Prot.n. 4543 B38 Noicattaro, 13/10/2015 PIANO DELL’OFFERTA … · La Scuola dell’Infanzia è...

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Circolo Didattico Statale “Alcide De Gasperi” NOICATTARO (Ba) www.degasperi2noicattaro.eu Scuola Statale dell'Infanzia “Caldarazzo-ScarolaViale Di Vagno, 70016 Noicattaro(Ba) 080/4793318 Prot.n. 4543 B38 Noicattaro, 13/10/2015 a.s. 2015/2016 DIRIGENTE SCOLASTICO Dott.ssa Domenica Camposeo PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

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Circolo Didattico Statale “Alcide De Gasperi” NOICATTARO (Ba)

www.degasperi2noicattaro.eu

Scuola Statale dell'Infanzia “Caldarazzo-Scarola”

Viale Di Vagno, 70016 Noicattaro(Ba)

080/4793318

Prot.n. 4543 B38 Noicattaro, 13/10/2015

a.s. 2015/2016

DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott.ssa Domenica Camposeo

PIANO DELL’OFFERTA

FORMATIVA

Indice

Premessa…………………………………………………………………p.4

1. Piano dell'Offerta Formativa………………………………..…p.6

2. Scelte educative, princìpi e finalità della Scuola

dell'Infanzia…………………………………………………………p.8

3. Contesto Territoriale……………………………………………p.11

4. La nostra scuola…………………………………………………p.13

Gli spazi

Laboratori

Popolazione Scolastica

Le sezioni

Docenti

Collaboratori Scolastici

Orario di funzionamento della Scuola dell’Infanzia

Organizzazione dei tempi

Servizi offerti alle famiglie

Rapporto Scuola-Famiglia

Giornata di didattica aperta ai genitori

Organigramma di Circolo

5. Le Competenze Europee………………………………………p.31

6. Indicazioni Nazionali per il Curricolo (Campi di

Esperienza)……………………………………………………….p.33

7. Progettazione annuale 2015/2016…………………………..p.38

Progetto di potenziamento

Progetto Educazione All’ascolto

Progetto Regione in Movimento

Accoglienza e continuità

Integrazione/Inclusione

Integrazione/Inclusione dei bambini diversamente abili

Progetti in continuità verticale (inglese e informatica)

Visite didattiche guidate

8. Valutazione …………………………………………………….p.59

9. Conclusioni………………………………………………………p.63

4

La Legge 107/2015, l’art. 3 del Regolamento “AUTONOMIA

DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE”, D.P.R. 275/1999,

afferma che “Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento

fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale

delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione

curriculare, extracurriculare, educativa ed organizzativa che le

singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.”

Pertanto, nell’elaborare il Piano dell’Offerta Formativa, la Scuola

dell’Infanzia “Caldarazzo-Scarola “ ha tenuto conto della Legge

107/2015, del Regolamento sull’Autonomia organizzativa e

didattica, delle indicazioni del D.M. 17 9/99 e della Direttiva

180/99 e della Programmazione dell’azione educativa.

La Scuola ha il compito di promuovere la capacità degli studenti

di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre

la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di

caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti.

La Scuola dell’Infanzia è luogo di relazione e condivisione di

esperienze, vissuti e conoscenze, di acquisizione di competenze e

di un metodo di studio di un quadro unitario che aiuti il

bambino ad attribuire senso alle esperienze e significatività agli

apprendimenti.

Con il Piano dell’offerta formativa, il Collegio Docenti intende

presentare la propria Scuola dell’Infanzia mostrandone le

caratteristiche, le scelte educative e didattiche, che la

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configurano come luogo significativo di crescita e formazione

dell’identità affettiva-relazionale-cognitiva del bambino.

La Scuola, all’interno della nuova fisionomia consentita

dall’attuazione dell’Autonomia, è considerata un’organizzazione

più articolata e flessibile nei tempi e nella forma. Inoltre la

pluralità e la collegialità tra i docenti, la relazione e il dialogo con

i genitori, il rapporto con le risorse esterne del territorio,

pongono la Scuola nella prospettiva di un sistema formativo

integrato.

La Scuola dell’Infanzia, attraverso la strutturazione intenzionale

dell’ambiente, crea le condizioni per l' apprendimento e la

creazione di relazioni. In questo contesto educativo didattico i

bambini già all’età di tre anni, incontrano “i saperi” e la cultura

dei “grandi”, vengono promosse, potenziate, esternate le loro

competenze (conoscenze, linguaggi, strumenti).

In tale prospettiva le scelte e le azioni del Collegio dei docenti si

articolano verso una progettualità che, tenendo conto delle

risorse interne ed esterne del Circolo Didattico, risponde ai

bisogni specifici dei bambini, permettendo a tutti e a ciascuno,

lo sviluppo dell’identità, delle competenze, dell’autonomia,

puntando quindi verso l’educazione armonica ed integrale dei

bambini e delle bambine dai 3 ai 6 anni di età.

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Il P.O.F. 2015/2016, aggiornato secondo la L. 107 del 2015 e

le Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e

del I ciclo di istruzione - 2012, coordinato dalla Dirigente

Scolastica e deliberato dal Collegio dei Docenti, si ispira alla

normativa vigente e in particolare alle seguenti fonti normative:

1. Legge 107/2015 “La buona scuola”

2. Indicazioni per il curricolo 2012

3. Legge 05/02/92, n.104

4. C.C.N.L./95 e C.C.N.L./99 e C.C.N.I./99

5. D.P.R. n.275/99 “Regolamento dell’Autonomia”

6. D.P.R. 20/03/2009, n.89

Il P.O.F. è il documento attraverso il quale la scuola presenta

alle famiglie e al territorio il proprio progetto educativo,

organizzativo ed operativo e può essere considerato a tutti gli

effetti una sorta di “Carta d’Identità“ dell’istituzione scolastica.

In esso vengono esplicitate le scelte educative dell'Istituto,

l'ispirazione culturale e pedagogica che lo muove, la

progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed

organizzativa delle sue attività.

Pertanto, come documento di Istituto:

è elaborato annualmente, approvato dal Collegio dei Docenti,

adottato dal Consiglio di Istituto;

determina le scelte educative, didattiche e organizzative

adottate, in coerenza con il principio di autonomia delle

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istituzioni scolastiche e nel quadro dei documenti attuativi della

riforma della scuola;

si impegna nell’ampliamento e nel miglioramento del servizio

offerto in vista del successo formativo;

valorizza l’apertura nei confronti delle altre agenzie formative

del territorio;

rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione.

Questo documento rappresenta, pertanto, la “bussola” su cui la

scuola dell’infanzia “Caldarazzo-Scarola” di Noicàttaro, vuole

orientare il suo cammino. Esso formula dunque le

intenzioni, concrete e verificabili, per l’anno scolastico 2015-

2016.

Infine, il POF si propone come contributo, alle scuole del

territorio ed alle altre istituzioni, per gettare le basi di un “patto

formativo territoriale”: mettere cioè in rete le diverse risorse

formative delle scuole e delle numerose agenzie educative del

territorio di Noicàttaro, in modo da valorizzare le molteplici

possibilità di formazione che la comunità locale offre, dentro e

fuori gli edifici scolastici.

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La scuola dell’infanzia si caratterizza come luogo ricco di esperienze,

di scoperte, di rapporti che segnano e cambiano profondamente la

vita di tutti quelli che vi sono coinvolti.

Favorisce l’integrazione, l’autonomia e la pluralità di relazioni

adulto-bambino, garantisce pari opportunità a tutti coloro che la

frequentano e infine sviluppa le potenzialità individuali. La nostra

scuola si pone la finalità di promuovere nei bambini.

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Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le

dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella

molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente

sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti

come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi

ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio

o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo,

appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale,

caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.

Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli

altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o

poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando

progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed

COMPETENZA

AUTONOMIA

Sviluppo dell'

IDENTITÀ

Avvio alla

CITTADINANZA

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emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando

ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti

sempre più consapevoli.

Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare,

curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza

attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà,

quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere,

narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e

tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di

descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni

e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.

Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro

da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni;

rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole

condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla

reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle

diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali

per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento

eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della

natura.

“Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un

ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità,

garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed

educativo con le famiglie e con la comunità”.(dalle Indicazioni

nazionali per il Curricolo).

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Noicattaro, è un comune italiano di circa 26.000 abitanti, in

provincia di Bari (Puglia). Dista 16 km dal capoluogo

pugliese in direzione sud-est e 6km dalla costa adriatica.

Confina con i comuni di Bari, Rutigliano, Casamassima,

Mola di Bari, Triggiano, Capurso e Cellamare. Popolo

inizialmente di origine marinara, si è evoluto in comunità di

solidi imprenditori agricoli, commercianti prevalentemente di

uva da tavola. I nojani popolano sia il centro abitato con

case e ville, che la parte periferica del paese, dando vita così

a numerosi complessi residenziali (Parco Scizzo, Città

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Giardino, Parchitello, Parco dei Roseti, Parco Evoli, il

Poggetto e le Marine).

L’economia agro-alimentare è molto forte; l’espansione edilizia

è significativa.

Le caratteristiche più interessanti, ai fini della elaborazione di

questo piano di offerta formativa, per il plesso Caldarazzo-

Scarola, sono le seguenti:

dal 1999 nel nostro paese è presente una comunità

proveniente dalla vicina Albania che nel corso degli anni

si è allargata, integrandosi positivamente nel territorio.

Oggi la cittadina presenta un tessuto sociale variegato

ed eterogeneo per la presenza di immigrati

extracomunitari di origine georgiana, macedone, cinese,

marocchina ecc. che si uniscono a quella albanese.

Queste comunità svolgono soprattutto lavori legati

all’agricoltura, all’assistenza di persone anziane non

autosufficienti e alla collaborazione domestica.

i ceti sociali sono assai diversificati ed eterogenei:

coltivatori diretti e braccianti agricoli, artigiani ed

addetti del commercio, professionisti dei molteplici

settori, compongono una assortita varietà di culture e di

livelli di benessere;

l’espansione edilizia induce al trasferimento in paese di

famiglie provenienti dal capoluogo, che trovano

13

vantaggio in un mercato immobiliare più conveniente di

quanto non sia quello della grande città.

Sul territorio sono presenti numerosi centri di aggregazione

sociale volute prevalentemente da parrocchie, associazioni

musicale e teatrale, società sportive per calcio, basket,

pallavolo, pattinaggio, strutture di volontariato.

A supporto della formazione dei ragazzi sono presenti nel

territorio noiano due biblioteche, una gestita dall’Ente locale

e l’altra dai monaci agostiniani.

La Scuola dell’Infanzia “Caldarazzo-Scarola” fa parte del

Circolo Didattico “A. De Gasperi”, essa è ubicata in viale Di

Vagno, zona quasi centrale del comune di Noicattaro.

La Scuola è stata intitolata ai coniugi Pasquale Caldarazzo

(maestro di scuola elementare) ed Emilia Scarola, in ricordo

della costruzione nel 1974, su suolo privato, della Scuola

Materna Statale.

Nel 2006 sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione

dell’edificio scolastico che ne hanno migliorato la funzionalità.

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Gli spazi

L’attenzione al bambino implica la cura nel preparare lo spazio

in cui questo viene accolto; lo spazio non può essere

considerato un elemento di sfondo accessorio e secondario ad

una serie di attività, ma soggetto protagonista e fondante del

progetto pedagogico, ed è così strutturato:

10 sezioni ampie e luminose, strutturate ad angoli (ad

esempio l’angolo della casetta, del morbido, delle

costruzioni, della lettura ed eventuali altri angoli costituiti

in itinere) per stimolare l’iniziativa di ogni bambino e per

permettergli, nello stesso tempo, di sentirsi contenuto,

rassicurato e protetto.

Refettorio, un luogo spazioso, molto luminoso, che

permette ai bambini delle sezioni di pranzare insieme e di

condividere il pasto anche con le maestre.

I servizi igienici ben strutturati e funzionali alle esigenze

degli alunni.

15

L'edificio dispone di un ampio giardino attrezzato per

attività all'aperto.

Laboratori

Il laboratorio è un luogo specializzato dove è possibile curiosare,

provare e riprovare, concentrarsi, esplorare, cercare delle

soluzioni potenziando, anche, le abilità espressive, logiche e

creative di ogni alunno.

Le esperienze laboratoriali sviluppano l’intelligenza creativa

attraverso apprendimenti metacognitivi che nel passare

dall’avventura esplorativa/sperimentazione, alla conoscenza

(sapere) e all’abilità (saper fare) diventano strumento

privilegiato per l’acquisizione delle competenze (saper essere).

16

Tali laboratori supportano efficacemente il passaggio dalla

intelligenza concreta a quella rappresentativa mediante processi

di simbolizzazione e concettualizzazione realizzando, anche, un

clima positivo di relazioni interpersonali.

Pertanto, nella Scuola dell’Infanzia “Caldarazzo-Scarola” sono

realizzati

Destinatari Laboratorio Periodo

3 anni LAB.

PSICOMOTORIO

gennaio/maggio

2016

4 anni LAB. SCIENTIFICO gennaio/maggio

2016

5 anni LAB.

di LETTURA

gennaio/maggio

2016

Inoltre è stato attuato per tutti gli alunni della nostra scuola,

nell’anno scolastico 2015-16 il laboratorio linguistico-

espressivo. Tale laboratorio propone giochi e attività per il

rinforzo del linguaggio, sviluppa nei bambini la consapevolezza

fonologica e comunicativa ed è di grande ausilio nell’intervento

precoce di fronte a bambini stranieri che presentano

problematiche nello sviluppo del linguaggio.

Il laboratorio linguistico si svolgerà da febbraio a maggio 2016

tutti martedì in orario di compresenza.

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I bambini di tre, quattro e cinque anni verranno suddivisi in

gruppi di recupero consolidamento e potenziamento per fasce di

età. È prevista una valutazione periodica degli aspetti

organizzativi e metodologici attraverso l’utilizzo di una scheda di

monitoraggio .

I dati raccolti verranno sintetizzati e presentati nella verifica di

fine anno scolastico.

La popolazione scolastica

La Scuola dell'Infanzia presenta una popolazione scolastica

composta prevalentemente da bambini nojani, affiancata da

una sempre più crescente presenza di bambini

extracomunitari (albanesi, cinesi ecc).

Da osservazioni mirate, colloqui formali ed informali, è

emerso che i bambini del territorio, generalmente,

trascorrono il proprio tempo libero guardando programmi

televisivi oppure giocando presso le zone verdi del paese quali

il parco e la villa comunale.

Dati della popolazione della Scuola dell'Infanzia

N.° Sezioni N.° Alunni

Anni 3 3 83

Anni 4 3 87

18

Anni 5 4 113

Totale 10 283

Le sezioni

La sezione è l'ambiente quotidiano in cui i bambini si muovono,

costruiscono, manipolano, trasformano oggetti, apprendono e nello

stesso tempo è il luogo in cui instaurano relazioni significative,

provano emozioni, affrontano sentimenti positivi e negativi.

Per tale motivo, la progettazione intenzionale dell’ambiente sezione

è un aspetto fondamentale dell’azione educativa dell’insegnante,

essa mette in condizione ogni bambino ed ogni bambina di sentirsi

protagonista attivo degli apprendimenti, ricercando, esplorando in

libertà e serenità il mondo circostante.

La strutturazione e l’organizzazione dell’ambiente scolastico

incidono notevolmente sui contenuti delle attività didattiche

quotidiane: la suddivisione degli spazi, la disposizione degli arredi,

la collocazione dei giochi e dei materiali costituiscono una delle

componenti primarie dell’apprendimento.

Nella nostra scuola dell'infanzia si possono osservare all'interno

delle sezioni diversi “angoli-laboratori” ricchi di materiali e di

oggetti, facilmente identificabili e fruibili dai bambini, come ad

esempio l'angolo dei travestimenti, l'angolo della cucina, l'angolo

del disegno/scrittura, l'angolo biblioteca, l'angolo delle attività

scientifiche, l'angolo della musica, l'angolo delle

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costruzioni/manipolazioni ognuno costruito ed organizzato per

soddisfare le esigenze di tutti i bambini della sezione.

L'angolo...dei travestimenti Descrizione

In questo angolo, allestito con

contenitori ricchi di abiti, giacche,

gilet, accessori (cappelli, foulards,

sciarpe, borse...)ed uno specchio, i

bambini imitano e fanno propri i

gesti quotidiani degli adulti,

inventano e raccontano delle storie,

imparano, elaborano e

sperimentano i ruoli sociali e le

varie identità.

E' un'occasione “magica” per

superare le incertezze e le paure,

identificandosi con i personaggi

interpretati per imparare a stare con

gli altri.

...della cucina Il gioco simbolico permette al

bambino di agire "come se",

simulando azioni realmente

osservate e vissute, diventandone

protagonista attivo, e sviluppando

un'emergente capacità di

rappresentazione mentale. Il

bambino, in questo angolo, impara

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a riprodurre situazioni di vita

familiare sia per imitarne le attività

sia per interpretarne i ruoli. Questo

angolo è caratterizzato dalla

presenza di una piccola casetta di

legno o di plastica, o dalla

ricostruzione di uno o più ambienti

familiari (come la cucina, la camera,

con oggetti domestici relativi, a

disposizione dei bambini).

..dell’ascolto e lettura

Creato in uno spazio protetto,

corrisponde anche all'angolo

morbido, con tappeto, cuscini, e con

uno scaffale con libri di vario genere

e diverse dimensioni. Il bambino

autonomamente, sfoglia, legge

immagini, interpreta trame, inventa

storie, da solo o in coppia con i pari.

E' un piccolo spazio in cui sono a

disposizione dei bambini contenitori

con costruzioni di plastica, di

legno, di piccole e grandi

dimensioni, giochi strutturati a

tavolino, per giocare da soli o in

gruppo, inventando, costruendo e

assemblando, per scoprire le

21

...delle costruzioni.

caratteristiche degli oggetti e

realizzare strutture, sviluppando la

motricità fine, la creatività e il

pensiero logico. Questo ambiente

strutturato permette di sviluppare

attività motorie quali montare,

smontare, inserire, estrarre,

aggiungere, eliminare, facendo

continue scoperte logico-spaziali.

Pur mantenendo la loro stabilità funzionale, gli angoli si

modificano e si adattano alle diverse situazioni, alle proposte, alle

attività, alle scelte di gioco e di aggregazione, per consentire ai

bambini di:

sviluppare l'identità personale,

affermare l'autonomia,

esplorare e dare senso a ciò che li circonda,

sperimentare e padroneggiare il linguaggio verbale.

Sez. Numero alunni

Livello di età

Tipologia Insegnanti

A 29 Intermedia Omogenea Fanelli - Liturri

B 25 Iniziale Omogenea

Saponaro – Didonna

Ins. Sostegno Boccuzzi

C 27 Conclusivo Omogenea Buono

Ranieri – Ins.Sostegno

22

Boccuzzi

D 28 Conclusivo Omogenea Ippolito –

Lasalandra

E 29 Iniziale Omogenea Porrelli M. –

Colella

F 29 Intermedio Omogenea Porrelli F. –

Stanisci

G 29 Iniziale Omogenea Madio -Laudadio

H 29 Intermedio Omogenea D'amico –

Cinquepalmi

I 29 Conclusivo Omogenea Dipinto – Salatino

L 29 Conclusivo Omogenea Favuzzi- Pignatelli

Docenti

Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed sostengono le curiosità,

le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di

apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini

vanno scoprendo. All'interno del plesso Caldarazzo-Scarola

operano 22 docenti, di cui:

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20 unità curriculari

1 unità I.R.C.

1 unità di sostegno ad alunni diversamente abili

Collaboratori scolastici

Sono addetti ai servizi generali della scuola con compiti di

accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e del

pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di

custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di

collaborazione con i docenti.

5 unità

Orario di funzionamento della Scuola

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dell'Infanzia

Dal lunedì al venerdì → dalle ore 8:30 alle ore 16:30

sabato → dalle ore 8:30 alle ore 12:30

Organizzazione dei tempi

L'orario giornaliero di funzionamento della Scuola dell'Infanzia è

di otto ore, dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì ed il sabato

dalle 8.30 alle 12.30, ovvero 44 ore settimanali, comprensive del

tempo dedicato alla mensa.

L'orario flessibile di ingresso/uscita dei piccoli alunni, permette

ai genitori una migliore organizzazione personale/familiare. In

particolare:

al mattino l'ingresso è previsto dalle ore 08:30 alle ore 09:00

al pomeriggio l'uscita è prevista dalle ore 16:00 alle ore 16,30

La scansione dei tempi della giornata scolastica:

rispetta i bisogni educativi;

rispetta ritmi biologici dei bambini;

permette un ordinato svolgimento delle attività scolastiche

con una articolazione flessibile.

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Le insegnanti della Scuola dell’infanzia Caldarazzo-Scarola

hanno ritenuto opportuno adottare l’orario flessibile, per

utilizzare in modo più proficuo la compresenza, durante la

quale vengono svolti i progetti previsti per l’anno scolastico in

corso, intervenendo così in modo più produttivo sulle attività

della sezione, intersezione, laboratori e piccoli gruppi.

In questo modo si riescono a potenziare tutte le abilità relative

ai diversi campi di esperienza personalizzando l’insegnamento-

apprendimento soprattutto per i bambini che hanno delle

difficoltà a relazionarsi e ad operare in contesti molto ampi.

L'insegnante che effettua il turno pomeridiano, anziché entrare

alle 12.30, prende servizio alle ore 10,30. In questo modo si

possono suddividere i bambini di sezione in gruppi organizzati

e potenziare, consolidare e recuperare le competenze.

La flessibilità oraria può connotarsi quindi come un vero

valore aggiunto della Scuola dell'Infanzia in quanto l'aumento

della compresenza è un momento di articolazione della sezione

e della scuola in gruppi organizzati che perseguono obiettivi e

competenze da raggiungere e acquisire attraverso attività

spontanee o strutturate e percorsi individualizzati.

Tempi della giornata scolastica

La durata delle attività è adatta sia all’età dei piccoli alunni che alla

difficoltà delle situazioni proposte, pertanto ai momenti che esigono

una attenzione sostenuta, si alternano momenti più distesi.

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8:30 - 9:15 Accoglienza dei bambini

9:15 - 9:30 Riordino della sezione

9:30 - 9:50 Attività di routine quotidiana

9:50 - 11:00 Attività educativo-didattiche

12:00 - 12:15 Uso dei servizi igienici

12:30 - 13:30 Pranzo

13:30 - 14:00 Giochi e canti collettivi

14:00 - 15:30 Attività didattica

15:30 - 16:00 Riordino della sezione

16:00 - 16:30 Uscita

Servizi Offerti alle famiglie

Il servizio mensa gestito dal Comune

di Noicattaro con l’appalto della ditta “Ferrara”

Il servizio scuolabus gestito dal

Comune di Noicattaro

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Rapporto Scuola-Famiglia

La Famiglia e la Scuola sono corresponsabili del progetto

educativo del bambino. La sua realizzazione dipenderà quindi

dall’assunzione di specifici impegni, quali la partecipazione, il

confronto e il dialogo costruttivo da parte di tutte le componenti

della comunità scolastica.

La Famiglia con la Scuola si impegna in un rapporto di:

CORRESPONSABILITÀ (condividendo le finalità educative)

COLLABORAZIONE (con dialoghi e confronti),

PARTECIPAZIONE ATTIVA (in manifestazioni e giornate di

“didattica aperta”)

Il Circolo Didattico realizza iniziative di coinvolgimento e di

partecipazione diretta alla vita scolastica al fine di:

incrementare la conoscenza reciproca tra Scuola e Famiglia,

sviluppare una maggiore collaborazione,

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approfondire l’analisi di tematiche educative e psicologiche

con manifestazioni e giornate di “didattica aperta” ai

genitori.

Giornate di didattica aperta ai genitori

In queste giornate, i genitori sono accolti nelle sezioni dove

assistono e partecipano allo svolgimento di una attività didattica

insieme ai bambini, alle bambine ed alle insegnanti. In queste

occasioni i genitori conoscono meglio l'offerta formativa completa

della scuola dell'Infanzia “Caldarazzo-Scarola”, le docenti e le

strategie di insegnamento/apprendimento utilizzate per i diversi

livelli d'età, si rendono conto della gestione degli spazi e della loro

utilizzazione.

La Scuola predispone modalità di comunicazione e di

informazione a più livelli che si concretizzano in incontri periodici

con le famiglie.

All’inizio dell’anno scolastico sono convocate le Assemblee dei

Genitori degli alunni di ogni sezione per eleggere il

29

Rappresentante di Sezione e per rendere trasparente e condivisa

la proposta formativa della Scuola.

1. INCONTRI D’ INTERSEZIONE con i rappresentanti dei genitori

È composto da tutti gli insegnanti di sezione e dai genitori

rappresentanti. È presieduto dal Dirigente Scolastico o da un

insegnante delegato.

Definisce e organizza i progetti che coinvolgono tutte le sezioni;

affronta problematiche di rilevanza generale e discute

sull’andamento complessivo dell’attività didattica.

Spetta comunque alla sola componente docente la verifica –

valutazione dei percorsi stabiliti e l’esame di eventuali situazioni

problematiche. Si riunisce con cadenza bimensile

LUNEDÌ 9 novembre 2015 (ore 16:45-17:45)

LUNEDÌ 01 febbraio 2016 (ore 16:45-17:45)

LUNEDÌ 09 maggio 2016 (ore 16:45-17:45)

2. INCONTRI SCUOLA-FAMIGLIA

LUNEDÌ 05 ottobre 2015 (ore 16.45-17.45)

LUNEDÌ 30 novembre 2015 (ore 16:45-17:45)

LUNEDÌ 01 febbraio 2016 (ore 18:00-19:00)

30

LUNEDÌ 09 maggio 2016 (ore 18.00-19.00)

Organigramma di Circolo

L’ORGANIGRAMMA consente di descrivere l’organizzazione del

Circolo e di rappresentare una mappa delle competenze e delle

responsabilità dei soggetti e delle loro funzioni.

Il Dirigente Scolastico, gli organismi scolastici gestionali

(Consiglio d’Istituto, Collegio docenti, Consigli di Intersezione,

Interclasse, Consigli di Classe) le figure gestionali intermedie

(DSGA, vicario, referente di plesso e funzioni strumentali), i

singoli docenti, operano in modo collaborativo e si impegnano

nell’obiettivo di offrire all’alunno un servizio scolastico di qualità;

questo richiede modalità di collegamento atte a favorire uno stile

di lavoro fondato sulla collegialità e sulla condivisione,

sull’impegno al rispetto delle intese raggiunte, pur nel

riconoscimento dei differenti ruoli e livelli di responsabilità.

Risorse Esterne

Rappresentanti degli Enti Comunali

Specialisti Psico-Socio-Pedagogico

Consulenti per la Sicurezza

Organizzazione Volontariato

Risorse Strutturali

31

Finanziamenti dallo Stato

Finanziamenti da Enti Locali

Eventuali Finanziamenti da Privati

Risorse Materiali

All’interno del plesso “Caldarazzo-Scarola” sono presenti le

seguenti attrezzature e sussidi didattici:

Televisori

Videoregistratore

Lettore dvd

Stereo

Episcopio

Libri, riviste

Cd, dvd, cassette

audio e video

Carrello con

attrezzatura sportiva

Giochi vari

Giostrine nel cortile

esterno

Risorse Sociali Del Paese

Valorizzare le risorse esistenti nel territorio, significa assumere

un ruolo di promozione culturale e sociale.

Villa Comunale “Vittorio Emanuele”

Parco Comunale “Luisa e Rocco Divella”

Piazza Dossetti

Biblioteca Comunale

Ludoteca

32

Palazzo della Cultura

Palazzotto dello sport

Stadio Comunali

Tali spazi all’interno del territorio nojano vengono utilizzati dalla

Scuola per manifestazioni varie.

Il 18 dicembre 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno

approvato una Raccomandazione ‘relativa a competenze chiave

per l’apprendimento permanente’.

Questo documento, si inquadra nel processo, iniziato a seguito

del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 e conosciuto come

‘strategia di Lisbona’, che ha come obiettivo finale quello di fare

dell’Europa ‘l’economia basata sulla conoscenza più competitiva

e dinamica del mondo (...)’.

Per ottenere questo risultato, sono stati fissati

13 obiettivi da raggiungere mediante

l’impegno di tutti gli Stati membri e delle

istituzioni europee.

I 13 obiettivi, fanno riferimento

a 3 finalità strategiche che coinvolgono tutti i

33

settori dell'educazione e della formazione, nella prospettiva di

dare vita a un sistema di apprendimento permanente.

Lo sviluppo di competenze chiave, oggetto della

Raccomandazione, è uno dei 5 obiettivi che sono stati

individuati per ‘rafforzare l’efficacia e la qualità dei sistemi’.

Le 8 competenze chiave individuate sono:

34

S

ono Indicazioni valide su tutto il territorio nazionale, esplicitano gli

obiettivi di apprendimento e i traguardi per lo sviluppo delle

competenze.

Attraverso gli obiettivi di apprendimento si raggiungono i traguardi

propri di ogni campo di esperienza.

L’insieme delle varie unità di apprendimento realizza il piano

personalizzato.

Piani personalizzati

Struttura che consente la costruzione del progetto pedagogico-

didattico e quindi il passaggio dal programma alla progettazione,

alla realizzazione del piano personalizzato.

Dal piano personalizzato alle unità di apprendimento

Il piano personalizzato si trasforma in contenuti ed esperienze di

apprendimento

Progettazione

35

Contestualizza /concretizza gli obiettivi di apprendimento

contenuti nelle Indicazioni per il Curricolo, con riferimento:

Alle specifiche esigenze di educazione e apprendimento dei

bambini.

Alla domanda formativa delle diverse comunità locali.

La progettazione didattica si articola in attività inerenti gli ambiti

(campi di esperienza)

1) Il sé e l’altro (religione e Costituzione e cittadinanza)

2) Il Corpo e il movimento (attività motoria)

3) Discorsi e parole (comunicazione, lingua, cultura)

4) Immagini, suoni e colori (gestualità, arte, musica,

multimedialità)

5) La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo,

natura)

TRAGUARDI DI COMPETENZA DA RAGGIUNGE NEI CAMPI DI ESPERIENZA

Il sé e l’altro (Le grandi domande, il senso morale, il vivere

insieme)

Sviluppare l’identità personale, la consapevolezza delle

proprie esigenze e controllo dei sentimenti

Conoscere le tradizioni della propria famiglia, della comunità

e sviluppare il senso di appartenenza

Porsi in una posizione critica rispetto ai temi religiosi,

esistenziali. Capire il valore della diversità (culturale, etica),

della giustizia, dell’osservanza dei diritti e dei doveri

36

Acquisire la capacità di ascoltare gli altri accettando punti

di vista diversi

Il corpo e il movimento (Identità, autonomia e salute)

Acquisire autonomia personale nell’alimentarsi, vestirsi –

Conoscere il proprio corpo. (le parti del corpo e

rappresentarli)

Acquisire la capacità di svolgere attività di gruppo e

individuali (imparare a coordinarsi con gli altri)

Sviluppare l’acquisizione degli schemi posturali di base.

Discorsi e parole (Linguaggi, creatività, espressione)

Acquisire la capacità di:

Acquisire la capacità di prestare attenzione e di comprendere

i discorsi altrui

Acquisire la capacità di esprimersi correttamente, usando

adeguatamente i tempi dei verbi

Acquisire la capacità di sintesi in relazione alla narrazione di

eventi, racconti, fiabe

Acquisire la capacità di esprimere sentimenti e stati d’animo

Acquisire la capacità di formulare ipotesi sulla lingua scritta

e sperimentare le prime forme di comunicazione attraverso

la scrittura

Acquisire la capacità di inventare storie originali.

Immagini, suoni e colori (gestualità, arte, musica e

multimedialità

Rappresentare sul piano grafico e pittorico eventi e

sentimenti personali

37

Acquisire la capacità di partecipare attivamente ad attività di

gioco simbolico e drammatico – teatrale

Acquisire la capacità di produrre ed interpretare messaggi

Acquisire la capacità di esplorare suoni e musicalità

dell’ambiente (voce/silenzio; armonie/disarmonie,ecc.)

Acquisire la capacità di usare la propria voce e oggetti

dell’ambiente in attività musicali

Acquisire la capacità di esplorare e conoscere gli strumenti

musicali

Acquisire la capacità di interpretare materialmente un brano

musicale (ritmicità)

Acquisire la capacità di analizzare situazioni e personaggi

della realtà massmediale (cartoons, giocattoli, ecc.) ed

imparare ad esplorare e riflettere nella realtà medesima

(pubblicità, messaggi, ecc.).

La conoscenza del mondo (Ordine, misura, spazio, tempo,

natura)

Acquisire la capacità di raggruppare e mettere in

successione ordinata fatti e fenomeni della realtà

Scoprire analogie, differenze e relazioni fra oggetti, persone e

fenomeni

Scoprire i primi rapporti topologici attraverso l’esperienza

motoria e l’azione diretta

Utilizzare strumenti di misura non convenzionali.

Acquisire la capacità di confrontare quantità e di numerare.

Acquisire la capacità di confrontare ed esplorare attraverso

tutti i sensi

38

Acquisire la capacità di porsi domande sulle cose e la natura

Acquisire la capacità di elaborare previsioni ed ipotesi

Acquisire la capacità di utilizzare un linguaggio appropriato

per la rappresentazione dei fenomeni osservati ed indagati

Capire l’importanza di avere il rispetto per tutti gli essere

viventi e gli ambienti naturali.

IRC: docente nominato dalla Curia h 1,30 settimanali per

sezione. L’alunno che non intende avvalersi di IRC continua le

normali attività in una sezione parallela.

39

Dall’analisi dei bisogni formativi, dalle priorità emerse nella

compilazione del RAV (Rapporto di AutoValutazione) e da

quanto evidenziato nel Piano di Miglioramento, la Dirigente e il

collegio dei docenti hanno elaborato un Progetto che vedrà

coinvolta sia la Scuola Primaria che la Scuola dell’Infanzia,

nell’ottica di un curricolo verticale, in orario curricolare ed

extracurricolare, secondo le indicazioni della L.107 /2015.

Per l'anno scolastico 2015-16 abbiamo elaborato una

programmazione che si configura come ipotesi di lavoro tale da

consentire la creazione di un “ambiente per l'apprendimento” che

consenta ai bambini di essere protagonisti e registi della propria

formazione tramite l'azione diretta e l'esplorazione, attraverso

proposte didattiche che rispettano i tempi, i ritmi, le motivazioni e

gli interessi dei bambini. Il contesto educativo-didattico entro cui

abbiamo deciso di operare è IL BENESSERE.

La programmazione dell'attività didattica è strutturata in nuclei

tematici di apprendimento. Per ogni nucleo sono stati individuati

traguardi di sviluppo riferiti ai campi di esperienza e all'età dei

bambini, successivamente sono stati definiti gli obiettivi

d'apprendimento e le attività educativo-didattiche da svolgere

durante l'anno scolastico.

I campi di potenziamento individuati ed elencati in ordine di

preferenza con la Scuola Primaria sono:

40

potenziamento Linguistico: far acquisire al bambino fiducia

nelle proprie capacità comunicative, espressive, linguistiche

e relazionali, e favorire lo sviluppo del pensiero e del

ragionamento.

potenziamento delle competenze matematico-logiche e

scientifiche dove i bambini esplorano la realtà, imparando a

organizzare le proprie esperienze attraverso azioni

consapevoli quali il raggruppare, il contare, l’ordinare,

l’orientarsi e il rappresentare con disegni e parole.

sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e

democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione

interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il

dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di

responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni

comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;

sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla

conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità

ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle

attività culturali;

potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività

di laboratorio;

valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva,

aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare

l'interazione con le famiglie e con la comunità locale,

comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese.

41

IO E IL

BEN…ESSERE

IO… ALLA SCOPERTA

DELLA VITA

IO… ALLA SCOPERTA

DEL MIO MONDO

CLICK SUL MONDO:

TRA REALTA’ E FANTASIA

42

Progetti di potenziamento

I progetti decisi in collaborazione con le insegnanti di riferimento

saranno svolti in orario aggiuntivo di insegnamento in tutte le

sezioni dei tre, quattro e cinque anni. Tali progetti di ampliamento

dell'Offerta Formativa, risultano un ulteriore supporto e stimolo

per lo sviluppo globale del bambino, in quanto integrano l’attività

di sezione e completano la programmazione dell'attività didattica.

Gli obiettivi di tali attività aggiuntive comprenderanno il

potenziamento delle competenze meta-fonologiche, narrative, di

orientamento spaziale e temporale, di astrazione, di attenzione e

di memoria.

Qui di seguito la descrizione di ciascun progetto.

Progetto di psicomotricità “Gioco, scopro e sperimento con il mio

corpo” rivolto ai bambini di tre anni.

La comunicazione è lo strumento principale dell’organizzazione

sociale. Tutti gli esseri viventi comunicano per rapportarsi al

gruppo, ma solo gli esseri umani utilizzano il linguaggio verbale

cioè un codice di segni e suoni aventi un significato preciso. Il

linguaggio verbale, pur rappresentando il sistema privilegiato di

comunicazione per l’uomo, spesso si arricchisce di enfasi e

significato se associato ad altre forme di comunicazione non-

verbale quali la mimica, i gesti, la postura, il tono di voce,

l’abbigliamento, ecc… Nei primissimi anni di vita il linguaggio

non- verbale rappresenta, per il bambino, l’unica possibilità di

comunicazione con l’ambiente circostante fino a quando, con lo

sviluppo della capacità simbolica, sarà in grado di apprendere ed

utilizzare il linguaggio verbale. L’apprendimento del linguaggio

43

avviene non solo in seguito alla maturazione delle strutture e dei

processi neurofisiologici ma anche in seguito alle stimolazioni

ambientali che il bambino riceve non solo a casa ma anche e

soprattutto a scuola dove l’intero mondo espressivo del bambino

viene ampliato, potenziato e arricchito di significato.

Molti bambini al momento del loro ingresso a scuola utilizzano

quasi esclusivamente un linguaggio non verbale e questo si

giustifica, in parte, con l’ingresso anticipato nel mondo della

scuola (due anni e mezzo). L’ingresso in un contesto sociale

allargato rispetto a quello familiare impone ai piccoli la necessità

di comunicare per far comprendere i propri bisogni ed affermare il

proprio “io” nel gruppo dei pari. L’incapacità di esprimersi e farsi

comprendere genera un senso di frustrazione che sfocia spesso in

conflitti tra i bambini e in comportamenti assolutamente non

accettabili a scuola (spinte, morsi schiaffi).

Sulla base di queste considerazioni le insegnanti hanno studiato

un percorso di attività psicomotorie finalizzate al potenziamento

delle capacità linguistiche e più in generale, delle capacità

espressive e comunicative che agisce su due fronti:

consolidamento delle capacità comunicative non verbali;

ampliamento e potenziamento del linguaggio verbale

espressivo e recettivo.

Com’è noto, la psicomotricità ha l’obiettivo di sviluppare l’aspetto

comunicativo del corpo. Attraverso l’attività psicomotoria il

bambino acquisisce la capacità di dominare il proprio corpo, di

economizzare le proprie energie, di porre attenzione ai propri gesti

per aumentarne l’efficacia e la loro dimensione estetica. E’

44

attraverso l’esperienza corporea che il bambino, a questa età,

realizza i suoi apprendimenti, il corpo è uno strumento di

conoscenza, di comunicazione e di interazione sociale e imparare

ad utilizzarlo in modo efficace contribuisce al benessere del

bambino.

Il gioco motorio rappresenta per i bambini di ogni età e

soprattutto per i più piccoli un’esperienza piacevolmente

appagante sul piano psicofisico e, in più, impone loro di interagire

e comunicare utilizzando tutti i tipi di linguaggio e in particolar

modo quello verbale perché attraverso di esso vengono impartite

regole e spiegazioni, indicazioni ed ammonizioni, sollecitazioni e

gratificazioni.

Da tutto ciò scaturisce la necessità di creare un ambiente fisico

strutturato, caldo e accogliente, che metta i docenti nelle

condizioni di poter realizzare attività corporee con gli alunni

attraverso la mediazione del gioco, poiché è nel corpo e nel gioco

che il bambino trova i suoi primi strumenti di linguaggio corporeo

e verbale.

Le attività psicomotorie saranno improntate all’acquisizione dello

schema corporeo e dello schema motorio in tutte le sue

manifestazioni intrinseche ed estrinseche. Si guideranno gli

alunni all’acquisizione della consapevolezza del proprio corpo

attraverso la conquista della capacità di controllo dei propri

movimenti, della coordinazione oculo-manuale e

dell’organizzazione spazio-temporale. I bambini infatti dovranno,

non solo sperimentare con il proprio corpo, ma anche costruire

oggetti e materiali utili per il gioco delle trasformazioni, dove

45

l'immaginario dei piccoli si fonde con la voglia di movimento. I

giochi motori offrono l'opportunità ai bimbi di creare, imitare e

riprodurre liberamente nella postura, nell'espressività e

nell'andatura, personaggi, animali, ecc...

Progetto di alimentazione “L’arcobaleno della salute” rivolto ai

bambini di quattro anni, ha lo scopo di aiutare i bambini ad

acquisire le prime regole di una buona educazione alimentare in

rapporto al funzionamento del proprio corpo. Attraverso la

scoperta, l’osservazione, la conoscenza e una serie di attività

ludiche e ricreative, si intende promuovere nei bambini la

capacità di esprimersi, di comunicare le proprie opinioni, le

preferenze, i gusti ma anche di acquisire le caratteristiche e la

conoscenza di alcuni alimenti.

Si attueranno attività laboratoriali per favorire competenze

rispetto all’educazione alimentare, attraverso:

-Esperienze sensoriali

-Esperienze di cucina con : assaggi,manipolazioni di alimenti,

preparazione di cibi

-Esperienze scientifiche: travasi, pesi e misure, trasformazione

delle sostanze

-Esperienze linguistiche: ascolto di storie, leggende, tradizioni,

filastrocche, giochi di parole e rime

Progetto di educazione ambientale “tra Cielo e Terra” è rivolto ai

bambini di cinque anni.

Il progetto nasce con la motivazione di guidare i bambini ad un

avvicinamento fantastico e graduale al problema del rispetto e

46

della conservazione dell’ambiente, a partire da quello più vicino a

loro (come ad esempio la scuola, la casa), per allargarsi verso il

mondo esterno. L’obiettivo che si ritiene essere di primaria

importanza è quello di formare delle coscienze civili, sensibili alle

problematiche ambientali fin dalla scuola dell’infanzia. È

necessario per questo suscitare la responsabilità individuale e

collettiva verso un bene che deve essere gelosamente custodito,

perché possa passare in mano alle generazioni future.

L’intervento educativo è fondamentale, affinché il bambino impari

gradualmente a “vedere” intorno a sé i disagi che l’uomo causa

all’ambiente; proprio perché la freschezza della sua sensibilità gli

permette, ora più che fra qualche anno, di “sentire” la sofferenza

della natura ferita e di restare coinvolto emotivamente. Il progetto

mira sia ad un ampliamento linguistico dei termini inerenti

all’ambiente, sia a proporre ai bambini uno stile di vita nuovo,

che consenta di superare consumi talvolta eccessivi di oggi, che ci

portano a sprecare molto di quello che abbiamo. Il buon senso e

la consapevolezza dei problemi ambientali e di inquinamento ci

devono suggerire una maggiore attenzione e rispetto delle regole,

per la tutela del mondo e delle sue risorse: naturali, energetiche,

vegetali, animali. L’itinerario educativo-didattico muove dalla

naturale curiosità del bambino riguardo all’ambiente che lo

circonda. Attraverso l’esplorazione guidata e la continua scoperta,

egli potrà così acquisire conoscenze e termini linguistici sempre

più ampi in relazione alla realtà ambientale e alle sue

componenti. L’interazione e i rapporti quotidiani con i compagni e

gli adulti gli permettono di intuire la necessità di seguire norme di

47

comportamento per “stare meglio” nell’ambiente in cui vive. La

recente collocazione in città di cassonetti per la raccolta

differenziata e la relativa campagna pubblicitaria promossa

dall’amministrazione comunale per sensibilizzare i cittadini

all’attuazione di tale pratica ci offre uno spunto concreto e

immediatamente rintracciabile nel territorio in cui il bambino vive

Nell’organizzazione del progetto si terranno in considerazione gli

interessi dei bambini, sfruttando opportunamente certi tratti

caratteristici del comportamento infantile quali: la curiosità, il

gusto dell'esplorazione e della scoperta.

Verranno effettuate esperienze di esplorazione visivo-tattile

dell’ambiente, giochi di discriminazione tra elementi naturali ed

artificiali, visione di filmati d’animazione su tematiche ambientali,

ascolto e rielaborazione di racconti, filastrocche e canti inerenti al

tema creazione di oggetti utili e decorativi utilizzando materiali di

recupero per potenziare e mettere in atto le proprie abilità

rievocando esperienze attraverso i vari linguaggi espressivi,

rielaborazione grafica delle esperienze ed esecuzione di schede

operative.

48

Progetto educazione all’ascolto

La lettura ha un ruolo decisivo nella

formazione culturale di ogni individuo.

Pertanto l’esperienza di lettura va avviata

fin dall’inizio della scuola dell’infanzia e

condivisa dal contesto familiare. i

genitori, primo nucleo educativo

,collaborano con le insegnanti per

alimentare sin dai primi anni di vita il

gusto alla lettura. Tale esperienza è

fondamentale perché l’avvicinamento al libro induce nel bambino

l’accrescimento della creatività, della fantasia e delle competenze

logiche. Il progetto della scuola dell’infanzia Caldarazzo-Scarola

muove dalla convinzione che la lettura abbia un ruolo decisivo

nella formazione culturale di ogni individuo.

Il sentire leggere gli adulti e in particolare la voce familiare del

genitore avvicinano positivamente il piccolo ai libri.

Il progetto si svolge in un’ora mensile e il genitore a turnazione

legge e illustra un racconto.

49

Progetto Regione in Movimento

La scuola dell’infanzia Caldarazzo - Scarola partecipa al Progetto

Interregionale “Una Regione in Movimento” un percorso ludico-

motorio incentrato sull’apprendimento di abilità motorie e mimico

gestuali.

La proposta didattica è rivolta agli alunni dell’ultimo anno della

Scuola dell’Infanzia e, valorizza il corpo come strumento di azione,

conoscenza, relazione, comunicazione ed espressione.

Il movimento, strumento di apprendimento, crea possibilità di

crescita, cognitiva ed emotiva insieme, e concorre a promuovere

nei bambini lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della

competenza e di avviarli alla cittadinanza.

L’obiettivo di questo percorso è far acquisire al bambino in modo

divertente e coinvolgente una maggiore competenza nella gestione

delle proprie emozioni; esprimere le proprie emozioni e

contestualizzarle. Quindi trasformare le emozioni in movimento.

50

Accoglienza e Continuità

Nelle nostra scuola, da alcuni anni, si riserva particolare

attenzione al momento iniziale per i bambini che frequentano

per la prima volta la scuola dell’Infanzia. Ci si è infatti resi conto

di quanto sia importante “accogliere” i nuovi arrivati perché

l’ingresso o il passaggio siano affrontati in modo sereno.

L’accoglienza, però, non è un rituale d’inizio anno, è piuttosto

un’attività programmata nelle sue linee generali, flessibile e

adattabile al variare dei bisogni e degli interessi degli alunni,

capace di rinnovarsi di anno in anno alla luce delle osservazioni

degli utenti e delle proposte provenienti dagli insegnanti che già

hanno effettuato l’esperienza.

L’accoglienza, inoltre, non può essere pensata come situazione

ACCOGLIERE

significa

Conoscere altre

persone

Conoscere la

storia personale

di ogni bambino

Far conoscere

un altro ambiente

Creare una

situazione di

benessere

51

soltanto iniziale, data una volta per tutte. Ogni giorno ciascuno di

noi è accolto: a scuola, in famiglia, al lavoro. E ciascuno di noi è

responsabile dell’accoglimento dell’altro. Vale a dire: si accoglie

continuamente. Strumento essenziale per la realizzazione dei

progetti di accoglienza illustrati è la CONTINUITÁ, ossia il

raccordo pedagogico, curricolare e organizzativo esplicitamente

previsto dalle Indicazioni Nazionali della scuola dell’Infanzia, della

scuola Primaria e Secondaria. Alla luce della riflessione

pedagogica che la nostra scuola ha svolto, la continuità educativa

è sentita non solo come continuità verticale fra i diversi cicli

scolastici in cui l’alunno di volta in volta entrerà crescendo; ma

anche come continuità orizzontale, propria di una scuola che

considera i propri alunni come soggetti quotidianamente

provenienti da altri ambiti educativi o comunque da contesti

comunitari differenti: le famiglie, le associazioni sportive,

l’oratorio ecc. La realizzazione effettiva del duplice concetto di

continuità qui esposto, consente di rispondere ai bisogni formativi

dei soggetti in età evolutiva, in modo sempre più adeguato e nel

rispetto dei ritmi di apprendimento, degli stili cognitivi, delle

motivazioni e degli interessi di ciascun alunno. La continuità

verticale, mira al raggiungimento dei seguenti obiettivi a lungo

termine:

-garantire agli alunni un percorso formativo organico integrato

come condizione indispensabile di una corretta azione educativa;

-conoscere la storia scolastica e personale dell’alunno attraverso

la documentazione raccolta nel fascicolo personale per innestare,

sul suo vissuto culturale, i nuovi elementi curricolari ed

52

organizzativi, valorizzando le competenze già acquisite;

-problematizzare ed armonizzare concezioni e strategie didattiche,

stili educativi e “pratiche di insegnamento /apprendimento”;

-coordinare i curricoli in senso longitudinale in relazione al

progressivo sviluppo dell’alunno, nel rispetto delle differenziazioni

proprie di ciascuna scuola;

-concordare criteri di accertamento e valutazione per giungere al

coordinamento del sistema di valutazione dei diversi gradi

scolastici. Nel concreto le modalità di passaggio tra gli ordini di

scuola sono le seguenti:

Formazione classi iniziali: le insegnanti della scuola

dell’Infanzia forniscono un loro contributo per la formazione

delle classi prime del ciclo di base attraverso la

strutturazione di gruppi, formati in base all’osservazione e

alla conoscenza dei bambini.

Comunicazione continua tra i docenti delle classi prime della

scuola Primaria e le insegnanti della scuola dell’Infanzia per

trasmettere dati significativi relativi al livello di

apprendimento, alla socializzazione, alla motivazione verso

l’esperienza scolastica in generale, al contesto socio-

familiare di provenienza degli alunni, per la formazione delle

classi prime.

La continuità orizzontale ha sì l’obiettivo a lungo termine di

essere un essenziale aspetto di quella Comunità educante che

anima lo spirito della nostra Offerta formativa, ma si sostanzia

soprattutto nell’adesione a talune “buone pratiche” quali:

53

comunicazione costante con le famiglie, tramite i canali, i

tempi e gli spazi istituzionali con la dovuta flessibilità e

elasticità organizzativa;

comunicazione, scambi di informazioni e proposte con altre

agenzie educative presenti sul territorio;

comunicazioni con le Istituzioni (Comune, Servizi sociali,

A.S.L., ecc.).

Integrazione/Inclusione

“È difficile trovare chi si dica contrario all’integrazione dei disabili

nella scuola e nella società, ma l’esperienza mostra come poi le

forme di tale integrazione portino sovente il segno dell’esclusione”

(R. Medeghini).

Tale citazione all’inizio di questa sezione vuole sottolineare da un

lato che l’ambito dell’integrazione/inclusione è quello forse

centrale, perché più pervasivo, di tutta la nostra Offerta

Formativa; dall’altro come sia necessario oggi problematizzare il

concetto di integrazione. L’integrazione di un istituto scolastico

nel suo territorio e, reciprocamente, delle funzioni formative del

territorio nell’ambito scolastico, prevede necessariamente

l’integrazione/inclusione degli alunni nella scuola.

Non potendo in questa sede analizzare le questioni di natura

pedagogico-sociale, basti chiarire il fondamentale arricchimento

che il concetto di “inclusione” permette rispetto a quello di

“integrazione”, poiché tale chiarimento permette una maggiore

54

comprensione dello sforzo che la nostra scuola, insieme alle altre

Istituzioni, sta promuovendo.

Integrare significa in qualche modo “assimilare”, cioè rendere

simili; è il processo attraverso cui si cerca di superare ciò che

rende diversi, ciò che limita, che impedisce, che sottolinea la

diversità a livello fisico, psichico, culturale, sociale… Includere

vuol dire “accogliere ciascuno per ciò che è”, facendo della sua

diversità un punto di partenza e di forza. E’ il processo che,

partendo dal riconoscimento della diversità di ciascuno punta a

valorizzarle perché diventino ricchezza per il contesto, punto

centrale per il processo inclusivo.

Se la scuola vuole essere un “ambiente educativo”, deve ispirarsi

ai valori di attenzione e rispetto per le individualità e diversità e

se vuole essere “comunità di apprendimento”, deve cercare forme

di solidarietà, di aiuto reciproco, di socializzazione e metodologie

cooperative di ricerca, studio e recupero delle difficoltà. Questo

approccio al tema, sposta il fuoco del problema: dal bisogno della

persona da integrare, alle caratteristiche del contesto,

dell’istituzione, della comunità di cui si parla, in modo da poter

individuare quali processi attivare per consentire l’apprendimento

e la partecipazione di tutti al processo sociale.

Ecco dunque che, in questa visione, tutti si sentono coinvolti in

un processo di inclusione e coesione sociale, in quanto a un

tempo responsabili e destinatari: istituzioni, utenti, singoli,

famiglie, operatori, cittadini.

55

Come si evince da questa visione, una scuola come la nostra, che

ha l’orizzonte di senso della cittadinanza attiva e che per questo

motivo mette in atto da anni un’azione integrata con le

altre realtà socio-educative e istituzionali del territorio, vede

nell’azione dell’inclusione/integrazione la carta al tornasole della

propria efficacia formativa.

Integrazione/ Inclusione dei bambini diversamente abili

Per ciascun alunno in situazione di handicap la Scuola, in

collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio

territoriale di Neuropsichiatria, predispone un apposito “Piano

Educativo Individualizzato” (P.E.I.). Per favorire l’integrazione ci

si avvale di insegnanti specializzati e su richiesta della

neuropsichiatria, di assistenti educatori, il cui onere di spesa è a

carico del Comune in cui risiede l’alunno. In ogni caso

l’insegnante di sostegno è assegnato alla classe e le attività

finalizzate all’integrazione coinvolgono tutti gli alunni della classe

in cui è inserito l’alunno in situazione di handicap.

Nel nostro Circolo Didattico vi è il gruppo H, presieduto dal

Dirigente scolastico, un rappresentante dei genitori, i responsabili

delle cooperative di assistenza educativa, gli assistenti sociali del

Comune, gli insegnanti di sostegno dell’infanzia e primaria, che si

riunisce due, tre volte l’anno con lo scopo di predisporre

l’organizzazione generale delle risorse umane, percorsi,

monitorare gli interventi e valutarne l’efficacia.

56

57

PROGETTO CONTINUITÁ VERTICALE:

INGLESE

Punto di forza del nostro Circolo Didattico è il

progetto “English for kids”, progetto di continuità tra l’ultimo

anno di scuola dell’Infanzia e il primo anno della scuola Primaria.

Cardine del progetto è l’idea che forte deve essere la coesione che

deve esistere fra i due ordini di scuola dal momento che lo sviluppo

del bambino non procede per “scatti”, ma in maniera continua.

La lingua inglese, inserita nel quadro generale dell’educazione

linguistica, è uno strumento che favorisce una maggiore elasticità

mentale portando ad accrescere le relazioni interpersonali

dell’individuo. L’introduzione della lingua inglese non si configura

come un insegnamento precoce, ma come una sensibilizzazione del

bambino verso un codice linguistico diverso dal proprio, il quale in

seguito porterà ad un apprendimento attivo. Le attività si svolgono

nella scuola dell’Infanzia Caldarazzo-Scarola con insegnante

specializzata.

Il Progetto è offerto ai bambini cinquenni della scuola dell’infanzia

Caldarazzo-Scarola come ampliamento delle possibilità di

comunicazione e come arricchimento dell’intervento formativo della

scuola in interazione con l’attività didattica e curricolare.

58

Visite Didattiche Guidate

Le visite didattiche guidate diventano per la nostra Scuola

dell’Infanzia una occasione per conoscere, esplorare e riflettere

sulla realtà circostante.

Le sezioni in base alla propria programmazione didattica hanno

scelto di attuare le seguenti visite guidate:

I docenti si riservano la possibilità di aderire ad ulteriori iniziative

che verranno presentate al Circolo durante l’anno scolastico.

Destinatari Destinazione Periodo

3 anni Teatro Pulcinella Bari Maggio 2016

4 anni Masseria didattica

“Minoia” Conversano

Maggio 2016

5 anni Parco dei Dinosauri

Castellana Grotte

Marzo/Maggio

2016

5 anni “la Cittadella della

Scienza” Bari

Marzo/Maggio

2016

59

La funzione della valutazione è quella di ottenere informazioni atte

a monitorare l'andamento del processo didattico, che riguardano

prima ancora dei genitori e delle autorità scolastiche, alunni e

insegnanti, che nel processo didattico sono coinvolti in prima

persona. La valutazione è processo “partecipato”, aperto alla

collaborazione responsabile d’insegnanti e di allievi. Essa fornisce

informazioni autentiche, graduali e continue sui progressi, le

attitudini, gli obiettivi raggiunti e da raggiungere e consente al

docente la valorizzazione dell'allievo attraverso una analisi globale,

riferita sia agli aspetti cognitivi, sia a quelli relativi alle fasi di

maturazione della personalità. La valutazione degli alunni precede,

accompagna e segue i percorsi curricolari, pertanto assume

funzione formativa e di stimolo continuo al miglioramento. Infatti,

l’apprendimento vive e si alimenta nella cultura del contesto per

cui la valutazione ha valenza formativa e deve esaltare le diversità

degli alunni e dei docenti, favorendo l’inclusione e la cittadinanza

democratica. Tale concetto rinvia al concetto di VALUTAZIONE

AUTENTICA che pone al centro delle pratiche valutative l’insieme

delle competenze conseguite dall’alunno che costituiscono il

processo di personalizzazione, cioè il livello globale di maturazione

raggiunto dalla persona. LA VALUTAZIONE AUTENTICA intende

verificare non solo ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con

ciò che sa”; è quella che confronta il soggetto con sé stesso, con le

60

proprie modalità particolari di crescita, con la strada percorsa

rispetto a traguardi prefissati, che possono essere molto distanti

da quelli degli altri alunni, ma sempre molto impegnativi e

comunque verificabili. La valutazione sarà progressiva e

complessiva. LA VALUTAZIONE PROGRESSIVA degli obiettivi di

apprendimento contestualizzati (o in itinere) è una dimensione

analitica della valutazione che serve da base per la valutazione

complessiva; essa individua fino a che punto ogni singolo alunno

ha assimilato determinate conoscenze e abilità. LA VALUTAZIONE

COMPLESSIVA ha per oggetto di accertamento e valutazione non i

singoli apprendimenti, ma l’andamento complessivo del processo

di apprendimento. Ha cadenza periodica e si avvale, ovviamente,

dei dati raccolti dalla valutazione progressiva, da aggregare e

sintetizzare. La valutazione individuale è scandita in: · una

valutazione iniziale delle conoscenze, capacità e competenze

individuali (situazione di partenza dell’alunno e della classe) · una

valutazione intermedia delle abilità, conoscenze e competenze

acquisite, per mettere in atto processi individualizzati ed attività

compensative · una valutazione finale e complessiva che,

interpretando i dati dell’osservazione e della misurazione, ha lo

scopo di esprimere un giudizio globale sulla situazione personale

di ciascun alunno. Le prove di verifica per la valutazione iniziale,

quadrimestrale e finale sono elaborate dai docenti dei consigli , con

l’indicazione degli indicatori dei descrittori e dei parametri di

valutazione a cui ogni docente dovrà attenersi per esprimere il

proprio giudizio sull’alunno. La valutazione conclusiva nella scuola

dell’infanzia terrà conto dei traguardi di sviluppo per la

competenza relative ai campi di esperienza indicati dalle

61

Indicazioni Nazionali. Si utilizzeranno griglie per l’osservazione

sistematica degli atteggiamenti, dei comportamenti e per la

rilevazione degli apprendimenti.

AUTOVALUTAZIONE: INDICATORE DI QUALITÁ

La legge n. 107 ha introdotto la valutazione obbligatoria delle

scuole, valutazione che è stata effettuata attraverso la

compilazione del RAV (Rapporto di AutoValutazione) completato

scorso luglio. Dalla compilazione del RAV sono emerse delle

criticità a cui ogni scuola doveva rispondere mettendo in atto una

serie di azioni, individuate e descritte successivamente nel PdM

(piano di miglioramento). Il PdM acquisisce , nell’ottica della

valutazione, una valenza prioritaria, è un atto di consapevolezza

delle proprie debolezze e allo stesso tempo dichiarazione di un

impegno, che la scuola prende nei confronti dell’utenza per

migliorare, crescere, nel suo percorso formativo curricolare,

didattico organizzativo. La nostra scuola non è nuova a queste

iniziative poiché volontariamente si è proposta in passato a

progetti ministeriali di valutazione, in particolare ha aderito al

progetto di valutazione dell’indire: VALES. Questo progetto ha

avuto lo stesso iter che la 107 propone obbligatoriamente, per cui

avevamo già elaborato un PdM che è stato integrato quest’anno

con altri due progetti che danno risposte concrete alle criticità

emerse dal RAV.

I progetti del nostro PdM sono cinque e puntano a:

Migliorare i risultati delle prove nazionali (INVALSI)per la scuola

primaria;

Migliorare i risultati interni degli alunni puntando ad una

uniformità dei risultati;

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Migliorare il nostro percorso formativo attraverso un processo di

continua valutazione ed autovalutazione;

Stabilire indicatori chiari di valutazione per valorizzare i principi

di “Cittadinanza e Costituzione”;

Reperire i risultati a distanza dei nostri alunni, in particolare nel

passaggio al successivo grado d’istruzione.

Importante nella nostra scuola dotarsi di strumenti di

monitoraggio e di analisi dell’efficacia dell’azione e degli interventi

del Piano nei confronti degli alunni, ma anche nei riguardi di tutto

il contesto.

La compilazione del Rapporto di Autovalutazione e del Piano di

Miglioramento rappresentano un valido stimolo all’analisi e alla

riflessione sui punti di forza e sulle criticità dell’offerta formativa

della scuola.

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Il Piano dell'Offerta Formativa è inteso come risorsa che la Scuola

offre allo scopo di agevolare il rapporto Scuola-famiglia-territorio

ponendosi come mezzo interlocutore tra tutte le componenti

dell’istituzione quali alunni, docenti e genitori. Esso, inoltre, non

è un documento rigido da seguire rigorosamente, bensì si

configura come uno strumento pronto a convogliare in sé

modifiche nel corso dell’anno con opportune verifiche idonee a

cambiamenti e/o arricchimenti.

Il presente POF è stato approvato dal Collegio dei Docenti

e adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del

12/10/2015 alle ore 17,00.