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Pròto~typo La tradizione è futuro Destini incrociati BRUNELLO CUCINELLI , QUANDO UN BRAND DEL LUSSO INCROCIA LE COMPETENZE DI PARTNER QUALIFICATI , I PACKAGING E LE GUIDE BOX DIVENTANO PICCOLI CAPOLAVORI DI COMUNICAZIONE di Titti Cocola Innovazione è sicuramente la parola più abusata dei nostri tempi. La si usa spesso, in qualsiasi ambito, a volte anche a sproposito e svuotata del suo senso. Qualunque sia il contesto, l'uso di questo termine trasmette l'idea di dinamismo, ricerca, sperimentazione. Per contro, la parola tradizione racchiude in sé il concetto di immobilità, quasi di rifiuto al progresso. Per un periodo è sembrato quasi che innovare significasse ripartire da zero per costruire qualcosa di diverso che nulla aveva a che vedere con il passato. Eliminare il vecchio per proiettarsi verso il nuovo. Oggi tutti concordano sul fatto che innovazione e tradizione siano due concetti inscindibili. Basta guardarsi intorno per trovare conferma: dalla moda all'architettura, dal design fino al cibo, viviamo in simbiosi tra passato e futuro. Sempre più frequentemente i brand attingono a piene mani ai vecchi modelli della propria produzione per migliorare o sviluppare le nuove linee grazie a materiali high-tech e processi produttivi ultramoderni. Ed è soprattutto nel mondo del lusso che questa tendenza si delinea in modo più marcato. Perché il nuovo spesso attinge alla tradizione che sottintende al “saper fare artigiano”, alla cura del dettaglio, all'autenticità dei materiali. Concetti che oltre ad essere applicati al prodotto, necessariamente devono essere trasferiti anche nel packaging, di frequente creato ad hoc, e che da mero contenitore si trasforma in un prezioso scrigno in grado di valorizzare il contenuto. Materiali naturali, finiture tattili ottenute grazie a lavorazioni nobilitative di alto livello, personalizzazioni: tutti questi elementi sono in grado di trasmettere un'immagine di autenticità. Ma non basta. Il lusso non può prescindere dalla sostenibilità ambientale. E se i brand sono sempre più impegnati nella narrazione dei propri prodotti utilizzando le leve dell'ecosostenibilità, l'immagine coordinata non può essere da meno. E dunque spazio a carte e cartoncini certificati, riciclati, ottenuti da fibre vegetali, a inchiostri ecologici e a colle a basso impatto ambientale. Sono questi i temi che percorrono il primo numero di Pròto-typo, temi cari a CM Lovepack ed a Arti Grafiche Paciotti che attraverso questo magazine hanno deciso di raccontare il proprio mondo, fatto di sfide sempre più ardue ma al tempo stesso stimolanti. Un percorso che hanno deciso di affrontare in sinergia con altri professionisti che ne condividono visione e valori. Nelle pagine che seguono cercheremo di raccontarvi alcuni lavori significativi attraverso le testimonianze di chi li ha commissionati. Parleremo di carte speciali, delle nuove idee frutto di continue sperimentazioni, di eventi, di momenti di condivisione e networking. Ma vi proponiamo anche articoli che trattano tematiche appassionanti: dal tema più “tradizionale” legato alla progettazione grafica e all'uso appropriato dei font, a quello più “innovativo” del Neurodesign che racconta come l'applicazione delle neuroscienze cognitive possa contribuire a progettare packaging di successo. Buona lettura. I niziamo da Brunello Cucinelli e CM Lovepack. Due aziende le cui strade si incontrano nel 2007. Da una parte i preziosi capi in cashmere Brunello Cucinelli venduti in tutto il mondo e dall’altra i packaging di CM Lovepack dedicati allo shopping ri- cercato e di lusso. Il colpo di fulmine è immediato. La stessa passione per le cose belle, il gusto per l’eleganza ricer- cata, la cura maniacale dei dettagli. Strade che corrono in pa- rallelo, complice anche l’amore per il territorio dove entram- be hanno sede, il suggestivo borgo di Solomeo. Una vicinanza che ha finito per creare un rapporto fornitore-cliente molto speciale, un’osmosi perfetta tra la progettualità dell’ufficio stile di CM Lovepack e il team creativo che lavora per Brunel- lo Cucinelli. Da questa sinergia, dal confronto continuo su materiali e tecniche, sono scaturiti oggetti belli e funzionali, lussuosi e originali come le scatole-espositore, le cappellie- re, le shopper e le scatole in flanella. In particolare, la scatola-espositore rivestita in flanella di cashmere è un lavoro di sofisticata cartotecnica; quando è aperta, grazie ai diversi scomparti e alle piccole tasche verticali, consente di presentare al meglio il suo contenuto. Una modalità per valorizzare i prodotti con classe ed eleganza che i brand del lusso possono anche personalizzare in base alle loro esigenze, ad esempio rivestendo le scatole- espositore con tessuti naturali come il cotone. Un oggetto che esprime l’antico sapere dell’azienda ma che riflette nel contempo il gusto moderno e più glamour di quello che è il mondo del lusso di oggi. Cataloghi non convenzionali per raccontare le collezioni di Brunello Cucinelli Un made in Italy e una storia di eccellenza che Brunello Cucinelli non comunica solo mediante il packaging ma che racconta anche attraverso le raffinate Guide Box, pubblicazioni a schede che combinano la parte visual con le linee guida delle varie collezioni. Stampate in 5 lingue e distribuite due volte all’anno in tutti i negozi del mondo, le Guide Box esprimono l’anima del brand, il valore della sua abilità creativa, ed è per questo che richiedono grande attenzione e ottime competenze in tutte le fasi della loro realizzazione. Competenze che Brunello Cucinelli ha trovato in un fornitore serio e professionale - Arti Grafiche Paciotti di Perugia - che si occupa di progettazione, stampa e post- produzione delle immagini. Un’attitudine al fare bene e a consegnare un prodotto di alta editoria che Paciotti assicura grazie al continuo adeguamento delle proprie risorse tecnologiche. Questo significa disporre delle più innovative soluzioni di prestampa e stampa per essere in grado di assicurare una qualità costante e ripetibile nel tempo anche con l’impiego di diverse tipologie di supporti. Grazie al progetto PRISMA (PRInt SMArt) del reparto R&S e allo sviluppo di profili colore di proprietà, Arti Grafiche Paciotti può contare su un’ampia gamma cromatica che si avvicina a 500.000 diverse tonalità. Il risultato? I nostri prodotti hanno colori più brillanti, dettagli più nitidi e profondità maggiore. In sintesi, una resa cromatica perfetta. Tutto ciò anche grazie alla tecnologia drydots ® che permette di avere un processo di stampa senza liquidi di bagnatura, del tutto chemical-free. Un’attenzione all’ambiente che è sfociata anche nella certificazione FSC ottenuta da Arti Grafiche Paciotti a garanzia di prodotti nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale. Pubblicazione di informazione aziendale - Artigianato tipografico e packaging Pròto-Typo Anno 1- Nr. 0 in fase di registrazione presso il Tribunale di Perugia Editore e proprietario Roberto Rossi - CM Cartotecnica Moderna srl Direttore responsabile Titti Cocola Direttore Commerciale Italia Carlo Ortolani Hanno collaborato a questo numero Alberto Gallace, Stefano Torregrossa, Vanna Pizzetti Redazione Via della Carboneria, 38 Solomeo - Corciano [email protected] Progetto grafico e impaginazione Arti Grafiche Paciotti Fotografie Sara Mattaioli (LoStudio8) Pag 1-2-3-6-8 Stampa Arti Grafiche Paciotti, Perugia www.artigrafichepaciotti.com Stampato su carta Eural Offset da 115 g/mq 100% riciclata GIUGNO 2016 EDITORIALE PERUGIA Nella foto: Un piccolo capolavoro di razionalità e classe. La scatola-espositore, quando aperta, svela gli scomparti interni, facilmente estraibili per riassortire i prodotti, e le piccole tasche a soffietto ideali per ospitare le pochette. Rivestita con una pregiata flanella di cashmere, è uno dei progetti realizzati da CM Lovepack per presentare gli accessori di Brunello Cucinelli. Carte di alta gamma, immagini fotografiche con una resa cromatica perfetta oltre alla pratica chiusura ad anelli, sono le caratteristiche delle Guide Box di Brunello Cucinelli, un prodotto editoriale di pregio realizzato da Arti Grafiche Paciotti. di Vanna Pizzetti

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Pròto~typoLa tradizione è futuro

Destini incrociatibrunello cucinelli, quando un brand del lusso incrocia le competenze di partner qualificati, i packaging e le guide box diventano piccoli capolavori di comunicazione

di Titti Cocola

Innovazione è sicuramente la parola più abusata dei nostri tempi. La si usa spesso, in qualsiasi ambito, a volte anche a sproposito e svuotata del suo senso.

Qualunque sia il contesto, l'uso di questo termine trasmette l'idea di dinamismo, ricerca, sperimentazione.

Per contro, la parola tradizione racchiude in sé il concetto di immobilità, quasi di rifiuto al progresso. Per un periodo è sembrato quasi che innovare significasse ripartire da zero per costruire qualcosa di diverso che nulla aveva a che vedere con il passato. Eliminare il vecchio per proiettarsi verso il nuovo.

Oggi tutti concordano sul fatto che innovazione e tradizione siano due concetti inscindibili. Basta guardarsi intorno per trovare conferma: dalla moda all'architettura, dal design fino al cibo, viviamo in simbiosi tra passato e futuro. Sempre più frequentemente i brand attingono a piene mani ai vecchi modelli della propria produzione per migliorare o sviluppare le nuove linee grazie a materiali high-tech e processi produttivi ultramoderni.

Ed è soprattutto nel mondo del lusso che questa tendenza si delinea in modo più marcato. Perché il nuovo spesso attinge alla tradizione che sottintende al “saper fare artigiano”, alla cura del dettaglio, all'autenticità dei materiali. Concetti che oltre ad essere applicati al prodotto, necessariamente devono essere trasferiti anche nel packaging, di frequente creato ad hoc, e che da mero contenitore si trasforma in un prezioso scrigno in grado di valorizzare il contenuto.

Materiali naturali, finiture tattili ottenute grazie a lavorazioni nobilitative di alto livello, personalizzazioni: tutti questi elementi sono in grado di trasmettere un'immagine di autenticità. Ma non basta. Il lusso non può prescindere dalla sostenibilità ambientale. E se i brand sono sempre più impegnati nella narrazione dei propri prodotti utilizzando le leve dell'ecosostenibilità, l'immagine coordinata non può essere da meno. E dunque spazio a carte e cartoncini certificati, riciclati, ottenuti da fibre vegetali, a inchiostri ecologici e a colle a basso impatto ambientale.

Sono questi i temi che percorrono il primo numero di Pròto-typo, temi cari a CM Lovepack ed a Arti Grafiche Paciotti che attraverso questo magazine hanno deciso di raccontare il proprio mondo, fatto di sfide sempre più ardue ma al tempo stesso stimolanti. Un percorso che hanno deciso di affrontare in sinergia con altri professionisti che ne condividono visione e valori.

Nelle pagine che seguono cercheremo di raccontarvi alcuni lavori significativi attraverso le testimonianze di chi li ha commissionati. Parleremo di carte speciali, delle nuove idee frutto di continue sperimentazioni, di eventi, di momenti di condivisione e networking. Ma vi proponiamo anche articoli che trattano tematiche appassionanti: dal tema più “tradizionale” legato alla progettazione grafica e all'uso appropriato dei font, a quello più “innovativo” del Neurodesign che racconta come l'applicazione delle neuroscienze cognitive possa contribuire a progettare packaging di successo.

Buona lettura.

Iniziamo da Brunello Cucinelli e CM Lovepack. Due aziende le cui strade si incontrano nel 2007. Da una parte i preziosi capi in cashmere Brunello Cucinelli venduti in tutto il mondo e dall’altra i packaging di CM Lovepack dedicati allo shopping ri-cercato e di lusso. Il colpo di fulmine è immediato. La

stessa passione per le cose belle, il gusto per l’eleganza ricer-cata, la cura maniacale dei dettagli. Strade che corrono in pa-rallelo, complice anche l’amore per il territorio dove entram-be hanno sede, il suggestivo borgo di Solomeo. Una vicinanza che ha finito per creare un rapporto fornitore-cliente molto speciale, un’osmosi perfetta tra la progettualità dell’ufficio stile di CM Lovepack e il team creativo che lavora per Brunel-lo Cucinelli. Da questa sinergia, dal confronto continuo su materiali e tecniche, sono scaturiti oggetti belli e funzionali, lussuosi e originali come le scatole-espositore, le cappellie-re, le shopper e le scatole in flanella.

In particolare, la scatola-espositore rivestita in flanella di cashmere è un lavoro di sofisticata cartotecnica; quando è aperta, grazie ai diversi scomparti e alle piccole tasche verticali, consente di presentare al meglio il suo contenuto. Una modalità per valorizzare i prodotti con classe ed eleganza che i brand del lusso possono anche personalizzare in base alle loro esigenze, ad esempio rivestendo le scatole-espositore con tessuti naturali come il cotone. Un oggetto che esprime l’antico sapere dell’azienda ma che riflette nel contempo il gusto moderno e più glamour di quello che è il mondo del lusso di oggi.

Cataloghi non convenzionali per raccontare le collezioni di Brunello Cucinelli Un made in Italy e una storia di eccellenza che Brunello Cucinelli non comunica solo mediante il packaging ma che racconta anche attraverso le raffinate Guide Box, pubblicazioni a schede che combinano la parte visual con le linee guida delle varie collezioni. Stampate in 5 lingue e distribuite due volte all’anno in tutti i negozi del mondo, le Guide Box esprimono l’anima del brand, il valore della sua abilità creativa, ed è per questo che richiedono grande attenzione e ottime competenze in tutte le fasi della loro realizzazione. Competenze che Brunello Cucinelli ha trovato in un fornitore serio e professionale - Arti Grafiche Paciotti di Perugia - che si occupa di progettazione, stampa e post-produzione delle immagini. Un’attitudine al fare bene e a consegnare un prodotto di alta editoria che Paciotti assicura grazie al continuo adeguamento delle proprie risorse tecnologiche. Questo significa disporre delle più innovative soluzioni di prestampa e stampa per essere in grado di assicurare una qualità costante e ripetibile nel tempo anche con l’impiego di diverse tipologie di supporti. Grazie al progetto PRISMA (PRInt SMArt) del reparto R&S e allo sviluppo di profili colore di proprietà, Arti Grafiche Paciotti può contare su un’ampia gamma cromatica che si avvicina a 500.000 diverse tonalità. Il risultato? I nostri prodotti hanno colori più brillanti, dettagli più nitidi e profondità maggiore. In sintesi, una resa cromatica perfetta. Tutto ciò anche grazie alla tecnologia drydots® che permette di avere un processo di stampa senza liquidi di bagnatura, del tutto chemical-free. Un’attenzione all’ambiente che è sfociata anche nella certificazione FSC ottenuta da Arti Grafiche Paciotti a garanzia di prodotti nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale.

Pubblicazione di informazione aziendale - Artigianato tipografico e packaging

Pròto-TypoAnno 1- Nr. 0 in fase di registrazione presso il Tribunale di Perugia

Editore e proprietarioRoberto Rossi - CM Cartotecnica Moderna srl

Direttore responsabileTitti Cocola

Direttore Commerciale ItaliaCarlo Ortolani

Hanno collaborato a questo numeroAlberto Gallace, Stefano Torregrossa, Vanna Pizzetti

RedazioneVia della Carboneria, 38 Solomeo - Corciano [email protected]

Progetto grafico e impaginazioneArti Grafiche Paciotti

FotografieSara Mattaioli (LoStudio8) Pag 1-2-3-6-8

StampaArti Grafiche Paciotti, Perugia www.artigrafichepaciotti.com

Stampato su cartaEural Offset da 115 g/mq 100% riciclata

GIUGNO 2016

EDITORIALE

PERUGIA

Nella foto: Un piccolo capolavoro di razionalità e classe. La scatola-espositore, quando aperta, svela gli scomparti interni, facilmente estraibili per riassortire i prodotti, e le piccole tasche a soffietto ideali per ospitare le pochette. Rivestita con una pregiata flanella di cashmere, è uno dei progetti realizzati da CM Lovepack per presentare gli accessori di Brunello Cucinelli. Carte di alta gamma, immagini fotografiche con una resa cromatica perfetta oltre alla pratica chiusura ad anelli, sono le caratteristiche delle Guide Box di Brunello Cucinelli, un prodotto editoriale di pregio realizzato da Arti Grafiche Paciotti.

di Vanna Pizzetti

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GIUGNO 2016Pròto~typo2

Una vita fatta di passioni

Alla ricerca dell'autenticità

Cartotecnica Moderna si occupa di packaging da sempre. Da quando Rolando Rossi circa mezzo secolo fa cominciò a realizzare contenitori per l'industria dolciaria. Non vi erano le attrezzature all'avanguardia che oggi occupano i capannoni dell'azienda nel piccolo borgo di Solomeo, a pochi chilometri da Perugia, ma molta passione e soprattutto cuore. Cuore per il proprio lavoro, un concetto ripreso nel logo aziendale e che Roberto, figlio e attuale motore dell'azienda umbra, ha voluto utilizzare anche per il brand LovePack che dal 2013 identifica l'ufficio stile della CM Lovepack per la progettazione di confezioni destinate ai prodotti del lusso.

Confezioni raffinate per i clienti del lussoCinquant'anni dopo, la società è mossa dalla stessa passione e pur avendo puntato sull'innovazione a tutto campo mantiene inalterata la cifra del “saper fare bene” unito all'impegno imprenditoriale. Pur non trascurando il mercato dolciario, CM Lovepack ha scommesso in modo sempre più significativo sui prodotti di alta gamma in tutte le sue declinazioni: accessori di abbigliamento, gioielli, creme, profumi e vini. Per questi settori esclusivi progetta shopper e scatole di altissima qualità utilizzando materiali ricercati e innovativi in grado di custodire e avvolgere. Dove niente è lasciato al caso perché ogni dettaglio è importante. Sarà anche per la vicinanza con l'azienda di Brunello Cucinelli che dagli anni Ottanta ha scelto questo borgo antico per stabilire la propria sede e che condivide con le aziende del territorio la stessa passione. Un vicino

prestigioso che nel tempo è diventato uno dei maggiori clienti. «Brunello Cucinelli è un gigante della moda e oltre ad essere un grande imprenditore è soprattutto un uomo di alto profilo», commenta Roberto Rossi. «Lavorare per lui è una sfida continua ma è al tempo stesso stimolante. Come pure per altri nostri clienti come Weleda, Rolex e Chanel».

Esclusività e ricercatezza, innovazione tecnica e grafica, identificazione personalizzata del brand: obiettivi che l'azienda di Solomeo non perde mai di vista e che consentono di guadagnare la fiducia di aziende molto esigenti.

Voglia di sperimentare e allargare gli orizzontiE se da un lato CM Lovepack è ben radicata sul suo territorio dal quale trae ispirazione e amore per il bello, dall'altro è innegabile che negli ultimi anni lo sguardo si sia allargato verso alcuni Paesi esteri, in particolare la Francia, attraverso la partecipazione a fiere internazionali.

«Vogliamo far leva sul Made in Italy che all'estero è molto apprezzato e stiamo mettendo a punto alcune azioni che dovrebbero aiutarci in questo senso», ha aggiunto Rossi. Per questo delicato compito è stato chiamato Carlo Ortolani che ha maturato la sua esperienza soprattutto nell'ambito della cosmesi e da sei mesi ricopre la posizione di direttore marketing e comunicazione. Proprio per la sua estrazione, Ortolani ha un approccio atipico rispetto al modus operandi delle aziende grafiche e cartotecniche e rappresenta una ventata di novità per questa società fortemente proiettata verso il futuro.

Un ruolo chiave avrà il brand LovePack nato per identificare i progetti messi a punto in azienda: scatole inedite rivestite con materiali inusuali come la flanella, il cuoio, il pitone o con i tessuti delle varie case di moda stampati a caldo, laminati a freddo, serigrafati o decorati con rilievi a secco... un marchio di eccellenza che nel prossimo futuro potrebbe vivere una sorprendente evoluzione.

Chi ha detto che il papillon si mette solo con abiti eleganti? Niente di più sbagliato. Non esiste l'outfit perfetto per indossarlo. Anzi, ormai è un accessorio col quale ci si può divertire per sdrammatizzare un capo elegante o per attribuire una nota ricercata ad un abbigliamento casual. Un contributo a questo cambio di rotta lo hanno sicuramente dato tre giovani umbri che attingendo a materiali di riciclo come la juta (recuperata dai vecchi sacchi del caffé) sono riusciti a creare un vero e proprio brand di successo.

E se il papillon è il cavallo di battaglia di questi intraprendenti innovatori che grazie a un'intrigante striscia annodata si sono fatti largo nell'affollato mondo del fashion, l'offerta di Prosac AlwaySmile si è via via ampliata integrando cappelli, pochette, foulard e recentemente anche gilet. Tutto rigorosamente realizzato in Italia, da sapienti mani artigiane con materiali sperimentali e di recupero.

Un packaging che lascia il segnoProdotti fatti a mano e di altissima qualità. Accessori non comuni che devono dichiarare da subito a chi li acquista le proprie generalità. Come? Con una confezione non banale ma che sia in grado di rivelare l'autenticità del prodotto che contiene.

«Cercavamo un'azienda vicina – racconta Leonardo Agostini, responsabile comunicazione della società di Foligno – che come noi realizzasse prodotti di alta qualità con passione e cuore». È così che nasce l'incontro con CM Lovepack. Un incontro dal quale scaturisce una collaborazione cresciuta nel tempo. «Eravamo agli inizi della nostra avventura ma avevamo chiaro il messaggio che volevamo veicolare attraverso la confezione - continua Leonardo - avevamo bisogno però di una guida competente che ci potesse accompagnare in questo percorso».

Roberto Rossi e la sua squadra suggeriscono di optare per il cartoncino, un materiale riciclabile come quelli utilizzati per realizzare gli accessori di Prosac AlwaySmile, mentre per la stampa puntano sulla serigrafia che a differenza dell'offset assicura un'impronta più artigianale oltre a richiamare una sapiente manualità. Al di là dell'estetica, CM Lovepack focalizza la massima attenzione sulla funzionalità: il brand umbro vende buona parte della propria produzione online e le scatole vengono spedite non solo in Italia ma anche in molti Paesi esteri.

Prodotto e involucro, un intreccio magnificoAl termine della fase progettuale, il packaging entra finalmente in produzione e l'esito è sorprendente. «Abbiamo trovato dei consulenti preparati che sono riusciti a tradurre l'essenza dei nostri prodotti anche nel contenitore. Le scatole realizzate da CM Lovepack erano proprio quello che avevamo immaginato. Riflettevano la sintesi dei nostri papillon e ancor prima di aprirle raccontavano la storia di un accessorio nato dall'entusiasmo e dalla passione di un'azienda che ha fatto suo il valore della lavorazione artigianale. Semplicemente perfette».

Oggi Prosac AlwaySmile ha differenziato la propria attività, arricchendo l'offerta con nuovi accessori contraddistinti da un'estrema freschezza e originalità. Ogni linea di prodotto è connotata dalla propria confezione che varia a seconda del valore del contenuto. «Il rapporto con CM Lovepack è cresciuto nel tempo - ha aggiunto Leonardo Agostini – e oggi consideriamo lo staff di Rossi quasi un'estensione della nostra società. Restano immutati nel tempo alcuni punti fermi: la capacità di ascolto per noi irrinunciabile e soprattutto la stessa voglia di sperimentare per trovare nuovi linguaggi che possano adattarsi alla nostra continua trasformazione».

perchè prosac alwaysmile ha scelto cm lovepack

la storia di cm lovepack, un'azienda nata e cresciuta nel segno del packaging di alta gamma

Le confezioni realizzate per gli originali papillon di Prosac AlwaySmile che richiamano l'impronta artigianale della giovane start-up.

Roberto e Rolando Rossi, titolari della CM Lovepack: passato e presente uniti dalla stessa passione per il bello. A destra, Roberto Rossi nello showroom dell'azienda.

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Pròto~typo 3Pubblicazione di informazione aziendale - Artigianato tipografico e packaging

Quando la professionalità è vincente

La parola d'ordine è modularità

È una storia che parte da lontano quella della Arti Grafiche Paciotti di Perugia. Molte le analogie con altre aziende grafiche italiane nate negli anni '60 germogliate attorno ad una macchina da stampa, quasi sempre usata, e cresciute grazie all'abnegazione di uomini e donne appassionati.

Nel tempo i protagonisti sono cambiati, così come sono mutati gli obiettivi della società umbra oggi guidata da tre soci, Daniele Corgna, Giulio Bracalente e Luca Maccherani, affiancati da dodici dipendenti che presidiano un ciclo di lavorazione completo, dalla prestampa alla finitura.

Un cambiamento imprescindibile che non ha fatto perdere di vista uno dei punti chiave su cui si è sviluppata l'azienda: la fedeltà alle proprie origini. Questo significa cura del dettaglio e attenzione alla qualità.

Innovazione e artigianalitàInvestimenti continui in tecnologia e capitale umano, controllo qualità su tutte le fasi di lavorazione, sperimentazione di varie tecniche di stampa per superare gli standard di mercato: un mix di elementi che concorrono a fare di Arti Grafiche Paciotti il partner ideale per una comunicazione ad alto tasso di creatività.

«Oggi le macchine da stampa hanno raggiunto livelli elevati e garantiscono una qualità standard senza grandi sforzi. – commenta Marco Bracalente, senior account – Per noi questo però è semplicemente un punto di partenza su cui lavorare per ottenere risultati sempre più consistenti.»

Oltre alla stampa offset di alta qualità, la società umbra mette a disposizione dei suoi clienti alcune tecniche di nobilitazione in grado di conferire esclusività e raffinatezza al prodotto stampato. Verniciature in linea e drip-off , laminature UV, stampa a caldo, rilievo a secco, serigrafia: lavorazioni eseguite con spiccate capacità tecniche e fine creatività che consentono di valorizzare dettagli visivi e tattili di stampe di prestigio.

Per una comunicazione dal sapore autentico e unico, la

società offre la possibilità di stampare in letterpress a caratteri mobili mentre le attrezzature di stampa digitale consentono tirature personalizzate e limitate, con qualsiasi materiale e spessore e con dimensioni diversificate.

Editoria e cataloghi per brand esigentiCarte speciali e superfici innovative si arricchiscono di lavorazioni che esprimono maestrìa artigianale diventando di volta in volta raffinati cataloghi e brochure, esclusivi libri d'arte e fotografici, invitanti astucci e cartelle stampa, accattivanti inviti per eventi speciali: ogni lavoro viene gestito con grande cura dei dettagli per

una comunicazione esclusiva modulata sulle specifiche identità dei committenti. Grande attenzione viene posta lungo tutto il processo di lavorazione: potenti strumenti di controllo garantiscono precisione e fedeltà di riproduzione fino alla fase di confezione dove la matericità della cucitura crea inedite suggestioni.

Ma il plus di Arti Grafiche Paciotti sta nella volontà di mettersi in gioco e di superare il limite cercando soluzioni di stampa non convenzionali. Tutto ciò senza mai perdere di vista il rispetto per il proprio territorio grazie a pratiche di lavoro rispettose dell'ambiente che hanno portato al conseguimento della certificazione Fsc.

Massimo Germani e Elena Gentilini fondatori di Progetto Arcadia, una startup innovativa nata nel 2013, per la loro linea di sedie e tavoli per bambini si sono ispirati al concetto di modularità. Andando ben oltre: i 20 modelli messi a punto dall'architetto Germani, completamente intercambiabili tra loro, sono destinati a durare il più a lungo possibile. Legno massello (frassino europeo certificato o castagno del Monte Amiata), sistema di montaggio estremamente facile, verniciatura atossica adatta per il contatto con gli alimenti, minimo uso di colla. La palette di colori è una gioia per gli occhi ma l'unicità di questi elementi d'arredo è la possibilità di mescolare modelli e tonalità, di sostituire alcuni pezzi nel tempo (una gamba, una spalliera, una seduta) e soprattutto di riciclarli quando non servono più. Ed è così che utilizzando alcuni elementi, si costruiscono una poltroncina, un porta-giocattoli, una lampada...

Un catalogo fuori dal comuneUn progetto ambizioso che ruota attorno ai temi dell'eco-sostenibilità, dell'economia circolare, della riciclabilità. Ma soprattutto una proposta estremamente ampia che mescola i vari elementi per ottenere modelli sempre nuovi. Come raccontarlo senza correre il rischio di confezionare un catalogo mastodontico? La coppia creativa Davide Fiori e Benedetta Lucca, che segue la comunicazione di Progetto Arcadia, decide di trasferire su carta i principi ispiratori del progetto. Il risultato è un volume modulare, che sfugge ai dettami classici imposti dalla rilegatura tradizionale poiché è senza colla, tenuto insieme da un elastico. Un catalogo bello da vedere, raffinato, pensato per presentare al meglio l'azienda e la sua filosofia ma anche utile per gli addetti ai lavori. L'idea è quella di poter aggiungere le schede dei nuovi prodotti, senza doversi disfare ogni volta di chili carta. Un notevole risparmio, un toccasana per

l'ambiente.

Un partner discreto ed efficienteL'incontro con Arti Grafiche Paciotti è puramente casuale. Progetto Arcadia ha sede a Spoleto e l'azienda grafica è relativamente vicina. Fin qui tutto bene. A complicare le cose tutto il resto: i creativi lavorano a Milano, i tempi sono strettissimi (il catalogo deve essere pronto per un'importante manifestazione), Germani e Gentilini hanno poco tempo per seguirne la produzione. «Mi ha favorevolmente colpito l'essere stati accolti e ascoltati senza che fosse mossa alcuna obiezione al progetto che si annunciava molto complicato», racconta Elena

Gentilini. «Siamo stati indirizzati verso la scelta migliore, anche rispetto alla carta, senza forzature». Lo staff tecnico di Arti Grafiche Paciotti raccoglie gli elementi e in breve tempo realizza il primo mock-up che viene spedito a Milano per essere visionato dai designer. «Le grammature a cui avevamo pensato si sono rivelate inappropriate: abbiamo quindi ascoltato i consigli dei tecnici e il secondo mock-up era esattamente la riproduzione di come immaginavamo il nostro catalogo», aggiunge Elena.

I tempi di produzione vengono rispettati e il catalogo può finalmente essere distribuito. Per la tiratura iniziale che prevedeva un numero contenuto di copie, l'azienda perugina consiglia la stampa digitale mentre la copertina viene stampata in offset e nobilitata con alcuni elementi serigrafati.

«La comunicazione tra noi e i tecnici è stata essenziale ma del tutto adeguata: siamo stati consultati solo nei momenti cruciali e per noi questo aspetto è stato fondamentale», continua Elena. A volte il rapporto tra fornitore e cliente può generare incomprensioni, soprattutto quando la creatività è ricercata. Ecco perché è importante lavorare in sinergia. «La sintesi della nostra esperienza? Discrezione, comprensione tecnica, disponibilità organizzativa», conclude Elena.

Gli ingredienti giusti per una collaborazione produttiva e di successo.

perché progetto arcadia ha scelto arti grafiche paciotti

cura del dettaglio e attenzione alla qualità, gli imperativi di arti grafiche paciotti

Il catalogo di Progetto Arcadia realizzato da Arti Grafiche Paciotti: un progetto all'insegna della sostenibilità ambientale. In alto: un dettaglio del catalogo confezionato senza l'uso di colla grazie all'utilizzo di un elastico che consente di aggiungere o sostituire le schede.

Daniele Corgna, Luca Maccherani, Giulio Bracalente e Marco Bracalente, dagli anni '60 alla costante ricerca di innovazione e qualità

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di Vanna Pizzetti

Goldfinger. Forse non tutti sanno che il romanzo di Ian Fleming, l’inventore di James Bond, figura nell'elenco dei classici sul golf. Il motivo? Una delle scene clou del film, tratto dall’omonimo romanzo, e girato nel 1964 con un memorabile Sean Connery nella parte dell’agente segreto 007, è passata alla storia per essere una delle migliori scene sul golf mai vista prima al cinema. Il campo era il Royal St. Marks di Sandwich nel Kent e, per chi non ha visto il film, Bond vince alla grande.

Non è uno sport per ricchiCerto, l’immagine elegante di Bond che gioca a golf rimanda l’idea di uno sport elitario, un divertimento costoso per pochi. E oggi? Secondo Valentina Franchi, responsabile sportiva ed eventi del Golf Club Perugia, non più. «In passato, per giocare a golf era necessario diventare membri di un costosissimo circolo. Oggi, grazie a club e circoli che offrono pacchetti e quote di associazione molto vantaggiosi, il golf sta attirando persone di diversa estrazione sociale e culturale, anche coloro che desiderano semplicemente uno sport da fare all’aria aperta, circondati da scenari naturalistici meravigliosi, lontano dallo stress quotidiano. Il golf è tutto

questo ma è anche concentrazione, tecnica e preparazione atletica per battere l’avversario anche se in realtà ci si mette in competizione con il campo: vince chi effettua il percorso col minor numero di colpi».

Golf Club Perugia, nel cuore verde dell'Umbria

I campi da golf sono sempre in luoghi incantevoli. Se poi si trovano vicino a città d’arte diventano ancora più affascinanti. Il Golf Club Perugia ne è un esempio. Incastonato nella vicina città etrusca di Perugia dalla quale dista solo 6 km, è un par 72, il cui nucleo centrale risale alla fine degli anni cinquanta. Un luogo che deve la sua magia al circuito dolcemente ondulato e alla vicinanza con Assisi, Gubbio, Todi, Spoleto e Cortona. La club house è ricavata da una vecchia fornace di calce del 1921, di cui mantiene le torri imponenti, che fanno da guardia al percorso che ricorda i campi inglesi. Fondato nel 1959 da Mario Spagnoli, figlio di Luisa, e frequentato sin dall'inizio dalle più importante famiglie della zona, nel 1992 il campo è stato ampliato arrivando a contare 18 buche.

Giocare ecologico si può e si deve«Da sempre siamo sensibili alle problematiche ambientali,

alla salvaguardia della natura e del paesaggio. Ecco perché abbiamo aderito con entusiasmo al progetto europeo “Impegnati nel verde”, un ente che ha lo scopo di fornire le linee guida per impostare una corretta politica ambientale nei circuiti di golf», spiega Valentina Franchi. Questo percorso virtuoso ha portato il Golf Club Perugia a disporre di 52 ettari di parco naturale con vegetazione protetta, utilizzo di pannelli solari e fotovoltaici, irrigazione del campo con acque reflue e creazione di un pozzo per l’acqua destinata alla piscina e ai locali della club-house.

La magia di un campo a 18 buche

Per una comunicazione sostenibile

golf club perugia, il piacere di giocare in una natura intatta a due passi dalla città

la sfida dei brand del lusso si gioca anche sull'impegno ambientaleLe scelte di acquisto dei consumatori sono sempre più orientate verso la ricerca della trasparenza. Origine dei materiali, impatto sulla salute, responsabilità ambientale e sociale dell’azienda sono solo alcuni degli aspetti che il cliente inizia a cercare nei prodotti.

Anche il mondo del lusso non può sottrarsi a tale tendenza anche se, a dire il vero, la sensibilizzazione verso tali tematiche è stata più lenta rispetto ad altri ambiti, per una curiosa idea che vedeva il lusso e la sostenibilità ambientale quasi come incompatibili.

Se da un lato i brand sono impegnati quotidianamente in questa sfida virtuosa, altrettanto lo sono le cartiere, i produttori di attrezzature, i fornitori di prodotti per la stampa che investono molte risorse nello sviluppo di soluzioni eco-friendly che consentano ad aziende grafiche e cartotecniche di realizzare stampati e packaging all'altezza delle richieste.

Spazio, dunque, a carte certificate, riciclate o ottenute da

un mix di cellulosa e fibre vegetali, inchiostri vegetali o all'acqua, processi di stampa senza l'uso di solventi, colle a basso impatto ambientale...oggi è davvero possibile comunicare in modo sostenibile.

La nuova gamma Eural di Arjowiggins per progetti greenE sono proprio i brand a chiedere carte certificate per assicurare ai propri clienti che la materia prima utilizzata per realizzarle provenga da foreste dove sono rispettati rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Ancor meglio se i supporti di stampa sono parzialmente o interamente riciclati perché ciò garantisce un importante ritorno di immagine.

Sono sempre più numerosi, infatti, gli esempi di case cosmetiche, vitivinicole e alimentari che hanno puntato su cartoncini riciclati o realizzati con un mix di cellulosa pura e fibre vegetali provenienti da scarti di lavorazione, per le

confezioni dei propri prodotti.

Eterna cenerentola, la carta riciclata - relegata per lungo tempo nella comunicazione di prodotti ecologici - oggi sembra aver trovato nuova vita. Ed è per questo che il magazine che tenete tra le mani è stato stampato su carta riciclata Eural Offset della cartiera francese Arjowiggins Graphic. Prodotta nello stabilimento ecologico di Le Bourray – che produce anche la pasta di cellulosa riciclata, utilizzata per la fabbricazione della carta – questa gamma di carte conta sei diverse linee (Premium, Supersilk, Offset, Preprint, Office e Envelope) con grammature che variano dai 60 ai 170 grammi. Un ciclo virtuoso quello compiuto per produrre Eural che comincia

dal recupero di carta usata in un raggio massimo di 300 km dallo stabilimento, prosegue con la rimozione delle impurità mediante iniezione di aria e di sapone e termina con la deinchiostrazione e lo sbiancamento senza l'uso di cloro. Questo processo che consente di riutilizzare 80mila tonnellate di carta raccolta, impiega il 57% in meno di acqua rispetto alla produzione di cellulosa vergine utilizzando il 61% in meno di energia e riducendo le emissioni di CO2 fino al 38%.

Adatta a qualsiasi tipo di stampa e di tecniche nobilitative, la gamma Eural è certificata Ecolabel e Fsc Recycled su richiesta.

Educare i clienti al rispetto dell'ambiente, la mission di Due Emme PackDistributore esclusivo della gamma Eural in Italia è Due Emme Pack. L'azienda di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, nata per supportare le cartiere nelle operazioni di taglio da bobina a foglio, si è trasformata nei suoi 25 anni di attività in partner strategico degli stampatori nella fornitura di carta e cartone su misura.

Negli ultimi anni la società, guidata da Massimiliano Marchesini, ha concentrato molte energie nel tema dell'eco-sostenibilità. Infatti, Due Emme Pack è impegnata nella ricerca e nella promozione di carte prodotte con utilizzo di materie prime controllate, non provenienti da aree in cui siano stati violati i diritti civili. Ed è in quest'ottica che va inquadrato l'accordo di partnership siglato con il gruppo cartario Arjowiggins Graphic, tra i principali produttori di carta riciclata a livello europeo.

«L'attenzione all'ambiente è nel nostro DNA – ci spiega Marchesini – perché grazie alla nostra attività evitiamo gli sprechi di carta proponendo ai clienti solo i formati di cui necessitano per le loro tipologie di lavoro». Un’attitudine che è risultata molto interessante per le aziende che devono gestire quotidianamente lavori editoriali, commerciali e di cartotecnica. Il partner ideale di Arti Grafiche Paciotti e CM Lovepack che ne condividono la stessa visione green.

Il Golf ClubPerugia è stato sede dell'Open d'Italia femminile 2014.

Una scena tratta dal film Goldfinger (photo credits: www.momentsofgolf.com)

Prodotta nello stabilimento ecologico di Le Bourray, la gamma Eural è disponibile in sei diverse linee con grammature dai 60 ai 170 gr.

Tra gli eventi in calendario al Golf Club Perugia, e che pro-mette di essere il primo di una serie organizzata da Arti Grafiche Paciotti e CM Lovepack in parternship con il circolo perugino, c’è l’Aperigreen dell'8 luglio. Un appun-tamento organizzato dalle due aziende che condividono gli stessi obiettivi in termini di professionalità, qualità e innovazione sostenibile. Immersi nelle bellezze del luo-go, gli ospiti avranno il piacere di condividere momenti conviviali e di svago oltre a poter sperimentare la pratica

del golf e lo spirito di aggregazione che questo sport crea. Sarà avvincente potersi mettere in gioco, testare le proprie risorse per raggiungere gli obiettivi, scoprire e valorizzare le proprie attitudini all’interno di un lavoro di squadra. Si inizierà con un giro completo della struttura per poi pas-sare al campo pratica dove due professionisti saranno di-sponibili per insegnare ai neofiti i principi base di questa disciplina. Al termine di una gara di PUTT seguiranno l’a-peritivo e la premiazione.

UN ESCLUSIVO APERIGREEN IN PROGRAMMA PER L'8 LUGLIO

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Pròto~typo 5Pubblicazione di informazione aziendale - Artigianato tipografico e packaging

Per raggiungere Sarteano bisogna percorrere l'A1 e uscire allo svincolo Chiusi-Chianciano Terme. Da lì basta continuare per un paio di chilometri per arrivare alla Tenuta La Sovana. Siamo in una delle più belle zone della Toscana meridionale, tra la popolosa Valdichiana e la selvaggia Val d'Orcia, a metà strada tra Perugia e Siena, in un ricco e affascinante territorio in cui la storia e la natura si sovrappongono e si legano. E' su queste morbide colline da cui si godono panorami stupendi che spuntano all'improvviso i tre casali che compongono la proprietà della famiglia Olivi. Colpiscono per l'autentico aspetto di un tempo, dai muri in travertino e mattoni, ai tetti con le originali tegole e i coppi ai soffitti con la travatura in legno.

La Sovana, una scommessa vintaSembra il sogno di una vita finalmente realizzato, con il grande podere di 22 ettari, la piscina, il campo da tennis, il fresco gazebo per le serate più calde. E invece per Giuseppe Olivi è solo il punto di partenza. Una ripartenza per essere precisi. Perché nel 1992, a 40 anni, abbandona l'attività di imprenditore di idrocarburi portata avanti con successo per oltre 20 anni e decide di ricominciare da capo. Acquista i tre casali e il podere, li ristruttura, e si lancia a capofitto nell'affascinante mondo del turismo.

Sono anni intensi di turismo quasi esclusivamente straniero ma dopo qualche tempo le abitudini degli Italiani cambiano, gli affitti a lungo termine diventano una chimera e prende sempre più piede la formula hotel. Gli Olivi non esitano neppure un istante e trasformano alcuni appartamenti in camere con trattamento di pensione completa. Giovannella, moglie di Giuseppe, presidia la cucina e cura personalmente la preparazione dei cibi, offrendo una personale interpretazione delle tradizionali ricette toscane.

Una grande passione per il vinoDici Toscana e dici vino. Ti guardi attorno e il colpo d'occhio è suggestivo: una distesa di ondulati vigneti. Chi arriva qui ama degustare un calice di vino mentre si gode lo spettacolo della natura. Giuseppe Olivi comincia ad organizzare delle degustazioni basate su vini di qualità del territorio. Un'iniziativa di successo che porta con sé molti ordini soprattutto da parte dei clienti stranieri. L'idea di produrre vino comincia a frullargli per la testa ma è grazie all'insistenza di un suo affezionato cliente irlandese – divenuto in seguito suo socio – e all'entusiasmo di suo figlio Riccardo che decide di acquistare un altro podere di 125 ettari poco distante da La Sovana per cominciare a gettare le basi di una nuova avventura che culmina con la nascita di Olivi Cantine. Oggi sono dieci le etichette sul mercato, 7 rossi, 2 bianchi e un rosé: una produzione di 120mila bottiglie all'anno di cui il 90% è venduto all'estero attraverso distributori.

Vini di alta qualità ottenuti da uva con un grado di maturazione ottimale grazie al diradamento dei grappoli e soprattutto all'uso parsimonioso di erbicidi e pesticidi.

Accorgimenti che consentono di avere un minimo impatto sull'ambiente circostante.

Le Buche Wine and SPA Resort. Il sogno continuaNel frattempo la famiglia Olivi si è allargata. Il figlio Riccardo con la moglie Daniela hanno avuto tre graziose bambine e dopo l'esperienza maturata a La Sovana è sempre piu forte la voglia di indipendenza. Ed è così che la casa colonica che domina i vigneti si è trasformata in un resort esclusivo. Ispirato ad uno dei vini simbolo della Olivi Cantine, Le Buche, il resort è un'oasi di pace e di benessere grazie alla SPA ideata secondo criteri di modernità e sicurezza, anche grazie all’utilizzo di particolari resine, luci, aromi e musica che si fondono per creare uno spazio che possa offrire ai clienti piacevoli momenti di benessere. Punto di forza la Cantina, aperta per visite e degustazioni non solo di vini ma anche dell'olio extravergine DOP Terre di Siena “La Sovana” accompagnati a piatti della tradizione toscana. Un vero trionfo di sapori capaci di coinvolgere tutti i sensi di chi decide di regalarsi una piacevole pausa in un luogo incontaminato.

Non solo una destinazione ideale per rigenerarsi, immersa nel silenzio della natura, ma anche una realtà impareggiabile per meeting ed eventi speciali.

Il gusto dell'ospitalità

CM Lovepack vi dà appuntamento a Luxe Pack 2016

la sovana e le buche wine&spa, due oasi di pace nelle colline toscane

un'occasione per stare insieme e condividere con voi nuove idee sul mondo del packagingInfinite suggestioni sul mondo del lusso. È quello che viene in mente guardando il packaging, le shopper bag, le scatole e gli espositori prodotti da CM Lovepack che anche quest’anno, per la sesta volta consecutiva, dal 21 al 23 settembre espone al Luxe Pack di Monaco (stand E35, Hall Esplanade), la mostra internazionale dedicata ai buyer del packaging di lusso.

Confezioni iconiche, originali, progettate tenendo conto delle tendenze più all’avanguardia che ruotano intorno al mondo del lusso, dai profumi ai cosmetici, dagli abiti agli accessori, dai gioielli ai vini, liquori e cioccolatini. CM Lovepack è tutto questo e molto di più. Packaging che raccontano l’anima di un brand e il valore dei suoi prodotti, confezioni personalizzate con forme e dettagli unici, un connubio perfetto tra creatività estetica e materiali naturali di altissima qualità che comprendono carte, cartoncini, tessuti, stoffe, pelli.

Un mondo dove CM Lovepack si muove con competenza da tempo, forte di un know-how e un’esperienza progettuale a tutto tondo, qualità che l’hanno fatta preferire da molti dei big internazionali del lusso. Per loro CM Lovepack crea

e realizza packaging di altissima qualità, confezioni adatte per attraversare tutto il mondo e portare nelle case dei consumatori – oltre ai prodotti acquistati – tutta l’essenza del brand.

Venite a trovarci nel nostro stand, ad accogliervi ci siamo noi di CM Lovepack e Marco Bracalente, senior account di Arti Grafiche Paciotti. Ricreeremo un angolo del nostro laboratorio creativo aziendale per darvi la possibilità di vedere e toccare con mano alcuni dei nostri packaging di maggiore successo, da quelli più classici alle originali scatole-espositore rivestite in cuoio, pitone e cashemire. Vi mostreremo finiture innovative, lavorazioni complesse di grande effetto che esaltano il pregio dei vostri prodotti, confezioni dalle combinazioni bellissime che sottolineano in maniera inequivocabile l'unicità di un brand.

Sarà proprio Le Buche Wine and SPA Resort ad ospitare “Brand Networks - Creare alleanze di successo”, un evento previsto per la seconda metà di ottobre organizzato da CM Lovepack e Arti Grafiche Paciotti.

Due giorni intensi in un ambiente informale e colmo di fascino, per scambiare idee e pensieri in libertà su temi che sono spesso centrali nelle nostre vite professionali... ma anche un tempo per rilassarci nella lussuosa SPA, assaporare i piatti della più alta tradizione toscana e degustare gli eccellenti vini della cantina di famiglia.

creare alleanze di successoBrand Networks

La prossima edizione di Luxe Pack, la fiera internazionale dedicata ai buyer del packaging di lusso, avrà luogo dal 21 al 23 settembre.

L'esclusivo Resort Le Buche Wine&SPA inaugurato di recente, domina gli ordinati vigneti a Sarteano, una delle più belle zone della Toscana meridionale. A breve distanza, la Tenuta La Sovana, sempre di proprietà della famiglia Olivi che produce vino e olio di alta gamma.

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GIUGNO 2016Pròto~typo6

Pitti Immagine Bimbocm lovepack debutta a firenze con una shopper di lusso dedicata al mondo dei bambini

CM Lovepack approda per la prima volta a Pitti Immagine Bimbo, salone internazionale dedicato alle nuove tendenze del lifestyle per la moda bimbo, che si tiene a Firenze Fortezza da Basso dal 23 al 25 giugno 2016, Stand M/1 Padiglione Centrale “Fashion at work”.

Pitti Immagine Bimbo rappresenta per CM Lovepack un’opportunità per mettersi alla prova con nuovi progetti e sfide. Il palcoscenico ideale per lanciare “Bimbo shopping bag”, una nuova linea di shopper di lusso dedicata al mondo del bambino.

Scaturita dalla creatività di Roberto Rossi, titolare di CM Lovepack, la realizzazione della “Bimbo shopping bag” è frutto del lavoro svolto in parallelo con l’ufficio tecnico aziendale che ha seguito la parte di design e sviluppo.

La “Bimbo shopping bag” è una rivisitazione in chiave moderna delle cartelle che si usavano per la scuola nei primi anni del ‘900. Il lavoro di adattamento delle dimensioni, dei materiali e dei colori è stato infatti determinante per trasformare il design vintage del secolo scorso in un prodotto attuale e molto alla moda. Due le versioni: una a tracolla per le bimbe e una classica a cartella per i maschietti.

Geometrie e finiture perfette, colori di gran moda, cuciture che richiamano un’artigianalità d’altri tempi, sono espressione della grande capacità progettuale di CM Lovepack che è riuscita a coniugare sapientemente l’idea di funzionalità con materiali nobili e riciclabili come cartoncino, tessuto e nastri.

Una linea pensata per diventare un prodotto strategico per i brand che sono alla ricerca di strumenti eleganti in grado di veicolare al meglio l’identità del loro marchio.

A rendere ancora più speciali queste shopping bag è stata anche l’idea di inserire al loro interno un set di quaderni e astucci con matite colorate da usare il primo giorno di scuola. A pensarci è stata Arti Grafiche Paciotti, azienda di stampa a 360°, specializzata in editoria, brochure e cataloghi per il mondo della moda, che condivide con CM Lovepack la stessa filosofia progettuale.

Un orientamento che si traduce in prodotti di alta qualità, immediatamente riconoscibili grazie all’impiego di supporti di pregio, anche diversi tra loro, e l’ampia scelta di finiture speciali. Per gli astucci ad esempio, oltre a puntare sui colori più glamour del momento, è stata scelta anche una carta lavabile e antistrappo, decisamente a prova di bambino. A dare infine un tocco personale agli astucci, rendendoli oggetti dal seducente sapore artigianale, è la cucitura a punto Singer, la stessa utilizzata per i quaderni, questi ultimi realizzati accoppiando la carta con il tessuto jeans.

Lavorazioni che testimoniano la sinergia perfetta che si è venuta a creare tra Arti Grafiche Paciotti e CM Lovepack , due aziende che hanno fatto della professionalità il loro punto di forza e che si esprime nella capacità di ideare soluzioni e progetti unici, esclusivi e personalizzati per i più importanti brand internazionali della moda e del lusso.

CM Lovepack partecipa per la prima volta a Pitti Immagine Bimbo, il palcoscenico ideale per lanciare “Bimbo shopping Bag”, una nuova linea di shopper di lusso dal gusto vintage dedicata al mondo del bambino. Realizzata in due versioni, a tracolla e a cartella, la shopper è completata da un set di quaderni in carta accoppiata a jeans e da un astuccio in carta antistrappo realizzati da Arti Grafiche Paciotti, per la gioia dei piccoli scolari.

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Pròto~typo 7Pubblicazione di informazione aziendale - Artigianato tipografico e packaging

Convincere i consumatori di aver bisogno di un determinato prodotto è sempre più difficile. Pur potendo contare su tecniche di marketing molto sofisticate, l'impresa è senza dubbio complicata.

Al di là del prodotto stesso che deve fare la sua parte - la qualità innanzitutto – diventa fondamentale la confezione. Che contenga food o vini, gioielli o profumi, la domanda che ci poniamo è la stessa. Quanto conta la forza del brand e quanto il packaging? Sicuramente il brand è importante, fondamentale è l'immagine che è in grado di veicolare, i valori di cui si fa portatore, la storia che riesce a raccontare. Ma spesso è il contenitore a fare la differenza.

La conferma ci arriva dai ricercatori che da tempo sono alle prese con il Neurodesign, una nuova disciplina che mira a identificare quegli aspetti del design e dello sviluppo di oggetti, prodotti, ambienti e servizi, che il nostro sistema centrale identifica come più piacevoli e adeguati.

Grazie all'attivazione di alcuni centri cerebrali (quali la corteccia orbitofrontale), aumentano le motivazioni che ci spingono a compiere determinate azioni per raggiungere un obiettivo. Ad esempio, volere a tutti i costi un prodotto ed essere disposti a pagarlo anche molto pur di possederlo. Ma come si può ottenere questo risultato? Le neuroscienze cognitive ci possono aiutare a capire come fare.

Determinare le abitudini di acquisto è possibile«Il nostro sistema nervoso - ci dice il dr. Alberto Gallace*, ricercatore in Psicobiologia e professore a contratto di Neuroscienze dei Consumi - riceve una serie di informazioni riguardo a un prodotto, le traduce in un linguaggio elettrochimico, le processa, le immagazzina, le confronta con dei dati a sua disposizione e dà poi origine a determinate risposte cognitivo-comportamentali, fisiologiche ed emozionali». Detto in parole povere, quando abbiamo tra le mani un packaging, il nostro cervello reagisce a una serie di stimoli provocati da forma, colore, caratteristiche tattili,

acustiche, olfattive ecc. e lo classifica immediatamente come piacevole o non piacevole producendo una risposta fisiologica appropriata. Ad esempio, può aumentare il battito cardiaco, la frequenza di respirazione, la produzione di alcuni mediatori chimici... Questa risposta emozionale è registrata nei nostri sistemi di memoria insieme allo stimolo che l'ha determinata e quando incontriamo nuovamente lo stesso prodotto, una risposta fisiologica simile viene attivata automaticamente dal nostro cervello. Quando siamo in una situazione di scelta tra due prodotti simili – continua il dr. Gallace – il nostro comportamento può essere determinato da quella risposta fisiologica iniziale. Questo avviene in particolare, in situazioni difficili, ad esempio quando abbiamo poco tempo o ci troviamo in posti particolarmente affollati». E' chiaro dunque che la risposta emozionale spesso controlla la nostra capacità di ragionamento e determina il nostro comportamento anche quando pensiamo non sia così.

Quando scatta il semaforo verde che ci spinge a comprareE se la scelta d'acquisto passa attraverso una complessa esperienza sensoriale, diventa fondamentale sapere quali sono le reazioni che si innescano nell'essere umano quando si confronta con determinati elementi. «Alcuni esperimenti condotti nei nostri laboratori hanno dimostrato che la percezione di piacevolezza e frizzantezza di una bevanda può variare in funzione del colore, del peso e della ruvidità del contenitore nel quale viene consumata», spiega il dr. Gallace. «In modo simile abbiamo dimostrato che la componente tattile di un prodotto produce una risposta fisiologica maggiore rispetto alla sua semplice vista».

Una ricerca di neuromarketing condotta per Frito-Lay (produttore di snack e merendine) ha evidenziato che un sacchetto di patatine nobilitato con finitura lucida attiva una zona del cervello associata con il senso di colpa, mentre un involucro beige opaco raffigurante patatine o altri ingredienti "sani" non provoca la stessa reazione. Allo stesso modo,

uno studio condotto su 600 campioni di sesso femminile a cui è stata mostrata una scatola di Tiffany ha evidenziato un aumento della frequenza cardiaca pari al 20%. Una reazione scatenata semplicemente dal colore che contraddistingue la Maison dei gioielli che innesca nelle donne reazioni emotive paragonabili a una proposta di matrimonio o di fidanzamento.

Diventa quindi fondamentale che chi progetta packaging capisca quali combinazioni sensoriali producono l'esperienza che il brand desidera veicolare riducendo il rischio di proporre sul mercato un prodotto o un servizio destinato a fallire.

*Alberto Gallace è ricercatore in Psicobiologia presso l'Università di Milano-Bicocca e professore a contratto di Neuroscienze dei Consumi presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Autore di oltre 60 pubblicazioni scientifiche e di due libri, uno dei quali dedicati interamente al tatto (brainsciencesolutions.com).

Tipografia trasparente o visibile?

Come realizzare un packaging di successo

di Stefano Torregrossa*

La tipografia è un’arte sottile, fatta di dettagli, antica. Oggi è gestita quasi interamente in digitale, eppure ha la stessa età della stampa.

A partire dall'invenzione dei caratteri mobili che rivoluzionarono la stampa segnando per sempre l'inizio dell'Era Moderna, il type design ha attraversato varie fasi che ne hanno segnato l'evoluzione.

Ben prima dell'avvento della tipografia digitale, infatti, sono emerse due importanti scuole di pensiero che hanno dato vita a due visioni contrapposte.

L'Helvetica paladino dei modernistiLa prima – basata su un testo del 1935 e portata in auge dai modernisti della Scuola Svizzera dalla metà del ‘900 – dichiara che la tipografia debba essere come “un calice di cristallo”. Trasparente, invisibile. Il contenuto, quale che esso sia, non deve essere in alcun modo “alterato” da una tipografia troppo ingombrante, personale, decorativa. Quando questo movimento si impose, trovò un neonato carattere, che presto sarebbe diventato il più famoso al mondo: Helvetica. Fu il classico caso di carattere giusto al momento giusto: tutte le

più grandi aziende del tempo ne cavalcarono l’onda e usarono Helvetica per la loro comunicazione. 

Tra i suoi più strenui sostenitori, Massimo Vignelli, che con l'Helvetica progettò (insieme a Bob Noorda e Peter Van Delft) tra l'altro l'intera segnaletica della metropolitana di New York e in seguito l'identità visiva dell'American Airlines. Secondo Vignelli, un carattere non deve esprimere sensazioni o provocare emozioni, ma deve svolgere una funzione: così come accadde per il carattere utilizzato per la segnaletica di New York, che risultava essere gradevole alla vista e leggibile, come pure l'identità visiva progettata per American Airlines.

Dare voce alla parola scrittaLa reazione contro l’uniformità e l’eccessiva freddezza imposta dal modernismo non tardò ad arrivare. Grandi designer come Neville Brody, Stefan Sagmeister o David Carson, furono promotori di un nuovo modo di intendere la tipografia: non come asettico contenitore, ma come rafforzativo del contenuto (come già aveva fatto, decenni prima, un certo Futurismo). Era possibile usare la tipografia, quindi, come voce della parola scritta: così come la nostra voce è ricca di inflessioni, accenti, dialetti, sfumature, allo stesso modo era possibile ricreare le medesime variabili sulla parola stampata, con un uso adeguato dei caratteri tipografici.

Brody, ad esempio, elaborò una tipografia nuova e intuitiva in grado di attirare l'occhio del lettore e di offrire intrattenimento. Tesi messe in atto nella rivista di moda “The Face” dove il designer inglese combinava segni grafici diversi per stile, dimensioni e colori talvolta sostituendo con essi le immagini e ottenendo risultati sorprendenti e inusuali per quel periodo. In seguito, egli progettò alcuni caratteri esclusivamente per la rivista diventata in seguito una vera e propria palestra creativa, autentico punto di riferimento per tutte le testate del settore lifestyle.

La parola d'ordine è flessibilitàNessuna delle due visioni è completamente corretta. Come spesso accade, le posizioni rigide e assolute sono le meno utili da sostenere: la tipografia deve sapersi adattare al progetto su cui è applicata. Dove il contenuto del testo rispetta certi criteri (argomento, target, supporto, tono di voce), può

essere più opportuno usare caratteri neutri, leggibili, non invadenti. Ma dove lo spazio di sperimentazione è maggiore, o dove target e identità aziendale lo permettono, la tipografia può diventare un fondamentale rafforzativo del contenuto.

* Stefano Torregrossa. Art director e docente veronese, si occupa principalmente di Brand Design, Print Design e Packaging. La sua passione per la tipografia trova spazio nei “Racconti tipografici”,esilaranti contributi pubblicati sul suo sito (onicedesign.it)

Il carattere Helvetica è stato adottato nelle identità di molti dei maggiori brand internazionali.

La combinazione di diversi caratteri senza alcuna griglia, spesso sovrapposti e sovrastampati gli uni agli altri, sono in grado di creare un effetto molto personale (Lewis Blackwell and Neville Brody).

il neurodesign aiuta a progettare confezioni che toccano cuore e mente

qualunque sia la scelta, i caratteri devono sapersi adattare al progetto

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NON SMETTIAMO MAI DI IMPARARE