PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER STUDENTI CHE … · 7.a Azioni per l’osservazione sistematica e la...

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO DI REGGELLO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER STUDENTI CHE PRESENTANO DSAp

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI REGGELLO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER STUDENTI CHE PRESENTANO

DSAp

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INDICE

PREMESSA p. 4 1. FINALITÀ p. 4 2. CONTENUTI p. 5

3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO p. 5

4. CHI FA COSA p. 6 5. INDIVIDUAZIONE E SEGNALAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO, DI LETTURA DI SCRITTURA E DI CALCOLO ALLA FAMIGLIA p. 9 5.a Procedura da seguire in caso di sospetto di difficoltà di apprendimento p. 10

6. FASI DELL’ACCOGLIENZA E DELL’INSERIMENTO p. 11 6.a Acquisizione della diagnosi specialistica p. 11 6.b Determinazione della classe in caso di iscrizione alla classe prima della Scuola Secondaria o di inserimento in corso d’anno p. 12 6.c Colloquio con i genitori e con lo specialista p. 13 6.d Inserimento in classe p. 13 6.e Supporto al Consiglio di Classe p. 14 6.f Predisposizione del Piano Didattico Personalizzato (PDP) p. 14 6.g Sottoscrizione del PDP da parte della famiglia p. 15 6.h Forme di verifica e di valutazione p. 16 6.i Indicazioni operative per l’espletamento delle prove degli studenti con DSAp agli esami di Stato p. 17 7. AZIONI p. 18 7.a Azioni per l’osservazione sistematica e la rilevazione precoce delle difficoltà di letto scrittura e di calcolo. Laboratori di potenziamento p. 18 7.a.1 Scuola dell’Infanzia 7.a.2 Scuola Primaria p. 19

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7.b Azioni per la sensibilizzazione e l’informazione degli studenti sui DSAp . Laboratori per promuovere un metodo di studio efficace e l’uso degli strumenti compensativi p. 20 7.b.1 Scuola Secondaria p. 20 APPENDICE p. 21 -Griglia osservativa per la Scuola dell’Infanzia p. 22 -Griglia osservativa per la Scuola Primaria p. 27 -PDP per la Scuola Primaria p. 33 -PDP per la Scuola Secondaria p. 50

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PREMESSA All’interno del nostro Piano Triennale dell’Offerta Formativa, fondato sulla valorizzazione della persona e del suo potenziale, un’attenzione particolare viene rivolta agli alunni che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSAp). Tali disturbi, di origine neurobiologica, sono caratterizzati dalla presenza di una significativa difficoltà nell’acquisire e padroneggiare con facilità uno o più processi relativi alla lettura (Dislessia), e/o alla scrittura (Disortografia e Disgrafia) e/o al calcolo (Discalculia). Le difficoltà determinate dai DSAp per definizione non devono essere spiegate da difficoltà primarie nelle aree sensoriale (deficit di vista o di udito non corretti), intellettiva, neurologica, né da carenti opportunità di apprendimento.

Questo documento presenta un modello di accoglienza che predispone e organizza le procedure che l’Istituto intende mettere in atto per facilitare l’inserimento scolastico degli alunni con DSAp e per promuovere la loro piena partecipazione alle proposte formative della Scuola. Il Protocollo di Accoglienza è uno strumento organizzativo e gestionale e può essere considerato un quadro di riferimento comune all’interno dell’Istituzione Scolastica; assicura continuità ed efficacia agli interventi evitando i rischi della frammentarietà e della settorialità di fronte alla complessità delle situazioni e dei problemi. Il Protocollo è opera del lavoro del GRUPPO TECNICO DSAp dell’Istituto ed è stato deliberato dal Collegio docenti del 7.11.2011 e successivamente aggiornato. Il Protocollo costituisce uno strumento di lavoro e come tale può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle esperienze realizzate.

1. FINALITÀ Il Protocollo di Accoglienza come supporto orientativo per tutto il personale della scuola rappresenta una valida garanzia per gli alunni con DSAp.

Attraverso le indicazioni in esso contenute il Collegio dei Docenti si propone di:

- garantire il diritto all'istruzione e i necessari supporti agli alunni con DSAp - favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell'apprendimento degli alunni con DSAp, agevolandone la piena integrazione culturale e sociale - ridurre i disagi formativi ed emozionali per i soggetti con DSAp, facendo maturare un positivo senso di autostima - adottare forme di corretta formazione che preveda un ruolo attivo degli insegnanti e degli altri soggetti in partenariato.

Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere:

- amministrativo e burocratico (l’iscrizione e la documentazione)

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- comunicativo e relazione (segnalazione alla famiglia, prima conoscenza, accoglienza)

- educativo- didattico (screening, proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, PDP, strumenti compensativi e dispensativi)

- sociale ( rapporti e collaborazione della scuola con gli specialisti e con la famiglia per quanto attiene la stesura del PDP e le problematiche dell’integrazione scolastica)

2. CONTENUTI

Il Protocollo d’Accoglienza: - fissa criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni che presentano DSAp - definisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica

- traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e dell’inserimento

- propone di attivare percorsi di didattica personalizzata e individualizzata con il ricorso a strumenti compensativi e misure dispensative per promuovere l’apprendimento.

3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il Protocollo si ispira alla normativa vigente e ai documenti elaborati dall’AID (Associazione Italiana Dislessia). - DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche” - Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 “Iniziative relative alla dislessia” - Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 “Iniziative relative alla dislessia” - Nota MIUR 1.03.2005 prot. 1787 - OM n° 26 del 15.03.2007 “Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2006/2007” - CM 10.05.2007, prot. 4674 - CM n° 28 del 15.03.2007 “Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007” - Nota MPI 4600 del 10 maggio 2007 “Circolare n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di Stato conclusi- vo del primo ciclo di istruzione nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006-2007” - Nota MPI 4674 del 10 maggio 2007 “Disturbi di apprendimento – Indicazioni operative” - Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo dell’istruzione. D.M. 31/07/2007 - C.M. n 50 - maggio 2009 Anno scolastico 2008/2009 – Nota MIUR n. 5744 del 28 maggio 2009 Esami di Stato per gli studenti affetti da disturbi specifici di apprendimento. - Legge 169/2008 conversione DL 137/08 Art. 3 co.5 sulla valutazione dei DSAp -DPR N. 122 del 2009 – ART.10 – Regolamento sulla Valutazione

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-Legge 8 ottobre 2010, n.170, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico -Decreti Attuativi Ministeriali n. 5669 del 12 luglio 2011 -Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti cin disturbi specifici di apprendimento del 12 luglio 2011 - Accordo tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano su Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei disturbi specifici di apprendimento (DSAp), 25 luglio 2012. - Decreto Ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. - Linee Guida (2012), Le Linee guida per la Diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento della Regione Toscana del 17 dicembre 2012. - Direttiva Ministeriale Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica del 27 dicembre 2012 -Circolare Ministeriale n.8 Prot. 561 del 6 marzo 2013 -Protocollo d’Intesa tra Regione Toscana e Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana per Le attività di identificazione precoce dei casi a rischio di Disturbo Specifico dell’Apprendimento del 14 dicembre 2016. 4. CHI FA CHE COSA Con l’intento di semplificare e di riassumere le varie fasi, previste dalla Legge, che vedono coinvolte la scuola, le famiglie e i servizi, si fornisce uno schema di sintesi. Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSAp SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI Interventi di identificazione precoce casi sospetti Attività di recupero didattico mirato Persistenti Difficoltà Comunicazione della Iter diagnostico scuola alla famiglia Richiesta di valutazione Diagnosi- docu- mento di certifi- cazione diagno- stica Comunicazione della Famiglia alla scuola Provvedimenti compensativi e dispensativi – Didattica e valutazione personalizzata

Al fine di assicurare agli alunni con DSAp il percorso educativo più adeguato, è opportuno che la scuola si impegni ad attuare le seguenti indicazioni:

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IL DIRIGENTE E LA SEGRETERIA provvedono a: -acquisire dalla famiglia la diagnosi (redatta da psicologi e neuropsichiatri ASL o da specialisti e strutture accreditate, se previste dalle Regioni come dall’art. 3 della Legge 170/2010) con lettera di accompagnamento, protocollarle e inserirle nel fascicolo personale dell’alunno, consegnarne copia al docente coordinatore e al referente d’Istituto; -richiedere alla famiglia l’autorizzazione , nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso , ad informare della diagnosi tutti i docenti del Consiglio di Classe affinché applichino gli strumenti compensativi e le strategie dispensative ritenute idonee. - richiedere alla famiglia l’autorizzazione , nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso , a trasmettere la diagnosi fra i vari gradi e ordini di Scuola per favorire la continuità; - richiedere alla famiglia, nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso di autorizzare i docenti del Consiglio di Classe e il referente DSAp dell’Istituto a incontrare lo specialista e i tecnici che seguono l’alunno. -istituire un’anagrafe scolastica contenente tutti i nominativi degli alunni con DSAp e i dati del percorso scolastico dello studente che risulterà utile al momento dell’iscrizione o passaggio ad altra scuola, comunicando la presenza del disturbo tramite la documentazione medica (diagnosi) alla nuova scuola (se autorizzati dalle famiglie), insieme al PDP (Piano Didattico personalizzato) per favorire la continuità fra i vari ordini di scuola; -richiedere all’Invalsi al momento della comunicazione dei dati sulla Scuola (di solito a gennaio) l’invio di prove in formato MP3 o Word per gli alunni con DSAp. -nominare un referente d’Istituto e indicare tra i compiti del coordinatore di classe quello di seguire, con il Consiglio di classe, i casi di DSAp presenti; -tenere presente i casi di DSAp per la formazione delle classi per creare classi omogenee tra loro ed eterogenee al loro interno; -favorire, sensibilizzando i docenti, l’adozione di testi che abbiano anche la versione digitale (G.U. 12/6/2008) o che siano comunque disponibili presso la libro AID. REFERENTE D’ISTITUTO E COMMISSIONE PER I DSAp . si occupano: -di fornire informazioni e consulenza ai colleghi, di tenere i rapporti con l’AID, di organizzare corsi di formazione , di tenere i contatti con i tecnici ASL di curare i rapporti con le famiglie; -di inserire l’argomento DSAp nel POF, prevedendo le azioni da attivare nei confronti degli alunni con DSAp; -dell’accoglienza studenti; -di somministrare agli alunni delle classi prime e seconda di Scuola Primaria prove di screening per l’identificazione precoce delle difficoltà di letto-scrittura. -di tenere conto della presenza degli alunni con DSAp nei corsi per il patentino del ciclomotore; I DOCENTI e in particolare il COORDINATORE DI CLASS E/INSEGNANTE DI RIFERIMENTO provvedono, insieme al referente d’Istituto, a: − durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici, curare con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione; − mettere in atto strategie di recupero;

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-invitare tempestivamente la famiglia ad avviare le procedure diagnostiche presso il Servizio sanitario nazionale qualora lo studente presenti difficoltà specifiche nell’ambito del linguaggio, della scrittura e del calcolo. -coordinare il Consiglio di classe nella stesura per ogni alunno con DSAp del Percorso Didattico Personalizzato (PDP) contenente gli strumenti compensativi e dispensativi. Il PDP che deve essere redatto tenendo conto delle indicazioni dello specialista, delle osservazioni della famiglia e coinvolgendo direttamente l’allievo in un’ottica di contratto formativo, deve essere firmato anche dalla famiglia e consegnato in copia ad essa oltre che inserito nel fascicolo personale dell’alunno; -attivare le procedure previste per gli Esami di Stato (Secondaria di primo grado); -tenere i rapporti con la famiglia e prendere eventuali contatti con la scuola precedente; - (il docente di riferimento) coordinare le attività pianificate come il PDP e fornire informazioni ai colleghi; -segnalare al referente eventuali casi “a rischio”; -concordare con la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a casa; -personalizzare la didattica e le modalità di verifica; -predisporre –insieme al Consiglio di classe- l’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, valutando le prestazioni scolastiche dell’alunno secondo la normativa di riferimento D.P.R. n°122 “Regolamento sulla valutazione”; -promuovere –insieme al Consiglio di classe, la creazione di un clima relazionale positivo, sostenendo l’autostima, la motivazione e lavorando sulla consapevolezza (riflessione meta cognitiva). LA FAMIGLIA

• Se si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione.

Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio o figlia.

• provvede a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previste dall’Art. 3 della Legge 170/2010;

• consegna alla scuola della diagnosi di cui all’art. 3 della legge 170/2010; • condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e

personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe –nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso- ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee , previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili

• sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;

• verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati; • supporta lo svolgimento dei compiti a casa direttamente o tramite un tutor. Fa utilizzare

anche a casa gli strumenti compensativi concordati (anche quelli informatici e il personal computer se disponibili);

• verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti; • incoraggia progressivamente l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia

nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti; • richiede la versione digitale dei libri di testo entro i tempi previsti tramite BiblioAID o

direttamente alle case editrici; (se necessario con la collaborazione della scuola).

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• considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline. • far effettuare, pur non essendo obbligatorio in quanto le diagnosi non hanno scadenza, una

valutazione clinica dell’evoluzione del disturbo almeno ogni cinque anni. GLI STUDENTI Gli studenti e le studentesse, con le necessarie differenziazioni in relazione all’età, sono i primi protagonisti di tutte le azioni che devono essere messe in campo qualora si presenti una situazione di DSAp. Essi pertanto hanno diritto:

• ad una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento ed alle strategie che possono aiutarli ad ottenere il massimo delle loro potenzialità;

• a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, nonché all’adozione di adeguati strumenti compensativi e misure dispensative.

Hanno il dovere di porre adeguato impegno nel lavoro scolastico. Ove l’età e la maturità lo consentano, suggeriscono ai docenti le strategie di apprendimento che hanno maturato autonomamente.

5. INDIVIDUAZIONE E SEGNALAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ D I LINGUAGGIO, DI LETTURA, DI SCRITTURA E DI CALCOLO A LLA FAMIGLIA “Le Istituzioni Scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010” (art.2 comma 1 dei Decreti attuativi del Luglio 2011). Le Diagnosi di Dislessia e di Disortografia possono essere redatte con certezza da psicologi e neuropsichiatri solo a partire dalla fine della seconda classe della Scuola Primaria mentre la Diagnosi di Discalculia può essere redatta solo a partire dalla fine della terza classe della Scuola Primaria . Tuttavia, già alla fine della classe prima, nel caso di bambini con profili funzionali molto compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (familiarità accertata per il disturbo di lettura, disturbo del linguaggio ecc.) è possibile effettuare un’ipotesi diagnostica, da verificare in momenti successivi al fine di un precoce intervento sia abilitativo che diagnostico. Durante tutto il percorso scolastico la capacità di osservazione degli insegnanti ha un ruolo fondamentale per il riconoscimento precoce di eventuali situazioni di difficoltà e di un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento. In particolare: -Scuola dell’Infanzia: qualora, soprattutto nell’ultimo anno di frequenza, si riscontrino difficoltà nell’acquisizione di competenze comunicativo- linguistiche, motorio- prassiche e visuospaziali da parte di alunni che non presentano deficit sensoriali, intellettivi o neurologici, i bambini a rischio, si svolgeranno specifiche attività di potenziamento e di recupero. Se alla fine del ciclo della scuola dell’infanzia i bambini a rischio non hanno risposto positivamente al percorso di potenziamento, gli insegnanti comunicheranno le loro osservazioni ai genitori e in occasione degli incontri di continuità anche ai colleghi della Scuola Primaria. L’osservazione dei docenti, opportunamente formati, sarà svolta anche attraverso l’uso di strumenti quali le griglie osservative suggerite dalla Regione Toscana e dall’USR (vedi Appendice) per

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l’identificazione precoce dei casi a rischio di disturbi specifici di apprendimento (secondo il Protocollo d’Intesa Regione USR del 14.12.2017) e attraverso l’uso di prove standardizzate (es. prove CMF per valutare le competenze meta fonologiche, prove RUN per valutare la denominazione rapida, prove BIN per la valutazione delle competenze matematiche). Tali strumenti non hanno finalità diagnostiche, ma suggeriscono modalità di osservazione che i docenti possono utilizzare nella pratica quotidiana, al fine di rilevare le atipie di comportamento/apprendimento. -Scuola Primaria: qualora, soprattutto durante i primi due anni di scuola primaria, si riscontrino difficoltà nell’acquisizione di competenze di letto scrittura e di calcolo da parte di alunni che non presentano deficit sensoriali, intellettivi o neurologici, i bambini a rischio, svolgeranno specifiche attività di potenziamento e di recupero. Se alla fine del secondo anno della scuola primaria il bambino a rischio nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero mirate non riesca ad apprendere e ad automatizzare i meccanismi di letto-scrittura e/o delle procedure matematiche, ad articolare la grafia e l’ortografia per quanto si attende rispetto all’età anagrafica e ai programmi vigenti potrebbe sussistere il rischio di un DSAp. Il Team Docente inviterà tempestivamente la famiglia ad avviare le procedure di valutazione preferibilmente presso il Servizio Sanitario nazionale o presso i Servizi sanitari accreditati come previsto dall’Art. 3 della Legge 170/2010. L’osservazione dei docenti, opportunamente formati, sarà svolta anche attraverso l’uso di strumenti quali le griglie osservative suggerite dalla Regione Toscana e dall’USR (vedi Appendice) per l’identificazione precoce dei casi a rischio di disturbi specifici di apprendimento (secondo il Protocollo d’Intesa Regione toscana USR del 14.12.2017) e attraverso l’uso di prove standardizzate di lettura e scrittura per uso scolastico (la scuola Primaria attua un Progetto di Identificazione precoce delle difficoltà di letto scrittura). Tali strumenti non hanno finalità diagnostiche, ma suggeriscono modalità di osservazione che i docenti possono utilizzare nella pratica quotidiana, al fine di rilevare le atipie di comportamento/apprendimento. -Scuola Secondaria di Primo Grado: qualora sia iscritto a questo grado di istruzione un alunno che non presentando deficit sensoriali, intellettivi o neurologici dimostri di non riuscire ad apprendere e ad automatizzare i meccanismi di letto-scrittura e delle procedure matematiche, ad articolare la grafia e l’ortografia per quanto si attende rispetto all’età anagrafica e ai programmi vigenti potrebbe verificarsi il rischio di un DSAp. Il Consiglio di classe, per voce del Coordinatore inviterà tempestivamente la famiglia ad avviare le procedure di valutazione preferibilmente presso il Servizio Sanitario nazionale o presso i Servizi sanitari accreditati come previsto dall’Art. 3 della Legge 170/2010. . “ La certificazione di DSAp viene consegnata dalla famiglia alla Scuola, che intraprende le iniziative ad essa conseguenti” (art.2 comma 3 dei Decreti attuativi n. 5669 del Luglio 2011). 5.a Procedura da seguire in caso di sospetto di DSAp Nel caso in cui un docente ritenga che un suo alunno possa presentare un DSAp deve segnalare il caso al Dirigente Scolastico, al coordinatore di classe, ai colleghi del Consiglio di classe quindi al referente DSAp, e seguire la seguente procedura con molto tatto e discrezione:

1. convocazione (scritta se necessario) dei genitori; 2. colloquio del Coordinatore di Classe (se richiesto con il referente DSAp) con i genitori e

comunicazione delle difficoltà persistenti osservate nell’alunno e delle azioni intraprese per il recupero;

3. invito, rivolto ai genitori, a recarsi alla ASL di competenza .

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4. verbalizzazione della conversazione e firma del documento da parte dei presenti. Una copia del verbale deve essere consegnata alla famiglia e un’altra deve essere inserita nel fascicolo dello studente.

6. FASI DELL’ACCOGLIENZA E DELL’INSERIMENTO

6.a Acquisizione della diagnosi specialistica COSA

CHI

QUANDO

MATERIALI

Acquisizione della diagnosi specialistica di DSAp e richiesta di autorizzazioni - Protocollare la copia della diagnosi e inserirla nel fascicolo personale riservato dell’alunno; -Far compilare alla famiglia la lettera di accompagnamento alla diagnosi e i moduli di autorizzazione ad informare della diagnosi tutti i docenti del Consiglio di Classe. - Informare dell’acquisizione il Dirigente Scolastico e il referente d’Istituto per i DSAp. -Consegnare copia della diagnosi al docente coordinatore e al referente d’Istituto. -Inserire il nominativo dello studente

Persona designata dalla Segreteria.

- Al momento della consegna della diagnosi di DSAp da parte della famiglia. (Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto all’art.1 dell’Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSAp (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012).

- Copia della diagnosi di un medico specialista ( Neuropsichiatra e/o Psicologo) per i DSAp del Servizio Sanitario nazionale o di Servizi sanitari accreditati come previsto dall’Art. 3 della Legge 170/2010 -Modulo d’iscrizione con apposito rinvio alla documentazione allegata in caso di nuovo inserimento o di iscrizione alla classe prima della scuola Secondaria. -Lettera dei genitori di accompagnamento alla diagnosi -Moduli di autorizzazione sulla privacy

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nell’“anagrafe DSAp” nell’archivio digitale dell’Istituto

È opportuno che l’acquisizione della diagnosi specialistica, le pratiche d’iscrizione e la gestione dell’archivio DSAp siano seguiti da un assistente amministrativo che si occupa degli studenti con DSAp in modo continuativo. Chiunque erroneamente riceva una diagnosi di DSAp è tenuto a riconsegnarla alla famiglia e a invitarla a portarla al Dirigente Scolastico e alla Segreteria. 6.b Determinazione della classe in caso di iscrizione alla classe prima di Scuola Secondaria o di inserimento in corso d’anno Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico, Commissione composizione classi, referente DSAp -In caso di iscrizione di alunno con DSAp alla classe prima di Scuola Secondaria, la Commissione composizione classi (a giugno), avrà cura di:

- se possibile inserirlo in una sezione con un basso numero di alunni; - se possibile non iscrivere due studenti con DSAp nella stessa sezione.

Dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria il passaggio di informazioni avverrà durante gli incontri di continuità (a giugno e a ottobre) tra i docenti interessati. A settembre il Dirigente Scolastico comunicherà il nuovo inserimento all’insegnante coordinatore e agli insegnanti della classe coinvolta. -In caso di inserimento successivo ( ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo sia nella Scuola Primaria che in quella Secondaria) la scelta della sezione in cui iscrivere l’alunno con disturbo di apprendimento sarà di competenza del Dirigente Scolastico. 6.c Colloquio con i genitori e con lo specialista Nel periodo successivo all’acquisizione della diagnosi e sempre al passaggio fra la Scuola Primaria e quella Secondaria verrà organizzato un incontro fra Scuola- famiglia- specialista.

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COSA

CHI

QUANDO

MATERIALI

Colloquio con i genitori e con lo specialista − Raccolta di informazioni sulle caratteristiche cognitive e emotivo/relazionali dell’alunno, sul suo DSAp e sulla storia scolastica dell’alunno (anche per facilitare la compilazione successiva del PDP); −Raccolta di informazioni sui cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle scuole di provenienza . − Dare informazioni sulle figure di riferimento e sulle modalità didattiche per i DSAp presenti nella scuola;

-Dirigente Scolastico e/o referente DSAp -Specialista che ha redatto la diagnosi -Coordinatore di classe e uno o due insegnanti del CdC. - Genitori dell’alunno

-Su appuntamento (fissato dal referente) dopo la consegna della diagnosi di DSAp da parte della famiglia . -Prima o in occasione del Primo Consiglio di classe in caso di iscrizione alla classe prima di Scuola Secondaria

- Scheda o verbale di rilevazione dati e traccia di primo colloquio con la famiglia -Materiale informativo per la famiglia

6.d Inserimento in classe

Soggetti coinvolti: coordinatore di classe, referente DSAp, componenti del Consiglio di Classe. Quando in una classe viene inserito uno studente con DSAp, il referente DSAp ed il coordinatore di classe devono preparare il Consiglio di Classe sull’argomento: 1.fornendo adeguate informazioni sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento e/o la patologia specifica; 2. fornendo ai docenti materiale didattico formativo adeguato; 3. presentando le eventuali strategie didattiche alternative e/o compensative e relativi strumenti. Il coordinatore in sede del primo Consiglio di classe (settembre/ottobre) mette a conoscenza l’intero Consiglio di classe del caso, raccoglie le eventuali osservazioni di tutti i componenti al fine di stilare (eventualmente con l’aiuto del referente DSAp) una bozza di PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) (in Appendice).

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-Il coordinatore di classe e/o altri componenti del Consiglio di classe, sentita la famiglia interessata e se questa è d’accordo, possono avviare adeguate iniziative per informare gli studenti della classe sull’esistenza e sulla natura dei DSAp e per comunicare della presenza di uno o più studenti con tale disturbo in classe al fine di condividere le ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure compensative e dispensative, anche per evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative sull’alunno. 6.e Supporto al Consiglio di Classe Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei confronti di un alunno con DSAp può chiedere il supporto: - del Dirigente Scolastico della scuola - del referente DSAp della scuola - dell’Associazione Italiana Dislessia -dello specialista che segue lo studente. 6.f Predisposizione del PDP (Piano Didattico personalizzato) Al fine di facilitare il percorso scolastico dello studente con DSAp e di predisporre le condizioni che gli favoriscano il successo formativo si dispone l’attivazione di un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) come previsto dall’art. 5 dei Decreti Attuativi n. 5669 del Luglio 2011. Il termine “personalizzato” implica l’adozione di tutte le misure compensative e dispensative, coerentemente con quanto indicato dalle Linee Guida del luglio 2011. Tale Piano dovrà essere redatto, approvato dall’Equipe pedagogica/Consiglio di Classe, documentato e infine allegato:

• All’Agenda di programmazione per la Scuola Primaria e nel verbale dei Consigli di classe per la Scuola Secondaria.

• Al registro del singolo docente con la declinazione dei punti del PDP

• Al Documento della certificazione delle competenze (Secondaria di I grado) elaborato dal Consiglio di Classe, al fine dello svolgimento degli esami di stato, come dall’art. 6 dell’Ordinanza Ministeriale n° 30 Prot. 2724 del 2008.

• Al fascicolo personale dell’alunno.

Tale documento è aggiornabile e integrabile nel corso dell’anno scolastico, sulla base delle esigenze e delle strategie necessarie allo studente per compensare i propri funzionamenti in relazione al processo di apprendimento, che dovrà essere sempre condiviso dalla famiglia.

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COSA

CHI

QUANDO

MATERIALI

Predisposizione del PDP -Esplicitare e formalizzare attività di recupero, modalità didattiche individualizzate e personalizzate, strumenti compensativi e misure dispensative , modalità delle prove e delle verifiche, criteri per la valutazione

- Coordinatore di classe e componenti del Consiglio di Classe -Specialista (se possibile e se necessario) -Referente DSAp (se necessario)e/o componente della Commissione DSAp

- Entro il primo trimestre. (e comunque subito dopo che la diagnosi è stata protocollata nel periodo successivo)

-Documento PDP secondo il modello allegato

- All’inizio di ogni anno scolastico il Consiglio di classe acquisirà e se necessario integrerà il PDP dell’anno precedente. 6.g Sottoscrizione del documento da parte della famiglia

Soggetti coinvolti: componenti del Consiglio di Classe , famiglia, l’alunno se di età adeguata e di adeguato livello di consapevolezza Il PDP, una volta predisposto dal Consiglio di Classe, deve essere condiviso con la famiglia , anche per consentire l’attivazione di indispensabili sinergie tra l’azione della scuola, l’azione della famiglia, l’azione dell’allievo. Tutti i protagonisti del processo devono potersi applicare al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi e secondo modalità integrate, evitando fraintendimenti, dispersione di forze, contraddittorietà, improvvisazione. Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i docenti e la famiglia. In particolare andranno considerati i seguenti elementi: − assegnazione dei compiti a casa e modalità di assegnazione (con fotocopie, con nastri registrati, ...) − quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi con DSAp sono lenti e fanno molta più fatica degli altri occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni apprendimento) − scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando sovrapposizioni e sovraccarichi. − modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro scolastico a casa può essere realizzato (uso di strumenti informatici, presentazioni di contenuti appresi con mappe, powerpoint …). _ organizzazione delle interrogazioni

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Pertanto il Coordinatore di classe incontra i genitori e lo studente (se di età adeguata e se si ritiene opportuno) per illustrare la proposta di PDP del Consiglio di Classe e per condividere le strategie e i rispettivi impegni. Se le parti sono d’accordo viene richiesta la firma di accettazione da parte dei genitori. 6.h Forme di verifica e di valutazione Soggetti coinvolti: componenti CdC, referente DSAp “ Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSAP di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto,mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare -relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.”(art. 6 comma 2 dei Decreti Attuativi del 12 Luglio 2011). I docenti terranno conto che la valutazione dell’apprendimento e per l’apprendimento, pur non essendo priva di valore certificativo, ha soprattutto un valore formativo. La valutazione delle prove di verifica degli alunni e degli studenti con DSAp deve essere coerente con gli interventi pedagogico- didattici adottati durante l’anno scolastico sulla base del PDP , ivi compresi i momenti di valutazione finale e durante la valutazione delle prove d’esame (ultimo anno della Scuola Secondaria di primo di grado). Si sottolinea l’importanza di un Patto Formativo tra docenti e studente nel quale concordare:

• verifiche orali programmate; • compensazione di compiti scritti con prove orali; • utilizzo di verifiche orali programmate per le materie in cui non sono obbligatorie prove

scritte (es. storia); • uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (calcolatrice, vari ausili, schemi,

mappe concettuali); • programmazione dei tempi e delle modalità delle verifiche (possibilmente non più di una al

giorno e non più di tre alla settimana, tempi più lunghi e/o verifiche più brevi); • valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento

con eventuali elaborazioni personali piuttosto che alla correttezza formale; • prove informatizzate; • valutazione dei progressi in itinere.

Nel diploma finale rilasciato al termine degli Esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della personalizzazione delle prove. In occasione della somministrazione delle Prove nazionali INVALSI verranno messe un atto tutte le misure previste nel Regolamento Invalsi per gli Studenti con particolari bisogni educativi. Nel corso di attivazione del protocollo saranno effettuate verifiche dei singoli casi, della situazione globale e delle azioni attivate per il sostegno all’apprendimento degli studenti con disturbi di apprendimento.

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6.i Indicazioni operative per l’espletamento delle prove degli studenti con DSAp agli Esami di Stato Gli alunni con DSAp (debitamente certificati) affrontano le medesime prove di esame degli altri, poiché conseguono un titolo avente validità legale, ma queste possono essere somministrate con modalità diverse (che non verranno menzionate nel diploma finale). Nel documento del Consiglio di Classe redatto in vista degli Esami si devono:

• riportare tutte le informazioni sugli strumenti compensativi e dispensativi, con riferimenti alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo utilizzati in corso d’anno;

• inserire modalità, tempi e sistemi valutativi per le prove d’esame. La Commissione d’esame terrà in considerazione per la predisposizione e per la valutazione delle prove di:

• tempi più lunghi di quelli ordinari; • utilizzo di strumenti compensativi e in particolare di mezzi informatici se utilizzati in corso

d’anno (es. sintesi vocali, dizionari digitali); • possibilità di avvalersi di un insegnante (membro della commissione) per la lettura dei testi

delle prove; • compensazione dei compiti scritti con le prove orali; • maggiore attenzione ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con

riferimento alle prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in fase di colloquio. (art. 6 comma 3 dei Decreti Attuativi del 12 Luglio 2011).

• In caso di disturbo grave e previa verifica della presenza delle condizioni previste all’art.6, comma 5 del D.M. 12 luglio 2011*, è possibile in corso d’anno dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte in lingua straniera e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, i cui contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d’esame sulla base della documentazione fornita dal Consiglio di Classe.

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7. AZIONI 7.a AZIONI PER L’OSSERVAZIONE SISTEMATICA E LA RILEVAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTÀ DI LETTO SCRITTURA E DI CALCOLO. ATTIVAZIONE di LABORATORI DI POTENZIAMENTO. 7 a.1 SCUOLA DELL’INFANZIA Progetto “Metafonologia alla Scuola dell’Infanzia: osservazione dei pre-requisiti per l’apprendimento della letto scrittura e laboratori di potenziamento”

• Adozione del questionario osservativo sui pre-requisiti all’apprendimento proposto alle scuole dalla Regione Toscana e dall’USR (Protocollo Regione Toscana USR del dicembre 2016).

• Somministrazione delle prove CMF ai bambini di 5 anni da parte delle docenti referenti (e di sezione) dei vari plessi (novembre- dicembre).

• Raccolta dei dati emersi dalle prove CMF da parte del Gruppo Tecnico DSAp e tabulazione dei risultati da parte dell’insegnante FS dislessia.

• Restituzione dei risultati delle prove CMF da parte dell’insegnante FS alle docenti (febbraio)

• Attivazione di laboratori meta-fonologici per i bambini di 5 anni da parte delle insegnanti di sezione (da novembre- dicembre fino a marzo-aprile)

• Somministrazione delle prove CMF e delle prove RUN (prove di denominazione rapida) ai bambini di 5 anni da parte delle docenti di sezione dopo la conclusione dei laboratori meta-fonologici (aprile- maggio).

• Raccolta dei dati emersi dalle prove CMF da parte del gruppo tecnico DSAp e tabulazione dei risultati da parte dell’insegnante FS dislessia.

• Restituzione delle prove CMF e RUN da parte dell’insegnante FS alle docenti, confronto sugli esiti (maggio).

• Compilazione da parte delle insegnanti del questionario osservativo Regionale sui prerequisiti all’apprendimento (maggio-giugno). Tale documento verrà utilizzato per il passaggio di informazioni con le insegnanti della Scuola Primaria negli incontri di continuità.

Progetto “Competenze matematiche fra la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria: osservazione dei pre-requisiti per l’apprendimento della matematica e laboratori di potenziamento”

• Attivazione di laboratori matematici e attività di potenziamento dei pre-requisiti all’apprendimento della matematica da parte delle insegnanti di sezione (da ottobre fino a maggio )

• Somministrazione delle prove BIN ai bambini di 5 anni da parte delle docenti di sezione dei plessi (maggio).

• Raccolta dei dati e tabulazione dei risultati delle prove BIN da parte della ins. FS dislessia.

• Restituzione dei risultati delle prove BIN da parte delle docenti ( maggio ) • Le osservazioni sui pre-requisiti all’apprendimento della matematica vengono comunicati

dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia a quelle della Scuola Primaria

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7 a.2 SCUOLA PRIMARIA Progetto di “Identificazione delle difficoltà di letto-scrittura” per le classi prime e seconde della Scuola Primaria

• Adozione del questionario osservativo sull’apprendimento per gli alunni della cl. 1^

della Scuola Primaria proposto alle scuole dalla Regione Toscana e dall’USR (Protocollo Regione Toscana USR del dicembre 2016). Compilazione del questionario a dicembre – gennaio da parte delle docenti delle cl. 1^.

• Individuazione di un gruppo di insegnanti referenti del Progetto per ogni plesso di Scuola Primaria a settembre .

• Informazione sul Progetto alle insegnanti di Scuola Primaria durante il Collegio di sezione del Settembre. Condivisione di scelte metodologiche per l’insegnamento della letto-scrittura in classe prima (utilizzo del metodo fonico sillabico, introduzione iniziale del solo carattere stampato maiuscolo).

• Informazione ai genitori degli alunni delle classi prime (coinvolte dal Progetto) durante l’Assemblea di ottobre.

• Attivazione di attività di recupero da ottobre a febbraio per gli alunni delle classi seconde positivi alle prove di Maggio dello scorso anno.

• Somministrazione delle prove di screening da parte delle referenti dei plessi in tutte le classi prime della Scuola Primaria (a febbraio e a maggio) e in tutte le classi seconde (a febbraio).

• Correzione delle prove e tabulazione dei risultati a cura dell’insegnante FS dislessia (a febbraio e a maggio).

• Comunicazione dell’esito delle prove ai teams delle insegnanti delle classi prime da parte dell’ insegnante FS in vari incontri a marzo e a giugno.

• Attivazione di attività di recupero nel periodo marzo-maggio utilizzando il materiale didattico di cui sono stati dotati tutti i plessi di scuola primaria negli scorsi anni.

• Comunicazione dell’esito delle prove di febbraio alle insegnanti delle classi seconde da parte dell’insegnante FS in vari incontri a marzo.

• Colloqui da parte delle insegnanti delle classi seconde con le famiglie degli alunni risultati ancora positivi alle prove di febbraio per un eventuale invio ai servizi per una valutazione specialistica.

7.b AZIONI PER LA SENSIBILIZZAZIONE E L’INFORMAZI ONE DEGLI STUDENTI SUI DSAp . LABORATORI PER PROMUOVERE UN METODO DI STUDIO EFFICACE E L’USO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIV I

7.b.1 SCUOLA SECONDARIA

Progetto: “Basta solo attrezzarsi. Strumenti compensativi per studenti con DSAp” .

• Partecipazione al progetto di tutte le classi della Scuola Secondaria. • Individuazione di un gruppo di docenti della Scuola Secondaria che progettano e attivano i

laboratori nelle classi.

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• Attivazione da parte delle docenti di laboratori per insegnare agli studenti con DSAp e BES dell’Istituto divisi in gruppi l’utilizzo degli strumenti compensativi ad alta e bassa tecnologia (schedari, sintesi vocale, software per costruire mappe)

Incontro fra le docenti e tutte le classi per sensibilizzare gli studenti sui disturbi dell’apprendimento e sugli stili d’apprendimento. Costruzione collettiva di mappe digitali (con il software Super Mappe Evo) e uso del software per la sintesi vocale. • Percorso di formazione aperto a tutti docenti della Scuola Secondaria con formatore esperto

sull’apprendimento, sul metodo di studio e sugli strumenti compensativi tecnologici e non tecnologici.

• Installazione sulle LIM di varie classi del software Super Mappe.

8. Iniziative di FORMAZIONE per i docenti e aggiornamento relativo ai DSAP e ai BES

• Organizzazione di corsi di formazione per i docenti di tutti gli ordini di scuola sui DSAp, sui

BES, sul metodo di studio.

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APPENDICE

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GRIGLIA OSSERVATIVA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DELL ’ IC REGGELLO

NOME E COGNOME DELL’ALUNNO _________________________________________________ SCUOLA DELL’INFANZIA DI:________________________________________________________ ANNO SCOLASTICO: _____________________________________________________________ ABILITA’ GENERALI

1. AREA LINGUISTICA

PRODUZIONE

Acquisito Non acquisito

Da consolidare

Note

-Denomina oggetti e figure in modo sufficientemente rapido.

-Utilizza una struttura sintattica corretta. Ad esempio usa frasi complesse di 5/6 parole (articoli, congiunzioni, verbo, soggetto…) in modo comprensibile.

-Usa un vocabolario sufficientemente variato.

COMPETENZE FONOLOGICHE Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Articola e coarticola tutti i fonemi, con qualche possibile eccezione (r).

- Non omette o non sostituisce o non inverte suoni o sillabe.

- Discrimina coppie di parole con differenza minima. Es. palla/balla, anche con supporto di materiale figurato.

COMPETENZE METAFONOLOGICHE Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

-Sa dividere parole in sillabe e sintetizzare sillabe per formare parole.

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-Riesce a isolare la prima sillaba e/o il primo suono di parole comuni.

COMPRENSIONE Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Comprende ed esegue consegne orali di brevi frasi (prendi la matita che è sul tavolo).

COMPETENZE NARRATIVE Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Sa raccontare una breve storia figurata (3 o 4 immagini in sequenza).

2. MEMORIA FONOLOGICA

Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Ripete una breve sequenza di parole.

- Ripete una breve sequenza di cifre in ordine inverso.

- Ripete una non parola. Es. capata

3. ALFABETIZZAZIONE EMERGENTE

Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Scrive il proprio nome in modo corretto senza il modello. Se non lo fa correttamente specificare come lo scrive. ……………………..

- Conosce alcune lettere e le distingue da altro materiale iconico.

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4. AREA PRASSICA

QUALITA’ DEL GESTO GRAFICO: IMPUGNATURA Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Impugna correttamente un pennarello e/o una matita.

DIREZIONE DEL GESTO GRAFICO Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

-Rispetta nel tratto grafico la direzione sx – dx, dall’alto in basso.

5. AREA DELL’INTELLIGENZA NUMERICA

PROCESSI LESSICALI Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Denomina su richiesta i numeri fino a 10 (come si chiama questo numero?)

- Indica su richiesta i numeri fino a 10 (mostrami il …)

- Scrive i numeri in codice arabico da 1 a 5.

PROCESSI SEMANTICI Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Stima la numerosità di un gruppo di oggetti (a colpo d’occhio fino a 5)

- Indica tra una serie di due numeri il maggiore (è più grande di 5 o 3; 2 o 3?)

- Opera con i numeri aggiungendo 1 o togliendo 1 (fino a 5).

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CONTEGGIO

Acquisito Non acquisito

Da consolidare

Note

- Numera in avanti fino a 10 aiutandosi con le dita.

- Numera all’indietro da 5 a 1.

- Conta gli oggetti e risponde alla domanda “quanti sono?”

6. ABILITÀ ATTENTIVE

ATTENZIONE VISUOSPAZIALE (ricerca di stimoli nello spazio) Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

Capacità di dirigere l’attenzione nello spazio e di spostarla in modo efficace su stimoli in sequenza orizzontale e verticale.

ATTENZIONE SOSTENUTA Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Capacità di mantenere nel tempo l’attenzione su un determinato compito.

7. METACOGNIZIONE

Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Capisce che è possibile migliorare il ricordo imparando “meglio” le cose (impegnandosi nell’utilizzare intenzionalmente dei modi/strategie per imparare meglio).

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- Quando non capisce qualcosa, sembra rendersene conto (chiede chiarimenti, dimostra in qualche modo di non aver capito)

- Di fronte a situazioni che lo mettono in difficoltà non tende ad abbandonare il compito, ma a persistere in questo.

- Capisce che si può essere disturbati durante un’attività alla presenza di altri pensieri, di rumori e/o altri stimoli in genere.

8. COMPORTAMENTO

Acquisito Non

acquisito Da

consolidare Note

- Sa eseguire un’attività senza distrarsi o distrarre i compagni.

- Dimostra di saper sopportare ritardi nella gratificazione e in tutto ciò che desidera avere al più presto.

- Segue abitualmente le istruzioni e le regole che gli vengono date.

- Ha la capacità di portare a termine gli incarichi assegnati, senza essere continuamente richiamato e sollecitato.

- Se gli viene richiesto, cambia attività insieme al resto della classe, anziché perseverare in quella precedentemente intrapresa.

- Ha una buona capacità di cooperare con i suoi compagni.

- Risolve semplici problemi da solo senza chiedere aiuto all’insegnante (ad esempio, riesce a trovare il materiale necessario per completare un compito dopo aver compreso ciò che gli occorre).

- Si adegua facilmente alle nuove situazioni.

- Si dimostra interessato e curioso nei confronti degli apprendimenti di lettura, scrittura e calcolo.

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GRIGLIA OSSERVATIVA DELLA SCUOLA PRIMARIA DELL’ IC REGGELLO

NOME E COGNOME DELL’ALUNNO _________________________________________________ SCUOLA PRIMARIA DI:________________________________________________________ ANNO SCOLASTICO: _____________________________________________________________ ABILITA’ GENERALI

1. AREA LINGUISTICA

Sempre Spesso Qualche volta

Mai

-Comprende la struttura narrativa di un racconto ascoltato.

-Utilizza un lessico adeguato.

-Denomina correttamente e con adeguata velocità immagini di oggetti conosciuti.

-Manifesta difficoltà nella pronuncia di alcuni suoni e/o sostituisce alcuni suoni con altri (p/b… t/d…r/l…).

-Semplifica alcuni gruppi consonantici. (pronuncia bacca per barca) e inverte sillabe (sefamoro al posto di semaforo).

-Costruisce frasi con semplici subordinate introdotte da connettivi (perché, quando, quindi, perciò…).

-Mostra difficoltà di accesso lessicale (esitazioni nel trovare le parole giuste, giri di parole, etc…).

-Mostra difficoltà a memorizzare filastrocche, poesie, giorni della settimana, mesi.

2. MEMORIA FONOLOGICA

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

- Ripete una breve sequenza di cifre in ordine inverso. (2-5-7 il bambino deve rispondere 7-5-2).

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- Ripete una non parola. Es. manupi

3. METAFONOLOGIA

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

-Segmenta parole nelle sillabe costituenti.

-Individua fonema iniziale, finale, intermedio.

-Segmenta le parole in fonemi e sintetizza la parola a partire dai fonemi.

4. SCRITTURA COME ESCUZIONE GRAFICA

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

- Rispetta il rigo di scrittura.

-Segue il ritmo della classe nella velocità di scrittura sotto dettatura.

-Usa un a dimensione adeguata delle lettere.

-Presenta una scrittura con deformazioni o perdita di tratti distintivi delle lettere che la rendono non identificabili se estrapolate dal contesto della parola.

5. SCRITTURA SU COPIA E SOTTO DETTATURA

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

-Copia parole o brevi frasi. Conosce la corrispondenza fonografica (scrive la lettera corrispondente al suono).

-Scrive sillabe che terminano con una vocale. (segnalare eventuali errori…).

-Scrive parole bisillabiche piane (alternanza CV-CV)

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-Scrive parole trisillabiche piane (alternanza CV-CV-CV)

-Scrive parole multi sillabiche piane.

-Scrive sillabe aperte con gruppi consonantici (es. STRA- DA, TRE-NO, POR-TA).

Scrive sillabe chiuse (PER; CON, PON)

Scrive parole con digrammi e trigrammi (CHE, CHI, GLI..).

6.SCRITTURA COME PRODUZIONE AUTONOMA Sempre Spesso Qualche

volta Mai

-Nella scrittura spontanea di parole con supporto delle immagini ha raggiunto la fase: preconvenzionale –sillabica - sillabica alfabetica – alfabetica. Confonde le lettere all’inizio o all’interno delle parole (indicare quali lettere confonde) ………………………………………………..

-Inverte la sequenza di alcune lettere nelle parole.

Omette sillabe o singole lettere. (indicare quali) ……………………………………………………….

-Omette la lettera ponte (volpe/vope).

- Riduce i gruppi consonantici all’interno delle sillabe (treno/ teno).

6. LETTURA

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

-Riconosce uguaglianze di suono tra elementi grafo-percettivi molto diversi (A/a).

-Individua grafemi corrispondenti a fonemi pronunciati.

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-Legge sillabe aperte (BA-TA-CA- RA…).

-Legge parole bisillabe piane.

-Legge parole trisillabiche piane.

-Legge parole con lettera ponte.

-Legge parole con gruppi consonantici.

-Legge parole con digrammi e trigrammi.

-Ha una decodifica lenta (legge lettera per lettera o sillaba per sillaba con ripetizione sub vocalica).

-Ha una decodifica sufficientemente veloce (lettura lessicale delle parole): pronuncia le parole intere senza assemblaggio sub vocalico.

-Tende a leggere la stessa parola in modi diversi nello stesso brano.

-Manifesta esitazioni.

-Perde il segno.

-Salta le righe nella lettura di un brano.

-Sostituisce parole funtori (dalle/delle).

-Effettua errori di inversioni.

-Effettua scambi di grafemi percettivamente simili (m/n; d/b).

-Effettua errori di decodifica tra vocali aperte e chiuse (a/e).

-Fa errori derivazionali (cartoleria/carta).

-Fa errori morfologici (masc. /femm; sing./plur; cantano/ canteranno).

-Fa errori semantico/lessicali (poltrona/divano).

-Fa errori di accento (difficoltà di accesso al lessico).

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7. LETTURA COME COMPRENSIONE

Sempre Spesso Qualche volta

Mai

-Comprende parole singole.

-Comprende brevi frasi.

-Comprende brevi brani.

8. CALCOLO

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

-Numera in avanti fino a 20.

-Scrive correttamente i numeri in cifre (fino a 20).

-Attribuisce al numero arabico il nome corrispondente(fino a 20).

-Associa il numero alla corrispettiva quantità (fino a 20). - Opera con i numeri aggiungendo o togliendo (entro il 10).

9. ABILITA’ ATTENTIVE

ATTENZIONE VISUOSPAZIALE (ricerca di stimoli nello spazio) Sempre Spesso Qualche

volta Mai

Capacità di dirigere l’attenzione nello spazio e di spostarla in modo efficace su stimoli in sequenza orizzontale e verticale.

ATTENZIONE SOSTENUTA Sempre Spesso Qualche

volta Mai

- Capacità di mantenere nel tempo l’attenzione su un determinato compito.

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10. COMPORTAMENTO

Sempre Spesso Qualche

volta Mai

- Sa eseguire un’attività senza distrarsi o distrarre i compagni.

- Dimostra di saper sopportare ritardi nella gratificazione e in tutto ciò che desidera avere al più presto.

- Segue abitualmente le istruzioni e le regole che gli vengono date.

- Ha la capacità di portare a termine gli incarichi assegnati, senza essere continuamente richiamato e sollecitato.

- Se gli viene richiesto, cambia attività insieme al resto della classe, anziché perseverare in quella precedentemente intrapresa.

- Ha una buona capacità di cooperare con i suoi compagni.

- Risolve semplici problemi da solo senza chiedere aiuto all’insegnante (ad esempio, riesce a trovare il materiale necessario per completare un compito dopo aver compreso ciò che gli occorre).

- Si adegua facilmente alle nuove situazioni.

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Istituto Comprensivo di Reggello

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

ANNO SCOLASTICO …………..

Scuola Primaria…………………………

CLASSE…… SEZ……..

ALUNNO: …………………………………………..

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PREMESSA: Al fine di facilitare il percorso scolastico dello studente con disturbo specifico di apprendimento (DSAp) e di predisporre le condizioni che gli favoriscano il successo formativo si dispone l’attivazione di un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) come previsto dall’art. 5 dei Decreti Attuativi n. 5669 del Luglio 2011 . Il termine “personalizzato” implica l’adozione di misure compensative e dispensative adeguate all’alunno, coerentemente con quanto indicato dalle Linee Guida del luglio 2011. Tale Piano dovrà essere redatto e approvato dall’Equipe pedagogica entro il primo trimestre dell’anno scolastico, documentato e infine allegato:

• all’agenda di programmazione;

• al registro del singolo docente (facoltativo);

• al fascicolo personale dell’alunno.

Il PDP dovrà essere concordato con le famiglie e una copia dovrà essere loro consegnata entro il primo trimestre dell’anno scolastico. Il documento deve essere consultabile dai docenti che vengono a sostituire i titolari delle classi (se i genitori dell’alunno hanno firmato l’autorizzazione in Segreteria). Il PDP è aggiornabile e integrabile nel corso dell’anno scolastico, sulla base delle esigenze e delle strategie necessarie allo studente per compensare i propri funzionamenti in relazione al processo di apprendimento; qualunque cambiamento dovrà essere sempre condiviso dalla famiglia. Al Dirigente Scolastico spetta il compito di assicurare l’ottemperanza piena e fattiva di questi impegni.

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO - DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche” - Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 “Iniziative relative alla dislessia” - Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 “Iniziative relative alla dislessia” - Nota MIUR 4600 del 10 maggio 2007 “Circolare n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuola statali e paritarie per l’anno scolastico 2006- 2007- precisazioni” - Nota MPI 4674 del 10 maggio 2007 “Disturbi di apprendimento- Indicazioni operative” - Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo dell’Istruzione. D.M. 31/07/2007 - Indicazioni Nota Ufficio Scolastico regionale Emilia Romagna n. 13925 del 4/9/07 in “Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia) in allievi non certificati in base alla L. 104/92. Suggerimenti operativi.” - OM n. 30 del 10.03.2008 “Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2007/2008” - CM n. 32 del 14.03.2008 “Scrutini ed esami di stato a conclusione del primo ciclo di istruzione- Anno scolastico 2007/2008” - CM n. 54 del 26.05.2008, “Esami di stato per la Secondaria di Primo Grado, anno scolastico 2007/2008, prova scritta a carattere nazionale.” - Nota Ufficio Scolastico regionale Emilia Romagna n. 1425 del 3/2/09 “Disturbi Specifici di Apprendimento: successo scolastico e strategie didattiche. Suggerimenti operativi.” - DPR 122/2009, Regolamento sulla valutazione degli alunni. - Legge 8 ottobre 2010, n. 170, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

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1. INFORMAZIONI GENERALI

NOME E COGNOME

DATA DI NASCITA

CLASSE

SITUAZIONE DELLA CLASSE

Alunni in totale n°…… Alunni con disabilità n°….. Alunni stranieri n°……

DIAGNOSI SPECIALISTICA redatta in data… da… presso… aggiornata in data… da presso…

INTERVENTI RIABILITATIVI-SANITARI pregressi e/o contemporanei al percorso scolastico (logopedia, psicomotricità, interventi didattici specifici in strutture esterne, altro)

Tipologia intervento……………………… Effettuato da……………………………… presso… periodo e frequenza….. modalità….

SCOLARIZZAZIONE PREGRESSA

Scuola Infanzia: frequentata SI NO Presso…………………………………………… Scuola Primaria: frequentata presso………………............................ bocciatura: SI NO in classe……………………… Scuola Secondaria: frequentata presso………………………………… bocciature: SI NO in classe………………………. Trasferimenti: SI NO in classe…………………… Scuola di provenienza:……………………………

ASPETTI EMOTIVO-AFFETTIVO-MOTIVAZIONALI (Relazionalità con i compagni/adulti,

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consapevolezza delle proprie difficoltà, livello di autostima) ALTRE OSSERVAZIONI: Punti di forza …………………………………………………………………………. Punti di debolezza ……………………………………………………………………..

CONSAPEVOLEZZA DA PARTE DELL’ALUNNO DEL PROPRIO MOD O DI APPRENDERE

Acquisita □ Da rafforzare □ Da sviluppare □ Autostima dell’alunno o Nulla o Scarsa o Sufficiente o Buona o Ipervalutazione 1. 5 DIAGNOSI CLINICA (Art. 3, Legge 170/2010) Riportare solo i dati salienti relativi alle difficoltà e desunti dalla diagnosi. DSAp riscontrato/i :

□ DISLESSIA □ DISORTOGRAFIA □ DISCALCULIA □ DISGRAFIA Altro:

□ DIFFICOLTÀ DI MEMORIA □ DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

□ ALTRI DISTURBI ASSOCIATI (specificare)______________________________________________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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1.6 OSSERVAZIONI IN CLASSE

□ DIFFICOLTÀ DI MEMORIA □ DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

□ ATTEGGIAMENTO ANSIOSO □ ATTEGGIAMENTO OPPOSITIVO Altro ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________

2. ABILITÀ STRUMENTALI

2.1 LETTURA ( Legge 170/10, Art. 1, comma 2)

DISLESSIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI (se indicati) Velocità

Correttezza

Comprensione

-Fare una crocetta sui descrittori prescelti ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Cosa legge □ singole lettere

□ sillabe semplici/complesse

□ singole parole mono/bi/tri e polisillabiche

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□ intere frasi

□ brani di breve lunghezza Carattere utilizzato

□ stampato maiuscolo

□ stampato minuscolo

□ corsivo Qualità della lettura

□ lenta

□ imprecisa

□ sillabata Indicare gli errori ricorrenti

□ mancato riconoscimento del grafema

□ inversioni di fonemi

□ sostituzioni (scambio di grafemi)

□ non rispetta la punteggiatura

□ prosodia (accento, tono e intonazione) Come legge

□ mentalmente

□ ad alta voce Comprensione

□ Comprende semplici frasi

□ Comprende brani di breve lunghezza

□ Accede in modo autonomo al testo

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2.2 SCRITTURA (Legge 170/10, art.1, commi 3 e 4)

a. DISORTOGRAFIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI (se indicati) Tipologia di errori

Produzione (ideazione-stesura-revisione)

-Fare una crocetta sugli indicatori prescelti: ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Cosa scrive

□ singole lettere

□ sillabe semplici (es. la-re)

□ sillabe complesse (es. tra, che)

□ singole parole mono/bi/tri o polisillabiche

□ frasi medio lunghe

□ brevi testi

□ Altro___________________________________________________ Indicare gli errori ricorrenti

□ Errori fonologici (omissioni di suoni, sostituzioni di suoni- f/v, p/b, t/d,s/z, m/n, l/r- inversioni di lettere e sillabe)

□ Errori fonetici (doppie, accenti)

□ Errori ortografici (uso dell’H, apostrofo, separazioni e fusioni illegali)

□ Errori semantico-lessicali (es. l’ago/lago, la radio/l’aradio)

□ Altro_______________________________________________________

41

Come scrive

□ Copia (dalla lavagna,da testo)

□ Scrive sotto dettatura

□ Utilizza ausili per la scrittura

□ Altro_____________________________________________________ Carattere:

□ stampato maiuscolo

□ minuscolo

□ corsivo

b. DISGRAFIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI Grafia

Fare una crocetta sugli indicatori prescelti ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Qualità del tratto

□ segmentato

□ fluido

□ eccessiva pressione Uso di ausili Indicare quali

42

2.3 CALCOLO (Legge 170/10, art. 1, comma 5)

DISCALCULIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI (se indicati) Calcolo mentale

Calcolo scritto

Fare una crocetta sugli indicatori prescelti: ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Prerequisiti del calcolo (Es: quantità, grandezza, seriazione, classificazione in base ad uno o più attributi…)

□ Riconosce i simboli numerici

□ Associa il simbolo alla quantità

□ Conosce il valore posizionale delle cifre

□ Esegue seriazioni e classificazioni

□ Altro_______________________________________________________ Difficoltà

□ Difficoltà nella lettura, nella scrittura e nella ripetizione del numero

□ Difficoltà nell’identificazione della grandezza Difficoltà nella manipolazione del numero con errori:

□ Nelle tabelline

□ Nel calcolo a mente o scritto

□ Nell’incolonnamento

□ Nelle operazioni

□ Nel riconoscimento della formula da applicare

□ Di applicazione della formula

43

□ Altro ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.4 LINGUE STRANIERE 1. Lettura (L.170/10, art. 5) ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Cosa legge

□ singole lettere (alfabeto)

□ sillabe semplici/complesse

□ le parole in chiaro (suono corrispondente al grafema)

□ intere frasi

□ brani di breve lunghezza

□ dieresi e dittonghi Carattere utilizzato

□ stampato maiuscolo

□ stampato minuscolo Qualità della lettura

□ lenta

□ imprecisa

□ sillabata Come legge

□ mentalmente

□ ad alta voce Comprensione

□ comprende singole parole

□ Comprende semplici frasi

□ Comprende brani di breve lunghezza

44

□ Accede in modo autonomo al testo 2. Ascolto ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE Comprensione

□ Comprende singole parole

□ Comprende semplici frasi

□ Comprende semplici testi

□ Riconosce dal contesto la parte grammaticale

□ Riconosce vocaboli specifici per disciplina 3. MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE (Nota USR_ER 4/9/07 e Legge 170/10, art. 5) NOTE Dopo una attenta valutazione svolta a cura di ogni componente dell’equipe pedagogica si analizzano le possibili MISURE DISPENSATIVE e COMPENSATIVE proposte (secondo la normativa ministeriale) e si effettua la scelta di quelle ritenute più idonee (segnare con una X ). Misure Dispensative

L’alunno viene dispensato:

□ dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri

□ dalla lettura ad alta voce

□ dal prendere appunti

□ dal copiare dalla lavagna

□ dalla dettatura di testi/appunti

□ dall’uso del vocabolario

□ dallo studio mnemonico delle tabelline, di formule e di definizioni

□ dai tempi standard

45

□ da un eccessivo carico di compiti

□ altro

Strumenti compensativi

L’alunno usufruisce dei seguenti strumenti compensativi:

□ alfabetiere/tabella dei caratteri

□ Tabelle per suoni difficili e convenzioni ortografiche

□ sintesi e tabelle con definizione breve, esempi e guida per analisi grammaticale e sintattica

□ liste di sinonimi e contrari divise per campi semantici (per arricchimento lessicale)

□ uso della tavola Pitagorica

□ uso della calcolatrice

□ uso di mediatori didattici (immagini, schemi, mappe…)

□ computer con videoscrittura e correttore ortografico; stampanti e scanner

□ risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali)

□ mappe concettuali

□ tabelle e formulari con esempi di applicazione

□ altro

46

Note ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 6. CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE (Legge 170/10 artt. 2, 5 comma 4) Si concordano le seguenti misure :

o lettura delle consegne e del testo del compito scritto da parte dell’insegnante;

o evitare di consegnare materiale scritto a mano prediligendo quello stampato, o digitale, o registrato;

o interrogazioni programmate; o compensazione con prove orali di compiti scritti; o uso di mediatori didattici e/o ausili informatici durante le interrogazioni

(mappe concettuali, mappe cognitive); o tempi più lunghi per l’esecuzione del compito; o utilizzo di domande a risposta chiusa per la verifica dell’apprendimento

(scelta multipla, vero/falso…); o valutazione incentrata sulle conoscenze e non sulle carenze; o valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma; o valutazione formativa e non solo sommativa; o in caso di disturbo grave e previa verifica della presenza delle condizioni

previste all’art.6, comma 5 del D.M. 12 luglio 2011*, è possibile in corso d’anno dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte in lingua straniera.

o stipula di un “patto” sia con l’alunno/a che con la famiglia, in cui ognuno si impegna per il raggiungimento dei propri obiettivi e ne è responsabile

47

STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE CONSIGLIATE o Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto

(linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce

o Utilizzare schemi e mappe concettuali o Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi,

immagini) o Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le

discipline o Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” o Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per

orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali o Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale o Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e

l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento o Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari o Promuovere l’apprendimento collaborativo

48

3.4 INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE ALL’I NTERNO DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI PER IL CONS EGUIMENTO DELLE COMPETENZE FONDAMENTALI ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 4. PATTO CON LA FAMIGLIA (Legge 170/10 art. 6) Si concordano:

o I compiti a casa (eventuale riduzione e/o carico di lavoro equilibrato); o Gli strumenti compensativi da utilizzare a casa; o Le interrogazioni; o Le modalità di aiuto: chi, come, per quali attività/discipline; o Altro:

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________

49

IL PRESENTE PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO È STATO CONCORDATO E REDATTO IN DATA_______________________ DA: Nome e cognome Firma Famiglia

Operatori (se presenti)

Insegnanti

50

Istituto Comprensivo di Reggello

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

ANNO SCOLASTICO …………..

Scuola Secondaria…………………………

CLASSE…… SEZ……..

ALUNNO: …………………………………………..

51

PREMESSA: Al fine di facilitare il percorso scolastico dello studente con disturbo specifico di apprendimento ( DSAp) e di predisporre le condizioni che gli favoriscano il successo formativo si dispone l’attivazione di un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) come previsto dall’art. 5 dei Decreti Attuativi n. 5669 del Luglio 2011 . Il termine “personalizzato” implica l’adozione di misure compensative e dispensative adeguate all’alunno, coerentemente con quanto indicato dalle Linee Guida del luglio 2011. Tale Piano dovrà essere redatto e approvato dal Consiglio di Classe entro il primo trimestre dell’anno scolastico, documentato e infine allegato:

• al verbale dei Consigli di classe;

• al registro del singolo docente (facoltativo);

• al documento della certificazione delle competenze elaborato dal Consiglio di Classe, al fine dello svolgimento degli esami di Stato, come dall’art. 6 dell’Ordinanza Ministeriale n° 30 Prot. 2724 del 2008;

• al fascicolo personale dell’alunno.

Il PDP dovrà essere concordato con le famiglie e una copia dovrà essere loro consegnata entro il primo trimestre dell’anno scolastico. Il documento dovrebbe anche avvalersi della partecipazione diretta dell’allievo (se di età adeguata e con un appropriato livello di consapevolezza), per renderlo parte attiva del processo di apprendimento. Il documento deve essere consultabile dai docenti che vengono a sostituire i titolari delle classi (se i genitori dell’alunno hanno firmato l’autorizzazione in Segreteria). Il PDP è aggiornabile e integrabile nel corso dell’anno scolastico, sulla base delle esigenze e delle strategie necessarie allo studente per compensare i propri funzionamenti in relazione al processo di apprendimento; qualunque cambiamento dovrà essere sempre condiviso dalla famiglia. Al Dirigente scolastico spetta il compito di assicurare l’ottemperanza piena e fattiva di questi impegni.

52

NORMATIVA DI RIFERIMENTO - DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche” - Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 “Iniziative relative alla dislessia” - Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 “Iniziative relative alla dislessia” - Nota MIUR 4600 del 10 maggio 2007 “Circolare n. 28 del 15 marzo 2007 sull’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuola statali e paritarie per l’anno scolastico 2006- 2007- precisazioni” - Nota MPI 4674 del 10 maggio 2007 “Disturbi di apprendimento- Indicazioni operative” - Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo dell’Istruzione. D.M. 31/07/2007 - Indicazioni Nota Ufficio Scolastico regionale Emilia Romagna n. 13925 del 4/9/07 in “Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia) in allievi non certificati in base alla L. 104/92. Suggerimenti operativi.” - OM n. 30 del 10.03.2008 “Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli Esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle scuole statali e non statali. Anno scolastico 2007/2008” - CM n. 32 del 14.03.2008 “Scrutini ed esami di stato a conclusione del primo ciclo di istruzione- Anno scolastico 2007/2008” - CM n. 54 del 26.05.2008, “Esami di stato per la Secondaria di Primo Grado, anno scolastico 2007/2008, prova scritta a carattere nazionale.” - Nota Ufficio Scolastico regionale Emilia Romagna n. 1425 del 3/2/09 “Disturbi Specifici di Apprendimento: successo scolastico e strategie didattiche. Suggerimenti operativi.” - DPR 122/2009, Regolamento sulla valutazione degli alunni. - Legge 8 ottobre 2010, n. 170, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

53

1. INFORMAZIONI GENERALI NOME E COGNOME

DATA DI NASCITA

CLASSE

SITUAZIONE DELLA CLASSE

Alunni in totale n°…… Alunni con disabilità n°….. Alunni stranieri n°……

DIAGNOSI SPECIALISTICA redatta in data… da… presso… aggiornata in data… da presso…

INTERVENTI RIABILITATIVI-SANITARI pregressi e/o contemporanei al percorso scolastico (logopedia, psicomotricità, interventi didattici specifici in strutture esterne, altro)

Tipologia intervento……………………… Effettuato da……………………………… presso… periodo e frequenza….. modalità….

SCOLARIZZAZIONE PREGRESSA

Scuola Infanzia: frequentata SI NO Presso…………………………………………… Scuola Primaria: frequentata presso………………............................ bocciatura: SI NO in classe……………………… Scuola Secondaria: frequentata presso………………………………… bocciature: SI NO in classe………………………. Trasferimenti: SI NO in classe…………………… Scuola di provenienza:……………………………

ASPETTI EMOTIVO-AFFETTIVO-MOTIVAZIONALI (Relazionalità con i compagni/adulti, consapevolezza delle proprie

54

difficoltà, livello di autostima) ALTRE OSSERVAZIONI: Punti di forza …………………………………………………………………………. Punti di debolezza ……………………………………………………………………..

CONSAPEVOLEZZA DA PARTE DELL’ALUNNO DEL PROPRIO MOD O DI APPRENDERE

Acquisita □ Da rafforzare □ Da sviluppare □ Autostima dell’alunno o Nulla o Scarsa o Sufficiente o Buona o Ipervalutazione 1. 5 DIAGNOSI CLINICA (Art. 3, Legge 170/2010) Riportare solo i dati salienti relativi alle difficoltà e desunti dalla diagnosi. DSAP riscontrato/i :

□ DISLESSIA □ DISORTOGRAFIA □ DISCALCULIA □ DISGRAFIA Altro:

□ DIFFICOLTA’ DI MEMORIA □ DIFFICOLTA’ DI ATTENZIONE

□ ALTRI DISTURBI ASSOCIATI (specificare)______________________________________________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

55

1.6 OSSERVAZIONI IN CLASSE

□ DIFFICOLTÀDI MEMORIA □ DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

□ ATTEGGIAMENTO ANSIOSO □ ATTEGGIAMENTO OPPOSITIVO Altro ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________

1. ABILITÀ STRUMENTALI

2.2 LETTURA ( Legge 170/10, Art. 1, comma 2)

DISLESSIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI (se indicati) Velocità

Correttezza

Comprensione

-Fare una crocetta sui descrittori prescelti ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Cosa legge □ singole lettere

□ sillabe semplici/complesse

□ singole parole mono/bi/tri e polisillabiche

56

□ intere frasi

□ brani di breve lunghezza Carattere utilizzato

□ stampato maiuscolo

□ stampato minuscolo

□ corsivo Qualità della lettura

□ lenta

□ imprecisa

□ sillabata Indicare gli errori ricorrenti

□ mancato riconoscimento del grafema

□ inversioni di fonemi

□ sostituzioni (scambio di grafemi)

□ non rispetta la punteggiatura

□ prosodia (accento, tono e intonazione) Come legge

□ mentalmente

□ ad alta voce Comprensione

□ Comprende semplici frasi

□ Comprende brani di breve lunghezza

□ Accede in modo autonomo al testo

57

2.2 SCRITTURA (Legge 170/10, art.1, commi 3 e 4)

c. DISORTOGRAFIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI (se indicati) Tipologia di errori

Produzione (ideazione-stesura-revisione)

-Fare una crocetta sugli indicatori prescelti: ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Cosa scrive

□ singole lettere

□ sillabe semplici (es. la-re)

□ sillabe complesse (es. tra, che)

□ singole parole mono/bi/tri o polisillabiche

□ frasi medio lunghe

□ brevi testi

□ Altro___________________________________________________ Indicare gli errori ricorrenti

□ Errori fonologici (omissioni di suoni, sostituzioni di suoni- f/v, p/b, t/d,s/z, m/n, l/r- inversioni di lettere e sillabe)

□ Errori fonetici (doppie, accenti)

□ Errori ortografici (uso dell’H, apostrofo, separazioni e fusioni illegali)

□ Errori semantico-lessicali (es. l’ago/lago, la radio/l’aradio)

□ Altro_______________________________________________________

58

Come scrive

□ Copia (dalla lavagna,da testo)

□ Scrive sotto dettatura

□ Utilizza ausili per la scrittura

□ Altro_____________________________________________________ Carattere:

□ stampato maiuscolo

□ minuscolo

□ corsivo

d. DISGRAFIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI Grafia

Fare una crocetta sugli indicatori prescelti ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Qualità del tratto

□ segmentato

□ fluido

□ eccessiva pressione Uso di ausili Indicare quali

59

2.3 CALCOLO (Legge 170/10, art. 1, comma 5)

DISCALCULIA Descrittori: ELEMENTI DESUNTI DALLA

DIAGNOSI (se indicati) Calcolo mentale

Calcolo scritto

Fare una crocetta sugli indicatori prescelti: ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Prerequisiti del calcolo (Es: quantità, grandezza, seriazione, classificazione in base ad uno o più attributi…)

□ Riconosce i simboli numerici

□ Associa il simbolo alla quantità

□ Conosce il valore posizionale delle cifre

□ Esegue seriazioni e classificazioni

□ Altro_______________________________________________________ Difficoltà

□ Difficoltà nella lettura, nella scrittura e nella ripetizione del numero

□ Difficoltà nell’identificazione della grandezza Difficoltà nella manipolazione del numero con errori:

□ Nelle tabelline

□ Nel calcolo a mente o scritto

□ Nell’incolonnamento

□ Nelle operazioni

□ Nel riconoscimento della formula da applicare

□ Di applicazione della formula

60

□ Altro ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.5 LINGUE STRANIERE 1. Lettura (L.170/10, art. 5) ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE Cosa legge

□ singole lettere (alfabeto)

□ sillabe semplici/complesse

□ le parole in chiaro (suono corrispondente al grafema)

□ intere frasi

□ brani di breve lunghezza

□ dieresi e dittonghi Carattere utilizzato

□ stampato maiuscolo

□ stampato minuscolo Qualità della lettura

□ lenta

□ imprecisa

□ sillabata Come legge

□ mentalmente

□ ad alta voce Comprensione

□ comprende singole parole

□ Comprende semplici frasi

□ Comprende brani di breve lunghezza

61

□ Accede in modo autonomo al testo 2. Ascolto ELEMENTI DESUNTI DALL’OSSERVAZIONE Comprensione

□ Comprende singole parole

□ Comprende semplici frasi

□ Comprende semplici testi

□ Riconosce dal contesto la parte grammaticale

□ Riconosce vocaboli specifici per disciplina

62

3.1 MISURE DISPENSATIVE, STRUMENTI COMPENSATIVI E C RITERI DI VALUTAZIONE ADOTTATI PER OGNI MATERIA (da utilizzare anche durante le verifiche e gli esami conclusivi). (Fare una crocetta sui descrittori prescelti) DISCIPLINA

MISURE DISPENSATIVE STRUMENTI COMPENSATIVI

VALUTAZIONE

ITALIANO

L’alunno viene dispensato: □ dalla lettura ad alta voce □ dal prendere appunti □ dal copiare dalla lavagna □ dalla dettatura di testi/appunti □ dall’uso del vocabolario □ dallo studio mnemonico di sequenze (poesie, etc.) □ dalla scrittura in corsivo □ dai tempi standard □ da un eccessivo carico di compiti □ altro

□ Tabelle per suoni difficili e convenzioni ortografiche □ sintesi e tabelle con definizioni, esempi e guida per analisi grammaticale e sintattica □ liste di sinonimi e contrari divise per campi semantici (per arricchimento lessicale) □ uso di mediatori didattici (immagini, schemi, mappe…) □ computer con videoscrittura e correttore ortografico; stampanti e scanner □ risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali) □ mappe concettuali □ tabelle e formulari con esempi di applicazione □ lettura ad alta voce del testo e delle domande da parte del docente □ altro

□ Programmare e concordare con l’alunno le verifiche □ Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte □ Valutazioni più attente al contenuto che alla correttezza formale e ortografica □ Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive) □ Introdurre prove informatizzate □ Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove o prove più brevi □ Applicare una valutazione formativa e non sommativa dei processi di apprendimento □ altro

63

DISCIPLINA

MISURE DISPENSATIVE

STRUMENTI COMPENSATIVI

VALUTAZIONE

STORIA , GEOGRAFIA, SCIENZE e le altre materie per la parte orale

L’alunno viene dispensato: □ dalla lettura ad alta voce □ dal prendere appunti □ dal copiare dalla lavagna □ dalla dettatura di testi/appunti □ dall’uso del vocabolario □ dallo studio mnemonico di date, nomi e definizioni □ dai tempi standard □ da un eccessivo carico di compiti □ altro

□ lettura ad alta voce del testo e delle domande (anche durante le verifiche) da parte dell’insegnante o di un tutor □ presentazione nelle verifiche di concetti e terminologie utilizzate nelle spiegazioni □ integrazione del testo con appunti su supporto digitalizzato o cartaceo □ uso di mediatori didattici (immagini, schemi, mappe …) □ computer con videoscrittura e correttore ortografico; stampanti e scanner □ risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali) □ mappe concettuali □ tabelle e formulari con esempi di applicazione □ altro

□ Programmare e concordare le verifiche con l’alunno □ Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte □ Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale □ Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive) □ Introdurre prove informatizzate □ Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove o prove più brevi □ Valutazione formativa e non sommativa degli apprendimenti □ altro

64

DISCIPLINA MISURE DISPENSATIVE STRUMENTI COMPENSATI VI VALUTAZIONE LINGUE STRANIERE

L’alunno viene dispensato: □ dalla lettura ad alta voce □ dal prendere appunti □ dal copiare dalla lavagna □ dalla dettatura di testi/appunti □ dall’uso del vocabolario □ dallo studio mnemonico □ dai tempi standard □ da un eccessivo carico di compiti □ altro

□ Lettura ad alta voce del testo e delle domande (anche durante le verifiche) da parte dell’insegnante o di un tutor □ approccio visivo e comunicativo alle lingue □ favorire l’apprendimento orale □ uso di schemi di regole □ uso di tabelle della memoria □ utilizzare i colori per distinguere le forme grammaticali □ uso di mediatori didattici (immagini, schemi, mappe…) □ computer con videoscrittura e correttore ortografico; stampanti e scanner □ risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri e dizionari digitali) □ mappe concettuali □ tabelle e formulari con esempi di applicazione □ altro

□ Programmare e concordare le verifiche con l’alunno □ Evitare la sovrapposizione di interrogazioni □ Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte □Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale □ Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali) □ Introdurre prove informatizzate □ Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove o prove più brevi □Nella valutazione della comprensione (orale e scritta) valorizzare la capacità di cogliere il senso generale del messaggio □Nella valutazione della produzione dare più rilievo all’efficacia comunicativa che alla correttezza grammaticale□ Valutazione formativa e non sommativa degli apprendimenti □In caso di disturbo grave e previa presenza delle condizioni previste dall’art.6, comma 5 del D.M. 12 luglio 2011, dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte e, in sede d’Esame prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta*.

65

DISCIPLINA MISURE DISPENSATIVE MISURE COMPENSATIVE VALUTAZIONE

MATEMATICA

L’alunno viene dispensato: □ dalla lettura ad alta voce □ dal prendere appunti □ dal copiare dalla lavagna □ dalla dettatura di testi/appunti □ dallo studio mnemonico delle tabelline, di formule e di definizioni □ dai tempi standard □ da un eccessivo carico di compiti □ altro

□ uso della tavola Pitagorica □ uso della calcolatrice □uso di tabelle con le formule □ uso di mediatori didattici (immagini, schemi, mappe…) □ lettura ad alta voce del testo e delle domande (anche durante le verifiche) da parte dell’insegnante o di un tutor □ computer con videoscrittura e correttore ortografico; stampanti e scanner □ risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali) □ mappe concettuali □ tabelle e formulari con esempi di applicazione □ altro

□ Programmare e concordare con l’alunno le verifiche □ Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) □ Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale □ Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive) □ Introdurre prove informatizzate □ Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove □ Valutazione formativa e non sommativa degli apprendimenti □altro

66

DISCIPLINA MISURE DISPENSATIVE STRUMENTI COMPENSATIVI

VALUTAZIONE

ALTRO

67

4.STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE CONSIGLIATE o Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto

(linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce

o Utilizzare schemi e mappe concettuali o Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi,

immagini) o Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le

discipline o Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” o Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per

orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali o Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale o Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e

l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento o Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari o Promuovere l’apprendimento collaborativo

5.INDICAZIONI PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROVE SCRITT E ED ORALI PER L’ESAME DI STATO A CONCLUSIONE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE

o Durante le prove d’esame per l’alunno con diagnosi o segnalazione specialistica di DSAp, vengono impiegate le misure dispensative e gli strumenti compensativi, così come indicato nelle note ministeriali coerentemente con quanto utilizzato in corso d’anno, in particolare è importante la lettura ad alta voce da parte dei docenti delle prove e la presentazione del materiale scritto su formato digitale leggibile con sintesi vocale.

o La relazione finale di presentazione della classe dovrà contenere il percorso scolastico dell’alunno, tutte le notizie relative al percorso triennale, gli strumenti compensativi, alle dispense messe in atto, alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo.

o I sistemi valutativi utilizzati nel corso del triennio sono utilizzabili anche in sede d’esame. (Nota MIUR n. 1787/05)

o In caso di disturbo grave e previa verifica della presenza delle condizioni previste all’art.6, comma 5 del D.M. 12 luglio 2011*, è possibile in corso d’anno dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte in lingua straniera e, in sede di esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, i cui contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d’esame sulla base della documentazione fornita dal Consiglio di Classe.

68

o Certificazione delle competenze: è opportuno tener conto delle caratteristiche e delle abilità dell’allievo con DSAp.

6. INDIVIDUAZIONE DI EVENTUALI MODIFICHE ALL’IN TERNO DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI PER IL CONS EGUIMENTO DELLE COMPETENZE FONDAMENTALI ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

69

7. PATTO CON LA FAMIGLIA (Legge 170/10 art. 6) Si concordano:

o I compiti a casa (eventuale riduzione e/o carico di lavoro equilibrato); o Gli strumenti compensativi da utilizzare a casa; o Le interrogazioni; o Le modalità di aiuto: chi, come, per quali attività/discipline; o Altro:

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

70

IL PRESENTE PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO È STATO CONCORDATO E REDATTO DA: Nome e cognome Firma Famiglia

Operatori (se presenti)

Insegnanti