Programma UVP 2013

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éLECTIONS RéGIONALES 26 MAI 2013 liste n°5 UN PROJET DE CHANGEMENT le nostre idee la nostra équipe

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Programma UVP 2013

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élections régionales 26 mai 2013

liste n°5

un projet de changement

le nostre ideela nostra équipe

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un progetto di cambiamento

nuovi metodi, rilancio di valori e principi, per idee proiettate al futuro: questa è la logica alla base della proposta politica dell’Union Valdôtaine Progressiste per

le prossime elezioni regionali. L’appuntamento del 26 maggio sarà determinante per rilan-ciare e cambiare un sistema che non può più reggere alle sfide che ci riserva il futuro, con lo-giche da anni ‘80 applicate ad una società in evoluzione, con la perdita di visione all’avvenire di questa comunità e con l’interesse privato che prevale spesso sul bene comune. Per questo abbiamo deciso di fare delle scelte diverse, coraggiose, abbandonando la strada più como-da - e anche le poltrone - di fronte ad una certa deriva dei valori e principi, per scegliere gli ideali, la libertà e la coerenza, per rispondere alle necessità e agli interessi reali della Valle d’Aosta e dei valdostani, per combattere quell’arroganza che antepone logiche di potere alle necessità della comunità. Abbiamo lasciato la via più facile, consapevoli delle difficoltà, ma certi di rispondere al sentire e alla volontà di cambiamento della comunità, unica alla quale un amministratore risponde. Tutto questo per il bene della Valle d’Aosta. 

Il disegno di vasto respiro deve preparare la nostra regione, la nostra amata Valle d’Ao-sta, alle sfide all’orizzonte 2030, sapendo che, al momento, va affrontata con decisione la crisi economica in corso che sta pesando sull’intera comunità valdostana. La nostra identità, quella di cittadini valdostani, di un popolo fiero e che vogliamo di nuovo libero, deve essere radicata alla nostra storia e alla nostra cultura ma aperta all’europa e al mondo. La crescita della nostra comunità passa attraverso il rispetto dell’individuo e la valorizzazione della persona in tutte le età e in un quadro di protezione del lavoro, dell’istruzione, della famiglia, degli enti locali e dei servizi per la comunità. In sostanza si tratta di concretizzare i principi del federalismo e della sussidiarietà, che stanno alla base della nostra storia, della nostra autonomia speciale, che non possono essere merce di scambio e alle quali non dobbiamo mai rinunciare. Al centro del nostro progetto politico e della nostra azione poniamo gli ideali ed i valori: l’onestà, la trasparenza, l’amore per il territorio, il rispetto per l’individuo, la digni-tà della persona, la valorizzazione dei giovani e delle donne, ma anche e soprattutto i diritti legati a questi ideali: libertà, uguaglianza, meritocrazia, lavoro, istruzione, salute, ambiente, mobilità e attenzione alla persona. Questo significa efficienza nei servizi pubblici di vario genere con un coinvolgimento ragionevole del privato e anche attraverso la valorizzazione della cooperazione, specie quella di carattere sociale. La democrazia e la partecipazione pre-vedono che, in quest’epoca difficile di transizione, tutti compartecipino con pari dignità alla crescita ed al futuro di questa comunità con rispetto e responsabilità, umiltà e spirito di servizio, e attraverso amministratori pubblici che lavorino per il bene comune, occupandosi dei problemi reali della gente.

Proponiamo una nuova forma di politica, che sia davvero al servizio della comunità e che non si serva della comunità per propri disegni personalistici e per quelli dei grandi gruppi ed interessi. La politica deve tornare a parlare al cuore della gente: rivendichiamo un modo diverso di agire e di interpretare la “cosa pubblica”, fatta di valori, di ideali, di etica, di me-todi e di forme di partecipazione attiva dei cittadini. Questo maggior coinvolgimento passa anche attraverso forme di meritocrazia, che tengano conto delle competenze di ognuno, contro logiche clientelari, affaristiche e corruttive del nostro tessuto sociale e contro il voto di scambio.

réunir. réussir

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un projet de changement

de nouvelles méthodes, la relance des valeurs et des principes, pour des idées projetées vers le futur : voilà la logique à la base de la proposition politique de l’Union Valdôtaine Progressiste pour les prochaines élections régionales. Le rendez-vous du 26 mai sera déterminant pour re-lancer et changer un système qui ne peut plus relever les défis que nous réserve le futur, avec des logiques des années 80 appliquées à une société en évolution, avec la perte de la vision vers l’avenir de cette communauté et avec l’intérêt privé qui domine souvent le bien commun. C’est pour cela que nous avons décidé de faire des choix différents, courageux, en abandon-nant le chemin le plus commode – et aussi son fauteuil – face à une certaine dérive des valeurs et principes, pour choisir les idéaux, la cohérence et la liberté, pour répondre à la nécessité et aux intérêts réels de la Vallée d’Aoste et des Valdôtains, pour combattre cette arrogance qui fait passer avant tout ses propres intérêts plutôt que ceux de la communauté : nous avons abandonné la route la plus facile, conscients des difficultés mais certains de répondre aux ap-pels et à la volonté de changement de la communauté à laquelle un administrateur doit ré-pondre. Tout cela pour le bien de la Vallée d’Aoste.

Ce projet de vaste envergure doit préparer notre région, notre Vallée d’Aoste tant aimée, aux défis qui se profilent à l’horizon 2030 tout en sachant que, dans l’immédiat, il est impérieux d’af-fronter avec fermeté la crise économique qui pèse sur la communauté valdôtaine tout entière. Notre identité, celle des citoyens valdôtains, d’un peuple fier et que nous voulons à nouveau libre, doit être ancrée dans notre histoire et dans notre culture mais ouverte à l’europe et au monde. La croissance de notre communauté passe à travers le respect de l’individu et la valorisation de la personne quel que soit son âge et dans un cadre de protection du travail, de l’éducation, de la fa-mille, des collectivités locales et des services pour la communauté. Il s’agit en substance de rendre concrets les principes du fédéralisme et de la subsidiarité qui sont à la base de notre histoire, de notre autonomie spéciale, qui ne peuvent être une monnaie d’échange et auxquels nous ne de-vons jamais renoncer. Ce sont les idéaux et les valeurs que nous mettons au centre de notre projet politique et de notre action : l’honnêteté, la transparence, l’amour pour le territoire, le respect de l’individu, la dignité de la personne, la valorisation des jeunes et des femmes mais aussi et surtout les droits liés à ces idéaux : liberté, égalité, méritocratie, travail, éducation, santé, environnement, mobilité et attention envers la personne. Cela signifie efficacité des services publics de tout genre avec une implication raisonnable du privé et également à travers la valorisation de la coopération en particulier de type social. La démocratie et la participation prévoient que, dans cette période difficile de transition, tout le monde participe à égale dignité à la croissance et au futur de cette communauté avec respect et responsabilité, humilité et esprit de service, et avec des administra-teurs publics qui travaillent pour le bien commun en s’occupant des problèmes réels des gens.

Nous proposons une nouvelle politique, une politique qui soit vraiment au service de la commu-nauté et qui n’utilise pas cette dernière pour des projets purement personnels ou dans l’intérêt des grands groupes. La politique doit recommencer à parler au cœur des gens : nous revendiquons une manière différente d’agir et d’interpréter la “chose publique”, faite de valeurs, d’idéaux, d’éthique, de méthodes et de formes de participation active des citoyens. Cette plus forte implication passe aussi à travers des formes de méritocratie qui tiennent compte des compétences de chacun, contre les logiques clientélistes, affairistes et de corruption de notre tissu social et contre l’achat de vote.

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i costi della politica La riduzione dei “costi della politica” è prioritaria nel nostro programma e

prevede, unitamente alla rivisitazione delle legge elettorale regionale, la ridu-zione del numero dei consiglieri (proponiamo 25 con collegi uninominali, di cui

uno riservato ai Walser) e degli assessori regionali (proponiamo 6) e comunali, ta-glio agli emolumenti dei consiglieri regionali e comunali di Aosta, dei manager delle parte-cipate regionali, fissando un tetto massimo, riduzione delle consulenze unitamente all’a-bolizione dei finanziamenti ai gruppi consiliari, con processi di analoga razionalizzazione nell’intero sistema politico valdostano. Occorre poi operare per un miglioramento interno del nostro sistema autonomistico per assicurare collegialità nell’azione amministrativa, con una contestuale valorizzazione della funzione del Consiglio Valle.

La condivisione della politica con la comunità, valorizzando l’istituto referendario con l’abbassamento del quorum e combattendo forme di astensionismo, di qualunquismo e di controllo del voto, rappresenta lo strumento per ridare forza alla nostra piccola democrazia. Esiste oggi la necessità di difendere la nostra comunità da rischi di infiltrazioni mafiose e di malaffare e per questo l’etica politica e l’onestà personale sono valori fondanti.

La trasparenza, la redditività e le regole meritocratiche devono essere alla base dell’a-zione della rete delle società partecipate, come CVA, che presidia il settore elettrico, cruciale per il nostro sviluppo e il Casinò di Saint-Vincent, dove, salvaguardando i livelli occupazio-nali, ci vogliono azioni concrete di rilancio contro l’attuale grave stato di crisi.

laVoro, sViluppo e occupaZione Il lavoro è un diritto e deve dare dignità alla persona, ma soprattutto non può essere un

privilegio riservato a pochi per cui essere grati a qualcuno per tutta la vita. Ecco perché sono indispensabili logiche di assunzione meritocratiche e trasparenti, potenziando ed ulterior-mente sviluppando i servizi per l’impiego e salvaguardando i livelli occupazionali che, a causa di scelte scellerate, hanno causato disagi in ambiti professionali mettendo in crisi i livelli qualitativi di servizi essenziali (operai forestali, operatori socio-sanitari, operatori di sostegno, custodi e assistenti alle manifestazioni).

La tutela del lavoro, gli investimenti per la ricerca, l’istruzione, la formazione, le nuove tecnologie e l’innovazione, il rilancio dell’occupazione sono al centro dei problemi della nostra economia e sono per noi azioni prioritarie per il prossimo governo. Occorre quin-di intraprendere, in accordo con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, un approccio multilaterale con misure che incoraggino la crescita occupazionale e la creazione di lavoro dignitoso attraverso azioni volte a sostenere l’occupazione e l’imprenditorialità giovanile e, grazie ad un osservatorio del mercato del lavoro, che sappiano creare un quadro normativo e regolamentare che faciliti un’effettiva occupazione, assicurando al contempo sostenibilità fiscale e finanziaria sul lungo periodo.

A tal fine, si deve uscire dall’ottica assistenzialista che ha finora caratterizzato molti in-terventi pubblici e perseguire l’obiettivo, anche tramite l’ottimale utilizzo dei Fondi europei, di promuovere la competitività del nostro sistema economico-produttivo, sostituendo la logica del contributo a pioggia con quella dell’incentivo, potenziare il settore cooperativo, premiare l’impegno, le capacità e le competenze. Attraverso lo sviluppo di reti di partena-

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riato tra imprese, operatori ed istituzioni, si deve poi ottimizzare la possibilità di ricolloca-zione dei soggetti deboli o esclusi dal mercato del lavoro.

Sono poi necessari interventi per superare qualsiasi forma di precariato, la riforma della Pubblica Amministrazione e la sua sburocratizzazione e semplificazione, il rilancio delle pic-cole e medie imprese, sia artigianali che industriali, così come dei settori dell’agricoltura, del commercio, con la salvaguardia dei piccoli esercizi, e del terziario e la promozione della green economy. Un buon sistema produttivo alimenta anche le risorse del nostro riparto fiscale, le quali, con una attuazione moderna della zona franca, devono essere utilizzate, anche con la ridefinizione del ruolo di Finaosta, l’azzeramento dell’IRAP e la revisione delle modalità applicative di IMU e TARES, per incentivare il sistema produttivo e garantire welfare e servizi.

les jeunes : la Vraie ressource Les jeunes sont le futur de notre communauté et il est fondamen-

tal de leur donner priorité pour construire une société basée sur des certitudes qui conjuguent tradition et renouveau. Il est donc néces-saire d’investir dans les jeunes en en valorisant les compétences, les capacités et l’intelligence comme la manière la plus simple et la plus directe d’investir dans le futur de notre communauté : car les jeunes générations représentent la possibilité de changer en mieux l’ave-nir. Une politique des jeunes est donc nécessaire, une politique qui vise à les responsabiliser, à respecter ce qu’ils ont à dire, leur créati-vité et intériorité, qui reconnaisse leur importance au sein du projet commun de la Vallée d’Aoste de demain où ils pourront trouver leur place selon leur potentiel et leurs mérites.

Avant de penser aux jeunes il faut cependant sensibiliser toutes les composantes so-ciales responsables de l’éducation des jeunes générations en leur permettant de mieux comprendre les problèmes et les styles de vie de jeunes. Grâce à des alliances responsables regroupées en un unique projet (“Ami des Jeunes”), qui augmentera les possibilités d’ex-périences entrepreneuriales dans le domaine social, culturel ou économique, il faudra les “initier” à un futur professionnel désormais très proche. Par ailleurs, il s’avère impérieux de promouvoir des styles de vie sains qui rappellent l’importance de la pratique d’une acti-vité sportive la plus formative possible et et de faire prendre conscience aux jeunes de leur appartenance à une société interculturelle de manière à ce qu’ils respectent les différences et qu’ils s’ouvrent, en lançant et soutenant les programmes européens, aux échanges in-ternationaux. Parallèlement, il faut développer une collaboration intergénérationnelle non seulement pour maintenir, à côté de la modernité, la possibilité de consolider la tradition, mais aussi pour inciter les entreprises à engager des jeunes en apprentissage et prévoir des intégrations de cotisations pour ceux qui, proches de l’âge de la retraite, acceptent vo-lontairement une réduction de leur horaire de travail, en maintenant un taux d’emploi de l’entreprise positif. A côté de tout cela ne pouvait manquer la promotion de projets qui fassent croître l’intérêt pour le bénévolat, la culture de la solidarité, de la coopération et du service en faveur du prochain, points fondamentaux non seulement pour la réalisa-tion d’une société saine mais aussi d’un monde meilleur.

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una regione turistica e accessiBile L’Union Valdôtaine Progressiste ritiene che il turismo sia una priorità da

rilanciare con forza e il principio ispiratore delle future scelte politiche e che questo, se oggetto di precisi interventi di marketing e strutturali, unitamente

alla revisione della tassa di soggiorno ed allo sviluppo di nuovi segmenti di offerta, quali, ad esempio, la valorizzazione della miniera di Cogne inserita in un percorso regionale del ferro, avrà il potere di proiettare la nostra regione oltre la crisi. L’immenso patrimonio ar-tistico, culturale e monumentale, unito alle bellezze naturalistiche e montane, all’enoga-stronomia, alle eccellenze del territorio, agli itinerari religiosi come le vie della fede e la via Francigena, al turismo del benessere e a quello sportivo sono gli ingredienti della “Ricetta Turismo”, pensati specificatamente per ogni località della regione, che dovranno essere sa-pientemente amalgamati e proposti ai futuri turisti in modo unitario e completo. Al fine di rilanciare l’immagine turistica e soprattutto sostenere la promo-commercializzazione dell’intero comparto, proponiamo di completare l’organizzazione turistica regionale, attra-verso una razionalizzazione del sistema esistente che faciliti le necessarie azioni promozio-nali, di informazione ed accoglienza e, in particolare, di commercializzazione, soprattutto nei mercati nazionali ed esteri, anche attraverso la regia di una condivisa programmazione politica. È necessario inoltre provvedere al rilancio dell’immagine e dell’identità turistica e culturale della città di aosta, che potrebbe garantire un’offerta differenziata per tutto l’anno, attraverso la promozione del turismo culturale, religioso, archeologico e sportivo. Presupposto indispensabile per “fare” turismo è il sostegno, l’agevolazione, la riqualifica-zione e il sostegno alla ricettività alberghiera della città e del territorio. Riteniamo altresì importante dover intervenire nella definizione di una nuova politica di prezzi per gli skipass regionali.

La Valle d’Aosta deve puntare ad attrarre turisti che scelgono una destinazione di vacanza sulla base dei suoi valori, della sua unicità, dell’identità del suo popolo e del suo territorio, lasciandosi definiti-vamente alle spalle le politiche di consumo del territorio. Lo sviluppo turistico della Valle d’Aosta passa anche attraverso la costituzione del convention Bureau, finanziato dallo Stato, che dovrebbe soste-nere prioritariamente i poli congressuali di Saint-Vincent e Cour-mayeur ed in generale la Valle d’Aosta tutta attraverso sistemi di visita e team building organizzati sul territorio.

Oggi la Valle d’Aosta paga la difficile accessibilità e questa è una condizione che non si può più tollerare. Abbiamo l’autostrada più cara d’Italia e una rete ferroviaria disastrosa. La cessione alla regione dell’esercizio della Ferrovia da Pont-Saint-Martin a Pré-Saint-Didier e una sua modernizzazione sono un caposaldo, così come forme coordinate del trasporto su gomma. L’autostrada va riportata sotto un reale controllo pubblico contro logiche oligopolistiche e l’esplosione nel costo dei pedaggi va ridimensionato con una riduzione delle tariffe del 50% su tutte le tratte valdostane, ivi compresi i tunnel del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, attraverso una revisione delle convenzioni in atto. Un funzionale esercizio dell’a-eroporto, in cui convivano le diverse vocazioni, giustifica gli investimenti del passato. Nel settore funiviario la razionalizzazione è necessaria con la costituzione di una unica società

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di gestione degli impianti pur nel rispetto della diversità del territorio.L’affermarsi della rete ci deve far considerare la connessione come un diritto del citta-

dino, specie nelle zone marginali mal servite dalle grande aziende del settore. Va avviata una riflessione sulle modalità della copertura con la banda larga del territorio regionale, evitando che manchi, come ora, una reale regia regionale. Iniziative come le fibre ottiche, prive di reale contenuto e di interazione con tecnologie da ultimo miglio come il WI-FI o al-tre tecnologie creano preoccupazione. Va ricordata l’importanza del sistema radiotelevisivo pubblico e privato, così come il ruolo dell’editoria, in una logica innovativa.

meno grandi opere piÙ amBiente meno grandi opere e più investimenti diffusi sul territorio, anche rilanciando gli investi-

menti degli Enti locali con finanziamenti FOSPI adeguati, che facciano ripartire l’economia e che non si limitino a far lavorare grandi gruppi di interesse. Il progressivo contrarsi delle fi-nanze pubbliche obbliga ad una riflessione sul futuro delle “grandi opere” già avviate e non finanziate e, in generale, sulle opere pubbliche e sulla loro sostenibilità. Si tratta di rendere efficiente quanto già costruito e ragionare bene su quanto dovrà essere realizzato. Pensia-mo al nuovo Polo universitario, ai lavori presso il Casinò, al Centro fieristico, ad un Ospedale commisurato alle necessità, all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans. Negli appalti e nella progettazione vanno trovate soluzioni trasparenti per la tutela dell’imprenditoria e dei professionisti locali, ma anche della qualità delle realizzazioni, rivedendo, in collabora-zione con le organizzazioni imprenditoriali e gli ordini professionali, l’attuale sistema degli appalti e, in modo particolare, assicurando le necessarie procedure ad evidenza pubblica nelle società partecipate.

L’ambiente naturale della Valle d’Aosta è una vera risorsa per la nostra regione, da vi-vere e da salvaguardare, sapendo che oggi la tutela dell’ambiente deve essere una priorità dell’azione politica. Occorre quindi salvaguardare il nostro ambiente montano con politiche mirate che limitino ulteriormente il consumo del suolo, promuovere lo sviluppo della green economy e delle energie rinnovabili, assicurare un corretto equilibrio nell’utilizzo delle ri-sorse idriche, evitando abusi e speculazioni, ottimizzando il quadro energetico della Valle con particolare riferimento alle opportunità offerte dal territorio. Bisogna infine realizzare un sistema di gestione dei rifiuti basato sulla loro riduzione, sul recupero di materia, sull’in-cremento della raccolta differenziata, a partire dalla frazione umida, e su sistemi di tratta-mento a freddo della frazione indifferenziata, nel pieno rispetto della volontà espressa dai valdostani nel referendum dello scorso novembre.

l’ecole : une projection Vers l’aVenir Rappelons la volonté de promouvoir le système scolaire valdôtain : des petites écoles

de montagne au droit à l’éducation, de la qualité de l’offre de formation à la proposition d’un système bilingue et plurilingue où soient valorisées, outre le français et l’italien, toutes les langues nécessaires aux citoyens de demain  : de l’anglais, langue de la communication, à l’allemand, langue de la communauté walser, au patois, langue de la tradition, comme opportunités pour nos jeunes. Une attention particulière devra en outre être accordée aux bâtiments

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scolaires et au maintien de la territorialité des pôles d’enseignement secon-daire, surtout pour la moyenne et la basse Vallée.A cet effet, si l’on veut améliorer la qualité de notre système scolaire, il s’avère

indispensable de focaliser l’attention sur la formation des enseignants, sur les programmes d’enseignement à travers une actualisation des adaptations,

sur les modalités de vérification des parcours, des processus et du système de formation régional, sur l’échec scolaire et l’insertion scolaire en valorisant l’étude de la “Civilisation valdôtaine”. Il faut, par conséquent, assurer à notre système d’éducation et de formation des ressources adéquates, des services de transport et de cantine scolaire ainsi que du personnel spécialisé, redonner son caractère unitaire au système de l’enseignement et de la formation professionnelle et développer des synergies opportunes entre école et monde du travail. Enfin, dans le but de valoriser correctement la fonction des enseignants et leur travail, il est nécessaire, de concert avec les organisations syndicales, de régionaliser le contrat du corps enseignant en assurant son autonomie en un secteur spécifique et distinct. Le système de formation s’avère également fondamental dans une optique de formation permanente tout au long de sa vie pour aspirer à une amélioration professionnelle continue.

l’université doit être repensée en trouvant une solution correcte et intéressante sur le contenu avant le contenant et ce, pour éviter une action purement immobilière. Nous avons besoin d’une Université de haut niveau, laboratoire alpin permanent de recherche et de formation et pôle international d’excellence, d’une grande utilité même locale en termes de retombées tant économiques que de formation, et à même d’attirer en Vallée d’Aoste savants et étudiants du monde entier. La réalisation de cet objectif est subordonnée – en considérant aussi le potentiel sous-utilisé de la Brambilla de Verrès – à la rationalisation de l’offre de formation en faveur de cours de maîtrise universitaire (deuxième niveau) et de doctorat de recherche (troisième niveau). Il faut donc activer un ou plusieurs des cours précédemment cités ou Master de II niveau ayant un caractère original ou d’excellence sur des thèmes scientifiques, technologiques et touristiques d’envergure internationale et sur des thèmes ethnographiques et anthropologiques dont la Vallée d’Aoste, et en particulier son territoire, peut se prévaloir d’avoir la primauté. Il faut par ailleurs miser sur l’interna-tionalisation de notre Université en développant ultérieurement les conventions avec les universités étrangères et en encourageant la mise en œuvre de cours d’enseignement en langue italienne, française et anglaise.

la culture : ressources pour le deVeloppement

La Vallée d’Aoste possède un immense patrimoine culturel matériel, composé de biens archéologiques, historiques, artistiques, monumentaux et ecclésiastiques, mais elle est aussi constituée de cette partie fondamentale que sont les biens immatériels tels que les langues, la tradition, les savoirs, la “Civilisation valdôtaine”. Ce patrimoine est une extraordinaire ri-chesse à sauvegarder et à valoriser prioritairement en tant que dénominateur commun et expression d’une communauté, dont il représente l’histoire et l’identité, mais aussi parce que c’est là une ressource de développement économique pour notre territoire. A ce propos, il est plus que jamais nécessaire de rendre durable son maintien à travers de nouvelles formes de gestion supportées par une approche économique qui permette une utilisation réelle et

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avantageuse et qui soit une occasion de retombées positives pour la valeur ajoutée territoriale. Une utilisation, inspirée de la pensée politique de la Restitution, qui doit être la plus large possible, sti-mulation et formation civique et individuelle pour la collectivité. Il est désormais indispensable d’agir à travers l’application des sys-tèmes territoriaux et des réseaux de collaboration, aussi et surtout entre le public et le privé tout comme entre les petites réalités de musées locaux. Le niveau qualitatif du système demande aussi une réorganisation des services et des professionnels impliqués dans la gestion.

La culture est aussi emploi. Toutes les professions liées à la culture, qu’elles soient artistiques (compagnies théâtrales, artistes, musiciens) ou techniques, doivent être reconnues et soutenues, et la haute qualification, la formation et la reconnaissance des compétences prises en considération. Il convient donc de renforcer les politiques de soutien de l’activité culturelle par le biais d’une révision organique des lois de secteur, en adoptant des critères transparents qui reconnaissent la qualité, les compé-tences et l’innovation, mais aussi à travers une programmation d’événements culturels concer-tée et univoque.

Le secteur culturel amateur (chœurs, fanfares, groupes folkloriques, théâtre populaire, etc.) a une grande importance sociale car il transmet les valeurs et les traditions aux nouvelles géné-rations et il doit être soutenu dans une optique de stimulation et d’innovation créative et non d’assistancialisme.

La Film commission, qui met en valeur le territoire et ses beautés ainsi que les opérateurs locaux de ce secteur, doit être dûment financée si l’on veut pouvoir investir dans les productions cinématographiques, en générant des retombées sur le territoire à l’essor du cinétourisme.

Dans le cadre de la valorisation des biens immatériels, il faut poursuivre et défendre toutes les actions destinées à sauvegarder les langues historiques (français, patois, titsch, töitschu) en tant que langues du cœur. Il convient de relancer, en Europe et dans le monde, le “réseau” des peuples frères et des minorités linguistiques auxquelles nous appartenons, afin de créer des synergies entre des réalités qui ont en commun la valorisation moderne de la singularité des langues et des territoires, dans le but entre autres d’arriver aussi à une protection juridique plus efficace qui en affirme le caractère unique.

WelFare, politiche sociali e Famiglie A fronte dell’attuale contesto socio-economico, come priorità della nostra azione, vo-

gliamo investire in primo luogo sul benessere della comunità valdostana, garantendone la sicurezza, sostenendo le politiche abitative e assicurando a ciascun cittadino una vita dignitosa e coerente con i suoi bisogni e desideri. Occorre, a tal fine, salvaguardare il nostro welfare, approvare idonee iniziative a sostegno del reddito familiare delle persone in dif-ficoltà, rivedendo le modalità di attribuzione del “bon de chauffage” e di determinazione degli sconti sulla bolletta elettrica al fine di combattere le nuove povertà emergenti.

La nostra politica vede nella famiglia l’asse portante per il ruolo che la stessa riveste nella vita di ogni individuo e nella nostra società, quale primo ambito nel quale si sviluppa la

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persona e maturano le scelte future di ognuno. Noi puntiamo al sostegno e alla valorizzazione dei nuclei familiari attraverso una “alleanza regionale” capace di promuovere un progresso sociale e culturale in cui tutti si sentano

coinvolti da protagonisti attivi e creativi. Vorremmo potenziare la presa in ca-rico, da parte delle famiglie, dei propri cari in età avanzata e con fragilità, affin-

ché possano prendersene cura con umanità e vicinanza. Per far fronte all’invecchiamento progressivo della popolazione, dovremo rimodulare il sistema dei servizi presenti sul terri-torio come le microcomunità e le varie forme di assistenza domiciliare, salvaguardando la qualità e innovando il modello valdostano di prossimità territoriale. Inoltre, facendo riferi-mento agli anziani “attivi”, occorrerà valorizzare il loro potenziale creativo attraverso forme di sostegno e iniziative auto organizzate e integrate con i servizi del territorio.

Un altro settore di estrema importanza riguarda la persona disabile, che con le sue po-tenzialità e non con i suoi limiti, costituisce un contributo di umanità al quale intendiamo dare piena cittadinanza. L’impegno che ci assumiamo è quello di garantire loro un progetto di vita che sia il più possibile autonomo, permettendo di soddisfare i bisogni di ciascuno con risposte appropriate. In tale direzione, vorremmo favorire la costruzione di reti di solidarietà che vedano il mondo del volontariato come primo protagonista, competente e portatore di valori umani. Questo mondo, insieme a quello della cooperazione sociale, è infatti capace di leggere da vicino i bisogni in continua evoluzione della nostra comunità ed è il principale promotore del benessere sociale. Per questi motivi, al volontariato e alla cooperazione va assicurato un coinvolgimento sistematico e una partecipazione a pieno titolo nelle scelte politiche, anche con la creazione di veri laboratori sociali di idee e di azioni che vedano gli enti pubblici condividere responsabilità e meriti con il terzo settore.

Infine, sono da ripensare gli strumenti di rilevazione della situazione economica dei cit-tadini in modo da garantire servizi e aiuti alle persone effettivamente in stato di bisogno, rispettando così i principi di equità e di appropriatezza.

In conclusione, a fronte di bisogni sempre più complessi, vogliamo rimarcare l’importanza dei valori quali la partecipazione, l’integrazione e la sussidiarietà: su questi valori vogliamo fondare le nostre azioni nelle istituzioni e caratterizzare la nostra società civile.

la sanitÀ in Valle d’aosta: il cittadino al centro del nostro progetto

La sanità in Valle d’Aosta ha beneficiato dei vantaggi di autonomia derivanti dall’au-tofinanziamento del settore, pur non avendo la Regione competenza esclusiva e con-tratto proprio, limiti questi che dovranno essere rimossi, in accordo con le OO.SS, con la regionalizzazione dello specifico contratto di settore. Questo ha determinato una scarsa attenzione all’efficienza del sistema, pur raggiungendo, fino a poco tempo fa, criteri di qualità. Oggi, al contrario, riducendosi sensibilmente le risorse, è necessario porre la no-stra attenzione non solo alla qualità delle prestazioni, pur essendo prioritaria, ma anche all’efficienza amministrativa. 

L’obiettivo è quello di un servizio sanitario di qualità, equo, puntuale, snello, conforme alle necessità della popolazione valdostana ed alle risorse disponibili, adeguato alle carat-teristiche della nostra regione. L’azienda usl deve avere una autonomia gestionale, pur in sinergia con l’Assessorato alla Sanità ed in linea con gli orientamenti del piano sanitario

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regionale, senza ingerenze politiche nella fase attuativa e nelle de-cisioni ordinarie.

Riteniamo che occorra fare un attento esame della situazione attuale, vuoi delle risorse disponibili, vuoi della produttività in ter-mini quantitativi e qualitativi, vuoi dei progetti in essere con le ri-sorse già in parte allocate o ancora da allocare. In base all’esito di tale verifica, sarà essenziale determinare dove vi siano sprechi e valutare le priorità di intervento, tenendo conto delle neces-sità, delle carenze, delle risorse. A questo punto sarà possi-bile una riorganizzazione ed una ridistribuzione delle risorse in senso lato, che andranno ottimizzate con criteri di equità e di trasparenza. La trasparenza in particolare deve essere alla base di ogni atto amministrativo e gestionale. Sarà necessario mettere a confronto la nostra efficienza ed efficacia gestionale con standard nazionali ed europei, pur con i limiti della particolarità territoriale della nostra regione. Vogliamo inoltre una gestione partecipativa della sanità, mediante consultazioni periodiche ed al bisogno di tutti i soggetti interessati.

Occorre realizzare al più presto un unico polo ospedaliero regionale ed una sinergia ope-rativa tra territorio ed ospedale, con una informatizzazione uniforme ed un potenziamento delle strutture territoriali quali primo punto di assistenza qualificata.

Come obiettivi generali ci poniamo quelli del potenziamento del servizio di emergenza e di primo intervento su tutto il territorio regionale; dell’umanizzazione dell’assistenza sa-nitaria ad ogni livello, che sia verificabile ed incentivabile; della sburocratizzazione dell’at-tività degli operatori sanitari, il cui tempo deve essere dedicato all’assistenza del paziente e del graduale superamento di ogni forma di precariato. Vogliamo inoltre operare per la riduzione delle liste d’attesa, per cui vanno trovate soluzioni interne al sistema pubbli-co, ospedaliero e territoriale, unitamente ad una razionalizzazione del sistema privato, per motivare maggiormente il personale, anche con il riconoscimento del merito mediante in-centivi professionali ed economici su base meritocratica e, infine, per promuovere idonei stili di vita fin dall’infanzia, che coinvolgano una sana alimentazione, lo sport e l’ambiente.

agriculture et territoire l’agriculture valdôtaine a été abandonnée au moment même où le secteur agricole de-

vait être fortement réévalué, valorisé et relancé du fait que celui-ci a des fonctions qui vont bien au-delà de la production alimentaire et qui comprennent la gestion environnementale et la sécurité du territoire, la fourniture de services sociaux et touristiques, le maintien de la vitalité des communes rurales. Afin d’agir dans ce sens, une stratégie locale unique et une logique de réseau s’imposent, avec des actions à court et long terme, une définition appro-priée des priorités dans le prochain Plan de développement rural 2014-2020, conjuguée à des politiques de support pour créer de meilleures conditions de vie, de travail et de revenu à la famille agricole et agir fortement pour favoriser le binôme agriculture-tourisme.

La politique doit intervenir en priorité comme catalyseur dans la capacité de “faire système” de ce secteur, de manière à permettre une meilleure rémunération des produits, notamment du lait et de la fontine, en contribuant à la définition de politiques

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des prix plus équitables pour les producteurs, par le développement des filières courtes, entre autres, et en soutenant une promotion adéquate, une lutte plus incisive contre l’imitation et la contrefaçon, un renforcement

de la coopération et une politique qualitative plus efficace, en pensant par exemple à des prix et encouragements aux meilleures entreprises.

Une substantielle simplification et rationalisation des procédures bureaucratiques et des contrôles, qui font toujours plus obstacle à l’activité quotidienne des agriculteurs, s’avère fondamentale. Cette simplification passe aussi, afin de favoriser le respect des dispositions dans une optique de collaboration et de prévention, par la création de meilleures synergies avec l’activité de l’ASL et le rétablissement de formes d’assistance technique et de conseil qui supportent les entreprises dans les procédures techniques et administratives ainsi que dans la recherche de hauts nivaux de qualité de gestion et de production. Il est en outre nécessaire de favoriser de meilleures conditions d’accès au crédit avec des garanties pour une plus grande régularité des paiements du “vert agricole” et des aides à ce secteur.

Le binôme agriculture-environnement et une plus large offre de produits et services sont les conditions nécessaires pour une agriculture de montagne compétitive et respectueuse du rôle économique qui lui est attribué. C’est pour cela que doivent être soutenus, par des primes et une assistance adéquates, les consortiums d’amélioration foncière, l’essor des pratiques agroenvironnementales et de l’agriculture biologiques, l’utilisation des énergies renouvelables, la diversification de production des entreprises ( le développement des secteurs traditionnels doit aller de pair avec l’amélioration de l’offre, par exemple, des petits fruits, de l’horticulture, des herbes officinales, des céréales de montagne, des élevages mineurs, des filières du bois et de la viande) et la multifonctionnalité de celles-ci (développement du tourisme rural et une plus forte intégration avec l’artisanat de tradition).

Les politiques d’installation des jeunes en agriculture sont les seules qui puissent assurer un futur à ce secteur : c’est pour cela qui faut favoriser la culture d’entreprise des jeunes agriculteurs, améliorer les compétences, créer des aides spécifiques et des canaux administratifs d’accès spéciaux pour celles-ci. Afin de soutenir l’innovation et la qualité des entreprises agricoles, il est important de soutenir la recherche et l’innovation en valorisant davantage les fonctions du IAR, de l’AnaBoRava et du Cervim et en créant des synergies avec les associations de catégorie et les ordres professionnels.

La sécurité, la sauvegarde et la maintenance du territoire doivent être assurées par une revalorisation et une rationalisation du travail des équipes forestières, dont la gestion doit être ramenée au cadre public régional, dans une optique également de sauvegarde des compétences et de l’emploi de ce secteur.

Enfin, il est fondamental de présider, en créant des synergies avec les autres régions alpines, les tables nationales et européennes du secteur afin de soutenir les raisons de l’agriculture de montagne et d’obtenir la pleine reconnaissance de ses fonctions écosystématiques et des surcoûts ainsi que des inconvénients économiques liés au territoire.

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impresa e artigianato Le imprese e l’artigianato, vero volano dello sviluppo locale, devo-

no essere supportate e rilanciate. L’attuale congiuntura economica sfavorevole ed il perdurare della crisi hanno infatti fortemente in-debolito il sistema imprenditoriale valdostano, sia industriale che della piccola e media impresa. I provvedimenti adottati non hanno conseguito i risultati sperati e non hanno evitato la chiusura di nu-merose aziende e la relativa perdita di posti di lavoro, causando l’indebolimento del settore che rappresenta non solo la base, ma soprattutto la spina dorsale del sistema economico valdostano.

Riteniamo quindi doveroso proporre quelle riforme ed attuare quei provvedimenti che possano rilanciare le nostre imprese, con la valorizzazione delle loro peculiarità e professionalità dimensionate al territorio regionale, ma anche con una visione all’esportazione ed al radicamento su nuovi mercati.

La salvaguardia, il rilancio e la promozione delle attività produttive potranno infatti es-sere realizzati, in primis, attraverso una intesa e una fattiva collaborazione con la pubblica amministrazione nell’ottica di evitare lungaggini burocratiche e ritardi nei pagamenti, con una uniformazione, in maniera settoriale, delle procedure di scelta del contraente negli ap-palti pubblici nonché con un miglioramento dell’accesso al credito, mediante l’intervento di soggetti terzi e il coinvolgimento delle Confidi regionali, creando prodotti finanziari atti al sostegno e alla valorizzazione delle aziende. Occorre poi promuovere, in stretta sinergia tra scuola e mondo del lavoro, la formazione continua di figure professionali, effettuare ricerche ed analisi di mercato per identificare aree in cui esistano spazi insediativi ed opportunità di sviluppo economico-lavorativi e introdurre bonus fiscali per “imprese giovani” o avviate da donne e lavoratori in cigs e/o in mobilità, unitamente al sostegno degli incubatori di ricerca e delle start-up innovative. Risulta inoltre necessario valorizzare le capacità, peculiarità e professionalità aziendali delle nostre imprese, le quali, dimensionate sulle caratteristiche del nostro territorio e con l’affiancamento di strumenti formativi e idonee strategie di mer-cato, possono validamente concorrere ad una crescita strutturata. La specificità del nostro territorio deve quindi diventare un punto di forza del sistema produttivo valdostano. A tal fine, è pertanto necessario salvaguardare il corretto utilizzo delle risorse locali come fonte di sostenibilità e di identità e qualificare le capacità di gestione del patrimonio di risorse na-turali ed ambientali, con specifico riferimento alle possibili “fonti economiche”, quali il recu-pero degli scarichi delle centrali e il recupero energetico a fronte dell’attivazione del deflusso minimo vitale sui corsi d’acqua regionali. Ma, anche, risulta ugualmente necessario tutelare ed incentivare le tipicità produttive delle nostre aziende sia sotto l’aspetto del prodotto che del processo produttivo e garantire un loro maggiore coinvolgimento da parte della Regione e della Pubblica Amministrazione in generale.

aosta capitale del turismo e della cultura La città di aosta deve essere una reale capitale del turismo e della cultura, potenziando

e migliorando i servizi e la vivibilità di residenti e turisti, valorizzando la propria identità e unicità in un’ottica di

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sviluppo e di apertura oltre i nostri confini. Aosta è un polo turistico-culturale. È la seconda città al mondo per reperti romani e vanta una posizione strate-gica rispetto alle principali attrattive turistiche regionali. Aosta è un polo cul-

turale. Deve offrire opportunità formative di eccellenza, percorsi professionali qualificanti, di specializzazione e di ricerca. Aosta deve essere la Città per i Giova-

ni. Aosta è un polo artistico che può diventare reale attrattiva attraverso una programma-zione di eventi e iniziative culturali che valorizzino l’immenso patrimonio artistico-culturale sia locale che nazionale ed internazionale. Proponiamo la creazione di una vera e propria pépinière d’artistes al fine di valorizzare gli artisti e le professionalità culturali locali creando al contempo una rete di scambi di esperienze e reciproche collaborazioni con l’esterno.

Accanto a questo, Aosta deve essere vicina ai cittadini. Occorre ripensare l’ambiente e incrementare il dialogo tra cittadinanza e servizi, in particolare con l’utilizzo del web e delle nuove tecnologie, presupposti irrinunciabili per un sostanziale miglioramento della qualità della vita. Aosta deve essere anche attenta ai bisogni delle famiglie. A tal fine è fondamen-tale offrire spazi educativi, ricreativi e servizi rivolti alla comunità.

Solo cosi aosta sarà città sensibile.

le prerogatiVe degli enti locali I comuni, tutti i nostri Comuni, sono una delle componenti es-

senziali della nostra identità. Nostro preciso impegno è quello di difenderne, sulla base del principio di sussidiarietà, l’autonomia normativa, finanziaria e organizzativa quali enti che governano e garantiscono lo sviluppo della propria comunità. Non sarebbe ac-cettabile infatti che, nel contrastare il centralismo dello Stato, la Regione assumesse analoghi atteggiamenti, riportando in capo all’esecutivo regionale competenze e decisioni che spettano agli enti locali. Occorre rinegoziare con lo Stato il patto di stabilità an-che per escluderne i Comuni sopra i 1.000 abitanti, favorendo in tal modo gli investimenti locali, e mantenere in Valle il sovra-gettito imu al fine di consentire, in attesa di una sua auspicabile trasformazione, sul modello francese, in una “service tax” che accorpi tutte le imposte sulla casa, un alleggerimento della pressione fiscale a favore di cittadini e imprese.

Ribadiamo la volontà di procedere ad una riforma condivisa del sistema delle autono-mie locali secondo gli indirizzi – ad esempio, rispetto dell’autonomia decisionale dei singo-li Comuni, salvaguardia delle comunità montane, gestione associata tramite le Comunità montane e/o convenzioni tra Comuni delle funzioni e dei servizi comunali - contenuti nella proposta di legge che l’UVP ha presentato in Consiglio regionale. Occorre inoltre, d’inte-sa con gli enti locali, riformare la legge elettorale comunale, prevedendo per i Comuni con minori dimensioni demografiche, il ritorno al cosiddetto panachage, rafforzare il ruolo e le competenze dei Consigli comunali, riducendo, sulla base di parametri territoriali e demogra-fici, la loro composizione unitamente a quella delle Giunte.

Risulta poi necessario ridefinire, d’intesa con gli enti locali, la finanza locale al fine di permettere ai Comuni di riappropriarsi della propria autonomia finanziaria, prevedendo certezza e continuità nell’ammontare dei trasferimenti, ivi compresi quelle relativi al FO-

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SPI che devono essere salvaguardati per favorire gli investimenti sul territorio nonché la riformulazione delle leggi di settore e dei criteri di trasferimento, sulla base del principio di sussidiarietà tra enti locali e della necessità di valorizzazione dei Comuni virtuosi e di quelli turistici. Infine, al fine di tutelare e salvaguardare l’economia locale con le conseguenti rica-dute fiscali, per l’acquisizione di beni servizi e lavori occorre istituire più centrali di commit-tenza e un sistema regionale di mercato elettronico che sia realmente ed efficacemente alternativo alla CONSIP e al MEPA nazionale.

- une autonomie a relancer pour une Vallee d’aoste carreFour d’europe

Il s’avère nécessaire de raisonner sur l’autonomie valdôtaine et sur son état actuel. Pour ce faire, une action politique forte qui relance notre spécialité à travers de nouvelles dispo-sitions d’application du Statut s’impose, afin de pouvoir compléter l’organisation actuelle pour augmenter la qualité et la quantité de notre autogouvernement. Le rapport avec Rome ne peut être un rapport d’assujettissement mais de réaffirmation des raisons constitution-nelles de notre autonomie différenciée, y compris la garantie des ressources financières et de la capacité de dépense aujourd’hui bloquée par le “pacte de stabilité” qui doit être renégo-cié. Une réécriture du statut doit obligatoirement passer par un principe “d’entente” avec l’Etat et de forte intégration avec l’Union européenne, qui mette en évidence la nécessité de pouvoir compter sur un Parlement européen et rende nécessaire un travail continu à Bruxelles. Dans cette phase historique de révision des systèmes constitutionnels et de forte incidence de la politique communautaire, il faut relancer en termes politiques une forte action sur les raisons qui sont à la base de notre autonomie, trop souvent considérée à l’ex-térieur comme un privilège et dont on doit mieux faire connaître, même à l’échelon local, les raisons d’être , de la dimension montagne qui nous caractérise et des surcoûts qui sont liés au fait d’opérer dans ce contexte. il est par conséquent indispensable de démontrer dans les faits que l’autonomie est une valeur qui nous permet de mieux œuvrer et de manière plus incisive en faveur de la communauté en en faisant un modèle vertueux, en termes culturels aussi, dans les comportements, dans les actions et dans les réalisations.

Il programma completo è scaricabile dal sito: unionvaldotaineprogressiste.org

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1 Fabrizio (Mando) armand 19 luglio 1972

dipendente regionale (Aosta)

2 Chantal Bernini 22 settembre 1973

esperta in marketing e turismo (Saint-Vincent)

3 Liliana Bertolo cng. Boniface · 25 dicembre 1948

insegnante di patois operatore culturale (Aymavilles)

4 Luigi BertschY 10 novembre 1965

impiegato e sindaco di Hône (Hône)

5 Nicola BethaZ 6 luglio 1963 odontoiatra

(Saint-Pierre)

6 Valentina Betti 13 maggio 1984

avvocato (Sarre)

7 Mirko BiZel 10 luglio 1972

imprenditore agricolo e vice presidente AREV (Morgex)

8 Elisa Bonin 12 agosto 1982

educatrice (Fénis)

9 Corrado Boson 5 maggio 1965

impiegato tecnico amministratore comunale di Valgrisenche (Aosta)

10 Claudio BredY 8 luglio 1964

dirigente regionale (Gignod)

11 Claudine Brunod 27 novembre 1980

insegnante e traduttrice (Antey-Saint-André)

12 Roger chuc 29 novembre 1978

lavoratore autonomo amministratore comunale di Villeneuve (Villeneuve)

notre équipe

Page 17: Programma UVP 2013

13 Daniele collomB 2 ottobre 1971

albergatore (La Thuile)

14 Aldo come 27 marzo 1956 impresario edile

(Gressoney-Saint-Jean)

15 Aurelio cretier 13 luglio 1960

agente di assicurazioni e agricoltore (Saint-Christophe)

16 Jean-Claude daudrY 9 aprile 1972

amministratore comunale di Châtillon (Châtillon)

17 Nello FaBBri 1 agosto 1949

farmacista (Nus)

18 Mariagiovanna Filippella 6 agosto 1972

medico endocrinologo (Aosta)

19 Elso gerandin 8 agosto 1957

vigile del fuoco (Brusson)

20 Maurizio goi 31 agosto 1973

artigiano (Gressan)

21 Vincenzo (Vincent) grosjean 29 marzo 1954

viticoltore (Quart)

22 Grazia herin 6 maggio 1962

albergatrice (Valtournenche – Breuil-Cervinia)

23 Rémy herren 15 ottobre 1980

albergatore (Aymavilles)

24 Fabio marra 26 luglio 1973

impiegato tecnico amministratore comunale di Donnas (Donnas)

lista n.5

Page 18: Programma UVP 2013

notre équipe

25 Alessandro nogara 28 maggio 1958

ispettore forestale (Quart)

26 Nadia norocng. Cerbelli · 1 novembre 1968

infermiera pediatrica (Arnad)

27 Lucia pellissier 8 giugno 1950

ostetrica (Aosta)

28 Paolo pierini 16 dicembre 1947

medico urologo (Aosta)

29 Andrea rosset 17 novembre 1948

geometra e consigliere regionale (Quart)

30 Mauro roVeYaZ 24 marzo 1970

albergatore (Pont-Saint-Martin)

Roberto russo 28 febbraio 1975

fisioterapista (Pontey)

31 Sergio russo 12 marzo 1962

architetto (Gressan)

32 Sabina thouX 23 novembre 1971

progettista di formazione e formatore (Verrès)

33

Denis truc 19 dicembre 1990

studente universitario Politecnico di Torino, candidato giovani (Cogne)

34 Laurent Vierin 7 agosto 1975

insegnante e ex assessore regionale all’istruzione e alla cultura (Jovençan)

35

Page 19: Programma UVP 2013

saBato 11 maggio

aosta18:30 Bar Venezia

ValnonteY (COGNE)18:30 Hôtel La Barme

pollein20:30 Ristorante La Renoille

pont-saint-martin 20:30 Bar Ponte Romano

cerVinia20:30 Lino’s Restaurant&Bar

domenica 12 maggio

Valgrisenche11:00 Sala polivalente del Vieux Cartier

donnas • Apéro·Jeunes 18:30 Bar La Nuit (Norma)

etrouBles20:30 Hôtel Beau Sejour

derBY (LA SALLE)20:30 Ristorante Le Petit Cœur

lunedÌ 13 maggio

charVensod20:30 Hôtel Monte Emilius

BionaZ20:30 Sala Comunale

champdepraZ20:30 Cantina Nord

martedÌ 14 maggio

arVier20:30 Sala Comunale

saint-christophe20:30 Saletta Comunale

saint-Vincent20:30 Bocciodromo

champorcher20:30 Hôtel Mellier

mercoledÌ 15 maggio

cheVrot fraz. leteY (GRESSAN)18:30 Magazzino Mela Augusta

morgeX20:30 Hôtel Valdignea seguire Festa Progressista

presso Pizzeria Green Park · La SalleValtournenche20:30 Sala consiliare

echallod (ARNAD)20:30 Osteria dell’Isola

gioVedÌ 16 maggio

arpuilles18:30 Vecchia Latteria

introd20:30 Sala comunale

Fénis20:30 Hôtel Comtes de Challant

donnas20:30 Ristorante Les Caves

VenerdÌ 17 maggio

aosta18:30 Bar Centro Culturale La Place

saint-denis18:30 Sala Biblioteca

Valpelline20:30 Salone dell’Alpinismo

champoluc20:30 Ristorante Lo Bistrot

saBato 18 maggio

arnad • Apéro·Jeunes 17:30 Ristorante L’Armanac

tour d’hereraZ (PERLOZ)18:30 Bar Arquibus

sarre18:30 Sala Comunale

aVise20:30 Sala Comunale

hÔne20:30 Ristorante del Mulinoa seguire Festa Progressista

domenica 19 maggio

aosta17:00 Ristorante Bataclan

saint-pierre20:30 Ex Asilo Monsignor Centoz

chÂtillon20:30 Saletta ex Hôtel Londres

lillianes20:30 Sala Comunale

lunedÌ 20 maggio

pré-saint-didier20:30 Hôtel Edelweiss

cogne20:30 Sala Consiliare

VerrÈs20:30 Sala Comunità montana

gressoneY-saint-jean 20:30 Sala Comunale

martedÌ 21 maggio

aosta20:30 Sala Cral Cogne

rhÊmes-saint-georges20:30 Sala Comunale

nus20:30 Ristorante Maison Rosset

mercoledÌ 22 maggio

VilleneuVe20:30 Hôtel Valdôtain

gressan20:30 Hôtel Pezzolia seguire Festa Progressista

champagne (VERRAYES)20:30 Hôtel Cristina

gioVedÌ 23 maggio

pont-saint-martin20:30 Auditorium

VenerdÌ 24 maggio

aosta rencontre Finale20:30 Hostellerie du Cheval Blanc

lista n.5

les rencontres progressistes

Page 20: Programma UVP 2013

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