Protoco ddegli alunni con D.S.A. Ann nno scolastico 2015/ 2016 · uno strumento e non uno...

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PERCHE’ UN PROTOCOLLO DSA DI ISTITUTO.

Questo documento operativo e funzionale all’accoglienza ed inclusione degli alunni con DSA nasce con l’intento di essere una guida di informazione ed azione per docenti e genitori. Il presente Protocollo, tenuto conto della Legge 8 ottobre 2010 n. 170, è volto, nei soggetti con DSA, a:

Φ garantire il diritto all'istruzione e i necessari supporti agli alunni;

Φ favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell'apprendimento, agevolando la piena integrazione sociale e culturale;

Φ ridurre i disagi formativi ed emozionali;

Φ assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità;

Φ adottare forme di verifica e di valutazione adeguate;

Φ sostenere l’azione didattica dei docenti

Φ sensibilizzare e formare gli insegnanti ed i genitori sulle problematiche ai DSA.

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CHI SONO I DSA?

Gli alunni che pur non avendo deficit intellettivi, né psicologici, neurologici o sensoriali, né problemi ambientali, hanno difficoltà a leggere e scrivere in modo adeguato. • Quelli che per riuscire a leggere e scrivere devono impegnare al massimo le loro capacità e le loro energie, si stancano molto ed impegnano molto tempo. Sono lenti, commettono errori, saltano parole e righe quelli che non riescono ad imparare le tabelline, l'ordine alfabetico, i giorni della settimana, i mesi in ordine. • Quelli che spesso non riescono a ricordare la loro data di nascita, quand'è Natale, le stagioni. • Che confondono la destra con la sinistra e non hanno buon senso del tempo. • Quelli che non riescono a fare calcoli in automatico, non riescono a fare numerazioni regressive, ad imparare le procedure delle operazioni aritmetiche • Quei bambini che hanno difficoltà nell'espressione anche

verbale del pensiero; hanno un lessico povero e non memorizzano i termini difficili, che hanno difficoltà a riconoscere le caratteristiche morfologiche della lingua italiana e le loro prestazioni grammaticali sono inadeguate.

• Per quelli che hanno difficoltà di comprensione di testi scritti nonostante abbiano una lettura decifrativa adeguata e un livello intellettivo buono.

• Che hanno grosse difficoltà ad apprendere le lingue straniere, in particolare scritte, e la difficoltà maggiore è rappresentata

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dalla lingua inglese a causa delle differenze molto accentuate tra la scrittura e la pronuncia delle lettere e tra la pronuncia e la scrittura di una stessa lettera in parole diverse

• Quelli che sperimentano per anni, sin dal loro ingresso in prima classe, tutti i giorni e per molte ore al giorno, a scuola ed anche a casa, la frustrazione di non riuscire, l'angoscia e l'impotenza di non farcela, la rabbia di non essere capiti.

COMPITI DELLA SCUOLA E DELLA FAMIGLIA Per individuare un potenziale disturbo specifico è importante osservare per poi agire tempestivamente e consentire all'alunno il raggiungimento del successo formativo. Le attività specifiche di recupero e potenziamento possono essere utilizzate anche per aiutare quei bambini che pur avendo difficoltà nel primo biennio

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della scuola primaria nelle abilità di base, non rientrano nei DSA. (C.M. 6/3/2013 BES)

La scuola interviene con una:

� Didattica Individualizzata che riguarda attività per potenziare abilità o per acquisire competenze specifiche (rivolto anche al resto della classe)

� Didattica Personalizzata che calibra l'offerta didattica sulla specificità dei bisogni formativi del singolo alunno (considerando le differenze soprattutto sotto il profilo qualitativo) anche con l'uso di strumenti compensativi e misure dispensative.

INTERVENTO DEI DOCENTI IN ASSENZA DI DIAGNOSI DI DSA

Nel caso in cui un docente abbia il dubbio che un suo alunno possa essere affetto da DSA deve informare il Referente DSA e i colleghi, i quali seguiranno la seguente procedura con molto tatto e discrezione: Osservazione alunno/colloquio con lo studente e rilevazione delle difficoltà (entro il primo quadrimestre). (ALLEGATO 1)

Durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la

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stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione.

• Raccolta DATI PREDITTIVI (ALLEGATO 2): gli insegnanti identificano i casi sospetti attraverso l’osservazione dei processi evolutivi.

Segnali primari da osservare:

Grande SFORZO DI DECODIFICA con persistenza della fase della sillabazione e mancato raggiungimento degli AUTOMATISMI nella letto-scrittura.

• Attuare interventi mirati di recupero informando la famiglia e chiedendo la sua collaborazione. Tali interventi debbono essere documentati. (Art. 1 Accordo Stato/Regioni del 24/07/2012).

• Segnalare il caso al coordinatore di classe, al referente DSA, quindi al Dirigente Scolastico

• Previo accordo con il Dirigente Scolastico, comunicare alla famiglia (ALLEGATO 4) la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere. Tale incontro va verbalizzato ed il verbale sottoscritto da docenti e genitori. “La segnalazione da parte degli insegnanti vede come primo interlocutore la famiglia per un successivo invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva eventualmente mediato dal pediatra”.

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• Eventualmente il Dirigente Scolastico invita i genitori a richiedere una valutazione clinica alla ASL di competenza. (ALLEGATO 5)

LA FAMIGLIA

Provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra o della scuola a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previa consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010; condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili; sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e domestico; verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati e che vengano portati a scuola i materiali richiesti; incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti; considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline.

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DOCENTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Il ruolo della scuola dell'infanzia è di fondamentale importanza nell'identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento ascrivibili ai quadri generali dei DSA. Un alunno con DSA può essere diagnosticato solo dopo l’ingresso nella scuola primaria, ma nella Scuola dell’Infanzia è importante osservare eventuali difficoltà grafo-motorie, spaziotemporali, percettive, di memorizzazione, di linguaggio.

COSA FARE:

1. Osservare

2. Identificare i segnali di rischio

3. Rafforzare l'identità personale, l'autonomia e le competenze dei bambini a. Consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino Supportare con attività personalizzate o individualizzate i bambini di 5 anni che mostrano ancora un’espressione linguistica non adeguata. Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura, perciò, oltre alle opportune pratiche di pregrafismo, è bene proporre ai bambini esercizi-gioco metalinguistici e metafonologici sulla segmentazione del parlato: scandire parole a livello sillabico (capacità “innata”), isolamento dell’iniziale con prolungamento dell’emissione vocale, ecc. (ALLEGATO 11)

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Un bambino completa lo sviluppo fonologico entro i 4 anni, quindi se ha un ritardo nel linguaggio bisogna approfondire per vedere se si tratta di un disturbo fonetico (cioè a livello articolatorio e quindi non inciderà sulla letto-scrittura) o di un disturbo-disordine fonologico: quest’ultimo è il predittore più importante per DSA (l’80% dei bambini con DSA ne ha sofferto) e riguarda la comprensione, e quindi la produzione, dei tratti distintivi dei singoli suoni (p-b, c-g, t-d, m-n). E’ un deficit nel processamento dei suoni a livello centrale, che si manifesta nel bambino tra i 3 e i 4 anni, e si estrinseca attraverso la omissione di suoni e gruppi di suoni che non vengono pronunciati perchè non sono stati mentalizzati.

Quindi, se dopo i 3 anni alcuni suoni scappano via, non li usa quasi mai, anzi, mai! Altri li scambia tra loro, o li trasforma l'uno nell’altro, l’insegnante deve contattare i genitori affinché portino il bambino a visita specialistica.

Ricordiamo che l’insegnante NON fa diagnosi, ma segnala delle difficoltà che vanno indagate in altra sede e soprattutto ciò va fatto in età prescolare perché un intervento precoce sul disturbo-disordine fonologico significa prevenire i problemi di letto-scrittura.

SCUOLA PRIMARIA

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La maggioranza dei bambini impara a leggere e a scrivere senza particolari difficoltà. Alcuni accedono al codice alfabetico addirittura spontaneamente, facendo domande agli adulti mentre “giocano” con le lettere che vedono scritte attorno a sé. Se un alunno arriva alla fine della seconda classe della scuola primaria senza aver almeno parzialmente automatizzato i processi di decodifica è pertanto lecito e ragionevole supporre che abbia un problema: per quanto possa essere stato “svogliato”, “poco seguito”, “passivo” o “disattento”, per quanto possano essere state inadeguate le strategie didattiche messe in atto dai suoi insegnanti, la lunga “full immersion“ nel mondo della scrittura che la scuola gli ha comunque procurato avrebbe dovuto portare all’acquisizione della strumentalità di base. Non è detto che questo alunno sia necessariamente affetto da un disturbo specifico di apprendimento, le sue difficoltà potrebbero essere di altra natura, ma occorre che uno specialista lo sottoponga alle indagini del caso perché il non riuscire ad imparare a leggere e a scrivere costituisce in ogni caso un handicap che va riconosciuto e gestito. Informare la famiglia delle difficoltà riscontrate ed indirizzarla verso l’iter diagnostico è compito inderogabile della scuola. (Art. 3 L.170; art. 2 D.M. 12/07/2011).

INDICAZIONI PER I DOCENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA

Classi Prime e Seconde Apprendimento della letto-scrittura

Φ Gestire i tempi dell’attenzione con frequenti momenti di pausa.

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Φ Abituare a momenti di coralità che comportino l’attesa dei tempi di tutti, nel rispetto delle esigenze di concentrazione proprie ed altrui.

Φ Alternare fasi di lavoro corale a fasi di lavoro individuale e/o per piccoli gruppi.

Φ Far eseguire molti giochi ed esercizi di segmentazione del parlato e di discriminazione fonologica.

Φ ALL’INIZIO SOLO STAMPATO MAIUSCOLO.

Φ NO tutti i caratteri simultaneamente.

Φ NO metodo globale.

Φ SI metodi analitici (fonematico o simili).

Φ Cominciare dai fonemi la cui emissione vocale può essere prolungata: A/E/I/O/U/ M/N/L/R/S/F/V/Z.

Φ La DECIFRAZIONE e la COMPRENSIONE vanno affrontate contemporaneamente: senza un diretto legame con il significato gli esercizi di letto-scrittura possono dare adito all’acquisizione di false convinzioni. (Ad es. è molto comune che gli alunni con difficoltà di decodifica sequenziale ritengano ininfluente l’ordine dei grafemi e leggano allo stesso modo sillabe inverse come LA/AL).

Φ Dare precise indicazioni grafo-motorie (ad esempio tracciare le lettere dall'alto verso il basso, tracciare gli ovali in senso

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antiorario, ecc.) e intervenire per una corretta impugnatura della matita, anche ricorrendo alle matite triangolari o agli appositi supporti in gomma.

Φ Far utilizzare il reticolo formato dai quadretti, che deve essere uno strumento e non uno “sfondo”: il bambino con problematiche di tipo spaziale ha bisogno di punti di riferimento precisi e va guidato a servirsene per l’acquisizione di procedure automatiche.

Φ Cominciare subito ad usare i quadretti classici da ½ centimetro per le attività di scrittura: il quadretto da 1 cm, non essendo adatto allo stampato minuscolo ed al corsivo, costringe il bambino a modificare dopo breve tempo le abitudini prassiche e spaziali appena acquisite o in fase di acquisizione.

Φ Prima di passare al corsivo, per qualche tempo far scrivere ai bambini anche lo stampato minuscolo: è proprio il carattere della lettura, quindi è importante che venga fisicamente tracciato per una migliore assimilazione di rapporti topologici ed orientamento spaziale (tipica la confusione tra p-q-b-d). Lo stampato minuscolo costituisce inoltre un ponte verso il corsivo.

Φ Aver cura di esplicitare e circoscrivere la “consegna della precisione” perché non può essere richiesta sempre.

Φ Ortografia (eccezioni al sistema di corrispondenza grafema-fonema): associare i gruppi grafemici al singolo “suono” senza esplicitare la regola; non evidenziare le parole sbagliate, per

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evitare di fissare l’errore, ma evidenziare le parole dopo la correzione. Insegnamento della grammatica

Φ Far analizzare solo frasi di cui gli alunni conoscano già tutti gli elementi (non utilizzare senza preventiva supervisione periodi tratti da brani per la lettura ed esercizi e schede offerti dai libri di testo).

Φ Quaderno delle regole di facile consultazione con schemi riassuntivi costruiti un poco alla volta in classe.

Φ Ausilio di griglie e/o colori.

Φ Cartelloni da appendere alle pareti realizzati e aggiornati in classe con mappe e procedure in progressiva evoluzione.

MORFOLOGIA

Φ Far identificare la funzione delle parole all’interno di frasi create ad hoc (non presentare vocaboli isolatamente se non per esercizi specifici di approfondimento).

Φ Procedere sempre per classificazione: “Riconosco la parola e prendo delle decisioni”. (Esempio: riconosco che questo è un nome perché indica un animale. Decisione n.1: è comune o proprio? Decisione n. 2: è maschile o femminile? Ecc.)

Φ Far costruire un quaderno dei verbi e non utilizzare le tabelle precostituite (formare da sé i tempi composti aiuta a capire, quindi a strutturare e memorizzare)

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MATEMATICA

Avviare al conteggio e al calcolo a mente puntando su strategie che riguardano:

• Processi di conteggio (“quanti sono?” contare in avanti e indietro)

• processi lessicali (attribuzione di una etichetta verbale al numero)

• processi semantici (associazione numero-quantità)

• processi sintattici (valore posizionale delle cifre).

• Preferire una rappresentazione grafica del numero strutturata: rispetta le caratteristiche innate di percezione della quantità e mette in immediata evidenza gli insiemi complementari, costituendo una base visiva per il calcolo mentale

• Attenzione ad un uso pervasivo dei REGOLI: utili per il “cambio” e per l’approccio alla “misura”, costituiscono però “simboli di simboli”.

• Curare intenzionalmente e sistematicamente la didattica del calcolo mentale.

Fra le strategie più importanti ricordiamo:

• composizione e scomposizione dei numeri in insiemi più semplici

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• raggruppamento

• arrotondamento alla decina

• le proprietà delle quattro operazioni Si raccomanda l'uso di queste attività nella quotidianità scolastica attraverso giochi ed esercizi orali.

AMBITO STORICO/GEOGRAFICO/SCIENTIFICO

� Linee del tempo/ strumenti operativi vari.

� Mappe concettuali /schemi riassuntivi costruiti insieme agli alunni al termine di ogni unità didattica.

� Lettura a voce alta dei testi di studio svolta dall’insegnante (eventuale semplificazione preventiva).

� Affiancamento di immagini esplicative ai testi.

� Ricorrere frequentemente a verifiche orali.

LINGUE STRANIERE

◊ Tenere sempre presente l’approccio comunicativo/funzionale.

◊ Dare molta importanza alle abilità orali.

◊ Almeno nelle prime due classi della scuola primaria affrontare solo il livello orale.

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◊ Ricordare che l’inglese è una lingua dall’ortografia non trasparente: non essendoci corrispondenza biunivoca tra grafema e fonema, cioè tra la scrittura e la pronuncia di una stessa lettera in parole diverse, la letto-scrittura implica l’apprendimento mnemonico di un gran numero di sillabe/gruppi di grafemi che si pronunciano in modo diverso a seconda del significato e del contesto.

ALCUNE ATTENZIONI

-Valutare in modo costruttivo separando l'errore dal contenuto, -concedere tempi più distesi per effettuare le prove -organizzare interrogazioni programmate, -valutare prove scritte che tengano conto del contenuto e non della forma, -leggere e spiegare le consegne da parte dell'insegnante, -scrittura dei testi delle verifiche in stampato maiuscolo, -assegnare compiti a casa in misura ridotta, -non sottolineare gli errori spazio-temporali, -assicurare che vi sia da parte di tutti i docenti piena conoscenza del disturbo del bambino/a, -garantire momenti di apprendimento cooperativo, a piccoli gruppi o a coppia, -accordarsi con i genitori sulle modalità del lavoro a casa, -assicurarsi che i compiti vengano scritti correttamente sul diario, -mantenere i contatti con logopedista e specialista ASL, -favorire momenti di lettura silenziosa per tutta la classe, -chiarire all'interessato e alla classe i criteri differenziati di valutazione per l'alunno con DSA, -Lasciare libero il bambino di utilizzare il carattere con il quale scrive meglio.

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VERIFICHE E VALUTAZIONI (INTERMEDIE E FINALI)

(Soggetti coinvolti: componenti Consiglio di Classe, referente DSA)

Nel corso di attivazione del protocollo saranno effettuate verifiche dei singoli casi, della situazione globale e delle azioni attivate per il sostegno all’apprendimento degli studenti con disturbi di apprendimento. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.

Si riportano alcune indicazioni operative:

1. le verifiche devono avere come oggetto obiettivi e contenuti ben specificati.

2. è opportuno compensare/integrare i compiti scritti ritenuti non adeguati con prove orali

3. all’alunno deve essere concesso l’uso di mediatori didattici (calcolatrice, vari ausili, tavole compensative, schemi e mappe concettuali) durante le prove scritte e orali

4. compensare i compiti scritti con prove orali

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5. Per le materie in cui non sono obbligatorie prove scritte, è opportuno utilizzare verifiche orali programmate (es. storia)

6. Prove informatizzate

7. E’ funzionale che i tempi e le modalità delle verifiche siano pianificati dal coordinatore di classe (possibilmente non più di una al giorno e più di tre alla settimana, tempi più lunghi o/e verifiche più brevi)

8. Valutazione dei progressi in itinere.

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Allegato 1

SCHEDA RILEVAZIONE DELLE DIFFICOLTA’

Scuola Primaria:________________________________________

Classe:________________________________________________

Alunno/a:______________________________________________

Nato/a a_______________________ il _______________________

Insegnanti responsabili delle osservazioni: _____________________

_____________________

_____________________

� PRECEDENTE RITARDO LINGUISTICO

� DIFFICOLTÀ DI LINGUAGGIO

� FAMILIARITA’ PER I DISTURBI DI LETTO-SCRITTURA

� MANUALITÀ FINE DIFFICOLTOSA o ECCESSIVA LENTEZZA ESECUTIVA

� DIFFICOLTÀ AD UTILIZZARE ARMONIOSAMENTE LO SPAZIO DEL FOGLIO

� DISTURBO DELLA MEMORIAA BREVE TERMINE

� STANCHEZZA PRECOCE E DOLORE ALLA MANO SCRIVENTE

� DIFFICOLTÀ EVIDENTE DI COPIA DALLA LAVAGNA

� ECCESSIVA LENTEZZA ESECUTIVA

� DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

� INTERVENTI SPECIALISTICI (LOGOPEDIA…PSICOMOTRICITÀ…ETC.) � ALTRO (specificare)

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PERCORSO SCOLASTICO

• FREQUENZA SCUOLA DELL’INFANZIA □ SI □ NO

• CONTINUITA’ NELLA FREQUENZA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA □ SI □ NO

• INDIVIDUAZIONE DEL PROBLEMA IN CLASSE (a scuola dell’infanzia) □ SI □ NO

ATTIVITA’ DI RECUPERO SVOLTE O INDIVIDUALI

o Piccolo gruppo

o Classe

o Altro

OSSERVAZIONI: ________________________________________________________

________________________________________________________

________________________________________________________

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ALLEGATO 2

SCHEDA – RACCOLTA DATI PREDITTIVI.

Selezionare le difficoltà individuate nel bambino, preferibilmente durante la frequenza della prima classe della Primaria, altrimenti nelle successive; se un bambino presenta molti di questi sintomi, potrebbe essere dislessico.

Difficoltà di linguaggio :

• confusione di suoni

• frasi incomplete

• sintassi inadeguata

Ha iniziato a parlare all’età di:

• 2 anni

• 3 anni

• 4 anni

□ altro…………………………………………………………………………………

Inadeguata padronanza fonologica:

Selezionare le difficoltà individuate nel bambino, preferibilmente durante la frequenza della Primaria, altrimenti nella Secondaria; se un bambino presenta molti di questi sintomi, potrebbe avere un DSA.

• sostituzione di lettere s/z, r/l, p/b

• omissione di lettere o parti di parola

• parole usate in modo inadeguato al contesto

• parole sostitutive

• scarsa abilità nell’utilizzo delle parole

• mancata memorizzazione, in varie situazioni, di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati

• inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell’isolare il primo suono delle parole o l’ultimo.

• Difficoltà a compiere esercizi metafonologici (per esempio: “Ottobre”: se tolgo “bre”, cosa rimane? Se da “lana” tolgo “la”, cosa rimane?

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• Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio

• Disturbo della memoria a breve termine

• Difficoltà a imparare filastrocche

Un bambino completa lo sviluppo fonologico entro i 4 anni, quindi se ha un ritardo nel linguaggio bisogna approfondire per vedere se si tratta di un disturbo fonetico (cioè a livello articolatorio e quindi non inciderà sulla letto-scrittura) o di un disturbo-disordine fonologico: quest’ultimo è il predittore più importante per DSA (l’80% dei bambini con DSA ne ha sofferto) e riguarda la comprensione, e quindi la produzione, dei tratti distintivi dei singoli suoni (p-b, c-g, t-d, m-n).

E’ un deficit nel processamento dei suoni a livello centrale, che si manifesta nel bambino tra i 3 e i 4 anni, e si estrinseca attraverso la omissione di suoni e gruppi di suoni che non vengono pronunciati perchè non sono stati mentalizzati. Quindi, se dopo i 3 anni alcuni suoni scappano via, non li usa quasi mai, anzi, mai! Altri li scambia tra loro, o li trasforma l'uno nell’altro, l’insegnante deve contattare i genitori affinché portino il bambino a visita specialistica.

• Difficoltà di attenzione

• Manualità fine difficoltosa

• Goffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare

• Riconoscimento destra/sinistra inadeguati

• Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo.

• Difficoltà evidente di copia dalla lavagna

• Distanza dal testo e postura particolare per leggere

• Perdita della riga e salto della parola in lettura

• Difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio

• Disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura

• Omissione delle lettere maiuscole

• Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici

• Confusione e sostituzione di lettere, in particolare con l’uso dello stampato maiuscolo

• Lettere e numeri scambiati: 31/13, p/b, sc/cs, a/e, u/n

• Sostituzione di suoni simili: p/b, d/t, m/n, r/l, s/z

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• Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che, ghi/ghe, gn/gl

• Inadeguata padronanza fonologica generale

• Doppie non riconosciute

• Punteggiatura ignorata o inadeguata

• Difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il vocabolario

• Difficoltà ad imparare le tabelline

• Difficoltà ad imparare le procedure delle operazioni aritmetiche

• Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline

• Difficoltà a riconoscere gli elementi geografici, le epoche storiche, le date degli eventi

• Difficoltà a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi delle carte

ALLEGATO 3

SEGNALAZIONE ALUNNO CON SOSPETTO DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO

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SCUOLA _____________________________________________________

CL ASSE___________INSEGNANTI: _________________________________

_________________________________ A LUNNO___________________________________________________________________

Nato a_________________________IL____________________________________

RESIDENTE A_____________________________________TEL._______________________

Esplicitare quali motivazioni hanno portato alla segnalazione:

Strumenti utilizzati (verifiche, test oggettivi prove d i vario genere ecc)______________________

______________________________________________________________________________.

Risultati ottenuti LETTURA : Velocità ______________________________________________

Correttezza ____________________________________________________________________

Comprensione __________________________________________________________________

SCRITTURA: Tipologia di errori __________________________________________________

Grafia ________________________________________________________________________

MATEMATICA: Abilità di Calcolo _________________________________________________________

Tali valutazioni sono nettamente inferiori rispetto a quelle attese per età o classe frequentata PERTANTO:

essendo evidente la chiara discrepanza tra apprendimento generale (emerso dal rendimento globale del l 'alunno) e abilità strumentalità di base (emerse dalle prove effettuate) si segnala al Dirigente Scolastico l'alunno _______________________________________________________________ per sospetto disturbo specifico dell’apprendimento.

Data..............................

Allegato 4

SEGNALI PREDITTIVI DI DIFFICOLTA’ SPECIFICHE D’APPRENDIMENTO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA (SEGNALAZIONE ALLA FAMIGLIA) .

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AI GENITORI DELL’ALUNNO/A:

Scuola: _________________________________

SEZIONE: _______________________________________

Dopo attenta osservazione, anche attraverso strumenti standardizzati, e relativo percorso di potenziamento, le insegnanti segnalano la persistenza nell’alunno delle difficoltà di seguito descritte.

(Segnare con una X e aggiungere eventuali altre voci d’interesse e/o note).

DIFFICOLTA’ DI LINGUAGGIO:

Confusione di suoni

Frasi incomplete

Sintassi inadeguata

INADEGUATA PADRONANZA FONOLOGICA

Sostituzione di lettere s/z r/l…

Omissione di lettere e parti

di parola

Parole usate in modo inadeguato al contesto

Parole sostitutive

Scarsa abilità nell’utilizzo delle parole

Scarsa memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati

Difficoltà nell’isolare il primo suono delle parole Es. lana – come comincia? (fonema o sillaba)

Difficoltà ad isolare l’ultimo suono -fonema o sillaba

Difficoltà a compiere es. meta fonologici (es. ottobre: se tolgo “bre”, cosa rimane? Se da “lana” tolgo “la”, cosa rimane?)

Difficoltà nella copia da modello

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Disordine nello spazio del foglio

Disturbo nella memoria a breve termine

Difficoltà ad imparare filastrocche

Difficoltà di attenzione

Difficoltà nella lateralizzazione

Manualità fine difficoltosa

Goffaggine accentuata nel vestirsi, riordinare

Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche

Difficoltà a mantenere il tempo

DATA ___________________________________________

Insegnanti coinvolti nell’osservazione: _____________________________________________

_____________________________________________

ALLEGATO 5

La sottoscritta, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli “ di Villapiana, sentiti gli insegnanti, e in accordo con la famiglia, segnala che l’alunno ……………………………………….….., iscritto nella classe……….. presenta le seguenti difficoltà:

o di lettura …………….…………………………………………………………………… ……………………………………….……………… ……………………………………………………………………………………… ………………………………………………….…

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• di scrittura ………………………………………………………………………………… …… …………………….…………………………………… ………………………………………………………………………………… …… ……………………………………..………………….

• di calcolo ………. ……………………………………………………………………………… ………………………………………………………… ………………………………………………………………………………… …… ……………………………………………….…….….

Si rileva anche un conseguente comportamento problematico che si manifesta con le seguenti modalità …………………………………………………………………………………… ……… …………………………………………………………..…… …………………………………………………………………………………… ……….. ……………………………………………………..………

Inoltre, vista la discrepanza tra la vivacità intellettiva e il rendimento scolastico ed altri indicatori, si sospetta che le difficoltà di apprendimento, che gli insegnanti saranno disponibili ad illustrare più nel dettaglio, possano essere riconducibili a Disturbi Specifici (DSA). Per questo, sempre in accordo con la famiglia, chiediamo di voler verificare la presenza o meno di DSA attraverso una fase di approfondimento diagnostico. Per ogni comunicazione si prega di mettersi in contatto col sottoscritto.

Strumenti compensativi – strategie dispensative

Gli strumenti e le misure di tipo compensativo riguardano gli aspetti metodologici del lavoro. In questo senso, sono da considerare dei “mediatori didattici”, che non risolvono il problema, ma permettono al bambino di contenerlo, compensarlo, aggirarlo e quindi gli consentono di raggiungere, in relazione alle potenzialità personali, gli obiettivi di apprendimento previsti per la classe frequentata. Gli strumenti compensativi e le strategie dispensative rappresentano il “CUORE DELL’INTERVENTO” in quanto

� aggirano i “limiti” della riabilitazione. � permettono il “raggiungimento” di quanto possibile in

considerazione delle potenzialità. � promuovono autonomia, motivazione e benessere del

bambino.

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GLI STRUMENTI COMPENSATIVI E LE MISURE DISPENSATIVE RAPPRESENTANO

� un mix che si modifica nel tempo pertanto necessitano di una periodica

revisione � devono essere introdotte precocemente (per evitare che vengano vissute come

stigma) � devono essere comunque applicate in tutte le fasi del percorso scolastico,

compresi i momenti di valutazione finale

STRUMENTI COMPENSATIVI

• strumenti compensativi specifici che ausiliano in modo diretto e specifico una delle abilità (ad es. sintesi vocale, calcolatrice, correttore ortografico, lettore esterno, penne con impugnatura speciale)

• strumenti compensativi non specifici o funzionali

tavola pitagorica, promemoria verbi, sequenza giorni, sequenze mesi, quaderni speciali, testi con carattere più leggibile ecc..

STRUMENTI COMPENSATIVI AI SENSI DELLA C.M 05-10-04 Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati: • Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri • Tavola pitagorica • Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche

• Calcolatrice • Registratore • Computer con programmi di video-scrittura con correttore

ortografico e sintesi vocale.

MISURE DISPENSATIVE AI SENSI DELLA C.M 05-10-04 Per gli strumenti dispensativi, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:

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• Dispensa dalla lettura dettatura, uso del vocab tabelline

• Dispensa, ove necessa in forma scritta

• Programmazione di te studio a casa

• Organizzazione di inte• Valutazione delle pro

contenuto e non della

ra ad alta voce, scrittura veloce sotto abolario, studio mnemonico delle

sario, dallo studio della lingua straniera

tempi più lunghi per prove scritte e per l

terrogazioni programmate prove scritte e orali con modalità chla forma e della correttezza ortografica.

r lo

che tengano conto del

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SCUOLA SECONDAR

COS’E’ LA DISLESSI

È un disturbo specificcon intelligenza nella n

RIA DI PRIMO GRADO

SIA?

fico dell’apprendimento che si rla norma o brillante, in assenza d

i rileva in bambini a di problemi

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neuro-sensoriali e a prescindere dall’ambiente socio-culturale di appartenza. È presente sin dalla nascita, ma si evidenzia solo all’inizio del percorso scolastico: dopo un lasso di tempo “ragionevole”, cioè i primi due anni della scuola primaria; solitamente le abilità di lettoscrittura sono acquisite, ma così non è per i bambini dislessici. Persistono, infatti, difficoltà oggettive nella lettura, nella scrittura e a volte nel calcolo, difficoltà che sono riconducibili ad una parziale o addirittura mancata AUTOMATIZZAZIONE nella conversione dei segni/simboli in suoni e viceversa. Questa difficoltà può essere più o meno intensa e circoscritta alla lettura, alla scrittura, oppure, sebbene più raramente, al calcolo, ma più spesso investe più ambiti. In generale si parla, infatti, di D.S.A. (Disturbo Specifico di Apprendimento) che può comprendere dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia... LA DISLESSIA EVOLUTIVA DEFINIZIONE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO di origine NEUROLOGICA riguardante: -difficoltà nel riconoscimento accurato e/o fluente di parole -limitate abilità di decodifica ORIGINE deficit nella componente fonologica del linguaggio in relazione a: -abilità cognitive del bambino -efficacia dell’istruzione scolastica ricevuta

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CORRELAZIONI può essere associata ad altri DISTURBI di APPRENDIMENTO: -difficoltà di comprensione del testo scritto -disgrafia e disortografia -discalculia -deficit di attenzione -problemi psico-affettivi

TRE FORME DI DISLESSIA A.«FONOLOGICA» inibisce la via fonologica alla lettura, ossia la conversione grafema-fonema = lo studente incontra notevoli difficoltà nella decifrazione di parole non familiari B.«SUPERFICIALE» investe la via lessicale-semantica, cioè la capacità di collegare forma grafica, significato e forma degli item lessicali = lo studente è lento nella lettura e nella produzione scritta C.«PROFONDA» colpisce entrambe le vie e lo studente commette errori strettamente semantici (ad. es. legge malato invece di infermo o gatto invece di felino). COS’E’ LA COMPETENZA PRAGMATICA?

Secondo la moderna glottodidattica la lingua non è solo un sistema di REGOLE, ma anche uno STRUMENTO D’AZIONE, quindi le abilità linguistiche si sviluppano e si attivano all’interno di SITUAZIONI COMUNICATIVE per precisi scopi PRAGMATICI.

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La COMPETENZA PRAGMATICA rappresenta una sorta di compensazione comunicativa alle difficoltà del dislessico.

Il linguaggio è organizzato a livello cerebrale in moduli indipendenti (linguistico, pragmatico, meta-linguistico ed emotivo) e nell’allievo dislessico il modulo pragmatico acquista un peso maggiore per compensare carenze di processamento linguistico.

Binomio lingua – cultura ESSENZIALE per il dislessico.

La dislessia è connessa anche ad abilità orali, indipendenti dal testo scritto con difficoltà specifiche sia nella - COMPRENSIONE che nella - PRODUZIONE, entrambe ORALI ABILITA’ SCRITTE: a. Comprensione superficiale decodifica delle forme grafiche del testo b. Comprensione profonda elaborazione delle informazioni presenti in un testo secondo diversi livelli di profondità PSICOLOGIA DELL’ALLIEVO DISLESSICO -INFLUSSO NEGATIVO SULL’AUTOSTIMA -ANSIA DA PRESTAZIONE -STATI DI FRUSTRAZIONE -STATI DEPRESSIVI e DIFFICOLTA’ DI SOCIALIZZAZIONE QUALE L’APPROCCIO allo STUDIO della L2? Non ci sono deficit cognitivi che impediscono lo studio della L2

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-Iniziale curiosità e generale interesse -In seguito, lo studio della L2 viene percepito come un compito molto impegnativo, perché lo studente costruisce aspettative poco realistiche rispetto all’apprendimento della L2 Che fare? -Patto formativo chiaro e condiviso sugli obiettivi da raggiungere -Recupero della dimensione piacevole e «ludica» dell’apprendimento linguistico -Principio di realizzabilità HO IN CLASSE UNO STUDENTE DISLESSICO? Osservo che lo studente:

� fatica a seguire il lavoro in classe, appare lento, svagato e pigro

� si distrae facilmente, dimentica i materiali, ha bassa autostima

� rende meglio nelle interrogazioni orali che nelle verifiche scritte

� ha difficoltà ad esplicitare le regole grammaticali � non ama leggere, non prende appunti, ricopia con errori � non scrive sul diario i compiti da svolgere, è dispersivo � non è autonomo nello studio domestico

MA � é creativo, intuitivo � ha buone prestazioni nell’ascolto � eccelle negli sport, nella musica, nell’arte o in un hobby che si

è scelto Il 5% della popolazione scolastica (1 alunno su 20) è DISLESSICO: 1,41 nei licei, 7,19 nei tecnici, 10,59 nei professionali (dati Univ.Fi)

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Altre difficoltà del dislessico: •Lentezza nel recupero lessicale

•Lentezza nell’esecuzione delle verifiche

•Difficoltà ad acquisire una terminologia specifica

•Difficoltà nella stesura del testo scritto

•Difficoltà nel prendere appunti

•Alto livello di frustrazione

•Bassa autostima, dubbi sul proprio livello intellettivo *Disturbi nell’organizzazione dello spazio *Disturbi del linguaggio *Disturbi nella coordinazione motoria *Disturbi nell’esecuzione di procedure *Disturbi nella memoria di lavoro *Disturbi dell’attenzione e iperattività *Disturbi del comportamento e della condotta 3 TIPOLOGIE di DSA in ADOLESCENZA 1) DSA riconosciuto e diagnosticato precocemente 2) DSA riconosciuto e diagnosticato recentemente 3) DSA non riconosciuto né diagnosticato

La diagnosi naturalmente può essere fatta solo da specialisti, attraverso test specifici, ma vi sono diversi indizi, come ad esempio certi errori caratteristici, che possono essere focalizzati

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per tentare di vedere più a fondo nel problema. E' fondamentale che gli insegnanti si accorgano di questi segnali e che vengano fatti al più presto i test di accertamento: prima si interviene con la logopedia e con attività didattiche appropriate e meglio è! L'autostima di questi bambini è duramente minacciata dagli insuccessi e dalla consapevolezza che NONOSTANTE i loro sforzi, non riescono a raggiungere i risultati attesi...

IDENTIKIT del DOCENTE accogliente:

• é in grado di riconoscere i segnali prodotti da DSA • non si limita ad esprimere un giudizio senza analizzare il tipo

di errore e la sua frequenza • non abbandona il suo sospetto, solo perché l’alunno ha

incontrato prima altri colleghi • non evita una «comunicazione» difficile

non dobbiamo delegare !!

Il ragazzo dislessico

. tende all’isolamento

. adotta strategie di difesa: a) evitamento (“Cerco di non farlo…”) b) aggiramento (“Lo fa qualcuno al mio posto…”) c) resistenza passiva

oppure… a + b + c !!!

Bassa autostima e facile stancabilità ==> fattori costanti!

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L’individuo dislessico impara meglio da un approccio:

• STRUTTURATO • SEQUENZIALE • MULTISENSORIALE • CON MOLTO RINFORZO • E POCO STUDIO A MEMORIA

METODO INDUTTIVO, ma anche DEDUTTIVO

Una legge nazionale PER i dislessici: finalmente! •Normativa : Legge 8 ottobre 2010 n.170 scuola/sanità/pari opportunità

Articolo 5 comma 2.c Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche garantiscono l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento.

Decreti attuativi del 12/07/2011 e relative linee-guida Normativa precedente •DPR 22/6/2009, n. 122 sulla valutazione – art. 10: 1. Per gli alunni con DSA adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, DEVONO tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.

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2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami NON viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. • CM Prot. 4600, 10/5/2007, OM n. 28, 15/3/2007: NON vi può essere DISPENSA dalle prove scritte di L2; si possono accordare tempi più lunghi; per la valutazione delle prove si tiene conto più del contenuto che della forma. Consentito l’utilizzo di strumenti informatici nel caso siano stati utilizzati per le verifiche nel corso dell’anno. • NOTE MIUR 1/3/05 (ESAMI DI STATO) e 27/7/05 (PROGRAMMAZIONE): Predisposizione della 3^ prova scritta e valutazione della 1^ e 2^ p.s. Si invitano le Commissioni d’Esame, nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami, ad adottare ogni iniziativa idonea a ridurre le difficoltà degli studenti. Utilizzo degli strumenti compensativi e misure dispensative.

PROT. N. 26/A/4 del 5/1/2005 Per poter usufruire degli interventi di compenso e/o dispensa è sufficiente la DIAGNOSI SPECIALISTICA di DSA; tali strumenti vanno applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresa la valutazione finale. • CIRC. UFF.SCOL. LOMBARDIA n. 13987 del 3/11/2004 Utilizzo di cassette registrate dagli insegnanti, dagli alunni e/o allegate ai testi; predisposizione fonoteca scolastica e collaborazione con i centri del Libro Parlato; consigliato l’utilizzo di dizionari computerizzati di lingua straniera; si suggerisce

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l’assegnazione di compiti a casa in forma ridotta e l’utilizzo di testi ridotti per quantità di pagine • CIRC. MINISTERIALE PROT. N. 4099/A/4 del 5/10/2004 Iniziative relative alla dislessia; elenco misure dispensative e strumenti compensativi. Oltre le circolari…. •Entrare in empatia con lo studente e conoscerne il vissuto personale per aiutarlo a superare le sue frustrazioni

•Controllare il lavoro domestico, da assegnarsi regolarmente ed equamente

•Non dare per scontate le acquisizioni precedenti

•Programmare frequenti e cicliche ripetizioni in itinere

•Usare la stessa terminologia in maniera sistematica; utili colori e forme

•Introdurre un elemento nuovo alla volta

•Attenersi al testo e predisporre verifiche con il lessico proposto

•Non pretendere l’esposizione ragionata delle regole grammaticali

•Simulare preventivamente la verifica, strutturata sulla base degli esercizi svolti in classe

•In classe usare la L2 e seguire una routine, cercando di far apprendere le “phrases”, non solo il singolo vocabolo

•Utilizzare il “cooperative learning”, il pair-work e il group-work

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Chi fa? Che cosa?

•Le scelte del Dirigente Scolastico

•Il ruolo del Referente Dislessia => protocollo DSA di Istituto

•Le funzioni del Consiglio di Classe

•I compiti del singolo docente

•Nasce il PDP => Piano Didattico Personalizzato a cura dell’intero C.d.C.

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ACCOGLIENZA/INTEGRAZIONE STUDENTI CON DISTURBI DI APPRENDIMENTO Azioni intraprese nella mia scuola:

� Analisi della Legge Regionale � Contatti con la Scuola di provenienza � Stesura ed approvazione del Piano Didattico Personalizzato

per studenti con DSA, da declinare in ciascun CdC sulla base della diagnosi consegnata

� Attività di formazione e aggiornamento � Riunioni periodiche con i docenti dei CdC per l’analisi di quesiti

e problematiche, nonché per la condivisione di buone prassi (Rete)

� COLLOQUI con le famiglie, con gli operatori sanitari e con eventuali docenti di supporto anche esterni alla scuola

� Compilazione da parte di ogni docente di SCHEDE di MONITORAGGIO alla fine del 1° e 2° quadrimestre per bilancio risultati e progettazione

� Ricognizione supporti tecnologici � Prenotazioni testi in formato elettronico � Diffusione a docenti e genitori di informazioni relative ad

iniziative di formazione sul territorio � Creazione PROTOCOLLO DSA di Istituto a.s. 2015-2016

Protocollo Scuola-Famiglia •Riconoscere il DSA

•Calibrare gli obiettivi in rapporto all'alunno

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•Aprire al flusso di informazioni

•Presentare i casi ai nuovi docenti

•Operare per l'integrazione nel gruppo

•Monitorare l'andamento dello studio

•Utilizzare schede funzionali al monitoraggio quadrimestrale degli studenti

•P.E.P. Piano Educativo Personalizzato •P.D.P. Piano Didattico Personalizzato Esempio di un modello adottato in una scuola secondaria di 1° grado Come? Raccolta programmazioni Chi? Coordinatore classe e referente DSA Quando? Nel mese di ottobre Perché? a. tutela b. empatia

Esempio di P.D.P. a. Dati dello studente

b. Scolarità pregressa

c. Indicazioni sulla diagnosi

d. Metodologia didattica

e. Ambiente educativo

f. Impegno famiglia-scuola

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Misure dispensative •Lettura ad alta voce

•Presa di appunti

•Ricopiatura testi ==> appunti altrui

•Dettati

•Testi ridotti per quantità di pagine

•Domande di difficile interpretazione

•Alcune tipologie di esercizi di sicuro insuccesso •Rispetto tempi standard (consegne delle prove scritte in tempi maggiori)

•Eccessivo carico di compiti a casa

•Effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati

•Studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni

Strumenti compensativi in classe Tecnologici: •LIM = Lavagna Interattiva Multimediale

•Calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante

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• Computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner

• Software didattici

• CD e DVD

•Smart Pen

• Vocabolario multimediale

•Libri digitali

Non tecnologici:

� lettura ad alta voce (docente/compagni) � schemi, riassunti, mappe � maggior tempo a disposizione � abitudine a porre quesiti “dal posto” per monitorare gli

apprendimenti � Tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e

mappe

Impiego intelligente della L.I.M. Cosa si può fare: -usare CD e DVD

-proporre presentazioni del docente ed immagini

-utilizzare Internet in modo mirato

-salvare tutto ciò che è stato prodotto per lezioni future Quali i vantaggi:

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-Incremento dell’attenzione di tutta la classe

-Lezione frontale più coinvolgente

-Partecipazione attiva degli studenti

-Al dislessico serve attivare più canali sensoriali (vista, udito) insieme

Strumenti compensativi a casaTecnologici: •PC con correttore ortografico •sintesi vocale •software specifici: a. CD testi b. stesura mappe •registratore, MP3, Internet •dizionario elettronico •traduttore Non tecnologici: schemi propri/mappe concettuali appunti del docente o del compagno tavole regole grammaticali tabella verbi con paradigma irregolare eventuale affiancamento per lo studio pomeridiano

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La pratica quotidiana in classe • seguire una routine, chiarire le procedure e ripeterle

•approccio visivo e uditivo

•accessibilità grafica dei materiali (font Arial, Comic Sans MS o Verdana, 12 o 14)

•uso di colori e forme in grammatica

•mappe mentali per: a. aiutare la comprensione b. fissare i concetti e le parole chiave •esposizione orale e produzione scritta guidata

•riepilogo punti salienti della lezione

•non dare per scontate le acquisizioni precedenti •usare la L2 (fin dalla scuola primaria!),

•pair-work e group-work; cooperative learning

La pratica quotidiana dopo le lezioni

•prevedere una quantità adeguata di lavoro domestico

•monitorare costantemente il percorso d'apprendimento per: a. comunicare gli obiettivi della disciplina b. concordare strategie comuni c. far migliorare allo studente il proprio metodo di studio

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Verifiche Programmazione: •scelta accurata tipologia esercizi

•ridurre il numero degli esercizi o accordare più tempo

•preferire le verifiche strutturate alle domande aperte •test orali e scritti senza spostare le date e senza sovrapposizioni nello stesso giorno

•testo su chiave USB

•Suddividere il programma disciplinare in più segmenti

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Verifiche Esecuzione: •favorire l'utilizzo del proprio PC

•accettare risposte concise nelle verifiche scritte e prevedere eventuale prova orale a compenso

•utilizzare verifiche orali per le materie orali

•supportare l'allievo in difficoltà per la compromissione della memoria a breve termine e della sequenzialità

Verifiche a sorpresa? No, grazie!

RICORDARSI CHE TUTTO CIO' CHE NON E' VIETATO E' PERMESSO E VA A VANTAGGIO DI TUTTA LA CLASSE!!

Valutazione •Valutare il contenuto e non la forma

•Considerare le conoscenze e non le carenze

•Modificare la percentuale-soglia di sufficienza

•Accettare una interpretazione - traduzione del testo “a senso” •Applicare una valutazione formativa e non sommativa dei processi d'apprendimento •Fornire copia delle verifiche per una riflessione consapevole •Attivare tempestivamente attività integrative

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a. basate sulle reali necessità didattiche b. eventualmente in piccolo gruppo omogeneo …. E DIMOSTRARSI OTTIMISTI SULLE CAPACITA' DI RECUPERO !!

NO ALLO STUDIO MNEMONICO! NO ALL'ESPOSIZIONE “TEORICA” DI REGOLE GRAMMATICALI!

ESAMI DI STATO secondaria 1° grado Curare la stesura della relazione finale di presentazione della classe e durante le prove: - lettura ad alta voce da parte dei docenti -presentazione del materiale scritto su formato digitale leggibile con sintesi vocale

-tempi più lunghi per lo svolgimento - utilizzo di strumenti informatici (sintesi vocale, dizionari digitali) se utilizzati nel corso dell’anno - Prove INVALSI (finora NON previste per la L2) -Valutazione = sistemi valutativi del triennio Altri aiuti •Favorire l’uso di schemi, mappe mentali e mappe concettuali

•Fornire uno schema di quanto spiegato in classe

•Consentire la libera circolazione degli appunti in classe

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•Incentivare l’utilizzo di mappe e schemi, anche su supporto digitalizzato, durante le interrogazioni per favorire l’esposizione

•Astenersi dal richiedere uno studio mnemonico e nozionistico con termini tecnici difficili o parole a bassa frequenza da ricordare

•Programmare i test senza spostare le date ed evitando le sovrapposizioni con altre materie

•Collaborare con i docenti concordando obiettivi

•Prestare attenzione alla gestione del diario

•Adottare un libro di testo utilizzabile con la LIM, Lavagna Interattiva Multimediale Mappe mentali Perché? Ridurre memorizzare studiare Ripassare test scritti e orali Favorire una esposizione fluente Rappresentare una traccia di un testo Che fare? a. Insegnare la tecnica

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b. Fornire mappe anche certificate

Il pomeriggio dello studente dislessico Rapporto molto stretto col genitore Strategie di studio a casa e pianificazione Riscontro degli argomenti trattati in classe e correzione delle verifiche Utilizzo delle mappe mentali e concettuali Calibrare gli impegni extrascolastici Sitografia utile •www.dislessia.it

•www.aiditalia.org (AID Associazione Italiana Dislessia)

•www. Forum Dislessia Online

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•www. Biblioteca Digitale Aid

•www. AGIAD

•www. O.S.DISLESSIA

•www. Dislessia in rete

•www. Passo dopo passo

•www. Spazio DSA (a cura di Milli Catucci)

•www. DSA dislessia

•www. Tutti a bordo Dislessia

•www. Libro di scuola

•www. Inclusione.it

•www. Aiuto Dislessia

•www.libroaid.it richiesta testi scolastici in pdf

•www.libroparlato.org libri parlati

•www.liberliber.it testi elettronici da ascoltare con sintesi vocale

•www.anastasis.it Carlo II, Carlo Mobile, Supermappe

•www.intellipen.it penna digitale intelligente

•www.englishclub.com esercizi di pronuncia

Il futuro non accade per caso, ma siamo noi a dargli forma con le nostre azioni!