Prot. n. 2010 / 92997 GIUNTA PROVINCIALE DI CREMONA · percorsi ciclabili provinciali delle...

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N. d'ord.370 reg deliberazioni Prot. n. 2010 / 92997 GIUNTA PROVINCIALE DI CREMONA Estratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza del 28/07/2010 L'anno duemiladieci, questo giorno ventotto del mese di luglio alle ore 15:40 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunita, a seguito di invito del Presidente, la Giunta Provinciale con l'intervento dei Sigg.: Presenti Assenti Salini Massimiliano Presidente X - Lena Federico VicePresidente X - Bongiovanni Filippo Assessore X - Capelletti Chiara Assessore X - Fontanella Giuseppe Assessore X - Leoni Giovanni Assessore X - Orini Paola Assessore X - Pinotti Gianluca Assessore X - Schiavi Silvia Assessore X - Soccini Matteo Assessore X - Partecipa il Segretario Generale della Provincia, Dott.Giorgio Lovili Il Sig. Presidente, constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita la giunta alla trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno. 370 1 di 13 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI TRESCORE CREMASCO - ADOZIONE D.C.C. N. 8 DEL 25/03/2010 - VERIFICA DI COMPATIBILITÀ E MODIFICHE NON SOSTANZIALI AL P.T.C.P. CONSEGUENTI- COMMA 5 ART. 13 E COMMA 11 ART. 17 L.R. 11 MARZO 2005 N. 12 e s.m.i.

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N. d'ord.370 reg deliberazioni

Prot. n. 2010 / 92997

GIUNTA PROVINCIALE DI CREMONA

Estratto dal verbale delle deliberazioni assunte nell'adunanza

del 28/07/2010

L'anno duemiladieci, questo giorno ventotto del mese di luglio alle ore 15:40 in Cremona, nell'apposita sala del Palazzo della Provincia si è riunita, a seguito di invito del Presidente, la Giunta Provinciale con l'intervento dei Sigg.:

Presenti Assenti

Salini Massimiliano Presidente X -

Lena Federico VicePresidente X -

Bongiovanni Filippo Assessore X -

Capelletti Chiara Assessore X -

Fontanella Giuseppe Assessore X -

Leoni Giovanni Assessore X -

Orini Paola Assessore X -

Pinotti Gianluca Assessore X -

Schiavi Silvia Assessore X -

Soccini Matteo Assessore X -

Partecipa il Segretario Generale della Provincia, Dott.Giorgio Lovili

Il Sig. Presidente, constatando che gli intervenuti costituiscono il numero legale, dichiara aperta la seduta ed invita la giunta alla trattazione degli oggetti posti all'ordine del giorno.

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PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI TRESCORE CREMASCO -

ADOZIONE D.C.C. N. 8 DEL 25/03/2010 - VERIFICA DI COMPATIBILITÀ E MODIFICHE

NON SOSTANZIALI AL P.T.C.P. CONSEGUENTI- COMMA 5 ART. 13 E COMMA 11

ART. 17 L.R. 11 MARZO 2005 N. 12 e s.m.i.

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LA GIUNTA PROVINCIALE

Vista la Legge Urbanistica Nazionale n. 1150/42;

Visto l’art. 74 lett. s) dello Statuto della Provincia;

Visti gli artt. 19 e 20 del D.Lgs. n. 267/00;

Visti l’art. 13 commi 5 e 7 e l’art. 25 commi 3 e 4 della l.r. 12/2005 “Legge per il governo del territorio” e s.m.i.;

Visto il PTR approvato con D.C.R. del 19/01/2010 n. VIII/951 che ha acquistato efficacia dalla data di pubblicazione sul BURL , quindi dal 17/02/2010 .

Visto il PTCP approvato con la deliberazione consiliare provinciale n. 95 del 9 luglio 2003 e successivamente adeguato ai contenuti della L.R. 12/05, con variante approvata con DCP n. 66 dell’8 aprile 2009 ed efficace dalla pubblicazione sul BURL Serie Inserzioni n. 20 del 20 maggio 2009;

Visti l’articolo 42 della Normativa del PTCP, la D.G.P. n. 255 del 23/05/2006 “Definizione dei livelli di

prevalenza delle previsioni del PTCP” e la D.G.P. n. 296 del 13/06/2006 “Verifica di compatibilità al PTCP ai sensi

della L.R. 12/05 - definizione delle procedure e degli adempimenti e individuazione della documentazione tecnico-

amministrativa minima richiesta a corredo degli strumenti urbanistici e di governo del territorio comunali”;

Preso atto che il Comune di Trescore Cremasco con nota protocollo n. 56.556 del 04/05/2010, ha trasmesso a questo Ente per il parere di compatibilità a PTCP di cui al comma 5 art. 13 della l.r. 12/2005, il Piano di Governo del Territorio adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 8 del 25/03/2010;

Considerato il ricevimento completo della documentazione necessaria per l'espressione del parere di compatibilità al PTCP, ai sensi della D.G.P. n. 296/06;

Considerato altresì che, conseguentemente, il termine di legge per la verifica di compatibilità al PTCP dello strumento urbanistico in oggetto risulta essere il 28/08/2010;

Rilevato che il Servizio Territorio ha provveduto a trasmettere ai competenti uffici provinciali copia della documentazione degli atti relativi al suddetto PGT;

Visti i pareri espressi dai seguenti settori della Provincia di Cremona per la parte di competenza di ognuno:- Programmazione Territoriale : Prot. n. n. 92.980 del 26/07/2010- Viabilità: Prot. n. 89.060 del 15/07/2010- Agricoltura e ambiente: Prot. n. 81.343 del 29/06/2010- Caccia e pesca, Aree naturali: Prot. n. 73.754 del 11/06/2010- Geologo dott. Daniele Corbari: Prot. n. 84.523 del 06/07/2010- Consulente per il commercio: Prot. n. 91.495 del 21/07/2010

Atteso che, ai sensi del comma 5 dell’art. 13 della l.r. 12/05, “qualora il Comune abbia presentato anche

proposta di modifica o integrazione degli atti di pianificazione provinciale, le determinazioni in merito sono assunte

con deliberazione di Giunta provinciale” e “in ogni caso, detta proposta comunale si intende respinta qualora la

Provincia non si pronunci in merito entro centoventi giorni dalla trasmissione della proposta stessa”.

Atteso altresì che, ai sensi del comma 5 dell’art. 15 della stessa legge, “l’individuazione degli ambiti destinati

all’attività agricola di interesse strategico del PTCP ha efficacia prevalente ai sensi dell'articolo 18, nei limiti della

facoltà dei comuni di apportarvi, in sede di redazione del piano delle regole, rettifiche, precisazioni e miglioramenti

derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala comunale”. In tal caso per l’approvazione di detto piano si applicano anche i commi 5 e 7 del suddetto art. 13;

Visto l’art. art. 17. comma 11 della l.r. 12/05 il quale afferma che “il PTCP disciplina modalità semplificate

per l’approvazione di modifiche concernenti la correzione di errori materiali e l’aggiornamento cartografico, nonché

lo sviluppo e la conseguente definizione localizzativa di interventi da esso previsti e gli aspetti di ambito locale che non

incidano sulle strategie generali del piano”;

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Preso atto che il PTCP adeguato alla l.r. 12/05, disciplina all’articolo 34 “modifiche non sostanziali al PTCP” e all’art. 40 “Variante al PTCP” della Normativa i casi e le procedure per variare il Piano territoriale di Coordinamento;

Preso atto altresì che l’eventuale recepimento di previsioni comunali nel PTCP, previsto dalla legge ai sensi dell’art. 13 comma 5, nonché dell’art. 15 comma 5, va a costituire un perfezionamento della individuazione degli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico di cui all’articolo 19 bis della Normativa del PTCP adeguato, e disciplinato secondo il principio di gradualità (comma 2 art. 19bis) e flessibilità (comma 3) mediante Modifiche non sostanziali del PTCP di cui al citato art. 34 della medesima Normativa;

Viste le proposte di “modifiche non sostanziali cartografiche” al PTCP evidenziate nel rapporto tecnico del servizio Programmazione Territoriale (vedi Allegato B), che riguarda le richieste in tal senso presentate attraverso il PGT di Trescore Cremasco e ritenute accoglibili ai sensi degli articoli 19bis commi 2 e 3 e 34 comma 1 della Normativa del PTCP e per gli effetti di cui all’art. 17 comma 11 della l.r. 12/05;

Ritenuto che i casi rientranti nell’art 34 punto 1 della Normativa, trattandosi di mere correzioni o precisazioni modifiche migliorative che prevedono l’uso di piccole aree e non comportando di norma modifiche ai contenuti vigenti del PTCP, non sono di conseguenza da assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ai sensi dell’art 4 della LR 12/2005, completata dagli indirizzi attuativi di cui alla DCR n. 351 del 13 marzo 2007 e dagli atti di maggiore specificazione operativa di cui alla DGR n. 6420 del 27 dicembre 2007 – in particolare scheda allegato 1c;

Visti i pareri favorevoli espressi in data 26/07/2010 ai sensi dell’art. 49 comma 1 del Decreto Legislativo n. 267/00 sulla regolarità tecnico-amministrativa;

Udito il parere del relatore;

Unanime;DELIBERA

1. di subordinare il parere favorevole sulla compatibilità al PTCP Del PGT di Trescore Cremasco adottato con D.C.C. n. 8 del 25/03/2010 – ai sensi dell’art. 13 commi 5 e 7 della l.r. 12/2005 – al recepimento delle seguenti prescrizioni relative agli aspetti prevalenti di carattere sovracomunale del PTCP ai sensi dell’art. 18 comma 2 della l.r. 12/05:

Tutela paesistica e vincoli

Prescrizione.1. Il P.G.T. di Trescore Cremasco ai fini di una tutela ambientale del Canale Vacchelli impone una distanza da rispettare per la costruzione di nuovi edifici pari a 50 m indicando, all’art. 26.4 delle NTA, che tale disciplina è stabilita in quanto il Canale è elemento costitutivo della rete ecologica definita dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.Al fine di evitare ambiguità sulla natura giuridico/interpretativa della Norma si chiede di integrare l’art.26.4 esplicitando che la fascia dei 50 metri di inedificabilità non deriva dalla normativa del PTCP. Si chiede inoltre di rendere meglio esplicito nelle NTA del P.G.T. che il Canale Vacchelli Compresa l’alzaia viene considerato elemento costitutivo della rete ecologica tutelato ai sensi dell’art. 16.7 del P.T.C.P. e quindi di rappresentare il corridoio della rete ecologica così come operato per la roggia Acqua Rossa nelle tavole del PGT anche per il Canale Vacchelli. Prescrizione.2. Da una verifica eseguita sugli atti del P.G.T. si è riscontrata una corretta rappresentazione cartografica e un corretto recepimento normativo degli elementi costitutivi della rete ecologica (corridoi e areali) così come rappresentati e disciplinati dal PTCP. Tuttavia per quanto riguarda gli areali si è riscontrata una mancata rappresentazione di quelli collocati a sud del confine comunale più precisamente a Nord della Cascina Grande del Comune di Bagnolo Cremasco. Nel merito si chiede di operare una rappresentazione cartografica anche per tali arali così come riportato sulla carta dell Tutele e salvaguardie del PTCP. Al tal riguardo si ritiene pertanto però necessaria una verifica del dato rappresentato e/o una esplicitazione delle differenze riscontrate, al fine anche di un eventuale aggiornamento della banca dati provinciale sulla base di dati che risultino motivati e validati. Prescrizione.3. Il P.G.T. recepisce correttamente i tracciati dei percorsi ciclabili del P.T.C.P. ad ecezzione del percorso ciclabile provinciale del Canale Vacchelli che unisce i tre Parchi regionali dell’Oglio, del Serio e dell’Adda, il “PLIS del Tormo“ ed il futuro “PLIS del Moso”, partendo dal Santuario di Ariadello, punto nodale del “PLIS di Ariadello e della Valle dei Navigli”, attraversando l’area cremasca da Ovest ad Est. In località “Tombe Morte” di Genivolta si collega ai percorsi ciclabili provinciali delle “Città Murate” e dei “Navigli” Costituisce parte del tracciato guida paesaggistico n. 48 del PTR (Greenway dei Navigli Cremaschi e Cremonesi). Si chiede quindi di recepire tale tracciato negli atti di PGT.

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Prescrizione.4. In riferimento al recepimento dei tracciati ciclabili si chiede di correggere le voci di legenda nell’apparato cartografico del P.G.T. infatti, nelle tavole Dp 16-17-18; Pr 19-20-21 e Ps 23 –24, vengono identificate le reti ciclo-pedonale di interesse sovracomunale quelle che dovrebbero essere di interesse comunale e viceversa.Si chiede inoltre di definire un adeguato articolato normativo o comunque di integrare l’articolo art. 34 percorsi ciclo-

pedonali delle NTA mediante il quale si richiama la seguente disposizione: “devono essere sottoposti a salvaguardia, da

recepire nel Piano di Governo del Territorio comunale secondo le modalità contenute all’art. 19 c. 6 della Normativa

del P.T.C.P., i tracciati della rete provinciale e di interesse sovracomunale dei percorsi ciclabili, indicati nel Piano

delle piste ciclopedonali (vedi lett. a, art. 10) e rappresentati nella Carta delle tutele e delle salvaguardie. In

particolare, in prossimità degli incroci con le altre infrastrutture della mobilità non devono verificarsi interruzioni o

costituirsi barriere alla continuità delle piste ciclabili al fine di garantirne una adeguata funzionalità”.

Insediamenti ZootecniciPrescrizione.5. Si chiede di rappresentare nel Documento di Piano in elaborato consono, i raggi di reciprocità con le distanze indicate all’art 18 del P.T.C.P. che recepisce le effettive distanze prescritte dal Regolamento di igiene tipo in quanto non presenti in nessun elaborato del P.G.T.. Questo al fine di implementare correttamente il quadro conoscitivo e valutare le possibili intereferenze reciproche tra le diverse funzioni urbane e quella zootecnica per l’unica tipologia di insediamento zootecnico presente nel territorio di Trescore Cremasco (bovini e suini).Si fa presente che rispetto alle disposizioni di cui all’art.18 della Normativa del P.T.C.P. valori inferiori alle distanze minime dei nuovi impianti zootecnici e degli ampliamenti di quelli esistenti dalle aree edificate con effetto di reciprocità, dovranno essere supportate da un articolato normativo “che consenta di tutelare, mediante l’adozione di soluzioni impiantistiche, la qualità dell’ambiente olfattivo nelle zone di espansione. Tale possibilità è data, in particolare, ai Comuni che sono impossibilitati ad espandere i propri insediamenti urbani in altre direzioni rispetto agli allevamenti esistenti” ( rif. c. 4).Si chiede pertanto di verificare in riferimento all’elaborato cartografico (Dp 18 - Tavola delle Previsioni di piano con distanza allevamenti) del P.G.T. le distanze minime individuate rispetto alle condizioni sopra descritte, specificando le soluzioni impiantistiche da richiedere o in alternativa di attenersi alle distanze definite dall’art 18.2 P.T.C.P. che acquisisce i parametri introdotti dall’A.S.L. di Cremona contenuti nella Delibera Direttore Generale n. 192 del 10 luglio 2002 Modifica al Titolo III capitoli 10 e 14 e al Titolo IV capitoli 1, 2, 5, 6 e 8 del Regolamento di Igiene tipo (prot. n. 15928/02). Tale osservazione viene avanzata in riferimento alla potenziale interferenza che potrebbe esserci trà l’ambito di trasformazione residenziale Rs2 – Allegato A (Atr1 – DP16) e l'insediamento di bovini contermine.

Ambiti agricoli strategiciPrescrizione.6. Si chiede al Comune di modificare le tavole del proprio P.G.T. nelle quali compare la perimetrazione degli ambiti del paesaggio agricolo in quanto la perimetrazione relativamente agli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico del P.T.C.P. non è stata operata in maniera corretta; in particolare si segnale che l’area A – Allegato B dovrà essere classificata con la classificazione di legenda relativa al PGT come “Aree agricole di rispetto

dell’abitato”.Prescrizione.7. Si chiede al Comune di aggiornare il quadro conoscitivo e le tavole del proprio P.G.T. dove compare la perimetrazione degli ambiti del paesaggio agricolo rispetto alle modifiche introdotte nel P.T.C.P. in accoglimento delle “rettifiche, precisazioni e miglioramenti derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala comunale ai sensi dell’art. 15 comma 5 della l.r. 12/05 e s.m.i. avanzate dallo stesso P.G.T. (vedi Allegato B). Difesa del SuoloPrescrizione.8. lo studio dovrà essere integrato con una Autocertificazione (“Dichiarazione sostitutiva di atto di

notorietà per la certificazione della conformità dello studio geologico/idraulico”) in cui venga attestata la congruità delle previsioni urbanistiche del PGT con le classi di Fattibilità geologica assegnate ed alla relativa normativa d’uso e la congruità tecnica dello Studio Geologico rispetto ai criteri della d.g.r. n° 8/7374. La dichiarazione richiesta dovrà essere inviata in copia anche all’Ente scrivente. Prescrizione.9. Nel Piano delle Regole non sono presenti: la CARTA DI SINTESI, la CARTA DEI VINCOLI e la CARTA DI FATTIBILITÀ DELLE AZIONI DI PIANO, a differenza di quanto disposto dall’art. 57, comma 1, lettera b, così come declinato dalle d.g.r. n° 8/1566 e n° 8/7374; tali cartografie dovranno pertanto essere inserite nel Piano delle Regole.Prescrizione.10. Si evidenzia l’esistenza di situazioni di potenziale criticità geologica relativamente ai seguenti ambiti di trasformazione indicati dal Documento di Piano: - Ambiti ATp1 e ATp2: entrambi gli ambiti di trasformazione si collocano in un’area contraddistinta dalla classe di Fattibilità geologica 3 (Fattibilità con consistenti limitazioni), sottoclasse b: terreni caratterizzati da vulnerabilità idrogeologica alta e caratteristiche geotecniche dei terreni mediocri. Valgono per tali aree le regole definite dall’art. 3 delle NORME GEOLOGICHE DI PIANO.

Viabilità Prescrizione.11. A Nord dell’abitato comunale e lungo la S.P. n. 2, il P.G.T. prevede:- a. l’area per attrezzature e servizi in previsione “S.P. 1”, posta ad Est della S.P. n. 2;

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- b. il Programma Integrato di Intervento “P.I.I. 1”, di tipo residenziale, posto ad Est della S.P. n. 2, direttamente confinante con la provinciale e con superficie territoriale pari a 25.000 mq;- c. l’ambito di trasformazione residenziale “ATr 2”, posto ad Ovest della S.P. n. 2 e con superficie territoriale pari a 19.400 mq.Richiamate le caratteristiche precitate della S.P. n. 2 e considerato che:- l’attuazione delle aree sopraccitate determinerà un aumento dei volumi di traffico ivi diretti, in particolare dell’utenza debole, attesa la destinazione dell’area “S.P. 1”;- in prossimità delle aree precitate la S.P. n. 2 si sviluppa in curva, con una riduzione della visibilità;-la viabilità delle aree in argomento gravita, in prevalenza, sull’intersezione tra la S.P. n. 2 e le SS.CC. “Viale De Gasperi” e “Via Desgioi”;- il P.G.T. prevede per l’intersezione di cui al punto precedente che: “… le modalità e le caratteristiche dell’innesto

saranno definite con l’Amministrazione Provinciale in ordine alla realizzazione della rotatoria o delle corsie di

decelerazione, attesa la complementarietà dell’ingresso all’esistente centro sportivo …”;si esprime parere favorevole circa le aree di cui ai punti “a”–“b”–“c” di cui sopra con le seguenti prescrizioni:- preventivamente e/o contestualmente all’attuazione delle aree di cui ai punti “a”–“b”–“c” dovrà essere realizzata la riqualifica dell’intersezione tra la S.P. n. 2 e le SS.CC. “Viale De Gasperi” e “Via Desgioi”, indicata come “Nodo stradale da definire con la Provincia” nel P.G.T.;- le caratteristiche tecnico–geometriche della riqualifica di cui al punto precedente dovranno essere preventivamente concordate ed autorizzate dal Servizio Autorizzazioni e Concessioni dell’Ufficio Tecnico Provinciale;- la vodagione del “P.I.I. 1” dovrà avvenire esclusivamente mediante la viabilità comunale, esistente e/o di nuova previsione, senza alcun accesso diretto dalla S.P. n. 2; conseguentemente, eventuali accessi esistenti all’area dalla provinciale dovranno essere chiusi e definitivamente dismessi utilizzando idonei dispositivi e sistemi.Prescrizione.12. Ad Est dell’abitato comunale, il P.G.T. prevede il Programma Integrato di Intervento “P.I.I. 2”, che presenta le seguenti caratteristiche:- è posto ad Est della S.P. n. 2, direttamente confinante con la provinciale;- le destinazioni d’uso previste sono: commerciale, funzioni di servizio di interesse generale, residenziale e terziaria;- una superficie territoriale pari a 35.000 mq.Richiamate le caratteristiche precitate della S.P. n. 2 e considerato che:- l’attuazione del P.I.I. determinerà un aumento dei volumi di traffico ivi diretti, in particolare di tipo pesante;- attualmente, il P.I.I. ha accesso sulla viabilità provinciale mediante un accesso diretto a raso;si esprime parere favorevole circa il “P.I.I. 2” con la prescrizione che, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza stradale, le modalità di vodagione del comparto sulla viabilità provinciale dovranno essere studiate ed analizzate, in fase di progettazione esecutiva, per migliorarne l’accessibilità lungo la S.P. n.2Prescrizione.13. Ad Ovest della S.P. n. 2, il P.G.T. individua il Piano di Recupero “P.R. 5”, che per un breve tratto confina direttamente con la provinciale.Richiamate le caratteristiche precitate della S.P. n. 2 e considerato che:- la perimetrazione del “P.R. 5” comprende la S.C. “Via Groppelli” ed un parcheggio ad uso pubblico ed il P.G.T. non specifica nulla in merito alle previsioni edilizie all’interno dell’area, in prossimità della S.P. n. 2;- nell’intorno dell’area in argomento sono situati numerosi spazi ed edifici di richiamo di utenza debole: benzinaio, farmacia, banca, fiorista, bar, fermata autobus, ecc.;- la S.C. “Via Groppelli” si immette sulla S.P. n. 2 con un’intersezione diretta a raso, determinando con la provinciale un angolo acuto, che rende difficoltose le manovre di svolta;si esprime parere favorevole circa il “P.R. 5” con la prescrizione che, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza stradale, le modalità di vodagione del comparto sulla viabilità provinciale dovranno essere studiate ed analizzate, in fase di progettazione esecutiva, per consentire una riorganizzazione e razionalizzazione degli accessi laterali presenti lungo la S.P. n. 2. Prescrizione.14. Il P.G.T. prevede l’ampliamento della zona produttiva esistente sul lato destro della S.P. n. 35, tramite i seguenti interventi urbanistici:- l’ambito di trasformazione produttiva “ATp 1”, posto a Sud della S.P. n. 35, direttamente confinante con la provinciale e con superficie territoriale pari a 38.138 mq;- l’ambito di trasformazione produttiva “ATp 2”, posto a Sud della S.P. n. 35 e con superficie territoriale pari a 5.316 mq;- il Piano di lottizzazione “P.L. 3”, vigente approvato / convenzionato, posto a Sud della S.P. n. 35.Richiamate le caratteristiche precitate della S.P. n. 35 e considerato che:- l’attuazione dei nuovi ambiti e del “P.L. 3” determinerà un aumento dei volumi di traffico ivi diretti, in particolare di tipo pesante;- attualmente, la vodagione delle aree avviene tramite una S.C. “senza nome”, che si immette circa al km 3+790 in destra della S.P. n. 35, e mediante numerosi accessi a raso, che, in generale, non sempre garantiscono adeguate condizioni di sicurezza in considerazione delle loro caratteristiche tecnico–geometriche: sezione, raggi di svolta, pendenze, ecc.;

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- spesso, la banchina della S.P. n. 35 viene utilizzata impropriamente come parcheggio da vetture e mezzi pesanti creando potenziali pericoli per la sicurezza stradale durante le manovra di immissione e parcheggio dei mezzi; il P.G.T. prevede:- che: “… l’attuazione dell’Ambito di Trasformazione Produttivo ATp 1 dovrà avvenire mediante la proposizione di un

unico piano attuativo che preveda a proprio carico l’onere per la realizzazione dell’innesto sulla S.P. 35 Spino–

Soncino, previa acquisizione del parere dell’ufficio tecnico provinciale, nonché realizzare un parcheggio di uso

pubblico quale “standard di qualità” della superficie minima di 3.000 mq …”:- per l’intersezione di cui al punto precedente che: “… le cui caratteristiche saranno da concordare con

l’Amministrazione Provinciale in ordine alla realizzazione di una rotatoria oppure di corsie di decelerazione …”:- la riqualifica di cui al punto precedente riguarda l’intersezione tra la S.P. n. 35 e la S.C. “senza nome” posta circa al km 3+790 in destra della provinciale (indicata come “Nodo stradale da definire con la Provincia” nel P.G.T.);- si esprime parere favorevole circa gli ambiti “ATp 1”, “ATp 2” ed il “P.L. 3” con le seguenti prescrizioni:

1. le caratteristiche tecnico–geometriche della riqualifica dell’intersezione tra la S.P. n. 35 e la S.C. “senza nome” posta circa al km 3+790 in destra, indicata come “Nodo stradale da definire con la Provincia” nel P.G.T., dovranno essere preventivamente concordate ed autorizzate dal Servizio Autorizzazioni e Concessioni dell’Ufficio Tecnico Provinciale;

2. l’accesso dell’ambito “ATp 1” dovrà avvenire esclusivamente mediante l’intersezione di cui al punto “1”, debitamente riqualificata, senza alcun accesso diretto dalla S.P. n. 35; conseguentemente, eventuali accessi esistenti all’area dalla provinciale dovranno essere chiusi e definitivamente dismessi utilizzando idonei dispositivi e sistemi.

Inoltre, si suggerisce che con la riqualifica di cui al punto “1” siano riorganizzate e razionalizzate tutte le immissioni laterali presenti lungo la S.P. n. 35 in destra nel tratto compreso tra il km 3+790 ed il km 4+145 (quest’ultimo punto è una Osservazione).Prescrizione.15. Si chiede che nel P.G.T. venga indicato espressamente che l’ampiezza della fascia di rispetto stradale, esterna alla delimitazione del centro abitato ex art. 4, D.Lgs. 285/1992 (N.C.d.S.) e misurata dal confine stradale, per le SS.PP. n. 2–35–80 è pari a 30,00 m per parte.

2. di prendere altresì atto delle osservazioni al PGT da presentare al Comune di Trescore Cremasco ai sensi dell’art. 13 comma 4 della l.r. 12/05:

Osservazioni ai sensi dell’ art. 13 c. 7 l.r. 12/05 (per i contenuti orientativi del PTCP):

Tutela paesistica e vincoliOsservazione.1. In riferimento alla prescrizione precedente (1) si chiede di integrare la normativa del P.G.T. rispetto a quanto definito dall’art.21 comma 5 del Piano Paesaggistico del PTR qualora la volontà del comune non sia quella di definire una disciplina più restrittiva; nel caso lo fosse, sarebbe opportuno indicare nel P.G.T. che si tratta di una disciplina di tutela di maggior dettaglio prevista dallo stesso Art. 21 comma 5 del Piano Paesaggistico. Osservazione.2. Il P.G.T. afferma che tutti gli obiettivi specifici del P.T.C.P. relativi alla tutela e valorizzazione del sistema paesistico-ambientale trovano nel documento di piano politiche ed azioni che tendono al loro raggiungimento, e nessuna delle politiche/azioni del DP risulta in contrasto con obiettivi specifici di P.T.C.P. relativi ad altri sistemi, nello specifico col sistema rurale. Si suggerisce comunque di integrare le normativa del P.G.T. rispetto ai contenuti dell’art. 20.4 della Normativa del P.T.C.P., adeguato con d.c.p. n. 66/09, prendendo in considerazione le compatibilità paesistico-ambientali per la verifica della localizzazione degli interventi di trasformazione del territorio al fine di tutelare specificatamente anche i caratteri geomorfologici dei sistemi di organizzazione del paesaggio agrario quali: geositi, traccie della centuriazione romana e alle aree Aree a rischio archeologico e in generale i caratteri paesaggistici dell’ambito paesaggistico in cui il comune ricade. Osservazione.3.: PLIS del MOSO - Il PTCP riconosce ai prati stabili o permanenti una valenza di tipo storico, ecologico e paesaggistico e pertanto si suggerisce all’Amministrazione Comunale di incentivare il mantenimento dei suddetti prati ancora presenti nel Parco del Moso. Osservazione.4.: PLIS del MOSO - Al fine di rendere coerente il nome del Parco Locale di Interesse Sovracomunale che ha ottenuto il riconoscimento provinciale nel 2009, si chiede che negli elaborati del PGT di Trescore, sia individuato il PLIS proposto con il suo nome corretto, ovvero “Parco Agricolo del Moso”.Osservazione.5.: PLIS del MOSO - Nella Relazione del Documento di Piano si suggerisce di rimandare la gestione, pianificazione e programmmazione del PLIS agli strumenti previsti dalla DGR 6148/2007, ovvero: il Programma Pluriennale degli Interventi (strumento obbligatorio) che ha funzione programmatica e strategica, e gli eventuali i Regolamenti d’uso (strumenti non obbligatori) volti a regolare la fruizione delle aree inserite nel Parco. Questi strumenti, così come l’intera pianificazione e programmazione del Parco, dovranno essere concordati da tutti i Comuni appartenenti al Parco Agricolo del Moso che attualmente non è ancora gestitito in modo unitario. In tale senso i Comuni dovranno definire, oltre la gestione unitaria e condivisa del PLIS, anche la sua pianificazione omogenea sull’intera area tutelata, prescindendo dai limiti amministrativi.

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Osservazione.6.: PLIS del MOSO - Rispetto al divieto di realizzare nuove cave, pare opportuno evidenziare che tale restrizione è inapplicabile nel caso di previsioni inserite nel Piano Cave Provinciale, che costituisce uno strumento sovraordinato e di carattere prevelente rispetto al PGT. Osservazione.7.: PLIS del MOSO - La disciplina urbanistica da applicare all’interno del PLIS compete ai Comuni inseriti nello stesso; si evidenzia comunque l’importanza di uniformare le norme inserite nei PGT di tutti i Comuni appartenenti al Parco Agricolo del Moso.Osservazione.8.: PLIS del MOSO - L’ampliamento del Parco Agricolo del Moso proposto in Comune di Trescore Cremasco, dovrà essere valutato dalla Provincia al fine di recepire la modifica della perimetrazione precedentemente riconosciuta nei Comuni di Crema, Bagnolo Cremasco, Vaiano Cremasco e Cremosano; l’iter procedurale, che dovrà essere avviato dopo entrata in vigore del PGT in fase di valutazione, è quello definito al punto 10. della DGR 6148/2007. La mancata osservanza di questo obbligo, così come la mancata approvazione del PPI, precluderanno la possibilità di accedere al piano annuale di riparto dei contributi per la realizzazione di inteventi di riqualificazione ambientale. Sistema ProduttivoOsservazione.9. La componente esogena industriale di valenza sovracomunale del dimensionamento degli insediamenti produttivi del P.G.T. di Trescore Cremasco, ai sensi dell’art. 22.2 della Normativa del PTCP, è pari a circa 36.000 mq ed è concentrata negli ambiti di trasformazione nell’ambito di trasformazione Atp 1, Atp 2 e Atp 3 identificati con le aree Is2, Is3, Is4 nell’Allegato A. Le previsioni del P.G.T. sulla componente insediativa esogena sono prive di intese di concertazione con altri Comuni e/o con la Provincia secondo le procedure negoziali previste dagli articoli 13 e 23 della Normativa del PTCP. Si propone conseguentemente che sia ridotto il dimensionamento di una delle suddette area in modo da non eccedere la quota endogena definita in base allo stato di attuazione degli insediamenti industriali rilevato (36.000 mq). Inoltre, oltre al dimensionamento produttivo di carattere esogeno rilevato si fa presente che per l’ambito di trasformazione Is4 – allegato A sussistono sfavorevoli caratteristiche territoriali rispetto ai criteri insediativi di cui all’articolo 20 dell Normativa del PTCP. In alternativa alla rimozione della quota esogena, con riferimento alle indicazioni di dettaglio fornite al capitolo 5 dell’Appendice D “Individuazione dei contenuti minimi dei P.G.T. sugli aspetti sovracomunali” della Normativa del PTCP per le quali l’utilizzo delle quote di esogeno è collegato alla realizzazione di una parziale compensazione ambientale, si chiede di prevedere nella pianificazione attuativa degli ambiti di trasformazione industriali, per ciascun ettaro di consumo di suolo per la quota esogena, una delle seguenti azioni alternative: realizzazione di una superficie di un ettaro di area boscata o la realizzazione di filari arborati per una estensione lineare complessiva di 1 km. Sistema residenzialeOsservazione.10. Tenendo in considerazione i criteri insediativi di cui all’art. 20 della Normativa del P.T.C.P. che suggeriscono di privilegiare principalmente l’attuazione degli interventi che comportino un recupero urbanistico ed edilizio, si chiede di dare priorità preventivamente all’attuazione degli ambiti oggetto di piani attuativi approvati previsti dal PRG vigente e al P.I.I. di riqualificazione urbanistica a carattere residenziale previsto dal P.G.T.. Osservazione.11. Si suggerisce di identificare l’ambito oggetto di Programma Integrato d’Intervento (Rs2 – Allegato A) come ambito di trasformazione da assoggettare comunque al medesimo strumento attuativo in quanto l’identificazione diretta potrebbe generare ambiguità giuridica in riferimento al disposto normativo relativo l’art. 87. comma 1 della L.R. 12/05 e s.m.i.. Alternativamente si chiede di integrare la normativa menzionando che il PII verrà attuato su un area definirà dal DdP individuata ai sensi dell Art. 8 coma 2 lettera e-bis della L.R. 12/05 e s.m.i.. Osservazione.12. In riferimento all’art. 8 delle norme tecniche di Attuazione del P.G.T. non appare opportuno ai sensi della L.R. 12/05 e quindi in relazione alla leggitimità giuridica della stessa, la possibilità di prevedere “lievi modifiche

della perimetrazione delle aree così come definite degli elaborati del DdP… omissis”. Infatti, una modifica in maggiorazione della perimetrazione dell’ambito di trasformazione deve essere oggetto di una procedura di variante del P.G.T.. Si chiede quindi eventualmente di indicare l’entità delle eventuali e lievi modifiche facendo presente che comunque tali, non dovranno riguardare nè i parametri, nè gli indici urbanistico-edilizi; inoltre, non dovranno incidere negativamente sugli elementi di tutela previsti dal P.T.C.P.. Sistema dei ServiziOsservazione.13. In ordine alla vaste e molteplici “Attrezzature per lo sport e il tempo libero” sia esisitenti che di previsione si ritiene conveniente sviluppare una opportuna integrazione al Piano dei Servizi la quale, potrebbe sviluppare il tema del fabbisogno e dell’offerta di servizi di livello sovracomunale nonché della loro gestione. Questo in riferimento a una potenziale pianificazione d’area vasta e quindi alla implementazione di un potenziale Piano dei Servizi di portata sovracomunale. Monitoraggio PGT Osservazione.14. Si è riscontrata l’assenza parziale tra gli indicatori di monitoraggio del P.G.T., di quelli che possono fornire una base di supporto per il monitoraggio del P.T.C.P.. In particolare non si trova traccia degli indicatori previsti nell’appendice D Alla Normativa del P.T.C.P. dei contenuti minimi dei P.G.T. sugli aspetti sovracomunali. Si chiede in tal senso di aggiornare il set di indicatori di monitoraggio previsti dal Rapporto Ambientale in modo da arricchirli anche

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con gli indicatori di monitoraggio del P.T.C.P.. Questo al fine di garantire un migliore azione di coordinamento tra banche dati di carattere territoriale nonché, per contribuire all’ampliamento e all’approfondimento delle informazioni contenute. Difesa del SuoloOsservazione.15. Si chiede la fornitura dei file della FATTIBILITÀ GEOLOGICA DELLE AZIONI DI PIANO in formato shape file, creati secondo le specifiche definite dal D.D.U.O. n° 12.520 del 10/11/2006. Come sancito nelle linee guida per la realizzazione degli strumenti del S.I.T. integrato, si evidenzia che la pubblicazione sul BURL della delibera di approvazione del PGT (e quindi la sua cogenza) è subordinata all’invio informatico dei dati contenuti nel PGT, nell’adempimento delle specifiche definite nella sopra richiamata D.D.U.O .Osservazione.16. Si chiede che contestualmente alla fornitura dello shape file relativo alla FATTIBILITÀ GEOLOGICA DELLE AZIONI DI PIANO, compilato secondo lo schema fisico definito dalla Regione (vedi punto precedente), vengano anche consegnati gli shape file relativi alla CARTA DI SINTESI e dei VINCOLI.

Osservazione.17. Si chiede di integrare lo studio tenendo che il Comune di Trescore Cremasco rientra nell’elenco dei comuni che la Regione Lombardia ha dichiarato ricadenti nelle Aree Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola (rif. d.g.r. n° 8/3297 dell11 Ottobre 2006), aggiungendo riferimenti al PTUA (Piano di Tutela delle Acque; rif. d.g.r. n° 8/19359 del 12 Novembre 2004), formulando a riguardo, eventualmente, delle specifiche prescrizioni nella normativa geologica.Osservazione.18. Si evidenzia la necessità di una maggiore integrazione tra la documentazione costituente il Documento di Piano e la documentazione geologica.

ViabilitàOsservazione.19. Si ritiene opportuno indicare in non meno di 200,00 m la distanza minima da tenere tra l’edificato di nuova realizzazione e le sorgenti inquinanti costituite dai mezzi in transito lungo le SS.PP. In caso contrario, si propone che il P.G.T. nella costruzione di edifici di civile abitazione posti a meno di 200,00 m da SS.PP. preveda l’obbligatoria dotazione di barriere antirumore o di adeguati isolamenti acustici. Agricoltura e AmbienteOsservazione.20. Norme e programmazione sull’esercizio dell’attività agricola di coltivazione, di allevamento ed edificabilità Osservazioni alle Norme di Attuazione del Piano delle Regole:Norme Tecniche di attuazione: Piano delle RegoleArt.24 Ambiti agricoli di interesse strategico (ptcp)24.1 Destinazione d’uso.Si segnala che fra le attività non ammesse manca l’attività C7 (commercio all’ingrosso). Fatto salvo la compra vendita di prodotti agricoli, si ritiene ingiustificata tale eccezione, pertanto sarebbe bene esplicitare che attività commerciali all’ingrosso di altro genere non sono ammesse.Si fa presente che l’attività A2-agriturismo si considera ammessa in quanto attività connessa all’esercizio dell’impresa agricola.24.4 Edifici esistenti in ambito agricolo non destinati ad uso agricolo.Va valutata prioritariamente la necessità di ampliamento strutturale delle aziende agricole limitrofe a tali edifici, per evitare ulteriore consumo di suolo agricolo da destinarsi ad adeguamenti aziendali.Art.24.5 Parco Locale di Interesse Sovracomunale (P.L.I.S.) PARCO DEL MOSOIl fatto che venga impedita la possibilità per un’impresa agricola di realizzare nuovi allevamenti od ampliamenti degli esistenti con limiti riferiti al carico di peso vivo complessivo (esistente + ampliamento), non trova giustificazione né

tecnica nè normativa. Vietare la possibilità di allevare un certo numero di capi senza far riferimento agli ettari aziendali, vuol dire non affrontare il problema della vera sostenibilità: non si pone il problema nè in termini di autonomia alimentare né di impatto ambientale in riferimento alla problematica nitrati. Per completezza, in relazione alla Direttiva nitrati, si segnala che la normativa di riferimento regionale è ad oggi la DGR 8/5868 del 21/11/2007 e s.m.i. in recepimento del D.M. 07/04/2006 e la soglia limite è riferita alla disponibilità di terra in funzione dell’azoto distribuito.Art..25 Aree agricole di rispetto dell’abitato Per le aziende agricole esistenti alla data di adozione del PGT sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché di miglioramento igienico sanitario che non comportino aumento del numero di capi allevati. Questo divieto ad aumentare il patrimonio zootecnico esistente contrasta con la naturale evoluzione di un allevamento che, spesso, accresce il numero dei capi grazie alla propria corretta gestione manageriale. Anche questo obbligo limitativo per la mandria non rispetta quanto sopra indicato in ordine alla sostenibilità ambientale degli allevamenti zootecnici. Pertanto si suggerisce di concertare eventuali soluzioni con le realtà coinvolte, in caso di necessità di adeguamento delle strutture aziendali.Osservazione.21. Norme e programmazione sull’ utilizzo delle acque Da un controllo effettuato presso gli archivi dell’Ufficio, risulta che nel territorio comunale è presente n. 1 pozzo pubblico (fg. 2 mapp. 134) che alimenta la rete acquedottistica a servizio dei comuni di Trescore Cremasco e Casaletto

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Vaprio, unitamente ad un pozzo sito in quest’ultimo capoluogo. Tali pozzi sono stati concessi dalla Provincia di Cremona con Decreto del Dirigente del Settore Ambiente n. 269 del 17.03.2006. Nella documentazione presentata, all’art. 6 delle Norme Geologiche di Piano, è specificato che la zona di tutela assoluta del pozzo pubblico ad uso acquedottistico ha una estensione di 10 m di raggio. Tale riferimento non sembra essere stato riportato sulle N.T.A. Si fa notare inoltre che né le Norme Tecniche Attuative né le Norme Geologiche di Piano indicano l’estensione della fascia di rispetto di cui all’art. 94, c. 4, del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e si ricorda che, in assenza di precisa delimitazione, tale fascia è da intendersi con una estensione di raggio di 200 metri dal punto della captazione, come disposto dal comma 6 del sopra citato articolo. Tuttavia si evidenzia che nella relazione geologico-tecnica viene riportato che l’A.Ato con Decreto n. 445 del 12.05.2006 ha autorizzato la riduzione della fascia di rispetto a 10 metri dal punto della captazione. Si chiede pertanto di chiarire se, per il pozzo acquedottistico di Trescore Cremasco, la fascia di rispetto sia di 10 o di 200 metri. Osservazione. 22. Norme e programmazione sulle caveAi sensi della l.r. 14/98, il Consiglio Regionale con atto n. VII/803 ha approvato il piano cave della Provincia di Cremona – settore argilla e con atto n. VII/0804 quello relativo al settore sabbia, ghiaie e torbe, entrambi pubblicati sul B.U.R.L. 2° supplemento straordinario n. 28 del 10 luglio 2003. Inoltre ai sensi dell'art. 9 della stessa legge L.R. 14/98, il Consiglio Provinciale con atto n. 34 del 16 marzo 2010 ha preso atto della proposta di Revisione del vigente Piano Cave. Tale presa d’atto ha efficacia di prima adozione ed è attualmente in itinere per completare l’iter di approvazione. Il territorio del Comune di Trescore Cremasco non è interessato da nessun ambito territoriale estrattivo previsto dalla pianificazione vigente ed in itinere delle cave. Indicazioni ai seguenti elaborati del Documento di Piano:

Relazione Illustrativa:- Il territorio comunale di Trescore Cremasco è caratterizzato per l’abbondante dotazione di acqua, sia superficiale che sotterranea e il Documento di Piano del PGT conferma la scelta di tutelare l’area del Moso – un tempo paludosa e bonificata nel XIX secolo – con l’istituzione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale, all’interno del quale si intendono vietare le attività di cava. Il Documento di Piano non definisce però orientamenti o disposizioni di carattere strategico in merito alle altre possibili attività estrattive ammesse per legge, che, nel caso degli allevamenti per la pesca sportiva e la piscicoltura, risultano regolamentate nelle norme del Piano delle Regole all’articolo 24.3;

Osservazione.23. alle Norme di Attuazione del Piano delle Regole:

- Art. 24.3 “Ambiti agricoli di interesse strategico”: A pag 64 il testo dispone che nelle aree agricole “i bacini per la piscicoltura e la pesca sportiva sono soggetti al rispetto dei criteri di verifica di idoneità paesiistico – ambientale dell’art. 17 delle NTA del PTCP”. Al fine di una maggiore completezza della norma si chiede di aggiungere al testo “oltre che al rispetto dalla Delibera di Giunta Regionale 30 Dicembre 2008 n 8/8830 della L.R 4/2008 e della L.R 14/98 art. 36 comma 3”.- Art. 24.5 “P.L.I.S. Parco del Moso”: (pag 65) Si prende atto del divieto di apertura di nuove cave, disposta dal testo e delle motivazioni di tutela addotte, anche se è opportuno far presente che le disposizione legislative regionali in materia di pianificazione delle cave sono prevalenti sulla Normativa comunale, pur tenendone conto.

Elaborati grafici

Documento di PianoTavola delle previsioni di Piano: DP.16 ( scala 1:5.000), DP.17 (scala 1:2.000). Non si rilevano interferenze con le previsioni della pianificazione del Settore cave.Piano delle Regole Tavola “Ambiti del tessuto urbano consolidato” PR 19. Parimenti non si rilevano interferenze con le previsioni della pianificazione del Settore cave. Osservazione.24. Norme e programmazione sui rifiuti - Per quanto riguarda il problema dei rifiuti, secondo l’Osservatorio provinciale, elaborato nel 2007, il comune di Trescore Cremasco, si trova al primi posti per quanto riguarda la raccolta differenziata, dopo i comuni di Ripalta Cremasca, Salvirola, Bagnolo Cremasco, Moscazzano, Offanengo, Quintano, evidenziando quindi un elemento di qualità per ciò che concerne il tema rifiuti sul territorio comunale.Si ritiene interessante sottolineare che le politiche in tema di gestione e smaltimento rifiuti adottata dal Comune in analisi, hanno centrato gli obiettivi di raccolta differenziata, previsti dal comma 1, articolo 205 del D.Lgs. 152/2006, ovvero da raggiungere il 45% entro il 31/12/2008 ed il 65% entro il 31/12/2012.

Il processo di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti dai cittadini e dalle attività produttive del comune viene effettuata, per conto del comune dalla Società Cremasca Servizi SPA(ScS). Si rileva, nel P.G.T. vigente,la presenza di un’area ( deposito di rottami), localizzata poco a nord della S.P. n.35, Nel territorio comunale di Trescore Cremasco, infine non sono presenti: discariche, attive, chiuse; impianti di depurazione; cave né attive, né chiuse; industrie a rischio di incidente rilevante(RIR) , così come definito dal D.Lgs.334/99.

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Nel comune di Trescore Cremasco è aperto un procedimento di bonifica di siti contaminati ex D.L.gs. 152/06 che riguarda un punto vendita Tamoil.Si ricorda che gli atti del procedimento di bonifica dovranno essere recepiti nel certificato di destinazione urbanistica come indicato dalla DGR 8/11348 del 10/2/2010.presente un sito contaminato, ai sensi del D.Lgs 152/06- parte quarta.Si deve sottolineare che le maggiori problematiche per la provincia di Cremona , riguardano siti industriali, attivi o dismessi, con processi produttivi che impiegano od hanno impiegato sostanze pericolose.Nella Carta di Sintesi, è riportato come infrastruttura di pubblica utilità, il centro di raccolta dei rifiuti urbani posto all’estrema periferia del paese.L’area individuata dal PGT del Comune di Tremore Cremasco, come centro di raccolta rifiuti, dovrà essere adeguata, ai criteri previsti dal Decreto 8 aprile 2008 relativo alla disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall’articolo 183, comma 1, lettera c, del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche.Si raccomanda inoltre quanto disposto al p.t.o. 8.5.4 della D.G.R. 8/10360 del 21/10/2009 e precisamente: la localizzazione di eventuali impianti di gestione rifiuti deve avvenire in maniera conforme ai contenuti ed alle prescrizioni dello studio geologico comunale.Inoltre il Comune, nella redazione del proprio PGT, deve recepire quanto stabilito dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti in merito alle aree potenzialmente idonee alla localizzazione degli impianti, approvato con D.G.R. n. 10620 del 25/11/2009.

Cacci pesca e aree naturaliOsservazione.25. Per quanto è inerente gli ambiti di trasformazione produttiva (Atp 1 e Atp. 2), posti in fregio alla S.p. 35, tra la roggia “Remortizzo” e la roggia “Naesela”, gli stessi si inseriscono all’interno dell’area prioritaria della fascia centrale dei fontanili (cod. AP 27), così come individuata dalla Rete Ecologica Regionale. In tal caso sembra opportuno prevedere opere di mitigazione e mascheramento, cercando di integrare per quanto possibile le nuove strutture produttive con il contesto circostante, implementando inoltre le azioni di ricostituzione naturalistica, attraverso la realizzazione di nuovi ecosistemi funzionali all’efficienza della rete (filari, siepi e macchie boscate).Osservazione.26. Tema che deve essere sviluppato nel PGT di Trescore Cremasco è la disciplina paesaggistica e forestale che norma l’utilizzo e la gestione del patrimonio forestale. In particolare si fa riferimento all’individuazione cartografica del patrimonio vegetazionale (vedi tav. DP 4), ricordando come la stessa ha un valore puramente indicativo (soprattutto per gli elementi boscati minori e le aree in fase di rinaturazione), e solo dopo una puntuale verifica dello stato dei luoghi da parte degli Enti competenti si potrà avvalorare l’esistenza o meno del vincolo paesaggistico e forestale.Osservazione.27. È bene inoltre ricordare che, come previsto dal D.lgs. 42/’04, sono sottoposti a vincolo paesaggistico forestale, tutte le formazioni vegetali, aventi le caratteristiche di cui all’art. 2 del D.lgs. 227/’01; tale definizione ancorché ripresa dalla disciplina forestale regionale (L.r. 31/’08), ne differisce per alcuni particolari ed è certamente più idonea a chiarire quali siano i beni forestali tutelati paesisticamente.Osservazione.28. Si intende inoltre evidenziare alcune tematiche, che, per i loro riflessi ambientali possono avere ripercussioni sulla qualità complessiva nel contesto ambientale e paesaggistico. Tra gli aspetti che si suggeriscono di affrontare all’interno del PGT, sono le eventuali problematiche connesse alla realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti alternative come gli impianti di biogas o parchi fotovoltaici.In particolare, potrebbe essere utile, definire all’interno dell’articolato normativo del piano, alcuni parametri per la realizzazione di tali strutture.Anche se non espressamente previsto dalla disciplina, in casi simili, sarebbe forse opportuno prevedere distanze minime degli impianti rispetto all’abitato (già previste per gli allevamenti o per altre attività di possibile nocumento olfattivo), prevedendo la realizzazione di adeguate fasce vegetate (boschi filtro, siepi o filari), tali da mitigare l’impatto visivo delle strutture e le eventuali problematiche legate agli stessi processi produttivi.

CommercioOsservazioni.29. Gli indirizzi programmatori di PGT in linea di massima, come risultano dal Documento di Piano e dal Piano delle Regole, risultano coerenti con il PTCP per quanto attiene la parte commerciale, in quanto le previsioni insediative, sia negli Ambiti di Trasformazione che nelle altre zone urbanistiche, si limitano all’insediamento dimensionale dei 600 mq, al di sotto del limite massimo stabilito dal PGT per i Comuni della dimensione demografica di Trescore Cremasco.Appaiono tuttavia opportune alcune modifiche al testo delle Nta, di seguito elencate:- articolo 8 destinazioni d’uso: nella zone P1 si ammettono “gli spazi espositivi e di vendita connessi all’unità produttiva”, mentre non risultano ammissibili le destinazioni commerciali. Industriali e artigiani hanno diritto a porre in vendita nei locali di produzione unicamente le merci prodotte, senza bisogno di autorizzazione e quindi di cambi di destinazione d’uso. La definizione “connessi” contenuta nella norma si limita a parlare di vendita connessa: a questo punto è bene precisare che si tratta solo dei prodotti dell’azienda. Invece qualora di pensi ad articoli non prodotti nell’azienda interessata, ammettere anche la destinazione commerciale, magari solo per esercizi di vicinato (150 mq);

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- articolo 21: nelle destinazioni d’uso complementari ed in quelle non ammesse figurano le tipologie C1 (esercizi di vicinato) e C2 (media struttura di vendita);- articolo 22: dove è ammessa la tipologia C2 necessariamente deve essere ammessa anche la C1, in quanto minore;- articolo 40: si parla di medie strutture di vendita inferiori a mq. 1.000, mentre nelle diverse zone si individuano solo le tipologie di 400 e 600 mq;- articolo 40: la normativa regionale di riferimento non è più la dgr 7/15701 (ora abrogata) ma la dgr 8/5054. Siccome potrà cambiare in futuro è opportuno mettere una generico riferimento alle “disposizioni regionali in materia”.

3. di approvare le proposte di “modifiche non sostanziali cartografiche” al PTCP, così come individuate nell’Allegato B, presentate attraverso il PGT di Trescore Cremasco e ritenute accoglibili ai sensi degli articoli 19bis commi 2 e 3 e 34 comma 1 della Normativa del PTCP e per gli effetti di cui agli artt. 13 comma 5 e 17 comma 11 della l.r. 12/05;

La proposte di modifiche non sostanziale cartografiche di seguito descritte sono accoglibili secondo la procedura di cui al comma 1 dell’art. 34 della Normativa del P.T.C.P..Le Modifiche non sostanziali costituiscono modalità semplificata di Variante al P.T.C.P. ai sensi dell’art 17 cc.11 e 12 della l.r. 12/05 e sono così approvate: nei casi di cui al comma 1 dalla Giunta provinciale come modificazioni cartografiche al P.T.C.P. all’interno e nei tempi del parere di compatibilità al proprio Piano Territoriale di Coordinamento secondo le procedure di legge vigenti.Ambiti agricoli strategici - Allegato B

(Normativa art. 19 bis c. 2 - gradualità). Si prende atto delle scelte assunte dal P.G.T. in merito all’area compresa negli “ambiti agricoli di interesse strategico da ridefinire in P.G.T.” di cui all’art. 19bis comma 2 della Normativa del P.T.C.P. così come individuata nell’Elaborato G – Carta per la gestione degli ambiti agricoli strategici, nonché nell’Allegato 1 - vedi area con cod. n. 109/01 in Allegato B della variante approvata con d.c.p. n. 66/09.Il PGT classifica l’area compresa negli “ambiti agricoli strategici da ridefinire” secondo la rappresentazione definita nell’Allegato B e quindi come segue:- area 109/01 (superficie 56.000 mq) per la porzione denominata Area B - Allegato B (pari a 26.225 mq) il PGT propone una porzione di ambito di trasformazione produttivo (porzione di – Is4 Allegato A) la rimanente parte pari a 29.775 mq (Area C – allegato B) è classificata come Ambito destinato all’attività agricola di interesse strategico del PTCP. Tale proposta è accoglibile in quanto valutata in grado di contenere sufficientemente gli insediamenti lineari lungo le infrastrutture stradali. Si procede quindi ad escludere dagli ambiti agricoli strategici da rivedere in PGT l’area B in Allegato B, considerandola nella banca dati del PTCP come “tessuto urbano di espansione”; la restante porzione dell’area con cod. 109/01 (Area C – Allegato B) viene confermata negli ambiti agricoli strategici modificando conseguentemente gli elaborati del PTCP: D – Carta tutele e salvaguardie, G - Carta per la gestione degli

ambiti agricoli strategici; 6-III Carta di caratterizzazione del territorio rurale .

(art. 19 bis c. 3 - flessibilità). L’analisi delle previsioni del P.G.T. evidenziano delle situazioni che costituiscono a tutti gli effetti “rettifiche, precisazioni e miglioramenti derivanti da oggettive risultanze riferite alla scala comunale ai sensi dell’art. 15 comma 5 della l.r. 12/05 e s.m.i. e che non corrispondono agli ambiti agricoli strategici del P.T.C.P., avendo una previsione diversa nel P.G.T.. Si prende atto positivamente delle richieste di riperimetrazione degli ambiti agricoli strategici proposta dal P.G.T. del Comune e identificate nell’Allegato B con cod. 109/02, 109/03, 109/04, 109/05, 109/06, 109/06 in quanto non incidono significativamente sugli indicatori quantitativi/qualitativi di compatibilità al P.T.C.P. per gli ambiti agricoli strategici. Quindi, si provvede ad eliminare dagli ambiti agricoli di interesse strategico tali aree che verranno considerate nella banca dati del P.T.C.P. tutte come urbanizzato consolidato ad eccezione dell’area 109/06 che verrà considerata come area agricola esterna. Il recepimento di tali previsioni nel P.T.C.P., previsto dalla legge ai sensi dell’art. 13 comma 5, va a costituire un perfezionamento della individuazione degli ambiti agricoli strategici di cui all’articolo 19 bis della Normativa del P.T.C.P. adeguato, e disciplinato secondo il principio di flessibilità (comma 3) mediante “Modifiche non sostanziali del P.T.C.P. di cui all’art. 34 c.1” della medesima Normativa. Vengono modificati conseguentemente gli elaborati del P.T.C.P.: D – Carta tutele e salvaguardie, G - Carta per la

gestione degli ambiti agricoli strategici; 6-III Carta di caratterizzazione del territorio rurale.

4. di dare mandato agli uffici di inviare la presente al Comune di Trescore Cremasco;

5. di dare atto che sul presente provvedimento sono stati espressi favorevolmente i pareri previsti dall’art. 49 del Decreto Legislativo 267/2000, così come dettagliatamente richiamato in premessa.

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Il Presidente, infine, pone ai voti palesi, per alzata di mano, l’immediata eseguibilità del presente atto che viene approvato all’unanimità

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Rs4Rs4

153

151

Is4

Rs2

Is3

Rs1

Rs3

Sts2

Sts1 Is2

Rs4

P.G.T adoz. DCC n. 08 del 25/03/2010Allegato (A)

Comune di TRESCORE CREMASCO

LEGENDA

area nuova espansione

Tessuto consolidato PTCP - compatibilità fisico - naturali

confini comunali

Viabilitàautostradestrade statalistrade provincialistrade comunali

NUOVA PREVISIONE

non produttivo

produttivo

edificato

Ambiti strategici

Ambiti strategici da ridefinire in PGT

AMBITI AGRICOLI STRATEGICI DEL PTCP

AMBITI TRASFORMAZIONE

11*2344*5

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Allegato B Ambiti agricoli strategici ante PGT Ambiti agricoli strategici post PGT

Estratto della carta g - per la gestionedegli ambiti agricoli strategici

Area AArea C Area B

109/02

109/01

109/03

109/04109/05

109/06

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Del che si è redatto il presente verbale che viene sottoscritto come appresso.

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA IL SEGRETARIO GENERALE

F.TO SALINI F.TO LOVILI

RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE

Il sottoscritto Segretario Generale attesta che, ai sensi dell'art. 32, co. 5, del D.LGS. 267/2009,copia della presente deliberazione viene pubblicata, mediante affissione all'Albo Pretorio della Provincia, a decorrere dal .............................

Cremona, li ....... IL SEGRETARIO GENERALE

F.TO LOVILI

Copia conforme per uso amministrativo.

Cremona, li IL SEGRETARIO GENERALE

CERTIFICATO DI ESECUTIVITA'

La presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi di legge

decorsi 10 gg dalla pubblicazione, ai sensi dell'art. 134, co.3°, del D. LGS 267/2000

per immediata eseguibilità, ai sensi dell'art. 134, co. 4°, del D. LGS 267/2000.

Cremona, li IL SEGRETARIO GENERALE