PropostAC - 49 - Maggio 2012

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P P r r o o p p o o s s t t A A C C Inserto a cura dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 49 Maggio 2012 L’ ANNO DELLA FEDE | di Ernesto Diaco n momento di grazia e di impegno per una sempre più piena conversione a Dio, per rafforzare la nostra fede in lui e per annunciarlo con gioia all’uomo del nostro tempo”. Lo vede così Benedetto XVI lo speciale “Anno della Fede” che caratterizzerà la Chiesa cattolica in tutto il mondo dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Indetto nell’ottobre scorso con la lettera apostolica “Porta fidei”, è il terzo “anno” indicato dal Papa ai fedeli come occasione particolare di presa di coscienza e testimonianza. Nel 2008-2009, infatti, l’anniversario della nascita di san Paolo aveva portato Benedetto XVI a celebrare un “Anno Paolino”, mentre pochi mesi dopo era stata la volta dell’“Anno Sacerdotale”, in memoria del Santo Curato d’Ars. Anche l’Anno della Fede fa riferimento a eventi importanti della storia ecclesiale, a cominciare dal Concilio “U Vaticano II, che papa Giovanni XXIII aprì solennemente cinquant’anni fa, l’11 ottobre 1962. Nel 2012, inoltre, cade il ventennale della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, voluto da Giovanni Paolo II come ulteriore frutto del Concilio. In questa chiave di lettura si colloca infine la scelta di dedicare la prossima Assemblea del Sinodo dei Vescovi a “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” (7-28 ottobre 2012). Non sarà però un anno di memorie e rievocazioni: lo sguardo del Papa è ben fermo sull’oggi del mondo e della Chiesa, che invita “ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo”, perché “nella misura della sua libera disponibilità, i pensieri e gli affetti, la mentalità e il comportamento dell’uomo vengono lentamente purificati e trasformati”. Riscoprire i contenuti della fede e professarli pubblicamente è un compito di sempre, che l’occasione voluta da Benedetto XVI aiuterà, così che ogni credente e le comunità nel loro complesso possano riprendere “esatta coscienza della sua fede, per ravvivarla, per purificarla, per confermarla, per confessarla”. Le forme concrete che l’evento assumerà ad ogni livello della vita ecclesiale sono suggerite nella Nota della Congregazione della Dottrina della Fede pubblicata il 6 gennaio scorso. Le proposte sono molteplici e comprendono incontri di spiritualità e di formazione, missioni popolari e sussidi per le famiglie, giornate di studio e approfondimento della grande ricchezza dottrinale, senza escludere il coinvolgimento del mondo culturale ed esperienze di “dialogo creativo tra fede e ragione”. La fede, non si stanca di ripetere Benedetto XVI, “è compagna di vita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie per noi”. Un dono da vivere nella comunione della Chiesa e da comunicare al mondo. La scoperta delle meraviglie di Dio Incontro mondiale a Milano “La famiglia: il lavoro e la festa” “Il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa. Ai nostri giorni, purtroppo, l’organizzazione del lavoro, pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo, contribuiscono a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico. Occorre perciò recuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà. […] Il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie - che si terrà a Milano dal 30 maggio al 2 giugno - costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare”. Con queste le parole papa Benedetto XVI ha introdotto il tema “La famiglia: il lavoro e la festa”. Il titolo della giornata mondiale indica che le tre parole non sono sullo stesso livello, ma due, “lavoro” e “festa”, vanno viste nell’unico ambito della famiglia. Quello di fine maggio sarà innanzitutto un incontro, una convocazione, e perché non rimanga un grande evento isolato senza ricadute nella vita quotidiana molti gruppi famiglie parrocchiali e associativi di tutto il mondo hanno seguito nel cammino di quest’anno le catechesi disponibili sul sito www.family2012.com. A livello diocesano c’è stata durante l’inverno anche la rassegna Film Family che ha aiutato ulteriormente nella preparazione. L’incontro si svolgerà a Milano, ma arriveranno famiglie da tutto il mondo. È facile pensare che a questi incontri mondiali partecipino volentieri quelli che un tempo sono stati i giovani delle prime Giornate mondiali della Gioventù, abituati alla globalizzazione nella vita, educati una dimensione mondiale della fede. Si tratta infatti della VII edizione e, ripercorrendo a ritroso gli altri incontri (Città del Messico nel 2009, Valencia nel 2006, Manila nel 2003, Rio de Janeiro nel 1997…), si passa per il grande Giubileo delle famiglie del 2000 e ancora prima al 1994, l’anno internazionale della famiglia: rimane sempre presente la figura del grande papa, il beato Giovanni Paolo II che ha “inventato” questi incontri e del suo successore Benedetto che ha continuato a dare forza e impulso a queste giornate. Dalla nostra diocesi partiremo sabato mattina 2 giugno insieme all’ufficio di Pastorale Familiare per partecipare agli ultimi due giorni insieme al santo padre Benedetto XVI. A livello nazionale l’Ac insieme al Fiac organizza sabato mattina un incontro dal titolo “Vivere la festa, abitare il mondo”. Forfo & Vale Indice Beatificazione di Giuseppe Toniolo II Consigli per la lettura II Un testimone: Rino Suzzi II Dall’Assemblea nazionale di Ac III Le proposte per l’estate III Esperienze forti di quest’anno IV Pievesestina saluta il ‘suo’ don Agostino IV FestIncontro di Ac Testimoniare la speranza nel quotidiano Venerdì 18 e sabato 19 maggio si svolge per le vie del centro di Cesena la festa diocesana dell’Azione Cattolica Tommaso e Chiara in da quando viviamo nell’Acr questo ritornello ci ha accompagnato in ogni occasione, e tutte le volte vi è un’esplosione da parte dei ragazzi che cantano con tutta la voce e il cuore. Ora abbiamo l’occasione di non limitarci a cantare, ma di testimoniare con la nostra carica e i nostri sorrisi la voglia di puntare in alto travolgendo le piazze e le strade del centro di Cesena. Tutta l’Azione Cattolica diocesana ha nel cuore il desiderio di portare speranza, soprattutto in questi difficili momenti di crisi, non solo economica ma in particolare spirituale, e per questo ha deciso di diffondere la sua vitalità, il suo entusiasmo a tutta la città tramite incontri, dialoghi e una grande festa insieme, proprio come dice la nostra presidente Chicca: "A me personalmente piace molto l’idea di dare un’iniezione di speranza a tutti, colorando i luoghi frequentati da tutti, per dire che sperare è possibile e che l’Ac può dare una testimonianza forte in questa direzione!". È questa l’anima del Festincontro intitolato "La Città ci spera"che si svolgerà nelle giornate di venerdì 18 e sabato 19 maggio, e che prevede un incontro serale il venerdì presso Palazzo del Capitano rivolto agli adulti e ai giovani, mentre il sabato è dedicato in particolar modo ai più piccoli e ai giovanissimi, affiancati e guidati dai giovani e dagli adulti. La giornata inizierà con canti e balli presso la parrocchia dell’Osservanza alle 14,30 per poi spostarci in centro e riempirlo delle grida, dei sorrisi e dell’energia di tutti con giochi itineranti nelle piazze più importanti della città, portando colore e allegria anche a tutti coloro che quel giorno, incontrandoci, vorranno unirsi a noi in questa meravigliosa festa della speranza. Alle 18 in Duomo vi sarà il momento centrale di questa grande festa con la Messa presieduta da monsignor Douglas Regattieri, dove tutta l’Ac si riunirà come una vera famiglia. Al termine della celebrazione si tornerà presso la parrocchia dell’Osservanza dove ci attenderà una gustosa cena, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, per terminare in allegria questi due giorni traboccanti di speranza, proprio come una grande famiglia che al termine di una lunga giornata si ritrova attorno alla tavola per raccontarsi e condividere le avventure vissute. F VENERDÌ 18 MAGGIO: alle 21 incontro pubblico a Palazzo del Capitano sul tema “Comunicare la speranza” SABATO 19 MAGGIO: dalle 14,30 festa per le vie della città alle 18 Messa in Cattedrale presieduta dal vescovo Douglas alle 20,30 cena di beneficenza

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PropostAC - Periodico dell'Azione Cattolica di Cesena - Sarsina - Numero 49 - Maggio 2012

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PPrrooppoossttAACCInserto a cura dell’Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 49 Maggio 2012

✎L’ANNO DELLA FEDE | di Ernesto Diaco

n momento di grazia edi impegno per unasempre più pienaconversione a Dio,

per rafforzare la nostra fede inlui e per annunciarlo con gioiaall’uomo del nostro tempo”. Lovede così Benedetto XVI lospeciale “Anno della Fede” checaratterizzerà la Chiesa cattolicain tutto il mondo dall’11 ottobre2012 al 24 novembre 2013.Indetto nell’ottobre scorso conla lettera apostolica “Porta fidei”,è il terzo “anno” indicato dalPapa ai fedeli come occasioneparticolare di presa di coscienzae testimonianza. Nel 2008-2009,infatti, l’anniversario dellanascita di san Paolo avevaportato Benedetto XVI acelebrare un “Anno Paolino”,mentre pochi mesi dopo erastata la volta dell’“AnnoSacerdotale”, in memoria delSanto Curato d’Ars.Anche l’Anno della Fede fariferimento a eventi importantidella storia ecclesiale, acominciare dal Concilio

“UVaticano II, che papa Giovanni XXIII aprìsolennemente cinquant’anni fa, l’11 ottobre1962. Nel 2012, inoltre, cade il ventennaledella pubblicazione del Catechismo dellaChiesa Cattolica, voluto da Giovanni Paolo IIcome ulteriore frutto del Concilio. In questachiave di lettura si colloca infine la scelta didedicare la prossima Assemblea del Sinododei Vescovi a “La nuova evangelizzazione perla trasmissione della fede cristiana” (7-28ottobre 2012).Non sarà però un anno di memorie erievocazioni: lo sguardo del Papa è benfermo sull’oggi del mondo e della Chiesa,che invita “ad un’autentica e rinnovataconversione al Signore, unico Salvatore delmondo”, perché “nella misura della sualibera disponibilità, i pensieri e gli affetti, lamentalità e il comportamento dell’uomovengono lentamente purificati etrasformati”. Riscoprire i contenuti della fedee professarli pubblicamente è un compito disempre, che l’occasione voluta da Benedetto

XVI aiuterà, così che ogni credente e lecomunità nel loro complesso possanoriprendere “esatta coscienza della sua fede,per ravvivarla, per purificarla, perconfermarla, per confessarla”. Le forme concrete che l’evento assumerà adogni livello della vita ecclesiale sonosuggerite nella Nota della Congregazionedella Dottrina della Fede pubblicata il 6gennaio scorso. Le proposte sono molteplicie comprendono incontri di spiritualità e diformazione, missioni popolari e sussidi perle famiglie, giornate di studio eapprofondimento della grande ricchezzadottrinale, senza escludere il coinvolgimentodel mondo culturale ed esperienze di“dialogo creativo tra fede e ragione”. La fede, non si stanca di ripetere BenedettoXVI, “è compagna di vita che permette dipercepire con sguardo sempre nuovo lemeraviglie che Dio compie per noi”. Un donoda vivere nella comunione della Chiesa e dacomunicare al mondo.

La scoperta delle meraviglie di Dio

Incontro mondiale a Milano“La famiglia:il lavoro e la festa”“Il lavoro e la festa sono intimamente collegaticon la vita delle famiglie: ne condizionano lescelte, influenzano le relazioni tra i coniugi etra i genitori e i figli, incidono sul rapportodella famiglia con la società e con la Chiesa. Ainostri giorni, purtroppo, l’organizzazione dellavoro, pensata e attuata in funzione dellaconcorrenza di mercato e del massimo profitto,e la concezione della festa come occasione dievasione e di consumo, contribuiscono adisgregare la famiglia e la comunità e adiffondere uno stile di vita individualistico.Occorre perciò recuperare il senso vero dellafesta, specialmente della domenica, giorno delSignore e giorno dell’uomo, giorno dellafamiglia, della comunità e della solidarietà.[…] Il prossimo Incontro Mondiale delleFamiglie - che si terrà a Milano dal 30 maggioal 2 giugno - costituisce un’occasioneprivilegiata per ripensare il lavoro e la festanella prospettiva di una famiglia unita e apertaalla vita, ben inserita nella società e nellaChiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltreche all’economia dello stesso nucleo familiare”. Con queste le parole papa Benedetto XVI haintrodotto il tema “La famiglia: il lavoro e lafesta”. Il titolo della giornata mondiale indicache le tre parole non sono sullo stesso livello,ma due, “lavoro” e “festa”, vanno vistenell’unico ambito della famiglia.Quello di fine maggio sarà innanzitutto unincontro, una convocazione, e perché nonrimanga un grande evento isolato senzaricadute nella vita quotidiana molti gruppifamiglie parrocchiali e associativi di tutto ilmondo hanno seguito nel cammino diquest’anno le catechesi disponibili sul sitowww.family2012.com. A livello diocesano c’èstata durante l’inverno anche la rassegna FilmFamily che ha aiutato ulteriormente nellapreparazione.L’incontro si svolgerà a Milano, ma arriverannofamiglie da tutto il mondo. È facile pensare chea questi incontri mondiali partecipinovolentieri quelli che un tempo sono stati igiovani delle prime Giornate mondiali dellaGioventù, abituati alla globalizzazione nellavita, educati una dimensione mondiale dellafede.Si tratta infatti della VII edizione e,ripercorrendo a ritroso gli altri incontri (Cittàdel Messico nel 2009, Valencia nel 2006,Manila nel 2003, Rio de Janeiro nel 1997…), sipassa per il grande Giubileo delle famiglie del2000 e ancora prima al 1994, l’annointernazionale della famiglia: rimane semprepresente la figura del grande papa, il beatoGiovanni Paolo II che ha “inventato” questiincontri e del suo successore Benedetto che hacontinuato a dare forza e impulso a questegiornate.Dalla nostra diocesi partiremo sabato mattina2 giugno insieme all’ufficio di PastoraleFamiliare per partecipare agli ultimi due giorniinsieme al santo padre Benedetto XVI. A livello nazionale l’Ac insieme al Fiacorganizza sabato mattina un incontro dal titolo“Vivere la festa, abitare il mondo”.

Forfo & Vale

Indice

Beatificazione di Giuseppe Toniolo IIConsigli per la lettura IIUn testimone: Rino Suzzi IIDall’Assemblea nazionale di Ac IIILe proposte per l’estate IIIEsperienze forti di quest’anno IVPievesestina saluta il ‘suo’ don Agostino IV

FestIncontro di AcTestimoniare la speranzanel quotidianoVenerdì 18 e sabato 19 maggiosi svolge per le vie del centro di Cesenala festa diocesana dell’Azione Cattolica

Tommaso e Chiara

in da quando viviamo nell’Acrquesto ritornello ci haaccompagnato in ogni occasione, etutte le volte vi è un’esplosione da

parte dei ragazzi che cantano con tutta lavoce e il cuore. Ora abbiamo l’occasione dinon limitarci a cantare, ma di testimoniarecon la nostra carica e i nostri sorrisi lavoglia di puntare in alto travolgendo lepiazze e le strade del centro di Cesena.Tutta l’Azione Cattolica diocesana ha nelcuore il desiderio di portare speranza,soprattutto in questi difficili momenti dicrisi, non solo economica ma in particolarespirituale, e per questo ha deciso didiffondere la sua vitalità, il suo entusiasmoa tutta la città tramite incontri, dialoghi euna grande festa insieme, proprio comedice la nostra presidente Chicca: "A mepersonalmente piace molto l’idea di dareun’iniezione di speranza a tutti, colorando iluoghi frequentati da tutti, per dire chesperare è possibile e che l’Ac può dare unatestimonianza forte in questa direzione!". Èquesta l’anima del Festincontro intitolato"La Città ci spera"che si svolgerà nellegiornate di venerdì 18 e sabato 19 maggio, eche prevede un incontro serale il venerdìpresso Palazzo del Capitano rivolto agliadulti e ai giovani, mentre il sabato èdedicato in particolar modo ai più piccoli eai giovanissimi, affiancati e guidati daigiovani e dagli adulti. La giornata inizieràcon canti e balli presso la parrocchiadell’Osservanza alle 14,30 per poi spostarciin centro e riempirlo delle grida, dei sorrisie dell’energia di tutti con giochi itinerantinelle piazze più importanti della città,portando colore e allegria anche a tutticoloro che quel giorno, incontrandoci,vorranno unirsi a noi in questameravigliosa festa della speranza. Alle 18 inDuomo vi sarà il momento centrale diquesta grande festa con la Messapresieduta da monsignor DouglasRegattieri, dove tutta l’Ac si riunirà comeuna vera famiglia. Al termine dellacelebrazione si tornerà presso la parrocchiadell’Osservanza dove ci attenderà unagustosa cena, il cui ricavato sarà devolutoin beneficenza, per terminare in allegriaquesti due giorni traboccanti di speranza,proprio come una grande famiglia che altermine di una lunga giornata si ritrovaattorno alla tavola per raccontarsi econdividere le avventure vissute.

F

VENERDÌ 18 MAGGIO: alle 21 incontro pubblico a Palazzo del Capitanosul tema “Comunicare la speranza”

SABATO 19 MAGGIO: dalle 14,30 festa per le vie della cittàalle 18 Messa in Cattedralepresieduta dal vescovo Douglasalle 20,30 cena di beneficenza

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Giovedì 10 maggio 201212 PropostAc

La nostra storia: Rino Suzzi,un giovane di Azione Cattolica

● Animatore e presidentedell’associazioneparrocchiale di Calisese

● Venne fucilato in Greciadurante la secondaGuerra Mondiale

● “Vivere pienamentela fede”il suo obiettivo

ino Suzzi, nato a Calisese l’8gennaio 1921, ha frequentatofin da piccolo la parrocchiasotto l’esempio della madre

Esterina. Si è impegnato nel camminoformativo del gruppo giovaniledell’Azione Cattolica, diventandonepoi il presidente. L’Ac dell’epocamirava sia alla formazione di solidecoscienze cristiane che allacristianizzazione della società. Conl’adesione si affermava per gli iscritti laconsapevolezza di poter viverepienamente la fede e di parteciparecon la gerarchia ecclesiastica all’operadi evangelizzazione della Chiesa.Chiamato alle armi (maggio 1941) nonesitava ad ostentare la propria fede e afare del bene pur in un mondo difficilequale quello militare. Nel fare presenteal suo cappellano, nonché direttorespirituale, don Lino Mancini, quantofosse faticoso “preservarsi dal peccato”,con grande fede ribadiva: “Io miraccomando sempre al Signore e speroche lui mi abbia sempre a proteggerecome sin d’ora mi ha protetto in mezzoa tanta povera gente (...)”.

R Destinato (giugno 1942) a Rodi (Grecia)continuava a seguire gli aspiranti e igiovani mandando a dire che stessero“forti perché solo nell’associazione”avrebbero trovato “il modo di vivere lavera vita eterna”. Come in tutti i soldati, anche in Rino lavoglia di venire a casa in licenza perrivedere i suoi, la fidanzata GiuseppinaZambelli e gli amici di AzioneCattolica, era grandissima. QuantoRino avesse nel cuore l’AzioneCattolica lo si comprende benissimodalla risposta data al parroco donMamini che gli aveva spedito la tesserache lui non aveva potuto ritirare dipersona: “Oggi giorno della santaPasqua [1943] non potevo ricevere cosapiù gradita che la tessera dellaGioventù Italiana di Azione Cattolica.L’ho gradita più di qualsiasi altra cosa,la terrò sempre con me e sempre edovunque manterrò alti quei principiche voi mi avete insegnati e che tuttorasono impressi nel mio cuore”.Nel contempo i difficili rapporti fraitaliani e tedeschi in terra greca siacuivano ancora di più con la caduta di

Mussolini (25 luglio 1943). In quelcontesto gli alti comandi tedeschipredisposero un piano che si traducevain un perentorio ordine di disarmareimmediatamente gli italiani. Il primo soldato a farne le spese è statoproprio il nostro Rino (1 agosto 1943).Ecco come il cappellano militare padreEdoardo Fino, testimone oculare, haraccontato la tragica vicenda: “Rino erastato fermato mentre andava aprendere la posta, come faceva ognimattina. Non volendo esseredisarmato, fu proditoriamente colpitoalle spalle. Riconoscendomi mi disse:’Mi hanno ammazzato i tedeschi,scriva a mia madre che sono vittima diun incidente’. Una pietosa bugiaperché la madre non sapesse che erastato fucilato. Gli feci coraggiodicendogli che si sperava di salvarlo.Ma lui ribatté: ’No, padre, è finita, midia l’assoluzione’. Aveva fatto lacomunione la mattina precedente, inoccasione della mia visita alla suasquadriglia. Lo adagiai su unamacchina e lo portai all’ospedale diKalitea (Atene) dove lo feci sottoporre

ad un atto operatorio per tentare di salvarlo. Verso serariprese i sensi, ricevette i sacramenti, e prima di morire midiede, come ricordo imperituro, la tessera di AzioneCattolica 1943 sulla quale era scritto ’Ti sia sprone acompiere meglio il tuo sacrificio’. Poi serenamente spirò”.Nella preghiera e nel ricordo del suo sacrificio tutti igiovani del circolo cattolico ribadivano il proprio impegnonella professione di fede e nella fedeltà alla Chiesa.

Claudio Riva

Laici davveroConoscere Giuseppe TonioloDa poco abbiamo vissuto la gioiosa cele-brazione eucaristica per la beatifica-zione di Giuseppe Toniolo (Treviso, 1845– Pisa, 1945) ed è perciò opportuno dedi-care l’angolo delle proposte di lettura alnuovo beato dell’Azione Cattolica. Lacasa editrice dell’associazione, l’Ave, si èimpegnata negli ultimi mesi per avvici-nare la figura di Toniolo ai lettori di tuttele età. Autorevoli le firme che hanno la-vorato, molti i profili considerati.Giuseppe Toniolo. Per una società disanti è il titolo di un testo particolar-mente agile, scritto da Ernesto Preziosi earricchito da un ampio apparato foto-grafico e da box di approfondimento. Illibro è corredato da un dvd di novantaminuti con interviste, immagini d’epocae un filmato esclusivo, girato durante lareposizione delle reliquie del beato To-niolo a Pieve di Soligo, suo paese natale,il 7 ottobre 2011.A cura dell’arcivescovo Domenico Sor-rentino, postulatore della causa di beati-ficazione di Toniolo, sono statipubblicati due testi. Il primo è L’econo-mista di Dio, una biografia appassionatadel beato, sempre in continua ricerca delrapporto personale con il Signore in ognicontesto della vita quotidiana. Nel se-condo volume, dal titolo Voglio farmisanto. Diario spirituale, si coglie la ri-cerca di una via quotidiana alla santità eun esempio di dedizione alla famiglia, allavoro, alla società che la Chiesa indicaoggi come modello di ispirazione pertutti.Don Domenico Amato ha curato il li-bretto Cercate prima il regno di Dio. Pre-gare con il beato Giuseppe Toniolo,testimone laico della fede: la testimo-nianza del beato Toniolo accompagna idodici percorsi di preghiera a tema pro-posti ai gruppi di giovani, adulti, lavora-tori, studenti e famiglie. Anche i piùpiccoli potranno incontrare Toniolo at-traverso un libro a fumetti, curato dal-l’Acr, che racconta il professore venetoattraverso il rapporto con la famiglia, lafede, l’economia e l’Azione Cattolica.

Ivan Fusconi

(per informazioni 347 8008531; [email protected])

Consigli per la letturaDomenica 29 aprile, a San Paolo Fuori le Mura,la beatificazione dell’economista Giuseppe Toniolo

Una società di santi ci salveràPellegrinaggio

utti,indistintamente,siamo chiamati

alla santità, che è pienezzadella vita cristiana”. Cosìesortava il cardinaleSalvatore De Giorgidomenica 29 aprile a SanPaolo Fuori le Mura, aRoma, durante l’omeliadella messa dibeatificazione di GiuseppeToniolo, rivolto alle 5milapersone presenti (in granparte di Ac) e riferendosi alservo di Dio, che visseintegralmente immersonella realtà. Cristiano, laico,sposo, padre, professore edeconomista, operatoreinstancabile e testimone infamiglia, nel lavoro e verso igiovani. Toniolo non persemai di vista l’orizzonte eticoche spingevacostantemente all’azione:per un cattolico di fine ’800era impensabile richiudersiin una dimensioneintimista.Una rigorosa regola di vitascandiva la suaquotidianità: un’ora dimeditazione al giorno, laconfessione settimanale, tregiorni di ritiro spiritualeall’anno, l’eucarestia, lapreghiera in famiglia ognisera… Ma anche il giustotempo per l’allegria infamiglia, un appassionatoslancio educativo verso glistudenti, l’opera costante afavore della promozione diuna presenza cristiana atutto campo, dallesettimane socialiall’università cattolica. “Non

T“

mi direte che una personacosì è un bacchettone, unoche si rifugia in sacrestia?!”.Così monsignor DomenicoSigalini, assistente generaledi Azione Cattolica, hachiuso il suo interventodurante la veglia dipreghiera in preparazionealla beatificazione, svoltasi

sabato sera 28aprile sulsagrato di SanPietro.Leggendolooggi, lo siscopre estremamenteattuale: insegnava lacentralità della personanell’economia, che non

Un po’ di storiaato a Treviso nel 1945, cresce educato auna profonda fede cattolica. Laureatosi

nel giugno 1867 alla facoltà di Legge diPadova, intraprende la carriera universitaria,che lo porterà a essere docente a Pisa. Nel1878 sposa Maria Schiratti, da cui avrà settefigli. Il 7 ottobre (1918) nasce al cielo, e inquesta data verrà celebrata la sua festa.

N

deve mai perdere di vista il suofondamento etico, allo stessomodo di papa Benedetto XVInella Caritas in veritate. “Nonmai consentiremo di spogliarenoi stessi e il nostro apostolatodal carattere intenzionalereligioso. Ci porremmo fuoridalla realtà della vita presentese con una nobile fierezzacristiana noi nonrespingessimo questoprogramma sistematico diateismo sociale”. E allafidanzata Maria Schirattiscriveva: “Il mio affetto devegradatamente e quasiinavvertitamente insinuarsinell’animo tuo, e portisiaccanto agli altri, senza

escluderne alcuno,ed anziaccendendoli tutti.E soprattutto le tuesante pratiche direligione e di caritàoperosa devonotrarre da questinuovi rapportioccasione diperseveranza e dicrescente fervore”. Operatore fervente,apostolo disperanza e carità,laico ispirato dallagiustizia; anche pernoi, oggi, Toniolo è

una presenza limpida ecoerente cui ispirarci per “farcisanti”.

Claudia Coppari

SABATO 28 APRILE,PIAZZA SAN PIETRO: IL GRUPPODI PELLEGRINI DI CESENAPRIMA DELLA VEGLIADI PREGHIERA

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Giovedì 10 maggio 2012 13PropostAc

Prossimi appuntamenti Ac✒ Sabato 12 maggio, Sant’Egidio: Amori in

corso✒ Domenica 13 maggio, Cantiere 411:

Scuola di preghiera Il Tesoro✒ Venerdì 18 maggio, Palazzo del Ridotto:

incontro pubblico sul tema “Comuni-care la Speranza”

✒ Sabato 19 maggio: Festincontro per levie della città

✒ Sabato 26 maggio: Veglia di Pentecoste✒ Giovedì 31 maggio: Pellegrinaggio alla

Madonna del Monte✒ 30 maggio - 3 giugno, Milano: VII incon-

tro mondiale delle Famiglie✒ Giovedì 7 giugno, in Cattedrale: Celebra-

zione del Corpus Domini✒ 9-10 giugno: Due giorni per educatori

Acr e Acg✒ 20-22 luglio, Umbria: Tre giorni per

adulti e famiglie✒ luglio-agosto: Campo giovanissimi e Acr

in Val di Sole✒ luglio: Campo nazionale Msac✒ luglio: Settimane camaldolesi Fuci✒ 15-19 agosto: Campo giovani

e Presidenze diocesane di Azione Cattolica si sono dateappuntamento a Roma dal 28 aprile al primo maggio percelebrare la beatificazione di Giuseppe Toniolo e

continuare una feconda riflessione su Concilio, AC eformazione.Durante le intense giornate del convegno abbiamo diretto losguardo agli orizzonti sui quali l’Azione Cattolica Italiana staconcentrando il suo impegno neltriennio in corso: una fede checambia la vita, generando scelte; lavita associativa al serviziodell’educazione; l’impegno per il benecomune.“Esperti in umanità”! L’espressione diPaolo VI (Discorso alle Nazioni Unite,4 ottobre 1965) esprime l’auspicio el’obiettivo fondamentaledell’iniziativa: quali sono le forme e lestrade che l’Associazione è chiamata apercorrere oggi, alla lucedell’insegnamento conciliare, percontinuare a promuovere vissutisignificativi, relazioni vere, senso dicorresponsabilità, passione ecreatività, per proporre camminiformativi graduali e progressivi, grazieai quali sviluppare quella vitainteriore che ci rende veramente

L

Espertiin umanità

Breve itinerario dal Convegno delle Presidenze al Festincontro diocesano

Gli impegni dell’Ac per il triennioin corso: una fede che cambia la vita,la vita associativaa servizio dell’associazionee l’impegno per il bene comune

Vita associativa

all’altezza della nostra umanità? “L’ACha una grande ricchezza di esperienza,in ambito formativo, ma l’esperienzanon basta, se non è accompagnata daun pensiero critico su di essa e daalcune scelte che le diano di continuoattualità” (Dal Progetto Formativodell’ACI 1,1).Ora ci attende l’evento gioioso delFestincontro Diocesano. Cerchiamo ilprincipio di Resurrezione nascosto intutte le cose e tanto ricordato dalnuovo beato della nostra ChiesaGiuseppe Toniolo. Per questo abbiamodeciso di offrire alla diocesi e alla cittàun momento di condivisione e festadal tema “LA Città ci spera”. Sì: tuttisperiamo di ritrovare momenti persorridere, passioni e ideali alti per cui

spendere la nostra vita, amici con cuicondividere un cammino. Il Signore ciparla nella vita quotidiana, lungo lestrade ordinarie delle nostre giornate:proprio lì decidiamo di fare festainsieme il 18 e il 19 maggio. Viaspettiamo venerdì sera al Palazzo delCapitano per l’incontro pubblico “LACittà ci spera: comunichiamo lasperanza” e sabato 19 per un grandegioco pomeridiano lungo le vie dellacittà di Cesena, che culminerà con lamessa in cattedrale celebrata dalvescovo Douglas Regattieri. La seraall’Osservanza avremo la possibilità diunire al piacere di una cena insieme laraccolta di beneficenza per la missionedi Carupano.

Carmelina Labruzzo

Campo scuola Acg

■ Giovanissimi“Mi fido di te”“Mi fido di te. Cosa sei disposto a perdere?”.Quante volte alla radio o nei nostri lettori mp3abbiamo sentito questo ritornello! Nellasemplicità di queste brevi frasi è nascosto unconcetto tutt’altro che banale. Fidarsi sembraimplicare un dono, una disponibilità, persinouna rinuncia. Ma a che cosa bisognarinunciare? E perché farlo?A queste due domande Gesù diede una rispostatanto esplicita quanto provocatoria. Un giornoinfatti, invitando i suoi discepoli a fidarsi di luie a seguirlo ogni giorno portando la propriacroce, disse: “Chi vuole salvare la propria vita,la perderà; ma chi perderà la propria vita percausa mia e del Vangelo, la salverà”. A questeparole, chissà lo stupore di quelli che eranopresenti! La perdita di cui si parla non è larinuncia alla propria famiglia o al propriolavoro (come già avevano fatto i primiapostoli), ma alla propria vita. In che senso?Citando sempre le parole di Gesù, la chiamata èa “rinnegare se stessi”, rinunciare al peccato,spostare il baricentro delle nostrepreoccupazioni quotidiane non più in noi, manell’altro. Solo così la perdita, che primasembrava avere un’accezione negativa, sitrasforma in ricchezza, pienezza di vita,salvezza. Fidarsi, insomma, significa scegliere una stradanon facile, ma bella da percorrere! Per tutti igiovanissimi che vogliono percorrerla c’è unappuntamento imperdibile: il campo scuola chequest’anno sarà dal 4 all’11 agosto a Marillevain Val di Sole! Mettiamoci in gioco, anzifidiamoci!

Alessandro Merloni

ACR, punta in alto...con il campo

a vetta è più vicina,perché tu sei con me!

Segui sempre la sua strada, cheadesso si va: coraggio punta inalto, è la tua libertà!”. Ehi tu!Sì, proprio tu, ragazzo Acr, cheinsieme al tuo gruppo ti staiavviando verso la conclusionedelle attività di questo anno delPunta in Alto! Pensi veramenteche l’anno associativo siconcluda con il bellissimoFestincontro? Pensi davvero chei tuoi educatori vogliano

andarsene in vacanza e lasciartiannoiare sotto l’ombrellone inspiaggia o a casa sul divano?!Se è così, ti stai propriosbagliando! C’è una bellissimaproposta per te anche per ilperiodo estivo, perché, come tiripete sempre giustamente iltuo parroco, Gesù non va mai invacanza ed è sempre ilmomento giusto perincontrarlo. Allora seiufficialmente invitato a esseredei nostri: il camposcuola Acr è

quello che fa per te! Dal 28luglio al 4 agosto a Marilleva(Tn), gli acierrini delle medieprovenienti da tutta la Diocesiavranno la possibilità di vivereun’esperienza formativadavvero intensa.Le attività nelle squadre, igiochi, i canti e le bellissimepasseggiate contribuiranno arendere questi otto giorniun’opportunità di “tripliceincontro”: con se stessi, con glialtri e con Gesù. E se avrai il

coraggio di metterti in giocofino in fondo ti assicuriamo chenon vorrai più tornare a casa!Noi educatori ci stiamo giàpreparando a prenderci cura dite e ti saremo vicini nelcammino verso la vetta. Cosaaspetti? Corri a fare la valigia!Ma ricorda: l’unica cosaveramente essenziale daportare al campo è la voglia diuscire da se stessi perincontrare l’Altro.

L’equipe Acr

L“

Gubbio, Assisi e SpelloTre tappe per crescere nella fede

opo un intenso anno associativo,scandito dagli incontri parrocchia-li e zonali e rimotivato costante-

mente dalle lectio, dai ritiri, dagli esercizispirituali, non possiamo certo pensare auna estate qualunque.Se è vero che la nostra fede non va in va-canza neanche con 30 gradi all’ombra…neanche il nostro essere adulti di Ac lopuò fare. Tre giorni per educarci al dialo-go, alla comunione, per crescere insiemenella fede, per rimotivare il nostro servizioin parrocchia, per far gruppo!Ecco allora questa proposta di “ristoro”estivo pensato come opportunità di co-noscersi e conoscere meglio l’Ac in un cli-ma di fraternità, condivisione e preghiera,in un tempo dell’anno “normalmente al-legro”. Riscopriamo quanto è bello stare

D insieme, giocare, camminare e ammirarele bellezze artistiche che l’Umbria ci offre.Tre giorni di esercizio di unità, vissuti daadulti di Ac assieme alle nostre famiglie ein piena sintonia con tutta l’Azione catto-lica diocesana, ai ragazzi e ai giovani checome noi vivranno nei campiscuola la lo-ro esperienza estiva. Le cose fatte insiemesono le più belle e rendono le giornate piùpiacevoli.Il primo giorno visiteremo la città di Gub-bio, dominata dalla possente mole del Pa-lazzo dei Consoli. Il secondo giorno visitaad Assisi, alla scoperta dei luoghi fre-quentati e tanto cari a San Francesco eSanta Chiara. Il terzo giorno si farà tappaa Spello, città di adozione di Carlo Carret-to, dal 1946 al 1952 presidente nazionaledell’Azione Cattolica. A Spello ancora og-

gi è presente la comunità dei “Piccoli fratelli delVangelo” ancora meravigliosamente vitale, laquale, allo stesso tempo, vive la vita attiva diMarta e la vita contemplativa di Maria.Soggiorneremo in hotel a Santa Maria degli An-geli, viaggiando con mezzi propri. Quota parte-cipazione: adulti 100 euro, bambini 60 euro.Iscrizioni: 339 1515005.

Gennaro Bucci

◆ Dal 20 al 22 luglio la proposta per adulti e famiglie

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Giovedì 10 maggio 201214 PropostAc

Collegati alla corrente

Due giorni di Eserciziper attaccare la spinaPer raggiungere qualsiasi obiettivo, nella vita,occorre impegnarsi e sacrificarsi a fondo. Losa bene l’atleta che vuole vincere la medagliad’oro alle Olimpiadi o il bambino che vuoleimparare a leggere e scrivere. Per arrivare a certi livelli, l’atleta si allenacostantemente e il bambino riceve i compitiche lo aiutano a esercitarsi. Se il nostro fisicoha bisogno di allenamento, a maggior ragioneanche il nostro spirito ha bisogno di allenarsi.La nostra fede va curata costantemente. Perquesto l’Azione Cattolica diocesana haproposto a tutti i giovani e adulti, come ognianno, gli Esercizi spirituali, che si sono tenutiil 17 e 18 marzo a Sant’Agata Feltria presso ilconvento dei frati cappuccini. Gli Esercizi sonostati guidati da don Vito Piccinonna,assistente nazionale del settore giovani di Ac. Due giorni pensati non tanto per staccare laspina dal nostro quotidiano, ma per attaccarlameglio alla corrente divina. Don Vito ci haesortato a porre Cristo al centro della nostravita, non al primo posto, perché solo dalcentro Lui può toccare tutti gli ambienti neiquali viviamo e tutte le parti di noi. Infattisolo spalancando la nostra porta a Cristopossiamo veramente convertirci.Siamo tornati a casa con una prolunga che cipermette di mantenere attaccata la spinaanche quando ci allontaniamo dalla Sorgente;siamo infatti creati per funzionare a correntedivina: se stacchiamo la spina o utilizziamoaltri tipi di corrente non possiamo vivere inpienezza. L’impegno preso è continuare adallenarsi nella fede per divenire dei vericampioni in Cristo.

Stefano Tappi

a due giorni carità si è svolta tra sabato 3 e domenica 4 marzo,coinvolgendo giovani, giovanissimi, acierrini di 3ª media e numerose realtà

della nostra diocesi. Nel pomeriggio del sabato, i gruppi hanno prestato servizidiversi: in case famiglia, di riposo per anziani, alla Caritas e altri luoghi,portando un po’ di gioia con il loro sorriso, l’ascolto, giochi e lavori pratici. Lepersone incontrate hanno donato la propria accoglienza e testimonianza airagazzi, chiamati a mettere in pratica il comandamento di Gesù “che vi amiategli uni e gli altri, come io ho amato voi” in situazioni nuove. Ultimato il

L

Giovani e giovanissimicoinvolti nella due giorni della carità

servizio nelle diverse realtà, ci si è riuniti tutti in seminario per concludereinsieme il pomeriggio: recitati i vespri con il vescovo Douglas e distribuito ilsegno della due giorni, il righello “amorometro”, si è cenato con specialipiatti etnici. Un bel momento insieme è stato anche il gioco a squadre manon competitivo che si è snodato per i corridoi del seminario,dove giovani, giovanissimi e acierrini hanno percorso un itinerario a tappelegato alla carità.Il mattino successivo è stato caratterizzato da un momento di condivisione,che ha coinvolto in modo dinamico tutti i componenti dei gruppi, chiamati arappresentare con scenette, canti o altro l’esperienza del pomeriggioprecedente. La due giorni si è conclusa con la messa e il pranzo, lasciando ilcuore di ciascuno arricchito da incontri, emozioni e carità.

Giulia Missiroli

“Sensi chi parla”,scuola di formazioneper educatori

ensi chi parla! Cosa c’entrano isensi col parlare? I sensi nonparlano. Così, attratta come dauno strano strabismo di Venere,

sono andata al primo dei cinque, anzi seiincontri. Sì, perché i sensi sono cinque,ma gli incontri sono stati sei: uno è statoun incontro introduttivo, una sorta diricco buffet da cui però si potevanoprendere solo assaggi. Al Convegnocatechisti, scaltramente, la Commissionecatechistica diocesana aveva affidato lapresentazione dell’avventura a cinquetappe a padre Alfredo Feretti che conteologica vivacità ha saputo farci vedere ilcarrello dei dolci pur concedendoci solouna tartina. Arrivata al convegno con unachiara determinazione liquidatoria, nesono invece uscita con l’intenzione diandare a questo party. E le cinqueproposte sono state all’altezza delleaspettative! Focus degli incontri: lacentralità della persona. Non persona nelsenso di bambino o ragazzo, ma comecatechista o educatore. Quindi il focus sudi me, sui miei sensi! Se una cosa è buona,bella, gradevole, soave, attraente per me,lo sarà anche per i miei ragazzi; allo stesso

S modo, se non è buona per me, se sa distantio, vecchio, meccanico, ripetitivo ofreddo, lo sarà anche per loro. Per rendereappetibile la nostra proposta, che perquanto ben pensata e organizzata spessonaufraga in un mare dilagante di noia oconfusione, occorre sollecitare vista,olfatto, tatto, gusto e udito dei nostribambini. Quindi largo a colori, opered’arte, musiche, canti, profumi e sapori,perché tentare un annuncio variopinto emultiforme è cosa buona e giusta! Una digressione circa il metodo. Don IvoSeghedoni ha esordito con una frase chemi ha raggelato: “Alla fine di un ciclocatechistico, ciò che avremo trasmesso aogni ragazzo sarà solo la nostra visione diChiesa, indipendentemente dalle nostreparole!”. Se abbiamo l’idea che la Chiesasia una struttura verticistica, pur nonavendo mai pronunciato questa parola airagazzi, questi se ne andranno dallaparrocchia avendo ben chiaro in testa chela questione di Cristo è roba dei preti e delVaticano. Dietro un modello di lavoro pastorale c’èun modello di Chiesa. Le modalità per cuipiù persone possono lavorare insieme

sono il lavoro di gruppo e il lavoro diequipe. Mentre il lavoro di gruppo ha loscopo di ottimizzare tempi e risorse, illavoro di equipe permette di sperimentarela comunione e quindi riproponel’esperienza della Chiesa delle origini,dove ognuno condivide con gli altri ipropri talenti. Il gruppo diventaun’amicizia che alimenta una nostalgia diassoluto, di vita buona del Vangelo!Alcune, poche, parole, infine, per lepersone incontrate. I partecipanti: si èsentito il calore di essere “tutti sulla stessabarca”; i relatori: le cose che ci hannodetto non sono solo meditate, ma pregatee vissute; gli organizzatori: si sonopercepiti lo sforzo di prossimità e la curadei dettagli. Un’ultima parola: Grazie!

Angela Giunchi

“Ciao don Agostino,l’estate è davvero vicina!”

aro don Agostino, sembra passato tanto tempo daquella domenica di febbraio in cui ci hai lasciato,una domenica di neve da spalare per poter entrare

insieme a pochi temerari nella cappellina riscaldata,dicendo Messa tutti stretti quasi fosse un rifugio dimontagna dove ci si riscalda e ci si rinfranca lo spiritodopo un lungo cammino. Una domenicainconsapevolmente unica, da ricordare con una fotosfuocata e fatta in fretta.Ma come dici nella tua stupenda poesia, le stagioni sisusseguono, e l’inverno della separazione deve lasciareil posto alla primavera della fede e al risveglio dellacomunità. Il percorso che hai tracciato con la tua vita eil tuo esempio sono stati per noi lo sprone a proseguirecome avresti voluto tutte le attività che abbiamo portatoavanti insieme, come l’Acr, gli incontri per i giovani e ilcentro estivo a cui tenevi tanto.È arrivato il momento a cui probabilmente ci volevipreparare già da tempo: il momento in cui i laici devonoanimare responsabilmente ogni aspetto concreto dellacomunità, coinvolgendo direttamente altre famiglie ealtri laici nel servizio senza essere sempre “tirati” dalparroco.Il distacco è sempre doloroso, ma voglio pensare che ilSignore chiamandoti a sé abbia tolto solamente la“ruotine” alla bicicletta della nostra fede bambina perconsentirci di maturare e “pedalare” da soli.Grazie don Agostino per i tanti doni spirituali che haifatto alla nostra comunità e associazione parrocchiale;ringraziamo il Signore per lo Spirito Santo che continua

C a effondere sulla suaChiesa e i sacerdoti che ciaccompagnano verso“l’estate” del regno deicieli.

Pierluigi Lorenzi

LE STAGIONIDELLA VITA Un tempo volevo chefosse sempre estate /stagione del sole e del raccolto / colori, profumi e sapori/ di frutti d’ogni specie, / ti pare di saziare così / il tuobisogno di vita, / e proprio nulla ti manca / se puoianche estinguere l’arsura / all’acqua di una limpidasorgente.Ma come puoi attendere o pretendere / la pienezza divita dell’estate / se non hai saputo entrare / con fiducianell’autunno, / mantenere viva la speranza / nel gelodell’inverno, / e coltivare la gioia dell’attesa / allosbocciare della primavera?Ora io amo anche l’autunno: / c’è sempre qualcosa divecchio ormai / che devo lasciare cadere; / è tempo chemi lasci spogliare / di ciò che non mi da più respiro, /passi il vento della delusione / e si porti via le foglieavvizzite / di quei sogni / che ormai non sirealizzeranno più; / so che è bello imparare a gustare / iseveri colori dell’autunno / e la dolcezza dei suoinostalgici tramonti... / e proprio per questo / vogliocontinuare a vivere / e non mi pesa più di tanto /

dissodare la terra brulla / del mio spirito / e poi tornarea seminare e piantare.Io amo l’inverno / con le nebbie, la neve e il gelo: / nonposso vedere sempre chiaro / mi fermo, rifletto / imparoa camminare adagio, / a vedere solo col sentire, /imparo a non fare niente, / a soffrire e piangeree un po’ anche a morire.... / perché so che la vita siprepara / a riemergere in me / sempre più vera e forte.Io amo la primavera / perché torna puntuale a darmiragione: / riappare il verde dell’erba e del grano / allosciogliersi dell’ultima neve; / sono come un risveglio disogno / le prime tiepide giornate di sole, / vedo i fiorinuovi del mandorlo e del pesco / allora anche io lascio ilfreddo / e l’aridità della mia solitudine / e sento lapresenza di Dio e degli altri / che sono ancora in me; /tutto mi chiama ogni giorno / a ricominciare ad amare /e la mia anima si riempie di pace, / perché ora io so /che l’estate è davvero vicina.

don Agostino Grassi

Così lo ricorda la comunità parrocchiale di Pievesestina DOMENICA 5 FEBBRAIO: L’ULTIMA FOTO DI DON AGOSTINO GRASSIINSIEME AI SUOI PARROCCHIANI DI PIEVESESTINA

Conclusa la proposta dell’Ufficio catechistico diocesano