Bioetica transculturale - Altervista
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Flussi migratori
Nei Paesi europei il fenomeno migratorio è in crescita.
Ragioni all’origine della decisione di emigrare:
fattori di espulsione (scarso sviluppo economico e
umano, condizioni socio-politiche, ecc.);
fattori di attrazione (aspettative lavorative,
miglioramento delle proprie condizioni economiche,
esigenze di formazione culturale e professionale,
ricongiungimento familiare, ecc.)
Identità
Dal latino idem (medesimo)
Unità distinguibile da tutte le altre
Unicità e irripetibilità dell’individuo
L’immigrato…
…è una persona in transizione, sospesa fra due identità:
quella di appartenenza
quella di elezione
Vive in un punto intermedio, diviso fra le radici del passato e le incerte prospettive di integrazione nella comunità di elezione.
Stress da “trans-culturazione”, passaggio di identità.
Società multietniche
Contesto multiculturale variegato in cui convivono etnie, costumi, valori, credenze.
La circolazione di uomini, conoscenze, culture solleva conflitti e interrogativi sulle prospettive di dialogo future.
In ambito sanitario…
◼ si impongono questioni relative alla tutela della salute individuale e pubblica
◼ difficoltà di ordine pratico-operativo per gli operatori sanitari
◼ interrogativi circa la legittimità di pratiche che contrastano con la normativa vigente
Come far coesistere le ragioni dell’interculturalità e
della diversità con il rispetto dei principi e delle
norme fondamentali dello Stato e della dignità
della persona umana?
La prospettiva transculturale
Adottare linee-guida in grado di orientare l’agire
medico e le future scelte dell’operatore sanitario
nella risoluzione dei dilemmi etici che insorgono
nell’esercizio della professione, tenendo conto
dell’eterogeneità delle culture e dei conflitti pratici
che di volta in volta si pongono alla sua attenzione.
Com-prendere l’altro, il diverso da
sé
Implica non la mera
tolleranza…
…ma la capacità di
entrare in relazione
Difficoltà comunicative nei contesti multiculturali
L’incomprensione si situa in 5 possibili livelli:
1. pre-linguistico (linguaggio non verbale, gestualità, movimenti codificati, mimica, ecc.);
2. linguistico (linguaggio verbale);
3. meta-linguistico (significati simbolici della lingua nelle varie culture);
4. culturale (complesso di credenze, costumi, valori di appartenenza);
5. meta-culturale (concezioni religiose, filosofiche, ideologiche, ecc.).
Il mediatore culturale
Un interprete globale
Non solo traduttore linguistico ma esperto della
comunicazione, dei significati antropologici della
lingua, dei vissuti psicologici, della cultura e delle
tradizioni dei pazienti stranieri.
Problemi bioetici
Ricercare un punto di equilibrio fra il principio di
uguaglianza e pari dignità di tutte le persone e il
principio del rispetto della diversità e specificità di
ogni cultura (art. 3 Cost.);
il principio di libertà delle confessioni religiose di
praticare il proprio culto, di manifestare le proprie
credenze e convinzioni e i diritti inviolabili dei
cittadini iscritti nella Carta fondamentale.
Principio di tutela della vita fisica e della salute (art. 32 Cost.)
Principio terapeutico (art. 5 Cod. civ.)
Principio di libertà
Principio di giustizia
Principio di familiarità (art. 29 Cost.)
Principio di solidarietà e sussidiarietà
Principio del buon costume (art. 19 Cost.)
Parere del Comitato Nazionale per la bioetica
Bioetica transculturale
Principi
Rispetto di tutte le culture
Rispetto del principio di tutela dell’integrità fisica del soggetto / divieto di atti dispositivi del corpo umano
Le mutilazioni genitali femminili costituiscono alterazioni anatomo-funzionali non giustificate da finalità terapeutiche, lesive dell’integrità fisica della persona e pertanto eticamente inaccettabili.
La circoncisione maschile va realizzata osservando le norme di igiene e asepsi.
Il Sistema Sanitario Nazionale non è tenuto a farsi carico di prestazioni che non abbiamo finalità terapeutiche.
Costituzione
• Art. 3 (“uguaglianza e pari dignità dei cittadini”)
• Art. 8 (“Tutte le confessioni sono ugualmente libere di fronte alla legge…Hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”)
• Art. 10 (“L’ordinam.giur. it. si conforma alle norme del dir. internaz. generalmente riconosciute. La condizione giur. dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internaz. Lo straniero a cui sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Cost. it. ha diritto d’asilo nel territorio della Rep.)
• Art 11 (“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma individuale o associata…di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”)
MGF
Definizione:
“Tutte quelle procedure che
prevedono l’asportazione
parziale o totale dei genitali
esterni o altri danni provocati
per motivi culturali o
comunque non terapeutici”
(OMS 1997)
Brevi cenni storici
L’escissione risale, per alcuni storici, all’antico Egitto.
Praticata sulle donne delle famiglie dei faraoni
(circoncisione faraonica), era segno distintivo
dell’appartenenza alla casta reale.
Secondo altre fonti l’espressione “infibulazione”
deriverebbe dal latino “fibula”, “spilla”, applicata
a Roma sul corpo femminile delle schiave. Praticata
anche sulle giovani per preservarne la verginità
fino al matrimonio.
Usanze indigene preesistenti alla penetrazione
dell’Islam nell’Africa subsahariana e centro-
orientale a partire dal 1050.
L’attribuzione fatta all’Islam dell’origine delle MGF è
dovuta alla facilità con cui l’Islam si è adattato al
tessuto tradizionale africano.
Corano, fonte suprema deldiritto. Parola di Dio rivelatadirettamente dal Profeta.
La Sunna (tradizione) è l’insieme di regole fondate sulla Parola del Profeta.
Igma, consenso ininterrotto ed unanime della comunità su questioni di ordine giuridico, religioso, morale. Consuetudine generalmente accettata.
Principi dell’etica medica islamica:
Beneficialità-non maleficienza
Sacralità della vita fisica
Principio del paternalismo
Principio di giustizia
Principio di necessità (preferenza del male minore)
Principio di difesa del bene pubblico
La tutela dell’interesse pubblico prevale sulla difesa dell’interesse individuale
Regole della professione medica
Il medico può decidere se comunicare o meno la verità al paziente. La maggior parte dei medici sceglie di non comunicare una prognosi infausta al malato terminale e di informare i familiari.
La volontà della persona malata è subordinata alle decisioni della famiglia e della comunità sociale.
La donna non può sottoporsi a visita medica delle parti intime. Il medico curante deve essere una figura femminile e la visita deve svolgersi alla presenza del coniuge.
Motivazioni ufficiali delle MGF
1. Costumi e tradizioni
2. Identità di genere (necessità di rimuovere la “parte maschile”, clitoride, dai genitali della ragazza)
3. Religione
4. Controllo della sessualità
5. Accettazione sociale e matrimonio (preservare la verginità delle adolescenti prima del matrimonio, conquistare un’identità sociale)
6. Igiene e salute (purificazione, tahara in Egitto, tahurin Sudan)
Classificazione
Tipo 1. Clitoridectomia o Sunna: resezione del prepuzio del clitoride, con o senza l’escissione della stessa;
Tipo 2. Escissione: asportazione del clitoride con rimozione parziale o totale delle piccole labbra;
Tipo 3. Infibulazione (circoncisione faraonica): escissione parziale o totale dei genitali esterni, asportazione di clitoride e piccole e grandi labbra e successivo restringimento mediante cucitura dell’apertura vaginale;
Tipo 4. Non classificata: perforazione o incisione del clitoride e/o labbra; cauterizzazione mediante bruciatura del clitoride; raschiatura dei tessuti dell’orifizio vaginale (taglio angurya) o taglio della vagina (taglio gishiri); introduzione di erbe corrosive; ogni altra forma di mutilazione.
Complicanze fisiche a breve termine
Emorragia dovuta alla recisione dell’arteria clitoridea o vulvare. Per arrestare il sanguinamento l’arteria deve essere suturata. Emorragie secondarie possono verificarsi a distanza di una settimana per infezioni e conseguente inumidimento del coagulo;
Infezioni dovute all’utilizzo di strumenti non sterili e alle scarse condizioni igieniche. Il livello di gravità va dall’infezione superficiale alla setticemia;
Ritenzione urinaria, il dolore, la tumefazione, l’infiammazione della zona circostante la ferita possono causare ritenzione urinaria. Può essere necessario inserire un catetere vescicale o rimuovere i punti di sutura;
Danni agli organi limitrofi, all’uretra, alla vagina, al
perineo, ecc.; formazione di fistole vescico-vaginali
o retto-vaginali con conseguente incontinenza
urinaria o fecale;
Dolore acuto e shock, l’intervento è eseguito senza
anestesia e può provocare shock neurogenico;
Lesioni muscolari e osteo-tendinee.
Complicanze a lungo termine
Mancata cicatrizzazione, le infezioni, il flusso di urina, la deambulazione possono impedire la cicatrizzazione della ferita; può conseguirne un’ulcera infetta che richiede medicazioni adeguate;
Infezioni del tratto urinario o riproduttivo. Il ristagno di secrezioni vaginali può causare infiammazione e infezione degli organi della riproduzione;
Formazione di ascessi, nei casi in cui un punto di sutura interno non si riassorba, che richiedono l’incisione chirurgica;
Formazione di cisti dermoidi, inclusione di tessuto cutaneo nella cicatrice; ove di grandi dimensioni le cisti vanno asportate chirurgicamente;
Cheloidi, eccessiva crescita di tessuto cicatriziale;
Neuroma, intrappolamento del nervo clitorideo in un punto di
sutura o nel tessuto cicatriziale può generare un tumore del
tessuto nervoso;
Dismenorrea, mestruazione dolorosa cusata dalla congestione
della pelvi, dall’accumulo di sangue nel canale vaginale;
Ostruzione cronica del tratto urinario, il restringimento
dell’uretra ostruisce il regolare flusso dell’urina causando
calcoli alla vescica.
Complicanze da parto
In occasione del parto la vagina della donna infibulata deve
essere riaperta per consentire il passaggio del neonato
(de-infibulazione); rischio di lacerazioni gravi e di
emorragia.
Disfunzioni sessuali
Le MGF possono causare
problemi di frigidità
dovuta alla dispaurenia
(rapporto sessuale
doloroso), alle lesioni
provocate dai rapporti,
alle infezioni pelviche. La
mancanza di orgasmo è
attribuibile
all’amputazione del
glande del clitoride.
Aspetti psicologici
Le MGF possono avere effetti
devastanti sulle donne:
disturbi del comportamento
disturbi da stress post-traumatico
malattie pscicosomatiche
ansia /depressione
psicosi
paura del parto
perdita della libido
perdita dell’autostima legata
all’incontinenza urinaria e fecale
Distribuzione geografica del fenomeno
Le mutilazioni sono diffuse prevalentemente in Africa ed interessano 28 paesi della fascia subsahariana, dal Senegal alla Somalia, Eritrea, Etiopia. A nord si estendono fino all’Egitto, a sud fino alla Tanzania.
La forma più invasiva è praticata in Sudan, Somalia, Mali, Eritrea.
Le mutilazioni del I° tipo riguardano anche il medio Oriente, lo Yemen, l’Arabia Saudita e gli Emirati arabi.
Il fenomeno tocca anche l’India e l’America latina
La stima è di 120-140 milioni di persone sottoposte a mutilazioni nel
mondo (Demographic Healt Survey). Si registra un decremento nel
centro Africa e in Kenya.
Il fenomeno è in continua evoluzione in Europa e altri continenti.
La legislazione Europea
La Svezia ha adottato per prima nel 1982 una legge
contro le mutilazioni genitali femminili, modificata nel
1999 al fine di introdurre il divieto di reinfibulazione
post-parto;
In Norvegia è stata emanata una legge che vieta le MGF
prevedendo la detenzione fino a tre anni; se dalla
mutilazione deriva un’incapacità lavorativa superiore a
due settimane, la detenzione è elevata a sei anni e in
caso di morte o lesione grave, a otto.
Nel Regno Unito è stata emanata una legge nel 1985 che considera reato “tagliare, infibulare, mutilare in qualsiasi modo le grandi e piccole labbra e il clitoride;
In Belgio una legge del 2000 ha modificato il codice penale con l’inserimento delle MGF come nuova fattispecie criminosa. E’ punito con la detenzione da tre a cinque anni chiunque pratichi, faciliti o promuova una MGF; se ne deriva malattia inguaribile la sanzione è da cinque a dieci anni di lavoro forzato, in caso di morte fino a quindici anni;
In Germania non esiste una normativa ad hoc sulle
MGF; queste sono perseguite penalmente con il
ricorso agli articoli del codice relativi alle lesioni;
In Francia non si è ancora legiferato sulle
mutilazioni; si applica l’art. 312 del c.p. che
prevede la carcerazione fino a venti anni per
violenza avente per conseguenza mutilazioni.
Legislazione Italiana
Normativa di riferimento:
Art. 2 e 32 della Costituzione
Art. 5 del Codice civile, Atti di disposizione del
proprio corpo: “Gli atti di disposizione del proprio
corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione
permanente dell’integrità fisica, o quando siano
altrimenti contrari alla legge, all’ordine pubblico o al
buon costume”
Codice penale
Art.582 “Chiunque cagiona ad alcuno una lesione dalla quale derivi una malattia nel corpo o nella mente è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni. Se la malattia ha durata non superiore ai venti giorni e non ricorrono le circostanze aggravanti previste negli art.583 e 585, il delitto è punibile a querela della persona offesa”
Art.583 “La lesione personale è grave e si applica la
reclusione da tre a sette anni:
se dal fatto deriva una malattia che mette in pericolo
la vita della persona offesa ovvero una incapacità di
attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo
superiore ai 40 giorni;
se il fatto produce l’indebolimento permanente di un
senso o un organo;
“La lesione personale è gravissima e si applica la reclusione da sei a dodici anni se dal fatto deriva:
una malattia insanabile;
la perdita di un senso;
la perdita di un arto o un organo o la capacità di procreare o una perdita della favella;
lo sfregio permanente del viso;
l’aborto della persona offesa”
Legge n.7 del 2006
“Disposizioni concernenti le pratiche di mutilazione
genitale femminile”
Obiettivo di “prevenire contrastare e reprimere le MGF quali violazioni dei diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute delle donne e delle bambine”.
La legge introduce una serie di misure volte:
all’informazione e sensibilizzazione nei confronti delle donne immigrate;
alla promozione di specifici programmi di formazione dei docenti della scuola dell’obbligo al fine di svolgere una qualificata attività di prevenzione;
all’attivazione presso le strutture sanitarie di centri di monitoraggio dei casi rilevati sul territorio;
alla creazione di strutture di accoglienza ad hoc per donne immigrate che intendano sottrarsi alle pratiche rituali di mutilazione fisica.
Art. 6
Perseguite penalmente a titolo di reato doloso le pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili.
“Chiunque in assenza di esigenze terapeutiche, cagiona una m.g.f. è punito con la reclusione da 4 a 12 anni. Si intendono come pratiche di m.g.f. la clitoridectomia, l’escissione, l’infibulazione.
Chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, provoca, al fine di menomare le funzioni sessuali, lesioni agli organi genitali femminili diverse da quelle indicate al primo comma, da cui derivi una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da 3 a 7 anni. La pena è diminuita fino a 2 terzi se la lesione è di lieve entità.
E’ aumentata di un terzo quando le pratiche sono commesse a danno di un minore o se il fatto è commesso per fini di lucro…
Art.6
…Le disposizioni del presente articolo si applicano altresì
quando il fatto è commesso all’estero da cittadino italiano o
da straniero residente in Italia, ovvero in danno di cittadino
italiano o di straniero residente in Italia. In tal caso il
colpevole è punito a richiesta del ministro della giustizia”
Le fattispecie penali sono due:
1. Mutilazioni del I°, 2° e 3° tipo;
2. Mutilazioni del 4° tipo e qualsiasi altra forma di
lesione agli organi genitali femminili non elencata
nel primo comma (es. cauterizzazione del clitoride,
incisione della vagina, introduzione di erbe
corrosive, ecc.).
La sussistenza del reato è esclusa in presenza di un
“esigenza terapeutica”.
La de-infibulazione (riapertura della vagina) eseguita
dal sanitario per consentire l’espulsione del feto e
la successiva
re-infibulazione post-partum a scopo di sutura in caso
di emorragia può considerarsi “esigenza
terapeutica”?
E’ prevista la pena
accessoria
dell’interdizione dalla
professione da tre a dieci
anni per l’esercente una
professione sanitaria che
abbia riportato una
condanna.
Danni reali e potenziali per la salute fisica e psicologica delle
donne sottoposte a interventi “modificativi” dello status
mutilatorio
Sensazione di disagio correlato alla violazione di una zona corporea intima
Compromissione della comunicazione con il personale sanitario
Ansia correlata all’intervento di de-infibulazione
Rischio di compromissione della percezione corporea correlata a “modificazioni” dello status mutilatorio
Rischio di isolamento da parte dei familiari conseguente all’intervento di de-infibulazione
Rischio di infezioni della sutura
Linee-guida per un corretto approccio del personale sanitario con le pazienti vittime di mutilazioni
• Approccio olistico mirato a prendere in carico gli aspetti esistenziali, antropologici, culturali, psico-sociali del problema
• Percorso formativo finalizzato a conoscere la cultura, le tradizioni, gli usi delle comunità di appartenenza delle giovani donne immigrate
• Studio approfondito delle MGF e dei danni per la salute della donna
• Uso di terminologie comprensibili
• Illustrazione della normale anatomia femminile
• Informazione sulle procedure mediche che si vanno ad attuare e coinvolgimento nelle scelte terapeutiche
• Ricorso alla figura del mediatore culturale
Immigrati, “partner professionali”
“Consulenti” stranieri coinvolti nell’interazione
terapeutica e nell’organizzazione di servizi possono
cooperare con i mediatori culturali.
Ottimizzare i percorsi formativi del personale
sanitario potenziando la conoscenza degli aspetti
etnico-culturali, linguistici, relazionali, giuridici,
organizzativi dell’assistenza.
Criteri bioetici per orientare le scelte
sanitarie
• Educazione alla tolleranza
• Rispetto della salute
• Rispetto della diversità
• Rispetto della dignità umana
• Alleanza terapeutica centrata sull’assistenza in senso olistico, attenta ai bisogni della persona
• Comunicazione interpersonale con pazienti appartenenti a gruppi etnici diversi e alle minoranze