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©INDIRE 2014 - http://formazionedocentipon.indire.it EDUCAZIONE LINGUISTICA E LETTERARIA IN UN’OTTICA PLURILINGUE B-10-FSE-2010-1 Ut pictura di Donatella Vignola FASE 3 – LAVORARE SUI TESTI Analisi della traduzione intersemiotica: l’interpretazione Scena della Tempesta Materiali di lavoro Ovidio, Met., XI, vv. 474-572 Incisioni da antiche edizioni delle Metamorfosi: 1. Virgil Solis (1514 - 1562) 2. Johann Wilhelm Baur (1600 - 1640) Metamorphosis (cortometraggio, scena 3) Sceneggiatura (scena 3) ESERCIZIO: tempo previsto 4 h Esercizi A - Osserva attentamente le “traduzioni” della tempesta di due celebri illustratori delle Metamorfosi: 1. Virgil Solis (1514 - 1562); 2. Johann Wilhelm Baur (1600 - 1640).

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EDUCAZIONE LINGUISTICA E LETTERARIAIN UN’OTTICA PLURILINGUEB-10-FSE-2010-1

Ut picturadi Donatella Vignola

FASE 3 – LAVORARE SUI TESTI

Analisi della traduzione intersemiotica: l’interpretazione

Scena della Tempesta

Materiali di lavoro

Ovidio, Met., XI, vv. 474-572 Incisioni da antiche edizioni delle Metamorfosi:

1. Virgil Solis (1514 - 1562) 2. Johann Wilhelm Baur (1600 - 1640)

Metamorphosis (cortometraggio, scena 3) Sceneggiatura (scena 3)

ESERCIZIO: tempo previsto 4 h

Esercizi

A - Osserva attentamente le “traduzioni” della tempesta di due celebri illustratori delle Metamorfosi: 1. Virgil Solis (1514 - 1562); 2. Johann Wilhelm Baur (1600 - 1640).

1)

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2)

Spiega in italiano:

- Che cosa vedi? - I due incisori hanno privilegiato momenti diversi per rappresentare la

tempesta; quali? Riconoscili nei versi.- Quale dei due illustratori ottiene effetti più drammatici? Con quali

mezzi espressivi?

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- Alcione è presente in entrambe le incisioni: dove? Quali versi hanno suggerito questa presenza?

- A quali versi fa riferimento la didascalia di Baur? È una trascrizione fedele da Ovidio o un sommario? Si tratta di pentametri o di esametri? Quale contributo danno alla funzione della raffigurazione?

- In latino: Describe nunc tempestatem! (reimpiegando locuzioni latine descrivi a scelta una delle due immagini).

- Al modo di Baur poni un titolo latino e una breve didascalia bilingue all’incisione di Solis.

B - Leggi la scena del video Metamorphosis (cfr.: scena 3 della sceneggiatura):

1. Spiega con parole latine quello che vedi nel filmato: dove si trova Ceice? Con chi? Da che cosa è terrorizzato? Quale pericolo lo sovrasta? Come muore?

2. Nei dialoghi della scena 3 (TAB. 1) compaiono versi di Ovidio estranei al passo della tempesta; sono infatti versi dei Tristia, le elegie dell’esilio (TAB. 2): prova a riconoscerli nella sceneggiatura.

TAB. 1

Metamorphosis (cortometraggio)

SCENA 3.2“Terra ab assiduo frigore usta me habet.“Mi tiene una terra bruciata dal gelo indurito. Aliud quam regio inabitabilis, magni paene ultima mundi.Altro che luoghi freddi, inabitabili, vicino al confine del mondo.Mea Alcyone, ubi es?Mia Alcione dove sei? Excrucior! Quod tamen vivus sum id vestigium est!Sto male! È pur sempre un segno che va bene!Complexu tuo accipi vellem, domi, Vorrei essere fra le tue braccia, a casa,Tamen te abesse incolumem gaudeo”.ma il saperti lontano, in salvo da tutto questo, è il mio unico conforto”.

SCENA 3.3 “At longe patria est,longe Alcyone, “È lontana la casa, Alcione,et quidquid mihi post haec duo dulce fuit.e tutto ciò che di caro ebbi dopo questi due.Si tamen haec adsunt ut quae contingere corpora non sit,Tuttavia, se non è possibile toccarli materialmente,animo cuncta videnda meo sunt.posso veder tutti nel mio pensiero. Ante oculos domus, urbsque et forma loco rum errantDavanti ai miei occhi vagano la casa, la città, l’aspetto dei luoghi.

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acceduntque suis locis singula facta”. E oltre ai luoghi dove si svolsero, aggiungo gli avvenimenti”.

TAB. 2

Tristia III, 4B, vv. 47-58 (il poeta esule a Tomi comunica la sua nostalgia della patria)

Proxima sideribus tellus Erymanthidos Vrsae      me tenet, adstricto terra perusta gelu. Bosporos et Tanais superant Scythiaeque paludes      uix satis et noti nomina pauca loci. ulterius nihil est nisi non habitabile frigus.      Heu quam uicina est ultima terra mihi!At longe patria est, longe carissima coniunx,      quicquid et haec nobis post duo dulce fuit. Sic tamen haec adsunt, ut quae contingere non est      corpore: sunt animo cuncta uidenda meo. Ante oculos errant domus, urbsque et forma locorum,      acceduntque suis singula facta locis.

Tristia I, 2, vv. 35-44 (il poeta si dirige su una nave verso la terra del suo esilio; nel mare si scatena una tempesta; nel pericolo il suo pensiero va alla moglie)

Opprimet hanc animam fluctus, frustraque precanti      ore necaturas accipiemus aquas. at pia nil aliud quam me dolet exule coniunx:      hoc unum nostri scitque gemitque mali. nescit in inmenso iactari corpora ponto,      nescit agi uentis, nescit adesse necem. o bene, quod non sum mecum conscendere passus,      ne mihi mors misero bis patienda foret! at nunc ut peream, quoniam caret illa periclo,      dimidia certe parte superstes ero.

3. Input e output: se hai riconosciuto nei Tristia i versi interpolati nei dialoghi della Scena 3 di Metamorphosis, rispondi: quali sono riprodotti in parafrasi? Quali sono del tutto inventati o frutto d’interpretazione? Le interpolazioni sono del tutto arbitrarie o sono legittimate in qualche modo dai versi stessi delle Metamorfosi? Se sì, quali versi?

4. Qual è il valore aggiunto, o perso, con le interpolazioni? Viene deformato il messaggio di Ovidio sull’amore tra Ceice ed Alcione? La scena priva il lettore moderno delle emozioni che dovrebbe suscitare l’originale?

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5. La Scena 3 vuole stabilire un collegamento tra il mito di Ceice/Alcione e l’esperienza di vita di Ovidio, in dialogo con sé stesso in momenti diversi della sua vita. Confronta ad esempio la condizione di Ceice in assetto di guerra con la condizione reale di Ovidio descritta nella lettera all’amico Severo dall’esilio sul Mar Nero nella terra dei barbari Geti (TAB. 3). Traduci i versi evidenziati: ti sembra arbitraria la loro interpolazione nella traduzione scenica? Ti pare efficace la loro attualizzazione per il lettore moderno?

TAB. 3

Ex Ponto, I, 8, vv. 1-10

A tibi dilecto missam Nasone salutem       accipe, pars animae magna, Seuere, meae.Neue roga quid agam. Si persequar omnia, flebis:       summa satis nostri si tibi nota mali.Viuimus adsiduis expertes pacis in armis         dura pharetrato bella mouente Geta.Deque tot expulsis sum miles in exule solus:       tuta — nec inuideo — cetera turba latet.Quoque magis nostros uenia dignere libellos,       haec in procinctu carmina facta leges.           

6. Fabula/intreccio: la scena 3 introduce una storia “parallela” nella tessitura del racconto di Metamorfosi; ha la stessa funzione della descrizione della tempesta in Met., XI, 474-572: come vedi risolto “l’interea” nel linguaggio delle immagini?