Proposte Per l'Attivismo Sociale Individuale e Collettivo (300)

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PROPOSTE PER L’ATTIVISMO INDIVIDUALE E COLLETTIVO

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una serie di argomentazioni e proposte per poter sovvertire l'attuale sistema corporatocratico e riacquisire la sovranità monetaria

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PROPOSTE PER L’ATTIVISMO

INDIVIDUALE E COLLETTIVO

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11NOVEMBRE 2011

LA LUCE INTERIORE

Ritrovare la luce interiore altro non è che lo scopo più elevato dell'essere umano. Per realizzarlo sono richieste azioni di qualità e la qualità di un'azione è quasi sempre legata alla capacità di discernimento di chi la compie. Non dovrà essere una ricerca egoistica finalizzata al piacere personale, non funzionerebbe, ma qualcosa di più simile ad una guarigione, ad un graduale riallineamento che restituirà la vitalità perduta, uno stato fisico, mentale e spirituale di pienezza e armonia. Nei 25 anni che vanno dal 1987 al 2012, l'energia che interessa questo piano esistenziale ha innalzato la sua frequenza sollecitandoci a sintonizzare le nostre percezioni a tale livello. Come per una crisalide, il cui stato di apparente quiescenza è propedeutico alla mutazione, l'involucro di tensione che imprigiona e paralizza le anime incarnate in questo periodo di accelerazione, incoraggia necessariamente a trascendere i vecchi schemi per assimilare le informazioni cruciali e salvifiche che condurranno l'umanità verso la meritata emancipazione. Questo spiega il ritmo sempre più incalzante con cui, in ogni ambito, le verità nascoste stanno venendo a galla e le menzogne smascherate. La sensibilità e la capacità di discernimento miglioreranno con il tempo ma, per essere affinate, certe doti presuppongono una scelta ben precisa, evolvere. Non ci sono particolari passi da seguire per farlo, ogni storia è unica e implica lezioni uniche, benchè faccia comunque parte della storia collettiva. Tra il singolo e la collettività esiste quindi un rapporto di interdipendenza e, come è facile intuire, dalla storia di ogni individuo, dalla qualità delle sue credenze e di conseguenza del suo agire, si giunge ad un intreccio più complesso di vicende, accordi e accadimenti che determina quella che percepiamo come realtà generale. Una credenza è un dogma più o meno radicato nell'inconscio e di cui spesso non si è consapevoli, cose del tipo "ho questo limite", "non sono capace", "non merito amore", "amare rende deboli", "se mi esprimo per ciò che sono sarò respinto", "non ho niente da offrire", "le cose non cambiano", "la mia felicità dipende da fattori esterni", "non ho il controllo del mio corpo", "la natura è ostile", "l'uomo è malvagio", "da solo non posso fare nulla", "meglio subire che reagire", ecc. La lista potrebbe allungarsi all'infinito e queste sono solo tra le più comuni. Strato su strato siamo programmati da migliaia di simili affermazioni ridondanti che attimo dopo attimo producono effetti che si riverberano nella nostra esistenza. Partendo dal presupposto che per dare potere alla propria vita occorre prima esaminarla, sarebbe utile chiedersi quale sia la consistenza delle idee che abbiamo su noi stessi e sul mondo in generale, poichè è attraverso questo filtro che creiamo e proiettiamo la versione del mondo che incontriamo: è un posto pericoloso e pieno di paura oppure una grande avventura ricca di opportunità per risvegliare il potere spirituale e superare le limitazioni stabilite? Selezioniamo noi la nostra realtà basandoci su regole che a volte ereditiamo, altre ci imponiamo, altre ancora ci vengono imposte con sottile abilità da chi trae vantaggio a gestire quello che attualmente è il nostro pensiero. Alcuni di questi comandi ci possono stimolare o proteggere, ma altri ci limitano e ci fanno perdere opportunità, sabotandoci e rendendoci succubi, infelici. Soprattutto quelli acquisiti nell'infanzia che, per quanto ritenuti utili un tempo, servivano a interpretare situazioni che il più delle volte non sussistono o non ci minacciano più. Sono solo accordi presi con noi stessi su più livelli emozionali, con differenti priorità e in quanto tali modificabili, sostituibili o dissolvibili. Non sarebbe possibile evolvere altrimenti. In questa grande esperienza di apprendimento, e non di sopravvivenza, che è la vita, ritornare al nostro vero Sé e riaffermare il potere su noi stessi grazie all'impegno soggettivo di ripulirci dai concetti limitanti e di elevare la nostra frequenza, deve diventare la vera, grande priorità. L'accettazione passiva e acritica di una vita basata sulla distrazione, sul possesso e l'abuso di beni materiali, sulla competizione e il consumo indiscriminato, denuncia invece credenze di base che rimandano all'intrinseca mancanza di potere personale. Per dare il via ad un cambiamento significativo è necessario l'intervento di un catalizzatore che sblocchi l'energia stagnante e risvegli l'attenzione e l'intenzione, di una volontà disciplinata nonchè di una notevole apertura mentale. Un vero rinnovamento non deve interessare solamente le abitudini in generale ma essere genuino, deve partire dall'interno per condizionare l'esterno, deve scaturire da una coscienza libera, con credenze positive e costruttive. Quando si abbracciano credenze che migliorano la vita, il ritrovato coraggio di affermare la fiducia in se stessi dona una nuova forma di libertà personale che induce persino il corpo a rispondere con maggior vigore. Decidere di accettare la definitiva responsabilità di creare la propria esperienza è un modo fecondo di alimentare il risveglio della coscienza. Per mutare la propria condizione ed accendere la luce interiore, un essere deve affrontare i propri blocchi, deprogrammarsi e rendersi permeabile all'energia costantemente disponibile che lo circonda. La stessa energia che lo anima, che ne rigenera e sostiene la vita. La stessa energia che si modifica, si traveste, che plasma, permea gli eventi e tutte le cose. I tempi sono sufficientemente maturi per consentire che ciò accada. Signori, a voi la scelta.

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HIV. AL CAPOLINEA UN'ALLUCINAZIONE DI MASSA

PILOTATA

Isolare retrovirus e trovare loro un leitmotiv patologico era di moda negli anni 70/80. Si pensava che nessun tessuto esprimesse trascrizione inversa, cioè dal RNA al DNA, e quando veniva rilevata dal test questa attività dovesse essere attribuita non all'organismo ma ad un suo ospite, insomma una sorta di contaminazione virale ("virus con trascrizione inversa", da cui "retrovirus"). Ma questo si dimostrò un errore, poiché fu verificato già verso la metà degli anni '80 che la trascrizione inversa è un'attività di tutta la materia vivente (Franchi 1997). La conferma definitiva arrivò nel 2001 con i risultati del Progetto per la mappatura del Genoma Umano. Se sono i tessuti stessi a prodursi naturalmente la loro attività di trascrizione inversa, il concetto stesso di "retrovirus" viene a decadere. Tutti i 200 test per identificare retrovirus si riferiscono in realtà a capacità di trascrizione inversa di tessuti umani. Qualcuno ne avrà di un tipo, qualcun altro ne avrà di un altro tipo. A parte l'HIV, non fu mai possibile correlare patologie ad altri retrovirus. E con l'HIV? Dobbiamo fare un passo indietro che mostrare che nemmeno con l'HIV si ritrova un leitmotiv patologico.

Era il farmaco AZT che uccideva.Vi ricordate Magic Johnson e Freddy Mercury diagnosticati HIV positivi nel 1987 e 1988 rispettivamente? Magic Johnson si rifiutò di prendere una cosa così tossica come l'AZT ed infatti è ancora con noi. Le persone con HIV che accettavano le cure, l'AZT, finivano per sviluppare la sindrome da AZT, ovvero l'AIDS. Negli anni '70 lo sforzo di innumerevoli gruppi di ricerca era quello di correlare quell'attività cellulare anomale di cui non si sapeva niente (di trascrizione inversa) al cancro. Quando Nixon dichiarò la guerra al cancro nel 1971, si riferiva proprio al fatto che ingenti finanziamenti erano stati pianificati per mettere in correlazione i diversi tipi di trascrizione inversa con i vari tipi di cancro! Le cose funzionavano così: ogni volta che l'attività transcriptasica inversa veniva rivelata si riteneva che i retrovirus fossero presenti. Ma questo non è più vero in vista della Mappatura del Genoma umano del 2001. E infatti ci furono solo fallimenti in quel tipo di ricerca sul cancro.

Dopo dieci anni di fallimenti, si cambiò rotta.In quel momento storico, con somme ingenti che non avevano ancora dato alcun risultato, era quasi obbligata una conversione di tutte quelle strutture e dipartimenti e investimenti all'immensa balla della ricerca sull'AIDS! Fu chiaro in quel momento storico a tutti i partecipanti che formulare una qualsiasi ipotesi di un ruolo dei retrovirus in una patologia umana sarebbe stato appoggiato dal sistema con tutte le sue forze politiche ed economiche disponibili! Servivano categorie in cui si potessero trovare facilmente persone che erano molto malate per attribuire su loro l'epidemia dell'ipotetico retrovirus assassino. Gallo dimostrò che almeno si poteva attribuire ad un test di frammenti di HIV la malattie dei drogati. 28 anni dopo si parla sempre di meno di HIV, Gallo non ricevette il premio Nobel perché i test da lui brevettati avevano delle evidenti forzature. In Africa serve l'isolamento di una sola banda per decretare la posititivà, in Australia quattro, in Europa tre! Un tessuto pieno di retrovirus è la placenta. Gallo riuscì ad isolare l'attività retrovirale solo quando tessuti placentari erano aggiunti al protocollo per evidenziare materiale retrovirale, quindi infetto, nei campioni di sangue delle persone. Gli ultimi sviluppi dimostrano ormai inequivocabilmente che il passaggio da RNA a DNA non è affatto un'ABERRAZIONE, piuttosto è ciò che potrebbe spiegare la complessità umana. Il DNA sarebbe allora come una sorta di libreria dove il RNA va a prendere le informazioni che gli servono per governare la cellula. L'intero gruppo cui l'HIV apparterrebbe, i retrovirus, non ha niente di patologico e non è un gruppo di virus.

Era ritenuto tale fino all'inizio degli anni ottanta.La questione è stata ben sintetizzata nel 1998 dal virologo Stephen Lanka: "...studiando la biologia evolutiva trovai che ognuno dei nostri genomi, e quelli delle maggiori piante e animali, è il prodotto della cosiddetta trascrizione inversa: RNA che si trascrive

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nel DNA. L'intero gruppo di virus cui l'HIV apparterrebbe, i retrovirus nei fatti non esiste per nulla".Il tracollo dello stato di salute allora è dovuto alla tossicità dei farmaci anti-retrovirali. Ma a cosa è dovuta la malattia? C'è una causa organica, per esempio il crollo di un sistema enzimatico? Nel 1995 O'Brien, del National Cancer Institute, stimava nella popolazione generale un'incidenza dello 0.6% di una grave riduzione dei CD4 in individui non-HIV. Secondo questi dati, gli Stati Uniti, con una popolazione complessiva di 250 milioni, hanno due milioni di individui (lo 0.6%) con immunodeficienza ma HIV negativi, mentre un altro milione di statunitensi (lo 0.3%) sono HIV positivi. Se si vanno ad esaminare possibili difetti molecolari alla base di questa sindrome di immunodeficienza acquisita NON- HIV, si trovano dei deficit enzimatici. Il deficit enzimatico di Adenosin- Deaminasi è tra il più diffuso fattore eziologico della Idiopathic CD4 Lymphocitopenia, anche se la scarsa diffusione delle competenze e tecniche diagnostiche spesso ne previene l'identificazione (altri deficit enzimatici che notoriamente determinano una condizione di bassi CD4 sono a carico degli enzimi PNP, Purine nucleoside Phosphorylase, e ATPasi, adenosine tri-phosphate). Per quanto queste informazioni siano un poco troppo tecniche, sono necessarie per chiudere il cerchio. Vediamo un esempio: "Donna di 39 anni, madre di una bimba 13enne. Era stata ricoverata 8 volte nell'ultimo anno per polmonite. Durante l'infanzia aveva sofferto di otiti, infezioni polmonari ricorrenti, epatite, foruncolosi, diarrea, frequenti convulsioni febbrili. Il peggioramento sostanziale iniziò dopo i 28 anni, con linfopenia, epatite e infezione cronica polmonare (la Tac rivelava bronchiectasia), IgE totali a 1789 IU/ml, CD4 a 190/ul. La negatività del test HIV permise di indirizzare le indagini verso altre piste, in particolare in questo caso fu identificato il deficit enzimatico di Adenosin- Deaminasi, che è una nota causa di ridotti CD4" [Ozsahin 1997]. L'argomento quindi è scottante: scienza ostaggio, persone come moscerini, come ti invento il mostro HIV.

Un'allucinazione di massa pilotata.È un dovere non ignorare che ci sono sfortunate persone che vengono trattate come moscerini. La situazione è ben fotografata dal documentario: "La scienza del panico", realizzato nel 2011, durata 80 minuti: http://www.lacienciadelpanico.tk/ ( http://vimeo.com/36086158 ) http://www.youtube.com/watch?v=0fu-qy4X-WI Un documentario di Isabel Otaduy Sömme e Patrizia Monzani (con Arantxa Martinez)

LUNEDÌ 31 GENNAIO 2011

QUANDO L'UNIVERSO DA I NUMERI

L'Universo è matematica e tra i numeri e le azioni di oggetti ed esseri fisici esiste una relazione mistica riconosciuta fin da tempi antichissimi. Da sempre l'uomo adopera i numeri per semplificare e tradurre il mondo che lo circonda. La numerologia e la divinazione numerologica erano pratiche un tempo molto popolari e sviluppate che oggi sono riemerse pur restando separate della matematica ortodossa, analogamente a ciò che è evvenuto per l'astrologia nei confronti dell'astronomia o per l'alchimia nei confronti della chimica. 

UN PO' DI STORIADiversi documenti e reperti rimandano al 3500 a.C., quando un popolo originario dell'Arabia orientale, i Caldei, si stabilì in una regione compresa tra l'antica città di Babilonia e il Golfo Persico. Anche se nelle interpretazioni storiche non vi è sempre stata una netta distinzione tra i Caldei e le altre civiltà che prosperarono in quella regione come Sumeri e Assiri, è comunque possibile affermare che fossero un popolo con grandi conoscenze nel campo della matematica, dell'astronomia e dell'esoterismo. Caldeo significa infatti "conoscitore delle stelle".

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Nonostante la distanza, tra Caldei e Egizi, ci furono ampi scambi culturali che portarono entrambe le civilità a uno notevole sviluppo nel campo della conoscenza. La mitica civiltà greca, nata successivamente nel 1000 a.C, avrebbe poi attinto da questi due popoli. Proprio in Grecia, nello stesso periodo, nasceva Pitagora, considerato poi dagli storici come il vero padre della numerologia. Pitagora era fermamente convinto che attraverso i numeri fosse posiibile ricavare ordine dal caos. La relazioni tra Caldei ed Egizi favorirono scoperte importanti nel campo della matematica: i Caldei in particolare utilizzavano un sistema di calcolo sessagesimale, come attualmente si usa nella suddivisione dell'ora e del minuto o nella rilevazione degli angoli. Secondo la filosofia dei Caldei ciascun elemento nell'universo si muove seguendo una specifica "frequenza" finendo così per sottostare a fenomeni ripetitivi. Le attitudini, le qualità potenziali ed effettive e le azioni di ognuno di noi sarebbero influenzate in buona misura dai diversi influssi che un individuo riceve al momento della sua nascita e che lo spingeranno a seguire il proprio ciclo personale. La numerologia viene studiata anche nei Veda, le opere sacre della religione induista. La numerologia vedica afferma che ciascun numero rappresenta un pianeta, il quale determina una particolare influenza sul soggetto a cui i numeri sono "assegnati" dal ciclo di nascita e dal nome. Secondo tutti i grandi numerologi qualsiasi cosa può essere ridotta al suo significato esoterico nascosto, così anche il nome, il cognome e la data di nascita, sequenze assolutamente personali che caratterizzano ciascuno di noi.

SIGNIFICATO ESOTERICO DEI NUMERIIl numero “uno” è il primo numero usato per contare e quindi gli è riconosciuto un grande potere; senza di esso non ci sarebbe il sistema numerico così come lo conosciamo. Ogni sistema numerico che possiamo immaginare ha il suo punto d'inizio. Spesso è visto come l'origine di tutte le cose e rappresenta la perfezione, l'assoluto e la divinità nelle religioni monoteiste. L'Uno è la sorgente di ciò che esiste, di ciò che è altro dall'Uno: da esso emanano le forme, le dimensioni, i colori, le direzioni, lo spazio, quindi il tempo, dunque la diversità. L'Uno è il punto, la retta (l'asse), la sfera. Nell'Uno coesiste il Tutto inespresso e indifferenziato dal quale rimarrà necessariamente distinto; in tal senso è Pienezza, Completezza, cioè Perfezione. In ambito spirituale presso molte culture è concepito come punto di attracco per lo spirito dell'uomo Degno, Illuminato, Consapevole che vi si abbandona in un anelito di perfezione nel tentativo di ritornare all'Origine, ed é considerato un numero maschile, il principio attivo e materiale della creazione, anche detto motore primo. Due può avere molti significati, rappresentanti, da un lato, associazioni e interazioni con gli altri e, dall'altro polarità differenti e contrapposizione. Nel simboleggiare associazione, il Due implica che i risultati individuali non sono realistici, in quanto solo attraverso la cooperazione e il lavoro di squadra tali risultati sono perseguiti in modo migliore. Mentre la dualità è richiesta per la formazione della vita delle specie viventi che si riproducono in modo sessuato, è anche vista nella sua accezione negativa come contrasto al perfetto e unificante numero Uno. Due rappresenta le polarità distinte quali bene e male, bianco e nero, maschio e femmina, destra e sinistra. Un polo non può esistere senza l'altro; questa idea di complementarietà è meglio simboleggiata dal Tao Yin-Yang. Le polarità possono anche creare conflitto e discordia. Nella valenza positiva, Due può essere considerato femminile, intuitivo e corrisponde all'istinto di protezione. Nella valenza negativa, Due può essere avido, soffocante e frustrante. L'aspetto frustrante è derivato dalla delusione e dall'insoddisfazione dello spirito umano a cui venga sempre negata la prima posizione. Tre risolve i contrasti creati dalle polarità del Due, fornendo un risultato di una nuova integrazione e senso di interezza. Il mondo visibile è a tre dimensioni e mente, corpo e spirito insieme formano un essere umano. Nella valenza positiva Tre indica sviluppo e apprendimento tramite le esperienze della vita, è spesso associato alla buona fortuna e al denaro; può simboleggiare un gruppo di persone che si uniscono per raggiungere uno scopo

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comune attraverso associazioni sociali o professionali; rappresenta la comunicazione di tutti i tipi (dramma, humor, ...); è associato alla fede e alla conoscenza. Nella sua valenza negativa può essere inteso come simbolo demoniaco o innaturale in quanto nessuna creatura al mondo cammina con tre gambe. Tutto ciò rende il Tre un numero molto potente da un punto di vista magico. Quattro deriva il suo significato da molte fonti. È il primo numero non primo, e il tetraedro, la più semplice figura solida, ha quattro facce. Da quest'ultima interpretazione viene quindi associato alla materia e alla Terra in particolare, così come la Terra è legata ai quattro punti cardinali (Nord, Sud, Ovest e Est). Un altro concetto legato a questo numero riguarda il tempo in quanto l'anno è diviso in quattro stagioni, i mesi hanno all'incirca quattro settimane e, secondo un punto di vista Cristiano, la vita di Gesù è raccontata tramite quattro Vangeli, ognuno dei quali è, a sua volta, legato ai quattro classici elementi alchemici di fuoco, aria, terra e acqua. Più in specifico il Vangelo di San Matteo è associato alla terra (in quanto insiste sull'incarnazione del Cristo nella sua forma terrena), il Vangelo di San Marco è associato all'acqua (poiché enfatizza l'importanza del battesimo), il Vangelo di San Giovanni è associato al fuoco (in quanto è quello più "spirituale"), mentre il Vangelo di San Luca è associato all'aria (in quanto è il più "lungo"). Nella religione ebraica il Quattro simboleggia il Tetragramma biblico, cioè le quattro lettere che compongono il nome di Dio e che sono tanto sacre da non poter essere pronunciate da nessuno. Nella numerologia cinese (così come in altre lingue orientali) la parola "quattro" è una omonima della parola "morte" e quindi il numero viene considerato sfortunato. Nella sua valenza positiva il Quattro rappresenta l'essere pratico (o "terra-terra"), mentre il fatto che sia il primo numero non primo lo lega a una personalità composita che trae idee da fonti diverse e spesso in conflitto per elaborare un fiero modo di pensare "fuori dal coro". Cinque è collegato alla consapevolezza dei cinque sensi così come alla protezione. Rappresenta anche il servizio agli altri. È un numero dalle molte facce che collega lo stato fisico alla salute mentale, che governa l'abilità di pensare chiaramente e la capacità intellettuale. Rappresenta l'apertura a nuove idee ed esperienze, è altamente analitico e ha l'abilità di pensare in modo critico, ma può ponderare così eccessivamente un problema da fargli perdere significato. È la ricerca della libertà, dell'avventura. Sei è relativo al tatto, alla bellezza e all'armonia. Il Sei possiede carisma, grazia, la possibilità di conversare con tutti, la diplomazia, la capacità di costruire relazioni in incontri a due. Tratta delle cose da cui si è attratti o da cui si trae piacere. Denota perfezionismo in quanto le operazioni 1+2+3 e 1X2X3 lo danno come risultato. Nella sua valenza positiva è associato ad una piccola somma di denaro ed è considerato il numero madre/padre. Nella sua valenza negativa è associato alla gelosia, all'infedeltà, all'amarezza e alla vendetta. Inoltre all'interno della numerologia cristiana il 666 è simbolo della seconda bestia, nell'Apocalisse. Sette è considerato un numero spirituale in quanto è illusivo e contiene veli che devono essere scoperti, uno dopo l'altro, per arrivare all'illuminazione ultima. Sette è detto sacro in quanto la settimana è composta da sette giorni, in Genesi la creazione è stata eseguita in sette giorni, l'antico sistema solare consisteva di sette pianeti, il corpo umano consiste di sette plessi o Chakra e qualche versione della Cabala è composta da sette sephirot. Nella sua valenza positiva possiede le qualità della consapevolezza nel sogno, nella spiritualità e nella sfera psichica. Nella sua valenza negativa è associato a dubbio, inganno e menzogna. Otto è considerato un numero di influenza karmica che richiede il pagamento di debiti contratti nella vita attuale o in una vita precedente. Rappresenta un lavoro profondo e le lezioni imparate attraverso l'esperienza e può quindi risultare un numero "difficile" per le restrizioni imposte dalla sua natura. Più di ogni altro numero l'Otto rappresenta la ricerca di denaro e successo materiale, ma la sua natura implica il confrontarsi con rischi estremi e molti capovolgimenti di vita. Considerato l'importanza ai massimi livelli data alla reputazione e alla posizione sociale, coloro che ricadono in modo preminente sotto l'Otto dovranno condurre una vita onesta, in quanto ogni imprudenza sarà quasi certamente resa pubblica nel modo meno lusinghiero. Sebbene l'Otto nella cultura cinese sia considerato di buon auspicio, nella numerologia cinese non gli è assegnata particolare importanza.Viene considerato anche l'anno dello status simbol del leone aramaico costituito da 8 zampe e da otto denti. Nove era considerato un numero sacro dagli antichi e, di conseguenza, non venne associato a nessuna lettera dell'alfabeto caldeo. Rappresenta il cambiamento, l'invenzione e la crescita attraverso l'ispirazione. Nove è umanitario ed è stato ritenuto di particolare importanza dal fatto che occorrono nove mesi del calendario per la gestazione di un bambino. Nove rappresenta infine la perfezione numerica attraverso esempi come la prova del nove, dove il risultato di un'operazione aritmetica di moltiplicazione o divisione e' corretto a meno di un multiplo di nove.Dieci è la rappresentazione di Uno in una "ottava" maggiore e significa la fine di un importante ciclo dal quale scaturirà un cambio di circostanze. Dieci porta con sé una grande carica di significato esoterico che è reso evidente dal fatto che una gravidanza dura dieci mesi lunari, in molte versioni della Cabala ci sono dieci sephirot, il sistema numerico più utilizzato al mondo è quello decimale. Le persone hanno dieci dita che usano per contare, portando ad una innata adozione del Dieci come base nel sistema numerico intuitivo. Da notare che Dieci è considerato un numero moderno di completamento perché è solo negli ultimi secoli che è stato utilizzato come blocco base di sistemi numerici, valuta e misura. Quando Dieci sostituì Dodici come il numero supremo, portò un cambio negli schemi mentali umani rendendoli più scientifici nell'approccio a questioni di natura esoterica. (I sostenitori di Dodici sono in disaccordo con quest'ultima affermazione). Undici è il numero Due in una ottava maggiore ed è considerato un numero maestro (il secondo numero maestro è il 22). Undici è considerato la via della consapevolezza spirituale e la conoscenza oltre la comprensione altrui. Porta con sé vibrazioni psichiche e ha una uguale presenza di proprietà maschili e femminili. È anche associato ad apertura mentale, intuizione, idealismo e visione. Nella sua valenza negativa (proprio dovuto al grande potere di consapevolezza spirituale e all'acuto senso di sensibilità) è associato al tradimento di nemici segreti. Dodici è il numero Tre in una ottava maggiore ed indica un gran livello di comprensione e saggezza. La maggior parte della sua esperienza deriva dall'esperienza di vita, che permette ad un senso di calma di prevalere anche nelle situazioni più turbolente. Dodici era molto significativo nella vita umana antica per il fatto delle dodici tribù di Israele, dei dodici discepoli che seguivano Gesù, dei dodici segni zodiacali e delle dodici ore in cui è diviso un orologio. È considerato il numero antico del completamento come segnale della fine della fanciullezza ed ingresso nella vita adulta. In più sistemi numerici e di misura antichi erano basati su Dodici, ne sono esempio la dozzina, lo scellino (12 pence) il piede (che misura 12 pollici). Tredici è il numero Quattro in una ottava maggiore ed è uno in più di Dodici, l'antico numero della completezza. Tredici è associato il significato della fine di un ciclo, dal fatto che ci sono tredici mesi lunari in un anno e tredici sono i segni nell'astrologia celtica e dei nativi americani. Mentre Tredici predice nuovi inizi, significa anche che i vecchi sistemi devono terminare per favorire le trasformazioni richieste. Visto come 12+1 è il numero dell'iniziato, in quanto una ottava musicale cromatica è composta da 13 suoni differenti (anche se il primo e l'ultimo sono la stessa nota ma in ottave diverse). Nella geometria sacra Tredici simboleggia l'eterna

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distruzione e creazione della vita. Tredici ha anche un significato astrologico in quanto la somma dei primi 13 numeri dà come risultato 91 che è il numero di giorni di una stagione.

ARMONICHE DELL'ALFABETOEsiste una scuola di pensiero che ritiene che a differenza della società nella quale viviamo normalmente, basata sulla comunicazione verbale, le civiltà antiche come Atlantide e Lemuria siano state basate su differenti e compositi metodi di comunicazione, incluse forme d'arte capaci di veicolare un messaggio all'osservatore. La nostra era della conoscenza è basata sulla storia scritta e deriva dalle registrazioni degli eventi mediante rappresentazioni pittoriche pittogrammi capaci di raccontare e tramandare storie elaborate da parte degli uomini preistorici. Nel tempo queste immagini sono state contratte ed abbreviate nei geroglifici, con un simbolo per ciascun vocabolo. Successivamente, in molte culture, i simboli si sono modificati fino a rappresentare un singolo suono o un concetto. L'alfabeto che utilizziamo oggi è probabilmente derivato da un antico sistema egizio, il quale derivava a sua volta da un sistema pittografico simile concettualmente al cinese e al giapponese. Con l'evoluzione dei geroglifici in lettere rappresentanti un suono invece di parole specifiche, le lettere hanno assunto caratteristiche peculiari proprie, a tal punto che la scrittura di certe parole è rimasta inalterata nonostante le lingue parlate, con la loro evoluzione e trasformazione, abbiano reso certi suoni obsoleti. Con il progredire del pensiero umano e dello stile di comunicazione, che diviene sempre più verbale, appare sempre più evidente che ciascun suono genera particolari armoniche (vibrazioni) di particolare significato esoterico. Attraverso la numerologia è possibile studiare le modalità con cui ogni lettera dell'alfabeto è correlata ad un suo particolare carattere, che può essere meglio descritto associandola ad un valore numerico, che semplifica i calcoli. Ogni lettera di una certa parola contribuisce ad aggiungere un particolare aroma o colore che ne definisce e chiarisce il suo significato: specialmente quando la lettera è l'iniziale dalla parola o è ripetuta molte volte nella parola stessa. La lettera iniziale di una parola, consonante o vocale, è quella che contribuisce maggiormente a rivelare il reale significato della parola o del nome. Esiste una corrente di pensiero in particolare che associa ad ognuna delle ventun lettere dell'alfabeto italiano la corrispondente lamina degli arcani maggiori dei tarocchi, in questo modo la A risulta legata al Bagatto, la B alla Papessa e così via, incentrando il significato delle lettere su questa corrispondenza. La carta che resta slegata a qualunque lettera è il Matto il cui potere divinatorio risulta piuttosto particolare e con più di un significato, rappresenta infatti la fine e il principio del mazzo allo stesso tempo.A è l'equivalente numerico di 1. È fortemente collegato alla confidenza che ci rende capaci di raggiungere gli obiettivi. Coloro che si chiamano con un nome la cui iniziale è la A, tendono ad essere vigili e audaci. Nel suo significato negativo A può essere eccessivamente critico nei confronti degli sforzi altrui. Si ritiene che il suono della vocale A abbia un significato ancestrale che può essere ritrovato nel suono dello sbadiglio e richiamerebbe la calma e il buon sonno.B è l'equivalente numerico di 2. Rappresenta le reazioni emozionali. Coloro che si chiamano con un nome in cui iniziale è E sono persone amichevoli, compassionevoli alle quali piace l'ambiente domestico. Nel suo significato negativo B può essere auto-assorbito se non un po' avido.C è l'equivalente numerico di 3. Rappresenta l'energia. Influenza particolarmente l'umore e si presta bene anche con le altre lettere. Nel suo significato negativo C può essere scrupoloso e inattendente ai bisogni altrui.D è l'equivalente numerico di 4. Rappresenta in bilanciamento. È molto potente ed è la lettera associata agli affari. Se è la prima consonante in un nome, la persona presenta un notevole senso e bisogno di ordine e giustizia. Nel suo significato negativo, D può essere testardo e intransigente.E è la seconda vocale nell'alfabeto e l'equivalente numerico è 5. Rappresenta un cuore-caldo, amicizia, e passione. Se è la prima vocale nel nome è segno di una persona libera, amorevole e carismatica. Nel suo aspetto negativo E può essere instabile e poco affidabile. Il suono della E sarebbe legato alla vitalità e al risveglio.F è l'equivalente numerico di 6 e rappresenta l'amore. Caratterizza persone dal cuore caldo, passionali e con la capacitè di far stare meglio gli altri. Quando è la prima consonante in un nome, essa porta le vibrazioni di un individuo attaccato alla mamma (?)[it carries the vibration of a mother hen type of individual]. Nel suo aspetto negativo F può portare un senso di malinconia.G è l'equivalente numerico di 7 e rappresenta le esperienze mistiche e religiose. Questa lettera è immaginativa, creativa e cerca per soluzioni alternative ai problemi di ogni giorno. Quando è la prima consonante in un nome, la persona tende ad essere intuitiva, colta e in qualche modo solitaria. Negativamente le G detestano ricevere consigli dagli altri, anche se migliori.H l'equivalente numerico di 8 e rappresenta la creatività e la forza. Questa lettera ha un forte senso per gli affari e pertanto nella maggior parte di casi aiuta a ricavare profitti. Quando è la prima consonante in un nome, la persona tende ad avere successo negli affari. Negativamente, può essere assorta ed egoista.I è la terza vocale nell'alfabeto ed è l'equivalente numerico 9. Rappresenta la giustizia, e generalmente è sensitiva, compassionevole e umana. Nel suo lato negativo, la I manca di autostima e si arrabbia facilmente. Il suono della vocale I sarebbe legato alla stabilità corporea e alla buona postura. Pare che il suo suono prolungato abbia impatto sul corretto allineamento della colonna vertebrale e più in generale sia legato alla buona postura.J è l'equivalente numerico di 1 e rappresenta le nostre aspirazioni. Questa lettera è veritiera, benevolente e intelligente. Quando è la prima consonante in un nome, la persona possiede un incontenibile desiderio di insistere, resistere, di non mollare mai, fino a trovare il successo o l'opportunità giusta. Negativamente, J può essere pigra e smarrita.K è l'equivalente numerico di 2 e rappresenta l'estremità. È a volte molto sicura di sé e autorevole, altre volte piuttosto emotiva. Quando è la prima consonante in un nome, la persona possiede un'intuitività che spesso non viene capita o compresa dagli altri. Nel suo lato negativo, K può essere insoddisfatta nella vita.L è l'equivalente numerico di 3 e rappresenta l'azione. È caritatevole e ben regolata, ma a volte può essere piuttosto soggetta ad incidenti/scontri.M è l'equivalente numerico di 4 e rappresenta la spiritualità. Questa lettera tende ad essere molto sicura di sé e aiuta nella

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realizzazione di un obiettivo di successo. È anche una lettera diligente che può essere piuttosto stacanovista. Nel suo lato negativo, M può essere frettolosa e facile nell'arrabbiarsi.N è l'equivalente numerico di 5 e rappresenta l'immaginazione. È intuitiva e comunicativa, ma nel suo aspetto negativo è predisposta alla gelosia.O è la penultima vocale dell'alfabeto e equivale al numero 6. Essa rappresenta pazienza ed è rende particolarmente abili nello studio. Quando è la prima vocale nel nome, la persona ha un buon senso della famiglia ed è un buon studente. Negativamente O necessita di molto allenamento per ottenere il controllo delle proprie emozioni. Il suono della O può essere denominato "farmacia vocale" in quanto avrebbe poteri taumaturgici, il suono, legato alle meditazioni orientali dell'OM farebbe entrare in uno stato meditativo e le micro vibrazioni prodotte avrebbero potere di rilassare gli organi interni facendo trarre notevole beneficio a tutto l'organismo.P è l'equivalente numerico di 7 e rappresenta la forza. Porta a un forte senso del comando e possiede molta conoscenza e saggezza. Quando è la prima consonante in un nome, la persona è attratta dalle materie spirituali. Negativamente, P tende a racchiudersi in sé stesso con una certa tendenza a immedesimarsi nelle preoccupazioni degli altri.Q è l'equivalente numerico di 8 e rappresenta l'originalità. È una lettera misteriosa che in molti cose mostra zone che altrimenti sarebbero sconosciute. Negativamente, Q può essere estremamente noiosa.R è l'equivalente numerico di 9 e rappresenta le possibilità. È tollerante e umano ma ha la tendenza a diventare faclimente irrascibile. Quando è la prima consonante in un nome, la persona spesso agisce come rappacificatore.S è l'equivalente numerico di 1 e rappresenta l'inizio. Ha degli attributi molto attraenti e possiede un istinto di abbondanza o di ricchezza. Negativamente, S può agire in modo impulsivo e crea forti sconvolgimenti nelle persone.T è l'equivalente numerico di 2 e rappresenta la crescita. È una lettera irrequieta che cerca risposte a questioni spirituali. Quando è la prima consonante in un nome, la persona ha una spiccata forza di volontà nell'aiutare le persone e tende ad essere insofferente. Negativamente, T è troppo emozionale e viene facilmente influenzato dalle opinioni degli altri.U è l'ultima vocale dell'alfabeto e il suo equivalente numerico è 3. Questa lettera rappresenta l'accumulo ed è considerata essere molto fortunata. Quando è la prima vocale in un nome, la persona sa amare liberamente senza restrizioni. Negativamente, U può essere egoista, avida e indecisa. Il suo suono pare sia legato all'oscurità e al superamento delle paure ancestrali collegandosi all'ululare notturno del lupo che crea paura per il suo suono minaccioso, ma che poi non risulta particolarmente pericoloso per l'uomo in sé. Il suono prolungato e ripetuto pare tenda a fluidificare il rapporto tra ES e SUPER IO.V è l'equivalente numerico di 4 e rappresenta la costruzione. È una lettera lavorativa, instancabile e efficiente. Nel suo lato negativo, V può essere imprevedibile.W è l'equivalente numerico di 5 e rappresenta l'espressione personale. Nonostante questa lettera possa essere eccessivamente incantevole, possiede anche un'aurea di mistero. Negativamente W può essere avida e tende a prendere troppi rischi.X è la terzultima lettera dell'alfabeto e il suo equivalente numerico è 6. Essa rappresenta la sensualità. Questa lettera è sempre alla ricerca sfrenata del piacere e può facilmente cadere nella promiscuità e nell'infedeltà.Y è la penultima lettera nell'alfabeto e il suo equivalente numerico è 7. Questa lettera rappresenta la libertà e non conosce freni di nessun tipo. Negativamente, Y può essere indecisa e di conseguenza può farsi scappare molte opportunità nella vita.Z è l'ultima lettera nell'alfabeto ed è l'equivalente numerico di 8. Rappresenta la speranza nel riuscire a rappacificare le persone. Negativamente Z può essere testardo e dovrebbe pensare prima di agire.

Numeri e nomiNumeri e alfabeto sono, assieme alla musica, i codici comunicativi universali. In numerologia, ciascuna lettera dell’alfabeto genera una vibrazione o “armonica” a cui viene associatio il numero corrispondente e si attribuisce un particolare significato esoterico. Una teoria accreditata tra i numerologi dice che quando una persona dà il nome a una cosa, le influenze universali  vengono percepite sottilmente ispirando un "suono" in armonia con le vibrazioni dell'oggetto. In numerologia, gli elementi che ci permettono di approfondire gli influssi dei cicli naturali su ciascuno di noi sono diversi. Il principale è il "numero del percorso di vita" datto dalla somma dei numeri ricavati dalla data di nascita, a cui dobbiamo associare il numero derivante dalla conversione di nome e cognome detto "numero dell'espressione",  il  valore numerico ottenuto dalle vocali dell'intero nome e cognome, definito "numero del desiderio del cuore" e quello derivante invece dalle consonanti, chiamato "numero della personalità". La tavola che segue rappresenta un semplice sistema che assegna il valore numerico corrispondente ad ogni lettera dell’alfabeto per calcolare i propri numeri:A, J, S = 1B, K, T = 2C, L, U = 3D, M, V = 4E, N, W = 5F, O, X = 6G, P, Y = 7H, Q, Z = 8I, R = 9

In entrambe le scuole numerologiche, Caldea o Neo-pitagoriana, sembra esserci una relazione diretta tra il "percorso di vita" e il "numero dell'espressione". Questo ordine interno alle metodologie numerologiche, conferma che ci sono delle precise leggi che regolano l'esistenza. Anche se la numerologia può sembrare una forma di divinazione che va contro i precetti di Dio per come li conosciamo, in realtà, le relazioni esistenti tra gli influssi di carattere numerologico e l'individuo stesso, si dovrebbero interpretare

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come testimonianze dell'organizzazione non casuale del mondo in cui viviamo poiché rappresentano la prova che l'Universo è stato creto da un'intelligenza superiore. La sequenza numerica di due persone analizzata nel dettaglio può fornirci indicazioni preziose per capire se epotrà esserci sintonia o discordanza tra le parti. Sono molte le cose da dire su questa affascinante scienza e le sue  applicazioni. Anche nel mondo finanziario si sono spesso verificati fatti sorprendenti che hanno confermato la relazione tra la numerologia sacra e l'andamento dei mercati azionari. Comprenderci numerologicamente significa avviare un processo di conoscenza e di crescita che considera gli aspetti esoterici della vita e che contribuisce all'accrescimento della consapevolezza. 

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MANIFESTO PER LE LIBERTÀ E SOVRANITÀ DEL POPOLO

monetaria, economica, culturale, comunitaria e politicaCome contrastare, abbattere, eliminare e rimuovere il Sistema capitalista

Come combattere il Signoraggio bancario e l’Usura internazionaleCome abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione

Come affrontare e vincere l’imperialismo statunitenseCome liberarci dai banchieri centrali e commerciali

Come fuoriuscire dal Nichilismo occidentaleCome prospettare una Decrescita gradualeCome contrastare le catastrofi ecologicheCome giungere ad un Mondo multipolareCome abolire le Imprese multinazionaliCome raggiungere la Giustizia sociale

Come risollevare la nostra EuropaPaolo Bogni

Simone BoscaliIndice generale

Le soluzioni alle problematiche analizzate che andremo a illustrare di seguito, hanno preso le mosse dalla lettura della Tesi di Laurea di Salvatore Tamburro dal titolo “La Banca d’Italia, il Signoraggio e il Nuovo Ordine Mondiale”. Questo Studio è stato discusso nell’Anno accademico 2006/2007 all’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Oggi, quello scritto è stato diffuso attraverso una pubblicazione edita da Nexus, 2010, dal titolo “La via del denaro: la Banca d’Italia, Il Signoraggio e il Nuovo Ordine Mondiale”. Intorno a questo studio si è formato un Gruppo di lavoro che ne ha condiviso gli aspetti fondanti ricevendone stimoli per l’approfondimento delle problematiche lì esposte. Da qui la presa di coscienza per il Gruppo della necessità di andare oltre lo studio stesso e di non limitarsi alla pura analisi, già tanto praticata da altre Associazioni che si occupano degli stessi temi: Signoraggio, Nuovo Ordine Mondiale, Sovranità e Libertà Monetaria. Associazioni che spesso o cadono nell’autoreferenzialità oppure si limitano a cercare soluzioni di compromesso che sostanzialmente non risolvono il problema fondamentale pur così bene analizzato in sede teorica. Al mero studio è seguita quindi una diagnosi più profonda dei problemi lì esposti e soprattutto la formulazione di una proposta di risoluzione degli stessi. Proposta che è stata infine condensata in questo Manifesto. L’aspetto originale del nostro lavoro consiste nel proporre il superamento dell’attuale regime monetario usuraio (che è il problema economicopolitico- sociale-culturale europeo e mondiale più grave da risolvere nell’interesse dei Popoli, Comunità, Stati e Classi sociali subalterne che passivamente lo subiscono) all’interno di un più vasto programma che prevede come primo obiettivo la fuoriuscita dell’Italia, dell’Europa e, in senso più esteso, del Mondo intero, dal Nichilismo occidentale e dall’Economia capitalista. Noi consideriamo il primo come il luogo-epoca che fa da matrice a tutti i problemi sociali, culturali, esistenziali e politici da noi presi in esame. La seconda come l’Economia che globalmente ha creato i maggiori disastri nella Storia dell’umanità. All’interno di questo programma ci occuperemo anche di alcuni meccanismi tipici della filiera sistematica dell’Economia capitalista, nei suoi aspetti legati alla produzione, alla distribuzione e al consumo della Merce, trattando problematicamente quest’ultima alla luce del concetto di Valore. Verranno proposti alcuni percorsi alternativi e antagonisti all’attuale Occidente americanocentrico i quali attraversano anche tematiche quali la Democrazia Diretta, il Comunitarismo, la Decrescita economica, l’Ecologismo Antiprogressista e la Geopolitica Antimperialista. Gli estensori del Documento sono Paolo Bogni e Simone Boscali. Gli altri componenti del Gruppo che hanno contribuito in modo decisivo nella vasta raccolta del materiale informativo sono: Alberto Molari Ennio Poloni Enrico Labanca Primo CapitoloAttuazione di una Sovranità e LibertàMonetaria in EuropaLa Sovranità e la Libertà Monetaria all’oggi - in tutto il Mondo - sono impedite dall’emissione di moneta effettuata dalle banche centrali. E’ da sottolineare che la gran parte delle banche centrali è posseduta da azionisti privati (banche commerciali). Nello specifico - per quanto concerne la Eurozona - la banca centrale in questione è la Banca Centrale Europea (BCE), di stanza a

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Francoforte sul Meno, in Germania. E’ da ricordare che la Banca d’Italia (che è una Società per azioni posseduta al 94,8 per cento del suo capitale da soggetti privati, tale per cui essa non è una Banca di Stato o Banca Nazionale) è azionista della BCE con il 12,49 per cento delle azioni (dato al 2010). All’interno dell’Eurozona, la BCE è l’unica “autorità” che ha il monopolio dell’emissione di moneta legale denominata Euro. Contrariamente a quanto ritiene la maggioranza della cosiddetta pubblica opinione, il denaro emesso dalla banca centrale, in forma cartacea, elettronica o scritturale, non è di proprietà pubblica, né - tantomeno - dei singoli cittadini che credono di detenerla dopo aver incassato salari o fatture. La moneta resta sempre e comunque di proprietà dell’ “autorità” che l’ha emessa, la BCE, la quale, sempre contrariamente a quanto si crede in genere, non è un Ente pubblico inquadrato nell’ambito delle Istituzioni europee ma è a tutti gli effetti una società privata. Il paradosso che ne consegue è che il denaro non è un valore nelle nostre mani, ma una pura e semplice Merce creata da un privato e che i Governi nazionali comperano cedendo in cambio alla banca i famosi Titoli di Debito pubblico (Bot, Cct,..), vere e proprie Obbligazioni. E poiché, come tutti i risparmiatori sanno, i Titoli di Debito sono gravati da interesse, nel momento in cui gli Stati vanno a rimborsarli alla banca centrale, alle banche commerciali, agli investitori stranieri o ai risparmiatori che li hanno sottoscritti, la somma sarà sempre più alta rispetto a quanto creato e ceduto dalla banca centrale stessa. Questo paradosso genera quindi un Debito strutturalmente inestinguibile dello Stato nei confronti della banca centrale; un Debito indiretto che va dal debitore al creditore attraverso un passaggio triangolare in cui sono coinvolti i sottoscrittori dei Titoli di Stato ceduti nelle Aste. Questa è la vera genesi del Debito pubblico. Il Debito pubblico, stante l’interesse collegato alla moneta emessa, è sempre - paradossalmente - maggiore dell’intera quantità di denaro circolante. Per questa ragione è matematicamente inestinguibile; ed è il motivo per il quale i banchieri tengono in scacco gli Stati e le loro politiche economiche. Contraltare del Debito pubblico è il profitto incamerato dalle banche centrali - quindi dalle banche commerciali - che, lungi dall’essere le controllate, sono invece i controllori di questi Istituti. Questo profitto è denominato Signoraggio primario e consiste nella plusvalenza tra i costi di produzione materiale di banconote e il loro valore facciale (nominale) accettato convenzionalmente e legalmente. Ispirandoci ad un esempio tratto dal sito www.signoraggio.it, di seguito proponiamo uno schema di come si realizza il profitto da Signoraggio primario: lo Stato Italiano acquista una banconota da € 100 dalla banca centrale e la paga con un Titolo di Debito pubblico da € 100, maggiorato del tasso d’interesse (TUR) richiesto dalla banca centrale stessa, poniamo il 4%. A scadenza del Titolo, lo Stato dovrà rimborsare quei € 100 (+4%) al sottoscrittore del Titolo stesso e per far ciò lo Stato deve drenare soldi tassando la collettività dei contribuenti. Queste tasse sono il frutto del nostro lavoro, delle nostre fatiche, del nostro sudore, insomma è pregna di valore e impegno umano! La banca centrale ha stampato quella banconota spendendo (tutto compreso) 30 centesimi di euro (quindi era solo un pezzo di carta, una Merce come un’altra, come un biglietto del cinema). La banca centrale è una tipografia e si comporta come se fosse la padrona della banconota! Ve lo immaginate l'impresario di un teatro che si sente dire dal tipografo: «Considerato che l'ingresso al tuo spettacolo «vale» € 40 allora i biglietti da me stampati te li affitto e me li paghi € 41» ! Il Signoraggio su una singola banconota da € 100 è: € 104,00 - € 0,30 = € 103,70 con tasso di interesse al 4%. Oltre alla plusvalenza da capitale, si aggiungono dunque anche gli interessi pretesi dalla banca centrale d’emissione (Tasso Ufficiale di Riferimento) e calcolati sempre sul valore nominale. Prima domanda: come è possibile che questo enorme quanto illecito profitto non costituisca oggetto di dibattito politico e non provochi turbolente manifestazioni di piazza da parte del Popolo? Semplicemente perché da un punto di vista ufficiale questo profitto non esiste. Esso è quasi totalmente ridimensionato dal più clamoroso dei falsi in bilancio commessi nella Storia dell’umanità! Come afferma Manuel Zanarini, studioso bolognese di problematiche legate all’Usura bancaria, “…I bilanci delle banche (centrali) sono redatti secondo i G.A.A.P. (Generally Agreed Accounting Principles), norme internazionali stabilite dalle banche stesse e recepite dal nostro ordinamento. Secondo la legge, le banche segnano in passivo la totalità della moneta circolante, come se fosse un debito, quindi non versano allo Stato centinaia di milioni di Euro all’anno…” (Manuel Zanarini, Signoraggio Primario, www.ilconsapevole.it). Seconda domanda: dove finisce questo immenso profitto non denunciato nei bilanci delle banche centrali? Sempre Manuel Zanarini ci illustra in breve sintesi il percorso in nero compiuto dagli enormi capitali frutto del Signoraggio primario: “…Esistono due multinazionali, l’Eurostream e la Clearstream, che si occupano del “clearing”, cioè un Sistema di compensazione finanziaria internazionale tra società, quindi anche tra banche, che permette di trasportare elettronicamente Titoli e Valori per i suoi clienti, di fargli passare le frontiere degli Stati, e di assicurarne la conservazione (nel senso che fisicamente detiene i Titoli, mentre i passaggi sono solo elettronici). In pratica sono delle camere di compensazione in cui vengono conservati e scambiati Titoli e Valori, ma solo a livello elettronico(…) Clearstream funziona tenendo liste di multinazionali e banche di tutto il Mondo, le mette in contatto ed organizza scambi elettronici di Titoli tra loro, ma il problema è che non c’è modo di sapere i nomi delle strutture che sono dietro a queste operazioni. Ma per essere preoccupati, basta guardare i nomi compresi nelle liste, questi invece sono pubblici: società off-shore; istituzioni finanziarie con sedi in paradisi fiscali come Caiman, Jersey o Turk and Caicos; A questo punto tutti i passaggi sono chiari. Le banche stabiliscono norme per redigere bilanci non corrispondenti alla realtà (i GAAP) e sottrarre così miliardi di Euro agli Stati nazionali, poi spostano questi capitali grazie a Clearstream, quindi senza nessun controllo, verso paradisi fiscali o istituzioni che faranno una brutta fine, permettendo un bel riciclo di denaro. Ovviamente tutto questo a carico del cittadino e nel silenzio complice dei mass-media!... ” (Manuel Zanarini, CLEARSTREAM: ecco dove finiscono i guadagni del Signoraggio, www.ilconsapevole.it). Dunque, questa valuta, che è ceduta agli Stati dell’Eurozona dalla BCE, sostanzialmente è una Moneta-debito a danno dei Popoli e delle Comunità. Il concetto di Moneta-debito è caro a Matteo Mazzariol, segretario - fino a tutto il 2009 - della sezione di Bergamo del Comitato di Liberazione Monetaria. Nella brochure di presentazione di una Conferenza di Eugenio Benetazzo organizzata dal Co.Li.Mo. bergamasco il 24 novembre 2009, Mazzariol ribadisce, in un articolo dal titolo “Una follia monetaria” che “…La follia della moneta consiste nel fatto, difficile a credersi ma purtroppo incontestabile, che oggi il denaro nasce di proprietà del Sistema bancario e che Stati e cittadini non posseggono la "loro" moneta al momento dell'emissione, ma devono chiederla in prestito a chi ha il monopolio della sua creazione, le banche. (…). Occorre ridare salute alla moneta, liberandola dal giogo del Denaro-debito bancario ed instaurando la proprietà popolare del denaro: la moneta, al momento della sua creazione, deve essere quindi messa nella posta attiva di Stati e cittadini e alle banche va categoricamente vietato di produrre denaro dal nulla…”. Lo Stato e gli Stati (d’Europa) - oltre che del resto del Mondo – devono riappropriarsi del diritto a battere moneta senza che nessun debito “copra” la sua emissione. Questo significa che - per ristabilire la

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Sovranità e Libertà Monetaria perdute - ogni Ministero del Tesoro o altro Ministero monetario appositamente costituito in seno ai Governi nazionali federati a livello europeo debba creare materialmente, con una semplice operazione di stampa/conio, la quantità di banconote, moneta scritturale/elettronica o monete nuove richieste dal Sistema economico. Dobbiamo ricordare che - allo stato attuale - agli Stati è demandato il compito di battere moneta metallica che, guarda caso, è l’unica moneta non vincolata - al momento dell’emissione - alla copertura di Titoli di Stato e che non produce dunque nessun Debito per la Comunità. Questo perché gran parte della moneta metallica ha il valore intrinseco (costo del materiale) superiore al valore nominale. Infatti, il costo medio delle monete metalliche è di circa 15 centesimi di euro. Questo implica che le monete da 1, 2, 5 e 10 centesimi sono una perdita economica per lo Stato. Il banchiere, perciò, non avrebbe interesse alcuno a battere questa moneta! Mentre con la moneta cartacea, elettronica o scritturale, il profitto da Signoraggio primario è garantito in quantità abnormi. La sostanziale rinuncia alla Sovranità Monetaria da parte di uno Stato liberale e fellone come quello italiano - la situazione, però, non è solo italiana, ma riguarda tutto il mondo “libero” occidentale - comporta un Debito pubblico che condiziona in negativo la vita del Popolo, in particolar modo per le classi sociali più umili. L’abdicazione giuridicamente inspiegabile (ma che si spiega con il ruolo che il politico si è ritagliato da questa volontaria “menomazione”, cioè quello di essere un cameriere ben pagato dai banchieri) comporta però dei risvolti gravidi di un certo interesse, se visti in prospettiva. E’ mai possibile che non ci sia un Magistrato che rilevi - nella rinuncia alla Sovranità Monetaria da parte dello Stato e la cessione di questa Sovranità ad un Ente esterno allo Stato come la BCE - un gravissimo presupposto di incostituzionalità, reso evidente dalla violazione alla Legge fondamentale a partire addirittura dal suo Primo Articolo, laddove è citato espressamente che “…L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione…”? E se la Sovranità appartiene al Popolo, rinunciando alla Sovranità monetaria - che è concetto sussunto alla generale Sovranità popolare - lo Stato stesso forse non tradisce il Popolo attraverso questa criminale rinuncia? Il Primo Articolo della Costituzione, con implicita chiarezza (il lieve ossimoro è voluto allo scopo di disinnescare le puntuali quanto vuote critiche poste dai negazionisti idioti, che non vedendo citata la parola moneta, assolverebbero il politico dalla propria fellonia), indica nel Popolo il proprietario della moneta legale. Come è possibile che una violazione costituzionale del genere passi sotto silenzio nei Giornali, nelle Televisioni, nei dibattiti politici e nelle principali sedi accademiche e culturali, e trovi asilo solo nella periferia della Politica antagonista o in quello del giornalismo ribelle (Stefano Salvi, Massimo Fini e Giulietto Chiesa su tutti)? Come è possibile che la cosiddetta opinione pubblica accetti acriticamente il Debito Pubblico come un dato “fisiologico” espresso dall’Economia (quella capitalista, comunque da abbattere e superare. I motivi saranno spiegati nei prossimi capitoli) e non invece come un dato patologico scaturito da un concorso criminale di colpe dove è evidente l’associazione per delinquere di stampo monetarista in cui sono coinvolti - a diverso titolo e con rarissime eccezioni - la totalità dei banchieri, politici istituzionali, giornalisti della carta stampata, giornalisti radiotelevisivi, magistrati, professori di economia universitari e tutto il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento? Qualcuno dirà: a parte i banchieri, destinatari del profitto da Signoraggio, gli altri sono tutti sprovveduti? No, non lo sono. A parte gli ignoranti, gli altri sono intelligenti ma farabutti. Farabutti ben pagati. Delinquenti ma intelligenti. Così intelligenti che non ci sporgeranno querela. Perché una querela impone e presuppone il potenziale pericolo di una visibilità mediatica che i Padroni del Sistema fondato sul Signoraggio bancario non vogliono correre per nessun motivo. Pur essendo un argomento quasi sconosciuto, sebbene sia il Problema di tutti i problemi che angustiano il pianeta, per i loro interessi meno se ne parla e meglio è. Il Debito pubblico è perciò un’autentica menzogna. Non è una necessità come può essere la Legge della Gravità in Fisica. Il Debito pubblico è una truffa organizzata. Il Sistema bancario oltre a organizzare questa prima truffa pianifica anche una seconda truffa. Infatti, al Debito pubblico si aggiunge anche il profitto incamerato dalle banche commerciali detto Signoraggio Secondario. Contraltare del Signoraggio secondario è il Debito privato. Questo avviene grazie alla legge sulla Riserva Frazionaria obbligatoria secondo la quale, una volta incassato un deposito (per esempio: apertura di un normale conto corrente), la banca commerciale è obbligata a trattenerne solo una minima percentuale come riserva a garanzia dell’intera somma, mentre tutto il resto può essere prestato a interesse. Ne consegue che, con un mero gioco contabile una banca o una filiera di banche possono arrivare a prestare decine di volte ciò che realmente possiedono, incamerando gli interessi su ciò che non hanno e creando una forte differenza tra la quantità di denaro reale e quello dichiarato, mettendo in difficoltà i correntisti nel momento in cui fanno grande richiesta di denaro liquido. Infatti, come ci ricorda Zanarini “…il “denaro virtuale” circolante al Mondo è 8 volte maggiore di tutti i Beni esistenti. Ciò significa che il denaro circolante rappresenta un Debito scoperto per l’85%! Il Sistema mondiale si regge sul fatto statistico che meno del 2% dei depositi bancari verranno ritirati. Il “giochino” si rompe quando succedono Crisi come in Argentina o in Inghilterra, allorché la gente va in banca pensando di poter ritirare il “denaro reale”, col risultato di inutili file davanti agli sportelli per sentirsi rispondere che i soldi non ci sono!!!...”(Manuel Zanarini, Signoraggio secondario, www.ilconsapevole.it). Ma l’utilizzo a vantaggio delle banche commerciali di questa norma si riflette in particolare su un’altra piaga della nostra società e vita economica: quella dei Mutui. Usando la Riserva Frazionaria una banca è in grado di prestare al mutuatario la cifra - in realtà una promessa di pagamento - necessaria all’acquisto di un Bene (esempio una casa) senza possedere affatto quei soldi, ma limitandosi a trasferire contabilmente qualche numero da un conto all’altro. Il mutuatario sarà tuttavia costretto per decine d’anni a rimborsare alla banca quella somma, con la differenza che dovrà pagare non con giochi di prestigio contabili, ma con denaro reale frutto del proprio lavoro. Un esempio spiegherà meglio. Un correntista deposita 1.000 €. In virtù di una Riserva Frazionaria al 10% la banca sarà obbligata a trattenere solo 100 € come liquidità. I 900 residui sono invece disponibili per essere prestati, tuttavia essi non vengono sottratti ai 1.000 € iniziali perché, per un paradosso della Riserva Frazionaria, sono garantiti e coperti solo dai 100 € trattenuti. La banca potrà quindi apparentemente mantenere intatto il conto del proprio cliente per 1.000 €, prestandone allo stesso tempo 900 e ricavandone i relativi interessi: in questo modo si comporta come se in realtà possedesse 1.900 euro. Come se ciò non bastasse nel momento in cui i 900 € dati in prestito finissero nelle casse di un’altra o di quella stessa banca, essi daranno luogo a una nuova Riserva consentendo quindi di ripetere decine di volte il gioco contabile ed esasperando il guadagno delle banche. Questa truffa legalizzata denominata Riserva Frazionaria è garantita addirittura da trattati internazionali. Dallo stesso articolo già precedentemente citato, Manuel Zanarini ci ricorda che “…Nel 2006 si sono siglati i nuovi accordi, “Basilea II”, che hanno variato la percentuale, tra l,6% ed il 12% secondo il rischio di insolvenza, ma hanno lasciato immutato il fatto che la copertura sia data dal capitale e non dal denaro; infatti nel capitale di una banca rientrano anche i crediti che questa ha concesso alla clientela.

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Facciamo un esempio considerando il Sistema bancario come un soggetto unico. Io chiedo alla mia banca un prestito di 1.000 Euro e per questa cifra mi viene fatto credito, l’istituto conteggerà 1.000 Euro come liability (denaro dovuto) e 1.000 Euro nell’asset (attivo patrimoniale). Ora io uso questo credito emettendo un assegno ad una ditta per pagare dei lavori e quest’ultima invece di incassarlo lo versa sul suo conto in banca. A questo punto la banca accredita alla ditta i 1.000 Euro e contemporaneamente segna nel suo patrimonio gli stessi 1.000 Euro, senza togliere i miei 1.000. Così facendo il patrimonio della banca risulterà aumentato del 100%, da 1.000 a 2.000, senza aver utilizzato nessun denaro reale; infatti, giova ricordare, che gli accrediti, i bonifici, gli assegni,ecc. non sono reale denaro, ma solo promesse di pagamento per un certo valore di denaro!...”. Per correggere questa situazione di usura legalizzata e togliere a organismi privati il potere di controllare la vita dei cittadini grazie al monopolio della creazione a piacimento di denaro - in prima istanza - e la sua moltiplicazione dal nulla – in seconda istanza -, occorre una seria riforma che riveda completamente sia la modalità dell’emissione della moneta quanto le logiche dei prestiti ed erogazione di finanziamenti privati. Rispetto alle dinamiche dell’economia produttiva, i banchieri sono tutt’altro che soggetti neutri che erogano un misuratore neutro! Solo gli sprovveduti e i prezzolati, cioè una quota non trascurabile della cosiddetta opinione pubblica occidentale e la quasi totalità degli economisti, possono considerare la moneta odierna e i creatori della moneta odierna come entità neutre rispetto alle logiche di sviluppo dell’economia capitalista. Per essere chiari: chi governa il Mondo non è necessariamente chi produce, chi distribuisce o chi consuma Merci, Servizi o Beni. Chi governa i destini del Mondo è colui il quale emette moneta e la presta, anche stabilendo complicità e agendo osmoticamente con le alte sfere del capitale produttivo. Nel quarto capitolo descriveremo l’unità tra Merce e Moneta nel momento in cui definiremo il concetto di Valore. Il capo della Cupola usurocraticasfruttatrice è dunque da considerarsi il banchiere. Le crisi economiche moderne (quelle verificatesi dopo il 1694) quasi mai sono crisi dettate dalla produzione di Merci. Le crisi economiche moderne sono quasi sempre crisi di Moneta. E la crisi di Moneta non è mai casuale ma è fortemente voluta dal criminale per eccellenza della Storia del genere umano: il banchiere. Due sono i poli tra i quali si descrive la traiettoria strategica di questo criminale: l’Inflazione e la Deflazione. L’Inflazione è il fenomeno per il quale la moneta circolante è superiore alla quantità di Merci, Servizi e Beni disponibili sul Mercato. Questo surplus di moneta è una delle possibili cause dell’aumento dei prezzi. L’Inflazione è generata, ad arte, dai banchieri centrali quando questi decidono di abbassare il tasso di sconto nel momento in cui emettono la moneta e la cedono agli Stati (dietro la garanzia dei Titoli del Debito Pubblico) o quando, soprattutto (per quanto concerne questo ragionamento), la cedono alle banche commerciali che a cascata possono più facilmente prestarla ai propri clienti, vale a dire ai cittadini e alle imprese che, attraverso questi prestiti (mutui e/o finanziamenti) s’indebitano con il Sistema bancario. Malgrado che la campagna di sistematica disinformazione mediatica operata dagli Apparati agenti al servizio dell’Occidente affermi il contrario, quasi mai nella Storia si sono registrate significative crisi economiche dovute all’Inflazione. Quest’ultima, bensì, è il momento preparatorio di una crisi; è la fase in cui i banchieri aprono i “rubinetti” finanziari e legano a sé i destini dell’economia produttiva. Al contrario, le peggiori crisi economiche si sono registrate, come quelle succedutesi dopo il 2007, in periodo di Deflazione, che è la fase successiva all’Inflazione. In questa fase, c’è scarsità di moneta rispetto ai Servizi, Beni e Merci offerti dal Mercato. E’ il periodo in cui i “rubinetti” vengono - ad arte - chiusi. La poca moneta circolante causa fenomeni di insolvenza di massa. Pignoramenti, sequestri di beni posti a garanzia (del prestito ottenuto) e fallimenti sono le conseguenze del vincolo debitorio che lega la cittadinanza al Sistema bancario usurocratico e parassita. Nella seconda parte del secondo capitolo illustreremo sinteticamente lo schema riassuntivo semplificato di due modelli di crisi. Non è da confondersi con il concetto primario di Inflazione il semplice innalzamento dei prezzi. Semmai l’innalzamento dei prezzi ha tra le sue cause (ma non è l’unica) l’Inflazione, ma tra i due fenomeni non c’è un rigido meccanismo di causa-effetto. L’innalzamento dei prezzi avviene anche in un periodo di Deflazione. Il caso recente più significativo è l’aumento dei prezzi sui prodotti derivati dal petrolio; aumento avvenuto in piena recessione economica e in una condizione monetaria deflattiva. Per noi che combattiamo i Signoraggi bancari (tanto quello primario che quello secondario) e la relativa Moneta-debito, una deriva è assolutamente da scongiurare: l’avvento totale della moneta elettronica. Come ben ricorda Enrico Labanca, nostro membro del Gruppo di studio che lavora per la redazione di questo Manifesto, la definitiva scomparsa della moneta cartacea comporterà almeno due gravi conseguenze: 1) Verrà a mancare definitivamente Il “corpo del reato” attraverso il quale spiegare fisicamente la differenza tra valore nominale e il valore intrinseco della banconota, differenza fondamentale per comprendere il Signoraggio primario. L’immaterialità totale della massa monetaria renderà concettualmente più problematica la comprensione del meccanismo usuraio dell’emissione monetaria. 2) La moneta elettronica renderà controllabile e ricattabile il possessore di card ventiquattr’ore su ventiquattro. Con la scusa della Sicurezza, della Prevenzione, del Controllo o quant’altre parole chiave elaborate orwellianamente dal Sistema bancario (che comanda le sorti del Mondo intero, per essere chiari), qualunque cervello critico e fastidioso sarebbe spento immediatamente con la carta della povertà totale e l’impedimento di accedere a qualsiasi Bene, Merce e Servizio, indispensabili anche solo per sopravvivere biologicamente. A sovrintendere alla emissione e alla distribuzione della moneta - in regime di Sovranità e Libertà Monetaria - lavorerebbe (sull’argomento - comunque - tratteremo più approfonditamente nel Capitolo dedicato alle nostre proposte) un collegio di tecnici ministeriali preposto allo studio della produzione e distribuzione di Merci, Beni e all’erogazione di Servizi necessari alla Comunità, oltre che studiosi di un equilibrato servizio di finanziamenti da operare sul territorio a cittadini e Unità produttive socializzate (vedi punto e3, paragrafo 2, sesto capitolo). Questi tecnici sarebbero reclutati tra gli economisti più avvertiti al senso di Giustizia sociale eccetto, ovviamente, quelli laureati nelle attuali facoltà mondiali di Economia e Commercio (a parte lodevoli quanto pochissime eccezioni), vere e proprie fucine di polli da batteria addestrati alla insipienza intellettuale e addomesticati alla delinquenza monetaria legalizzata. Una sintesi di imbecillità, malafede e predisposizione genetica al crimine contro l’umanità. Questo collegio di tecnici garantirebbe il controllo sui due opposti fenomeni tipici dell’attuale regime monetario quali l’inflazione e la deflazione. C’è la necessità di esautorare le banche centrali dall’emissione monetaria in virtù del fatto che esse non sono Istituzioni statali. In definitiva, le banche centrali sono da abolire. In una Comunità che abbia percezione della propria dignità esse sono totalmente inutili e, soprattutto, dannose alla massima espressione. Contestualmente sono da riformare radicalmente anche le Facoltà di economia e commercio di ogni singolo Stato. A completamento di questo capitolo è doveroso ridurre il più possibile ogni margine che possa dare ulteriore spazio ad un equivoco purtroppo ricorrente nell’arcinota opinione pubblica: ci riferiamo alla confusione e alla mancata distinzione tra due concetti tra loro indipendenti. Essi sono il Deficit di

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bilancio dello Stato e il già citato Debito pubblico dello Stato. Non è, purtroppo, un equivoco di poco conto o di secondaria importanza se valutiamo la sua ricaduta sulla percezione che l’uomo comune occidentale ha, soprattutto, intorno al significato del profitto da Signoraggio primario. La confusione dei due concetti - o meglio dire la loro sovrapposizione - è alla base del senso di colpa collettivo che le masse occidentali e occidentalizzate hanno rispetto alla genesi del Debito pubblico. E’ evidente, però, che questa falsa genesi è loro imposta volutamente e artatamente dagli Apparati di Sistema (in particolare quelli mediatici). La falsa genesi del Debito pubblico è, in sintesi, così raccontata dagli Apparati e così acriticamente digerita dall’opinione pubblica (o da gran parte di essa): lo Stato - così ha inizio la narrazione di Apparato - deve fronteggiare spese riferibili all’amministrazione generale, all’esercito, all’istruzione, alla sanità, alla previdenza e a quant’altra impresa economica sia di natura pubblica. Se la fiscalità generale non lo dota delle risorse necessarie per coprire interamente le spese - e praticamente non avviene mai -, obbligatoriamente lo Stato deve rivolgersi alla banca centrale di riferimento (nel caso dell’Italia è la BCE) per comperare moneta, in quanto la banca centrale ha il monopolio esclusivo della sua emissione (nel caso dell’Italia la moneta è l’Euro). Come già descritto, all’atto della richiesta, lo Stato drena denaro già circolante attraverso le Aste dei propri Titoli (Bot, Cct,…) versando tale ricavato (corrispondente al capitale richiesto più l’interesse determinato dal tasso di sconto fissato dalla stessa banca centrale…) immediatamente nelle tasche dei banchieri. Lo Stato, in tal modo, si indebita con i sottoscrittori dei suoi Titoli ai quali, alla scadenza di tali Obbligazioni, dovrà rimborsare il prestito fornito loro all’atto di sottoscrizione durante le suddette Aste. Quello che invece gli Apparati vogliono insegnare durante l’indottrinamento mediatico è che il Debito pubblico sia provocato dalle spese sociali di uno Stato. La gran parte dell’opinione pubblica crede, purtroppo, a questa falsità. Uno degli scopi di questo Manifesto è demistificare anche questa menzogna sistematica. In verità, il Debito pubblico si fonda su due fattori che nulla hanno a che vedere con la ratio delle spese generali di uno Stato. Il primo è dato (come già visto sopra) dall’incostituzionale attribuzione monopolistica concessa a una banca centrale che, esterna (e contro) allo Stato, ha l’esclusiva per quanto concerne l’emissione (dal nulla, è bene ricordarlo!) della moneta legale. Il secondo fattore, e qui precedentemente abbiamo ben approfondito, è dettato dall’elemento che tecnicamente sta alla base del risultato debitorio (fortemente e progressivamente debitorio!) dell’attuale e criminale sistema di emissione monetaria occidentale. Vale a dire la concomitante istituzione delle Aste dei Titoli di Stato con la commissione di nuova moneta legale richiesta alla banca centrale. Il Deficit di bilancio dello Stato, invece, si può contrastare tutt’al più con un’ovvia e razionale gestione dei Settori pubblici amministrati dallo Stato, tesa a eliminare gli sprechi, combattere il parassitismo e con una seria lotta all’evasione fiscale. L’etica di questa razionalità non inferisce minimamente, però, sul fenomeno del Debito pubblico. Quest’ultimo, in conclusione, è il risultato necessario scaturito dalla dinamiche inerenti al già descritto Signoraggio primario. I due concetti presi in esame sono dunque diversi e per nulla correlati da un punto di vista della definizione delle loro rispettive essenze. Il Debito pubblico è il dovuto che lo Stato deve rendere a coloro i quali sottoscrivono le obbligazioni (Bot, Cct, …) immediatamente regalate - all’atto della loro sottoscrizione - ai banchieri centrali. Il Deficit di bilancio è invece il disavanzo tra le spese sostenute dallo Stato - anche attraverso poli decentrati quali Regioni, Province e Comuni - per il mantenimento delle proprie funzioni.

DAL DEBITO ALLA NON PERSONA: IL PROBLEMA DEL NICHILISMOIl contenimento del Debito strutturalmente legato all’emissione odierna di Moneta-debito, soggetto allacostante dilatazione, comporta una sempre crescente tassazione (diretta e indiretta) e/o conseguente taglio delle spese sociali pubbliche e affidamento al capitale privato di una parte sempre più consistente degli investimenti statali. Lo Stato, però, non si occupa solo di politiche fiscali. E’ lo stesso Stato, infatti, che si accolla anche la responsabilità (autodistruttiva) di pagare ai banchieri il costo della moneta acquistata (inizio del circolo monetario) e pure l’onere di drenare la stessa moneta (ora già in circolo e legata all’economia produttiva) dalle tasche dei contribuenti per pagare gli interessi richiesti dai banchieri. Inoltre, lo Stato raccoglie altra moneta (anch’essa già circolante) - sotto forma di Titoli di Stato (Bot, Cct,..) che dona in garanzia ai banchieri per l’ammontare del capitale ceduto (la già citata moneta ad inizio circolo). Per reggere il ritmo di tassazione da pagare, spese sociali da sostenere e Titoli di Stato da regalare - sotto forma di finto scambio - ai banchieri, la produzione di Merci e Beni e l’erogazione di Servizi deve strutturalmente crescere in modo costante. Un discorso a parte meritano gli investimenti da rimborsare da parte dello Stato al capitale privato nel contesto della nuova piaga economico-socialeecologico- finanziaria chiamata Grandi Opere. Paradigmatico, di questo fenomeno, è l’esempio della truffa finanziaria “legalizzata” connessa alla TAV, dove sia la banca centrale che le banche commerciali - nei panni dei prestatori usurai iniziali - e i General Contractor - nei panni dei fruitori finali - la fanno da padrone usando lo Stato come servo dei propri interessi. L’esempio che seguirà mostra come banchieri e capitalisti sono un’unica associazione a delinquere di stampo finanziario. Con lo Stato a svolgere il ruolo di loro servocomplice. Nel caso specifico della TAV, lo Stato usa la Cassa Deposito e Prestiti delle Poste italiane come serbatoio da cui attingere denaro per pagare le banche che anticipano il capitale per pagare i General Contractor che eseguiranno i lavori di costruzione dell’Alta Velocità Ferroviaria. Come ha ricordato la Corte dei Conti in una sua relazione del dicembre 2008, il rischio di insolvenza è altissimo e il pericolo che i risparmiatori vedano i propri soldi svanire nel nulla è quasi certo. Marco Cedolin (giornalista, scrittore e saggista), in un’intervista rilasciata a Marianna Gualazzi - tratta da www.ilconsapevole.it - in merito agli aspetti finanziari del progetto TAV afferma preoccupato che “…In ambito di grandi opere la legislazione è stata costruita in maniera da essere funzionale ai grandi potentati economici e finanziari. La commistione fra pubblico e privato, la creazione dei general contractor, l’assoluta mancanza di una norma che pretenda accurati studi sui costi/benefici delle singole opere come prerogativa alla loro realizzazione, ne sono la dimostrazione. Quasi sempre i costi ed i tempi di realizzazione di una grande opera vengono pesantemente sottostimati, al fine di renderla “presentabile” e magari vincere la gara di appalto al ribasso. Poi in corso di realizzazione i tempi si allungano a dismisura ed i costi incrementano in maniera

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esponenziale fino al 500%, come è accaduto in Italia per alcune tratte TAV. Al contrario i benefici e il ritorno economico di una grande opera in fase di progetto sono sovrastimati spesso in maniera addirittura ridicola al fine di accreditarla come necessaria. Solamente quando l’opera è terminata ci si trova di fronte all’evidenza che i flussi di traffico reali sono 1/6 rispetto a quelli previsti(…)La Politica svolge un ruolo sussidiario, assecondando in maniera del tutto trasversale i grandi interessi, favorendo di fatto il trasferimento del denaro pubblico che viene direttamente dalle tasse dei cittadini nelle tasche dei grandi potentati e ricevendo in cambio emolumenti e prebende. La Politica è il tramite attraverso il quale il potere economico e finanziario si rapporta con il cittadino. La sudditanza della Politica rispetto ai grandi poteri è assolutamente trasversale e va oltre le divisioni tra destra e sinistra, funzionali solo alla conservazione del consenso: nella truffa del TAV 90 miliardi di euro del contribuente sono stati sprecati per la costruzione di un’infrastruttura sostanzialmente inutile, con la condivisione di tutte le forze politiche…”. Anno dopo anno, l’enorme gettito fiscale di cui abbisogna lo Stato per pagare i propri padroni del Sistema bancario necessita di una base imponibile sempre maggiore. Da qui l’idolatria del parametro PIL (Prodotto Interno Lordo), il quale deve costantemente crescere anno dopo anno. L’aumento costante della produzione di Merci e Beni e l’erogazione di Servizi necessita di un parco utenti/consumatori che sempre maggiormente deve (nel più breve tempo possibile) usufruirne. Per disporre di un parco utenti sempre meglio disposto a digerire il veloce consumo di Merci e di Servizi, il Sistema (Occidente) organizza Apparati che sovrintendono all’addestramento all’iperconsumo. Le Facoltà di economia e commercio prima citate sono solo uno dei tantissimi esempi che potremmo elencare per avvalorare questa tesi. Le culture popolari, le identità specifiche tradizionali, mal si conciliano con questo fondamentale dettame consumistico, in quanto ogni specificità culturale ha una limitata esigenza di bisogni (troppo limitata per gli interessi di banchieri e capitalisti, i peggiori soggetti antisociali, antinazionali e anticomunitari viventi comparsi sul pianeta Terra fin dal momento della sua esistenza. Se il nostro compito politico è quello di dare una risposta al Nichilismo, l’obiettivo principale è quello di estirpare e cancellare dal tessuto del racconto storico umano queste due figure socio-economiche) e quindi riduce la necessità del soddisfacimento del bisogno superfluo e indotto. L’Occidente perciò procede alla sistematica distruzione o - più semplicemente - alla riduzione folkloristica di ogni specificità culturale. Di conseguenza, l’Occidente impone - a forza – una cultura universale e globalizzata sia negli standard culturali che, soprattutto, consumistici. Per allontanare gli abitanti di una Comunità dalle proprie radici e tradizioni e introdurli nell’universo consumistico (laddove gli interessi di multinazionali e finanza convergono per i motivi esposti sopra) l’Occidente impone un processo culturale - in atto da tre secoli - che distrugge la Persona e forgia l’Individuo. Il processo culturale di cui parliamo è gestito da Agenzie predisposte alla trasformazione antropologica del Soggetto umano. Queste Agenzie sono veri e propri Apparati. Gli Apparati di cui si serve il Sistema sono tutte le Sovrastrutture di marxiana memoria. Scuole e Università per ciò che concerne l’Istruzione. Televisione e Carta stampata per ciò che concerne l’Informazione. Gli Istituti del Diritto per ciò che concerne la Giustizia. Parlamenti e Governi per ciò che concerne la Politica. Cinema, Teatro, Pittura, Musica, etc. per ciò che concerne l’Arte. Le Religioni per ciò che concerne lo Spirito. All’interno di questi Apparati -in verità - vi sono anche esempi (che costituiscono la classica eccezione) di grande dignità, certificata (ingenuamente) da impulsi o da conati di autonomia o rivendicazioni di indipendenza. Ma nella sostanza o complessivamente presi e analizzati, gli Apparati sono strutture di “potere” che agiscono per conto del Potere. Trasversalmente a tutti gli Apparati di “settore”, opera una disciplina che analizza e agisce la e sulla parte inconscia dell’intelletto umano, quella preposta al cominciamento dei processi cognitivi ed emozionali: è la moderna Psicologia; la Psicologia di Massa. E’ evidente che essa non sia una scienza “ufficiale”. L’Occidente capitalista ha un interesse vitale a investire nella Psicologia di Massa intesa come quella scienza applicativa che si occupa di studiare i criteri di manipolabilità della mente umana in funzione della sua dipendenza da consumo di beni prodotti dal Mercato mondiale. A riguardo è consigliabile la lettura di un Saggio scritto a quattro mani da Paolo Cioni e Marco Della Luna dal titolo “Neuroschiavi”, edito da Macro Edizioni nel 2009. La tesi da noi condivisa - esposta in quel libro - consiste nell’affermare che, la Persona, una volta semplificate le sue strutture intellettuali e ridimensionato il proprio spirito, tale da ridurla (la Persona) a semplice Individuo (di questo complesso e particolare processo esporremo nello specifico poco più avanti), sia più facilmente gestibile nella “riprogrammazione” funzionale all’esigenza di un numero potenzialmente illimitato di bisogni. La Psiche umana è dunque intesa non come un universo a se stante in cui il livello conscio presiede all’apprendimento cognitivo e al sentimento emotivo ma è vista come il risultato dell’interazione relazionale in cui il “sostrato” inconsapevole (l’inconscio) gioca un ruolo rilevante negli aspetti comportamentali e decisionali. La Psicologia di Massa è la precondizione operativa di tutti gli Apparati attraverso la quale essi esprimono la potenza dell’Occidente. Quando parliamo del Potere in Occidente, parliamo del Potere economico-finanziario. Nel prosieguo del Manifesto dimostreremo come la Totalità del reale è plasmata da questo Potere. E questo Potere ha la necessità di agire sugli aspetti più elementari del Soggetto umano per perseguire i propri interessi. La Persona è strutturalmente indisponibile, nella sua integralità, a essere gestita da questo Potere. La Persona, attraverso l’azione di questi Apparati, deve essere ridotta e semplificata nella sua Struttura psichica ed esistenziale. La Persona è legata ad un’identità specifica e trova un senso alla propria esistenza, sia negli aspetti materiali sia in quelli spirituali. E’ un Soggetto complesso; è divisibile in molti livelli. Il Senso della propria vita è dato dall’interazione di questi livelli che “giocano” tra la materia e lo spirito, tra la biologia e la religiosità. Questa Persona deve essere “spezzata”. La sua sistematica riduzione agli aspetti che lo avvicinano alla dimensione animale lo rendono, perciò, semplice e indivisibile. Pur non essendo annullata la coscienza, la sua spiritualità è ridimensionata alle ritualità formali. Egli è sostanzialmente amputato da ogni riferimento che non sia la materialità quotidiana e biologica. Da Persona qual era prima dell’avvento dell’Occidente, egli ora è divenuto un Individuo, cioè un essere semplice e indivisibile, in quanto costituito dal solo aspetto animale. Così ridotto, egli è funzionale agli interessi del Sistema Occidente, ed è la prova che gli Apparati hanno lavorato bene e in profondità. Un Individuo ex Persona è dunque predisposto alla mera sopravvivenza biologica e all’orizzonte esistenziale del Nulla, del non-Senso. Il consumo fine a se stesso è il suo unico scopo di “vita”. Il Nichilismo è la cifra culturale dell’Individuo e di tutto l’Occidente. Ma cosa è il Nichilismo e perché riteniamo centrale porre questa domanda e fondamentale trovare ad essa una risposta in termini di analisi prima e proposta di superamento poi per dare un senso compiuto al Manifesto che stiamo redigendo? Con l’ausilio di Emanuele Severino - La Filosofia contemporanea, Biblioteca Universale Rizzoli, 2001 -, partiamo dal significato che Nietzsche diede alla domanda “Cosa è il Nichilismo?”. Esso è il disincanto in cui viene a trovarsi l’uomo europeo (occidentalizzato) che si smarrisce di fronte alla consapevolezza che il Divenire storico - con annesso le sue ineliminabili conseguenze dovute

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all’annientamento delle cose e degli animali e alla morte della Persona- non può più essere “esorcizzato” attraverso formule eterne e immutabili (che costituiscono un Rimedio a quelle ineliminabili conseguenze) quali quelle espresse dalla Metafisica (a cui corrisponde la Razionalità classica socratico-platonico-aristotelica), dalla Morale e dalle Religioni salvifiche (in particolare il Cristianesimo). Il Nichilismo ha il suo compimento nella Razionalità moderna (in particolare la Cultura illuminista e la Scienza moderna) che - distrutti quei rimedi - “ordina” il Mondo ove “vive” l’ultimo uomo (che chiameremo Individuo ex Persona) e dove Dio è morto, proponendosi essa stessa come il “migliore” dei Rimedi. Vedremo, invece, che essa ne rappresenta la tragica apoteosi. In diverso modo, dunque, e con sistemi propri, i Rimedi avevano (e tuttora hanno) in comune l’idea di dare al Mondo ( il kaos) un ordine e un senso che tranquillizzano l’uomo di fronte all’angoscia posta dal Divenire storico. Non è un caso che Nietzsche definisca smarrito l’uomo europeo occidentalizzato; smarrito perché riconosce gli “errori” metafisici, morali e religiosi intorno ai quali ha interpretato il Mondo deformandolo e rendendolo più a “misura d’uomo”; di quell’uomo che - con l’avvento della Filosofia greca e la sua ultima degenerazione illuminista - si adopera per razionalizzare l’orrore del Divenire incessante e crudele. Questa massima è, in certa maniera, da noi attualmente condivisa. In quale accezione è da intendersi, però, la nostra condivisione? Nel senso che l’Essere caotico (il Mondo) non può essere irrigimentato e immobilizzato da una razionalità o da una griglia di valori che lo scindano dall’uomo all’interno del Divenire storico. Non siamo propensi, però, quando vogliamo contrare politicamente il Nichilismo (l’Occidente odierno e l’Individuo ex Persona), ad accettare l’idea che l’atteggiamento del nuovo uomo debba escludere un ricorso al senso e all’ordine, per non dire alla misura (vedremo più avanti, nello specifico, quando tratteremo del rapporto tra Individuo e Tecnica). La Polis impone la definizione di scopi e obiettivi. Il senso, l’ordine e la misura dovranno conciliarsi con l’accettazione eroica della caducità delle cose e degli animali e la morte della Persona; la temporalità storica e la progettualità umana si accorderanno con il flusso diveniente e caotico dell’Essere. Così noi intendiamo attraversare il Nichilismo odierno e superarlo. Questo Manifesto è un modesto contributo per proporre un percorso di superamento della moderna civiltà occidentale nichilista. L’Occidente odierno accetta il Nulla nella forma passiva di un Presente infinito che vorrebbe risolvere l’angoscia del Divenire annullando, in un colpo solo, il Divenire stesso e il Rimedio (Metafisica, Morale, Religione), affidando alla Razionalità moderna il compito di annullare la Storia. L’annullamento di essa, però, non elude i prolemi della corruzione e della morte ma li dissimula all’interno di uno scenario in cui ad essere annullata è l’umanità del soggetto pensante. Dimostreremo successivamente come l’unico Rimedio che l’uomo ha di fronte al Divenire consista nell’accettazione incondizionata della deperibilità delle cose e degli esseri viventi e, soprattutto, della propria morte. Fondamentale per lo sviluppo della nostra analisi - per la profondità delle argomentazioni in esso presenti - è il Saggio scritto da Costanzo Preve, pensatore che non di rado compare in questo Manifesto. Lo scritto a cui noi ci riferiamo è “Nichilismo, individuo, universalismo reale, Rivista Praxis, 2002”. In quel saggio Preve coglie, tra altre intuizioni, il dramma vissuto dall’Individuo moderno e occidentale, che si percepisce come figura storica frutto di progressiva semplificazione funzionale alla specializzazione dei propri aspetti più elementari. La Persona si diversifica dall’Individuo perché essa, per definirsi integralmente, è in contatto con un particolare spazio simbolico spirituale che denominiamo Origine; contatto da cui dipendono integralmente sia la formulazione quanto l’adozione del Rimedio all’angoscia del Divenire. Preve la chiama Struttura veritativa di tipo logico-ontologico. Essa è l’Essere, cioè il Senso della Totalità degli Enti pensabili per il quale essi sono, esistono e sono intelligibili. Tutto ciò che è pensabile è tale perché esiste una temporalità all’interno della quale è possibile compiere l’operazione del pensare questa Totalità, a patto che vi sia un Essere che ne renda possibile la pensabilità. Come già ha insegnato mirabilmente Heidegger, l’Essere - o l’Origine - non è né l’Ente né il Tempo in cui l’Ente è percepibile e pensabile. Quell’Origine, dunque, è affrancata dalla temporalità storica, e non è linearmente continua a essa. Un qualsiasi progetto umano, sia esso personale che comunitario, sia esso riferito alla propria vita privata o sia esso costituente la più complessa sfera politica, deve necessariamente “salvare” l’Origine dallo scorrimento del Tempo. L’Origine rappresenta per la temporalità storica, per usare una metafora, la luce che illumina il Senso del suo scorrere e del suo Divenire. La temporalità è il luogo del pensabile ma è la luce dell’Origine che permette suddetta pensabilità. Se il Soggetto umano dimentica l’Origine e la disperde nella temporalità, considerandola alla stregua del pensabile “ordinario”, egli è condannato al Nulla che la temporalità stessa rappresenta. Non è materia di questo Manifesto indagare a fondo sull’eventuale scelta volontaria di questa “dimenticanza”. Lo diamo implicitamente per scontato. Se fosse questo il luogo dell’indagine sulla scelta occidentale del Soggetto umano e se essa giungesse ad un’affermativa conclusione, che sì, questa scelta è voluta e cosciente, allora saremmo qui costretti a celebrare il progetto sistematico di suicidio della specie umana. Perché l’Occidente è quasi interamente - purtroppo - l’epoca dominante il nostro pianeta. In questo momento storico, la specie umana inevitabilmente dipende da esso. Ma non è di quella indagine che ci stiamo occupando, se non minimamente, anche se degli esiti complessivi dedotti da essa non possiamo non tenerne conto. E’ la temporalità storica, dunque, il problema che abbiamo di fronte e che richiede una soluzione antinichilista. In questo Manifesto, infatti, noi ci preoccupiamo di rintracciare il nesso mortale che lega il Nichilismo con la Moneta-debito che sta a fondamento del Sistema Occidente. Lo scorrimento del Tempo dà luogo a due ineliminabili eventi: la morte del Soggetto umano e la corruzione di tutti gli Enti storici oggettivati dal pensiero umano. Il Nichilismo altro non è che la desolante realizzazione dello scorrimento del Tempo lasciato a se stesso, senza l’affrancamento “preventivo” dell’Origine dal Tempo stesso: questa realizzazione desolante, terrificante e angosciante ci dice che il Tempo è la dimensione della morte e della corruzione delle cose (intesa come distruzione, caducità, evanescenza). Se una Persona, in preda alla paura del Nulla prospettata dalla temporalità storica, si lascia vincere dalla forza della morte e della caducità, si riduce a semplice Individuo. La sua paura di fronte ai titani della Storia (morte propria e caducità delle cose) lo ingesseranno - per una sorta di impotente reazione - in un eterno presente dove il Nulla è l’unica dimensione vitale. L’Occidente è la patria degli individui che assumono la morte come progetto di vita e il tempo presente come annullamento della congiunzione con lo spazio simbolico in cui è situata l’Origine, il proprio Essere, l’Essere della Totalità degli Enti. E’ da quell’Origine primordiale che sgorgano, al contrario, tutte le rappresentazioni simboliche da cui derivano le migliaia di tradizioni ancestrali che hanno connotato la vita di Popoli, Stirpi, Culture e Comunità. La morte e la caducità delle cose sono, dunque, eventi ineliminabili. Il nichilista (l’Individuo occidentale) è colui il quale dissimula la portata di questi eventi inventando un presente infinito nel quale li esorcizza attraverso il ruolo di creatore/distruttore di Enti particolari quali le Merci e i Servizi offerti dal Sistema capitalista, illudendosi di essere lui l’Origine di essi e lui il padrone del Tempo. La Persona, al contrario, assume su di sé sia la portata della morte personale sia quella della caducità delle cose, accettandone dignitosamente

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la loro realizzazione nel Tempo, ma ricercando il Senso della propria presenza nel Tempo in quella Origine da cui tutto deriva, compresa l’intelligibilità degli Enti pensati e l’esistenza personale. La Persona non ha bisogno di creare il Tempo e non ha bisogno di crearsi il maggior numero di bisogni possibili, perché ha la possibilità somma di conservare la propria dignità umana senza derubricarsi a Individuo assimilabile a tubo digerente consumista in servizio ventiquattr’ore al giorno. L’oblio dell’Essere e la dispersione dell’Origine - che non sono un semplice quid riferibile ad un passato meramente cronologico - pongono il Soggetto umano e gli Enti storici in una condizione di caduta. L’Individuo ex Persona è un prodotto tipicamente occidentale. Al di fuori, infatti, dell’Occidente non esiste Nichilismo perché il Nichilismo strumentalmente necessita di una particolare lente attraverso la quale interpretare la Realtà: la Ragione illuminista. O meglio, la Ragione umana per come è stata intesa nella stagione dell’Illuminismo. L’Illuminismo è l’esclusivo certificato di qualità dell’Occidente nichilista. Perché riteniamo che la Ragione illuminista sia una lente interpretativa nichilista della Realtà? Rispondiamo a questa domanda decisiva con sette tesine a sostegno. 1) La Ragione illuminista qualifica la Realtà nella sua estensione cronologica e spaziale. In altre parole, riconosce gli Enti e i soggetti umani “solo” in quanto presenti nella temporalità storica. Così qualificandola, la Realtà è una sorta di oggettistica considerabile nelle sole caratteristiche matematico-quantitative. 2) La Ragione illuminista sostanzialmente nega l’esistenza dell’Origine o dell’Essere che ontologicamente presuppone la temporalità storica. Nega, cioè, che vi sia una Struttura veritativa di tipo logico-ontologico che affranchi l’Origine del Tutto dal Tutto stesso, di modo che essa si disperda nel Nulla. Di conseguenza, la Realtà è ridotta a materia autosussistente esclusivamente riducibile al calcolo matematico; così posta la Realtà, la Ragione illuminista crea i presupposti per la formulazione del tragico Rimedio di cui parlavamo sopra: l’annullamento del Divenire e la giacenza, da parte dell’Individuo, in un presente infinito astorico. Da un punto di vista esistenziale - per il Soggetto pensante - i risultati finali, all’interno di questo orizzonte temporale, sono la morte e la caducità delle cose. 3) Come già menzionato precedentemente, la morte e il decadimento sono eventi ineliminabili dalla storia di un Soggetto umano. Il suo destino è necessariamente vincolato da queste due precondizioni della propria esistenza. L’Illuminismo - che sistematizza le scienze e definisce il campo d’azione della Tecnologia, mettendole al servizio dell’Economia capitalistica – razionalizza l’intera Realtà. La Ragione umana illuminista comprende la temporalità storica come contenuto e oggetto della propria attività. Nel processo di razionalizzazione assoluta della Realtà, questa Ragione umana diviene (o ha la presunzione di divenire) essa stessa l’Origine; è essa stessa l’Essere. Si arroga questa prerogativa in merito al Senso della propria attività. In modo inconfessabile, il pensiero illuminista è nella sostanza un paranoico idealismo assoluto. Poiché esso pensa l’infinito, si percepisce - per discutibile deduzione arbitraria - come il creatore dell’infinito stesso. Lo Spazio e il Tempo sono considerate come Forme pure trascendentali del Soggetto pensante e sono la base autoreferenziale dell’interpretazione e della creazione della Realtà. Questo soggettivismo kantiano si sposa con lo Storicismo nichilista che l’Individuo occidentale identifica - attraverso una sua particolare lettura - nella Logica Dialettica del filosofo tedesco Hegel, da lui intesa come finalizzata a Sintesi chiusa (approfondiremo il discorso nel sesto capitolo, quarto paragrafo, punto a). Questo processo ha due esiti: la Ragione illuminista è creatrice della temporalità storica (primo esito) al punto da determinarne la Fine e, contemporaneamente, fonda la sua creazione sul Nulla (secondo esito), in quanto l’inizio di questo processo si costituisce con la voluta rimozione ontologica dell’ineffabile Origine, non sottoponibile ai rigori logici della sua attività in quanto estranea al Divenire storico. 4) La Ragione umana dell’età dei Lumi crea dunque l’intero scenario descritto dalla temporalità storica. Perciò, anche la morte e la caducità degli Enti storici divengono una creazione della razionalità illuminista. Per quanto concerne la caducità delle cose e la deperibilità della loro forma, l’Illuminismo provvede a sistematizzare questi eventi nel processo produttivo-distributivo-consumistico del ciclo capitalista. Tutti gli Enti storici vengono ridotti a fattori economici, e a tal riguardo le scienze matematico-quantitative sono propedeutiche per facilitare questo compito sistematico. Non vi è concetto, idea o tesi della Modernità occidentale che non sia stato ridotto a fattore di produzione e, dunque, oggetto di scambio mercantile. Il mantenimento di un paranoico ciclo produttivo di Merci e Servizi funge da garante per il consolidamento di una pratica consumistica di massa dove alla distruzione e al consumo di una Merce fa seguito l’immediato rimpiazzo di una sua sostituta, pronta anch’essa alla sistematica e celere consumazione. Pur in presenza di un frenetico vortice che coinvolge produttore, distributore e consumatore, il ritmo esistenziale dei singoli attori in campo non muta pur nel ripetersi delle medesime azioni. Per mezzo della razionalità illuminista, l’Occidente ha così ingessato la Storia in un eterno presente. La caducità delle cose è dunque percepita come apparente. 5) Il futuro è perciò abolito dallo scenario temporale nichilista creato dall’Illuminismo. E’ abolito nella sua genuina carica progettuale, ove potere sperimentare desideri e sogni. Ed è abolita anche la possibilità che una Merce o un Servizio abbiano un Valore d’uso, in quanto il Valore d’uso ha senso solo se testato su una previsione d’attesa, in prospettiva. Per riprendere un tipico esempio di Giacinto Auriti, il coltello ha Valore (d’uso) perché in futuro ha la potenzialità del tagliare. In un eterno presente, invece, quel coltello ha un mero Valore di scambio e la sua più “viva” e principale potenzialità è quella di deperire il più velocemente possibile, per essere rimpiazzato da un suo clone. Il tagliare è ridotto ad essere una potenzialità secondaria. L’unico lascito che il futuro ha è la possibilità di predisporre l’autocorrezione riformistica al presente per introdurre migliorie agl’ingranaggi della produzione-distribuzione-consumo della Merce, come ad esempio un coltello. Per inciso, quest’autocorrezione riformistica indeterminata è meglio conosciuta con il nome di Progresso, e, per liberare il campo da possibili equivoci, esso esclude il futuro come dimensione progettuale e temporale. In questo Progresso non c’è distinzione alcuna tra Individuo ex Persona e un coltello. La caducità e la corruzione degli Enti storici dunque sono rese virtuali dal Sistema che eternizza il presente. Un presente che garantisce il ciclo “rimpiazzista” dell’Ente eterno - la Merce -, il cui viso (il Nulla) è coperto da due maschere: la prima - quella visibile - è costituita dalla Merce prodotta, per esempio il coltello; la seconda - quella sottostante, nascosta e invisibile - è costituita dalla Moneta-debito, che dà Valore (di scambio) al coltello. 6) Il “capolavoro” compiuto però dalla Ragione umana illuminista è stato quello di abolire la morte dalla prospettiva esistenziale del Soggetto umano. Suddetta Ragione ha di fatto rotto ogni aggancio della Persona a dimensioni che non siano la quotidiana materialità. L’Essere, come detto, è stato rimosso e con esso ogni rimando a dimensioni spirituali necessarie per ricomprendere la storia personale di ognuno nel complesso di una Storia che percorre intere generazioni e che veicola la trasmissione di Valori e tradizioni (Legame alla terra; Senso di Appartenenza; Senso della Misura; Armonia con la Ciclicità della Natura; Solidarietà comunitaria; Senso del Bene comune; Rivendicazione identitaria; ecc..) che determinano la propria integralità. La rottura di questa

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integralità ad opera della Ragione illuminista abbiamo visto essere la causa principale della riduzione della Persona a Individuo. E’ a questo Individuo (l’utente massa occidentale) che si propina la dissimulazione della morte. Beninteso che l’evento della morte non è rimosso - la paura rimane intatta - bensì esorcizzato e ricompreso nello spettacolare ciclo della produzione e consumo di Merci. La morte è vita nella misura in cui già questa è essenzialmente ridotta a sperimentare sistematicamente il Nulla. La Ragione illuminista non crea l’immortalità ma genera l’indifferenza tra vita e morte. L’Individuo - inconsapevolmente - cerca disperatamente di recuperare l’arcaica serenità dell’accettazione della morte non solo rivolgendosi ingenuamente alle religioni salvifiche monoteistiche (Nichilismo consolatorio) ma riorientando (o tentando disperatamente di riorientare) la propria esistenza all’interno della ciclicità naturale. La propria appartenenza al mondo occidentale, però, lo inchioda - consapevolmente - allo status di Individuo a cui è stato troncato il legame della propria naturalità biologica dalla ciclicità della Natura stessa. L’Individuo, infatti, deve “eseguire” l’ordine di vivere l’eterno presente nichilista. E’ nell’attrito tra conscio e inconscio che si determina il dramma dell’Uomo moderno occidentale. La rottura esistenziale è la causa prima delle enormi devastazioni psichiche che l’automa Individuo subisce. Oltre al danno c’è però la beffa. Il Sistema che lo ha ridotto a questa ignobile condizione è anche quello che lo rifornisce di palliativi che leniscono le sofferenze inferte. Gli psicofarmaci sono una delle Merci più consumate e vendute dal Sistema capitalista e sono la dimostrazione “vivente” di come la vita è stata equiparata alla morte già all’interno di un processo biologico sganciato dalla ciclicità naturale! La coatta linearità progressista dell’eterno presente nichilista garantisce alle multinazionali farmaceutiche grassi profitti. E’ evidente che questo “capolavoro” illuminista (l’abolizione della morte) è puro illusionismo. E’ un vergognoso gioco di prestigio condotto tra le righe di un programma - quello illuminista - che ufficialmente però si occupa d’altro: cioè si presenta come una semplice riflessione epistemologica sul metodo di verifica delle scienze sperimentali. Perché ufficialmente questo ha preteso di essere l’Illuminismo: un’Epoca che ha delimitato criticamente l’uso dell’intelletto. In verità, della Ragione ne ha fatto l’alfa e l’omega dell’intera Realtà. In questa Totalità la morte è ricompresa come una creazione voluta e non subita. Come è condotto questo gioco di prestigio? Confrontiamolo con le religioni che - secondo Preve - furono il primo tentativo significativo razionale di esorcizzare la morte e la caducità delle cose. Là, nelle religioni, l’Origine veniva affrancata dal Tempo e custodita dall’eternità incorruttibile. Il Tempo era visto (in particolar modo dalle religioni monoteiste) come luogo di passaggio e di prova. La morte riceveva lo statuto di staffetta tra due momenti della stessa infinita vita. La Ragione illuminista, invece, narra il discorso opposto. La morte è un elemento scientifico ineludibile. E’ impossibile espellerlo dall’esperienza umana. Ma in quanto pensata è anch’essa creata. Il pensiero crea il Nulla. Anzi, il fine della vita e la causa finale del pensiero sono il Nulla. Ergo, la vita stessa - se vuole avere senso - deve essere eguagliata al Nulla. Vita e Morte sono rese sinonime e concettualmente simili. La morte è dunque abolita come percezione di brutale rottura nella misura in cui la Ragione rende ad essa omogenea la vita. Il terreno della loro omogeneità è il Nulla. La vita scorre nel Tempo; riprendendo una brillante tesi di John Zerzan, anarchico primitivista, è il Tempo l’elemento nullificante se razionalisticamente inteso. L’Illuminismo ha ingabbiato la Realtà in un processo entro questo Tempo. E’ il tempo illuminista la dimensione del Nulla. D’accordo con Giacinto Auriti (“Il Paese dell’Utopia”, Tabula Fati, 2003, Chieti) “…lo spazio coincide solo con il presente: tutto il resto è tempo…”, noi pensiamo che l’annullamento del Tempo (per come esso sarebbe invece da considerare in una visione ciclica della Storia e della vita e inteso come il naturale raccordo delle sue tre fasi - passato, presente e futuro - con l’io pensante della Persona) rappresenti purtroppo lo scenario ideale nel quale la Moneta-debito incarna alla perfezione l’essenza del Nichilismo occidentale. Vi è un nesso inscindibile (e terribile) che lega l’esistenza di una donna e di un uomo alla temporalità storica. Pur essendo d’accordo, in linea teorica, con Emanuele Severino quando egli sostiene che è il terrore di questa evidenza - l’evidenza cioè di un’esistenza “a tempo” dell’Uomo e delle cose - che agita il pensiero umano a tal punto che esso cerca un “riparo” (più spesso nelle sue Opere lo chiama Rimedio e noi adottiamo questo termine) che affranchi il Senso dell’Essere dal Nulla evidenziato, non possiamo però tradurre politicamente l’ultima sua analisi sostenendo che la morte e la caducità non esistono in quanto Nulla perché esse in Realtà sono istanti dell’eternità dell’Essere immutabile (cioè il Nulla non esiste ma esiste solo l’Essere, che coinciderebbe con la Totalità degli Enti. La differenza ontologica del maestro Heidegger è dal filosofo bresciano così negata radicalmente). Sarebbe una mera consolazione. La Politica deve invece, non ce ne voglia Severino, agire nel Tempo, quello delle cose finite e dei corpi mortali. La Politica deve distinguere. Sia il banchiere di Londra, sia il bimbo africano denutrito e condannato alla morte per fame sono, nelle astrazioni severiniane, due istanti dell’eternità. Sono due istanti, però, collegati da una perversione nichilista. Se Severino giustamente demistifica la facile consolazione delle religioni rivelate che garantiscono l’affrancamento con l’esistenza metatemporale di un Dio inesistente, o smaschera l’inganno della stagione scientifica di matrice illuminista chiarendo come la razionalità sia la tentazione di dare un Ordine al Divenire di derivazione greca in cui le cose e i corpi sarebbero destinati al Nulla - Nulla che ontologicamente non esiste -, rimarrebbe però inevaso il problema di dare un Senso all’Essere. Diciamo dunque che per noi il Nichilismo è il non-Senso dell’Essere. Cioè, il non-Senso è il risultato tragicamente errato a cui giunge il moderno uomo occidentale nel momento in cui concepisce l’Essere (approfondiremo la questione nel terzo capitolo). Il Nichilismo non è solo, come pensano ad esempio Marcello Veneziani e i preti cristiani, una generica “assenza di Valori” che disorienta la nostra esistenza consegnandola al Nulla; è invece il non-Senso riconosciuto, a torto, all’Essere. E’ da questo non-Senso che dobbiamo faticosamente ripartire. Ripartire, cioè, dalla mercificazione di tutto ciò che il capitalismo - finanziario e produttivo - opera intorno a qualsivoglia Ente, uomini o cose che siano. E che essi siano destinati al Nulla - nel caso di una disperata assenza di affrancamento, come nel caso operato dalla Ragione illuminista - o che siano istanti eterni dell’Essere immutabile (come il banchiere di Londra e il bimbo africano denutrito), poco importa politicamente parlando: essi nell’Occidente sono soggetti al non-Senso, quindi ad una forma riveduta e corretta del Nulla. Ed è questa la dimensione che noi “viviamo” nell’epoca occidentale. Noi, dunque, vogliamo - anche attraverso l’azione politica, distinguendo i ruoli del banchiere di Londra e del bimbo africano denutrito - affrancarci da questo Nulla, e per riuscirci dobbiamo ridare dignità alla morte e alla caducità delle cose; non quindi dissimularne la portata dolorosa sposando la finitudine con l’eternità. Il nostro programma generale prevede la conciliazione dell’Essere caotico (posizione nietzsciana) da cui sgorga la temporalità storica, con l’Ordine, il Senso e la Misura coordinati dalla (neo)Persona nel percorso storico logico-dialettico a sintesi aperta (posizione hegeliana che approfondiremo a suo tempo). L’accettazione della morte e della corruzione degli Enti storici è il frutto della consapevolezza dell’Uomo di scrivere liberamente la Storia nel flusso caotico dell’Essere. Morte e caducità saranno

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accettate perché è accettata la precondizione che l’Essere caotico sia la totalità in cui è ricompresa la Persona; dunque, questa è la nostra conclusione antioccidentale, antinichilista e antisuicida: l’Essere non è creato dal pensiero umano. Il pensiero umano coglie l’Essere caotico e ne accetta - pur nella sua complessa ineffabilità - le evidenti grandezze e gli insuperabili limiti (caducità e morte). A partire da questo ineludibile presupposto, il Nichilismo è (sarà) attraversato e vinto. L’azione politica - la nostra azione politica, non certo quella messa in opera dai camerieri della liberaldemocrazia parlamentare occidentale - è l’unico vero rimedio al non-Senso nichilista perché si propone di non essere un rimedio al terrore “offerto” dal Divenire storico. La Polis comunitarista è il luogo ove si concretizzerà questa azione. La Moneta-debito e il paranoico consumismo sono istanti eterni dell’immutabile Essere ma che non hanno senso alcuno se non il vuoto nel quale “eternamente” vaga una coscienza umana che progetta il suicidio di specie. E se la coscienza umana è l’unico Ente che può interrogarsi sul Senso dell’Essere, nel caso che essa neghi volontariamente se stessa all’interno di un programma di suicidio - perché l’Occidente è sostanzialmente questo -, il Nulla che noi combattiamo non è tanto il Nulla inteso come il non Essere riferito al Divenire greco. Quello che combattiamo è il non Essere riferito all’Essere senza Senso nel caso in cui la coscienza che si interroga intorno ad esso smarrisca il senso della propria missione e confonda se stessa con le cose, mercificandosi e mercificandole. Se la pedagogia illuminista educa l’Uomo moderno a “vivere” esistenzialmente questo Nulla, la morte non è più percepita come un momento di rottura o come conclusione di un ciclo, ma solo come un drammatico corollario che corona la fine individuale di un percorso nichilista. E’ una pedagogia - beninteso - non dichiarata nei suoi veri intenti. L’Epoca illuminista non è certo rappresentata dalla cultura accademica o dai libri con i quali l’abbiamo studiata nelle scuole dell’obbligo occidentalizzate: nella realtà, essa è un sofisticato e intellettualmente raffinato progetto di morte. Se l’Illuminismo ha agito “nell’ombra” (abbiamo scritto sopra) per ciò che concerne il suo delirio creativo, dissimulato ufficialmente in un programma teso alla razionalizzazione della Realtà, in una forma invece più manifesta ha preteso di operare alla Realtà stessa un’operazione che avrebbe vanificato il senso di ogni precedente Rimedio (esterno al Divenire) che la Filosofia e la Religione, nel corso della loro millenaria storia, hanno adottato per contrastare il terrore provocato all’Uomo dal Divenire storico. L’Eterno presente è l’operazione illuminista “interna” che impedisce alla Storia di “divenire” e di essere essa stessa quel Nulla da cui non è più circondata. In un colpo solo, dunque, l’epoca dei Lumi mette fine alla Storia e toglie Senso alla ragion d’essere della Filosofia. L’Illuminismo e la sua particolare razionalità sono dunque il fondamento della Modernità occidentale. La ragione illuminista che interpreta, crea e modifica la realtà è a tutt’oggi lo schema intellettuale attraverso il quale è colta la totalità del pensiero. Tuttavia, dall’età dei Lumi si sono formate una serie di correnti filosofico-culturali che, pur mantenendo questa razionalità nella stessa fondamentale prospettiva illuminista, ne hanno in seguito adattato la forma in funzione delle esigenze scaturite dalle successive trasformazioni che hanno contraddistinto l’evoluzione del Sistema capitalista. La prima di queste correnti è stata il Positivismo che, rispetto all’Illuminismo, ha ancor più accentuato il ruolo della Scienza moderna al punto tale che razionalità e scientismo per esso costituiscono due sinonimi. Il Neopositivismo che succederà al Positivismo scorge nell’analisi logica del linguaggio la prova che la Scienza (di contro alla Religione, all’Etica e alla Metafisica) sia l’unica forma di razionalità esistente. Il Pragmatismo americano è invece orientato a considerare la razionalità di matrice illuminista come uno strumento utile e pragmatico per gestire la realtà e prevederne la progettualità futura. Un futuro inteso come luogo di progettazione riformista di logiche e sistemi tesi - come già anticipato sopra a proposito del significato del concetto di Progresso - allo sviluppo dell’eterno presente occidentale in chiave capitalista. Infine, come singolo autore, Karl Popper è colui che raccoglie in sintesi gli elementi essenziali della temperie culturale dell’Occidente americanocentrico capitalista. Egli porta a definitivo compimento la tesi secondo la quale quello odierno sia il migliore dei mondi possibili. Un mondo da verificare attraverso una razionalità “fallibile” e “falsificabile” (l’originalità del suo pensiero consiste in queste elaborazioni) ma insuperabile nel cogliere e definire l’Occidente nichilista. L’Illuminismo mette al servizio dell’Economia capitalista tutte le scienze sperimentali e il loro braccio armato tecnologico. L’Economia - come già dimostrato - ha come causa finale la Moneta strutturalmente debito. La Moneta-debito provoca lo Sviluppismo produttivo infinito e indeterminato - esatto per l’enorme tassazione che ne grava - che a sua volta esige l’iperconsumismo delle masse utenti occidentali. La morte è così razionalmente creata e programmata nei minimi dettagli. L’Illuminismo è il dna programmatore della morte umana. Come già anticipato, quando la morte è in qualche forma programmata, allora è un altro il sostantivo da scomodare per indicare l’obiettivo a cui l’Occidente vuole tendere: il suicidio. Ci ripetiamo con una domanda a cui noi non vogliamo qui rispondere, per esigenze di spazio e per diverse priorità stabilite: l’Occidente nichilista fondato sulla Moneta-debito è un tentativo sistematico di suicidio di specie? Il Nichilismo è dunque l’anima profonda della Moneta strutturalmente debito che alimenta la tensione all’iperconsumo e promuove una “realizzazione” individuale che si manifesta con il soddisfacimento di bisogni materiali nella gran parte indotti e superflui. Vi è dunque un legame, all’interno di questa perversa spirale nichilista, tra l’attuale Sistema di emissione monetaria - che dà luogo al connubio Signoraggio/Debito Pubblico – e l’Economia capitalista tesa allo Sviluppo continuo e indefinito. Esiste un nesso tra l’usura legalizzata delle banche centrali e commerciali e il consumismo delle masse di individui che popolano l’Occidente americanocentrico. Lungi dall’essere un fattore accessorio, il Capitalismo è quindi un Sistema economico essenziale per l’Occidente così inteso. C’è un evidente nesso che lega il concetto di profitto del banchiere usuraio e il concetto di profitto del capitalista sfruttatore. Entrambi condividono un fine che è quello di realizzare un profitto. Mentre nel banchiere l’idea di profitto sta in un Debito da lui creato che deve strutturalmente dilatarsi (così da poter controllare il proprio debitore), il capitalista ritiene che un capitale base debba generare altro capitale. E Debito e Capitale sono tra loro intimamente connessi perché, come abbiamo visto, il denaro di nuova emissione, e quindi anche quello messo a disposizione del capitalista e da lui accantonato, non può nascere se non con lo strumento del Debito. Quindi, banchiere e capitalista sono due forme diverse della stessa sostanza. La congiunzione dei due concetti avviene nel momento in cui il Valore di una Merce è dato da una Moneta-debito che lo misura. E la moneta all’oggi emessa è causa di Debito così come la Merce prodotta è causa di sfruttamenti. Se si vuole indicare in un evento l’esempio in cui banchieri e capitalisti vincolano al Mondo intero i propri comuni interessi, noi indichiamo Bretton Woods, anno 1944. Quella non fu soltanto una Conferenza in cui si stabilirono delle regole sulla Politica monetaria internazionale, ma fu anche una Conferenza che stabilì degli Accordi per liberalizzare il Commercio internazionale. Le tre Istituzioni che nacquero da Bretton Woods sono state la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade),

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sostituito, nel ’95, dal WTO (World Trade Organization). Nell’Occidente capitalista e nichilista, Denaro e Merce sono in perfetta sinergia e in un tutt’uno indistinguibile, con buona pace di tutti i rivoluzionari “separatisti”, autentici utili idioti al servizio dell’eterna incomprensione del problema Capitalismo. Per esemplificare come il banchiere e il capitalista siano sostanzialmente la stessa cosa, riprendiamo un passo dell’articolo “Trilateral Commission” di Mario Di Giovanni (tratto da globalorder.8k.com), in cui l’autore afferma che “…la Banca Mondiale e il Fondo Monetario (…) agiscono a tutto campo nell'emisfero meridionale del pianeta, impegnate nella conduzione e nella "assistenza" economica ai Paesi in via di Sviluppo. Ebbene, la logica del "Mercato unico" mondiale, della movimentazione delle Merci regolate dal solo criterio della "competitività" dei prezzi, hanno indotto Banca Mondiale e Fondo Monetario a orientare interamente all'esportazione la produzione alimentare del Sud, facendo leva sul ricatto del Debito contratto dai Paesi poveri col Nord ( la Banca Mondiale “dice”ai Paesi in via di Sviluppo: noi teniamo sotto controllo il vostro Debito e voi accettate di "ristrutturare" le vostre economie secondo le nostre direttive). Il primo risultato è stato - il fenomeno dura ormai da decenni - la distruzione delle economie agricole di sussistenza, interamente sacrificate alle esportazioni verso il Nord, sotto il rigoroso controllo delle multinazionali. Ecco perché, ormai, la remissione del Debito del Terzo Mondo non basterebbe più per risollevarne le sorti. E' dalla dittatura delle multinazionali, del Fondo Monetario e della Banca Mondiale che il Sud del Mondo deve liberarsi. Diversamente, con le sue economie alla catena, non potrà che perpetuarsi una situazione che il più recente rapporto FAO ha indicato con sufficiente chiarezza: nel 1998, 30 milioni di esseri umani morti per fame nell'emisfero meridionale del pianeta…”. Se inoltre analizziamo le molte Crisi finanziarie avvenute in questi ultimi decenni (noi, in sintesi, proponiamo due schemi base riassuntivi), al di là del fatto che ognuna di loro abbia avuto una genesi e uno sviluppo particolari caso per caso, non possiamo sottacere che esse sono la criminale evoluzione di un’alleanza tra capitale e finanza. Con il preziosissimo aiuto di Marco Della Luna, Marcello Pamio e Fabrizio Panzieri (articoli tratti da www.disinformazione.it), semplificheremo il percorso di due esempi di Crisi finanziarie. Nel primo dei due, è evidente l’intreccio ineludibile e inevitabile tra i due soggetti economici (banchiere e capitalista). Nel secondo, invece, l’esclusiva del crimine è riservata ai soli banchieri. Il primo schema base riassuntivo di una Crisi finanziaria tipo - che noi battezziamo come il doppio parassitismo capitalista -, è il seguente: a) Come precondizione va ricordata la moneta in quanto Moneta strutturalmente debito. La Monetadebito in prima battuta è Debito pubblico per gli Stati; in seconda battuta è la base per la moltiplicazione virtuale a disposizione delle banche commerciali per creare Debito privato, legando a sé - con funzioni parassitarie - l’Economia di produzione. b) L’Economia di produzione capitalista è invece il parassita che succhia il sangue alle identità culturali, alle Classi sociali subalterne al capitale, all’Armonia sociale, alla Natura umana e alla Natura ambientale. Nell’evoluzione del Sistema capitalista, è un dato di fatto che le Aziende multinazionali depredano - in stile neocolonialista - quelle Nazioni che vengono eternamente chiamate - con un eufemismo - in “via di Sviluppo”, saccheggiando, in cambio di alcune prebende riconosciute ai governanti locali loro fantocci, risorse energetiche e materie prime per ciò che concerne la successiva trasformazione del prodotto finito e l’occupazione dei Territori per ciò che concerne l’agricoltura estensiva e l’intensa deforestazione. c) Alla Nazione “in via di Sviluppo” - quasi sempre nel Sud del Mondo - occupata dalle multinazionali, viene chiesto, in cambio della Civiltà occidentale acquisita, di contribuire a consolidare il “benessere” promesso con la costruzione di infrastrutture adeguate al nuovo corso progressista e garantire quei Servizi che necessitano al nuovo corso economico capitalista. Da qui la necessità di queste Nazioni a rivolgersi a banche internazionali (o già direttamente alla Banca Mondiale) per prestiti che rendano possibili le Opere necessarie a sostenere lo Sviluppo. d) In tutti i casi (non dovrebbe essere questa una legge scientifica??) queste Nazioni risultano strutturalmente insolventi; queste Nazioni non riescono a rimborsare il capitale loro prestato con i relativi interessi, perché la ricchezza prodotta dal saccheggio delle loro terre è quasi esclusivamente appannaggio delle multinazionali. Non solo. Spesso, come nel caso del Malawi, inaspettate siccità hanno dato luogo a carestie che hanno costretto le autorità locali a comprare alimenti all’estero che hanno comportato un ulteriore indebitamento. e) A questo punto interviene in “aiuto” il Fondo Monetario Internazionale. Questo Istituto si presta a rifinanziare a “condizioni agevolate” il Debito contratto da queste Nazioni verso i loro creditori internazionali. Questo prestito, però, non è concesso senza condizioni. Quali sono i vincoli senza i quali il FMI non apre i cordoni della propria borsa ai Governi locali richiedenti il nuovo prestito copri- Debito? e1) Privatizzazione delle Aziende pubbliche, in particolare di quelle strategiche (Aziende energetiche, idriche, alimentari,..). e2) Deregolamentazione dei Mercati finanziari; cioè, deve essere data la possibilità a Società straniere quotate nelle Borse internazionali di potere acquisire queste Aziende pubbliche da privatizzare e a raccogliere, dunque, dai Mercati azionari e obbligazionari mondiali risparmi da investire in questo nuovo corso imposto dal FMI. e3) Libertà di ingresso e commercio di prodotti alimentari forniti da Aziende multinazionali occidentali, in particolare prodotti OGM; questo vincolo posto dal FMI ha già creato la scomparsa di agricolture locali e la messa in disgrazia di moltissimi contadini appartenenti a queste Nazioni “in via di Sviluppo”. Riportiamo dal blog Ecoalfabeta.blogosfere.it un esempio delle drammatiche conseguenze dell’applicazione di questo vincolo firmato FMI in collaborazione con il WTO: “…Il suicidio dei contadini in India è un problema sociale estremamente grave: dal 1997 al 2006 166 mila persone si sono tolte la vita.(…) Perché i contadini si uccidono? Il problema è assai complesso, ma potrebbe essere sintetizzato da una sola parola: povertà.(…) La scienziata e ambientalista Vandana Shiva già da alcuni anni ha sollevato il problema del suicidio tra i contadini, accusando le multinazionali Cargill e Monsanto di essere una delle cause dell'indebitamento dei contadini, anche attraverso la vendita di semi di cotone Bt OGM…”.f) L’ultima e definitiva tappa della Crisi, consiste nella Bolla speculativa. Essa comporta due momenti tra loro apparentemente indipendenti, come si è potuto constatare, ad esempio, nel caso dell’Argentina. f1)A seguito della diffusa povertà creata dalla nuova Politica sviluppista di tipo occidentale e dalla minaccia del Governo di “congelare” i depositi presso le banche locali, i cittadini indebitati dei Paesi poveri iniziano la loro corsa verso i depositi bancari ove hanno in giacenza i loro (non molti) risparmi. Questo provoca quel meccanismo già descritto di insolvenza da parte delle banche commerciali locali, che non possono disporre del denaro reale sufficiente a rimborsare i depositi. Pertanto, ad eccezione dei pochi primi utenti che estinguono i loro conti (normalmente sono i benestanti che vengono preventivamente avvisati di spostare su banche amiche all’estero i loro averi…), la maggior parte dei correntisti già poveri si ritrovano completamente privati dei propri risparmi e con un istituto di credito in bancarotta che non sarà più in grado di rimborsarli nemmeno in futuro.

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f2) Gran parte delle Società straniere che hanno acquisito aziende ex pubbliche nei Paesi “in via di Sviluppo” e che hanno raccolto dal Mercato azionario e obbligazionario denaro da in investire in questi processi di saccheggio legale, dovendo agire in un contesto altamente debitorio per via della Crisi di liquidità, sono impossibilitate a restituire il prestito obbligazionario e, a fronte del loro crollo borsistico, vedono di molto ridimensionato il valore delle loro azioni. Il risultato che ne consegue è che i loro azionisti e i loro sottoscrittori di obbligazioni si trovano in mano o Titoli economici ampiamente svalutati o, nel caso delle obbligazioni, vera e propria carta straccia. Il secondo schema riassuntivo base di una Crisi finanziaria è il seguente: 1) Per diversi anni le più importanti banche centrali mondiali - Federal Reserve e Banca Centrale Europea su tutte - hanno tenuto bassi i tassi di sconto, favorendo le banche commerciali a prestare convenientemente denaro ai propri clienti. Un dato importante da tenere ben presente è quello che recita che gran parte di questi prestiti o mutui è stata concessa a tasso variabile. 2) La clientela - privati cittadini o aziende - è stata favorita all’acquisto di beni immobili (in particolare la Casa) o al potenziamento della propria Attività stante la facilità d’accesso al credito a tassi relativamente bassi. Negli USA, in particolare, vengono concessi mutui per l’acquisto di un’abitazione a cittadini con reddito precario senza, perciò, che siano fornite adeguate garanzie. Questo mutuo particolarmente a rischio è denominato Subprime, e gli esperti di finanza lo catalogano come un mutuo NINJA (No Income, No Job or Asset = Nessun Reddito, Nessun Lavoro stabile o Garanzia Finanziaria). Strutturalmente, questo mutuo è una mina vagante nei Mercati finanziari. 3) Nel frattempo, a Londra - nella cittadella denominata City - diverse Società d’ingegneria finanziaria mettono a punto nuove forme di prodotti: gli Strumenti Derivati. Essi sono prodotti finanziari. Questi Derivati sono - nel caso specifico da noi preso in esame in questo schema riassuntivo – mutui immobiliari "impacchettati" e trasformati in obbligazioni. Sono pacchetti contenenti quelle mine vaganti di cui parlavamo al punto precedente. Questa nuova forma di prodotti finanziari prende piede in tutti i Mercati finanziari mondiali, a partire da quello degli Stati Uniti d’America. 4) Le banche commerciali (quelle che hanno erogato i mutui Subprime ai clienti) impacchettano i mutui e vendono queste obbligazioni - i Derivati - alle banche d'affari o le collocano direttamente sul Mercato. Tutte le principali banche hanno potuto vendere a chiunque e all'estero i Debiti immobiliari dei loro clienti. In questo modo si crea una sorta di circolo vizioso con l'entrata di continua liquidità derivante dalla vendita delle obbligazioni strutturate, liquidità utilizzata per sostenere richieste di nuovi mutui e finanziamenti, e nuovamente per emettere altre obbligazioni strutturate. 5) Con l’assurda motivazione di un pericolo imminente d’inflazione planetaria che avrebbe causato guasti irreparabili a livello macroeconomico, le banche centrali recentemente hanno rialzato i tassi di sconto. A cascata, le banche commerciali hanno alzato il tasso variabile della rata del mutuo o del prestito. Anche di quel mutuo Subprime. 6) Molti privati cittadini americani non onorano il pagamento della loro rata e molte aziende si sono dimostrate insolventi. Automatici sono scattati i pignoramenti e si sono registrati i fallimenti di Imprese. La bolla speculativa scoppia nel 2008. 7) Il sottoscrittore di questa particolare Obbligazione (Derivato) presta una certa quantità di denaro per un certo periodo di tempo ricevendo un interesse, garantito dai pagamenti rateali di chi aveva realmente sottoscritto il mutuo Subprime. L’insolvenza - di massa - del mutuo dovuto all’innalzamento della rata mensile ha dato il via alla già citata Bolla speculativa. 8) Immaginate ora cosa può essere successo dal lato delle note obbligazioni (Derivati) legate ai mutui Subprime: chiunque detenesse nel proprio portafoglio questi Titoli ha iniziato a venderli precipitosamente, ma con difficoltà perché ormai erano privi di garanzie (i clienti non pagavano più le rate), i prezzi erano scesi profondamente e le quotazioni venivano sospese. A seguito di questa Crisi, diverse banche americane dichiararono fallimento o pesanti insolvenze (Lehman Brothers, Merril Lynch, AIG, Fannie Mae, Freddie Mac, Mutual Washington, ecc...), costringendo il Governo e la Federal Reserve ad interventi di sostegno e salvataggio mediante enormi iniezioni di liquidità. 9) Gli effetti, come sempre, partendo dagli Usa sono arrivati anche in Europa dove molte banche hanno acquistato e rivenduto ad altre banche, Sim, Gruppi Assicurativi, Fondi Pensione, Amministrazioni Pubbliche (Stati, Regioni, Province e Comuni), Gruppi Industriali, le obbligazioni strutturate sui mutui subprime. Immaginiamo quali potranno essere le conseguenze dell'azzeramento di valore di queste obbligazioni per i Fondi Pensione o per le Amministrazioni Pubbliche che le detengono nel proprio portafoglio. 10) Le società di Rating, che dovrebbero essere degli Enti imparziali e super partes, sono invece in collusione con queste banche d'affari, in quanto applicano giudizi e punteggi positivi a queste obbligazioni (Derivati) e a quelle delle banche amiche pur non avendone i requisiti (ricordiamo che le obbligazioni di Lehman Brothers avevano AAA, ovvero il massimo punteggio di affidabilità e, nella sola Italia, i risparmiatori truffati possessori di tali Titoli si stima siano oltre 300.000). 11) Un effetto collaterale di questa crisi, esemplificata sinteticamente da questo secondo schema riassuntivo, è stato il fallimento di 124 banche americane, in gran parte di piccolo calibro. La clientela di queste banche fallite ovviamente è diventata oggetto delle attenzioni delle banche maggiormente attrezzate. Non piangeremo certo per le fallite (per quanto ci riguarda, le banche - piccole o grosse, centrali o commerciali - devono semplicemente sparire); ma è da registrare il fatto che anche nel sistema bancario esiste - come nel comparto dell’economia capitalista produttiva - la legge del pesce grosso che si mangia quello piccolo. Questa annotazione ha lo scopo di introdurre e anticipare l’idea che su base locale e territoriale la banca commerciale così come è deve essere sostituita da Istituti di credito territoriali controllati dal Ministero del Tesoro o da quello della Moneta. Nello specifico rimandiamo al capitolo sesto, dedicato alla proposte operative. Gli obiettivi e le conseguenze di questa Crisi voluta e pianificata a tavolino dai banchieri centrali e banchieri commerciali sono principalmente queste: a) Drenare liquidità dal Mercato: infatti, con tassi alti serve più denaro per pagare le rate. b) Meno liquidità significa anche meno liquidità per gli investimenti delle Imprese. c) Meno soldi alle aziende comporta sempre più insolvenze. d) Più insolvenze significa abbassamento del rating (il voto che viene dato da alcune società specializzate e soprattutto controllate: Standard & Poor's, Moody's, Fitch Ratings) e quindi ulteriori insolvenze a catena. e) Insolvenze aziendali provocano licenziamenti. f) I licenziamenti implicano meno soldi in circolazione per pagare le rate.

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g) I cittadini - specialmente la fascia bassa - sono sempre più schiavi del Sistema e la cosiddetta fascia media è risucchiata verso il basso. La circolazione della moneta è dunque da analizzare in contemporanea a tutti i meccanismi di sfruttamento insiti nei rapporti di produzione del Sistema capitalista e nell’indiscriminata sottrazione di risorse attuata ai danni degli ecosistemi planetari. Tra i soggetti capitalisti, in particolare spicca il mondo delle multinazionali. “Mondo”, diciamo, perché esso rappresenta un contesto economico a sé, che spesso sembra godere di leggi proprie che valicano i confini stessi degli Stati in cui agisce. Questo perché le Organizzazioni ( ci riferiamo principalmente al trattato internazionale meglio noto come W.T.O.) che regolano l’insediamento delle multinazionali in giro per il Mondo hanno ottenuto che esse possano sfuggire alle leggi locali dei Paesi poveri ove reperiscono manodopera a basso costo così da godere di regimi giuridici più vantaggiosi che consentano di schiantare ogni concorrenza locale e quindi sradicare e annullare una volta di più le specificità etnoculturali. Tra tutte le tipologie di multinazionali, quelle che a nostro avviso agiscono in modo più aggressivo e distruttivo contro il genere umano sono quelle petrolifere, agroalimentari e farmaceutiche. Questo perché esse approcciano e coinvolgono direttamente nei loro processi produttivi e commerciali sia il territorio che il corpo umano. Non esitano infatti a sconvolgere l’equilibrio naturale per il reperimento di nuove risorse o impiantare nuove coltivazioni (le distruttive estensioni monoculturali sono un esempio paradigmatico) per poter alimentare un Mercato capitalista che abbiamo visto essere autoreferenziale e non necessariamente utile all’umano benessere. Diversamente, nella ricerca e produzione di farmaci e terapie, sempre le multinazionali si sono dimostrate capaci di agire senza scrupoli commercializzando medicine in realtà non efficaci o addirittura dannose, impedendo alle Autorità pubbliche l’approfondimento sulle loro controindicazioni. Non esitano inoltre, sempre per creare le condizioni favorevoli al proprio Mercato e ai propri ingenti profitti, a favorire o pubblicizzare ogni anno ondate di nuove influenze e malattie di “nuova” evoluzione cui contrapporre il farmaco di nuova produzione.

Nichilismo, Economia e PoliticaSe il Nichilismo è l’essenza suicida/omicida dell’Occidente sono da rilevare come sue deleterie ed esiziali manifestazioni i concetti di Sviluppo, Progresso e il Primato dell’interpretazione economica delle dinamiche umane e sociali, sempre e comunque rivisitate secondo l’ottica dei professionisti dell’Economia. Questi disvalori occidentali sono la copertura culturale per un processo economico che sempre più deve aumentare la capacità produttiva di Merci e Servizi che vanno al di là delle necessità reali di una Persona, ma che soddisfano invece i molti bisogni indotti dell’Individuo reso acefalo da una martellante propaganda orientata all’iperconsumo. Per quanto riguarda specificamente il progresso tecnologico, è da intendersi che non siamo contrari all’evoluzione e al miglioramento della tecnologia in quanto tale, ma siamo contrari che essa sia subordinata alle attuali esigenze di Mercato, privilegiando l’avanzamento di modelli di ciò che non incide sulla qualità vera della vita per tralasciare la ricerca in quei campi che non garantiscono profitti. Inoltre, c’è da registrare un drammatico paradosso creato dall’Occidente capitalista: la necessità di introdurre tecnologia nei processi produttivi per raggiungere alti livelli di efficienza produce, simultaneamente, un aumento planetario di povertà e miseria, quantunque a livello di propaganda, i difensori di questo Sistema continuino a sostenere che il Capitalismo “complessivamente” ha portato un maggiore benessere. Mauro Bonaiuti, in un saggio dal titolo “I dilemmi dell’economia solidale”, CNS Ecologia Politica, n.3-4 Agosto-Dicembre 2003, anno XIII, fascicolo 55-56, smonta la tesi ottimista di questi apologeti del Capitalismo: “…Si potrebbe dire che tutta la razionalità economica occidentale è ispirata al principio e alla prassi dell'efficienza. Tutta l'economia insegnata nei corsi di base impartiti nelle università occidentali si ispira a tale, unico, principio fondamentale.(…) Le Imprese più efficienti realizzano maggiori profitti. Questi consentono loro di realizzare maggiori investimenti. Maggiori investimenti in tecnologia e capitale umano produrranno nuovamente maggiore efficienza.(…) Questo processo, accelerato dalla Globalizzazione dei Mercati, produce un'evidente emergenza sul piano distributivo: dati gli attuali sistemi di distribuzione del reddito e delle proprietà il processo auto accrescitivo della tecnologia porta con sé una crescente differenziazione dei redditi. In altre parole i ricchi divengono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri (spirale o forbice dei redditi). L'evidenza empirica a questo riguardo è robusta. Un solo dato per tutti: il reddito annuale delle 225 persone più ricche del pianeta supera la somma dei redditi annuali del 47% della popolazione mondiale (due miliardi e 500 milioni di persone). La progressiva concentrazione del progresso tecnologico e della ricchezza nei Paesi occidentali e nelle mani di poche Imprese transnazionali, comporta dunque una crescente ineguaglianza nella distribuzione del reddito…”. Il progresso tecnologico, oltre che causa di ineguaglianza, è anche funzionale alla creazione parallela di una campagna pubblicitaria tesa all’induzione dell’ennesimo bisogno superfluo e non necessario, che renda “indispensabile” l’acquisto e il veloce consumo del nuovo modello introdotto nel Mercato. In questo modo è stata del tutto sovvertita l’antica armonia dei “contrari” consistente nell’incontro tra la Creatività Prometeica da un lato e il Senso della Misura dall’altro, tipici della temperie culturale dell’antichità greca. L’imperativo categorico nostro, attraverso la pubblicazione di questo Manifesto, è ripristinare l’antica armonia di quella Creatività e di quella Misura. Una delle domande a cui noi tentiamo di dare risposta in questo Documento riguarda le direttrici da dare in merito ad un percorso riorientativo del dominio tecnoscientifico alla luce di questo imperativo. Ne va della rivalutazione complessiva di una Cultura europea destinata altrimenti all’estinzione, in luogo della definitiva affermazione della Civiltà occidentale. Se l’Europa vuole tornare a vivere, deve giocoforza contrastare radicalmente il veleno per essa mortale chiamato Occidente. L’Europa non è l’Occidente e l’Occidente non è l’Europa. Un europeo che si senta e si percepisca come occidentale è semplicemente un non capace di intendere e di volere. Oppure è un morto nell’anima e nello spirito. E’ nulla più che un ammasso di tessuti nervosi, sanguigni, muscolari e ossei, trascinantesi stancamente grazie alla mera sopravvivenza biologica. Per procedere al ripensamento del progresso tecnologico svincolato dall’attuale regime occidentale e destinarlo, al contrario, verso l’agognata dimensione comunitaria anticonsumistica è necessario anche il capovolgimento del rapporto attuale tra Economia e Politica. Questo rapporto vede la prima come padrona indiscussa - e per molti aspetti occulta - del reale potere decisionale e la seconda nelle vesti di mera esecutrice materiale dei voleri della prima. Infatti, il politico occidentale è tutt’altro che potente. Per carità: è un servo ben pagato. Esteriormente e nelle movenze sembra un potente. Il potere da lui gestito non è però suo o del Popolo che lo elegge ma è amministrato per conto terzi e contro gli interessi veri del Popolo di cui teoricamente dovrebbe essere espressione. E quei terzi, se

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rimaniamo in ambito italyota, a cui il politico di centrosinistra e centrodestra s’inchina e servilmente obbedisce sono personaggi ascrivibili al mondo economico-finanziario, e cioè banchieri e capitalisti. Lo stato servile in cui versa il politico occidentale in generale e quello italiano in particolare è dimostrato dal degrado dei costumi da esso espresso e dal livello di corruzione a cui egli si presta. Sottoscriviamo le parole di Leonardo Mazzei (tratte da “I frutti prevedibili (e previsti) dell’americanizzazione della Politica”, www.campoantimperialista.it), in cui la corruzione non è presentata come fatto isolato e ascrivibile al singolo uomo politico: “…Sgombriamo subito il campo da alcuni possibili equivoci. Il primo: è vero che la corruzione è sempre esistita e che non è certo una prerogativa posseduta in esclusiva dal nostro Paese. E’ altrettanto vero, però, che stiamo indiscutibilmente assistendo ad un gigantesco salto di qualità. Chi si ostina a non volerlo vedere, limitandosi a commentare il solito cui prodest di questa o quell’inchiesta, coglie magari aspetti interessanti legati alla tempistica delle Procure, ma finisce con l’oscurare l’inarrestabile salita della melma prodotta dall’americanizzazione della Politica. Il secondo punto da premettere sta nel fatto che solo dei farabutti possono propagandare, e solo dei gonzi possono credere, all’idea di un Capitalismo regolato dal Mercato e da un’«etica» degli affari. Il Capitalismo ha un solo Dio, il denaro, ed in questo caso il fine giustifica sempre i mezzi. Se questa è la regola generale, non può sfuggire l’accelerazione degli ultimi decenni verso un Capitalismo sempre più criminale ad ogni livello. Il terzo punto è che, premesso tutto quanto detto, non ci convince affatto l’idea (che fu anche di Tangentopoli) di una società civile sana contrapposta ad una società politica corrotta. Il marcio della Politica è anche il marcio della società; la casta si è potuta formare grazie ad una società in decomposizione che ha accettato la trasformazione della Politica in governance, in mera amministrazione dell’esistente…”. Letture diverse da queste sopraindicate (antioccidentalità naturale dell’Europa e corruzione sistematica del Capitalismo) sono derubricabili a letteratura di pessima fantascienza o, alla peggio, a malate fantasie parapolitiche in cui vegetano frange di fintoantagonisti presenti - in grande maggioranza - sia nella sinistra radicale quanto nella destra radicale, tutte e due facilmente fagocitabili dalle squadre dei principali camerieri - le destre e le sinistre istituzionali e moderate - inginocchiate al servizio delle lobby economico-finanziarie da cui dipendono. Il mantenimento - da parte del Sistema Occidente - della dimensione nichilista come quella sin qui descritta, quando non sia imposta con una violenta repressione totalitaria, è garantita mediante la capillare diffusione di valori falsi o fuorvianti, fumo negli occhi di quella opinione pubblica consumista che deve credere fermamente nella propria libertà poiché, nel momento in cui percepisse la propria condizione di prigionia sociale, si solleverebbe immediatamente. E’ per questo motivo che, sempre con la collaborazione di Apparati mediatici e con scuole ufficiali di pensiero economico, è stato forgiato un malinteso senso di “libertà” del tutto funzionale al Sistema e nel quale l’Individuo - già precedentemente spogliato, come abbiamo visto, dei più essenziali Valori tradizionali - agisce inconsapevolmente. In questo quadro gli si permette di scegliere tra una vasta gamma di prodotti materiali, svaghi, servizi e attività sportive e ricreative. La possibilità di scelta tra un ventaglio di opzioni amplissimo fornisce, a chi è cresciuto in un mondo economicista e mercantile come quello attuale, l’illusione di agire in massima libertà. Ma in tutto questo l’Individuo non-Persona non si rende conto che conserva solo la possibilità di scegliere tra ciò che in definitiva non mette in discussione il quadro culturale che gli è stato offerto sin dalla nascita mentre resta del tutto incapace di discernere quali siano, tra i bisogni che soddisfa, quelli necessari e quelli semplicemente indotti. L’Individuo si sente “libero” quando può scegliere quale acquistare tra due articoli dalla firma prestigiosa, ma è diventato assolutamente incapace di capire se quegli articoli servano a una sua soddisfazione fisica e morale o se semplicemente non siano il gesto meccanico di un automa prima svuotato di Valori e poi di nuovo riprogrammato in modo funzionale all’attuale circolazione monetaria e al produttivismo industriale improntato all’iperconsumo. Il superamento di questo modello di Sviluppo e di prevaricazione dell’Economia sulla Politica provocherà la fine delle ragioni stesse che muovono un altro dei sintomi del Sistema Occidente: l’imperialismo americano. E’ da sottolineare come quest’ultimo - con la sua capacità di persuasione economica, culturale, politica e, non di rado, militare - sia funzionale al sostentamento dell’Occidente sviluppista, monetarista e consumista. Gli USA difendono il modello di Sviluppo e Progresso sopra esposti. Infatti questo Occidente è americanocentrico. Non è un caso che il monetarismo dominante nell’ultimo secolo veda nel Dollaro la moneta guida di tutto il Mercato delle Merci e dei Cambi. Il Dollaro ha rappresentato, e per molti aspetti ancora lo è, la misura di riferimento dell’Economia finanziaria e produttiva mondiale. Questo imperialismo mascherato sotto le vesti di un modello di Civiltà superiore da esportare non costituisce tuttavia un oggetto autoreferenziale, ma è solo la manu militari individuata - in questo momento storico - dalle élite economiche e finanziarie mondiali che agiscono al di sopra e al di fuori di esso. E’ vero che l’americanismo si presenta come l’ultima versione aggiornata del moderno ed efficiente Occidente ed è vero che esso si considera come la più alta espressione della Civiltà umana. Ed è vero che politicamente va combattuto con tutte le forze a noi disponibili. Ma non è affatto vero che questo universo valoriale rappresenti il motore immobile dell’attuale momento storico. Esso tutt’al più ne costituisce - nella mastodontica sommatoria dei suoi Apparati - un formidabile propellente. Se accettiamo l’idea che è la circolazione monetaria che dà il via al senso economicista della Modernità occidentale, allora dobbiamo ritenere che l’imperialismo USA sia anch’esso eterodiretto da quelle èlite che governano il processo di emissione e circolazione della moneta cartacea, scritturale ed elettronica. L’imperialismo targato USA non è perciò la causa prima del Sistema Occidente, bensì ne costituisce uno straordinario Apparato. Lo stesso Sistema potrebbe, con il passare dei decenni e grazie anche agli elaborati dei propri “centri studi” (vedere paragrafo b, quinto punto, sesto capitolo), decidere di sostituire l’attuale imperialismo con un altro imperialismo - come è già successo al termine della seconda guerra mondiale tra l’antiquato imperialismo britannico e quello nordamericano, che rappresentava allora il “nuovo” che avanzava -, più adatto ai nuovi tempi e alle nuove ristrutturazioni che il Capitalismo si darà per (tentare di) rigenerarsi e sopravvivere per l’ennesima volta. E’ indispensabile, perciò, che si combatta l’imperialismo nordamericano con la prospettiva che nessun altro imperialismo prenda il suo posto! La nostra strategia è dunque rivolta ad una prospettiva di aree regionali che cooperino multilateralmente in condizioni tali che l’Economia capitalista, sia essa produttiva che quella finanziaria, giunga al suo tramonto, in luogo di Economie socialiste locali/regionali strumentali ai bisogni reali - ancorchè diversificati - di ogni Comunità. Il nostro antimperialismo non è dunque relativo solo alla nostra Epoca ma è assoluto. L’antimperialismo è dunque una necessità. La strategia antimperialista deve tenere conto, però, della tattica di breve-medio periodo. L’imperialismo attuale che domina il pianeta è uno e dunque ogni azione Politica antimperialista deve orientarsi solo ed esclusivamente contro l’imperialismo nordamericano. Non è un caso che tutte le Resistenze a livello mondiale (in testa l’Iraq e l’Afganistan) operino contro l’imperialismo Usa, e di questo spaccato della complessiva analisi del Sistema capitalista ne è significativo portavoce a livello

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italiano il Campo Antimperialista, il quale in un suo elaborato politico (tratto da www.campoantimperialista.it) afferma che “…La prospettiva del fronte antimperialista internazionale diventerà una stringente necessità. Non parliamo solo di movimenti popolari o di legittime Resistenze armate, parliamo delle Nazioni che stanno tentando di sfuggire alla soffocante presa dell’imperialismo a guida americana, e tra queste non solo il Venezuela o la Bolivia, ma pure l’Iran e il Sudan. Il grande disegno dello “sganciamento” di interi Paesi e aree del pianeta dal circuito predatorio imperialistico comincia solo adesso a diventare di dirimente attualità storica. Fronte antimperialista e sganciamento debbono diventare le due gambe delle nuove Resistenze dei Popoli oppressi, pena perire tra l’incudine americana e il martello cinese. Non è un paradosso, appunto, che il condominio conflittuale sino-americano, e il dissidio in varie zone tra gli USA e le diverse potenze sub-imperialiste, potrebbe non chiudere ma invece aprire nuovi spazi di manovra, di autonomia, di indipendenza.(…) Proiettando su scala storica questo scenario avremo che occorre lavorare, tra i due giganti capitalistici mondiali, tra quello declinante e quello sorgente, affinché sorga un terzo polo di Paesi e forze, comprese quelle europee, che si muovono per affermare sistemi sociali a predominanza collettivistica, comunque declinati nazionalmente. Le Resistenze saranno dunque chiamate a superare gli attuali loro limiti, a sfidare vecchi e nuovi padroni tenendo ferma una prospettiva di liberazione che passo dopo passo deve condurre alla vittoria degli oppressi sugli oppressori, alla loro emancipazione, dunque nella prospettiva storica di un nuovo socialismo che sappia finalmente coniugare ciò che fino ad oggi l’umanità ha tenuto disgiunti: eguaglianza e libertà, democrazia e autorità, individuo (Nota nostra: è palese che individuo qui ha una valenza diversa da quella che lo stesso termine ha nel resto del documento. Nella citazione esso è intercambiabile con il termine Persona) e Comunità, civiltà e natura, rivoluzione e tradizione…”. Ci permettiamo di essere d’accordo con gli antimperialisti italiani nella sostanza (pure noi riteniamo la Cina attuale appartenente alla stessa atmosfera nichilista, sviluppista, monetarista, liberista e capitalista, e che come tale vada combattuta) ma non nella forma con cui la battaglia politica vorrebbe essere condotta nella citazione. L’idea del Terzo polo ci ricorda troppo da vicino quello dei vecchi Paesi non allineati (durante quello strano fenomeno di contrapposizione quale è stata la Guerra Fredda) che di fatto hanno aiutato - indirettamente - il Sistema capitalista statunitense a trionfare. La Cina così come si presenta oggi è certo da contrastare, ma non ora e non subito. Pur senza auspicare - ovviamente - che sostituisca nel ruolo di futura egemone l’attuale dominatrice dell’imperialcapitalismo, intelligentemente l’Europa deve “assecondare” le strategie cinesi che oggettivamente vanno contro agli interessi USA, in particolare nell’area asiatica. Combattere USA e Cina contemporaneamente equivarrebbe - per l’Europa e i Gruppi anticapitalisti e antimperialisti al suo interno - predisporsi, già in partenza, a una romantica sconfitta. Pur tuttavia, non si può negare che il rapporto tra noi rivoluzionari e i colossi eurasiatici (Cina, India, Russia,..) rappresenti il punto più delicato e complesso della nostra azione politica complessiva. Da un lato, noi dobbiamo contrastare l'imperialismo statunitense che muove attualmente la gigantesca macchina operativa capitalista a livello globale, pensando e agendo in modo tale che l'Europa si tolga dalle sacche dell'atlantismo. Dall'altro lato, dobbiamo però scongiurare - al di fuori della sterilità ideale da terzo polo - che i padroni del mondo (banchieri e grandi capitalisti) si predispongano a sostituire l'imperialismo decadente e anacronistico attuale con un futuro imperialismo eurasiatico. La prova di ciò emerge dal fatto che dall'area occidentale non viene dismessa solo la produzione di beni di consumo e delocalizzata in quelle aree attualmente “sottosviluppate”. In quelle aree eurasiatiche, invece, i padroni del mondo non intendono solo delocalizzare - nel breve - la produzione di merci; bensì vogliono anche inaugurare una nuova stagione dell'iperconsumo, che eguagli quello raggiunto in quest'ultimo secolo in Occidente. Come sostiene Andrea Farhat, questa eguaglianza nichilista espressa nell'iperconsumo, lungi dall'essere una sommatoria tra i due mercati (occidentale odierno e eurasiatico futuro) è invece un piano che prevede la sostituzione tra essi. Quelle masse eurasiatiche cominciano ora (o l'hanno già cominciato, per meglio dire) quel percorso nichilista ormai prossimo all'esaurimento in Occidente. In altre parole, non dobbiamo stupirci se noi (occidentali e occidentalizzati) stiamo progressivamente impoverendoci con redditi mediamente sempre più bassi, tassi di disoccupazione sempre più alti, debito pubblico in costante crescita, debito privato sempre più in aumento, servizi socio-sanitari in progressivo smantellamento e uno stato psicofisico sempre più precario. E’ significativo registrare che “…La Cina è il maggior detentore estero di Titoli del Debito pubblico Usa (a marzo 2009, il valore ammontava a 768 miliardi di dollari…)(…).” Lilia Costabile, www.economiaepolitica.it. Nella stessa pagina dell’articolo da cui abbiamo stralciato la citazione, un grafico, stilato da US Department of Treasury, ci ricorda anche che pacchetti considerevoli del Debito pubblico americano sono gestiti da Russia e Giappone. In altre parole, il dollaro è “garantito” dalle economie asiatiche. E se è vero che esso è a tutt’oggi la valuta di riserva di tutte le banche centrali ed è la divisa riconosciuta globalmente per gli scambi internazionali, per l’Occidente e gli occidentalizzati (in particolare per l’Europa) due più due non può che fare quattro. In definitiva e tenendo anche in conto della strutturale bassa natalità dell'area occidentale (pianificata anch'essa a suo tempo e per motivi allora strategici), per i padroni del mondo noi non rappresentiamo più – in prospettiva - una massa appetibile in termine di profitto! Gli attuali centri commerciali di San Francisco e Milano sono gli ultimi conati di un'epoca sviluppista a cui seguiranno macerie e deserto. Siamo destinati, anche noi europei, a divenire i nuovi poveri del pianeta, sostituendo quelli attuali che, nella migliore delle ipotesi, ricevono la nostra filantropica compassione. E lo diveniamo non casualmente. Questo sarà il frutto di scelte suicide che adottiamo da decenni e da piani predisposti dalle elite globali che pensano e strutturano il sistema capitalista. Siamo una sorta di Titanic (l'Europa) che sta affondando nel mentre, sul ponte, si ballano canzoni i cui testi ci ricordano che gli americani sono i nostri amici e nostri sommi liberatori! Non ci sono solo ingenuità e semplice ignoranza nella pubblica opinione europea occidentalizzata. Ci permettiamo di sostenere che c'è una stupidità allo stato puro. Stupidità dovuta anche al processo di depersonalizzazione a cui è stato soggetto l'attuale zombie iperconsumista europeo. Depersonalizzazione che inferisce anche sulle strutture adibite alla percezione intellettiva. Se la Moneta-debito, per rientrare nella naturale traccia del discorso fondamentale di questo Manifesto, sgorga dal nulla circa tre secoli fa e, nel suo circolo, permea di sé tutte le attività umane, ecco dimostrato che il senso storico di esse non può che essere il Nulla. Il Nichilismo, come atmosfera culturale dell’Occidente, si è al fine manifestato. Ne abbiamo già dimostrata l’essenza. La stessa indagine, pur notevole, che Martin Heidegger compie sul significato della Tecnica è di per sé insufficiente per dimostrare la privazione totale di Senso verso il quale è orientato l’agire umano. Agire umano che qui ha la valenza di quell’Epoca particolare denominata Modernità. Infatti, pur nella sua radicale strumentalità, ogni oggetto prodotto dalla Tecnica heideggerianamente nullificante conserva ancora, tuttavia, un lascito di disperata umanità. Una disperata umanità contenuta in un Individuo-oggetto anch’esso materia prima di una Tecnica a cui ha delegato il non- Senso della sua esistenza (e pure questa delega

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è un altro indizio che ci porta all’ipotesi dell’homooeconomicus occidentale come aspirante suicida di specie..). E’ dalle flebili urla di questa disperazione – che presumiamo essere quella vissuta dal suicida alcuni istanti prima di premere il grilletto che si è puntato alla tempia - che dobbiamo raccogliere segnali per recuperare la Persona che abbiamo perduto. L’essere umano, ridotto a interagire con due nature, la propria e quella ambientale, per mezzo di una Ragione che non è più il logos platonico-aristotelico ma quella configurabile con la raison illuminista, di fatto le “snatura”. La Persona è ridotta a Individuo - homo oeconomicus - e la Natura ambientale è ridotta a un immenso parco di oggetti manipolabili e disponibili passivamente per le scienze esatte della Modernità e per la loro conseguente applicazione tecnologica. Tutti questi risultati, non dimentichiamolo, sono gestiti dall’Economia globalizzata capitalista. Tuttavia l’Individuo, nell’atto di interagire con la Natura oggettivata, pur incamminandosi verso la propria totale strumentalità (Individuo ridotto a cosa come le cose della Natura ambientale) e verso la nullificazione del proprio Senso (inteso come l’integralità perduta del proprio essere) mantiene un ruolo centrale nell’azione produttiva-distruttiva, usando qui un termine caro all’heideggeriano Emanuele Severino. E’ comunque lui a decidere di premere il grilletto. La Tecnica, inutile negarlo, si sviluppa però in un delirante Sistema economicista quale è l’Occidente. Il suo incedere nichilista trova dunque il suo completamento nella causa finale che determina il suo sviluppo: la Moneta-debito. Non si oltrepasserà il deserto nichilista, non si supererà cioè l’orizzonte occidentalista, se non si fuoriuscirà dal regime monetario attuale che imbriglia nel Nulla tanto la Natura umana quanto la Natura ambientale. A Sovranità e Libertà Monetaria ripristinate, la Tecnica potrà essere in tal modo ricondotta nell’alveo di una ritrovata armonia tra Creatività umana e Senso della Misura. Creatività e Senso della Misura che rappresentavano - come già detto all’inizio di questo Capitolo - due concetti dell’antichità classica grazie ai quali la tecnologia non snaturava le nature umana e ambientale. Non c’è alcuna possibilità per l’Europa di rinascere se non fuoriesce dalla Modernità occidentale. E fuoriuscire dalla Modernità occidentale significa - fondamentalmente - recuperare il logos della classicità perduto in luogo della razionalità strumentale elaborata e imposta dall’Illuminismo. Umberto Galimberti - altro esponente di spicco della scuola heideggeriana - vorrebbe spiegarci l’impotenza e l’impossibilità dell’Uomo moderno nel togliersi dal dominio della Tecnica sostenendo che il Soggetto comprende i meccanismi delle macchine da lui inventate ma ne subisce il Sistema in cui esse sono organizzate. A nostro modo di vedere, Galimberti confonde l’errata Ragione usata con la mancanza di libertà del Soggetto pensante. Al Soggetto, invece, non manca affatto la libertà. Il problema di fondo dell’Individuo occidentale è che egli usa la Ragione sbagliata, quella strumentale di matrice illuminista in luogo di quella platonico-aristotelica. Tutto ciò perché alla base dell’agire umano c’è una sorta di delega volontaria su carta bianca lasciata alla Tecnica in quanto l’Uomo, sulla scorta anche di riflessioni feuerbachiane, vivrebbe un complesso di inferiorità e di paura nei confronti della Natura; e il dominio su di essa, per vincere tale paura, avverrebbe cognitivamente attraverso la radicalizzazione della dicotomia soggetto-oggetto e strumentalmente - come intuiva Arnold Gehlen - con l’ausilio dell’Apparato tecnologico che governerebbe l’altro da sé (la Natura) attraverso l’estrinsecazione di strumenti e protesi che piegherebbero la Natura al nostro dominio e al nostro volere. In realtà, Galimberti ci avverte - a ragione, in questo frangente - che a essere dominati siamo sia noi che la Natura e a governare il tutto e a costituire l’essenza di entrambi è la Tecnica. Il punto massimo di questa triangolazione nichilistica (Individuo-Tecnica-Natura) è rappresentata da quelle particolari applicazioni biotecnologiche denominate Organismi Geneticamente Modificati (OGM). A tal punto giunge il disimpegno da parte dell’Uomo verso la Tecnica totalizzante che essa viene predisposta a mutare gli stessi processi primordiali della vita. La Natura diviene un laboratorio ove si sperimentano nuove forme di vita. Nuove piante, nuovi animali, in futuro - inutile negare che l’approdo sarà quello - un nuovo Uomo. Il tutto in funzione delle logiche del Sistema capitalista (contrariamente a quello che pensa Galimberti, la Tecnica ha questo di scopo. La Tecnica, bensì, non ha valore a cui rispondere. La sua funzionalità ha, però, un fine). Una Tecnica, dunque, apparentemente in funzione della vita; della creazione della vita. Ricordiamo che nel precedente capitolo abbiamo dimostrato che la Ragione illuminista eguaglia la vita al Nulla e in questo la rende omogenea e dunque indifferente alla morte. Qui non ci riferiamo tanto ai contenuti di quella neonata letteratura specialistica che tanto ammonisce intorno agli effetti collaterali prodotti da questi mutanti artificiali transgenici, quali sono gli OGM, anche se nell’azione politica ne dobbiamo tenere necessariamente in conto. Ad esempio, Simone Boscali (“Ogm: organismi geneticamente mortificati”, Arcadianet.blogspot.com) afferma che, documenti alla mano, “…la pratica di mortificazione genetica attuale tende irreversibilmente (…) all'impoverimento del patrimonio delle specie. Nella ricerca della perfezione (che sempre più si delinea come una perfezione ad uso commerciale) la selezione di laboratorio produce piante e animali con un numero di geni sempre inferiore rispetto agli esseri viventi di partenza. Le conseguenze rischiano di essere gravissime, per esempio in agricoltura. Una pianta agricola ogm creata per resistere ad una condizione ambientale avversa, poniamo la grande presenza di un certo tipo di parassita, può svilupparsi e crescere in modo rigoglioso in una fase iniziale, ma non appena quel parassita mutasse (cosa che in natura accade a ritmo velocissimo) o un nuovo parassita prendesse il suo posto, la pianta ogm non avrebbe alcuna difesa contro la nuova minaccia e il raccolto fallirebbe. Le piante naturali invece, pur disponendo di difese specifiche più basse rispetto a un certo organismo, possono resistere meglio alle avversità generali e alla capacità di adattamento dei parassiti che le attaccano…”. E pure il movente economico ha la sua maledetta e sciagurata importanza. Sempre dallo stesso articolo, Boscali ci ricorda che “…C'è un dettaglio importantissimo che riguarda le piante ogm create dalle grandi multinazionali, un dettaglio tanto invisibile all'occhio quanto potente per tenere per la gola l'intera umanità in futuro. Le piante agricole create dalla Monsanto, dalla Dupont, dalla Novartis sono tutte quante sterili, ossia non sviluppano una semenza o un sistema di riproduzione naturale che permetta agli agricoltori di riseminare di anno in anno il prodotto. A ciò si aggiunga che uno degli obiettivi di queste compagnie è proprio il brevetto sul seme e sul patrimonio genetico che hanno sviluppato in laboratorio e che ne fa le uniche titolate a consentire la produzione e riproduzione di esseri viventi persino a scopi alimentari, e molti di questi brevetti sono già stati depositati soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Europa. Ne consegue che i coltivatori di tutto il mondo che fanno uso di ogm sono costretti ogni anno ad acquistare le sementi brevettate dalle multinazionali, ovviamente a prezzi elevati. Nei paesi poveri, dove i raccolti sono ancora oggi a rischio in caso di condizioni avverse, è già capitato e sempre più capiterà che i contadini si ritrovino completamente rovinati per il fallimento di una stagione (leggasi la debolezza dell'agricoltura ogm di cui sopra) e incapaci di acquistare il prodotto per riseminare, non avendo più denaro…”. Qui ci preoccupa, invece, osservare lo sfondo nichilista in cui l’Individuo moderno conferma il proprio destino verso il Nulla. Un conto è agire sulle cellule somatiche per riparare un guasto dovuto alla malattia o a un incidente; quell’intervento riguarda quel soggetto e la sua storia singolare, sia esso un Uomo o una pianta. Non invade la

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dimensione della specie, né biologicamente ne prescrive il futuro. In questo caso Natura ambientale e Natura umana interagiscono senza contaminazioni tra Natura e Cultura. I due ambiti rimangono rigorosamente separati. Altro è il discorso se, attraverso la Tecnica, l’Uomo interviene sul bagaglio genetico presente nella cellula con l’intento di favorire e obbligare particolari ricombinazioni in modo tale che la Natura non è più “naturale” ma diventa artificio e deviazione. Cultura e Natura formano un ibrido che travalica l’esistenza di quel singolo animale oggetto della Tecnica o di quel singolo vegetale sottoposto a manipolazioni delle sue strutture genetiche fondanti, trasferendo sulle future generazioni di quell’animale o di quel vegetale l’ipoteca dell’intervento tecnico. Non potendo vincere la morte da un punto di vista biologico, l’Uomo occidentale celebra il suo delirio inventando il futuro e creando la vita. Una sorta di futuro immediato coincidente con un presente eterno. Come detto in precedenza, se Prometeo perde il Senso della Misura è la Natura stessa che perderà gli uomini e le donne. Le modificazioni genetiche le opera la Natura, non la Cultura. Perché, però, noi umani saremmo condannati a restare intrappolati nell’essenza della Tecnica? Ad essere imprigionato in questa gabbia è l’Individuo moderno, non la Persona che potenzialmente noi potremmo tornare ad essere. E’ la Ragione illuminista la madre della scienza moderna che fornisce il quadro strutturale della tecnologia odierna. La Tecnica non è affatto senza scopo e senza finalità, quantunque Galimberti giunga a questa disperata conclusione; il problema fondamentale è comprendere che pure il Nichilismo è uno scopo. Drammatico sin che si vuole; ma è uno scopo. E’ da tre secoli che l’Occidente ha questa finalità nullificante. La Tecnica è una delle massime funzioni di quel Sistema Occidente che rappresenta la celebrazione del Nulla ed è il risultato estremo della razionalizzazione della Realtà. Lo strumento dell’artigiano medioevale o del fabbro dell’antichità erano governati anch’essi dallo scopo e dalla finalità. Quella Tecnica non procedeva, però, verso il Nulla. Il problema non è dunque abolire lo strumento tecnologico ma abolire l’Individuo occidentale “umano” - con la sua razionalità suicida - e ripristinare la Persona. E’ la Persona che reintroduce lo scopo e la finalità dei progetti comunitari o della vita autentica del singolo in luogo del Nichilismo. L’Individuo moderno, invece, oltre tutte le caratteristiche che abbiamo già descritto è anche un automa tecnologico che ha la pretesa di considerarsi Soggetto agente dello strumento passivo quando, al contrario, egli ne è agito. La Tecnica moderna, inoltre, non è solo la risultante casuale del Progresso e dell’aumento delle conoscenze scientifiche. Tutt’altro. Essa è soprattutto un rapporto sociale di potere con il quale il Sistema capitalista stringe subdolamente il cappio al collo agli sfruttati, agli oppressi, ai repressi e agli esclusi della Storia. I Saperi moderni cognitivo e applicativo - Scienza e Tecnologia – sono dunque la dimostrazione che l’Uomo occidentale ha rivolto agli Enti (oggetti del pensiero e dell’azione) per intera la propria missione “progettuale” reificando Merci e individualità umana e sostituendo la ricerca del vero Essere (Essere caotico) con un artificiale riconoscimento implicito all’Essere-economico costituito dalla Moneta-debito. Questa rinuncia autentica all’indagine sul vero Essere - che non può essere un Ente, siappur privilegiato o eccellente - e che invece è la luce che rende visibile l’ente ma non lo è esso stesso (non è, quindi, la Merce; non è il Sistema capitalista che produce la Merce; non è il consumatore che usufruisce della Merce), è la causa prima del processo di depersonalizzazione del Soggetto occidentale stesso che dovrebbe indagare il Senso dell’Essere. L’abdicazione del Soggetto da quello che dovrebbe essere il suo ruolo esistenziale per eccellenza comporta la sua stessa derubricazione da Persona a Individuo. Abbiamo già affrontato nel precedente capitolo la parabola di questa caduta e abbiamo descritto le conseguenze della rinuncia che ne sta a fondamento. In sintesi le ribadiamo. Il soggetto individuale diviene un mero fattore senza storia né senso. Se la Persona rinuncia alla ricerca dell’Essere e gli Enti (oggetti del pensiero e future Merci ) sono ridotti a mere funzioni di un Sistema matematico-quantitativo-economicistico-tecno-scientifico, essa perde il proprio naturale contatto con la temporalità storica. L’Essere, per quanto ineffabile e riferibile ad una teologia negativa (non è un Ente, perché se lo fosse chi a sua volta lo illuminerebbe?), è l’unica dimensione che dà Senso al Tempo e alla comunione tra passato e futuro, donando senso al presente e ai progetti di vita personali e comunitari. Gli Enti, compreso l’Individuo-suicida, “oscurati” dall’Essere-economico che ha sostituito l’Essere originario (relegato nell’oblio), si sono consegnati - anima e corpo, direbbero i cristiani - alla Tecnica; sono gestiti dall’Economia capitalista; sono oggetti del consumo onnivoro e - schermati dalla luce nera della Moneta-debito, ovvero l’Essere-economico - sono come polvere cosmica che vaga nel vuoto spaziale alla ricerca del Nulla. L’Individuo-suicida è, inoltre, un Soggetto semplicemente funzionale ai parametri quantitativi delle scienze sperimentali; è un Individuo imprigionato dalle gabbie di un gigantesco Sistema tecnologico; è un elemento passivo disponibile al consumo acritico di ciò che è il risultato del ciclo di produzione capitalistico; è un Individuo il cui metabolismo è terreno di profitto di multinazionali farmaceutiche, particolari Imprese capitalistiche che usano il corpo e la psiche umana come terminali della loro azione omicida; l’Individuo è un elemento la cui alienazione è segnata da precarietà, flessibilità, sfruttamento, mercificazione; è un elemento non solo configurabile attraverso lo status dell’Operaio calato nella dimensione storica della società capitalistica. Infatti, l’alienazione marxiana spiega solo in parte la complessiva dottrina della separazione tra Persona e Individuo. Marx, nel definire il concetto di alienazione, ha in mente l’esclusivo rapporto tra l’operaio dipendente e i fattori di produzione capitalistici. Nell’Occidente capitalista, però, tutta la società è alienata dall’Essere originario. La disalienazione, oltre a necessitare dell’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione, necessita anche di un ritorno alla sfera personale e alla dimensione comunitaria, in Occidente assenti. L’Individuo è una figura sia postproletaria, sia postborghese e non è perciò riconducibile a una Classe sociale definita. Il Soggetto rivoluzionario anticapitalista non sarà dunque desunto da un monoclassismo sociologico proletario; l’Individuo è un elemento funzionale alla distruzione naturale del proprio aspetto psicofisico e dell’ambiente ecosistemico in cui sopravvive; è un Individuo condannato al Nulla (Caduta) dal Nulla (Essere-economico) su cui è fondata la sua rinuncia (rinuncia all’indagine e all’armonia con l’Essere originario).

Teorie critiche dell’Usura bancaria e degli Sfruttamenti del Capitalismo“..Denaro e Merce non sono capitale fin da principio, come non lo sono i mezzi di produzione e di sussistenza. Occorre che siano trasformati in capitale…” (Karl Marx, “Il Capitale”, Libro I, Sezione VII, Capitolo XXIV. Pure le successive citazioni riguardo al filosofo tedesco saranno estrapolate da questa fonte, se non diversamente indicate). L’iniziale - e poi parzialmente abbandonata - intuizione geniale di Karl Marx non è stata (solo) quella di scoprire le logiche di sfruttamento di un particolare Sistema economico e la condizione di alienazione del lavoratore che dipende da coloro i quali possiedono i mezzi di produzione della Merce. Se Marx si fosse “limitato” a quello, egli sarebbe stato nulla più che un brillante scienziato dei Rapporti di produzione di un Sistema denominato Capitalismo. L’intuizione geniale (semiconsapevole) di Marx, invece, è stata quella di scoprire come carta straccia

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emessa da banche centrali assumesse Valore (e che Valore) incorporandosi nel ciclo di produzione di Merci o Servizi che dava luogo a quei particolari Rapporti. Il suoerrore, se così si permettiamo di chiamare il capovolgimento da lui operato malgrado la brillante premessa - espressa in una citazione che seguirà poco avanti -, consiste nell’avere successivamente scambiato di ruolo la moneta e la Merce, considerando la prima sostanzialmente come un misuratore neutro e la seconda come sede unica del concetto di Valore. Marx, a nostro avviso, abbandonando quella intuizione iniziale, ha commesso un ingenuo errore di prospettiva. Egli ha progressivamente abbandonato la centralità della moneta emessa dalla banca centrale e puntato unicamente la sua attenzione sulla Merce perché ha ritenuto che essa, la Moneta-debito, fosse un misuratore neutro come la moneta dovrebbe essere in un Sistema anticapitalista! Perché a Sistema capitalista superato e a Sovranità Monetaria raggiunta, la moneta emessa dallo Stato sicuramente sarà un’Unità econometrica neutra. Ora, come ai tempi di Marx, la moneta che misura il Valoredella Merce è tutto tranne che neutra rispetto alla definizione del concetto di Valore. Noi così leggiamo Karl Marx, che pure è un gigante del pensiero ed è un passaggio obbligato per chiunque volesse operare politicamente in funzione anticapitalista. Chi è radicalmente antimarxista, infatti, smetta di leggere questo Manifesto e dedichi il proprio tempo ad altre faccende. La moneta emessa prima del XVII° secolo aveva un valore intrinseco dato dal metallo prezioso di cui era composta. Sostanzialmente non esisteva Debito pubblico perché la moneta, per usare una figura che renda l’idea, si “copriva” da sé. In epoca moderna, invece, Marx scorge immediatamente la fondamentale importanza della presenza di una banca centrale che cede denaro (ora privo di sostanziale copertura) dietro il pagamento di obbligazioni - i cosiddetti Titoli di Stato – emessi dallo Stato acquirente di quella moneta. Questa analisi marxiana è ribadita da un celeberrimo passo del Libro de “Il Capitale” da noi qui preso in esame. E’ famoso perché è ripreso anche in altri testi famosissimi di critica al Signoraggio bancario; valga per tutti il Saggio scritto a quattro mani da Marco Della Luna e Antonio Miclavez, “Euroschiavi” (AriannaEditrice, 2006). Quantunque l’accumulazione originaria di cui Marx parla per descrivere il Capitalismo delle origini si sia formata con la produzione di una Merce ancora valorizzata da moneta coniata dal potere politico attraverso metallo prezioso, è con il Debito Pubblico - in prossimità della Rivoluzione industriale e all’apice della Rivoluzione agricola - che il Capitalismo evolve su scala planetaria centuplicando i propri commerci e consolidando il proprio specifico Modo di produzione, con allegati i suoi ineliminabili sfruttamenti. “…Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai Governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro. Quindi l’accumularsi del Debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al Governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a batter moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Con queste banconote essa poteva scontare cambiali, concedere anticipi su Merci e acquistare metalli nobili. Non ci volle molto tempo perché questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del Debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della Nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato. A poco a poco essa divenne inevitabilmente il serbatoio dei tesori metallici del Paese e il centro di gravitazione di tutto il credito commerciale. In Inghilterra, proprio mentre si smetteva di bruciare le streghe, si cominciò a impiccare i falsificatori di banconote. Gli scritti di quell’epoca, per esempio quelli del Bolingbroke, dimostrano che effetto facesse sui contemporanei l’improvviso emergere di quella genìa di bancocrati, finanzieri, rentiers, mediatori, agenti di cambio e lupi di Borsa…”. Secondo la nostra lettura - che diverge da quella compiuta dalla gran parte dei marxisti della sinistra radicale anticapitalista - la deduzione che scaturisce dall’analisi marxiana è che la moneta moderna si coniuga con la produzione della Merce o del Servizio - e ad essi dà Valore - e la loro combinazione (Moneta-Merce/Servizio) porta alla seguente conclusione: gli sfruttamenti capitalistici hanno come origine la dinamica parassitaria del denaro “prestato” al ciclo economico. All’interno di esso prendono forma l’alienazione e il plusvalore che, insieme all’alterazione progressiva e sistematica degli ecosistemi, delle Biodiversità, della Personalità e delle Etnodiversità, danno luogo a due forme di sfruttamento tipiche ed esclusive del Sistema capitalista:1) Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, inteso come attentato alla dignità umana. 2) Lo sfruttamento dell’Uomo sulla Natura, sia essa espressa nella duplice forma di Natura ambientale e Natura umana, intesa - in quest’ultimo caso - come attentato all’aspetto umano psicofisico. I Rapporti di produzione - insiti nel primo - e il Rapporto d’interazione, alterazione, devastazione, sottrazione, psicodestabilizzazione e distruzione - che presuppongono il secondo -, sono le risultanti dell’intera analisi del processo produttivo capitalista. E’ un’analisi necessaria per comprendere cosa sia il Capitalismo ma non è esaustiva per determinarne la corretta e completa diagnosi. La nostra obiezione - rivolta in particolare ai pensatori e ai militanti della sinistra radicale anticapitalista - è parallela a quella che abbiamo compiuto nel precedente capitolo a proposito dell’analisi che Heidegger ha operato sul rapporto Tecnica-Nichilismo; così come la Tecnica è un incedere verso il Nulla ma che necessita della causa finale della Moneta-debito per completare il suo percorso nichilista, nello stesso modo la Merce e il Servizio prodotti necessitano della Moneta-debito che dà loro valore per determinare l’insieme degli Sfruttamenti per i quali il Capitalismo è da ritenersi un’Economia antiumana e antinaturale. E, dunque, è un’Economia da superare e cancellare dall’orizzonte storico dell’agire umano, senza se, senza ma e senza tutte quelle nauseanti e stupide chiacchiere riformiste di cui le sinistre pacifiste e socialdemocratiche e le destre sociali e populiste ci hanno riempito le orecchie in questi decenni. Marx ha però indotto ad un processo di semplificazione della propria opera da parte dei suoi principali lettori (i comunisti, per intenderci) a causa dell’elaborazione di una sua pur interessante teoria: quella che tratta del feticismo delle Merci. Se Marx ha completamente ragione quando, in contrasto con gli economisti classici borghesi Smith e Ricardo (per citarne i principali esponenti), afferma che la Merce non è un Ente da trattare in sé o in astratto ma è da considerarsi come il risultato di un’attività umana da cui deriva e quindi non è da “adorare” come un feticcio, è anche vero - secondo noi - che tale Merce non ha soltanto Valore per la quantità di lavoro socialmente necessaria per produrla. Lo è in parte, ma non lo è per la sua totalità. Vi è sempre, a monte, quell’elemento che Marx ora qui (nella parte dedicata al feticismo delle Merci) non considera più come fautore del parassitismo economico come invece lo era nel brano riportato sopra. Qui, invece, lo considera come un elemento neutro rispetto alla narrazione complessiva del suo discorso. Noi sappiamo che a differenza delle altre unità di misura, il denaro

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che dà luogo a Debito Pubblico tutto è tranne che neutro. Anzi, è da considerarsi l’elemento primario di ogni analisi economica. Sono le leggi del Capitalismo che sono piegate alle sue logiche. Il profitto dell’usuraio banchiere determina e causa l’altrettanto criminale profitto del capitalista. Con il solo plusvalore non si giustificherebbe completamente il fenomeno degli Sfruttamenti. Quell’elemento è dunque il denaro, la Moneta-debito di cui trattiamo in questo Manifesto. E quanto Marx (purtroppo) abbia spostato il tiro della propria analisi anche all’interno della stessa Opera è provato dal fatto che nella sezione dedicata alla questione imperniata su cosa sia il Valore di una Merce, egli sottovaluti come il Valore di Scambio abbia il primato sul Valore d’Uso anche in forza di speculazioni monetarie che determinano gli scambi a livello internazionale tra le Merci e di come le Merci siano i “prestanome” di tutte le peggiori bolle speculative e crolli di Borsa avvenuti nell’era capitalista occidentale. Marx sembra dimenticare la lezione di Aristotele in merito alla distinzione tra i due concetti di Valore e alla differenza sostanziale tra essi, ben evidenziati nella Crematistica. Addirittura Marx non auspica che il Valore d’Uso di una Merce ripristini il suo primato nei confronti del Valore di Scambio, ma si contenta di prevedere che il Valore di Scambio s’inquadri in una programmazione razionale di tutte le risorse, resa possibile dalla socializzazione dei mezzi produttivi. E’ pur vero che nel II° paragrafo del “Manifesto del Partito Comunista” - intitolato Proletari e comunisti - Marx propone “..(L’)accentramento del Credito nelle mani dello Stato per mezzo di una Banca Nazionale con capitale di Stato e con Monopolio esclusivo..” . Ma resta una proposta disorganica rispetto alla dottrina del Modo di produzione capitalistico e, nello specifico, non chiarisce se a fronte della nazionalizzazione della banca centrale d’emissione (misura che all’oggi sarebbe anacronistica se volesse costituirsi come una proposta per combattere seriamente il Signoraggio. Della critica a questa misura, però, ne parleremo a suo tempo nel sesto capitolo) rimane vigente l’emissione da parte del Ministero del Tesoro dei Titoli di Stato pensati come (finta) contropartita di copertura della valuta emessa. Il Debito Pubblico in questo caso rimarrebbe inalterato anche se il Signoraggio che ne sta a monte sarebbe appannaggio dello Stato. In Marx, dunque, la coniugazione tra l’emissione della Moneta-debito delle banche centrali usuraie e i rapporti di produzione capitalistici improntati allo sfruttamento rimane perciò ambigua e gravida di fraintendimenti. Marx, nel secondo brano da noi citato, sembra intendere che la moneta prestata dalla Banca d’Inghilterra al Governo britannico sottenda implicitamente alla quantità di lavoro socialmente necessaria per determinare il Valore di una Merce; dia senso, cioè, a quel Valore senza comparire in prima persona, lasciando la Merce sotto i riflettori dell’analisi della propria genesi. In quel brano siamo autorizzati a credere che la Moneta-debito per Marx sia l’Essere-economico che dà luce all’ente Merce. Rileggendo con lenti heideggeriane quel passaggio si potrebbe azzardare che - rimanendo sullo sfondo, rivelandosi e nascondendosi al tempo stesso, e lasciando l’intera scena alla Merce - la Moneta venga ridotta all’oblio pur essendo essa il vero centro dell’analisi. Il Feticismo della Merce sarebbe, dunque, il Feticismo del denaro. E Marx, se lo avesse detto e scritto, si sarebbe messo al riparo da questa nostra critica. L’abolizione della Proprietà privata dei mezzi di produzione è condizione necessaria ma non ancora sufficiente per fuoriuscire dal Sistema capitalista e dalla complessiva dimensione nichilista occidentale, perché è la Moneta-debito che ne rappresenta il fondamento. Marx, invece, nel completamento del proprio studio complessivo del Capitalismo, perde progressivamente l’iniziale tensione monetarista concentrando la sua attenzione esclusivamente sulla Merce. La Moneta scompare dall’analisi (esattamente come lontano dai riflettori dei Media vi sono i banchieri, che volentieri lasciano i primi piani agli attori cinematografici, ai campioni dello sport, ai grandi imprenditori, ai politici, ecc..) ma non dalle economie reali e sviluppiste della Modernità, tra le quali quelle che hanno caratterizzato i Comunismi storici novecenteschi, i quali non sono falliti perché avevano - soltanto - male interpretato l’Alienazione o il Plusvalore o perché avevano equivocato sul significato della Proprietà privata dei mezzi di produzione o su quale fosse il Soggetto rivoluzionario agente del cambiamento epocale. Fondamentalmente sono falliti - in concorso con cause che qui non trattiamo - perché non hanno messo mano alla statalizzazione dell’emissione monetaria, ancorando agli interessi dei banchieri usurai le loro economie pianificate. La regressione marxiana da una moneta in penombra ad una moneta interamente nascosta ricorda - molto da vicino - quell’oblio dell’oblio a cui è stato destinato l’Essere nella trattazione metafisica che riguarda i venticinque secoli di Storia della Filosofia europea. Per concludere, condividiamo comunque e riteniamo necessarie la proposta dell’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e la conseguente socializzazione dei mezzi produttivi. Nello specifico, riteniamo che questi importantissimi passaggi siano da compiersi attraverso la complessa figura rielaborata da Costanzo Preve, vale a dire quella del Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato che opera e coopera in una Dimensione Comunitaria (non in una fantasmagorica repubblica mondiale dei lavoratori). Queste proposte rivoluzionarie tendono a superare il Sistema capitalista, ma scaturiscono da un’analisi che si rivolge unicamente all’ente Merce. Esse sono sì necessarie ma non ancora sufficienti per spegnere la luce nichilista entro la quale ha la sua visibilità ontologica l’ente in questione. E’ necessario, invece, portare allo scoperto l’obliata Moneta-debito. Dalla riflessione marxiana sul concetto di Valore, introduciamo qui una tematica che verrà esposta approfonditamente nel quinto capitolo. Se l’Economia deve tornare ad essere uno strumento gestito dal dominio politico ed essere funzionale alla fuoriuscita dal catastrofico Sviluppismo occidentale (nichilista e suicida) e al tempo stesso deve essere un’organizzazione delle risorse, delle abilità, delle capacità e delle opportunità, tale che stabilisca una controtendenza rivoluzionaria che configuri, a partire dai distretti comunitari, una Decrescita economica sostenibile, ragionevole ed equilibrata, è necessario che il cosiddetto Valore d’uso della Merce ripristini il suo antico primato nei confronti del Valore di scambio all’oggi imperante. A riguardo, Marx è sempre stato dubbioso sul senso ultimo del rovesciamento dei ruoli tra i due concetti di Valore. Pur teorizzando il Feticismo delle Merci - che in realtà maschera un altro feticismo, quello del denaro - a partire dalla problematicità posta dal Valore di scambio, il filosofo di Treviri dava al recupero in termini rivoluzionari del Valore d’uso un significato anacronistico se non addirittura reazionario. Al contrario, è necessario rivalutare il Valore d’uso proprio in termini rivoluzionari. Prendendo a esempio il Bene costituito dalla Casa, Simone Boscali - pur non affrontando direttamente il problema di differenza dei due concetti di Valore - coglie il senso del problema che sta alla base della fondamentale diversità dei due e della funzione sommamente rivoluzionaria insita nel Valore d’uso. In merito al calo del Mercato immobiliare nella primavera del 2009 (calo, dunque, del Valore di scambio di un appartamento) Boscali faceva notare che “…la cosa non si traduce affatto in povertà perché quell'abitazione, per quanto possa costare, continua ad assolvere ugualmente alla sua funzione di riparo, luogo accogliente di riposo, ristoro e creazione di una famiglia.(…) La maggior parte delle persone che possiedono una casa, persino coloro che si sono lasciate plagiare dall'informazione di Sistema e si sono davvero sentite più povere dalla sera alla mattina, non hanno nulla da temere. Io spero anzi che proprio la loro casa, vissuta come bene

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familiare e simbolico, e non come capitale di scambio, possa un giorno schermarli da simili idiozie…”(Casa mia, casa mia,… , Simone Boscali, arcadianet.blogspot.com). Ma che Marx non pensi al Valore d’uso come un concetto rivoluzionario, la cosa non ci stupisce. Marx fondamentalmente era uno sviluppista. La Merce, se non feticizzata per scopi legati al profitto e alle logiche capitalistiche era comunque un elemento da immettere abbondantemente nel Mercato nel quale le masse emancipate dal Sistema capitalista avrebbero calibrato il loro nuovo benessere. Consumismo, Individualismo e, soprattutto, Nichilismo, appartengono alla sfera marxista teorica né più né meno di quella dell’odiato liberalcapitalismo. Vale la pena ricordare che, con lucida genialità, il marxista Costanzo Preve ha rinvenuto almeno cinque radici nichiliste (Storicismo, Umanesimo, Economicismo, Scientismo e Sociologismo) dalle quali l’albero del pensiero marxista si nutre. Questa impotente fondazione filosofica, secondo Preve, è la causa della mancata fecondazione del marxismo con quella particolare femmina chiamata Rivoluzione. Marx ammette, per distinguersi da un economista liberale, che il Valore di scambio della Merce sarebbe moderato da un’Economia dapprima pianificata - durante la transizione alla società senza classi - infine regolato da una libera Economia ove “..Da ciascuno secondo le sue capacità e a ognuno secondo i suoi bisogni..”, laddove l’Individuo “libero” dalla catene sociali che avevano sin lì imprigionato gli sfruttati della Storia, avrebbe determinato da sé e in armonia con gli altri la propria felicità al di fuori di qualsiasi riferimento identitario e comunitario. Quest’ultimo riferimento costituisce un altro errore di prospettiva, e non di poco conto, compiuto da Marx. Nessuna forma di Globalizzazione culturale ed economica può costituire uno scenario credibile per prospettare il superamento del Sistema capitalista e per dar vita a una vera Rivoluzione. Ogni forma di Globalizzazione, dall’attuale capitalista a quelle “alternative” dal volto umano (dal basso, socialista o democratica che sia), rappresenta pur sempre la migliore dimensione nella quale la moneta fluttua accompagnandosi alla Merce e sovrastandola in quantità e qualità d’interventi, d’investimenti, di disinvestimenti, di speculazioni e di crolli. Moneta-debito e Globalizzazione sono un connubio naturale e omogeneo. Per disidratare le logiche del Capitalismo (profitti di Moneta-debito/Merce) è necessario inaridire il terreno (Globalizzazione) sul quale si nutrono. La Moneta-debito è dunque il centro della nostra analisi. La Globalizzazione è la dimensione cosmopolita necessaria agli interessi del Capitalismo e dei banchieri. Le logiche del Capitalismo - quand’anche rivendicassero una loro autonomia che, a scanso di equivoci, noi non concediamo - sono mosse e accelerate da coloro i quali emettono, possiedono, prestano e gestiscono la Moneta-debito. Essa, come dimostrato, dà senso al Valore di scambio della Merce o del Bene prodotto dal Sistema economico oggi imperante. Ezra Pound è il primo pensatore che, pur senza il rigore scientifico dell’analisi di un Marx, ha però scavalcato questi nel rintracciare la vera causa di ingiustizie sociali, diseguale redistribuzione della ricchezza prodotta, sopraffazioni, alienazioni e sfruttamenti: la Moneta-debito. La Poesia non può essere certamente paragonata al Trattato scientifico. Tocca altre corde e muove altre reazioni che non sono solo quelle dell’intelletto puro. Se però accogliamo il messaggio dei Cantos come un monito che va oltre i canoni estetici della lirica e dei versetti, allora possiamo sostenere che essi mettono capo ad una Storia universale che vede come causa prima la funzione della moneta rispetto all’intera vicenda umana. C’è una sorta di percorso parallelo tra le due rette descritte dal materialismo storico di Karl Marx e il monetarismo storico di Ezra Pound. Con il successivo aiuto intellettuale di Giacinto Auriti siamo giunti alla conclusione che queste due rette debbano finalmente incontrarsi (il testo auritiano in cui sono espresse le risposte alle domande di Pound è “Il Paese dell’Utopia - La Risposta alle cinque domande di Ezra Pound – Casa Editrice Tabula Fati, Chieti, 2003”). Questo documento è stato da noi scaricato gratuitamente dal Sito www.signoraggio.com diretto da Sandro Pascucci, un maestro nell’approfondire le tematiche inerenti il Signoraggio bancario e dei cui insegnamenti abbiamo fatto tesoro. Senza dimenticare gli importanti contribuiti resi in questi anni da Gruppi che lavorano nelle Piazze, nelle Sale di conferenza o nelle Rete informatica quale ad esempio l’Associazione P.RI.M.IT (Programma per la Riforma Monetaria Italiana) o studiosi italiani del Signoraggio come Marco Saba, Pierluigi Paoletti, Giovanni Sandi, Argo Fedrigo, Alfonso Luigi Marra, Bruno Tarquini, Eugenio Benetazzo, Giulietto Chiesa, Stefano Salvi, Savino Frigiola, i già citati Marco Della Luna, Antonio Miclavez e altri ancora che dovremmo citare, siamo convinti che Sandro Pascucci sia il più “completo” tra gli insegnanti di questa particolare materia - il Signoraggio bancario - in quanto, pur avendo in comune con gli altri pensatori menzionati l’idea che l’usura legalizzata bancaria internazionale sia il male principale da combattere, a differenza di questi si caratterizza per almeno due questioni che lo fanno preferire a loro: la prima è che Pascucci è decisamente anticapitalista, cioè lega il problema della Monetadebito al contesto economico legato alla produzione, distribuzione e consumo dei Beni prodotti dal Capitalismo; la seconda è che Pascucci non riconosce al potere politico istituzionale la benché minima capacità di riformare il Sistema di emissione monetaria; dunque non esiste - già in sede teorica prima ancora che nell’aspetto pratico - alcuno spazio d’interazione con esponenti politici di destra o sinistra parlamentari o istituzionali in genere. Se, come insegna maestro Pound, i politici occidentali istituzionali sono camerieri dei banchieri, la conseguenza logica assunta implicitamente da Pascucci è che essi, dal primo all’ultimo, fanno parte della scuderia appartenente al Nemico. Gli altri pensatori, invece, pur criticando radicalmente questo regime monetario, sostanzialmente non sono anticapitalisti (molti di loro sostengono che senza questa emissione monetaria ci sarebbe un migliore (!?!) Sviluppo, un Capitalismo veramente meritocratico (!?!), e altre ambiguità di questo genere…) e sono possibilisti a “dialogare” con i meno peggio (!?!) tra i camerieri istituzionali e a imbastire sinergie e progetti addirittura con Confindustria (!?!). Inoltre, le loro proposte “antisignoraggio” sono talmente limitate e ambigue che costituiscono un rimedio peggiore del male che vorrebbero combattere (vedi le 6 proposte da noi radicalmente criticate nel sesto capitolo, punto 1, paragrafo f). Dall’incontro eretico delle due rette - il materialismo storico di Marx e il monetarismo storico di Pound -, tornando al Saggio di Auriti, ne va l’intero discorso inerente al significato complessivo di questo Manifesto e della bontà del movimento rivoluzionario che ne scaturirà. Non sarà dunque un puro esercizio di retorica filosofico-politica. Auriti non parla direttamente a Marx; lui risponde a cinque grandi quesiti posti da Pound a proposito di Moneta, Credito, Interesse, Usura e Circolazione. Pensiamo noi a mettere in comunicazione i tre pensatori a partire dal senso che le risposte del professore di Teramo delimitano un contesto in cui il concetto di Valore è da definire in relazione sia alla moneta emessa che alla Merce a cui la moneta emessa è giustapposta. La loro interazione, in concerto con le lezioni di altri autori citati in questo Manifesto, sarà da noi utilizzata per dare corpo ad un progetto politico. Cosa è la Moneta? Chiede Pound. La moneta è una fattispecie giuridica - risponde Auriti - in quanto è il risultato di una convenzione. Tutti ci impegniamo ad accettare la moneta in quanto misuratrice del valore economico, ad esempio, di un coltello. La moneta è dunque, come giustamente afferma Auriti, materia di Diritto. Essa è al tempo stesso unità di misura - misura del Valore di un Bene - e Valore della Misura, quindi è essa stessa, entro certe condizioni, un Bene. In che senso è

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anch’essa un Bene e un Valore, però? E’ Valore in quanto nel suo futuro risiede la potenzialità dell’acquisto. Dell’acquisto di cosa? Di un Bene. Perciò la moneta non è un Bene in sé (non è una ricchezza in sé), ma è un Bene se messa in relazione a una Merce o a un Servizio. Per congiungere Pound con Marx, noi “allunghiamo” l’analisi di Auriti e diciamo che se vogliamo rispondere a Pound su cosa sia la moneta non possiamo esimerci dal rispondergli cosa sia anche un Bene (Merce o Servizio prodotti) e, necessariamente, dobbiamo interessarci di come il Sistema capitalista formi il prodotto Bene. Piccolo passo indietro: la separazione tra Bene e moneta avrebbe senso solo in un’Economia di completo baratto. Proporre un’Economia di baratto integrale come soluzione alternativa al Sistema capitalista dominato dalla Moneta-debito sarebbe ridicolo, comico, anacronistico e presterebbe il fianco a scoppi di giustificata ilarità. Non che il baratto non abbia la sua dignità. Anzi. Il problema è che la riorganizzazione di tutti gli scambi provocherebbe tale e tanta confusione che il pregio ideale di tale reintroduzione sarebbe di gran lunga inferiore, in termini di benefici, rispetto all’uso di una moneta in qualità di misuratore universale. In un’Economia di baratto, dunque, non esisterebbe la moneta e non esisterebbero i problemi che hanno agitato il pensiero di Pound da cui sono scaturite le famose cinque domande. Il piccolo passo indietro che abbiamo operato trova il suo significato nel fatto che questo Manifesto non vuole superare lo strumento moneta ma vuole abolire semplicemente la Moneta-debito (o, dal punto di vista dei banchieri, Monetacredito). Noi vogliamo un’altra moneta. Una moneta di proprietà del Popolo ed emessa senza Debiti né zavorre, unicamente con lo scopo di essere un misuratore universale e neutro di Beni. La moneta, però, non può essere trattata da noi come un Valore in sé o avulsa da un determinato contesto. Della nostra complessiva analisi, noi conosciamo il punto di partenza e conosciamo il punto di arrivo. La costante di questo percorso, sia che analizziamo il Sistema capitalista quanto si progetti la dimensione comunitaria di un’Economia socialista autocentrata, è da rintracciare, però, nel legame indissolubile tra moneta e Bene prodotto. Il senso, dunque, dei quesiti di Pound, delle risposte di Auriti e delle nostre chiose finali, è dato dall’argomentare intorno al concetto di moneta in relazione ad un’Economia di mercato. L’Economia di partenza è quella capitalista, in cui i due pensatori denunciano, con i loro studi, la Moneta-debito e il Signoraggio bancario. Pound non può però trattare la moneta come un problema astratto dal plusvalore marxiano, così come Auriti non può dissimulare la problematicità dello sfruttamento derivante da tale plusvalore delegando la risoluzione di esso alla “libera” contrattazione dei compensi tra chi possiede i mezzi di produzione e chi, il prestatore di lavoro, da essi dipende. Questa è una criticabilissima caduta dai toni liberali che non inficia sulla complessiva grandezza dei due - Pound e Auriti - ma che costituisce un pezzo interno al loro pensiero necessariamente da correggere. Noi tenteremo di farlo e perciò pensiamo che sia impossibile dissociare lo studio dei meccanismi di emissione della moneta dallo studio della formazione del prodotto capitalista (il Bene, Merce o Servizio che sia). Moneta e Bene sono un tutt’uno complessivo e problematico. E’ necessario considerarli, a questo stadio, un’unica sostanza e trattare questa fusione come l’oggetto complessivo dell’analisi del Sistema capitalista. Qui specifichiamo quale è il nostro oggetto di studio sottolineando, però, che lungo tutto il Manifesto esso è già stato da noi in siffatto modo preso in considerazione. Questa analisi meglio declinerà la più importante tra le geniali intuizioni avute da Giacinto Auriti. Premettiamo che noi abbiamo descritto in precedenza come qualitativamente, in termini rivoluzionari, abbiamo valutato la differenza tra Valore di scambio e Valore d’uso di una Merce. Auriti elabora una teoria insuperabile per ciò che concerne il concetto di Unità econometrica applicata a Merci e Servizi oggetti di compravendita. Questa Unità econometrica - necessaria per scongiurare un’impossibile Economia di baratto radicale - ha Valore in quanto convenzionalmente il suo strumento (moneta) è accettato dagli attori che danno vita a qualsivoglia contrattazione in seno a una compravendita. Questo Valore è definito da Auriti Valore indotto. L’induzione di questo Valore è data da due fattori: il primo consiste, come detto, dall’accettazione convenzionale degli attori (compratori e venditori) che contrattano una Merce o un Servizio; il secondo si genera dalla Circolazione della moneta che, come ricorda Auriti, è un Bene ad utilità ripetuta. La ripetibilità è data dal movimento. Infatti, la moneta è diritto che “vive” in quanto circola. La moneta massicciamente depositata alle Isole Cayman (“..Nelle aziende di clearing le banche centrali aprono conti in nero su cui riciclano i proventi investendo in azioni e creando titoli...Marco Saba dell'osservatorio sulla Criminalità Organizzata di Ginevra ha pubblicato una lista di 33340 conti attivi in Clearstream…”, Banche Centrali e Signoraggio: La Verità, www.informatieliberi.blogspot.com), ad esempio, è moneta “morta” che procura disastri sociali e danni economici incalcolabili per il Popolo italiano. Auriti demolisce, alla luce della sua elaborazione, la teoria classica secondo la quale la moneta ha Valore all’atto della sua emissione. In ciò non contesta soltanto la moneta emessa dalle odierne banche centrali, moneta emessa al solo costo tipografico senza alcuna copertura, né riserva. Il professore di Teramo si riferisce anche alla moneta che avrebbe Valore a partire dal metallo prezioso che le funge da riserva, in quanto il presunto pregio dell’oro - esempio di metallo prezioso – riposa anch’esso su una convenzione a priori. Di convenzione ne basta una! Dunque, la moneta come simbolo di Unità econometrica non deve avere né coperture di alcun tipo né Valore a priori di qualsivoglia specie. Richard Nixon (vedi i fatti del 15 agosto 1971) tutto sommato non è un male venuto per nuocere in assoluto. Pure la moneta emessa dal ministero del tesoro in uno Stato che recuperi la Sovranità Monetaria lo farà al di fuori del Gold Exchange Standard! L’importante è sottrarre l’emissione alle banche centrali che operano al di fuori e contro lo Stato e il Popolo sua espressione. Con il Valore indotto, Auriti ridicolizza i presupposti filosofici dei monetaristi classici che reputano razionale e necessaria l’esistenza delle banche centrali che, esternamente agli Stati, creano moneta che ad essi cedono al prezzo - folle e assurdo - del Debito pubblico eterno. Le banche centrali, questa è la condivisibile conclusione di Auriti, sono associazioni a delinquere legalizzate che fondano la loro attività su cinque grosse menzogne: 1) Addebitano la moneta da loro stampata allo Stato senza che vi sia nessuna necessità giuridica; anzi, spesso agiscono in contrasto con il dettato costituzionale (della sostanziale incostituzionalità della Banca d’Italia e della BCE abbiamo detto sopra, nel primo capitolo. Palese e imbarazzante è, però, anche il caso degli Stati Uniti d’America. Vedi il Federal Reserve Act del 1913!). 2) Appostano al passivo - nel più clamoroso dei falsi in bilancio operati nella Storia dell’umanità - la moneta stampata dalle loro tipografie che, al contrario, costituisce in attivo la materia che garantisce loro enorme lucro. 3) Si fingono debitrici della massa monetaria emessa e a fronte di essa dichiarano, però, che il portatore di moneta - il cittadino - vanta nei loro confronti un Credito inesigibile (o, visto dal punto di vista del banchiere, un Debito inesigibile). Una palese assurdità.

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4) Cedono questo denaro allo Stato applicando un Interesse che rende l’intera massa monetaria insufficiente allo Stato per onorare la restituzione del capitale ricevuto dai sottoscrittori dei Titoli del Debito pubblico e dei relativi interessi passivi. Dalla pretesa riscossione di questo interesse e dalla sistematica rarità monetaria che ne consegue, lo Stato è perennemente nella triste condizione di richiedere nuovo denaro alla banca centrale. 5) Questa emissione dal nulla della moneta, ceduta con interesse ad uno Stato che si deve pubblicamente indebitare per poterla pagare (prosciugando con un’alta tassazione l’Economia produttiva), viene giustamente definita da Pound - con la conferma di Auriti - con il nome di Usura. La teoria dell’Usura di Pound e Auriti è (anche) debitrice del grande contributo lasciato da San Tommaso d’Aquino. Come ricorda Daniela Capone nella sua Tesi di Laurea - discussa alla Facoltà di Giurisprudenza di Napoli - “…Fra le questioni trattate, molto spazio viene dedicato all’annoso problema della natura e della liceità dell’Usura, problema che il sommo teologo affronta invocando l’autorità delle Scritture e quella di Aristotele, che egli chiama il “Filosofo” per antonomasia. Per l’Aquinate, come affermava il filosofo greco, il denaro non partorisce denaro e pertanto ogni forma d’Usura è da condannare recisamente come innaturale e quindi peccaminosa; accettato il concetto di moneta come strumento di scambio puro e semplice, doveva essere accolto pure il principio aristotelico della sterilità del denaro, in virtù del quale ogni compenso per il prestito assume l’aspetto di un atto contro natura…”(Il concetto di Usura in San Tommaso d’Aquino, Daniela Capone, www.villaggiomondiale.it). Dopo avere letto questo passo, ci domandiamo una volta di più per quale motivo Joseph Ratzinger venga etichettato come papa medioevale. Il tedesco, invece, di medioevale non ha proprio nulla. Perché se così fosse, tutti gli attuali banchieri “cristiani” sarebbero come minimo scomunicati e oggetto, un giorno sì e un giorno no, degli strali del sommo pontefice. E non esisterebbero banche intitolate a San Paolo o a chicchessia di quel genere. Malgrado alcuni tentativi di demagogica dissimulazione, in realtà Città del Vaticano è una sovrastruttura dell’Occidente. Una sovrastruttura moderna, molto moderna. Ratzinger dovrebbe imparare da un suo recente predecessore, Giovanni Paolo I (1978, Albino Luciani) il quale, prima di morire in circostanze dubbie dopo soli 33 giorni di pontificato, aveva dichiarato guerra alla finanza vaticana. Il termine tecnico - e di questo abbiamo già trattato nel primo capitolo - con cui viene indicata l’Usura operata dalle banche centrali e dalle banche commerciali è il Signoraggio. Esso è l’enorme profitto che i banchieri parassiti e criminali ottengono con il loro Sistema monetario all’oggi operante nell’Occidente liberalcapitalista. Riprendiamo un brano del Manifesto redatto da Movimento Zero (www.movimentozero.org), un movimento culturale e politico che si ispira alle idee del giornalista, scrittore e pensatore Massimo Fini. Ricordiamo che il Manifesto di Movimento Zero, di cui il nostro Manifesto si ritiene una continuazione ideale, ha come primi firmatari - oltre a Massimo Fini - anche Marco Francesco De Marco, Valerio Lo Monaco, Alessio Mannino e Andrea Marcon. L’Usura delle banche centrali e quella delle banche commerciali non comporta solo il Reddito da Signoraggio ma determina una serie di effetti sociali e economici disastrosi per il Popolo italiano e per tutti i Popoli del cosiddetto Occidente “libero”, tra i quali l’alta e vessatoria tassazione ai danni del Lavoro autonomo, Lavoro dipendente e Piccola impresa. Infatti “…Senza Usura contro lo Stato da parte delle banche centrali, che ha costretto lo Stato a vessare i propri cittadini con tasse spropositate (ricordate il prelievo sul conto corrente voluto dal banchiere Ciampi, travestito da uomo politico?), non bisognerebbe lavorare 30 anni per comprare una piccola casa, pagando tassi da usura. Non esisterebbe il degrado sociale, la povertà, il precariato, la delinquenza come mezzo di sopravvivenza di massa. Senza il Signoraggio delle banche centrali gli Stati non avrebbero più Debiti e non sarebbero più costretti a tassare e tartassare i propri cittadini, a sottoporli a forme di controllo poliziesco per la determinazione dei redditi. I guadagni da lavoro dipendente ed autonomo sarebbero tutti legittimi, provati e dichiarabili senza timore, senza evasione, senza elusione, e l’unica tassa da riscuotere sarebbe quella sull’acquisto di Beni e Servizi, favorendo quelli per la sussistenza con aliquote più basse ed alzando le aliquote per i prodotti voluttuari e di lusso. Ritornando la Sovranità Monetaria nelle mani degli Stati sovrani si eliminerebbe il Debito degli stessi e di conseguenza di larga parte della popolazione. L’esistenza di noi tutti, condizionata e vincolata fin dalla nascita dal principio usurocratico del Debito sarebbe sollevata dall’angoscia da rata, da scoperto di conto corrente, da pignoramento, da sfratto, da banca dati della puntualità dei pagamenti. Le nostre vite sarebbero liberate dall’assillo del lavoro, del doppio lavoro, del bisogno di guadagnare tanto, per poi pagare il 60% del proprio guadagno allo Stato, perché lo Stato è sotto l’Usura dei Banchieri. Merita trattazione a parte l’analisi delle influenze sulla nostra vita dell’assillo economico. Influenze negative di carattere psichico, culturale, sociale. Con i drammi della povertà, dell’emigrazione, del doppio lavoro familiare, del lavoro precario, del lavoro insicuro, delle pensioni minime, che, senza la voracità da Usura delle banche centrali, si sarebbero potuti evitare...”. Tornando alle tesi/risposte di Auriti, il Valore indotto riconsidera i termini del problema anche da un punto di vista logico: la massa monetaria appartiene al Popolo che la accetta come una convenzionale Unità econometrica applicata ai Beni oggetto di compravendita. La moneta appartiene ai cittadini, alle Unità produttive e all’Amministrazione statale; cioè, al Popolo. Il Valore indotto non è applicabile alla Merce intesa capitalisticamente come Valore di scambio, perché la Sovranità Monetaria è raggiungibile superando anche il Sistema stesso nel quale agisce la Moneta-debito usuraia, vale a dire il Capitalismo o qualsiasi Economia sviluppista in genere. La predominanza del Valore di scambio della Merce o del Servizio prodotti dal Sistema capitalista è riferita a questa epoca, in cui il PIL (Prodotto Interno Lordo) di ogni Nazione deve sistematicamente crescere anno dopo anno. Abbiamo visto quali effetti ulteriori questo processo comporti. Il problema della Monetadebito è il più grave dei problemi che angustiano l’Occidente americanocentrico. Non è però il solo e ce ne sono di altri comunque gravi e delicati che in sintesi elencheremo e tratteremo nel prossimo capitolo. Il Capitalismo, perciò, è una bestia da aggredire complessivamente. Non possiamo permetterci di trattare gli effetti da esso causati a compartimenti stagni e uno isolato dall’altro. C’è una spirale produzione-consumo che deve reggere l’indebitamento progressivo degli Stati nei confronti del Sistema bancario. E non torneremo qui sul fatto che questa spirale iperconsumista occidentale abbia il suo centro di sviluppo nelle dinamiche innescate dalla Moneta-debito emessa dalle consorterie della finanza internazionale “frazionata” nelle singole banche centrali dislocate - come bubboni infettivi - in tutto il pianeta e a danno di tutti i Popoli. L’opera di disinfezione è un atto di libertà. Esso sottende a una direttiva che emana dalla nostra volontà. Non è azione che s’innesta in una lettura predeterminata della Storia. Non è una necessità, purtroppo, che i banchieri e i capitalisti si tolgano dalla scena a causa di un’ineluttabile evoluzione storicista. Non esiste un determinismo storico che “anticipa” il crollo del Capitalismo in seguito a costanti o tendenze presenti nella Storia che

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annuncino tra le righe il suo crollo oggettivo. Tutt’al più vi può essere il concorso di alcuni elementi che dà luogo alla ragionevole previsione del sorgere di alcune contraddizioni da cui scaturiscono Crisi cicliche. Ma pur nelle loro Crisi cicliche, banchieri e capitalisti risorgono e si rigenerano sempre a causa dell’insufficienza della nostra contrapposizione; in altre parole, malgrado alcuni conati, a volte generosi, non è mai esistita una vera rivoluzione anticapitalista. Prendiamone atto. E prendiamo atto che la pratica rivoluzionaria è fallita perché erano fallaci, impotenti o sterili le teorie di riferimento. Il Capitalismo o lo combatti tutto intero o contro di esso vai incontro a sicura sconfitta. Piccola digressione. Una delle costanti che attraversa il nostro Manifesto, in alcuni momenti ossessivamente - lo riconosciamo - è l’attenzione posta all’idea che la Politica sia da mettere in relazione diretta con la Totalità. La Politica può ovviamente occuparsi di una parte della Totalità e sviluppare discipline e scienze di sostegno che l’aiutino a meglio focalizzare le variabili, le caratteristiche, gli elementi, le costanti o le leggi che costituiscono la particolarità osservata e studiata. Ma non può permettersi, la Politica, di non riconsiderare la particolarità presa in esame – e divenuta oggetto di studio e d’azione - come interna alla Totalità. Anzi, il fine di ogni azione politica deve essere la Totalità, quantunque l’area di intervento di volta in volta riguardi un suo aspetto particolare. La congiunzione tra teoria e prassi deve necessariamente osservare il rispetto di questo premessa metodologica. O dovrebbe. Il limite - tattico, strategico, culturale e dunque politico - di molti tra coloro che criticano un aspetto politico particolare è che limitano la potenza del proprio intervento all’oggetto parziale dimenticando - eufemismo - la Totalità nella quale esso è compreso. E’ assiomatico che chiunque si occupi di Politica – in Europa - debba necessariamente considerare l’Occidente come la odierna Totalità in quanto suo oggetto fondamentale di studio. E’ l’Occidente il Tutto. Se qualcuno negasse - nel 2010 - che l’Occidente è la Totalità in cui ricomprendere qualsivoglia problema socio-economico-culturale della vita comunitaria, significa che questo negazionista nella sua vita dovrebbe occuparsi di altro che non di Politica. Oppure, bisogna purtroppo prendere atto che egli è il perfetto discepolo - o meglio dire utile idiota - degli apologeti dell’Occidente, i quali (e questa è la loro primaria preoccupazione) vendono l’Occidente come un insieme di parti non omogenee tra loro e non riconducibili ad un unicum di complessa genesi ma dallo sviluppo fondamentalmente coerente. Ecco spiegato perché molti critici antisistema si occupano problematicamente di una parte trattando essa, però, come un compartimento stagno. I Poteri forti dell’Occidente - le élite che formano la finanza e il capitale - continuano perciò a stravincere. Gli Apparati al loro servizio mascherano il volto del Sistema da loro organizzato cambiando ad esso le sembianze. La risultante di questa coatta pedagogia e propaganda sistemica ha come risultato mendace che la Totalità non esiste; la Realtà è una sommatoria di frammenti da disciplinare e ad ognuno di essi ci si deve accostare con la razionalità di un pensiero debole che non abbia l’ardire di inquadrare sinteticamente le parti in un Tutto. Questa Realtà presentata a frammenti non impedisce a cervelli fini e cuori sensibili di interessarsi di Giustizia sociale, inquinamento, Sovranità Monetaria o di altri buoni argomenti. La stessa Democrazia rappresentativa incoraggia l’espressione di voci “discordi” o di critici all’esistente. La battaglia politica di ognuno di loro è però già persa in partenza se il paradigma entro il quale agisce la loro analisi esclude la Totalità come il luogo fondamentale ove congiungere la teoria e la prassi. Procedendo dunque a compartimenti stagni i marxisti fondamentalmente si occupano solo di Rapporti sociali di produzione dell’Economia capitalista; gli antisignoraggisti fondamentalmente si occupano solo di Moneta-debito; i decrescentisti fondamentalmente si occupano solo di criticare radicalmente le economie sviluppiste e i loro effetti deleteri; gli ecologisti fondamentalmente si occupano solo delle catastrofi ambientali e del problema della limitatezza delle risorse energetiche; i teorici della democrazia diretta si occupano fondamentalmente solo di riforma del rapporto tra rappresentanti e rappresentati; i terzomondisti si occupano fondamentalmente solo della morte per fame nel Sud del Mondo e del Commercio equo e solidale; i geopolitici fondamentalmente si occupano solo dell’evoluzione della Storia dei Popoli in relazione all’ambiente geografico in cui agiscono; gli antimperialisti fondamentalmente si occupano solo di contrastare l’imperialismo capitalista dominante (oggi targato USA); i socialisti nazionali, le sinistre radicali, le destre populiste, si occupano solo di sviluppare l’anticapitalismo ora di matrice neomarxista ora di ispirazione comunitarista; i pacifisti si occupano solo di contrastare eticamente ed esteticamente la guerra; i new global si occupano solo di scorgere improbabili rivoluzionari nelle moltitudini negriane alla ricerca del loro Santo Graal, vale a dire la Globalizzazione “dal volto umano”. In questo modo tutt’al più vengono anche brillantemente analizzati pezzi del Sistema e prodotta una letteratura specialistica indispensabile per mettere a fuoco le miserie prodotte dall’Occidente. Ma non viene operata (quasi) mai alcuna sintesi che tenga conto dell’esistenza del Sistema nel suo complesso e nella sua Totalità. Perché l’Occidente nichilista, capitalista e globale sotto questo aspetto, dal suo punto di vista, è stato intelligentissimo: far credere che non esista più una Totalità e, soprattutto, che quella Totalità - ammesso che qualcuno la percepisca - non coincide con l’incedere verso il Nulla rispetto al quale l’Occidente sta trascinando l’intero pianeta. Tutti i soggetti citati sopra tendono a curare il proprio orticello e a rivendicare l’esclusiva del ruolo di rivoluzionario, in alcuni casi additando gli altri come reazionari o addirittura falsi o sterili antagonisti. Finora nessuno tra loro, purtroppo, ha scorto l’inespresso e l’obliato che si cela dietro i tristi effetti causati dai problemi che sono oggetto della loro passione e dei loro studi: il Nichilismo, da noi già ampiamente trattato. Esso è l’Occidente ed è il denominatore comune di tutte le particolarità trattate dai “rivoluzionari” a compartimenti stagni. Altri “rivoluzionari” invece hanno presente dinanzi a sé il problema del Nichilismo; molti di loro interpretano la Volontà di potenza quale caratteristica principale da definire in relazione al Soggetto e ai Soggetti che incarnano il superamento del Nichilismo e dell’Occidente suo custode. Il loro approccio teorico è ottimo. Senonchè travisano completamente il significato del concetto nieztsciano. La Volontà di potenza è il ripristino del Senso della Misura dell’antichità classica coniugato al Prometeismo creativo e armonioso della Natura umana con quella ambientale e del riconoscimento della singola identità comunitaria relazionata all’interno della Valorizzazione delle differenze. Il ritorno alla terra auspicato da Nietzsche è una ricerca dell’armonia perduta tra l’Uomo e la Natura, perduta a causa dell’intossicazione da Cultura dovuta a particolari agenti patogeni quali la razionalità quantificante, la morale dei sensi di colpa e le dottrine negatrici delle diversità. L’Uomo ritroverà se stesso e la propria grandezza quando genuinamente si sarà riappropriato delle forze vitali dell’esistenza, ora sovrastrutturali al delirio epocale denominato Occidente. Intendere, invece, - alla stregua di questi “rivoluzionari” (espressione di una parte della destra radicale) - la Volontà di potenza come elogio all’ulteriore Sviluppismo, o come rafforzativo teorico al razzismo biologico, o come incentivo ad un innalzamento di grado - epersonalizzante

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– del progresso tecnologico o altre porcherie di questo genere, significa che Nietzsche non è stato capito e che avendolo così letto (malissimo) questi nuovi “signori” della Volontà di potenza vogliono candidarsi ad essere gli ultimi inservienti al servizio del Sistema Occidente ove, per conto di esso, svolgono il ruolo di ultimi manovali che riempiono di carbone il motore della Locomotiva che sta trasportando la narrazione del treno delle vicende umane nel buco nero della Storia, vale a dire il Nulla. Per tornare alla triade Marx-Pound-Auriti, dobbiamo ricordare che le teorie dei crolli del Sistema capitalista hanno spiegato il perché di alcune di queste periodiche Crisi, ma non hanno trovato conferma nel loro fondamentale assunto. Solo la ferma volontà - a fronte di un chiarimento teorico culturale - di un Movimento politico e sociale a livello comunitario, nazionale e inter-nazionale e con l’interazione di diversi degli attuali ceti sociali può rovesciare l’attuale stato di cose. A livello teorico da subito è indispensabile comprendere un passaggio purtroppo assente tanto in Marx, come in Pound, quanto in Auriti. Pure questo passaggio è una scelta di libertà: il Valore indotto della Moneta è da coniugare alla Merce in cui è ripristinato e dominante il suo Valore d’uso. Valore indotto e Valore d’uso divengono lo stesso concetto. Il Valore è finalmente liberato dalle “fascinazioni” di ogni suo movente utilitarisitico e dalla dimensione nichilistica dell’Occidente liberalcapitalista a matrice sviluppista e paranoicamente teso all’iperconsumismo. Lo Stato, per conto anche di aggregazioni di Comunità, sarà garante della ritrovata Sovranità e Libertà Monetaria. Lo Stato coordinerà l’interazione di economie autocentrate fondamentalmente votate all’autoconsumo e sarà garante della programmazione economica tesa ad una Decrescita ragionevole, graduale e sostenibile. Comunitarismo, Sovranità Monetaria e Decrescita sostenibile sono momenti diversi dello stesso e inscindibile programma politico.

Dalla produzione per il profitto a quella per le persone: introduzione alla Decrescita “…Latouche propone una riappropriazione creativa del denaro, spogliato del suo essere Merce, mezzo per ulteriori guadagni...”(Recensione a Serge Latouche, “La sfida dell’etica in un’economia mondializzata”, tratto da www.estovest.net). E’ significativo che il più brillante tra i teorici della Decrescita scorga nella Sovranità Monetaria un passaggio necessario per la realizzazione di un nuovo modello economico. L’attuale Monetadebito è intimamente legata allo Sviluppismo economico che fonda la ragion d’essere dell’attuale Sistema capitalista e che origina l’intero processo di quel macrofenomeno che noi conosciamo sotto il nome di Globalizzazione. Siamo così d’accordo con Latouche che pure noi sosteniamo - e questo Manifesto ne è la prova - che la Sovranità e la Libertà Monetaria si attueranno nel momento in cui si sarà superato il Sistema capitalista nel quale esse sono negate. La Sovranità Monetaria si realizzerà quando lo Sviluppismo che sta alla base dell’Economia occidentale sarà per sempre bandito. Trattare la Sovranità Monetaria e la Decrescita economica separate una dall’altra significa non avere compreso né cosa sia il Sistema capitalista, né cosa sia il Nichilismo occidentale. Abbiamo visto come il Nichilismo sia l’atmosfera che annienta la Persona e la riduce a Individuo. Quest’ultimo è l’automa che - riprogrammato dal Sistema - funge da iperconsumista, da un lato, e da piccolo risparmiatore al servizio della finanza borsistica dall’altro. L’Individuo è dunque strumento della Merce e della moneta in quanto le due sono, da un punto di vista dell’analisi del Sistema capitalista, un tutt’uno indistinguibile. Questo Individuo occidentale (quindi parliamo anche dell’europeo occidentalizzato) è stato predisposto sistematicamente ad ampliare in modo acritico la sfera dei propri bisogni superflui. Il primo compito, anche e soprattutto culturale, consiste nel decolonizzare l’immaginario di questo particolare Soggetto. Latouche ha perfettamente colto la dimensione nichilista nella quale l’iperconsumista e giocatore di Borsa vegeta. La decolonizzazione incontra però una prima resistenza individuale, tipica del Soggetto moderno occidentale: la (presunta) libertà nello stabilire cosa sia un bisogno primario e necessario e cosa invece sia un bisogno secondario e superfluo. L’Individuo tende ad arroccarsi intorno a questa supposta libertà; la vive come se fosse il fondamento di ogni suo agire. Questa libertà, non dimentichiamolo, consiste nell’aver bisogno dei bisogni, mentre la precedente libertà, quella che univa - pur nelle differenze - la Cultura pagana greco-romana e il primo cristianesimo (fino al medioevo), consisteva nell’assenza dei bisogni, eccezion fatta per il soddisfacimento di quelli primari. Nel passaggio dalla Persona all’Individuo vi è stato il rovesciamento del significato del concetto di libertà e la confusione - per non dire l’annullamento - di ciò che poteva essere considerato bisogno primario da quello superfluo, inutile e secondario. Non è un caso che l’Occidente elevi il Bisogno assoluto a Struttura necessaria della psiche individuale, senza che nessuna aggettivazione lo qualifichi ulteriormente. La Merce, il Servizio o il Bene prodotti dal Sistema capitalista sono un Bisogno totale da recepire e accogliere immediatamente senza alcuna mediazione culturale. La “libertà” dell’Individuo occidentale consiste nell’apprendimento cognitivo di questa immediatezza. Ogni tentativo critico di distinzione intorno alla complessità dei bisogni viene dunque percepita come un attentato alla propria libertà. L’Individuo occidentale è la forma più evoluta di servo e schiavo mai comparsa nella Storia dell’umanità. Specifichiamo ora la differenza tra servo e schiavo, che sono i due modi con i quali si può manifestare l’Individuo di fronte al Nichilismo. L’Individuo-servo è colui il quale vive il Nichilismo in forma passiva e inconsapevole. Non si accorge, in breve, delle catene che lo tengono imprigionato al Sistema capitalista occidentale. La sua “libertà” coincide con l’ignoranza della sua propria servitù al Sistema. Spessissimo, questo ignorante, è colui il quale alza la voce nel difendere la propria essenza di iperconsumista in quanto manifestazione della propria “libertà”. L’Individuo-servo non ha nostalgia alcuna per l’arcaica dimensione personale da cui proviene, anche se, a tratti, ne subisce inconsciamente la resecazione, in specialmodo con “inspiegabili” depressioni, esaurimenti, psicosi, nevrosi o durante l’assunzione di psicofarmaci. A riguardo, Massimo Fini ci ricorda che “...Negli USA, centro storico del “villaggio globale”, 598 americani su mille (quasi 6 su 10) usano abitualmente psicofarmaci (droghe a parte..), il che vuol dire nel Paese più ricco e benestante del Mondo una persona su due non regge la società in cui vive…”(tratto da Giuseppe Santoro, “DOMINIO GLOBALE Liberoscambismo e Globalizzazione”, SEB, 1998). L’Individuoservo, che dunque vive un Nichilismo passivo, rappresenta questi drammatici numeri. L’Individuo-schiavo partecipa anch’esso alla stessa dimensione nichilista dell’Individuo-servo e, per questioni riguardanti la sopravvivenza biologica, non può fare altrimenti, pena o il proprio suicidio o il totale isolamento dalla società (in alcuni casi la sua scelta drastica lo porta a una delle due situazioni limite). Al contrario del servo, però, è perfettamente conscio della sua resecazione dalla dimensione personale arcaica e della follia razionale nichilista su cui è fondato l’Occidente nel quale deve sopravvivere biologicamente. La sua libertà, non bisognosa delle virgolette che invece vengono accordate a quella del

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servo, consiste nella denuncia di questa follia razionale nichilista. Il Nichilismo da lui purtroppo vissuto è un Nichilismo attivo. E’ dall’Individuoschiavo che può nascere un desiderio di rinascita della Persona e della Comunità. E’ dalla schiera degli Individui-schiavi che possono (e devono) nascere i nuovi artefici di una genuina Volontà di potenza. E’ da essi che deve sorgere l’agognata figura rivoluzionaria - di derivazione marxista - del Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato. In una riflessione approfondita intorno alla sussunzione dell’intera sfera della personalità agli interessi del capitale, Massimo Bontempelli (tratto da “Capitalismo, sussunzione, nuove forme di personalità”, www.rivistaindipendenza.org) sottolinea come “…Oltre un certo livello del suo sviluppo, il capitale non può realizzare il plusvalore che produce se non con un ritmo particolarmente veloce degli acquisti di massa delle Merci. Questa velocità cambia l’immagine sociale della Merce. Essa diventa un oggetto da consumare in maniera rapida e definitiva, e da ridurre poi subito a rifiuto. Il risultato di questa nuova immagine sociale della Merce è che l’Individuo non trova più nei suoi beni materiali i segni esteriori della durata dello spirito umano nel Tempo. Per un giovane di oggi, ad esempio, è difficile persino immaginare come fino a cinquant’anni fa ai mobili e agli utensili di una casa fossero annodati usi di vita e ricordi delle generazioni passate. Il consumo così come è determinato dall’odierna immagine sociale della Merce costituisce quindi come inessenzialità gli oggetti d’uso dell’Individuo, e di conseguenza il perimetro materiale della sua vita, e di conseguenza lui stesso. Ma l’inessenzialità è per definizione ciò che non merita rispetto, e non meritare rispetto significa essere disprezzabile. Perciò l’Individuo che non rispetta gli oggetti, perché li consuma velocemente, e che non rispetta il suo ambiente, perché lo sporca con gli oggetti trasformati in rifiuti, si costituisce nel disprezzo di sé…”. Il disprezzo di sé. Ecco il sentimento che fondamentalmente l’Individuo occidentale ha di sé. E questo disprezzo è da lui irraggiato nell’ambito circoscritto alla sua quotidianità e ai luoghi da lui frequentati. La libertà ostentata nel ricercare ogni Merce o Servizio che soddisfino il bisogno da lui “voluto” è, secondo l’acuta analisi di Bontempelli, una forma di occultamento di questo sentimento attraverso manifestazioni che si sviluppano per negare quello stato di Persona “spezzata” ed eterodiretta. Per molti individui occidentali, il possedere una bella macchina, esibire un bel vestito o sfoggiare beni di lusso altro non è che una forma di compensazione per “ridurre al silenzio” non il Possesso o l’Avere raggiunti, ma l’Essere perduto da cui l’Individuo si è dissociato per vivere il Nulla occidentale e che, inconsciamente, gli procura sofferenza e lo espone ad uno stato di debolezza impotente, da cui deriva il senso di disprezzo di sé. In questo degrado individualista trova spazio anche la degenerazione del genuino desiderio che si trasforma nel capriccio infantile e stupido. Zygmunt Bauman (tratto da www.wuz.it) ne spiega la derubricazione: “…Il consumismo nella sua forma odierna non è fondato sulla regolazione (stimolazione) del desiderio, ma sulla liberazione di capricciose fantasie. Oggi tocca al desiderio essere messo da parte. Il desiderio ha esaurito la sua utilità: una volta condotta la dipendenza del consumatore al suo stadio attuale, non riesce più a tenere il passo. Occorre uno stimolante più potente e soprattutto più versatile per mantenere l'accelerazione della domanda di beni di consumo al passo con il crescente volume dell'offerta . E questo sostituto oltremodo necessario è il capriccio: esso completa la liberazione del principio del piacere, eliminando gli ultimi resid ui di impedimento del principio di realtà: la sostanza naturalmente gassosa è stata fatta uscire dal contenitore". […] Alla base del capriccio non c'è assolutamente niente. L'acquisto è casuale, imprevisto, compiuto di getto. Ha la fantastica qualità di esprimere ed esaudire un capriccio e, come tutti i capricci, è insincero ed infantile…”. Per riallacciarci a Latouche, decolonizzare l’immaginario di costui significa,innanzitutto, distruggere preventivamente il contesto nichilista nel quale l’Individuo presume di agire “liberamente”. All’Individuo che così orgogliosamente si arrocca intorno alle mura di una “libertà” che lo fa sentire Ente capace di intendere e volere va presentato - sfidandolo - un quadro oggettivo delle conseguenze ed effetti negativi di quello Sviluppo nel cui contesto lui suppone di essere libero. La sfida si articola intorno a una serie di domande:1) Può essere libero un Individuo a cui viene precarizzato il lavoro?2) Può essere libero un Individuo a cui viene chiesta flessibilità negli orari di lavoro in cui non è tenuta in conto la propria dignità ma la priorità della produzione?3) Può essere libero un Individuo quando il suo tempo libero è appaltato anch’esso al consumo sistematico di Merci e Servizi?4) Può essere libero un Individuo che è messo in cassa integrazione o in mobilità quando egli è considerato un mezzo di produzione non conveniente in mano al Sistema capitalista che, in nome delle proprie logiche, delocalizza in massa Unità produttive in altre parti del globo?5) Può essere libero un Individuo che deve vivere un senso di colpa quando è in cassa integrazione perché - con messaggi subliminali - gli viene fatto credere che vive alle spalle della collettività dei contribuenti?6) Può essere libero un Individuo quando viene espulso dal mondo del lavoro e “vive” da disoccupato?7) Può essere libero un Individuo la cui piccola attività (Piccola impresa, lavoratore autonomo, negozio, bottega,..) è perennemente ipotecata dalle logiche usuraie di banche commerciali presso le quali ha aperto conti, contratto prestiti e richiesto fidi?8) Può essere libero un Individuo che deve accedere al prestito usuraio di istituti di credito commerciali privati per potere acquistare un’abitazione?9) Può essere libero un Individuo che statisticamente in Occidente aumenta il credito (per lui debito) alconsumo?10) Può essere libero un Individuo che sempre più assume psicofarmaci, droghe e alcolici in quanto nonregge oltre misura i ritmi di “vita” imposti da un Sistema che si presenta come il regno delle libertà?11) Può essere libero un Individuo che fonda la sua identità non sull’appartenenza comunitaria - distruttadal Globalismo occidentale capitalista - ma sul solo fatto di essere un consumatore sempre piùprecario, flessibile, debitore e psichicamente malato?12) Può essere libero un Individuo che delega i suoi risparmi a Società quotate in Borsa alle quali eglichiede il dividendo delle loro perdite, perché così, malgrado le sirene ammaliatrici suonate dai brokerdi Sistema, storicamente è sempre stato?13) Può essere libero un Individuo che vive in un pianeta sempre più inquinato dal Sistema di produzionee distribuzione delle Merci prodotte?

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14) Può essere libero un Individuo occidentale che pur in un certo “benessere” materiale legato a sempre più precarie condizioni di sopravvivenza biologica menzionate sopra nega - e mentre lo fa mente sapendo di mentire - che questo suo precario “benessere” presuppone un malessere oggettivo e provato nella morte per fame e nella miseria più evidente che colpisce gran parte di quel pianeta considerato materia grezza dal Sistema capitalista, in particolare nei piani quinquennali predisposti dalle multinazionali capitaliste occidentali - con la complicità monetarista della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale - che usano intere aree africane per le loro colture monoestensive e intere aree asiatiche per la produzione di scarpe e magliette facendo lavorare in condizioni disumane bambini e adulti per produrre articoli da presentare negli scaffali dei centri commerciali d’Occidente ove l’Individuo stesso presume di agire “liberamente” nel momento in cui soddisfa l’assolutezza del suo Bisogno esistenziale, prima ancora che psicobiologico?15) E’ libero un Individuo del genere? No; ci permettiamo di considerare questo automa come un Ente che tutto è tranne che cosciente delle sue azioni o autocosciente nella sua identità. Vogliamo sottolineare che la settima, ottava e nona domanda presuppongono il riconoscimento di una prigione di Sistema già da noi indicata sotto il nome di Debito privato. Esso è la conseguenza necessaria del Signoraggio secondario. Il Debito privato è un giogo con il quale l'usurocrazia bancaria tiene sotto controllo l'Individuo consumatore, condizionandone l'esistenza e i comportamenti attraverso il ricatto del debito contratto. Il peso che il Debito privato ha nel determinare la vita dell'Individuo è di uguale gravità rispetto a quella che il Debito pubblico comporta nel condizionare le politiche economiche a livello statale. Nella nostra critica ai bisogni, un bisogno è però assolutamente necessario: bisogna risvegliare l’Individuo occidentale dal delirio monetarista, dall’incantesimo sviluppista e dall’incubo nichilista che li sottende. Molte sono le icone che devono essere demolite: il mito del Progresso; la razionalità matematico-quantitativa della tecno-scienza illuminista; la supremazia della ragione strumentale così intesa costituentesi in un dominio assoluto sulle nature umana e ambientale; l’interesse individuale predominante sulla dinamica plurale della relazione sociale. Questi sono i principali valori del Nulla attraverso cui il Nichilismo procede e per mezzo dei quali il Capitalismo trionfa e dà luogo allo scenario da esso prospettato: il Mercato planetario assoluto. Per invertire la rotta e resuscitare la Persona è da contrastare l’Universalismo con cui questi valori vengono propagati nel Mondo. Ripartiamo dalla crisi che la relazione sociale (inter-individuale) ha nell’odierno Occidente e orientiamo la nostra proposta politica verso il ripristino di relazioni comunitarie interpersonali. Sostituiamo alla depersonalizzante società - termine non a caso economicista - la ri-personalizzante Comunità. Sostituiamo all’attuale accoppiata “vincente” (vincente per i banchieri e per i capitalisti…) Individualismo-Cosmopolitismo, il binomio Persona-Comunitarismo. Il primo passo da compiere per fuoriuscire dall’Occidente mercantile capitalista con tutte le sue ingiustizie subite dalle Classi dominate e subalterne e dai Popoli tutti è il risveglio comunitario. Questo risveglio non è cosmopolita. E’ necessario che tutte le tradizioni pre-illuministe - che ancora non sono del tutto defunte, per nostra fortuna - siano rimesse a lucido. Le tradizioni, i miti, gli archetipi, le narrazioni che provengono da lontano e che sono il simbolo, ognuna con la propria impronta e la propria specificità, dell’affrancamento originario dalla temporalità storica di ogni generazione per salvare lo scorrere del Tempo dal Nulla e per permettere ad ogni generazione di comunicare con quella precedente ad essa e con quella seguente, vanno riesumate dagli scantinati della Storia dove l’Occidente le ha rinchiuse. Abbiamo già dimostrato come l’archiviazione di queste fondazioni abbia ingessato la Storia in un eterno presente soggetto soltanto all’autocorrezione riformista di matrice linearprogressista. La Persona, per essere tale e non un Individuo come lo è ora, deve riconnettere il proprio tempo - il presente - in una linea di continuità posta tra il passato e il futuro. Il passato-presente-futuro sarà così finalmente sottratto dalla visione linearprogressista e riconnesso a una visione ciclica in cui la vita è naturalmente ricompresa tra la nascita e la morte. La Storia così ridefinita è Comunione tra le generazioni. Il Senso comune di uomini e donne che permette loro di appartenere a una Storia così intesa dà luogo a una Comunità. Questo Senso di appartenenza si fonda sull’Essere. Un Essere problematico, caotico e ineffabile; un Essere su cui si dipana la complessità umana e storica. L’obiettivo della riappropriazione da parte della Persona dell’Essere primigenio - come dimensione nella quale definire la propria integralità - ripropone un altro aspetto problematico che attanaglia l’Individuo moderno: il Linguaggio; il “suo” Linguaggio. Se il Linguaggio è l’espressione più profonda dell’Essere ed è il medium che ne modula i passaggi e i significati nell’Esistenza, allora il Linguaggio dell’Individuo è un semplice codice di segni convenzionali per esprimere l’Ente pensato in quanto presenza immediata e immobile. Questo Linguaggio non rimanda a nessuna dimensione spirituale che trascenda il presente e che crei un ponte tra passato e futuro. Concetti come Solidarietà, Giustizia, Bene comune, Comunità (e altre) sono privi di senso se pronunciati in un presente astorico; se slegati da una continuità ciclica in cui l’Essere “ritorna” nella Storia sotto forma di interrogativo inquietante e al tempo stesso garante della genuinità di una Persona. Persona come progetto di Esistenza (Vita) e Persona come progetto di Comunità (Politica). Per dirla con Heidegger, il Linguaggio è la dimora dell’Essere. Certo, non siamo così ingenui da sostenere che le Comunità fondate sull’Essere siano state immuni da guerre, oppressioni, ingiustizie. E non siamo così stolti da pensare l’Essere caotico con le categorie di Valori che si presumano essere eterni e dati antecedentemente alla temporalità storica: essi sono, invece, la problematica soggettivizzazione che la Persona dà della propria realtà comunitaria, quindi relativa e specifica. Ma questi soggettivi Valori di fondo - Legame alla terra; Senso di Appartenenza; Senso della Misura; Armonia con la Ciclicità della Natura; Solidarietà comunitaria; Senso del Bene comune; Rivendicazione identitaria; ecc.. (già elencati nel secondo capitolo e, in modo parziale, poco sopra) – in qualche modo moderavano le conseguenze e umanizzavano la portata di quelle guerre, di quelle oppressioni e di quelle ingiustizie. Preservavano le condizioni - in tempi lunghi - per futuri miglioramenti in termini di Giustizia e di Dignità. L’Occidente odierno, invece, annulla l’Essere come momento fondativo (obliandone la ricerca) e sposta l’asse del suo agire unicamente sull’Avere. E l’Avere ha come stella polare il sostituto dell’Essere originario: l’Essere-economico. Da qui l’Avere si connota come il desiderio di accumulare capitali,rincorrere profitti, guadagnare in Borsa con il possesso di azioni e obbligazioni, iperconsumare Merci e Servizi. Tutto ciò che in Occidente si chiama Giustizia e Dignità è sovrastrutturale non alla Persona rispettata nella sua integralità ma all’Individuo inteso come singolo componente di un meccanismo sistematico in cui l’Economia detta la sua legge: quella legge che quotidianamente recita che la Realtà è fondamentalmente basata sulla Moneta-debito incarnata nel Bene prodotto dal Sistema capitalista. Nella distinzione tra società e Comunità, tra Avere e Essere, tra Individualismo e Comunitarismo, l’Individuo odierno occidentale è drammaticamente a un bivio: o perisce dentro la catastrofe planetaria a cui l’Occidente lo sta trascinando o rimette in discussione il suo status antropologico e, nei tempi lunghi necessari per una radicale Rivoluzione, rientra nella Storia da Soggetto

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attivo. Marx fondamentalmente aveva ragione nel sostenere che l’alternativa che si presenterà al fine corsa dell’Epoca capitalista sarà Socialismo o Barbarie. A prescindere da come si vuole declinare il termine Socialismo, il monito di Karl Marx è di drammatica attualità. Quale sarà la scelta dell’Individuo occidentale? Girovagare, come affermava Nietzsche, come un turista smarrito nel giardino della Storia, o dare senso a quello smarrimento per risalire all’inizio di quel percorso verso il Nulla compiuto dall’Occidente al fine di ritrovare la propria integrale identità? Portare sino alle soglie del suo esaurimento il tragitto nichilista, sino a scorgere il volto della catastrofe, come profetizzato da Heidegger, e da lì rimettere insieme i cocci e ripartire dalle rovine nelle quali l’ultimo Uomo agirà oppure partire in anticipo intanto che il Titanic non è ancora affondato, pur circondato da migliaia di icerberg? Se l’Individuo, in un attimo di lucidità e memore della propria identità spezzata, sceglierà l’opzione rivoluzionaria, egli inizierà un processo di sganciamento dal presente infinito nichilista e si riconnetterà alla Storia. Entro questa scelta, il futuro è prospettato anche alla luce del passato non più rimosso e da un presente non più ingessato. Soprattutto è il Tempo dell’esistenza che è riconsegnato alla ciclicità della vita nella sua accezione autentica. La vita torna a essere cadenzata dalla nascita e dalla morte, accettate come un inizio e come una fine. Oltre che alla riconnessione alla Storia, l’Individuo (che anela a tornare Persona) ritrova la Natura. Storia e Natura sovrintendono a concetti diversi della coscienza umana. La prima è il raccordo tra la Cultura (Idee, Miti, Valori,..) e gli eventi cronologici vissuti dai Gruppi umani. La seconda è il raccordo tra l’esistenza biologica della specie a cui appartengono gli umani e l’habitat in cui interagisce questa specie con gli altri esseri viventi e non viventi. In comune, però, Storia e Natura hanno un processo di definizione ciclico. Presso la coscienza umana, il Tempo della Storia e il Tempo della Natura devono accordarsi in perfetta risonanza. Il Tempo umano a priori deve accettarne le proprietà caratteristiche che non dipendono dalla pensabilità del proprio intelletto. Il processo dell’eterno ritorno degli eventi e il ciclo delle stagioni sono indisponibili alla capacità creativa dell’Uomo. La creatività dell’Uomo è invece disponibile in una progettualità che tenga conto della nascita e della morte come due poli entro i quali la vita è esistenzialmente vissuta con autenticità. La prigionia e la liberazione del Titano Prometeo - che rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini - è esplicativo di come in seno all’antica Cultura greca vi fosse una difficoltà a definire il rapporto tra la Tecnica (il fuoco) e l’agire umano. Dapprima la Tecnica venne vista come una distruzione annunciata della Natura per il desiderio degli umani di essere simili agli dei (la prigionia), poi - dopo una serena riflessione intercorsa tra il Mito e il Logos - il fuoco venne visto dagli dei come una potenzialità progettuale con la quale gli uomini potevano interagire con la Natura, a patto di usarlo con la necessaria mediazione del Senso della Misura. Cosa erano il Senso e la Misura nella Cultura greca classica? Il Senso è lo scopo umano progettuale dove il Soggetto deve predeterminare mezzi da usare e fini da raggiungere nel Tempo ciclico. La Misura è il limite del Tempo umano che non può prevaricare, né tantomeno annullare il Tempo storico e naturale che, fuor dalla ciclicità, non ha in sé scopi né obiettivi. Con il senno di poi e con una battuta, possiamo tristemente ammettere che gli dei sono stati troppo indulgenti con noi umani. La Tecnica anziché ausilio è diventata Volontà di potenza con cui l’ultimo Uomo ha voluto sostituirsi al tempo degli dei. La Tecnica diviene assenza di scopo - fuor quello nichilista, ovviamente - perché la sua funzionalità capitalista è il fine e la fine degli uomini. Lo scopo umano e la Tecnica possono tornare a convivere armoniosamente se l’Uomo è in armonia con la Natura e la Storia ciclica. Senza l’accettazione della morte e della caducità delle cose, la Tecnica annulla il Senso all’esistenza degli umani e li subordina ad essa, facendoli divenire un Soggetto passivo, alla stregua della Natura dominata. Alla base dello Sviluppismo economico denunciato da Latouche vi è dunque lo stesso Nichilismo che sta alla base della Tecnica moderna e della Moneta-debito. Sono diverse articolazioni della medesima Struttura. Questa Struttura è stata delineata da una libera scelta degli umani. L’Illuminismo e le sue culture antesignane risentono dell’ambiguità espressa dalla dicotomia prigionia-liberazione di Prometeo presente nella classicità greco-romana. Diciamo che per duemila e cinquecento anni la saggezza umana ha tenuto “imprigionato” i deliri di onnipotenza della ragione strumentale dell’Individuo che, dormiente, scalpitava nella Persona. Questa Tecnica nichilista, così hanno voluto gli umani (gli dei sono una loro arcaica proiezione), è la funzione per eccellenza del Sistema capitalista che produce all’infinito Merci da consumare. La “liberazione” di Prometeo ha partorito la Tecnica moderna. La Tecnica così intesa rappresenta la fine della Storia e della Natura. Con esse gli umani sono destinati a finire il loro racconto. Questo destino è il Nichilismo. Se la Moneta-debito, lo Sviluppismo e la Tecnica sono inerenti principalmente alla dimensione economica, l’Individuo che volesse scegliere di tornare Persona e Comunità e fuoriuscire dal Nichilismo occidentale come dovrebbe fondamentalmente ripensare l’Economia? Nel fornire una risposta sensata ci facciamo aiutare dal padre fondatore della Decrescita, un autore di cui è debitore lo stesso Latouche: Nicolas Georgescu-Roegen. Un’Economia comunitaria ha la necessità di valutare il proprio impatto con la Storia e con la Natura. L’Entropia che governa l’Universo ci ammonisce che l’energia non è trasformabile all’infinito e tende all’equilibrio tra tutti i suoi punti. E’ un problema, però, che non ci riguarda perché andrà a regime tra alcuni miliardi di anni. Si spegnerà prima la nostra Stella, il Sole. Ce ne vorranno almeno cinque. L’entropia universale e la vita solare sono dunque ragionevolmente fuori (almeno loro e almeno per ora..) dai problemi che caratterizzano la nostra agenda politica. Possiamo quindi considerare la Terra come un sistema chiuso perché omplessivamente per la materia e per l’energia così è, beninteso per ciò che concerne i processi naturali. l’Economia ideale sarebbe quella che si comporta come questi processi naturali in un ecosistema chiuso, laddove le trasformazioni energetiche e materiali sono in costante ripristino. L’Economia reale, secondo Roegen e secondo noi, deve il più possibile avvicinarsi a questo stato ideale. Il pensatore rumeno chiamerà bioeconomia questo approccio sensato alla produzione di Beni che possano dignitosamente mantenere in vita gli umani senza danneggiare loro stessi e la Natura. L’Economia industrialista degli ultimi tre secoli si è invece drammaticamente rivelata come un sistema aperto a perdere in forte controtendenza ai meccanismi di riequilibrio dei normali processi naturali. Roegen ci avverte che due sono i fattori fondamentalmente da tenere presente quando parliamo di Economia: l’energia fornita ai processi di formazione e la materia impiegata. Per il primo fattore, il pensatore rumeno fa appello al secondo principio della termodinamica, ricordandoci che al termine di ogni processo di trasformazione energetica, l’energia peggiora la qualità e riduce la quantità del suo apporto. Si comprende, quindi, il perché è di straordinaria attualità il dibattito sulle energie alternative rinnovabili da introdurre in luogo di quelle fossili, che sono energie non rinnovabili. Per il secondo fattore - la materia - Roegen ci dice che progressivamente essa subisce un degrado, inteso come peggioramento del suo continuo riutilizzo da parte del mondo vegetale e animale. In altre parole, c’è uno stato di progressivo peggioramento di acqua, aria, suolo e mare. Uno dei fenomeni tipici dell’Economia industrialista degli ultimi tre secoli, oltre al surriscaldamento climatico, è la non riciclabilità di una parte dei rifiuti prodotti dal suo

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abnorme sistema produttivo. Da qui l’altro attualissimo dibattito sulle catastrofi ecologiche planetarie. Abbiamo già sottolineato che il problema delle energie rinnovabili e quello delle catastrofi ecologiche non possono trovare risposte adeguate dalle proposte avanzate dai socialismi riformisti o dall’ambientalismo progressista per le ovvie collusioni ideologiche che queste aree politiche hanno con la cultura nichilista occidentale. Le tematiche in sé, però, vanno certamente discusse e affrontate. In linea teorica, dunque, l’Economia comunitaria deve avere una ciclicità virtuosa che concordi armoniosamente con la ciclicità della Storia e della Natura. Siccome noi siamo politici seri e realisti e vogliamo proporre eventi realizzabili e non favole, diciamo che realisticamente nessuna Economia è impattante a costo zero con la Natura. Dobbiamo sforzarci, però, di usare strumentalmente l’Economia in modo tale che degradi il meno possibile l’energia e la materia impiegate nei suoi processi di trasformazione e produzione. Se - come detto - nella scelta tra l’Avere l’Essere-economico come stella polare del proprio agire e l’Essere originario come momento fondante la propria vita in una Comunità, l’Individuo sceglie la seconda opzione, uno degli effetti che si determinano è il distacco dal Bisogno totale, che rendevano l’Individuo funzionale al Mercato planetario assoluto. Tra l’annullamento dell’artificio psichico del Bisogno totale dell’Individuo (con il ritorno al bisogno necessario e dignitoso) e la bioeconomia rispettosa della Natura (sia quella umana che quella ambientale) vi è una logica, storica e naturale corrispondenza biunivoca. In definitiva, la bioeconomia è attuabile solo in una Comunità in cui i bisogni singolari e comunitari siano limitati alla dignitosa esistenza. Approfondendo, dunque, la linea di pensiero che da Roegen arriva ad Alain De Benoist e Serge Latouche, concludiamo affermando che l’Economia sviluppista - il Capitalismo attuale - è antistorica perché agisce, oltre che contro alla generazione attuale, anche contro, soprattutto, alle generazioni future ed è antinaturale perché sistematicamente devasta e inquina la Natura ambientale e destruttura la Natura umana. Importanti da tenere in considerazione sono le tesi radicalmente critiche verso l’Economia sviluppista esposte dall’intellettuale di sinistra Carla Ravaioli. Il suo anticapitalismo è nutrito da considerazioni che legano indissolubilmente l’iniquità sociale (con il suo corredo di ingiustizie) alla caratteristica di un’Economia capitalista che deve crescere in termini esponenziali la quantità dei suoi prodotti. Non di rado ella è entrata in polemica con i suoi compagni della sinistra radicale anticapitalista che implicitamente le imputano una sorta di ecomarxismo sterile. A detta di questi compagni - che a onor del vero, purtroppo per la Rivoluzione, sono in maggioranza in quell’area - le iniquità e le ingiustizie sociali sono derivate solo ed esclusivamente dai Rapporti sociali di produzione. Le questioni ecologiche, a detta di questi compagni, si risolvono sostituendo le energie fossili attuali con le energie rinnovabili pulite. Lo Sviluppismo, è la loro conclusione, può ben conciliarsi con progetti anticapitalisti e con desideri di Giustizia sociale (non scandalizziamoci. La gran parte dei comunisti occidentali, purtroppo, la pensa così..). Nella prima asserzione c’è mezza verità; nella seconda c’è un tragico errore. La Ravaioli, in sintesi, considera invece indistinguibile l’analisi dei rapporti sociali di produzione dal criterio sviluppista con il quale si attua la produzione stessa; l’accumulazione del capitale, necessità inderogabile del Sistema capitalista, è la radice che unifica i due temi e li rende indivisibili. Nel ragionamento della Ravaioli torna quella preoccupazione olistica - da noi affrontata nel quarto capitolo a proposito dei “rivoluzionari” a compartimenti stagni - di considerare il Capitalismo non solo alla stregua del rapporto Capitale-Lavoro, ma nella sua complessità. Lo Sviluppismo capitalista è la causa di ingiustizie sociali e, contemporaneamente, della devastazione ecologica del pianeta. Per la Ravaioli, di contro all’ortodossia sviluppista dei suoi compagni, è sì condizione necessaria la graduale sostituzione delle energie fossili con le energie rinnovabili pulite, ma non ancora sufficiente per scongiurare né le iniquità sociali né il degrado ambientale. In presenza di modificati rapporti sociali di produzione, sarebbe comunque necessaria anche la rimozione del movente sviluppista alla base di un’ipotetica Economia anticapitalista. La Ravaioli ha come primi bersagli delle proprie critiche antisviluppiste gli economisti, compresi quelli della sua area politica. A partire dalla celebre frase pronunciata da Kenneth Boulding "…Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un Mondo finito è un pazzo, oppure un economista…", la Ravaioli denuncia il male oscuro di cui sono affetti tutti gli economisti occidentali, siano essi politicamente catalogabili a destra, al centro o a sinistra. A parte rarissime eccezioni, gli appartenenti a questa categoria ( una vera e propria casta..) sostengono l’inevitabilità dell’Economia a sottrarsi ad un ragionamento sviluppista. La Ravaioli, nei suoi scritti, non sembra comprendere che questo male oscuro - di cui sono affetti gli economisti - sia dovuto al fatto che essi sono camerieri - né più né meno che i politici o i giornalisti - del Sistema Occidente (a parte le pochissime eccezioni che confermano la regola generale). E non dà per inteso - piccola critica che noi rivolgiamo a lei pur ritenendola una maestra - che questo Sviluppismo accademico sia un atto dovuto nelle elaborazioni di questi economisti in quanto esso è la necessaria conseguenza dell’emissione usurocratica della moneta che dà Valore alla Merce prodotta dal Sistema capitalista. La Ravaioli dovrebbe rinvenire un nesso logico e necessario tra il paranoico aumento costante del PIL perseguito dall’Economia capitalista e l’aumento dei Debiti pubblici di tutti i Popoli del Mondo. Stabilito questo nesso, indispensabile per potere combattere il Sistema capitalista, si comprende molto più chiaramente il motivo per il quale la categoria degli economisti affermi tautologicamente che l’oggetto dei loro studi - l’Economia - è naturalmente (!?!) teso alla crescita costante. La Ravaioli denuncia anche il pericolo secondo il quale i disastri ecologici anziché essere un deterrente in funzione anticapitalista o quantomeno essere un argomento per mettere fortemente in discussione le logiche di accumulazione e di sfruttamento dell’Economia di Sistema, paradossalmente può divenire - e in parte lo sta già diventando - una nuova risorsa al servizio del Capitalismo stesso; risorsa da capitalizzare giocando di sponda anche con i Gruppi ambientalisti di sinistra; quei Gruppi che pensano che possa esistere un Capitalismo dal volto umano. La green economy è la risposta data dal Sistema Occidente ai problemi causati da esso stesso nel suo incedere criminale e sviluppista. E’ la patologia stessa che si preoccupa di risolvere i mali che essa stessa procura e causa. L’Occidente è anche questa follia. Al servizio di questa follia si adoperano lo Sviluppo sostenibile, l’ambientalismo progressista e l’ecocapitalismo in genere. Se dobbiamo fare un nome che raccolga in sintesi tutte queste “suggestioni” riformiste diciamo quello dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America Al Gore. Sulla “complicità” con il Sistema capitalista da parte di Gruppi e aree culturali impegnate a difendere l’ambiente senza radicalmente combattere le cause che lo devastano, Eduardo Zarelli la spiega come l’effetto di un errore culturale di principio: l’adesione ai valori di fondo dell’Occidente operata da questi Gruppi. L’Occidente piega ai propri interessi anche le scienze che potrebbero smontare la sua maschera ideologica e menzognera. Infatti “…L’Ecologia - la scienza delle relazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente naturale - ha generato molti figli e, soprattutto, un fraintendimento ed una eterogenesi dei fini. Il suo utilizzo strumentale ne ha snaturato il significato di critica complessiva al modello di Sviluppo illimitato.(…) L’atteggiamento culturale che ne consegue, che è largamente maggioritario, si limita a concepire la Natura come un

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capitale da preservare da parte di un Uomo “responsabile” e “preveggente”…” (Eduardo Zarelli, “Quale cultura politica per l’ecologismo?”, www.ariannaeditrice.it). Oltre alla green economy, da tempo sta agendo in Occidente un’altra Economia di “salvezza”, cioè un’Economia che cura i mali da essa stessa prodotti: la psyco economy. Anche di questa Economia abbiamo già precedentemente scritto nei capitoli sopra. Tutti i disagi, le psicosi e le nevrosi prodotte dal Sistema capitalista ai danni della psiche umana - oltre che generare scienze moderne quali la psicologia (nella sua versione rivolta al singolo e in quella da Apparati che abbiamo definito di massa) e la psichiatria - vengono alleviate da farmaci forniti al Mercato dalle multinazionali farmaceutiche. Un altro aspetto deleterio causato dall’Economia votata alla crescita è quella riguardante le condizioni del mondo del Lavoro, in particolare quello del Lavoro dipendente. Come sostenuto da Alberto Molari, l’aumento di produttività e l’esigenza dei capitalisti di diminuire il cosiddetto costo del lavoro mettono il prestatore d’opera in una condizione oggettiva di progressiva insicurezza sociale. La ricerca spasmodica dell’aumento del PIL è a tutto vantaggio solo dei banchieri e dei capitalisti. Perché? L’aumento del Prodotto Interno Lordo permette allo Stato di disporre di una più ampia base di ricchezza prodotta da cui potere attingere l’esazione fiscale, di cui una non trascurabile percentuale è destinata a coprire il buco generato dalla sottoscrizione dei Titoli di Stato da rimborsare alla scadenza e dai relativi interessi passivi; al capitalista, invece, l’aumento del PIL necessita per coprire l’esposizione debitoria verso le banche commerciali e per rafforzare il suo margine di profitto. Inutile ricordare che il ricavato ottenuto dalle Aste in cui quei Titoli furono sottoscritti è stato regalato ai banchieri centrali in cambio del Nulla, cioè della Moneta-debito. Il capitalista, oltre alla citata dipendenza debitoria dal Sistema bancario, è in concorrenza intrasistematica con altri capitalisti. Egli deve ridurre sempre più i costi allo scopo di raggiungere il profitto che permetta l’accumulazione del capitale. Esso deve agire, nell’intento di abbattere i propri costi, su entrambi i capitali da investire nel processo di formazione del prodotto. Marx li chiamava il primo capitale costante, che è l’insieme dei mezzi di produzione (macchinari, edifici, spese di manutenzione, le conoscenze,..). Il secondo con il nome di capitale variabile, che è il salario da riconoscere al lavoratore subordinato. L’interesse del capitalista, razionalizzando il primo capitale - quello costante-, è quello di migliorare il coefficiente di produttività. L’introduzione di migliorie tecnologiche nei processi di formazione della Merce - su tutte le biotecnologie e l’informatica - e la delocalizzazione di parti essenziali della produzione in zone del Mondo a basso costo del lavoro, strutturalmente ha comportato sia l’aumento della produzione che l’aumento di produttività nella stessa dimensione di tempo. Il corollario che necessariamente ne consegue, però, è l’espulsione di manodopera dal mondo del Lavoro. L’Economia di crescita capitalista genera la crescita esponenziale del tasso di disoccupazione! In un articolo tratto da www.villaggiomondiale.it, e riferito alle dichiarazioni di Jeremy Rifkin, un grande studioso dei fenomeni legati al lavoro, si ricorda che “…Secondo Jeremy Rifkin, stiamo uscendo dalla Rivoluzione industriale ed entrando nel secolo delle biotecnologie. Negli ultimi quaranta anni, due dirompenti novità hanno marciato su binari paralleli: il computer e le manipolazioni genetiche. Questi due filoni ora stanno cominciando a fondersi in un unico campo fatto di bioinformatica e genomica. Esso darà luogo, nel XXI secolo, a una nuova, grande rivoluzione commerciale. Il confluire dell’informatica e delle manipolazioni genetiche darà luogo a un tipo di Economia che farà assegnamento su una forza di lavoro piccola, di élite. Mai e poi mai - sostiene Jeremy Rifkin - vedremo decine di migliaia di lavoratori uscire dai cancelli di fabbriche come la Microsoft, la Genetech, o di altre industrie del computer, del software, delle tecnologie genetiche perché queste industrie non avranno più bisogno di manodopera di massa. I fattori a determinare questo tipo di disoccupazione discendono più o meno direttamente da una stessa causa, le nuove tecnologie. Le tecnologie stanno diventando talmente avanzate, talmente sofisticate e così poco costose che di qui a cinque o dieci anni nessun lavoratore “umano” potrà competere con loro…” . Rifkin, nel suo capolavoro “La fine del Lavoro”, descrive scientificamente come la disoccupazione nel mondo occidentale è destinata inevitabilmente a crescere esponenzialmente. Nell’Unione Europea, per citare un dato estrapolato da www.archiviostorico.corriere.it, “…(i disoccupati) sono oltre 14 milioni e mezzo. Per l' esattezza: 14.579.000 disoccupati a fine aprile (2009) nei 16 Paesi della zona Euro, e 20.825.00 in tutti i 27 Paesi dell' Unione Europea. Mai così tanti da molti anni, certificano le statistiche dell' Eurostat: nei 16 Stati della zona euro, il tasso di disoccupazione ha toccato in aprile il 9,2 per cento - in netta crescita dall' 8,9% di marzo - ed è il primato negativo di un intero decennio…”. Nel solo anno 2009, vi è stata “…Una perdita di oltre 4,6 milioni di posti di lavoro nel 2009 nella Ue. Sono i dati del rapporto mensile della Ue(..). Per quanto riguarda l'Italia, con riferimento ai dati Istat(…), nel corso dell'anno appena passato sono andati in fumo 508 mila posti di lavoro…”(tratto da www.adnkronos.com). Gli apologeti del Capitalismo, del liberismo, del monetarismo e dell’Economia di crescita ci spieghino una buona volta per quale motivo le tesi da loro difese non dovrebbero essere definite antisociali e antiumane. Tornando al capitalista che deve abbattere i costi sulle due forme di capitale nel momento dell’investimento, dopo avere analizzato le conseguenze del primo capitale - quello costante - analizziamo ora le implicazioni sul lavoro subordinato del secondo – il capitale variabile-. Esso è riferito al salario spettante al lavoratore dipendente. Con l’introduzione “legale” dei meccanismi di flessibilità e di precarietà e la parallela demonizzazione propagandistica del posto fisso, il Lavoro dipendente è oggi da considerare alla stregua di una Merce deperibile a tempo determinato. Determinato, s’intende, dal volere del capitalista. Legato all’aumento della disoccupazione non c’è soltanto l’ovvio aumento della povertà materiale. C’è un aumento di disagi, malesseri e senso di impotenza. Per dirla con Umberto Galimberti, il senso di colpa che scaturiva dalla precedente società basata sulla disciplina è stato sostituito dal senso di inadeguatezza provata in questa società basata sull’efficienza. Anche questo passaggio è “merito” della cultura illuminista. Alberto Molari sostiene che nel passaggio da un’Economia capitalista di crescita a un’Economia comunitaria basata su una Decrescita graduale e ragionevole, anche il Lavoro può e deve svincolarsi dalle clausole economiciste fondate sulla ricerca dell’efficienza e della produttività. Deve radicalmente cambiare, però, il paradigma nel quale la bioeconomia è pensata. L’Economia in quanto tale deve retrocedere a ruolo di strumento eterodiretto. Come afferma Luigi Tedeschi “……Il calo della produzione e dei consumi, già ipertroficamente gonfiati dalla Economia del Debito, dovrebbe invece suggerire, dinanzi ad un Capitalismo in declino (…), soluzioni sistemiche ispirate alla Decrescita. Ma tali soluzioni presuppongono il ripristino della sovranità degli Stati e il conseguente primato della Politica sull’Economia…”(tratto da www.centritalicum.it, “Crisi globale:il bluff della ripresa”). Proporre il rovesciamento dell’attuale rapporto tra Economia e Politica è cosa talmente ovvia (altrimenti non avrebbe senso tutto quello che fin qui abbiamo scritto) ma che è bene ripetere. Il tentativo di ogni soggetto economico è infatti quello di svincolarsi da ogni potere di controllo. Aristotele aveva capito tutto questo già 2500 anni fa. Esiste una buona e una cattiva crematistica. Ai soggetti agenti economici non può essere riconosciuta l’autonomia etica del loro agire. Lo Stato non è il

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semplice regolatore della vita civile ed economica della Nazione. Lo Stato è la sostanza etica della Comunità. Alcuni anticapitalismi (in specialmodo il Pensiero anarchico) sostengono - a torto - che l’estinzione dello Stato coincide con il superamento del Capitalismo. Niente di più tragicamente errato. Semplicemente va invertito il rapporto tra Economia e Politica e va ridefinito il ruolo di quest’ultima. E’ il potere politico, dunque, che risolve in sé il senso dell’organizzazione economica di una Comunità o di uno Stato. Non è sicuro che determinati Soggetti economici, anche al di fuori di un Sistema capitalista o al di fuori dell’Occidente, non arrivino a costituire forme illegittime di pre-potere nei confronti di altri membri della Comunità. E’ buona cosa, quindi, garantire che l’Economia non riproduca i suoi soliti germi corruttori e socialmente disgregatori. Lo Stato è l’organo supremo di questa garanzia. Se lo Sviluppo è causa di tutti i disastri che imputiamo all’Occidente e alle sue logiche nichiliste, come prospettiamo il doposviluppo? L’errore da non commettere - cosa di cui Latouche e De Benoist sono anch’essi consapevoli - è pensare di dare una risposta universale che vada bene ai quattro lati del Mondo indistintamente. Cadremmo nella trappola occidentalista tesa dal nemico. Sarebbe l’ultimo colpo di coda che l’epoca dei lumi ci sferra in punto di morte. Se l’analisi dell’Occidente capitalista è da svolgere globalmente perché globalmente esso di necessità si sviluppa e si diffonde, le contromosse anticapitaliste vanno invece prese comunitariamente o localmente. Pur essendo comune e universale - anche in questa definizione di universalità delle Comunità, Preve si distingue per fornirci intuizioni geniali - l’idea di volere ricostruire armoniosamente le relazioni sociali della Comunità e migliorare le condizioni di tutti i membri di un Gruppo umano senza più che vi siano uomini che sfruttano altri uomini, le declinazioni culturali e specifiche di questa idea sono però plurali e molteplici e variano da area geografica ad area geografica. L’Africa sub sahariana non è il Sudamerica. L’Europa non è l’Australia. Il Nordafrica non è l’est asiatico. Il vicino Oriente non è il Nordamerica. In questo senso le diverse tradizioni e le diverse culture originarie delle migliaia di Popoli presenti al Mondo devono essere rivalutate e valorizzate, di contro alla omogeneità monoculturale messa in atto dalla Globalizzazione capitalista. Come ha sottolineato Latouche “…La saggezza tradizionale considerava che la felicità si realizzasse nel soddisfare un numero ragionevolmente limitato di bisogni…”, ma le saggezze tradizionali sono diverse e differenti da Comunità a Comunità, da Popolo a Popolo. Per esempio, il punto di vista di chi redige questo Manifesto è la parte meridionale dell’Europa che si affaccia e si apre multietnicamente al Mediterraneo. E questo non è il punto di vista dell’intero pianeta. In molte altre zone del Mondo, il problema Occidente è identico al nostro, ma la fuoriuscita avrà forme diverse e declinazioni differenti. In comune ci può essere l’indisponibilità della Persona a trasformarsi in un tubo digerente votato all’iperconsumo; oppure ci può essere l’indisponibilità a morire di fame. Ma il Bisogno dignitoso di cui vive la Persona è diverso da specificità a specificità; è il risultato di una narrazione culturale che celebra la sua diversità da un’altra narrazione. Altro errore da non commettere è pensare che la Decrescita possa essere proposta in una società strutturalmente improntata alla crescita. Tra le due fasi sarà necessaria una non breve transizione, in cui dovranno mutare gradualmente strutture di produzione, sistemi di distribuzione, organi di decisione e cultura del consumo. Come afferma Bontempelli nel saggio prima citato, non si può pensare “…la Decrescita come una riduzione delle quantità a rapporti sociali invariati. Ma a rapporti sociali invariati la Decrescita è impossibile, perché i rapporti sociali vigenti si autoriproducono soltanto attraverso lo Sviluppo, in quanto poggiano sulla crescita illimitata del plusvalore(…) L’attuazione della Decrescita scardinerebbe di per se stessa i rapporti sociali vigenti, e non solo consentirebbe, ma esigerebbe redistribuzioni di ricchezza sociale(…)Nella realtà, chi vuole lo Sviluppo vuole il Capitalismo, qualsiasi siano le illusioni ideologiche con le quali occulta questa semplice verità…”. Perciò, non solo è da combattere il contenuto (Sviluppo infinito), ma anche la forma (Capitalismo) che lo concretizza. I due concetti sono legati a doppio filo e indissolubilmente. E questa regola vale sia per gli apologeti del Capitalismo, sia per certi avventurieri dell’anticapitalismo (sia nella destra radicale che nella sinistra radicale) che continuano ad ostinarsi nel sostenere che ci possa essere uno Sviluppo non capitalistico rispettoso dell’ambiente e garante di una equa distribuzione dei Beni prodotti. La transizione da una società occidentale improntata ad un’Economia di crescita a una Comunità organizzata sulla Decrescita prevede anche una revisione dei propri stili di vita e un cambiamento paradigmatico di valori e prospettive con le quali intendere e volere il consumo. Latouche indica un elenco di otto R (la R è la iniziale degli otto verbi che danno significato all’azione del ragionevole consumo in una nuova dimensione comunitaria) che è stilato con lo scopo di determinare comportamenti finalizzati alla riduzione del saccheggio della Biosfera. La breve rassegna di questi otto verbi è la seguente: 1) Rivalutare: Sono da correggere i Valori che danno Senso alla nostra vita. L’altruismo di contro all’egoismo; la cooperazione rispetto alla concorrenza; il piacere del tempo libero nei confronti dell’ossessione del lavoro; la cura della vita sociale sul falso e disperato edonismo del consumo illimitato; l’appartenenza comunitaria sull’anonima “esistenza” globale; il bello sull’efficiente; il ragionevole sul razionale. La correzione di questi Valori ha come obiettivo la revisione dell’immaginario che in questi tre secoli di Sviluppismo ha colonizzato le menti dell’Individuo occidentale. 2) Ricontestualizzare: E’ da ridefinire il contesto nel quale esprimiamo il concetto di ricchezza e povertà, abbondanza e scarsità. In Occidente questi concetti sono stati declinati alla luce del bisogno indotto, dello Sviluppo infinito e della Moneta-debito come misura (nichilista) di ogni Ente. Il nuovo contesto prevede un’Economia che non mercificherà né l’Uomo né la Natura, ma sarà solo uno strumento di trasformazione guidata da fini comunitari slegati da profitti e speculazioni. 3) Ristrutturare: Sono da modificare i rapporti sociali di produzione. Non vi saranno più mezzi di produzione estranei al Lavoro. Le Cooperative Sociali d’Impresa (Vedi Capitolo sesto, Punto 2, par. e3) e il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato (anche quello autonomo) vedranno orientate le proprie opere in funzione di progetti comunitari e nell’ambito della cooperazione interna all’Unità produttiva e allargata al Territorio di appartenenza, senza più i moventi dell’efficienza a tutti i costi, del profitto da raggiungere e dalla produzionefine a se stessa e legata al Libero mercato. La produzione sarà invece destinata all’esistenza dignitosa e qualitativamente bella. La disperazione pseudoedonista dell’iperconsumista occidentale dovrà essere catalogata come un mostro nel museo degli orrori storici. 4) Rilocalizzare: Il bisogno e il soddisfacimento di esso sarà calibrato tenendo conto dell’ambiente storico e geografico di un territorio e di una Comunità. Il nesso tra ambiente e specie umana vincolerà il consumo di Merci e l’usufrutto di Servizi alla dimensione locale. Il motto sarà “produrre in loco e consumare in loco”. Se l’impatto ambientale e l’Impronta ecologica lo consentiranno, a fronte di un controllo politico-programmatico saranno tollerate e consentite anche importazioni di Merci provenienti da Comunità vicine o dall’estero. L’obiettivo di fondo è rivalutare le Merci pregiate di qualità prodotte nel territorio di appartenenza, promuovendo l’operato di

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Unità produttive locali e il consumo comunitario dei loro prodotti. Eventuali eccedenze saranno oggetto di concordate esportazioni. 5) Ridistribuire: Delle 8 R consegnateci da Latouche, questa è quella che inerisce più da vicino alla dimensione “internazionale” della Decrescita. E’ la più complicata, soprattutto nella prima fase di transizione, da mettere in atto. In pratica, l’ambiziosa R in questione si pone il problema di coniugare le diverse espressioni culturali e tradizionali presenti (a centinaia di migliaia) nel pianeta, e dunque portatrici di diverse istanze e di diversi bisogni, con alcune richieste universali che a tutte sono comuni. Questi fattori ricorrenti a tutte le Comunità e a tutti gli uomini e donne in esse viventi sono: a) Condizioni di vita dignitose b) Accesso alle risorse naturali c) Equa distribuzione della ricchezza. Per fare alcuni esempi, se una Comunità ha scarse risorse idriche, non può essere lasciata sola a se stessa. Se una Comunità ha una precaria condizione climatica che mette a repentaglio raccolti e allevamenti e dunque mette a rischio l’autosufficienza alimentare, essa deve essere aiutata. Gli aiuti inter-comunitari non devono pregiudicare l’esistenza delle Comunità disagiate in questione (se fossero in mano al FMI, al WTO - con le multinazionali a farla da padrone - o alla Banca Mondiale, scomparirebbero per genocidio liberista di matrice usurocratica). A livello di Politica estera, è da pensare una collaborazione inter-comunitaria, federale, macroregionale e inter-continentale (fatto salvo che l’ONU sarà comunque abolita). Nel periodo di transizione, in molte aree del Mondo povero (reso povero dalla multinazionali e dalle politiche monetarie della Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale) addirittura saranno necessarie locali Economie di crescita, intesa come crescita di produzione alimentare da consumare in loco in luogo delle attuali monocolture estensive, per scongiurare la morte per fame e per malattia da denutrizione. Questa Politica locale di recupero di Economie di autosussistenza, nella fase iniziale avverrà in collaborazione con le attuali agenzie del Commercio Equo e Solidale, sino al momento in cui le ex aree povere provvederanno in autonomia alle loro specifiche esigenze agroalimentari. 6) Ridurre: Se il nostro obiettivo è ridurre la produzione e il consumo globali di Merci in modo tale che l’Impronta ecologica (vedi paragrafo 6, capitolo sesto) complessivamente possa consentire al nostro pianeta di assorbire immediatamente i carichi espressi dal binomio trasformazione materie prime/rifiuti prodotti (attualmente, invece, se tutti consumassero come i cittadini USA, ci vorrebbero 12 pianeti come la Terra, e se consumassero come i cittadini dell’Europa occidentale 5…), è evidente che dovremo ragionevolmente ridurre l’attuale impatto con la Biosfera e ripensare i nostri modi di produrre e consumare. In questa ottica sono da ridefinire le ore che giornalmente sono da destinare al lavoro produttivo.7) Riutilizzare: Utensili e apparecchi che inondano le odierne stazioni ecologiche dovranno essere pensati come oggetti riparabili e più conformi al loro Valore d’uso piuttosto che all’attuale Valore di scambio, motivo per il quale oggi sono invece considerate Merci da consumare velocemente in vista della loro celere sostituzione.8) Riciclare: Recuperare tutti gli scarti non decomponibili derivanti dalle nostre attività. In questa come nella precedente settima R, dovremmo imparare da molti immigrati presenti nel Nord ricco che visitano le nostre discariche (stazioni ecologiche..) alla ricerca di apparecchi ancora in buono stato e funzionanti dopo piccole riparazioni. E’ una lezione di dignità che dovrebbe insegnarci qualcosa. E anche, un po’, farci vergognare. La Decrescita comporta perciò anche una trasformazione antropologica e presuppone un travaglio culturale. Il punto più complicato è mettersi alle spalle tutto il corredo concettuale strutturato intorno all’Economia mercantile. Nell’ambito comunitario dell’autoconsumo devono interagire la bioeconomia proposta da Roegen con un’Economia del Dono ripresa dal decrescentista italiano Maurizio Pallante. L’insegnante di lettere romano ricorda come il Dono è gratuità nel concedersi, nell’offrire il proprio tempo, nel cedere un proprio oggetto all’interno di una relazione di cui trae beneficio sia il donatore che il destinatario. Il dovere di ricevere da parte di colui che è destinatario della gratuità del donatore si tramuta nella capacità di donare un domani ad un altro comunitario, un terzo, che coinvolgerà dopodomani un quarto, sino ad allargare in una rete relazionale plurale e molteplice l’intera Comunità. Dono e Reciprocità si richiamano dialetticamente. L’uno chiama in causa l’altra e viceversa e a migliorare sono i legami sociali e la felicità personale dei singoli membri. Attualmente, anche in Italia, vi sono Associazioni denominate Banche del Tempo (malgrado il termine usato - banca - sia infelice, il senso del loro agire è sicuramente interessante) che coinvolgono i loro soci in uno scambio gratuito di tempo. Tempo dedicato a prestazioni di manutenzione, ospitalità, cura di persone, animali e piante, ripetizioni scolastiche, accoglienza e quant’altro di utile per rispondere a esigenze di un socio, senza che il bisogno di questi costituisca un peso economico. Ogni socio, ovviamente, nel momento dell’iscrizione, mette a disposizione un numero di ore settimanale in cui offre una sua particolare competenza. Franco Gesualdi rinforza il bagaglio valoriale della proposta decrescentista (anche se lui non è un decrescentista in senso stretto) portando l’attenzione sul concetto di sobrietà, intendendo questa come una precondizione volta a riformare il proprio immaginario intorno alla Realtà occidentale orientata invece all’ostentazione e allo spreco. Gesualdi non è critico alla proposta della Decrescita in sé (anzi, potenzialmente è un ottimo decrescentista), quanto al pericolo che essa si riveli una moda momentanea ed effimera. Noi siamo d’accordo con lui. Per evitare che sia una moda e che balli una sola estate tra i gruppetti antagonisti, essa deve essere inquadrata in un sistema progettuale che tenga conto anche di altre tematiche che scaturiscono dalla stessa epoca che produce gli stessi problemi che originano le risposte alternative decrescentiste: vale a dire l’Occidente capitalista e nichilista. Non c’è Decrescita se non in un programma radicalmente anticapitalista. Non c’è Decrescita se non in un programma che preveda la fuoriuscita dall’Occidente nichilista. Non c’è Decrescita se non c’è una Sovranità e Libertà Monetaria. Non c’è Decrescita se non c’è una rivalutazione del Comunitarismo e di un ecologismo profondo. Non c’è Decrescita se non si combatte (fino alla sua scomparsa) l’imperialismo americano e tutti gli imperialismi possibili e futuri. Per concludere il capitolo citiamo Ernesto Che Guevara. Ma come? Dirà stupito qualcuno. Decrescentista e critico dello Sviluppismo il Che? Quando mai? Erano noti anche i suoi inni alla Tecnica come momento determinante di una Politica di Sviluppo economico che avrebbe tolto dalla povertà Popoli poveri e sfruttati dalle leggi del capitale. Sì, lo sappiamo benissimo quali erano le idee di Ernesto Che Guevara a riguardo. La coppia Tecnica-Sviluppo è da noi considerata come il punto debole del pensiero dell’argentino, del più grande tra i rivoluzionari che si sono adoperati per l’emancipazione delle Classi oppresse e dei Popoli dominati dalle potenze capitaliste occidentali e dall’imperialismo statunitense. Lo abbiamo citato in coda a questo capitolo per un’amabile provocazione e per il gusto del contrasto. Troppo comodo citarlo in parti del Manifesto dove il suo pensiero e la sua azione avrebbero trovato una naturale congruenza. Se invitato a riflettere sulle

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conseguenze negative del mito dello Sviluppo, siamo certi che avrebbe ridefinito le sue categorie interpretative del Capitalismo e, di rimbalzo, avrebbe riformulato delle proposte anticapitaliste conformi alla sua revisione teorica. A lui comunque avremmo chiesto l’onore della sua prestigiosa firma a favore di questo Manifesto e gli avremmo chiesto di darci una mano, anche attraverso la dura disciplina, per formare e crescere il Movimento che porterà avanti le idee in esso contenute. Siamo sicuri che avrebbe tolto immediatamente la penna da una tasca e ci avrebbe risposto di sì.

Le nostre PropostePremessa: le principali conseguenze di questo Sistema chiamato Occidente sono le seguenti:1) Debito pubblico per i singoli Stati.2) Debito privato, configurabile nei mutui capestro e finanziamenti usurai ai danni dei cittadini e Piccole e Medie imprese.3) Precarizzazione e flessibilizzazione del mondo del Lavoro.4) Ulteriore divisione del Mondo in zone di alto consumo e in zone di sempre crescente povertà.5) Morte procurata da fame e indotta da malattie nel quadro di un pianificato genocidio contro l’umanità dalla triplice matrice monetarista, capitalista e liberista.6) Sistematica adozione della guerra preventiva come strumento di sottomissione all’Occidente di Popoli non ancora occidentalizzati e non ancora sottomessi al volere dello Washington Consensus e ai propri interessi economici e finanziari.7) Delocalizzazione dell’apparato produttivo in luoghi di sfruttamento siti nella parte povera del Mondo.8) Aumento costante della disoccupazione nel Mondo “ricco” e generale impoverimento di fasce sempre più ampie delle popolazioni interessate.9) Inquinamento e dissesto ecologico del pianeta dovuti allo sfruttamento spropositato di risorse e materie prime, oltre alla cronica incapacità di smaltire il sempre più alto carico di rifiuti.10) Legato all’aumento dell’inquinamento planetario di diversa natura (aumento dell’emissione di CO2 nell’atmosfera; cambiamenti climatici globali che comportano una più accentuata disomogeneità di precipitazioni; scarichi civili e industriali nei fiumi, laghi e mari; fertilizzanti e pesticidi che penetrano direttamente nelle falde acquifere…) vi è un problema che è destinato a diventare uno delle massime calamità dei prossimi decenni: l’approvvigionamento idrico.11) Riduzione della Natura umana, intesa come corpo e psiche, a terreno di sfruttamento farmacologico continuato.12) Perdita o ridimensionamento folkloristico di tradizioni e specificità culturali.13) In ultima analisi, il nostro nemico - l’Occidente nichilista - ha sostanzialmente quattroobiettivi di fondo da raggiungere:a) L’istituzione di un Governo Unico Mondiale.b) L’istituzione di un Esercito Unico Mondiale.c) L’istituzione di un Mercato Unico Mondiale.d) L’istituzione di una Moneta Unica Mondiale.Avvisiamo i nostri lettori che l’Occidente è ormai prossimo al traguardo per quanto concernetutti e quattro i suoi obiettivi. Per opporci a questo disegno suicida abbiamo le idee chiare mapoco tempo a disposizione. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Nessuno potràdire “io non lo sapevo”.Per fuoriuscire da questo Occidente nichilista sono da confutare i dogmi sui quali si regge il Sistema stesso:1a) Americanista nei valori - Progresso, Sviluppo, Cosmopolitismo, Materialismo, Individualismo,Economicismo,.. -.2a) Monetarista nell’emissione valutaria e nella finanziarizzazione dell’Economia capitalista3a) Liberaldemocratico nella forma di “rappresentanza popolare” nel potere politico.4a) Consumista nei costumi e nelle abitudini.5a) Globalista come visione del Mondo.6a) Fruitore strumentale della Natura ambientale e della Natura umana.Questi dogmi sono accettati solo perché culturalmente imposti fin dalla nascita (attraverso agenzie “educative” e appositi Apparati culturali) come unico modello paradigmatico possibile, escludendo aprioristicamente ogni alternativa. Questi dogmi sono sostenuti e difesi - nella sostanza - da tutte quelle componenti (politica, cultura, informazione, religione “secolarizzata”) che dipendono dalla Struttura economica fondante l’Occidente. Un accenno è indispensabile per descrivere cosa noi intendiamo per religione secolarizzata, una delle sovrastrutture che agiscono per conto dell’Occidente. L’argomento meriterebbe un vasto approfondimento. Qui, più semplicemente, per questioni di spazio e scorrevolezza del discorso, opereremo una sintesi. Per religione secolarizzata funzionale all’Occidente intendiamo quella sorta di religione senza Dio che agisce a livello spirituale sull’Individuo dalla personalità spezzata descritto in precedenza. A questa ex Persona possono nuocere le religioni monoteistiche classiche in quanto queste, pur “normalizzate” e addomesticate agli interessi della odierna “Civiltà”, non sono del tutto disponibili ad assecondare i “valori” nichilisti dell’Occidente (gli iperconsumi, la Merce ridotta a idolo, l’eccessiva riverenza al denaro, etc..). Quel Dio totemico dei fedeli monoteisti (le religioni con Dio) è una sagoma rispetto al quale la materia è considerata una “caduta” e una “discesa” da osservare con sospetto. La materia, per l’Occidente, abbiamo visto essere invece elemento fondamentale da cui plasmare il Nulla. Non può essere, dunque, bistrattata. Non di meno lo spirito dell’Individuo necessita di credenze e di rituali che plachino la sua (inconsapevole) sete di trascendenza; l’Occidente deve perciò formulare una risposta (artificiosa e falsa, ma credibile) che imbrigli lo spirito dell’Individuo senza distoglierlo dall’eterno presente nichilista. La religione secolarizzata è la risposta a queste pulsioni inespresse dell’animo individuale. La religione secolarizzata d’Occidente ha il suo clero specializzato (Informazione Televisiva, della Carta stampata, dell’Editoria e le Università su tutte) e i suoi Apparati giuridici, giudiziari,

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polizieschi e militari predisposti all’Inquisizione/Punizione nei confronti degli eretici, dei ribelli e dei disubbidienti. I primi elaborano i dogmi valoriali e i tabù storico-politici - che formano l’alfabeto del politicamente corretto -, i secondi ne garantiscono l’osservanza e, all’occorrenza, predispongono i roghi e le gogne per i non osservanti al credo occidentalista. E’ evidente il carattere di sovrastrutturalità che essa ha nei confronti dell’economia capitalista e delle sue logiche. Le credenze, i rituali e i dogmi di questa religione laica devono essere funzionali al sistema in cui l’Individuo deve agire quotidianamente e non devono permettere completamenti o trascendenze effettive alcune. Le Sacre scritture a cui fa riferimento questa religione d’Occidente si articolano in tre grandi argomenti: 1) L’Americanismo (vedi precedente punto 1a, inizio capitolo sesto), inteso come insieme di “Valori” che predispongono al Consumo, al Dibattito politico liberaldemocratico, alla Storia intesa come Progresso. L’americanismo è quella particolare cultura che legittima gli Stati Uniti d’America a sentirsi investiti di una missione di salvezza del Mondo intero. Esso si propaga per metastasi e non di rado trova sponda in alcune “culture” imperialiste regionali, come nel vicino Oriente. La matrice di questa idiozia è da far risalire alle teorie espresse dai Padri Pellegrini cristiani che sbarcarono nel Nuovo mondo cinque secoli fa. A riguardo rimandiamo a un significativo Saggio scritto da Andrea Navoni e Diego Angelo Bertozzi dal titolo “L’Ideologia dell’Impero della Libertà”, presente nel Sito utenti.multimania.it. Percependosi - gli USA - come il Bene assoluto, essi agiscono come se tutto il Mondo debba essere americanizzato, per espellere satana dalla vita planetaria. 2) Imperialismo messianico, come naturale conseguenza e sviluppo del punto precedente. E’ soprattutto nella seconda metà del secolo scorso che l’imperialismo americano si è manifestato in tutta la sua spavalderia e con l’arroganza che lo contraddistingue. La loro ideologia salvifica, fondata sul Pensiero liberale, Democrazia rappresentativa, Usura bancaria e Libero mercato, è la giustificazione etica dell’occupazione unipolare e monoculturale del pianeta, anche con l’ausilio dello strumento militare. 3) I Diritti universali dell’Uomo. La religione laica occidentalista esige la conversione totale dell’umanità allo status dell’Individuo globale. Come tutte le religioni si dota di una precettistica universale. Tutte le diversità, le specificità, le culture tradizionali devono dunque essere azzerate e tutto il Diritto deve discendere dal Sistema Occidente. Ribadiremo più avanti (paragrafo 3) che non sono privi di dignità i singoli ambiti in cui i diritti umani vorrebbero agire, ma che è la loro portatauniversalista (di un universalismo anticomunitario, in questo caso!) a costituire un elemento di sottomissione del pianeta all’Occidente capitalista. Per compiere questo processo di complessivo superamento del Sistema capitalista, liberista e monetarista, sono necessarie sette inversioni di rotta: 1) Riconversione della Moneta da Merce a Unità econometrica. a) Abolizione delle banche centrali; immediata disdetta delle commesse di moneta richieste a questi Enti privati dediti all’Usura e immediata estinzione del Debito Pubblico a costo zero. b) Abolizione di tutte le Aste di vendita dei Titoli pubblici con i quali lo Stato s’indebitava per pagare la moneta emessa dalle banche centrali. Abolizione, di conseguenza, di qualsiasi Titolo di Stato. c) Interdizione dai Pubblici uffici e dalla vita economica in genere di tutti i banchieri centrali, intesi qui come gli azionisti che partecipavano alle banche centrali e gli alti dirigenti che operavano per conto di esse. d) Creazione di una Magistratura speciale che si occupi in prima istanza di stilare una lista dei nomi di quei soggetti indicati al punto precedente e, dopo formale verifica del ruolo criminale da loro svolto (truffa ai danni dello Stato a livello nazionale e crimini plurimi contro l’umanità a livello internazionale), si preoccupi in seconda istanza di verificare la loro effettiva interdizione. L’unico loro mezzo di futuro sostentamento sarà dato dal reddito di cittadinanza (vedi punto f).e) Creazione di un Ministero della Moneta Pubblica al quale faranno riferimento sia l’Ufficio d’Emissione della Moneta nazionale (anche consorziata con altre Nazioni federate) sia gli Istituti di Credito territoriali (vedi punto g) che avranno il compito di erogare prestiti a cittadini privati o a Cooperative sociali d’Impresa. f) In seno a questo Ministero agirà un Collegio di tecnici che organizzerà i flussi di emissione di moneta nel Mercato, la quantità di moneta emessa e la modalità di distribuzione. Inoltre, stabilirà la quota minima di cui sarà costituito il Reddito di Cittadinanza che, come ci ha insegnato Clifford Douglas, è un reddito che dalla nascita spetta ad ogni appartenente alla Comunità e Stato (compresi gli stranieri regolarmente residenti) che può garantire un minimo di risposta dignitosa alle domande di prima sopravvivenza biologica e vitale della Persona. Il reddito di cittadinanza garantito in nessun modo può però essere d’incentivo all’apatia, all’abulia o a forme di volontario disimpegno dallo studio, dal lavoro o dall’impegno creativo. Non potrà perciò essere attestato a cifre avvicinabili ad una normale mensilità lavorativa.g) Nazionalizzazione del credito commerciale. Abolizione delle banche private commerciali e della legge sulla Riserva Frazionaria. Abolizione delle società finanziarie e assicurative che svolgevano attività di credito assimilabili a quella bancaria. h) Presso gli Istituiti di credito commerciale nazionale ogni cittadino avrà diritto all’accreditamento del proprio reddito periodico di cittadinanza e a un conto in cui depositare i propri risparmi. Oltre un certo limite di risparmio, verrà applicata una tassa di deperibilità progressiva (in onore all’intuizione avuta da Silvio Gesell), per evitare che si possano formare accumuli di capitali sottratti al Mercato. Questo espediente è reso necessario dal fatto che la moneta deve il più possibile circolare in quanto non è ricchezza essa stessa ma in quanto Unità econometrica neutra. Accantonata in grandi quantità non è di alcuna utilità sociale ed economica. Inoltre, permettendo l’accumulo di grandi capitali giacenti si creerebbero i presupposti, anche in regime di Sovranità Monetaria, per la formazione di nuove Lobby anticomunitarie. La Storia ci insegna che ogni processo di disinfezione deve comprendere anche la bonifica completa del terreno o del corpo da cui è stato espulso l’agente patogeno (il banchiere e il capitalista suo fratello). Pena, la riformazione di colonie infettive usurocratiche e oppressive - sotto altre sembianze - nel giro di poco tempo. i) Assoluta separazione di competenza tra Istituiti di credito nazionali e Unità produttive. Nessuna Unità produttiva può avere nel proprio capitale sociale presenza di quote appartenenti a Istituiti di credito nazionali e viceversa.

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LA MONETA PRESTATA DAGLI ISTITUTI DI CREDITO TERRITORIALI NON DEVE ESSERE GRAVATA DI INTERESSI LUCRATIVIIn questo capitolo dedicato alle proposte operative, riteniamo degna di essere menzionata un’esperienza creditizia che sempre più preoccupa l’Occidente liberalcapitalista: la Finanza islamica. La citiamo in questo paragrafo perché ha una particolare attinenza con i nostri scopi di radicale riforma della moneta emessa e prestata. La Finanza islamica presenta almeno tre aspetti che la rendono ai nostri occhi interessante e a quelli delle èlite oligarchiche finanziarie internazionali preoccupante: 1) Un prestito concesso non ha legato a sé, nel momento del rientro, alcun interesse. Gli interessi sul denaro prestato sono considerati usura (perfettamente in linea con una corrente di pensiero che parte da Aristotele, attraversa tutto il Cristianesimo medioevale e magistralmente approda a Ezra Pound). 2) Una banca non vende né tratta Titoli Derivati o Titoli non legati a ricchezza reale (E’ la più moderata delle posizioni espresse dalla Finanza islamica. Nel punto seguente spiegheremo che nessun Titolo azionario o obbligazionario circolerà a latere dell’economia produttiva. Perciò, non solo i Titoli Derivati, ma qualsiasi Titolo scomparirà dalla circolazione). 3) Tra banca e debitore c’è una condivisione dei rischi e dei profitti legata a un progetto. Un esempio semplice è Tratto dal Sito (non amico) www.ilsole24ore.com: “…Le banche islamiche si distinguono così in modo sostanziale dalle banche occidentali. Ad esempio, piuttosto che concedere un mutuo a una persona che vuole comprare una casa, riscuotendo in cambio un interesse sul prestito, la banca acquista direttamente la casa e poi la concede in affitto al cliente, che si impegnerà a versare la cifra corrispondente in più rate mensili, pagando una commissione sul servizio ottenuto. Quando avrà pagato tutte le rate, il cliente diventerà il proprietario della casa…”. Della Finanza islamica teniamo in notevole conto questi principi ispiratori. Ciò detto, ribadiamo l’idea che qualsiasi banca commerciale privata dovrà essere abolita. Questi principi sopra menzionati sono validi se concretizzati da Istituti di credito territoriali controllati politicamente da organi della Comunità o dello Stato. e) Definanziarizzazione dell’Economia produttiva con la conseguente abolizione delle Borse. Legata a questo punto c’è l’attenzione dedicata al periodico esplodere di bolle finanziarie indotte dal miraggio del facile guadagno tipico di un’Economia virtuale. Questa illusione è l’oggetto con il quale avviene la circonvenzione di quella particolare categoria di incapaci (mentali) quali sono i piccoli risparmiatori che giocano in Borsa. Il Sistema propone soprattutto a essi di investire il proprio danaro a favore di particolari attività, industrie e servizi, quotate in Borsa tramite le proprie azioni, che in quel preciso periodo sono “rappresentate” in sicura ascesa dall’incantevole logorroica di sedicenti esperti finanziari in giacca, cravatta e BlackBerry (in realtà assimilabili a cartomanti, stregoni, fattucchiere, astrologi, chiromanti...). L’investimento iniziale, pertanto, pur non avendo una garanzia contrattuale viene venduto come fonte di un guadagno di fatto certo e notevole. Tuttavia, la successiva fase di disinvestimento da parte degli investitori che vogliono concretizzare il proprio guadagno o mettere al sicuro i propri danari in vista di ipotetici cali, provoca il drastico, rapido e irreversibile crollo delle azioni su cui avevano in precedenza puntato. Le Società piazzate in Borsa possono raccogliere velocemente denaro grazie alla chimera dei facili guadagni ma non sono in grado di saldare altrettanto velocemente i conti con i propri investitori poiché la crescita dei loro Titoli in Borsa non corrisponde proporzionalmente ad una crescita concreta della propria produzione industriale o erogazione di Servizi e pertanto l’aumento del valore nominale dei Titoli non trova mai corrispondenza nella realtà. Ragion per cui questo aumento di valore non potrà mai essere rimborsato se non ad una piccola parte degli investitori, verosimilmente coloro che per primi chiedono il rimborso delle quote. Questo ragionamento si basa sulla logica secondo cui all’interno della pur perversa Economia capitalista una Società sana, con un fatturato in crescita e un Mercato in espansione, non avrebbe alcuna valida ragione per spartire i propri guadagni con altri investitori vendendo proprie azioni. Una Società sana (capace nella gestione economica di intendere e volere) tiene tutti i guadagni per sé; il gioco in Borsa serve unicamente per smaltire sulla collettività i propri debiti. Solo una massa di storditi può pensare che sia possibile guadagnare senza rischi e dalla propria poltrona; senza metterci impegno lavorativo, concentrazione o creatività, pensando di ricavare somme enormi e in poco tempo, soprattutto con la convinzione che un simile eventuale guadagno non sia frutto di truffe, speculazioni o conseguenza di altrui perdite. Se l’operatore finanziario - come abbiamo detto - è paragonabile a maghi e fattucchiere, il suo cliente è in tutto simile a un qualsiasi utente di Vanna Marchi, del mago Do Nascimento, oppure ai lanciatori di sale fuori dalla finestra, scaramantici del peperoncino napoletano, indossatori di amuleti tribali e scienziati del gioco del lotto. Per fare un esempio molto pratico, negli Usa vi sono più di mille Imprese Biotecnologiche quotate in Borsa. Di esse, meno del 5 per cento hanno bilanci in attivo. E tuttavia, la vendita delle loro azioni e dei loro prezzi sono in continua crescita. Questo fenomeno ricorda da vicino una bolla esplosa un decennio fa e riguardava le Aziende informatiche. Nemmeno i precedenti storici vicini nel tempo sembrano distogliere dall’ignoranza masse di piccoli risparmiatori che poi vengono organizzati, come pecoroni in gregge, in spettacolari class action. Viene da sé che questo tipo di truffa mascherata presuppone una grave impreparazione psichica e culturale del soggetto che ha per vittima. Lo scarico di un debito aziendale sbandierato come un’occasione di comodo guadagno può avere come terminale solo quell’Individuo svuotato e riprogrammato di cui si è parlato nei capitoli precedenti. Un Individuo privato di principi sani che mira unicamente al tutto e subito tipicamente nichilista è pertanto disposto e pronto a cedere come un allocco alla tentazione borsistica perché essa, con le sue prospettive avvincenti e redditizie, incarna pienamente l’attaccamento alla materia artificialmente indotto dal Sistema. Quei cambiamenti radicali che abbiamo sopra prospettato sarebbero attuabili a costo zero, con beneficio immediato dei Popoli e delle Comunità. Gli unici a rimetterci sarebbero i banchieri centrali e commerciali. Del loro destino, però, a noi importa zero. f) In coda alle proposte del primo punto, sentiamo la necessità di sottoporre a critica altre proposte avanzate da altri Gruppi che come noi combattono il Signoraggio bancario o di altre organizzazioni che pure criticano il Sistema capitalista e il suo regime monetario. Non lo facciamo per amor di polemica ma per sottolineare la nostra diversità in merito a come fuoriuscire da questo complessivo stato di cose. Sono soprattutto sei le iniziative che noi radicalmente critichiamo e consideriamo insufficienti per contrastare efficacemente il Signoraggio bancario, tanto quello primario che quello secondario. Le elenchiamo di seguito, spiegandone i limiti intrinseci:

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1) La proposta della Moneta complementare (M.C.). Essa è distribuita gratuitamente a coloro i quali - in un distretto o in un territorio definito - s’iscrivono ad un’Associazione locale dove consumatori, produttori e distributori costituiscono un circolo “accettatore” di M.C.. Come esprime bene l’aggettivo, questa moneta è di complemento a quella legale (nel nostro caso l’Euro). Il suo scopo, soprattutto nei momenti di Crisi, è quello di rafforzare il potere d’acquisto dell’Euro facendo in modo che, in un territorio o in un distretto – stante l’adesione di molte Imprese al progetto - la M.C. si affianchi alla moneta legale per l’acquisto di una Merce, coprendo una percentuale (ammettiamo il 20%) del totale. Il risultato finale è che la M.C. allevia il disagio da inflazione e - artificialmente – aumenta il potere d’acquisto della moneta legale. Ma non sposta di una virgola il problema dell’emissione usurocratica della moneta legale stessa. L’Euro è comunque di proprietà della BCE e legata ad essa c’è il Debito Pubblico che rimane inalterato. In definitiva la M.C. è da configurarsi nulla più (con tutti i suoi meriti specifici) che come un particolare buono sconto, e come tale va considerata. 2) Il SIMEC (Simbolo Economometrico di Valore Indotto) non è fondamentalmente una Moneta complementare e non è un modello per Monete complementari: l’esperimento di quella particolare moneta denominata Simec, attuato nel Comune di Guardiagrele nel 2000, è una classica incompiuta. Per bocca del suo stesso ideatore, Giacinto Auriti, essa, per giungere a compimento della sua missione, avrebbe dovuto percorrere due tappe. La prima tappa consisteva nel venire emessa a fronte di una copertura con moneta legale da tenere in giacenza nelle casseforti dell’Associazione privata di cui era segretario lo stesso Auriti, il Saus (Sindacato anti Usura). Questa moneta convertibile - valutata il doppio rispetto alla moneta convertibile di allora, la lira italiana - ebbe due meriti: 1) Rivitalizzare l’Economia locale e ridare slancio agli Esercizi del Paese. 2) Provare scientificamente la teoria del Valore indotto elaborata dopo decenni di studi da Giacinto Auriti. La seconda tappa prevedeva l’emissione del Simec non più da parte di un’Associazione privata ma da un Ente locale o dallo Stato stesso, senza alcuna copertura aurea o contropartite obbligazionarie quali i Titoli di Stato del Debito pubblico. Il Simec avrebbe avuto come criterio distributivo l’accredito di questa moneta del Popolo attraverso il Reddito di Cittadinanza. La seconda tappa, purtroppo, non si è mai svolta e il Simec non è mai andato a regime. Giacinto Auriti - con il Simec - avrebbe voluto mettere in pratica tutta la sua importantissima elaborazione teorica (quarant’anni di studi) e provare la validità delle sue importantissime asserzioni: a) la moneta ha Valore in quanto è accettata dal Popolo che la usa come misuratore di Beni (Merci e Servizi che siano) e non ha Valore in quanto semplicemente emessa: b) la moneta è del Popolo e appartiene a esso; c) la moneta non abbisogna di alcun tipo di copertura, in quanto essa è un misuratore convenzionale, cioè è oggetto di una convenzione tra membri di una stessa Comunità. Il Simec è stata concepita come Moneta Alternativa e come tale va considerata. Il suo esperimento è purtroppo fallito. Coloro i quali tengono conto soltanto della prima tappa, rinunciando a comprendere che il concetto si sarebbe completato e inverato nella seconda, e la paragonano ad una Moneta complementare snaturano il pensiero auritiano e danneggiano la battaglia per una reale Sovranità e Libertà Monetaria. 3) L’istituzione di una Banca di Garanzia (B.d.G.): E’ singolare il fatto che anziché tendere a volere l’abolizione e la scomparsa di tutte le banche (centrali e commerciali) vi sono Gruppi o Associazioni - che pure criticano il Signoraggio e dimostrano di conoscerlo approfonditamente - che propongono la nascita…di una nuova banca. Come se già non bastassero quelle esistenti ad intossicarci la vita personale e comunitaria! Ma tant’è. La B.d.G. è pensata come una banca intermediatrice tra l’Impresa che necessita di un prestito e le banche commerciali vere e proprie che questo prestito lo concedono. Grazie ad un azionariato tra gli imprenditori, la B.d.G. si presterebbe a fare da garante per conto dell’Impresa richiedente il prestito presso la banca commerciale che rilascia il prestito stesso. In cambio la B.d.G. percepirebbe una piccola somma dall’Impresa in cambio della garanzia rilasciata. L’aspetto singolare di tutta la questione è che nei propositi stessi di chi ha pensato questa banca intermediatrice essa dovrebbe strutturalmente agire come una banca commerciale odierna: facendo leva, cioè, sulla legge della Riserva Frazionaria obbligatoria, grazie alla quale - nei termini di una contabilità metascientifica - il denaro magicamente si moltiplica. L’aumento del capitale in siffatto modo andrebbe a tutto vantaggio degli imprenditori azionisti che innescherebbero un circuito virtuoso in tutta l’Economia. Infatti, sostengono i suoi ideatori, molti buoni progetti non trovano accoglienza per la difficoltà odierna a fornire garanzie presso gli Istituti di credito. Se la B.d.G. prendesse piede, tutta l’Economia, in special modo quella legata alle Piccole e Medie imprese, decollerebbe. Abbiamo visto cosa comporta ciò quando abbiamo trattato del Signoraggio secondario. Ebbene, la Banca di Garanzia si presterebbe, anche in sede teorica, a comportarsi come una qualsiasi banca commerciale! E la Banca di Garanzia presuppone comunque l’esistenza delle banche commerciali. 4) Finanza etica: come esposto nel Sito specifico www.finanza-etica.it, “…L'investitore etico è invece colui che non è unicamente interessato al rendimento delle proprie azioni, ma vuole conoscere le ragioni di fondo che realizzano questa redditività, le caratteristiche dei Beni prodotti, la localizzazione dell'azienda e verificare come vengano condotti gli affari…”, inoltre “…Individua i campi di impiego, ed eventualmente alcuni campi preferenziali, introducendo nell'istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo umano e sulla responsabilità sociale e ambientale. Esclude per principio rapporti finanziari con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e dell'ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili...”. La Banca Etica, presente anche in Italia, è una risposta filantropica ai disastri planetari commessi dalla finanza cosiddetta normale. Essa fonda la propria eticità e la propria essenza – come sottolineato dalle citazioni sopra - sul fatto che nessun investimento è riservato a commercio o produzione di Merci o Servizi catalogati come immorali. La funzionalità al Sistema fondato sulla Moneta-debito è però, malgrado le buone intenzioni, totale. Infatti, quale moneta “maneggia” la Banca Etica? La stessa moneta emessa dalle classiche banche centrali con tutto il carico annesso del Debito Pubblico che essa comporta. Quale moneta presta la Banca Etica, siappure in un regime di diversa modalità rispetto a una normale banca commerciale per quanto concerne le attenzioni e la sensibilità rispetto a progetti e interventi? Una moneta moltiplicata dal nulla grazie allo stratagemma della Riserva Frazionaria; né più né meno delle stesse logiche tecniche approntate da una banca commerciale ordinaria. La Banca Etica partecipa - nel ruolo che il Sistema le destina in qualità di banca “buona” - indirettamente al Signoraggio primario, in quanto gestisce una certa moneta emessa, sia direttamente al Signoraggio secondario. Questa sorta di finanza eticamente controllata rientra inoltre nel più vasto

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disegno di un’Economia improntata allo Sviluppo sostenibile. La moneta “cattiva” riutilizzata “eticamente” da suddetta finanza è finalizzata comunque a stimolare un Sistema di produzione di Merci e di erogazione di Servizi che deve (perché deve) aumentare il PIL. In definitiva è un serpente che, eticamente, si morde la coda. 5) Microcredito: Noi non siamo filantropi e nemmeno ci piace la filantropia. Essa è la religione della cattiva coscienza occidentale. Quando sentiamo parlare dell’esistenza di un banchiere dei poveri, tale Muhammad Yunus, riteniamo che questa interferenza filantropica complichi parecchio il nostro compito di disinfezione dal Sistema bancario del pianeta terra. Non certo perché il Sistema bancario possa redimersi grazie agli insegnamenti e alle correzioni di questo Padre Pio dell’usura; tutt’altro. Le banche sono la più alta espressione del concetto di crimine e sono totalmente e radicalmente irriformabili. Sono la peggior forma di cancro sociale ed economico. Esse vanno semplicemente abolite. Anche la Grameen Bank, il colosso bancario di cui è a capo Yunus e che si occupa di microcredito in cinquantasette Nazioni e che totalizza profitti come una qualsiasi banca commerciale internazionale, è una di loro. Prestano soldi ai poveri senza che questi possano coprire il prestito fornendo garanzie? Vero. Lo possono ottenere, però, a patto che ogni prestito individuale sia coperto da una sorta di obbligazione di Gruppo, per il quale l’insolvenza di uno comporta l’esborso delle sue rate da parte degli altri. E le liti nate in questi Gruppi di “prestito” collettivo sono all’ordine del giorno. Sono contrastanti inoltre i diversi dati forniti in merito all’effettiva fuoriuscita dalla povertà di cifre significative dei poveri che hanno l’accesso a questo microcredito su scala internazionale. Da www.panorama.it, in un articolo del 22 novembre 2010, “India: microcredito al tracollo”, a firma di Franca Roiatti, si sostiene che “…In India i mini finanziamenti sono usciti dai confini del no profit per diventare un’impresa che vale quasi 5 miliardi di euro e ha 27 milioni di clienti: molti dei quali sono troppo indebitati e non riescono più a pagare(…).In Andhra Pradesh, uno degli stati più popolosi e poveri del subcontinente (indiano. Nota nostra), dove si concentrano il 37 per cento delle attività di tutto il settore, sono di fatto saltati rimborsi pari a circa 90 miliardi di rupie (circa 1 milione e 450 mila euro). Negli ultimi mesi almeno 75 persone si sono suicidate perché non riuscivano più a far fronte alle rate dei prestiti. Studentesse come Lalitha Mursilmula, 16 anni. Un giorno è stata avvicinata da un esattore di un’agenzia del microcredito, che insieme ad altri abitanti del villaggio hanno cominciato ad incalzarla sul fatto che i suoi genitori erano indietro con le rate, le avrebbero intimato di trovare i soldi vendendosi se necessario. Lei non ce l’ha fatta, è tornata a casa, e si è tolta la vita bevendo fertilizzante. In una lettera ha pregato i suoi genitori di non prendere altri prestiti. Il marito di Sulthana Begum, invece si è impiccato. Vendeva banane guadagnando 6000 rupie (96 euro) al mese, ma aveva debiti per 5400 rupie al mese…”. E a convincerci che dobbiamo diffidare di questa esperienza filantropica ci giunge la notizia che la Grameen Bank avrebbe voluto aprire una filiale a Bologna, in Italia (progetto saltato per ragioni, a dire di Yunus, di carattere burocratico, come ricordatoci da www.borsaitaliana.it). Lo avrebbe fatto in collaborazione con Unicredit, la seconda maggiore azionista di Bankitalia. Prova provata che Yunus è uno di loro: banchieri che emettono e prestano denaro mandando in rovina Popoli e Comunità. Personaggi che su scala mondiale creano i poveri e senza vergogna li strumentalizzano fingendo, filantropicamente, di aiutarli. Inoltre, il microcredito del signor Yunus è quanto di più propedeutico ci sia per abituare l’opinione pubblica occidentale al cambio epocale di emissione ed erogazione di prestito della moneta. Nel passaggio dall’epoca della moneta cartacea (che già oggi è minoritaria rispetto alla scritturale) a quella elettronica, il microcredito da eccezione diventerà la prassi anche nel cosiddetto Mondo ricco, perché le banche commerciali diverranno esse stesse emettitrici di moneta (virtuale) e prestatrici al tempo stesso. Incorporeranno, infatti, anche l’attuale funzione che momentaneamente è delegata alle loro celebri partecipate, le sorelle maggiori banche centrali. 6) La nazionalizzazione delle banche centrali: per un breve periodo l’adozione di questa mossa sarebbe un passo avanti nel combattere il Signoraggio primario; nel medio-lungo periodo è invece una sceltaparadossalmente favorevole ai nostri nemici banchieri. Perché? Il compito attuale della banca centrale è emettere anche moneta cartacea ceduta agli Stati in cambio di Titoli obbligazionari emessi dai ministeri del Tesoro, che così strutturalmente creano, ai danni del Popolo, il famigerato Debito Pubblico. Se, come temiamo, la moneta cartacea sarà progressivamente e in modo totalizzante sostituita dalla moneta elettronica, il Signoraggio che oggi noi distinguiamo in primario e secondario troverà una sua unità nella funzione di quelle banche commerciali che momentaneamente sdoppiano la loro operatività usuraia nell’emissione prima, attraverso le loro controllate banche centrali, e nei prestiti e finanziamenti poi, nelle loro attività di Istituiti privati di credito territoriali. Ha ragione Sandro Pascucci (www.signoraggio.com), quando ricorda a tutti gli studiosi di Signoraggio che, nell’attuale prospettiva che vedrà la moneta elettronica sostituire integralmente la moneta cartacea, la proposta di nazionalizzare l’attuale istituto di emissione è sterile e sostanzialmente inefficace ai fini della battaglia di una reale Sovranità Monetaria, in quanto “…Ritornerà di proprietà dello Stato un'entità (la banca centrale) che di fatto non ha (avrà) poteri, in un momento storico in cui anche la stampa della moneta perderà ogni senso, perché ogni transazione sarà elettronica , sarà pagata con moneta elettronica. Il Signoraggio non smetterà di autogenerarsi e sarà assoluto perché le banche (commerciali) avranno potere di emissione di moneta infinita in maniera incontrastata. La moneta si perderà nei circuiti virtuali e telematici dei sistemi informatici delle banche, e le carte Visa diventeranno delle piccole banche emittenti che erogheranno soldi in relazione alla capacità di indebitarsi di ogni utente. Le banche centrali nazionali non serviranno a nient'altro che come Enti amministrativi, come autority, ma non avranno alcun potere né sull'emissione del denaro né sui tassi di interesse, o quanto meno sulle fusioni bancarie. Per tale motivo le banche si disfanno di questa partecipazione, che non avrà più significato in futuro, per entrare nel Mercato virtuale e nel microcredito. Non dimentichiamo infatti che la legge del risparmio, e l'approvazione dello Statuto si accompagna ad un'altra decisione importante da prendere, ossia la deregolamentazione delle banche popolari e cooperative. Stiamo per entrare nella nuova era in cui ogni banca sarà libera di stampare la sua moneta ogni volta che dà una carta di credito, garantendo la presenza di una riserva minima. Il nostro Sistema economico sta cambiando e, mentre i banchieri sono coscienti di questo e adeguano i nuovi strumenti, noi continuiamo a viaggiare su quello vecchio che è ormai da rottamare…”. Le banche centrali, come abbiamo visto all’inizio di questo Capitolo (al Punto 1, Par.a) sono semplicemente da abolire. In conclusione riteniamo che né la Moneta complementare, né il fraintendimento sull’esperienza del Simec, né la Banca di Garanzia, né la finanza etica, né il microcredito, né la nazionalizzazione delle banche centrali siano valide proposte in vista del superamento dell’attuale regime monetarista. Anzi, malgrado le buone intenzioni e la buona dose di provocazione di un dibattito intorno all’attuale Sistema economico, monetario e finanziario, esse paradossalmente ne rafforzano le logiche e i meccanismi.

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2) L’Economia comunitaria è da ridefinire in base alle risorse e ai ponderati bisogni, non già in vista del profitto o della speculazione. I diversi livelli della decisione politica avranno il compito di gestire il connubio tra nuova moneta e nuovi rapporti di produzione che, in linea di principio, vedranno l’interazione tra Stato e produttori di ogni singola Impresa, costituitasi, quest’ultima, in forma socializzata e cooperativistica. a) E’ la sfera politica, tramite sue istituzioni specifiche, che media tra quantità e qualità di produzione di Merci ed erogazione di Servizi con la relativa distribuzione. In altre parole il Mercato sarà uno strumento controllato in ultima battuta dal dominio politico. Il Libero Mercato, così come lo conosciamo oggi, sarà dunque integralmente abolito. b) Ad un livello culturale, prima ancora che politico, la Comunità caratterizzerà quelli che sono i bisogni collettivi e singolari necessari da soddisfare. Non sono le caverne del neolitico, le ristrettezze dell’antichità, né la volontaria assunzione individuale pauperistica francescana, né l’epoca medioevale nel suo assieme a determinare questa cernita comunitaria dei bisogni. Ma è strettamente necessario liberarsi dal mito del sovraconsumo di Merci o Servizi nella maggior parte dei casi inutili e superflui, ma necessari all’aumento paranoico del PIL per soddisfare la tassazione esosa che copra la Moneta-debito che sta alla base del delirio economico-sociale di cui è portatore l’Occidente nichilista. c) E’ opportuno, al fine di fuoriuscire da questo Sistema liberalcapitalista, progettare una Politica economica comunitaria di Decrescita sostenibile e ragionata. Cioè, mettere capo ad un progetto di autoproduzione e autoconsumo a livello locale. In particolare, autoproduzione e autoconsumo devono riguardare un settore letteralmente snaturalizzato dalla Globalizzazione capitalistica: l’Agricoltura. Essa dovrà riorganizzarsi intorno a Reti di Orti sociali con produzione di frutta e verdura naturale, cioè, per usare un termine in voga oggi, biologica. Saranno aboliti gli allevamenti intensivi e le loro esiziali tecniche moderne di nutrizione e in loro luogo si procederà a organizzare capillarmente piccoli allevamenti a grandezza di cascina, con pasti tradizionali consumati dalle bestie. Questo progetto, idealmente, deve tendere alla copertura totale sia della formazione del Bene prodotto (Merci e Servizi) sia del soddisfacimento dei bisogni singolari e comunitari. Piccola ma significativa digressione: attualmente, in piena Economia debitoria di crescita, sono da seguire con attenzione fenomeni sperimentali come quello vissuto a Monteveglio (Bologna). Questo esperimento s’innesta in un filone internazionale di progetti denominato Transition Town. Questa esperienza si basa sull’idea che una Comunità viva al suo interno l’autosufficienza alimentare, chilometri zero per lo spostamento di Merci da consumare, monete locali che fungano da mezzo di scambio (con tutte le riserve già espresse in merito) e gruppi di acquisto energetico che soddisfi al bisogno di trasformazione indispensabile per l’esistenza dignitosa impattando il meno possibile sulla biosfera; riciclo, riparazione e riutilizzo di macchinari e utensili “normalmente” destinati alle odierne discariche. La Filosofia delle Transistion Town è originaria di Kinsale (Irlanda) e il suo teorico è il professore universitario Rob Hopkins. In ambito italiano, sono inoltre da tenere in considerazione le tesi - in alcuni casi simili a quelle di Rob Hopkins - espresse dai teorici dell’Economia solidale quali, tra altri, Davide Biolghini e Francesca Forno. Le loro analisi sono ancora orientate ad un riformismo intrasistematico, da cui noi ovviamente prendiamo le distanze; però è indubbio che nel loro pensiero potenzialmente vi sia una contrapposizione alle logiche sviluppiste del sistema capitalista con tutto il carico di ingiustizie sociali e devastazioni ambientali che esso causa. La congiunzione tra la teoria e la prassi è da loro intesa, però, esclusivamente su base volontaristica e spontanea di Associazioni e Gruppi tesi a riprogrammare, dal basso, un impossibile Capitalismo dal “volto umano”. La loro strategia riformista si basa sulla definizione del Consumo critico. Una delle esperienze che fondano questa particolare corrente culturale dell’Economia solidale è quella dell’Acquisto solidale. La Rete dei Gruppi che danno vita a questa forma di Consumo critico è denominata Gruppo di Acquisto Solidale (G.A.S.). Per tornare al discorso generale, le deficienze e le eventuali eccedenze della produzione comunitaria sarebbero oggetto di scambi con altre Comunità, Stati e Continenti. Le importazioni e le esportazioni, sempre gestite sotto l’egida politica, completerebbero un programma teso all’assolvimento dei bisogni collettivi e personali che rendano dignitosa la vita del Popolo. In questo quadro programmatico, primaria importanza assume il discorso dei trasporti e della distribuzione. Se il “chilometro zero” è una condizione che può valere per determinate Merci (pensiamo principalmente ai prodotti agricoli), abbiamo la presunzione di credere che una programmata e ragionevole Economia di Decrescita possa però abbattere in modo significativo il trasporto nazionale e internazionale, con tutti i benefici per la vivibilità territoriale e per la sicura diminuzione dell’inquinamento atmosferico. In questa ottica è da pensare e attuare la rivalorizzazione del Paese, della Città e del Villaggio - anche da un punto di vista delle relazioni sociali - con il recupero dei piccoli negozi e delle piccole botteghe degli artigiani, di contro agli spersonalizzanti centri commerciali e supermercati odierni, assolutamente da chiudere e consegnare agli archivi storici. La Politica economica di Decrescita è legata a doppio filo a una ritrovata Sovranità Monetaria. Senza l’una non è possibile approdare nemmeno all’altra come ha colto da tempo l’intellettuale Massimo Fini (“Tornare indietro finché siamo in tempo - prima del grande crac”, 21/10/2008, diffuso da Arianna editrice): “«Ogni malattia che non uccide il malato può essere feconda» scrive Nietzsche. Se capiremo la lezione, se capiremo che non è più il caso di seguire la strada folle delle «crescite esponenziali», che esistono in matematica ma non in natura, che non dobbiamo «modernizzare» ma smodernizzare, ridurre produzione e consumi, se insomma ci incammineremo sulla via, come ho scritto tante volte, di «un ritorno graduale, limitato e ragionato a forme di autoproduzione e autoconsumo che passano, necessariamente, per un recupero della terra e un ridimensionamento drastico dell’apparato industriale oltre che finanziario» possiamo ancora sperare di cavarcela. Ma non vedo le leadership in grado di fare questo sforzo di intelligenza. Cercheranno di tamponare alla bell’e meglio la falla immettendo altro denaro inesistente nel Sistema e così allargandola ulteriormente. Quindi il colpo definitivo se non sarà ora sarà in un vicino domani. Due secoli e mezzo di una corsa forsennata e folle, riavvolgendosi all’indietro, si scaglieranno contro di noi riportandoci al punto di partenza con un crac improvviso, immediato (poche decine di giorni) le cui conseguenze apocalittiche (folle alla disperata ricerca di cibo, scontri fra città e campagna, guerre) son facili da immaginare.” Come fortemente ricordato da Ennio Poloni, se la Sovranità Monetaria è realizzabile nel giro di pochi mesi (Disdetta di ogni commessa di denaro alla BCE; Emissione della moneta da parte del Ministero del Tesoro - o affine -; Prima emissione destinata al rimborso obbligatorio - esempio: entro un mese – dei Titoli di Stato - gli ultimi - circolanti, in possesso di cittadini privati; Abolizione delle Aste per la sottoscrizione obbligazionaria dei Titoli di Stato; abolizione della banca centrale a costo zero; Azzeramento automatico del Debito Pubblico; nazionalizzazione, a costo zero, delle banche commerciali e loro sostituzione con Istituti di credito territoriale; Abolizione della Legge che garantisce la Riserva Frazionaria;…), perché vi sarebbe “solo” da riconvertire tutto il personale bancario dal privato al

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pubblico, la stessa cosa non si può ragionevolmente affermare per il periodo transitorio da un’Economia capitalista di crescita e sviluppista ad una Economia di Decrescita. La ramificazione complessa di rapporti nazionali e internazionali ereditata dal Sistema capitalista (tra i diversi soggetti economici) nell’ambito della Struttura produzione-distribuzione-consumo necessita, per la riconversione, di almeno un decennio per la sua definitiva messa a regime. La gradualità del passaggio, sostenuta da Ennio Poloni, s’impone per cinque fattori: 1) Il primo fattore riguarda la tematica del Diritto del Lavoro. Scompariranno giuridicamente le figure del datore di lavoro e del lavoratore dipendente. Scomparirà il Mercato azionario; tutte le vecchie società, di qualsiasi natura (S.p.A., S.N.C., S.R.L.,..) diventeranno Cooperative Sociali d’Impresa e i loro membri, pur nella diversificazione dei ruoli, saranno inquadrati come lavoratori collettivi cooperativi associati. Rimarrebbero i vecchi lavoratori autonomi, gli attuali artigiani, i liberi professionisti, i piccoli commercianti e i negozianti, i quali presteranno singolarmente la loro opera senza dipendere dalla Impresa committente oppure gestiranno l’esercizio da soli o con familiari. Anche per questi lavoratori, però, vi sarebbe una modifica sostanziale nei rapporti con gli altri soggetti economici e con lo Stato e, per mezzo di questo, con le Comunità. In definitiva vi sarà un vasto programma di revisione legislativa che muterà il quadro complessivo della giurisprudenza lavorista. 2) Le quote di produzione non saranno più legate alle leggi mercantili della domanda e dell’offerta. La loro quantità non sarà più regolata dal Libero Mercato. Merci e Servizi prodotti saranno coerenti con i bisogni espressi dal Territorio. I bisogni singolari e collettivi, però, non potranno mai superare la Possibilità di una Comunità. Per Possibilità intendiamo la capacità media di un territorio di impattare un determinato numero di Merci e di Servizi assorbibili da un punto di vista del mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi presenti in esso. Stiamo logicamente parlando di parametri riferibili all’Impronta ecologica. 3) Competenze, Autorità di controllo e Organismi programmatici e Direttivi subiranno uno spostamento di tipo verticale nel passaggio dall’Economia privata capitalistica a quella pubblica, soprattutto per quanto concerne i settori strategici per una Nazione (vedi successivo Punto e2). Vi sarà un’interazione di tipo orizzontale, invece, tra gli Organi centrali di programmazione statale con gli Organi politici delle Comunità locali. Questi ultimi coordineranno - mettendo in rete conoscenze, informazioni, statistiche, dati... – le Cooperative Sociali d’Impresa, che saranno investite da progetti comunitari legati al Territorio in cui sono insediate. 4) Subiranno una sostanziale modifica tutte le vecchie Associazioni di categoria, espressioni del mondo liberalcapitalista. Da libere Associazioni di iscritti diverranno, dopo le opportune mutazioni già anticipate al punto 1, corpi dello Stato e delle Comunità. Quindi, è nello Stato e nella Comunità che i singoli soggetti economici vedranno salvaguardati e difesi i propri diritti, attraverso opportune rappresentanze. Queste concorderanno con gli organi politici i meccanismi di definizione dei salari, degli onorari, dei prezzi delle Merci e delle tariffe dei Servizi. Sono ovviamente garantite le libertà di sciopero, di astensione dalla prestazione e di serrata. La difesa e la salvaguardia dei propri interessi professionali saranno parti integranti dei progetti comunitari. 4a) Come aggiunta a questi primi quattro fattori esposti, diciamo che lo Stato sociale sarà in prima battuta rafforzato rispetto all’oggi e avrà una forte presenza in tutto il periodo della transizione; il suo eventuale ridimensionamento verrà calibrato - al termine della transizione - con la effettiva capacità delle famiglie e della Comunità di garantire quei servizi alla Persona che attualmente, in Occidente, sono in carico allo Stato stesso. Il legame tra Welfare e Decrescita è stato ben analizzato da Maurizio Pallante nel saggio “Decrescita e Welfare State”, tratto da www.ariannaeditrice.it. L’incipit dello scritto di Pallante già illustra criticamente il profondo legame intercorrente tra Economia di crescita e l’istituzione di servizi e prestazioni da parte dello Stato nel quadro di una più equa ridistribuzione della ricchezza prodotta dal Capitalismo: “… Il Welfare state e i servizi sociali sono legati con un nesso inscindibile alla crescita del prodotto interno lordo. Poiché la spesa pubblica dipende dalle entrate e le entrate statali sono costituite dalle imposte indirette e dalle imposte dirette, se il pil cresce, crescono sia il valore delle Merci scambiate e il gettito dell’IVA, sia i redditi delle persone fisiche e delle persone giuridiche, quindi l’ammontare delle tasse su di essi. L’entità dei servizi sociali che uno Stato può offrire è dunque direttamente proporzionale al valore del pil e all’ammontare dell’imposizione fiscale che ne deriva…”. Lo Stato sociale è dunque una risposta palliativa alle distorsioni del Sistema capitalista improntato allo Sviluppo. In linea di principio siamo d’accordo con Pallante. Ma è tutta da discutere l’idea che lo Stato, in presenza di un programma di Decrescita, debba ridimensionare il suo ruolo insieme ai suoi interventi correttivi/palliativi come avviene ora in Occidente. Il discorso, qui, va oltre la stessa discussione dello Stato sociale. Pallante commette alcuni errori di valutazione complessiva sul fenomeno del Sistema capitalista (per quanto concerne il ruolo e l’essenza stessa dello Stato); o meglio, non ha chiaro, a nostro modo di vedere, il reale rapporto, in Occidente, tra Politica e Economia. Fermo restando che egli è uno dei decrescentisti italiani più preparati e tra i più prolifici nell’elaborare idee da immettere in un progetto politico che abbia tra i suoi obiettivi quello del superamento dell’attuale Sistema occidentale improntato alla paranoica crescita illimitata. In sintesi, questi sono gli elementi discutibili - ne abbiamo individuati tre – del pensiero pallantiano: 1) Se è vero che l’Economia di Crescita nasce all’interno di un rapporto Politica- Economia per il quale lo Stato è a rimorchio dei Poteri forti (banchiere e capitalista), se si vuole giungere a invertire questo rapporto per delineare un programma di Decrescita (anche ragionevole e graduale) è necessaria l’attuale inversione dei ruoli tra Politica ed Economia. La figura del banchiere e del capitalista dovranno semplicemente sparire. Quella del politico no. Perché no? Perché il politico, attraverso le Istituzioni della Comunità e dello Stato avrà il compito di portare a sintesi programmatica tutte le proposte che provengono dal basso (cittadini, movimenti di opinione, partiti, sindacati, etc..). L’assunto di Pallante secondo il quale la prospettiva decrescentista dovrà, invece, prevedere “Meno Mercato, Meno Stato” è potenzialmente pericolosa. E’ vero che la Politica dovrà avere al suo interno maggior capacità di autocontrollo (la formula della democrazia diretta e la sua proposta di modifica sostanziale tra Rappresentato e Rappresentante va in questa direzione), ed è vero che il politico da cameriere-servo attuale dovrà modificarsi in coordinatore comunitario e statale degli interessi dei territori; ma solo la Politica avrà il compito di programmare - nei suoi diversi livelli di decisione - il cosiddetto Mercato. L’errore di Pallante è credere che qualitativamente lo Stato occidentale sia una forma insuperabile della Politica. Invece, oltre all’Economia, sostanzialmente dovrà cambiare anche la natura della Politica. 2) L’idea di proporre uno Stato-leggero e delegare alla spontaneità comunitaria il compito fondamentale della decisione politica è la conseguenza del liberalismo di fondo a cui, sostanzialmente, attinge il pensiero di Maurizio Pallante (è in buona compagnia:

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pure studiosi importanti del Signoraggio come Marco Della Luna e Antonio Miclavez sono favorevoli allo Stato leggero di impronta liberale, testimoniato da alcuni loro slogan imperniati sul motto meno Stato - dunque Stato leggero liberale - e più Mercato, a ribadire la confusione regnante anche ai più avvertiti tra gli antisignoraggisti, i quali non scorgono il nesso ineludibile tra Signoraggio e Consumismo necessitato dal Sistema capitalista…). Il liberalismo fondamentalmente intende lo Stato come uno strumento gestore dell’esistente e, per ribadirlo una volta di più, è la miglior forma di Stato che l’Economia capitalista possa avere per perseguire i propri interessi. I tre secoli da poco trascorsi confermano quanto detto. Lo Stato, invece, lungi dall’essere leggero – come proposto da Pallante (o da Miclavez come da Della Luna) - o semplice strumento (nelle mani dell’Economia) deve intendersi, al contrario, come Sintesi dei Valori di una Comunità. E’ lo Stato etico hegeliano la nostra matrice di riferimento, sfrondato ovviamente da tutti gli anacronismi che il filosofo tedesco inserì nell’ormai lontano ‘800 e liberato dalle pessime letture e relative traduzioni politiche novecentesche. E’ l’unica forma di Stato attraverso la quale si può sconfiggere il Capitalismo e superare l’Occidente nichilista. Perchè se non ci fossero i Valori (desunti da Cultura, Storia, Tradizioni, Senso della Giustizia sociale, ecc..) raccolti in sintesi nello Stato non ci sarebbe nessuna programmazione tesa alla Decrescita. E’ necessario, dunque, uno Stato forte, che non è affatto sinonimo né di Stato prepotente, né di Stato autoritario. Lo spontaneismo del piccolo villaggio, l’estemporaneità e la frammentazione di piccole esperienze a macchia di leopardo e le isolate denunce culturali non bastano a costruire un progetto politico in cui la Decrescita trova effettivamente una sua attuazione. Occorre anche una forte dimensione politica che rappresenti una diffusa ramificazione sociale, culturale e territoriale. 3) Pallante, e qui ripetiamo la critica che abbiamo precedentemente rivolto a Carla Ravaioli, non riconosce il giusto peso alla questione monetaria e non scorge che tra l’usura derivata dall’attuale gestione della moneta e il paranoico Sviluppo indicato dal PIL vi è un legame sostanziale. Quindi, in ultima analisi, non riconosce allo Stato il diritto-dovere di gestire l’emissione e il prestito della moneta che, de facto, sarebbe così di proprietà del Popolo e non più delle criminali banche, centrali e commerciali, legalizzate dal “loro” (odierno e liberale..) Stato cameriere e servo. 5) Un ulteriore motivo che impone gradualità nel processo di Decrescita è il tempo tecnicamente richiesto per la riconversione del processo produttivo dalle attuali energie di origine fossile (petrolio, carbone, gas,..) o nucleare (uranio), a risorse energetiche in linea con il nuovo modello di economia autocentrata e compatibile con il mantenimento degli equilibri degli ecosistemi. Ci riferiamo in particolare alle forme di energie rinnovabili (eolica, fotovoltaica, idroelettrica, geotermica, energia delle maree, bioclimatica, minidraulica, termosolare, biomasse,..). d) Lo Stato e le Comunità - in particolar modo nel periodo di transizione dall’Occidente alla nuova dimensione comunitaria - promuoveranno e incentiveranno l’Associazionismo e il Volontariato, in verità uno dei pochi fattori di merito presenti nell’attuale Sistema occidentale. La Gratuità è un valore da rinforzare in vista di una Solidarietà comunitaria oggi messa fortemente in crisi dall’atomismo individualistico occidentale. A riguardo di questa tematica, dobbiamo però fare un’aggiunta. Essa necessita di un passo indietro e riprende, per un breve tratto, il discorso inerente l’Individuo, che abbiamo visto essere il Soggetto narrante dell’Occidente. Se è vero che l’Occidente, come Sistema, da un punto di vista economico, monetario, militare e politico, raggiungerà il suo apice (e faremo di tutto perché ciò non avvenga!) quando instaurerà definitivamente il Mercato Unico Mondiale, la Moneta Unica Mondiale, l’Esercito Unico Mondiale e il Governo Unico Mondiale, l’Individuo - dal canto suo e per quanto concerne la sua operazione di chirurgia antropologica -, ha invece già completato la sua missione avendo raggiunto i tre fondamentali obiettivi che si era prefissato: 1) Ha messo fine alla Storia come sequenza ininterrotta di Epoche. 2) Ha creato un eterno presente storico la cui essenza è economicista. 3) Distruggendo qualsiasi legame tra la Persona e le dimensioni spirituali che la connettevano alla Storia ciclica, alla Natura e alla Comunità d’appartenenza, ha creato un deserto esistenziale ove Egli (ex Persona) “vive” l’altro Individuo come alieno (anche la Natura ambientale sottosta a quest’ultima categoria dell’Individuo); lo “vive” strutturalmente come un mezzo e uno strumento. Questo scenario antropologico è il perfetto contesto nel quale ha avuto il suo prorompente Sviluppo il Sistema economico capitalista e la società degli iperconsumi. Come ricorda Simone Boscali (“La generosità dell’Individuo: autoconsolazione?”, arcadianet.blogspot.com), l’Associazionismo e il Volontariato (Gruppi umani che si interessano - donando gratuitamente se stessi e il proprio tempo - di problematiche inerenti ai più disparati e complessi disagi individuali, sociali e ambientali) presenti in Occidente, sia di matrice laica sia di matrice religiosa, sono sostanzialmente la risposta disperata che l’Individuo fornisce rispetto al Senso di colpa che inconfessabilmente lo tormenta per aver intrapreso un processo di resecazione dalla Persona quale era. Questo sganciamento dai livelli superiori dell’Essere ha causato e determinato l’alienazione da Sé (ricordiamo l’autodisprezzo menzionato nel quinto capitolo, con il supporto di un frammento di un Saggio scritto da Massimo Bontempelli), l’alienazione dall’Altro, l’alienazione dalla Natura e l’alienazione dalla Storia. Questa condizione di isolamento, siappure a livello inconscio, produce - secondo Boscali - una nostalgia “incomprensibile” che è a fondamento delle azioni generose, altruiste, perfino commoventi in certi frangenti, da parte del Volontario. In definitiva, sono la genuina socialità perduta e il senso della smarrita appartenenza comunitaria a esercitare un fascino che fa da movente alle azioni messe in opera da Associazionismo e Volontariato. Questo è un buon segno per chi ritiene che l’Occidente non sia invincibile e ritiene doverosa ogni battaglia tesa a sovvertirlo. Nell’Individuo, siappure sottotraccia, rimane un’umanità giacente non del tutto defunta. Il progetto suicida dell’Occidente non si è ancora del tutto compiuto. L’Altro che si percepisce come disagiato, ultimo, escluso, abbandonato, inquinato, richiama ancora, malgrado il deserto esistenziale individualista, l’attenzione di un Individuo che ha dentro sé un lascito dell’antica sostanza che integralmente lo definiva. L’alieno è un fantasma che agita il sonno esistenziale di un aspirante suicida che può risvegliarsi dall’incubo ricostruendo la trama di una memoria spezzata. Noi dobbiamo agire su questa umanità “nascosta” e incosciente. E’ il Senso antropologico della nostra Rivoluzione. Sulla stessa falsariga, quella che dal Senso di colpa porta all’impegno con e per l’Altro da sé, si situa - siappure in una forma più traslata rispetto all’attività del Volontariato - la missione della Politica intesa come l’Istanza primaria con cui definire la gestione di una Comunità. Per Politica noi intendiamo il luogo della centralità - valori e progetti - di una Comunità e non già uno strumento eterodiretto dall’Economia utilitaristica come quella dell’odierno Occidente. Questo impegno nella Politica è esclusivo appannaggio dell’Individuo-schiavo (mentre chi fa attività di volontariato può essere anche un Individuo-servo. Per la descrizione delle due figure di Individuo si veda all’inizio del quinto capitolo); il perché della necessità che la Politica così intesa sia la missione esclusiva dell’Individuo-schiavo è facilmente

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comprensibile. Egli è l’unico soggetto, in mezzo alle rovine, che coglie lucidamente lo stato di asservimento cerebrale delle masse occidentali nei confronti del progetto nichilista in corso da tre secoli. Gli Individui-schiavi rappresentano l’ultima possibilità di riscatto dell’Europa e, in generale, di tutto il mondo occidentalizzato in nome del libero mercato dei Beni prodotti e colonizzato dal capitale. d1) Lo Stato promuoverà e incentiverà il Baratto come forma di commercio, all’oggi oggetto di iniziative lodevoli ma estemporanee e legate allo slancio volontaristico di singole Associazioni. e) Se il Sistema capitalista è un Sistema da abbattere e sostituire per tutte le argomentazioni che finora abbiamo esposto, ora indichiamo come supereremo quei presupposti che hanno determinato sin qui gli effetti di sfruttamento: -e1 I mezzi di produzione e di distribuzione non possono essere più lasciati nelle mani di singoli cittadini privati a cui sono subordinati altri cittadini privati. In parole semplici e chiare, noi vogliamo l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione. Non è un’idea originale ma è un’idea necessaria per dare senso a tutto quello che sin qui abbiamo scritto. Fin da ora ringraziamo coloro i quali hanno elaborato suddetta idea. La chiarezza di questa idea è fondamentale per non cadere nelle trappole dei sedicenti anticapitalismi che hanno caratterizzato la storia delle presunte rivoluzioni novecentesche. I Comunismi storici, ad esempio, si sono rivelati nulla più che dei Capitalismi di Stato. I Corporativismi - che pur, nello specifico, non condannavano la proprietà privata in toto - si sono dimostrati, per dirla con Simone Boscali “…un capitalismo di sostanza in cui la bilancia della collaborazione [tra classi] si è incrinata più a vantaggio del capitale che del lavoro.(…) Le esperienze corporative dovrebbero insegnare che una collaborazione proficua, una sintesi tra il capitale e il lavoro può esistere solo sulla carta. Pertanto il corporativismo non può essere considerato un'esperienza rivoluzionaria (…). E' bene proclamare che l'unica vera rivoluzione sul piano economico, destinata a trasmettersi di rimando alla società, la si può avere eliminando uno dei due fattori tra capitale e lavoro. E per noi che giudichiamo capitale e profitto come elementi del tutto superflui nell'economia reale, non può che essere questo [il capitale] l'elemento da eliminare, ridistribuendo così tutta la ricchezza aziendale tra lavoratori-cooperatori. Lavoratoricooperatori radicati al territorio e capaci di gestire le aziende in sintonia con le necessità della popolazione e all'interno di un coordinamento statale in un circuito economico il più possibile limitato all'ambito nazionale. E' quello che si chiama, a nostro avviso, socialismo comunitario e nazionale…”(Simone Boscali, “Corporativismo, la “rivoluzione” dei capitalisti mascherati”, www.arcadianet.blogspot.com). -e2 I mezzi di produzione e di distribuzione non possono nemmeno essere tutti appannaggio dello Stato (se si eccettua la proprietà dei mezzi di gestione di interessi di portata nazionale, quali la Moneta popolare pubblica, Assicurazioni Sociali, l’Energia, Distribuzione idrica, Sanità, Trasporto pubblico, Difesa militare, Tutela ambientale, Ordine pubblico…), altrimenti si cadrebbe in un Capitalismo di Stato per nulla dissimile dal Capitalismo privato. Bensì si dovrà giungere ad una proprietà socializzata dei mezzi di produzione e di distribuzione su cui lo Stato dovrà solo vigilare. In altre parole, l’Economia si reggerà sul binomio Cooperativa sociale d’Impresa e Stato sociale controllore; decisiva sarà comunque la mediazione dei Territori comunitari. Questa particolare forma di proprietà socializzata è stata pensata, in alcuni suoi celebri saggi, dall’intellettuale fiorentino Carlo Terracciano, che inserisce questa sua elaborazione all’interno di un più vasto programma di Liberazione nazionale, sociale e culturale dall’Occidente capitalista, monetarista e liberista. Tutto ciò, invece, che costituirà interesse strategico per lo Stato e per le Comunità sarà gestito, come anticipato sopra, dallo Stato stesso. In particolare, sono il Sistema Sanitario, il Sistema delle Protezioni Sociali e l’Educazione nazionale (in luogo della tecnicista e asettica “Pubblica Istruzione”) ad essere oggetto di particolare attenzione programmatica e organizzativa. Lo Stato non potrà permettere, al contrario di quello che avviene in Occidente, che soggetti privati superino o prevarichino, de facto, la dimensione pubblica nell’esercizio di funzioni che hanno un interesse primario per la vita del Popolo. Eventuali Ospedali privati o Scuole private (sorte su iniziativa di Cooperative Sociali d’Impresa o di Fondazioni presenti sul Territorio) potranno continuare ad agire in virtù di una loro tradizione secolare votata al servizio della Comunità. Il tutto, sempre all’interno del Programma Nazionale del Settore specifico. Sarebbero un rafforzamento che il Territorio e le Comunità fornirebbero allo Stato e non già, nei suoi confronti, una concorrenza o indebita sovrapposizione. Per quanto riguarda il Settore Militare di Difesa Nazionale esso sarà pensato come un organo atto alla salvaguardia e alla difesa del Territorio nazionale. Il riordino di questo Settore terrà conto dell’abolizione di tutti i Trattati internazionali attuali che rendono l’Italia e L’Europa di fatto subordinate agli Apparati militari del padrone statunitense, in una servile e indecorosa posizione di mercenariato internazionale. Dovranno di conseguenza essere smantellate tutte le basi militari Nato e statunitensi presenti nel nostro Continente (in Italia sono oltre 100!). -e3 La Cooperativa Sociale d’Impresa è un’Unità produttiva in cui lo status giuridico di ogni suo appartenenteè quello di imprenditore sociale, dal primo all’ultimo lavoratore. Per ciò che concerne il lavoratore dipendente dallo Stato (Sanità, Scuola, Esercito, Amministrazione,..) lo status giuridico sarà invece quello di imprenditore pubblico. Se vogliamo trovare all’interno dell’Occidente capitalista un progenitore da cui discende la Cooperativa sociale d’Impresa, essa non può che essere l’ambito attuale costituito dall’Economia Solidale in cui protagoniste sono le Imprese cosiddette No Profit, in particolare le Cooperative sociali di tipo A e B, in quanto la loro ragion d’essere (e sociale) risiede nel porre particolare attenzione alla relazione umana – prima ancora che al profitto -. Queste ultime - attualmente - devono però agire all’interno di un quadro regolativo dettato dal libero Mercato, anche se hanno lo straordinario merito di porre la relazione umana (ricomprendendo persone svantaggiate escluse dal Mercato e dalla società) e la reciprocità tra i soggetti al centro del proprio agire, anziché il nudo scambio delle Merci contro denaro tipico delle Imprese capitalistiche classiche. Molte delle loro ragioni saranno però conservate nella nuova dimensione comunitaria. Alla precedente orizzontalità giuridica, per tornare alla Cooperativa Sociale d’Impresa, s’intersecherebbe un diverso livello di responsabilità di tipo verticale. Ad esempio, un direttore d’Impresa - l’ovvietà è purtroppo d’obbligo - percepirebbe un compenso superiore rispetto al manovale; il tutto in un quadro gerarchico che garantirebbe un ordinato svolgimento delle attività lavorative. E’ ovvio che alla luce di questo superamento di formazione sociale il ruolo del Sindacato muterebbe. Esso diverrebbe un istituto di tutela dei diritti dei lavoratori ma non più un’Associazione di iscritti che conflittualmente si confronta con coloro i quali detengono, in forma privata o pubblica, i mezzi di produzione, essendo questa prerogativa del mondo liberalcapitalista semplicemente scomparsa. Per quanto concerne i piccoli e i medi imprenditori attuali, essi sono a un bivio: o accettano di ridefinire il loro ruolo attuale di piccolo capitalista modificandolo all’interno della futura figura dell’imprenditore sociale nel contesto della Cooperativa Sociale d’Impresa (ove tutti saranno imprenditori sociali), oppure saranno trascinati nella barbarie. Per giungere a questo stato di cose, in Europa è necessario che nelle attuali forze produttive e nel mondo

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frammentato del lavoro, si costituisca il Soggetto rivoluzionario sinora assente dallo scenario storico. La sua figura teorica (già menzionata nel quarto capitolo), che deve però concretizzarsi nella pratica rivoluzionaria, è quella che il filosofo marxista Costanzo Preve definisce come Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato, che è il risultato sociologico dell’interazione tra diverse figure reali quali il dirigente, l’amministratore, il direttore, il tecnico, l’impiegato, l’operaio, il manovale, il commerciale, l’addetto alla Sicurezza, l’artigiano specializzato, il commerciante, ecc.. in un contesto socializzato e cooperativistico. A sua volta, ogni singola Unità produttiva sarà messa in rete e collegata a tutte le altre nel quadro della programmata Economia autocentrata e indirizzata ad una Decrescita ragionevole, graduale e sostenibile (vedi successivo punto 6 di questo quarto capitolo). A vigilare e controllare la sinergia di queste singole Unità produttive sarà posta la dimensione politica, attraverso apposite istituzioni statali e comunitarie. Il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato è perciò una figura determinata dal Territorio e dalla Rete sinergica costituita dalle Cooperative Sociali d’Impresa, coordinate all’interno di progetti comunitari. Il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato è la convergenza di molteplici figure professionali - in parte ereditate dal defunto Sistema capitalista - sia interne che esterne alla singola Cooperativa Sociale d’Impresa. Il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato non è una sintesi interclassista ma è la sintesi comunitaria delle diversità professionali. Non rappresenta l’eguagliamento delle capacità, delle abilità e delle conoscenze ma ne rappresenta la valorizzazione. Il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato è il luogo sociale della designazione delle responsabilità, dell’attribuzione delle diverse mansioni e dell’ottimizzazione dei molteplici talenti presenti sul Territorio. Il Lavoro e la Politica, slegati dagli attuali vincoli mortali dell’Economia capitalista, agiscono a strettissimo contatto nel definire i progetti comunitari in ambito economico-sociale. Il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato è il perno sociale dei progetti comunitari intorno al quale Lavoro, Territorio e Politica trovano la loro sinergia. La parte più complessa di questa trasformazione socio-economico-cultural-politica consiste nel definire chi sia il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato che opera e coopera in una dimensione comunitaria. In questa specifica riflessione non sono più i relativi ruoli tecnici ad essere in discussione. Bensì è da definire il Senso antropologico della sua presenza nella Storia. Esso, infatti, non è - né potrà essere - una figura antropologicamente neutra. Soprattutto non dovrà essere un Individuo, l’attuale Individuo occidentale in quanto - e qui Preve si supera per acutezza di osservazione - “…l'in-dividuo moderno nasce da una resecazione, che nei Paesi "metropolitani" nasce da uno spezzettamento delle Comunità contadine ed artigiane precedenti(…)L'Individuo moderno nasce da un doloroso processo di resecazione dalle precedenti Comunità feudali, signorili, corporative, artigianali e contadine, e questo doloroso processo di resecazione ne fa immediatamente un'unità tragicamente desiderosa di rapporto, di comunicazione e di completamento…”. Il filosofo torinese denuncia lo stato di frustrazione, di isolamento e di disperata solitudine dell’Individuo moderno, vale a dire il cittadino dell’Occidente capitalista e consumista. L’Individuo è una figura antropologicamente e (in parte) consapevolmente spezzata e lacunosa di agganci con la Storia; non tanto quella dei racconti legati alla cronologia storiografica, quanto invece alla Storia come luogo di trasmissione di quelle particolari declinazioni e diversificati alfabeti attraverso i quali sono tramandati i codici culturali che informano sullo spazio simbolico in cui dimora l’Origine del Tempo. Il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato si ricongiungerà con l’Origine ed è la figura storica e sociale che metterà alla spalle, oltrepassandolo, il Nichilismo. Il Nichilismo è, come detto, la narrazione dello smarrimento di questa Origine e la dispersione dell’umano nella temporalità fine a se stessa, senza passato né futuro e solo dettata da un presente infinito e a-storico, nel senso di un infinito slegato dall’Origine. In questa narrazione si situa la già descritta derubricazione della Persona a Individuo. La Persona è tale se il proprio essere si aggancia allo spazio simbolico caratterizzato dall’Origine e in esso trova un naturale e necessario completamento. Così si spiega l’importanza vitale della genuina riscoperta delle tradizioni comunitarie in funzione di una battaglia anticapitalista e a favore di un’Economia autocentrata e governata dal dominio politico. L’Individuo occidentale è un automa programmabile dal Sistema per dotarsi di una gamma infinita di bisogni da esperire e soddisfare; anche solo una parziale insoddisfazione all’esaudimento di questi bisogni indotti crea sconcerto e nevrosi nell’Individuo senza aggancio alcuno a dimensioni che non siano il proprio metabolismo biologico. L’eternizzazione del presente in cui voracemente consumare la Merce o fruire di un Servizio è il destino maledetto dell’Individuo. Il consumo sistematico è la sua risposta disperata di fronte alla morte e alla caducità degli Enti che rappresentano il dramma esistenziale che lo contraddistinguono strutturalmente. La Persona è invece legata a dimensioni che esulano dalla semplice temporalità storica e alla semplice, anche se necessaria, sopravvivenza biologica. I bisogni di una Persona così intesa sono compatibili con un’Economia autocentrata. In conclusione, il Lavoratore Collettivo Cooperativo Associato o sarà una Persona o non sarà una Figura rivoluzionaria e sarà associabile ad altre figure riformatrici o fintorivoluzionarie (lavoratori socialisti, individui populisti, masse proletarie, moltitudini globali, periferici underground...) condannate alla ovvia escontata fagocitazione da parte dell’Occidente capitalista. Quelle figure devono la loro sconfitta all’appartenenza dello stesso orizzonte nichilista proprio dell’Occidente capitalista. A conclusione di questo paragrafo non possiamo esimerci da sottoporre a critica un’esperienza che da qualche decennio caratterizza l’operato di Associazioni soprattutto appartenenti all’area dello Sviluppo sostenibile. Esse agiscono nell’intenzione di raggiungere una più dignitosa Giustizia sociale nei rapporti tra Mondo ricco e Mondo povero, soprattutto interessandosi delle condizioni dei piccoli produttori del Mondo povero massacrati dalla presenza - nelle loro terre - delle Imprese multinazionali occidentali. Questa esperienza si chiama Commercio equo e solidale. Da un punto di vista filantropico essa è attività meritoria e, sotto alcuni aspetti, condivisibile. Ad esempio, nel passaggio da un’Economia di crescita come l’attuale ad una Economia di Decrescita graduale, nei rapporti internazionali questa forma di scambio avrà sicuramente una valenza decisiva per attutire il trauma di un libero Mercato andato in frantumi. Questa è una tesi condivisa anche da Chiara Donadoni, operatrice del settore (è Coordinatrice di una Bottega Solidale per conto della Cooperativa Ruah, realtà che agisce nella Provincia di Bergamo) da lei espressa - in qualità di conferenziere - durante un ciclo di incontri presso la Cooperativa Sociale Berakah, a Pagazzano (BG), nel novembre/dicembre 2009, dal titolo “Incontri sul consumo critico”. Sul concetto di commercio equo e solidale, come non essere d’accordo con coloro i quali lo sperimentano, quando riescono a portare un poco di sollievo economico a persone che rischierebbero di morire di fame (può aver senso, qui, un certo parallelo con il Microcredito di Yunus; là, però, siamo più severi, in quanto la formula solidaristica “banchiere dei poveri” è semplicemente insopportabile)? Il problema è purtroppo quello di inquadrare il Commercio equo e solidale all’interno di un’analisi più complessiva del fenomeno Occidente. Nel rapporto con l’Economia tipica dell’Occidente, il Commercio equo e solidale si dimostra una risposta antagonista insufficiente, in quanto essa si articola pur sempre all’interno di un processo di

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Sviluppo capitalistico. Un errore della proposta del Commercio equo e solidale sta proprio nella sua base commerciale. Questo modello si basa su un’importazione “etica” di prodotti provenienti da Continenti e Paesi (resi) poveri (dalla presenza in loco di multinazionali occidentali) con l’intenzione di fornire loro i ricavi per svilupparsi. Esso scarta a priori la logica comunitarista e autarchica per abbracciare, in concerto con il nemico capitalista, il commercio su scala mondiale e quindi globale. Il commercio equo e solidale sicuramente fornisce ai produttori contadini e artigiani un’alternativa più dignitosa che non quella dell’asservimento alla multinazionale predatrice; ma non li indirizza all’autoproduzione, all’autoconsumo e all’utilizzo comunitario del proprio territorio e delle proprie risorse, quale ad esempio la diversificazione delle colture per l’autosostentamento di contro alla produzione in massa di alimenti – voluta dalle multinazionali - destinati all’esportazione. Qui non si tratta impietosamente di omettere i rapporti di forza presenti sul campo. Sappiamo bene che il W.T.O. e i Governi fantoccio locali al servizio dell’Economia capitalista mettono gli artigiani e i contadini con le spalle al muro e riducono ai minimi termini le possibilità di operare da parte delle Organizzazioni preposte al commercio equo e solidale. La nostra attenzione è bensì volta a criticare costruttivamente la cultura intrinsecamente sviluppista e globalista di suddette organizzazioni.3) Rivalutazione delle singole culture identitarie e specifiche di ogni distretto territoriale o comunitario. Preso atto che la distruzione delle Culture specifiche e Tradizionali è uno strumento scientemente usato dal Sistema economico capitalista mondiale per realizzare i propri interessi, a livello culturale - e questa sì che sarebbe una vera rivoluzione culturale - le singole Comunità devono mettere in agenda un piano di rivalutazione o addirittura la riscoperta delle proprie origini e delle proprie tradizioni. Ciò non vuole dire tornare indietro di centinaia e migliaia d’anni, sia nell’uso degli strumenti del vivere quotidiano quanto negli stili di vita medioevali o antichi. La complessità del problema consiste nel riconnettere ai Valori di fondo di una Comunità l’attuale patrimonio tecnologico esistente e spogliare quest’ultimo dall’abito nichilista di cui la Modernità l’ha rivestito. Questo discorso si riallaccia a quello precedentemente svolto intorno alla definizione di bisogni collettivi e personali sui quali ricercare la dignità. Come sostiene Alain De Benoist (“Le identità etniche e la Comunità”, www.alaindebenoist.com, 19/09/2009)“…Storicamente, la Filosofia dei Lumi ha soprattutto attaccato le Comunità organiche, denunciandone il modo di vita come intriso di «superstizioni» e «pregiudizi», per sostituirvi la società degli individui. L’idea centrale era che l’Individuo non esiste sulla base delle appartenenze, ma indipendentemente da loro(…) Il concetto di Comunità è vecchio quanto la Filosofia politica. Risale almeno ad Aristotele.(...) Tradizionalmente, gli avversari della Filosofia dei Lumi (i Comunitaristi) aderiscono a una concezione del fatto sociale come Comunità più che come società. La dicotomia Comunità/società è stata studiata da vari autori(…). La Comunità ha carattere organico, olistico. È un Tutto, la cui portata eccede quella delle parti: solidarietà e aiuto reciproco vi si sviluppano dal concetto di Bene comune, non distribuito ugualmente fra tutti, ma di cui si gode subito, prima della spartizione. Invece la società si definisce fondamentalmente come somma d’individui: risulta dalla volontà razionale e si ordina attorno all’idea di contratto, perché i componenti della società decidono di vivere insieme, non per comuni valori, ma per reciproci interessi…”. Il Comunitarismo è dunque la Filosofia di fondo a cui s’ispira il nostro progetto. La rivalutazione delle tradizioni specifiche di culture autoctone è complementare alla difesa delle specificità di minoranze allogene presenti nella Comunità o distretto territoriale nei quali naturale deve essere il loro accoglimento. Una Comunità è per definizione il luogo della valorizzazione delle Differenze e non già come l’attuale moderna e occidentale società multirazziale e razzista che ne sancisce , invece, la fine e determina, al contrario, l’inglobamento di tutte le culture in un’unica cultura globale, standardizzata e tesa alla formazione dell’Individuo iperconsumista. La dimensione comunitaria tradizionale è dunque un oggetto da distruggere da parte di coloro i quali detengono le leve del mercato capitalista globale e della finanza internazionale. Uno degli Apparati che l’Occidente ha modificato in funzione dei propri interessi è la Scuola. La trasmissione della Conoscenza occidentale odierna, come ammonisce intelligentemente Costanzo Preve nelle pieghe del suo complesso pensiero, è improntata fondamentalmente sulla Techne. Il cittadino globale deve formarsi come tecnico, manuale o intellettuale che sia, adibito ad un settore specifico della filiera produttiva. Egli è erudito e istruito avendo come scopo sociale di fondo quello di essere collocato sistematicamente negli ingranaggi della Macchina produttiva capitalista/consumista. La Paideia greca classica, la matrice identitaria europea per eccellenza, quella che invece educava il cittadino a conciliare le conoscenze tecniche con il discorso filosofico - il Logos - che coordinava le scelte politiche ed economiche nel quadro di un equilibrio e di un’armonia comunitaria, è stata semplicemente cancellata dall’orizzonte valoriale dell’ordinamento scolastico occidentale. Perché da cancellare è la corrispettiva base comunitaria inabitabile dall’istruito tecnico moderno. Contemporaneamente è preso d’assalto anche il modello classico di Famiglia, non certo perché luogo di sempiterne virtù, quanto invece perché momento preparatorio e propedeutico all’incontro della Persona con la Comunità. Il modello dei Single è ovviamente più confacente alla figura dell’Individuo consumista e alla dottrina individualista che lo sottende. E’ in questa ottica che l’Occidente capitalista provoca, causa e genera anche un altro fenomeno globale: lo spostamento coatto di milioni di persone che, ogni anno, migra da una parte all’altra del Mondo. Il Capitalismo conquista territori da saccheggiare prima e dedicare poi al suo Sistema produttivo. Produce in questi Popoli (Africani e Asiatici in particolare) il fenomeno dello sradicamento e dell’”espulsione” dalle loro terre di milioni di persone, in prevalenza giovani. Infetta culturalmente le loro terre con il virus dell’occidentalismo, in cui dominante è la ristrutturazione cerebrale operata dal concetto di Bisogno assoluto. Nella parte del Nord ricco e in stato di avanzata occidentalizzazione produce il fenomeno del melting pot, vale a dire la fornace sociale/culturale nella quale vanno sistematicamente a morire tutte le culture e le tradizioni e, dunque, tutte le diversità. Con il risultato, New York insegna, che la sottoumanità che ne consegue è quella dell’idiota iperconsumista che abita nei quartieri agiati e il povero cristo che vive a stenti nei quartieri poveri. Tutti, però, indistintamente omologati all’american way of life. Dulcis in fundo, il Capitalismo prepara il terreno per la diffusione globale di una delle componenti essenziali della religione laica occidentalista, vale a dire i Diritti umani universali che, dietro il paravento di battaglie di grande dignità, nasconde il vero intento di azzerare culture e tradizioni locali avverse o indisponibili ai valori occidentali mercantili. Al contrario, la Comunità è il luogo ove si celebra un’altra comunione basata sulla salvaguardia delle differenze: quella che lega le Etnodiversità e le Biodiversità. C’è un’invisibile corrispondenza biunivoca tra le culture popolari e le tradizioni specifiche dei Popoli che convivono in una Comunità con l’enorme varietà biologica di geni, ecosistemi, specie, habitat e paesaggi naturali. C’è un nesso che lega l’assimilazione alla cultura globalista imposta oggi dal Sistema capitalista di gran parte delle

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Etnodiversità e la scomparsa o la manipolazione genetica artificiale delle Biodiversità. La Comunità avrà il compito di riconciliare Storia e Biologia, Cultura e Natura.

4) Organizzazione politica.a) E’ necessaria una non breve premessa. Quando esplicitamente noi auspichiamo la fuoriuscita dall’Occidente nichilista intendiamo dire che rifiutiamo i valori di fondo su cui è basata un’epoca che ha nel Nulla il suo scopo e nell’assenza di Senso la sua ragion d’essere profonda. E’ decisivo porre un nesso tra l’azione politica da intraprendere, l’organizzazione comunitaria e statuale che si desidera e la propria concezione della Storia. Tra le due dimensioni è necessaria una compatibilità di fondo. Nei tre secoli che l’Occidente ha avuto a disposizione per attuare il suo programma nichilista, che soprattutto nella seconda metà del secolo scorso ha avuto un impulso decisivo, non tutte le introduzioni e le novità che sono state apportate sono da cestinare. Ad esempio, una di queste è la divisione (quantomeno teorica) dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario e la loro indipendenza nel quadro dell’Unità statale; una siffatta strutturazione dei poteri statali - se resi indipendenti dall’Economia - sono recuperabili anche in un diverso contesto che non quello europeo occidentalizzato; oppure l’introduzione delle protezioni sociali, a prescindere dal fatto che il cosiddetto Welfare sia stato anche una risposta tampone dovuta alla disgregazione sociale e comunitaria causata dall’Individualismo economico occidentale e dalla relativa Economia capitalista e sviluppista; servizi che naturalmente erano prima garantiti da famiglia, villaggio o Comunità antiche ora erano appannaggio di uno Stato - cameriere istituzionale del Sistema capitalista - che si è dovuto inventare soccorritore, badante, infermiere o assistente sociale degli emarginati, degli ultimi o degli esclusi; o anche la libertà del culto religioso; o, soprattutto, le libertà di associazione, di pensiero, di parola e di confronto, le quali sono da considerarsi un punto di non ritorno anche per noi che critichiamo radicalmente quell’epoca occidentale che pur ha introdotto queste libertà. Vogliamo salvare l’aspetto sostanziale di queste libertà che ci permettono - senza tanti giri di parole - di redigere questo Manifesto; perciò chiediamo che esse vengano affrancate da quell’Occidente che ne sta svuotando i significati più autentici. E trovino senso, invece, in una differente vita comunitaria e statale e, complessivamente, in un altro corso storico. L’Occidente, in conclusione, è il custode delle libertà formali e il carceriere delle schiavitù sostanziali. Il nostro modo di agire rivoluzionario è d’altronde coerente sia con il nostro modo di intendere l’azione politica sia con quella di intendere il processo storico. Il superamento dell’Occidente come Epoca consiste nel traghettare la Storia al di fuori del suo (dell’Occidente) involucro suicida e nichilista. Non consiste, però, nella negazione totale di ogni suo istituto o di ogni suo momento interno ad esso. Le caratteristiche che sopra abbiamo menzionato saranno attuali e valide anche in una dimensione comunitaria e nel nuovo respiro europeo deoccidentalizzato. Come ci insegna Hegel e come noi abbiamo imparato da lui, la Storia, pur nei suoi strappi epocali, non procede a salti nel buio ma per avanzamenti mediati da contrapposizioni interne all’epoca storica dominante. Che l’Occidente sia l’epoca storica dominante - dal punto di vista di noi europei occidentalizzati - crediamo non ci sia nemmeno da discutere. Che essa rappresenti la Totalità oggettuale del nostro pensiero per come esso si pone nei confronti della Storia abbiamo già detto nel quarto capitolo. Hegelianamente, dunque, in questo momento storico, per ciò che concerne noi europei occidentalizzati, l’Occidente è la Tesi che si manifesta in tutta la sua sinistra potenza. Contrariamente a tutte le altre epoche precedenti ad esso, l’Occidente però ha una particolarità inquietante: vuole porsi come la fine della Storia. Per molti aspetti, Francis Fukuyama e Karl Marx sono stati due lettori autenticamente occidentali di questa visione storicista che vuole che l’Occidente conduca l’umanità fuori dalla Storia. Tra i due diverge la trama interna ma il (non) senso è identico. Abbiamo già ricordato come Costanzo Preve sia l’unico marxista ad avere intuito come il marxismo vada rifondato (se vuole ritagliarsi ancora un ruolo di verbo rivoluzionario) anche a partire dal suo emendarsi dalla genesi nichilista che lo inchioda al destino occidentale. Domanda: perché l’Occidente si pensa come la fine della Storia e in tal modo invalida (o vorrebbe invalidare) ogni progetto politico - perché con la Storia, al fine corsa arriverebbe anche la Politica – che voglia prospettare il suo superamento? Come detto altrove, il Soggetto umano occidentale, che con la stagione dell’Illuminismo strutturalmente tende a derubricarsi da Persona a Individuo, ha di fronte a sé la nudità della caducità delle cose e della sua morte; due titani che nell’epoca del disincanto tradizionale operato dalla Ragione dei lumi, pone l’Individuo in uno stato di perenne angoscia e di paura esistenziale. Abbiamo visto quali risposte lo smarrito Individuo dà per “risolvere” i problemi che quell’angoscia e quella paura comportavano. Lo strumento concettuale, come anticipato nel secondo capitolo, con il quale storicamente questo Individuo conclude il proprio percorso verso il Nulla glielo fornisce però, paradossalmente dal nostro punto di vista, il “nostro” stesso Hegel. O meglio, una certa lettura di Hegel. Saremo più precisi. Una chiave di volta interpretativa della Realtà data da Hegel è la famosa Logica Dialettica con la quale si sviluppano tanto il Pensiero quanto l’Essere, e con essi l’intero processo storico umano. L’Individuo illuminista, ricordiamolo, è terrorizzato dal deperimento degli Enti storici e dalla propria morte personale. Ed è insoddisfatto, come visto, dai precedenti Rimedi con cui la filosofia e la religione avevano tentato di esorcizzarli. Il terrore viene da lui dissimulato con l’artificio della propria Ragione posta come assoluto di fronte alla Realtà. Una volta inglobata la Realtà all’interno del pensiero, malgrado la “falsa modestia” della presunta delimitazione critica rispetto all’attività intellettuale, l’Individuo, de facto, ha autocertificato la propria patente di creatore di essa. Per completare il progetto di questa opera rimaneva soltanto un’ultima incognita da affrontare: come risolvere la propria dimensione finita con l’infinito creato dal pensiero. L’Individuo creatore del Tutto e pur tuttavia punticino disperso nelle immensità spaziali o breve frequentatore dell’eternità scorge nel processo dialettico hegeliano l’ultima risposta che gli risolve positivamente, dal suo punto di vista, l’ultimo problema operativo presente sul suo percorso nichilista. Se la Storia è un processo in Divenire inarrestabile e la temporalità è il suo alveo, e in questa temporalità l’Individuo è angosciato e impaurito, il processo dialettico hegeliano a sintesi chiusa pone fine alla temporalità come luogo del processo stesso. La Storia arriva al capolinea. Pensiero ed Essere non saranno più soggetti a travagli o modifiche storiche. L’eterno presente sostituirà definitivamente il precedente processo che vedeva un’epoca porsi come Tesi all’interno della quale sorgeva l’Antitesi che produceva la mediazione (attraverso la famosa negazione della negazione) di una Sintesi che provvisoriamente rappresentava la nuova Epoca che toglieva alla Tesi iniziale gli elementi di fondo e ne conservava tuttavia alcuni aspetti che testimoniavano il momento di continuità nel passaggio traumatico nella nuova Era. La nuova Epoca, a sua volta si poneva come una successiva Tesi e via discorrendo come

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sopra nel completare un nuovo processo triadico. Per Fukuyama, l’intellettuale-tipo dell’Individuo occidentale, la Fine della Storia era rappresentata simbolicamente dalla caduta del Muro di Berlino (9 novembre 1989). Lui, da buon hegeliano che leggeva il processo dialettico a sintesi chiusa, con la vittoria del Capitalismo e dell’Occidente liberale, la Storia si congedava dal proscenio del racconto umano che da lì in poi non avrebbe più richiesto sostanzialmente alcunché, in termini di superamenti epocali, per giungere alla Libertà. Per Karl Marx, invece, la Fine della Storia sarebbe stata rappresentata dall’avvento della Società Comunista mondiale, che per lui costituiva l’entrata della Storia in un’Epoca insuperabile denominata Regno della Libertà. Questi due esempi sono ascrivibili a una particolare letteratura denominata Storicismo nichilista. La partita tra noi rivoluzionari e i conservatori occidentalisti si gioca anche nella disputa tra queste due antitetiche letture del pensiero hegeliano. La Sintesi chiusa della Logica Dialettica porta a uno Storicismo nichilista che decreta la fine della Storia e del genere umano. La Sintesi aperta, invece, ne consente l’infinita narrazione. Pure le religioni monoteiste (e sarebbe il terzo esempio) sono un esempio di Storicismo nichilista, non però deducibile da una particolare lettura del processo triadico hegeliano. Con loro siamo più indulgenti perché, paradossalmente, una risposta di contrasto al Nichilismo queste religioni in termini teorici la vorrebbero anche dare (a tal proposito si veda l’ultima enciclica scritta dal Capo dei cattolici, Gruppo tra i più rappresentativi del Cristianesimo internazionale, vale a dire il già citato Joseph Ratzinger, “Caritas in Veritate” del 2009). Il guaio grosso è che questi monoteismi risultano essere dei Nichilismi consolatori. In poche battute, l’essenza della Realtà non è espressa nella temporalità ma è situata al di fuori di essa (il famoso Dio creatore), da sempre. Il Tempo storico è indicato dalle religioni monoteiste come una sorta di “caduta” rispetto al Creatore che l’ha emesso e costituisce un banco di prova ove il dolore e la rinuncia (estremizziamo, ma non possiamo approfondire oltre) sono esperienze da attraversare in vista del “guadagno” verso un al di là metastorico ove l’umano coglierà l’essenza della Realtà, cioè il Dio creatore con cui si riconcilia nella “risalita”. In sé, dunque, per le religioni monoteiste, la temporalità storica è il Nulla. La Storia è oggettivamente svalutata e l’uomo che la “scrive” ha senso solo se la intende come momento di passaggio tirocinante in funzione di un “al di là” metastorico. Nell’anima stessa del Cristianesimo - e in tutte le religioni monoteiste di derivazione abramitica - si cela dunque il fondamento stesso del Nichilismo: il Nulla. Malgrado ogni tentativo di dissimulare questa condizione paradossale (in particolare con la congiunzione terra-cielo operata dall’umanità di Gesù Cristo), il Cristianesimo ha nel suo grembo questa insuperabile contraddizione che ne mina alla radice la credibilità del suo pensiero complessivo. Non è un caso che vi sono correnti di pensiero che considerano l’Illuminismo come la secolarizzazione di concetti (uguaglianza, fratellanza, libertà, che costituiscono - nel Cristianesimo - le Sovrastrutture filantropiche della sua inconfessata Struttura, fondata sull’essenza nichilista) già espressi dalla Religione di Città del Vaticano. E questa sovrapposizione è tanto possibile quanto l’orizzonte temporale è ad entrambi sostanzialmente identico. L’unica differenza che divide le due Culture è che la Libertà si raggiunge sulla Terra per i figli degli illuministi; in Cielo per i monoteisti. La visione anticiclica e linearprogressista è però identica a entrambi. E identico è il loro destino: il Nichilismo. Se il Dio delle religioni monoteiste fosse quello di Spinoza e non quello di Abramo la valutazione sarebbe diametralmente opposta. Ma così non è. L’immanenza divina nel Tempo e nella Natura è sempre stata considerata eresia da condannare. Una codesta visione monoteista della Storia, dunque, eguaglia la visione storica desunta dai percorsi ateo-materialisti delle dottrine progressiste scaturite dall’Illuminismo. Noi rigettiamo, invece, qualsiasi visione linearprogressista della Storia. E, soprattutto, vogliamo salvare correggere il processo triadico hegeliano dal destino di una sua cattiva lettura (indotta, invero, anche dallo stesso Hegel e dalla sua critica alla cattiva infinità). Vogliamo salvare Hegel dal suo presunto Storicismo che, per induzione, ha condizionato in senso negativo pure il marxismo. Vogliamo salvarlo (per salvare noi stessi che aneliamo a tornare Persone e Comunità) dagli esiti nichilisti che il suo Storicismo può potenzialmente contenere. Diciamo, invece, che Hegel ci insegna che la Storia non ha una Fine, nel senso che non ha un traguardo finale (la sintesi chiusa dei Fukuiama o dei Marx), ma ha un fine, inteso come avente un Senso interno ad essa che ne disegna il percorso infinito e senza traguardo: vale a dire lo scorrimento dialettico della sua logica interpretativa delle epoche umane. Il Senso della logica dialettica hegeliana è dunque un processo triadico infinito a sintesi aperta. La Storia non ha mai fine perché a scriverla sono esseri mortali, gli uomini e le donne, con le loro idee, i loro errori, le loro tragedie, i loro cuori e i loro cervelli. Soprattutto con la loro Passione. Non esistono epoche storiche totalmente sbagliate o totalmente giuste. Non esiste un’unica Epoca in un unico Mondo. L’universalità del processo storico si concretizza in modo altro e diverso tra la Patagonia, la Francia, la Repubblica Centrafricana e la Nuova Zelanda. E questi nomi, che indicano oggi delle Regioni o delle Nazioni, non è detto che siano sempre esistite o che continueranno a esistere. Essi sono la risultante di processi storici e potenzialmente possono risolversi in altre forme nazionali e comunitarie. Esistono epoche con diverse ragioni dialetticamente superabili. Una caratteristica è però da scongiurare: che la Storia si areni nel Nulla. O, peggio, che veda nel Nulla il suo traguardo finale. E questa è la cifra dell’Occidente. Noi incarniamo l’Antitesi a questo tentativo nichilista e antiumano. E nel proporci - da europei occidentalizzati - come sintesi (l’Aufebung hegeliano) vogliamo fuoriuscire dal Nichilismo e dall’eterno presente dell’Occidente (superamento), conservando gli istituti sopra citati riutilizzabili (mantenimento). In definitiva, per noi la Totalità - che abbiamo l’ardire di ripristinare con un’Azione politica rivoluzionaria – è costituita dalla Storia intesa come ininterrotta successione di Epoche e come compresenza simultanea di Epoche coeve (l’Epoca delle odierne Tribù amazzoniche è diversa, seppure coeva, dell’Epoca degli Spagnoli “europei” occidentalizzati; così come alcuni Popoli dell’entroterra africano vivono in un’Epoca a sua volta diversa dalle prime due). E’ nostro compito impedire che l’Occidente rappresenti l’ultima forma di Totalità. Perché questa Totalità è legata alla globalizzazione planetaria nichilista, tanto da un punto di vista geografico quanto da un punto di vista del suo significato Uniepocale. E tanto più ci rendiamo conto della difficoltà di arrestare questa deriva del racconto umano, tanto più dobbiamo serrare le fila della nostra compagine. In definitiva, noi concepiamo la Persona come spirito in grado di trascendere la propria esistenza rimanendo fedele all’immanenza della Storia come processo ininterrotto di Epoche e rimanendo fedele alla Natura come luogo della ciclicità. E’ nel Divenire incessante che la Persona trova il suo particolare Rimedio – perché il rimedio effettivo all’angoscia non esiste - ai Titani (Morte e Caducità) della Storia. La Realtà della Persona è dunque diversa da quella vissuta dal Soggetto fedele alla religione monoteista che vive la Storia come semplice passaggio, tra “parentesi”, in attesa di cogliere - nel quadro di una trascendenza assoluta - l’essenza della Realtà in un al di là metastorico e metatemporale. Soprattutto, la Realtà della Persona è diametralmente opposta a quella percepita dall’Individuo d’Occidente che, al tempo stesso, nega qualsiasi trascendenza e arresta il Divenire in un presente assoluto, in cui l’eternità coincide con l’immobilità. Concludiamo la premessa dicendo, prima

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di passare alle proposte vere e proprie, che la democrazia rappresentativa per come si è manifestata nel mondo occidentale è stata un vero e proprio fallimento. Anziché essere il Popolo a regolare la propria Sovranità è stato invece il Popolo a subire - subdolamente e attraverso meccanismi indiretti - le prepotenze e le angherie di oligarchie economiche locali, nazionali e internazionali. E’ necessario, dunque, rivedere completamente il rapporto tra Rappresentati e Rappresentanti, sia attraverso un cambiamento dei centri di verifica e controllo popolare, sia nel cambiamento delle due figure menzionate. Quella del Rappresentato - il cittadino semplice - deve maturare un senso di partecipazione decisamente maggiore rispetto all’attuale. Se egli vuole proporre una tesi, egli deve informarsi, leggere, studiare, confrontarsi, faticare, discutere e ascoltare. Il Rappresentante, dal canto suo, deve mutare completamente pelle rispetto alla sua attuale condizione di cameriere dei potentati economici a cui obbedisce per vessare quel Popolo che formalmente lo elegge e che in astratto dovrebbe rappresentare. Nella nuova dimensione che noi auspichiamo, egli dovrà invece unicamente accogliere le tesi dal basso espresse dal Popolo e unificarle in una sintesi comunitaria e statale che renda compatibile gli interessi di un territorio con l’interesse di una Nazione. In linea generale è dal basso, fin dal quartiere/circoscrizione, dal piccolo paesino o dal distretto di più paesi o da una Comunità più estesa, che dovrà cominciare sia l’opera di proposta politica che quella di verifica e controllo di modo che in alto (Comune, Provincia, Regione, Stato, Federazione,..) venga messo in atto quanto il Popolo, le Comunità e il Territorio hanno politicamente indicato. Vi sono attualmente, in Occidente e in Italia, dei Gruppi che lavorano per la nascita di forme di democrazia diretta (o partecipazione diretta). Noi riteniamo che essa si realizzerà compiutamente al di fuori dell’Occidente americanocentrico ed è in quella direzione che questi Gruppi dovrebbero agire. Difendere in astratto il modello svizzero, come sostengono alcuni degli esponenti della democrazia diretta, senza combattere il Nichilismo occidentale, è a nostro avviso una inutile masturbazione intellettuale. La Forma (democrazia rappresentativa) e il Contenuto (Nichilismo occidentale) vanno superati entrambi. La democrazia diretta non è (non deve essere) l’elogio dei Cantoni svizzeri ove, tra un referendum e l’altro, hanno comodamente le loro sedi banche internazionali! Perché sulla comodità di queste l’Occidente ancora non consente alcun referendum! Nemmeno agli svizzeri! Questi Gruppi hanno però il merito di auspicare un impegno dal basso nella fase della proposta e nel momento del controllo verso l’alto per quanto riguarda la vita politica di una Polis. Detto questo passiamo alle nostre proposte, suggerite anche dall’esperienza di questi Gruppi: A1) L’organizzazione politica sarà distinta a vari livelli, con alla base una Partecipazione diretta, in stile Porto Alegre, invero già adottata sperimentalmente e parzialmente pur nell’attuale forma rappresentativa da noi radicalmente criticata, ad esempio attraverso l’applicazione del “Bilancio partecipativo”. Quest’ultimo strumento consiste in un utilizzo del denaro pubblico non più stabilito da una ristretta cerchia di amministratori e politici delegati attraverso il voto di rappresentanza, ma dall’insieme dei cittadini della Comunità locale che quel denaro ha accumulato. Chiaramente si tratta di uno strumento attuabile a livello esclusivamente locale e per quanto concerne la realizzazione di strutture o erogazione di Servizi comunitari e che pertanto rientra perfettamente nel contesto di un’Economia autocentrata e di riscoperta dell’identità locale di cui ai paragrafi precedenti. Se, per motivi di organizzazione, una vasta Comunità locale decidesse di adottare comunque istituzioni di tipo rappresentativo (Giunte comunali o Consigli) queste sarebbero chiamate a rendere conto del proprio operato mettendo a conoscenza i cittadini delle proprie delibere, lavorando e votando sempre in sedute a porte aperte. L’applicazione della Partecipazione diretta trova la massima espressione sempre a livello locale con l’azione diretta dei cittadini tramite discussioni in assemblee pubbliche e la presentazione di proposte. Salendo ai livelli più alti, dalla provincia sino al Governo nazionale, la Partecipazione diretta non potrebbe sfuggire - come avviene oggi nell’Occidente liberaldemocratico - per evidenti problemi logistici al meccanismo della delega a pochi rappresentanti per tutto il territorio, ma allo stesso tempo se ne differenzierebbe per due aspetti fondamentali: 1. il diritto di revoca immediata dell’incarico attribuito al delegato nel momento in cui quest’ultimo non facesse adeguatamente l’interesse della popolazione. Nel Sistema rappresentativo attuale l’eletto si trova a poter gestire il potere attribuitogli per un preciso periodo di tempo nel quale può esercitare le sue funzioni anche in contrasto con tutte le intenzioni e le promesse fatte in periodo di campagna elettorale. In un Sistema di partecipazione collettiva nel momento in cui il Popolo, che ha dato un mandato a un suo rappresentante su precise basi programmatiche, ha il potere di revoca immediata e giuridicamente indiscutibile qualora queste basi non venissero difese adeguatamente; 2. ne consegue la temporaneità dell’incarico attribuito al cittadino delegato, che non sarà mai, in questo modo, un professionista della politica e non potrà, di conseguenza, allacciare rapporti personali di convenienza con altri poteri extra politici. Qualora questo avvenisse anche in un Sistema partecipativo il Popolo, in virtù di quanto detto in precedenza, potrebbe richiamare immediatamente il delegato corrotto o sottomesso a eventuali nuovi Poteri anticomunitari. Noi riteniamo che il compito futuro della democrazia diretta, che non esaurirà la sua ragion d’essere con il superamento della obsoleta e dannosa democrazia rappresentativa attuale, sia quello di garantire che in seno ai Gruppi dirigenti locali territoriali, provinciali, regionali, nazionali, sino alle rappresentanze federali continentali, non si formino Gruppi di potere estranei agli interessi dei Popoli e delle Comunità. L’Economia dovrà essere costantemente relegata al suo ruolo strumentale. La partecipazione dal basso nei termini della proposta, della verifica e del controllo dovrà essere la più larga possibile; questa possibilità, però, non potrà/dovrà essere un obbligo di legge. La volontà o è libera o semplicemente non è. Meno i cittadini propongono, verificano e controllano e maggiore sarà la possibilità che, andando verso l’alto nella sfera politica, si formino Gruppi anticomunitari che trameranno per riportare l’Economia al ruolo che oggi ricopre in Occidente, per trarne benefici personali o di lobbies. b) Il culmine della decisione politica, per quanto concerne obiettivi di carattere strategico a livello nazionale, è sito nel Governo comunitario. Per decisioni di tipo intercomunitario, sopra esso, vi sarebbe la Federazione continentale dei Governi comunitari. Nessun tipo di decisione presa da quest’ultimo consesso può comunque togliere sovranità alle singole Comunità nazionali, interferendo con sue leggi interne. Gli ambiti in cui agirebbe la Federazione intercomunitaria sarebbero principalmente quelli della Difesa comune e della mediazione politica di scambi commerciali intra ed extra federazione. 5) L’abolizione di ogni organismo sovranazionale a carattere planetario e globale, sia esso di natura politica, militare, culturale, umanitaria che, soprattutto, di natura economica. In altre parole vogliamo l’abolizione di Imprese multinazionali, di Istituzioni nazionali e internazionali e di Associazioni culturali private che direttamente o indirettamente agiscono per conto dei Poteri econonomico-finanziario globali. Tra gli strumenti utilizzati dalle élite mondiali che mirano a consolidare il potere ci sono Organizzazioni nazionali e internazionali

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ora di natura pubblica e istituzionale, ora semplicemente private. La loro caratteristica principale risiede proprio nella natura globale, elitaria e altamente specializzata nelle materie di propria competenza, caratteristica questa che le esclude da ogni forma di controllo popolare. Queste Organizzazioni sostanzialmente si dividono in quattro categorie: a) Organizzazioni internazionali la cui esistenza è ratificata da pubbliche istituzioni nazionali quali i Parlamenti locali. A questa fascia appartengono, per citarne alcune, l’ONU, la NATO, l’Unione Europea di Maastricht, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, oppure trattati come il WTO e il NAFTA. Lungi dall’essere organizzazioni che curano, malgrado le dissimulazioni presenti nei loro Statuti, l’interesse di Popoli, Comunità e ceti deboli, in realtà esse sono associazioni a delinquere legalizzate di stampo monetarista, liberista e capitalista, il cui unico e vero scopo è quello di globalizzare morte procurata, sofferenza e disagio per perseguire l’interesse di una sparuta minoranza di personaggi legati alla finanza e al capitale. La NATO (Organizzazione del Trattato Nord Atlantico) merita una piccola aggiunta: essa nacque nel 1949 con lo scopo di contrastare un eventuale attacco (mai avvenuto e nemmeno programmato..) da parte dell’Est Europeo comunista capitanato dall’Unione Sovietica. In realtà la NATO nacque per volere degli USA che, con la scusa del “pericolo” comunista, rafforzava il suo dominio sulla neo-colonia Europa (la parte occidentale) e gettava le basi per la creazione di una mastodontica centrale di Polizia globale multinazionale agente al suo servizio. Superato il fittizio “pericolo” comunista, la NATO continua a esistere per combattere l’altrettanto fittizio “pericolo” terrorista dipinto con i colori del fondamentalismo islamico. La NATO è da considerare come l’embrione dal quale si svilupperà (o si dovrebbe sviluppare, secondo gli intendimenti delle élite finanziarie e delle oligarchie globali) l’Esercito Unico Mondiale. b) Organizzazioni nazionali e internazionali di carattere privato e non appartenenti all’insieme delle Istituzioni pubbliche e governative, ma la cui esistenza legale viene semplicemente ratificata a livello notarile (Council on Foreign Relations, Trilateral Commission, Bilderberg, Royal Institute of International Affairs, Club di Roma, etc..). E’ bene, una volta per tutte, chiarire un punto su ciò che riguarda queste Organizzazioni. Ogni qualvolta si menzionano e vengono nominate per spiegarne la funzione di “condizionamento” della vita planetaria anche in merito al destino di individui, persone, Comunità e Popoli, i loro servi dei mass-media ufficiali evocano teorie dei complotti o delle cospirazioni globali. Come se questi Centro Studi fossero soltanto dei doposcuola del pensiero liberalliberista in pura forma accademica. Qui, invece, di complotti o cospirazioni globali non ce ne sono. Quegli Studi “disinteressati” e “accademici”, in realtà sono costitutivi di un processo della Globalizzazione capitalistica che “…non è per nulla anonimo né tantomeno segreto; infatti i Gruppi di potere che promuovono e guidano il Nuovo Ordine Mondiale lo stanno facendo alla luce del sole: Corporation multinazionali (ad esempio le 500 elencate da Fortune Global che controllano l’80% delle attività economiche statunitensi), l’infrastruttura finanziaria globale (banche, fondi d’investimento, borse, operatori dei Mercati delle materie prime), i monopoli dei media, le principali Università della Ivy League, le organizzazioni multilaterali internazionali (ad esempio, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, l’Inter-American Development Bank, la Banca per i Regolamenti Internazionali, le Nazioni Unite, e la World Trade Organization) e soprattutto le persone che occupano i posti governativi chiave negli USA, in Israele, nel Regno Unito e nelle altre Nazioni industrializzate. Senza alcun dubbio non ci troviamo di fronte a un qualcosa che può essere semplicemente etichettato come “teoria cospiratoria”. Ciò che percepiamo sono gli annessi e i connessi della logica con cui il Potere è stato costruito e viene gestito; non è invece immediatamente visibile il fatto che tutti questi attori della “Ruota del Potere Globale” hanno una cosa in comune: i loro manager, finanzieri, banchieri, funzionari, accademici, strateghi e portatori di interessi appartengono tutti alla stessa rete ingarbugliata di organizzazioni e lobby, una rete che manovra le leve del potere mondiale sull’attuale strada verso la distruzione. Il ruolo di alcuni tra questi Gruppi chiave, che a dire il vero dovrebbero essere definiti centri di pianificazione geopolitica, è di vitale importanza: Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations, CFR), Commissione Trilaterale (Trilateral Commission, TC), Istituto Reale degli Affari Internazionali (Royal Institute of International Affaire, RIIA), Brooking Institution, RAND Corporation, American Enterprise Institute (AEI), American Israeli Political Action Committee, AIPAC e il Centro per gli Studi Strategici e Internazionali (Center for Strategic & International Studies, CSIS)…”(Adrian Salbuchi, “I Burattinai del Mondo: la faccia nascosta della Globalizzazione”, www.eltraductorradial.com). Tutte le Organizzazioni citate nella prima parentesi di questo Punto meriterebbero una trattazione specifica. Nella Tesi/libro di Salvatore Tamburro - da cui noi prendiamo avvio per l’analisi complessiva dell’oggetto da cui scaturisce questo Manifesto - l’influenza di queste élite oligarchiche assume un ruolo fondamentale per comprendere il lavoro dello studente partenopeo (Capitolo III° - Il Nuovo Ordine Mondiale - “La via del denaro: la Banca d’Italia, Il Signoraggio e il Nuovo Ordine Mondiale”). Noi, delle cinque organizzazioni menzionate, ne approfondiamo brevemente solo alcuni aspetti. Il Council on Foreign relations (CFR) è ufficialmente un Centro Studi USA di Politica ed Economia, nato nel 1921, e attualmente finanziato da oltre 200 tra multinazionali e banche americane e costituito da 4200 membri (tutti cittadini USA) da cui esce la stragrande maggioranza dei dirigenti governativi statunitensi (Presidenti compresi). E’ considerato un Superconsulente del Dipartimento di Stato americano e per le proprie ricerche – pur essendo un’Organizzazione privata - ha accesso agli Archivi di Stato. E’ di fatto il Responsabile “morale” della Politica estera americana degli ultimi ottant’anni. Le ultime due perle uscite da questo Centro Studi sono le tesi dello “Scontro di Civiltà” di Samuel Huntington e il rapporto, a firma di Benn Steil, “La fine della moneta nazionale”, in cui si auspica l’avvento di una Moneta Unica Mondiale sotto l’egida e il controllo di una banca centrale altrettanto unica, in cui si completerebbe il disegno per l’avvento di un Governo unico mondiale. La Trilateral Commission vede la luce nel 1973 da un’iniziativa del CFR. Essa nasce dalla presa di coscienza da parte delle oligarchie finanziarie e capitalistiche mondiali, agli inizi degli anni ’70, della perdita del monopolio dell’imperialismo USA sul resto del Mondo e dal consequenziale loro riposizionamento. Dunque, i Poteri Forti non potevano più fidarsi - completamente - del comando politico internazionale esclusivamente centrato su Washington, anche se, a tutt’oggi, gli USA mantengono un forte ascendente militar-industrialfinanziario nell’Occidente e nel Mondo in genere. Questo “frazionamento” degli interessi economico finanziari nell’evoluzione dei Mercati mondiali necessitava di un nuovo strumento che completasse l’opera che “localmente” in Gran Bretagna (RIIA) e in USA (CFR) - con la supervisione del Bilderberg - operavano, e operano, per conto delle élite oligarchiche della finanza e del capitale. La Trilateral Commission comprende perciò elementi degli USA, Europa e Giappone ( che negli anni ’70 rappresentava quello che oggi è il ruolo detenuto da Cina e India). I componenti di questa Commissione Internazionale trilaterale comprende personalità eminenti dell’alta imprenditoria, del mondo sindacale, del giornalismo, della finanza e delle università. Questi Apparati hanno il compito, al termine di riunioni riservate (la riservatezza degli incontri è una costante di queste

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private associazioni per delinquere di matrice monetarista, liberista e capitalista “legalizzate” dai notai), di esprimere - cioè ordinare ai loro camerieri, vale a dire i politici occidentali in primis - pareri intorno “..a problemi di scottante attualità internazionale e di comune interesse..”, per dirla con le parole dell’Avvocato Gianni Agnelli, uno di loro. E’ ovvio che quando il padrone della Fiat diceva quelle parole l’aggettivo comune che qualificava il sostantivo interesse era riferito ai Poteri Forti e non ai Popoli della Terra. La Bilderberg, forse il più famoso di questi Centro Studi semi-segreti, è considerata la più potente tra le Organizzazioni private che comandano le operazioni economiche e militari nel Mondo. La Bilderberg è considerata il Governo Ombra mondiale: in sintesi, esso dispone dei lavori e delle ricerche compiute da CFR, RIIA e Trilateral Commission per rielaborarli in una strategia complessiva dalla quale escono le direttive principali alle quali si devono uniformare Istituti Internazionali (in primis l’ONU), Governi, Università, Mondo del Lavoro e Mass-Media e in generale gli Apparati dell’Occidente. In questo modo la finanza e il capitale - in modo “riservato” e “bene educato” - tiene il Mondo ai propri piedi e nelle mani il guinzaglio al collo dei propri servi, molto spesso da loro nominati e prescelti. Daniel Estulin, nell’Introduzione del suo celebre Saggio “Il Club Bilderberg”, pubblicato in Italia da Arianna Editrice nel 2009, esemplifica ironicamente lo stato di sottomissione dei giornalisti televisivi e della carta stampata affermando che “…È certamente curioso che nessuno dei più importanti mezzi di informazione ritenga che faccia notizia una riunione di tali personaggi, la cui ricchezza eccede di gran lunga il totale della ricchezza di tutti i cittadini degli Stati Uniti, quando un viaggio di uno di loro, da solo, conquista i titoli di testa in televisione…”, tutti i loro viaggi, ovviamente, tranne quello che una volta l’anno li porta in un Albergo isolato dal Mondo in cui partecipare a una riunione segreta in cui decidere le sorti del Mondo. La Bilderberg è composta da esponenti USA e da membri dell’Europa occidentale. La Royal Institute of International Affairs (RIIA) è l’omologo, in terra britannica, del CFR. Anch’esso è un’emanazione della Round Table - associazione “riservata” degli esponenti economico-finanziari più in vista del mondo angloamericano della seconda metà dell’’800 -. E’ sorto nel 1920, ed è coetaneo del suo “fratello” d’oltreoceano. E’ bene ricordare che Londra è centro non certo secondario del panorama finanziario internazionale ed è in perfetta simbiosi con le stanze dei bottoni di New York. Infine il Club di Roma, fondato nel 1968 dall’italiano Aurelio Peccei, massone e dirigente industriale, su suggerimento del CFR e del Bilderberg. Questo Club era un Gruppo di scienziati che studiava le dinamiche del Sistema capitalista nell’impatto che esso aveva sul pianeta Terra in quanto sistema chiuso. Attraverso l’analisi di complessi parametri quali la crescita demografica della popolazione mondiale, il consumo di alimenti, l'uso di risorse rinnovabili, l'industrializzazione, l'inquinamento ambientale, ecc. il Club di Roma, in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology di Boston, pervenne alla stesura del celeberrimo Rapporto intitolato “The limits to growth” (limiti della Crescita/Sviluppo). E’ da questo testo che discende la teoria a cui fanno riferimento tutti i Gruppi ambientalisti progressisti: la teoria dello Sviluppo sostenibile. Abbiamo visto nel precedente capitolo quale tragico errore sia contenuto in questo concetto. Il compito del Club di Roma era quello di fornire indicazioni per ristrutturare il modo di produzione del Sistema capitalista mantenendo intatte le sue logiche di dominio e i suoi meccanismi di sfruttamento sull’Uomo e sulla Natura correggendo strutturalmente alcune disfunzioni che causavano inquinamento ambientale. Scienza e filantropia dei clubbisti non si azzardarono però a mettere in discussione il tenore di vita raggiunto nei Paesi occidentali; semmai, l’aspetto più singolare fu quello di proporre il controllo delle nascite nei Paesi poveri del Sud del Mondo o il progetto di demandare ad un Governo Unico Mondiale il compito di gestire la sostenibilità di uno Sviluppo economico capitalistico che non poteva essere messo in discussione. Sebbene queste Organizzazioni abbiano una potente influenza sui Governi e le Organizzazioni internazionali istituzionalizzate (vedi punto “A” sopra), esse sono formalmente dei grossi centri di studio privati di formazione e di consulenza in cui vengono partorite le linee guida per una Globalizzazione liberista e capitalista sul modello attuale. La loro rilevanza pubblica si esplica nel momento in cui i personaggi formatisi al loro interno vengono poi “democraticamente” eletti nei Parlamenti nazionali, diventano membri dei Governi o s’insediano nelle Istituzioni sovranazionali laddove possono mettere in pratica quanto precedentemente messo a punto. Oppure sono tecnici che fanno parte di Quotidiani, Televisioni, Riviste, Università. Per non parlare di personaggi che direttamente svolgono il ruolo di imprenditori nelle Corporation (multinazionali) o dirigenti delle più importanti banche. Alla luce di questo si capisce la coincidenza sul lungo periodo tra le grandi politiche economiche mondiali e i risultati degli studi di questi Gruppi privati, risultati gentilmente “offerti” e “proposti” tramite le proprie consulenze ai Governi e alle Istituzioni sovranazionali. Queste Organizzazioni sono una sorta di Consulenza intellettuale messa a disposizione dei servi di regime per meglio raggiungere i quattro scopi elencati all’inizio di questo capitolo, esattamente al punto 13 della premessa iniziale: vale a dire il Governo Unico Mondiale, il Mercato Unico Mondiale, l’Esercito Unico Mondiale e la Moneta Unica Mondiale. c) Un terzo Gruppo di Associazioni da abolire immediatamente sono le cosiddette Organizzazioni Non Governative. Come dice la parola esse non sono Organizzazioni di natura istituzionale, ed hanno però il vantaggio di potersi costituire come se lo fossero e in un ambito internazionale. Noi non ci permettiamo di sindacare in merito alle finalità - anche dignitose e benemerite - che muovono l’azione di queste ONG. Ci permettiamo, però, di rilevare la loro natura scardinatrice e intrusiva che globalmente caratterizza la loro opera. Esse sono cavalli di Troia che l’Occidente liberista dona filantropicamente ai quattro lati del pianeta con il vero scopo di infiltrare i propri agenti non solo in termini di persone ma - soprattutto - nei termini di valori, logiche, cultura, idee tutte strumentali al credo della Globalizzazione capitalista. E’ la faccia “buona” dell’Occidente che tende, ipocritamente, la mano all’abitante di Paesi non ancora occidentalizzati o non del tutto schierati a favore dei dettami liberisti. d) Abolizione delle Imprese economiche multinazionali, che grazie al W.T.O. e ad altri trattati agiscono di fatto extra legem e contro gli interessi di interi Popoli e intere Classi sociali, sia nel Mondo ricco che in quello povero. Per completare il disegno di superamento dell’attuale assetto occidentalista, ogni accordo politico, militare, economico, finanziario, culturale o di carattere umanitario di rilevanza internazionale deve essere di volta in volta e caso per caso stipulato tra singoli Stati o tra Federazioni di essi, senza più la mediazione, il condizionamento o addirittura lo scavalcamento da parte di quelle Imprese multinazionali, Organizzazioni o Associazioni elencate nei quattro Gruppi precedenti. 6) Chiediamo che Popoli europei e Natura si riconcilino: è prioritario nell’azione politica il ripristino dell’armonia perduta tra Persona e ambiente naturale. Riteniamo validi – siappure riadattati alla nostra visione decrescentista - i due Metodi di calcolo dell’Impronta Ecologica e quello della Biocapacità. L’Impronta ecologica è una Superficie (in Ettaro) che si ricava dal rapporto

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delle Risorse consumate da una data popolazione e una costante di rendimento espressa da KG/Ettaro. Da qui si può risalire all’Impronta pro-capite rapportando la superficie con il numero di abitanti della superficie presa in esame. La Biocapacità è invece il calcolo della potenzialità ecologica di un dato territorio nel confronto tra risorse consumate in loco e capacità di smaltimento dei rifiuti. Anch’essa è quantificabile in ettari pro-capite. Il confronto tra i due dati (Impronta e Biocapacità) ci segnala se una data Comunità è in equilibrio, in surplus o in deficit ecologico. Le Comunità nazionali d’Europa dovranno dunque fare riferimento a questi due parametri tra loro correlati durante la programmazione economica di una Decrescita graduale, ragionevole e sostenibile. In altre parole dobbiamo utilizzare gli attuali Metodi di calcolo dell’Impronta Ecologica e quello della Biocapacità e piegarli alle nostre nuove e rivoluzionarie esigenze. La Moneta-debito è il motore dello Sviluppo dell’Occidente. Abbiamo visto, però, che non dobbiamo agire solo sui meccanismi di Emissione o di Prestito della moneta per superare quel Sistema capitalista che statrascinando il pianeta al suicidio nichilista. Simultaneamente dobbiamo mettere in azione una serie di iniziative radicalmente rivoluzionarie - concernenti anche altri ambiti - che comportino il definitivo superamento dell’attuale regime globale dominato dalle élite economico-finanziarie che, de facto, reggono le sorti del Mondo intero. Quando nei paragrafi precedenti insistiamo sulla rivalutazione delle culture specifiche di ogni Popolo e sulla riscoperta e la valorizzazione delle tradizioni di una Comunità e poniamo con forza la centralità - a livello culturale e nella programmazione economica - di una dignitosa delimitazione dei bisogni, in realtà stiamo trattando problematicamente anche di un altro precario rapporto che in questi ultimi secoli si è andato definendo nell’Occidente da noi - eufemismo - criticato: il rapporto tra Uomo (inteso come specie) e ambiente naturale (inteso come habitat, paesaggio, campagna, mare, fiumi, montagne, laghi e gli ecosistemi nel loro insieme ). In sintesi, nell’ “evoluzione” del Sistema Occidente si sono verificate simultaneamente due scissioni: la prima - interna ad esso - riguarda il Soggetto pensante, vale a dire l’Uomo. Da Persona che agiva nell’integralità del proprio Essere - e quindi in armonia con la propria storia e il proprio ambiente -, il Soggetto pensante si è ridotto ad Individuo, specializzatosi nell’uso della Ragione in termini totalmente strumentali e utilitaristici. Un Individuo così ridotto, - seconda scissione - a questo punto si è dissociato dalla Natura ambientale in cui precedentemente, da Persona, era calato e in cui interagiva in simbiosi. Ora la Natura ambientale, a scissione avvenuta, è divenuta oggetto e contenuto passivo della ragione strumentale dell’Individuo moderno. E’ null’altro che materia manipolabile che, per fini strumentali di tipo economico, è usata in quanto facente parte della filiera di produzione capitalista. La Natura ambientale, come tutti gli altri Enti disponibili alla ragione individuale (di matrice chiaramente illuminista) è trattata alla stregua di essi: vale a dire una Merce. La prima conseguenza di questa doppia e simultanea scissione è che il binomio Scienza moderna-Tecnologia risulta drammaticamente essere il braccio armato dell’Economia capitalista. I corollari che necessariamente ne conseguono sono: 1)Il disastro ecologico a cui è soggetto l’intero Pianeta Terra. In nome del profitto e della massima sfruttabilità delle risorse energetiche disponibili, l’ecosistema del Pianeta è saltato. Effetto Serra, lo “strano” fenomeno delle Scie chimiche, Buco nell’Ozono, emissione di molecole particolarmente nocive, quali quelle appartenenti agli ossidi di zolfo, carbonio, azoto e ossigeno; sovrabbondanza di rifiuti (anche particolarmente tossici). L’Impronta ecologica è definita come misura della superficie di territorio produttivo necessario per produrre Beni e Servizi, e per smaltire i rifiuti di una persona o insieme di persone con il vantaggio di riunire in un unico indicatore diversi fattori che determinano un impatto sull’ambiente. La Biocapacità media mondiale, cioè la superficie utilizzata oggi da ogni essere umano per vivere, è pari a 2,2 ettari pro-capite, ed è di 0,4 ettari superiore alla media dell’1,8 ettari pro-capite che renderebbe sostenibile il rapporto tra consumo e smaltimento dei rifiuti. Il pianeta è dunque in sofferenza. Se dal dato medio passiamo ai dati parziali di alcune Nazioni, scopriamo ad esempio che gli Usa hanno un’Impronta ecologica per la quale ogni loro abitante “necessita” di una Biocapacità di 9,4 ettari! Se tutti gli abitanti del pianeta fossero come loro occorrerebbero ben più di cinque pianeti Terra per soddisfare l’impatto dei propri consumi. Al di sopra della soglia di sostenibilità si posiziona anche l’Unione Europea (4,7 ettari pro-capite). Interno a questi dati c’è da osservare (il fenomeno meriterebbe un più ampio approfondimento) come l’innalzamento demografico mondiale non sia distribuito equamente sulla superficie planetaria ma tenda, invece, alla concentrazione in piccole aree ad alta densità di popolazione. Questo fenomeno è detto metropolitanizzazione ed è un’ulteriore aggravante se riferita al discorso della disponibilità di ettari pro-capite rilevabili nel calcolo dell’Impronta ecologica. C’è poco da stare allegri, a meno che si confonda l’azione politica con l’esercizio da cabaret. L’Impronta ecologica viene misurata in “unità di superficie”, equivalente ad un ettaro della produttività media del pianeta (l’elenco che segue e i dati citati sono tratti dal Sito www.ecoalfabeta.blogosfere.it), ed è data dalla somma di sei differenti componenti:1. la superficie di terra coltivata necessaria per produrre gli alimenti;2. l’area di pascolo necessaria per produrre i prodotti animali;3. la superficie di foresta necessaria per produrre legname e carta;4. la superficie marina necessaria per produrre pesci e frutti di mare;5. la superficie di terra necessaria per ospitare infrastrutture edilizie;6. la superficie forestale necessaria per assorbire le emissioni di anidride carbonica risultanti dal consumoenergetico dell’individuo considerato. Calcolare l’attuale valore dell’Impronta ecologica e confrontarlo con il valore ottenibile in virtù di differenti interventi permette di valutarne l’efficacia ed è quindi uno strumento di supporto alla pianificazione. Il nostro ecologismo è interno ad un programma di radicale riforma della produzione e dei consumi, del ripristino delle specificità culturali e della ritrovata armonia tra specie umana e Natura ambientale. Siamo estranei, e dunque lo combattiamo, ad ogni postulato discendente dall’assioma dello Sviluppo sostenibile. Tesi cara, quest’ultima, a coloro i quali - appartenenti all’Ambientalismo progressista - ritengono che il Capitalismo possa essere umanizzato e reso “buono” dall’intelligenza e dalla volontà umana. Un qualsiasi appartenente al genere umano, invece, dotato di una normale capacità di intendere e di volere, non può che desiderare che il Capitalismo scompaia dall’agire umano e dall’orizzonte storico, insieme a tutte quelle forme economiche fondate su qualsivoglia Sviluppismo. L’Ambientalismo progressista, conciliatore teorico tra Economia capitalista e salvaguardia dell’ambiente, è considerato da Alessandra Colla - e noi siamo d’accordo con lei - come una corrente verde occidentalista pienamente integrata al progetto nichilista della Modernità. In un suo saggio (“L’uomo eco(il)logico”, S.E.B.,1994, Milano), la anarco-comunitarista milanese sostiene che “…l’Ecologia superficiale-riformista-funzionale finisce per rappresentare una specie di giustificazione del processo globale di

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produzione/consumo(…)Di conseguenza, questo tipo di Ecologia è assolutamente incapace di concepire un atteggiamento mentale e quindi una Politica di autentico rispetto nei confronti dell’ambiente: il mondo esterno all’Uomo va comunque governato, controllato, gestito - cioè sfruttato con “intelligenza” - ma pur sempre sfruttato”. E si chiede, per completare il ragionamento, l’intellettuale milanese: “…A beneficio di chi (questo sfruttamento)? Dell’Homo Sapiens o di quello Oeconomicus?...”. E’ la stessa domanda che ci siamo posti noi e alla quale abbiamo risposto: l’homo oeconomicus. Egli è l’Individuo occidentale ed è una non Persona. Di un certo rilievo è anche l’analisi sviluppata da un Gruppo ambientalista locale bergamasco (Gruppo Ecologico Terranostra di Bariano) in una risposta/dialogo con l’ecologismo cattolico di cui è un esempio un documento elaborato dalla Diocesi di Brescia “la pastorale del Creato”(presente su www.diocesi.brescia.it, a cura di don Gabriele Scalmana). Il Gruppo ambientalista, commentando il documento ecologista diocesano afferma che “…il problema ambientale è complesso e grave, l'Uomo non può per sempre ignorare di essere anch'esso CREATURA all'interno del CREATO. Questo concetto, indubbiamente tanto "cristiano" quanto estendibile a un concetto di altra religiosità (o meglio, altra spiritualità), è riconducibile a una contemplazione dell'ordine naturale da parte dell'Uomo come "Essere nel Mondo", che in quanto tale, questo Mondo "sente" e, quindi, vive. Ritornare a questo principio vuol dire uscire dall'idea, quanto mai attuale, di "Uomo dominatore", che determina le sorti del Mondo inseguendo un concetto, tanto arbitrario quanto discutibile, che chiama "Benessere”…” (www.terranostrabariano.it). Superato lo Sviluppo come errore nichilista, alcune preoccupazioni agenti nell’Ambientalismo progressista sono riversabili e traghettabili nella nuova visione ecologista/decrescentista. A patto che l’errore venga riconosciuto e emendato dalla nuova analisi. Nessuno Sviluppo economico, infatti, è sostenibile. Il nostro ecologismo ha come riferimenti ideali e teorici le tesi sostenute da Arne Naess, fondatore dell’Ecologia profonda. La profondità espressa da Naess si contrappone all’Ecologia progressista che è vista come superficiale e interna alle logiche distruttive del Sistema stesso che devasta gli ecosistemi. I punti fermi del programma di Naess sono i seguenti: a) l’Ecologia deve rifiutare l’idea di un’umanità inserita in un Ambiente da cui è distinta. b) L’umanità deve agire in un campo totale e relazionale con gli altri esseri viventi. c) L’umanità e gli altri esseri viventi e non viventi non possono essere pensati a prescindere dalle relazioni con il loro Ambiente. d) La ricchezza e la diversità delle forme di vita sono valori in sé e contribuiscono alla prosperità della vita umana e non umana sulla Terra. e) Il valore della vita umana e non umana è indipendente dalla loro potenziale utilità, strumentalità e disponibilità. f) Gli esseri umani non hanno il diritto di ridurre questa varietà e questa ricchezza, se non per soddisfare limitati bisogni necessari e vitali. 2) Oltre alla Natura ambientale, la scissione interna al Soggetto pensante ha creato disastri anche ad un’altra Natura: quella umana. Per una forma perversa di progetto suicida interno alle stesse logiche nichiliste e coerentemente con lo stesso programma di razionalizzazione della Realtà basantesi sulla ragione strumentale prima menzionata, lo stesso Individuo (ex Persona) diviene un Ente disponibile al binomio Scienza moderna-Tecnologia. Diviene, in termini economicisti, una Merce. Se però è dimostrato che questo binomio lungi dall’avere un carattere di neutralità rispetto alla ricerca e all’applicazione ma è, invece, un Apparato al servizio dell’Economia capitalista, ecco dunque che il corpo e la psiche umana divengono un “normale” terreno di profitto. Le multinazionali farmaceutiche hanno de facto acquisito i diritti d’autore sul metabolismo e sull’intero aspetto psicofisico dell’Individuo così come è stato ridotto e inteso. La Natura umana è non meno inquinata della Natura ambientale. Anzi, essa ne è un suo specchio fedele. 7) Adozione di una prospettiva Geopolitica rivoluzionaria e antimperialista. Il programma fin qui esposto non è una lista della spesa con la quale una massaia spende un paio delle sue ore quotidiane all’interno di un supermercato, terminate le quali il programma va in porto. Questo programma, nella più ottimistica delle previsioni, necessita di decenni di lotta ininterrotta e di quotidiana pazienza, di sacrifici, rinunce, unità di intenti tra tutti i partecipanti, silenziamenti e, soprattutto, di solitudine. Non è nemmeno un programma da portare avanti con i mezzi tipici della partitocrazia liberaldemocratica occidentale. L’unica nostra possibilità è che finalmente si formi un Movimento - all’interno di un nuovo quadro di Partecipazione diretta (vedi Punto 4, Capitolo quarto) e fuori dall’agone liberaldemocratico – che adotti questo programma come propria agenda. Nemmeno quello, però, è alle porte, salvo confondere le allucinazioni per analisi politiche serie. Ci troviamo allo stadio precedente a quello del Movimento politico vero e proprio. Siamo solo ai primordi di una stagione che vogliamo essere rivoluzionaria. Vi sono sul territorio piccoli Gruppi antagonisti e Associazioni culturali alternative al politicamente corretto che isolatamente intuiscono e scoprono pezzi inquietanti (banchieri, oligarchie capitaliste, élite di potere, imperialismi,..) di realtà dell’attuale quadro politico ed economico nazionale e internazionale che reggono le sorti del Mondo e delle nostre Italia e Europa. Sono Gruppi e Associazioni - meglio chiamarle Avanguardie - che però faticano anche solo a conoscersi tra loro, tanto è forte lo spezzettamento e l’isolamento promossi e favoriti dallo stesso Sistema occidentale americanocentrico. L’Occidente ha predisposto un orwelliano e capillare sistema di Informazione attraverso le sue sovrastrutture, in particolare quelle predisposte alla comunicazione e alla formazione del buon occidentale acefalo e inquadrato ventiquattr’ore su ventiquattro dal Nulla travestito da Verità (Televisione, Carta stampata, Scuola, Cinema, Teatro, Musica, Sport, Internet.). E’ un bombardamento continuo di messaggi e input che “rendono” la Realtà esattamente come è descritta da questi Apparati. L’Occidente è l’Epoca che usa la menzogna come strumento di autolegittimazione. Il suo è un uso scientifico. La menzogna è sinonimo della “verità” Occidente. I mezzi di propaganda elaborano e adottano sistemi di comunicazione finalizzati non a rappresentare la realtà per ciò che effettivamente propone (propone all’Interpretazione, diciamo noi. Ammettiamo pure che i Fatti non esistano..), ma per ciò che è la sua caricatura nichilista, vale a dire la Realtà di un presente a-storico fondato sulla Moneta-debito e modellata secondo gli interessi del Sistema economico capitalista globale. I tecnici preposti dall’Occidente a costruire menzogne per legittimare tutte le porcherie che banchieri e capitalisti combinano ai quattro angoli del pianeta sono le caste dei camerieri dell’Informazione. Di notevole interesse, a riguardo, è un Saggio scritto dal giornalista Massimo Chiais (“Menzogna e propaganda. Armi di (dis)informazione di massa”, Casa Editrice Lupetti, 2008), in cui l’autore descrive le tecniche manipolatorie attraverso le quali viene “mediaticamente” costruita la verità di regime. Questo Sistema, però, ha per nostra fortuna un punto debole: risiede in uno degli Apparati citati, ed è l’ultimo che agisce in ordine cronologico: Internet. Esso, a differenza per esempio della Televisione, è dotato di strutturale reversibilità tra mittente e destinatario e i suoi codici sono flessibili e discontinui. La sua potenza rivoluzionaria è al quanto attutita dall’enorme dispersività dei suoi contenuti. Però la Rete permette, tra mille ostacoli e censure tutt’ora in atto, la veicolazione anche delle nostre idee. E non solo. Permette a noi, in tempo reale e con una buona dose di un frammentato ascolto, di potere smascherare le menzogne

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propagandistiche attraverso le quali l’Occidente difende le proprie strutture di morte. Le menzogne principali da demistificare anche con un’acuta analisi geopolitica, perché è fondamentalmente in funzione della propria che l’imperialismo USA le fabbrica, all’oggi sono, per portare alcuni esempi, l’inesistente genocidio dei kosovari ad opera dei serbi negli anni novanta; il finto eccidio di Timisoara del dicembre 1989 funzionale all’eliminazione di Ceausescu; l’autoattentato dell’11 settembre 2001 a New York trasformato hollywoodianamente in un attacco terroristico di fondamentalisti musulmani; le finte armi di distruzione di massa di cui sarebbe stato in possesso l’Iraq; l’invasione islamica in Occidente con subliminali messaggi che incitano all’islamofobia; la guerra portata all’Afganistan perché custode di un agente CIA di dubbia esistenza di nome Osama Bin Laden; la pericolosità nel Medio Oriente della Repubblica Islamica dell’Iran, denunciata per preparare il terreno all’attacco bellico contro Teheran, che ha il torto di volere essere una Nazione autonoma dai voleri di Washington; l’esistenza di Stati canaglia che attenterebbero ai “sacri” valori della cultura e dell’Economia occidentali (Cuba, Venezuela, Palestina, Corea del Nord, Sudan, in forma soft Cina e Russia). Asserzioni che sono una più falsa e ridicola dell’altra. Compresa quella che esponiamo per ultima, ma che non è la menzogna meno importante, ed è quella che recita che la dicotomia destra/sinistra ha ancora un significato per comprendere la realtà economico-sociale-culturale-politica dell’Occidente. Una proposizione talmente ridicola che dovrebbe essere accolta da risate e sberleffi, ma che invece invalida e ingabbia il pensiero e l’azione di molti fintoantagonisti delle cosiddette estreme (destra e sinistra) che, quando si tratta di recitare il ruolo di utili idioti per conto del Sistema Occidente, lo svolgono con la stessa bravura dei servi parlamentari delle destre e sinistre istituzionali. Per uscire da questo tragico equivoco creato (ad arte) da questa falsa dicotomia ci auguriamo possano servire le esperienze personali e le analisi (con ruoli diversi e non sempre tra loro convergenti ma sostanzialmente omogenee) di pensatori dal calibro di Gian Franco La Grassa, Enrico Galoppini, Massimo Fini, Solange Manfredi, Stefano Salvi, Massimo Bontempelli, Marino Badiale, Giulietto Chiesa, Massimo Mazzucco, Danilo Zolo, Marco Tarchi, Alessandra Colla e Costanzo Preve, per fermarci solo ad alcuni esempi italiani. Autentici giganti della riflessione intorno al Reale, rispetto agli gnomi cerebrolesi che strutturano i settarismi delle cosiddette estreme. L’opinione pubblica occidentale, nel frattempo resa acefala da tutti i processi di stordimento che abbiamo descritto, è però pronta passivamente a recepire i dettami di questa dottrina lava-cervello. A fronte di questa campagna martellante, il nostro problema è quello di costruire un arcipelago di Gruppi che si riconoscano integralmente in questo Manifesto programmatico e preparino una contropropaganda propositiva. Gruppi che mettano a disposizione umanità disposta a giocare le proprie qualità intellettuali, di generosità, di impegno militante e con il massimo spirito di abnegazione, per una causa tanto impegnativa quanto difficile da portare avanti. Il Sistema ogni giorno tenta di infiltrare tra noi agenti istituzionali o di creare spaccature al nostro interno. Dobbiamo vigilare. La lezione che abbiamo imparato in questi anni è che - dall’interno - questo Sistema non si modifica. Consigli Comunali, Provinciali, Regionali e Parlamenti nazionali ed europei sono i luoghi dei Servi di Sistema (servi che quando non sono sciocchi e stupidi, sono comunque inutili e dannosi), deputati a gestire l’esistente secondo i voleri dei banchieri e dei capitalisti. Inutile ascoltare le chiacchiere - soprattutto nelle vicinanze di una campagna elettorale - di coloro i quali promettono di rappresentare le nostre istanze una volta arrivati in quei luoghi. Inutile illudersi oltre. Anche chi in buona fede ha tentato di farlo o è finito con l’essere stato fagocitato oppure ha modificato il proprio programma di riferimento iniziale. In altre parole la tattica entrista è stata un totale fallimento. Tempo da perdere, anche tenendo conto della durezza della battaglia che ci aspetta, non ne abbiamo. Non prenderne atto vuol dire non essere capaci di intendere o di volere. Oppure - a questo punto - essere in assoluta malafede. Se il nostro compito è passare dalla iniziale fase Arcipelago alla successiva fase Movimento politico, la massa critica da informare e formare - necessaria per effettuare il passaggio di fase - è arruolabile solo con la diffusione capillare delle nostre idee, del nostro progetto e del nostro programma. La prima fase - quella in cui siamo oggi, nel momento della stesura di questo Manifesto - si contraddistingue soprattutto come la fase di una battaglia culturale. Conferenze, dibattiti, documenti, volantini, manifestazioni, blog, siti internet, libri, documentari, dossier. Dobbiamo prepararci ad una battaglia delle idee e dei confronti, delle riflessioni e dei reclutamenti. Una volta formatosi il Movimento, avrebbe inizio la fase di mobilitazione nazionale vera e propria. Il passaggio non è automatico. Se non saremo capaci di diffondere e far conoscere le nostre idee rivoluzionarie, se non saremo capaci di convincere i ceti sociali in sofferenza che i loro disagi sono dovuti alle cause emerse dalle nostre analisi, non ci sarà alcun Movimento che segnerà l’inizio della seconda fase. Se, come pensiamo, saremo invece capaci di far breccia nei cervelli e nei cuori dei nostri compatrioti sempre più sofferenti per colpa dell’Occidente americanocentrico, la massa critica sarà costituita da un numero ragionevole di persone che formeranno un Movimento il quale non potrà essere che rivoluzionario. La nascita del Movimento comunque non basterà per rovesciare o scardinare il Sistema. Occorrerà una Terza fase. Essa consisterà nell’oltrepassare la pura dimensione comunitaria nazionale, che pure manterrà il centro dell’azione politica. La stessa Politica dovrà essere supportata da una scienza che non tiene conto solo come oggetto di studio la Polis classica. Il consolidamento del cambiamento economico, culturale, politico fin qui proposto potrà essere ottenuto anche con l’adozione di questa particolare scienza, che si connota per essere una particolare prospettiva: la Geopolitica. Per dirla con De Benoist, la Geopolitica “…studia l'influenza della geografia sulla Politica e sulla Storia, cioè le relazioni tra lo spazio e la potenza...”. Lo studio dell’integrazione tra la Geografia, la Storia e la Politica è dunque decisiva per scardinare l’imperialismo americano. Secondo Daniele Scalea, giovane studioso di Geopolitica (pregevole il suo “La sfida totale”, Fuoco Edizioni, 2010), la scienza che per lui rappresenta l’oggetto di studio permette alla Politica di prendere in esame contemporaneamente molteplici punti di vista (geografico, culturale, strategico, economico, ideologico,..). Fondamentalmente, però, questo è vero solo sotto certe condizioni. La descrizione della simultanea interazione dei molteplici punti di vista risulta essere nulla più che un brillante commento didascalico della gara a scacchi che in una data epoca vede la contrapposizione delle potenze in gioco se la Geopolitica, anziché l’integrazione dei punti di vista molteplici pretendesse, invece, di essere solo il contenuto dell’azione politica. Se la Politica, invece, è anche cambiamento di assetti e sostituzioni di paradigmi (in una parola: Rivoluzione), la geopolitica deve essere uno strumento operativo e non il fine descrittivo. L’esempio odierno ci aiuta a chiarire il concetto da noi espresso: le potenze in gioco nella scacchiera internazionale sono tutte potenze capitaliste. Se ci limitassimo geopoliticamente a comprendere le dinamiche attraverso le quali si svolge il gioco, il risultato sarebbe che l’unica Politica possibile risulterebbe intrasistematica. Cioè, interna all’Occidente. La comprensione del gioco, invece, è di aiuto alla Politica rivoluzionaria nella misura in cui fornisce degli strumenti per transitare dalla unipolarità capitalista americanocentrica alla multipolarità anticapitalista determinata dalle macroregioni continentali. Non sono solo le singole pedine a dover essere l’oggetto

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dello studio. E’ la scacchiera che fa da scenario al gioco geopolitico odierno a costituire il problema di fondo. Esso, infatti, rappresenta l’annullamento sostanziale di tutte le principali dicotomie su cui dovrebbe fondarsi il senso della Geopolitica. In altre parole, coloro i quali ritengono che la Geopolitica abbia un’utilità in termini rivoluzionari devono rivedere e correggere, soprattutto, la principale categoria concettuale attraverso la quale svolgono le proprie analisi. Questa categoria è la dicotomia Terra-Mare, ripresa dalla sapiente riflessione di Carl Schmitt e considerata dai geopolitici alla stregua della Legge della Forza di gravità per la Fisica. Il senso della Storia, secondo questa particolare categoria, è da rinvenire nella eterna contrapposizione tra le potenze di Terra e le potenze di Mare. Oltre alle caratteristiche contrapposte in termini dicotomici di stanzialità/nomadismo, radicamento/mobilità, tradizione/contemporaneità, il binomio Terra-Mare è inteso dallo studioso geopolitico russo Alexander Dugin come sovrapposto ad un’altra celebre dicotomia che aveva preteso di interpretare la vicenda storica: quella rappresentata da Lavoro e Capitale. Abbiamo già commentato nei capitoli precedenti come questa dicotomia vada correttamente intesa. Riteniamo però valida la sovrapposizione che Dugin adotta in linea di principio. Alla Terra teoricamente dovrebbe accostarsi il Lavoro. Al Mare dovrebbe abbinarsi il Capitale. Ora ci chiediamo e chiediamo a Scalea e a tutti i geopolitici se il senso autentico della dicotomia Terra-Mare e la sovrapposizione alla dicotomia Lavoro-Capitale abbiano ancora una validità in termini di analisi geopolitica. All’oggi esistono la Terra e il Lavoro? No. Il nichilismo occidentale ha divorato la prima e inglobato nel Capitale il secondo. In altri termini, e concludiamo, la scacchiera sulla quale geopoliticamente combattono le principali pedine (Usa, Cina, Russia, India,..) rappresenta l’uniformità planetaria del Mare e del Capitale. Al di là, perciò, di alcuni “suggerimenti” tattici (ad esempio: la Cina, la Russia e l’India possono indebolire, con il loro espandersi, l’unipolarismo americano, nostro mortale nemico), la Geopolitica non ha altri scopi. Tuttavia, proseguendo nell’esempio in parentesi, la Cina, la Russia e l’India non hanno, dal nostro punto di vista, il compito di sostituire gli Usa nel ruolo di potenze imperialiste nelle mani di banchieri e capitalisti. E’ da tenere presente che la differenza delle tre Fasi di azione non è scandita da diversi momenti cronologici. La Geopolitica non viene temporalmente dopo la Politica. La Geopolitica fornisce ulteriori riflessioni e spunti per superare l’attuale Mondo unipolare dominato dall’unica superpotenza americana, a favore di un Mondo multipolare antimperialista, costituito da macroregioni libere e sovrane, affini per continuità fisica, culturale ed economica; condizioni necessarie per una genuina e reale Autodeterminazione dei Popoli. Queste macroregioni saranno capaci di soddisfare ogni necessità a loro interna e costituiranno per i Popoli che le abitano l’unica espressione Politica sovranazionale posta più in alto. Nel nostro caso specifico la macroregione di riferimento è l’Europa (da Lisbona a Vladivostok, da Reykjavik ad Atene), la quale si qualificherà come Entità Politica multietnica che garantirà e rispetterà differenze linguistiche, religiose e culturali presenti al suo interno. L’Europa così intesa può collaborare con altre macroregioni affini territorialmente, soprattutto in una fase storica come quella attuale in cui è da combattere l’unipolarità dell’imperialismo USA. Va da sé che l’attuale Unione Europea e il Trattato di Maastricht e tutti gli accordi ad essi riferiti sono semplicemente da abolire. Una Federazione di Stati, che a loro volta sono la coesione di molte Comunità e la sinergia virtuosa delle diverse identità al suo interno viventi e presenti, ha come modello di riferimento culturale il vecchio impero. Modello di “impero” che è l’esatto contrario, malgrado la somiglianza etimologica possa trarre in equivoco, del modello imperialista attuale! Come sottolinea Tiberio Graziani, Docente all’Università di Perugia e Direttore della rivista di studi Geopolitici Eurasia, “…Ciò che contraddistingue e qualifica l’impero rispetto alle altre costruzioni politiche, o più precisamente geopolitiche, sembra essere invece la funzione equilibratrice che esso tende ad esercitare nello spazio che lo delimita. Ogni costruzione imperiale persegue infatti l’obiettivo di regolare i rapporti tra le Nazioni, i Popoli e le etnie che concretamente la costituiscono, in modo tale che le singole particolarità e specificità non siano compromesse l’una a discapito dell’altra, ma al contrario siano salvaguardate e “protette”, in particolare laddove le modeste dimensioni o la scarsa forza militare o economica di una data specificità pongano la stessa in condizioni tali da essere fagocitata e distrutta dai suoi nemici. L’impero assolve tale compito in uno spazio circoscritto e continuo, e la continuità spaziale è certamente un suo tratto distintivo…” (l’Introduzione a Claudio Mutti, “Imperium. Epifanie dell’idea di impero”, Effepi, Genova 2005). Dunque l’Europa che noi sogniamo e costruiremo sarà una Federazione di Popoli autodeterminati, rivalutati nelle loro culture specifiche e tra loro collaborativi. La dimensione “imperiale” di riferimento escluderà strutturalmente ogni tentazione o ambizione imperialista. Come abbiamo espresso nel capitolo terzo, faremo in modo che quello statunitense attuale sia l’ultimo degli imperialismi che siano comparsi nella Storia. L’Europa e le altre macroregioni del pianeta daranno vita a una multipolarità antimperialista indispensabile per mettere in atto il nostro programma proteso alla Sovranità e Libertà Monetaria, di ispirazione radicalmente anticapitalista, socializzatrice, cooperativista e decrescentista; un programma di riconciliazione del rapporto tra Natura umana e Natura ambientale, Comunitarista e improntato alla fuoriuscita dal Nichilismo occidentale.

TRASMUTAZIONE LERN: LA FUSIONE FREDDA

La vicenda della fusione fredda iniziò, apparentemente, con il fragoroso annuncio del marzo 1989. I giornali titolarono che l’energia del sole era stata “racchiusa” in una provetta e che la produzione di energia illimitata e a basso costo era alle porte (1) .Gli autori della scoperta erano uno stimatissimo elettrochimico britannico di grande esperienza, Martin Fleischmann ed il suo collaboratore Stanley Pons, anche lui elettrochimico e non erano affatto degli scienziati improvvisati. Martin Fleischmann aveva lavorato per molti anni sugli idruri metallici, ossia dei metalli speciali che si imbevono di Idrogeno come delle spugne per poi rilasciarlo al momento opportuno (2). Contemporaneamente anche un altro scienziato, un fisico di nome Steven Jones, annunciò di aver ottenuto una reazione nucleare di fusione a bassa temperatura. Anche Jones aveva un brillante curriculum come fisico impegnato nella fusione “muonica” un tipo particolare di reazione di fusione che utilizza particelle elementari “esotiche”. Non era

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facile liquidare la scoperta con una alzata di spalle, almeno in assenza di ulteriori verifiche. Tuttavia già alcune settimane dopo iniziò una violentissima campagna di “destrutturazione” della scoperta e dei suoi autori proveniente sia dall’interno che dall’esterno della comunità scientifica. Non si può comprendere l’eccezionalità di questi annunci se non si conosce la storia delle ricerche sull’energia nucleare. Il primo reattore nucleare in cui si dimostrava la possibilità di sostenere e controllare una reazione di fissione (3) fu quello realizzato da Enrico Fermi a Chicago nel 1942. Nonostante l’enorme sforzo connesso all’impegno bellico, che portò alla realizzazione ed all’uso delle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945, la prima centrale nucleare per scopi civili, in grado di immettere energia elettrica nella rete di distribuzione, entrò in funzione solo nel 1955 negli USA. Nel 1950, alcuni fisici russi, tra cui il famoso scienziato Andrei Sakarov, proposero la realizzazione di un reattore sperimentale in cui fosse possibile realizzare una reazione di fusione autosostenuta (ossia in cui l’energia prodotta fosse almeno uguale a quella immessa). Un simile impianto dovrebbe raggiungere al suo interno temperature estremamente elevate, milioni di gradi, simulando le condizioni che i gas raggiungono nelle stelle. Dopo oltre 50 anni di studi è stato recentemente approvato (Novembre 2006) un progetto internazionale per la realizzazione di un gigantesco impianto per dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica del processo di produzione di energia mediante fusione termonucleare. Il futuro impianto, denominato ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) dovrebbe essere in grado di produrre energia (10 volte di più rispetto a quella impiegata) non prima del 2022.  Dopo oltre 70 anni un nuovo esperimento dimostrativo della fattibilità di una reazione autosostenuta. Costo: più di 10 miliardi di euro! Nel 1989 due chimici ed un fisico hanno sostenuto che con attrezzature cosiddette “da banco”, ossia da tavolo da lavoro, si poteva realizzare quello che in 50 anni e con investimenti da capogiro sfuggiva a migliaia di colleghi! A cominciare dal capolavoro organizzativo sotto il profilo scientifico e militare che fu il Progetto Manhattan che portò nel giro di 2 anni alla realizzazione del primo ordigno nucleare della storia, ci sono stati molti esempi di realizzazione di progetti estremamente complessi e delicati: oltre al già citato ITER, tutte le attività della fisica delle alte energie (4), i laboratori del CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra e dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) sotto al Gran Sasso. Il complesso e delicato esperimento che consegnò il premio Nobel per la fisica a Carlo Rubbia nel 1983, riguardava la rivelazione di una particella elementare subatomica, prevista dalla teoria e mai osservata prima in natura. Anche i grandi progetti nella ricerca medica e biologica, il “Progetto Genoma”, la ricerca sul cancro sono esempi di “big science”, di scienza “in grande”.  In tutti questi esempi gli aspetti organizzativi sono quasi preponderanti rispetto agli aspetti scientifici. Lo scienziato, fisico o biologo, si trasforma in “manager di ricerca” per tenere sotto controllo tutte le diverse parti che compongono l’insieme complesso: la finalità della ricerca e la strategia per conseguirla, il reperimento e la destinazione dei fondi, la gestione del gruppo di ricerca che può coinvolgere anche centinaia di scienziati, la realizzazione delle infrastrutture necessarie al funzionamento dei laboratori. Solo pochi, o pochissimi, hanno la visione complessiva dell’esperimento, la maggior parte dei ricercatori coinvolti è concentrata su una porzione di lavoro ad altissima specializzazione e finisce per trasformarsi da scienziato in “esperto”. Lo scienziato moderno assomiglia sempre di più a colui che cerca di guardare al cielo stellato dal fondo di un pozzo: più il pozzo è profondo, più piccola sarà la porzione di cielo che riesce a vedere. La sua specializzazione è la profondità del pozzo da cui guarda il cielo. L’organizzazione del lavoro nella “big science”, fortemente gerarchica, consente un efficiente ottenimento dei risultati ma altrettanto efficientemente è in grado di condizionare la direzione in cui la ricerca può, o deve, andare. La logica della ricerca finalizzata all’ottenimento di risultati di interesse industriale in tempi medio-brevi, (2-3 anni) completa il quadro. Una realtà scomoda ed inquietante è che oggi, i margini per una ricerca realmente libera, sono ridotti quasi a zero. Così, quando accade che qualcuno azzardi una proposta totalmente inaspettata e suscettibile di alterare i meccanismi consolidati, è possibile che si scateni un putiferio: la reazione viene non soltanto da chi lavora per indirizzare la ricerca su alcuni binari invece che su altri, ma anche da parte di coloro che lavorano, duramente, per partecipare alle grandi imprese scientifiche, avendo rinunciato alla creatività ed al gioco in cambio di una “professionalità”. Nel caso dell’esperimento di Fleischmann e Pons la domanda corretta che la comunità scientifica avrebbe dovuto porsi è se davvero le loro affermazioni fossero da prendere sul serio. Un approccio razionale sarebbe stato dunque, considerato anche  il costo “irrisorio” degli esperimenti,  quello di consentire a questi ed altri scienziati, di continuare le loro attività in tranquillità, anzi, potenziando i mezzi a loro disposizione e contemporaneamente pretendendo estremo rigore. Trattandosi della promessa di una fonte energetica senza scorie e a basso costo, forse il gioco sarebbe valso la candela di un investimento, diciamo di un decimo (o molto meno), rispetto ai costi di un tipico esperimento del CERN o dell’investimento che ogni anno fa l’EURATOM (Comunità Europea dell’Energia Atomica). Ma le cose non sono andate così. Anzi. Nei mesi immediatamente successivi al Marzo 1989 si susseguirono sulla stampa scientifica una serie di articoli sulle misure di Fleischmann, Pons e Jones. Si trattava di esperimenti fatti in gran fretta nei laboratori in cui si disponeva già, per qualche motivo pregresso, della strumentazione necessaria, tentando semplicemente di ripetere la ricetta degli elettrochimici. Ci furono anche molti fisici teorici che si cimentarono in interpretazioni. Ma accanto agli esperimenti che confermavano i risultati, molti riferivano di fallimenti nei tentativi di riprodurre il fenomeno. Intanto infuriava, letteralmente, una feroce polemica tra i cosiddetti “credenti” e coloro che si ostinavano a non credere. In un articolo comparso su “La Repubblica” del 6 marzo 1990, l’autorevole decano della fisica italiana, Carlo Bernardini, usava parole di disprezzo nei confronti della fusione fredda chiamando Fleischmann e Pons “adescatori” della pubblica opinione ed irridendo a quegli scienziati “eccitati dai miracoli e dai misteri della complessità” (5). Fino ad arrivare, esattamente un anno dopo, nel Marzo del 1990 ad un editoriale della “prestigiosa” rivista Nature intitolato più o meno “Addio, senza rimpianti, alla fusione fredda” in cui si annunciava che mai più la rivista avrebbe accettato sulle sue colonne articoli riguardanti la fusione fredda. Orientamento a cui si uniformarono, immediatamente, tutte le altre riviste scientifiche, senza eccezioni. Sono stata testimone degli avvenimenti fino dal principio di questa vicenda. Nel marzo del 1989 lavoravo già da 2 anni presso il laboratorio di Criogenia (6) dell’ENEA di Frascati con il Prof. Franco Scaramuzzi ed un altro giovane collega ed amico, Antonio Frattolillo. L’annuncio di Fleischmann e Pons ci aveva eccitato, come molti altri colleghi, e spinto all’idea di tentare di riprodurre quei risultati straordinari, sia pure utilizzando le nostre competenze di fisici per evitare le trappole dell’elettrochimica che non ci era familiare. Mettemmo su in pochissimo tempo un esperimento, avvalendoci anche della collaborazione di due altri colleghi, ed ottenemmo quasi subito dei risultati interessanti. Ma quello che accadde subito dopo fu sconcertante: intorno ai nostri risultati venne montato un vero e proprio evento mediatico. L’ENEA convocò una roboante conferenza stampa per annunciare “la via italiana alla fusione fredda”, e per alcune settimane le prime pagine dei giornali e tutte le

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televisioni furono piene di articoli, foto ed interviste che inneggiavano al nostro lavoro e alla riconfermata capacità degli scienziati italiani di competere alla pari a livello internazionale.  Ancora oggi, provo una strana inquietudine, ricordando quei giorni e quella sensazione di disorientamento e di fastidio per il succedersi vorticoso di avvenimenti assolutamente al di sopra di ogni mia possibilità di controllo, e per quella forte ”sovraesposizione”, tanto del nostro lavoro quanto delle nostre persone. Sebbene molto giovane e con poca esperienza del mondo della ricerca, mi rendevo perfettamente conto che quella situazione, lungi dall’offrirci una scorciatoia per il successo ed aprirci nuove prospettive per le nostre ricerche, ci stava piuttosto dirottando in un vicolo cieco. Un simile processo di “costruzione” dell’immagine pubblica di un ricercatore, ha due finalità immediate: da un lato isolare lo scienziato dalla comunità scientifica, usualmente molto moralista, che non perdona chi cerca (o quanto meno sembra cercare) scorciatoie alla normale dialettica, dall’altro legarlo proprio a quel potere che ne ha voluto esaltare l’immagine, rendendolo così manipolabile e facilmente controllabile. Apparve subito chiaro che dietro all’esibizione mediatica, non c’era nessuna reale volontà di far proseguire le attività di ricerca. Mi pare di ricordare che l’ENEA stanziò 100 milioni di lire nel 1989 (7) e poi più nulla. Alcuni colleghi che pure avevano partecipato ai nostri esperimenti, preferirono tornare alle proprie consuete attività, e molti altri, che al principio avevano mostrato interesse, si defilarono lasciando cadere i rapporti di collaborazione già in corso; a volte con signorile distacco, più spesso con risatine ironiche. Naturalmente questo atteggiamento ebbe come primo effetto quello di scoraggiare i giovani, sia nelle università che negli Enti di ricerca, più esposti ai ricatti della carriera, ad accostarsi a questo tipo di ricerca. Ma per fortuna siamo in Italia dove l’inefficienza del sistema consente di trovare degli spazi in cui lavorare se si è disposti a farsi dimenticare. Gli esperimenti erano difficili, scarsamente riproducibili, le teorie troppo complesse (8)…tranne una. Tre fisici italiani, Giuliano Preparata, Emilio Del Giudice e Tullio Bressani, avevano pubblicato nel maggio 1989 un articolo su una rivista scientifica in cui si davano le basi per una giustificazione teorica della fusione fredda. La spiegazione era quanto mai affascinante ma soprattutto la teoria apparteneva alla più pregiata e rara specie delle teorie fisiche: quelle in grado di fare previsioni! La teoria indicava la via da seguire agli sperimentali per poter riprodurre le condizioni in cui ottenere il fenomeno e risolvere la drammatica questione della scarsa riproducibilità che stava affossando questa ricerca e che neanche Fleischmann sembrava in grado di risolvere definitivamente. Ci sono voluti circa 12 anni per giungere ad un esperimento che, seguendo le indicazioni di quella teoria, raffinata negli anni, ne confermava le previsioni. 12 anni di lavoro silenzioso, alla costante ricerca di finanziamenti, senza poter pubblicare per arricchire il curriculum perché, dopo il veto di Nature, nessuna rivista era più disposta ad accettare articoli sulla fusione fredda.  Ma anche 12 anni di grandi soddisfazioni, di studio, di successi sperimentali, di incontri con grandi scienziati e maestri, di entusiasmo. Cresciuti alla scuola illuministica della supremazia della ragione, io ed i miei amici eravamo convinti, come Galileo, che invitare i “nemici” a guardare nel cannocchiale le lune di Giove (9), avrebbe risolto ogni problema: la realizzazione di un esperimento che, secondo le regole condivise dalla comunità scientifica, mostrava la produzione di una quantità anomala di calore proprio nelle condizioni previste dalla teoria doveva essere la prova definitiva per essere riammessi nel corso ufficiale della scienza. Ancora una volta non andò nel modo sperato. Benché l’esperimento, realizzato con la collaborazione diretta di Giuliano Preparata (10) ed Emilio del Giudice (11), ed il forte incoraggiamento dell’allora Presidente dell’ENEA, Carlo Rubbia, avesse prodotto i risultati sperati fummo, come nel Monopoli, invitati a ricominciare dal via. Ancora una volta il nostro lavoro fu ignorato e le riviste scientifiche interpellate, ben 5, cui proponemmo un articolo per la pubblicazione, lo respinsero rifiutando addirittura di motivare tale decisione(12). In compenso, questa volta il sistema mostrò una insolita efficienza e la “nicchia” in cui era stato possibile continuare le ricerche fino a quel momento venne definitivamente chiusa (13). È molto interessante analizzare le giustificazioni addotte da alcuni colleghi per rifiutare di prendere in considerazione la fusione fredda come reale. Uno stimato  collega fisico a cui avevo inviato il rapporto conclusivo dell’esperimento condotto all’ENEA mi ha risposto: “…non sentendomi   competente nel tuo campo non sono in grado di dare un giudizio  professionale sul tuo report. Con questo non sto emettendo giudizi, nè in un senso nè nell’altro. Mi pare, la mia, una ammissione di  incompetenza, non un atto di accusa”. Ma poi, in una conversazione pubblica scrive: “Non esiste una sola  pubblicazione in giro per il mondo che dimostra l’esistenza di fenomeni di FNF (Fusione Nucleare Fredda). Ho ripetutamente (e provocatoriamente) chiesto  a questo forum di indicarmene almeno una, ma non ho MAI ottenuto  risposta. LA FNF, sino ad ora, è una bella chimera”. Questo atteggiamento lascia supporre l’esistenza di un problema metodologico: un fenomeno fisico esiste solo se se ne parla sulle riviste “autorevoli”, il parere ed il convincimento personale, anche di uno stimato professionista, passano in secondo piano di fronte al principio di autorità. Ecco che ritorna il problema dell’”esperto”. Non è più però soltanto un problema metodologico ma diventa strategico se poi, lo stesso fisico afferma: “Capisci quindi la mia posizione, che è semplicemente quella di cercare  di impedire che finanziamenti ingenti vengano dirottati verso ricerche che non hanno (ancora, potrei aggiungere) mostrato di poter portare a risultati tangibili. Le “teorie” (Preparata,…) che sottendono a queste ricerche sono, per quanto ne so, semplicemente non compatibili con il corpus del sapere attuale. In assenza di teorie, e in assenza di esperimenti che, non da me, ma dagli esperti del settore siano giudicati convincenti, che altro si dovrebbe fare?”.  Alcune riviste hanno rifiutato la pubblicazione del nostro rapporto perché hanno sostenuto di non conoscere alcun “esperto del settore”.  Un nuovo settore della fisica perciò, in quanto tale non può aspirare a finanziamenti se prima non viene costituita una categoria di “esperti del settore”. In assenza di finanziamenti non si possono produrre prove convincenti che diano credibilità al settore, invoglino nuovi scienziati a partecipare alle ricerche, producano letteratura scientifica ed, in ultima battuta “esperti di settore”. Ma siamo davvero sicuri che il progresso della scienza avvenga grazie agli “esperti”? Un grande matematico e filosofo della scienza, Jules-Henry Poincarè (morto nel 1921) scriveva: “Via via che la scienza si sviluppa, diventa sempre più difficile averne una visione complessiva; si cerca allora di dividerla in tanti pezzi e di accontentarsi di un pezzo solo; in una parola ci si specializza. Continuare in questa direzione sarebbe di grave ostacolo ai progressi della scienza. Lo abbiamo detto: sono le connessioni inattese fra diversi domini scientifici che rendono possibili tali progressi”. La possibilità di produrre energia a basso costo, la realizzazione di tecnologie “leggere” e distribuite sono argomenti che catturano l’attenzione e fanno nascere grandi speranze ma stimolano anche la grande inquietudine dello sfruttamento ad uso “non pacifico” della nuova fonte energetica. Interessi oscuri possono aver lavorato per creare un clima ostile alla fusione fredda, ma la realtà non è un romanzo giallo e non ha il dovere della verosimiglianza, dunque occorre considerare, tra le altre, anche l’ipotesi che la fusione fredda sia stata ignorata semplicemente per “sciatteria intellettuale”. L’eccessiva parcellizzazione della scienza e la paura delle “connessioni inattese” possono aver permesso che interessi tutti estranei alla scienza frenassero il processo

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della conoscenza perché gli scienziati non sono più in grado di rispondere come una comunità ma solo come un insieme non coerente di esperti. Come sosteneva quel fisico citato, forse davvero la comunità scientifica ha ignorato la nuova scoperta perché non ne ha trovato traccia sulle riviste “rispettabili” le quali non hanno accettato di pubblicare i lavori perché non hanno trovato esperti in grado di giudicarli. Le istituzioni non hanno finanziato le ricerche perché la scarsità dei finanziamenti attribuiti alla ricerca (non solo in Italia) suggerisce di potenziare le attività suscettibili di avere una applicazione industriale in tempi brevi o, come la ricerca sulle alte energie o la fusione termonucleare controllata, di mettere in moto  grandi capitali per la realizzazione delle infrastrutture necessarie agli esperimenti. Forse davvero non esiste un “complotto” nel senso che non esiste una “volontà” di estromettere la fusione fredda dal panorama della scienza, tuttavia la scienza è oggi organizzata nel suo interno da leggi che tendono ad espellere come estranee le innovazioni troppo “sconvolgenti”. Gli scienziati che occupano le posizioni più rappresentative, dirigenti di ricerca, professori universitari, presidenti di enti scientifici, non obbediscono agli ordini di un “grande vecchio” ed operano nella piena autonomia delle proprie convinzioni, tuttavia soltanto coloro che per convinzione o convenienza concordano con le finalità del sistema possono aspirare a ricoprirne le posizioni dirigenziali, e questo semplicemente a causa di  un processo naturale di selezione che peraltro non è limitato soltanto al mondo della scienza (14). Ma se così fosse la scienza moderna sarebbe davvero giunta al suo crepuscolo, come è accaduto altre volte nel corso della storia, quando la creatività e l’innovazione hanno dovuto uscire dalle “accademie” per svilupparsi e dare i loro frutti.

Note(1) La fusione è letteralmente la fusione di due atomi leggeri, usualmente due isotopi (nuclei contenenti un diverso numero di neutroni) dell’idrogeno, l’elemento più leggero in natura. La reazione genera enormi quantità di energia ed è alla base del processo utilizzato nel Sole e nelle bombe termonucleari.(2) La sua lunga esperienza con l’elettrochimica di questi materiali lo aveva portato a formulare l’ipotesi che l’immagazzinamento del  deuterio nel reticolo del Palladio potesse dare luogo, in condizioni particolari, a reazioni di fusione.(3) La fissione è un processo fisico in cui il nucleo di un atomo di grandi dimensioni si scinde in due nuclei più piccoli liberando energia. Il processo che avviene è simile a quello della scissione di una grossa goccia d’acqua in due goccioline più piccole.(4) La fisica delle alte energie è la branca della fisica che studia le reazioni che avvengono tra particelle elementari di dimensioni atomiche o subatomiche. Poiché molte particelle elementari non si trovano libere in natura esse sono prodotte negli urti ad alta energia (da cui il nome) tra particelle più grandi che avvengono nei grandi acceleratori di particelle come, ad esempio, quello del CERN.(5) Albert Einstein ha scritto: “L’uomo per il quale non è più familiare il sentimento del mistero, che ha perso la facoltà di meravigliarsi davanti alla creazione, è come un uomo morto, i suoi occhi sono spenti”.(6) La criogenia è la branca della fisica che si occupa della produzione delle basse temperature (fino a circa 273 gradi centigradi sotto lo zero)  e dei fenomeni fisici che avvengono in quelle condizioni estreme.(7) Quel denaro fu utilizzato, quasi interamente, per acquistare uno strumento più sofisticato di quelli a nostra disposizione, utile nella misura di eventuali radiazioni nucleari emesse nella reazione.(8) Il rasoio di Ockham impone di scegliere, tra le molteplici cause, quella che spiega in modo più semplice l’evento.(9) Episodio narrato nella “Vita di Galileo” di Bertold Brecht, nel quale Galileo invita il filosofo ed il matematico inviati dalla corte medicea per valutare il suo lavoro, a guardare nel cannocchiale per rendersi conto di persona della realtà delle sue affermazioni e ne riceve invece un rifiuto con la motivazione che “un occhiale che mostra cose poco probabili, non può che essere un occhiale poco attendibile”.(10) Giuliano Preparata non assistette al completamento dell’esperimento perché venne a mancare prematuramente nell’Aprile del 2000 quando l’attività di laboratorio era nel pieno dell’esecuzione.(11) Tullio Bressani smise di occuparsi di fusione fredda dopo alcuni anni dalla pubblicazione dell’articolo citato e Franco Scaramuzzi non aveva voluto seguirci in quella nuova impresa ma ne perseguiva una sua indipendente.(12) Quando un articolo scientifico viene inviato ad una rivista per la pubblicazione, il responsabile scientifico della rivista individua due o tre scienziati a cui chiedere un parere sulla validità del lavoro presentato.  Il parere espresso sarà vincolante per l’accettazione del lavoro e la sua pubblicazione. Nel nostro caso alcuni responsabili si sono rifiutati di chiedere alcun parere ed hanno respinto il lavoro, altri lo hanno respinto pur riconoscendo la non validità delle obiezioni mosse dagli scienziati interpellati, altri ancora hanno sostenuto di non aver trovato nessuno che accettasse di dare un parere sul lavoro.(13) Non ottenemmo mai da Rubbia, ne da alcuno, spiegazioni sul perché la nostra attività venne chiusa dall’ENEA.(14) “Pares cum paribus facillime congregantur”: I simili si accompagnano molto più facilmente con i loro simili.(Cicerone, Cato Maior de Senectute, III.7 )…

tratto da un articolo di Articolo di Antonella De Ninno

EUGENE MALLOVE - LETTERA APERTA AL MONDO

Mallove illustra le principali categorie della “New Energy”, e demolisce senza pietà le cosiddette “fonti rinnovabili” convenzionali, come l’eolico o il fotovoltaico. Il giorno prima di venire ucciso in circostanze poco chiare, Eugene Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo popolare sito “Enterprise”. Chi era Eugene

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Mallove? Come tutti sanno, la Fusione Fredda fu dichiarata “morta” dall’establishment scientifico dopo che il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) annunciò di non essere riuscito a replicare in laboratorio la procedura descritta da Fleischmann e Pons per generare ”calore in eccesso” nel processo elettrolitico. In altre parole, disse il MIT, la Fusione Fredda non funziona, è solo un inganno colossale. Quello che pochi sanno, invece, è che in seguito uno scienziato del MIT, Eugene Mallove, scoprì che i test di Fusione Fredda fatti dal suo istituto avevano in effetti registrato calore in eccesso, ma i dati erano stati manipolati prima della pubblicazione, per far apparire il contrario. Il MIT infatti rischiava di vedersi bloccare di colpo i finanziamenti miliardari che in quel momento stava ricevendo dal governo per la ricerca sulla fusione calda. Mallove denunciò il fatto e lasciò indignato il prestigioso istituto, dedicandosi da quel giorno alla ricerca personale, fino a diventare in pochi anni uno dei maggiori esperti e sostenitori della Fusione Fredda. (Il resto della sua vita ce la racconta lui stesso, nella lettera che segue). Il caso di manipolazione dati del MIT può certamente servire da esempio per tutti coloro che amano fidarsi ad occhi chiusi dei cosiddetti “studi scientifici” fatti dai più prestigiosi istituti di ricerca del mondo. Più è prestigiosa l’istituzione, anzi, più può tornare utile per seppellire con un solo colpo un lavoro decennale di fondamentale importanza come quello svolto da Fleischmann e Pons sulla Fusione Fredda. Nel 2004, dopo anni di battaglie esasperanti, Eugene Mallove era finalmente riuscito a convincere il DoE (Ministero dell’Energia) a riprendere studi e investimenti sulla Fusione Fredda. Poco tempo dopo è stato ucciso, … … nel classico “incidente mai chiarito”, in seguito ad un presunto tentativo di furto in casa sua. Purtroppo la polizia, che di solito è molto efficace in questi casi, non è mai riuscita a scoprire gli assassini. (M.M.)

LETTERA APERTA AL MONDO – APPELLO UNIVERSALE PER IL SUPPORTO DELLE NUOVE SCIENZE E TECNOLOGIE ENERGETICHEDott. Eugene F. Mallove, presidente di New Energy Foundation e direttore della rivista Infinte Energy. A tutte le persone del mondo che sono curiose e di mente aperta, dotate di buona volontà, di capacità di giudizio e di immaginazione. A scienziati e ingegneri, filantropi, ambientalisti, studiosi di energia, investitori in alta tecnologia, professionisti della sanità, giornalisti, artisti, scrittori, finanzieri, gente dello spettacolo e leader politici. Che siate conservatori, progressisti, democratici, repubblicani, libertari o anarchici, che siate agnostici, buddisti, cristiani, ebrei, indù, musulmani, atei, o di qualunque altro credo spirituale, questo messaggio è diretto a tutte le persone di buona volontà come voi. Caro amico: Inizio con alcune riflessioni di uomini saggi, che possano fare da sfondo a questo accorato appello perché tu prenda in considerazione e sostenga la ricerca e lo sviluppo di forme di energia radicalmente nuove. Si tratta di fonti energetiche in grado di capovolgere il mondo dalla testa ai piedi, e di segnare l’alba di un nuovo giorno glorioso per la nostra civiltà. “L’eccezione mette alla prova la regola”. Oppure, detto in un altro modo: “L’eccezione dimostra che la regola è sbagliata”. Se esiste una eccezione ad una regola qualunque, e questa può essere dimostrata e osservata, quella regola è sbagliata. – Richard P. Feynman (1963), Premio Nobel per la Fisica 1965. Il progresso della fisica è a-sistematico. Questo significa che la fisica a volte si inoltra verso nuovi territori senza aver sufficientemente consolidato quelli su cui già si trova. Presume a volte troppo facilmente che certi risultati siano confermati, e basa su di essi il proprio progresso, esponendosi così al rischio di dover fare in futuro una retromarcia ancora più vistosa. Questo fenomeno diventa evidente in una materia il cui sviluppo dei concetti fondamentali avviene spesso in modo lento. Le nuove generazioni compaiono all’orizzonte prima che il concetto si sia consolidato, e presumono – con il tipico entusiasmo a-critico della gioventù – che tutto ciò che gli viene insegnato a scuola sia oro colato, mentre dimenticano i dubbi e le incertezze dei loro predecessori, nella fretta di trasformare i concetti in applicazioni utili ad ottenere nuovi trionfi. Ogni nuovo giovane fisico corre il rischio di dimenticare i dubbi del passato e le incertezze del presente, e di accettare con mente a-critica i concetti al livello di sviluppo in cui li ha trovati. – Percy W. Bridgman (1961), Premio Nobel per la Fisica 1946. Il Nobel americano per la Fisica 1988, Leon M. Lederman, non è certo un propositore della ricerca di forme radicalmente nuove di energia. Lo si potrebbe definire uno “scettico patologico”, in base ad almeno una sua opinione, espressa in The God Particle (1993, p.122). Nonostante questo, egli sente in qualche modo che potremmo essere alle soglie di una rivoluzione della fisica. Di recente ha dichiarato: “Lo si sente nell’aria… il senso di una rivoluzione imminente è molto forte”. (New York Times, 11 novembre 2003, p.D12). Lederman non ha idea di quanto sia accurata la sua affermazione, ma non lo è certo per motivi che sarebbe disposto ad accettare facilmente. Forse Lederman si riferisce a certi argomenti esoterici di fisica accademica, come la “Teoria delle stringhe“, oppure “l’oscura energia cosmica”, ma non certo a tecnologie pratiche basate su una fisica radicalmente nuova. Poiché soffre dei problemi intellettuali sopra descritti dal Nobel P. W. Bridgman, Lederman non ha mai preso in considerazione l’enorme quantità di ricerca che certamente rivoluzionerà le fondamenta della fisica, e ci darà il controllo di nuove e fantastiche forme di energia. Peggio per Lederman, e peggio per tutti noi, visto che non ha voluto interessarsi di queste cose. Ci sarebbe certo tornato utile il supporto di gente come Lederman, se solo volesse tornare con i piedi per terra ed esaminare a mente aperta la validità dei dati sperimentali che oggi mettono in pericolo le loro beneamate teorie. In un articolo di “Science” del 1 novembre 2002, 18 esperti riferiscono di aver esaminato tutte le alternative disponibili oggi ai combustibili fossili, trovando che tutte hanno “severe deficienze“ nella loro capacità di affrontare i problemi ambientali, e nel rappresentare adeguate soluzioni al crescente bisogno di energia del pianeta. Il professore di Fisica Martin Hoffert, leader di quel gruppo di ricerca, ha dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti dovrebbero implementare un programma urgente di ricerca energetica, come il progetto Manhattan della bomba atomica o le missioni lunari Apollo. Secondo il New York Times (4 novembre 2003, D1), Hoffert ha dichiarato che “ci vorrebbero forse sei o sette progetti colossali che operano simultaneamente … [e che] dovremmo prepararci ad investire diverse centinaia di miliardi di dollari nei prossimi dieci-quindici anni”. Ebbene, io ho qualcosa da dire a questi esperti: le soluzioni ai nostri problemi energetici sono a portata di mano, e sicuramente richiedono ricerca e investimenti iniziali, ma non certo i miliardi di dollari a cui questi “esperti” dell’establishment

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sono abituati dalla generosità del nostro governo. Al massimo saranno necessarie alcune decine di milioni di dollari, per creare dei robusti prototipi di generatori di energia elettrica basati su nuove scoperte in fisica energetica che già sono avvenute.Questo è in sintesi lo scopo del presente appello: fare crescere la consapevolezza e gli investimenti per queste fonti energetiche radicalmente alternative. Alla domanda se è possibile che la scienza moderna abbia sottovalutato o ignorato importanti scoperte scientifiche che, se trasformate in tecnologie rivoluzionarie, risolverebbero praticamente ogni aspetto della nostra civiltà, io rispondo di sì. Non starò ad elencare i mille orrori e problemi di questo mondo che potrebbero essere ridotti o eliminati con una abbondante, sicura, pulita e radicalmente nuova forma di energia, se venisse utilizzata in tecnologie di grande diffusione. Questi problemi li conoscete già. Vorrei invece parlarvi dell’importante percorso verso la risoluzione di molti di questi problemi, che possiamo tutti intraprendere adesso, ma dei quali avete probabilmente sentito parlare molto poco. O forse avrete pensato che questo percorso non esista del tutto. Io vi posso garantire che esiste, e che ormai migliaia di ricercatori sono su quella strada. Hanno già percorso troppo cammino su quel sentiero poco battuto senza un supporto adeguato, ed io lo so bene poiché sono uno di loro. Sicuramente non abbiamo ancora raggiunto i nostri obiettivi, ma grazie ad una meticolosa ricerca scientifica, a enormi sacrifici, e all’instancabile lavoro contro una feroce opposizione, questi obiettivi sono ora molto più vicini alla loro realizzazione. E la strada maestra, in senso scientifico, è ormai tracciata. Ora abbiamo bisogno del vostro supporto, per procedere e raggiungere la nostra destinazione comune: un mondo con abbondante, pulita e sicura energia da fonti che non siano sotto un controllo geo-politico centralizzato. Per favore date ascolto a questo appello. Certamente non vi chiedo di credermi sulla parola, ma vi invito a leggere, valutare, studiare o rivedere la raccolta di materiali indicati. Dopo averli esaminati, mi auguro, sentirete il bisogno di agire. Se vi resteranno domande sulle nostre affermazioni che ancora non hanno risposta, io ed i miei colleghi siamo a vostra disposizione per rispondere con fatti tangibili, e non con un gesto della mano. Chi sono io per chiedervi qualcosa per conto di altri, che possa essere la vostra attenzione per pochi istanti, oppure il vostro supporto finanziario e morale? Sono uno scienziato e un ingegnere, con due lauree in ingegneria al MIT (1969, 1970), e una cattedra alla School of Public Health dell’Università di Harvard (1975). Ho lavorato tutta la vita come uno scienziato impegnato, nonostante i miei galloni da ingegnere. Mi sono sempre sforzato di capire come funzioni l’universo, e questo lavoro rappresenta per me una avventura stimolante, difficile e infinita, nonostante tutti quelli che erroneamente sostengono che “stiamo avvicinandoci alla fine della scienza“, oppure alla “teoria finale del tutto“. Oltre al mio lavoro di ricerca sovvenzionato dal governo al MIT e ad Harward, e in seguito da corporazioni private, ho anche allargato i miei orizzonti scrivendo di scienza come autore e come giornalista. Articoli miei e su di me sono comparsi su pubblicazioni come il MIT Technology Review, la sezione “Outlook” del Sunday Washington Post, il New York Times, Popular Science, Analog, TWA Ambassador Magazine, Wired, e il New Hampshire Magazine. Ho partecipato a diversi programmi radiofonici nazionali, e per un certo periodo, nella metà degli anni ’80, sono orgoglioso di aver condotto un regolare programma di scienza e tecnologia per The Voice of America. Se vi parlo di me non è certo per vantarmi, ma per comunicarvi qualcosa della mia esperienza, della mia sincerità e della mia integrità. Ho scritto tre libri scientifici di successo, rivolti ad un pubblico generico: “L’universo in accelerazione: evoluzione cosmica e destino umano”, “Manuale del volo cosmico: guida pionieristica del viaggio interstellare”, e “Fuoco dal ghiaccio: alla ricerca della verità nella diatriba sulla Fusione Fredda”. [1]. Il premio Nobel 1965 per la Fisica, Julian Schwinger, ha sostenuto il mio libro “Fuoco dal ghiaccio” con queste parole: “Eugene Mallove ci ha fornito una disperatamente necessaria ed accessibile visione sulla diatriba della Fusione Fredda. Spazzando via preconcetti testardamente radicati, mette a nudo la verità implicita con una provocante serie di esperimenti“. Sono particolarmente orgoglioso di questo mio ultimo libro, perché ha dato il via ad una ricerca che mi ha portato non solo a scoprire travolgenti nuove verità sulle nuove forme di energia accessibili in natura, ma – ancora più importante per me e per voi – mi ha rivelato questa stupefacente verità sulla moderna scienza “ufficiale“: la scienza ufficiale non è realmente intenzionata ad espandere la conoscenza scientifica, soprattutto quando vengono messi in pericolo dogmi e teorie scientifiche veramente fondamentali. Ecco cosa ha risposto un famoso professore di scienze nucleari del MIT alla mia richiesta del 1991 di esaminare le relazioni di due scienziati innovatori, sui loro rivoluzionari esperimenti in reazioni nucleari a bassa energia (dette anche “Fusione Fredda“). Uno degli scienziati aveva 34 anni di esperienza come ricercatore al Los Alamos National Laboratory (LANL), l’altro era il direttore della ricerca al Bhabha Atomic Research Center in India (BARC): “Ho 50 anni di esperienza in fisica nucleare, e so cosa sia possibile e cosa no. Non prenderò più in considerazione nuovi dati. Sono tutte stupidaggini.” – Prof. Herman Feshbach, maggio 1991, al telefono con Eugene Mallove. Spero sia evidente come l’infelice reazione del Prof. Feshbach fosse sostanzialmente antiscientifica. Mi ricorda le autorità della chiesa, ai tempi di Galileo, che si rifiutavano di guardare la Luna o Giove nel suo telescopio, perché “sapevano“ che non si sarebbe potuto vedere nulla di nuovo. Ebbene sì, molti scienziati moderni sono impregnati di preconcetti deleteri, e sono diventati nei lunghi anni dei semplici “tecnici della scienza”, oltre che i guardiani di quello che equivale ad un pernicioso “Sacro Testamento”. Non venite a disturbarci con i vostri dati empirici, la nostra teoria è più che sufficiente per stabilire cosa sia possibile e cosa no! Se per caso siete fra coloro che pensano che “va tutto bene in casa della scienza“, e che possiamo contare sulla “scienza ufficiale” perché si mantenga sempre alla ricerca della verità, persino su argomenti di fondamentale importanza che riguardano il benessere di tutta l’umanità, vi state sbagliando di grosso, e io potrei dimostrarvelo con una voluminosa documentazione. Se volete sapere che cosa è successo in una sola istituzione, il MIT, quando un nuovo paradigma mise a rischio il ben avviato programma di ricerca sulla fusione calda, insieme a certi interessi intellettuali come quelli che il Prof. Feshbach difendeva così vigorosamente, leggete il mio rapporto di 55 pagine su questa tragedia monumentale a www.infinite-energy.com. Ma inizialmente vi invito a riflettere in senso più ampio sulla storia della scienza, che è perennemente costellata da balzi rivoluzionari e da cambiamenti di paradigma. Questi spesso sono avvenuti contro una forte opposizione, con i dati rivoluzionari che urlavano in faccia ad una generazione di scienziati che non voleva accettarli. Leggete questo appello con attenzione, e poi decidete chi sia a dire la verità e chi sia a difendere le menzogne sulle nuove rivoluzionarie possibilità per la scienza e per la civiltà. Da quasi nove anni dirigo Infinite Energy, la rivista scientifica sulle nuove energie e tecnologie. Per quanto di circolazione ridotta, Infinite Energy è distribuita in circa 40 paesi nel mondo, oltre ad essere presente nelle edicole di Stati Uniti e Canada. Il mio amico e collega, Sir Arthur C. Clarke, ha supportato sia con parole che con contributi alcuni dei nostri sforzi sulle nuove energie. La ricerca a cui si è dedicata Infinite Energy suggerisce che vi siano almeno tre categorie fondamentali di fonti energetiche radicalmente nuove, a cui la civiltà sta per poter accedere, per poi incanalarle in tecnologie di uso pratico. Queste sono le forme di

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energia completamente nuove per le quali viene lanciato questo appello. “Nuova Energia” è il termine che noi usiamo per le fonti energetiche che attualmente non sono riconosciute come accessibili dall’“establishment scientifico”, ma per le quali esiste ormai una abbondante quantità di prove convincenti. Elencheremo a seguire le tre categorie fondamentali.

CATEGORIA 1. Nuova fisica dell’idrogeno, detta anche Fusione Fredda, o più genericamente “reazioni nucleari a bassa energia”, o LENR, fisica dell’idrino, ed altre fonti energetiche basate sull’acqua. Abbondanti informazioni tecniche su questa ricerca si possono trovare in questi due siti www.lenr-canr.org e www.blacklightpower.com, come sul nostro, www.infinite-energy.com. Il vantaggio principale di questa “energia dall’acqua” è che nella normale acqua si trova una riserva inimmaginabile di energia, pari forse all’energia di 300 galloni di benzina per ogni gallone di semplice acqua! Questa energia non sarebbe inquinante, non provocherebbe radiazioni pericolose, ed avrebbe in realtà un costo del combustibile pari a zero. Un solo chilometro cubo di acqua marina fornirebbe l’energia equivalente a tutte le riserve petrolifere conosciute oggi sulla terra. In seguito ad una speciale richiesta da parte di Sir Arthur C. Clarke, la Casa Bianca mi ha incaricato, nel febbraio 2000, di preparare un memorandum tecnico sull’argomento. Questo memorandum, di 8.500 parole, è intitolato “La strana nascita dell’era del combustibile ad acqua“, ed è stato presentato prima all’amministrazione Clinton, e poi alla amministrazione Bush. Attualmente è pubblicato su www.infinite-energy.com. Il memorandum invita ad una analisi delle sostanziali prove – in particolare le abbondanti prove raccolte negli ultimi 14 anni dai laboratori federali americani – su questa categoria di anomala nuova fisica energetica. Sfortunatamente, al di là di un educato ringraziamento, nessuna azione concreta è stata intrapresa da alcuna delle due amministrazioni. La decima Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (ICCF10) ha avuto luogo vicino e presso il MIT, nell’agosto 2003. Pubbliche dimostrazioni di produzione di energia in eccesso in celle elettrolitiche sono di fatto avvenute nel Reparto di Ingegneria Elettrica e Scienza dei Computer del MIT. Il redattore scientifico del Wall Street Journal, Sharon Begley, che era presente al ICCF10, il 5 settembre 2003 ha scritto un ottimo articolo sul WSJ, intitolato “La fusione fredda non è morta, sta agonizzando per la disattenzione della scienza“. Fra le altre sorprendenti novità tecniche del ICCF10 c’è stata la presentazione di una ben finanziata corporation israeliana, la Energetics Technology, che sembra aver compiuto passi da gigante nel superare alcuni dei problemi che riguardano il fenomeno delle reazioni nucleari a bassa energia [“Fusione Fredda”, n.d.t.]. Non è forse ora di sottoporre i dati sperimentali di questo importante lavoro scientifico ad una commissione libera da pregiudizi, diversamente da quanto accadde nel 1989, quando un gruppo ostile manipolò in modo ingiustificabile i risultati dei propri esperimenti? Perché i vari politici che sono stati informati di questi progressi non fanno nulla in proposito? Temono forse la classica etichettatura negativa da parte dell’establishment scientifico?

CATEGORIA 2.Energia dal vuoto, Energia Punto Zero, ZPE, energia dell’etere, o energia dello spazio. Tutte queste definizioni riguardano le enormi fonti energetiche dello stato di vuoto. Informazioni su questo estremamente radicale e innovatore tipo di fisica e di ricerca tecnologica si trovano sui siti www.aetherometry.com, www.energyscience.co.uk, www.aethera.org. A metà degli anni ’90 i dottori Paolo e Alexandra Correas, di Toronto, hanno brevettato uno stupefacente strumento tecnologico, un reattore chiamato Pulsed Abnormal Glow Discharge (PAGDTM). Nelle sue diverse configurazioni, è già in grado di produrre energia meccanica, termica ed elettrica a livello di Kilowatt. Un video Quicktime di uno di questi strumenti, funzionante nel 2003, si trova suwww.aetherometry.com/cat-abrimedia.html. Un test positivo del PAGD, condotto da un gruppo indipendente, che comprendeva le Israel Aircraft Industries (IAI) e la Ontario Hydro, non ha purtroppo portato ad accordi commerciali per lo sviluppo ulteriore di questa meraviglia scientifica, che è stata meticolosamente documentata nei tre stati che hanno concesso ai Correas il brevetto.I Correas e il Dr. Harold Aspden, ex-direttore dell’ufficio brevetti della IBM in Europa (dal 1963 al 1983), hanno fornito convincenti spiegazioni teoriche, basate su esperimenti concreti su una varietà di fenomeni fondamentali, che permettono di comprendere come questa impensabile energia dallo stato di vuoto possa essere estratta con il reattore PADG. La possibilità di vedere nell’arco di soli due o tre anni dei generatori autosufficienti, che producano energia a livello di molti Kilowatt, sembra dipendere solamente dalla capacità di ottenere un finanziamento relativamente limitato per lo sviluppo scientifico- ingegneristico, nell’ordine di alcune decine di milioni di dollari.

CATEGORIA 3. Energia ambientale, ovvero energia termica sensibile (in particolare l’energia da movimento molecolare), attraverso una significativa estensione della Seconda Legge della Termodinamica. I risultati di una importante conferenza scientifica offrono una preziosa spiegazione su questo argomento: First International Conference on Quantum Limits to the Second Law (San Diego, CA, July 28-31, 2002), Professor Daniel P. Sheehan, Editor, American Institute of Physics, Conference Proceedings, #643, 2002.Come riferito nel rapporto finale, vi è stato il forte consenso di un significativo numero degli scienziati presenti sulla possibilità di costruire macchine che convertano l’energia termica ambientale in utilizzo pratico, senza un serbatoio di bassa temperatura che raccolga il calore di scarto. Questo rappresenterebbe una diretta contraddizione della “presuntamente sacrosanta” Seconda Legge della Termodinamica. Questi macchinari rappresenterebbero una realizzazione quasi perfetta della cosiddetta free energy. Accurate simulazioni di questi macchinari sono state realizzate, e i risultati sono stati pubblicati su riviste scientifiche “peer-

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reviewed”. Alcuni dei relatori predicono che alcuni prototipi di questi macchinari potrebbero essere realizzati in dimensioni ridotte nell’arco di cinque anni. La breve descrizione delle tre categorie di nuova energia presentate più sopra è solamente la punta dell’iceberg delle informazioni disponibili e verificabili oggi su queste fonti energetiche, che sono pronte ad affrontare qualunque esame critico-scientifico. Ovviamente, se l’establishment scientifico si fida soltanto delle teorie dei testi pubblicati, e se le persone di buona volontà, che potrebbero far avanzare questa ricerca, scelgono di “non guardare nel telescopio“, avverrà che queste meravigliose tecnologie non saranno sviluppate così rapidamente, o non saranno sviluppate del tutto. Questo ha rappresentato e rappresenta una tragedia monumentale in praticamente tutte le categorie dell’esperienza umana, che potrebbero essere trasformate da queste ora apparentemente “spiacevoli” scoperte. Potrei scrivere molto di più sulle trame corrotte all’interno della apparentemente pulita ed etica Casa della Scienza, su azioni che hanno impedito ad informazioni, pubblicate da Infinite Energy, di arrivare dove meritavano di arrivare, e cioè sulle più autorevoli pubblicazioni come Science and Nature. Oh certo, molte, moltissime relazioni tecniche sono state coraggiosamente pubblicate sulla nuova energia, ma le più importanti pubblicazioni mainstream, che stabiliscono i confini del discorso scientifico – come ad esempio Science and Nature – respingono senza esaminarlo qualunque articolo che minacci i paradigmi fondamentali della fisica, della chimica o della biologia.Sembrerà difficile da credere – come sarebbe stato difficile per me crederlo 15 anni fa, quando scrissi “Fuoco dal Ghiaccio” – ma è una triste e tangibile verità. In ogni caso, non stiamo a piangerci addosso, ma cerchiamo di procedere uniti per porre fine una volta per tutte a questo grottesco ostruzionismo anti-scientifico. [Segue una prolissa e verbosa esortazione a sostenere la rivista Infinite Energy, con un lungo elenco dei suoi meriti e delle sue qualità, che evitiamo di tradurre per la sua relativa futilità].Oggi ci troviamo di fronte ad una seria minaccia di tutti gli idro-carburi [combustibili fossili], e il conseguente incubo geopolitico è qualcosa di assolutamente terrificante. Non esiste praticamente settore delle attività umane che non verrebbe toccato in modo sostanziale dall’avvento di una nuova tecnologia energetica, specialmente per quel che riguarda le questioni di guerra e pace, di salute o dell’ambiente. Se quindi, nell’esaminare il materiale che vi proponiamo, resterete convinti che non si tratti di “scienza patologica“ – come cercano di farvi credere certi critici, che non hanno minimamente studiato i dati scientifici disponibili – speriamo che vogliate contribuire economicamente alla New Energy Foundation, come importante investimento nel vostro futuro, in quello dei vostri cari e della civiltà in senso lato. Se proviamo ad immaginare un futuro, fra 20 o 50 anni, senza l’avvento di una radicalmente nuova fonte di energia – come le reazioni nucleari a bassa energia, energia dall’etere o qualche altra nuova fonte energetica – non è certo una bella immagine da vedere. Cosa dire allora – chiederete voi – del solare, dell’eolico o delle celle a combustibile di idrogeno? Tutte cose che vanno bene, a cui Infinite Energy ogni tanto dedica uno spazio limitato. Ma un futuro con una abbondante energia pulita ha pochissime possibilità di emergere dal ben intenzionato ma estremamente limitato mondo dell’eolico, del foto-voltaico o dell’energia idrica e di altri fonti rinnovabili convenzionali. Altresì il programma di reattore Tokamak a cosiddetta fusione calda controllata, generosamente finanziato con miliardi di dollari dai governi ad esclusione di più pratiche nuove fonti energetiche e tecnologiche, non potrà mai portarci un’era di energia pulita e abbondante dall’idrogeno pesante dell’acqua. Le convenzionali celle all’idrogeno, di cui si discute ampiamente sui media oggi, si basano comunque sul modo convenzionale di concepire l’energia dall’idrogeno combinato con l’ossigeno per formare acqua. Tutto ciò è da migliaia a milioni di volte meno potente, per ogni grammo di idrogeno, delle già dimostrate fonti di nuova energia. Inoltre l’idrogeno per le convenzionali celle di combustibile deve essere prodotto con un’altra fonte di energia, che deve scomporre grandi quantità d’acqua per ottenere l’idrogeno combustibile Ma tutti i processi convenzionali che utilizzano l’idrogeno come combustibile, e che usano l’acqua come materia prima, richiederanno sempre più energia di quella che si potrà ricavare, una volta che l’idrogeno sarà stato consumato. Quindi la normale “energia dall’idrogeno” è semplicemente una falsa definizione, e non offre certamente una soluzione alle reali necessità energetiche del mondo. L’idrogeno usato in modo convenzionale è semplicemente un serbatoio di energia. [Segue una seconda, lunga e ripetitiva implorazione per finanziare Infinite Energy e diffondere le nuove forme di energia, che evitiamo nuovamente di tradurre per la sua ridondanza].In fede,Dr. Eugene F. MallovePresidente della New Energy Foundation, Inc. e Direttore di Infinite Energy MagazineTraduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net

La lettera di Mallove pubblicata da Hoagland.

NOTE:1 – I titoli dei libri sono stati tradotti in modo arbitrario. I titoli originali sono: The Quickening Universe: Cosmic Evolution and Human Destiny (1987, St. Martin’s Press), The Starflight Handbook: A Pioneer’s Guide to Interstellar Travel (1989, John Wiley & Sons, with co-author Dr. Gregory Matloff), and Fire from Ice: Searching for the Truth Behind the Cold Fusion Furor (1991, John Wiley & Sons).

APRILE 1990

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LOUIS KERVRAN: STORIE DI ORDINARIA…RIMOZIONE

Corentin Louis Kervran è nato a Quimper, in Bretagna, nel 1901. Chimico di valore ed esperto di Medicina del Lavoro, in Igiene, Agricoltura, docente universitario è vissuto a Parigi dove ha svolto la sua attività di ricercatore ed estensore di numerosi testi scientifici. Per vent’anni è stato direttore dei servizio nazionali francesi per lo studio delle nuove questioni scientifiche e in particolare delle misure di prevenzione degli effetti dannosi prodotti dalle radiazioni atomiche sull’organismo umano. Il suo nome è comparso, più volte, a partire dal 1975, fra i candidati dal Premio Nobel di fisiologia e medicina. Un importante riconoscimento va alla lungimirante intelligenza e la caparbietà dell’editore Giannone, perché diversamente oggi in Italia non si conoscerebbe in tal modo l’opera di Kervran, la cui enorme importanza così come ha dimostrato il dibattito aperto in seguito all’affaire fusione nucleare "fredda", è ancora ben lontano dall’essere "compresa", perlomeno negli ambienti cosiddetti "scientifìci". Per quanto Tale importanza non venga "compresa" però, anche se spiazzante per i dogmi consolidati della comunità scientifica, la "comprensione" delle dinamiche del fenomeno in questione ci fu, eccome! Ovviamente, all’inizio le conclusioni raggiunte da Kervran (già negli anni sessanta) affrontarono il vaglio della "Comunità scientifica" che pose immediatamente il "veto" a quella che sarebbe equivalsa ad una "dichiarazione di invalidità totale" del principio di Einstein e Langevin dell’equivalenza tra energia e massa nel noto rapporto e=mc2, Ma nel corso degli anni, proprio di fronte alla impressionante mole di dati e "conferme" sperimentali, l’aut-aut posto dai fisici "ufficiali" dovette “ammorbidirsi” ed ammettere una “terza via”: nacque così l’ipotesi dei neutrini, che troverà conferma proprio da parte della comunità scientifica. Insomma, Kervran, le sue teorie, le sue tesi dimostrate, le sue osservazioni, il suo “effetto Kervran”, furono prima rifiutati, poi riconosciuti – perché sperimentati dalla Scienza ufficiale – ed infine semplicemente rimossi dalla stessa Scienza Ufficiale che li aveva sperimentati”. Vediamo a questo proposito alcuni dichiarazioni rilasciate dallo stesse Kervran alla rivista scientifica "Scienza vita" nel gennaio 1980: "Devo dire che le mie scoperte sulla trasmutazione del potassio in calcio come avviene nello stomaco delle galline non sono né una novità né un fatto incredibile. Studi in tal senso furono fatti addirittura dal francese Vauquelin nel 1799 e sono ampiamente illustrati nei suoi testi. A quel tempo Vauquelin constatò come le galline producessero – tra feci e guscio d’uovo – più di quattro volte la quantità di calcio che esse ingurgitavano nel corso della loro alimentazione. Per portare avanti la sua esperienza scientifica egli prese varie galline, le pose in un ambiente privo di calcio e le nutrì di sola avena che, com’è noto, è un ‘calcifugo’ cioè un cereale praticamente privo di calcio tra i suoi componenti. Ebbene, il buon Vauquelin si accorse con grande sorpresa che le sue galline pur mangiando solo avena producevano calcio in quantità enorme, sia nei gusci delle loro uova che nelle feci. In quel momento – cioè con la Rivoluzione Francese imperante – per Vauquelin non era di buon tono parlare di ‘trasmutazione degli elementi’ mettendo cioè in dubbio le teorie elementari dell’iperpositivista Lavoisier. L’errore basilare di Lavoisier, portato avanti per anni, diciamo fino ad Einstein, col suo ‘nulla si crea e nulla si distrugge’ era stato quello di lavorare, per le sue esperienze, soltanto su materiale morto. Vauquelin invece lavorava sul materiale vivo e constatando che dal silicio e dal potassio dell’avena mangiata dalle galline veniva fuori il calcio, adombrò per primo il sospetto di una trasmutazione dell’elemento. Ma con una prudenza tale, diciamo così per ragioni politiche, da passare praticamente inosservato. Ho iniziato e portato a termine le mie ricerche tra il 1959 e il 1961, vale a dire vent’anní or sono e con, bisogna sottolinearlo, grande scetticismo da parte dei fisici, i quali hanno avuto bisogno di altri quindici anni per giungere alle stesse constatazioni oggi ormai comprese e incontestate. Questa prima constatazione (la ripetizione dell’esperimento di Vauquelin n.d.r.) mi indusse a ricerche più approfondite che furono effettuate al Centro Nazionale delle Ricerche Scientifiche di Parigi e all’Istituto Nazionale di Ricerche Agronomiche sempre in Francia, ampliate alle piante e su vari tipi di animali come i topi. Questo ci permise di constatare che effettivamente sia gli organismi animali sia quelli vegetali, pur nutriti senza calcio, producono quest’ultimo attraverso processi di trasformazione atomica. Tale fenomeno ad ogni modo non è valido solo per il calcio ma anche per molti altri minerali tra cui cito qui il magnesio. Detto ciò non c’era ormai nulla da ancora da dimostrare a riguardo, Il fatto esisteva ed io nel 1961 ne avevo ormai tutte le prove scientifiche. Quel che mi interessava capire e che rimaneva un mistero era il ‘perché’ e il ‘come’ tale trasmutazione degli elementi potesse avvenire. Oggi ormai, raccontare queste cose è quasi come parlare dei principi di Archimede, di Copernico, di Galilei."… “Eppure i fisici - continua più avanti Kervran - ad una ipotesi del genere, (e cioè al pensare che lo stomaco di una gallina è capace di provocare una reazione atomica n.d.r.) sussultavano. Dicevano che la cosa era impossibile perché, affermavano, ‘se tale reazione avvenisse nello stomaco di una gallina tale gallina scoppierebbe trasformandosi in calore e luce. Badi bene che eravamo già negli anni Sessanta e che Enrico Fermi in tal senso aveva aperto molte porte della scienza, ciò nonostante i buoni fisici – che chiamerei fisici positivisti per non definirli miopi – mi deridevano di buon cuore." E fin qui sembra di assistere alle dichiarazioni dei miopi nostrani del 1989 di fronte agli esperimenti di fusione nucleare fredda, ma c’è qualcosa di più che ci dice Kervran e che è stato ‘completamente’ rimosso: Gli esperimenti furono fatti nel 1973/74 nei laboratori ufficiali!“…soltanto a partire dal 1973 al CERN di Ginevra fu confermato che le trasmutazioni di elementi potevano aver luogo anche con reazioni a ‘debole energia’ grazie all’intervento dei neutrini. Il grave errore dei fisici era stato fino ad allora quello di credere che le trasmutazioni di elementi potessero aver luogo soltanto con ‘reazioni a forte energia e cioè con un’esplosione atomica. Perciò si ostinavano a pensare che le mie galline con la ‘bomba atomica nella pancia’ avrebbero dovuto scoppiare e trasformarsi in calore e luce. Il fatto è che negli anni Sessanta, la fisica era in enorme ritardo sulla biologia. Con le comunicazioni scientifiche al CERN di Ginevra del 1973 e le conferme venute l’anno seguente dalle prove di laboratorio effettuate a Batavia è ad Argonnes negli Stati Uniti fu anche data la spiegazione del fenomeno;quest’ultimo é dovuto all’esistenza di ‘correnti neutre’ dovute appunto ai neutriní. Insomma nonostante quelli che oggi sono considerati i progressi favolosi della scienza ci vollero quindici

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anni per confermare e capire, da parte della comunità scientifica dei fisici che, come io andavo dicendo da altrettanto tempo, le mie galline avevano la bomba atomica nella pancia. E badi bene che se mi diverto a parlare in questo senso è perché sono stato per venti anni addetto alla protezione dagli effetti atomici per la Francia ". Ebbene il potere costituito (“scientifico", politico ed economico) ha seppellito con una tombale coltre di silenzio non solo quasi ogni piu importante idea ed ogni pensiero partoriti dalla ricerca "secondo natura" ma anche buona parte della stessa storia degli esperimenti ormai assodati e certificati da parte della comunità scientifica stessa. Ed è divertente quanto destabilizzante in un ottica di ricerca di coerenza nella nostra società, notare che l’ufficialità delle scoperte di Kervran viene da quello stesso CERN di Ginevra che oggi, con la direzione Rubbia, si adopera per negare ogni validità di esperimenti in tal senso (vedi Fleishmann-Pons il cui esperimento può benissimo essere valutato come un effetto Kervran). Ma vediamo ora come lo stesso Kervran spiega nella sua intervista del 1980 la reazione a debole energia: “Praticamente allo stesso modo che,in una ‘reazione a forte energia", cioè in una esplosione atomica. Nella reazione a debole energia la trasmutazione si fa nel nucleo dell’atomo grazie agli enzimi. Essa avviene in due fasi: nella prima è l’enzima che modifica la struttura molecolare della cellula rendendola più sensibile all’azione dei neutrini; nella seconda è il neutrino che entra nel nucleo dell’atomo e modifica la sua struttura aggiungendo un protone che viene da un altro elemento, ossigeno in generale o idrogeno. Nel caso specifico, diciamo così delle ‘mie galline’, l’enzima fa penetrare nel nucleo del potassio, il quale possiede diciannove protoni un ventesimo protone, trasformandolo così in calcio che, come sappiamo, è un elemento composto da venti protoni". Semplice, no? Si osserva un fenomeno, lo si studia pazientemente, con la testa libera da ogni pregiudizio, poi si passa alla sperimentazione: si toglie il calcio e si guarda se viene il guscio, si dà il potassio (o magnesio o silicio) e si scopre che il guscio vien fuori anche senza calcio… si ripetono con pazienza gli esperimenti poi se ne cerca il perché ed il come, e a volte, come in questo caso, si trova anche il perché del come oltre al come del perché! Kervran conclude la sua intervista auspicando che ì suoi studi entrino nei dibattiti scientifici e nei testi universitari perché, dice: "troppo spesso capita gli atenei formino per domani tecnici scienziati di ieri". Eppure un tema come questo, affascinante poiché costituisce uno dei meccanismi base della vita stessa su questo pianeta, non è nemmeno accennato nei testi universitari. Anzi, è stato cancellato: necessario completamento dell’opera di rimozione.“Mendeleiev ha parlato di elementi leggeri, elementi medi ed elementi pesanti. Tutta la fisica atomica attuale è basata sull’uso degli elementi pesanti. Però il fondamento della fisica atomica della natura, il meccanismo base che consente lo scorrere della vita son proprio gli elementi leggeri e la loro suscettibilità di trasmutazioni a bassa energia.”

Scritto da: Gianfranco Valsé Pantellini, scienziato, biochimico che ha lavorato con Kervran.

TECNOLOGIA ADRONICA E MAGNEGAS: UNA SCOSSA NELLA SCIENZA, PER L’AMBIENTE E L’UOMOIl BigBang, materia e antimateria si annichilano in un enorme esplosione di energia e solo una piccola parte di materia ne sopravvive: la massa di tutto il nostro universo. Ma forse non è andata proprio così e la base scientifica per una rivoluzionaria teoria si ritrova in qualcosa di molto più piccolo e concreto: una nuova fonte di energia pulita. Tutto scaturisce da un fisico, italiano di nascita e americano di adozione M. Ruggero Santilli, che dopo essersi laureato a Napoli nel 1967 è andato in America a lavorare ed insegnare (università di Boston, M.I.T. e Harvard). Qui ha potuto sviluppare le sue teorie lavorando a nuovi tipi di matematica e conseguenti teorie fisiche fino ad arrivare ad un’applicazione concreta che meraviglia per i suoi risultati ma che è supportata da ampie verifiche scientifiche. Parliamo del Reattore Adronico Molecolare e della sua capacità di eliminare liquidi inquinanti ricavandone il Magnegas, un gas combustibile rinnovabile e completamente ecologico. Come si può arrivare ad un simile risultato? Il culmine della tecnologia, il grembo in cui avviene una magica alchimia è proprio il Reattore Adronico ed in particolare il PlasmaArcFlow. Ma facciamo un passo alla volta poiché la tecnologia è così originale che va digerita pian piano. E necessita proprio del prodotto ultimo della vostra digestione, per cominciare il suo cammino. Già, poiché si “nutre” di acque di fogna, olii esausti, liquidi antigelo, liquami di fattoria e ne tira fuori acque incontaminate per irrigare, gas combustibile pulito e calore, tanto calore da poter trasformare in elettricità. Uno scherzo? Sembra proprio di no, quindi vediamo quali sono i passaggi che portano ad un simile risultato.

REATTORE ADRONICO MOLECOLARE: COME FUNZIONAIl liquido inquinante entra nel reattore e subisce un pre-trattamento che va ad eliminare tutto ciò che è di origine inorganica. Quindi, il flusso, sotto pressione,viene pompato attraverso un arco elettrico sommerso ad alto amperaggio (un’immensa scossa elettrica!) che sottopone il liquido a temperature elevatissime (circa 5.500°C) e ad un’intensa luce ultravioletta che provocano la sterilizzazione completa e la carbonizzazione di tutte le sostanze in sospensione. Inoltre il liquido stesso viene attaccato a livello molecolare e tutte le catene, ad esempio di idrocarburi presenti, vengono demolite e ridotte ai costituenti atomici. Quello che si crea è un plasma liquido che ionizza potentemente gli atomi i quali iniziano ad interagire tra loro non appena si allontanano dall’arco elettrico.

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Da questo marasma ne scaturisce il Magnegas, un gas molecolare in cui il legame principale fra i suoi atomi non è quello di valenza ma l’attrazione magnetica. Prima di approfondire questo particolare aspetto continuiamo il nostro viaggio dentro al reattore di Santilli. Vediamo che il gas creatosi all’uscita del PlasmaArcFlow inizia a salire dentro una torre (poiché è più leggero dell’aria) dividendosi dal liquido rimasto e viene raccolto dentro serbatoi ad alta pressione per il futuro utilizzo come combustibile. Il liquido a questo punto può subire due diverse sorti. Se si vuole eliminare del tutto (ad es. nel caso di olii esausti), verrà fatto ripassare attraverso l’arco voltaico fino alla sua completa disgregazione nei componenti atomici. In questo modo si produrrà esclusivamente calore e Magnegas. Se invece il fluido è poco inquinante e lo si vuole utilizzare, viene fatto passare attraverso filtri a sabbia e dentro centrifughe che eliminano tutte le particelle rimaste in sospensione. A questo punto il prodotto è sterilizzato e depurato e può venire utilizzato per l’irrigazione in agricoltura o essere rilasciato nell’ambiente senza pericolo di inquinamento (eventualmente trattandolo infine con un filtro ad osmosi inversa). Tutto il ciclo è corredato da sensori e

strumentazione analitica che segue ogni fase in tempo reale effettuando anche analisi chimiche in sito. Bene, ma che fine fanno i residui solidi filtrati durante i vari passaggi? Qui, come per il maiale, vige la regola che non si butta via niente. Infatti grazie a molteplici analisi effettuate, è risultato che il “precipitato” (il materiale residuo) è un buon fertilizzante, mentre la parte costituita esclusivamente da carbonio viene raccolta ed adoperata per sostituire gli elettrodi dell’arco elettrico che si consumano nel tempo. Quindi il sistema è interamente ad emissione zero poiché tutti i prodotti sono eco-compatibili e sfruttabili eco-nomicamente!

IL MAGNEGAS E L’OXYGEN DEPLETIONAndiamo ora ad analizzare con maggior attenzione il gas prodotto poiché è proprio questo che colpisce per la sua particolarità ed importanza. Come già accennato il Magnegas è un gas non inquinante che possiede una forma chimica rivoluzionaria.Ma cosa vuol dire non inquinante? Che sostanze scaturiscono dalla sua combustione? Quello che vi dirò è il frutto di un’enorme

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numero di analisi effettuate per lo più in America da laboratori riconosciuti dalla EPA (agenzia per la protezione ambientale americana) che hanno confermato che gli scarichi della combustione non contengono alcun idrocarburo, per cui non vi è presente alcuna sostanza cancerogena; non emettono monossido di carbonio; non contengono alcun tipo di NOx; rilasciano più ossigeno di quanto ne richieda la combustione. In numeri ciò che fuoriesce è composto da vapore acqueo (65-70%); ossigeno (10-14%); anidride carbonica (6-8% ovvero meno della metà della benzina); e il rimanente, gas di atmosfera. Effettivamente la CO2 presente è l’unico composto che possiamo considerare inquinante in quanto uno dei principali gas ad effetto serra ma già è in fase di studio un metodo per la sua eliminazione attraverso delle spugne chimiche. Da notare comunque che i fumi di scarico così composti, prelevati da auto senza marmitta catalitica, hanno superato pienamente le normative EPA. Inoltre è di fondamentale importanza la quantità di ossigeno respirabile che viene emessa. A tal proposito vorrei aprire una parentesi che reputo fondamentale. ltimamente si parla molto di utilizzare l’idrogeno come combustibile pulito ma questo lo è veramente solo ad una condizione: che venga prodotto per elettrolisi dell’acqua con elettricità proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili. In questo modo si va a scindere l’H2O intrappolando l’H per utilizzarlo a fini energetici e si libera O2 nell’aria. Portiamo l’ossigeno da una forma non respirabile ad una respirabile senza la creazione di altre sostanze inquinanti. Oggi invece, l’idrogeno si ricava in un modo che attenta letteralmente al continuo della vita su questo pianeta. Infatti, per ottenerlo, si vanno a scindere idrocarburi o gas naturale i quali non solo non liberano ossigeno, ma al contrario ne hanno bisogno per “agganciarlo” al carbonio e formare CO2. Questo procedimento “ruba” ossigeno dall’aria, lo rende inutilizzabile ai fini della respirazione e contribuisce all’effetto serra. Se a ciò si aggiunge che la corrente necessaria a scindere le molecole è ottenuta con procedimenti inquinanti, si vede chiaramente il potere distruttivo e l’irrazionalità di tale operazione. E’ facile calcolare che se dovessimo alimentare tutto il parco macchine attuale invece che direttamente col petrolio, con questo “idrogeno sporco”, dovremmo fare a meno di circa 22 milioni di tonnellate di ossigeno al giorno ed all’aumento di tutte le sostanze inquinanti dovute all’ulteriore passaggio energetico per effettuare l’elettrolisi. Roba da mettere in difficoltà la vita intera nel giro di pochi anni! Considerando che, realisticamente, la produzione di ingenti quantità di idrogeno con la sola energia rinnovabile è impensabile oggi e per i prossimi anni, risulta evidente l’importanza di utilizzare un carburante che preleva l’ossigeno dai liquidi e lo rilascia in atmosfera. E’ un investimento verso la vita.

PROSPETTIVE PER IL FUTURO PROSSIMOCosa bisogna aspettare per poter adottare il Magnegas? Tecnicamente si è ormai giunti ad uno stadio molto avanzato sia nella produzione (la tecnologia adronica ha già superato lo stadio di prototipo) che nell’utilizzo diretto. Nel caso di veicoli basta adottare un impianto identico a quello a gas classico, apportando solo delle piccolissime modifiche, mentre è immediatamente utilizzabile al posto del metano per il riscaldamento e la cucina. Risulta inoltre un ottimo gas per il taglio dei metalli poiché non essendo tossico può essere utilizzato anche al chiuso. Il costo non è anch’esso un grosso problema poiché da analisi economiche effettuate è risultato, una volta prodotto in quantità consistenti, essere inferiore al costo attuale della benzina (considerando gli introiti ottenuti per lo smaltimento dei liquami). C’è un fattore però che potrà rivelarsi d’ostacolo alla rapida commercializzazione del nuovo gas. Infatti, per arrivare sul mercato il Magnegas dovrà essere sottoposto a certificazione a livello europeo e per far questo ci vuole, oltre ad un ingente mole di soldi, tempo, molto tempo. Ed esiste la possibilità che venga in qualche modo ostacolato visto che con la sua commercializzazione si aprirebbe un nuovo mercato in regime di vera concorrenza formato da tutte quelle categorie di persone, aziende e società che potrebbero prodursi da sé questo nuovo gas e rivenderlo, trasformando le spese di depurazione in un guadagno per sé e per l’ambiente. Ma pur tralasciando ipotesi ostruzionistiche, bisogna tenere in considerazione due aspetti opposti. Da un lato c’è il fatto che nuovi carburanti non vengono scoperti tutti i giorni per cui la prudenza è d’obbligo. Dall’altro bisogna ammettere che c’è un’urgenza, un impellente bisogno di staccarsi dal monopolio petrolifero sia per secondari miglioramenti economici che per più importanti necessità ambientali e di salute. Il costo che stiamo pagando per attendere che persone influenti facciano le loro chiacchiere è troppo elevato per fermarci al loro livello: bisogna

passare ai fatti concreti e tutta la tecnologia adronica, in questo senso, ci può venire in grosso aiuto già da oggi.

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Attualmente, per l’Europa, è la società “Compagnia di Verona” che sta lavorando allo sviluppo e alla commercializzazione dei Reattori Adronici anche se, per ora, il loro obbiettivo primario è quello di sfruttarne l’immenso potenziale di riciclaggio per riuscire a ripulire i fiumi e le acque dai liquami industriali e delle città. La speranza è quella di ridare vita ad un mondo che oggi, troppo spesso, può essere solo definito “fogna”… se non peggio. Una buona novità in tal senso è proprio di questi mesi. In Veneto, infatti, è in fase di test avanzato un Reattore Adronico che servirà a depurare le acque nere di alcune cittadine per un volume di circa 272.000 litri/giorno. Ciò consentirà la produzione di circa 2.830 metri cubi di Magnegas/giorno. Ma noi vogliamo che questo sia solo il primissimo passo di un’enorme sviluppo della tecnologia e per raggiungere l’obbiettivo di poter fornire energia pulita a tutti c’è bisogno di un ultimo tassello: la domanda. La vostra richiesta di tecnologie veramente verdi, non solo nel nome. Chiedete ed esigete, poiché solo così si potranno far partire nuovi sistemi e far valere il diritto di tutti ad un mondo più pulito e sano.

UN PO’ DI MATEMATICA “POLI-ETICA”Ridimensioniamo qui , i cardini fondamentali della rivoluzione della coscienze umane che stiamo attraversando, di cui non tutti sono al corrente e di cui non tutti sono direttamente coinvolti in modo conscio: Se il nostro complesso sociale sta attualmente soffrendo di morti e malattie ingiustificate, inaccettabili, di disagi finanziari, disfunzionale gestione delle risorse e impressionanti amplificazione dei divari economici tra le classi sociali, non è affatto a causa della nostra incapacità di porre rimedio a questi disagi che usualmente vengono attribuiti a concetti come “l’uomo non è in grado di far funzionare le bene le cose” o “fare del bene agli atri non porta a nulla quindi tanto vale essere egoisti” ma se ci comportassimo tutti in questo modo, andremmo autodistruggendoci in tempi brevissimi, sarebbe come se le cellule del nostro corpo entrassero in competizione tra loro, iniziassero a combattere vicendevolmente per prevaricare su tutte, basterebbe questo perche vedremmo disgustosamente il notro corpo marcire! noi siamo una rappresentazione olografica di come ogni sistema nel multi verso funziona, e da tale abbiamo la tendenza a evolvere il nostro sistema di coscienza, semplicemente funzionando in questo verso. ma semplicemente per via della stragrande ignoranza e disinformazione delle argomentazioni che mostrano oggi chi, in che modo sta facendo funzionare il sistema a suo vantaggio, presentandone poi “il conto” all’intera umanità. Il punto importante di questi testi è il far divenire note il piu possibile tecnologie che attualmente fornirebbero un notevole vantaggio pratico alle popolazioni di tutto il mondo, al fine di farci evolvere sia sulla terra, che nello spazio che attualmente ci viene presentato pubblicamente e “ufficialmente” come “sconosciuto”; attenzione a non dimenticare mai, dopo averlo appreso, che non dobbiamo confondere “l’autorità” con “la verità”; ciò che è ufficiale, non è sempre veritiero, e viceversa, per semplici interessi lucrativi! parliamo di tecnologie quali l’energia magnetica infinita, le implicazioni ingegneristiche dell’equilibrio vettoriale, la levitazione, il teletrasporto e strumenti per trasmutare i nostri complessi psico-fisici su molteplici contesti vibrazionali che da questo equilibrio spazio-temporale non riusciamo a percepire: signore e signori, quanto di sconvolgente stiamo trattando qui, è che le tecnologie appena citate esistono gia, ma ce ne viene vietato l’accesso da intelligence ed agenzie para-governative che che ne traggono profitto privato, corrompendo ampiamente le fascie mediatiche al fine di imbottirci la mente di immondizia e mantenere la maggior parte della popolazione nell’ignoranza di su molteplici argomenti; questo ci rende in larga proporzione demografica, dipendenti dai meccanismi di profitto delle multinazionali e gruppi finanziari che hanno monopolizzato i beni primari, tra cui attualmente abbiamo primariamente le industrie petrolifere per quanto riguarda l’energia; queste che controllano totalmente il nostro accesso facilitàto all’energia. Possiamo semplicemente giungere al punto seguente: questa schiavitu in cui siamo immersi, deve finire! E per farla finire, dobbiamo semplicemente prendere coscienza di quanto siamo potenti se muniti delle giuste conoscenze. Di seguito, presentiamo, al fine di renderle sempre sempre piu di dominio pubblico, alcuni profili tecnologici di cio che è stato nascosto o implementato ed occultato seguitamente da sicari mandati ad uccidere dei rivoluzionari dei giorni nostri. Questa è, in breve, la situazione pratica della tecnologia ad oggi. Ma per concludere questo studio, approfondiamo un po’ il lato scientifico-matematico da cui scaturisce il Reattore Adronico che di fatto è solo la punta di un iceberg. Santilli, in collaborazione anche con altri fisici, ha elaborato una nuova matematica, la Iso-matematica, che permette di indagare sistemi fisici complessi che per la matematica attuale non sarebbe possibile descrivere. Infatti i sistemi che oggi si possono prevedere con buona precisione sono solo quelli lineari o localmente linearizzati. Questa configurazione gode infatti di notevoli vantaggi, il principale dei quali è la cosiddetta “sovrapposizione degli effetti”. In breve, se in un sistema qualsiasi ho un punto A ed un punto B che agiscono su C, per sapere cosa succede nel punto C basta fare la somma diretta delle singole azioni di A e di B. A e B quindi “non si conoscono”, non si “danno fastidio” a vicenda. In un sistema non lineare, molto più vicino alla realtà, è tutto diverso: A influenza B, B influenza A, ed anche C a sua volta, può determinare cambiamenti in A e B. Tipicamente, in un sistema non lineare basta cambiare anche minimamente la configurazione delle parti per avere cambiamenti enormi in termini proporzionali, nei risultati. L’eventuale influenza di C sulle variabili A e B si definisce “retroazione” ed è spesso proprio questo fenomeno a caratterizzare l’innesto del “caos” all’interno del sistema in cui si presenta. A ciò si deve aggiungere che in natura esistono delle forze che non e’ facile rappresentare con formule esatte, e spesso ci si deve accontentare di rappresentazioni empiriche ricorrendo a costanti inserite ad hoc. Un esempio su tutti è l’attrito: le formule oggi in uso devono far leva su parametri prettamente sperimentali, che dipendono dai materiali, da fattori geometrici, ed una moltitudine di altre cose. All’opposto, ad esempio, ci sono la forza di gravita’ o quella elettromagnetica: una sola costante universale, un semplice insieme di formule, e basta! Questo indica che il quadro matematico-scientifico attuale ha grossi limiti nel descrivere molti aspetti della realtà, va infatti avanti solo con correzioni forzate buone solo ad adeguarsi alla specifica necessità. La iso-matematica cosa fa? da un lato preserva gli assiomi fondamentali della comune matematica ma in più ne fornisce una

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generalizzazione, consente un ampliamento. Un’opportunità concreta di tale generalizzazione è quella di poter considerare le particelle come corpi estesi, non sferici, e deformabili sotto interazioni di varia complessità. Questo permette di fare modelli e previsioni decisamente più realistici rispetto a dover trattare con particelle assimilate a punti geometrici a-dimensionali! La matematica di Santilli, inoltre, prevede e descrive la possibilità che atomi elementari si magnetizzino a tal punto da potersi unire tra loro solamente tramite attrazione magnetica e non con il classico legame di valenza. Ovviamente ci vogliono delle particolari condizioni iniziali e, nel nostro caso, il Reattore Adronico è la fucina di tali condizioni. Quello che accade agli atomi che attraversano il PlasmaArcFlow è di venire scissi dalle molecole in cui erano aggregati e di subire una polarizzazione dell’orbita elettronica. Questo rende l’atomo magneticamente attivo poiché l’elemento si “schiaccia”, assume una forma toroidale con polo positivo e negativo. Un po’ come se gli elettroni invece di ruotare in tutte le direzioni attorno al nucleo, si sistemino quasi su un unico piano, come i pianeti del sistema solare. Questa organizzazione spaziale rende polarizzato l’atomo e gli consente di unirsi ad altri nella creazione di molecole magnetiche; le magnecole appunto. La iso-matematica non si ferma comunque solo all’adronica, ma va ad indagare i più vasti campi della natura. Così è stato possibile “osservare” un nuovo BigBang dove le quantità di materia ed antimateria erano in perfetto equilibrio tra loro senza sospetti ammanchi di una o dell’altra! Parimenti tutte le altre caratteristiche fisiche si scoprono essere identicamente nulle: tempo totale nullo, massa totale nulla, energia totale nulla. Un universo dove il totale è zero e zero è uguale a tutto. E noi allora cosa siamo? Fluttuazioni di energia non ancora annichilate? Non ancora in quiete? A voi meditarci sopra ma la sensazione è quella di ritrovare gli insegnamenti degli antichi maestri indiani scolpiti nelle più moderne equazioni: Tutto è maya.Riferimenti:“The novel magnecular species” International Journal of Hydrogen Energy, Pergamon Press, Oxford – Englandhttp:\\www.santillimagnegas.comhttp:\\www.i-b-r.org – il sito dell’Istituto per la Ricerca di Base di cui Santilli è il presidentehttp:\\www.magnegas.com/europe   – La sezione europea del sito internazionalewww.progettomeg.it

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21 SETTEMBRE, 2008 

FUSIONE FREDDA CHE SCOTTADall’Iraq continuano ad arrivare una valanga di notizie che vengono ignorate dagli organi di stampa sullo stillicidio di docenti, professori e scienziati irakeni che vengono uccisi in apparenti tentativi di sequestro e rapina. Fino ad ora sono alcune centinaia, una vera guerra nell’ombra all’intellighenzia di quel paese per privarlo dei suoi maggiori esponenti della cultura e della scienza.Da noi in occidente non è che le cose vadano molto meglio. Vi ricordate la dozzina di scienziati britannici assassinati misteriosamente alcuni anni fa? O il “suicidio” del fisico che aveva denunciato alla BBC l’inesistenza delle armi di distruzione di massa in Iraq? Anche in queste ore la notizia del barbaro assassinio di Eugen Mallove, avvenuto nel Connecticut, ha rapidamente fatto il giro degli Stati Uniti e del mondo. Durante il programma radiofonico di Art Bell, l’ospite Richard Hoagland è rimasto letteralmente scioccato e ha voluto chiamare la polizia di Norwich convinto che si trattasse di una falsa notizia. Dopo la tragica conferma Hoagland ha ricordato il lavoro di Mallove sulla Fusione Fredda sottolineando come questo crimine sia avvenuto alla vigilia di grandi annunci. Da oltre quindici anni l’attività di Mallove era dedicata esclusivamente alla diffusione di studi e ricerche sulla Free Energy. La sua professionalità, non tanto come giornalista che si occupava di scienza ma soprattutto come scienziato che si occupava di informazione, gli consentiva di capire esattamente la potenzialità di alcune tematiche, di individuarne le applicazioni nella società e di identificare facilmente i detrattori e le false informazioni diffuse dalla cosiddetta “scienza ufficiale”.Ricostruendo la storia della Fusione Fredda fin dal primo esperimento di Martin Fleischmann e Stanley Pons, avvenuto all’università di Salt Lake City nel 1989, non possiamo dimenticare che:- Nel 1991 l’allora Presidente degli USA George Bush, per dare un taglio alle polemiche nate in seguito all’esperimento, incaricò l’MIT di replicare le prove e di compilare un rapporto.- Il rapporto finale che arrivò sulla scrivania del Presidente, compilato e firmato del rettore dell’MIT John Deutch, concludeva “provando” che la reazione nucleare era soltanto una “frode”, screditando i molti scienziati che si erano interessati alle ricerche e sottolineando che “non fu ottenuta assolutamente nessuna reazione”. Ovvero la più grande frode scientifica degli ultimi secoli.

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- Ma ci fu un problema, il nostro Eugene Mallove, con il suo formidabile fiuto di vecchio volpone dell’MIT, riuscì ad ottenere una copia degli appunti di laboratorio originali degli esperimenti eseguiti.I dati dimostravano la frode ma quella contro l’intera umanità.Veniva confermato che:1- La reazione era ottenuta da un comune componente della normale acqua, molto abbondante e facile da estrarre.2- La reazione produceva elio in forma gassosa e calore in eccesso.3- Nessuna radiazione, ovvero, nessun combustibile o scarto tossico e radioattivo per l’ambiente e gli esseri viventi. Una caratteristica che rendeva istantaneamente obsoleti e inutili le centrali nucleari e tutte le ricerche sulla condotte sulla fissione e sulla fusione calda.Gli esperimenti condotti dall’MIT dimostravano che la Fusione Fredda era in grado di eliminare il fabbisogno sociale degli idrocarburi per la produzione di energia. Ma il professor Deutch dichiarò al Presidente Bush che si trattava soltanto di una semplice frode! Nel maggio 1995 grande SORPRESA, il neo Presidente Clinton nominò il professor John Deutch Direttore della Central Intelligence Agency, la CIA! Ma nel 1996 la comunità dell’intelligence statunitense si rese conto che erano in atto pesanti fughe d’informazioni sensibili, di elevato livello di sicurezza. Una commissione guidata da un ispettore generale con pieni poteri iniziò le sue indagini. Venne scoperta una realtà tremenda, in seguito ammessa da Deutch, il direttore si portava a casa un’enormità di materiali sensibili che analizzava con i suoi personal computer connessi con la rete della Citibank di cui era uno dei dirigenti. Nonostante le indagini dimostrarono che con quei computer furono scambi messaggi email con la Russia ed Israele ed effettuati accessi a numerosi siti pornografici, a John Deutch non venne tolto il nulla-osta di sicurezza industriale del Pentagono. Fu costretto a dimettersi da direttore della CIA il 15 dicembre 1996 e ritornò professore all’MIT e consulente delle industrie di armamenti Raytheon Corp., SAIC e altre. Il suo comportamento ai vertici del Governo statunitense diede origine ad un’azione giudiziaria che avrebbe potuto portare all’incriminazione per alto tradimento. Niente paura! Il giorno prima di rimettere il suo mandato il buon Clinton concesse a Deutch e ad altre 99 persone il Perdono Presidenziale. Tutto finito. Tutto Pulito. Si ricomincia. Come abbiamo visto, Eugene Mallove aveva scoperto che i dati sperimentali dimostravano che quanto dichiarato al Presidente George Bush dal rettore dell’MIT John Deutch fosse completamente falso. E come quest’ultimo bugiardone, nominato da Bill Clinton direttore della CIA, avesse perso l’importante incarico a causa di una grave fuga di notizie riservate. I suoi computer di casa erano stati trovati zeppi di documenti interni della CIA, con tracce di scambi di messaggi con Israele, con la Russia oltre che un’infinità di accessi a siti porno. Segaiolo oltre che bugiardo il nostro campione della scienza. Va ricordato che durante il suo incarico Deutch (nato in Belgio nel 1938) ebbe un duro scontro con il New York Times a proposito delle rivelazioni sull’organizzazione da parte delle CIA del traffico di cocaina e crack nell’area di Los Angeles negli anni ’80. Rientrato al MIT come professore Deutch ha mantenuto gli incarichi di consulente di grandi multinazionali tra le quali Raytheon (armamenti), Perkin-Elmer, Schlumberger (farmaceutici), SAIC e Citibank. La stessa Citibank ora sotto inchiesta per gigantesche attività internazionali di riciclaggio di denaro sporco e per aver speculato sui pacchetti azionari della American Airlines e United Airlines ben una settimana prima del tragico 11 settembre 2001. Che combinazione, proprio mentre il professor Deutch sedeva nel consiglio di amministrazione del gigante bancario. Niente paura, il 14 ottobre 2003 la Commissione del Congresso USA sugli Attacchi Terroristici del 11 settembre invita proprio John Deutch a fornire i suoi preziosi suggerimenti di grande esperto per una efficace riorganizzazione dell’intero apparato d’intelligence statunitense. Staremo a vedere i risultati. Intanto oltre che il fronte irakeno si sta scaldando anche quello della Fusione Fredda e le ultime settimane sono state dense di avvenimenti. Nel “The 2004 Cold Fusion Report“, un rapporto di 54 pagine al Dipartimento dell’Energia USA costato quattro anni di lavoro e l’analisi di oltre 3.000 documenti di ricerca ai due incaricati Steven Krivit e Nadine Winocur, viene dimostrato in modo inequivocabile che: Oltre 150 scienziati di tutto il mondo, compresi 60 fisici, sostengono, dati alla mano come la FF sia una reazione nucleare a bassa temperatura verificabile, riproducibile e priva di radiazioni nocive o di scorie nucleari. Il rapporto al DOE, secondo Kenneth Chang del New York Times: “Porta i seguaci della FF agli apici della vendetta, dopo anni di ridicoli rifiuti.” Il numero di aprile di Physics Today racconta come il Dipartimento per l’Energia USA abbia deciso di rivedere le ricerche sulla fusione fredda degli ultimi quindici anni. James Corey, dirigente dell’unità tecnologica dei Sandia National Laboratories del governo degli Stati Uniti, sostiene “E’ in arrivo in ritardo una rivoluzione della scienza, e la reputazione degli scienziati della FF e di quelli che l’hanno ingiuriata sarà capovolta.” Sharon Begley, esperto di scienze del Wall Street Journal sottolinea come la Fusione Fredda può essere considerata una “scienza patologica” non per mancanza di evidenze, ma perché gli scienziati che avrebbero dovuto analizzarla non erano disposti nemmeno a considerarla o a discuterla. E’ facile che questa “scienza patologica” sia potuta evolversi in paranoica e nel tentativo di arginare l’ondata incontrollabile del progresso pulito uno dei primi a cui farla pagare sia stato proprio quell’Eugene Mallove che con la sua attività aveva mantenuta accesa la fiaccola della speranza.

LA STORIA. COME E’ NATA LA FUSIONE FREDDA1989. Il 23 marzo di quell’anno, uno dei più stimati e rispettati elettrochimici inglesi, Martin Fleischmann, e il collega americano Stanley Pons, convocarono una conferenza stampa presso l’Università di Utah (USA) per comunicare al mondo intero di aver fatto una scoperta che avrebbe cambiato il destino energetico dell’umanità. I due scienziati, che stavano studiando sistemi di immagazzinamento di Idrogeno in strutture metalliche solide sfruttando le proprietà che hanno alcuni metalli di assorbire tale gas all’interno del proprio reticolo atomico, in quell’occasione annunciarono di essere riusciti a ricavare una anomala e massiccia produzione di energia d’origine nucleare. Essi infatti ipotizzarono di aver scovato un fenomeno naturale in cui una reazione nucleare (fusione tra due atomi di Deuterio a dare l’Elio) riusciva ad avvenire in un ambiente a temperature non enormi, come invece accade nel Sole, pur trattandosi sempre di fusione. Per questo la battezzarono con il nome “Fusione Fredda”. 1989. Nelle cinque settimane successive il mondo scientifico fu in subbuglio. In moltissimi si gettano a capofitto su tale esperimento. Fleishmann & Pons però, non sapendo resistere ad una notizia di cotanta importanza a livello mondiale, avevano commesso

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un’ingenuità fatale: non tennero conto che mancava la capacità della riproducibilià dell’esperimento presentato. Questo “particolare” fu un ostacolo per chi tentava di riprodurre l’esperimento e divenne immediatamente l’appiglio comodo e sicuro per chi, per invidia, per pigrizia, per anticonvenienza, per paura di perdere potere o altre ragioni, scelse di non approfondire gli studi e gli esperimenti ma di gridare in maniera superficiale alla bufala. Tutto ciò portò comunque, in pochi mesi, a far crescere nell’opinione pubblica la ‘certezza’ che la FF fosse una bufala, una cantonata colossale. Non venne compreso, semplicemente, che il fenomeno richiedeva di superare una certa soglia per avvenire. Se questa non veniva superata (e non era semplice) non accedva un bel nulla!1991. L’allora Presidente degli USA George Bush, incaricò il MIT di replicare le prove e di compilare un rapporto.  Il rapporto finale che arrivò sulla scrivania del Presidente, compilato e firmato del rettore del MIT John Deutch, concludeva “provando” che la reazione nucleare era soltanto una “frode”, screditando i molti scienziati che si erano interessati alle ricerche e sottolineando che “non fu ottenuta assolutamente nessuna reazione”.Ma Eugene Mallove, con il suo intuito di vecchio volpone del MIT, riuscì ad ottenere una copia degli appunti di laboratorio originali degli esperimenti eseguiti. I dati dimostravano l’opposto, cioè che la frode era stata compiuta da chi aveva voluto far risultare bufala la FF (Foto a destra):1- La reazione è ottenuta da un comune componente della normale acqua, molto abbondante e facile da estrarre;2- La reazione produce Elio in forma gassosa e calore in eccesso;3- Non viene emessa nessuna radiazione, o scarto tossico e radioattivo per l’ambiente e gli esseri viventi. Una caratteristica che

rende istantaneamente obsoleti e inutili le centrali nucleari e tutte le ricerche sulla condotte sulla fissione e sulla fusione calda.

1994. Gli esperimenti condotti dall’MIT dimostravano che la Fusione Fredda é in grado di eliminare il fabbisogno sociale degli idrocarburi per la produzione di energia, ma il professor Deutch dichiarò al Presidente Bush che si trattava soltanto di una semplice frode! Il maggio successivo, con grande sorpresa, il neo Presidente Clinton nominò il professor John Deutch Direttore della Central Intelligence Agency, la CIA!1996. Ma nel 1996 una commissione scoprì una realtà tremenda, in seguito ammessa da Deutch: egli si portava a casa un’enormità di materiali sensibili che analizzava con i suoi personal computer connessi con la rete della Citibank di cui era uno dei dirigenti. Il suo comportamento diede origine ad un’azione giudiziaria che avrebbe potuto portare all’incriminazione per alto tradimento, ma… niente paura! Il giorno prima di rimettere il suo mandato il buon Clinton concesse a Deutch e ad altre 99 persone il Perdono Presidenziale. Tutto finito. Tutto Pulito.1998. All’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, a Frascati, a seguito del lavoro del Prof. Giuliano Preparata viene redatto il “Protocollo innovativo per l’ ipercaricamento di catodi di Palladio con Idrogeno“. Viene cioè compreso che il processo di caricamento del Palladio, che durava settimane, è l’elemento critico, è la soglia da superare. Se il Deuterio, isotopo dell’Idrogeno, non arriva alla corretta concentrazione, il fenomeno di F.F. non può avvenire. Viene steso quindi un protocollo per la fase di caricamento che, attraverso una precisa procedura, ne garantisce il livello ottimale per ottenere la tanto agognata replicabilità del fenomeno FF.1999. In tutto il decennio ’89-’99 a livello mondiale la questione Fusione Fredda si insabbia, e viene dimenticata dalla comunità scientifica (almeno quella operante in ambito civile). Chiunque provi a lavorarci su diviene oggetto di un duro scherno e può venire addirittura rilevato dal posto che occupa. John Bockris fu, ad esempio, tra quelli che ‘pagarono’ di più questo spregevole atteggiamento dei colleghi. Un fenomeno psicologico assimilabile alla classica ‘aggressività del branco’ s’innescò tra gli accademici, che continuarono per anni la ‘guerra’ della derisione su chiunque nominasse la parola Fusione Fredda. Tanto fu che, i pochi che scelsero di non uniformarsi al gruppo e che vollero vederci chiaro fino in fondo, furono costretti a cambiare il nome al fenomeno fisico. I documenti scientifici relativi alla FF datati negli anni ’90 si intitolano tutti più o meno così: “Analisi dell’eccesso di calore nel processo di caricamento del Palladio in elettrolisi di deuterossido di Litio ed acqua deuterata”. In pratica: “Calorimetria della Fusione Fredda”.2000. Muore Giuliano Preparata, pochi mesi dopo aver scritto la prefazione del libro di Roberto Germano: “Fusione Fredda: moderna storia d’inquisizione e alchimia” – Ed. Bibliopolis. Un testo che ricalca molto bene ed in dettaglio tutti gli avvenimenti che hanno coinvolto la storia della FF.

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2001. Il Nobel Carlo Rubbia, allora presidente dell’ENEA, decide di porre fine alla diatriba e commissiona un esperimento ad un gruppo di ricercatori fra cui il Prof. Emilio Del Giudice, un grande amico di Giuliano Preparata, ed altri scienziati come Antonella De Ninno e AntonioFrattolillo, che già lavoravano con Preparata. Questo esperimento, ovvero la rilevazione di produzione di Elio-4 e la successiva correlazione con gli eccessi di calore rilevati, avrebbe definitivamente fugato ogni dubbio in proposito all’origine nucleare della FF. Se si fosse rilevata effettivamente produzione di 4He contestualmente alla produzione di calore in eccesso, essa sarebbe stata l’inconfutabile e definitiva prova che la reazione di fusione avviene realmente.

2002. Alla fine del 2002 il gruppo dell’ENEA arriva a produrre il Rapporto-41. Un documento che effettivamente conferma la reale natura nucleare della FF.

Purtroppo, ed inspiegabilmente, Rubbia dapprima convoca gli scienziati per raccoglierne i risultati, anzi, addirittura si prodiga in prima persona per stendere alcuni dettagli del rapporto, ma poi sparisce nel silenzio totale. Anche la stessa direzione dell’ENEA ignora le richieste di contatto dei ricercatori. Sul sito dell’ENEA di Frascati compare la seguente dicitura: “I risultati (positivi) delle attività relative al progetto “Nuova Energia da Idrogeno” , svolte nell’ambito dell’Unità Tecnico Scientifica FUSIONE, sono stati raccolti nel rapporto tecnico ENEA RT2002/41/FUS. Per l’anno 2003 non sono stati assegnati finanziamenti ulteriori per cui non sono previsti ulteriori sviluppi“. Carlo Rubbia non si fa più sentire. Lascerà poi la presidenza dell’ENEA nel 2005.

2003. A questo punto, siamo in piena estate 2003, oltreoceano un evento scientifico cambiò in qualche modo lo scenario di cui parliamo: la “Conferenza internazionale sulla Fusione Fredda” tenutasi a Boston. Qui, Vittorio Violante, membro del gruppo Del Giudice-De Ninno, ed altri ricercatori di istituti che avevano utilizzato i materiali messi a punto dall’Enea presentarono i positivi risultati raggiunti. Questi ed altri risultati, presentati da altri gruppi di prestigio internazionale, convinsero alcuni accademici americani a sottoporre nuovamente la questione alDepartment of Energy americano (DOE), affinché svolgesse nuove verifiche. Così, insigni esperti del DOE effettuarono un’ampia analisi dei dati disponibili in letteratura, in seguito alla quale proposero un confronto dal vivo con alcuni esperti. In sostanza un vero e proprio ripensamento, nel quale il DOE, per non dover ammettere con evidenza di aver sbagliato in pieno, camuffa come «approvazione di un processo di revisione». Cioè la presa d’atto che la situazione è oggi diversa da quella iniziale del 1989, e che il lavoro fatto nei quindici anni successivi dai vari laboratori di ricerca, come quello dell’ENEA, ha cambiato i termini della questione.2004. Confronto che si tenne nell’agosto 2004 a Washington, dove 5 scienziati americani e uno solo non americano, Vittorio Violante, discussero davanti ad una commissione di qualificati referee le ricerche effettuate e i risultati ottenuti. Quindi la commissione, dopo aver valutato per alcuni mesi la documentazione raccolta, emise finalmente una “sentenza”, nella quale si asseriva che “circa la metà dei referee riteneva che il fenomeno era da considerarsi un effetto reale, cioè non frutto di fantasia o di cattive misure, e che la materia meritava di essere studiata ne più ne meno che altre materie scientifiche”.Parallelamente, in Italia, il 20 ottobre del 2004 il Ministero delle Attività Produttive, nella persona del dirigente Salvatore Della Corte, che per caso incappò sul sito dell’ENEA, incuriositosi, lesse il Rapporto41 e volle vederci chiaro. Convocò la Presidenza della divisione Fusione dell’ENEA e la Dott.ssa De Ninno per capire perchè l’ENEA non diede seguito al lavoro iniziato, dato che la rilevanza del risultato era notevole. Ma la direzione ENEA, a fronte di un’offerta di finanziamento, cercò addirittura di convincere il Ministero a finanziare altri settori. Poi, pur di non perdere tutti i soldi, accettò il finanziamento di 800.000€ per

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proseguire gli studi sulla Fusione Fredda, ma affida il lavoro non più a Del Giudice-De Ninno ma ad un altro gruppo, quello di Vittorio Violante.Nel 2005, grazie ad organizzazioni come l’International Conference of Condensed Matter Nuclear Science, o ad ISCMNS in cui gli scienziati di tutto il mondo che lavorano attivamente sulla Fusione Fredda si scambiano le informazioni relative al risultato del proprio lavoro, emerge una realtà impensata. Si sviluppano innumerevoli ‘variazioni sul tema’, e si scopre che il fenomeno della F.F. è ottenibile con diverse metodologie. Dal bombardamento diretto del Palladio per sputtering di ioni Deuterio o di neutroni, al processo di Gas-Loading (in cui il Deuterio è immesso in una camera contenente nanosfere di Palladio), al processo di stimolazione esterna tramite Laser Triggering (Violante), eccetera. Insomma, si apre una nuova scienza. Così come accadde agli inizi del 1900 quando Irwing Langmuir scoprì la ‘surface chemistry’, la chimica delle superfici, che ha portato oggi, per esempio, a capire l’importanza dei catalizzatori nelle reazioni chimiche.2006. Gli ultimi sviluppi del gruppo di Vittorio Violante hanno dimostrato che si è raggiunto un buon controllo, in laboratorio, del fenomeno. Incomincia anche ad emergere una realtà nascosta: già da qualche anno, alcuni grandi gruppi industriali, oltre che Università ed Enti di ricerca pubblici in tutto il mondo, si stanno dedicando al fenomeno: ST Microelectronics, Pirelli Labs, EDF Electricitè de France, Energetics Inc., ENEL, ENEA, IFNF, Mitsubishi Heavy Industries, eccetera. I paesi più attivi, che fino all’anno scorso erano Italia e Giappone, stanno rischiando di vedersi rubare il know-how accumulato con tanto coraggio e determinazione in questi 20 anni di fatiche ‘contro corrente’ da paesi come la Cina, che prevede ingenti stanziamenti nel settore energetico o, ironia della sorte, dagli USA, primi e pesanti fautori della tesi della bufala. Oggi la verità, lentamente, sembra venire a galla e anche i media incominciano ad interessarsi alla questione. Di Ottobre 2006 è un servizio di Rainews24, ad opera del giornalista Angelo Soso. Ilvideo è scaricabile anche online, sia pure a bassa qualità.Riccardo BennatiRoy Virgilio

SPIEGAZIONE BASE DEL FENOMENOTesto realizzato in collaborazione con: www.ioriocirillo.com

La tormentata storia della fusione fredda ha inizio il 23 Marzo 1989 quando i due scienziati americani dell’università dello UTAH, Martin Fleischmann e Stanley Pons, attraverso una conferenza stampa annunciarono al mondo scientifico e mediatico la scoperta della fusione “fredda”. Per comprendere esattamente qual è il tipo di problema risolto dai due elettrochimici, è necessario introdurre brevemente cosa sia la fusione nucleare.

COS’E’ LA FUSIONE NUCLEARE?

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E’ quella reazione mediante la quale due nuclei leggeri, spesso Idrogeno o suoi isotopi, entrano in collisione fondendosi in un unico nucleo più pesante. Tale reazione quando avviene, sviluppa una grande quantità di energia. Un esempio molto conosciuto di fusione nucleare è quella che avviene all’interno della fornace nucleare del nostro Sole, che emette luce, calore e quindi energia ogni volta che due nuclei di Idrogeno si avvicinano tra loro a tal punto da fondersi e diventare, grazie ad una serie di reazioni nucleari, un nucleo diElio-4. Anche se schematizzata in poche parole, in realtà tale reazione nucleare si completa attraverso passaggi molto complessi ma, possiamo certamente dire che la causa dell’avvicinamento dei nuclei di idrogeno è data dalla fortissima agitazione termica, generata dalla elevata pressione fra i nuclei di idrogeno, dovuta alla attrazione gravitazionale che tiene compressi i nuclei ad alta densità. Le temperature estremamente elevate (circa 15 milioni di °C), generate da questa immensa pressione , fanno si che i nuclei acquisiscano un’energia sufficiente per poter vincere la reciproca repulsione elettrostatica -la cosiddetta barriera Coulombiana- avvicinandosi al punto tale da determinare la fusione. Condizioni di questo tipo, nonostante siano apparentemente ben comprese, non sono facilmente riproducibili sulla terra. In tutto il corso del novecento, e ancora attualmente, sono stati raggiunti parziali risultati in questo campo, tuttavia non si è ancora riusciti, a fronte di elevatissimi investimenti economici, ad avvicinarsi molto alle condizioni che si hanno all’interno del nucleo solare ove la reazione si “autosostiene”. Fra i traguardi conseguiti tuttavia, come esempio, si può citare la realizzazione della famigerata bomba H. In essa, utilizzando una miscela di Deuterio e Trizio, due isotopi dell’idrogeno, si riescono a raggiungere le condizioni che possono innescare la fusione (di tipo esplosivo) utilizzando l’energia di una bomba atomica a fissione (simile a quella usata per Hiroschima). La bomba è in grado di produrre una temperatura molto intensa che è in grado certamente di superare i 15.000 °C necessari per la fusione dei due nuclei. Per questo motivo, tale tipo di fusione nucleare è detta Termonucleare o “calda”; in contrapposizione a quella non termonucleare o “fredda”, così detta perché condotta a temperatura ambiente e a pressione atmosferica.

LA FUSIONE FREDDADa quanto sopra deriva il termine “Fusione fredda” oppure “Cold fusion” espressione anglosassone che definisce appunto una fusione dei nuclei che avviene a temperatura molto, ma molto più bassa dei 15.000°C richiesti. A seconda del processo che viene utilizzato i metodi più studiati sono essenzialmente due: fusione fredda prodotta mediante CONFINAMENTO MUONICO e fusione fredda da CONFINAMENTO CHIMICO.IL CONFINAMENTO MUONICO:Il muone è una particella dotata di una massa pari a circa 200 volte quella dell’elettrone e possiede una durata della vita media di circa 2,2 milionesimi di secondo. Tale particella presenta l’interessante caratteristica che, nel disintegrarsi, il 99,5% della sua massa si converte in energia. Sulla base di questa peculiarità si è pensato di utilizzarlo come catalizzatore nelle reazioni nucleari nel far avvicinare nuclei di Deuterio e Trizio restando a temperatura ambiente e pressione atmosferica. Nel passaggio dalla teoria alla pratica sperimentale tuttavia ci si è resi conto che, la possibilità che tale processo possa avere delle ricadute interessanti nelle applicazioni nell’ambito della produzione energetica su scala industriale, è legata al fatto che tale particella, prima di disintegrarsi, possa sostenere almeno un migliaio di reazioni che, a loro volta, diano inizio ad una vantaggiosa “reazione a catena”. Questo perché altrimenti, seppur basato su un fenomeno estremamente interessante, l’utilizzo e lo sfruttamento di tale fenomeno, non sarebbe vantaggioso. Nel voler delineare una storia del confinamento muonico, la prima verifica sperimentale di questo fenomeno fu eseguita nel 1957 da L. Alvarez a Berkeley, ma verifiche approfondite dimostrarono che la quantità di energia prodotta, seppur inconfutabilmente prodotta, era molto piccola con la conseguenza che il muone riusciva a catalizzare, al più, una sola reazione prima di disintegrarsi. Ad oggi, le ricerche, più o meno sistematiche, sullo sfruttamento di questa particella nella fusione di miscele di Deuterio-Trizio nell’intervallo di temperature che va da -260°C a 530°C, ha portato all’interessante risultato di non più di duecento fusioni per ogni muone. Un valore ancora troppo basso visto che duecento reazioni per muone sono appena sufficienti a compensare l’energia di alimentazione dello stesso reattore muonico. Anche se in un prossimo futuro non fosse ancora possibile raggiungere le mille reazioni per muone, sarebbe comunque pensabile la realizzazione di un reattore ibrido in cui la fusione, catalizzata da muoni, sia seguita da reazioni di fissione nucleare. Impiegando la prima come fonte di neutroni necessari per la seconda.

IL CONFINAMENTO CHIMICO:La fusione fredda, basata su tale tipo di confinamento, è caratterizzata dalla proprietà che ha ilPalladio nei confronti dell’idrogeno e dei suoi isotopi. Esso, come una sorta di spugna, riesce ad assorbire (caricarsi) di una grande quantità di questo elemento.L’interazione tra Palladio e Idrogeno in condizioni di caricamento è, tuttora, oggetto di numerosi studi da parte della fisica della materia condensata in quanto le anomalie riscontrate in questo tipo di sistemi attendono ancora una rigorosa interpretazione fisica.Proprio in questo genere di studi si inserisce la cella elettrolitica a “fusione fredda” presentata da Fleischmann e Pons nella famosa conferenza stampa del 1989. L’apparato dei due ricercatori era costituito grossomodo da una soluzione di acqua pesante (nient’altro che acqua col Deuterio al posto dell’Idrogeno) in cui sono immersi due elettrodi, il negativo (catodo) costituito da Palladio e il positivo (anodo) da Platino.

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Idrogeno (giallo) nel reticolo di palladio

Alimentando la cella elettrolitica dall’esterno fornendole semplicemente energia elettrica si ha, come noto, il passaggio di una corrente da un elettrodo all’altro attraverso la soluzione elettrolitica che determina migrazione degli ioni in soluzione. Il deuterio, (D+), attratto dal polo negativo di palladio, si introduce in copiose quantità all’interno del reticolo cristallino finchè, raggiunte determinate condizioni, inizia a generare una serie di prodotti “anomali” per una semplice elettrolisi: Elio, Trizio, neutroni, raggi Gamma e raggi X. Inoltre si registra la produzione di una quantità di energia sotto forma di calore che, confrontata con quella fornita in ingresso, risulta essere maggiore. Secondo Fleischmann e Pons, l’instaurarsi di quella che si presenta come una reazione di fusione nucleare, è dovuta alle particolari proprietà cristallografiche del Palladio che, fungendo in tal modo da catalizzatore, imprime ai nuclei degli atomi di Deuterio delle condizioni di risonanza tali da farli fondere. Diverse interpretazioni del fenomeno, seppur in grado in qualche modo di giustificare l’eccesso di calore prodotto, non potevano rientrare all’interno di nessuna reazione chimica nota, in quanto in nessun caso si ha concomitanza di trasmutazioni di idrogeno in elio, generazioni di neutroni ed emisioni gamma. Solo una reazione nucleare di fusione del Deuterio poteva giustificare quanto riscontrato. I risultati principali dei loro esperimenti furono che le celle elettrolitiche avevano prodotto una potenza di 4 Watt contro 1 Watt fornito, con un rendimento quindi del 400%; i neutroni, in alcuni casi, sono stati prodotti con un ritmo di circa 40.000 al secondo; (per i detrattori della fusione fredda, per poter parlare di vera e propria fusione, i neutroni prodotti per secondo dovrebbero essere almeno mezzo miliardo). In seguito altri ricercatori, rifacendosi alla strada aperta dagli esperimenti dei due elettrochimici, giunsero a risultati analoghi. In taluni casi la rilevazione dei neutroni prodotti era affidata a due metodi diversi: la via elettrolitica o “umida” (adottata da Fleischmann e Pons) e la via del “caricamento gassoso” o “secca” (avviata nei laboratori dell’ENEA di Frascati) in cui il Deuterio veniva caricato nel Titanio (non nel Palladio) sotto forma di gas. In ogni caso divenne ben presto evidente che la via elettrolitica “umida”, rispetto a quella secca, presenteva numerosi vantaggi, soprattutto riguardo una maggiore facilità nel caricamento del Deuterio nel Palladio, dovuta al fatto che il meccanismo dell’elettrolisi alla superficie degli elettrodi, responsabile della penetrazione dei nuclei di Deuterio all’interno del reticolo cristallino del Palladio, equivale a condizioni di pressioni equivalenti a quelle di molte migliaia di atmosfere, difficilmente raggiungibili con il caricamento per via gassosa.

LE POLEMICHE E L’INCREDULITÀ DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICANonostante l’eclatanza dei risultati presentati, gran parte della comunità scientifica internazionale accolse con molte polemiche i risultati sperimentali e tuttora permangono scetticismo e sfiducia in questo campo. Uno dei principali dubbi avanzati dalla comunità scientifica, è legato proprio al tipo di reazione di fusione tra i due nuclei di Deuterio. Infatti, in esperimenti analoghi condotti in condizioni di quasi-vuoto (cioè non in presenza di materia condensata come per il Palladio), si verifica che, nella reazione tra due nuclei di Deuterio, si potevano ottenere 2 risultati: nel 50% dei casi si ottenevano come prodotti Neutrone + Elio-3, nell’altra percentuale invece si otteneva: Protone + Trizio. Ma in realtà vi era anche un altro caso, che può avvenire con una bassissima probabilità (circa una su un milione, 0,0000001%: Elio-4 + raggi Gamma + calore (un “Minority Report”…)Nella stragrande maggioranza degli esperimenti sulla fusione fredda è stata rilevata una debolissima traccia di Neutroni e di Trizio (prodotti dei primi due casi), mentre risulta essere di gran lunga la reazione dominante quella in cui si ha la produzione di Elio-4.In altre parole i fisici detentori della fusione calda sostengono che negli esperimenti di fusione fredda la produzione prevalente di Elio-4 è un’anomalia inaccettabile in quanto ci sono reazioni che presentano una maggiore probabilità di successo, ma che, inspiegabilmente, non si verificano nella cella Pons-Fleischmann. I detentori della fusione fredda giustificano il riscontrarsi di questa anomalia basandosi sulle differenti condizioni che si hanno conducendo esperimenti nel vuoto ed esperimenti all’interno di matrici critalline. Un ulteriore motivo di polemica scaturisce dal fatto che la produzione di Elio-4 non è accompagnata

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dall’emissione di raggi gamma, cosa che invece avviene nella fusione “calda”. Ad oggi tuttavia, il vero nodo della polemica, più che basarsi su disquisizioni fenomenologiche meramente accademiche, si basa sulla mancata riproducibilità di questo genere di esperimenti. In pratica, gli effetti descritti quali eccessi energetici ed emissioni di particelle e radiazioni non si presentano sempre, ma solo al verificarsi di specifiche condizioni, comprese quasi del tutto ma non ancora al 100%. Arrivare a capire gli ultimi ingredienti della “ricetta” risulta di fondamentale importanza,sia per le applicazioni tecnologiche, ma ancor più per una definitiva comprensione del fenomeno. Nonostante questo problema sperimentale, in fase di risoluzione, da un punto di vista teorico numerosi successi sono stati ottenuti nella comprensione dell’origine dei meccanismi alla base degli effetti dei fenomeni di “fusione fredda”.

L’”EFFETTO PREPARATA”Una delle teorie più solide e coerenti da un punto di vista fisico fu enunciata da un docente di Fisica Nucleare dell’Università di Milano, prof. Giuliano Preparata, che elaborò la sua “teoria coerente sulla fusione fredda”. Tale teoria si basa sull’elettrodinamica quantistica (QED) nella materia condensata. La fisica quantistica ci mostra come la materia consista in un insieme numerosissimo di sistemi elementari (come atomi, molecole, ecc.) tenuti insieme da forze elettrostatiche, come la forza di Coulomb, e da altre forze fondamentali, caratterizzate da un cortissimo raggio d’azione: le forze elettrodinamiche. Tali campi quantistici, Come dimostra il Prof. Preparata, se messi in condizioni di risonanza col campo elettromagnetico, hanno la caratteristica di esercitarsi a grandi distanze e pur essendo deboli fra due corpi, suppliscono a tale limitazione con enormi fattori di amplificazione dovuti a tale natura cooperativa (o coerente). Preparata con questa comprensione delle dinamiche in gioco affiancò tali forze all’analisi teorica della elettrodinamica quantistica all’interno della materia condensata, riuscendo a giustificare l’origine dei risultati sperimentali di Fleischmann e Pons e in moltissimi casi, anche a fare previsioni corrette sui risultati da ottenere.

RACCOLTA DI DOCUMENTI UFFICIALI SULLA FUSIONE FREDDAultimo aggiornamento 05/08/08In questa pagina trovate la documentazione scientifica che descrive e supporta la realtà della fusione fredda. Inoltre troverete esperimenti che vanno a chiarire delle fenomenologie riconducibili all’ampio spettro degli eventi legati alla fusione fredda.I testi sono riportati sempre nella lingua originale e accompagnati, qualora necessario e dove possibile, dalla traduzione in italiano.Sarà una sezione in crescita continua quindi il mio consiglio è quella di tornare a visitarla spesso.Alcuni documenti risulteranno un po’ pesanti da aprire e a tal proposito trovate di fianco al link la grandezza in Kb in modo da potervi regolare immediatamente. Ma non fatevi fermare da qualche byte in più: questi documenti sono la porta per comprendere il reale stato dell’arte della Fusione Fredda e della trasmutazione nucleare a bassa energia al di la dei pregiudizi e delle parole senza riscontro. Buona lettura e buona cultura..1- Articolo del Dr. Yoshiaki Arata professore presso l’Università di Osaka – Giappone- sull’esperimento pubblico (e con risultato positivo) di replica della Fusione Fredda eseguito il 22 maggio 2008 - Inglese, pdf, 820 Kb2- L’inchiesta di Rai news24 sul caso Fusione Fredda e trasmutazioni nucleari a bassa energia3 – La relazione degli studi ENEA che ha dimostrato la natura nucleare della Fusione Fredda elettrolitica di Preparata, Del Giudice, De Ninno, Frattolillo, Rizzo – Italiano 1,6 Mb documento pdf .zip4 – L’esperimento di Ohomori-Mizuno con tungsteno ed acqua leggera - originale Inglese (920Kb) archivio Zip4a – L’esperimento di Ohomori-Mizuno con tungsteno ed acqua leggera - Italiano5 – Il link alla Decima Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (ICCF10) - Inglese6 – Il link alla sezione dell’ENEA che ha svolto gli esperimenti che hanno dimostrato la natura atomica della reazione - Italiano7 -  Fusione Fredda ed esseri viventi  di E. Del Giudice (INFN) e G. Talpo - Italiano (160Kb .pdf)8 – Trasmutazione nucleare a bassa energia di Iwamura (da ICCF9) – Inglese (512 Kb .zip)9 – Trasmutazione nucleare a bassa energia negli esseri viventi: articolo divulgativo –Italiano10 – Rapporto internazionale sullo stato della fusione fredda nel mondo aggiornata a marzo 2004 di Steven B. Krivit e Nadine Winocur, Psy.D. – Italiano, sito esterno, file .zip11 – Rapporto sul ICCF11 tenutosi a Marsiglia nel 2004 di Jim Corey del Sandia National Laboratories – Inglese (350 Kb .pdf)12 – Articolo sull’esperimento di trasmutazione a bassa energia dei ricercatori Mitsubishi(2004) di Haiko Lietz –13 – La teoria di Widom e Larsen del dipartimento di Fisica di Boston che richiama e conferma il modello P + e- = neutroni sottoforma di miniatomi della cella Iorio-Cirillo(Inglese – pdf 114Kb)14 – L’acqua e l’Elettrodinamica Quantistica Coerente (articoli di E. Del Giudice e G. Preparata)15 – Il libro gratuito sulla Fusione Fredda di Jed Rotwell 16 – Protocollo innovativo per l’ipercaricamento di catodi di Palladio con Idrogeno messo a punto all’INFN di Frascati (di Paolo Marini, Vittorio di Stefano, Francesco Celani ed Antonio Spallone) (pdf 530Kb)17 – Coherence 2006 di Roma: riassunto e spunti18 – Lugio 2007: Documento sullo studio della Fusione Fredda da Pirelli Labs (eng – pdf 500Kb)ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLA CELLA IORIO-CIRILLO AL PLASMA ELETTROLITICO sviluppata presso il laboratorio della “Promete S.r.l.” (società di spin-off dell’INFM di Napoli)

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SINTESI

Dettagli sul sistemaI test sono eseguiti in due fasi. Nella prima si acquisiscono i dati del plasma funzionante in condizioni stabili. Nella seconda si acquisiscono i dati di un resistore riscaldante che funziona con la stessa potenza del plasma. Le due acquisizioni durano lo stesso tempo.foto:cella dotata di camicia esterna (notare il nastro isolante nero che fissa le due termocoppie in ingresso e in uscita)

sistema di alimentazione Variac + raddrizzatore

pompa di circolazione

visione di insieme

cella in azione

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ecco la procedura per un test rigoroso.

Il test in realtà consta di due test uno col plasma e l’altro con un resistore. Plasma e resistore vengono alimentati con la stessa potenza elettrica, la cella è investita dalla stessa portata di liquido esterno e la temperatura di inizio test è la stessa per entrambi. Il modo di operare è il seguente. Si innesca il plasma dopo aver portato la temperatura della soluzione a 80°C e si attende che la soluzione si ponga in equilibrio termodinamico col flusso circolante e con l’ambiente. Il raggiungimento dell’equilibrio è segnalato dal fatto che ad un certo punto la temperatura della cella si fissa su un valore costante (non arriva mai a ebollizione a causa dell’efficacia del flusso della camicia esterna, in questo caso il plasma si è fissato a 94°C). A questo punto si fa partire l’acquisizione dei dati per 500 secondi. Quella che segue è la descrizione di uno dei test eseguiti la scorsa settimana (le cose in realtà migliorano di giorno in giorno, ma è indicativo): Dalla sola prova al plasma abbiamo ottenuto questo andamento delle potenza…. da notare che la potenza termica in uscita in alcuni punti era quasi il doppio di quella elettrica di alimentazione… il rendimento finale di questo test, solo considerando il calore scambiato con la camicia esterna è pari a 1.305 Per eliminare la possibilità di errore nella misura abbiamo poi eseguito lo steso test ma con un resistore riscaldante facendolo lavorare alla stessa potenza richiesta dal plasma (450 W) e cominciando ad acquisire al raggiungimento dell’equilibrio con l’ambiente (il resistore ha raggiunto l’equilibrio termico con l’ambiente portando la soluzione a 84°C fissi).

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in questo caso il rendimento finale misurato è più “normale” ed è pari a 0.71. Volendo normalizzare le perdite termiche (praticamente identiche nei due test) rapportando i due rendimenti, si ottiene: COP = rendimento plasma / rendimento resistore = 1.84

ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLA CELLA IORIO-CIRILLO AL PLASMA ELETTROLITICO sviluppata presso il laboratorio della “Promete S.r.l.” (società di spin-off dell’INFM di Napoli) SINTESI

GUIDA ALLA FUSIONE FREDDA E ALLA TECNOLOGIA DELLA NUOVA ENERGIA*1995, copyright Edition No. 1, 1995 Eugene F. Mallove e Jed Rothwell [Inclusa sul sito Web INE con permesso formale.]"Nulla è troppo meraviglioso per essere vero."

FAQ – Domande più frequentiHo pensato che la fusione fredda fosse morta, che fosse un errore o una truffa. Ma la ricerca sulla fusione fredda procede veramente? La fusione fredda, il "miracolo o errore" come fu annunciato all'Università di Utah da Dr. Martin Fleischmann e Stanley Pons nel Marzo 1989 è lontana dall'essere morta. È viva non solo in dozzine di laboratori nei Stati Uniti, ma in nummrosi centri di ricerca esteri [rispetto agli USA, NdT], particolarmente in Giappone. La ricerca sulla fusione fredda è ora un'attività su scala mondiale, in una dozzina di paesi.

Cos'è la "fusione fredda"?La "fusione fredda" è un fenomeno - vero ma ancora non completamente spiegato - di produzione di energia, che avviene quando normale idrogeno e la forma speciale di idrogeno chiamato deuterio è portato assieme con metalli, come palladio, titanio, e nichelio. Di solito alcuni meccanismi scatenanti, come elettricità o energia acustica, sono necessari per provocare gli effetti della "fusione fredda". Idrogeno e deuterio sono ambedue abbondanti nella normale acqua - acqua fresca, acqua dell'oceano, ghiaccio, o neve - così il processo aiuterà a por fine a molte preoccupazioni sull'energia nel mondo, se potrà essere sviluppato commercialmente. Questo è poco ma sicuro. (La forma deuterio dell'idrogeno è presente in natura nel rapporto di uno ogni 7,000 atomi di idrogeno ed è facile da separare.)

Esistono buone fonti di informazione sulla fusione fredda?Se vuoi leggere qualcosa sull’evoluzione di questa controversia scientifica e la incombente rivoluzione tecnologica, per favore leggi <John Wiley & Sons, Maggio 1991>, del Dr. Eugene F. Mallove. Questo lavoro che Arthur C. Clarke ha chiamato "l'unico buon libro sull’argomento", copre i primi due anni dell'era della fusione fredda. Per informazioni più tecniche, consulta la sezione Referenze di questa Guida.

Cosa è la fusione "calda"?La fusione calda è il tipo di reazione nucleare che scalda il Sole e le stelle. A temperature di milioni di gradi, i nuclei degli atomi di idrogeno possono superare la loro repulsione naturale, e congiungendosi formano nuclei di elio. Questo rilascia una energia enorme. La fusione è l'opposto di fissione, che è la liberazione di energia spezzando nuclei di uranio pesante o di plutonio.

QUAL È LO STATO ATTUALE DELLA FUSIONE "CALDA"?Il mondo scientifico ha speso più di quattro decadi e miliardi di dollari (si stima 15 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti) per investigare la possibilità di riprodurre con apparecchiature qui sulla Terra le reazioni della fusione delle stelle. Queste sono macchine complesse e grandi che contano su alti campi magnetici o potenti laser per comprimere e scaldare il combustibile di fusione – tipicamente gli isotopi di idrogeno, deuterio e trizio. Il programma per la fusione calda controllata ha fatto passi da gigante, ma tutti sono d'accordo che i dispositivi pratici non saranno disponibili prima di circa tre decenni. La fusione calda è un problema di ingegneria molto difficile. Molti tecnici - anche quelli favorevoli alla fusione calda - ritengono che l’approccio a reattore "tokamak" seguito dal Dipartimento USA per l’Energia non produrrà mai tecnologia commercialmente realizzabile. I ricercatori Americani sulla fusione calda vogliono ora costruire un grande, complesso reattore di prova chiamato ITER (Reattore Sperimentale Termonucleare Internazionale) che comincerebbe a operare nel 2005. Un impianto commerciale a fusione calda non sarebbe on-line fino almeno al 2040. Il bilancio annuale USA per la ricerca sulla fusione calda (Schneide, pagina 2/4) eccedono

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regolarmente 500 milioni di dollari, e il programma ora sta cercando di aumentare gli stanziamenti per l’ITER e per gli altri esperimenti.

IN COSA DIFFERISCE LA FUSIONE FREDDA DALLA FUSIONE CALDA?La fusione fredda rilascia quantità enormi di energia in forma di calore, non in radiazioni come nella fusione calda. Questa energia di calore è da centinaia a migliaia di volte quella che le normali reazioni chimiche potrebbero produrre. Se la "fusione fredda" è un forma finora ignota di reazione nucleare benigna - come molti ricercatori nel campo della fusione fredda credono - c'è più energia potenziale di fusione fredda in un miglio cubico di acqua marina che in tutte le riserve di petrolio sulla terra. La fusione fredda, contrariamente alla fusione calda, avviene in un apparato relativamente semplice, benché non ancora senza qualche difficoltà. Le reazioni di fusione fredda non sono del tutto simili alle reazioni convenzionali di fusione calda. Se lo fossero, gli sperimentatori della fusione fredda sarebbero stati uccisi da flussi massicci di radiazione di neutroni e raggi gamma. La continua meraviglia della fusione fredda è che - qualunque cosa sia - è apparentemente una reazione molto pulita che dà molto poca della comune radiazione di fissione e della reazione di fusione.

CI SONO TEORIE CHE POSSONO SPIEGARE LA "FUSIONE FREDDA"?I ricercatori della fusione fredda hanno tentato di trovare modelli teorici per spiegare gli effetti osservati della fusione fredda – il grande rilascio di energia termica, il basso livello di fenomeni nucleari, l'assenza di massicce radiazioni dannose e di altri effetti nucleari convenzionali. Negli esperimenti di fusione fredda sono stati osservati neutroni di basso livello, trizio, elio-4 e spostamenti di isotopi metallici. Non c'è ancora nessuna teoria singola e generalmente accettata che spieghi tutti questi fenomeni. Non c’è dubbio, comunque, che i fenomeni esistono e che saranno spiegati, ma più probabilmente fra qualche anno. È molto difficile immaginare una teoria che si accordi con tutti i dati. La spiegazione sarebbe nascosta nelle reazioni nucleari, in una esotica "super-chimica" implicante modifiche alla meccanica quantistica, o qualche cosa ancora più bizzarro (come estrarre energia dal punto-zero dello spazio a livello atomico).

QUAL’È L'EVIDENZA PRINCIPALE DELLA "FUSIONE FREDDA"?L'evidenza più importante della fusione fredda è l'energia del calore in eccedenza che viene dalla speciale cella elettrochimica - molto più calore di quello prodotto dalla energia elettrica che la alimenta. Ricercatori competenti e prudenti hanno ora confermato che in condizioni corrette è possibile ottenere - oltre la potenza immessa - dal 10% a molte migliaia di volte la potenza in entrata!Infatti, negli esperimenti riportati alla Quarta Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (Dicembre, 1993), un ricercatore, il Dott. T. Mizuno dell’Università di Hokkaido, riportò un rapporto di potenza di output/input di 70'000. Qualche volta questo potenza è impulsiva, ma è apparsa anche in modo continuativo in alcuni esperimenti per centinaia di ore, e in alcuni casi per molti mesi. Quando di questa potenza si accumulano i chilowattora, la conclusione inevitabile è che viene rilasciata molta più energia di quella che qualsiasi possibile reazione chimica (come noi ordinariamente comprendiamo tali reazioni) potrebbe produrre.E c'è di più: Nei pochi anni passati, è emersa anche una sorprendente evidenza sperimentale del fatto che negli esperimenti di fusione fredda sono stati trasmutati elementi. L’elio-4, per esempio, è stato trovato da diversi laboratori, e piccoli quantitativi di atomi di metalli radioattivi, come gli isotopi di argento e rhodio, sono apparsi negli elettrodi di palladio delle celle a fusione fredda, nelle quali nessuno di tali atomi esisteva prima che gli esperimenti cominciassero.

COME POSSIAMO ESSERE SICURI CHE LE MISURAZIONI DEL CALORE NEGLI ESPERIMENTI DI FUSIONE FREDDA NON SIANO ERRORI?Molti di questi esperimenti di fusione fredda differiscono significativamente l'uno dall'altro nel loro approccio e condizioni. Così non c'è possibilità che i vari laboratori stiano commettendo sistematicamente gli stessi errori in tutti questi esperimenti. L'eccesso di energia prodotta in alcuni di questi esperimenti è la prova che qualcosa di veramente straordinario e di enorme significato tecnologico potenziale è stato scoperto. Nei primi giorni della ricerca sulla fusione fredda, quando gli scienziati stavano lottando e imparando come replicare l'effetto, erano stati fatti pochi esperimenti, e molti errori. Nelle settimane che seguirono l’annuncio di Martin Fleischmann e Stanley Pons all'Università di Utah nel 1989, un gran numero di scienziati tentarono di replicare il

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fenomeno, e fallirono - o pensarono di aver fallito, o di fatto davvero ottennero ris}ltati positivi, ma per varie ragioni furono falsamente interpretati e i loro dati impropriamente riportati. L'esperimento è considerevolmente più complicato e più difficile da compiere rispetto a come originariamente riportato in qualche giornale scientifico o rivista popolare. I possibili mrrori di misurazione in molti esperimenti di fusione fredda sono oggi molto, molto più piccoli degli enormi effetti misurati.

ESISTONO ALTRI MODI DI OTTENERE ENERGIA IN ECCEDENZA DALLA "FUSIONE FREDDA"?L'esperimento originale di fusione fredda di Fleischmann e Pons è ora stato affiancato da molti altri metodi per ottenere energia in eccedenza. Questo è l’attuale (e crescente) elenco di apparenti processi di "fusione fredda" che danno energia in eccedenza:1. Processo Originale di Pons-FleischmannSoluzione di acqua pesante con un elettrolita come il deuterossido di litio (LiOD), trasportato dalla corrente. La corrente è fatta circolare tra un catodo in lega di palladio e un anodo di platino.2. Processo al Sale fusoProcesso elettrolitico in fusione ad alta temperatura che coinvolge tipicamente cloruro di litio (LiCl) e cloruro di potassio (KCl) in soluzione fusa resa satura con deuteride di litio (LiD). Gli elettrodi sono di palladio e alluminio.3. Processo di Randell MillsSoluzione di acqua normale con (tipicamente) potassio carbonato come elettrolita (K2C03). Elettrodi: catodo in nichelio e platino, o anche anodo in nichelio.4. Processo di scarica in gas deuterioScarica elettrica a bassa tensione su vari metalli in atmosfera di gas deuterio.5. Attivazione UltrasonicaUsando frequenze ultrasoniche, l’energia acustica bombarda il palladio o altri metalli sommersi in acqua pesante, producendo energia in eccedenza e elio-4. 6. Ceramica conduttrice di protoniCerti materiali ceramici come ossidi di stronzio-cerio e ossido di alluminio-lantanio, quando sono attraversati da una corrente molto bassa in un'atmosfera di gas deuterio, danno una significativa energia in eccedenza.7. Stimolazione con campi magnetici e radiofrequenzeE’ stato verificato che la stimolazione con campi magnetici e radiofrequenza migliorano l'energia in eccedenza degli altri processi di fusione fredda citati, come la fusione fredda in cella elettrochimica.8. Attivazione turbolentaUn cilindro di alluminio massiccio con una serie regolare di fori sul bordo ruota molto ravvicinato ad un telaio d'acciaio. Normale acqua è pompata attraverso l'interfaccia e si riscalda di colpo vaporizzandosi. La Pompa Idrosonica (della Hydro Dynamics, Inc.) ha ora mostrato una convincente evidenza di massiccia produzione di calore in eccedenza. Apparecchiature simili sono state riportate da altri.9. Processo di Piantelli-Habel-FocardiUn substrato di nichelio è sottoposto ad alte temperature in un'atmosfera di idrogeno. Dettagli del processo non sono stati svelati, ma l’evidenza di una massiccia produzione di energia in eccedenza è chiara.

QUALI LABORATORI STANNO OTTENENDO RISULTATI POSITIVI?Diverse centinaia di laboratori nel mondo hanno ottenuto risultati positivi sulla fusione fredda. Un elenco parziale che apparve in "Fire from Ice" nel 1991 è già antiquato.Nella primavera del 1991 una confermnza nella vecchia Unione Sovietica rivelò risultati molto più positivi; alla Seconda Conferenza Annuale sulla Fusione Fredda tenuta a Como, in Italia nel Luglio 1991, è emersa una evidenza molto più positiva per la fusione fredda. Alla Terza Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda nell’Ottobre1992 l'evidenza fu assolutamente completa. Alla Quarta Conferenza Internazionale su Fusione Fredda (Maui, Dicembre 1993), il campo fiorì in molte nuove direzioni: nuovi metodi di generare calore in eccedenza, e nuove osservazioni - specialmente la apparente tramutazione a bassa energia di elementi pesanti. Centri di ricerca che riportano importanti risultati sulla fusione fredda includono:Electric Power Research Institute (EPRI)/Stanford Research Institute (SRI)Los Alamos National LaboratoryOak Ridge National LaboratoryNaval Weapons Center at China LakeNaval Research LaboratoryNaval Ocean Systems CenterTexas A&M UniversityCalifornia State Polytechnic UniversityENECO, Salt Lake CityHokkaido National University

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ENEA (Italia)Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Italia)Osaka National UniversityNational Institute for Fusion Science, NagoyaTokyo Institute of TechnologyBhabha Atomic Research Centre, Bombay, IndiaTechnova CorporationIMRA CorporationNTT (Nippon Telephone and Telegraph company)E-Quest Sciences (California)Shell Recherche SA (Francia)Tsinghua University (Cina)University of Illinois at UrbanaMolti altri laboratori di ricerca privati negli USA e all'estero.

CHI STA FINANZIANDO LA RICERCA E LO SVILUPPO DELLA FUSIONE FREDDA?Il maggiore appoggio finanziario per la ricerca sulla fusione fredda viene da queste fonti: L'annuncio pubblico al Dicembre 1993 che ENECO, una società per azioni di Salt Lake City, aveva acquisito su scala mondiale i brevetti sulla fusione fredda concedendoli all'Università dell’Utah, è una ulteriore indicazione dei crescenti interessi costituiti sulla fusione fredda. ENECO è ora divenuto uno dei massimi finanziatori della ricerca sulla fusione fredda negli Stati Uniti e all'estero. Ministero dell’Istruzione, Governo del Giappone. La ricerca è coordinata attraverso l'Istituto Nazionale Giapponese per la Scienza della Fusione, a Nagoya, ed è condotta nei Laboratori dell’Università Nazionale. Il Ministero dell’Istruzione investe da 15 a 20 milioni di dollari all’anno sulla fusione fredda. Nell'Autunno di 1991, il Ministero del commercio Internazionale e dell’Industria ha organizzato un consorzio di ricerca fra le dieci miggiore società per azioni giapponesi per far avanzare la ricerca sulla fusione fredda. Prima di ciò, solo il Mini{tero dell’Istruzione era stato coinvolto in questa ricerca. Questo consorzio è chiamato "The New Hydrogen Energy Panel" (NHEP). Nella primavera del 1992, quando l’attività del Panel divenne ampiamente nota, i giornali giapponesi riportarono che cinque fra le altre maggiori società per azioni giapponesi avevano chiesto di essere incluse. A metà del 1992, MITI annunciò un programma quadriennale da tre miliardi di Yen (24 milioni di dollari) per far avanzare la ricerca sulla fusione fredda. Questi soldi sarebbero stati suddivisi per spese speciali fra i laboratori nazionali, come viaggi e equipaggiamento addizionale, acquistati oltre i livelli discrezionali soliti. Quella somma non include il denaro - salari e altro - che viene in bilanci separati, e non comprende qualsiasi ricerca nel settore privato che noi sappiamo essere cospiqui. Infatti, i soci si sono impegnati ad offrire al fondo almeno 4 milioni di dollari, per un totale di 28 milioni. Sia il MITI che i membri del NHEP, sottolineano che questo fondo è flessibile, e può essere espanso. La attuale spesa annuale del Giappone sulla fusione fredda è stimata vicino ai 100 milioni di dollari. Questo diverrà drammaticamente evidente quando le apparecchiature tecnologiche cominceranno ad emergere. L’Electric Power Research Institute (EPRI), di Palo Alto, CA., (braccio della ricerca dell'industria elettrica USA da 500 milioni di dollari annui) aveva speso alla fine del 1991 6 milioni di dollari sulla fusione fredda, e aveva investito al Gennaio 1992 12 milioni di dollari. Il programma di EPRI continua a spendere diversi milioni di dollari per anno. La sponsorizzazione di EPRI della Quarta Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (Dicembre, 1993) indica che questa potente organizzazione di ricerca è scesa in campo per rimanerci.

COSA SI SA DEGLI ESPERIMENTI DI FUSIONE FREDDA CON ACQUA NORMALE – NON ACQUA PESANTE - DEI QUALI HO SENTITO PARLARE?Questi esperimenti con acqua normale furono riportati nel Maggio 1991 da allora sono stati riprodotti estesamentm - in Giappone, India, e nei Stati Uniti. Il Dr. Randell Mills della Hydrocatalysis Power Corporation, di Lancaster, PA, ha condotto esperimenti con produzione di calore in celle con acqua normale, elettrolita di carbonato di potassio e catodi di nichelio, sempre più considerati nel campo della fusione fredda. Il Dr. Mills ha tenuto una presentazione il 5 Maggio 1993 al Congresso della House Science, Space, and Technology Committee. L’esordio di Mills riassume concisamente l’importante sforzo del Lancaster, PA :Hydrocatalysis Power Corporation (HPC) ha un esteso programma di ricerca sperimentale per produrre energia da celle elettrolitiche di acqua "leggera". HPC e Thermacore, Inc., Lancaster, PA stanno cooperando per sviluppare un prodotto commerciale. (Thermacore è una stimata impresa della difesa e la sua competenza è nel campo del trasferimento di calore.). Al momento, tutte le celle dimostrative di HPC e Thermacore producono eccesso di calore immediato e continuo. Celle che producono 50 watt di potenza in eccesso e anche più sono state in attività per più di un anno. Alcune celle possono produrre 10 volte più potenza in calore rispetto alla potenza in ingresso. Un prototipo di cella producente vapore è stata testata con successo... L’esperimento [originale] è stato potenziato di un fattore di uno a mille, e i risultati della cella di calore potenziata sono stati confermati indipendenteménte da Thermacore, Inc. I brevetti che coprono la composizione dei materiali, le strutture, e i metodi

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del processo di HydroCatalysis sono stati registrati da HPC su base mondiale con data prioritaria del 32 Aprile 1989 [32 ? NdT]. HPC e Thermacore stanno fabbricando al momento una cella dimostrativa che produce vapore.

IL DOTT. MILLS COSA PENSA CI SIA DIETRO QUESTA FONTE DI ENERGIA DA ACQUA NORMALE?Il Dr. Mills e la sua scuola ritengono che la fonte di energia nei loro esperimenti da acqua normale sia tecnologicamente quanto mai forte, ma hanno adottato una teoria radicale per spiegare il calore in eccedenza. Il Dott. Mill dice che la fonte di energia in eccedenza è simile id un processo catalitico nel quale l'elettrone dell'atomo di idrogeno è indotto a subire una transizione a un minore livello di energia rispetto al "ground-state" definito dal solito modello quantistico dell'atomo. Così, l’energia immagazzinata negli atomi è rilasciata cataliticamente. Mills vede che molti degli effetti nucleari nella "fusione fredda" sono effetti reali, che egli pensa possano essere spiegati dalla sua teoria.

GLI ESPERIMENTI DI FUSIONE FREDDA SONO GENERALMENTE RIPRODUCIBILI?Gli effetti della fusione fredda non sempre sono facili da riprodurre, ma non per questo sono meno veri. Le difficoltà con la riproducibilità, comunque, sta rapidamente scomparendo man mano che i ricercatori scoprono le condizioni richieste per provocare il fenomeno, come un caricamento sufficiente di deuterio nel reticolo metallico, specifiche condizioni del metallo stesso, e i particolari dei meccanismi di innesco. Alcuni sperimentatori ora riportano la comparsa molto regolare dei fenomeni di fusione fredda, come emissione di neutroni, produzione di trizio, e calore in eccedenza come dimostrato dal riscaldamento fino alla ebollizione. Gli scettici della ricerca sulla fusione fredda hanno regolarmente respinto i risultati positivi semplicemente perché gli effetti non sempre sono stati ripetibili. Questa è una opinione molto semplicistica! Ci sono chiaramente molti fenomeni naturali che sono estremamente irregolari, non ripetibili, e definitivamente non prevedibili, come fulmini, caduta di meteoriti, terremoti, e gli elusivi "fulmini globulari". Sappiamo di molti moderni dispositivi tecnici che non funzioneranno se non sono ben compresi i delicati parametri richiesti; i dispositivi elettronici a semiconduttori sono buoni esempi di questo. Non sorprende che l’esotico fenomeno della fusione fredda sia soggetto a difficoltà simili.

CHE DIRE A PROPOSITO DEGLI ESPERIMENTI DEL 1989 DI CALTECH, DEL MIT E DI HARWELL, CHE SUPPOSERO NON ESSERCI CALORE IN ECCEDENZA? NON È QUESTO MOLTO DANNOSO ALLA CAUSA DELLA FUSIONE FREDDA?Il caso di tre fra i maggiori gruppi di ricerca che avevano supposto risultati apparentemente negativi nella primavera e nell’estate del 1989 - Caltech, l’Harwell Laboratory in Inghilterra e il MIT - è sconcertante ma vero: ora emergono dubbi importanti circa il loro operato, che non sono stati indirizzati alla comunità scientifica. Il terzetto di scienziati ha trovato semplici errori algebrici e altri fondamentali errori sperimentali nelle opere di Caltech, che invalidano le conclusioni negative sulla carta. Questi scienziati scrissero molte volte al periodico Nature, ma Nature rifiutò di pubblicare queste correzioni, così un articolo fu pubblicato su "Fusion Technology". Nel caso del Plasma Fusion Center del MIT, sono sorti seri dubbi circa i metodi usati per valutare l’eccedenza di calore che i risultati avevano presentato. I dati inediti appaiono mostrare indicazioni di calore in eccedenza, ma la versione pubblicata non mostra queste indicazioni. Inoltre, l’analisi della metodologia adottata da questo gruppo rivelò vizi fatali – anche se i dati erano stati trattati propriamente. Una discussione tecnica del 1989 del MIT Plasma Fusion Center sulla calorimetria nella fusione fredda apparve in "Fusion Fact" nell’Agosto del 1992, autore il Dr. Mitchell R Swartz. Nel caso dei risultati presunti completamente "negativi" della calorimetria dell’Harwell Laboratory (U.K.), l’analisi indipendente dei dati grezzi di quel laboratorio mostra l’evidenza di produzione di calore in eccedenza. I dettagli sui problemi dell’ Harwell Laboratory sono ora stati pubblicati su entrambi i verbali della Terza e della Quarta Conferenza Internazionale sulle Attività nella Fusione Fredda.

ABBIAMO BISOGNO DI CAPIRE LA FUSIONE FREDDA PER COMINCIARE A SVILUPPARLA COMMERCIALMENTE?Quando la superconduttività convenzionale (a bassa temperatura) fu scoperta accidentalmente nel 1911, non c'era nessuna teoria fisica che potesse spiegarla, né ci fu alcuna teoria per circa il mezzo secolo successivo. La molto discussa superconduttività ad alta temperatura che apparve nel 1986-1987, ancora non ha una teoria soddisfacente per giustificarla. Nonostante ciò, industrie e

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governi si sono dedicati a svilupparla e commercializzarla. Lo stesso dovrebbe essere vero per la fusione fredda. Comunque, sia perché la fusione fredda sembra essere una deviazione ancora più integrale dalla saggezza fisica convenzionale in confronto alla superconduttività ad alta temperatura, sia per i passati problemi di riproducibilità della fusione fredda, questa non è stata accettata prontamente come la superconduttività ad alta temperatura.

C'È UN FUTURO DI FUSIONE FREDDA?La ricerca sulla fusione fredda non è "Grande Scienza" - non ha bisogno di installazioni massicce, solo lavoro assiduo su scala relativamente piccola nei laboratori nazionali, nelle università e nelle industrie private, le quali già stanno cominciando a scendere in campo negli USA, nonostante lo scoraggiamento da parte della burocrazia. La fusione fredda comunque, richiede il talento dei migliori scienziati e ingegneri, assieme a sofisticata strumentazione di analisi. I laboratori federali sono ben attrezzati per la ricerca sulla fusione fredda. Alcuni sono frementi, in cerca di una nuova missione: la ricerca sulla f}sione fredda ben diventa una importante missione per gli scienziati di questi laboratori. Lo sviluppo della fusione fredda sarà un territorio dominato dall’industria privata. Non c’è bisogno di massicci investimenti statali. Ma il governo deve spianare il percorso agli sforzi privati. È veramente possibile che una tecnologia energetica rivoluzionaria è stata gettata inopportunatamente da parte nell'U.S? Questo è esattamente quanto accaduto, come lo sviluppo scientifico e tecnico mostreranno. Non sarà così ancora per molto. Per benessere economico e ambientale della nazione e del mondo, ogni cittadino deve divenire consapevole dei fatti sulla fusione fredda e aiutare e incoraggiare il finanziamento della ricerca americana e mondiale. Probabilmente la maggiore difficoltà nello "scendere a patti" con la fusione fredda è che sembra scientificamente troppo fantastica, e "troppo bella per essere vera" economicamente e socialmente. Ma lo stesso sarebbe potuto essere detto - e fu detto - di molte altre rivoluzioni tecnologiche al loro apparire. La fusione fredda e le scoperte affini probabilmente rinnoveranno radicalmente il mondo in modi che noi possiamo appena cominciare ad immaginare. Noi crediamo che prima del 2000 ci sarà la fusione fredda nelle automobili, nel riscaldamento domestico, in piccoli e compatti generatori elettrici, e nelle applicazioni aerospaziali. Queste tecnologie rinnoveranno radicalmente il mondo e porteranno rapidamente alla fine dell'Era del Combustibile di Fossile. La posta non è mai stata così alta. Noi dovremmo ricordare il pensiero del famoso scienziato Michael Faraday nell'ultimo secolo - al quale dobbiamo la nostra rivoluzionaria civiltà alimentata elettricamente - che scrisse "Nulla è troppo meraviglioso per essere vero."

visione di insieme

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ecco la procedura per un test rigoroso.

Il test in realtà consta di due test uno col plasma e l’altro con un resistore. Plasma e resistore vengono alimentati con la stessa potenza elettrica, la cella è investita dalla stessa portata di liquido esterno e la temperatura di inizio test è la stessa per entrambi. Il modo di operare è il seguente. Si innesca il plasma dopo aver portato la temperatura della soluzione a 80°C e si attende che la soluzione si ponga in equilibrio termodinamico col flusso circolante e con l’ambiente. Il raggiungimento dell’equilibrio è segnalato dal fatto che ad un certo punto la temperatura della cella si fissa su un valore costante (non arriva mai a ebollizione a causa dell’efficacia del flusso della camicia esterna, in questo caso il plasma si è fissato a 94°C). A questo punto si fa partire l’acquisizione dei dati per 500 secondi. Quella che segue è la descrizione di uno dei test eseguiti la scorsa settimana (le cose in realtà migliorano di giorno in giorno, ma è indicativo): Dalla sola prova al plasma abbiamo ottenuto questo andamento delle potenza…. da notare che la potenza termica in uscita in alcuni punti era quasi il doppio di quella elettrica di alimentazione… il rendimento finale di questo test, solo considerando il calore scambiato con la camicia esterna è pari a 1.305 Per eliminare la possibilità di errore nella misura abbiamo poi eseguito lo steso test ma con un resistore riscaldante facendolo lavorare alla stessa potenza richiesta dal plasma (450 W) e cominciando ad acquisire al raggiungimento dell’equilibrio con l’ambiente (il resistore ha raggiunto l’equilibrio termico con l’ambiente portando la soluzione a 84°C fissi).

in questo caso il rendimento finale misurato è più “normale” ed è pari a 0.71Volendo normalizzare le perdite termiche (praticamente identiche nei due test) rapportando i due rendimenti, si ottiene:

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COP = rendimento plasma / rendimento resistore = 1.84

IL TEMPO E LA RELATIVITÀ

Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi .…è una successione di istanti. In fisica classica, il tempo è definito come distanza tra gli eventi calcolata nelle coordinate spaziotemporali quadridimensionali. S.Agostino:"Se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so". Per Platone:"l'immagine mobile dell'eternità". Per Aristotele è la misura del movimento secondo il "prima" e il "poi" . Secondo Einstein il tempo non è assoluto, ma dipende dalla velocità (quella della luce è una costante universale: c= circa 299.792,458 Km/s). Tutti i livelli dimensionali di questo mondo sono adesso presenti e intrecciati reciprocamente. La sola differenza trai mondi dimensionali è la loro lunghezza d’onda (f x λ= c). Questa è la chiave dell’intero universo multidimensionale. Viviamo in una realtà creata unicamente dalle lunghezze d’onda. Il tempo è il ritmo a cui oscilla una determinata realtà materiale, esattamente come vi sono nello spazio contemporaneamente oscillazioni elettromagnetiche di differente frequenza provenienti da differenti trasmettitori, altrettanto esistono diverse realtà materiali caratterizzate solo da una differente frequenza base. Come ruotando la manopola di sintonia di un apparecchio radio possiamo ascoltare differenti stazioni, così variando la nostra frequenza base è possibile passare da una dimensione ad un altra. Il concetto di tempo e il concetto di causalità sono sempre stati al centro di quel “fare scienza” che distingue gli esseri umani dalle altre forme di vita non pensanti: ma come si sono evoluti questi concetti nel corso dei secoli? Galileo e Newton sono stati i grandi teorizzatori di quella che potremmo chiamare la “causalità meccanica”, secondo la quale tutti i fenomeni osservabili nell’universo hanno una causa posta nel passato che li determina e li rende riproducibili, ovvero causabili, in laboratorio. Questo tipo di causalità, ovviamente, è legata alla concezione, a noi estremamente familiare, secondo la quale il tempo scorre in modo lineare dal passato al futuro: il verso del tempo è obbligato, ciò che è passato è ormai alle nostre spalle, mentre ciò che si pone nel futuro non è ancora avvenuto. Questa visione ha dato l’avvio al metodo sperimentale che, con successo, è stato applicato allo studio non solo dei sistemi meccanici, ma anche dei sistemi viventi. Lo scopo principale del metodo sperimentale è infatti quello di evidenziare i rapporti di causalità tra gli eventi: in esso, le variabili della ricerca vengono controllate in modo tale da mettere in luce in modo specifico i rapporti di causa-effetto (Poli, 1994). I progressi scientifici ottenuti in fisica a partire dalla fine del XIX secolo hanno però costretto a rivedere questa immagine usuale dello scorrere del tempo. Il punto di partenza di questo processo è rappresentato dalle famose equazioni note come Trasformazioni di Lorentz, che legano il tempo alla velocità e dalle quali è nata la teoria della relatività ristretta di Albert Einstein (Einstein, 1916). Einstein sviluppò la teoria della relatività ristretta allo scopo di allargare la validità del principio di relatività di Galilei a tutti i fenomeni fisici, in particolare anche a quelli elettromagnetici. La teoria della relatività si basa sulla costanza della velocità della luce. Fra le sue conseguenze più importanti ci sono la ridefinizione dei concetti di spazio e tempo, come pure la scoperta dell’equivalenza fra massa ed energia. Il concetto di tempo assoluto viene a cadere, essendo il tempo relativo al sistema di riferimento nel quale esso stesso viene misurato: questo significa che due eventi simultanei in un certo sistema di riferimento non lo sono più in un altro, perché il tempo scorre in maniera diversa nei diversi sistemi di riferimento (Einstein, 1916). Nel corso del Cinquecento e del Seicento prese l’avvio quel grandioso processo di rivoluzione scientifica che, travolgendo completamente la concezione medievale dell’uomo e del cosmo, determinò la visione del mondo ed il sistema di valori che sono tutt’oggi alla base della scienza comunemente nota.

MICROCOSMO E MACROCOSMO: SIMMETRIA ED ASIMMETRIA DEL TEMPONel 1951 John Stewart Bell dimostrò l’esistenza della famosa simmetria CPT (Charge Parity and Time reversal symmetry), anche nota come simmetria del tempo, secondo la quale si osserva, nel microcosmo, una perfetta simmetria di tutti i processi relativamente al verso del tempo (Nambu, 1985). La simmetria CPT è una ulteriore conferma sperimentale ed empirica del fatto che le leggi del microcosmo sono governate dalla duplice soluzione dell’energia, dal duplice verso del tempo e dalla duplice causalità (Taylor, 2001). Al contrario, per quanto riguarda il livello macroscopico, nel 1982 l’astrofisico Frautschi dimostrò che, in un universo in espansione come il nostro, l’entropia può solo aumentare e che per questo motivo le leggi della fisica classica mostrano un’asimmetria a favore dell’entropia. Questa ipotesi era stata inizialmente avanzata da Wheeler e Feynman nel 1949, mentre nel 1927, Sir Arthur Eddington (1882-1944) aveva dimostrato che “l'entropia è la freccia del tempo”, nel senso che essa obbliga gli eventi fisici a muoversi dal passato verso il futuro. Nel macrocosmo l’esperienza sensibile e comune del tempo è quindi quella di eventi che fluiscono incessantemente dal passato verso il futuro, con cause collocate nel passato. Questa contrapposizione microcosmo/macrocosmo suggerisce l’esistenza di un duplice livello di descrizione della realtà: - quello della fisica classica (macrocosmo), nel quale il tempo fluisce dal passato verso il futuro e la causalità è di tipo meccanico; - quello della fisica quantistica (microcosmo), nel quale il tempo è simmetrico ed unitario e la causalità può fluire in entrambi i versi: dal passato verso il futuro e dal futuro verso il passato (energia negativa, vedi Sintropia). La duplice soluzione dell’energia creò non pochi problemi ai fisici degli anni ’30. L’energia a segno negativo e le onde che si propagano a ritroso nel tempo erano infatti considerate inaccettabili e assurde, nonostante le continue verifiche sperimentali che confermavano la loro effettiva esistenza. Per questo motivo, nel 1934, Heisenberg suggerì di rimuovere la soluzione negativa utilizzando un espediente messo a punto dallo stesso Dirac, per semplificare i calcoli, noto come “sottrazione di ordine zero”. Operando in questo modo, si toglieva

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dall’equazione l’energia associata allo spin delle particelle (cioè p), della quale non si teneva più conto nei calcoli. Heisenberg utilizzò questo artificio per affermare l’inesistenza degli stati negativi, dando vita a quello che oggi è noto come Modello Standard della Fisica (SM), in contrapposizione al Modello non Standard (NSM) che riconosce l’energia –E.

L’ESPERIMENTO EPRLa teoria della relatività ristretta di Einstein mostra che l’energia positiva può tendere alla velocità della luce, ma non può mai superarla. Ad esempio, per percorrere la distanza che separa la Terra dalla Luna (300.000 Km) un segnale luminoso impiega 1 secondo, mentre per percorrere la distanza che separa la Terra dal Sole (150.000.0000 Km) impiega poco più di 8 minuti. L’energia negativa, invece, viaggerebbe sempre al di sopra della velocità della luce, fatto che consentirebbe di trasmettere segnali in modo istantaneo, indipendentemente dalla distanza spaziale e temporale. Nel 1980 Alain Aspect realizzò il primo esperimento EPR (Einstein-Podolski Rosen) che ha di fatto dimostrato la possibilità di trasmettere istantaneamente informazione indipendentemente dalla distanza spaziale (Aspect, 1982). L’esperimento EPR, proposto nel 1935 da Einstein, consisteva nel dividere due elettroni che condividevano lo stesso stato quantico (ossia la stessa orbita attorno ad un nucleo atomico), allontanarli ed effettuare quindi la misura del loro spin. Lo spin o “trottola” è quel fenomeno per cui un elettrone gira su se stesso, come un pallone sull’asse di un giocoliere. Può girare in senso orario o in senso antiorario e, come la punta di un trapano, se gira in senso orario va in su (entra), mentre se gira in senso antiorario va in giù (esce). In base al principio di esclusione di Pauli, che vige senza alcun limite di spazio e di tempo, se il primo elettrone della coppia inverte il proprio spin, automaticamente e istantaneamente anche il secondo elettrone deve necessariamente invertire il proprio spin. In altre parole, una particella si deve adeguare istantaneamente all’altra anche se viene portata ai confini dell’Universo (Corbucci, 2005). Nel 1980, due elettroni accoppiati furono separati a Roma presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (I.N.F.N.) e uno dei due venne trasportato (confinato in un contenitore magnetico, con complicatissimi accorgimenti) al C.E.R.N. (Centro Europeo di Ricerche Nucleari) di Ginevra. A Ginevra fu poi cambiato lo spin dell’elettrone e istantaneamente anche lo spin dell’elettrone rimasto a Roma si girò, come atteso in base al principio di esclusione di Pauli. Einstein tuttavia, pur avendo teorizzato questo esperimento, non aveva previsto però che il cambiamento dello spin potesse avvenire a distanza (in questo caso 1.000 km) e istantaneamente. Einstein aveva infatti proposto questo esperimento solo per dimostrare che, essendo lo spin delle due particelle correlato, è possibile conoscere contemporaneamente tutte le informazioni sulle particelle (posizione e velocità) contraddicendo in questo modo il principio di indeterminazione di Heisenberg. L’esperimento EPR è stato replicato nei laboratori di tutto il mondo e mostra che quando si separano due elettroni accoppiati, indipendentemente dalla loro distanza, la misura sull’uno corrisponde esattamente e istantaneamente alla misura sull’altro. E’ come se il secondo elettrone “conosca” che cosa stia accadendo al primo indipendentemente dalla distanza che li separa. Nel primo esperimento EPR si è stimato che la velocità di trasmissione superava di almeno venti volte la velocità della luce nello spazio vuoto. In un recente esperimento, effettuato a Ginevra da Nicolas Gisin (Baggott, 2003), si è osservata una velocità che, secondo le stime più conservative, è di almeno 20.000 volte superiore a quella della luce e in base alle stime non conservative è di almeno 30 milioni di volte superiore alla velocità della luce. Questi risultati mostrano che la trasmissione del segnale non è avvenuta tramite le proprietà dell’energia positiva, ma tramite le proprietà dell’energia negativa, dimostrando in questo modo l’effettiva esistenza dell’energia a segno negativo teorizzata dall’equazione energia/momento/massa. Ma se la velocità della luce è stata superata di 20.000 volte, dove va a finire la teoria della Relatività…?

TEMPO, SPAZIO, VELOCITÀ DELLA LUCE, MATERIA ED ENERGIAIl concetto di tempo non è comprensibile se non insieme ai concetti di spazio, materia ed energia elettromagnetica e gravitazionale. La maggiore difficoltà non è nel capire i concetti base, ma nell'esporli a persone che sono state istruite secondo la scienza ufficiale, per cui ad ogni termine vengono associati certi concetti, che in realtà sono soltanto vagamente descrittivi di apparenze; per poter ben spiegare si deve costruire una nuova terminologia, esplicativa della vera sostanza di ogni concetto. Alla parola tempo si associa il concetto dello scorrere inesorabile del medesimo in avanti, in un flusso apparentemente inarrestabile. I più vicini al vero sono i musicisti, che col termine tempo indicano una successione di battute separate da intervalli uguali, la maggiore o minore durata dei quali definiscono la velocità del tempo: adagio, medio, allegro, etc. In effetti il tempo, per quanto appaia un flusso continuo, in realtà non può non avere una unità fondamentale, osservò Todeschini: “se la sua unità fosse uguale a zero, una successione di zeri avrebbe come risultato sempre zero, non esisterebbe alcunché, per cui l'unità temporale deve essere diversa da zero”. Quindi al concetto di tempo, che scorre come l'acqua di un fiume, dovremo sostituire il concetto di una natura oscillatoria, ritmica, come un onda. Todeschini è anche autore di una spiegazione della gravità semplicemente perfetta esposta più volte; ricordo solo brevemente che l'effetto di gravitazione che noi avvertiamo come peso, che ci trattiene a terra, è l'effetto di un flusso di etere rotorivoluente che ci spinge verso il centro della Terra, ma che flussi di etere rotorivoluenti in senso opposto si respingono, dando luogo a quella che impropriamente per comodità viene chiamata antigravità, ma sarebbe corretto definire repulsione gravitazionale: in sostanza, come esistono attrazione e repulsione magnetica, non diversamente esistono attrazione e repulsione gravitazionale. Per legge di simmetria, essendo parimenti la natura del tempo oscillatoria, ne consegue che ad un tempo positivo debba fare riscontro un tempo negativo. Esattamente come alla materia fa da controparte l'antimateria. Prevengo chi volesse obiettare che non si sono mai viste le lancette dell'orologio andare all'indietro dicendo che Tesla lo ha visto in laboratorio, e di qui è scaturita l'idea che avrebbe poi messo nelle mani di alcuni sconsiderati, dopo la morte di Tesla,

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l'apparecchiatura con cui hanno combinato quel pasticcio chiamato esperimento Filadelfia. Ma è assolutamente inutile descrivere le apparecchiature senza che sia stato compreso il principio fisico. Luce, elettromagnetismo, tempo, gravità e materia non sono cose indipendenti fra di loro, ma sono strettamente interdipendenti fra di loro esattamente nell'ordine in cui le ho elencate. Dopo Todeschini, chi secondo me ha fatto un passo decisivo nella comprensione della realtà è il capitano Bruce Cathie, molto noto in alcuni ambienti scientifici. Soltanto da poco si comincia a segnalare che la velocità della luce non ha un valore massimo, ma c'è chi inascoltato se ne è accorto ben prima e ne ha dedotto tutto quello che ne consegue. La velocità della luce non è la stessa nello spazio interstellare ed in prossimità di campi gravitazionali, e nemmeno fra l'equatore ed i poli terrestri. La insuperabilità della velocità massima della luce è l 'argomento chiave per negare la possibilità che qualche extraterrestre possa, anche solo per sbaglio, capitare dalle nostre parti. Il celeberrimo prof Carlo Rubbia dichiarò in un'intervista televisiva che, essendo tanto grandi le distanze interstellari, ammesso che si possa viaggiare alla velocità della luce, un ipotetico extraterrestre, accortosi che sulla terra c'è vita, impiegherebbe tanto tempo, per cui al suo arrivo la civiltà terrestre avrebbe fatto in tempo ad essersi estinta, dal che occorre dedurre che gli ufo debbono avere qualche altra spiegazione. La vita c'e sicuramente nel cosmo da qualche altra parte, chi potrebbe negarlo? Ma è tanto irraggiungibile, che è come se non esistesse, per cui si vuol far credere che gli extraterrestri non possono essere qui. Ciò veniva esposto con fare nervoso e falsamente cortese, come quando si dice qualcosa per non dispiacere a qualcuno, ma si è convinti del contrario... Un vero attore avrebbe recitato questa scena con più convinzione. Ma non si può pretendere che uno scienziato sappia anche recitare. Ebbene non uno solo di questi dogmi è corretto, a partire dalla massima velocità della luce, uno dei presupposti della famosa teoria della relatività di Einstein. Dove, stabilendo un limite invalicabile alla velocità della luce, si è dovuto far ricorso alle contrazioni di Lorentz e poi, per aver voluto negare l'esistenza dell'etere, si sono dovute attribuire proprietà allo spazio vuoto, ma il nulla non può aver alcuna proprietà, come fa ed esistere un nulla curvo? Il nulla non può essere altro che nulla, né dritto né curvo; se la luce, incontrando un campo gravitazionale, invece di tirar dritto per la sua strada come se niente fosse, si sente in dovere di seguire un percorso curvo, vuol dire che quel nulla attraversato non è poi così “nulla” come si vorrebbe far credere! Ma gli scienziati hanno spesso un indotta predisposizione a complicare le cose, al punto che nessuno ne capisce più niente, ma per non fare brutta figura si ripete a pappagallo qualcosa che non si capisce che, essendo stato detto da qualcuno famoso, nessuno osa criticare per non rendersi un antipatico guastafeste, e magari nemmeno perdere il posto tanto sudato all'università. Bruce Cathie ha trovato le esatte relazioni armoniche fra la diminuzione della velocità della luce e il formarsi di un campo gravitazionale, da cui si forma la materia. Riassumendo quelle che vengono chiamate particelle materiali, non sono altro che vortici di luce, formanti una onda stazionaria, che noi chiamiamo materia. Non è certamente una novità affermare che la materia altro non è che energia condensata, ma è nuovo il fatto che Cathie ha risolto la famosa equazione di Einstein esprimendo la massa m nel corrispondente valore energetico. La trasformazione della luce in materia avviene mediante lo stabilirsi di un campo elettromagnetico, che corrisponde al corpo eterico che ogni cosa ha, questa oscillazione è l'inizio della linea temporale, a cui fa seguito lo stabilirsi del campo gravitazionale, a cui fa seguito la materializzazione. Il tempo è il ritmo a cui oscilla una determinata realtà materiale, esattamente come vi sono nello spazio contemporaneamente oscillazioni elettromagnetiche di differente frequenza provenienti da differenti trasmettitori, altrettanto esistono differenti realtà materiali caratterizzate solo da una differente frequenza base. Come ruotando la manopola di sintonia di una radio possiamo ascoltare differenti stazioni, così variando il Campo di frequenze su cui vibrano le forme d’onda dei nostri organismi è possibile passare da una dimensione vibratoria all'altra, sullo stesso principio dell'esperimento Filadelfia. Fosse così semplice, si dirà, ma in linea di principio lo è, in pratica per far cambiare di dimensione qualcosa occorre mettere in moto ben più energia di quanta non ne serva per ascoltare la radio o vedere la televisione. E soprattutto occorre trovare le giuste frequenze e forma d'onda per formare il vortice eterico necessario. 

ISLANDA: QUANDO IL POPOLO SCONFIGGE L'ECONOMIA GLOBALE

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Sconfitti gli interessi economici di Inghilterra ed Olanda e le pressioni dell'intero sistema finanziario internazionale, gli islandesi hanno nazionalizzato le banche e avviato un processo di democrazia diretta e partecipata che ha portato a stilare una nuova Costituzione. 12 Luglio 2011Un paese che in pochi sanno dove stia esattamente, noto alla cronaca per vulcani dai nomi impronunciabili che con i loro sbuffi bianchi sono in grado di congelare il traffico aereo di un intero emisfero, ha dato il via ad un'eruzione ben più significativa, seppur molto meno conosciuta. Un'esplosione democratica che terrorizza i poteri economici e le banche di tutto il mondo, che porta con se messaggi rivoluzionari: di democrazia diretta, autodeterminazione finanziaria, annullamento del sistema del debito. Ma procediamo con ordine. L'Islanda è un'isola di sole di 320mila anime – il paese europeo meno popolato se si escludono i micro-stati – privo di esercito. Una città come Bari spalmata su un territorio vasto 100mila chilometri quadrati, un terzo dell'intera Italia, situato un poco a sud dell'immensa Groenlandia. 15 anni di crescita economica avevano fatto dell'Islanda uno dei paesi più ricchi del mondo. Ma su quali basi poggiava questa ricchezza? Il modello di 'neoliberismo puro' applicato nel paese che ne aveva consentito il rapido sviluppo avrebbe ben presto presentato il conto. Nel 2003 tutte le banche del paese erano state privatizzate completamente. Da allora esse avevano fatto di tutto per attirare gli investimenti stranieri, adottando la tecnica dei conti online, che riducevano al minimo i costi di gestione e permettevano di applicare tassi di interesse piuttosto alti. IceSave, si chiamava il conto, una sorta del nostrano Conto Arancio. Moltissimi stranieri, soprattutto inglesi e olandesi vi avevano depositato i propri risparmi.

La Landsbanki fu la prima banca a crollare e ad essere nazionalizzata in seguito al tracollo del conto IceSave

Così, se da un lato crescevano gli investimenti, dall'altro aumentava il debito estero delle stesse banche. Nel 2003 era pari al 200% del prodotto interno lordo islandese, quattro anni dopo, nel 2007, era arrivato al 900%. A dare il colpo definitivo ci pensò la crisi dei mercati finanziari del 2008. Le tre principali banche del paese, la Landsbanki, la Kaupthing e la Glitnir, caddero in fallimento e vennero nazionalizzate; il crollo della corona sull'euro – che perse in breve l'85% – non fece altro che decuplicare l'entità del loro debito insoluto. Alla fine dell'anno il paese venne dichiarato in bancarotta. Il Primo Ministro conservatore Geir Haarde, alla guida della coalizione Social-Democratica che governava il paese, chiese l’aiuto del Fondo Monetario Internazionale, che accordò all'Islanda un prestito di 2 miliardi e 100 milioni di dollari, cui si aggiunsero altri 2 miliardi e mezzo da parte di alcuni Paesi nordici. Intanto, le proteste ed il malcontento della popolazione aumentavano. A gennaio, un presidio prolungato davanti al parlamento portò alle dimissioni del governo. Nel frattempo i potentati finanziari internazionali spingevano perché fossero adottate misure drastiche. Il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea proponevano allo stato islandese di di farsi carico del debito insoluto delle banche, socializzandolo. Vale a dire spalmandolo sulla popolazione. Era l'unico modo, a detta loro, per riuscire a rimborsare il debito ai creditori, in particolar modo a Olanda ed Inghilterra, che già si erano fatti carico di rimborsare i propri cittadini. Il nuovo governo, eletto con elezioni anticipate ad aprile 2009, era una coalizione di sinistra che, pur condannando il modello neoliberista fin lì prevalente, cedette da subito alle richieste della comunità economica internazionale: con una apposita manovra di salvataggio venne proposta la restituzione dei debiti attraverso il pagamento di 3 miliardi e mezzo di euro complessivi, suddivisi fra tutte le famiglie islandesi lungo un periodo di 15 anni e con un interesse del 5,5 %.

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I cittadini islandesi non erano disposti ad accettare le misure imposte per il pagamento del debito.

Si trattava di circa 100 euro al mese a persona, che ogni cittadino della nazione avrebbe dovuto pagare per 15 anni; un totale di 18mila euro a testa per risarcire un debito contratto da un privato nei confronti di altri privati. Einars Már Gudmundsson, un romanziere islandese, ha recentemente affermato che quando avvenne il crack, “gli utili [delle banche, ndr] sono stati privatizzati ma le perdite sono state nazionalizzate”. Per i cittadini d'Islanda era decisamente troppo. Fu qui che qualcosa si ruppe. E qualcos'altro invece si riaggiustò. Si ruppe l'idea che il debito fosse un'entità sovrana, in nome della quale era sacrificabile un'intera nazione. Che i cittadini dovessero pagare per gli errori commessi da un manipoli di banchieri e finanzieri. Si riaggiustò d'un tratto il rapporto con le istituzioni, che di fronte alla protesta generalizzata decisero finalmente di stare dalla parte di coloro che erano tenuti a rappresentare. Accadde che il capo dello Stato, Ólafur Ragnar Grímsson, si rifiutò di ratificare la legge che faceva ricadere tutto il peso della crisi sulle spalle dei cittadini e indisse, su richiesta di questi ultimi, un referendum, di modo che questi si potessero esprimere. La comunità internazionale aumentò allora la propria pressione sullo stato islandese. Olanda ed Inghilterra minacciarono pesanti ritorsioni, arrivando a paventare l'isolamento dell'Islanda. I grandi banchieri di queste due nazioni usarono il loro potere ricattare il popolo che si apprestava a votare. Nel caso in cui il referendum fosse passato, si diceva, verrà impedito ogni aiuto da parte del Fmi, bloccato il prestito precedentemente concesso. Il governo inglese arrivò a dichiarare che avrebbe adottato contro l'Islanda le classiche misure antiterrorismo: il congelamento dei risparmi e dei conti in banca degli islandesi. “Ci è stato detto che se rifiutiamo le condizioni, saremo la Cuba del nord – ha continuato Grímsson nell'intervista - ma se accettiamo, saremo l’Haiti del nord”.

I Cittadini islandesi hanno votato per eleggere i membri del Consiglio costituente

A marzo 2010, il referendum venne stravinto, con il 93 per cento delle preferenze, da chi sosteneva che il debito non dovesse essere pagato dai cittadini. Le ritorsioni non si fecero attendere: il Fmi congelò immediatamente il prestito concesso. Ma la rivoluzione non si fermò. Nel frattempo, infatti, il governo – incalzato dalla folla inferocita – si era mosso per indagare le responsabilità civili e penali del crollo finanziario. L'Interpool emise un ordine internazionale di arresto contro l’ex-Presidente della Kaupthing,Sigurdur Einarsson. Gli altri banchieri implicati nella vicenda abbandonarono in fretta l'Islanda. In questo clima concitato si decise di creare ex novo una costituzione islandese, che sottraesse il paese allo strapotere dei banchieri internazionali e del denaro virtuale. Quella vecchia risaliva a quando il paese aveva ottenuto l'indipendenza dalla Danimarca, ed era praticamente identica a quella danese eccezion fatta per degli aggiustamenti marginali (come inserire la parola 'presidente' al posto di 're'). Per la nuova carta si scelse un metodo innovativo. Venne eletta un'assemblea costituente composta da 25 cittadini. Questi furono scelti, tramite regolari elezioni, da una base di 522 che avevano presentato la candidatura. Per candidarsi era necessario essere maggiorenni, avere l'appoggio di almeno 30 persone ed essere liberi dalla tessera di un qualsiasi partito. Ma la vera novità è stato

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il modo in cui è stata redatta la magna charta. "Io credo - ha detto Thorvaldur Gylfason, un membro del Consiglio costituente - che questa sia la prima volta in cui una costituzione viene abbozzata principalmente in Internet".

L'Islanda ha riaffermato il principio per cui la volontà del popolo sovrano deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale

Chiunque poteva seguire i progressi della costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio eranotrasmesse in streamingonline e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte. Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. La costituzione scaturita da questo processo partecipato di democrazia diretta verrà sottoposta al vaglio del parlamento immediatamente dopo le prossime elezioni.Ed eccoci così arrivati ad oggi. Con l'Islanda che si sta riprendendo dalla terribile crisi economica e lo sta facendo in modo del tutto opposto a quello che viene generalmente propagandato come inevitabile. Niente salvataggi da parte di Bce o Fmi, niente cessione della propria sovranità a nazioni straniere, ma piuttosto un percorso di riappropriazione dei diritti e della partecipazione.Lo sappiano i cittadini greci, cui è stato detto che la svendita del settore pubblico era l'unica soluzione. E lo tengano a mente anche quelli portoghesi, spagnoli ed italiani. In Islanda è stato riaffermato un principio fondamentale: è la volontà del popolo sovrano a determinare le sorti di una nazione, e questa deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale. Per questo nessuno racconta a gran voce la storia islandese. Cosa accadrebbe se lo scoprissero tutti?fonte:http://www.ilcambiamento.it/

PRONTO INTERVENTO OPERATIVO - DISCORSO DI STEVEN GREER ALL' ONU

DEL 1998

Pronto Intervento Operativo sul soggetto UFO e intelligenze ET: perche' i campi militari e della sicurezza nazionale devono sapere. Il testo integrale del discorso tenuto dal dottor Steven Greer, Direttore del CSETI (Center for the Study of

Extraterrestrial Intelligence), di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite, il 22 Agosto 1998.

I leader militari e della sicurezza nazionale sono stati informati in maniera inadeguata sulla questione UFO - ETI, in quanto essa viene gestita nel contesto USAPS ("Unacknowledged Special Access Projects = Progetti non Ufficiali ad Accesso Speciale"). Tale mancanza d'informazione ha provocato rischi rilevanti alla sicurezza nazionale. Il rischio di inadeguatezza e/o azioni pericolose da parte di leader non informati o disinformati è aumentato considerevolmente a causa della mancanza di approfonditi incontri e discussioni su tale tema. Punti chiave del pronto intervento operativo sono stati messi "a rischio" da leader pericolosamente disinformati (o non informati affatto) sui seguenti argomenti: -L'uso di veicoli terrestri riproducenti tecnologia Extraterrestre, detti anche ARV ("Alien Reproduction Vehicles"), causante spesso false IEtW ("Indications Et Warnings, Segnalazioni Et Allarmi").- L'inattesa comparsa e scomparsa di veicoli extraterrestri a velocità super-luminale (più veloci della luce).- L'imprevisto interesse degli extraterrestri in merito allo sviluppo di progetti spaziali militari ed altre risorse.Gli alti ufficiali dell'Esercito e i capi della Sicurezza Nazionale, inclusi il "Joint Chiefs of Staff", il "National Security Council", i "Senior Watch Officers" del "National Military Command Center", i rappresentanti leader del Congresso, il Presidente, il Segretario della Difesa e il Direttore della "Central Intelligence" si avvalgono chiaramente del "need to know", il diritto di

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conoscere gli argomenti accennati.

STORIA E INTRODUZIONEDal 1990, il CSETI, "Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence", un'organizzazione di ricerca senza scopi di lucro situata negli Stati Uniti, ha condotto ricerche sugli UFO e sull'Intelligenza Extraterrestre (ETI - "Extra Terrestrial Intelligence"). Nel 1991 venne stilata una prima valutazione complessiva, e da allora il CSETI ha investigato l'argomento in tempo reale, con spedizioni in tutto il mondo e l'identificazione delle prove scientifiche e di fonti informative, con conoscenza diretta dell'argomento. Le fonti informative e le successive valutazioni includono:- osservazione diretta, in tempo reale, di UFO Extraterrestri da parte di gruppi di ricerca di tutto il mondo;- raccolta di prove retrospettive con migliaia di casi riportati, inclusi incontri di piloti militari e civili, contatti radar militari e civili con questi oggetti, tracce di atterraggio, prove fotografiche e video e migliaia di pagine di documentazione governativa declassificata;- colloqui approfonditi con dozzine di scienziati, testimoni militari e civili coinvolti o meno in programmi dell'"intelligence", e con testimoni civili implicati in programmi di copertura. Si tratta di testimoni che hanno avuto una conoscenza diretta e personale con eventi UFO/ETI e con programmi occulti, inclusi il recupero e la retroingegneria di astronavi spaziali extraterrestri e le applicazioni segrete degli sviluppi tecnologici derivanti dal possesso di questi velivoli spaziali. Le fonti e la ricerca citate si sono tradotte in diverse valutazioni sull'argomento in generale e sulla sicurezza nazionale in particolare, che verranno fornite in seguito come allegati di questo documento.

VISIONE D'INSIEME DELLA RELAZIONE TRA USAP'S E UFO Anche se spesso è necessaria la suddivisione in compartimenti stagni dell'intelligence e dei programmi per mantenere la sicurezza in operazioni delicate, l'attuale stato di classificazione e compartimentazione costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale ed alla prontezza operativa, e sono contrarie alle direttive presidenziali. Nel caso dell'argomento UFO/ETI, l'estrema segretezza ed i livelli multipli della compartimentazione speciale sono esistiti fin dagli anni '40. L'estrema segretezza e la natura speciale delle tecnologie interessate hanno determinato una situazione potenzialmente pericolosa per la carenza di supervisione su azioni che esulano dall'interesse nazionale, un rilevante degrado della prontezza militare in interventi riguardanti ETI/ UFO ed una totale mancanza di supervisione da parte del Congresso. La natura dell'entità segreta USAP che al momento gestisce l'argomento ufologico è descritta nel documento "Non riconosciuto" accluso. In breve, questo inusuale USAP presenta le seguenti caratteristiche:1. Scopi globali;2. Livelli multipli di sotto-compartimentazione;3. È basato in particolare su contratti di lavoro privatizzati;4. Lavora parallelamente e generalmente in modo separato rispetto a programmi governativi, militari e di intelligence, inclusi altri delicati programmi-ombra USAP;5. Esiste una sorta di entità ibrida, che deriva da industrie dell'alta tecnologia, e da operazioni compartimentali del Governo, dell'intelligence e dei militari, ma che in effetti funziona come entità indipendente e separata;6. Non è apparentemente controllata da alcun ramo del Governo convenzionale, servizio o agenzia militare;7. In generale, l'accesso a questo progetto avviene tramite un controllo del progetto stesso, ed ha poco a che fare con la rispettiva posizione dell'individuo nel Governo, nei quadri militari o in qualsiasi posizione nella tradizionale (e costituzionale) gerarchia di comando;8. Dopo circa 60 anni di ricerca su tecnologie extraterrestri progredite, derivanti da dispositivi ET recuperati, il gruppo che controlla l'USAP possiede tecnologie potenzialmente pericolose per le strutture militari convenzionali e per la sicurezza mondiale in generale;9. Il finanziamento di queste operazioni deriva dai cosiddetti "fondi neri" e da risorse "creative" non governative;10. La "segretezza/controllo" su tale progetto è stata mantenuta a tutti i costi, in flagrante e costante violazione delle norme di legge, dei principi costituzionali, dell'equilibrio monetario, nonché dei diritti dei cittadini degli Stati Uniti.

Le discussioni con l'attuale Direttore della CIA, il personale della Casa Bianca, i membri più significativi del Congresso impegnati nei comitati chiave, i maggiori esponenti dello staff militare USA e del Regno Unito, tra gli altri, hanno dimostrato che l'accesso ai progetti inerenti gli UFO/ETI non si collega a livello di legge costituzionale. L'ex Ministro della Difesa inglese, l'ammiraglio a cinque stelle Lord Hill-Norton, ha confermato che nel Regno Unito vige una procedura simile. Richieste dirette a queste personalità non hanno portato a nessuna apertura, anche quando la fonte della richiesta provenisse dall'ufficio del Presidente degli Stati Uniti.

PERCHÉ LA DIREZIONE NEVRALGICA DELL'ESERCITO E

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DELLA SICUREZZA NAZIONALE DEVONO SAPERELe autorità militari, dell'intelligence e della sicurezza nazionale devono essere mese al corrente di diversi aspetti che interagiscono nella tematica UFO/ETI. In assenza di informazioni nei confronti di tali esponenti, importanti decisioni ed azioni vengono intraprese senza cognizione di causa, con conseguenze che possono risultare estremamente deleterie. La struttura UFO/ETI USAP dispone di mezzi capaci di ingannare a largo raggio la scala gerarchica di potere, e di creare "scenari a sorpresa", catastroficamente male interpretati. Oltre a questo, anche in mancanza di qualsiasi prova oggettiva che le forme di vita non-umana che si celano dietro i comprovati eventi extraterrestri siano del tutto ostili nei riguardi della Terra o dell'umanità in generale, gli eventi potrebbero essere - e da ciò che abbiamo compreso lo sono stati - fraintesi negativamente, il che ha portato in passato ad azioni militari umane ingiustificate contro mezzi alieni. Tali azioni costituiscono una vera minaccia alla sicurezza mondiale, di cui le autorità militari e civili convenzionali sono all'oscuro. Per evitare che in futuro azioni militari umane portino ad una pericolosa escalation degli eventi, è imperativo che la direzione dell'Esercito e della sicurezza nazionale siano adeguatamente informate su tale argomento. Segue un breve sommario degli scenari e delle attività che illustrano perché queste autorità hanno immediata necessità di conoscere l'argomento: Errata identificazione di mezzi extraterrestri. Visto che esistono sia mezzi extraterrestri che altri simili riprodotti dagli uomini, denominati ARV ("Alien Reproduction Vehicle"), il rischio di confusione e di mancata identificazione è reale; e potrebbe portare ad azioni dai risultati indesiderabili (Cfr. "False Indicazioni e Avvertimenti", più avanti). Sorpresa causata da oggetti alieni. Nel passato, alti ufficiali in comando sono stati colti alla sprovvista dall'improvvisa comparsa di oggetti extraterrestri, ed hanno intrapreso azioni ostili nei loro confronti. Per esempio, nell'Ottobre 1981 apparve un oggetto del genere a largo delle coste orientali (degli USA N.d.R.), gettando nel caos il Centro Comando (ammiragliato) della Flotta Atlantica USA ("CINCLANTFLT"). L'oggetto discoidale, dal diametro di 90 metri, poteva muoversi tanto rapidamente da coprire la distanza tra un punto al largo della costa di Terranova e uno al largo della costa di Norfolk, in Virginia, in un unico giro del radar. Durante questo evento diurno, l'ammiragliato della Flotta Atlantica entrò in allarme "Condition Zebra" ("Stripes"), e il NORAD ordinò all'ammiraglio Harry Train del CINC, di identificare l'oggetto e persino costringerlo ad atterrare, se necessario. Decollarono rapidamente dei caccia dalle basi militari e dalle portaerei navali, e un caccia si avvicinò all'oggetto al punto di fotografarlo chiaramente. Questo si mosse nell'arco di un solo giro di radar dal largo della costa di Norfok, Virginia, ad una località dell'Oceano Atlantico nei pressi delle Canarie, virò verso l'alto con un'angolazione di 60° e lasciò l'atmosfera terrestre. Tale situazione, cogliendo di sorpresa il CINC, paralizzando l'ammiragliato e generando l'ordine di abbattere l'oggetto (col rischio di conseguenze catastrofiche), si poteva evitare istruendo a riguardo i capi militari e preparando speciali "Regolamenti Operativi" (ROE - "Rules of Engagement") per simili situazioni straordinarie.

CATTIVA INTERPRETAZIONE DI AZIONI EXTRATERRESTRI. Ipotizziamo che più di una civiltà extraterrestre sia interessata alla ricognizione della Terra e al monitoraggio di tutti gli sviluppi tecnologici dei militari. In passato, la preoccupazione degli extraterrestri in merito alle nostre armi di distruzione di massa li spinse a dimostrare le loro capacità tecnologiche in alcuni siti strategici, come quando nel Novembre 1975 disattivarono le rampe lancia missili "ICBM" delle basi "SAC" ("Strategic Air Command") di Minot, North Dakota. Una simile neutralizzazione, a quanto abbiamo compreso, si verificò anche nell'Unione Sovietica. Pur comprendendo la preoccupazione dei nostri militari di fronte a simili eventi, è importante che vengano interpretati nell'ambito di un contesto più ampio di quello antropocentrico. Nonostante alcuni ritengano queste azioni l'espressione del carattere ostile degli extraterrestri è molto piu probabile (considerando la natura non violenta dei fatti), che vadano intese come un messaggio di grande preoccupazione per il pericolo innescato dalle nostre stesse armi di distruzione globale. A meno che le autorità non vengano adeguatamente informate sull'argomento, esiste il potenziale di una valutazione errata e catastrofica sulle attività e sugli intenti alieni. I nostri progetti di militarizzazione spaziale preoccupano gli alieni. Questi ultimi non sono affatto favorevoli allo sviluppo ed al dispiego di progetti militari terrestri nello spazio, e di recente si sono verificati alcuni eventi che sottolineano il punto di vista degli ET sulla questione. Lo U.S. "Space Command" ed altre entità militari, collegate a basi spaziali, o che da esse dipendono, devono essere coscienti del problema. Gli extraterrestri sembrano preoccupati dalla crescente militarizzazione dello spazio, oltre che dal continuo stato di guerra, violenza e proliferazione di armamenti nucleari sulla Terra. Ci sono ragioni per ritenere che programmi occulti USAP stiano bersagliando astronavi ET sempre più spesso e con sempre maggiore efficacia (vedere più avanti). Un crescente numero di testimonianze, dirette (e credibili) di programmi militari e dell'intelligence evidenzia l'uso segreto di armi avanzate di tipo USAP per rilevare, puntare e distruggere astronavi aliene. Tali eventi sono aumentati in frequenza e precisione dagli anni '80 ad oggi e ciò costituisce una grave minaccia per la sicurezza nazionale e mondiale, che i principali leader devono conoscere al più presto. Alla luce delle testimonianze raccolte, negare la realtà di questi eventi, o ritenerli in qualche modo giustificati, non è argomento sufficiente per sottovalutare tali rapporti o lavarsene le mani. I più importanti leader civili, militari e della sicurezza nazionale devono investigare appieno sull'argomento e produrre una completa valutazione della situazione per le "National Command Authorities" (NCA), il Presidente, l'Esecutivo ("Joint Chiefs of Staff" - CJCS), e gli esponenti più importanti del Congresso. Le testimonianze multiple, a livello di personale militare e civile coinvolto in programmi di copertura (ed in possesso di conoscenza diretta) in merito ai suddetti argomenti, hanno avallato rapporti inerenti UFO/ETI nel contesto USAP, nell'intento di impiegare retroingegneria ottenuta dalla tecnologia ET per inscenare finte attività aliene di natura violenta. L'esistenza di una struttura segreta USAP così potente e dotata di tecnologie estremamente avanzate, quali materializzazione/smaterializzazione, viaggi a velocità superiore alla quella della luce, propulsione antigravitazionale e sistemi correlati, rappresenta di per sé una diretta minaccia al governo costituzionale e al controllo militare e della sicurezza nazionale. Fino a quando tale entità (USAP) non dipenderà dal completo

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controllo e dalla supervisione di una classe dirigente legale e costituzionale, essa continuerà ad esprimere un enorme potenziale di inganno, abuso e manipolazione della tradizionale leadership governativa. Ad esempio, un importante testimone dell'intelligence ha descritto l'uso pianificato degli ARV in falsi scenari di IEtW ("segnalazioni ed allarmi"), nei quali gli ARV porterebbero attacchi ad installazioni militari convenzionali facendoli apparire come aggressioni da parte di ostili forme di vita aliena. L'ignoranza di tali attività umane effettuate sotto copertura può ingannare i leader militari e della sicurezza nazionale, costringendoli ad ordinare contromisure ingiustificate e potenzialmente catastrofiche contro veri mezzi volanti extraterrestri. Sistemi di comunicazione sub-elettromagnetica non lineare, di origine extraterrestre (che si interfacciano direttamente con la coscienza ed il pensiero), sono stati duplicati mediante retroingegneria nel contesto di coperture USAP's e possono essere usati contro capi politici e militari creando falsi scenari di IEtW. Alcune informazioni, provenienti direttamente da un capo di Stato estero, ci suggeriscono che ciò in passato è già accaduto. Tali sistemi non lineari di telemetria, capaci di by-passare il tempo/spazio lineare e di connettersi direttamente con la mente umana, possono essere strutturati per indurre esperienze "virtuali" molto realistiche nella psiche dei soggetti bersaglio. I più autorevoli leader militari e della sicurezza nazionale devono conoscere il potenziale di questi sistemi, riducendo così il coefficiente d'inganno di tali apparecchi nel caso venissero usati contro di loro. (Presunte esperienze di Abduction indotte da alieni sono in gran parte da attribuire al cattivo uso di questi sistemi nel contesto USAP's). La NASA, gli astronomi civili ed altri scienziati sono molto preoccupati dalla possibilità che la Terra venga colpita da un asteroide in orbita coincidente, o da una cometa. Diversi staff, al JPL ("Jet Propulsion Laboratory") e in altri centri, hanno già determinato la presenza di migliaia di questi oggetti all'interno del nostro sistema solare, la cui orbita incrocia spesso la Terra. In passato, giganteschi impatti meteorici hanno creato l'odierno Golfo del Messico, la Hudson Bay e altre caratteristiche geologiche sulla superficie della Terra. La maggior parte degli scienziati concorda nel dire che non è questione di se, ma di quando un impatto del genere avrà luogo. Gli scienziati tradizionali hanno prospettato l'utilizzo di armi nucleari ed altri mezzi convenzionali per prevenire tale impatto. Tuttavia, è chiaro che gli UFO di tipo USAP (gli ARV) sono dotati di tecnologie di gran lunga più progredite, che potrebbero venire usate per ovviare al problema. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda le tecnologie capaci di alterare i campi gravitazionali, che potrebbero essere sfruttate per modificare l'effetto della massa di un tale oggetto meteorico, deviandolo così dalla sua traiettoria verso la Terra. Visto che un simile impatto potrebbe determinare la fine della civiltà umana così come noi la conosciamo, i principali leader militari e della sicurezza nazionale dovrebbero conoscere ed avere accesso alle tecnologie UFO USAP. Inoltre, se vogliamo usare tali tecnologie per uno scopo così importante e benefico, dobbiamo essere certi che gli extraterrestri comprendano la natura pacifica delle nostre attività nello spazio. Da quanto abbiamo capito invece attualmente le giudicano molto diversamente.

CONCLUSIONI1. La divulgazione della verità sull'argomento UFO/ETI e relative tecnologie modificherebbe di certo molti aspetti della vita sulla Terra, incluse relazioni geopolitiche, la tecnologia, l' economia e l'ordine sociale in generale. I leader militari e della sicurezza nazionale, all'oscuro dell'argomento, non possono prevedere e anticipare adeguatamente le difficili e vaste implicazioni di una tale divulgazione, e sarebbero quindi impreparati. Visto che il CSETI ed altri gruppi stanno lavorando per ottenere questa apertura in un futuro relativamente prossimo, è importante che i leader comprendano appieno tali implicazioni, e che siano in grado di rispondere alla sfida rappresentata da una tale divulgazione in modo organizzato. Se un improvviso e innegabile evento di natura aextraterrestre dovesse avvenire, sarebbe ancora più importante che i leader militari e della sicurezza nazionale siano informati e preparati a rispondere alla situazione in modo appropriato.2. L'energia e la tecnologia propulsiva usata dai velivoli spaziali alieni sfruttano un campo di energia a "punto-zero", che non si basa sui motori a combustione interna o nucleare, e di conseguenza non sono inquinanti. Una delle maggiori incognite che i leader militari e della sicurezza nazionale e mondiale devono fronteggiare è l'eventuale esaurimento delle riserve di combustibile fossile e il concomitante decadimento dell'ecosistema terrestre. Per via della crescente industrializzazione della Cina, dell'India e di gran parte del Terzo Mondo, il danno all'ecosistema terrestre aumenterà in maniera esponenziale, con una diminuzione costante della riserva di carburante. Attualmente siamo una civiltà tecnologica allo stato terminale - il che pone seriamente il problema della sicurezza a lungo termine. Tuttavia, l'attività USAP responsabile per le questioni UFO/ETI ha già ottenuto la retroingegneria di questi mezzi extraterrestri duplicandone i sistemi energetici e propulsivi che rendono di fatto obsoleti i motori a scoppio, (cioè che bruciano carburante, N.d.R.). Secondo le nostre stime, questo salto tecnologico avvenne tra il 1954 e il 1957. Poco prima di morire, Ben Rich della Lockheed Skunkworks, confermò a un consulente del CSETI che "oggi abbiamo già i mezzi per viaggiare tra le stelle, ma queste tecnologie sono chiuse in progetti occulti e ci vorrebbe un miracolo divino per farle uscire fuori a beneficio di tutta l'umanità…". La progettazione a lungo temine della sicurezza nazionale necessita l'eventuale (e preferibilmente a breve termine) rilascio di queste tecnologie per il beneficio dell'umanità e la preservazione del pianeta. Certamente i leader militari e della sicurezza nazionale dovrebbero capire l'importanza di queste tecnologie, che rimpiazzeranno totalmente le attuali fonti energetiche e tutte le infrastrutture della combustione interna. Inoltre, dovrebbero anticipare le implicazioni inerenti il rendere note tali tecnologie in modo tale da garantire una transizione più agevole e pacifica possibile verso i nuovi sistemi di sostestamento energetico.

RACCOMANDAZIONIQui di seguito si presentano alcune implicazioni riguardanti la sicurezza nazionale e militare sull'argomento UFO/ETI - ognuna delle quali necessita un ragguaglio completo rivolto alle autorità sull'argomento. Noi raccomandiamo alle autorità militari e della

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sicurezza nazionale di intraprendere le seguenti azioni:- Ricevere un'istruzione approfondita sull'argomento dai vertici CSETI e dai testimoni militari e civili;- Istruire appieno il CINCS e sviluppare ROE ("Regolamenti Operativi") speciali per gli incontri ETI/ UFO;- Investigare indipendentemente e penetrare nelle operazioni USAP inerenti l'argomento;- Coinvolgersi pienamente nei progetti segreti sulla tematica per assicurarsi che tali progetti siano adeguatamente supervisionati e rimangano sotto il controllo diretto e continuo della classe dirigente costituzionale;- Correggere e/o reprimere qualsiasi uso improprio da parte USAP di tecnologie avanzate o armamenti correlati agli UFO.- Tentare di instaurare un rapporto pacifico e cooperativo con queste forme di vita, cercando con assiduità di evitare ogni intervento militare violento. Il CSETI, da oltre 7 anni, lavora nell'ambito di un "progetto prototipo", dedicandosi al problema delle intelligenze extraterrestri in modo pacifico, e consiglia ai leader nazionali ed internazionali di adottare un approccio simile.- Considerare accuratamente lo sviluppo di mezzi militari spaziali alla luce di queste informazioni ed evitare azioni che possano essere considerate bellicose o ostili da forme di vita extraterrestri.

LA REALIZZAZIONE DELL’ISTITUZIONE EUROPEA PER LO STUDIO E LA DIFFUSIONE DELLE TEMATICHE UFO/ETI

http://www.thepetitionsite.com/9/declaration-for-the-creation-of-a-european-agency-to-study-ufos-and-extraterrestrial/

Noi rappresentiamo un network in espansione di individui impegnati che hanno partecipato o che hanno sostenuto il Summit Europeo di Esopolitica a Barcellona, Spagna il 25-26 luglio 2009, Siamo un gruppo di privati cittadini attenti che stanno cercando di capire le implicazioni della politica pubblica riguardo all'evidenza concernente gli ufo, la vita extraterrestre e i fenomeni correlati, Riconoscendo la Decisione dell'Assemblea Generatale dell'ONU (1978) 33/426 richiesta affinché "gli stati membri mettano in atto i passi necessari per coordinare a livello nazionale una ricerca scientifica e un'investigazione sulla vita extraterrestre, inclusi gli oggetti volanti non identificati", Prendendo atto che tra il 1992 e il 1997 il Ministero della Difesa spagnolo ha declassificato 75 fascicoli della forza aerea sugli UFO dal 1962 totalizzando 1900 pagine su 97 eventi. Notando che il 22 marzo 2007, l'Agenzia Spaziale Francese ha annunciato che rendeva pubblici, attraverso la sua pagina web, 1600 fascicoli declassificati sugli UFO dal 1954, Prendendo atto che il 14 maggio 2008, il Ministero della Difesa del Regno Unito ha iniziato un programma di 3 anni per declassificare e rilasciare agli archivi nazionali tutti i suoi fascicoli sugli UFO, inclusi più di 12'000 rapporti di avvistamenti, insieme a documenti di procedura classificati Secret UK Eyes Only. Considerando che il 21 settembre 2007, la Repubblica d'Irlanda ha rilasciato dei fascicoli UFO declassificati del 1947-1984, Realizzando che nel gennaio 2009, la forza aerea danese ha rilasciato sul suo sito approssimativamente 300 pagine di avvistamenti UFO riportati negli ultimi 30 anni, Prendendo atto che l'11 maggio 2004, il Dipartimento della Difesa messicano ha rilasciato dei rapporti segreti di avvistamenti UFO a dei ricercatori civili; che il 20 maggio 2005, la forza aerea brasiliana ha rilasciato dei rapporti UFO classificati a dei ricercatori civili; che nell'agosto 2007 la forza aerea ecuadoriana ha rilasciato dei fascicoli sugli UFO a dei ricercatori civili; e che nel giugno 2009 la forza aerea uruguaiana ha rilasciato 2100 fascicoli al pubblico. Riconoscendo che un gruppo di alto livello di ex militari graduati e ufficiali scientifici francesi dell'Istituto di Studi Avanzati per la Difesa Nazionale ha emesso nel 1999 il rapporto COMETA, il quale concludeva che circa il 5% dei casi UFO che essi hanno studiato erano inesplicabili e la migliore spiegazione era l'ipotesi extraterrestre; Considerando che nel 1969 l'Aeronautica nazionale e l'amministrazione spaziale americane hanno approvato una norma federale che sospendeva i diritti legali e metteva in quarantena individui entrati in contatto con oggetti o esseri extraterrestri; Ricordando che la decisione dell'ONU 33/426 era intitolata "Costituzione di un'agenzia o dipartimento delle Nazioni Unite per la gestione, il coordinamento e la divulgazione dei risultati della ricerca sugli oggetti volanti non identificati e sui fenomeni ad essi correlati"; Proponiamo la creazione di un'agenzia o un dipartimento europeo per investigare l'evidenza sugli UFO, la vita extraterrestre e i relativi fenomeni. L'agenzia proposta dovrebbe: 1. esaminare e raccogliere in un database i fascicoli UFO delle diverse agenzie spaziali nazionali, dipartimenti della difesa e altri enti ufficiali e organizzazioni civili europei che raccolgono dati sugli UFO;2. cooperare con le organizzazioni civili nell'investigazione e nell'analisi dei casi inerenti avvistamenti UFO che potrebbero essere di origine extraterrestre;3. sponsorizzare studi scientifici sulle prove concernenti gli UFO, la vita extraterrestre e le relative tecnologie;4. divulgare i suoi risultati educando il pubblico sull'evidenza concernente la vita e la tecnologia extraterrestre;

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5. fornire fondi per la ricerca accademica sugli avvistamenti UFO e le loro implicazioni nella linea politica pubblica, nei casi in cui vi sia un'origine extraterrestre; 6. comprendere la praticabilità delle tecnologie avanzate dimostrate dagli UFO, nella soluzione dei problemi globali inerenti l'ambiente, il clima, l'energia, la povertà, lo sviluppo e la salute; 7. cooperare con le organizzazioni aziendali nel valutare la fattibilità di un'estesa applicazione commerciale di tecnologie avanzate acquisite attraverso lo studio e l'investigazione sugli UFO e sulla vita extraterrestre;8. esplorare l'ipotesi extraterrestre per i casi inspiegabili di UFO; 9. sponsorizzare gli studi per un giusto equilibrio tra gli impegni normativi del governo e i diritti dei cittadini nel contatto aperto con rappresentanti di civiltà extraterrestri; 10. esplorare le implicazioni della vita extraterrestre e della tecnologia per l'ambiente, il consumo energetico e altri settori vitali; 11. sviluppare protocolli per delle relazioni pacifiche e diplomatiche con la vita extraterrestre nell'eventualità di un contatto; 12. ottenere e mettere a disposizione nella pagina web dell'agenzia ufficiale europea gli obiettivi dell'agenzia e ogni progresso o altri rapporti; 13. stabilire procedure semplici e affidabili per permettere agli abitanti di riportare alle autorità governative locali ed europee ogni avvistamento di, o contatto con, esseri o oggetti extraterrestri; 14. indirizzare gli abitanti e i visitatori a professionisti privati o governativi europei, adeguatamente preparati, come necessario, per affrontare fondate preoccupazioni sugli avvistamenti di, o contatti con vita o oggetti extraterrestri.Rilasciato al European Exopolitics Summit Press Conference il 25 luglio 2009. Approvato da: Exopolitics European Summit; Exopolitics Spain, Exopolitics Germany, Exopolitics United Kingdom, Exopolitics Denmark; Exopolitics Finland; Exopolitics France; Exopolitics Italy; Exopolitics Sweden. Supporting European Exopolitics Summit Organizers, Speakers & Panelists: Pepon Jover, M.Sc., Miguel Celades, Javier Sierra, Robert Fleischer, Dr Michael Salla; Alfred Webre, J.D.; Nick Pope, Dr Steven Greer, Dr Brian O'Leary, Paola Harris, M.Ed.; Stephen Bassett; Robert Dean (CSM, ret.), David Griffin, MSc.; Frederik Uldall, M.Sc.

LA RISOLUZIONE 33/426 DELLE NAZIONI UNITEQuesta prima parte di un articolo da Alfred Lambremont Webre per la revisione del 2 febbraio, ci mostra che questo giurista Canadese, fondatore della Exopolitica, ha un'idea molto semplice per lanciare la divulgazione: applicare una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 18 dicembre 1978. Egli è l'autore di "Esopolitica: politica, governo e la legge dell'universo", il lavoro seminale di questa disciplina, che è definito come le relazioni di scienza tra la società umana e civiltà intelligente nell'universo. "Barack Obama e Hillary Clinton conformeranno una risoluzione delle Nazioni Unite e diffondere l'American secret files su UFO ed extraterrestri?" Con la firma del memorandum sulla FOIA, http://ovnis-usa.com/nouvelles-directives-foia/ il 21 gennaio il presidente aveva promesso di garantire la trasparenza del governo. O la risoluzione 33/426 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, adottata il 18 dicembre 1978, "invita gli Stati membri interessati di prendere accordi appropriati per coordinare la ricerca scientifica nazionale e le indagini sulla vita extraterrestre, compresi gli oggetti volanti non identificati (UFO)""e di informare il Segretario generale delle osservazioni, ricerche e valutazioni di tali attività."

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Le alleanze U.S. hanno publicato i file segreti sugli UFO ed extraterrestri all'estero, gli Omologhi esteri del Presidente Obama non si sono opposti alla risoluzione 33/426 dell'AG - UN. Il 31 Gennaio 2009, il leader del partito conservatore inglese, David Cameron, che è attualmente in vantaggio elettorale per la sostituzione di Gordon Brown, ha promesso che se sarà nominato primo ministro finirà le pratiche governative di segretezza su UFO ed attività extraterrestri. Il 28 Gennaio 2009, 8 giorni dopo l'inaugurazione del Barack Hussein Obama, la Danimarca ha a sua volta formalmente rispettato la risoluzione 33/426 dell'AG - ONU, con 15.000 pubblicazioni dei suoi file segreti. Dal 2004, diversi membri degli Stati delle Nazioni Unite hanno intrapreso la distribuzione di parte dei loro file segreti su UFO ed extraterrestri, compreso il Brasile, il Cile, la Danimarca, la Francia, il Messico, il Perù e il Regno Unito, in parziale conformità con la risoluzione 33/426 dell'AG - delle Nazioni Unite. Giorno 11 maggio 2004, il Ministero della difesa del Messico ha pubblicato i suoi rapporti segreti sugli UFO. Il 20 maggio 2005, L’Air Force del Brasile aveva permesso l’accesso ai ricercatori ai suoi contenuti classificati sulla vita extraterrestre e gli avvistamenti UFO. Allo stesso modo, il Perù e il Cile (e altre nazioni) hanno pubblicato anche alcuni dei loro rapporti confidenziali sugli UFO. Il 22 Marzo 2007, l'Agenzia spaziale francese ha annunciato di aver reso pubblico i suoi archivi segreti e di aeverli pubblicati sul sito del CNES http://www.cnes-geipan.fr/. Il New Scientist ha commentato su questa rilascio: "su 1.600 casi registrati dal 1954, 28% sono classificati tipo ' PAN a." "Questa sigla significa: «Nonostante dati soddisfacenti o prove eccellenti ed affidabili, dobbiamo confrontarci con qualcosa che noi non possiamo spiegare». Il 2 Maggio 2007, il Ministero della difesa ha annunciato che sono stati declassificati 7.200 rapporti di UFO risalenti al sino al 1967. Questi erano stati raccolti da DI55, unità segreta all'interno del MoD.

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Un anno dopo, il 13 maggio 2008, giorno del novantunesimo anniversario dell'apparizione di Fatima, 13 maggio 1917, cui tutto suggerisce che era la prima operazione di copertura relativa a una manifestazione di UFO, l'Osservatore Romano, Gazzetta ufficiale del Vaticano ha pubblicato un'intervista con la testa dei gesuiti di Osservatorio del Vaticano, dichiarando "lo straniero è mio fratello". Il giorno dopo, il 14 maggio 2008 - 60 ° anniversario della creazione dello stato d'Israele - il Ministero della difesa britannico ha condotto una massiccia diffusione di documenti segreti sugli UFO, senza commenti o spiegazioni. Il 20 Ottobre 2008, ha pubblicato 19 file aggiuntivi segreti, e la stringa ABC ha rilasciato una breve nel suo Nightline News per evocare un aumento nelle ostilità tra gli UFO pilotati da identità incognite e le forze anglo-americane. Più avanti in questo articolo, vedremo che questi eventi apparentemente senza relazioni possono infatti essere parte di un piano di gestione complessiva di divulgazione, circa gli UFO e la vita extraterrestre, che sarebbe stata deliberata e coordinata"e potrebbe consentirci di manipolare."- un articolo di Alfred Lambremont Webre Suite. La revisione del 6 febbraio 2009. Seconda parte. "Che cosa può ci aspettiamo che l’amministrazione Obama sugli UFO ed extraterrestri?" Abbiamo visto che la risoluzione 33/426 delle Nazioni Unite, votata dall'Assemblea generale del 18 dicembre 1978, relativa alla "costituzione di un'agenzia, o entità all'interno delle Nazioni Unite". di intraprendere, sorvegliare e diffondere i risultati delle ricerche su UFO e fenomeni correlati Questa risoluzione delle Nazioni Unite è una delle prime espressioni, esplicite e formale sulla vita extraterrestre e il fenomeno UFO nel diritto internazionale. In questo testo, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA o AG - Nazioni Unite) sta valutando l'istituzione di un dispositivo per 192 Stati membri, come gli Stati Uniti o il Brasile, a coordinare i propri sistemi nazionali di ricerca e di indagine. Ogni nazione può quindi stabilire una propria relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite per le sue ricerche e scoperte, forse anche e affidarli a un'agenzia delle Nazioni Unite per gli affari extraterrestri, che sarà stabilita e considerata come una risorsa globale agendo secondo le leggi internazionali. Nel linguaggio diplomatico, la risoluzione 33/426 del AG - Le Nazioni Unite devono funzionare come un sistema che "stabilisce una fiducia reciproca", che permetterà di Stati membri come gli Stati Uniti (che venivano mantenute fino a qui totale embargo sulle loro secret files su UFO ed extraterrestri) per sentirsi più protetti al momento della divulgazione, agendo in modo coordinato con il pubbliche misure adottate da altri Stati membri delle Nazioni Unite e dei suoi alleati. In un mondo ideale, un'agenzia delle Nazioni Unite per gli affari extraterrestri potrebbe coordinare la ricerca e la guida politica pubblica su UFO ed extraterrestri a livello globale - suggerisce che la civiltà extraterrestre si aspetta che la civiltà umana porterà questo caso ad un livello tale.

GLI STATI UNITI, L'EXTRATERRESTRE E LE LEGGI INTERNAZIONALICi si chiede se gli Stati Uniti siano disposti a riconoscere che sono vincolati dal diritto internazionale a discutere dei soggetti in relazione alla vita extraterrestre ed UFO. Infatti, la storia del diritto degli Stati Uniti in questa zona scarsamente aveva cominciato in questa zona, perché avevano effettuato vari tentativi di diversione e “scalciato con rabbia” per opporsi all'adozione dalle

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Nazioni Unite della risoluzione 33/426, nel dicembre del 1978. Sir Eric M. Gairy, primo ministro di Grenada, era originariamente dalla risoluzione 33/426 AG - delle Nazioni Unite. Venne rovesciato da un colpo di stato, a cui la CIA non era estranea, durante una visita a New York. Alcune ricerche hanno dimostrato anche che l' invasione di invasione illegale americano di Grenada nel 1983, sotto l'amministrazione Reagan, era in realtà un'operazione di copertura per recuperare il corpo di un extraterrestre. Gairy fu conservato per revisione scientifica presso la scuola di medicina di Grenada. Un melodramma su UFO & extraterrestri nel 2009 Assemblea generale delle Nazioni Unite? Se U.S. presidente Barack Obama di ordinare il rilascio dell'archivio segreto americano su UFO ed extraterrestri, come sarebbe e in quale contesto? La divulgazione da parte nostra documenti segreti Obama, se fosse davanti alle Nazioni Unite, potrebbe dare suo approccio globale in scala, quella di un visionario responsabile; Egli avrebbe pubblicamente posizione prima di decidere se conformi alle disposizioni della risoluzione 33/426 del AG - delle Nazioni Unite. Presidente Barack Obama, il Ministro Hillary Clinton e Miguel Escoto Brockmann, l'ex Sandinista ministro degli esteri il Nicaragua (1979-90), che presiede la 63a Assemblea generale delle Nazioni Unite sarebbe partner in un melodramma a.G. le Nazioni Unite. Presidente Brockmann è abituato a difficili battaglie legali internazionali con gli Stati Uniti, ed è un "veterano" tra gli uomini di stato, un politico tattico, un leader della Comunità ed è sacerdote. Il padre di Escoto fu per più di dieci anni, ministro degli affari esteri della Repubblica del Nicaragua (luglio 1979 - aprile 1990). Ha poi giocato un ruolo chiave nel processo di pace che ha contribuito a porre fine al conflitto armato in America centrale negli anni ottanta. "Nel 1984 e aveva anche formulato la denuncia del suo governo dinanzi alla Corte internazionale di giustizia contro gli Stati Uniti perché essi hanno sostenuto le azioni militari e paramilitari contro il suo paese e la Corte alla fine governò il Nicaragua." Ho parlato recentemente con ambasciatore Norman Miranda, capo di gabinetto del Presidente Brockman, relativo all'attuazione di una risoluzione.G. le Nazioni Unite. In questo scambio, Dr. Miranda ha dichiarato che la carica di Presidente di Brockmann sarebbe molto disposta a impegnarsi nel senso della risoluzione 33/426 del AG - Nazioni Unite, a condizione che uno stato membro, come gli Stati Uniti decide di iniziare a collaborare formalmente secondo la presente risoluzionein crea un nuovo per consentire la sua applicazione e iniziò a diffondere i propri archivi ad ispirare altre nazioni.

Aspettiamo Barack Obama e Hillary Clinton? Gli Stati Uniti e i loro alleati non sono solo i partner delle Nazioni Unite sul problema degli UFO e la vita extraterrestre. Le relazioni di sottolineano che l'intelligenza di u.S. Marina e altre agenzie potrebbe essere manovra presso le Nazioni Unite e avrebbe un ruolo attivo ma clandestino, o anche preoccuparsi di UFO e vita extraterrestre. Potrebbe anche mettere in conflitto con la politica di trasparenza dell'amministrazione Obama, e il blocco di rimanere nazioni la cui importanza è aumenta, l'immagine di Miguel Escoto Brockman, Presidente delle Nazioni Unite - AG. Ma ci sono altri che non deve essere trascurato. In primo luogo, è il popolo - la comunità umana di ciascuno degli Stati membri 192. Sondaggi di opinione pubblica, come ad esempio l'Istituto Roper nel 2002 mostra che l'opinione pubblica avrebbe avuto un atteggiamento più progressivo verso gli UFO e la vita extraterrestre che i governi e i funzionari che li rappresentano le Nazioni Unite.

Diversi analisti politici leader come anche il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sono un'istituzione attualmente controllata da un piano strategico a lungo termine, che tende a stabilire una polizia globale, vale a dire un "fascismo amichevole." Da questo punto di vista, le questioni riguardanti gli UFO e la vita extraterrestre possono essere gestite da potenze delle principali Nazioni Unite, come gli Stati Uniti, Gran Bretagna, la Francia, ma gli altri, anche, al fine di vedere lo stabilizzarsi di un nuovo ordine mondiale. E’ possibile che Altri partner chiave siano civiltà extraterrestri. Con le quali stiano trattando al momento la costruzione di relazioni diplomatiche? La risposta varia di conseguenza agli ET in questione. Abbiamo fatti documentati e analisi di documenti riguardanti il concordato tra extraterrestri e il governo americano negli anni cinquanta per lo scambio di tecnologie segrete con la possibilità di ricerca genetica da parte loro (i rapimenti). Altre civiltà extraterrestrii hanno disabilitato i nostri missili nucleari e seguì il velivolo US Air Force che sono state installate basi militari all'estero testate nucleari per essere riciclati. Per complicare ulteriormente, alcuni UFO, come quelli che aveva causato l'incidente a Phoenix il 13 marzo 1997, sarebbe di origine extraterrestre, ma è possibile che gli altri siano gear decodificati, o ARV (riproduzione aliena veicoli), dalla scena incidente di oggetti recuperati, o in prestito. Vorrei essere assemblati con bilanci segreti. L'esistenza di alieni gear reverse engineered e il possesso di tecnologie necessarie per simulare "invasione aliena virtuale", come pure l'eventuale conclusione dal governo degli Stati Uniti a "Trattati" extraterrestri o accordi extra-constitutionnelles, rappresentano un pericolo significativo per qualsiasi "divulgazione extraterrestre" a venire dagli Stati Uniti.

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Come vedremo, una "falsa invasione aliena" è una potenziale minaccia per la nostra libertà individuale su tutto il pianeta, che potrebbe essere orchestrata da grandi potenze per stabilire una nuova era in cui verrebbero eliminate la libertà civilie i legittimi diritti definiti nella dichiarazione dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite. Recentemente abbiamo appreso che John Brennan, un anziano Vice consigliere per la sicurezza interna della casa bianca, in realtà aveva preparato un memorandum del 30 settembre 1993 intitolato "Informazioni su UFO", destinato a Richard Warshaw, assistente del direttore della CIA sotto l'amministrazione esecutiva Clinton. Egli ha sostenuto di non aver "praticamente trovato alcuna documentazione sul coinvolgimento da parte della CIA sugli UFO negli anni ottanta". È il segno che l'amministrazione Obama potrebbe essere facilmente controllata o infiltrata da potenti insiders nella campagna di disinformazione e di copertura su UFO ed extraterrestri. Che cosa ci si potrebbe aspettare dall’amministrazione Obama?* La divulgazione trasparente su UFO ed extraterrestri?* Una "invasione aliena virtuale"? Vorrei essere guidato da unità militari e di intelligence, bilanci segreti, un po' come l'attacco dell'11 settembre 2001 - se fosse sotto falsa bandiera funzionamento.* La divulgazione extraterrestre sarà organizzata contemporaneamente in tutto il mondo da gruppi di cittadini ben informati e gli esperti qualificati nei settori di affari pubblici e media? Sarà "vediamo la fine della situazione di quarantena globale imposto da una società universale di civiltà intelligenti?"

Riunione preparatoria delle Nazioni Unite, 14 luglio 1978, per discutere la necessità per il sostegno delle Nazioni Unite allo studio del fenomeno UFO. Da sinistra a destra: Gordon Cooper, Jacques Vallée, Claude Poher, j. Allen Hynek, Sir Eric Gairy - primo ministro di Grenada, Segretario generale delle Nazioni Unite - Kurt Waldheim e in primo piano sulla destra: David Saunders.

Più tardi nell'articolo di Alfred Lambremont Webre. La revisione del 12 febbraio 2009 (http://www.examiner.com/exopolitics-in-seattle/alfred-lambremont-webre) di terze parti. Terza parte della serie di articoli sull'amministrazione dei Obama, le Nazioni Unite, gli oggetti volanti non identificati (UFO) e vita extraterrestre, da Alfred Lambremont Webre per la revisione. Sotto le operazioni di false flag "Presidenti americani & sotto le operazioni di false flag." "Quelli che hanno accettato e respinto". Per comprendere meglio il contesto di una transazione sotto falsa bandiera sul tema di un'invasione extraterrestra, dobbiamo ricordare come, nella storia recente, noi presidenti John f. Kennedy, Lyndon b. Johnson e George w. Bush a volte dovuto approvare o respinga sotto le operazioni di falsa bandiera proposte dai loro capi di stato maggiore o personale di intelligence militare agendo

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all'interno della loro dirigenti comandi e strutture di controllo. Sotto la falsa bandiera operazioni e le leggi internazionali Secondo un ricercatore, "il termine falsa bandiera deriva dal concetto delle battaglie navali in cui venivano issate bandiere destinate ad ingannare l’avversario; esponendo la bandiera di un paese a cui non si appartiene." Nel caso dell’operazione Northwoods nel 1962, la bandiera della Repubblica di Cuba era stata dipinta su velivoli da combattimento e simboli per l'identificazione di gruppi "terroristi cubani" sono stati indossati dai combattenti che avevano attaccato una nave americana e le città costiere ad est del paese. a carta delle Nazioni Unite e delle convenzioni di Ginevra (di cui gli stati uniti sono firmatari,), così come lo statuto di Roma sulla Corte penale internazionale (ICC) hanno ampiamente stabilito che l'attacco era una guerra tra i crimini più riprovevoli. Ecco perché le operazioni sotto falsa bandiera sono diventate la procedura comune di noi le amministrazioni quando vogliono scatenare una guerra. Sotto il potere dimostrare che esso incontra un attacco, l'atteggiamento aggressivo sarebbe considerato come un crimine di guerra aggravato. John f. Kennedy e l'operazione Northwoods (1962) Documenti declassificati del governo U.S. oggi hanno confermato che i capi di stato maggiore aveva pianificato e approvato una transazione sotto falsa bandiera nel 1962: aerei recanti le insegne dell'aeronautica militare cubano avevano bombardare una nave americana. Azioni del terrorismo anche entrato in aree specifiche dell'America (tra cui Miami e in altre città in Florida e Washington, D.C.) da funzionari del dipartimento della difesa in posa come i "terroristi cubani", potenzialmente provocando la morte di centinaia o addirittura migliaia di innocenti civili americani. Lo scopo di questa manovra sotto la falsa bandiera funzionamento Northwoods, era di fornire un pretesto giuridico e mobilitare i media e l'opinione pubblica per un'invasione illegale dell'isola di Cuba dai militari americani. Tutto era pronto a lanciare l'operazione Northwoods, ma il presidente John f. Kennedy (1961-63) aveva posto il veto.

L. generale Lyman Lemnitzer, messo da Eisenhower a capo del comando unificato, ha proposto ed ottenuto l’approvazione per l'operazione Northwoods il 13 marzo 1962, da Robert McNamara, allora ministro della difesa sotto Kennedy. McNamara, è stato presentato al Presidente Kennedy, che aveva posto il veto che il Pentagono ha approvato questo sotto il meccanismo della falsa bandiera diretto contro il paese e civili innocenti. Oggi sono accessibili diversi documenti declassificati a riguardo.

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OPERAZIONE NORTHWOODS - UNO MODO DIVERSO DI VEDERE IL MONDO "Non è possibile che gli americani abbiano fatto questo a loro stessi". Lo abbiamo pensato tutti, almeno una volta, dopo gli attentati alle Torri e al Pentagono. Ed in realtà restiamo ancora di quell'opinione: non è possibile. Ma qui non stiano parlando degli americani come popolo, stiamo parlando di un ristretto gruppo di persone molto particolari, che si ritrovano in America come in Russia, in Congo come in Cina, e che stanno ai massimi livelli del potere mondiale. E costoro sembrano vedere il mondo, da quel particolarissimo punto di vista, in maniera completamente diversa da come lo vediamo noi comuni mortali. Per loro infatti dieci o centomila morti non fanno una gran differenza, di fronte ai progetti di continua "ristrutturazione geopolitica" che per qualche motivo sembrano sentirsi perennemente in diritto - se non addirittura in dovere - di portare a termine. Quello che segue è un prezioso documento della CIA, declassificato di recente, che può forse aiutarci a capire meglio questa differenza di mentalità. Pur risalendo a più di cinquant'anni fa, è un documento che oggi risulta piu attuale che mai.

BREVE QUADRO STORICO Siamo nel 1962, in piena guerra fredda, quando Cuba non era ancora passata ufficialmente sotto l’ombrello sovietico. I vari progetti per riprendersi l’isola erano iniziati già nel ’59, subito dopo la rivoluzione di Castro, quando l’allora vice-presidente di Eisenhower, Richard Nixon, gettò le basi - con gli uomini della CIA appunto - di quella che sarebbe poi diventata l'operazione “Baia dei Porci”. Nixon, contando di stravincere l'elezione del '60, si era in realtà preparato il piano per sè stesso, ma anche se poi le elezioni le vinse Kennedy - a dimostrazione che la vera politica estera la fanno Pentagono e Cia, e non i presidenti - le spinte per riprendersi Cuba si erano fatte a quel punto incontenibili: gli interessi economici da una parte (zucchero, turismo e casinò), e l’importanza strategica dall’altra, facevano sì che bisognasse agire al più presto. Quelle che vediamo sono alcune pagine, con nostra parziale traduzione, di "Operation Northwoods", una serie di proposte alternative di invasione, che vennero preparate dalla CIA su richiesta del Comandi Riuniti delle Forze Armate. Come è noto, Kennedy finì invece per sottoscrivere "Baia dei Porci", con le conseguenze che tutti conoscono.

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OPERATIONE NORTHWOODS

I Comandi RiunitiMemorandum per il Ministro della DifesaSoggetto: Giustificazione per un intervento militare su Cuba

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(A)1. Su richiesta del comando operativo del Progetto Cuba si chiede ai Comandi Riuniti di descrivere, in maniera breve ma precisa, dei possibili pretesti che essi considerano sufficienti a fornire giustificazioni per un intervento armato degli USA su Cuba. 

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2. E' chiaro che qualunque azione che diventi pretesto per un intervento armato dovrà portare [prima] ad una decisione politica, la quale determinerà a sua volta un’azione militare.

(B)5. I vari corsi di azione suggeriti, come descritti nell’allegato A, si basano sulla premessa che l’intervento militare americano risulterà da un periodo di prolungata tensione con Cuba, che avrà messo gli Stati Uniti nella posizione di potersi rivalere giustificatamente di torti subiti. L’opinione pubblica mondiale, e l’assemblea delle Nazioni Unite, dovrebbero assumere un atteggiamento favorevole [nei nostri confronti] in seguito ad una campagna che dipingesse il governo di Cuba come irruento ed irresponsabile, e come un inquietante ed imprevedibile minaccia alla serenità dell’Occidente. La prima parte del documento contiene una lista di idee varie per sobillare la popolazione, convincerla che Castro è finito, ecc. che assomiglia molto ad un documento simile, di qualche anno dopo (link in coda). Ma a un certo punto, il gioco delle proposte si fa decisamente più pesante:

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8 . E’ possibile creare un incidente che dimostri in maniera convincente che un jet cubano ha attaccato ed abbattuto un volo charter tra gli Stati Uniti e la Giamaica, o il Guatemala, Panama o Venezuela. La destinazione verrebbe scelta essenzialmente per rendere necessario il passaggio dell’aereo sopra Cuba. I passeggeri potrebbero essere un gruppo di studenti, o un qualunque altro grupppo di persone con un interesse in comune, che giustifichi il fatto di aver noleggiato un volo non di linea.a. Un aereo della base militare di Eglin verrebbe ridipinto e numerato in modo da assomigliare in tutto e per tutto ad un aereo

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civile regolarmente registrato, che appartenga ad una società della CIA a Miami. Al momento opportuno il duplicato andrebbe a sostituire l’aereo civile, e vi verrebbero caricati i passeggeri al completo, tutti sotto nomi falsi, accuratamente studiati. Il vero aereo civile verrebbe invece convertito in un “drone” (automa, o bersaglio volante, telecomandato).b. Gli orari di partenza dei due voli verrebbero coordinati in modo da permettere un incontro a Sud della Florida [in mare aperto]. Dal punto dell’incontro in poi, l’aereo con passeggeri scenderebbe a quota minima  ed atterrerebbe direttamente su una pista secondaria della base di Eglin, dove tutto sarà stato preordinato per evacuare i passeggeri, e riportare l’aereo alle sue condizioni iniziali. (La tecnica di sostituzione prevede che il drone emerga da bassa quota, proprio sul limite inferiore degli schermi radar, e che lì si sovrapponga all'aereo vero, in modo da permettere a quest'ultimo di abbassarsi a sua volta sotto la linea di visibilità, dando l'impressione ai controllori di volo di seguire sempre  lo stesso oggetto volante). Nel frattempo il drone proseguirà lungo la rotta originale. Una volta su Cuba il drone lancerebbe un S.O.S. sulle frequenze internazionali, comunicando di essere stato attaccato da un MIG cubano. La trasmissione [pre-registrata, si suppone] si interromperebbe di colpo, a causa della distruzione in volo dell'aereo, da noi attivata a distanza. Questo farebbe si che fossero le stazioni radio ...

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 ... dell’emisfero occidentale a dire agli Stati Uniti che cosa è successo al loro arereo, e non gli Stati uniti a dover “vendere” l’incidente. Non è chiaro quale sia il destino previsto per i passeggeri, ma la cosa sembra quasi un sottinteso che non è necessario specificare. difficile infatti immaginare i turisti che tornano a casa e raccontano a tutti di questa stranissima gita ai Caraibi. Segue una variante della stessa proposta: 9. E’ possibile ricreare un incidente che faccia apparire come un MIG cubano abbia abbattuto un aereo della nostra aviazione militare, in acque internazionali, in un attacco non provocato.

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a. Quattrto o cinque F-101 viaggerebbero, distanziati l’uno all’altro, fra la base di Homestead, in Florida, e Cuba. Il compito sarebbe quello di invertire la rotta e simulare delle esercitaioni di difesa militare a Sud della Florida. Questi aerei cambierebbero spesso la frequenza delle loro tornate, mentre agli equipaggi verrebbe detto di tenersi sempre a 12 miglia di distanza dalla costa cubana. b . Ad un certo punto, giunto in vicinanza della costa cubana, uno dei piloti comunicherebbe di essere stato attaccato da un Mig cubano, e di stare per schiantarsi. Dopo di che punterebbe immediatamente a Ovest, volando a quota minima [solito trucco], e raggiungerebbe una base secondaria di Eglin. L’aereo sarebbe atteso da personale apposito, ridipinto immediatamente con un nuovo numero di registro, e regolarmente parcheggiato. Il pilota, che aveva partecipato alla missione sotto falso nome, tornerebbe alla sua vita normale, mentre lui e l’aereo risulterebbero scomparsi per sempre.c. Nel preciso momento in cui l’aereo sarebbe stato abbattuto, un sottomarino, o una piccola imbarcazione, avrebbero distribuito in mare pezzi di un F-101, paracadute, ecc…, a quindici-venti miglia dalla costa cubana, per poi allontanarsi. I piloti rientrati a Homestead, per quello che ne sanno loro, avrebbero una storia vera da raccontare. Imbarcazioni e velivoli inizierebbero così la ricerca, e troverebbero i resti dell’aereo.

Come abbiamo visto, quello che per qualcuno potrebbe essere, oggi, solo il frutto della fantasia di uno sceneggiatore di Hollywood, per altri era la mentalità con cui si recavano quotidianamente al lavoro, già più di 50 anni fa. Torneremo alla fine su questi documenti, nell'ambito di una proposta di soluzione che riguarda gli attentati dell'11 Settembre. Nella prossima pagina presentiamo i principali capi d'accusa che vengono mossi contro la versione ufficiale dei fatti. [I generali avevano anche un tempo considerato di sacrificare John Glenn, il primo astronauta americano, facendo esplodere il razzo che è stato messo in orbita il 20 febbraio 1962].

LYNDON B. JOHNSON E LA RISOLUZIONE DEL GOLFO DEL TONCHINO (1964)Ora sappiamo come la guerra del Vietnam (1959-75) ha sperimentato una escalation significativa, con una falsa bandiera funzionamento in agosto 1964, nel Golfo del Tonchino. Rapporti falsi di attacchi che sono stati effettuati dal governo del Viet-Nam nord contro navi americane USS Maddox e Turner Joy USS, era stato utilizzato da Presidente Lyndon b. Johnson per assicurare una favorevole alla risoluzione del Congresso degli Stati Uniti. Questa risoluzione gli aveva dato un fondamento giuridico per questa guerra, che causò la morte di 50000 soldati americani e fatto di 10 milioni di vittime nel sud-est asiatico. George w. Bush e l'invasione dell'Afghanistan (2001) e l'Iraq (2003). Allo stesso modo, abbiamo un fascio di prove che dimostrino che l'invasione illegale dell'Afghanistan, il 7 ottobre 2001 aveva originariamente approvato da noi il Presidente George w. Bush, Vice Presidente Richard b. h. Cheney e il Segretario alla difesa Donald Rumsfeld un false flag operazione preparata da top-rank in funzionari di intelligence Soldato americano

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È stata condotta l'11 settembre 2001, utilizzando mezzi sofisticati contro il World Trade Center di New York e il Pentagono a Washington, DC. Per quanto riguarda l'operazione Northwoods (1962), l'obiettivo dell'operazione sotto falsa bandiera del 2001 era quello di uccidere migliaia di innocenti civili americani, ottenere uno sciopero psicologico al Pentagono, per simulare un tentativo sul Campidoglio e la casa biancaai fini della guerra internazionale mira a dominare il mondo e di imporre un regime di polizia in molte parti del mondo. Approfondite ricerche è stato presentato il criminale di Presidente del comitato del Congresso degli Stati Uniti. È dimostrato che la transazione sotto falsa bandiera dell'11 settembre 2001 aveva portato ad per implementare il Patriot Act il 26 ottobre e servì come una matrice per produrre gli ordini di dirigenti presidenziale per stabilire la legge marziale (dal 2001 ad oggi)a lanciare l'invasione dell'Afghanistan (dal 2001 ad oggi), se l'abrogazione unilaterale del Trattato ABM (2002) e incoraggiare l'escalation di Stati Uniti balistici, la militarizzazione del sistema di difesa di spazio esterno e la guerra dell'Iraq (dal 2003 ad oggi). L'operazione sotto falsa bandiera dell'11 settembre 2001 era stato collocato sotto il comando e il controllo di alti funzionari dell'amministrazione Bush, tra cui il Presidente George w. Bush, Vice Presidente Richard b. Cheney e Donald h. Rumsfeld. Le prove del coinvolgimento di Bush, Cheney e Rumsfeld in questa operazione sotto falsa bandiera è stata presentata in una breve al Congresso degli Stati Uniti; È parte dell'atto procuratore indipendente sull'11 settembre 2001. Sotto falsa bandiera operazioni sono usato guerra e attività industriale. Diverse analisi storiche mostrano che tutte le guerre di grande importanza, come la prima e la seconda guerra mondiale sono forme di operazioni sotto falsa bandiera legata all'attività industriale: cartelli bancario che sostengono la nostra economia di guerra manipolare entrambi i belligeranti lati di stimolare e di continuare l'attività industriale della guerraessenzialmente per ragioni di profitto. Per esempio, in "ideare teschio e ossa", Kris Millegan e molti autori hanno dimostrato come i banchieri di Wall Street, tra cui Averill Harriman e Prescott Bush (il nonno di George w. Bush, 1895-1972), membro della Confraternita della morte (teschio e ossa)entrambi finanziati i bolscevichi (comunisti) e i nazisti (fascisti), presso la sede della seconda guerra mondiale. Il cartello, Wall Street e i banchieri della City di Londra sono stati in grado di manipolare le leve di controllo e controllare i capi del fascismo, del comunismo e l'iper-capitalismo, per avviare e mantenere la seconda guerra mondiale. Questa guerra è diventata la principale attività industriale che è stata chiamata l'organizzazione internazionale del racket da criminali di guerra. Come discusso più avanti in questa serie di articoli, la storia dimostra che presidenti americani e funzionari governativi hanno spesso usato la struttura di tali operazioni sotto falsa bandiera.

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Possono cercare di creare le condizioni per una falsa invasione extraterrestre ad innescare una guerra, per svolgere la loro propaganda anti-extraterrestre, in grado di colonizzare pianeti abitati, militarizzazione dello spazio per fare un nuovo campo di battaglie e riuscire a imporre uno stato di polizia globale. Questa tendenza è sempre presente nell'amministrazione Obama. -Fonte: http://www.examiner.com/exopolitics-in-seattle/alfred-lambremont-webre

LUNEDÌ 23 FEBBRAIORonald Reagan e russo leader Gorbačëv promosso una futura invasione di false flag "Alieno UFO" V parte di una serie di articoli d'indagine sulla gestione Obama, le Nazioni Unite e oggetti volanti non identificati (UFO) e vita extraterrestre Avvisi pubblici da alti funzionari militari degli Stati Uniti, un Presidente degli Stati Uniti e un capo di stato russo di un'ostile "invasione" da civiltà extraterrestre che cercano di conquistare e dominare la terra la funzione "stesse" o impiantate forme-pensiero per stabilire l'infrastruttura psico-sociale di una futura operazione false flag "Alieno UFO". Lo scopo di questo predetto invasione "extraterrestre" false flag – se è si è concretizzato nel nostro futuro – è per facilitare l'istituzione di uno stato di polizia nazionale in tutto il mondo sotto un regime globale e di negare diritti dell'umanità a partecipare con etico avanzata civiltà extraterrestre ora visitando la terra. I funzionari militari statunitensi e l'invasione di "UFO Alien" Personaggi politici di alto rango U.S. e ufficiali militari hanno promosso l'alieno"UFO" invasione meme fin dai primi giorni dell'epoca UFO dopo la seconda guerra mondiale.

MacArthur Memorial: MacArthur nello sbarco della WWII

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I’8 ottobre del 1955, l’ex generale statunitense Douglas MacArthur http://www.presidentialufo.com/, tenuto in considerazione per la nomination repubblicana come Vice Presidente nel 1952, ha dichiarato, "le nazioni del mondo dovranno unirsi, per la prossima guerra che sarà una guerra interplanetaria. Le nazioni della terra devranno un giorno fare fronte comune all’attacco di individui provenienti da altri pianeti". Il ricercatore canadese Grant Cameron che riporta diversi anni dopo la dichiarazione di MacArthur che il Brigadier generale John A. McDavid, USAF, direttore delle comunicazioni elettroniche per la Joint Chiefs of Staff consegnato il meme "La falsa invasione aliena" durante un discorso all'Università di MillikenDecatur, Illinois. Il Discorso di McDavid, che era stato pre-che era stato approvato dalla US Air Force, ha dichiarato: "In poco tempo, le persone possono essere forzate a capire e accettare come un dato di fatto che questa terra è solo un infinitesimale granello di sabbia in un universo infinito." McDavid ha detto, "l'essere umano è una delle molte forme di vita con cui Dio è interessato e gli altri sono superiori a noi. E se questo è vero, il nostro incontro con altri tipi di esistenza in altri luoghi dell'universo, con ogni probabilità sarà aumentare l'elemento potenziale di conflitto anziché ridurlo.'" Per una questione chiave Esopolitica – la scienza delle relazioni tra civiltà umana e altre civiltà intelligente nell'universo - come a valutare la verità delle istruzioni di MacArthur e di McDavid. MacArthur, quasi un candidato repubblicano Vice presidenziale 1952 e McDavids, una flack per gli Stati Uniti Joint Chiefs of Staff (che, come la nostra serie ha dimostrato, nel 1962 avrebbe proposto Operazione Northwoods, un falso violento bandiera operazione contro la patria U.S.) prevedono un vero e proprio futuro per l'umanità? O sono essi consegna un potente meme o messaggio subliminale, e consapevolmente, ponendo le basi per una futura operazione false flag "Alieno UFO" che avrebbe soddisfare gli obiettivi a lungo raggio dominazione globale dei loro padroni politici dietro il partito repubblicano (MacArthur) e degli Stati Uniti Joint Chiefs of Staff (McDavids)? È un'invasione extraterrestra una paura legittima? È un'invasione extraterrestra ostile della terra una paura legittima? In una parola, probabilmente non. Non un singolo U.S. militare funzionario che ha promosso il meme "Invasione aliena UFO" ha dato una scintilla di prove per essa, e tutti hanno utilizzato il meme "invasione extraterrestre" per effetto di paura e di manipolazione, non legittima difesa civile. Come vedremo in futuro articoli, la nuova scienza del Esopolitica preliminarmente dimostra che gli affari interplanetari sono fortemente regolamentati, e un'aggressiva invasione della terra sia improbabile e contro l'applicazione e la legge di governance di universo. Qualsiasi "invasione UFO" sarebbe molto probabilmente una falsa bandiera funzionamento.

LE GUERRE STELLARI DI REAGANUn ulteriore punto di riferimento nel valutare le dichiarazioni di MacArthur & di McDavid che hanno fato monito di una futura invasione extraterrestre della terra è fornito dal presidente Ronald Reagan, il cui mandato ha attraversato il decennio degli anni ottanta (1981-89). Eredità ultimate di Reagan si può dire di essere Star Wars, un piano per armare lo spazio, che ironicamente subito temporanea sconfitta politica durante gli anni di Reagan. Ronald Reagan è un altro di alto rango, e non l'unico, U.S. ufficiale per promuovere l'UFO alien invasione extraterrestre, come un'operazione di falsa bandiera. Come con MacArthur e McDavids, Reagan non fornisce alcuna prova di intenti extraterrestri ostili e si ripete quasi alla lettera i memi guerra psicologica, originariamente pubblicati da MacArthur. Reagan partorì una Star Wars (http://www.fas.org/spp/starwars/offdocs/rrspch.htm), che rappresenta l'espansione verso l'infinito arena dello spazio dell'economia di guerra e la diversione delle entrate fiscali cittadino in una serie infinita di sistemi di armi spaziali. Durante gli anni di Reagan, si previsto "ciottoli brillante" sistemi riempiendo i cieli, sistemi di armi spaziali e sistemi di difesa antimissile. Le guerre stellari di Reagan era il benessere azienda finale per un futuro banchiere internazionale controllata intesa governo globale che il presidente statunitense George H.W. Bush http://www.youtube.com/watch?v=7a9Syi12RJo dal titolo "il nuovo ordine mondiale." (Senato - 29 marzo 1996)

DISCORSO ALLA NAZIONE SULLA SICUREZZA NAZIONALE DAL PRESIDENTE RONALD REAGAN, 23 MARZO 1983Le chiamate per tagli al bilancio della difesa vengono in aritmetica piacevole, semplice. They're lo stesso tipo di discorso che ha portato le democrazie a trascurare le loro difese nel 1930 e ha invitato la tragedia della seconda guerra mondiale. Noi non dobbiamo permettere che quel triste capitolo della storia ripete attraverso l'apatia o negligenza. È per questo che sto parlando a voi questa sera - esortarla a tuo senatori e deputati che sapete dire che dobbiamo continuare a ripristinare la nostra forza militare. Se ci fermiamo a metà del guado, vi invieremo un segnale di declino, di volontà diminuita, ad amici e avversari allo stesso modo. Popolo libero deve volontariamente, attraverso il dibattito aperto e mezzi democratici, rispondere alla sfida che totalitari pongono da costrizione. Sta a noi, nel nostro tempo, per scegliere e scegliere saggiamente tra il compito difficile ma necessario di preservare la pace e la libertà e la tentazione di ignorare il nostro dovere e ciecamente sperare per il meglio, mentre i nemici della libertà crescono giorno dopo giorno più forti. La soluzione è la nostra portata. Ma per raggiungerlo, non c'è semplicemente alternativo, ma per continuare quest'anno, in questo bilancio, per fornire le risorse che abbiamo bisogno di preservare la pace e garantire la nostra libertà. Ora, finora stasera ho condiviso con voi i miei pensieri sui problemi della sicurezza nazionale, che dobbiamo affrontare insieme. Miei predecessori nello studio ovale sono apparsi prima di voi in altre occasioni per descrivere la minaccia posata dal potere sovietico e hanno proposti misure per affrontare tale minaccia. Ma dopo l'avvento delle armi nucleari, questi passi sono stati sempre più diretti verso la deterrenza di aggressione attraverso la promessa di rappresaglia. Questo approccio alla stabilità attraverso minaccia offensivo ha lavorato. Noi e i nostri alleati siamo riusciti a impedire la guerra nucleare

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per più di tre decenni. negli ultimi mesi, tuttavia, il mio consiglieri, tra cui in particolare il Joint Chiefs of Staff, hanno sottolineato la necessità di uscire di un futuro che si basa esclusivamente sulla rappresaglia offensivo per la nostra sicurezza. Nel corso di queste discussioni, io ho diventare sempre più profondamente convinto che lo spirito umano deve essere in grado di alzarsi di sopra di trattare con altre nazioni e gli esseri umani minacciando la loro esistenza. Sentendosi in questo modo, credo che dobbiamo esaminare accuratamente ogni opportunità per ridurre le tensioni e per introdurre una maggiore stabilità nel calcolo infinitesimale strategico su entrambi i lati. Uno dei contributi più importanti che possiamo fare è, naturalmente, per abbassare il livello di tutte le armi e armi nucleari in particolare. Stiamo impegnati adesso nelle diverse trattative con l'Unione Sovietica per una reciproca riduzione delle armi. Riferirà a voi una settimana da domani i miei pensieri su questo punto. Ma permettetemi di dire, sono totalmente impegnato a questo corso. Se l'Unione Sovietica si unirà con noi, nel nostro sforzo per ottenere una riduzione di armi principali, sarà riuscito a stabilizzare l'equilibrio nucleare. Tuttavia, ancora sarà necessario fare affidamento sullo spettro della ritorsione, sulla minaccia reciproca. E questo è un triste commento sulla condizione umana. Non sarebbe meglio salvare vite umane rispetto al vendicare il loro? Non siamo in grado di dimostrare le nostre intenzioni pacifiche applicando tutte le nostre capacità e il nostro ingegno al raggiungimento di una stabilità duratura veramente? Penso che siamo. In effetti, si deve.Dopo un'attenta consultazione con i miei consiglieri, tra cui il Joint Chiefs of Staff, credo che ci sia un modo. Vorrei condividere con voi una visione del futuro che offre la speranza. Si tratta di intraprendere un programma per contrastare la minaccia di impressionante missile sovietico con misure difensive. Passiamo ai punti di forza molto nella tecnologia che ha generato la nostra grande base industriale e che ci hanno dato la qualità della vita che oggi godiamo. Che cosa succede se persone libere potrebbe vivere sicuro nella consapevolezza che la loro sicurezza non ha fatto riposare dopo la minaccia di ritorsioni U.S. istantaneo per scoraggiare un attacco sovietico, che potremmo intercettare e distruggere i missili balistici strategici prima hanno raggiunto il nostro suolo o quella dei nostri alleati? So che questo è un compito formidabile, technical, uno che non può essere realizzato entro la fine di questo secolo. Eppure, l'attuale tecnologia ha raggiunto un livello di sofisticazione dove è ragionevole per cominciare questo sforzo. Ci vorranno anni, probabilmente decenni di sforzi su molti fronti. Ci saranno fallimenti e battute d'arresto, proprio come ci saranno successi e scoperte. E come procediamo, dobbiamo rimanere costante nel preservare il deterrente nucleare e mantenere una solida capacità di risposta flessibile. Ma non è la pena di ogni investimento necessario liberare il mondo dalla minaccia di una guerra nucleare? Sappiamo che è. Nel frattempo, continueremo a perseguire reali riduzioni delle armi nucleari, negoziare da una posizione di forza che può essere garantita solo da modernizzare le nostre forze strategiche. Allo stesso tempo, dobbiamo prendere provvedimenti per ridurre il rischio di un conflitto militare convenzionale escalation di guerra nucleare, migliorando la nostra capacità di riadattamento. America possiedono - ora - le tecnologie di raggiungere molto significativi miglioramenti nell'efficacia delle nostre forze convenzionali, riadattamento. Procedendo con audacia con queste nuove tecnologie, possiamo significativamente ridurre alcun incentivo che l'Unione Sovietica può avere per minacciare l'attacco contro gli Stati Uniti o i suoi alleati. Come perseguiamo il nostro obiettivo di tecnologie difensive, ci rendiamo conto che i nostri alleati si basano su nostro potere offensivo strategico per scoraggiare gli attacchi contro di loro. Loro interessi vitali e i nostri sono indissolubilmente legati. La sicurezza e la nostra sono uno. E nessun cambiamento nella tecnologia può o altererà questa realtà. Ci deve e continuano ad onorare gli impegni presi. Riconosco chiaramente che sistemi difensivi hanno limitazioni e sollevare alcuni problemi e ambiguità. Se una coppia con sistemi offensivi, essi possono essere visti come promuovere una politica aggressiva, e nessuno la vuole. Ma con queste considerazioni saldamente nella mente, chiedo alla comunità scientifica nel nostro paese, chi ci ha dato le armi nucleari, per trasformare le loro grandi talenti ora alla causa dell'umanità e la pace mondiale, per darci il mezzo di rendering di queste armi nucleari impotente e obsoleto. Stasera, coerenti con i nostri obblighi del Trattato ABM, riconoscendo la necessità di una più stretta consultazione con i nostri alleati, sto prendendo un primo passo importante. Sto dirigendo uno sforzo globale e intensivo per definire un programma di sviluppo per cominciare a realizzare il nostro obiettivo finale di eliminare la minaccia costituita dai missili nucleari strategiche e ricerche a lungo termine. Questo potrebbe aprire la strada per braccia misure di controllo per eliminare le armi se stessi. Noi cerchiamo di superiorità militare né vantaggi politici. Il nostro unico scopo - uno condividano tutte le persone - è alla ricerca di modi per ridurre il pericolo di una guerra nucleare. Miei colleghi americani, Stasera stiamo lanciando uno sforzo che promette di cambiare il corso della storia umana. Ci saranno rischi e risultati prendono tempo. Ma credo che possiamo farcela. Appena si attraversa questa soglia, chiedo per le vostre preghiere e il vostro sostegno. Grazie, buona notte, e che Dio vi benedica. Attuale che Star Wars comprende anche spaziali armi di distruzione di massa, che weaponize i sistemi ecologici come l'ionosfera e possono essere usate sia come un sistema di difesa antimissile e arma offensiva contro veicoli spaziali di civiltà umana ed extraterrestri e – soprattutto – sembra essere un progetto congiunto di Stati Uniti e Russia.Ronald Reagan, Mikhail Gorbaciov e l'invasione extraterrestra "Alieno UFO" Come la Star Wars ionosfera spaziali armi system (http://peaceinspace.blogs.com/), la falsa bandiera "Alieno UFO" invasione sembra essere un prodotto congiunto di un comando internazionale e la rete di controllo all'interno degli Stati Uniti, Russia e altri enti. Ora sappiamo dai dati raccolti da ricercatore canadese Grant Cameron che durante il periodo 1985-87, Ronald Reagan come Presidente degli Stati Uniti e Mikhail Gorbaciov, inter-promoted attivamente il meme "Invasione UFO" come parte del dialogo U.S.-URSS. Un venditore di maestro strategico, Reagan aveva venduto la militarizzazione dello spazio come parte della dialettica dei nemici terrestri, in questo caso la dialettica degli USA contro l'Unione Sovietica URSS, il "acerrimo nemico" che l'economia di guerra aveva creato per hypercapitalism. Anche se annunciata come una personale "fantasia", Reagan promosso la militarizzazione dello spazio e un fascista globale"amichevole" dello stato con il meme di un'invasione di false flag "Alieno UFO", almeno 4 volte durante la sua carriera Presidenza. Reagan iniettato l'alieno"UFO" invasione meme nel vertice del 19 novembre 1985 con Michael Gorbachev. La U.S. dipartimento di stato Memorandum di conversazione (http://www.presidentialufo.com/) che riporta: "Reagan ha detto che mentre stava parlando il Segretario generale [Gorbachev], egli fosse stato il pensiero di vari problemi in fase di discussione ai colloqui. Ha detto che precedenti per il Segretario generale di osservazioni, egli aveva raccontato il ministro degli esteri Shevardnadze (che era seduto alla destra del Presidente) che se la gente del mondo fosse per trovare fuori che non c'è stato qualche forma di vita aliena che stava per attaccare la terra si avvicina sulla cometa di Halleypoi che la conoscenza sarebbe unire tutti i popoli del mondo. " In un 16 febbraio 1987, discorso "Sopravvivenza dell'umanità," leader russo Mikhail Gorbachev dà esplicita pubblico credito a lungo termine per il futuro "Alieno UFO" invasione extraterrestre meme: "Al nostro incontro a Ginevra, il Presidente

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degli Stati Uniti disse che se la terra di fronte a un'invasione da extraterrestri, gli Stati Uniti e Unione Sovietica avrebbe unire le forze per respingere un'invasione di tali. Farò contesta l'ipotesi, anche se credo che è presto ancora preoccuparsi di come un'intrusione. È molto più importante di pensare i problemi che sono entrati nella nostra casa comune." Come i capi di stato per l'allora super poteri, Gorbaciov e Reagan sono posa l'infrastruttura psico-sociale per una futura invasione "Alieno UFO" e reciprocamente la creazione del mercato economico per una corsa agli armamenti armi spaziali che ha dominato il 21 ° secolo fino ad oggi. Ronald Reagan e il meme di invasione "UFO Alien" presso le Nazioni Unite Prestazioni storica di Ronald Reagan dell'invasione "Alieno UFO" meme è stata eseguita sul podio iconico dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite durante il suo discorso alla 42d sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il 21 settembre 1987. Cinque anni prima, come un giornalista accreditato e delegato non governativa, io avevo personalmente assistito un precedente Reagan discorso all'Assemblea generale dell'ONU, nel giugno 1982 all'o.n.u. Seconda sessione speciale sul disarmo, in cui Reagan fortemente pubblicizzato U.S. missili da crociera in Europa occidentale. Il discorso di Reagan era il punto più alto drammatica della sessione, pesantemente coperto dai mezzi di comunicazione, completamente la partecipazione di tutte le delegazioni delle Nazioni Unite e drammaticamente picchettato da dimostrazioni massiccia di pace di fuori delle Nazioni Unite. Se qualsiasi attore unico mondo potrebbe promuovere il meme di guerra (l'Unione Sovietica era il nemico dialettico designato nel 1982), Reagan potrebbe.Il testo (http://www.youtube.com/watch?v=2iDmaB5BxzA) del discorso di Ronald Reagan contiene un annuncio esplicito di una futura invasione di false flag "Alieno UFO": “...Nella nostra ossessione antagonismi del momento, spesso dimentichiamo quanta unisce tutti i membri dell'umanità. Forse abbiamo bisogno di alcuni di fuori, minaccia universale per farci riconoscere questo vincolo comune. Ogni tanto Penso che quanto velocemente le nostre divergenze in tutto il mondo sarebbero svanire se dovevamo affrontare una minaccia aliena di fuori di questo mondo. E ancora, vi chiedo, non una forza aliena già tra di noi? Cosa potrebbe esserci di più alieno alle aspirazioni universali dei nostri popoli di guerra e la minaccia di una guerra?... " È possibile guardare un video di questo discorso (sotto), in tutta la sua teatralità storico. Ronald, dopo tutto, era che un attore di film girato Presidente un ruolo con suo script presso le Nazioni Unite. Ascolta il discorso un paio di volte e "re-frame it"-come un Presidente degli Stati Uniti impostando il lavoro di terra per un'invasione aliena di false flag "Alieno UFO". C'è ampio precedente storico nell'ambito della recenti storia presidenziali degli Stati Uniti per il coinvolgimento Presidenza in posa l'infrastruttura di un'operazione di falsa bandiera. Come vedremo, è venuto alla luce il 9 maggio 2001 conferenza stampa Disclosure Project, che un alto rango whistleblower NASA, Dr. Wernher von Braun (http://rense.com/general50/ec.htm), ha lasciato testimonianza di letto di morte che ha reso trasparente le dinamiche dietro radiodiffusione reciproca Reagan-Gorbaciov di un futuro "alieno UFO" invasione memi. To be continued in V, parte di una serie di articoli d'indagine sulla gestione Obama, le Nazioni Unite e oggetti volanti non identificati (UFO) e vita extraterrestre

LA SQUADRA DI OBAMA COPRE INPUT DISCLOSURE EXTRATERRESTRE CITTADINO SUL SITO WEB DELLA CASA BIANCAParte VII di una serie di articoli d'indagine sulla gestione Obama, le Nazioni Unite e oggetti volanti non identificati (UFO) e vita extraterrestre La squadra di transizione Obama ha istituito uno speciale sito Web (http://change.gov/) e richiesto input pubblico per quanto riguarda le priorità per le politiche di amministrazione Obama. Anche se disclosure extraterrestre classificata come una delle più alta priorità pubblica singola, (http://www.faxonwashington.org/) non c' non è alcun riferimento pubblico sul sito della Casa Bianca Obama a disclosure extraterrestre, in violazione pubbliche regole di ingaggio della squadra di transizione Obama. Il sito www.change.gov è stato interrotto, e i ricercatori si riferiscono a www.whitehouse.gov per informazioni su input cittadino nelle politiche pubbliche della somministrazione di Obama. L'occultamento di extraterrestre e il 1953 CIA Robertson Panel. La questione della presenza extraterrestra sulla terra è stata oggetto di un occultamento sostenuto dal governo statunitense, codificato in politica ufficiale del governo, dal momento che Robertson panel degli Stati Uniti Central Intelligence Agency (http://www.nicap.org/waves/1953_robertson_panel.htm) del 1953 ha decretato che i professionisti dei media dovevano ridicolizzare le questioni a che fare con gli extraterrestri a scapito di essere licenziato. I cittadini che hanno segnalato il contatto extraterrestra dovevano essere molestato e stigmatizzate, in base ai criteri del pannello Robertson.

Forma: 97 INFDate: Fri, 24 Nov 2006 14:36:09-0600Da: Francesco Ridge <[email protected]>Oggetto: Il pannello di Robertson, 1953; Una breve sintesi correttaFonte: CUFON, Brad SparksDistribuzione: CE, SHG, NCP

Il CUFON ha pubblicato la versione testo della presente relazione diversi anni fa che rende possibile le ricerche su internet. Brad Sparks aveva ottenuto il declassamento completo della relazione del Panel Robertson e Memo Durant dalla CIA con tutte le redazioni igienizzati compilati, nel 1974-5. Il pannel ha incontrato Jan 14-17, non 14-18, 1953. Durant Memo (o Report), al direttore dell'ufficio di scientific intellligence, Dr. h. Marshall Chadwell, la CIA ha un errore di battitura nel memo soggetto rubrica/titolo dicendo "14-18," così le date errate. La relazione seguente è stata aggiornata.

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Date: Fri, 24 Nov 2006 14:36:09-0600Da: Francesco Ridge <[email protected]>Oggetto: Il pannelo di Robertson, 1953; Una breve sintesi correttaFonte: CUFON, Brad SparksDistribuzione: CE, SHG, NCP

Il CUFON ha pubblicato la versione testo della presente relazione diversi anni fa che rende possibile le ricerche su internet. Brad Sparks aveva ottenuto il declassamento completo della relazione del Panel Robertson e Memo Durant dalla CIA con tutte le redazioni igienizzati compilati, nel 1974-5. Il pannel ha incontrato Jan 14-17, non 14-18, 1953. Durant Memo (o Report), al direttore dell'ufficio dell’ intelligence scientifica, il Dr. h. Marshall Chadwell, la CIA ha un errore di battitura nel memo soggetto rubrica/titolo dicendo "14-18," così le date errate. La relazione seguente è stata aggiornata. 14-17 Gennaio 1953 - The Durant Report del procedimento Robertson Panel (http://www.cufon.org/cufon/robert.htm) Relazione del gruppo consultivo di esperti scientifici su oggetti volanti non identificati ha convocato dall'ufficio di intelligence scientifica, della CIA. (Credito: CUFON) La forza aerea all'inizio aveva commissionato Battelle Memorial Institute a studiare scientificamente le varie relazioni di UFO raccolte dal progetto Sign, progetto Grudge e progetto Blue Book, ma Battelle ha insistito che avevano bisogno di più tempo per condurre uno studio adeguato. La CIA ha pensato la questione così premendo che ha inviato un gruppo di progetto Blue Book il 12 dicembre 1952. (Vedi 1952 UFO cronologia (http://www.nicap.org/waves/1952fullrep.htm) la CIA ha concordato con Battelle ed ha cercato di rinviare il Robertson Panel per diversi mesi ma ha annullato da AF che insistette per un'immediata convocazione del pannel. Il pannel di Robertson conobbe formalmente il 14 gennaio 1953 sotto la direzione di Howard Percy Robertson. È stato un fisico, un dipendente della CIA e direttore d del dipartimento della difesa sistemi di armi Evaluation Group (WSEG). Altri membri del panel sono stati rispettati gli scienziati e personale militare che avevano lavorato su altri progetti militari classificati o studi specifici. Le Note di Ruppelt indicano che Robertson e Alvarez erano inizialmente pro-UFO ed i loro commenti pro-UFO in realtà possono essere trovati in Memo Durant. Entro la fine del pannelo fiasco, istituito con l'AF con finta casi IFO masqueraded come UFO incognite, si voltarono scettici troppo.

MEMBRI DEL PANEL ROBERTSONH. p. Robertson, fisico cosmologo, Presidente del pannello Luis Alvarez W., fisico (e più tardi, un vincitore del premio Nobel), University of California, Berkeley Samuel Goudsmit A., fisico Brookhaven National Laboratories Thornton l. Page, astrofisico, vice direttore dell'ufficio ricerca operativa, Johns Hopkins University. Lloyd V. Berkner *, fisico, Carnegie Institution

MEMBRI ASSOCIATI DEL PANELFrederick C. Durant, III, esperto di missile CIA OSI, un membro associato del pannello non membro ordinario o firmatario; ha agito come pannello segretario prendendo i minuti e le note. J. Allen Hynek, astronomo presso l'Ohio State University, associare i membri del gruppo di esperti, non un membro a pieno titolo o firmatario. * (Scintille: Berkner è venuto così in ritardo che egli era in effetti una non entità e Ruppelt non potevano ottenere una correzione su se egli fosse pro o anti-UFO. Durant cercato di fare per assenza di Berkner da peppering la sua lunga memo con i commenti di Berkner affinché le sue opinioni erano meglio rappresentati.

ASSANGE – WIKILEAKS: RELAZIONI DECLASSIFICATE RIVELANO CONTATTI EXTRATERRESTRI8 Dicembre 2010 da Fabian Norte (http://www.wisepolitics.com/author/fabian-norte) Il fondatore del controverso sito Wikileaks ha annunciato che la prossima release sul sito discuterà gli UFO o oggetti volanti non identificati nel cielo. In alcuni dei cavi sono infatti i riferimenti a UFO, nonostante quanto come fantascienza può sembrare. Assange ha assicurato il pubblico che i cavi prossimi conterrà riferimenti a oggetti volanti non identificati, indipendentemente dal fatto che essi sono in realtà aliene mestieri. WikiLeaks molto prima che è stato fatto riferimento con gli UFO in loro è andato virale attraverso Twitter e si diffuse attraverso internet a macchia d'olio. Coloro che hanno seguito i recenti WikiLeaks rilasciato sono altamente anticipando le notizie di testo a venire fuori. Poiché Assange iniziato a pubblicare i segreti di stato, molti funzionari del governo sono diventati nervosi e dire che sono in diretta violazione di homeland security. Molti ritengono che violano una serie di leggi e gli altri si sentono che sono una parte necessaria della verità-dice che il paese è stato originariamente costruito su. Questi prossimi WikiLeaks con riferimenti di UFO sono presumibilmente i risultati di hacking in siti web da un uomo chiamato "mckinnon" che è stato condannato per questo crimine della NASA, ma non prima di ottenere le informazioni che stava cercando. RAPPORTO del gruppo consultivo di esperti scientifici sugli oggetti volanti non identificati ha convocato dall'ufficio di intelligenza scientifica, CIA, 14-18 gennaio 1953 (Relazione Durant del procedimento Robertson Panel). Questo file contiene il testo di un documento denominato variabilmente e scambievolmente The Durant Report o la relazione del Panel Robertson. In verità, i suddetti elementi denominati sono infatti diversi elementi, ma la relazione del Panel è contenuta nella relazione Durant, che è una relazione dettagliata del procedimento pannello. È la relazione di scientifico consultivo pannello ON oggetti volanti non identificati convocata da ufficio di scientifica

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intelligenza, CIA 14-18 gennaio 1953, e tre associati "Schede". Crediamo che questa versione sia la versione più recente, più completa disponibile. Certamente, è l'ultima a essere rilasciato dalla Central Intelligence Agency. Confronto con diverse altre versioni rilasciate nel corso degli anni sembrano confermare che. Elementi quali la questione delle "Schede" vengono risolti in questa versione. Alcune versioni precedenti non ha fatto etichettare la pagina 2 "relazione del panel", ma prende il suo posto adeguato come "Scheda A" in questa versione. Abbiamo lavorato su documentare quanto più possibile sui primi anni 1950. Il pannello di Robertson era di particolare interesse. I documenti che abbiamo ottenuti ha indicato che era probabile che almeno il Presidente era a conoscenza delle azioni del comitato consultivo intelligenza nell'ordinare il pannello Robertson convocazione. [1] Quando abbiamo iniziato a nostre richieste FOIA per questo documento, abbiamo pensato che la stessa relazione dovrebbe essere abbastanza facile da ottenere attraverso gli archivi nazionali. Ci eravamo scambiati. Gli archivi non aveva una copia e ci ha informato che la relazione Durant era sotto la custodia della CIA. Abbiamo presentato richieste FOIA con la CIA. Si prega di notare la lunghezza del tempo che ha preso questa richiesta FOIA. Tieni inoltre presente che, proteste in senso contrario, la CIA ha avuto il documento in custodia, in realtà, diverse versioni di esso. Più tardi, la CIA ha fornito una copia per gli archivi nazionali, una copia della quale abbiamo ottenuto. Non è identico con la copia che è in questo file. Né era che una copia lo stesso materiale precedentemente fornite dalla CIA. Una versione "pura" della relazione di Panel (scheda A) è stata rilasciata solo tempo fa attraverso gli sforzi del Dr. Leon Davidson e un altro, ancora piu "puro" la versione più completa dell'intero documento attraverso gli sforzi di Anne Druffel. [2] Inoltre, una versione igienizzata fu pubblicata come appendice y nel Rapporto Condon. [3] E diverse versioni (o copie parziali), è venuto come parte di quasi 900 pagine di UFO materiale la CIA aveva in precedenza declassificati e aveva fornito ad altri richiedenti FOIA connessi. (Acquistato da noi da parte della CIA nel 1992.) Nessuna delle copie ottenute da parte della CIA era completamente leggibile. Tutti differiva in qualche dettaglio: alcuni erano su carta legale di dimensione, alcuni su carta da lettera di dimensioni, alcuni doppio distanziati, distanziati di qualche singolo, nessuna versione aveva le firme dei membri del Panel. Caratteri tipografici, cioè macchine da scrivere, differivano tra le versioni, come ha fatto linea interruzioni e sull'impaginazione. Tutto questo è una chiara indicazione che diverse versioni della relazione sono stati preparati e rilasciato dalla CIA nel corso degli anni e giravano.---------------------------------------------------------------NOTE:[1] Il libro di conferma (disponibile qui su CUFON)[2] Druffel, 1975 (CUFOS)[3] Studio scientifico di oggetti volanti non identificati, E.P. Dutton & Co., New York, 1969---------------------------------------------------------------[] Items in parentesi quadre oscurati (testo effettivo, se visibile, "oscurato" se non visibile)Parentesi graffe {} voci descrivono gli elementi non è possibili rappresentare in formato ASCIIInterruzioni di pagina XXX indicaL'impaginazione è stata mantenuta, ma si noti che la copia fornita era sui fogli di dimensioni legali e doppia spaziatura.====================Central Intelligence Agency{CIA SIGILLO}Washington, D.C. 2050528 NOVEMBRE 1994Mr Dale Goudie! Indirizzo cancellato da CUFON!Riferimento: F92-0970Caro Signor Goudie:Questo è seguito alla nostra lettera del 6 settembre 1994 e riconosce la ricevuta della sua lettera datata 16 ottobre 1994, concernente la richiesta di libertà di informazione Act (FOIA) cui si fa riferimento sopra per informazioni che riguardano la relazione Durant, che è anche definito come il rapporto Robertson. In particolare, messo in discussione la nostra risposta "Nessun record" alla tua richiesta e "presenta al [ci] che la risposta 'Nessun record' non è appropriata data la situazione, come [vi] indicato" nell L'onda di avvistamento del 1952 - Radar-Visual Sightings stabilire gli UFO

By Richard Hall(Revised version adapted from the Journal of UFO History for the NICAP web site.) Mappa di avvistamenti, per gentile

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concessione di Larry Hatch * U * Database presso http://www.larryhatch.net/YDAY52.html Creato il 15 dicembre 2005, aggiornato: 17 marzo 2011 Fran cresta: Questo è uno sforzo globale e qualitativo di 54-pagine e ci vorranno molti mesi, se non anni, per ottenere link attivo per i casi in luogo. Sessanta ulteriori collegamenti di casi sono stati aggiunti il 7 luglio. Con l'aiuto di William Wise (progetto Blue Book Archive) e Dan Wilson (scavare i casi dalla mia lista di controllo), il compito è stato molto più facile. Ma senza Brad Sparks' completo catalogo del progetto Blue Book Unknowns, l'intero progetto sarebbe stato impossibile. Scintille anche fornito diverse voci storiche. E i nostri ringraziamenti vanno a Jean Waskiewicz, che ha creato la linea NICAP DBase (NSID) che hanno contribuito a rendere possibile collegare i casi i rapporti stessi. Gli altri che hanno fornito informazioni sono noti anche con il loro contributo. (Articoli su Chop elenco di liquidazione sono codificati "Lepanto"). Ma nulla di tutto questo sarebbe completa senza la storia dietro l'onda del 1952, come detto da nientemeno che Richard Hall. Il 2 marzo 1950, un incontro di Joint Chiefs of Staff (JCS) incentrato sulla stabilire obiettivi per una difesa aerea minima nel 1952. Il mese seguente, in una conferenza di comandanti USAF Ramey AFB, Puerto Rico, pianificatori familiarizzato comandanti con il pensiero dietro il piano di difesa minima come welll come con il suo contenuto. Indicato come il Blue Book piano, prevedeva che una difesa aerea minimo potrebbe essere in atto da metà-1952. È stato stimato che 1 luglio 1952, come la data critica quando i sovietici rappresenterebbe una pericolosa minaccia. Generale Charles Cabell prevede che i sovietici di avere tra 45 e 90 bombe atom e 70-135 Tu-4 bombardieri (copiato B-29) in quel momento. C'era una connessione nucleare tra questa minaccia e la massiccia avvistamento wave del 1952 e gli eventi su Washington nel mese di luglio di UFO? Richard Hall: L'estate 1952 ondata di avvistamento UFO è stato uno dei più grandi di tutti i tempi e senza dubbio il più significativo di tutti i tempi in termini di relazioni credibile e hardcore dati scientifici ottenuti. Effetti elettromagnetici (EM) e prove fisiche traccia erano più importanti in altre onde, ma 1952 (1953) consigliati ricorrenti radar rilevamento e degli UFO, spesso da sia terra e airborne radar, visual sightings da interceptor jet piloti inviati fino a perseguire gli oggetti misteriosie inseguimenti gatto e al topo in cui gli UFO sembravano di giocare con i missili intercettori. Inoltre, Air Force gli investigatori che hanno tramato gli avvistamenti notato che essi erano concentrate intorno basi militari strategiche, e questo chiaramente poste una minaccia alla sicurezza nazionale, dal momento che la loro origine era sconosciuto. Senior generali nell'aeronautica ha concluso che gli UFO fossero interplanetari in origine e ampiamente accennato questa convinzione rivista LIFE per aprile 1952.

MEMBRI DEL PANEL ROBERTSONH. p. Robertson, fisico cosmologo, Presidente del pannelloLuis Alvarez W., fisico (e più tardi, un vincitore del premio Nobel), University of California, BerkeleySamuel Goudsmit A., fisico Brookhaven National LaboratoriesThornton l. Page, astrofisico, vice direttore dell'ufficio ricerca operativa, Johns Hopkins University.Lloyd V. Berkner *, fisico, Carnegie Institution

MEMBRI ASSOCIATI DEL PANNELFrederick C. Durant, III, esperto di missile CIA OSI, un membro associato del pannello non membro ordinario o firmatario; ha agito come pannello segretario prendendo i minuti e le note. J. Allen Hynek, astronomo presso l'Ohio State University, associare i membri del gruppo di esperti, non un membro a pieno titolo o firmatario. * (Scintille: Berkner è venuto così in ritardo che egli era in effetti una non entità e Ruppelt non potevano ottenere una correzione su se egli fosse pro o anti-UFO. Durant cercato di fare per assenza di Berkner da peppering la sua lunga memo con i commenti di Berkner affinché le sue opinioni erano meglio rappresentati.)

ULTERIORI RIUNIONI INFORMALI DEl PANNEL ROBERTSON12 Dicembre 1952 CIA/OSI capo Dr. Chadwell, Dr. H. P. Robertson e Fred Durant visitare il progetto Blue Book e Dr. Howard Cross di Battelle30 Dicembre 1952 Robertson e pagina di Thornton si incontrano alla CIA per UFO briefing (approssimativa data)28 Gennaio 1953 alcuni membri del Panel (probabilmente Robertson, pagina e forse Berkner) incontrarsi informalmente con CIA/OSI in una "sessione di scamone" a post mortem il procedimento di UFO pannello, rivedere la nuova agenzia NSA ha recentemente stabilito con l'aiuto di OSI vice capo Ralph Clark (estranei a UFO) Luglio-agosto 1953 progetto Blue Book recitazione capo Robert lt M. Olsson Invia alcuni selezionati nuovi casi UFO ai membri del Panel Robertson come una recensione di follow-up per vedere se era giustificata qualsiasi cambiamento nelle conclusioni (nessun cambiamento portato) Le politiche di Robertson Panel erano ancora in vigore dopo l'avvistamento di un mestiere di spazio 524-1048 piedi sopra Stephenville, Texas del 8 gennaio 2008. Giornalista Angelia Joiner (http://www.ufomystic.com/2008/02/15/ufo-reporter-fired/) fu riferito molestati dai superiori e licenziato dal suo incarico presso il Stephenville Empire Tribune. Allo stesso modo, testimoni civili (http://www.americanchronicle.com/articles/view/51650) della sonda, riferito sono stati molestati da telefonate e gli elicotteri. La sonda che sorvolò Stephenville, TX del 8 gennaio 2008 è andato a eccessivamente l'allora Texas bianco casa incontrastata, in base a un rapporto di radar (http://exopolitics.blogs.com/exopolitics/2008/07/breaking-news-r.html)released dalla FAA. Nonostante il cittadino input nella squadra di transizione Obama mostrando che extraterrestre divulgazione ha un'alta priorità, la Casa Bianca

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Obama apparentemente ha scelto di continuare le politiche stilate decretate dal 1953 Robertson pannello esterno spazio emette trascurabile sul sito Web di casa bianca in materia di questioni di spazio extra-atmosferico, la menzione solo sostanziale sul sito Web di questioni di spazio esterno casa bianca è in materia di politica militare e una relativa continuazione delle politiche militaristiche per quanto riguarda la militarizzazione dello spazio. Agenda di amministrazione di Obama sulla militarizzazione dello spazio (the White House sito Web) "* Difesa missilistica nazionale: l'amministrazione Obama-Biden sostenere la difesa missilistica, ma assicurarsi che si è sviluppato in un modo che è pragmatico e conveniente; e, soprattutto, non distogliere risorse da altre priorità della sicurezza nazionale fino a quando siamo positivi la tecnologia proteggerà il pubblico americano. "* Assicurare libertà di spazio: l'amministrazione Obama-Biden ripristinerà leadership americana su problemi di spazio, che cercano un divieto di armi che interferiscono con i satelliti militari e commerciali in tutto il mondo. Essi accuratamente valuterà possibili minacce a U.S. spazio attivo e le migliori opzioni, militare e diplomatiche, per contrastare il loro, che stabilisce i piani di emergenza per garantire che le forze statunitensi possono mantenere o duplicare l'accesso alle informazioni da risorse spaziali e programmi di accelerazione per indurire satelliti U.S. contro gli attacchi."Fonte: http://www.whitehouse.gov/agenda/defense/

Questo approccio continua la militarizzazione dello spazio. L'amministrazione di Obama non ha compiuto nessun passi per affrontare spaziali di armi di distruzione di massa, come HAARP, un sistema di armi elettromagnetico cui componente spaziali weaponizes l'ionosfera. C'è ricerca solida che dimostrano che HAARP è un sistema di armi responsabile della guerra tettonico e meteo warfare, tra cui innescare il ciclone del 3 maggio 2008 in Myanmar, che ha ucciso fino a 150000 persone e il terremoto del 12 maggio 2008 in Cina che ha ucciso fino a 80000 persone. Gli scettici di queste informazioni sono i benvenuti ad ascoltare una serie di radio 7 parti su HAARP dallo scienziato indipendente Leuren Moret. Il trattato di conservazione dello spazio (http://www.peaceinspace.com/mission.htm) divieti armi sistemi spaziali come HAARP che weaponize i sistemi naturali come l'ionosfera.

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Casa Bianca Obama obbedisce 1953 CIA divieto disclosure extraterrestre

L’intero sforzo dei cittadini avvenuto durante il periodo di transizione ad incitare la politica della casa bianca in materia di divulgazione UFO/ETI ha sono state evidenziate dall'agenda politica pubblica mostrata sul sito di Obama della Casa Bianca. La politica di Robertson Panel 1953 continua in vigore, e non non c'è nessun immediato cambiamento nella politica degli Stati Uniti verso la divulgazione extraterrestre. Honolulu Esopolitica esaminatore Dr. Michael Salla (http://www.examiner.com/exopolitics-in-honolulu/presidential-directive-opens-door-for-release-of-antigravity-technology) ha fornito le intuizioni nel prezioso potenziale per il rilascio della tecnologia anti-gravitic di centralizzazione delle questioni energetiche sotto la Obama del Consiglio di sicurezza nazionale dell'amministrazione. Il rilascio di tecnologia anti-gravitic in piazza del mercato civile inizierà a erodere il monopolio del petrolio e l'energia nucleare, che ora forniscono il 90% del fabbisogno energetico. Se il Consiglio di sicurezza nazionale decide di proseguire la politica di Robertson Panel 1953 di vietare la questione politica pubblica extraterrestre (come la casa bianca sito ha già fatto), allora la centralizzazione di energia e di altre questioni nel Consiglio di sicurezza nazionale non è un buon sviluppo per divulgazione extraterrestre, qualunque cosa potrebbe essere il suo impatto sulla politica energetica. L'occultamento di input civile importante nella fase di transizione delle priorità di amministrazione Obama non promette bene per ribaltamento pernicioso mandato della CIA 1953 Robertson Panel. Continuando il cover-up a livello di casa bianca della questione della presenza extraterrestra come soggetto legittimo del discorso, l'amministrazione di Obama ha inviato un segnale forte per l'economia di guerra che continuerà la politica di un embargo extraterrestra, la guerra di informazioni contro gli extraterrestri etici e supporto della colonizzazione pianificata dei pianeti abitati come Marte. Continuò in parte VIII di una serie di articoli d'indagine sulla gestione Obama, le Nazioni Unite e oggetti volanti non identificati (UFO) e vita extraterrestre

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 CONTATTI:Campagna per la cooperazione nello spazioAlfred Lambremont Webre, JD, MEdTel: 604-733-8134Informazioni: http://www.peaceinspace.netWashington, DC: Dr. Steven Greer, il progetto di divulgazioneTel: (540) 456-8302 (ufficio)http://www.disclosureproject.orgToronto, Canada: Victor Vigianni, Simposio Exopolitics TorontoTel: 905-278-5628http://www.exopoliticstoronto.comSi prega di firmare questa petizione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite per un decennio delle Nazioni Unite di contattoGuardate questa petizione e la tua firma ahttp://www.thepetitionsite.com/takeaction/529287855ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE:http://www.un.org/GA/60/TESTO DEL DECENNIO DEL CONTATTO RISOLUZIONE DELLE NAZIONI UNITEhttp://Exopolitics.Blogs.com/star_dreams_initiative/2005/12/united_nations_.htmlNota: Una versione stampata di UNITED NATIONS DECADE OF CONTACT petizione e un articolo si trovano in una prossima rivista UFO (www.ufomag.com).URL di questo articolo:http://Exopolitics.Blogs.com/Exopolitics/2006/02/proposed_un_dec.html

IL TRATTATO SULLO SVILUPPO E LA SICUREZZA DELLO SPAZIO DEL 2011La sicurezza dello spazio esterno e sviluppo trattato del 2011 stabilisce un quadro di procedure ben definite per assicurare che lo spazio sarà un reame neutro in cui è vietato l’utilizzo di ogni tipo di arma ed in cui nessuna azione ostile deve compiersi verso la terra o il cosmo circostante. Questo trattato invita gli Stati nazione a diventare firmatari del presente trattato e invita tutte le parti, tra cui gli Stati-nazione, nazioni indigene e culture cosmiche, ad impegnarsi a pianificare e contribuire allo sviluppo ordinato e all’attuazione del quadro di procedure che garantiscono e verifichino che lo spazio sia e rimanga un reame neutro in cui tutte le tipologie di armi spaziali siano vietate definitivamente. Le parti di questo trattato: -Ribadiscono l'urgenza di prevenire una destabilizzante, minacciosa e costosa corsa agli armamenti nello spazio,- Riconoscere che un accordo sul trattato per creare un dominio spazio privo di armi per assicurare la cooperazione universale nello spazio farà risparmiare somme enormi che altrimenti verrebbero spese per una corsa agli armamenti spazio provocatoria e pericolosa,

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-Riconoscere che eliminando le armi spaziali è più facilmente realizzabile tramite accordo per interrompere il perpetrarsi di investimenti dediti al posizionamento delle armi nello spazio,-Confermare che è l'obbligo di tutti i capi di stato vietare tutte le armi spaziali, tra cui l'intenzione di armare lo spazio, la luna o qualsiasi corpo celeste o utilizzare qualsiasi tecnologia spaziale come arma spaziale,-Riaffermare l'urgente necessità di accordi su proposte concrete e progetti derivanti da approcci di fiducia, il mondo cooperativo che impedirà la corsa agli armamenti nello spazio extra-atmosferico-Riconoscere che informazioni e dati ottenuti dall’esplorazione dello spazio di cooperazione e sviluppo fornirànno benefici illimitati e le opportunità per tutta l'umanità nei contesti della salute, istruzione, economia, sicurezza reciproca, energia e cura dell’ambiente.-Riconoscere che non siamo soli nell’universo, che ci sono culture cosmiche che saranno alleati importanti per la nostra sicurezza e lo sviluppo, e che le nostre politiche nazionali ed internazionali devono riflettere questa realtà.-Riconoscere che fin dall'inizio dei test sulle armi nucleari, veivoli extraterrestri hanno dimostrato la capacità di spegnere selettivamente le comunicazioni e/o il potere delle unità operative partecipanti apparendo nei campi ICBM in diversi paesi e causando il fallimento non distruttivo di decine di ICBM – portarli fuori dallo stato di operatività per diversi giorni.-Rendersi conto che la capacità dimostrata dalle culture extraterrestri del multiverso nel neutralizzare qualsiasi missile o attività nucleare in sé non è un messaggio di minaccia, ma serve da avviso alla nostra limitata comprensione della fisica e chiaramente dalle pericolose conseguenze della continuazione dell’utilizzare di tecnologie distruttive.-Affermare che la possibilità di bonifica di un futuro di pace per l'umanità e un ambiente sicuro sulla terra è intimamente legata con frenando la nostra violenza verso gli altri e la terra, e con la preparazione a sopravvivere come Gaea guarisce se stessa, e che dei consulenti legali e sostegno da civiltà cosmiche migliaia di anni nostro senior sarebbe estremamente utile-Si noti che ogni classe di armi spaziali, tra cui armi di distruzione di massa o distruzione mirata, è un simbolo della paura che non prevede nessun altro rimedio che la violenza-Riconoscere che lo spazio per sempre deve essere privo di pericoli dall'uomo e deve essere un passaggio per i segreti del nostro passato e le sfide del nostro futuro,-Si ampliano le grandi prospettive della terra facendo si che prendano il loro posto dovuto nel cosmo, dove i cittadini dei reami esterni alla terra condivideranno i frutti delle loro culture con noi esseri umani.Riaffermare che prevenire collocamento di armi spaziali saranno scongiurare conseguenze risultante, rischi e pericoli per la pace sulla terra e la pace nello spazio,-Comprendere che la cooperazione mondiale nello spazio contribuirà a sviluppare la comprensione reciproca e a rafforzare la sicurezza basata su una nuova forma di verifica e l'applicazione che applica gli strumenti più recenti della tecnologia per l'osservazione e la condivisione delle informazioni, perché le relazioni cooperative costruiscono più fiducia e trasparenza,-Comprendere che questo trattato sullo spazio ora è verificabile e applicabile tramite l'azione di monitoraggio, l’osservazione e le tecniche esistenti e future di condivisione delle informazioni-Si ispirano le grandi prospettive, i benefici e le opportunità per stimolare le economie, posti di lavoro, profitti, prodotti e servizi per risolvere i problemi urgenti e potenziali degli esseri umani e il resto della biosfera,-Riconoscere che il nostro patrimonio di spazio può essere protetto solo dalla verifica e reciproca collaborazione, e che questo trattato compirà questo obiettivo, Rendo conto che siamo una specie umana interconnessa e interdipendente e siamo determinati a vivere in pace con tutti i nostri vicini di casa, sulla terra e negli universi, -Affermare che è la politica delle parti del presente trattato a vietare definitivamente tutte le armi spaziali e di procedere nello spazio in modo cooperativo.. Questo trattato sarà ulteriormente le finalità e i principi della carta delle Nazioni Unite. I firmatari di Stati-nazione al presente trattato accetta i seguenti articoli:

ARTICOLO I1. Ciascuno stato nazione firma e la ratifica di questo spazio extra-atmosferico sicurezza e sviluppo trattato del 2011, dovrà:(a) implementare un divieto la ricerca, sviluppo, test, produzione e distribuzione di tutte le armi spaziali(b) attuare un divieto sull'uso di armi spaziali il cui scopo è quello di distruggere o danneggiare oggetti o esseri situati nello spazio o sulla terra(c) interrompere qualsiasi attuale ricerca, sviluppo, test, produzione, produzione e distribuzione di tutte le armi spaziali(d) ogni nazione stato firmatario questo trattato deve sostenere e incoraggiare i altri Stati-nazione a firmare, ratificare e implementare la sicurezza nello spazio e sviluppo trattato del 2011.2. Dopo i primi nove (9) Stati-nazione firmare e ratificare il trattato di sviluppo del 2011 e Outer Space Security, il Segretario generale delle Nazioni Unite sottopone all'Assemblea generale delle Nazioni Unite il riconoscimento ufficiale del presente trattato d'ora in poi come legge ratificato il3. Nessuna disposizione del presente trattato vietano le seguenti iniziative spaziali che non sono attività legate alle armi spaziali:(a) esplorazione spaziale(b) spazio di ricerca e sviluppo(c) Testing, manifatturiero, produzione o distribuzione di sistemi armi4. Non vietati sono civile, commerciale, imprenditoriale o militari spaziali ventures che sono confermate dalla pace nell'ufficio di spazio non essere qualsiasi parte di un sistema d'arma spaziali o non hanno alcuna intenzione di diventare o sostenere un sistema o arma spaziali.5. Cooperativa ventures spaziali con qualsiasi popoli sulla terra o con i membri di qualsiasi cultura cosmico sono incoraggiati.

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ARTICOLO II1. Ogni nazione stato firmatario questo trattato non deve basare qualsiasi arma su qualsiasi oggetto o corpo celeste che si trova nello spazio. È consentita l'istituzione di basi spaziali relative militari o operazioni, tra cui per la comunicazione, navigazione, ricognizione, allerta precoce, telerilevamento e sorveglianza che non interferisca con operazioni di qualsiasi altri satelliti, con la vita e di lavoro nello spazio o con ventures spazio, a condizione che essa può essere verificata dalla pace in spazio ufficio che non c'è alcuna intenzione di utilizzare tecnologie spaziali o sistema come arma spaziali.2. L'uso di tecnologie militari o il personale per scopi pacifici spaziali che non utilizzano qualsiasi apparecchiatura o impianto nello spazio legato alla ricerca e sviluppo, test, la produzione, produzione, distribuzione o applicazione di armi spaziali non è vietata.

ARTICOLO III1. Stato-nazione firmatari del presente trattato d'accordo per l'istituzione, equipaggiamento e l'organizzazione di una pace delle Nazioni Unite in spazio ufficio.2. Questa pace in spazio ufficio è composto di rappresentanti provenienti da diverse aree, come commerciale, civile, settori imprenditoriali e militari che controllerà la registrazione di venture spazio e determinare i metodi per il controllo del rispetto, tra cui verifica e misure di esecuzione che manterranno l'impegno permanente di tutti i firmatari di stato-nazione al presente trattato.3. La pace in spazio ufficio è obbligatorio per monitorare spazio esterno per verificare e per far rispettare il presente trattato utilizzando gli strumenti più recenti della tecnologia e la condivisione delle informazioni.4. La pace in spazio ufficio identificherà qualsiasi entità o un programma che si impegna in attività di contrasto con le disposizioni del presente trattato e funzionerà con tutti i firmatari per correggere questa situazione attraverso la cooperazione, non di confronto.

ARTICOLO IV1. I termini "spazio" e "spazio profondo" definiscono lo spazio che si estende sopra la terra ad un'altitudine di 100 chilometri sopra il livello del mare. Le armi vietate dal presente trattato sono considerate spaziali se si trovano, ad un altitudine maggiore o uguale a 100 chilometri sopra il livello del mare.2. Le armi spaziali sono definite dalla loro stessa locazione all’interno dello spazio e dalla possibilità di poter essere utilizzate per danneggiare o distruggere oggetti o esseri nello spazio o sulla terra3. Il presente trattato vieta tutte le armi spaziali, tra cui anche l’uso di qualsiasi oggetto spaziale o tecnologia situata nello spazio con l'intenzione di essere usato come un'arma che possa danneggiare o distruggere qualsiasi oggetto o essere sulla terra o nello spazio.4. Le armi che possono attaccare lo spazio da terra, ma che non sono situate nello spazio non sono vietate dal presente trattato.5. I termini dell'armamento spaziale e dei sistemi di armi spaziali sono definiti nel presente trattato al fine di identificare le armi, i dispositivi ed i sistemi situati in qualsiasi punto dello spazio allo scopo di danneggiare o distruggere, qualsiasi oggetto o essere che si trova nello spazio o sulla terra.6. Il presente trattato vieta: (a) qualsiasi ordigno esplosivo situato nello spazio in prossimità di qualsiasi oggetto nel suo raggio di detonazione.(b) dirigere qualsiasi fonte di energia nello spazio con metodiche offensive verso qualsiasi oggetto situato nello spazio o sulla terra.(c) L’assetto di sistemi ed armi spaziali che sono o potrebbero essere destinati a infliggere danni ad oggetti o esseri in qualsiasi posizione nello spazio, la Luna, ogni corpo celeste, satelliti naturali ed artificiali, stazioni spaziali, o qualsiasi essere nello spazio o sul pianeta.

ARTICOLO V1. L'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari di spazio esterno è competente per coordinare i primi incontri tra i membri di culture cosmica con unità delle Nazioni Unite ed i rappresentanti degli Stati firmatari della nazione e indigeni First Nations.2. Un permanente cosmica cultura Liaison sarà disponibile per la United Nations Security Council per rispondere alle domande e per fornire consulenza sulle questioni della sicurezza e lo sviluppo della terra.3. La collaborazione con le culture cosmiche esterne sarà un formidabile strumento nell'individuare e neutralizzare qualsiasi tentativo di distribuzione o utilizzo di qualsiasi arma spaziale.

ARTICOLO VI1. Le disposizioni del presente trattato che vietano tutte le armi spaziali si applicano a tutti gli Stati-nazione, indipendentemente dal fatto che essi sono firmatari del presente trattato.

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2. Il presente trattato entrerà in vigore dopo la firma e la ratifica dei firmatari di stato-nazione prima nove (9).

ARTICOLO VII1. Il presente trattato deve essere aperto alla firma per tutti gli Stati-nazione. Qualsiasi stato che non firma questo trattato prima della sua entrata in vigore puo comunque aderire a qiestp in qualsiasi momento futuro.2. Il presente trattato sarà soggetto alla ratifica da nazione Stati firmatari. Gli strumenti di ratifica o di adesione saranno depositati con il Segretario generale delle Nazioni Unite.3. Il presente trattato entrerà in vigore dopo il deposito degli strumenti di ratifica dai governi di nove (9). Per qualsiasi stato-nazione cui gli strumenti di ratifica o di adesione sono depositati a seguito dell'entrata in vigore del presente trattato, il loro ratifica entra in vigore alla data del deposito dei loro strumenti di ratifica o di adesione.4. I governi depositario informa tempestivamente tutti i firmatari e Stati nazione aderenti della data di ogni firma, alla data del deposito di ciascuno strumento di ratifica del e l'adesione al presente trattato e la data della sua entrata in vigore e altri avvisi.5. Il presente trattato è registrato dai governi depositario ai sensi dell'articolo 102 della carta delle Nazioni Unite.6. Il presente trattato deve essere di durata illimitata.

ARTICOLO VIII1. Qualsiasi nazione stato firmatario del trattato può proporre modifiche al presente trattato.2. Le modifiche del trattato entreranno in vigore con un voto di maggioranza dei firmatari degli stato-nazione.3. Il testo della proposta di modifica deve essere presentato al depositario delle Nazioni Unite che informa tempestivamente tutti gli stato-nazione firmatari

ARTICOLO IXQuesto trattato, di cui i testi di inglese, arabo, russo, francese, spagnolo e cinese sono ugualmente fede, sarà depositato negli archivi dei governi depositario. Copie certificate del presente trattato sono trasmesse dai governi depositari ai governi firmatari e gli Stati aderenti della nazione.IN fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai rispettivi governi, haFirmato questa Treaty_______________________________________________Nella posizione del _______________________________________________On this date of _________________________________________________.

PUNTI DI CHIARIMENTO: TRATTATO DEL 2011 SULLASICUREZZA E LO SVILUPPO DELLO SPAZIO 1. Il presente trattato non vieta l’utilizo delle armi che si trovano sulla terra.2. Il presente trattato vieta la "militarizzazione" dello spazio. La "militarizzazione" dello spazio che si è verificata, richiede una nuova ristrutturazione della stessa ai fini del presente trattato. Le forze armate sono fornite maggiore intelligenza organizzativa e comunicativa, osservazione e condivisione dei dati e possono aiutare a preparare dei metodi sicuri per gli esseri umani ad esplorare l’universo ed ai membri di altre culture cosmiche di accedere alla sfera terrestre.3. La strategia del presente trattato incorpora la realtà del fatto che gli esseri umani si sono evoluti ad una condizione di coscienza considerevolmente elevata, e che lavoreremo con cui situazione e la volontà di collaborare con le culture della terra si basa su questa più alta coscienza cosmica di culture. I firmatari del presente trattato riconoscono questa considerazione ed il perché è necessario lavorare alla divulgazione della verità più importante del nostro tempo.

CAMPAGNA CONTRO LA MANIPOLAZIONE MEDIATICA

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NON DOBBIAMO PIU UTILIZZARE MEDIA SOVVENZIONATI.Le caste politiche e bancarie e gli schieramenti elitari capitalisti manipolano l'informazione broadcasting delle testate giornalistiche cartacee e delle reti televisive e radiofoniche, attraverso lo stanziamenti di fondi, che corrompono il mittente dell'informazione al fine di dare informazioni di parte e nascondere eventi scomodi alle istituzioni che tentano di avere il controllo sulla società. Il buon senso intuitivo, viene soddisfatto dall'utilizzo di mezzi di informazione non sovvenzionabili nella realtà dei fatti, non corrompibili, ed attualmente la punta di diamante di tali sistemi è rappresentata dalla rete, il primo e piu efficace metodo di informazione libera e reale, che nonostante possa avere dei siti sovvenzionati privatamente da pubblicità, è innegabilmente incensurabile sull'interazione di ogni singolo affluente, motivo per cui dobbiamo difendere internet con tutte le nostre forze. Non utilizzare piu le tv ed i giornali, significa sottrarre potere ai media di regime che stanno manipolando attraverso la disinformazione e la distrazione mediatica, l'opinione pubblica di tanta gente che ancora non si è accorta dell'inganno. Se non utilizzassimo più le tv, le caste ed i sistemi capitalistici perderebbero notevole parte del loro potere di influenza su di noi, la politica non avrebbe piu un mezzo di regime per imporsi e verrebbe conosciuta attraverso la rete, e parliamo di qualcosa al di la di questo aspetto, consideriamo il beneficio di sottrarre l'attenzione ad argomenti di distrazione e che non meritano l'impegno cerebrale della società, o per intenzionale inutilità, o per intenzionale inganno; Tu, individuo sociale che parli o semplicemente poni la tua concentrazione su qualcosa, al di la del fatto che tu faccia una di queste azioni in modo positivo o negativo, fai semplicemente convergere potere all'oggetto della tua attenzione. quando parliamo bene o male, di qualsiasi cosa, conferiamo a quest'ultima potere, in quanto la teniamo al centro della nostra attenzione, il nostro pensiero converge su quest'ultima cosa, ed è quello che i media sovvenzionati vogliono. non guardare la tv significa essere liberi e non manipolati. un altro punto importante della questione è connesso ai dati di ascolto internazionalizzati attraverso meter digitali, che oggi sfruttano il segnale di ritorno di ogni tv sintonizzata sulla rete televisiva, a quest'ultima, quindi un funzionale contrasto agli indici di ascolto (e quindi ai fondi per le reti private) è dato dall'astenzione d'utilizzo delle tv e delle radio

IMPLEMENTAZIONE DI RETI ENERGETICHE STAND-ALONE

Qui trattiamo un'altra soluzione decisamente importante per contrastare la condizione di monopolio economico dell’energia.dobbiamo sfruttare la tecnologia di cui disponiamo oggi per costruire delle reti energetiche che possano garantirci l'esenza all'usurocrazia imposta dalle multinazionali che si sono appropriati arbitrariamente dell’energia, una risorsa che in natura esiste

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ovunque ed in modo gratuito. per raggiungere questo obbiettivo dobbiamo iniziare a imparere come funzionano questi dispositivi e comprendere come implementarli anche con l'aiuto di altri attivisti, al fine di indebolire le multinazionali che stanno sovvenzionando le caste politiche, maggiordomi ben pagati della piramide del NWO. queste reti possono essere implementate attraverso l'enegia eolica, il geotermico, il moto ondoso, i generatori magnetici, il fotovoltaico, le biomasse, per citare alcuni dei sistemi più conosciuti

LOTTA INDIVIDUALE AL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO

non tenere soldi in banca perché la nostra intuizione (mia e della gente con cui ho trattato questo argomento) é stata questa: le banche sono a tutti gli effetti una rete usuratocratica organizzata se noi decidiamo di avere a che fare con le banche, automaticamente accettiamo di sottostare alla loro politica economica, ed accettare quindi il sistema di speculazione sull'interesse

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delle transizioni e dei prestiti lo stesso avviene quando trattiamo con un usurai, e nel momento in cui ci rivolgiamo a questi ultimi acettiamo di sottostare alla sua politica criminale e intimidatoria

CHIEDIAMO CHE LE BANCHE NON APPLICHINO PIU TASSI DI INTERESSE SUI FINANZIAMENTI ONDE EVITARE LA PRODUZIONE DI BANCONOTA SENZA COPERTURA, E CHE L’EMISSIONE DEL DENARO E IL MANTENIMENTO DEL DENARO IN CIRCOLAZIONE SIANO REGOLATI E BASATI SUI PARAMETRI DEMOGRAFICI, PER MANTENERE UN RAPPORTO DI POTENZIALE RICCHEZZA DELLE RISORSE EQUO PER TUTTI.

Ho sperato di poter evitare di avere un conto in banca ma poi ho scoperto che le poste si appoggiano ai sistemi bancari e finanziari, quindi cambia poco, tranne il fatto che non ci sono spese di transizione, ma a me non interessa questo, mi interessa che i soldi NON stiano dentro le banche, cioè dobbiamo togliere loro liquidità, piuttosto i soldi li tengo sotto il letto con la mia famiglia abbiamo deciso di fare tutti cosi, non abbiamo piu soldi in banca e se arrivano sui conti correnti di quelli di noi che lavorano nello stato, non li lasciamo li nemmeno un giorno. certo, se tutti lo facessimo, il sistema bancario non avrebbe liquidità e si sgretolerebbe. noi saremmo liberi dalla loro influenza, è come quando hai a che fare con gli usurai, se non hai a che fare con loro, loro non possono toccarti uno dei problemi è la serit; se ti fanno una multa, e tu non la paghi, in italia ti aprono automaticamente un conto in banca virtuale a cui dei debiti da pagare verso lo stato quindi è sempre un sistema capestre, ma anche se ti riempiono dei debiti, tu puoi fregartene, perché quello che non puoi fare se sei segnata in rosso, è di fare dei prestiti, e noi i prestiti, sono l'ultima cosa che volgiamo fare quindi se ne vanno al diavolo, siamo a cavallo lo stesso! non tenendo soldi nelle banche vinciamo noi quindi se ne vanno al diavolo. il problema è che la gente ancora non l'ha capito

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DEDICARSI ALL’ATTIVISMO INFORMATIVO

fare informazione almeno 10 minuti al giorno:Uno dei problemi attualmente sta provocando la continua diatriba tra la stessa gente del popolo sulla scia delle mie esperienze personali è contrasto comportamentale tra Nuovo e Vecchio. Col termine "Nuovo" faccio un riferimento specificatamente alla presa di coscienza che sta organizzandosi con notevole velocità progressiva nella nostra società, portando la gente ad accorgersi di cosa stanno facendo le elite bancarie e le elite di controllo nei nostri confronti. Col termine Vecchio facciamo specifico riferimento invece alla generica categoria di persone che perpetuano comportamenti atti inconsapevolmente a dare forza a questi meccanismi di controllo, e purtroppo già da una generazione all'altra, data l'enorme velocità della presa di coscienza che stiamo attraversando in relazione alle dinamiche sociali che conosciamo, c'è un divario enorme, figuriamoci quindi nel rapporto tra i giovani ed i loro stessi nonni per esempio. I puniti di vista e gli approcci alla società sono radicalmente differenti, e nessuno dei due schieramenti ha intenzione di andare incontro all'altro, motivo che in condizioni stress psicologico, giustificato alle precarie condizioni economiche crescenti, rende tutti piuttosto critici e meno tolleranti verso gli errori del prossimo. Il giovane non vuole (ed è giusto che non voglia) abbracciare molti approcci sociali perpetrati dalle cattive abitudini dell'anziano, generalmente parlando, a non informarsi, a delegare la responsabilità sociale ad un altro, a perpetrare l'illusione di di essere protetti dallo stato, a non alzare la voce contro la criminalità organizzata, perché il giovane alla luce dell'informazione libera che oggi abbiamo creato attraverso internet ha compreso quasi completamente che cosi facendo contribuiamo pesantemente se non in modo primario, alla strutturazione e fortificazione del sistema criminale che oggi dobbiamo affrontare perché in passato è stato lasciato agire indisturbato. Per questo tuttavia non possiamo fare una pressione snervante su chi ha difficoltà ad abbandonarli, se non stimolarli ad accorgersi di questi meccanismi. L'anziano invece, dalla sua parte, ha la ragione di aver perso molta della sua elasticità mentale negli anni, radicando le esperienze di una vita a promuovere comportamenti che soddisfacessero i migliori canoni che è riuscito ad apprendere nel corso della sua esperienza sulla terra, come ad esempio "chi si fa i fatti suoi vive cent'anni" o "inutile dare agli altri, tanto è tutto perso" o ancora "non cambierà mai niente", cose che abbiamo avuto il modo di vedere in modo palese, che non possono essere accettate proprio del loro alto costo comunitario, che in un modo o nell'altro dobbiamo PAGARE, come sta succedendo adesso, attraverso il sacrificio collettivo. La non collaborazione purtroppo rende il popolo non unito e non capace a far valere i propri diritti. alla luce di quanto esposto vi invito a considerare che l'informazione che stiamo ottenendo attraverso internet ci sta aiutando a definire i frutti delle capacità analitche su due fronti ben distinti: analisi oggettive ed opinioni personali. Questo riconduce al famoso detto "la matematica non è un opinione", atto a riferire in modo esemplificato l'importanza per due ingegneri, per esempio, a parlare la stessa lingua al fine di costruire un ponte. Questo é quello che sta vivendo ed affrontando adesso la gente di tutti i popoli: la capacità di pianificare un progetto, che definisca in tutto e per tutto un quadro accettabile di quelli che siano i principi della vita che intendiamo vengano rispettati dalla comunità, ecco perché primariamente non possiamo limitare paragonare la politica alla religione o a delle semplici opinioni personali, o accettare passivamente l'intenzione di alcune fasce sociali come quella degli anziani a non collaborare e confrontarsi con la realtà, perche sono parte attiva determinante, volenti o nolenti, del nostro tessuto sociale.

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STIMOLARE LA RESPONSABILITÀ SOCIALE

MOTIVARE CHI SI LAMENTA E NON FA NIENTEil diritto di lamentarsi deriva dall'adempimento sociale al contribuire

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ALIMENTAZIONE MEDICA

Trarre le cure mediche attraverso soluzioni alimentari

Di seguito trattiamo una serie di rimedi naturali

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NUOVI MEZZI DI VALUTAZIONE DEL BARATTO

impegnarci ad offrire e ricevere risorse e servizi offrendo e richeidendo risorse e servizi, invece che il denaro

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IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI DI DESALINIZZAZIONE INDIVIUALI

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SERRE IDROPONICHE E PERMACULTURA

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INFORMIAMO ATTRAVERSO LE BANCONOTE

(essendo illegale, nessuno pùo farsi pubblicità per scopi individuali, ma solo protesta anonima di diritto)

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BOICOTTARE L'ACQUISTO DI DETERMINATI PRODOTTI

MULTINAZIONALI

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OPPORSI INDIVIDUALMENTE ALL'OBBIEDIENZA DI DETERMINATE

LEGGI CRIMINALI

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ESSERE PROPOSITIVI

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COINVOLGERE NELLE CAUSE DEL POPOLO, LA POLIZIA ANTISSOMMOSSA

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ORGANIZZARE UNA MASSICCIA RESISTENZA NON VIOLENTA

E' innegabile l'esigenza di definire un organizzazione logistica della resistenza. Ipotizziamo di riuscire ad essere un numero sostenuto di persone,ipotizziamo dieci milioni di persone distribuite in tutte le città d'Italia, un numero sicuramente impegnativo da organizzare ma concretizzabile con adeguato impegno e determinazione, di persone aderenti ad un organizzazione logistica di stampo iniziale tipico delle manifestazioni in piazza. immaginiamo di aver deciso una data in cui scendere nelle piazze e immaginiamo di essere scesi in quella data, tutti e dieci milioni; una volta nelle piazze, cosa potremo fare? cercheremo di marciare verso qualche posto? Indubbiamente dovremo poter promuovere un azione d'attivismo mirato, organizzato, che consisterà nel proporre qualcosa di concretamente fattibile alla gente una volta riempita la piazza, che siano queste azioni collettivamente applicabili o organizzate per ruoli. Potremmo cercare forse di entrare dentro qualche palazzo governativo, entrare dentro i comuni, ma una volta dentro, cosa faremo? molto probabilmente è questa la clausola che spinge la gente del popolo a non scendere in piazza, ovvero il fatto di non riuscire ad immaginare delle prospettive comportamentali in una manifestazione che possa avere non necessariamente, nonostante le intenzioni iniziali, dei risvolti pacifici. Siamo confusi, ma siamo determinati, come é intuibile formulare proposte è sempre utile, soprattutto al fine di avere un approccio concretizzabile che potremo definire il primo passo di una vittoria attivista, una volta scesi nelle piazze. Sicuramente, un idea potrebbe essere un occupazione massiccia della pubblica amministrazione, fermare il commercio, fermare gli edifici governativi, agire come Gandhi insegna, esercitando un'imponente resistenza non violenta, atta a conseguire una congestione non trascurabile delle attività governative nazionali, ed è tuttavia sicuramente da evitare, vedere concretizzarsi un evento di milioni di persone nelle piazze, respinte dalla polizia antisommossa con la scusa della concretizzazione di atti vandalici o comportamenti continuamente etichettati (molto spesso ingiustamente) come terrorismo. alla luce di quanto esposto, teniamo conto ovviamente della discutibile esperienza che siamo stati costretti a vivere il giorno della manifestazione 19 maggio 2011 dei 15M (Indignados), in cui plausibilmente i poteri forti hanno introdotto un gruppo di mercenari in borghese, ne più ne meno, dediti alla violenza e la guerriglia civile, organizzati al fine di dipingere malamente le nostre intenzioni e giustificare una repressione altrimenti ingiustificabile. A questo punto chiedo a tutti, le nostre intenzioni, le nostre azioni, una volta in piazza, quali dovranno essere? Avere queste idee chiare, motiverà notevolmente la gente ad organizzarsi, perché avrà una prospettiva molto meno vaga, di quali saranno i frutti immediati del nostro impegno.

INDIVIDUALIZZARCI NELLA PRODUZIONE DI RISORSE TESSILI

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COLTIVAZIONE DELLA CANAPAL'olio di semi di canapa è principalmente un valido antinfiammatorio. Ne è stata inoltre dimostrata l'efficacia per la cura di diverse patologie.

ColesteroloL’uso quotidiano di olio di canapa (circa 4/5 cucchiaini al giorno) fa diminuire rapidamente gli eccessivi livelli nel sangue di colesterolo LDL (quello “cattivo”) e di colesterolo totale, riducendo così anche il rischio di trombosi e abbassa, inoltre, i livelli di trigliceridi nel sangue. Malattie cardiovascolari L’assunzione dell’olio di canapa, in sostituzione di altri olii, aiuta a prevenire e a ridurre l’arteriosclerosi ed altre malattie cardiovascolari perché mantiene più elastiche le pareti dei vasi sanguigni ed evita l’accumulo di grasso nelle arterie. Malattie ossee e infiammazioni Viene usato anche per la prevenzione e per la cura dell’artrosi e dell’artrite reumatoide e di altre malattie infiammatorie come l’infezione cronica della vescica, la colite ulcerativa, il trattamento del colon irritabile e della malattia di Crohn. Sindromi ginecologiche e neurologiche Utilissimo per la sindrome premestruale e nella menopausa; combatte l’osteoporosi e viene impiegato per curare problemi di apprendimento, deficit della memoria, difficoltà di concentrazione e mancanza di attenzione, depressione cronica e depressione post-parto. Pneumopatie L’olio di canapa è impiegato nella cura di malattie asmatiche e affezioni respiratorie, sia delle basse che delle alte vie respiratorie. Malattie della pelle Data la sua potentissima azione antinfiammatoria, quest’olio è ottimo per molti problemi della pelle come: psoriasi, vitiligine, eczemi, micosi, irritazioni da allergie, dermatiti secche e per tutte le infiammazioni o irritazioni localizzate. Può inoltre migliorare le condizioni della pelle affetta da acne. Oltre che all’assunzione per bocca, si applica anche direttamente sulla zona da trattare per ridurre i pruriti e le infiammazioni. Efficace anche per la cura dei funghi alle unghie (onicomicosi).

Canapa: la nostra ancora di salvezzaper iI futuro------------------------------------------------------------------------------------------------------La diffusa legalizzaziolledella produzionedi cannabis a usomedico e commercialepresenterebbe notevolivantaggi per Ie economie,per la salute noncheper I'ambiente.di Andrew Katelaris, MD©2010Post Office Box 3261North Turramurra NSW 2074 AustraliaEmail: [email protected] conseguenze del proibizionismo imposto alIa canapaSpesso si afferma che in guerra la prima vittima sia la verita. In ness un caso quesro si manifesta con maggiore evidenza che nella cosiddetta Guerra alia Droga. A partire da una isterica campagna mediatica sulla "follia da spinello" condotta dalle pubblicazi9,ni Hearst agli inizi degli anni Trenra, I'immagine della cannabis (Cannabis sativa), 0 canapa, venne trasformata da q uella di una preziosa fibra vegetale nonche importante Fonte di olio e medicinale a quella di "una pagana demoniaca malerba che affonda Ie radici all' inferno". In tenzionalmenre oper via delle circostanze, la soppressione della cannabis ha spianato la strada a una drastica trasformazione dell' economia mondiale. Prima della fine del diciannovesimo secolo il mondo funzionava secondo un sistema basato sui carboidrati, in cui tutte Ie fibre, il carburante e Ie medicine necessarie aile esigenze umane venivano prodotte tramite fotosintesi, ricorrendo all' energia del Sole per combinare biossido di carbonio e acqua in cellulosa, il fondamentale materiale da costruzione del mondo naturale. Nel corso del ventesimo secolo il carboidrato venne in gran parte sostituiro da idrocarburi prodotti da industrie estrattive carbonifere e petrolifere. AI posro dei tessuti naturali di canapa giunsero i tess uti petrolchimici. Nylon, poliestere e altre sostanze sintetiche furono oggetto di produzione su scala industriale e di aggressiva promozione pubblicitaria. A sostituire sacchetti di carta e scatole di cartone giunsero gli onnipresen ti sacchetti di plastica. Miliardi di questi articoli tossiei non biodegradabili sono stati realizzati per essere utilizzati una sola volta e quindi genati via, per finire nei vari corsi d'acqua e infine raggrumarsi in enormi isole sommerse di spazzatura nell'Oceano Pacifico e in altri oceani, rilasciando negli ecosistemi marino e umano una bomba a orologeria di sostanze chimiehe che interferiscono a livello ormonale. Invece di ricavare carta da fibre vegetali a crescita annuale, si sono abbattuti e tagliati vasti trani di antiche foreste, per poi cuocere il ricavato con cloro e altre pericolose sostanze chimiche allo scopo di realizzare un prodotto di qualita inferiore rispetto a quello che andava a sostituire. La distruzione e la contaminazione del mondo naturale non rappresentano gli unici effetti nocivi della soppressione della cannabis. Ancora una volta, intenzionalmen te 0 per via delle circostanze, la legislazione varata per instaurare il proibizionismo ha svolto la funzione di architrave verso la costituzione di uno stato di polizia repressivo caratterizzato da una crescente riduzione della liberta individuale. Sotto la parvenza del contrasto ai danni determinati dal "flagello delle droghe'", 18 popok.Uone e stata oggetto di. intercettazioni telefo illche e a! : merodi eli sorveglianza, di invadenti e spesso violem e irruz.ioru deUa polizia nooche di una serie eli m:sure di SOS"eglianz.a .crumica fra cui esami obbligatori cli capelli. urina e saliva. Lattuale popolazione carceraria e in gran pane cosuruita da soggetti non violenti colpevoli di reaD ~i aLia droga, in particolare negli Stati Uilla ~ L:. privariz:Lazione del sistema carcerario ha cream Ufl2. repressiva rna assai lucrosa industria per la \\'7acke hu.- <:::.:t.. rarion e altre aziende del settore carcerario. Le nocive conseguenze cl , ~ . 'oorusmo non si limitano ai singoli inelividui _ ,:

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pm:cpisrono in tutta la sfera geopolitica. Data che in massima parr~ r.;a C2.! .nabis e Ie altre droghe di origine vegetale SODO colm'L"l:' in paes; del Terzo Mondo, l'intervento polirico ~ da comrasto alia droga e stato e continua a ess.ere . [0 a scopi politici, fungendo da pretesro poe> miliwre. L:invasione di ~y...,1""<:_ e 10 sGompiglio politico in A.fl ico e Colombia, per citare 0 i risultati della militarizza 6tmrra alia Droga. LiIl \'asi()fl;f di Pc: <t !ns.compiglio politico in Afganist: aJ ., M.cssKJ;J G: 1:: ~"" per cirare alcuni paesi, sono i risulc.ari c2. _ "::arizl:.u:io e deUa Guerra alia Droga. 0 0 .OSGll£e . ~ di risconui che coinvolgono i milirari ~ ruIDroJ'-:! ad commercio eli droga su vasta scala, comp .es2. .'imfx):R2:lKL:: di numerose tonnellate di cocaio2 dal - ,-\men ,'£so gil USA per contribuire al n nanz.ia! L ' O : 'mid segrere, i signori della guerra alla ,0g2 on ' 1.!ZfiO imperterriti a rivendicarne la le\- a rur.a morale, La c:rescita d eUe indrutrie della canapa Ad ogni modo grazk agli iruaticabili sforzi di migliaia di a: [his ' span' in rurw il mo ndo, la tendenza sta lentamente j , mando a murare. Arrualmente e legale coltivare cannabis nella maggior pane dei paesi, quantunque gli Stati Cnid resrino uo'eccezione degna eli nota. Sebbenele indusHie della caDapa resTInO un procagonista min ore sulla sce,, 8 mondiaie, scala e ga.iTIma dei loro prodotti vedono un C05I:all(e incrememo in virtU deUa crescente accettazione del concetto di agricoltura industriale. Alio scopo di realizza. r~ una \'era sosreillbilita, l'~aricoltura industriale cerca eli impiegare i raceold annuali come puntO di partenza per la produzione di i-ab!::>rica, sostituendo fattori estratti quali minerale ferroso e carbone. Tuttavia, e possibile che la canapa e alue colrure selezionate abbiano davvero un impatto sull'incombente catastrofe ambientale? Immaginate il vostro paese, una generazione nel futuro, dopo l'approvazione di una legge la quale prevede che tutta la produiione industriale sia completamente non tossica, biodegradabile e sostenibile. In questo mondo immaginario Ie autovetture e'molte altre cose sono fatte di bio-plastica derivata dalla canapa. Questo materiale non e nuovo. Venne elaborato nel1941 da Henry Ford, il quale realizzo un' auto la cui carrozzeria pesava un sesto rispetto all' acciaio rna aveva una 'resistenza all'impatto died volte maggiore. Filmati documentali di questo ragguardevole risultato sono disponibili in Imernet. Le future generazioni non sapranno mai cosa facesse un lamierista, ·mentre il settore delle assicurazioni verra notevolmente ridimensionato. Forse, in questo mondo del futuro, i responsabili della soppressione di tale preziosa tecnologia verde verranno finalmente richiamati all'ordine. • Carta e fibre tessili I.:Australia guadagna all'incirca 400 milioni di dollari I' an no con lavenelita di leg name tagliato da antiche foreste, tuttavia importiamo prodotti cartacei finiti per un valore pari a 1.4 miliardi. Nel mondo del futuro, I'impiego di alberi e cloro per la produzione di carta e ormai un lontano ricordo. Le moderne cartiere non basate sullegname operano circondate cia verdi campi di canapa. I miliardi di doliari risparmiati sulle irriportazioni vengono investiti in imponenti programmi eli riforestazione, controllo dell' erosione e agevolazione del ritomo della biodiversita. I tessuti sintetici sono scomparsi da tempo, sostituiti da tessuti naturali derivati da canapa, ramia e bam bu. • Edilizia e costruzioni Lhempcrete e un materiale da costruzione derivato dalla fibra interna stninuzzata dello stelo della canapa. Miscelata con calce, loppa e altri additivi, forma un cemento di cellulosa piu leggero dei materiali convenzionali rna dotato di migliori proprieta di isolamento termico e acustico . . Il materiale e ignifugo e del tutto resistente alle termiti. In futuro l' hempcrete rivoluzionera l' edilizia abitativa. Si indurisce come calcestruzzo rna 10 si puo tagliare come legno. Qualsiasi struttura in desiderata puo essere semplicemente abbattuta e irnmessa nella nuova miscela. Risulta possibile sviluppare uno stile edilizio piu "organico" poiche ora la riorganizzazione delle pareti interne e qualsiasi altra modifica che vada incontro aile mutevoli necessita abitative di una famigliasono un procedimento elernentare. In alcuni paesi europei per circa la meta tutte Ie abitazioni sana costruite cial proprietario. Inoltre, l' hempcrete rid uce drasticamente i costi delle . abitazioni semplificando la costruzione; ad esempio, 10 stampo di un tetto di hempcrete rinforzato con barnbu puo sostituire un tetto di tegole, grondaie e assicelle di gronda. Rispetto aUe tegole, il tetto in questione sara do- . Nexus New Times I 89 ra~O di un migliore isolamento termico e acustico, sara resistente alIa grandine e ridurra molto il rischio derivanre da incendi boschivi. Oltre .ai vantaggi diretti inerenti alIa costruzione, l'hempcrete funziona egregiamente per il sequestro dell'anidride carbonica. II bio-assorbimento e il processo tramite cui Ie piante assorbono anidride carbonica e acqua e utilizzano la luce solare per sintetizzare glucosio e quind( cellulosa. Se si impiega la cellulosa.in strutture durevoIi, aHara I' anidride carbonica atmosferica viene efficacemente rimossa 0 "sequestrata", migliorando Ie condizioni atmosferiche terrestri. Una famiglia australiana media genera all'incirca 10 tonnellate annue di anidride carbonica. Un ettaro di canapa e in grado di sequestrare sino a 20 tonnellate di anidride carbonica I' anno. La tipica casa in hempcrete ne sequestrerebbe all'incirca 40 tonnellate. Quando una casa e fatta di hemp crete non si risparmia soltanto suddetta anidride carbonica diretta. Laproduzione, per conseguente utilizzo, di mattoni, tegole e altre ceramiche cotte generano un enorme quantitativo di anidride carbonica. Per la costruzione completa, una casa in matroni media genera sino a 500 tonnellate di anidride carbonica, e l'industria edilizia genera una grande percentuale delle emissioni nazionali di anidride carbonica. Un cambiamento su vasta scala dei metodi di costruzione agevolerebbe la nostra ottemperanza nei confronti di obiettivi quali i livelli stabiliti dal Protocollo di Kyoto, 0 preferibilmente superiori. r profeti di sventura potrebbero sostenere che il rispetto del Protocollo nuocerebbe all' economia, tuttavia una massiccia transizione verso carta, fibre tessili ed edilizia basate su canapa garantirebbe un imponente stimolo economico, creando occupazione qualificata e opporrunita di esportazione - diversamente daJle miopi strategie di stimolo del consumatore attualmente in uso.

II seme della canapa nella salute e nella merucina Nei settori della salute e della medicina, l'impiego delIa canapa potrebbe apportare drastici miglioramenti nella sociera. II seme della canapa rappresenta una delle pili abbondanti fonti di ALA (acido alfa-linolenico), la forma vegetale dell'acido grasso essenziale omega-3. LALA ha una struttura a 18 atomi di carbonio, allungata nell' organismo a una catena a 22 atomi di carbonio sino a formare DHA (acido docosaesanico) ed EPA (acido eicosapentanoico). In questa forma l'omega-3 viene incorporato nel cervello, formando una parte cruciale della membrana neuronale. Lomega-3 di derivazione marina si presenta come DHA ed EPA, quindi assumere omega-3 in questa forma evita la necessira della conversione. Ad ogni modo, l'ALA presenta effetti benefici di per se stesso, mentre utilizzare Omega-3 di derivazione marina determina una seria sollecitazione nell'ambiente acquatico. Inoltre, l'omcga-3 e una molecola altamente reattiva e Ie aspre condizioni ind usrriali adottate nell' estrazione e deodorazione dell' olio ne rendono l' attivita non ottimale, con livelli rilevabili di contaminanti fra cui mercurio e bifenili policlorurati (PCB) presenti in numerosi campioni commerciali. Fortunatamente, numerosi soggetti riescono a

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convertire prontamente gli ALA in DHA ed EPA in quantita sufficiente per uno sviluppo cerebrale ottimale e, fortuna del caso, due gruppi che necessitano in modo particolare di DBA ed EPA - donne incinte e ragazzini - so no particolarmente efficienti in tale conversione. Gli enzimi responsabili della conversione sono potenzialmente soggetti a intralci a causa di un eccesso di grassi saturi, quindi per conseguire risultati ottimali il consumo di suddetti grassi va ridotto. Esistono due acidi grassi esscnziali: omega-3 e omega-6. Recano la denominazione "essenziali" poiche non possono essere sintetizzati dall' organismo, rna devono essere ricavati dagli alimenti. Per uno stato di salute ottimale il rapporto di assunzione dei due tipi corrisponde a una parte di omega-3 ogni tre parti di omega-6 (1:3). Lindustrializzazione del regime alimentare occidentale e il consumo di massa di olio di colza e altri oli inferiori - in ogni caso a scarso contenuto di omega-3 - hanno determinato il cruciale effetto di ridu'rre seriamente I'assunzione di omega-3, aumentando al contempo drasticamente l'assunzione di omega-6. Lorganismo mantiene l' omcostasi tramite un equilibrio Oltre ai vantaggi diretti inerenti alia costruziolle, I' hempcrete fUllziona egregiamente per il sequestro dell'anidride carbonica. dinamico tra forze opposte; ad esempio, il sistema muscolo scheletrico biIancia i muscoli opposti flessori cd estensori per man tenere la postura. Sotto il profilo biochimico, l'organismo mantiene la propria omeostasi interna bilanciando delicatamente effetti antinfiammatori e proinfiammatori; l' organismo deve riuscire a costruire una efficace risposta infiammatoria per respingere invasori microbici nonche coine contributo alia guarigione delle lesioni, ma deve essere alrrettanto capace di circoscrivere tale infiammazione onde evitare danni collaterali al tessuro adiacente. In linea gencralc, gIi acidi grassi omega-6 c i loro derivati sono proinfiammatori, mentre gli omega-3 producono mediatori che limitano la risposta infiammatoria. Dati un predominio di omega-6 e una carenza di omega-3, l' organismo si trova in uno stato permanente di eccessiva infiammazione. Il rilascio di citochine infiammatorie inaugura il proces- 89 I Nexus New Times so di danneggiame~ro del tessuro che, se si protrae abbastanza a lungo, si manifesta come vascwopatie, perdita delia visione e demenza. Quando vengono colpite Ie articolazioni sinoviali ne consegue osteoartrite, la quale provoca ingenti dolori e sofferenze a un'ampia fascia della popolazione. Come cavalieri dall'armatura rilucente, Ie corporazioni farmaceutiche hanno offerto la loro risposta: farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS-NSAID). Tali sostanze chimiche si basano sull'aspirina, tuttavia so no state modificate per esibire un effetto pili rapido, migliori propdera analgesiche 0 altre caratteristiche che dotino il prodotto di un'incisivita commerciale sui piano della concorrenza. I FANS hanno creato un"industria con vendite annuali mwtimiliardarie, nonostante siano responsabili del decesso di centinaia di migliaia di persone a livello globale. Come vantaggio accessorio a favore delle corporazioni, l'effetto collaterale pili frequente dei FANS e I'irritazione intestinale, spesso sfociante in ulcera. Ai miliardi di dollari derivati dai FANS si sono aggiunti i mi-

L'industria farmaceutica moderna sembra intenzionata a 'medicalizzare' la popolazione per disturbi spesso iniziall11ente provocati dalle aziende del settore alimentare sue affiliate. liardi ricavati dalle vendite di antiacidi come il Zan tacO e, pili di recente, di inibitori della pompa protonica. Pur con tutti questi costosi farmaci la progressione della malattia viene a stento rallentata, quindi 10 sventurato paziente necessita di complessi interventi chirurgici per gestire Ie anicolazioni danneggiate. Tutto questo e davvero necessario? Coloro i quali si sforzano di man tenere un ragionevole equilibrio fra omega-3 e omega-G, nonche il proprio organismo esente da stress ossidativo tramite la regolare assunzione di antiossidanti vegetali naturali, in genere non vengono colpiti da osteoartrite 0 altre malattie degenera-tive. Inoltre, costoro hanno di rado problemi di pressione sanguigna ne presentano la necessita di antidepressivi - due fra i gruppi di farmaci pili redditizi per Ie aziende farmaceutiche a livello globale. Lindustria farmaceutica moderna sembra intenzionata a 'medicalizzare' la popolazione per disturbi spesso inizialmente provocati dalle aziende del settore alimentare sue affiliate. Durante il secolo scorso, da raro prodotto alimenrare di lusso 10 zucchero di canna e diventato un rischio per la salute fin troppo consumato. Aggiunto in elevati quantitativi a bevande analcoliche e a gran parte degli alimenti lavorati, in un organismo sedentario provoca disordinate fluttuazioni nello zucchero sanguigno, accompagnate da disturbi dell'umore e diffuso stress ossidativo, allorquando il glucosio in eccesso si lega all' emoglobina e al tessuto oppure viene trasportato nei depositi adiposi, dove va ad aggiungersi alia pancia rigonfia. Lepidemia di diabete di tipo II prosegue implacabile, mentre i principali colpevoli come McDonald's ricorrono ai guru delle pubbliche relazioni per reinventarsi in veste di ristoranti di alimenti salutari, continuando comunque a spacciare la consueta massa tossica di grassi trans._ grassi saturi e zucchero che definiscono cibo. II disordine dietetico compona disturbi per la chimica del sangue, in particolare per il profilo lipidico, con incrementi delle lipoproteine a bassa densita e del colesterolo totale. Basandosi su studi patologici indicanti presenza di colesterolo nell' ateroma che restringe Ie arterie, l' establishment medico e farmaceutico ha escogitato la teoria della connessione fra colesterolo e patologie cardiache, sostenendo che a elevati livelli il colesterolo del siero impregna la parete arteriosa, determinando in tal modo la patologia. Con il colesterolo in veste di spauracchio numero uno, I'industria farmaceutica ha quindi presentato al pubblico terrorizzato Ie pallottole magiche - Ie statine - sicure per curare tutti i disturbi. I farmaci in questione provocano gravi effetti collaterali ma, ciononostante, Ie statine sono diventate un affare multimiliardario. Ad ogni modo, la teoria del colesterolo presenta numerose falle e i faui osservati risultano meglio rappresentabili considerando 10 stress ossidativp come evento scatenante nella formazione dell' ateroma. Lo stress ossidativo deriva dall' azione dei radicali Ii beri dell' ossigeno. I radicali liberi sono molecole instabili dotate di nubi elettroniche sbilanciate capaci di danneggiare qualsiasi tessuto con cui entrino in contatto; tali radicali sono l'inevitabile risultato della respirazione biochimica. Ad ogni modo, 10 stress ossidativo viene drasticamentc incrementato dall' esposizione a sostanze chimiche tossiche, additivi, fumi volatili e radiazione elettromagnetica. Come scintille che si librano da un falo, se non vengono estinti i radicali liberi hanno la potenzialita di danneggiare i tess uti in cui si presentano. Nel suo stato di salute at- Nexus New Times I 89 timale, l'organismo e provvisto di un imponente sistema antiossidante; antiossidanti esogeni abbondano in bacche e frutd maturati su alberi e viti, nonche negli onaggi. Secondo la teo ria dello stress ossidativo, Ie patologie derivano da una reazione infiammatoria che si verifica nei pressi dei siti delia lesione ossidativa. Quando si sottopongono placche ateromatose ad accurata analisi biochimica, si rileva che il colesterolo nelle placche, assorbito da cellule immunitarie note come macrofagi schiurnosi, di fat to e rancido. La rancidita e 10 stato di un olio soggetto a stress ossidativo derivante daun eccesso di

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luce, calore 0 esposizione chimica in assenza di sufficienti antiossidanti protettivi. Ad avviare la reazione infiammatoria che provoca Ie placche e la rancidita dell' olio, non il colesterolo di per se stesso. II trattamento adeguato dovrebbe indirizzarsi verso l' ossidazione, non manipolare artificialmente il livello di colesterolo. Inoltre, 10 stress ossidativo sulla membrana delle piastrine Ie rende olrremodo "viscose", predisponendo la scena per un evento vascolare, che sia un infano del miocardio, un incidente cerebrovascolare 0 un'ischemia dell' afto. Anche se determinate caratteristiche genetiche di un individuo 0 di un gruppo possono rendere isoggetti in questione suscettibili a stress ossidativo in un particolare '. sito 0 tessuro, la patologia basilare rimane comunque 10 stress ossidativo. In assenza di diffusi cambiamenti di stile di vita e regime dietetico, la salute della popolazione continued a deteriorarsi. Le persone rimarranno vittime di una serie di malanie degenerative croniche sino al punto in cui la societa non sara piu in grado di sostenere i costi dell'assistenza sanitaria implicata. Lattuale regime alimentare nazionale, sbilanciato, devitalizzato, demineralizzato e in genere carente, ha determinato condizioni prevedibili imponendo alia comunita un grave costa sociale ed economico. Si stima che sino al 90 per cento dei casi gli scolari australiani non assumano quantita onimali di omega-3, aspetto che prevedibilmente avra un impatto su sviluppo cerebraIe e funzionamento intellettuale. Un'assunzione idea Ie di omega-3 risulta aluesl necessaria per il funzionamento ottimale del sistema immunitario. Le carenze possono manifestarsi in forma di allergie, malartie autoimmuni e altre espressioni di disfunzione Immunitaria. II seme della canapa offre una combinazione unica di importanti nutrienti, compresi un equilibrato rappono fra omega-3 e omega-6 nonche una notevole serie di vitamine e minerali. II seme della canapa presenta un livello particolarmente elevato di vitamina E, potente antiossidante che protegge gli omega-3 dalla rancidita; tale vitamina, troppo spesso carente nei regimi alimentari a base di alimenti lavorati, risulta cruciale per la salute vascolare poiche Conttibuisce a mantenere la flessibilidl delle pareti dei vasi sangu,igni. La proteina delia canapa e bilanciata e di facile assorbimento. La politica degli alimenti alia canapa LAmtralia e I'unico paese al mondo che prevede ancora limitazioru alia pubblicita inerente agli impieghi alimentari del seme di canapa. E ammesso usare il prodotto a livello topico ma non a usa alimentare - come burro di semi di canapa, gelato e barrene alia canapa (si tratta di una situazione analoga a quella del larte erudo, nel cui contesto regolamentatori fin troppo zelanti hanno ristretto I'uso di tale prodotto sulla base di elementi scientifici di scarsa qualita, personali interessi economici e influenze poli tiche). Attualmente in Australia il seme della canapa non e autorizzato come alimento per esseri urn ani. Nel 2002 e stata presentata la richiesta di includere alimenti alia canapa, rna e stata res pinta dopo I'intervento politico del prece- . dente govemo conservatore. Nel 2009, la Food Standards Australia New Zealand ha accolto la richiesta di modifica del codice; la decisione in merito e ancora pendente. Ad ogni modo, nel nostro mondo del futuro Ie cose vanno meglio. La legislazione che impone la totale non tossicita di tutti i prodotti ha visto la fine dell'industria del cibo spazzatura. Dopo solo pochi anni di consumo di un'ampia gamma di alimenti a base di semi di canapa e I'adozione di altre abitudini giovevoli alla salute, nella popolazione i vantaggi risultano palesi. Ad awiare la reazione infiammatoria che provoca Ie placche e la ranciditil dell'olio, non iI colesterolo di per se stesso. II trattamellto adeguato dovrebbe indirizzarsi verso I'ossidazione, non manipolare artificialmente illivello di colesterolo. Grazie all'inversione dell' epidemia di diabete, si risparmia enormemente sui costi della sanita. II surplus viene impiegato per I'espansione delle piste ciclabili attomo alle citta e altre salutari attrattivepubbliche. La salute materna e perina tale migliora, e si registra una riduzione dell' attuale allarmante alto livello di asma nei bambini. La nurrizione ottimizzata apporta numerosi vantaggi. Come uno scoppiettante fuoco alimentato a dovere invece che fumoso e senza fiamma, il metabolismo diventa piu efficiente nella conversione del cibo in energia. II vigore fisico e mentale della popolazione aumenta e veniamo introdotti in un rinascimento di apprendimento e creativira. Liberata dai ceppi della tossicira del cibo spazzatura, la mente umana e libera di esplorare nuovi modi di interagire e affrontare problemi prima insolubili, mentre ci addentriamo in una nuova era di pace e prosperita.

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l'Autore:II Dr. Andrew Katelaris ha conseguito una laurea di primo grado in Medicina presso la University of Sydney nel 1985 e nel 1992 si e aggiudicato un dottorato presso la University of New South Wales per una tesi di ricerca in immunopatologia. Vanta oltre 20 anni di _ esperienza in medicina ospedaliera nonche in patologia chirurgica e forense. II Dr. Katelaris ha iniziato a interessarsi di canapa industriale nel corso degli anni Ottanta, con una ricerca finalizzata alia preservazione delle foreste naturali australiane. Una volta scoperta la storia occultata della canapa industriale, ha iniziato a mettersi in contatto con attivisti della canapa di tutto iI mondo. Nel 1988, il Dr. Katelaris ha visitato l'Universita di Wageningen, in Olanda, dove e venuto a conoscenza dei progressi nella produzione di carta non derivata da legno, quindi ha fatto visita anche ai produttori di canapa francesi. AI suo ritorno, egli e altri attivisti hanno iniziato una campagna finalizzata alia coltivazione della canapa in Australia. Katelaris ha collaborato con la produttrice di documentari Barbara Chobocky per produrre Billion Dollar Crop, iI primo programma televisivo ad ampia diffusione di denuncia sui proibizionismo della cannabis, programma che ha indotto un rilevante sostegno pubblico. Come conseguenza, si e costituito un sistema di approvazione delIa ricerca, che ha consentito test agronomici sulla canapa. Si sono testati siti di crescita diversificati e si e accumulata una certa esperienza, ad esempio nell'incremento della resa della libra tramite manipolazione dei siti di messa a dimora a differenti latitudini. In collaborazione con la Southern Cross University (Lismore, NSW, campus), il Dr. Katelaris ha ottenuto I'autorizzazione a coltivare cannabis a elevato cOlltelluto di THC per analisi fitochirnica e test di stabilita sugli estratti, in preparazione a un programma di accesso compassionevole alia cannabis. II programma e stato estinto per ragioni politic he e l'Australia deve ancora istituire un piano di tale tipo, altresl in vigore in numerosi paesi. Gli attuali interessi di ricerca del Dr. Katelaris includono metodi perfezionati di agronomia e di semina-raccolta della canapa, nonche 10 sviluppo di materiali da costruzione a base di canapa (hempcrete) adatti aile condizioni ambientali australiane. Lo studioso e irnpegnato a sviluppare una maggiore consapevolezza pubblica in merito ai vantaggi dell'assunzione di alimenti con semi di canapa. Di particolare interesse risulta I'assunzione di alimenti con semi di canapa durante la gravidanza e I'infanzia, nonche I'impiego terapeutico nella gestione di malattie infiammatorie, disordini comportamentali e depressione. Per contattare il Dr. Katelaris, via posta ordinaria presso PO Box 3261, North Turramurra, NSW 2074, Australia, oppure via email presso [email protected].

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TRANSITION TOWNS ED ECOVILLAGGI

SOMMARIO DI RACCOMANDAZIONI PER IL PUBBLICO, I PRIVATI E GLI ECONOMISTI GOVERNATIVI.Raccomandazioni per la stampa ed il pubblico.Il ruolo della stampa in questo sforzo per la rivelazione è indispensabile alsuo successo ed all’accettazione dei fatti da parte del pubblico americano edelle istituzioni accademiche in un modo non minaccioso, ma intelligente edinteressato. Diventa comunemente ovvio, a chiunque studi questo campo,che la stampa americana ha giocato un ruolo importante nel corsodell’ultimo mezzo secolo, nell’aiutare a diffondere disinformazione e nelformare l’opinione pubblica sugli argomenti UFO/ET. La stampa è stataspesso un’inconsapevole partner nella distribuzione di disinformazione o unpartner consapevole nel rifiuto di raccontare eventi reali. E’ estremamenteraro che gli avvistamenti di maggiore entità siano riportati a livello nazionale. Quando vengono forniti dei resoconti, ciò viene spesso fatto inmodo accondiscendente, tendenzioso, che lascia gli ascoltatori confusi edisorientati. Due eccezioni recenti sono stati i resoconti della storia delleluci di Phoenix sullo USA Today da parte di Richard Price ed il rapporto delBoston Globe sul rapporto COMETA francese, da parte di Leslie Kean.Entrambe gli articoli erano ben approfonditi e presentati in modo equilibratoe privi di giudizio.

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RACCOMANDIAMO ALLA STAMPA LE SEGUENTI AZIONI:1. raccomandiamo che i reporter che scrivono su questo argomento difamiliarizzarsi con la sua evidenza e le sue implicazioni. E’ sentimento diquanti hanno studiato l’argomento UFO/ET che si tratti del piùimportante argomento mondiale di oggi. Tale importanza dovrebbeessere presentata ai lettori in modo serio e responsabile;2. raccomandiamo che le organizzazioni dei media assegnino tali argomenti a giornalisti anziani, rispettati, di livello nazionale. Tali argomenti non dovrebbero essere più confinati ad articoli da riempimento assegnati a personale giovane o relegati all’interno della programmazione di intrattenimento;3. raccomandiamo di eliminare gli attuali clichè usati nel raccontare di questi argomenti, che potrebbero essere intesi come un modo per ridicolizzare la questione mediante l’utilizzo di un tono non serio e stupido nel riportarli. Ciò include l’uso di dichiarazioni di apertura del tipo “i piccoli omini verdi” e la ripresa degli intervistati attraverso angolazioni strambe, luci colorate, generatori di nebbia e simili. Tutte queste tecniche, che sono state usate con successo per decadi, per togliere importanza all’argomento, debbono essere eliminate per far sì che il pubblico comprenda la serietà dei vostri rapporti.

RACCOMANDIAMO AL PUBBLICO LE SEGUENTI AZIONI:1. raccomandiamo che il pubblico apra la sua mente all’argomento UFO/ETinvestigando intelligentemente sullo stesso;2. raccomandiamo che il pubblico, una volta riconosciute le implicazioni diuna rivelazione, incoraggi la stampa e le autorità a ricercare e riportarein modo responsabile su di essa, per poi prendere parte ad un dialogoriguardante una visione drammaticamente trasformata degli umani suquesto pianeta e del loro posto futuro come parte di un gruppo più largodi specie intelligenti;3. chiediamo al pubblico di scrivere al Presidente, affinché egli emetta unordine esecutivo che permetta ai testimoni di farsi avanti in sicurezza[vedere la sezione sulle azioni presidenziali] e di scrivere ai proprisenatori e rappresentanti chiedendo che si facciano promotori diaudizioni aperte durante le quali codesti testimoni possano parlare;4. chiediamo a coloro che hanno fatto parte del governo, delle ForzeArmate o delle Corporazioni, che abbiano conoscenza di questo soggettoed abbiano desiderio di essere ascoltati, di contattare il DisclosureProject per aiutarci rendere la loro conoscenza pubblica in modopatriottico ed onorevole. Abbiamo in corso misure protettive, e piùtestimoni abbiamo più forte è la causa – e più grande sarà il margine di sicurezza per tutti coloro che ne sono coinvolti;5. infine, se la gente guiderà, i leader seguiranno. Coraggio, visionarietà eperseveranza sono richiesti per cambiare questa situazione, e creareun’era di apertura e credibilità. Se i nostri capi attualmente sonosprovvisti di questo coraggio e di questa visionarietà, allora dobbiamomanifestarle noi per loro in quanto alla fine il pubblico aiuterà a guidarelo sforzo per una rivelazione.

RACCOMANDAZIONI PER IL CONGRESSO DEGLI STATI UNITI.In considerazione dell’incredibile importanza e delle implicazioni di questamateria, il Congresso ha giocato un ruolo perlomeno negligente nel corsodelle passate quattro o cinque decadi. In effetti soltanto due audizioniformali sono state tenute durante questo periodo di tempo. La prima futenuta dalla House Armed Services Committee, il 5 aprile 1966 a causa diun forte editoriale e della reazione negativa del pubblico sul programmadell’Air Force, il Progetto Blue Book. Dopodichè il Senatore Gerald Ford delMichigan è stato un deciso sostenitore delle audizioni, in parte comerisultato di avvistamenti di maggiore entità occorsi durante il mese dimarzo di quell’anno nel suo Stato, visti da centinaia di persone elargamente riportati dalla stampa. Il risultato delle audizioni fu la richiestadi una investigazione scientifica indipendente sugli UFO, che divenne lo“studio scientifico degli UFO” dell’Università del Colorado diretta dal Dott.Edward Condon.Successivamente nel 1968 la House Science and Astronautics Committeetenne un “simposio sugli oggetti volanti non identificati” per analizzare leprove scientifiche sugli UFO. Di sei scienziati che testimoniarono, cinquefurono dell’opinione che esisteva una anomalia scientifica valida che sisarebbe dovuta studiare più a fondo. In effetti, uno degli scienziati, il Dott.James McDonald, un fisico emerito e professore all’Università dell’Arizona,concluse che – I miei personali studi sul problema UFO mi hanno convintoche dobbiamo rapidamente aumentare la nostra attenzione scientifica suquesto mistero straordinariamente intrigante -. Un anno più tardi ilComitato Condon concluse che non c’erano prove scientifiche convincentiper gli UFO e raccomandò che il Progetto Blue Book fosse concluso, cosache successe più tardi quell’anno, il 17 di dicembre.Questa sorprendente conclusione fu raggiunta a dispetto del fatto che circail 30% dei casi investigati dal Comitato era rimasti inspiegabile. Nel 1990, ilrifiuto dell’Air Force perfino di commentare la crescente evidenza di uncrash vicino Roswell, portò il Senatore Steven Schriff (R-NM), a richiedereche il General Accounting Office conducesse una ricerca sulladocumentazione correlata. Nel 1995, il G.A.O. rilasciò un rapportodichiarante che non era stato in grado di trovare documenti relativi al crashperché i documenti della Base di Roswell di quel periodo erano statiimpropriamente distrutti.Successivamente, nei primi giorni dell’aprile del 1997, l’organizzazioneCSETI tenne un briefing riservato ai membri del Congresso ed ai testimonicivili nella speranza che qualcuno nel Congresso avrebbe avuto il coraggiodi tenere audizioni su questo argomento. Nessuno, né allora né fino adoggi, ha avuto il coraggio di richiedere tali audizioni, nonostante ladichiarazione fatta da Gerald Ford nel 1966 che diceva – Dobbiamo alpopolo, di stabilire credibilità a proposito degli UFO -, e che è vera oggicome era vera allora. E’ interessante notare che i membri del Senato nonhanno mai organizzato audizioni su questa materia sebbene in privatoalcuni di loro, individualmente, hanno espresso significante interesse inproposito.

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RACCOMANDIAMO AL CONGRESSO LE SEGUENTI AZIONI PER APPROFONDIREQUESTA MATERIA:1. indagare direttamente sui contatti ed i membri della House and SenateIntelligence Committee;2. indagare direttamente sui vari impianti, agenzie ed enti elencati(Sezione 5.1.3);3. perseguire altri contatti conosciuti al Congresso che potrebbero esserecapaci di aiutare ad identificare i punti di controllo di queste operazioni;4. approfondire questa materia mediante audizioni del Congresso nellequali i diretti osservatori di tali progetti possano testimoniare. Crediamoche più di un membro del Congresso dovrebbe essere utilizzato persponsorizzare tale indagine;5. approvare una moratoria congressuale sulle armi nello spazio edincoraggiare i nostri alleati e le Nazioni Unite a fare altrettanto.E’ da notare che una volta risolte dal Congresso e/o da ordine presidenzialele problematiche concernenti la validità dei giuramenti di sicurezzanazionale (sezione 4.7.2) e di amnistia (sezione 4.7) esistono centinaia dipotenziali interessati desiderosi di testimoniare sulla realtà UFO/ET e le sueimplicazioni per il futuro del nostro paese.E’ solo attraverso la mediazione di audizioni congressuali aperte e pubblicheche può essere raggiunta la comprensione della complessità di questeproblematiche ed il nostro paese può muoversi in avanti.A causa delle interconnessioni tra il problema UFO e lo stato energetico etecnologico mondiale, sarà necessario anche organizzare audizioni delCongresso su tali argomenti, in un processo conforme e parallelo.Una volta che la realtà degli UFO è accettata dal Congresso,raccomandiamo che lo stesso:1. investighi profondamente nuove tecnologie sia da risorse civili ordinarieche da progetti compartimentali all’interno delle aeree militaridell’intelligence e delle corporazioni appaltatrici;2. autorizzi la declassificazione ed il rilascio di informazioni trattenuteall’interno di progetti compartimentali correlati a questa materia;3. proibisca specificatamente l’accaparramento o la soppressione di talitecnologie;4. autorizzi consistenti finanziamenti per la ricerca di base e lo sviluppo daparte di scienziati e tecnici civili, rendendo questa ricerca disponibile alpubblico, agli scienziati e alla comunità scientifica;5. sviluppi piani per confrontarsi con la rivelazione di tali tecnologie e per latransizione verso un’economia a combustibili non fossili. Questi pianidovrebbero includere tra gli altri: pianificazione di sicurezza militare enazionale; pianificazione e preparazione strategica ed economica;supporto e cooperazione con il settore privato; pianificazionegeopolitica, specialmente con ciò che concerne i paesi dell’OPEC e leregioni le cui economie sono estremamente dipendenti dall’esportazionedi petrolio e dal suo prezzo; cooperazione e sicurezza internazionale.Il Disclosure Project è pronto ad assistere il Congresso in ogni possibilemodo per facilitare l’uso di queste nuove risorse energetiche. Possiamofornire una quantità di individui che possono essere interrogati e forniretestimonianza su tali tecnologie, così come persone informate su progettisegreti ad accesso speciale all’interno di operazioni governative coperte chegià sono al lavoro su queste problematiche.

RACCOMANDAZIONI PER I MILITARISin dai primi anni ’90 il direttore ed i membri del Disclosure Project si sono incontrati con diversi ufficiali di vario alto livello, incluso il Capo dello Stato Maggiore riunito dell’intelligence [j2], il direttore della D.I.A., il direttore dell’Intelligence Centrale, il direttore del Centro dell’Intelligence AereaNazionale di Wright Patterson ed altri. E’ divenuto ovvio per noi, durante questi incontri, che gli alti ufficiali non sono stati informati su questa materia. Ciò costituisce una seria minaccia alla sicurezza nazionale e alla prontezza militare. Per citare l’Ammiraglio Roscoe Hillenkoetter, - richiedo urgentemente un’azione congressuale immediata allo scopo di ridurre il pericolo del segreto a proposito degli oggetti volanti non identificati. – Notare che qui egli enfatizza il pericolo della secretazione, non il pericolo proveniente dagli UFO.

RACCOMANDIAMO AGLI EMINENTI LEADER MILITARI E DELLA SICUREZZANAZIONALE DI INTRAPRENDERE LE SEGUENTI AZIONI:1. accettare una informazione completa riguardante la materia, da partedella dirigenza del Disclosure Project e dei testimoni militari/civili;2. informare completamente i Comandanti in capo e sviluppare specialiregole di ingaggio per gli incontri ET/UFO;3. investigare indipendentemente il soggetto e penetrare all’interno delleoperazioni USAP [progetti nascosti ad accesso speciale, vedere lasezione 3.4] correlati al soggetto;4. coinvolgersi completamente nei progetti segreti correlati al soggetto,allo scopo di assicurare che tali progetti siano adeguatamentesupervisionati e sotto il diretto e continuo controllo della catena dicomando costituzionale;5. correggere e/o limitare l’uso inappropriato da parte dell’USAP ditecnologie avanzate e sistemi d’arma collegati agli UFO;6. tentare di mettere in atto pacifici e cooperativi incontri con queste formedi vita e evitare assiduamente ingaggi militari violenti;7. riconsiderare attentamente il dispiegamento di forze militari con base nello spazio alla luce delle informazioni di cui sopra, ed evitare azioniche potrebbero essere considerate bellicose od ostili da parte delleforme di vita extraterrestri.Successivi dettagli di queste raccomandazioni si trovano nella sezione 5.1,“Prontezza operativa ed intelligenza extraterrestre/oggetti volanti nonidentificati”.

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RACCOMANDAZIONI PER LA COMUNITÀ SCIENTIFICA.Qualora le osservazioni del fenomeno UFO riportate in tutto il mondo da migliaia di testimoni fossero convalidate [vedere le sezioni 3.8 e 7.0 per esempi documentati], sarà necessario ricercare un nuovo set di paradigmi scientifici che spieghi ciò che è stato visto. Le teorie scientifiche del ventesimo secolo hanno appena toccato la superficie nello spiegare ciò che numerosi testimoni scientifici, militari e civili hanno visto e descritto. Comunque, in alcuni casi, programmi militari segreti di ricerca sembrano essere avanzati di molto nella comprensione del fenomeno osservato e delle tecnologie [sulla base delle testimonianze, sezione 3.8] di quanto abbiano fatto i nostri scienziati pubblici ed accademici. Recenti scoperte, quali la dimostrazione del fenomeno della possibilità di una velocità superiore a quella della luce, suggeriscono che in realtà ci sarà tutta una nuova classe di fenomeni scientifici che gli scienziati del ventunesimo secolo investigheranno per spiegare ciò che è stato dichiarato “impossibile” dagli scienziati dell’ultimo secolo. Esiste ancora un problema prioritario di accettazione delle implicazioni riguardanti gli UFO/ET da parte di molti scienziati. Il dott. Peter Sturrock, un fisico solare molto rispettato e professore emerito alla Standford University, riassume il problema come segue:- la soluzione definitiva dell’enigma UFO non giungerà senza e prima che il problema sia assoggettato a studi scientifici aperti e destensivi da parte delle normali procedure della scienza corrente. Ciò richiede un cambio di attitudine principalmente da parte degli scienziati e degli amministratori delle università. – Una opinione ulteriore del Dr. Sturrock sul ruolo degli scienziati e delle pubblicazioni scientifiche è citata nella sezione 3.2.1. Per quanto sorprendente possa sembrare ai profani, gli scienziati spesso hanno problemi nel cambiare la propria comprensione dei processi e dei fenomeni naturali quando si scontrano con l’evidenza che le loro teorie potrebbero non essere corrette. La storia della scienza è piena di esempi di scienziati che proclamano questa o quella cosa essere impossibile, solo per scoprire successivamente che i loro assunti erano scorretti. Questa normale tendenza umana non è certamente limitata agli scienziati. [Ad esempio per un certo numero di anni dopo che gli aeroplani dei fratelli Wright erano stati visti volare da migliaia di persone, c’erano ancora articoli popolari che proclamavano che il volare è impossibile.] Inoltre, gran parte della ricerca scientifica negli Stati Uniti, specialmente nei college e nelle università, è pilotata dai processi di revisione per le promozioni ed incarichi, così come per i premi e per le pubblicazioni. Uscire al di fuori dei limiti della ricerca condivisa, spesso crea difficoltà agli scienziati, anche quando essi sono ben all’interno di aree scientifiche più convenzionalmente accettate. Di conseguenza, la grande maggioranza degli accademici non è desiderosa di prendersi tali rischi, essendo più sicuro rimanere all’interno delle visioni oggi accettate. Nel corso dell’ultimo secolo, gli scienziati hanno giocato un ruolo sia passivo che attivo, spesso inconsapevole, nel delineare la credibilità pubblica sul problema UFO mediante la promulgazione di disinformazione e la non informazione. Fin dagli anni ’50, gli scienziati sono stati usati per convincere il pubblico che non c’è “prova scientifica” del fenomeno UFO. Scienziati di alto profilo giocano tuttora un simile ruolo come ha fatto uno dei leader del programma SETI, che ha dichiarato durante una recente conferenza pubblica all’Università di Harvard che – non c’è prova scientifica dell’esistenza degli UFO -. Ci sono diverse possibili spiegazioni per questa affermazione. O era all’oscuro della profondità e dell’evidenza del soggetto, nel qual caso avrebbe dovuto qualificare il suo autoritario pronunciamento, o sapeva che il soggetto era reale, ma c’erano indicazioni per sviare coscientemente il pubblico allo scopo di ottenere maggior supporto nell’espansione della ricerca SETI. Comunque sia, gli scienziati devono essere più onesti con il pubblico, che in gran parte ancora crede in loro e nelle loro affermazioni. Riassumendo, senza investigazione e ricerca non può esserci nessuna affermazione intelligente ed informata sul fenomeno. Tale necessità fu raccomandata anche da un gruppo di scienziati nel rapporto Sturrock-Rockefeller e da parte di scienziati e personale militare nel rapporto COMETA francese riassunti nella sezione 8.0.

RACCOMANDIAMO AGLI SCIENZIATI LE SEGUENTI AZIONI:1. gli scienziati devono aprire le loro menti alla possibilità del fenomeno UFO/ET e cessare di alimentare pregiudizi su coloro che svolgono ricerche in quest’area. Ciò richiederà ad ognuno di effettuare unapropria personale ricerca sulla materia; 2. gli scienziati che sanno che i fatti UFO/ET sono reali [come quelli chepartecipano ai progetti di ricerca segreti] dovrebbero condividere larealtà e la loro comprensione con i loro colleghi per affrettarnel’intervento. Ci saranno molte cose da fare e sarà difficile a causa deiproblemi della reputazione e del finanziamento;3. gli scienziati accademici dovrebbero condividere questa conoscenza con i loro studenti e con il pubblico, perché è la prossima generazione distudenti e laureati che aiuterà a fare le scoperte che spiegheranno cosaè stato visto per diverse generazioni;4. è fondamentale che gli scienziati aiutino a fare degli studi sul problemaUFO/ET un’area di investigazione scientifica, supportata ed incoraggiataper questi futuri studenti laureati e giovani scienziati professionisti;5. gli scienziati/manager che gestiscono i finanziamenti federali per i nostriprogrammi di ricerca scientifica dovrebbero riservare una piccolapercentuale dei loro budget per la ricerca “fuor di binario” nell’arenaUFO/ET, aiutando così a farla diventare un’area di ricerca legittima;6. infine, gli scienziati dovrebbero capire che l’avanzamento nella scienza enella tecnologia che potrebbe provenire dalla comprensione delfenomeno UFO/ET, avrà effetti di lunga estensione sul futuro della gentee dell’ambiente del nostro pianeta. Le opportunità per nuove ricerchedirompenti non sono mai state superiori [così come le opportunità diriscrivere molti libri di testo].

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RACCOMANDAZIONI PER IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI.Sebbene i presidenti sin dalla II^ Guerra Mondiale siano stati a conoscenzadella realtà della problematica UFO/ET, nelle ultime decadi la loroconsapevolezza e la loro abilità di intervenire sulla materia sono diventatelimitate. E’ tempo per il Presidente di intraprendere un ruolo attivo nelprocesso di rivelazione, in quanto se rivelazioni di una certa entitàdovessero emergere al di fuori di un ruolo presidenziale, il Presidentesarebbe visto dal pubblico americano e mondiale in uno di due modiegualmente negativi.1. Se il Presidente ed il ramo esecutivo del governo degli Stati Unitiaffermassero di non essere stati a conoscenza di un soggetto di taleimportanza, la statura e la credibilità presidenziali ne sarebberosignificamene danneggiati.2. Se il Presidente ed il ramo esecutivo, a seguito di rivelazioni che nondiano luogo a sanzioni, affermassero di essere stati a conoscenza delsoggetto e della sua incredibile importanza nazionale, ma non fosserocollegati alla rivelazione, il Presidente potrebbe essere accusato di averprotetto la copertura, anche se ciò dovesse essere ingiusto alla lucedella realtà di come tale soggetto è stato oscuratamente maneggiato.In ogni caso è necessario per il Presidente attivare il processo di rivelazionecon i seguenti passi, oppure una delle summenzionate opzioni dannosepotrebbe diventare il punto di vista prevalente.1. raccomandiamo che il Presidente emetta un ordine esecutivo che liberi itestimoni dal giuramento di sicurezza nazionale su questo soggetto inquanto una delle condizioni necessarie affinché i testimoni desiderinoparlare sono il loro giuramento di sicurezza, anche se questi possonoessere stati ottenuti illegalmente (vedere la Sezione 4.7 sui giuramentidi sicurezza).Raccomandiamo che il Presidente riunisca una commissioneindipendente, onesta ed aperta, che investighi sulla materia, sugliUSAPS connessi alla materia, le tecnologie attualmente disponibili chepotrebbero, se svelate, essere di beneficio all’umanità;2. raccomandiamo allo stesso tempo che l’ordine esecutivo avvii ladeclassificazione di documenti governativi riguardanti il soggettoUFO/ET, un processo che è già iniziato mediante il Freedom ofInformation Act (FOIA);3. raccomandiamo inoltre, che nel corso delle procedure di rivelazione, ilPresidente emetta un ordine esecutivo che garantisca l’amnistia per imembri del gruppo sospetto e del suo personale che controlla la materiaUFO/ET, purché ci sia cooperazione e non interferenza da parte di talegruppo;4. raccomandiamo che il Presidente attenda ad un discorso televisivonazionale sul problema e sul modo di iniziare a restaurare la fede delpubblico nel governo e nei principi democratici;5. infine, raccomandiamo che il Presidente crei mediante un ordineesecutivo, una nuova organizzazione di ricerca scientifica che sviluppi letecnologie nascoste che possono essere usate per risolvere i nostriproblemi energetici ed inizi ad integrare tali tecnologie all’interno dellenostre istituzioni accademiche ufficiali.Questi ordini esecutivi dovrebbero utilizzare pienamente i poteripresidenziali per aiutare a cancellare taluni “progetti oscuri”, attività chesembrano operare al di fuori della catena di comando costituzionale.Mentre alcuni aspetti della tecnologia extraterrestre [e altre materie]potrebbero non essere totalmente penetrati attraverso questo processo,quest’ultimo abiliterebbe la testimonianza di alcuni ad essere rivelata. Ciòinizierebbe il processo di neutralizzazione degli sforzi attuali, da parte deigruppi coperti, di tenere il Presidente ed il ramo esecutivo, il Congresso, lastampa ed i contribuenti fuori dal gioco.

IMMUNITÀ E GIURAMENTI. 4.7.1 PERCHÉ L’IMMUNITÀ?Uno dei maggiori freni alla rivelazione è il fatto che quanti sono coinvolticon la copertura sono spaventati dalle eventuali sanzioni nel caso che ilgoverno ed il popolo realizzassero la profondità e la vastità dell’ingannoperpetrato nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Noi cittadini non dovremmoperdonare ciò che costoro hanno fatto, ma neanche punirli per questo. Noicittadini dobbiamo essere pronti a perdonare. Non c’è niente da guadagnarenel richiedere severe punizioni per quanti sono stati coinvolti con lasecretazione passata od attuale. Sebbene alcuni individui si siano attivatiper terminare tale segreto, come hanno fatto i testimoni che hannocontribuito nelle Sezioni 3.6 e 3.8, molti altri possono aver sentito di fare lacosa giusta all’epoca, cosa che spesso continua tutt’oggi. Il nostro mondonon ha bisogno di un Watergate cosmico e noi dobbiamo rinunciarvicollettivamente. Dobbiamo desiderare di guardare al momento ed al futuroe perdonare il passato. Anche se la nostra cultura volesse incolpare eimprigionare qualcuno che conti, abbiamo la necessità di offrire unacompleta amnistia a quanti sono stati coinvolti nella soppressione dellaverità. Esiste un precedente internazionale ad un tale approccio, comequello mostrato in Sudafrica in anni recenti. Allo stesso modo c’è unprecedente negli Stati Uniti. Ad esempio, nei primi iornidell’Amministrazione Clinton furono diffuse rivelazioni riguardanti gli eccessidel passato ed i folli esperimenti all’interno del Dipartimento dell’Energia edella precedente Commissione per l’Energia Atomica. Siamo venuti aconoscenza del fatto che del plutonio veniva mischiato al cibo dei ragazzinegli orfanotrofi, del rilascio deliberato di radiazioni in aree popolate alloscopo di vedere “cosa sarebbe successo”, e così via. Questa verità èemersa, e il mondo non è finito. Nessuno è dovuto andare in galera. Ilgoverno non è collassato e il cielo non è caduto. Andiamo avanti, con unanuova compassione ed uno spirito di perdono, ed iniziamo questo secolo inun modo nuovo.Il nostro Presidente deve mettersi a capo di questa azione amnistiale cosìcome sottolineato nella sezione riguardante le azioni presidenziali daraccomandare. Sappiamo che il popolo degli Stati Uniti è pronto ad andareavanti e come si dice, se il popolo conduce, i leader seguiranno. I rischisono troppo alti per guardare dall’altra parte mentre il nostro futuro ci èrubato. Coraggio, visione e perseveranza sono necessari per trasformarequesta situazione, e creare un’era di apertura, credibilità e gettare le basiper una pace sia globale che interplanetaria. Se i nostri leader al momentodifettano di tale coraggio e visione, allora noi dobbiamo manifestarla perloro.

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VALUTAZIONE DEI GIURAMENTI PER LA SICUREZZA NAZIONALE RELATIVIALLA MATERIA UFO/EXTRATERRESTRI [1996]Copyright Steven M. Greer M.d., 21 ottobre 1996Grazie agli sforzi del Disclosure Project è stato individuato un certo numerodi testimoni militari, dell’intelligence ed associati al governo, dei progettisegreti che hanno a che fare con gli UFO e l’intelligenza extraterrestre. Nelcorso degli ultimi tre anni abbiamo localizzato diverse dozzine di talipotenziali testimoni come parte di una strategia globale tesa a raccogliereprove adeguate per una definitiva e globale rivelazione su questa materia.La storia che tali importanti testimoni governativi possono raccontare saràuna prova credibile ed innegabile della realtà degli UFO e dell’esistenza diforme di vita extraterrestri in prossimità della Terra.Uno degli ostacoli persistenti all’uscita nella pubblica arena di questitestimoni è stato il problema dei cosiddetti giuramenti di sicurezza e dellerestrizioni imposte a tali testimoni. Alcuni di loro sentono di non essereliberi di parlare fintanto che non siano “liberati” da tali giuramenti disicurezza nazionali e restrizioni, e perciò abbiamo lavorato per incoraggiareil Congresso e la Casa Bianca ad intraprendere azioni che possanorimuovere tali restrizioni.Nell’estate del 1995, un certo numero di tali testimoni partecipò ad unariunione e firmò una lettera al Presidente Clinton, chiedendogli diintraprendere azioni che conducessero alla cessazione di tali restrizioni.Sebbene questa lettera sia stata ricevuta da un assistente speciale delPresidente, siamo ancora in attesa di azioni specifiche da parte del ramoesecutivo del governo degli Stati Uniti [notare che lo siamo ancora nel2001].Ciò detto, è fondamentale analizzare il problema se tali giuramenti disicurezza nazionale e restrizioni siano o no legalmente validi.Abbiamo convinto alcuni testimoni a dichiarare che le operazioni che hannoa che fare con questa materia esistono tuttora e sono esistite per diversedecadi, al di fuori dei normali progetti governativi. Membri del DisclosureProject hanno incontrato membri emeriti dell’Amministrazione, delCongresso, degli Stati Maggiori riuniti, della CIA e di altre rilevanti agenzieoperative governative. Il quadro che emerge da tali discussioni è quello diun’operazione correlata agli UFO che è in funzione al di fuori dei normalicanali di governo, così come normalmente considerati. In verità, abbiamoscoperto che i livelli più alti del ramo esecutivo, del Congresso, delle ForzeArmate, ecc. ecc, sono totalmente fuori gioco in questa materiastraordinaria.Ciò fa emergere la semplice questione di chi sia dentro il gioco, e sottoquale autorizzazione siano operativi tali progetti. E’ nostra convinzione chein larga parte tali operazioni non ricadano all’interno canali diautorizzazione costituzionalmente sanciti, e come tali, pertanto, sonoillegali.A parte la mancanza di controllo e autorizzazione da parte della brancaesecutiva e del Congresso, tali operazioni hanno, di volta in volta, attuatopratiche di inganno, che hanno frustrato gli organi inquirenticostituzionalmente legali ed i processi democratici. Qualsiasi operazione chesi comporti in questa maniera rimuove se stessa in modo unilaterale dallaprotezione e legalità inerenti che esistono per progetti conformi alla leggecostituzionale.Essendo questo il caso [siamo ansiosi – no disperati – che qualcuno provi ilcontrario] tutti i cosiddetti “giuramenti di sicurezza nazionale” ed altrerestrizioni “posti su lavoratori a contratto nell’ambito militaredell’intelligence di governo, sono nulli e privi di validità. Ovvero, sembranonon avere validità legale in quanto le operazioni per le quali sono statiottenuti sono esse stesse illegali. In una democrazia costituzionale, èrequisito fondamentale di legge che tali operazioni siano costituzionalmente legali, e se non lo sono, allora tutto ciò che ne deriva – inclusi detti“giuramenti” – è illegale e di conseguenza non vincolante. SE questeoperazioni sono legali, nessuno nel Congresso, nella branca esecutiva onell’ambiente militare con il quale abbiamo parlato ne è a conoscenza. Laproduzione di un singolo ordine esecutivo corrente o direttiva congressualeautorizzante tali progetti, che possa essere i ndipendentemente verificata, ciconvincerebbe altrimenti.Più di un contatto “coperto” ci ha rivelato, in realtà, che qualsiasi testimonepotrebbe e dovrebbe parlare nel posto e nel momento giusto, in quantonessuna entità legale vorrebbe – o potrebbe in modo legale – farci niente.Noi siamo d’accordo.Oltre a ciò, è dovere legale, morale e patriottico di tali testimoni di venireinsieme, nel più alto, migliore e credibile luogo possibile, per parlareall’unisono riguardo alla verità di questa materia. Certo, se sono uno o duedi tali persone si facessero avanti la causa sarebbe debole, ed il rischioinaccettabile. Ma se dieci, venti o più di tali testimoni venissero insieme e uniti, risoluti a condividere le loro informazioni ed esperienze su questosoggetto, allora una causa concreta sarebbe creata, ed adempirebbero adun grande servizio al mondo e alla loro patria. Il ritorno di questa materia all’interno di canali legali del governo e laliberazione della gente è uno dei più grandi obiettivi incompiuti dell’era postguerra fredda. Più di mezza decade è passata dalla fine della guerra fredda,e non può esserci una giustificazione [se mai ve ne è stata una] per un taletipo di agenda straordinariamente segreta e coperta. Sia la sicurezzanazionale che quella mondiale necessitano che questa materia sia restituitaalla comunità mondiale il prima possibile.Raccomandiamo che donne e uomini che abbiano visione, coraggio ededizione si uniscano a noi per raggiungere questo obiettivo. Lontanodall’essere una violazione illegale di qualsivoglia “giuramento di sicurezza”,la testimonianza pubblica da parte di quanti sanno è un atto altamentemorale e legale. Per di più non è forse vero che la continuazione stessa ditale secretazione sia immorale ed illegale, data l’inerente incostituzionalitàdi tali programmi? Testimoni credibili, che si riuniscono e che rendono laloro testimonianza in una strategia unitaria, possono restituire questosoggetto al controllo ed alla supervisione legale, e di conseguenzaconsentire al popolo della nostra nazione e del mondo di iniziare ledeliberazioni pubbliche che sarebbero dovute accadere cinquanta anni fa.

IL LETTORE - COME UTILIZZARE QUESTO DOCUMENTO.Carl Sagan, una volta, ha affermato che "affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie". Nel caso degli UFO ciò può essere chiarito con altre due affermazioni: "lo studio di una prova richiede una straordinaria attenzione ", e "la straordinaria attenzione è non solo giustificata, ma virtualmente richiesta dalla crescente mole di osservazioni straordinarie”. Detto questo, suggeriamo al lettore di utilizzare questo documento informativo come una fonte di informazioni e non come una lettura ordinaria. Leggere, in primo luogo, la premessa e le implicazioni relative alla rivelazione (sezione 3.1), allo scopo di acquisire un punto di vista globale in merito. Se chi legge (come molti) ha difficoltà a credere che il nostroGoverno non sia in grado di mantenere un

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segreto (e invece può) e di conseguenza quanto segue non può essere vero, legga la Sezione “Comprensione della segretezza sul fenomeno UFO” (3.3) ed “L’inconfessato”(3.4). Successivamente, consulti il nostro “Sommario di raccomandazioni” (4.0) su cosa deve essere fatto per divulgare questi temi. Se si desidera comprendere meglio la necessità della divulgazione e le sue implicazioni, si legga “Questioni principali” nella sezione 5.0. La nostra esperienza ha dimostrato che quando le persone vengono a conoscenza di tali informazioni, esse mettono a dura prova la loro credulità.Tuttavia, una volta che hanno svolto le loro attività di ricerca, esse iniziano a cogliere veramente la realtà e la complessità di questi problemi. Per facilitare l’approccio abbiamo fornito diversi tipi di prove. Una sintesi di testimonianze (3.8) fornisce prove di prima mano che sostengono l'idea che ci sono tante persone coinvolte nella questione UFO ed interessate alla sua copertura, e che un certo numero di esse è disposta a farsi avanti con la propria testimonianza su esperienze in questo campo. Inoltre, vengono esaminati un certo numero di ben noti e documentati casi UFO (6.0), che hanno a sostegno molti documenti governativi inclusi in ppendice.“L'introduzione alle migliori prove disponibili” (6.1) fornisce testimonianze sulla questione UFO presentate da molti ben noti militari e personaggi di governo a conoscenza dei fatti dal 1940. Vengono fornite, inoltre, informazioni sullo stato della ricerca relativa all’energia punto zero, agli apparati over-unit ed all’antigravità (7.0). Infine, è inclusa una sintesi di recenti studi effettuati negli Stati Uniti ed in Francia sugli UFO, da parte di scienziati, leader di governo militari e singoli cittadini (8.0). Ulteriori informazioni si trovano nel libro di Greer sulle testimonianze.

VISUALE D’INSIEME3.1 Divulgazione: implicazioni per l'ambiente, la pace mondiale, lapovertà ed il futuro dell’Umanità.Breve riassunto.Copyright Steven M. Greer, M.D – marzo 2001.Per la maggior parte delle persone, se siamo o no soli nell’universo è unmero esercizio filosofico, un argomento di interesse accademico, ma dinessuna importanza pratica. Anche la prova che siamo attualmente visitatida avanzate forme di vita non umane sembra essere per molti unargomento irrilevante, nel mondo del riscaldamento globale, della povertàcrescente e della minacce di guerra. Di fronte alle vere sfide a lungotermine per il futuro dell’umanità, la questione degli UFO, degliextraterrestri e dei progetti segreti del governo è una mera questionesecondaria. Giusto? Sbagliato - catastroficamente sbagliato.Le prove e le testimonianze presentate nelle pagine seguenti stabilisconoquanto segue:• che siamo davvero visitati da civiltà extraterrestri avanzate, da moltotempo;• che questo è il più segreto e compartimentato programma all'interno degliStati Uniti e in molti altri paesi;• che tali progetti sono, nonostante l’ammonizione nel 1961 da parte delPresidente Eisenhower, sfuggiti alla supervisione ed al controllo da partedella legge, negli Stati Uniti, nel Regno Unito e altrove;• che alcune avanzate astronavi di origine extraterrestre, chiamate veicoliextraterrestri (ETVs) da alcune agenzie di intelligence, sono state abbattute,recuperate e studiate almeno dal 1940 e, forse, già nel 1930;• che significativi progressi tecnologici nella produzione di energia e nellapropulsione sono derivati dallo studio di questi oggetti (innovazioni risalential lontano tempo di Nicola Tesla), e che queste tecnologie utilizzano unanuova fisica che non richiede l’utilizzo di combustibili fossili o radiazioniionizzanti per generare grandi quantità di energia;• che questi progetti classificati ed ultra segreti, possiedono dispositivi dipropulsione antigravità e nuovi sistemi di produzione di energia che, sedeclassificati ed utilizzati per scopi pacifici, porterebbero ad una nuovaciviltà umana, senza recare danni ambientali o povertà.Coloro che dubitano di queste affermazioni dovrebbero leggereattentamente la testimonianza di decine di militari ed agenti governativi chestabiliscono chiaramente questi fatti. La vasta e profonda incidenza di taliasserzioni richiede da parte di ognuno, sia che se ne accerti o se ne mettain dubbio la verità, che finalmente si faccia luce su questa materia, perché èin gioco niente di meno che il futuro dell’umanità.Implicazioni per l'ambiente:abbiamo identificato gli addetti e gli scienziati in grado di dimostrare,durante audizioni pubbliche al Congresso, che siamo di fatto in possesso disistemi antigravità e per la produzione di energie in grado di sostituire,completamente e definitivamente, tutte le forme attualmente utilizzate.Questi dispositivi utilizzano l’elettromagnetismo ed il cosiddetto punto zero per la produzione di energia in grandi quantità e senza generareinquinamento. Essenzialmente tali sistemi producono energia attingendo allo stato di vuotoquantistico, sempre presente, nell’energia - l'energia di base da cui tuttal’energia e la materia fluiscono. Tutta la materia e l’energia sono sostenuteda questa stato di energia basale che può essere sfruttato da circuitielettromagnetici per generare enormi quantità di energia dallo spazio/tempointorno a noi. Non si tratta di macchine per il moto perpetuo, né vengonoviolate le leggi della termodinamica - esse semplicemente sfruttano uncampo energetico ambientale presente intorno a noi per generare energia.Ciò significa che tali sistemi non hanno necessità di bruciare carburante oscindere o fondere atomi. Non richiedono impianti per la produzione dienergia, linee di trasporto e relative infrastrutture da trilioni di dollari,necessarie per elettrificare zone remote della Cina, dell’India, dell’Africa edell’America Latina. Questi sistemi possono essere creati in qualsiasi luogo egenerare tutta l’energia necessaria. In sostanza, essi rappresentano lasoluzione definitiva per la stragrande maggioranza dei problemi ambientaliche affronta il nostro mondo.I benefici ambientali di tale scoperta possono difficilmente esseresopravvalutati; un breve elenco include:• l'eliminazione del petrolio, del carbone e del gas come fonti di produzionedi energia, quindi l’eliminazione dell’inquinamento atmosferico e delle acqueconnesse al trasporto e all’uso di questi carburanti, fuoriuscite di petrolio,riscaldamento globale, malattie da inquinamento atmosferico, piogge acideetc. potrebbero cessare entro 10-20 anni;• la cessazione delle tensioni geopolitiche derivanti dall'esaurimento dellerisorse e dalla concorrenza per l’approvvigionamento dei combustibilifossili;• esistono già tecnologie per ridurre a zero, o quasi zero, le emissioniderivanti dalla produzione industriale, sia per l’acqua che per l’aria, maqueste tecnologie usano grandi quantità di energia e pertanto sonoconsiderate troppo costose per essere pienamente utilizzate. Inoltre, acausa del fatto che esse richiedono grandi quantità di energia ed i nostrisistemi per produrla,

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oggi, sono la causa principale dell’inquinamento dell’atmosfera, il loro utilizzo porterebbe velocemente ad un peggioramentodella situazione. Una tale equazione potrebbe essere drammaticamenteinvertita, se le industrie potessero disporre di energia gratuita ed illimitata(non ci sarebbero costi per i carburanti ma solo per l’apparato che noncosterebbe più dei normali generatori) ed i nuovi sistemi non produrrebbero inquinamento;• le procedure di riciclaggio troverebbero piena applicazione in quanto l’energia richiesta allo scopo di trattare i rifiuti solidi sarebbe, una volta dipiù, gratuita ed abbondante ;• l’agricoltura, che è oggi largamente dipendente dall’energia, potrebbesubire una radicale trasformazione all’uso di forme di energia noninquinanti;• potrebbe essere invertito il processo di desertificazione e potenziatal’agricoltura mondiale individuando impianti di desalinizzazione cheattualmente richiedono una gran quantità di energia e di risorse chediventerebbero efficienti qualora si potessero utilizzare fonti non inquinantidi energia;• i trasporti aerei, terrestri e cittadini sarebbero rimpiazzati dalle nuovetecnologie propulsive (i sistemi antigravità consentono movimentosilenzioso), non sarebbe generato inquinamento ed i costi verrebberoridotti in modo sostanziale, poiché le spese energetiche sarebberoinconsistenti. I trasporti di massa nelle aree urbane potrebbero utilizzarequesti sistemi per consentire una mobilità urbana silenziosa ed efficiente;• L'inquinamento acustico da aviogetti, camion ed altri mezzi di trasportosarebbe eliminato con l’uso di questi dispositivi;• i servizi di diffusione pubblica dell’energia non sarebbero necessari inquanto ogni casa, ufficio e fabbrica avrebbe un proprio dispositivo perprodurre l’energia necessaria. Questo significa che le antiestetiche linee didistribuzione, che sono peraltro soggette a tempeste, danni ed interruzionidi corrente, diverrebbero una cosa del passato. Gasdotti sotterranei,soggetti non di rado a rotture con conseguente dispersione nell’ambiente enelle risorse idriche, non sarebbero più necessari;• Le centrali nucleari sarebbero smantellate e le tecnologie necessarie perripulire tali siti sarebbero disponibili. Esistono tecnologie classificate perneutralizzare i rifiuti nucleari.Utopia? No, perché la società umana sarà sempre imperfetta - ma forse nonin modo così disfunzionale come oggi. Queste tecnologie sono reali. Io le hoviste. L’Antigravità è una realtà e così i sistemi di produzione di energiagratuita. Questa non è una fantasia o un falso. Non credete a coloro cheaffermano che ciò non è possibile: sono i discendenti intellettuali di coloro che affermarono che i fratelli Wright non avrebbero mai volato. L’odierna civiltà umana ha raggiunto la potenzialità di essere in grado dieffettuare un planeticidio: la distruzione di un intero mondo. Possiamo edobbiamo fare meglio. Queste tecnologie esistono ed ogni singola personapreoccupata per l'ambiente e il futuro umano dovrebbe richiedere conurgenza che tali tecnologie vengano divulgate, declassificate ed applicate.Implicazioni per la società mondiale e per la povertà:da quanto sopra detto è evidente che queste tecnologie che sonoattualmente classificate, permetterebbero all’umanità di raggiungere unosviluppo sostenibile. Certo, nel breve termine, stiamo parlando della piùgrande rivoluzione sociale, economica e tecnologica nella storia umana,senza esclusioni. Non ho intenzione di minimizzare i cambiamenti di portatamondiale che inevitabilmente sarebbero conseguenti alla diffusione di taliinformazioni. Dopo aver affrontato questo problema per la maggior partedella mia vita adulta, sono ben consapevole di quanto immense talimodifiche saranno.A parte la singolare rivelazione che l’homo sapiens, non è più l’unica - o piùavanzata - creatura dell’universo, questa rivelazione metterebbe l'umanitàdi fronte al più grande dei rischi e delle opportunità della sua storia. Se nonfaremo nulla, la nostra civiltà crollerà economicamente, geo-politicamente,socialmente e a livello ambientale. In 10-20 anni, la domanda di fornitura diolio combustibile fossile supererà significativamente la disponibilità ed eccoallora configurarsi uno scenario alla Mad-Max, in cui tutti sono in guerra perl’ultimo barile di petrolio. E’ probabile che questo crollo geo-politico e socialeprecederà qualsiasi catastrofe ambientale.La divulgazione di queste nuove tecnologie ci darà una nuova civiltà sostenibile. La povertà nel mondo sarà eliminata entro il tempo della nostravita.Con l'avvento di queste nuove tecnologie e sistemi di propulsione, nessunluogo sulla Terra dovrà più soffrire per l’insufficienza di risorse. Perfino ideserti fioriranno. Quando saranno disponibili, quantità di energia quasigratuite ed abbondanti per le aree impoverite, per i trasporti, le costruzioni,la produzione e l’elettrificazione, non ci sarà limite a ciò che l’umanità potràraggiungere. E’ ridicolo – perfino osceno - che la povertà e la fame esistanonel mondo, mentre siamo seduti su tecnologie nascoste che potrebberoinvertire completamente questa situazione. Allora perché non rilasciarequeste tecnologie? Perché lo status sociale, economico e geo-politico delmondo ne sarebbe di molto alterato. Ogni persona coinvolta in questosettore che ho incontrato, ha sottolineato che questo sarebbe il più grandecambiamento nella storia umana. La materia è mantenuta così segreta nonperché sia così sciocca, ma perché le sue implicazioni sono profonde e diampia portata. Coloro che controllano tali progetti non amano icambiamenti. E qui stiamo parlando del cambiamento economico,tecnologico, sociale e geo-politico più grande, mai conosciuto nel corso dellastoria umana. Pertanto, lo status quo viene mantenuto, anche se la nostraciviltà rotola verso l'oblio.Ma da questo punto di vista, non avremmo mai avuto la rivoluzioneindustriale e i luddisti avrebbero regnato supremi fino ad oggi.Sarebbe richiesto uno sforzo internazionale per ridurre al minimo i disagiper l'economia e per facilitare la transizione verso questa nuova realtàsociale ed economica. Possiamo farlo e dobbiamo farlo! Interessi particolariin alcuni settori petroliferi, energetici ed economici dovranno esserecoinvolti nel processo di transizione alle nuove forme di governo e, nelcontempo, essere trattati compassionevolmente: a nessuno piace vedere lapropria potenza ed il proprio impero crollare. Le nazioni molto dipendentidalla vendita di petrolio e di gas avranno bisogno di aiuto, diversificando estabilizzando la transizione verso un nuovo ordine economico.Anche gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone avranno bisogno di adattarsi allanuova realtà geo-politica: dato che i paesi più popolati, attualmente poveri,si svilupperanno tecnologicamente ed economicamente in mododrammatico, essi chiederanno - ed otterranno – un posto significativo alivello internazionale. Cosi come dovrebbe essere. Ma la comunitàinternazionale dovrà attuare politiche di sicurezza al fine di evitare che taleprocesso geo-politico di riavvicinamento tra il primo e il terzo mondo possaerompere in un comportamento bellicoso da parte dei nuovi arrivati.Per gli Stati Uniti, in particolare, sarà necessario usare - determinazione –ma evitare la propria tendenza attuale alla dominazione. Leadership edominio non sono la stessa cosa, prima riusciremo ad imparare la differenzae meglio sarà per il mondo. La leadership internazionale senza dominazioneed egemonia è possibile e gli Stati Uniti hanno bisogno di realizzare questadistinzione se sarà necessario fornire la leadership per governare laquestione.A causa del fatto che queste tecnologie decentreranno il potere -letteralmente e figurativamente - consentiranno ai miliardi di esseri umaniche vivono in miseria e povertà di entrare in un mondo nuovo

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diabbondanza. E con lo sviluppo economico e tecnologico, aumenteràl'istruzione ed il tasso di crescita demografica calerà. E’ noto che nellesocietà più istruite, prospere e tecnologicamente avanzate – e dove ledonne guadagnano sempre più un ruolo paritario nella società - il tasso dinatalità scende e la popolazione si stabilizza. Questo è un fatto positivo perla civiltà mondiale ed il futuro dell’umanità.Con ogni villaggio elettrificato ecologicamente, l'agricoltura sostenuta daenergia pulita e gratuita, con i costi di trasporto abbattuti, la povertàmondiale sarà decisamente sconfitta. Se agiamo adesso, entro il 2030saremo in grado di eliminare efficacemente la povertà in tutto il mondocome noi la conosciamo oggi. Abbiamo solo bisogno del coraggio diaccettare questi cambiamenti e la saggezza di guidare l’umanità in pace edin sicurezza verso un tempo nuovo.Implicazioni per la pace e la sicurezza mondiale:Qualche anno fa ho discusso questo tema con l'ex presidente del ComitatoSenatoriale per le Relazioni con l’Estero, il senatore Claiborne Pell. Egli mispiegò che aveva fatto parte del Congresso dal 1950, ma non è mai statoinformato su questo tema. Gli dissi che la natura clandestina di questiprogetti ha portato la maggior parte dei nostri leader ad essere esclusi daeventuali decisioni su questo tema, e che questo era un peccato. Gli dissi,“Senatore Pell, al tempo in cui Lei è stato presidente del Comitato per leRelazioni Estere, è stato privato dell’opportunità di confrontarsi con la sfidapiù importante nel campo delle relazioni con l’estero…” e ho puntato il ditoverso le stelle, sopra le nostre teste. Egli ha detto: “Sa, Dott. Greer, temoche lei abbia ragione…..”.E’ un fatto che ai nostri grandi diplomatici e saggi, come il Senatore Pell, ilPresidente Jimmy Carter ed altri leader internazionali è statospecificatamente e deliberatamente impedito di aver accesso o controllo suquesto argomento. Questa è una minaccia diretta alla pace nel mondo. Nelmondo oscuro della segretezza si sono svolte operazioni, fuori dal controllodel popolo, dei suoi rappresentanti, delle Nazioni Unite e di ogni altra entitàlegittima, che minacciano la pace nel mondo.Testimonianze avvalorate da osservatori militari che non si conoscono avicenda e che non hanno avuto alcuna opportunità di collusione, dimostreranno che gli Stati Uniti ed altri paesi si sono impegnati in attacchiarmati verso questi ETVs che, in alcuni casi, hanno portato all’abbattimentodi questi veicoli. Come ho detto alla signora Boutros Ghali, l'allora mogliedel Segretario Generale delle Nazioni Unite, se vi è anche un 10% dipossibilità che questo sia vero, allora questa è la più grave minaccia per lapace nel mondo nel corso della storia umana.Avendo personalmente intervistato numerosi e credibili funzionari militari eaerospaziali con conoscenza di tali azioni, sono certo che lo abbiano fatto.Perché? Perché questi veicoli sconosciuti sono entrati nel nostro spazio aereo senza il nostro consenso e perché abbiamo voluto acquisire la lorotecnologia. Nessuno ha fatto notare che non esiste una vera e propriaminaccia per l'umanità da parte di tali oggetti: ovviamente, ogni civiltàcapace di viaggi interstellari potrebbe distruggere la nostra civiltà in unnanosecondo, se questo fosse il suo intento. Che noi possiamo ancorarespirare liberamente l’aria della Terra è una testimonianza risolutiva dellanatura non ostile di queste civiltà extraterrestri.Siamo stati informati anche del fatto che il cosiddetto progetto Star Wars (oNational Missile Defense System) è stata una copertura per un progettosegreto di implementazione di sistemi d’arma in grado di tracciare,inquadrare e distruggere ETVs in avvicinamento alla Terra o in fase diingresso nell’atmosfera terrestre. Perfino Wernher Von Braun, sul letto dimorte, ci ha messo in guardia sulla follia di un tale schema mentale,apparentemente senza successo (vedi la testimonianza di Carol Rosin, exportavoce di Wernher Von Braun).Ebbene, a meno che non si cambi direzione, ci sono buone probabilità difinire dove stiamo cercando di andare.Con i tipi di armi attualmente disponibili nell’arsenale segreto – armi, piùtemibili persino dei dispositivi termonucleari - non vi è alcuna possibilità disopravvivere ad un conflitto. Eppure, nelle tenebre del segreto d'ufficio,sono state intraprese azioni, per conto di ogni essere umano, chepotrebbero mettere in pericolo il nostro futuro. Solo una piena, onestadivulgazione di tali fatti potrebbe correggere questa situazione. Non èpossibile, a mio parere, trasmettere a parole l'urgenza di questa necessità.Per 10 anni ho lavorato come medico di pronto soccorso e ho visto comeogni oggetto possa essere utilizzato come arma. Ogni tecnologia, a menoche non sia guidata dalla saggezza e dal desiderio di bene comune e di unfuturo di pace – l’unico futuro possibile -, sarà utilizzata per il conflitto. Aquesti Progetti Ultra-segreti che non rispondono a nessun organismolegalmente costituito – non l'ONU, non il Congresso degli Stati Uniti né ilParlamento britannico - non deve essere consentito di continuare ad agire inquesto modo, in nome dell'umanità.Uno dei più grandi pericoli della segretezza estrema è che essa crea unsistema ermeticamente chiuso, impermeabile allo scambio di idee libero edaperto. In un siffatto ambiente, è facile vedere come possono essere fattigravi errori. Ad esempio, le testimonianze qui riportate, mostrano che ETVssono apparsi sempre più frequentemente dopo che abbiamo sviluppato leprime armi nucleari ed abbiamo iniziato ad andare nello spazio. Ci sono statidiversi eventi – corroborati da numerosi e credibili funzionari militari – in cuiquesti oggetti hanno seguito e persino neutralizzato ICBMs (missili balistici intercontinentali).Un punto di vista meramente militare, potrebbe essere quello di attaccare,impegnarsi ad effettuare contro-misure e tentare di abbattere tali oggetti.In realtà, questa sarebbe una normale risposta. Ma che cosa succederebbese queste civiltà ET ci stessero solo dicendo: "Vi preghiamo di nondistruggere il vostro bel mondo, e non vi permetteremo di andare nellospazio con tale atteggiamento minaccioso verso gli altri….”. Un evento chemostra solo preoccupazione e perfino una grande saggezza cosmicapotrebbe essere interpretato come un atto di aggressione. Taleincomprensione e miopia sono la causa delle guerre.Qualunque sia la nostra percezione di questi visitatori, non vi è alcuna possibilità che gli equivoci possano essere risolti attraverso l’uso dellaviolenza. Contemplare tale follia significa contemplare la cessazione dellaciviltà umana.E' giunto il momento per i nostri saggi ed i nostri diplomatici più autorevoli,come Sen Pell, di essere incaricati di trattare queste gravi questioni.Lasciare l’iniziativa nelle mani di una cricca di eletti e di operazioni autoreferenziateed irresponsabili è la più grande minaccia per la sicurezza degliStati Uniti, del mondo e della storia. Eisenhower aveva ragione, ma nessunolo ha ascoltato. Alla luce delle testimonianze, che hanno rivelato che sono19state intraprese azioni violente nei confronti di questi visitatori, è imperativoche la comunità internazionale in generale ed il Congresso degli Stati Unitied il Presidente in particolare, effettuino le seguenti operazioni:• Convocare audizioni per valutare i rischi di sicurezza nazionale edinternazionale posti dall’attuale gestione secretata della materia;• Applicare il divieto immediato di utilizzo di armi nello spazio e, inparticolare, il divieto di prendere di mira qualsiasi oggetto extraterrestre,dal momento che tali azioni sono ingiustificate e potrebbero mettere inpericolo l'intera umanità;• Sviluppare una speciale unità di diplomatici, per comunicare con questeciviltà extraterrestri, favorire la comunicazione e le relazioni pacifiche;• Sviluppare un gruppo internazionale di supervisione per la gestione deirapporti con gli Extraterrestri al fine di garantire una comunicazione pacificae reciprocamente vantaggiosa;• Supportare istituzioni internazionali, in grado di garantire l'uso pacificodelle nuove avanzate tecnologie per l'energia ed i sistemi di propulsione(vedi sotto).In aggiunta a quanto sopra, una meno evidente - ma forse altrettantourgente - minaccia alla pace deriva dal fatto che il controllo nascosto diquesti argomenti ha

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portato il mondo ad essere privato delle nuove fonti dienergia e delle nuove tecnologie per la propulsione discusse in precedenza.La povertà nel mondo e il divario crescente tra ricchi e poveri sono graviminacce alla pace mondiale, che potrebbero essere evitate grazie alladivulgazione ed all’applicazione pacifica di tali tecnologie (vedi sopra). Lareale minaccia di guerra a causa del calo di disponibilità dei combustibilifossili nei prossimi 10-20 anni accentua, ulteriormente, la necessità di talerivelazione. Che cosa succederà quando i 4 miliardi di persone che vivono inpovertà desidereranno automobili, elettricità e tutte le altre comoditàmoderne - che dipendono tutte dai combustibili fossili? Per ogni individuopensante, è ovvio che dobbiamo rapidamente passare ad usare questetecnologie segrete – che sono soluzioni potenti già disponibili. Naturalmente, un certo numero di persone interessate ha sottolineato chequeste tecnologie non sono di vostro nonno: sono progressi tecnologici,come altri, che potrebbero essere usati per scopi violenti da parte diterroristi, nazioni bellicose e folli. Ma qui entriamo nel comma 22: se nonacquisiamo in fretta queste tecnologie, ci troveremo di fronte ad unatracollo della civiltà umana e dell’ambiente; ma una volta rivelate essesaranno disponibili per essere usate a scopi immensamente distruttivi.A breve termine, sarebbe una forma di oculatezza prevedere, comeprobabile, l’utilizzo di qualsiasi nuova tecnologia per scopi violenti. Ciòsignifica che devono essere create agenzie internazionali che garantiscano efacciano rispettare l’esclusivo uso pacifico di tali dispositivi. Esiste oggi, latecnologia GPS in grado di connettersi con qualsiasi dispositivo, allo scopo didisabilitarlo qualora fosse usato per scopi diversi dall’uso pacificodell’energia e dei sistemi propulsivi. Queste tecnologie devono essereregolamentate e controllate, e la Comunità internazionale deve maturarefino ad un livello di competenza tale da garantire il loro esclusivo usopacifico. Qualsiasi altro uso deve essere ostacolato con forza, da ogninazione sulla Terra.Tale patto è il prossimo passo necessario. Forse, un giorno, l’umanità vivràin pace senza la necessità di tali controlli. Ma per ora, la situazione è similea quella dei cani incatenati, per i quali forti guinzagli sono essenziali.Ma tali preoccupazioni, non possono essere una motivazione per ritardareulteriormente la divulgazione di queste tecnologie. Abbiamo le conoscenze egli strumenti per garantire la loro sicurezza e il loro uso pacifico. Essedevono essere applicate in fretta, se vogliamo evitare l’ulteriore degradodell' ambiente, un’escalation della povertà nel mondo e un conflitto.In ultima analisi, quindi, ci stiamo confrontando con una crisi sociale espirituale che trascende qualsiasi sfida tecnologica o scientifica. Le soluzionitecnologiche esistono - ma possediamo la volontà, la saggezza e il coraggiodi applicarle per il bene comune? Quanto più si contempla la questionetanto più è evidente che abbiamo un futuro possibile: la Pace. La pace sullaTerra e nello spazio - una pace universale, apientemente applicata. Tutti glialtri percorsi conducono alla rovina.Questa è, quindi, la più grande sfida dei nostri tempi. Possono risorsespirituali e sociali raccogliere questa sfida? E’ in gioco, niente di meno che ildestino della razza umana!

GENERALE WALTER BEDELL SMITH, DIRETTORE DELLA CIA, 1950-1953:"La Central Intelligence Agency (CIA) ha esaminato la situazione attuale relativa agli oggetti volanti non identificati che hanno suscitato ampia attenzione da parte della stampa e sono stati oggetto di preoccupazione perle organizzazioni governative. Dal 1947, sono state ricevute circa 2000 relazioni ufficiali di avvistamenti; di questi, circa il 20% sono ancora inspiegabili. È mia opinione che tale situazione ha possibili implicazioni per la nostra sicurezza nazionale, che trascendono gli interessi di un unico servizio. Deve essere intrapreso un più ampio e coordinato sforzo teso asviluppare una solida comprensione scientifica dei vari fenomeni chea pparentemente sono coinvolti in queste relazioni ... ".

(1947-1950):AMMIRAGLIO ROSCOE HILLENKOETTER, PRIMO DIRETTORE DELLA CIA "E' giunto il momento perché la verità venga a galla..." Dietro “le quinte", Ufficiali di alto rango dell’Air Force sono sobriamente preoccupati degli UFO. Ma attraverso il segreto d'ufficio e la ridicolizzazione, molti cittadini sono portati a credere che gli oggetti volanti siano sciocchezze… Esorto una immediata azione da parte del Congresso per ridurre i pericoli causati dalla secretazione sugli U.F.O...".

WILLIAM STANTON, RAPPRESENTANTE DEL CONGRESSO (PENNSYLVANIA):"L'Air Force ha fallito nella sua responsabilità di indagare a fondo su questo incidente [17 aprile 1966 avvistamento, Pennsylvania]...Una volta che le persone responsabili del benessere pubblico dubitino che la gente non sia ingrado di gestire la verità, allora la gente, a sua volta, non ha più fiducia nelgoverno ".

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