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    PolveseClimaBiodiversit

    Proposta di Programma scienticodel Centro Cambiamento Climaticoe Biodiversit in Ambienti Lacustried Aree Umide

    Programma triennale2016-2018

    Perch un progetto su Biodiversite Cambiamento Climatico

    Limportanza della biodiversit riconosciuta a livello globa-le per il suo ruolo chiave nel mantenimento dei servizi che gliecosistemi ci forniscono e che sono essenziali per la nostra persistenza in salute e in equilibrio con il pianeta.Dalla variet di forme di vita animali e vegetali dipendono siala qualit dellesistenza umana sia la nostra stessa possibili-t di sopravvivenza. Se la variet della vita pi ampia, infat-ti, ogni ecosistema reagisce meglio alle perturbazioni, sianoesse cambiamenti climatici o dissesti idrogeologici, allintro-duzione di organismi geneticamente modicati o allinvasio-ne di specie aliene.I cambiamenti climatici, luso non sostenibile delle risorse na-turali, le fonti inquinanti, lintroduzione di specie aliene rap- presentano i principali fattori che hanno portato alla riduzionedi oltre un terzo della ora e della fauna. Gli sforzi messi inatto dalla ricerca per denire soluzioni a tutela della biodiver-sit sono evidenti e spaziano nei pi svariati comparti ambien-tali. Tuttavia, secondo lUNEP (United Nations EnvironmentProgramme) attualmente disponiamo di rare evidenze rela-tive al miglioramento del suo stato e, a fronte dellinvesti-mento annuale di decine di miliardi di dollari per la conser-vazione degli ecosistemi, gli esperti stimano che il settorerichiederebbe un supporto economico di centinaia di miliardi

    ogni anno. La biodiversit deve trasformarsi al pi presto inun reale fenomeno di tendenza, e per farlo necessita di unaconsiderevole mobilitazione di risorse tecnologiche, umanee nanziarie.Il Centro Cambiamento Climatico e Biodiversit in ambientilacustri e aree umide che Arpa Umbria insieme ad altri part -ner intende realizzare sullisola Polvese ha come obiettivo laconservazione e il ripristino della diversit biologica a tutti ilivelli (genetico, di specie, di ecosistema). Studiare gli impattidel cambiamento climatico sulla biodiversit di un sistema la-custre come quello del lago Trasimeno permetter di aumen-tare la conoscenza di questi temi e di progettare e diffondere

    buone pratiche orientate alla valorizzazione e conservazionedellunicit e della specicit del patrimonio culturale, natu-rale e paesaggistico dellUmbria.Il Centro Cambiamento Climatico e Biodiversit in ambientilacustri ed in aree umide ha come principali obiettivi la con-servazione degli ecosistemi naturali e il contrasto alla perdi-ta di diversit biologica, in particolare:

    > incoraggiare lo sviluppo e il coordinamento della ricerca di

    base e applicata per la conservazione della biodiversit, incollaborazione con ricercatori, operatori, professionisti, as-sociazioni, cittadini, a livello nazionale e internazionale;> promuovere efcaci e concrete azioni per la conservazionee il ripristino degli ecosistemi con particolare riferimento aquelli acquatici, laghi e zone umide incluse quelle di piccoledimensioni, e supportare una loro gestione sostenibile;> supportare azioni per ladattamento e la resilienza agli im- patti delle principali minacce per la biodiversit riconosciutea livello globale, come i cambiamenti climatici, la conversio-ne e degradazione degli ambienti naturali, la diffusione dispecie esotiche, causati a tutti i livelli di organizzazione bio-logica, da quello genetico a quello ecosistemico;> dare impulso allutilizzo di metodologie innovative per latutela della biodiversit;> diffondere linformazione e la cultura ambientale promuo-vendo la consapevolezza nellopinione pubblica del ruolodella biodiversit nel mantenimento della funzionalit degliecosistemi e dei servizi ecosistemici che essi forniscono allacomunit.

    Partner del Progetto :Arpa Umbria, Cittadinanzattiva Umbria, Confcoopera-tive Umbria, Cooperativa Pescatori lago Trasimeno,Legacoop Umbria, Legambiente Umbria.

    PROGETTO SISTEMA LACUSTRE E ZONEUMIDE REGIONALI

    Le zone umide sono, a livello globale, tra gli ecosistemi pivulnerabili e con il pi alto tasso di scomparsa nelle ultimedecadi. Allo stesso tempo, lattenzione verso la loro con-servazione e gestione cresciuta proprio per limportanzache esse rivestono come hotspots di biodiversit, spesso

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    ospitando anche specie rare o minacciate, e come ecosi-stemi il cui ruolo centrale per gli equilibri degli ambientiacquatici, sia da un punto di vista qualitativo che quanti-tativo, poich contribuiscono al miglioramento della qua-lit delle acque e alla riduzione della loro scarsit. Essesvolgono infatti numerosi servizi ecosistemici, costituendodei veri e propri ltri naturali per i ussi idrici inquinatie ricoprendo una funzione tampone e unazione denitri-cante delle acque contaminate da fertilizzanti o da residuidi attivit antropiche. Possono costituire dei veri e propriserbatoi di specie in grado di ricolonizzare ambienti ac-quatici inquinati una volta risanati, e rappresentare areenaturali in ambienti agricoli, in grado di aumentarne laresilienza verso gli attacchi dei parassiti. Sotto il proloidraulico, possono costituire aree di espansione allagabiliin caso di esondazioni e garantiscono una riserva idricanei periodi siccitosi.Le zone umide costituiscono quindi una componente fon-damentale per la conservazione della biodiversit a livelloregionale, per il rafforzamento della resilienza degli agro-ecosistemi e ladattamento agli impatti dei cambiamenticlimatici in Umbria.In questo contesto, le zone umide cosiddette minorisono una tipologia di ecosistema estremamente eteroge-nea, che include le piccole raccolte dacqua, come stagni,laghetti e acque temporanee, tipologia spesso trascurataa favore di corpi d'acqua con una maggiore estensione. LaDirettiva Habitat riconosce loro una funzione fondamenta-le e indispensabile per il ruolo di collegamento, essenzialeper la migrazione, la distribuzione geograca e lo scambiogenetico di specie selvatiche. Tali aree umide minori, ein modo particolare le acque temporanee, sono le pi vul-nerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, che ne alte-rano lidroperiodo e ne riducono la presenza sul territo-rio. Cambiamenti climatici e attivit antropiche, agendo inmodo sinergico, rischiano quindi di causare la scomparsa

    di questi ambienti e di tutte quelle specie il cui ciclo vitale strettamente dipendente dalla loro natura temporanea.Per la tutela della diversit biologica delle acque interne,a livello regionale e nazionale, importante tenere in con-siderazione anche tali ecosistemi acquatici di piccole di-mensioni, anche a carattere temporaneo.

    OBIETTIVO Consolidare una base dati di supporto per la gestione del-le zone umide regionali e promuovere metodologie inno-vative per il monitoraggio delle zone umide dacqua dolceattraverso progetti pilota.

    AZIONI

    Realizzazione di una banca-dati GIS delle zone umideregionali, incluse le zone umide minoriIl progetto propone lattivazione di un tavolo tecnico re-gionale nalizzato alla realizzazione di una banca dati GISdelle zone umide umbre, incluse le zone umide minori,attraverso la raccolta dei dati esistenti e a disposizione diRegione, Province, Enti parco, universit, studi naturalisti-ci, associazioni, ecc. Si propone in particolare di realizza-re, anche attraverso una fase di fotointerpretazione e veri-ca, la mappatura delle unit ambientali esistenti e nuove,con particolare riguardo alle aree umide minori collocateal di fuori dalle aree protette, la creazione di una carta del-le zone umide con relativa classicazione omogenea e larealizzazione di un WebGis per il portale di Arpa Umbria.

    Remote sensing delle aree umide regionali e loroutilizzo come indicatori di cambiamento climaticoe di altri impatti antropiciAttraverso lutilizzo di immagini satellitari, il progetto pro-pone il rilevamento delle zone umide minori, non ancoramappate, in modo particolare nelle aree agricole. Lacqui-sizione di immagini satellitari attuali e di archivio, unitaad unanalisi per il rilevamento e il confronto, permetterdi evidenziare eventuali cambiamenti nel tempo e moni-torare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ambientilacustri e le aree umide regionali. Citizen Science Il progetto ha come obiettivo il coinvolgimento e la parte-cipazione attiva dei cittadini nella raccolta di informazionisulle zone umide, in un quadro di collaborazione con leistituzioni, tra cui Arpa Umbria. In particolare, si proponelattivazione di una campagna di segnalazione delle picco-le zone umide importanti per la conservazione della biodi-versit, attraverso linvio da smarthphone o tablet di foto

    e relativa posizione delle aree umide in tutta la regione.Studio della Biodiversit degli ecosistemi acquaticidellUmbriaUtilizzando i dati pregressi in possesso di Arpa Umbria re-lativi agli ecosistemi acquatici dellUmbria, si propone dieffettuare unanalisi con lobiettivo di individuare:> le serie temporali in relazione ai cambiamenti climatici;> glihot spots di ricchezza tassonomica a livello regionale;> i drivers per la distribuzione degli organismi di differentigruppi tassonomici;> la relazione tra ricchezza tassonomica e qualit delle acque.

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    Studio dello zooplanctonNello studio qualitativo delle acque lacustri, lo zooplan-cton rappresenta un tassello molto importante per met-tere in evidenza i molteplici nessi fra lidrologia sica equella biologica. Il plancton lacustre, nel suo insieme diorganismi vegetali e animali coesistenti, pu essere con-siderato una comunit autosufciente che regola, con lin-tensit del suo metabolismo, le attivit di altre comuni-t, quali quella bentonica, che vive a livello dei sedimentilacustri, e quella nectonica, che sidentica praticamentecon littiofauna. Lattuale normativa europea sulle acqueha trascurato lo studio dello zooplancton, che pur possie-de una conoscenza storica molto signicativa, con il risul-tato che alcune professionalit sono nel tempo disperse esolo pochi ricercatori hanno continuato ad occuparsene.Anche in considerazione del fatto che nellaggiornamen-to della nuova direttiva europea lo zooplancton potrebbeassumere maggiore importanza, si propone di avviarepresso il Centro un gruppo di lavoro dedicato allo studiodella tematica, attraverso il quale, in prospettiva, realizza-re anche attivit di formazione che coinvolgano personaledi Arpa/Appa, universit e studenti nellambito dei tirocini/tesi e stage estivi.

    Banca del GermoplasmaLa Comunit Montana del lago Trasimeno, insieme allU-niversit degli Studi di Perugia e alla Provincia di Peru-gia hanno sviluppato un progetto di raccolta e studio deisemi dellareale del Trasimeno, che ha portato anche allavalutazione del rischio di estinzione delle specie presentinella zona. Il progetto proposto ha lobiettivo di recuperarequanto attualmente disponibile e fare in modo che le infor-mazioni acquisite nel corso della realizzazione di tale ban-ca dati, attraverso i nuovi strumenti quali social network,app e sito web, vengano messe a disposizione dei citta-dini, agevolando cos anche lo scambio di conoscenza tra

    gli agricoltori e il mondo scientico. Si propone inoltre laverica della condizione di archiviazione e conservazionedei semi. Verr valutata anche la possibilit di realizzarecampi con i semi raccolti e conservati con il coinvolgimen-to dei coltivatori, ampliare la banca del Germoplasma erecuperare nuovi sementi.

    Ricerca di alternative innovative agli insetticiditradizionaliObiettivo del progetto quello di contribuire alla riduzio-ne dellutilizzo di tofarmaci negli agro-ecosistemi e allariduzione dellinquinamento nelle acque tramite metodo-

    logie innovative per la tutela della biodiversit.

    PROGETTO RICOSTRUZIONE PALEOLOGICA DEL LAGOTRASIMENO E DEL LAGO DI PIEDILUCO ATTRAVERSOPOLLINI E DIATOMEE FOSSILI NEI SEDIMENTI PERVALUTARE GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICIE DEGLI IMPATTI ANTROPICI DEL PASSATO

    I sedimenti di un lago sono il risultato di apporti derivantidal bacino imbrifero e da tutto quello che il lago produ-ce. Essi ospitano le comunit bentoniche, sono sede delleinterazioni con le acque sovrastanti e, nel loro spessore,conservano i materiali che costituiscono il risultato diprocessi avvenuti nella massa dacqua e nel bacino im-brifero durante il tempo di esistenza del lago. I sedimentirappresentano pertanto un archivio naturale di informa-zioni sulle risposte del lago e del suo bacino imbrifero acambiamenti climatici e ad impatti di origine antropica. Ilaghi Trasimeno e Piediluco, peculiari in quanto ambientilacustri mediterranei di bassa profondit, rivestono ancheunimportanza ecologico-naturalistica, nonch storica.

    OBIETTIVO Conoscere la variabilit ambientale passata di un ecosi-stema lacustre indispensabile per predirne al meglio icambiamenti nel futuro. In questottica, attraverso lo stu-dio di indicatori ambientali contenuti nei sedimenti, comei pollini e le diatomee fossili, il progetto prevede unanalisidellevoluzione temporale delle condizioni sico-chimichee biologiche dei laghi, cos da effettuare una ricostruzionedelle condizioni ambientali nel passato. I risultati permet-teranno anche di descrivere le comunit di riferimento po-

    tenziali per questa tipologia di lago, allo scopo di valutarela loro qualit ecologica attuale ai ni della Direttiva Qua-dro sulle Acque.

    PROGETTO DIATOMEE BENTONICHE DI AMBIENTILACUSTRI E ZONE UMIDE DELLUMBRIA

    Le diatomee (Bacillariophyceae) sono microalghe respon-

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    sabili della produzione di ossigeno e si trovano alla basedella rete ecologica; esse rappresentano lanello di par-tenza di tutte le reti alimentari dellambiente acquatico e,come produttori primari, forniscono utili informazioni sulprimo livello dellecosistema.Arpa Umbria ha sviluppato in passato alcuni studi miratialla caratterizzazione dei corpi idrici regionali e ha parte-cipato al Programma Diatomee Acque Lacustri (MATT/CNR-ISE) per lo sviluppo di un metodo nazionale basatosulle diatomee bentoniche per la valutazione della qualitecologica dei laghi italiani.

    OBIETTIVO

    Gli approfondimenti scientici proposti hanno come obiet-tivo quello di analizzare la componente oristica di alcuniimportanti corpi idrici umbri. In particolare:> valutare la biodiversit delle diatomee presenti nellearee di studio;> realizzare una check-list dettagliata delle specie rinvenute;> effettuare unanalisi della composizione e struttura del-le comunit anche in relazione ai diversi habitat presenti,tramite la conta su 400 valve per evidenziare le abbondan-ze relative;> elaborare i dati per confrontare tra loro i diversi indicidiatomici;> redigere un atlante di tutte le specie osservate, che com-prende, oltre alle immagini fotograche, le caratteristichedel sito, della specie e le sue qualit ecologiche;> proporre una metodologia standardizzata per delinea-re interventi futuri di monitoraggio dellarea basati sullediatomee.

    AZIONI

    Biodiversit delle diatomee della Palude di ColoritoPer la sua rilevanza naturalistica, la Palude di Colorito stata nel tempo studiata soprattutto per la sua compo-

    nente oristica e faunistica, ma sono ancora carenti stu-di specici che valutino la biodiversit delle diatomee. Sipropone dunque di realizzare un lavoro di approfondimen-to scientico relativo a questa popolazione algale, al nedi caratterizzare maggiormente la tipica ed esclusiva areaumida della Palude. Le Diatomee del lago Trasimeno: evoluzione di unaspeciale classe algaleGli studi ecologici sul lago Trasimeno che si sono susse-guiti negli anni hanno consentito di sviluppare conoscenzeimportanti e contribuito a migliorare il modello concet-

    tuale ecologico del sistema lago. Tali studi devono peressere aggiornati e integrati tra loro per rispondere allesempre pi ampie sollecitazioni su scala globale (cambia-menti climatici, perdita di biodiversit, specie aliene). Intale contesto nasce la proposta di recuperare le conoscen-ze pregresse riguardo la popolazione diatomica e avvia-re un gruppo di studio che contribuisca attivamente allaconoscenza della attuale comunit caratterizzante il lago.

    PROGETTO CARATTERIZZAZIONE E DIFFUSIONE DELLESPECIE ALIENE ACQUATICHE IN UMBRIA IN RELAZIONEAL CAMBIAMENTO CLIMATICO

    Lintroduzione di specie aliene rappresenta una tra le prin-cipali minacce per la biodiversit a livello globale e, secon-do la IUCN, lo in modo particolare nelle acque dolci delbacino del Mediterraneo.Le invasioni biologiche, una delle tematiche ambientali dimaggiore attualit, rappresentano la diffusione incontrol-lata di organismi trasportati dalluomo in aree geograchediverse da quelle originarie, le cosidette specie alloctone,esotiche, aliene, ed classicata dalMillennium Eco-system Assessment (2005) tra le minacce al mantenimen-to dei servizi ecosistemici pi difcili da contrastare. Leinvasive alien species (IAS) costituiscono un sottoinsiemedi specie non native la cui introduzione e/o diffusione mi-naccia la biodiversit e pu causare impatti di tipo socio-economico.Gli ecosistemi acquatici sono estremamente vulnerabiliagli impatti generati dalle specie esotiche invasive. In par-ticolare tale impatto risulta spesso pi evidente e distrut-tivo della biodiversit nei laghi. Le attivit di prevenzione

    delle nuove introduzioni e il rilevamento precoce dellespecie alloctone pi pericolose si dimostrano particolar-mente importanti perch in genere leradicazione di unaspecie esotica pi efcace se linvasione si trova ancoranelle fasi iniziali. Per questo motivo viene raccomandatala creazione di unearly warning system . A volte, la diffusio-ne di alcune specie esotiche pu essere semplicemente ilsintomo di un degrado ambientale pre-esistente: oltre arappresentare esse stesse una pressione, quindi, questespecie possono fungere anche da indicatori.La European Strategy on invasive alien species (Council ofEurope, 2004), sottolinea la necessit di costruire un siste-

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    ma di liste di specie che, nel rispetto delle norme interna-zionali, preveda una lista di specie ad elevato rischio (BlackList). Il Regolamento 1143/2014, in vigore da gennaio 2015,incoraggia lo sviluppo di liste di IAS di rilevanza regionale.

    OBIETTIVO Realizzare una base dati di supporto per la gestione dellespecie aliene acquatiche nella regione.

    AZIONIRealizzazione di un sistema di liste di specie alloctoneacquaticheIl progetto propone la creazione di un gruppo di lavoro conil coinvolgimento di ricercatori ed esperti per ogni gruppotassonomico (pesci, macroinvertebrati, piante, ecc.) per larealizzazione di un sistema di liste di specie alloctone ac-quatiche ed esotiche invasive in Umbria (Black List), iden-ticazione dei principali vettori, relativa analisi di rischio edi diffusione in relazione al cambiamento climatico.

    Dinamica, struttura e densit delle popolazionidi Procambarus clarkii Il progetto propone lo studio di dinamica, struttura e den-sit della popolazione diProcambarus clarkii a partire dallearee umide e dai grandi laghi dellUmbria (lago Trasimeno,Lago di Piediluco, Fonti del Clitunno, Lago di Alviano, Lagodi Corbara) per poi effettuare un censimento anche neicorsi dacqua afferenti al ume Tevere, al ne di vericaren dove si estende il suo areale di distribuzione.Allo studio si afancher anche una valutazione economi-ca che coinvolger i pescatori e i ristoratori, ed una valu-tazione sanitaria, in quanto il gambero risultato essereportatore sano di parassiti dannosi per luomo e per i gam-beri autoctoni.

    PROGRAMMA DI ATTIVIT DEL DRONE GALILEOGalileo un vascello a pilotaggio remoto equipaggiato construmentazioni selezionate da Arpa Umbria per il campio-namento e il controllo dellacqua dei laghi umbri.

    Prolo litoraneo di qualit delle acqueIl progetto ha lobiettivo di caratterizzare la qualit del-le acque lungo lintera fascia litoranea del lago, al ne diindividuare le zonazioni e i gradienti litoranei principali,

    nonch leventuale presenza di criticit ambientali. Conte-stualmente allesecuzione della rotta per il monitoraggiodella qualit dellacqua, si propone di collezionare imma-gini georeferenziate sullo stato della vegetazione spondale.

    Monitoraggio dei parametri di qualit dellacqua e dellavegetazione spondale in siti specici entro la fascia delcanneto del lago TrasimenoIl progetto propone, nei siti appartenenti allarea dellOasi

    La Valle, unindagine nalizzata allo studio dello stato disalute e conservazione della popolazione diPhragmitesaustralis , considerato come indicatore dello stato di con-servazione degli ecosistemi palustri.Nei siti di interesse verranno anche acquisite immagini datelecamera di supercie e/o da termocamera IR, utili allavalutazione dello stato della vegetazione spondale.

    Prolo litoraneo della temperatura supercialedello specchio lacustreIl progetto propone la raccolta di immagini termiche dellospecchio lacustre tramite termocamera. Tali informazionisaranno utilizzate, in collaborazione con altri partner, perla calibrazione di algoritmi di conversione tra dati di tem-peratura superciale dellacqua rilevati a terra e da sa-tellite (ad es. Progetto Warmlakes, condotto dallUniver-sit degli Studi di Perugia in collaborazione con il Centrodi Ricerca e Innovazione di San Michele allAdige). Scopoulteriore di tale ricerca la calibrazione di modelli per lastima dellevaporazione su scala lacustre.

    Studio della vegetazione idrotica del Lago di PiedilucoIl progetto si propone la raccolta di fotogrammi dei fondalitramite fotocamera sommersa. Lanalisi e valutazione deidati raccolti consentir di ottenere informazioni su distri-buzione, copertura e composizione specica della vege-tazione idrotica sommersa. Nelle aree considerate di in-

    teresse potr aggiungersi il monitoraggio della clorolla,mediante lutilizzo della sonda, utile a vericare eventualicorrelazioni con fenomeni di oritura algale.Ulteriore scopo di tale ricerca potr essere lindividuazio-ne di protocolli metodologici utili ad agevolare lesecuzio-ne delle attivit di monitoraggio di habitat acquatici allin-terno della Rete Natura 2000.

    Batimetria del fondalePer vericare le possibili interazioni del fondale con lo sta-to di conservazione e salvaguardia degli ecosistemi vege-tali e ittiofaunistici, il progetto si propone di ricostruire i

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    proli batimetrici del fondale lacustre, scegliendo aree dimaggiore interesse naturalistico.

    COLLABORAZIONI A PROGETTI EUROPEIAggiornamento del ProgettoImportant Areas forPonds in collaborazione con lEuropean PondConservation Network (EPCN)Nellambito del ProgettoImportant Areas for Ponds (IAPs),nel 2010 stata effettuata una prima valutazione del-le aree importanti per la biodiversit degli stagni e dellepiccole zone umide nel bacino del Mediterraneo, che haavuto lo scopo di individuare le aree che supportano stagnio network di piccole zone umide di importanza per la bio-diversit a livello nazionale o internazionale, in unottica disupporto alla denizione di strategie per il loro monitorag-gio, conservazione e gestione. Tra i criteri per individuarele IAPs denite come unarea geograca che supportaun singolo sito o una rete di piccole zone umide di ele-vata importanza biologica, sociale o economica ci sonoquelli basati sul loro valore per le specie che ospitano, siadal punto di vista qualitativo (specie di importanza per laconservazione a livello europeo) sia quantitativo (eleva-ta biodiversit a livello nazionale). Obiettivo del progetto quello di aggiornare, in collaborazione lEPCN, la listadelle IAPs a distanza di cinque anni dalla prima individua-zione, al ne di valutare lo stato e incrementare il numerodelle IAP proposte, promuovendo la partecipazione deglienti di ricerca e delle Aree protette internazionali.

    Partecipazione a Progetto Interreg MEDProposta di collaborazione a un Progetto presentato nel-lambito del Programma Interreg MED da MedWet, Univer-

    sit di Urbino, ISPRA, Regione Marche e altri partner Euro-pei sui servizi ecosistemici e le zone umide.

    COLLABORAZIONE CON ISTITUZIONI ACCADEMICHE

    Nellambito della Convenzione Quadro con lUniversitdegli Studi di Perugia si inseriscono azioni di prevalenteinteresse accademico.

    Istituzione di unaInternational School onClimate Change and Biodiversity Una delle attivit peculiari del Centro sar rappresentatadalla creazione di una propriaInternational School con fo-cus su Cambiamento Climatico e Biodiversit, dotata diuna direzione scientica composta da esperti di livello na-zionale ed internazionale nel campo dello studio dellim-patto del cambiamento climatico sulla biodiversit.Obiettivo dellInternational School quello di migliora-re le conoscenze e la capacit dei partecipanti sui prin-cipali temi, problemi e sde in materia di cambiamentoclimatico e biodiversit. LInternational School destinataad esperti del settore sia ai professionisti attuali che agliaspiranti futuri professionisti in questo campo.

    Realizzazione di workshop nazionali e internazionaliSulle tematiche inerenti le attivit del Centro verranno or-ganizzati specici workshop, uno dei quali avr come titoloDiatomee degli ambienti lacustri e zone umide , che annove-rer il contributo di alcuni dei migliori esperti diatomologi.Obiettivo del workshop quello di introdurre allecologiadi questi habitat e, soprattutto, a sviluppare una discus-sione pratica (slide-based ) con osservazioni al microscopiodei generi e delle specie pi rappresentative, nonch deitaxa problematici.

    Attivazione di Summer SchoolCon la partecipazione dellUniversit, verranno attivateSum-mer School, nellambito delle quali verranno sviluppate atti-vit teorico-pratiche inerenti le tematiche proprie del Centro.

    Attivazione di borse di studio internazionaliper giovani ricercatoriProposta di attivazione di Borse di studio internazionali perospitare Dottorandi e Post-doc presso il Centro, con lo scopodi creare dei veri e propri gruppi di lavoro di giovani ricerca-

    tori per lelaborazione di progetti da realizzare con il Centro.

    AZIONI IN COLLABORAZIONE CON I PARTNERS DELCOMITATO PROMOTORE FIRMATARIO DEL PROTOCOLLODINTESA CON ARPA UMBRIA

    Nellambito nelle attivit stabilite dal Protocollo dIntesa,sono previsti programmi scientici con obiettivi e azioni

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    congiunte, ma che ciascuna parte del comitato promotoreporter in operativit in assoluta autonomia, senza vincolioperativi.

    Attivit proposte di interesse di CNR-IBBR, PerugiaProgetti per la valorizzazione dellolivicolturadi qualit dellIsola PolveseAllinterno del pi ampio progetto scientico del Centrosulla Biodiversit delle zone umide e lacustri la valoriz-zazione dellintera liera olivicola risulta un fattore stra-tegico per lintero ecosistema Isola Polvese. Un approc-cio di tipo sistemico, che parte dalla valorizzazione delpatrimonio olivicolo, passa per la riqualica della qualitdellolio e arriva al marketing territoriale, pu rappresen-tare un importante volano anche per pi ampie azioni diturismo eco-sostenibile su tutto il bacino del Trasimeno.La nalit sar quindi fare dellisola un esempio di econo-mia circolare. Ci potr avvenire solo attraverso il conse-guimento di unelevatissima qualit di produzione, una va-lorizzazione degli scarti in linea coi criteri di sostenibilitambientale e una importante riqualicazione territoriale,in grado di determinare uno sviluppo economico tangibile.In questo quadro, priorit verr attribuita a:> valorizzazione della biodiversit e sistemazione del par-co olivicolo con potature appropriate da fare a pi ripresee seguendo criteri di efcientamento per la raccolta mec-canizzata (dove possibile);> caratterizzazione genetica del parco olivicolo dellisola;> progettazione di un sistema di raccolta di olive mecca-nizzata e molitura con frantoio da impiantare localmente;> progettazione di un sistema per la valorizzazione degliscarti con impianto per estrazione nocciolino (da utilizzarein caldaia nelle strutture ricettive dellisola), separazionedelle sanse dallacqua di vegetazione, con possibile estra-zione di bio-chemicals quali polifenoli, matrici oleose eproteiche ecc. e fertirrigazione degli scarti;> sviluppo di un piano di immagine coordinata e di comu-nicazione integrata per lolio prodotto;> piano di marketing territoriale e comunicazione. Attivit proposte di interesse di Legambiente UmbriaOsservatorio aree umide dellUmbria e nazionali> raccolta di buone pratiche e messa in rete di esperienzevirtuose locali e nazionali nei settori della salvaguardia e ge-stione della biodiversit, della lotta ai cambiamenti climati-ci, dellefcienza energetica, dellagricoltura, della valoriz-zazione turistica e culturale, della mobilit sostenibile, ecc.;> divulgazione di informazioni e dati scienticamente ac-

    creditati su trend e fenomeni di gestione degli ecosistemilacustri regionali e nazionali;> raccolta e divulgazione di indicazioni utili ai policy maker per le strategie di gestione degli ecosistemi lacustri localie nazionali;> promozione della protezione della biodiversit e dellavalorizzazione delle zone umide attraverso la mappaturadella biodiversit dei laghi umbri e nazionali;> promozione della conservazione e delluso sostenibiledella biodiversit e dei servizi ecosistemici offerti dai la-ghi, i quali, se adeguatamente valorizzati, sono in grado diriattivare o sostenere le economie locali;> promozione di attivit di tutela degli ecosistemi acquaticiin ottemperanza agli obiettivi di diversi accordi internazio-nali e direttive europee recepite anche in Italia;> promozione della corretta fruizione e valorizzazione deilaghi attraverso lattuazione di processi di governance epartecipazione;> partecipazione ad attivit diwaste management per ri-durre la produzione dei riuti e ripristinare una raccoltadifferenziata funzionale con possibile recupero in loco;> ricerca di bandi europei nazionali e locali e possibili fontinanziamento per progettazione e ideazione progetti.

    Attivit di monitoraggio scientico e del territorio:Goletta dei laghi> attivazione di speciche campagne di monitoraggio delleacque lacustri, con particolare attenzione al rilevamentodelle criticit e delle pressioni inquinanti che insistono sulbacino. I parametri analizzati saranno quelli funzionali adevidenziare prevalentemente il problema degli scarichinon depurati che niscono nel bacino lacustre;> censimento delle situazioni di rischio ambientale e dicriticit lungo le coste. Unazione svolta con le GuardieEcologiche Volontarie (GEV) di Legambiente, che avrannoil ruolo di sorvegliare il territorio e di raccogliere segnala-

    zioni a riguardo;> informazione alla popolazione sulla necessit di salva-guardia e di cura dei laghi, nonch attivit di coinvolgimen-to, sensibilizzazione e promozione rivolta alle istituzioni lo-cali per risolvere le situazioni di criticit rilevate e metterein rete le buone pratiche esistenti per la tutela del lago;> costituzione gruppo GEV (in programma formazione dinuove guardie e aggiornamento di quelle gi operative);

    Lakelitter TrasimenoIn questi anni Legambiente sta portando avanti con suc-cesso dei monitoraggi sui riuti marini. Dal 2013 con la

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    micron / biodiversit/ progetti

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    campagna Goletta Verde viene effettuata losservazionedei macro riuti galleggianti lungo la navigazione estivache limbarcazione compie su tutto il periplo delle costeitaliane; dal 2014, grazie ai volontari dei numerosi circo-li sparsi per il Paese, vengono monitorati invece i riutispiaggiati durante la campagna Spiagge e fondali puliti,monitoraggio allargato anche agli altri paesi che si affac-ciano sul mediterraneo grazie alle organizzazioni diCleanup the Med , sempre sotto la regia di Legambiente. Nelle-state del 2015, sempre in concomitanza con la campagnaGoletta Verde, stato aggiunto anche il monitoraggio dellemicroparticelle (minori di 5 mm) grazie alla collaborazio-ne con Ispra.Il tema dei riuti marini sta acquisendo sempre maggioreimportanza mano a mano che cresce la mole di dati cheaccertano la consapevolezza dellenorme problema che idetriti dispersi nei nostri mari rappresentano.Negli ultimi tempi le ricerche stanno confermando che an-che i laghi non sono immuni da questo problema, unulte-riore minaccia per questi sistemi semichiusi che potreb-bero risentire maggiormente della presenza di riuti masoprattutto delle microparticelle che da questi si originano.Frammenti di plastica sono stati ritrovati, nellambito didiversi studi, nel lago Maggiore e nei sedimenti di duespiagge del Lago di Garda.Ad oggi le ricerche pubblicate, con riferimento a laghiitaliani, si riferiscono unicamente ai laghi subalpini ma indubbio che sarebbe opportuno quanto interessante ri-portare i monitoraggi anche ad altri laghi della penisola.Il monitoraggio dei macroriuti galleggianti di grandeimportanza poich le informazioni che se ne traggonosono utili per comprendere le tipologie dei riuti presentie, di conseguenza, le fonti e le migliori strategie per pre-venire il problema. Il monitoraggio delle particelle micro-scopiche altrettanto importante, anche se pi costoso alivello di strumentazione e di tempo per ottenere i risul-

    tati. I dati raccolti sono utili per comprendere il livello dicontaminazione soprattutto da microplastiche e stimare ilrischio di bioaccumulo nella catena troca lacustre.Nellambito delle attivit per il Centro, Legambiente met-ter a disposizione lesperienza maturata in questi anniper eseguire monitoraggi dei macro riuti galleggianti edel beach litter (i riuti presenti lungo le spiagge e i litoralidel lago), applicando le metodologie riconosciute dallIsprae dal Ministero dellAmbiente per questo tipo di analisi.In collaborazione con Arpa Umbria e ad altri enti, possonoinoltre essere realizzati studi e monitoraggi pi specicisulle microplastiche presenti nellecosistema lacustre.

    Attivit di promozione, comunicazione e educazioneambientale> organizzazione di attivit sportive ecosostenibili volte apromuovere lazione di salvaguardia e valorizzazione deilaghi, nellottica dello sport come elemento di diffusioneculturale;> elaborazione di proposte educative e supporto ai docentinella progettazione delle attivit;> stipula di un protocollo dintesa con alcune scuole secon-darie di secondo grado per progetti di alternanza scuola lavoro, nonch con le universit per lo sviluppo di attivitdi ricerca nalizzata alla maturazione dei crediti formativi;> campi di volontariato nazionale e internazionale.

    Attivit culturali ed eventi Organizzazione di conferenze, convegni, festival, incontri conpersonalit scientiche e della cultura, in collaborazione conassociazioni, enti e manifestazioni gi esistenti (come Musicfor Sunset, Isola del libro, Isola di Einstein).

    Turismo> osservatorio per lanalisi del turismo nel Trasimeno;> denizione di un progetto di marketing territoriale estrutturazione di un sistema di collaborazione e organiz-zativo tra operatori turistici e culturali;> creazione della rete delle strutture turistiche sostenibili,promozione e valorizzazione delle tipicit agro-alimentarilocali (alberghi ecologici);> creazione di pacchetti turistici e progetti di marketingterritoriale;> formazione per operatori turistici.

    Altre iniziative> riattivazione delle procedure per fare entrare il Lago Tra-simeno nella Convenzione di Ramsar;> progetto di rilancio del risanamento delle acque del Lago

    di Piediluco e suo inserimento in un Parco interregionaleche coinvolga anche la riserva naturale dei laghi reatini;> creazione di un sistema unico di corretta gestione am-bientale tra i laghi Trasimeno e Piediluco (allargare la reteitaliana alla Provincia di Rieti).

    Attivit proposte di interesse di Confcooperative Umbria intenzione di Confcooperative condividere in primis conlIstituzione Regionale e i Comuni che si affacciamo sullago, ma anche con lassociazione degli albergatori, il GAL,Arpa Umbria e altri partner strategici, un percorso che siain grado di valorizzare al massimo le potenzialit dellisola

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