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ASPETTI SCIENTIFICI, ETICI, SOCIALI. R. Sinno, docente di Bioetica ISSR di Benevento a d’Alta Formazione in Bioetica Università Studi di LA MORTE CEREBRALE 1

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ASPETTI SCIENTIFICI, ETICI, SOCIALI.

R. Sinno, docente di Bioetica ISSR di Benevento Scuola d’Alta Formazione in Bioetica Università Studi di Bari

LA MORTE CEREBRALE

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LE TIPOLOGIE DELLA MORTE

CARDIO-CIRCOLATORIA = MORTE CLINICA;

RESPIRATORIA = MORTE REALE;

NEUROLOGICA = MORTE ACCERTATA.

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ASPETTI SCIENTIFICI

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DEFINIRE LA MORTE CEREBRALE;

DEFINIRE IL TIMING DI IRREVERSIBILTA’;

DISTINGURE TRA STATO VEGETATIVO E MORTE CEREBRALE TOTALE;

DEFINIRE IL RAPPORTO CON IL PRELIEVO DI ORGANI DA ESPIANTARE.

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DEFINIZIONE DELLA MORTE CEREBRALE

SI DEVONO DISTINGUERE DUE CONCETTI:

L’EVENTO = L’ESSERE MORTO;

IL PROCESSO = IL MORIRE.

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GLI EVENTI DELLA MORTE CEREBRALE

RAPPRESENTANO LE CAUSE PATOGNOMICHE:

DIPENDENTI DA CAUSE CEREBRALI;

DIPENDENTI DA LESIONI MULTIORGANO.

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EVENTI DIRETTI CEREBRALI

ROTTURE DI ANEURISMI ;

TRAUMI DIRETTI ;

EMORRAGIE CEREBRALI;

ICTUS ISCHEMICI.

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EVENTI INDIRETTI

ANOSSIA = ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO;

M. O. F (MULTI-ORGAN FAILURE);

MORTE CEREBRALE PER DANNI TOSSICI;

MORTE CEREBRALE PER DANNI METABOLICI.

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DEFINIZIONE DELLA MORTE CEREBRALE

Report of the Ad Hoc Committee of the Harvard Medical School to Examine the Definition of Brain Death, A Definition of Irreversible Coma, “JAMA”, 205, 6, 1968, pp. 337-340.

Nell’agosto del 1968 una Commissione istituita

presso la Facoltà di Medicina dell’Università

di Harvard, formata da tredici membri, fra cui

dieci medici, e presieduta da una figura

prestigiosa come Henry Beecher, presentò un

documento di straordinario effetto.

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DEFINIZIONE DELLA MORTE CEREBRALE

SI INTRODUCEVA IL CONCETTO DI MORTE

CEREBRALE , CHE DOVEVA

CONSIDERARSI EQUIVALENTE

DELLA MORTE DELL’INTERO INDIVIDUO.

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DEFINIZIONE DELLA MORTE CEREBRALE

SE SI CONSIDERA L’ORGANISMO VIVENTE COME

UN INSIEME DI FUNZIONI INTEGRATE, ED IL

CERVELLO COME CENTRO ED ORIGINE DI QUESTA

INTEGRAZIONE, E DELLA STESSA VITA PSICHICA,

LA MORTE DELL’ ESSERE UMANO RICHIEDE,

COME REQUISITO ESSENZIALE,

LA MORTE DEL CERVELLO, E CON ESSA

SI IDENTIFICA.

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DEFINIZIONE DELLA MORTE CEREBRALE

EQUIVALENZA TRA MORTE CEREBRALE

E QUELLA DELL’ INTERO INDIVIDUO;

IDENTIFICAZIONE , OSSIA INDIVIDUAZIONE

DI PARAMETRI SCIENTIFICI INCONTESTABILI.

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LE RAGIONI DEL

SUCCESSO

DELLA COMMISSIONE

DI HARVARD.15

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IL SUCCESSO DI HARVARD(1)

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RISPECCHIAVA I RISULTATI DI STUDI E

RICERCHE CHE MOSTRAVANO COME GLI

INDIVIDUI IN STATO DI COMA

IRREVERSIBILE ANDASSERO INCONTRO AD

ARRESTO CARDIACO, OPPURE A

COMPLICANZE ENTRO UN LIMITATO PERIODO

DI TEMPO, E FOSSE IMPOSSIBILE

ARRESTARE TALE PROCESSO CHE CONDUCE

ALLA MORTE BIOLOGICA DEL SOGGETTO.

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IL SUCCESSO DI HARVARD (2)

OFFRIVA UNA LEGITTIMAZIONE DELLE

TECNICHE CHIRUGICHE DEI TRAPIANTI.

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IL SUCCESSO DI HARVARD (3)

AGGIRAVA L’OSTACOLO DELL’EUTANASIA,

PERCHE’ ERA LECITO EVITARE

IL PROLONGIN-LIFE IN UN PAZIENTE

DICHIARATO CADAVERE .

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The President’s Commission for the Study of

Ethical Problems in Medicine and Biomedical and

Behavioral Research, istituita dal Presidente degli

U.S.A. nel 1980,

si occupò di tali questioni in un rapporto pubblicato

nel 1981, intitolato Defining Death: in esso si

accoglieva

una definizione di morte comunemente nota come

WHOLE BRAIN DEATH

[President’s Commission for the Study of Ethical Problems in Medicine and Biomedical and Behavioral Research, Defining Death: Medical, Legal, and Ethical Issues in the Determination of Death, Washington, D.C., U.S. Government Printing Office, 1981.

LA WHOLE BRAIN DEATH

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CONCLUSIONI THE PRESIDENT’S COMISSION

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UN INDIVIDUO CHE ABBIA SUBÌTO :

1) UNA CESSAZIONE IRREVERSIBILE DELLA

FUNZIONE CIRCOLATORIA E RESPIRATORIA ;

2) UNA CESSAZIONE IRREVERSIBILE DI

TUTTE LE FUNZIONI DELL’ INTERO

ENCEFALO, INCLUSO IL TRONCO CEREBRALE,

È MORTO.

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CONCLUSIONI THE PRESIDENT’S COMISSION

LA DETERMINAZIONE DI MORTE DEVE

ESSERE EFFETTUATA IN ACCORDO CON

GLI STANDARD MEDICI ACCETTATI.

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ITER DIAGNOSTICO

DELL’ ACCERTMENTO

DELLA MORTE CEREBRALE.

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PROCEDURE STANDARD DI

ACCERTAMENTO DELLA MORTE

CEREBRALE, REGOLATE DALLA LEGGE

N. 578/93, EMANATA

IL 29 DICEMBRE 1993.26

ITER DIAGNOSTICO ACCERTAMENTO DELLA MORTE CEREBRALE

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1) ACCERTAMENTO DEL DANNO CEREBRALE;

2) ESCLUSIONE DEI FATTORI DI

REVERSIBILITA’;

3) ESCLUSIONE DELLE SITUAZIONI CLINICHE

CHE SIMULANO IL DANNO CEREBRALE.

ITER DIAGNOSTICO ACCERTAMENTO DELLA MORTE CEREBRALE

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LA CAUSA DELLA MALATTIA CHE HA

PRODOTTO LO STATO DI COMA

IRREVERSIBILE DEVE ESSERE

COMPLETAMENTE CHIARA , E NON

DEVONO ESSERCI DUBBI SULLA

IRREVERSIBILITA’

DEL DANNO CEREBRALE.

ACCERTAMENTO DEL DANNO(1)

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1) ESCLUSIONE DELL’ IPOTERMIA: IN CASO

DI UNA TEMPERATURA INFERIORE A 35 C

° , IL PAZIENTE DEVE ESSERE

RISCALDATO E POI RIVALUTATO IL

DANNO;

2) ESCLUSIONE CHE IL DANNO DIPENDA DA

FATTORI REVERSIBILI TOSSICI

/METABOLICI

ESCLUSIONE DEI FATTORI DI REVERSIBILITA’ (2)

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PUPILLE NON REAGENTI ALLA LUCE :

1 ) PATOLOGIE OCULARI, TRAUMI FACCIALI;

2 ) USO DI CURARI; 3) FARMACI ANTICOLINERGICI (ATROPINA) .

ESCLUSIONE DEI FATTORI CHE SIMULANO LA MORTE

CEREBRALE (3)

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ESCLUSIONE DEI FATTORI CHE SIMULANO LA MORTE

CEREBRALE (3)

ASSENZA DI RIFLESSI OCULO-CEFALICI:

1 ) PRECEDENTI PATOLOGIE;

2 ) USO DI CURARI; 3) FARMACI ANTICOLINERGICI (ATROPINA); 4) FARMACI IPNO-SEDATIVI.

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ESCLUSIONE DEI FATTORI CHE SIMULANO LA MORTE

CEREBRALE (3)

ASSENZA DEL RESPIRO SPONTANEO:

1 ) USO DI CURARICI;

2 ) APNEA POST- IPERVENTILAZIONE, OSSIA DOPO TEST DI APNEA.

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ESCLUSIONE DEI FATTORI CHE SIMULANO LA MORTE

CEREBRALE (3)

ASSENZA DI ATTIVITA’ MOTORIA NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI:

1 ) USO DI CURARICI;

2 ) SEDATIVI, IPNOTICI;

3) ESCLUSIONE DI PATOLOGIE PSICHIATRICHE.

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VALUTAZIONE CLINICA DELLA MORTE CEREBRALE.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (1)

1) PUPILLE IN POSIZIONE INTERMEDIA O MIDRIASI.

E’ INDISPENSABILE CHE LE PUPILLE SIANO

ISOCORICHE ALLA VALUTAZIONE

FOTOCLINICA, CIO’ INDICA IL

FUNZIONAMENTO

DEI NERVI OCULOGIRI.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (2)

2) ASSENZA DEL RIFLESSO FOTOMOTORE.

ILLUMINANDO LE PUPILLE CON UN FORTE

RAGGIO DI LUCE LE DIMENSIONI

NON CAMBIANO.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (3)

3) ASSENZA DI AMMICAMENTO O PALPEBRE FLACCIDE.

SI OSSERVANO I MOVIMENTI E IL

TONO DELLE PALPEBRE, AD

INTERVALLI

DI TEMPO REGOLARI.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (4)

4) ASSENZA DI MOVIMENTI OCULARI SPONTANEI

SI OSSERVANO I MOVIMENTI

OCULARI,

AD INTERVALLI

DI TEMPO REGOLARI.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (5)

5) ASSENZA DEL RIFLESSO CORNEALE

STIMOLANDO LE CORNEE, CON

GARZINE STERILI DI COTONE, NON VI

SONO NE’ RISPOSTA MOTORIA

(CHIUSURA DELLE PALPEBRE),

NE’ RISPOSTA VEGETATIVA

(LACRIMAZIONE).

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (6)

6) ASSENZA DI MOVIMENTI FACCIALI

NON SI OSSERVA NESSUN

MOVIMENTO FACCIALE SPONTANEO O

PROVOCATO CON TEST DEL DOLORE ,

AD INTERVALLI

DI TEMPO REGOLARI.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (7)

7) ASSENZA DI MOVIMENTI MUSCOLARI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI.

NON SI OSSERVA NESSUN

MOVIMENTO DOPO STIMOLAZIONE

DOLOROSA. NON VI SONO MOVIMENTI

INCORDINATI DEGLI ARTI DOPO

STIMOLAZIONE DEI NERVI SPINALI

(DIAGNOSI DIFFERENZIALE ).

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (8)

8) ASSENZA DEI RIFLESSI OCULO VESTIBOLARI

INCLINANDO IL CAPO A 30° , VERIFICATA

LA PERVIETA’ DEL CONDOTTO UDITIVO CON

UN SONDINO, SI INIETTANO 50 ML DI

SOLUZIONE DI ACQUA FREDDA IN

VICINANZA DEL TIMPANO, E SI VERIFICA

L’ASSENZA DI MOVIMENTI OCULARI NEL

LATO IRRIGATO.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (9)

9) ASSENZA DEI RIFLESSI OCULO CEFALICI

A PALPEBRE APERTE SI FANNO ESEGUIRE

BRUSCHI MOVIMENTI DI LATERALITA’ AL

CAPO. I GLOBI OCULARI RESTANO FISSI IN

ASSE CON LA DIREZIONE DEL CAPO.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (10)

10) ASSENZA DEL RIFLESSO DEL VOMITO.

NON SI EVOCA NESSUN MOVIMENTO

STIMOLANDO LA BASE DELLA LINGUA, E

DELLA PARETE POSTERIORE DEL FARINGE.

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ASSENZA DEI RIFLESSI NEI TERRITORI DEI NERVI CRANICI (11)

11) ASSENZA DEL RIFLESSO DELLA TOSSE.

NON SI EVOCA NESSUN RIFLESSO DOPO LA

STIMOLAZIONE DELLA CARENA TRACHEALE

TRAMITE SONDINO. QUESTO E’ L’ULTIMO

RIFLESSO A SCOMPARIRE .

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I TEST DI APNEA

I TEST DI APNEA VALUTANO LA

RISPOSTA A STIMOLI REPIRATORI,

MISURANDO LA CAPACITA’ VITALE

(CV), E L’ATTIVITA’ DI SCAMBIO

GAS ANALITICO.

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I TEST DI APNEA (1)

1)IPEROSSIGENAZIONE CON UNA

FiO2 AL 100%.

NEL SOGGETTO NORMALE TALE

IPEROSSIGENAZIONE PROVOCA UNA

NORMALIZZAZIONE DELLA PaCO2 TRA

VALORI DI 35 -40 mmHg.

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I TEST DI APNEA (2)

2) IPEROSSIGENAZIONE

COMPARATA.SI EFFETTUA UNA IPEROSSIGENAZIONE, E

SI COMPRANO I VALORI DI PaCO2 ALLA

PRESSIONE SISTOLICA , DIASTOLICA , E

A QUELLA DIFFERENZIALE .

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I TEST DI APNEA (3)

2) IPEROSSIGENAZIONE

TRACHEALE.SI POSIZIONA UN SONDINO

ENDOTRACHEALE E SI EROGANO 6lt./m DI

O2, FINO AD OTTENERE UNA PaCO2 DI 60

mmHg. SE SI RAGGIUNGE TALE VALORE IL

SISTEMA RESPIAROTORIO NON FUNZIONA

PER ASSENZA DI ATTIVITA’ REGOLATORIA

CEREBRALE.

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INTERRUZIONE DEL TEST DI APNEA

1) ALLA COMPARSA DI ATTI RESPIRATORI;

2) ALLA COMPARSA DI GRAVI ARITMIE;

3) ALLA DESATURAZIONE DI OSSIGENO INFERIORE A 90;

4)QUANDO SI SUPERA UNA PaCO2 DI 60 mmHg.

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GLI ESAMI STRUMENTALI

DI CONFERMA DELLA

MORTE CEREBRALE.

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L’ELETTROENCEFALOGRAMMA.

DIMOSTRA L’ASSENZA DI ATTIVITA’

ELETTRICA CELEBRALE SPONTANEA,

OPPURE PROVOCATA. SI EFFETTUA

PER

PERIODI DI 30 M’ CONTINUATI,

RIPETUTI

OGNI QUATTRO ORE, DURANTE DODICI

ORE DI OSSERVAZIONE.

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SONO LA RISPOSTA EEG GRAFICA A

STIMOLI DI DIVERSA NATURA. NON

VENGONO INFLUENZATI DA FARMACI

AD AZIONE DEPRESISVA, COME GLI

IPNOTICI E I SEDATIVI. SONO UTILI

NELLE DIAGNOSI DUBBIE E

IN QUELLE DIFFERENZIALI .

I POTENZIALI EVOCATI.

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SI DISTINGUONO IN:

1) SOMATO-SENSORIALI (SEP);

2) VISIVI (PEV);

3) UDITIVI (BAEP);

4) MOTORI (PEM).

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I POTENZIALI EVOCATI.

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I POTENZIALI EVOCATI SOMATO SENSORIALI(SEP)

POSSONO ESSERE ANALIZZATI TUTTI I NERVI DI

SENSO MA SI STUDIANO IL NERVO MEDIANO,

QUELLO ULNARE, IL NERVO TIBIALE. L’ESAME SI

SVOLGE POSIZIONANDO DEGLI ELETTRODI SULLO

SCALPO E LUNGO IL DECORSO DEI NERVI

PERIFERICI, ANALIZZANDO LE RISPOSTE

A DIVERSE STIMOLAZIONI DI FREQUENZA.

OGGI SI UTILIZZANO SISTEMI

DI GRAFICA COMPUTERIZZATA .

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I POTENZIALI EVOCATI VISIVI (PEV).

STUDIANO LA CORTECCIA VISIVA, E IL NERVO

OTTICO, CON ELETTRODI POSIZIONATI SULLO

SCALPO MENTRE IL PAZIENTE FISSA , PRIMA CON

UN OCCHIO, E POI CON L’ALTRO, UN PUNTO

POSTO AL CENTRO DI UN VIDEO RAFFRIGURANTE

UNA SCACCHIERA CHE CAMBIA DI COLORI. NEL

PAZIENTE IN MORTE CEREBRALE

OGNI STIMOLO NON INDUCE

NESSUNA VARIAZIONE DI RISPOSTA .

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I POTENZIALI EVOCATI ACUSTICI (BAEP).

SONO POTENZIALI UDITIVI DEL TRONCO

ENCEFALO CHE VALUTANO IL NERVO ACUSTICO.

GLI ELETTORDI SONO POSIZIONATI SULLO SCALPO

E SUI LOBI AURICOLARI . IL PAZIENTE ASCOLTERA’

TRAMITE UNA CUFFIA, PRIMA IN UN ORECCHIO, E

POI NELL’ALTRO , DEI SUONI CHE SI RIPETONO

AD UNA FREQUENZA FISSA.

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I POTENZIALI EVOCATI MOTORI (PEM).

SONO POTENZIALI EVOCATI CHE PERMETTONO DI

STUDIARE LA VIA NERVOSA CHE CONDUCE LO

STIMOLO CHE NASCE DALLA CORTECCIA

CEREBRALE MORIA E GIUNGE AI MOTONEURONI

NEL MIDOLLO SPINALE. SI POSIZIONANO

ELETTRODI EFFERENTI ED AFFERENTI, E SI

MISURA LA DIFFERENZA DI POTENZIALE,

REGISTRATO A DIVERSE INTENSITA’.

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L’USO DELL’ ECODOPPLER

E’ UNO STRUMENTO UTILE E RAPIDO,

QUANDO VI E’ ARRESTO DELLA

CIRCOLAZIONE CEREBRALE.

SI REGISTRANO I FLUSSI

NELLE CAROTIDI COMUNI,

ESTERNA E INTERNA, DI ENTRAMBI

I LATI , E NELL’ARTERIA VERTEBRALE .

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L’ANGIOGRAFIA CEREBRALE E LE INDAGINI RADIOISOTOPICHE

POSSONO ESSERE UTILIZZATE QUANDO

LA DIAGNOSI E’ DUBBIA, RIGUARDO LA

REVERSIBILITA’ DEL DANNO E LA SUA

EVOLUZIONE, IN ASSOCIAZIONE

AI POTENZIALI EVOCATI.

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IL PERIODO DI OSSERVAZIONE

NEL NEONATO INFERIORE AD 1 ANNO

L’OSSERVAZIONE DEVE ESSERE DI 24 H’.

DALL’ETA’ DI 1 ANNO E FINO A 5 ANNI

NON INFERIORE A 12 ORE, NELL’ADULTO

IL PERIODO MINIMO E’ 6 H , MASSIMO 12.

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IL PROSIEGUO DELLE TERAPIE DI

SOSTEGNO VITALE HANNO UNA RAGIONE

D’ESSERE, PER AVVIARE

UNA CORRETTA PROCEDURA

DEL PRELIEVO DI ORGANI.

IL PROLONGING LIFE NELLA WHOLE BRAIN DEATH

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CONFUSIONE E PERPLESSITÀ NELLA WHOLE BRAIN DEATH

IN CASO DI MORTE CEREBRALE ACCERTATA,

L’ATTO DI INTERROMPERE LA VENTILAZIONE

NON CONFIGURA NESSUN ABBANDONO

TERAPEUTICO, NE’ CONFIGURA L’EUTANASIA.

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CONFUSIONE E PERPLESSITA’ NELLA WHOLE BRAIN DEATH

VENTILARE O RIANIMARE UNA PERSONA IN WHOLE BRAIN DEATH COMPORTA :

1)PROTRARRE TERAPIE FUTILI, OLTRE CHE SI CONFIGURA UN ATTO DI ACCANIMENTO ;2) GENERA L’ANGOSCIA E FALSE ASPETTATIVE;3) DEMOTIVA IL PERSONALE ;4) DISSIPA RISORSE ;5) FA EMERGERE L’INUTILITA’ SCIENTIFICA E LE INCAPACITA’ ETICHE;6) GENERA CONFLITTI TRA LE PARTI.

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CONFUSIONE E PERPLESSITA’ TRA WHOLE BRAIN DEATH E STATO VEGETATIVO (PSV).

LA MORTE CEREBRALE E’ LA CESSAZIONE IRREVERSIBILE DI OGNI FUNZIONE CEREBRALE

SIA DEL TRONCO ENCEFALO, SIA DELLA CORTECCIA.

LO STATO VEGETATIVO E’ UNA CONDIZIONE DI RIDOTTA COSCIENZA CON UN TRONCOENCEFALO

IN GRADO DI REGOLARE LE FUNZIONI VEGETATIVE , DAL CONTROLLO DELLA

ATTIVITA’ CARDIACA A QUELLA RESPIRATORIA.

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CONFUSIONE E PERPLESSITA’ NELLA WHOLE BRAIN DEATH

LA POLEMICA DEI RISVEGLI;

LA POLEMICA CULTURALE;

LA POLEMICA SOCIALE.

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LA POLEMICA DEL RISVEGLIO

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LA PRESENZA DI RISVEGLI DA COMI

RIGUARDANTI LA MORTE CEREBRALE TOTALE,

RARISSIMI, HANNO DETERMINATO E RIACCESO

IL DIBATTITO SU TALE ARGOMENTO.

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LA POLEMICA CULTURALE

E’ POSSIBILE MORIRE CON DIGNITA’

DOPO HARVARD?

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LE OBIEZIONI DI H. JONAS (1)

1)I CRITERI DELLA MORTE

CEREBRALE

SONO STATI ADOTTATI PER

FAVORIRE

UNA SCIENZA TRAPIANTOLOGICA

E LIBERARE DALLE DECISIONI

SCOMODE

MEDICI, FAMILIARI E GIURISTI.

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RISPOSTA ALLA PRIMA OBIEZIONE

1) UNA PRESSIONE CULTURALE E

SOCIALE NON PUO’ ESSERE COSI’

DETERMINANTE DA STUTTURARE

CRITERI OGGETTIVI,

SCIENTIFICAMENTE RICONOSCIUTI.

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LE OBIEZIONI DI H. JONAS (2)

2) LA MORTE CEREBRALE

NON PUO’ SOLO ESSERE DEFINITA ,

DEVE ESSERE CONTESTUALIZZATA.

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RISPOSTA ALLA SECONDA OBIEZIONE

2) LA MORTE PER ESSERE

CONTESTUALIZZATA DEVE ESSERE

PRIMA DEFINITA, ALTRIMENTI NON

POTREMO RAPPORTARCI AD ESSA

CON SENSO DI MATURITA’ UMANA .

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LE OBIEZIONI DI H. JONAS (3)

3) I CRITERI DELLA MORTE NON

POSSONO ESSERE LASCIATI

AD UNA VALUTAZIONE DEI TEST.

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RISPOSTA ALLA TERZA OBIEZIONE

3) I TEST VALUTATIVI DELLA MORTE

NON SONO SOLO PREDITTIVI, MA

DELINEANO UN CONFINE NETTO

TRA CESSAZIONE TOTALE E

FUNZIONE RESIDUA .

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LE OBIEZIONI DI H. JONAS (4)

4) UNA CESSAZIONE PUO’ ESSERE

IRREVERSIBILE IN QUANTO AD

ATTIVITA’ DI FUNZIONI, MA NON

ESSERE IRREVERSIBILE IN

RELAZIONE ALLA SUA ATTIVITA’

INTRINSECA.

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RISPOSTA ALLA QUARTA OBIEZIONE

4) L’ORGANISMO UMANO E’ DAVVERO

UN TUTTO, E IL CERVELLO NON E’

TUTTO L’ORGANISMO. SE CESSA

TUTTAVIA OGNI FUNZIONE

COORDINATA,

MUORE L’INDIVIDUALITA’.

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LE OBIEZIONI DI H. JONAS (5)

5) E’ IMPROPONIBILE CREDERE CHE

LA MORTE DELLA CENTRALINA

EQUIVALGA A QUELLA

DELL’INDIVIDUO, PERCHE’ IN TAL

MODO ASSOGGETTEREMO LA VITA

AD UNA FUNZIONE DI UN ORGANO.

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RISPOSTA ALLA QUINTA OBIEZIONE

5) LA VITA E’ NELLO STESSO TEMPO

FUNZIONE E FINE. COME SI

STRUTTURA IL FINE, SE LA

FUNZIONE TOTALE

E’ TERMINATA?

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LA POLEMICA SOCIALE.

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LEGA NAZIONALE CONTRO LA

DEPREDAZIONE DI ORGANI

E LA MORTE

A CUORE BATTENTE.

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IL SOSTEGNO SCIENTIFICO

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LA MORTE CEREBRALE E’

ASCIENTIFICA, NON E’ POSSIBILE CON

GLI ATTUALI MEZZI CLINICO

SCIENTIFICI POTER ACCERTARE LA

CESSAZIONE DI TUTTE

LE FUNZIONI CEREBRALI.

IL SOSTEGNO SCIENTIFICO

ROBERT D. TUONG, JAMES C. FALKER, Rethinking Brain Death, in Critical. Care Medicine, 12, 1992.

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IL SOSTEGNO SCIENTIFICO

LA MORTE CEREBRALE E’ UNA

COMODA FUNZIONE. FU PROPOSTA E

ACCETTATA PERCHÉ RENDEVA

POSSIBILE IL PROCACCIAMENTO DI

ORGANI. PETER SINGER , Congresso di Bioetica America Latina, CUBA 1996.

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IL SOSTEGNO SCIENTIFICO

I PROTOCOLLI PER DICHIARARE LA

MORTE CEREBRALE (TEST

DELL’APNEA) INDUCONO UN DANNO

IRREVERSIBILE, SU PAZIENTI CHE

ALTRIMENTI POTREBBERO ESSERE

SALVATI. PIERO GALLI COIMBRA, Head of Department of Neurology , Univ. S. Paulo of Brazil , Congresso Internazionale sulle donazioni , ROMA 2009

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L’ABROGAZIONE DELLA LEGGE 91/ 99 SUL

SILENZIO/ASSENSO, CON UN REFEREDUM.

L’ASSOCIAZIONE CHIEDE:

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L’ASSOCIAZIONE CHIEDE:

UNA CORRETTA INFORMAZIONE SULLE

DEPREDAZIONI DI ORGANI

A CUORE BATTENTE.

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L’ASSOCIAZIONE CHIEDE:

ARRESTARE LA COMPRAVENDITA DI

ORGANI CHE NON E’ LIMITATA , ANZI

AMPLIATA, DALLE TRAPPOLE DELLA

ATTUALE NORMATIVA.

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L’ASSOCIAZIONE CHIEDE:

CHE NESSUN TEAM CHIRURGICO POSSA

AVVALERSI DELLE NORMATIVE DEL

PRELIEVO DA CADAVERE,

UTILIZZANDOLE SUL PAZIENTE A CUORE

BATTENTE.

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IL RISVEGLIO DI ZACK DUNLOP

ZACK DUNLOP E’ UN GIOVANE DI 21 ANNI CHE NELMARZO DEL 2008, NELLO STATO DELL’OCKLAHOMA, PERDE IL CONTROLLO DELL’AUTO, CON UN IMPATTO

FRONTALE . TRASPORTATO IN OSPEDALE LE SUE CONDIZIONI SONO GRAVISSIME . IN COMA , INTUBATORIANIMATO, DEFIBRILLATO. SI AVVIANO LE PROCEDURE

DI ACCERTAMENTO. EEG GRAFICO PIATTO PER DUE RISCONTRI. SI ESEGUE ANCHE UNA SCANZIONE RMNE UNA TAC CHE DIMOSTRANO DANNO IRREVERSIBILE.

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IL RISVEGLIO DI ZACK DUNLOP

SI CHIEDE IL CONSENSO ALL’ESPIANTO. DUE CONGIUNTI, CHE LAVORANO PRESSO L’OSPEDALE ,

LO STIMOLANO SIA CON IL RILFESSO PLANTRARE, SIA CON STIMOLI NOCICETTIVI DOLOROSI .

ZACK SI SVEGLIA , APRE PRIMA GLI OCCHI, POI TOSSISCE, RECUPERA LE SUE FUNZIONI, NONOSTANTE LE FRATTURE MULTIPLE

E UN GRAVE STATO GENERALE. IL COMUNICATO DELLA DIREZIONE SANITARIA:

FATTO INSPEGABILE E DA ACCERTARE.

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IL RISVEGLIO DI KARINA

KARINA MELKIOR E’ UNA RAGAZZA DANESE DI 19 ANNI VITTIMA DI UN INCIDENTE STRADALE NEL

OTTOBRE 2012. TRASPORTATA IN OSPEDALE LE SUE CONDIZIONI SONO GRAVISSIME, E’ DICHIARATA

IN COMA IRREVERSIBILE. MENTRE SI AVVIANO LE PROCEDURE PER L’ESPIANTO,

LA RAGAZZA SI RISVEGLIA DAL COMA. LA NOTIZIA FA IL GIRO DEL MONDO, E I GENITORI DENUNCIANO I

MEDICI PERCHE’, A PARERE LORO, HANNO AFFRETTATO LE PROCEDURE. IN DANIMARCA NON ESISTE UNA

COMMISIONE DI VALUTAZIONE PER L’ACCERTAMENTO.

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L’ASSOCIAZIONE CHIEDE:

CHE IL CONSENSO NON SIA UN PURO

STRUMENTO APPLICATIVO, E CHE VENGA

ULTERIORMENTE RAFFORZATO .

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L’ASSOCIAZIONE CHIEDE:

CHE AI MEDICI SIA CONSENTITO

L’ACCESSO AL RIFUITO

DELLE PRATICHE TRAPANTOLOGICHE , E

CHE SI INTRODUCA UNA NORMATIVA

DI OBIEZIONE DI COSCIENZA.

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L’ASSOCIAZIONE RIFIUTA:

1. L’INTRODUZIONE DELL’ANGIOGRAFIA PER

INDICARE I SEGNI DELLA MORTE;

2. RIFIUTA CHE L’ESPIANTO SIA ANTICIPATO A UN

PERIODO DI SOLI 15 MINUTI;

3. RIFIUTA DI AMPLIARE LA NORMATIVA DEI

TRAPIANTI DA VIVENTE .

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LA WHOLE BRAIN DEATH

1)DIBATTITO NON CHIUSO;

2)FORTI IMPLICAZIONI PER I TRAPIANTI;

3) DIBATTITO ETICO – FILOSOFICO;

4) IMPLICAZIONI BIOPOLITICHE;

5) RAPPORTO CON LA BIO - ROBOTICA.

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L’ECCEZIONLITA’ NON CONTRADDICE I

DATI

ACQUISITI SULLA WHOLE BRAIN DEATH,

MA INVITA ALLA PRUDENZA,

ACCORTEZZA,

AL RISPETTO DELLA VITA UMANA.

LA WHOLE BRAIN DEATH

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IL CERVELLO UMANO E’ UN TELAIO INCANTATOIN CUI MILIONI DI NAVETTE SFRECCIANTI

INTRECCIANO UNA TRAMA CHE SI DISSOLVE, UNA TRAMA SEMPRE RICCA DI SIGNIFICATO.

BENCHE’ MAI STABILE, UNA MUTEVOLE ARMONIADI SOTTOTRAME.

E’ COME SE LA VIA LATTEA INIZIASSE UNA DANZA COSMICA.

LA WHOLE BRAIN DEATH

SIR CHARLES SHERRINGTON