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"DIPARTIMENTO EMERGENZA URGENZA" PROTOCOLLO GESTIONE EVENTO SANITARIO IN PRESENZA DI ATTO CRIMINOSO POD. DEU. 04 Pagina 1 di 5 Rev. 0 POD. DEU. 04 PROTOCOLLO GESTIONE EVENTO SANITARIO IN PRESENZA DI ATTO CRIMINOSO Rev. Data Redazione Verificato Approvato 0 15/03/2012 Medico 118 – S. Martini Infermiere 118 – B. Vegni UO Assicurazione Qualità Resp. UO EST 118 – F. Palumbo Resp. UO PS Nottola – L. Francesconi Resp. UO PS Campostaggia – A. Messano Resp inf. DEU – L. Becattini Dir. Sanitario – M. Maccari

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DI ATTO CRIMINOSO

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Rev. 0

POD. DEU. 04

PROTOCOLLO GESTIONE EVENTO SANITARIO IN PRESENZA DI ATTO CRIMINOSO

Rev. Data Redazione Verificato Approvato

0 15/03/2012

Medico 118 – S. Martini

Infermiere 118 – B. Vegni

UO Assicurazione Qualità

Resp. UO EST 118 – F. Palumbo

Resp. UO PS Nottola – L. Francesconi

Resp. UO PS Campostaggia – A. Messano

Resp inf. DEU – L. Becattini

Dir. Sanitario – M. Maccari

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POLIZIA DI STATO

QUESTURA DI SIENA

Premessa: il presente protocollo è stato redatto in seguito ad un evento formativo effettuato in collaborazione con L’Associazione Scientifica Anti Crimine (ASAC) di Modena. Si applica qualora vi sia il sospetto di un evento criminoso. Si intende per evento criminoso: atto violento, aggressione, omicidio, incidente lavorativo, presenza di monossido di carbonio nell’ambiente, violenza sessuale, violenza su minori, suicidio.

Scopo del protocollo: prestare soccorso sanitario sulla scena di presunti eventi criminosi ponendo attenzione alla:

-Tutela della salute sia delle persone che sono chiamate ad intervenire nella scena che del paziente. -Preservazione dell’integrità della scena per favorire i rilievi da parte di personale specializzato.

Fase operativa

1. Processazione della chiamata.

Qualora l’operatore di CO abbia il dubbio di trovarsi a gestire un evento criminoso, deve:

-Allertare e informare con chiarezza l’equipaggio che è chiamato ad intervenire sul posto. -Attivare contestualmente le forze dell’ordine e i vigili del fuoco quando previsto.

2. Norme sull’avvicinamento alla scena.

Rivestono particolare importanza per la tutela della sicurezza degli operatori. Accesso chiuso: il crimine è ancora in atto, gli unici a poter operare sulla scena sono le forze dell’ordine. L’ingresso dei soccorritori deve essere differito ad un secondo momento. Accesso limitato: sul posto ci sono le forze dell’ordine a protezione. La scena è ancora potenzialmente pericolosa. L’avvicinamento deve essere effettuato con cautela ponendo attenzione alla sicurezza personale e a non alterare la scena. Evento non riconosciuto come scena del crimine: l’accesso è libero, ma occorre porre attenzione ad elementi che possono far pensare ad un potenziale pericolo (rumori dovuti a colluttazione od urla, eccessivo disordine nell’ambiente, eccessiva presenza di sangue, lesioni non compatibili con una morte naturale, presenza di armi da fuoco).

3. Approccio alla scena.

Indossare il kit scena del crimine: guanti monouso non in lattice e calzari monouso. Limitare per quanto possibile il numero di operatori che accedono nella scena: seguire un unico percorso e memorizzare per quanto possibile il luogo dell’evento, la posizione del soggetto e delle cose attorno a lui.

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Memorizzare il percorso in modo da poterlo utilizzare velocemente per una possibile fuga. Non posizionare materiale sanitario sull’eventuale via di fuga.

4. Assistenza al soggetto leso.

Soggetto deceduto: si procede alla costatazione di decesso senza spostare né il cadavere né le cose intorno ad esso. Se ciò non fosse possibile, memorizzare gli spostamenti e riferire all’autorità giudiziaria.

Soggetto ancora in vita che necessita di assistenza sanitaria, se possibile: -Posizionare il paziente per effettuare il soccorso cercando di alterare meno possibile la scena dell’evento e

cercando di memorizzare eventuali spostamenti effettuati. -Raccogliere se possibile una registrazione o varie fotografie (anche con materiale proprio) prestando

attenzione affinchè ci siano, nella fotografia, dei riferimenti fissi cui prendere la prospettiva di dove si trovi l'oggetto eventualmnente spostato per soccorrere la persona ferita o in pericolo di vita.

-Preservare la vittima e le eventuali prove che si trovano sulla vittima stessa. -Evitare categoricamente la raccolta di rilievi e reperti . -Cambiarsi i guanti per evitare di inquinare la scena. -Non reperire accessi venosi sulle mani. -Non lavare o rimuovere dal paziente residui organici. -Proteggere le mani del paziente con buste di carta. -Non tagliare nodi o corde, e se necessario tagliare le corde almeno a 50 cm dal nodo. -Tagliare gli abiti, se necessario, lontano da zone lesionate e conservare gli stessi singolarmente in buste di

carta.

4.1 Altre norme da seguire sulla scena, se possibile:

-Se sono presenti farmaci, annotare i principi attivi e lasciare tutto sulla scena. -Se per motivi di operatività fosse necessario accendere una luce, riferire alle forze dell’ordine. -Non aprire porte o finestre. -Non fumare. -Non mangiare. -Non adoperare servizi igienici o lavarsi le mani. -Non lasciare sulla scena materiale sanitario usato alla fine dell’intervento.

4.2. Se sulla scena sono presenti armi:

Soggetto deceduto: non toccare nulla. Soggetto cosciente che necessita di assistenza ma impugna oggetti atti a ledere: invitare la persona a posare l’oggetto rimanendo in sicurezza. Se ciò non fosse possibile, ritirarsi e chiedere appoggio alle forze dell’ordine. La scena deve essere considerata come non sicura. Soggetto non cosciente che necessita di assistenza e la cui arma non mette in pericolo la scena: avvicinarsi con cautela, se possibile fotografare la posizione dell’arma e se questa necessita di essere spostata, spostarla in sicurezza. Se il paziente deve essere trasportato immediatamente in Pronto Soccorso e le forze dell’ordine non fossero ancora arrivate lasciare un membro dell’equipaggio a piantonare l’arma.

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5. Al Pronto soccorso.

All’arrivo in Pronto Soccorso deve continuare il percorso di preservazione delle prove sulla vittima. Il personale di Pronto Soccorso dovrà, nei limiti del possibile:

-Accertarsi che sia stato allertato il posto di polizia giudiziaria che avrà la responsabilità di avviare il percorso di raccolta delle prove.

-Non reperire accessi venosi sulle mani. -Non lavare o rimuovere dal paziente residui organici. -Mantenere le mani del paziente protette con buste di carta. -Tagliare gli abiti lontano da zone lesionate, conservare gli stessi singolarmente in buste di carta.

6. Obbligo di referto e di denuncia.

Il referto è un giudizio tecnico diagnostico-prognostico ed è obbligatorio in tutti i delitti procedibili d’Ufficio (pena il reato di omissione di referto art 365 c.p.). Deve essere redatto inderogabilmente entro 48 ore. La Denuncia è la notizia del reato ed è obbligatoria in qualunque reato perseguibile d’ufficio (pena il reato di omessa denuncia di reato art 361, art 362 c.p.)

Sono delitti procedibili d’ufficio:

-Lesione personale lieve con prognosi maggiore di 20 gg (art 582 c.p.). -Maltrattamenti in famiglia o verso minori ( art. 572 c.p). -Lesione personale grave, se cioè dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona

offesa o una malattia o un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per più di 40 gg, o l'indebolimento permanente di un senso o di un organo (art 583 c.p.).

-Lesione personale gravissima, se cioè dal fatto deriva una malattia certamente o probabilmente insanabile, perdita di un senso, di un arto o dell'uso di un organo o della sua funzione, della capacità di procreare, difficoltà permanente e grave della parola, deformazione o sfregio permanente del viso (art 583-590 c.p.).

-Se la vittima pur con prognosi inferiore a 20 giorni è stata colpita con armi o sostanze corrosive (art. 585 c.p.). -Abbandono di minore o di incapace (art 591 c.p.). -Omissione di soccorso ( art 593 c.p.). -Violenza privata (art 610 c.p.). -Sequestro di persona da intendersi come privazione della libertà personale (art.605 c.p.). -Quando sia stata procurata incapacità a seguito della violenza diversa da quella fisica (shock postraumatico)

o a seguito di somministrazione di sostanze alcoliche o stupefacenti (art. 613 c.p.). -Violenza commessa da/o a pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio (artt.336,337 c.p., artt.610 e 61

c.p.). -Violenza commessa insieme con un altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio. -Minaccia grave o commessa con armi o da più persone riunite (art.612, 2°comma c.p.). -Quando la vittima è minore di 18 anni nei soli casi in cui il fatto sia stato commesso senza il suo consenso

(con minaccia , violenza, abuso di autorità o delle sue condizioni di inferiorità psichica, fisica o traendola in inganno).

Ci sono due circostanze in cui il non aver redatto il referto, non costituisce reato: -Se esso espone la persona assistita a procedimento penale ( comma 2 art 365 c.p.); -In ragione della necessità del sanitario di salvare se medesimo o un prossimo congiunto da un grave

ed inevitabile nocumento nella libertà o nell’onore ( art 384 c.p.).

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Compilare prima possibile, dopo l’intervento, la scheda “scheda REPORT fine intervento per eventi criminosi” in modo da non dimenticare quello che è stato fatto. Ciò può essere utile alle forze dell’ordine per ricostruire gli eventi e agli operatori come “memoria” dell’evento. La scheda REPORT deve essere mantenuta nella sede operativa, allegata alla documentazione sanitaria dell’evento.

7.Allegato: Scheda REPORT fine intervento per eventi criminosi