Psicologia transculturale II modulo A.A. 2009/10

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PSICOLOGIA TRANSCULTURALE II MODULO A.A. 2009/10 Corso di laurea magistrale in lingue e culture per la comunicazione e la cooperazione internazionale federica.decordova@ univr.it Federica de Cordova

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Psicologia transculturale II modulo A.A. 2009/10. Federica de Cordova. Corso di laurea magistrale in lingue e culture per la comunicazione e la cooperazione internazionale. [email protected]. Etnopsichiatria. Etnopsichiatria: Dimensione storica - PowerPoint PPT Presentation

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PSICOLOGIA TRANSCULTURALEII MODULO A.A. 2009/10

Corso di laurea magistrale in lingue e culture

per la comunicazione e la cooperazione [email protected]

Federica de Cordova

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Etnopsichiatria:•Dimensione storica•Processi produzione della malattia mentale, delle cure e dell’efficacia terapeutica•Soggettività e migrazione

Etnopsichiatria

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Connessione tra etnopsichiatria e psichiatria sociale Attenzione a: •processi di costruzione delle categorie epistemologiche, diagnostiche, pratiche istituzionali•rapporti di potere che costruiscono l’esclusione sociale

Etnopsichiatria: le premesse

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Diverso da:Comparazione di cultureTassonomiaInterpretazione psicoanalitica delle culture

Etnopsichiatria

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La posizione comparativa enfatizza le relazioni causa-effetto tra cultura e comportamento: posso confrontare comportamenti e contesti.L’obiettivo finale è di progredire nella conoscenza del funzionamento umano universale, quindi bisogni e diritti universali.

Psichiatria transculturale

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Non necessariamente tutte le manifestazioni comportamentali hanno basi di natura comune, e non è possibile valutare un comportamento separatamente dal proprio contesto culturale. Avendo come oggetto del proprio studio sistemi complessi di significato, ed in particolare il modo in cui individui o gruppi attribuiscono e organizzano senso all’interno di tali strutture, non possiamo riferirci alle regole della natura, ma piuttosto con l’ordine creato dagli umani.

Etnopsichiatria

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Spazio di intersezione tra discipline diverse in cui è necessario un continuo processo di definizione e ripensamento delle categorie che definiscono l’oggetto del proprio studio. Il margine in questo senso diviene punto di osservazione indispensabile per aprire quello spazio necessario ad inquadrare e comprendere i comportamenti umani in senso complesso e non riduzionistico.

Etnopsichiatria

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La possibilità di concepire un livello universale del comportamento sposta il nostro interesse a quei processi che mediano tra questo livello e la sua attribuzione di senso. Questo ci induce ad individuare un livello “metaetico”, di ricerca di concetti universali (Boddy, 1998), mettendoci però in guardia dal rendere generalizzabile ciò che è soltanto la propria specifica visione relativistica. Per giungere a una tale definizione è necessaria una costante negoziazione dei codici e delle strutture significanti fra tutte le parti in causa. Tali risultati non saranno, comunque, statici e generalizzabili, ma sempre frutto di quello spazio-tempo che li ha prodotti.

Universalismo?

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Nella sua definizione storica, filogenetica e ontogenetica, l’essere umano trova nel livello biologico una base decisamente fondamentale. Tuttavia la specie umana ha prodotto, attraverso la capacità simbolica di rappresentazione e in particolare con il linguaggio, un mondo estremamente ricco e complesso, capace di fornire senso alla realtà e che consente di farne esperienza. Il medium entro cui prendono forma le rappresentazioni simboliche è la cultura.

Soggettività e cultura

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La descrizione statistica costruisce tipi e classi astratte, ma anche corpi omogenei, delimitati da confini arbitrari. Le specificità contraddicono le categorie generali.

Etnopsichiatria: le premesse

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Rischio delle differenze culturali: la ricerca della verità può portare all’assimilazione dell’altro in nome di una comune umanità per poi misurarlo in termini di scarto dalla norma.Problema della intraducibilità: non distruggere l’unità di un’esperienza incommensurabile, no riconducibile a sé.

Etnopsichiatria

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Identità culturale = identità carcerataRischio di reificazione della cultura

Etnopsichiatria

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QUANDO LA DIFFERENZA E’ UTILIZZATA PER GIUSTIFICARE UN

ATTO DI DOMINIO?

Etnopsichiatria: le premesse

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Il senso del sé, della soggettività individuale, è inseparabile dal contesto, quindi dalla cultura.

Soggettività e cultura

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Ente non presente in natura prodotto dell’azione umana, concreta o simbolica.Elemento che contiene e trasporta informazione culturaleElemento che emette informazione culturale:

- induce azioni e comportamenti- induce stati affettivi - induce processi psichici

↓Dinamicità tra mondo interno e cultura materiale

Artefatto

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Secondo questa prospettiva un fenomeno complesso necessita di molteplici modelli interpretativi, ognuno dei quali ha valenza assoluta rispetto al proprio punto di vista e relativa rispetto al fenomeno nella sua interezza. Ciò che riveste reale importanza non è la capacità di descrivere le strutture del reale, ma la possibilità di definire le relazioni esistenti tra tali strutture. L’ottica complementarista ci offre uno spazio per comprendere l’ambiguità e la contraddittorietà della natura umana, insieme alla sua connotazione processuale.

Complementarismo (Devereux, G. 1967, 1973)

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Complementarismo

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Schema corporeo + Rappresentazione corporea 

Identità relazionale e dicotomica: mi riconosco ma mi differenzio

  1)    ricerca di segni di riconoscimento e di

identificazione con l’altro2)    ricerca di parametri di riferimento fisici e simbolici

  Identificazione + riconoscimento

Identità

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Schema corporeo + Rappresentazione corporea Identità relazionale e dicotomica: mi riconosco ma mi differenzio

  1) ricerca di segni di riconoscimento e di identificazione con l’altro

2) ricerca di parametri di riferimento fisici e simbolici

Identificazione + riconoscimento

Identificazione

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Riconoscimento dei diritti riconoscimento dell’identità dell’individuo Se riconosco solo alcuni dei diritti identità mutilata Se non ho totalità dei diritti non posso avere totalità di doveri

=impossibile introiezione di modelli prescrittivi

condivisi

Riconoscimento e integrazione

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Livelli differenti del processo di riconoscimento: - politico - economico - sociale - personale

Riconoscimento e integrazione

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Principio di identità: A = APrincipio di non contraddizione: A diverso da NON APrincipio del terzo escluso: o A o NON A

Quindi identità ben definita da limiti: sé diverso da non sé

Logica lineare

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L’individuo tende a fondersi con la classe o i suoi elementi in un processo reversibileLa parte è il tutto e il tutto è la parte

L’identità è quindi “espansa”, è difficile definire il sé dal non sé

Logica circolare

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Il riferimento a logiche esplicative e ordinanti l’esperienza della malattia è molteplice e poliforme, non semplicemente riconducibile ad un singolo modello. L’esperienza della malattia, la sua spiegazione, andranno piuttosto lette secondo un’ottica capace di coglierne la stratificazione dei significati.L’impostazione lineare della malattia si sovrappone e si interseca in maniera non alternativa, ma compresente, con un livello della malattia in senso complesso, circolare. La malattia è la perdita di un equilibrio: non si riferisce soltanto al fatto biomedico, ma è anche un avvenimento biografico e sociale.

Salute e malattia

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DISEASE

Disease: indica la conoscenza “oggettiva” propria del medico, presente in occasione della diagnosi, prognosi e trattamento. La malattia, in questo senso, è definita come un’anomalia o una disfunzione a livello organico, anche psichico, osservabile e misurabile attraverso una metodologia scientifica. Ciò vale a dire che i fenomeni relativi alla malattia possono essere verificati in condizioni empiriche controllate. Kleinmann A., 1980; Young A., 1981

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ILLNESS

Illness: è la malattia vissuta in prima persona, intesa come lo studio della soggettività del malato il quale interpreta, con chi gli sta intorno, i processi che provocano il proprio benessere o malessere. L’illness è il racconto soggettivo della malattia segnato dalla sofferenza e dalla consapevolezza dell’esperienza di malattia, con la sua componente irrazionale di angoscia e di speranza. Colui che soffre, vede il suo “caso” in termini totalmente diversi dalla medicina. Esso rappresenta innanzitutto una caduta, un’estromissione dalla rete di relazioni, entro la quale si svolgeva la sua vita di uomo attivo e capace. Il senso che il malato attribuisce all’esperienza personale di malattia, agli affetti e sentimenti provati e al comportamento conseguente, sono quindi influenzati dal contesto culturale.

Kleinmann A., 1980; Young A., [email protected] Psicologia Transculturale II modulo

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SICKNESS

Sickness: è il processo attraverso il quale comportamenti e segnali corporei vengono trasformati in sintomi, vale a dire in elementi socialmente riconoscibili, caricati di significati specifici per sé e per il mondo (concreto e simbolico) entro cui il sintomo si manifesta. Sickness è quindi un processo per la socializzazione della patologia (disease) e dell’esperienza di malattia (illness). Intrinseco a questo processo di attribuzione di senso è l’attribuzione di un ordine sociale.

Young A.. 1981

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Medicine non scientifiche

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La salute è il risultato di un equilibrio che integra elementi biologici, psichici e sociali. La malattia deriva dalla rottura di questo equilibrio a causa non solo di elementi interni all’individuo, ma anche esterni.L’origine interna o esterna della malattia non trova il suo referente soltanto nel mondo concreto, reale, del soggetto, ma si amplia al “mondo dell’invisibile” in cui spiriti, forze della natura, antenati possono a pieno titolo giocare un ruolo.In tal senso il contesto, la cornice fisica e sociale in cui si svolge l’evento della malattia, ma anche quello della cura, assumono importanza rilevante in quanto entrano nel gioco di forze che influenzano il meccanismo di guarigione o di mantenimento di uno stato patologico.

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Medicine non scientifiche

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La cura, quindi, assume l’aspetto del rito, della cerimonia, della compartecipazione, piuttosto che dell’intervento tecnico; l’autore della cura sarà di conseguenza un eletto, una persona che per caratteristiche personali ed esperienze di vita è in grado anche di entrare nel mondo dell’invisibile e dialogare con le forze che lo abitano.

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Diagnosi

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Cognizione dell’indole e sede della malattia per mezzo dell’osservazione dei fenomeni che l’accompagnano e dall’esame della sua ragione.Procedura di ricondurre un fenomeno (o gruppi di fenomeni) a una categoria.Anche il risultato di tale classificazione si chiama diagnosi.

↓E’ un processo di attribuzione causale.La malattia è quella categoria in cui si inseriscono fenomeni correlati tra loro.

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PROCESSO TERAPEUTICO

procedura

esito

svelamento

stati mentali

decisioni

soggetto politico

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Processo terapeutico 1

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Se definiamo la procedura come azioni intraprese, ed esito come risultato ottenuto, intendiamo il processo terapeutico come quell’insieme di attività significative che mediano tra procedure ed esito. Esistono almeno quattro differenti significati attribuibili al concetto di trattamento o processo terapeutico:

1)Lo svelarsi di uno specifico evento. Occorre notare che da un punto di vista della psicoterapia occidentale il processo è costituito da una interazione prolungata di tipo verbale e interpersonale, mentre la relazione tra terapeuta tradizionale e cliente è spesso momentanea e legata ad atti, prescrizioni solo apparentemente superficiali.

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Processo terapeutico 2

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2)Processo come sequenza esperienziale di stati mentali, in cui l’insight, l’interpretazione, il simbolismo sono elementi fondamentali. L’esperienza del guaritore, invece, si estende ben al di là dell’evento in sé e la sua natura ed il suo significato possono manifestarsi anche molto più avanti. In questo senso l’esperienza non è intrapsichica ma intersoggettiva.3)Processo inteso come sequenza di decisioni che partono da un episodio di malattia per giungere a un trattamento. In questo caso il campo è allargato oltre le figure del paziente e del terapeuta, ma si estendono a tutta la rete di personaggi che a qualche titolo rientrano nel processo decisionale (therapy management group).4)Processo in senso politico, nel momento in cui l’azione terapeutica si integra e interagisce con elementi ed eventi sociali.(Csordas e Kleinman, 1996)

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Intervento: le attuali tipologie di servizio

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1. Servizi indifferenziati: lo stesso servizio è fornito a tutti gli utenti (italiani e stranieri), in base all’assunzione che l’identità linguistico-culturale non sia di particolare rilievo

2. Servizi accompagnati: il contenuto del servizio è lo stesso, ma si favorisce l’accesso per gli stranieri (MLC, materiale in diverse lingue, formazione degli operatori, etc.)

3. Servizi dedicati (ad hoc): sono servizi il cui accesso è riservato ai soli stranieri e il contenuto può essere anche profondamente ripensato

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Servizi rivolti a utenza multiculturale

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Frequente assenza di una rete socialeLa mancanza di un network sociale acuisce i problemi informativi, di comunicazione e di accesso. Frequente natura interrelata dei bisogniE’ facile che il migrante sia portatore di un bisogno complesso/completo (salute, casa, lavoro, etc.)

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Servizi rivolti a utenza multiculturale

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Creo e gestisco un elemento (artefatto) che si inserisce in maniera dinamica nei processi di definizione dei bisogni e delle politiche di integrazione.Contribuisce, cioè, a riconoscere, favorire e rinforzare determinate configurazioni a scapito di altre.

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Obiettivo dell’intervento

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RIDEFINIRE I SISTEMI AFFILIATIVI

PERMETTERE IL RICONOSCIMENTO DI UNA SPECIFICA IDENTITA’

FAVORIRE PROCESSI DI ALTERNANZA CULTURALE

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•Violenza strutturale: precisa modalità di relazione tra soggetto e gruppo di appartenenza, organizzata intorno a precisi meccanismi sociali, che definiscono rigidamente la suddivisione delle risorse tra i suoi membri e le modalità di accesso ad esse.•Ogni società riproduce in questo modo specifiche dimensioni del possibile attraverso specifiche configurazioni di linguaggi, desideri, interdetti.•Ogni individuo, nel momento in cui assume un’identità di genere, ruoli, posizioni, compiti, contribuisce a reiterare questo meccanismo.

Violenza strutturale e simbolica

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L’ESPERIENZA DI ALTERNANZA DEL MLC

IL RUOLO DELL’OPERATORE ITALIANO

L’ESPERIENZA DI ALTERNANZA DELL’OPERATORE ITALIANO

Ruolo mlc

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Legge, norme giusto, sbagliatoSalute, malattia normale, anormaleEducazione trasmissione del sapere, della tradizione

LUOGHI DEL CAMBIAMENTO

Luoghi dello scontro

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Orientamento della comunità immigrata

Orientamento della comunità

maggioritaria

EtnicisticaPluralista Civile Assimilazionista

Politiche di integrazione

conflittualeconsensuale problematico

Esito relazionale

Tratto da Bourhis et al., 1996

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Comunità immigrataIntegrazione/trasformazione (si/si)

Assimilazione (no/si)

Separazione (si/no)

Anomia (no/no)

Individualismo

Comunità ospitante

Integrazione/trasformazione (si/si)

Consensuale

Problematica

Conflittuale

Problematica

Problematica

Assimilazione (si/no)

Problematica

Consensuale

Conflittuale

Problematica

Problematica

Segregazione (no/si)

Conflittuale

Conflittuale

Conflittuale

Conflittuale

Conflittuale

Esclusione (no/no)

Conflittuale

Conflittuale

Conflittuale

Conflittuale

Conflittuale

Individualismo

Problematica

Problematica

Problematica

Problematica

Consensuale

Tratto da Bourhis et al., 1996

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Conflitto origine della trasformazione e del cambiamentoConflitto: forze coesive e stabilizzanti vs forze innovative e disgregantiMediazione: creare linguaggio condiviso lavorando su un doppio livello: individuale e collettivoNegoziazione di codici comuni attraverso il riconoscimento della differenza, la scoperta delle somiglianzeconferma dell’identitàSPAZIO DEL CAMBIAMENTO

Spazio della mediazione

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elementare. Qui avviene una continua negoziazione dei significati attraverso la sottolineatura della differenza. Si crea quindi un luogo di significati ponte che rimandando in maniera logica da uno all’altro in una storia comune, creano ordine tra eventi che per il singolo individuo rappresentano altrimenti il caos. luogo abitato dal gruppo. E’ lo spazio di ricontestualizzazione degli eventi all’interno di una mappa narrativa comune, utile a definire il luogo del conflitto, la possibilità di spostamento e mediazione in contesti diversi, ricostruire un’attribuzione di significato attraverso la creazione di un nuovo senso di appartenenza.

Spazio della mediazione

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dimensione metaempirica. In questo caso l’azione del mediatore avviene nell’ambito di un universo sacro e invisibile, proprio di società ad universi multipli, all’interno del quale diventa capace di indurre cambiamento o ribadire un’appartenenza. L’elemento culturale diventa allora liminoide, in quanto “nucleo generatore di possibilità”. A questo livello intendiamo la figura del mediatore come catalizzatore di processi di alternanaza culturale

Spazio della mediazione

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L’IMPORTANZA DEL SIMBOLICO

IL SIGNIFICATO DEGLI OGGETTI

L’OPERATORE COME OGGETTO DELLA CULTURA

Transfert culturale

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I bisogni umani

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Primari(Sopravvivenza +

Sicurezza)

Autorealizzazione

Sessualità

Responsabilità sociale

Relazioni e integrazione sociale

Costanza di sé

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CONFLITTO CULTURALEUtente straniero identificato con il problema.Questa situazione dà origine ad uno stallo, che chiude le possibilità di relazione

Utente straniero disgiunto dal problema. Il problema viene riconosciuto come altro rispetto alla persona e viene affrontato insieme. Tutte le persone coinvolte nel conflitto si assumono la responsabilità del problema e cercano una soluzione fianco a fianco. Il processo della soluzione costruttiva del conflitto porta per entrambe le parti a soddisfazione e migliora il rapporto reciproco

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CONSAPEVOLEZZA della COMUNICAZIONE

conosciuto sconosciuto

a me a me

conosciuto agli altri APERTA CIECA

sconosciuto NASCOSTA IGNOTA

agli altri

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Autodeterminazione: la persona esprime se stessa non al di fuori di

vincoli, connessioni sociali e contestuali, ma al contrario proprio

creando vincoli dotati di senso. Quanto più questi legami sono

specifici, funzionali alla espressione del proprio mondo interno, tanto

più si svilupperà una situazione di autodeterminazione.

Autonomia: assenza di vincoli e legami

Autodeterminazione vs autonomia

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