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43° CORSO I.A. PROMOTION OF THE NATIONAL FIRE BRIGADE IN THE ITALIAN SCHOOLS 43° CORSO ISPETTORI ANTINCENDI INTERNATIONAL FIRE-FIGTHERS’ WORKSHOP FIRE SERVICE COLLEGE Moreton in Marsh-UK 30 th September – 2 th October 2003 I.A. Fabio Callegari

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43° CORSO I.A.

PROMOTION OF THE NATIONAL FIRE BRIGADE IN THE ITALIAN SCHOOLS

43° CORSO ISPETTORI ANTINCENDI INTERNATIONAL FIRE-FIGTHERS’ WORKSHOP

FIRE SERVICE COLLEGE Moreton in Marsh-UK

30th September – 2th October 2003

I.A. Fabio Callegari

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43° CORSO I.A.

43° CORSO ISPETTORI ANTINCENDI

INTERNATIONAL FIRE-FIGTHERS’ WORKSHOP FIRE SERVICE COLLEGE

ATTI DEL CONVEGNO 30 Settembre – 2 Ottobre 2003

PROMOZIONE DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

NELLE SCUOLE ITALIANE

I.A. Fabio Callegari

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari INDICE

1. Introduzione ………………………………………………………… pag. 2 2. Scuole materne ……………………………………………………… pag. 3

3. Scuole elementari e medie inferiori ………………………………… pag. 6

3.1 Progetto “Scuola Sicura” .………………………………… pag. 6

3.1.1 Protocollo d’intesa ………………………………… pag. 7 3.1.2 Direttiva di orientamento ………………………… pag. 8 3.1.3 Osservazioni sulla direttiva ……………………… pag. 9 3.1.4 Formazione del personale docente ……………… pag. 9 3.1.5 Materiale didattico ………………………………… pag. 9 3.1.6 Cenni sui pericoli nella scuola …………………… pag. 13 3.1.7 Manifestazioni collegate…………………………… pag. 13

3.2 Progetto “Scuola più Sicura 2000” ………………………… pag. 14

4. Scuole medie di secondo grado ...…………………………………… pag. 15 4.1 Progetto “Insieme, a scuola di prevenzione” ……….……. pag. 15 4.2 Progetto “Sicurezza in cattedra” …………………………. pag. 16

4.3 Protocollo d’intesa INAIL ……………………………….. pag. 16

5. Conclusione ………………………………………………………….. pag. 17 Bibliografia …………………………………………………………... pag. 18

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 1. Introduzione

Considerando un gruppo di bambini e di ragazzi, è molto probabile trovare tra di loro qualcuno che, da grande, voglia diventare un vigile del fuoco. La nostra professione è amata dai bambini come lo rivela questa piccola poesia della classe V^ della scuola elementare di Cavazzana (RO): “I GRANDI EROI” Sono i grandi eroi, i ragazzi che hanno coraggio e che insieme compiono il salvataggio. Sono eroi perché insieme lottano perché ci sia il bene. Sono i vigili del fuoco che con il loro camioncino salvano ogni bambino; con l’idrante spengono il fuoco dilagante con l’autogrù salvano le persone imprigionate lassù. Terremoti, alluvioni, incidenti, loro partono e affrontano gli eventi; il loro cuore contento non è ma sanno che una vita da salvare c’è. Gentili, disponibili, sinceri, noi bambini di loro siamo fieri. Molte volte alla TV abbiamo apprezzato le loro virtù; sporchi, sconsolati e stanchi, imperterriti scavavano e andavano avanti per sentire lì vicino la flebile voce di un bambino. Purtroppo capita anche a loro di “perdere” e dai loro occhi si vedono lacrime scendere. Forti, coraggiosi, senza paura sì! Ma con un cuore grande così.

Questo amore, unitamente al fatto che noi vigili siamo ambasciatori Unicef, favorisce il nostro contatto con i bambini, con i ragazzi quindi con il mondo della scuola. In maniera non ufficiale è sempre esistito un legame tra VVF e scuole. Poi attraverso dei progetti, inizialmente sperimentali e successivamente siglati con protocolli di intesa tra Ministero dell’Interno e della Pubblica Istruzione, si è concretizzato maggiormente questo scambio.

In questa ricerca si vuole mettere in luce il lavoro di collaborazione fatto e le prospettive nel rapporto tra CNVVF e le scuole.

Si suddividerà la tesina in base alle fasce d’età dei bambini e dei ragazzi. Si inizierà dai rapporti con le scuole materne per giungere alle scuole medie di secondo grado.

Come esempio concreto si riporteranno alcune esperienze avvenute nella provincia di Rovigo, la mia provincia di residenza. PAG. 2

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 2. Scuole Materne

Molto frequenti sono le visite di scuole materne presso i Comandi provinciali con l’intento di far vedere ai bambini la realtà che li circonda comprendente persone in divisa che con particolari mezzi si dedicano a soccorrere le persone in difficoltà.

La visita del Comando comprende tutti i principali luoghi dove i VVF svolgono l’attività, le segnalazioni visive ed acustiche in caso di emergenza, ma ci si sofferma particolarmente nell’autorimessa dove l’attenzione dei bambini è tutta rivolta ai mezzi, in particolare all’autoscala, come si rileva guardando i disegni che loro fanno nei giorni successivi alla visita.

Come esempio sono state riportate alcune foto della visita effettuata dalla scuola materna di S. Martino di Venezze (RO) presso il Comando Provinciale di Rovigo a cui ho partecipato.

Arrivo della scolaresca alComando Provinciale di Rovigo

Si gira per i vari ambienti delComando

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Ci si ferma per vedere imezzi nell’autorimessa

Si alzano le saracinesche perscoprire cosa c’è dentro e siosserva ogni cosa all’internodella cabina di guida

Tutti a guardare in alto pervedere fino a dove arrival’autoscala

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Non si perde un secondo nellespiegazioni delle attrezzature

E per finire una spruzzata conil naspo

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 3. Scuole Elementari e Medie inferiori

Analogamente alle scuole materne, non mancano le visite delle scolaresche delle scuole elementari e, in alcuni casi, delle scuole medie, ai Comandi provinciali. L’età consente, in questo caso, un approfondimento della visita e delle tematiche inerenti la sicurezza.

Proprio nel senso della sicurezza nasce nel 1992 un progetto sperimentale che va sotto il nome di “Scuola Sicura” con l’intento di sviluppare una coscienza di protezione civile anche in virtù del fatto che proprio in tale anno era stata emanata la legge 24/02/92 n° 225 sul Servizio Nazionale della Protezione Civile.

In aggiunta sempre nello stesso anno era uscito il D.M. del 26/08/92 riguardante le norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica che richiedeva la predisposizione di un piano di emergenza e la realizzazione di prove di evacuazione (art. 12.0).

L’allora Prefetto Elveno Pastorelli, Direttore Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, scriveva in merito al progetto: «Protezione civile significa oggi specialmente attitudine alla prevenzione, che va intesa anche come attività di divulgazione ed informazione che consenta al cittadino di avere una sempre migliore conoscenza del territorio, dei suoi rischi prevalenti, del tessuto sociale di cui è parte ed in cui tesse le proprie relazioni. Sotto tale ottica l’obiettivo da perseguire è quello della formazione globale della vita di relazioni che abbracci il problema del rapporto del gruppo sociale nei confronti del territorio come “vissuto” e si apra, in prospettiva, anche verso i temi della solidarietà e della coscienza civica. Il progetto pilota è quindi da ritenersi apprezzabile, in quanto volto a formare ed a sensibilizzare i giovani in età scolare verso le tematiche della protezione civile».

Il Progetto tende a favorire l’inserimento nella scuola dell’obbligo di un programma globale di educazione incentrato sui rischi naturali, dell’ambiente domestico e scolastico, che coinvolga anche l’aspetto comportamentale ed avvicini i ragazzi alle realtà della protezione civile. Lo scopo dell’iniziativa, infatti, non è solo quello di dare utili informazioni sulle norme di sicurezza da adottare in emergenza, ma anche di formare ed educare il giovane a comportamenti che siano improntati alla solidarietà, collaborazione ed autocontrollo.

La finalità comprende quindi non solo tematiche di protezione civile ma anche la solidarietà e la coscienza civica. 3.1 PROGETTO “SCUOLA SICURA”

Partito il progetto nelle province province di sperimentarlo (su loro prec2392/07/S(60) del 1° settembre 1993 e sucdell'Interno n. 2598/027/S/60(10) del 5Organizzatore Nazionale del progetto “Scuo- del Ministero dell’Interno – DirezioneAntincendi; - del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;- del Ministero della Pubblica Istruzione; - del Dipartimento della Protezione Civile; - del Ministero dell’Ambiente; - del Ministero delle Risorse Agricole, Alim- del Ministero della Difesa; - della Croce Rossa Italiana;

di Venezia e Catanzaro, per dar modo ad altre isa richiesta), con Decreto Interministeriale n. cessivamente modificato con Decreto del Ministro dicembre 1997, viene costituito il Comitato la Sicura” formato da membri:

Generale della Protezione Civile e dei Servizi

entari e Forestali;

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari - dell’AGESCI; - dell’ENEL; - della Telecom; - dell’ANPAS; - della Siemens;

con compito di coordinamento a livello nazionale del progetto. A livello locale il Progetto è coordinato dalle Prefetture, attraverso un Comitato Organizzatore Provinciale, cui partecipano oltre al Provveditorato agli studi e al locale Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, anche rappresentanti di enti locali, enti pubblici e privati, aziende di servizi, organizzazioni di volontariato. Il Comitato Provinciale elabora, sulla base delle linee di indirizzo fissate dal Comitato Nazionale, un percorso didattico interdisciplinare, adeguandolo alle esigenze locali.

Sono previsti diversi modelli di intervento: - un corso di formazione agli insegnanti referenti di protezione civile; - incontri diretti dei rappresentanti degli enti ed istituzioni presenti nel Comitato con le scolaresche; - visite guidate a strutture locali di protezione civile; - redazione di un piano di evacuazione da parte delle scuole partecipanti al Progetto; - esercitazioni di evacuazione dell’edificio scolastico.

Negli anni seguenti dal 1993 al 1998, il progetto viene esteso gradualmente a scuole medie di tutte le province italiane e a scuole elementari di quasi tutte le province, coinvolgendo oltre un milione di studenti. Ormai in tutte le province ci sono lusinghieri risultati, frutto non solo della validità del progetto ma anche e soprattutto del profondo e sempre crescente interesse verso le tematiche di protezione civile da parte del mondo della scuola: docenti e studenti. 3.1.1 Protocollo d’intesa

Di fronte a questo, si esce definitivamente dall’ambito della sperimentazione formalizzando un Protocollo d’intesa del 3 dicembre 1997 tra il Ministro dell'Interno con delega al coordinamento della protezione civile ed il Ministro della Pubblica Istruzione. Tale protocollo nasce: a) per evitare di disperdere il patrimonio di conoscenze acquisite fino a quel momento; b) per trovare delle procedure e metodologie per l’inserimento della protezione civile

nell’ambito delle attività di insegnamento della scuola dell’obbligo; c) per avviare la diffusione della conoscenza delle tematiche di protezione civile, con

particolare riferimento ai rischi naturali che insistono sul territorio, anche nei confronti degli studenti delle scuole medie di secondo grado.

Con questo protocollo si vuole garantire una certa continuità del Progetto “Scuola Sicura” con i tempi, i modi e le forme ritenute più opportune. Si parla poi del ruolo del Corpo Nazionale dei VVF indicando per esso il ruolo di promozione, formazione e aggiornamento professionale in tema di protezione civile del personale della scuola. Deve inoltre sostenere le eventuali iniziative delle istituzioni scolastiche locali fornendo eventualmente materiale didattico. Tuttavia la diffusione, le metodologie e i concreti strumenti operativi per l’inserimento della protezione civile nelle attività didattiche è compito del Ministero della Pubblica Istruzione.

Per dare attuazione agli impegni assunti con il Protocollo vengono istituite due Commissioni di studio formate entrambe da membri del Ministero dell’Interno – Direzione

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del Ministero della Pubblica Istruzione e del Dipartimento della Protezione Civile: 1) la Commissione di studio per l’inserimento della protezione civile nelle materie di

insegnamento della scuola dell’obbligo; 2) la Commissione di studio per le scuole medie di secondo grado. 3.1.2 Direttiva di orientamento

La prima Commissione di studio nota la difficoltà di rendere la protezione civile nuova materia di insegnamento a causa di troppe procedure complesse e propone, allora, di leggere i programmi didattici vigenti in modo da collegare in maniera trasversale alle singole materie di insegnamento i numerosi riferimenti all’educazione alla sicurezza già presenti. Per questa strada, per favorire l’introduzione a regime della protezione civile nelle attività di insegnamento della scuola dell’obbligo, il Ministero della Pubblica Istruzione emana, con circolare n° 356 del 10 agosto 1998, una apposita Direttiva di orientamento alle istituzioni scolastiche, suggerendo la possibilità di una lettura degli attuali programmi didattici in una chiave che consenta di collegare alle singole materie di insegnamento, in maniera trasversale, le tematiche della sicurezza e della prevenzione.

Interessanti i passaggi della Direttiva in cui si dice che: - si tratta non solo di conoscere i rischi e di predisporre gli strumenti e gli automatismi

da mettere in atto in caso di emergenza, ma anche di assumere atteggiamenti corretti sui temi inerenti la formazione della coscienza civile, la collaborazione e la solidarietà;

- l’avvicinamento alle tematiche della sicurezza si deve realizzare attraverso una visione prospettica dei programmi che si soffermi in particolare sugli insegnamenti storico-letterari, per quel che riguarda la ricerca di fonti documentarie e la ricognizione storica di eventi calamitosi del passato; sulla geografia, per quel che attiene allo studio del territorio e alla individuazione delle aree a rischio ambientale e tecnologico; sull’educazione motoria dell’ordine elementare e sull’insegnamento della educazione fisica nella scuola media, con l’apprendimento di idonei comportamenti da tessere in situazione di emergenza; sulle scienze e sull’educazione tecnica, con lo studio della dinamica dei fenomeni fisici e chimici naturali e l’incidenza dell’azione dell’uomo sul loro verificarsi; infine, sull’educazione all’immagine e sull’educazione artistica e tecnica, per quanto attiene alla conoscenza della segnaletica di sicurezza e alla definizione di sistemi di sicurezza, con la realizzazione di semplici piante di esodo e piani di evacuazione;

- è cura dei collegi dei docenti e delle singole istituzioni scolastiche, in sede di programmazione didattico-educativa, individuare concretamente appropriati percorsi didattici per l’approfondimento delle tematiche in esame, arricchendo la propria offerta educativa e formativa e valorizzando la capacità d’interazione della scuola con il territorio, anche attraverso la collaborazione con Enti ed organismi operanti all’interno del Servizio Nazionale della Protezione Civile;

- è necessario promuovere anche accordi con l’Associazione Italiana Editori per l’inserimento di nozioni di protezione civile nei libri di testo, con livelli di approfondimento ovviamente diversificati nei vari ordini di scuola;

- è, inoltre, di fondamentale importanza l’inclusione delle tematiche in questione nel Piano Nazionale di Aggiornamento per consentire la formazione in servizio e l’aggiornamento del personale docente;

- l’opera di formazione deve mirare a sviluppare l’aspetto della professionalità dell’insegnante quale mediatore culturale, capace cioè di trasmettere agli alunni e, tramite loro alle famiglie, una sensibilità nuova e diversa, una cultura - appunto quella

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della Protezione Civile -, che non sia generica partecipazione, ma che si sostanzi nell’acquisizione di nozioni indispensabili per la sicurezza personale e collettiva e nell’assunzione di comportamenti corretti e ispirati alla solidarietà.

3.1.3 Osservazioni sulla Direttiva

Si ribadisce il concetto che non è importante solo conoscere ma anche essere, cioè si vuole creare una mentalità di protezione civile che porti all’assunzione di comportamenti. Per tale obiettivo si forniscono delle indicazioni precise per le singole materie, eventualmente appoggiandosi ad altri Enti per la formazione magari tramite seminari di approfondimento. La formazione d’altro canto non può ridursi all’offerta di mere informazioni tecniche, avulse dal contesto in cui vivono i destinatari, perché è proprio la conoscenza dell’ambiente di vita quotidiana che permette di attivare quei canali di comunicazione che agiscono sui modi di pensare, di dire, di essere. 3.1.4 Formazione del personale docente

A livello centrale e provinciale la formazione degli insegnanti avviene tramite seminari e/o convegni in cui le varie componenti della Protezione Civile collaborano nelle docenze apportando i contributi nel loro specifico settore.

A titolo di esempio un seminario tenutosi a livello centrale ha trattato le seguenti tematiche: - organizzazione e compiti della Protezione Civile; - i rischi naturali: rischio sismico, rischio vulcanico, rischio idrogeologico; - i rischi antropici: rischi domestici, rischio industriale e nucleare, rischio incendio; - psicologia dell’emergenza: i comportamenti e gli aspetti psicologici nell’emergenza, norme

di comportamento; - evacuazioni: i piani e le prove di evacuazione – norme e comportamenti.

La partecipazione degli insegnanti è stata attiva, coinvolti con gruppi di lavoro dopo aver seguito le relazioni degli esperti. Si è affiancato ad un momento teorico-informativo, un secondo momento di carattere esercitativo utile per apprendere meglio e per formare quella mentalità di protezione civile più sopra riportata. 3.1.5 Materiale didattico

Il progetto ha previsto l’introduzione per le varie classi d’età, dai più piccoli ai più grandi, delle tematiche di prevenzione e sicurezza.

Per assolvere al particolare impegno che il compito richiede sono stati predisposti gli strumenti ed il materiale didattico necessario, con un linguaggio diretto ai ragazzi che ripercorre tutte le fasi per una più puntuale e completa conoscenza delle problematiche di Protezione Civile.

Gli opuscoli illustrati, dal “Sussidiario della Sicurezza”, portano alle lezioni di protezione civile, fino ad una vera e propria attività di pianificazione per la realizzazione di piani d’evacuazione, fino ad arrivare ai relativi elaborati grafici e prove simulate.

In dettaglio si vedono le pubblicazioni fornite alle scuole dalle Prefetture nell’ambito del Progetto “Scuola Sicura”. PAG. 9

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari Il Libro Rosso – Guida per il piano di evacuazione

Pubblicazione diretta agli operatori della scuola.Vengono fornite delle linee guida per la realizzazione delpiano di evacuazione per un edificio scolastico.

Attraverso delle schede si danno degli esempi pereffettuare la chiamata di soccorso, per diffondere l’ordine dievacuazione, per eseguire l’evacuazione tenendo presente leistruzioni di sicurezza e per preparare una lezione agli studentisul piano di evacuazione. Gli allegati forniscono una possibilemodulistica. In appendice è riportata le norma di prevenzioneincendi per l’edilizia scolastica (D.M. 26/08/92).

Il Libro Verde - Scuole Elementari

eleme

bambiironia casa, finale alluvioerrori bambi

Il Libro Blu - Scuole Medie

Pubblicazione diretta agli alunni della scuolantare.

Nel testo a fumetti, realizzato appositamente per ini, la famiglia Cercaguai affronta con allegria edle più frequenti ed abituali situazioni di rischio in

a scuola e nell’ambiente che ci circonda. La parteè dedicata al terremoto, agli incendi di bosco e alleni. Con dei giochi di colorazione e di ricerca deglidi disegni, è possibile verificare l’apprendimento deini.

Questa pubblicazione è diretta agli studenti della

scuola media di primo grado. Consente collegamenti contutte le materie d’insegnamento e favorisce una puntuale ecompleta conoscenza delle problematiche di protezionecivile.

Vengono presentati i pericoli presenti nell’ambientecostruito (in casa: con l’elettricità, il gas, cadute, tagli vari ea scuola) e nell’ambiente naturale: i terremoti, i fenomeniatmosferici, le alluvioni, le frane, le valanghe e gli incendiboschivi. Attraverso schede si forniscono dati statistici diincidenti e si può preparare un piano di evacuazione. Nellaparte finale c’è una breve descrizione di cos’è la protezionecivile.

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari La Guida Pratica

Il Gioco “Cercaguai”

Il Gioco “Zugheto”

L’opuscolo è stato ideato e realizzato come una

guida pratica che consente agli insegnanti di introdurre conuna certa facilità le tematiche di protezione civile.Costituisce un ottimo spunto per maggiormente sviluppareed approfondire gli argomenti trattati. Delle schedeforniscono indicazioni: sul Progetto “Scuola Sicura”, sulmateriale didattico (dal punto di vista del contenuto e delprezzo), sull’organizzazione del Progetto, sugli sviluppi esulle prospettive future.

Il gioco “Cercaguai” si presenta in una particolareveste interattiva che consente di collegare più strettamentela fase didattica con la fase ludica di verifica richiedendoanche un’attiva partecipazione dei genitori che potrannoscoprire, insieme ai propri figli, le insidie della casa.

Il gioco “Zugheto”, realizzato nell’anno

scolastico 1992/93 dagli insegnanti ed allievi dellaScuola Media Statale ‘Francesco Morosini’ di Venezia,scaturisce da un programma didattico idoneo adindividuare le situazioni di rischio legate sia alla realtàterritoriale della scuola, sia ai pericoli che,generalmente, insistono su tutto il territorio nazionale.

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari L'evacuazione degli edifici scolastici (VHS)

La cassetta audiovisiva, che costituisce la guida pratica delLibro Rosso (riportato più sopra), è di ausilio alla realizzazione deipiani di evacuazione dei plessi scolastici, e può essere utilizzata dalleelementari e medie.

Il Terremoto - Incendi (Poster)

I due manifesti tematici, che si soffermano su

situazioni di pericolo legate agli eventi sismici ed agliincendi boschivi, hanno il fine di sensibilizzare alla culturadi protezione civile e di catturare l’attenzione dei giovani suquesti importanti diffusi rischi naturali.

Notevole è stato anche il materiale messo a disposizione da tutti i componenti della Protezione Civile. Ad esempio l’ENEL ha fornito materiale audiovisivo, il Servizio Sismico Nazionale ha preparato un opuscoletto per i ragazzi dove viene portato a conoscenza il rischio sismico in Italia, e così via.

Opuscolo realizzato dal Servizio Sismico Nazionale

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 3.1.6 Cenni sui pericoli nella scuola

All’interno della scuola avvengono incidenti a causa delle strutture piuttosto vecchie, o in seguito al maggior utilizzo di laboratori, ad attività manuali e sportive con un coinvolgimento crescente degli studenti. In ogni caso la presenza contemporanea di molte persone può far diventare un evento, anche il più piccolo, molto pericoloso.

Più in dettaglio: in classe i pericoli possono derivare da ante di finestre, davanzali e termosifoni; nei corridoi la presenza di appendiabiti, maniglie di porte, termosifoni possono concorrere a ferite, urti e tagli degli studenti; le scale sono responsabili maggiormente per cadute. Anche all’aperto possono crearsi situazioni di pericolo: cancelli con ringhiere in ferro, zone con ghiaia… La conoscenza dei luoghi è importante per ridurre la probabilità che i pericoli possano causare incidenti.

Alla base di tutto sta comunque e soprattutto il comportamento irresponsabile di alcuni studenti che si arrampicano dove non dovrebbero, che spingono i compagni, … Un’opera di sensibilizzazione va fatta in special modo a questi ragazzi.

Nel caso di pericoli ambientali (terremoti, alluvioni, …) o in caso di incendio si potrebbero adottare delle misure di questo tipo:

- essere in grado di conoscere una serie di segnali acustici, in modo da abbandonare la scuola in caso di necessità;

- conoscere la segnaletica di salvataggio; - conoscere le vie di esodo della propria scuola; - esercitarsi ad abbandonare la scuola ordinatamente e celermente (mantenendo la

calma); - esercitarsi a sistemarsi nell’aula, per proteggersi, sotto il banco e conoscere i punti più

sicuri dell’edificio per potersi riparare; - sapere cosa fare nel caso si dovesse prestare un primo soccorso a un compagno o a un

insegnante. 3.1.7 Manifestazioni collegate

Notevoli sono state le iniziative a livello provinciale, coadiuvate dalle Prefetture, e a livello nazionale: seminari, convegni, giornate studio, concorsi,… tutte con l’intento di sensibilizzare gli studenti e l’opinione pubblica sulle problematiche della protezione civile. Una semplice ricerca in internet mette in luce questo. E’ stato addirittura creato il sito www.scuolasicura.org dove viene spiegato il progetto e si possono avere molteplici informazioni.

Per conoscere le iniziative sviluppatesi fino ad oggi nell’ambito del Progetto Scuola Sicura, per seguirle, incoraggiarle ed eventualmente rilanciarle sul territorio è stata predisposta una rete di osservazione e monitoraggio con il compito di rilevare e coordinare tutte le esperienze, i progetti e le iniziative educative di protezione civile esistenti.

Con l’intento di raccogliere tali dati sono stati predisposti due strumenti di rilevazione: un Questionario per le Prefetture ed una Indagine Conoscitiva diretta alle scuole elementari e secondarie di primo grado.

A livello di Comando Provinciale di Rovigo non sono mancate occasioni per visionare prove di evacuazione di edifici scolastici e tenere lezioni sugli incidenti domestici e scolastici.

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 3.2 PROGETTO “SCUOLA PIÙ SICURA 2000”

Nel 2000 nasce un nuovo progetto ad opera dell’INAIL: “Scuola più sicura 2000”, che integra il tema della “sicurezza e salute” nei luoghi di lavoro al tema della protezione civile dando nuovo impulso al progetto del 1992. La sicurezza e la salute sono di primaria importanza e di grande interesse per il mondo della scuola, anche in considerazione della normativa vigente e in particolare della scadenza per la presentazione del “piano di evacuazione” fissata al 31.12.2000 dal D.lgs. n. 265/99.

Già dal 1992 gli Enti promotori del progetto “Scuola Sicura” avevano costituito un Comitato Nazionale Organizzazione e Comitati Provinciali coordinati dai Prefetti. Notevoli sono state le iniziative mirate alla informazione/formazione sul tema della protezione civile, con particolare riferimento alla gestione delle emergenze. Ora, all’interno di questo percorso, si inserisce questo progetto dell’INAIL in stretta collaborazione con il Ministero dell’Interno, il Ministero della Pubblica Istruzione, i Vigili del Fuoco, il Dipartimento della Protezione Civile e con il contributo di tutti gli organismi che aderiscono a “Scuola Sicura”, che si propone l’obiettivo di sensibilizzare studenti ed insegnanti sui temi della sicurezza e protezione perché uno studente informato e formato sarà un cittadino ed un lavoratore più attento alla sicurezza e salute propria e altrui. Così l’INAIL entra a far parte dei suddetti Comitati.

Il progetto prevede varie iniziative: a) una giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole – tenutasi il 10 maggio 2000 –

dedicata alle “prove di evacuazione” degli edifici scolastici. Le suddette prove organizzate nell’ambito dei comitati provinciali possono essere realizzate con varie modalità. Ad esempio: rischio individuato “principio d’incendio”, orario di effettuazione individuato a cura del Capo d’Istituto, l’evacuazione comprende l’intera struttura scolastica compresi gli eventuali plessi, al termine delle prove fax di conferma all’INAIL e relazione dettagliata al Provveditorato/Ufficio Territoriale di Governo;

b) convegni rivolti ai Presidi, studenti e insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado; c) concorsi destinati a tutte le scuole elementari, medie inferiori e medie superiori per la

realizzazione di manifesti promozionali sul tema “impariamo a conoscere e gestire l’emergenza”.

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 4. Scuole Medie di Secondo Grado

Anche con le scuole superiori il CNVVF ha un confronto, non certo con le visite di scolaresche al Comando. Già nel Protocollo d’intesa siglato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero della Pubblica Istruzione, più sopra citato, si auspicava la diffusione della conoscenza delle tematiche di protezione civile anche nei confronti degli studenti delle scuole medie di secondo grado.

In tal senso era stata costituita la Commissione di studio per le scuole medie di secondo grado. Tale Commissione sottolinea l’importanza di:

- realizzare un manuale didattico: diretto agli studenti con una parte generale riguardante i rischi trattata in modo scientifico (concetto di rischio, il territorio, le tipologie di rischio cioè il rischio idrogeologico, il rischio sismico e vulcanico, il rischio chimico-industriale, il rischio econucleare, gli incendi boschivi e il rischio domestico) e con una parte, a schede tematiche, relativa alle norme di comportamento, di autoprotezione e delle modalità di evacuazione;

- organizzare corsi di formazione per gli insegnanti al pari di quelli della scuola dell’obbligo con, a livello provinciale, la collaborazione dei Comandi Provinciali dei VVF;

- tarare eventuali strumenti didattici per questo tipo di scuole (che però, godendo di più ampia autonomia, possono anche non adottare).

Già alcuni istituti tecnici per geometri collaboravano al progetto Scuola Sicura nella

parte relativa alla redazione del piano di evacuazione. Successivamente altri istituti tecnici e professionali hanno svolto, all’interno del Progetto Scuola Più Sicura 2000, l’attività di tutor nei confronti delle altre scuole per la realizzazione del piano di evacuazione. 4.1 PROGETTO “INSIEME, A SCUOLA DI PREVENZIONE”

Nell’ambito di Scuola Sicura, prende l’avvio per gli anni 2001-2002 il progetto “Insieme, a scuola di prevenzione” mirato alla prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro, tra il Ministero dell’Interno, l’INAIL e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il progetto riguarda le scuole elementari, le scuole medie di primo grado e anche le scuole medie di secondo grado. I Comitati Organizzatori Provinciali cureranno la preparazione di “Giornate” di approfondimento, dibattito e confronto, nelle quali gli insegnanti, gli alunni e le famiglie si incontrano sui temi della sicurezza e della protezione civile nei luoghi di vita e di lavoro.

Il progetto attivato per tutte le scuole di ordine e grado ha visto: 1. la realizzazione di una rete intranet per stimolare un dialogo tra le scuole; 2. un’organizzazione centrale e periferica per sostenere l’iniziativa e seguire le scuole

nelle fasi di sviluppo del progetto per arrivare alla realizzazione della “Giornata Evento”;

3. l’indizione, a livello regionale, di concorsi diversificati. Per le scuole superiori, in particolare Istituti Tecnici e Professionali, concorsi finalizzati a “far maturare” l’attenzione e l’interesse sui temi della sicurezza e salute, anche in termini di prospettive professionali e di ulteriori percorsi di cultura superiore. Inoltre finalizzati a valorizzare i lavori di gruppo e l’impegno del singolo. Numerosi gli incontri, i seminari e le iniziative realizzate in quasi tutte le province

italiane. Nella provincia di Rovigo si è svolta la “Giornata evento” il 27 maggio con la

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari partecipazione di sei scuole. Attraverso audiovisivi, giochi e slides si sono visti i potenziali pericoli presenti in un’aula scolastica, i rischi legati all’ambiente in particolare l’alluvione e le sequenze necessarie per soccorrere un amico infortunato. 4.2 PROGETTO “SICUREZZA IN CATTEDRA”

Il progetto “Sicurezza in cattedra” prende avvio dall’esperienza condotta dall’ITI-IPIA L. Da Vinci di Firenze, relativa alla realizzazione di un “Percorso di formazione alla sicurezza” degli allievi. Tale percorso, che si è sviluppato nel triennio 1999-2002, è stato esteso ad altre realtà educative che soddisfano determinati requisiti in termini di risorse umane ed economiche. Tra i vari punti forti del progetto si ritiene interessante qui riportare:

a) l’opportunità per la scuola di sperimentare modelli di approccio alla sicurezza interpretando la sicurezza nelle scuole non solo come mero obbligo di legge;

b) il coinvolgimento degli allievi e degli insegnanti nella fase di valutazione dei rischi consentendo così di ottenere informazioni circa le situazioni critiche nelle attività di laboratorio difficilmente ricavabili dal Servizio di Prevenzione e Protezione;

c) la valenza didattica del documento di valutazione dei rischi con la possibilità per gli allievi di sentirsi in un clima aziendale e di sviluppare moduli pertinenti all’indirizzo di studio;

d) il coinvolgimento emotivo prodotto dall’esperienza, tramite visite d’istruzione in aziende, analisi di documenti significativi, testimonianze,… In tal senso è auspicato il contatto locale con Enti tra cui VVF sia come testimonianza ma anche come formazione delle diverse componenti scolastiche;

e) l’esperienza di scuola-lavoro come terreno su cui fare formazione agli allievi in materia di sicurezza. Questo progetto nasce come forma di collaborazione fra istituti che permette loro di

creare procedure condivise di valutazione dei rischi e di gestione della sicurezza e l’inserimento nel circuito “Scuole sicure europee”. 4.3 PROTOCOLLO D’INTESA INAIL

Il 20 febbraio del 2002 nasce un Protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro con l’obiettivo di:

- promuovere la tutela della sicurezza e salute negli ambienti di vita, studio e lavoro attraverso un’azione educativa e preventiva nei confronti dei cittadini e lavoratori di domani;

- diffondere la cultura di prevenzione e tutela della salute negli ambienti di vita, studio e lavoro;

- potenziare in modo sistematico e continuativo le capacità dei giovani di conoscere l’ambiente in cui vivono, con particolare attenzione ai temi della prevenzione e della sicurezza; Il progetto viene riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione come credito formativo

spendibile nella prosecuzione degli studi e l’onere economico è assunto dall’INAIL. Per raggiungere gli obiettivi si è pensato di realizzare un progetto destinato

all’orientamento professionale tecnico/scientifico, in particolare degli studenti delle scuole superiori, con un programma e iniziative attuative per specifiche aree di intervento, anche a carattere sperimentale.

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari 5. Conclusione

In questa breve ricerca si è cercato di mettere in luce i principali passi compiuti nella collaborazione tra CNVVF e scuole italiane. Si sono tralasciate altre forme collaborative importanti, non certo perché meno interessanti, con i bambini e i ragazzi, nell’ambito sportivo o nell’ambito strettamente pompieristico (i cosiddetti “mini pompieri”).

Sono state riportate alcune delle molteplici e interessanti iniziative che sono state

realizzate anche con la collaborazione del CNVVF. Tutt’ora altre ne vengono fatte per creare una cultura di protezione civile e di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro con vari nomi e con vari protocolli. I vari progetti non sono quindi terminati ma continuano. Questo perché il coinvolgimento non ha riguardato tutte le scuole presenti nel territorio. Inoltre il lavoro deve procedere anche per sensibilizzare i bambini e i giovani che entrano ora nel mondo della scuola e del lavoro.

A livello locale, sentendo il parere di alcune persone del Comando Provinciale dei VVF di Rovigo che fanno formazione nelle scuole, nel prossimo futuro bisognerà tenere conto che:

- per diffondere sempre più capillarmente e in maniera più duratura la cultura prima menzionata sarà necessario coinvolgere maggiormente i presidi degli istituti scolastici (non solo gli insegnanti). Con le forme e i modi ritenuti più opportuni, bisognerà cercare di renderli attivi in prima persona in modo che essi stessi possano trasmettere agli insegnanti l’importanza delle tematiche di protezione civile e di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;

- si dovrà pensare ad una autoformazione seria degli insegnanti. Purtroppo l’aspetto

economico nella scuola è molto sentito ultimamente, si cerca di ridurre il più possibile le spese e con tale intento l’autoformazione non è costosa dato che non bisogna pagare nessun docente esterno quale potrebbe essere un personale dei VVF. Questo è un aspetto critico perché non sempre l’autoformazione va a buon fine: dipende infatti dalla buona volontà del singolo. E questa scarsa volontà è stata trovata, purtroppo, in alcuni insegnanti che, seppur laureati, mostravano una modesta sensibilità verso la protezione civile, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro a differenza di certi operai che, magari con un titolo di studio inferiore, percepivano meglio e più in profondità tali problematiche.

Il lavoro quindi non è terminato. Quel che c’è di positivo è che sono state gettate delle

solide basi in questi anni. L’importante è che non ci si stanchi di diffondere nei ragazzi e nei giovani i temi della

prevenzione, della solidarietà e della coscienza civica che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha come elementi fondamentali del proprio vissuto.

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43° CORSO I.A. Fabio Callegari Bibliografia

- A cura di V. Tatano e S. Zanut, Impariamo a difenderci dai rischi in casa, a scuola e nel territorio (libro blu), Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1998

- A cura di M. Costantini e D. Boccolini, Impariamo a difenderci dai rischi in casa, a

scuola e nel territorio (libro verde), Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1999 - A cura di V. Tatano, S. Zanut e F. Santoriello, Impariamo a difenderci dai rischi in

casa, a scuola e nel territorio Linee guida per la realizzazione del piano di evacuazione per un edificio scolastico (libro rosso), Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1999

- Legge n. 225 del 24/02/92, Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile

- D.M. del 26/08/92, Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica

- Protocollo d'intesa del 3 dicembre 1997 tra il Ministro dell'Interno con delega al

coordinamento della protezione civile ed il Ministro della Pubblica Istruzione

- Decreto Interministeriale n. 2392/07/S/60 del 01/09/93, istitutivo del Comitato Organizzatore Nazionale del Progetto Scuola Sicura

- Decreto del Ministro dell'Interno n. 2598/027/S/60(10) del 05/12/97 di modifica del

Comitato Organizzatore Nazionale del Progetto Scuola Sicura

- Decreto del Ministro dell'Interno n. 1240/027/S/60 (22/24) del 07/0597 istitutivo della Commissione di studio per l'inserimento della Protezione Civile nelle attività di insegnamento della scuola dell'obbligo e della Commissione di studio per le scuole medie di secondo grado

- Decreto del Ministro dell'Interno n. 2232/027/S/60 (22/24) del 21/09/98 di modifica

della Commissione di studio per l'inserimento della Protezione Civile nelle attività di insegnamento della scuola dell'obbligo e della Commissione di studio per le scuole medie di secondo grado

- Direttiva di orientamento n. 356 del 10/08/98 del Ministero della Pubblica Istruzione

- Sito www.vigilfuoco.it

- Sito www.scuolasicura.org

- Vari siti dell’INAIL: www.inail.it/emilia-romagna/school.htm (o di altre regioni)

- Sito www.vigilidelfuoco.bergamo.it/scuolasic/scuola_sicura.htm (o altri Comandi)

- Sito www.seiduesei.com/scuola/iti_ipia_firenze/home.php

- Sito www.racine.ra.it/ungaretti/corsoreti/solarolo/scsicura/scuola.htm

- Vari siti delle prefetture: www.pref-utg-pordenone.it/scuolasicura/scuolasicura.htm (ad

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