RiapeRtuRa eRemo di San michele

FOGLIANISE, 9 APRILE 2011

PROVINCIADI BENEVENTO

PARROCCHIASAN CIRIACOCOMUNE DI FOGLIANISE

In copertina:Eremo di San Michele – Veduta Notturna

Stampato daPIESSE - Grafica & StampaFoglianise (Bn)

“Né lascerò di celebrar lo specoove il duca degli angeli s’adoraove ebbe udito il sordo e vista il ciecoonde il popol vicin tutto l’onora.Ti sembra quasi un’opera immortalealla gran grotta del Gargano eguale”.

BASILIO GIANNELLIgiureconsulto e poeta

Foglianise 1662 - 1716

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ALtARE dEL SANtO

LA GROttA dELL’ARcANGELO MIchELE

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La completa realizzazione del progetto di recupero architettonico dell’Eremo di San Michele è, per la Provincia di Benevento, una ragione di grande soddisfazione che si unisce all’emozione della sua riapertura alla fruizione pubblica che auspichiamo possa essere solo l’inizio di un nuovo cammino di valorizzazione culturale e religiosa, di riproposizione ed evoluzione di una importante componente del patrimonio identitario e storico di Foglianise e dell’intero Sannio.Con l’Eremo siamo nel cuore di uno dei capisaldi della cultura e della identità locale che ci viene consegnato dal periodo longobardo. San Michele fu, infatti, patrono nazionale dei longobardi ed il culto micaelico fu molto caro alle popolazioni sannite ed ai duchi di Benevento: in questo scenario certamente si colloca la tradizione popolare che, l’otto maggio di ogni anno, porta a salire in processione verso l’eremo sul monte Caruso che sovrasta il centro abitato di questa nostra splendida Foglianise. Secondi molti storici del periodo longobardo, la giornata dell’otto maggio è addirittura legata alla nascita stessa del culto micaelico nelle nostre terre. Infatti, fu in tale giorno che, nel lontano 650, i Longobardi di Benevento respinsero un attacco dei Bizantini che volevano impadronirsi del celebre santuario dedicato all’Arcangelo sul monte Gargano. Fu questo episodio ad avviare il radicamento di una profonda devozione verso San Michele che ebbe una straordinaria diffusione in tutto il Medioevo. Ed è in questo solco che si colloca anche la nascita della via “sacra longobardorum” che connetteva i luoghi in cui si era affermato, in Italia ed in Europa, il culto dell’Arcangelo e che fu uno straordinario percorso di pellegrinaggio, anche perché divenne tratto terminale della più grande (diremmo oggi trans-europea) via Francigena. Da alcuni anni, peraltro, assistiamo ad una riproposizione in forma moderna di “questi pellegrinaggi” con la manifestazione del “Cammino dell’Angelo” che già conta centinaia di partecipanti che, a piedi, rifanno il percorso che dal nostro Sannio portano al santuario micaelico del Gargano. Credo che la riapertura dell’Eremo di San Michele offrirà un punto di riferimento obbligato e certo anche ad iniziative come questa.Alla rilevanza identitaria, culturale e religiosa, è d’obbligo aggiungere quella ambientale: chi sale all’Eremo, infatti, scopre o ritrova una delle bellezze e delle ricchezze paesaggistiche più prestigiose del nostro territorio, e si accorge che le promesse che l’Eremo fa con la sua ammaliante visibilità a chilometri di

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VEdutA NOttuRNA INGRESSO AL SANtuARIO – LAtO OVESt

distanza, grazie alla sua posizione sul monte Caruso, sono non solo mantenute ma superano ogni aspettativa. Il recupero dell’Eremo è un risultato che viene da lontano e che si deve all’impegno ed alla buona volontà di molti: in particolare, va sottolineata la perizia e la professionalità dimostrate dal Settore Attività Produttive e Sviluppo Economico della Provincia di Benevento, diretto dall’arch. Elisabetta Cuoco, che si avvale peraltro di valenti Collaboratori. Infine, va ricordato che la felice conclusione degli sforzi congiunti posti in essere dalla Provincia, in cooperazione con la Parrocchia “San Ciriaco” di Foglianise e con la stessa Amministrazione Comunale dimostra che le buone volontà si incontrano per buone cause e che le stesse sono garanzia di risultati e successi.

Dalla Rocca dei Rettori, Aprile 2011

Aniello CimitilePresidente della Provincia di Benevento

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Eccellenze, Autorità,

Gentili Ospiti, Cari Concittadini!

A voi tutti porgo il mio più cordiale saluto ed il più vivo ringraziamento per il lustro che la Vostra presenza conferisce a questa cerimonia.Ritengo un grande onore ed un privilegio inaugurare oggi, 9 aprile 2011, questo storico edificio ufficialmente restituito alla nostra cittadina.È doveroso quindi rivolgere un sentito ringraziamento al presidente della Pro-vincia prof. Aniello Cimitile, all’intera Amministrazione Provinciale e ai tec-nici per l’impegno profuso nella realizzazione dell’opera consegnata dopo soli otto mesi di restauro.Un’opera di ristrutturazione e adeguamento generale dell’edificio e dell’area demaniale che l’amministrazione comunale di Foglianise ha promosso median-te un accordo di programma con la Provincia di Benevento e la Parrocchia “San Ciriaco”.L’idea di intervenire sul caratteristico edificio di San Michele è nata dieci anni fa, al tempo in cui ero presidente del Consiglio Provinciale in concertazione con l’allora presidente Carmine Nardone a cui va il mio sentito ringraziamento. Con celerità riuscimmo ad utilizzare i residui sui finanziamenti POR, dando vita ad una proficua collaborazione che ha portato all’elaborazione di un pro-getto che oggi vede la sua realizzazione; opera di grande interesse e valenza culturale, a conferma del ruolo propositivo del nostro Paese per l’arte.Con questo progetto il Comune di Foglianise e la Provincia di Benevento hanno inteso rivalutare il millenario sito longobardo che Autolo, orefice dei principi beneventani Radelchi e Sicardo, fondò sul monte Caruso “giogaia rocciosa dai picchi brulli”.Un sito al quale il popolo di Foglianise è legato da una antica devozione come riporta lo scrittore Basilio Giannelli che parla di guarigioni miracolose in una celebre sestina.Attorno alla grotta, vero cuore religioso del paese, è stato costruito in epoca longobarda l’eremo di San Michele, una costruzione in pietra che pare tutt’uno con la montagna e fino a qualche anno fa raggiungibile soltanto attraverso una mulattiera.

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È giungendo a Foglianise, percorrendo la Fondovalle Vitulanese, che il nostro sguardo si sofferma su un punto particolare della dannunziana Dormiente del Sannio: quel punto luminoso incastonato nella roccia pietrosa, il cui bagliore di notte ricorda ogni giorno ai foglianesari il valore della fede.È la secolare devozione al “Quis ut Deus”, fortemente radicata nei foglianesari, alla base del recente intervento che con risorse POR Campania Misure 4.12 e 4.20 ha consentito la risistemazione dell’area demaniale e dell’edificio rupestre di Foglianise.Rivolgo per questo, fin d’ora, un sentito ringraziamento alla Provincia di Bene-vento che da subito ha mostrato attenzione ed interesse all’edificio dell’Arcar-gelo e alla Soprintendenza per il Patrimonio Storico e Artistico di Caserta che con spirito collaborativo ha seguito i tecnici in tutte le fasi di recupero.Ciò che di bello oggi possiamo apprezzare, è il risultato di un lavoro di squadra che dura da diversi mesi con la messa in campo delle più svariate professiona-lità.In tutti ho potuto trovare sempre interlocutori attenti, disponibili e competenti.Rinnovo ancora una volta parole di stima e di ringraziamento alla Diocesi di Benevento nella persona del suo Pastore Mons. Andrea Mugione coadiuvato da tutto il Presbiterio Diocesano che ha gentilmente ceduto al comune il terreno sul quale è stato realizzato un tratto della nuova strada di accesso all’Eremo.È un legame storico quello tra la Metropolia Beneventana e Foglianise. Un cordone ombelicale che tiene uniti i Pastori di ieri, come il pugliese Orsini che nel 1707 consacrò l’edificio e vi ritornò diverse volte da Papa, ai Pastori di oggi che non più con l’asino ma con i nuovi mezzi di trasporto sentono il desiderio di raggiungere il Santuario dell’Arcangelo secondo i caratteri dell’ideale ascetico intramontano, cercando Dio, “in interiore homini”.In questo luogo si coniugano felicemente la storia, la cultura, la bellezza natu-rale, la fede del nostro popolo.L’augurio e la speranza è che con questo restauro, l’Eremo si apra ad un itine-rario turistico – religioso capace di attrarre tutti i fedeli dell’Arcangelo.Infatti, l’obiettivo portante è l’inclusione del complesso negli itinerari micaelici nazionali ed internazionali e la conseguente considerazione come luogo dello spirito tra quotidianità e desiderio di infinito.

Giovanni MastrocinqueSindaco di Foglianise

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SENtIERO - PIEtRA SANtA

PROcESSIONE cON LA StAtuA dI SAN MIchELE ARcANGELO

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Carissimi fedeli,un altro avvenimento segna oggi la storia della nostra comunità a pochi giorni dal Convegno sul concittadino Mons. Pedicini. Un filo sottile collega i due eventi.Monsignor Francesco Pedicini, Primate di Puglia, grande devoto di San Michele, profondo conoscitore dei culti micaelici, autore di un bellissimo Inno a San Michele, si fece portavoce presso le gerarchie ecclesiastiche per dipanare la disputa sull’appartenenza dell’Eremo tra Foglianise e Vitulano, che fu poi risolta a favore di Foglianise.La sua richiesta di intervento, autografa, è stata messa in bella mostra nel corso del Convegno a lui dedicato.Per i fedeli questi eventi rappresentano occasioni di profonde riflessioni sui valori della vita, della cultura, dell’appartenenza e soprattutto della fede.L’opera che oggi ci viene consegnata appartiene alla comunità che deve valorizzarla, custodirla, propagandarne la bellezza.Il mio augurio è che l’Eremo di San Michele Arcangelo possa indicare a tutti il senso della propria esistenza e il gusto di una vita più sobria, dopo aver sperimentato la presenza e l’amore di Dio che vince ogni male.

Sac. Nicola Filippo Della PietraParroco di Foglianise

VEdutA dALL’ALtO dELL’INGRESSO AL SANtuARIO – LAtO OVESt

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cONVEGNO “MONS. FRANcEScO PEdIcINI: uN VEScOVO NEL dIFFIcILE RAPPORtO tRA LA chIESA E IL NAScENtE REGNO d’ItALIA”

FOGLIANISE, 30 MARzO 2011

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INNO A SAN MICHELE

O condottiero degli Angeligran Principe Micheledel popolo d’Israelepotente difensor.

Quando il superbe spiritofé guerra al Creatoree disse in suo furoresimile a Dio sarò.

Dell’infernal luciferol’orgoglio tu frenastidal ciel ti distaccastichi a Dio si ribellò.

La spada tua fulmineala voce tua di tuonodi Dio difese il tronola pace al ciel donò.

Pietoso, o invittoArcangelo,mira l’afflitta terravedi qual’empia guerral’inferno ognor ci dà.

Deh! non lasciar noi miserisenza la tua difesao della nostra chiesacustode e protettor.

Nelle mortali angustietu accorri in nostro aiutoe vinto e abbattutol’inferno resterà.

Quando sarem nell’ultimaora di nostra mortevieni e con braccio fortediscaccia il tentator.

Scaccia la rea superbiamadre d’insani amorifa’ che nei nostri cuorisol regni la virtu.

Al ciel serbato agli umilitu guida i passi erranticogli Angeli e coi Santiaccoglici nel ciel.

Sul monte della gloriasalir se noi vogliamoseguir di te dobbiamola Fede e l’Umiltà.

(Mons. Francesco Pedicini)

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L’EREMO NEL TEMPO

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FEdELI IN PREGhIERA dINANzI ALLA “PIEtRA SANtA”. LA LEGGENdA NARRA chE PAPA ORSINI, NEL 1727, StANcO PER LA FAtIcOSA ScALAtA SI SIA

RIPOSAtO Su dI uNA PIEtRA, RIcONOScIbILE dA uNA cROcE IMPRESSA SuLLA SuPERFIcIE. tAPPA ObbLIGAtA PER tuttI cOLORO chE ScALANO IL MONtE.

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dOPO LA PREGhIERA, IL tRAdIzIONALE “bAcIO” ALLA cROcE ORSINIANA

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INGRESSO LAtERALE

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L’8 MAGGIO

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ScOLAREScA SuL SAGRAtO dI SAN MIchELE

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VISItA dELLA ScOLAREScA ALL’EREMO dELL’ARcANGELO

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L’EREMO dOPO IL REStAuRO dEL 1995

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L’INTERVENTO ATTUALE

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L’Amministrazione Comunale di Foglianise, quella Provinciale di Be-nevento e la Parrocchia di S. Maria di Costantinopoli, con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma, avvenuto il 18/12/2007, posero le basi per la realizzazione dei “lavori di recupero architettonico e la valorizzazione cul-turale e turistica dell’Eremo di San Michele”.

Il sito era accessibile tramite alcuni sentieri pedonali:

Il più importante di epoca coeva alla costruzione dell’Eremo (IX sec. -d.C.); si sviluppa sul versante meridionale, prospiciente il Centro abi-tato;

Un altro sentiero conduce al manufatto dal lato ovest.-

Per quanto concerne invece l’accesso carrabile, questo era possibile uni-camente attraverso la strada che si snoda sul versante orientale passando in territorio di Torrecuso.

L’intervento si proponeva quale obiettivo la riorganizzazione funzionale attraverso tre fondamentali azioni:

fornire l’accessibilità diretta da Foglianise;-

rendere fruibili gli spazi interni;-

sistemare gli spazi esterni pertinenziali alla Chiesa e all’Eremitorio.-

Sono state queste, le linee guida che hanno consentito di programmare ed ottenere le risorse finanziarie dalla Regione Campania attraverso le Misure P.O.R. 4.12 e 4.20 tese alla valorizzazione per finalità turistiche e promozione del turismo rurale.

La sinergia tra le due azioni è risultato l’elemento di innovazione che ha consentito il finanziamento dell’Opera rientrando questa pienamente tra gli obiettivi previsti nei Piani Strategici Regionali.

E’ indubbio il risultato ottenuto, dato che già oggi è divenuto meta di un notevole flusso di visitatori, escursionisti e pellegrini.

Gli interventi hanno inciso sensibilmente sull’accessibilità, sulla sistema-zione delle parti esterne strettamente collegate al complesso e la sistemazione delle parti interne deteriorate soprattutto a causa delle copiose infiltrazioni.

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Il Progetto nella sua interezza risponde ad una esigenza di valorizzazione del territorio e delle sue risorse architettonico-paesaggistiche e culturali a cui si è cercato di dare risposte concrete.

I lavori, appaltati dall’Amministrazione Provinciale di Benevento, sono stati progettati in sinergia tra gli Uffici Tecnici del Comune di Foglianise e la Provincia e realizzati dall’Impresa Fusco Pasquale Costruzioni di Cautano sot-to la direzione affidata ai tecnici Fernando Carapella e Salvatore Iorio.

LAPIdE cONSAcRAtIVA dELL’ORSINI

PORtALE PARtIcOLARE dELLA cAMPANA

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L’EREMO duRANtE E dOPO L’INtERVENtO

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INGRESSO LAtO OVESt - PRIMA E dOPO L’INtERVENtO

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VIStA dAL SAGRAtO - PRIMA E dOPO L’INtERVENtO

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AVVIO dEL SENtIERO - PRIMA E dOPO L’INtERVENtO

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VIStA dAL bELVEdERE

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[...] L’Eremoè grotta naturale,con latte di calcela facciata biancheggiata«una pennellata di grigio argenteodella montagna intera».All’imbocco un altarecon S. Michele in minia-turaspada tratta nella destra,schiaccia il piedela testa del serpentee par che dica:buona gente,lavorate,riposate con letizia,chè i massi a vallenon cadranno mai.La campanella, in buca,a turno vien suonatada chi privilegio conservagambe, l’una tesae l’altramollemente arcuata.A destra il Vitulanesedai pregiati marmiadornano ancor oggipalazzi costruitiall’epoca dello zecchino.In fondo valleS. Antonioconvento col perimetrotracciato dal Bernardino,padre serafico da Siena.Tingetutta la contrada,la gamma del colore

degli olivetie dei vigneti:topaziola schiacciata dell’uno,rubinola premuta dell’altro.Come epitaffioalla porta del paese,una selva di cipressidal verde più cupodella valle,alla cui ombrariposano,meste figuredi mortiche si danno convegnonella notte fonda.Posando,in fin lo sguardoalle pendicison mille e millei coppi delle case;«platea intarsiatadai profondi solchidelle strade».Ed or,prima di lasciaresi mirabile paese,salutiamo con ardore:Addiomonte roccioso,meta di scalate giovanili;Addio,Eremo felice,le mani non stringerannoancor la cordadella tua campana,non poggerà più la mano

sul macigno infuocatoe l’orecchio,perché velatoda lacrime d’amore,non ammirerà piùil tripudio delle lucidella ridente valle.Addio,oasi di pacedelle tre Chiese,non riposerò piùall’accogliente quietedella sera,ma porterò in mel’armonia delle tue vocie dell’incenso l’olezzo.Addio,torre campanaria,dalle cui arcatenon assisterò piùal miracolodelle tue campanea mezzodì;mentre, in eterno,continueranno i rintocchia dar riposo alle bracciadi tutte le contrade,io, vecchio e stanco,anelo solo al privilegiodi partecipare,a mezzanotte,e per sempre,al convegnodei nostri morti.Ave, in obliabileFortuna Folianensis.

Alessandro De Donato

IL MIO PAESE