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TrekkingItalia, Bologna TrekkingItalia Bologna Corso di Escursionismo NOZIONI DI PRIMO SOCCORSO Barbara Gamberi Bologna, 17/4/2012 U.O. Ematologia – R.E.

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Supporto del corso di Barbara Gamberi

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TrekkingItalia Bologna Corso di Escursionismo

NOZIONI DI PRIMO SOCCORSO

Barbara Gamberi

Bologna, 17/4/2012 U.O. Ematologia – R.E.

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OBIETTIVI

•  Stabilizzare la situazione

•  Evitare danni maggiori

•  Attesa dei soccorsi

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NECESSARIO

•  Mantenere la calma

•  Garantire la sicurezza dell’infortunato

•  Garantire i supporti fondamentali

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NEL DUBBIO:

•  Considerare l’infortunato più grave di quanto possa sembrare

•  Considerare il semplice “sospetto di lesione” come lesione

•  Considerare sempre “gravi” i traumi al cranio ed alla colonna vertebrale

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ESAME - RESPIRAZIONE

•  Naso e bocca sono liberi?

•  Respira bene da solo?

•  Non respira per niente?

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ESAME - CIRCOLAZIONE

•  Il cuore batte?

•  Si sentono i polsi?

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ESAME – STATO DI COSCIENZA

•  È sveglio?

•  Risponde a tono alle domande?

•  Risponde agli stimoli dolorosi?

•  Ricorda chi è, dov’è, cosa è successo?

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ESAME – COLONNA VERTEBRALE

•  Può muovere gli arti?

•  Ha mantenuto la sensibilità agli arti?

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ESAME - ARTI

•  Ha fratture?

•  Gli arti hanno posizioni strane?

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FERITI GRAVISSIMI

COME STANNO •  Incoscienti •  Respirano male •  Cianotici •  Polsi periferici

debolissimi o assenti •  Emorragie gravi

COSA FARE •  Posizionarli

correttamente •  Iniziare manovre

rianimatorie •  Fermare le emorragie •  Chiamare i soccorsi

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FERITI GRAVI

COME STANNO •  Trauma cranico •  Fratture multiple agli arti •  Lesioni colonna vertebrale •  Traumi interni

MA •  Coscienti e collaboranti •  Respirano bene •  Polsi apprezzabili

COSA FARE •  Posizionarli

correttamente •  Iniziare terapia di

sostegno •  Controllare le

condizioni del tempo •  Chiamare i soccorsi

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FERITI LEGGERI

COME STANNO •  Piccole ferite •  Contusioni o distorsioni •  Fratture semplici degli

arti E

•  Buone condizioni generali

COSA FARE •  Trattare le lesioni •  Controllare le

condizioni del tempo •  Decidere se mezzi

propri o soccorsi

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SPOSTARE

•  Solo se indispensabile per la sicurezza o per prestare le cure

•  Almeno tre soccorritori mantenendo allineati testa-collo-tronco

•  Non piegare la colonna vertebrale

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POSIZIONARE

•  Area larga, pianeggiante, asciutta e raggiungibile dai soccorsi

•  Incosciente e non traumi: posizione di sicurezza per evitare soffocamento da vomito, muco, saliva

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POSIZIONE DI SICUREZZA I

Porsi in ginocchio a fianco del ferito e slacciargli gli abiti. Aprire la bocca e liberarla da qualsiasi cosa. Se possibile porre sotto il capo stoffa, carta o plastica

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POSIZIONE DI SICUREZZA II

Dopo avere esteso il capo, stendere lungo il corpo il braccio del lato in cui ci si trova, quindi piegare il gomito dell’altro braccio in modo che l’avambraccio e la mano si trovino appoggiati sul torace. Piegare verso l’alto il ginocchio del lato opposto a quello in cui ci si trova.

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POSIZIONE DI SICUREZZA III

Afferrare la spalla e il bacino del lato opposto e ruotare il ferito verso di sé. Se possibile fare sì che durante la rotazione qualcuno tenga il capo del ferito e segua tale movimento, in modo da evitare inopportuni movimenti del collo.

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POSIZIONE DI SICUREZZA IV

Il braccio esteso è a contatto del terreno e può rimanere sotto il corpo, mentre quello precedentemente piegato sul torace porta la mano sotto la testa.

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TRATTARE •  Rianimazione •  Shock •  Ferite •  Emorragie •  Epistassi •  Fratture •  Contusioni e distorsioni •  Lussazioni •  Vesciche •  Fulmini •  Assideramento •  Congelamento

•  Colpo di sole •  Mal di montagna •  Congiuntivite •  Corpo estraneo occhi •  Eritema solare •  Punture di insetto •  Morso di vipera •  Crampi •  Soffocamento •  Annegamento

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RIANIMAZIONE

Arresto cardiorespiratorio (lesioni cerebrali irreversibili dopo 5’):

•  perdita di conoscenza •  assenza di battito cardiaco ai polsi •  pallore cutaneo o cianosi •  assenza di attività respiratoria

I.  Liberare le vie aeree II.  Respirazione artificiale

III.  Massaggio cardiaco

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RIANIMAZIONE Liberare le vie aeree

•  Sulla schiena •  Stendere bene la testa

all’indietro (una mano sostiene la nuca, l’altra, sulla fronte, inclina la testa)

•  Spingere in avanti la mandibola

•  Con le dita liberare la bocca da vomito, sangue, secrezioni, protesi

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RIANIMAZIONE Respirazione artificiale

•  Aprire bene la bocca •  Chiudere il naso con l’altra mano •  Mettere le labbra sulla bocca del

paziente (usare una garza) •  Soffiare con forza •  Controllare che il torace si sollevi •  Lasciare che espiri passivamente •  Ogni 4 secondi

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RIANIMAZIONE Massaggio cardiaco

•  Superficie rigida •  Inginocchiati di fianco al ferito •  Mettere le mani sovrapposte nel

punto indicato dalla figura (dita sollevate)

•  Spingere energicamente, aiutandosi con il proprio peso (abbassamento dello sterno di 3-4 cm)

•  15 compressioni – 2 insufflazioni •  Ripetere finchè polso e respiro non

si ripristinano

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SHOCK

Cause: lesioni cerebrali, emorragie, insufficienza cardiaca, perdita di liquidi, avvelenamenti

•  Pallore, cianosi •  Sudorazione fredda •  Battito cardiaco accelerato o rallentato •  Respiro ansimante

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SHOCK

•  Mettere il paziente in posizione supina con le gambe alzate se cosciente, in posizione di sicurezza se incosciente

•  Garantire la protezione termica •  Eseguire eventuale rianimazione •  Arrestare eventuali emorragie

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FERITE

•  Pulire e lavare con sapone ed acqua corrente

•  Disinfettare con clorexidina e fasciare con materiale sterile o comunque pulito

•  Antitetanica!

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EMORRAGIA

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EMORRAGIE – LEGATURA

•  Solo se le misure precedenti non sono state sufficienti

•  Solo agli arti (alla radice) •  Materiale largo e morbido

(fazzoletto ripiegato) •  Togliere ogni 20 minuti; se

vaso ad alta portata allentare solamente

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EPISTASSI

•  Seduto con la testa leggermente in avanti •  Impacchi freddi in fronte •  Impacchi di garza nelle narici •  Compressione con pollice e indice per

almeno 15’

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FRATTURE

Considerare il sospetto di frattura come frattura

•  Dolore •  Tumefazione •  Deformazione

•  Impossibilità a usare la parte interessata

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FRATTURE

•  Non muovere il ferito: soccorsi •  Non fare tentativi di comporre fratture

scomposte •  Fratture esposte: arrestare l’emorragia,

pulire la ferita, coprirla con tessuto sterile o pulito, tentare un’immobilizzazione

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FRATTURE - immobilizzazione

Bloccare l’articolazione a monte e a valle:

•  Imbottire la parte con quello che si ha a disposizione

•  Fasciare abbastanza stretto per bloccare il tutto, ma senza interrompere la circolazione (stecche di legno, cartone)

•  Fermare la fascia su una parte sana

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FRATTURE - immobilizzazione

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FRATTURE CRANICHE

•  Perdita di coscienza duratura •  Perdita di coscienza dopo un periodo di

lucidità •  Comparsa di sonnolenza •  Comparsa di vomito •  Asimmetria delle pupille

Sempre in ospedale

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FRATTURE VERTEBRALI

•  Trauma diretto e/o caduta in piedi •  Dolore alla schiena •  Paralisi

non muovere il ferito piano rigido

soccorsi

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CONTUSIONI e DISTORSIONI

•  Contusioni: traumi a carico delle parti molli senza presenza di ferite cutanee ma con fuoriuscita di sangue all’interno dei tessuti

•  Distorsioni: lesioni a carico delle articolazioni da movimenti eccessivi o bruschi

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CONTUSIONI e DISTORSIONI

SINTOMI

dolore tumefazione

TERAPIA

impacchi freddi benda elastica

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LUSSAZIONE

•  Spostamento permanente dei capi articolari

•  Dolore vivo, deformazione e posizione anomala dell’arto, impossibilità al movimento, posizione di difesa

•  Immobilizzazione •  Non ridurre

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VESCICHE

•  Disinfezione •  Praticare con un ago infilato con cotone

due fori alla base della vescica ed annodare il filo (drenaggio)

•  Praticare un po’ di pressione per fare uscire il liquido

•  Coprire con un cerotto

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FULMINI

•  Ustioni e fibrillazione ventricolare (alterazione del ritmo cardiaco che porta ad arresto)

•  Medicazione delle ustioni

•  Rianimazione

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ASSIDERAMENTO

•  Azione della bassa temperatura su tutto il corpo

•  Pallore, raffreddamento periferico, respiro superficiale, polso piccolo, intorpidimento progressivo, sonnolenza

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ASSIDERAMENTO

•  Mantenere sveglio l’infortunato •  Non somministrare bevande alcooliche •  Non sfregare la pelle •  Trasportarlo in ambiente riparato e poi riscaldato •  Riscaldare lentamente e gradualmente il corpo, in

primo luogo il petto, con coperte, sacco a pelo con un soccorritore, impacchi, foglio alluminio, vasca da bagno

•  Se cosciente: bevande calde e zuccherine

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CONGELAMENTO

•  Azione della bassa temperatura su parti circoscritte del corpo (arti, mani, piedi, orecchie, naso)

•  Indumenti e scarpe strette possono contribuire al fenomeno

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CONGELAMENTO

•  Non massaggiare •  Non applicare polveri o pomate •  Non fare camminare se arti inferiori •  Eliminare indumenti stretti o umidi •  Riscaldare lentamente la parte congelata

con impacchi a temperatura crescente (da 38 a 42°)

•  Se vesciche o piaghe, coprire con compresse e fasciare senza stringere

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COLPO DI SOLE

•  Esposizione + sforzo + abbigliamento non traspirante

•  Malessere generale, stanchezza, nausea, dolori addominali

•  Trasportare il paziente all’ombra, capo rialzato, busto eretto, raffreddare lentamente il corpo

•  Spugnature di acqua fredda a inguine ed ascelle •  Bevande a temperatura ambiente

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MAL DI MONTAGNA

•  Già intorno ai 2800-3000 m •  Soste a quote intermedie (2-4 giorni a 1800 e

2400 m) •  Salire lentamente al di sopra dei 3000 m (3-400

m al dì fino a 5000 m, poi 150-200 m al dì) •  Nausea, inappetenza, cefalea, difficoltà

respiratoria, tosse, vomito, perdita di equilibrio, torpore, perdita di conoscenza

•  Scendere di quota, diuretici, camere iperbariche portatili

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CONGIUNTIVITE

•  Puntini rossi, reticolo vascolare, palpebre tumefatte, lacrimazione dolore, sensazione di sabbia

•  Occhiali scuri •  Collirio (Xantervit) •  Bendaggio con garze

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CORPO ESTRANEO OCCHI

•  Non strofinare l’occhio per evitare lesioni irreparabili

•  Lavaggio dell’occhio versando acqua nell’angolo interno, invitando l’infortunato a sbattere più volte le palpebre

•  Protezione con garza sterile •  Specialista

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PUNTURE D’INSETTO

•  Pericolose se occhi, lingua e gola o se soggetti allergici (shock anafilattico)

•  Rimuovere il pungiglione con pinzette; acqua ossigenata, ammoniaca, ghiaccio

•  In bocca: gargarismi con acqua salata (2 cucchiaini di sale fino per bicchiere d’acqua), ghiaccio

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PUNTURA DI ZECCA: estrazione

•  Rare le zecche infette •  Probabilità di infezione bassa se rimossa

entro 36-48 ore •  Afferrare l’insetto con una pinza ed estrarla

completamente tirando verso l’alto con un leggero movimento rotatorio

•  Se rimane nella cute il rostro va estratto con un ago sterile

•  Disinfezione locale

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PUNTURA DI ZECCA: osservazione

•  Comparsa di eritema migrante (30-40 giorni) •  Febbre, stanchezza, cefalea, ingrossamento

linfonodale, artrite acuta •  Non terapia antibiotica profilattica •  Se è necessario instaurare una terapia

antibiotica per altri motivi, informare il medico dell’avvenuta puntura (amoxicillina per 21 giorni)

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ERITEMA SOLARE

•  Arrossamento, dolorabilità, vesciche, ulcerazioni

•  Crema al cortisone (Nerisona) •  Se ulcerazioni pomate antibiotiche +

cortisone (Gentalyn beta)

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VIPERA

•  La quantità di veleno iniettato con un morso e circa la metà della quantità che può provocare la morte di un adulto

•  I sintomi si avvertono dopo circa 30’ e diventano gravi oltre le 2 ore

•  Siero: frigorifero, endovena, shock anafilattico

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VIPERA

•  Paziente sdraiato; evitare movimenti ed affaticamento

•  Chiamare i soccorsi •  Incidere la ferita aspirando il sangue con siringa

aspira veleno (mai succhiare) •  Lavare la ferita con acqua (non alcool né ghiaccio) •  Laccio moderatamente stretto 4 cm a monte •  Allentare per qualche minuto ogni 20-30’ e

riapplicare un po’ più a monte •  Non somministrare alcoolici •  Trasportare il paziente senza farlo camminare

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CRAMPI

•  Squilibrio elettrolitico da perdita di Sali •  Polase 1-2 buste al dì •  Brodo di carne o di dado

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SOFFOCAMENTO

•  Indurre il soggetto a tossire •  Percussione del dorso •  Menovra di Heimlich:

porsi dietro al soggetto, applicare una mano stretta a pugno sotto la gabbia toracica a livello epigastrico e premerla con l’altra mano, applicando spinte veloci e ripetute verso l’alto

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ANNEGAMENTO

•  Valutare coscienza, respiro e polso •  Assicurare la pervietà delle vie aeree •  Eventuale rianimazione •  Trattare l’eventuale ipotermia

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KIT PRONTO SOCCORSO •  Cerotto telato (2 cm) •  Cerotti assortiti •  Compeed •  Benda elastica •  Benda di garza •  Compresse di garza sterile •  Forbici •  Coperta termica di

alluminio •  Salviette disinfettanti •  Crema protettiva per il sole •  Collirio

• Ammoniaca • Bisturi • Siringa aspiraveleno

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KIT PRONTO SOCCORSO per uscite di più giorni

•  Novalgina gtt, tachipirina cpr (dolore, febbre) •  Buscopan cpr (coliche addominali) •  Plasil cpr (vomito) •  Augmentin (infezioni) •  Imodium compresse (diarrea) •  Legederm o Polaramin crema (punture di

insetti) •  Steroidi (in caso di soggetti allergici)

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AMUKINA

Pura Ferite, ustioni, disinfezione

5% 4 cucchiai/1 litro di acqua

Impacchi di piaghe e ustioni

1,5% 1 cucchiaio/1 litro di acqua

Frutta ed alimenti

0,01% 1 goccia/1 litro di acqua

Potabilizzazione dell’acqua

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CHIAMARE I SOCCORSI

•  Numero di telefono da cui si chiama •  Esatta località (provincia, comune, punti di

riferimento: baita, lago, passo, rifugio) •  Quota (se altimetro tarato) •  Cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco,cima) •  Rispondere con calma e precisione (difficoltà

respiratoria, stato di coscienza, emorragie) •  Quando è successo l’incidente

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CHIAMARE I SOCCORSI

•  Numero delle persone coinvolte •  Fornire le proprie generalità •  Esatta posizione del ferito •  Tempo di percorrenza a piedi •  Condizioni del terreno •  Presenza di vento •  Condizioni di visibilità •  Presenza di linee elettriche, funivie, teleferiche

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ALIMENTAZIONE

•  Alimenti calorici: glucidi, lipidi, proteine

•  Alimenti non calorici: vitamine, sali minerali, acqua

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GLUCIDI

•  Quasi esclusivamente vegetali (patate, cereali, barbabietole, frutta

•  4kcal/gr •  Attività motoria inferiore ai 20 minuti e di

intensità medio-elevata •  Mai esaurire le scorte

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LIPIDI

•  vegetali (olio) ed animali (burro, strutto)a •  9 kcal/gr •  Attività motoria superiore ai 20 minuti e di

intensità medio-bassa

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PROTEINE

•  vegetali (legumi) ed animali (carne, pesce) •  4 kcal/gr •  Funzione strutturale ma utilizzate anche

per la contrazione muscolare

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ALIMENTI NON CALORICI

•  Vitamine: attive in minima quantità; crescita ed attività cellulari

•  Sali minerali: calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro, iodio, magnesio

•  Acqua: 60% della massa corporea; rapido e imponente riciclo giornaliero (2-3 litri al giorno)

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FABBISOGNO ENERGETICO

•  1900-3500 kcal al dì •  Circa 2000 per la donna e 2300 per l’uomo •  Variazioni per fattori individuali (età, sesso,

struttura corporea, situazione psico-fisica, livello di attività fisica, particolari patologie) ed esterni (temperatura, umidità, ambiente)

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RIPARTIZIONE CALORIE

•  Glucidi: 55-60% •  Lipidi 20-30% •  Protidi 20-30%

•  Colazione 20% •  Spuntini 10% •  Pranzo 40% •  Cena 30%

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PASTI PRINCIPALI

•  Primo piatto, verdura, frutta •  Nella settimana:

4 volte carne, pesce, legumi una volta formaggio e uova

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GIORNI PRECEDENTI L’ESCURSIONE

•  Carboidrati complessi: pasta, riso, patate, pane

•  Buona idratazione: 2-2,5 litri al dì

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COLAZIONE

•  Alimenti a basso indice glicemico, che determinano un lieve innalzamento della glicemia, in modo da evitare un’ipoglicemia di rimbalzo

•  Mele, pere, pesche, latte, cioccolato fondente, arachidi, fruttosio

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DURANTE L’ESCURSIONE

•  Frutta fresca e secca •  Cioccolata •  Barrette e compresse energetiche •  Liquidi zuccherati addizionate in carboidrati

ed elettroliti •  Bevande a 5-15° in estate, calde in inverno •  Bere da 150 a 250 ml ogni 10-20’ per un

totale di 600-800 ml/ora

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ALLA META

•  Integrare i carboidrati •  Poche proteine (più lunghe da digerire) •  Frutta •  Bevande calde

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DOPO L’ESCURSIONE

•  Glucidi ad elevato indice glicemico: riso, patate, pane, uva, banane, miele, carote, cornflakes

•  Minestrone (liquidi e minerali)