Proposte di Lavori di Maturità Novembre 2012 influssi storici, culturali e tecnologici. Criteri di...

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Proposte di Lavori di Maturità – Novembre 2012 1 Arti visive Claudio Fontanesi Il design: progettare un oggetto 2 Biologia Ottorino Pedrazzini, Davide Speziga Biologia e salute, tra ambiente, socialità e ricerche scientifiche 3 Chimica Dario Leonardi Il ruolo della chimica e della biologia nel restauro e nella conservazione delle opere d'arte 4 Chimica, Economia e diritto, Italiano Paolo Galbiati, Giuseppe Laffranchi, Giacomo Mascetti I Social Media: un'opportunità per l'apprendimento? 5 Economia e diritto, Storia Simona Ghiringhelli, Manolo Pellegrini Il mondo arabo e islamico confrontato alla sfida dei diritti dell'uomo e della democrazia (dal periodo coloniale alla rivoluzione "democratica") 6 Filosofia, Storia Tommaso Mandalà, Roberta Lenzi Vittime e Carnefici (Le stragi di Cosa Nostra) 7 Fisica Stefano Sposetti Astronomia 8 Francese Luigi Colombo Négritude e dintorni: alla scoperta della letteratura francofona del Maghreb, dell'Africa nera, dei Territori d'Oltremare e del Québec 9 Geografia Giovanni Simona Il benessere sostenibile. Qualità ambientale e sociale nella produzione, commercio equo, consumo responsabile 10 Geografia, Storia Adriano Martignoni, Marco Pellegrini Il film, uno strumento storico e geografico 11 Greco, Latino Genny Carella Il teatro antico: dagli albori in Grecia agli sviluppi nel mondo latino 12 Informatica, Matematica Carlo Born, Remigio Tartini Geometria 13 Inglese Daniela Casarin, Gabriella Herold From utopia to nightmare. Rappresentazioni distopiche della società nella letteratura, nel cinema e nella cultura anglofona 14 Italiano Roberto Falconi (Soprav)vivere nel grigio. Figure di antieroi nella narrativa italiana degli anni Duemila 15 Musica Matteo Bronz L'officina del compositore 16 Pedagogia/Psicologia Edio Pellandini Insieme ma soli 17 Religione Rolando Leo Bioetica in dialogo con i giovani. Chi può mettere le mani sulla vita? Su quali basi giudichiamo ciò che è giusto? 18 Tedesco (I) Urs Dudli, Laura Rulli Figli sciagurati, figlie maleducate: disastri familiari nella letteratura 19 Tedesco (II) Nives Keller e Cinzia Scopel I segreti di un rapporto difficile: un viaggio fra fedeltà e tradimento

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Proposte di Lavori di Maturità – Novembre 2012

1 Arti visive Claudio Fontanesi Il design: progettare un oggetto

2 Biologia Ottorino Pedrazzini, Davide Speziga Biologia e salute, tra ambiente, socialità e ricerche scientifiche

3 Chimica Dario Leonardi Il ruolo della chimica e della biologia nel restauro e nella conservazione delle opere d'arte

4 Chimica, Economia e diritto, Italiano Paolo Galbiati, Giuseppe Laffranchi, Giacomo Mascetti I Social Media: un'opportunità per l'apprendimento?

5 Economia e diritto, Storia Simona Ghiringhelli, Manolo Pellegrini Il mondo arabo e islamico confrontato alla sfida dei diritti dell'uomo e della democrazia (dal periodo coloniale alla rivoluzione "democratica")

6 Filosofia, Storia Tommaso Mandalà, Roberta Lenzi Vittime e Carnefici (Le stragi di Cosa Nostra)

7 Fisica Stefano Sposetti Astronomia

8 Francese Luigi Colombo Négritude e dintorni: alla scoperta della letteratura francofona del Maghreb, dell'Africa nera, dei Territori d'Oltremare e del Québec

9 Geografia Giovanni Simona Il benessere sostenibile. Qualità ambientale e sociale nella produzione, commercio equo, consumo responsabile

10 Geografia, Storia Adriano Martignoni, Marco Pellegrini Il film, uno strumento storico e geografico

11 Greco, Latino Genny Carella Il teatro antico: dagli albori in Grecia agli sviluppi nel mondo latino

12 Informatica, Matematica Carlo Born, Remigio Tartini Geometria

13 Inglese Daniela Casarin, Gabriella Herold From utopia to nightmare. Rappresentazioni distopiche della società nella letteratura, nel cinema e nella cultura anglofona

14 Italiano Roberto Falconi (Soprav)vivere nel grigio. Figure di antieroi nella narrativa italiana degli anni Duemila

15 Musica Matteo Bronz L'officina del compositore

16 Pedagogia/Psicologia Edio Pellandini Insieme ma soli

17 Religione Rolando Leo Bioetica in dialogo con i giovani. Chi può mettere le mani sulla vita? Su quali basi giudichiamo ciò che è giusto?

18 Tedesco (I) Urs Dudli, Laura Rulli Figli sciagurati, figlie maleducate: disastri familiari nella letteratura

19 Tedesco (II) Nives Keller e Cinzia Scopel I segreti di un rapporto difficile: un viaggio fra fedeltà e tradimento

Materia: Arti visive

Docente: Claudio Fontanesi

Il design progettare un oggetto

Gli oggetti che accompagnano la vita dell’uomo non sono semplici oggetti, non si limitano ad

essere attrezzi che consentono lo svolgimento di una funzione.

Gli oggetti che affiancano la storia dell’umanità, sottolineano da sempre le caratteristiche del

modo di vivere e di pensare, diventano preziose testimonianze delle mode del momento e

dello sviluppo manifatturiero e industriale.

L’oggetto, che oggi viene prodotto quasi esclusivamente in serie, è frutto di una attenta

elaborazione progettuale: design significa proprio progetto.

Il ruolo del design è quello di garantire una particolare ricerca estetica e funzionale

associandola ad un prodotto che dovrà essere realizzato in ambito industriale e che mira a

soddisfare o convincere un pubblico di utenti il più vasto possibile.

Non esiste ormai nessun settore della produzione di beni che si rivolgono al mercato che non

preveda uno studio attento e creativo attorno al problema della forma.

Non sono solo le carrozzerie delle automobili, le lampade e le sedie ad essere progettate negli

atelier di design, ma anche le forme dei biscotti e dei salatini.

Basta frequentare un negozio per rendersi conto di come, per assolvere la stessa funzione, un

oggetto venga proposto sugli scaffali con tipologie e sembianze molto diverse.

Ecco quindi che entrano in gioco fattori di scelta, da parte dell’utente, che non sono sempre di

tipo economico e razionale, ma hanno a che fare frequentemente con valori simbolici.

Tom Dixon, Bird, Cappellini 1991

Il fenomeno design è in realtà legato a quattro momenti determinanti: il progetto, la

produzione, la vendita e il consumo.

Gli oggetti più famosi del design devono la loro notorietà alla fortunata combinazione e

all’interazione efficace dei quattro fattori sopra indicati.

Il nostro campo di studio si presenta quindi con contorni molto sfumati e con una notevole

complessità intrinseca.

Da un lato esistono esigenze di tipo ergonomico, le misure standard ecc., dall’altro le spinte ad

essere innovativi, a giocare con le forme, a sorprendere l’osservatore.

La storia.

Lo studio della storia del design ci porterà ad osservare come le esigenze di costruire secondo

un progetto prestabilito nascano con l’avvento della produzione industriale.

L’oggetto, non più generato dalle mani esperte dell’artigiano, deve essere prodotto in fabbrica

secondo misure e caratteristiche fissate con rigore.

Vedremo quindi come il dibattito tra artigianato, portatore della tradizione artistica, e

industria sia stato aspro e costante.

Parlare di design storico significa osservare, ad esempio, le realizzazioni del fordismo (la

catena di montaggio introdotta nelle fabbriche automobilistiche di Henry Ford) e avvicinare le

opere dell’Art Nouveau o quelle razionali del Bauhaus del decennio 1920-1930.

Un ampio discorso sarà dedicato ai materiali: all’inizio costituiti unicamente da legno,

terracotta, vetro e metalli, ma poi, dalla metà del secolo scorso, quasi completamente sostituiti

dai derivati del petrolio.

Alcuni esempi di poggiapentole

Ci sono molti temi interessanti che attraversano tutta la storia del design, si pensi, ad esempio,

alle soluzioni nate per ovviare alla mancanza di spazio o per migliorare la trasportabilità: ecco

quindi la diffusione di oggetti pieghevoli, impilabili o costruiti con materiali strutturati.

Le esigenze di oggi ci portano a pensare all’oggetto in modo compatibile con la salvaguardia

del nostro pianeta. Ciò significa puntare sull’uso di materiali naturali, pensare a procedimenti

di fabbricazione che non comportino ricadute negative sull’ambiente.

Si dovrebbero inoltre progettare oggetti che abbiano una lunga durata piuttosto che essere

destinati all’usa e getta – in quel caso si cercherà di garantire uno smaltimento facile o la

possibilità di riutilizzo.

Il lavoro di maturità.

Il percorso espositivo fornito in classe dovrà consentire ai partecipanti di sviluppare un interesse per una tipologia di oggetto o per una tematica specifica del design. Le direzioni che, a quel punto, il lavoro può prendere sono due: 1 - La progettazione e realizzazione di un prototipo, eventualmente di un modello in scala se si tratta di un oggetto di grandi dimensioni. La progettazione dovrà presentare il percorso compiuto: dai primi schizzi sino all’allestimento di una planimetria completa. Il prototipo dovrà possedere le caratteristiche visive dell’oggetto finito. Quanto indicato sopra va accompagnato da un testo che, oltre a presentare l’argomento studiato, descriva le ragioni della propria scelta e documenti con precisione il proprio percorso progettuale. 2 – Un lavoro scritto che tratti in modo analitico un tema che riguarda il design. Non ci si deve accontentare di una enumerazione di oggetti che rispondono alla stessa funzione o sono stati ideati dallo stesso autore. Occorre studiare l’argomento scelto alla luce degli influssi storici, culturali e tecnologici. Criteri di valutazione. Lo studente dovrà mostrarsi competente del tema scelto. Lo metterà in evidenza fornendo testi elaborati in modo originale, allegando progetti e immagini di buona qualità e pertinenza, organizzando correttamente la bibliografia. L’indispensabile presentazione orale servirà a evidenziare la propria padronanza nel trattare il tema e a dare il giusto rilievo al proprio contributo analitico e creativo.

Un accenno alla bibliografia

L. BADALUCCO, M. CHIAPPONI, Energia e Design: innovazioni di prodotto per la sostenibilità energetica, Roma: Carrocci 2009 D. BARONI, La forma del design – Rappresentazione della forma nel linguaggio del Basic Design, Bologna: Zanichelli 2012 A. BRANZI, Capire il design, Firenze: Giunti – Scala 2007 R. DE FUSCO, Storia del Design, Bari: Laterza 1985 GIANNINI, MARZI,VIGGIANO, Design. Percezione visiva e cognizione, psicologia dell'arte, la scelta del prodotto: emozioni, decisioni e neuroestetica, Firenze: Giunti 2011 G. MINCOLELLI, Esercizi di design, Sant’Arcangelo di Romagna: Maggioli 2008 D. SUDJIC, Il linguaggio delle cose, Bari: Laterza 2009 V. SACCHETTI, Il Design in tasca, Bologna: Compositori 2010 M. TURINETTO, Bibliografia del design. Guida ragionata ai più importanti testi per affrontare il corso di disegno industriale, Bologna: Esculapio 1994 C.VEZZOLI, E. MANZINI, Design per la sostenibilità ambientale, Bologna: Zanichelli 2007 Sitografia Per farsi un’idea si può iniziare da: http://it.wikipedia.org/wiki/Portale%3ADesign

Materia: Biologia Docenti: Ottorino Pedrazzini, Davide Speziga

Biologia e salute, tra ambiente, socialità e ricerche scientifiche

Indagini biologiche riferite al concetto di salute di un campione di individui in relazione alla

collettività che vive all’interno della nostra realtà sociale

Il LaM di biologia ha tra i suoi obiettivi quello di portare lo studente a conoscere gli istituti presenti

nella nostra regione che operano in campo delle scienze biomediche e sociali, quali gli ospedali

cantonali, gli uffici di consulenza psicologica, i laboratori preposti alle analisi biologiche, l’Istituto

Cantonale di Microbiologia (ICM), l’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) e l’Ufficio cantonale

protezione aria e acqua.

Inoltre durante lo svolgimento del LAM verrà data la possibilità di interagire direttamente con

medici, biologi ed ecologi professionisti, attivi in Ticino e che si sono occupati o si occupano di

ricerche in ambito microbiologico, sanitario, psico-sociale ed ecologico.

Le attuali ricerche in ambito scientifico sono sempre orientate a migliorare la salute dell’individuo o

più in generale della collettività e questo anche quando gli sforzi sembrano proiettarsi lontano dalla

tematica relativa alla salute. Il distacco è pertanto solo apparente perché anche quando ci si occupa

di ecologia l’uomo investe tempo e denaro nell’intento di trovare le soluzioni adeguate al

miglioramento delle proprie condizioni di vita. Una salute che, in sintonia con la più recente

definizione data dall’Organizzazione mondiale della salute (OMS), deve comprendere un benessere

fisico, psicologico, sociale e ambientale.

Attraverso questo lavoro di maturità lo studente avrà occasione di immergersi in una realtà di

ricerca situata al di fuori della scuola e di confrontarsi con quanto sta indagando in istituti e/o

laboratori che si occupano di ricerca correlata al concetto di salute.

I campi di studio che si potranno affrontare riguardano un ampio ventaglio di proposte che lo

studente assieme al proprio docente dovrà valutare in funzione dei propri interessi e delle reali

possibilità operative prima di affrontare la ricerca pratica.

Un ambiente ecologicamente

sano…

la ricerca scientifica in

biologia…

e le scoperte in ambito medico;

questo in funzione di una salute

secondo i dettami dell’OMS.

Obiettivi

Lo studente deve essere in grado da solo o in gruppo, sulla base di un tema scelto, di formulare un

problema, di analizzarlo e di risolverlo, applicando metodi e strumenti adeguati, seguendo

formalmente i principi del lavoro scientifico.

Metodo di lavoro

Gli studenti che intendono aderire a questa proposta saranno portati a:

scegliere autonomamente un tema, delimitarlo ed evidenziarne gli aspetti essenziali;

procurarsi informazioni utili allo svolgimento del tema;

saper sostenere il proprio tema;

lavorare con esperti al progetto di ricerca;

realizzare una propria procedura di indagine condivisa con il docente;

effettuare delle riflessioni sui risultati ottenuti;

scrivere un rapporto di ricerca (dossier conclusivo) secondo quanto richiesto dalla procedura scientifica;

presentare oralmente il proprio lavoro al gruppo.

Tutto ciò porterà lo studente ad affrontare uno studio da svolgere in laboratori, in ambienti naturali

particolari o ancora in istituti (di ricerca o sanitari), che si trovano nel territorio. Durante questi

contatti/uscite lo studente dovrà, se necessario, apprendere l’uso di sistemi o strumenti d’uso da

professionisti biologi, medici e/o ricercatori.

Il lavoro personale di ricerca sarà strettamente correlato con gli interessi dell’allievo, che verranno

discussi con il docente durante i primi incontri.

È evidente che, per ragioni strettamente legate al tipo di ricerca proposto, il LAM potrebbe

comprendere quindi una parte pratico-sperimentale nel territorio da svolgersi, in parte, anche nel

periodo estivo. Si richiede pertanto allo studente un’eventuale disponibilità a compiere alcune

attività pratiche nell’estate 2013.

Valutazione

La valutazione del LaM di biologia si baserà su diversi criteri che concernono la parte di ricerca, di

redazione e di presentazione orale.

Per il lavoro di ricerca e redazione del dossier conclusivo i criteri di valutazione sono:

- generali

o l’impegno e l’atteggiamento, ad esempio la serietà e la flessibilità nella collaborazione con i docenti e

i professionisti;

o il procedimento logico, ad esempio il confronto critico con il proprio lavoro, lo sviluppo autonomo,

graduale e corretto verso l’obiettivo.

- formali

o la cura con la quale viene presentato il dossier, ad esempio la scelta adeguata delle illustrazioni, le

indicazioni bibliografiche, la citazione corretta delle fonti, ecc.);

o la struttura del dossier (chiara, ponderata, logica);

o la lingua, l’agilità d’espressione, la grammatica, la comprensione del testo.

- di contenuto

o l’approccio (chiaro, orientato e preciso);

o la comprensione del tema e dei problemi (conoscenze e competenza scientifica nella materia);

o il contributo personale, la presa di posizione, l’elaborazione convincente e autonoma delle

informazioni.

Per la presentazione orale del lavoro i criteri di valutazione sono:

- la competenza scientifica

o il contenuto e struttura della relazione;

o la riflessione sul procedimento e risultato del lavoro;

o le conoscenze di fondo e competenza nel colloquio.

- La modalità della relazione

o la lingua;

o i mezzi ausiliari;

o l’impressione complessiva.

Bibliografia

N. Campbell, Biologia, Ed. Zanichelli, 2000

I. Cavicchi, La clinica e la relazione (Saggi. Scienze), Bollati Boringhieri, 2004

G. Cosmacini, La medicina non è una scienza, Cortina Raffaello, 2008

A. Fossati, Investigatori della natura - 1853-2003. Centocinquanta anni di Museo cantonale

di storia naturale, Ed. Dadò, 2003

R. Ricklesfs, Ecologia, Ed. Zanichelli, 1997

R. Steiner, Il mondo dei microrganismi, Ed. Zanichelli, Bologna, 1975

G. Tiecco, Microbiologia degli alimenti di origine animale, Ed. Agricola, Bologna, 1989

Materia: Chimica Docente: Dario Leonardi

Il ruolo della chimica e della biologia

nel restauro e nella conservazione delle opere d’arte.

Scorcio del cantiere-scuola della chiesa di San Fedele a Roveredo Grigioni

SUPSI "Bachelor of Arts in conservazione" .

Introduzione

Una delle sensazioni più appaganti che l’uomo può provare è lo stupore e l’ammirazione di fronte

ad un’opera d’arte. Dalle pitture rupestri ai grandi affreschi delle cattedrali rinascimentali, dalle

pitture policrome delle tombe egizie agli stucchi nelle sale dei palazzi barocchi, dalle grandi tele

dei pittori fiamminghi alle icone dorate della cultura ortodossa, la loro contemplazione costituisce

sempre un’esperienza in cui sono coinvolti i sensi, il subconscio e la mente razionale.

L’importanza della conservazione delle opere artistiche, da quelle più mirabili a quelle più modeste

delle realtà periferiche o rurali, è fondamentale sia dal punto di vista estetico che da quello

storico.

In tal senso la posizione del restauratore è cruciale e richiede una preparazione interdisciplinare

che, alla conoscenza del patrimonio culturale storico-artistico e delle tecniche, coniuga in modo

esemplare la padronanza di un’abilità operativa e le conoscenze scientifiche nell’ambito della

fisica, della chimica e della biologia.

Impostazione del lavoro di maturità

È in relazione con questi ultimi aspetti, quelli scientifici chimici e biologici del restauro e della

conservazione, che si inserisce l’attività proposta dal presente lavoro di maturità.

Le possibilità spaziano dallo studio dei materiali costitutivi delle opere d’arte (intonaci, pietre,

metalli, pigmenti, coloranti, leganti ecc.), allo studio degli effetti delle condizioni ambientali e

microclimatiche sulle opere, fino alle vere e proprie tecniche di restauro (pulitura meccanica o

chimica, fissaggio, consolidamento e ricostituzione).

Di fronte alla varietà degli ambiti e delle aree di specializzazione, la scelta è stata di restringere in

linea di massima il campo all’ambito della decorazione murale, in particolare al recupero di

affreschi, stucchi ed eventualmente opere lignee.

Un vantaggio importante riguardo alla possibilità di realizzare gli obiettivi previsti dal lavoro di

maturità, sarà offerto dal fatto di poter contare sulla disponibilità di Marco Somaini, docente di

conservazione e restauro presso la SUPSI a Lugano-Trevano, a fungere da consulente in materia e

ad offrire la possibilità di operare concretamente su oggetti di studio presenti nel nostro territorio

cantonale.

Articolazione dell’attività

Inizialmente è prevista una fase introduttiva teorica, improntata prevalentemente sulla ricerca

nella letteratura specifica, che permetterà all’allievo di conoscere i particolari tecnici del settore

verso il quale avrà modo di rivolgere la sua attenzione.

Si prevede in seguito la realizzazione di una parte pratica del lavoro nei nostri laboratori, con la

possibilità di una visita ai cantieri-scuola o al laboratorio della scuola di Trevano della SUPSI,

presso i quali potrebbe essere svolta qualche attività.

Fra i possibili campi di studio si segnalano:

Studio dell’azione di degrado legata ad agenti biologici: organismi viventi possono contribuire

al deterioramento dei materiali, esercitando un attacco chimico dovuto alla loro attività

fisiologica ed un danneggiamento meccanico in seguito alla penetrazione al di sotto delle

superfici. La degradazione può essere dovuta all’azione di batteri e funghi e insetti, che si

nutrono delle sostanze organiche quali leganti o coloranti, presenti nei manufatti.

Studio di agenti climatici o microclimatici. Fenomeni come piogge acide o smog, o la presenza

di condizioni di temperatura e umidità all’interno di edifici, possono comportare importanti

processi di degrado sia dei supporti che dei pigmenti.

Studio dei fenomeni di degrado dei materiali coloranti e del loro recupero: alcuni pigmenti o

coloranti possano alterarsi per vari motivi (ossidazione, formazione di complessi) e cambiare il

loro colore.

Alcuni esempi:

o Il solfuro di arsenico, As2S2 (Realgar), pigmento rosso che si può convertire a

(Pararealgar) di colore giallo.

o L’ Azzurrite (2CuCO3·Cu(OH)2) può virare al pigmento verde Malachite (CuCO3·Cu(OH)2)

o ad altri composti più complessi.

o Il solfuro di idrogeno (H2S) determina l’inscurimento dei pigmenti a base di piombo.

Le sostanze coloranti organiche hanno notoriamente stabilità inferiore rispetto a quelle

inorganiche. Esse possono degradarsi a composti aventi colore o tinta diversa. Il cambiamento

può essere causato da agenti chimici ma anche dall’azione della luce.

Particolare degli affreschi nella chiesa di Santa Maria del Castello a Mesocco. Esempio di degrado dovuto alle cattive condizioni microclimatiche e possibile oggetto di studio.

Studio delle tecniche di rimozione di materiali applicati nel corso degli anni (rimozione di cere).

Studio delle tecniche di dissalazione e di rimozione di incrostazioni saline o di depositi minerali

di vario tipo.

I risultati della ricerca saranno oggetto di una presentazione orale da tenere entro la fine del

secondo semestre.

La redazione conclusiva del rapporto scientifico sull’attività svolta costituisce uno degli aspetti più

importanti del lavoro di maturità.

Obiettivi del lavoro di maturità

Gli obiettivi generali del lavoro di maturità sono di responsabilizzare l’allievo nella program-

mazione di un’attività pratica in laboratorio e nella redazione di un lavoro al termine di un

percorso di ricerca individuale.

La parte preparatoria introduttiva consente, lavorando su materiale bibliografico, di approfondire

le conoscenze sia nel campo dell’arte e della storia dell’arte, sia negli aspetti prettamente

disciplinari della materia di riferimento.

Particolare importanza viene data alla realizzazione dell’attività pratica che deve permettere di

gettare uno sguardo sulle possibilità offerte dallo studio delle materie scientifiche anche in ambiti

meno usuali quali quelli legati alle espressioni artistiche.

La presentazione orale e la redazione scritta hanno lo scopo di cimentare l’allievo in quelle che

sono le attività qualificanti di un percorso di studio scientifico post-liceale.

Criteri di valutazione

Verranno valutati i seguenti aspetti:

chiarezza e coerenza nella presentazione orale;

qualità e esito dell’attività pratica;

capacità di organizzazione del lavoro e rispetto dei termini;

rigore scientifico nella trattazione degli argomenti chimici e biologici;

forma, struttura e contenuto della produzione scritta;

qualità della bibliografia;

impegno, interesse e spirito di iniziativa dimostrati durante l’intero lavoro.

Bibliografia

AA.VV. Diplomi 2006 in conservazione e restauro, un corso di laurea del Dipartimento Ambiente. Costruzioni e Design. Edito da SUPSI Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, 2006

C. Brandi: Teoria del restauro. Piccola biblioteca Einaudi, Einaudi Editore,Torino, 2000

L. Campanella et al. Chimica per l’arte. Zanichelli Editore;,Bologna, 2007

M. Matteini e A. Moles La chimica nel restauro. I materiali dell'arte pittorica. Convivio Editore, Fiesole, 2007

E. Pedemonte, G. Fornari. Chimica e restauro. La scienza dei materiali per l'architettura. Marsilio Editori, Venezia, 2003

Materie: Chimcia, Economia e diritto, Italiano

Docenti: Paolo Galbiati, Giuseppe Laffranchi, Giacomo Mascetti

I Social Media

un’opportunità per l’apprendimento?

1. Introduzione

Le tecnologie web a sfondo sociale (social technologies), tipiche della seconda generazione del

web, sono in genere designate con il termine Web 2.0.

Grazie alle tecnologie web di seconda generazione, gli utenti possono collaborare in rete, co-

produrre e condividere informazioni con altri utenti.

I Social Media sono un gruppo di applicazioni web fondate sulla filosofia e la tecnologia tipiche

del Web 2.0 che permettono la produzione e lo scambio di contenuti generati dall’utente (User

Generated Content). All’interno di questa definizione, possiamo distinguere alcune categorie

riportate di seguito.

● Progetti collaborativi - All’interno di questi si possono distinguere i wiki e i social

bookmarking. Esempi conosciuti in questo ambito possono essere Wikipedia (wiki) e

Delicious (social bookmarking).

● Blogs - Rappresentano le prime forme di espressione dei media sociali.

● Comunità che condividono contenuti (Content communities) - L’obiettivo principale di

questa categoria di media sociali è la condivisione di contenuti multimediali in rete.

Esempi tra i più conosciuti sono Youtube (condivisione di video), Flickr (condivisione di

fotografie), Slideshare (condivisione di presentazioni PowerPoint).

● Comunità sociali in rete (Social networking) - La più grande e più frequentata comunità

sociale in rete è Facebook.

2. Organizzazione

L’organizzazione di questo LaM interdisciplinare presenta un impianto metodologico comune ai

tre gruppi di lavoro impegnati in approfondimenti disciplinari nei tre campi di studio (giuridico,

linguistico e scientifico). Ogni gruppo di lavoro crea una comunità di apprendimento online

(Learning Community) con gli obiettivi di costruire un sapere comune e, attraverso questo

processo, di promuovere l’apprendimento individuale dei singoli membri della comunità. I

contenuti multimediali (UGC) prodotti nell’ambito del progetto collaborativo della comunità

sono pubblici e accessibili liberamente nel web.

Le prime lezioni saranno dedicate all’illustrazione degli obiettivi comuni del LaM e alla

formazione delle tre comunità di apprendimento.

A questa fase iniziale plenaria, seguiranno le attività a comunità distinte sotto la conduzione del

docente responsabile (Galbiati per l’ambito giuridico, Mascetti per quello linguistico, e

Laffranchi per quello scientifico).

Un importante spazio - che inizierà nel secondo semestre dell’anno scolastico 2012-2013, si

estenderà sulla pausa estiva e si concluderà nei primi mesi dell’anno scolastico 2013-2014 - sarà

riservato alla sperimentazione in rete.

Parallelamente alla sperimentazione e più intensamente nei mesi conclusivi del LaM, ogni

partecipante al progetto collaborativo redige il proprio lavoro disciplinare. I singoli lavori di

ricerca fanno riferimento a due obiettivi trasversali condivisi dai tre gruppi di ricerca. In

particolare, l’allievo deve:

1. verificare il grado di incidenza sull’acquisizione individuale di concetti, a sfondo disciplinare,

legati alla modalità di apprendimento collaborativo, fondata sull’uso dei Social Media;

2. osservare le attività svolte nel web dalla comunità e condurre un’analisi del processo di

costruzione collaborativa del sapere che si è concretizzato nella fase di sperimentazione.

La valutazione del LaM terrà conto del grado di raggiungimento di questi due obiettivi, della

qualità del contributo dell’allievo alle attività svolte nel web dalla propria comunità di

apprendimento e della qualità della presentazione individuale orale e scritta del lavoro di

ricerca.

3. Campi di studio disciplinari

Di seguito vengono descritti i contenuti specifici dei tre campi di studio. Sottolineiamo il fatto che l’allievo che si iscrive al LaM Social Media manifesta l’intenzione di partecipare a un progetto didattico unico e si dichiara pertanto a priori disponibile ad approfondire lo studio in ognuna delle tre aree di ricerca (campo giuridico, campo linguistico e campo scientifico).

A. Campo giuridico. L’attivismo politico in difesa dei diritti umani - Docente responsabile P.

Galbiati

L’attivismo politico è un concetto applicabile a tutte quelle attività che la società civile

intraprende per influire attivamente sullo spazio pubblico.

A fronte di un’interpretazione tanto ampia, il presente progetto prevede di concentrare

l’attenzione sull’attività che tradizionalmente viene svolta da gruppi organizzati, associazioni e

organizzazioni (ONG) a favore della garanzia e della promozione del rispetto dei diritti umani.

Per evitare le enormi difficoltà poste dall’incertezza del diritto internazionale, l’ambito della

disciplina dei diritti umani verrà confinato a quello dei diritti fondamentali garantiti dalla

Costituzione federale.

La community dovrà dunque cimentarsi empiricamente in un’attività organizzata di sensibilizzazione etica finalizzata al rafforzamento del rispetto dei diritti costituzionali in Svizzera. A questo scopo dovrà sfruttare in modo sensato e mirato le opportunità offerte dai

Social media, in modo da ottenere risultati più efficaci rispetto alle tecniche tradizionali (ad esempio volantinaggio, mailing, telemarketing, infopoint/gazebo nei luoghi pubblici, ecc.). Presupposto per la programmazione del lavoro empirico (in particolare per la scelta dell’applicazione più consona fra la varie offerte dai Social media), così come per la definizione dei criteri d’analisi del lavoro svolto, sarà l’osservazione e l’analisi di un’azione paradigmatica di attivismo contro la violazione dei diritti umani, operata tramite la rete e che abbia avuto implicazioni di rilievo anche sui più diffusi Social media, oltre che sui media tradizionali. Il passo successivo che la community affronterà autonomamente (con il docente nel ruolo di consulente) sarà quello di stabilire l’oggetto della campagna di attivismo e la relativa strategia comunicativa, comprensiva della scelta del mezzo (applicazione dei Social media) e delle correlate modalità d’impiego. Altrettanto autonomamente, i componenti del gruppo decideranno come organizzare il lavoro in comune, tenendo al contempo in considerazione gli obiettivi condivisi ma anche quelli personali. Ogni membro della community si confronterà poi direttamente con tali obiettivi nella fase analitica e redazionale, che verrà condotta individualmente, sotto la supervisione e con la consulenza del docente responsabile. In quest’ultima fase, infatti, ognuno dei componenti dovrà fare delle scelte personali su come perseguire gli obiettivi dell’analisi delle risultanze empiriche, dal punto di vista:

● degli apprendimenti, nell’ambito della disciplina dei diritti umani e dell’attivismo a favore della loro promozione, sia sul piano della proprio percorso di formazione civica individuale, sia nell’ottica del valore aggiunto offerto dalla modalità di lavoro in community;

● della metodologia, mediante una riflessione sul mezzo utilizzato, in un’analisi differenziale rispetto ai mezzi tradizionali;

● del contenuto, mediante una riflessione sull’attività svolta ed i risultati ottenuti, in

un’analisi differenziale rispetto al valore aggiunto offerto dal mezzo e metodologia

impiegati.

B. Campo linguistico. Produzione di contenuti culturali online - Docente responsabile G. Mascetti

Come si costruiscono dei contenuti culturali online? Come si comunica una notizia su twitter, in 140 caratteri? Come si può amplificare la condivisione di un contenuto multimediale? Le attività in atto nella rete sono regolate da alcune logiche fondanti che incidono profondamente sulle modalità di produzione, gestione e condivisione dell’informazione. Da un punto di vista ancor più radicale: i cosiddetti "nuovi linguaggi" portano con sé un mutamento del rapporto con il mondo, una facilitazione di certi aspetti di quel rapporto e una complicazione o l’abbandono di altri; internet e l’informatica propongono dei modelli di elaborazione e rappresentazione e suscitano delle abitudini cognitive pervasive, di cui oggi le scienze linguistiche tentano di prendere chiara coscienza. L'ambizione generale del LAM di campo linguistico sarà di (a) individuare un orizzonte condiviso e dotarsi di strumenti affilati di interrogazione critica, affinché, attraverso (b) una pratica di fruizione e produzione testuale e la riflessione sulla stessa, ogni partecipante eserciti (c) una

piena consapevolezza delle condizioni, forme e opportunità della comunicazione online (ma anche, comparativamente, “tradizionale”).

Concretamente: questo campo di studio del LAM intende costituire una comunità di apprendimento online nella forma di una redazione di una "testata giornalistica/culturale 2.0", secondo le forme mutevoli e la vivacità propria delle testate che vivono nel web, per cui a una homepage generalista o una pagina di blog si affiancano naturalmente attività di forum, di social network come twitter, facebook, pinterest, youtube o altre applicazioni e potenziali ambiti di espressione in rete. In una prima fondamentale fase dovranno (1) essere stabiliti, a partire anche dagli interessi e dalla creatività dei partecipanti, l'area tematica (es. attualità, approfondimenti culturali, recensioni e proposte di lettura,…), il taglio e gli obiettivi comunicativi, il contenuto specifico e i ruoli del lavoro redazionale. Contemporaneamente, si tratterà di (2) mettere a punto degli strumenti comuni di riflessione sulla comunicazione online (dal punto di vista della più generale teoria della comunicazione e dell'analisi testuale, così come dei principi fondamentali della deontologia giornalistica e pubblicistica) e di esercitare la propria capacità critica attraverso l'osservazione strutturata di modelli reali ed esperienze già in atto che possano ispirare il tentativo redazionale1. A questo punto, potrà iniziare (3) l'esperienza di produzione di contenuti propri e pubblici, che a sua volta sarà sempre accompagnata da una riflessione metodologica, sia di pianificazione che di consuntivo. Così, (4) prenderà forma poco alla volta, approfondendosi e strutturandosi negli ultimi mesi del LAM, l'elaborato scritto in cui ciascun partecipante analizzerà, dal suo punto di vista e per la parte che gli era assegnata, l'esperienza di lavoro redazionale. In particolare potrà:

● verificare l’incidenza del progetto sulle conoscenze individuali, abitudini cognitive, competenze, nell'ambito tematico di cui si è occupato;

● osservare criticamente l’attività del gruppo redazionale; cioè lo svolgimento, condiviso, cooperativo e collaborativo del lavoro;

● analizzare gli esiti della sperimentazione in rete, in particolare dal punto di vista delle forme comunicative messe in atto.

C. Campo scientifico. La divulgazione scientifica - Docente responsabile G. Laffranchi

La divulgazione scientifica è un’esposizione di argomenti di carattere scientifico attraverso una modalità accessibile a un largo pubblico di non specialisti. La divulgazione scientifica rappresenta un ponte tra la letteratura scientifica, come mezzo per la comunicazione specialistica nell’ambito della ricerca scientifica, e l’informazione culturale a largo spettro di pubblico. L’obiettivo del genere comunicativo è di esporre i concetti

1 Sono sempre di più i siti informativi e culturali "d'avanguardia", che sfruttano a fondo la varietà di forme

comunicative simultanee offerte dal web 2.0. Un esempio italiano ormai di riferimento può essere "Il Post"

(http://www.ilpost.it/); uno più alla portata di quanto potrebbe tentare la redazione di questo LAM è "CQ140"

(http://www.centoquaranta.com/).

fondamentali delle scoperte scientifiche, facendo uso di modalità accattivanti e di un linguaggio meno specialistico e più accessibile. I divulgatori scientifici sono spesso degli autori con formazione scientifica specialistica che utilizzano formati mediali di varia natura, tra i quali il libro, la televisione, articoli di giornale e pagine web. Oggetto di questo campo di studio del LaM è la creazione di un gruppo redazionale (comunità di apprendimento online) che realizza in rete un sito pubblico nel quale vengono prodotti contenuti multimediali creati dalla comunità (UCG) con lo scopo di promuovere la divulgazione scientifica in un determinato ambito tematico. Il primo impegno concreto sarà di circoscrivere il campo d’azione a un’area d’interesse2 della comunità e di definire i ruoli assunti all’interno del progetto collaborativo dai membri del gruppo redazionale. Nella prima fase dello studio sarà pure necessario che ogni membro del gruppo redazionale definisca gli strumenti d’indagine ad uso personale per:

● verificare l’incidenza del progetto sull’apprendimento individuale dei membri della comunità nell’ambito dell’area scientifica d’interesse scelta dal gruppo;

● osservare l’attività del gruppo redazionale; ● analizzare i risultati della sperimentazione in rete.

In seguito si tratterà di studiare quali applicazioni tra quelle offerte dai Social Media possano essere considerate più idonee per la realizzazione del progetto. Potrà essere molto utile analizzare degli esempi concreti in campo scientifico3. Particolare attenzione sarà pure riservata alle norme importanti da rispettare in fase di pubblicazione in rete, come ad esempio: autorevolezza delle fonti, rispetto della proprietà intellettuale, accertamento della correttezza scientifica dell’esposizione, evidenza dell’atto creativo (anche quando fondato su opere preesistenti). Dopo aver definito gli strumenti mediali d’azione e il formato di partenza del sito, si passerà alla sperimentazione concreta in rete, accompagnata da una parallela riflessione individuale sugli agiti e sui risultati del processo. A conclusione della sperimentazione, il percorso individuale si differenzierà ancora maggiormente: gli spazi di lavoro saranno riservati completamente alla conclusione del lavoro di analisi e di redazione del rapporto scritto sotto la consulenza del docente responsabile.

2 La consultazione della voce inglese di Wikipedia “Popular science”

(http://en.wikipedia.org/wiki/Popular_science) permette rapidamente di comprendere quanto la produzione

autorevole in questo campo sia estesa. A tal proposito, basti consultare nella pagina web della voce l’elenco degli

autori in lingua inglese, di fama internazionale e con formazione specialistica, che pubblicano facendo capo a vari

formati (libro, televisione, blog, pagine web, articoli online, ecc.). 3 Utile in tal senso potrebbe essere una rassegna delle pagine web dei musei scientifici a livello mondiale. Un buon

punto di partenza per questo studio è la voce di Wikipedia “List of science museums”

(http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_science_museums). Altra risorsa utile per questo genere di approfondimento

è l’elenco dei video-siti accademici (Wikipedia, “List of educational video websites”,

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_educational_video_websites).

4. Bibliografia essenziale di riferimento

Marco Aime, Anna Cossetta, 2010. Il dono al tempo di Internet. Einaudi.

Cheal, C., Coughlin, J. & Moore, S., 2012. Transformation in Teaching: Social Media Strategies in

Higher Education, Informing Science Press.

European Commission, Community Research, 2004. “European research: a guide to successful

communications”, Office for Official Publications of the European Communities.

(http://ec.europa.eu/research/conferences/2004/cer2004/pdf/rtd_2004_guide_success_comm

unication.pdf).

Joosten, T., 2012. Social Media for Educators: Strategies and Best Practices 1st ed., Jossey-Bass.

Simone, R., 2012. Presi nella rete. La mente ai tempi del web, Garzanti.

Wankel, C., 2011. Teaching Arts & Science With the New Social Media, Emerald Group

Publishing Limited.

Zani B., Selleri P., David D., 2002. La comunicazione. Modelli teorici e contesti sociali, Carocci.

Materie: Economia e diritto, Storia Docenti: Simona Ghiringhelli, Manolo Pellegrini Il mondo arabo e islamico confrontato alla sfida dei diritti dell’uomo e della democrazia (dal periodo coloniale alla rivoluzione “democratica”)

Il 2011 ha rilevato al mondo l’aspirazione al rispetto dei diritti umani e alla democrazia di centinaia di migliaia di persone nei paesi arabi e islamici. La primavera araba in poche settimane ha spazzato via l’idea che queste popolazioni, in quanto aderenti alla cultura araba e/o islamica, non fossero sensibili alla necessità di introdurre nei loro paesi migliori condizioni di vita, maggiori libertà individuali, un effettivo stato di diritto e meccanismi realmente democratici nella designazione dei rappresentanti politici.

Questo lavoro di maturità si pone come obiettivo di far riflettere gli studenti sull’evoluzione e sul radicamento nei paesi arabi e islamici di alcuni valori quali i diritti umani, lo Stato di diritto e la democrazia a partire dal momento in cui, nel XIX secolo, entrarono in contatto con il mondo occidentale, un mondo in cui questi valori si stavano pian piano diffondendo, senza tuttavia che si ripercuotessero nel mondo arabo e islamico. Il rapporto tra quest’ultimo e l’occidente era infatti determinato dall’oppressione coloniale o neo coloniale e paradossalmente dalla negazione dei più elementari diritti delle popolazioni sottoposte al dominio occidentale.

L’analisi dovrà anche prendere in considerazione l’evoluzione della concezione dei diritti umani e della democrazia nello stesso occidente e a livello internazionale, in particolare dopo le due guerre mondiali e dopo la caduta del muro di Berlino, allorquando il diritto internazionale si è evoluto sperimentando applicazioni ancora inesplorate.

È proprio dopo la Seconda guerra mondiale, in un mondo traumatizzato dalle atrocità del conflitto, che il riconoscimento e la tutela dei diritti umani supererà i confini del singolo Stato. In questo contesto prende forma una nuova sensibilità che vede nelle Nazioni unite uno dei principali promotori della salvaguardia di questi diritti, attraverso l’emanazione di dichiarazioni e convenzioni internazionali che costituiscono oggi le fondamenta di un ordinamento giuridico sul piano mondiale.

Il lavoro di maturità proposto offrirà l’occasione di fare il punto dei problemi attuali dei diritti umani, fra tutti quello dell’universalità dei diritti nel confronto tra le diverse culture, in una prospettiva storico-giuridica. In questo lavoro interdisciplinare agli allievi sarà richiesto di analizzare la problematica dei diritti umani e della democrazia, nell’ambito del confronto tra cultura occidentale e islamica, tenendo conto dell’evoluzione del contesto storico dal periodo coloniale fino ai giorni nostri.

Tematiche proposte

- Libertà individuali, diritti sociali ed economici, stato di diritto e democrazia nel mondo arabo e islamico dall’epoca coloniale ai giorni nostri. - Islamismo politico confrontato alle aspirazioni democratiche di una parte della popolazione. - L’evoluzione dei diritti delle donne nel contesto delle rivoluzioni arabe. - Il ruolo della Turchia: una potenza regionale in piena ascesa e modello di democrazia islamica. - La guerra civile siriana.

Giovani

donne

egiziane in

piazza, La

Repubblica,

8 marzo

2011.

- Iran: tra teocrazia e democrazia. - Le petrol-monarchie confrontate con le aspirazioni democratiche e il rispetto dei diritti umani. - Lo scontro etnico e confessionale come ostacolo alla democratizzazione. - Il rispetto dei diritti umani e le difficili relazioni tra il mondo arabo e islamico con l’occidente. - Il conflitto arabo-israeliano alla lente del rispetto dei diritti umani e della democrazia. - Le rivoluzioni arabe e il processo di democratizzazione.

Organizzazione del corso All’inizio del corso proporremo delle lezioni inerenti l’evoluzione storica della regione araba e islamica nell’età contemporanea e delle lezioni sul significato dei diritti fondamentali e sull’evoluzione del riconoscimento e della loro tutela. Vi sarà poi un’introduzione metodologica allo scopo di sensibilizzare gli allievi sui metodi della ricerca bibliografia e storiografica, sulla formulazione degli obiettivi e delle ipotesi e sulla strutturazione di un piano di lavoro. Gli allievi saranno in seguito invitati a scegliere dei temi specifici e a definire degli obiettivi e delle ipotesi di ricerca. Gli studenti, assistiti dai docenti, dovranno infine redigere il loro lavoro e presentarlo sul piano orale.

Valutazione La valutazione dei risultati delle ricerche individuali dipenderà dalla buona formulazione delle ipotesi e degli obiettivi di ricerca, dalla scelta pertinente delle fonti bibliografiche di riferimento, dall’originalità delle scelte tematiche, dall’adeguato livello di approfondimento delle diverse parti, dal rigore metodologico (citazioni, riferimenti in nota, bibliografia), dall’organicità del testo (struttura complessiva, successione dei paragrafi) e dalla chiarezza espositiva (lingua, supporti cartografici e iconografici). La valutazione finale comprenderà anche il giudizio sulla presentazione orale del lavoro, giudizio che terrà conto in modo particolare delle capacità di sintesi e di esposizione del singolo allievo.

Bibliografia

AA.VV., Diritti umani: cultura dei diritti e dignità della persona nell'epoca della globalizzazione, Marcello Flores (a cura di), Torino, UTET, 2007.

Yadh Ben Achour, La tentazione democratica, politica, religione e diritto nel mondo arabo, Verona Ombre corte, 2012.

Yadh Ben Achour, La deuxième Fathia. L'Islam et la pensée des droits de l'homme, Paris, Puf, 2011.

Philip Alston/Antonio Cassese, Ripensare i diritti umani nel XXI secolo, Torino, Edizioni Gruppo Abele (EGA), 2003.

A. Auer/G. Malinverni/M. Hottelier, Droit constitutionnel suisse, Les droits fondamentaux, Vol. II, Berna, Staempfli Editions, 2000 (nuova edizione 2006, aggiornamento on line 2009-> http:// www.pds.recht.ch/).

Massimo Campanini, L'alternativa islamica, Milano-Torino, Bruno Mondadori, 2012.

Massimo Campanini, Storia del Medio Oriente, Bologna, il Mulino, 2006.

Lucio Caracciolo, America vs. America, Roma/ Bari, Laterza, 2011.

Antonio Cassese, I diritti umani oggi, Roma/Bari, Laterza, 2009.

Antonio Cassese, Lineamenti di diritto internazionale penale, Vol. I, Bologna, il Mulino, 2005.

Antonio Cassese, Lineamenti di diritto internazionale penale, Vol. II, Bologna, il Mulino, 2006.

Antonio Cassese, L'esperienza del male. Guerra, tortura, genocidio, terrorismo alla sbarra. Conversazione con Giorgio Acquaviva, Bologna, il Mulino, 2011.

Antonio Cassese/Paola Gaeta, Le sfide attuali del diritto internazionale, Bologna, il Mulino, 2008.

Georges Corm, Storia del Medio oriente dall'Antichità ai nostri giorni, Milano, Jaca Book, 2009.

Barbara De Poli, I musulmani nel terzo millennio. Laicità e secolarizzazione nel mondo islamico, Roma, Carocci, 2007.

Giovanni P. Donini, Il mondo arabo islamico. Chi sono e quanti sono i musulmani nel mondo, Roma, ed. Lavoro, 2002.

Marcella Emiliani, Medio Oriente, una storia dal 1918 al 1991, Roma/ Bari, Laterza, 2012.

Marcella Emiliani, Medio Oriente, una storia dal 1991 a oggi, Roma/ Bari, Laterza, 2012.

Marcello Flores, Storia dei diritti umani, Bologna, il Mulino, 2008.

J. L. Gelvin, Storia del Medio oriente moderno, Torino, Einaudi, 2009.

Edoardo Greppi, I crimini di guerra e contro l'umanità nel diritto internazionale. Lineamenti generali, Torino, UTET, 2001.

Edoardo Greppi/Gabriella Venturini, Codice di diritto internazionale umanitario, Torino, Giappichelli, 3a edizione, 2010.

Edoardo Greppi," I prigionieri di guerra", in I. Papanicolopulu/T. Scovazzi (a cura di), Conflitti armati e situazioni di emergenza: la risposta del diritto internazionale, Milano, Giuffré, 2007.

Antonino Pellitteri, Introduzione allo studio della storia contemporanea nel mondo arabo, Bari, Laterza, 2008.

Antonino Pellitteri, Termini e concetti della rivoluzione araba, Roma, ARACNE, 2011.

Vittorio Dan Segre, La metamorfosi di Israele, Torino, UTET, 2006.

Vaccaro (a cura di.), L’onda araba. I documenti delle rivolte, Milano, MIMESIS, 2012.

Materie: Filosofia, Storia Docenti: Tommaso Mandalà, Roberta Lenzi

Vittime e Carnefici

(Le stragi di Cosa Nostra)

Cu pecura si fa lu lupo si lu mancia!

(Chi pecora si fa il lupo se la mangia!).

INTRODUZIONE

La vita politica e il percorso della storia sono segnati, dacché l’Italia è stata unita, da una traccia indelebile e

ingombrante che comunemente viene detta mafia.

Un’organizzazione ramificata e di una certa consistenza strutturale che ormai al giorno d’oggi vive di tante e

diverse mitizzazioni e demonizzazioni, rischiando a volte di essere sminuita e altre volte di essere ingigantita

fino all’inverosimile.

Si propone un approfondimento tematico secondo un’ottica biografica che possa riguardare carnefici e

vittime della lunga tradizione storica della mafia.

Stimolati dalle notizie giornalistiche piú o meno fondate in merito all’allargarsi del fenomeno mafioso nel

Canton Ticino e nella limitrofa Lombardia, riteniamo che sia importante creare una coscienza civica anti-

mafiosa per riconoscere ed intervenire in situazioni al limite della legalità.

SCELTA TEMATICA

La tematica sarà affrontata secondo direttive che costituiranno un’impostazione biografica.

Si potranno allora tracciare itinerari riguardanti le storie delle varie organizzazioni mafiose scandite però

secondo tappe biografiche di vari personaggi che costituiscono le dinamiche intrinseche e collaterali

dell’evoluzione dei vari fenomeni mafiosi.

Vittime e carnefici saranno allora tutti gli attori sociali che nel bene e nel male hanno contribuito a plasmare

le mitizzate ma anche demonizzate associazioni criminali.

Qui un elenco dei possibili soggetti biografici in quanto vittime singole o eventi collettivi:

Emanuele Notarbartolo; Giuseppe (Joe) Petrosino; Bernardino Verro; Strage di Portella della Ginestra;

Placido Rizzotto; Salvatore Carnevale; Strage di Ciaculli; Pietro Scaglione; Peppino Impastato; Boris

Giuliano; Cesare Terranova; Piersanti Mattarella; Pio La Torre; Strage di via Carini (Carlo Alberto Dalla

Chiesa); Strage di via Pipitone Federico (Rocco Chinnici, Ninni Cassarà, Rosario Livatino, Libero Grassi);

Salvo Lima; Strage di Capaci (Giovanni Falcone); Strage di via d'Amelio (Paolo Borsellino); Strage di via

dei Georgofili; Pino Puglisi.

I carnefici saranno invece rappresentati dai vari boss delle tante organizzazioni criminali.

Si dovrebbe quindi in linea teorica isolare un personaggio e descriverne le vicissitudini, i contatti e il ruolo

all’interno delle istituzioni o della criminalità.

Naturalmente sorgeranno in diverse occasioni, affrontando una singola biografia, tante possibilità di indagine

che consentiranno di descrivere in modi variegati gli intrecci e le relazioni tra più vittime e più carnefici.

ORGANIZZAZIONE: TIPO DI LAVORO RICHIESTO

L’agenda annuale 2013, che comprende il semestre estivo di terza liceo, l’estate e il semestre invernale di

quarta liceo, è organizzata come segue: breve ciclo di lezioni propedeutiche affiancate da alcuni momenti di

introduzione metodologica (ricerca bibliografica, sitografica e filmografica, gestione di articoli, appunti e

fotocopie, funzioni delle note esplicative, principali regole redazionali, in generale di tutto l’apparato

paratestuale).

Al più tardi a partire da aprile, quindi ancora nel corso del semestre estivo di terza liceo, si darà avvio ai

singoli progetti di ricerca e il tempo dedicato all’attività propedeutica sarà ridotto per lasciar posto ai percorsi

individuali, seguiti e discussi a scadenze regolari, anche durante l’estate. Si tratterà da prima di definire il

tema scelto, di raccogliere una bibliografia, una sitografia o filmografia, di provata scientificità e di utilizzare

in maniera corretta saggi, monografie e pagine letterarie e, in ultimo, di fornire un elaborato scritto coerente

che sviluppi proficuamente le ipotesi di lavoro avanzate inizialmente.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Se nella prima fase introduttiva saranno considerate positivamente un’autonoma organizzazione del lavoro,

la partecipazione attiva e la capacità di ricercare, vagliare e ordinare le fonti, ai fini della valutazione sarà

determinante la qualità dell’elaborato scritto definitivo: il suo rigore, l’uso corretto di fonti primarie e

secondarie, l’impiego delle note esplicative, nonché la correttezza linguistica e la coerenza espositiva.

Nella presentazione orale sarà giudicato positivamente l’approccio critico con cui si è affrontata la tematica

prescelta e la chiarezza nella esposizione sintetica dei risultati.

BIBLIOGRAFIA ORIENTATIVA

Ayala G., Chi ha paura muore ogni giorno, Milano, Mondadori, 2009.

Banti, A. M., La nazione del risorgimento: parentela, santità e onore alle origini dell’Italia unita, Torino,

Einaudi, 2011.

Banti, A. M., Il risorgimento italiano, Roma, Laterza 2011.

Caruso A., Da cosa nasce cosa, Storia della mafia dal 1943 ad oggi, Milano, Longanesi, 2005.

Dalla Chiesa N., Storia di boss, ministri, tribunali, giornali, intellettuali, cittadini, Torino, Einaudi, 1990.

Dickie J., Cosa Nostra, Bari, Laterza, 2007.

Dino A., Pentiti, I collaboratori di giustizia, le istituzioni, l’opinione pubblica, Roma, Donzelli, 2006.

Dino A., La mafia devota, Bari, Laterza, 2010.

Falcone G., Cose di cosa nostra, Milano, Rizzoli, 2004.

Hobsbawn, H. J., I ribelli, Forme primitive di rivolta sociale Torino, Einaudi, 1966.

Lupo S., Storia della mafia dalle origini ai giorni nostri, Roma, Donzelli, 1996.

Lupo S., Che cos’è la mafia, Roma, Donzelli, 2007.

Mangiameli R., La mafia tra stereotipo e storia, Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 2000.

Marino C. G., Storia della mafia: dall’onorata società a cosa nostra, sull’itinerario Sicilia-America-Mondo,

Roma, Newton e Compton, 2002.

Petacco A.; Joe Petrosino , Milano, Mondadori, 2001.

Petacco A., Il prefetto di ferro, Milano, Mondadori, 2004.

Renda F., Salvatore Giuliano: Una biografia storica, Palermo, Sellerio, 2002.

Salvadori M., L’Italia e i suoi tre stati, Bari, Laterza, 2011.

Santino U., Breve storia della mafia e dell’antimafia, Palermo, Di Girolamo, 2008.

Tranfaglia N., Mafia, politica, affari 1943-2000, Bari, Laterza, 2001.

Villari L., Bella e perduta, Bari, Laterza, 2009.

Vittorio T., La Mafia di carta: mafia, mafiosi e mafiologie, Guaraldi, 1998.

Materia: Fisica Docente: Stefano Sposetti

Astronomia

Se cerco di vedere l'universo come lo vedeva un babilonese tremila

anni avanti Cristo devo risalire a tastoni nella mia infanzia. Verso i

quattro anni avevo di Dio e del mondo nozioni che mi parevano del

tutto soddisfacenti. Mi ricordo che un giorno mio padre mi aveva

indicato con il dito il soffitto bianco, che era decorato da un fregio di

figure danzanti, spiegandomi che Dio era lassù e mi stava guardando.

Fui immediatamente convinto che le danzatrici erano Dio e da quel

momento rivolsi a loro le mie preghiere per chiedere loro protezione

contro i terrori del giorno e della notte. È un po' allo stesso modo,

immagino, che le figure incastonate nel soffitto tenebroso del mondo

apparvero in veste di divinità viventi ai babilonesi e agli egizi. I

Gemelli, l'Orsa Maggiore, il Pitone erano altrettanto familiari a loro

quanto lo erano a me le danzatrici e i loro flauti; non li si riteneva

molto lontani, governavano la vita e la morte, i raccolti e le pioggie.

A. Koestler, I sonnambuli.

Il mondo non è circoscritto al solo pianeta sul quale viviamo. La semplice osservazione ad occhio

nudo del cielo in una notte senza nubi e in un luogo lontano da fonti di inquinamento luminoso

provoca ancora oggi, come allora, come sempre, sensazioni di meraviglia e di curiosità.

Tralasciando ma non trascurando questo comunque importante momento contemplativo, il cosmo è

stato oggetto di indagine quantitativa inizialmente ad opera degli antichi greci più di duemila anni

orsono, seguiti dagli arabi e dagli europei. Il grande balzo in avanti delle conoscenze lo si è avuto

con l'invenzione del cannocchiale che nelle mani di Galilei si è rivelato un potentissimo strumento

amplificatore. E negli ultimi quattro secoli siamo pervenuti, in vari modi, a renderci conto

dell'irrilevanza cosmica dell'umanità. Ci troviamo a viaggiare su una sfera di infima grandezza in

uno spazio quasi vuoto popolato, sembra, da corpi paurosamente distanti e inabitati.

Indagare e imparare a conoscere gli altri corpi che popolano l'universo è l’ambito di ricerca

dell'astronomia. Questa indagine è per sua natura diversa dagli altri campi di studio della natura. Gli

oggetti che costituiscono l'universo sono molto lontani e non trasportabili in laboratorio. Da questi

ci giunge luce ed è proprio grazie all'analisi di questa unica e importantissima informazione che è

possibile dedurre alcune loro proprietà.

Contenuti, obbiettivi, metodologia

Il corso fornirà una panoramica dei metodi di ricerca, di studio e delle scoperte dell’astronomia.

Inoltre permetterà di apprendere anche alcune tecniche di analisi della luce, in particolare quelle

relative alla fotometria. Le tematiche prendono lo spunto da idee, metodi, scoperte che hanno fatto

la storia di questa scienza, fra le quali la parallasse, la magnitudine relativa e assoluta, l’effetto

Doppler, la legge dell’irraggiamento, il diagramma HR per le stelle, il redshift cosmologico.

L'approccio teorico verrà sostenuto da esempi concreti.

Metodologicamente il corso verrà impostato in due fasi. Nella prima parte dell’anno, da febbraio ad

aprile, verranno tenute dal docente lezioni introduttive che abbracciano le tematiche citate sopra.

Questi argomenti dovrebbero permettere di apprendere i concetti più importanti che descrivono i

principali attori che popolano il cosmo così come la luce che proviene da essi. Nello stesso tempo

verranno forniti spunti attinenti a campi specifici per il successivo lavoro individuale. Gli ambiti di

questo studio potranno essere sia di tipo teorico che pratico. In ambito teorico si possono

individuare una miriade di temi specifici che, assieme al docente, andranno comunque discussi e

selezionati. In ambito sperimentale il liceo dispone di un telescopio riflettore da 20cm che può

essere utilizzato per l'osservazione di fenomeni che necessitano sia di un monitoraggio a lunga

scadenza come anche in caso di eventi specifici. Altri strumenti potranno essere presi in prestito

dalla Società Astronomica Ticinese o da privati. Altri ancora potranno essere, perché no,

autocostruiti. Fra le ricerche pratiche che si possono elencare (il numero è più ristretto rispetto al

ventaglio delle ricerche teoriche) vi sono:

- le stelle cadenti: osservazione ad occhio nudo, fotografia con DSLR, catalogazione di

filmati all-sky

- asteroidi: misure astrometriche, misure fotometriche (curve di luce), transiti (occultazioni)

- Sole: misura della costante solare, misura dell'eccentricità dell'orbita terrestre

- stelle: moto proprio, curve di luce di stelle variabili

- pianeti: disegni delle superfici, misura della velocità della luce

- strumenti: costruzione di una meridiana solare

Nella seconda parte dell’anno (da maggio a dicembre) ogni allievo definirà il suo percorso di

lavoro, di studio, di analisi, di approfondimento in vista del completamento della sua ricerca. Sarà

necessario in particolare organizzare le conoscenze acquisite attorno ad un particolare argomento

per la successiva strutturazione di un elaborato scritto, completo e rigoroso e riflettere sulle

peculiarità e specificità della presentazione orale. Sarà necessario, per quei temi sperimentali che

necessitano di misure che si protraggono sull'arco di un anno, fissare anticipatamente alcune priorità

di realizzazione.

Valutazione

A fine corso, ogni allievo dovrà presentare il proprio lavoro:

• in forma scritta al docente

• in forma orale a tutto il gruppo di studenti che partecipano al corso.

La valutazione terrà conto, oltre a queste due presentazioni, della capacità di affrontare e risolvere

le difficoltà insite nell’elaborazione di un lavoro di ricerca.

Bibliografia di carattere generale non esaustiva

H. Reeves, L'evoluzione cosmica, Feltrinelli, 1982

C. Lamberti, Capire l'Universo, Springer, 2011

A. Koestler, I sonnambuli, Jaca Book, 1982

S.Weinberg, I primi tre minuti, Mondadori, 1977

P. Bianucci, Nati dalle Stelle, Simonelli, 1997

M. Hoskin, Storia dell'Astronomia di Cambridge, Bur, 2001

AA.VV. Astronomie, Le guide de l'observateur, Société d'Astronomie Populaire, 1987

Materia: Francese Docente: Luigi Colombo

Négritude e dintorni : alla scoperta della letteratura francofona del Maghreb, dell’Africa nera, dei

Territori d’Oltremare e del Québec

Ma grand-mère, en arabe, racontait aux Enfants autour d’elle, la guerre, les otages, l’incendie des oliviers, à la zaouïa. À l’école française, l’institutrice – venue de France – racontait Charlemagne, et même Charles Martel à Poitiers… En arabe, l’aïeule continuait Son histoire, toujours la nuit Et sur la natte, près des bougies… La voix de la maîtresse et celle de l’aïeule de La nuit se sont entrelacées dans ma mémoire! ASSIA DJEBAR

Introduzione

Intercorrono 140 anni tra la pubblicazione di De la littérature des Nègres da parte dell’Abate Grégoire (1808) e quella dell’Anthologie de la nouvelle poésie nègre et malgache de langue française di Léopol Sédar Senghor (1948): 140 anni che contribuiscono a innestare in modo definitivo la letteratura d’espressione francofona del continente africano e dei territori d’oltre Atlantico sul tronco della letteratura della cosiddetta France métropolitaine.

Tale innesto favorisce poi la nascita del termine francofonia, con cui si vanno ad indicare tutte quelle realtà sociali e culturali che nel mondo si esprimono attraverso la “comune” lingua francese. Francofonia che ricorda a tutti la sua ragion d’essere in periodici sommets (l’ultimo dei quali si è svolto recentemente in Senegal) e durante un’annuale settimana, la seconda del mese di marzo, ben conosciuta anche alle nostre latitudini.

Chinarsi sulla storia che ha favorito l’emergere di una letteratura assai varia e ricca di stimoli sia contenutistici che formali osservandone la parabola fino ai giorni nostri per poi indagarne alcuni dei risultati recentissimi più significativi è quanto si prefigge il Lavoro di Maturità di Francese.

Svolgimento

Durante le prime settimane del Lavoro di Maturità ci si familiarizzerà con la tradizione e l’attuale situazione storico-letteraria e linguistica di alcune regioni o paesi francofoni presi in esame, basandosi su significativi estratti sia di saggi che di opere letterarie (prosa e poesia).

Tale approccio permetterà al singolo partecipante di prendere confidenza con temi e forme espressive che lo porteranno poi ad individuare un autore contemporaneo cui dedicherà la propria attenzione per orientare e sviluppare la sua ricerca personale. Quest’ultima sfocerà nella redazione di un testo scritto incentrato su una o due opere specifiche dell’autore prescelto (verranno soprattutto presi in considerazione i romanzi, ma non sono da escludere raccolte poetiche o testi teatrali) che saranno presentate e analizzate applicando alcuni criteri di base dell’indagine narratologica e poetica.

Valutazione

Verranno valutati due momenti distinti del lavoro:

quello comune, e cioè l’approccio ai documenti e ai testi introduttivi e la loro comprensione; è richiesta una partecipazione attiva e una buona predisposizione a cogliere ed assimilare gli elementi via via individuati per poi potersene servire nel lavoro personale;

quello individuale, di cui si apprezzerà in particolare la capacità di rendere conto del (dei) testo (i) scelto (i) sia sul piano dei contenuti che della forma e di inquadrare l’analisi proposta nel contesto generale affrontato nell’ambito del LaM proposto.

Nell’attribuzione della nota finale saranno evidentemente considerati sia la qualità contenutistica e formale dell’elaborato scritto (in modo peraltro preponderante), sia la capacità espositiva durante la presentazione orale dei risultati della propria ricerca. I partecipanti saranno caldamente invitati a far uso della lingua francese in ogni tipo di attività, ma verranno pure accettati scritti e presentazioni in italiano da parte di chi ritenesse di non possedere i mezzi linguistici adeguati (gli allievi per esempio che non seguono il corso di francese L2 o L3).

Bibliografia selettiva

Opere di riferimento

MAXIMIN, Daniel, Les Fruits du cyclone, une géopoétique de la Caraïbe, Paris, éd. du Seuil, 2006

ANTOINE, Régis, Rayonnants écrivains de la caraïbe, éd. Maisonneuve et Larose, 1998

CHAMOISEAU, Patrick, CONFIANT, Raphaël, Lettres créoles. Traces antillaises et continentales

de la littérature, Paris, Hatier, 1991

LACARRIERE, Jacques, Ce que je dois à Aimé Césaire, Ed. Bibliophane, 2004

BENIAMINO, Michel, GAUVIN, Lise, Vocabulaire des études francophones, Les concepts de base,

Presse universitaires de Limoges, coll. Francophonie, 2005

BONN, Charles, Littérature maghrébine d’espression française, öd. Edicef-aupelf, 1996

CHEVRIER, Jacques, Littérature nègre, nouvelle éd. Revue et corrigée, Paris, A.Colin, 1999

CHEVRIER, Jacques, Lecteur d’Afriques, Paris, Champion, 2005

COMBE, Dominique, Poétiques francophones, Paris, Hachette, 1995

Banche dati in internet

www.bm-limoges.fr

www.litaf.cean.org (letteratura dell’Africana francofona)

www.limag.org (letteratura del Maghreb)

www.lehman.edu/ile.en.ile (letteratura delle Antille)

http://jydupuis.apinc.org/ (letteratura del Québec)

Alcune opere “classiche” (salvo indicazione contraria si tratta di romanzi)

SEHGHOR, Léopold Sedar, Anthologie de la nouvelle poésie nègreete malgache de langue

française, préface de J.-P. Sartre, Paris, Puf, 1948 (poesia)

LAYE, Camara, L’Enfant noi, réed. Préfacée par Alain Mabanckou, Paris, Plon, 2006

GLISSANT, Edouard, La Lézarde, Paris, Seuil, 1958

FANON, Frantz, Les Damnés de la terre, réed. La Découverte/Poche, 2002 (saggio)

HAMIDOU KANE, Cheic, L’Aventure ambiguë, réed, 10/18, 2003

OULOGOUEM, Yambo, Le Devoir de violence, réed. Le Serpent à Plumes, 2003

KOUROUMA, Amadou, Les soleils des indépendances, Paris, Seuil, 1976

BEN JELLOUN, Tahar, La Nuit sacrée, Paris, Seuil, 1987

DEPESTRE, René, Hadriana dans tous mes rêves, Paris, Gallimard, 1988

CHAMOISEAU, Patrick, Texaco, Paris, Gallimard, 1992

MAALOUF, Amin, Le Rocher de Tanios, Le Livre de Poche, 1993

BEYALA, Calixthe, Les Honneurs perdus, Paris, Albin Michel, 1996

CONDé, Maryse, Le Coeur à rire et à pleurer, Paris, Robert Laffont, 1999

KOUROUMA, Amadou, Allah n’est pas obligé, Paris, Seuil, 2000

Il LaM di Francese, benché rivolto soprattutto e per ovvi motivi agli allievi che frequentano la

materia nei vari curricoli, è aperto a tutti.

Materia: Geografia Docente: Giovanni Simona

Il benessere sostenibile

Qualità ambientale e sociale della produzione, commercio equo, consumo responsabile

“Al giorno d’oggi la gente sa il prezzo di tutto ma non conosce il valore di niente”

Oscar Wilde

Introduzione Chi stabilisce il valore del mondo? Negli ultimi decenni si è scoperto che una parte importante delle merci che compriamo sono prodotte da una manodopera sfruttata e maltrattata; inoltre le tecniche utilizzate comportano un degrado grave dell’ambiente. Nelle nostre economie le merci sono perlopiù acquistate sulla base del loro prezzo o della marca senza prestare attenzione alla provenienza e alle condizioni di produzione. Il prezzo è sistematicamente distorto dalla logica del mercato e del profitto. Il mercato non riesce a valutare con equità il valore del lavoro e del patrimonio naturale, i bisogni delle persone, le necessità delle generazioni future. Questa situazione sta minando gravemente la salute degli ecosistemi e impedisce il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori dei paesi del Sud: per ogni chilo di sogliola pescato in modo industriale, si rigettano in mare quattro chili di pesce di “scarto”; gli oceani si esauriscono e i pescatori artigianali delle coste sono sempre più poveri e devono emigrare. I giocattoli che vengono offerti ai bambini a Natale non sono prodotti da elfi sereni ma da giovani donne che lavorano 14 ore al giorno, 6 giorni ogni settimana, senza ottenere nemmeno un salario di sussistenza che rappresenta meno del 3% del prezzo di vendita. Un pasto di “fast food” costa decine di dollari se si tiene in considerazione la deforestazione e i costi per la cura delle persone obese e diabetiche. A partire dagli anni ’80 del ventesimo secolo si sono sviluppate varie iniziative per modificare questa situazione. Diversi organismi non governativi hanno promosso il “Fairtrade”, il commercio equo, solidale e sostenibile con le seguenti finalità:

- Ridurre la povertà e lo sfruttamento, sviluppare le capacità lavorative, favorire l’inserimento sociale delle persone meno abbienti mediante attività produttive, commerciali e culturali.

- Sviluppare la consapevolezza della provenienza e del percorso dei beni di consumo.

- Favorire la conoscenza dei produttori e delle loro condizioni di lavoro e di vita. - Promuovere la collaborazione con i produttori per sviluppare attività socialmente

eque e rispettose dell’ambiente naturale. - Individuare varie strategie di uso intelligente delle risorse e dei beni comuni

dell’umanità. - Sviluppare un apparato giuridico per sostenere il commercio equo e sostenibile nei

paesi del Nord e del Sud. Di fronte a queste sfide planetarie, i cittadini sono chiamati a diventare dei “consum’attori” promuovendo una cultura del consumo responsabile che fa coincidere il comportamento di acquisto con i propri ideali etici.

Con questo Lavoro di Maturità, si propone agli studenti di svolgere una ricerca con i seguenti obiettivi:

- realizzare un esame della situazione sociale e ambientale attuale nei contesti di produzione di alcuni beni usati dalla nostra società;

- svolgere un’analisi critica delle cause delle situazioni problematiche; - individuare le iniziative che promuovono varie soluzioni operative; - delineare alcune prospettive per il futuro dell’umanità e della Terra.

Alcune tematiche che si possono approfondire mediante il corso: 1) Il “valore” del mondo: il prezzo dei prodotti e il valore dei prodotti 2) Le logiche produttive delle multinazionali e le politiche delle associazioni

altermondialiste 3) I “commons”, i beni comuni: le foreste, l’acqua, l’aria, gli ecosistemi

Come proteggerli dalla privatizzazione e dallo sfruttamento? 4) Il recupero della sovranità alimentare: il ruolo delle federazioni contadine, come “la Via

Campesina” 5) Alimentazione e benessere sostenibile

Oggi: “7 miliardi di abitanti, un miliardo di affamati e un miliardo di obesi ” Domani: nutriamo in modo sostenibile 10 miliardi di abitanti

6) Le diete alimentari: bilanci energetici e inquinamento 7) La biopirateria e la conservazione della biodiversità 8) “Agricoltura e nutrizione con la natura”: salute degli ecosistemi, delle piante coltivate e

degli animali di allevamento 9) Il commercio equo dal pionierismo alla grande distribuzione: aspetti giuridici, politici ed

economici 10) Le donne dei Paesi del Sud e la promozione dell’economia sostenibile: conservazione

degli ecosistemi, agricoltura biologica, risorse energetiche rinnovabili, partecipazione al commercio equo

11) L’industria tessile e dei giocattoli e la condizione operaia nei paesi del Sud 12) Le materie prime e la produzione di beni dell’elettronica e dell’informatica 13) Il consumo responsabile: strategie per diventare dei “consum’attori”

Le parti del corso

a) Introduzione tematica e metodologica: la costruzione di una problematica, la metodologia, le fonti e le tappe di svolgimento della ricerca.

b) Parte generale: analisi della problematica svolta dal docente; ricerca d’informazioni da parte degli studenti; analisi a gruppi di casi concreti per acquisire competenze e autonomia di lavoro.

c) Parte individuale: gli studenti dovranno approfondire, mediante le ricerche individuali, un tema specifico all’interno dell’argomento quadro del Lavoro di Maturità e redigere un documento.

d) Presentazione orale: nei mesi di novembre e dicembre 2013 gli studenti presenteranno oralmente l’argomento e i risultati della loro ricerca, evidenziando gli aspetti metodologici e l’analisi critica delle ipotesi di lavoro.

Criteri di valutazione Ai fini della valutazione, saranno considerate la costruzione della problematica, la struttura della ricerca, la coerenza scientifica e metodologica, la qualità dell’argomentazione per la parte scritta. Per la parte orale, saranno considerate la chiarezza espositiva, l’animazione, la qualità dei sussidi didattici.

Bibliografia generale - AA.VV. (a cura di Sommaruga Bodeo L.), Osare, prospettive per cambiare di rotta, Ed. FCE, Milano 2001. - Brown L., 9 miliardi di posti a tavola, la nuova geopolitica della scarsità del cibo, Ed. Ambiente, Milano 2012. - Desmarais A.A., La via Campesina, la globalizzazione e il potere dei contadini, Ed. Jaca Book, Milano 2009. - Gesualdi F., Manuale per un consumo consapevole, Ed. Feltrinelli, Milano 1999. - GRUSSTI, Gruppo cantonale per lo sviluppo sostenibile, Guida ai consumi responsabili, Ed. DECS, Bellinzona 2007. - Hawken P., Moltitudine inarrestabile (benedetta irrequietezza), Ed. Ambiente, Milano 2009. - Klein N., No Logo, economia globale e nuova contestazione, Ed. Baldini&Castoldi, Milano 2001. - Latouche S., Il tempo della decrescita, Ed. Eleuthera, Milano 2011. - Meloni M., La Battaglia di Seattle, Ed. Berti Altreconomia, Milano 2000. - Niggli P. Quale sviluppo dopo l’11 settembre, Per andare oltre la globalizzazione, Ed. Sonda, Casale Monferrato 2005. - Patel R., I padroni del cibo, Ed. Feltrinelli, Milano 2008. - Patel R., Il valore delle cose, Ed. Feltrinelli, Milano 2010. - Pearce F., Confessioni di un eco-peccatore, viaggio all’origine delle cose che compriamo, Ed. Ambiente, Milano 2009. - Stiglitz J. E., La globalizzazione che funziona, un altro mondo è possibile, Ed. Einaudi, Torino 2006. - Worldwatch Institute (a cura di Bologna G.), State of the World 2011, nutrire il pianeta, Ed. Ambiente, Milano 2012. - Worldwatch Institute (a cura di Bologna G.), State of the World 2012, verso una prosperità sostenibile, Ed. Ambiente, Milano 2012. - Vandana Shiva, Campi di battaglia, biodiversità e agricoltura industriale, Ed. Ambiente, Milano 2001. - Vandana Shiva, Terra Madre, sopravvivere allo sviluppo, Ed, UTET Università, Milano 2004.

Materie: Geografia, Storia Docenti: Adriano Martignoni, Marco Pellegrini

Il film, uno strumento storico e geografico

Verso la fine degli anni '20, con l'invenzione del sonoro, il cinema divenne uno spettacolo «completo», come lo erano il teatro di prosa o l'opera. Con la differenza che la proiezione di un film, ripetibile infinite volte, aveva costi incomparabilmente più bassi rispetto a una rappresentazione teatrale, poteva essere realizzata in qualsiasi locale abbastanza ampio per contenere uno schermo ed era quindi alla portata di un pubblico vastissimo. Spettacolo popolare per eccellenza, esempio di fusione fra creazione artistica e prodotto industriale, il cinema non era solo un mezzo di svago, era anche un veicolo attraverso cui imporre immagini, personaggi e divulgare messaggi ideologici e visioni del mondo. Nel 1920, David Griffith, regista di Nascita di una nazione (1915) presagiva la graduale sostituzione dei libri di storia con i film storici, sostenendo che il cinema insegna in un lampo. Il cinema, ma anche la fotografia, non sono un semplice specchio del reale, qualcosa di

assolutamente oggettivo, come si credeva agli albori di entrambe le arti. Un film, o una fotografia, implicano necessariamente, la scelta di un punto di vista: non sono in grado di mostrare il passato come realmente era. Possono però sollecitare curiosità, spingere al confronto, essere un ideale punto di partenza per giungere all’approfondimento e ad una reale conoscenza e presa di coscienza storica. Un film per essere « storico » deve restituire fedelmente l’atmosfera e i problemi di un’epoca; il regista di un film storico deve farsi contemporaneo agli avvenimenti che narra, filtrandoli attraverso la sua sensibilità e la sua visione del mondo. In altri termini, fatti e personaggi del passato rivivono sullo schermo in maniera significativa solo se si assume la prospettiva dell’oggi. L’obiettivo del corso è quello di interrogarci sul ruolo e sulle modalità che il film ha assunto come testimone delle trasformazioni politiche, economiche, sociali e antropologiche della nostra società contemporanea al fine di costruire, sul piano metodologico e contenutistico, un approfondimento e ad una reale conoscenza e presa di coscienza storica-geografica.

Friztz Hippler, Der ewige Jude, 1940

1. Argomenti del Lavoro di Maturità a) Il film quale documento storico e geografico b) Il film quale agente storico e geografico c) Il film storico e geografico d) Esempi di filmografia

° La repubblica di Weimar : « Das Kabinet des Dr Caligari » (Le cabinet du docteur Caligari,

1919) di Robert Wiene. « Metropolis » (1930) di Fritz Lang. « Le testament du docteur

Mabuse » (1933) di Friz Lang.

° Film antisemiti : « Le Juif errant » (Der ewige Jude, 1940) di Fritz Hippler. « Le Juif Suss et

Les Rothschild » (1940) di Eberhard Taubert.

° Film educativi e di propaganda del periodo nazista : « Les aventures fantastiques du baron

de Munchhaüsen » (1942) di Josef von Baky. « Il trionfo della volontà » (1935) di Leni

Riefenstahl. « Der heilige Berg » (la montagne sacrée, 1934) di Arnold Fanck.

° Film che trattano il tema del colonialismo : « Man to Man » (2009) di Regis Wargnier.

«Indochine » (1993) di Regis Wargnier.

° Filmografia generale : « Scipione l’africano » (1937) di Carmine Gallone. « Nascita di una

nazione « (1915) di David Griffith« Ivan il terribile » (1944) di Eisenstein. « La congiura dei

boiardi » (1958) di Eisenstein. « Il gattopardo » (1953) di Visconti. « Senso » (1954) di

Visconti. « Miracolo a Milano » (1951). « I pugni in tasca » (1965) di Bellocchio. « La presa del

potere di Luigi XIV » (1966) di Rossellini. « Novecento » (1976) di Bernardo Bertolucci. « I

cavalieri che fecero l’impresa » (2001) di Pupi Avati. « Il mestiere delle armi » (2001) di

Ermanno Olmi. « La memoria delle allodole » (2007) dei fratelli Taviani. « Sangue pazzo »

(2008) di Giordana. « Il caimano » (2006) di Moretti. « Gomorra » (2008) di Garrone . « Full

Metal Jacket“ (1987) di Stanley Kubrick. « Yoyeux Noël » (2005) di Christian

Carion. « Elizabeth. The golden age » (2008) di Shekhar Kapur.

2. Un approccio pluridisciplinare: Perché? Il contributo pluridisciplinare permette un approfondimento, con ottiche metodologiche e disciplinari diverse, del legame esistente tra il dato oggettivo (il luogo, il territorio, il fatto storico) e un atto soggettivo (la rappresentazione, il punto di vista). Nei film il dato oggettivo è potenziato dalle proprietà di riproduzione del reale che derivano dalle tecniche fotografiche, ma ciò non toglie che l’immagine cinematografica risulti ugualmente espressione di un’intenzionalità, che diviene preponderante quando alle tecniche fotografiche si affiancano precise strategie di comunicazione.

3. Il corso si suddividerà in quattro parti:

Introduzione metodologica: la prima parte del corso verte sulla necessità di circoscrivere una problematica considerando le fonti a nostra disposizione; in un secondo momento si procede all’analisi, alla classificazione del documento filmato e alle esemplificazioni di possibili relazioni tra testo scritto (romanzo, documento storiografico, carta geografica,…) e rispettiva trasposizione cinematografica.

Parte generale: la presentazione e l’approfondimento di carattere storiografico e geografico saranno svolti dai docenti in collaborazione con la classe; in questa fase, per favorire l’acquisizione di competenze e autonomia nel lavoro, si darà ampio spazio all’analisi e all’interpretazione dei documenti scritti e del materiale video selezionato.

Parte individuale: gli studenti dovranno approfondire, mediante delle ricerche individuali scritte, un tema specifico scelto all’interno dell’argomento quadro del Lavoro di Maturità.

Presentazione orale: nei mesi di novembre e dicembre gli studenti presenteranno l’argomento e i risultati della loro ricerca, evidenziando gli aspetti metodologici e l’analisi critica delle ipotesi di lavoro. 4. Criteri di valutazione Ai fini della valutazione saranno determinanti la struttura della ricerca, il rigore scientifico e metodologico, la capacità espressiva e linguistica per la parte scritta; il grado d’approfondimento del tema, la chiarezza espositiva, la pertinenza scientifica e l’utilizzo dei sussidi didattici per la presentazione orale. 5. Bibliografia di riferimento: AAVV, Atlante dei luoghi, Cafoscarina, Venezia 2005. Anania F., I mass media tra storia e memoria, Rai ERI, 2008. Augé M., Non luoghi, Elèuthera, Milano 1993. Belting, Antropologia delle immagini, Carocci editore, Roma 2011. Bimbenet J., Film et histoire, Armand Colin, Paris, 2007. Chateau D., Esthétique du cinéma, Armand Colin, coll. Cinema, 2006. De Vecchis G., Staluppi G., Didattica della geografia, ed.Utet, Torino 2004, cap. 2, pp. 13-32 “Il quadro storico dell’educazione geografica” – cap. 13, pp. 165-174, “Geografia e mass media”. Ferraro G., Il libro dei luoghi, Jaca Book, Milano 2001. Friedman R., L’image et son Juif. Le Juif dans le cinéma nazi, Paris, Payot, 1983. Geertz C., Antropologia interpretativa, Il Mulino, Bologna 1988. Kern S., Il tempo e lo spazio, Il Mulino, Bologna 2005. Marazzi A., Antropologia della visione, Carocci, Roma 2002. Ortoleva P., Mediastoria. Mezzi di comunicazione e cambiamento sociale nel mondo contemporaneo, Milano, Il Saggiatore, 2002. Zimmer C., Cinéma et politique, Paris, Seghers, coll. Cinema 2000, 1974.

Materie: Greco, Latino

Docente: Genny Carella

Molte sono le cose mirabili, ma nessuna lo è più dell’uomo

(Sofocle, Antigone)

IL TEATRO ANTICO

dagli albori in Grecia agli sviluppi nel mondo latino

Il teatro antico di Epidauro in Grecia (Peloponneso)

Il presente Lavoro di Maturità si propone di indagare l’origine del teatro antico fin dai suoi primordi in suolo greco, per poi giungere a studiarne gli sviluppi e le modifiche all’interno della letteratura latina. Il mondo latino, soprattutto per quanto concerne aspetti connessi alla cultura ed alla letteratura, risulta piuttosto legato e dipendente da quello greco: ciò ci permetterà di osservare l’evoluzione subita dall’evento “teatro”. Lo studio di un simile fenomeno, infine, non esclude affatto un approfondimento dello stesso nell’età moderna e/o contemporanea con tutti i confronti del caso. CONTENUTI E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO La fase iniziale del lavoro prevede una parte introduttiva sull’origine del teatro in generale e sulla nascita di tragedia e commedia in particolare. Dopo aver differenziato il campo della storia da quello della leggenda, verrà affrontato il cruciale problema legato alla nascita della tragedia (con costante ausilio di fonti storico-letterarie il più vicino possibile, da un punto di vista cronologico, al periodo trattato) per poi andare ad analizzare tutta la questione organizzativa del teatro ad Atene (particolare rilievo sarà riservato all’aspetto religioso dell’evento stesso e dunque al ruolo di Dioniso). Verranno brevemente studiati i tre autori principali del teatro antico – Eschilo, Sofocle ed Euripide – allo scopo di fornire gli strumenti necessari per approfondimenti personali; una attenzione speciale sarà da dedicare alle delicate differenze concettuali che intercorrono tra i tre, piuttosto che agli specifici contenuti delle singole tragedie messe in scena. Per quanto attiene alla commedia, è mia intenzione fornire alcuni spunti per la riflessione personale: dall’origine della stessa, fino alle questioni che concernono la politica, il rifugio nel quotidiano, la satira, la parodia ed anche la fantasia. Gli autori presi in considerazione saranno soprattutto Aristofane e Menandro. Si tratterà infine il teatro a Roma: gli inizi, i tempi, i luoghi e gli attori. Come autori emblematici verranno proposti Plauto e Terenzio per poi mostrare anche il lavoro, in ambito teatrale, di un letterato del calibro di Seneca. Non sono da escludere riferimenti a messe in scena teatrali di epoca moderna. Nota Bene: per la redazione di questo lavoro di maturità, la conoscenza della lingua greca o latina non rappresenta un requisito necessario; gli allievi che già studiassero tali discipline all’interno del proprio curriculum avrebbero semplicemente la possibilità di leggere e/o citare gli autori trattati in lingua originale. La fase iniziale sarà giocoforza organizzata su lezioni di tipo seminariale, allo scopo di introdurre gli allievi alla materia e porli in grado di conoscerne a sufficienza i contenuti. Durante queste prime lezioni la docente rimane comunque sempre disponibile a richieste di chiarimenti e/o approfondimenti. Dopo la parte più propriamente contenutistica e dedicata ai concetti, si passerà ad una impostazione prevalentemente tecnica: in cosa consista un lavoro di maturità, come ci si possa orientare tra le varie fonti da analizzare e come si possa effettuare una cernita efficace tra le stesse, come si costruisca un lavoro che abbia una veste scientifica anche dal punto di vista grafico (intestazione, carattere di scrittura, spaziatura, note a piè di pagina, citazioni in corpo di testo, bibliografia, etc.). Molto tempo sarà infine dedicato ai percorsi individuali seguiti e discussi in classe e consegnati alla docente secondo scadenze regolari e ben fissate, anche durante l’estate, se lo studente lo vorrà oppure ciò dovesse rivelarsi utile e/o necessario per un corretto e proficuo svolgimento dello stesso lavoro.

L’ambito di ricerca del presente LAM è senza dubbio molto ampio, sia dal punto di vista cronologico che tematico: esso offrirà pertanto estese possibilità di indagine, dall’antichità fino ai giorni nostri. Starà allora alle inclinazioni ed alla sensibilità del singolo allievo trovare uno spazio ben delimitato e specifico nel quale avviare il proprio studio. Si potrebbe, a titolo d’esempio, seguire una tragedia o una commedia dalla sua nascita fino ad oggi, oppure indagare una tematica ricorrente in diverse tragedie o addirittura in una tragedia ed in una commedia; risulta sempre interessante anche una riflessione dal punto di vista iconografico (rappresentazioni di scene teatrali su vasi, quadri, mura di città; ricostruzioni di teatri antichi nei vari luoghi e nei differenti periodi storici; riproduzioni di particolari personaggi in scene e/o epoche diverse etc.): le opportunità di studio sono dunque numerose. VALUTAZIONE

Nella fase comune saranno positivamente valutati i seguenti elementi: la partecipazione attiva alle lezioni e alle varie attività organizzate durante le stesse; la capacità di cogliere ed assimilare i diversi spunti di riflessione dati dalla docente in vista del successivo lavoro personale; l’attenzione, l’educazione ed il rispetto mostrati nel contesto classe.

Durante il lavoro individuale si procederà alla valutazione di: serietà e scientificità del lavoro nel suo complesso - in modo particolare l’attendibilità delle fonti, la correttezza delle citazioni, il rigore nelle note e nella bibliografia - oltre chiaramente all’utilizzo di un buon linguaggio e di una logica nella sequenzialità dei pensieri. Anche la finale esposizione orale della ricerca avrà un peso nella valutazione complessiva del lavoro.

BIBLIOGRAFIA DI BASE

ADRIANI E., Storia del teatro antico, Carocci, Roma 2005. ALBINI U., Nel nome di Dioniso. Vita teatrale nell’Atene classica, Garzanti, Milano 1991. AVEZZÙ G., Il mito sulla scena: la tragedia ad Atene, Marsilio, Venezia 2003. BOSISIO W., I Romani a teatro, Laterza, Roma-Bari 1986. CHIARINI G., Introduzione a Plauto, Laterza, Roma-Bari 1991. CUPAIOLO G., Terenzio: teatro e società, Loffredo, Napoli 1991. DE ROMILLY J., La tragedia greca, Il Mulino, Bologna 1996. DI BENEDETTO V., Euripide: teatro e società, Einaudi, Torino 1971. DI BENEDETTO V., L’ideologia del potere e la tragedia greca. Ricerche su Eschilo, Einaudi, Torino 1981. DI BENEDETTO V., Sofocle, La Nuova Italia, Firenze 1988. FERRARI F., Introduzione al teatro greco, Sansoni, Milano 1996. GAZICH R. (a cura di), Il potere e il furore. Giornate di studio sulla tragedia di Seneca: Brescia, febbraio 1998, Vita e pensiero, Milano 2000. LANZA D., Menandro, in Lo spazio letterario della Grecia Antica, diretto da G. Cambiano, L. Canfora, D. Lanza, Salerno, Roma 1993, vol. I, tomo II, pagg. 501-26. MASTROMARCO G., Introduzione ad Aristofane, Laterza, Roma-Bari 1994. PALMIERI N., L’eroe al bivio,: modelli di mors volontaria in Seneca tragico, ETS, Pisa 1999. PARATORE E., Storia del teatro latino, Vallardi, Milano 1957. PERELLI L., Il teatro rivoluzionario di Terenzio, La Nuova Italia, Firenze 1973. PETRONE G., La scrittura tragica dell’irrazionale. Note di lettura al teatro di Seneca, Palumbo, Palermo 1984. QUESTA C., RAFFAELLI R., Maschere, prologhi, naufragi nella commedia plautina, Adriatica, Bari 1984. SANDBACH F. H., Il teatro comico in Grecia e a Roma, Laterza, Roma-Bari 1979.

SERRA G., Da tragedia e commedia a lode e biasimo, J. B. Metzler, Stuttgart-Weimar 2002. THOMSON G., Eschilo e Atene, Einaudi, Torino 1949. UNTERSTEINER M., Sofocle, Lampugnani Nigri, Milano 1974.

Ricostruzione di un teatro romano

Materie: Informatica, Matematica Docenti: Carlo Born, Remigio Tartini

GEOMETRIA

“Non sono molte le teorie matematiche a cui sia toccato di conseguire una sorta di vera e propria

notorietà presso il pubblico dei non specialisti, e le geometrie non euclidee costituiscono proprio

uno di questi casi privilegiati. Si può essere certi infatti, che ogni persona colta le abbia sentite

nominare almeno una volta in vita sua, quando le sia capitato di incontrare qualche riflessione

filosofica o considerazione critica circa la natura della matematica”1.

Tutti ci siamo confrontati, nel percorso scolastico, con alcune tematiche di geometria che risalgono

agli albori della matematica: quelle di Euclide, di Pitagora, di Archimede. Di solito abbiamo trattato

argomenti di geometria euclidea e probabilmente è stato fatto anche qualche riferimento alla

geometria proiettiva, alle geometrie non euclidee, alla geometria frattale e alle teorie di matematici

come Gauss, Riemann, Poincaré, Hilbert.

Nel lavoro di maturità che proponiamo vogliamo analizzarne alcuni aspetti, non esclusi quello

storico o storico-artistico.

Un esempio su tutti: il tema delle geometrie non euclidee. Cosa sono? In che rapporto stanno con la

geometria euclidea? Quali modelli le rappresentano?

Sarà anche possibile seguire storicamente la loro genesi, le idee e i contrasti che nel XIX secolo

hanno portato ad una vera e propria rivoluzione nella matematica.

Un altro tema che abbraccia discipline apparentemente lontane è quello della geometria proiettiva

che può essere affrontato non solo in modo strettamente matematico, ma anche storico e artistico.

A questo proposito, basti pensare agli sviluppi della prospettiva o dell'assonometria in campo

artistico e architettonico, per esempio con Leon Battista Alberti e Luca Pacioli, fino alla nascita

della geometria descrittiva con Monge e Poncelet.

Per la descrizione dei modelli o la rappresentazione grafica useremo il software di geometria

dinamica Geogebra, sia nella versione 2D che nella versione 3D.

1Dalla prefazione di: E. Agazzi, D. Palladino: Le geometrie non euclidee; Mondadori, Milano 1978.

Svolgimento

In una prima fase, i docenti introdurranno a grandi linee alcuni dei temi proposti. Una volta che i

partecipanti avranno operato le loro scelte, potranno poi svolgere la loro ricerca in modo autonomo

su un determinato tema concordato con i docenti.

Chi si orienterà verso gli aspetti prevalentemente grafici avrà la possibilità di familiarizzarsi con le

funzionalità di base di Geogebra e di fare uso di questo strumento per la presentazione del proprio

lavoro.

Alcune possibili tematiche per il lavoro di maturità

Trattazione delle sezioni coniche e delle loro proprietà (da Ipparco a Desargues e a Pascal)

La geometria proiettiva, le assonometrie, la prospettiva, il metodo di Monge (come si

possono rappresentare oggetti dello spazio su un piano; applicazioni di Geogebra)

Le geometrie non euclidee (quale tipo di geometria descrive meglio la realtà fisica? I modelli

iperbolico ed ellittico)

Trasformazioni di Möbius (le trasformazioni del piano descritte per mezzo dei numeri

complessi; altre applicazioni di Geogebra)

La sfera di Riemann (un altro modo di interpretare i numeri complessi)

I quaternioni (cosa c'è dopo l'insieme dei numeri complessi? I quaternioni e le rotazioni)

La dimostrazione in geometria (quali “regole” stanno alla base di una dimostrazione?)

Gli assiomi di Hilbert (una riformulazione degli assiomi della geometria)

Valutazione

Un lavoro di Maturità non è una tesi di dottorato! Qualche errore nel testo finale non pregiudica la

possibilità di ricevere una buona nota; l'importante è che il lavoro sia frutto della propria

analisi personale, di una lettura e di un'elaborazione critica del materiale disponibile. Il testo finale

deve essere soprattutto un'esposizione onesta di una ricerca svolta con impegno e serietà.

Nella valutazione finale sarà considerata la coerenza del testo prodotto, la citazione corretta delle

fonti consultate e la capacità di esporre i temi salienti nella presentazione orale che avrà luogo verso

la fine del primo semestre di quarta.

Documentazione

Indicazioni sui possibili testi da consultare saranno date dai docenti nelle prime fasi del Lavoro di

Maturità e al momento della scelta dei temi. Chi volesse saperne di più potrà trovare molte

informazioni nei seguenti testi (alcuni in rete gratuitamente):

E. Agazzi, D. Palladino: Le geometrie non euclidee; Mondadori, Milano 1978.

U. Bottazzini: Il flauto di Hilbert. Storia della matematica; UTET, Torino 2007.

H. Coxeter: Unvergängliche Geometrie; Birkhäuser, Basel 1963.

P. Freguglia: La geometria fra tradizione e innovazione; Bollati Boringhieri, Torino 1999.

D. Hilbert, S. Cohn Vossen: Geometria intuitiva; Bollati Boringhieri, Torino 1991.

H. Schwerdtfeger: Geometry of complex numbers; Dover Publications, 1980.

R. Trudeau: La rivoluzione non euclidea; Bollati Boringhieri, Torino 1991.

Materia: Inglese Docenti: Daniela Casarin Saccomanno, Gabriella Herold Belotti

FROM UTOPIA TO NIGHTMARE RAPPRESENTAZIONI DISTOPICHE DELLA SOCIETÀ NELLA LETTERATURA,

NEL CINEMA E NELLA CULTURA ANGLOFONA

DESCRIZIONE Il termine “utopia” è stato coniato da Thomas

More nel 1516 e descrive una società ideale su

un’isola immaginaria. More derivò il termine dal

greco antico con un gioco di parole fra “ou-topos”

(cioè non-luogo) ed “eu-topos” (luogo felice);

utopia è quindi, letteralmente un “luogo felice

inesistente”.

La letteratura inglese è costellata di opere che, in

modo idealistico (utopian novels) o critico

(dystopian novels), immaginano e descrivono

società future, quasi sempre fantastiche, in cui le

fenditure del sistema politico e sociale vengono

risanate o, viceversa, satireggiate e utilizzate

quale monito per il lettore. Si può affermare che

tali romanzi costituiscano un genere narrativo a

sé. L’idea di una società perfetta ha stuzzicato, di

fatto, l’immaginazione di autori illustri quali

Jonathan Swift (Gulliver’s Travels) e H.G. Wells

(Men Like Gods). Più recentemente, vi è stata una

proliferazione di testi e film distopici, fondati per

la maggior parte su una critica del sistema sociale

moderno alquanto pungente e catastrofica:

George Orwell (Nineteen Eighty-four), Aldous

Huxley (Brave New World) e altri.

Ma qual è, o quali sono, le ragioni per cui questo filone letterario e cinematografico non

cessa di affascinare i lettori, generazione dopo generazione? Accanto all’elemento catartico

che può scaturire dalla triangolazione tra la condizione umana, la società ideale e la sua

alienazione, vi è senza dubbio la volontà, più o meno esplicita, di individuare un colpevole,

un responsabile della decadenza della società, su cui riversare tutte le paure, le ansie e le

frustrazioni di un popolo. Frammenti di ordine sociale che trovano ragion d’essere in

comportamenti violenti, egoistici (Lord of the Flies di William Golding, The Children of Men di

P.D. James, The Hunger Games di Suzanne Collins) , renitenti al cambiamento (The Lottery di

Shirley Jackson) o soggiogati dalla supremazia delle macchine (Player Piano di Kurt

Vonnegut).

George Orwell, Nineteen Eighty-four.

Aldous Huxley, Brave New World.

AREE TEMATICHE Il tema del Lavoro di Maturità è ampio e le

numerose opere letterarie offrono agli studenti

un grande ventaglio di possibili prospettive di

ricerca originali:

Lavoro in cui si predilige un approccio critico-

letterario: confronto tra due o più opere dello

stesso o di diversi autori, oppure

l’accostamento critico del testo letterario e la

sua trasposizione cinematografica.

Ricerca di taglio storico-culturale, che

predilige una lettura dell’opera in chiave

storiografica.

Approfondimento di temi specifici quali il controllo e la manipolazione del linguaggio e

dell’informazione, il modo in cui i vari tipi di società raffigurati sostengono o limitano la

libertà individuale, le varie raffigurazioni del “male sociale”, il ruolo della tecnologia, ecc.

SUDDIVISIONE DEL CORSO Il corso verrà organizzato in tre parti distinte:

La prima fase sarà dedicata ad un’introduzione storico-letteraria svolta dalle docenti,

durante la quale gli studenti leggeranno, per intero o sotto forma di estratti, alcuni testi

cardine della letteratura classica e anglofona, precursori di una serie di romanzi distopici

contemporanei. In seguito verrà proposto un approfondimento metodologico al fine di

permettere agli studenti l’acquisizione di competenze per analizzare in modo autonomo

e consapevole fonti di diversa natura (romanzi, pièces teatrali, poesie, lyrics,

lungometraggi, dipinti).

In un secondo momento, gli studenti saranno tenuti a svolgere individualmente delle

ricerche scritte su un tema specifico nell’ambito dell’argomento generale del Lavoro di

Maturità. Durante questa fase, gli allievi potranno fare capo alle insegnanti, che

svolgeranno un ruolo di supporto.

Infine, gli studenti presenteranno oralmente i risultati del loro lavoro.

OBIETTIVI I principali obiettivi da perseguire sono i seguenti:

Mettere in pratica le competenze disciplinari acquisite nel corso degli studi liceali.

Acquisire una metodologia scientifica di base che permetta di destreggiarsi nella ricerca,

nella selezione e nell’analisi di fonti storiche, letterarie e cinematografiche.

Acquisire la capacità di lavorare in modo autonomo e gestire una presentazione orale e

la produzione di un elaborato scritto.

Sviluppare l’interesse per un’attività di ricerca basata sull’analisi di fonti diverse.

Ray Bradbury, Fahrenheit 451.

CRITERI DI VALUTAZIONE Sia la ricerca scritta sia la presentazione orale saranno oggetto di valutazione. Per la parte

scritta verranno presi in considerazione i seguenti criteri: il rigore scientifico e metodologico

(citazioni, bibliografia), il grado di approfondimento del tema, l’originalità del lavoro e la

chiarezza espositiva del testo, che potrà essere redatto sia in lingua inglese sia in italiano.

Nella presentazione orale saranno importanti la capacità espressiva e di sintesi, la logica

espositiva e l’utilizzo dei sussidi didattici. Inoltre, si terrà conto della capacità di affrontare e

risolvere le difficoltà insite nell’elaborazione di un lavoro di ricerca.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO ATWOOD Margaret. The Handmaid's Tale (1985)

BRADBURY Ray. Fahrenheit 451 (1953)

BURGESS Anthony. A Clockwork Orange (1962)

COLLINS Suzanne. The Hunger Games (2008)

DASHNER James. The Maze Runner (2009)

DELILLO Don. Underworld (1997)

GOLDING William. Lord of the Flies (1954)

HARRIS Robert. Fatherland (1992)

HUXLEY Aldous. Brave New World (1932)

ISHIGURO Kazuo. Never Let Me Go (2005)

JACKSON Shirley. The Lottery (1948)

JAMES Phyllis Dorothy. The Children of Men (1992)

KARP David. One (1953)

KING Stephen. The Running Man (1982)

LEVIN Ira. This Perfect Day (1970)

MATHESON Richard. I am Legend (1954)

MCCARTHY Cormac. The Road (2006)

ORWELL George. Nineteen Eighty-four (1948)

VONNEGUT Kurt. Player Piano (1952)

Margaret Atwood, The Handmaid’s Tale.

Materia: Italiano Docente: Roberto Falconi

(Soprav)vivere nel grigio. Figure di antieroi nella narrativa italiana degli anni Duemila

“Torno a dire, monsignore, rispose dunque, “che avrò torto io... Il coraggio, uno non se lo può dare. (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi)

Persona e personaggio, eroe e antieroe1 Personaggio e persona sono termini che derivano entrambi dal latino persona, che indica una maschera di teatro e poi, per metonimia, il ruolo assegnato a questa maschera. Ma qual è, nel dettaglio, il rapporto che lega queste due nozioni? Come evolve attraverso i secoli? Che cosa porta ogni lettore ad amare o detestare un personaggio, questa entità di carta che vive solo sulla pagina? Quali stratificazioni di segni ne permettono la costruzione? Che dire poi dell’eroe, che non è semplicemente il personaggio la cui caratterizzazione è più dettagliata, ma il vero e proprio centro del racconto, su cui cade l’occhio del lettore e da cui si definisce tutto il sistema dei personaggi e la loro gerarchia. La costruzione dell’eroe intrattiene legami stretti con la dimensione sociale, storica e mitica dell’esistenza. Esso deve pertanto essere considerato come un oggetto socioculturale, la cui evoluzione interessa la storia letteraria e la sociologia. A partire dalla sua nascita nell’Antichità, ha perso molto della sua aura sacra, fino a trasformarsi in un ”Uomo senza qualità”. La funzione principale dell’eroe è quella di stabilire un legame tra l’uomo e la divinità. È per questo che, in origine, è oggetto di un culto religioso che si secolarizzerà progressivamente, per divenire sempre più profano, attraverso l’eroe tragico, epico, storico, romanzesco e, infine, mediatico (si pensi alle “star” del cinema). La raffigurazione dell’eroe risponde a tratti ben precisi: incarna sempre i valori della comunità, affronta i pericoli che ne minacciano l’ordine. È per questo che è necessariamente un uomo fuori dal comune, la cui superiorità si impone; è un “uomo nobile” (Aristotele), la cui rappresentazione, che si incontra nelle epopee omeriche e nelle tragedie antiche, si mantiene nella gesta medievali e nella tragedia classica, in cui l’eroe continua a rappresentare i valori della guerra e della religione della società e a fare da legame tra sacro e profano. Ciononostante, con l’avvento del mondo moderno, annunciato dal Don Chisciotte di Cervantes, la superiorità e la singolarità dell’eroe cominciano ad essere contestate. La nascita delle società industriali, laiche e liberali, non permette più alla sfera sociopolitica di garantire il legame col sacro e di mantenere dei valori universali. In questo contesto, la letteratura è impotente nel preservare la dimensione mitica che lega il corpo sociale: non le resta che conservare la nostalgia dell’universo delle origini, nel quale proietta i valori che ha perso. Così, l’eroe non è più designato come un modello, ma denunciato come un’illusione. Lo sviluppo del realismo è decisivo in questo processo di desacralizzazione dell’eroe in personaggio, se non addirittura in antieroe. L’estetica realista intende dare una rappresentazione esatta di tutte le categorie sociali: come potrebbe utilizzare delle figure eroiche che, per loro natura, sono incaricate di

1 Le osservazioni qui riportate sono in larga parte liberamente tratte e tradotte da GLAUDES, Pierre; REUTER, Yves, Le personnage, Paris, PUF, 1998.

incarnare un ideale sovrumano? La scelta degli scrittori realisti cade dunque sugli individui che non si distinguono per nulla, perché sono i più rappresentativi dell’umanità. Gli autori e i romanzi proposti I romanzi proposti sono tutti di recentissima pubblicazione e generalmente lontani da quelli che hanno scalato le classifiche delle vendite. Numerosi sono gli inetti e gli “Uomini senza qualità” che li affollano. Alcuni si confrontano con le loro ossessioni e le loro solitudini disperate (Culicchia, Trevisan); altri sono professionisti stimati e socialmente ben inseriti cui un giorno, per le ragioni più diverse, sembra crollare tutto addosso, con il rischio di perdere ciò che hanno con tanta fatica costruito (Fontana, Piperno). Vi sono poi le vittime silenziose e impotenti di una società e di un mondo del lavoro sempre più violenti e subdolamente precari e competitivi (Carraro); uomini che vivono in modo conflittuale il rapporto con la loro terra (Sartori) o che si muovono come spettri in regioni sempre più brutalizzate dai capannoni industriali (Santarossa). Alcuni scrittori che hanno personalmente conosciuto il disagio optano per il racconto autobiografico (Roveredo); altri giocano tutto sul registro comico, rappresentando antieroi che ironizzano sulle proprie debolezze (De Silva). Al di là delle differenze, i romanzi proposti presentano un tratto comune: tutti si riferiscono a una ben definita realtà italiana, costituiscono cioè tante tessere di un mosaico che, benché provvisorio e incompleto, tenta di descrivere l’Italia contemporanea in alcune sue sfaccettature storiche, sociali, culturali, geografiche. Sarà proprio questo tentativo di costruzione di un ritratto della nuova identità italiana a rappresentare un costante esercizio di scambio e di confronto tra i partecipanti al seminario. Tipo di lavoro richiesto Ad ogni partecipante sarà richiesta l’analisi approfondita di un personaggio, con particolare attenzione per l’interazione con gli altri livelli narratologicamente rilevanti (la struttura del romanzo, lo spazio e il tempo, l’istanza narrativa e il tipo di focalizzazione, la lingua e lo stile). Organizzazione del seminario Il seminario si articolerà in quattro fasi: ad un primo momento di riflessione sulle nozioni di persona e personaggio, eroe e antieroe e sulla loro evoluzione, seguirà l’analisi dettagliata di alcuni personaggi moderni (gli inetti sveviani e il Marcovaldo di Calvino). Saranno in seguito presentati i romanzi proposti, in modo che ogni partecipante possa scegliere quello sul quale verterà l’analisi personale. Infine, vi sarà una serie di lezioni dedicate ai vari aspetti metodologici (come schedare e analizzare un testo narrativo, come allestire una bibliografia critica, come strutturare la propria analisi). Infine, ogni studente si occuperà del “proprio” romanzo, presentando regolarmente al docente l’evoluzione del lavoro. Competenze richieste e criteri di valutazione In via preliminare, non sono richieste competenze particolari, ma disponibilità ad impegnarsi ed entusiasmo per il soggetto scelto. La valutazione del LAM verterà sui seguenti sei punti: la pertinenza dell’approccio analitico scelto, la struttura del lavoro e dell’argomentazione, la profondità dell’analisi, la qualità espressiva, il rigore metodologico (tecnica della citazione, rinvii bibliografici, ecc.) e, infine, la qualità della presentazione orale.

Bibliografia Come indica TESTA, Enrico, Eroi e figuranti. Il personaggio nel romanzo, Torino, Einaudi, 2009, un utile e recente orientamento negli studi sulla categoria del personaggio è fornito dalla rassegna allestita da STARA, Arrigo, L’avventura del personaggio, Firenze, Le Monnier, 2004, da integrare con il bel saggio di FICARA, Giorgio, Homo fictus, in MORETTI, Franco (a cura di), Il romanzo, IV, Torino, Einaudi, 2003, pp. 641-58 (anche in FICARA, Giorgio, Stile Novecento, Venezia, Marsilio, 2007). Sull’evoluzione della nozione di eroe si vedano CRISAFULLI, Maria Lilla; FARESE, Carlotta, ad vocem, in Dizionario dei temi letterari, Torino, UTET, 2006, e MARENCO, Franco, Introduzione, in Dizionario dei personaggi letterari, Torino, UTET, 2003. Ricchezza di analisi testuali e nuove proposte teoriche si trovano in BOTTIROLI, Giovanni (a cura di), Problemi del personaggio, Sestante, Bergamo, 2001. Si veda inoltre il sintetico ma denso profilo, con particolare attenzione per gli studi di area francese, di GLAUDES, Pierre; REUTER, Yves, Le personnage, Paris, PUF, 1998, cui si rinvia, oltre che per il ricco apparato bibliografico, per le pagine dedicate agli approcci psicoanalitici e sociologici allo studio del personaggio. Sull’evoluzione della figura del personaggio nel cruciale passaggio dal Romanticismo al Decadentismo, si vedano i classici, più volte ristampati, PRAZ, Mario, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, Milano, BUR, 2008; BINNI, Walter, La poetica del decadentismo italiano, Firenze, Sansoni, 1996; e soprattutto, GIOANOLA, Elio, Il decadentismo, Roma, Studium, 1993. Si consulti anche SALINARI, Carlo, Miti e coscienza del decadentismo italiano, Milano, Feltrinelli, 1993, cui si rinvia in particolare per le pagine dedicate al superuomo dannunziano. Quadri più sintetici del periodo si trovano in FORTICHIARI, Valentina, Invito a conoscere il decadentismo, Milano, Mursia, 1990, che allarga la prospettiva anche alle coeve tendenze europee, e GIOVANNETTI, Paolo, Decadentismo, Milano, Editrice Bibliografica, 1994. Sulla figura dell’inetto in Svevo, si vedano le voci dedicate ai vari personaggi in Dizionario dei personaggi letterari, cit., e relative bibliografie. Sul personaggio di Zeno Cosini, si segnala in particolare LAVAGETTO, Mario, L’ impiegato Schmitz e altri saggi su Svevo, Torino, Einaudi, 1997. Limpide e molto ricche sono le schede di analisi presenti in alcune edizioni scolastiche dei romanzi sveviani: per Senilità, si vedano quelle curate da Guido BALDI (Milano, Principato, 1989), rispettivamente da Pietro SARZANA (Milano, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1995); per La coscienza di Zeno, quelle curate da Giovanna BENVENUTI (Milano, Principato, 1985), rispettivamente da Guido LUCCHINI (Milano, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1987). Sul personaggio calviniano di Marcovaldo, si vedano BARENGHI, Mario, Note e notizie sui testi. Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, in CALVINO, Italo, Romanzi e racconti, vol. I, Milano, Mondadori, 1991; CALVINO, Italo, Prefazione a Marcovaldo, Milano, Mondadori, 1993; CORTI, Maria, Testi o macrotesto? I racconti di Marcovaldo, in Il viaggio testuale, Torino, Einaudi, 1978. La bibliografia critica sui romanzi proposti è ovviamente ancora molto esigua. Sulle tendenze della narrativa più recente, si segnala l’eccellente saggio di CASADEI, Alberto, Stile e tradizione nel romanzo italiano contemporaneo, Bologna, Il Mulino, 2007, cui si rinvia anche per il ricco apparato bibliografico. Si vedano inoltre CALABRESE, Stefano, www.letteratura.global. Il romanzo dopo il postmoderno, Torino, Einaudi, 2005 e LUPERINI, Romano, La fine del postmodernismo, Napoli, Guida, 2005. Utili panorami degli ultimi trent’anni di narrativa italiana, con agili schede analitiche di alcuni romanzi, si trovano in ARCANGELI, Massimo, Giovani scrittori, scritture giovani. Ribelli, sognatori, cannibali, bad girls, Roma, Carocci, 2007 e in CARNERO, Roberto, Under 40. I giovani nella nuova narrativa italiana, Milano, Bruno Mondadori, 2010, di cui si vedano anche gli ampi allestimenti bibliografici. Particolarmente acute sono le pagine di SIMONETTI, Gianluigi, Sul romanzo italiano oggi. Nuclei tematici e costanti figurali, in «Contemporanea», III, 4, 2005, pp. 55-85 e ID., I nuovi assetti della narrativa italiana (1996-2006), in

«Allegoria», XX, 57, 2008, pp. 95-136. Si segnalano inoltre i vari numeri di SPINAZZOLA, Vittorio (a cura di), Tirature, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori - Il Saggiatore. Sulle questioni più specificamente stilistiche, si veda DARDANO, Maurizio, Stili provvisori. La lingua nella narrativa italiana d’oggi, Roma, Carocci, 2010 e relativa bibliografia. Per un approccio narratologico-strutturalista all’analisi del racconto, si rinvia soprattutto a GROSSER, Hermann, Narrativa, Milano, Principato, 1985 e a GENETTE, Gérard, Figure 3. Discorso del racconto, Torino, Einaudi, 2006, da integrare con il sintetico apparato metodologico che si trova in BEFFA, Bruno; GIANELLA, Giulia; PEDROJETTA, Guido, Il libro dei racconti brevi, 2 voll., Firenze, La Nuova Italia, 1998. Si vedano inoltre i classici SEGRE, Cesare, Avviamento all’analisi del testo letterario, Torino, Einaudi, 1999; BARTHES, Roland, Introduzione all’analisi strutturale dei racconti, in AA. VV., L’analisi del racconto, Milano, Bompiani, 1972, pp. 7-46; ECO, Umberto, Lector in fabula, Milano, Bompiani, 1985. Si vedano infine i recenti studi di DE MARCHI, Cesare, Romanzi. Leggerli, scriverli, Milano, Feltrinelli, 2007 e MAZZONI, Guido, Teoria del romanzo, Bologna, Il Mulino, 2011. Tra i possibili romanzi su cui verterà l’analisi individuale, si segnalano: Carraro, Andrea, Non c’è più tempo, Milano, Rizzoli, 2002. Carraro, Andrea, Il sorcio, Roma, Gaffi, 2007. Culicchia, Giuseppe, Ameni inganni, Mondadori, 2011. De Silva, Diego, La donna di scorta, Torino, Einaudi, 2001. De Silva, Diego, Non avevo capito niente, Torino, Einaudi, 2007. De Silva, Diego, Mia suocera beve, Torino, Einaudi, 2010. Fontana, Giorgio, Per legge superiore, Palermo, Sellerio, 2011. Garufi, Sergio, Il nome giusto, Milano, Ponte alle Grazie, 2011. Mascheri, Paolo, Il gregario, Roma, minimum fax, 2008. Mastrocola, Paola, Una barca nel bosco, Parma, Guanda, 2005. Piperno, Alessandro, Persecuzione. Il fuoco amico dei ricordi, Milano, Mondadori, 2010. Roveredo, Pino, Capriole in salita, Milano, Bompiani, 2006. Santarossa, Massimiliano, Hai mai fatto parte della nostra gioventù ?, Milano, Dalai Editore, 2010. Santarossa, Massimiliano, Viaggio nella notte, Macerata, Hacca, 2012. Sartori, Giacomo, Tritolo, Milano, Il Saggiatore, 1999. Trevisan, Vitaliano, I quindicimila passi, Torino, Einaudi, 2002. Trevisan, Vitaliano, Un mondo meraviglioso, Torino, Einaudi, 2003.

Materia: Musica Docente: Matteo Bronz

L’officina del compositore Analisi e produzione di brani musicali

Introduzione Come avviene il processo creativo di una nuova partitura musicale? Quali sono gli elementi che caratterizzano un brano musicale? Quanto conta l’ispirazione e la creatività e quanto la tecnica, il saper utilizzare procedure efficaci sul piano stilistico, formale e dell’orchestrazione? È un processo riservato a pochi eletti o può essere affrontato da tutti? Contenuti Partendo dall’analisi di brani esemplari il docente favorirà una prima riflessione sui seguenti concetti:

melodia, armonia, ritmo

stili e generi musicali

forma musicale

celebri orchestratori (Rimskij Korsakov, Respighi, Ravel) Verranno inoltre affrontate e discusse le seguenti tematiche:

trascrizione di brani pianistici per musica da camera, banda, orchestra

improvvisazione, estro, ispirazione

notazione musicale al computer, creazione di partiture, parti singole, Midi Files

introduzione all’uso di un sequencer e di strumenti virtuali Si proporrà infine un lavoro individualizzato dello studente, sotto la supervisione del docente, comprendente - un’analisi di un brano di riferimento a scelta, secondo i principi della ricerca musicologica (contesto storico e stilistico, forma, ricezione da parte del pubblico e della critica), possibile punto di partenza stilistico o di genere per un - adattamento, arrangiamento, o composizione di un brano musicale.

Il testo del lavoro di maturità presenterà l’analisi del brano scelto e una documentazione del lavoro creativo svolto dallo studente. Obiettivi Parallelamente al lavoro presentato precedentemente si approfondiranno e si acquisiranno i metodi della ricerca e della relazione, toccando i seguenti aspetti:

documentazione, fonti primarie e secondarie, bibliografia

descrizione del lavoro fatto: strutturazione del dossier, articolazione, argomentazione

organizzazione di un lavoro a lungo termine Metodologia La prima parte introduttiva sarà gestita dal docente, con il coinvolgimento attivo degli studenti. Seguirà una seconda parte di organizzazione dei singoli, seguita dal docente. Si prevede infine la terza parte di relazione seminariale del lavoro svolto e la consegna del testo definitivo. Criteri di valutazione Per la tipologia stessa del lavoro di maturità, la valutazione è incentrata sulla qualità del lavoro di analisi, elaborazione e documentazione del percorso svolto dallo studente, espressi nella forma testuale e nella relazione orale. Si considererà pure l’impegno espresso in itinere, l’atteggiamento collaborativo nel gruppo, la riflessione autocritica sul lavoro svolto. Bibliografia A. Composizione, armonia, forma, orchestrazione (testi in italiano)

ADLER Samuel, Lo studio dell’orchestrazione, Torino: EDT 2008, 946

BAS Giulio, Trattato di forma musicale, Milano: Ricordi 1913, XXXII, 352

BELLISARIO Angelo, Pratica di analisi musicale, Milano: Rugginenti 1981, 123

CASELLA Alfredo – MORTARI Virgilio, La tecnica dell’orchestra contemporanea, Universal Music MGB 2008, 266

COPLAND Aaron, Come ascoltare la musica, Milano: Garzanti 2001, 224

DE LA MOTTE Diether, La melodia, Roma: Astrolabio Ubaldini 2010, 454

DE LA MOTTE Diether, Manuale di armonia, Roma: Astrolabio Ubaldini 2007, 377

DIONISI Renato, Appunti di analisi formale, Milano: Curci 2010, 44

LESKÓ Vilmos, Le forme della musica strumentale, Milano: Rugginenti 1990, 180

SCHÖNBERG Arnold, Manuale di armonia, Milano: Il Saggiatore 2008, 609

PISTON Walter, Armonia, Torino: EDT 1996, 576

B. Composizione, armonia, forma, orchestrazione (testi in inglese)

CACAVAS John, The Art of Writing Music: A Practical Book for Composers and Arrangers, Alfred Publishing 1993, 196

CACAVAS John, Music Arranging and Orchestration, Alfred Publishing 1985, 192

COROZINE Vince, Arranging Music for the Real World: Classical and Commercial Aspects (Book & CD set), Pacific: Mel Bay Publications 2002, 205

ERIKSON Frank, Arranging for the Concert Band, Warner Bros 1983, 178

PEJROLO Andrea, Richard DE ROSA, Acoustic and MIDI Orchestration for the Contemporary Composer, Boston: Focal Press 2007, 312

RUSSO William, Composing Music: A New Approach, University of Chicago Press 1988, 240

SMITH BRINDLE Reginald, Musical Composition, Oxford University Press 1986, 188

RIMSKY-KORSAKOV Nikolay, Principles of Orchestration, Dover 2006, 489

C. Organizzazione e redazione di un testo

BIRATTARI Massimo, Italiano: lo stile, Ponte alle Grazie 2000, 224

BRUNI Francesco, Manuale dell’italiano professionale, Zanichelli 2003, 336

BRUNI Francesco, Manuale di scrittura e comunicazione per la cultura personale, per la scuola, per l’università, Zanichelli 1997, 448

CERRUTI Massimo – CINI Monica, Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza 2007, 159

CORNO Dario, Scrivere e comunicare. Teoria e pratica per apprendere a scrivere e migliorare il proprio stile, Paravia 1999, 144

ECO Umberto, Come si fa una tesi di laurea, Milano: Bompiani 2001

SALA Virginio B., Tesi di laurea con computer e internet, Milano: Apogeo 2009, 189

SERAFINI Maria Teresa, Come si studia, Milano: Bompiani 1989

SERAFINI Maria Teresa, Come si scrive, Milano: Bompiani 2001

D. Risorse in rete

Raccolta di idee sulla composizione: http://iwritethemusic.com

Programma open source di notazione musicale: http://musescore.org/it

BELKIN Alan, Guide alla forma, contrappunto, armonia e orchestrazione: https://www.webdepot.umontreal.ca/Usagers/belkina/MonDepotPublic/bk.O/

Materia: Pedagogia/Psicologia

Docente: Edio Pellandini

Insieme ma soli

“Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri.” È il titolo eloquente del nuovo saggio di Sherry Turkle, psicologa laureata ad Harvard che attualmente insegna sociologia della scienza al MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston e che, per le sue lucide analisi sugli effetti psicologici e sociali che le tecnologie informatiche hanno sull’individuo, è stata definita l’”antropologa del cyberspazio” e la “tecno-Freud”, capace di individuare e descrivere i cambiamenti della società prima di qualunque altro.

La sua tesi, corroborata da ricerche sul campo, è che le nuove tecnologie alla base della comunicazione digitale contemporanea ci fanno credere di essere meno isolati perché sempre connessi. Si tratta però dell’illusione di una reale intimità: i nostri profili online esistono in funzione del numero dei contatti, oggetti inanimati e intercambiabili che acuiscono il senso di solitudine. Allo stesso tempo si sta completando il ventaglio dei rapporti possibili con i robot, giunti in fase avanzata e simili a noi, in grado di interagire con il linguaggio naturale ed esprimere un’ampia gamma di espressioni facciali. Si tratta di un paradosso: mentre gli amici in rete sono in realtà presenze prive di sostanza, molti desiderano attribuire emozioni umane ai robot: "La robotica e la connettività sono complementari: ci conducono inesorabilmente al ritiro relazionale. Con i robot sociali siamo soli, ma ci illudiamo di essere "insieme". Grazie alle connessioni rese possibili dalla tecnologia, siamo "insieme", ma questa forma di esistenza è così vuota, così limitata che siamo de facto soli. Le nostre tecnologie ci spingono a trattare il nostro prossimo come un mero oggetto, un oggetto a cui 'accedere' ma solo a quelle parti che troviamo utili, confortevoli o divertenti". (S. Turkle, 2012) C’è il rischio evidente di una dissociazione emotiva, ma la nostra tecno-Freud indica una speranza: anche dove la saturazione digitale è maggiore, molti, soprattutto tra i giovani, si interrogano su cosa sia davvero il rapporto umano, e chiedono un ritorno a forme più naturali di dialogo. Alla fine Facebook, il Tablet e lo Smartphone ci spingono a ricordare chi siamo veramente: esseri umani con scopi umani. Il corso si rivolge a quegli studenti che siano disposti ad approfondire uno dei tanti aspetti delle nuove tecnologie, analizzato con gli strumenti e gli obiettivi di scienze sociali come psicologia, sociologia, antropologia culturale, scienze della comunicazione o pedagogia, in funzione di evidenziarne, sia gli aspetti positivi, sia i pericoli nell’ambito delle relazioni umane. Alcuni possibili temi per le ricerche degli studenti

Relazioni sociali nei Social Network. Gli aspetti della relazione sociale “naturale” non trasferibili nel digitale. La rivoluzione giapponese con gli Android e Gynoyd postumani. Relazioni sociali nei videogiochi interattivi. Diversità nelle modalità di relazione digitale data dal media: Facebook e Twitter. Impatto sui bambini dei diffusissimi robot giocattolo interattivi (es. Furby).

Obiettivi

Saper scegliere un tema personale e approfondirlo con gli strumenti delle scienze sociali. Comprendere quali caratteristiche delle relazioni umane non sono trasferibili nel digitale. Considerare l’Altro da Me, sia nel modo fisico sia in quello digitale, come soggetto interagente. Metodologia

Introduzione alle metodologie di ricerca delle scienze sociali. Introduzione sui principali contenuti della proposta. Scelta del tema individuale e lavoro di ricerca autonomo con la collaborazione del docente

Criteri di valutazione

Impegno regolare per la durata del corso e rispetto delle consegne. Capacità di formulare ipotesi o interrogativi e esplicitare degli obiettivi chiari. Coerenza del lavoro, pertinenza e approfondimento delle argomentazioni. Applicazione della metodologia, scelta e uso delle fonti. Capacità di scrittura e di presentazione orale.

Bibliografia minima di riferimento, filmografia e siti web

SHERRY TURKLE, Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre di più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri., Codice, 2012. SHERRY TURKLE, La vita sullo schermo, Apogeo, 1997 M.T. WHITTY, A.N. CARR, Incontri@moci. Le relazioni ai tempi di Internet., Erickson, 2008. M. MASSAROTTO, Social network. Costruire e comunicare identità in rete, Apogeo 2011. G.PECCHINENDA, Videogiochi e cultura della simulazione: la nascita dell'"homo game", Laterza, 2003. Film: R. Scott, Blade Runner, 1982; S. Spielberg, A.I. Intelligenza artificiale, 2001; D. Fincher, The social Network, 2010. Sito: http://automatesintelligent.blog.lemonde.fr/2005/08/

Materia: Religione

Docente: Rolando Leo

BIOETICA IN DIALOGO CON I GIOVANI.

CHI PUÒ METTERE LE MANI SULLA VITA?

SU QUALI BASI GIUDICHIAMO CIÒ CHE È GIUSTO?

Con la nascita e lo sviluppo sempre più diffuso

della bioetica vengono favoriti la riflessione e

il dialogo – tra credenti e non credenti, come

pure tra credenti di diverse religioni – su

problemi etici, anche fondamentali, che

interessano la vita dell’uomo.

Giovanni Paolo II

Si tratta di un corso interattivo che spazierà sui temi fondamentali della bioetica. Dopo una

doverosa introduzione sul tema “cosa è la Bioetica”, correlato da riflessioni attorno ad una delle

tante definizioni che si possono presentare ai ragazzi (lo studio sistematico della condotta umana

nell'ambito della scienza della vita e della cura della salute, in quanto questa condotta è esaminata

alla luce dei valori morali e dei principi), si analizzeranno le principali correnti bioetiche (H. T.

Engelhardt jr., Elio Sgreccia, Maurizio Mori) accennando alla storia della Bioetica (dal greco bios

(vita) e ethos (costume) – termine che compare per la prima volta nel 1970, quando l'oncologo

americano Van Rensselaer Potter lo colloca nel titolo di un libro, Bioethics. Bridge to the Future,

nel quale si invita a sanare la separazione tra biologia ed etica, questo per poter garantire la

sopravvivenza dell'uomo e la qualità della vita, messe in pericolo dalla rottura degli equilibri

naturali, gettando in tal modo un "ponte verso il futuro").

A seguire avremo la presentazione di due temi “ponte” prima di addentrarci nella trattazione di

temi “basilari” in Bioetica: (a) Bioetica e Scienza (partendo da quanto affermato da Edgar Morin

(sociologo francese), il quale critica la visione tradizionale del ricercatore, servitore di una scienza

che "separa per principio fatto e valore, che elimina, cioè, al suo interno, ogni competenza etica,

fonda il suo postulato di oggettività sull'eliminazione del soggetto dalla conoscenza scientifica",

negando in tal modo qualsiasi responsabilità nei confronti della società da parte dello scienziato; si

discuterà sulla “manipolazione della vita, citando quanto sottolinea il biochimico austriaco Erwin

Chargaff: “Non sappiamo cosa sia la vita, eppure la manipoliamo come se fosse una soluzione di

sali inorganici"); (b) Bioetica e Filosofia (faremo conoscere ai ragazzi, in maniera semplice e chiara,

personaggi come Aristotele, Kant, Singer, introducendo il ruolo della “ragione in Bioetica”).

In un terzo momento toccheremo il tema “della Persona e della Vita” (antropologia cristiana e

valore della vita), trampolino di lancio verso la trattazione di temi più specifici. Si cercherà di

esemplificare questo soggetto, partendo dalla frase: “Tra le realtà intra-mondane l’uomo gode di

uno statuto singolare; certo, la sua corporeità lo rende affine alle realtà materiali, mentre ai

viventi lo accomuna il dinamismo spontaneo, non comunicato, che sgorga dal suo stesso essere;

eppure bisogna riconoscere che la sua capacità di autocoscienza e di libertà, per la quale è in

grado di trascendere se stesso e di aprirsi al altro da sé, lo fa emergere al di sopra di ogni altra

realtà sensibile, anche vivente, conferendogli un tratto di irriducibile originalità”).

Seguirà poi uno sguardo sulla “Vita nascente”, con temi che saranno decisi dopo discussione con

gli allievi e scelti tra: (a) sessualità, amore e procreazione, (b) Lo statuto dell’embrione umano, (c)

manipolazione genetica e cellule staminali, (d) diagnosi pre-natale e interventi su embrioni e feti,

(e) sterilità e procreazione artificiale, (f) fertilità, l’aborto, contraccezione, (g) clonazione. Ogni

argomento verrà trattato da un punto di vista teorico (medico, scientifico, biologico), seguito da

quello etico (filosofico)-morale.

Si passerà poi alla “Vita che muore”, introducendo il concetto di “Vivere gli ultimi istanti”: (a) la

dignità della persona umana, (b) salute e malattia, (c) dovere di cura e accanimento terapeutico,

(d) trapianti d’organo, (e) la senescenza, (f) l’uomo nella decisione ultima (la morte nel mondo

contemporaneo e l’accompagnamento del morente), (g) cure palliative, eutanasia, testamento

biologico; anche in questo sottotitolo occorrerà scegliere e definire alcuni temi, temi che avranno

sempre un momento “scientifico” e un momento “etico-morale”.

METODO DI LAVORO

Il titolo del corso ben riassume la metodica che sarà utilizzata: prioritario sarà il dialogo con i

giovani, dopo un momento “teorico” e prima di arrivare alla conclusione, intesa come un

“approdare” o “giungere al fine proposto”, argomentando le “cose” dette e discusse. È prevista la

visita di un docente della Facoltà di Teologia dell’Italia settentrionale, bioeticista di lunga

esperienza (Prof. Paolo Merlo), per un momento di scambio che potrebbe essere allargato anche

ad altre classi liceali. Grande spazio sarà dato alle opinioni dei giovani, su temi che devono essere

trattati e presentati, per stimolare il confronto e l’interiorizzazione dei contenuti valoriali della

vita. Per alcuni temi potranno essere consigliati film che ben illustrano la situazione trattata e

discussa (esempio: per l’aborto, uno dei film che meglio ci permette di riflettere e di toccare con

mano questo spinoso tema è senza dubbio “Il segreto di Vera Drake”).

IL LAVORO DI MATURITÀ

Consisterà nella redazione di un testo capace di riassumere uno dei temi trattati (oppure uno dei

temi elencati ma che non hanno potuto trovare spazio), spiegandone il lato tecnico-scientifico e

illustrandone in seguito le caratteristiche etico-bioetiche. Basilare sarà esprimere il proprio punto

di vista, cercando di mantenere uno sguardo critico e obiettivo, evitando di mettersi dalla parte di

una delle fazioni. La qualità e la sacralità della vita (queste le due fazioni contrapposte) non

dovrebbero essere lette in forma antagonista, perché i due modelli non si escludono

necessariamente. Qui l’allievo dovrà essere in grado di cogliere le “qualità bioetiche”,

scoprendone gli elementi valoriali, non solo per la persona, ma anche per la società.

LA VALUTAZIONE

La valutazione terrà conto della partecipazione e dei contributi durante le lezioni, del valore dei

piccoli “esercizi” che verranno effettuati, come pure della qualità del testo scritto.

Il testo verrà quindi valutato per la sua pertinenza, per il suo senso critico, così come per la qualità

e la correttezza delle informazioni riportate.

Sarà infine valutata la capacità di illustrare oralmente le proprie riflessioni e le procedure tecnico-

scientifiche del tema scelto.

OSSERVAZIONI

Questa proposta è rivolta a tutti gli studenti, anche a coloro che non hanno mai seguito il corso di

istruzione religiosa.

Materia: Tedesco (I) Docenti: Urs Dudli, Laura Rulli

FIGLI SCIAGURATI, FIGLIE MALEDUCATE:

DISASTRI FAMILIARI NELLA LETTERATURA

Non sempre i figli corrispondono all’immagine che i genitori si erano fatti. Capita che non si

comportino come impongono la tradizione familiare e l’educazione; si ribellano alla volontà dei

genitori, agendo o pensando in maniera indipendente, arbitrale e testarda. Qual è la reazione dei

genitori in simili situazioni? Continuano ad amare i figli, per sempre, anche se i figli li

sottopongono a dei “processi”? I sentimenti di affetto resistono a quelli di disappunto e vergogna?

La letteratura da sempre racconta storie drammatiche di conflitti familiari. Quando i figli si

dimostrano infedeli, i genitori letterari esprimono, a seconda delle circostanze, giudizi

severissimi, maledicono i figli, o addirittura procedono a delle espulsioni dal cerchio familiare.

Tutto ciò è accompagnato da sofferenze quasi insopportabili e fiumi di lacrime, sia da parte dei

genitori sia da parte dei figli.

Jean-Baptiste Greuze, La maledizione paterna

Il fatto di “fallire” come figlio (figlia) è legato a delle categorie morali. Ma certe norme possono

cambiare nel corso della storia, e chi a suo tempo è stato di cattivo esempio, ben presto può

diventare un modello, un eroe.

Nelle ore del LaM affronteremo, in estratti, alcune opere significative per l’argomento. La

bibliografia (vedi sotto) rende l’idea della forte presenza del tema attraverso le varie epoche e

delle opere letterarie che lo trattano; molti dei testi esistono anche in traduzione italiana.

Analizzeremo i vari rapporti conflittuali tra padre e figlio, madre e figlia, tra fratelli e sorelle,

ecc., indagando sull’origine delle discordie e sui contesti particolarmente problematici.

Acquisiremo inoltre dimestichezza con tecniche di analisi e di interpretazione del testo. In

un’ottica interdisciplinare ben venga se gli studenti propongono anche opere di altre letterature

che conoscono (per esempio opere di Dostojewskji, Balzac, Camus, Racine, Sofocle, ecc.). Si

potrà anche approfittare degli adattamenti cinematografici di alcune delle opere, confrontando

l’espressività del testo letterario con i messaggi della versione filmata.

Le tappe del lavoro e la valutazione

- Introduzione metodologica su come si svolge una ricerca scientifica.

- Presentazione degli autori e dei testi adatti al tema. Durante la fase iniziale (entro il

mese di aprile), ogni partecipante sceglierà l’argomento della sua relazione individuale.

Lo studente concorderà con i docenti uno schema di lavoro ed una bibliografia.

- Approfondimento di alcuni temi centrali del corso. Analisi in comune di testi (brani di

testo) con l’obiettivo di dare a tutti i partecipanti una solida base di conoscenze ed

esemplificare come si può “interrogare” e “sfruttare” un testo.

- Presentazioni orali: lo studente presenta davanti al gruppo, durante un’ora-lezione circa,

i risultati della propria ricerca che sarà consegnata in forma scritta entro una data da

stabilire.

Si auspica che gli studenti, nella redazione del loro lavoro, trovino il coraggio di servirsi almeno

in parte della lingua tedesca: uno degli obiettivi del corso è anche quello di permettere ulteriori

progressi nell’uso del tedesco. Il sostegno e l’aiuto dei docenti in questo caso non mancheranno.

Il lavoro scritto costituirà la base della valutazione. Importanti saranno la formulazione chiara e

precisa delle domande cui la ricerca intende rispondere, l’analisi critica, l’autonomia e

l’originalità, come pure la capacità di esporre e di difendere sia il metodo di lavoro seguito sia i

risultati conseguiti. Si terrà conto anche del grado di profitto evidenziato durante l’intero arco dei

due semestri. La ricerca personale sarà regolarmente seguita e discussa; sarà valutato anche il

procedere del lavoro (continuità, iniziative personali, rispetto dei termini fissati) e, ovviamente, la

qualità della presentazione orale.

Also sprach in ernstem Ton

Der Papa zu seinem Sohn,

Und die Mutter blickte stumm

Auf dem ganzen Tisch herum.

Doch der Philipp hörte nicht,

was zu ihm der Vater spricht. (…)

(Heinrich Hoffmann, Der Struwwelpeter)

Bibliografia indicativa

La maggiore parte dei testi presenti in bibliografia è disponibile anche in traduzione italiana.

Come già accennato, la lista intende dare una visione d’insieme delle opere che potranno essere

prese in considerazione per la ricerca individuale. Naturalmente la scelta del tema ridurrà in modo

rilevante il numero di opere da leggere.

In ordine cronologico: dal '700 fino ad oggi

- Gotthold Ephraim Lessing, Emilia Galotti, Miss Sara Sampson

- Heinrich von Kleist, Das Erdbeben in Chili, Die Marquise von O…, Prinz Friedrich von

Homburg

- Henrik Ibsen, Die Wildente

- Theodor Fontane, Effi Briest

- Frank Wedekind, Frühlings Erwachen

- Robert Musil, Die Verwirrungen des Zöglings Törless

- Arthur Schnitzler, Therese, Das Vermächtnis; e vari racconti dell’autore

- Joseph Roth, Radetzkymarsch

- Franz Kafka, Brief an den Vater, Das Urteil, Die Verwandlung

- Ödön von Horvath, Jugend ohne Gott

- Hermann Hesse, Unterm Rad, Demian, Kinderseele

- Thomas Mann, Die Buddenbrooks

- Bertold Brecht, Die Massnahme

- Marieluise Fleisser, Fegefeuer in Ingolstadt

- Heinrich Böll, Die verlorene Ehre der Katharina Blum, Ansichten eines Clowns

- Siegfried Lenz, Das Feuerschiff

- Christa Wolf, Kindheitsmuster, Kassandra, Medea

- Brigitte Schwaiger, Wie kommt das Salz in das Meer

- Elfriede Jelinek, Lust

Autori svizzeri

- Max Frisch, Andorra

- Gottfried Keller, Der grüne Heinrich, Romeo und Julia auf dem Dorfe

- Ernst Zahn, Die Mutter

- Diane d’Henri, Die Frau des Geliebten der Mutter

- Otto F. Walter, Der Stumme, Die ersten Unruhen

- Zoe Jenni, Das Blütenstaubzimmer

- Walter Kauer, Spätholz

- Eveline Hasler, Tells Tochter, Die Wachsflügelfrau

- Martin Suter, Small World

Letteratura per i giovani (Jugendliteratur)

- Christiane F., Wir Kinder vom Bahnhof Zoo

- Anatol Feid, Hinter der Fassade

- Christine Nöstlinger, Die Ilse ist weg

- Gernot Wolfgruber, Auf freiem Fuss

Materia: Tedesco (II) Docenti: Nives Keller Tognalda, Cinzia Scopel

LETTERATURA TEDESCA E TRASPOSIZIONI CINEMATOGRAFICHE

I SEGRETI DI UN RAPPORTO DIFFICILE:

un viaggio tra fedeltà e tradimento.

DEUTSCHE LITERATUR UND VERFILMUNGEN

DIE GEHEIMNISSE EINES SCHWIERIGEN VERHÄLTNISSES:

eine Reise durch Treue und Verrat.

Das Versprechen F. Dürrenmatt

Effi Briest T. Fontane

Homo Faber M. Frisch

Die Verwandlung F. Kafka

Traumnovelle A. Schnitzel

Der Untertan H. Mann

Die verlorene Ehre

der Katharina Blum H. Böll

Dall’inizio della storia del film esiste uno stretto rapporto tra film e letteratura. Infatti i primi grandi

film si sono ispirati ad importanti opere letterarie. Tuttavia questo rapporto non è sempre stato

facile, in quanto non tutti gli autori vedevano di buon occhio che le loro opere venissero trasposte

cinematograficamente.

Bertolt Brecht, Heinrich Böll e Peter Handke, ad esempio, erano sempre presenti durante le riprese

per evitare modifiche infedeli. Brecht addirittura accusò la ditta di produzione Nerofilm di aver

cancellato qualsiasi intenzione letteraria presente nella Dreigroschenoper. Lo stesso autore era

inorridito perché nel film venivano eliminate le caratteristiche del suo teatro epico. Brecht perse la

sua causa nel processo che ne seguì.

Alfred Döblin al contrario apparteneva a quella schiera di autori affascinati dal linguaggio

cinematografico, tanto che in un suo scritto programmatico proponeva uno stile cinematografico per

l’espressione letteraria.

Solo oggi si parla di settima arte. Nel corso degli anni la produzione cinematografica ha dovuto

combattere per farsi riconoscere come arte indipendente e non essere più definita come adattamento

di un testo. L’unico criterio su cui si basava la critica era quello della fedeltà al testo dell’autore, per

cui facilmente si cadeva in un commento negativo, perché non si teneva presente che il linguaggio

cinematografico è completamente diverso da quello letterario. Quante volte abbiamo sentito

all’uscita da una sala la frase „però il libro è migliore“? Bazin, critico francese, diceva che le due

arti non possono essere minimamente accostate perché figlie di due concetti totalmente diversi... e

quindi se anche l’idea, la sorgente, la storia da cui si parte è identica, il modo di raccontarla, di

emozionare sarà completamente differente.

Contenuti e obiettivi

Durante il corso del Lavoro di maturità lo studente si inoltrerà nel campo ancora oggi discusso delle

trasposizioni cinematografiche e analizzerà le peculiarità che caratterizzano la letteratura e la

cinematografia partendo sempre da un esempio concreto. La buona conoscenza del testo letterario è

il presupposto per la riuscita dell’analisi del suo adattamento cinematografico.

L'allievo apprenderà:

- a usare adeguatamente strumenti di lavoro per svolgere autonomamente la propria ricerca;

- a individuare i momenti salienti della storia del film dagli albori ad oggi;

- cosa si intende con semiologia del cinema;

- a individuare la diversità della dimensione narrativa delle due arti;

- a riconoscere e definire le varie epoche della storia della letteratura tedesca e situare i rispettivi

contenuti in un contesto storico e culturale; inoltre saprà confrontarsi con nuovi autori come Storm,

Schnitzler, Dürrenmatt, Kafka, Fontane, Döblin, Frisch, Böll, Thomas Mann, ...

Nel concreto il corso si articolerà come segue:

- una prima parte sarà costituita da una serie di lezioni teoriche tenute dalle docenti (storia,

linguaggio cinematografico, storia della letteratura);

- seguiranno informazioni sulla metodologia che permetteranno allo studente di svolgere la propria

ricerca;

- la terza parte è dedicata al lavoro individuale: ogni allievo sceglierà un concetto o una tematica

emersa durante la prima parte del corso che evidentemente riguarderà il romanzo e la sua rispettiva

trasposizione cinematografica e la svilupperà in modo autonomo. Ne seguirà la presentazione orale

ai compagni e la redazione scritta del lavoro di maturità. A questo proposito si auspica che gli

„Der Buchroman in Kinovorführung ist eine Barbarei“ (Max Bruns)

studenti trovino il coraggio di servirsi, per almeno una buona parte del testo, della lingua tedesca.

Ricordiamo infatti che uno degli obiettivi del corso è anche quello di permettere ulteriori progressi

nell’uso di questa lingua due. Il sostegno e l’aiuto delle docenti saranno in questo caso garantiti.

Valutazione

La valutazione finale terrà conto della relazione scritta, della presentazione orale e del lavoro svolto

in classe. Molto importante è il rispetto dei termini fissati.

Bibliografia

- Ingeborg Bachmann, Malina

- Jurek Becker, Jakob der Lügner

- Heinrich Böll, Die verlorene Ehre der Katharina Blum

- Bertold Brecht, Die Dreigroschenoper

- Friedrich Dürrenmatt, Der Besuch der alten Dame

- Friedrich Dürrenmatt, Das Versprechen

- Theodor Fontane, Effi Briest

- Max Frisch, Homo Faber

- Evelyne Hasler, Anna Göldin. Die letzte Hexe

- Ödön von Horvàth, Der jüngste Tag

- Franz Kafka, Der Prozess

- Franz Kafka, Die Verwandlung

- Gottfried Keller, Romeo und Julia auf dem Dorfe

- Heinrich Mann, Der Untertan

- Thomas Mann, Buddenbrooks

- Thomas Mann, Der Mann und der Zauberer

- Thomas Mann, Der Tod in Venedig

- Ingrid Noll, Die Apothekerin

- Erich-Maria Remarques, Im Westen nichts Neues

- Bernhard Schlink, Der Vorleser

- Arthur Schnitzler, Traumnovelle

- Inge Scholl, Die Weisse Rose

- Patrick Süskind, Das Parfum

- Martin Suter, Small World

- Stefan Zweig, Schachnovelle