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Archivio Storicodel Comunedi LivornoContributo perun inventario

quadernidell’archivio

storicocomunale

Comunedi Livorno

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Quaderni dell’Archivio Storico Comunale n. 1

Collana promossa daCOMUNE DI LIVORNO

Dipartimento 1- Affari GeneraliGraziella Launaro

Uffi cio Archivio e Protocollo

Emilia Bonsignori, Elena Cavallini, Ezio Papa

Uffi cio Comunicazione e Editoria

- Coordinamento editoriale e comunicazioneLucia Borghesan (Direttore responsabile)

- Coordinamento redazionale ed editing Michela Fatticcioni, Odette Tampucci

Supplemento a “CN - Comune Notizie” n. 58 n.s. - 2007Trimestrale Aut. Trib. di Livorno n. 400 del 1-3-1984

Testi di:

Cooperativa Nouvelles Frontieres: Silvia Nannipieri [S.N.] e Arianna Orlandi [A.O.]; Simona Stecchini [S.S.]; Uffi cio Archivio e Protocollo del Comune di Livorno: Elena Cavallini [E.C.]

Iconografi a:

CLAS, Archivio Storico Comune di Livorno

In copertina:

Notifi ca della Sentenza di Graduatoria della distribuzione del prezzo dei beni immobili dalla Eredità del fù Signor Avvocato Carlo Maria Lorenzi, 1829(CLAS, Eca e Opere Pie Gestite, Opere Pie, b. n. 30 Opera Pia Noolt - Documenti originali istitutivi - 1790-1922).

Grafi ca e stampa:

Benvenuti e Cavaciocchi, Livorno

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La cultura di una città trova fondamento nella sua storia.Provvedere alla conservazione ed all’ordinamento dei propri archivi rappresenta quindi uno degli obiettivi prioritari della Amministrazione comunale per salvaguardare la memoria storica della comunità; il necessario corollario di tale obiettivo è costituito dalla promozione dell’attività di ricerca e di valorizzazione che consentono l’esercizio del fondamentale diritto di tutti i cittadini allo sviluppo dell’informazione e della conoscenza.L’Archivio Storico Comunale di Livorno conserva un’ampia documentazione della vita po-litico-amministrativa della città: infatti al nucleo originario del materiale documentario si sono aggiunti, nel corso degli anni, i fondi archivistici di alcuni enti soppressi nonché quelli ricevuti dal Comune in dono o in deposito.L’attenzione prestata all’aspetto conservativo di questo importante patrimonio culturale ha permesso di preinventariare il materiale, in modo tale da rendere consultabili le serie archi-vistiche corredate da elenchi circostanziati; inoltre il ricorso a strumenti innovativi, quali internet e i motori di ricerca, ha reso possibile la fruizione, in tempo reale ed a una utenza sempre più vasta, del materiale riordinato e inventariato.È con viva soddisfazione, pertanto, che l’Amministrazione Comunale di Livorno consegna alla città questo volume che costituisce, oltre che uno strumento di documentazione pun-tuale non solo per specialisti e studiosi, anche una sorta di sintesi contenutistica, che di volta in volta potrà essere arricchita da specifi ci contributi.Dopo un’ampia parte introduttiva dedicata alle vicende costitutive dell’Archivio Storico Co-munale e ai criteri di inventariazione, l’opera illustra infatti la lista delle Serie documentarie conservate nell’Archivio stesso, fornendo una accurata descrizione della documentazione che è stata oggetto di riordino preinventariale informatizzato e di quella descritta in elenchi di consistenza dettagliati.Ringraziamo, dunque, tutti coloro che hanno reso e renderanno possibile questo progetto editoriale e in particolare coloro che, con passione e competenza, sono quotidianamente im-pegnati nella conservazione del patrimonio comune di tutti i livornesi di oggi e domani.

Alessandro CosimiSindaco di Livorno

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Registro delle denunce di nascita, 1800.Il registro è costituito da 250 pagine in pergamena ed ha coperta e legature originali(CLAS, Stato Civile-Sezione Preunitaria, Mairie di Livorno, Atti di Nascita, r. n.1).

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L’Amministrazione Comunale, in questi ultimi anni, oltre a promuovere un’opera di riordino ed informatizzazione del proprio patrimonio archivi-stico, si è posta l’obiettivo di valorizzare il mate-riale d’Archivio Storico attraverso la pubblicizza-zione degli interventi effettuati.Nell’anno 1997 usciva la prima guida all’Archi-vio storico del Comune di Livorno composta da sei pagine. Il depliant di invito alla presentazione della prima uscita pubblica dell’“Archivio ritro-vato”, recava nella copertina l’immagine di un documento manoscritto visualizzato attra-verso un computer.L’immagine ben ha sintetizzato l’approccio con il quale si è guardato alla inventariazione dell’archivio. Riprendendo infatti - alla fi ne degli anni novanta - il fi lo di una gestione di-menticata, l’U. Archivio e Protocollo si avvicinò alla materia con un approccio moderno che privilegiava l’uso dello strumento informatico secondo le linee già individuate in numerosi provvedimenti normativi e per le quali lo stesso uffi cio si avviava a sperimentare il protocol-lo informatico e la gestione informatica dei fl ussi documentali, esperienza poi divenuta di riferimento a livello nazionale.L’idea appassionava fortemente tutto il gruppo di operatori “capitanati” dalla responsabile Sig.ra Grazia Poli, fermamente deciso a scongiurare che l’archivio ritrovato avesse nuova-mente a disperdersi e che pertanto utilizzasse tutti gli strumenti, anche i più innovativi, per essere conosciuto – magari scoperto – e soprattutto vitale, in particolare nel rapporto con la sua città.Da qui l’impegno a proseguire in maniera parallela sia nell’attività di riordino che di pubblicizzazione, attraverso la Rete Civica, dei contenuti dell’Archivio e l’avvio di un sistema di classifi cazione dei documenti collegato al protocollo informatico che assicuri l’archivio di domani.Per l’anno 2006, preme evidenziare l’apertura dell’Archivio ai più piccoli attraverso l’inseri-mento di visite guidate e laboratori dedicati alle scuole primarie e secondarie di primo gra-do; mentre nel 2007 prende avvio la collana editoriale dedicata ai Quaderni dell’Archivio, di cui questa pubblicazione costituisce il primo numero.

Uffi cio Archivio e Protocollo

Introduzione

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Foglio di congedo illimitato, attestato dal Regio Esercito Italiano - Distretto Militare di Livorno, rilasciato dal Comune di Livorno il 10 luglio 1888 (CLAS, Affari, f. n. 129 Pompieri - 1896).

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Da oltre un decennio l’Amministrazione Comunale di Livorno si è impegnata nel progetto di sistemazione del proprio Archivio Storico, un progetto che non risponde soltanto ad un obbligo di legge, ma rappresenta un concreto sostegno all’attività di indagine storica: il ricchissimo patrimonio documentario conservato presso l’archivio costituisce infatti un ele-mento di primaria importanza per la conservazione della memoria e dell’identità storica del territorio e l’analisi delle sue vicende economiche, sociali e culturali, ma anche per la ricerca scientifi ca, la didattica e l’azione progettuale delle istituzioni.La pubblicazione di una guida ai fondi, oggetto del primo “Quaderno” di una collana de-stinata ad accogliere studi e lavori sull’Archivio Storico comunale, rappresenta dunque una tappa importante di questo processo, rendendo disponibile ad un pubblico ampio una stru-mento di indirizzo indispensabile nell’attività di ricerca.La realizzazione della guida è stata resa possibile a partire dall’attuazione di impegni fon-damentali assunti dall’Amministrazione comunale negli anni ’90: da una parte l’avvio delle operazioni di riordino ed inventariazione, dall’altra la predisposizione di una nuova sede del-l’Archivio Storico ed il trasloco delle oltre diecimila unità documentarie che lo costituiscono dai precari siti in cui si trovavano collocate in precedenza. Dopo l’allestimento di idonei de-positi inseriti nello stabile ristrutturato di Via del Toro, l’Archivio Storico del Comune di Li-vorno è diventato un luogo privilegiato per la conservazione e la consultazione dei documenti. Per questi ultimi sono stati approntati strumenti di consultazione di varia natura e di diffe-rente grado di dettaglio e di analicità: dagli inventari di alcuni archivi aggregati, quali quello della Congregazione di Carità e dell’Ente Comunale di Assistenza, curati da Gloria Mazzi e Daniela Tazzi, dell’Archivio di Stato di Livorno, agli elenchi predisposti per il trasferimento dallo staff dell’Archivio Storico, guidato da Elena Cavallini, fi no al lavoro di schedatura e di inventariazione di importanti serie documentarie che Silvia Nannipieri e Arianna Orlandi stanno portando avanti con paziente impegno, ed i cui primi risultati sono già visibili in rete. Tali strumenti di consultazione e di accesso sono stati opportunamente rivisti ed utilizzati per predisporre questa pubblicazione che, come si è detto, mette a disposizione degli studiosi il patrimonio storico archivistico comunale nel suo complesso.È dunque doveroso sottolineare la qualità delle operazioni che stanno a monte dell’attuale sistemazione dell’Archivio Storico del Comune di Livorno, particolarmente apprezzabile a fronte della complessità della storia dell’organizzazione e della trasmissione di questo patri-monio che nel lungo periodo ha conosciuto vicende di trascuratezza ed episodi di custodia malsicura e precaria che più volte ne hanno messo a rischio la conservazione stessa.

Presentazione

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Il lavoro descrittivo fi nale, quale possiamo apprezzare nello strumento che si pubblica, è infatti solo la parte conclusiva di un diffi cile e faticoso percorso di ricostruzione generale dei processi di produzione e di sedimentazione delle carte.Quanto poi all’importanza e alla ricchezza del materiale, che costituisce oggi l’Archivio Storico del Comune di Livorno, basterà qui rinviare alle informazioni contenute nella guida stessa: si tratta di un complesso di fonti che documentano con continuità, dal 1865 al 1960, la vita dell’istituzione municipale nei suoi assetti politici ed organizzativi - dalla selezio-ne delle classi dirigenti locali all’organizzazione burocratica degli uffi ci - ed illustrano le funzioni svolte dall’ente locale nell’ambito del proprio territorio: dalla gestione del patri-monio e delle fi nanze comunali all’intervento nel settore della benefi cenza e della sanità, dall’istruzione pubblica al rapporto con gli enti di culto, dalla leva militare ai censimenti, dalla predisposizione dei registri della popolazione alla tenuta dello stato civile, dal control-lo dell’ordine pubblico ai servizi annonari ed al controllo dei mercati, dall’esecuzione della manutenzione stradale alla realizzazione di importanti opere e lavori pubblici, dalle scelte di arredo urbano alla disciplina dello sviluppo urbanistico della città.Ed infi ne, ultimo ma non ultimo, vorrei ricordare l’ulteriore impegno profuso dal settore degli Affari Generali, guidato da Graziella Launaro, non solo per garantire una sistemazio-ne ugualmente decorosa all’Archivio di deposito e per renderlo agevolmente disponibile all’attività e agli impegni progettuali degli uffi ci comunali, ma anche per promuovere lo sviluppo ordinato della documentazione corrente: se è vero che “l’archivio storico si difende nell’archivio corrente”, questi lavori - anch’essi complessi e seguiti con paziente determina-zione - hanno posto le basi per una armoniosa crescita dell’Archivio Storico comunale.Ciò detto, non può che essere motivo di viva soddisfazione per la Soprintendenza Archivisti-ca per la Toscana, che, insieme all’Archivio di Stato di Livorno, ha seguito e tutelato il cor-retto sviluppo dell’intero progetto, presentare al pubblico il primo complessivo strumento di accesso all’Archivio Storico comunale in cui si compendia l’impegno, più che decennale, dell’Amministrazione comunale livornese.

Sandra PieriSoprintendenza Archivistica

per la Toscana

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Nel corso del 1995 è stato avviato il primo intervento di ordinamento dell’Archivio Storico del Comune di Livorno. L’operazione è oggi giunta all’XI lotto di lavori. Il materiale docu-mentario preso in esame è relativo agli anni 1865-1964 ed attualmente riunito, con poche eccezioni, in uno stesso luogo. La schedatura informatizzata è stata eseguita con il sistema CDS – ISIS, utilizzando un’ap-plicazione specifi ca per documenti d’archivio denominata CLAS (Comune Livorno Archivio Storico).Dieci anni fa il materiale era sparso in più sedi e l’ultimo tentativo di censimento risaliva agli anni sessanta1.Nel 1968 risultavano presenti in locali disastrati, soprastanti il Mercato Centrale, 641 fi lze e 181 registri che andavano dal 1865 al 1886; in altre tre sedi si trovavano fi lze e registri fi no al 1953 per un totale di 3352 fi lze e 2078 registri2.Le vicende dell’archivio storico livornese sono note soprattutto in relazione all’attività del prof. Pietro Vigo, che tra la fi ne del XIX e l’inizio del XX secolo ne fu cultore e promotore appassionato. Si deve infatti alla sua incessante opera di recupero e valorizzazione se in segui-to la raccolta livornese ebbe il riconoscimento di Sezione di Archivio di Stato3.Nel 1873, come risulta da una delibera in data 11 agosto, fu nominata una commissione con l’incarico di “riordinare le carte dell’antico archivio del Comune che si trovavano abbando-nate nelle antiche soffi tte del palazzo”. Di questa commissione facevano parte l’avv. Antonio Mangini, che ne era presidente, l’avv. Gaetano Orsucci, il dott. Francesco Domenico Falcuc-ci, l’avv. Eugenio De Witt e il cav. Ugo Chiellini. Gli ultimi due, dimessisi subito, furono sostituiti dal cav. Eugenio Zaner e dal prof. Achille Coen.Negli anni successivi continuarono i problemi di assestamento per i componenti la com-missione: il 17 dicembre 1875 rinunciò a farne parte, con una lettera inviata all’Assessorato alla Pubblica Istruzione, anche Achille Coen e l’anno dopo si dimise il segretario Francesco Domenico Falcucci, sostituito da Raffaello Giannelli capo di servizio del municipio. Del 1877 si è conservata una Relazione della commissione, composta ormai soltanto da Man-gini, Orsini, Zaner, che ci descrive il lavoro svolto: le carte dalle soffi tte furono portate nei locali della caserma delle guardie municipali, due stanze al quarto piano dello stabile già Franchetti. L’archivio antico aveva preso il nome di archivio storico. “Furono, dalla scorta degli antichi inventari, identifi cate molte delle fi lze del Comune” ma, prosegue la relazione, “perché questo possa degnamente funzionare ha d’uopo di regolare costituzione, ha d’uopo che si dimetta l’uso di tenere sparsi carte e documenti che dovrebbero essere con diligenza

Premessa

Archivio Storico del Comune di LivornoCostituzione e criteri di inventariazione

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mantenuti e custoditi”4. Il 3 aprile di quell’anno furono ordinati nuovi scaffali di legno con misure e modalità precise per la seconda stanza in modo che fossero simili alla prima e il commesso Giuseppe Taddei fu destinato alla sorveglianza. È comunque soltanto nel 1895, con il prof. Pietro Vigo, che prende avvio una vera e pro-pria opera di raccolta sistematica dei documenti storici livornesi con indagini estese a tutto campo. Vigo ottenne dall’Archivio di Stato di Firenze la restituzione delle carte della Dele-gazione di Governo trasferite da soli sette anni, su richiesta della R. Questura di Pubblica Sicurezza per motivi di spazio. Altri documenti furono richiesti alla Procura, alla Prefettura, all’Accademia degli Avvalorati e a privati. Il problema che l’amministrazione si trovava ad affrontare, oltre che il reperimento dei fondi, era quello di individuare una sede idonea per accogliere una quantità così vasta di do-cumenti storici livornesi. Il 13 luglio 1895 fu presentato un preventivo dettagliato di lavori preliminari per l’impianto di un archivio storico nelle gallerie superiori del nuovo mercato5. Il 17 agosto 1896 fu istituito uffi cialmente l’archivio storico e predisposto un dettagliato e interessante regolamento6. Nel 1898 l’archivio storico ebbe un direttore, un custode e un assistente del direttore, il maestro Osvaldo Testi7, e fu in continua espansione anche grazie a doni di privati.In questo periodo iniziarono le trattative per prendere in affi tto il terzo piano del Palazzo Franceschi-Bicchierai, in Via Borra 5, concesso dalla vedova contessa Sofi a Agostini della Seta dal 20 maggio8. Ogni anno occorrevano nuovi scaffali9: nell’archivio vennero versati gli atti della Prefettura anteriori al 1860 e altri “antichi atti comunali”. I documenti erano ordinati e inventariati con un incessante lavoro, tanto che il 7 dicembre 1899 fu destinato all’archivio un ulteriore impiegato, Icilio Benigni, in aiuto all’assistente Osvaldo Testi. Nella sua opera di riunifi cazione dei documenti cittadini Vigo era ormai giunto ad un im-portante risultato, così che nella seduta del Consiglio del 7 aprile 1899, la n. 71, si conserva un elogio del direttore per il lavoro svolto e si fa cenno alla avvenuta inaugurazione. In una relazione dattiloscritta e indirizzata al Ministero dell’Interno si ricorda che il 30 aprile 1899 è avvenuta l’inaugurazione dell’archivio storico cittadino10 nei locali di Via Borra, ma si prospetta l’eventualità di ampliare ulteriormente l’archivio. Nel luglio di quell’anno fu sti-pulato infatti un nuovo contratto d’affi tto di un “quartiere” per l’ampliamento dell’archivio storico; si trattava di un appartamento attiguo a quello già utilizzato, posto al terzo piano, casa n. 5 sugli Scali del Monte Pio.I primi anni del Novecento videro l’acquisizione di altri fondi molto importanti e si in-tensifi cò la politica di reperimento delle risorse. Il direttore avanzò richieste anche presso il Ministero dell’Interno, che nel settembre inviò l’ispettore Alfredo Giovanetti. In una relazione il funzionario invitava altri enti livornesi ad essere presenti per il mantenimento dell’archivio cittadino; contemporaneamente iniziarono i progetti di trasferimento in una nuova, prestigiosa sede in piazza Guerrazzi, dove avrebbe avuto sistemazione anche il Museo Civico: l’11 giugno 1902 fu deliberata una spesa di 400 lire per il trasporto dei documenti e il riadattamento delle scaffalature lignee e del palazzo. Nel corso del 1903 e 1904 Pietro Vigo arricchì l’archivio, ottenendo il versamento di 750 fi lze di documenti di varia natura dall’Amministrazione dei RR. Spedali Riuniti, di circa 400 buste in cartapecora, Protocolli e relativi indici, per gli anni 1861-70, dalla Prefettura e delle carte dell’archivio di Pubblica Sicurezza e della Leva di Portoferraio11.Nel corso del 1905 venne aperta la nuova sede dell’archivio storico cittadino posto in Piazza

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Guerrazzi 412. L’amministrazione aveva in affi tto questi locali da alcuni anni; l’archivio, secondo gli accordi presi con il Vigo, “occuperà il primo piano dello stabile, del già Spedale della Misericordia, le grandi infermerie, la cappella, la stanza della vecchia farmacia e l’an-tica stanza dei bagni”13. Nel 1907 l’archivio ha ancora un custode e un assistente del direttore, mantiene il regola-mento del 1898 ed ha un orario di apertura continuato, dalle 10 alle 15, che si chiede di mo-difi care inserendo una pausa (10-12 e 13-16). Per venire incontro alle diffi coltà economiche, il direttore propone di reimpiegare le piccole somme, provenienti dai diritti di riproduzione dei documenti, per acquisti interessanti l’archivio stesso che intanto continua a crescere. È del 1909 infatti un ricco carteggio con la Questura, che chiede di versare i documenti del-l’anno corrente, come già fatto nel 1904, un altro carteggio con la Prefettura, per il deposito di documenti riservati del 1848-49, un altro ancora con il Ministero degli Esteri, per uno studioso che compie ricerche storiche e per fornitura di attrezzature ai locali per la consulta-zione. La sede di piazza Guerrazzi è ampia, ma ha bisogno di continui adattamenti per poter meglio conservare la documentazione. Pietro Vigo continuerà fi no all’ultimo a sollecitare interventi strutturali e ad acquisire materiale, come testimoniano le pratiche per l’acquisto della collezione Minutelli, che risalgono al 1911. Con la sua morte, avvenuta nel 1918, lo sviluppo delle iniziative e l’attenzione verso l’ar-chivio subiscono una battuta di arresto; nel 1920 non c’è ancora la luce elettrica in tutte le stanze; soltanto nel 1922 viene nominato un nuovo direttore nella persona di Osvaldo Testi - era stato assistente dal 1908 al 1921 - e la carica di assistente viene abolita. Diminuisce così il personale mentre continuano i versamenti documentari: il 29 marzo 1924 si verifi ca la cessione dell’archivio del soppresso uffi cio provinciale scolastico di Livorno, in seguito arriva altro materiale dalla Prefettura, relativo ad anni che vanno dal 1765 al 1890. Il 30 giugno vengono donati da Francesco Polese registri degli anni 1733-1854, appartenenti alla parrocchia militare di Fortezza Vecchia.Nel 1926, con il nuovo direttore Giovanni Marreghi, nominato il 25 febbraio del 1925 dopo la morte di Testi che aveva appena concluso il riordino della collezione Bastogi14, viene approvata la costruzione del nuovo impianto di illuminazione elettrica. Nel corso degli anni trenta, l’archivio storico cittadino, dal 1933 dedicato a Pietro Vigo, continua ad acquisire fondi documentari importanti, come le 709 fi lze e i 266 registri e protocolli della Capitaneria di Porto, per gli anni 1860-1910, gli Atti del Consolato del Mare, ancora l’archivio della Chiesa del Soccorso e documenti riservati della R. Prefettura, relativi agli anni 1861-1867, fi no a quando, nel 1941, si realizza il progetto per cui tanto si era impegnato Pietro Vigo: la raccolta documentaria diviene Sezione di Archivio di Stato. L’anno successivo il nuovo direttore chiede l’assegnazione all’archivio di tutto il piano su-periore dello stabile di Piazza Guerrazzi, lasciato libero dal trasferimento della Pinacoteca a Villa Fabbricotti, facendo presente che i locali vanno resi agibili e che deve essere appron-tato l’alloggio per un custode. Ipotizza inoltre l’acquisto di riviste e materiali a corredo dei documenti livornesi.Da questa data le carte dell’archivio storico del Comune di Livorno si dividono in due raccolte con destini e sistemazioni diverse. Tutti i documenti, prodotti dall’ente successiva-mente al 1941 o non presenti nell’archivio storico al momento della sua trasformazione in Sezione di Archivio di Stato, rimasero al Comune o presso gli uffi ci o in depositi e soffi tte di edifi ci diversi. Nel 1945, in più riprese, si verifi carono furti di quantità anche ingenti

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di documenti: il 26 aprile sparirono dalle soffi tte del Palazzo comunale carte “dell’archivio generale vecchio” dal 1865 al 1921 e molti registri dell’archivio di Finanza; il 28 aprile dalla parte di archivio collocata “in cinque vani a tergo del palazzo comunale” furono rubate diverse tonnellate di inserti e registri degli anni 1865-1921. Il 18 maggio seguente parte dei documenti fu recuperata presso commercianti e si appurò che altre quantità erano state spedite alla cartiera di Pescia. L’ultima notizia uffi ciale, che testimonia interesse per le sorti dell’archivio, è del 24 maggio 1950: un documento15 informa il Prefetto che l’archivio stesso raccoglie materiale dal 1865 “ad oggi”, salvo la grossa lacuna di documentazione nel periodo 1913-1921, a causa di even-ti bellici. L’archivio, si dice nel documento, “è ordinato e inventariato”.

L’incarico affi dato nel 1994 alla Cooperativa “Livorno: Nouvelles frontieres” prevedeva la necessità di affrontare la situazione di gruppi di documenti secondo la loro dislocazione - nel frattempo i locali del Mercato Centrale e di Via Capocchi, usati come deposito, erano stati abbandonati -, senza poter avere fi n dall’inizio una visione completa dell’entità e della tipo-logia del materiale. Fu scelto di iniziare da una soffi tta del Palazzo comunale, nella quale si trovavano prevalentemente buste di “Affari” comunali. La serie aveva mantenuto per lo più l’ordinamento originario in fascicoli numerati e titolati, corredati di rubriche alfabetiche (o Repertori), anch’esse in buona parte conservatesi.Nel corso del successivo lotto furono schedati i Protocolli delle Deliberazioni a partire dal 1898, i Protocolli degli Affari, dal 1887, con relativi indici di Nomi e di Affari, faldoni di Affi ssioni e di Carteggi particolari, come quelli relativi alla illuminazione a gas, alla con-duttura di acqua potabile o alla Festa del centenario della Fondazione di Livorno. Furono poi affrontati tutti i documenti relativi alla Leva Militare dal 1903 al 1943, conservati in parte presso i locali dell’Emeroteca di via del Toro 8 e in parte presso l’Uffi cio Servizi Militari e Leva situato in Piazza del Municipio 50. In una delle sedi di questo secondo intervento (una soffi tta del Palazzo comunale), furono rinvenuti due piccoli fondi frammentari relativi al Giudice Conciliatore (1888-1897) e alla Pretura Urbana (1898-1909). Negli anni successivi sono poi stati reperiti documenti riconducibili alle serie principali, relative agli Affari e alle Deliberazioni, fi no ad arrivare agli anni sessanta del secolo scorso e sono state schedate le serie contabili prodotte negli anni 1900-1940.Nel corso dell’ottavo lotto ci è stata richiesta la schedatura di un piccolo fondo documenta-rio relativo alla Sezione Preunitaria dell’Archivio Storico comunale.Si tratta di materiale prodotto prevalentemente dagli uffi ciali preposti allo Stato Civile a partire dalla Legislazione Napoleonica. Nel 1808, infatti, con l’Istituzione della Mairie fu-rono affi dati ai governi locali anche i compiti di registrazione delle nascite, delle morti e dei matrimoni della popolazione. Con la Restaurazione del 1814 le funzioni di Stato Civile, esercitate dalle comunità in perio-do francese, cessarono e fu restituita alle parrocchie la competenza esclusiva in materia.Furono anche ricostituite le Cancellerie comunitative, i cui titolari riassunsero le consuete competenze su Comunità e luoghi pii, le funzioni catastali tipiche e, in genere, tutte le at-tività loro riservate dalla legislazione precedente il 1808.Particolari disposizioni del 1817 stabilirono poi la costituzione, presso la Segreteria del R.

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Diritto, di uno Stato Civile toscano, centralizzato, destinato a conservare i duplicati dei registri di nascite, morte e matrimoni - da tenersi obbligatoriamente nelle parrocchie -, nonché gli estratti dei relativi atti che i parroci avevano fatto pervenire, tramite i cancellieri comunitativi.A questi ultimi venne invece affi data la tenuta dello Stato Civile dei non cattolici, i quali dovevano provvedere a denunciare alle Cancellerie competenti gli atti di nascita, morte e matrimonio.I Cancellieri dovevano compilare, per ogni comunità, tre registri trasmettendo, a loro volta, i Duplicati e gli Estratti degli Atti all’Uffi cio di Stato Civile centrale.Una parte consistente della documentazione prodotta da queste istituzioni è oggi conservata presso l’Archivio Storico del Comune di Livorno.Nel dicembre 2003 l’intero Archivio Storico del Comune ha trovato la propria sede defi ni-tiva nei locali di Via del Toro, dove ha sede anche l’Emeroteca comunale.Presso questa sede è stato riunito tutto il materiale schedato precedentemente (eccetto quel-lo che si trova presso gli uffi ci di riferimento).Al momento della sistemazione, la schedatura riguardava gli anni 1941 - 1948 con materia-le delle serie Affari e Protocolli degli Affari. La documentazione archivistica di questi anni si presentava particolarmente confusa, con numerose lacune, probabilmente causate dalle vicende belliche e dai traslochi subiti successivamente. Le “rubriche alfabetiche” o “repertori” che corredavano i faldoni degli Affari terminano con l’anno 1941; per questo motivo non è stato più possibile, come per gli anni precedenti, inte-grare tutte le titolazioni dei fascicoli mancanti o scartati e versati alla Croce Rossa Italiana. Il lavoro di schedatura è proseguito, da allora, nei locali di via del Toro ed ha avuto come oggetto il materiale degli anni 1949 - 1955. Dopo il decimo lotto il data-base CLAS è ormai costituito da 7012 schede. La documentazione dal 1950 torna ad essere molto consistente ed ancora relativa agli Affari, ai Protocolli e alla Leva militare.La Cooperativa “Livorno: Nouvelles Frontieres” sta portando a compimento un undicesimo lotto dedicato alla documentazione prodotta dall’Uffi cio Tecnico e dall’O.N.M.I.L’affi damento prevede la schedatura di 310 unità archivistiche a partire dall’anno 1894 fi no al 1957. Il materiale, attualmente collocato in Via del Toro, dove è stato raccolto dopo una ricognizione effettuata in molti uffi ci e in sedi disagiate dell’Amministrazione, si presenta condizionato in buste di “miscellanea”.La sua ricognizione ha permesso una prima ricostruzione della “organizzazione” dell’Uffi cio Tecnico negli anni trenta, quando era defi nito “VII ripartizione” e diviso in sezioni e Servizi, e di alcune sue trasformazioni successive, in particolare sono state individuate le seguenti sezioni:Segreteria, Disegnatori, Servizio Tecnologico, Servizio Edilizia, Servizio Fabbricati, Servizio Strade, Servizio Urbanistica, Servizio Fognature, Sezione Risanamento (dal 1935) (legge n.1141 del 6-06-1935 mnf 6357).Il servizio Edilizia comprendeva:Disciplina edilizia privata, Patrimonio comunale, Manutenzione fabbricati comunali, Pro-gettazione scuole, ambulatori, alloggi minimi, Toponomastica, Affi ssioni, Seggi elettorali.Al servizio Fabbricati dell’immediato dopoguerra fanno riferimento carte relative ai dan-neggiamenti per gli eventi bellici. I documenti vedono come soggetti il Comitato per le riparazioni edilizie ed il Comitato assegnazione alloggi.

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Il data base CLAS complessivamente raccoglie la schedatura di oltre 7000 unità documen-tarie consentendone la ricerca per parola o più parole legate da *Es.: PortoOppure Porto* mediceo

La schermata sintetica di ogni singola scheda si presenta nel modo seguente:

Es.: np: 2504 (1 (6)) 1898 / 1901 Comune di Livorno Protocolli delle deliberazioni: Deliberazioni inviate alla R. Prefettura “Deliberazioni inviate alla R. Prefettura per il visto per l’approvazione” Registro; * Note: Il registro riporta l’oggetto delle deliberazioni dal n. d’ordine 364 del 30-12-1898 fi no al n. 119 del 24-04-1901. [002504]

Il numero che compare preceduto da “np” (numero provvisorio) indica la numerazione prov-visoria. I numeri che seguono, racchiusi tra parentesi tonde, rappresentano le indicazioni di due precedenti inventariazioni.Le date sono riportate in successione anno, mese, giorno; seguono le indicazioni dell’En-te produttore, della serie archivistica e del titolo originale, riportato tra virgolette. Infi ne vengono specifi cate la defi nizione archivistica e lo stato di conservazione, contraddistinto dall’uso degli asterischi.Seguono talvolta le “note”, ambito compilato a discrezione dello schedatore e utilizzato per precisazioni, segnalazioni eccezionali e tutte quelle informazioni, che non trovano colloca-zione in altri campi.Il master fi le number, ovvero il numero d’ordine della scheda computerizzata, è racchiuso tra parentesi quadre. Questa numerazione è l’unica che, allo stato attuale della schedatura, sta-bilisce la connessione tra il documento e la scheda compilata. Ciascuna unità documentaria è infatti contraddistinta da una fustella su cui è riportato il corrispondente master fi le number.Per quanto riguarda il carteggio, ovvero la serie denominata Affari, schedata analiticamente, il Data base fornisce anche l’indice alfabetico per argomento dei fascicoli, che compongono le varie buste. Si tratta di circa 300 fascicoli per ogni anno.

Silvia NannipieriCooperativa Nouvelles Frontieres

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Stralcio del Progetto Generale di Ampliamento e Restauro della Azienda Autonoma dell’Offi cina del Gas in Livorno. Ing. Carlo Margary – Disegno in china su carta lucida, 28 ottobre 1903, 385 - x - 210 (CLAS, Affari, Appendice degli Affari, b. n. 1 – 1866-1901).

1 - Cfr. “Situazione del vecchio archivio”, relazione in data 24 gennaio 1968, Prot. Gen. 2892.

2 - Le sedi erano denominate come “Ceccarini” (993 fi lze e 197 registri dal 1887 al 1910), “Acquedotti” (1259 fi lze e 1100 registri dal 1911 al 1940) e “Stamperia” (459 fi lze e 600 registri dal 1941 al 1953).

3 - Cfr. CLAS, Affari, 1905, f. 93.

4 - Cfr. CLAS, Affari, 1877, f. 26.

5 - Cfr. CLAS, Affari, 1895 f. 223.

6 - Cfr. CLAS, Affari, 1898 f. 15.

7 - Nominato con Delibera della Giunta n.197 del 1898.

8 - Cfr. CLAS, Deliberazioni della Giunta, 1898, n. 82.

9 - Cfr. CLAS, Affari, 1898, f. 15. Richiesta “nuova scaffalatura per n.10 stanze, cioè sviluppo lineare mt. 119, 20 mq. 357,60”.

10 - Cfr. CLAS, Affari, 1902, f. 218.

11 - Di tutti questi versamenti si conservano gli inventari in CLAS, Affari, 1903, f. 159; 1904, f. 134 e 1905, f. 93. Quest’ultimo raccoglie il carteggio per “Impianto di archivio di stato – domanda di istituzione”.

12 - Cfr. CLAS, Affari, 1905, f. 93.

13 - Cfr. CLAS, Affari, 1910, f. 79.

14 - Cfr. CLAS, Affari, 1926, f. 155.

15 - Cfr. CLAS, Affari, 1950, f. 13.

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Il Marchese Marco Alessandro Dal Borro, fondatore dell’Istituto omonimo, Governatore di Livornodal 1678 al 1701(CLAS, Fondazione Dal Borro, Album Fotografi ci, r. n. 409 - 1948-1963).

Registro delle “Onorifi cenze” delle “Case Pie di Livorno”, 1868 – 1911. Sulla colonna di sinistra il testo è in lingua italiana, sulla destra in francese (CLAS, Fondazione Dal Borro, Atti, r. n. 408 -1868-1911).

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Serie unità archivistiche n.

Statuti e Regolamenti del “Municipio” di Livorno e Opere Pie gestite 1865-1963 13Deliberazioni del Comune di Livorno Deliberazioni del Consiglio Comunale 1865-1960 111 ** Deliberazioni della Giunta Municipale 1865-1960 226 ** Deliberazioni inviate alla R. Prefettura 1898-1920 10 *Deliberazioni Podestarili 1926-1944 45 *Consulta Municipale 1928-1943 5 *Affari 1865-1960 3.766 **Appendice degli Affari 1866-1906 11 *Protocolli degli Affari 1865-1960 1.982 **Stato Civile - sezione preunitaria 155 * Mairie di Livorno 1808-1814 Comunità Livorno 1814-1817 Cancelleria Comunitativa di Livorno 1818-1865 del Culto non cattolico Comune di Livorno 1861-1865Stato Civile - sezione post-unitaria 1866-1936 1.131 (1)Stato Civile della Gorgona 1866-1872 384 (1)Denunce Razza Ebraica 1939-1943 13Servizi Cimiteriali 1866-1965 1.050 (2)Statistica 1866-1981 9Liste elettorali 1945-1957 204Leva Militare - sezione preunitaria 1860-1865 6 *Leva e Servizi Militari - sezione postunitaria 1866-1958 510 *(3)Contabilità e Finanza 1901-1955 171 *Libro Mastro del Forno normale del Comune 1915 1 *Personale 1865-1955 42Concorsi 1940-1960 33Istruzione 1875-1949 275 *Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” 1945-1965 29

Archivio Storico del Comune di Livorno

1. Le serie e i fondi in sintesi

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Trasporto Urbano 1946-1978 81Uffi cio Tecnico 1894-1982 212 *(4)Tecnico-Edilizia Privata 1914-1959 61Toponomastica 1901-1971 12Opera Nazionale Maternità Infanzia (O.N.M.I.) 1943-1953 41 *Commissariato alloggi 1945-1950 174Annona 1954-1972 283Pubblici Macelli 1956-1991 183

Fondi archivistici aggregati

“Fondazione Dal Borro” 1682-2001 411 *Ente Comunale Assistenza (E.C.A.)e Opere Pie gestite 1790-1979 924 * Istituto Professionale e Casa di Riposo“Giovanni Pascoli” 1803-1960 1.077 Osservatorio Meteorologico“Pietro Monte” 1856-1993 185con biblioteca scientifi ca-edizioni: 1757-1961volumi n. 224Giudice Conciliatore 1888-1897 8 *Pretura Urbana 1898-1909 6 *Istituto Preventoriale Infantile“Santa Famiglia”-USL 1932-1993 112“Giuseppe Schiavazzi”Osservatorio Geodinamico 1950-1990 71

Totale unità archivistiche 14.023

La documentazione dell’Archivio Storico, che è stata oggetto di riordino pre-inventariale informa-tizzato totale (*) o parziale (**) o rilevata in elenchi di consistenza descrittivi dettagliati, è tutta consultabile nel rispetto della normativa vigente.Sede di conservazione è l’Archivio Storico Comunale di via del Toro 8. Una parte esigua di documen-tazione, ritenuta indispensabile allo svolgimento dell’attività corrente degli uffi ci, è stata mantenuta nella sede originaria come di seguito specifi cato:(1) Uffi cio di Stato Civile - p.zza del Municipio 50. (2) Cimitero Comunale La Cigna - via Don Aldo Mei 19. (3) Conservazione parziale presso Uffi cio Leva e Servizi Militari - p.zza del Municipio 50. (4) 3 unità relative ai “Piani Regolatori” sono conservate presso il “Centro di documentazione di storia locale” - Biblioteca Labronica “F.D. Guerrazzi” nella sede di Villa Fabbricotti ed altre 3 unità analoghe sono presso l’Uffi cio Tecnico al 4° piano del Palazzo Comunale - p.zza del Municipio 1.

[E.C.]

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STATUTI E REGOLAMENTIDEL “MUNICIPIO” DI LIVORNO ED OPERE PIE GESTITE 1865-1963In 13 tomi sono raccolti gli Statuti ed i Regolamenti Storici, preziosi strumenti per la ricer-ca storica. Sulla costola delle copertine dei primi 2 volumi non è indicata la numerazione, dal terzo inizia la segnalazione del volume, dal “vol. 1” fi no al “vol. 21”; mancano i numeri 3, 9, 11 e dal 14 al 20.

Statuti - Regolamenti Opere Pie di Livorno - 1886-1900Contiene 41 tra Statuti e Regolamenti delle seguenti OO.PP., Fondazioni, Legati, Sussidi dotali: P. Sardi (1742), A. Fabbricotti (1866), Ospedale Civile di Livorno Corpo Morale (1865) poi Ricovero degli Esposti (1884), Posti gratuiti studio Comune Livorno (1865), L. Ramond (1859), A. Ciarli (1868), R. Batteman (1843), D. Turi (1791), B. Philipson (1877), M. Bastogi (1876), e delle OO.PP. amministrate dalla Congregazione di Carità: F. Milos (1883), S. Cerrini (1665), C. Mallia (1631), P. Pavoli (1850), A. Castelli (1879), L. Franchi (1893), G. Segni (1886), G.N. Bertolli (1805), M. Petri (1635), Ricovero di Mendicità di Livorno (1873 e 1897) e annesso Asilo infantile Grabau (1865), Asilo Nazionale Orfani dei marinai italiani (1893)1, Regia Società di Soccorso agli asfi ttici di Livorno (1893), RR. Spe-dali Riuniti di Livorno (1899), Confraternita Malbis Harumin (1654).

Regolamenti diversi dal 1907 al…Sono conservati 34 Regolamenti riguardanti: Peso e misura pubblica (1896), Scuole Muni-cipali (1901 e 1910), Tariffe varie tra cui quelle dell’A.A. Offi cina del Gas (1902 e 1907), Vetture e personale “davanti a Stazione San Marco” (1902), Tasse su vetture pubbliche, omnibus, tramway e domestici (1903), Tassa di famiglia (1903 e 1910), Nuove Condotte Medico-Chirurgiche (1903), Vetture pubbliche (1907, 1910 e 1911), Nettezza Pubblica e Pozzi Neri (1908, 1909 e 1911), Esercizio Forno normale municipale (1905), Corpo dei Pompieri (1910), Corpo delle Guardie Municipali (1910), Museo Civico (1909), Esercizio Mercato Agricolo (1911), Gestione del personale dei servizi comunali (vari anni).

Vol. 1 - RegolamentiContiene due Statuti, della Cassa Assistenza per i ciechi-Ardenza (1952)2 e dell’Istituzione Ente Autonomo Tirrenia (1932 e 1934); due Regolamenti dell’Uffi cio d’Igiene (1909 e 1910) ed uno per la profi lassi delle malattie celtiche (1910), un T.U. con Capitolato per assistenza medico-chirurgica ed ostetrica (1909).

2. Le serie documentarie

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Vol. 2 - Regolamenti ComunaliSono raccolti 8 Statuti, del Premio di Soccorso asfi ttici, OO.PP. Philipson, Sardi, Ciarli, Segni, Fondazione G.V. Pascià, lascito Montaperto-Poli, erigenda Fondazione Foraboschi-Marradi (1947); 12 Regolamenti di Vigilanza Igienica e dei PP. Macelli, Stabulario dei cani e Condotte medico-chirurgiche (1903, 1927, 1933 e 1947), Servizio Sanitario Comunale (post 1955).

Vol. 4 - Regolamenti ComunaliContiene uno Statuto dei Patronati scolastici (1914 e 1959); una Tariffa Daziaria (1926-1927); 13 Regolamenti: Scioglimento e ricostituzione della carovana dei facchini dazia-ri (1923-1936 e 1947), Ordinamenti Sanitari, Pesi e misure (1914 e 1915), Acquedotto Comunale soppresso (1914) e PP. Acquedotti (1925 e succ. modif.), Provvedimenti per combattere l’alcolismo (1914), Servizi vetture presso Stazione Centrale (post 1875 e 1942), Museo Civico (1909 e succ. modif.), Tassa sui cani (1919).

Vol. 5 - Regolamenti ComunaliRaccoglie 5 Statuti: Comitato Regionale per la Navigazione interna della Toscana (1910), So-cietà degli Asili Infantili di Carità (1915), Monte di Pietà di Livorno (1625, 1626 e 1906); 6 Regolamenti: Istituto Nazionale per l’incremento dell’Educazione Fisica in Italia (1910), Scuole Elementari (1924), delle Opere Pie Philipson (1877 e 1885) e Fabbricotti (1866 e 1899), Catte-dra Ambulante di Agricoltura (1911), Personale delle Imposte di Consumo (1934-1953).

Vol. 6 - Regolamenti ComunaliContiene 8 Regolamenti: Uffi cio Tecnico (1904-1952), Affi ssioni (1906, 1907 e 1912), Pubbli-che vetture (1909 e 1910), Pozzi neri e Pubblica Nettezza (1908), Tassa rifi uti solidi (1951).

Vol. 7 - Regolamenti ComunaliSono rilegati 14 Statuti: Comizio Agrario della Provincia di Livorno (1905), Scuola Com-merciale “Camillo Franco” e programmi didattici (1902 e 1913), R. Ist. Tec. Industriale “G. Galilei” (1933)3, Istituto Case Popolari (1912 e 1943), OO.PP. Ciarli, Bastogi, Ra-mond (1911 e succ. modif), posti di studio G. Valensin (1928), Magenta Fortini Pannocchia (1934), De Witt (1939), costituende Fondazioni “Patron”, “Posti Piantanida” (1937), Naza-rio Sauro (1932); 13 Regolamenti: Acquedotto comunale (1914), Tassa di famiglia (1912), Adunanze del Consiglio Comunale (1901 e 1958), Facchini (1908), Esercizio Mercato Agri-colo (1911)4, Società Asili di Carità (1912 e 1914), Corpo Guardie Municipali (1910), Tassa valore locativo (1912 e 1926), Posti gratuiti di Studio (1865).

Vol. 8 - Regolamenti ComunaliContiene 3 Statuti, rispettivamente dell’Istituto Santa Giulia-Paradisino (1947 e 1948), del Pio Istituto S.M. Maddalena (1957), della erigenda Fondazione Scolastica Demetrio Pierucci-Bondicchi (1942); 19 Regolamenti: Tassa valore locativo (1912), Dazio Consumo (1913), Tassa esercizio e rivendita (1913), Tassa su vetture pubbliche, su omnibus, su carroz-ze tramways e sui domestici (1903 e 1911), Polizia Edilizia (1914)5, Autovetture da piazza (1942), Polizia Urbana (1914 e succ. modif.), Tariffe per posti al Mercato delle Vettovaglie (1928), Corpo Guardie Daziarie (1913), Igiene (1915), Istituzione della Guardia Medica notturna e festiva (1929), Imposte (1931).

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Vol. 10 - Regolamenti ComunaliContiene un Regolamento: Pulizia e facchinaggio alla Casa della Cultura (1955).

Vol. 10 bis - Regolamenti ComunaliContiene un Regolamento: Casa della Cultura (s.d.).

Voll. 12-13 - Regolamenti ComunaliContiene uno Statuto Organico dell’Istituto Professionale e Casa di Riposo “Giovanni Pa-scoli” (1925-1949 e succ. modif.)6.

Vol. 21 - Regolamenti ComunaliContiene un Testo Unico, Vigilanza igienico-sanitaria della Centrale del Latte, e un Regola-mento, Vigilanza igienico-sanitaria del latte (post 1960 e 1963).

I volumi della serie, in buono stato di conservazione, consegnati dalla Segreteria Generale del Comune all’Archivio nell’anno 2000, sono stati conservati fi no al 2003 presso l’Archivio Protocollo e poi trasferiti all’Archivio Storico.

[E.C.]

DELIBERAZIONI DEL COMUNE DI LIVORNO La serie è articolata in tre sottoserie.

Deliberazioni del Consiglio Comunale La sottoserie è composta da registri di piccole dimensioni rilegati in pergamena che ripor-tano la segnalazione di una precedente inventariazione. Ogni unità documentaria raccoglie trimestralmente i verbali delle sedute del Consiglio in ordine cronologico, segue una nume-razione e mantiene un repertorio in ogni volume.Nella adunanza del 16 dicembre 1865 viene eletto il primo Sindaco di Livorno, Eugenio Sansoni, ma nei primi anni dell’Unità d’Italia si alterneranno ai sindaci numerosi Delegati Straordinari.Il materiale schedato riguarda gli anni che vanno dal 1865 al 1954. Da segnalare la presenza di alcune lacune per gli anni 1900-1919.Sugli esemplari del 1951 si usa la dicitura “Vecchia Amministrazione”, mentre dal mese di giugno viene usata la parola “Nuova Amministrazione”.

Deliberazioni della Giunta MunicipaleI registri che compongono la sottoserie raccolgono le deliberazioni cronologicamente e seguono una numerazione di registrazione. Le unità archivistiche sono corredate di repertori e registra-no trimestralmente le sedute di Giunta. Ogni volume riporta una segnalazione, sulla costola, di una più antica inventariazione e, come i precedenti, si presentano rilegati in pergamena.Il materiale schedato riguarda gli anni che vanno dal 1865 al 1954. La sottoserie mantiene ad oggi delle lacune per gli anni 1900 fi no al 1921 e dal 1927 fi no al 1943. Con la registrazione del-la seduta del 29 luglio 1944 riprende la vita politica cittadina con il nuovo Sindaco Furio Diaz.

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Deliberazioni inviate alla Regia Prefettura I dieci registri che formano questa sottoserie coprono gli anni dal 1898 al 1911 e dal 1916 fi no al 1920. Le unità documentarie, nella maggior parte dei casi, riportano l’oggetto delle Deli-berazioni, seguendo un numero d’ordine, e sono disposte in successione cronologica. Le unità archivistiche sono rilegate in pergamena e cartone e riportano una antica numerazione.Il materiale schedato riguarda gli anni che vanno dal 1898 al 1920.

[A.O.]

DELIBERAZIONI PODESTARILI La serie è formata da registri degli anni 1926-1944 nei quali vengono riportate le delibera-zioni secondo numero d’ordine e di data.

Repertori delle Deliberazioni PodestariliLa sottoserie raccoglie registri dattiloscritti degli anni 1927-1944. I registri risultano com-pilati annualmente ad eccezione dell’ultimo che comprende la registrazione di due anni.

[A.O.]

CONSULTA MUNICIPALE I cinque registri riportano i “Verbali delle Adunanze” degli anni 1928-1943. I verbali sono in ordine cronologico e numerico, ad eccezione dell’ultimo registro dove i verbali risultano non numerati.

[A.O.]

AFFARIQuesta serie costituisce la parte più consistente dell’Archivio Storico livornese e raccoglie gli atti dell’Amministrazione. Si tratta della serie più ampia e articolata dell’archivio. Oggetto della schedatura sono gli anni che vanno dal 1865 al 1954. La documentazione è organizzata in fascicoli numerati e con una intitolazione. Per ogni anno si conservano tra i due e i trecen-to fascicoli, raccolti in buste; il numero varia a seconda delle esigenze dell’Amministrazione, gli scarti effettuati o i furti subiti.La serie si presenta condizionata in faldoni (in linguaggio tecnico archivistico defi niti “bu-ste”), che riportano fi no al 1900 una vecchia numerazione d’inventario e le indicazioni dei numeri dei fascicoli raccolti. Poco numerose sono le lacune.Anche per gli anni del periodo bellico è conservato un numero consistente di buste (53 buste per il 1941, 31 per il 1942, 36 per il 1943 e 20 per il 1944). Dei contenitori originali si è cercato di conservare, quando possibile, almeno la costola a documentazione della primitiva sistemazione.I fascicoli sono organizzati in ordine alfabetico e per aree di interesse; la titolatura può aiutare a ricostruire l’ordinamento politico-amministrativo dei Comuni, stabilito con la L. n. 2248 del 20 marzo 1865 e le successive modifi cazioni. È importante ricordare che l’Amministrazione del Comune di Livorno non ha mai messo in atto le disposizioni della circolare ministeriale del 1 marzo 1897, che prevedeva la suddivisione degli atti in categorie e classi.Nella schedatura informatizzata sono stati riportati testualmente i titoli dei fascicoli nello spazio appositamente creato nella scheda di registrazione, denominato “Suddivisione inter-na delle unità documentarie”, che ha permesso di avere per ogni anno un elenco degli atti

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trattati dall’Amministrazione. Le informazioni raccolte in quest’area sono completate dalle altre trascritte nel campo “Note dello schedatore”, dove si precisa l’eventuale scarto effettua-to del materiale (importanti operazioni di scarto a favore della Croce Rossa Italiana furono effettuate negli anni precedenti le due guerre mondiali; in tali occasioni veniva alienato il contenuto del fascicolo e conservato il medesimo, con un timbro che ne segnalava l’avvenuta eliminazione), la presenza di documenti eccezionali o semplicemente se il fascicolo è vuoto.

Repertorio degli affariSi tratta di registri di piccole dimensioni utilizzati come rubriche alfabetiche dei titoli dei fascicoli contenuti nelle buste della serie “Affari” per gli anni 1865-1941. Gli anni 1892-95 e 1898-99 sono mancanti. Per l’anno 1891 sono conservate due copie. Alcuni esemplari sono copie dall’originale, come segnalato nelle rispettive schede; i registri originali sono conser-vati fi no al 1941. Per gli anni successivi è stato possibile ‘creare’ - con il sistema CDS/ISIS - i repertori, che sono stati resi a stampa come strumento di corredo per facilitare la ricerca.

Affi ssioniLa sottoserie è costituita da buste contenenti avvisi e manifesti raccolti annualmente e divisi in fascicoli per argomenti fi no all’anno 1902. Dal 1903 sono numerati, ma non raccolti in fascicoli. La sottoserie è stata individuata nel corso del secondo intervento di schedatura. Le buste si trovavano sugli scaffali di seguito a quelle degli Affari dell’anno relativo, ma pre-sentavano già una diversa connotazione.

[A.O.]

APPENDICE DEGLI AFFARISi tratta di buste e registri relativi ad argomenti specifi ci, in alcuni casi comprendenti più anni.

Carteggio relativo alla illuminazione a gas 1866-1901Si tratta di 3 buste contenenti i documenti relativi alle vicende della prima gestione dell’il-luminazione pubblica cittadina.

Carteggio relativo alla conduttura di acqua potabile in Livorno 1882-1896Il materiale documentario, riguardante la fornitura di acqua potabile in città, è costituito da 3 buste e 2 registri. Contiene atti, progetti, piante e bilanci dell’uffi cio competente.

Carteggio relativo alla Festa del Centenario della fondazione di Livorno 1906Le 3 buste, che costituiscono questo gruppo di documenti, sono relative al III centenario della fondazione di Livorno e contengono atti sulle iniziative del Comitato dei festeggia-menti, la contabilità relativa e carte del “I Congresso regionale dei Comuni toscani”, tenu-tosi a Livorno in occasione del suddetto centenario.

[A.O.]

PROTOCOLLI DEGLI AFFARIOggetto della schedatura è stato il materiale dall’anno 1865 al 1954. Si tratta di registri di grandi dimensioni nei quali, giornalmente, venivano registrati gli Affari del Comune, asse-gnando a ciascuno un numero progressivo. Ogni registro comprende circa due mesi di regi-

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strazioni, per ogni anno quindi si trovano in media sei registri. Le registrazioni prendono avvio con l’anno 1865 fi no al 1954, ad eccezione degli anni 1889-92 e 1897 che sono mancanti.La serie raccoglie anche due sottoserie.

Indici degli affariRegistri di grandi dimensioni, che elencano per titolo gli affari contenuti nei Protocolli. Prendono avvio con l’anno 1865 e continuano fi no al 1954. Manca il registro relativo al 1866. Per l’anno 1883 sono conservati due registri, di cui uno defi nito “Supplemento”. Gli anni 1889-92, 1897, 1900 e 1902 sono mancanti.

Indici dei nomiRegistri come i precedenti, che elencano i nominativi delle persone legate agli affari conte-nuti nei Protocolli. Le registrazioni prendono avvio con il 1865 fi no al 1954. Sono mancanti i registri relativi agli anni 1865, 1867, 1874, 1888-90, 1897-1902.

[A.O.]

STATO CIVILE – SEZIONE PREUNITARIAMairie di Livorno 1808-1814Con il decreto del 22 agosto 1808 il territorio toscano fu ripartito nei dipartimenti di Arno, Ombrone e Mediterraneo nel quale si trovava Livorno. I dipartimenti erano divisi a loro vol-ta in Circondari e Mairie. Ai maires, nominati dal governo centrale, venne affi dato il potere esecutivo locale, ma oggetto della schedatura sono stati prevalentemente i documenti pro-dotti dallo stato civile. Si tratta di registri per l’annotazione di nascite, morti, matrimoni, una busta di atti vari e tre registri dei censimenti.

Atti di nascitaI registri sono compilati, come gli altri, dal “cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano Avv. Ascanio Baldasseroni delegato dello Stato Civile della Mairie di Livorno sotto la supervi-sione dell’Avv. Antonio Michon”.Atti di morteSi annotano le registrazioni dell’avvenuta morte dei cittadini.Atti di matrimonioL’uffi ciale di Stato Civile, secondo quanto previsto dalla legge, annotava gli attori del contratto e i testimoni convenuti.Atti variLa busta raccoglie alcuni certifi cati di battesimo, documenti riguardanti il trasporto di salme e un “Inventario Generale dei libri parrocchiali consegnati ai curati della città del 1814”.CensimentiLa sottoserie raccoglie tre registri dal titolo “Dichiarazioni degli Ebrei” dell’anno 1809.

Comunità di Livorno 1814-1817Atti di nascita, morte, matrimonioI benefi ci attuati con la creazione del servizio di stato civile, dopo il periodo napoleonico, vennero in gran parte mantenuti, anche se nuove disposizioni di legge obbligarono i par-roci a trasmettere mensilmente una nota dei nati, dei matrimoni e dei morti. La sottoserie

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raccoglie per gli anni 1814-1816 una fi lza di note mensili dei nati, dei matrimoni e dei morti di tutte le parrocchie e una busta di “Atti non cuciti tra loro relativi alla città alle varie parrocchie e alle comunità non cattoliche”. Dell’anno 1817 si conserva una fi lza e una busta di atti preparatori, simili alle precedenti unità documentarie.

Cancelleria Comunitativa di Livorno Stato Civile dei non Cattolici 1818-1865Il periodo napoleonico, come noto, aveva introdotto nelle amministrazioni dei Comuni l’Uf-fi cio dello Stato Civile. Con la Restaurazione tale uffi cio, pur basandosi su di una nuova legislazione, venne mantenuto. Il motuproprio del 18 giugno 1817 imponeva ai parroci di redigere, funzione che espletavano già da secoli, tre distinti registri anche per il culto non cattolico: uno per i nati, uno per i morti e uno per i matrimoni.I registri di piccole dimensioni che compongono le sottoserie sono formati ognuno da duecen-to atti prestampati. Le unità documentarie riportano sulla costola in alto una antica numera-zione del nucleo documentario e in basso, in alcuni esemplari, vi sono tracce di una precedente numerazione d’inventario. Sempre sulla costola vengono segnalati gli estremi cronologici.

NatiI trentatre registri che formano la sottoserie raccolgono le dichiarazioni per l’avvenuta nascita di un individuo. Il cancelliere chiede il sesso ed il nome del nato, oltre che infor-mazioni riguardanti l’ora, il giorno, il mese e l’anno di nascita. Passa poi alle informa-zioni che riguardano i genitori, in particolare la loro “condizione”, per concludere con la dichiarazione di appartenenza alla Comunità dei testimoni e infi ne con il culto professato dai genitori del nato. I registri si trovano in buono stato di conservazione e riguardano gli anni dal 1818 fi no al 1865.MortiI trenta registri che compongono la sottoserie, dal 1818 al 1865, si presentano identici ai precedenti tranne per il fatto che, nelle note raccolte dal cancelliere, si aggiungono noti-zie che riguardano il defunto: la sua condizione, lo stato civile, eventuali note del coniuge e, talvolta, note del cancelliere. MatrimoniI dodici registri che costituiscono la sottoserie si presentano del tutto simili ai precedenti e sono relativi agli anni 1818-1865. Le annotazioni riguardano gli sposi e i testimoni. Ogni unità documentaria raccoglie anche “Atti di matrimonio che si contraggono in Stato Estero tra individui sudditi toscani”.RepertoriLa sottoserie è formata da registri, di dimensioni diverse, che riguardano gli anni 1818-1865. Le annotazioni nei quattro registri delle nascite sono in ordine alfabetico, così come nei tre registri dei morti e nei tre esemplari dei matrimoni.Indici generaliTrattasi di tre registri che coprono gli anni 1818-1865. Le annotazioni in ordine al-fabetico riguardano i “Nati acattolici A-Z”, i “Morti acattolici A-Z” e i “Matrimoni acattolici A-Z”.Mandati di ProcuraLe tre fi lze che costituiscono la sottoserie raccolgono i “Mandati di Procura” degli anni 1818-1854. Sono qui raccolte le “Deleghe per le Denunzie di nascita, morte e matrimonio”.

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AttiLa busta raccoglie venti fascicoli che riguardano gli anni 1818-1863, relativi a nati, morti e matrimoni. In particolare si tratta di “Ricevute di duplicati annuali e fogli di corredo da sottoscriversi dai parroci per la Comunità di Livorno”.

Comune di Livorno – 1861-1865NatiI cinque registri che formano la sottoserie sono compilati annualmente in carte prestam-pate e raccolte dai parroci di tutto il territorio. I parroci annotavano informazioni relative alla nascita, alla discendenza, al giorno dell’avvenuto battesimo e il popolo di apparte-nenza del nato.MortiI cinque registri uguali ai precedenti raccolgono le medesime annotazioni relative al fu-nerale.MatrimoniSimili ai registri delle sottoserie Nati e Morti, i parroci vi registravano i matrimoni.

[A.O.]

STATO CIVILE - SEZIONE POST-UNITARIA 1866-1936Il 1° gennaio 1866 nasce lo Stato Civile italiano, il cui ordinamento è previsto dal R.D. 2602 del 1865. La normativa attribuisce ai Sindaci dei Comuni funzioni di uffi ciali di go-verno e di uffi ciali di stato civile. Il R.D. 2135 del 1874 stabilisce la tenuta di registri per la trascrizione di nascita, matrimonio, morte e cittadinanza. Una copia dei registri, vidimati prima dell’uso dal Presidente del Tribunale, deve essere consegnata ogni anno alla Cancel-leria del Tribunale. Modifi che all’ordinamento sono state poi apportate con R.D. 1238 del 1939. I limiti alla consultazione dei documenti dello Stato Civile, previsti in 70 anni, sono dettati dall’art. 22 del D. L.gvo 22.01.2004 n. 42. La sezione post-unitaria è costituita da 1131 registri così distinti:

Registri di NascitaLe registrazioni sono contenute in 443 registri.

Registri di MatrimonioI matrimoni sono annotati in 306 registri.

Registri di MorteSono conservati 311 registri. Registri di CittadinanzaLe notizie sono annotate in 71 registri.

I registri, di grandi dimensioni, in ottimo stato di conservazione, si trovano presso l’Uffi cio di Stato Civile in piazza del Municipio 50.

[E.C.]

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STATO CIVILE DELLA GORGONA 1866-1872Questa serie documentaria comprende 300 registri di Stato Civile e 84 registri di cittadi-nanza dell’Isola di Gorgona.I registri, in ottimo stato di conservazione, sono stati rilevati in elenchi nell’anno 1998 e si trovano in una stanza dell’Uffi cio Stato Civile - piazza del Municipio 50.

[E.C.]

DENUNCE RAZZA EBRAICA 1939-1943In data 16 ottobre 1938 il Gran Consiglio del Fascismo approvò “La dichiarazione sulla raz-za”, che venne pubblicata sul “Foglio d’ordine” del Partito Nazionale Fascista il 26 ottobre 1938. Questo fu il primo atto di indirizzo a cui seguì l’emanazione delle “Leggi sulla difesa della razza” meglio note come “Leggi antisemite”. Con il Regio Decreto Legge 17.11.1938 n. 1728 “Provvedimenti per la difesa della razza” all’art. 8 vengono stabiliti i criteri atti ad individuare l’appartenenza alla razza ebraica; l’art. 9 prevede l’obbligo di denuncia ed annotazione di appartenenza razziale sui registri di Stato Civile. L’art. 19 stabilisce che “In applicazione dell’art. 9, tutti coloro che si trovano nelle condizioni di cui all’art. 8, devono farne denuncia all’uffi cio di Stato Civile del Comune di residenza entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto…”.Questa serie comprende:

Denunce razza ebraica - 1939Sono 12 grandi registri che riportano in ogni pagina in alto la dicitura: “Registro della denun-cia di appartenenza alla razza ebraica” (art. 8 e 19 R.D. Legge 17.11.1938 - XVII n. 1728).

Denuncia di non appartenenza alla razza ebraica - 1939-1943Si tratta di una busta contenente gli inserti in ordine alfabetico nominativo dei cittadini che hanno adempiuto all’obbligo di denuncia.

La documentazione è stata trasferita dall’Uffi cio di Stato Civile all’Emeroteca nell’anno 1993 e dal 2003 è conservata nei locali dell’Archivio Storico. Le unità archivistiche sono in ottimo stato di conservazione.

[E.C.]

SERVIZI CIMITERIALI 1866-1965 L’Archivio raccoglie tutta la documentazione relativa all’attività cimiteriale svolta, nel pe-riodo post-unitario, presso il Cimitero Comunale La Cigna.Si individuano le seguenti tipologie documentarie:

Permessi di seppellimento della Polizia CimiterialeIniziano dal 1896 e sono rilegati a formare 700 registri.

Contratti di seppellimentoRiguardano la concessione di loculi ed ossari e le operazioni di cremazione. Sono raccolti in 200 buste, che contengono anche le fatture.

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Registri CimiterialiSono conservati in ordine cronologico dal 1866. Vi sono registrati i seppellimenti, le esuma-zioni, le estumulazioni e le cremazioni. Sono corredati da elenchi topografi ci e rubriche. In totale sono presenti 130 registri.

Registri Inventari Topografi ciSono 20 e descrivono l’utilizzo del “porticato” dal tempo della costruzione.

L’Archivio, individuato e descritto nell’anno 1996, in quanto oggetto di ricerche e verifi ca corrente indispensabile per l’attività dell’Uffi cio Servizi Cimiteriali, è conservato nei locali di una palazzina nell’area del Cimitero Comunale La Cigna in via Don Aldo Mei 19.La documentazione è in buono stato di conservazione.

[E.C.]

STATISTICA 1866-1981La documentazione è raccolta in 3 buste contenenti i resoconti del Servizio Statistica e Studi sulla situazione di Livorno negli anni cinquanta e sessanta, la Conferenza Economica tenuta presso l’Università di Pisa su “Redditi e Tributi nel Comune di Livorno” ed il “Convegno Economico del Porto” relativi allo stesso periodo, il “Progetto preliminare per il nuovo assetto dello Scalo marittimo livornese” del 1981. Sono presenti inoltre 6 registri sui movi-menti della popolazione dal 1866 al 1930.Le buste e i registri, in ottimo stato conservativo, nel mese di maggio del 2003 sono stati trasferiti dall’Uffi cio Ragioneria all’Archivio Storico.

[E.C.]

LISTE ELETTORALI 1945-1957Fino al 1894 era attribuito alla Giunta Municipale il compito di procedere, con cadenza annua-le, alla formazione e revisione delle Liste Elettorali amministrative e politiche, che dovevano poi essere approvate dal Consiglio Comunale e successivamente dalla Commissione Elettorale Provinciale. Con la L. n. 286 del 1894 il ruolo della Giunta e del Consiglio venne attribuito ad una Commissione Elettorale Comunale, appositamente costituita. Con Legge n. 666 del 1912 fu istituito il suffragio universale. La Legge n. 563 del 1926 introdusse un nuovo requisito essenziale per l’iscrizione nelle liste: l’attestazione del pagamento di un contributo sindacale; tale iniziativa era il risultato di una organizzazione sociale corporativa. Nel 1926 l’Ammini-strazione comunale era di competenza esclusiva di un Podestà di nomina regia, quindi il siste-ma elettorale amministrativo fu abolito. Le liste politiche venivano predisposte anche se, con l’abolizione dell’istituto della fi ducia prevista dalla L. n. 2263 del 1925, non esisteva più un regime parlamentare. Il sistema elettorale amministrativo cessò dall’anno 1927 al 1938. Nel 1946, ricostituiti gli organi elettivi comunali, si svolsero le procedure per la formazione delle nuove liste elettorali maschili e femminili previste dal D.L. n. 1 dello stesso anno. Questa serie inizia con la documentazione relativa alle procedure preparatorie delle liste degli aventi diritto al voto per le elezioni della Costituente e del Referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 19467, la predisposizione di sezioni e collegi territoriali, l’allestimento dei seggi, le statistiche, i manifesti. È stata conservata la documentazione delle elezioni svolte fi no all’anno 1957. Il materiale documentario si articola nella seguente maniera.

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Statistica elettoraleLe carte sono contenute in 3 buste.

Liste ElettoraliLe carte costituiscono 131 buste.

Liste GeneraliSono rilegate a formare 70 grossi volumi.

La documentazione, che si trovava in locali disastrati dell’ex Offi cina della Segnaletica del Comune in via Capocchi, nell’anno 1996 è stata risanata fi sicamente, rilevata e trasferita nei locali dell’Emeroteca in via del Toro 8 e nell’anno 2003 è stata inserita nell’Archivio Storico. La documentazione è in discreto stato di conservazione.

[E.C.]

LEVA MILITARE – SEZIONE PREUNITARIA 1860-1865Elenchi generali dei natiLa sottoserie è composta da cinque registri nei quali si annotavano annualmente i nati. I re-gistri sono formati da moduli prestampati inviati dai parroci della cattedrale e dalle chiese di San Jacopo in Acquaviva, di Salviano, della Valle Benedetta, dei Greci Uniti, di Montenero, di Ardenza, di San Matteo, di Antignano, della Gorgona, degli Armeni e degli acattolici.

[A.O.]

LEVA E SERVIZI MILITARI - SEZIONE POSTUNITARIA 1866-1958I documenti relativi alla leva militare coprono gli anni 1866-1958 e sono stati organizzati nelle seguenti sottoserie:

Elenchi preparatoriLa sottoserie raccoglie registri con l’elenco d’iscrizione nelle liste di leva dal 1866 al 1914. Per ogni anno gli elenchi sono raccolti in due volumi. Liste di leva La sottoserie è composta da registri dei nominativi che formano le liste di leva annuali. Dal 1929 le registrazioni sono raccolte in due volumi.

Ruoli MatricolariLa sottoserie è composta da registri annuali dei nominativi che formano i ruoli matricolari.

Registri dei renitentiLa sottoserie è composta da registri comprendenti più anni, che contengono le annotazioni relative ai renitenti alla leva.

Liste dei riformati rivisitatiSi tratta di 11 registri compilati dal 1915 al 1917 e dal 1940 al 1948, relativi ad arruola-menti straordinari, che comportavano la revisione delle liste dei riformati.

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Registri di Minute di dichiarazione di consenso Sono tre registri che riportano le dichiarazioni di consenso dei genitori per l’arruolamento volontario dei fi gli minorenni per gli anni 1927-1940.

Fascicoli personali e sussidiLa sottoserie è composta da buste contenenti fascicoli personali di ciascun cittadino chia-mato alle armi ed eventuali sussidi ai familiari. I fascicoli sono ordinati alfabeticamente, secondo i cognomi degli interessati. Le buste schedate vanno dalla lettera A alla lettera Z.

Elenchi nominativi relativi alla guerra italo-austriaca dal 1918 al 1927Si tratta di 4 registri di grandi dimensioni relativi ai nominativi dei prigionieri, dei dispersi, dei caduti e di coloro che sono morti per cause dipendenti dalla I guerra mondiale.

Orfani di guerraLa sottoserie consta di sei buste degli anni 1945-1950 in cui sono raccolte le pratiche per l’iscrizione all’elenco degli aventi diritto per i sussidi, divisi per ordine alfabetico.

[A.O.]

CONTABILITÀ E FINANZALa serie è suddivisa nelle seguenti sottoserie:

Bilanci Preventivi dal 1911 al 1929I registri appartenenti a questa serie sono 32. In molti casi risultano allegate ad essi carte sciolte, relative ai bilanci preventivi della Fondazione “Piero Sardi”, del “Premio ai soccorri-tori di asfi ttici” e dal 1926 in poi della “Fondazione dott. G. Valensin Pascià”.

Conti Consuntivi dal 1902 al 1927Si tratta di 38 registri come i precedenti e anche in questo caso, dal 1910 in poi, risultano allegate carte sciolte relative, oltre che alle medesime fondazioni, anche alla “Azienda Auto-noma dell’Offi cina del gas”.

Registri di Cassa dal 1901 al 1903Si tratta di due soli registri relativi agli anni 1901 e 1903. Si annotano in particolare la tassa sui cani, le tasse scolastiche ed altre.

Libri Mastri dal 1911 al 1940Registri di grandi dimensioni di cui 57 relativi alle Uscite dal 1911 al 1940 con lacune per gli anni 1927 e 1930-1937; i volumi riportano le annotazioni relative agli articoli di spesa da 1 a 50, da 51 a 100 e per alcuni anni anche da 101 a 178. I 24 registri relativi alle Entrate dal 1911 al 1931 presentano una lacuna per l’anno 1930.

Registri Giornali di entrata e uscita dal 1911 al 1928I registri sono 18 di grandi dimensioni, in cui vengono annotate le entrate e le uscite giorno per giorno.

[A.O.]

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LIBRO MASTRO DEL FORNO NORMALE DEL COMUNEAd oggi costituisce la serie un unico registro intitolato ”Libro Mastro del forno normale del Municipio di Livorno” redatto nel 1915.

[A.O.]

PERSONALE 1865-1955Questa serie documentaria è costituita da 25 registri di grandi dimensioni e 17 buste, che si distinguono nelle seguenti tipologie.

Personale assunto dal ComuneSono trascritte in 18 registri le informazioni sul personale assunto, dal 1865 al 1955, per ricoprire varie categorie occupazionali: insegnanti, levatrici, lavandaie, medici, ostetriche ed altre attività. Per ogni nominativo è riportata la data di assunzione e le successive variazioni della carriera come le promozioni, i trasferimenti, gli aumenti di stipendio, i concorsi e gli esami svolti fi no alla collocazione a riposo; contengono inoltre annotazioni di merito e di demerito. I dipendenti sono elencati in ordine cronologico di assunzione.

Dipendenti non di ruoloIn 3 registri sono contenute le notizie riguardanti i dipendenti collocati, con delibera di G.M. del 1951, nel ruolo speciale.

Ordinanze SindacaliIn 4 volumi, datati dal 7 agosto 1900 al 31 dicembre 1948, sono raccolti i provvedimenti di gestione dei dipendenti.

Atti In 17 buste sono conservati i documenti relativi ai contratti di lavoro ed alla gestione del personale dal 1900 al 1948.

La documentazione, in ottimo stato di conservazione, nel 1999 è stata trasferita dall’Uffi cio del Personale del Comune all’Archivio di Deposito di via Provenzal.Nel 2003 è stata collocata presso l’Archivio Storico.

[E.C.]

CONCORSI 1940-1960La documentazione è costituita da bandi, prove e graduatorie di concorsi esterni ed interni, banditi dal Comune per procedere ad assunzioni o passaggi di livello. La documentazione, archiviata cronologicamente e distinta per concorso, è contenuta in 33 buste in ottimo stato di conservazione. I documenti, conservati presso l’Uffi cio Concorsi del Comune, sono stati trasferiti nel 1999 pres-so l’Archivio di Deposito di via Provenzal e nel 2003 sono stati inseriti nell’Archivio Storico.

[E.C.]

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ISTRUZIONE La prima legge italiana riguardante il sistema scolastico fu la Legge Casati, emanata da Vit-torio Emanuele II il 13 novembre 1859 per il Piemonte e la Lombardia e che nel 1861, dopo l’Unità d’Italia, venne estesa alle altre regioni.La legge prevedeva che la pubblica istruzione si dividesse in tre rami: al primo apparteneva l’istruzione superiore, cioè l’università; al secondo ramo apparteneva l’istruzione secondaria classica; al terzo l’istruzione tecnica e primaria.La scuola elementare prevista dalla legge Casati aveva la durata di quattro anni divisi in un biennio inferiore ed uno superiore; le scuole maschili erano separate da quelle femminili.L’istruzione elementare competeva ai Comuni che, secondo l’articolo 317, dovevano provve-dervi in proporzione delle loro facoltà e secondo i bisogni degli abitanti ed avevano l’obbligo di “assicurare almeno una scuola, nella quale verrà data l’istruzione elementare del grado inferiore” (Articolo 319).Un altro contributo importante per la scuola italiana venne dalla Legge Coppino (15 luglio 1877) che dettava un insieme di norme per rendere effettivo l’obbligo scolastico, come l’isti-tuzione di una sorta di “anagrafe scolastica”, cioè un “elenco di fanciulli per ragioni di età obbligati” alla frequenza del corso elementare inferiore8.Nel 1904 veniva approvata la Legge Orlando che innalzava l’obbligo scolastico a dodici anni e consentiva, là dove le esigenze organizzative lo rendessero necessario, la formazione di classi miste; inoltre dava vita ad una serie di iniziative scolastiche relativa agli adulti: i corsi serali e festivi9.Nel corso del 1923 il ministro della pubblica istruzione Gentile fece approvare una serie di decreti noti con il nome di Riforma Gentile. La scuola elementare veniva divisa in tre gradi: quello preparatorio, di durata triennale, corrisponde all’incirca alla nostra materna; il grado in-feriore dalla prima alla terza elementare; quello superiore dalla quarta alla quinta elementare.Dal 1929 al 1943 cominciarono gli anni dell’“era fascista” della scuola, caratterizzata da una serie di provvedimenti via via sempre più pervasivi, che interessavano non solo il sistema scolastico in senso stretto, ma anche gli insegnanti, i libri di testo e più in generale tutte le attività connesse all’educazione fi sica, morale e spirituale dei giovani. Le leggi razziali del 1938 interessarono anche il sistema scolastico: a partire dall’autunno di quell’anno, infatti, migliaia di studenti e impiegati furono espulsi da tutte le scuole del regno.La ricostruzione delle scuola italiana iniziò quando la guerra era ancora in corso, ma si svi-luppò soprattutto a partire dal 1946, durante i lavori dell’Assemblea Costituente. Nell’apri-le 1947, l’aula approvava defi nitivamente gli articoli 33 e 34 della Costituzione Italiana relativi alla scuola e all’istruzione.La scuola italiana così trovava un punto di riferimento ineludibile nella Costituzione, che as-sicura all’educazione alcuni diritti fondamentali, non soltanto con l’affermazione generale per cui la scuola è aperta a tutti, ma anche con quella relativa al diritto “dei capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi […] di raggiungere i gradi più alti dell’istruzione” (Articolo 34).I registri relativi all’attività storica delle direzioni didattiche cittadine, conservati nei vari uffi ci comunali, sono stati riuniti nel gennaio 1996 in una sede di conservazione provvisoria presso i locali del Mercato Centrale. Durante l’anno 2003 la medesima documentazione è stata trasferita presso l’Archivio Storico Comunale in via del Toro 8.La serie è composta da 275 registri in ottimo stato di conservazione, che vanno dal 1875 al 1950. Il materiale è stato suddiviso in sei sottoserie.

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Registri generali delle nascite 1893-1949Si tratta di 57 registri che, in osservanza a quanto prescritto dalla legge Coppino del 1877, elencavano il nome dei ragazzi che per ragioni di età erano obbligati alla frequenza del corso elementare inferiore.

Proscioglimenti ed esami vari 1875-1933Fanno parte di questa sottoserie 46 registri che contengono i risultati delle prove d’esame svolti nelle scuole della città.

Registri generali 1914-1924 Questa sottoserie raccoglie 68 volumi di grande dimensione contenenti i registri di classe delle scuole della città.

Diari di classe 1924-1928Si tratta di 31 volumi che, come i precedenti, contengono i registri di classe delle scuole della città. I pezzi di questa sottoserie però, a differenza di quelli della precedente, hanno minore altezza e sono denominati “Diari di classe”.

Giornali di classe 1928-1933Fanno parte di questa sottoserie 65 volumi organizzati come i precedenti, ma di minore altezza ed intitolati “Giornali di classe”.

Personale 1897-1950La serie è costituita da 8 registri che ci danno informazioni sul personale che lavorava nelle scuo-le. Si tratta di un registro del 1933-34 con i nomi degli insegnanti; di tre rubriche, una del 1921, l’altra del 1922 e l’ultima del 1928-29, con gli indirizzi degli insegnanti; di due registri con le assenze degli insegnanti nel 1897 e dal 1915 al 1932; di un registro con le assenze dei supplenti dal 1911 al 1932 e di uno in cui è registrata l’anzianità degli inservienti dal 1885 al 1950.

[S.S.]

BIBLIOTECA LABRONICA “Francesco Domenico Guerrazzi” 1945-1965Nel 1816 Giuseppe Vivoli istituì, con il beneplacito del Granduca Ferdinando III di Lorena, l’Accademia Labronica per promuovere le scienze, le lettere e le arti. Presso l’Accademia, che ces-sò di esistere prima del Novecento, fu creata una biblioteca per i soci che, arricchitasi di un gran-de patrimonio librario a seguito di donazioni, nel 1840 fu aperta al pubblico e nel 1852 fu donata al Comune. La Biblioteca Comunale crebbe a seguito di acquisti, donazioni ed acquisizioni di collezioni di autografi , manoscritti10 e biblioteche private tra cui quella di Francesco Domenico Guerrazzi che darà il nome alla biblioteca. La biblioteca conserva anche edizioni stampate a Li-vorno a partire dal Seicento ed edizioni di valore tecnico e scientifi co a partire dal Settecento11.La documentazione, affl uente a questa serie, prodotta dalla Biblioteca, testimonia tutta l’at-tività svolta nel settore bibliotecario dal 1945 al 1965, conserva la testimonianza delle do-nazioni bibliotecarie e museali recepite dall’Amministrazione Comunale ed i trasferimenti dei beni culturali a scopo di tutela effettuati nel periodo bellico e post-bellico. La serie è costituita da 22 buste titolate “Atti uffi cio e Personale” e da 7 registri di Protocollo archiviati in ordine cronologico.

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La serie documentaria, in ottimo stato di conservazione, è stata trasferita nell’anno 1999 dai magazzini posti nei locali dei “Bottini dell’Olio” in via Forte San Pietro all’Archivio di Deposito di via Provenzal; nell’anno 2003 è stata poi inserita nell’Archivio Storico.

[E.C.]

TRASPORTO URBANO 1946-1978Questa serie è costituita dalla documentazione relativa al servizio auto-fi loviario di gestione STU-Comune dal 1946; contiene inoltre il Piano di Costituzione dell’“Azienda unifi cata di trasporto delle Province di Pisa e Livorno” e la costituzione dell’Azienda ATAM del 1949. Della gestione ATAM sono conservati i verbali di deliberazioni, le circolari, i regolamenti, le disposizioni, la ge-stione del personale e della direzione, i trasporti in concessione rilasciati anche per autolinee spe-ciali per conto di enti pubblici e privati con le relative tariffe e bilanci, fi no all’anno 1977. Sono documentati la ristrutturazione del riassetto dei servizi del 1967-1968, il piano del traffi co dei trasporti del 1967, le autolinee ATAM extra-urbane e le concessioni di autolinee urbane a SITA, LAZZI, Sforzini e Papucci, le bozze di bilanci (per fi ne gestione ATAM) ATAM-ACIT del 1978. Una busta del 1970 contiene documentazione riguardante la “Funivia- Montenero - Quercianel-la”, mentre una busta datata 1976-1978 contiene carte relative alla “Funicolare di Montenero - Ammodernamento progetto Agudio”. Nelle buste dalla n. 59 alla n. 81 sono conservati disegni di linee urbane e progetti di viabilità.La serie documentaria, composta da 81 buste in buono stato di conservazione, rinvenuta nell’anno 1996 nei locali dell’Offi cina della Segnaletica Comunale in via G.M. Terreni, è stata riordinata, ricostituita, rilevata in elenchi e trasferita presso i locali del Mercato delle Vettovaglie adibiti ad archivio; nell’anno 2003 è stata inserita nella sede dell’Archivio Storico Comunale.

[E.C.]

UFFICIO TECNICOIl materiale, confl uito da diverse sedi, ha permesso una ricostruzione della storia dell’uffi cio stesso. L’organizzazione era basata sulla divisione in sezioni e servizi: segreteria, disegnatori, tecnologico, edilizia, fabbricati, strade, urbanistica, fognature, risanamento. Il materiale è condizionato in faldoni contenenti numerosi disegni planimetrici e carte tecniche. La docu-mentazione copre gli anni dal 1894 al 1982.

[A.O.]

TECNICO - EDILIZIA PRIVATA 1914-1959Fino all’anno 1913 la documentazione afferente al settore tecnico è archiviata nella serie “Af-fari”, nasce poi l’esigenza, per l’espandersi delle attività costruttive, di costituire una serie distinta. In questa serie sono conservate a partire dal 1914, in ordine cronologico di pre-sentazione all’uffi cio comunale, tutte le richieste dei privati di edifi care, apportare varianti ed ampliamenti ad immobili posti sul territorio comunale. Gli inserti contengono disegni, progetti e foto e sono condizionati in buste.La documentazione si distingue in quattro sottoserie.

Pratiche approvateGli inserti sono contenuti in 39 buste che coprono gli anni dal 1914 al 1942. È presente anche 1 busta del 1951 che contiene l’approvazione del progetto del “villaggio La Rosa”.

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Pratiche sospeseQueste pratiche rimaste insolute si riferiscono agli anni dal 1926 al 1931 e sono contenute in 1 busta.

Pratiche per modifi cheLe pratiche, presentate dal 1931 al 1938, sono contenute in 2 buste.

Pratiche respinteLe richieste che non hanno avuto esecuzione dall’anno 1945 al 1959 sono conservate in 19 buste.

Nel 1998 questa documentazione, in buono stato di conservazione, è stata trasferita da una soffi tta del Palazzo Comunale all’Archivio di Deposito di via Provenzal; nel 2003 è stata collocata nell’Archivio Storico.

[E.C.]

TOPONOMASTICA 1901-1971La serie conservata in archivio è costituita da 12 unità archivistiche.

Variazioni della nomenclatura delle strade avanti del censimento del 1901Si tratta di un piccolo registro in cui sono riportati i nomi delle vie in ordine alfabetico.

Elenco stradario con variazioniSi tratta di 4 registri di grosse dimensioni senza copertina. Vi sono annotate le variazioni rispettivamente dal 1901, dal 1931, dal 1951 e dal 1954.

Nomenclatura stradaleSono 2 registri degli anni trenta che riportano i nomi delle strade in ordine alfabetico.

Stradario con rilevazione dei fabbricatiSi tratta di 2 registri grandi, rubricati, in cui sono segnate in ordine alfabetico i nomi delle vie ed i fabbricati ivi esistenti. Il primo contiene le modifi che fi no al 1954, il secondo è aggiornato all’anno 1980.

Insulario toponomasticoÈ un registro di grandi dimensioni aggiornato con i censimenti del 1961 e 1971.

StradarioSono 2 grandi registri aggiornati con i censimenti del 1961 e 1971.

La documentazione, che era conservata in una soffi tta del Palazzo Comunale, è stata trasferita nel 2003 presso l’Archivio Storico. I registri sono in discreto stato di conservazione.

[E.C.]

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clas1

OPERA NAZIONALE MATERNITÀ INFANZIA (O.N.M.I.)Il lavoro dell’O.N.M.I. si svolgeva presso i centri assistenziali cittadini e il più importante a Livorno era situato in Via degli Asili, dove le assistenti promuovevano le inchieste sulle famiglie dei bambini più bisognosi. L’ente si interessava anche della distribuzione di razioni alimentari e svolgeva sorveglianza igienico sanitaria sui neonati, oltre che a provvedere in alcuni casi al pagamento degli affi tti alle famiglie bisognose. La serie è composta da due sottoserie.

Inchieste domiciliariSono qui raccolti i documenti riguardanti l’assegnazione sussidi, assegni di maternità rac-colti in buste e divisi in ordine alfabetico, dall’inizio del 1932 fi no alla fi ne della seconda guerra mondiale.

AttiLa sottoserie è costituita da sette buste riguardanti gli anni dal 1943 fi no al 1949 e raccoglie prevalentemente elenchi di nominativi per la distribuzione di pacchi U.N.R.R.A. alimentari.

[A.O.]

COMMISSARIATO ALLOGGI 1945-1950La documentazione è costituita dalle seguenti sottoserie.

Domande di alloggioIn 162 buste sono raccolte le domande presentate dai “senza-tetto” e “baraccati” a seguito degli eventi bellici della seconda guerra mondiale.

AttiSi tratta di una busta che contiene dei piccoli registri dove sono trascritti i pareri della Com-missione alloggi, delle rubriche alfabetiche in cui sono trascritti i nominativi dei richiedenti e altri atti della Commissione.

Protocolli di corrispondenza del Commissariato AlloggiSono conservati un registro dell’anno 1945, 4 registri del 1946, 5 registri del 1947 ed 1 registro del 1948.

Questa serie, conservata presso una soffi tta del Palazzo Comunale in stato confuso, è stata ricondizionata e trasferita nell’Archivio Storico nell’anno 2003.

[E.C.]

ANNONA 1954-1972La documentazione di questa serie riguarda le attività e le procedure attivate sul territorio co-munale per l’esercizio del commercio sia ambulante che in sede fi ssa. Le pratiche conservate sono relative al periodo precedente alla Legge 11.6.1971 n. 426 che introduceva la “Nuova disciplina del Commercio”, disciplina che prevedeva la conversione delle licenze in autorizzazioni. Il materiale documentario è condizionato in 268 buste e 15 scatole in discreto stato di con-servazione ed è archiviato nella seguente maniera.

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AttiIn 13 buste sono conservate le statistiche sulle attività commerciali svolte dall’anno 1954 al 1970, gli atti del referendum sugli orari del commercio del 1964 e le vendite promozionali degli anni ottanta.

CessatiIn 174 buste sono contenuti gli atti riguardanti il Commercio fi sso, ambulanti e cessati per conversione da licenza in autorizzazione, in osservanza delle normative progressivamente variate a partire da inizio 1900.

Sub-ingressiLe domande di sub-ingresso nel commercio fi sso dei cessati sono contenute in 41 buste, quelle di Società commerciali in sede fi ssa cessate per sub-ingresso sono contenute in 40 buste. Tutte le domande sono archiviate in ordine alfabetico. La ricerca nominativa, che non risulta agevole se non si conoscono le date relative alle variazioni normative, è possibile per l’esistenza di cartellini nominativi esplicativi contenuti in 12 scatole.

La serie documentaria, che si trovava in stato di abbandono in una soffi tta del Palazzo Comu-nale, è stata recuperata, le buste sono state risanate ed è stato ricostituito l’ordine originario di archiviazione. Nell’anno 1998 la documentazione è stata trasferita nell’Archivio di Depo-sito in via Provenzal e, a seguito di indagini per acquisire strumenti che potessero rendere le carte consultabili, sono state trovate, in una stanza inutilizzata della sede dei Pubblici Macelli in Forte San Pietro, 12 scatole di cartoncini descrittivi della documentazione. Dopo un intervento di disinfezione e pulizia, le scatole sono state trasferite insieme alla documen-tazione nell’Archivio Storico nell’anno 2003. Il riordino dei cartellini è in corso.

[E.C.]

PUBBLICI MACELLI 1956-1991Il Forte San Pietro, sorto come un importante centro di difesa di Livorno, ha ospitato i Pub-blici Macelli dal 1889 fi no all’anno 1996 durante il quale è cessata l’attività.La documentazione, conservata in 114 buste e 69 registri, attesta i compiti istituzionali del cessato servizio dei PP. Macelli. Sono documentati i servizi di trasporto e scarico bestiame, i rapporti con le associazioni di allevatori, le norme di macellazione, lo smaltimento di ri-fi uti speciali e la gestione amministrativa. È presente una rubrica che descrive il sistema di archiviazione usato e gli oggetti a cui sono stati assegnati numeri romani e lettere, trascritte sulla costola dei contenitori.L’Archivio, consegnato al momento della cessazione del servizio, è stato trasportato dai locali del Forte San Pietro a quelli dell’archivio di deposito in via Provenzal; nel giugno del 2003 è stato poi trasferito nell’Archivio Storico. La documentazione è in buono stato di conservazione.

[E.C.]

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Comunicazione del Governatore di Livorno con le disposizioni per l’esposizione della Bandiera Italiana, 28 maggio 1859 (CLAS, Eca e Opere Pie Gestite, Statuti e Regolamenti, b. n. 2 – 1822-1862).

Notifi cazione del Sig. Neri dei Principi Corsini, Governatore Civile e Militare della Città di Livorno, per comunicare pubblicamente l’approvazione della istituzione di una Pia Casa di Lavoro, 12 dicembre 1844 (CLAS, Istituto Professionale e Casa di Riposo Giovanni Pascoli, Affari, b. n. 1, f. n. 6 – 1803-1845).

Cartella del primo fascicolo del “Ricovero di Mendicità di Livorno”, 1803-1845 (CLAS, Istituto Professionale e Casa di Riposo Giovanni Pascoli, Affari, b. n. 1, f. n. 1).

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FONDAZIONE DAL BORRO La Fondazione, nominata “Case Pie”, venne istituita nel 1862 per iniziativa del Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici con lo scopo di accogliervi gratuitamente fanciulli poveri di entrambi i sessi. A curarne la nascita fu il marchese Marco Alessandro Dal Borro, governato-re civile e militare di Livorno, che alla sua morte, nel 1701, lasciò quasi tutto il suo cospicuo patrimonio alla Fondazione.Il 13 marzo 1867 la Fondazione fu eretta a Ente Morale.Il Ministero della Marina, nel 1911, concesse alla sezione maschile delle “Case Pie” imbarca-zioni e istruttori per le esercitazioni a remi e vela e gli allievi iniziarono ad indossare la divisa del marinaio senza stellette e ad essere chiamati i “Marinaretti”.Alcuni anni più tardi furono ammessi nell’istituto anche allievi paganti, mentre, per ragioni fi nanziarie, nel 1937, veniva soppressa la sezione femminile. Due anni più tardi la sede del-l’istituto veniva trasferita dagli Scali del Refugio a via Montebello 78.Nell’anno 1958 la Fondazione dette vita ad un Istituto dove i ragazzi che frequentavano le scuole pubbliche potevano ricevere vitto, alloggio, educazione morale e religiosa; la prefe-renza era accordata a coloro che frequentavano l’Istituto Nautico “Alfredo Cappellini”.Questo istituto fu denominato Marco Alessandro Dal Borro. Undici anni più tardi, più precisamente il 13 maggio 1969, la stessa Fondazione Case Pie prese il nome di Fondazione Dal Borro.La seconda guerra mondiale produsse grandissimi danni al patrimonio immobiliare delle Case Pie e negli anni successivi al confl itto iniziarono le prime diffi coltà economiche del-l’Ente, che peggiorarono nel corso degli anni sessanta. L’Istituto venne chiuso il primo otto-bre 1970; fi no al 1999 il Comune ne mantenne una gestione commissariale. La documentazione della Fondazione Dal Borro è stata versata all’Archivio Storico comunale nel luglio 2001 dopo che, con delibera del 26 novembre 1999, il Comune aveva sancito l’estinzione dell’ente e l’acquisizione del suo patrimonio.Il fondo, conservato presso l’Archivio Storico del Comune di Livorno, è costituito da 411 unità archivistiche, che vanno dal 1682 al 2001.Il materiale, tutto in buono stato di conservazione, è stato suddiviso nelle seguenti serie.

Statuti e Regolamenti 1755-2000n. 2 fascicoli, n. 1 registro, n. 1 busta.

3. Fondi Archivistici Aggregati

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Delibere 1837-2000La serie raccoglie 22 unità archivistiche contenenti i verbali delle adunanze e il relativo oggetto delle deliberazioni. Le adunanze avevano luogo normalmente una volta al mese ed erano presiedute dal Presidente; i relativi verbali erano stesi dal segretario e venivano sotto-scritti dalla Congregazione dei Governatori. La serie Delibere si suddivide in otto sottoserie:

Delibere della Fondazione Case Pie 1837-1969, n. 13 registri, n. 4 fascicoliDelibere della Fondazione M. A. Dal Borro 1970-1993, n. 7 registri Delibere e Disposizioni della Fondazione M.A. Dal Borro 1994-2000, n. 2 fascicoliDelibere sottoposte all’approvazione della Giunta Provinciale 1878-1893, n. 1 registroDelibere vistate dal Prefetto 1956-1972, n. 8 busteDelibere vistate dal Comitato di Controllo Regionale 1972-1991, n. 4 busteDelibere Interne 1948-1964, n. 2 registriDelibere copie per albo 1995-2000, n. 1 registro.

Carteggio 1951-2001Questa serie, composta da 13 buste e 4 fascicoli, raccoglie documenti riguardanti la gestione dei servizi e l’amministrazione dei fabbricati e carte importanti per la ricostruzione della storia dell’Ente.

Carteggio del Segretario 1965-1990, n. 2 buste, n. 2 fascicoli.Questa sottoserie è stata creata per le pratiche curate dai segretari della Fondazione.

Protocolli della Corrispondenza 1956-2000La serie è composta da 14 registri.

Contratti 1682-1997Questa serie comprende le due unità archivistiche più antiche del fondo, che coprono l’arco cronologico 1682-1800.La serie raccoglie anche le due sottoserie:

Repertori degli Atti 1959-1997, n. 2 registriLivelli e Censi 1682-1947, n. 2 buste, n. 2 registri.

Contenzioso 1968-2000Serie composta da due buste e due fascicoli contenenti pratiche legali.

Patrimonio Immobiliare 1712-2000In questa serie sono stati riuniti i 16 fascicoli e le 12 buste dai quali possiamo apprendere la consistenza del patrimonio immobiliare posseduto dalla Fondazione Dal Borro.

Inventari 1900-2000Questa serie raccoglie tre registri con l’inventario dei beni immobili della Fondazione e un bollettario di corredo all’inventario dei beni mobili.

Allievi 1954-1973La serie è composta da due registri e un fascicolo riguardanti gli allievi dell’Istituto.

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Personale 1950-2000La serie si suddivide in cinque sottoserie:

Fascicoli personale 1950-1970, n. 2 busteStipendi 1957-1970, n. 3 registriContributi e Assicurazioni Personale 1955-2000, n. 8 fascicoliConcorsi 1964, n. 1 bustaVarie Personale 1956-1987, n. 1 busta.

Contabilità e Finanza 1817-2001Questa serie comprende una busta che raccoglie carte datate 1817 attinenti alla contabilità dell’Ente e un registro contenente i verbali della Commissione fi nanza dal 1913 al 1936.

La serie raccoglie anche le sottoserie:Bilanci di Previsione 1954-1976, n. 19 registriConti Consuntivi e Conti Finanziari 1942-1977, n. 37 registriEsercizi Finanziari 1977-2001, n. 14 busteLibri Mastri 1952-1979, n. 29 registriLibri di Cassa 1962-1972, n. 2 registriLibri Giornali 1952-1976, n. 17 registriEntrate e Uscite 1952-1999, n. 42 buste Carteggio Contabile 1951-2001, n. 3 busteContributi 1949-1976, n. 4 fascicoli, n. 1 bustaTasse, Imposte e Denunce dei Redditi 1955-2001, n. 40 fascicoli.

Manutenzione e Ristrutturazione immobili 1949-2000 La serie è composta da 53 unità, tra buste e fascicoli. È stato qui inserito tutto il materiale relativo ai lavori di manutenzione e ristrutturazione compiuti sugli immobili di proprietà della Fondazione.

Atti vari 1753-1979La serie è stata creata per ospitare i pezzi che non potevano essere inseriti, per difformità di contenuto e di struttura, in nessuna delle precedenti serie. Si tratta di un saggio del 1753 dal titolo “Rovine di Palmira”, di un registro con le fi rme di coloro che dal 1914 al 1949 hanno visitato l’Istituto Dal Borro e di un quaderno con formule matematiche del 1979.

Fotografi e 1868-1960Si tratta di quattro unità archivistiche che raccolgono fotografi e dal 1868 al 1960.

[S.S.]

ENTE COMUNALE ASSISTENZA (E.C.A.) e OPERE PIE GESTITE A Livorno alcune Istituzioni, prima di benefi cenza e poi di assistenza agli individui ed alle famiglie, sono state presenti fi n dal sec. XVII. L’archivio E.C.A. (Ente Comunale di Assistenza) comprende sia i documenti delle Opere Pie da essa amministrate, sia le carte superstiti degli enti che, precedentemente all’istituzione dell’E.C.A., svolgevano un’attività simile. La prima istituzione preposta alle erogazioni caritative e alle opere pie fu creata a Livorno il 16 aprile 1681, con il nome di “Magistrato di Carità”.

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Durante l’occupazione francese, nel 1809, fu installato a Palazzo Comunale “Il Comitato di Benefi cenza”, che sostanzialmente manteneva le funzioni del vecchio magistrato a cui era subentrato. Con la fi ne dell’occupazione francese il Comitato di Benefi cenza prese il nome di Regio Uffi cio di Carità.Con l’Unità d’Italia, il nuovo Stato ritenne necessario dare un assetto alle varie istituzioni di benefi cenza emanando una legge che istituiva in ogni Comune una “Congregazione di Carità”, che aveva il compito di amministrare i beni destinati genericamente ai poveri e le Opere Pie ad essa affi date.La Congregazione si avvaleva di una rendita patrimoniale e riceveva annualmente numerose somme attraverso oblazioni, legati ed elemosine; il Comune, inoltre, le corrispondeva un assegno annuo.Numerose Opere Pie furono, tra il 1883 e il 1910, concentrate nella Congregazione di Ca-rità, che divenne organo di controllo e ne curò la gestione amministrativa.L’ E.C.A., cioè l’Ente Comunale d’Assistenza, venne istituito con la legge del 3 giugno 1937 ed iniziò la sua attività dal primo luglio dello stesso anno.Le fi nalità principali dell’Ente erano l’assistenza agli individui e alle famiglie particolar-mente bisognose, la tutela degli orfani, dei ciechi e dei sordomuti e l’amministrazione degli istituti pubblici di assistenza e benefi cenza. Essendo privo di rendite patrimoniali, l’E.C.A. aveva come principale fonte di entrata un’addi-zionale sui tributi erariali provinciali e comunali, acquisita con il D.L. 30 novembre 1937.L’E.C.A. provvedeva, inoltre, alla distribuzione di apparecchi ortopedici, erogati dall’Am-ministrazione Comunale, ed alla concessione della maggiorazione assistenziale contemplata nella legge n. 997 del 30 novembre 1950 per conto della prefettura; per quest’ultima, insie-me alla Direzione provinciale di assistenza post-bellica, disponeva l’assistenza ai profughi, agli sfollati e ai senza tetto.La legge regionale n. 35 del 30 maggio 1978 (art. 16) sopprimeva l’Ente Comunale di Assistenza con effetto dal primo luglio 1978, trasferendo i beni, il personale e le funzioni ai rispettivi Comuni.Nell’archivio dell’E.C.A. sono confl uiti numerosi documenti relativi alla gestione di un particolare ente pubblico di assistenza: l’E.N.A.O.L.I. (Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani) istituito con la legge n. 987 del 27 giugno 1941.L’E.N.A.O.L.I. aveva lo scopo di provvedere al mantenimento ad alla educazione morale, civile e professionale degli orfani dei lavoratori, attraverso l’istituzione di propri collegi o il mantenimento delle rette per gli orfani presso istituti di altri Enti. Nel 1978, con la legge n. 641 anche l’E.N.A.O.L.I. fu soppresso.L’archivio E.C.A. ha subito, nel corso degli anni, vari spostamenti: dalla sede di via dei Mu-lini a quella di via Matteotti 54, per poi essere trasferito nei locali del Mercato Centrale e infi ne nell’Archivio Storico Comunale in via del Toro 8.L’archivio E.C.A. è formato complessivamente da 919 pezzi; lo stato di conservazione delle carte è discreto, eccetto un certo numero di buste e registri, circa 70, che hanno subito danni irreparabili a causa di infi ltrazioni di acqua piovana verifi catesi quando ancora l’archivio si trovava nella sede di via dei Mulini. Il materiale, i cui estremi cronologici vanno dal 1790 al 1979, è articolato nella seguente maniera.

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Statuti e regolamentiSerie composta da 8 buste e 2 registri, che coprono l’arco cronologico 1810-1938.

Opere PieSerie che raccoglie la documentazione delle varie Opere Pie amministrate prima dalla Con-gregazione di Carità e poi dall’E.C.A.; si tratta di 50 buste, 4 registri e una cartella che vanno dall’anno 1796 al 1969.

DeliberazioniSerie costituita da 32 buste, 3 quaderni e 2 registri degli anni 1900-1978; le deliberazione fi no all’anno 1936 sono della Congregazione di Carità, poi dell’E.C.A.

Protocolli delle deliberazioni 1863-1914, n. 22 registri.

Copialettere e Protocolli della CorrispondenzaLa serie raccoglie 49 registri, 4 buste e una cartella, che coprono gli anni 1843-1978.

Carteggio ordinarioLa serie comprende 39 buste della Congregazione di Carità degli anni 1900-1936 e 66 buste dell’E.C.A. degli anni 1937-1974.

Affari del PersonaleSerie costituita da 38 buste e 9 registri che coprono l’arco cronologico 1914-1978.

AmministrazioneLa serie, costituita da 29 buste, 8 registri, 2 cartelle degli anni 1895-1979, comprende an-che otto sottoserie.

Bilanci Preventivi 1915-1954, n. 3 buste, n. 2 registriConti Consuntivi 1863-1959, n. 49 buste, n. 19 registriLibri Mastri 1937-1974, n. 36 registriLibri Giornali 1926-1974, n. 39 registri, n. 1 bustaLibri Cassa 1895-1973, n. 5 registri, n. 2 busteMandati e Reversali 1924-1974, n. 98 buste, n. 5 registriContabilità 1961-1978, n. 8 registri, n. 3 busteGiustifi cazioni 1953-1975, n. 51 buste.

Assistenza Ordinaria e StraordinariaLa serie costituita da 15 buste degli anni 1952-1973, comprende anche 11 sottoserie.

Pratiche assistiti e non assistiti 1937-1975, n. 14 buste, n. 3 registriSchede personali contributi assistiti 1952-1972, n. 11 buste, n. 6 cassetteRuolo sussidi 1947-1978, n. 33 busteAsilo Infantile e minori 1825-1974, n. 31 busteProfughi 1947-1977, n. 12 busteSfrattati, Baracche, Affi tti, Terremotati 1959-1975, n. 20 buste, n. 2 registriInvalidi Civili 1926-1974, n. 12 busteSoccorso invernale 1946-1963, n. 5 buste

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Presenze vitto caldo e asilo notturno 1945-1976, n. 7 buste, n. 1 registri, n. 1 tubo di cartaE.N.A.O.L.I. 1958-1973, n. 36 buste, n. 12 registri.

[S.S.]

ISTITUTO PROFESSIONALE e CASA DI RIPOSO “Giovanni Pascoli” 1803-1960Nei primi anni dell’Ottocento la situazione per le strade di Livorno era critica a causa della pre-senza di un numero sempre crescente di mendicanti senza fi ssa dimora; alcuni cittadini sentirono quindi l’esigenza di presentare nel 1803 un progetto al Comune per la costruzione di un Ricovero per i poveri ma, a causa della febbre gialla, delle vicende politiche e della mancanza di mezzi, non fu realizzato. Nel 1841 il Governatore di Livorno Marchese Don Neri dei Principi Corsini, allo scopo di “liberare la città dalla piaga dell’accattonaggio e di provvedere all’educazione morale del popolo”, propose la costituzione di una Pia Casa di Lavoro. Il progetto dell’architetto Alessandro Gherardesca fu approvato dal Governo Granducale con sovrano motuproprio il 16 ottobre 1844. I lavori di costruzione iniziarono nel 1845 con i fondi provenienti da speciali tasse consentite dal Governo Granducale. A seguito di ritardi nei lavori, l’edifi cio fu inaugurato il 16 luglio 1861, data in cui iniziò l’attività vera e propria, ospitando 200 poveri di ambo i sessi. Secondo le norme di un Regolamento provvisorio, approvato con risoluzione governativa il 23 maggio 1861 e con il quale veniva mutata la denominazione in “Pia Casa di S. Andrea”, l’amministrazione spettava ad una Deputazione composta da il Gonfaloniere pro tempore, un Consigliere del Governo locale, due possidenti ed un negoziante. La Deputazione veniva nominata dal Consiglio Comunale e dal-la Camera di Commercio. Con le modifi che a tale Regolamento, approvate con R.D. 5.7.1863, la Deputazione venne sostituita da una Congregazione Collegiale gratuita, composta da un Pre-sidente e da otto consiglieri eletti dal Consiglio Comunale. Nel 1866 la “Famiglia” raggiunse i 500 ricoverati di ambo i sessi, compresi gli inabili al lavoro e gli orfani dai 7 ai 12 anni. Ai bambini si voleva dare una educazione morale e fi sica con istruzione professionale. Nel 1886 le Figlie della Carità della Casa Pia venivano richieste per l’assistenza agli anziani e per l’educazione dei giovani. Il Regolamento defi nitivo del Ricovero, deliberato il 31 agosto 1871, fu approvato con R.D. 21.12.1871. Nel 1892 con R.D. del 2 settembre l’Opera mutò nome in “Ricovero di Mendicità”. Fu eretto in Ente Morale con il R.D. 16.12.1897. Nel 1908 il Ricovero accolse i profughi del terremoto di Messina e durante la guerra del 1914-18 ospitò i profughi di Gorizia, per cui gli assistiti superarono le 800 unità. Lo Statuto del 20 ottobre 1920, approvato con R.D. 19.12.1920, mutava la composizione del Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione inseren-do un presidente nominato dal Ministero dell’Interno ed uno dei quattro consiglieri nominato dal Ministero dell’Industria. L’art. 1 dello Statuto modifi cava anche la denominazione dell’Isti-tuzione in “Casa di Ricovero per Inabili al lavoro e per minorenni poveri di Livorno”. Con R.D. 8.3.1925 fu approvato un nuovo Statuto organico e cambiato il nome in “Istituto Professionale e Casa di Riposo Giovanni Pascoli”. Nel 1943, a seguito dei bombardamenti, 200 ricoverati dovet-tero sfollare nella provincia di Lucca e non poterono ritornare nel 1945 a causa della proibizione delle Autorità Alleate, che occupavano la sede dell’Istituto. I ricoverati furono così dislocati in locali di fortuna a Montenero ed all’Ardenza. Nel 1947 si ebbe di nuovo la disponibilità dell’edi-fi cio i cui locali, che erano disastrati, furono restaurati a carico dello Stato negli anni successivi. L’Istituto, che dalla sua fondazione ha svolto un ruolo sia di Casa di Riposo per Anziani che di Scuola Professionale per i giovani, ha formato artigiani qualifi cati come falegnami,

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meccanici, tipografi e ragazze specializzate in lavori di ricamo e maglieria; corsi elementari venivano svolti all’interno dell’Istituto, successivamente ai giovani venivano fatti frequenta-re l’Istituto Tecnico Industriale o l’Istituto Professionale o altre scuole statali, oppure veniva trovato loro un lavoro adeguato.Nell’adunanza del 2 maggio 1863 la Deputazione cittadina, composta dal Presidente Cav. Michele D’Angelo e dai deputati Giuseppe Tommasi e Tito Malenchini, approvò l’edifi ca-zione di una scuola materna attigua all’Istituto, con l’elemosina elargita dal Sig. Cav. Carlo Grabau, scuola che dal nome del benefattore si chiamerà “Asilo Grabau”. Nell’anno 1931 nell’Asilo erano assistiti 170 bambini.L’Archivio “G. Pascoli” comprende 433 tra buste e fascicoli e 644 registri per un totale di 1077 unità, tutte in ottimo stato di conservazione.La produzione documentale ha dato luogo alla formazione di 15 serie archivistiche con re-lative sottoserie in cui viene individuato l’Ente Giuridico produttore che si è avvicendato cronologicamente.

Statuti, Regolamenti, Ordinanze 1861-1949La serie è costituita da 20 registri e 3 fascicoli. Nel primo registro sono raccolti tutti gli Sta-tuti, Regolamenti, Conti Morali e Consuntivi dal 1861 al 1880. Il terzo registro contiene le deliberazioni e le ordinanze della Direzione della “Casa di S. Andrea di Livorno”ed è datato 1861-1883. I registri dal n. 4 al 19 riguardano l’attività del “Ricovero di Mendicità di Li-vorno” dal 1884 al 1925. Il registro n. 20 ed i 3 fascicoli riguardano l’“Istituto Professionale Giovanni Pascoli” dal 1926 al 1949.

Protocolli e Repertori delle Deliberazioni 1845-1966La serie comprende 75 registri: 4 registri dal 1845 al 1863 sono prodotti dalla “Pia Casa di Lavoro S. Andrea”; 37 registri dal 1863 al 1925 sono prodotti dalla Congregazione “Ri-covero di Mendicità di Livorno”; 11 registri dal 1925 al 1951 sono prodotti dall’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”; 2 registri dal 1886 al 1895 sono prodotti dal Ricovero di Mendicità di Livorno e contengono le “Deliberazioni soggette alla Deputazione Provinciale”; 9 registri dal 1902 al 1928 sono prodotti dal Ricovero di Mendicità di Livorno e contengono “Deliberazioni in bollato”; 12 registri dal 1928 al 1966 sono prodotti dal-l’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”.

Affari 1803-1968La serie è costituita da 297 buste.Le prime 6 buste, dal 1803 al 1860, riportano sulla costola “Governo di Livorno” e “Regia Deputazione” con indicazione “F-categoria-protocollo”. Analoga classifi cazione è riportata su tutte le buste successive.Le buste dalla 7 alla 11 vanno dal 1861 al 1863 e riportano in costola: “Congregazione amm.ce della Pia Casa di S. Andrea”. Gli atti prodotti dalla Pia Casa di Lavoro sono stati tutti protocollati nell’anno 1902 sotto la denominazione di Ricovero di Mendicità.Dal 1853 i documenti sono raccolti in fascicoli con descrizione dell’Affare, conservati in ordine cronologico e distinti per anni. Le buste dalla 12 alla 218 sono relative agli anni dal 1863 al 1932 e riportano sulla costola la dicitura: “Congregazione Amm.ce del Ricovero di Mendi-cità” fi no al 1866, poi “Ricovero di Mendicità”. Dal 1914 al 1928 l’archiviazione è svolta

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personalmente dal direttore Masoni e si ha una classifi cazione defi nitiva in 14 serie, distinte in categorie (fi no a 10). All’elenco viene allegata copia dell’“Ordinamento dell’Archivio” obbliga-torio. I singoli documenti protocollati sono descritti in cartellini. Dal 1922 i cartellini portano l’indicazione dell’“Istituto G. Pascoli” e sono compilati con macchina da scrivere, altri sono stati aggiunti scritti a mano per ulteriori Affari. I cartellini sono completi dal 1929 al 1965, proseguono fi no al 1974 ma incompleti. Sono tenuti in 7 cassettini di legno.Le buste dalla 219 alla 297 coprono il periodo dall’anno 1933 al 1968 e portano sulla costola la scritta “Istituto G. Pascoli”.

Protocolli e Repertori degli Affari 1803-1960I registri sono 58. Il primo registro va dal 1845 al 1852 e porta scritto in copertina: “Deputazio-ne della Pia Casa S.Andrea-Repertorio Generale”. Gli Affari della Pia Casa sono stati protocol-lati e classifi cati per materia dal Ricovero di Mendicità nel 1902. I protocolli dal n. 2 al 30 sono stati prodotti dal 1803 al 1926 dal “Ricovero di Mendicità”. I protocolli dal n. 31 al 58 vanno dal 1926 al 1960, Ente produttore è l’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”.

Inventari 1863-1940I beni sono trascritti in 75 registri. I primi 50 registri vanno dall’anno 1963 al 1925 e sono intestati “Ricovero di Mendicità”, i successivi 25 registri dall’anno 1926 al 1940 sono inte-stati “Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”.

Fascicoli personali dei ricoverati 1880-1987I fascicoli personali protocollati sono inseriti in 103 buste. Le prime 35 buste dal 1880 al 1932 sono prodotte dal “Ricovero di Mendicità”, dalla n. 36 del 1933 il produttore diviene l’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”. Si rileva una lacuna: mancano i nn. di protocollo dal 7101 al 7999 relativi al periodo ottobre 1940-gennaio 194112.

Bilanci Preventivi 1903-1960I registri di bilancio sono 69. I primi 33 registri (compreso un registro allegato) vanno dall’an-no 1903 al 1927 e riportano l’intestazione “Ricovero di Mendicità”, dal n. 34 al 68, degli anni dal 1928 al 1968, l’intestazione è “Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”.

Mandati a Titolo e Copia-titoli 1815/1896-1946La serie è formata da 51 registri, di cui 21 sono “Copia titoli” e 30 “Copia mandati a titolo”. Il primo registro dell’anno 1815 riporta l’attività della “Pia Casa di Lavoro”, i successivi 31 registri dal 1896 al 1926 sono prodotti dal “Ricovero di Mendicità”, i registri dal 1927 al 1946 riguardano la gestione dell’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”.

Mandati 1844-1950In totale sono presenti 92 registri. I primi 5, dal 31 ottobre 1844 all’anno 1852, riguardano le Tasse e le Assegnazioni destinate a servire alla Istituzione della “Pia Casa di Lavoro” di Livorno, i successivi fi no al n. 8 si riferiscono all’attività della “Pia Casa di S. Andrea di Li-vorno” dall’anno 1852 al 1863. I registri dal n. 9 al n. 69, per il periodo dal 1864 al 1925, riguardano il “Ricovero di Mendicità di Livorno”. I registri dal 70 al 92, che vanno dall’anno 1926 al 1950, hanno l’intestazione “Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”.

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Libri Mastri 1844-1960Sono conservati 24 registri con repertori. I primi 2 registri vanno dal 1844 al 1866 e por-tano in copertina la scritta: “Pia Casa di Lavoro - Libro Maestro della Scrittura dal n. al n.”. I successivi 9 registri, dal 1866 al 1904, riportano in copertina la scritta: “Ricovero di Mendicità di Livorno - Libro Maestro n…”. La numerazione è segnata con i numeri romani dal II al X.Mancano i registri dal 1905 al 1946.Dal 1947 al 1970 sono presenti 13 registri con l’intestazione “Libro Maestro” dell’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”. Manca il registro dell’anno 1959.

Libri Giornale 1947-1966Sono conservati 15 registri prodotti dall’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”, che portano l’intestazione di “Libro Giornale”, ad eccezione dell’anno 1947 su cui è stam-pigliato “Giornale” e del 1955 titolato “Registro Giornale”. Mancano gli anni dal 1948 al 1950. I registri sono annuali al eccezione di uno che contiene gli anni dal 1956 al 1958.

Conti Finanziari-Consuntivi 1901-1960I Conti sono raccolti in 91 registri, nel medesimo volume si trova sia il Conto Finanziario che il Consuntivo. I primi 28 registri vanno dal 1901 al 1916 e si riferiscono al “Ricovero di Mendicità”. Manca l’anno 1904. I successivi 63 registri vanno dal 1902 al 1960 e riguar-dano l’attività dell’“Istituto Professionale e Casa di Riposo G. Pascoli”. Mancano i registri degli anni 1903 e dal 1908 al 1912.

Entrate e Giustifi cazioni 1844-1874I documenti sono conservati in 6 buste che riportano in copertina la scritta “Ragioneria entrate e giustifi cazioni”. Le prime 3 buste riguardano l’attività della Pia Casa di Lavoro S. Andrea, le successive riguardano l’attività del Ricovero di Mendicità.

Documenti giustifi cativi 1817/1844-1870/1896I giustifi cativi sono conservati in 24 buste che portano la scritta: “Ragioneria-spese di vitto-provviste di mobili” e sono di competenza del “Ricovero di Mendicità”. Le buste dal 1944 al 1870 si susseguono senza lacune; sono presenti inoltre due buste, una del 1817 ed una del 1896.

Conto Morale e Relazione Finanziaria e Morale 1865-1923La serie è composta da 74 registri prodotti dal Ricovero di Mendicità. Il primo registro del 1865 è titolato “Conto Morale e prospetto di sviluppo e statistiche dal 1863”. Mancano i registri degli anni 1869, 1872, 1876 e 1880.

Nell’anno 1996 l’Uffi cio Archivio Storico del Comune, verifi cando la buona tenuta della serie “Affari”, procedette ad un recupero esclusivamente fi sico dei condizionamenti ed alla ricostituzione dell’ordine di sedimentazione delle altre serie. Sono stati quindi compilati elenchi dettagliati per consentire la consultazione di tutta la documentazione.Durante l’anno 2003 la documentazione è stata trasferita presso la sede dell’Archivio Storico.

[E.C.]

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“PIETRO MONTE”Osservatorio Meteorologico e biblioteca scientifi ca 1856-1993L’osservatorio meteorologico fu fondato dal Prof. Cav. Pietro Monte (Tonengo-TO 1823-Livorno 14.5.1888), padre Barnabita e professore di Fisica del Liceo Regio, che trascrisse giornalmente le osservazioni metereologiche dal 1856 fi no al 1888, anno del suo decesso. L’impegno fu poi assunto fi no al 4 dicembre 1913 dal Cav. Prof. Gaetano Pietrosemolo. In seguito a concorso per titoli bandito dal Municipio di Livorno, fu nominato direttore il Prof. Dott. Vittorio Boccara, insegnante di meteorologia nel Regio Istituto Nautico di Livorno. Il Prof. Boccara ricoprì l’incarico presso l’osservatorio dal 1914 al 31 dicembre 1938. Nel-l’anno 1939 la direzione passò al Prof. Giocondo Sizzi, che si avvaleva per le rilevazioni della collaborazione del Sig. Acchiardi, dipendente dell’uffi cio Tecnologico del Comune. Cessata l’attività del Prof. Sizzi, per raggiunti limiti di età, nel 1983 il servizio di rilevazione fu assegnato all’Uffi cio Incidenti dei Vigili Urbani, che lo hanno mantenuto fi no al 1993. Le osservazioni sono state effettuate dal 1 novembre 1856 in un locale del Collegio Barna-bita di San Sebastiano e dal 1862 al 1993 nell’edifi cio di via della Pace, l’attuale via Ernesto Rossi, all’ultimo piano del Liceo classico Niccolini.L’Archivio, costituito da 178 registri e 7 quaderni di osservazioni meteorologiche, in ottimo stato di conservazione, si articola in sottoserie.

Osservazioni di Pietro Monte - 1 nov. 1856 - 4 mag. 1888Pietro Monte riporta personalmente, anche più volte al giorno, su 63 registri e 7 quadernetti osservazioni meteorologiche, barometriche, magnetiche, declinometro, riassunti e medie diverse, riassunti e note varie. Per le rilevazioni si avvale delle strumentazioni presenti nel laboratorio: anemometro, termografo, idrografo a capello-termografo, teodolite con can-nocchiali, binocolo oculare, dinamometro Bourbon, barometro, termometro a vetro, termo-metro a minima, densimetro, termometro a mercurio, amperometro, igrometro a capello, pluviografo, anemometro a soffi tto, barometro aneroide, termoigrografo, anemoscopio, elio-grafo. Queste strumentazioni sono attualmente in corso di restauro.

Osservazioni di Gaetano Pietrosemolo - 30 giu. 1888 - 4 dic. 1913Le “Rilevazioni” sono riportate in 6 registri di registrazioni varie e notizie.

Osservazioni di Vittorio Boccara – 1 gen. 1914 - 31 dic. 1938Le osservazioni sono trascritte in 39 registri. Dal 1 agosto 1916 sono stati utilizzati i Mo-delli del “Ministero dell’Agricoltura e Foreste-Regio Uffi cio Centrale di Meteorologia e Geodinamica e Geofi sica”, rilegati in piccoli registri semestrali.In un registro per il “Ministero dei Lavori Pubblici - sez. Genio Civile di Firenze” sono contenute le osservazioni termo-idrometriche dei bacini tra il Calabrone e la foce del Fine dal 1936 al 193913.

Osservazioni di Giocondo Sizzi con la collaborazione di Icilio Iaccardi 1940-1983Dall’anno 1940 al 1943 le osservazioni sono riportate sui modelli del Ministero in uso dal 1916; i modelli sono fascicolati ma non rilegati. I fascicoli sono 4 distinti per anno. Non esistono ri-levazioni dal 1943 al 1950. Dal 1951 al 1983 i modelli, raccolti in 43 fascicoli, sono di grandi dimensioni. Dal 1951 al 1960 in 11 fascicoli sono state riassunte le rilevazioni sul vento.

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Osservazioni del Corpo dei Vigili Urbani di Livorno 1984 - sett. 1992Le osservazioni sono trascritte in 12 fascicoli contenenti i modelli del Ministero in uso.

Biblioteca scientifi ca aggregataL’osservatorio è dotato di una preziosa biblioteca scientifi ca composta da 224 volumi acqui-siti in gran parte da Pietro Monte; sono testi originali editi in Europa ed in Italia e per la maggior parte stampati fra il 1757 ed il 1888.

L’Archivio con biblioteca aggregata è stato riordinato nell’anno 1998 e trasferito presso la sede dell’Archivio Storico nell’anno 2005 per garantirne la conservazione e la consultazione.

[E.C.]

GIUDICE CONCILIATOREDell’attività del Giudice Conciliatore sono ad oggi conservate le “Sentenze”. Sono raccolte in otto buste originali e conservano anche il repertorio alfabetico delle sentenze. La docu-mentazione riguarda gli anni 1888-1897 ad eccezione degli anni 1890 e 1892.

[A.O.]

PRETURA URBANALa documentazione è formata da quattro esemplari; il più antico (del 1898) è una busta “Co-pia di sentenze e di citazioni depositate al Municipio di Livorno a norma dell’art. 139 del Codice di Procedura Penale”, mentre le altre due buste raccolgono le “Citazioni” dell’anno 1909 dal n. 1 al n. 5385 con repertorio.

[A.O.]

ISTITUTO PREVENTORIALE INFANTILE“Santa Famiglia” - USL 1932-1993L’Ospedalino Infantile “La Santa Famiglia” è stato fondato nel 1880 per iniziativa ed a spese delle Dame di Carità di S. Vincenzo de’ Paoli e vi erano impegnate le Suore Figlie del me-desimo ordine. Scopo di questa Pia Istituzione, sostenuta da oblazioni locali, era il ricovero e la cura dei bambini fi no all’età di dieci anni ed assumeva il carattere di colonia profi lattica per i predisposti alle malattie tubercolari. La sede dell’Ospedalino era nella via Nazionale, ora Viale Marconi. Con R.D. n. 946 del 9 luglio 1931 l’Ospedalino fu eretto in Ente Morale con amministrazione autonoma e con un nuovo Statuto. Questo Regio Decreto permise l’ammissione anche di bambini infermi non poveri, dietro il versamento di una retta sta-bilita dall’Amministrazione. Dopo la II guerra mondiale le entrate diminuirono e le spese vennero sostenute da Enti Assistenziali che corrispondevano la retta stabilita. L’Autorità tutoria dell’Ospedalino era costituita dalla Prefettura di Livorno. Il Consiglio di Ammi-nistrazione era composto da sette signore nominate dal Consiglio delle Dame di Carità di Livorno e la Presidente era designata dal Prefetto. Dopo la guerra furono ricoverati anche gli orfani. Nel 1949 il Consiglio di Amministrazione si impegnò nella costruzione di un nuovo padiglione da adibire a Preventorio antitubercolare, i cui lavori iniziarono nel 1954. Nello stesso periodo l’Amministrazione Provinciale di Livorno chiese all’Ente la concessione di un appezzamento di terreno nell’area dell’Ospedalino per costruirvi un nuovo Preventorio per bambini, ma la proposta non fu accettata. Nell’anno 1970, a seguito delle migliorate

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condizioni sanitarie della popolazione e dell’assistenza offerta all’infanzia, l’Istituto perdette le caratteristiche preventoriali di origine e si trasformò in un convitto o semiconvitto per bambini assegnati da vari Enti Locali. Agli atti è conservata una lettera del Commissario Prefettizio che, in data 28 aprile 1970, scrisse al Presidente dell’Associazione Nazionale di Assistenza agli Spastici proponendo, considerata la rilevanza sociale dei minori spastici in stato di indigenza, di assistere questa categoria di bambini. Nel mese di maggio del 1970 l’Associazione Nazionale per l’Assistenza agli Spastici accolse l’offerta. Venne quindi modi-fi cato lo Statuto originario dell’Ente in data 24 aprile 1970.L’archivio comprende lo Statuto della “Santa Famiglia”, i verbali del Consiglio, le delibere, i bilanci, le pratiche di gestione, le corrispondenze, le pratiche riguardanti gli assistiti (sen-za tetto) ed i fornitori, la costruzione dell’edifi cio per la sede sul viale Marconi negli anni 1950-53, i ricoveri dei minori, le rette, le corrispondenze con il Consiglio Prov.le Assistenza Spastici. Sono documentati eventi della vita nella “Famiglia” anche con foto. L’Archivio, rinvenuto in una stanza della sede dell’Azienda USL in Viale Marconi 54, è stato consegnato per la conservazione nel mese di febbraio del 2000 e quindi trasferito nell’Archivio di Deposito di via Provenzal; nel 2003 è stato riordinato ed inserito nell’Archivio Storico.La documentazione è condizionata in 52 buste e 60 registri in buono stato di conservazione.

[E.C.]

“GIUSEPPE SCHIAVAZZI” - OSSERVATORIO GEODINAMICO 1950-1990Giuseppe Schiavazzi fondò nel 1912 a Livorno un osservatorio sismico dotandolo di apparec-chiature all’avanguardia. Le prime osservazioni furono svolte nel gennaio del 1912 in locali sugli Scali del Vescovado. Nel 1916 il laboratorio fu dotato di numerosi nuovi strumenti per le rilevazioni sismiche tra cui un sismografo Galli-Brassart, un avvisatore Maccioni e dei pendoli orizzontali, un tromometrografo che registra le vibrazioni trasmesse dalle onde del mare ed un trepidografo che registra invece i movimenti della strada. Le osservazioni dello Schiavazzi furono interrotte nel 1940 a seguito degli eventi bellici e l’attività riprese solo nel dopoguerra. Il materiale archivistico, rinvenuto presso la vecchia sede dell’Osservatorio Sismologico nel mese di marzo del 2003, in occasione dei lavori di rifacimento dei locali, comprende rileva-zioni a partire dal 1950, riguardanti per lo più terremoti avvenuti molto lontano da Livorno a causa delle caratteristiche di periodo medio-lungo degli strumenti.L’Archivio è costituito da: 1 busta di Bollettini dell’Osservatorio Sismologico di Bucarest degli anni dal 1954 al 1966, 2 buste contenenti appunti, corrispondenza, pubblicazioni e libretti tecnici, 3 buste di Bollettini Sismologici di Taiwan e Ungheria degli anni ‘50-’60, 2 rotoli grandi di rilevamento terremoti degli anni ’50-’60 (ogni rotolo contiene molti rileva-menti), 1 rotolo grande di rilevamenti di venti e mari, 62 rotoli piccoli con rilevamenti di piccoli terremoti degli anni ’70-’90.La documentazione in buono stato di conservazione è stata trasferita nel 2003 presso l’Ar-chivio Storico.

[E.C.]

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1 - È la prima sede di istruzione pratica marinara a Livorno.

2 - Già O.P. del 1899.

3 - Già Vittorio Emanuele III.

4 - Contiene una pianta.

5 - È completo di indice alfabetico-analitico.

6 - Già “Ricovero di Mendicità”.

7 - I votanti a Livorno risultano essere 50.586 di cui 24.023 donne.

8 - Un esempio di questi “elenchi” dei bambini che per età erano obbligati alla frequenza del corso elementare inferiore sono i registri delle sottoserie Registri delle nascite.

9 - A Livorno, la presenza di scuole serali e festive è documentata dal 1908. Vedi i registri della sottoserie Proscioglimenti ed esami vari.

10 - Di rilievo è la raccolta di Ugo Foscolo.

11 - Di grande interesse è la raccolta di manoscritti ed autografi “Bastogi”.

12 - Sulla busta del 1957-1959 è indicata la presenza di pagelle scolastiche dei ricoverati.

13 - Nell’anno 1939 l’elaborazione è stata curata dal Prof. Giocondo Sizzi.

Quaderno di osservazioni del prof. Pietro Monte - “Aprile 1873. Sismometro grande in Livorno” (CLAS, “Pietro Monte” - Osservatorio Meteorologico e biblioteca scientifi ca, Osservazioni di Pietro Monte – 1856-1888).

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I Marinaretti sull’Albero di manovra.La foto testimonia l’impegno formativo rivolto ai giovani ospiti dell’Istituto Dal Borro, spesso imbarcati come mozzi(CLAS, Fondazione Dal Borro, Atti, r. n. 408 - 1868-1911).

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Indice

Introduzionea cura dell’Uffi cio Archivio e Protocollo, Comune di Livorno 7

Presentazionedi Sandra Pieri, Soprintendenza Archivistica per la Toscana 9

PremessaArchivio Storico del Comune di LivornoCostituzione e criteri di inventariazionedi Silvia Nannipieri 11

Archivio Storico del Comune di Livornodi Elena Cavallini, Arianna Orlandi, Simona Stecchini

1. Le serie e i fondi in sintesi 19

2. Le serie documentarie 21

3. Fondi Archivistici Aggregati 41

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Finito di stampare nel mese di aprile 2007presso lo stabilimento tipografi co Benvenuti & Cavaciocchi - Livorno