

Gli stessi rischi saranno valutati anche in base ad un livello di probabilità la cui scala è:

1: poco frequente

2: frequente

3: molto frequente

Al fine di dare una valutazione dell’importanza e della pericolosità dei diversi rischi evidenziati in precedenza,

si dovrà provvedere a indicare, per ciascun fattore di rischio, un indice di gravità comprensivo di valutazioni

inerenti sia la probabilità di accadimento sia il relativo danno potenziale. In particolare per la stima dei rischi

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si potrà fare riferimento a un indice che varia da 1 a 3 crescente all'aumentare del rischio con il significato di

massima riportato nella seguente tabella.

Si è ritenuto importante evidenziare di seguito i principali fattori di rischio, quali potenziali cause di infortunio

o di malattie professionali ragionevolmente presenti nell’arco delle attività lavorative del cantiere.

1. Rischi infortunistici

o;

2. Rischi fisici

da microorganismi

3. Rischi chimici

Per ogni categoria di lavoro sarà elaborata la relativa scheda di valutazione; questa conterrà: le attività, i

rischi, la stima dei rischi, le misure per la loro eliminazione o riduzione e i soggetti destinatari delle misure

stesse.

Nella programmazione dei lavori, tenuto conto dei tempi di realizzazione previsti, si dovrà cercare di evitare o

limitare al minimo sovrapposizioni fra differenti fasi lavorative, specialmente di quelle che potrebbero ingene-

rare rilevanti problemi di gestione della sicurezza nelle attività di cantiere.

Si dovrà prestare particolare cura alla pianificazione dei lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere

simultaneamente o successivamente tra loro. A tal fine dovranno essere stabilite delle scadenze a livello

contrattuale alle quali dovrà attenersi l’impresa esecutrice nell’elaborazione del proprio cronoprogramma

esecutivo.

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Per il coordinamento e la cooperazione tra i diversi soggetti presenti dovranno essere previste delle riunioni

indette dal coordinatore per l'esecuzione prima dell'ingresso in cantiere delle diverse imprese.

6. Riferimenti normativi

Gli strumenti normativi da tenere in considerazione sono:

- leggi dello Stato in materia di prevenzione degli infortuni ed igiene del lavoro e in materia di dispo-

sitivi di protezione individuale.

- D. Lgs. 81/08. Testo unico sulla sicurezza

- D.Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 - Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 di-

cembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispo-

sitivi di protezione individuale.

- norme tecniche nazionali (UNI) ed europee (EN).

7. Stima degli oneri inerenti la sicurezza

I costi della sicurezza che saranno riportati nella Stima relativa, saranno identificati da tutto

quanto previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.

L’allegato XV del T.U.S. D.Lgs. n. 81/2008 “Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri tem-

poranei o mobili...”, prescrive che la stima dei costi della sicurezza debba essere “... congrua, analitica

per singole voci, a corpo o a misura, riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su

prezziari o listini ufficiali vigenti nell’area interessata, o sull’elenco prezzi delle misure di sicurezza del

committente; nel caso in cui un elenco prezzi non sia applicabile o non disponibile, si farà riferimento ad

analisi costi complete e desunte da indagini di mercato. Le singole voci dei costi della sicurezza vanno

calcolate considerando il loro costo di utilizzo per il cantiere interessato che comprende, quando applica-

bile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l’eventuale manutenzione e l’ammortamento.”

Si sottolinea peraltro come debbano essere compresi, nei costi della sicurezza, i costi:

a) degli apprestamenti, servizi e procedure necessari per la sicurezza del cantiere, incluse le mi-

sure preventive e protettive per lavorazioni interferenti previsti nel PSC;

b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente

previsti nel PSC per lavorazioni interferenti;

c) degli impianti di cantiere. In particolare degli impianti di terra e di protezione contro le scariche

atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi;

d) delle attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva;

e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza;

f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o tempo-

rale delle lavorazioni interferenti;

g) delle misure di coordinamento delle attività di cantiere e di quelle relative all’uso comune di ap-

prestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.”

E’ infine importante sottolineare come per “apprestamenti” si debbano intendere:

“...ponteggi; trabattelli; ponti su cavalletti; impalcati; parapetti; andatoie; passerelle; armature

delle pareti degli scavi; gabinetti; locali per lavarsi; spogliatoi; refettori; locali di ricovero e di

riposo; dormitori; camere di medicazione; infermerie; recinzioni di cantiere.

Ai soli fini di quanto richiesto T.U.S. D.Lgs. n. 81/2008, nella seguente tabella si riporta il

costo presunto degli oneri della sicurezza e l’incidenza media della sicurezza, pari al rapporto tra i

suddetti oneri ed il costo di costruzione dell’intervento (“... dato dalla somma dei prezzi moltiplicati per le

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quantità”).

Oneri della sicurezza non soggetti a ribasso € 137.045

Importo lavori soggetti a ribasso € 2.740.900

IMPORTO TOTALE DEI LAVORI € 2.877.945

INCIDENZA MEDIA DELLA SICUREZZA % 5

L'Appaltatore dovrà pertanto ritenere compensati nell’importo lavori a base d’asta, ogni onere e

provvista necessari al completo soddisfacimento della normativa vigente in materia di sicurezza e salute

dei lavoratori.

In particolare si riporta di seguito l’elenco indicativo degli apprestamenti considerati per la determi-

nazione dei costi della sicurezza.

Baraccamenti, allacciamenti inclusi

Area magazzino del cantiere delimitato

Idonea recinzione di cantiere

Cancello pedonale

Viabilità in mistone, compresa manutenzione e rimozione

Delimitazione a nastro durante la fase di avanzamento scavo o di altre lavorazioni in cui il pas-

saggio del personale va delimitato in apposite aree per ragioni di sicurezza

Opere provvisionali

Protezioni in generale

Verifiche impianto elettrico e quadri aggiuntivi

Visite dei responsabili alla sicurezza

Pulizia e manutenzione cantiere

I prezzi inoltre tengono già conto di quanto di seguito riportato:

1. I costi relativi ad eventuali attività di informazione, formazione ed addestramento dei lavoratori

di tutte le imprese utilizzatrici degli impianti ed attrezzature di uso comune sono inclusi nelle voci dell'e-

lenco prezzi relative alle lavorazioni delle singole imprese;

2. La partecipazione alle riunioni di coordinamento previste dal PSC, ogni attività di formazione e

informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza richiesta per la specificità del cantiere, la mes-

sa a disposizione delle attrezzature e impianti di utilizzo comune sono compresi fra gli oneri a carico

dell'impresa principale.

8. Pianificazione e programmazione delle lavorazioni

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà contenere il cronoprogramma al fine di definire cia-

scuna fase di lavoro, comprese le fasi di allestimento e smontaggio di tutte le misure atte a provvedere

alla messa in sicurezza del cantiere.

Ogni fase così definita sarà caratterizzata da un arco temporale. Per la redazione del Diagram-

ma di Gantt saranno verificate le contemporaneità tra le fasi per individuare le necessarie

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azioni di coordinamento, tenendo anche presente la possibilità che alcune fasi di lavoro possano

essere svolte da imprese diverse.

9. Individuazione delle zone di intervento e area di cantiere

Per tale capitolo si rimanda, per maggiore dettaglio, alla relazione tecnica e agli elaborati grafici facenti

parte del presente progetto preliminare ed in particolare alle planimetrie di interventi che individua il

contesto in cui è localizzato il singolo intervento.

IL C.S.P.

Ing. Pietro Reale