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PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 30.4.2010 1 PROVINCIA DI MANTOVA ______________________________________________________________________ CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 30 APRILE 2010

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PROVINCIA DI MANTOVA CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 30.4.2010

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PROVINCIA DI MANTOVA

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CONSIGLIO PROVINCIALE

DEL 30 APRILE 2010

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Sessione Ordinaria Seduta del 30 aprile 2010

L’anno duemiladieci il giorno 30 del mese di aprile alle ore 15,00 in Mantova nella

sala consiliare, convocato dalla Presidente del Consiglio Dr.ssa Laura Pradella,

nelle forme di legge, si è riunito il Consiglio Provinciale di Mantova con la

partecipazione del Segretario Generale Dr.ssa Francesca Santostefano per la

trattazione del seguente ordine del giorno:

Comunicazioni della Presidente del Consiglio

Comunicazioni del Presidente

1)- Approvazione dei verbali delle sedute consiliari dell’8 e 26 febbraio 2010

2)- Accertamento e riconoscimento, ai sensi dell’art. 194, lettera a) del D.Lgs. 267/2000 (Testo Unico enti Locali), debiti fuori Bilancio derivanti da sentenze esecutive

3)- Approvazione Rendiconto della Gestione 2009 e relativi allegati

4)- Adesione all’Associazione denominata “Centro documentazione, informazione, educazione e di coordinamento ambientale e ricerca sull’area padana”

5)- Autostrada del Brennero S.p.A. – Presa d’atto delle proposte di modifica allo Statuto sociale

6)- Mozione presentata dal Capogruppo Lega Nord Padania Giovanni Fava, sul completamento del Corridoio multimodale Tirreno – Brennero (Tibre)

7)- Ordine del Giorno presentato dalla Presidente del Consiglio Laura Pradella e dalle Consigliere: Monica Perugini, Maria Fadda, bruna Lovatti, Anna Bonini e Fiorenza Brioni, sul tema dell’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini

8)- Interrogazione presentata dal Consigliere PDL Paolo Papazzoni, in merito agli accertamenti degli organi giudiziari competenti, sulla corrispondenza all’autorizzato del combustibile CDR utilizzato nel ciclo routinario di produzione di energia dalla Ditta Sama

9)- Interrogazione presentata dal Capogruppo Lega Nord Padania Giovanni Fava, in merito all’esternazione del Capo di Gabinetto Mario Iridile, dell’intenzione di dedicarsi professionalmente all’Università di Mantova

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10)- Interrogazione presentata dal Capogruppo Lega Nord Padania Giovanni Fava, in merito alla segnaletica stradale del tratto di strada di competenza provinciale dell’abitato del Comune di Bigarello

11)- Interrogazione presentata dal Capogruppo Lega Nord Padania Giovanni Fava, in merito a campionamento su compost da RSU proveniente dagli impianti di selezione RESU della SIEM Spa di Pieve di Coriano e Ceresara e piano di recupero smaltimento del compost

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La seduta si apre con l’appello nominale del Segretario Generale

Pradella Laura Presente Fontanili Maurizio Presente Beduschi Alessandro Presente Beduschi Carlo Presente Bernardelli Ottorino Presente Bonini Anna Presente Brioni Fiorenza Presente Caramaschi Giacomo Assente Carra Marco Presente Fadda Maria Presente Fainozzi Massimo Presente Falchetti Mauro Assente Fava Giovanni Assente Forattini Enrico Presente Formizzi Anselmo Presente Lotti Gianni Presente Lamagni Roberto Assente Lovatti Bruna Presente Mantovanelli Giovanni Presente Morselli Beniamino Presente Papazzoni Paolo Presente Pavani Roberto Presente Perugini Monica Assente Rossi Giovanni Presente Roveda Candido Assente Sodano Nicola Presente Tinazzi Severino Presente Zampriolo Marco Assente Zanazzi Paolo Assente Zangobbi Giovanni Presente Zuin Enos Assente Risulta assente giustificato il Consigliere: Falchetti. Constatato che l’Assemblea è in numero legale per validamente deliberare, viene

dichiarata aperta la seduta.

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1) Comunicazioni della Presidente del Consiglio

[Inizio registrazione] Consigliere Rossi: […] che il Presidente del Consiglio ha detto e direi anche la sottolineatura di una serie di accuse nei confronti di come va il mondo per quanto riguarda il funzionamento dei Consigli Provinciali, in genere del ruolo dei Consigli Comunali e Provinciali nel nostro paese, sottolineo e invito gli altri colleghi non solo ad esprimere un’opinione analoga rispetto a quella che è stata espressa appunto dalla dott.ssa Pradella ma a fare in modo che queste denunce, queste prese di posizione, abbiano un riscontro sia in sede locale, quindi a parte la Giunta Provinciale ma anche da parte delle Giunte dei Comuni e anche un riscontro a livello sia di ANCI che di UPI perché credo davvero che siamo qui a sfogliare la margherita se si debba o non si debba mantenere le Province, tanto per ritornare in tema. Credo che un problema altrettanto importante sia l’identità delle Province stesse, la loro rappresentatività e la l’espressività democratica di una istituzione della quale fino a prova contraria facciamo parte. Mi sembra che non debba scorrere come acqua sulla roccia questa sottolineatura della Presidente del Consiglio peraltro discussa anche in sede di capigruppo. Grazie Presidente.

Entra Caramaschi Presenti 24

Entra Perugini

Presenti 25 Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Consigliere. Ho altre due comunicazioni. La prima è la costituzione del gruppo consiliare denominato Gruppo Misto. “Con la presente sono a comunicarle che il sottoscritto Consigliere Provinciale Carlo Beduschi a far tempo da giovedì 15 aprile 2010 sarà a costituire il gruppo consiliare denominato Gruppo Misto così come previsto dall’art. 11 del Regolamento del Consiglio Provinciale. Oltre all’adesione del suddetto gruppo sarò altresì a svolgere le funzioni di capogruppo”. So che il Consigliere Beduschi voleva dire due parole rispetto a questa sua scelta. Prego. Consigliere Beduschi C.: Veramente due parole. Prima di tutto vorrei evitare che la dipartita, tra virgolette, dal gruppo consiliare del PD venga intesa con spirito polemico di non più adesione alla linea programmatica che tra parentesi ci aveva visto in campagna elettorale a proporsi all’elettorato come gruppo dell’Ulivo, o meglio come Ulivo ci siamo presentati. Io continuerò a mantenere fede al programma elettorale tanto più al Presidente della Provincia Fontanili. La mia posizione è una posizione singola ed individuale che per certi aspetti tocca le funzioni a cui si è fatto riferimento poco fa del ruolo dei Consiglieri e ritengo che in quest’ultimo anno di mia permanenza in questo consesso possa svolgere maggiormente e in modo migliore la mia funzione mettendone nelle condizioni di

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maggiore ascolto delle voci che vengono rappresentate anche dalla minoranza e questo direi anche per concretizzare un concetto che è sempre stato mio anche nel mandato precedente di non vedere nei colleghi seduti dall’altra parte le opposizioni ma direi le minoranze che sono minoranze solo di numero perché questo è stato il risultato elettorale ma non certamente di condivisione di determinate posizioni sulle quali specialmente nelle Commissioni abbiamo avuto modo di constatare. In questo momento mi impegnerò a portare avanti queste posizioni. Grazie. Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Consigliere La seconda comunicazione è questa: “La sottoscritta Maria Fadda, Consigliere Provinciale di Mantova, informa di aver aderito al movimento politico intitolato Sinistra Ecologia e Libertà e di costituire pertanto gruppo in Consiglio Provinciale così denominato”. Prego Consigliere Fadda. Consigliere Fadda: Grazie Presidente. Credo doveroso, essendo una scelta politica, fare una dichiarazione. Signor Presidente, signori Consiglieri, in qualità di Consigliere Provinciale ritengo doveroso comunicare la mia adesione al progetto politico di Sinistra Ecologia e Libertà. Questo non solo perché è una scelta personale ma soprattutto perché il mio gruppo da oggi avrà una valenza politica. La lunga pausa di riflessione dopo il mio abbandono del partito di Rifondazione Comunista non ha modificato i rapporti e la coerenza verso questa maggioranza e ho continuato a sostenere, né tanto meno ha modificato il mio DNA di persona di sinistra, anzi lo ha rafforzato. In questo periodo ho molto ascoltato, ho aspettato e ho maturato la convinzione che in questo paese, come del resto nella nostra comunità, esiste realmente la necessità di una sinistra vera, quella sinistra che un tempo ascoltava con il cuore la gente, i veri bisogni, il sacrosanto diritto al lavoro, la tutela dell’ambiente come bene prezioso per noi e per le future generazioni. C’è ancora bisogno di quella sinistra che crede realmente che i beni e i servizi essenziali appartengono a tutti e quindi devono rimanere pubblici come l’istruzione, l’acqua e la sanità. In questo paese la sinistra e il centrosinistra soprattutto hanno perso di vista i bisogni reali della gente, hanno perso la capacità di dialogare e di cogliere le sofferenze vere dettate dal mondo del lavoro in cui la persona è marginale rispetto al mercato e al profitto. La sofferenza e la perdita di credibilità nel centrosinistra è sotto gli occhi di tutti, i risultati elettorali purtroppo lo confermano, questo sia a carattere nazionale sia a livello locale. Ecco perché la mia scelta. Aderire al progetto politico Sinistra Ecologia e Libertà significa soprattutto credere che sia ancora possibile una soggettività a sinistra in grado di superare gli errori del passato che abbia un diverso approccio relazionale sia nel proprio interno sia nel territorio, con la gente e per la gente. Questo movimento si colloca politicamente a livello nazionale nel centrosinistra, in un centrosinistra profondamente lacerato dalle divisioni interne ma soprattutto, come dicevo prima, privo di progettualità e di valori che un tempo lo caratterizzavano. Sinistra Ecologia e Libertà che nel suo progetto politico ha l’obiettivo di unire la sinistra e di farla rinascere vuol essere soggetto attivo, stimolo e supporto ad un centrosinistra che

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non ha proposte e risposte e che non è alternativo alle destre. Lo ha dimostrato ampiamente Nichi Vendola in Puglia, simbolo della partecipazione popolare, simbolo dell’entusiasmo, simbolo di chi cerca di dare un cuore e un’anima ai problemi della gente. Noi, signor Presidente, ci collochiamo anche in questa Provincia all’interno del centrosinistra e ci sentiamo, come lei sa, parte di questa maggioranza. La invitiamo pertanto a riconoscere la nuova formazione politica che si è venuta a creare all’interno di questo Consiglio. Stesso invito lo rivolgo ai Consiglieri soprattutto di maggioranza ai quali tuttavia significo che l’appoggio non è incondizionato né subalterno, ricordando loro che il mio gruppo ha sempre sentito il senso di appartenenza e di responsabilità anche quando vennero fatte scelte non sempre condivisibili ma da oggi il senso di responsabilità lo devo anche al movimento che rappresento. Infine mi preme sottolineare per chiarezza che noi non abbiamo interlocutori all’interno dell’esecutivo. L’unica espressione politica di questo movimento, naturalmente mi riferisco all’interno dell’ente, è rappresentata dal Consigliere eletto. Grazie.

Entra Zampriolo Presenti 26

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Consigliere. Ora do la parola al Presidente Fontanili per un saluto a nome di tutta l’Amministrazione provinciale al nuovo Sindaco di Mantova. Maurizio Fontanili – Presidente: In questi giorni si sono svolte le elezioni amministrative in 3 Comuni della provincia e in particolare e in aggiunta nel Comune di Mantova è stato eletto il nostro Consigliere da anni architetto Nicola Sodano e ha completato ieri la sua compagine amministrativa. Sono convinto che nel fargli gli auguri di buon lavoro e nel congratularmi con lui che avremo nell’interesse dei cittadini una collaborazione proficua e fruttuosa e quindi gli auguro buon lavoro di nuovo. Nello stesso tempo ringrazio Fiorenza Brioni che è stata Sindaco negli ultimi 5 anni per la collaborazione fornita e anche a lei auguro buon lavoro sia in Consiglio Comunale che in Consiglio Provinciale. Ci sono state poi queste due decisioni di due Consiglieri della maggioranza di collocarsi diversamente – per la verità Fadda si era già collocata diversamente con un nome temporaneo da quello che ci eravamo detti – costituendo due gruppi consiliari nuovi. Apprezzo il fatto che intendano rimanere all’interno con i loro contributi della maggioranza attualmente esistente, essi hanno voluto fare un atto di chiarezza nella loro attività politica, ritengo che sia un fatto positivo e auguro anche a loro buon lavoro. Credo anche di esprimere in questi ragionamenti che ho fatto sia nei confronti del nuovo Sindaco sia nei confronti del precedente Sindaco di esprimere sentimenti non solo miei ma anche di tutta la Giunta, di tutto il Consiglio Provinciale e un particolare della Presidente del Consiglio. Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Presidente. Ha chiesto la parola il Vice Presidente Bernardelli.

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Consigliere Bernardelli: Sarò breve. Anch’io voglio fare gli auguri a nome del gruppo del PdL al nuovo Sindaco di Mantova, quindi al nostro capogruppo. Nella sua nuova carica istituzionale auguri di buono e proficuo lavoro. Siamo sicuri che farà bene e soprattutto farà il bene della nostra città capoluogo, un bene che certamente sarà riflesso un po’ su tutto il territorio della Provincia. In amicizia voglio ricordare all’amico Sodano che il fine di ogni amministratore pubblico – sembra una frase fatta, retorica, ma non lo è – è quello di far star meglio la gente, migliorarne la qualità della vita e sarà un successo se riuscirà a fare questo. Ancora più in amicizia dirò a lui, al nuovo Sindaco, hai voluto la bicicletta, ti è stata data e adesso pedala! Grazie. Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Vice Presidente. Passiamo al primo punto del Consiglio Provinciale di oggi.

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1) Approvazione dei verbali delle sedute consiliari dell’8 e 26 febbraio 2010

Visti i verbali delle sedute consiliari dell’8 e 26 febbraio 2010;

dato atto che non vi sono richieste di rettifica;

Visto il parere allegato, formulato sulla proposta di deliberazione in oggetto ai

sensi dell’art. 49 comma 1° del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, adottato con decreto legislativo 18.8.2000 n. 267 da: • Dirigente del Settore Risorse e Sviluppo Organizzativo - Affari Istituzionali che

attesta la regolarità tecnica;

D E L I B E R A

- di approvare i verbali delle sedute consiliari dell’8 e 26 febbraio 2010, nel testo allegato al presente atto. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il verbale della

seduta consiliare dell’8 febbraio 2010 e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli: n. 25

Astenuti: n. 1 (Beduschi A.)

In conformità di ciò, la Presidente proclama la deliberazione stessa. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il verbale della

seduta consiliare del 26 febbraio 2010 e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli: n. 25

Astenuti: n. 1 (Beduschi A.)

In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata la deliberazione stessa.

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2) Accertamento e riconoscimento, ai sensi dell’art. 194, lettera a) del D.Lgs.

267/2000 (Testo Unico enti Locali), debiti fuori Bilancio derivanti da sentenze

esecutive Visto l’art.194, 1^ co. lett. a) del DLGS 18 agosto 2000 n. 267, il quale dispone che con deliberazione consigliare gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive; Accertata l’esistenza: A) di debito fuori bilancio derivante dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, sez. di Brescia n. 254 del 10 febbraio 2009, depositata il 10 febbraio 2009, resa nel ricorso promosso da Renato Turbati per l’annullamento del provvedimento1922/08, concernente incarico professionale di consulenza per accompagnare il processo di governance del network dell’hub di innovazione e sviluppo; dato atto che la sentenza reca condanna dell’Amministrazione al pagamento delle seguenti somme: - €. 2000 a rifusione delle spese di giudizio oltre iva, cpa; richiamata la determinazione dell’Ufficio Legale n. 883 in data 19/3/2010 recante impegno di spesa per la complessiva somma di €. 2.493,44 iscritto al n. 1215/09, per il pagamento delle spese di soccombenza dovute in base alla sentenza; dato atto : - che il suddetto debito fuori bilancio trova copertura al capitolo 19360, c.c. 0300 v.d.s. 2111 del PEG 2009 e viene liquidato nel dettaglio come segue: - €. 2000 per spese processuali; - €. 33 per diritti successivi; - €. 4,13 maggiorazione 12,50% su €. 33; - €. 40,74 cpa 2% - €. 415, 57 iva 20% - che dunque la complessiva somma, comprensiva di spese, diritti ed oneri accessori maturati al momento del pagamento, ammonta a €. 2.493,44; richiamata l’ allegata Relazione della Responsabile dell’Ufficio Legale sui fatti di causa per il ricorso di cui trattasi; B) di debito fuori bilancio derivante dalla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia, sez. di Brescia n. 2392 del 12 novembre 2009, depositata il 1/12/2009 resa nel ricorso promosso da Renato Turbati per l’annullamento del provvedimento 1 aprile 2009 n°784/09, concernente incarico professionale di consulenza per accompagnare il processo di governance del network dell’hub di innnovazione e sviluppo; dato atto che la sentenza reca condanna dell’Amministrazione al pagamento delle seguenti somme: - euro 13.000,00 a titolo di risarcimento del danno, di cui €. 10.000 quale utilità economica che il professionista avrebbe ricavato ove avesse espletato il servizio ed €. 3.000 per danno curricolare, oltre interessi legali dalla data del deposito della sentenza al saldo effettivo; - euro 4000 a rifusione delle spese di giudizio oltre iva, cpa, rimborso spese forfetario ed oltre rimborso del contributo unificato; dato atto che la sentenza è immediatamente esecutiva e che in data 12/1/2010 è stata notificata all’ente munita della formula esecutiva ex art. 475 c.p.c. ; richiamata l’ allegata Relazione della Responsabile dell’Ufficio Legale (con il visto del Dirigente del Settore Agricoltura, Attività Produttive, Caccia e Pesca sui fatti di causa);

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dato atto che con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 207 del 23/12/2009 si è provveduto al prelievo dal capitolo 19111 Fondo di riserva ordinario delle somme necessarie a integrare la disponibilità di capitoli di spesa del PEG 2009, istituendo il capitolo 19801 “spese per risarcimento danni e oneri per soccombenza processuale” con competenza di spesa all’ufficio legale del Settore Risorse e Sviluppo Organizzativo – Affari Istituzionali; richiamata la Determinazione n. 09/3555 del Dirigente del Settore Agricoltura, Attività Produttive, Caccia e Pesca del 30/12/2009, competente in quanto si trattava di affidamento di incarico professionale previsto nel programma degli incarichi 2008 dell’Ente, allegata come parte integrante del presente atto, con la quale, su indicazione dell’ufficio legale, è stata impegnata la somma complessiva di euro 16.500,00, come congruo accantonamento in via prudenziale, salvo miglior determinazione in sede di liquidazione; richiamata, altresì, la determinazione dell’Ufficio Legale n. 3593 del 31/12/2009 recante impegno per la complessiva somma di €. 6.500,00 per il pagamento delle spese legali di soccombenza, salvo miglior determinazione in sede di liquidazione; dato atto che, giusta determinazione n. 550/2010, è stato proposto rituale appello al Consiglio di Stato per l’annullamento e/o la riforma della sentenza de quo; visto l’art. 14 della L. 30/97 che stabilisce che gli Enti pubblici completano le procedure per l’esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali aventi efficacia esecutiva e comportanti l’obbligo di pagamento di somme di denaro entro il termine di centoventi giorni dalla notificazione del titolo esecutivo; dato atto che il conseguente pagamento viene effettuato con riserva di ripetizione all’esito del giudizio di appello pendente al Consiglio di Stato; dato atto: - che il suddetto debito fuori bilancio trova copertura all’intervento 1010908 gestione residui 2009 ( capitolo 19801 rp 2009 del PEG), e viene quantificato nel dettaglio come segue: - euro 13.000,00 a titolo di risarcimento del danno (oltre IVA 20% se dovuta) - euro 80,14 interessi maturati dalla data del deposito della sentenza alla data ultima di pagamento; - euro 4.000,00 per spese processuali - euro 122,00 per diritti successivi; - euro 554,01 per rimborso contributo unificato e spese successive; - euro 515,25 rimborso forfetario 12, 50% - euro 185,49 cpa 4%% - euro 964,55 iva 20%, se dovuta; - che dunque la complessiva somma, comprensiva di spese, oneri accessori ed interessi stimati alla data del pagamento, da effettuarsi entro il 12 maggio 2010 ammonta a €. 19.421,44; C) di debito fuori bilancio derivante dalla sentenza del Tribunale di Mantova, giudice del lavoro n. 70 in data 24 febbraio 2010, depositata il 1/3/2010 e notificata in data 10/3/2010 resa nel ricorso promosso Olla Anna Rita volta ad ottenere l’accertamento del diritto all’iscrizione nelle liste speciali del collocamento, perché invalida civile in misura quanto meno del 46%, in luogo dell’inferiore misura del 35% riconosciuta dalla competente commissione medica; dato atto che la sentenza, all’esito di CTU, ha: - accertato che la ricorrente è invalida al 46% dal 10/6/2008 e dichiarato il diritto della predetta all’iscrizione nelle liste del collocamento obbligatorio, nonché; - condannato l’INPS e la la Provincia di Mantova, in solido fra loro alla rifusione delle spese processuali, liquidate in €. 1.682,00 oltre Iva e Cpa, di cui 200,00 per spese anche generali, 782 per diritto e 700 per onorari da distrarsi a favore del procuratore antistatario, avv. Arturo Strullato; - posto a carico delle parti resistenti, in solido fra loro, le spese di CTU; dato atto che la sentenza è immediatamente esecutiva e che in data 10/3 us è stata notificata all’ente, sia pure non in forma esecutiva;

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ritenuto di dover riconoscere sin d’ora il debito fuori bilancio determinato dalla sentenza n. 70/10 del Tribunale di Mantova, ai sensi dell’art. 194, comma 1 lett. a), del D.Lgs n. 267/2000 al fine di evitare l’avvio di azioni esecutive nei confronti della Provincia di Mantova, con conseguente aggravio di spese; dato atto che il conseguente pagamento viene effettuato senza pregiudizio per l’eventuale ricorso in appello che l’Ente intenda promuovere, esclusa quindi qualunque acquiescenza; vista la nota 31/3/2010 pervenuta via e-mail con la quale l’INPS comunica che provvederà al pagamento dell’intero importo salvo ripetizione della quota a carico di questa provincia, allegando nota spese del professionista da cui risulta una spesa complessiva finale di €. 1797,00 oltre IVA e cpa; dato atto che pertanto il riconoscimento viene effettuato per la quota parte dovuta all’INPS, anticipatario della spesa; dato atto: - che il suddetto debito fuori bilancio trova copertura all’intervento 1010903 (cap. 19360 del PEG) del Bilancio di Previsione 2010 e viene quantificato nel dettaglio come segue: - €. 1.682,00 per spese processuali - €. 115,00 per spese e diritti successivi; - €. 373,75 IVA 20% - €. 71,88 cpa 4%; - €. 328,45 per spese di CTU che dunque la complessiva somma, comprensiva di spese, oneri accessori ammonta ad €. 2.571,11 per una quota parte di €.1285,55; Richiamata l’allegata relazione del Dirigente del Settore Turistico culturale, servizi alla Persona ed alla Comunità – Politiche sociali e del Lavoro – Sport e Tempo Libero, controfirmata dal Legale dell’Ente; Dato atto che, in tali fattispecie di riconoscimento dei debiti, l’organo consiliare non deve compiere alcuna valutazione di merito relativamente ai debiti di cui trattasi essendo l’amministrazione obbligata al pagamento a pena di avvio delle procedure esecutive per l’adempimento; Visto l’art. 28 del Regolamento di contabilità della Provincia di Mantova; dato atto che la deliberazione di riconoscimento dei debiti fuori bilancio sarà trasmessa alla Procura Regionale della Corte dei Conti Lombardia ai sensi dell’art. 23 comma 5, della legge n. 289/02; visti i pareri favorevoli espressi ai sensi e per gli effetti dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000, dal Dirigente del Settore Risorse e Sviluppo Organizzativo – Affari Istituzionali, e dal Dirigente del Settore Finanziario; a voti unanimi e palesi,

DELIBERA

- di riconoscere, ai sensi dell’art. 194 TUEL, comma 1 lett. a, la legittimità del debito fuori bilancio di cui al punto A) in parte narrativa che qui s’intende integralmente richiamata e trascritta, nella misura complessiva di €. 2.493,44 a favore del Dott. Turbati, comprensiva delle spese e diritti successivi;

- di dare atto che tale debito ha trovato copertura finanziaria all’intervento 1010903 del

bilancio 2009 (capitolo 19360 del PEG 2009);

- di riconoscere, ai sensi dell’art. 194 TUEL, comma 1 lett. a, la legittimità del debito fuori bilancio di cui al punto B) in parte narrativa che qui s’intende integralmente richiamata e trascritta, nella misura complessiva di €.19.421.44 a favore del Dott. Turbati, oltre IVA 20% se dovuta sulla quota di risarcimento e comprensiva delle spese ed interessi maturati alla

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data di pagamento, salvo miglior determinazione della somma dovuta in sede di liquidazione, in relazione agli interessi maturati e all’IVA;

- di dare atto che tale debito trova copertura finanziaria all’intervento 1010908 gestione

residui 2009 (capitolo 19801 rp 2009), del Bilancio 2010;

- di riconoscere, ai sensi dell’art. 194 TUEL, comma 1 lett. a, la legittimità del debito fuori bilancio di cui al punto C) in parte narrativa che qui s’intende integralmente richiamata e trascritta, nella misura complessiva di €. 1.285,55 a favore dell’Inps, comprensiva delle spese e diritti successivi;

- di dare atto che tale debito trova copertura finanziaria all’intervento 1010903 (capitolo

19360 del PEG) del Bilancio 2010; - di dare atto che, in tali fattispecie di riconoscimento dei debiti, l’organo consiliare non deve

compiere alcuna valutazione di merito relativamente ai debiti di cui trattasi essendo l’amministrazione obbligata al pagamento a pena di avvio delle procedure esecutive per l’adempimento;

- di trasmettere la deliberazione di riconoscimento alla Procura Regionale della Corte dei

Conti Lombardia, ai sensi dell’art. 23, comma 5, della Legge 27/12/2002, n. 289;

- di dare al presente provvedimento immediata eseguibilità ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000.

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: La parola al Presidente Fontanili. Prego Presidente. Maurizio Fontanili – Presidente: Nel periodo intercorrente tra il precedente Consiglio ed oggi è stato accertato e riconosciuto in due casi un debito fuori bilancio derivante da sentenze esecutive. È fuori bilancio ma non altera gli equilibri di bilancio. Prego la responsabile dott.ssa Luisa Persegati dell’ufficio legale della Provincia di illustrare queste due spese fuori bilancio e le cause che ne sono responsabili.

Esce Lotti Presenti 25

Dott.ssa Persegati – Responsabile Ufficio Legale: I debiti fuori bilancio in discussione oggi originano da tre sentenze di primo grado, due del TAR per la Lombardia – Sezione di Brescia e una sentenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Mantova che accolgono altrettanti ricorsi proposti contro l’Amministrazione. Le sentenze pronunciate dal TAR di Brescia riguardano l’attribuzione dell’incarico professionale per la consulenza per accompagnare il processo di governance del network del lab di innovazione e sviluppo e dati connessi e conseguenti aggiudicato al prof. Casoni impugnato dal dott. Turbati. Con la prima sentenza il TAR di Brescia ha parzialmente accolto il ricorso ritenendo che l’Amministrazione dovesse rieditare il procedimento, rifare la valutazione ed esplicitare i contenuti concreti della valutazione della scelta comparativa fra i due candidati. La sentenza ha conseguentemente condannato

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l’Amministrazione al pagamento delle spese di lite liquidate in 2000 euro oltre IVA e CPA. In seguito a questa sentenza l’Amministrazione conformandosi alla statuizione del TAR ha nominato una nuova Commissione e rifatto il procedimento che si è concluso sulla base di un’ampia motivazione con un giudizio ancora una volta favorevole al prof. Casoni. Il dott. Turbati ha nuovamente impugnato la determinazione dell’Amministrazione ed ha ottenuto una nuova sentenza favorevole. Questa volta il TAR ha riconosciuto al ricorrente un risarcimento del danno che è stato quantificato in 10 mila euro per presunto mancato reddito, danno curricolare per ulteriori 3000 euro oltre alle spese di lite. Questa seconda sentenza è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato e il giudizio è attualmente pendente perché l’Amministrazione ritiene che sia fondata su ragioni giuridicamente discutibili sia per quanto riguarda il merito della sentenza sia per quanto riguarda la condanna al risarcimento del danno. La terza sentenza riguarda invece un ricorso davanti al giudice del lavoro proposto da una signora che ha chiesto l’iscrizione nelle liste speciali di collocamento per il riconoscimento del conseguente grado di invalidità civile. Il giudizio svoltosi davanti al Giudice del Lavoro impugnava fondamentalmente le determinazioni della Commissione Medica Provinciale che è un organo della ASL e vedeva convenuta la Provincia di Mantova solo per ragioni di legittimazione perché la domanda concerneva l’iscrizione nelle liste speciali del collocamento ottenute dalla Provincia di Mantova. All’esito della consulenza medico legale che ha accertato che la signora aveva un grado di invalidità tale da consentire questa iscrizione, quindi ha modificato il giudizio espresso dalla Commissione medica della ASL. Il Giudice del Lavoro ha accolto il ricorso e conseguentemente condannato INPS e anche Provincia di Mantova, l’uno e l’altra perché chiamati in giudizio al pagamento delle spese di lite per 1800 euro, una condanna in solido in tutto per 1800 euro. Anche questa seconda sentenza è stata appellata davanti alla Corte d’Appello di Brescia relativamente al punto che riguarda la condanna alle spese, ritenendo la Provincia che la condanna alla soccombenza sia discutibile nella misura in cui l’Amministrazione non ha causato la lite perché la lite deriva da una decisione di un organo diverso dall’Amministrazione che aveva negato alla ricorrente il grado di invalidità che invece all’esito della CTU le è stato riconosciuto. Il riconoscimento di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive come da pacifica giurisprudenza è un atto dovuto da parte del Consiglio Comunale e Provinciale perché in questo caso l’obbligazione nasce direttamente dalla sentenza di primo grado che anche se è appellata è comunque esecutiva e quindi costituisce un debito che deve essere necessariamente pagato dall’Amministrazione. Si intende che nei casi in cui è stato proposto appello il pagamento viene fatto con riserva di ripetizione all’esito del giudizio ed in relazione alla conclusione della vertenza. L’Amministrazione si auspica la sentenza finale, conclusiva del giudizio e nel caso fosse favorevole queste spese saranno conseguentemente recuperate. Non credo di avere altro da aggiungere.

Esce Sodano Presenti 24

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Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie dottoressa. Ci sono interventi? Consigliere Tinazzi prego. Consigliere Tinazzi: Volevo cercare di capire una cosa. Come avevo già detto in Commissione Bilancio non mi trovo molto d’accordo su questo debito fuori bilancio perché sbagliare una prima volta, un primo bando, ci può anche stare, dopo andare a cadere nello stesso tranello è una cosa un po’ incredibile perché oltre la beffa il danno, perché qua ci sono le spese, più di 20 mila euro, il lavoro non è stato fatto, ci sarà forse da fare un altro bando, la Giunta non so che cosa deciderà di fare per assegnare questo lavoro, se va fatto, perché io dico il dott. Turbati se ha vinto per due volte vuol dire che i titoli li aveva per fare questo lavoro e non riesco a capire perché non gli sia stato assegnato. Allora adesso hanno cercato di spiegare come è stata la faccenda però sinceramente non è stato molto chiaro quello che è successo, perché questi qua sono soldi dei cittadini buttati via. Io non sono d’accordo e il nostro voto sarà contrario. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli: n.16

Contrari: n. 6 (Bernardelli – Tinazzi –

Papazzoni – Zampriolo –

Zangobbi – Beduschi A.)

Astenuti: n. 2 (Rossi – Fainozzi)

In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata la deliberazione stessa.

Infine il Consiglio, con voti

Favorevoli: n.16

Contrari: n. 6 (Bernardelli – Tinazzi –

Papazzoni – Zampriolo –

Zangobbi – Beduschi A.)

Astenuti: n. 2 (Rossi – Fainozzi)

Dichiara immediatamente eseguibile la deliberazione stessa.

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3) Approvazione Rendiconto della Gestione 2009 e relativi allegati

Vista la deliberazione della Giunta provinciale n. 47 dell’ 8 aprile 2010 con la quale sono

stati approvati lo schema di Rendiconto della gestione 2009 e la Relazione illustrativa della Giunta di cui all’art. 151, comma 6, del D. Lgs. n. 267/2000; Vista la Relazione sul rendiconto 2009 dell'Organo di Revisione – (nominato con delibera consiliare n. 14 del 23 marzo 2007) – di cui all’art. 239, lett. d), del D. Lgs. n. 267/2000;

Vista la nota del 9.04.2009 prot. n. 19048/2010 del Presidente della Provincia, trasmessa ai Consiglieri provinciali per la messa a disposizione di tutta la documentazione riguardante il rendiconto 2009;

Verificato che il Tesoriere provinciale - Unicredit Banca S.p.A. ha reso il conto della propria

gestione di cassa dell’esercizio 2009, ai sensi dell’art. 226 del D. Lgs. n. 267/2000, entro i termini di legge e che tale conto è stato sottoscritto dal Tesoriere stesso, corredato di tutti gli atti e i documenti relativi alle riscossioni e pagamenti, le cui risultanze corrispondono con le scritture contabili tenute dal servizio contabilità dell’ente;

Verificato altresì che il servizio contabilità, sulla base delle comunicazioni effettuate dai

responsabili dei vari settori/servizi ha provveduto all’operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, come previsto dall’art. 228 del D. Lgs. n. 267/2000, con conseguente variazione dei residui attivi per euro 2.120.822,64 (variazione passiva) e dei residui passivi per - euro 4.820.890,49 (variazione attiva) e rideterminazione dei residui da riportare rispettivamente per euro 95.843.861.71 ed euro 172.841.241,49, come da determina del dirigente del settore finanziario n. 717 dello 30.03.2010 ed allegato elenco dei residui da riportare distinto per anno di provenienza;

Vista l’attestazione del dirigente responsabile del servizio patrimonio dell’ente, trasmessa al dirigente del settore finanziario in data 02.04.2009, circa l’aggiornamento dell’inventario alla data del 31.12.2009 sulla base dell’effettiva consistenza del patrimonio, come da dichiarazione agli atti;

Verificate le operazioni modificative del conto del patrimonio e del conto economico sia per

la parte derivante dalla contabilità finanziaria, sia per le rettifiche e integrazioni derivanti da altre cause, con particolare riguardo ai criteri di valutazione del patrimonio, che rappresenta compiutamente la situazione patrimoniale e finanziaria dell’ente ai sensi dell’art. 230 del T.U.E.L.;

Verificato altresì che l’ente non ha fatto ricorso ad anticipazioni di tesoreria nel corso

dell’esercizio 2009, ha rispettato il limite di indebitamento di cui all’art. 204 del T.U.E.L. per l’anno 2009 ed ha fatto ricorso all’indebitamento per finanziare spese nel rispetto dell’art. 119, ultimo comma, della Costituzione, con le modalità riassunte nella sopra indicata relazione della Giunta – programma n. 34;

Visto il vigente regolamento di contabilità dell’Ente;

Verificato che il rendiconto di gestione 2009 è stato redatto in ottemperanza agli artt. 227 e seguenti del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e in conformità agli schemi approvati con D.P.R. n. 194 del 31 gennaio 1996; Verificato che la Provincia di Mantova non versa in condizioni strutturalmente deficitarie secondo i parametri fissati dal Decreto del Ministero dell’Interno del 24/09/2009 (pubblicato sulla G.U. n. 238 del 13/10/2009); Dato atto che, chiudendo il conto del bilancio 2009 con un avanzo di amministrazione, non si rendono necessari interventi di riequilibrio ; Verificato che sono stati rispettati gli obiettivi posti dalla normativa relativa al patto di stabilità interno per l’esercizio 2009, come risulta dagli allegati prospetti; Verificata la composizione dell’avanzo di amministrazione 2009 nelle componenti previste nel rispetto della vigente normativa; Sentita la competente commissione consiliare nella seduta del 21.04.2010;

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Visto il parere favorevole espresso dal responsabile del servizio contabilità dott.ssa Angela Del Bon in merito alla regolarità istruttoria del presente provvedimento e relativi allegati; Visto il parere favorevole espresso in merito alla proposta di deliberazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 del D. Lgs. n. 267/00 dal Dirigente del Settore Finanziario;

D E L I B E R A 1. di approvare il Rendiconto della gestione di questa Provincia relativo all’esercizio finanziario 2009 - per le motivazioni espresse in premessa che si intendono riportate nel dispositivo del presente provvedimento - nelle seguenti risultanze finali: CONTO DEL BILANCIO

RESIDUI COMPETENZA TOTALE FONDO DI CASSA INIZIALE 93.892.967,19 RISCOSSIONI 23.207.750,13 68.049.687,98 81.257.438,11 PAGAMENTI 51.984.845,46 53.412.539,87 105.397.385,33 FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE 2009

79.753.019,97

RESIDUI ATTIVI 59.973.453,80 35.870.407,91 95.843.861,71 RESIDUI PASSIVI 120.520.575,91 52.320.665,58 172.841.241,49 DIFFERENZA 76.997.379,78 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE 2009 Di cui:

2.755.640,19

- FONDI VINCOLATI 115.223,11 - FONDI PER FINANZIAMENTO SPESE IN C/CAPITALE 204.989,65 - FONDI DI AMMORTAMENTO --- - FONDI NON VINCOLATI 2.435.427,43 2. di approvare il riaccertamento in diminuzione dei residui attivi degli esercizi 2008 e precedenti per euro 2.120.822,64 e dei residui passivi degli esercizi 2008 e precedenti per euro 4.820.890,49; di approvare l’elenco dei residui attivi e passivi alla chiusura dell’esercizio 2009 da riportare nell’esercizio 2010, suddivisi per anno di provenienza; di aggiornare l’ammontare dei residui attivi e passivi, quantificati rispettivamente in euro 95.843.861,71 ed euro 172.841.241,49, dando atto che l’ammontare dei residui provenienti dalla gestione di competenza 2009 risulta quantificato rispettivamente in euro 35.870.409,91 (attivi) ed euro 52.320.665,58 (passivi); le economie su prestiti obbligazionari confluite nell’avanzo di amministrazione 2009 per euro 79.463,25 saranno devolute con successivo provvedimento per il finanziamento di opere già previste nel programma dei LL.PP. 2010-2012, come riportato nell’allegato elenco; si autorizza altresì il dirigente del settore finanziario a provvedere alla riduzione dei mutui ordinari della Cassa depositi e prestiti Spa per complessivi euro 34.90,10 di cui all’allegato elenco; 3. di rettificare la deliberazione di Consiglio Provinciale n. 14 del 23/3/2007 avente ad oggetto “ Determinazione del compenso spettante ai membri del collegio dei revisori dei conti della Provincia di Mantova” nella parte relativa alla determinazione del compenso annuo spettante al presidente del Collegio dei revisori dei Conti determinando in euro 22.310,96 il compenso spettante a quest’ultimo, in quanto, per mero errore materiale il compenso del Presidente del Collegio è stato determinato in euro 21.691,21 anziché in euro 22.310,96, poiché l’aumento del compenso del Presidente del collegio del 50% previsto dall’art. 241 co. 4 del D.Lgs. 267/2000 è stato erroneamente conteggiato sul compenso base anziché sul compenso maggiorato degli aumenti dall’art. 1 c. 1 lettere a) e b) del D.M. 475/97 - provvedendo alla conseguente liquidazione della differenza a decorrere dall’affidamento dell’incarico; 4. di dare atto che tutte le operazioni sopra riportate corrispondono ad analoghe operazioni effettuate sul Conto del bilancio per l’esercizio finanziario 2009 e modificano, di conseguenza, le risultanze finali del medesimo;

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5. di approvare il Conto del patrimonio al 31.12.2009 - con le relative rettifiche e integrazioni derivanti dalla gestione finanziaria e da altre cause e con i relativi criteri di valutazione - nelle seguenti risultanze finali:

ATTIVITÀ 463.647.284,88 PASSIVITÀ 463.647.284,88 di cui PATRIMONIO NETTO

126.654.419,27

precisando che l’incremento del patrimonio netto coincide con il risultato economico di esercizio pari a 5.271.851,10; 6. di approvare il Conto economico della gestione 2009 (con l’accluso prospetto di conciliazione), con il relativo risultato finale della gestione pari a euro 5.271.851,10; 7. di dare atto che il Rendiconto della gestione del precedente esercizio 2008 è stato approvato con delibera consiliare n. 17 del 30/04/2009; 8. di approvare l’avanzo di amministrazione risultante dal presente rendiconto della gestione e quantificato in euro 2.755.640,19, di cui euro 115.223,11 costituiscono Fondi vincolati, euro 204.989,65 Fondi vincolati per il finanziamento di spese in conto capitale ed euro 2.435.427,43 Fondi non vincolati; 9. di approvare la relazione illustrativa della Giunta al suddetto rendiconto di gestione 2009 e le allegate risultanze relative al patto di stabilità per l’esercizio 2009 da cui si evidenzia il conseguimento dell’obiettivo programmatico in termini di competenza mista; 10. di considerare, infine, parte sostanziale e integrante del presente provvedimento i seguenti allegati:

- Conto del bilancio 2009; - Conto del patrimonio 2009; - Conto economico 2009 (con l’accluso prospetto di conciliazione); - Residui attivi da conservare alla data del 31.12.2009, distinti per anno di provenienza

(“Elenco residui attivi al 31.12.2009”); - Residui passivi da conservare alla data del 31.12.2009, distinti per anno di provenienza

(“Elenco residui passivi al 31.12.2009”); - Relazione della Giunta provinciale ex art. 151 del D. Lgs. n. 267/2000; - Relazione del Collegio dei Revisori ex art. 239 del D. Lgs. n. 267/2000; - Risultanze relative al patto di stabilità per l’esercizio 2009, aggiornate sulla base di questo

rendiconto di gestione come risulta dagli allegati; - Tabella di riscontro dei parametri di deficitarietà.

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: La parola all’Assessore Baracca.

Entra Lotti Presenti 25

Assessore Baracca: Grazie Presidente. Vi è stato consegnato un piccolo sunto, una piccola relazione del consuntivo. Io illustrerò questa poi se ci sono domande, commenti, vedremo di approfondire. L’esercizio 2009 si è concluso con una risultante di gestione di cassa. Il fondo di cassa di 79.753.019,97 euro. Il fondo cassa al 1° gennaio 2009 era 93.892.967, 81 milioni di riscossioni, 105 milioni di pagamenti, fondo cassa al 31 dicembre è quello che vi ho detto. Oltre ai 79.700.000 del fondo cassa al 31 dicembre 2009 abbiamo 95.843.000 di residui attivi per un totale di 175.596.881,69 euro; 172.841.241,49 sono i residui passivi,

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l’avanzo di amministrazione pertanto al 31.12.2009 è di 2.755.640,19. Come è suddiviso? Fondi vincolati 115.223,11, quindi fondi vincolati a deleghe; fondi vincolati per finanziamento spese in c/capitale 204.989,65; fondo non vincolato, quindi l’avanzo libero, è di 2.435.427,43. Vediamo come si è costituito. Partiamo intanto dall’avanzo di amministrazione dell’esercizio 2009, poi vedremo i residui. L’esercizio 2009 che appunto si è concluso con un avanzo di 2.755.660 euro è formato da 115.223,11 euro vincolato per entrate correlate e per crediti di dubbia esigibilità, 204.989,65 per spese in conto capitale, quello che avevamo appunto detto prima, il resto è libero. La formazione dell’avanzo di parte corrente. Economia di spese correnti dei Titoli 1 e 3, in conto competenza per spese del personale 170.712, competenze in spese del provveditorato 72.831,32, spese per organi istituzionali (Giunta e Consiglio Provinciale) 78.811,73, economie su imposte, tasse, convenzioni e rata mutui 87.903,09, spese generali di funzionamento 106.200,32, economia nei vari settori 151 mila euro, per un totale di 667.268,44. Queste sono economia di spesa corrente. Abbiamo poi minori entrate sempre sui Titoli 1, 2 e 3 e spese in conto capitale. Entrate tributarie, 344.375,58, entrate per trasferimenti correnti non vincolati, quindi non collegati a spese, 31.740,60, minori entrate extratributarie 107.824,16, minori entrate destinate al finanziamento di spese di investimento 153,881,04, per un totale di 637.821,38. Ci sono poi maggiori entrate libere del Titolo II di 26.125, l’avanzo di gestione, quindi, considerate le economie ma anche le minori entrate è di 55.572,34. Considerato che c’è un avanzo di competenza destinato a spese di investimento di 770 euro circa, l’avanzo di gestione libero del 2009 è di 54.803,14. Questo è l’avanzo di amministrazione dell’esercizio del 2009, quindi di competenza. Ci accorgiamo quindi che è proprio ridotto all’osso, mentre invece abbiamo la gestione dei residui che hanno portato ad un avanzo superiore in quanto sono venute a scadenza quest’anno tutta una serie di attività che sono state rendicontate e quindi è stato possibile raschiare un po’ il barile, avere meglio la gestione dei residui. L’avanzo totale in conto residui è di 2.700.067,25, vincolato per devoluzioni 79.462, vincolato per spese in conto capitale 124.757, per spese per funzioni trasferite e delegate, 115, quello che avevamo letto a pagina 1, quindi 2.380,624,29. Questo quindi è rimasto l’avanzo libero. Le principali economie in conto residui. Per quanto riguarda la parte corrente 1.250.974,31 di spese sul personale, spese del provveditorato 100.678,55, per organi istituzionali, Giunta e Consiglio Provinciale, 80.817, abbiamo, se vedete, tenuto le stesse voci dei residui di quelle che avevamo tenuto per l’avanzo dell’esercizio di competenza 2009, 80.817 per organi istituzionali, Giunta e Consiglio Provinciale, 217.335 imposte, tasse, convenzioni e rata mutui, spese generali di funzionamento 54.915, vari settori 671.903. Ecco quindi che 2.380.000 ai quali aggiungiamo i 54.803 del 2009 otteniamo i 2.435.427,43 di avanzo libero. Per quanto riguarda il trend degli ultimi 5 anni l’avanzo di quest’anno si avvicina all’avanzo del 2006 e di quello anche del 2007, mentre è leggermente più alto del 2008 in quanto nel 2008 erano in corso parecchie attività che quindi non era stato possibile di rendicontare e di mettere nei residui. Questa è la formazione dell’avanzo. A pagina 7 e 8 trovato il quadro finanziario. Se c’è qualcosa da vedere, se avete visto qualcosa nei documenti che vi sono stati dati

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potete fare qualche domanda. Io mi soffermerei di più invece sull’analisi dell’accertamento delle entrate. Avevamo già parlato di questo anche quando abbiamo presentato il Bilancio di Previsione, sapevamo già grosso modo quanto…perché nel fare il Bilancio di Previsione ovviamente si è tenuto conto di quanto già assestato anche nell’anno precedente. Nel 2009 sono stati accertati 13.200.000 per la RC-Auto con un calo del 7,14%, quindi circa 1 milione di euro, rispetto a quanto accertato nel 2008. Questa diminuzione conferma quindi il trend negativo che era già iniziato nel 2007 dovuto alla crisi economica che stiamo vivendo che ha colpito in modo particolare il settore automobilistico. Anche quindi l’imposta provinciale di trascrizione che vedete nella pagina seguente, nel 2009 abbiamo accertato 7.148.000 circa euro con un calo di 519.132 rispetto all’accertato del 2008, quindi un calo di circa il 6% dovuto sempre a questa crisi. Vedendo invece l’addizionale sui consumi di energia elettrica nel 2009 sono stati accertati 8 milioni con un calo di 1 milione circa rispetto al 2008. Per la contabilizzazione dell’addizionale dell’energia elettrica viene adottato il criterio per cassa, quindi i conguagli vengono imputati agli anni in cui sono effettivamente versati o portati in detrazione. Alla luce di questo la differenza tra il gettito del 2009 e il gettito del 2007 è dovuta a conguagli positivi del 2007, negativi del 2008 e acconti di importo inferiore nel 2009. Il dato dell’accertamento definitivo del 2009 non ha subito scostamenti rispetto alla previsione dell’anno precedente. C’era quel 1.400.000 che avevamo già segnalato quando abbiamo presentato la previsione che erano a favore di Enel Esercizio, il conguaglio del 2007. Per quanto riguarda un piccolo incremento per il tributo ambientale non ci sono sostanziali scostamenti. Queste sono un po’ le motivazioni. È chiaro che il calo delle entrate a fronte invece di una proficua attività della Provincia e quindi di spese sostenute ha portato a quell’avanzo di amministrazione del 2009 di soli 54.800 euro. La Provincia ha lavorato comunque, ha speso tutto quello in attività che era possibile contenendosi per quel tanto che siamo stati costretti a contenerci nel rispetto del calo delle entrate. Io non ho ancora molto da dire. A pagina 11 e 12 vedete la verifica degli indici di bilancio che mette in evidenza un po’ la dinamica delle entrate della Provincia. Per quanto riguarda l’autonomia finanziaria il 2009 registra il 64,83% maggiore rispetto al 2008 e anche al 2007. Significa quindi che la percentuale di incidenza delle entrate proprie su quelle correnti è garantita da risorse autonome, la capacità di spesa è garantita dalle risorse autonome della Provincia senza contare sui trasferimenti. L’indice di autonomia impositiva è aumentato rispetto agli altri anni. La pressione finanziaria è invece calata, indica la pressione dell’ente sulla popolazione di riferimento, d’altra parte se sono calate le entrate è logico che anche la spesa è stata proporzionata, pertanto la pressione tributaria è al 90,53 nel 2009 mentre era al 163 nel 2008. Anche nel 2009 è stato rispettato il patto di stabilità, i sacrifici sono stati molti. A questo proposito devo ringraziare tutti i dirigenti, tutto il personale che ha veramente tenuto monitorata la situazione di entrate e di spese soprattutto in conto capitale del nostro ente e ha permesso in questo modo di rispettare il patto di stabilità e quindi di non incorrere in tutte quelle punizioni che sarebbero gravi per la nostra Provincia come per qualunque altro ente. Sicuramente le opere che sono partite o che stanno partendo, le grandi

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opere che siamo riusciti a mettere in cantiere in questi anni faranno si che diventerà sempre più difficile, pertanto bisogna lavorare tutti insieme io credo affinché tegola che ci cade sulla testa continuamente venga modificata e che questo patto venga modificato. Noi speriamo intanto in una manovra d’estate come quella dell’anno scorso che è stata quella poi che ci ha consentito di rispettare il patto, per arrivare poi ad una modifica definitiva perché se voi guardate nella prima pagina le risorse sulle quali possiamo contare come ente e non possiamo utilizzarle non soltanto per dare servizi ai cittadini ma anche, in un momento di crisi come questo, anche per dare lavoro alle aziende. Credo che questo sia un fatto che veramente non vede colori e quindi ci vede tutti uniti per cercare di superare questa situazione. Per quanto riguarda le entrate i trasferimenti da Stato, Regione e altri enti – lo si vede nella pagina 13 – ammontano a 23.408.000. Rispetto al 2008 si è registrato quindi un calo notevole, 30 milioni nel 2008 e 31.275.000 nel 2007. I trasferimenti regionali sono diminuiti soprattutto per quanto riguarda quelli finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, trasferimenti per risarcimenti ad agricoltori di danni provocati da calamità atmosferiche per l’attuazione di programmi di reimpiego disoccupati e di lavoratori svantaggiati, per la realizzazione dei sistemi verdi, per lo svolgimento di funzioni provinciali inerenti le produzioni animali, eccetera. Sono stati invece attivati nuovi finanziamenti per la realizzazione di progetti di inserimento lavorativo disabili. Per quanto riguarda il trasferimento per lo svolgimento delle funzioni delegate sapete che adesso con il sistema delle doti non vengono più veicolate dalla Provincia ma vanno direttamente agli enti accreditati, però questo per dire che noi abbiamo lavorato molto, abbiamo cercato di lavorare al meglio ma la crisi ha colpito tutti gli enti, anche la Regione che non ha potuto adempiere a tutti gli impegni che si era assunta in precedenza. Quando abbiamo chiuso il Bilancio era in corso l’approvazione dei debiti fuori bilancio che sono già stati votati prima. Poi ci sono i risultati della gestione contabile, ve li risparmio perché un riassunto di quanto visto in precedenza. Se c’è qualche domanda, prego. Grazie.

Esce Rossi Presenti 24

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Assessore. Chi chiede di intervenire? Consigliere Carra. Consigliere Carra: Qualche rapida considerazione di ordine generale, semplicemente per ribadire qualche concetto che già l’Assessore ha ripreso e che è patrimonio di una battaglia che gli enti locali stanno conducendo da qualche tempo a questa parte. L’8 aprile – ho recuperato il documento che è stato inviato peraltro a tutti i parlamentari lombardi -–a Milano si è tenuta la manifestazione di tutti i Sindaci lombardi che hanno simbolicamente consegnato al Prefetto di Milano e ai Prefetti lombardi le fasce tricolore. È del tutto evidente che una parte delle rivendicazioni che hanno portato all’attenzione delle istituzioni prefettizie sono identiche a quelle che le Province stanno portando avanti e che, ribadisco,

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appartengono anche alle considerazioni che l’Assessore Baracca a nome della Giunta ci ha sottoposto. Naturalmente alcune questioni non attengono alle Province, se penso alla richiesta di restituire tutto ciò che ai Comuni è stato tolto in ragione dell’abolizione dell’ICI per quelle famiglie che erano in grado di pagarsela, perché questa è stata la scelte scellerata che la destra ha compiuto proprio tra i primi atti di governo. Questo è un tema specifico per i Comuni ma il documento dell’ANCI Lombardia firmato dal Sindaco se non erro di Varese, Fontana, che se fosse in questo Consiglio Provinciale non sarebbe seduto da questa parte ma sarebbe seduto dall’altra parte, ebbene in questo testo si fa uno specifico riferimento affinché il governo modifichi gli obiettivi e le regole del patto di stabilità in modo da consentire agli enti locali di sostenere la spesa per investimenti, effettuare politiche di coesione sociale e premiare gli enti locali virtuosi. Tra le altre cose viene chiesto che si sblocchino i residui passivi dei Comuni per permettere pagamenti rapidi per i lavori e i servizi effettuati dall’impresa, addirittura si arriva a chiedere per gli enti locali che non sono stati nelle condizioni di rispettare il patto di stabilità per il 2009 vengano sospese tutte le sanzioni. Quindi siamo di fronte ad un fatto estremamente importante che fa seguito alle tante iniziative che gli enti locali hanno assunto in questi ultimi due anni. È bene ricordare che ci sarà un incontro il prossimo 5 maggio tra i rappresentanti degli enti locali e il Ministro Tremonti, che gli stessi Comuni si ritroveranno a Taormina il 7-8 maggio e, ribadisco, stiamo parlando di Comuni ma su questi temi c’è una totale sintonia con le Amministrazioni provinciali. Io credo che sia giusto ancora una volta ribadire che tutto quello che sta accadendo nei confronti degli enti locali non è tema, come dire, per le élite, è un tema che riguarda la vita quotidiana dei cittadini, delle famiglie, perché avere la possibilità di pagare le imprese significa evidentemente dare una mano all’economia o avere la possibilità di fare investimenti, significa appunto anche in questo caso dare una mano all’economia, rimettere nel volano dell’economia delle risorse fresche a beneficio evidentemente non solo della qualità della vita perché fare delle opere significa migliorare la qualità della vita delle comunità locali ma anche a beneficio delle stesse imprese e del mondo del lavoro. Quindi io credo che questa denuncia forte nei confronti di un governo che è totalmente sordo alle esigenze delle famiglie, alle esigenze delle imprese e a quelle degli enti locali, bene questa denuncia deve essere fatta con forza sapendo che nel corso di questi due anni tanti sono stati gli impegni assunti, impegni anche solenni, gli impegni si sono tramutati in scelte del Parlamento che hanno visto anche una convergenza tra i gruppi parlamentari, come del resto qui si legge un documento dell’ANCI che come è noto in Lombardia non mi pare che il centrosinistra goda della maggioranza se pensiamo agli enti locali. Quindi serve anche un po’ di coerenza che è quella che manca, perché non si può essere battaglieri nel territorio – mi riferisco alle forze del centrodestra -, cedere la fascia tricolore simbolicamente e non pizzicare la guancia dei parlamentari di maggioranza in Parlamento. Le due cose non stanno insieme e io penso davvero che siamo di fronte ad un fatto di estrema gravità, altro che federalismo fiscale, qui siamo di fronte a politiche che fanno del centro il punto nevralgico della iniziativa legislativa ed amministrativa, qui siamo di fronte, ribadisco, ad un governo

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totalmente disinteressato alle esigenze degli enti locali. In questo quadro mi pare che gli sforzi che ha prodotto questa Amministrazione provinciale in questo quadro siano sforzi importanti. Il consuntivo è un momento dove si fa il punto della situazione, quindi io penso che ciò che si è prodotto in questi anni sia frutto di un lavoro serio, di un lavoro intelligente e certamente dovremo prepararci in queste condizioni, auspicando che ci sia qualche miglioramento, allo sprint finale e lo sprint finale deve vedere io credo ancor più rafforzato il livello di coesione della maggioranza per fare in odo ad esempio che al netto di quanto dispone oggi il rispetto del patto di stabilità che le somme disponibili siano frutto di un ragionamento di tutta la maggioranza, di un ragionamento vasto, che consenta evidentemente un utilizzo che sia il più utile, scusate il gioco di parole, per la nostra comunità provinciale. Quindi io questo mi aspetto, sono convinto che questo lavoro non verrà meno perché è del tutto evidente che abbiamo a disposizione mi pare una cifra importante, ribadisco al metto di quanto prevede il patto di stabilità. Io non sono in grado oggi di entrare nel merito, sono questioni che attengono più alla tecnica che non alla politica, però penso che ci siano degli spazi utili per continuare a prestare grande attenzione ai lavoratori in difficoltà e sono passaggi che abbiamo già affrontato e sono passaggi ai quali questa Amministrazione ha dato risposte positive, occorre prestare attenzione al mondo dell’impresa soprattutto piccola e media e anche da questo punto di vista io rivendico con orgoglio l’attenzione che questa Amministrazione ha avuto nei mesi scorsi nei confronti della crisi che ha colpito prevalentemente la piccola e media impresa. Sono terreni sui quali non bisogna mollare la presa, terreni sui quali insiste la nostra iniziativa politica e di farlo in termini assolutamente unitari. È evidente che io penso che al di là di quanto ci è stato comunicato nel punto precedente o comunque all’inizio del Consiglio Provinciale, un ragionamento politico il mio, non personale, penso che serva davvero una grande unitarietà e che questa non possa essere pregiudicata dal fatto che ci siano anche cambiamenti da parte di singoli Consiglieri o da un gruppo all’altro. Di fronte a queste cose resto sempre un po’ basito perché sono convinto che nonostante gli eletti non abbiano vincolo di mandato ci sia un dato politico di rispetto nei confronti dell’elettorato che deve essere mantenuto. Al di là di questo che è una considerazione del tutto personale, di natura strettamente politica, auspico che si possa incrementare semmai la nostra iniziativa politica ed amministrativo sul territorio, naturalmente in previsione di quello che accadrà l’anno prossimo e anche per portare a completo godimento le scelte politiche che questa Amministrazione ha prodotto in questi anni che sono, dal mio punto di vista nel suo complesso positive. Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie. La parola al Consigliere Alessandro Beduschi. Consigliere Beduschi A.: Volevo in un certo senso rispondere alla dissertazione più di maniera, credo che l’on. Carra voglia utilizzare questa occasione per parlare del Bilancio per dispensare una buona dose di demagogica e fisiologica difesa dell’operato anche di quella sua parte politica che si trova in minoranza sia nel

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governo della Regione che nel governo sello Stato. Però forse dimentica che l’ANCI ad esempio, anche quello regionale, ha assolutamente lodato l’operato della Regione Lombardia che ha dato la possibilità in un certo senso di ristorare e sollevare gli enti virtuosi lombardi dal giogo del patto di stabilità. Parlando poi del patto di stabilità è chiaro che bisogna anche tenere presente una cosa: che il 39% della pressione fiscale impositiva della Finanziaria dell’anno 2009 andrà a coprire le passività create dagli interessi passivi del debito dello Stato. Questa semplice considerazione fa un po’ pensare come con ragionevolezza bisogna affrontare certi argomenti. Il patto di stabilità, io lo dico anche da Sindaco, è chiaro che un è evento molto pernicioso, molto negativo, viene vissuto dagli enti virtuosi in modo anche drammatico per certi versi, perché ci si comporta bene e si viene penalizzati. Però proprio perché abbiamo tutti senso dello Stato e ci accomuna questa voglia di fare per le istituzioni non tutti gli enti sono come i nostri, in particolar modo questo buco dello Stato deve essere coperto in qualche modo soprattutto dagli enti virtuosi. Tutto questo ci richiama ad una doverosa considerazione sul senso di responsabilità che bisogna avere in questo momento, anche nel fatto di razionalizzare l'irrazionalizzabile perché ci troviamo di fronte all’incapacità di spendere soldi che andrebbero spesi e andrebbero spesi bene. Però il monito che abbiamo davanti è quello che alcuni paesi stranieri che sembravano l’avanguardia di certe gestioni anche progressiste che si aprivano a un futuro di bellezza e di ricchezza si trovano alle porte del default amministrativo, e parliamo della Spagna, la Grecia c’è già. Quindi io credo che l’intervento, che comprendo politicamente, dell’on. Carra dovrebbe essere ricompreso su una doverosa considerazione di obbligo di razionalizzazione dei conti pubblici statali che ci vede tutti impegnati, alcuni davvero in modo virtuoso, altri purtroppo a volte si ha la sensazione che per far uscire e sforare qualche realtà amministrativa in altre latitudini si debba tirare noi la cinghia. Quella è la cosa che però ci vede obbligati a stare per senso dello Stato nelle regole, per cui dico che Stato e Regione Lombardia in particolare hanno doverosamente stretto i cordoni per evitare che ci siano nuove Grecia e nuove Spagna e altri paesi europei che stanno andando verso la deriva. Grazie. Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Grazie Consigliere. Consigliere Caramaschi prego.

Entra Lamagni Presenti 25

Consigliere Caramaschi: Una breve riflessione suggeritami da questi interventi. Io no so da cosa emergano certe cifre e certe percentuali. Il debito dello Stato dovrebbe essere 1.500 miliardi di euro, quindi se paghiamo l’1% di interessi perché i titoli di Stato non rendono di più, ce ne sono di vecchi che rendono un po’ di più, dovrebbero essere 15 miliardi di euro. Quindi è evidente che non è quello, piuttosto c’è da dire che il governo Prodi lasciò il Bilancio dello Stato con un avanzo primario sulla spesa corrente e il governo Berlusconi se l’è tutto mangiato, quindi non soltanto dobbiamo pagare il servizio del debito ma facciamo nuovi debiti

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direttamente sulla spesa corrente, mentre invece ci sono enti locali virtuosi come il nostro che correggono ogni anno il proprio bilancio in modo da far avanzare dei soldi. Gli analisti più accurati, quelli che sanno leggere i bilanci che non è una cosa semplice – si può discutere su questo ma a me non interessa far polemica -, sostengono che proprio in questi anni è aumentata la spesa corrente. Io non so se questo sia vero al 100% ma basta guardare il comportamento del Presidente Prodi e del Presidente Berlusconi, è sotto gli occhi di tutti l’eccesso di spese pubbliche anche per spostamenti in parte privati del Presidente Berlusconi che è sempre, giustamente dal tuo punto di vista, in giro per il mondo. Ma non c’è dubbio che il Presidente Prodi aveva un comportamento sobrio e risparmioso, il Presidente Berlusconi tutt’altro e infatti le spese per la Presidenza del Consiglio sono lievitate come è lievitata tutta la spesa corrente dell’ultimo governo. Questo per quanto riguarda le polemiche ma io vorrei anche fare due cenni alle nostre vicende locali. Innanzitutto va fatto un plauso al nostro personale non foss’altro per ripagarlo dei sacrifici che gli ha imposto l’ultimo contratto collettivo nazionale, sostanzialmente quello gestito dal Ministro della Funzione pubblica. Se notate il grosso risparmio in conto residui è dovuto al fatto che più o meno il nostro ente aveva accantonato per il rinnovo di questo contratto di lavoro del personale dipendente degli enti locali una percentuale abbastanza vicina a quella dei precedenti rinnovi e si è trovato ad aver accantonato una cifra decisamente superiore perché il personale in questa tornata di rinnovo non è stato per nulla premiato, quindi altro che meritocrazia, premiamo i buoni, eccetera, qui è stata fatta una penalizzazione di ordine generale sul personale degli enti locali e quindi noi ci ritroviamo quei soldi accantonati che fanno attività. In questo caso non è la Giunta ad essere brava ma è il personale ad essere bravo a portare pazienza, va anche detto, perché al di là poi di certe retoriche che noi facciamo i numeri sono questi, c’è questa cifra perché più della metà è dettata da questa ripulitura di un residuo che noi avevamo pensato potesse andare a premiare il personale invece non ci va. L’altra questione è che, come diceva il Consigliere Carra, noi potremmo pensare di fare tante cose con queste questioni e avremmo anche delle priorità come Amministrazione di centrosinistra ma dovremmo fare ancora i conti con il patto di stabilità perché naturalmente se anche queste le passiamo in spese dovranno essere coperte dalle voci di entrata del patto e al momento non sappiamo. Quindi ancora una volta saremo un ente virtuoso che ha i soldi in cassa ma non li può spendere per fare da volano dell’economia, nonostante il nostro intento politico ben illustrato appunto dall’on. Carra. Rimane il fatto che se poi la questione riguardasse tutti gli enti locali potremo anche farcene una ragione ma, Consigliere Beduschi, non è così perché per Roma, per Catania e per Palermo, cioè per quelli che sono guidati dal centrodestra, si fa sempre un’eccezione, spendono e spandono e alla fine Pantalone paga. Come c’entri il federalismo fiscale in tutto ciò sta soltanto negli equilibrismi del centrodestra che dice una cosa a Mantova e tutto il contrario a Roma, a Catania, a Palermo e in tutti gli altri posti dove si trova a governare. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

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all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli: n. 17

Contrari: n. 7 (Lamagni – Bernardelli – Tinazzi

– Papazzoni – Zampriolo –

Zangobbi – Beduschi A.)

Astenuti: n. 1 (Fainozzi)

In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata la deliberazione stessa.

Escono Perugini, Caramaschi, Beduschi A.,

Bernardelli, Fontanili Presenti 20

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4) Adesione all’Associazione denominata “Centro documentazione,

informazione, educazione e di coordinamento ambientale e ricerca sull’area

padana”

Considerato che l’associazione C.I.D.I.E.P. “Centro di documentazione, informazione,

educazione e di coordinamento ambientale e ricerca sull’area padana” costituita nel 1999 tra la Provincia di Parma e la Provincia di Piacenza, con sede in Colorno presso il Palazzo Ducale, promuove e realizza iniziative di formazione rivolte al personale delle scuole di ogni ordine e grado ed agli operatori ambientali del territorio, sia come aggiornamento culturale e professionale, sia come corsi di specializzazione;

Verificato che l’Associazione C.I.D.I.E.P. tramite il proprio Comitato scientifico (art. 3

Statuto) elabora attività di ricerca e analisi naturalistica, storico-ambientale-territoriale per la diffusione di modelli naturalistici con riferimento al bacino del fiume PO;

Visti i lavori svolti negli ultimi anni dall’Associazione tra i quali il progetto Un Po di

partecipazione – che vede riunite insieme 13 province rivierasche - prima attuazione del Protocollo d’intesa “per una educazione alla sostenibilità della valle del Po” presentato ai dirigenti scolastici nel maggio 2009 e che fa parte di un programma di azioni integrate di valenza europea, da far assumere in sede comunitaria per il periodo 2007-2013.

Preso atto del bisogno di elaborare una progettualità , rivolta al fiume Po e al suo territorio, sviluppata sempre più in modo integrato e sinergico con le altre Province rivierasche come già avvenuto nel ambito del protocollo d’intesa siglato nel 2005 che ha consentito alle Province stesse riunite nella “Consulta delle Provincie del Po” e in collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po, di giungere al progetto strategico “Valle del Fiume Po” ,

Considerato che l’educazione ambientale e tutela e valorizzazione del fiume Po

costituiscono obiettivi strategici dell’amministrazione; Preso atto dei contenuti dello statuto dell’Associazione CIDIEP allegato alla presente

Deliberazione; Considerato che l’associazione promuove quattro tipi di attività riconducibili a:

1. promozione e diffusione del sistema documentale 2. ricerca educativa con particolare riferimento a quella naturalistica, storico –

ambientale ed educativa; 3. elaborazione e diffusione di modelli naturalistici e didattici 4. formazione rivolta al personale di ogni ordine grado;

verificato che sono organi dell’associazione:

• l’Assemblea degli associati • il Consiglio di Amministrazione • il Presidente e il Vice presidente, se eletto. • Il Collegio dei Revisori • Il Comitato scientifico

Verificato che la Provincia parteciperà con propri rappresentanti agli organi

dell’associazione; Considerato che l’adesione al CIDIEP comporta un contributo ordinario annuale pari a Euro

15.000,00; Preso atto che l’importo sopra indicato è stato previsto al capitolo 31540 del PEG 2010

approvato con delibera Giunta Provinciale n. 41 del 31 marzo 2010 esecutiva

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Ritenuto pertanto di aderire all’Associazione denominata CIDIEP “Centro di documentazione, informazione, educazione e di coordinamento ambientale e ricerca sull’area padana” con sede a Colorno (PR);

Visti gli allegati pareri favorevoli espressi ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 del D.lgs 18

agosto 2000 n.267: dal dirigente del settore Ambiente che attesta la regolarità tecnica e dal dirigente del settore finanziario che attesta la regolarità contabile,

D E L I B E R A

1. di aderire all’Associazione CIDIEP “Centro di documentazione, informazione, educazione e di coordinamento ambientale e ricerca sull’area padana” con sede a Colorno (PR);

2. di approvare lo statuto dell’Associazione che allegato alla presente deliberazione

ne costituisce parte integrante e sostanziale;

3. di dare atto che il contributo ordinario annuale di euro 15.000,00 trova copertura all’intervento 1070205 (cap. 31540) del Bilancio 2010/2011/2012 e di dare atto che della somma annua di euro 15.000,00 si terrà conto in fase di predisposizione dei bilanci successivi al 2012 con imputazione al medesimo intervento e sino all’eventuale decisione di revoca da parte del Consiglio.

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: La parola all’Assessore Rebuschi. Assessore Rebuschi: Grazie Presidente. Si tratta di proporre l’adesione a questo Centro documentazione, informazione, educazione ambientale. Attualmente vi aderiscono altre due Province che sono la Provincia di Parma e la Provincia di Piacenza. Questa associazione ha l’obiettivo di promuovere progetti soprattutto di educazione ambientale dell’area padana ma nello specifico riguardano più direttamente il fiume Po. Tengo a sottolineare che questo Centro di educazione ambientale è stato riconosciuto dal Ministro della Pubblica Istruzione e questo è un elemento importante, anche un elemento che ci ha fatto considerare l’adesione, in quanto si ritiene che bisogna entrare in questi canali per riuscire ad avere anche finanziamenti che riguardano l’educazione ambientale, appunto canali ministeriali. Ha uno stretto rapporto di collaborazione con la Consulta delle Province del Po, ha uno specifico comitato scientifico come è chiaro che sia e la Provincia intende aderirvi soprattutto per coprire le scuole che gravitano sui paesi del Po per far capire l’importanza di questo fiume, anche perché solitamente come Provincia la parte centrale della città e zone limitrofe è coperta anche da altre associazioni di educazione ambientale che abbiamo in città tipo il Labter Crea che fa assolutamente un lavoro meritorio ed è una collaborazione molto importante per la Provincia di Mantova, cerchiamo anche di portarci verso il Po in questo modo. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

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Favorevoli: n. 20

In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la

deliberazione stessa.

Entra Fontanili Escono

Fadda e Zampriolo Presenti 19

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5) Autostrada del Brennero S.p.A. – Presa d’atto delle proposte di modifica

allo Statuto sociale

Premesso che:

- la Provincia di Mantova è socia della società «Autostrada del Brennero S.p.A.» di cui detiene n. 64.494 azioni del valore nominale di euro 36,15 cad. corrispondenti ad un valore di euro 2.331.458,10 pari all’4,2029% del capitale sociale;

- la società «Autostrada del Brennero S.p.A.» aveva provveduto entro il 22 novembre 2007 ad adeguare lo statuto sociale al disposto del comma 729 dell’art. 1 della Legge Finanziaria 2007, rimandando la nomina del nuovo organo amministrativo - necessaria a conformarlo al dettato del nuovo statuto sociale - al momento in cui, per disposizione di legge o per scadenza naturale del mandato, o per delibera dell’assemblea, il Consiglio di Amministrazione in carica dovesse essere rinnovato;

Richiamata la deliberazione di Consiglio Provinciale n. 53 del 18.12.2007 avente ad oggetto “Presa d'atto dell'attuazione dell'art. 1 comma 729 della Legge Finanziaria 2007 da parte delle società partecipate da enti locali”; Ricordato che secondo quanto previsto dall’art. 1 comma 729 della legge n. 296 del 27.12.2006 (Legge Finanziaria 2007) “Il numero complessivo di componenti del consiglio di amministrazione delle società partecipate totalmente anche in via indiretta da enti locali, non può essere superiore a tre, ovvero a cinque per le società con capitale, interamente versato, pari o superiore all'importo che sarà determinato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, di concerto con il Ministro dell'interno e con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Nelle società miste il numero massimo di componenti del consiglio di amministrazione designati dai soci pubblici locali comprendendo nel numero anche quelli eventualmente designati dalle regioni non può essere superiore a cinque. Le società adeguano i propri statuti e gli eventuali patti parasociali entro tre mesi dall'entrata in vigore del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.”; Considerato che l'art. 1 comma 730 della Legge n. 296 del 27.12.2006 prevede che “Le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adeguano ai principi di cui ai commi da 725 a 735 la disciplina dei compensi degli amministratori delle società da esse partecipate, e del numero massimo dei componenti del consiglio d’amministrazione di dette società. L’obbligo di cui al periodo che precede costituisce principio di coordinamento della finanza pubblica.”; Evidenziato che la Corte costituzionale, nei giudizi di legittimità costituzionale dell’art. 1 - commi 721 e 722 da 725 a 730 e da 733 a 735 – della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007), promossi con ricorsi della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Bolzano, con sentenza n. 159 del 20.05.2008 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dei seguenti commi del predetto art. 1: - comma 730; - commi 725, 726, 727 e 728, nella parte in cui essi trovano applicazione per gli enti locali delle

Province autonome di Trento e di Bolzano; - comma 734, nella parte in cui esso si riferisce alle Regioni e alle Province autonome di Trento e

di Bolzano; Vista:

- la Legge della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige n. 4 del 04 dicembre 2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2008 e pluriennale 2008-2010 della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige (legge finanziaria)”, di cui si riporta l’art. 1 <Disposizioni in materia di compensi e di numero di componenti del consiglio di amministrazione delle società partecipate dalla Regione.> (di cui all’allegato A – parte integrante e sostanziale del presente provvedimento):

“1. Alle finalità di contenimento della spesa per le società pubbliche di cui all’articolo 1, comma 730, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 concernente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)" si provvede secondo quanto previsto da questo articolo.

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2. Il numero complessivo di componenti dei consigli di amministrazione delle società di capitale aventi sede nel territorio regionale, delle quali la Regione detiene, anche insieme con le Province Autonome di Trento e di Bolzano e altri enti pubblici aventi sede nel territorio regionale, una partecipazione di oltre il 50 per cento del capitale sociale, è definito con deliberazione della Giunta regionale, sentite le Province e gli altri enti pubblici detentori di quote azionarie, assicurando il contenimento della spesa pubblica per l’attività degli organi societari.

3. La predetta deliberazione persegue l’obiettivo del contenimento della spesa per l’organizzazione delle società, coniugandolo con quello di promuovere la più ampia integrazione delle attività e delle azioni della Regione, delle Province Autonome, degli enti locali e degli altri enti pubblici, nonché della conseguente esigenza di assicurare un’adeguata partecipazione degli altri soci in relazione alle specifiche finalità perseguite dalla società.

4. Al fine di dare attuazione a quanto previsto da questo articolo la Regione promuove le necessarie modificazioni degli statuti societari entro novanta giorni dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione della deliberazione di cui al comma 2.

5. Per i compensi del presidente e dei componenti del consiglio di amministrazione delle società di cui al comma 2 si applica, in quanto compatibile, quanto previsto dalla normativa statale, prendendo a riferimento i compensi dei corrispondenti organi della Regione. In ogni caso l’ammontare dei compensi attribuito all’insieme dei componenti del consiglio di amministrazione non può superare l’importo massimo previsto per cinque componenti.

6. Quanto previsto da questo articolo non si applica alle società costituite ai sensi della normativa delle Province Autonome o, comunque, controllate dalle medesime o da altri enti pubblici aventi sede nel rispettivo territorio provinciale.”;

- la deliberazione di Giunta della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige n. 206 del 01 luglio 2008 avente ad oggetto “Determinazione del numero dei componenti e dei limiti in materia di compensi del consiglio di amministrazione delle società partecipate dalla Regione” la quale dispone:

a) di individuare il numero massimo dei componenti di ciascun consiglio di amministrazione delle società di capitali aventi sede nel territorio regionale, delle quali la Regione detiene, anche insieme con le Province autonome di Trento e Bolzano e gli altri enti pubblici aventi sede nel territorio regionale, una partecipazione di oltre il cinquanta per cento del capitale sociale, è di cinque (n. 5) componenti;

b) in deroga a quanto stabilito al precedente punto a), il predetto numero di componenti può essere stabilito anche in misura superiore a cinque (n. 5) componenti in relazione all’esigenza di assicurare un’adeguata rappresentanza degli altri soci, anche a tutela delle minoranze linguistiche; in tal caso, però, l’ammontare dei compensi attribuibile all’insieme dei componenti non può comunque superare l’importo massimo attribuibile, ai sensi dei punti seguenti, ad un consiglio di cinque componenti;

c) i compensi lordi annuali massimi, omnicomprensivi, del presidente e degli altri componenti dei consigli di amministrazione di cui ai commi 725 e segg. dell’art. 1 della legge 296/06, sono determinati avendo a riferimento l’indennità media annua complessivamente spettante a Presidenti delle Province Autonome di Trento e di Bolzano alternativamente in carica come Presidente della Regione nel quinquennio di legislatura entro il quale sono nominati gli organi sociali;

d) in alternativa alla determinazione dei singoli compensi, ove consentito dalla statuto della società, può essere determinato l’ammontare complessivo attribuibile a tutto il consiglio d’amministrazione; in presenza di consigli di amministrazione formati da più di cinque (n. 5) componenti si applica il limite complessivo massimo previsto per un consiglio di amministrazione composto da cinque (n. 5) membri compreso il Presidente;

e) in via transitoria e secondo la disciplina propria del diritto societario: - i consigli di amministrazione in essere alla data di entrata in vigore della L. R.

n. 04.12.2007 n. 4 scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica, secondo la durata stabilita dall’Assemblea che li ha nominati;

- l’ammontare dei relativi compensi può essere confermato nella misura determinata dagli organi sociali in sede di nomina e semprechè l’onere

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complessivo a carico della società, per l’insieme dei componenti, non superi l’importo massimo attribuibile, ai sensi dei precedenti punti, ad un consiglio di cinque componenti;

Considerato che il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica verrà a scadenza naturale con l’approvazione del bilancio 2009 e che quindi, se non intervengono nel frattempo modifiche statutarie, l’organo amministrativo sarà composto da 5 membri come previsto dallo statuto sociale; Preso atto che:

- l’Assemblea Straordinaria dei soci, nella seduta del 29.06.2009, ha approvato il nuovo testo di statuto sociale, a seguito della modifica degli articoli 3, con riferimento all’oggetto sociale (esplicitazione dell’oggetto sociale e delle attività svolte), e 19, modalità di adunanze del Consiglio d’Amministrazione (teleconferenza);

- il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 18.12.2009, ha proposto alcune modifiche allo statuto sociale che sono state portate a conoscenza dei soci con nota del Presidente del Consiglio d’Amministrazione, dott. Paolo Duiella, del 21.12.2009 (ns. prot. n. 68561 del 23.12.2009) unitamente ad una breve relazione (allegato A), affinché tutti i soci possano raggiungere le intese necessarie prima dell’effettiva approvazione da parte dello stesso Consiglio d’amministrazione e della successiva assemblea straordinaria dei soci all’uopo convocata;

- il Consiglio di Amministrazione sulla base delle indicazioni pervenute dalla compagine sociale, ha approvato nella seduta del 21.01.2010 una ulteriore modifica diretta a rideterminarne la sua composizione prevedendo che il numero dei membri sia di 13 oppure 14 consiglieri fra i quali nominare il Presidente e un Amministratore Delegato;

- la Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige con deliberazione di Giunta n. 32 del 23.02.2010 - che si allega quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (allegato B) - ha concesso la deroga sul numero massimo dei membri del nuovo Consiglio d’Amministrazione, prevista dalla Legge Regionale n. 4 del 04.12.2007 e dalla deliberazione di Giunta Regionale n. 206 del 01.07.2008, quantificandolo in massimo 14 (quattordici) componenti e ha approvato le modifiche deliberate dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 21.01.2010;

- nella seduta del 12.03.2010 il Consiglio di Amministrazione della società ha approvato le modifiche dello statuto sociale concernenti il numero – “fino ad un numero massimo di 14 (quattordici) membri” – dei Consiglieri di Amministrazione ed ha recepito la deliberazione della Giunta Regionale del Trentino-Alto Adige n. 32 del 23.02.2010;

Dato atto che, a norma del Decreto del 29.02.2008 del Ministero delle Infrastrutture la modifica statutaria è altresì soggetta al preventivo parere del concedente ANAS, parere in corso di recepimento da parte della società; Presa visione delle proposte di modifica di cui all’allegata bozza di statuto sociale inviato con nota del 26.03.2010 della società (ns. prot. n. 17323 del 30.03.2010) - parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (allegato C) - ed in particolare: - dell’art. 3 (Oggetto) il cui testo è di seguito riportato:

“La Società ha come oggetto principale la promozione, la progettazione, la costruzione e l’esercizio di autostrade compresa l’autostrada Brennero-Verona-Modena, ad essa già assentita in concessione, nonché di opere stradali, contigue o complementari e di opere pubbliche, o di pubblica utilità accessorie o comunque connesse con l’attività autostradale, affidate in concessione di costruzione e/o di gestione ai sensi di legge. La società potrà, inoltre, costituire o partecipare a società che hanno per oggetto: a) il trasporto di merci e persone prioritariamente sull’asse del Brennero, sia su rotaia che su

gomma, compresi altri sistemi di trasporto; b) il trasporto intermodale di merci anche tramite la realizzazione e gestione di interporti,

autoporti ed altre strutture e servizi logistici prioritariamente sull’asse del Brennero; c) attività di studio, di ricerca, di promozione e utilizzo nel campo delle energie alternative e

delle fonti rinnovabili, nonché di studio, di ricerca, di promozione e utilizzo nel campo della sicurezza stradale e ambientale, con ricadute sull’attività di trasporto.

Le attività di cui ai commi 1 e 2 possono essere svolte anche attraverso la partecipazione in raggruppamenti, consorzi, fondazioni o Società. Le attività d’impresa diverse da quella principale, nonché da quelle accessorie o strumentali ausiliarie del servizio autostradale, possono essere svolte attraverso l’assunzione diretta o indiretta di partecipazioni di collegamento o di controllo in altre società.

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Essa potrà compiere tutte le operazioni commerciali, industriali e finanziarie, mobiliari ed immobiliari necessarie ed utili per il conseguimento dello scopo sociale; potrà inoltre partecipare ad altre società od Enti aventi scopo analogo. Per la costruzione e per l’esercizio dell’autostrada e delle opere e servizi connessi deve essere salvaguardato l’impiego, nei limiti dell’offerta locale, di elementi della rispettiva provincia (impiegati, operai, esercenti), osservando altresì per la Provincia di Bolzano, sempre nei limiti dell’offerta locale, il rapporto di gruppi etnici. ”;

- dell’art. 17 (Consiglio d’amministrazione) il cui testo è di seguito riportato:

“La società è amministrata da un Consiglio d’Amministrazione composto fino a un numero massimo di 14 (quattordici) membri, eletti dall’Assemblea con le modalità di seguito indicate. L’assemblea prima di procedere alla nomina degli Amministratori, ne determina il numero. Tutti gli amministratori sono eletti sulla base di liste di candidati presentate dai Soci. Ogni lista dovrà avere tra i presentatori Soci che da soli o assieme ad altri siano portatori di una partecipazione di almeno il 6% (seipercento) del capitale sociale costituita da azioni aventi diritto di voto. Le liste potranno contenere un numero di candidati non superiore al numero massimo di Consiglieri, previsto dal 1° comma. Ciascuna lista deve contenere a pena di irricevibilità:

- l’indicazione del nominativo del Socio o dei Soci presentatori della lista con il numero delle azioni aventi diritto al voto dagli stessi detenute;

- l’indicazione del nominativo di candidati in misura non superiore al numero di consiglieri previsto dal 1° comma;

- l’attribuzione a ciascun candidato di un numero progressivo. Le liste presentate dai Soci dovranno essere depositate presso la sede sociale almeno 3 (tre) giorni prima di quello fissato per l’assemblea per consentire al Consiglio d’Amministrazione di verificarne la regolarità. Unitamente a ciascuna lista dovranno essere depositate le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la loro responsabilità, l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché il possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità prescritti dall’ultimo comma del presente articolo. Ogni candidato può essere presente in una sola lista. Ogni Socio può votare una sola lista. A ciascun candidato in ogni lista verrà attribuito un numero di preferenze pari al quoziente determinato dividendo il numero complessivo dei voti ottenuti dalla lista cui il candidato appartiene ed il numero progressivo attribuitogli sulla lista. I quozienti così determinati per ciascun candidato delle diverse liste saranno disposti in un'unica graduatoria decrescente. Risulteranno eletti i candidati, nel numero fissato dall’Assemblea, che avranno ottenuto i quozienti più elevati. Nel caso in cui più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente per l’ultimo consigliere da eleggere, sarà nominato quello della lista che avrà ottenuto il maggior numero di voti. Nel caso in cui più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente e gli stessi voti sarà nominato il candidato più anziano d’età. Gli amministratori durano in carica tre esercizi e scadono alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. Sono comunque rieleggibili. Potranno essere nominati Amministratori anche non Soci. I membri del Consiglio d’Amministrazione devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità previsti per gli esponenti aziendali delle banche dall’art. 5, D.M. 18 marzo 1998, n. 161 e sono soggetti alle cause di sospensione dalla carica di cui all’art. 6 dello stesso Decreto Ministeriale. Essi, inoltre, devono avere maturato una significativa esperienza attraverso l’esercizio di:

a) attività di amministrazione, direzione e controllo in imprese pubbliche o private; b) attività professionali o di insegnamento universitario in materie attinenti o comunque

funzionali all’oggetto della Società; c) funzioni amministrative o dirigenziali o cariche elettive in enti pubblici o pubbliche

amministrazioni aventi attinenza con il settore in cui opera la Società o che comportino la gestione di risorse economico-finanziarie o di progetti urbanistici o di pianificazione infrastrutturale.

Almeno 2 (due) amministratori dovranno essere in possesso dei requisiti di indipendenza, stabiliti dall’art. 148, comma 3°, lett. b) e c), D. Lgs. 24.02.1998, n. 58.”;

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Sentita la Commissione Consiliare competente; Visti:

▪ l’art. 42 comma 2 lett. e) del T.u.e.l. adottato con D. Lgs. 18.08.2000, n. 267 e l’art. 22 comma 2 lett. e) dello Statuto Provinciale;

▪ i pareri formulati sulla proposta di deliberazione in oggetto ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 comma 1 del T.u.e.l. adottato con D. Lgs. 18.08.2000, n. 267 dal Dirigente del Settore Finanziario che attesta la regolarità tecnica;

D E L I B E R A

1. di prendere atto delle proposte di modifica statutarie della società «Autostrada del Brennero

S.p.A.» riportate nel documento allegato alla presente deliberazione (allegato C) quale parte integrante e sostanziale, approvate dal Consiglio d’Amministrazione nella seduta del 12.03.2010.

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Prego Presidente. Maurizio Fontanili – Presidente: Ciò che si deve fare sull’Autobrennero è una presa d’atto delle modifiche statutarie che in applicazione tardiva della norma della Finanziaria 2007 che voleva contenere i costi della politica riduce in ritardo perché la Regione Trentino Alto Adige dove ha sede la sede legale dell’Autostrada del Brennero ha dei diritti particolari in quanto Regione a Statuto Speciale e quindi ha fatto ha legge apposita. L’elemento fondamentale di queste modifiche statutarie che sono minime in generale ma prevedono questo cambiamento importante modifica il numero dei Consiglieri da 25 a 14, con un aspetto amministrativo non indifferente e cioè che i compensi che devono essere attribuiti agli amministratori non possono essere superiori anche se i Consiglieri fossero 5, quindi è un aspetto non indifferente dal punto di vista economico. Quindi voi avete visto che noi ne abbiamo preso atto in Giunta di queste modifiche statutarie e oggi sono tenuto a darne informazione con questa presa d’atto della modifica statutaria. Voi avete il testo dello Statuto com’era prima e il testo dello Statuto come viene modificato, poi avete nella vostra cartella anche la delibera presa dalla Giunta e la proposta di informativa di quello che dice il Consiglio Provinciale. Se voi volete lo leggiamo o se lo avete visto già in Commissione e ritenete… Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Lo possiamo dare per letto? Bene. Ci sono interventi? Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

Favorevoli: n. 19

In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la

deliberazione stessa.

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Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Il punto n. 6 viene ritirato in quanto non è presente l’on. Fava.

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7) Ordine del Giorno presentato dalla Presidente del Consiglio Laura Pradella

e dalle Consigliere: Monica Perugini, Maria Fadda, bruna Lovatti, Anna

Bonini e Fiorenza Brioni, sul tema dell’impatto del marketing e della

pubblicità sulla parità tra donne e uomini

Premesso che

- in data 3 settembre 2008 è stata approvata dal Parlamento Europeo la risoluzione n. 2038 relativa all'impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2008/2038(INI));

- il Coordinamento nazionale dell'UDI Unione Donne in Italia, ha deciso di interpellare le Regioni, le Province e i Comuni per l'applicazione della sopraccitata risoluzione;

Visto che

- la Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere con la relazione n. A60199/2008 ha evidenziato come la pubblicità alimenti e consolidi gli stereotipi di genere determinando un impatto negativo sulla parità;

- dalla stessa relazione è possibile rilevare che gli stereotipi sulle differenze di genere, proposti dalla pubblicità, producono sugli individui un processo di oggettificazione, per cui sia il corpo delle donne, come quello degli uomini, vengono rappresentati come oggetti;

- nella stessa relazione viene evidenziato che ridurre un essere umano a oggetto espone l'individuo alla violenza e all'offesa;

- nella relazione di cui sopra si indica come le politiche per la parità di genere devono essere finalizzate ad evitare che le persone a qualunque età subiscano continuamente, ed anche involontariamente, l'esposizione continuata a messaggi oggettificanti e stereotipizzanti;

Considerato che

- è particolarmente importante che la pubblicità sui media sia disciplinata da norme etiche e/o norme giuridiche vincolanti che proibiscano la pubblicità che presenti stereotipi di genere o che inciti al sessismo e alla violenza;

- occorre il coinvolgimento di tutta la società nelle diverse espressioni di rappresentanza e di partecipazione popolare, in quanto si tratta di una responsabilità condivisa;

- il sistema scolastico ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo nei bambini e nei ragazzi di uno spirito critico verso l’immagine e i media in generale, onde prevenire gli effetti sgraditi prodotti dal persistere di stereotipi sessisti nel marketing e nella pubblicità;

Consapevoli che

- nelle strade, nelle piazze e in tutti i luoghi pubblici dove le affissioni che offendono la dignità delle donne non possano essere oscurate con un gesto individuale ma occorra un gesto di responsabilità collettiva;

- è necessario un impegno concreto a contrasto della pubblicità offensiva perché è la più visibile delle violazioni contro il genere femminile;

Chiediamo

- Che il Consiglio Provinciale, facendo proprie le argomentazioni a fondamento della Risoluzione del Parlamento Europeo del 3 settembre 2008 sull’impatto del Marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2008/2038(INI)), approvi il presente ordine del giorno accogliendo gli indirizzi in esso espressi volti a contrastare tutte le forme di pubblicità offensive verso il genere femminile;

Invitiamo

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Il Presidente della Provincia e la Giunta

- A promuovere, nell’ambito delle proprie competenze, ogni iniziativa utile per dare attuazione alla Risoluzione Comunitaria n°2038 del 3 settembre 2008 sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini che indica come inammissibile il modello pubblicitario lesivo verso il genere femminile;

Dando mandato al Presidente del Consiglio

- di trasmettere il presente ordine del giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, al Presidente della Giunta della Regione Lombardia, ai Sindaci dei Comuni del Territorio mantovano affinché si adoperino, per quanto di competenza a dare immediata attuazione alla risoluzione Comunitaria n. 2038 del 3 settembre 2008 del Parlamento Europeo;

Presidente del Consiglio – Laura Pradella: La parola alla Consigliere Bonini. Consigliere Bonini: Qualche parola senza la necessità di leggere l’ordine del giorno, semplicemente per contestualizzare questo argomento che abbiamo portato all’attenzione del Consiglio Provinciale che prende le mosse da una risoluzione del Parlamento Europeo del 2008 e che ha come tema una presa d’atto ed una sensibilizzazione nei confronti degli stati che appartengono all’Unione Europea e nei confronti delle istituzioni tutte relativamente al tema della pubblicità, del marketing e dell’uso dell’immagine femminile all’interno di questi strumenti di diffusione di massa. Il Parlamento Europeo richiama gli Stati e noi con questo ordine del giorno vogliamo anche noi che il Consiglio Provinciale esprima la sua opinione semplicemente sollecitando iniziative sia di carattere nazionale e anche eventualmente di carattere locale che portino all’attenzione delle nostre comunità questo tema. Non invochiamo provvedimenti legislativi o strumenti normativi particolari anche perché il campo nel quale si opera è quello del mercato, quello della pubblicità e quindi è abbastanza difficoltoso intervenire dal punto di vista legislativo per evitare anche problematiche che attengono a censure e cose del genere, però è un fatto che vi siano moltissimi messaggi che passano quotidianamente sugli schermi televisivi, così come immagini pubblicitarie utilizzate sulle strade, nelle affissioni, eccetera, nelle quali sicuramente si utilizza l’immagine femminile in modo assolutamente discriminatorio e con grave lesione ed offesa alla dignità delle persone, in particolare delle donne. Questo tema è collegato anche a una politica per il superamento delle barriere per le pari opportunità ma tende a sollecitare una riflessione sia di carattere culturale ma anche di carattere politico per mobilitare in qualche modo l’opinione pubblica affinché si diffonda una cultura e si diffonda anche un modello diverso da quello che vediamo attualmente e che in qualche modo modifichi anche l’atteggiamento rispetto ai diritti e alla dignità delle persone. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio

pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, il punto

all’ordine del giorno e ne proclama il seguente esito:

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Favorevoli: n. 19

In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la

deliberazione stessa. Presidente del Consiglio – Laura Pradella: Il punto n. 8 così come tutti gli altri verrà rinviato al prossimo Consiglio Provinciale. Vi ringrazio. Il Consiglio è terminato.

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La seduta è tolta alle ore 17:00

Letto, approvato e sottoscritto

LA PRESIDENTE

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IL SEGRETARIO GENERALE

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